on ha guari mi si rioffriva all’occhio uno dei vostri dotti opuscoli,
colle
cortesi parole da voi scrittevi per me: « in test
lla sua graziosa offerta » 1. Ed è pure da riferire la breve lettera,
colla
quale, trenta anni appresso, e’ consentiva la sta
potentemente valse a preparare, e da’ quali dovrebbe sorgere, insieme
colle
voci di alta riconoscenza per lui, frutto più cop
o rappresentati, e di combinare per quanto potrò la Mitologia scritta
colla
figurata; e per rialzare maggiormente la vostra f
to poeta, del « Primo pittor delle memorie antiche. » di quello che
colla
divina Iliade dettò i più sublimi concetti a Fidi
itto su questo soggetto un’operetta, che per l’utilità quasi gareggia
colla
famosa istoria dell’arte del disegno. I lumi di t
nel prospetto di queste Lezioni aver potuto imitare l’architetto, che
colla
facciata dell’edifizio ne raccomanda i più segret
nacque l’autore di quell’insensato progetto, che Iddio arrestò e punì
colla
diversità delle lingue. Sincello così n’espone la
ento riportato dal Begero si vede sedente collo scettro nella destra,
colla
corona raggiante sul capo, e con due segni dello
one e dei loro costumi. Orfeo, che molte cerimonie relio’iose istituì
colla
divinità dei suoi versi, viene accusato per alcun
egli, insidiando il padre mentre inviavasi al letto materno, gli fé’
colla
falce quell’ingiuria che in lui fu ripetuta da Gi
la doppiezza e il giuramento. Ponto, cioè il mare, dal suo commercio
colla
Terra ebbe il giusto Nereo, Taumante, Forci, Ceto
eano e di Teti. Ftia ed Iperione generarono il Sole la Luna, l’Aurora
colle
dita di rosa; e Creio dal suo matrimonio con Euri
pallide divenivano, ed il sole appariva sull’oriente. Serti composti
colle
frondi degli alberi cari agli Dei ai quali sacrif
altare macchiato di delitto, grato non era il sacrifizio, e sicura la
collera
dei numi. Infatti, al dir di Giovenale, qual’osti
e diceasi primo libamento; quello per cui propiziavasi tenea l’altare
colla
destra, e finalmente la vittima percossa cadeva n
erci ed oro profondendo la vita. Sacrificavano a Giunone una giovenca
colle
corna dorate quei felici, che credevano aver sort
utate voi che esser possa la fede di chi i numi crede doversi placare
colle
colpe e col sangue dei mortali: Aspetterassi da c
come un sogno, e non è senno nè lode combatter coll’ ombra. Abuserei
colla
vostra indulgenza se non rimediassi colla brevità
atter coll’ ombra. Abuserei colla vostra indulgenza se non rimediassi
colla
brevità alla noia che in voi deve produrre l’arid
rupo. Lo circonda a gara Il volgo, i duci, e son vote le navi. Chi di
colle
minor le vette ingombra, d’altra rupe sull’acuta
i l’estremo fianco Lambe il flutto reteo. L’avversa parte Chiusa è da
colle
facile, che sorge A guisa di teatro. Era ogni lid
credenza che questa abominazione allontanasse l’ira divina, meritata
colle
scelleraggini, quasi le colpe con altre colpe pot
lantamente l’arte seppe loro infondere tanta vita da gareggiare quasi
colle
vive sembianze. È impossibil cosa di rintracciare
o dai potenti felici, il bisogno dei numi deve esser nato col tempo e
colle
sciagure. I mortali, da queste avvertiti, avranno
a Winkelman, ancora quando le arti fiorivano, significavano le statue
colla
parola ϰιων, cioè colona: tanto nei vocaboli sta
iade, potente più eh’ a privato non convenivasi; poiché, appena partì
colla
flotta, fu accusato e coU’esiglio punito. Ma di t
e preceder deggiono lo studio delle favole e la storia degli Dei, che
colla
scorta de’ Classici e dei monumenti mi accingo a
i Giove, e nel Museo Guarnacci si vede un simulacro, ove Giove stesso
colla
tazza nella destra pasce la regina dei volatili q
vigliosa dolcezza così riempisse il cuore dei numi. Il divino Pindaro
colla
maestà de’ suoi versi ci dipinge l’aquila, assisa
