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1 (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389
a una parola greca che vuol dir fuoco, come appresso diremo. Giano fu detto janus quasi Eanus (ab eundo), perchè era il sopri
chè era il soprintendente delle vie : ma Ovidio (1) vuole che fu così detto a ianuis, perchè fu il ritrovatore delle porte. S
io di tutte le cose. II. Storia favolosa di Satùrno. Il Cielo, detto da’ Greci Urano, era riputato antichissimo fra gl
ce, la quale il toccò colla sua verga d’oro ed il cangiò nell’uccello detto pico (1). I compagni del principe che per la camp
invitarsi a scambievoli banchetti. A Cibèle offerivasi un sacrificio detto Taurobolio per la consacrazione del gran Sacerdot
rno o del mattino. Janus Pater, quasi padre degli Dei-Janus Quirinus, detto da curis o quiris, che in lingua Sabina significa
avesse nella divisione dell’universo l’impero del cielo, si è per noi detto nell’articolo di Satùrno. III. Potenza e maest
nimède (Γανυμηδης, Ganymedes), ch’era flor di bellezza e di gioventù, detto pur Catamìto, e fig. di Troe, re della Troade, ch
formato da Giove in costellazione, ch’è l’undecimo segno del zodiaco, detto Aquario, di cui le stelle son disposte in guisa c
degli Etiopi, e di Cassiopèa. Or questa superba di sua bellezza, avea detto di superar le Nereidi in leggiadria ; le quali, i
ce che in Africa vi sia un animale, forse il Catoblepa di Plinio (3), detto Medusa, di cui gli occhi hanno la virtù di far mo
date lo stesso Giove, col quale egli spacciava un’intima familiarità, detto perciò da Omero dimestico e famigliare di Giove (
u dal mare trasportato presso ad un promontorio dell’Argolide, che fu detto Scilleo (1). Della quale mossi a pietà i Numi, la
. Della quale mossi a pietà i Numi, la mutarono nell’uccello, o pesce detto ciris. Niso poi, mentre inseguiva la figliuola pe
ti suoi figliuoli. Vicino al tempio di Giove Ammone ritrovasi il così detto sale ammoniaco, che ha preso il nome o dalle aren
ugilato ; i quali presi insieme costituivano il pancrazio o pentallo, detto quinquertium da’ Latini. Chi desiderava combatter
la fronte serena che addita la serenità del cielo. Si vede pure Giove detto Serapide col modio sul capo, che Millin crede ess
e Egioco ; epiteto di Giove assai frequente in Omero, Esiodo ec. così detto o da αιξ, αιγος, capra, ed οχη, alimento, perchè
lla Iupiter nondum barbatus (1). Diespiter, Giove, padre del giorno, detto Lucetius ne’carmi Saliari, cioè autore della luce
ava. In un antro di quel monte fu nudrito Giove(3). Iupiter Elicius, detto ab eliciendo, perchè credevano poterlo trarre dal
un altare a Giove Elicio sull’Aventino(4). Iupiter Feretrius ; così detto a ferendo, perchè a lui si portarano o dedicavano
1), e che sono da lui particolarmente protetti. Iupiter Idaeus, così detto o da Ida, monte della Frigia ; o da Ida, monte di
te di Creta, ov’era la culla e la tomba di quel nume. Iupiter Lapis, detto dalla pietra che inghiottì Saturno invece del fig
mani, erano i Latini, gli Ernici ed i Volsci. Iupiter Olympius, così detto o dalla città di Olimpia, ov’era il famoso suo te
gli uomini e degli Dei. Iupiter Pluvius, Giove datore della pioggia, detto da’ Greci ομβριος ed Υετιος, che avea un altare s
ul monte Imetto nell’ Attica(1). Iupiter Stator, Giove Statore, così detto , perchè fermò i Romani che fuggivano vergognosame
ia, e Telamone portò a Salamina Esione, dalla quale ebbe un figliuolo detto Teucro(2). Priamo dopo Arisba, sua prima moglie,
olori che in tempo di pioggia si vede nell’aria di riucontro al sole, detto arco baleno o celeste, ed Iride (1). Essa avea la
ndone a questa Dea. Era esso un ornamento del capo a guisa di corona, detto volgarmente diadema, che usavasi dalle donne grec
Nella Galleria Giustiniani, a Giunone si dà quell’ornamento muliebre detto credemno, o teristrio (θεριστριον, ο ιματιον). La
un promontorio del Bruzlo, oggi Capo delle colonne, antic. Lacinium, detto da Lacinio, masnadiere ivi ucciso da Ercole, che
lla servivasi dell’opera d’Iride, sua fedele messaggiera, come abbiam detto . Il suo cocchio era portato leggermente per l’ari
Aiace, dopo molti pericoli si salvò sullo scoglio Cafarea, ove avendo detto che anche a dispetto de’ Numi ne sarebbe uscito l
oliti gli antichi di attribuirle a Minerva. E pare che per ciò abbian detto i poeti che non debbasi imprendere opera alcuna s
o. I suonatori di flauto (tibicines) veneravano la Dea nel dì festivo detto Quinquatria. (Festo). VI. Continuazione. Miner
è il tribunale dell’Areopago (ab Αρης, Mars, et παγος, collis), così detto , perchè assembravasi sul colle di Marte, ch’era n
erva Marziale. Capta. Con questo nome avea in Roma un picciol tempio detto Minervium, sul monte Celio. Fu così detta o quasi
chiamavasi Ateneo. Sulla cittadella di Atene era un tempio di Pallade detto il Partenone ; dietro al quale stava il tesoro pu
pubblico, affidato alla custodia di Giove Sotere e di Pluto. Fu così detto dal simulacro di Minerva detta la Vergine (παρθεν
Virgilio chiama il sole lampana Febea (1). Il Sole poi (Sol) fu così detto da’Latini perchè risplende solo nel cielo, qual s
in cielo, il padre Libero, sulla terra, ed Apollo, nell’inferno. E fu detto Libero, perchè libere vagatur per gli spazii del
n tante lagrime l’acerbo fato di lui, che di quelle si fece un fiume, detto Marsia, ch’è nella Frigia, non lungi dal Meandro.
imali, il che udendo Crine, fece un tempio in onor dt Apollo, per ciò detto Sininteo. Un più strano gastigo dal nostro Apollo
te del cavallo, ebbe origine dal Pegaso. Esiodo dice che fu esso così detto da πηγη, fonte, sorgente, per esser nato presso a
o. Il qual fonte chiamavasi pure Aretias, o di Marte ; e da Seneca fu detto Dirceo. Secondo alcuni fu chiamato Castalio o dal
plizio di Dirce è rappresentato in un bel gruppo del palazzo Farnese, detto il toro Farnese, che ritrovasi nel R. Museo Borbo
io(2). Alcuni vogliono che sia un autro a piè del monte Libetro, così detto dal poeta Libetro, che il primo insegnò la musica
i agli altri Dei comunicato. Apollo era la medesima cosa che il Sole, detto occhio del mondo, che vede tutte le cose ; e perc
pollo. Per questa scienza del futuro fu consacrato ad Apollo il corvo detto uccello Febeo, il quale si annoverava fra gli ucc
te sagittaria, nella quale era peritissimo ; e si vuole che sia stato detto Peane (παιαν, Paean) dal greco (παιειν) che signi
perchè presedeva alla divinazione. Gr. προοψιος. Apollo Actius, così detto dal celebre promontorio di Azio, ove Augusto vins
Repubblica. Apollo auricomus, χρυσοκομης, Apollo dall’aurea chioma, detto così dal fulgore de’raggi che sono l’aurea chioma
rima era l’oracolo de’ Branchidi, e che fu bruciato da Serse. Fu così detto da un giovane di Tessaglia assai amato da Apollo.
l monte Palatino dopo la vittoria di Azio. Apollo Paean, παιαν, così detto o dal verbo greco παιω, che significa sedare, per
ianus, cioè Salvatore (a σωζειν, salvare). Altri vogliono che fu così detto , perchè allogavasi nelle botteghe de’ librai, fra
i. Oltre non pochi altri figli, da lei nacquero la Morte ed il Sonno, detto perciò dai poeti fratello della morte. Esiodo(1)
oscono. Per addormentare gli uomini versa su gli occhi loro un fluido detto anche υπνος, il quale faceva sì che le palpebre s
è liberamentepercorre le vie del cielo. Ma Fulgenzio(2) il vuole così detto , perchè il vino rende libera l’anima dalle cure e
Giove ; e ch’era fama, in quella esser nato Bacco, ed in un antro di detto monte essere stato nudrito ; il che diede luogo e
tra, fig. dell’ Oceano e di Teti, e che molto amavano un lor fratello detto Iante, il quale ne’suoi anni giovanili essendo in
to e Tiche. Ovidio dice che furon dette Iadi da Iante ; ma prima avea detto dal verbo greco υειν, piovere. Plinio e Gellio(2)
fferivano a Sirio de’sacrificii per calmarne il furore, essendo stato detto cane o canicola pei rabbiosi calori che spesso so
dormentò in una campagna, ove fu assalito da un serpente a due teste, detto anfesibena ; ed egli destatosi l’uccise con un co
e di donne, tutti agitati dal divino furore del loro duce. Molto han detto i poeti delle Ninfe, compagne di Bacco, il quale
fiore di una gioventù che non veniva mai meno. Quindi da Orazio(2) fu detto candido, epiteto proprio di un bel volto ; e le a
tore di vino puro, sono soprannomi di Bacco. Bassareo, Bassareus, fu detto Bacco dalla voce Tracia βασσαρος, che significa v
ono sotto la protezione di quel nume. Bromio, βρομιος, Bromius, così detto da βρομεω, fremo, cioè da’ fremiti, o rumorosi ri
, λυσιος, Lysius, da λυω, solvo, quasi liberator ; e λυσιμεριμνος, fu detto Bacco, perchè il vino esilara la mente e dissipa
emeleia proles, Bacco, fig. di Semele. Tioneo, Θυωνευς, Thyoneus, fu detto Bacco o da θυειν, furere ; o da Tione, sua madre,
ii, Militta ; i Medi, Anaite ; e così degli altri. Cupido poi fu così detto dal verbo cupio, desiderare, perchè l’amore è des
per cui Giunone li diede in guardia ad un dragone di enorme grandezza detto Ladone e nato da Tifone e da Echidna, o da Forco
e grande strage de’ Troiani. Rinomato è il misterioso cinto di Venere detto zona da’ Greci (ζονη, et κεστος, acu pictus, a κε
uesta Dea il mese di Aprile, che Ovidio(2) afferma, essere stato così detto da Afrodite o Venere, sebbene altri dicono ab ape
, in cui gli promette dalla regina Didone assai benigno ospizio. Ciò detto (1), nel partir la neve e l’oro E le rose del coll
na prima ; il secondo, di Mercurio e di Venere seconda ; ed il terzo, detto Antero, di Venere terza e di Marte. Alcuni lo dic
senta qual fanciullo cieco, o cogli occhi bendati, colle ali, per ciò detto alato, ed aligero ; armato di strali, e col turca
alia, amica de’ carmi, figliuole del più potente de’ numi. Il fin qui detto dimostra che nella poesia debbono essere d’accord
nascosto per non andare alla guerra di Tebe, come in altro luogo si è detto . VIII. Luoghi ove si prestava a Venere un cult
a bellezza delle membra divine, per farsi dolci al cui soave contatto detto avresti di veder correre a gara le onde, eccitand
, Cytherea, da Citera. Cupido anche chiamavasi Citereo ; ed Aprile fu detto pure mese citereo, perchè consacrato a Venere. D
Venere. Dionea, Dionaea, Venere, fig. di Diane ; percui G. Cesare fu detto Dioneo, come discendente da quella Dea. Ericina,
Venere da Tacito(4), forse in onore di Stratonica, ava di Seleuco II, detto Callinico, il quale nel decreto degli Smirnesi av
va ch’esso l’accompagnava dalla culla sino alla tomba(2) ; per cui fu detto da Menandro guida segreta della nostra vita (δαιμ
, e si onorava specialmente nel giorno natale di ciascuno, per cui fu detto Dio Natalizio (Deus Natalis)(3). Nè gli uomini so
guerra ; e questo è il Marte Iperboreo ; il quarto è il Marte greco, detto Ares ; ed il quinto finalmente è il Marte de’Roma
cente. Il luogo nel quale si assembravano que’ gravissimi giudici, fu detto l’Areopago (αρεοπαγος ab Αρης, Mars, et παγος, vi
città, πτολιπορθος Ενυω. Bisultor, che si vendica due volte. Fu così detto da Augusto, per aver vendicato la morte di Cesare
ra, e che questo nume piega ora all’una, ora all’altra parte. Fu così detto non solo da’ latini scrittori, ma eziandio da Ome
o che Enialio sia diverso da Marte, e propriamente un nume de’ Sabini detto Quirinus da’ Romani. Sofocle distingueva Marte da
4). In Roma, fuori del pomerio, era un gran campo consacrato a Marte, detto campo Marzio, e campo per eccellenza, ove si radu
presso quel popolo in grandissima riputazione era Ermete, il quale fu detto eziandio e Mercurio, e Thoth, e Thoyth e Trismegi
samente da’ Greci attribuito a Minerva ; tutte le quali cose essi han detto del loro Mercurio. L’Ermete egiziano finalmente f
e stessi e le loro merci, per modo di espiazione, lavandosi nel fonte detto di Mercurio, ch’era vicino alla porta Capena (4).
 10). Or questa era propriamente quello strumento musicale da’ Latini detto testudo, tartaruga, al quale Orazio (3) dà sette
i antichi poeti davano la virtù di conciliare e di togliere il sonno, detto perciò sonnifero da Ovidio. In un antico candelab
l pastore Argo che avea cento occhi, come nell’articolo di Giove si è detto . Arcas, Arcas aliger, così detto, perchè allevat
i, come nell’articolo di Giove si è detto. Arcas, Arcas aliger, così detto , perchè allevato in Cillene, monte di Arcadia. A
riete intorno alle mura. Ctonio, Ερμης Χθονιος. presso Luciano, così detto per vedersi spesso nell’inferno a trattar colle o
o il nume che presedeva a quel fiume. Nell’articolo di Saturno abbiam detto che la moglie di lui chiamavasi Opi, cioè ricca,
’ medesimi per altro si attribuisce un particolar modo di fabbricare, detto ciclopeo (4). Servio dice che chiamasi ciclopea o
non poter dare un passo senza abbattersi in qualche nume. Quindi ban detto alcuni che forse i ciechi pagani furon costretti
schiera a schiera. Fauno, di cui si parlò nell’articolo di Saturno, detto pure Fatuo, era il padre de’ Fauni e de’ Satiri,
ati ad un ballo comico, che consisteva in certe mosse assai ridevoli, detto cordace (κορδαξ, κορδακισμος, cordax ), inventato
Dea de’ fiori e da’ Greci diceasi Clori, che sposò il vento Zeffiro, detto perciò l’alato cavallo di Clori (4), perchè i ven
uelle delle farfalle. Questa dea ebbe un tempio in Roma, un sacerdote detto Flamine Florale, e giuochi detti anche Florali. P
andolo coll’acqua del Flegetonte, il trasformò in malaguroso uccello, detto gufo. Infine Giove, volendo far piacere a Plutone
rena Leucasia fu sepolta in un’isoletta o scoglio nel golfo di Pesto, detto oggidì la Licosa. Si vuole poi che Napoli fu dett
za e dal fulgore del fuoco, quasi Fulganus. Secondo altri(5), fu così detto quasi volans candor, perchè il fuoco sembra volar
’aria, nascendo dalle nuvole. Non so poi come il Calepino dica che fu detto quasi canus volitans per aerem, perchè la fiamma
nerva nacque Apollo, protettore di Atene ; il secondo, fig. del Nilo, detto Opa dagli Egiziani ; il terzo, fig. di Giove terz
Beozia una valle ombrosa chiamata Gargafia con un limpidissimo fonte detto Partenio. In esso Diana, stanca per la lunga cacc
ilavano lo stame fatale di quel fanciullo, e che vaticinando avessero detto  : Durerà la vita di questo fanciullo fino a che
e’ popoli. Non lungi da noi, diceva l’esule di Sulmona(1), è un luogo detto la Tauride, ove l’ara della faretrata Dea di crud
ui si parli in primo luogo. Ercole o Alcide. Ercole (Hercules) detto da’ Greci Ηρακλης, cioè glorioso, chiamasi pure A
abitar dovea nella città di Tirinto ch’era vicina ad Argo e da cui fu detto Tirinzio(1). Or viaggiando colla moglie Deianira
i Glicone, Ateniese. Antico regno di argo. Questo regno fu così detto da Argo, uno de’suoi re e fig. di Giove. I suoi p
ti figli maschi il fratello Egitto, re dell’Egitto ; e l’oracolo avea detto che uno de’generi di Danao lo avrebbe ucciso ; pe
e ritrovato da un pastore, fu nutricato con latte di capra e per ciò detto Egisto (ab, αιξ, αιγος, capra). Il quale, per ins
a ; ove avendo liberato Dauno, re di quel tratto della Puglia da esso detto Daunia, da’nemici che forte lo stringevano di ass
re di Corinto, il quale, fattigli risanare i piedi, percui era stato detto Edipo, il tenne nella reggia qual suo figliuolo.
