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1 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Indice alfabettico. » pp. -424
375 ; — vinte da Teseo, 432. Ambrosia, cibo degli Dei, 222. Amicizia, divinità allegorica, 351 2°. Amicla, madre di Giacinto, 10
432. — Moglie di Lico e madre d’Anfione, 481. Antipatro, 670. Anubi, divinità Egiziana, 705. Api, bue adorato dagli Egiziani, 7
417 ; — sposa-Bacco, 418. Ariete, segno dello Zodiaco, 677. Arimane, divinità dei Persiani, 715. Arione, celebre cantore e sona
Atalanta, moglie di Meleagro, 627. Atamante, re di Tebe, 449. Atea, divinità allegorica, 335. Atene, città greca ; origine del
padre di Danao, 252. Belo, re di Tiro, e padre di Didone, 611. Belo, divinità dei Babilonesi, 711. Berecinzia, nome di Cibele,
esempio di pietà filiale, 624. Borea, vento del Nord, 651-654. Brama, divinità indiana, 717. Briareo, gigante, 69. Briseide, pri
roe, madre di Gerione, 379. Calpe, monte nell’ Europa, 390. Calunnia, divinità allegorica, 345 2°. Campi Elisi, dimora dei buoni
Ninfa dell’Oceano, 170. Dionigi, 670. Diria, fontana, 486. Discordia, divinità allegorica, 343 ; — fa nascere lo scompiglio nell
i, Egiziani, ec., 695-742. Dodona, foresta sacra a Giove, 82. Dolore, divinità allegorica, 345 3°. Dori, figlia dell’Oceano e di
 ; — sposa Telamone, 109, 229, 518 ; — è chiesta da Paride, 601. Eso, divinità gallica, 730. Esone, padre di Giasono, 448. Esper
da un delfino, 480. Falaride, tiranno ; suo gastigo, 408 e 409. Fama, divinità allegorica, 340. Fantaso, uno dei Sogni, 241 e 24
Fauna, moglie di Fauno, 300. Fauni, discendenti di Fauno, 301. Fauno, divinità campestre, 300. Favola (divisione della), 2. Febe
la), 2. Febea, nome di Diana, 138. Febo, nome d’Apollo, 110. Fedeltà, divinità allegorica, 351 3°. Fedra, moglie di Teseo, 435 ;
a, pastore del re di Corinto, 492. Forco, deità marina, 204. Fortuna, divinità allegorica, 332. Forza, divinità allegorica, 346.
. Forco, deità marina, 204. Fortuna, divinità allegorica, 332. Forza, divinità allegorica, 346. Freya, 743. Frisso, figlio di At
. Frisso, figlio di Atamante, 449 e 450. Funerali, 689 e seg. Furie, divinità infernali, 232, 234. G Galatea, figlia di N
ovini, 659. Inferno, 215, 217. Ino, moglie di Atamante, 449. Invidia, divinità allegorica, 342. Io, sue avventure, 89-90. Iobate
o nome di Bellerofonte, 461. Iride, messaggera di Giunone, 93. Iside, divinità egiziana, 696. Ismene, sorella d’Antigone, 510.
torisce Apollo e Diana, ivi. Lavinia, figlia di Latino, 614. Lavoro, divinità allegorica, 347 2°. Leandro ed Ero, 646 2°. Learc
177. Leucosia, Sirena, 196. Leucotoe. Sua metamorfosi, 131. Libertà, divinità allegorica, 341 2°. Libica (sibilla), 665. Lica,
d’Ercole, 391. Megera, una delle Furie, 232. Melampo, 92. Melanconia, divinità allegorica, 345 4°. Meleagro. Sua nascita, 626 ; 
d’Eleusi, 60. Mitologia. Sua definizione e sua etimologia, 1. Mitra, divinità dei Persiani, 713. Mnemosine, madre delle nove Mu
284. Mopso, indovino, 664. Morfeo, figlio del Sonno, 240, 241. Morte, divinità inesorabile, 242. Muse (le nove), sorelle d’Apoll
Palamede suo figlio, 585. Nausica, figlia d’Alcinoo, 578. Necessità, divinità allegorica, 24, 332 2°. Neleo, padre di Nestore,
4, 332 2°. Neleo, padre di Nestore, 553. Nemea, foresta, 370. Nemesi, divinità allegorica, 333, 334. Nereidi, Ninfe marine, 316.
re, 238. Numa, re di Roma, 324. O Oblio, fiume, 240. Occasione, divinità allegorica, 332. Oceano, Dio marino, 192. Ocipeta
, 332. Oceano, Dio marino, 192. Ocipeta, una delle Arpie, 191. Odino, divinità scandinava, 739. Odisseo. Vedi Ulisse. Oeneo, re
. Orizia, moglie di Borea, 654. Oro, figlio d’Osiride, 701. Oromaze, divinità persiana, 715. Osiride, divinità egiziana, 696. O
Oro, figlio d’Osiride, 701. Oromaze, divinità persiana, 715. Osiride, divinità egiziana, 696. Ospitale, soprannome di Giove, 79.
inità egiziana, 696. Ospitale, soprannome di Giove, 79. P Pace, divinità allegorica, 347. Pafo, vedi Cipro. Palamede, eroe
, 298 ; inventore della siringa o zampogna, 299. Panope, 316. Parche, divinità infernali, 24, 235. Paride. Sua nascita, 597 ; — 
lie di Amore, 178. Q Querculane, Ninfe. Vedi Amadriadi. Quiete, divinità allegorica, 347 4°. Quirino, 259 (nota). R
Suo orgoglio punito, 246. Sangaride, ninfa amata da Ati, 50. Satiri, divinità campestri, 304. Saturnali, feste in onor di Satur
 vittima della gelosia di Giunone, 147-148. Senocrate, 670. Serapide, divinità Egiziana, 705. Vedi Osiride. Sette Savi (i) della
Sileno, balio di Bacco, 149, 150. Silenzio. Vedi Arpocrate. Silvano, divinità campestre, 302. Simoenta, fiume, 520. Sinnide. Ve
2. Simoenta, fiume, 520. Sinnide. Vedi Cercione. Sinone, 606. Sirene, divinità marittime, 196 ; — loro perfidi artifizj, 197 ; —
. Sua metamorfosi, 299. Sisifo. Suo delitto e suo gastigo, 245. Siva, divinità indiana, 721. Sogni, figli del Sonno, 241. Sole.
igli del Sonno, 241. Sole. Vedi Apollo. Solone, filosofo, 122. Sonno, divinità allegorica, 240. Speranza, divinità allegorica, 3
lo. Solone, filosofo, 122. Sonno, divinità allegorica, 240. Speranza, divinità allegorica, 349. Spio, una delle Nereidi, 316. St
275. Tantalo. Oltraggia gli Dei, 250 ; — suo gastigo, 251. Taranete, divinità gallica, 732. Tartaro. Vedi Inferno. Taumante, 93
9. Tellus, nome di Cibele, 41. Temi, Dea della giustizia, 337. Tempo, divinità allegorica. Vedi Saturno, 27 Tenaro. Vedi Tartaro
Saturno, 27 Tenaro. Vedi Tartaro. Tereo. Sue avventure, 635. Termine, divinità campestre, 308. Termodonte, fiume, 432. Terpandro
Achille, 320. Teucro, figlio di Telamone e d’ Esione, 229. Teutatète, divinità gallica, 727. Tideo, eroe greco, 506. Tieste, fig
zza, 600. Venti, 651, 652. Vergine, segno dello Zodiaco, 682. Verità, divinità allegorica, 350. Vertunno, Dio delle stagioni, 31
46. Via Lattea, 366. Vialis, soprannome di Mercurio, 168. Vigilanza, divinità allegorica, 347 3°. Virtù, divinità allegorica, 3
nome di Mercurio, 168. Vigilanza, divinità allegorica, 347 3°. Virtù, divinità allegorica, 351. Visnù, divinità indiana, 722 e
divinità allegorica, 347 3°. Virtù, divinità allegorica, 351. Visnù, divinità indiana, 722 e seg. Vittoria, divinità allegoric
nità allegorica, 351. Visnù, divinità indiana, 722 e seg. Vittoria, divinità allegorica, 348. Vitzliputzli, 744. Vulcano, Dio
2 (1874) Ristretto analitico del dizionario della favola. Volume I pp. -332
luppo armonico delle potenze fisiche e morali : il culto comune delle divinità nazionali ; le istituzioni religiose e politiche 
statrice del tempo, e che altra volta furono destinati al culto delle divinità pagane, ed ora lo sono all’adorazione dei santi,
chiuda nelle mitologiche tradizioni, emergenti da così alto numero di divinità . Similmente è chiaro che non bisogna cercare, nel
ntifica dei tempi della favola, noi scorgiamo che assai di sovente la divinità non è rappresentata da una figura umana, ma spess
zza d’immagini, nella creazione quotidianamente ripetuta d’idoli e di divinità , si arrestò solamente alla Grecia. Ben presto, e
di contagio, tutta la natura si trovò rappresentata in un insieme di divinità simboliche, parenti, amiche, rivali come gli elem
alle allegor e religiose, per mezzo delle quali si attribuivano alle divinità del culto pagano, sentimenti e passioni umane. Co
di racconti, di fatti, di avvenimenti, onde è tessuta la storia delle divinità pagane, le quali non dissimilmente dagli uomini s
leste volontà degli Dei ? Perchè l’anima dell’uomo si elevi fino alla divinità , ha bisogno di appoggiarsi a prattiche esterne e
tali che tessono il filo della vita umana. Parche. — Nome delle tre divinità che presiedevano alla vita e alla morte. Erano tr
i derubati a quel re della Tracia. 14. Abellion o Abellione. — Antica divinità dei Galli. È credenza di molti chiari scrittori c
ome un amleto divino e soprannaturale, ed adorata anche essa come una divinità . 22. Abracax o Abraxas. — Divinità singolare che
. 72. Acli. — Al dire di molti autori Greci era questo il nome di una divinità esistente prima del caos, e dalla quale tutti gli
li Egiziano, avea spinto quel popolo a farne una delle sue principali divinità . Non minore era la venerazione che gli antichi Pe
— Questa parola significa vino puro. Gli Ateniesi ne aveano fatto una divinità . 84. Acratoforo. — Al dire di Varrone era questo
e il suo nome. 113. Adoneo. — Era questo un soprannome dato a diverse divinità e particolarmente a Giove, a Bacco ed a Plutone.
ittoria. Si chiamava anche Adorea una festa in onore delle principali divinità nella quale si offrivano agli Dei delle focacce d
e, che viene dall’α privativa e da δραω, δαδρασϰω io sono, dinota una divinità a cui nulla impedisce di agire : specie di fatali
one quello di Adulta. 126. Aegocero. — Essendo il Dio Pane posto come divinità fra gli astri, si trasformò da sè medesimo in cap
o nome ai dragoni e agli altri serpenti alati che essi adoravano come divinità . 162. Agathone. — Uno dei figli di Priamo re di T
sta parola che deriva dal verbo latino Ago, venivano designate quelle divinità , che s’invocavano prima d’intraprendere qualche c
nnominata Alcea dalla parola Alce che significa forza. Vi erano delle divinità alle quali si dava complessivamente il nome di De
di Ulisse, sull’adulterio di Marte e Venere. 247. Alcio. — Una delle divinità dei Germani. Si crede comunemente che sotto quest
ee viene dal greco αλιος che significa sole. 285. Alilat. — Una delle divinità degli Arabi, i quali sotto questo nome adoravano
rvali. Vedi Arvale. 325. Ambizione. — Gli antichi ne aveano fatta una divinità speciale. I Romani le aveano innalzati dei templi
colari cerimonie. 333. Amicizia. — Presso i Greci ed i Romani era una divinità figlia della notte e dell’Erebo. Le opinioni degl
 Una delle figlie di Niobe. Era anche così detta una delle principali divinità dei Giapponesi. 338. Amisodar. — Re della Licia.
denza. Secondo Cicerone e Pausania, gli Ateniesi ne avevano fatta una divinità . 366. Anaitide o Anetide. — Era la Diana dei Pers
a dei grandi sacrificii. Discorde è l’opinione dei mitologi su questa divinità  : gli uni vogliono che sia la stessa che la luna 
gli angeli buoni e cattivi della religione Caldea. Esiste fra queste divinità pagane e gli angeli, Cherubini, etc. della Sacra
cri diversi arbori, perchè venivano in special modo consacrati ad una divinità  ; così, per esempio, il mirto ed il lauro a Vener
za e senza piedestallo. 561. Aria. — Gli antichi ne avevano fatto una divinità ch’essi adoravano secondo differenti rapporti sot
terranei del labirinto. 595. Arte. — Gli antichi ne avevano fatta una divinità . Ariano ci rapporta che i Gadarii avevano lo stes
 V. Adad. 666. Atherea o Aetherea. — Soprannome di Pallade e di altre divinità aeree preso dall’origine favolosa del Palladio V.
ebraica vuol dire Signore, e come quel popolo adorava come principale divinità il sole, così è generale opinione dei mitologi ch
ssio, il P. Tomasino e Mons. Huet, emerge dalla simiglianza di Bacco, divinità pagana, e la sacra e biblica figura di Mosè, il l
Britanniche adoravano sotto questo nome il sole, come loro principale divinità . 759. Belbuc e Zeomeeuc. — Presso i Vandali veniv
o. — Gli abitanti della città d’Aquileia avevano una loro particolare divinità adorata sotto questo nome, siccome ne fanno fede
ne e d’Elissa, soprannominata Didone. Belo era del paro la più grande divinità dei Bibilonesi, i quali le innalzarono un tempio
e fa una bellissima descrizione. 772. Belzebù. — Una delle principali divinità dei Sirii. Nella sacra Bibbia, si dà questo nome
Nel poter de’suoi vezzi ?….. …………… ……… or di terrene Sembianze, o mia divinità , ti cela. Schiller. — Semele Traged. trad. di A.
