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1 (1831) Mitologia ad uso della gioventù pp. -
ranno che Saturno non fu mai padre sì snaturato per divorare i propri figli  ; che Giove non fu un figlio ingrato, nè un Dio m
cc. Da Urano e dalla Terra nacquero pure l’Oceano e Teti di cui furon figli Taumante padre d’Iride e delle Arpie che altri fa
e Arpie che altri fanno figlie di Nettuno e della Terra ; e furon pur figli di Urano e della Terra Nereo e Doride o Dori, che
arono le Ninfe, tra le quali fu rinomata Galatea. I più celebri tra i figli di Urano e della Terra, sono Titano e Saturno. Il
i queste due divinità. Titano a Saturno A Titano, maggiore dei figli di Urano, apparteneva l’impero del mondo, ma cede
re Tellure, a condizione però che il fratello Saturno non alleverebbe figli maschi ; e questi divorava i suoi figli a misura
tello Saturno non alleverebbe figli maschi ; e questi divorava i suoi figli a misura che nascevano. Tuttavia Rea o Cibele sua
er riconciliarsi con essi tutti.   Giove e Giunone   I Giganti figli di Titano da esso detti Titani, per riconquistare
cono che Saturno fu re di Creta ; che fu spogliato del regno da’ suoi figli com’egli ne aveva privato il padre suo ; che nell
condotta del marito e perseguitò mai sempre le concubine di lui ed i figli che da quelle egli aveva. Contro Io figlio di Ina
lorquando fu bagnata dal sangue di Adone puntosi con una spina. Fra i figli di Venere si contano Amore e le tre Grazie. Rapp
di notte dal cielo per venir a vederlo e che avesse da lui cinquanta figli . Il dio Pane ed Orione vuolsi che sieno stati ama
emie, distruggendo le messi ed umiliando i genitori colla perdita dei figli . Il cervo e la cerva le erano particolarmente con
oni con un tridente in mano. Vuolsi che abbia avuto più di cinquanta figli . Figlie di Nettuno e della Terra erano le Arpie,
lla tavola di Fineo che aveva cortesemente accolto Enea. Zete e Calai figli di Borea le discacciarono, ma Giunone mandò Iride
o settentrionale nel Mar Ionio ove perirono, si dissero scacciate dai figli di Borea. Altri riconoscono nelle Arpie dei pirat
atante e ch’egli poi rese ferma, e che ivi diede alla luce i due suoi figli .   Apollo   Il primo uso che Apollo fece d
tali oracoli. D’accordo con Diana uccise co’suoi strali i quattordici figli di Niobe, perchè questa principessa aveva avuto l
nto le amanti di Giove, ma estendeva puranco la sua vendetta contro i figli che di esse nascevano. Licurgo re di Tracia avend
che quindi acquistò la virtù di volgere arene d’oro. Bacco ebbe molti figli da Arianna, tra i quali si conta Ceranao, Tauropo
e fucine nelle isole di Lipari e di Lenno e sul monte Etna. I Ciclopi figli di Nettuno e di Anfitrite o di Urano e della Terr
ella favola dei Ciclopi se non che l’emblema dei vulcani. Si dicevano figli di Urano e della Terra a cagione dell’altezza e d
merito assegnavan loro il premio o la pena. Minosse e Radamanto erano figli di Giove e d’Europa. Il primo regnò in Creta, il
ano cogli altri nove girava sopra la terra. Unita a Pallante ebbe per figli Zelo, Vittoria, Vigore e Forza. Allorchè Giove pe
Dea delle Tenebre che sposò l’Erebo fiume d’Averno, da cui ebbe molti figli e che rappresentavasi per lo più in veste nera sp
lle diceasi abittue l’Inferno colla Morte, col Sonno e coi Sogni suoi figli . La morte è la più implacabile tra le Dee. Se le
lie di Danao re d’Argo, ch’egli maritò tutte in un giorno a cinquanta figli di Egitto suo fratello. Avendo inteso Danao dagl’
minare. Oltre l’esser stato padre di Pane dicesi che fosser pur anche figli suoi le tre Parche, il serpente Pitone ed il Ciel
al petto. Gli si sacrificava un agnello o un capretto. I Satiri detti figli di Pane, i Fauni di Fauno ed i Silvani di Silvano
tare chi cercava di avvicinarlo. Comparve in forma di spettro ai suoi figli Tmolo e Telegone giganti crudelissimi, e fu tanto
ti sotto la figura di teste gonfiate. Si attribuiscono ad Eolo dodici figli , dei quali sei maschi e sei femmine che si marita
lla Ciconia, regione di Tracia, dove la sposò, e la rese madre di due figli gemelli Zete e Calai e di due fanciulle Cleopatra
e e che nascesse estremamente debole e colle mani sulla bocca, come i figli stanno nel seno materno ; questa attitudine fu in
e. Mercurio invaghito della sua grande bellezza la sposò e n’ebbe due figli chiamati Lari. Gli si facevano dei sacrifici per
edonte ; essa lo rapì, lo allevò e ne divonne moglie, da cui ebbe due figli , Memnone e Ematione. Fu tanto il dolore ch’essa p
uirsi notabilmente il numero dei morti. Ebbe Esculapio da Eppione due figli Macaone e Podaliro che anch’essi divennero medici
orli. Volgeva la sua attenzione particolarmente alle offese fatte dai figli ai propri padri. Accoglieva i giuramenti secreti
pomo d’ oro che fu di tanti mali funesta sorgente. Teti ebbe parecchi figli che morirono in tenera età, meno Achille. Durante
ta, se ne ritornò colle Nereidi. Alcuni dicono ch’essa gittava i suoi figli in una piccola vasca d’acqua calda, per provare s
ndevansi gli uni per gli altri. Si vuole da alcuni che i Lari fossero figli di Mercurio e di Lara ninfa del Tevere, che Mercu
nfa Giuturna figlia di Dauno e sorella di Turno. Li volevano inoltre figli di Giove e di Larunda, forse la stessa che Lara.
della sua disubbedienza lo colpì con tale delirio che uccise i propri figli natigli da Megara sua prima moglie credendo di to
ro ucciso prima tre de’ loro nemici : facevano morire o storpiavano i figli maschi ed allevavano con molta cura le fanciulle 
ianura. Le pietre misteriose che ripopolarono il paese furono forse i figli di quelli che si salvarono dall’inondazione. Deuc
uelli che si salvarono dall’inondazione. Deucalione ebbe da Pirra due figli . Elleno che alcuni mitologi chiamano figlio di Gi
he ignorava la qualità del rapitore, ordinò a Cadmo e agli altri suoi figli di andarne in traccia per ogni parte e di non rit
ere o dell’alfabeto. Castore e Polluce Castore e Polluce erano figli di Giove e di Leda e fratelli di Elena e di Clite
segni dello zodiaco. Ebbero amendue il nome comune di Dioscuri ossia figli di Giove, e di Tindaridi ossia figli di Tindaro ;
il nome comune di Dioscuri ossia figli di Giove, e di Tindaridi ossia figli di Tindaro ; ed i navigatori come si è già detto
ccise essa stessa colle proprie mani sotto gli occhi di Giasone i due figli che da lui aveva avuti e predisse al traditore ma
schiacciò la testa. Narrano altri che Medea dopo aver uccisi i propri figli se ne fuggì per aria salita su di un carro tirato
iglio di Eaco e padre del famoso Aiace, i fratelli alati Calai e Zete figli di Borea e di Orizia, il poeta Orfeo, Teseo secon
ante, accolse ospitalmente Giasone, e a lui pure congiunta n’ebbe due figli Toante ed Euneo. Continuando il loro viaggio arri
ivano l’uscita del Bosforo, e Giasone in ricompensa ordinò agli alati figli di Borea di scaociare le Arpie, che lordavano le
menò Arpalice figlia di Borea e di Orizia, ad istanza di cui accecò i figli , che dalla prima aveva avuti. Borea vendicò l’inn
o la prerogativa di traversare l’aria, e Nefele lo aveva dato ai suoi figli per sottrarli all’orribile sacrificio che la loro
i pazzia il re ne fu presto stanco e ripigliò Ino sua prima moglie. I figli di Nefele ebbero parte alla disgrazia della madre
aveva creditata dopo la morte di Giobate, il quale non aveva lasciato figli maschi. Narrasi da altri che Minerva diede il cav
in cielo ove fu posto fra le costellazioni. Bellerofonte lasciò due figli , Isandro morto in un combattimento contro i Solim
eroica. Appena ch’essa fu nata, suo padre che non voleva aver se non figli maschi, la fece esporre sul monte Partenio. Essa
poi datosi ad un volontario esilio o come altri scacciato dai propri figli si fece condurre da sua figlia Antigone in poca d
Giove superiore agli altri Dei. Da Ippodamia ebbe questo principe due figli , Atreo e Tieste. Pelope sospettandoli ambedue rei
golide, si fe’ amare dalla regina sua cognata, e la rese madre di due figli . Atreo avendo scoperto l’incestuoso intrigo di su
lare la riconciliazione ordinò un gran banchetto e avendo trucidato i figli che Tieste aveva avuti dalla regina, ne fece imba
, fece recare verso la fine del pasto le braccia e le teste di questi figli . Dicesi che il sole retrocedette inorridito da sì
dre di Agamennone e di Menelao, i quali dicesi che non siano reputati figli di Atreo, se non perchè essendo morto giovine il
Prima della partenza de’ Greci per Troia Agamennone aveva avuto vari figli e tra gli altri Oreste, Ifigenia ed Elettra. Ment
olleciti i Troiani ad armarsi e procacciarsi alleati. Ettore e Paride figli di Priamo, Enea figlio di Anchise e di Venere fur
si aggiunsero ad essi Antenore re di una parte della Tracia co’ suoi figli , Mennone re dell’Etiopia, Sarpedonte re di Licia
surati serpenti venendo dal mare avviticchiarono Laocoonte e due suoi figli , e mentre erano i Troiani atterriti da tal porten
rro entrato a forza nella reggia di Priamo vi uccise Polite altro de’ figli di lui, indi Priamo stesso ; e sacrificata Poliss
Ercole. 290. C Caccia di Caledone. V. Meleagro. 374. Cadmo. 325. Suoi figli . 327. Caco. V. Ercole. 291. Caduceo. V. Mercurio.
2 (1836) Mitologia o Esposizione delle favole
no o il Cielo, giusta il medesimo Esiodo, nascondeva sotterra tutti i figli , che Gea o la Terra gli partoriva, e loro non per
oichè ebbe prodotto il ferro, nè formò una falce dentata, ed istigò i figli a vendicarsi del padre. Crono o Saturno assunse
rono Afrodite. Urano da titainein affrettarsi appellò Titani i suoi figli , perchè affrettati si erano ad opra iniqua di cui
so da Urano, e da Gea, che doveva esser soggiogato da uno de’ proprii figli , fatto più crudele di suo padre, prese il partito
i di Urano e di Gea, suo padre Saturno, e lo costrinse a rivomitare i figli , che aveva inghiottito, e quei sasso medesimo, ch
nte Parnasso. Fin qui Esiodo. Altri Mitologi han detto in vece, che ì figli di Urano eran Titano e Saturno; che il primo a ri
il Dio del tempo, e di piugevasi colla falce, e in atto di divorare i figli , tanto per alludere alle anzidette favole, quanto
Ossa (il che però dice Omero essersi fallo invece da Oto ed Efialte, figli di Nettuno e d’ Ifimedia moglie di Aloco, che anc
e e donne e ninfe, secondo gli altri Mitologi, ebbe egli poscia altri figli . Da Maio figlia di Atlante ebbe curio; da Dione f
i spogliato aveva del regno suo padre, cosi ne fu privato da’ propini figli ; che nella divisione essendo toccata a Giove la p
ini a Giove., venne esigliato dal cielo. Ebbe Esculapio da Epione due figli Macaone e Podalirio, che aneli essi divennero med
ia di Tantalo, e moglie di Anfione che per esser madre di quattordici figli , osò insultare superbamente Latona di averne due
atto alla madre, unitasi con Apollo, uccise a colpi di frecce tutti i figli e le figlie di Niobe, che a sì orrendo spettacolo
presentò la pelle, e la testa. Ma irritaronsi a ciò Plesippo e Toxeo figli di Testio, e fratelli di Altea, e volendo a forza
mbre. I Satiri, Dei Campestri seguaci di Pane; di cui dicevansi anche figli , figuravansi in tutto simile a lui; e la lor diff
gli uni pergli altri. Intorno ai Lari è stato favoleggiato che fosser figli di Mercurio accoppiatosi a Lara ninfa del Tevere
due come esprimenti il mare. L’ impero del mare nella divisione tra i figli di Saturno abbiam detto esser toccato a Nettuno.