lvo che Adrasto, il quale salvossi per la velocità del cavallo Arione detto vocale da Properzio(1), perchè prediceva il futur
andato al nipote che dovesse mai fare di una persona, da cui esso per detto dell’oracolo avesse a temere la morte, tosto risp
l sacrificio di una vittima, la quale fu Ifigenia, come di sopra si è detto . Giunti finalmente i Greci alla spiaggia della Tr
gara funesta fra Agamennone ed Achille, fig. di Peleo, fig. di Eaco, detto spesso per ciò Eacide, dall’avo, e Pelide, dal pa
gione. Dio del mare e fratello di Giove e di Plutone era Nettuno, detto da’ Latini Neptunus. Cicerone(1) pretende che que
no toccò in sorte l’impero del mare, come nell’articolo di Giove si è detto . Quindi è che spesso appo i poeti Nettuno si adop
ccise il gigante Polibote con avergli scagliato contra il promontorio detto Nisiro che avea staccato dall’isola di Coo. II
mente qualche cosa. E qui mettiamo in primo luogo il famoso Polifemo, detto da Omero il Ciclope per eccellenza. Egli era fig.
hiacciò. Il quale, per opera di Galatea, fu cangiato nel fiume oggidì detto freddo, perchè nascendo dall’ Etna, porta al mare
o di Nettuno ; titolo che trovasi sulle medaglie di lui. Da Orazio fu detto Neptunius dux (1) IV. – Di alcune Deità marin
’erano tremila, secondo lo stesso Esiodo ; per cui da Catullo(2) vien detto padre delle ninfe. Lo troviamo poi figurato in fo
ne, fig. di Anfitrite e di Nettuno, al quale serviva di trombettiere, detto perciò canoro, precedendolo ed annunziandolo col
da’Greci Leucotea, e Matuta da’ Latini ; come Melicerta da’ primi fu detto Palemone, e da’secondi, Portunno, così detto perc
e Melicerta da’ primi fu detto Palemone, e da’secondi, Portunno, così detto perchè presedeva ai porti, e spesso confondesi co
a e quasi abbraccia la terra. Equestre o Ippio, gr. Ἱππιος ; fu così detto , perchè ritrovò l’arte di cavalcare, secondo Paus
due luoghi che accoglier debbono le anime dopo la morte, uno di pena, detto Inferno, l’altro di premio, detto Elisio o Campi
e anime dopo la morte, uno di pena, detto Inferno, l’altro di premio, detto Elisio o Campi Elisii. Or ecco in qual guisa i Gr
piamo che i Cimmerii eran popoli dell’Asia, presso al Bosforo da essi detto Cimmerio, non lungi dalla Palude Meolide. L’aere
giudizio della lor vita. Radamanto ed Eaco siedono giudici nel campo detto dell a Verità, perchè quivi non avea luogo la cal
ferisce che nella Tesprozia, antica contrada dell’ Epiro, era un lago detto Aorno, ove consultavasi un famoso oracolo che si
le che tragittava in una barca le anime de’morti, chiamavasi Caronte, detto da Orazio satellite di Plutone. Il nostro Dante i
ci poeti fu inventato sul modello di un lago di Egitto, presso Menfi, detto Acherusa, nelle sponde del quale si facevano le c
ice Sesto Empirico (1), abborrito dagli stessi immortali. Ed Omero ha detto che Plutone fra tutte le divinità è la più formid
enti (2). Di Plutone poi, come degli altri infernali Dei, si è sempre detto da’poeti che hanno un cuore crudele ed inesorabil
ere i poeti che una sola è la divinità che governa l’universo. Abbiam detto che Plutone avea il suo soggiorno e la sua signor
e negli antichi monumenti ritrovasi Plutone col capo ornato del fiore detto narcisso, il quale si reputava grato a’morti. E p
evansi Februa dal verbo Februo, purgare, espiare. Plutone eziandio fu detto Giove coll’aggiunto ora di nero, Iupiter niger, o
Plutone per quell’indole sua crudele ed inesorabile, per la quale fu detto da Orazio illacrymabilis e torvo da Giovenale. Q
etto da Orazio illacrymabilis e torvo da Giovenale. Quietalis (1) fu detto Plutone dagli antichi, forse perchè la morte è l’
mora assai lungi da noi ; o un soprannome di Apollo, di lei fratello, detto Ecato, perchè come da Febo dicesi Febe, così da E
it. Lib. 1, od. 28, v. 19) ; essendo noto, come in altro luogo abbiam detto , che Proserpina strappava pochi capelli dal capo
zella ; soprannome che leggesi nelle medaglie di Sicilia, come abbiam detto . Clonia, gr. Χθονιϰ, terrestre, da Χθων, terra.
Giunone infernale, e Stigia, luno inferna, Stygia, come altrove si è detto . Libera, lat. Libera, così detta da Libero o Bac
2 (1855) Della interpretazione de’ miti e simboli eterodossi per lo intendimento della mitologia pp. 3-62
tipo, come un’universale fantastico. Padre degli Dei e degli nomini, detto Giove, come vuole Tullio(1), a iuvando, ossia da’
della terra, è principio e generatore di tutte le cose, onde Giove fu detto padre degli Dei e degli uomini ; e del pari portò
pieni i canti de’poeti greci e latini. E per questo ancora Giove era detto Dio del cielo, della terra e dell’ inferno, e se
, ed è denominato Diva Educa. Dal terrore onde son presi gl’infanti è detto Paventina ; dalla speranza, che a noi viene, Veni
o nelle Indie dalla pestilenza, Bacco menollo in un luogo più salubre detto femur, coscia, e così immaginossi la favola di lu
eci e latini, tutto si allude al vino, ed all’ubbriachezza. Ei è così detto da Βακχος, clamore, vociferazione ; o da Βαξειν,
oderato del vino. 17. A Giove si dava per padre Saturno. Egli fu così detto o a satis, campi seminati, chè, come osservammo i
cci. 18. Nettvno — Creduto come Dio del mare, Tullio(2) lo vuole così detto a nando, dal nuotare ; ma ei va tanto poco soddis
ltra cagione del moto della terra, urtandola con le acque del mare. È detto ancora μιακητας, che significa muggire, voce prop
asi gioconda e soave. Ed è chiamato Plutone, che oltre il significato detto di sopra, tutte le cose, quando son vicine alla d
a in molti modi gli effetti di sua dimostrazione. Perciò da’ Greci fu detto Ecateo, che può derivarsi dall’avverbio εκαθεν di
e Grazie nella destra, e con l’arco e le saette nella sinistra, ond’è detto Dio della medicina, giovando ai mortali col tempe
, come questo nume in nulla si distingue dal Sole. Oltre ciò che si è detto dianzi, può derivarsi la parola Apollo dal greco
sse dire απελος, perciocchè è unico tutto ciò ch’è semplice. Egli era detto ancora Lemio del greco λοιμιος peste, ossia dallo
co λοιμιος peste, ossia dallo averci tratto dalle pestilenze, onde fu detto ancora Peon, cioè fornito di facoltà medica. Chia
i suoi risponsi erano obbliqui, ambigui e difficili ad intendersi, fu detto da’greci Λοξιας obbliquo, se pur ciò meglio non p
l cielo andasse a pasturare le greggi del re Admeto, onde da’greci fu detto Απολλων νομιος, Apollo pastore, derivando la paro
mito. Non dall’ufficio di pasturare le greggi, ei dice(2), Apollo fu detto pastore, fingendosene la favola, ma perchè il sol
a, e si dissero inclyti dai latini, da cluer, splendore d’armi…… Ed è detto Apollo Dio fondatore della umanità e delle di lei
one. 26. L’Agostino intende per Mercurio non altro che la parola. « È detto Mercurio, così egli(1), voltando in italiano i su
anno fuori tutti gli escogitati della mente » — E per questo egli era detto Cillenio, parola tutta greca, che può derivarsi d
spigolare molti suoi nomi tutti allusivi alla parola. E su le prime è detto Hermes, che potrebbe derivare da ερειν parlare, o
l’uomo sa trarre molti vantaggi.  — Il fuoco, dice Diodoro Sicolo, è detto Vulcano per metafora, e che deve adorarsi come un
È Giunone detta Giogale da quel giogo, onde il matrimonio solenne fu detto coniugium, e coniuges il marito e la moglie. Dett
è del cielo e dell’agricoltura, come può scorgersi da ciò che abbiamo detto di Giove e di Cerere istessa. È rapita da Plutone
dere, chè non faremmo che ripetere indarno tutto quello, che ne hanno detto i mitologi, qui trascriviamo solo alcuni versi de
ercole, cadmo, sfinge cadmea, giano, pane. 55. Ercole — Egli è così detto dal greco Ερακλεης, che deriva da ερα Giunone, os
alle umane aggregazioni. Oro le prime spighe di frumento, e tutto fu detto oro ciò che seco portasse molto utile all’uomo. T
ielo.… il vince e lo annoda a terra ; di che restò un giuoco ai greci detto del nodo : ch’è il nodo erculeo, col quale Ercole
raccolsero questo corno, e riempiutolo da loro di fiori e frutti, fu detto il corno dell’abbondanza — non è questo che un fa
questi insieme con quello la cetra e la compagnia delle Muse, onde fu detto Musagete. Ovidio non meno espone nei suoi Fastì (
ne, che tante volte si dipingeva tempestata di stelle, onde Ercole fu detto ancora Astrochitone, che porta il significato di
eta più sublime del suo corso. 63. A rafforzare quanto finora abbiamo detto , qui esporremo in iscorcio ad una ad una le XII.
o — risponde al passar del sole nel segno dell’Ariete, sacro a Marte, detto ancora Ariete di Frisso, o dal vello di oro, ed è
Giano — Giano è rappresentato da tutta l’antichità a due facce, ond’è detto Bifronte. La favola vuole di portar tale denomina
d ante vides ? Ovidii Fasterum lib. I ver. 88 e seg. (1). Giano è detto Patulcio, che può derivare da patet, aprire, e Cl
3 (1836) Mitologia o Esposizione delle favole
o Delfo sotto del monte Parnasso. Fin qui Esiodo. Altri Mitologi han detto in vece, che ì figli di Urano eran Titano e Satur
r coprirsene il petto, e lo scudo, che quindi da aix aigos (capra) fu detto egida, e stabili che di tutto abbondasse chi di l
tone l’ occidentale, a Nettuno le coste marittime, perciò il primo fu detto re del cielo, il secondo dell’ inferno, il terzo
lio medesimo ne aveva posto Romolo da principio a Giove Feretrio cosi detto da ferre, perchè ivi portate aveva e a lui consac
à dell’ impero romano, egli mandò dal cielo uno scudo rotondo, che fu detto ancile. Numa il diede in custodia a’ sacerdoti di
gnude, e poscia cangiate in pietra. De’ suoi amori con Marte già si è detto Ma oltre a questo amò ella Anchise Troiano: del q
citi amori: e a lei spezialmente dedicato era il mese di aprile, così detto secondo alcuni aphros spuma, alludendo alla spuma
a giovane colle ali di farfalla. Imene Dio delle nozze da alcuni vien detto figlio di Bacco e di Venere, da altri figlio di A
di Minosse innamorata di un toro, per cui altri intendono un principe detto Tauro’ partorì il Minotauro mostro mezz’ uomo, e
ilo, che si disse aver ucciso Nisa; il terzo figlio di Caprio, che fu detto re dell’ Asia in onore di cui furono istituite le
dettero stabilite le Trieteridi. Comunemente però da poeti Bacco vien detto figlio di Giove e di mele figlia di Cadmo. Allorc
nevasi in Arcadia, spezialmente sui monti Menalo e Liceo. Già abbiamo detto , com’ egli con un presente di bianca lana a se tr
io e della Notte, dipingetesi come Pane, ma senza peli al mento ed al detto . Alcuni lo dissero figlio di Pico re dei Lazio, e
ltro, ma in seguito a questa pietra si sovrappose una testa umana. Fu detto da’ Romani, che quando trattossi di fabbricare il
ini. Tra questi oltre Esculapio, e Romolo o Quirino, de’ quali abbiam detto , ed Ercole, Castore, Polluce ed Enea, dei quali d
are. L’ impero del mare nella divisione tra i figli di Saturno abbiam detto esser toccato a Nettuno. Questi sposò Anfitrite f
invece oppresso sotto il peso delle piante su lui ammassate. Già si è detto come nella sua contesa con Pallade per dar il nom
econdo Esiodo, fu padre delle Gree, delle Gorgoni ec. Da Omero egli e detto re dello steril mare e padre di Toosa, che partor
i Sardegna, e vinto da Atlante in una battaglia navale e sommerso, fu detto poi da’ compagni cangiato in Dio marino.. Glauco,
Venti. L’ impero dell’ aria fu da’ Mitologi assegnato, come abbiam detto , a Giove ed a Giunone, da cui dipendean le piogge
a di Lipari. Padre de’ venti tempestosi o delle procelle fu da Esiodo detto Tifone marito di Echidna; gli altri venti ei fece
vidio vien raccontato in questo modo. Allorchè Giove seppellì, come è detto nel Capo III, sotto a’ monti della Sicilia Tifeo,
de’ trapassati, e Plutone come capo e sovrano de’ Mani dai Latini era detto Summanus. La Notte dicevasi anch’ essa tener sede
la madre chiamò Egina. Il luogo del premio era un delizioso soggiorno detto Eliso, ove le anime dei buoni godean vita beata,
isifo e le Danaidi. I Titani e Tifeo vi furono profondati, come è già detto nel Capo III, per avere osato di far guerra a Gio
ì sotto terra, ove Giove l’ aveva chiusa per occultarla a Giunone, fu detto figliuolo della Terra. Avendo voluto far violenza
colse Epimeteo lietamente Pandora contro il consiglio di Prometeo che detto aveagli di rigettare qualunque presente gli venis
che rodeva le viscere a Prometeo legato sul monte Caucaso, come si è detto nel capo precedente. Liberò Esione figlia di Laom
o marino, a cui per ordine dell’ oracolo era stata esposta, come s’ è detto (Parte I Capo X.), e avendogli l’ infedele Laomed
sostenere il cielo: sebbene altri sieno di opinione che Atlante siasi detto portare il cielo, perchè era assai studioso dall’
che si scosse Bellerofonte di dosso, e precipitollo nel campo, che fu detto Aleio, ed ei solo volò su in cielo, ove fu posto
uella guerra a’ due nemici fratelli. Fino avanti al loro nascere avea detto Giocasta di averli sentiti nell’ utero pugnar tra
i arti istruì Giasone ed Achille, che l’ uno da Alcimede, come abbiam detto , l’ altro da Tetide gli furon dati ad allevare. F
la ferocia de’ Traci allor selvaggi, e trarli al vivere socievole, fu detto dalle favole, che al suono della sua lira traeva
di Corinto. Uccise in Epidauro il ladrone Perifeta figlio di Vulcano, detto pur Cornista dalla clava ond’ era armato; in Eleu
si avvenivano su quella strada; presso ad Ermonia il gigante Damaste detto Procuste, che faceva stendere gli ospiti sul prop
ne di Androgeo figlio di Minosse stati da lui sottomessi, come abbiam detto , alla barbara condizione, che ogni anno mandar gl
i Tantalo re di Frigia e di Taigete, fu dall’ empio padre, come è già detto , dato in pasto agli Dei per far pruova della loro
i ebbero parte. Cagione della guerra troiana fu Paride, altramente detto Alessandro, figlio di Priamo re di Troia, e di Ec
costrinse ad entrar nella lega cogli altri. In vendetta di ciò fu poi detto , che Ulisse nel campo di Troia nascose dell’ oro
va quindi Ulisse andar con un remo sopra la spalla fin dove gli fosse detto che quello era un ventilabro, e fatto quivi un sa
e di vivere consunto mollemente dalla vecchiezza, ma altri invece han detto , che egli fu ucciso dal figlio Telegono avuto da
mentalo e’ gettato in mare vicino al promontorio, che dal suo nome fu detto poi Palinuro. Giunto a Cuma, seguendo il consigli
ro figlio di Mercurio e di Carmenta o Nicostrata, il quale, come si è detto , partito di Arcadia per avervi digraziatamente uc
nta a Marte nacque poi Romolo, e Remo, fondatori di Roma, di cui si è detto nella I. parte al capo VI. Appendice. Transun
no il Marziale, il Quirinale, il Floreale ec. Eravi il re sacrificolo detto ancora rex: sacrorum, come regina sacrorum diceas
4 (1897) Mitologia classica illustrata
tà. Il sole che sorge, ad es., e discaccia le uggiose tenebre, veniva detto il Titano che strozza i serpenti della notte prim
nati in modo da produr fuoco per mezzo della confricazione, strumento detto pramantha in indiano, diventa il benefico Promete
a figura di Rea che invoca pietà per i suoi figliuoli. Già si è detto che vinti i Titani, e ottenuta la signoria dell’
mo. Tutte le Divinità greche erano dunque raggruppate intorno a Zeus, detto padre degli Dei e degli uomini. Le Divinità si di
