Guarda quel grande che viene « E per dolor non par lagrima spanda : «
Quanto
aspetto reale ancor ritiene ! « Quegli è Iason ch
e dimostrò a tutti, non che allo sposo, di qual tempra ella fosse72.
Quanto
alla strada che tennero gli Argonauti per ritorna
ronomi coi loro telescopii hanno contato 127 fulgidissime stelle. Per
quanto
gli Antichi si affaticassero a dire che Argo fu l
ssero i primi navigatori. Le isole stesse dell’ Arcipelago greco, per
quanto
vicine tra loro, non che le più distanti negli al
o dell’arte tragica76 ; e tanto più è da lamentare una tal perdita in
quanto
che nessuna altra tragedia ci resta dell’aureo se
mandò due grossi serpenti a strangolarlo ; ma il fanciullo, che, per
quanto
dicono i poeti, anche in culla era degno di Giove
nge che il giovane eroe, invece di sceglier la via della Voluttà, per
quanto
sembrasse amena e piacevole, ma che induceva all’
ero due. Questa Idra avea per soggiorno la palude di Lerna in Grecia.
Quanto
fosse difficile e pericolosa impresa l’uccidere u
tà. Dal puzzo che ne usciva temevasi una infezione, tanto lasciandovi
quanto
asportandone le immondezze. Ercole trovò un compe
era armata Roma, e come sono i Svizzeri, sono più difficili a vincere
quanto
più ti appressi a loro ; perchè questi corpi poss
enda e famosa pugna de’Centauri converrà parlare nella vita di Teseo.
Quanto
poi alla liberazione di Esìone, figlia di Laomedo
inosse fece agli Ateniesi non tanto per la causa che la fece sorgere,
quanto
e più ancora per gli straordinarii effetti che ne
tradotte dal Pompei : « Ora mi fosse possibile purgare il racconto da
quanto
v’ha di favoloso e ridurlo a prendere aspetto di
questo vergognoso tributo, o morire. Volle esser messo anch’egli (per
quanto
Egeo vi si opponesse), nel numero dei giovani des
olor porpureo ad annunziargli da lontano la lieta novella e liberarlo
quanto
prima di pena. Giunse la nave a Gnosso capitale d
ni e mezzi cavalli, ma si aggiunse che eran nati dalle Nuvole ; e per
quanto
sia strana questa invenzione, anche Dante la ripo
in qui i fatti narrati potrebbero anche ammettersi come istorici ; ma
quanto
all’avverarsi della seconda parte della risposta
Anfiarao e Partenopeo. Ma poichè i fatti d’arme di questa guerra, per
quanto
sanguinosi e strenui, non produssero l’effetto ul
tarsi di prender Tebe egli solo a dispetto di Giove, i cui fulmini, a
quanto
egli diceva, non gli facevano maggior paura dei r
a cacciatrice che fu la prima a ferire il cinghiale di Calidonia. Per
quanto
fosse valoroso, anch’egli perì nella guerra di Te
fatti sotto le mura di Tebe ed in un modo straordinario e mirabile, a
quanto
raccontano i pœti. Mentre egli osservava gli astr
enza contrasto vincitore, e divenne sposo di Ippodamia e re di Elide.
Quanto
poi al premio promesso a Mirtilo non solo mise in
basso e vile « Mostrava il segno che lì si discerne ! » Chiunque sa
quanto
sia conciso l’Alighieri non potrà creder ch’egli
gilio, son detti ancora Gens Assaraci, ossia discendenti di Assaraco.
Quanto
poi a Ganimede dicemmo già nel N° XV che fu rapit
ala, trasformazione a bella posta inventata dai poeti per significare
quanto
egli fosse divenuto querulo nell’estrema sua vecc
o gordiano da non potersi sciogliere facilmente neppur da una Dea. In
quanto
al pastore fu trovato il modo di farlo riconoscer
guerra. Intanto in Aulide si erano raccolti tanti guerrieri, che per
quanto
fece dire Dante a Virgilio, « ……. Grecia fu di m
ia e costrettolo a partir per la guerra, non è facile dimostrarlo, in
quanto
che Omero non ne parla, e perciò appunto Cicerone
ettura, intender tutto il poema senza fatica. Supponendo pertanto che
quanto
prima leggerà questo poema chiunque non l’abbia a
abili membra, ma quasi sangue, cioè un certo umore che i celesti, per
quanto
ci assicura Omero, chiamano icòre, « Qual corre
rubicondo vino, esangui sono, « E quindi han nome d’Immortali. » Per
quanto
i capitani greci facessero prodigi di valore a ga
tanto nelle sue sicure tende godeva delle sconfitte dei Greci ; e per
quanto
Agamennone gli offrisse per mezzo dei più illustr
lgono mai il discorso ai loro lettori, e narrano o descrivono a lungo
quanto
suggerisce o ispira loro la Musa, senza curarsi s
e, o farlo a pezzi, sospettandovi dentro un inganno dei Greci ; e per
quanto
gli Antichi si sieno affaticati a scusar l’oppost
, spergiuro, del cavallo, « E sieti reo, chè tutto il mondo sallo. »
Quanto
ai principali guerrieri che entrarono nel cavallo
; ma Omero che parla più volte con gran lode del valore di Idomeneo,
quanto
al suo ritorno dice soltanto che « …………. in Cret
e alla sua famiglia novella alcuna. E sì che vi sarebbe stato bisogno
quanto
prima della sua presenza e del suo forte braccio
sulle labbra di Ulisse stesso ; e ciò per dimostrazione e conferma di
quanto
ho accennato di sopra : « E volta nostra poppa n
pparve una montagna bruna « Per la distanza, e parvemi alta tanto, «
Quanto
veduta non n’aveva alcuna. « Noi ci allegrammo, e
r fu sopra noi richiuso. » LXII Venuta di Enea in Italia Per
quanto
Omero parli onorevolmente di Enea nell’Iliade, e
ve terre per fondarvi un regno ; e nel suo corso marittimo toccò, per
quanto
affermano i poeti e principalmente Virgilio, dive
scena dolorosa e funesta occupa tutto il Canto xiii dell’Inferno ; e
quanto
desta orrore la descrizione della selva, altretta
i Troia, e perciò era impossibile che avesse conosciuto Enea ; ma per
quanto
vi sia questo non piccolo anacronismo, l’invenzio
lo son molto scarsi di notizie, o vere o inventate, tanto gli storici
quanto
i poeti. Appena appena sono in grado di farci sap
ste 155 ; ma noi non avremo bisogno di una simile dimostrazione, dopo
quanto
abbiam detto parlando degli Oracoli, e dopo che g
id,, v. 406.) 119. La città di Pisa in Toscana credesi fondata (per
quanto
asserisce Strabone nel lib. ii) da quei guerrieri
» 137. Cicerone nel De Amicitia e nel libro ii De Finibus, narra
quanto
fosse ammirata ed applaudita dal pubblico quella
Lib. 1. sub init. aver deve dalla definizione il suo principio, acciò
quanto
in prosieguo è da dirsi chiaramente s’intenda ; n
esalta(1). Or quantunque a prima fronte rassembri, che la scienza di
quanto
può mai presentar la Mitologia sia di nessun vant
ni culto, ed onore. Quindi in tal’insulso sistema introdottosi ancora
quanto
mai dilettar potesse i sensi, tosto avvenne, che
languire, anzi con mille piacevoli invenzioni ampliando, e fregiando
quanto
aveva imparato tutto tramandò a’Romani, i quali q
ichè però al solo figlio di Saturno, ed Opi, ossia Rea, fù attribuito
quanto
degl’ altri scrissero favolosamente i poeti, perc
paghe le sue brame partissi per consultar l’oceano pronta ad eseguire
quanto
quello l’era per svelare ; ma per buona sua sorte
one, che assegna Latt. lib. I de Fals. Rel. Cioè, che ad ogni Dio per
quanto
era possibile deputavasi una congrua vittima : qu
parlando di Marte si disse, per far conoscere agli Dei, ed agl’uomini
quanto
efficace il suo potere si fosse, che dubitata non
espressioni di padre la facoltà le concesse di chiedergli con libertà
quanto
le fosse più in grato, essa la ben nata ogni altr
are la stessa sua moglie ; onde così insieme con la madre distruggere
quanto
di prodigioso portava ella nel seno. Deluso però
ribile percossa con bella garbatezza saltando, die chiaro a conoscere
quanto
dovea essere un dì gloriosa ne’ pregi suoi ammira
e salute ? Illustri esempii questi si furono, onde palesar ben chiaro
quanto
ella rapita venisse dalla amata sue castità. Suo
ea triforme. Dichirazione, e sviluppo Chi fù Diana. Germoglio
quanto
travagliato nel seno della terra, altrettanto rid
non avvi al mondo più infausto, benchè benigno all’aspetto rassembri,
quanto
il presente Dio Genio. Egli qual mascherata Meger
non è nel favellar di questo infernale Nume con profusa penna esporre
quanto
dietro le tracce di Omero, e di Esiodo con bizzar
i Gea, detta comunemente Magna Dea, per esporre con ben purgata penna
quanto
di più magnifico, e singolare in più libri in suo
ciascuno odiata Se stessa a palesar giammai non resta, Costante più,
quanto
è di più sprezzata. Che del par lieta in calma, e
mortal, la Veritade è questa. Annotazioni Questa bella virtù,
quanto
degna in se stessa, altrettanto disprezzata da mo
l mondo tutto è venerata, Che accende al cor d’ogni piacer la face, E
quanto
più si asconde è più bramata. Di ben, di guadio f
i viventi. Quel vaso vuoto però, che nell’altra mano ella stringe oh
quanto
vale a disingannarci, mentre un tal simbolo tropp
o si è conchiuso, che essa nel cielo soltanto riconosce il soggiorno.
Quanto
però s’ingannano i mortali sù tal fatto abbastanz
tro polo a un punto accorre, Nè alla sua voce si può forza opporre, E
quanto
più si cela è più ostinata. Porta due trombe il r
terno nell’Edem. Gen. 3. Sebbene però da tal ritratto chiaro rilevasi
quanto
per l’uomo penoso sia il travaglio, pur chi seria
ni stringe la vendetta ben dimostra il crudo suo genio di distruggere
quanto
mai le si para d’avanti. La ruota, che le guida i
n mare ed in terra perseguitando chiunque l’abbia fatto qualche onta.
Quanto
poi sia questo mostro da evitarsi basta il solo e
narrativa, in essa campeggiar deve tutto il bello dell’ arte. Quindi
quanto
di nobiltà vantar possono i sentimenti, quanto di
llo dell’ arte. Quindi quanto di nobiltà vantar possono i sentimenti,
quanto
di vivacità le descrizioni, quanto di arditezza l
biltà vantar possono i sentimenti, quanto di vivacità le descrizioni,
quanto
di arditezza le espressioni, quanto di energia le
uanto di vivacità le descrizioni, quanto di arditezza le espressioni,
quanto
di energia le ripetizioni, quanto di grazia gli e
quanto di arditezza le espressioni, quanto di energia le ripetizioni,
quanto
di grazia gli epiteti, quanto in somma contribuis
ioni, quanto di energia le ripetizioni, quanto di grazia gli epiteti,
quanto
in somma contribuisce a pingere al naturale le im
colla stessa felicità racchiuda benchè in un grande prosastico volume
quanto
il celebre figlio del Tebro ha conciso in pochi v
ti nomi conosciuti in quest’arte. Quindi per dar io un poetico saggio
quanto
più possibil fia compiuto, parlero pria divisatam
sua brevità, e ristrettezza è quasi intrattabile nella poesia, e per
quanto
si affaticasse un ingegno mai non può far gran co
è già l’onda, La sua merce più gradita Senza porto, e senza sponda
Quanto
può desio di vita ! Come mai si può salvar. Nel
so fiume in un momento Egli esclama : Eterno Nume Tronchi, zolle, e
quanto
appare Che sarà di ma infelice ! Si strascina i
to più a lamentevoli obietti. La coutinuata sua armonìa mentre mostra
quanto
ha di più grande, e più bello la poesia, manifest
ra quanto ha di più grande, e più bello la poesia, manifesta del pari
quanto
ha la stessa di più labborioso, e difficile. Il s
achè l’infausto mar forte tragitta Dice : Romani è vano uu tal dolore
Quanto
feci per voi ciascun rammenti, E più che morte il
volatili ecc. per colorire in tal modo le deturpanti loro azioni. Oh
quanto
chiaro dunque si scorge, che chiunque lasciasi pr
, funesta, ed accigliata. Disse : tu sai qual reo dolor mi nuoce, Sai
quanto
in Ida un dì fui dispregiata, Questa schiatta Tro
i astenesse dal seminare, non curasse l’altro le opportune medicine ;
quanto
più insano dunque dir non si dovrebbe chi commoss
poi fosse al Regio soglio, con qual fondamento dimostrar si potrebbe
quanto
con Saturno gli avvenne ? Sue imprese. Suo ritrat
. Quindi la ricercatezza de’ termini, la nobiltà delle espressioni, e
quanto
può mai contribuire alla sua sublimità devesi in
completare l’opera nostra, dando in questa Prefazione una spiega, per
quanto
più potremo concisa e limpida, del modo al quale
tare l’opera nostra. Ci adoperammo alacremente onde questa fosse, per
quanto
era in noi, completa e perfetta. Noi non abbiam n
quelle ideate personalità vissero ed agirono ; una nomenclatura, per
quanto
più si possa, fedele e letterale dei nomi di quei
erose annotazioni, onde i lettori si avessero una guida sicura, e per
quanto
più potemmo, dettagliata ed esplicita, dalla qual
egli autori da noi citati, per mostrare col loro autorevole appoggio,
quanto
fosse vera e reale l’esposizione di quel singolo
torico, o politico che sia, rimarrà tanto più indelebile nella mente,
quanto
più marcata e sensibile sarà l’esposizione di ess
Romani dell’impero, sempre si scorge visibile e luminosa la verità di
quanto
asseriamo, quella cioè, che una religione qualunq
anno, siccome già accennammo, i loro miti tanto propri e particolari,
quanto
ereditati da altre credenze e da altri culti. Lo
e questo studio è tanto più fecondo d’insegnamenti e di dottrine, per
quanto
più enigmatici sono i simboli o i miti, che ne co
to nelle cerimonie e feste di quell’epoca ; e finalmente ad esaminare
quanto
l’antichità ci rivela sui misteri simbolici della
o con grande facilità, ad assimilare sè stesso all’ente che adora ; e
quanto
questo è meno visibile ai suoi sensi, tanto più v
, sono in continuo contatto contro gli altri. Un esempio palpabile di
quanto
accenniamo ce lo dà Omero, più marcatamente nel c
, a quelli che agitano, quasi mare in tempesta, la vita dell’uomo. Da
quanto
esponemmo fin quì, emerge chiara la conseguenza c
ono la forma più saliente che assume la religione di un popolo, e per
quanto
moltiplici e svariati sono essi miti, altrettanto
i fatti, non discutiamo, volendo solo che essi vengano in appoggio di
quanto
asseriamo, e servano ai nostri lettori come pruov
oniamo per amore di brevità. Diremo, invece, che tanto nello insieme,
quanto
partitamente, le simboliche allegorie del pagani,
bbono, a parer nostro, esser largamente sufficienti onde si riconosca
quanto
difficile ed ardua impresa, sia quella di dettare
o tempo dal pensiero e dal fatto, ed è tanto più prossimo al simbolo,
quanto
più è antico. All’incontro tanto più esso si acco
o più è antico. All’incontro tanto più esso si accosta all’allegoria,
quanto
più appartiene ad un epoca recente. Finalmente, p
alla repulsione, ma ne fecero un tutto vivente, animato, sensibile, e
quanto
più meravigliosi apparvero loro gli astri, i plan
omo. Villarosa. — Dizionario mitologico-storico ecc. vol. II. Da
quanto
noi abbiamo detto fin qui, dando in questo Studio
tto fin qui, dando in questo Studio Preliminare un cenno storico, per
quanto
più potemmo ristretto e conciso della Mitologia,
sti non possono avere la più lieve incertezza o la minima oscurità su
quanto
noi abbiam cercato di delucidare, adoperando anch
ini, il tutto sotto un velame di misteri, di allegorie e di metafore.