a marina. Secondo Omero, Nettuno da Ifimedia moglie di Aloeo ebbe due figli Oto, ed Efialte, i quali a nove anni essendo cres
urore ad Atamante, che credendo in Ino vedere una lionessa, e nei due figli Learco e Melicerta due lioncini, prese Learco e r
de giù nell’ Inferno insieme colla Morte, eoi Sonno, e co’ Sogni suoi figli . Morfeo figlio e ministro del Sonno era quello, c
ogli altri nove girava sopra la terra. Unita a Pallante essa ebbe per figli Zelo, Vittoria, Vigore e Forza, cui presentò a Gi
merito assegnavan loro il premio o la pena. Minosse e Radamanto erano figli di Giove e di Europa, e il primo era stato innanz
ti vi furono, come si è accennato nel Capo precedente, Oto ed Efialte figli di Nettuno, e d’ Ifimedia moglie di Aloeo, e chia
lie di Danao re di Argo, che tutte in un giorno le maritò a cinquanta figli di Egitto suo fratello; ma avendo inteso che dai
me di campo lapideo, o campo di sassi. In Pallene Telegono e Poligono figli di Proteo fortissimi atleti costringevano gli osp
oro annovera, oltre a Meleagro, Driante figlio di Marte, Ida e Linceo figli d’ Afareo, Castore e Polluce figli di Giove e di
ante figlio di Marte, Ida e Linceo figli d’ Afareo, Castore e Polluce figli di Giove e di Leda, Admeto Re di Tessaglia, Teseo
iasone figlio d’ Esone, Ificlo figlio d’ Anfitrione, Peleo e Telamone figli d’ Eago, Euritione padre d’ Alcmena, Anfiarao fig
lungi da Tebe entra nel fiume Ismeno. Capo VII. Di Edipo, de suoi figli , e della guerra di Tebe. Edipo era figlio di L
ed Assieme fu trucidato; e questi lo furon poi da Acarnone e Anfotero figli di Alcmeone, e di Calliroe, i quali essa ottenne,
l possedesse. Era questo la pelle del montone, su cui Frisso ed Elle, figli di Atamante re di Tracia e di Nefele, fuggendo le
irone i due fratelli Castore e Polluce, i fratelli alati Calai e Zete figli di Borea e di Orizia, il poeta Orfeo. Plutarco vi
nte, accolse ospitalmente Giasone, e a lui pure congiunta n’ ebbe due figli Toante ed Euneo. Seguendo il loro viaggio arrivar
l’ uscita dal Bosforo: in ricompensa di che Giasone ordinò agli alati figli di Borea di scacciare le Arpie, che lordavano le
enò Arpalice figlia di Borea e di Orizia ad istanza; di cui acciecò i figli , che dalla prima avea avuti. In pena di ciò gli D
furore scannò atrocemente sotto agli occhi di Giasone medesima i due figli che da esso avea avuti, indi salita sul carro tir
zione de’ Gemelli, ed ebbero amendue il nome comune di Dioscuri, cioè figli di Giove, e di, Tindaridi, cioè figli di Tindaro;
l nome comune di Dioscuri, cioè figli di Giove, e di, Tindaridi, cioè figli di Tindaro; e in somma venerazione erano entrambi
sola da lui trasse il nome di Peloponneso. Ebbe esso da Ippodamia due figli , Atreo e Trieste, il secondo de’ quali sorpreso c
della vendetta, lo richiamò protestando il perdono, indi uccise i due figli di lui glieli diede a mangiare in una abbominevol
e figlio di Tideo e nipote di Eneo re di Calidone; Idomeneo e Merione figli di Deucalione, e nipoti di Minosse, re di Creta,
Nestore; Patroclo figlio di Menezio e di Stenele; Podalirio e Macaone figli di Esculapio; Protesilao figlio d’ Ificlo; Filott
Troiani i principali guerrieri furono Ettore, Paride, Troilo, Deifobo figli di Priamo, ed Enea figlio di Anchise e di Venere;
ere; a’ quali si aggiunsero Antenore re di una parte della Tracia coi figli Elieaonio e Polidamante; Melinone re dell’ Etiopi
surati serpenti venendo dal mare avviticchiarono Laocoonte e due suoi figli ; e mentre erano i Troiani atterriti da tal porten
riva di un fiume veduto avrebbe, una candida Troia con trenta candidi figli . In questo giro alle radici dell’ Etna gli si pre
 V. Niobe sprezzando Latona si vide uccisi da Apollo e da Diana sette figli e sette, figlie, ed ella è cangiata in pietra. Pa
in cardellino. Parte I. Capo VI. Borea rapisce Oritia, e ne nascono i figli alati Calai, e Zete. Parte I. Capo XVIII. Giasone
re, e diventa un lago. Comba figlia di Ofio, perseguitata a morte da’ figli , è cangiata in uccello. Un nipote del fiume Cefis
ifile; è agitato dalle Furie, ucciso poi da’ cognati, è vendicalo da’ figli . Parte II. Capo VI. Bibli, figlia di Mileto e di
rificio. Dal loro rogo escono due giovani, che son nominati Coroni. I figli del re Molosso fuggendo da un incendio son conver
3 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Indice alfabettico. » pp. -424
la mala fede di Laomedonte, ivi ; — fine del suo esilio, 110 ; — suoi figli , 111 ; — suoi oracoli, 122 ; — sua disfida con Ma
o da Ercole, 380. Aulide, 529. Aurora, moglie di Titone, 112 ; — suoi figli , 113 ; — moglie di Cefalo, 116 ; — come é rappres
Celeo, re d’Eleusi, 54. Celo, Cielo o Urano. Sua moglie, 23 ; — suoi figli , 26. Cencreo, re di Salamina, 229. Centauri, most
one, masnadiero ; suo gastigo, 413. Cerere, sua nascita, 51 ; — suoi figli , 52 ; — ratto del[ILLISIBLE]ua figlia Proserpina,
i lui, 365 ; — come si placasse, 366 ; — sua educazione, 367 ; — suoi figli , 368 ; — le dodici fatiche d’Ercole, 369 e seg. ;
ove, 290 ; — suo culto, 291 ; — come vien rappresentato, 292 ; — suoi figli , 293. Esiodo, 480. Esione, figlia di Laomedonte ;
oi dell’armata greca, 546. Fineo, trasformato in pietra, 362. Fiumi, figli dell’Oceano e di Teti, 194. Flegetonte, fiume del
di Edipo, 491. Giove. Sua nascita, 28 ; — sposa Giunone, 64 ; — suoi figli , 146, 160, 170, 228-230, 270, 274 ; — guerra coi
ato, 83 ; — pluralità di Giovi, 84. Giunone. Sua nascita, 85 ; — suoi figli , 86 ; — sua indole, 88 ; — sua persecuzione contr
ndole, 88 ; — sua persecuzione contro Io, 89-90 ; — contro Europa e i figli di Cadmo, 91 ; contro Asopo, 92 ; — contro Latona
e avventure, 125. Marte, Dio della guerra : sua nascita, 255 ; — suoi figli , 256 ; — ferito da Diomede, 257 ; — come vien rap
lo, 187 ; — gastiga Laomedonte, ivi ; — sposa Anfitrite, 188 ; — suoi figli , 189-191, 201-204 ; — come vien rappresentato, 20
ope, figlio di Tantalo, 250, 511 ; — sue avventure, 512, 513 ; — suoi figli , 514. Pelopidi, discendenti di Atreo, 368. Penati
turno. Sua nascita, 26 ; — suo impero, 27 ; — sua moglie, 28 ; — suoi figli , ivi ; — è combattuto e fatto prigione da. Titano
. Suo delitto e suo gastigo, 245. Siva, divinità indiana, 721. Sogni, figli del Sonno, 241. Sole. Vedi Apollo. Solone, filoso
idente di Nettuno, 209. Tripode della Sibilla di Delfo, 122. Tritoni, figli di Nettuno, 190. Trittolemo. Impara l’agricoltura
d’Oro, 449. Venere. Sua nascita, 170 ; — sposa Vulcano, 171 ; — suoi figli 172 ; — Cupido, 173 ; — Imene, 174 ; — le tre Gra
4 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489
re stato qualche anno in perfetto accordo colla moglie ed avutine due figli , ricominciò una vita errante in cerca di straordi
el re, e ripudiato Medea. Questa appena lo seppe, corse a Corinto coi figli  ; e trovando che la fama non era stata bugiarda,
questa atroce vendetta fu paga la furibonda Medea, ma uccise anche i figli , potendo più in lei l’odio contro Giasone che l’a
tragedie di tale argomento non si deve introdurre Medea ad uccidere i figli sulla scena (coram populo 75. Ha poi lasciato gra
rzio ; e perciò gli antichi li considerarono esseri soprannaturali, o figli degli Dei, o ispirati da loro. Tali erano Orfeo e
ovar la più crudele sventura domestica, quella cioè di perder tutti i figli per colpa e in punizione della superbia di sua mo
talia, e questa dicono che fu la figlia di Evandro. Ebbe perciò molti figli , che nella Mitologia e nella Storia Greca son tut
on tutti compresi sotto il nome di Eràclidi, patronimico significante figli e discendenti di Eracle, che è il greco nome, com
più famigerate presso gli Antichi. Storicamente Castore e Polluce son figli di Tindaro re di Sparta e di Leda sua moglie ; mi
li di Tindaro re di Sparta e di Leda sua moglie ; mitologicamente son figli di Giove, di cui fu detto che comparve a Leda sot
ntichi affermarono che Polluce ed Elena, nati dallo stesso uovo, eran figli di Giove, e perciò Semidei, mentre Castore e Clit
ei, mentre Castore e Clitennestra, che uscirono dall’altro uovo, eran figli di Tindaro, e perciò semplici mortali. Orazio poi
e l’altro immortale. Quindi allorchè i poeti classici li considerano figli di Tindaro li chiamano Tindàridi, e se figli di G
classici li considerano figli di Tindaro li chiamano Tindàridi, e se figli di Giove Diòscuri, essendo il vocabolo Dios uno d
ifferenza. In Atene per altro dopo la morte dell’invasore Menesteo, i figli di Teseo, tra i quali il più noto chiamavasi Demo
a vedova, e per conseguenza il possesso del regno, poichè non v’erano figli eredi del trono. La Sfinge era un mostro col capo
osò Giocasta e fu proclamato re di Tebe. Gli nacquero in appresso due figli che furono chiamati Eteocle e Polinice, e due fig
eduto per l’ultima volta ! e si acciecò ; e lasciato il regno ai suoi figli perchè alternativamente lo governassero un anno a
diata Alfesibea, fu ucciso dai fratelli di lei. Così la discordia dei figli di Edipo produsse una serie infinita di guai e di
el regno, volle imprendere un’altra guerra contro Tebe coll’aiuto dei figli degli estinti Prodi. Questa seconda guerra fu per
cioè o di superarlo nella corsa dei cocchi (ed egli co’ suoi cavalli figli del Vento era insuperabile), o di essere uccisi s
e di Pelope fu detta dagli antichi Peloponneso. Da Ippodamia ebbe sei figli che tutti divennero re, ma i più noti per fama in
lie fosse segretamente d’accordo con Tieste, uccise i due più giovani figli , Tantalo e Plistene, e ne imbandì le carni a Ties
in una tragedia latina si faceva dire ad Atreo : « È sepolcro ai suoi figli il padre loro121. » L’odio esecrando di Atreo e
ll’Inferno, come dicemmo parlando delle regioni Infernali. Lasciò due figli , Telamone e Peleo. Telamone fu esiliato dal padre
ti ; e di altre sue imprese e vicende, come pure de’ suoi due celebri figli Aiace Telamonio e Teucro, parleremo più opportuna
. D’Erittonio nacque « Trœ re de’Troiani, e poi di Trœ « Generosi tre figli Ilo ed Assaraco « E il deiforme Ganimede, al tut
ta stessa etimologia pergamo in italiano è sinonimo di pulpito. Tra i figli di Trœ o Troo è da notarsi non solo Ilo che fu re
’ultimo ed infelicissimo re Troiano passò alla posterità. Degli altri figli di Laomedonte rammentati da Omero nei versi sopra
oia, sposò Ècuba figlia di Dimante re di Tracia, e da essa ebbe molti figli , di ciascuno dei quali dovrà parlarsi nel raccont
figlio di Priamo e di Ecuba in un torneo in cui Paride vinse tutti i figli del re ; e in tale occasione investigando essi l’
vano delle nuove. Priamo era già vecchio ; ma aveva un gran numero di figli esercitati tutti nelle armi, e più valente degli
endere e lo fecero curare dai medici dell’armata Macaone e Podalirio, figli di Esculapio, che lo guarirono. 3ª Fatalità. — Do
oso Achille. Giunto nel campo greco fu guarito da Macaone e Podalirio figli di Esculapio ; e allora mise in opera subito una
che sia) che due grossi serpenti si avvinghiarono a lui e a due suoi figli e li strangolarono tutti e tre. Fu detto subito c
ella galleria del Vaticano) nel quale vedesi Laocoonte con i due suoi figli in atto di fare i supremi sforzi per liberarsi da
io re Priamo, che dopo aver veduti spenti i suoi più prodi e più cari figli , oltre una gran parte dei suoi sudditi, e presa e
ragione e finito i suoi giorni gemendo ed urlando. Tutti gli altri e figli e parenti di ambo i sessi della famiglia di Priam
ia ; e sul suolo fra i piedi di Pirro giace moribondo Polite, uno dei figli di Priamo. 135. LX Ritorno dei Greci in patr
conquista. Quindi sposò Lanassa nipote di Ercole, ed ebbe da essa più figli . La fine però di quest’eroe fu poco gloriosa, e n
posa di Oreste, ed Oreste venuto alle mani con esso lo uccise. I suoi figli e discendenti si mantennero per molti secoli nel
regavano gli Dei e ad essi immolavano vittime per ottenere che i loro figli fossero superstiti (cioè sopravvivessero ai genit
umero ternario si trova spesso nella Mitologia, incominciando dai tre figli di Saturno, sino alle tre Arpie ora rammentate.