ibuzioni fisiche del sommo Iddio fanno riscontro le morali. Egli vien detto « padre degli Dei », perchè, sebbene ultimo nato
venne la città di Olimpia in Elide, ove ogni quattr’ anni (il periodo detto perciò Olimpiade) si radunavano i Greci di tutte
a il dio tutelare dell’ onestà, della giustizia, della lealtà, ed era detto Dius Fidius, e la Fides era un’ attribuzione di l
esto più recente ideale è il busto marmoreo del Museo Pio Clementino, detto « Giove di Otricoli » (fig. 5). La ricca chioma c
e nelle isole di Eubea e di Samo. Il suo principal tempio era il così detto Ereo (Heraion), edificato verso il 423 av. C. tra
dre; Iuno Pronuba presiedeva alle nozze (dal latino nubere, sposarsi, detto delle donne); Iuno Domiduca (domum ducere condurr
no l’ egida, la lancia, l’ elmo. IV. Apollo. 1. Febo Apollo era detto , come Artemide, figlio di Zeus e di Leto o Latona
ell’ isola di Delo, ed ivi alle falde del monte Cinto partorì Apollo ( detto perciò Delio, Cinzio) ed Artemide. Delo che prima
renderlo schiavo. Ma la buona stagione ritorna; e il dio trionfante è detto vincitore del lupo, animale dei paesi freddi e ch
 » ( Gentile, p. 130-1). Ma la statua più celebre d’ Apollo è il così detto Apollo di Belvedere (fig. 17) che pure è in Vatic
mati i Greci. Era poi anche messa in rapporto con Apollo e le Muse, e detto che si compiacesse dei canti e degli inni. Infine
uragano che si scatena con furioso irresistibile impeto; difatti era detto di lui che sua patria e suo soggiorno prediletto
bilmente accompagnasse anche gli eserciti nelle loro marcie, onde era detto Mars Gradivus; dopo la vittoria, gli si rendevano
culto. E poichè il fuoco vien dal cielo, per questo Efesto era stato detto figlio di Zeus. Lo si pensava zoppo; immagine dei
ante, nacque in una caverna del monte Cillene in Arcadia (ond’ egli è detto il Cillenio). Curiose le leggende relative a ques
accolte in Occidente, facile ascolto trovò anche la leggenda di Enea, detto figlio di Venere, e imaginato come fondatore dell
ere rimanevano tutta la vita al servizio di Vesta. Abitavano nel così detto Atrium Vestae, di cui non molti anni fa fu ritrov
ea di figurarsi Giano con due faccie, una davanti, una dietro, ed era detto Giano Gemino, Giano bifronte. Dall’ essere poi Gi
d’ anno, si discorre largamente di lui. L’ arte statuaria, già s’ è detto , volendo figurar Giano, costantemente s’ attenne
i già lo attendevano. È assai nota la leggenda di Fetonte (Phaëthon), detto figlio di Elio e di Climene; il quale avendo chie
. — Più che mai a Rodi si vedevano statue del Sole. Celebre è il così detto « colosso di Rodi », una delle sette meraviglie d
eros), presso i Latini Lucifer o Iubar e Vesper o Vesperugo. Fosforo, detto figlio di Eos e d’ Astreo, o secondo altri di Cef
aceva tremar la terra e agitar la superficie del mare. Per questo era detto rapitor di fanciulle, e un’ antica leggenda attic
e era il vento Zefiro, o il vento di ponente, nuncio della primavera, detto Favonius dai Latini, al cui soffio maturavan le s
van le sementi; quindi era venerato come Dio benefico. — Infine Euro, detto anche Vulturnus, vento di est, o più precisamente
offiare, erano oltre i quattro già detti, Caecias o nord-est o greco, detto anche Aquilo, l’ Apeliotes o subsolanus, vento d’
cato un grazioso tempietto al lato occidentale dell’ Acropoli, quello detto di Niche Aptero (la Vittoria senz’ ali, così imma
iove assunto in cielo, reso immortale e adibito all’ ufficio che s’ è detto . Più tardi si favoleggiò che Giove avesse mandato
essene, ecc. 1. I Romani veneravano come dea del nascimento, già s’ è detto , Giunone Lucina; ma nei loro libri di preghiere t
mi, corone. Specialmente era venerato il demone del raccolto annuale, detto Agatodemone, in latino bonus eventus, onorato sop
te, là dove si credeva che fosse l’ origine delle cose. L’ Oceano era detto padre di tutti i fiumi e di tutte le sorgenti del
e località; primo di tutti l’ Acheloo, il più grande dei fiumi greci, detto perciò il re dei fiumi, venerato così a Atene e i
ntanalia. Tra tutti i fiumi era naturalmente veneratissimo il Tevere, detto Divus o Pater Tiberinus, al quale i pontefici e g
lto di Anfitrite rimase come estraneo; la moglie di Nettuno, già s’ è detto , chiamavasi Salacia. Quando i poeti latini usano
era nell’ antica Mitologia un’ immagine del flutto rumoreggiante. Era detto l’ unico robusto figliuolo di Posidone e Anfitrit
Titani, i Ciclopi, gli Ecatonchiri, ed alcune deità marine, già s’ è detto nella Teogonia. Coll’ andar del tempo si disegnò
genere, Dioniso era il riscontro di Demetra, dea delle biade; veniva detto talvolta l’ umido, come si sopranomava Semele sua
se dar veste simbolica ai loro principii filosofici. Per loro Dioniso detto Zagreus, il lacerato, era il primo Dio; era detto
i. Per loro Dioniso detto Zagreus, il lacerato, era il primo Dio; era detto figlio di Zeus e di Persefona; e si narrava che e
olenne banchetto bevendo a gara il vino spillato; il terzo giorno era detto festa della pentola, perchè si esponevano pentole
i gioia, quindi si faceva il viso barbato; veggasi la statua dei così detto Sardanapalo in Vaticano (fig. 55), un bel saggio
tatue di Satiri trovansi nei varii Musei d’ Europa, ricordiamo i così detto « Fauno Barberini » della Gliptoteca di Monaco, u
e Mida. Marsia, insiem con Iagnide suo padre e Olimpo suo alunno, era detto inventore del suon dei flauti, genere di musica c
scorticò. — Mida era il fondatore mitico del regno della Frigia; era detto figlio di Cibele, la quale avevalo immensamente a
o, il quale forse è parte di un gruppo a cui apparteneva anche i così detto « arrotino » della Galleria degli Uffizi a Firenz
ane sonante che leggesi nel quarto libro del poema di Lucrezio, ov’ è detto che egli: Pinea semiferi capitis velamina quassa
mini o con cattivi sogni o con apparizioni patirose; in tal senso era detto Incubus. Aveva pure il dono di predir l’ avvenire
l’ Egeo e in Grecia, di là passò anche in Italia e a Roma. Priapo era detto figlio di Dioniso e di Afrodite, da lui si faceva
io v’ era una camera dove si custodiva il tesoro dello Stato, il così detto aerarium. Di questo tempio sono in piedi ancor ad
se Proserpina come moglie di Plutone e regina dell’ inferno. Già s’ è detto che nel culto di Cerere con lei si identificò la
fu assegnato ad Ermes. Come accoglitore di molte anime, Ade era anche detto Polidette o Polidegmone. E perchè odiosa è quasi
Polidette o Polidegmone. E perchè odiosa è quasi sempre la morte, era detto Ades il più odiato fra tutti gli Dei. — Ma oltre
veva un’ idea molto vaga e indeterminata del mondo d’ oltretomba; era detto uno spazio deserto e tenebroso, dove i morti sogg
de era talvolta denominata Hecate, la lungi operante, come Apollo era detto hecatos. Forse rappresentava la luna invisibile,
ne un Dio speciale della morte fu ideato in Tanato (Thanatos) che era detto fratello gemello del Sonno (Hypnos); secondo Esio
ona nota, Ichelo che assumeva qualsiasi forma anche di bestia, ed era detto anche Fobetore (apportator di paura), infine Fant
da notare che ab antico avevano essi il loro Dio della morte nel così detto Orcus, l’ accoglitore (cfr. arca, arcanus). S’ im
di cui parleremo. Quanti fossero, come si chiamassero i Penati, non è detto , perchè le credenze popolari in questa parte rima
mestici. Nei tempi più antichi ogni casa aveva un unico Lare, il così detto Lar familiaris; poi se ne noverarono due. Risiede
o divennero i Lari di Roma, e vivente ancora Augusto, il suo genio fu detto il Lare pubblico. Tanto più crebbe questa tendenz
divinità, come Zeus, Posidone, Apollo, Ares, ecc. Posidone ad es. era detto il capostipite della stirpe eolia. Qui spesso s’
Efesto ed Atena, Dei promotori dell’ umano progresso. Senonchè per il detto furto essendo stata come profanata la pura forza
trilli a rammentar la sua disgrazia. Della morte di Zeto nulla lasciò detto la tradizione; pero in Tebe si faceva vedere la t
ndioso gruppo in marmo che si conserva nel Museo Nazionale di Napoli, detto il Toro Farnese, di cui riproduce il disegno la f
ti figlio di Glauco o di Posidone, nato e cresciuto in Corinto. Non è detto per qual causa (giacchè l’ uccisione attribuitagl
l sole. Figlio di Posidone e di Glauco poteva ben essere dai Corinzii detto il Sole, il quale ogni giorno sembrava a loro sor
diceva figlio Foroneo, rappresentante del territorio fecondo di Argo, detto da alcuni il primo uomo, venerato come iniziatore
o, umana nella parte superiore e serpentina nell’ inferiore. Egli era detto il primo re, il primo legislatore, l’ edificatore
n letteratura e in arte Cecrope mantiene la sua doppia figura, ond’ è detto dimorfo dagli scrittori greci e geminus da Ovidio
ca. 1. A Cecrope successe nel regno dell’ Attica Cranao, da alcuni detto suo figlio. Sotto Cranao sarebbe avvenuto il dilu
a la figura a mezzo serpentina, perchè nato dal suolo; anch’ egli era detto fondatore dello stato Attico, un altro Cecrope in
o morì e fu poi mutato in aquila marina come Scilla in uccello marino detto Ciris. Infine Egeo si trovò alle strette per caus
liuolo che fu Teseo; ma siccome Etra era amata da Posidone, Teseo era detto anche figlio di Posidone. Se si considera che Ege
he aggrediva i viandanti e li uccideva con una mazza di ferro (perciò detto Corinete, dalla voce greca coryne, mazza). 2º Sul
ryne, mazza). 2º Sull’ istmo tolse di mezzo un altro assassino, Sini, detto Pitiocampte (Pityocamptes) o piegatore di pini, p
i monumenti ateniesi era scolpita la figura di Teseo: così nel tempio detto di Teseo le metope portavano in rilievo rappresen
parte del racconto è stata elaborata per lo più in Beozia. Eracle era detto discendente di Perseo, e fu certo il più illustre
le. Di qui s’ intende come Eracle, sebben figlio di Zeus, fosse anche detto Anfitrioniade. Gemello con Eracle, ma nato da Anf
Zeus, nel giorno in cui Alcmena doveva dare alla luce i due gemelli, detto ira gli Dei che sarebbe nato allora allora il più
importante, sebbene giunto a noi in condizioni tristissime, è il così detto torso di Belvedere in Vaticano, opera di Apolloni
dre nel regno, ma ne fu discacciato da un fratellastro Pelia, che era detto figlio di Tiro e di Posidone. A stento potè Esone
pagare il fio di tanti delitti. Come abbia perduto regno e vita non è detto ; si conosce solo di lui la detta pena d’ oltre to
pure aveva preso parte alla spedizione degli Argonauti. Questo Aiace, detto anche « il piccolo » per distinguerlo dall’ altro
Questo Aiace, detto anche « il piccolo » per distinguerlo dall’ altro detto « il grande », era segnalato specialmente per abi
’ isola di Lenno. Più tardi lo si dovrà andar a riprendere perchè era detto che senza le frecce d’ Eracle Troia non sarebbe c
la valorosa regina. Poi vennero le genti Etiope, guidate da Mennone, detto figlio di Titone, fratello di Priamo, e di Eos, l
a casa paterna contaminata dall’ uccisione di Agamennone. Il gruppo è detto esser opera di Menelao scolaro di Stefano della s
ra gli artisti mitici il più celebre è Dedalo, del quale abbia in già detto una parola (cfr. pag. 360 e 370). Lavorò nell’ is
sia al suon della lira… La medicina è un mio trovato, e nel mondo son detto il soccorritore, e soggetta a noi è la potenza de
5 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423
ialmente i Servi(16). Costoro in que’ giorni assumevano il berettino, detto pileo, simbolo di libertà appresso quelle Genti.
me di tenere il mentovato fuoco anche nell’ ingresso delle loro case, detto perciò Vestibolo(d). Cibele fu anche detta Bereci
sta rasa ; e si cuoprivano i piedi con sole scorze fine dell’ albero, detto Papiro(c). Questa Dea ebbe pure in molte città de
a figlia. Queste Feste ebbero principio nell’ Attica vicino al pozzo, detto Callicoro, ossia bella danza, da’ balli sacri, ch
le minori in onore di Proserpina. Quelle si celebravano, come abbiamo detto , in Eleusi, e queste in Agri, appresso il fiume I
nella più esatta continenza. Unito ad esse eravi anche un Sacerdote, detto Stefanoforo dalla corona, che portava in capo. Al
in dignità, e a lui apparteneva l’iniziare ne’ Misterj (a) L’altro fu detto Daduco o Lampadeforo, ossia Porta-fiaccola, perch
to allevato da Celmo, uno degl’ Idei Dattili ; e che questi, per aver detto che il Nume era mortale, ne fu cangiato in diaman
l’origine di tal ceremonia sia stata questa : un sacerdote di Giove, detto Taulone, o Diomo, o Sopatro, vide mangiarsi da un
chio, Ilapinaste, Ctesio, Trifilio, Ultore, Sponsore, ed Ospitale. Fu detto Padre, e Re, perchè si considerava come il Sovran
utta perfezione. Il medesimo tempio era circondato da un bosco sacro, detto Alti (f), e per cui anche Giove venne soprannomin
v’alzò un’ara d’oro a Giove Ideo (a). Eleuterio, ossia Liberatore, fu detto da’ Greci, i quali pure gli dedicarono le Feste E
nvito, a cui ad alta voce invitavano le ombre di quegli Eroi (e). Fu detto Dodoneo, perchè in Dodona, creduta da alcuni Citt
re del giorno, ossia l’autore della luce. Per questa ragione fu anche detto Luceno o Lucezio (c). Si disse Erceo, perchè si v
uelle tosto si ritiraro no al di là del fiume Alfeo (b) (16). E’stato detto Pluvio ; ossia Piovoso, perchè in tempo di siccit
l concavo de’loro scudi (d). A Giove Pluvio si offriva un sacrifizio, detto Acquilicio (e), in tale occasione si faceva anche
(d) (19). Giove dall’essere magnificamente onorato nel Campiloglio fu detto Capitolino (e). Servio Tullio ivi gli eresse un m
o ivi alcuna ombra di se medesimi (f). Altri poi dicono, che Giove fu detto Liceo, perchè gli Arcadi, mentre passavano a nuot
ervavano la fedeltà de’ gniramenti, e velenose agli spergiuri (e). Fu detto Atabirio da’ Rodiani, l’isola de’ quali anticamen
a nato dal fuoco (c), e quello altresì di Ditirambo, e di Bimatre. Fu detto Ditirambo, perchè essendo due volte venuto al mon
carri, da’ quali si motteggiavano i passeggieri. L’ ultimo giorno fu detto chitra, ossia pignatta, perchè in essa si faceva
e, che trovavasi nella Beozia. Per la stessa ragione anche il Nume fu detto Nittelio (c). Egli ebbe un tempio nell’ Attica pr
ificavano a Bacco un irco, e colla pelle di questo formavano un vaso, detto otre, ora gonfio di sola aria, ora pieno di vino.
do procacciarsi Colatoi di rame, o d’altro metallo, usavano un panno, detto Sacco vinario (c). Bacco, come abbiamo detto, dip
tallo, usavano un panno, detto Sacco vinario (c). Bacco, come abbiamo detto , dipingesi ora giovine, ed ora vecchio. Cinge egl
a cui pendono varj corimbi, ossia grappoli d’ellera, per cui fu anche detto Corimbifero(d). Il di lui volto è rubicondo e all
l’ Istmo di Corinto sul Tornace, monte della Laconia, il quale poi fu detto Coccigio, ossia monte del cuculo (a). Per la mede
l’animale. Giunone lo diede in custodia ad Argo, figlio di Arestore, detto da’ Greci Panopte, ossia tutte occhi, perchè into
erra, finchè si precipitò alla fine nel cuare, che dal nome di lei fu detto Jonio (a). I Poeti Greci pretendono, che Giunone
reci pretendono, che Giunone abbia mandato a molestare Io un insetto, detto da loro Estro, da’ Latini Asilo, e dagl’ Italiani
nominata Regina, ed Era, ossia la Signora, perchè Giove, come abbiamo detto , era il re e il signore del Cielo e della terra.