Quanto
più un popolo è dotato d’immaginativa e di fervor
ere ascoltato il misterioso consiglio. A proposito di questo Dio ecco
quanto
dice Cicerone « Quand’egli non era conosciuto da
3. Aliatto V. Alyato. 284. Aliee. — Sotto questo nome, tanto in Atene
quanto
nell’isola di Rodi venivano celebrate in onore di
infe che avean curata la sue infanzia, con la virtù di produrre tutto
quanto
esse avrebbero desiderato. È questo il corno dell
lla è più confuso e oscuro presso gli scrittori e i poeti mitologici,
quanto
la significazione delle parole Ambrosia e Nettare
osì prosatori che poeti, sono su tale proposito altrettanto numerose,
quanto
vaghe ed indeterminate. Il solo Lilio Geraldi par
ei porge il destro di richiamare l’attenzione dei nostri lettori, su
quanto
noi dicemmo nello Studio preliminare sulla mitolo
a dal tetto paterno, non è egli forse un fatto completamente simile a
quanto
ci vien rivelato nelle sacre pagine della Bibbia,
e navi Greche, sulle quali essi trasportarono ancora i loro Penati, e
quanto
avevano di più prezioso. Finalmente Anchise morì
arla morire. Però Didone apparve in sogno alla sorella, e l’avvisò di
quanto
si tramava contro la sua vita. Anna, durante la n
o di questo articolo, richiameremo l’attenzione dei nostri lettori su
quanto
dicemmo nello Studio preliminare sulla mitologia,
i funebri in memoria di lui. Gli Eraclidi si affrettarono ad eseguire
quanto
imponeva l’oracolo, e la pestilenza cessò. Coll’a
a barba, per dinotare che le erano attribuiti tanto il sesso maschile
quanto
il femminile. 744. Bardi. — Poeti e ministri dell
ferì sacrificii allo strepito di tamburi e di timballi, in memoria di
quanto
era avvenuto. 746. Basillisa. — I Tarantini onora
una povera e vecchissima donna, la quale col marito Filemone, vecchio
quanto
lei, viveva in una capanna. Giove, accompagnato d
orire il presentatore. Bellorofonte, giunto nella Licia, avvertito di
quanto
si tremava contro di lui, montò il cavallo Pegase
li di lei fossero stati trasportati in cielo. Tutti prestarono fede a
quanto
asseriva Conone, e da quel tempo si dette il nome
ipale dela medicina ch’è quello d’impedire la morte degli uomini, per
quanto
sia in potere della scienza. Era quindi logico ch
stessa Minerva, i Greci costruirono un enorme cavallo di legno, alto
quanto
una montagna, il quale aveva rinchiusi nei suoi s
ra in compagnia di Bacco. Tu sai pur quale io son, qual sempre fui E
quanto
m’affatichi tutto l’anno Per provvedere i frutti
l’anno Per provvedere i frutti più pregiati, Tanto agli onesti e più
quanto
agli ingrati. Ovidio. — Metamorfosi, Libro V. Tr
e su questa Dea, poichè tanto i cronisti più accreditati, i mitologi,
quanto
i poeti ; non si accordano fra di loro sulle dive
vivo ch’egli vi poneva internamente. Dedalo ebbe un nipote artefice,
quanto
lui abile e fors’anche di più, ch’egli, per gelos
deboscie di Pasifae, moglie del re. Dante così favella a proposito di
quanto
accennammo. L’Infamia di Creta era distesa Che f
questa la ragione per la quale, tanto sulle medaglie dell’antichità,
quanto
sui monumenti, si vede la loro effigie sempre rap
mando, ma l’astuta principessa gli richiese di venderle tanto terreno
quanto
bastasse a stendervi in circuito la pelle di un b
e origine l’oracolo di Dodona, che poi fu famoso per tutta la Grecia.
Quanto
ella favola delle colombe, essa avviene dalla par
rono in patria, ma non poterono mai ricostruire la loro possanza, per
quanto
gloriosi ed antichi ne fossero i ruderi. Strabone
osciute sotto il nome di Danaidi. Danao però, ch’era tanto iniquo per
quanto
più era Egitto, acconsenti alle nozze, ma impose
G. Borchi. Grand’è la disparità delle opinioni tanto degli antichi,
quanto
dei moderni filologi, nel definire la posizione t
a sofferenza, che in attitudine minacciosa Elpide allora, sorpreso di
quanto
vedeva, promise a Bacco di dedicargli un tempio,
stinto, Sceso è nell’Orco a far sue nozze ; all’uomo Insegnando cosi,
quanto
per l’uomo Insana mente è d’ogni male il peggio.
figli. 1674. Endoco. — Discepolo di Dedalo, che si rese celebre quasi
quanto
il suo maestro. In una piccola città della Grecia
colto con ogni amorevolezza, e dove, l’oracolo interrogato da Enea su
quanto
gli restava a fare, additò al principe trojano in
e concordia tanto coll’assieme di tutta la configurazione mitologica,
quanto
coi singoli dettagli della concezione primitiva.
oncezione primitiva. Per metter d’accordo la opinione di Erodoto, con
quanto
ci detta il ragionamento e la conoscenza dei dive
eco, per mezzo dei popoli di questa nazione che emigrarono in Egitto.
Quanto
a Melkarth, divinità Fenicia, che assai di sovent
tà di difendere la nazionalità, l’originalità di una creazione, che è
quanto
lo spirito inventivo dell’antica Grecia poetica,
Tale è almeno la opinione di Apollodoro, la quale non si accorda con
quanto
ne dice Sofocle, secondo cui Ercole, era già mari
osi della bellezza di lei, la sedusse. Cerere su talmente afflitta di
quanto
le era avvenuto, che andò a nascondersi in una ca
onne Tracie che servivano in Eritrea, spontaneamente accondiscesero a
quanto
imponeva il sogno del pescatore, e fatta una cord
vvenire nel tempio di Ercole, avessero accesso solamente le donne. In
quanto
al pescatore, la tradizione ripete che da quel mo
ta il silenzio, raffigurato da Arpocrate — V. Arpocrate — è eloquente
quanto
la parola facile, che era una delle qualità del d
o, andasse in lontani paesi di dove ritornava ben presto a raccontare
quanto
aveva veduto. Per simile credenza Ermotimo fu, du
lio di Alcmena, si fanno piuttosto dei funerali che dei sacrifizi. In
quanto
ai monumenti eroici di cui troviamo così spesso m
e calamità di cui gli abitanti credevano minacciata la loro città. In
quanto
all’espiazione dei luoghi sacri e particolari, es
e …… All’opra io corro ………. A cura Di questo padre, Antigone, rimani
Quanto
in favor de’genitor suoi Altri mai fa, nulla stim
significare che gli avari non concedono ad altri la meno ma parte di
quanto
posseggono. 1843. Estipiel. — Nome particolare ch
due grazie ; la prima di essere a conoscenza anche dopo la morte, di
quanto
avveniva nel mondo ; e l’altra che egli passerebb
allegria. 1878. Eugenia. — Si dava quest’appellazione tanto dal greci
quanto
dai romani alla Nobiltà, sebbene, presso quei pop
fu la vera ragione dell’odio che Giove ebbe poi tanto con Eurimedonte
quanto
col figliuolo di lui. 1902. Eurinome. — La più be
e dei figliuoli, e a tale uopo si assoggettavano ad una cerimonia per
quanto
oscena altrettanto ridicola. Narrano le cronache
uno dei loro principii ; cosa la quale viene altamente in appoggio a
quanto
noi esponemmo nello studio preliminare sulla mito
orte di Patroclo, ritornò alle armi, Fenice, sempre fedele amico, per
quanto
invitto guerriero, lo seguitò in tutti i pericoli
ro di suo padre avesse inteso la verità. Il giovanetto narrò al padre
quanto
gli era avvenuto, e lo supplicò a non negargli un
sovente in quelle remote epoche dell’età primitive, a somiglianza di
quanto
è avvenuto anche in età più recenti e civilizzate
visamente durante il viaggio. A tale annunzio altrettanto funesto per
quanto
inatteso, la gentile ed affettuosa anima di Progn
tela, capitò nelle mani di Progne ; la quale conscia per tal modo di
quanto
era avvenuto, non si perdette in inutili lamenti,
ggioranza degli scrittori della favola, e in completa contradizione a
quanto
asseriscono i cronisti più accreditati. 2025. Fiu
ano che cinque fiumi scorressero nell’inferno, ai quali tanto i greci
quanto
i romani davano i seguenti nomi : l’Acheronte, …
aceva dal Pontefice massimo ; e l’elezione tanto dei Flamini maggiori
quanto
dei minori si faceva per votazione dal popolo. La
. La dignità di Flamine era a perpetuità, vale a dire che essa durava
quanto
la vita dell’ individuo ; però ognuno di essi pot
ano uso nei sacrifizi era di bosso o di argento. Tanto presso i gréci
quanto
presso i romani erano comuni i suonatori di due f
. Il fulmine di Giove veniva raffigurato in due modi, tanto dai poeti
quanto
dai pittori dell’ antichità ; sia come un tizzone
maggiore di tre unendo nella istessa idea collettiva tanto le Furie,
quanto
le Arpie, delle quali ultime egli chiama quella n
tabili ; Dee vendicatrici, Dee benefattrici, Dire, o Diree ec. ec. In
quanto
alle loro attribuzioni, tanto sulla terra quanto
, o Diree ec. ec. In quanto alle loro attribuzioni, tanto sulla terra
quanto
nel regno della morte, le Furie venivano sempre c
a accortosi Polifemo della presenza del suo rivale e fatto conscio di
quanto
era avvenuto fra i due amanti, mentre egli cantav
itologica ripete a proposito di lui un fatto altrettanto doloroso per
quanto
poetico. Giacinto era così passionatamente amato
(che cosa antica io sono) Diemmi il nome di Caos : osserva un poco Di
quanto
antichi fatti io qui ragiono. Ovidio — I Fasti —
erno ed esclusivo retaggio del giovanetto. Giasone seguì alla lettera
quanto
gli veniva imposto dalla volontà degli dei, e lo
ausa dello straripamento delle sue onde ; ond’egli rimase in forze su
quanto
gli restava a fare, senonchè una vecchia apparsag
io paterno, e gli restituisse l’usurpata corona. Ma Pelia, astuto per
quanto
perverso, avendo osservato l’interesse che il pop
verse attitudini ed usi delle differenti membra del corpo dell’uomo ;
quanto
per la moltiplicità di esse. Il senso configurato
— Sorta di divinazione che si faceva dal riflettere e ricordare tutto
quanto
avveniva durante le cerimonie dei sacrifizi ; not
che si dava a quegli esseri favolosi che mossero guerra a Giove. Per
quanto
moltiplice e svariate sieno le opinioni degli ant
pargimento di sangue, fu convenuto di rimettersi per una decisione, a
quanto
avrebbe risposto l’oracolo di Delfo ; il quale fu
ore, che viveva lavorando il suo campicello, dal quale ritraeva tutto
quanto
abbisognava alla sua famiglia, e che, libero da o
nza relazione coll’anno, col mese e con la settimana. Nè si creda che
quanto
noi ci facciamo ad asserire sia una nostra person
erni, debbono valerci come testimonianze irrecusabili della verità di
quanto
esponemmo. Così per esempio il cronista Ateneo, d
re sopra cennato, ripete che dei due Giovi d’ Arcadia, uno era antico
quanto
il mondo, e nato da ignoti genitori, e che si fos
mitologica visse circa ottant’anni prima dell’ assedio di Troja. Per
quanto
riguarda poi la divisione dell’ impero dell’ univ
ichità, i quali riferiscono a centinaja gli esempi di avvaloramento a
quanto
asseriamo. Infatti, Giunone contendeva sovente co
olo le amanti di Giove, ma i figli che egli ebbe, tanto da altre dee,
quanto
da donne mortali, il cui numero raggiunge una cif
loro Giunone particolare e tutti gli uomini un genio. Della verità di
quanto
asseriamo, fanno fede le molte iscrizioni antiche
lato e in altri combattimenti eseguiti tanto da uomini contro uomini,
quanto
da uomini contro animali. Comunemente i giuochi a
olti altri in uso presso i pagani, fra cui i principali tanto in Roma
quanto
in Grecia, erano i giuochi detti Olimpici, i Neme
zie pervenuteci dagli scrittori dell’antichità, sulle gorgoni ; e per
quanto
moltiplici sono i ragguagli trasmessici su di ess
esti l’avesse ucciso. Anche fra gli scrittori moderni, tanto italiani
quanto
stranieri, differenti e contradittorie sono le op
completamente smentita, tanto dai naturalisti dell’antichità stessa,
quanto
dai moderni, non facendo alcuno di essi menzione
’acqua e si annegò ; e che da quell’epoca, tanto quel tratto di mare,
quanto
l’isola stessa ov’essi approdarono, fossero detti
e, implorando la sua protezione a favore della supposta sua sposa. In
quanto
ad Ifigenia, il poeta greco ce la presenta da pri
ciso da Polluce, dopo però di avere egli stesso trucidato Castore. In
quanto
ad Ilaria e Febea furono, dopo la morte, onorate
te allegrezze di coloro che vi prendevano parte. Ognuno recava con sè
quanto
aveva di più prezioso e se ne faceva offerta alla
altre donne ateniesi dalle mani dei corsari richiedendo in premio di
quanto
egli avrebbe operato, la mano di una giovanetta c
a dei corsari alla testa di una forte mano di soldati e provveduto di
quanto
era necessario alla spedizione, la quale andò cor
to dei più rinomati scrittori e cronisti dell’antichità pagana ; e da
quanto
essi ci hanno trasmesso sulle costumanze dei popo
io sugli avvenimenti del passato, procurava di scoprire l’avvenire, e
quanto
potea succedere col passare degli anni, riportand
Indovini. Riserbandoci a parlare partitamente al vocabolo Teurgia, di
quanto
concerne la divinazione naturale, diremo qui che
none stesso non potè fare a meno di ammirarla, e fingendo di ignorare
quanto
era avvenuto, dimandò a Giove di chi fosse quella
da Giove un figliuolo chiamato Epafo, il cui dominio si estenderebbe
quanto
il Nilo. Del paese all’estremo evvi Canopo Città
zando ; e il bruno Epafo a lui partorirai tu quindi Che fia signor di
quanto
suolo irriga Il Nilo ampiofluente. Eschilo — Pro
ittore, eravi nel paese abitato dai popoli Iperborei, un’isola grande
quanto
la Sicilia, la quale era comunemente ritenuta com
, i quali avevano il carico di pubblicare gli oracoli e di accudire a
quanto
abbisognava nelle funzioni dei sacrificii. 2300.