5 (1824) Breve corso di mitologia elementare corredato di note per uso de’ collegi della capitale, e del regno pp. 3-248
Giorno, e sposò sua sorella Gè, o Titèa, eioè la Terra. Ebbero molti figli , che da Titèa furon detti Titani, o figli della T
eioè la Terra. Ebbero molti figli, che da Titèa furon detti Titani, o figli della Terra. I principali furono Titano, l’Oceano
o si distinse nella guerra degli Dei. Urano, che temeva per parte de’ figli , li rinchiuse secondo che nacquero in un abisso,
che gli propose Titano, col quale Saturno si obbligava di non allevar figli maschi, affinchè il governo fosse ritornato nella
, per avergli Urano presagito stando presso a morte, che uno de’ suoi figli lo avrebbe sbalzato dal Trono, appunto come avea
nto come avea esso praticato con suo padre. Egli dunque divorò tutt’i figli , ai quali aveva data la vita. Il solo Giove fu es
ltre una bevanda allo stesso suo padre, colla quale gli fece recere i figli da lui precedentemente divorati. Il Regno di Satu
perchè dopo la creazione del mondo, tutto era compito. Ingozzò i suoi figli , perchè il tempo tutto divora : indi li ributtò d
ci Cibebe, era la sorella, e la sposa di Saturno, a cui partorì molti figli . Varj furono i suoi nomi. Ebbe il nome di Cibele
e’ dritti ad essi usurpati, gli suscitarono contro i Giganti, ch’eran figli della terra. Questi per attaccarlo fin dentro la
crifizio fu adempito, e cessò il pericolo. Nacquero da questa Dea tre figli , Vulcano, Ebe, e Marte. I due primi li concepì da
igliuola di Tantalo, e moglie di Anfione. Ella superba per aver sette figli maschi, e sette femmine ardì di aver la preminenz
elebravano in onore di questa Dea, che per punirla si rivolse a’ suoi figli . Apollo a colpi di frecce uccise i maschi, che si
dov’ella regnava. Venere fu maritata a Vulcano, dal quale ebbo molti figli  ; fra questi i più rinomati sono Cupido, Priapo,
ido, Priapo, Imeneo, Dio che sovrastava alle nozze. Furono anche suoi figli Enea. e le tre Grazie1. La sua bellezza era tale
l’Etna2. Compagni de’ suoi lavori erano i Ciclopi, specie di giganti figli della Terra, che avevano un occhio solo nella fro
cepire un orribile disegno. Come l’oracolo avea predetto, che uno de’ figli del suo germano lo avrebbe rovesciato dal trono,
volta l’intiera testa di questo animale. Le Ninfe. Nereo, e Dori figli dell’Oceano, e di Teti diedero alla luce un’ infi
ante re di Tebe, dalla qual coppia nacque Melicerta, Frisso, ed Helle figli di Atamante nati da un altro matrimonio divennero
cchiati l’uno sopra l’altro. Morfeo, Fobetore, e Fantaso, erano i tre figli del Sonno. Il suo altare era collocato presso que
Icarus Icariis nomina fecit aquis, Ovidio. Minosse fu padre di molti figli  : i più conosciuti furono Androgèo, Fedra, ed Ari
i Arianna. Ben sapendo egli, che le madrigne guardano di mal occhio i figli del primo letto, inviò Ippolito presso il suo avo
ell’altro Castore, e Clitennestra. I primi due furono riguardati come figli di Giove, e gli altri due per figliuoli di Tindar
sul momento. Non contenta la maga di tale strepitosa vendetta prese i figli che aveva avuti da Giasone, ed al cospetto del pa
nta accoppiata ad un uomo, che aveva ammazzato di propria mano i suoi figli . Ercole che fra le sue virtù non contava la pazie
gione di altre disgrazie nella sua famiglia. Eteocle, e Polinice suoi figli convennero di regnare un anno per ciascuno. Eteoc
lla vita cinque volte di più del resto de’ mortali. Dopo la morte de’ figli di Edipo, cioè Eteocle, e Polinice, Creonte frate
ovesse superare al corso i suoi cavalli, ch’erano velocissimi, perchè figli del vento. Pelope che anelava di ottenerla, se la
tto in seguito Peloponneso, oggi la Morea. Atrèo, e Tieste. Fra i figli di Pelope sono celebri Atrèo, e Tieste. Ad insinu
e che restò in sua corte corruppe il cuore di Erope, e ne ottenne due figli . Avendo Atrèo scoverto l’incestuoso commercio, si
quindi alla Corte, dove invitatolo a solenne banchetto, svenati i due figli del fratello, li diede a mangiare allo stesso pad
Agamennone, e Menelao. Agamennone, e Menelao detti gli Atridi perchè figli di Atrèo, cacciati dalla patria dopo la morte del
ramente con Egisto, a cui con poca prudenza affidò Clitennestra, ed i figli . Il perfido Egisto lungi dal corrispondere all’am
l mare. Questi rettili prodigiosi si attorcigliarono al corpo de’ due figli di Laocoonte, e si avviticchiarono sopra di lui m
re, che sta in calma, durante il tempo che lo formano, e ne nascono i figli . L’Aurora. L’Aurora non contenta di aver amat
essuno degli antichi ne faccia menzione. Esiodo la numera tra i tanti figli della Notte. 1. I Greci fecero dell’Occasione un
zione del mostro. Così fu fatto. 1. Chiamavansi anche Dioscuri, cioè figli di Giove ; siccome Romolo, e Remo potrebbero esse
6 (1897) Mitologia classica illustrata
ra l’ Erebo, le prime tenebre, e la Notte, i quali a lor volta ebbero figli in tutto diversi, l’ Etra e il Giorno, Gea da sè
Urano di perdere la signoria dell’ universo per opera dei suoi minori figli , i Ciclopi e gli Ecatonchiri, li relego nel profo
e così avvenne. Crono temendo di essere detronizzato da uno de’ suoi figli , li ingoiava tutti appena nati; già ave va ingoia
adulto mosse contro Crono, e dopo averlo obbligato a rigettar fuori i figli ingoiati che per la divinità loro erano immortali
oltre Zeus, il fratello Posidone, le sorelle Era, Estia e Demetra, i figli Ares, Efesto, nati da Era, Apollo ed Artemide nat
terra in terra prima di trovar un luogo sicuro dove dare alla luce i figli suoi. Finalmente ebbe ospitalità nell’ isola di D
l’ orso e il cinghiale. VI. Ares-Marte. 1. Venendo ai figli di Zeus e di Era, il primo è Ares, dio della guer
o zoppo e odioso Dio del fuoco. Ma di questo matrimonio non si citano figli ; bensì di Afrodite e di Ares, e sarebbero Eros e
e sacrifizi. Già si disse che i quattro venti principali erano detti figli di Eos e di Astreo. Il più temuto era Borea od Aq
pione, ossia quella che lenisce, che mitiga, che risana; e tra i suoi figli , oltre i due celebri medici ricordati da Omero, P
e dei trapassati. c) Forchi e Cheto. A differerenza degli altri figli di Nereo, questa coppia rappresenta quella segret
incorse nello sdegno di Era che prese a perseguitar lei e i suoi due figli Learco e Melicerte. A dare sfogo a questo sdegno,
iata, Atamante divenne tanto insano    Che veggendo la moglie con due figli    Andar carcata da ciascuna mano, Gridò: « Tendi
etto fratello gemello del Sonno (Hypnos); secondo Esiodo costoro eran figli della notte, abitavano nell’ Inferno e di là veni
morte di suo marito Ceice. Ivi si dan compagni al Sonno i Sogni, suoi figli e ministri, ed è Morfeo quegli che obbedendo all’
vissuto; eran dunque identici ai Manes, i buoni, e difatti eran detti figli di Mania o di Ace a Larentia; mentre l’ anime dei
re doti fisiche e morali più che umane. Costoro erano creduti e detti figli degli Dei, certo dovevano essere di origine diver
’ Olimpo, i Centauri nelle selve del Pelio. Questi ultimi si dicevano figli di Issione e di Nefele, cioè una nuvola foggiata
i ultimi momenti dell’ eroica sposa; il suo distacco dal marito e dai figli non potrebbe esser più commovente; sopraggiunge E
da due de’ suoi cani che lo hanno assalito. c) Antiope e i suoi figli , Anfione e Zeto. 1. Allorquando Cadmo lasciò T
fortunata combinazione trovò nelle solitudini del Citerone i suoi due figli omai cresciuti, ai quali, dopo riconosciuta, racc
ni, secondo altri dieci per sorta. Era una famiglia felice, e i tanti figli com’ erano la gioia dei regal padre, così erano l
voleva impedire alle donne tebane il culto alla dea Latona e a’ suoi figli , di cui ella stimavasi di molto superiore; la ste
Tantalo. Le offese Divinità non tardarono a scendere alla vendetta. I figli di Anfione e Niobe perirono tutti a uno a uno col
sto delle Metamorfosi, poi la descrizione viva e vera della morte dei figli di lei, e l’ espressione del suo immenso dolore?
culto di Apollo e di Demetra. In seguito favoleggiasi che i cinquanta figli di Egitto o Egiziadi vennero anch’ essi ad Argo e
esser questa che Tindareo, Afareo, Leucippo, Icario fossero fratelli, figli di Periere; secondo altri, Periere era padre solt
Zeus, che le s’ era accostato in forma d’ un cigno. Ma poi quale dei figli di Leda avesse origine divina, correvano tradizio
lena era figlia di Zeus, Castore e Polluce e anche Clitennestra erano figli di Tindareo, detti perciò Tindaridi. Più tardi si
ndareo, detti perciò Tindaridi. Più tardi si fecero Castore e Polluce figli di Zeus e però si dissero Dioscuri; più tardi anc
te le figlie di Leucippo re Messenia, le quali già erano fidanzate ai figli di Afareo; or si parla di un bottino fatto in com
e, Niso e Lico. Si diceva che questo Pandione scacciato dal trono dai figli di Mezione o Mezionidi, si fosse rifugiato a Mega
ezione o Mezionidi, si fosse rifugiato a Megara; di là i suoi quattro figli , teste nominati, i Pandionidi, si sarebbero mossi
ll’ Attica, è da ricordare prima chi gli fu madre. Essendo Egeo senza figli ed essendosi rivolto all’ oracolo di Delfo, quest
uovo ostacolo sorgeva contro lui da parte dei Pallantidi, i cinquanta figli di Pallante, che appunto volevano entrare in poss
entrare in possesso dell’ eredità dello zio, creduto fin allora senza figli . Sorse un’ acerba lotta, nella quale ebbero la pe
lcuni anche di Sarpedone, eroe licio. Zeus poi laseiò Europa e i suoi figli alla custodia del re del luogo, Asterio. Che si a
eta si credeva pascolassero gli armenti del sole; Asterio poi a cui i figli di Europa sono affidati non è che un’ altra forma
fratello Radamanto e con Eaco il giudice dei morti nell’ Averno. Dei figli di Minosse, Catreo, come già si disse, gli succed
atreo ebbe morte secondo un’ antica disposizione dell’ oracolo. Altri figli di Minosse furono Deucalione che prese parte alla
o. Di che egli montato in furore, così la leggenda, uccise i suoi tre figli avuti da Megara e due figli di Iflcle. Tornato in
rore, così la leggenda, uccise i suoi tre figli avuti da Megara e due figli di Iflcle. Tornato in sè, si recò a Tirinto per c
leone d’ Argo, poi devastò il paese d’ Augia, e uccise lui stesso col figli . Dopo di che istituì i giochi Olimpici. h) Il tor
ma egli spezzò le catene ond’ era avvinto e uccise Busiride e i suoi figli , facendo poi anche baldoria alla tavola regale la
a e bella figliuola Iole in isposa a chi sapesse vincere lui e i suoi figli nel trar d’ arco. Eracle aspirava alla mano di Io
città fu presa e Laomedonte cadde per mano d’ Eracle con tutti i suoi figli , ac eccezione di uno, Podarce. Eracle diede Esion
Zeus il dono di eterna gioventù, fatto sposo di Ebe, da cui ebbe due figli , Alexiare e Aniceto. 2. Tali sono i tratti più ca
uccide Lico e di poi, divenuto furioso, uccide l’ infelice Megara e i figli avuti da lei; e l’ altra dello stesso Seneca Herc
ioscuri Castore e Polluce, Teseo e l’ amico suo Piritoo, Linceo e Ida figli di Afareo, Admeto di Fere, Giasone di Iolco, Ific
Ciò destò le gelosie degli altri e specialmente di Plessippo e Tosseo figli di Testio e zii materni di Meleagro. Costoro, tes
eozia. Aveva in moglie Nefele (= la nuvola) e da essa aveva avuto due figli , Frisso (Phrixos, la pioggia che scroscia) ed Eli
o pensando approfittarsi di questa congiuntura per toglier di mezzo i figli del primo letto, cercava indurre lo sposo a uccid
cessazione della siccità. Allora Nefele intervenne in aiuto de’ suoi figli , e fe’ loro dono di un ariete dal vello d’ oro da
li del suo paese che ne impazzi, e nella pazzia perseguitando Ino e i figli avuti da lei, prese Learco e lo scaraventò contro
bbe da Tiro figliuola di un terzo fratello più giovane, Salmoneo, tre figli , di cui il maggiore chiamavasi Esone (Aeson). Que
ucato in tutte quelle arti nelle quali solevano ammaestrarsi i nobili figli di Eroi. Giunto ai venti anni, mosse alla volta d
veva fatto fuggire dall’ Arcadia. Cacciatili anche di là, insieme col figli di Frisso che nel ritorno dalla Colchide avevano
olse e portò al re di Corinto, di nome Polibo; il quale essendo senza figli adottò il bambino abbandonato, dandogli nome Edip
discendenza al connubio di Edipo con sua madre e quei quattro figuran figli di Edipo e di Euriganea figlia di Iperfante, spos
per ottenere licenza di dar sepoltura ai morti. — Dieci anni dopo, i figli degli eroi morti si riunirono per vendicare i lor
a Micene. Tieste fidando nelle parole del fratello venne co’ suoi due figli , Tantalo e Plistene, alla reggia di Micene. Allor
llora Tieste con Egisto ottennero la signoria di Micene, cacciatine i figli di Atreo, Agamennone e Menelao. Ed eccoci agli er
rno. Figli di Eaco furono Peleo e Telamone. Costoro per avere, come i figli di Pelope ucciso un fratellastro, dovettero abban
te, la saviezza o l’ astuzia; primo Nestore. Era l’ ultimo dei dodici figli di Neleo, il quale nato da Posidone e da Tiro, e
la famiglia già prospera di Neleo ebbe la peggio, e morirono tutti i figli salvo Nestore. Questi a poco a poco vinti i popol
che diè il nome ai Troi o Troiani, suoi discendenti. Ebbe infatti tre figli , Ilo, Assaraco e Ganimede. Di quest’ ultimo, fatt
se non si ricordi l’ uccisione per man d’ Achille del più giovane dei figli di Priamo, Troilo, e la condanna a morte di Palam
viveva ancora l’ avo Eneo, ma spogliato della signoria per opera dei figli di Agrio suo fratello; Diomede combattè, vinse e
rpente colle estreme spire della coda allaccia in basso una gamba dei figli di sinistra, mentre l’ altro serpente gli arronci
essaglia in Messenia ivi propago la sua stirpe; Melampo e Biante suoi figli vissero e fiorirono contemporaneamente alla stirp
7 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — V. Urano e Vesta Prisca avi di Giove  » pp. 25-27
ealogico del N° III sappiamo che Urano sposò Vesta Prisca, e che loro figli furono Titano, Saturno e Cibele. Poichè Urano sig
io mi ricordi, dai poeti italiani. Da questo matrimonio nacquero due figli , Titano e Saturno, ed una figlia chiamata Cibele.