Al tempo di queste que’ d’ Argo, dopo d’averle offerto il sacrifizio, detto Ecatombe(19), si disputavano ciascun anno una cor
e fu considerato figliuolo di Saturno e di Cibele. Egli, come abbiamo detto , regna nell’ Inferno(a) (1), di cui è bellissima
rusia, ossia infernale (c). Varj altri nonti si diedero a Plutone. Fu detto Orco dalla voce greca orcos, giuramento, perchè g
, perchè era considerato il Dio dell’ opulenza(b) (24). Finalmente fu detto Giove Stigio(c). In onore di Plutone si celebraro
gnifico tempio(c). Non molto lungi da di là evvi il monte Menta, così detto da Menta, giovine amata da Plutone, e da lui conv
presso lo stesso. Condotta poscia da’Sacerdoti scendeva sul Tripode, detto anche Cortina(d), e il quale era tutto circondato
). E’ pur celebre l’Oracolo, che dava Apollo sul Promontorio d’Epiro, detto Ninfeo, perchè era conse, crato alle Ninfe. Quegl
a in tal giorno la mater a principale del sacrifizio. Anche Apollo fu detto Galasio ; ma tale denominazione gli derivò da un
ch’egli fosse risguardato come il Dio de’ Pastori(e) (18). Fu inoltre detto Delio, Abeo, Agieo, Peane o Peone, Alessicaco, Sm
de. Alcuni di questi furono sacri anche ad Apollo, il quale fu perciò detto Agieo, ossia preside alle strade (d). Pausania po
damenti del tempio di Delfo, sacro ad Apollo, e che perciò il Nume fu detto Agieo, o Iperboreo(e). Derivò ad Apollo il nome d
o della medicina(f) (20). Quindi in onore d’Apollo cantavasi un Inno, detto parimenti Pean,dopochè erasi riportata qualche vi
a, e di avvenente aspetto(e). Licogene o Licottono da licos, lupo, fu detto il Nume, perchè Latona, essendo per partorire, fu
diedesi ad Apollo, perchè egli prosiedeva anch e a’ trattati(g). Fu detto Spodio da spodòs, cenere, attesochè i Beozj gli a
odi si consecravano poi al Nume, nè era lecito portarli a casa(c). Fu detto Soratte dall’ essergli stata consecrata la montag
altro di donzelle, che portavano rami d’ ulivo, e cantavano un inno, detto Dafneforico. Così si andava al tempio d’ Apollo I
liti a riceverla, registravano il nome di ciascun inorto in un libro, detto il Registro di Libitina. Per mezzo di questo si s
Suto, mentre offeriva un sacrifizio, vide un corvo, o uno sparviero, detto in greco colon, il quale rapì parte della vittima
ide, perchè aveva un tempio e un oracolo in un luogo della Palestina, detto Afaca, tra Biblo ed Eliopoli, appresso il quale e
done, già spirato, estremamente si afflisse, e lo convertì nel fiore, detto da alcuni rosa (a), e da altri anemone (b). Bione
la Ninfa in colomba (a). La rosa tra’fiori, e il mirto, come abbiamo detto , tragli alberi erano a cagione della loro bellezz
l di lui padre, dopo d’averlo mangiato, lo restituì poi, come abbiamo detto , alla luce, mediante una bevanda, che gli fu data
ndevano, che si discendesse nell’Inferno(e). Nettuno non solamente fu detto Ippio, ossia Equestre, dalla corsa de’cavalli, ch
ile alla precodente(f). Posidone vuol dire spezza vascelli, e fu così detto Nettuno, perchè le procelle, da lui suscitate, so
ancor più ricchi. Tre volte si cantava in lode del vincitore un Inno, detto Callinico : una volta cioè nel luogo, ov’era coro
ante, suo padre, lo scorticò, e della di lui pelle si fece uno scudo, detto egide. Evvi finalmente chi asserisce, che sia sta
isultore, Turio, Salisubsolo, Arete, Gradivo, Afneo, e Ginecotene. Fu detto Quirite a cagione della lancia, detta da’ Sabini
(a). Altri soggiungono, che lo abbiano fatto le scimie(b). Inoltre fu detto Ignipotente, ossia che ba il fuoco in suo petere
lonna(b). Vedevasi anche in atto di portare sopra un globo l’uccello, detto Fenice. Fingesi che questo animale sia unico dell
a testa pure della vittima si riponeva un miscuglio d’orzo e di sale, detto mola salsa, donde derivò la voce immolazione (b).
i velato il capo, usavano d’un bastone curvo nella parte superiore, e detto lituo, per disegnare nel Cielo quattro parti, cia
li onori Divini ande il di lei figliuolo, Sterculio o Stercuzio, così detto , perchè insegnò a nettare dal lettame la terra(a)
Romul. (9). Ne’ tempi degli Antichi Pagani eravi un certo sacrario, detto da’ Greci Archion, ove si riponevano non solo i r
se ne partissero senza risposta veruna(a). All’ Eritrea, come abbiamo detto , si diede il nome di Erofila. Lattanzio vuole, ch
à, ed ebbe tempj, are, e sacrifizj. Presso il fiume Anio, volgarmente detto Teverone, v’aveano innoltre un bosco e una fonte,
3). Proserpina sotto il nome di Ferefatta ebbe in Cizico certe Feste, detto Ferefattie, nelle quali le si sacrificava una ner
freddo nel momento del sudore, usavano un certo abito di lungo pelo, detto Endromide (o). Il premio, che da principio riport
tori delle leggi, e li facevano anche battere con verghe da un servo, detto perciò Mastigoforo (f). Il luogo, in cui si facev
o, si dicevano Stadiodromi (c). Il Ginnasio conteneva un altro luogo, detto Efebeo o Efebio dagli Efebi, ossia da que’ giovan
morato Saturno, e poi Tarpejo da Tarpeja, Vergine Vestale, fu in fine detto Campidoglio (a). Scaligero vuole, che sia stato c
fu in fine detto Campidoglio (a). Scaligero vuole, che sia stato così detto , perchè sovrastava a tutta la città (b). (f). C
bini sotto il nome di Filio riconoscevano Ercole (e). Questi fu anche detto Sanco o Sango (f) o Sancto (g) o Semipadre (h). E
oglie Ismene, figlia del fiume Asopo, la quale gli partorì un figlio, detto Jaso (b). (a). Joh. Jacob. Hofman. Lex. Univ.
ella stessa doveva aver raccolto. Compariva altresì coperta con velo, detto il flammeo, finchè entrava nella casa dello sposo
uando ritornava dall’Inferno (b) ; e il recidere alle donne il crine, detto fatale, perchè, tagliato quello, elleno tosto ces
sola di Lenno ; e soggiunge, che il Sonno si trasformò nell’ uccello, detto Cimindide dagli uomini, e Calcide dagli Dei, allo
l riconoscono per figlio, ma per ministro del Sonno(g). Fantaso, così detto dallo sconcertare che faceva le fantasie(f), cang
fatto con legne di cedro. Non era permesso che il canto melanconico, detto l’Inno delle Furie, nè si usavano stromenti. Si f
quale trovavasi nel Territorio d’Argo, eravi un mostro orribilissimo, detto Idra, e nato da Tifone e da Eschidna. Avea più te
o e un dente, de’ quali vicendevolmente si servivano(f). Alcuni hanno detto , che queste erano le stesse Gorgoni(g). (10). Le
’ quali non si potevano avere le ceneri, si alzava un sepolcro vuoto, detto Cenotafio, e per tre volte se ne chiamavano le an
). Tale immaginazione derivò dal favoloso sistema di alcuni Filosofi, detto la Metempsicosi, secondo il quale credevasi, che
non vi frammette intervallo alcuno(a). Il fiume Lete bagna il prato, detto Asfodelo(b) dall’ erba di questo nome, ch’esso pr
sso dell’ Inferno, e di cui le acque erano nere e puzzolentissime. Fu detto Averno dal Greco aornos, senza uccelli, perchè qu
e prima Proserpina non avea svelto dal capo del moribondo un capello, detto perciò fatale. Ne’sacrifizj, che le si offerivano
n Lebadea, città della Beozia, un tempio sotterraneo, il quale fu poi detto l’autro di Trofonio. Ivi morì di fame, dando orac
ontorio dell’ Isola di Leucade v’avea un tempio fabbricato ad Apollo, detto perciò Leucadio(h), perchè credevasi, ch’egli ste
a da’suoi Stati. Si ritirò in Italia sopra un Promontorio de’ Latini, detto poscia dal nome di lei Circeo(d). Erodiano scriss
fusamente vedremo(i). Esiodo poi pretende che lo stesso cavallo siasi detto Pegaso, perchè comparve alla luce presso le sorge
terra(c). Notiamo finalmente che nel monte Parnasso v’avea un antro, detto Coricio dalla Ninfa Coricia, la quale partorì ad
na rappresenta Apollo, l’ altra una donna con uno strumento da suono, detto sistro, con un serpente, con un canestro, con una
i disperato si precipitò dal Parnasso. Apollo lo cangiò nell’uccello, detto Sparviero(a). (a). Ovid. Epist. 20. (b). Pau
mogli. Si lasciava il cadaveto riposto sopra un letto a varj colori, detto feretro, nell’ingresso della casa, colla faccia r
(c). I volgari sepulcri dell’antica Grecia erano caverne sottetranee, detto Ipogei(d). In seguito esse si convertirono in edi
gia. Gli uni lo dissero figliuolo di Bacco e di Venere, come abbiarno detto  ; altri vollero, che fosse nato da Calliope e da
loro origine. Servio le fa nascere da Bacco e da Venere, come abbiamo detto (i) ; e Lattanzio da Giove e da Armonia (l). Ques
però soggiungono, che questo è diverso da quello, e ch’esso fu anche detto Euronoto, perchè spira tra l’Euro e’l Noto(c). I
ti, al dire di Pausania, fu autore di quel porto in Atene, che fu poi detto Falereo (c). (d). Phurn. de Nat. Deor. c. 20.,
5. (b). Id. Ibid. (6). L’Areopago era un tribunale d’Atene ; così detto da Marte, che i Greci chiamano Ares, e dalla voce
6 (1824) Breve corso di mitologia elementare corredato di note per uso de’ collegi della capitale, e del regno pp. 3-248
ove suo figlio. Ritirossi perciò in Italia, e propriamente nel Lazio, detto così dal Latino latere, perchè ivi si nascose per
sotto la figura di un ariete, o almeno colle corna di questo animale, detto perciò Giove Ammone, o sia Giove delle Arene 1. U
i più fece nascere dal limo lasciato dalle acque un orribile serpente detto Pitone, che inseguiva da per ogni dove la sventur
agrime crebbe di molto il volume delle acque di un fiume della Frigia detto Marsìa. Questi sono i principali avvenimenti dell
ere la Dea della bellezza, e la Regina degli amori, nacque, come si è detto , dal sangue, che versò nel mare Urano, allorchè f
e una ragazza ingenua, e colle ali di farfalla. Vulcano. Si è già detto , che Vulcano1 nacque talmente brutto, che Giove c
singolare. Giove dopo la guerra de’ Titani sposò Meti ; ma avendogli detto Urano, che questa donna avrebbe dato alla luce un
a grande, ed armata. La Dea appena nata cominciò ad eseguire un ballo detto Pirrico, annunciandosi con soverchia gentilezza p
ste. Era il Dio dell’eloquenza, del commercio, e dei ladri, come si è detto . Vedevasi da per tutto nel cielo, nella terra, e
e di edere, che ne nascondevano la punta. Per tale conquista Bacco fu detto il domatore delle Indie, o del Gange, fiume che a
olo di Saturno, e di Clbele nella divisione del Mondo ebbe, come si è detto , l’impero del mare, dove principalmente esercitav
evano di una felicità non mai interrotta. Ben diverso era il Tartaro, detto talvolta anche Tenaro da’ poeti, ove stavano rist
avendo voluto ascoltar Circe, fu da questa trasformato in un uccello detto Picchio. Satiri,ABCD e Fauni. Sono rappresent
quale ebbe Nereo, e Dori che si maritarono insieme. Questi, come si è detto , procrearono le Ninfe, e le Nereidi. Tra il numer
o Ariete, Helle cadde nelle onde, dove si annegò. Il sito ove morì fu detto Hellesponto. Frisso proseguì il suo viaggio, e gi
o era aperto fino a vedersi il cuore che mostrava col dito, ov’era il detto , da vicino, e da lontano : simboli ingegnosi per
erch’ella destava continue risse fra gl’Iddii. Gli antichi, come si è detto , avevano ascritto nel numero degli Dei tutt’i mal
arono un Nume, che non abbiamo l’ardire di nominare in lingua nostra, detto crepitus ventris 1 La serie di tante stravaganze
va presentare a Prometeo, forse allora non ancora condannato al testè detto supplizio. Epimeteo meno sospettoso, e diffidente
plicatisi gli uomini vissero in una perfetta innocenza. Qual tempo fu detto l’età dell’oro, tanto decantala da’ poeti sotto i
osi dell’opera di Dedalo architetto ingegnosissimo, formò un edifizio detto Laberinto, nel quale chi entrava non ritrovava ma
che ne impedivano il possesso. Bisogna sovvenirsi quì di quanto sì è detto riguardo a Frisso, ed Elle figliuoli di Atamante
ella gloria di quell’impresa tutti gli Eroi della Grecia. Il vascello detto Argo fu quello che trasportò questa schiera di Er
aspetto del suo sposo Anfitrione figliuolo di Alcèo. Come Giove aveva detto nel concilio degli Dei, che il bambino, che dovev
n Eroe, irritata Giunone spiegò un odio implacabile contro di Ercole, detto anche Alcide, perchè nipote di Alcèo. Standosi an
Amfiarao, Capanèo, Ippomedonte, e Partenopèo. Adrasto, come si è già detto , fu la molla principale di questa guerra, avendo
di vendicare la morte di Enomao. Pelope s’impadronì del paese, che fu detto in seguito Peloponneso, oggi la Morea. Atrèo,
he fa d’uopo distinguere da Teti moglie dell’Oceano. Sapendo però per detto di Temi, che il figlio che nascerebbe da Teti ava
fra Giunone, Minerva, e Venere. Da Giove fu eretto in giudice Paride, detto anche Alessandro, per decidere a chi delle tre Di
oddisfazione ai Trojani, allorchè fu rapito Ganimede, come sopra si è detto . Fu quindi risoluto di farsi la guerra, e dopo lu
ategli da Ercole, che i Greci avevano vilmente abbandonato, come si è detto , nell’isola di Lenno : riuscì anche ad Ulisse di
lbero della nave. Le onde lo portarono all’isola di Ogigia, come si è detto , dove regnava, la vaga Calipso, sovrana dell’isol
avano il celibato, avesse dato il nome al quartiere della città, oggi detto borgo dei Vergini, et che ivi appunto avesse la s
possa il mentovato Martorelli. V. Apollo. Oltre quanto si è detto in questo corso di Mitologia nell’articolo Apollo
one che questa voce abbia tratta la sua origine dalla cassa, o tumulo detto σορος in cui fu riposto dopo morto, onde i Greci
e col nome di Orione. La di lui statua osservasi oggigiorno nel luogo detto Seggio di Porto, portando in mano un pugnale, e v
fratelli. Questo gran tempio scosso da un fiero terremoto, come si è detto , nel 1688 quasi interamente ruinò, e per conserva