de posta all’estrema punta della Tebaide, vi era un oracolo di questa divinità , che rispondeva per mezzo di alcuni biglietti sug
tempio di qualche importanza che non avesse un bosco consacrato alla divinità che vi si adorava. Presso i primitivi popoli dell
dire avvenimenti prosperi o felici ; i Pagani ne avevano fatto delle divinità . 847. Buono. — Si dava questo semplice nome al bu
Osiride sacrificio di umane vittime, cosicchè le are di questa truce divinità , grondavano sempre di sangue. 854. Bute. — Città
isce la invenzione delle armature d’acciajo. 915. Camela-Dea. — Ossia divinità del matrimonio ; veniva invocata dalle giovanette
s’offeriva. 940. Canope. — Era questo il nome di una delle più famose divinità degli Egiziani. I sacerdoti di essa erano tenuti
i nell’ Arcipelago ; perlochè, dopo la morte, furono considerati come divinità favorevoli ai nocchieri. La tradizione favolosa r
no ad ogni più turpe deboscia. 1061. Cercopiteca. — Nome di una delle divinità degli Egiziani : si crede comunemente che fosse l
dal colore del mare di cui era Dio. Similmente si denotavano tutte le divinità marittime col nome complessivo di Dei Cerulei. 10
159. Cladea. — Fiume dell’Elide che veniva adorato dai greci come una divinità . 1160. Cladeo. — Uno degli eroi della Grecia. Pau
augurio. 1170. Clemenza. — Di questa virtù avevano i pagani fatta una divinità  ; e, secondo asserisce Plutarco, dopo la morte di
Tebaide, per un lungo elasso di tempo, non ebbero se non questa sola divinità immortale, e non riconobbero alcuna divinità, che
bbero se non questa sola divinità immortale, e non riconobbero alcuna divinità , che fosse sottomessa alla legge inevitabile dell
premo. 1205. Cnufi. — V. Cnef. 1206. Coalemo. — Nome che si dava alla divinità della imprudenza. 1207. Cobali. — Dalla parola gr
to rettile per essere senza lingua era ritenuto come il simbolo della divinità . Presso gli Egizii che adoravano il coccodrillo,
o carne, ritenendo che sarebbe stato lo stesso che cibarsi delle loro divinità . Anche presso gli Assiri era grande la venerazion
latina consevo consevi, io semino, si dava codesto soprannome ad Ope, divinità tutelare delle campagne, la cui festa si celebrav
Bali. Gli Ateniesi ereditarono dalla Tracia il culto di questa turpe divinità . La cronaca narra che Alcibiade si fosse fatto in
sotto la denominazione di Cumana. 1329. Cunia. — Detta anche Cunina : divinità tutelare dei fanciulli poppanti. 1330. Cupavo. — 
a ricorda che i Geti e i Traci lo venerarono particolarmente come una divinità . 1359. Dardalo. — Figlio di Giove e di Elettra, f
e, Diana e Venere. Queste dee venivano comprese nella categoria delle divinità dette dagli scrittori della favola, dii maiorum g
o a lungo. 1375. Dee Madri — Con questo nome venivano dinotate quelle divinità che presiedevano alla campagna ed ai prodotti del
tempi del paganesimo ed è stato il più diffuso ed universale. Queste divinità avevano nella città d’Anguia, nella Licia, un tem
Del. — Esseri sovrumani del culto religioso dei pagani. L’idea della divinità è così naturale agli uomini, è così profondamente
e loro passioni, delle quali essi non esitarono a crearsi altrettante divinità . Egli è perciò che il numero di queste era prodig
re della nostra opera, noi abbiamo dato un’idea generale delle pagane divinità , ci faremo più partitamente a parlare di tutte le
lle armi. Dei pubblici. Si dava questo nome collettivo a quelle divinità , il culto delle quali era stabilito e riconosciut
, Minosse e Radamanto. Oltre a tutti questi nomi e classificazioni di divinità vi erano ancora altre denominazioni generali come
lli la cui origine si perde nella notte dei tempi, non avessero altre divinità che uomini deificati. Diodoro Siculo afferma che
o delle domestiche pareti gli onori e la venerazione dovuta solo alla divinità . Dal seno della famiglia codeste dolorose cerimon
ra città, quindi in tutta la contrada, ed è in questo modo che di una divinità particolare ad una famiglia, si viene a formare u
e di una divinità particolare ad una famiglia, si viene a formare una divinità riconosciuta ed adorata da tutti. Così e non altr
mporanei, così Urano e Saturno furono considerati come le più antiche divinità deI paganesimo. Dopo la Deificazione dei re, la p
zati dei templi, offerti dei sacrifizii, e resi tutti gli onori della divinità . Al dire del cennato scrittore, la cerimonia dell
che facevano allora come han fatto in ogni età, osceno mercato della divinità , facendola servire ai loro privati interessi. Del
, genio e εώργων, che presiede alla terra : si dava codesto nome alla divinità o genio della terra, il quale, secondo la tradizi
grosso albero, che poi veniva piantato di contro al tempio di quelle divinità  ; dalle parole greche Δειδρὀν, albero, e φορω, io
creduto che fosse stata cangiata in pesce. Gli Assiri a doravano una divinità sotto la figura di una donna, che dalla cintura i
a Semiramide, regina di Babilonia, la quale annoverò sua madre fra le divinità , e le consacrò un tempio. 1420. Derelle ed Albion
quale sono rinchiuse le sorti degli uomini. I decreti di questa cieca divinità , regolatrice di tutte le cose, con un potere asso
— Dalla parola latina deverrere, scopare, veniva così chiamata quella divinità , che presso il culto pagano dei romani, presiedev
Appena nasceva un figlio si ripuliva tutta la casa in onore di questa divinità , onde renderla favorevole al neonato. 1426. Dedia
re seguita da una muta di cani. I Satiri, le Driadi, e tutte le altre divinità secondarie, celebravano continue feste in suo ono
 I poeti dell’antichità ed i cronisti della favola, distribuiscono la divinità fra tutti gli esseri animati ed inanimati ; possi
musico, il secondo è manovale ; infine presso i pagani, l’idea della divinità è collegata a configurazione ed immagini così bas
vano gli strumenti musicali di Giove, di Diana, di Apollo, e di altre divinità che si credeva abitassero sovente sopra la terra.
ivano designati con questo nome. Gli antichi veneravano diverse altre divinità a cui davano questo nome, e che si credeva proteg
ittina, l’invenzione delle reti da caccia. 1482. Dius-Fidio. — Antica divinità dei Sabini, il culto della quale passò a Roma poc
gli antichi era così frequente l’uso di prestar giuramento per questa divinità . Taluni scrittori dissero che Fidio fosse uno dei
. Divipoti. — Dei che i Samotraci chiamavano Theedinates, vale a dire divinità possenti. Ve ne erano due il Cielo e la Terra, o
ano comandati da Pirro. 1494. Dolore. — I pagani ne avevano fatto una divinità , e lo scrittore Igino lo fa essere figliuolo dell
eti si sono sovente serviti del nome Dori, proprio di una particolare divinità marittima, per indicare il mare istesso. Virgilio
l dire di Macrobio si dava anche comunemente il nome di Iano a questa divinità , ritenuta come simbolo del mondo che gira sempre.
del corpo. Comunemente veniva riguardata come sorella della dea Ope, divinità favorevole ai cacciatori. È opinione di varii acc
d Apollo, delle ecatombi, veniva dato cotesto soprannome a quelle due divinità . 1536. Ecatonchiri. — Dalle due parole greche Εϰϰ
dia onde disunirli, e ben presto il triste potere di questa terribile divinità , si fece sentire. Essendo un giorno Politecno and
enuta nella città di Ecbatana, l’imperadore lo fece annoverare fra le divinità . Coll’andar del tempo gli vennero innalzati dei t
e che lo stesso Alessandro fu uno dei seguaci più caldi della novella divinità . 1566. Efestrie. — Venivano così chiamate le fest
Ateniesi per onorare Teseo, loro liberatore, annoverarono Egeo fra le divinità marittime, e lo dichiararono figlio di Nettuno. M
ominato perchè aveva le gambe e i piedi di capra, come quasi tutte le divinità campestri e boscherecce. Taluni scrittori fanno d
stri e boscherecce. Taluni scrittori fanno di Egipane una particolare divinità , figlia di Giove secondo gli uni e di Pane e di E
9. Egipani. — Così venivano col nome collettivo denotate tutte quelle divinità che nel culto religioso dei pagani si credeva abi
nota nella geografia antica sotto il nome di Castabea si adorava una divinità chiamata Emitea. Le veniva attribuito un potere e
n ricchissimi doni. L’opinione della potenza soprannaturale di questa divinità era estesa e divulgata per tutta l’Asia per modo
questo. Tutti i mitologi e cronisti dell’antichità parlano di questa divinità , il cui nome primitivo era Malpadia, e che poi fu
trad. di F. Bellotti. 1665. Empanda. — Si dava cotesto nome a quella divinità sotto la cui protezione si credeva che stessero i
denominati i sacerdoti addetti al servizio di alcune loro particolari divinità . 1670. Encelado. — Il più formidabile fra i Titan
sta celebrata dai Greci allorchè si consacrava un nuovo tempio ad una divinità . 1672. Endeide. — Detta anche Endia o Endeja. Fu
ellico. — Gli abitanti della Spagna adoravano, sotto questo nome, una divinità la quale, insieme ad Ercole, formava la coppia de
. Gli antichi chiamavano Entheus o Entheatus, vale a dire : pieno di divinità , ispirato , ogni persona che predicesse l’avvenir
d un albero, i Rodiani le inalzarono un tempio e l’adorarono come una divinità , alla quale dettero il nome di Entitride, che sig
la stessa denominazione. Gli antichi credevano fermamente che quelle divinità assistessero invisibilmente alla cerimonia. 1727.
Epona. — Era questo il nome che i romani del paganesimo, davano alla divinità protettrice degli asini, siccome chiamarono Ippon
In quasi tutte le scuderie di Roma si trovava il simulacro di queste divinità . 1750. Epopeo. — Dalla ninfa Canace ebbe Nettuno
ra. 1753. Equestre. — Soprannome dato alla Fortuna e col quale questa divinità aveva un tempio a lei edificato nel nono rione di
le corse dei cavalli nel campo Marzio. 1755. Equità. — Veniva questa divinità rappresentata con una spada in una mano ed una bi
popoli di questa nazione che emigrarono in Egitto. Quanto a Melkarth, divinità Fenicia, che assai di sovente viene identificata
si può relegare, come Som, nel numero di quelle locali e particolari divinità , che un cieco spirito di sistema à potuto, per un
Ebe, dea della gioventù, sfolgora di una luce immortale fra le altre divinità . Tali sono almeno i tratti principali della stori
tituì i giuochi olimpici, ed innalzò dodici altari in onore di dodici divinità . La sua prima impresa, dopo di ciò, fu la presa d
i un colore rossiccio. 1795. Ermafrodito. — Gli antichi ne fecero una divinità , figlia di Mercurio detto anche Ermete e di Vener
i Mercurio, fusi insieme. Questa statua aveva gli attributi delle due divinità , cioè una testa di sparviero con un Aquila a fian
ione che il culto superstizioso del pagane imo tributava alle proprie divinità . Seguendo l’opinione di Lucano, il culto che si p
. — Erano queste le differenti denominazioni che i pagani davano alla divinità che presiedeva alla fabbricazione della moneta di
me e più antico dello argento. Anche per l’oro vi era una particolare divinità , e questa è la ragione per la quale si sono ritro
avendo fatto un sacrifizio di dieci tori, avessero invitate tutte le divinità campestri, ma dimenticarono Acheolo ; il quale sd
ichi popoli dell’Oriente si osserva il serpente quale attributo delle divinità adorate come dei della medicina. Da ciò si potreb
cina. Da ciò si potrebbe arguire che tutte codeste numerose e diverse divinità avessero avuto una comune origine ; e che il cuit
rad. di V. Monti. 1832. Eso. — Con questo nome i Galli adoravano una divinità che si suppone fosse il loro dio della guerra. Qu
a loro barbara superstizione fino a svenare sulle are di questa truce divinità , le loro mogli e i loro figliuoli onde rendersela
lontariamente, perdeva i dritti civili e finchè non avesse placato le divinità vendicatrici, non poteva nè accostarsi alle statu
riva l’ara di focacce che il reo inginocchiato offeriva alle sdegnate divinità , pregandole di perdonare al suo misfatto. Si trov
e, figliuoli del Caos. 1852. Eternità — I Romani ne avevano fatto una divinità , alla quale, però, non dedicarono alcun tempio nè
ollo a colpi di frecce. V. Niobe. 1874. Eufrade. — Così aveva nome la divinità che presiedeva ai conviti. In segno di allegria s
, sebbene, presso quei popoli, essa non fosse stata annoverata fra le divinità . Veniva raffigurata sotto le sembianze di una don
di V. Monti. 1880. Eumene. — Gli abitanti di Scio onoravano come una divinità l’eroe Drimaco a cui davano la denominazione di E
sulla sponda del fiume Asopo in Acaja, vi era un tempio eretto ad una divinità chiamata Eunosta. Essendo espressamente vietato a
nomo. — Al dire di Pausania era uno degli dei infernali. Questa truce divinità , secondo la tradizione favolosa, si cibava della
ll’oreo, e seppe le gloriose azioni da lui compiute, l’onorò come una divinità . A tale uopo fece innalzare un altare, e innanzi
erale l’opinione, che Evandro avesse portato in Italia il culto delle divinità greche ; che avesse istituito i sacerdoti Sali, e
anzi alcuni scrittori i quali pretendono che Evandro, fosse la stessa divinità adorata in Italia col nome di Saturno, e che sott
ogo, non attribuendo la credenza religiosa dei pagani alle differenti divinità , il potere d’essere da per ogni dove. In simili o
utile la loro presenza : e quando il pericolo per cui si evocavano le divinità era cessato, si cantavano degli altri inni, speci
to. Consultato nuovamente l’oracolo sul modo di placare l’oltraggiata divinità , si ebbe in risposta che dovevano ricevere Bacco
culto regolare. 1938. Fame. — I pagani mettevano la Fame fra le loro divinità , insieme alle malattie, ai travagli, alla povertà
la preghiera cadevano in una specie di entusiasmo, e inspirate dalla divinità alla quale si erano consacrate, facevano dei gest
, in quello di Serapide, d’Iside e in quasi tutti i tempi delle altre divinità . Del pari che presso di noi, presso gli antichi,
va la risposta dell’oracolo. 1946. Fascino. — Nome particolare di una divinità a cui i romani attribuivano il potere di allontan
Le Vestali avevano il carico particolare di fare i sacrifizi a questa divinità durante le feste romane. 1947. Faside. — Apollo e
di Ercole. Lattanzio nelle sue cronache dell’antichità la pone fra le divinità romane. 1957. Fauna — Si dava questo nome alla mo
chiama Fauni bicornes, perchè a somiglianza dei satiri e di tutte le divinità boscherecce, avevano due piccole corna sulla fron
ente a far fiorire l’agricoltura, fu dopo la morte, annoverato fra le divinità campestri ; e gli furono perfino assegnati degli
ebruo — Discorde è l’opinione degli scrittori della favola, su questa divinità  ; imperocchè, Macrobio, dice che era un dio parti
fettamente a Plutone. 1971. Febbre — I romani avevano ricevuta questa divinità per trasmissione dai primitivi abitatori della Gr
rinascere dalle proprie ceneri. Gli egiziani ne fecero una delle loro divinità , adorandolo sotto la figura di un uccello grande
sfrenata libidine sacerdotale, aveva dalle donne che i ministri della divinità subornavano nei templi e perfino sui gradi ni deg
con solida sicurezza, all’empio e tenebroso potere dei ministri della divinità , per modo che la tradizione mitologica, ci ammaes
2. Figliuoli. — In generale tutti gli dei detti Epidoti e molte altre divinità , di cui parleremo secondo il loro ordine alfabeti
fanciulli e della educazione dei figliuoli. Le principali fra queste divinità erano Opis, Rumina, Levana, Paventia, Carnea, Orb
ano incise le parole Deus Rhenus ; il Paniso era una della principali divinità dei Messeni, i quali gli offerivano ogni anno pub
d altari, ma perfino un oracolo, e finalmente il Tevere era una delle divinità pro tettrici della Roma pagana. Al dire di Esiodo
tre ed ognuno di essi prendeva la sua denominazione individuale dalla divinità a cui era consacrato : così il flamine di Quirino
i Flamini, i quali in questa occasione prendevano oltre al nome della divinità a cui erano consacrati. anche quello dello impera
zione di Roma ; lo che ci dimostra che la dea Flora è una più antiche divinità del paganesimo. Plinio ci parla di una statua di
l popolo di Roma, il quale per ricompensa la mise fra le sue numerose divinità . Fu questa la ragione che fece confonderla spesso
i l’articolo seguente. 2049. Fornace. — I romani ne avevano fatta una divinità ed avevano in suo onore consacrata una pubblica f
o, arbitro fra Giunone e Nettuno, per la contesa surta fra queste due divinità , a chi fosse toccato il regno del paese di Argo.