di possederla solo, ricorse ad un’astuzia altrettanto colpevole, per
quanto
turpe era il suo amore. Essendo egli possessore d
re, nè si curò di fare i ricchi donativi di obbligo, tanto a Deioneo,
quanto
alla moglie di lui. Sollecitato più volte dal pad
ario benefizio fu pagato da una ingratitudine tanto più abbietta, per
quanto
audace, imperocchè Issione acciecato dalla divina
evano dal recarsi in Corinto, in quella occasione ritenendo per fermo
quanto
un’ antica tradizione favolosa della loro città,
sta di lui, uscendo dal tempio. Intanto Creusa venuta a conoscenza di
quanto
aveva operato suo marito Xuto, considerò l’adozio
otizia sparse negli astanti, i quali rimasero indecisi e perplessi su
quanto
sarebbe succeduto, se non che Minerva, apparendo
o re d’ Egitto, il quale si rese immortale tanto nei fasti religiosi,
quanto
negli storici, per aver fatto costruire le famose
e inibita a tutti. Le camere superiori erano, sempre secondo Erodoto,
quanto
di maraviglioso e di sorprendente poteva in quei
cise a colpi di pietra. Calmatisi gli animi, i Trezentini, dolenti di
quanto
era avvenuto, istituirono in onore delle sventura
meltissimi, degni anch’essi di fede e di considerazione tanto più che
quanto
asseriscono Pausania e Solino non ha altra base c
imo, che riferisce questo fatto come un prodigio, non fa che ripetere
quanto
veniva attestato da quegli istessi sacerdoti, i q
ondo la tradizione, ebbero vita gli amori di Diana e di Endimione. Da
quanto
riferisce Pausania, vi era sulla montagna di Latm
propriamente dove si tennero poi le adunanze per le feste latine. Da
quanto
riferiscono le cronache dell’ antichità, si rilev
a delle proprie case aperta, con la libertà a ciascuno di servirsi di
quanto
occorresse. L’ospitalità veniva esercitata riguar
di Apollo, rimanendo tutto il fatto nella sua completa integrità. In
quanto
a noi, non essendo del carattere della nostra ope
ssiani si sottomisero colla passiva obbidieuza della superstizione, a
quanto
imponeva l’oracolo temuto ; e l’irrequieta ombra
aneva sempre lupo. La gran maggioranza degli scrittori greci, creduli
quanto
Pausania stesso, ci ripetono che Licaone, primo r
di uno straniero. I figliuoli del re, per accertarsi della verità di
quanto
asseriva il loro padre, ebbero ricorso ad un truc
rle, secondo scrive Varrone, accarezzare e toccare senza pericolo. In
quanto
al famoso lione Nemeo, la cui uccisione fu una de
lla superstiziosa venerazione degli egiziani. I pagani tanto di Roma,
quanto
di Grecia, avevano anch’essi consacrato il fior d
i che quegli astri doppiamente visibili tanto alla loro vista fisica,
quanto
alla loro mente, fossero le principali e supreme
ualificazione di antica si addice perfettamente a quell’astro, antico
quanto
la creazione medesima. Nè solo presso i popoli de
nchiude in sè stesso il significato tanto della Luna individualmente,
quanto
del mese a lei consacrato. In lingua ebraica la p
i — Libro II. trad. di Giambattista Bianchi. Aggiungeremo ancora per
quanto
riguarda la parte storico-mitologica della nostra
decti da Corinto, fondatore della loro scuola. Di lui si può asserire
quanto
esponemmo nella nota precedente, a riguardo di Me
ii ed altari, offrivansi incensi e voti. Tutti gli altri mortali, per
quanto
buoni e giusti e pii andavano ai Campi Elisii, so
china condizione di questa. La prescienza del futuro non li allettava
quanto
la reminiscenza del passato, e principalmente di
iel, la terra e ’l mare « L’aer, la luna, il sol, quant’è nascosto, «
Quanto
appare e quant’è, muove, nudrisce, « E regge un c
han vita, « E dal foco e dal ciel vigore e seme « Traggon, se non se
quanto
il pondo e ’l gelo « De’ gravi corpi, e le caduch
mmie egiziane : il che dimostrò che Caronte non era tanto inesorabile
quanto
gli agenti delle tasse e i riscuotitori dei pedag
fosse la pena nel Tartaro : « Sul terren distendevasi e ingombrava «
Quanto
in dì nove ara di tauri un giogo ; « E due avvolt
ola Ipermestra salvò la vita al suo sposo Linceo ; e questi poi compì
quanto
aveva predetto l’oracolo, uccidendo il suocero in
note, « Tu troverai non dopo molte carte, « Che l’arte vostra quella,
quanto
puote, « Segue, come il maestro fa ’l discente, «
quanta è l’arte « Che mostri in Cielo, in Terra e nel mal mondo, « E
quanto
giusto tua virtù comparte ! » ci costringe ancor
(Virg.,Æneid., vi, v. 642.) 253. Pitagora era nativo di Samo, per
quanto
asserisce Ovidio nel lib. xv delle Metamorfosi :
ro armi ad auspicj negletti o mal compresi. Il campo era un tempio, e
quanto
più la vita guerriera teneva occupati i Romani, t
en presto trasse intorno a sè tutti gli schiavi e gli oppressi, che è
quanto
dire l’universo. Nulla di meno quanti ostacoli s’
to dal potere, dall’interesse, dall’abitudine, parea fatto per durare
quanto
l’impero medesimo. Villemain. Prima lotta fr
en caricata e convinta ; poichè qual cosa è più di lungi dall’equità,
quanto
che gli uomini abbiano in odio ciò che non sanno
ttamento ad abbracciare la nostra religione, che tanto più germoglia,
quanto
più da voi si miete, essendo il sangue de’ Cristi
gione ; mentre in un giorno del mese ciascuno vi pone qualche danaro,
quanto
gli piace, o se gli piace, o quando ei può ; poic
mune, benchè voi siate poco uomini, perchè siete cattivi fratelli. Ma
quanto
più degnamente si chiamano e stimano fratelli col
amo a tavola prima d’aver fatto a Dio un poco d’orazione. Uno si ciba
quanto
basta per sedare alquanto la fame : si beve quant
zione. Uno si ciba quanto basta per sedare alquanto la fame : si beve
quanto
giova ad uomini pudichi ; onde si satollano in ma
abitatori delle selve, o staccati dalla vita comune. Abbiamo in mente
quanto
siamo tenuti a Dio, al Signore e Creatore nostro.
ndo noi lontani dal defraudare quel d’altrui. Talchè, se si considera
quanto
si perde per la frode e per la bugia delle vostre
mai conosciuto, e che i Barbari non fossero usciti dai loro deserti.
Quanto
agli eserciti romani, i quali avrebbero verosimil
bbiamo percorrere ò difficile ad un tempo stesso ed amena; ed io, per
quanto
la povertà dell’ingegno mio lo concede, porrò ogn
imboli coi quali questi Dei vengono rappresentati, e di combinare per
quanto
potrò la Mitologia scritta colla figurata; e per
ari succederanno molte Lezioni sull’allegoria, delle quali non posso,
quanto
bisogna, raccomandarvi l’importanza. Basterà dirv
intelletti che trionfano di tanti secoli, e dei quali la fama durerà
quanto
il mondo. Voi eccita la lode, nutre l’emulazione;
ttesti l’imbecillità dell’umana mente alle proprie forze abbandonata,
quanto
la tradizione delle diverse idee tenute dagli ant
contro i Titani, Giove, avendoli vinti, gli confinò tanto sotto terra
quanto
il Cielo dalla Terra è distante, e die loro per c
e’ sacrifizj, argomento vasto ed importante, e che per esser esaurito
quanto
è permesso dal metodo prefissoci nei nostri studj
educazione e sue prime imprese. Nelle passate Lezioni ho cercato,
quanto
la povertà dell’ingegno mio lo concedeva, di rend
m’offerse, e chi fu quella Straniera? oh come amor di lei mi prese !
Quanto
m’accolse dolcemente: i lumi Come in atto amoroso
armi Arimdelliani Prideaux, che osserva come questo tempio era grande
quanto
quello di Salomone, e minore al solo tempio di Be
dispietato dolor mio, Che a fin verrei di sì perversa sorte. Veggo or
quanto
mi neccia essere dio: Poich’ai morir mi son chius
E ferma su due pie tutta la vita: Mutata tutta in un punto si vede; E
quanto
più le par, men ella crede. Volea parlar per ved
elli che presso i Greci e presso i barbari ottenne. Sarò breve, e per
quanto
sarà in mio potere, alleggerirò la noia di queste
« Nè l’immagine fedelmente espressa dal marmo (così il Visconti), nè
quanto
possiamo dire di questa eccellente statua quasi c
te Paci, E i molli Scherzi, e Voluttà spirante Ebbrezza di delizia, e
quanto
alfine Forma il senso inefFabbile, per cui Delira
han nome E son alma del bel, gli acconci Detti E i soavi Colloquìi, e
quanto
accorda Col Piacer la Ragione, e d’alma e spirto
po m’ è grave L’ombra sol del tuo sdegno: in te rispetto. Adoro in te
quanto
d’augusto e caro Può darmi il ciel; tu mia delizi
nte. « Singolare è pel soggetto questa statua di Giunone lattante. Ma
quanto
siamo certi che la dea sia appunto la sposa e la
irgilio nella celebre traduzione di Annibal Caro: « Così dicendo, in
quanto
appena il disse La tempesta cessò, s’acquetò il m
anesimo dati a Nettuno, che ninno atteggiò con maestà degna di un dio
quanto
Omero descrivendone il viaggio sul mare per porge
ndo egli involato lo stesso giorno che nacque i buoi di Apolline, per
quanto
colla sua avvedutezza si avvisasse di celare ogni
, ma ancora come divinità tutelare del Commercio. La verificazione di
quanto
affermiamo è un risultato degli schiavi intrapres
ore sussurrò di furto: Io non ammiro quel cantor che lascia Di narrar
quanto
il vasto mare abbraccia; Ma l’urta il nume con ir
o dalla vittoria che Diognete di Crotone riportò ai giuochi olimpici.