’abbondanza, e questa se non dalle campagne, sperar non si poteva, fu detto perciò Priapo il Dio degli orti. Di Giove Ejazio
grida straziavano i loro corpi. (1). Dal fragore del tuono Giove fu detto Jovis anticamente da Latini, siccome Zevs dal fis
presso de’ Romani. A questo Dio fu eretto un magnifico tempio in Roma detto Capitolium da caput, cioè da una testa di un uomo
a i tanti figli della Notte. 1. I Greci fecero dell’Occasione un Dio detto Καιρος ; i Romani per contrario ne fecero una Dea
e quattro stagioni di Paolo Rolli ameno, e leggiadro poeta. 1. Si è detto essere infinito il numero de’ Numi foggiati dagli
la voce Fratanzari. 1. Luogo deliziosissimo anche oggidi in Napoli, detto Platamone, accanto al Castello dell’Ovo chiamato
7 (1841) Mitologia iconologica pp. -243
urre l’idolatrico culto per onorar i defonti. Da Greci, e da Libii fù detto Ammone per aver sotto sembianza d’ un montone pre
ed anche assolutamente Dies, come riferisce Macrobio. Da Romani venne detto Capitolinus del monte, ove da Tarquinio Superbo f
onore, da Tarquinio Priseo molto pria di già designato. Venne altresi detto Feretrius da ferre opem ; Fulminator dallo scrosc
i, da lui stesso trasmutato per gelosia d’ onore da Regnator d’ Atene detto Perifa in alato messaggier celeste detto l’aquila
’ onore da Regnator d’ Atene detto Perifa in alato messaggier celeste detto l’aquila di Giove. Suo culto. Molte erano le fes
omani si dissero Quirites dal lor fondatore Romolo creduto, come si è detto , figlio di Marte. Suo ritratte. In atteggiamento
de’ suoi nomi. Egli per cagion dell’uffizio di servire agli Dei vien detto messaggiero degli Dei, e con altro nome Camillo,
tor di pace s’appella : come padre delle lettere, e del ben dire vien detto Ermete ossia interpetre, e Dio dell’ eloquenza :
e quali collocavansi le sue statue, prive però di mani, e di piedi fù detto da latini Vialis, e da Greci Cyllenius : il titol
. Nè contenta di questo da sozzo fango fè sorgere un’orribil serpente detto Pitone, acciò questo inseguito avesse da per tutt
te battendo le salse onde fè salire dal fondo di esse grande scoglio ( detto isola di Delo) ove ricoveratasi Latona sotto una
ntanto questo Dio de’ patimenti tollerati da sua madre per cagion del detto mostro insecutore pria d’ogni altra cosa contro d
ndicarsi costui dell’ ingiuria ricevuta da Epafo figlio di Giove, che detto gli aveva di non esser egli figlio di Apollo come
no i principali. Vien chiamato Delio a cagion del luogo, dove nacque, detto l’isola di Delo : Febo per cagion della luce, e c
uta a suoi larghi favori ; due però furono i più solenni. Il primo fù detto mistero Eleusino de Eleusi, ove per man del re Ce
nella destra mano una lampada, ed un vaso stringendo nella sinistra, detto il corno dell’abbondanza, con viva fiamma, che on
la secretezza, e la notte ? Omne amoris opus, ê vulgare pur troppo il detto , amat tenebras. Sue culto. Questa Dea perchè ami
ne più ordinaria di questa Dea fosse stata la caccia, come sopra si è detto , per cui qual principal divinità de’cacciatori er
Nè solamente era questi l’arbitro delle mortali vicende, giusta quel detto del Giovenale : Fata regunt homines  ; ma il dis
cose oltre la volontà del fato, tali squarci si spiegano non pel fato detto il destino, ma per la forza, che in se serba la n
tto, che la Gentilità ne costrusse. Rappresentavasi egli a due facce, detto perciò Bifronte, in memoria d’aver egli diviso un
voglia la conoscenza del passato, e del futuro, di cui in grazia del detto Nume andava egli fregiato ; che se talvolta con q
he strade, ed invece di essa alle volte in molti ritratti una chiave, detto perciò Clavigero qual’inventore de’ chiavistelli
e sostiene, un tal candido giglio oggi illibato si serba ? Che poi il detto fanciullo si pinge presso orrido Drago, che con m
la stessa guisa divisata nel capitolo precedente, mentre basta averlo detto una volta per sempre. L’ accento in questo verso
primo libero, ed il quarto ossia il tronco obbligato come sopra si è detto . Eccone l’esempio. Una nave presso a naufragars
ramente alla metà, perciò prevengo i miei giovani, che ad esempio del detto Manzoni la prima loro mira in tal azzardo sia l’e
donne contro gli assediatori Spartani. Mentre crudele assedio Ciò detto un grande esercito Argo tuttor stringea Donnesc
abe amendue lunghe, come Fortes, Terrent, Cunctos ecc. II. Il Trocheo detto ancor da Cic. Corco adoperato dagli antichi nelle
nella lor quantità, come Domine, Dominus, Hominis, ecc. V. Il Dattilo detto ancora da Cic. Eroico, perchè atto a descrivere l
o Domi-no non licet ire tu-o. Ov. lib. 1. Eleg. 1. II. L’ Archilochio detto da Archiloco suo inventore costa di due Dattili,
Oraz. lib, 4. Pd. 5. III. Il Ferecrazio dall’ Ateniese Ferecrate così detto con siste in uno Spondeo, un Dattilo, ed un’altro
lto più nei Tetrametri indifferentemente si è fatto cadere oltre, del detto Spondeo, il Tribraco, il Dattilo, l’Anapesto, com
ver ricevuto un valore equivalente al primo è da dissi più felice del detto Titolato. Cap. III. Della diversita’ delle
gemiti, ed amare querele delle abbandonate Sirene può spiegarsi quel detto di Giobbe, d’aver egli piante le sue disgrazie tr
l’Etnici al riferir di S. Gio : Crisost : Hom : 3. Se doveasi cioè il detto Apostolo preferire allo stesso divin Platone pel
avevano la cura, che che altri si dicano, fù istituito, come sopra hò detto , da Numa al numero di quattre, prodotto quindi a
eguire la opinione di chi lo vuole figlio di Creusa adottato però dal detto Sifeo, che il parer di chi il dice figlio del Cie
sposto quantunque sù d’un Isola libero però si fù dalle acque vicine, detto perciò Misa ossia salvate dalle acque, e chi non
, acciò nulla manchi alla istruzione degli allievi. Il verso sciolto, detto ancor verso eroico, perché alla rima non soggetto
8 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489
corte del vecchio Egeo padre di Teseo. Quel che ivi macchinasse sarà detto nel racconto particolare della vita di questo Ero
ampagna calpestò una vipera, pel cui morso velenoso morì, come abbiam detto di sopra. Le Ninfe per vendicar la morte della lo
i era figlio di Anfitrione re di Tebe e di Alcmena sua moglie ; ma fu detto che era figlio di Giove, per render più credibili
ar visita al greco Evandro che abitava sul prossimo colle, che poi fu detto il Palatino. In questo tempo Caco rubò ad Ercole
cante figli e discendenti di Eracle, che è il greco nome, come abbiam detto , di Ercole. Ma fra tutte le mogli di lui merita s
are, vestito da donna fra le ancelle di Onfale regina di Lidia ; e fu detto inoltre che egli voleva sposare la bella e giovan
e di Leda sua moglie ; mitologicamente son figli di Giove, di cui fu detto che comparve a Leda sotto la forma di Cigno. Inve
ola composta dei nomi di Minosse e di Tauro, ossia toro101. Di più fu detto che questo mostro era carnivoro e pascevasi anche
ltri Eroi, tra i quali ai gemelli Castore e Polluce, come abbiamo già detto . Notabilissima per altro è la guerra che Minosse
erato dolore nelle onde e vi annegò. D’allora in poi dagli Antichi fu detto Mare Egeo quello che ora chiamasi l’Arcipelago. L
osto di queste due forme o nature111. Mitologicamente poi non solo fu detto che i Centauri erano mezzi uomini e mezzi cavalli
partir cogli altri per la guerra, e sicuro di dovervi perire, lasciò detto al figlio Alcmeone, che appena udita la sua morte
innastici, un piccolo fratello chiamato Foco. Di Telamone abbiamo già detto che fu uno degli Argonauti ; e di altre sue impre
due Dee. In qual modo poi Venere mantenesse a Paride la promessa sarà detto nel parlar dell’origine della guerra di Troia. Or
’ombra del marito e poi morire, fu trovata estinta nel suo letto e fu detto che era morta dopo averlo veduto in sogno, come d
nghiarono a lui e a due suoi figli e li strangolarono tutti e tre. Fu detto subito che questo era un castigo di Minerva, perc
del vero anche da celebri scrittori, e tra questi dall’Alighieri. Fu detto antichissimamente che Antènore nipote di Priamo e
glie al suo ritorno in Grecia, come difatti avvenne. Anche di Enea fu detto da qualche scrittore di minor conto che egli foss
come il pio Enea nel poema epico di Virgilio, che lo stesso Dante ha detto di lui : « Ch’ei fu dell’alma Roma e del suo imp
ra maggiore l’ira sua e il desiderio di vendetta. Aiace stesso Oilèo ( detto anche il minore Aiace per distinguerlo dall’altro
i Ulisse. V’ era però speranza che egli vivesse, perchè nessuno aveva detto o sentito dire che ei fosse morto. Infatti Omero
tati da Orazio. Anzi nel parlar dei Mostri marini (V. il N° XXIII) ho detto ancora delle Sirene, ed ho riferito che lo stesso
che d’Aerio il nome « Fino allor ebbe, ed or da lui nomato « Miseno è detto , e si dirà mai sempre. » E finora almeno, da qua
oi non avremo bisogno di una simile dimostrazione, dopo quanto abbiam detto parlando degli Oracoli, e dopo che gli Dei del Pa
ili fatti che di qualunque altro indovino. Basti il rammentare che fu detto e creduto che egli avendo un giorno percosso coll
che niuno osava dubitare della veracità dei suoi presagi. Avendo egli detto nel tempo della guerra dei Sette Prodi che Tebe n
che dava i suoi responsi colle foglie nella sua caverna, come abbiamo detto parlando di Enea : « Così al vento nelle foglie
o chiamato anticamente Marpessio. 9ª LaSibilla Frigia, della quale fu detto che vaticinò in Ancira. 10ª La Sibilla Tiburtina,
gli eroi antichi erano dati ad educare ed istruire (come noi abbiamo detto di Ercole e di Giasone, ed ora diciamo di Achille
l mar Tirreno presso le coste dell’Italia meridionale ; ma nessuno ha detto precisamente a quale delle esistenti isole corris
i è tirato qui. » È vero, io soggiungo, che Dante voleva applicare il detto virgiliano ai prodighi e non agli avari, e potreb
ndæ. » — (Cic., De Divinat., ii, 72.) 160. Si noti come Dante avendo detto di sopra che Tiresia diventò femmina, usa qui il
9 (1874) Ristretto analitico del dizionario della favola. Volume I pp. -332
hi e moderni. Nell’esposizione di questo titolo, a noi sembra di aver detto abbastanza, e di avere, in poche parole, raccolto
empio meno palpabile di questa verità. Tutti gli eretici novatori del detto periodo di tempo, seguirono, o meglio, conservaro
mente essi li adorarono. E tanto ciò è vero che il culto degli astri, detto con vocabolo proprio Sabeismo 48 è il più univers
Dizionario mitologico-storico ecc. vol. II.   Da quanto noi abbiamo detto fin qui, dando in questo Studio Preliminare un ce
er le corna gliene strappò una, lo atterrò, e lo getto nel fiume Toa, detto da quel tempo Acheolo. Il vinto allora, per riave
dell’ Abbondanza. 54. Acheroc. — Nome che Omero dà al pioppo bianco ( detto Gattice, vedi Diz. delia Crusca) come consacrato
. Durante l’assedio, Agamennone gli tolse una bella e giovane schiava detto Ippodamia, o anche più comunemente Briseide, dal
e : ma la ninfa madre dell’infelice, cangiò il suo sangue in un fiume detto Aciso. 71. Acitio V. Acilio. 72. Acli. — Al dire
one mitologica trae argomento ad un responso dell’oracolo che avrebbe detto ad Aeta che uno straniero gli toglierebbe il regn
la, oro o argento che fossero. Nelle cronache mitologiche di Zosimo è detto che l’oracolo di Afacita fu consultato dai Palmir
di Ercole. Fu padre di un popolo sanguinario e crudele che da lui fu detto Agathirsio. 161. Agathodomeni. — Ossia genii bene
amorato di questa pietra la cangiò in donna e n’ebbe un figlio che fu detto Agdelfo. 170. Agelao. Vedi l’articolo seguente. 1
sse prima il fanciullo che fu chiamato Euristeo, e poi l’altro che fu detto Ercole, per fare che il primo avesse avuto predom
loro nascita. 264. Alemonide Miscelo figlio d’Alemone era anche così detto dal nome del padre. 265. Aleo. — Re d’Arcadia. Si
e di ucciderla, ma fu cangiato in isparviero ed essa in quell’uccello detto lodoletta o allodola vedi Scilla. 292. Allopropha
veniva dal culto col quale era adorato nel recinto di un bosco sacro detto Altio, vicino alla città di Olimpia. 306. Alumra
tus. — Fu figlio d’Ercole e fondatore della città che dal suo nome fu detto Amatunta. 322. Amazonto. — Soprannome dato ad Apo
ttamente uniti con la loro sorella. Da ciò la favola che dà al mostro detto chimera il volto di donna, il corpo di leonessa e
rendimento di grazie, fece innalzare in quel luogo un tempio, che fu detto Ammone cioè Arenario, per essere collocato in mez
osi Cinira dal sonno fu dal figliuolo Ammone informato di quante avea detto Mirra, e sdegnato la maledisse e la cacciò dalla
e mio, de’santi arredi E de’patrii Penati il sacro incarco. …………… Ciò detto , con la veste e con la pelle D’un villoso leon m’
ie di Ettore, il più famoso eroe Troiano da cui ebbe un figlio che fu detto Astianatte. Dopo la presa di Troia, ella nella di
i Eleno e fondatore del famoso tribunale che dal nome di suo padre fu detto Helenus, i cui decreti si ritenevano come altrett
Anfitrione. — Marito di Alcmena e padre di Ercole, il quale da lui fu detto Anfitrionide. Egli mosse guerra ai Telebani, e li
ricordano di un’altra Antigone figlia di Laomedone. Avendo un giorno detto ad alta voce che essa era assai più bella di Giun
la catena di montagne fu consacrata alle muse, e il gruppo intero fu detto Monti Aonidi. Ausonio le chiama Beolia Numina. Da
Bacco perchè egli era della Beozia, chiamata anche Aonia. Veniva così detto anche Ercole per la stessa ragione. 488. Aorasia.