e membra. Quando dei veri sogni erra la schiera Per le tacite case, e
colle
nere Ali ricopre gli stancati letti, Allor dormia
tato il dono. Sorse tremante dall’aurato letto La fenicea donzella, e
colle
incerte Mani sostenne la pensosa testa, E il cor
era le salse onde fendea . Stupidi due la rimiravan. Giove Soavemente
colla
man divina La carezzava: al fianco eragli il Nilo
nto lumi; dal recente sangue L’augel nascea, che delle occhiute piume
Colla
pompa emular sembra le vele Di nave, che pel mare
ra, in mezzo stassi Regina Europa alle donzelle, e sola Degna le rose
colla
man divina Togliere al prato. Fra le Grazie appar
osi nel cuore, onde si cangiò in cuculo, e volò nei campi corintj sul
colle
già detto Tronace, che Coccige quindi, con greco
, coperse la terra di unica nuvola: Giunone si rifuggì sull’accennato
colle
, dove, simulando evitare il furore della procella
a? E noto a tutti che tanto figlio ebbe Giove da Alcmena, che ingannò
colle
sembianze d’Anfitrione marito. Nè minor vanto di
tà é per la critica dubbio; e qualora vi sia qualche parte di vero, é
colla
favola tanto confuso che é impresa ardita ed inut
le persone gli diedero, i quali influirono tanto nelle varie maniere
colle
quali fu dagli antichi rappresentato. Udite intan
i, ove suole Condurla spesso, la rimena e scioglie; Egli in cima d’un
colle
fa soggiorno, Che scopre la foresta intorno intor
ttro glie ne attribuivano gli Spartani. Gli Eliopoliti lo effigiarono
colla
destra armata di sferza, a guisa di auriga, e ten
Gordiano, scorgesi nel rovescio un’immagine nuda in piedi, appoggiata
colla
destra sopra un’asta, e col fulmine nella sinistr
ilenzio Giove Vimineo, che diede, o più probabilmente ebbe nome da un
colle
di Roma, dove fra i vimini l’antica semplicità al
ella capra Amaltea. Del titolo di Patroo dato al dio, e della maniera
colla
quale fìguravasi, vi fece in un’altra Lezione sag
nviene a sovrano. Ha l’aquila ministra presso di se; ed appoggiandosi
colla
manca allo scettro, sostiene ora colla destra pos
presso di se; ed appoggiandosi colla manca allo scettro, sostiene ora
colla
destra posata alle ginocchia il fulmine, sua arme
a la fede dell’iniquo patto. Tazio non tardo, i vigilanti cani Occupa
colla
spada: è tutto al sonno In preda. Giove, per la t
one, regina degli Dei, consorte e sorella del Tonante. La prima città
colla
testimonianza di Omero dà forza alle sue ragioni;
danno, e cagione perenne di lacrime al genere umano. Gran scusa alla
collera
di Giunone erano i continui furti di Giove; i qua
onne famose per impudicizia che avessero osato di profanare il tempio
colla
loro presenza. Devote pure le erano le oche ed il
la sfendone è un ornamento femminile, così detto per la similitudine
colla
fionda da lanciare, perchè anch’esso è largo nel
ar il tempio della Fortuna Equestre, volle l’antica superstizione che
colla
morte de’ suoi figli fosse della sacrilega rapina
aratterizzano abbastanza per Giunone, che velata appunto s’incontra e
colla
patera nelle antiche medaglie, che portano l’epig
olpito nelle monete loro il tridente. Nonostante i Tragici, dai quali
colle
finzioni fu violata l’antica semplicità mitologic
ro marino, onde il misero Ippolito fu trascinato dai cavalli che avea
colle
proprie mani nutriti. Devono pure agli amorosi fu
driano, intitolate a Nettuno Reduce, si scorge l’immagine di lui, che
colla
sinistra vibra triplice scutica, e colla destra e
corge l’immagine di lui, che colla sinistra vibra triplice scutica, e
colla
destra elevato tiene il tridente. Re fu detto dai
storato nel palazzo Verospi: errore derivato da una certa simiglianza
colle
sembianze fraterne. Ora, per vieppiù distinguerlo
e, e tentandole ad una ad una col plettro ne risvegliò l’armonia, che
colla