Quanto
al tempio, che oggi sussiste, furono gli Antizion
ammesso alla gara perchè non sapea colla lira accompagnare il canto.
Quanto
ad Omero, si pretende che venisse a Delfo per con
sono al di sopra di Elena situate. » Questa pittura che ci convince
quanto
la Mitologia scritta influisca sulla figurata, co
otanto: Che posto fine il padre avea col brando Alla vita e al dolor.
Quanto
diverso Era, Niobe infelice, il tuo sembiante: Tu
adarsi da chi ò versato nella storia romana e degl’imperatori, e sa a
quanto
giungesse il lusso dei Cesari e la non curanza de
che distingue l’autore eccellente non è tanto l’assenza dei difetti,
quanto
l’esistenza di certe bellezze e di certi pregi, c
uesta mirabile statua tanto supera tutti gli altri simulacri del dio,
quanto
l’Apollo di Omero è più grande degli altri descri
e Medicea aveva ritenuta l’attitudine principale della Venere Gnidia.
Quanto
al marmo della statua il Visconti dice sostenersi
dal voNicccLiNi. Lez. di Mit. ecc. 30 stro compatimento, ho tradotto,
quanto
il più bello dei numi fosse nel suo primo amore s
Il tuo strale trafìgga Tutto, io te ferirò: mia gloria avanza La tua,
quanto
agli Dei cedono i mostri. — Così disse, e stridea
ure affatto si assomiglia nella fìsonomia, e sono tanto più scusabili
quanto
le mentovate teste erano loro ignote. » Fin qui
biondi, che può esservi forse di qualche utilità, e mostrarvi almeno
quanto
si possa rimanere ingannati, volendo ricavare da
e ella l’avrebbe raggiunto ancora che la velocità di lui fosse rapida
quanto
quella del Sole. « Plutarco fa menzione di un Ap
corni, o braccia, dette dai Greci άγκωνες o cubiti. Intendiamo adesso
quanto
voglia significarsi da Tibullo colle citate parol
a di essa una specie di peplo; tutto l’abito insomma è tanto semplice
quanto
a una dea si conviene che è nemica d’amore. Notab
questa elegantissima statua mi è sembrata meritare tanta attenzione,
quanto
la benda che le avvince la fronte. Ha osservato W
era cosa piìi famosa di questo edificio, non tanto per la divozione,
quanto
pel gran concorso di gente che portavasi ad Efeso
che fu veduto da Strabene, era altrettanto vago e pieno di ricchezze
quanto
era il primo, e vi si vedevano l’opere dei più fa
stendeva fino a 125 piedi all’intorno. Mitridate l’aveva limitato per
quanto
portava un tiro di freccia. Marcantonio raddoppiò
tta, se ai fumanti altari Vittime e doni offersi. — Ai preghi il nume
Quanto
puote acconsente: egli percuote Senza piaghe il c
orgevano templi, ovvero ai diversi attributi che stimavano spettarle.
Quanto
al simulacro ed al culto di Diana Efesina v’ inst
a terra medesima confusa colla natura stessa per essere la nudrice di
quanto
quaggiù vediamo. « Su questo principio andremo sp
senonchè le statue di Diana in tal guisa espresse, sono una prova di
quanto
fosse divulgata ancora per l’Italia e per Roma qu
utati amplessi, E sente, e fu2ri?e: col delitto il nume Si manifesta:
quanto
lice a donna Ella repugna (ah men crudel saresti
glio Questo fato sortì quando la luce Vide, ed ora ha suo premio. Ahi
quanto
offerte Autonoe n’arderà, quante Aristeo, Pregand
a base antica con lettere greche che significano: Bupalo lo fece. Per
quanto
però sia verisimile che questa base appartenesse
’avarizia, o l’ignoranza del possessore avrà anticamente falsificato.
Quanto
fosse lecito di portare nelle tenebre di una tant
i Ciprigna; è morto il bello Adone! Tanto Venere sparge amaro pianto,
Quanto
Adon versa sangue; il tutto in terra Vien fiori;
ato sopra di un’urna, rende singolare questo bel simulacro di Venere,
quanto
il presentarci una immagine della Venere di Guido
be essere propria la guerra: ma la storia di tutte le età ha mostrato
quanto
all’intentenzione lodevole di coloro, che sotto i
o ed è prezzo dell’opera l’annoverarli onde maggiormente si manifesti
quanto
i pensamenti dei poeti, primi teologi delle nazio
ippe. Cerere in nessun luogo è stata effigiata con sì belle sembianze
quanto
in una moneta d’argento della città di Metaponto
le, e a cui non si sono da lungi nemmeno saputi appressare i moderni.
Quanto
è certo però e riconoscibile da ogni intendente q
ioni di Cerere: ma conviene avvertire ch’essendo la sinistra mano con
quanto
contiene, di moderno risarcimento, non siamo sicu
nè gli Ateniesi solo, ma i Greci tutti. Demonace e Socrate l’omisero.
Quanto
vaglia l’autorità di quest’ultimo lo sa chiunque
utarco nella vita di Camillo e di Alessandro si rileva. È incerto per
quanto
tempo durasse, e Meursio che nell’oscurità dei mi
strarle coi monumenti degli artisti, colle descrizioni dei poeti, per
quanto
lo concedeva la tenuità delle mie forze e la vast
o la misura, e dieci Braccia tre volte empiva: era del bosco Maggior,
quanto
sovrasta all’erba il bosco . Non di Triope pertan
ione degli antichi, che nessuna deità stimarono tanto amica alle Muse
quanto
il Sonno, e che eressero in Trezene un’ara comune
na facoltà dello spirito umano debba essere cotanto accetta alle Muse
quanto
la fantasìa, convenìa pur che da loro si onorasse
lui spiegata per Biante Prieneo: lo che tanto più si rende verisimile
quanto
è certo dall’annessa epigrafe che il borgo di Pri
in profonde meditazioni, non tanto per ricordarsi le cose già state,
quanto
per rintracciare e scoprire novelle verità. Il ve
Lanzi, tanto benemerito delle Belle Arti per la sua Storia Pittorica,
quanto
lo è dell’ Antiquaria pel suo Saggio sulla lingua
lasciandogli doloroso ricordo. Nel firjc dei mio ra^onamento udirete
quanto
que;,to mo.struo.so ardesse di Oalatea, da 7’eocr
dei mitologi su questo particolare, ragionando della madre degli Dei.
Quanto
ai Cabiri, sui quali si estendevano le fiflession
ll’ immaginazione di Polignoto una pittura tanto celebre fra i Greci,
quanto
lo è quella di Michelangiolo fra noi. Nella segue
da Giovenale: « antichi ornamenti degli Dei di Asia. » « Infatti per
quanto
cariche di pompose dec orazioni sian le teste del
a deità nocente e funesta. Non tanto il color nero delle sue foglie,
quanto
il non rallegrarsi con nessun fiore, e mostrarsi
lungata: questo è uno dei gran mezzi per farne sentire la leggerezza.
Quanto
all’ombre dei pesci, dei quali parla Pausania, Ca
simi soggetti, dei quali Tesecuzione riescirebbe tanto più gradevole,
quanto
per la maggior parte non sono stati trattati. Dop
ponevano questi misteri tanto al disopra delle pratiche di Religione,
quanto
gli dei sono maggiori degli eroi. Un poco più bas
, i re verranno: Tutto eguaglia la morte. Ella solo infatti confessa
quanto
piccola cosa sia l’uomo di cui ristabilisce i dir
la divozione e per l’arte memorando, che da Varrone venia preposto a
quanto
sino da’ suoi tempi aveva saputo effigiare la gre
ie degli altri, ch’era creduto da questa Dea farsi con tanta velocità
quanto
si volge una ruota. Costantino, dice lo stesso Bu
ine del quarto secolo con tanta resistenza e indegnazione del Senato,
quanto
la Storia e gli scritti di Simmaco ci rammentano.
ngannar gli occhi per certi serpeggiamenti, che s’allontanano e vanno
quanto
la vista. Inoltre Tebe non è priva di predizioni,
ta Clio nella Musa col volume, da luì chiamata Calliope. È da notarsi
quanto
questo epigramma abbia confuso gli antiquarii nel
sangue cadono dalle tremule mani perchè nell’ubriachezza sono uccisi.
Quanto
all’aspetto degli estinti, vi è chi ha il collo t
dell’Antichità la ravvisò e fu presentata a Pio VI. Abbattuto perciò
quanto
vi era di modernosi rese alla statua la sua vera
bruti più che il comune degli uomini: ma Capaneo è pari a un gigante.
Quanto
a Polinice, ananch’ esso è di grande statura, ed
l ‘orribile animale. Fu il Greco esaudito, ed arrivò per soccorrerlo.
Quanto
alla giovinetta, ella é piacevole e gentile per e
segno, ha dato un utile insegnamento ai giovani poeti, mostrando loro
quanto
più di riflessione e di ponderazione richiegga lo
ao dalla dolcezza del suo viso; Agamennone dalla sua divina presenza:
quanto
al figlio di Tideo una libertà generosa lo esprim
descritto da Tertulliano, per ornamento delle statue di Esculapio. In
quanto
al bastone col serpente avviticchiato, racconta I
o voluto esprimere in lui un dio tutelare della convalescenza, poiché
quanto
al suo nome, significa condurre a fine i mali. E
alla fantasia, che una giusta immagine se ne faccia: il secondo, per
quanto
vaglia a ritrarre la grazia dei contorni generali
ra di Bacco suo figlio, che deve portare agli uomini un liquore dolce
quanto
il nettare. Cerere, egli dice, ha coperti recente
ercurio, Marte, Venere e la Luna. Voi vedete dalla sciagura di Semele
quanto
fosse terribile l’ira di Giunone. Il caso di Atam
ne Soffre? Ed esulta nella ricca reggia Atamante superbo, a me nemico
Quanto
la moglie? — Si dicendo espone La causa della via
o, ove dell’universo il fato sta scritto. Vi scorge una Tavola antica
quanto
esso, che conteneva tutto ciò che aveano fatto Of
e il ruggito di un leone. Ecco le cose che passano sopra la montagna.
Quanto
a quello che dopo vedete, è Tebe, la reggia di Ca
a, e sopra i tortuosi giri Fisso si scaglia con le membra in alto. Ma
quanto
ei s’ erge dal profondo flutto, Tanto in su Perse
so la Battriana vi troverà il dio Mitra, e in Persia Tassino Fetonte.
Quanto
a lui ricusa i suoi doni e il suo vino, e non vuo
o, ed impetuosi al corso. Spinti dal furore, tutti coperti di spuma e
quanto
cupamente neri, come sogliono essere di Arcadia t
il sole, come vi accennai nel principio delle mie Lezioni sullo dio,
quanto
perchè le sue feste si celebravano la notte, come
Tracia. Ma le più volte è ornato di un panno, o di una nebride, che è
quanto
dire di una pelle di cerbiatto, in memoria della
cco in guerra che compagni deirOrgie e dei Baccanali. Tanto dai Greci
quanto
dai Latini questi si rappresentano simili all’arc
lle copie è il Cupidino, che è tanto sulla groppa del nostro Centauro
quanto
del Borghesiano, e che manca affatto nei Centauri
colle sembianze umane, e forma dell’uomo e del cavallo un tutto, per
quanto
può immaginarsi, uniforme. Si è situata questa ra
assirilievi perfettamente somiglia. Tanto più facile era 1’ equivoco,
quanto
la statua di Sardanapalo in Anchialo dalle statue
ddetti alla vita di pastori e caprai. « Un giovine quasi nudo, se non
quanto
ha gettata sull’omero sinistro una pelle di pardo
nevolezza della proposta denominazione, e nello stesso tempo dimostra
quanto
andassero errati coloro che per nobilitare con qu
precedenti, ma tanto li supera nell’integrità e nella conservazione,
quanto
cede a quelli o nella eleganza delle immagini, o
za dell’arte, che si sostenne ancora a quei tempi con qualche decoro,
quanto
perchè vi osservo prodigamente impiegato il lavor
sono segnate con mollezza e con intelligenza; le membra sono rotonde,
quanto
in soggetto simile debbono esserlo, senza che per
e reminiscenza dei fatti conservata nella memoria degli uomini, che è
quanto
dire la tradizione delle cose accadute tra i prim
o Cèlo figlio dell’ Aria e del Giorno passava per una divinità antica
quanto
il Destino. I poeti lo chiamano anche Urano (45),
fizj, tanto per aver alzato altari e statuito le cerimonie del culto,
quanto
per esser tenuto in conto di valido intercessore
cchi un chiaro specchio, Ov’io veggio me stesso, e ’l fallir mio : E
quanto
posso, al fine m’ apparecchio, Pensando ’l breve
a, e qui la gioja ; Qui i miseri mortali alzan la testa ; E nessun sa
quanto
si viva o moja. Veggio la fuga del mio viver pres
forza di giuramento. Nelle loro mani erano depositati i testamenti e
quanto
poteva esservi di segreto e di sacro. Al circo ed
erano certi villani che per malvezzo gliela intorbidarono ; ed essa,
quanto
era stata generosa verso la cortesia di Celeo, al
poi sotto questa forma diventò il favorito di Minerva, indicando che
quanto
la coperta delazione è vituperevole, altrettanto
rrenda rabbia le proprie membra. Chi non vede in questa favola atroce
quanto
grave delitto sia l’empietà contro i Numi, e come
ol piede ; Vulcano (270) che Giove precipitò dal cielo sulla terra da
quanto
era deforme ; ed Ebe (87) Dea della giovinezza. 8
d’Argo (462), Lisippa, Ifinoe ed Ifianasse, per essersi vantate belle
quanto
Giunone, furono assalite da tale impeto di frenes
di rose, d’oro, di porpora, di rugiada, di simili vaghezze, e questo
quanto
ai colori e alla carnagione. Quanto all’abito, co
ada, di simili vaghezze, e questo quanto ai colori e alla carnagione.
