i titoli per conseguire il nome d’ Eroe, e per essere annoverato dopo
morte
tra gli Dei(a). Le tombe degli Eroi erano d’ordin
sì feroce zuffa tra loro si accese, che vicendevolmente si diedero la
morte
, e a soli cinque si ridussero. I nomi loro erano
l fine di Perseo fu, che Megapente, figlio di Preto, per vendicare la
morte
di suo padre, Io privò di vita. Que’ di Micene, d
e Perseo, Andromeda, Cefeo, e Cassiope vennero collocati dopo la loro
morte
tra gli Astri, dove formano altrettante Costellaz
el matrimonio Esone (a). Pelia, divenuto grande, s’impadronì, dopo la
morte
di Creteo, del regno di Iolco, che apparteneva ad
lcuni la discorrono diversamente : Esone, dicono, trovandosi vicino a
morte
, affidò la custodia di Giasone al fratello Pelia,
Passati tre giorni, Medea conciliò a Pelia un sonno poco meno che di
morte
. Appressatesi le giovani, che la Maga voleva spet
varie prove della sua prudenza e del suo invitto valore, meritò dopo
morte
gli onori divini (h). Gli si eressero dei tempj i
istette nell’ infierire contro il nato bambino, e cercò di metterlo a
morte
mediante il morso di due serpi, che introdusse ne
foga, ed Ercole neppure si mosse, anzi le mise, come abbiamo detto, a
morte
(b).Alcuni pretendono ; che Giunone ad istanza di
a). Mnasea appresso lo Scoliaste d’ Apollonio dice, ch’ Ercole mise a
morte
non uccelli, ma certe donne Stinfalidi, perchè er
via. I Bistoni, sudditi di Diomede, presero le armi per vendicare la
morte
del loro Sovrano, e per riaverne i cavalli. Ercol
mbattimento(a). L’ Eroe poi saccheggiò a Neleo la sua città, e mise a
morte
lui, e tutti i figli(13), che avea avuto da Clori
Giunone, n’era stata cangiata in gru. I Pigmei volevano vendicare la
morte
d’ Anteo, ma Ercole, destatosi dal sonno, li rinc
iolenza, uccise i pirati, restituì le giovani al loro padre, e mise a
morte
anche lo stesso Busiride(b). Altri in altro modo
morte anche lo stesso Busiride(b). Altri in altro modo raccontano la
morte
dell’anzidetto re. Riusciva, dicono essi, da nove
al sepolcro d’Eono si consecrò un tempio ad Ercole(b). L’Eroe mise a
morte
Filolao, figlio di Minos, re di Creta, e della Ni
putò secolui il premio della Corsa a cavallo. Marte, per vendicare la
morte
del figlio, s’accinse a battersi col di lui uccis
ributo di cento buoi, ed egli esigeva questo omaggio per vendicare la
morte
di Climeno, suo padre, ucciso da un Tebano. Quel
ostni per mano d’Ercole rimase ucciso (c). Giunone, sdegnatasi per la
morte
dello stesso, intorbidò ad Ercole la mente, e men
conjugale, qualora esse languivano(26). Trascorsi parecchi anni dalla
morte
di Nesso, Ercole passò per. l’isola d’Eubea, ove
giasco, e le leggi dalla di lui patria glielo vietavano sotto pena di
morte
. In tale agitazione di spirito passo il giovane l
sottomesso gli altti(a). Perigona, figlia del predetto Scini, dopo la
morte
di suo padre ando a nascondersi tra morte di suo
del predetto Scini, dopo la morte di suo padre ando a nascondersi tra
morte
di suo padre ando a nascondersi tra molte canne e
ngiura contro Egeo. La rea trama fu scoperta, e tosto dissipata colla
morte
dello stesso Pallante, e de’figli di lui, i quali
stava sacrificando nel tempio delle Grazie in Paro, quando intese la
morte
del suo figliuolo(b). Egli, per vendicarla con nu
ocò in un bagno(b). Dicono, che le figlie di Cocalo diedero la stessa
morte
a Minos (c). e avessero ad essere infelici vittim
i Elato(22). Teseo, per vendicare l’ ingiuria, fatta all’ amico, e la
morte
de’ di lui sudditi, si scagliò, ov’ era più folta
0). Priamo, come vide la sua città in mano de’ Greci, voleva darsi la
morte
, ma Écuba(31) lo consigliò di rititarsi piuttosto
’ Ificlo, e re d’un Cantone della Tessaglia(a) (2). Finalmente nise a
morte
Anfimaco, figlio di Teato Attorione(b) ; Stichio,
figlio di Areitoo e di Filomedusa(f). Dicest pure, che abbia dato la
morte
ad Achille per tradimento, come più diffusamente
ov’egli fu motivo, che Didone, regina di quella città(11) si desse la
morte
. Colei, all’udirlo raccontare le sue disavventure
, Niso, figlio d’Irtaco(d) (21), e Pallante. Egli poi vendicò la lero
morte
privandosdi vita Mezenzio, Lauso, di lui figliuol
no ed Enea. Quegli vi restò morto(c), a questi sposò Lavinia, dopo la
morte
di Latino salì sul di lui trono, e fabbricò una c
enonne(1), e inoltre gli somministrò forze sufficienti a vendicare la
morte
d’Atreo. Agamenonne con tali soccorsi perseguitò
ne appresso i Greci. Elettra, figlia dello stesso Agamenonne, dopo la
morte
del padre lo avea nascosto sotterra con molto oro
il padre(1). Oreste, cresciuto negli anni, e risoluto di vendicare la
morte
del genitore, si trasferì in Argo insieme con Pil
i si dichiatò come incaricato da Strofio di portarvi la notizia della
morte
d’Oreste(2) ; e introdotto appresso Clitennestra,
pugnale nel seno (c). I Greci per tale delitto lo aveano condannato a
morte
; ed egli, per evitare l’infamia del supplizio, a
enelao, suo zio ; salì senza contrasto sul paterno soglio ; e dopo la
morte
di Menelao unì il regno di Spasta a quello d’Argo
o l’Egitto, che fu costretto a ritirarsi nella Libia(b). Menelao dopo
morte
ebbe in Terapne, città della Laconia, un tempio.
umerosa gente erasi portata in soccorso di Troja(7). Alfine la mise a
morte
(8), e nello spogliarla della sua armatura la osse
spramente, che Achille con un pugno lo uccise(9). Achille mise pure a
morte
Calcone, nato in Ciparisso, città della Grecia, i
zardava varj combattimenti, e quasi sempre ne riusciva vittorioso. La
morte
finalmente di Patroclo soffocò in Achille lo sdeg
bagnata dallo Stige(a). Ovidio poi dice, che Nettuno, sdegnato per la
morte
del suo figliuolo, Cicno, concepì implacabile odi
madre d’ Italo, che diede il suo nome all’Italia(b). Ulisse poi dopo
morte
fu amoverato tra’Semidei(c). Dicesi, che desse Or
d’ Ajace Oileo, che nel combattimento, il quale ebbero dopo la di lui
morte
contro i Crotoniati, vi lasciarono un luogo vuoro
vuto da Ettore, e ritiratosi in solitario luogo, si diede con essa la
morte
(a). Altri pretendono, che Ajace volendo per se il
sso il combattimento del Cesto, li vinceva tutti, e mettevali a cruda
morte
. Polluce lo superò, e uccise. I due fratelli, de’
tirato da velocissimi cavalli ; e nello stesso tempo dichiarò, che la
morte
sarebbe la pena del vinto(2). Lo spazio da correr
Pelope, fece sì, che Enomao precipitò dal carro, e ne rimase ferito a
morte
.(c). In tale guisa Pelope conseguì Ippodamia in m
darne il tumulto(a) (1). Creonte, padre di Giocasta, il quale dopo la
morte
di Lajo era salito sul trono di Tebe, pubblicò pe
iuolo, Alcmeone, di uccidere Deifile, tostochè avesse udito la di lui
morte
. Dicesi, che il primo giorno, in cui Anfiarao era
ngojato vivo col suo carro, e con Batone, suo cocchiere(d). Egli dopo
morte
fu ascritto tra’ Semidei(e). Pausania dice, che f
li(c). Temone e Azione(d). Calliroe desiderava di vedere vendicata la
morte
del suo marito ; e ottenne da Giove, che i di lei
fisse col suo ferro, e amendue spirarono sul campo. Neppure la stessa
morte
fu bastevole ad estinguere il loro odio. La fiamm
n monumento nel tempio di Diana Euclia(c). . Creonte, salito dopo la
morte
di Eteocle sul di lui trono, proibì sotto pena di
alito dopo la morte di Eteocle sul di lui trono, proibì sotto pena di
morte
, che fossero sepolti gli Argivi, rimasti morti in
avea avuto secolei parte alcuna. La stessa Antigona poi con violente
morte
prevenne l’esecuzione dell’anzidetto barbaro coma
nna, convinta di capitale delitto, era stata condannata dal Pretore a
morte
. Il Triumviro che doveva eseguirne la sentenza, p
’ estremità finalmente nella di lei veste leggonsi queste parole : la
morte
e la vita : ciò indica, che l’amicizia serbasi la
e e la vita : ciò indica, che l’amicizia serbasi la stessa anche dopo
morte
, come lo era durante la vita(a). Fede. La F
Ma Procride anch’ ella poi fu presa da tale gelosia, che la ridusse a
morte
. Ella, come abbiamo raccontato anche altrove, ave
egli d’ergere un tempio a questa Dea dinanzi la Curia Ostilia ; ma la
morte
ne lo impedì. Il disegno però di lui fu verificat
ome figliò di Marte e di Venere. Altri dissero, ch’ egli nacque dalla
Morte
. Per ottenere, che Egli non nuocesse, gli si sacr
era sì fredda, che Tiresia per averne bevuto mori(b). Egli anche dopo
morte
ottenne da Proserpina il privilegio di conoscere
ente Ino co’ suoi figliuoli si precipitò nel mare. Questa ultima dopo
morte
conseguì onori divini. Ella ebbe feste in Creta,
regnava in Colco(b). Altri dicono, che mentre Ino meditava di dare la
morte
a que’ doe giovinetti, si mandò il primo a scegli
ia di patria, varia anche da esso nel dire, che nulla sofferì dopo la
morte
del marito, ma che se n’ è anzi ritornata a casa.
one di giorno avvennero, quando ella partorì Ercole (b). Alcmena dopo
morte
fu da Mercurio per ordine di Giove sposata con Ra
ato Anasibia, figlia d’ Atreo. Gli Antichi niente dicono della di lui
morte
, e solo si accordano nel riferirci, ch’ei visse t
le sue frecce(d) (b). Nat. Com. Mythol. l. 7. (31). Iole dopo la
morte
di Ercole passò al talamo d’ Illo, figlio dello s
esi, qualora uno degli Eraclidi si fosse volontariamente offerto alla
morte
. Macaria spontaneamente esibì se stessa al sacrif
oso in Messenia(g). (34). Illo ebbe per madre Dejanira. Egli dopo la
morte
di suo padre fu quasi sempre infelice. Euristeo l
’mostruosi avoltoi, che devastavano quella contrada, e aveano messo a
morte
parecchi uomini. Fillio non sapeva come riuscirvi
i re di quel paese, e n’ ebbe un figlio, detto Medo, il quale dopo la
morte
di suo padre salì sul trono, e diede a’ suoi sudd
noltre di una corona d’ oro, adorna di sette stelle(c), e che dopo la
morte
di lei fu collocata in cielo(d). Altri poisono di
zione, e che questa Festa si celebrasse dagli Ateniesi per espiare la
morte
d’ Icario e di Erigone, de’ quali abbiamo gia par
e ascritto tra gli Argonauti(d). (a). Propert. l. 21 (23). Dopo la
morte
di Eurito nacque tra’ Lapiti e i Centauri orribil
arboni, morì anch’ egli arrostito. Fastoso il Centauro d’aver messi a
morte
i due Lapiti, mihacciavi lo stesso a Driante ; ma
le membra di Ceneo, quando l’arma di questo uccise bensì colui. Nella
morte
del compagno accorsero a truppa i rabbiosi Centau
uell’animale, e assai più con’ se medesimo per aver dato causa a tale
morte
, non volle sopravvivere neppure un istante ad ang
all’assedio di Troja. Due volte rimase ferito da Merione(c). Dopo la
morte
di Paride prese egli in moglie Elena ; ma questa
io d’Ulisse(f). Filostrato poi vuole, che Polissena, disperata per la
morte
d’Achille, cui ella sommamente amava, siasi ritir
ndo nuove sedi o alleanze in lontani paesi(b). (11). Laodice dopo la
morte
di Acamante fu maritata con Elicaone, figlio d’An
vinita, e le cressero un tempio(d). Plutarco dice, che Cassandra dopo
morte
fu anche chiamata Pasifae, perchè allora manifest
ta. Questi uscì tosto in campo, e coll’asta trafisse Mennone(c). Alla
morte
di costui il Cielo si cuoprì di nubi, e la di lui
uccelli Mennonidi a far battaglia, e a rinovarne l’esequie colla loro
morte
. A Mennone altresì fu inalzata una grandissima St
nome Arpalione, ch’egli avea seco condotto a Troja, e che fu messo a
morte
da Merione(e). Si collegarono pure co’ Trojani al
, venuto in soccorso de’ Trojani col padre e co’ fratelli, fu messo a
morte
da Merione(b). (29). Astipilo fu ucciso da Achil
sulle rive del mare il corpo di Polidoro, pochi giorni prima messo a
morte
da Polianestore, re di quel paese. Colei corse a
ecò alla Reggia di Polinnestore, finse di essere affatto ignata della
morte
del figlio, invitò quel re a secreto colloquio pe
aca, lasciò Ecuba nel Greco campo. L’infelice donna, che preferiva la
morte
ad una vengognosa schiavitù, andava ricolmando i
nte però si crede, che Ulisse stesso sia stasto l’autore della di lei
morte
; e vuolsi, che lo stesso Eroe, arrivato in Sicil
di lui onore una festa, detta Protesilaia(a). Laodamia poi, intesa la
morte
di Protesilao, fece fare una statua, che lo rasso
olpo di pieltra, che gli spaccò la testa(e). (4). Eniopeo fu messo a
morte
da Diomede, figlio di Tideo(f). (f). Joh. Jacob
(6). Astianatte era ancor fanciullo, quando i Greci lo cercavano a
morte
, affinchè non avesse a vendicare la morte di suo
ando i Greci lo cercavano a morte, affinchè non avesse a vendicare la
morte
di suo padre, e a rifabbricare le mura della sua
ose la spada, e lo abbandonò. Erano accorsi i Centauri per metterlo a
morte
, ma Chirone gli trovò la nascosta arma, e lo libe
ggiero, perchè quegli aveva detto, ch’ella era stata la cagione della
morte
di Paride. Poscia la pastorella bagnò di lagrime
lle mani : donde si presagì il di lui futuro Imperio. Difatti dopo la
morte
di Enea egli regnò trent’anni appresso Lavinio, e
ti giovani presero sulle spalle i loro genitori, e per sottrarli alla
morte
non temettero di passare tralle fiamme, che li am
ea. (a). Id. Acneid. l. 4. (13). Altri raccontano in altro modo la
morte
di Didone. Dicono, che quando colei stabilì in Af
(a). (15). Appresso gli Antichi, per celebrare l’Anniversario della
morte
di alcuno, si adunavano i parenti e gli amici al
Erilo, re di Preneste, in Italia ; e che tre volte dovette dargli la
morte
, attesochè colui avea conseguito da Feronia, sua
ito da Feronia, sua madre, tre anime, e tre armature (a) Evandro dopo
morte
ottenne gli onori divini, ed ebbe un altare sul m
moso augure, Tolumnio (f) ; Ufente, Principe d’Italia, che fu messo a
morte
dal Trojano Gia (g) ; Aventino, che nacque ad Erc
delle armi Cloreo, antico Sacerdote di Cibele. Arunte poi fu messo a
morte
da Diana (c). (c). Id. Acneid. l. 12. (d). Jo
nome di Silvio (c). E siccome il medesimo comparve alla luce dopo la
morte
di suo padre, così egli fu anche socrannominato P
Essendo ritornato dall’assedio di Troja, senzachè avesse vendicata la
morte
di Ajace, suo fratello, non fu accolto dal padre.
di in Cipro, ove fondò una città, che denominò pure Salamina. Dopo la
morte
di Telamone voleva rimettersi in patria ; ma Euri
ndra(b). Privò di vita Festo, figlio di Boro, della Meonia(c). Mise a
morte
Erimante(d), Enomao, e Alcatoo, figlio di Esieta,
on vi riuscì. Iusque Ettore, e coll’asta lo uccise(a). Dopo la di lui
morte
nacque contesa pel di lui corpo. Ettone, non cont
o ne’suoi navigli. Dicesi, che i cavalli di Achille abbiano pianto la
morte
di Patioclo, che sieno rimasti immobili colla tes
ta degli sforzi di Automedonte, che li guidava(b). Achille, intesa la
morte
dell’amito, diede segni di eccessivo dolore, e pr
Iliad. l. 11. (19). Oileo, padre d’Ajace, avendo voluto vendicare la
morte
di Bienore, di cui n’era il cocchiere, rimase par
lui, qual vittima, dal Cielo richiesta ; e ch’egli si sottrasse alla
morte
, fuggendo. Impietositi i Trojani a tale discorso,
seppe occultare agli occhi di sua madre il dolore, che sentiva per la
morte
di suo padre. N’ era quindi ben veduta ; laddove
este e Pilade si fanno credere Focesi, i quali non solo annunziano la
morte
di Oreste, ma fingono anche di portarne per ordin
i talmente si rattristò al vederlo assolto, che disperata si diede la
morte
(f). Igino poi continua a dire, che volendo Orest
ogo di sacrifizio. Ifigenia fu la sacerdotessa di quel tempio, e dopo
morte
viricevette onori divini. (d). Lo stesso Storico
a vi lasciò tutti gl’inutili alla navigazione(a). (2). Elena dopo la
morte
di Menelao fu scacciata da Sparta, e dovette anda
ì a Sparta, e uccise Neottolemo(b). Altri raccontano in altro modo la
morte
di Neottolemo. Questi, dicono essi, giudicò Apoll
morte di Neottolemo. Questi, dicono essi, giudicò Apollo autore della
morte
di suo padre. Si portò quindi in Delfo per sacche
ri. Gli abitanti di quella lo raccolsero, lo crearono loro re, e dopo
morte
lo venerarono come un Nume. L’anzidetta Isola poi
coloro, cosicchè vicendevolmente uccidendosi, avessero ad espiare la
morte
di Palamede. Dopo poi la presa di Troja venendo l
furiosa tempesta sulle coste dell’ Eubea, Nauplio fece accendere sul
morte
Cafareo un fuoco ; trasse appresso lo stesso le G
e, che il suo figliuolo era morto ; e che colei disperata si diede la
morte
(c). Omero per altro dice solamente, che l’anzidet
fece tutti gli sforzi per dissuadernelo. Quando poi intese la di lui
morte
, morì anch’ella di dolore(a). (b). Id. Iliad. l
uccisi da Telemaco(d). Eupiteo, padre d’Antinoo, volendo vendicare la
morte
di suo figlio, si fece alla testa d’alcuni d’Itac
eglino si ritirarono appresso Euristeo, re d’Argo, il quale, venuto a
morte
, lasciò ad Atreo la corona(b). Altri narrano, che
isfatto ; e che colei, come vide scoperto il suo delitto, si diede la
morte
(c). Tiesto poi prese ad amare Erope, figlia dell’
li le giovanette centavano una canzone, detta Arpalice, allusiva alla
morte
di quella giovine(a). (8). Alcatoo fu preso in s
eone, sposò la figlia del re, e divenne possessore del trono(b). Dopo
morte
ebbe a suo onore delle annue feste, dette Alcatoe
e ebbe a suo onore delle annue feste, dette Alcatoe(c). (9). Dopo la
morte
di Pelope gl’ Indovini dichiararono, che Troja no
una Volpe sì feroce che ne fece orribile guasto. Temi, adirata per la
morte
della Sfinge, ve la avea fatta uscrire. Altri dic
quero ad Edipo da Euriganea, figlia di Perifa, sposata da lui dopo la
morte
di Giocasta ; che Edipo regnò secolei in Tebe ; e
sta, se attendiamo ad altri Scrittori, non si diede allora l’indicata
morte
, ma continuò a vivere in Tebe. Come poi vide mori
enio, suo fratello. Comunque ciò sia, Tideo finalmente restò ferito a
morte
da una freccia, vibrata contro di lui dal Tebano
iuolo, Alcmeone, di uccidere Deifile, tostochè avesse udito la di lui
morte
. Dicesi, che il primo giorno, in cui Anfiarao era
ngojato vivo col suo carro, e con Batone, suo cocchiere(d). Egli dopo
morte
fu ascritto tra’ Semidei(e). Pausania dice, che f
li(c). Temone e Azione(d). Calliroe desiderava di vedere vendicata la
morte
del suo marito ; e ottenne da Giove, che i di lei
gni tre anni. I Greci v’assistevano vestiti di nero, per ricordare la
morte
d’Ofelte. Non vi si ammetteva che gente guerriera
thol. (11). Apollodoro vuole, che Antigona abbia incotrato trato la
morte
, già comandata da Creonte(a). Dicesi inoltre, che
e ammettendo, con Bockh, che fosse nato nel 522 avanti Cristo, la sua
morte
sarebbe avvenuta nel 442 avanti Cristo. La famigl
il plauso generale ; e questo cresce a misura che la lontananza o la
morte
dell’eroe di quel fatto, ne ingrandisce il merito
va quantunque volte ad alcuno di quell’ illustre casato sovrastava la
morte
. All’epoca in cui si approssimava la sanguinosa c
tuno era il Dio del mare ; Plutone si ebbe il governo dei regni della
morte
; Cibete fu dea dell’agricoltura ; Venere degli a
Parche. — Nome delle tre divinità che presiedevano alla vita e alla
morte
. Erano tre sorelle Gloto. Lachesi e Atropo. Gloto
niverso si allarga e si feconda per questi incessanti alluvioni della
morte
. Dove gli umani sollazzavansi un giorno, oggi pre
di pochi anni, fossero divenuti adulti in un giorno, per vendicare la
morte
del padre loro, ucciso a tradimento, dai fratelli
. 96. Adarcate o Atergate fu moglie di Adad re della Scizia. Dopo la
morte
fu col marito deificata. È comune credenza di mol
o Admeto sarebbe vicino alla sua ultima ora, avesse potuto evitare la
morte
, quante volte però avesse trovato un altro uomo t
o ridusse in brani. Venere allora lo cangiò in anemone. Adone dopo la
morte
fu deificato, ed il suo culto ebbe cominciamento
il suo culto ebbe cominciamento nella Fenicia, ov’egli regnò dopo la
morte
del re Biblo, di cui avea sposata la figlia, e be
tro quello di Venere. Nella città di Atene ad ogni anniversario della
morte
di Adone venivano nei diversi rioni della città a
po Adrasto persuase i figli dei suoi caduti compagni, a vendicarne la
morte
gloriosa, e levò con essi un’armata simile alla p
gio, essendo stata appunto l’ardente luce di esso la vera causa della
morte
di Fetonte. L’etimologia greca ci avvalora maggio
nifica ardo abbrucio. 133. Aex. — Una delle nutrici di Giove. Dopo la
morte
ella venne collocata fra gli astri. 134. Afacitae
i spalancò sotto i piedi di Trofonio e lo inghiotti vivo. Dopo la sua
morte
la credulità popolare ne fece un dio, e gli si de
gliuolo Penteo, nella ricorrenza delle feste di quel Dio. Dopo la sua
morte
Agave, fu, ronostante la sua efferatezza innalzat
Agdisto dal male che aveva fatto, ottenne da Giove che anche dopo la
morte
di Ati qualcuna delle sue membra non sarebbe anda
icchè Mercurio con un colpo di caduceo la cangiò in una rupe. Dopo la
morte
, fu ad Aglauro innalzato un tempio, e nella città
nfelice Aidone, riconoscendo il suo terribile errore, pianse tanto la
morte
del suo unico figlio, che gli Dei, mossi a compas
profondando l’empio nei cupi abissi del mare. Virgilio attribuisce la
morte
di Ajace alla sola Minerva, senza lasciarvi inter
. 227. Alalcomede. — Nome del precettore di Minerva, al quale dopo la
morte
furono in considerazione della Dea innalzati vari
too figlio di Pelope. Essendo stato incolpato d’aver preso parte alla
morte
di Crisippo suo fratello, egli si rifugiò in Mega
del re di quella contrada. Alcatoo sposò poi la figlia del re e alla
morte
di questo gli successe nel governo. Vi fu anche u
ra per testimoniargli la sua riconoscenza intraprese di combattere la
morte
, discese agl’inferni da cui ritirò Alceste e la r
ora bambini, divenissero in un momento uomini maturi per vendicare la
morte
del loro padre : ciò che essi fecero uccidendo no
del morto, giovanette di una rara bellezza furono così dolenti per la
morte
del padre che si precipitano nel mare, dove venne
ione fra i Mitologi che ella si precipitasse nel mare disperata della
morte
di suo marito, e che gli Dei mossi a compassione
e di Lisidicia. Ella sposò Anfitrione col patto che vendicherebbe la
morte
di suo fratello, che i Telebani avevano ucciso. M
con molta astuzia di Giunone allorchè nacque Ercole. Alcmena dopo la
morte
di suo marito Anfitrione sposò Radamento. Ed io
iuoli d’Agamennone. Temendo che Egisto e Clitennestra, dopo aver dato
morte
al padre suo, non gli serbassero la stessa sorte
i scrittori e dei cronisti della favola discordano generalmente sulla
morte
di Allirozio, raccontandola tutti in modo diverso
tato dal suo furore uccise i suoi zii. Allora, Altea per vendicare la
morte
dei suoi fratelli, gettò nel fuoco il fatale tizz
r sorte ; Ciascuna come dea di ambrosia vive E tardi vede l’ora della
morte
; Intreccia con gli dei danze festive, E con Merc
e avente sulla parte inferiore della veste scritte queste parole : La
morte
e la vita — e sulla fronte queste altre : La stat
me e costante in tutt’i tempi, da vicino e da lontano ; in vita ed in
morte
, e che tutto si sagrifica a questo santissimo aff
Venere per aver fatto morire gran numero di Tessali per punirli della
morte
di un giovane a nome Laiso da essi ucciso a colpi
to in una delle più deserte vie di Atene. Minos, volendo vendicare la
morte
del figlio, portò la guerra contro gli Ateniesi,
rro figlio di Achille, il quale la condusse in Epiro e la sposò. Alla
morte
di Pirro, Andromaca sposò Eleno, altro figliuolo
edificò una città a cui dette il proprio nome, e nella quale, dopo la
morte
, fu onorato come un dio. 412. Anfimaco. Fu questo
— Divinità così chiamate perchè erano le anime di coloro che dopo la
morte
venivano deificati. Gli antichi li dinotavano sot
lla di Pigmalione e di Didone, la quale ella seguì in Africa. Dopo la
morte
di Didone, Anna si ritirò a Malta, ma avendo Pigm
arla morire, ma ella si salvò con la fuga e si tenne celata fino alla
morte
del padre. Allora, credendosi in sicurtà, volle r
ame in una prigione, onde essa non potendo resistere all’orrore della
morte
spietata, si strangolò. Emone, suo fidanzato, si
maravigliosa bellezza. L’imperatore lo ebbe così caro che dopo la sua
morte
lo fece annoverare fra gli dei. 477. Antipate. —
lla quale i Romani annoveravano fra gli Dei i loro imperadori dopo la
morte
. 502. Apostropheni. — Si chiamavano così gli Dei
re di Arabo, il quale, secondo Plutarco, fu un eroe greco che dopo la
morte
venne annoverato fra gli Dei per le gloriose impr
olo assopito fra l’erba ne succhiò il sangue. Licurgo volle punire di
morte
la negligente nutrice, ma gli Argivi la tolsero s
li occhi in giro dormian le debite ore, E due per volta avean le luci
morte
: Gli altri, spargendo il lor chiaro splendore, T
uscisse una quantità di Api. Ricorda Virgilio che Aristeo dopo la sua
morte
fu messo nel numero degli Dei e particolarmente v
quella la vendetta di Apollo, il quale facea per tal modo espiare la
morte
del suo indovino ; e che il flagello non sarebbe
ggio e si uccise. La favola racconta che Diana non lasciò impunita la
morte
della sua bellissima ninfa, e che a vendicarla fa
Parti, Ammiano Marcellino narra, nelle sue cronache, che dopo la sua
morte
fosse annoverato fra gli astri. 594. Arsinoe. — F
conta che lo splendido disegno di Dinocrete, rimase incompiuto per la
morte
di lui e che solo la facciata del tempio fosse fa
sti animali venivano nutriti con cura deligente e continua, e dopo la
morte
venivano imbalsamati e sepolti nei sotterranei de
restituita a sua madre, quando questa andò a cercarla nei regni della
morte
, poichè Giove avea promesso a Cerere, che avrebbe
i fu ucciso da Achille quando questi riprese le armi per vendicare la
morte
di Patroclo. …..Dal fianco allora Trasse Achille
E spezzarlo, d’ Achille il folgorante Brando il prevenne arrecator di
morte
. Lo percosse nell’epa all’ombelico ; N’andàr per
ell’antica fortezza dei Troiani. Calcante indovino greco consigliò la
morte
di Astianatte col farlo precipitare da una torre.
abaco. — Eroe Greco, che si rese celebre nel Peloponneso. Dopo la sua
morte
gli vennero innalzati varii monumenti. 652. Astro
della carne che era preparata per un sacrifizio a quella Dea. Dopo la
morte
Atteone fu riconosciuta dagli Orcomeni come un er
ome di Automedonte. Cosi si chiamava il cocchiere di Achille, dopo la
morte
del quale passò ai servigi di Pirro, in qualità d
ata a Cibele, così chiamata da Afan figlio di Arcaso, il primo la cui
morte
fosse onorata di funebri giuochi. 710. Azesia. —
di Dardano. 750. Batone. — Fu il cocchiere di Anfiareo, a cui dopo la
morte
furono resi gli onori divini. 751. Batto. — Così
ci ricorda come fondatore della città di Cirene, nella quale, dopo la
morte
, fu adorato come un dio. 752. Baubo. — Detta anch
ha due madri : soprannome di Bacco a cui Giove fece da madre dopo la
morte
di Semele. — V. Bacco. 800. Bipennifero. — Così v
lebri per la pietà verso la loro madre e tanto che meritarono dopo la
morte
gli onori eroici. Erodoto racconta che dovendo la
non si svegliarono più, poichè la Dea avea loro nel sonno mandata la
morte
come il sommo dei beni a cui l’uomo possa agognar
l’idea dello scopo principale dela medicina ch’è quello d’impedire la
morte
degli uomini, per quanto sia in potere della scie
a più celebrata fra le sacerdotesse di questo tempio, ove dopo la sua
morte
, le furono resi gli onori divini. 822. Brauronia.
volle più combattere nelle file dei Greci contro i Troiani, ma poi la
morte
di Patroclo, suo intimo e carissimo amico, induss
, indusse Achille a prendere nuovamente le armi, e a vendicare con la
morte
di Ettore (il cui cadavere egli trascinò legato a
Brasida. — Uno dei più valorosi capitani dei Lacedemoni. Dopo la sua
morte
gli fu innalzata dagli abitanti di Anfipoli una r
da quella specie di ebbrezza di furore, Fauno piangesse amaramente la
morte
della sposa e la ponesse fra le Dee. La festa del
o puniti coloro che la forza di una passione d’amore, avesse tratti a
morte
violenta. 926. Campea. — Guardiana del Tartaro, l
Pico, figliuolo di Satono, e re d’Italia. Ella fu così afflitta della
morte
del marito, che si consumò per modo che svanì nel
che fu madre di Evandro. Ella fu onorata come una Divinità, e dopo la
morte
si celebrarono in suo onore delle feste, da lei d
bil fato Squarciar la benda ? È vita il solo errore ; Il saver con la
morte
all’uom fu dato. Schiller — Cassandra. Trad. di
che recavano considerevoli danni nell’ Arcipelago ; perlochè, dopo la
morte
, furono considerati come divinità favorevoli ai n
aijo, essi le rapirono ai loro futuri mariti ; e ciò fu cagione della
morte
di Castore, il quale qualche tempo dopo fu ucciso
ltro apparisce. L’apoteosi di Castore e di Pulluce seguì dopo la loro
morte
, avendo Giove concesso all’immortale Polluce di r
4. Celx. — Figlio di Lucifero e di Chione. Egli fu così dolente della
morte
di sua madre che si recò nella città di Claro ond
nella traversata. Sua moglie Alcione ne andò in cerca e saputa la sua
morte
ottenne dagli Dei di essere cangiata, con lui, ne
aveva voluto sostenere, che quel Dio anch’esso fosse sottomesso alla
morte
. Perciò Celma fu rinchiuso in una torre impene. t
tentavano uscire dall’ inferno. Quando Orfeo discese nei regni della
morte
perricondurre nel mondo la diletta Euridice, addo
i della terra le venivano scrupolosamente offerte, ed erano puniti di
morte
coloro che per qualunque ragione avessero turbati
(Glulio). — Per ordine d’Augusto fu riconosciuto come un Dio dopo la
morte
, e onorato come tale essendosi detto che Venere a
izione mitologica ripete che in tutto il corso dell’anno che seguì la
morte
di Giulio Cesare, il sole comparisse pallido e sb
sue forme. 1071. Cestrino. — Figlio di Eleno e di Andromaca. Dopo la
morte
di sno padre egli andò a dimorare sulle rive del
lo fece così crudelmente soffrire, ch’egli desiderava ardentemente la
morte
; ma il nume suo padre lo aveva fatto immortale.
