ingiovanisse,73 poichè tutti gli altri dicono che il padre di Giasone
fosse
stato molto prima ucciso da Pelia ; ma però tutti
non ve ne fossero state altre anche avanti. Si può bene ammettere che
fosse
la prima di quella particolare ed egregia costruz
li altri mari, non avrebbero potuto esser popolate da gente che vi si
fosse
trasportata a nuoto ; e sappiamo dalla Storia del
i principalmente il Vico, asseriscono che il toro che rapì Europa non
fosse
altro che una nave coll’insegna o col nome di que
eni dell’Universo, per giunger poi a scuoprire col raziocinio qual ne
fosse
la causa e l’autore74. Questa scena inventata e c
celebri scrittori latini ne parlano con tante lodi da far credere che
fosse
un capo lavoro dell’arte tragica76 ; e tanto più
uto figlio di Giove e di Antiope (o secondo altri di Mercurio), e che
fosse
re di Tebe. Di lui si narra un solo fatto mirabil
odope nella nativa Tracia, e rifiutò qualunque nuovo connubio che gli
fosse
offerto. Il che fu causa della sua fine funesta,
mente dovunque trovasse da uccider mostri o tiranni. Ammesso che egli
fosse
figlio di Giove e di Alcmena v’è da aspettarsi ch
a dei parti fece in modo che nascesse prima Euristèo, e perciò Ercole
fosse
a lui sottoposto. Nato che ei fu ed essendo ancor
favolosa. Agli Antichi non bastò il dire che la loro mitologica Idra
fosse
insanabilmente velenosa, ma vi aggiunsero che ave
. Questa Idra avea per soggiorno la palude di Lerna in Grecia. Quanto
fosse
difficile e pericolosa impresa l’uccidere un tal
un enorme Cancro a morderlo nelle gambe, affinchè l’Eroe, voltandosi,
fosse
ferito dall’Idra il cui veleno era letale. Ercole
erato Fineo. Ma sembra che la fatica d’Ercole, riferibile alle Arpie,
fosse
compiuta prima di quel tempo, poichè in questo fa
stretto due colonne coll’ iscrizione : Non più oltre. Fu creduto che
fosse
questo un avvertimento, che dava Ercole ai naviga
sottopose a quel peso per un giorno ; e suppongono che l’Eroe Tebano
fosse
già adulto a tempo di Perseo, il quale per mezzo
apparisce però da altri fatti o invenzioni della Mitologia che Ercole
fosse
contemporaneo di Perseo. Non staremo a narrar la
veduto Lica che impaurito erasi nascosto dietro una rupe, credè ch’ei
fosse
reo ; lo afferrò per un piede e roteandolo come u
tato posto in cielo e nel numero degli Dei « Non già perchè figliuol
fosse
di Giove, « Ma per mille che ei fece illustri pro
lluce nacquero dall’ uovo stesso96, senza escludere che l’un fratello
fosse
mortale e l’altro immortale. Quindi allorchè i po
Porsena. Quest’ultimo, per gli avanzi che ancor ne restano, pare che
fosse
un ipogeo come le catacombe dei primi Cristiani :
a dichiarazione colle sue stesse frasi tradotte dal Pompei : « Ora mi
fosse
possibile purgare il racconto da quanto v’ha di f
ita, la morte e i pretesi miracoli. Non bastò agli Ateniesi che Teseo
fosse
figlio di un loro re, ma dissero che era figlio d
edremo in appresso, gli nocque. Contenti dalla boria che il loro Eroe
fosse
di origine divina, non vollero per altro minorare
, lasciò ad Etra una spada che essa dovea consegnare al figlio quando
fosse
adulto ; al qual segnale lo avrebbe riconosciuto
sposa e quindi regina di Atene. Due erano i pericoli di morte per chi
fosse
entrato nel labirinto : quello d’incontrare il Mi
Toccò poi al tiranno Falaride a entrar dentro il toro di rame, o ciò
fosse
per opera di Teseo, come dicono alcuni Mitologi,
izia. Quando Piritoo sposò Ippodamia, s’indovina facilmente che Teseo
fosse
il primo ad essere invitato alla festa nuziale ;
ua presenza e l’opera del suo forte braccio per impedir che all’amico
fosse
tolta la sposa e la vita dai Centauri convitati a
zza le ricevettero con splendida pompa e con sacrifizi, come se stato
fosse
Teseo medesimo che ritornasse. » Ogni anno poi fa
e o vendicare il cocchiere, Edipo uccise anch’esso senza conoscer chi
fosse
. Così avverossi nella prima parte la risposta del
sti sposi la spiegazione della risposta dell’oracolo (o del sogno che
fosse
), che tanto lo aveva tenuto in sospetto e timore
atrice che fu la prima a ferire il cinghiale di Calidonia. Per quanto
fosse
valoroso, anch’egli perì nella guerra di Tebe. M
lui stesso funesto ; e perciò non voleva prendervi parte, quantunque
fosse
cognato del re Adrasto, avendone sposato la sorel
ittorioso colla frode e col tradimento. Promettendo qualunque premio (
fosse
anche la metà del regno) a Mìrtilo cocchiere diEn
i pœti. Basti il dire che Atreo sospettando che la sua propria moglie
fosse
segretamente d’accordo con Tieste, uccise i due p
bblico120 ; il che fa supporre che sì orrendo e ributtante spettacolo
fosse
dato più volte sui teatri romani ; e Cicerone nel
nto xxix dell’ Inferno : « Non credo che a veder maggior tristizia «
Fosse
in Egina il popol tutto infermo, « Quando fu l’ær
d’accordo convennero di unirla in matrimonio con quel mortale che ne
fosse
più degno per bontà di animo e per parentela coi
« Gli occhi svegliati rivolgendo in giro, « E non sapendo là dove si
fosse
, « Quando la madre da Chirone a Schiro « Trafugò
: qui fu ; di modo che taluni dubitaron perfino se la città di Troia
fosse
mai esistita. Lo stesso Cantù nelle prime edizion
città, derivano dal nome di altrettanti re Troiani : e, se di questi
fosse
accertata la cronologia e la Storia, sarebbe molt
utto « De’mortali il più bello, e dagli Dei « Rapito in cielo, perchè
fosse
a Giove « Di coppa mescitor per sua beltade, « Ed
mazione a bella posta inventata dai poeti per significare quanto egli
fosse
divenuto querulo nell’estrema sua vecchiezza. Ris
genitori lo fecero esporre in un bosco, perchè perisse di disagio, o
fosse
divorato da qualche fiera ; ma invece avvenne di
ir del mondo esperto « E degli vizii umani e del valore. » Se allora
fosse
morto Menelao, nessun ostacolo esser vi poteva pe
poemi l’Iliade e l’Odissea. E veramente di Achille non sapevasi dove
fosse
, ed Ulisse dicevasi divenuto pazzo « D’uom che s
lui e lo indusse a seguirlo. Ulisse poi si diede ad investigare dove
fosse
Achille, e il modo che tenne per trovarlo (poichè
genere di guerra intendessero i Greci di fare ai Troiani, ossia qual
fosse
la loro tattica e il loro disegno, o, come suol d
una invenzione dei Tragici 130. Se però il fatto esiste, qualunque ne
fosse
il motivo, nessuno scusa nè assolve Ulisse di ave
avi ferite che avevano tocche i più dei capitani di ambe le parti, vi
fosse
, senza bisogno di pattuirla, una tregua necessari
tti abeti « In sembianza d’un monte edificaro. « Poscia finto che ciò
fosse
per vóto « Del lor ritorno, di tornar sembiante «
. Anche di Enea fu detto da qualche scrittore di minor conto che egli
fosse
stato in qualche modo d’accordo coi Greci ; ma ol
oteva per fargli compagnia ed avvertirlo del pericolo che correva, se
fosse
scoperto. Ma Pirro se ne accorse, e salito nella
l’animo di Clitennestra ; ed avendo fatto sparger voce che Agamennone
fosse
morto, avea persuaso la regina a sposarlo. Agamen
no nel suo Stato. Quei Mitologi i quali dicono che invece di Ifigenia
fosse
sacrificata una cerva, asseriscono che Diana tras
za che egli vivesse, perchè nessuno aveva detto o sentito dire che ei
fosse
morto. Infatti Omero dice di Ulisse, « ….. che
e errò per dieci anni, crederà che egli in quel lungo spazio di tempo
fosse
stato chi sa quante volte agli antipodi e ritorna
nel territorio dei Lestrìgoni, che non si trova ben determinato dove
fosse
precisamente. Giunto poi ad Ea, isola della maga
, poi fra Scilla e Cariddi e nella caverna del Ciclope Polifemo. Qual
fosse
Antifate re dei Lestrìgoni e qual sorte incontras
scendea linfe d’argento. « Le si fero d’appresso, e chi del loco « Re
fosse
, e su qual gente avesse impero « La domandaro ; e
di Omero, o non era stata ancora inventata l’altra favola che Cariddi
fosse
un mostro marino, come abbiamo accennato nel Cap.
lie Creusa che li seguiva d’appresso disparve, nè mai si seppe che ne
fosse
avvenuto : e sebbene Enea si trattenesse alquanti
dal corpo mio « Umor preso e radici han fatto selva. » Che Polidoro
fosse
figlio di Priamo e di Ecuba lo abbiamo accennato
lva infernale, immaginando cioè che in ciascun albero di quella selva
fosse
chiusa come nel proprio corpo l’anima di un danna
stimò rafforzato il suo nuovo regno, e lasciò correr la fama che Enea
fosse
divenuto sposo di lei che prima avea rifiutato le
sessi ; e perciò appunto inventarono i Mitologi antichi, che Tiresia
fosse
chiamato a decidere una questione insorta fra Gio
hiamato a decidere una questione insorta fra Giove e Giunone, se cioè
fosse
più felice la condizione dell’uomo o della donna
ll’uomo o della donna ; e poichè egli diede ragione a Giove, che cioè
fosse
più felice la donna, Giunone per dispetto lo acci
o ciascuna delle quali è posta una iscrizione latina che accenna qual
fosse
la profezia a ciascuna di esse attribuita164. Non
utile ai reggitori degli Stati per facilità di governo che il popolo
fosse
così credulo ed ignorante, non solo lasciavano al
zza che questo nome di Tomi lo aveva il territorio anche prima che vi
fosse
fabbricata la città : « Sed vetus huic nomen, po
l luogo stesso dell’antica Tomi dove fu relegato Ovidio, e che perciò
fosse
chiamata Ovidiopol (città d’Ovidio) 73. Quindi
taglione. Notino peraltro i giovani studiosi, che sebbene anticamente
fosse
creduta tale, e sia anche proclamata dalla legge
igenia il suo bel volto ; ecc. » 116. Dante ammette che Ippolito
fosse
costretto a partir d’Atene per le calunnie della
orno a sè per consiglieri meno Centauri che sia possibile. 123. Chi
fosse
vago di conoscere le particolarità relative a que
37. Cicerone nel De Amicitia e nel libro ii De Finibus, narra quanto
fosse
ammirata ed applaudita dal pubblico quella scena
anno gl’Italiani. 140. Quest’isola di Ogige dicevasi e credevasi che
fosse
situata nel mar Tirreno presso le coste dell’Ital
42. Anche nel Canto xxvii del Paradiso conferma l’opinione che Ulisse
fosse
annegato nell’Oceano Atlantico, e ripete l’epitet
ma forse è più probabile che nelle copie di Virgilio vedute da Dante
fosse
scritto Cur invece di Quid, come dicesi che si tr
composta che in lingua greca significhi per decreto divino, quasi si
fosse
voluto riconoscere nelle Sibille una missione div
no a consultare l’opera nostra. Ci adoperammo alacremente onde questa
fosse
, per quanto era in noi, completa e perfetta. Noi
tori da noi citati, per mostrare col loro autorevole appoggio, quanto
fosse
vera e reale l’esposizione di quel singolo avveni
suno ha dato alla luce un Ristretto analitico della Favola, nel quale
fosse
cosi di sovente riportata una classica citazione,
Olimpiade (518 anni avanti Gesù Cristoj. Bockh, asserisce che Pindaro
fosse
nato nella LXIV Olimpiade (522 anni avanti Cristo
daro mori nell’ 80° anno della sua vita, e ammettendo, con Bockh, che
fosse
nato nel 522 avanti Cristo, la sua morte sarebbe
razioni umane in un uomo solo, e il mondo nave sopra la quale egli si
fosse
imbarcato per arrivare traverso il fiume del temp
vella III. Un desolato Vuoto la stessa eternità saria Se Icòva non
fosse
, e l’uomo e il tempo Per l’uom creato, periranno
uest’occhi veduto, e contemplando L’eternità parea che in me trasfusa
Fosse
una stilla della sua grandezza. Byron — Caino At
tracotanza lo cangiò in lucertola. Si crede da molti storici che egli
fosse
anche conosciuto sotto il nome di Alas-Stellio ;
no, e gli abitanti delle vicinanze, sostenevano che da quella caverna
fosse
stato tirato il cane Cerbero, di cui l’Alighieri
la presso Eraclea del Ponte : si credeva comunemente che da quel sito
fosse
passato Ercole per discendere all’inferno. Senofo
loria, ovvero, morir giovine ricco della fama di prode, e che egli si
fosse
decisamente attenuto a quest’ultima scelta. Sarà
ale. — Davano i Pagani codesto nome all’acqua comune dopo che in essa
fosse
stato spento un tizzone ardente tratto dall’ara d
, veniva attaccata da una febbre violenta. Credendo allora che questa
fosse
una punizione degli Dei ella sposò Acroncio. 92.
vani, dappoichè il vascello non potè far cammino. Persuasi che quella
fosse
una punizione del cielo, discesero nuovamente la
Luna. È opinione di molti scrittori che presso i Greci, Adrastea non
fosse
che un soprannome di Nemesi. Adrastea era anche i
nome Briseide, figlia del sacerdote Brise, la quale Agamennone volle
fosse
tolta alla parte del bottino di guerra, spettante
Cipro, abolì l’orribile usanza facendo che invece d’una vittima umana
fosse
sagrificato un bue. 189. Aglibolo. — Era uno degl
ti nel non aver voluto prestar fede alla voce notturna, ordinò che si
fosse
inalzato un tempio in onore del Dio Ajo Locutio,
ultò l’oracolo, il quale rispose che Admeto morrebbe, se altri non si
fosse
offerto in sua vece. Nessuno essendosi presentato
e non essere altro che un famoso generale, che mosso contro i corsari
fosse
stato da essi debellato e fatto prigione. Mercuri
ondanza. È opinione generalizzata presso varii scrittori, che Amaltea
fosse
una giovanetta figlia di Melisso, re di Creta, ch
Amano o Amanio. — Divinità dei Persiani. È credenza generalizzata che
fosse
il sole. 314. Amaraco. — Fu questo il nome di un
sa. — Era il nome di una pietra sulla quale credevano i Greci, che si
fosse
riposata Cerere, dopo la lunga corsa ch’ella fece
380. Anaxo. — Figlio di Augeo. Alcuni scrittori mitologici dicono che
fosse
la stessa che fu madre di Alcmena ; ma questa è u
edizione e per provare col fatto la falsità di quella, ordinò che gli
fosse
incontanente portata una coppa piena di vino. All
a e il labbro. 384. Anchialo o Ancario. — I Pagani credevano che così
fosse
nominato il dio dei Giudei. Vi fu anche un greco,
nziato che la città non sarebbe mai libera dai suoi nemici, se non si
fosse
trovato fra le più illustri famiglie, taluno che
’esser figlio di Nettuno, disse che avrebbe accettata qualunque prova
fosse
piaciuta a Minos d’imporgli, onde provargli la ve
. — Fu madre di Giasone, capo degli Argonauti. Credendo che il figlio
fosse
morto nella spedizione per la conquista del vello
antidi, che nudrirono Giove. La credenza più generalizzata è che ella
fosse
una ninfa del fiume Numicio, forse la stessa Anna
rato con questo nome. Altri scrittori dicono che questo nome di Assur
fosse
dato a Giove, da una città del Lazio chiamata Ans
ale la favola racconta che Cerere, sotto la figura di una vecchia, si
fosse
riposata dalla fatica di correre in traccia di su
maria, Sisifo figlio di Eolo la violò, e che quindi egli e non Laerte
fosse
il vero padre di Ulisse. 470. Anticyra. — Isola n
inomati scrittori mitologici su tale personaggio. Alcuni vogliono che
fosse
figlio di Osiride ; altri di Mercurio ; altri fin
he fosse figlio di Osiride ; altri di Mercurio ; altri finalmente che
fosse
Mercurio stesso. 482. Anxuro. — Anxuyro e Axuro,
na larghissima somma di danaro. L’ Egitto intero era in lutto come se
fosse
morto lo stesso Osiride, e tutte le città Egizian
utte le città Egiziane, rimanevano nella più profonda mestizia finchè
fosse
comparso il novello successore. Allora la gioia r
sse comparso il novello successore. Allora la gioia rinasceva come se
fosse
risorto il morto dio, e la festa durava sette gio
È opinione di alcuni scrittori che la prima sentenza dell’ Areopago,
fosse
contro Cefalo, per avere ucciso sua moglie. Temis
degli antichi re di Siracusa. Cicerone dice che se questa fontana non
fosse
circondata da una triplice trinciera di pietre, s
reci, mosse alla conquista del vello d’oro. Si crede generalmente che
fosse
questo il primo vascello che avesse solcato le on
e. — Dio adorato dai Persiani. Si crede generalmente che come Plutone
fosse
il dio delle Tenebre. 570. Arimomanzia. — Vedi Ax
lla selva una donzella, Ch’era sua madre, si com’era avanti Che madre
fosse
, incontro gli si fece. Donzella all’armi, a l’abi
, Ammiano Marcellino narra, nelle sue cronache, che dopo la sua morte
fosse
annoverato fra gli astri. 594. Arsinoe. — Figlia
mase incompiuto per la morte di lui e che solo la facciata del tempio
fosse
fabbricata con pietre di calamita. Arsinoe fu sim
più strane tradizioni della mitologia Egiziana racconta che Arteride
fosse
figlia d’Iside e di Osiride, e che il suo concepi
siodo, perchè nativo di quella città. La favola racconta che il poeta
fosse
stato rapito dalle muse mentre custodiva un armen
done le cui spoglie ella ricevette dalle mani di Meleagro sebbene non
fosse
ancora divenuta sua moglie. Vi fu anche un’altra
un giovane pastore della Frigia del quale Cibele sebbene già vecchia
fosse
pazzamente invaghita ed a cui ella facesse fare l
lara. e lo fece divorare dai propri cani. Euripide narra che Atteone
fosse
divorato dai cani di Diana per essersi vantato pi
o di quella Dea nell’arte della caccia. Diodoro asserisce che Atteone
fosse
considerato come un empio per aver dispregiato il
della loro armata un posto d’onore per Aiace loro famoso eroe come se
fosse
ancora in vita, egli piombò improvvisamente su qu
Cibele, così chiamata da Afan figlio di Arcaso, il primo la cui morte
fosse
onorata di funebri giuochi. 710. Azesia. — Sopran
montagna di Peor. Si crede generalmente dagli scrittori che Baal-Peor
fosse
il Priapo degli Arabi. 721. Baal-semen. — I Fenic
ori dell’antichità, sul conto di questo dio, volendosi da diversi che
fosse
figliuolo di Proserpina. Cicerone conta fino a ci
la stessa mori, ravvolta nelle fiamme. Giove allora, prima che Semele
fosse
del tutto spirata, per salvare la vita del figlio
. È opinione diffusa presso molti scrittori dell’antichità, che Bagoe
fosse
la stessa che la sibilla Eritrea. 738. Balana. —
. — Soprannome dato a Bacco, dal perchè si pretende che questa parola
fosse
il grido che si ripeteva nei baccanali. Però l’op
Però l’opinione più accreditata e più logica è che questo soprannome
fosse
dato a Bacco perchè significa vendemmialore. 748.
Non pochi scrittori dell’antichità dicono che una tale denominazione
fosse
data a questo dio perchè la sua statua, sempre sa
tà particolare a diversi popoli dell’Italia. Si suppone da taluni che
fosse
qualche eroe dell’antica Roma. 777. Bergioso. — U
ra generale credenza che la pietra detta Abadir, divorata da Saturno,
fosse
una di queste. Boccart, nelle sue opere, trae l’o
onosciuta sotto il nome di Autim. È generale credenza che un tal nome
fosse
dato a quella città, per essersi ritrovato nel su
mente proibito che nel bosco sacro, a lui consacrato presso Epidauro,
fosse
nato o morto alcuno. Da ciò vedesi nettamente l’i
giziana la parola Bubaste significa Gatto, così fu detto che Diana si
fosse
cangiata in quell’animale. Nella città di Eubaste
a alla quale si dava codesto soprannome, poichè alcuni pretendono che
fosse
Cerere, altri Proserpina, ed altri Cibele. Plutar
he la moglie di Fauno, avendo contro l’uso dei tempi bevuto del vino,
fosse
dal marito fatta morire a colpi di verga ; ma che
uteo sposasse una donna, la quale, per la sua incomparabile bellezza,
fosse
soprannominata Venere. Si trovano nella Favola di
Frisso, lo fece assassinare ; onde ella, temendo che l’istessa sorte
fosse
toccata ai suoi figli, li fece segretamente imbar
altri. La più antica e la più generalizzata opinione è che Calligenie
fosse
uno dei soprannomi di Cerere stessa. 906. Calliop
izzata presso gli scrittori della Favola, che il vero sesso di Campea
fosse
rimasto un mistero. Molti la dicono donna ; altri
fosse rimasto un mistero. Molti la dicono donna ; altri vogliono che
fosse
un uomo dalle forme gigantesche ; altri finalment
iono che fosse un uomo dalle forme gigantesche ; altri finalmente che
fosse
un mostro di natura ermafrodito. 927. Campi Elisi
. — Veniva così chiamata una delle Divinità dei Savizii. Si crede che
fosse
lo stesso che il Dio Marte della Mitologia Greca
ssendo stata sedotta da un Dio marino, che la Favola non determina se
fosse
Nettuno o altro, ebbe molti figliuoli, fra cui If
ione di varii scrittori che la costellazione detta Canicola altro non
fosse
se non il cane che Giove dette ad Europa come cus
alcuno, essendo radicale credenza di quei popoli, che il Dio Pane si
fosse
nascoto sotto la figura di una capra. Erodoto, ne
, che questo segno di una delle costellazioni della fascia zodiacale,
fosse
la capra Amaltea, trasportata da Giove in cielo,
n tempio che aveva in Beozia, e propriamente nel luogo ove si credeva
fosse
egli passato allorchè incatenò Cerbero. V. Cerber
e assistervi senza lamentarsi nè piangere : chè se mai un singhiozzo
fosse
sfuggito a quelle sventurate, esse erano obbligat
l mostro sarebbe sparito, allorchè Andromeda, legata su di una roccia
fosse
da lui divorata. Il re ordinò il supplizio della
la testa di Medusa, liberò Andromeda, e ottenne da Giove che Cassiope
fosse
messa fra gli astri. 989. Cassotide. — Era questo
città di Priamo. È opinione di Pausania che questo cavallo altro non
fosse
che una macchina di guerra, specie di ariete, inv
no ella si nascose in un cespuglio per spiarlo, e Cefalo credendo che
fosse
una fiera, la uccise con l’istessa arme ch’ella g
llo che si chiama Alcione V. Alcione. Altri scrittori dicono che Ceix
fosse
amato da Aurora, e che questa lo avesse sposato.
tempio, che fu poi demolito, da Costantino. Si crede generalmente che
fosse
la stessa che la luna ; altre opinioni vogliono c
ajo di Giove, il quale aveva voluto sostenere, che quel Dio anch’esso
fosse
sottomesso alla morte. Perciò Celma fu rinchiuso
. 1047. Ceneriso. — Fiume della Jonia. Si credeva che nelle sue acque
fosse
stata tuffata dalla nutrice la piccola Latona, ap
i ognun di noi giudizio diede. Che per lo troppo peso ch’ei sostenne,
Fosse
dell’ alma sua l’inferno erede. Mopso il negò, ch
di quella montagna, cangiato in uccello. Altri scrittori vogliono che
fosse
cangiato in quella specie di scarafaggio che ha l
Nome di una delle divinità degli Egiziani : si crede comunemente che
fosse
la stessa che Cebo. 1062. Cereali. — Feste in ono
urante la celebrazione dei giuochi funebri in onore di Giulio Cesare,
fosse
apparsa una cometa con la coda, o stella crinita,
o alla apoteosi di lui, essendosi creduto da tutti che in quell’astro
fosse
andata a dimorare l’anima del morto. La tradizion
imprese, si servì sempre della clava. La cronaca mitologica dice che
fosse
dapprima appartenuta a Mercurio, il quale l’avess
epose in un dato luogo, ove la clava avendo posto radice nella terra,
fosse
diventata un albero. Anche Teseo si dipinge soven
vesse esistito prima della creazione del mondo, e che dalla sua bocca
fosse
uscito il primo uovo, che dette poi vita a tutti
uesta sola divinità immortale, e non riconobbero alcuna divinità, che
fosse
sottomessa alla legge inevitabile della morte. Qu
pure Cocalo avesse sottratto Dedalo alle persecuzioni di Minos, se ne
fosse
disfatto egli stesso poi per proprio conto. È que
izione mitologica egiziana era ritenuto come l’uccisore d’Osiride, si
fosse
cangiato in coccodrillo. Al dire di Plutarco ques
presso quei popoli, che l’anima della loro famosa regina Semiramide,
fosse
volata al cielo, sotto le sembianze di una colomb
tradizione mitologica ricorda che Ercole, seguendo le sue imprese, si
fosse
internato fino alla città di Gadira, oggi Cadice,
lo, solo dio dei Rodiani. La più comune opinione è che codesta statua
fosse
alta settanta cubiti. Solo Festo, nelle sue crona
o di parricidio, non volle più ammetterlo alla sua tavola ; ma ordinò
fosse
servito nella sua reggia particolarmente in una c
no fra gli scrittori dell’antichità, pretende che il nome di Cortina,
fosse
adoperato per indicare il tripode stesso. L’opini
il culto di questa turpe divinità. La cronaca narra che Alcibiade si
fosse
fatto iniziare nei misteri di Cotitto, e che aven
Rodi, ove stava Altmeno. Gli abitanti di quella, credendo che Crateo
fosse
un nemico che venisse a sorprenderli, presero le
i, essi si riconobbero. Altmeno ottenne dagli dei che la terra gli si
fosse
spalancata sotto i piedi e lo avesse allo istante
o sepoltura ai suoi fratelli — V. Antigone. È comune credenza ch’egli
fosse
il fomentatore della crudele inimicizia dei due f
tanto tempo da poter palesare la verità, ed impedire che la sua morte
fosse
imputata ai due suoi fratelli. Ippodamia, delusa
vinità degli antichi Sassoni : si crede in generale dai cronisti, che
fosse
la stessa che Saturno. 1315. Cromio. — Figliuolo
he la vacca di legno nella quale si fece rinserrare l’infame Pasifae,
fosse
opera di Dedalo e d’Icaro suo figlio, li fece rin
il più potente di tutti gli dei, sebbene il suo incontrastato potere,
fosse
subordinato alla volontà inesorabile del Destino.