i simboli che nello studio preliminare di sopra accennato, noi abbiam detto essere, più che proprii del paganesimo, fusi in e
lauro a Venere ed Apollo ; l’ulivo a Minerva ; l’adianto (comunemente detto Capelvenere) a Proserpina ; il cipresso a Plutarc
a anche così nominato un altro fiume nella città di Acaia, egualmente detto Asopo da un figlio di Nettuno che aveva l’istesso
tre ch’aprir fece, il padre prese : E se creder vogliam quel che vien detto . Con tanta industria a quel fanciul s’attese, Ch’
urante la notte, con le più luride oscenità. — V. Bali. 742. Baraico, detto anche Buroico. Era questo uno dei soprannomi d’ E
siccome in lingua Egiziana la parola Bubaste significa Gatto, così fu detto che Diana si fosse cangiata in quell’animale. Nel
isi. 934. Canero. — Animale della famiglia dei molluschi, comunemente detto ragosta. Giunone ne mandò uno assai grosso contro
ittori, di Canobe. 941. Canopio Ercole. — Era l’Ercole Egiziano, così detto per un tempio che egli aveva nella Città di Canop
ata da Giove in cielo, in riconoscenza d’averlo nutrito. 955. Capyso, detto anche Capi. — Troiano, compagno di Enea, e suo se
riconosciuto come un Dio dopo la morte, e onorato come tale essendosi detto che Venere apparve nel Senato, quando i congiurat
e rettili d’ogni maniera. Di qua forse la personificazione del mostro detto Chimera. 1082. Chione. — Figlia di Dedalione. Ess
li separò facendo cadere fra di loro la folgore. Cigno fu similmente detto un re della Liguria, figliuolo di Steneleo. Egli
econdo altri in un promontorio della Campania che poi dal suo nome fu detto Circeo, e dov’essa cangiò Scilla in mostro marino
a. — Presso i Greci era questo uno dei soprannomi di Cerere, come era detto Damastio il decimo mese del loro anno. Con poca d
. Damia. — Da un sacrifizio che il popolo faceva a Cibele, nel giorno detto damion, primo di maggio, fu dato il soprannome di
edalo si rifugiò nell’isola di Creta, ove costruì il famoso laberinto detto da lui laberinto di Dedalo ; e nel quale Minosse,
llo, e si rese solo padrone del celebre oracolo, che da quel tempo fu detto l’oracolo d’Apollo. Sotto questa allegoria della
asti — V. Deliasti — e il vascello sul quale essi erano imbarcati era detto Deliade o Teoro. Il capo della deputazione chiama
e di Dionea. Anche Giu lio Cesare, come discendente di Venere, veniva detto Dioneo. 1460. Dionea. — La dea Venere che fu mogl
ticolare divinità marittima, per indicare il mare istesso. Virgilio à detto  : Doris amara. Dori fu anche il nome di una delle
te da quella di Itaca. Ulisse, nativo di quest’ultima, viene talvolta detto anche Dulichio. 1518. Dusiani. — Genii temuti e r
rittori dell’antichità raccontano la medesima favola in altro modo. È detto che avendo Apollo invitato Giunone ad un festino,
che fu detta Ecate, la quale fu celebre per la sua grande statura. È detto anche che Cerere, quando Plutone rapì sua figlia
gegno umano, e vi appiccò il fuoco la notte del sesto giorno del mese detto dai Greci Hecatombeon, 356 anni avanti Cristo, la
di capra. Del vello di Ega, Giove rivestì il suo scudo, che perciò fu detto Egida. Questo scudo fu dato poi a Minerva, la qua
allora nominata Locus Camanarum e ch’è propriamente quel luogo che è detto oggi Caffarelli. Alla morte di Numa Pompilio, Ege
nome di Capricorno. 1590. Egipio. — Giovane Tessalo, figlio di Bulis, detto anche Bulea o Bulisa. Egipio, perdutamente innamo
Argolide. Elettra allora si recò ella stessa nella Tauride, ove le fu detto che la sacerdotessa Ifigenia aveva ella stessa vi
hiava della Frigia per nome Medea, egli ebbe anche un altro figliuolo detto Licimnio. Ritornando vittorioso della spedizione
endendo, con la sua morte, celebre quel tratto di mare, che da lei fu detto Ellesponto. 1648. Ellera. — Questa pianta, che pi
pa e solennità, e volle che il luogo ove egli morì fosse dal suo nome detto Eneo. È opinione di varii scrittori che durante l
ro affatto inatte alla coltivazione. Da ciò, i greci resero comune il detto di fossa di Enoe volendo additare coloro ch’erano
utti morire contentandosi di farli seppellire in un luogo eminente. È detto ancora che il principe Pelope il quale fu il quat
contro Prometeo per aver questi fatta con la creta una figura umana e detto che era anch’egli un creatore, non avesse voluto
oprannome dato a Posiponte ajo di Ascanio figlio d’Enea : veniva così detto da Epito suo padre. 1746. Epitembia. — Una tale q
ssi, interpetrando la primitiva risposta dell’oracolo (il quale aveva detto che per occupare il Peloponneso, gli Eraclidi ave
di ciò le cronache mitologiche ricordano di uno strano avvenimento. È detto che gli Eraclidi prima d’intraprendere la loro sp
ale a nome Cleoasia, e da Onfale stessa, ebbe Ercole un figlio che fu detto secondo taluni Lamio, e secondo altri Tirrenio o
so la porta Trigemina e l’altro nel Foro Boario. Il suo famoso altare detto Ara Maxima, istituito da prima dalla famiglia dei
ere, a cui la tradizione favolosa lo attribuiva dal fatto seguente. È detto che allorquando Cerere andava in cerca, nelle cam
Ermafrodito. — Gli antichi ne fecero una divinità, figlia di Mercurio detto anche Ermete e di Venere Afrodita. La significazi
disgraziata famiglia ne è venuta la seguente tradizione favolosa. Fu detto che Vulcano per vendicarsi della infedeltà di Ven
un bastone e avendo nella destra una bilancia. Esculano propriamente detto , era il padre del dio Argentino perché il rame e
ento, a te stendendo indarno Ambe le non possenti palme : e tosto Ciò detto , gli spari dagli occhi, come Misto col vento fugg
di Omero, le acque di questo fiume nel gettarsi in quelle dell’ altro detto Peneo rimanevano a galla come avviene comunemente
Luperci. In Roma essi erano divisi in due collegi, uno dei quali era detto dei Quintiliani, e l’altro dei Fabiani. 1926. Fab
tutte le altre, nasceva da una antica tradizione secondo la quale era detto che Apollo e Nettuno, occupati a fabbricare le mu
racoli dei quali suo padre gli aveva fatto rivelazione, ed in cui era detto che Nettuno odiava i Feacidi per essere questi de
durante la notte si intesero delle grida per la strade di Roma, e fu detto che le anime dei morti si agirassero per le vie d
amine, istituito dall’ imperatore Commodo, in oncre di Ercole, che fu detto Flamen Herculaneus Comodianus. Però questo sacerd
bio contratto in quel periodo di tempo. Da ciò il mese di Gennajo era detto , dagli Ateniesi, Gamelione. 2083. Gamelie. — Fest
ttime. 2110. Geroestie. — Nell’isola di Eubea sorgeva un promontorio, detto di Geroeste, ove in onore di Nettuno, che vi avev
principi e che essi tenevano a vicenda le redini del loro governo. È detto ancora, che Saturno, per mostrarsi riconoscente d
a lo fa figliuolo di Giove e di Elettra, una delle ninfe Atlantidi. È detto che Giasione sposasse Cibele, da cui ebbe un figl
to Sollevami, e sollevo io te : del resto Abbia Giove la cura. E cosi detto , L’abbranca e l’alza. Ma di sne malizie Memore Ul
. Itene, e resti Agli altri Achivi libero l’aringo. Obbedir quelli al detto , e dalle membra Tersa la polve, ripigliar le vest
e la cangiò in una fonte, conosciuta sotto l’istesso nome. ………E così detto , Grama e dolente, di ceruleo ammanto Il capo si c
mpressione che produceva la loro bellezza era così istantanea, che fu detto caugiassero in pietre gli uomini. Plinio ne parla
ro onore un tempio, e a stabilire un culto particolare, per il che fu detto ch’egli fosse loro padre. Secondo riferisce Pausa
. di dell’Anguillara Da questo fatto, quella parte del mare Egeo fu detto mare Icario. La tradizione mitologica fa menzione
ulle rive di quel flume s’innalzavano le mura d’un istituto religioso detto il sacro istituto. 2267. Ilizia. — Sorella di Ebe
roe, e fratello di Ganimede e di Assaraco, e padre di Laomedonte. Ilo detto anche Ilio, fu finalmente un figliuolo di Ercole
gittò nel fiume Maratona ove si annegò ; e da quel giorno il fiume fu detto Imero. Plutarco il geografo, che riferisce lo st
enaro, nella Lacedemonia ; la caverna Acherusia, in Epiro ; il passo, detto Bocca di Plutone, nella Laodicea ecc. Senofonte,
tre congiunture. Infatti, presso quasi tutti gliantichi scrittori, è detto che Giunone, per vendicare sull’odiata giovanetta
ana guisa, e quasi demente si precipitò nel mare, che dal suo nome fu detto mare Ionio, …….. e tutto poi Quel gran tratto di
, ma invece la madre di lei avesse nome Iaso, figlinola di Triopante, detto anche Triopa, settimo re di Argo. Erodoto ripete
Olimpico, nella capitale stessa della Grecia, similmente costrutto, e detto come tutti gli altri simili, Ipetro. Al dire di S
aeva la vita col portare i messaggi di cui veniva incaricato, così fu detto Iro dai due vocaboli greci ιρῆν per ῆρην che sign
. Aggiunge la cronaca a cui si attiene il citato scrittore, che Arneo detto Iro, avesse provocato ad un singolare combattimen
o sulle sponde del fiume Ladone nella Beozia ; e da ciò quel fiume fu detto Ismeno. V. Melia. Per altro Plutarco, il geografo
X. trad. del Cav. Ermolao Federico. 2365. Japeto. — Plù comunemente detto Giapeto. Fu uno dei giganti che Giove fulminò per
no o Kanon. — È questo il nome che nel culto mitologico del Giappone, detto con vocabolo particolare Buddaismo, si dà al dio
i amori con una giovanetta chiamata Stobia, figlia di Pineo, e che fu detto Lapito, presero la loro denominazione quei popoli
Da ciò il soprannome di Larissio a questo dio. Larissa similmente era detto un grosso borgo, nella contrada di Efeso, ove Apo
uggente, e l’ altra in atto di latrare inseguendo. Questo prodigio fu detto avvenisse per volontà di qualche nume, che non av
del Cav. Ermolao Federico 2480. Lete. — Uno dei fiumi dell’inferno detto anche fiume dell’ oblio, le cui acque avevano, se
Da quell’ epoca si sparse fra i Crotoniati la voce che Leonimo aveva detto d’aver visto coi proprii occhi nell’isola di Leuc
protezione di Giove Liberatore. 2502. Libero. — Soprannome di Bacco, detto propriamente Liber pater, perchè come dio del vin
cifero come figlio dell’Aurora, e custode e conduttore degli astri. È detto ancora che Lucifero avesse cura del carro del Sol
Quintiliani. A questi due, Giulio Cesare aggiunse un terzo collegio, detto dal suo nome dei Giuliani. Però, siccome al dire
ersiano e di Mandane nata da Astiage re del Medi onde dall’oracolo fu detto mulo, perchè figlio di padre e madre di diversa n
10 (1831) Mitologia ad uso della gioventù pp. -
Vulcano e Cerere. Vi si aggiungono da molti il Caos, Saturno, Plutone detto anche Orco, Proserpina e Bacco cui da alcuni si d
, che dicevasi scellerato. Si crede da alcuni che il fuoco sacro così detto fosse il lume delle lampade accese nel tempio di
glio di Rea e di Saturno nacque con Giunone e fu sottratto, come si è detto , dalla madre alla crudeltà del padre ; furono dop
tale, a Plutone l’occidentale, a Nettuno le coste marittime fu perciò detto il primo re del cielo, dell’inferno il secondo, d
strumenti matematici, come Dea delle scienze e delle arti. Il pianeta detto Pallade ha preso il suo nome da questa Dea. Ma
arte, dio della guerra è figlio di Giunone. Questa Dea, come si è già detto , indispettita che Giove avesse fatto da sè solo P
Amò il bello Adone che fu ucciso da un cignale. Venere aveva un cinto detto ceste che inspirava infallibilmente la più viva t
a lui l’impero delle acque, colle isole e tutti i paesi vicini, e fu detto Dio del mare. Scacciato dal cielo per aver congiu
l vero Bacco o Libero secondo quasi tutti i poeti greci e latini vien detto figlio di Giove e di Semele figlia di Cadmo re di
nime stesse de’ trapassati, e Plutone come capo e sovrano de’ Mani fu detto Summanus. Si innalzavano de’ tempii in loro onore
memoria del giovane Ciparisso che da lui non da Apollo, come si è già detto , pretendono alcuni sia stato cangiato in cipresso
utte le forme per ispaventare chi cercava di avvicinarlo. Da altri fu detto che Proteo era un oratore che colle attrattive de
asi di olio semplice o preparato. Eolo ed altri venti Sí è già detto che Giove si riserbò l’impero dell’aria. Egli poi
Diana richiamare da morte a vita Ippolito figlio di Teseo. Abbiam già detto in Apollo che Giove sdegnato che tanto potere si
cambiate in pioppi, in ambra le loro lagrime e l’amico in un uccello detto cigno. Per questo disordine si stette un giorno i
e Divinità Infernali si è già parlato di Minosse. A quanto se n’è già detto aggiungneremo qualche altra notizia che lo risgua
ito degli Dei, gli fecero meritare il titolo di Gran Legislatore e fu detto il Giusto per cocellenza. Per dare alle sue legg
dogli fare molte statue e facendogli costruire il Labirinto come si è detto . Questo edifizio portò il nome di Dedalo. Minosse
lgrado però di tutta la sua abilità un giorno si annegò, ed allora fu detto che gli Dei marini lo avevano del tutto ammesso n
di Anfitrione re di Tebe figlio di Alceo. Dal nome dell’avo Ercole fu detto Alcide e dal proprio fu chiamato il primo degli E
e dietro essi i moderni che più di un Ercole vi avesse come si è già detto e che ciascuna nazione vantasse il suo, e che tut
ietamente il dono e sposò Pandora contro il consiglio di Prometeo che detto gli aveva di rifiutare qualunque presente gli ven
rutto insegnò loro a condurre una vita umana, e per questo si è forse detto che coll’assistenza di Minerva aveva formato l’uo
e di Tindaridi ossia figli di Tindaro ; ed i navigatori come si è già detto li avevano in grande venerazione perchè il loro a
ariete dal vello d’oro Elle cadde nel mare, che per questa ragione fu detto Ellesponto ora stretto dei Dardanelli. Allorchè E
a mano ad una condizione capace di allontanare i più innamorati. Si è detto ch’ella era valentissima nel correre, quindi prop
durre da sua figlia Antigone in poca distanza di un borgo dell’Altica detto Colono, in un bosco alle Eumenidi sacro. Inorrid
ale fu la guerra a’fratelli nemici. Fino avanti al loro nascere aveva detto Giocasta d’averli sentiti nell’utero pugnar tra l
Tantalo re di Frigia e di Taigete, fu dall’empio padre, come si è già detto , dato in pasto agli Dei per far prova della loro
re, si è il suo giudizio pronunciato risguardo alle tre Dee. Si è già detto come la Discordia sommamente irritata di non esse
uella della Dea, o perchè Mirra stessa acconciandosi i capelli, aveva detto essere la sua capellatura più bella assai di quel
11 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XI. Giove re del Cielo » pp. 55-59
significazione è tanto chiara ed evidente, che un dei nostri poeti ha detto  : quel Dio che a tutti è Giove, per dire che giov
ve Ottimo per i suoi benefizii e Massimo per la sua potenza » 59. Era detto ancora Ospitale, perchè gli Antichi attribuirono
i poeti il nome di Olimpo è usato come sinonimo di Cielo ; Olimpico è detto Giove ; Olimpici o Dei dell’ Olimpo tutti gli alt
l tempio che Bacco per gratitudine gli eresse in quell’oasi fu perciò detto di Giove Ammone, e l’idolo del Nume ebbe perciò l
ta espressione : « Con un olimpico cenno di testa. » 63. Giove fu detto Olimpico non solo perchè credevasi che spesso abi
della Grande Oasi, sui confini dell’ Egitto, nel deserto anticamente detto di Barca. 66. Parlando il Vico di questa Catena
12 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo II pp. 3-387
Regno. Questi gli presentò la testa di Medusa, la quale, come abbiamo detto , avea la virtù di cangiare in pietra chiunque la
ede alla foga, ed Ercole neppure si mosse, anzi le mise, come abbiamo detto , a morte (b).Alcuni pretendono ; che Giunone ad i
bia portato sul monte Ofelta, dove il primo giorno divorò un pastore, detto Apesanto. Erasi per lo innanzi inutilmente adoper
d’Argolide, dalla quale il predetto leone fu da’ Poeti qualche volta detto Cleoneo(a). Molorco poi, per dimostrare il suo ri
rra d’ Ila, figlio di Teodamante, re di Misia, il quale, come abbiamo detto , erasi annegato nel fiume Ascanio. Sul quale prop
soddisfare meglio che potè al prestato giuramento (b). Ercole è stato detto Tirintio, perchè spesso dimorava in Tirinta, citt
uale, posto alla tortura, restituì il furto. Per tale fatto Ercole fu detto Indicante (a). Ercole per la sua eccessiva voraci
Fillo, figlia d’Alcimedonte Arcade, e aveala fatta madre d’un figlio, detto Ecmagora. Alcimedonte fece esporre Fillo ed Ecmag
ppresso il fiume Cefiso, sulla strada da Eleusi in Atene, Polipemone, detto anche Damaste e Procruste (7), faceva coricare i
rodotte le Feste, chiamate Boedromie, perchè si celebravano nel mese, detto da’Greci Boedromione (c) (20). Egli concorse anch
ire, e conosceva la virtù delle piante. Costei gli partorì un figlio, detto Cotito(4). Ella vaticinò molte cosè al marito, ch
è i forestieri, che arrivavano colà, si devono sacrificare, come si è detto anche altrove, alla predetta Dea. Al loro sbarco
nelao. MEnelao fu figliuolo di Plistene, ma creduto, come abbiamo detto , figliuolo di Atreo. Egli, mentre era re di Atene
andonare quel soggiorno. Prima però che partisse, Circe, come abbiamo detto anche altrove, lo consigliò di discendere nell’In
poli dell’Eolia(d). Ajace oileo e Telamonio. AJace Oileo, così detto dal nome del di lui padre, era re di Locri. Egli
nè potè sisanarsene, che dopo aver placato quell’ Eroe, come aveagli detto l’Oracolo(d) (2). L’altro Ajace fu denominato Tel
e Crisippo. Il fine di Pelope fu, che il padae suo, come già abbiamo detto , lo fece in pezzi, e poi ne imbandì le membra in
no in Ipsipile, regina di Lenno(7), la quale stava allattando Ofelte, detto anche Archemoro, nato da Licurgo, re di Nemea. Le
pra di questo sta riposandosi una, Civetta, animale, il quale abbiamo detto essere sacro a Minerva, Dea della sapienza. Si po
o. Difatti la stessa cosa avvenne appresso i Greci ad un vecchio reo, detto Cimone da Valerio Massimo(b), e Micone da Igino(c
. Tiene il capo chino, e cinto con panno nero. Nella destra il pesce, detto Torpedine. E’ malamente vestita, perchè è cagione
sangue di Medusa oltre il cavallo Pegaso nacque anche Crisaore, così detto , perchè comparve al mondo con una spada d’oro in
bianca, ce ora porporina. Medesimamente sulla facoltà, che avesse il detto montone, di parlate, non tutti lo dicono i Mitolo
pavento, cadde nelle onde per cui quel mare dal nome di lei poscia fu detto Ellesponto(a), Frisso giunse felicemente in Colco
bre indovino, nacque dalla Ninfa Clori, e da Ampico, per cui fu anche detto Ampicide(d).Ritornando da Colco, mori per un mors
bbe tolto la vita a se medesimo che commettere sì crudele azione. Ciò detto , trasse fuori della veste il pugnale per trafigge
’Arcturo, di nome Clori, e la trasportò sul monte Nifato, il quale fu detto il monte di Borea, primachè prendesse il nome di
rte, fu padre di Marpesa. Ida la rapì, e la fece madre, come abbiamo, detto anche altrove, della bella Cleopatra, che poi div
o dopo ne fu scacciato, e si ritirò in Caria, dove uno de’suoi figli, detto Cuardo, fabbricò la città di Cuarda(a). (e). l.