Essi avevano un sol’occhio in mezzo la fronte. Apollo sdegnato per la
morte
di Esculapio suo figlio, fulminato da Giove, dist
Cillo. — Cocchiere di Pelopo, il quale lo ebbe così caro, che dopo la
morte
di lui, fond ò una città a cui impose nome di Cil
Fu una di quelle che presero cura dell’infanzia di Giove. Dopo la sua
morte
fu cangiata in astro. 1130. Cinosarge. — Sopranno
er inavvertenza lo ucoise, e ne fu così addolorato che volle darsi la
morte
, ma Apollo mosso a pietà lo cangiò in cipresso. 1
ladeo. — Uno degli eroi della Grecia. Pausania ripete che dopo la sua
morte
gli furono tributati gli onori eroici. 1161. Clad
i pagani fatta una divinità ; e, secondo asserisce Plutarco, dopo la
morte
di Cesare fu innalzato un tempio alla clemenza di
ro alcuna divinità, che fosse sottomessa alla legge inevitabile della
morte
. Questa credenza religiosa di uno dei più antichi
e confidente di Teseo. Al dire di Piutarco, gli Ateniesi, dopo la sua
morte
, gli tributarono gli onori divini. 1234.Consedio.
onirsi che di quattro soltanto, essendo stata la quinta preservata da
morte
da Giunone, che la volle salvare : da ciò il tito
Coo. — V. Coe. 1242.Coon. — Figlio di Antenore : volendo vendicare la
morte
di suo fratello Ifidamo, ucciso da Agamennone, gl
ia la stessa che Carnea. 1277. Cranto. — Uno degli eroi a cui dopo la
morte
furono eretti in Grecia monumenti ed altari. 1278
Greci. Si riteneva come l’inventore dell’amo per pescare. Dopo la sua
morte
ebbe gli onori divini. 1298. Crinifo. — Principe
ntro Agamennone, ricusò di combattere nelle file dei Greci, finchè la
morte
del suo anico Patrocolo, non gli fece rompere il
ncora tanto tempo da poter palesare la verità, ed impedire che la sua
morte
fosse imputata ai due suoi fratelli. Ippodamia, d
Ippodamia, delusa nelle sue crudeli speranze, si dette di sua mano la
morte
. 1308. Crisomattone. — Con questo nome i greci in
uto sotto il nome di Croto : figlio del dio Pane e di Eufema. Dopo la
morte
fu annoverato fra le costellazioni. Vi fu un altr
— Fratello di Ceixo e padre di Chione. Egli fu così addolorato della
morte
di sua figlia, che si precipitò dal monte Parnaso
però pensarono al modo di sottrarsi con la fuga all’orribile e lenta
morte
che loro sovrastava, e giovandosi delle sotriglie
minaccia di dichiarazione di guerra, se non avesse consegnato vivo o
morte
, nelle sue mani, il fuggitivo. All’amata Sicilla
per padre un uomo. Fra i Semi Dei venivano anche annoverati, dopo la
morte
, quegli uomini e quelle donne che per le loro ero
imperatori romani, ai quali il senato comandava si rendessero dopo la
morte
gli onori divini. Secondo che narra Erodiano nell
I Trad. di A. Caro. 1382. Deifobo. — Figlio di Priamo. Egli, dopo la
morte
di Paride, sposò Elena, ma dopo la presa di Troja
tiro una freccia che lo ferì mortalmente. Nesso, sentendosi vicino a
morte
, donò la sua camicia intrisa di sangue a Dejanira
va contro la nascente Cartagine per distruggerla, amò meglio darsi la
morte
che violare il suo giuramento di fedeltá. Ella si
Metastasio. — Didon e abband. Atto III — Scena ultima. Dopo la sua
morte
Didone fu onorata in Cartagine come una dea e ric
ttica, in onore di Dioclie, uno degli eroi della Grecia a cui dopo la
morte
furono resi gli onori divini. 1456. Dicclesìo. —
orì tra le più atroci torture. Al dire della cronaca Bacco vendicò la
morte
di lei, facendo perdere il senno ad Anfione, dopo
promessa. Alcuni mitologi vogliono che gli abitanti di Scio, dopo la
morte
di Drimaco, lo avessero adorato come un dio. È qu
ose il nome di Mirmidoni. Eaco regnò con tanta giustizia che alla sua
morte
Plutone lo associò a Minosse ed a Rodomonte per g
Tindaro. Ebalo fu uno dei migliori re di Sparta, i cui abitanti alla
morte
di lui, gl’inalzarono un monumento eroico. 1525.
alute ; e finalmente era detta Ecate, come la dea che presiedeva alla
morte
. Esiodo, nelle sue cronache dell’antichità, ci pr
ue biondi giovanetti, coronati di flori, che celebrarono col canto la
morte
di quelle eroiche fanciulle. Vi fu un altro Echio
lle grotte, e finalmente morì di dolore. La favola ripete che dopo la
morte
fu cangiata in roccia. Ecuba. — Figlia di Cissei
Egli pregò caldamente Ecuba di nasconderlo e di salvarlo da una certa
morte
; ed ora, al gran cuore della decaduta regina, er
XX. Qualche autore ha ripetuto che Ulisse forse stato l’autore della
morte
di Ecuba, perchè ritornato nella Sicilia, fece in
ndro, il Macedone, che lo ebbe estremamente caro, e tanto che dopo la
morte
di quello, avvenuta nella città di Ecbatana, l’im
ne e il re di Creta dichiarò la guerra agli Ateniesi per vendicare la
morte
del figlio, ed avendoli vinti, impose loro un san
arum e ch’è propriamente quel luogo che è detto oggi Caffarelli. Alla
morte
di Numa Pompilio, Egeria fu talmente afflitta, ch
erva di combatterlo e questa lo uccise. La Terra, sdegnata per questa
morte
, partorì i Giganti, che poi mossero guerra agli d
ze, ma impose alle figliuole l’infame comandamento che fu causa della
morte
dei quarantanove figliuolo di Egitto V. Danaidi.
’un uovo e tre figli la fè madre, Fra gli altri di quell’uovo usci la
morte
Delle superbe già Trojane squadre : Dico colei. c
posa, la condusse come in trionfo a Sparta, dove ella restò fino alla
morte
di Menelao, avvenuta qualche tempo dopo, epoca in
o. Eleno regnò molti anni su quella contrada, e al momento della sua
morte
istituì erede il figlio di Pirro, per nome Moloss
ilade, ordi, d’ accordo con la sorella, la congiura da cui risultò la
morte
dei due assassini di Agamennone. …… Ove introdot
la vita per compiere questa impresa, e tanto che la notizia della sua
morte
si sparse rapidamente per l’ Argolide. Elettra al
sse Elettrione così violentemente in una tempia, che gli produsse una
morte
istantanea. Elettrione era similmente il nome di
e di Climene. A cagione del nome del fratello di cui esse piansero la
morte
sulle rive del Po, e dove furono cangiate in piop
e dopo la loro metamorfosi, quelle pietose continuarono a piangere la
morte
del loro caro, e che le gocce di ambra che il tro
ide in sogno il figliuolo che la confortò a non affliggersi della sua
morte
, giacchè egli era stato trasportato in cielo ove
ta, l’abbandonò per modo che affogò miseramente, rendendo, con la sua
morte
, celebre quel tratto di mare, che da lei fu detto
sionatamente Antigone figlia di Edipo. Allorquando Creonte condannò a
morte
Antigone per aver dato sepoltura a Polinice, In
collo attorto Pendere, e lui fra sue braccia serrarla, E plorarne la
morte
, e le tradite Nozze, e l’opre del padre. Il padre
rlo dell’armi peregrine Nulla ei rispetta un si gran Dio. Tre volte A
morte
l’assali ; tre volte Apollo Gli scosse in faccia
nna di attacco insieme ad Acamante ed Archiloco ; e potè vendicare la
morte
di suo cognato Alcatoo, trapassando col suo brand
avvolgeva in una nube invisibile sottraendolo così alle ferite e alla
morte
. Udito quel parlar, corse per mezzo Alla mischia
en presto i Rutoli, nei quali non era ancora sopito il rancore per la
morte
del loro re Turno, collegatisi con Mezenzio re de
reduta dagli abitanti dell’isola di Rodi, che cioè, Elena dopo la sua
morte
fosse stata sospesa ad un albero, i Rodiani le in
la casa d’Ipocoonte, ed uccise il padre ed i figli, onde vendicare la
morte
di Eono. Fu dopo questo fatto che Ercole innalzò
otto la denominazione di αξιοποωη che significa vendicatrice. Dopo la
morte
Eono fu innalzato agli onori eroici e si consacrò
a degli amori presiedeva ai nascimento, presiedeva in pari tempo alla
morte
, dovendo aver fine tutto ciò che ha principio. 17
ngeva a cogliere il frutto sanguinoso dell’odio. Gli Eraclidi dopo la
morte
del loro persecutore, si resero padroni del Pelop
ega della risposta dell’oracolo. Infatti non fu che un secolo dopo la
morte
di Euristeo, che gli Eraclidi poterono finalmente
io a riconoscere e ad adorare diversi altri eroi, divinizzati dopo la
morte
, ai quali si dette, per la stessa ragione, lo ste
di Ercole che questi sarebbe annoverato fra gli immortali dopo la sua
morte
. Ma la gelosa Giunone desiderando la morte di lui
gli immortali dopo la sua morte. Ma la gelosa Giunone desiderando la
morte
di lui, mandò due enormi serpenti onde Ercole, an
ati, predice le gloriose gesta dell’eroico fanciullo, e come, dopo la
morte
, egli verrà annoverato fra gli dei. Tal magnanim
or che giunse Lica l’araldo, e quel tuo don gli porge. Fatal vesta di
morte
. Ei ne l’indossa. Come tu gl’imponevi : e delle c
fu vinto ed ucciso, e venne sepolto nel tempio di Venere. Dopo la sua
morte
i Siciliani chiamarono una delle loro montagne co
, Anfiarao decise di partire per la guerra, non ostante l’inevitabile
morte
che lo aspettava, ma prima di allontanarsi, impos
l sanguinoso mandato. Les oracles cruel enfin sont accomplis : Et je
meurs
par les mains, quand je retruove un fils ! Le cie
aterna, da questa unione naque un figliuolo chiamato Pentilo. Dopo la
morte
di Oreste, Erigone si consacrò al servigio di Dia
, che fu figliuola di Icaria. Seconda la tradizione, essa fu, dopo la
morte
, annoverata fra gli astri, ove formò, nei segni d
i carri o piuttosto l’indroduzione dell’uso di essi in Atene. Dopo la
morte
egli fu assunto fra gli astri, sotto la costellaz
, e che quivi morisse esso stesso, quasi conoscendosi colpevole della
morte
di lui. 1806. Ermione. — Fu uno dei più antichi r
Ermione. — Fu uno dei più antichi re della Germania, il quale dopo la
morte
venne annoverato fra gli dei, in premio del suo e
riguardato come un essere soprannaturale e caro agli dei ; e dopo la
morte
gli furono tributati gli onori divini e dedicato
endea ; Mira lo stretto de l’antica Abido Ondisonante, che l’amor, la
morte
Di Leandro infelice anco deplora ! Museo Grammati
da Ero, la quale disperata si precipitò nel mare volendo morire della
morte
istessa, che per amore di lei aveva incontrata qu
ta oscurata dal veleno dell’invidia e della gelosia. Erse dopo la sua
morte
ebbe in Atene un tempio ove le venivano tribulati
n figlio che poi fu chiamato Aollio, ed una figlia per nome Prima. La
morte
di Romolo penetrò Ersilia di tanto dolore, che Gi
gresso della sua arte non giungesse a sottrarre tutti gli uomini alla
morte
. …….. e l’iuventore Di cotal arte, che d’Apollo
ta che Esculapio avesse sposato Lampezia figlia del Sole. Dopo la sua
morte
Esculapio fu da tutta la Grecia adorato come un D
r mezzo di un simile incantesimo egli avesse saputa l’epoca della sua
morte
, ciò che per altro non gl’impedì di morire ucciso
umano olocausto, fu incatenata alla spiaggia ad attendervi l’orribile
morte
. Ma Ercole che si trovava allora nelle circostanz
sso vediamo espiato da Ceixo re di Trachina, e poi da Eumolpo dopo la
morte
del centauro Nesso ; Demofoonte, re di Atene, esp
suo padre due grazie ; la prima di essere a conoscenza anche dopo la
morte
, di quanto avveniva nel mondo ; e l’altra che egl
uerrieri, di amici cercarono di dissuaderlo dall’affrontare una certa
morte
. ……. Desolata accorse D’altra parte la madre, e
o. 1872. Eufemo. — Uno degli Argonauti e propriamente quello che alla
morte
del pilota Tifi ebbe l’incarico di timoniere. La
esto Euneo. Secondo la tradizione egli diventò re di quell’isola alla
morte
dell’avo, e quando i greci assediavano Troja, man
azione, e appena si scopriva la rea veniva irremisibilmente punita di
morte
. 1892. Eunuco. — I pagani ritenevano come un pess
di Esiodo questa Gorgone non era soggetta nè alla vecchiezza nè alla
morte
. Similmente Euriale aveva nome quella regina dell
e che lo legava a Niso, altro giovane guerriero, e che fu causa della
morte
di entrambi. Eurïalo era seco, un giovanetto Il
a, se non quando fossero entrambi completamente fuori dai regni della
morte
. Ma appena fatto breve cammino, Orfeo non seppe r
idi avrete. Virgilio — Eneide — Lib. VIII trad. di A. Caro. Dopo la
morte
, Evandro fu innalzato agli onori divini, dalla gr
a vita dedicato costantemente a far fiorire l’agricoltura, fu dopo la
morte
, annoverato fra le divinità campestri ; e gli fur
mo, i celeberrimi fondatori di Roma, ond’è che Faustolo, ebbe dopo la
morte
, una statua nel tempio stesso in cui si veneravan
e tanto che non reggendo al fuoco che la divorava, decise di darsi la
morte
. ……… Poi che ferita M’ebbe amor, divisai com’io
o Ippolito, ella si uccideva per sottrarsi all’infamia, preferendo la
morte
al disonore. Una delle più antiche tradizioni del
quale, al dire di Dione Cassio, fu ritenuta come presagio di prossima
morte
questa apparizione della Fenice. Nell’ intento di
una Fenice per risvegliare così la idea dell’eternità collegata alla
morte
. Fenice fu anche il nome di un flume nella Tessag
llorquando Achille, spinto dal desiderio ardentissimo di vendicare la
morte
di Patroclo, ritornò alle armi, Fenice, sempre fe
e fece ritorno in patria, ma sorpreso nel traversare la Tracia, dalla
morte
, fu sepolto nella città di Eone. Fenice è finalme
Fennide era dotata della qualità di predire l’avvenire e dopo la sua
morte
, riferisce il cennato scrittore, che fu fatta una
uesto il soprannome qualificativo, che gli antichi romani davano alla
morte
. 1984. Ferefatta. — Soprannome primitivo che si d
e, che furono cangiate in pioppi per aver pianto troppo lungamente la
morte
del loro fratello — V. Eliadi. La scorza intanto
i principi, che sono stati deificati per mezzo dell’apoteosi, dopo la
morte
, erano ritenuti sempre, come altrettanti figliuol
lo che furono dai Cirenesi che erano più forti, uccisi dell’orribile
morte
. I Cartaginesi innalzarono due altari presso il s
i Sitone e dice che ella non aveva l’età di venti anni, quando per la
morte
del padre fu fatta regina. Un’antica tradizione,
quella riva fatale ; quasi che la povera Fillide fosse anche dopo la
morte
sensibile alla prova d’affetto che le dava il suo
litto. Però al dire del citato scrittore, il dio Marte preservò dalla
morte
i figli dell’amor suo. 2020. Filottete. — Figlio
viva il luogo ove riposavano le sue ceneri. Dopo qualche tempo dalla
morte
di Ercole, i greci i quali avean saputo dall’orac
stuto greco onde riaccendere l’ardire dei suoi, i quali scorati dalia
morte
di Achille, disperavano omai della caduta di Troj
piede, pensò dapprima di ritornare in Grecia, ma poi avendo saputo la
morte
di suo padre, s’imbarcò alla volta della Calabria
a. 2023. Fitalo — Fu uno degli eroi dell’ Attica, divinizzato dopo la
morte
. La tradizione ce lo presenta come quello che acc
amen Herculaneus Comodianus. Però questo sacerdote fu abolito dopo la
morte
dell’ imperatore, che lo aveva creato e ciò a tes
un’ ingente ricchezza con l’osceno mercato dei propri vezzi. Venuta a
morte
lasciò erede di tutte le sue sostanze il popolo d
ionata dall’ eccessivo calore dei raggi del sole, fu la cagione della
morte
di tutti i figli di quella sventuratissima madre.
Nefelea e di Atamante. Avendo suo padre tolta un’altra moglie dopo la
morte
della prima, Frisso fu esposto a tutti i cattivi
ù nell’ Orco disciolta Dal sentimento de’ miei mali amaro, Soavissima
morte
, Se così vuol la sorte. Egli è il morir con chi p
anto alle loro attribuzioni, tanto sulla terra quanto nel regno della
morte
, le Furie venivano sempre considerate come dee tr
e di serpenti nella altra e seguite dal Terrore, dalla Rabbia e dalla
Morte
. Senz’ ali Son queste, e negre, e abbominande in
r volare sui campi di battaglia, ove si compiaceva tra la strage e la
morte
. Comunemente si riteneva il Furore come figlio de
gatto. Al dire di Erodoto, allorquando in una casa moriva un gatto di
morte
naturale, tutti i componenti la famiglia, a cui a
crudeli supplizi, colui che anche inavvedutamente avesse cagionato la
morte
di un gatto. 2091. Ge. — Uno dei più antichi cron
stato l’amico. Apollo pazzo di dolore, e rimproverando a se stesso la
morte
dell’amato giovanetto, volle eternare la memoria
dere il disco sulla fronte di Giacinto e gli avesse così cagionata la
morte
. 2116. Giacra. — Secondo riferisce Esiodo, era qu
E senza lode e del futuro ignaro Mostrarsi in pria, che non ritorre a
morte
Chi gli diè vita. Virgilio — Eneide — Libro XII.
le offerte di Giarba, il quale dichiarò la guerra ai cartaginesi. La
morte
però della sventurata regina, troncò d’un colpo l
ra che è fonte di ricchezza per quelli che lavorano la terra. Dopo la
morte
, Giasione fu posto nel numero degli dei non solo
a di Lenno. Poi che le ardite femmine spietate Tutti li maschi loro a
morte
dienno. Ivi con segni e con parole ornate Isifa
o scrosciare delle folgori. Giasone dopo la sparizione di Medea e la
morte
di Creonte re di Corinto, visse vita errante e va
olda del vascello e fraccassò il cranio del dormente. Giasone dopo la
morte
fu venerato come un dio, e gli furono innalzati g
effigiato un bambino, simbolo delle vita ; un vecchio, simbolo della
morte
; un pesce, simbolo dell’odio ; e finalmente un a
no che i Giganti fossero figli della Terra, la quale per vendicare la
morte
dei suoi figliuoli Titani, sterminati dagli dei,
utti i suoi figli, non appena dati alla luce, pensò di sottrarre alla
morte
il bambino che aveva in seno, e sentendo prossimo
io sommario venendo pronunziato al momento istesso in cui avveniva la
morte
, aveva dato luogo a numerosi errori, e sovente an
a Son da le genti o vanamente ascosi In vita, o non purgati anzi a la
morte
: VIRGILIO — Eneide — Libro VI. trad. di A. CARO.
ndo riferisce lo scrittore Diodoro, l’idea di questo giudizio dopo la
morte
, era stata dagli Egiziani trasmessa ai Greci. 216
quale si rese celebre per la sua grande virtù, che le valse, dopo la
morte
, gli onori divini. Il cennato scrittore racconta
punto che impose si giurasse pel cavallo bucefalo, facendo punire di
morte
chi ricusava di farlo. 2178. Giustizia — A questa
in battaglia. …….Gli fa gir legati Con le man dietro, i destinati a
morte
Per onoranza del funereo rogo. Virgilio — Eneide
Atrocissimo duol le membra e l’ossa Tutte le invade, e un brivido di
morte
Le ricerca ogni fibra. In alte strida Allor proro
he Glauco, avendo fatto troppo e frequente uso di miele, era presso a
morte
per anemia ; e che un famoso medico per nome Drac
ebri in onore di Pelia. Virgilio però attribuisce ad altra ragione la
morte
di Glauco. Secondo il cennato poeta, Glauco non v
a statua in Cariste, sua patria, nella contrada Eubea ; e dopo la sua
morte
i suoi concittadini gl’innalzarono un monumento e
, squallidi Viluppi di serpenti, Di Serfo entro le porte Reco lapidea
morte
. Pindaro — O di Pitie — Ode X. trad. G. Borgin.
e s’accingeva a dar principio alla sacra cerimonia, fu avvisato della
morte
repentina di un suo amatissimo figliuolo. Alla do
e guerriero degli Asi. Coll’andare del tempo, e probabilmente dopo la
morte
di lui, il nome di Heriafadur, che significa padr
Marte presso i greci. 2220. Higolajo. — Detto anche Guleo, dio della
morte
e della suprema felicità : almeno così era ritenu
ca tradizione locale assicurava, che gli dei stessi servivano dopo la
morte
gli uomini virtuosi, che Higolajo ammetteva nel s
ello tenuto in grande venerezione dagli egiziani, i quali punivano di
morte
chiunque ne avesse anche involontariamente ucciso
o furono morti un dopo l’altro, gli uccisori d’Icaro ; che fu dopo la
morte
posto nella cosiellazione di Boote. 2230. Icelo.
sue viscere e, senza mangiarle, gliele rode in modo da cagionargli la
morte
. Presso i pagani l’Icneumone era consacrato a Luc
ario gli idi di marzo erano riguardati come giorni sfortunati dopo la
morte
di Giulio Cesare, avvenuta in quel tempo. 2240. I
sse fondata la città di Salento, della quale si fece sovrano. Dopo la
morte
di lui, gli abitanti della novella città riconosc
ato su di una parte qualunque del corpo, cagionava istantaneamente la
morte
. Le cronache ripetono che l’Idra fece, per più te
morire con lui. Ifi fuori di sè alla vista terribile, volle darsi la
morte
, ma Stenelo, suo nipote, ne lo impedì promettendo
promettendogli, per calmare il suo dolore di vendicare sui tebani, la
morte
della diletta figliuola. V. Evadne. Ifi ebbe pure
stesso trucidato Castore. In quanto ad Ilaria e Febea furono, dopo la
morte
, onorate come immortali solo perchè ebbero varii
l tempio consacrato alla dea Ilizia, una moneta, alla nascita ed alla
morte
di ogni persona, e ripetono che il saggio re aves
eroe. Ma l’irreconciliabile odio di Euristeo, il quale anche dopo la
morte
di Ercole perseguitò i discendenti di lui, temend
battaglia contro il proprio nemico e lo uccise di sua mano. Ma con la
morte
di Euristeo non ebbe fine l’inimicizia fra gli Er
denotare in generale, il luogo dove andavano tutte le anime, dopo la
morte
e che nella loro credenza religiosa come prendeva
aclea del Ponto. Virgilio asserisce, che Enea discese nei regni della
morte
, traversando il lago d’Averno ; ed Omero ripete,
Centauri, la Discordia, la Guerra, la Paura, la Fame, l’Indigenza, la
Morte
, la Chimera, le Gorgoni e tutti infine i mostri,
orrendi tutti E spaventosi aspetti. Havvi il Disagio, La Povertà, la
Morte
, e de la Morte Parente, il Sonno. Havvi de’ cor n
E spaventosi aspetti. Havvi il Disagio, La Povertà, la Morte, e de la
Morte
Parente, il Sonno. Havvi de’ cor non sani Le non
Secondo il citato scrittore, la dea Giunone, non ancora placata dalla
morte
di Semele, perseguitò Ino, sorella di quella, per
rio sorpreso nel sonno l’incorruttibile custode, lo uccise. Però alla
morte
di lui, non diminuirono i mali della perseguitata
rittori, è detto che Giunone, per vendicare sull’odiata giovanetta la
morte
del suo fedele Argo, avesse mandato ad Io una gro
e secondo il patto sanguinoso, appena scesi dal carro furono posti a
morte
: per modo che Enomao si credeva già unico posses
ricorrere ad uno strano stratagemma, onde portare la confusione e la
morte
fra le file dell’ inimico e fece legare le code d
to attentare all’ onore di lei ; e poscia si dette di propria mano la
morte
. Teseo intanto, ingannato dall’ accusa che Fedra
sacerdoti sparsero la voce, che Ippolito fosse stato preservato dalla
morte
per volere degli dei, dai quali fosse stato ammes
spia dei Pelopidi. Narra la tradizione, che Apollo, per vendicare la
morte
di uno dei suoi sacerdoti, avesse mandata la pest
cuni giuochi, e l’uso dei papiri. Aggiunge la cronaca che dopo la sua
morte
, i suoi figliuoli dedicarono alla memoria di lui
he ella amasse così teneramente il figliuolo, che all’ annunzio della
morte
di lui, si precipitò in uno stagno e ne divenne l
i tagliare alle donne moribonde il fatale capello. …… De l’affannosa
morte
Fatta Giuno pietosa, Iri dal cielo Mandò, che ’l
dò, che ’l groppo disciogliesse tosto, Che la tenea, malgrado anco di
morte
, Col suo mortal si strettamente avvinta ; Ch’ anz
ebbe a soffrire da suo fratello Tifone, Iside ne pianse lungamente la
morte
e onorò la memoria del suo consorte e fratello, c
no, diceva che il Nilo, ingrossato dalle lagrime che Iside versò alla
morte
del benamato consorte, straripava e rendeva ferti
sibile agli uomini e che l’assistere solo ai misteri di lei recava la
morte
; e ripete che essendo un uomo nella città di Cop
, durante la celebrazione dei suoi misteri, fu all’uscire, colpito da
morte
istantanea. Presso i romani, sebbene fosse stato
truce usanza ; la quale consisteva nel tagliare a pezzi la carne del
morte
e frammischiarla a quella degli animali portati i
della stirpe degli Eraclidi e figliuolo di Alete, re di Corinto. Alla
morte
del padre suo, gli successe nel governo di quella
, morì sbranato da una lionessa, esse piansero così disperatamente la
morte
di quel loro caro, che gli dei mossi a compassion
; Pindaro — Odi Pitie — Ode I. trad. di G. Borghi. I greci dopo la
morte
di Jolao, gl’ innalzarono varii eroici monumenti,
n ogni cura la portò seco. Questa Jole fu la principale ragione della
morte
di Ercole, avendo suscitata la gelosia di Deianir
o col nome collettivo di Kamis quegli uomini che, divinizzati dopo la
morte
, hanno meritata l’ immortalità eroica. Si vede la
al dio dei cieli inferiori, il quale ha diritto assoluto di vita e di
morte
su tutta la specie umana. Credono i cinesi che al
i rappresentavano le cause immediate sia violenti, sia naturali della
morte
. Esiodo, nelle sue opere, qualifica Ker come un d
izione, il primo che avesse dedicato un tempio alle Muse. Dopo la sua
morte
gli venne innalzato un monumento eroico. 2402. La
isamente il censore Flacco, i suoi contemporanei ritennero che quella
morte
fosse avvenuta per vendetta di Giunone Lacinia, l
sue amanti, sebbene Lamia fosse già avanzata negli anni. Dopo la sua
morte
gli Ateniesi e i Tebani eressero un tempio alla s
ro delle sue sorelle fu cangiata in pioppo, per aver troppo pianto la
morte
del fratello Fetonte. V. Fetontidi. In alla di l
il cielo e spirò come i suoi figli nell’orrendo attorcigliamento. La
morte
di Laocoonte e dei suoi figliuoli fu da tutti rit
visceri, e morì fra i più atroci tormenti nel dodicesimo giorno dalla
morte
di Laodamia. 2430. Laodice. — Secondo alcuni scri
che avevano onestamente vissuto e che perciò dimoravano anche dopo la
morte
nel seno della propria famiglia, proteggendola de
ù d’un esempio, in cui si vede che particolarmente in occasione della
morte
di un qualche congiunto, i pagani insultavano con
fosse il nome di un famoso medico, che i norici divinizzarono dopo la
morte
. 2450. Latona. — Al dire di Esiodo, fu figlia del
mogli da due figliuoli del re Aristodemo, anch’essi gemelli. Dopo la
morte
, le figliuole di Tersandro, ebbero gli onori divi
lo Silvio il governo della città di Lavinio, che essa tenne fino alla
morte
di Ascanio, epoca in cui risalì sull’antico trono
un uovo e tre figli la fè madre, Fra gli altrì di quell’ uovo usci la
morte
Delle superbe già Trojane squadre : Ovidio — Met
a tradizione a cui si attiene il citato poeta, che offesa Temi per la
morte
della sfinge, e per vedere spiegati i suoi oracol
ungere l’ altro fuggitivo, ordinando gli fosse preparata un’ orribile
morte
. Costei di botte Antifate chiamava Dalla pubblic
Dalla pubblica piazza, il rinomato Marito suo, che disegnò lor tosto
Morte
barbara e orrenda. Uno afferronne, Che gli fu cen
rsi precipitosamente dall’ orribile scena, lasciando su quel luogo di
morte
più della metà dei suoi compagni. ….. I Lestrigo
ei un monte di sabbia. Apollo fece di tutto per salvare dell’ordibile
morte
la sua diletta, ma non avendo poluto strapparla d
te gli abitanti di Temessa, fra cui portò la desolazione e sovente la
morte
, che il popolo in rivolta decise di abbandonare l
issima giovanetta che inginocchiata sull’ ara aspettava rassegnata la
morte
. A tal vista Eutimo, altamente commosso, penetrò
io dice che la dea Libera altro non era che Arianna deificata dopo la
morte
, con tal nome, dal dio Bacco. Tu a me consorte,
uperstizione, che lo sfortunato Lica avesse conservato, anche dopo la
morte
, la sua sensibilità. Questi da terra il leva, e
uscito di servaggio. In quel torno di tempo, Achille furibondo per la
morte
del suo amico Patreclo, Perchè si piangi ? Mori
lo qual vedi e valoroso E di gran padre nato e di una Diva, Me pur la
morte
ad ogni istante aspetta, E di lancia o di strale
endo, che dopo il diluvio di Deucalione, i pochi uomini scampati alla
morte
si riunirono su quella montagna, e forse spinti d
ea ordinato alle sue figliuole. V. Danao, Danaidi ed Ipernestra. Alla
morte
del suocero, Linceo salì sul trono di Argo, e mor
he ripetono, che perfino le nazioni più barbare avessero deplorato la
morte
di Lino, e che gli abitanti di Elicona celebravan
che si suonava coll’arco. Narra la cronaca, che questo fu causa della
morte
di Lino, imperocchè avendo un giorno sgridato Erc
a Iride presso Ercole, onde ispirargli quel furore che poi cagionò la
morte
dell’eroe. 2547. Liti. — Dalla parola greca λιτη
e ammettendo, con Bockh, che fosse nato nel 522 avanti Cristo, la sua
morte
sarebbe avvenuta nel 442 avanti Cristo. La famigl
di Meleusina apparisse solo al castello dei Lusignano quante volte la
morte
sovrastava ad uno della famiglia. 38. Mesmer Fr
Parche. — Nome delle tre divinità che presiedevano alla vita e alla
morte
. Erano tre sorelle Gloto. Lachesi e Atropo. Gloto
suono che rimbomba nell’acre, è una Ninfa, che si duole, o piange la
morte
di Narciso. Così il poeta nella nobile combinazio
empli alla Concordia, alla Fedeltà, alla Prudenza, alla Povertà, alla
Morte
, alla Febbre, ec. ec. ma noi riguardiamo tali Div
orecchio a tale trattato, per avergli Urano presagito stando presso a
morte
, che uno de’ suoi figli lo avrebbe sbalzato dal T
eme, per nome Tifèo. La terra lo cacciò dal suo seno per vendicare la
morte
de’ suoi fratelli. Questo Gigante era si spavente
rito Giove, e ne armava il braccio sinistro. Questa Capra dopo la sua
morte
fu situata da Giove per gratitudine fra le costel
giammai di vista tutti gli andamenti del suo sposo, e perseguitava a
morte
chiunque poteva darle ombra di sospetto. Sfogò il
a pianta, che dà l’incenso. Il rimorso di un tal attentato condusse a
morte
Clizia cangiata pur essa in Eliotropio (Girasole)
etendevano, che loro si manifestasse sovente in forma di serpente. La
morte
di Esculapio fu cagione di una ben seria sventura
ia, e Faetusa, sorelle di Fetonte sentirono il più vivo dolore di sua
morte
: furono cangiate in pioppi, e le di loro lagrime
o alzata, Con alma, e cor di sicurezza pieno, Seco traendo la sfidata
morte
, Dell’industre Vulcano opra lodata. Il ferreo ca
cò il presagio dell’oracolo, con detronizzare Danao in vendetta della
morte
de’ suoi fratelli. Parte seconda Divinità
in grazia agli Dei di poter morire : il suo voto fu esaudito, e dopo
morte
ottenne un luogo nel Zodiaco sotto il nome di Sag
ssarono la loro sede sulla sommità delle rocce, occupandosi di dar la
morte
ai naviganti tirati dalla dolcezza del loro canto
La Notte figlia del Caos, sposa dell’Erebo, madre del Sonno, e della
Morte
regna fralle tenebre. In mancanza del Sole ella p
nzio, ed a lei era sagrato il gufo uccello amico delle tenebre. La
Morte
. La Morte figlia della Notte, e germana del Sonn
lei era sagrato il gufo uccello amico delle tenebre. La Morte. La
Morte
figlia della Notte, e germana del Sonno, è la Dea
ci toglie ogni inquietudine. Era figlio della Notte, e fratello della
Morte
, ch’è un sonno perpetuo. La pittura, che fa Ovidi
vestita di una tunica, nel di cui lembo si leggeva questo motto : la
morte
, e la vita. Sulla di lei fronte era altresì scrit
va predetto, che da costei nascerebbe un bambino, che avrebbe dato la
morte
all’avo, rinchiuse Acrisio la sua figliuola in un
In Eleusi vinse alla lotta Cercione, ed arrivato a Termione diede la
morte
all’empio gigante Procruste. Questo scellerato fa
a il ritorno del figlio, osservando il bruno segnale, che indicava la
morte
dell’Eroe, per disperazione gittossi nel mare, ch
d’oro. Accompagnò Meleagro alla caccia del cignale Calidonio. Dopo la
morte
di Antiopa, Teseo sposò Fedra figliuola di Minoss
erata dai rimorsi confessò il suo delitto, e si diede da se stessa la
morte
. Contrasse Teseo un’amicizia strettissima con Pir
Sciro, ove Licomede regnava. Ivi visse miserabilmente, e dopo la sua
morte
gli furono renduti gli onori, che vivendo aveva m
ere l’oltraggio. Castore uccise Lincèo, che da Ida fu vendicato colla
morte
del primo. Polluce vendicò parimente Castore coll
dicato colla morte del primo. Polluce vendicò parimente Castore colla
morte
di Ida. Polluce perchè figlio di Giove era immort
oe la sua vita con tante altre brillanti azioni. Egli fu che diede la
morte
a Caco, che abitava in un antro sotto le falde de
omini che avevano picciolissima statura detti Pigmei per vendicare la
morte
di Antèo loro re si affollò intorno di Ercole, ch
nde restasse senza compenso. Scese tosto all’inferno : combattè colla
Morte
: la vinse, e rimenò la tenera Alceste al suo spo
ocato nel numero degli Eroi. Dicemmo già ch’egli aveva assistito alla
morte
di questo Eroe con aver giurato di non rivelare i
le sue frecce erano necessarie per la presa di Troja, i Greci dopo la
morte
di Achille furono costretti di ricorrere a lui. C
io di Virgilio su tale proposito. Descrivendo questo sublime poeta la
morte
di Euridice, ne attribuisce la cagione al pastore
proposto ai medesimi degli cnigmi indissolubili. Creonte, che dopo la
morte
di Lajo aveva ripreso le redini del governo, fece
a spaventata egualmente dalla sua posizione, si diede da se stessa la
morte
. Eteocle, e Polinice. Il delitto di Edipo fu
po istesso morti sul campo. La loro rabbia si manifestò anche dopo la
morte
, giacchè le ceneri de’ due fratelli non si potero
perto capitano, e disfece più volte Eteocle ; incontrò non ostante la
morte
all’assedio di Tebe. Egli fu padre del celebre Di
erò imposto al suo figlio Alcmeone, che appena intesa la nuova di sua
morte
, avesse tolta di vita Erifile. Morì egli in fatti
lana ai fratelli, che vendicarono l’affronto fatto alla sorella colla
morte
del perfido Alcmeone. Capanèo è l’Eroe, che forma
ol dono della vita cinque volte di più del resto de’ mortali. Dopo la
morte
de’ figli di Edipo, cioè Eteocle, e Polinice, Cre
fratello gli ultimi uffizj. Ciò saputosi dal re, condannò Antigone a
morte
, che di sua mano precedentemente si era uccisa pr
no precedentemente si era uccisa prevedendo lo sdegno di Creonte. Tal
morte
fu seguita da quella di Emone amante di Antigone,
i, facendo gittare nel mare Mirtilo sotto il pretesto di vendicare la
morte
di Enomao. Pelope s’impadronì del paese, che fu d
a, che esposto dalla madre fu allevato da’ pastori. Atrèo, seguita la
morte
di Erope, sposò Pelopea che non riconosceva per s
ggiunta, ed istruita del fallo involontariamente commesso si diede la
morte
con quella spada medesima. Avendola Egisto portat
a, e ringraziò gli Dei. Egisto ben presto lo disingannò con dargli la
morte
, e con far salire sul trono d’Argo Tieste, che no
detti gli Atridi perchè figli di Atrèo, cacciati dalla patria dopo la
morte
del padre, si ritirarono presso Polifide re di Si
zia, che divenne celebre. Dopo qualche anno volle Oreste vendicare la
morte
del padre ; arrollò delle truppe, e prese congedo
retamente lo fece entrare in Micene, e sparse dei falsi rumori di sua
morte
. Egisto, e Clitennestra caddero nella retc, e rec
le Al par nell’odio, e nell’amor sublime L’opra maggior, la memorabil
morte
Del Trojano campion, morte che a Troja Fu d’eccid
’amor sublime L’opra maggior, la memorabil morte Del Trojano campion,
morte
che a Troja Fu d’eccidio final terribil pegno, Ca
gliuolo di Tidèo, oprò prodigj in questa battaglia. Lo spavento, e la
morte
camminava innanzi a suoi piedi. Egli si rendette
Peleo, si danno alla fuga. Superbo pel terrore che spargeva, e per la
morte
data a Sarpedone re della Licia, obbliò l’ordine
’ ostinata tenzone, l’uccise. Patroclo nel cadere gli predisse la sua
morte
per mano di Achille. Ettore si burlò del presagio
lo spogliò delle sue armi. Appena che giunse a notizia di Achille la
morte
di Patroclo, il suo dolore non ebbe limiti. La se
suo figlio immolò sulla sua tomba Polissena, innocente cagione della
morte
di quest’Eroe. Ajace figliuolo di Telamone, ed Ul
Ritornato in se, n’ebbe tanta vergogna, che si diede da se stesso la
morte
, ed indi fu cangiato in un fiore. Analisi dell
i, ed i Romani, e non potendo resistere al dolore risolve di darsi la
morte
. Fingendo di volere fare un sagrificio agli Dei d
tesso per non soffrire il dispiacere di dover uno di essi piangere la
morte
dell’altro. Questa grazia loro fu concessa : un g
e fosse stata la vittima di qualche belva, con un pugnale si diede la
morte
. Non tardò a colà far ritorno la sfortunata Tisbe
, allora incinta, che se desse alla luce una femmina, avrebbe data la
morte
alla bambina, se per l’opposto un maschio, lo avr
di sagrificarla, rivolse contro se stesso il coltello, e si diede la
morte
di propria mano. Conobbe allora Calliroe la fedel
ola di Cadmo, fu padre di Atteone, che Diana cangiò in cervo. Dopo la
morte
di questo suo figlio, si ritirò in Sardegna da lu
a consigliasse Numa Pompilio secondo re di Roma per ben governare. La
morte
di Numa le cagionò tanto dolore, che fu cangiata
lle samoso così pure cantò il nostro concittadino Stazio piangendo la
morte
di suo padre : Exere semirutos subito de pulve
a dalla scossa di un gran terremoto (afflato monte), e compiangere la
morte
del suo allievo, cioè del padre di Stazio. I
si pentì, e svelato l’arcano, da se stessa con un laccio si diede la
morte
. I Tanagrei ad eterna ricordanza di questo avveni
ravasi Eunosto, azzardò una congettura, che in seguito dopo la di lui
morte
il tempo verificò. Credeva egli che una tale Frat
Giove in Omero si duole di non potere piegare il destino, e salvar da
morte
il figlio Sarpedone, E lo stesso tuttochè voglia
gnora il fato prende la bilancia ; e perchè il lato, che decide della
morte
di quest’eroe, trabocca, è obbligato di abbandona
infanzia, 536 ; — sue avventure all’assedio di Troja, 538-540 ; — sua
morte
, 541. Aci, trasformato in fiume, 273. Acrisio, 75
e gesta all’assedio di Troja, 563 ; — contesa con Ulisse, 564 ; — sua
morte
, 565. Alceo, 478 (nota). Alceste, esempio d’amor
i, 703. Apollo. Sua nascita, 96 ; — uccide il serpente Pitone, 99 ; —
morte
di Esculapio suo figlio, 100 ; — suo esilio dal c
nnia, divinità allegorica, 345 2°. Campi Elisi, dimora dei buoni dopo
morte
, 216. Campo di Marte, palestra dei Romani, 259 (n
entore del Laberinto ; sue sventure, 421 ; — sua abilità, 422 ; — sua
morte
, 423. Deianira, amata da Ercole, 393 ; — Nesso te
, amata da Ercole, 393 ; — Nesso tenta rapirla, 394 ; — cagione della
morte
di Ercole, 395-398. Deidamia, figlia di Licomede,
43. Egeo, re d’Atene, 402 ; — riconosce Teseo suo figlio, 406 ; — sua
morte
, 426. Egeria, Ninfa consigliera di Numa, 324. Egi
, 386 ; — punisce la temerità dei Pimmei, 387 ; — combatte e vince la
Morte
, 388 ; — libera Prometeo, 389 ; — separa due mont
91 ; — suoi amori, 392, 393 ; — uccide il centauro Nesso, 394 ; — sua
morte
, 395-398 ; — sposa Ebe in cielo, 399 ; — nomi div
ipo, usurpa il trono al fratello ec., 505 ; — guerra di Tebe, 506 ; —
morte
d’Eteocle, 508. Etone, cavallo del Sole, 110. Etr
ni, 357. Euridice, moglie d’Orfeo ; sue avventure nell’inferno, e sua
morte
, 470. Euristeo, fratello d’Ercole, 364. Euriteo,
448 ; — intraprende la conquista del Vello d’oro, 449 e seg. ; — sua
morte
, 460. Gigauti, 65-69. Giocasta, moglie di Edipo,
375 ; — sposa Teseo, 432. Ippolito, figlio di Teseo, 432, 436 ; — sua
morte
, 437 ; — è resuscitato da Esculapio, 438. Ippomed
onia, divinità allegorica, 345 4°. Meleagro. Sua nascita, 626 ; — sua
morte
, 628. Melia, madre di Cadmo, 482. Melicerta, figl
da Bacco, 128, 129, 459. Milone, atleta, 670 ; — sue avventure e sua
morte
, ivi. Mineo, re di Tebe, 156. Mineidi. Loro meta
ntato, 284. Mopso, indovino, 664. Morfeo, figlio del Sonno, 240, 241.