propria voce accompagnò cantando gl’immortali amo
o al tribunale di Giove, che rise vedendo l’accorto fanciulletto, che
colla
fascia nella destra negava accortamente l’imputat
i involato lo stesso giorno che nacque i buoi di Apolline, per quanto
colla
sua avvedutezza si avvisasse di celare ogni indiz
guisa appunto che si godeva dal Foro Romano l’ imminente Campidoglio
colle
sue fabbriche e coi suoi templi. In questo piano
altri, più probabile, dalla figura della statua di lui Erme nominata,
colla
quale comunemente gli antichi decoravano le loro
cato. Arpedoforo cognominavasi Mercurio dalla falce, o spada falcata,
colla
quale uccise Argo custode d’ Io sventurata. Strof
r nera, or dorata la cervice canina; nella sinistra porta il caduceo;
colla
destra verde palma brandisce. » Eccovi ordita la
ie vien rappresentato, nò l’ornato; poiché lo sogliamo sedente vedere
colla
benda, nè finalmente i capelli che crespi in ness
nio dio, gloria dell’avo Atlante, Che il fero culto del recente mondo
Colla
palestra ornasti, e col sonante Carme fecondo; T
lla scultura furono eternati dall’ammirazione degli antichi, non solo
colla
memoria che ce ne hanno lasciata nei loro scritti
solo colla memoria che ce ne hanno lasciata nei loro scritti, ma più
colle
repliche e copie eccellenti, delle quali erano pi
one del giovinetto mezzo nascoso dietro al tronco, indicata da Plinio
colla
parola insidiante, da Marziale col fanciullo insi
turare da questa statua. La nobiltà delle forme e la bellezza ideale,
colla
quale l’artefice lo ha caratterizzato, ce la fann
. Pausania, tesoro di pellegrine cognizioni per l’artista, c’istruirà
colle
sue stesse parole. «Vi sono molte tradizioni, e t
apanna. È grido che successivamente dell’api ne fabbricarono un’altra
colla
cera e colle loro proprie ali, e che la prima fu
do che successivamente dell’api ne fabbricarono un’altra colla cera e
colle
loro proprie ali, e che la prima fu agli Iperbore
a terra. « Ma l’opinione più comune è che Apollo vi.uccidesse un uomo
colle
freccio. il di cui corpo essendo rimasto insepolt
o. « Vogliono che Esiodo non fosse ammesso alla gara perchè non sapea
colla
lira accompagnare il canto. Quanto ad Omero, si p
do divenuto cieco, facesse poco uso del talento di ma-ritare il suono
colla
voce. « Nella XLVIII olimpiade Glaucia di Crotone
di quella di Leuttra. Gli Ateniesi hanno ancora edificato un portico
colle
ricchezze dei popoli del Peloponneso e dei loro a
i serve di altri nomi nell’Iliade, quando ci sappresenta Elena che va
colle
sue donne verso le mura della città. Sopra Elena
olor le furie a gara Accrescon rabbia all’animoso petto. E sì parlava
colla
doppia prole Sulla vetta di Cinto. Io che son mad
Apollo il core A lui trafìgge col fatato strale, Che svelle e spiccia
colla
vita il sangue. Damasittono intonso un colpo solo
e Correre a morte per diverso fato. L’ultima avanza di cotanta prole:
Colla
vesta e col suo corpo la madre La protegge gridan
tto di Belvedere. Voleva compiere la descrizione di quelle pitture
colle
quali Polignoto celebrò Delfo, ma pensando che ve
itardare neppur un momento di aprirvi il tesoro di quelle cognizioni,
colle
quali Winkelmann e Visconti illustrarono l’origin
eparabile dalla natura di un nume. L’arco, ch’ei regge ancora in alto
colla
sinistra, è già scaricato; la destra è un solo is
al trono, la collocò insieme col Laocoonte nel suo giardino Vaticano
colla
direzione, come si crede, del Buonarroti. Il marm
lebre Mengs) che non contento di aver rapita la meraviglia del secolo
colle
sue sorprendenti pitture, ha meritato ancora la f
perbo del domato mostro. Quando mirò curvar l’arco a Cupido, E disse:
Colle
forti armi che tenti, Fanciul lascivo? ai nostri
e la voce alfin: Se a me consorte Esser non puoi, l’albero mio sarai.