stesissimo e, al dire di Tito Livio, non v’era angolo di Roma che non
fosse
pieno di dei. Il numero di essi crebbe a dismisur
varii accreditati scrittori che la origine primitiva della idolatria
fosse
stato il dolore di un padre di famiglia a cui mor
te talismano per richiamare a sè il marito, tutte le volte ch’egli si
fosse
innamorato di altre donne. Morto Nesso, la credul
tauro intese. Che il sangue al morto amor potea dar forza. Perchè non
fosse
schiva all’occhio, prese Parer di dare al sangue
one del nome di Delfino a questa costellazione. Taluni pretendono che
fosse
così detta dal delfino di Arione ; — V. Arione —
dieci anni, egli riacquistasse la sua primitiva forma di uomo, e che
fosse
vincitore ai giuochi olimpici. 1406. Demetera. —
i, dimandandone il prezzo di 300 scudi d’oro. Il re, credendo ch’ella
fosse
colpita di pazzia, la scacciò con aspre maniere,
a nelle viscere della terra. L’allegoria mitologica narra che egli si
fosse
innalzato nell’aria su di una palla, e che facend
stagno, ove, non essendosi più ritrovato il suo corpo, fu creduto che
fosse
stata cangiata in pesce. Gli Assiri a doravano un
favolosa ripete, che il frutto degli amori della disgraziata Derceto,
fosse
una bambina, che fu poi la famosa Semiramide, reg
iglie del mondo, e come il più superbo monumento di simil genere, che
fosse
conosciuto in quei tempi, era destinato esclusiva
. da Pisa — I fatti d’Eneo. Avendo fatto sparger la voce che Sicheo
fosse
stato ucciso dai ladroni, restò per qualche tempo
to che una vilissima ciurmeria di saltibanchi, più, al certo, che non
fosse
l’idea informatrice di un culto, rivelatore della
rno dell’Etiolia, e venne a stabilirsi in Italia. Si dice che egli vi
fosse
ucciso da Enea e che i suoi seguaci ne furono cos
dei Trojani, uccidendo una gran quantità di nemici. Ma di qual parte
fosse
Diomede Se Troiano od Acheo mal tu sapresti Disce
5. Disarea o Disari. — Divinità degli Arabi. Si crede comunemente che
fosse
la stessa che Bacco o il Sole. 1476. Disari. — V.
ar giuramento per questa divinità. Taluni scrittori dissero che Fidio
fosse
uno dei figli di Giove : altri lo hanno di sovent
male ad alcuno. Virgilio dice che Enea credè che quel drago altro non
fosse
che il genio tutelare dell’anima del defunto.
mitologica racconta che Medea, furibonda per l’abbandono di Giasone,
fosse
corsa sulle sue tracce, montata su di un carro ti
se pure maritate, vivevano nel tempio a cui erano addette, senza che
fosse
loro permesso d’avere contatto coi loro sposi, me
e ai cacciatori. È opinione di varii accreditati mitologi che Ecaerga
fosse
uno dei soprannome di Diana. 1529. Ecale. — Nella
one però più generalizzata fra gli scrittori della favola è che Ecate
fosse
uno dei nomi di Proserpina stessa : e che questa
roserpina stessa : e che questa venisse detta la triplice Ecate e che
fosse
la Luna nel cielo, Diana quando abitava la terra,
perazioni e agli incantesimi. I pagani credevano fermamente che Ecate
fosse
la dea dei sogni, e che ella ispirasse quel vago
e di viaggio nell’Indie orientali. Il certo per altro è che qualunque
fosse
la ragione alla quale i pagani attribuivano così
figlio del re Polibio, volle consultare l’oracolo per conoscere qual
fosse
la sua sorte, e avendogli l’oracolo predette le s
i tolse di propria mano la vita. La cronaca favolosa aggiunge ch’essa
fosse
rapita dalle Arpie e trasportata da queste nell’I
in uccelli. Da ciò la favola, ripetuta anche dal Boccaccio, che Edone
fosse
cangiato in un cardellino, uccello che canta con
re Egeo. Rinomati autori pretendono che la esistenza di questa città,
fosse
di molti anni anteriore allo stabilimento dei Gre
lo stabilimento dei Greci nell’ Asia minore ; ma che allora altro non
fosse
se non una piccola borgata, vicina al tempio di D
cessarie alla ricostruzione, purchè sulla porta principale del tempio
fosse
inciso, in lettere d’oro, il suo nome. Gli Efesia
seppe da Etra che ella era incinta, e non dubitando che il nascituro
fosse
suo figlio, consegno ad Etra una spada, ingiungen
nte di colore bianco, ove mai egli, per una speciale grazia dei numi,
fosse
ritornato salvo in patria. Teseo promise e partì,
fu figlio di Belo e d’una figlia del fiume Nelo. Altri pretendono che
fosse
figliuolo di Nettuno e di Libia e fratello di Dan
a che amava. La cronaca tradizionale ripete che la forza di Egone non
fosse
minore del suo appetito, mentre ad un banchetto a
roteo. Narra la cronaca che Menelao, ritornando dall’assedio di Troja
fosse
da una tempesta costretto a ricoverarsi in un’iso
icoverarsi in un’isola deserta nelle vicinanze dell’Egitto e che egli
fosse
costretto a far colà una lunga dimora perchè i ve
grande la disparità dei cronisti della favola. Alcuni pretendono che
fosse
figlio di Perseo e di Andromeda : altri che fosse
cuni pretendono che fosse figlio di Perseo e di Andromeda : altri che
fosse
figlio di Alceo e fratello di Anfitrione. Il pare
adre Elio, dette il nome di Eliopoli. La tradizione aggiunge che Atti
fosse
il primo ad insegnare agli Egizii il corso delle
miscredenza, egli non scrisse nessuna domanda ; ma non andò guari che
fosse
rimorso, fosse, com’è più probabile, imperio dell
li non scrisse nessuna domanda ; ma non andò guari che fosse rimorso,
fosse
, com’è più probabile, imperio delle superstiziose
randì il ferro contro suo padre, e l’avrebbe ucciso, sè questi non si
fosse
sottratto al furore del figlio con la fuga. Allor
ria tutta. V. Monti — La Musogonia — Canto. Altri narra che Encelado
fosse
schiacciato sotto il carro di Minerva. Altri pret
fosse schiacciato sotto il carro di Minerva. Altri pretende che egli
fosse
già in fuga e che Minerva lo arrestasse gettando
n tanto oltraggio avrebbe trascinato seco, e fece di tutto onde Elena
fosse
restituita al marito. Ma nei destini della Trojan
unebri con gran pompa e solennità, e volle che il luogo ove egli morì
fosse
dal suo nome detto Eneo. È opinione di varii scri
quelle acque guastarono interamente le loro campagne, a cagione delle
fosse
fatte dalla corrente, per modo che le loro terre
lide. Le cronache mitologiche dicono, nella gran maggioranza, ch’egli
fosse
figliuolo della ninfa Arpina, e del Dio Marte. Al
Pelope il quale fu il quattordicesimo che accettò la sfida di Enomao,
fosse
riuscito vincitore essendo Enomao nella corsa cad
dagli abitanti dell’isola di Rodi, che cioè, Elena dopo la sua morte
fosse
stata sospesa ad un albero, i Rodiani le inalzaro
ttro, in alto assiso L’ira e gl’impeti lor mitiga e molee. Se ciò non
fosse
, il mar, la terra e ’l ciclo, Lacerati da lor, co
da persone a lui sconosciute, gli fu domandato che cosa volesse e chi
fosse
. Finalmente fu riconosciuto dall’ultimo dei suoi
uinto Fulvio il comando delle cavalleria, e per fare che la battaglia
fosse
decisiva, dette ordine ai suoi soldati che al mom
ldati, pure egli tenne il voto e per fare che il tempio della Fortuna
fosse
quant altri mai, magnifico e splendido, fece togl
isione dei suoi figli, egli avesse seguito il comando di Apollo, e si
fosse
in conseguenza sottomesso ad Euristeo. Finalmente
unse ad ucciderlo. Euristeo però non volle che l’uccisione dell’idra,
fosse
annoverata fra le dodici fatiche imposte ad Ercol
quell’isola, avea promesso a Nettuno di sacrificargli qualunque cosa
fosse
uscita dal mare, e che il dio delle acque, per pr
ndita ad Euriteo, onde com pensarlo della perdita di suo figlio, e si
fosse
in ultimo obbligato a rimanere al servigio di lui
uale Ercole tirò una pietra credendo, mentre vi passava a fianco, che
fosse
un corpo animato. Avendo in seguito ucciso un eno
po faceva affondare la nave, e che abbandonato dai suoi compagni egli
fosse
giunto in Colchide per un cammino sconosciuto. Te
passaggio per i suoi stati, quantunque Diodoro rapporto che Amintore
fosse
ucciso da Ercole per avergli negato la mano di su
mero di autori pretendono che colui che compì codesta triste funzione
fosse
stato un greco per nome Morsimio. Mentre il rogo
parti di Italia. Da ciò non bisognerà dedurre che il culto dell’eroe
fosse
, presso i popoli Italici, interamente conforme al
tenerezza, che si erano scambievolmente giurato, che ove una di esse,
fosse
venuta a morire, le altre tre si sarebbero uccise
lia di Clitennestra e di Egisto e moglie di Oreste, quantunque questi
fosse
suo fratello per parte materna, da questa unione
a una specie di Zattera, ed una tradizione degli Eritrei ripeteva che
fosse
giunta nella loro città da Tiro per mare, e che e
a nella loro città da Tiro per mare, e che entrata nel mare Jonio, si
fosse
fermata nelle vicinanze del promontorio di Giunon
adizione, non molto divulgata, racconta che il delfino, sebbene Ermia
fosse
morto, lo riportasse alla riva, e che quivi moris
derubare ad Atreo un montone, che aveva il vello d’oro, e che questo
fosse
il primo motivo che valse ad accendere la fiamma
mondo. Vi sono alcuni autori i quali pretendono che il suo vero nome
fosse
Erotostrato. Erostrato era anche il nome di un me
ovellamente il carro coperto nel tempio, quasi ad indicare che la dea
fosse
stanca della conversazione degli uomini. Allora s
’allo di uno scoglio nel mare, ma Teti lo cangiò in uccello prima che
fosse
caduto nelle onde. 1824. Esaforo. — Specie di let
virtute Di te gloria sarà, d’altrui salute. Alma gentil, più che mai
fosse
in terra Accetta, salutifera e gradita : Tu l’alm
i Priamo. La tradizione mitologica narra che fra Nettuno e Laomedonte
fosse
stabilito un patto, ma non fa menzione della ragi
Eso. — Con questo nome i Galli adoravano una divinità che si suppone
fosse
il loro dio della guerra. Quei popoli sagrificava
ndo stato obbligato da Pelia suo fratello, a bere del sangue di toro,
fosse
morto in seguito di ciò prima che suo figlio Gias
e di toro, fosse morto in seguito di ciò prima che suo figlio Giasone
fosse
ritornato dalla Colchide, che sua moglie pazza di
ne fosse ritornato dalla Colchide, che sua moglie pazza di dolore, si
fosse
appiccata, e che Giasone al suo ritorno avesse pe
nque anni. I pagani ritenevano profanato un luogo sacro ove un reo si
fosse
ricoverato, e quindi la espiazione di quel luogo
era espressamente proibito il trasporto di qualunque oggetto che non
fosse
una delle vittime da immolarsi. Da ciò, forse, de
quanto dai romani alla Nobiltà, sebbene, presso quei popoli, essa non
fosse
stata annoverata fra le divinità. Veniva raffigur
oro arte, avvenne strada facendo che una corda del liuto di Eunomo si
fosse
spezzata ; e nel tempo istesso essendosi una cica
li congiunture le più severe ricerche, per conoscere se qualche donna
fosse
penetrata nel tempio anche per combinazione, e ap
so, inteneriti dalle divine armonie, ordinarono che la morta Euridice
fosse
ritornata sulla terra, sui passi dello sposo fede
. È opinione di varì scrittori dell’ antichità, che il nome di Europa
fosse
dato a questa principessa, perchè significa bianc
gli Ateniesi, aspettavano per fissare il giorno della battaglia, che
fosse
compiuto il plenilunio. Però il generale della ar
neide, ha immaginato che Evandro vivesse ancora ai tempi di Enea, che
fosse
a lui legato coi vincoli della parentela, e che l
ficati. Vi sono anzi alcuni scrittori i quali pretendono che Evandro,
fosse
la stessa divinità adorata in Italia col nome di
. Narra la tradizione, che Venere, un giorno, trasformata in vecchia,
fosse
stata ricevuta a bordo del bastimento di Faone, e
seco loro. In quinto luogo era mestieri che Troilo, figlio di Priamo
fosse
morto in combattimento, e il sepolcro di Laomedon
nto, e il sepolcro di Laomedonte, che sorgeva vicino alla porta Scea,
fosse
stato abbattuto. Ed anche in ciò la fatalità fu c
narra la tradizione, alla quale si rapporta Omero stesso, che Ulisse
fosse
trasportato sul vascello durante il sonno, e che
’ha ? Dai vaticinj antichi Del padre, che dicca, come sdegnato Nettun
fosse
con noi, perchè securo Riconduciam su l’acque ogn
o che non avrebbero più nell’avvenire ricondotto alcun forestiere che
fosse
approdato nella loro isola. E così fu fatto. 1963
ma, sotto questa denominazione. Altri scrittori pretendono che la dea
fosse
così soprannominata, perchè sollevava le partorie
articolare, che presiedeva alle purificazioni ; e Servio pretende che
fosse
lo stesso che Plutone, al quale venivano anche of
di mitro, le cui foglie erano tutte bucate ; ma che quell’ albero non
fosse
così di sua natura, e che Fedra nel tempo in cui
ocò sul mio Capo l’orrende Eumenidi. pregando Che mal concesso non mi
fosse
il porre Sul suo ginocchio un figlio mio. Omero
nazione. Alcune cronache dell’antichità, pretendono che questo Fenice
fosse
l’inventore delle lettere e della scrittura ; e c
Dius Fidius. Pretendono alcuni scrittori, che il dio Fidio altro non
fosse
Giove, considerato come vendicatore dei falsi giu
o della sua cavalla, al principio della corsa. Però l’animale come se
fosse
stato sempre guidato, compi tutto il giro dello s
a dei popoli per mezzo di falsità, d’ipocrisia e di superstizione, si
fosse
largamente avvalso di queste credenze, facendo pa
, che cresceva sulla quella riva fatale ; quasi che la povera Fillide
fosse
anche dopo la morte sensibile alla prova d’affett
a staccarsi dalla sua figliuola carissima, quasi il suo animo paterno
fosse
stato presago dell’amarissima sventura che minacc
affettando il più alto dolore, narrò come la diletta sorella Filomena
fosse
morta improvvisamente durante il viaggio. A tale
; e ciò diede motivo alla cronaca favolosa di ripetere, che Filomena
fosse
stata cangiata in usignuolo e Progne in rondinell
enzione di una figlia di Craugaso così chiamata, aggiungendo che ella
fosse
stata colpita dalla stessa sventura che colpì nel
mitologica, che Filonome, accompagnando un giorno Diana alla caccia,
fosse
stata veduta dal dio Marte, il quale s’invaghi co
a un insopportabile puzzo, per modo che i greci temendo che egli non,
fosse
stata causa d’infettazione, lo abbandonarono sull
Fénélon — Télémaque — Livre XV. Omero dice finalmente che Filottete
fosse
stato uno degli Argonauti ; e a proposito della s
ivela che Zeffiro attratto dalla risplendente bellezza di Flora se ne
fosse
perdutamente innammorato ; ond’ella per sottrarsi
la fa figliuoli del Sonno. I pagani credevano fermamente che Fobetore
fosse
quello, che atterriva e spaventava, presentandosi
llorquando Ercole dette la caccia al famoso cinghiale di Erimanto, si
fosse
riposato nella casa del Centauro Folo, il quale l
si potesse trovare il suo cadavere. Da ciò i pagani immaginarono che
fosse
stato cangiato in dio marino. 2044. Forculo. — Di
iunone e Nettuno, per la contesa surta fra queste due divinità, a chi
fosse
toccato il regno del paese di Argo. I tre fiumi g
ssale statua in legno che Servio Tullio aveva fatto porre nel tempio,
fosse
rimasta intatta da un incendio, che distrusse que
ente dalla fermentazione del fango che quelle lasciarono sulla terra,
fosse
nato il Pitone, mostruoso serpente, che Apollo uc
fulmine lanciatogli da Giove per punirlo delle sue atroci bestemmie,
fosse
stato posto sul rogo, dove sua moglie Evadne si l
utte le principali città del regno e non si riaccendeva se non quando
fosse
stata fatta la coronazione del novello signore. C
ore. Comune ed estesissima era la credenza dei persiani, che il fuoco
fosse
stato portato dal cielo e posto suil’altare nel p
va per consumare le vittime. La tradizione favolosa dice che Prometeo
fosse
quello che rubò il fuoco sacro dal cielo, e lo de
ghirlande di fiori, e specialmente di narcisi, credendosi che questo
fosse
il fiore più ad esse gradito. Nella contrada di A
gi Cadice) si dava questo soprannome ad Ercole perchè si riteneva che
fosse
in quel punto ch’ egli avesse innalzate le famose
che essendo la sua padrona tormentata dai dolori del parlo, Galantide
fosse
uscita per breve tempo dal palazzo della sua sign
bile in un atteggiamento assai strano. Sospettando che quella vecchia
fosse
la stessa Giunone, che per gelosia contro Alcmena
Dell’ Anguillara. La tradizione mitologica, dice, che la via lattea
fosse
stata formata dalle goccie di latte cadute dal se
l metter piedi in un sacro ricinto, prima che questo periodo di tempo
fosse
passato. Oltre a ciò, al dire del citato scrittor
che Giove perdutamente preso dalla bellezza di questo giovanetto, si
fosse
cangiato in aquila e lo avesse rapito in cielo, o
che allorquando i Titani dettero la scalata al cielo, la dea Diana si
fosse
cangiata in gatto, onde sottrarsi al furore degli
mperocchè alcune altre cronache dell’antichità ripetono, che Giacinto
fosse
in pari tempo amato da Apollo e da Borea ; e che
rispose, che avrebbe dovuto adottare il primo fanciullo, nel quale si
fosse
imbattuto l’indomani In fatti Xifeo il giorno seg
il dio Giano in tutti i loro sacrifizi, ritenendo per fermo che egli
fosse
stato il primo ad istituire i sacri riti della lo
essendo greco d’origine, e propriamente nativo della città di Perebo,
fosse
venuto a stabilirsi in Italia, ove si dette ad in
a delle isole Cicladi. Narra un’antica tradizione che l’isola di Delo
fosse
stata lungo tempo fluttuante sulla superficie del
di cui Cerere era la dea, così la tradizione favolosa, narra che egli
fosse
divenuto amante di Cerere e che avendola voluta t
se divenuto amante di Cerere e che avendola voluta tentare nel pudore
fosse
stato colpito da un fulmine. Il cronista Igino as
o alle persecuzioni dell’usurpatore, fece sparger voce che il bambino
fosse
morto, pochi mesi dopo la sua nascita ; e ad avva
eggerlo, convennero fra di loro di fare che Medea, figlia di Aete, si
fosse
innamorata di Giasone, ond’ella che era già, sebb
errieri, che bisognava uccider tutti l’unn dopo l’altro, senza che ne
fosse
rimasto uno solo ; e che finalmente, a coronare l
i corpi scellerati, Dal molto sangue de’ suoi figli aspersa Che fatta
fosse
tiepida la Terra, È fama, e desse vita al caldo s
utasse in corpi umani, Onde ogni resto della fiera stirpe Strutto non
fosse
. OVIDIO — Metamorf : Libro I. Fav. IV. trad. del
o lo stesso Giove, avrebbe potuto mai sconfiggerli, se un mortale non
fosse
venuto in ajuto del sommo Gione. Allora fu che Pa
Gige pensò interrogare novellamente l’oracolo, onde chiedergli se ci
fosse
al mondo uomo più felice di lui, al che l’oracolo
affinchè ne venisse indagata la ragione. Il senato allora decise che
fosse
chiamato l’indovino Lucio Aquinio, onde risponder
accordo col collegio dei Pontefici, ordinando che in avvenire non si
fosse
nè intrapresa cosa alcuna, nè combattuta una batt
signati come infausti nel calendario romano. Sebbene la superstizione
fosse
il fondamento universale della religione dei paga
l tiranno Dionigi, lo mise in completa rotta, sebbene la battaglia si
fosse
combattuta in un giorno di ecclissi. 2161.Giove —
dimostrare ch’egli ascoltava le preghiere degli uomini, qualunque si
fosse
la parte del mondo da essi abitata. Per contrario
, uno era antico quanto il mondo, e nato da ignoti genitori, e che si
fosse
fatto poi conoscere dagli Arcadi, ed avesse eserc
cronisti più accreditati, è generale l’opinione che il primo di tutti
fosse
il Giove Ammone della Libia, la cui origine rimon
scrittori. Infatti molti fra questi pretendono che una tal divisione,
fosse
quella che stabilirono fra di loro i figliuoli di
avano l’onore della nascita di Giunone, ognuno pretendendo che la dea
fosse
nata nella rispettiva patria. Al dire di Omero,
e affidata alle Ore ; e finalmente altri sono di opinione che Giunone
fosse
stata allevata dalle tre figliuole del fiume Aste
che durante la guerra dei giganti contro Ciove, Giunone spaventata si
fosse
rifuggita in Egitto, sotto la sembianza d’una vac
istruggere il tempio della Misericordia, non essendo possibile che si
fosse
adorata questa mite e soave divinità da un popolo
he non era possibile, non solo di scioglierlo, ma di comprendere come
fosse
fatto. Ora un’antica tradizione Frigia diceva, ch
che la pace sarebbe ritornata nel loro paese, per mezzo di un re che
fosse
venuto ad essi su di un carro. Mentre gli abitant
i innanzi agli occhi quei foltissimi e ruvidi crini. Allora qualunque
fosse
stato l’uomo sul quale s’arrestavano quegli sguar
i gorgoni ; ed aggiunge che il solo Annone, generale dei cartaginesi,
fosse
penetrato fino alla loro dimora ; ove trovò alcun
mpio, e a stabilire un culto particolare, per il che fu detto ch’egli
fosse
loro padre. Secondo riferisce Pausania, in tutte
a. — Si dava questo nome ad una specie di danza, di cui si pretendeva
fosse
stato Teseo l’inventore, perchè fu la prima volta
di Odur e di Freja, dea dell’Amore. La tradizione aggiunge che Hnossa
fosse
più bella della stessa madre, e che aveva in sè t
ne feste così chiamate, perchè si credeva appunto che in un novilunio
fosse
nato Epicuro. Nella celebrazione di queste feste,
nel crudele bivio di sacrificare uno dei due soli esseri, a cui ella
fosse
affezionata, Penelope si copri il volto col velo,
ove perchè la tradizione mitologica ripete che Giove vi nascesse e vi
fosse
allevato. Anche Enea ebbe, secondo la cronaca tra
d’ogni mese. Nelle loro credenze essi ritenevano che il dio Mercurio
fosse
nato negli Idi di maggio, e percio erano a lui co
li autori antichi ve ne ha molti i quali pretendono che il sacrificio
fosse
consumato ; e questa opinione è seguitata anche d
erogativa di rinascere appena erano tagliate ; quante vol te però non
fosse
immediatamente applicato il fuoco sulla ferita. I
la aggiunge, che quando l’eroe greco attaccò l’Idra, un enorme cancro
fosse
venuto a proteggerla contro i colpi di Ercole ; m
Vedendola prossima al parto le impose di uccidere la sua creatura se
fosse
stata femmina, non avendo i mezzi di poterla alle
a Feletusa una pietosa astuzia, ed ella fece credere al marito che si
fosse
sgravata d’un maschio. La cosa rimase per lungo t
he il famoso oracolo di Aulide, che richiedeva il cruento sacrificio,
fosse
dato di comune accordo dall’indovino Calcante con
lla regina e a tutti i testimoni del fatto maraviglioso, che Ifigenia
fosse
stata trasportata nel cielo, e posta nel numero d
n meno accreditati scrittori e cronisti dell’ antichità, che Ifigenia
fosse
cangiata in una giovenca ; secondo altri in una v
o altri in un’orsa. Il cronista Lucrezio pretende invece che Ifigenia
fosse
stata realmente svenata, e che l’innocente sangue
accondiscere a questo suggerimento di Calcante ; e che allora Ulisse
fosse
segretamente partito dal campo greco senza il con
etamente partito dal campo greco senza il consenso di Agamennone e si
fosse
recato presso Clitennestra, alla quale consegnò u
on avesse rimandata Ifigenia in Tauride, ordinando che in sua vece si
fosse
sacrificato, sull’altare della cruenta divinità,
i Argo, propose loro di sacrificarne uno solo quante volte l’altro si
fosse
legato con giuramento di portare al fratello Ores
non fu più rinvenuto dai suoi compagni, i quali ritennero ch’egli si
fosse
annegato in qualche torrente, ovvero fosse stato
quali ritennero ch’egli si fosse annegato in qualche torrente, ovvero
fosse
stato divorato da qualche belva. La cronaca della
ando di sfida, offerendo di battersi personalmente contro chiunque si
fosse
presentato, a condizione però che s’egli restava
l’Areopago, e svelò il sogno ; e avendo i giudici ordinato che il reo
fosse
posto alla tortura, questi confessò il delitto e
e, onde fare che, venendo essa accettata dagli uomini in generale, ne
fosse
meno scrutata l’origine. Presso i pagani, la divi
terribile carestia, (della quale molti autori ripetono che Ino stessa
fosse
stata cagione, avendo, secondo alcuni, fatto avve
intelletto dalle terribili dee vendicatrici, credè che il suo palagio
fosse
trasformato in un bosco ; la moglie ed i figliuol
ure ; sotto le quali la sventurata sarebbe morta per certo, se non si
fosse
trovato a passar per di là Ercole, il quale ritor
a, e fingendo di ignorare quanto era avvenuto, dimandò a Giove di chi
fosse
quella giovenca e a qual mandra appartenesse ; e
favolosa metamorfosi di Io in giovenca. Pausania riferisce che lo non
fosse
figliuola del fiume Inaco, come vuole la maggiora
pa, settimo re di Argo. Erodoto ripete invece, che la principessa Io,
fosse
stata da alcuni mercadanti fenici, rubata ai prop
ica narra che Cadmo il quale introdusse in Grecia le scienze fenicie,
fosse
stato il primo a scoprire quella fontana, che fu
vinto nella corsa del carro ; sottoponendosi però ad essere ucciso se
fosse
riuscito perditore. Ben tredici furono i concorre
o. Coll’ andare del tempo, i sacerdoti sparsero la voce, che Ippolito
fosse
stato preservato dalla morte per volere degli dei
to fosse stato preservato dalla morte per volere degli dei, dai quali
fosse
stato ammesso in cielo fra le castellazioni, e pr
iuochi funebri, celebrati in suo onore. Ippotette allora prima che si
fosse
agito contro di lui, cedette a suo figlio Alete i
ia dato vita alla tradizione favolosa, la quale racconta che Ippotoo,
fosse
, appena nato, esposto in un bosco per ordine di C
osto in un bosco per ordine di Cercione, suo avolo ; e che quivi egli
fosse
stato nudrito da due cavalle V. Cercione. Ippotoo
È opinione di molti accreditati scrittori, che il monumento originale
fosse
andato nuovemente smarrito nel 1730 ; cosicchè de
fu all’uscire, colpito da morte istantanea. Presso i romani, sebbene
fosse
stato per lungo tempo proscritto il culto della d
metrio, incaricato dall’ imperatore di riconoscere quelle isole, egli
fosse
approdato alla prima isola che incontrò nel suo c
e cosa certa, che uno dei principali demonî abitatori di quell’isola,
fosse
morto. Lo stesso Demetrio nelle sue cronache di r
o, conosciuto più comunemente sotto il nome di Giapeto — V. Giapeto —
fosse
l’identico personaggio dello Jafet biblico. 2362.