teva a suo beneplacito regnare eternamente ; ma poichè egli aveva più figli , supposero i mitologi che gli fosse piaciuto abdi
 ; ma Titano vi acconsentì soltanto a patto che Saturno non allevasse figli maschi, intendendo di riserbarsi, non meno di dir
ritto che di fatto, aperta la strada al trono o per sè o per i propri figli Titani, quando Saturno a sua volta fosse stanco d
come vedremo a suo luogo e tempo. Urano dopo aver ceduto il regno ai figli non interloquì nelle vertenze dei medesimi e dei
entro del loro sistema planetario avevano dato il nome dei principali figli di Giove, e al più lontano quello del padre di es
ito per legge tra i privati o sudditi di uno Stato ; e perciò tutti i figli ed anche le figlie hanno gli stessi diritti alla
8 (1880) Lezioni di mitologia
ea la maestà del suo Autore, tempio d’idoli divenne, e gli Dei furono figli dell’uomo. Ma era sublime il primo errore dei mor
ne a Giove e simili agli Dei. Ebbero ancora il Cielo e la Terra altri figli , cioè i superbi Titani, Cotto, Briareo e Gige, i
li aveano cento mani e cinquanta teste. Teneva Cielo rinchiusi i suoi figli , onde la Terra era afflitta. Nel suo dolore fabbr
la discordia fra gli Dei, e Cielo minacciava di punire i Titani suoi figli . La Notte, benché niun dio degnasse il suo letto
e fontane. Esiodo le fa ascendere a tremila, e ad altrettanto i fiumi figli dell’Oceano e di Teti. Ftia ed Iperione generaron
ani la memorabil vendetta. Stige giunse la prima sull’Olimpo coi suoi figli ; lo che tanto piacque a Giove che doni ed onori l
o piacque a Giove che doni ed onori le rese in gui derdone; ritenne i figli di lei, e volle che nel di lei nome temessero di
hio consultati gli oracoli, che predetto gli avevano che uno dei suoi figli gli avrebbe tolto l’impero del cielo, onde questo
ndo vendicare i Titani, e generò l’ultimo e il più terribile dei suoi figli . Tifone, dalle di cui spalle nascevano cento test
ne dal fulminato gigante ebbero i Venti, tranne Noto, Borea, Zeffiro, figli dei numi. Giove possessore tranquillo dell’Olimpo
i la battaglia così parlò: Uditemi, del cielo e della terra Illustri figli , onde io quel che comanda Il core a me nell’animo
petto Dica: Gran tempo fra di noi pugnammo, Numi Titani, e di Saturno figli , Della vittoria e dell’ impero incerti. Mostrate
che innanzi chiedeva, e guerra a gara Moveano tutti, uomi e donne, i figli Di Saturno, i Titani, e quei che Giove Dell’Erebo
ile custode; E tregua al duolo ancor nel mesto sonno Trova di estinti figli afflitta madre, » passeggia chiusa nella sua ner
alla salute della patria immolò la figlia; che i Tiri sacrificarono i figli di Sisifo, persuasi al misfatto dall’oracolo di A
Antiope sua moglie e figliuola di Marte, che Adrasto ed Ipponoo suoi figli seguirono gettandosi nel fuoco8; vittima volontar
erbiamo alla seguente Lezione, ci mostra per questo motivo immolati i figli di Tieste, e maggiore compassione desterà nei vos
parlar facevano i sacerdoti crudeli. A Saturno i Cartaginesi i propri figli offerivano, il fiore della gioventù; e quel che é
i bambini dai padri, persuasi che questo sacrifizio avrebbe gli altri figli scampati dalla morte, e resi loro per tutta la vi
allor che il nume i fati apre, lo speco Mugge. Traendo del fratello i figli , Dalle Furie condotto, occupa Atreo Il recesso fa
ll’Olimpo questa vendetta: tolse a Saturno il mezzo di generare altri figli . Drepano fu chiamato Corcira dalla falce ministra
erà; le nostre Nozze vedranne, e fia sede beata Di te, madre famosa a figli illustri, Scettrati regi all’universo intero. — D
la sperata prole. Lezione ottava. Gli amori, le trasformazioni, i figli e i terapli di Giove. A diverse sembianze favo
rpedone (che tanta lode ottenne pugnando sotto le mura d’Ilio) furono figli di Deidamia, da Giove delusa. Che dirò d’Ercole,
e l’ardire e l’amicizia rendono illustre. Eccovi il catalogo di altri figli meno chiari. Deu calione da lodoma, Britomarte da
pio di Belo che in Babilonia sorgeva. Pisistrato gli die principio: i figli di lui, Ippia ed Ipparco, lo continuarono. Perseo
ano ornati di sfìngi; al di sotto Apollo e Diana miravansi punire nei figli la superbia di Niobe. Le traverse ch’erano ai pie
i per marito un toro? Dunque i vitelli al nostro ceppo ignoti, I tuoi figli saranno, e i miei nipoti? Potessi almen finir co
ollo scettro su cui posava il cuculo, ministro della frode amorosa. I figli più illustri della diva sono Marte, Vulcano ed Eb
di Giove; i quali sempre ingiustamente puniva nelle donne deluse, nei figli innocenti, e nelle intere nazioni presso le quali
rtuna Equestre, volle l’antica superstizione che colla morte de’ suoi figli fosse della sacrilega rapina punito. Giunone Capr
tabilito da Ercole, quando dopo aver pugnato con Ippocoonte ed i suoi figli , volle onorare la dea, che favorevole gli era sta
come il sesso esclude la prima, non esiterei di scegliere Marte tra i figli di Giunone per supporlo il bambino rappresentato
use trasformato in cavallo; ed ebbe da varie ninfe infinito numero di figli . Libia lo fé’ padre di Fenice, di Aello e di Agen
enti. Un nume non poteva essere senza amori: frutto ne furono diversi figli . Da Aglauro figlia di Cecrope ebbe Erico, da Dair
mi Unica notte. Lezione decimaquinta. Apollo. Fra i più chiari figli di Giove, Apollo si distingue, il signore del can
anno non avrebbe vinto i Troiani in misera gioia immersi, ma spenti i figli nascosi ancora nelle viscere materne, cadde, benc
mersi in lacrimata gioia, Che avria, tremendo apertamente ai vinti, I figli ascosi nel materno seno Con le fiamme rapite al f
a a descriverci nella seguente Lezione. Udite la sorte di Niobe e dei figli di lei da Ovidio, che in questa parte ho volgariz
rror s’innalza delle chiome, e grida: Affollatevi, o donne, e date ai figli Di Latona ed a lei preghi ed incensi. Cingete il
anze In ogni parte: a questo aggiungi un volto Degno di diva, e sette figli , e sette Giovinette, che son di mille amanti E sp
use: alfine Dielle l’errante Delo instabil suolo. Qui fu madre di due figli , che sono Settima parte della nostra prole. Io so
avanza, e sono Maggiori i beni del timor. Fingete Che pera alcun dei figli miei: saranno Più che due sempre su: l’allor stra
li altari Che i secoli onorar, nè fia chi adori Mia dubitata deitade? figli , Soccorretemi voi; che non è questo Sol mio dolor
ergogna. — Aggiunse Niobe alla colpa vituperii: ardio Avvilirvi, miei figli , e ai numi eterni I mortali anteporre: e me chiam
le confuse orme dei carri, E dei corsieri le ferrate zampe. Parte dei figli d’Anfion qui preme Ai veloci cavalli il tergo orn
ra vi si stende, i baci Ultimi senza alcuno ordin dispensa Su tutti i figli . Le livide braccia Inalza al ciel dall’infelice a
olor nostro, o Latona, Pasciti, e sazia il tuo feroce petto: In sette figli io moro. Esulta, o fera Vincitrice, trionfa: e pe
di tante: e in mezzo ai prieghi muore La giovinetta. Fra gli estinti figli Piomba l’alfin vedova madre: i mali La irrigidir:
petto, ed accarezzandola disse: - — Ah se le dee mi partorissero tali figli , poco curerei Tire di Giunone gelosa. Abbiti, fig
uoi dardi o contro il tentatore Orione, come canta Orazio, o contro i figli di Niobe per vendicare la madre. Omero stesso nel
opra i figliuoli, muoion le gravide donne, o partoriscono nell’esilio figli che non si reggono sopra i piedi. A quelli che tu
on la nave primiera; evvi Teseo, Piritoo d’amistade unica fede, I due figli di Testi e Linceo, il fero Leucippo, e per saette
o D’Otriade, ch’ai recenti anni si fida, L’anche divora. Ma di Leda i figli , Non stelle ancora eh’ il nocchiero implora. Su d
rima non tolse allo stancato fianco; Nè allor che vinti della terra i figli Tutte l’armi portò lorde di sangue: Ma pria dal c
o. Il doppio stadio due volte sessanta Percorso aveva, qual di Leda i figli , Che stelle or sono: allo spartano Eurota Quindi
figlio. Così dell’usignol piange la madre Quando divora i non pennuti figli L’ascoso serpe: Ella tornando ammira L’insolito s
Nel muto volo dei presaghi augelli Vedrà le sorti ascose a Cadmo, ai figli Di Labdaco: udiran del sacro petto L’avverate ris
gna una certa Neriene, nome oscurissimo nella Mitologia. Molti sono i figli che la colpa gli diede: Enomao, Ascalafo, Testio,
ridire, giacché della storia di esso sono gran parte. Oto ed Efialte figli di Aloeo con catene di bronzo legato lo tennero p
. Qualche volta egli è rappresentato sopra una biga condotta dai suoi figli il Terrore e la Fuga. Una sola figura del Palazzo
o forse alla favola accennatavi della prigionia fattagli soffrire dai figli di Aloeo, o alla maniera dei più antichi Greci ch
in guerra L’antica fede del concorde mondo, E della terra ai liberati figli Sarebbe giunta la negata luce. E contro il fulmin
uno. Gli ascosi furti tacerò di Temi E di Cerer gli amplessi, onde di figli Beata turba ti corona. Io traggo Oscuri giorni in
a prole Nascea con inegual sembianza: Teti Dava la cuna agli anelanti figli , E il sen ceruleo pei rosati alunni Fiammeggia: i
asi a questa dea il gallo come animale ai suoi silenzi: nemico. Molti figli attribuisce la Mitologia alla Notte, senza contar
la tragedia di Medea, ed accompagna i doni avvelenati che i fanciulli figli di Giasone recano alla sposa, che dee divenir lor
a forza Non potea: pel segnato arco ritorna. Ma fra la plebe dei suoi figli il padre Chiama Morfeo che mente ogni figura, Fin
o sposò col tempo la Terra, che lo fé’ padre d’insigne moltitudine di figli . Questi sono Ceo, Crio, Iperione, Giapeto, Tia, R
a, col Tartaro congiunta, partorì quindi Tifeo. Saturno, il minor dei figli , dopo avere incatenati i fratelli fece al padre c
a del Cielo favoleggiarono gli antichi. L’ Oceano, il primogenito dei figli della Terra e del Cielo, fu creduto dagli antichi
apio figlio di lui. Questi Ciclopi di Euripide sono quelli di Esiodo, figli del Cielo e fratelli di Saturno, ma il poeta trag
osserva che secondo Ferecidè, Apollo non uccise i Ciclopi, ma i loro figli . I Ciclopi fabbri, e dati a Vulcano per aiuti, er
gnoti i consiglieri: ciascuno dà legge alla propria moglie, ai propri figli . — Natale Conti ha male interpretato questo passo
egualmente le due tradizioni opposte che facevano i Telchini padri o figli dei Dattili Idei. Questi nomi, come quelli di Cor