Colle
tue frondi, la mia chioma, l’arco E la cetra orne
d’Elicona; e i versi che v’erano sottoposti convengono perfettamente
colle
nostre statue: Il re saettator, figlio a Latona A
artefice ha voluto significare la ricchezza di questo abito di Apollo
colla
gemma che lo guarnisce sul petto. La clamide che
νες o cubiti. Intendiamo adesso quanto voglia significarsi da Tibullo
colle
citate parole opera di rara arte, e come convenie
achino, promontorio della Sicilia, fu chiamato il nume Libico, perchè
colla
peste vinse quei popoli che invader volevano le f
tavano in premio tripodi di bronzo. Diede al dio il nome d’Ismenio il
colle
Ismene, che sorgeva della destra porta di Tebe al
che le membra anelanti abbandonò sul giogo Cirreo, dopo aver coperto
colle
voluminose spire la terra spaventata. Cintio Apol
ta. Cintio Apollo fu chiamato dal monte di Delo, e divise questo nome
colla
sorella. Didimeo, perchè credevasi lo stesso che
io lume fa heto l’universo, rallegrando ancora le tenebre della notte
colla
luce che sparge nel volto della Luna. Filesio chi
co mentovato cantò: « Delio e Patareo Apollo, che i liberi crini lava
colla
pura rugiada Castalia, che tiene i gioghi e la se
i effigiato era Apollo nelle sembianze di un giovine senza barba, che
colla
destra teneva inalzata la sferza a guisa di aurig
lzata la sferza a guisa di auriga, e il fulmine e le spighe confondea
colla
sinistra. Dal catalogo di questi cognomi potete r
atterrito mondo. — Disse; e dal capo il genitor depose I raggi tutti.