a paternità di questa giovanetta : infatti alcuni pretendono che ella
fosse
figlia di un re della Lidia, per nome Giardano ;
per nome Giardano ; ed altri, segnatamente Ovidio e Sofocle, che ella
fosse
figliuola di Eurito, re di Ecalia. D’ Eurito fig
da Apollo, dette alla luce un fanciullo senza che il padre di lei si
fosse
accorto di nulla ; ma quando ebbe partorito il ba
che Minerva, apparendo d’improvviso, consigliò Creusa a fare che Jone
fosse
erede del trono degli Erettidi, non palesando a X
fiori, e a cavallo di un pappagallo. Sebbene il culto di Kama non si
fosse
mai molto generalizzato nelle Indie, pure in molt
23 anni. Plinio asserisce, che una somma non minore di 1800 talenti,
fosse
spesa per il vitto di quegli operai. Le piramidi
la di Creta ; sebbene quest’ultimo, al dire di Plinio lo storico, non
fosse
che la centesima parte di quello d’Egitto. Al dir
te il censore Flacco, i suoi contemporanei ritennero che quella morte
fosse
avvenuta per vendetta di Giunone Lacinia, la qual
si d’ una colonna d’oro, che sorgeva in quel tempio, e non sapendo se
fosse
d’ oro massiccio, ovvero ricoperta semplicemente
ra che la dea avea fatta ricadere su di Oeneo, e suoi discendenti, si
fosse
placata. Le cronache dell’antichità aggiungono in
, che ben presto egli la proferì a tutte le sue amanti, sebbene Lamia
fosse
già avanzata negli anni. Dopo la sua morte gli At
piuta d’olio una sola volta l’anno, e ardeva poi sempre, senza che vi
fosse
stato bisogno di più ritoccarla. Il cronista Soli
to. Allorquando i trojani consentirono che il famoso cavallo di legno
fosse
introdotto nella loro predestinata città, Laocoon
, cercò di persuadere i suoi concittadini ad opporsi a che il cavallo
fosse
introdotto al di là delle mura, e fu in questa oc
aomedonte, onde abbellire e fortificare la capitale del suo regno, si
fosse
servito dei tesori consacrati ad Apollo ed a Nett
el dio della sanità. Vogliono alcuni autori, che Latobio propriamente
fosse
il nome di un famoso medico, che i norici diviniz
ltro non fu se non la nutrice di Apollo, e che Iside, la dea suprema,
fosse
la vera madre di lui. Al dire del citato scrittor
are nell’antro di Trofonio, e che in pena della sua azione sagrilega,
fosse
condannato dagli dei a non poter più ridere per q
se condannato dagli dei a non poter più ridere per qualunque cosa gli
fosse
avvenuta. Addolorato di ciò, egli ricorse all’ora
alleanza coi latini, volle, per eternare la memoria del fatto, che si
fosse
fabbricato uno splendido tempio comune, ove gli a
veduta mentre si bagnava nelle acque del fiume Eurota in Laconia, si
fosse
trasformato in cigno ed avesse ordinato a Venere
o di condurre Elena a quella dea. Pausania pretese che Leda altro non
fosse
se non la nutrice di Elena. Altri autori finalmen
essa, avesse partorito un uovo, il quale trovato e covato da Leda, si
fosse
poi schiuso ed avesse dato alla luce Castore, Pol
edevano fermamente che il mezzo più efficace per allontanare i lemuri
fosse
quello di abbruciare delle fave, ritenendo che l’
, non si era mai potuto toccare il fondo del lago di Lerna, qualunque
fosse
stata la macchina adoperata a tale uopo. L’impera
i suoi Lestrigoni fece raggiungere l’ altro fuggitivo, ordinando gli
fosse
preparata un’ orribile morte. Costei di botte An
ivino amante, l’abbandonata Clizia gli suggeriva, ordinò che Leucotea
fosse
sotterrata viva, e fosse gettato sul corpo di lei
ta Clizia gli suggeriva, ordinò che Leucotea fosse sotterrata viva, e
fosse
gettato sul corpo di lei un monte di sabbia. Apol
uni scrittori, che la dea Libentina, detta anche Libertina, altro non
fosse
che una configurazione della dea di Venere, a cui
tà era molto più celebre che in Grecia, ritenevano che la dea Libertà
fosse
figlia di Giove e di Giunone. Nel magnifico tempi
che il dio avesse voluto parlare di una belva, e persuasi che non vi
fosse
al mondo un animale che avesse avuto la forza di
sotto l’appellazione di Libia. Vi sono varii autori che dicono Libia
fosse
figliuola di Pamfiloga e dell’ Oceano. È questa p
tempo di pubbliche calamità, cercando in quei fogli misteriosi, quale
fosse
l’espiazione ch’essi dovevano praticare, onde pla
e transitavano pei suoi stati. Si vuole che Giove stesso, viaggiando,
fosse
andato a chiedere ospitalità nella reggia di lui,
se andato a chiedere ospitalità nella reggia di lui, e che Licaone si
fosse
apprestato a levargli la vita, durante il sonno,
aceva con gli altri. Però, avendo avuto sospetto che quello straniero
fosse
un dio, fece sgozzare un soldato Molosso, che rit
a questo Licaone, loro re, cangiato in lupo per vendetta di Giove, vi
fosse
stato un altro Licaone, il quale sacrificando a G
vi fosse stato un altro Licaone, il quale sacrificando a Giove Liceo,
fosse
similmente cangiato in quell’ animale, e che ogni
i dieci anni ripigliava per poco la forma umana, quante volte però si
fosse
astenuto, in quel periodo di tempo, dal nudrirsi
to, in quel periodo di tempo, dal nudrirsi di carne umana, che se ciò
fosse
avvenuto, rimaneva sempre lupo. La gran maggioran
ilmente erano delle feste celebrate in Arcadia, delle quali si voleva
fosse
stato istitutore quello stesso re Licaone che fu
o quel monte, perchè credevano che in un dato luogo, chiamato Creteo,
fosse
stato allevato Giove dalle tre ninfe dette Agno,
ce il citato scrittore che essendo Latona, sul punto di partorire, si
fosse
trasformata in lupa, per sottrarsi più facilmente
casa del quale Teti mandò il figliuolo Achille, onde impedire che si
fosse
recato all’ assedio di Troia. Fu durante il tempo
urgo stesso, volendo eccitare gli operai a seguire il suo esempio, si
fosse
tagliate ambedue le gambe, con un violento colpo
retamente nell’ isola di Creta, ove morì ; ordinando che il suo corpo
fosse
abbruciato, e le sue ceneri disperse al vento ; t
rtia, perchè un’antica tradizione ripetea che la statua di quella dea
fosse
venuta dalla Tauride a Sparta, avvinta da sarment
uita ad Anfione, mentre altre opinioni pre tendono che l’inventore ne
fosse
Orfeo ; ed altre finalmente Apollo e Mercurio. La
uciate sugli altari di Luciniana, restavano immobili per qualunque si
fosse
l’impetuosità del vento che avesse sconvolto l’at
le proprie influenze, e perfino colla pioggia della sua pallida luce,
fosse
talvolta cagione di gravi mali, così credettero c
llida luce, fosse talvolta cagione di gravi mali, così credettero che
fosse
animata ; e vedendo le fasi sempre eguali, ed il
lo stesso nell’ampia volta del firmamento, si convinsero che la luna
fosse
immortale, e allora genufiessi innanzi a quell’as
riferito scrittore ci ammaestra similmente, come il culto della Luna
fosse
sparso e conosciuto anche nelle Gallie, ove nella
Olimpiade (518 anni avanti Gesù Cristoj. Bockh, asserisce che Pindaro
fosse
nato nella LXIV Olimpiade (522 anni avanti Cristo
daro mori nell’ 80° anno della sua vita, e ammettendo, con Bockh, che
fosse
nato nel 522 avanti Cristo, la sua morte sarebbe
ei la Favola racconta, che per soddisfare alla sua bestiale libbline,
fosse
soggiaciuta ad un toro, facendosi rinchiudere ia
una certa latitudine, ed impiegando ogni cura perchè l’esposizione ne
fosse
fatta in termini così misurati dal lato della mor
sistema della greca Mitologia, e descrive a parte a parte come tutto
fosse
animato nel mondo in acconcio della poetica inven
dicevasi scellerato. Si crede da alcuni che il fuoco sacro così detto
fosse
il lume delle lampade accese nel tempio di Vesta,
serpina era stato Plutone, Cerere ricorse a Giove per ottenere che le
fosse
restituita, ed ebbe da lui promessa di riaverla q
e dal monte ov’era nata aveva in Efeso il più magnifico tempio che si
fosse
mai veduto ed annoverato fra le sette maraviglie
ra egli inventasse la lira, ma credesi con maggior fondamento che gli
fosse
data da Mercurio in cambio del famoso caduceo. Il
rmente onorato sul monte Cilleno in Arcadia o perchè si credeva ch’ei
fosse
nato su quel monte. Come Dio dei ladri si raccont
i sconsigliatamente che in oro si convertisse tutto quello che da lui
fosse
toccato. Ma ebbe ben tosto a pentirsi della sua d
nna abbandonata dall’ingrato Teseo nell’isola di Dia o di Nasso e che
fosse
scoperta dai Satiri e dai Fauni immersa in un pro
scia e restò zoppo da ambi i lati perpetuamente. Pretendono altri che
fosse
precipitato da Giove, per punirlo di aver voluto
tone temè non si aprisse la terra, e uscì dall’inferno per vedere che
fosse
. Stava ne’ campi dell’Enna Proserpina figlia di G
quando gli Dei avessero giurato per le sue acque, il loro giuramento
fosse
inviolabile, e se vi mancassero rimanessero per c
vola di Caronte si spiega in vari modi. Credesi da alcuni che Caronte
fosse
un potente principe che diede leggi all’Egitto e
i. A Roma si adorava anche Libitina come Dea dei funerali, e pare che
fosse
la stessa Proserpina. Dea dell’Inferno era pur E
quale è stato alle volte confuso. Si rappresentava cieco ; dicesi ehe
fosse
zoppo quando veniva fra noi e mettesse le ali nel
che Briareo avesse parte nella guerra de’Titani contro gli Dei, e che
fosse
oppresso sotto il peso del monte Etna e che venis
hi di Mercurio. Si ritiene però più comunemente che il Pane dei Greci
fosse
figlio di quest’ultimo Dio e di Penelope, figlia
l fanciullo sì deforme, che non osando Venere di riconoscerlo, ordinò
fosse
esposto su di un monte vicino a Lampsaco, ove fu
mani mettevano la sua statua negli orti, nella persuasione ch’egli ne
fosse
il guardiano e che ne procurasse la fertilità. Qu
gli Dei soffia il freddo e cagiona le nevi e le procelle ; ma benchè
fosse
il padre delle brine e dei ghiacci, fu egualmente
promettendo di far ritornare in Atene tutte quelle donne, purchè gli
fosse
stata accordata la mano di quella ch’egli teneram
igliò il volo a traverso il nascente mondo. Vuolsi da altri che Amore
fosse
figlio di Giove e di Venere e Cupido della Notte
onde potesse percuotere con maggior violenza. Avrebbe desiderato che
fosse
stata fatta all’uomo una finestrella vicino al cu
n cerca di lui per mare e per terra finchè l’ebbe trovato. Vuolsi che
fosse
in questa circostanza ch’ella inventò le vele. Po
i Dei, benchè da alcuni sia considerato come alimento ; e bisogna che
fosse
ben squisita bevanda poichè questa parola è stata
venzioni che hanno luogo fra gli uomini, e teneva mano affinchè tutto
fosse
esattamente osservato : da alcuni si vuole che ve
lo impegnasse a non espor nulla che alla giustizia ed alla verità non
fosse
conforme. La Pace Questa Dea nata da Giove
loro prerogative, affinchè al cospetto della divinità, ogni asprezza
fosse
dalle loro discussioni bandita ; ingegnosa idea c
Enio da’ Greci, confusa molte volte con Pallade, vuolsi da alcuni che
fosse
figlia di Forcide o Forco e di Ceto ; chi la dice
venuta, lo pregò di accordargli una grazia, senza dire quale essa si
fosse
. Il Sole in contrassegno del paterno affetto giur
alla favola di Fetonte. Fra le tante adottate avvi quella che Fetonte
fosse
un principe il quale si applicò sommamente all’as
al termine della sua carriera. Aggiungono alcuni che questo principe
fosse
re dei Molossi, popolo dell’Epiro, che si annegò
per trar Giove da qualche periglio. Pare nondimeno che Teti altro non
fosse
che una divinità puramente fisica : chiamavasi es
incipe avrebbe goduto la fama di uno de’ più grandi uomini ove non si
fosse
acquistato l’odio degli Ateniesi e dei Magariani
ciogliesse sollecito le vele senza volerla condur seco, quantunque si
fosse
con tutta la forza attaccata alla nave di lui ; s
de ; se ne crede il costruttore Petesuco o Titoes, altri vogliono che
fosse
opera di dodici re. Questo edificio per quanto si
ma nell’ interno trovavansi infinite strade tortuose. Si pretende che
fosse
un monumento dedicato al Sole. Altri lo han credu
esto re di Atene, fu l’uomo più ingegnoso de’ suoi tempi e vuolsi che
fosse
allievo di Mercurio. Egli fu eccellente sopra tut
navigatori solevano consultare. Vuolsi che Cirœ lo amasse, ma ch’egli
fosse
insensibile al di lei affetto, preferendo la giov
esta a Medusa, la più eelebre per le sue disavventure, ma la sola che
fosse
mortale, mentre le sue sorelle non erano soggette
o. Questo fonte consacrato ad Apollo ed alle Muse vogliono alcuni che
fosse
scoperto da Cadmo che insegnò ai Greci le lettere
te a trattenere tutti i passaggeri, ma che dal momento in cui un solo
fosse
passato, senza fermarsi per sempre all’incanto de
corpo, ha una coda di delfino e un ventre di lupo. Credesi che Scilla
fosse
un naviglio dei Tirreni che devastava le coste de
cissima che avendo rubato ad Ercole certi buoi, dicesi da certuni che
fosse
da lui uocisa, da certi altri fulminata da Giove
iclo e secondo alcuni Euristeo. Volendo Anfitrione sapere qual d’essi
fosse
suo figlio, mandò due serpenti presso della loro
o in tal guisa il Mediterraneo all’ Oceano, e credendo che quel punto
fosse
la fine del mondo, vi eresse due colonne, su le q
ali altari servono a convalidare sempre più il sistema che Ercole non
fosse
altro che il sole, poichè si vedono espressi chia
ere egli medesimo le celesti regioni per scegliere quello che più gli
fosse
sembrato conveniente all’uomo che esso aveva form
uni, ma son creduti da pochi, che quegli che s’introdusse nella torre
fosse
Preto e che da ciò ne naeque l’odio implacabile c
ce del cavallo la testa di Medusa, una delle tre Gorgoni, la sola che
fosse
mortale ; cui Pallade per punirla di aver amoregg
hè ne venne liberato da Ercole. Vuolsi da molti che questa Proserpina
fosse
moglie di Edomo re dell’Epiro, per toglier la qua
o a perderla per sempre e senza speranza di più riacquistarla, ove si
fosse
a lei rivolto per mirarla, prima d’uscire dai lim
moglie di Lico re di Tebe fu ripudiata da suo marito per sospetto che
fosse
invaghita di Epafo o Epopeo re di Sicione. Essend
suo primo nome di Diomede in quello di Giasone. Pretendono alcuni che
fosse
Pelia medesimo che desse Giasone ad educare a Chi
odonea formò la nave che da’poeti fu celebrata come la prima nave che
fosse
costrutta e le diede il suo nome ; Tifi ne fu il
, la loro intrapresa ripartirono per la Grecia inseguiti dal re Eete.
Fosse
il timore di esser raggiunti da questo re, fosse
seguiti dal re Eete. Fosse il timore di esser raggiunti da questo re,
fosse
la mira di evitare gli scogli Cianei, gli Argonau
dopo che l’ariete ne fu spogliato. Vuolsi da alcuni che quell’animale
fosse
coperto d’oro invece di lana fin dal suo nascere,
inti a spiegarla. Vogliono alcuni che la favola di questo vello d’oro
fosse
fondata sull’esservi nella Colchide torrenti che
ro ebbe tosto la stessa la sorte. Non dicono i mitologi come Atalanta
fosse
restituita a suo padre ; ma la maggior parte comb
nio da molti principi ; ma sia ch’ella non amasse gli uomini, sia che
fosse
informata dall’oracolo che il maritaggio le sareb
avrebbe uccisi quelli che non l’avessero vinta. Per quanto pericolosa
fosse
l’alternativa, si presentò un gran numero di conc
oro fedeltà trasformandoli entrambi in alcioni, e vollero che il mare
fosse
tranquillo in tutto il tempo che questi uccelli f
li divisioni non sarebbero cessate se non per mezzo di un re il quale
fosse
venuto ad essi sopra un carro. Essendo coloro in
colla madre sopra di un carro, e allora, più non dubitando che questi
fosse
colui indicato dall’oracolo, lo elessero per loro
tradizione del paese, un oracolo aveva dichiarato che colui il quale
fosse
giunto a scioglierlo, avrebbe ottenuto l’impero d
dro e tutti coloro che erano presenti si ritirarono come se l’oracolo
fosse
compiuto ; la qual cosa venne nella stessa notte
era destino che questa dovesse morire sì tosto che l’enimma da alcuno
fosse
disciolto. Presentossi Edipo e la Sfinge gli prop
ntossi Edipo e la Sfinge gli propose il fatale enimma, che era : Qual
fosse
l’animale che in sul mattino aveva quattro piedi,
l’oracolo di Delfo su ciò consultato, non sarebbe cessata, finchè non
fosse
da Tebe esiliato l’uccisore di Laio. Or mentre Ed
o per ciascheduno e che per evitare qualunque contesa, quello che non
fosse
sul trono, si dovesse allontanare da Tebe : ma Et
Creonte, essendone stato istrutto, ordinò che questa amorosa sorella
fosse
sepolta viva, in pena d’aver disubbidito. Evitò e
occhi, nel quale egli era abilissimo, colla condizione, che se taluno
fosse
rimasto vincitore, avrebbe avuto in premio Ippoda
nti sarebbero puniti di morte. Era difficilissimo che questo principe
fosse
vinto, in quanto che egli possedeva il più leggie
iso da Egisto figlio di Tieste. Atreo ebbe due mogli. Ignorasi quale
fosse
la prima dalla quale ebbe Plistene, Agamennone e
ove sapeva che Pirro allora trovavasi, sparse voce, che questi venuto
fosse
per ispogliare il tempio, e il fe’dal popolo ammu
sta è almeno l’opinione generale, malgrado dicasi da alcuni che Pirro
fosse
ucciso da Oreste medesimo innanzi al patrio altar
e di magnanimità che talvolta gli sfuggivano, fecero sospettare ch’ei
fosse
uscito da una illustre famiglia. Venne a lui affi
la casta Minerva potè pur essa ricusare. Sia che l’offerta di Venere
fosse
a Paride più gradita, sia ch’ei la trovasse delle
ia aveva precedentemente rapito, sapendo essere destino che Troia non
fosse
presa finchè il Palladio conservasse ; aggiunse c
ondare in Italia un nuovo impero, doveva sostenere. Alcuni dicono che
fosse
la Sibilla Cumana italiana quella che offerse al
lla che offerse al re Tarquinio i Libri Sibillini. Vogliono altri che
fosse
Demofila o Erofila, la settima delle Sibille nomi
o per onorare i loro Dei. Non si conosceva giuoco alcuno il quale non
fosse
a qualche Dio in particolare ed anche a molti ins
pevole amore pel proprio padre. Pretendono certuni che l’ira del Sole
fosse
il principal movente della colpa di lei. Pretendo
tamente colpisse uno di coloro. Quegli, cui essa arrivò, credendo che
fosse
stata scagliata contro di lui da uno de’suoi frat
postosi sacrifizio ; ma temendo ; che l’acqua della mentovata fontana
fosse
infettata dal veleno del Dragone, scorse quà e là
ll’ Illiria. Là gli venne in pensiero, che il Dragone, da lui ucciso,
fosse
vissuto sotto la tutela di qualche Deità, e che p
sero sopraggiunte cotante aciagure. Pregò quindi i Numi, che, se così
fosse
, convertissero lui pure in serpente : Io che avve
o di Iolco, che apparteneva ad Esone. Temendo, che la sua usurpazione
fosse
per produrgli tristi conseguenze, per consiglio d
il regno, a patto, che dovesse restituirlo a Giasone, qualora questi
fosse
divenuto idoneo a governare. Alcimede non si fidò
to gloriosa, altrettanto pericolosissima, promettendogli, che qualora
fosse
ritornato da quella, lo avrebbe collocato sul tro
e’ cavalli dal carro di Nettuno, e lo mandò innanzi ad essi, affinchè
fosse
loro di sicura guida (b). Giunse finalmente Giaso
sso Ercole, il quale aveva promerso di vendicarla, qualora Giasone le
fosse
stato infedele(26). Giasone poi, dopa aver condot
i gli altri(d). Il Sole per un giorno non illuminò la terra, affinchè
fosse
triplicata la notte, in cui dovea nascere questo
pe, figlia di Pelope, e moglie di Stenelo, re di Micene ; quegli, che
fosse
comparso il primo alla luce, avesse ad esercitare
ioè, ed Ificlo, così Anfitrione, volendo conoscere, quale di que’ due
fosse
stato conceputo per opera di Giove, gettò le due
propose di far prova chi di essi due giuocasse meglio al Disco ; chi
fosse
capace d’attignere maggior quantità d’acqua entro
de, il quale sarebbe pure caduto vittima della di lui crudetà, se non
fosse
giumo opportunamente Ercole a alvargli la vita. Q
posta sopra una zattera, perchè gli Eritrei pretendevano, che quella
fosse
così arrivata da Tiro appresso di loro. Dicesi, c
o Ercole indugiato a ritornarsene dall’ Inferno, si cre ette ch’ egli
fosse
morto ; e però insorse una sollevazione in Tebe.