o Diodoro fu loro affidata l’educazione di Nettuno, e chiamati furono figli del mare: lo che mostra la loro perizia nella nav
i subalterni, Erodoto chiama Cabiri alcuni Dei Egiziani che dicevansi figli di Vulcano, la più antica divinità dell’Egitto. N
più antica divinità dell’Egitto. Nella Grecia si dava questo nome ai figli dello stesso dio onorato in Lenno, dei quali il c
di primo ordine, giacché si chiamavano Dei grandi. Dei potenti. Come figli di Vulcano Tessalonica li onorava di un culto sin
o. In un piano più da lungi si vede Megara tebana. Ercole privato dei figli che da essa aveva avuti, la repudiò come una spos
Eroi che morte spense. Pargoletti, fanciulle ai cari sposi Rapite, e figli ai genitori in faccia Posti sul rogo: di Oocito i
i. Tal mesto all’ombra di frondoso pioppo Piange usignolo li smarriti figli , Che tolse al nido, non pennuti ancora, Insidiand
a figliuole di Danao re d’Argo, che negava di sposarle ad altrettanti figli di Egitto suo fratello, perchè l’oracolo gli avev
di essi fu condottiero Achille, che ad Eaco fu nipote. Egli ebbe tre figli da due donne. Foco da Sam mete figlia di Nereo, T
esto capanna ancor non vede: Vive fra l’auree Muse: E i favoriti tuoi figli superbi Allor sarian felici, Se avesser merto d’a
no in atto di ferire, poiché crede di essere in Argo, e di uccidere i figli di Euristeo. Voi avete udito in Euripide che affr
adesso la pittura: la stanza ov’egli infuria contiene Megara co’ suoi figli ; i vasi, le mole per le vittime, le legna destina
o mento. Ma con fato miglior fìa che tu scelga Altri Penati: pei tuoi figli io tremo: Privi di madre, odio alla druda: io veg
di guerra: Me schiava destina Il furioso? Me, perchè raminga Lasci i figli , la patria? Ah: pria di spade, E di foco, rapito
li occhi di foco in giro, e sulla terra Lanciò dal seno gli strappati figli . II cor materno e l’infiammate menti Il gemer sac
ar suona, Ato crollò, Nei talami tremar le madri, al seno Strinsero i figli inorriditi: Affretta I su(^ passi il Terrore, e d
oce in questi accenti: Ninfe Amadriadi mi ascondete: Agave Ama i suoi figli : e saran ree le mani? Ah madre mia, madre crudel,
fosti innocente: io fra le madri, Io sola, il figlio uccisi. Esule i figli Ino mia non uccise: il padre solo Fu reo. Misera
ipercote, unico pianto Suoneranno le corde: Autonoe, Agave, E dei lor figli l’immatura morte. Ma qual è intanto al mio dolor
tta l’istoria, da che egli vi ha trasportate tutte le sue amanti, e i figli che ha avuti da donne mortali. Callisto occupa le
o i suoi Genii e i suoi Dei. Ella chiama al suo soccorso i due Cabiri figli di Vulcano, i Dattili, i Coribanti, i Telcbinii,
i Dattili, i Coribanti, i Telcbinii, i Centauri, i Ciclopi, i dodici figli di Pane, Sileno, tutta la truppa dei Satiri, i fi
iclopi, i dodici figli di Pane, Sileno, tutta la truppa dei Satiri, i figli delle ladi, le figlie di Lamo che aveano nutrito
partorito di poco; e Saturno che divora le pietre che prende pei suoi figli . Tali erano a un dipresso i soggetti mitologici s
o. Vi è pur la descrizione della zuffa eccitata fra Aristeo, i Càbiri figli di Vulcano, e le Baccanti. Calice pugna al fianco
n Pan; ora guerriero, ora protettore dell’ armento fu creduto. I suoi figli sono creduti deità fatidiche, sino ad Augusto. So
lla stretta unione che riconosceva la pagana mitologia fra questi due figli di Giove, Ercole e Bacco. L’antichità che gli con
9 (1874) Ristretto analitico del dizionario della favola. Volume I pp. -332
servito della simbolica allegoria del roveto ardente, per fare che i figli d’Israello si curvassero ossequiosi e reverenti a
sogni sbrigliati d’un’età semibarbara, ebbero odii ed amori ; nozze e figli , convenienti alla loro divina natura ; si mischia
mpo, viene raffigurato, nell’età favolosa, in atto di divorare i suoi figli  ; allegoria spaventevole, sotto alla quale è nasc
ollero idealizzare in Saturno il Tempo che divora tutto, anche i suoi figli . 3. Abans. — Nome dato ad Apollo da un tempio nel
à dei tempi favolosi molti eroi e guerrieri famosi col nome di Aba, i figli e discendenti di essi furono dai poeti e storici
di, che Bucolione, primogenito di Laumedonte sposò, e da cui ebbe due figli Esepo, e Pevaso. Che al buon Bucolïone un di pro
al suo culto. 35. Acarnao e Amphoterens. — Questi due fratelli erano figli di Alaneone e di Calliope. La loro madre ottenne
helibeo. 36. Acasis. — Figlia di Minos. Apollo la sposò e ne ebbe due figli . 37. Acasto. — Famoso cacciatore, figlio di Pelia
o motivo i Romani decretarono gli onori divini. 40. Aceleo. — Uno dei figli di Ercole che dette il suo nome ad una città di L
œlus come figlio di Acmone. 76. Acœto V. Acoto. 77. Aconte. — Uno dei figli di Liacone. 78. Acor. — Dio delle mosche. Gli abi
sto veniva anche chiamato Actoride. Vi fu anche un Actor padre di due figli ricordati del paro nella favola sotto il nome di
otto le cui mura perirorono quasi tutti. Poco dopo Adrasto persuase i figli dei suoi caduti compagni, a vendicarne la morte g
cono ch’ella nascesse dalla schiuma del mare. 150. Agamede e Trofonio figli d’Ergino, altri dicono di Apollo e di Epicaste. F
enti alati che essi adoravano come divinità. 162. Agathone. — Uno dei figli di Priamo re di Troja. 163. Agatirno. V. Agathirn
Cilicio. Giove avendo rapito Europa, il padre Agenore ordinò ai suoi figli di andarne in cerca con espressa proibizione di r
enza di lei. Agenore era anche il nome di un re di Argo, e di uno dei figli di Antenore. 175. Agenoria o Agerone. — Dea dell’
e dopo la disfatta di Gerione. 233. Albione e Borgione famosi giganti figli di Nettuno. Essi incontrarono un giorno Ercole di
liroe avendo saputo il fatto supplicò Giove, e ottenne che i suoi due figli Acarnasso ed Anfotero, ancora bambini, divenisser
Perdutamente innamorata di lui, abbandonò per seguirlo il marito ed i figli , ma poi divenne così furiosamente gelosa del suo
le che sotto qualunque altro simbolo della favola. Infatti gli Aloidi figli di Nettuno re del mare potrebbero essere due famo
non ricevevano uomini che una volta l’anno ; lasciavano morire i loro figli maschi ed educavano con gran cura le femmine. Ucc
di Clori, e padre di Mopso, di cui nell’articolo precedente. Uno dei figli di Pelia viene anche ricordato sotto questo nome.
— Figlio d’Eurimaco che dette il suo nome all’isola d’Andros. Uno dei figli di Anio veniva anche così denominato. 403. Anello
reti si ritenevano come altrettanti oracoli. 411. Anfiloco. — Uno dei figli di Anfiareo. Ritornato dall’assedio di Troia, edi
ivenne d’una estrema bianchezza. 427. Angelo. — Fu il nome di uno dei figli di Nettuno. 428. Angeronale. — Nel giorno 21 dice
elle cose passate. 460. Anthello. — V. Antelio. 461. Anteo. — Uno dei figli di Antenore. vedi Antenore. Fu ucciso da Paride p
anche un’altra Anthiope figlia di Nitteo, la quale ebbe da Giove due figli  : il padre di lei volle farla morire, ma ella si
omini per mezzo delle più seducenti illusioni. 472. Antifo. — Uno dei figli di Priamo. Agamennone l’uccise insieme a suo frat
rgo. 629. Asterodia. — Moglie di Endimione a cui dette gran numero di figli . Vi fu anche una ninfa conosciuta sotto questo no
imeda. — Seconda moglie di Edipo la quale calunniò presso il marito i figli della prima sua moglie, onde metterli in malo asp
di Telefo. Si chiama anche così una donna da cui Ercole ebbe diversi figli . 642. Astipaleo. — Nel gruppo delle Cicladi vi er
costellazione della Vergine. 647. Astrei. — Venivano così denotati i figli di Astreo e di Eribea. La favola li dipinge come
li avean dichiarato la guerra a Giove egli scatenò anche i venti suoi figli contro di lui ; ma Giove li precipitò sotto le ac
nione degli scrittori mitologici è assai discorde sull’essere i venti figli di Astreo ; molti fra i più accreditati fanno Eol
a Ino o Leucotea si precipitò. 657. Atamanti. — Venivano così detti i figli di Atamaso cioè Prisso, Melicerte e Learco. 658.
vano che dua sole. Una Auxo, l’altra Egmona. 700. Aventino. — Uno dei figli di Ercole e della sacerdotessa Rea. Egli combattè
ubine di suo marito, ma faceva ricadere le sue terribili vendette sui figli che nascevano da quelle. Quando i giganti dettero
 Nome di uno dei cavalli di Achille. Omero dice che erano immortali e figli di Zeffìro. 741. Bapto. — Uno dei sacerdoti Bali
ione, suo fratello, che essa avea più caro degli altri, e ne ebbe due figli , un maschio ed una femmina. Ma gli altri Titani,
ltri Titani, gelosi della preferenza ottenuta da Iperione, uccisero i figli di Basilea, la quale impazzì pel dolore e con le
uni che fosse qualche eroe dell’antica Roma. 777. Bergioso. — Uno dei figli di Nettuno che fu ucciso da Ercole. 778. Berecint
tessa, dolcemente commossa, supplicò la Dea a voler concedere ai suoi figli tutta quella maggiore felicità che un uomo possa
divenuto adulto rapì Oritia, figlia di Oricteo, dalla quale ebbe due figli Calaide e Zeto. Subito scuote l’ali, ed alza il
giovane avvolto in un mantello. 818. Boreadi. — Nome patronimico dei figli di Borea. 819. Boschi sacri. — I pagani avevano i
ellamente consultato l’oracolo, per interrogarlo sulla sorte dei suoi figli , ne ebbe in risposta che erano loro riserbate le
sinare ; onde ella, temendo che l’istessa sorte fosse toccata ai suoi figli , li fece segretamente imbarcare per la Grecia ; m
mo. 994. Castore e Polluce. — Fratelli di Elena e di Clitennestra, e figli di Giove e di Leda : essi furono anche soprannomi
avalli di Achille. — Omero ricorda che i cavalli di questo eroe erano figli di Zefiro e dell’ Arpia Podarga ; e che erano imm
e sovraintendeva ai misteri di quella Dea. 1066. Cerphafo. — Uno dei figli di Eolo e bisavo di Fenicia. 1067. Ceruleo. — Net
Vulcano, loro capo, aveva la sua officina. Buon numero di essi erano figli del Cielo e della Terra, ed altri di Nettuno e di
nimali. 1105. Cileno. — Fu una delle Plejadi. 1106. Cilixo. — Uno dei figli di Fenicio che andò a stabilirsi in quella parte
lia dell’Oceano e di Teti. Apollo l’amò con passione e ne ebbe va rii figli . Climene era anche il nome della confidente di El
che un giorno questo fanciullo non regnasse in pregiudizio dei propri figli , lo trattò assai male ed istigò Atreo e Tieste, s
i Azor, l’altro a Gaza. 1348. Damasictone. — Così si chiamava uno dei figli di Niobe, che fu ucciso da Apollo. 1349. Damoso. 