Colla
mano impone Che gli si accosti, indi l’abbraccia
l’ardente carro Non oserian posarsi, e dell’immenso Olimpo il re, che
colla
man tremenda Vibra i fulmini suoi, paventa, o fig
ol; nel vano cielo Gli sparsi mostri minacciar rimira: Ma quando vide
colla
torta coda Lo scorpione vibrar l’atro veneno, Fuo
d i veloci cani bene nutriscano quando le linci ed i cervi non ferirò
colle
saette. Voglio inoltre tutti i monti: assegnami p
ustodia saranno le strade e i porti. — Così avendo favellato confermò
colla
testa i suoi detti. Andò quindi la fanciulla a Le
ste talare con un cervo che ha raggiunto, stretto da lei per le corna
colla
sua destra, e con una lancia da cacciatrice nella
; in molte piaghe All’alma irresoluta aprian la fuga. Ei more, e solo
colla
vita ha fine Il tuo furore, o faretrata dea. O
a di vinità le geste più illustri. Ora conviene parlare delle maniere
colle
quali Diana in diversi simulacri effigiata si ved
briglie Erran sul collo ai corridori alteri, Cui parlava col freno e
colla
voce. Ora inchinan la fronte e i mesti lumi Confo
E gialla squamma gli ricopre il corpo. Serpe feroce ed indomabil toro
Colla
coda più volte il mar misura. Freme la riva al su
d’acqua, vi posero del carbone pestato, e sopra esso pelli di montone
colla
lor lana. Aveva (Questo tempio, continua lo stess
di Spencer. Le medaglie ci rappresentano spesso questo questo tempio
colla
figura di Diana: ma il frontespizio, nel breve sp
il cinghiai s’avventa, e sbrana L’inerme ventre. Cade Anceo; la terra
Colle
fumanti sue viscere bagna. Verso la belva d’Issio
o foco Risplende, e grida: fatai rogo, avrai Tu le viscere mie? — Già
colla
destra Crudele afferra il ramo, e innanzi all’ara
li ottenne. Favellerò dei più famosi, perchè influirono sulla maniera
colla
quale fu presso gli antichi rappresentata. Luna f
eti. E favoleggiano che per Endimione pastore le stelle abbandonasse,
colla
speranza dei furti amorosi, che nei sassi del mon
avasi, e nei Monumenti Inediti di Winkelmann per ciò espressa si vede
colla
face e col cane. Illitia presso i Greci appellava
di passaggio il rapporto de’ moltiplici attributi dei quali è carico,
colla
divinità medesima, che n’ è il so^ra^etto. A ragi
come l’ immagine mistica della natura, o della terra medesima confusa
colla
natura stessa per essere la nudrice di quanto qua
n luogo di Minucio Felice l’attesta, che, guasto da’ critici, è stato
colla
sua vera lezione esposto e sostenuto da Luca Olst
a metà inferiore delle medesime, ma non sembra sì facile il supplirla
colla
immaginazione. Io per me credo che le lor gambe d
chi rivolse Gli occhi, gridando: Al tuo fallir mancava Che tu feconda
colla
prole al mondo La nostra ingiuria e il disonor di
cano. Osserva Fornuto che talvolta si figurava la Gorgone dell’ egida
colla
lingua fuor della labbra; e così esistono in Roma
ria che quella delle Belle Arti, e il parto del cervello di Giove che
colle
figlie di lui e della Memoria. Si vedevano perciò
o, onde colpevole, guidato dalle furie paterne, divenne. Gli Ateniesi
colle
spoglie di Maratona le costrussero un tempio. Ipp
il Visconti) che tien posato lo scudo a terra, gentilmente reggendolo
colla
manca, è tanto somigliante a quello della Minerva
ma, ma anche la grandezza dello scudo della nostra statua corrisponde
colla
riferita descrizione della parma. Che poi tale si
iuna immagine ci può meglio rappresentare Minerva che impugna l’asta,
colla
quale rompe l’ intere squadre d’eroi, contro cui,
non armata del suo consueto cimiero, che invece le si è fatto reggere
colla
destra, come lo regge nel bassorilievo di un’ ara