Morte
, divinità inesorabile, 242. Muse (le nove), sorel
campestri, 319. Narciso. Sue avventure, 321, 322. Nauplio, vendica la
morte
di Palamede suo figlio, 585. Nausica, figlia d’Al
glie di Deucalione, 647. Pirro, figlio d’Achille, 543 ; — vendica la
morte
di suo padre, 544 ; — suo fine, 545. Pitia. Vedi
llo d’Eteocle, 505 ; — arma la Grecia contro il fratello, 506 ; — sua
morte
, 508. Polinnia, una delle nove Muse, 275. Polisse
; — ucciso da Pirro, 588. Priapo, Dio dei giardini, 307. Procri. Sua
morte
, 116. Procuste, masnadiero, 411. Progne, sorella
en moglie di questo Dio, 58. Proteo, Dio marino, 195. Protesilao. Sua
morte
generosa, 556. Psiche, moglie di Amore, 178. Q
Fedra, 435 ; — abbandona il figlio alla vendetta di Nettuno, 437 ; —
morte
di Teseo, 439. Tesifone. V. Tisifone. Tesmoforie,
o ritorno a Itaca, 579 ; — come egli punisce i Proci, 580-581 ; — sua
morte
, 582. Urania, una delle nove Muse, 275. Urano, ve
e lo uccise. E forse per questa fine ingloriosa non ebbe egli dopo la
morte
quegli onori divini che solevano prodigarsi agli
o velenoso morì, come abbiam detto di sopra. Le Ninfe per vendicar la
morte
della loro compagna uccisero tutte le api di Aris
derne. Oltre quelle che nell’isola di Lenno « Tutti li maschi loro a
morte
dienno, » e si costituirono in repubblica, trovi
re in appresso qualche sua debolezza che in ultimo fu causa della sua
morte
; la quale per altro egli incontrò con un eroismo
E infatti quella veste o camicia di Nesso fu in ultimo la causa della
morte
di Ercole, come diremo. Dante ci ricorda questo f
gonauti, nè mai si disgiunsero in qualunque altra occasione sino alla
morte
di Castore. Divennero eccellenti ambedue negli es
fu questo, che Linceo uccise Castore, e che Polluce, per vendicar la
morte
del fratello, uccise l’uccisore di esso. Ida fu p
oro sposi, e principalmente Ilaira o Talaira che serbò fede sino alla
morte
all’ombra di Castore. Polluce, per ultimo e impar
i accordano a dire che fu giustissimo ; e perciò si credè che dopo la
morte
divenisse il primo dei tre giudici dell’Inferno p
chiudere nel labirinto, ove gli erano dati a divorare i condannati a
morte
. Era il Labirinto una fabbrica di un gran numero
ciò fu ucciso per invidia dagli Ateniesi ; e Minosse per vendicare la
morte
del figlio fece loro la guerra, e avendoli vinti
unti a dover raccontarne per filo e per segno la nascita, la vita, la
morte
e i pretesi miracoli. Non bastò agli Ateniesi che
ser fatta sua sposa e quindi regina di Atene. Due erano i pericoli di
morte
per chi fosse entrato nel labirinto : quello d’in
. Forse « Tu credi che qui sia ‘l Duca d’Atene, « Che su nel mondo la
morte
ti porse ? « Partiti, bestia, chè questi non vien
ro col capo suo nel capo di coloro co’quali s’incontrava, mandavali a
morte
; così pur Teseo andò gastigando i ribaldi usando
o ora da raccontarsi soltanto le vicende domestiche di Teseo e la sua
morte
. Da prima aveva sposato Ippolita regina delle Ama
esso a Teseo di appagare tre suoi desiderii : desiderò Teseo irato la
morte
del figlio, ed avendola impetrata, cadde in gravi
doppiamente afflitto. Fedra stessa, agitata dai rimorsi, si diede la
morte
. È questo il soggetto della celebre tragedia di R
ol ferro, o coll’esser precipitato da un’altura in un baratro. La sua
morte
rimase per lungo tempo ignota, o fu udita con ind
tempo ignota, o fu udita con indifferenza. In Atene per altro dopo la
morte
dell’invasore Menesteo, i figli di Teseo, tra i q
omina l’invenzione mitologica. Creonte fratello di Giocasta, dopo la
morte
di Laio prese le redini del regno ; e poichè in q
e condotto dalla pietosa sua figlia Antigone ; e Giocasta si diede la
morte
. I tristi casi di Edipo furono il soggetto di mol
pira « Ove Eteòcle col fratel fu miso. » Il solo Creonte gioì della
morte
dei nipoti, dei quali aveva fomentato l’odio e la
rna le ceneri e le seppellirono ; e il tiranno condannolle entrambe a
morte
, stimando così di render più sicuro il possesso d
ervi perire, lasciò detto al figlio Alcmeone, che appena udita la sua
morte
lo vendicasse. Perì di fatti sotto le mura di Teb
e fa ritroso calle. » (Inf. xx, v. 31…..) Alcmeone appena udita la
morte
del padre, per vendicarlo com’egli desiderò, ucci
ri l’epitelo di sventurato, perchè oltre all’essere stato causa della
morte
di Anfiarao e di Erifile, riuscì funesto anche al
a, perchè aveva saputo dall’Oracolo che il genero sarebbe causa della
morte
del suocero ; e per allontanare i pretendenti pro
diverse biche. » Eaco per la sua bontà e giustizia fu posto dopo la
morte
fra i giudici dell’Inferno, come dicemmo parlando
Ora convien dire di Peleo che fu il padre di Achille. Peleo dopo la
morte
di Eaco abbandonò (non si sa bene per quali motiv
li di Trœ o Troo è da notarsi non solo Ilo che fu re di Troia dopo la
morte
del padre, ma anche Assàraco e Ganimede. « Assàr
rirono in quel primo scontro, che non ebbero ugual fama, e colla loro
morte
pagarono il primo tributo di sangue al Dio della
ava però miglior sorte, poichè di lui si racconta che fu condannato a
morte
dai Greci per falso sospetto di tradimento ; e qu
bro ii dell’Eneide parla di Palamede, e ne fa da Sinone attribuire la
morte
all’invidia e al tradimento di Ulisse in questi t
che produsse l’inimicizia fra Achille ed Agamennone, e termina con la
morte
e le esequie di Ettore. Il tempo in cui avvennero
Sole « Risplenderà sulle sciagure umane 133. » Parrebbe che dopo la
morte
di Ettore, che era il più formidabil guerriero Tr
l tendine, che d’allora in poi fu chiamato di Achille, gli cagionò la
morte
. Dolenti i Greci di aver perduto il loro principa
tellettuale si tolse da sè stesso la vita colla propria spada. Per la
morte
di Achille veniva a mancare nel campo greco la pr
quindi andò ad invitarlo a recarsi al campo di Troia per vendicar la
morte
del padre ; e Pirro, degno figlio di Achille, non
i quelle freccie saettando Paride, che di quella ferita morì. La qual
morte
del rapitore di Elena diede la maggior soddisfazi
cisi in battaglia da Achille, o secondo altri da Ulisse. Dopo la loro
morte
accaddero dei miracoli : il corpo di Sarpèdone fu
Il sospetto di tradimento cresce ancora dal sapersi che Elena dopo la
morte
di Paride, pur restando nella corte troiana, avev
dii però dell’eccidio di Troia uno dei più lagrimevoli è quello della
morte
del vecchio re Priamo, che dopo aver veduti spent
vane guerriero, che impadronitosi di Polissèna, causa innocente della
morte
di Achille, la uccise sulla tomba del padre, in s
a Ulisse ed ucciso ingiustamente dai Greci ; e perciò per vendicar la
morte
del figlio aveva Nauplio sempre cercato di nuocer
e di Elettra, congiunta alla voce che in appresso fece spargere della
morte
del fratello, rese possibile la ben meritata puni
ssendo impaziente di ricuperare il trono di suo padre e vendicarne la
morte
, accompagnato dall’incomparabile amico suo Pilade
la pubblica piazza, il rinomato « Marito suo, che disegnò lor tosto «
Morte
barbara e orrenda. Uno afferronne, « Che gli fu c
miei compagni « Dar di forza nel mar co’remi ingiunsi, « Se il fuggir
morte
premea loro ; e quelli « Di tal modo arrancavano
paura a tutti io scôrsi. « Mentre in Cariddi tenevam le ciglia, « Una
morte
temendone vicina, « Sei de’compagni, i più di man
ti « Di rivedermi non permise a Scilla ; « Chè toccata sariami orrida
morte
. « Per nove dì mi trabalzava il fiotto, « E la de
critte brevemente le Regioni infernali e lo Stato delle anime dopo la
morte
secondo la religione pagana ; e noi di questi sog
Enea morì due anni dopo, e fu adorato come un Indigete Dio. Ma dalla
morte
di Enea sino alla nascita di Romolo son molto sca
nuove terre ed una nuova patria. Credevasi inoltre che anche dopo la
morte
egli avesse conservato lo spirito profetico ; e U
er lo pantan che avea da tutte parti. « Fer la città sovra quell’ossa
morte
; « E per colei che il luogo prima elesse, « Mant
trovasi oggidì in nessun Codice dei popoli civili ; tranne la pena di
morte
in caso di omicidio premeditato. 109. « In Phala
umero dei Semidei, ma soltanto degli Eroi ; nè fu considerato dopo la
morte
come un Indigete Dio, e perciò non gli furono res
istruggere i suoi errori(1) : Audace scuola boreal, dannando Tutti a
morte
gli Dei, che di leggiadre Fantasie già fiorîr le
’innocente Najade ; ed, infranta L’urna, il crudel a questa ancor diè
morte
. Garzon superbo e di sè stesso amante Era quel fi
ell’inferno, e la Notte da cui nacquero il Destino, la Vecchiezza, la
Morte
, Caronte, le Furie, Momo, ecc. Da Urano e dalla T
le sue frecce, nel lanciar le quali era espertissimo, fu di mettere a
morte
il serpente Pitone, nato dal limaccio della terra
i chiese come una prova di amore, quello che dovea esserle cagione di
morte
. Giove che non poteva violare il suo giuramento c
orona d’oro lavoro egregio di Vulcano, che pose tra gli astri dopo la
morte
della sua sposa. Arianna partecipò nell’Olimpo al
. La saggezza del loro governo e la loro probità fecero dar loro dopo
morte
dai poeti la carica di giudici supremi dell’Infer
e succede nel sepolcro ; e se Ercole lo vinse dopo aver incatenato la
Morte
, si è perchè le magnanime azioni di questo eroe,
antichi credevano che queste divinità presiedessero alla vita ed alla
morte
ed erano riguardate siccome quelle che avevano un
ra emblematico e tutto aveva relazione alla nascita, alla vita e alla
morte
degli uomini. Le Parche restarono sempre vergini
trascinare pei piedi i morti, senza risparmiare i guerrieri che dalla
morte
erano ancor rispettati. Si vedono avventarsi sui
ata distrutta dall’avidità di una Dea. Si vedono versar lagrime sulla
morte
dell’avvenente Adone, e tentare, benchè invano, d
ore il lavoro, temendo di aver di troppo allumgato i destini. Dopo la
morte
di Achille versarono amare lagrime e non vollero
gli Dei servivansi di Megera allorchè trattavasi di trarre qualcuno a
morte
. Così formidabili divinità si guadagnarono partic
ll’altra oppure un uncino, con il Terrore, la Rabbia, il Pallore e la
Morte
per compagni. In questa guisa stando sedute intor
lo più in veste nera sparsa di stelle diceasi abittue l’Inferno colla
Morte
, col Sonno e coi Sogni suoi figli. La morte è la
i abittue l’Inferno colla Morte, col Sonno e coi Sogni suoi figli. La
morte
è la più implacabile tra le Dee. Se le sacrificav
degli Dei non potevano morire che di un colpo di folgore. Tale fu la
morte
d’Issione. Aurora Questa Dea figlia second
ue figli, Memnone e Ematione. Fu tanto il dolore ch’essa provò per la
morte
di essi per cui le sue abbondanti lagrime produss
i Licia natogli da Laodamia figlia di Bellerofonte, nè salvarlo dalla
morte
che incontrò all’assedio di Troia per mano di Pat
to valente nella medicina, che potè ad istanza di Diana richiamare da
morte
a vita Ippolito figlio di Teseo. Abbiam già detto
ano, fiume oggi denominato Po. Fu tanto il piangere che fecero per la
morte
di Fetonte le Eliadi sue sorelle e l’amico Cicno
immergerlo, e che dall’acque del fiume non fu punto bagnato. Dopo la
morte
di Patroclo, uscì Teti dal seno delle onde per re
Ateniesi e dei Magariani colla guerra che fece loro per vendicare la
morte
del proprio figlio Androgeo assassinato dagli Ate
io si processavano perfino le cose inanimate che avevano cagionato la
morte
di un uomo. Dedalo fu condannato a perdere la vit
ederglielo, e pretendesi da alcuni che Minosse trovasse in Sicilia la
morte
datagli a tradimento da Cocalo. L’Areopago era un
e, mentre le sue sorelle non erano soggette nè alla vecchiaia nè alla
morte
. Del teschio di Medusa Perseo si servì a cangiar
sa Perseo si servì a cangiar in pietra chiunque ei si voleva. Dopo la
morte
di Medusa, Steno ed Euriale andarono ad abitare p
egli alberi. Queste Ninfe erano grate a coloro che le salvavano dalla
morte
, ma punivano severamente quelli la cui màno sacri
mpio ed avido legnaiuolo fu colpito assieme col figlio da inaspettata
morte
immatura. Un altro storico narra che un certo Re
te enormi, e in ciascuna testa tre ordini di denti che racchiudono la
morte
. Allorchè vede passare i vascelli nello stretto,
loro furti ; era anche la dea degl’ipocriti. Libitina presiedeva alla
morte
, Nenia ai funerali. Vaccena o Vaccana era la dea
sì ardente, che si vestiva da donna per piacerle e silava con lei. La
morte
di Ercole fu un effetto della vendetta di Nesso e
dal fumo. La sua clava era d’ulivo, che, secondo alcuni, dopo la sua
morte
, piantata nella terra aveva preso radice, ed era
aveva predetto l’oracolo. Intanto il dolore provato da Perseo per la
morte
del suo avolo gli fece abbandonare il soggiorno d
Perseo unitamente ad Andromeda, Cefeo e Cassiopea furono dopo la loro
morte
portati in cielo e collocati fra le costellazioni
n leone. Fu tanto il dolore che provarono le figlie di Atlante per la
morte
del loro fratello e sparsero tante lacrime, per c
’Ippolito, poi disperata s’uccise ; e Teseo addolorato per l’ingiusta
morte
del figlio, non ebbe da quel momento più pace. Il
anti e venuti a combattimento, Castore fu ucciso da Linceo, cui diede
morte
Polluce ferito anch’esso da Ida. Polluce afflitto
diede morte Polluce ferito anch’esso da Ida. Polluce afflitto per la
morte
del fratello pregò Giove che rendesse questi alla
onsolabile si credette in dovere di rintracciarla sin nci regni della
morte
; prese egli la sua lira, discese pel Tenaro sull
a Maritza fiume di Tracia che nel mar Egeo mette le sue foci. Così la
morte
di una sol donna rapì ad Orfeo la pace e la vende
ce e la vendetta di molte gli tolse la vita. Variano i racconti su la
morte
di Orfeo ; avvi chi pretende che nell’eccesso del
bambino era gravemente ammalato ; e pochi giorni dopo ne pubblicò la
morte
, facendo tutti gli apparecchi pei funerali, mentr
i chiamarono Stenobea o Stenobae, da cui ebbe Orito e Crambo. Dopo la
morte
di lei in seconde nozze menò Arpalice figlia di B
rovarsi a farne la conquista. Raccontasi da altri che Ino meditava la
morte
di Frisso e di Elle e che il primo fu spedito a s
’oltraggio che credeva aver ricevuto, pregandolo di vendicarlo con la
morte
del colpevole. Da questo avvenimento furono chiam
dominio, ch’ei riunì alla corona di Licia che aveva creditata dopo la
morte
di Giobate, il quale non aveva lasciato figli mas
po, egli adirato gli uccise. Ma questa uccisione fu cagione della sua
morte
; perocchè Altea di ciò irritata rimisi il tizzon
ppo tardi, e per disperazione si uccise ; e le sorelle di Meleagro la
morte
di lui piangendo furon cangiate in uccelli, che i
, della schiatta di Deucalione, essendo inconsolabile a cagione della
morte
del suo sposo Ceice, figliuolo di Luciefero e re
gli un colpo di tuono, lo risguarda come un presagio della vicina sua
morte
e senza guida alcuna s’incammina al luogo dove eg
senza di Teseo, cui solo è palese il secreto intorno al genere di sua
morte
e il luogo della sua tomba. Abbenchè la volontà d
e, e il loro odio tanto irreconciliabile, che durò anche dopo la loro
morte
; e credesi d’aver osservato che le fiamme del ro
isubbidito. Evitò essa quel crudele supplizio dandosi da sè stessa la
morte
. Spiegano alcuni così la favola della Sfinge. La
re, avrebbe avuto in premio Ippodamia, ma i vinti sarebbero puniti di
morte
. Era difficilissimo che questo principe fosse vin
ià tredici principi dei dintorni di Pisa erano stati vinti e tratti a
morte
, allorchè Pelope non esitò, nè temette di accetta
enimenti, è conosciuta ora sotto il nome di Morea. Pelope dopo la sua
morte
ottenne gli onori divini, ed i Greci lo ponevano
ipe due figli, Atreo e Tieste. Pelope sospettandoli ambedue rei della
morte
di Crisippo altro suo figlio che aveva avuto da u
o avo Atreo : dal nome di questi furono essi chiamati Atridi. Dopo la
morte
di Atreo, Tieste s’impadronì del regno d’Argo e f
gamennone. Divenuti generi di un potente re, pensarono a vendicare la
morte
del loro avo. Tindaro accordò loro delle truppe c
l’isola di Creta. Divenuto Agamennone e per le sue conquiste e per la
morte
di Tieste, che gli aveva ceduti i suoi diritti, s
, di dove all’età di venti anni tornò incognito in Argo a vendicar la
morte
del padre coll’uccisione di Egisto e di Clitennes
are. Oreste visse pacifico possessore degli stati d’Argo, cui dopo la
morte
di Menelao, aggiunse quelli di Sparta, e morì all
eo re di Pilo ; e Patroclo figlio di Menezio e di Stenele ; e dopo la
morte
di Achille s’aggiunse Pirro figlio di lui e di De
ccisero Deifobo figlio di Priamo, e via condussero Elena, che dopo la
morte
di Paride a quello era stata data in isposa. Pirr
grande sventura, mai non si tralasciava di ricorrervi. Sotto pena di
morte
era proibito a chi custodiva questi libri di lasc
imenti de’ gladiatori, che spesso costretti erano a pugnare fino alla
morte
. Durante il tempo della reale dignità, i Giuochi
se (le). 221. Momo. 153. Morfeo. V. Inferno (descrizione dell’). 102.
Morte
. V. Inferno (descrizione dell’). 101. Muse (le).
dell’ amena letteratura. La sua opera rimasta inedita fu dopo la sua
morte
pubblicata a Vigevano nell’ anno 1810. Noi credia
Giornata la Dea del giorno. La Notte partorì poi inoltre il Fato, la
Morte
, il Sonno e il Sogni, Momo derisore, le Esperidi,
o precipitò nell’ Eridano, alle rive di cui le sorelle piangendone la
morte
furon convertite in pioppi, e dalle loro lagrime
espertissimo arciero, il serpente Pitone colle sue frecce poi mise a
morte
. Superbo di questa uccisione si fece Apollo a dil
ne divenne così valente, chef potè ad istanza di Diana richiamare da
morte
a vita Ippolito tiglio di Teseo. Sdegnato però Gi
feroci. Oltreciò allorchè preso da grave malattia era Admeto vicino a
morte
, ei gli ottenne dalle Parche il poterne campare,
poi da Ercole tratta fuor dell’ l’ Inferno, dopo avervi incatenata la
Morte
. Durante il suo esiglio andò pure Apollo in compa
bbe durata la vita di lui, quanto il tizzone, rimise per vendicare la
morte
de’ suoi fratelli il tizzone sul fuoco, e Meleagr
di ciò pentita di propria mano si uccise, e le sorelle di Meleagro la
morte
di lui piangendo furono da Diana cangiate negli u
e Cirene, questa il guidò a Proteo, che gli scoperse la cagione della
morte
delle api; ed allora fatti per consiglio della ma
a madre de’ sacrifici onde placare Euridice e le Ninfe, e lanciate le
morte
vittime in luogo chiuso, dalle putrefatte loro vi
’ ladri, perchè occulti tenesse i loro furti; Libitina presedeva alla
morte
; Nenia ai funerali. Molti esseri astratti furono
Notte dicevasi anch’ essa tener sede giù nell’ Inferno insieme colla
Morte
, eoi Sonno, e co’ Sogni suoi figli. Morfeo figlio
che Sisifo a dispetto di Plutone tenne per lungo tempo incatenata la
Morte
, finchè ad istanza dello stesso Plutone fu libera
metrio intorno ad esso spacciò un’ altra favola dicendo, che vicino a
morte
egli ordinò alla moglie di non seppellirlo; che g
uccidevano; Ercole con lor provandosi li superò, ed ambedue li mise a
morte
. Mentre tornava dalla spedizione contro di Gerion
ello di Peleo. Ritrasse Alceste dall’ Inferno dopo aver incatenata la
morte
come nel capo medesimo si è accennato, e ne liber
o qualor le fosse infedele; ma essa invece fu poi ad Ercole cagion di
morte
, come tra poco vedremo. Prima moglie di lui, gius
ll’ età decrepita, fosse di nuovo alla giovinezza restituito. Dopo la
morte
di Ercole, essendosi Illo, figlio di lui nato da
po, egli adirato gli uccise. Ma fu questa uccisione cagione della sua
morte
; perocchè Altea di ciò irritata, rimise il tizzon
oppo tardi, e per disperazione s’ uccise; e le sorelle di Meleagro la
morte
di lui piangendo furon cangiate in uccelli, che i
to ad andarvi, lasciò ordine al figlio Alcmeone, che quando udisse la
morte
di lui, uccidesse l’ infedele Eri file per vendic
che circondavano l’ uno e l’ altro si separarono, come se nemmeno in
morte
, soffrissero distar congiunta quelli, che in vita
ivisi. Nè le triste conseguenze di quella guerra finirono colla; loro
morte
. Perciocchè avendo Creonte, il quale prese il gov
or fanciulli giugnessero immantinente all’ età matura per vendicar la
morte
del padre. Capo VIII. Di Giasone e degli Argon
ri chiamarono Stenobra o Stenoboe, da cui ebbe Orito e Crambo Dopo la
morte
di lei in seconde nozze menò Arpalice figlia di B
ar le sue leggi dicea di averle ricevute da Giove stesso. Dopo la sua
morte
ei fu in compagnia di Radamanto e di Eaco fatto g
esso, a purgare la terra da’ mostri, e dagli uomini malvagi. Trasse a
morte
vicino a Maratona il terribile toro, che Ercole a
o del labirinto andò svolgendo, finchè giunto al Minotauro, e datogli
morte
, tenendo dietro al filo medesimo se uscì, presa s
Ippolito, poi disperata si uccise e Teseo addolorato per l’ ingiusta
morte
del figlio, dai quel momento non ebbe più pace, f
ore avrebbe avuto in premio Ippodamia, ma i vinti sarebbero puniti di
morte
. Pelope, onde aver la vittoria, sedusse Mirtilo c
di cui appresso diremo, Egisto figlio di Tieste, che per vendicare la
morte
de’ fratelli già aveva ucciso Atreo, riuscì a sed
di dove all’ età di venti anni tornò incognito in Argo a vendicar la
morte
del padre coll’ uccisione di Egisto e di Clitenne
Egitto, come sposo di Elena, e genero di Giove, senza soccombere alla
morte
fu negli Elisi trasportato. Capo XII. Della gu
silao figlio d’ Ificlo; Filottete figlio di Peante; ai quali, dopo la
morte
di Achilie si aggiunse Pirro figlio di lui e di D
con seco. Filottete era stato compagno di Ercole, e testimonio della
morte
di lui. Ercole volle che le sue frecce tinte del
lisse e Meneleo uccisero Deifobo, e via condussero Elena, che dopo la
morte
di Paride, il quale era educato per man di Pirro,
lia, ora Belcastro. Teucro per non aver vendicato contro di Ulisse la
morte
del fratello Aiace, arrivato a Salamina sdegnosam
esori, con cui Priamo l’ aveva a lui spedito. Aggiunge Ovidio, che la
morte
di Polidoro era stata poi vendicata da Ecuba perc
i un nuovo tesoro da dare al figlio, del quale dissimulò di sapere la
morte
, furiosamente, a lui avventandosi gli cavò gli oc
Priamo con Andromaca vedova di Ettore, che egli aveva sposata dopo la
morte
di Pirro. Accolto quivi con gran tripudio, ebbe d
rnare in Sicilia presso di Aceste, ove correndo l’ anniversario della
morte
di Anchise, celebrò solennemente i giuochi funebr
edesima le varie sedi, ove stavano i bambini, i condannati a ingiusta
morte
, i suicidi, gli amanti, fra quali era Didone che
uta la peste in Atene, l’ oracolo disse che Bacco vendica con essa la
morte
d’ icario, a cui egli avea insegnato a coltivare
coltivare la vigna; che gli uccisori furono quindi cercati e messi a
morte
; che una festa in seguito s’ istituì ad onore d’
ge di dolore, e diventa un lago. Comba figlia di Ofio, perseguitata a
morte
da’ figli, è cangiata in uccello. Un nipote del f
interna arsura. Parte I. Capo XI. Le sorelle di Meleagro piangendo la
morte
di lui sono cangiate da Diana negli uccelli melea
i unirsi ad alcuno, che lei non vinca nel corso, ponendo per patto la
morte
a colui che resta vinto. Ippomene riceve da Vener
ificata da Nettuno. Parte II. Capo XII. Ardea patria di Turno dopo la
morte
di lui è incendiata da Enea, e n’ escono gli ucce
nome di Virbio. Nel medesimo bosco si ritira la Ninfa Eperia dopo la
morte
del maritò Nu-ma Pompilio, ed è cangiata in fonte
timenti de’ gladiatori che spesso costretti erano a pugnare fino alla
morte
.