— Conosciuti anche sotto il nome di Coribanti o Cureti. Gli uni erano figli del Sole e di Minerva ; gli altri di Saturno e di
ossero intesi da Saturno, che lo avrebbe divorato come gli altri suoi figli . 1364. Dattlomancia. — Specie d’incantesimo che s
servire ai loro privati interessi. Delfo era anche il nome di uno dei figli di Apollo che edificò quella città. 1398. Delia. 
: soprannome che i Greci davano a Cerere. 1407. Democoonte. — Uno dei figli di Priamo, re di Troja, che fu ucciso da Ulisse.
per questa divinità. Taluni scrittori dissero che Fidio fosse uno dei figli di Giove : altri lo hanno di sovente confuso con
la Tracia e moglie di Priamo, re di Troja, che la rese madre di molti figli , fra cui i più famosi furono Ettore, Paride, Elen
cinquanta figliuoli tra maschi e femmine : la maggior parte dei suoi figli morì sotto agli occhi della madre, durante il dec
 — Canto XX. 1567. Eflaite ed Oto. — Così avevano nome i due giganti figli di Nettuno e di Ifimedia. Essi avevano, secondo l
stati, e la custodia della propria moglie Clitennestra e dei suoi due figli Elettra ed Oreste. Egisto però sconoscente a tant
tina, Tiria, Caliante, Arabia e Fusina ; ed altre — ed ebbe cinquanta figli , i quali tolsero in moglie le cinquanta figliuole
tennestra, sebbene la tradizione della favola ripeta che tutti questi figli , ed Elena stessa, fossero nati dagli amori che Gi
er padre : Giove in forma di cigno oprò di sorte, Che d’un uovo e tre figli la fè madre, Fra gli altri di quell’uovo usci la
naca fa anche menzione di un altro Encelado, che fu uno dei cinquanta figli di Egitto che sposò una delle cinquanta Danaidi l
ravvolta in una nube. V. Diana. Da questo commercio nacquero diversi figli . 1674. Endoco. — Discepolo di Dedalo, che si rese
o per ingannarla prese le sembianze di Enipeo, e la rese madre di due figli Pelio e Neleo. 1684. Enisterie. — Ossia feste del
rra ed il mare. Dodici, sei d’un sesso e sei dell’altro, Gli nacquer figli in casa ; ed ei congiunse Per nodo marital suore
lo di Ercole, scagliò contro l’animale una grossa pietra, ed allora i figli d’Ipocoonte uscirono dalla casa e senza ascoltar
suoi seguaci, ritornò nella casa d’Ipocoonte, ed uccise il padre ed i figli , onde vendicare la morte di Eono. Fu dopo questo
pi ricevuti da Epopeo, mentre tentava di ucciderlo. Epopeo lasciò due figli avuti da Antiope ai quali dette il nome di Anfion
ole, volle sterminare anche i discendenti di lui. Perseguitò dunque i figli ed i nipoti di quell’eroe, di terra in terra, di
i lei colpito di furore, e in un accesso di delirio gettò nel fuoco i figli che aveva avuto da Megara e due bambini figliuoli
itorno dai regni infernali. Fu allora che egli uccise Megara e i suoi figli , ma cadde egli stesso sotto il peso di un’enorme
uo terribile furore. Pindaro si accorda con Euripide per far perire i figli di Ercole sotto le frecce del suo arco micidiale.
’oracolo di Apollo il mezzo di purificarsi della uccisione dei proprî figli , e non avendone ottenuta risposta, avesse involat
di Giunone. Altri rapporta come, volendo espiare l’uccisione dei suoi figli , egli avesse seguito il comando di Apollo, e si f
scrittori, Megara era già morta a quell’epoca, uccisa insieme ai suoi figli dalla mano stessa di Ercole. Poco tempo dopo il s
mano di sua figlia Iole, a colui che lo avesse vinto, insieme ai suoi figli , nell’esercizio dell’arco, Ercole si presentò all
ne della città, Ercole fece morire a colpi di freccia il re ed i suoi figli , meno Podareo ed Esioda la quale dette in moglie
presa di Pilo, in cui ebbe a combattere Periclimene, Neleo ed i suoi figli i quali tutti caddero sotto i suoi colpi. Fu in q
di suo figlio Ippocoone, e in ciò si ebbe a compagno Cefeo ed i venti figli di lui, che tutti morirono in questa spedizione.
sto principe la corona, uccise Laogara, re dei Driopi, e tutti i suoi figli con lui, per punirli della loro ribellione. Al su
glia. Resosi padrone delle città nemiche, egli uccise Euriteo e i tre figli di lui, e si rese padrone della capitale dei loro
un figliuolo di Macario che così si chiamava. 1768.Eretrio. — Uno dei figli del Titano Fetonte il quale dette il suo nome a
n cui si celebrava nella città di Corinto, l’anniversario funebre dei figli di Medea, i quali, secondo la tradizione, furono
una moglie per nome Epione (che significa calmante). Fra i suoi molti figli i più conosciuti sono Macaone, Podeliro, Alexenor
quale non si sarebbe placato se non quando i troiani che avevano dei figli non avessero esposto alla voracità del mostro, qu
tti più atroci, insanguinarono la terra. Saturno stesso divora i suoi figli , e detronizza suo padre Urano, usurpando così il
gli dei che nella guerra coi giganti, avevano distrutti tutti i suoi figli , avesse partorito questa specie di mostro, chiama
Allorquando Giove rapì la bellissima giovanetta, Agenore mandò i suoi figli Cadmo e Fenice, in traccia di lei. Ma non avendol
erò al dire del citato scrittore, il dio Marte preservò dalla morte i figli dell’amor suo. 2020. Filottete. — Figlio di Peant
ssivo calore dei raggi del sole, fu la cagione della morte di tutti i figli di quella sventuratissima madre. V. Niobe. Allorq
ene signore, promettendo in cor suo di far subire l’ istessa sorte ai figli di Frisso, senonchè la loro madre Calciope li sot
ide. — Una delle ninfe Napee amata da Giove. Essa fu madre di diversi figli di cui i più famosi furono Pilunno e Giarba o Iar
ngono più comunemente indicate le tre Grazie. 2095. Gelone. — Uno dei figli di Ercole e della ninfa Gelania. Secondo la tradi
di Micona, e l’altra a quella di Giara. Ma fatta di Latona e de’suoi figli Ricetto un tempo, dal pietoso arciero Tra Gïara e
che accortosi della fuga di lei, la inseguiva. Sopra il moi carro i figli io traggo. Medea sull’altro rol fratel mi sogne M
; mentre Apollodoro, Ovidio ed altri ; ripetono che i Giganti fossero figli della Terra, la quale per vendicare la morte dei
stesse Giacquer sepolti i corpi scellerati, Dal molto sangue de’ suoi figli aspersa Che fatta fosse tiepida la Terra, È fama,
avano altrettante montagne. E fu tale la scossa che questi spaventosi figli della Terra dettero a tutto il creato, che Giove
molao Federico E qui, a proposito di questa favolosa scalata, che i figli della Terra, nella loro cieca superbia, tentarono
agedia Atto I. Scena I. V. Edipo. Da questo incesto nacquero quattro figli , Eteocle e Polinice, che si distrussero a vicenda
lo. Seguendo sempre la tradizione favolosa, Saturno divorava i propri figli , perchè un’antica predizione a lui fatta dal Ciel
a, gli aveva annunziato ch’ egli sarebbe detronizzato da uno dei suoi figli . Però Rea, addolorata di veder distrutti i suoi f
da uno dei suoi figli. Però Rea, addolorata di veder distrutti i suoi figli , non appena dati alla luce, pensò di sottrarre al
e concubine, che resero Giove padre di un eguale sterminato numero di figli  ; Non quando per la sposa Issionea, Che Piritóo,
ti. Giunone perseguitò senza tregua non solo le amanti di Giove, ma i figli che egli ebbe, tanto da altre dee, quanto da donn
li di questa dea. Infatti Esiodo asserisce aver Giunone avuto quattro figli , cioè : Vulcano, Ebe, Venere e Lucina ; altri vog
rra, e Tifone. Fra gli scrittori che aggiungono questi ultimi due, ai figli di Giunone, ve ne sono molti i quali allegorizzan
Caro. Preso alfin da spietata ira, le gole Di dodici segò prestanti figli De’magnanimi Teucri, e sulla pira Scagliandoli, d
figlio di un re di Tessaglia, per nome Filaco. Non avendo potuto aver figli , dopo varii anni di matrimonio con la bella Astio
a prima spedizione di Ercole, contro gli Elei. Ferito mortalmente dai figli di Attore, egli morì poco dopo e fu sotterrato a
turata sedotta ; l’ amore col quale ella lo avea amato ; e per fino i figli di cui lo avea reso padre. Intanto però il destin
re dei suoi sudditi governando l’Egitto finchè il più grande dei suoi figli , chiamato Oro, non ebbe raggiunta l’eta maggiore.
con quello di fiume Ismeno. Ismeno era anche il nome del maggiore dei figli di Anfione e di Niobe— V. Niobe. 2342. Isole. — A
a un sacrifizio nel tempio, con la sola compagnia di due bambini suoi figli , dalla vicina isola di Tenedo si videro strisciar
i, mandò un ultimo grido terribile verso il cielo e spirò come i suoi figli nell’orrendo attorcigliamento. La morte di Laocoo
liade — Libro VI trad. di V. Monti. Tolta in moglie da uno dei tanti figli di Ercole per nome Telefo, Laodice fu ben presto
uno, la puerpera da Delo Pur si partisse, trasportando in collo I due figli divini. Ovidio — Metamorf. — Libro VI Fav. III t
r padre ; Giove in forma di Cigno oprò di sorte, Che d’ un uovo e tre figli la fè madre, Fra gli altrì di quell’ uovo usci la
10 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XII. La Titanomachia e la Gigantomachia » pp. 60-68
o Giove, secondo gli antichi mitologi, furono due : quella dei Titani figli e discendenti di Titano, e quella dei Giganti, ci
Titani figli e discendenti di Titano, e quella dei Giganti, cioè dei figli della Terra, come significa questa parola secondo
si legittimo, al trono del Cielo apparteneva veramente ai Titani come figli e discendenti di Titano, che cedè il regno a Satu
che cedè il regno a Saturno sotto condizione che questi non allevasse figli maschi ; e non essendo adempiuta l’apposta condiz
tatamente crudeli, generò dal suo seno immani, fortissimi e mostruosi figli chiamati appunto Giganti, cioè figli della Terra7
o immani, fortissimi e mostruosi figli chiamati appunto Giganti, cioè figli della Terra71, e li istigò a vendicare i Titani,
ie, ed anche qualche vegetabile75). Giove rimase a combattere con due figli soltanto, cioè con Apollo e con Bacco ; e tutto a
11 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359
ossuet : Tutto era deità, fuorchè Dio stesso. Gli antichi Dei Titani, figli di Celo e della Terra, forse non erano altro che
aturno fu subito divorata. E ciò fece anche quand’ ebbe gli altri due figli Nettuno (185) e Plutone (213). 29. Giove fu dato
oprì la frode ; laonde per non vedere esclusi dal trono i Titani suoi figli , mosse guerra a Saturno, lo vinse, e lo imprigion
i ; Onde le donne afflitte e sconsolate Piangono i morti lor mariti e figli  ; E il fanciullin con l’angosciosa madre Resta se
entre il fanciullo che sta per essere divorato allude alla favola dei figli . È questo il luogo da ricordare i bellissimi conc
oi Galli Senoni od in quelle con gli Arunci o con Pirro. 86. Ebbe tre figli  : Marte (255) generato per virtù di un fiore, o s
phégein, infiammare, gr.) 111. Secondo la favola Apollo ebbe parecchi figli , ed i più celebri sono l’Aurora, Fetonte, le Elia
recando magnifici donativi. I Rodiani che ambivano di esser chiamati figli del Sole, gli aveano consacrato uno smisurato col
il più deforme di tutti i Numi. 172. I poeti la fanno madre di molti figli , e i più celebri sono Cupido o l’Amore, Imene o I
o pendendo fino a terra. Le vergini chiedevano lo sposo, e le spose i figli  ; supplicavano Venere d’esaudire i lor voti ; e l
ritoni (190). 189. Nettuno ebbe dal matrimonio con Anfitrite parecchi figli , ed i più noti sono i Tritoni e le Arpie (191). 1
la quale eternamente libra il vizio e la virtù. Eaco ebbe due celebri figli , Telamone e Peleo. Il primo, esiliato dal padre p
i. » (Vasari, loc. cit.) 241. Il Sonno (240) aveva anch’esso i suoi figli , ed erano i Sogni dei quali due o tre si distingu
llo dell’avo ; ed Egitto, suo fratello e re d’Egitto, aveva cinquanta figli , e desiderò sposarli con le cugine. I cinquanta m
no suoi garzoni i Ciclopi (Kyklos, circolo, ops, occhio, gr.) creduti figli di Nettuno, mostruosi giganti che avevano un solo
ciato, e gli sacrificavano galli e galline. 293. Esculapio lasciò due figli , Macaone e Podaliro, i quali accompagnarono i Gre
mostro Crisaorso che sposò Calliroe figlia dell’Oceano, e n’ebbe tre figli mostruosi, Gerione (379), Echidna (466) e la Chim
no le loro figlie all’uso delle armi, e non facevano conto alcuno dei figli maschi. Euristeo comandò ad Ercole di soggiogarle
, a me non men che caro, Sacro è pur anco : il genitor, la madre, E i figli suoi, questo è d’Admeto il sangue : Or, qual di q
cra la memoria. Castore e Polluce. 441. Questi due eroi furono figli d’ una bellissima donna dell’ Etolia, chiamata Le
fiata, Atamante divenne tanto insano, Che veggendo la moglie co’ duo figli Andar carcata da ciascuna mano, Gridò : Tendiam l
di Corinto, avuta questa notizia, volle vederlo ; e siccome non aveva figli , lo adottò per suo, e lo fece regalmente educare.