Quanto
all’abito, componendone pur di molti uno che paia
nderebbe la loro identità più verosimile. Egli è dunque probabile che
quanto
la favola attribuisce a Bacco altro non sia che i
tto cattivarsi l’animo di tutti, e divenire rispettabile ed assennato
quanto
il vecchio Dio dei mari, eloquente al pari d’Apol
ei mari, eloquente al pari d’Apollo, valoroso al pardi Marte, amabile
quanto
Venere. 166. L’immaginazione fecondissima dei Gre
nsideravano preposto alle ambascerie ed ai negoziati ; fu detto Nomio
quanto
al commercio, alla musica ed all’eloquenza ; Agor
endeva agli altari della Dea. Questo sacrifizio, grato a Venere, durò
quanto
il suo culto ; e Berenice, sposa di Tolomeo Everg
a precipitarsi nelle onde. Allora l’ Oceano e Teti (192) gli tolsero
quanto
aveva di mortale, e lo fecero « consorte in mar d
corrompimento delle materie stesse componenti la detta statua, che è
quanto
a dire dai vizj di tutti i tempi, derivano gli or
o, Quel della terra smisurato alunno, Che tien, disteso, di campagna
quanto
Un giogo in nove giorni ara di buoi. (Virgilio,
vagliarsi eternamente invano per empire d’acqua un vaso sfondato. Per
quanto
sia molta la inverosimiglianza della favola, tutt
o, per indicare ch’egli dispensa i suoi tesori a caso, tanto ai buoni
quanto
ai cattivi. Ma vuolsi avvertire che a questi comu
azie, a educar bene la sua famiglia, e viva sempre più lieto e sicuro
quanto
meno è pingue il suo scrigno ? Ora gettate uno sg
Ora gettate uno sguardo sopra gl’ingordi e sopra gli avari ; e mirate
quanto
cresce la loro miseria coll’aumentare dei lor tes
fa guidar da Bellona (283). Gli mettono accanto un gallo per indicare
quanto
importi la vigilanza nel mestier delle armi. 259.
zietà, la noia sono espresse nel suo contegno ; e dà bene a conoscere
quanto
sia misera e breve la vita di coloro che si abban
ec. Il culto di tutte queste divinità dei campie dei boschi mostra in
quanto
onore fosser tenute le faccende agricole più conf
ed in alcuni monumenti è priva di mani, volendo forse far riflettere
quanto
sia meglio che la saviezza delle leggi prevenga l
’ ulivo per denotare che la vera gloria è non tanto frutto della Pace
quanto
della Vittoria. Poggiava i piedi sopra un globo p
e semplicetta ; Ma cosa non mortai sembrava al volto, Tanto più vaga
quanto
più negletta ; E folgorando, quasi accese faci, G
e. 74 In Roma accanto al Campidoglio ebbe un tempio consacratole, per
quanto
si crede, da Numa Pompilio. La Dea era rappresent
bbe tolto corona e vita. Ma Giove trasformato in pioggia d’oro, che è
quanto
dire dopo aver corrotto con denaro le guardie del
. Questa montagna è tale, Che sempre al cominciar di sotto è grave, E
quanto
uom più va su, e men fa male. Però quand’ella ti
ell’ ordine sociale. Dedalo ebbe un nipote, chiamato Acalo, ateniese,
quanto
lui rinomato per abilità nelle arti meccaniche. È
rata dai poeti ; e le stragi e i delitti fraterni mostrarono a’popoli
quanto
nefanda e micidiale fosse 1’ambizione di regno. L
. Per consiglio di Pallade (263) costruirono un cavallo di legno alto
quanto
una montagna, e pieno i fianchi di risoluti guerr
so da Ettore (591). 557. E tanto più era da valutare quest’azione, in
quanto
che Protesilao aveva sposato la sua diletta Laoda
ffinchè concedesse all’ amico un figliuolo con la pelle impenetrabile
quanto
quella del leone di Nemea (374) ch’ ei soleva por
li altri Greci la distrussero col valore e con le armi. Sicchè Omero,
quanto
alla prudenza, lo paragona allo stesso Giove (63)
n’ apparve una montagna bruna Per la distanza, e parvemi alta tanto,
Quanto
veduta non n’ aveva alcuna. Noi ci allegrammo, e
90. Le guardie del principe sleale la inseguirono per lapidarla, e da
quanto
ella era disperata mordeva le pietre anciatele ad
uccidendo Giovinetti miei figli : nè mi dolgo Si di lor tutti, oimèl
quanto
d’un solo, Quanto d’Ettor, di cui trarrammi in br
tti miei figli : nè mi dolgo Si di lor tutti, oimèl quanto d’un solo,
Quanto
d’Ettor, di cui trarrammi in breve L’empia doglia
nto della più bella donna del mondo. 600. Paride, che tanto era bello
quanto
vano, sedotto dalle carezze di Venere e più che a
ata all’Affrica, comprò da Jarba, re d’un paese vicino, tanto terreno
quanto
potesse contenerne in giro una pelle di bove tagl
rasformata in un tempio. 623. Indi promise loro di non negar nulla di
quanto
gli avrebbero chiesto ; ed i pietosi vecchi implo
’Oeneo re di Calidonia, e d’Altea, era destinato a vivere tanto tempo
quanto
avrebbe durato ad ardere un tizzone che le Parche
a coloro i quali ebbero la presunzione di vaticinare il futuro, che è
quanto
dire, furono sfrontati impostori, l’Alighieri ass
e Bergamaschi, Ove la riva intorno più discese. Ivi convien che tutto
quanto
caschi Ciò che in grembo a Benaco star non può,
l’ Attica, gli alzarono un tempio, l’oracolo del quale diventò famoso
quanto
quello di Delfo. Per consultarlo bisognava purifi
; e, cogli occhi ardenti, correvano veloci come il vento e tumultuosi
quanto
il mare. Già la testa loro pareggia il centro del
l’astronomia, se si prendono nove gradi del cielo, tanto da una parte
quanto
dall’altra dell’eclittica,142 per quanto si stend
el cielo, tanto da una parte quanto dall’altra dell’eclittica,142 per
quanto
si stende la circonferenza di questa, ne nasce un
9) ; ed ebbe per sorella e compagna Iside, divinità egiziana, celebre
quanto
il fratello. 697. Questo Dio, che prima era re d’
uppongono che il moto delle acque producesse un uovo d’oro, splendido
quanto
mille soli, nel quale nacque Brama padre di tutti
erano sempre appollaiati sulle spalle d’Odino per dirgli all’orecchio
quanto
avevano udito o visto di nuovo nel mondo. Odino l
osimiglianza del fatto rimane smentita dalle nuove teorie fisiche, in
quanto
che non è più a credersi che nelle alte regioni d
o d’ acreonantica. Abbiamo già detto che le gesta di questi croi, per
quanto
inverosimili, adombrano nobilisaimi fatti, svisat
a intendevano coi sacerdoti non tanto per i secondarj fini dei primi,
quanto
per mantenere la riputazione dei secondi e degli
nto Italiani, che oltramontani, e si è pensato di escluderne non solo
quanto
riguardar poteva la parte più sublime di questa S
nata, allorchè uscì in campo un altro nemico per se solo formidabile,
quanto
tutti gli altri presi insieme, per nome Tifèo. La
. Quantunque Apollo fosse il Dio degl’ingegni ; non fu perciò stimato
quanto
egli meritava ; fu soggetto ai colpi dell’invidia
atque ita vinclis Excidet, aut in aquas tenues dilapsus abibit. Sed
quanto
ille magis formas se vertet in omens, Tanto, nat
entati con que’ caratteri, ed attributi che avvertivano gli uomini di
quanto
potevano temere, o sperare. Eccone un esempio. As
re senza passare per quello della virtù. L’allegoria era tanto bella,
quanto
istruiva, per insegnare agli uomini che bisogna e
ia della Giustizia. La Natura. Era questa la Dea che sovrastava a
quanto
esiste, e vediamo. Vien ella rappresentata qual d
icare la sua fecondità, e la cura che si prende per la sussistenza di
quanto
ha creato. La Providenza. Gli antichi la dipi
ssa di Grecia, ed in tale occasione per ostentare il suo fasto voleva
quanto
di più raro esistesse nel mondo. Per rendere adun
ti pericoli, che ne impedivano il possesso. Bisogna sovvenirsi quì di
quanto
sì è detto riguardo a Frisso, ed Elle figliuoli d
a l’occasione, parlò forte a questo giovane Eroe : gli fece conoscere
quanto
era preferibile la gloria ad una vita così vergog
si sveglia, balza dal letto, raduna i capi dell’esercito, loro espone
quanto
aveva sognato. All’istante fumano gli altari per
lior consiglio di persuadere ad Achille di tornare, e fargli presente
quanto
fosse necessario il suo braccio. Ne fu dato l’inc
curò d’interessare Achille a favore della Grecia con fargli conoscere
quanto
potrebbe giovare il suo valore : che la sua colle
erano vicine a celebrarsi. Appena svegliatasi la principessa, espone
quanto
ha sognato ai genitori, e caricato un carro de’ s
. Alcinoo che se ne avvide gliene dimanda la cagione, ed Ulisse narra
quanto
gli era accaduto Ecco la sua narrativa. Dopo la p
d’ingannarlo. Intimorita la Dea cadde a suoi ginocchi : giurò di far
quanto
avrebbe dimandato, e restituì allo stato di prima
o protagonista va errante come Ulisse, ed all’occasione è coraggioso,
quanto
Achille. L’oggetto che si ha prefisso Virgilio, è
ato a Cuma, recossi all’antro della Sibilla Deifobe, che gli predisse
quanto
doveva accadergli nell’Italia prima di fondare un
volle altresì trasportarlo nel cielo, con dirgli che avesse dimandato
quanto
sapeva desiderare. Titono chiedette una vita lung
hezze non possiamo con certezza e precisione dar fuori un trattato di
quanto
riguarda il nostro assunto. Le tante vicende, all
Divinità Napoletane, e della magnificenza della loro città : giacchè
quanto
vi ha di grande e magnifico nelle più vaste Capit
mò : Minuit praesentia famam. Il gran poeta Cesareo di lui scrisse :
Quanto
ricco d’onor, povero d’onde. Non ha guari l’accu
gione Capuana. Citano gli antiquarj diverse iscrizioni in conferma di
quanto
da noi si assersce. A questa Fratria crede il Mar
are a tutta possa il mentovato Martorelli. V. Apollo. Oltre
quanto
si è detto in questo corso di Mitologia nell’arti
de’ raggi solari, che vibrati sulla terra hanno l’attività di animare
quanto
contiensi nelle viscere di lei. Una antica iscriz
ddii delle Fratrie detti ancora tribules. Riguardo alle Grazie, oltre
quanto
si è precedentemente osservato, si può aggiugnere
ella spiaggia di Sorrento, o di Capri. Leggasi su di questo articolo,
quanto
ha scritto il gran Mazzocchi. L’Autore dell’opera
de’ Cimmerj, che abitavano ne’ sotterranei. Leggasi su quest’articolo
quanto
si è scritto dall’autore dell’opera intitolata :
padrone saltellando, e dimenando la coda. 1. Niente di più favoloso
quanto
l’incontro di Enea con Didone, che visse 300 anni
ebat Parthenope, studiis florentem ignobilis oti. Fu seppellito (per
quanto
si dice) sulla grotta di Coccejo volgarmente dett
che una imitazione di quelli di Iside, la stessa cosa che Cerere per
quanto
sembra. Le furono innalzati de’ famosi tempii in
are il suo dolore. Il suo cocchio era tirato da due dragoni. Questo è
quanto
racconta la Favola di Cerere. I mitologi ed i poe
l solo toccarlo bastasse ad una donna per divenir madre. Giunone fece
quanto
le aveva Flora insegnato e partorì Marte che chia
io di Giove e di Semele figlia di Cadmo re di Tebe in Beozia, ed ecco
quanto
si narra sul conto suo. Giunone sempre gelosa di
te e Cocito ; un’alta torre ne difende l’ingresso. Le porte sono dure
quanto
il diamante ; tutti gli sforzi dei mortali, e tut
l valore e l’eloquenza ; ora posto vicino alla Fortuna, per esprimore
quanto
in amore la riuscita sia soggetta al capriccio de
mo figlio del Sonno e della Notte era il Dio de’buffoni. Satirico per
quanto
lo si può essere, non aveva riguardi per alcuno,
ea che dovrebbe dovunque trovare la sua applicazione. Gl’infermi, per
quanto
si riferisce, avevano in questa Dea tutta la fidu
anciarsi dal suo carro tirato da cavalli focosi, che calpestano tutto
quanto
rincontrano sul loro cammino. Le sta vicina la Di
i di molte terre. A Comane nell’Asia Minore ne aveva uno servito, per
quanto
narrasi, da tremila sacerdoti ; e questi sacerdot
Parlando delle Divinità Infernali si è già parlato di Minosse. A
quanto
se n’è già detto aggiungneremo qualche altra noti
ncerto ne era il padre, e che si poteva credere figlio tanto di Tauro
quanto
di Minosse, secondo alcuni che somigliava all’uno
oes, altri vogliono che fosse opera di dodici re. Questo edificio per
quanto
si narra conteneva tremila appartamenti, metà dei
uga, e si rifuggì nell’ isola di Creta, dove fu tanto meglio accolto,
quanto
che la fama vi avea fatto conoscere i suoi rari t