di fulmine posero tralle di lui mani quell’ascia : dal che il Nume fu detto Labradeo, voce che appresso que’popoli dicesi sig
si maritò ad uno de’ maggiori re di quel paese, e n’ ebbe un figlio, detto Medo, il quale dopo la morte di suo padre salì su
tesso artefice, trovandosi appresso Minos, formò un serraglio, che fu detto Labirinto, di cui per le molte replicate tortuosi
gni a scaricare travi, sassi, e monti interi sul giovane di Pilo. Ciò detto , Monico immantinente scagliò sopra Ceneo un gross
glio si precipitò nel mare. Teti lo trasformò nell’uccello acquaticò, detto Smergo(a). Ovidio chiama Alesiroe la madre d’ Esa
ora con un colpo di pietra uccise il messaggiero, perchè quegli aveva detto , ch’ella era stata la cagione della morte di Pari
certi giorni un porco, e si facevano libazioni di vino(c) in un vaso, detto da’ Latini Patella, dalla qual voce questi Dei si
nato da Creusa, o da Lavinia. Questo figliuolo di Priamo da orima fu detto Ascanio da un fiume della Troade ; poi Ilo da Ilo
bosco, e gli eressero un cenotafio in un promontorio, il quale fu poi detto Prementorio di Palinuro (a). (a). Virg. Acneid.
dava come il Dio della Natura. Il Censorino vuole, che esso sia stato detto Genio dalla cura, che prende nella generazione de
cacciò fra loro, e ne fece orribile strage. Pirocme, come gia abbiamo detto , Pronoo, e Areilico caddero sotto si colpi di lui
hi funebri, celebrati da Achille a Patroclo(a). Mennone, come abbiamo detto , lo uccise. Il solo Ovidio tragli Antichi lo fa c
aa si maritò con Telemaco, figlio d’ Ulisse ; e che n’ebbe un figlio, detto Ptoliporto, o Perseptoli. (a). Hom. Odyss. l. 7
(d). Eurip. in Orest. (6). V’è chi dice, che il mentovato mare fu detto Mirtoo non da Mirtilo, ma da una giovine, chiamat
di Mercurio e di Erse, ne andò anch’egli alla caccia col cane Lelapo, detto da Apollo loro(a) Fae, che Procride, figlia di Er
13 (1880) Lezioni di mitologia
hio, dalla bocca gli usciva un ove da cui si schiudeva un altro iddio detto Phta, il quale forse è lo stesso che il Vulcano d
ostro di tre teste. La stessa Calliroe die la vita ad un altro mostro detto Echidna, cioè vipera, che nella metà era simile a
te gloria del loro sesso, che ministravano al sacrificio. Il ministro detto presultore, distribuiva secondo l’ordine i vasi p
ma, se esser scannata doveva; e se dalla scure atterrata, al ministro detto popa consegnavanla che succinto e mezzo nudo la p
ngo, con manico d’avorio dall’oro o dal hronzo adornato. Con un ferro detto dolabra, delle palpitanti vittime radevano la pel
orre, e che, secondo Pausania, servì allo stesso uso del fonte Itomeo detto Clessidra. Nè meno pretende a tanta gloria la pi
Così la mia madre mi guarda. Oh Dei, Rendetemi quel sogno ! — E così detto , Dal talamo balzando, andava in traccia Delle car
ore, onde si cangiò in cuculo, e volò nei campi corintj sul colle già detto Tronace, che Coccige quindi, con greco vocabolo,
lo accrebbero; la gloria di compirlo e di consacrarlo toccò, come fu detto sopra, ad Adriano. La costruzione e gli ornamenti
a. Nè minor pompa spiegava il tempio, che costruito in Elide a Giove, detto pure Olimpico, comandava dei Greci l’ammirazione.
erba non prega il Pluvio Giove. » Elicio, dal chiamare i fulmini, fu detto il Giove dell’Aventino: questa scienza fu possedu
Adriano. Sotto il nome di Aratrio lo adorarono i Fenici i. Ammone fu detto nell’Affrica dall’arena, ed è noto che avea le co
fu pregato di interrogarne l’oracolo sugli eventi futuri. Assabino fu detto Giove dagli Arabi; Ermontide dagli Egiziani dalla
logo leggendovi la descrizione che del Giove del Museo Pio dementino, detto forse dagli antichi Milichio, cioè propizio, ha d
. — Dicono gli antichi che la sfendone è un ornamento femminile, così detto per la similitudine colla fionda da lanciare, per
llonio gli contrasta questo vanto, che attribuisce a quel Sesonoschi, detto altrimenti Sesostri, che regnò nell’Egitto dopo O
bra triplice scutica, e colla destra elevato tiene il tridente. Re fu detto dai Trezenii, perchè unitamente a Minerva Poliade
gli fu da Giove assegnato il dominio della loro regione. Aluchete fu detto , dal suono del mare imitatore del muggito, o perc
’ Iloti. Dal celebre edifizio che sacro gli era in Tenedo, Tenedio fu detto . Elitio lo chiamarono in Lesbo ed in Eubea. Nè ta
egno. Salve, o amabile compagna dei conviti, letizia dei cuori. — Ciò detto , portando 1’ amabile scherzo, ritornò nell’antro,
, onde sortì Mercurio il soprannome di verga d’oro κρυσορραπις e vien detto la verga della felicità e della ricchezza dall’au
ei comandi paterni. Messaggiero e banditore dei numi Mercurio pure fu detto , e per tanto ufficio attribuito gli fu il caduceo
r questo segno, che era con molto artifizio composto; perchè aureo fu detto ancora dagli antichi quello che era bello, come d
cio fra la terra e l’averno. — Crioforo, o {portatore dell’Ariete, fu detto Mercurio, perchè presso i Tanagrj vi era un simul
non con fedeltà di traduttore, ma con licenza d’interpetre. Mercurio detto l’Antinoo di Belvedere. « Ecco la prima volta che
Pietà crudele diede fine alla pena della sventurata, in croceo fiore, detto Elitropio, trasformata. Ma assai per la presente
saranno da Callimaco nel suo Inno, che in parte ho tradotto. Apollo detto il Saurottono. « I capi d’ opera della scultura f
che Apollo ehhe dalla ninfa Coricia Licoro, che diede il suo nome al detto luogo, e quello di sua madre ad un altro, che Cor
pose alla città il nome di Pito, cioè cattivo odore. Infatti Omero ha detto che l’isola delle Sirene era piena d’ossa; perchè
eterni I mortali anteporre: e me chiamava Priva di prole: dell’altero detto In lei cada l’ingiuria, in lei che il fasto Pater
testa. Ovidio , Metamorf., lib. vi. Lezione decimottava. Apollo detto di Belvedere. Voleva compiere la descrizione d
ando che veruna lode per Apollo è più grande che il simulacro di lui, detto di Belvedere, non ho voluto ritardare neppur un m
onso, co’ quali l’hanno espressa i poeti; il solo Callimaco quando ha detto che stillavano la panacea sembra essersi più avvi
olare, che si distingue verso la estremità inferiore della cetra, era detto Magade dagli antichi, e lo troviamo descritto in
tichità distinse il più hello se non il più grande dei numi. Pulio fu detto , perchè autore ai mortali di salute, e Teseo gli
a Latona, gli die di Delio la volgare denominazione, ed P^pidelio fu detto il simulacro di lui, il quale, dopo che l’isola p
ior della natura. » Più incerta ancora è la ragione per cui Licio fu detto ; e Pausania si contradice, perchè nel Viaggio in
e quando appare sull’orizzonte. Ecaergo, o Lungi-saettante, sovente è detto da Omero, perchè equiparato al sole che da lontan
l’argento. Col nome di Parrasio s’onorava Apollo in Arcadia; Agieo fu detto dalle vie, e così lo nomina Orazio in un’Ode, di
seno, e quando ancora mi partorì, alcun dolore non sofi’erse. — Così detto volea la fio’liuola toccare la veneranda barba de
i questa statua, ch’è un marmo bianco greco, composto di vari strati, detto volgarmente Cipolla. In questo si trovano lavorat
i Atti Apostolici, e perchè è troppo aderente al nostro argomento. Ho detto che lo credo piuttosto il sa cello della dea che
tenuta di Salone a destra della Via Prenestina in un sito ancor oggi detto Prato bagnato, forse dall’acque e dai bagni che l
babilmente da Giulio II insieme col Laocoonte e l’Apollo, nel cortile detto perciò delle statue, allora giardino di agrumi. V
mentovato. Il primo dal Cielo, il secondo dal Nilo nacque, ed Opa fu detto dagli Egiziani; il terzo daMenalio generato, che
i compiacesse. Varii cognomi sortì Marte dagli antichi. Dio comune fu detto ; e fra i diversi motivi di questa appellazione il
ori della città vicino alla porta, quasi per allontanare i nemici. Fu detto Enialio da Enio, la quale è lo stesso che Bellona
della guerra. I soli sacerdoti di Marte formavano in Roma un collegio detto dei Salii. Mi riserbo a favellarne nelle mie Lezi
algono a quasi tremila ducati veneti. Avevano un sacerdote in un uomo detto Stefaneforo, perchè coronato andava alle cerimoni
francese. Si celebravano le Tesmoforie nell’undecimo giorno del mese detto dai Grecì pianepsione, ch’ equivale al nostro set
o alimentate a spese pubbliche in un luogo, che perciò Tesmoforio era detto . Era sacrilegio l’usar corone di fiori, perchè a
mano. Solevano nell’ultimo giorno delle feste celebrare un sacrifizio detto ^V7f/t« coli’ oggetto di allontanare lo sdegno de
di descrivevano i riti che gli erano letti innanzi dal gran sacerdote detto Jerofante: eran composti di allegorie dirette ad
ulli. Il sacerdote, o maestro dei misteri, come di sopra per me vi fu detto , Jerofante si chiamava, ed era delitto per l’iniz
te dell’antica religione. Nel decimoquinto giorno del mese di Agosto, detto dai Greci Boedromione, aveva principio la solenni
ragionerò del Caos, della Terra, e dell’Amore. Secondo Ovidio Caos fu detto l’unico aspetto di tutta la natura nell’universo,
uerce toccherà la terra Colla frondosa testa. — In colpo obliquo, Ciò detto libra la bipenne; trema, E par che pianga di Dodo
a face a Diana, il tirso a Bacco, il tridente a Nettuno. Fanciullo fu detto e Cieco, e gli diedero per compagne l’Ebrietà, le
ari: i sogni Che gareggian col ver vegga Alcione; Giuno lo vuol. — Sì detto , Iride parte: Più del sopore tollerar la forza No
erdotessa di Apollo detta Pizia, placarono la dea ergendole un tempio detto Metroo cioè della gran madre, che così Cibele era
e;,to mo.struo.so ardesse di Oalatea, da 7’eocrito, di cui l’Idillio, detto il CìcIojjC, ho tradotto, ‘;,~;[jero che ofjTiurj
scavare bene addentro la terra, e per così dire, fin nell’inferno, fu detto che Plutone abitava nel centro della terra. La co
Nemesi ne’ bassi rilievi e nelle gemme osserviamo. « Gran cose hanno detto i filologi su questo sollevar del manto che fa Ne
ata la combinazione di questi dae bassirilievi, essendo, come abbiamo detto , Calliope assai riconoscibile dalle tavolette che
el benefìzio fosse aggiunto il nome di lui al dio, che prima Apio era detto . Io penso che il nome di Esculapio derivi dagli e
ondamento sulle gre che e latine autorità: da qualunque principio, ho detto , ciò provenisse, certo è che uno dei caratteri di
ieno di scrittori per conservare ciò che gli antichi aveano creduto e detto . L’ Italia manteneva le sue rozze tradizioni, com
di pecora; in luogo di tirsi e di flauti il ricurvo baston pastorale detto pedo, e la sampogna; e dove il Satiro è ornato di
del ristauro Capitolino: ma riflettendo che ha nella sinistra il pedo detto (grec) dalla caccia delle lepri in cui s’adoprava
opporsi fra coloro che mescon liquore ancora le Naiadi, che alcuno ha detto aver temprato coli’ acqua il vino alla compagnia
re dee assistono al parto di Giove, alla nascita di quel nume, che fu detto l’allegria de’ mortali. Ha il primo luogo Lucina
14 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVI. La dea Latona » pp. 86-91
secondo che gli Antichi credevano, intorno alla Terra, lo abbiamo già detto nel Cap. III. Ora convien parlare delle Divinità
o col Sole e colla Luna. Prima di tutto però rammenteremo quel che fu detto altrove, che cioè avanti la nascita di questi due
accennai che era regolato da un Titano di nome Iperione. Il Sole era detto dai Greci anche Elios, e Dante lo rammenta più d’
. Che Delo fosse stata nei tempi preistorici un’isola galleggiante fu detto la prima volta dal poeta Pindaro, il quale vi agg
15 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIII. Cadmo » pp. 321-325
ortezza che fu primamente il nucleo della città. Il territorio poi fu detto Beozia dal greco nome dell’animale ivi trovato e
, Semele ed Agave, e inoltre un figlio chiamato Polidoro. Abbiamo già detto altrove che Ino fu cangiata nella Dea marina Leuc
in questo cogli antichi poeti, come fece nel Canto xxv dell’ Inferno, detto appunto delle trasformazioni ; e fu tanto content
ico in venti Canti, intitolato : Il Cadmo, nel quale l’autore (come è detto anche nella sua prefazione) considera quest’ Eroe
16 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359
aboli greci mythos che significa favola, e logos, trattato o parola o detto  ; e contiene : le leggende o la narrazione dell’o
on dimenticava mai il passato, e prevedeva il futuro ; laonde è stato detto che Giano aveva due teste o due volti per conosce
arono Giano con special culto ; e pel suo regno lungo e tranquillo fu detto il Dio della pace. Appena giunto sulle sponde del
a prerogativa di produrre tutto ciò ch’elleno a vesser bramato ; e fu detto il Corno dell’Abbondanza o Cornucopia. 78. Licao
l simulacro di Giove, gl’importuni insetti si dileguarono. In Roma fu detto anche Giove Statore, stator dalla parola stare, p
quando lo consideravano preposto alle ambascerie ed ai negoziati ; fu detto Nomio quanto al commercio, alla musica ed all’elo
alati. 173. Cupido o l’Amore, che’l ciel governa (Dante, Parad. c. I) detto dai poeti figliuol di Venere e di Marté (255) è u
l’amore virtuoso che gli antichi chiamavano Eros 34 e quello opposto detto Antèros, il primo figlio dell’onestà, amico della
scoltami, Vocal Talia ec…. (Traduz. del Borghi.) 176. Enea (608) fu detto figliuolo di Venere e d’Anchise (608) principe tr
io, Psiche ; Addio per sempre ! » Addio per sempre ! Questo terribile detto le scosse l’animo ; la prostrò : le rese odiosa l
stre ; e Ippodromio, cioè, preside degli equestri certami. Inoltre fu detto Conso, o Dio dei buoni consigli ; Poseidon, ovver
er prevenirlo si cacci dentro nella camera per lo finestrone che si è detto . La sua forma sia di una donna alta, spedita, val
i eressero molti templi, uno dei quali, tra’ più celebri in Roma, era detto il Tempio del grand’ Ercole. 400. Questo Eroe s
li Ateniesi dettero il suo nome a quel mare (il mare Egeo) che oggi è detto Arcipelago. 427. Teseo compì il voto fatto ad Ap
ato preso sul monte Pelio e nella foresta di Dodona (82), e perciò fu detto che quella nave dava i responsi dell’ oracolo ; e
te ella debba avere insegnato ai Greci. 490. Siccome un oracolo aveva detto a Cadmo che la sua posterità era minacciata da gr
fece sprofondare nei flutti. Ulisse. 568. Ulisse, altrimenti detto Odisseo, figliuolo di Laerte e d’ Anticlea, era r
i bagna, Tra Garda, e Val Camonica, e Pennino131 Dell’ acqua che nel detto lago stagna. Luogo é nel mezzo là dove ’l Trentin
eridevano ancora il tumulto dell’opposta moltitudine. Il vento però è detto giustamente infido e capriccioso da’ poeti, come
se, che d’Aerio il nome Fino allor ebbe, ed or da lui nomato Miseno è detto , e si dirà mai sempre. (Op. cit., lib. VI.)