Tebani dalle stragi del mostro, fu proclamato re di Tebe, ed ebbe due figli , Eteocle e Polinice (505), e due figlie Antigone
idatisi a singoiar certame, perirono. 509. Creonte, dopo la morte dei figli d’ edipo , da lui stesso accesi al fraterno odio
Pelopponneso, che è la moderna Morea. 514. Questo principe ebbe molti figli , tra i quali i più noti furono Atreo e Tieste, no
roja, e capo dell’esercito trojano, Ettore (591) e Paride (597), suoi figli  : Laocoonte (605) ; Reso (570) re di Tracia ; Mem
troja Agamennone, Menelao. 526. Questi due principi erano figli di Plisteno, re d’Argo e fratello d’ Atreo (514),
ai venti. Nestore. 553. Nestore re di Pilo era uno dei dodici figli di Nereo e di Cloride, il solo che sfuggisse ai c
pade, E i giorni a Nestore comprò co’ suoi ; Quindi l’ annovera tra i figli eroi L’antica etade. Tai giorni volsero……… (Trad
ia, al quale Priamo aveva dato in custodia Polidoro il minor dei suoi figli , con immensi tesori, ed ella trovò sulla spiaggia
llo alla ruina, Soprattutto alla mia, tanti uccidendo Giovinetti miei figli  : nè mi dolgo Si di lor tutti, oimèl quanto d’un
e, e singhiozzando La tremenda baciò destra omicida Che di tanti suoi figli orbo lo fece… Achille stupì a quella vista, e
ale Non soffri, supplicante alla mia bocca La man premendo che i miei figli uccise. A queste voci intenerito Achille, Membran
gui S’affilàr drittamente a Laocoonte ; E pria di due suoi pargoletti figli Le tenerelle membra ambo avvinchiando, Sen fero c
ope (511), sposò Anfione (481) re di Tebe, dal quale ebbe quattordici figli , sette maschi e sette femmine. Omero dice dodici,
eneo sommerse quelle campagne. I venti. 651. I Venti erano Dei figli del Cielo (25) e della Terra (25), che secondo gl
122 figlia d’Eretteo re d’Atene, la condusse in Tracia, e ne ebbe due figli , Calai e Zete, i quali fecero il viaggio della Co
tela ; ed anche senza tale estremo bisogno, la patria adottava i suoi figli e provvedeva alla loro educazione ed alla futura
l’opre ottiene ? Ma ugual se il giorno ride, Ugual se mancar suole Ai figli di virtù risplende il Sole. Degli amici all’udir
a sensi alti destina. Testimonianza a’fasti eran le tombe, Ed are ai figli  ; e uscian quindi i responsi De’domestici lari, e
spesso congiunti in matrimonio i fratelli e le sorelle, lo madri e i figli , o due del medesimo sesso, o via diseorrendo. Chi
adre terra, sposata al Tartaro partorì Tifeo o Tifone ultimo dei suoi figli con cento teste e cento bocche dalle quali mandav
, e fu sino alla morte il modello degli eroi della sua patria. 94. I figli maggiori dei selle capitani periti nella guerra d
a famiglia reale ne fu assalita come il resto degli abitanti. I sette figli di Niobe crano lungo le mura ad esercitarsi nella
12 (1841) Mitologia iconologica pp. -243
o padre, dover cioè venire un giorno, in cui da uno degli stessi suoi figli era spogliato temerariamente del Regno, con inudi
emerariamente del Regno, con inudita crudeltà divorava tutti i maschi figli , che gli partoriva Opi sua moglie, come divorato
rano stati usurpati (stante che il regno di Titano ceduto a Saturno à figli di costui trasmetter non si dovea) ma Giove con i
i viene attribuito. Del resto la favola hà sempre riguardati per suoi figli tutti coloro, che celebri si resero nell’artc di
ffidata da Giunone la Principessa Io cambiata in vacca da Giove Suoi figli . Quali siano stati i figli di questo Dio, con par
ipessa Io cambiata in vacca da Giove Suoi figli. Quali siano stati i figli di questo Dio, con parsimonia par che ne scrisse
e facevansi in suo onore, ammazzandole a colpi di frecce i sette suoi figli maschi, come pur colle sette donne fece la sorell
me pur colle sette donne fece la sorella Diana, restandola cosi senza figli , e perciò senza motivo di gloriarsi in appresso.
ggiorno.(1) Non contenta questa orgogliosa Dea di Ebe, e Vulcano suoi figli concepiti per opera del suo Giove, sollecita impe
er marito, che il deforme storpiato Vulcano, pel quale sebbene di più figli fù madre ; pure perchè mal contenta del suo conso
ia, che in Ciel impera. La sua possanza un dì troppo severa Par che a figli togliesse ogni speranza, Ebbe primo nel ciel divi
i Fer la moglie tremar, ma i suoi furori Furo ingannati, e generò più figli . Perduto in Ciel il trono, e i primi onori Fra gl
tesso però, che fece egli a suo padre fatto gli venne da uno de’ suoi figli , nè i barbari consigli di divorare ogni maschile
di questo uccello, che sempre più sollecito vive nell’allevare i suoi figli . Or se è vero, che la pietà al dir di Cicerone 2.
re contro uno l’altro uomo ; vera madre d’iniquità ! Noi adunque, che figli siamo di quel Dio, che al dir dell’ Apost. 1. Cor
li ; Ella fè impallidire i rei tiranni, E sotto l’umil manto ascose i figli . Ella fece spezzare i brandi, e gli archi, Gli es
a sorte. E da colà stendendo i vanni suoi Tutti raccolse i vacillanti figli , Gìunse senza timor ne’ lidi Eoi Troncando del de
hi altro poi, se non dal lor padre l’esempio appresero tanti ben nati figli di magnificar colla poesia le lodi dell’ eterno F
Eccone intanto il modello Bruto, che condanna Tito, e Tiberio suoi figli a morte. Già la Romana libertà vagiva Per opra d
Bruto più di ciascun geme in perigli Perchè son congiurati i due suoi figli . Son venticinque giovani i rubelli, Che egli fece
a morte, E perchè non si dolga alcun de’ rei Pria di tutti condanno i figli miei. Cada tanta empietà depressa, e doma Paghino
lor fui figlio a Roma Questa mi parla, e non natura al core Provino i figli rei giusto destino Pria d’esser Genitor fui Citta
or mio ; Mio Se Augusto al mio servir si mostra ingrato Ingrato Roma, figli , consorte, amici addio. Addio Parte quarta.
hio rotondo in mezzo la fronte. Erano essi, secondo Euripide afferma, figli del gran gigante Polifemo figliuol di Nettuno. I
e le sue gesta in più luoghi de’ libri S. registrate. Suoi nomi. Suoi figli . Suo culto. (1). Gl’ altari, che erigevano i Gen
13 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXII. Gli Oracoli » pp. 242-252
empi, tra i quali il più celebre è quello, già da noi registrato, dei figli di Tarquinio il Superbo : ma per regola generale
i dei popoli si valsero del principio teocratico, facendosi credere o figli degli Dei o interpreti dei supremi voleri di quel
morieris. » Notabilissima è poi la risposta dell’Oracolo di Delfo ai figli di Tarquinio il Superbo che insieme con Bruto era
in greco eran comprese in due versi : Divina Salamina, tu perderai i figli delle donne, o Cerere si disperda, oppure si unis
la minaccia era contro i Persiani, i quali dall’oracolo eran chiamati figli delle donne per indicare la loro effemminatezza e
14 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo II pp. 3-387
a Nettuno, trasformato nel fiume Enipeo, cui ella amava, madre di due figli , Pelia e Neleo. Ella poco tempo dopo sposò Creteo
). V’ è chi dice, che siccorne Alcmena partorì nello stesso tempe due figli , Ercole cioè, ed Ificlo, così Anfitrione, volendo
oni, Antiope. L’ Eroe insieme con Stenelo, figlio d’ Attore, e co’due figli di Deimaco, Flogio e Deilone(c), andò in cerca de
oe poi saccheggiò a Neleo la sua città, e mise a morte lui, e tutti i figli (13), che avea avuto da Clori, figlia d’ Anfione,
dopo d’averli vinti, li facevano crudelmente morire(d). Calai e Zete, figli del vento Borea, e di Oritia, nata da Eretteo, re
e mai ricercato. Egli si contentò di due soli, di Alceo e di Stenelo, figli d’ Androgeo, na to da Minos, re di Creta. Da di l
d ei ne spezzò le porte, che diceva essere quelle di Micene. Uccise i figli , che aveva avuto da Megara, credendoli figli del
elle di Micene. Uccise i figli, che aveva avuto da Megara, credendoli figli del predetto Euristeo. Avrebbe privato di vita an
le stare alla promessa, allegando per pretesto, chegli aveva ucciso i figli , avuti da Megara, sua prima moglie, e che temeva
no, e moglie di Tmolo, re di Lidia(27), il quale, essendo morto senza figli , la lasciò erede della corona. Colei si valse sup
Frigia(d), o di Cisseo, re de’ Trasi(e). Colei gli partorì diecisette figli (f), o diecinove, come racconta Omero (g). Dî que
a) (19) ; Deicoonte, figlio di Pergaso (b) (20) ; Ifidamante e Coone, figli d’Antenore (c) ; Odio, oppitano degli Alizzoni (d
tacolo de’ gladiatori. I Magistrati, accompagnati da quelli tra’ loro figli , i quali si avvicinavano alla pubertà, e seguili
sione verso i miseri, e di tenerezza verso la patria, i genitori, e i figli . Questa Dea si riconosceva da’ Greci sotto il nom
a battuta(a). Ivi le donne libere ricorrevano per chiedere grazie pe’ figli delle loro sorelle(b). Le Feste, celebrate da’ Ro
he, essendo rimasto invasato dalle Furie, lo credette un leone(l). A’ figli di Nefale spettavano la corona e le ricchezze d’
(d), da altri Ofiusa, e da altri Iofosse(e), la quale partorì quattro figli , Argo, Fronti, Mela, e Citissoro. Questo ultimo d
ro da altri, e da Igino in più luoghi Cilindro. Epimenide a’ predetti figli di Frisso ve ne aggiunse un quinto, chiamato Pres
avea stabilito di troncare i giorni nella vegnente notte a’ predetti figli d’Ino, ed aveva commesso alla loro non conosciuta
to, ma troppo tardi ; collo stesso ferro, con cui aveva ucciso i prop figli , si trapassò il seno, e in quell’ istante morì(e)
sposato la loro sorella, Cleopatra(a). Colei aveva dato alla luce due figli , chiamati da Sofocle Crambo e Orito, e da altri M
imonio con Idea, figlia di Dardano, la quale lo persuase d’arcecare i figli , avuti da Cleopatra. Gli Dei, per ponirlo di sì i
ma poco dopo ne fu scacciato, e si ritirò in Caria, dove uno de’suoi figli , detto Cuardo, fabbricò la città di Cuarda(a). (
i ; e scagliatala tralla folla de’ Lapiti, schiacciò Brotea e Orione, figli di Miçala, di cui abbiamo parlato. Non seppe Esad
ce tralle due città, e si restituisse Elena((c)). Antenore ebbe molti figli , tra’quali furono celebri pel loro valore Pelibo,
Achille sulle rive del fiume Xanto(c). (30). Adrasto ed Anfio erano figli di Merope, indovino della città di Percote nella
rinse, e colle dita gli svelse gli occhi di fronte, e uccine i di lui figli . I Traci, veggendo sì maltrattato il loro re, ins
oferi parola ; laddove Mopso soggiunse, che quella era gravida di sei figli , tra’quali ve ne sarebbe stato un solo maschio, e
(e). l. 4. Pons. (15). Esiodo dice, che Ulisse ebbe da Calipso due figli , Nausitoo, e Nausinoo(c). (a). Hom. Odyss. l. 5
Erot. c. 3. (d). Hom. Odyss. l. 10. (22). Circe ebbe da Ulisse due figli , che si denominarono Agrio e Latino(c). (e). Ha
le, la quale Diodoro Siciliano chiama Glauce ; ed essendo morto senza figli , lo lasciò erede del trono, perchè col mezzo di l
o, questi gl’imbandì un convito, in cui gli diede a mangiare i proprj figli , e sul fine del pranzo gli, presentò le teste de’
cise(d). V’è chi, seguendo questa opinione, soggiunge, che i pred tti figli nacquero ad Edipo da Euriganea, figlia di Perifa,
15 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VI. Il regno, la prigionia e l’eŚilio di Saturno » pp. 28-30
famiglia convenuto col fratello maggiore Titano, di non allevar cioè figli maschi, il primo che gli nacque da sua moglie Cib
più stretti vincoli del sangue22. Cibele dipoi, per salvare gli altri figli maschi che nacquero in appresso, li mandò nascost
bele aveva preso molte precauzioni per nascondere l’esistenza de’suoi figli a Saturno e a Titano, e tra le altre quella di fa
i accorse della frode e della violazione dei patti, e insiem co’ suoi figli mosse guerra a Saturno, lo detronizzò e lo chiuse
16 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVI. La dea Latona » pp. 86-91
l che fu detto altrove, che cioè avanti la nascita di questi due Numi figli di Giove e di Latona, il Sole e la Luna esistevan
Tebe ; e andava superba, come se fosse un gran merito, di aver sette figli e sette figlie ; e perciò dispregiava, non solo i
à, poichè Apollo e Diana invisibili a tutti saettarono a gara l’uno i figli e l’altra le figlie di Niobe ; e la madre per ine
o talvolta in piccole isolette. » 104. Omero rammenta soltanto 12 figli di Niobe, e Ovidio 14. Dante segui Ovidio, come a
17 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Cronologia Mitologica. » pp. 387-393
oi fu detto Argolide. — Molte fondazioni furono poi fatte dai suoi figli e nipoti, detti Inachidi. — Foroneo, figlio d
Parnaso, e poi ripopola la Tessaglia. A Deucalione succede Elleno. I figli di questo sono stipite dei quattro popoli princip
l’Italia. Doro diè origine ai Dorii ; Eolo agli Eolii ; Xuto ebbe due figli , Acheo, origine degli Achei, ed Jone degli Jonii.