li occhi, Mentr’ emendar potete il vostro fallo. Non aspettate che la
morte
scocchi, Come fa la più parte : chè per certo Inf
ascondiglio, perchè agli schiavi era vietato l’entrarvi sotto pena di
morte
. I magistrati vi assistevano con abiti di porpora
i filiale affetto (672). 100. Ma la vittoria gli fu amareggiata dalla
morte
del figliuolo Esculapio (289), il quale aveva fat
cinti adornano con tanta mestizia la tomba delle tenere vittime della
morte
. 105. I genitori di Giacinto si posero ad insegui
tori di Giacinto si posero ad inseguire Apollo per vendicar su lui la
morte
del figliuolo, e lo ridussero a ricovrarsi nella
7) nella guerra di Troia, e vi rimase ucciso da Achille (536). Questa
morte
riescì dolorosa oltremodo all’Aurora, e le eterne
ollo e di Climene e sorelle di Fetonte, si afflissero tanto della sua
morte
, che per quattro mesi lo piansero sulle sponde de
l’amor di Fetonte acceso, Come si dice, mentre che piangendo Stava la
morte
sua, mentre ch’all’ombra Delle Pioppe, che pria g
i credevano che il cigno, per Io più taciturno, all’avvicinarsi della
morte
alzasse un canto melanconico e pieno d’armoniosa
a con la quale supponevasi che questo volatile cantasse la vicina sua
morte
, quasi principio di felicità. Fu poi attribuito a
onde le vive adduce Nell’ imo abisso, e dà sonno e vigilia, E vita e
morte
; aduna e sparge i venti, E trapassa le nabi. (Lu
icoli, e ne fa una debole femminuccia. Venere afflittissima di questa
morte
, richiese a Giove 35 il suo diletto Adone, ed ott
orrendi tutti E spaventosi aspetti. Havvi il Disagio, La Povertà, la
Morte
, e della Morte Parente il Sonno. Havvi de’cor non
E spaventosi aspetti. Havvi il Disagio, La Povertà, la Morte, e della
Morte
Parente il Sonno. Havvi de’cor non sani Le non si
a Son dalle genti o vanamente ascosi In vita, o non purgati anzi alla
morte
: Nè pria di Radamanto esce il precetto Che Tesif
mano ; ed avevano per compagni il Terrore, la Rabbia, il Pallore e la
Morte
: in una parola ecco il rimorso co’ suoi tormenti
LE] Negli attoniti petti ; Per voi, turba feroce, Spesso a color, che
morte
Sull’ orlo spinge di nascoso abisso (Crude primiz
e lo faceva passare in un istante dal furore alla disperazione, alla
morte
. Sacrificavano alle Furie pecore pregne, arieti e
ginato altre tre divinità infernali che presiedevano alla vita e alla
morte
, ossia le Parche, figlie di Giove e di Temi od an
, tra le quali tengono il primo posto la Notte, il Sonno, i Sogni, la
Morte
, gli Dei Mani ec. 238. La Notte, dea delle Tenebr
Acheronte (218) dal quale ebbe le Furie (232) ; da sè sola concepì la
Morte
(242) ; dal Caos (22) ebbe il Destino (21) e l’Er
l Destino (21) e l’Erebo (223) ; dal Sonno (240), Momo (282), e dalla
Morte
(242), la Frode. 239. La si vede negli antichi m
oni (686). Talora ha in braccio due bambini ; uno nero, emblema della
morte
o della notte, e l’altro bianco, simbolo del sonn
il sonno, dall’ altra un altro nero che paia dormire, e significhi la
morte
, perchè d’ambedue questi si dica esser madre. Mos
ppresentato con ali di farfalla per esprimerne la leggerezza. 242. La
Morte
(232), figlia dell’ Erebo (223) e della Notte (23
tica ; E ’l nome vostro appena si ritrova…. (Petrarca, Trionfo della
Morte
) Colei che così ragiona si vede sulle sculture an
per rammentare che, se il corpo muore, l’anima non perisce, e che La
morte
è fin d’una prigione oscura Agli animi gentili :
che ’n sè medesmo forse è lasso ; Che altro che un sospir breve è la
morte
? Ma ben si può dire : O misero colui, ch’ i gi
rno vive, E seco in terra mai non si raffronta ! Era consacrato alla
morte
il tasso, il cipresso ed il gallo, essendochè sem
vera immagine della corte di un tiranno ; e in mezzo a tutti sorge la
Morte
agitando la sanguigna falce nella scarna mano (24
oro pervertissi al raggio, E osò ritorre all’Erebo Uom già concesso a
morte
; Sicchè di Giove il fulmine Tolse ad ambo il res
, lat.), il quale inventò l’arte di concimare la terra. Fauna dopo la
morte
del marito si segregò da tutti, e morì senza aver
suol bassò le ciglia. Per te la vita rincorossi e piacque ; Per te la
morte
sul feral tragitto Vinta ai soavi farmachi pur ta
ro degli anni, e ne attribuiscon loro novemila settecentoventi ! Dopo
morte
ottenevano un posto nell’Olimpo. 314. V’è chi le
religione. La favola aggiunge che Egeria rimase tanto afflitta della
morte
di Numa, che andò a rifugiarsi ed a piangere cont
el Sonno (240) che per breve tempo sospende i nostri affanni, e della
Morte
(242) che vi pone un termine. I Romani l’ebbero i
a, vestita di semplice tunica, sull’orlo della quale era scritto : La
morte
e la vita. Il primo sentimento virtuoso che ne ac
cie dei facinorosi, i vizi che sogliono spingere i giovani a immatura
morte
od all’infamia. Perseo, che ebbe vanto d’amoroso
61. Perseo con l’aiuto d’un’arme così tremenda potè liberare da cruda
morte
l’infelice Andromeda. Questa principessa, figliuo
n frode da Megapento figliuolo di Preto (462), che volle vendicare la
morte
del padre. I popoli di Micene e d’Argo alzarono g
e, per essergli grato, scese tosto all’inferno a combattere contro la
morte
; gli riesci di vincerla, di legarla con catene d
to il sangue : Or, qual di questi in vece sua disfatto Esser potea da
morte
? Il figlio forse ? Ei due lustri non compie : an
n manchi, l’eta sua capace Non è per anco di spontaneo, vero Voler di
morte
: e se il pur fosse, io madre D’unico figlio il s
ritornato in sè conobbe il fallo, si sarebbe data per disperazione la
morte
, se non glielo avessero impedito gli amici. 392.
ggezione i masnadieri e i tiranni. Dejanira fu tanto addolorata della
morte
d’ Ercole, che si privò della vita. 399. Ercole f
gettare un toro di bronzo per ardervi a fuoco lento i condannati alla
morte
, e pareva godesse dei lamenti delle sue vittime,
Indi la storia narra che fu loro imposto da Minosse per vendicare la
morte
del suo figlio Androgeo ucciso da alcuni giovani
fu astretta a confessare la sua calunnia, e si diede da sè stessa la
morte
. 439. Alla fine gli Ateniesi, sui quali Teseo era
fulminato da Giove (63). 446. Polluce, pieno d’ afflizione per la
morte
del fratello, scongiurò Giove affinchè lo facesse
e, dissimulando lo sdegno, perseguitò la rivale, e fu causa della sua
morte
. Giasone voleva punirla ; ma ella, prevenendolo c
dea, che era dotata della cognizion del futuro, gli aveva predetto la
morte
per causa della nave degli Argonauti ; e infatti
ero chiedea. Viste le crude Note di Preto, comandògli in prima Di dar
morte
all’indomita Chimèra. Era il mostro d’origine div
punta da un serpe, e morì nell’atto. 475. Gli Dei per vendicar questa
morte
fecero perire tutte le api d’Aristeo, ed egli ne
e figlia di Cadmo, dalla quale ebbe Atteone (138). Dopo la sventurata
morte
di questo figlio si ricovrò nell’isola di Coo, qu
ella Tracia, ove Bacco lo iniziò nei misteri delle Orgie. Dopo la sua
morte
parecchie città della Grecia l’onoraron di culto
ergognati confessano il loro delitto, e sono condannati a ignominiosa
morte
nel luogo stesso ove il delfino aveva recato in s
me colpito dal fulmine a questa risposta, non vuole acconsentire alla
morte
del figlio ; offre sè stesso per vittima, e inter
uerra e sfidatisi a singoiar certame, perirono. 509. Creonte, dopo la
morte
dei figli d’ edipo , da lui stesso accesi al frat
rie, ed essendo innamorato d’Antigone, quando ne seppe la disgraziata
morte
, non le potè sopravvivere.94 Pelope e la sua
tennestra accorsa in difesa del tiranno, ebbe la sventura di ferire a
morte
anche lei. 534. Fino dal momento che Oreste ebbe
cerdotessa e sua sorella lo riconobbe, e trovò modo di sottrarlo alla
morte
. Allora tutti e tre fuggirono trafugando la statu
lo (592) sviscerato amico d’Achille. 540. Non ci voleva altro che la
morte
di Patroclo per far ripigliare le armi ad Achille
ssa del vinto figliuolo (594). 541. L’amore doveva essere causa della
morte
d’Achille. Così volevano i fati ; nè valsero i co
hille, presso la riva del Chersoneso. 542. Quando Teti ebbe saputa la
morte
del suo figliuolo, uscì dal seno delle acque, acc
idiava ad Achille d’aver avuto in vita un amico come Patroclo, e dopo
morte
un poeta come Omero. Giunto Alessandro alla fam
educato alla corte del re Licomede (439) suo avo materno ; e dopo la
morte
d’Achille, rammentandosi i Greci dell’ oracolo ch
Pirro che aveva allora diciotto anni. 544. La smania di vendicare la
morte
del padre lo rese uno dei più tremendi nemici dei
o (96) e rendersi propizio quel Nume, vi trovò nello stesso tempio la
morte
per mano d’Oreste agitato dalle furie, e spinto a
che Omero eternasse il suo nome, perchè l’ oracolo aveva predetto una
morte
certa al primo che ponesse piede sulla spiaggia n
avie leggi di Minosse, e perciò i suoi sudditi molto l’onorarono dopo
morte
. Ajace. 561. Ajace, figliuolo di Telamone
chè questi lo trascinò intorno alle mura di Troja (540). 564. Dopo la
morte
d’Achille, Ajace ed Ulisse (563) vennero a contes
erno, trattovi dal desiderio di conoscere lo stato dell’anima dopo la
morte
del corpo, e per consultare il famoso indovino Ti
alunque descrizione. 589. Ecuba, infelice moglie di Priamo, scampò da
morte
per cadere in misera schiavitù, nelle mani dei su
cadde sotto la possa del Priamide. 593. Il desiderio di vendicare la
morte
dell’amico fece tornare Achille nel campo. Alla v
, Nè aspettarti sostenni. Ora son io Che intrepido t’affronto, e darò
morte
, O l’avrò. Ma gli Dei, fidi custodi De’giuramenti
uol parlare d’accordi, perchè a placare l’ombra di Patroclo è poca la
morte
del suo uccisore. Gli eroi si scagliano contro le
invano l’impenetrabile scudo d’Achille, il quale con la sua ferisce a
morte
il nemico nel collo. Indi lo spoglia delle armi,
bbe stato più valoroso del padre, e ne avrebbe un giorno vendicata la
morte
, così Andromaca sua madre, per sottrarlo alla per
mpre da vile qual si conveniva ad un rapitore di donne. 603. Ferito a
morte
da Filotlete (546) con una freccia d’Ercole (368)
a per punirlo facesse sbucare dalla terra uno scorpione che lo ferì a
morte
colla sua puntura. Fatto sta che Diana si pentì m
randissima cura ; ma ad ogni modo lo sdegno di Diana (137) cagionò la
morte
di Meleagro. 627. Questa Dea, incollerita contro
irla per loro ; laonde nacque una zuffa, nella quale Meleagro, ferì a
morte
gli zii. 628. Altea, non dando più ascolto che al
luogo dove s’ era nascosta, ritrovar Piramo già spirante, e darsi la
morte
con la medesima spada ! 646. Narrano che il gelso
l’esporvisi a nuoto sarebbe stato lo stesso che andare incontro alla
morte
. Leandro per sette giorni aspettò che le onde si
Per lo pantan che avea da tutte parti. Fèr la città sovra quell’ossa
morte
; E per colei, che ’l luogo prima elesse, Mantova
zione lo fulminò, e la terra inghiottì lui ed il suo carro. 663. Dopo
morte
fu collocato fra gli Dei ; e gli Oropi, popolo de
quindici sacerdoti chiamati quindecemviri, col divielo, sotto pena di
morte
, di lasciarli vedere a chicchessia. Questa raccol
ana di quella che vien dai natali, aveva monumenti ed immagini ; e se
morte
o sventura gl’ impediva di farsi sostegno ai vecc
ossanza a rammentare la pietà pei defunti. Ei parla dell’uomo dopo la
morte
: Non vive ei forse anche sotterra, quando Gli s
lebrata nell’anniversario dell’epoca nella quale essa aveva pianto la
morte
del fratello. Appunto allora le acque del Nilo co
re, benchè involontariamente, un animale sacro, era delitto punito di
morte
. 709. Ma in questo culto degli animali non seguiv
il lupo Fenris, figlio di Loke genio del male, e fratello di Hela, la
morte
. Divinità americane. 744. Molte sono le m
fisica sperimentale. 18. Per la smisurata sua mole presa dal gelo di
morte
. 19. Coloro cho ammetlono l’esistenza del gran c
fu allevato dai Curibanli. 54. Virgilio. 55. Dietro il carro della
Morte
. 56. I Romani lo chiamarono Gradivo in tempo di
i facesse recare in un canestro di fiori quell’aspide, con cui ai diè
morte
per non cader nelle mani d’Augusto. 63. Dicesi d
esto co’suoi eguali ; rispettò ansteramente il pudore, e fu sino alla
morte
il modello degli eroi della sua patria. 94. I fi
iti nella guerra di Tebe furono delti Epigoni, e volendo vendicare la
morte
dei loro padri, fecero alleanza coi Messenj, con
scudo. » 97. L’ asta di Memnone. 98. Altri narrano diversamente la
morte
di questa sposa affettuosa ; e dicono cho per ali
ma ha anche il suo carattere bellicoso e funesto. È persino Dio della
morte
; manda pestilenze ed è cagione di morti improvvis
giorni volarono le sue pestifere saette nel campo greco seminando la
morte
e la desolazione. Però se apporta questi mali, Ap
acciando lo scudo, scorreva pel campo di battaglia seminando strage e
morte
. Aveva per compagni la terribile Enio (Enyo), dea
ca mitologia la vita più rigogliosa è messa in qualche rapporto colla
morte
, e anche qui può dirsi che gli estremi si toccano
osarum Atria 17, e molti altri simili. Il dolore dell’ Aurora per la
morte
di Mennone suo figlio, bene è ricordato in un epi
una leggenda, erano cinque sorelle, le quali tanto piangevano per la
morte
di un loro fratello Iade (Hyas), che gli Dei per
Erinni, le dee della vendetta che perseguitano il colpevole fino alla
morte
. Come esecutrici della volontà divina, erano mess
zione; a cui più tardi se n’ aggiunse una terza, Morta come dea della
morte
; così alle tre Parche si poterono assegnare le st
rubano il cibo. In altre leggende appariscono come genii della rapida
morte
che afferra la sua preda coll’ impeto della tempe
mele, la madre di Dioniso, e moglie del re Atamante di Orcomeno. Alla
morte
disgraziata di Semele, Ino si assunse la cura di
esser fatale il canto delle Sirene, divennero esse quasi Genii della
morte
, onde invalse la consuetudine di riprodurne le fi
nche detto Polidette o Polidegmone. E perchè odiosa è quasi sempre la
morte
, era detto Ades il più odiato fra tutti gli Dei.
sione colla leggenda di Oreste. Costui colpevole di aver vendicato la
morte
di suo padre Agamennone uccidendo la madre Clitem
nò vicenda: Onde chi ’l giusto varca, Suoi congiunti ponendo a iniqua
morte
, Noi fin che all’ Orco ei scenda Perseguitiam, nè
…………………………… tutte de’ rei Por le case a soqquadro e la fortuna Quando
morte
al congiunto osa il congiunto Recar. Tosto con ra
no, in testa ha un disco simbolo della nuova luna. XVI. Sonno e
Morte
— I sogni. 1. In diversi modi fu dagli antichi
te — I sogni. 1. In diversi modi fu dagli antichi personificata la
morte
. La morte violenta in battaglia era rappresentata
ni. 1. In diversi modi fu dagli antichi personificata la morte. La
morte
violenta in battaglia era rappresentata dalle Cer
della decrepitezza insidiavano alla vita dei mortali. Oltre a cio la
morte
era rappresentata anche da altre divinità come Ap
tra le infernali da Plutone e Persefone. Infine un Dio speciale della
morte
fu ideato in Tanato (Thanatos) che era detto frat
l Sonno era buono d’ indole e benefico agli uomini e però gradito, la
Morte
invece era un Dio crudele e temuto. Col tempo l’
la Morte invece era un Dio crudele e temuto. Col tempo l’ idea della
Morte
si fe’ meno temibile; fu definita il sonno eterno
o eterno, e il Sonno stesso divenne un’ espressione eufemistica della
morte
. — Insiem colla Morte e il Sonno erano venerati i
tesso divenne un’ espressione eufemistica della morte. — Insiem colla
Morte
e il Sonno erano venerati i parenti loro, i Sogni
ose animate. 2. I Romani adottarono le stesse idee circa il Sonno, la
Morte
e i Sogni. Però è da notare che ab antico avevano
Sogni. Però è da notare che ab antico avevano essi il loro Dio della
morte
nel così detto Orcus, l’ accoglitore (cfr. arca,
nome di Giunone per invitare il Sonno a dar notizia ad Alcione della
morte
di suo marito Ceice. Ivi si dan compagni al Sonno
ilo, ove si sceneggiava la leggenda di Sisifo che vince in astuzia la
Morte
e l’ incatena; e nell’ Alcestide d’ Euripide ove
astuzia la Morte e l’ incatena; e nell’ Alcestide d’ Euripide ove la
Morte
apparisce con nere ali, torvo sguardo e un coltel
rla dal suo proposito di portar con sè l’ infelice regina sacratasi a
morte
per la salvezza di suo marito Admeto. L’ arte dap
r la salvezza di suo marito Admeto. L’ arte dapprima rappresentava la
Morte
e il Sonno con quella differenza d’ aspetto ch’ è
a scritta: Thanatos e Hypnos. Col tempo si modifico questo tipo della
morte
, prevalendo sempre più l’ idea di raffigurarla co
fosse differenza di natura, essendo gli uni e gli altri soggetti alla
morte
; ma gli Eroi erano supposti più forti, più abili,
il primo che usa la parola Semidei, e accenna alla sorte serbata dopo
morte
agli Eroi di viversene felici nell’ isola dei bea
one di tutti i mali che afflissero l’ umanità, e primo di tutti della
morte
. La storia dei primi uomini è narrata affatto div
hi anni gli uomini rimanevano come assorti nel sonno, e questa era la
morte
. Successe un’ età d’ argento, durante la quale gl
ebbene affezionatissima a’ suoi due figliuoli, non dubitò accettar la
morte
per prolungar la vita al marito. Persefone, commo
in quel momento a casa di Admeto, strappò, dopo violenta lotta, alla
Morte
la sua preda. Il figlio di Admeto e Alcestide, Eu
estide appunto s’ intitola. Ivi dopo un fiero dibattito tra Febo e la
Morte
che è venuta per rapir sua preda, si assiste agli
i trattava recasi alla tomba della defunta, e dopo fiera lotta con la
Morte
, ne torna riconducendo ad Admeto la sposa riviven
il quale ne aveva fatto un abile cacciatore e guerriero. Dopo la sua
morte
, Atteone fu venerato in Beozia e lo si invocava p
tra le corna d’ un toro infuriato facendola così trascinare a crudel
morte
. Secondo un’ altra leggenda, Dirce essendo andata
r caso presenti, ed erano Anfione e Zeto, di dare a colei la meritata
morte
legandola sulle corna d’ un toro infuriato; e già
continua co’ suoi queruli trilli a rammentar la sua disgrazia. Della
morte
di Zeto nulla lasciò detto la tradizione; pero in
be si faceva vedere la tomba comune dei Dioscuri Tebani. Dopo la loro
morte
il trono di Tebe passò a Laio figlio di Labdaco,
dio nel sesto delle Metamorfosi, poi la descrizione viva e vera della
morte
dei figli di lei, e l’ espressione del suo immens
fonte Pirene. Avendo Zeus, per questo tradimento, mandato a Sisifo la
morte
, egli colla sua malizia riuscì a legare la morte
mandato a Sisifo la morte, egli colla sua malizia riuscì a legare la
morte
stessa con si stretti nodi che nessuno più moriva
i non volle più scendere all’ altro mondo e morì poi ben più tardi di
morte
naturale. Per tutte queste gherminelle Sisifo ebb
a, entrovi dei segni segreti per avvertire lo suocero che dovesse dar
morte
al latore. Bellerofonte mosse verso la Licia in c
e Bellerofonte in rischiose avventure, persuaso vi avrebbe trovato la
morte
. E di qui in avanti Bellerofonte diventa l’ eroe
ghezza Zeus; ma Acrisio ammonito dall’ oracolo che egli avrebbe avuto
morte
per opera d’ un suo nipote, richiuse Danae in una
a rappresentare la Medusa con bellissimi lineamenti irrigiditi dalla
morte
. Un bell’ esempio l’ abbiamo nella Medusa della G
veniva colpito da un fulmine di Zeus. Polluce, addoloratissimo per la
morte
del fratello, da cui non avrebbe voluto staccarsi
ava gratitudine ai Dioscuri per essere stato da loro salvato da certa
morte
. In una poesia scritta in onor di Scopa, della fa
a da pranzo, d’ un tratto sprofonda il pavimento di questa, traendo a
morte
Scopa e tutti quelli che con lui si trovavano. E
isa per sbaglio da lui stesso mentre ella lo spiava. In Atene dopo la
morte
di Eretteo, secondo la tradizione seguita dai Tra
a anche chiamato Procruste 50. Anche costui ebbe da Teseo la meritata
morte
. — Superati tutti questi pericoli, Teseo potè fin
ittima, mosse coll’ armi alla vendetta. Prese Megara e fu occasion di
morte
, come già si raccontò, al re Niso; vinse anche gl
ativo a questo Dio. Nel ritorno ad Atene Teseo fu indiretta cagion di
morte
ad Egeo suo padre; erano rimasti d’ intesa che in
dell’ Egeo e fin anco in Attica, dove egli prese Megara cagionando la
morte
al re Niso nel modo sopra narrato, e ridusse alle
e il Minotauro la rinchiuso Minosse faceva gettare o dei condannati a
morte
o degli schiavi, specialmente giovanetti e giovan
ovi il culto di Zeus Atabyrios. Da questo figlio Altemene Catreo ebbe
morte
secondo un’ antica disposizione dell’ oracolo. Al
meneo uno degli eroi Greci a Troia; Glauco che trovò fanciullo la sua
morte
in un vaso di miele dove cadde, ma fu richiamato
l quarto delle Argonautiche racconta poeticamente (v. 1638 e seg.) la
morte
di lui nel modo sopra riferito. Questo stesso tem
triste dono fatto dalla innamorata Deianira allo sposo e la dolorosa
morte
dell’ eroe sul rogo. Ancora nel duodecimo libro è
aeus, la quale, come le Trachinie di Sofocle, rappresenta la dolorosa
morte
e l’ apoteosi dell’ eroe. All’ arti figurative e
arte più patetica, cioè l’ amore di Meleagro per Atalanta e l’ acerba
morte
dell’ eroe. Fra i Latini, illustro la favola con
iadi e il lungo ondeggiare di Altea prima di risolversi a vendicar la
morte
dei fratelli levando dal fuoco il tizzone di Mele
dal fuoco il tizzone di Meleagro, e il dolore dei Calidonesi dopo la
morte
del loro giovine eroe e specialmente i mesti lame
chè per opera di Teseo dovette lasciare anche Atene. Giasone trovò la
morte
sotto la nave Argo che gli si sfracellò addosso.
, lo uccideva buttandolo giù in un profondo burrone. Appena saputo la
morte
di Laio, Creonte suo cognato preoccupato del cont
ipo secondo Sofocle; che gli epici antichi in altro modo narravano la
morte
dello sventurato Labdacide; secondo Omero morì a
redetto ai Tebani la vittoria, quando uno di loro si consacrasse alla
morte
; vi si offerse Meneceo, figlio di Creonte, precip
ngolar tenzone si ammazzarono l’ un l’ altro; gli altri eroi o ebbero
morte
o si diedero alla fuga; fuggì Anfiarao, e mentre
olto alla madre, ucciso poi dai fratelli di Alfesibea e venerato dopo
morte
con divini onori, queste avventure formarono l’ a
e chi si lasciava vincere doveva pagar il fio della sua audacia colla
morte
, perchè egli raggiungendolo alla corsa l’ avrebbe
figlio di Perseo, o presso il figlio di lui Euristeo. Dopo la costui
morte
entrarono in possesso della signoria d’ Argo, abi
e perchè uccidesse Atreo. Scoperto ed arrestato, dovette pagare colla
morte
il fio di tanta audacia. Ma Atreo quando seppe di
ono detti perciò Mirmidoni (myrmex voce greca, che val formica). Dopo
morte
, Eaco venne per la sua giustizia ascritto con Min
hreus), figlio di Posidone, gli diè in isposa la figlia Glauce e dopo
morte
gli lasciò il regno. Telamone poi, morta la prima
rese parte con lui alla guerra dei sette contro Tebe incontrandovi la
morte
. Diomede stesso prese parte alla seconda guerra t
Achille del più giovane dei figli di Priamo, Troilo, e la condanna a
morte
di Palamede Eubeo, uomo saggio ricco di idee nuov
cciso dal forte Pelide, e disperse furono le sue genti. Pianse Eos la
morte
di suo figlio, e continua a piangerla, giacchè ch
da se non le lagrime dell’ Aurora? — Segue il grave avvenimento della
morte
di Achille; dopo aver fatto soccombere tanta gent
il possesso ai Greci. Allora cominciarono i lamenti e i pianti per la
morte
di tanto eroe; la madre Tetide e tutta la schiera
a, fu trovata in casa di Deifobo, altro figlio di Priamo, che dopo la
morte
di Paride avevala sposata. Menelao nel suo sdegno
lo colse sulle coste dell’ Eubea, nella sua reggia di Micene trovò la
morte
a tradimento per mano di Egisto che durante l’ as
aduta di Troia, non era stata accolta che con dileggi e derisione. La
morte
di Agamennone non poneva fine ai tristi destini d
rovò Eleno figlio di Priamo che portato da Troia con Neottolemo, alla
morte
di questo, aveva ottenuto una parte del regno di
Così scoppiò quella sanguinosa guerra, la quale dovea chiudersi colla
morte
di Turno e il trionfo di Enea. Il quale, poichè a
grande estimazione presso i Tebani. Dopo la caduta di Tebe, trovò la
morte
nella fuga; ancora nel secondo sec. dopo C. si in
la leggenda di Orfeo e di Euridice, sua sposa. Morta questa di acerba
morte
per essere stata morsicata da un serpe, egli la p
rna e il mare dominato dai venti, e le città e il triste regno (della
Morte
) et le turbe degli Dei e degli uomini con equo im
rte, Per lunga fame attenuate e asciutte, Orribili a veder più che la
morte
. L’ alaccie grandi avean, deformi e brutte; Le ma
questa più non esistette. Ati voleva allora per disperazione darsi la
morte
, ma Cibele lo convertì in Pino(16), albero che fu
inviolabile deposito, si conservavano i testamenti ; era punito colla
morte
chi le insultava ; se a caso incotravano un reo c
re il secreto di quelle sacre ceremonie senza soggiacere alla pena di
morte
. Gl’ iniziati pure si coronavano di mirto, e si c
no, è il figliuolo di Saturno e di Cibele. Costei, per sottrarlo alla
morte
, che Saturno, come abbiamo esposto, gli avrebbe d
’ubbriachezza, la quale, rendendoli furiosi, li riduceva finalmente a
morte
. Quella città, vedendosi in pericolo di divenire
capelli, la cuo prì di abbiette vesti, e dopo di averle minacciata la
morte
, se mai avesse indicata alcuna di tali cosa ad Ae
aci, le malattie, la vecchiaja, il timore, la fame, e l’indigenza. La
Morte
(3) altresì vi soggiorna, la fatica, il Sonno(4),
ono consunti dall’ amore. S’incontrano poscia i condannati a ingiusta
morte
, e quelli, che, stanchi delle miserie di quaggiù,
Romani lo dissero anche Quietale, perchè nel di lui regno, ossia dopo
morte
si gode perfetto riposo(a) Si denominò Dite, ossi
rire, ancor vivesse, purchè qualche altro avesse voluto incontrare la
morte
in vece di lui. La sola Alceste, la quale Admeto
uto con impeto sul capo di Giacinto, talmente lo colpì, che lo mise a
morte
. Apollo ne pianse l’amara perdita, e lo cangiò in
ni eranle necessarj a riaversene ; e bene spesso veniva da una presta
morte
sorpresa. Molte precauzioni si usavano nella scel
rimo e il terzo giorno di queste Feste erano consecrati a piangere la
morte
di Giacinto : Il secondo dì eta tutto allegrezza,
orgogliosa madre si trovavano, e colle loro frecce li misero tutti a
morte
. Lo stesso fine incontrarono pure le di lei figli
ne una statua in Argo(a). Apollodoro soggiunge, che fu risparmiata la
morte
anche ad uno di que’ maschi, nominato Anfione(b)
lo per tal delitto scoccò contro di lui una freccia, che gli diede la
morte
(b). Pane in presenza di certe Ninfe soleva cantar
Ecate, o perchè riteneva cento anni al di là del fiume Stige chi dopo
morte
era rimasto senza sepoltura, o perchè le si sacri
alle persecuzioni di Minos, re di Creta, si gettò in mare, e che dopo
morte
fu da Diana ammessa tralle Divinità (a). Avvertas
ginnide da un tempio, che Agamennone le consecrò nella Beozia dopo la
morte
di Arginno, il quale era stato da lui teneramente
o Enopio, che là vi regnava (15). Questa pietà si voleva punita colla
morte
. Ipsipile fuggì da Lenno, e presa da’corsari, fu
col capo coperto, e appoggiato sulla sinistra in atto di piangere in
morte
di Adone. Nettuno. Nettuno fu considerato f
Dio Bisultore, ossia due volte vendicatore, perchè avea vendicato la
morte
prima di Cesare, e poi de’ due Crassi, cioè di M.
que’ popoli selvaggi. (e). Nat. Com. Myth. l. 2. (14). Giano dopo
morte
fu annoverato tra gli Dei Scelti, ossia tra quegl
ntro gli altri, giacchè così alcuno di loro avrebbe potuto evitare la
morte
. Tali combattimenti si chiamarono Giuochi funebri
rchio, o colpite dal fulmine, o contaminate per aversi alcuno data la
morte
appresso di esse(c). Le libazioni si facevano a t
i può aggiungervi quella de’ Moribondi, ossia di quelli, che vicini a
morte
credevano di conoscere l’avvenire(a). (4). L’uo
ie arti, e spezialmente l’agricoltura, per cuit ne divenne re, e dopo
morte
conseguì gli onori Divini(d). Erano sacri a quest
sse ucciso uno di quegli uccelli, era inevitabilmente condannato alla
morte
, non altrimenti che se avesse fatto perire l’Ibi,
ovette soccombere sotto la forza de’ Principi Titani, che lo misero a
morte
. Iside, avendo trovato il corpo del figlio nel Ni
da Sagaritide e da Ati, ma da Onfale e da Ercole(a). (16). Ati dopo
morte
ricevette gli onori Divini(b). Pausania dice, che
e di Oracolo, cui Roma spesso consultava(a). Era stabilita la pena di
morte
a quello, che avesse lasciato leggere que’ libri
e abborriva perfino la società degli uomini, tese l’arco, e li mise a
morte
(e). Virgilio però vuole, che sieno stati uccisi d
esse potuto vincerla nella corsa, soggiungendo al tempo stesso che la
morte
sarebbe stata il castigo del vinto. Benchè terrib
imieramente punito con una tormentosissima fame, e che poi fu messo a
morte
dal morso di un serpente, e con questo trasferito
ossia i Ginochi formati a guisa di combattimenti navali (a). (c).