rlo alla primiera serenità di mente ; ma Ercole, pensando, che quegli
fosse
Euristeo, coll’ arco lo inseguì. Fu rinchiuso in
a ucciso i figli, avuti da Megara, sua prima moglie, e che temeva che
fosse
per trattare nella stessa guisa anche qualsivogli
e fosse per trattare nella stessa guisa anche qualsivoglia altro, che
fosse
per nascergli in avvenire. Ercole rapì la giovine
le ceremonie dell’espiazione. Gli Dei però, giudicando che Ercole non
fosse
stato abbastanza punito, lo afflissero inoltre co
ad Ercole, ch’ egli non si sarebbe liberato dal suo male, qualora non
fosse
stato venduto, e non avesse servito in qualità di
sotto un grosso sasso, e commise ad Etra di spedirgli Teseo, allorchè
fosse
divenuto capace di smuovete quel sasso. Converiva
rare lo stesso fine di lui. Teseo, il quale già sospettava ch’ella si
fosse
colà ritirata, la chiamò a se, protestando, che n
segno. Vide la nave senza di quello ; nè più dubitando, che il figlio
fosse
già perito, disperato si precipitò nel mare. Fu e
ata Arianna, stabilirono di procurarsene ciascuno un’ altra, la quale
fosse
nata da Giove. Teseo rapì Elena, figlia di quel N
rio del di lui padre non si sarebbe potuto distruggere, finchè Ettore
fosse
vissuto(a). Egli divenne il terrore de’ Greci, e
sarmò Leito, figlio d’ Alettrione ; e lo avrebbe inche ucciso, se non
fosse
accorso in di lui Idomeneo(i). Trionfò altresì di
scinò col volto nella polvere intorno le mura di Troja, e comandò che
fosse
esposto ad essere cibo de’cani e degli avoltoi (b
sì avea prescritto ad essi un Oracolo, se volevano, che perpetuamente
fosse
felice il loro Imperio(a). Paride. Paride
e ad Archelao, uno de’ suoi servi, di esporre il fanciullo, subitochè
fosse
nato, ne’ boschi, onde venisse divorato dalle fie
sole anzidette tre Divinità. Era difficile il decidere quale di loro
fosse
la più avvenente. Paride fu eletto giudice della
Venere s’impegnò di renderlo possessore della più bella donna, che vi
fosse
stata al mondo. Paride diede il pomo a Venere. Gi
nel luogo, dondi era partito. Stupì Enea, e venne in dubbio, ch’esso
fosse
il Genio di quella situazione(16). Egli si propos
r vendicarsi di Antimaca, loro padre, ch’erasi opposto, ond’Elena non
fosse
restituita a Menelao (g). Nove anni impiegò Agame
castigo di Apollo, e che il Nume nol avrebbe sospeso, qualora non si
fosse
restituita Criseide al genitore. Tutti i principa
erte Feste ; dette Menelee, e gli si tribucavano altri onori, come se
fosse
stato una delle supreme Divinità. Non altrimenti
e, la quale avea inteso da un Oracolo, che Achille sarebbe perito, se
fosse
intervenuto a quella spedizione, secretamente lo
, che i Greci non ne avrebbono mai trionfato, qualora tra loro non si
fosse
trovato anche Achille(b). Subito pertanto si cerc
o Sperchio, fiume della Tessaglia, se lo stesso dopo quella guerra si
fosse
felicemente restituito alla sua patria(c) (3). L’
sa Penelope, figlia d’Icario(3). Questi aveva proposto di darla a chi
fosse
rimasto vincitore in certi Giuochi, ch’egli era p
però, figlio di Nauplio, re dell’Isola d’Eubea(5) sospettando che non
fosse
vera la di lui pazzia, tolse dalle mani di Penelo
ttà nemica, quando non si avesse impedito, che Reso, re di Tracia, si
fosse
unito a’ Trojani, e che i di lui cavalli, di valo
uerelò con Giove, e minacciò di non più apparire sulla terra, qualora
fosse
rimasto impunito l’insulto, sofferto da coloro. G
in diversi giuochi. Laodamante, figlio del predetto re, volle che vi
fosse
ammesso anche Ulisse, e questi vi rimase vincitor
ovviso cangiamento, non osava di mirarlo in volto, perchè credeva che
fosse
un Nume. Disingannato finalmente, narrò al padre
i lui lo sdegno degli uomini, e perfino degli Dei. Ulisse voleva, che
fosse
lapi dato ; e Ajace avrebbe per certo soggiaciuto
ne furioso. Si avventò contro una greggia di pecore, credendo ch’essa
fosse
coloro, ch’erano stati i giudici della predetta q
elari, e fabbricarono ad essi un tempio(d). Benchè il medesimo tempio
fosse
stato consecrato a questi due fratelli, esso tutt
dagli Dei, gli si affezionò ; lo fece allevare non altrimenti che se
fosse
stato suo figliuolo, e gl’impose il nome di Edipo
cipitò nel mare, giacchè questo doveva essere il suo fine, qualora si
fosse
spiegato il suo enimma(b) (2). Edipo quindi oltre
e ne udì, che il crudele flagello non sarebbe cessato ; finchè non si
fosse
punito l’uccisore di Lajo. Edipo ne fece subito l
è l’anzidetta città, quand’anche Giove, e qualsisia altro Nume gli si
fosse
opposto, e che in pena di tanto ardire Giove lo a
gliuolo d’Ecleo e d’Ipermnestra(f). Altri dicono, che il di lui padre
fosse
l’eccellente Indovino. Melampo, e che per altro s
avi una fontana, sacra allo stesso Anfiarao, e da cui, credevasi, che
fosse
asceso al Cielo. Si riputava, reo di delitto capi
rebbe stata pe’ Tebani, se il cittadino il più distinto di nascita si
fosse
sacrificato pèrida salute de’ suoi. E poichè al p
ne. I Greci diedero alla Virtù il nome di Arete. I Poeti finsero, che
fosse
figliuola di Prassidice, altra Dea, che mostrava
ontò il fatto al Pretore, e l’ero ca azione della figlia ni ritò, che
fosse
ridonata la libertà alla madre. Si volle inotre,
alla madre. Si volle inotre, che la carcerel, ov’era stata rinchiusa,
fosse
convertisa in tempio, sacro alla Pietà, e che le
dicizia Patrizia sia stato alzato da’ discendenti d’Ercole, e che non
fosse
permesso alle donne, le quali aveano avuto più d’
co. I Romani poi le eressero il più grande è magnifico tempio, che vi
fosse
tra loro. Questo fu cominciato dall’Imperatore Cl
lo rigettò con ira e con proteste, ch’ ella ad uno solo, ovunque egli
fosse
, serbava il suo affetto. Ciò doveva bastare ad as
ficare la di lei debolezza coll’ accertarla, ch’ egli medesimo, se si
fosse
trovato nella stessa circostanza, non avrebbe sap
n non so chi sfaccendato e maligno ; e immaginandosi, che quest’ aura
fosse
una Ninfa, corse ad avvisarne Procride. Costei, s
ne frondi, cadute dà un albero con istrepito, gli fecero credere, che
fosse
qualche fora. Scoccò lo strale verso il luogò, ov
soggiunge lo stesso Scrittore, che ambedue moritono, primachè quella
fosse
terminata. Giulio Cesare, dopochè s’impadroni del
di se ha una colonna. Il comico Aristofane vorrebbe, che la Ricchezza
fosse
dipinta cogli occhi chiusi. Dà piacere l’essere p
ui v’aveano varie bellissime statue. Clodio volle pure, che un tempio
fosse
inalzato a questa Divinità nel luogo, ove fu atte
appresso il tribunale degli Efori, perchè giudicavano, che niente vi
fosse
di più necessario in un Governo, quanto lo inspir
lasla alla gelosia di sua moglie, Giunone(c). Si credette, che Europa
fosse
stata trasferira tragli Dei ; i Fenicj la onoraro
celli bisbigliavano fra loro(a). Ritornando a Tiresia, dicesi, che vi
fosse
in Arcadia una fontana, detta Telfussa, o Tilfoss
l fiume mentevato era il fiume Eveno(f). Valerio Flacco pretende, che
fosse
l’Enipeo(g). (a). Job. Jacob. Hofman. Lex. Univ
le d’oro, e la facoltà di parlare, e di alzarsi a volo. Che tale però
fosse
la pelle di quell’ animale, non outti fragli Anti
quali parleremo altrove. Fu da alcuni creduto, che l’Orfeo Argonauta
fosse
lo stesso che l’Autore del Poema sull’ Argonautic
, ne divenne amante, e non vedendosene corrisposta, ordinò che quello
fosse
fatto morire in una carcere. Testore fu incaricat
Medea, nulla dice delle querele, che avrebbono anche dovuto fare, se
fosse
stata vera l’uccisione di Absirto. Di quelli poi,
(a). (d). Joh. Jacoh. Hofman. Lex. Univ. (2). Vuolsi, che Alcmena
fosse
solita a portare in testa a guisa d’ornamento tre
l. (a). Ovid. in Dejan. (3). Apollodoro vuole, ch’ Ercole allora
fosse
di otto mesi (d), e Teocrito di dieci (e). (b).
e diede il nome alla Via lattea (f). Altri vogliono, che tale bambino
fosse
Mercurio. Altri pretendono, che la Via lattea sia
on. l. 1. Argon. (22). Convien dire, che l’ingordigia dagli Antichi
fosse
tenuta in pregio, giacchè ne formarono una Divini
e scelto. La giovine, temendo di essere abbandonata da Apollo, quando
fosse
divenuta vecchia, si riunì a suo marito(b). Notia
esto promise la vittoria agli Ateniesi, qualora uno degli Eraclidi si
fosse
volontariamente offerto alla morte. Macaria spont
condo Pausania (c) ed Omero era di ferro (d). Eustazio poi vuole, che
fosse
di legno, ed armata di ferro nell’ estremità (e).
a Cercione. Questi riconobbe l’ abito di Alope, e ordinò, che a colei
fosse
tolta la vita, e che il di lei figlio fosse di nu
pe, e ordinò, che a colei fosse tolta la vita, e che il di lei figlio
fosse
di nuovo esposto. Nettuno cangiò quella misera ma
llattarne il figlio, finchè altri pastori, avendo giudicato, ch’ egli
fosse
protetto dagli Dei, lo allevarono, e gl’ imposero
cia al riferire di Eratostene e di Pausania erano persuasi, ch’ Elena
fosse
figlia di Nemesi, e che Leda fosse la di lei bali
Pausania erano persuasi, ch’ Elena fosse figlia di Nemesi, e che Leda
fosse
la di lei balia(c). Sonovi quindi degli Autori, c
i frondi, e il qua le ne mise fuori in quell’istante, come se Fillide
fosse
stata ancor sensibile al ritorno del suo amanre.
ollo (b). Tzetze finalmente ciò nega, perchè pretende, che Troilo non
fosse
giovine sì bello, che potesse destare nel predett
e narrano, ch’ella dal marito non fu uccisa, ma abbandonata, onde non
fosse
di ostacolo a lui, che andava cercando nuove sedi
ssandra era la più avvenente tralle figlie di Priamo ; ed è fama, che
fosse
di singolare costumatezza. Sì belle doti le otten
ano, corrotto dall’oro e da altri doni di Paride, non volle che colei
fosse
restituita ; e persuadette anzi a’suoi, che truci
a madre, e rallegrandosi del suo ritorno(a). Cambise, sospettando che
fosse
opera di magia, fece rompere quella Statua dalla
, che avea avuto la notte precedente ; nè dubitò, che Polinnestore ne
fosse
stato il barbaro uccisore. La madre dolente, e pr
e fece sapere, che avrebbe perduto la vita quello de’ Greci, il quale
fosse
disceso il primo sulle Trojane rive. Protesilao,
odamia, amaroggiata per quella nuova perdita, chiese agli Dei, cae le
fosse
permesso di vedere e ragionare per tre ore sole c
spogliato dello armi, lo abbia esposto sull’anzidetto monte, affinchè
fosse
divorato dalle fiere ; e che gli Dei per in zzo d
Nol fece poi, perchè Proteo (o Prometeo(d)) lo avvertì, che chiunque
fosse
nato da colei, sarebbe divenuto maggiore del padr
a di Priamo. Omero ne parla, come del miglior tiratore d’arco, che vi
fosse
nella Greca armata (c). Teucro uccise Clito, Prin
ato dall’imuninense pericolo, gli avrebbe sacrificato chiunque gli si
fosse
presentato il primo sulle spiaggie di Creta. Non
e protestò, che non ne avrebbe celebrato i funerali, se prima non ne
fosse
caduto in suo potere l’uccisore, e non avesse sac
ffinchè facesse i sacrifizj, e desse le opportune risposte, quando ne
fosse
consultato. Distruta Troja, Calcante si transferì
rogato poscia Calcante quanti feti portasse in seno una porca, quando
fosse
per partorire, e con quali segni ; egli per timor
sparsero voce, che aveano consecrato quel cavallo a Pallade, ond’ella
fosse
propizia ad cesi, che citornavano alle loro città
paventando le Greche insidia, erano d’avviso, che il sospetto dono o
fosse
gittato in mare, o venisse da sottoposte fiamme r
er celare poi l’obbrobriosa nascita di quello, comandò, che lo stesso
fosse
esposto nelle selve. Un certo pastore lo raccolse
alia, e vi fabbricò la città de’ Falisci (a). Altri vogliono, ch’egli
fosse
non figlio, ma cocchiere d’ Agamennone (b). (b).
a di lui figliuola, Arpalice, eccellente nel maneggio delle armi, non
fosse
accorsa a difenderlo, e non avesse messo in fuga
i Assirj, promise di consecrare la sua bella chioma a Venere, se egli
fosse
ritornato a lei vincitore. Così avvenne : e Beren
ella chioma. Conone, celebre Astronomo di Samo, fece credere, ch’essa
fosse
stata caugiata in una Costellazione, detta poi la
poichè questi, com’ebbe in sua mano la di lei città, ordinò che colei
fosse
fatta morire(b). (c). Ovid. 8. Epist. (d). V
lei dolore, e talmente se ne sdegnò, che la avrebbe uccisi, se non ne
fosse
stato trattenuto da Diore, di lei fratello. (12)
aveva predetto, ch’elleno perirebbono, quando un solo passeggiero non
fosse
stato trattenuto dal loro canto(b). (a). Hom. O
e destivana per ravvolgervi il corpo di Laerte, suo suocero, allorchè
fosse
morto. In cotal guisa li trattenne per tre anni,
il primo in quella città. Ercole, non potendo sofferire, che un altro
fosse
stimato più valoroso di lui, voleva sacrificarlo
). Fab. 9. 82. 83. (1). Pausania crede, che il vero padre di Enomao
fosse
Alsione(a). (2). Un quasi simile fatto narrasi d
e avesse acconsentito nel tempo stesso a perdere la vita, qualora ne
fosse
rimasto vinto. Tutti coloro accettarono la propos
ò la situazione, e se ne andò a Delfo per sapere dall’ Oracolo di chi
fosse
quell’osso, e qual’uso doveva farne. S’incontrò i
desimi erano immortali, e più rapidi del vento. Il terzo ; quantunque
fosse
mortale, era degno di marciare cogli altri due(e)
è l’anzidetta città, quand’anche Giove, e qualsisia altro Nume gli si
fosse
opposto, e che in pena di tanto ardire Giove lo a
gliuolo d’Ecleo e d’Ipermnestra(f). Altri dicono, che il di lui padre
fosse
l’eccellente Indovino. Melampo, e che per altro s
avi una fontana, sacra allo stesso Anfiarao, e da cui, credevasi, che
fosse
asceso al Cielo. Si riputava, reo di delitto capi
rebbe stata pe’ Tebani, se il cittadino il più distinto di nascita si
fosse
sacrificato pèrida salute de’ suoi. E poichè al p
Età trascorse. Non saprei però, se finalmente oggidì ciascuna di esse
fosse
da risguardarsi come a tale grado di perfezione r
l suo regno : e per indicare ciò, volle che in una parte delle monete
fosse
impressa la sua immagine a due faccie(13), e nell
duceva al Campidoglio. Al dire di Festo correva fama, che la medesima
fosse
stata innalzata dagli Epei, compagni di Ercole, o
ta Dea riconoscevasi la Terra, benchè questa, come abbiamo osservato,
fosse
di lei madre ; ma non è da maravigliarsi, giacchè
sto il cammino(a). Gli Oracoli avevano altresì dichiarato, che Cibele
fosse
ricevuta in Roma dal più onesto cittadino. Tale f
tese il nome e il motivo della di lui venuta, arse d’invidia, ch’egli
fosse
autore di sì bel dono ; ma tuttavia, fingendo ami
endo amicizia, lo accolse appresso di se, per trucidarlo poi, qualora
fosse
caduto in profondo sonno. Non vi riuscì però, poi
uelle acque. La riconobbe la Dea, nè pose in dubbio che la figlia sua
fosse
stara rapita. Alzò frattanto la fronte dal fondo
di lui soldati, che cominciavano a darsi alla fuga. Si credette, che
fosse
stata esaudita la preghiera ; e Romolo alle falde
la quale aveagli promesso di sacrificare ella stessa a Giove, se egli
fosse
ritornato sano e salvo dalla guerra contro i Sarm
sa di quel luogo faceva credere, che il mormorio della medesima fonte
fosse
profetico, e che Giove ne avesse a lei conferito
liò a desisterne. Così avvenne ; e ciò fu motivo, che il Nume vieppiù
fosse
onorato (d). Dal verbo latino elicere, far venire
amò Licco dal monte Liceo in Arcadia, sul quale si pretendeva ch’egli
fosse
stato allevato dalle Ninfe, Tisoa, Neda, e Agno (
corse appresso i piedi delle sresse Divinità, le quali chiesero, che
fosse
lasciata in vita. Alzatisi di mensa i due persona
da Tifone e da Echidna, ogni dì gli diverava le viscere : e affinchè
fosse
eterna la sua pena, Giove volle altresì, che quel
, ossia vestito di ner a pelle di capra, perchè si credette, ch’ egli
fosse
allora comparso sotto quelle sembianze(a), cd uno
itati ricusassero di bere con Oreste, ordinò che a ciascuno di quelli
fosse
dato un bicchiere : e così tolse l’ingiuria, che
ndo inteso dall’ Oracolo, che sarebbono stati privati del vino, Anchè
fosse
rimasto in vita Licurgo, lo fecero fare a brani d
e disastro, rispose, che Bacco non si sarebbe placato, qualora non si
fosse
sacrificato Cianippo. Ciane, di lui figliuola, pe
. Dittide ne interruppe le preghiere. Acete voleva, che il giovinetto
fosse
posto in libertà ; ma vi si opposero gli altri di
ad un subitaneo furore, comandò che si traesse Acete nelle carceri, e
fosse
fatto crudelmente morire. Stavasi per trucidarlo,
irò Giunonò sì vago animale, e chiese, di qual armento e pastoro egli
fosse
. Giove rispose, che lo avea partorito la terra. F
ra d’una tela. Proposero di gareggiaro, e stabilirono che chi di loro
fosse
per compire più presto la sua opera, avesse a ric
n si potè mai allontanare da Samo. Persuasi finalmente i Tirreni, che
fosse
quello, un castigo della Dea, ne deposero a terra
o, perchè si credette che la pestilenza, insorta nelle donne gravide,
fosse
derivata dal fetore delle carni de’ tori allora i
’immolavano che vittime nere, delle quali si spargeva il sangue nelle
fosse
, come se quello avesse dovuto penetrare fino nel
a Terra, che non sarebbe per accogliere Latona in alcun luogo, quando
fosse
per partorire. Nè contenta di ciò, suscitò contro
sultarlo. Niuno però si presentava al Nume per interrogarlo, senzachè
fosse
coronato il capo, e senzachè offerisse sacrifizj
se di primavera, perchè que’di Delfo pretendevano, che in quel giorno
fosse
nato Apollo : e quindi il Nume fu denominato anch
vuto cura delle greggi di Admeto : dal che ne derivò altresì, ch’egli
fosse
risguardato come il Dio de’ Pastori(e) (18). Fu i
seguente i Cretesi, veduto quel guasto, si diedero a credere, ch’esso
fosse
la verificazione dell’Oracolo, e in quel luogo fa
Iperborei, veneravano Apollo, perchè credevano, che nella loro Isola
fosse
nata la di lui madre, Latona. Queglino per così d
ervo, protestò che lo avrebbe raggiunto, quand’ anche il corso di lui
fosse
stato rapido al par di quello del Sole(c). Il Sol
nse, che prendesse dal tempio un tripode, e che nel luogo, ove quello
fosse
per cadergli di mano, ergesse un tempio ad Apollo
esso. Afflitto Apollo per questa metamorfosi, ordinò, che il cipresso
fosse
in avvenire simbolo di lutto, ch’esso servisse d’
ni di Giunone, sì perchè Apollo, come Dio de’Pastori, voleva, che gli
fosse
sacrificato il lupo, nemico delle greggi ; e il c
o, prese un serpente, se ne ritornò ad Apollo, e finse che quello gli
fosse
stato d’ostacolo per avvicinarsi alla fonte. Il N
pure di vita(5). Ella poi se ne pentì, e ottenne da Giove, che colui
fosse
trasferito in Cielo, dove forma una Costellazione
caccia. A tale prerogativa vi si aggiungeva l’altra, ch’ella, benchè
fosse
di non ordinaria avvenenza, pure non amava di ess
e avea il privilegio, che nè pioggia, nè neve le cadeva sopra, benchè
fosse
all’aperto (f). Prese il nome d’ Aricina da Aric
atua di Diana, chiamata da’ Calidonj Lafria, da che credettero che si
fosse
calmata la sua collera contro Eneo, di cui parler
all’altare della Dea, e la pregò, che gli concedesse una moglie, che
fosse
somiglievole alla sua statua. Sperando, che la De
avevano abbandonata la virtù. A tale risposta il Senato ordinò ; che
fosse
eretta una statua a Venere Verticordia, ossia Can
so Napoli. In esso eravi la statua la più bella di questa Dea, che si
fosse
fatta da Prassitele, e di cui un ragguardevole gi
lo nascose tra’pastori dell’Arcadia, e fece credere a Saturno, che le
fosse
nato un pulodro, il quale da lui venne tosto divo
omani gli avevano consecrato tutto il mese di Febbrajo, affinchè egli
fosse
propizio nella Primivera a’naviganti(a). I Greci
Ebbe il nome di Boarmia da’ Beozj, perchò queglino credevano, ch’ella
fosse
stata la prima a sottoporre i buoi all’aratro(b).
aratro(b). Venne appellata Partenia, ossia Vergine, perchè quantunque
fosse
divenuta madre di varj figliuoli, tuttavia, bagna
condo la dichiarazione dell’Oracolo dovea cessare ; se non qualora si
fosse
placata l’ombra di Ellotide e di sua sorella. Cos
re un germoglio d’ulivo, simbolo di pace. I Numi decisero, che questa
fosse
migliore della guerra ; e però la Dea diede alla
o e Fobo, ossia le Spavento e il Timore (a). Plutarco vuole, che Fobo
fosse
figlio di questo Dio, e che a lui pure si sacrifi
clino, il quale si stabiliva dal padrone di casa, e avea la cura, che
fosse
ben disposto tutto ciò che apparteneva al convito
ia, poichè non era permesso di prenderne da una vigna, che non ancora
fosse
stata tagliata. Era parimenti vietato l’usare vin
come ardesse la fiamma, come crepitasse il sangue e il farro, e quale
fosse
l’odore e il fumo degl’incensi(a). Quantunque gl’
o re di Troja nell’ Asia Minore, abbia chiesto un segno, il quale gli
fosse
stato di buon augurio per la durata della città d
cia apparso agli Egiziani un bue, si credette da loro, che Osiride si
fosse
trasformato in quell’ animale, e lo chiamarono Ap
; Robigo, o Rubigo ne allontanava la ruggine (r). Varrone vuole, che
fosse
un Nume chi ciò faceva, e che a di lui onore si c
o d’Ipotoonte, sebbene dimostrasse per lui pure somma tenerezza, e si
fosse
proposta di renderlo immortale. Soleva quindi la
lino soli pel corso di moltissimi anni il privilegio, che uno di loro
fosse
sempre il Gerofante del tempio di Cerere in Eleus
iganti, da loro sterminati(l). Vuolsi altresì da Filostrato, cu’ egli
fosse
lo stesso che Encelado(a). Intorno a Briareo Omer
ò. I Tasj per eccitamento de’di lui figliuoli decretarono, che quella
fosse
gettata in mare. Dovettero però raccogliernela nu
va da loro indispensabilmente osservare, ancorchè chi l’avesse fatta,
fosse
stato costretto dalla violenza, o fosse per doriv
ancorchè chi l’avesse fatta, fosse stato costretto dalla violenza, o
fosse
per dorivargli gravissimi danni(g). Le anzidette
onoravasi con inni e altre particolari ceremonie. V’è chi pensa, che
fosse
così onorato Giove stesso sotto il simbolo di ful
o, senza divenire sacrilego, poteva avvicinatvisi, se prima non vi si
fosse
drizzato un altare, e offerta in sacrifizio una p
on una fiaccola accesa in mano. Se questa gli si estingueva, primachè
fosse
giunto alla meta, egli dovea cederla al secondo :
e al teizo. Quegli, che giungeva al termine del corso, senzachè di si
fosse
mai smorzata la fiaccola, riportava il premio. Si
. Job. Jacob. Hofman. Lex. Univ. (5). Alcuni pretendono, che Jacco
fosse
il nome di un figlio di Cerere ; ch’egli accompag
rone pretende, che il Bacco, per cui s’instituirono le Feste Sabazie,
fosse
figlio di Caprio, e avesse regnato in Asia(c). Cl
o, che in ricompensa permise a quel re di chiedergli ciò, che più gli
fosse
piaciuto. Mida ricercò, che si cangiasse in oro t
a). Si può per altro credere, che un tale uffizio, comechè sacro, non
fosse
riputato molto decoroso, giacchè Demostene si stu
agli alberi (a). Il Bocaccio crede, che l’ Icario, padre di Erigone,
fosse
diverso dall’altro, ch’era figlio di Ebalo, e pad
re di Penelope (b). Altri pretendono, che l’anzidetta Festa, Eora, si
fosse
instituita in onore del re Temaleo, o di Egisto e
e ne ritornò alla moglie scolorito e piangente, fingendo che Filomela
fosse
morta. Pianse Progne amaramente la sorella, e ina
vessero potuto felicemente riuscirvi (d). Altri pretendono che Ilitia
fosse
Diana (e) ; altri Giunone medesima (f). Ilitia av
claustre Diction. Mythol. (19). L’Ecatombe, quantunque propriamente
fosse
un sacrifizio di cento buoi, tuttavia prendesi an
leno tosto cessavano di esistere (c) Valerio Flacco poi fa, che Itide
fosse
ambasciatrice anche di Giove (d). (c). Aeneid.