’erba e precipitossi tosto in mare. L’Oceano e Teti lo spogliarono di
quanto
aveva di mortale e l’ammisero nel numero degli De
, il presente e l’avvenire, e nulla allegrava tanto la corte celeste,
quanto
le loro voci e i loro concerti. Esse erano nove :
omi fenici. In tutte le lingue orientali, le navi di un principe, per
quanto
si dice, chiamansi sue figlie. Allorchè Perseo tr
fa di quell’albero, la quale dissegli che era disposta ad accordargli
quanto
cra in suo potere, per ricompensarlo del servigio
io negli antri vicini del mare, adorni di fontane e d’arboscelli e di
quanto
poteva renderne piacevole la dimora. S’aggiravano
glierlo, loochè essi furono guardinghi di non eseguire. Le Sirene per
quanto
vien riferito non avendo potuto trattenere Ulisse
temente Acrisio con un colpo di piastrella, verificandosi in tal modo
quanto
aveva predetto l’oracolo. Intanto il dolore prov
Divenne celebre per le sue cognizioni astronomiche ; fu il primo per
quanto
narrasi che rappresentò la terra sotto la forma s
e intorbidata dall’infedeltà di Giasone. Dimenticando questo principe
quanto
Medea aveva fatto per lui e le promesse fattele,
servirono gli Argonauti nella loro spedizione. Il Bacco greco fu per
quanto
si crede un discepolo favorito di Chirone che gl’
discordi sono i mitologi nel riferire la favola del vello d’oro e di
quanto
vi ha rapporto, non varian meno le opinioni di qu
un tizzone sul fuoco dicendo, che tanto sarebbe durata la vita di lui
quanto
il tizzone ; il che udendo la madre, appena le Pa
la preda. » Atalanta fu tanto più lusingata da questa distinzione, in
quanto
che i più illustri principi della Grecia, che int
llotto, col quale avrebbe uccisi quelli che non l’avessero vinta. Per
quanto
pericolosa fosse l’alternativa, si presentò un gr
ia accaduta ne’sacrifici che gli venivano offerti insieme, poichè per
quanto
cattivi sieno stati questi due fratelli non si tr
niti di morte. Era difficilissimo che questo principe fosse vinto, in
quanto
che egli possedeva il più leggiero carro e i più
ri divini, ed i Greci lo ponevano tanto al dissopra degli altri eroi,
quanto
consideravano Giove superiore agli altri Dei. Da
racoli di Apollo era quello di Delfo, non tanto per la sua anzianità,
quanto
per la precisione e la chiarezza delle sue rispos
rche ne’ loro tempii. Quello d’Upsal era famoso tanto per gli Oracoli
quanto
pei sacrifici. Nel predire il futuro si distinser
libri è però certo che nulla avvi di più celebre nella Storia romana
quanto
i Libbi Sibillini vale a dire una raccolta di ver
na specie di oracolo permanente, sì di sovente dai Romani consultato,
quanto
lo era quello di Delfo dai Greci. Molti altri Lib
asso, o ferro assai pesante, che i giocatori si sforzavano di gettare
quanto
potessero più lontano ; il pugilato nel quale com
presumibile che non avranno mancato d’immaginare gli Dei dei Fiumi. E
quanto
ai nomi li presero dalla Geografia, vale a dire a
a che il Padre Nilo nascondesse il suo capo in ignote terre26 ; e per
quanto
i Geografi e i più arditi viaggiatori si sieno af
hi labirinti delle inferne regioni30. Il fiume Acheloo fu battagliero
quanto
Rodomonte, e osò venir tre volte a singolar tenzo
mpetuosa eloquenza il Xanto incoraggiava il fratello Simoenta ; e poi
quanto
fu grande lo sgomento di Achille che disperatamen
tento patirò qual sia sventura. « Ma nullo ha colpa de’Celesti meco «
Quanto
la madre mia che di menzogne « Mi lattò, profetan
Xanto. I moderni Geografi, non che i Letterati e gli Archeologi, per
quanto
abbiano visitato e studiato diligentemente la Tro
igete Dio ; ma è considerato un Eroe e per l’epoca in cui visse e per
quanto
oprò. Il racconto della sua vita è un misto di fa
vita è un misto di favole e di fatti storici. Perciò diremo da prima
quanto
ne riferisce la Mitologia, e aggiungeremo in ulti
ata nella Dea marina Leucotoe, e che Semele fu madre di Bacco. Ma per
quanto
avesse Cadmo strettissima parentela coi principal
lcune delle quali avremo occasione di parlare a lungo in appresso. In
quanto
poi ai guerrieri nati dai denti del serpente ucci
’epoca nella Cronologia Greca verso il 1580 avanti l’èra cristiana. E
quanto
alla sua sorella Europa, della quale dicono i Mit
he da Cornelio Nipote nelle sue Vite degli eccellenti capitani greci.
Quanto
poi al nome di Tebe, non si contrasta che Cadmo a
ioni ci siamo studiati interpetrare non poca parte della Mitologia, e
quanto
in essa è di più interessante, non essendo il rim
dissimili. A costoro noi rispondiamo, che oltre di esserei fatti, per
quanto
ci sappiamo, per un sentiero vergine, ancora e tu
Pitagora, filosofando l’anime e degli Iddii e degli uomini, e tutto e
quanto
v’ha nel mondo costar di numeri, e tutto nascere
L’ambizione del parto ingegnoso portavali tanto appresso a loro numi,
quanto
l’ammirazione sopra il rimunente del volgo. La mo
accomodata alle passioni de’letterati tanto allettava con l’albagia,
quanto
appagava con l’ apparenza. Nacque, allignò, si di
osì immaginossi la favola di lui. Creduto inventore del vino, tutto e
quanto
può spigolarsi di lui ne’classici greci e latini,
re i fulmini di Giove nelle fucine di Lenno, di Sicilia, e di Lipari.
Quanto
di loro si disse dal poeta dell’Iliade e della Vl
revelio nel suo lessico deriva da περθιν devastare, e φενιν uccidere.
Quanto
sia a proposito questa etimologia non può cadere
civilimento ove prima non’era che fierezza ed un vivere da selvaggio.
Quanto
si disse di lei tutto era una simbolica. Ella rap
lungo ordine, come dice ironicamente il Panni(1), di magnanimi lombi,
quanto
si acquistano con lunghi sudori, facendo forza e
ssato, e che nulla allegrava di tanto lo augusto congresso degli Dei,
quanto
il melodioso concento di loro voce. Sempre unite
nel segno del Leone, meta più sublime del suo corso. 63. A rafforzare
quanto
finora abbiamo detto, qui esporremo in iscorcio a
aperto della mia mano. Presso di me solo è la custodia del mondo per
quanto
è grande, ed a me si appartiene solamente di ravv
che aprire le prime tracce a questo studio filologico intentato, per
quanto
io mi sappia, e vergine ancora, sperando di sorge
on si mostra e tu ‘l vedessi, « Nulla sarebbe del tornar mai suso. »
Quanto
poi alle belle arti sappiamo che gli antichi rapp
spitalità dal re Atlante ; il quale avea saputo dall’Oracolo, che per
quanto
egli fosse di statura e di forza gigantesca, dove
inte col nome di Perseidi. 47. Ho dato questo cenno in conferma di
quanto
osservai nel precedente capitolo, che cioè bisogn
he, forma la necessaria introduzione al Corso della Storia Antica ; e
quanto
poi alla Letteratura classica ed alla Archeologia
razio ; della quale qui cito soltanto quella parte che si riferisce a
quanto
ho detto di sopra nel testo : « Inclusam Danaën
diletto di annegarli nel mare o di divorarseli. Ed asserivasi che per
quanto
le prossime coste dell’Italia e della Sicilia bia
to xix del Purgatorio immagina di aver fatto un sogno, nel quale, per
quanto
parvogli, una donna « Io son, cantava, io son do
he piacendo ancide. « Ma così tosto al mal giunse lo empiastro, » in
quanto
che subito dopo soggiunge : « Ancor non era sua
imieramente che gli Antichi davano loro il nome generale di Orche ; e
quanto
meno ne conoscevano la struttura e gl’istinti, co
ente fuori dell’acqua, l’illuso marinaio la crede uno scoglio ; e per
quanto
sia straordinaria e tremenda la sua forza, che qu
parte millesima delle maraviglie che esso racchiude nel suo seno. Ma
quanto
erano scarsi di cognizioni positive e scientifich
aliano Posidone e significa spezza navi, nome poco o nulla usato, per
quanto
io mi ricordi, dai poeti latini e italiani. Le st
elle che volgarmente diconsi Scolopendre di mare. Ai naturalisti, per
quanto
pare, è molto piaciuto questo nome mitologico di
forza soprannaturale verso il Cielo, ed in sì breve tempo, « ….. in
quanto
un quadrel posa « E vola, e dalla noce si dischia
mentre dormiva per costringerlo a dare i responsi, perchè allora, per
quanto
si sbizzarrisse a trasformarsi, se finalmente vol
ico mio obbligo, ch’è quello di far palese nel miglior modo che posso
quanto
debbo al benefico e generoso Suo Cuore. E veramen
per la somma beneficenza, con cui sopra tutte le create cose diffonde
quanto
ha ragione di bene, e però dagli antichi salutava
sull’immortale capo gli ondeggiavano le divine chiome, tremava tutto
quanto
l’Olimpo. Ma nulla meglio mostrava la sua potenza
i altri uomini insigni. I quali vedendo l’uman genere distrutto tutto
quanto
dalle acque, ed essi soli sopravviventi, consulta
n dolce nettare, il rende immortale, percui è annoverato fra gli Dei.
Quanto
ha ragione di dolcezza e di amabilità, tutto ciò
tata una regina di Egitto che mostrò a quel popolo l’uso del lino. In
quanto
ad Epafo, appena nato fu rapito da’ Cureti per or
fama di equità in tutto il paese ; ma una famosa lite fece conoscere
quanto
le passioni turbano la naturale rettitudine del g
sclama, sommergete, vi prego, la malaugurosa nave di Paride. Ahi ! di
quanto
sangue Troiano viene essa ricolma ! Partì adunque
ecia congiurata a distruggere la spergiura reggia di Priamo. Ahi ! di
quanto
sudore grondano e cavalli e cavalieri ! e quante
tutta la terra. VII. Grandezza e maestà di Giunone. Iride. Da
quanto
dicono i poeti di Giunone e del suo carattere, si
tessa di Giove ; che tutto era comune a lei con quel Nume di modo che
quanto
essa disponeva, tutto era dal suo cenno divino co
sua natura pugnacissimo ; percui conveniva alla Dea della guerra. In
quanto
poi alla civetta, è noto il proverbio « noctuas A
e suo figlio. Giurò poscia per la stigia palude di volergli concedere
quanto
avesse dimandato. Allora Fetonte, mosso da giovan
etta molle da Properzio ; infine il bel fonte Aganippe(4) il facevano
quanto
delizioso, altrettanto alla poesia ed al canto fa
a ad una dolcissima melodia, la quale tanto rallegrò la natura tutta,
quanto
il canto delle prime aveala contristata. Allora l
mirabile statua tanto supera tutti gli altri simulacri di quel nume,
quanto
l’Apollo di Omero è più grande di quelli descritt
ropriamente detta ; e nella terza, di Diana-Ecate o Proserpina. Ed in
quanto
a’ nomi della prima, la voce Luna secondo alcuni
ercossi(2). Gli antichi confondevano alle volte la Notte con Diana in
quanto
che rappresenta la Luna, percui dipingesi l’una e
o ; ed il monte Mero soprastare alla città, e nascervi ellera e viti.
Quanto
poi alle nutrici di Bacco si dee sapere che le st
meglio dimostra che il Bacco de’ Greci era l’Osiride degli Egiziani,
quanto
la famosa spedizione delle Indie impresa dall’uno
iachezza ; o perchè il vino addolcisce le menti più brutali e feroci.
Quanto
poi al tirso, leggiamo in Esichio ch’esso nella s
reggersi in piedi, se non fosse sostenuto da altri seguaci di Bacco.
Quanto
a questo dio, egli è assiso tranquillamente sopra
ites o Gratiae, perchè esse eran la sorgente di tutte le grazie, o di
quanto
vi ha di amabile, di giocondo e di piacevole in t
ltori, a loro imitazione, ne hanno formato una Dea che in se riunisce
quanto
vi è di più bello e di più amabile. Secondo Latta
azie, dalle quali tutte le altre prendono in prestito, per così dire,
quanto
hanno di amabile e di vezzoso. Esse erano la sorg
ea ad esser grandissimo e potentissimo, doveva esser fatale(3). Ed in
quanto
alla morte ed apoteosi di Romolo, si racconta(4),
oina, una donna guerriera e capace di ardite e pericolose imprese. In
quanto
poi a Pentesilea, essa, combattendo nell’assedio
Latini sono senza dubbio l’ Ermete tanto celebrato dagli Egiziani. In
quanto
poi all’origine della voce Mercurius, pare dovers
imi uomini (3) ; che inventò la palestra e la lira, e che presedeva a
quanto
hanno di bello le scienze e le arti. Ed Igino (4)
ombre leggiere de’ trapassati (levem turbam, ειδωλα καμοντων. Hom.).