Meurs
. Graec. Feriat. Eleus. (d). Calep. Sept. Ling.
de Isid. & Osirid. (a). Job. Jacob. Hofman. Lex Univ. (b).
Meurs
. Graec. Feriat. Eleus. (c). Job. Jacob. Hofman
’Egitto, di stringere alleanza co’ Romani, non si potè scampare dalla
morte
un soldato di questi, perchè aveva ucciso, bonchè
oone e Agrio vennero uccisi dalle Parche(b) Gli Aloidi furono messi a
morte
dalle frecce di Apollo e di Diana(c) Omero però d
a colonna, la quale ne sosteneva il tetto, che questo cadde, e mise a
morte
sessanta fanciulli. Cleomede, inseguito co sassi
sua casa ; indi la rimise nel luogo stesso, donde l’avea presa. Dopo
morte
gli s’innalzò una statua, la quale da uno de’ di
ontro gli abitanti della città d’ Egesta. Gli stessi suoi nemici dopo
morte
gli alzarono un monumento, ed anche gli offrirono
rpreso e agitato dalle Furie(e). Qualche volta era punito anche colla
morte
(f). Anche i Romani ebbero sempre un grande rispet
to eretto da Tarquinio il Superbo, e che quaranta anni dopo la di lui
morte
Spurio Postumio Console ne abbia fatta la consecr
si riconosceva da’Romani Ersilia, moglie di Romolo, la quale dopo la
morte
di suo marito era stata da Giunone trasferita in
so diveniva subito cieco, o perdeva una mano, o veniva sorpreso dalla
morte
, e sommerso nelle stesse acque (b). V’è chi dice,
scurissimi (a). I Sacerdoti e gl’Iniziati in quelli si punivano colla
morte
, se non osservavano il silenzio. Quando trattavas
e dette Jadi da Jante, loro fratello, il quale, essendo stato messo a
morte
da un serpente o da un cinghiale o da una leoness
’erano molto usate anche da’ Romani nelle loro sacre pompe(a). (c).
Meurs
. Graec. Feriat. (d). Tit. Liv. l. 39. (e).
appiccandosi, pregò gli Dei, che se gli Ateniesi non vendicassero la
morte
d’ Icario, le loro figliuole avessero ad incontra
se seco lui il regno (e). (b). Apollod. l. 2. (11). Melampode dopo
morte
fu annoverato tra’ Semidei, ed ebbe tempj, Feste,
ualche sepolcro : lo che si risguardava come un presagio della vicina
morte
dell’uno o dell’altra (d). Giunti alla porta dell
so tempio, nè più si svegliarono, poichè Giunone avea loro mandata la
morte
, come la maggior felicità, che potesse loro accad
siodo anzi dioe, che li divorava(h). (3). Gli Antichi riconobbero la
Morte
, come una Divinità, nata, ed educata dalla Notte(
, di cui quello de’viventi n’ è l’immagine ; però soggiungesi, che la
Morte
è sorella del Sonno(b). Quindi gli Spartani rappr
o(b). Quindi gli Spartani rappresentavano ne loro tempj il Sonno e da
Morte
uniti insieme(c). Questa Dea rappresentasi con du
un ragno, e quantità di ricchezze. Le due faccie significano, che la
Morte
riesce dolce e soave a chi ben visse, spiacevole
La falce tronca indistintamente ogni cosa, nè altrimenti si fa dalla
Morte
. Il ragno, ch’ è animale debolissimo, e che tesse
debolezza e fragiliti della vita umana. Sonovi finalmente appresso la
Morte
le ricchezze, perchè ella ipoglia l’uomo d’ogni t
ze, perchè ella ipoglia l’uomo d’ogni terreno bene(d). Orazio dà alla
Morte
le ali nere(e). A questa Dea, tenuta sempre come
e l’anzidetta moglie di Preto, udite tutte queste cose, siasi data la
morte
(h). Bellerofonte poi voleva anche ascendere col m
atale, che una freccia, tinta dello stesso, recava inevitabilmente la
morte
(g). (9). Le Gorgoni erano tre mostri marini, nat
mi, e il corpo coperto di squame (a). Con una sola orchiata davano li
morte
, e secondo altri cangiavano in pietra(b). Da prim
uole, che abbia ritenuto incatenata nel suo palagio sì lungo tempo la
Morte
, che Marte alle preghiere di Plutone fu obbligato
ssimo avorio(c). Pindaro però non vuole, che Pelope sia stato messo a
morte
dal padre, ma che nej dì del predetto convito Net
o. Niuno poteva entrare in quel Regno senza la di lei permissione. La
morte
stessa non sorprendeva alcuno, se prima Proserpin
malattia. Il loro padre pregò gli Dei, che traessero sopra di lui la
morte
minaccinta a que’fanciulli. Venne in cognizione,
ste, di venuta moglie dello stesso Admeto, vedendolo minacciato della
morte
dal suo nemico, si offerì ad incontrarla in vece
Ivi morì di fame, dando oracoli. Si continuò a consultarlo anche dopo
morte
nello stesso luogo. Chi ciò faceva, era solito a
eva il futuro in verso, però i Latini la chiamarono Carmenta(f). Dopo
morte
fu ammessa tralle Dee. Le donne Romane le eresser
nfa Egeria di notte gliele dettava nel bosco d’Aricia. Dopo la di lui
morte
i Romani andarono a cercare quella Ninfa nel pred
ra madre di Jone. Quindi il re rimase nel suo inganno, e Jone dopo la
morte
di lui salì sul trono d’Atene(a). (16). Gli Anfi
Cass. l. 41. (a). Paus. in Corinoh. (b). Herodot. l. 1. (c).
Meurs
. Graec. feriat. (d). Pitisc. (e). Potter. A
e Filesio a cagione del bacio ricevuto da Branco(d). Branco pure dopo
morte
ebbe un tempio, chiamato Branchiadon, e fu annove
La loro nutrice fu la Ninfa Eufeme, il di cui figliuolo, Croco, dopo
morte
per le preghiere delle Muse fu da Giove trasferit
lui, che lo avesse raccolto : lo che accadde a Marsia(h). Questi dopo
morte
fu pianto dalle Ninfe, da’ Satiri, suoi fratelli,
ammesso tra’ Sacerdoti d’Apollo(c). Igino dice, ch’ egli si diede la
morte
(d). D’un amore simile a quello di Canace arse pur
ornamenti v’ avea espresso un giovine, il quale sulla lira cantava la
morte
di Lino(e). (49). Filamone riuscì anch’egli ecce
da lui il perverso attentato di que’ marinai, volle, ch’ eglino colla
morte
ne pagassero il fio(a). Gli Dei poi collocarono t
o e della Ninfa Cirene(g). Soggiungono che le Ninfe, per vendicare la
morte
d’Euridice, uccisero tutte le Api di Aristeo, e c
di nove insigni stelle(a). V’ è altresì chi narra, che Orfeo dopo la
morte
di Euridice non siasi più unito in matrimonio con
iasi abbandonato a sì eccessiva tristezza, che finalmente si diede la
morte
da se medesimo(b). Le Muse piansero assai la di l
(b). l. 4. (c). Declaustr. Diction. Mythol. (2). Atteone dopo
morte
fu dagli Orcomenj riconosciuto come un Eroe, e gl
cupato nell’ Inferno a dare la caccia alle bestie feroci, perchè dopo
morte
secondo l’opinione degli Antichi ciascurio per lo
rendettero madre di Autolico e di Filammone, de’ quali parleremo. La
morte
poi di Chione destò in Dedalione, suo padre, tale
Dicesi, che sia morto in età di dugento ottanta nove anni, e che dopo
morte
sia stato onorato come un Nume(c). (d). Nat. Co
stre Diction. Mythol. (11). Que’di Trezene annoverarono Sarone dopo
morte
tra gli Dei marini, e i navigatori prima d’imbarc
fondo sonno. Imene, assistito dalle sue concittadine, li mise tutti a
morte
, ritornò ad Atene, raccontò l’avvenuto, e promise
idente ; e spiegate le ali, disparve. Colei disperata voleva darsi la
morte
, ma il Nume invisibilmente ne la trattenne. Ella
fato, e di Zeusippa, figlia d’Ippocoone, mise a sacco Troja, diede la
morte
a colui, prese Esione, la stabilì in moglie a Tel
creti colloquj cogli Dei del mare. Finalmente si annegò, o fu messo a
morte
da qualche pesce (e). Ovidio narra il fatto diver
lo, e a lui lisciò il regno, pregandolo, che volesse vendicare la sua
morte
col combattere più fortemente contro Epopeo. Lico
soprannominata Alcione, perchè, come un’altra Alcione, avea pianto la
morte
del suo marito. Diana alla fine, soddisfatta di t
ponoo, che divenne madre di Tideo, padre di Diomede. Eneo poi dopo la
morte
di Meleagro fu detronizzato, e scacciato dal regn
. (c). Ovid. Met. 2. (10). Altri ad altra cagione attribuiscono la
morte
di Aglauro o Agraulo. Pretendesi, che sotto il re
sacrifizio, fattosi da Eretteo pel comune bene, lo annoverarono dopo
morte
tra gli Dei, e gli eressero un tempio nella Citta
un certo Giulio Proculo, uomo di singolare probità, testificò dopo la
morte
di Romolo al Senato, ch’egli lo avea veduto rives
uesto Nume ivi trattò la sua causa, quando fu accusato d’aver dato la
morte
al mentovato Allirrozio (g). A quel Tribunale da
a, i giudici deponevano i loro voti in due urne, l’una chiamata della
morte
, e l’altra della misericordia (d). In caso di dis
oti degli Areopagiti (e). (c). Paus. l. 1., Apollod. l. 3. (7). La
morte
di Allirrozio si racconta anche in altro modo. Di
a sebbene con mille usate diligenze valsero a sottrarlo dalla barbara
morte
, non poterono però camparlo dalla sventura di una
i spinto dal furore della concepita sua collera gli diè fieramente la
morte
. Commosso per tal barbaro fatto il padre di quell
s alias sub tristia tartara mittit, Dat somnos, adimitque, et lumina
morte
resignat (1). Suoi nomi. Da questi moltiplici d
iveuuto arciero contro di quello drizzò le sue frecce, e con violenta
morte
gli fè pagare ben presto il fio del suo nero atte
sue tristezze un vano orgoglio misto con una solta gelosia ; percui a
morte
perseguitava chiunque credeva recarle qualch’ ont
zione della loro castità era il massimo de’ delitti, e punivasi colla
morte
la più spietata, ed a tempi di Tarquinio Prisco e
, Non sa temer fortuna ancor funesta, E bella appar per lei l’istessa
morte
. Ella fiamme d’onor nell’alma desta, Ella rende g
za di Giove presso Omero di non poter evitare il destino, e campar da
morte
il figlio Sarpedone ne è un troppo chiaro attesta
è da intendersi quel di Virg. Æneid. 4. Nam quia nec fato, merita nec
morte
peribat, non che quel di Cicerone in 1. Phil. Mul
sue lusinglie gl’infonderanno veleno ; le sue carezze gli daranno la
morte
, e tutto odio alfin trovera quel Dio, che amore c
o, e stringendo nell’altra le terribili chiave, dette le chiavi della
morte
in scgno, che nessun del suo regno disserrar mai
figlio alle materne sventure avrebbe quegli pria chiusi gl’occhi alla
morte
, che aperti li avrebbe alla vita. Scorgendo imper
ura, Che tutti unisce i pregi di natura, E per essa il mortal teme la
morte
. Ella forma dell’uom spesso la sorte, Essa di dar
solo era il più solenne, ma il più inviolabile ancora, sicche la sola
morte
, che vale a rompere ogni ligame, poteva esimere d
he ti versa nel sen di gioia un rivo. D’essa l’imperio passa oltre la
morte
, Cade per lei qualunque pena amara, E dan dolce p
per fame è fatto un gelo In bocca dà la filïal mammella. Lo toglie a
morte
con sì nobil zelo, Mortal la mira, e dì a ciascun
in seno, Tien l’altra un nappo di letal veleno, Col qual cerca di dar
morte
a se stesso. Col guardo a terra timido, e dimesso
despicit pauperem probro afficit factores eius. Capitolo XXVI.
Morte
. Sonetto B atte con passo egual qualunq
Il tutto annienta, e pur l’uom non corregge : Necessaria, e fatal la
morte
è questa. Annotazioni La descritta imagine
atal la morte è questa. Annotazioni La descritta imagine della
morte
bisogno non hà di spiègazione. L’universale suo i
ue conseguenze sou troppo chiaramente dipinte. Se però è vero, che la
morte
è conseguenza della vita, impari ognuno a ben viv
della vita, impari ognuno a ben vivere, acciochè ben muoia, mentre la
morte
allora invece di togliergli la vita gliela fa cam
ambiare in migliore secondo quello, che stà scritto Sap. 4. Justus si
morte
pracoccupatus fuerit, in refrigerio erit. Cap
vi l’alme si fer più ardite, e pronte, Ivi da esempio tal sprezzar la
morte
, Trono innalzò sù quel felice monte, In cui seppe
fortuna a quel eroe concesso aveva un amico in vita, ed un cantore in
morte
. Laonde fuori ragione certamente non è l’encomio,
onare degli Asiatici, che uno di essi con prontezza preferir volle la
morte
alla lettnra di un libro diffuso non senza stupor
uato Tasso. Bastami fra i tanti riferirne sol due. Nel canto 18 nella
morte
di Argante può forse meglio descriversi il caratt
ato. Creont. Scegliesti ? Antig. Ho scelto Creont. Emon ? Antig.
Morte
Creont. L’avrai Questi pochissimi esempi a fron
ta per combattere il Minotauro. Se cadrai Ma se avviene, Tosto a
morte
Che perisci, La tua sorte E finisci Seguirò.
er troppo furor. Dell’armi il destin. Udito, che Tebe Fù questa la
morte
Per tutto hà trionfato Dell’ uomo possente, S
tivo, e lacera Prendono cibo alteri, Feroce questi, e quelli. E a
morte
s’apparecchiano Così il fatal Leonida Forti, po
dico Con tutt’i suoi Leonida In greggia di vitelli Cadde pugnando a
morte
Cap. VIII. Dell’ode pindarica Questo b
ià perduto Fugge Titiro piangente Per voler d’iniqua sorte, Dalla
morte
a lui presente. Se sperar non posso aiuto I suo
so aiuto I suoi lombi a un masso appoggia, Meglio fia, ch’io cada a
morte
Che una rupe in fuor stendea E in quell’acqua,
a abbracciò Che parla a questo sen Il cener contemplò Mi chiama a
morte
, Nel duol più greve E in mezzo a tal martir L’n
i rimati insieme. Eccone la norma. Manlio, che condanna il figlio a
morte
Emanato il gran decreto Dice al figlio : eh ch
l mio decreto Chi obliare lo potrà Traditor dimmi perche ? Reo di
morte
allor sarà E potrai sperar mercè ? Vuol, che ni
en di lui la sorte Perchè un gallo il provocava Lo condanna a fiera
morte
, Corse altier, con lui pugnò, E l’esempio altru
il consueto la norma per la pratica. Teseo, che condanna Ippolito a
morte
. La vecchia età fu sempre. Veste con mille mod
glio, Fallacemente crede. E perde a tal accusa Condanna il figlio a
morte
Senno, ragion, consiglio. Da un mostro divorato
Il brando snuda, e le trapassa il core. Ed ella mostra mentre cade a
morte
. Ardire, e amore. Come la rosa, che il fier turbo
intanto il modello Bruto, che condanna Tito, e Tiberio suoi figli a
morte
. Già la Romana libertà vagiva Per opra del posse
oma per essi fù al periglio estremo Perciò a ragione io li condanno a
morte
, E perchè non si dolga alcun de’ rei Pria di tutt
è vano uu tal dolore Quanto feci per voi ciascun rammenti, E più che
morte
il suo rossor paventi. Cedere i prigionier sarìa
dio. Cosi parlato con sereno ciglio Lascia la patria, e va costante a
morte
Innalzandola ancor col suo consiglio Da se stesso
e sa morir da forte, Ed insegna spirando all’Africano Come sprezza la
morte
un cor romano. Cap. XIX. Della terzina sdru
dello, e non prefiggere una norma invariabile della Canzone. Per la
morte
di Pio VII. Chi al pianto porgerà cotanta vena O
menti, dopo aver fatto riportare i primi onori atti a far scorno alla
morte
istessa, oggi quasi che fosse una canzone de vene
e la mia gloria cade or calpestata Che serve più indugiar, corriamo a
morte
; Hai vinto, hai vinto mia perversa sorte. Di Car
? Che finalmente meglio di Mercurio abbia richiamato le anime dalla
morte
eterna, abbia riportato gran bottino ec. ne reste
Eolo rispose : a me sì, a me si aspetta Punir le offese tue colla lor
morte
, I venti, il mar faran la tua vendetta. Suo cas
orno presagito il destino che aspettava il giovinetto Esculapio, e la
morte
dello stesso Chiròne era di natura sua immortale,
sso all’avo. Essendo Acrisio nella corte di Polidètte, venne questi a
morte
; ed allora fu che celebrandosi funebri giuochi i
o, espugnata Megara, e vinti gli Ateniesi, loro impose, in pena della
morte
di Androgeo, il ben duro tributo di dare ogni ann
gran tempio ad Apòllo, nel quale gli consacrò le ali e vi dipinse la
morte
di Androgeo e più altre sue famose avventure, com
li Argonauti ; percui fattosi avanti Polluce, lo vinse e gli diede la
morte
. Combatterono eziandio e riportarono insigne vitt
; ed in esso, Castore fu morto per man di Linceo. Polluce vendicò la
morte
del fratello, uccidendo Linceo ; e Giove di un fu
rno Fuggendo i nembi l’ocean sorvola : Con acuti clangori, e guerra e
morte
Porta al popol Pigmeo. Monti. Gameron crede che
l’infelice Didone per reciderle il crine fatale e così accelerarle la
morte
(4). Vogliono che Iride fosse fig. del Ponto e del
sai nelle lettere e nelle arti, e forse ancor nelle armi, dopo la sua
morte
fu tenuta come una Divinità che alle belle letter
una di rame, chiamata di assoluzione ; l’altra di legno, chiamata di
morte
. Alcuni storici dicono questo tribunale istituito
di andare in cocchio per nascondere la deformità de’ suoi piedi. Dopo
morte
fu convertito in una costellazione detta Enioco.
re. Ma altri dicono che patrimus significa un giovinetto che, dopo la
morte
della madre, ha il padre ancora vivente ; il che
IV. Continuazione. Admeto. Dafne. Giacinto. Or Apollo, per la
morte
di Esculapio adirato, volle farne vendetta, e non
, se trovato si fosse chi per lui avesse voluto morire. Infermatosi a
morte
Admeto, Alceste l’amò tanto che per lui si offrì
o Plutone, Ercole che albergava allora in casa di Admeto, pugnò colla
morte
, ed andato all’inferno, ne liberò la generosa Alc
lora Apollo il cangiò in cipresso, albero luttuoso e segno funesto di
morte
. V. Orfeo. Lino. Mida. Marsia. Niobe. Aristeo.
credendosi da lei seguito, quando si avvide dell’errore, si diede la
morte
pel dolore. Orfeo insegnò pure l’astronomia a’ Gr
facevano un canto più soave che altreve. Aristeo che fu cagione della
morte
di Euridice, nacque da Apollo e da Cirene, fig. d
nio(1) dice che Aristeo ritrovò pure il fattoio. È fama(2) che un dì,
morte
di morbo e di fame le industriose pecchie del buo
ltra, tutte le femmine uccise. Anfione si diede colle proprie mani la
morte
; e Niobe, priva del marito e de’ figliuoli, pres
pollo dare ad intendere, niuna cosa essere per l’uomo migliore che la
morte
(3). Nel tempio di Delfo era il celebre tripode o
l cigno, perchè stimasi avere quasi un presentimento della vicima sua
morte
, la quale esso annunzia con un canto dolcissimo.
nsorte. Anfiarao impose al figliuolo Alcmeone di vendicar dopo la sua
morte
il tradimento della madre ; ed andato a Tebe, ins
medici, co’ loro salutari rimedii a quasi tener lontana dall’uomo la
morte
. Anche Ippocrate giurava per Apollo medico ; ed I
Delfo eranvi spade colle quali e s’immolavano le vittime e si dava la
morte
a’ malfattori(3). Il Liceo, celebre ginnasio di A
te de’popoli antichi. Oltre non pochi altri figli, da lei nacquero la
Morte
ed il Sonno, detto perciò dai poeti fratello dell
nacquero la Morte ed il Sonno, detto perciò dai poeti fratello della
morte
. Esiodo(1) finge che il giorno e la notte con per
mo per recare a’ mortali la luce, e l’altra, il sonno, fratello della
morte
. La Notte si dipingeva qual donna sopra un carro,
Sonno poi fu creduto fig. dell’ Erebo e della Notte, e fratello della
Morte
, perchè esso sembra una morte di breve tempo. E c
’ Erebo e della Notte, e fratello della Morte, perchè esso sembra una
morte
di breve tempo. E come il sonno è uno de’più mara
a (2), che i Lacedemonii rappresentavan ne’ loro tempii il Sonno e la
Morte
insieme ; e negli antichi monumenti l’immagine di
ole che forse vi fu una Selene che visse fra gli Arcadi e che dopo la
morte
fu posta nel numero delle Dee ; ed ecco gli Arcad
rno, cercando nel covile di una lionessa i suoi leoncelli, fu posto a
morte
crudele da quella fiera. Del grandissimo pianto d
Tiresia, di cui Penteo derideva i pronostici, gli avea presagita una
morte
funesta pel dispregiar che faceva le orgie di Bac
i che spesso son cagione di pericolose infermità. Or per vendicare la
morte
di Erigone, Bacco mandò tal morbo agli Ateniesi,
le loro figliuole, cadute in gran furore, si davano da loro stesse la
morte
. Per rimedio di tanto male volle l’oracolo che gl
a. Oltre a ciò istituirono certi giuochi, ne’ quali, in memoria della
morte
di Erigone, ad alcuni alberi mettevan de’lacci, a
gliato a pezzi ; il che han dovuto i Greci copiare dalla storia della
morte
di Osiride ucciso dal gigante Tifone, suo fratell
vuta da Venere. Era essa lavoro egregio di Vulcano ; e Bacco, dopo la
morte
di Arianna, la pose fra gli astri, ed è una coste
iangerlo le donne. I porci ed i cinghiali sono odiosi a Venere per la
morte
data ad’ Adone ; quindi il greco proverbio, sacri
alcuno. Bione, poeta buccolico, ha fatto un idillio bellissimo sulla
morte
di Adone ; e Teocrito la cantò in versi anacreont
h’era velocissima, vinse molti concorrenti, i quali ebbero la pena di
morte
giusta la convenzione. Or Venere ad Ippomene o Ip
e, ritorna alla pugna, e dopo orrenda strage di Rutuli, vittorioso dà
morte
all’infelice Turno, sposa Lavinia, e così finalme
l petto, e non più, e credesi che avrebbe vantaggiato la prima, ma la
morte
invidiosa non la gli lasciò terminare. Tuttavia n
le custodivano ; per cui Libitina presso Orazio(3) si adopera per la
morte
stessa. Ortense, Hortensis, perchè presedeva a’
grandissimo e potentissimo, doveva esser fatale(3). Ed in quanto alla
morte
ed apoteosi di Romolo, si racconta(4), ch’egli, n
. Al pari del marito anche Ersilia, una delle Sabine rapite, fu do po
morte
annoverata fra’ numi col soprannome di Orta o di
Marte ne fece vendetta e l’uccise. Allora Nettuno dolentissimo della
morte
del figliuolo, chiamò Marte in giudizio ; ma i mi
si vendica due volte. Fu così detto da Augusto, per aver vendicato la
morte
di Cesare colla sconfitta di Bruto e di Cassio ;
e, onde le vive adduce Nell’imo abisso, e dà sonno e vigilia E vita e
morte
; aduna e sparge i venti, E trapassa le nubi. Car
a (1). Non s’intende però, perchè lo stesso poeta (2), parlando della
morte
di Didone, finge che l’infelice Regina non potea
testa all’Orco inferno. Caro. Allora Giunone, avendo pietà di quella
morte
affannosa, mandò Iride dal cielo, la quale « sos
ano come semidei, ma credevasi che dopo lunga vita soggiacessero alla
morte
. Era loro consacrato il pino e l’olivo selvatico.
imoniadi (a λειμων, pratum) presedevano a’prati ed eran soggette alla
morte
, come le altre deità campestri. Delle Ninfe, che
dal parlare ch’eran forestieri, furon dal gran Sacerdote condannati a
morte
, comechè stato fosse manifesto che quello era fal
estare ; e chi mancava, riputavasi esecrando e spesso si puniva colla
morte
. Il nome del Gerofante era sì venerato che non po
h’eran quelle del figliuol di Peleo e se ne riveste. Alla nuova della
morte
dell’amico grandissimo fu il cordoglio e la dispe
o de’ due figliuoli Fegeo ed Ideo ; nè il secondo avrebbe schivata la
morte
, se Vulcano non lo avesse cinto di nebbia e così
i nel sembiante, nella statura ed in tutt’altro, e volendo Toante dar
morte
ad Oreste, tanto questi, che Pilade affermavano d
rire(1) Ma il Re mosso da sì generosa gara, volle amendue salvi dalla
morte
. Ovidio(2) dice che Ifigenia, vicina a sacrificar
r prodigiosa forza, o per una serie di belle azioni, ed a cui dopo la
morte
prestavansi onori divini. Davasi poi il nome di S
eroe che troppo lungo sarebbe qui riferirle tutte ; per cui ora della
morte
di lui favelleremo. Ercole, per comando dell’orac
delle Tespiadi ; e la città di Tebe, edificata da Cadmo, ove, dopo la
morte
di Anfione e Zeto, sali sul trono Laio, che sposò
discendenza. Intanto i due suoi figliuoli Eteocle e Polinice, dopo la
morte
del padre, convennero di regnare a vicenda un ann
bi ; e che fu sì irreconciliabile il loro odio che durò anche dopo la
morte
, essendosi separate le fiamme del rogo, su cui si
imi sette. I quali, essendosi uniti insieme, pensarono a vendicare la
morte
de’loro progenitori ; e furon detti Epigoni (ab ε
di una persona, da cui esso per detto dell’oracolo avesse a temere la
morte
, tosto rispose che l’avrebbe inviato in Coleo all
e, uccise tutt’i figliuoli di lui e fuggissene in Atene. Giasone dopo
morte
ebbe onori divini Ora diremo brevemente di Beller
Licia e padre dì Stenobea, con lettere, nelle quali lo pregava di dar
morte
all’infelice giovane ; e da ciò si chiamano lette
l campo, fugò i Troiani e vendicò, coll’uccidere lo stesso Ettore, la
morte
del suo amico, il quale gli era stato sì caro che
ice morto in un combattimento presso le mura di Troia(1). Dopo la sua
morte
nacque una famosa gara fra’Greci per ottenerne le
e con esse compiange l’infelice fato del figliuolo e lo consola della
morte
dell’amico Patroclo. Presso Virgilio(2) in un ant
a l’immortalità dell’anima ; i quali sognarono, passare essa, dopo la
morte
, per molti e varii corpi di animali, e ciò per lo
e quindi l’idea di due luoghi che accoglier debbono le anime dopo la
morte
, uno di pena, detto Inferno, l’altro di premio, d
orte e mura di bronzo fabbricate da Nettuno, ove dimora il Sonno e la
Morte
, nè vi giunge mai raggio di sole ; ed un terribil
Cure ultrici, i pallidi Morbi, la Vecchiezza, la Fame, la Povertà, la
Morte
ed il Sonno, parente della morte, la Guerra, le F
Vecchiezza, la Fame, la Povertà, la Morte ed il Sonno, parente della
morte
, la Guerra, le Furie e la Discordia dal vipereo e
elli che per falsi delitti apposti, furono ingiustamente condannati a
morte
; nel terzo, eran quelli che un crudele destino a
elli che un crudele destino avea spinto a darsi colle proprie mani la
morte
; nel quarto si vedean coloro che morirono per un
nsi inferiae. E principalmente le anime di coloro ch’eran da immatura
morte
rapiti, vagando intorno a’ proprii corpi, si most
corpi, si mostravano dell’acerbo lor fato assai dolorosi, come dalla
morte
del fanciullo Glaucia affermò Stazio (4). Finsero
cendevano all’inferno con quella forma che aveano nel tempo della lor
morte
. Così Deifobo mostravasi ad Enea col corpo tutto
ferno il suo Orfeo con lenti passi per cagion della ferita che le diè
morte
(2). E Tibullo (3) dice che intorno agli oscuri l
lla sepoltura. Il popolo ammirava il potere delle leggi che sino alla
morte
stendevasi, e ciascuno mosso dall’altrui esempio
a filare i loro fatali stami, giacchè esso presiede alla vita ed alla
morte
degli uomini. Il suo dominio era formidabile, e c
enale. Quietalis (1) fu detto Plutone dagli antichi, forse perchè la
morte
è l’ultimo riposo degli uomini. Tellumo, a tellu
o Περσεφονεια, e spesso Περσεφασσα, appo i poeti, perchè tutto colla
morte
distrugge (η τω φωνω παντα περθονσα). Finalmente
erpina sulla vita umana(2) ; ed aveasi per arbitra della vita e della
morte
; per cui non solo si chiamava Giunone Lucina, co
re la crudele Proserpina, per significare che niuno ha mai evitata la
morte
(nullum saeva caput Proserpina fugit. Lib. 1, od.
glieva una ciocca di capelli agli uomini destinati quasi vittime alla
morte
. Il Tartaro adunque era il regno di Proserpina ;
rano fra le divinità infernali, perchè presiedevano alla vita ed alla
morte
degli uomini ed a bitavano un antro tenebroso nel
ia, forse alludendo al frumento che conserva l’uomo e lo libera dalla
morte
. Teogamia da θεος, Iddio, e γαμως, nozze. E Teog
. λ, v. 297 seq. Virg. Aen. VI, v. 121 seq. Si fratrem Pollux alterna
morte
redemit, Itque reditque viam toties. (2). Sat. I
. Aen. IV, v. 238, sqq. : (1). Fast. V, v. 665, sq. (2). Et lumina
morte
resiynat. Aen. IV, v. 244. (1). Plin. XI, 37. (
pietosa sorella, nè la madre veneranda per la maestà dei mali, nè la
morte
stessa può estinguere, poiché la pira che il cons
tenebre, generò da sé stessa l’inesorabil Destino, la nera Parca, la
Morte
, il Sonno, i Sogni dall’ali nere, Momo dio della
ti, mostrando che dalla barbarie dei vincitori nemmeno il sonno della
morte
è sicuro. Converrà adesso parlare dei sacrifizj,
iti, e contender loro quell’onore « Che solo in terra avanzo è della
morte
? » Nulla di più santo presso gli antichi che le
ll’Oriente, quando il cadavere del marito incendevasi, vi era gara di
morte
. Cessata la fiamma, incenerito il rogo ed il corp
ata fu per onorar Giove in Olimpia; la seconda edificò Ercole dopo la
morte
di Caco, « Che sotto il sasso di monte Aventino
oloro che all’alto mare aperto fidati, avea fragil legno divisi dalla
morte
, ed a Mercurio ancora, se l’avarizia gli avea spi
tade, e chi di gioventude il fiore, Tutti fortuna; e il fermo cor che
morte
Incontrar sembra, e desta in cor di tutti Maravig
persuasi che questo sacrifizio avrebbe gli altri figli scampati dalla
morte
, e resi loro per tutta la vita felici. Degni di l
acché il sentimento rifiuta tutti gli ornamenti delle frasi. Udite la
morte
della prima, narrata ad Ecuba dal nunzio: Perchè
on gridava: All’infelice giovinetta. Achei, Almen lasciate libertà di
morte
. — E la vergine udendo i regi detti, I bei veli d
ro nel sicuro collo. Già sulla veste le rosseggia il sangue. Sente la
morte
Polissena, e vede Appressar le felici ombre congi
esangue Compose, e i lini. Del cadere onesto In te la cura trionfò di
morte
, Magnanima donzella: e frondi e fiori Spargon i G
i Meste corone del lor pianto asperse. Ecuba, verso 518 e seg. Alla
morte
d’Ifigenia è prezzo dell’opera il far precedere a
ale a monte, e la città minaccia; Onde sull’umil plebe al re l’inulta
Morte
è dal loco saettar concesso. D’immensa folla ivi
giube sanguinose, e tiene Dubbia la fame dei digiuni denti; All’empia
morte
le dovute teste Così riguarda Atreo. Sceglier gli
dore lasciarono la terra contaminata, nuove strade furono aperte alla
morte
. Nè Giove fu sicuro fra tanti iniqui dopo aver da
li occhi in giro dormian le debite ore, E due per volta avean le luci
morte
; Gli altri, spargendo il lor chiaro splendore, Tr
tuoi figli saranno, e i miei nipoti? Potessi almen finir con la mia
morte
L’intenso e dispietato dolor mio, Che a fin verre
disteso in terra, E ‘1 capo tronco senza il suo splendore. E ch’empia
morte
quei bei lumi serra, I quai solcano assicurarle i
geva sul monte, cui die nome ancora Tarpea, della quale vi narrerà la
morte
Properzio, ingegno sovrano, che col volo della fa
or non diede Tazio alla colpa, e fur l’armi sabine Alla vergin Tarpea
morte
e sepolcro. Al regio letto in questo modo ascese
uesto modo ascese Chi le fiamme ingannar tentò di Vesta. E fu data la
morte
al tradimento. Properzio , Elegie. Lezione
ò al genitore, perchè questi avea patteggiato coi Titani solamente la
morte
dei maschi: che nulla da femmine imbelli potevan
lo cangiamento: il secondo, perchè nacque, al dir dei Mitologi, dalla
morte
di Argo, cui fu inutile la vigilia dei cento lumi
a misera Didone, fu inviata a troncarle il crine, fatale indugio alla
morte
cercata. Eccovi esposto quello che intorno a Giun
tempio della Fortuna Equestre, volle l’antica superstizione che colla
morte
de’ suoi figli fosse della sacrilega rapina punit
, come udirete nel viaggio degli Argonauti, ebbe la vergine salute, e
morte
il mostro vendicatore. Erodoto spiega l’origine d
itori, ma fu anch’ egli adorato dagli egiziani, e gli attribuivano la
morte
di Argo e la scoperta dell’ argento. Nonostante a
festava la preda il tartaro caliginoso e le invincibili tenebre della
morte
. L’infanzia fu la scusa e la risposta di Mercurio
, onde le vive adduce Nell’imo abisso, e dà sonno e vigilia, E vita e
morte
, aduna e sparge i venti E trapassa le nubi, Era v
to il mezzo di sottrarre i mortali alla più terribile delle dee, alla
Morte
. Sdegnato Giove perchè T umana gente liberata da
sui Ciclopi fabbricatori del fulmine, arme di Giove, e ministro della
morte
vendicata. Sdegnato il padre degli uomini rilegò
pide il nume col suo pietoso ministero aiuta Ercole, che libera dalla
morte
l’unica Alceste. Nè la serviti: d’Apollo ebb
E il poeta e l’arcier ama, e le sorti. Le mediche insegnò cure, e di
morte
All’invitta ragione oppor dimora. E pastor lo dir
o era dall’arco L’irrevocabil strale: entrò nel core Poco, e causa di
morte
è breve piaga. La fama e il pianto dei congiunti
raterna bocca. All’altra che volea porger conforto Alla madre, troncò
morte
la voce, E le labbra silenzio eterno oppresse. Al
a sua preme. Vedresti Celarsi l’une, tremar l’altre, sempre Correre a
morte
per diverso fato. L’ultima avanza di cotanta prol
questi soggetti son più nobili e più degni d’esser immaginati che la
morte
di un rettile, e il suo sguardo sollevato non sem
mile rappresentanza di Apollo in atto appunto di saettare infermità e
morte
, ma nel tempo stesso col serpe ai piedi, simbolo
Al Nilo Fugge l’infamia dell’Egitto, e solo Le lascia arbitrio della
morte
il Fato. Ahi: trionfo miglior fora una donna Per
ad Apollo sorgeva. Stazio volendo esprimere il dolore del dio per la
morte
di Anfìarao, reputò di non poter meglio giungere
ranore, che primeggia fra gli antichi pittori. Pitio lo dissero dalla
morte
del serpente Pitone, che le membra anelanti abban
guisa, e segnatamente Atalanta nel bel bassorilievo Borghesiano della
morte
di Meleagro. Fu trovata la presente statua negli
di ho creduto potere aggiungere a questa Lezione la descrizione della
morte
di Ippolito, la quale ho tra ciotta da Racine, ch
ne, che ne accrebbe le bellezze derivate dal nominato tragico greco.