mobile, onde facilmente si potesse trasferire altrove, qualora vi si
fosse
trovato appresso della stessa un cattivo vicino(a
one, parlava e trattava colla sua immagine nello specchio, come se si
fosse
trovata con altra donna. A tale pazzia poi ella v
significa gemito, pianto ; e però fu immaginato, che questo fiume non
fosse
, che le lagrime de’condannati nel Tartaro(c). Da
non potendo liberarnelo, gli troncò il capo, affinchè nè il fratello
fosse
riconosciuto, nè egli come complice di lui fosse
inchè nè il fratello fosse riconosciuto, nè egli come complice di lui
fosse
scoperto. Altri finalmente riguardo ad Agamede so
uogo, nè vi trovarono che una fontana, in cui immaginarono, che colei
fosse
stata convertita da Diana(b). Le donne le sacrifi
positario delle richezze di quel tempio. Apollo poi bramava, che Jone
fosse
creduto figlio di Zuto, re d’Atene, il quale eras
llo, che gli era stato indicato. Creusa pensò, che tal cosa altro non
fosse
che un artifizio per collocare sul trono il figli
un Nunre. Epafo, figliuolo di Giove e della Ninfa Io, negò, che colui
fosse
figliuolo del Sole. Faetonte se ne querelò appres
entativo, poichè Eolo udì i vagiti del bambino, e comandò, che quello
fosse
tosto esposto a’ cani. Spedì egli nello stesso te
l doloré si gettò in un fiume. Platone finse, che l’anima di Tamiride
fosse
passata nel corpo di un Rosignuolo(a). (50). Anf
singolare bellezza la guarì e sposò(b). Apollonio vuole, che Antiope
fosse
figlia d’Asopo(c) ; e Zetze dice, che Anfione e Z
accusasse. Il suonatore chiese allora, che prima di morite almano gli
fosse
permesso di toccare ancora una sola volta la sua
erò, ch’ egli non volgesse indietro gli occhi a guardarla, finchè non
fosse
uscito dal loro Regno, perchè altrimenti la avreb
), nato da Nettuno e da Alcione, una delle Atlantidi. Questi, comechè
fosse
un povero agricoltore (Igino (e) vuole che fosse
idi. Questi, comechè fosse un povero agricoltore (Igino (e) vuole che
fosse
un Principe della Beozia) tuttavia fece loro tutt
sse per punirlo d’essersi vantato, che non eravi bestia, cui egli non
fosse
capace di fare resistenza (g). Lucano vuole, che
. Univ. (16). Antonino Liberale vuole che Toante, re della Tauride,
fosse
figlio di Boristene(e). Gli altri Antichi nionte
darsene all’amata giovine non gli permise d’aspettare, che il mare si
fosse
del tutto abbonacciato, nè avendo forze bastanti
venuto, e promise di ricondurvi tutte le rapite donne, qualora gli si
fosse
accordata in isposa quella, cui amava. Così si fe
liuolo di Bacco e di Venere, come abbiarno detto ; altri vollero, che
fosse
nato da Calliope e da Apollo ; ed altri finalment
pre presente alla memoria la risposta dell’Oracolo, temeva, che colui
fosse
un mostro, e voleva togliersi dal conceputo dubbi
la sacerdotessa in matrimonio, la ottenne. Venere sdegnata, che le si
fosse
allontanata dal suo servigio una Sacerdotessa, la
at. Com. Mythol. l. 2. (2). Si crede, che il mentovato mostro marino
fosse
una balena. La misera Esione (tal’era il nome del
esposta all’anzidetto mostro marino, la pose sopra una naye, affinchè
fosse
dalla sorte altrove portata. Giunse colei nella S
arono nel mare. Il pescatore non sapeva decidere, se cosa sì nuova si
fosse
prodotta o dalla potenza di qualche Deità, o dall
uazioni, e protestò che non avrebbe mai cangiato amore, finchè Scilla
fosse
vissuta. Circe, estremamente sensibile a questa r
ava trattenendosi con Nettuno (c). Dicesi, che dirimpetto a Scilla vi
fosse
un altro orrido mostro, chiamato Cariddi. Questo
asformata in bellissimo fiore(h). Esiodo finalmente vuole, che Zefiro
fosse
figlio d’Astreo e d’Aurora(a). Euro poi da’ Latin
invocò questa Dea, onde gliene aprisse l’adito ; nè sapendo quale ne
fosse
il nome, le impose il predetto dal verbo latino p
città in tempo di pace(e). Elio, citato da Varrone(f), crede, ch’ella
fosse
Cerero stessa, così dotta dal pane, che somminist
chiarò che Meleagro avrebbe cessato di vivere, qualora quel tronco si
fosse
ridotto in cenere. Si ricordò altresì la di lui m
(b). Rhod. 14. (3). Non si sa, se quel Callicrate, di cui si parlò,
fosse
quel medesimo, il quale fece un carro che si pote
a dello stesso ornamento(g). Questo medesimo Poeta vuole che il Peplo
fosse
anche proprio degli Dei. (a). Potter. Archaeol.
i coloro, ch’ erano rimasti morti sul campo, onde con tale offerta ne
fosse
espiato l’esercito vittorioso pel sangue, che ave
incipio si ammetteva indifferentemente qualsivoglia cittadino, purchè
fosse
stato d’ottimi costumi. Tale Magistrato era sever
to universo fu assegnata la propria divinità ; nè vi fu luogo che non
fosse
sotto la protezione di uno Dio. Sicchè gli uomini
mane e di libera condizione. Se per loro negligenza il fuoco sacro si
fosse
spento, tutta la città n’ era in lutto ; i pubbli
che tanti favori svegliarono in Linco re della Sicilia, se costui non
fosse
stato cangiato da Cerere in lince. Indi Celeo ere
icilia, e quivi la ninfa Aretusa (323) le fece sapere come Proserpina
fosse
già moglie di Plutone (213) e regina dell’inferno
sulla terra, s’argomentò di scoprire se per avventura il nuovo ospite
fosse
uno di loro, e scelleratamente gl’imbandì carne u
carezze ch’ei gliel concesse. Allora Giunone, per paura che Io non le
fosse
ritolta, la diede in custodia ad Argo, celebre ar
tosto figura umana. Da ciò possiamo vedere come fino dai primi tempi
fosse
opinione che la fatica e l’industria valgano più
nato dalla terra26 (pytho, imputridisco, gr.), affinchè la misera ne
fosse
perseguitata senza riposo ; e la terra aveva prom
neia), e volle che il lauro in memoria di un amor puro ed ardente gli
fosse
sacro e divenisse nobile ricompensa di poeti, d’a
oi celesti natali ; quasichè l’avere Apollo per padre e Giove per avo
fosse
merito suo, e tenesse luogo di virtù e di sapienz
’astro del giorno prima di giungere al prefisso termine del suo corso
fosse
caduto in quel suolo che era ingombrato di fiamme
. Il Nume superò l’emulo col suono della lira e col canto, benchè gli
fosse
stata contesa lungamente la palma. Tuttavia Marsi
, volle esserne giudice Mida re di Frigia, nel quale non si sapeva se
fosse
maggiore la ricchezza o l’ignoranza. Questa infat
e d’Endimione. Sarebbe fac spiegar tutto ciò supponendo che Endimione
fosse
un abi astronomo che passava la sue notti sulla c
me. Gli Efesj decretarono, ma invano, che il nome di questo folle non
fosse
mai pronunziato. Quindi ricostruirono il tempio c
e all’inferno le anime degli estinti. 165. Ma pretendono che Mercurio
fosse
anche il Nume dei ladri, forse per avvertire gli
anze di contadino gli offerse un bove e una vacca per farsi dire dove
fosse
il gregge che era stato portato via ; e Batto pal
iuola d’Eretteo re d’ Atene, che invidiosa perchè la sua sorella Erse
fosse
protetta da Mercurio, pose ostacoli all’amore del
l nostro altissimo poeta Dante Alighieri, non contento che l’amor suo
fosse
santo ed unico in terra, lo pose nel cielo, ed in
ni mitologi dicono che Imene, o Imeneo, che presiedeva agli sponsali,
fosse
figlio di Venere e di Bacco (146). È un giovinett
; ma la belva furiosa lo inseguì e lo fece in pezzi, prima che Venere
fosse
in tempo a soccorrerlo ; talchè non potè che rico
comando ; ma non potè vincere la sua curiosità ; e volle vedere come
fosse
fatta quella bellezza che si spediva a scatole. A
rfide incantatrici si studiavano di adescare e di far perire chiunque
fosse
capitato tra loro ; e la vicina terra biancheggia
la Scilla della quale abbiamo già parlato (202). Credono che da Forco
fosse
nato ancora il serpente che stava a custodia degl
o la notte ponendogli dietro fra le gambe una grande stella, la quale
fosse
quella di Venere, per chè Venere e Fosforo, ed Es
vesta negra, Con un furor qual’io non so se mai Al tempo de’ giganti
fosse
a Flegra…. Io son colei che si importuna e fera C
li (mescolato tra gli altri, perchè niuno lo involasse) credevano che
fosse
caduto dal cielo ; e la superstizione romana face
ni, ma poco favorevoli alla riputazion della Dea ; essendochè, dicono
fosse
superata ella stessa da Aracne, la quale ne menò
le dita ; il resto come sopra. Ma benchè la superbia della tessitrice
fosse
sempre colpevole, tuttavolta la Dea della saggezz
nandosene lo afferrò per un piede, e lo scagliò fuor del cielo, quasi
fosse
stata sua colpa il nascer brulto. Pensate s’ei do
tornò in cielo, e Giove cominciò a volergli bene ; anzi gli parve che
fosse
proprio arrivato in buon punto per farlo marito d
pollo, a cui piacque vivere insieme con loro, statuì che la concordia
fosse
fondamento del bel collegio, e perciò volle che s
a casa di Minerva gli parve architettata senza criterio, e voleva che
fosse
ambulante per trasportarla altrove caso mai l’abi
fu sconsolato oltremodo, e implorò dal padre degli Dei che Esculapio
fosse
accolto nel cielo, dove egli lo trasformò in un a
e gli avevano liberati dalle loro infermità. Pare che nei primi tempi
fosse
questa la sola scuola pratica dei medici greci. 2
ta presso alla quale era stato costruito il suo tempio. Credevasi che
fosse
la stessa grotta ove Romolo e Remo furono allatta
ralità ed all’agiatezza del vivere, e come il mantenimento dei boschi
fosse
reputato profittevole all’agricoltura ed alla sal
308. Il dio Termine proteggeva i confini dei campi, e credesi ne
fosse
istituito il culto da Numa a fine di porre un fre
esi ne fosse istituito il culto da Numa a fine di porre un freno, che
fosse
anche più efficace delle leggi, alla cupidigia de
nsultati gli auguri intorno a ciò che dovessero farne, ordinarono che
fosse
lasciata al suo posto nel Campidoglio. Ed i Roman
del flauto e della voce fossero sempre uditi dalle mandre, e il latte
fosse
munto sempre puro ed in abbondanza. Queste feste
ghirlanda di canne incorona la sciolta chioma. Il popolo credeva che
fosse
lor cura l’innaffiare i fiorellini dei prati e de
a un antico oracolo di Temi (337) come il primogenito di questa ninfa
fosse
destinato a divenire più famoso del padre, non vo
ito allora da tanta uccisione, non era permesso toccarli prima che si
fosse
lavato alla pura onda di un fiume. Genio
cosa singolare che il Dio delle ricchezze, Pluto (254), che è cieco,
fosse
guidato dalla Fortuna egualmente cieca, la quale
tempio posto nella Via Sacra era il più grande ed il più sontuoso che
fosse
nella città ; fu cominciato da Agrippina e finito
he era adorata, e che l’era dedicato il tempio, ma non trovo già come
fosse
figurata, se già la sua figura non fosse quella d
empio, ma non trovo già come fosse figurata, se già la sua figura non
fosse
quella della Securità. Il che non credo, perchè l
nza. 349. Gli antichi immaginarono ingegnosamente che la Speranza
fosse
sorella del Sonno (240) che per breve tempo sospe
rdingo contro un figliuolo di Giove (63) ; ed egli udendo come Perseo
fosse
tale, non volle accordargli ospitalità. Ma il gio
chè Euristeo venisse al mondo prima d’Ercole, ed il protetto di Giove
fosse
sottoposto al fratello per decreto del Fato. Così
riente, appariva che per la paura, gettatasi attraverso una veste, si
fosse
tolta di letto scapigliata, gridando a mani alzat
se non che un oracolo annunziò ch’ei ne sarebbe scampato se qualcuno
fosse
morto in sua vece Alceste allora non esitò a dar
llo stesso giorno di questo pietoso avvenimento, e Admeto, quantunque
fosse
afflitto oltremodo, non trascurò veruno dei dover
capace Non è per anco di spontaneo, vero Voler di morte : e se il pur
fosse
, io madre D’unico figlio il soffrirei ? Lo stesso
uente : Teseo volendo mostrare a Minosse (228) re di Creta, com’ egli
fosse
discendente di Nettuno, gettò in mare il suo anel
qualora partorisse un maschio, di non lo inviare a lui se non quando
fosse
tanto robusto da sollevare la pietra, e prendere
bove. 409. Si narra che Perillo, inventore dell’ orribile supplizio,
fosse
il primo a sperimentarlo, volendo il tiranno paga
andirivieni, sicchè diveniva impossibile trovarne l’ uscita a chi vi
fosse
stato rinchiuso. 420. I Laberinli più celebri fur
fu condotta da Teseo, e che tenevano custodita con gran cura, perchè
fosse
sempre pronta a dar le vele a’ venti ; quindi i p
i recassero sulle loro spalle la nave dal Danubio fino al mare, e che
fosse
il primo vascello comparso sulle onde. Giasone, d
era incinta Giocasta sua moglie, ordinò che il pargoletto appena nato
fosse
condotto in un bosco, ed ivi esposto alle fiere.
rò in Tebe, e trovò che la Sfinge desolava quella città, e seppe come
fosse
stato promesso un gran premio a colui che avesse
to contr’essi. Alcuni spiegano questa favola supponendo che la Sfinge
fosse
una fanciulla presuntuosa, figliuola di Laio, la
i e i delitti fraterni mostrarono a’popoli quanto nefanda e micidiale
fosse
1’ambizione di regno. Laonde le città greche, tes
figliuolo di Creonte, ultimo rampollo della famiglia di Cadmo (482),
fosse
stato sacrificato alla patria. Creonte, come colp
ao, e gli rapì la moglie giurando di non la rendere, se prima non gli
fosse
stata restituita Esione sua zia. I principi ricus
sse, Gli occhi svegliati rivolgendo in giro, E non sapendo là dove si
fosse
, Quando la madre da Chirone a Sciro Trafugò lui d
eccia avvelenata, e l’uccise. Passò per tradizione che quella freccia
fosse
stata diretta dallo stesso Apollo. I Greci lo tum
iarato non potere essere debellata Troja se tra gli assedianti non vi
fosse
un postero d’Eaco, mandarono a Sciro a pigliar Pi
ritorno nei suoi stati, gli avrebbe immolato il primo vivente che gli
fosse
venuto incontro sulla spiaggia di Creta. Cessò la
le armi fossero lanciate in mezzo ai nemici e concesse a chi dei due
fosse
andato il primo a riscattarle ; ma Ulisse, che in
atitudine nella lega dei Greci. 5° Infine, benchè Filottete (546) gli
fosse
nemico, seppe indurlo a seguirlo all’assedio di T
a, per consiglio di Minerva (262) aveva promesso di sposare colui che
fosse
stato capace di tendere l’arco d’Ulisse, e di far
fu posta nella sua tenda una somma di denaro per far credere che gli
fosse
stata data da Priamo (587) ; tantochè i suoi stes
anto d’Ettor, di cui trarrammi in breve L’empia doglia alla tomba. Oh
fosse
ei morto Fra le mie braccia almen ! Cosi la madre
ntare i nemici, e ciecamente ostinati a credere che l’immenso cavallo
fosse
dedicato a Minerva (262), tennero per sacrilega l
ndo Enea le funeste conseguenze di quest’iniqua azione, consigliò che
fosse
resa colei che doveva cagionare la perdita della
agionare la perdita della patria ; ma fu vano il consiglio ; e benchè
fosse
stato ardente in consigliare la pace, non fu meno
cendogli gli onori del funerale, vale a dire, impetrando da Giove che
fosse
posto nel cielo, ove forma la costellazione più r
addormentatisi nel tempio non si svegliarono più, quasichè per l’uomo
fosse
il supremo dei beni l’essere liberato dalle miser
per Tisbe, scoperse il velo, lo riconobbe, e persuaso che l’infelice
fosse
stata divorata, si lasciò cadere sulla punta dell
e d’Agrigento, avendo riportato il pitio trionfo col carro, volle che
fosse
pubblicato vincitore suo padre. Pindaro celebra c
eone sia figurata la forza cocente de’ raggi solari ; e questo dicono
fosse
il leone della foresta Nemea (370) ucciso da Erco
cro vivente d’ Osiride perchè gli Egiziani credevano che la sua anima
fosse
andata in quell’animale (Metempsicosi 162 2°), er
razione come se avesse perduto Osiride ; e il lutto durava finchè non
fosse
piaciuto ai sacerdoti di dargli un successore. Al
re. Allora tornavano in tutti la gioia e l’allegrezza come se Osiride
fosse
resuscitato ; e le pubbliche feste duravano sette
; e gli Egiziani dicevano per figura che l’inondazione di quel fiume
fosse
cagionata dalle lagrime d’Iside, e non già dalle
considerata qual protettrice di Parigi. Quei popoli credevano ch’ella
fosse
giunta fra loro sopra una nave, ed alcuni scritto
ato eretto in Babilonia vinceva ogni magnificenza. Taluni credono che
fosse
la famosa torre di Babele. 712. I Caldei erano i
sbissamento. Altri ropntano che il continente atlantico degli antichi
fosse
una parto della moderna America, dovo i molti vul
religione e di leggi. A questi parve cha la violenza dai sopravvennti
fosse
oltraggio alla divinità o guerra mossa dai Gigant
iva ad essere abbandonato, si studiarono di fare in modo che il salto
fosse
meno pericoloso, tendendo ingegnosamente sotto lo
re a mezzo, e con paludi piene di serpi alla base, e che Bellerofonte
fosse
il primo a renderla abitabile ; ma non tulle le s
onde fu pur da’ Greci chiamato talio. Finalmente altri pretesero che
fosse
Figlio sol di Giunone, dicendo che questa indispe
e carni. Sulla fine del convito chiedendo Tereo che il figlio Iti gli
fosse
condotto, uscì Filomela improvvisa dalle vicine s
vea secondo il rito da lui divisa, alla fine desideroso di vedere chi
fosse
, Cinira fè recarsi un lume, e riconosciuta la fig
ucciso da un cignale, sotto alle sembianze di cui dissero alcuni che
fosse
ascoso lo stesso Marte; e Venere dopo averlo cang
non vedea giammai lo sposo, punte da invidia le fecer credere eh’ ei
fosse
un mostro, il quale alla fine avrebbela divorata.