allora fortemente sdegnato li disseccò tutti. 2051. Fortuna. — Tra le divinità del paganesimo, la Fortuna fu quella che si ebbe
ltari, statue, sacrifizi ed offerte, di quante non ne ebbero le altre divinità dell’ olimpo pagano tutte insieme riunite. A simi
. 2052. Forza. — I pagani ne avevano fatta un’altra delle loro tante divinità , alla quale seguendo la configurazione simbolica
V. Élle. 2057. Fruttessea. — Più comunemente Fruttifera e Fruttifea, divinità che presiedeva alle frutta e che i pagani invocav
nvocavano per ottenere un largo raccolto. 2058. Fulgora. — Nome della divinità che presiedeva ai lampi ed ai luoni ; e che non d
freccia puntuta da ambe le parti. Al dire di Pausania, la principale divinità dell’ antica Seleucia, era il fulmine, che veniva
iva onorato con un culto particolare. Al dire di Servio, fra tutte le divinità del paganesimo solamente Giove, Minerva e Vulcano
i gli accidenti del fumo. V. Capnomanzia. 2061. Fuoco. — Fra tutte le divinità del paganesimo, il Fuoco, fu quella il culto dell
ualificazioni tutte, che si addicono perfettamente a queste terribili divinità , di cui la tradizione mitologica ci fa il più spa
le modi dalle Furie vendicatrici del suo matricidio. Non è strano che divinità cotanto terribili venissero dalla pagana supersti
er un dato spazio di tempo ministro e sacerdote di queste implacabili divinità , secondo che egli stesso asserisce. Tutti coloro
mparire sul teatro, nella sua tragedia intitolata le Eumenidi, queste divinità in tutto il loro spaventevole apparato, e fu tale
 — Nella città di Emesa, nonchè in quella di Eliopoli, si adorava una divinità cosi chiamata, la quale veniva rappresentata sott
ta di raggi. È opinione di molti scrittori dell’antichità, che questa divinità sia la stessa che quella conosciuta sotto la deno
anta Nereidi. 2077. Galeote — La tradizione della favola fa di questa divinità , uno dei principali numeri degli Illei, antichi p
uso domestico di allevare i galli nelle case, di cui i Lari erano le divinità protettrici. Si dava il nome di Gallo al primo s
le Indie ritenuto da quegli abitanti come una delle loro più possenti divinità , e che essi adoravano con un culto particolare. L
e quei popoli tributarono a quest’animale, del quale fecero una delle divinità del loro culto, adorandola assai di sovente sotto
buite. 2098. Genetillidi. — Il solo autore antico che parli di questa divinità è il cronista Pausania, il quale riferisce che ne
one Lucina. Il sacrifizio più comune che i romani offerivano a questa divinità , era un cane : a somiglianza di ciò che praticava
esso i pagani consacrato al Dio Giano, perchè a somiglianza di questa divinità , che aveva due facce, una per l’avvenire l’altra
è non v’era oracolo senza tempio. 2108. Geris o Geride. — Nome di una divinità pagana, che al dire di qualche autore, era la ste
quali al dire di Giulio Cesare nei suoi commentari, non avevano altre divinità che il Sole, la Luna ed il fuoco ossia Apollo, Di
V.jole. 2133. Glardini. — Presso i pagani quattro erano le principali divinità che presiedevano alla cultura dei Giardini, cioè
fizio a Giove, come stipite divino della sua stirpe, e a tutte quelle divinità di cui voleva guadagnarsi il favore come proteitr
lo dell’odio ; e finalmente un avvoltojo che raffigurava l’idea della divinità . Dall’altra parte si vedeva un grosso coccodrillo
n sè la seguente idea : O voi che nascete e morite, riflettete che la divinità odia coloro che sono impuri, sfacciati e temerari
ere la origine di questa favolosa guerra mossa dai Giganti a tutte le divinità dell’Olimpo pagano. Oltre a questi figliuoli dell
alcuna seria conseguenza. 2158. Gioja —  I pagani avevano fra le loro divinità , personificata anche la Gioja, alla quale davano
ze, anche gli oggetti inanimati, innalzandoli sovente al posto di una divinità , dette anche un’immagine palpabile al Giorno, con
. di V. MONTI. i quali furono poi quasi tutti posti nel numero delle divinità pagane. Europa lo rese padre di Radamanto e di Mi
offerte la farina ed il sale, mentre sulle are di questa onnipossente divinità , ove mai non venivano svenate vittime umane, bruc
la parte inferiore ricoperta d’un manto, alludeva ad esser la suprema divinità , nascosta agli occhi di questo basso mondo : il f
orecchie, volendo con simile configurazione ricordare che la suprema divinità non doveva ascoltare alcuno in particolare, ma ac
vvero del Cielo, lo chiamarono Giove, e ne fecero la prima delle loro divinità . Le cronache dei tempi favolosi ci ammaestrano pe
rse la ragione che fece ritenere questi tre fratelli come altrettante divinità onnipotenti, ed esclusivamente indipendenti l’una
ns pater. 2162. Gioventù — Presso i pagani della Grecia, due erano le divinità che presiedevano alla giovanezza, cioè : Ebe ed O
esso i pagani consacrato a Mercurio, il quale ne era in pari tempo la divinità tutelare. Secondo riferisce lo scrittore Ausonio,
ecc. Siccome nel culto dei pagani, essi attribuivano a tutte le loro divinità un qualche speciale incarico ; così le cronache m
ttori, che presso i pagani tutte le primitive statue delle differenti divinità altro non erano se non delle pietre informi ; e c
ne, suo uccello favorito, che non si dà come attributo a nessun’altra divinità . Anche il papero e lo sparviere erano gli uccelli
uesta pubblica solennità se non dopo aver offerto dei sacrifizii alla divinità in onore della quale veniva celebrata, e svenate
ndo punire di morte chi ricusava di farlo. 2178. Giustizia — A questa divinità i greci davano il nome proprio di Astrea, ed i ro
ale ; il quale in premio dei favori ricevuti da lei, l’innalzò fra le divinità , e le dette la presidenza sugli stagni e sui picc
verginale. Al dire di Varrone, Giuturna era anche il nome di un’altra divinità , che i romani invocava no particolarmente quando
ordia, non essendo possibile che si fosse adorata questa mite e soave divinità da un popolo che assisteva con tanta passione ad
l della tradizione, la dea Teti e l’Oceano lo misero nel numero delle divinità marine. In ordine distendo i pesci presi Sovress
ne di tutti gli uomini. 2201. Grazie — Fra l’estesissimo numero delle divinità pagane, non ve n’era alcuna che come queste tre s
inò tacessero i suoni di che era costume accompagnare le offerte alla divinità  ; e poscia ordinò si seguitasse il sacrifizio. Da
ava la superstiziosa venerazione, che i pagani avevano per queste tre divinità  ; imperocchè essi a render loro maggior tributo d
insieme nel corpo del Grifone, esprimevano il concetto più alto della divinità , vera forza della terra e dell’aria. Vi sono per
dio dagli stessi popoli che l’avevano collocato nel numero delle loro divinità . Ciò nonostante il nome di Hafedà si seguitò a da
le si riunivano, oltre la propria configurazione, quella di altre due divinità o genii, chiamati Siva e Visnù. Secondo la tradiz
ità o genii, chiamati Siva e Visnù. Secondo la tradizione, queste tre divinità , informantesi in una sola, erano state da princip
l sole fino a mezzodi. Nei libri Zendi, Havan viene indicato come una divinità femmina, col sóprannome di Benefattrice delle str
’albero Hum. 2217. Heja. — Presso i Samojedi si dava questo nome alla divinità che rappresentava il dio supremo : era lo stesso
o a questo volatile, gli onori divini, adorandolo come una delle loro divinità , con un culto particolare, forse in ringraziament
che cammina sulle vestigia altrui ; e si dava dai pagani a queste due divinità ritenendosi fermamente che esse seguitassero le t
dell’antichità, che il nome d’Idea si dava più particolarmente ad una divinità protettrice e madre delle arti. 2237. Idei. — Rif
no per adorare, con le mani levate verso il cielo, questa loro strana divinità . Con tale cerimonia il culto egiziano rendeva gra
Ifigenia fosse stata trasportata nel cielo, e posta nel numero delle divinità . …. Ed ecco all’improvviso apparve Gran prodigio
nando che in sua vece si fosse sacrificato, sull’altare della cruenta divinità , una cerva bianca. Ifigenia in Tauride, è un’altr
ra imposto d’iniziare le vittime umane, che doveano sacrificarsi alla divinità del luogo, e di prepararle al sacrifizio ; mentre
a e la rese madre dei satiri. 2257. Igiea. — I greci adoravano questa divinità come dea della buona salute, e la facevano figlia
Imprecazioni. — In latino dirœ. Era questa la denominazione di alcune divinità , che presso i pagani eran ritenute come le vendic
epolcri. 2275. Impudenza. — Anche di questa avevano i greci fatta una divinità e le aveano consacrato un altare ed un uccello, p
fra Nettuno e Giunone surse una contesa, pretendendo ognuna di queste divinità di avere la supremazia sul regno di Argo. A giudi
ioni degl’Indovini. 2283. Indulgenza. — I pagani ne avevano fatta una divinità , e la rappresentavano sotto lo aspetto di una don
sero che a far cessare il flagello, bisognava immolare sull’ara della divinità , Elle e Frisso. Questi però si sottrassero, con u
a in premio delle sofferte persecuzioni sarebbe stata cangiata in una divinità marittima, che i romani avrebbero adorata sotto i
alle preghiere di Venere, ricevè Ino e il figliuolo Melicerta fra le divinità secondaire del suo regno. V. Leucotoe e Matuta. 2
verbo latino intercidere, i romani davano questa denominazione, alla divinità che presiedeva a tutti i lavori che si facevano c
ichità non fanno menzione, nè di altari, nè di statue erette a questa divinità  ; e solo alcuni autori come Luciano ed Ovidio, ci
i erano adorni di un gran numero di statue, rappresentanti le diverse divinità . Nel famoso Ipetro, ove si adorava la Giunone di
arte, il quale con Minerva e Nettuno formavano la triade delle pagane divinità particolarmente designate dagli antichi col nome
icolare dei cavalli di Nettuno e che erano anche assegnati alle altre divinità del mare. Sebbene l’esistenza degl’Ippocampi sia
dire del citato scrittore, i greci dettero alle loro due più antiche divinità . La parola Ipsisto deriva dalie parole greche ῦπο
nunzio della morte di lui, si precipitò in uno stagno e ne divenne la divinità tutelare. 2325. Iride. — È questo il nome che Esi
e avevano, nome Ocipeta ed Ello. Iride era similmente chiamata quella divinità dei pagani, che essi ritenevano come la messagger
nferno nell’ Olimpo. La Iride pagana dev’ essere considerata come una divinità puramente fisica, la cui idea configurata può rit
arleremo a suo tempo. 2328. Irminsul. — La più antica e la più famosa divinità del culto religioso dei popoli sassoni. È opinion
ano finalmente il capo completamente raso. 2335. Iside. — La maggiore divinità del culto religioso degli Egiziani. Discordi e co
n Plutone dio delle ricchezze. Con questa unione allegorica delle due divinità , i pagani volevano alludere alla prudenza ed alla
ttono un ente supremo, come capo di tutti i Kamis. I templi di queste divinità , alle quali, con vocabolo proprio, si dà il nome
, sta in quei templi, quasi a voler significare che all’ occhio della divinità sono palesi tutte le macchie dell’ anima, come lo
rle e di pietre preziose ornano il collo, il petto e le braccia della divinità  ; un fiore gli adorna il capo ; mentre ai suoi pi
’Irlanda, fino al punto di essere innalzati agl’onori immortali della divinità . La tradizione mitologica irlandese narra, che il
che presiede al giorno in cui succede il novilunio. Kurù è una delle divinità alla quale i Bramani debbono, per legge della lor
ande venerazione per i laghi, che essi consideravano come altrettante divinità  ; ritenendo che in essi avessero stanza i numi. P
ago era quello di Tolosa, nel quale essi gettavano, come omaggio alla divinità , la più ricca parte del bottino tolto ai nemici,
ome di Lamia-Venere. Lamia ed Aussesia erano finalmente i nomi di due divinità venerate particolarmente in Trezene ed in Epidaur