18 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIX. Eolo e i Venti » pp. 295-
ccelsa rupe. « Dodici, sei d’un sesso e sei dell’altro, « Gli nacquer figli in casa ; ed ei congiunse « Per nodo marital suor
di Giove e di Segesta figlia d’Ippota troiano ; e che i Venti fossero figli di Astreo, uno dei Titani, e dell’Aurora ; e quel
no che rapì la Ninfa Orizia figlia di Eretteo re di Atene, e n’ebbe 2 figli chiamati Calai e Zete, di cui dovremo parlare nel
19 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLV. La spedizione degli Argonauti alla conquista del Vello d’oro » pp. 331-341
Telamone ; ed altri di cui non si è ancora parlato, cioè Calai e Zete figli di Borea, Ercole, Orfeo, Linceo, Tifi, Tideo, ecc
ei Fineo re di Tracia in punizione delle sue crudeltà verso i proprii figli , e vi fu aggiunta pur anco la cecità. Approdati g
alla reggia colle armi, le fecero inseguire per aria da Calai e Zete, figli di Borea, che avevano le ali come il loro padre ;
20 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXX. Stato delle anime dopo la morte, secondo la Mitologia » pp. 216-231
ella posta inventato, un fratello di Danao, chiamato Egitto, aveva 50 figli  ; e perchè del regno di suo fratello non andasser
sero in possesso generi estranei alla famiglia, propose che i suoi 50 figli sposassero le 50 figlie di Danao. Questi avrebbe
me dei Sepolcri : « Testimonianza ai fasti eran le tombe « Ed are ai figli  ; uscian quindi i responsi « De’domestici Lari, e
21 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — II. Il Caos e i quattro elementi » pp. 11-14
; ed una volta che lo avevano personificato, dìssero ancora che aveva figli e che la sua moglie era la Notte. Dei figli parle
dìssero ancora che aveva figli e che la sua moglie era la Notte. Dei figli parleremo in appresso e diremo quali fossero. Ma
22 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIII. Difetti e vizii del Dio Giove » pp. 69-72
ed Epimeteo, di cui ora occorre parlare. Prometeo ed Epimeteo erano figli di uno dei Titani chiamato Japeto, ed ambedue ing
occasione, secondo l’ordine cronologico e gerarchico, nel parlare dei figli di Giove. Peggio poi che bestiale non che disuman
23 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XL. Osservazioni generali » pp. 304-308
estie, come si rappresentavano alcune delle Inferiori Divinità. Erano figli o d’un Dio e di una donna mortale, quali furono P
si ha notizia, e talvolta in una son nominati i padri e nell’altra i figli  ; e di qualche eroe che intervenne a più d’una è
24 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VIII. Tre Divinità rappresentanti la Terra, cioè Vesta Prisca, Cibele e Tellùre » pp. 39-43
ina del Cielo, era anche la madre di Giove re supremo, del quale eran figli la maggior parte degli altri Dei. Il culto di Ci
per ordine di Cibele, affinchè non si udissero in Cielo le grida dei figli di lei. In Roma conservarono più comunemente ques
25 (1855) Della interpretazione de’ miti e simboli eterodossi per lo intendimento della mitologia pp. 3-62
e della poesia. « Ed Esiodo nella sua Teogonia parla degli Iddii come figli del cielo e della terra » Cantate, così volto in
, così volto in italiano le sue parole(2), o Muse, gli Dei immortali, figli della terra e del cielo stellato, nati dal seno d
nni, quod saturatur annis. Si è finto non meno di mangiarsi i proprii figli  ; poichè il tempo insaziabile di anni consuma tut
candosi con questi immaginati mostri i vulcani igniferi. Si credevano figli del cielo e della terra : con questo volevasi ind
l’altezza e le profonde radici de’monti vulcanici ; altri, stimandoli figli di Nettuno e di Anfitrite, non altro indicavano,
26 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVI. Nettuno re del mare e gli altri Dei marini » pp. 173-183
produzioni ; ed anche, secondo la Mitologia, pel gran numero dei suoi figli , che Esiodo fa ascendere a 6000 ; cioè 3000 fiumi
ata, « Atamante divenne tanto insano, « Che veggendo la moglie co’due figli « Andar carcata da ciascuna mano « Gridò : tendia
27 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIX. Plutone re dell’ Inferno e i suoi Ministri » pp. 203-215
e ufficio di giudicar le anime degli estinti. Minos e Radamanto erano figli di Giove e di Europa ; Eaco poi di Giove e di Egi
ume Lete, e perciò posto tra le Divinità infernali. Gli si davano per figli i Sogni, di cui si rammentano con nomi speciali s
28 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423
e da Titea riguardo al suo Destino(8) aveva udito, che uno de’ proprj figli lo avrebbe scacciato dal regno(d). Tra’ figliuoli
posato Ansione Tebano. Da tal matrimonio nacquero secondo Erodoto due figli e tre figlie(d) ; secondo Omero sei maschi e altr
dell’uno e dell’altro sesso(f) ; e secondo lo stesso Apollodoro sette figli e sette figlie(g). Questa è la più comune opinion
poi, non potendo reggere al dolore, che sofferiva per la perdita de’ figli , fu dagli Dei convertita in sasso(c). Scrisse Fer
osì fece il Nume(a). Apollo ebbe da Acacalide nell’Isola di Creta due figli , Filandro e Filacide. Questi furono esposti alle
ite ; quando la pregarono di renderle in una sola notte madri di varj figli per accrescere il poco numero d’uomini, che si tr
recò tosto verso la Tracia, e quella verso Pafo(b). Vulcano ebbe due figli , Broteo(3), e Ceculo(4). In onore di Vulcano oltr
i Triopa, re d’Argo, e dove avea sposato una donna, da cui ebbe i due figli , Trittolemo ed Eubuleo. Altri lo fanno figlio del
ausania di un’altra ancora, chiamata Mera, sposata a Tegeata, uno de’ figli di Licaone, re di Arcadia(e). Le figlie di Atlant
finchè visse, e finalmente restò consunto dall’ inedia(a). Lasciò due figli , Isandro e Ippoloco, e una figlia, detta Laodamia
rtà(d). Finalmente seguivano gli amici e i parenti. Presso i Romani i figli comparivano col capo coperto di velo nero, e le f
’averli essa partoriti. Qualche tempo dopo colei divenne madre di due figli , e osservando che Metaponte amava con della prefe
preferenza i due primi, si propose di farli perire. Crebbero i di lei figli naturali, ed ella li eccitò ad effettuare il suo
are il suo progetto. Trovatisi tutti quattro in un luogo solitario, i figli di Teano si avventarono contro gli altri due per
29 (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389
ntù, detto pur Catamìto, e fig. di Troe, re della Troade, ch’ebbe tre figli , Ilo, Assaraco, E il deiforme Ganimede al tutto
avea promesso di dar loro, oltre la figliuola, alcuni cavalli ch’eran figli a’ cavalli del Sole, sì veloci che correvano sul
isce ; o perchè, quando Latona, partita dall’isola di Eubea, co’ suoi figli Apollo e Diana, passando vicino all’antro del ser
era adorata dalla più parte de’popoli antichi. Oltre non pochi altri figli , da lei nacquero la Morte ed il Sonno, detto perc
presso Virgilio (3) il chiama sua forza e sua maggior potenza, come i figli soglionsi chiamare forza de’ genitori. Da’Greci s
alati, quali appunto son descritti da Filostrato, il quale li chiama figli delle ninfe, e fanciulli belli ed alati. Nel dipi
appellasi madre, perchè nudrisce gli uomini e gli animali che sono i figli suoi. E Plinio(4) dice che per ragione de’ grandi
dal regno da Danao, il quale avea cinquanta figliuole ed altrettanti figli maschi il fratello Egitto, re dell’Egitto ; e l’o
o riconosciuto per suo re, Egitto sotto la condotta de’cinquanta suoi figli mandò contro di lui poderoso esercito e l’ obblig
ne Egeo, il quale non credendo poter durare sul trono orbo com’era di figli , consultò l’oracolo di Delfo, da cui ebbe sì oscu
Eleusini fino a che fu fra loro il tempio di quella Dea. Molti altri figli ebbe Nettuno ; Ergino, che fu uno d’egli Argonaut
erano considerati come figliuoli di Nettuno ; la quale moltitudine di figli deriva a quel nume dall’essere stato dato general
30 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — Epilogo » pp. 253-254
l’assenza della Luce, era una Dea ; e tutti questi Dei e Dee avevano figli e figlie che erano altrettante Divinità ; le qual
31 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVIII. Apoteosi degl’Imperatori Romani » pp. 497-499
no nè Cadmo, nè Giasone, nè Peleo, nè Ulisse, perchè non eran creduti figli di una Divinità. Nell’Impero Romano all’opposto l
32 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVII. L’Apoteosi delle Virtù e dei Vizii » pp. 493-496
logia « Che a conto del Governo a stare in briglia « Doma educando i figli di famiglia, « Cantavano alla culla d’un bambino,
33 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVIII. Gli Dei Penati e gli Dei Lari » pp. 290-294
origine di questi Dei, poichè v’è chi li crede così chiamati, perchè figli della Ninfa Lara o Larunda, ed altri ne derivano
34 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — III. Classazione generale delle Divinità pagane e Genealogia degli Dei superiori » pp. 15-19
Vulcano ed Ebe ; e poi da altre Dee, ed anche da donne mortali, altri figli in gran numero, tra i quali qui noteremo soltanto
35 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIV. Il Diluvio di Deucalione » pp. 73-78
ettare ad aver compagni e sudditi, che fosser nati e cresciuti i loro figli e discendenti ; ed entrati nel tempio della dea T
36 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIII. Cadmo » pp. 321-325
tta, ed ivi, riprese le forme divine, la fece sua sposa, e n’ebbe due figli Minos e Radamanto 57. Il padre di lei non sapendo
37 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VII. Saturno esule dal Cielo è accolto ospitalmente in Italia da Giano re del Lazio » pp. 31-38
maligno, deducendolo forse dalla favola, che egli divorasse i propri figli . I chimici chiamano sal di Saturno l’acetato di p
38 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIII. Venère, Cupido e le Grazie » pp. 144-151
lla tra le Dee. Oltre Cupido, Imene e le tre Grazie si annovera tra i figli di Venere anche Enea. Cupido era creduto figlio d
39 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIV. Vulcano e i Ciclopi » pp. 152-160
oro stirpe era quella stessa dei Titani, poichè credevasi che fossero figli del Cielo e della Terra, ossia di Urano e di Vest
40 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXV. Bacco » pp. 161-172
una costellazione che porta ancora il nome di corona di Arianna. Tre figli nacquero da questo matrimonio di Bacco, ed ebbero
41 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVII. Apollo considerato come Dio del Sole, degli Arcieri e della Medicina » pp. 92-103
precede il giorno, come dice Dante, inventarono i mitologi che tra i figli del Sole vi era una bellissima figlia chiamata l’
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