, accese una lucerna, e prese un coltello con animo di ammazzarlo, se
fosse
un mostro. Al vedere ch’ egli era tutt’ altro, ri
sconsigliatamente che in orò si convertisse tutto quello, che da lui
fosse
tocco, mutandosegli in oro anche il pane ed il vi
e in Italia vuolsi portato da Enea; sebben’ pretendesi da alcuni che
fosse
già in uso presso i Tirreni. La custodia del fuoc
cata la città di Napoli, fu cagione che a questa il nome di Partenope
fosse
dato. Scilla era figlio di Forco e della ninfa Cr
temè che non si aprisse la terra; e uscì dall’ Inferno per vedere che
fosse
. Stava ne’ campi dell’ Enna Proserpina figlia di
Giove, e ne ebbe in compensò che il giuramento per le acque di Stige
fosse
inviolabile anche agli Dei, sicchè, ove taluno a
sse inviolabile anche agli Dei, sicchè, ove taluno a quello mancasse,
fosse
sepolto per un anno in profondo letargo, indi esc
ini, ed erano così dette, perchè recideansi la destra mamma, onde non
fosse
d’ impedimento al tirare dell’ arco; e fatta prig
dere che con quella avrebbe richiamato Ercole all’ amor suo qualor le
fosse
infedele; ma essa invece fu poi ad Ercole cagion
Paente, con ordine di seppellirle con lui, ed a niuno manifestare ove
fosse
sepolto. Le favole aggiunsero poi che fu egli da
suo compagno in molte imprese allorchè fu giunto all’ età decrepita,
fosse
di nuovo alla giovinezza restituito. Dopo la mort
io inteso dall’ oracolo di aver ad essere ucciso dal figlio, che nato
fosse
da Danae, la fece chiudere in una torre ben custo
hi lei avanzasse nel corso, con questa legge però, che raggiugnendoli
fosse
in poter suo l’ ucciderli. Ippomene figlio di Mac
ocide a consultare l’ oracolo, di Delfo, onde avere notizia dov’ ella
fosse
; ma ebbe in risposta di non cercarne più oltre, e
destino, che questa dovesse morire sì tosto, che l’ enimma da alcuno
fosse
disciolto. Presentossi Edipo, e la Sfinge gli dom
cuno fosse disciolto. Presentossi Edipo, e la Sfinge gli domandò qual
fosse
l’ animale, che avea quattro piedi al mattino, du
acolo di Delfo su ciò consultato, che non sarebbe cessata, finche non
fosse
de Tebe esigliato l’ uccisore di Laio. Or mentre
nea formò la nave, che da’ Poeti fu celebrata come la prima nave, che
fosse
costruita, e le diede il suo nome; Tifi ne fu il
io aiutali furono da Giunone; ma come non sì saprebbe determinare ove
fosse
un tal passaggio, sembra che l’ immaginazione di
a, a patto però di non volgersi a guardarla, finchè dall’ Inferno non
fosse
uscito, mai la sua impazienza il tradì, ed Euridi
o di loro, e giunto prima a Sitone ottenne coll’ oro che la città gli
fosse
venduta da Arne figlia del re, che fu quindi caug
o una spada, ordinandole, che, se nascesse da lei un maschio allorchè
fosse
in grado di rimovere il sasso e pigliarne la spad
gità di questa donna, perciocchè o temesse di lui o d’ esso accesa ne
fosse
respinta, indusse Egeo a porgergli una tazza avve
davansi in pasto al Minotauro. Uno de’ sette giovani fu pur Teseo, o
fosse
egli uscito a sorte, o per opera di Medea, o si f
fu pur Teseo, o fosse egli uscito a sorte, o per opera di Medea, o si
fosse
spontaneamente esibito per aver la gloria di ucci
venne liberato da Ercole. Vuolsi però da molti che questa Proserpina
fosse
moglie di Edoneo re dell’ Epiro, per toglier la q
occhi, nel quale egli era abilissimo, colla condizione, che se taluno
fosse
rimasto vincitore avrebbe avuto in premio Ippodam
ove sapea che Pirro allora trovavasi, sparse voce, che questi venuto
fosse
per dispogliare il tempio, e il fe dal popolo amm
Troia le frecce di Ercole, costrinsero Filottete a scoprire dov’ egli
fosse
sepolto. Credette Filottete di non mancare al giu
to in sasso. Era stato predetto dall’ oracolo, che il primo, il quale
fosse
sceso sul lido di Troia, sarebbe perito. Ciò gli
Palladio o simulacro di Palla le, sapendo esser destino che Troia non
fosse
presa finchè il Palladio conservasse, e menò prig
velare i futuri eventi di Troia. E poichè era pure destino, che Troia
fosse
invincibile, se i cavalli di Reso venuto in socco
savventure o nel ritorno, o dopo d’ esservi arrivati. Come Agamennone
fosse
a tradimento ucciso da Egisto e da Clitennestra,
no sdegnato fu poi al ritorno cangiata in pietra. Perchè in Itaca non
fosse
Ulisse riconosciuto, e così potesse più agevolmen
, doveva quindi Ulisse andar con un remo sopra la spalla fin dove gli
fosse
detto che quello era un ventilabro, e fatto quivi
queste predissegli che non avrebbe avuto seggio in Italia, finchè non
fosse
stato ridotto per fame a divorarsi ancor le mense
Giove, che lavandosi nel fiume Numico spogliasse la natura mortale, e
fosse
in cielo fra gli Dei Indigeti annoverato. Lasciò
, e il Ponto o mare. Qui cominciano i connubi; si raccontò che Gea si
fosse
unita prima con Urano e poi con Ponto; evidenteme
aturno con Crono, si favoleggiò che questi, detronizzato da Giove, si
fosse
rifugiato nel Lazio, ed ivi nascostosi; donde il
di Teodosio, cessate del tutto le feste olimpiche, credesi la statua
fosse
trasportata ad ornare Costantinopoli e ivi sia pe
i favoleggiava che al momento del nascere di Atena tutta la natura si
fosse
commossa, avesse tremato la terra, il sole avesse
a Giove, ma che viene poi assegnata costantemente ad Atena; si diceva
fosse
la pelle della capra Amaltea con in mezzo l’ orri
tona. Narravasi che perseguitata dalla gelosia di Era, la povera Leto
fosse
stata costretta a peregrinare di terra in terra p
sacerdoti ricavavano il divino responso. L’ oracolo di Delfo, sebbene
fosse
già scaduto d’ importanza fin dal primo secolo av
ebbe anche il nome di Apollo Actius o Palatinus. Si crede che di esso
fosse
una riproduzione la statua di Apollo Musagete che
o; difatti era detto di lui che sua patria e suo soggiorno prediletto
fosse
la Tracia, la regione onde pel continente ellenic
udo di bronzo (ancile), e intanto avesse avvertito Numa che quanto si
fosse
conservato quello scudo, tanto avrebbe durato l’
tà. Non farà meraviglia che fin dai più antichi tempi questo elemento
fosse
divinizzato, e l’ ammirazione riconoscente degli
fabbro divino, autore di tante opere in ferro e bronzo, era naturale
fosse
pensato come protettore delle arti e specialmente
del volto, e hanno una cotal finezza d’ espressione come se nel marmo
fosse
infusa una piacente commozione dell’ animo ( Gent
si son trovate parecchie statue di Vestali, da cui si rileva qual ne
fosse
il portamento (fig. 29). — Un altro antico santua
l Gianicolo, dove si diceva che Giano avesse avuto sua sede prima che
fosse
Roma. 3. Chi voglia leggere artisticamente riassu
e, emulo di Artemide e da’ suoi strali ucciso. Dopo questo, si diceva
fosse
stato trasformato nella costellazione di Orione,
ome che significa « porco »; e pensavano che la celeste costellazione
fosse
stata immaginata come una mandra di porcellini, c
a Pieria, e altre località come Libetra e Pimplea, dove pure dicevasi
fosse
nato il poeta Orfeo, l’ altra era un bosco del mo
iche Camene si identificarono le Muse, sebbene il canto dei vaticinii
fosse
ben diverso dal canto veramente poetico. 3. Quant
terra; quiudi era naturale che Iride, la sua mistica rappresentante,
fosse
concepita come una messaggiera degli Dei; tale ap
ancora un passo avanti e raccontarono che il sovrano dell’ Olimpo si
fosse
trasformato in aquila, per rapire egli stesso l’
servigi, che la povera Psiche non sarebbe in grado di prestare se non
fosse
da invisibili potenze aiutata. Infine, essendo es
sue sofferenze furon finite, perchè Amore ottenne da Giove che Psiche
fosse
accolta in cielo tra gli immortali, dove essa viv
o Esculapio, narravasi che il Dio in forma di serpente spontaneamente
fosse
venuto dietro ai legati romani e salito sulla nav
a persuasione comune e radicata presso gli antichi, che l’ umana vita
fosse
soggetta al destino, che al momento della nascita
tal casi la dea Nemesi non ave va riposo se non quando l’ equilibrio
fosse
ristabilito. Omero non la conosceva ancora questa
abitazione collocavasi all’ estremo Occidente, là dove si credeva che
fosse
l’ origine delle cose. L’ Oceano era detto padre
per l’ Argolide con Era, ecc. 2. Il potente Dio del mare, è naturale
fosse
in grande venerazione presso i Greci; sopratutto
elle leggende di Corinto narravasi che Posidone, per mezzo di Medusa,
fosse
padre del noto cavallo alato Pegaso. Per questo r
la Beozia orientale sull’ Euripo. Quivi era viva la leggenda che egli
fosse
da principio pescatore; e che un giorno, fatta la
le Nereidi, e Melicerte col nome di Palemone, o protettore dei porti,
fosse
associato nel culto a Posidone. Così spiegavasi l
ta efficacia si attribuisse dagli antichi all’ uso del vino, e quanta
fosse
la potenza di Dioniso, è quella dei pirati Tirren
i compagni. — E così anche in altri casi Dioniso diè a vedere quanto
fosse
terribile la sua vendetta contro quelli che non l
ella Persia, nella Media, nell’ Arabia; ora si favoleggiò ch’ egli si
fosse
recato fino in India, e là avesse propagato il su
là dove una natura rigogliosa e tranquilla suggeriva l’ idea che ivi
fosse
un soggiorno prediletto alle Ninfe; di tali luogh
lle compensar Mida promettendo di soddisfare qualunque desiderio egli
fosse
per esprimere. Mida, spinto dalla sua avarizia, c
o di Ermes e della ninfa Penelope, figlia di Driope; narra vasi che è
fosse
nato co’ piedi di capra, con due corna sulla fron
, diè anche occasione a una graziosa leggenda. Si favoleggiò ch’ egli
fosse
innamorato di una ninfa, chiamata Siringa; ma que
curiose storielle si raccontavano per spiegare perchè questo animale
fosse
a lui inviso. Gli si offrivano anche le primizie
se la leggenda che privato del trono da Giove, dopo lungo peregrinare
fosse
venuto in Italia ed ivi si fosse nascosto in quel
ono da Giove, dopo lungo peregrinare fosse venuto in Italia ed ivi si
fosse
nascosto in quella terra che da questo fatto avre
aveva udito a distanza le grida della figlia, ma non sapeva che cosa
fosse
accaduto. Poichè vide ch’ ella non rispondeva più
o; essa giurò non avrebbe ridonato fertilità alla terra finchè non le
fosse
restituita l’ amata figliuola. Zeus fu obbligato
cognita. Assunto l’ ufficio suo, Demofoonte cresceva così presto come
fosse
Dio, senza gustare latte nè pane. La Dea lo ungev
Proserpina fugit 45, si persuade come rimmagine della dea infernale
fosse
viva nella mente dei poeti. Anche l’ arte la rapp
ssibile rigore si impadroniva dell’ anima di ogni mortale, non appena
fosse
scoccata l’ ora sua, per trascinarla con sè nell’
o, il quale dopo molti riti di espiazione lo mandò ad Atene perche là
fosse
giudicato dal celebre tribunale dell’ Areopago pr
elative. Ma una vera Deità italica rispondente alla greca non pare ci
fosse
; si ricorda bensì un lucus Furinae, cioè un bosco
si svegliò, adirato contro lui, l’ avrebbe precipitato in mare se non
fosse
stato soccorso da sua madre, la notte. — Ma la pi
Metamorfosi d’ Ovidio (v. 592 e sgg.) là dove si racconta come Iride
fosse
venuta a nome di Giunone per invitare il Sonno a
za, ma immortali com’ essi, così tra Eroi ed uomini non si credeva ci
fosse
differenza di natura, essendo gli uni e gli altri
da Ermes accompagnare per donaria ad Epimeteo. L’ imprudente, sebbene
fosse
stato avvisato dal fratello a non ricever doni da
genda delle varie età e generazioni umane. Dicevasi che in origine vi
fosse
stata un’ età d’ oro, in cui gli uomini vivevano
ente produceva; tutti i beni senza miscela di mali; non si sapeva che
fosse
vecchiezza; dopo lunghi anni gli uomini rimanevan
nchi a forma di mezzaluna che egli avrebbe incontrato, e dov’ essa si
fosse
posata, ivi fondasse una città. Cadmo obbedi a qu
mo di cui ancora Omero non sa nulla. Piuttosto è da credere che Cadmo
fosse
una specie di Ermes tebano, venerato dai Tebani c
apo innocente dei figliuoli. Se la grandiosa composizione dei Niobidi
fosse
in origine collocata nel frontone di un tempio o
ero adattarsi e con immenso loro dolore consegnarono Andromeda perchè
fosse
legata a uno scoglio, preda al mostro. Stava appu
e nel Lazio si favoleggiava che la cassetta contenente Danae e Perseo
fosse
giunta a quelle rive, e dicevasi che Pilumno aves
pe; più tardi pero anche di Cecrope, come di Cadmo, si favoleggiò che
fosse
venuto dall’ Egitto e precisamente da Sais nel ba
sto Pandione scacciato dal trono dai figli di Mezione o Mezionidi, si
fosse
rifugiato a Megara; di là i suoi quattro figli, t
masso sul monti tra Trezene e Ermione, coll’ ordine che quando Teseo
fosse
in grado di sollevare quel masso, allora prendess
dò di spiegar vela bianca; Egeo vedendo la vela nera e pensando Teseo
fosse
morto si buttò in mare. — Teseo rimasto solo re i
origine fenicia e all’ uso dei sacrifizi umani. Talo dunque dicevasi
fosse
tutto di bronzo e invulnerabile; Efesto, o, secon
adre di Eracle. Di qui s’ intende come Eracle, sebben figlio di Zeus,
fosse
anche detto Anfitrioniade. Gemello con Eracle, ma
racle doveva andare a prendere questi pomi d’ oro, pur ignorando dove
fosse
la sede delle Esperidi. Questo lo portò a nuovi e
scaltro di lui, lo pregò riassumesse il peso tanto almeno che egli si
fosse
fatto un cercine per non sentir troppo la fatica.
ù dalle mura di Tirinto e uccise. Più tardi si favoleggiava che Ifito
fosse
amico di Eracle e questi lo avesse ucciso in un a
Sicione, a Tebe, a Lindo, a Coo, ecc. A Maratona dove dicevasi che si
fosse
principiato a venerare Eracle come Dio, avevan lu
della città obbligava i passanti a sciogliere il celebre enigma, qual
fosse
l’ animale di quattro gambe al mattino, di due a
la Demetra Erinni. Di Adrasto fuggente favoleggiossi in Attica che si
fosse
riparato a Colono e avesse poi ottenuto da Teseo
sso inorridito di tanta crudeltà, favoleggiavasi che volto il cocchio
fosse
tornato ad oriente. Tieste imprecando ogni maledi
o, parte del monte Ida nella Troade, e ivi il giudizio della bellezza
fosse
affidato al pastore Paride. Era questi un figlio
e, sarebbero corsi in aiuto di quello da lei prescelto, quando questi
fosse
assalito. In breve si raccolse nel portò beotico
della disgrazia; e disse non sarebbe cessato il male se Criseide non
fosse
stata restituita al padre. Agamennone sdegnato di
ei; e Zeus, pregato da Tetide la madre di Achille, fè che la vittoria
fosse
dalla loro parte. Dopo parecchi fatti d’ arme in
uriosità quella meraviglia del cavallo di legno, non sapendo che cosa
fosse
. E qui raccontasi che un tal Sinone, lasciatosi p
di Troia. Appresso narrasi, che Diomede colto in mare da una tempesta
fosse
sbalzato nelle coste italiane, e ivi prendesse pa
quel giorno avrebbe fatto la sua scelta; sarebbe stato preferito chi
fosse
in grado di tendere il grand’ arco di Ulisse, don
la crudel Proserpina. » 46. Carm. I. 16, 13: « Dicesi che Prometeo
fosse
costretto ad aggiungere al limo, che era la mater
porpora avvolto, Chino il volto sul volto. Oh se quel ch’ è terrore,
Fosse
a te pur terrore, Udresti il mio lamento! No, dor
, scritta innanzi alle investigazioni dei valorosi filologi Alemanni,
fosse
degna della pubblica luce. Altri studj più cari m
, ho tradotto non piccola parte dei loro scritti; e se nella gioventù
fosse
entrato l’amore di questi studj io avrei fatto di
i moltiplicarono col mezzo della generazione. 5 Se questa cosmogonia
fosse
la sola degli Egiziani, ninno potrebbe scusargli
ltre una certa divinità detta Neph, da cui era opinione di alcuno che
fosse
formata la macchina del mondo. Questa era simbole
a forma di serpente col capo di sparviere, è sentimento di alcuni che
fosse
da loro Iddio ancora adorato. Se questo apriva gl
re alla luce Minerva. Sapendo il padre che il figlio, il quale da lei
fosse
nato, dominerebbe l’universo, divorò la madre e l
Iddio. Banier reputa che il tabernacolo di Mosè costruito nel deserto
fosse
il primo: ma questa opinione dà troppo tardo prin
e del re di Stige e dei numi consorti nell’impero e nella pena. Cupe
fosse
ricevevano il tiepido sangue, e l’olio invece del
iboli delle case. Invocavansi le omhre a bere il sangue accolto nelle
fosse
, a cui si univa qualche volta latte, vino e farin
e divinità celesti. Certo è che ai numi infernali sacrifìcavasi nelle
fosse
, e ne fa fede fra molti Ovidio, descrivendo Medea
eri regna sull’esito di questo sacrifizio. Alcuni dicono che Ifigenia
fosse
immolata, come Eschilo nell’Agamennone, Sofocle n
all’aitar tutta tremante: Non perchè terminato il sacrificio. Legata
fosse
co’1 soave nodo D’un illustre imeneo; ma per cade
genio e delle altre genti l’esempio, non permise che l’altare di Dio
fosse
circondato da alberi a foggia di selva. Pure, tan
e in quella città che non avesse militato all’eccidio di Troia, e che
fosse
ad un tempo patria di Giove; ed ambedue queste qu
llo, poiché Luciano e Arato, con molti altri, dicono che alimento gli
fosse
il latte della Capra di nome Amaltea, ma chiamata
un’aquila, augurio della vittoria futura; perciò volle che sacra gli
fosse
, e quando, al dir di Orazio, l’esperimento fedele
solamente al cielo si limitasse, ma che sul mare e sulla terra ancora
fosse
esteso. E questo triplice dominio credo significa
ea, si disputarono Giove. Nè minor discordia è fra i Classici su cosa
fosse
Giove. Altri l’aria, altri il fuoco, altri l’eter
, il tempio di Giove Olimpico è antico: si pretende che da Deucalione
fosse
edificato; ed in prova, la tomba di lui presso il
lla fondazione al compimento. É vanto per l’Italia che Copuzio Romano
fosse
l’architetto della navata. Nè minor pompa spiegav
n sembianze imberbi, quantunque comunemente con virile aspetto usanza
fosse
il dipinger Giove. L’ulivo e la querce gareggiava
o, e Marco Marcello uccisore di Viridomaro re dei Galli. Perchè Giove
fosse
chiamato Statore Tito Livio lo insegna, riportand
cassero troppi dati per ve rificarne l’identità, si potrebbe dire cbe
fosse
quella stessa di Prassitele, che si ammirava nel
Equestre, volle l’antica superstizione che colla morte de’ suoi figli
fosse
della sacrilega rapina punito. Giunone Caprivora
Lacedemoni, e Pausania vuole che l’uso di sacrificarle quell’animale
fosse
stabilito da Ercole, quando dopo aver pugnato con
he lo reggeva, oltre un foro quadrangolare in cui s’innestava. questo
fosse
un vestigio delle colonne che negli antichissimi
uta parte nel natale di Pallade, voleva anch’essa avere una prole che
fosse
sua unicamente, doride o Flora fu quella che trov
cuni opponendosi all’accennata opinione, vogliono che alla ninfa Apno
fosse
commessa, altri a Giunone. Sapendo che l’ infanzi
gi dal Capricorno. E opinione di alcuni che Venilia, e non Anfitrite,
fosse
moglie di Nettuno; il quale, imitatore di Giove f
come il mezzo più certo per decifrare simili ambiguità. Che se alcuno
fosse
curioso di apprendere onde avesse il nostro Mercu
reti delle sue risposte. « Si pretende che la prima cappella del dio
fosse
composta dai remi di un lauro di Tempo, e non era
la favola mentovata. Credono, in terzo luogo, che il tempio di Apollo
fosse
composto di rame; il che non deve sembrare incred
si stende. « Così non è incredibile che il tempio di Apollo in Delfo
fosse
di rame, ma che Vulcano lo fabbricasse; il che no
l’avvenire col volo degli uccelli, e che la città di cui è fondatore
fosse
sommersa nel diluvio di Deucalione. « I pochi uom
voce, quantunque cantasse un inno non suo. « Vogliono che Esiodo non
fosse
ammesso alla gara perchè non sapea colla lira acc
rte per ciò che di più bello esista nell’arte. « L’opinione falsa che
fosse
marmo di Carrara, era la ragion più forte, come q
giunge ch’era nudo. Da tal particolarità sembra inferirsi che l’altro
fosse
vestito. Ma l’essere anche ai tempi di Plinio sit
ecc. 30 stro compatimento, ho tradotto, quanto il più bello dei numi
fosse
nel suo primo amore sventurato. Dafne. Fu Dafne
eguendolo, che ella l’avrebbe raggiunto ancora che la velocità di lui
fosse
rapida quanto quella del Sole. « Plutarco fa men
la siringa, quella del mezzo la lira: si pretendeva che questa statua
fosse
fino dai tempi di Ercole. Il delfino di cui si fa
imperatore. Possiamo dunque inferirne che questa che abbiamo presente
fosse
presso gli antichi la più bella figura che offris
re dell’aurea cetra di Evangelo. Intendiamo ancora con quanta ragione
fosse
prescelto questo simulacro a rappresentare Nerone
sopra la cenere dei sacrifìcii sorgeva il suo altare. Perchè Delfico
fosse
chiamato vi si presenta subito il motivo, avendov
iversa favola che per brevità tralascio. Timbreo afferma Strabene che
fosse
chiamato da Timbra, luogo prossimo a Troia, dove
rossimo a Troia, dove vogliono che Achille, essendo da Paride ucciso,
fosse
inventata ìa favola che Apollo dirigesse l’arco d
figlio, Temeraria la mia voce divenne: Io questo sol ti negherei, se
fosse
II non darlo permesso: il ciel non vuole Ch’io ti
uesta diva del mare die il suo credemno al naufrago Ulisse perchè gii
fosse
di scampo. Deducesi da tutto ciò che Ino o Leucot
l bronzo di Napoli dalla corona di pampani. « Finalmente se taluno vi
fosse
che amasse tanto l’opinione di Winkelmann che vol
iume Celadone ricevè il masso Cerineo per voler di Giunone, acciocché
fosse
d’Ercole l’ultima impresa. « Tu, virginea Diana,
rnarlo, ad abbellirlo. Asserisce Pindaro in una delle sue Odi ch’egli
fosse
edificato dalle Amazzoni allorquando andarono a f
cui si dovea collocare. Si potrà ben credere che il tetto del tempio
fosse
di tavole di cedro, conforme avverte lo stesso au
itetti vi travagliarono, e ben 220 anni di tempo ci vollero prima che
fosse
interamente compita. Dovevano le ricchezze di que
to. titolo ebbe un tempio presso gli Argivi. Ortia scrive Esichio che
fosse
denominata Diana da una regione dell’Arcadia, ed
hè le statue di Diana in tal guisa espresse, sono una prova di quanto
fosse
divulgata ancora per l’Italia e per Roma questa a
dita, e disse: Ah questo furto La moglie non saprà: se noto ancora Le
fosse
, vale, sì, vale una lite Quel volto: e ratto di D
uell’arme, cagione di terrore e di morte. Questo simulacro è fama che
fosse
il celebre Palladio che Troia difendeva. Tale dis
osì credesi vederla in una medaglia posteriore a Troia. Avanti che le
fosse
data la civetta, il suo attributo era la cornacch
ea era con occhi di questo colore figurato. Pensano alcuni che di ciò
fosse
cagione la libica credenza che ascrive la nascita
tolo di Calcidica venerata: anzi è parere di alcuni che consecrato le
fosse
il tempio ove si adora adesso, vero nume, la Madr
fe a lei Care non eran le scherzose fole E le alternate danze ove non
fosse
Cariclo seco. Ah molto pianto aspetta Di Palla la
un parere del tutto op posto, pensa che di Saturno ed Evenirne Venere
fosse
figlia. L’opinione più comune si è quella che all
ia, o l’ignoranza del possessore avrà anticamente falsificato. Quanto
fosse
lecito di portare nelle tenebre di una tanta anti
di rose, e ch’era circondata dalle Grazie e dagli Amori. Leggiamo che
fosse
sopra un carro or tratto dalle colombe or dai cig
pomo. Venere appellata Celeste v’ indicai nella passata Lezione come
fosse
da Fidia scolpita, e quali siano i fregi per rico
cì, adoravano i creduli amanti antichi, stimando che in potere di lei
fosse
il dare, o togliere l’amore. Venere Astarte, cioè
l’astro di Venere, fu adorato dai Bidoni, ed è opinione di alcuni che
fosse
lo stesso che la dea Siria, quantunque Luciano cr
di Venere Genitrice: onde potersi accertare con buon fondamento qual
fosse
il vero soggetto delle accennate sculture. « Le s
duce Venere che reca ad Enea suo figlio l’armi, opera di Vulcano, non
fosse
di sua invenzione, ma come parecchie altre del su
esse preesistito all’Eneide, sarebbe da credersi che questa favola si
fosse
voluta volgere in un complimento a Giulio Cesare
enalio generato, che tenne l’ isole alla Sicilia vicine. Vogliono che
fosse
educato dalle scimmie, e per la sua deformità tan
ime nei verri, quantunque il cavallo per la simiglianza della ferocia
fosse
di lui propria offerta. Si annovera fra i vanti d
er tredici mesi, e perito forse sarebbe se di questa disavventura non
fosse
stato fatto accorto Mercurio, che con le arti usa
li animali, e i numi invano cercavano dove la dea dell’agricoltura si
fosse
celata. Pane errando per la caccia nell’Arcadia s
lievi. Così lo staccio non poteva essere a meno che consacrato non le
fosse
; infatti lo porta sopra molti monumenti. Differiv
ie che le si ergessero simulacri colossali, e che forse uno di questi
fosse
collocato nel teatro di Pompeo, essendo le rappre
, che i sacerdoti dei Misteri avevano in Atene. Mal si rintraccia chi
fosse
quest’ Eumolpo fra tanti ch’ebbero questo nome, n
ziato, si diresse per questo oggetto ad Eumolpo. Vietava la legge che
fosse
ammesso uno straniero: non si ardiva con tutto ci
a il premio, perchè questo vegetabile era fama che per la prima volta
fosse
nato in Eleusi. Potete vedere questa gara rappres
rme del fumante giro. Come occulto guerrier cerca la strada Dentro le
fosse
di scavato campo Onde il sicuro oste sorprenda, e
forma di un globo, non già, dice Plutarco, per significare che questo
fosse
il globo della Terra, ma per additare con esso tu
otonde degli antichi si chiamassero veste, afi’erma che tal nome loro
fosse
dato per la somiglianza che avevano colla Terra,
Nerone della sua maestria nel guidare il carro, dicendogli che s’egli
fosse
salito sui fiammanti Coc chi di Febo, la Terra ni
i rapisce la scure, e in questi accenti Scelerato prorompe: Ancor che
fosse
La diva stessa, non che a lei diletta Cotesta que
la chiamò madre degli uomini e degli Dei. Favoleggiarono i poeti che
fosse
tratta sopra un cocchio, avanti alle rote del qua
antiquario. « Non farà maraviglia che nel Museo Tiburtino di Cassio
fosse
stata unita la statua del Sonno a quella delle no
per un farmaco dell’immaginazione, come se il defunto dormisse, e non
fosse
altra cosa la morte che un placido sonno. « In ar
oria Dei suoi casi la flebile storia, E veggendo chiaramente Qual’ ei
fosse
, e fra che gente, Piena il cor di tempesta Alle s
teggiasse Saturno coi Titani, e che la sua pietà facendolo spergiuro,
fosse
colla moglie da essi incatenato. Giove volò per l
e non sua fa congetturare che celebre per la devozione dei popoli ne
fosse
divenuto l’originale. Il nostro marmo non lascia
come fatti piuttosto ad ingombrare che a facilitar la corsa: e se non
fosse
che ancora in qualche greco monumento si veggono
lenne meraviglia prese quei popoli, come Sofocle attesta, che egli si
fosse
rifugiato in un luogo che eglino appena osavano g
, e non senza terrore. Ed era fama che se alcuno macchiato di delitto
fosse
entrato nel tempio, che Oreste loro avea consacra
mpio, che Oreste loro avea consacrato in Corina villaggio dell’Achea,
fosse
nell’istante da furori e paure agitato. Gli antic
ferro eh’ io nella tremante destra Teneva ancor, m’addomandavi quale
Fosse
cagion ch’io ti esortassi tanto Alla veloce inasp
pportunità del presente argomento. Non tutti opinarono che Proserpina
fosse
figliuola di Cerere, e quelli che con Ecate la co
avrebbe a Nettuno sacrificato un toro qualora un propizio augurio gli
fosse
comparso. Nell’ istante comparve un toro dal mare
i scrittori molto da lui dissentano su questo particolare. E fama che
fosse
tanto potente per mare da imporre tributo agli At
unito alla sua lunga dimora sotto la terra servì per far credere che
fosse
un fiume infernale, nè poco vi contribuì lo stess
ovevano tenere una mano sulla terra e l’altra sul mare. E dubbio dove
fosse
il fiume divenuto favoloso. Opinano alcuni che fo
e. E dubbio dove fosse il fiume divenuto favoloso. Opinano alcuni che
fosse
nel seno di Baia vicino al lago Averno, e che i S
e sole del cavallo resistevano alla sua forza. Credono che Alessandro
fosse
con quest’acqua avvelenato. Questa proprietà può
la sua nuova edificazione e la sua grandezza. Lo scultore, qualunque
fosse
, di quei vetusti simulacri, inventò quel gesto, o
cata, scrive Pausania che nè quella di Raamunte, nè altra, che antica
fosse
, ne aveva; ma che poi aveva osservato che la Neme
mone alla nave annunziava primavera. Però Esiodo dice: Se Pandora non
fosse
venuta, il timone sarebbe rimasto al fumo, la fat
ano e di Tito, si vede la Vittoria col rostro di nave. Chi sa che non
fosse
una semplice imitazione di quelle tante immagini,
ssa nelle osservazioni astronomiche. Infatti, che il suono dei flauti
fosse
inseparabile dagli spettacoli ci viene attestato
a usata dagli antichi nel teatro tragico, la quale, quantunque non ci
fosse
rammentata dagli scrittori, potremmo pure argomen
perirono per l’aste, pei sassi e per le scuri. Ma è fama che Capaneo
fosse
ferito dal fulmine, avendo il primo arrogantement
cielo poetico le avventure più dilettevoli. Che questa sorta di danze
fosse
diretta dalla Musa Polinnia, è consenso universal
simboli sono di moderno ristauro, ma altri non potevano essere quando
fosse
stata pur questa la figura di Urania: e che la st
comecché mancante delle braccia e del capo, pure non giudicherei che
fosse
stata destinata colle altre alla medesima collezi
ne ed istituire loro un culto particolare: e la fama grata sparse che
fosse
suo padre. Elide, Delfo, Perga, Perinto, Bisanzio
logi fanno moglie di Vulcano. Simil berretto sospetta il Visconti che
fosse
in una gemma pubblicata dall’Agostini, ed osserva
se in una gemma pubblicata dall’Agostini, ed osserva che nel caso che
fosse
un elmo, come appare dal disegno, non disconviene
ssendo arrivato por soccorrere i Troiani fu ucciso da Achille, benché
fosse
di statura niente a lui minore. Infatti guardate
ben ciò conviene all’età in cui fu ucciso. Voi non direte che Mennone
fosse
nero perchè questa pura e nativa nerezza eh e in
tino che ciò nei campi Telpusi avvenisse. Ivi è fama ohe il fanciullo
fosse
nutrito dal latte di una capra custodita dal cane
io si sparse per quelle regioni. Si vuole che questo aio di Esculapio
fosse
un bastardo di Arcade, e che presto pure si diffo
edesi che il primo a risentire gli effetti della sua scienza salutare
fosse
un certo Asole di Epidauro tiranno, e che in memo
se un certo Asole di Epidauro tiranno, e che in memoria del benefìzio
fosse
aggiunto il nome di lui al dio, che prima Apio er
e del dio medico nel bastone, che porta nodoso per rami mezzo potati,
fosse
attaccato un serpente generoso, con lubrico ravvo
invidia e di conquiste ad Alessandro. Non è fuor d’ogni dubbio di chi
fosse
figlio e dove nascesse. Diodoro Siculo riferisce,
ei sacrifizii, insinuando nell’ingannato volgo la credenza che figlio
fosse
d’Osiride, giacché gran scusa a questi falli era
dettero la caduta del culto pagano, o da un genio di moralizzare, che
fosse
dai poeti passato agli artefici, giacché tutte e
ia, volesse il Ciel che tale A te nuncia non fossi, e in mar sommerso
Fosse
il nostro dolor: Colui che cerchi E coi voti e co
, Marte, Venere e la Luna. Voi vedete dalla sciagura di Semele quanto
fosse
terribile l’ira di Giunone. Il caso di Atamante e
nte. Irritata Giunone, che dopo la morte di Semele Ino sua sorella si
fosse
adossata la cura di allevare Bacco, giurò di vend
d una per una, non attaccate ai rami. Poiché per lo più, senza che vi
fosse
altro ferro di sotto e dentro, dovevano fare quel
capo, e la mitra che vela tutto. Luciano lo deride, quasi la cuffia
fosse
nel guerreggiare il suo elmo; ma la Grecia credet
fosse nel guerreggiare il suo elmo; ma la Grecia credette che questo
fosse
un rimedio da lui inventato contro l’ubriachezza.