o la figura di una lancia, prima di aver dato al simulacro delle loro divinità , la figura umana. Questa costumanza i romani l’av
. Grandissima era la venerazione che i pagani avevano per queste loro divinità tutelari ; sebbene le cronache dell’antichità ci
che avevano la cura speciale di allontanare i nemici. Fra le maggiori divinità del paganesimo, ve n’erano alcune che facevano pa
esse le strade sotto la sua speciale protezione. Infine, tutti quelle divinità che i pagani sceglievano come protettrici sia d’u
In considerazione d’esser stata Latona madre di due fra le più grandi divinità dell’ Olimpo, fu ella stessa annoverata fra le de
giorni, in nome ed a spesa della repubbblica, si dava alle principali divinità , ed in uno dei loro templi, credendosi che gli de
va celebraré una festa con uno splendido convito, offerendolo a sette divinità . Almeno così ci ammestra Tito Livio, nella åõå St
o Massimo, ricorda di un Lettisternio, celebrato in onore di tre sole divinità , cioè, Giove, Giunone e Mercurio ; aggiungendo la
lungo due, e sul quale stavano ancora sedute le statue di quelle due divinità . 2482. Levana. — Divinità tutelare dei bambini, i
gli dei dettero il nome di Leucotoe, quando essa fu annoverata fra le divinità marittime. Nella città di Corinto ella aveva un m
acravano i giuochi della infanzia. Plauto chiama dea Lubentina quella divinità che permetteva di fare tutto ciò che piaceva. 249
l nome di Eleuteria. I romani però, presso i quali il culto di questa divinità era molto più celebre che in Grecia, ritenevano c
limen, si dava la denominazione anche femminile di Limentina a quella divinità che presiedeva alla custodia delle porte. 2533. L
Apollo ; e si sono anche recentemente trovate delle statue di quelle divinità , con quel fiore nelle mani. Un altro fiore di Lot
vista fisica, quanto alla loro mente, fossero le principali e supreme divinità , e che avessero diritio al rispetto ed alla relig
ignoranza, non sapeano rendersi esatta ragione, l’adorarono come una divinità suprema e le offerirono voti, preghiere e sacrifi
i più accreditati autori del paganesimo ; asserisce anzi che tutte le divinità degli antichi venissero in certo modo compendiate
tributarono al Sole ed alla Luna. Secondo quello scrittore, tutte le divinità maschili erano come capitanate e presiedute dal S
le. Esiodo, nelle sue opere sull’antichità pagana, ripete che Fea, la divinità suprema, fu madre della Luna e di tutti gli altri
pagani, nella loro superstizione, attribuivano i due sessi alle loro divinità , personificandole sovente come uomo, e sovente co
ostrare la promiscuità dei due sessi, attribuiti in generale a quella divinità . 2569. Lupa. — Secondo la tradizione popolare dei
luppo armonico delle potenze fisiche e morali : il culto comune delle divinità nazionali ; le istituzioni religiose e politiche 
stretto analitico, lettera A Anteo. art. N. 262. 42. APt. — Celebre divinità degli Egiziani. Api o Apio, in lingua latina vuol
o ristretto. lettera D. articolo 924. 55. Parche. — Nome delle tre divinità che presiedevano alla vita e alla morte. Erano tr
3 (1831) Mitologia ad uso della gioventù pp. -
er la lira e cantarono cogli armoniosi suoni di lei l’esistenza della divinità , i suoi beneficii verso gli uomini, la necessità
confonde Vesta Prisca o Tetture con Cibele sua figlia. Da queste due divinità trassero origine l’Acheronte fiume infernale, i C
no. Il nostro globo ed un altro pianeta portano il nome di queste due divinità . Titano a Saturno A Titano, maggiore dei f
portatolo in cielo lo creò suo coppiere in vece di Ebe. Giove era la divinità dei pagani che lo riguardavano come il padrone as
ai parti delle donne, e sotto quello di Pronuba ai matrimoni. Era la divinità delle donne costumate, e quelle di cattiva vita n
re. I mitologi ed i poeti però non s’accordano su la storia di questa divinità che confondono con Cibele. Da questa Dea ha preso
popolo di cui fece orribili stragi. Placato in fine Giove ridonò la divinità ad Apollo e lo richiamò in cielo. Pretendono alcu
di essi però è il figlio di Giove e di Maia figlia d’Atlante. Nessuna divinità ha avuto maggiori occupazioni di Mercurio. Interp
t’ultima che sapeva essere incinta e dopo avere mosso dei dubbi su la divinità del suo amante le mise in animo un’ardente brama
viventi per popolarne il suo regno. Questo Dio non ebbe posterità. La divinità e la potenza di Plutone non poterono metterlo in
Roma. Sono i Romani che l’avevano messo nel numero delle dodici prime divinità . Si denominava Giove infernale, Dite ed Orco ; be
inviolabile, e se vi mancassero rimanessero per cent’anni privi della divinità . Le acque di Stige erano infette, ed in esse si p
hi vivaci, con sembiante maestoso, benchè severo, coll’impronta della divinità nell’aspetto, con folta e canuta barba, con un os
salvarono il nome di lui dall’oblio e lo rendettero immortale. Tra le divinità infernali si annoverava Nenia la Dea protettrice
deità, per la quale Giove aveva più riguardi che per qualunque altra divinità , poichè ella ha in mano, per così dire, il destin
verno, da altri di Giove e di Temi. Gli antichi credevano che queste divinità presiedessero alla vita ed alla morte ed erano ri
l’inflessibilità della terza impediva loro di variare. In queste tre divinità tutto era emblematico e tutto aveva relazione all
re di piacere ad esse. È forse questa la ragione per cui fra tutte le divinità furon esse le sole che vissero in un’amicizia ed
re lagrime e non vollero più rimanere nel campo greco. Le Furie erano divinità infernali, immaginate come ministre della vendett
gera allorchè trattavasi di trarre qualcuno a morte. Così formidabili divinità si guadagnarono particolari omaggi. Era sì grande
, dicesi che in un convito offerto agli Dei, per far prova della loro divinità diè loro a mangiare il propro figlio Pelope tagli
gli anni nelle campagne una festa chiamata palilia in onore di questa divinità . I contadini avevano in quel giorno tutta la cura
tto il violare. Pretendesi che si debba a Numa l’invenzione di questa divinità come un freno più atto delle leggi a moderare l’a
alati con turcasso, frecce e balteo. Avvi chi per Antero intende una divinità che guarisoe dall’amore. Altri lo fanno nascer da
otte e dall’Erebo, o dall’Inferno e dalla Notte, dipingendolo per una divinità dell’ultimo ordine, e dandogli per compagni l’Ebr
rno d’abbondanza in mano e un dito su la bocca. Si offrivano a questa divinità le lenticchie e le primizie dei legumi ; ma il lo
lla Notte, e che essa lo generasse senza il concorso di nessuna altra divinità . Tutte le divinità dipendevano da lui. Il Cielo,
sa lo generasse senza il concorso di nessuna altra divinità. Tutte le divinità dipendevano da lui. Il Cielo, la Terra, il Mare,
iati o modificati dai voti degli uomini o dalla protezione di qualche divinità . Questi decreti stavano scritti da tutta l’eterni
disputarvi intorno alle loro prerogative, affinchè al cospetto della divinità , ogni asprezza fosse dalle loro discussioni bandi
ia La Vittoria fu personificata dai Greci che ne fecero anche una divinità . La vogliono alcuni figlia di Stige e della Terra
ministra della Giustizia e la Dea della vendetta. Questa formidabile divinità dall’alto dei cieli, assorta in un’arcana eternit
rano severi, ma giusti, e niuno potea sottrarsi ai suoi colpi. Questa divinità sovrana dei mortali, giudice delle segrete opinio
enti, portando iu capo una corona di corna di cervo. Questa sì temuta divinità , riguardata da molti come solare potenza, estende
d il suo culto erasi dovunque sparso. Riconoscono alcuni mitologi due divinità sotto il nome di Nemese figlie dell’Erebo e della
imase sulla terra e nel Tartaro per punizione de’ malvagi. Queste due divinità , invocate principalmente nei trattati di pace, as
da qualche periglio. Pare nondimeno che Teti altro non fosse che una divinità puramente fisica : chiamavasi essa anche col grec
ghi della Grecia e della Tracia. Ne avevano anche in comune con altre divinità come Mercurio, Amore e le Muse. Si rinvenivano ov
Grazie. Erano invocate a tavola come le Muse, e giuravasi per la loro divinità . Pausania ammette una quarta Grazia che è la Pers
maritata contanto si addicono. Urania e Bacco erano le due più grandi divinità degli Arabi. Parlando della statua di Venere Uran
rato dei castighi, mettendo le foreste sotto la protezione di amabili divinità , molto adattate ad allontanare dalle piantagioni
no tratti quasi tutti dalla lingua greca e ben convengono a marittine divinità , poichè esprimono i fiumi, i flutti, le onde, le
ini scherzando. D’ordinario vengono rappresentate come compagne delle divinità marine, e adagiate sopra Delfini o altri mostri o
sommamente gelose. Le Nereidi avevano dei boschi sacri come le grandi divinità , e degli altari, specialmente su le rive del mare
ceanidi, Le Nereidi, Teti, l’Oceano e Nettuno e tutte le altre marine divinità erano onorate con un culto il quale consisteva in
un porco, ma il toro era però l’animale che più comunemente a quelle divinità veniva immolato. Quando il sacrificio aveva luogo
i del latte, dei fiori e dei frutti, ma non erano se non se campestri divinità il culto delle quali non si estendeva sino alle c
de s’addice all’abbigliamento delle Naiadi, come a quello di tutte le divinità marine ed ai fiumi. Le Limniadi erano le ninfe ch
almare i flutti e di far cessare le tempeste. La maggior parte delle divinità dei mari di second’ordine si dicono Tritoni e si
alvagi dei mali reali, e si distinguevano col nome di Larve. Altre divinità degli antichi Presso i Romani molte cose camp
ggio ebbe felicissimi principii. Cadmo si vedeva genero di due grandi divinità e amato del pari che rispettato da’suoi sudditi ;
n Atene ch’essi avevano salvato dal saccheggio. Erano riguardati come divinità favorevoli ai navigatori. I Romani fabbricarono i
ando il doloe e commovente suono della sua voce, dilettò le infernali divinità , e sospese i tormenti delle colpevoli ombre. Tan
ne. Prima di sciogliere le vele, Giasone offrì un sacrifizio a quelle divinità della cui assistenza credeva poter abbisognare ne
come si è già detto, dato in pasto agli Dei per far prova della loro divinità e da essi risuscitato ebbe una spalla d’avorio in
zo degli Oracoli credeva l’uomo di avere un immediato commercio colla divinità . Il desiderio sempre vivo e sempre inutile di con
lo di tre, venne portato sino a dieci. Solevano i Romani offrine alle divinità i primi frutti che raccoglievano dalla terra in s
arle, di distribuirle al popolo e di servirsene pei banchetti a certe divinità consacrati. Quest’incarico fu affidato agli Epulo
chi. Presso i Romani celebravansi dei giuochi non solo in onore delle divinità abitatrici del cielo, ma eziandio di quelle che r
sone. 348. Colonne d’Ercole (le). V. Ercole. 299. Como. 163. V. Altre divinità , ecc. 278. Condannati celebri del Tartaro. 103. C
. G Galatea. V. Nereidi. 249. Ganimede. V. Giove. 17. Genio. V. Altre divinità , ecc. 277. Gerione. V. Ercole. 290. Giacinto. V.
e. V. Bellerofonte. 367. Giocasta. V. Edipo. 390. Giove. 14. V. Altre divinità , ecc. 277. Ercole. 293. Oracoli. 430. — Ammone. 1
itolino. 18. Giuliano. V. Libri Sibillini. 440. Giunone. 20. V. Altre divinità , ecc. 277. Ercole. 282. Paride. 414 e seg. — Infe
vana. 278. Libero. V. Bacco. 62. Libitina. V. Plutone, ecc. 92. Altre divinità , ecc. 279. Liceo, monte. V. Pane. 115. Lico. V. A
enalo, monte. V. Pane, ecc. 115. Menelao. 406. Mercurio. 55. V. Altre divinità , ecc. 278. Meti. V. Giove. 16. Mida. V. Bacco. 66
ordio. 387. Mineidi. V. Bacco. 65. Minerva. 29. V. Aracne. 253. Altre divinità , ecc. 278. Paride. 414. Minosse, giudice infernal
). 188. Nemesi. 187. Nenia. V. Inferno (descrizione dell’). 92. Altre divinità , ecc. 279. Neo. V. Atalanta. 376. Nereidi, ninfe.