Quanto
finsero i Greci di Mercurio, fu loro insegnato da
Altea, e Telamone, e Peleo, padre di Achille ; ed oltre più altri la
quanto
bella, altrettanto valorosa Atalanta, ch’era di A
lta in uso(3) ; e tutta l’Asia concorse ad ornarlo ed arricchirlo con
quanto
avea di più prezioso(4). Vi erano 127 colonne del
o, non potea Troia espugnarsi, e vi morì sopra. Così il fuoco consumò
quanto
vi era di mortale nel figliuolo di Giove, per vol
e pochi giunsero dopo varie e molte sciagure nel viaggio sofferte. In
quanto
a’Troiani, quelli ch’ebbero la sorte di campa re
fig. di Priamo, andò in Macedonia, e vi fabbricò la città d’Ilio. In
quanto
ad Enea, principe troiano, fig. di Venere e di An
una mera favola. Per dire poi le sue avventure bisognerebbe ripetere
quanto
di lui cantò l’immortal Mantovano nel gran poema
nulladimeno spesso si adoperano da’ poeti a dinotare l’inferno tutto
quanto
. Oltre a ciò dicevasi Dite (Dis, Ditis), ch’era n
porte di ferro e soglia di bronzo ; e che tanto è di sotto all’Orco,
quanto
la terra al cielo. Il Tartaro, secondo Esiodo (1)
recipitati in quel caliginoso luogo, che tanto è lontano dalla terra,
quanto
questa dal cielo. E di fatto un’incudine di ferro
ata di quell’eroe negli oscuri regni di Dite ; e dopo aver raccontato
quanto
quivi maravigliando vide, passa a descrivere la g
l’eterno guiderdone delle loro buone e gloriose azioni, trasportarono
quanto
di ameno e dilettevole può immaginare una bella f
uell’antichissimo paese a consultare la loro riposta sapienza ; e che
quanto
poteano vantare i Greci di più ammirabile, tutto
tiche della sorte di tutti, di cui regolavano i destini, in guisa che
quanto
avviene in questo mondo, tutto è soggetto al loro
o ch’era loro incumbenza regolarne il corso ; e quel filo misterioso,
quanto
poco dobbiamo appoggiarci ad una vita che si atti
on si conoscono fatti più celebri di questo, ne diremo qui brevemente
quanto
è necessario a sapersi. I più notabili erano : Me
tato nel fuoco un ramo d’albero, dissero : « tanto vivrai, o neonato,
quanto
durerà questo legno ; » e subito dopo disparvero6
specchio vostra image, « Ciò che par duro ti parrebbe vizzo. » E per
quanto
anche il poeta Stazio, a richiesta di Virgilio, g
o la morte, nulladimeno non sembra che Dante rimanesse tanto convinto
quanto
altra volta che Virgilio gli disse : « A sofferi
iis agentes, cioè generati sulla Terra, o ascritti fra gli Dei. E per
quanto
possa questo vocabolo sembrare a primo aspetto si
mero l’usa assai spesso in quest’ultimo significato tanto nell’Iliade
quanto
nell’Odissea ; e del pari si adopra comunemente n
e del pari si adopra comunemente nella lingua italiana tanto in verso
quanto
in prosa ; e si applica pur anco agli uomini illu
r così la via dai più grandi ostacoli all’incivilimento dei popoli. E
quanto
alla sapienza di quell’epoca ottennero lode sopra
lto più adattato all’ intendimento, ed al profitto degli scolari, per
quanto
la Mitologia il comporta, un metodo isterico; sic
n atto di divorare i figli, tanto per alludere alle anzidette favole,
quanto
per esprimere come il Tempo miete e divora ogni c
nel Tartaro, che tanto, dic’ egli, s’ innabissa di sotto alla terra,
quanto
sopra di quella s’ innalza il cielo. La seconda,
una dopo l’ altra da esso precipitarono. Intanto Venere informata di
quanto
era avvenuto, si fece condurre Psiche davanti e f
. Il più celebre presso i poeti fu il terzo, a cui pur venne ascritto
quanto
poteva agli altri appartenere. Allorchè Latona n’
rche vi avean posto, dicendo che tanto sarebbe durata la vita di lui,
quanto
il tizzone, rimise per vendicare la morte de’ suo
n tizzone sul fuoco, dicendo che tanto sarebbe durata la vita di lui,
quanto
il tizzone, il che udendo la madre ritrasse il ti
rno, secondo Omero, da servo fuggitivo, e introdottosi in Troia, spiò
quanto
era là dentro, e nè portò a’ Greci la più esalta
tte terribile in cui Troia fu presa, dopo aver fatto secondo Virgilio
quanto
poteva in difesa di lei, allorchè vide Priamo ucc
prodata era non molto innanzi, e ottenuto dal re Jarba tanto di terra
quanto
ne potesse cingere con un cuojo di bue, e tagliat
domanda di esser escludo da Roma, ed in compenso gli viene assegnato
quanto
terreno può cinger di un solco dal nascere al tra
zioni entrar facevasi in questa caverna, dalla quale uscendo riferiva
quanto
vi aveva udito e veduto a’ Sacerdoti, che a loro
sasso, o ferro assai pesante, che i giocatori sforzavansi di gettare,
quanto
potessero più lontano; 3. il giavellotto che lanc
tuire lo spirito virtuoso ; la Mitologia al certo, facendoci ammirare
quanto
di bello la Grecia spezialmente e il Lazio cantar
fetto ? Basta leggere i Santi Padri della nostra Chiesa per intendore
quanto
eglino piangevano sull’esecrande laidezze, che i
ra incerte interpretazioni, migliore impresa fia, che si coltivi (per
quanto
però è possibile) la semplice concatenazione dell
sò quindi a riconoscere quali Divinità anche gli Elementi. Finalmente
quanto
, per così dire, v’ha nel mondo, le acque, le piet
finchè non rapisse Proserpina(e) (10). Ciane voleva palesare a Ceiere
quanto
le era avvenuto, nè potendo farlo colla voce, sup
che non v’ebbe Oracolo, cui si facesse rispondere con più solennità,
quanto
quello di Giove Ammone, ma i suoi detti erano mol
ltrettanti altari, e gli consecrò un fuoco perpetuo (c). Giove Ammone
quanto
era venerato nella Libia, alttettanto ne lo era i
nome di Elicio corrisponde quello di Epifane, ossia che apparisce, in
quanto
che Giove si manifestava alla terra co’ tuoni, e
uta Semele il maligno suggerimento, e lo eseguì. Giove, che prevedeva
quanto
era per riuscirle fatale l’inchiesta, tentò di di
Dal predetto nome di Eleleo anche le di lui Sacerdotesse, delle quali
quanto
prima parleremo, si dissero Eleleidi(e). Biforme,
’di lei piedi. Riconobbe in quel momento la giovine, ma troppo tardi,
quanto
egli la amava, nè volendo neppure ella sopravvive
r alludere al tempo ; in cui ella stette lontana dal suo marito, come
quanto
prima riferiremo (g). Giove invaghitosi della bel
sacrifizio chiamavasi Eratelia da Era, nome proprio della Dea, di cui
quanto
prima parleremo, e da telos, voce, che anticament
ominò Febo, per alludere alla luce, the sparge per tutto il mondo, in
quanto
che egli è lo stesso che il Sole(b). Sotto questo
la involse in una nuvola, e la adombrò di sì folta caligine, che per
quanto
Alfeo la cercasse, non mai poteva ritrovarla. Are
minò Faesfora, o Fosfòra (a), o Lucifera (b), ed anche Coritallia, in
quanto
che era invocata anch’ella pe’ parti. Sotto l’ult
vasi in Orcomeno, città della Boozia, e in cui le Grazie, delle quali
quanto
prima parleremo, si bagnavano(h). Dalla voce grec
crifizj(a). Fu detta Ambologera, ossia che allontana la vecchiaja, in
quanto
che ella fa ringiovinire in certa guisa quelli, c
e delle danze, che facevano i di lui Sacerdoti, detti Salj, de’ quali
quanto
prima favelleremo(c). Il nome Arete vuol dire dan
lo contrario non fuvi luogo, in cui questo Nume siasi tanto onorato,
quanto
in Roma, perchè questa lo risguardava come il pad
l palagio di Vulcano, finchè Marte si tratteneva con Venere (f), come
quanto
prima vedremo. Marte vedesi anche sopra un carro,
i si diede anche quello di Quadrifonte, e di Clavigero : il primo, in
quanto
ch’ egli si risguardava preside alle quattro port
uire dal lume ordinario della natura. Niente v’ebbe di più opportuno,
quanto
gli Oracoli, per alimentare la superstizione, e p
fuori de’sensi, e come morti ; e titornati poi in sestessi, narravano
quanto
di maraviglioso pretendevano di aver veduto o udi
come Ippomene videsi non molto dopo perdente, gettò fuori di strada e
quanto
più lungi potè uno de’ pomi, ricevuti da Venere.
olo in un tempio erettogli sotto il nome di Quirino Questo tempio, in
quanto
era sacro ad Orta, non si chiudeva mai, affinchè
se voci, e di conversare cogli Dei. Al rievegliarsi andava spacciando
quanto
gli si destava in mente, come ispirato da Fauno,
ne avesse più dubbio, giurò per lo Stige, the sarebbe per accordargli
quanto
mai gli avesse ricercato. Faetonte chiese di guid
oniadi, Parnassidi. e Pieridi da’monti, ove dimoravano(a), e de’quali
quanto
prima parleremo. Alcuni poi pretendono che sieno
tto, nè ebbe riguardo di ricorrere per fino a Venere, benchè sapesse,
quanto
era quella irritata contro di lei. La Dea la died
gia greca e romana sarà utile sempre, ed anche sempre più necessario,
quanto
maggiori progressi verranno a farsi nella Paleont
vale delle immagini e delle frasi mitologiche ; e gli altri tutti per
quanto
grandi ed illustri, tengon bordone alle sue frasi
si « ……….. ove più versi « Di sue dolcezze il lusinghier Parnaso. »
Quanto
poi alle idee mitologiche dei classici greci e la
gersi addentro nei più riposti recessi dei luoghi o dei pensieri. In
quanto
ai Lari, che questi fossero Dei familiari o domes
nde a filologo è indifferente per l’una o per l’altra etimologia ; ma
quanto
all’origine e alla particolar natura di questi De
antur. » 38. Chi non è affatto ignaro della lingua latina sa bene
quanto
differiscano fra loro le due parole ignis e focus
i dice che Tellùre non è altra Dea che la Terra40 ; che tanto i poeti
quanto
i prosatori latini usarono la parola tellùre come
a particolare il titolo di Gran Madre, tanto in greco (megale meter,)
quanto
in latino (magna mater,) perchè oltre ad esser la
vedendo forse una buona ragione di questo eccezional privilegio, e, a
quanto
pare dal contesto delle sue parole, disapprovando
l loro numero non potrebbero dirlo nemmeno i più valenti Geografi, in
quanto
che non sono stati a contar sul globo tutte le fo
a luce, come il parlar dell’ Eco per riflessione del suon della voce.
Quanto
poi all’orgoglioso amor proprio di Narciso, la Mi
he generalmente buone e cortesi ; e perciò tanto nelle lingue antiche
quanto
nelle moderne, e specialmente nella nostra, quest
o da Minerva, quando era considerata anch’essa come Dea della guerra,
quanto
le furibonde sommosse differiscono dalle regolari
che dagli stranieri. Come poi in questo nome tanto del borgo di Atene
quanto
del tribunale vi entrasse Marte, lo dice la Mitol
cana. Il nome di Marte si usa figuratamente tanto nella poesia latina
quanto
nella italiana per significare la guerra, e in pr
la nostra attenzione per gli uffici che gli furono attribuiti, e per
quanto
ragionan di lui non solo i poeti, ma anche gli st
e delle corna, dei velli e degli zoccoli caprini, non solo i Mitologi
quanto
ancora il celebre filosofo Inglese, potrà sembrar
un miracolo. Anche Cicerone nelle sue Opere usa almeno due volte, per
quanto
mi ricordi, l’aggettivo pànico riferito a timore
in dal tempo di Numa Pompilio, e inauguravasi con molta solennità, in
quanto
che i nuovi Consoli con purpurea veste e precedut
zio e fissò la sua dimora su quel monte che poi fu detto il Palatino.