orecchie acute, alle quali, se alcuna cosa si aggiunge d’ircino, par
fosse
per fantasia di artefice e di poeta. Nonno attest
li fu celebre quell’isola, e che diedero occasione alla favola che vi
fosse
un fonte di vino. Ma per tornare al nostro propos
tauri con Bacco: poiché paragonando a quegli i cacciatori, scrive che
fosse
questo dio educato da Chirone: quindi è che si ve
Filadelfo per adornarne la statua di Arsinoe: onde si può credere che
fosse
simile a quei due cornucopi che si veggono nelle
o intanto piangenti la faccia altrove, ci muove a credere che funebre
fosse
la destinazione e l’oggetto del monumento abbelli
dia, dopo aver fatto la statua di Giove Olimpico, se lo dio stesso si
fosse
degnato di manifestarsegli, additò il maestro di
Bacco in mezzo alle dee levatrici. Ma questa pittura convien dire che
fosse
una specie di parodia d’ altre composizioni espri
che non possono credersi appartenenti a sepolcro, mi persuade che tal
fosse
il destino della presente scultura: il sito campe
ese di Sesostri, o d’ altro antichissimo conquistatore, che l’Oriente
fosse
la patria di quell’uomo singolare che insegnò ai
nel quale troviamo descritto cotesto scioglimento. Pria che il Ciel
fosse
, il mar, la terra, e ’l fuoco : Era il foco, la t
avevano gli antichi della Creazione : credevano essi, che la materia
fosse
eterna, e che l’alta potenza del Creatore l’avess
Saturno si obbligava di non allevar figli maschi, affinchè il governo
fosse
ritornato nella famiglia di Titano. Tantoppiù Sat
tra i Giganti, che aveva cento braccia ; e pareva, che già la guerra
fosse
terminata, allorchè uscì in campo un altro nemico
tna. Questo Dio concepì per lei un amor violento ; e malgrado che non
fosse
corrisposto, la rapì, e la fece sedere nel suo ca
Trittolemo l’Asia, e l’Europa. Mancò poco però, che nella Scizia non
fosse
perito per parte di Linco geloso della preminenza
lle foglie di questa pianta, e volle altresì, che la corona di alloro
fosse
in seguito il premio de’ guerrieri, e de’ poeti.
d oramai questa principessa sarebbe stata la vittima infelice, se non
fosse
sopraggiuuto a tempo Ercole per salvarla. Laomedo
he si aggiravano intorno ai roghi de’ loro germani. Quantunque Apollo
fosse
il Dio degl’ingegni ; non fu perciò stimato quant
e Muse. Accettò Apollo la sfida a patto, che chi restava al di sotto,
fosse
stato a discrezione del vincitore. Marsia fu vint
erla, stava già sul punto di scagliarle i suoi dardi, se Giove non si
fosse
affrettato di evitare un parricidio con aver sott
i sposò Atalanta. Malgrado che Diana giurasse di esser casta, e sommo
fosse
il suo contegno, s’invagchì di Endimione leggiadr
nseguenza non si sarebbe ritrovata una Dea, che di tutto suo genio si
fosse
a lui accoppiata. Descrizione dell’Inferno. S
a del loro canto. Tanto loro aveva promesso il Destino, finchè non si
fosse
ritrovato chi sapesse ingannarle. Al saggio Uliss
La casa era male immaginata, perchè non poteva cangiar sito, dove ci
fosse
un vicino pericoloso. L’origine di Momo non sembr
tolo di Eroe a chi per qualche impresa segnalata o illustre azione si
fosse
distinto, con aver richiamata l’attenzione degli
dal carro del sole aveva rapita. Ingelosito Giove, che un mortale si
fosse
usurpato il dritto della creazione, che a lui sol
to, che l’uccisore avrebbe espiato il suo delitto a solo patto che si
fosse
pubblicamente lasciato vendere. Ercole vi acconse
di riavere da Plutone la cara sua sposa a condizione però, che non si
fosse
rivoltato indietro fino a che non fosse uscito da
a condizione però, che non si fosse rivoltato indietro fino a che non
fosse
uscito dall’inferno. Lo smanioso Orfèo dimenticò
posta fu, che il flagello cesserebbe allora quando l’uccisore di Lajo
fosse
stato riconosciuto, e punito. Lo sventurato Edipo
flotta non avrebbe avuto giammai favorevole il vento, se prima non si
fosse
placato lo sdegno di Diana contro di Agamennone,
caduta prima del tempo, se lo spirito di partito, e di divisione non
fosse
entrato nell’armata : divisione appunto che forma
radunati per decidere sulla sorte di Troja, vollero che l’assedio si
fosse
prolungato. Minerva stessa, che non sapeva perdon
nsiglio di persuadere ad Achille di tornare, e fargli presente quanto
fosse
necessario il suo braccio. Ne fu dato l’incarico
ne di ritirarsi dal campo, e ricomparirvi, allorchè Agamennone ferito
fosse
stato obbligato a ritirarsi nella sua tenda. Così
sua gola. Sopraggiunto Piramo, vide questo velo, e credendo che Tisbe
fosse
stata la vittima di qualche belva, con un pugnale
a il crine, e si radeva la barba. Galatea era sorda, malgrado che non
fosse
insensibile. Ella amava Aci figliuolo di Fauno. S
ltato l’oracolo : la risposta fu, che il malore cesserebbe, quando si
fosse
sacrificata a Bacco una vittima umana, ed in manc
si avvide di un certo calpestio in un vicino cespuglio : credendo che
fosse
una qualche bestia feroce, scagliò il suo giavell
umerosa di false Divinità sarebbe stata maggiore, laddove per poco si
fosse
data un’ occhiata alla folla degl’Iddj, che adora
fabbricato, volle che Napoli, o sia nuova città, e non già Partenope
fosse
denominata. Alla testè lodata favolosa Sirena, o
i quanto da noi si assersce. A questa Fratria crede il Martorelli che
fosse
stato ascritto Stazio poeta, nostro concittadino,
rificata la sua congettura. Vi ha in fine chi ha creduto, che Eunosto
fosse
stato il Dio che presiedeva ai mulini ; opinione
o esatto indagatore delle cose patric, crede che il tempio della luna
fosse
dov’è al presente la Chiese di S. Maria Maggiore
uti. Quindi non senza fondamento crede il Capaccio, che questo tempio
fosse
stato rifatto e ristorato, vivendo Tiberio. XI
ri giorni demolita, ha fatto credere a parecchi eruditi antiquarj che
fosse
stato il tempio a Vesta dedicato. Infatti la roto
icavasi nelle feste di Bacco. Probabile è altresì che la vera lezione
fosse
Jovi Abazio, cioè taciturno, dai sacrifizj a ques
abile sua giovinezza ; o forse ancora, perchè si credeva che l’ellera
fosse
un antidoto contro l’ubbriachezza. 1. Si mira an
il flagello, se la primogenita di Cassiope, ch’era Andromeda, non si
fosse
lasciata a discrezione del mostro. Così fu fatto.
Il divieto imposto a Loth di non rivoltarsi in dietro fino a che non
fosse
fuori di pericolo colla moglie, è lo stesso di qu
fu quello di porre nelle mani della gioventù una Mitologia, la quale
fosse
ricca di erudizione per l’intelligenza degli anti
endo che non è mica agevole ritrovare una Mitologia che insozzata non
fosse
o più o meno delle turpi leggende degli antichi P
u l’aurea età o il secolo d’oro, in cui la terra, senza che coltivata
fosse
, ogni maniera di frutti produceva ; nè vi erano l
etto da curis o quiris, che in lingua Sabina significa l’asta come se
fosse
Dio’ della guerra-Janus Consivius (da consero), G
tù di provvedere abbondevolmente quella ninfa di ogni cosa, che a lei
fosse
piaciuta. E questo chiamasi Cornucopia, Corno del
omini, sotto uman sembiante andava pel suo regno, volle vedere se ciò
fosse
vero. E però gl’imbandì una tavola delle carni de
a Giunòne, e che dal poco latte per caso caduto dalla bocca di lui si
fosse
formata la via lattea. La celeste magione di Giov
ielo poggi sulle cime delle alte montagne. Altri vogliono che quel Re
fosse
stato un Astronomo di gran valore, che andava sul
l tutto De’ mortali il più bello e degli Dei, Rapito in cielo, perchè
fosse
a Giove Di coppa mescitor per sua beltade, Ed abi
er consultare l’oracolo della futura sua sorte. Il quale rispose, che
fosse
andato nella Focide da Pelagòne, fig. di Anfidama
nosamente descritto da Ovidio nelle Metamorfosi (1). Plinio vuole che
fosse
stato costruito ad imitazione di quello sì famoso
sega nel tagliare il legno, e però finsero che l’inventore della sega
fosse
stato cangiato in pernice. Fu questo delitto la c
Epafo. Allora Giove restituì ad Io la primiera sua forma, e volle che
fosse
da que’ popoli adorata qual Dea sotto il nome d’I
è assai perito era nel pronosticare i venti, finsero i poeti che egli
fosse
il loro Dio. Alcuni dicono che gli abitatori dell
le infocate arene di que’deserti, sebbene il sacro recinto intorniato
fosse
da sempre verdeggiante selva ; il che aveasi qual
zione, perchè seduto com’era, toccava il tetto del tempio ; che se si
fosse
dritto levato, l’avrebbe dovuto tutto seco portar
si vuole che il pavone, uccello caro a Giunone, nato a Samo, di là si
fosse
propagato in altri luoghi ; e che perciò fosse co
nato a Samo, di là si fosse propagato in altri luoghi ; e che perciò
fosse
consacrato alla Dea di Samo(3) ; ed i pavoni di q
. Priamo pieno di affanno comanda che appena nato il fatale fanciullo
fosse
fatto morire. Ma Ecuba, vedendolo bellissimo, il
ella lunga assenza di Ulisse, desidera che dalle insane onde del mare
fosse
stata coperta quella nave che portò a Sparta il f
consiglio, in grazia di Marte, Giunone consentì che questo suo nipote
fosse
annoverato fra gli Dei, contenta di aver veduta T
ndesse il suo impero per tutta la terra, purchè però fra Troia e Roma
fosse
frapposto gran tratto di procelloso mare, ed al s
da una fredda nube il trionfo di Enea, e permettere suo malgrado che
fosse
posto nel numero degli Dei e che i suoi posteri r
le il crine fatale e così accelerarle la morte(4). Vogliono che Iride
fosse
fig. del Ponto e della Terra, perchè l’Iride o ar
io. Aracne non dubitò di provocare Minerva, con soggettarsi, se vinta
fosse
, ad ogni gastigo. Si viene al cimento, ed imprend
igarne il dolore, fece che il figliuolo, privo degli occhi del corpo,
fosse
assai veggente delle future cose ; per cui divenn
Dea una nave fornita di remi e che per vela avea un peplo. Se questo
fosse
una veste della Dea, o un arazzo ricamato, non è
n busto di Minerva senza braccia. Fulvio Orsini pensò che un’Ermatena
fosse
una Minerva armata di cimiero, di asta e di scudo
r essere stato da lei dispregiato, e che avendola gettata in mare, ne
fosse
nata un’isola, detta Ortigia o isola delle quagli
uoi natali, da Epafo, fig. di Giove e d’Io, fu motteggiato, quasi non
fosse
egli vero figlio del Sole. Attristossene Fetonte,
he antico Astronomo, il quale, dedito ad osservare il corso del Sole,
fosse
morto prima di compiere l’audace opera delle sue
a in Epidauro la statua di Esculapio con barba d’oro, comandò che gli
fosse
tolta, dicendo essere sconvenevole che il figliuo
le Parche che giunto all’ora estrema, potesse evitarla, se trovato si
fosse
chi per lui avesse voluto morire. Infermatosi a m
fonda caverna del Tenaro. Quivi sì dolcemente suonò, pregando che gli
fosse
restituita Euridice, che mosse a pietà gl’inferna
ta, toccò in sorte ad Agamennone, cui più volte disse che guardato si
fosse
dalle insidie della moglie Clitennestra, ma non f
, e così di altre città. E si racconta che Giove, volendo sapere qual
fosse
il mezzo della terra, mandò due aquile, una dall’
dirupi facevan le veci di mura, sicchè non era certo, se più mirabile
fosse
la natura del luogo, o la maestà del Nume. Il mez
rono al Nume un guiderdone pari alla fatica, cioè quella cosa che gli
fosse
sembrata di loro maggior vantaggio. Apollo signif
i Ateniesi ogni anno facessero un viaggio al suo tempio, se ritornato
fosse
vincitore. Così istituironsi le feste dette Teori
o ed augure insigne, ed uno de’sette a Tebe. Prevedendo che se andato
fosse
a quella guerra, vi sarebbe morto, si tenne celat
idolatria abbia avuto principio dal culto del sole, e che quest’astro
fosse
stato la divinità di quasi tutte le antiche nazio
rabbia Scillea di Virgilio(1). Circe ancora(2) avverti Ulisse che si
fosse
ben guardato dal recar danno agli armenti del Sol
ile che fra le statue della Casa aurea di Nerone tolte alla Grecia vi
fosse
anche questa, la quale è la più sublime fra le op
vesse in cielo ; ma che, avendo egli osato di oltraggiare Giunone, ne
fosse
stato discacciato e condannato a dormire eterno s
in que’ luoghi il nome e la gloria di Bacco. È verisimile che Penteo
fosse
stato un re sapiente, il quale volendo mettere un
Borbon. Ritrovasi piú di quaranta volte. Si vuole che questo tirso si
fosse
usato per ingannare i rozzi Indiani, che non avea
portare l’enorme sua clava, ma non potrebbe reggersi in piedi, se non
fosse
sostenuto da altri seguaci di Bacco. Quanto a que
e in opera tutte le forze sue per salvare e l’una e l’altro, se stato
fosse
possibile, dal turbine che loro soprastava per vo
certo Talassio ; e domandando molti che la rincontravano, a cui ella
fosse
menata ; coloro i quali la menavano, perchè non l
, a cui ella fosse menata ; coloro i quali la menavano, perchè non le
fosse
fatta violenza, che di Talassio era e che a Talas
gliono che fu dedicato da Cinira, e che la Dea stessa, nata dal mare,
fosse
quivi approdata. Era proibito spargere sangue sul
sa non la gli lasciò terminare. Tuttavia non fu meno ammirata, perchè
fosse
imperfetta, e succedette in luogo di encomio il d
alla riva di quel fonte, di puro disagio ; sebbene alcuni dicono che
fosse
in quelle acque caduto. Fu poscia per compassione
ne sotto la protezione del Dio delle armi. Finsero adunque che Romolo
fosse
nato da Marte e da Ilia o Rea Silvia, fig. di Num
Romolo, si racconta(4), ch’egli, nel frastuono di una gran tempesta,
fosse
stato rapito e portato in cielo dal padre Marte s
l culto di Marte in quelle contrade. Gli antichi Latini(2), prima che
fosse
Roma, più di ogni altro nume il veneravano ; e ci
udo ch’era il pegno della salvezza di Roma. Per impedire che involato
fosse
, Numa ne fece formare altri undici al primo somig
urava tredici giorni, ed in tutto quel tempo era vietato far cosa che
fosse
importante, come maritarsi, imprendere un viaggio
agli Arcadi ; ed Evandro, partito dall’Arcadia colla madre, prima che
fosse
Roma, portò nel Lazio il culto di Mercurio. E que
ice, e madre degli Dei ; ed il più degli antichi credevano che l’uomo
fosse
fatto di terra ed acqua riscaldata da’ raggi del
a può anche dirsi a ragione ch’essa in tutta quanta la sua superficie
fosse
stata da’ gentili popolata di varie e numerose cl
a a Fauno davano i piedi di capra. Alcuni vogliono ancora che Silvano
fosse
lo stesso che Pan ; ma Virgilio (1) manifestament
ppresentato(2). Il recarono a Silla, innanzi a cui dimandato chi egli
fosse
, proruppe in una voce che niente avea dell’umano,
i in molte e varie forme (6). Tibullo(1) lo pone nell’Olimpo, sebbene
fosse
nume campestre. In una statua vedesi Vertunno tut
e sul Tarpeio un tempio a Giove, acciocchè la piazza del monte libera
fosse
per la edificazione di esso, ordinò di esaugurare
une altre cose della Terra. Gli antichi auguravano a’ defonti che
fosse
loro leggiera la terra con quelle conte parole :
te di Ciane, la quale più lingua non avea da dire alla madre che cosa
fosse
della figliuola. Ma pur vide su le sue acque gall
piacere a Plutone ed a Cerere, sentenziò che Proserpina per sei mesi
fosse
colla madre in cielo, e sei altri nell’inferno co
nuova, volle che Aretusa i tristi suoi casi narrasse e per qual modo
fosse
stata in sì strano fonte conversa. « Io fui, ella
orestieri, furon dal gran Sacerdote condannati a morte, comechè stato
fosse
manifesto che quello era fallo di pura ignoranza.
avessero fra Ie loro braccia raccolto. Nella quale isola si dice che
fosse
stato nudrito da Eurinome, fig dell’Oceano e di T
ssero aiutato Vulcano nel fabbricare i fulmini. Or quantunque insigne
fosse
la deformità di questo nume, pure, in compenso de
bene da Virgilio(4) descritte. Si vuole(5) che la collana di Armonia
fosse
stata ad Erifile, moglie di Anfiarao e sorella di
fatto di Teti, cui Giove promessa avea la vittoria de’ Troiani, onde
fosse
cosi vendicato il figliuolo Achille. Per ciò rest
ci. Ma i fratelli di Altea, mal soffrendo che il premio del valore si
fosse
dato ad una donzella, violentemente le tolgono la
anno un uomo. Ma nella Tauride, paese della Scizia, pareva che Diana
fosse
stata più avida di sangue umano ; e quivi i suoi
lla Tauride ad una vergine immolavano qualunque naufrago o Greco, che
fosse
in quelle inospitali contrade capitato ; e che qu
ch’eran greci ; e che la sacerdotessa stessa propose che uno di loro
fosse
immolato e rimandato l’altro libero alla sua patr
tempio di Diana Efesina, il più magnifico ed il più ricco che mai vi
fosse
stato sulla terra, noverato perciò fra le sette m
e il suo nome nelle pubbliche carte ; ma ciò non impedì che quel nome
fosse
tramandato alla posterità insieme colla storia de
i ed altari ; e chiunque era forte e valoroso, dicevasi Ercole, quasi
fosse
questo nome l’espressione generale della fortezza
fonte(1), che uscito il giovane eroe nella solitudine a deliberare se
fosse
stato meglio seguire la via della virtù o quella
nel paese dell’Esperidi, per avviso di Prometeo, fece sì che Atlante
fosse
andato a cogliere le poma d’oro nell’atto ch’esso
regno Agamennone che fu potente e ricco sopra ogni altro monarca che
fosse
, allora in tutta la Grecia. E però, nella famosa
ro re se la condusse via per forza. Perciò finsero i poeti che Oritia
fosse
stata rapita dal vento Borea, mentre stava a dipo
da lei ingiungendole che se partorisse un maschio, subito che giunto
fosse
in età di poter sollevare quel sasso, col contras
ottenne la loro liberazione ; sebbene altri dicono che niuno di loro
fosse
di là uscito(1). Antico regno di tebe. Nell
lo avea risposto a Creonte che sarebbe cessato il flagello, quando si
fosse
da alcuno spiegato il seguente enigma che la sfin
regno per se, ne consultò l’oracolo, dal quale gli fu risposto che si
fosse
guardato da colui che portava una sola scarpa. In
assalire l’orribile mostro e l’uccise. Alcuni pensano che la Chimera
fosse
un monte della Licia che nella cima gettava fuoco
armente in Colco, nell’Iberia, e nella Tessaglia. Comechè grandissima
fosse
stata l’autorità della regina dell’inferno, pure
ernale monarca. Giove, dice uno scrittore, avendo appreso da Pan qual
fosse
il luogo, ove, dopo il rapimento di Proserpina, e
tabile volontà regolavano(4). Per significare un uomo, di cui la vita
fosse
stata una serie di sventure, dicevasi che in sul
rni, quasi insensibilmente, a me stesso quel tempo, che necessario si
fosse
a compiere, se non con mio onore, almen con compi
le più adatte a far conoscere chi propriamente il terribile Giove si
fosse
. Sue battaglie La prima dunque di queste battagl
a suo tempo alla luce un bambino, che sebbene d’un origine si gentile
fosse
parto ; pur tanto terribile, e fiero addivenne, c
me di non rivolger mai l’animo alle battaglie, se pria rivolto non si
fosse
il pensiere ai dovuti omaggi a questo gran Nume.