4 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — III. Classazione generale delle Divinità pagane e Genealogia degli Dei superiori » pp. 15-19
le religioni idolatre, che prima si diedero diversi nomi a una stessa divinità secondo i suoi diversi attributi, o poi questi di
i a loro attribuiti furon considerati come rappresentanti altrettante divinità . Tal’altra volta poi di più divinità se ne fece u
come rappresentanti altrettante divinità. Tal’altra volta poi di più divinità se ne fece una sola, amalgamando in essa tutti gl
mondo, e poi perchè frequentemente i poeti, invece di rammentare una divinità col suo nome principale e più conosciuto, fanno u
di un vocabolo derivato o composto dal nome del padre di quella data divinità . Il Dio Urano è lo stipite delle divine famiglie
i in gran numero, tra i quali qui noteremo soltanto quelli che furono divinità di prim’ordine, cioè Apollo, Diana, Mercurio e Ba
certamente recar maraviglia che la Natura non sia considerata tra le divinità di prim’ordine. Ed io aggiungerò che raramente tr
rciò conosciuti ancora dagli antichi, diedero questi il nome di sette divinità del primo ordine, cioè la Luna, Mercurio, Venere,
ossia Plutone, Bacco e il Genio ; e poi ricorsero anche ai nomi delle divinità secondarie o inferiori ; e ora a quei pianeti che
utte le diverse e più disparate opinioni degli autori antichi), molte divinità dello stesso nome, distinte col numero d’ordine,
5 (1855) Della interpretazione de’ miti e simboli eterodossi per lo intendimento della mitologia pp. 3-62
mitico perdendo di tempo in tempo il’ suo significato primitivo, pone divinità enimmatiche invese di simboli e di emblemi. Ancor
di Giove, di Cibele e di Nettuno, che furono poscia creduti come tre divinità , altro non intendevasi che il cielo, la terra ed
misteri egulmente ingannevoli ed empii, ed introdussero nel mondo una divinità corporale, che tutto lo informasse, quale anima g
i, delle stelle e delle costellazioni. Per questo taluni delle dodici divinità maggiori fecero dodici periodi di tempi corrispon
, che con un’antico emanatismo volevano uscita dal seno della istessa divinità , anima variante di forme allo infinito, secondo i
e e darne fuori una iconologia, ce la presentano sotto il tipo di una divinità allegorica, figlia del Sonno e della Notte, con u
etrazione tolta dalla Scienza Nuova del Vico. 29. Marte — come questa divinità nacque in mente degli Egizii. 30. Vulcano — è una
no insidie a’pesci, o perchè è molto adatto a muover la terra. Questa divinità nacque in mente de’poeti come un’universale fanta
el gran campo delle opinioni degli scrittori, che parlarono di questa divinità , può darsi una duplice interpetrazione, che in tu
nozioni intorno a questo nume. « Si fantasticò, ei dice(1), la quarta divinità , che fu Apollo, appreso per Dio della luce civile
erudizione. « Fantasticarono, ei dice(1), i poeti croici la undecima divinità maggiore, che fu Mercurio, il quale porta ai fomo
vazione de’pianeti e de’pretesi loro influssi, personificando per una divinità il pianeta che chiamasi Marte, trassero dalle pro
to pianeta, che va sempre torbido e rossastro, caratteristiche per la divinità che ne immaginarono, onde lo dissero Dio della gu
toica potrà dirsi non meno, che gli antichi si avessero creata questa divinità , onde prestare un culto a questa loro anima del m
il secondo de’divini caratteri dopo quello di Giove, Giunone seconda divinità delle genti, dette maggiori : la quale è di Giove
ci, dice lo scrittore della Scienza Nuova (5), immaginarono la decima divinità delle genti, Minerva, e la finsero nascere con la
a da Orazio Diva Triformis, perciocchè ella era considerata, come una divinità celeste, onde confondevasi con Febe, ossia con la
ità celeste, onde confondevasi con Febe, ossia con la Luna ; come una divinità della terra, e chiamavasi Diana ; come una divini
a Luna ; come una divinità della terra, e chiamavasi Diana ; come una divinità infernale e portava il nome di Ecate e Proserpina
iva riconosciuta come la Dea del fuoco. Da’greci fu immeginata questa divinità , onde personificare il fuoco di tanto utile all’u
tal modo conglobata vien posta. Si credeva esser la prima e l’ultima divinità , simbolica proprio della terra, perocchè tutte le
ed altari simbolici innalzati a Giano. 70. Pane, simbolica di questa divinità boschereccia, e sua interpetrazione. 71. Conchius
are, perciocchè Ercole non andava disgiunto nel culto da tutte queste divinità . Ne’suoi tempii ancora si alimentava il gallo, uc
ù antico Genio, che si a stato consacrato da’ Romani, come loro prima divinità tutelare, il eulto del quale fu da loro unito a q
ebbe morto siffatta Sfinge — Edipo lo uccise. 70. Pane — Pane era una divinità boschereccia, e rappresentavasi nella parte super
6 (1880) Lezioni di mitologia
; e lusingar volendo ad un tempo la popolare ambizione, recarono alle divinità l’origine delle nazioni per essi ordinate. Quindi
e nostre ricerche. Questo esame ci porgerà l’occasione di dividere le divinità pagane in due classi: maggiori, e minori. Sarà mi
ite le favole teologiche ed istoriche, tralasciassi di parlarvi delle divinità adorate da quelle nazioni che barbare furono dai
sseri astratti, come la Virtù, la Costanza, la Ragione, e mille altre divinità della Morale, che nel segreto del loro cuore più
gli Egiziani, ninno potrebbe scusargli dall’ateismo, poiché di alcuna divinità nell’esposta cosmogonia non si favella, ed è il s
teremo solamente che dagli Egiziani era adorata fra l’altre una certa divinità detta Neph, da cui era opinione di alcuno che fos
dei loro costumi. Orfeo, che molte cerimonie relio’iose istituì colla divinità dei suoi versi, viene accusato per alcuni di aver
Latona ed Asteria, che poi maritata a Perseo, divenne madre dì Ecate, divinità veneranda sopra tutte, cui Giove die l’arbitrio d
ai campi, nel maestoso silenzio delle selve gli antichi sentivano la divinità , e sopra a zolle ed informi pietre offrivano sacr
nel tempio. Succedeva a questo la navata, quindi il penetrale, ove la divinità stava, e sacrificavano talora i sacerdoti. Termin
n mezzo alla frequenza dei cittadini sorgevano le macchine sacre alle divinità , venerande custodi e maestre delle arti e della p
e battaglie. Tanto credevasi piacere pure m^ani e core innocente alla divinità nelle tenebre ancora di una falsa religione: Nè m
o offerte agli Dei. Le reliquie si serbavano ai solenni conviti. Alle divinità dell’aria, oltre il fumo delle vittime, caro era
li altari da Servio, che afferma questi ultimi solamente proprj delle divinità celesti. Certo è che ai numi infernali sacrifìcav
ltari, e tribomi dicevansi, e sembra che si praticassero nel culto di divinità , di ufficj e di parentela congiunte, giacché nell
lesti, ma perchè gli schiavi temerono mai sempre più i tiranni che la divinità . Esiste ancora in Narbona l’ara dedicata ad Augus
no, ponevano la mano, non solo sull’ara, ma pure sul piede di Cerere, divinità venerata. Si celebravano gli sponsali e pubblici
rifizj umani. I mortali non contenti nel princìpio di offrire alla divinità , erbe ed incensi, quindi animali, arrivarono a ta
umane. Che più: a Venere stessa uomini sacrificavano i Cerasti; ninna divinità si compiacque maggiormente di questi sacrifìzj ch
no dapprima che rozze ed informi pietre, destinate a rappresentare le divinità ; quindi lantamente l’arte seppe loro infondere ta
osì la nostra natura, e diminuendo i’ immenso spazio che l’uomo dalla divinità divide. Qual terra adunque esser vi può dove non
le braccia; chiusi stavano gli occhi, pendule le mani. I Greci trenta divinità visibili adoravano, senza dar loro figura umana,
la figura. Onde diceasi Ermatene, Ermapollo, e altrimenti, secondo la divinità rappresentata. Ancora nei bei giorni dell’arte pe
to quindi dai Tolomei, imitarono i greci costumi nel rappresentare la divinità ; il che fu loro di doppio vantaggio cagione, giac
a ai numi furono seguiti dai Greci e dai Romani, quantunque di alcune divinità le statue fossero comunemente piccole, come quell
timore dei mortali, che vi adoravano lo stesso silenzio, e l’ombre di divinità ignota e terribile ripiene. In questi luoghi si c
A diverse sembianze favoleggiarono i poeti che sottoponesse la sua divinità il padre degli uomini e degli Dei, onde essere de
to quello che d’isterico hanno preteso di ritrovare gli antichi nelle divinità é per la critica dubbio; e qualora vi sia qualche
e e la religion degli antichi, è nel Museo Pio dementino, dove questa divinità è siffattamente effigiata che sembra accostarsi a
ue serenat, » può farci credere che invece del fulmine reggesse, come divinità propizia, una patera in atto di gradire e ricever
iade lasciò scritto. Venerata con somma religione era specialmente la divinità di lei in Sparta, in Argo, in Micene, quantunque
dai medaglioni d’Adriano apparisce; nei quali si rappresentano le tre divinità capitoline. Era così proprio il velo dì questa de
dre ne saziò la crudeltà, e ne persuase r inganno. È troppo grande la divinità di Nettuno perchè gli antichi non siano discordi
del dono esperimento. Degli altri simboli ed ufficii propri di questa divinità favellerò nella seguente Lezione, giacché, come p
quali presiedeva, non solo come nume della Eloquenza, ma ancora come divinità tutelare del Commercio. La verificazione di quant
e Mercurio. Esaminerò la verità di questa asserzione favellando delle divinità egiziane. Udite intanto da Apuleio come veniva ra
’oblivione di tante cure, ed inventò la musica; scoperta che da altre divinità gli venne contrastata. Infatti nella passata Lezi
li dava la speranza al primo; il timore alla seconda, cui l’implorata divinità paterna salvò il pudore, mutandole forma: in fron
ato Saurottono, v’illustrerà il Visconti. Molte cose intorno a questa divinità insegnate vi saranno da Callimaco nel suo Inno, c
rco che gli antichi pittori hanno dato dei capelli biondi a tutte le divinità giovanili, neppur Zeffiro eccettuato. Sembra dunq
che gli Egiziani dicevano generate da Cerere e da Dionisio queste due divinità , alle quali Latona non era stata che una semplice
oi studi santi. » Unisco la illustrazione di due simulacri di questa divinità , tratta dal Museo Clementino del celebre Visconti
udo incominciando dagli omeri e che si vedeva in moltissime statue di divinità femminili. Due sole borchie sostengono sopra di e
a come nudrice di Bacco, non così proprio per altro di questa seconda divinità che non possa attribuirsi ad altro soggetto; così
lla: Ferisci le bestie feroci, affinchè i mortali ti chiamino come me divinità del soccorso: lascia pascere sui monti le capre s
n atteggiamento di andare come lo sono per lo più le figure di questa divinità . Gli angoli della bocca sono un po’ rivoltati all
ta avrei dagli scrittori la descrizione quando favellato avessi delle divinità , alle quali erano consacrati. Adempio all’obbligo
fanciulli fino all’effusione del sangue. Gli altri cognomi di questa divinità hanno relazione ai luoghi, ove le sorgevano templ
saggio il rapporto de’ moltiplici attributi dei quali è carico, colla divinità medesima, che n’ è il so^ra^etto. A ragione si è
ti tempi i sassi in forma di mete, di piramidi, di colonne furono per divinità venerati, così nella forma della nostra figura ra
ne all’idea che si eran formata que’ popoli del significato della lor divinità . A questa sola spiegazione lian rapporto le varie
zione vigesimaquinta. Minerva. Pallade, o Minerva, come ogni altra divinità , va soggetta a dubbii e differenze sull’origine e
ve che colle figlie di lui e della Memoria. Si vedevano perciò queste divinità nel tempio di Minerva Alea in Tegea, e molti anti
Lezione vigesimasesta. Dei cognomi di Minerva. Gli attributi delle divinità antiche, le stesse sembianze che gii artefici ed
icle le pose facendo credere al volgo sempre superstizioso che questa divinità gli si era in sogno manifestata per insegnargli i
ma del mare fecondata dal sangue di Celo ascrive il nascere di questa divinità , ed il nome stesso di Afrodite, col quale i Greci
vita, florida prole, ed invidiata vecchiezza. Dissimulò Venere la sua divinità dicendo di esser figlia di Otreo, che alla ben mu
erro. Udite da Winkelmann altre pregevoli cognizioni intorno a questa divinità . « Venere, egli dice, occupar deve il primo luog
enere del Visconti, dalle quali quante cognizioni per ritrarre questa divinità potete dedurre! « Molte statue femminili tutte s
ni, ed ora il nome e le sembianze di Muse, ora di ninfe, ora di altre divinità hanno sortito dal capriccio dei ristauratori e de
ncudini, con le quali era Giunone legata, come la più litigiosa delle divinità , che mal soffrendo la novità del reirno maritale,
da Tieste ad Agamennone. Era anche ai tempi di Pausania la principale divinità dei Cheronei. Fra le tante opere che i poeti gli
a la maggior parte di questi edifìzi fuori delle città, sia perchè la divinità alla quale erano sacri presiedeva ai lavori della
i faceva onore di tutto ciò che si referisce all’agricoltura a questa divinità , e ai suoi primi allievi. Così lo staccio non pot
e di tutte le altre cose interessano la storia ed il culto di questa divinità famosa, parlerò nelle seguenti Lezioni. Nè sarà p