Morte
d’ Ippolito. Lasciata di Trezene avea la porta Ip
Cangia l’aurato ammanto in veste negra. Quando l’autor della recente
morte
Noto le fu, lascia il dolore, e muta In amor di v
rrendo Rivolgete la fronte: ecco un delitto Vendico, e faccio: con la
morte
espio Morte, e colpa novella a colpa aggiungo. Ah
gete la fronte: ecco un delitto Vendico, e faccio: con la morte espio
Morte
, e colpa novella a colpa aggiungo. Ahi tutta pera
lli, Perdonate a una madre: a tanta impresa Mancan le mani: meritò la
morte
, Io lo confesso, eppur ch’egli è mio figlio Sento
mbra L’ignaro Meleagro, e del suo duolo Col coraggio trionfa: ignobil
morte
Senza sangue gì’ incresce, e al prode Anceo Le fe
mò l’effìgie, e le pose sul petto quell’arme, cagione di terrore e di
morte
. Questo simulacro è fama che fosse il celebre Pal
si slancia, e dagli occhi ebbri e carchi Di Tartareo velen spande la
morte
. Quindi il capo immortai grava del pondo Dell’elm
Come in Argo è costume antico. Eumede Lo insegnò allor che decretata
morte
Oli preparava il popolar furore. Sacerdote raming
della presente Lezione da Mosco in un bellissimo canto funebre sulla
morte
dell’ assirio giovinetto. Il Salvini volgarizzand
molta vaghezza paragona questa gara alla nostra vita, essendovi della
morte
bisogno perchè crescano i secoli avvenire. Che pr
ti sei dimenticato il suo comando? Frena la collera che t’ inspira la
morte
del figliuolo. Anche dei più prodi di lui hanno g
tosto: È forse possibile nei sanguinosi combattenti di salvare dalla
morte
tutti i figliuoli degl’Immortali? — Nel terminare
. Che, di tutto principio e fin, compensa Con le veci di vita alterna
morte
, Per cui s’avviva la materia, ei corpi Vestono l’
la maniera nella quale è decomposto, piuttosto che distrutto dopo la
morte
. Ciò può aver dato luogo alla favola, la quale su
iero aurato Tifon scolpito, che nell’ima parte Vivendo par che con la
morte
scherzi: S’inalza al cielo con terribil giro L’as
esti prestigi seguiva ancora nell’Inferno l’ombre dei devoti, onde la
morte
era principio di un migliore avvenire. I non iniz
, ai piedi tuoi Fra la plebe confusi i re verranno. Tutto eguaglia la
morte
: e pene ai rei, Riposo ai giusti tu darai. Le col
. Lachesi alcun stame non ruppe, il sacro Canto dei cori non turbò la
morte
. Nè morte errò sopra la terra; i crini Incolti ve
alcun stame non ruppe, il sacro Canto dei cori non turbò la morte. Nè
morte
errò sopra la terra; i crini Incolti vela dell’al
pegni serbate? — La nutrice tremò, mestizia cede Alla paura, e colla
morte
stessa Fuggir vorrebbe il sostener l’aspetto Dell
, senza contare il Sonno. La Rabbia, la Rissa, il Fato, le Parche, la
Morte
, i Sogni, l’Etere, il Giorno, l’Amore, l’Inganno,
invano. Parlò a lungo il dolore, Poscia il furor non tacque, E invocò
morte
, e si lanciò nel fiume: Cara un tempo ad Amore La
antica fiamma, Ed obliò le offese, E a più beata sorte La conservò da
morte
. E volgea ratto al sommo Olimpo l’ali, E innanzi
avigli , Poesie. Lezione quarantesima. Sonno. Il fratello della
Morte
, il figlio dell’ Èrebo e della Notte, il custode
nno sopra una pietra sepolcrale nella Villa Albani con sua sorella la
Morte
. Si vedon questi due genii nella stessa forma sop
engono effigiati in due, debbano onnimamente interpretarsi uno per la
Morte
e l’altro pel Sonno, giacché simili di sembianza
certamente scolpiti attorno a’ mo numeriti sepolcrali per denotare la
Morte
, non siano però mai altra cosa se non che genii d
immaginazione, come se il defunto dormisse, e non fosse altra cosa la
morte
che un placido sonno. « In argomento già abbastan
e simile in gran parte alle accennate, sicuramente è l’effigie della
Morte
. Tale è al certo il giovinetto coronato con una f
equivoco: la figura vi sta solo per significare che in quei doni è la
morte
; e la natura della rappresentanza non sofire l’ad
a e divenne peritissima nell’arte di predir l’avvenire, e dopo la sua
morte
ebbe dei templi dove si aveano degli oracoli. Pau
avea destato quel sentimento di avversione che si ebbe pel dio della
morte
: quindi come deità nocente fu talvolta considerat
gione di questa attitudine. L’avventura di Procri è nota. Dopo la sua
morte
Gefalo sposò Glimene figlia di Minia e n’ebbe Ifì
: ma conviene rammentarsi che gli antichi reputavano questo genere di
morte
la maggior disgrazia, perchè gli privava della se
pioggia Nell’inverno gli caccia. Uomini e donne E magnanimi Eroi che
morte
spense. Pargoletti, fanciulle ai cari sposi Rapit
olte intorno Gli frena. E che? stupir le case istesse E i regni della
morte
, e avvinto il crine Le stigie suore di cerulei se
. Orrendi tutti E spaventosi aspetti. Avvi il Disagio, La Povertà, la
Morte
, e della Morte Parente il Sonno. Avvi de’ cuor no
E spaventosi aspetti. Avvi il Disagio, La Povertà, la Morte, e della
Morte
Parente il Sonno. Avvi de’ cuor non sani Le non s
to negli antichi monumenti. Esse trovansi generalmente espresse nella
morte
di Meleagro, e son belle fanciulle, ora con l’ali
ai piedi tuoi, Fra la plebe confusi, i re verranno: Tutto eguaglia la
morte
. Ella solo infatti confessa quanto piccola cosa
e partorì pure Sarpedonte e Radamanto. Nato da padre furtivo, dopo la
morte
di Giove Asterie, i Cretesi non volevano ch’egli
fosse tanto potente per mare da imporre tributo agli Ateniesi per la
morte
di Andro geo, come dichiarerò a suo luogo parland
pra Son dalle genti o vanamente ascosi In vita, o non purgati anzi la
morte
. Nè pria di Radamanto esce il precetto Che Tesifo
i in Roma e con tanta cura conservavano nel Senato, avendola, dopo la
morte
di Costanzo, che l’avea fatta levare, rimessa, e
Comunque ciò sia, riserbato alle Parche il dominio della vita e della
morte
, tutto il resto delle cose umane fu permesso all’
’ piedi irati, e a le provincie impressi Il petto di profonde orme di
morte
? Squarciai le bende imperiali e il crine A tre gr
e graziosa, che sembra chiamare il sonno, egli saluta ed abbraccia la
morte
che viene ad impadronirsene. — Lezione cinqua
prono sulla testa e sulle spalle. Vi é alcuno che cerca di evitare la
morte
, un altro vorrebbe fuggire, ma l’ubriachezza glie
ro di cui gli fece dono nei giuochi. Da lui pure gli fu annunziata la
morte
di Patroclo, e gli fu impedito di uccidersi sul c
uere Achille dalla sua lunga chioma perchè egli se l’è recisa dopo la
morte
di Patroclo; non ostante la sua bellezza ve lo mo
osse sacrificando alle Grazie nell’ultimo dei luoghi mentovati udì la
morte
del tìglio, ed incontanente gettò la corona e fé’
i. Ah quanta forza e vigore mostrano i suoi occhi benché spenti dalla
morte
I Mirate la lanugine della sua barba che appena g
za nell’arte costò, secondo la favola, la vita ad Esculapio, sol dopo
morte
divinizzato, poiché nasceva da madre mortale. Ipp
i lui, Giove si sdegnò tanto che gli uomini potessero trionfare della
morte
, che uccise Esculapio, da Apollo suo padre vendic
ta in matrimonio, aveva con Osiride, e della circostanza della pronta
morte
di questo, istituì in suo onore dei sacrifizii, i
a con Stazio, se non sentite con quanta ragione, piangendo r immatura
morte
del poeta, esclamasse Quintiliano: «Molto abbiamo
zza, E col pallido volto Ire feroci, E la Rabbia e l’Inganno: alza di
Morte
L’imaorine maggior le truci mani Quando di Marte
ianto Suoneranno le corde: Autonoe, Agave, E dei lor figli l’immatura
morte
. Ma qual è intanto al mio dolor conforto. Caro fa
poeta vi espongo la favola brevemente. Irritata Giunone, che dopo la
morte
di Semele Ino sua sorella si fosse adossata la cu
ngua: alfine della fronte al mezzo Svelle due serpi, e con la man, di
morte
Apportatrice, lor dà via: percorrono Il seno d’In
anona. Nascita ed educazione di Bacco. Origine della vite. Dopo la
morte
di Semele, il re degli Dei depose nella sua cosci
udisce della sua scoperta. Apostrofa l’ombra del suo amico, la di cui
morte
ha preparata la felicità dei mortali. Dà gli elog
ttomettendo questa bellezza feroce a Bacco. Tutta la natura piange la
morte
del giovinetto infelice. La morte d’ Imno non fu
a Bacco. Tutta la natura piange la morte del giovinetto infelice. La
morte
d’ Imno non fu impunita. L’ amore scocca una frec
mbattimento, ed aspettare il destino di Oronte. Perisce Stafilo, e la
morte
di lui move il dolore di tutta la sua famiglia e
del quale vi dò l’estratto, ho tradotto in versi la descrizione della
morte
d’Erigone dopo che le fu noto il destino del padr
padrona. Giove impietosito pose Icaro, Erigone e il cane nel cielo.
Morte
di Erigone. D’Icaro l’alma le sembianze antiche P
. Sian vedove l’acque, Sterile Torto, e più la vite aborri, Cagion di
morte
al genitore, e piangi. — Sì dicendo fuggì l’immag
pi. Dove s’ asconde il mio padre mi dite; Narrate a me del genitor la
morte
O noti tori: chi l’uccise: e dove, Dove, mio dolc
e Sulla divisa veste; e chiude il labro, Ov’ è il pallor della futura
morte
, Disperato silenzio. Ulula accanto, Indiviso comp
In giù si slancia, e già l’uccide il peso. Così sceglieva volontaria
morte
Erigone infelice. Intorno intorno Con ambo i pied
icizia, asserendo di volersi dal suo obbligo liberare. Trovò Eineo la
morte
nella casa del perfido genero, che cader lo fece
sono appoggiate due faci ardenti, al lume delle quali due genii della
Morte
bruciano una farfalla, simbolo della vita, e rivo
i un sicuro segno e della santità della vita e della felicità dopo la
morte
degli estinti iniziati: certo è che la metà press
s sur des qualités bonnes ou mauvaises. Lycaon, prince cruel, faisait
mourir
les étrangers ; la fable le change en loup. Ceix
en alcyons, donnent une idée de l’amour conjugal. Quand une princesse
mourait
de douleur à la mort de son mari ou de ses enfans
e l’abîme éternel, Tout n’était rien : la nature enchaînée, Oisive et
morte
avant que d’être née, Sans mouvement, sans forme
le dans la personne de Lycaon, roi d’Arcadie. Ce prince cruel faisait
mourir
tous ceux qui passaient par ses états. Jupiter al
aturne, qui, quoique le plus jeune, supplanta Titan, son aîné, et fit
mourir
son père de chagrin ; d’autres disent d’une maniè
aité comme il avait traité son père. Après un règne glorieux, Jupiter
mourut
dans l’île de Crète, où l’on voyait anciennement
e saisit au cou à deux mains ; Arrachion, presque étranglé et près de
mourir
, rassembla tout ce qu’il avait de force pour mord
illes et son époux. Ils n’épargnèrent que la seule Cloris ; mais elle
mourut
de douleur en voyant la destruction de sa famille
disgrâce réduisit Apollon dans un état si misérable, que, pour ne pas
mourir
de faim, il se vit obligé de garder les troupeaux
t un autre à sa place. Alceste, sa femme, s’offrit volontairement, et
mourut
pour lui ; mais Hercule la ramena des enfers. Cet
, Alceste, sa femme, alla consulter l’oracle, qui répondit que le roi
mourrait
, à moins que quelqu’un ne consentit à descendre p
erf errant dans la campagne. Cyparisse, désespéré, voulait se laisser
mourir
; mais Apollon, ému de pitié le changea en Cyprès
; elle s’en aperçut, et sa douleur fut si violente, qu’elle se laissa
mourir
de faim. Couchée par terre, la nuit et le jour, l
Dans cet état, la vie lui étant insupportable, il souhaita de pouvoir
mourir
; enfin, à sa prière, l’Aurore le changea en ciga
prière, l’Aurore le changea en cigale, ce qui veut dire que ce prince
mourut
dans une extrême vieillesse. L’Aurore eut plusieu
ton, furent tellement affligées du malheur de leur frère, qu’elles en
moururent
. Les dieux, touchés de compassion, les changèrent
ages de son royaume, qu’il fit abattre les écoles publiques, et qu’il
mourut
misérable pour n’avoir pas suivi les bons conseil
les touchait pour les porter à sa bouche, et il courait le risque de
mourir
de faim. Pour se défaire de cette pernicieuse fac
ant Laocoon lui-même qui venait au secours de ses enfans, ils le font
mourir
dans les plus cruelles souffrances, comme si les
e désespoir, après avoir accablé les meurtriers de malédictions. Méra
mourut
aussi de douleur. Depuis les dieux les placèrent
jugement. Telle était l’idée populaire : il semblait qu’on ne pouvait
mourir
sans que ce dieu, avec sa verge d’or, n’eût rompu
ent que cette invention se fit de cette manière. Il trouva une tortue
morte
sur le sable du Nil ; il la vida toute avec un fe
qu’elle avait charmé son fils, qu’elle la persécuta jusqu’à la faire
mourir
. Jupiter lui rendit la vie, et lui donna l’immort
e donna son nom à une ville célèbre d’Italie, où l’on prétend qu’elle
mourut
. Les Syrènes avaient la voix fort belle, et pinça
ut boire, et la branche se redresse aussitôt qu’il y touche. Ainsi il
meurt
de soif au sein des eaux, et la faim le consume a
e dans le miroir des eaux, il devint amoureux de sa propre figure, et
mourut
de cette folle passion. Le soir, en descendant de
ême de ses noces avec Orphée, elle fut piquée d’un serpent et elle en
mourut
. Les nymphes, touchées de son malheur, tuèrent to
donner ce nom. Canente aimait si tendrement son mari, que, lorsqu’il
mourut
, elle passa plusieurs jours sans manger ni dormir
es dieux champêtres. Fauna ayant perdu son époux, s’enferma seule, et
mourut
sans avoir parlé à aucun homme. Les Latins la déi
casque ou sa faible main, Avec les grâces de son âge, De quoi ne pas
mourir
de faim. O mes dieux Pénates d’argile, Attirez-le
ment. Persée naquit de cette alliance. A cette nouvelle, Acrisius fit
mourir
la nourrice de la princesse ; on la mit elle-même
vant à Eurysthée le sanglier d’Erymanthe : en le voyant, ce roi pensa
mourir
de frayeur. 4e. Il atteignit à la course une bich
nt Pluton et Proserpine, qu’il obtint le retour de sa femme Eurydice,
morte
de la morsure d’un serpent lorsqu’elle fuyait les
tait le feu à la ville. Priam frappé de ce songe, voulut que l’on fit
mourir
ses enfans ; mais Hécube le confia à des bergers
puissante Voulait favoriser jusqu’au bout deux mortels, Ensemble nous
mourrions
en servant vos autels, Clothon ferait d’un coup c
insu de sa mère. Lorsque Vénus fut instruite de cette union, elle fit
mourir
Psyché à force de persécutions ; mais Jupiter, su
édon. Dans l’ardeur de son attachement, elle obtint pour lui qu’il ne
mourrait
pas ; mais elle avait oublié de demander qu’il fû
endaient la vie insupportable. Il supplia alors Jupiter de le laisser
mourir
. Le Dieu eut pitié des souffrances de Tithon, et
es gracieuses autour des grands arbres. Les Hamadryades naissaient et
mouraient
avec le chêne auquel elles étaient identifiées. O
es voyages ? — Quels actes de faiblesse lui reproche-t-on ? — Comment
mourut
-il ? IV. — Thésée. Thésée, fils d’Égée, r
— Quels chagrins vinrent attrister la fin de sa carrière ? — Comment
mourut
-il ? V. — Jason. Jason, fils d’Eson, roi d
ui épousa-t-il, et quels événements suivirent cette union ? — Comment
mourut
Orphée ? VII. — Castor et Pollux. Castor
n’était autre que Laïus, et la prédiction suivant laquelle il devait
mourir
de la main de son fils se trouva ainsi accomplie.
in de sa vie ? — Ses deux fils ne lui succédèrent-ils pas ? — Comment
mourut
Antigone ? X. — Pélops. Pélops était fils
e de cette trahison, le roi fut renversé au milieu de la carrière. Il
mourut
des suites de cette chute, mais il eut encore le
Agamemnon ? — Quel rôle joua-t-il dans la guerre de Troie ? — Comment
mourut
-il ? Achille. Achille était fils de Pélée,
de sa mère ? — Quels furent ses exploits pendant le siége ? — Comment
mourut
-il ? Ulysse. Ulysse, roi d’Ithaque72 et de
en rivalité avec Ulysse ? — N’y eut-il pas un autre Ajax ? — Comment
mourut
-il ? — Qu’était Cassandre ? (Voyez la note.) N
Philoctète, fils de Pœan, fut le compagnon d’Hercule ; au moment de
mourir
, ce héros lui fit jurer de ne jamais découvrir le
exploits signala-t-il sa valeur pendant le siége de Troie ? — Comment
mourut
-il ? Pâris. Pâris était l’un des fils de P
le remit, dès qu’il eut vu le jour, à un esclave qui devait le faire
mourir
; mais la pitié de sa mère lui sauva la vie, et i
par une flèche empoisonnée que lui avait décochée Philoctète, il alla
mourir
auprès d’Œnone, sur le mont Ida. Questions.
e rendit en Epire, ensuite prit terre à Drépane, en Sicile, où il vit
mourir
son père Anchise. Après lui avoir rendu les derni
ie, arrêtait d’une seule main un char attelé de plusieurs chevaux. Il
mourut
parce que, se trouvant dans une grotte qui s’ébou
ait parler de sa sagesse, qui ne pouvait lui être ravie. On dit qu’il
mourut
pour avoir plaidé avec trop de chaleur la cause d
au bout de dix années, il trouva ses lois tombées en désuétude, et en
mourut
de chagrin. Périandre était roi de Corinthe ;
a loi. Chilon fut éphore à Lacédémone, sa patrie. On rapporte qu’il
mourut
de joie en couronnant son fils, vainqueur aux jeu
ut la ciguë avec une admirable sérénité, entouré de ses disciples, et
mourut
en les consolant. Questions. Qu’étaient les
Qu’était Socrate ? — En quoi consistait son enseignement ? — Comment
mourut
-il ? Explication de la mythologie par l’histo
e de cette ville, qu’il avait prédite, il se rendit à Colophon, où il
mourut
de chagrin pour s’être trouvé moins habile qu’un
la domination des Turcs. 78. Célèbre médecin, fils d’Esculape ; il
mourut
devant Troie. 79. Pyrrhus, fils d’Achille et de
des enfers. En outre Hercule ôta la vie au Tyran Busiris qui faisoit
mourir
les étrangers en les enfermant dans un taureau d’
ans son palais, s’en empara et menaça Admète, prisonnier, de le faire
mourir
s’il ne lui livroit pas Alceste. Admète refusoit
ns le sang de l’Hydre, empoisonna le sang du Centaure qui, se sentant
mourir
, ne songea plus qu’à se venger ; il donna à Déjan
Hercule comprit le sens funeste de cet l’Oracle. Le héros, résigné à
mourir
, obéit, Philoctète alluma le bûcher, Hercule auss
es 12, belle tragédie de Sophocle. Dans cette pièce, Hercule avant de
mourir
dit : « Jupiter me prédit que nul homme vivant ne
ariages qu’après avoir tué trois ennemis à la guerre. Elles faisoient
mourir
ou elles estropioient leurs enfans mâles et élevo
ce le jour de ses noces, elle fut piquée par un serpent en fuyant, et
mourut
de cette piqûre. Les Nymphes tuèrent toutes les a
bien reçus, mais ils y perdirent deux de leurs compagnons, Idmon qui
mourut
d’une blessure faite par un sanglier, et le pilot
Pélias, son oncle, empoisonna Éson, son frère, père de Jason, et fit
mourir
le jeune Promachus, frère de Jason ; mais, suivan
om aux Mèdes. On prétend aussi qu’un des fils de Jason et de Médée ne
mourut
point du coup de poignard qu’il reçut de cette af
e, qui, conduite par la main d’Apollon, l’atteignit au talon, Achille
mourut
de la blessure. On conte encore de ce Prince, que
yant proposé dans son enfance, de vivre long-temps sans gloire, ou de
mourir
jeune et chargé d’honneurs, il choisit le dernier
é, Priam ordonna à un de ses officiers, appelé Archéloüs, de le faire
mourir
; Archéloüs, par l’ordre secret d’Hécube, le donn
de son ami, Oreste ne se montre pas moins généreux, alors Pylade veut
mourir
avec Oreste. Euripide, dans ce combat héroïque, f
difformité ». Oreste massacra Pyrrhus et épousa Hermione. Ce Prince
mourut
de la morsure d’une vipère. Ajax. Ajax
; ce chien fidèle le reconnoît, remue la queue, se traîne vers lui et
meurt
avant de l’atteindre. Ulysse est insulté par les
ches, si on vouloit l’absoudre, et des noires, si on vouloit le faire
mourir
; tous les juges de Mycile n’employèrent que des
avec des lettres adressées à Iobatès père de Sthénobée, pour le faire
mourir
; Bellérophon monta le cheval Pégase, défit la Ch
fit part depuis de tout le gibier qu’il prenoit, et que, lorsqu’elle
mourut
, il se jeta en présence du peuple sur son bûcher
tuné dit en expirant dans l’Œdipe à Colonne de Sophocle « j’achève de
mourir
». 5. Les Dieux dansèrent à ces noces, Minerve y
, qui la chargea du soin d’élever son fils Archémore, ce jeune Prince
mourut
de la morsure d’un serpent. Ce fut à cette occasi
Pour se délasser de ses travaux il composa un recueil d’emblêmes. Il
mourut
à Pavie, en 1550. 59. Les anciens croyoient que
s Acrise, refusant de croire à la visite du plus grand des dieux, fit
mourir
la nourrice de Danaé, et fit enfermer sa fille et
Cette dernière était mortelle, mais Euryale et Sthéno ne pouvaient ni
mourir
ni vieillir. Le Dieu de la mer fut sensible aux c
son époux d’avoir voulu la séduire. Ce prince voulut d’abord le faire
mourir
; mais, respectant les droits de l’hospitalité, i
hez Iobate, roi de Lycie, et père de Sthénobée, en le priant de faire
mourir
Bellérophon, porteur de la lettre. Le héros parti
avoir gouverné son peuple avec beaucoup de douceur et de sagesse, il
mourut
dans l’île de Crète ; on écrivit sur sa tombe : M
avait purifié ce vaisseau jusqu’à celui de son retour, on ne faisait
mourir
aucun prisonnier dans l’Attique. Après la fuite d
es cendres de ce prince, et on les renvoya dans l’île de Crète. Ainsi
mourut
Minos second, qui aurait joui de la réputation d’
tion inutile la firent résoudre à se la donner ; et, ne voulant point
mourir
sans vengeance, elle laissa un billet calomniateu
auteurs immortels ; il craignit d’être surpassé par Talus, et le fit
mourir
secrètement. On le surprit au moment où il recouv
erte pour ce service, Hercule entra dans l’Élide, le vainquit, le fit
mourir
, ainsi que son fils Euryte, et donna la couronne
s’occupa plus que de sa gloire. Avant de rapporter la manière dont il
mourut
, nous devons rappeler que, peu de temps après son
sang de l’hydre, et le blessa mortellement. Nessus se sentant près de
mourir
, donna sa robe à Déjanire, en l’assurant qu’elle
ter ses ordres, et dans peu d’instans il fut réduit en cendres. Ainsi
mourut
le vaillant Alcide, âgé seulement de cinquante-de
a guerre de Troie. L’inconsolable Déjanire ne put lui survivre ; elle
mourut
de douleur à Trachine, et demanda que sa sépultur
atre enfans ; mais Éétès, envieux des richesses de son gendre, le fit
mourir
; et Calciope, pour dérober ses enfans à la barba
lité, femme de Cysicus, ne put survivre à la mort de son époux ; elle
mourut
de douleur et de regrets très-peu de temps après
Mariandyniens, où Lycus, leur roi, les reçut très-bien. Ce fut là que
mourut
le pilote Typhis ; il fut remplacé par Ancée. Une
s ; le même auteur rapporte, au contraire, que son frère Éson le fit
mourir
en le forçant à boire du sang de taureau. Les Arg
vale une robe empoisonnée, semblable à la tunique de Nessus, qui fait
mourir
Glaucé dans les douleurs les plus cruelles. Elle
ais toutes les traditions de la Grèce s’accordent pour dire que Jason
mourut
dans la Thessalie. Elles assurent que pendant le
ortel en sa qualité de fils de Jupiter ; il pria son père de le faire
mourir
, ou de lui permettre de partager son immortalité
, les Parques mirent dans le feu un tison, et prédirent que ce prince
mourrait
aussitôt que le tison serait réduit en cendres. L
ible spectacle : elle se donna la mort, et les deux sœurs de Méléagre
moururent
aussi de regret. On publia qu’elles avaient été c
. Œdipe, à ce que rapportent quelques auteurs, s’arracha les yeux, et
mourut
dans l’Attique, où Thésée lui avait accordé un as
Hercule, issu des rois d’Argos, avait détruit la ville de Troie, fait
mourir
Laomédon, et enlevé Hésione, sa fille. « Le souve
n trouva son trône et son lit profanés par un indigne usurpateur ; il
mourut
assassiné par Clytemnestre, son épouse, qui, quel
qui a servi long-temps à désigner les premiers rois de Suède. Gylphe
mourut
ou fut oublié. Odin gouverna avec un empire absol
nt que le terme de la vie d’un homme pouvait être recule si quelqu’un
mourait
pour lui. Lorsque quelque guerrier célèbre ou que
e Nislheim, séjour composé de neuf mondes, et réservé à tous ceux qui
mouraient
de maladie ou de vieillesse. Héla, ou la mort, y
l’esprit protecteur se montrait à lui dans la situation où il devait
mourir
, et il poussait des cris plaintifs. A la mort des
vie plus heureuse. Ils mettaient une grande différence entre ceux qui
mouraient
paisiblement au milieu de leurs parens ou amis, e
phant, Le chêne vigoureux crie, éclate et se fend. Ce Roi de la forêt
meurt
, avec lui sans nombre Expirent les sujets que pro
montagnes, Et fracassés, rompus, roulent dans les campagnes. L’oiseau
meurt
dans les airs, le cerf dans les forêts, L’innocen
l’hymen de Sophie Qui lui prodigue et ses soins et son lait, Sentant
mourir
un besoin satisfait, S’attache encor aux sources
rbare les condamnait à être enterrées vives dans une caverne où elles
mouraient
de faim. Le culte de Vesta remontait jusqu’au tem
Vigée 125. Au général Desaix, tué à la bataille de Marengo. Tu
meurs
, brave Desaix ! tu meurs ! ah ! peux-tu croire Qu
Desaix, tué à la bataille de Marengo. Tu meurs, brave Desaix ! tu
meurs
! ah ! peux-tu croire Que l’éclat de ton nom s’ét
Objet de ses douleurs. Bodart 128. Épitaphe d’Estelle Finguerlin,
morte
à la fleur de son âge. Jeune beauté, sensible
lus sage comme le plus spirituel et le plus beau des Bergers. Daphnis
mourut
à la fleur de son âge. Toutes les Nymphes le pleu
Et parer nos champs ! Malheureuse celle Qui vit se flétrir Tomber et
mourir
Une fleur si belle ! Depuis ce malheur, Quelles s
mée, Elle se fend, et perd le suc qui la nourrit. L’herbe se sèche et
meurt
; l’arbre brûle et périt : Et l’aride moisson, qu
s pria de lui permettre, de toucher encore une fois sa lyre, avant de
mourir
. Ayant obtenu d’eux cette grace, il se plaça sur
, Prend un glaive, à son bras dès long-temps étranger, Et s’apprête à
mourir
plutôt qu’à se venger. Dans la cour du palais, de
exploits ; Dis au fils de Thétis que son sang dégénère ; Mais avant,
meurs
! » Il dit ; et, d’un bras sanguinaire, Du monarq
scagne par la main, et l’embarqua avec lui sur ses vaisseaux. Anchise
mourut
depuis en Sicile, où son fils lui éleva un tombea
rt Un trait part… Mais quel Dieu rend ce trait inutile ? Il tombe, et
meurt
aux pieds du colosse immobile. Un vain peuple app
et l’enfant qui vient de naître à un officier, avec ordre de le faire
mourir
. Celui-ci, touché de pitié, se borne à le suspend
u’il mange… Pauvre insensé ! pour prix de ce repas étrange,
Meurs
de faim sur ton coffre fort. Pétronne. — Deguer
ort Ses yeux déjà chargés des ombres de la mort, La voit, soupire, et
meurt
, content de l’avoir vue. Elle aperçoit son voile,
Soudain elle saisit le fer encor fumant, L’enfonce dans son cœur, et
meurt
sur son amant. Son vœu fut exaucé des Dieux qui l
otre amour ! la foi que tu m’avais donnée ! Quoi ! la triste Didon, à
mourir
condamnée ? Rien ne t’arrête : Hélas ! si tu fuis
amnée ? Rien ne t’arrête : Hélas ! si tu fuis pour toujours, Fais-moi
mourir
, ingrat ! sans exposer tes jours. Vois ce ciel or
a foi jurée, Sans espoir de retour, il me quitte aujourd’hui, Moi qui
mourrais
plutôt que de vivre sans lui ! Et qu’ai-je fait,
ne. Mais tu me fuis en vain, mon ombre te suivra. Tremble, ingrat, je
mourrai
; mais ma haine vivra. Tu vas fonder le trône où
amme, Contre lui, justes Dieux, ne les exaucez pas. (elle se frappe.)