i più fra gli antichi che nascesse dal sangue della disonesta ferita,
colla
quale Saturno mutilò Celo padre di lui, e dalla s
vine forme di Citerea rivolse altrove gli occhi impauriti, si coperse
colla
veste il bel volto, e gridò: Tu m’ ingannasti, di
stremo Punto, ch’io ti ritrovi, e prenda, e stringa, E mescoli le mie
colle
tue labbra. Svegliati per un poco. Adone, e bacia
into. Perchè, audace garzon, seguir la caccia. Essendo tu sì bello? e
colle
fiere Perchè serrarsi tanto in dura lotta? — Vene
più illustri di Venere. La presente Lezione è destinata a tesservi
colla
serie dei cognomi più illustri di Venere l’altre
tutte le dee; non tanto la gentil positura in cui è situata, reggendo
colla
manca un panno ornato di frange per asciugarsi, c
di Venere in questi medaglioni è perfettamente simile, anzi la stessa
colla
presente statua: o si consideri la voltata del ca
Cesare — e a questo si riferiscono tutte le romane immagini di Venere
colle
armi. Non sono però queste giammai equivoche coi
cude il fabro Ad un ceppo accomanda; ha nella manca Salda tenaglia, e
colla
destra inalza Pesante mole di martel, che cala Co
renza pel re degli Dei, e ti sei dimenticato il suo comando? Frena la
collera
che t’ inspira la morte del figliuolo. Anche dei
che tanto gli aveva fatto osare. Giove guardandolo con occhi pieni di
collera
: Incostante e perfido, gli disse, fra tutti gli D
e vendicatore, si trova sopra delle medaglie; in alcune altre si vede
colla
lancia e col caduceo, come arbitro della guerra e
lcune d’oro della Repubblica romana offrono la testa barbata di Marte
colla
medesima fìsonomia. Udite da Stazio la descrizion
, lo indicò a Giove che mandò le Parche a Cerere perchè la giusta sua
collera
deponesse. Alcuni attribuiscono questo evento al
il soglio assiso Sta, per atroce maestà, tremendo. Squallido scettro
colla
man sostiene, E mesta nube la sublime testa Aspre
stinata ad arricchirne la serie già ordita, a favellarvi delle forme,
colle
quali gli antichi artefici effigiarono questa div
uogo a cagione dei suoi misteri che sembravano conciUare la filosofia
colla
religione, non farà specie che le si ergessero si
giori solevano iniziarsi, e nei minori si preparavano all’iniziazione
colle
lustrazioni. Queste facevansi ponendo le pelli di
avano, come ho notato di sopra, gl’iniziandi fra il canto e la danza.
Colle
due voci (grec), (grec), si acclama agli iniziati
glie Variati color: vince del loco L’aspetto i fiori, cresce in facil
colle
Il curvo piano, e movon varii rivi Lo strepitoso
a all’olmo. Non lungi è un lago, che i Sicani Pergo Chiamar: lo cinge
colle
frondi il bosco. La vista ammette nella cima, e l
pei fioriti campi Qui scherzar gode, e i dolci studii avviva Citerea
colla
voce e grida: Adesso Gite, sorelle, che sul biond
Cerere, o Proserpina, era nato. Aveva un tempio proprio; si effigiava
colla
fiaccola nella mano, e traevasi tra il canto, le
i rei e i debitori sicuri. Era vietato alle donne di andare ad Eleusi
colle
bighe, e gli asini avean l’onore di portare tutto
opinioni degli antichi, e d’illustrarle coi monumenti degli artisti,
colle
descrizioni dei poeti, per quanto lo concedeva la
afi’erma che tal nome loro fosse dato per la somiglianza che avevano
colla
Terra, reputata lo stesso che Vesta. Questa diffe
ogni genere di animali, che l’accarezza. È chiaro che confonde Vesta
colla
Terra. Sopra una lampade di bronzo del Museo Roma
altrui pegni serbate? — La nutrice tremò, mestizia cede Alla paura, e
colla
morte stessa Fuggir vorrebbe il sostener l’aspett
. — Per allontanare questa funesta immagine, l’artista adotta quella,