io dal popolo, ne ha creati grandissimo numero di altri, che ad altra divinità possono riferirsi. Eglino hanno dato a Cerere le
di lei non furono che informi pietre, legni, come quelle di tutte le divinità più famose. Questa forma fu conservata a Cerere s
che secca il grano vicino alla mietitura. Importava egli riunire tre divinità per esprimere un’ idea tanto comune? Dei secoli b
arvi delle forme, colle quali gli antichi artefici effigiarono questa divinità celebrata. Cerere, come vi accennai, ha qualche v
ua famosa opera sul Laocoonte, di trovare nei monumenti delle arti le divinità con tutti gli attributi che loro danno i poeti; e
e del genere umano. « Il ristauro è stato eseguito su questa idea. La divinità nella destra ostenta le spighe, dono da lei fatto
uale debba essere argomento delle nostre ricerche. Intorno alle altre divinità ho cercato di esporvi le opinioni degli antichi,
cia nella mano destra, ed una patera, simbolo comune a quasi tutte le divinità , nella sinistra. Ella è rappresentata nella stess
simottava. Il Caos, la Terra e l’Amore. Per favellarvi delle altre divinità minori io terrò lo stesso ordine che Esiodo, il q
ò adesso le altre notizie tramandateci da^li antichi intorno a questa divinità potente. Nella famosa pittura di Zeusi in Atene v
estava che Carmo fu il primo Ateniese che consacrò un altare a questa divinità . A Megara scorgevasi l’Amore scolpito da Scopa in
avvenire. Certo è che i sogni sono la compagnia eterna di questa cara divinità , come appare da Tibullo, che dice: — E poi viene
use quanto il Sonno, e che eressero in Trezene un’ara comune a questa divinità . « Nè tal maniera di pensare deve sembrare affatt
dicolo ha combattute. Quindi io considero Cibele e Rea come la stessa divinità . L’ introduzione del culto di Cibele, o Rea, si d
abiri erano presso gli antichi considerati come i sacerdoti di alcune divinità . Come Dei subalterni, Erodoto chiama Cabiri alcun
iri alcuni Dei Egiziani che dicevansi figli di Vulcano, la più antica divinità dell’Egitto. Nella Grecia si dava questo nome ai
ore. I Cabiri adorati nell’isola di Samotracia erano considerati come divinità di primo ordine, giacché si chiamavano Dei grandi
ne fu reputato, confuso perciò sovente con Pluto dio della ricchezza, divinità allegorica e immaginata piuttosto dai filosofi e
one dal Cerbero e dal Serpente, ebbe il nome di Serapide, o Sarapide, divinità indigena ed analoga al greco Plutone, col quale a
venerato dal Paganesimo sotto il nome di Serapide. Così ebbe fama una divinità dell’Egitto, oscura fino ai tempi di Alessandro M
che il calato, modio, si vede sul capo di quasi tutte le antichissime divinità asiatiche, come del Giove Labradeo di Milaso, del
lle figure egiziane, nulla vi si distingue che al modio delle prische divinità asiatiche si assomigli. Quindi comparisce in veri
Quelli che spiegano questa pittura a Delfo dicono che Eurinome è una divinità dell’Inferno che mangia la carne dei morti, e lor
o delle leggi e non quello dei rimorsi. Gli antichi, che erigevano in divinità le fantasie della mente ed i sentimenti del core,
un vaso pieno dell’acqua stigia, che sospendeva per nove anni la loro divinità . Gli Dei che giuravano per Stige dovevano tenere
ano questo polo pel modio, o calato, fregio consueto di molte antiche divinità . « A me sembra che la parola (grec) mal si tragga
Aveva molti tempii in Roma e nella Grecia, e Siila in onore di questa divinità istituì pubblici giuochi dopo aver vinti i suoi n
statua della Vittoria, così dal prelodato Visconti descritta: «Questa divinità allegorica propagatrice e tutelare per undici sec
vegetabili, dei quali è strettamente proprio il fiorire. E per ciò la divinità ancora della poesia pastorale e georgica, alla qu
icare più che l’artista? Disputata è pure l’origine di queste amabili divinità . Esiodo nella sua Teogonia le vuol nate da Eurino
egata la favola all’allegorie volevano significare che queste amabili divinità non abbisognano di alcuno ornamento, e che a colo
a natura per piacere. Certo è che gli antichi moralizzavano su queste divinità , come fra l’altre cose lo mostra l’uso singolare
sozzi, dei quali i simulacri, qualche volta voti, contenevano queste divinità senza le quali la bellezza perde le sue attrattiv
disi era costume di onorarle. Mille belle allegorie possono da queste divinità rilevarsi. Avendo gli Ateniesi prestato soccorso
per esser l’unico in marmo di tutto rilievo che ci offra unite queste divinità assai spesso congiunte in gemme, in iscrizioni, i
nservano però le fisonomie e i caratteri conosciuti propri: di queste divinità . « Ad Esculapio è stata adattata una testa con ba
Bacco. Argomento di sogni eruditi e di ardimentose congetture è la divinità ed il culto di Bacco. Famoso al pari di Ercole pe
este di Bacco e di Osiride, sorprende la rassomiglianza di queste due divinità , e crede trasportato in Grecia da Melampo il cult
ettuno ad averne compassione; e questi la ricevette col figlio fra le divinità del suo impero, e Leucotea fu detta la madre, Pal
que, e gareggiavano neir accarezzarlo. Melicerta ed Ino suoi parenti, divinità marine, gli sono liberali d’ ogni cura, mentre ch
dell’Idaspe. L’Acqua e la Terra, queste sono, egli dice, le mie sole divinità . Porta queste risposte a Bacco, dice Deriade, ed
co arringa le sue schiere: Giove raduna gì’ immortali, e invita molte divinità a interessarsi per la difesa di Bacco, mostrando
entauri ed altri. I Baccanali compiranno le nostre ricerche su questa divinità e ad un tempo la Teologica Mitologia. Nel quadro
sti dal medesimo autore nel primo ragionamento che vi tenni su questa divinità . « Un altro carattere, e quasi un’eguale bellezz
fanciulli dei pastori e dei bifolchi ignari del rispetto dovuto alla divinità . Nè del nume bacchico è privo il fonte, come quel
, dei quali servivansi i pantomimi. Solenni difficoltà hanno i Fauni, divinità anch’essi di Bacco. Cosa potremo dirne noi se il
atura bassa e corpulenta. Riconoscevano in Pane una delle più antiche divinità d’Arcadia e dei pastori, in Sileno l’aio, il comp
on Bacco coi Satiri: se non che avendo creduto gli antichi che queste divinità onorassero ancora l’Orgie delle Menadi, non sarà
ato a Bacco, nume annoverato fra gli Dei terrestri. A questa sorta di divinità era costume ordinario ergere are, che poco si sol
el lodato Visconti, voi potrete dire: Noi conosciamo gran parte delle divinità ; i simulacri ci parlano un nuovo linguaggio mercè
Misteri soltanto si rilevavano, ma certo è che il culto di queste tre divinità fu congiunto, sì nei gran misteri Eleusini i prim
Cerere, di Proserpina e di Bacco: tre simulacri di bronzo alle stesse divinità s’eressero in Roma col denaro delle multe l’anno
ccennato altrove dei sacerdoti di mentir l’abito e le sembianze delle divinità a cui si consacravano: e immagini di numi agresti
ltà ma con una certa durezza. Fauno. « I festosi compagni di Bacco, divinità sempre liete e scherzevoli, ora occupati nella mu
Satiri e dei Sileni, le nutrici e le compagne di Bacco, sono anche le divinità locali dei fiumi, dei ruscelli, dei fonti, e perc
en s’uniscono coir immagine del serpe, eh’ è simbolo di quelle oscure divinità dei luoghi dette Genii, dei quali sembrava agli a
perstiziosa adulazione quando Settimio Severo li fé’ riconoscere come divinità tutelari della sua persona e della sua famiglia,
dicesi che lo spirito di Dio era portato sopra l’acque, narra che le divinità egiziane non posavano sopra un fondo stabile, ma
7 (1897) Mitologia classica illustrata
e la luna come una terra; ed anche Platone si mostrava convinto della divinità di Helios e di Selene. Era dunque la Mitologia il
va per opera dei poeti; e in più d’ un caso una statua celebre d’ una divinità fornì di quella un’ immagine si viva che divenne
miti è ipotesi preferibile a tutte le altre; senza dubbio le primarie divinità greche e romane, come quelle degli altri popoli a
dei luoghi alpestri, per lo più cacciatori e pastori, concepissero le divinità loro diversamente dagli abitanti delle coste, ded
nazionali. Così Era, la moglie legittima di Zeus, era in origine una divinità , venerata solamente in Argo, mentre la moglie del
ar tutto questo al concetto tradizionale che essi avevano delle varie divinità secondo le ragioni di somiglianza che pareva loro
n tipo greco con cui identificarle, ad es. Giano. Noi parleremo delle divinità romane in occasione delle greche corrispondenti;
no ricordati tra i Titani Giapeto (Iapetos), padre di Prometeo, e due divinità che personificavano concetti morali, Temi (Themis
a, il terremoto e le tempeste. In unione col Ponto Gea genero diverse divinità marine, Nereo, rappresentante del mare in bonacci
e dopo averlo obbligato a rigettar fuori i figli ingoiati che per la divinità loro erano immortali, incominciò contro di lui la
s nato da Maia e Afrodite nata da Dione. Salvo Posidone, tutte queste divinità , insiem con altre, si favoleggiava abitassero sul
articolare. Poichè i fenomeni celesti eran creduti segni col quali la divinità si rivelava agli uomini, Zeus, come dio supremo,
prediletto figlio Apollo. 3. L’ alto concetto che della suprema loro divinità avevano gli antichi, non impedi che si diffondess
li imperatori introdussero in Roma il culto degli Dei asiatici, altre divinità orientali si fusero con Giove; e si ebbe quindi u
fusione del culto e al numero grandissimo di templi dedicati a questa divinità in tutta la Grecia. Ma il monumento più grandioso
Figlia maggiore di Crono e di Rea, sorella e moglie di Zeus, Era è la divinità femminile del cielo, come Zeus ne è la divinità m
lie di Zeus, Era è la divinità femminile del cielo, come Zeus ne è la divinità maschile. Gli attributi di lei corrispondono esat
e femminile di Giove). Dapprima era confusa con Mater Matuta, vecchia divinità italica della luce matutina; ma ben presto furono
imo fra i Greci, come generale doveva essere la venerazione verso una divinità datrice di tanti beni fisici e morali. La città d
ide per la sua castità, dà una chiara idea del concetto che di questa divinità s’ eran formati i Greci. Era poi anche messa in r
re a sangue alcuni fanciulli nell’ annual festa della Dea. Con questa divinità sanguinaria si connette la leggenda di Ifigenia,
on grandi sacrifizi di espiazione. Si facevan compagne di Mars alcune divinità allegoriche, come Bellona, sua sorella, dea di gu
o rapporto con Atena, la dea delle arti, e si capisce come queste due divinità avessero culto comune in Atene, sede principale d
; è da notarsi pero che nei poemi omerici non è mai menzionata questa divinità ; primi a parlarne furono Esiodo e l’ autore degli
religione domestica. Estia che rappresentava tutto ciò, era quindi la divinità principale della famiglia; era la sua protettrice
sta statua teneva uno scettro. XI. Giano. 1. Tra le primarie divinità del cielo dobbiamo anche annoverare due Dei esclu
è che la forma maschile di Diana, la luna, quindi era in origine una divinità della luce celeste, una divinità solare; ma perch
, la luna, quindi era in origine una divinità della luce celeste, una divinità solare; ma perchè il sole è in certo modo il port
di Giano, e anche qualsiasi cerimonia religiosa, in onor di qualsiasi divinità , doveva essere preceduta da una preghiera a Giano
extra clavemque sinistra 15 . XII. Quirino. Era un’ antica divinità dei Sabini, corrispondente al Mars dei Latini, e
ell’ Olimpo in Tessaglia. Amanti del canto e sempre liete, erano esse divinità benefiche, che facevan cessare ogni angustia e di
molto cara e oggetto di ferventissimo culto. Già i Sabini avevano una divinità Vacuna, che doveva essere affine alla Vittoria, e
co) di Atene, e in altre città, specialmente Fliunte e Sicione. 2. La divinità romana corrispondente a Ebe appellavasi Juventas
e noi riproduciamo nella fig. 44. h) Eros, l’ Amore; e altre divinità del corteo di Afrodite. 1. Eros, la divinità d
os, l’ Amore; e altre divinità del corteo di Afrodite. 1. Eros, la divinità dell’ Amore, ebbe pei Greci un doppio significato
norata già nei primi secoli con templi e feste, appresso divenuta una divinità importantissima della religione ufficiale come Sa
mesi, in figura di demoni alati, si veneravano anche a Smirne. Questa divinità fu pure accolta fra i Romani, e, come attesta Pli
osidone; si raccoutava avesse egli in più luoghi gareggiato con altre divinità per la signoria di alcuna terra, ad es., per l’ A
lido si abbandonasse al dolce sonno. Come Nereo, e in genere tutte le divinità del mare, aveva il dono del vaticinio; ma non si
rrasi la favola del pastore Aristeo. VII. Glauco Ponzio. Tra le divinità minori del mare, va annoverato il Dio Glauco che
licerte. 1. Come Glauco, così Ino era donna mortale, ma ottenne la divinità per essersi buttata a mare affidandosi alle deità
da queste riflessioni, gli antichi abbiano creata tutta una serie di divinità connesse colla terra, le une liete riferentisi al
e altre tristi, dominatrici del mondo di sotterra. Il culto di queste divinità doveva risentirsi di questo doppio aspetto, ed es
ovreccitazione dell’ animo). È poi da notarsi che il concetto di tali divinità , e specialmente delle sotterranee, inchiudendo qu
nesorabilmente rievoca a sè e accoglie nel suo segreto grembo, quindi divinità ctonica, ossia del mondo di sotterra. Questi conc