era l’essere supremo, origine d’ogni bene ; ed il cattivo principio, detto Arimane, passava per l’autore di tutto il male. I
Dio in quattro persone, Padre, Figlio, la Madre e il Sole. Il padre, detto anche Grande Spirito e Kici-Manitù, è il principi
ebre sepolcreto di quel popolo era collocato oltre le rive di un lago detto Acherusia. Porlavano sulle sponde di questo lago
uscelli e di boschetti, ove gli davano sepoltura ; e questo luogo era detto Elision, ovvero soggiorno del riposo e della gioi
ca. 44. Rovinato. 45. Virgilio. 46. Inlendi di Saturno, e del così detto secol d’oro. 47. Antica. 48. Vedi al § 29, il n
ra ; forse non fu che un primo tentativo d’ acreonantica. Abbiamo già detto che le gesta di questi croi, per quanto inverosim
sacra a Bacco. 130. Tiralli, Tirolo. — Benaco, antico nome del lago detto oggi di Garda. 131. Le Alpi pennine, Alpes poen
Garda. 131. Le Alpi pennine, Alpes poenœ. 132. Verso la metà del detto lago, e precisamente ove le acque del fiume Tigna
è più bassa. 134. Mette capo, comincia. 135. Governo ò un castello detto ora Governolo. 136. Manlo, chiamata cruda perch
ei secondi e degli oracoli stessi. Quando l’ evento non confermava il detto dell’ oracolo, si attribuiva a colpa della ignora
17 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVII. I Mostri marini Mitologici e Poetici » pp. 184-194
ave, avendo otturate prima le orecchie colla cera ai suoi compagni, e detto loro qual direzione tener dovessero per non accos
avola delle Sirene, abbellita dall’arte dei poeti nel modo che abbiam detto . Non si può parlar di Scilla senza che ricorra al
ente anche Cariddi, essendo questi due termini collegati fra loro nel detto proverbiale : trovarsi fra Scilla e Cariddi, e co
poi, benchè creduta figlia di Nettuno e di Gea, ossia della Terra, fu detto che si dilettava di assaltare i passeggieri e i n
18 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — IX. Vesta Dea del fuoco e le Vestali » pp. 44-47
quarto degli elementi del Caos ; e siccome il fuoco nulla produce, fu detto che Vesta minore non prese marito e fu Dea della
onservazione perpetua del fuoco sacro, che simboleggiava, come abbiam detto , la perpetua durata di Roma e del suo impero ; e
e avesse mancato al voto di castità era seppellita viva, in un campo, detto scellerato, fuori di Roma. I giorni in cui avesse
19 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XL. Osservazioni generali » pp. 304-308
il predominio della forza in tutto il suo furibondo vigore e il così detto diritto della privata violenza. Ne abbiamo una co
e nell’altra i figli ; e di qualche eroe che intervenne a più d’una è detto in quale di esse egli era più giovane, in quale p
quindi Eroe, secondo Servio, corrisponderebbe a Indigete, che abbiamo detto di sopra significare indes genitus cioè è terra g
20 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVI. Le Ninfe » pp. 279-284
Oceanitidi e alcune centinaia di Nereidi e di Doridi, oltre all’aver detto anche prima, che Giunone aveva per suo corteo qua
co vocabolo composto, che significa insiem colla quercia, o come si è detto di sopra, coll’albero ; e davasi questo titolo a
ue oggetto desiderato dalla persona che lo possedeva. Questo corno fu detto in latino cornucopia, e in italiano più comunemen
21 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Cronologia Mitologica. » pp. 387-393
iundo di Fenicia o d’Egitto, conduce una colonia nel paese che poi fu detto Argolide. — Molte fondazioni furono poi fatte
cui rifugiaronsi Giasone e Medea. Ma vero fondatore di quella città è detto dalla storia essere stato Sisifo, figlio di Deuca
amina, Chio, Argo, Atene e Cuma. In un frammento d’Eraclide Pontico è detto  : « Omero attesta dalla Tirrenia (Toscana) esser
22 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIX. Eolo e i Venti » pp. 295-
nesse vittima di una tempesta o di un uragano. Di Zeffiro abbiamo già detto altrove che egli sposò la Dea Flora e le diede po
quel poeta non si trova nominato il vento Euro, alcuni Eruditi hanno detto che è sinonimo di questo., Ma Plinio il Naturalis
ter, volendo colla parola pater significare Deus, secondo che abbiamo detto altra volta spiegando il titolo di padre dato ad
23 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLV. La spedizione degli Argonauti alla conquista del Vello d’oro » pp. 331-341
te alla Grecia e precisamente alla real famiglia di Tebe, come abbiam detto di sopra. Ma gli Eroi di questa impresa per far l
ta impresa a tutta la Nazione, poichè si fanno ascendere, come abbiam detto , almeno a cinquanta, uno per remo, essendo Argo u
le seguitare il viaggio. Per quanto cercasse, non lo trovò più ; e fu detto dai poeti che le Ninfe Naiadi avevano rapito il g
24 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVI. Nettuno re del mare e gli altri Dei marini » pp. 173-183
ari e fiumi d’Italia dormirono per più di trecento anni !212 Abbiamo detto altra volta (V. il N. XI) che agli Dei davasi il
volge il desio « Ai naviganti, e intenerisce il core « Lo dì ch’han detto ai dolci amici addio. » (Purg., viii, 1.) 211.
irono dal mondo, è che vi rimanessero annegati ; e Dante stesso lo ha detto parlando d’Ino e Melicerta : « E quella s’annegò
25 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Avvertenza » pp. -
’egli ebbe occasione di scrivermi ; e poi rese noto pubblicamente nel detto fascicolo della Nuova Antologia, che egli mi sugg
ancora ad ogni colta persona, poichè voile il Tommasèo che cosi fosse detto nel titolo della medesima. C. Pescatori.
26 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXXI. Decadenza e fine del Politeismo greco e romano. Primordii e progressi del Cristianesimo. » pp. 511-
us che significa borgo o villaggio), e perciò il politeismo stesso fu detto il Paganesimo ; il qual termine divenne poi, tant
rebbe religione dei contadini. Negli scrittori della bassa latinità è detto paganitas, come abbiamo nel Codice Teodosiano, li
27 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — V. Urano e Vesta Prisca avi di Giove  » pp. 25-27
fenomeni dell’Universo, e primo d’ogni altro il Cielo, che perciò fu detto il più antico degli Dei. Personificato il Cielo,
« Ove fra me ed aquilone entrava. » 20. Il Giusti parlando del cosi detto diritto di primogenitura lo chiama ironicamente i
28 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVII. L’Apoteosi delle Virtù e dei Vizii » pp. 493-496
ltre all’aver deificato tutti i fenomeni fisici e morali, come abbiam detto , attribuirono a queste Divinità pregi e difetti,
bblico e tempii presso i Pagani : delle Virtù però molte, come abbiam detto di sopra nominandole ; dei Vizii ben pochi. Per a
29 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — IV. Una Divinità più potente di Giove » pp. 20-24
degli Dei. E questo Dio più potente di Giove era il Fato. Il Fato 14, detto altrimenti il Destino, era figlio del Caos e dell
te. » (Parad., v, 19.) E altrove trattando lo stesso argomento aveva detto con non minore eloquenza : « Color che ragionand
30 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — III. Classazione generale delle Divinità pagane e Genealogia degli Dei superiori » pp. 15-19
derivava dall’antico verbo latino geno, che significa generare), era detto il Dio della Natura, e consideravasi perciò come
i un gran numero di Dei e di Dee dello stesso nome. Lo stesso Vico ha detto nel lib. ii dei Principii di scienza nuova : « Qu
31 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXIX. Di alcune Divinità più proprie del culto romano » pp. 500-505
univano anche quelle in onore di Pòrrima e Posverta. Noi abbiamo già detto nel corso di questa Mitologia che la Ninfa Carmen
figlio venne nel Lazio e fissò la sua dimora su quel monte che poi fu detto il Palatino. Quanto poi a Porrima e Posverta, Ovi
32 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VII. Saturno esule dal Cielo è accolto ospitalmente in Italia da Giano re del Lazio » pp. 31-38
ari, indicanti i dodici mesi dell’anno romano ; il primo dei quali fu detto gennaio dal nome e in onore di Giano, considerato
voluerunt) utere ; narra. 37. Il pianeta di Saturno dai Greci era detto Phœnon, come sappiamo da Cicerone nel lib. 2° De
33 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIX. La Dea Triforme cioè Luna in Cielo, Diana in Terra ed Ecate nell’Inferno » pp. 115-122
, il luogo di nascita e i nomi che da quello le derivarono, l’abbiamo detto nel N° XVI. Dovendosi ora parlare de’suoi ufficii
aliana ; e chi mai non si allontani da qualche cara cosa o persona fu detto che egli le sta sempre come Artofilace all’Orse (
34 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIII. Venère, Cupido e le Grazie » pp. 144-151
per la prima volta nel mondo alla superficie delle onde spumanti, fu detto figuratamente che era nata dalle onde del mare pe
che son da ammirarsi nelle opere della creazione ; ed Ugo Foscolo ha detto  : « Venere simboleggia la Bellezza dell’ Universo
35 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVIII. Le regioni infernali » pp. 195-202
lle leggi della Natura. 235. Alcuni mitologi e poeti antichi hanno detto che i Campi Elisii, non erano nel seno della terr
e è veramente ammirabile per la sua evidenza : « Luogo è in inferno, detto Malebolge, « Tutto di pietra e di color ferrigno,
36 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIV. Vulcano e i Ciclopi » pp. 152-160
poeti, nella Sicilia stessa. A spiegar la favola dell’unico occhio fu detto che i Ciclopi eran soliti di portare in guerra un
o da un mezzo secolo a questa parte. » — E parlando di quell’apparato detto pila, che serve a svolgere l’elettricità dinamica
37 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXI. Il Genio e i Genii » pp. 232-241
XXXI Il Genio e i Genii Fu detto nella classazione generale degli Dei (V. il N. II
e in tal modo li moltiplicarono all’infinito. Ma non basta. Dopo aver detto che un Genio particolare presiedeva alla vita di
38 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVIII. Apollo considerato come Dio della Poesia e della Musica e maestro delle nove Muse » pp. 104-114
è le due arti sorelle non andavano anticamente disgiunte, come abbiam detto . Per questa stessa ragione che anticamente le po
significare le Muse, la poesia o l’ispirazione poetica. Così Dante ha detto nel Canto xxix del Purgatorio : « Or convien ch’
39 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXV. Bacco » pp. 161-172
te di Bacco per attendere alla loro occupazione di tesser le tele, fu detto che furono cangiate in vipistrelli 205) e i loro
e a sonagli. 204. Il nome nebris, nebridis si trova usato nel senso detto di sopra dai poeti latini Stazio e Claudiano : «
40 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIX. Plutone re dell’ Inferno e i suoi Ministri » pp. 203-215
Plutone, denominando città di Dite la città del fuoco (di cui abbiam detto nel Cap. precedente) : e poi da Virgilio poeta pa
da Plutone, conveniva trovare una diversa origine e parentela ; e fu detto che era figlio di Cerere dea delle biade e di un
41 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386
ellerate, da voi son tacciate di prodighe. Veramente a noi calza quel detto di Diogene : I Megarensi mangiano come se dovesse
deserti della Tebaide. Gesù Cristo può dunque con tutta verità esser detto Salvatore del mondo nel senso materiale, come si
42 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Indice alfabettico. » pp. -424
simbolo dell’universo, ossia il gran Tutto, 297 ; — origine del cosi detto timor panico, 298 ; inventore della siringa o zam
fugia in Italia, 32 ; — ricompensa Giano, 33 ; — suo regno in Italia, detto Età dell’oro, 34 ; — feste in onor suo, 38 ; — co
43 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVIII. Apoteosi degl’Imperatori Romani » pp. 497-499
andate dal Principe e servilmente festeggiate dal popolo, come abbiam detto di sopra ; e nel frasario stesso degl’Imperanti l
44 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIII. Osservazioni generali » pp. 260-263
che Plinio il Naturalista ; ed era il Dio Sterculio o Stercuzio, così detto perchè aveva inventato il modo di render più fert
45 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIV. La caccia del cinghiale di Calidonia » pp. 326-330
rnitologi si dà tuttora alle galline affricane (Numida Meleagris). Ho detto di sopra che Danterammenta nella Divina Commedia
46 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIII. Difetti e vizii del Dio Giove » pp. 69-72
itas « Lethi corripuit gradum. » (Hor., Od., i, 3.) 82. Quindi il detto proverbiale : « L’ultima che si perde è la spera
47 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXX. Delle Divinità straniere adorate dai Romani » pp. 506-510
a città di Fenèo su quel monte che dal nome di suo figlio Pallante fu detto il Palatino, sarà necessario ammettere che egli a
48 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VIII. Tre Divinità rappresentanti la Terra, cioè Vesta Prisca, Cibele e Tellùre » pp. 39-43
appresentanti la Terra, cioè Vesta Prisca, Cibele e Tellùre Abbiamó detto nel N. V, che Vesta Prisca moglie di Urano era co
49 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVII. Gli Dei Dei Fiumi » pp. 285-289
corona o ghirlanda del fiume è composta di canne, come del Tevere ha detto Virgilio, o ancora delle fronde di quegli alberi
50 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXI. Minerva » pp. 132-137
o, e quasi sempre armata, coll’elmo in testa, nella sinistra lo scudo detto l’egida e nella destra un’asta ; e ai piedi una c
51 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXII. Marte » pp. 138-143
Tarquinio il superbo, ed ora è pieno di case, fra le quali il palazzo detto di Firenze, perchè apparteneva all’Ambasciata fio
52 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XV. Giunone regina degli Dei e Iride sua messaggiera » pp. 79-85
cioè padrona ; ed herus equivale a dominus, cioè padrone. In Plauto è detto herus maior il padre di famiglia, ed herus minor
53 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXV. I Satiri ed altre Divinità campestri » pp. 270-278
no a dileggiar talmente questo Dio, che peggio non avrebbero fatto nè detto contro il più vil dei mortali23. Un Nume di origi
54 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLI. Perseo » pp. 309-316
lla quale qui cito soltanto quella parte che si riferisce a quanto ho detto di sopra nel testo : « Inclusam Danaën turris aë
55 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXII. Gli Oracoli » pp. 242-252
remo altrove. 282. Perciò Ugo Foscolo nel suo Carme dei Sepolcri ha detto  : « ……. uscian quindi i responsi « De’ domestici
56 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVII. Apollo considerato come Dio del Sole, degli Arcieri e della Medicina » pp. 92-103
tura accade l’opposto. 118. Dante, nel Canto xiii del Paradiso, ha detto  : « Li si cantò non Bacco, non Peana ; » e qui
57 (1838) The Mythology of Ancient Greece and Italy (2e éd.) pp. -516
adre è la Terra e padre il Sole ;» and in his note on it he says, «È detto ad imitazione del Pontano.» In a work named ‘Tale
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