Mourons
… à cet ingrat, pardonnez mon trépas… Et toi dont
181. Alceste, Fille de Pélias et Femme d’Admète. Admète se
mourait
: Alceste consulta l’Oracle sur le sort de cet ép
iné. Le Ciel, à mes enfans, veut ravir une mère. O vous ! pour qui je
meurs
, écoutez ma prière : Je ne demande pas, pour prix
doucir tes maux, Pour t’offrir les secours de l’amour maternelle ? Je
meurs
. Ah ! par pitié pour moi-même et pour elle, Admèt
je l’ai vu de mes yeux, Je l’ai vu qui frappait ce monstre audacieux.
Meurs
, tyran, disait-il : Dieux ! prenez vos victimes.
ctor est au rivage, armé pour la défendre. Le premier, par sa main tu
meurs
, Protésilas ! Combien, parmi les Grecs, de chefs
Et debout sur son char : Guerrier, qui que tu sois, Console-toi ; tu
meurs
par la main d’Éacide. Un dard suit sa parole ; et
référé… ………………………… Narcisse inanimé, Sur le gazon épais, tombe et
meurt
consumé. Ses sœurs, en gémissant, préparent les g
ercher ton image charmante ; Mais, non, je suis Déesse, et je ne puis
mourir
. Eh bien, Reine des morts, Divinité barbare, Puis
n Temple, et les en fit les Ministres. Il leur promit encor qu’ils ne
mourraient
pas l’un sans l’autre. Parvenus à l’extrême vieil
puissante Voulait favoriser jusqu’au bout deux mortels, Ensemble nous
mourrions
en servant vos autels. Cloton ferait d’un coup ce
elle à cette dernière heure, Recevez mes adieux ; il est temps que je
meure
, Que je termine enfin ma plainte et mes revers :
appe au visage. Sa rivale ne peut endurer cet outrage. Elle cherche à
mourir
à l’aide d’un cordon, La pitié de Pallas ne fut p
Son sang s’est refroidi ; son coloris s’efface. Sa lèvre est pâle et
morte
, et sa langue se glace. Rien ne vit plus en elle.
puis me baisser, Soulevé dans vos bras, qu’il vienne m’embrasser. Je
meurs
; vous entendez ma parole dernière. Ne prenez pas
t le feuillage sombre et les rameaux épais, Du Dieu de la clarté font
mourir
tous les traits ; Sous la noire épaisseur des orm
endre Les plaisirs purs que goûtaient nos aïeux ; Le Dieu des Ris qui
mourut
avec eux, Nouveau Phénix renaîtra de sa cendre, E
iner les jours, Voit son fils au berceau qui périt sans secours. Ici,
meurt
dans la rage une famille entière ; Plus loin, des
our aller dans Paris, Errant et malheureux, pleurer sur ses débris ?…
Meurs
, avant de sentir mes maux et ta misère ; Rends-mo
ait souilla la pureté, Empoisonna les lacs, infecta les herbages, Fit
mourir
les troupeaux et les monstres sauvages. Mais quel
fibres corrompues, Et les fêtes des Dieux restent interrompues. Tout
meurt
dans le bercail ; dans les champs tout périt : L’
ant sous l’aiguillon, D’un sang mêlé d’écume, inonder son sillon ? Il
meurt
. L’autre affligé de la mort de son frère, Regagne
suc mortel. En quelque lieu qu’il se repose, On voit le feuillage
mourir
; Elle vole de rose en rose, De lys en lys, sans
ertu ? Elle-même est sa récompense ; Socrate pardonne à l’offense, Il
meurt
, et n’est point abattu. Cromwel mourut dans les a
ocrate pardonne à l’offense, Il meurt, et n’est point abattu. Cromwel
mourut
dans les alarmes ; Ses remords furent ses bourrea
e : soyons à son égard Grecs et Romains ; soyons Français : vivons et
mourons
pour la Patrie. Amour de nos foyers, quelle e
. Laissez un deuil pusillanime : Croyez-en le Dieu qui m’anime, Je ne
mourrai
point tout entier : Eh ! ne voyez-vous pas la Glo
de l’abyme éternel, Tout n’étoit rien. La nature enchaînée, Oisive et
morte
, avant que d’être née, Sans mouvement, sans forme
u. Cette ruse ne put cependant suffire à la voracité d’Erésichton qui
mourut
misérablement en dévorant ses propres membres. L
’on donna le nom d’Hamadryades aux nymphes que l’on croyoit naître et
mourir
avec les chênes. Les nymphes des vallons et des p
s d’Éole, étoit un insigne brigand qui désoloit l’Attique, et faisoit
mourir
de divers supplices touts les étrangers qui tombo
voit enlevé son fils. Elle la persécuta si cruellement qu’elle la fit
mourir
. Mais Jupiter lui rendit la vie, et lui donna l’i
ter ces eaux. Il y resta toujours occupé à se regarder, et s’y laissa
mourir
. Le devin Tirésias avoit prédit à ses parents, qu
qu’il inspire. Son baleine en cent lieux répand l’aridité : Le fruit
meurt
en naissant de son germe infecté ; Les épis renve
es, le jour même de ses noces avec Orphée, fut piquée d’un serpent et
mourut
sur le champ. Les nymphes, pour venger leur compa
at qu’il leur livra pour venger son fils Androgée qu’ils avoient fait
mourir
. D. Dites comment Thésée vainquit le Minotaure.
n mariage. Mais ensuite il envia les trésors de son gendre, et le fit
mourir
pour s’en rendre maître : Jason, et un grand nomb
es ministres du temple qui avoit remplacé leur cabane, et de ne point
mourir
l’un sans l’autre. Leurs vœux furent exaucés. Lor
ans un château. En arrivant, il dit à son épouse, que Philomèle étoit
morte
dans le voyage. Progné pleura sa sœur, et lui fit
sa victime ; Dans le sang de son frère il semble se baigner : « Et tu
meurs
, lui dit-il, et moi je vais régner. » Regarde dan
victoire : » Va rougir aux enfers de l’excès de ma gloire ; » Et pour
mourir
encore avec plus de regret, » Traître, songe en m
mourir encore avec plus de regret, » Traître, songe en mourant que tu
meurs
mon sujet. » En achevant ces mots, d’une démarche
ui, privé du tombeau, réclamoit son appui, Et, pour l’ensevelir, elle
meurt
avec lui. ( Legouvé.) Pélops. D. Racontez l’hist
s donne un conseil qu’à peine je reçoi ; Du coup qui vous attend vous
mourrez
moins que moi. Montrez, en expiant, de qui vous ê
et n’échappa même pas aux railleries d’Hélène, son épouse. D. Comment
mourut
Agamemnon ? R. Agamemnon, de retour à Mycènes, a
’il s’éleva une dispute célèbre entre Oreste et Pylade : l’un vouloit
mourir
pour l’autre. Le sort tomba sur Oreste ; mais, au
ous perdez votre fils, et je perds un ami. » ( Voltaire.) D. Comment
mourut
Achille ? R. Achille, pendant une trêve, avoit v
Pâris lança une flèche empoisonnée dans le talon d’Achille. Le héros
mourut
sur le champ. Apollon, dit-on, avoit dirigé la fl
e à ta colère, Pour être du malheur un modèle accompli : Hé bien ! je
meurs
content, et mon sort est rempli. Où sont ces deux
is, il fut reconnu par un chien qu’il avoit laissé en partant, et qui
mourut
de joie d’avoir retrouvé son maître. Il se découv
’il tua, avec le secours de son fils et de ses serviteurs. D. Comment
mourut
Ulysse ? R. Ce prince régnoit paisiblement dans
e, Prend un glaive à son bras dès long-temps étranger, Et s’apprête à
mourir
plutôt qu’à se venger. Dans la cour du palais, de
loits ; » Dis au fils de Thétis que son sang dégénère ; » Mais avant,
meurs
!… » Il dit, et, d’un bras sanguinaire, Du monarq
s malheurs qui seroient la suite de ce funeste enlèvement. D. Comment
mourut
Pâris ? R. Pâris, pendant le siége de Troie, com
mort à Achille. Philoctète le perça d’une de ses flèches. Pâris alla
mourir
entre les bras de sa chère Œnone, qui lui pardonn
t, Un trait part… Mais quel dieu rend ce trait inutile ? Il tombe, et
meurt
aux pieds du colosse immobile. Un vain peuple app
ent de régner, une mort malheureuse » L’enlève avant le temps ! qu’il
meure
sans secours, » Et que son corps sanglant reste e
il étoit consacré. Artémise ne vit point la fin de cet ouvrage. Elle
mourut
du chagrin que lui causa la perte de son mari, l’
consiste dans la santé, et celle de l’esprit dans le savoir. Thalès
mourut
à quatre-vingt-dix ans, sans avoir été marié. Sa
i toi-même, et ne desire rien de trop avantageux. On dit que Chilon
mourut
de joie, en embrassant soit fils qui avoit rempor
le prince qui ne croit rien de ce que lui disent les courtisans ! Il
mourut
vers l’an 560 avant Jésus-Christ, dans sa soixant
rez envers votre père, tels seront envers vous vos enfants Pittacus
mourut
l’an 579 avant Jésus-Christ, à soixante-dix ans.
on argent Absent. Quoi ! dit-il, sans
mourir
je perdrai cette somme ! Je ne me pendrai pas ! e
nti, Dit que le lièvre est reparti. Le pauvre malheureux vient
mourir
à son gîte. La perdrix le raille et lui di
Pourquoi, tandis que l’Ambrosie Selon ton gré te rassasie, Tes enfans
meurent
-ils de faim ? Par toi nos champs sont revêtu
phant, Le chêne vigoureux crie, éclate et se fend. Ce Roi de la forêt
meurt
, avec lui sans nombre Expirent les sujets que pro
montagnes, Et fracassés, rompus, roulent dans les campagnes. L’oiseau
meurt
dans les airs, le cerf dans les forêts, L’innocen
lus sage comme le plus spirituel et le plus beau des Bergers. Daphnis
mourut
à la fleur de son âge. Toutes les Nymphes le pleu
Et parer nos champs ! Malheureuse celle Qui vit se flétrir Tomber et
mourir
Une fleur si belle ! Depuis ce malheur, Quelles s
ée, Elle se fend, et perd le suc qui la nourrit : L’herbe se sèche et
meurt
; l’arbre brûle et périt, Et l’aride moisson, qu’
onstre : accourez, mes compagnes ; Frappez, mes Sœurs, frappez, qu’il
meure
sous nos coups ! Chacune fond sur lui, l’œil arde
s pria de lui permettre, de toucher encore une fois sa lyre, avant de
mourir
. Ayant obtenu d’eux cette grace, il se plaça sur
pire, Il ne peut plus survivre à son affreux destin, Et veut du moins
mourir
les armes à la main. Il couvre d’un harnois, dont
fendre. Viens ici : cet autel, nous protégera tous ; Ou du moins nous
mourrons
tous deux des mêmes coups. Elle dit, et fait plac
lier est à peine effleuré. Eh bien, répond Pyrrhus, si j’ai dégénéré,
Meurs
, et cours à mon père en porter la nouvelle. Il en
scagne par la main, et l’embarqua avec lui sur ses vaisseaux. Anchise
mourut
depuis en Sicile, où son fils lui éleva un tombea
rt Un trait part… Mais quel Dieu rend ce trait inutile ? Il tombe, et
meurt
aux pieds du colosse immobile. Un vain peuple app
et l’Enfant qui vient de naître à un officier, avec ordre de le faire
mourir
. Celui-ci, touché de pitié, se borne à le suspend
qu’il mange… Pauvre insensé ! pour prix de ce repas étrange,
Meurs
de faim sur ton coffre fort. Pétronne. — Deguer
rt Ses yeux déjà couverts des ombres de la mort, La voit, soupire, et
meurt
content de l’avoir vue. Il expire. Le voile et l’
reur Pyrame de ses jours a pu trancher la fleur. Pyrame ! eh quoi, tu
meurs
pour m’avoir trop aimée ! Tu meurs ! et contre to
her la fleur. Pyrame ! eh quoi, tu meurs pour m’avoir trop aimée ! Tu
meurs
! et contre toi ta main s’est donc armée ? Je sau
. Soudain elle saisit le fer encor fumant ; Elle se frappe, tombe, et
meurt
sur son amant. Sensibles à leurs feux, les Nymphe
a foi jurée, Sans espoir de retour, il me quitte aujourd’hui, Moi qui
mourrais
plutôt que de vivre sans lui ! Et qu’ai-je fait,
gne. Mais tu me fuis envain, mon ombre te suivra. Tremble, ingrat, je
mourrai
; mais ma haine vivra. Tu vas fonder le trône où
amme, Contre lui, justes Dieux, ne les exaucez pas. (elle se frappe.)
Mourons
… à cet ingrat, pardonnez mou trépas… Et toi dont
nourrir. De Schosne 181. Pour le buste d’une jeune Dame de Lyon,
morte
à la suite de ses couches. Contemplons, dans
i que la Vertu, Delphire est immortelle, Elle n’est point
morte
… elle dort182. Young , les yeux fixés sur troi
iné. Le Ciel, à mes enfans, veut ravir une mère. O vous ! pour qui je
meurs
, écoutez ma prière : Je ne ne demande pas, pour p
doucir tes maux, Pour t’offrir les secours de l’amour maternelle ? Je
meurs
. Ah ! par pitié pour moi-même et pour elle, Admèt
je l’ai vu de mes yeux, Je l’ai vu qui frappoit ce monstre audacieux.
Meurs
, tyran, disoit-il : Dieux ! prenez vos victimes.
odie, Se fit entendre au Chat-huant, Et le triste oiseau sur le champ
Mourut
, dit-on, de jalousie, Non, beau Cygne, c’est tro
ho préféré… ………………………… Narcisse inanimé, Sur le gazon épais, tombe et
meurt
consumé. Ses Sœurs, en gémissant, préparent les g
ercher ton image charmante ; Mais, non, je suis Déesse, et je ne puis
mourir
. Eh bien, Reine des morts, Divinité barbare, Puis
puissante Vouloit favoriser jusqu’au bout deux mortels, Ensemble nous
mourrions
en servant vos autels. Cloton feroit d’un coup ce
elle à cette dernière heure, Recevez mes adieux ; il est temps que je
meure
, Que je termine enfin ma plainte et mes revers :
rmis de me baisser, Elevez jusqu’à moi mon fils… pour l’embrasser. Je
meurs
… ma voix s’éteint… et ma langue glacée, Sous l’éc
t le feuillage sombre et les rameaux épais, Du Dieu de la clarté font
mourir
tous les traits ; Sous la noire épaisseur des orm
endre Les plaisirs purs que goûtoient nos aïeux ; Le Dieu des Ris qui
mourut
avec eux, Nouveau Phénix renaîtra de sa cendre, E
iner les jours, Voit son fils au berceau qui périt sans secours. Ici,
meurt
dans la rage une famille entière ; Plus loin, des
our aller dans Paris, Errant et malheureux, pleurer sur ses débris ?…
Meurs
, avant de sentir mes maux et ta misère ; Rends-mo
oit souilla la pureté, Empoisonna les lacs, infecta les herbages, Fit
mourir
les troupeaux et les monstres sauvages. Mais quel
fibres corrompues, Et les fêtes des Dieux restent interrompues. Tout
meurt
dans le bercail ; dans les champs tout périt : L’
ant sous l’aiguillon, D’un sang mêlé d’écume, inonder son sillon ? Il
meurt
. L’autre affligé de la mort de son frère, Regagne
uc mortel. En quelque lieu qu’il se repose, On voit le feuillage
mourir
; Elle vole de rose en rose, De lys en lys, sans
ertu ? Elle-même est sa récompense ; Socrate pardonne à l’offense, Il
meurt
, et n’est point abattu. Cromwel mourut dans les a
ocrate pardonne à l’offense, Il meurt, et n’est point abattu. Cromwel
mourut
dans les alarmes ; Ses remords furent ses bourrea
e : soyons à son égard Grecs et Romains ; soyons Français : vivons et
mourons
pour la Patrie. Amour de nos foyers, quelle
. Laissez un deuil pusillanime : Croyez-en le Dieu qui m’anime, Je ne
mourrai
point tout entier : Eh ! ne voyez-vous pas la Glo
XXX Stato delle anime dopo la
morte
, secondo la Mitologia Abbiamo veduto nel N. XXV
nel N. XXVIII che i Campi Elisii erano il soggiorno dei buoni dopo la
morte
, e il Tartaro, dei malvagi. Secondo gli antichi m
potentemente annoiato di quel soggiorno, anche pochi anni dopo la sua
morte
; e parlando con Ulisse che era andato a visitare
e era andato a visitare il regno delle ombre, « Non consolarmi della
morte
, o Ulisse, « Replicava il Pelide. Io pria torrei
è Virgilio, nel dare un’idea generale dello stato delle anime dopo la
morte
, accenna ancora la dottrina della Metempsicòsi, n
’istmo di Corinto co’suoi ladroneggi e colle sue crudeltà ; e dopo la
morte
fu condannato nel Tartaro a spinger sulla cima di
o per venti anni a Crotone, passò a Metaponto ed ivi morì ; e dopo la
morte
fu più ancora ammirato che in vita, poichè la sua
cmon, fils lui-même de Manès. Mais ce roi, qui enfanta des immortels,
mourut
pour s’être simplement trop échauffé à la chasse.
ar alors Sangaride, qui n’est plus la mère, mais la maîtresse d’Atys,
meurt
par suite des incisions que Cybèle fait sur un pi
s rappelant les mutilations du jeune dieu, ou celles qui avaient fait
mourir
sa maîtresse. Le second jour, pouvant être regard
ssipa facilement cet orage, et ce fut son dernier exploit. Ensuite il
mourut
de vieillesse en Crète. Les Grecs avaient remplac
bûches, et chercha au moins à le charger de fers, ne pouvant le faire
mourir
vu sa qualité d’immortel. Jupiter ne tarda pas à
e l’on raconte encore autrement en disant que Sisyphe, à l’instant de
mourir
, ordonna à sa femme, pour éprouver son amour, de
? Habiter dans un temple qui vous soit consacré, répond Philémon, et
mourir
ensemble, ajoute sa femme. Tout à coup le temple
tiers du royaume, et Mégapenthe ayant refusé, une des Prœtides vint à
mourir
; alors celui-ci doubla sa demande, et l’obtint,
de son père ; Erope, fille de Céphé, s’étant éprise de Mars, et étant
morte
dans l’enfantement, eut encore assez de lait pour
ou Eropus, fils d’Érope, reçut le premier nom parce que sa mère étant
morte
dans les douleurs de l’enfantement, lui fournit e
château, puis il revint auprès de Prognée lui dire que sa sœur était
morte
pendant le trajet. Cependant Philomèle ayant trac
s fils de Jupiter et de la nymphe Orchoménienne ou Orchoménide Elare,
morte
en le mettant au jour, ayant cherché à porter att
es Latonides ou enfans de Latone, accoururent à son secours, et Titye
mourut
percé de leurs flèches ; d’autres soutiennent qu’
é à la chasse par un lion, Perdicca qui devint amoureux de sa mère et
mourut
de consomption, Saron, ancien roi de Trézène qui
t tua ensuite par jalousie. Cependant, suivant quelques écrivains, il
mourut
de la piqûre d’un taon, et fut après sa mort plac
hasseur que ses chiens, après l’avoir perdu, on ne sait trop comment,
moururent
de douleur. On dit encore que la chaste déesse se
rentes espèces. Le roi de Thessalie, désolé de cette nouvelle, allait
mourir
de chagrin, quand il eut recours à Apollon. Aussi
une fable, et l’on dit qu’Alceste ayant eu en effet la générosité de
mourir
pour son mari, son dévouement affligea tellement
dans son ventre, c’est une plaisanterie faisant allusion à Jonas qui
mourut
en 761 av. J.-C., tandis que la prise et le sac d
à la chasse par un serpent appelé Seps, d’où vint à la contrée où il
mourut
le nom de Sepsa. Enfin Hyacinthe est l’un des fav
, son père furieux prend sur ce même autel un tison enflammé, et fait
mourir
Botrès sous les coups de cette arme sacrée. Cepen
ect sévère et au regard sinistre, sa tunique était de couleur feuille
morte
, il tenait dans la main droite un bâton augural e
la reconduisaient dans sa cellule, afin qu’elle pût s’y reposer ou y
mourir
des fatigues qu’elle venait d’éprouver, chose du
s cornes de bélier, en voici la cause : Bacchus étant sur le point de
mourir
de soif dans les deserts de l’Arabie, implora Jup
s Grecs, tué devant Troie par Achille, Ethion, devin que nous verrons
mourir
aux noces de Persée et d’Andromède. Eurydamas, or
fit charger de chaînes, et ordonna au prisonnier Thestor de la faire
mourir
secrètement. Au moment où celui-ci allait exécute
réconcilia avec elle ; mais étant ensuite devenu infidèle, Procris en
mourut
de regret. Aurore, après avoir eu un fils de Céph
de Diane qui fit sortir de la terre un scorpion dont la piqûre le fit
mourir
, ou bien elle le fit périr à coups de flèches par
t encore à Apollon. Diane, fâchée d’avoir ôté la vie au bel Orion qui
mourut
dans le temps que le soleil parcourt le signe du
unit en lui perçant la langue d’un coup de flèche, blessure dont elle
mourut
peu de temps après. Cette perte affligea tellemen
a sur elle que les mépris d’Apollon : alors désespérée elle se laissa
mourir
de faim, couchée sur la terre, les cheveux épars
arbre à l’encens et le tournesol, et que le voisinage de celui-ci fit
mourir
le premier. Les Grecs donnèrent encore le nom de
s les honneurs divins, de même qu’Arsinoé à Sparte. Cette Coronis qui
mourut
peut-être après avoir eu une intrigue avec quelqu
ysotémis fut une des maîtresses et l’une des filles d’Apollon : étant
morte
encore enfant il la plaça dans le ciel sans qu’on
sous laquelle il succomba ; Electryone, fille du soleil et de Rhodès,
mourut
vierge et fut une des divinités des Rhodiens ; El
on et de Coronis, fille elle-même de Phlégyas, héros que nous verrons
mourir
plus tard, et sœur d’Ixion. Ils donnaient à ce pr
’un bois sacré dans l’enceinte duquel on ne pouvait laisser ni malade
mourir
, ni femme accoucher. Les environs étaient parsemé
es chaleurs dont son royaume fut désolé, et se noya dans l’Eridan, ou
mourut
fort jeune, d’après Lucien, en laissant ses obser
rouvé sa naissance équivoque et coupable, punit sa mère en la faisant
mourir
; le second, Linus, était né de Terpsichore ou de
, sa mère est restée inconnue ; Parthenos était né de Chrysotémis, il
mourut
jeune et fut placé avec sa mère, par Apollon, dan
ts, et pour l’en empêcher d’une manière positive, résolut de le faire
mourir
. D'abord il tua l’un des dragons qui tiraient son
elle par devenir ? on l’ignore, et l’on ne sait pas davantage comment
mourut
Erysichton, que l’on avait surnommé à cause de sa
désordonnée pour tous les hommes qu’elles voyaient ; la dernière fut
mourir
en Egypte. Les Phéniciens auxquels on a emprunté
de la beauté, et les passa toujours avec elle. Une autre légende fait
mourir
, comme nous le savons, ce beau jeune homme à la c
eine devint nourrice du fils du roi, le jeune Ophelte, qu’elle laissa
mourir
de la morsure d’un serpent ; puis elle fut jetée
s’échapper du toit paternel, fut réjoindre son amant à Athènes, et y
mourut
dans les douleurs de l’enfantement. Déjà l’on all
ias, pour le détourner de ce malheur, eût prédit à ses parents, qu’il
mourrait
dès qu’il se verrait ; en conséquence on éloigna
t appris, par un oracle, que sa couronne lui serait enlevée, et qu’il
mourrait
de la main de son petit-fils, avait fait enfermer
sa première figure. Ce fut là qu’elle accoucha d’Epaphus ; mais étant
morte
quelque temps plus tard, les Egyptiens l’adorèren
aux horribles mutilations qu’ils exercèrent sur lui avant de le faire
mourir
. Ménélas ensuite la reprit, et vécut avec elle sa
et Cranechme. L'on croit pourtant que ce Cranaüs succéda à Cécrops et
mourut
entre les années 1590 et 1532 av. J.-C. Du reste
bes, délivra sa mère et la vengea des outrages de Lycus en le faisant
mourir
. Puis il attacha Dircé épouse de Lycus, aux corne
a peau de bouc ; Triambus ou le triomphant ; Thyrhenoletès ou qui fit
mourir
les matelots Tyrrheniens ; Vitisator ou le plante
nt de la plus profonde douleur : Oh ! qui que vous soyez, laissez-moi
mourir
, maintenant la vie m’est à charge, et je ne puis
re, fit le bonheur de son époux pendant de longues années, puis enfin
mourut
et fut transportée au ciel où elle brille parmi l
e se pendit ; d’autres disent qu’elle mit au jour Staphyle et qu’elle
mourut
quelque temps après. Jupiter les transporta dans
lurent qu’il serait plus heureux pour homme de ne jamais naître ou de
mourir
immédiatement après sa naissance, plutôt que de v
s formes ; ils présidaient plus spécialement aux travaux agricoles et
mouraient
, dit-on, après une vie de plusieurs siècles. Ils
ux, qu’il supplia Jupiter de rendre son frère à la vie ou de le faire
mourir
lui-même, mais cette grâce ne pouvant être accord
ollux fut partagée entre les deux frères, de sorte qu’ils vivaient et
mouraient
alternativement, ou chaque jour, ou d’après quelq
ne de Crès que l’on personnifie les premiers habitans de la Crète. Il
mourut
et laissa son fils Tale sur le trône. Crinacus,
tre pas issu des dieux. Mais la preuve que Phaéthon lui en donna, fit
mourir
ce fils d’Apollon. Ethalion, fils de Jupiter et
accès de fureur ; Zacinthe, Béotien, qui suivit Hercule en Espagne et
mourut
dans l’ile de la mer Ionienne, qui portait son no
logie mystérieuse d’Osiris, et même, disait-on, la magie ; ensuite il
mourut
en Égypte ou en Espagne. Les anciens Grecs admett
igés plusieurs fois de lui déclarer la guerre et de le forcer à aller
mourir
en Égypte ou en Espagne, où l’on montra long-temp
storale des Muses ; il était en outre si bon chasseur, que ses chiens
moururent
de douleur de l’avoir perdu ; l’autre ayant juré
Crète fut, dit-on, étouffé dans le bain par les filles de Cocalus, et
mourut
trente trois ans après la guerre de Troie ; il eu
ite, après y avoir d’abord refusé, puis admis le culte de Bacchus, il
mourut
on ne sait trop comment, quoique plusieurs auteur
naltérable. Titye, Géant, fils de Jupiter et de la nymphe Élara, qui
mourut
en le mettant au monde, d’où l’on supposa qu’il s
r un asile en Illyrie, où il régna sur les Enchéliens. C’est là qu’il
mourut
de vieillesse ainsi que son épouse Harmonie. Cadm
urs attribuaient ce fils à Phénix, frère de Cadmus. Polydore, près de
mourir
, confia le royaume de Thèbes et son fils à Nyctée
upille qui eut le bonheur ou le bon esprit de les éviter. Enfin Lycus
mourut
et les Thébains rendirent à Laïus la couronne que
son beau-frère, puis il fut se cacher, son art lui ayant appris qu’il
mourrait
dans une expédition contre Thèbes. Malheureusemen
s chefs Argiens y périt ; ce fut Égialée, fils d’Adraste qui, dit-on,
mourut
à Mégare, du chagrin que lui causa cette perte. D
ainqueur il tuait le vaincu, Thesée enfin lui arracha la vie. Cercyon
mourut
sans enfans, il n’avait eu qu’une fille nommée Al
ans enfans, il n’avait eu qu’une fille nommée Alope, encore la fit-il
mourir
lorsqu’il eut appris qu’elle avait un commerce av
xception de Nestor. Cette défaite affligea tellement Nélée, qu’il fut
mourir
à Corynthe, où Sisyphe son ami, l’ensevelit si my
ycus que tourmentait Amycus. Dans cette contrée les Argonautes virent
mourir
deux de leurs compagnons, savoir : Idmon le devin
e dépouille du bélier de Phryxus, mais il prit la résolution de faire
mourir
Jason et ses compagnons et de brûler leur vaissea
in d’y réclamer sa couronne : mais Pélias refuse, alors Médée le fait
mourir
. Cependant Jason n’en eut pas pour cela la couron
héros et fit périr sa nouvelle épouse ; Jason resta à Corynthe où il
mourut
, sans laisser de postérité, et sans avoir jamais
retourna dans le Péloponèse, partagea ce royaume à ses enfans et fut
mourir
dans la colonie qu’il avait fondée. Il nourrissai
vie, parce que l’oracle consulté avait dit qu’il fallait que le chef
mourût
pour les sauver. Oïlée, fils du roi Locrien Oded
t la porta toujours comme un monument de sa première victoire. Il fit
mourir
du supplice du talion Sinis, célèbre pillard de l
déshonorer, et qu’elle n’avait pu éviter ce malheur qu’en se laissant
mourir
. Aussitôt Thésée furieux et égaré par le mensonge
aissance de Méléagre, Althée consulta l’oracle, et apprit que ce fils
mourrait
dès que le tison, alors brûlant dans son foyer, s
furies auxquelles il était dévoué, abrègent sa vie : alors son épouse
meurt
de chagrin, et sa mère, cause de sa mort, se pend
; ce que l’on peut traduire moins poétiquement en disant qu’alors il
mourut
. Il nous reste enfin à parler d’un dernier fils d
hes des forêts, aussi multipliées que les arbres, elles naissaient et
mouraient
avec celui auquel leur existence était intimement
lles ne lui révélaient qu’une partie de ses destinées et le faisaient
mourir
par tel moyen qui leur plaisait ; elles reconduis
mariages que bien malgré lui ; car il avait appris de l’oracle qu’il
mourrait
sous les coups d’un de ses gendres. Cependant vou
jeux olympiques ; ensuite, il vainquit Illos dans une autre guerre et
mourut
chargé de jours, de gloire, de richesses et de pu
il donna sa fille Ethra en mariage à Égée, roi d’Athènes. Plisthène
mourut
jeune, mais vécut pour la postérité dans la perso
er de Mycènes. Que devint Thyeste ? on ne sait trop, peut-être fut-il
mourir
dans l’île de Cythère ? Quant à Égisthe, il se ré
cole, père de Sphile, et tué par Enée ; Canobe, pilote de Ménélas, il
mourut
sur la côte égyptienne à son retour, avec sa femm
et de Clytemnestre ne vengeât la mort de son père, voulut aussi faire
mourir
cet enfant, à peine âgé de dix ou douze ans, et é
ié d’Oreste et de Pylade si célèbre. Chacun voulait sauver son ami et
mourir
à sa place, le sort ayant décidé qu’Oreste serait
massacrer par le peuple de cette ville, épousa Hermione sa veuve, et
mourut
à Orestée, en Arcadie, mordu au talon par un serp
it d’une gloire immortelle s’il se rendait devant Troie, mais qu’il y
mourrait
, le conduisit à l’âge de neuf ans, habillé en fil
est frappé au talon par une flèche lâchement décochée par Pâris et il
meurt
. Aussitôt sa jeune fiancée retourne à Troie, mais
pillage de Troie, épousa Hermione, fille de Ménélas et d’Hélène, et y
mourut
assassiné par Machéré ou par le peuple de Delphes
Calchas, cet oracle des Grecs ne put survivre à cette humiliation et
mourut
accablé de chagrin. Diomède, fils de Tydée et de
t chercher un asile dans la grande Grèce, où il fonda Salente et il y
mourut
. Machaon, fils d’Épione ou d’Arsinoé, et descend
ippotion et Acamas. Après la prise de Troie, il revint en Crète où il
mourut
. On lui éleva un tombeau à Cnosse. Nestor ou Pyl
mme enchaînés, au point que, ne pouvant aller ni boire ni manger, ils
mouraient
sur place, sans avoir pu s’en éloigner. Orphée, e
n d’Ulysse, le vieil Argus, le reconnaît après vingt ans d’absence et
meurt
de joie en essayant de se traîner jusqu’à lui ; m
nt ses états, mais on ignore exactement quand et de quelle manière il
mourut
. Cependant, la fable la plus suivie, prétend que,
l’accomplissement d’un oracle de Tirésias qui lui avait prédit qu’il
mourrait
de la main de son fils ; car, craignant alors Tél
u’il demande. Quelque temps après, lors du pillage de la ville, Priam
mourut
, tué par Pyrrhus, entouré de ses enfans massacrés
euse Andromaque, la chargea de chaînes, et l’eût indubitablement fait
mourir
, si l’ombre de Pélée, père d’Achille, ne fût venu
e de Buthrote ; puis elle retourna en Asie avec son fils Pergame et y
mourut
. Astyanax, avons-nous dit, fut une victime innoc
indre que son père dans les combats, les Grecs résolurent de le faire
mourir
; mais sa mère ayant connu leur résolution, le ca
rait un jour la ruine de l’empire. Priam, épouvanté, résolut de faire
mourir
cet enfant, mais Hécube le fit changer de résolut
ursuivre. La nymphe, en fuyant, fut mordue au talon par un serpent et
mourut
de cette morsure. Æsacus, poussé par le désespoir
ypte, il y forma un établissement auprès d’Amnase, roi de Libye, et y
mourut
. Il avait épousé Théano, fille de Cissé, roi d’un
fils pour l’Italie ; mais il n’arriva pas jusqu’au terme du voyage et
mourut
à Drépane, où Enée lui fit élever un tombeau et y
Il fut obligé d’exiler Rama, ce qui lui causa tant de peine qu’il en
mourut
de chagrin. Darmadère, bœuf que l’on fait aux In
enté des tracasseries de cette vache, la frappe ; aussitôt elle tombe
morte
; mais Siva, instruit de cette perfidie, purifia
il enjoignit à tous ses enfans de retrouver le cheval ravi ; mais il
mourut
au bout de dix mille siècles, sans avoir retrouvé
qu’elle le déroba à la fureur de Kansa. Plus tard, il voulut le faire
mourir
, en l’enveloppant dans un massacre général des en
ce bienfait, lui donne sa fille Satiabhama pour épouse. Plus tard il
mourut
assassiné. Si nous passons aux huit épouses ou am
uve sacré par excellence ; aussi, faire des ablutions dans le fleuve,
mourir
par ses ordres, y être inhumé, est la suprême fél
privilége de l’invulnérabilité, et fut cause, par là, que Siva le fit
mourir
. Vrindha connaissant la fraude de Vichnou, le mau
rois pontifes. Ainsi l’on vit le premier Bouddha, réformateur positif
mourir
l’an 950 avant J.-C. ; puis vint Maha-Ka ou Maha
une conversation avec lui. Sept ans après cette apparition, Sotoktais
mourut
. Tenkadaï, Dieu prophète, auquel chaque mois on
ient égaré quelque voyageur, était de le chatouiller jusqu’à ce qu’il
mourût
. On les représente ayant de la tête à la ceinture
il ne le tuera qu’au jour de la destruction du monde. Lui-même, Thor
mourra
immédiatement après, empoisonné par le venin que
Balder fut contraint de rester aux enfers. Son épouse, nommée Nanna,
mourut
de chagrin, à la nouvelle de sa mort, et fut, ain
ba ou Diarba, fils de Diomain, gouverna l’Ulster pendant sept ans, et
mourut
ensuite à Eamahainmacha, laissant cinq fils, Baot
l’Ulster, elle épousa Qonnor, puis, après la mort de ce dernier, elle
mourut
d’une blessure que lui fit à la tête une pierre l
na, Lamha et Glaisue, étaient fils de Néaça et frères de Qonnor ; ils
moururent
sans postérité : seulement, Béanna donna son nom
Rughraidhe le grand, et à Néaça. Il eut un grand nombre de frères qui
moururent
sans postérité. Un jour d’ivresse, il viola sa mè
, et Qouqoulin qui lui joua une foule de mauvais tours ; enfin Qonnor
mourut
d’une blessure qui s’était rouverte. Ouisneach e
œux de l’assassin de son époux, se précipita la tête sur un rocher et
mourut
. Qormaq Qonlingios, fruit de l’inceste de Qonnor
dfar. Laoghre Buadhach, l’un des héros par excellence de l’Irlande,
mourut
en voulant sauver les jours d’Aolds qui fut jeté
t si Niparaia ne refusait l’entrée du séjour des félicités à ceux qui
meurent
par la flèche ou par l’épée. Niparaia épousa la b
tombée malade, elle supplia son époux de la guérir, mais il la laissa
mourir
, après en avoir eu deux enfans, savoir : un autre
la sorte degli uomini dal primo istante della nascita a quello della
morte
; e che ne dessero indizio con un segno sensibile
a le divinità infernali. Insieme con queste si annoveravano ancora la
Morte
, il Lutto, il Timore, la Fatica, la Povertà, la F
ne qualche rara eccezione, come quella del Petrarca nel Trionfo della
Morte
. Ma di Caronte, dei Giudici dell’Inferno e del So
o diremo nel prossimo numero parlando dello stato delle anime dopo la
morte
. Passate le anime all’altra riva, trovavano tre g
imi re della Grecia, celebri per la loro giustizia ; e perciò dopo la
morte
meritarono l’onorevole ufficio di giudicar le ani
ttamente a parola in poesia italiana il famoso verso di Catullo sulla
morte
di un passero : « Illuc unde negant redire quemq
artistes et des guerriers. D’autres disgrâces l’attendaient : il vit
mourir
son fils Esculape, médecin fameux, que Jupiter fo
n, votre maître ! » il ne trouve plus de paroles, plus de voix, et il
meurt
déchiré par ces mêmes chiens qu’il avait élevés e
ns cet état, la vie lui sembla un fardeau insupportable ; il souhaita
mourir
, et fut métamorphosé en cigale. § 19. Janus.