ossia del mondo di sotterra. Questi concetti essendo comuni con altre divinità , n’ è venuto che spesso Gea venne identificata co
lievo marmoreo del Museo Capitolino. IV. Le Ninfe. 1. Tra le divinità minori della Terra vanno annoverate le Ninfe, che
lietti e torrenti. Talvolta s’ attruppavano al seguito delle maggiori divinità della natura, e o cacciavano con Artemide, o scor
igogliosa fertilità in tutta la Natura. In origine il culto di questa divinità era ristretto alle città dell’ Ellesponto e della
Demetra o Cerere, la grande dea delle biade, occorre ricordare alcune divinità minori dell’ agricoltura e della pastorizia, che
Giove Capitolino in uno spazio dove già sorgevano tempietti di varie divinità , queste furono interrogate se volessero cedere il
sentata. X. Demetra-Cerere. 1. Ed eccoci alla più grande delle divinità greco-italiche riferentisi alla terra produttrice
noi rilevata; il che ha portò occasione a mettere in rapporto le due divinità , e infatti Dioniso-Bacco fu nei misteri venerato
de’ suoi riti, de’ suoi simboli, per la connessione di Demetra colle divinità ctoniche, prese fin dai più antichi tempi la form
ti, secondo le quali Demetra e Rea erano insieme confuse in un’ unica divinità (v. il coro che comincia al v. 1301). Ci rimangon
ei. Templi speciali non sembra siano stati eretti a Persefone; come a divinità infernale le si sacrificavano vacche nere e steri
attributo costante nel culto era il serpente, simbolo in genere delle divinità ctoniche. Nell’ Attica era loro sacro il colle e
olta ripntazione; ma in genere essa era associata nel culto con altre divinità , come Apollo, Artemide, ecc. Nell’ acropoli ateni
e trenta giorni dopo il decesso. Si sacrificavano anche come ad altre divinità infernali, pecore nere e si facevan libazioni di
a morte. La morte violenta in battaglia era rappresentata dalle Cere, divinità terribili le quali si compiacevano di aggirarsi p
ta dei mortali. Oltre a cio la morte era rappresentata anche da altre divinità come Apollo e Artemide, e tra le infernali da Plu
eferenza rivolgevano le loro quotidiane preghiere anzichè alle grandi divinità dell’ Olimpo. I. I Penati. 1. La voce Penate
salire le umane stirpi, specie le stirpi regali ed eroiche, a qualche divinità , come Zeus, Posidone, Apollo, Ares, ecc. Posidone
lativamente più recente, immaginò i prischi uomini formati da qualche divinità colla terra, alla maniera che un artefice plasma
n tutta la Grecia, e più tardi anche in Italia. Si consideravano come divinità protettrici, e si credeva che comparissero nei gr
osto da Minosse nel labirinto di Cnosso (probabilmente ricordo di una divinità fenicia, il dio Baal, rappresentato appunto con t
to di Eracle. Il quale avrebbe in tal occasione ferito persino alcune divinità come Ade. Laschiattadi Neleo fu naturalmente dist
8 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359
le superstizioni dei principali popoli antichi, ossia la storia delle divinità del Paganesimo, è chiamata Mitologia coi vocaboli
i la chiamarono favola da fari, discorrere. 2. Alle descrizioni delle divinità adorate dai Greci e dai Romani sogliono essere un
l resto. 14. Ad ogni corpo di questo universo fu assegnata la propria divinità  ; nè vi fu luogo che non fosse sotto la protezion
Romani ; i quali in un tempio chiamato il Panteon adunarono tutte le divinità adorate in paesi diversi ; ed insieme con le loro
e mitologica. 19. Nella terza eran collocati i Semidei, cioè tutte le divinità supposte prole di un Nume o di una Dea, come Erco
o, pronto a fare eseguire immediatamente gli ordini della inesorabile divinità . 25. Cielo o Cèlo figlio dell’ Aria e del Giorno
nità. 25. Cielo o Cèlo figlio dell’ Aria e del Giorno passava per una divinità antica quanto il Destino. I poeti lo chiamano anc
or conosciuta sotto quello di Vesta. 43. Gli eruditi distinguono tre divinità con lo stesso nome di Vesta : una, detta anche Te
i massimo terrore. Cerere. Proserpina. 51. Fu invero benefica divinità questa Cerere, figlia di Saturno (27) e di Cibele
, 697) degli Egiziani. 81. Siccome Giove teneva il primo posto tra le divinità , così il suo culto fu sempre il più solenne ed il
42) sposò Giove (63) suo fratello, e divenne regina degli Dei. Era la divinità dei regni, degl’imperi e delle ricchezze, e perci
, per punirlo di tanto ardire, lo scacciò dal cielo, e lo privò della divinità per molti anni. 102. Allora Apollo, per procaccia
l lungo esilio e le sventure d’Apollo placaron Giove, che gli rese la divinità con tutti i suoi privilegj, e lo destinò a diffon
cate (234, 2°) nell’inferno ; ma con questi diversi nomi era una sola divinità , e i poeti la chiamavano triforme Dea e triplice
ra. 139. Tuttavia alcuni mitologi narrano che Diana, considerata qual divinità celeste, ossia la Luna o Febea, sposasse il pasto
viamo anche noi la memoria nelle stravaganze del Carnevale. Spesso la divinità di Bacco ha inspirato i Poeti. È a tutti noto il
erba Sotto mille catene e mille chiavi. Ed a questa medesima pessima divinità la Mitologia ha dato per nutrice la Follia. Nè tu
te che dà vita all’universo, e che solleva le anime ai pensieri della divinità . Le stava a fianco la dolce Persuasione, il Cando
i sposatisi fra di loro ebbero per figliuoli quell’infinito numero di divinità secondarie chiamate Ninfe (313) e rappresentate d
piacere del Nume. 210. I Libii tenevano Nettuno per la loro maggiore divinità  ; e la Grecia e l’Italia gli avevano consacrato m
, prima d’accordar loro l’onore della sepoltura. 232. Le Furie furono divinità infernali, ministre del rigor degli Dei contro i
tazza funebre, per le libazioni alle quali presicde. Questa triplice divinità esercita con tre nomi tre diversi poteri, nel Tar
maligni. 235. Dopo di queste gli antichi avevano immaginato altre tre divinità infernali che presiedevano alla vita e alla morte
immaginazione dei poeti ha popolato il Tartaro d’ infinito numero di divinità allegoriche, tra le quali tengono il primo posto
; e come madre delle Furie le immolavano pècore nere. Anche di questa divinità immagina più compiuta pittura l’Annibal Caro : «
iosi il culto del sonno era dei più importanti ; e spesso la invocata divinità si mostrava sorda ai loro voti. Morfeo, capo degl
ell’ Erebo (223) e della Notte (238), e sorella del Sonno (240), è la divinità più inesorabile di tutte, sorda ai voti ed alle s
nvocarle sul principio dei loro poemi, come valevoli più d’ogni altra divinità ad infiammare l’ingegno : « O muse, o alto ingegn
ivinità della seconda classe. 281. Credevano gl’idolatri che molte divinità subalterne, benchè spesso dipendenti dalle primar
Immenso fu il loro numero, poichè vi era compresa una moltitudine di divinità allegoriche, le quali, come la Verità, l’Invidia,
ori, dei boschi e dei prati, egli tenne il primo posto fra le agresti divinità , c fu collocato in cielo ove forma il segno del c
giata in voce, per esser troppo ciarliera. Fauno era del numero delle divinità agresti, perchè aveva insegnato agli uomini alcun
to, e ne tenevano un ramo nella destra. Silvano 302. Silvano, divinità campestre dei Romani, e protettori dei boschi, fu
er indicare i Fauni, i Satiri, i Sileni, ec. Il culto di tutte queste divinità dei campie dei boschi mostra in quanto onore foss
sero sommamente le arti agricole, tuttavia i Fauni e i Silvani furono divinità più specialmente romane. In generale poi queste d
lvani furono divinità più specialmente romane. In generale poi queste divinità pastorali, boschereccie, son care ad Apollo ed al
ie.) Satiri 304. I Satiri, molto somiglianti ai Fauni, erano divinità agresti discendenti da Bacco (146) e dalla naiade
d’inseguire le pastorelle. Laonde bisognava placare queste importune divinità con sacrifizj, offrendo loro le primizie dei frut
li il mondo.63 (Angelo Maria Ricci.) Flora, Pomona e Vertunno sono divinità di origine etrusca, adottate poi dai Romani, i qu
ti.) Ninfe 313. Fu dato il nome di Ninfe ad un gran numero di divinità subalterne originate da Nereo e Doride (193), e r
vita d’Apelle ci somministra una bella descrizione di questa maligna divinità . « Dipinse egli nella destra banda (del suo quadr
mettono fedele amicizia. Divinità della terza classe. 352. Le divinità della terza classe comprendevano gli Dei che ebbe
Castore e Polluce, Bellerofonte, Esculapio, Orfeo, Cadmo, ec. Queste divinità dimoravano sulla terra, e son dette anche Semidei
’ Ercole greco e l’ Osiride egiziano (690, 691), ed in ambedue queste divinità era personificato il sole ; le dodici fatiehe d’
3). La melodia della sua lira, inspirata da tanto dolore, commosse le divinità infernali ; e lo stesso Nume del Tartaro impietos
88. Troviamo scritto che Cadmo introdusse nella Grecia il culto delle divinità egiziane e fenicie, e che insegnò ai Greci l’uso
Diana uccisero a colpi di frecce tutta la prole di Niobe. Scellerate divinità , che punivano nei figliuoli innocenti le colpe de
a che in Grecia erano spettacoli consacrati dalla religione a qualche divinità , ed i popoli li celebravano in un circo od in uno
favolose d'altre nazioni. 695. Sotto questo titolo comprendiamo le divinità favolose degli Egiziani, dei Babilonesi, Persiani
cuni, da Inaco re d’Argo (89) ; ed ebbe per sorella e compagna Iside, divinità egiziana, celebre quanto il fratello. 697. Questo
vevano imparato l’agricoltura, così stabilirono per simboli di queste divinità il bue e la vacca. Quindi fu divulgato che le ani
a quello d’Iside e d’ Osiride. Anche Serapide è una delle principali divinità egiziane, ed aveva un magnifico tempio a Memfi, u
cata vicino ad un tempio d’Iside : para Isidos. Vero è poi che questa divinità era considerata qual protettrice di Parigi. Quei
orme di varii animali (67). Così gli Egiziani credevano di onorare le divinità che s’erano celate sotto quelle spoglie. Divi
secondo il potere distruttore, e terzo il potere conservatore. Queste divinità sono adorate in figure umane di tre teste, chiama
ere legislativo. Siva. 721. Questo Dio è tenuto per la stessa divinità che distrugge o muta le forme. È dipinto con tre
cani e cavalli, ed in tempi calamitosi anche vittime umane. 730. Eso, divinità di gran conto pei Galli, presiedeva alla guerra,
alli il padre dei Numi ; anzi veniva terzo nella gerarchia delle loro divinità  ; ma gl’immolavano vittime egualmente che agli al
a credenza misuravano il tempo non a giorni, ma a notti. 735. Dopo le divinità la querce era il primario oggetto della venerazio
l fuoco. Vengono poscia le Walchirie che nel Valhalla (paradiso delle divinità scandinave) versano da bere birra e idromele agli
olti fanciulli ai quali si era strappato il cuore. Il culto di queste divinità consisteva principalmente nel sacrificare ad essi
e un ordine nella genealogia, tanto degli Dei che dei Semidei e delle divinità allegoricho, teoterebbe cesa impossibilo e vana,
i Dioscuri, ed anche gli Dei Penali (525). I Cabiri in aoslanza aono divinità greche ed egiziane, ma poco note. Gli Egiziani on
A questi parve cha la violenza dai sopravvennti fosse oltraggio alla divinità o guerra mossa dai Giganti agli stessi Dei. Ed es
non meno che i luoghi dove andavano a chiedere queste risposte, e le divinità che vi erano consultate. Gli antichi ricorrevano
9 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVII. L’Apoteosi delle Virtù e dei Vizii » pp. 493-496
gi e difetti, virtù e vizii come agli esseri umani ; quindi vi furono divinità benefiche e divinità malefiche, come vi sono uomi
vizii come agli esseri umani ; quindi vi furono divinità benefiche e divinità malefiche, come vi sono uomini buoni e malvagi ;
malefiche, come vi sono uomini buoni e malvagi ; ed anche le migliori divinità ebbero qualche difetto, come la stessa Minerva de
iamo facilmente che fossero eretti tempii e prestato culto pubblico a divinità viziose o credute protettrici del vizio. Gli stes
ti fatto la descrizione come di tanti esseri soprannaturali, di tante divinità o benefiche o malefiche ; e a seconda di queste d
presentarle in scultura e in pittura. Ma non tutte queste allegoriche divinità ebbero culto pubblico e tempii presso i Pagani :
10 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXV. I Satiri ed altre Divinità campestri » pp. 270-278
che se ne raccontano rappresentati come i buffoni e i pagliacci delle divinità pagane. Anche la loro figura e il loro umore bizz
ava tutti, pretendendo di smascherarne i vizii. I Fauni erano antiche divinità campestri d’origine italica15 : in appresso si co
desima. Anche i Silvani appartenevano alla stessa classe di campestri divinità , e l’etimologia della parola li manifesta di orig
ine latina (a silvis). Virgilio nelle Georgiche invoca Silvano tra le divinità protettrici delle campagne, e accenna che per dis
tto qualcuna non egualmente felice, ed inoltre poco dignitosa per una divinità , qual fu l’invenzione del Dio Priapo. I Greci lo
11 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIX. Plutone re dell’ Inferno e i suoi Ministri » pp. 203-215
itale e crescevano il numero dei sudditi di Plutone, le posero tra le divinità infernali. Insieme con queste si annoveravano anc
more, la Fatica, la Povertà, la Fame e perfino la Vecchiezza, funeste divinità allegoriche, ben note in tutta la loro orrenda re