colla
quale Lucano felicita Nerone della sua maestria n
ansi neutramente i tempi dell’anno, al contrario dei Greci, dai quali
colla
parola (grec) feminina erano significate. In un’a
tra è Saturno turbato in vista e severo. Marte col suo elmo, e Venere
colle
chiome annodate pongono in mezzo la Terra: sotto
one. che da Ovidio ho tradotto: Eresittone selva a Cerer sacra Violò
colla
scure: immensa querce Stava con tronco annoso, e
e Driadi all’ombra dei sacrati rami Fean festive carole; anco sovente
Colle
destre in leggiadro ordin congiunte Cinser del tr
a diva stessa, non che a lei diletta Cotesta querce toccherà la terra
Colla
frondosa testa. — In colpo obliquo, Ciò detto lib
detto libra la bipenne; trema, E par che pianga di Dodona il legno, E
colle
frondi impallidir le ghiande Vedi e trarre il pal
peso molto bosco inchina. Le Driadi sorelle, in vesti negre Piangendo
colla
selva il proprio danno, A Cerer giunte dimandar f
pistrello, e con una fiaccola nella mano. Compirò il mio ragionamento
colla
descrizione di un simulacro di Arùore del Museo d
« Maggior sarebbe il pregio di questa bellissima mezza figura quando
colla
stessa probabilità che della precedente se ne pot
ra divinità, come appare da Tibullo, che dice: — E poi viene il sonno
colle
ali fulve, e i neri sogni con incerto piede. — Qu
n sempre serpeggia fra le lacrime dell’infelice. Ma s’egli lo ricopre
colle
sue penne può disprezzare la servitù, il dolore,
testa. Nella villa Albani si vede presso un piccolo altare, dormente
colla
testa appoggiata sopra le due mani poste sopra un
ovine genio che si appoggia sopra una fiaccola rovesciata, e sì trova
colla
parola Sonno sopra una pietra sepolcrale nella Vi
. L’ara che è ai suoi piedi é forse quella di Trezene, ch’ebbe comune
colle
Muse, e la pianta è per avventura il fatidico all
lla sinistra. In ambedue questi monumenti troviamo effigiato il Sonno
colle
ali alle tempie, forse per simboleggiare i voti c
entare quel filosofo. « Fra le molte immagini di questo placido nume,
colle
quali spesso compiacevasi l’antichità di rallegra
onno sembrò libera da’ lacci della materia, e più capace di conversar
colle
sostanze spirituali e divine. « Ma qual sarà il s
però il chiaro signor Herder è stato d’avviso che quantunque i genii
colla
face rovesciata veggansi certamente scolpiti atto
ba tante spighe La messe, o frondi il bosco. Appena entrava Iride, e
colla
mano i sogni opposti Fugò: splendeva la sacrata r
rremoti come reputavano i fiumi, i quali nelle medaglie sono indicati
colle
fòrme di toro. L’ Oceano fu amico dell’ infelice
erra era sorella maggiore di Saturno e zia di Giove. Ella si distinse
colla
sua prudenza ed amore per la giustizia; ed è quel
vella dì un tempio e di un oracolo che avea sul monte Parnaso insieme
colla
Terra, e ch’ella poi cedette ad Apollo. Temi avev
re. Questa dea, come osserva il signor Zoega, è stata sovente confusa
colla
Terra, quantunque ambedue avessero santuarii dive
arte della sua corona murale. Nei monumenti figurati la dea ora regge
colla
sinistra il timpano, mentre lo percote colla dest
igurati la dea ora regge colla sinistra il timpano, mentre lo percote
colla
destra armata di un plettro a più sferze, che inv
gante Preme, infrange le tenere piante. Alfìn colà venuto ove confina
Colle
sals’ acque il biancheggiante lito, E appo la mar
tali. Il quinto era giorno di riposo. Il sesto terminava la solennità
colla
purificazione della dea, il cui simulacro, unitam
ciata opposta. In questa si vedono effigiati i mentovati animali, che
colle
bende pei sacrifizj stanno all’ombra di un pino.