ères sont incorporées et identifiées avec l’arbre ; elles naissent et
meurent
avec lui. La cognée, qui frappe le tronc, blesse
dans l’Asie-Mineure, le long des côtes du Pont-Euxin. Elles faisaient
mourir
ou estropiaient leurs enfants mâles, et élevaient
a sur son char ailé, et chercha un dernier asile en Colchide, où elle
mourut
dans un âge avancé. § 6. Castor et Pollux.
que Castor passerait sur la terre. De cette manière, ils vivaient et
mouraient
alternativement. Quelques années après, Jupiter,
’Aristée, fils de Cyrène, elle fut piquée au talon par un serpent, et
mourut
de cette blessure. Orphée, inconsolable, n’ayant
aucune jointure. Le char se rompit au milieu de la carrière ; Œnomaüs
mourut
de la chute, et Pélops, époux fortuné d’Hippodami
eurs, appela un de ses confidents intimes, et lui dit : « Va, et fais
mourir
cet enfant. » Quoique dévoué à son roi, cet homme
. La seule Antigone, sœur de Polynice, moins sensible à la crainte de
mourir
qu’au désir de rendre à son frère les honneurs fu
ureux en d’autres rencontres. Blessé enfin par Philoctète, et près de
mourir
, il se fit porter sur le mont Ida, vers Œnone, qu
fut percé au talon d’une flèche empoisonnée que lui décocha Pâris, et
mourut
de cette blessure. Les Grecs déposèrent ses cendr
fils de Pæan, était l’ami et le compagnon d’Hercule. Hercule, près de
mourir
, avait fait jurer à Philoctète de ne découvrir à
elle s’explique ; il reconnaît en elle cette sœur aînée qu’il croyait
morte
depuis vingt ans. Dès ce moment, il n’est plus qu
e, et ensuite à Drépanum, ville de Sicile soumise à Aceste. Anchise y
mourut
et y reçut les honneurs de la sépulture. En parta
demandèrent seulement d’être les ministres de ce temple, et de ne pas
mourir
l’un sans l’autre. Leurs souhaits furent accompli
ections. Leur attachement mutuel dura autant que leur vie. Quand Numa
mourut
, Égérie en fut si désolée qu’elle ne cessait de p
obé vit expirer en quelques heures sa famille entière, et elle ne put
mourir
! Sa constitution physique résista aux miasmes pe
ng d’Itys. Pandion, leur père, ne survécut pas à tant de malheurs, et
mourut
dans un âge peu avancé. § 15. Memnon. Memn
46. Céyx et Alcyone. Céyx, roi de Trachine en Thessalie, avait vu
mourir
en peu d’années un frère qui était son meilleur a
e un homme chéri du ciel, et on vint le consulter comme un oracle. Il
mourut
âgé d’environ 200 ans ; et pendant cette longue c
nétra leur affreux dessein, et demanda qu’il lui fût permis, avant de
mourir
, de jouer encore une fois de son luth. Il obtint
Mais l’oracle ayant annoncé qu’il échapperait au trépas si quelqu’un
mourait
à sa place, Alceste son épouse, aussi courageuse
place, Alceste son épouse, aussi courageuse que tendre, se dévoua et
mourut
pour lui. Hercule arriva en Thessalie le jour mêm
et lui demanda comme une grâce « de ne point enterrer son corps. » Il
mourut
, et sa veuve obéit à cette injonction formelle. P
Néron « de se défier des 73 ans, » cet empereur crut qu’il ne devait
mourir
qu’à cet âge avancé : il ne songea point à son li
Osiris, comme nous l’avons dit, avait inventé l’agriculture. Quand il
mourut
, le peuple s’imagina que l’âme de ce roi avait pa
pportait sur le rivage de ce lac les cadavres de ceux qui venaient de
mourir
, et ils y étaient jugés selon leurs œuvres. Si le
parle (act. I, sc. 5) : Ariane, ma sœur, de quel amour blessée, Vous
mourûtes
aux bords où vous fûtes laissée ! 21. Tithon
Tous les autres dieux ont eu un commencement, mais ils ne doivent pas
mourir
; on les disait immortels. Le vrai Dieu n’a pas e
les uns sous les murs de Thèbes, les autres au siége de Troie. Ils ne
moururent
pas tous ; les plus illustres furent séparés du s
elé dans l’Olympe par Jupiter. Clytie, fille de l’Océan et de Téthys,
mourut
de douleur de se voir abandonnée par lui, et il l
ux, fils de Jupiter, était immortel ; Castor, fils de Tyndare, devait
mourir
. A la mort de Castor, Pollux obtint de Jupiter qu
mença le siècle de fer. — Le Scorpion. C’est celui dont la piqûre fit
mourir
le géant Orion. — Le Sagittaire. Le sagittaire es
nt la tourterelle Quand l’adroit giboyeur a, d’une main cruelle, Fait
mourir
à ses yeux l’objet de ses amours ; Elle passe à g
fils de Jupiter et de Sémélé. Sémélé, fille de Cadmus, roi de Thèbes,
mourut
avant la naissance de son fils, victime de sa van
éclat de sa gloire. Il y consentit, quoique à regret, et Sémélé tomba
morte
à l’aspect du dieu armé de la foudre. Jupiter ren
le dieu de la médecine ? — Quel fut le maître d’Esculape ? — Comment
mourut
Esculape ? § 2. Hercule. Naissance et éd
e mettre le feu au bûcher qui doit consumer ses restes mortels. Ainsi
mourut
Hercule, sur le mont Œta. Après ce sacrifice, Jup
l régna paisiblement. On ignore en quel temps et de quelle manière il
mourut
. On a vu dans les aventures de Persée et dans les
e, son fils ? — Que trouva-t-il à son retour dans Athènes ? — Comment
mourut
Thésée ? § 6. Expédition des Argonautes. L
? — Quel fut le sort de Jason, de Médée et des Argonautes ? — Comment
mourut
Jason ? § 7. Guerres de Thèbes. Fondatio
les pieds aux branches d’un arbre sur le mont Cithéron, où il allait
mourir
s’il n’eût été détaché par un berger que ses cris
t les aventures d’Ulysse ? — Que trouva-t-il à son retour ? — Comment
mourut
-il ? Appendice. I. Croyances des Indou
ingue Frigga, femme d’Odin, qui partage avec lui les âmes de ceux qui
meurent
sur le champ de bataille ; Freya déesse de l’amou
es orgueilleux ; celle du beau Narcisse qui, trop épris de sa beauté,
meurt
victime de sa passion en se contemplant dans les
de l’abyme éternel, Tout n’étoit rien. La nature enchaînée, Oisive et
morte
, avant que d’être née, Sans mouvement, sans forme
ureur, trahison mercenaire, L’or vous enfante ; j’en frémis. Le frère
meurt
des coups du frère, Le père de la main du fils. L
qu’il inspire. Son haleine en cent lieux répand l’aridité : Le fruit
meurt
en naissant de son germe infecté ; Les épis renve
s, insigne voleur qui désoloit l’Italie. Il détacha Prométhée, et fit
mourir
le vautour qui lui déchiroit le foie. Il défit et
. Quelles sont les grandes actions par où il se distingua ? R. Il fit
mourir
plusieurs tyrans : tels étoient Phalaris, qui fai
e rendit la vie à Hyppolite, et Diane le transporta en Italie. Thésée
mourut
à Athènes, après avoir mérité d’être mis au rang
avec lui. Jupiter y consentit, et depuis ce temps-là ils vécurent et
moururent
alternativement. Enfin ils furent placés au ciel
ndu aux Enfers ? R. Oui, et voici à quel sujet. Euridice, son épouse,
mourut
de la piqûre d’un serpent le jour même de ses noc
Oreste étoit le seul dont Thoas désiroit la mort. Mais Pilade voulut
mourir
en sa place ; ils se disputèrent long-temps la gl
que Pâris décocha une flèche empoisonnée dans le talon d’Achille ; il
mourut
sur le-champ. Apollon, lui-même avoit conduit la
n indigne attentat : Il faut céder, dit-il, au destin qui m’abat ; Je
meurs
: du lâche coup, dont la rigueur m’entraîne, L’in
de la patrie : ils leur répéteront sans cesse que défendra sa patrie,
mourir
pour elle, contribuer de tous ses moyens à la fai
he. Sans tous ces ornemens, le vers tombe en langueur, La poésie est
morte
, on rampe sans vigueur : Le poëte n’est plus qu’u
de l’abîme éternel. Tout n’étoit rien. La nature enchaînée, Oisive et
morte
, avant que d’être née, Sans mouvement, sans forme
reur, trahison mercenaire, L’or vous enfante ; j’en frémis ! Le frère
meurt
des coups du frère, Le père, de la main du fils !
taire. Cupidon aima Psyché, que Vénus persécuta au point de la faire
mourir
de douleur. Jupiter lui rendit la vie, et lui don
qu’il inspire. Son haleine en cent lieux répand l’aridité : Le fruit
meurt
en naissant dans son germe infecté ; Les épis ren
e rendit la vie à Hippolyte, et Diane le transporta em Italie. Thésée
mourut
à Athènes, après avoir mérité d’être mis au rang
r en grace avec lui : ce roi la ramena en triomphe à Sparte ; mais il
mourut
peu de tems après. Hélène se retira dans l’isle d
chercher Euridice, son épouse, que la piquure d’un serpent avoit fait
mourir
, le jour même de ses noces : Le sombre roi du St
ue sa mère lui proposa le choix de vivre long-tems sans gloire, ou de
mourir
jeune tout couvert de lauriers. Il préféra la gl
t, toujours de la gloire évitant le sentier, Ne laisser aucun nom, et
mourir
tout entier ? Racine. Le Destin avoit résolu qu
chille ; et, comme il n’étoit point invulnérable dans cet endroit, il
mourut
sur le champ. Apollon lui-même avoit conduit la f
n indigne attentat : Il faut céder, dit-il, au destin qui m’abat ; Je
meurs
. Du lâche coup dont la rigueur m’entraîne, L’infa
ncel. Oreste étoit le seul dont Thoas désirât la mort. Pilade voulut
mourir
en sa place : ils se disputèrent long-tems la glo
— Ses jours dépendent de la conservation d’un flambeau, ibid. — Il
meurt
, ibid. Melicerte, fils d’Ino, 96 — Echappe àla
a), honorée comme une divinité, 11 Pilade, ami d’Oreste, 188 — Veut
mourir
en sa place, 189 Pindare , poëte Grec, dont Ale
attaqué par les Grecs, 180-181 — Redemande Hector à Achille, 182 —
Meurt
de la main de Pyrrhus, 184 Printemps, déesse qui
76 — Comment on la représente, 77 Ptérélaüs, roi de Télèbe, 130 —
Meurt
en perdant le cheveu d’or qu’il avoit sur la tête
2 — Descend aux Enfers, 146 — Perd son fils Hippolyte, ibid. — Et
meurt
à Athènes, 147 — A quel titre il est mis au rang
le prix de la beauté, et l’emporte, 76 — Persécute Psyché et la fait
mourir
, 76 — Prête sa ceinture à Junon, 73-74 — Rempli
protégeaient les arbres et les forêts. Les Hamadryades naissaient et
mouraient
avec l’arbre auquel elles étaient incorporées.
Bacchus, dieu du vin, devait le jour à Jupiter et à Sémélé. Sémélé
mourut
avant la naissance de son fils, victime de l’arti
e retira en Illyrie. Ce fut là que Cadmus et Harmonie, selon les uns,
moururent
de vieillesse, ou, suivant les autres, furent mét
fils, fut déchiré par les Bacchantes ; et Labdacus, qui lui succéda,
mourut
prématurément, ne laissant qu’un fils au berceau.
alais, Argus, son chien, le reconnut, après une si longue absence, et
mourut
de la joie d’avoir revu son maître, après avoir f
s le miroir de l’eau, et devint tellement amoureux de lui-même, qu’il
mourut
de langueur sur le bord de la fontaine [Fig. 110]
te, que Philomèle, n’ayant pu supporter les fatigues du voyage, était
morte
en route. Cependant Philomèle gémissait depuis un
nes et les fleuves suspendaient leur cours. Eurydice, sa femme, étant
morte
de la blessure d’un serpent le jour même de ses n
auve, lance le trait fatal, dont l’atteinte était inévitable. Procris
mourut
, et Céphale, ayant reconnu sa méprise, se perça d
hé. Un jour il le tua par mégarde, et il en eut tant de regret, qu’il
mourut
consumé de langueur. Apollon le changea en cyprès
haitèrent seulement d’être les ministres de ce temple, et de ne point
mourir
l’un sans l’autre. Leurs souhaits furent accompli
en un temple dont il les fait ministres. Enfin, exauçant leur vœu de
mourir
ensemble, il métamorphose Baucis en tilleul, et P
fleuve Pénée, son père. Enfin Clytie, fille de l’Océan et de Téthys,
mourut
de douleur d’avoir été abandonnée par lui, et il
et des hommes. Elles conservaient leur jeunesse, mais elles pouvaient
mourir
, après une certaine révolution d’années. L’univer
était attachée à l’arbre qu’elles protégeaient ; elles naissaient et
mouraient
avec lui. 70. Dieux domestiques ; Lares et Pén
rès des côtes ; mais que si elles en laissaient passer un seul, elles
mourraient
à l’instant. Aussi, dès qu’une voile paraissait à
ateurs, captivés par ces chants délicieux, s’arrêtaient en extase, et
mouraient
faute de nourriture. La côte voisine était couver
une fille généreuse ayant prolongé les jours de son père, condamné à
mourir
de faim, en le nourrissant de son lait, les Romai
! Tout mon sang enflammé dans mes veines bouillonne. Je succombe, je
meurs
brûlé d’un feu caché, Qu’allume en moi ce voile à
au bourg de Colone, situé près d’Athènes. L’oracle avait prédit qu’il
mourrait
dans ce lieu, et que son tombeau serait un gage d
sa victime : Dans le sang de son frère il semble se baigner : « Et tu
meurs
, lui dit-il, et moi je vais régner ! « Regarde da
victoire ; « Va rougir aux enfers de l’excès de ma gloire ; « Et pour
mourir
encore avec plus de regret, « Traître, songe en m
mourir encore avec plus de regret, « Traître, songe en mourant que tu
meurs
mon sujet. » En achevant ces mots, d’une démarche
gone, se tua de désespoir sur son tombeau. La reine, épouse de Créon,
mourut
de douleur. Créon lui-même ne fut pas réservé pou
loits ; « Dis au fils de Thétis que son sang dégénère ; « Mais avant,
meurs
! » Il dit ; et, d’un bras sanguinaire, Du monarq
eur sépulture. Quelques-uns étaient ensevelis à l’endroit même où ils
mouraient
, comme les chiens, les ichneumons, les ours, les
rec theoria, visite au dieu. Pendant la durée du voyage on ne faisait
mourir
aucun condamné dans l’Attique. On voit dans le di
’Hélène et de Thésée, nommée Eriphyle, s’immola sur l’autel où devait
mourir
la fille d’Agamemnon. C’est cette tradition que R
montrer une fontaine aux sept chefs armés contre Thèbes ; cet enfant
mourut
de la morsure d’un serpent que les princes tuèren
uté extérieure étoit parmi eux une qualité essentielle. Ils faisoient
mourir
tous les enfans laids et malfaits. On ne recherch
lle Tittigigée ; l’autre, appelé Charinus, qui se cassa la cuisse, et
mourut
quelques heures après. On cite encore quelques am
s derniers devoirs, ce qui irrita tellement le tyran Créon, qu’il fit
mourir
ces deux vertueuses princesses. Argie fut métamor
vertueuses princesses. Argie fut métamorphosée en fontaine. Laodamie
mourut
de saisissement à l’aspect de l’ombre de son mari
hée de la mort de Rhésus son époux, tué au siége de Troie, qu’elle en
mourut
de douleur22. Alcyone, fille d’Eole, fut inconsol
devenue justement pour Apollon un objet odieux, résolut de se laisser
mourir
de faim. Apollon la changea en héliotrope ou tour
qu’il savoit ; l’infortuné Thamyris jeta sa lyre dans une rivière et
mourut
de désespoir. Les Muses habitoient le Mont-Parnas
oient du mouvement pour s’approcher de lui. Euridice, sa femme, étant
morte
de la morsure d’un serpent le jour de ses noces,
nt d’eux la permission de jouer encore une fois de son luth, avant de
mourir
. Au son de cet instrument des dauphins s’attroupè
lèches empoisonnées d’Hercule. Paris expira dans les bras d’Œnone qui
mourut
du regret de sa perte. Podalire et Machaon, enfan
sa figure pour celle de la nayade et devint amoureux de lui-même ; il
mourut
d’amour et fut changé en la fleur qui porte son n
ne pouvait, sans ridicule, nommer immortels des êtres qui venaient de
mourir
, on publia que leurs âmes avaient été se réunir a
nie : et, après s’être rendu maître de la Phénicie et de la Syrie, il
mourut
pour s’être trop fatigué à la chasse. On le mit a
: tout plia, et Uranus, réduit à la condition de simple particulier,
mourut
de chagrin. Saturne, devenu le maître d’un vaste
t prit avec le nom de roi la couronne et le diadème. Uranus, avant de
mourir
, et Titée, indignés de la conduite de Saturne leu
s un pays dont son fils était le maître, passa dans la Sicile ; où il
mourut
de chagrin, comme lui-même avait fait mourir son
a dans la Sicile ; où il mourut de chagrin, comme lui-même avait fait
mourir
son père Uranus. C’est à cette dernière victoire
s, il alla loger chez Lycaon, prince arcadien très-cruel, qui faisait
mourir
les étrangers qui arrivaient dans ses états. Il l
re causa au centaure Chiron des douleurs si cruelles, qu’il désira de
mourir
, quoique immortel. Les dieux, touchés de ses plai
l. Les dieux, touchés de ses plaintes, lui accordèrent sa demande. Il
mourut
, fut enlevé dans le ciel et placé parmi les signe
en peupliers, et leurs larmes en gouttes d’ambre. Cygnus, son frère,
mourut
de douleur, et fut métamorphosé en cygne. La fabl
spoir de Niobé, on publia que les dieux les avaient enterrés. Amphion
mourut
presque aussitôt de chagrin ou de la peste. Niobé
roi de Babylone. Le désespoir de Clytie l’entraîna jusqu’à se laisser
mourir
de soif et de faim. Les poëtes s’emparèrent de ce
vouloir, un cerf qu’il aimait beaucoup ; le regret de sa perte le fit
mourir
de chagrin. Apollon changea cet enfant en cyprès,
eune homme, nommé Adonis, ayant tenté de leur plaire, elles le firent
mourir
. On a voulu peindre, par cette fable, l’inutilité
s. Cette fantaisie brutale le fit généralement mépriser, et lorsqu’il
mourut
, personne ne voulut honorer sa mémoire. Ce prince
u par les autres enfans de Jupiter. Il se retira dans l’Égypte, où il
mourut
. Ce Mercure des Grecs était généralement regardé
ie, Ligie et Parthénope, étaient les trois plus célèbres. La dernière
mourut
dans une ville à laquelle on donna son nom. Le ty
rement attachées à quelques arbres, avec lesquels elles naissaient et
mouraient
, se nommaient Hamadryades. Les nymphes des montag
it errer, dans une forêt de myrtes, les amans que le désespoir a fait
mourir
. En sortant de ce bois, on trouve la demeure des
a pietà confondevasi allora coll’amor della gloria e della patria. La
morte
sul campo di battaglia era un olocausto agli Dei
da tutte parti s’accorre a goder dello spettacolo dell’agonia e della
morte
degli innocenti sgozzati ; e il barbaro grido : I
zi quegli estraggono dal riposo del sepolcro, dall’asilo sicuro della
morte
, già divenuti un’altra cosa e non interi, e li la
za. Molti appresso di voi esortano alla tolleranza del dolore e della
morte
, come Cicerone nelle Tuscolane e Seneca, come Dio
gue. Intirizzire ed impallire dopo la lavanda, posso farlo ancor dopo
morte
.154. Non mi metto a mensa pubblicamente ne’giuoch
e per valore o per ingegno a prò dell’umanità ; e 3° che solo dopo la
morte
, e quando in lui si riconoscessero le due precede
ndere, dalla Ninfa Egeria, fu deificato. Quasi 700 anni corsero dalla
morte
di Romolo a quella di Cesare, nel qual tempo il p
ignificava morire. Infatti l’imperator Vespasiano sentendosi vicino a
morte
disse : a quanto mi pare, divengo un Dio (ut puto
de l’abîme éternel, Tout n’était rien. La nature enchaînée, Oisive et
morte
, avant que d’être née, Sans mouvements, sans form
puissante Voulait favoriser jusqu’au bout deux mortels, Ensemble nous
mourrions
en servant vos autels ; Clothon ferait d’un coup
qu’il inspire. Son haleine en cent lieux répand l’aridité ; Le fruit
meurt
en naissant dans son germe infecté ; Les épis ren
sur le mont Erymanthe, et le présenta à ce même prince qui faillit en
mourir
de frayeur. 5º Il fit la guerre aux oiseaux monst
tragique d’Hercule, fut frappée d’une si profonde douleur qu’elle en
mourut
. 8. Après son trépas, Hercule fut mis au rang des
ion Déjanire envoya-t-elle à Hercule un vêtement empoisonné ? Comment
mourut
ce héros ? 8. Quels honneurs lui rendit-on après
près sa délivrance ? Quels furent les aventures d’Hippolyte ? Comment
mourut
-il ? 9. Quel fut le sort de Phèdre ? Comment Thés
? 3. Quelle part prirent-ils à l’expédition des Argonautes ? Comment
mourut
Castor ? Quelle demande adressa Pollux à Jupiter
er sa victime : Dans le sang de son frère il semble se baigner, Et tu
meurs
, lui dit-il, et moi je vais régner. Regarde dans
et la victoire, Va rougir aux enfers de l’excès de ma gloire, Et pour
mourir
encore avec plus de regret, Traître, songe en mou
r mourir encore avec plus de regret, Traître, songe en mourant que tu
meurs
mon sujet. En achevant ces mots, d’une démarche f
. Hercule, issu du même sang, avait détruit la ville de Troie et fait
mourir
Laomédon, qui en était alors roi. Pâris, fils de
s rendit-il à Patrocle ? Quelle fut son entrevue avec Priam ? Comment
mourut
Achille ? 9. Par quel stratagème les Grecs s’empa
re, et son caractère prophétique le rendait maître des événements. Il
mourut
pour n’avoir pu deviner des énigmes que lui avait
’ils enseignèrent aux Athéniens non-seulement à vivre heureux, mais à
mourir
tranquilles, en se confiant dans un plus bel aven
rand bonheur pour un brahmine et ce qui assure son éternité, c’est de
mourir
en tenant une vache par la queue. 8. Les brahmine
ne ; ma, come dice un moderno poeta : « Trar l’immortalità dalla sua
morte
« È una sorte meschina, o non è sorte. » Dopo al
agitata dal rimorso e divenuta folle per disperato dolore si diede la
morte
; il padre ne rimase affranto e istupidito e poco
ell’uomo, sull’unione dell’anima col corpo e lo stato di essa dopo la
morte
, nulladimeno non sembra che Dante rimanesse tanto
Lenno, « Poi che le ardite femmine spietate « Tutti li maschi loro a
morte
dienno, » come dice Dante ; e vi giunsero appunt
« Per lunga fame attenuate e asciutte, « Orribili a veder più che la
morte
. « L’alacce grandi avean, deformi e brutte, « Le
pente ; ed oltre al dispiacere provato avrebbe dovuto subire anche la
morte
, se non la di fendevano Adrasto e i suoi compagni
ts vous jetâtes ma mère… Ariane, ma sœur, de quel amour blessée, Vous
mourûtes
aux lieux où vous fûtes laissée !… Puisque Vénus
asseur oublia les conseils de la déesse : il combattit ce monstre, et
mourut
d’une blessure qu’il reçut à la cuisse. Quelle fu
étal sitôt qu’il y portait la main. Au milieu des richesses, exposé à
mourir
de faim, il eut recours au même dieu pour le prie
une homme, dirigea sur sa tête le disque d’Apollon. Ce dieu vit aussi
mourir
Cyparisse, jeune homme qu’il chérissait, et qui n
, s’élancent sur lui avec ardeur ; ses compagnons le poursuivent : il
meurt
enfin en poussant de tristes gémissements. Diane
foudres qui l’environnent ; et Sémélé, n’ayant pu soutenir cet éclat,
mourut
bientôt après. Jupiter eut cependant le temps de
rmes de la nymphe Leucé, la transporta dans les Enfers : cette nymphe
mourut
dans les Champs-Élysées, où elle fut changée en p
fin, désespérant de posséder jamais l’être dont il chérit l’image, il
meurt
. Les Dryades lui préparent un bûcher, et lorsqu’e
sous différentes formes. Enfin Érisichthon, privé de toute ressource,
mourut
en se dévorant lui-même. C’est aussi dans les for
Océanides. Ayant été obligée de fuir la Colchide, où elle avait fait
mourir
par le poison le roi son époux, Apollon la transp
Quoi ! en France ! au xixe siècle ! Mais la mythologie est une chose
morte
, passée, flétrie comme les bouquets à Chloris, fa
fer qui vous rappellent à la réalité ? » Non, la mythologie n’est pas
morte
. Elle vit jeune et souriante comme aux beaux jour
rie du Palais-Royal ; Mme Roland, qui précipita la Gironde et qui sut
mourir
avec elle ; Mme Tallien, l’idole du Directoire ;
va-et-vient continuel. Nous ne vivons pas où nous sommes nés, nous ne
mourons
pas où nous avons vécu ; nous ne dormons pas même
e, passa son temps à se mirer dans une source et s’oublia, jusqu’à en
mourir
, dans cette extatique contemplation. Les Narcisse
r, dans cette extatique contemplation. Les Narcisses d’aujourd’hui ne
meurent
plus de cette passion-là. Il en est deux espèces
mon ami, que t’apprendra-t-elle ? Que tu es né pour souffrir et pour
mourir
. Regarde les animaux : quand leur tâche est finie
, après avoir fait exactement ce que nous faisons tous les jours, ils
mourront
comme nous, en se plaignant, comme nous, de la br
si gettava sopra tanta terra da riempire tutto il sotterraneo ; e la
morte
così era inevitabile, ma meno crudele e orribile
« Lo perfido assassin, che poi che è fitto « Richiama lui, perchè la
morte
cessa, » e in tal modo Dante assomiglia sè al co
o a briglia sciolta, e senza paura di essere smentiti da chi, dopo la
morte
, nulla vi avesse trovato di quel che essi dicevan
ome noteremo particolarmente parlando dello stato delle anime dopo la
morte
: di straordinario e soprannaturale avevan soltan
E perciò nel Politeismo fu Socrate giudicato eretico, e condannato a
morte
come violatore della Religione dello Stato e corr
sepolcrali in atto mesto e colla face rovesciata o spenta, simbolo di
morte
. I Pagani credevano ancora che esistessero i Geni
pre, e già distese e bionde. » Più tristi effetti ebbe per Apollo la
morte
del giovinetto Giacinto. Era anche questo un di q
tologi vi aggiungono che i parenti dell’estinto, dando la colpa della
morte
di esso ad Apollo, e perciò perseguitandolo, lo c
nel suo trattato sulla Deficienza degli Oracoli coll’attribuire alla
morte
di alcuni Dèmoni o Genii che vi presiedevano la c
e le diede, forse senza avvedersene, un colpo mortale, ammettendo la
morte
di alcuni Dèmoni o Genii ; poichè questa asserzio
avventure, non obbliando a un tempo e il nascer loro e la culla, e la
morte
e loro tomba. 8. Ora delle varie specie di mito,
nell’imo della terra, o da ανδανειν, placare, perchè presedendo alla
morte
, la rende per antifrasi quasi gioconda e soave. E
vittime, o perchè desse in una erranza di cento anni coloro che dopo
morte
andavano insepolti. Era detta Trivia o dalla trip
icare per vile adulazione i potenti della Terra non solo dopo la loro
morte
, ma pur anco in vita, si cadde allora nell’abiezi
delle persecuzioni, molti altri si esposero ai tormenti ed anche alla
morte
, e suggellaron col sangue l’attestazione della lo
nia detta l’Apoteosi facevano diventar Divi i loro Imperatori dopo la
morte
, e spesso li consideravano tali anche in vita4. A
invidia, dalla vergogna e dai rimorsi, perdè la ragione e si diede la
morte
. Bellerofonte, dopo tante ardue prove della sort
uoi decreti aggiungevansi dagli Antichi la Necessità, la Fortuna e la
Morte
; e questa era anche chiamata l’estremo fato o l’
l’armi e la vita. « Or vuole il Fato che sommerso io pera « D’oscura
morte
, ohimè ! come fanciullo « Di mandre guardïan cui
mar lo monte : onde mi prese un gielo « Qual prender suol colui che a
morte
vada. « Certo non si scotea sì forte Delo « Pria
e, che finiva di divorarsi l’ ultimo di essi. Allora per vendicare la
morte
dei compagni rischiò la propria vita combattendo
di Didone, rammentata da Virgilio nel lib. iv dell’Eneide, e dopo la
morte
della sorella e per varie vicende dolorosissime v
a con la quale gli eroi, gl’ imperatori e i poeti eran collocati dopo
morte
fra i Numi. L’origine dell’ apoteosi risale all’e
osi nel parlar dei regni di Plutone e dello stato delle anime dopo la
morte
. 156. A tempo di Dante i messaggeri di pace ave
ibertà. 13. Il Varchi nella sua elaboratissima Orazione funebre in
morte
del Buonarroti, la quale egli recitò nella Chiesa
u ucciso a tradimento da Megapente, figlio di Preto, per vendicare la
morte
di suo padre. La storia di Perseo fu registrata
Mitologìa 5 Mnemòsine 105 Molosso 449 Momo 272 Monèta (dea) 503
Morte
23 Muse 105 e seg. Musagète 105 Muta (dea) 500
ghilterra « Chi vuol gir presto sotterra ; « Chi vuol gir presto alla
morte
« Le bevande usi del Norte. « Fanno i pazzi bever
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