o essi costruiti due tempii, uno dentro le mura acciò degnato egli si
fosse
di conservar sempre florida fra cittadini la pace
egiò, che benchè da lui dopo lungo cammino presso la sponta del Lemeo
fosse
stata un giorno raggiunta, si contentò più tosto
rto più delle altre Deita sarebbe stata Giunone, se la sventurata non
fosse
stata il bersaglio dello stesso vertiginoso suo g
ar conoscere agli Dei, ed agl’uomini quanto efficace il suo potere si
fosse
, che dubitata non avea di gareggiar collo stesso
a onor d’ agricoltura Dichiarazione e sviluppo La Dea, cui più
fosse
obbligata la società degl’uomini per beneficii ri
sua figlia, divenuta un proteo, con mille trasformazioni ingegnata si
fosse
a costo della vita a saziarlo, mai non però potè
ana natura ; in qual alta riputazione poi convien credere, che tenuta
fosse
la Dea stessa di quella ? Descrivasene perciò con
i di padre la facoltà le concesse di chiedergli con libertà quanto le
fosse
più in grato, essa la ben nata ogni altro dono fa
ergine in tutto il suo tenore, ad onta di qualunque motivo opposto si
fosse
alle innocenti sue brame ; e quindi fatta paga de
volle, che questa Dea in particolar maniera l’accompagnatrice fedele
fosse
de’ suoi incerti viaggi, non che il fabro avventu
punita con verga dal gran Sacerdote, se per sua negligenza estinto si
fosse
il Sacro fuoco, da riaccendersi quindi o con ragg
r man di Vulcano si fè in due parti aprire il capo, per osservar cosa
fosse
del suo tormento il motivo. Vide allora con suo s
nel lavoro de’ suoi gentili ricami, avvegnachè nella contesa partita
fosse
vittoriosa ; pure ebbe a soffrire il troppo sensi
ivale istessa, o per grazia degli Dei impietositi a suoi tormenti non
fosse
stata cangiata in ragno, nella qual condizione te
ravansi in suo o nore i Sacrifici detti Verticordia, acciò degnata si
fosse
, se pur era possibile, di allontanare le impure f
mba da essa teneramente amata,(1) e tanto si credeva affrontata se si
fosse
altrimenti praticato, che cangiò una volta in tor
arundine linguam. Sebbeno la occupazione più ordinaria di questa Dea
fosse
stata la caccia, come sopra si è detto, per cui q
stolto disegno di rendere immortale il suo nome ; e benchè più volte
fosse
stato quindi rialzato, come testifica Plinio ; pu
per eluderne la forza. Quindi è, che domandato un dì Talete qual cosa
fosse
la più insuperabile nel mondo, tosto rispose, com
sue causate ruine ? Virtù non vi fù, che dal impetuoso suo soffio non
fosse
restata abbattuta ; mente non evvi, che da vezzos
e restata abbattuta ; mente non evvi, che da vezzosi suoi diletti non
fosse
rimasta infatuata ; cuore non mirossi, che da dol
e rimasta infatuata ; cuore non mirossi, che da dolci suoi strali non
fosse
stato corrotto. Col tenero suo piede conculcò ogn
i, ove col latte di bestie feroci procurò allevarlo finchè giunto non
fosse
alla età di poter produrre i suoi effetti ; bench
o aprì una sua coscia, e quivi l’inchiuse fino a tanto che giunto non
fosse
alla perfezione richiesta. Trattolo quindi a suo
comunemente fù presa ? Se ferocia non fù, che dalle sue tenerezze non
fosse
stata’già vinta, come non ligare al suo carro ani
sse. E pur perder dovette ogni fierezza, E rimaner fra quelle orrende
fosse
: Anche tristo è il destin della bellezza. Di
uo nome : onde così non avendo il marito con chi dividere gli affetti
fosse
ella sola del cuor di quello unicamente l’obbiett
ro, e d’infamia si per sua natura, che per le funeste sue conseguenze
fosse
stato da que’sciagurati al par delle virtù divini
re i primi onori atti a far scorno alla morte istessa, oggi quasi che
fosse
una canzone de veneti Gondolieri è caduto iu pote
’accidente da Trocheo passa a Spondeo, lo che non sarebbe avvenuto se
fosse
seguita una vocale, come Christus amandus. Cap
tero, che quella striscia nel cielo, che via lattea da noi s’appella,
fosse
causata dal latte versato dalla bocca dell’infant
pio dicesi essere stato lo stesso Palladio di Troja, il quale sebbene
fosse
stato rapilo de Greci, ed altronde recato, pure p
de fiori, essa sarebbe restata vinta dall’aligiero Nume, se sorta non
fosse
in suo aiuto la bella Ninfa Peristea ; per la qua
eguendo in ciò le tracce del poeta Arato, che per mostrar qual in ciò
fosse
la sua mente disse : Argentea vota. Chi fù il D
rigine. Chi fù Saturno. Suoi viaggi. (1). Che il Saturno de’ Gentili
fosse
stato il Noè della Genesi assai plausibile in for
sotto questa seconda divisa chiaro non scorgendosi, come passato poi
fosse
al Regio soglio, con qual fondamento dimostrar si
in vultu Verecundiam. Suo tempio. Chi fù Genio. (1). Se nient’altro
fosse
vero in rapporto alla forza di questo Dio, i soli
Poichè tutti coloro che per lo passato odiarono, non sapendo ciò che
fosse
lo scopo dell’odio loro, subito che abbandonarono
ogni modo, questo vedendo, non si fanno a considerare, se questo mai
fosse
un bene occulto, non essendo loro lecito di sospe
con poche facelle potrebbe aprir la strada ad una larga vendetta, se
fosse
lecito a noi ricompensare il male col male ? Ma n
il combatter contra di voi ; mentre, se tanta moltitudine d’uomini si
fosse
distaccata da voi e ritirata in qualche remoto an
al sarebbe al presente lo stato della società se il cristianesimo non
fosse
comparso nel mondo. 750. È probabilissima cos
simo, avrebbe potuto operare questo effetto d’inestimabile pregio, se
fosse
mancata la religione cristiana. Gli scritti degli
distruzione della società : perchè, supponendo da un lato ch’esso non
fosse
comparso sulla terra, e dall’altro che i Barbari
cristiane ; e noi poniamo invece il caso che il Cristianesimo non si
fosse
mai conosciuto, e che i Barbari non fossero uscit
be salvato anche il mondo romano dalla sua propria corruzione, se non
fosse
soggiaciuto alla forza di armi straniere : sola u
di questo Dio che stessero ad onore di lui, perchè credevano che gli
fosse
nemica la stessa loro Dea protettrice, la quale i
enti dai Troiani, tenevan per fermo che il fondatore della loro città
fosse
figlio di Marte, come narra lo stesso Tito Livio.
mento e la causa della loro potenza, e’ la chiamavano bellum, come se
fosse
una bella cosa, quale riuscì per loro sino al ter
onte vecchio l’antica statua un po’guasta del Dio Marte : « E se non
fosse
che sul passo d’Arno « Rimane ancor di lui alcun
di Giustiniano. Essendo però comune opinione a quei tempi che Attila
fosse
stato il distruttore di Firenze, a quella, come t
ccasione di sopire in mezzo alla comune letizia qualche discordia che
fosse
nata fra taluni di loro nel corso dell’anno. Alcu
tanto uguali che neppur l’artefice seppe in appresso distinguere qual
fosse
quello caduto dal Cielo. Si tenevano tutti custod
servi più volte ripetuta la parola Mamurio si credè che quel vocabolo
fosse
il nome dell’artefice degli undici ancili, poichè
Perenna era una Dea adorata soltanto dai Romani, perchè credevano che
fosse
quella stessa Anna sorella di Didone, rammentata
ogica, secondo la quale credevasi che di questi due Dei gemelli Diana
fosse
nata un giorno prima di Apollo. Le feste Robigali
mata in una costellazione per impedire un matricidio, vale a dire che
fosse
uccisa dal figlio di lei chiamato Arcade, bravo c
atore, che incontrata nei boschi quest’orrida fiera e non sapendo che
fosse
sua madre, stava per trafiggerla con un dardo. E
Fu ben presto rifabbricato non meno splendido per ricchezza, sebbene
fosse
impossibile rifare dello stesso pregio gli oggett
; e poichè egli voleva abolire il culto di Diana, poco mancò che non
fosse
massacrato dagli orefici di quella città, che gua
» 145. Cicerone, nel lib. ii. de Nat. Deor., indica pur anco qual
fosse
l’etimologia della parola Diana : « Diana dicta,
atti in Grecia richiedevasi 1° che l’eroe da considerarsi come un Dio
fosse
figlio di una Divinità o per padre o per madre ;
morte, e quando in lui si riconoscessero le due precedenti condizioni
fosse
considerato e adorato qual Nume. Perciò non deifi
cava il suo re guerriero, gli fecero credere per mezzo di Procolo che
fosse
assunto in Cielo e divenuto un Nume, e che bisogn
rstizioni. Basti dunque il sapere che si fingeva che l’imperatore non
fosse
morto, ma soltanto malato ; e per aiutar questa f
antaquattro stelle. Alcuni Mitologi dicono che anche la Ninfa Amaltea
fosse
cangiata insieme con la sua capra in quella coste
pra in quella costellazione25. Della Ninfa Melissa poi raccontano che
fosse
stata la prima a scuoprire il miele in un alveare
dentro un albero incavato o corroso dalla vecchiezza ; e che essa poi
fosse
cangiata in ape. La favola della Ninfa Eco cangia
dai poeti latini, come una delle più belle Ninfe ; e dicono che se ne
fosse
invaghito quel mostruoso gigante Polifemo che fu
be due figli Minos e Radamanto 57. Il padre di lei non sapendo che ne
fosse
avvenuto, mandò il figlio Cadmo a cercarla, con o
rovandosi vicino a Delfo, consultò quel celebre Oracolo per sapere se
fosse
possibile trovarla, e dove ; ma l’Oracolo non ris
rici non sanno dire nulla di più nè di diverso. Che il nome di Cadmea
fosse
dato alla fortezza di Tebe e conservato pur anco
all’ Egitto, come asseriscono molti ; il secondo che Cadmo stesso non
fosse
Fenicio, ma Egiziano, come afferma Pausania. A qu
ni della Terra, accettò di regnar nell’ Inferno. E che quel soggiorno
fosse
pur troppo inamabile, come dicono i poeti latini,
Greci alla regina dell’Inferno) ; e di più credevasi che anch’essa si
fosse
adattata ai gusti del marito, e li secondasse att
tino il nome di naulum, ond’è venuta in italiano la parola nolo. Qual
fosse
lo scopo di questa strana invenzione lo diremo ne
he il can Cerbero ha ricevuto l’onore dagli astronomi che il suo nome
fosse
dato ad una piccola costellazione, composta, seco
bruta ed informe, supposta esistente nello spazio prima che con essa
fosse
plasmato il mondo ; e in questo significato si ad
Caos l’aria era priva di luce. Non asserisce però che il Caos stesso
fosse
l’ordinatore dei propri elementi di cui ab eterno
ti di cui ab eterno componevasi, ma un Dio o una miglior natura. Qual
fosse
questo Dio non lo sa, poichè poco dopo soggiunge
rno e dell’Aria indica l’opinione degli antichi mitologi che il Cielo
fosse
composto di questi due più leggieri e più puri fr
amente ; ma poichè egli aveva più figli, supposero i mitologi che gli
fosse
piaciuto abdicare in favore di essi. Credendo per
rono o per sè o per i propri figli Titani, quando Saturno a sua volta
fosse
stanco di regnare. Questo patto di famiglia fu ca
rimase poi sempre dolente e mesto52. Dicono i Mitologi che egli pure
fosse
re di Corinto ; ma il suo nome non trovasi nella
tollerare la prosperità che prima l’avversità. Credendo che nulla gli
fosse
impossibile, montato sul caval Pegaso, lo spinse
he suol darsi della Chimera è questa : che invece di essere un mostro
fosse
un monte ignivomo della Licia, nella parte più al
al tempo di Romolo ; e solo fece credere che quanto egli ordinava gli
fosse
suggerito dalla Ninfa Egeria. La base adunque del
sa sorgente di questo fiume. L’Egizia Dea Iside, poichè credevasi che
fosse
la stessa Ninfa Io trasformata in vacca da Giove,
avesse ucciso segretamente il suo fratello Osiride ; e che questi poi
fosse
trasformato in bove. Aggiungono inoltre che Iside
ribile figura era sculta nello scudo per opera di Vulcano. Perchè poi
fosse
sacro a Minerva quell’animale notturno, rispondon
i Romani pretendevano salvata da Enea e trasportata in Italia, e che
fosse
quella stessa che essi facevano gelosamente custo
egli non accetta l’opinione di qualche strambo mitologo, che Minerva
fosse
vinta, e per dispetto percuotesse Aracne e la tra
Ninfe a lei vicine se ne accorsero, e non poteron dire alla madre che
fosse
avvenuto della perduta Proserpina. Questo mito de
nel Purgatorio : « Non credo che così a buccia strema « Erisiton si
fosse
fatto secco « Per digiunar quando più n’ebbe tema
i similitudine, come s’intende dall’ottava che segue : « Se in poter
fosse
stato Orlando pare « All’ Eleusina Dea come in de
ola, qualunque altro modo di manifestazione dei voleri divini che non
fosse
a voce, non potrebbe a rigore chiamarsi oracolo,
che infestava quei luoghi ; e che perciò in origine la città di Delfo
fosse
detta Pito, donde l’appellativo di Pitio o Pizio
facessero addormentandosi in quei sacri recinti. E come se tutto ciò
fosse
poco, vi si aggiunsero gli Augurii, di cui eran s
mente « …… una balena, la maggiore « Che mai per tutto il mar veduta
fosse
: « Undici passi e più dimostra fuore « De l’onde
affaticarsi ; « Che pel travaglio e per l’avuta pena « Prima morì che
fosse
in su l’arena »233. Dopo questa arditissima e v
iverso vi è soltanto la fantastica invenzione ariostesca, che Orlando
fosse
così ardito (e che inoltre gli riuscisse) di entr
Forse i Tritoni avran saputo trame più dolci suoni ; ma, comunque ciò
fosse
, questo strumento è il distintivo per cui riconos
a proteiforme. Proteo conosceva qualunque segreto degli Dei e ciò che
fosse
utile o dannoso ai mortali, ma per rivelarlo ad e
utile o dannoso ai mortali, ma per rivelarlo ad essi bisognava che vi
fosse
costretto : così la materia contiene in sè tutti
ortato in balìa dei cavalli del Sole : « Maggior paura non credo che
fosse
, « Quando Fetonte abbandonò li freni, « Perchè ’l
tentar più pienamente il suo fratello Plutone. Consentì per altro che
fosse
trasportato in Cielo e divenisse un Dio, che i po
e veramente è uno strato di milioni e milioni di lontanissime stelle)
fosse
prodotta nel cielo dal calore del Sole, « Quando
di alcuni elementi che lo producono. E dall’altra parte quando l’uomo
fosse
venuto selvaggio o parvolo, sprovveduto di siffat
che si voleva nato dal sangue di Medusa ; e volando poscia nel cielo
fosse
collocato tra le costella zioni ; e molti altri I
lia de’pesci(2), volevano che tutta la turba innumera degl’ Iddii non
fosse
che il solo Giove. Mirabile per questo argomento
« Tutta la Grecia, ei dice(1), portava un’antica credenza, che Vrano
fosse
stato mutilato da suo figlio Saturno, e questi st
, e ciò per dinotare, che ella stessa era questo fuoco, o che ella ne
fosse
la cagione, e che quasi sia nato per suo potere.
rte nuove forze. Taluni interpetrando questo mito vogliono, che Anteo
fosse
un mercante stabilito nella Libia tanto dovizioso
n simulacro di una dea in una gran cloaca romana, ed ignorando di chi
fosse
le diede il nome dal luogo ove fu trovata. I Roma
nsiderando il principio generale da essi riconosciuto, che la materia
fosse
eterna, cioè fosse sempre esistita, ma tutta conf
ipio generale da essi riconosciuto, che la materia fosse eterna, cioè
fosse
sempre esistita, ma tutta confusa e mista, in una
ortato in Italia46. E che questa Dea, prima della fondazione di Roma,
fosse
adorata in Alba e vi avesse un tempio e le sacerd
ar maraviglia che ben poche vi rinunziassero in più matura età, e che
fosse
stimato di cattivo augurio il sottoporsi o alla p
e l’etimologia e il significato di questi vocaboli per intendere qual
fosse
l’ufficio di tali Dei. Non dovrà dunque recar mar
oi n’orate cento7 ? » Convinti dunque che il numero degli Dei Pagani
fosse
anzi più che meno di trentamila8, e assicurati al
dal monte Cinto dove furono allevati in quella stessa isola. Che Delo
fosse
stata nei tempi preistorici un’isola galleggiante
di Tantalo e moglie di Anfione re di Tebe ; e andava superba, come se
fosse
un gran merito, di aver sette figli e sette figli
io d’Ogige, re dell’Attica e della Beozia. Credesi che questo diluvio
fosse
un’inondazione prodotta dallo straripamento del l
andarono ad abitare la Grecia ai tempi della dispersione dei popoli,
fosse
Javan figlio di Jafet. 161. Secondo altri 1560.
ra indizio di prossimi e inevitabili guai. Quanto alla fiamma, perchè
fosse
buono il presagio, doveva elevarsi presto, impetu
legislatori o dei faziosi, secondo che ad essi premeva che il popolo
fosse
animato a sperare o a disperar d’una impresa. In
l’una e l’altra indifferentemente e congiuntamente a Venere, come se
fosse
possibile il nascere in due modi e l’avere due di
cò di adornarsene quando si presentò a Paride che doveva decidere chi
fosse
la più bella tra le Dee. Oltre Cupido, Imene e le
i ferro rovente, pieni di dannati. Tutte le opere d’arte (qual che si
fosse
lo maestro che le fece, come dice Dante), furono
39, si venne a confermare i raziocinii dei geologi, che cioè la Terra
fosse
in origine un globo in ignizione come il Sole, e
oichè egli era l’interprete e il messaggiero degli Dei, supposero che
fosse
ancora il Dio dell’eloquenza e della persuasione,
e molte frodi per fare illeciti e subiti guadagni, dedussero che egli
fosse
pure anco il Dio dei ladri. E su queste illazioni
Non dovrà dunque recar maraviglia che per associazione d’ idee Apollo
fosse
riguardato ancora come dio della Musica e di tutt
piche, ossia gazze. La qual metamorfosi significa evidentemente qual
fosse
la loro voce e la loro abilità nel canto in confr
ata Argo, e quindi Argonauti gli Eroi che navigarono in quella. Se le
fosse
dato questo nome da quello dell’architetto che la
e senza effetto cala : « E quei non vi lasciâr piatto nè coppa « Che
fosse
intatta ; nè sgombrâr la sala « Prima che le rapi
per aver giudicato bestialmente che all’armonia dell’apollinea cetra
fosse
preferibile il suono della rusticana sampogna del
ran giammai per me : « Beverei prima il veleno, « Che un bicchier che
fosse
pieno « Dell’amaro e reo caffè. » Sempre meglio
cupidità. Del gigante Tizio che offese Latona, udiremo da Omero qual
fosse
la pena nel Tartaro : « Sul terren distendevasi
beffarda promessa che sarebbe cessata la loro fatica, quando la botte
fosse
piena. Questa favola è delle meno antiche, e non
e, aspersion de sang de taureau ou de sang de bélier, On creusoit une
fosse
dans laquelle descendoit le criminel, la tête cei
au ou le bélier ; le sang découloit sur le coupable, il sortoit de la
fosse
hideux à voir et tout souillé de sang. Il falloit
es ; le pontife l’entraînoit jusqu’à l’échelle qui descendoit dans la
fosse
, où elle devoit être enterrée vivante. Alors il l
oit le dos et se retiroit brusquement avec les autres pontifes. Cette
fosse
sépulcrale formoit une espèce de caveau creusé as
tion et à force de terre et de pierres, on combloit l’ouverture de la
fosse
au niveau du reste du terrain. Cette institution
autel champêtre, Afin qu’en le montrant il se fît reconnoître. De la
Fosse
. C’est à ce signe que Thésée fut reconnu par Egé
homicide ; Et ses vœux sont trahis, s’il reste un Pallantide. De la
Fosse
. Aricie échappa seule au massacre de sa famille
ranchir la terre De monstres, de méchans échappés au tonnerre. De la
Fosse
. Il tua Scyrron et Procustes, fameux brigands, d
me rend avec éclat Tout ce que je perdis en suivant un ingrat. De la
Fosse
. Jason s’empara d’Iolchos, capitale de la Thessa
re et ses sceurc Embrassoient un autel arrosé de leurs pleurs. De la
Fosse
. On regardoit Polixène comme la cause de la mort
t tant d’estime, Hâtons nos pas, allons lui livrer sa victime. De la
Fosse
. Andromaque, fille d’Eëtion, roi de Thèbes, épou
i, ma ancora ad ogni colta persona, poichè voile il Tommasèo che cosi
fosse
detto nel titolo della medesima. C. Pescatori.
è anche gli astri son composti di materia cosmica), se ben presto non
fosse
invalsa l’idea e la credenza che gli astri fosser
ato eran sottoposti anche i Semidei, quantunque uno dei loro genitori
fosse
una Divinità di prim’ordine. Così fu ristretta fr
i portarlo ad Epimeteo perchè l’aprisse. Ma per quanto piena di pregi
fosse
Pandora, gli Dei non avevan pensato a renderla im
scrisse, e credere sulla sua parola che l’etimologia di quel termine
fosse
latina, e alludesse al vital nutrimento degli uom
erisce che i Galli della madre degli Dei erano i soli sacerdoti a cui
fosse
lasciata per pochi giorni la facoltà di far la qu
econsulti romani nel parlare della schiavitù (quantunque a quei tempi
fosse
ammessa per diritto internazionale o delle genti,
XI Giove re del Cielo Che Giove
fosse
adorato come il supremo degli Dei dai Greci e dai
a empietà o violazione dei sepolcri, interpetrarono che la gran madre
fosse
la Terra, madre comune di tutti i mortali86), e l
fit mourir secrètement. On le surprit au moment où il recouvrait une
fosse
. Interrogé sur cette occupation extraordinaire, i
s ces cérémonies, le peuple prenait cette pierre et la jetait dans la
fosse
avec des pièces de métal qui n’avait point passé
la terre s’étant entr’ouverte sous ses pieds, il fut englouti dans la
fosse
que l’on nomme encore aujourd’hui la fosse d’Agam
s, il fut englouti dans la fosse que l’on nomme encore aujourd’hui la
fosse
d’Agamède, et qui se voit dans un bois sacré de L
érailles. On étendait le corps sur une couche d’argile, au fond d’une
fosse
de six ou huit pieds de profondeur. On plaçait à
rare uno di questi fatti mitici che serve a spiegare perchè il pavone
fosse
sacro alla Diva dalle bianche braccia. La concord
, che cronologicamente vengono dopo il regno di Saturno. Ma qualunque
fosse
l’origine dell’uomo, secondo i diversi mitologi,
anomachia, perchè parve agli Antichi che in quella il miglior diritto
fosse
degli Dei che rimasero vincitori, mentre in quest
no. Erravano però nel credere che il fuoco che essi chiamavan celeste
fosse
di natura diversa da quello terrestre, non sapend
semplici cerimonie sarebbero rimaste ignote o presto obliate, se non
fosse
avvenuto che nel giorno stesso di quella festa av
l re Atlante ; il quale avea saputo dall’Oracolo, che per quanto egli
fosse
di statura e di forza gigantesca, dovea tutto tem
he, si diffuse più che altrove tra gli antichi Germani ; e che non si
fosse
del tutto dileguata a tempo del Goethe ce ne dà p
rait que des victimes noires, dont on faisait couler le sang dans une
fosse
. On le représentait tantôt sur un trône d’ébène,
du géant5 d’Epidaure, Et la Crète fumant du sang du Minotaure. (De la
Fosse
.) D. Dites-nous en peu de mots comment Thésée a
n lui sacrifiait des victimes noires dont le sang était reçu dans une
fosse
. Le cyprès et le narcisse lui étaient consacrés.
er sa dette, il invita Déjonée à un festin, et le fit tomber dans une
fosse
remplie de feu, qui fut son tombeau. En horreur à
de la ville de Calydon. Enfin, Thésée fit périr le Minotaure. De la
Fosse
dit de Thésée : ……………………… Ce héros intrépide, Co
rend avec éclat, Tout ce que je perdis en suivant un ingrat. ( De la
Fosse
.) Cadmus D. De qui Cadmus étoit-il fils ?
né, et ils assommèrent le malheureux Icare. On mit son corps dans une
fosse
au pied de quelques arbres. Sa chienne Méra, que
sacrifices dans l’ordre voulu, les Corybantes, après avoir creusé une
fosse
, se plaçaient au fond de cette fosse au bord de l
rybantes, après avoir creusé une fosse, se plaçaient au fond de cette
fosse
au bord de laquelle on immolait un taureau ou un
feignant une fausse réconciliation, le fit tomber ou le jeta dans une
fosse
remplie de charbons ardens. Après ce crime, il fu
rgos. Pendant cette fête on jetait des torches ardentes au fond d’une
fosse
, et Cérès, appelée dans cette contrée Prosymna, r
ventre avec un instrument appelé secespita ; le sang coulait dans une
fosse
préparée d’avance, et se mêlait au vin des libati
t jusqu’au lieu où ils étaient. On y consentit ; alors, on creusa une
fosse
et les deux frères y furent précipités vivans. On
unt n’avaient pas eu la précaution de mettre des alimens autour de la
fosse
, alimens que de pieux fainéans ne manquaient jama
me rend avec éclat Tout ce que je perdis en suivant un ingrat. De la
Fosse
. Médée eut de ce mariage un fils appelé Médus. P
rieurs. Ceux des enfers se nommaient dieux inférieurs. On faisait des
fosses
dans lesquelles on laissait couler le sang des vi
heads and retire from the enclosure, leaving his men entangled in the
fosse
to escape as they could. Patroclus drove them bef
eads and retire from the enclosure, leaving his men encumbered in the
fosse
to escape as they could. Patroclus drove all befo
▲