ducendole nell’Inferno dei Cristiani non conservasse loro il grado di divinità che avevano in quello dei Pagani. Infatti le ridu
anno saccheggiato la Mitologia e adottato perfino il nome dell’orrida divinità infernale Ecate per darlo al 100° pianeta telesco
12 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386
civano dalla loro primiera ignoranza ; e cadevano in dispregio quelle divinità fantastiche e capricciose, che agli occhi del pol
to ad offerir sacrifici all’ombre dei padri che riputavano domestiche divinità , dovettero arder incensi anche ai più atroci tira
chiere di sacerdoti erranti, che si recavano sul dorso un fardello di divinità impure, e passavano per astrologi e giocolieri. M
no. Gli Egizj avevano sotto ogni guisa di simboli raffigurate le loro divinità  : di qui ne venne la tradizione che essi adorasse
ittà per vendicare le ingiurie fatte ad alcuna di queste innumerabili divinità . Gl’Indi giacevano sotto il giogo del loro antico
13 (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389
tutela di questo nume erano i Gladiatori, perchè si reputava egli una divinità avida di sangue e crudele. Satùrno era anche Dio
sua fanciullezza fu in grande onore presso gli antichi, e vi era una divinità chiamata Veiovis che vuol dire Giove infante. Ovi
a’ medaglioni di Adriano apparisce, ne’ quali si rappresentano le tre divinità Capitoline. Giunone Lucina in un’antica moneta di
unque Minerva, Pallade ed Atene sieno presso gli antichi una medesima divinità  ; nulladimeno Minerva o Atene era la Dea delle sc
Giunone in Elea, il suo simulacro distinguevasi da quelli delle altre divinità . Ma oltre a ciò portava il peplo, ch’era una vest
a statua di mezzo busto, la quale sulla medesima base presenta le due divinità presidi dell’eloquenza, Mercurio e Minerva, perch
i Ciclopi, fabbricatori del fulmine ; per cui Giove lo spogliò della divinità e cacciollo dal cielo. Fu pure obbligato a pascol
avuto principio dal culto del sole, e che quest’astro fosse stato la divinità di quasi tutte le antiche nazioni. Avea i suoi te
teogonie per lo più distinguono la Luna, Ecate e Diana, facendone tre divinità diverse ; ma qualche volta le confondono, come fa
. II. Storia favolosa di questa Dea. La Luna era la più grande divinità del paganesimo dopo il Sole, percui adoravasi dal
d i Romani, Venere, Giunone e piú spesso Diana. Cesare attesta che le divinità degli antichi Germani non erano altre che il Fuoc
ella famiglia Cadmea, qual’era Bacco, le favole e le cerimonie di una divinità Egiziana, cioè di Osiride, in guisa che il Bacco
gge a tutt’i popoli di quella penisola, da’ quali fu accolto come una divinità che porta seco non il terrore delle armi, ma l’in
Ερως, da εραω, amare. Gli antichi finalmente annoveravano fra le loro divinità tre Dee dette le tre Grazie che finsero compagne
. II. Storia favolosa di Venere. Venere, una delle più celebri divinità de’ gentili, era la dea della bellezza, la regina
mente(7), seguendo il suo sistema che il sole e la luna erano le sole divinità degli antichi, adorate da diverse nazioni sotto d
gli uomini e ne sono feriti. La qual cosa sembrò così ingiuriosa alla divinità , che per questa ragione Platone cacciò Omero dall
utili all’uomo nello stato naturale, furono da lui trasformati in una divinità che presiede all’arte funesta della guerra. Festo
die e battaglie, ecco le care Tue delizie. Monti. Vedesi qui come la divinità , dice Mad. Dacier, la quale è tutta dolcezza, tra
aro. Laonde in molti bassirilievi questo nume si rappresenta come una divinità infernali ; e da Orazio (5) si chiama grato sì a’
essa, come Ge, Rea, Fitea, Cerere, Cibele ed altre Dee de’ Greci, una divinità speciale ; ma era piuttosto tutto ciò che si vuol
Pan, ch’era la natura stessa deificata, il gran tutto, il capo delle divinità campestri, il primo de’ Fauni, de’ Silvani, de’ S
e poi fu fig. di Tantalo e di Taigete. Volendo questi sperimentare la divinità degli Dei che nel loro pellegrinaggio avea in sua
in cielo, Diana in terra, e Proserpina nell’inferno sono una medesima divinità . Secondo il Millin, Diana, in una bella pittura,
ia da’ popoli della Libia che il riguardavano come la più grande loro divinità . Nella Grecia, in Italia e specialmente ne’luoghi
re di cui Ino era nipote, perchè fig. di Armonia, li trasformò in due divinità marine. Ino fu chiamata da’Greci Leucotea, e Matu
a terza su di un giovane toro, che finisce in delfino. A lutte queste divinità aggiungiamo il celebre Proteo, fig. dell’Oceano e
verbialmente : Incidit in Scyllam qui vult vitare Charybdim . Conso, divinità venerata da’ Romani come il Dio del consiglio, cr
gole manda fuori tre orrendi latrati ; e le Furie, fig. della Notte, divinità crudeli ed inesorabili, colle chiome di atri serp
inni, Eumenidi e Dire. Di esse chiamate da Ovidio dura ed implacabile divinità , Aletto. dice Virgilio, era terribile a Plutone s
uasi summus Manium. Capell.), sebbene Ovidio (1) ne parla come di una divinità incerta. Ad esso attribuivansi i fulmini notturni
to dagli stessi immortali. Ed Omero ha detto che Plutone fra tutte le divinità è la più formidabile a’mortali. Properzio il chia
nfernale ; con che volevano farci intendere i poeti che una sola è la divinità che governa l’universo. Abbiam detto che Plutone
raccia della propria madre. Or queste Parche che si annoverano fra le divinità infernali, perchè presiedevano alla vita ed alla
14 (1824) Breve corso di mitologia elementare corredato di note per uso de’ collegi della capitale, e del regno pp. 3-248
pur anche il far la diceria del gran numero degli Dei. Nel creare una divinità non avevano limiti gli antichi : un timore, una m
a montagne. Temendo Giove di soccombere, chiamò in suo ajuto tutte le divinità . La Dea Stige, che regnava sopra ai fiumi, le di
o annuncia ai mortali la loro sorte ; l’oracolo più celebre di questa divinità era a Delfo. Lo vediamo altresì seguir Diana sua
fare il muratore con offrire unito a Nettuno, parimente privato della divinità , al Re Laomedonte la sua opera nella fabbrica del
amente alla Dea. Tantalo quel Re crudele, che per mettere a prova la divinità degli Dei in una festa diede loro a mangiare il p
l’universo : ma la cecità degli uomini, che non potevano concepire le divinità separate da tutte le passioni, ed esenti dalle um
nti dalle umane debolezze, credette indispensabile l’immaginare delle divinità di second’ordine, che si occupavano dei dettagli,
e di Nettuno, e della Terra, non appartenevano però alla classe della divinità marine. Erano mostri col viso di donna fornite di
e si fermò presso di Licaone re dell’Arcadia. Questi dubitando della divinità de’ suoi ospiti, immaginò una prova terribile. Fe
orno avendo accolti gli Dei in sua casa, volle mettere alla pruova la divinità , con preparar loro in un banchetto le membra di P
errando a discrezione dell’onda furiosa. Ino di fresco ammessa fralle divinità del mare viene a soccorrerlo : lo consiglia di an
15 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIII. Difetti e vizii del Dio Giove » pp. 69-72
uomini nella civil società. Distruggevano dunque l’idea stessa della divinità , la base e il fondamento della morale religiosa.
che gli erano attribuite, per le quali veniva ad esser l’ideale della divinità dei filosofi. Ora conviene accennare le meno buon
16 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXX. Delle Divinità straniere adorate dai Romani » pp. 506-510
LXX Delle Divinità straniere adorate dai Romani Se per divinità straniere adorate dai Romani si dovessero intende
tati. Per altro raramente i poeti greci e i latini rammentano qualche divinità delle altre nazioni, e solo alcuni di loro fanno
17 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Cenni Preliminari » pp. 9-
to, e furono spesso fomento di vizj e cagion di delitti. Ecate fra le divinità pagane presiedeva ai misteri della magia. Medea l
ocausti. Furon dette vittime gli animali destinati ai saerifizj. Ogni divinità aveva le sue vittime diverse, ed erano scelte fra
18 (1841) Mitologia iconologica pp. -243
nto il libro puntualmente vi offre. Cercaste ritratti consimili delle divinità astratte almen più famose da annotazioni soltanto
gli altri inferiori di maggior considerazione, non che delle astratte divinità , dalle quali oltre le istruzioni dell’intelletto
remo de’venti Dei maggiori, e nella seconda delle principali astratte divinità  : sacrificando la terza parte alla poesia toscana
que rotis summas levibus perlabitur undus  ; accompagnato da tutte le divinità marine, e preceduto da Tritoni,(1) che animavano
fosse stata la caccia, come sopra si è detto, per cui qual principal divinità de’cacciatori era comunemente riguardata sotto il
ra il suo ammirabil potere. Suo potere e suoi nomi. Essa qual celeste divinità dal ciel tramandava i suoi benefici influssi, e c
castità le leggierezze della Luna col Pastore Endimione. Inoltre qual divinità infernale riconosciuta sotto il nome di Proserpin
o al destino. Dichiarazione e sviluppo Chi fù il Destino. Una divinità sempre la stessa, e non mai soggetta ad essere al
19 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIII. Osservazioni generali » pp. 260-263
a questi un re d’Italia deificato per sì utile insegnamento3. Di tali divinità il cui ufficio si conosce e s’intende dal signifi
20 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — IV. Una Divinità più potente di Giove » pp. 20-24
iglia, leggendo il titolo soprascritto, che vi sia nel Politeismo una divinità più potente di Giove, che pure è conosciuto comun
21 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XI. Giove re del Cielo » pp. 55-59
e più egregio modello dei lineamenti caratteristici di questa suprema divinità del paganesimo64. Nell’Affrica questo Dio era ado
22 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVI. Le Ninfe » pp. 279-284
o così di aver bene inteso che le Ninfe mitologiche non eran perfette divinità , ma in una condizione media fra quella degli uomi
23 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — X. Cerere dea delle biade e Proserpina sua figlia » pp. 48-54
ato e deificato i quattro elementi del Caos, cominciarono ad inventar divinità che presiedessero alle diverse forze e produzioni
24 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIV. Il Dio Pane » pp. 264-269
ntivi che gli si davano perchè non si confondesse con altre inferiori divinità di forme presso a poco così graziose come quella
25 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIX. Eolo e i Venti » pp. 295-
rciò v’era bisogno che fossero sottoposti a qualche altra più potente divinità che li raffrenasse ; diversamente, come dice Virg
26 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XV. Giunone regina degli Dei e Iride sua messaggiera » pp. 79-85
rgomento, ma quando se ne presenterà l’occasione nel parlare di altre divinità odiose a questa Dea, o di famiglie o di popoli da
27 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XII. La Titanomachia e la Gigantomachia » pp. 60-68
a nel visitare il sepolero del divino poeta, da lui invocato come una divinità  : « O gran padre Alighier, se dal ciel miri « Me
28 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLI. Perseo » pp. 309-316
il nome di un orribile mostro affricano. Le credevano figlie di Forco divinità marina, e perciò le chiamavano ancora le Fòrcidi.
29 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXI. Il Genio e i Genii » pp. 232-241
gli parlava non poteva significare, nella sua segreta intenzione, una divinità mitologica, ma piuttosto l’ispirazione di quell’u
30 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXII. Gli Oracoli » pp. 242-252
ssero immortali era una contradizione, la negazione della loro stessa divinità , e perciò del culto religioso che ne dipendeva. I
31 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVII. I Mostri marini Mitologici e Poetici » pp. 184-194
fronte geograficamente. La favola dice che Scilla era figlia di Forco divinità marina e di Ecate dea infernale, e che in origine
32 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVI. Nettuno re del mare e gli altri Dei marini » pp. 173-183
i quali formarono il corteggio e la guardia d’onore delle principali divinità marine. Amfitrite è nome di greca origine che si
33 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVII. Apollo considerato come Dio del Sole, degli Arcieri e della Medicina » pp. 92-103
lute. Nella invenzione della discendenza in linea retta di queste tre divinità v’è molta connessione logica di principii scienti
34 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXX. Stato delle anime dopo la morte, secondo la Mitologia » pp. 216-231
intendessero le anime stesse dei defunti, o in generale le infernali divinità  ; ma nell’un significato o nell’altro, si elevava
35 (1836) Mitologia o Esposizione delle favole
osta da chi madre, da chi sorella, e da chi moglie di Marte. E tra le divinità riponevasi ancor la Vittoria, cui Ercole disse fi
Piote in un convito offerto agli Dei, per fare esperimento della loro divinità , diè loro a mangiare il proprio figlio Pelope. Ma
e, come è già detto, dato in pasto agli Dei per far pruova della loro divinità , e da essi risuscitato ebbe una spalla di avorio
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