Quanto
poi a Porrima e Posverta, Ovidio e Macrobio asser
tutti gli anni si celebrava la detta festa il dì 20 di giugno ; e per
quanto
questo Nume sia rammentato da molti dei più celeb
ferita da Giove. Vi sarebbe da riempire un grosso volume a raccoglier
quanto
ne scrissero i poeti greci e i latini ; ma alcune
a dell’occhio, e più specialmente l’infiammazionè della medesima. Per
quanto
tutti i poeti antichi abbiano parlato magnificame
hi o alle bianche braccia di questa Dea, facendone un distintivo e, a
quanto
pare, un pregio della medesima. 94. Giunone ste
lo è stato mai così ricco e geniale nella creazione di tali racconti,
quanto
gli antichi Greci; la cui feconda immaginativa fa
ridussero a una serie ben ordinata e bella di poetiche narrazioni. E
quanto
alle opere statuarie di soggetto mitologico, chi
tà e non toglie che essi possano sempre soddisfare i loro desideri. —
Quanto
alle doti dello spirito, gli Dei erano naturalmen
cciato Saturno, succedette un periodo di discordie e di infelicità. —
Quanto
alle lotte dei Titani e dei Giganti, i Romani non
atevi tutti a quello quanti siete, Dei e Dee; voi non riuscirete, per
quanto
vi stanchiate, a tirar giù dal cielo me Zeus, il
elo uno scudo di bronzo (ancile), e intanto avesse avvertito Numa che
quanto
si fosse conservato quello scudo, tanto avrebbe d
a qualità di psicagogo o psicopompo, ossia conduttore delle anime, in
quanto
guidava le anime dei trapassati nel regno delle o
elogio: « O Cariti, dic’ egli, udite la mia preghiera; giacchè tutto
quanto
v’ è di piacevole e di dolce fra gli uomini dal v
nello spazio è stata vinta dall’ artista con ingegnosa accortezza, in
quanto
che diè al gruppo per appoggio il tronco d’ un al
mutò il concetto di lei; e divenne significativa tanto della prospera
quanto
dell’ avversa fortuna. Alla Tyche Greca risponde
e a lui attribuiva la sua liberazione dalle inondazioni del Peneo, in
quanto
che con un colpo del suo tridente aveva egli aper
o grammaticus, latina Siren, qui solus legit ac facit poetas 40. —
Quanto
alla figura, le Sirene erano immaginate col visi
a fare i compagni. — E così anche in altri casi Dioniso diè a vedere
quanto
fosse terribile la sua vendetta contro quelli che
e arricchito. Ma avvenne a lui quel che suoi avvenire tra gli uomini;
quanto
più era ricco, tanto più era avido di nuove ricch
ed erano serviti a tavola dai padroni stessi, e mangiavano e bevevano
quanto
piaceva loro. Gentile usanza, per via della quale
13 Agosto si faceva un’ offerta di primizie a onor di lui. Tanto egli
quanto
Pomona avevano il proprio sacerdote o flamine. 3.
rinita, incute un indicibile spavento; l’ infelice non ha scampo: per
quanto
tenti non riesce a sfuggir loro; le fiaccole ch’
i spesso s’ intrecciava questa teoria con quella dell’ autoctonia, in
quanto
si faceva un Dio sposo di qualche donna terrestre
uale oltre ad aver suggerito bei versi ad Esiodo tanto nella Teogonia
quanto
nell’ altro poema delle Opere e dei Giorni, diè a
lero nè il vecchio padre di Admeto nè la madre morire pel figlio, per
quanto
secondo il corso naturale delle cose non dovesse
tea e l’ avevano avvisata che il figlio suo sarebbe vissuto sol tanto
quanto
stava per durare certo tizzone che in quel moment
cide e gelide spire. E di quel dolore è tanto più viva l’ impressione
quanto
si vede che il corpo che ne soffre è aitante, val
tto men ti paia strano, « Sappi che non son torri, ma giganti. » Per
quanto
Dante ci confessi sinceramente ch’egli ebbe una g
nte Tizio che si estendeva per nove jugeri, ed Encelado che era lungo
quanto
la Sicilia, e Tifeo che toccava il cielo col capo
anici ; e fra i prodotti che son propri degli animali si distinguono,
quanto
alla proporzione dello solfo, i peli, i capelli e
tura come un uomo robusto e con folta barba, ma non però tanto brutto
quanto
dicono i poeti ; e il difetto di essere zoppo da
chi attribuirono la costruzione meccanica a Vulcano, tanto i mitologi
quanto
i poeti dissero più spropositi che parole, perchè
ù grandi del nostro, ma composte presso a poco degli stessi elementi.
Quanto
poi a quel che gli Antichi chiamavan fuoco del fu
farlo perire. A tale oggetto gli propose di segnalarsi in un’impresa
quanto
gloriosa, altrettanto pericolosissima, promettend
di tutti i suoi animali. Entro lo spazio d’un gior no eseguì l’ Eroe
quanto
gli si era prescritto ; mi Augia ricusò poscia d’
lo trovò cresciuto assai più dell’ usato, e pericoloso a tragittarsi.
Quanto
era imperturbabile riguardo a se, altrettanto mos
gario (a). L’anzidetto Paride, di cui diffusamente ne parleremo anche
quanto
prima, allestì una flotta di venti vascelli(13) p
ichè quegli non diede ascolto alle di lui preghiere, e gli commise di
quanto
prima partire. Passò il Greco Eroe dopo sette gio
quanti ostacoli ancora erano per impedirgli il ritorno alla patria, e
quanto
dovea temere per causa dell’odio implacabile, che
9). Que’di Elea consideravano Pelope tanto superiore agli altri Eroi,
quanto
lo era Giove relativamente agli altri Dei(b). Erc
stringe una corona d’alloro, o una palma, perchè l’uno e l’altra, in
quanto
che sempre verdeggiano, danno a divedere, che non
le esortò, ond’elleno tanto si distinguessero colle virtù dalle Dame,
quanto
quoste pretendevano di essere distinte da esse pe
re la loro interna allegrezza. E perchè niente v’è, che più rallegri,
quanto
la pubblica pace, la quale porta seco la maggiore
sezza de’ proprj meriti. Ha in mano una palla, perchè siccome questa,
quanto
più è percossa in terra, tanto più s’inalza ; cos
l mare, che non è mai tranquillo. Tal’è il carattere del Gelòto : per
quanto
egli sia certo della fede altrui, vive però sempr
imile a quello dell’ idropico. A questo tanto più s’accresce la sete,
quanto
più beve ; non altrimenti l’Avarizia cresce in ch
cque, alfine lo consuma. L’Invidia ha dall’ altra parte il Pavone, in
quanto
che è nemico de’proprj parti, per timore, che ess
chè giudicavano, che niente vi fosse di più necessario in un Governo,
quanto
lo inspirare a’ cattivi il timore del castigo. In
sentimento poi di tenerezza fece ben presto, che Enone si pentisse di
quanto
aveva proferito ; ed ella risolvette di andare in
de’suoi tesori, a patto, che volesse cederle tanto spazio di terreno,
quanto
ella ne avesse potuto misurare con una pelle di b
mise anche de’sacrifizj, onde col loro soffio consumassero più presto
quanto
sul rogo ardeva ; tre volte straseinò intorno il
. l. 5. (20). Deicoonte era compagno di Enea. I Trojani lo onoravano
quanto
i figliuoli di Priamo, poichè dava saggi di grand
oonte si risguardò come un’empietà. Troja ne rimase scandalezzata ; e
quanto
avvenne dipoi, la confermò sempre più ne’suoi giu
Arcadia(e). Era di bell’aspetto, nè tanto colle sue grazione maniere,
quanto
colla sua saggia condotta sapeva cattivarsi l’ani
ttificare. Perciò gli Antichi avevano in proverbio che tanto sappiamo
quanto
teniamo a memoria 125 ; e Dante aggiunge « ………..
er traslato a significare la loro poetica inspirazione ; e Dante (per
quanto
io mi ricordi), non l’ha mai usato. Anche il Tass
usica ; e i poeti latini chiamavano le Muse Comœnæ (quasi Canenœ, per
quanto
affermano Varrone, Festo e Macrobio) a canendo, d
ore. Anzi per indicare non tanto la forza del vino che dà alla testa,
quanto
ancora l’impudenza che ne deriva in chi ne abusa,
ata come esclamazione e nello stesso senso tanto dai poeti latini201)
quanto
ancora dagl’italiani, come troviamo, per esempio,
andolo. 198. Che la parola corna in senso figurato, tanto in latino
quanto
in italiano, significhi più comunemente superbia
gnificano ferisci o figlio, e da queste parole trassero tanto i Greci
quanto
i Latini l’etimologia del nome di Pœan dato ad Ap
discendenti, la nobiltà di sangue va in dileguo e cade in dispregio.
Quanto
poi alla vanitosa illusione che le virtù degli av
ana ; » e qui la voce Peana può significare tanto il nome di Apollo,
quanto
dell’inno che cantavasi in onore di lui. 119.
etro, si può dedurre pur anco dal sapere che nessuna Dea o Ninfa, per
quanto
ambiziosa e vana, acconsentì a sposar Plutone per
i vede nel suo quadro che trovasi nella galleria di Palazzo Pitti. Da
quanto
leggesi scritto e narrato intorno alle Parche si
« Che andargli, sì che lo veggiate, appresso. « Non gli può comparir
quanto
sia lungo, « Sì smisuratamente è tutto grosso : «
oltitudini e di tenerle soggette ; e con false immagini e miracolose,
quanto
più strane e tanto più credute dagl’ignoranti, li
tèa e Pasitèa, usati dai poeti greci e latini, ma o poco o nulla, per
quanto
io mi ricordi, dai poeti italiani. Da questo matr
leoni, a mezza costa le capre selvagge e alle falde i serpenti. E per
quanto
a taluni non soddisfi pienamente questa spiegazio
igerati e comuni nelle lingue moderne, e specialmente nella italiana,
quanto
quello di Chimera, nel significato però di cosa i
so chiuso con ordine di portarlo ad Epimeteo perchè l’aprisse. Ma per
quanto
piena di pregi fosse Pandora, gli Dei non avevan
osson chiamarsi invidiabilmente felici i sapienti cultori di quelle !
Quanto
poi al vaso di Pandora, onde, uscirono tutti i ma
principali, come adorate egualmente da entrambe le nazioni. E poi, in
quanto
al Politeismo dei Romani, aggiungendovisi le trad
cun Dio a quelli adorati al tempo di Romolo ; e solo fece credere che
quanto
egli ordinava gli fosse suggerito dalla Ninfa Ege
oppie di coniugi fu ripopolato il mondo. Questo fatto mitologico, per
quanto
strano, trovò anche un pittore che lo ritraesse e
elle che hanno subito l’azione del fuoco o del calore sotterraneo, in
quanto
che Vulcano era il Dio del fuoco e aveva le sue f
di Giove e di Latona, il Sole e la Luna esistevano da gran tempo ; e
quanto
al Sole accennai che era regolato da un Titano di
veduti nell’Empireo, esclama : « O Elios, che sì gli addobbi !98) »
Quanto
poi al globo lunare sappiamo che la Dea che lo di
non seppero inventare alcuna graziosa favola sulle fasi lunari ; e in
quanto
alle ecclissi lasciarono correre la volgare e gro
lte fia raccesa « La faccia della Donna che qui regge « Che tu saprai
quanto
quell’arte pesa ; » ove apparisce manifestamente
he potevan meglio servire alla immaginata allegorìa del suo poema. Ma
quanto
alla fabbrica dell’Inferno la creò tutta di piant
m, sua sidera norunt. (Æneid., vi, 637.) 237. Per dare un esempio
quanto
l’Alighierisia chiaro ed esatto nel far la descri
l nome di Mercurio ha evidente relazione etimologica, tanto in latino
quanto
in italiano, con mercatura e con merce, e vien qu
o tradisce. La metamorfosi di Aglauro si racconta così : Mercurio per
quanto
pieno di occupazioni aveva trovato il tempo per i
o una gran somiglianza di forme fra essi e il Dio Pane, e riconoscerà
quanto
graziosamente e concisamente il Redi nel suo Diti
anche gli Dei malefici, eran questi di certo peggiori dei Satiri, per
quanto
poco esemplari. Siccome poi, come dicemmo fin da
tto dileguata a tempo del Goethe ce ne dà prova egli stesso colla sua
quanto
mirabile altrettanto fantastica invenzione del Fa
, e i cattivi coi Diavoli 277), trovandovi grandissima rassomiglianza
quanto
alle attribuzioni e agli effetti sulla vita degli
rnare, scese a terra a cercarlo e non volle seguitare il viaggio. Per
quanto
cercasse, non lo trovò più ; e fu detto dai poeti
Sarebbe dunque rimasta vana ed inutile la spedizione degli Argonauti,
quanto
al fine ultimo della medesima, se Giasone non ave
riassunto della parte fondamentale del mio lavoro, è una conferma di
quanto
ho dichiarato dal principio alla fine di questa M
e. Infatti l’imperator Vespasiano sentendosi vicino a morte disse : a
quanto
mi pare, divengo un Dio (ut puto, Deus fio) ; e C
fu detto il Paganesimo ; il qual termine divenne poi, tanto in prosa
quanto
in poesia, più comune e più usato che gli altri d
stà degli agnati, o alla perpetua tutela e al predominio di un marito
quanto
si voglia illustre e discreto. Ignare o immemori
ve invasioni dei Barbari. E qui mi basterà rammentare, a proposito di
quanto
ho accennato di sopra, che il vescovo d’Ippona (S
ndi non le mancavano e immagini e tempii e adoratori, tanto in Grecia
quanto
in Italia, e in Roma stessa più che altrove. Rapp
alità o caratteri distintivi di qualunque essere creato tanto fisico,
quanto
morale o intellettuale12. Cicerone compose una ce
e il secondo come dovere relativo, a cui si sottintende se puoi e per
quanto
puoi 58 ; ma poichè la Divinità è onnipotente, pe
ili a quelli sopra citati di Dante e dell’ Ariosto, dimostrano come e
quanto
graziosamente i nostri sommi poeti si servano del
ato il Giorno (sinonimo di luce), produsse Urano, ossia il Cielo ; in
quanto
che osservando in appresso che nell’aria esiste
copia del so[ILLISIBLE]o, era indizio di prossimi e inevitabili guai.
Quanto
alla fiamma, perchè fosse buono il presagio, dove
i coniugali discordie e di scandali. Con questo vennero a significare
quanto
sian condannabili i matrimonii fatti per forza ed
lla Grecia e rendeva responsi in un modo più solenne e soddisfacente.
Quanto
all’origine del tempio e dell’Oracolo di Giove Am
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