sse Saturno coi Titani, e che la sua pietà facendolo spergiuro, fosse
colla
moglie da essi incatenato. Giove volò per liberar
do abolire in Italia l’uso di questi sacrifizii, eresse un altare sul
colle
Saturnio, vi sacrificò vittime senza macchia perc
go nell’esporvi l’istoria di quella nazione. A Saturno si sacrificava
colla
testa scoperta, laddove sempre si coprivano, dice
a terra. La vite stessa si arrichisce di grappoli, che Giove accresce
colla
pioggria. Ignote lor sono le liti, ignoti i fòri,
Onde si dolga al mio dolor, risponde: Ciclope, Ciclope, ove. volasti
Colla
tua testa? se tesser canestri Tu volessi e cercar
ompiacere a lor desìo m’infìngo. Anch’io su terra fo la mia figura. —
Colle
Muse così l’amor pasceva Polifemo, e miglior vita
derni lo rappresentano, ma con uno scettro, che Pindaro chiama verga,
colla
quale questo dio assegna all’ anime il luogo eh’
lla riportata dal Fabbretti, e poi dal Cupero, che in tutto confronta
colla
presente, ed è a basso rilievo su un’ara a Serapi
imenti della nostra vita; ed Atropo, la più matura di tutte, tagliava
colle
forbici il filo. I Mitologi loro assegnano ancora
ente dal celebre Zoega, è accanto a Plutone effigiata una figura, che
colla
destra raccoglie il peplo, e che la sinistra fors
oglie il peplo, e che la sinistra forse appoggiava ad un’asce insieme
colla
mano perita. Il prelodato scrittore pensa che sia
sta guisa si scorge sulle medaglie. Sopra delle pietre incise si vede
colla
testa pendente in avanti, ed un ramo nella mano d
si vede colla testa pendente in avanti, ed un ramo nella mano dritta:
colla
sinistra ella solleva la sua veste, che ella tien
ad una statuetta di Villa Albani, la quale solleva, è vero, il manto
colla
sinistra, ma forse per accogliervi nel grembo alc
mo, la quale combina coir indubitate figure di Nemesi, e fra le altre
colle
più certe che sono in un medaglione del re di Fra
sperava ultrice dei suoi torti, e tale infatti la rese la perfezione,
colla
quale aveva condotto questo inimitabile lavoro. N
ima le minori penne; Segue alla lunga la più hreve, e credi Che quasi
colle
cresca; in questa guisa Sorge zampogna con dispar
Sembra anzi che il suo fato abbia molta relazione a quella necessità,
colla
quale ì filosofi pagani circonscrivevano la possa
rra, figurandolo addormentato, mentre la Fortuna prendeva delle città
colle
reti. Una vittoria splendida e gloriosa che sia s
aso ella versa acqua o vino in una coppa, che la Musa, caratterizzata
colla
lira, sostiene. Questa immagine è stata rappresen
rpretarsi per quella dell’Istoria, rappresentando la musa dell’Epopea
colle
solite tavolette. « Non dubito punto di assegnar
istintivo. Dissento in ciò dallo Schott, che dà questo nome alla Musa
colla
lira del piano di mezzo. Così nel sarcofago del C
ommedie di Terenzio in molti antichi testi che hanno: — rappresentate
colle
tibie destre e sinistre, pari o impari. — « Quind
basso rilievo dell’Apoteosi d’ Omero, Euterpe è quella Musa che regge
colla
destra due flauti, presi dal Kirkero per fiaccole
terza musa del piano superiore, che ha la cetra nella sinistra, e sta
colla
destra in atto di gestire e recitare. Questo gest
allegorica dei conviti, i quali avevano presso i Greci lo stesso nome
colla
nostra Musa, e che perciò dovevano esserle sacri.
a Musa, e che perciò dovevano esserle sacri. Fi vestita di una tunica
colle
maniche sino a mezzo braccio strette con borchie,
nni e delle danze sacre, che poi si accompagnavano indispensabilmente
colla
lira, hanno indotti gli antichi artefici, consent
sar Erato in quella figura l’acconciatura della testa, ch’è la stessa
colla
quale si rappresenta Safi’o nelle monete di Lesbo
vien dire altrove. La pittura ci comanda di guardare al solo Anfìarao
colle
stesse corone e col lauro fuggente sotto terra. I
un uomo che gli palpita accanto, questa fanciulla profetessa vestita
colla
stola, che riguarda la scure che cadrà sopra lei,
o chiuso circondando Agamennone, lo percosse con questa doppia scure,
colla
quale gli alberi più grandi si taglierebbero. Se
molto a crederla una Polinnia, giacché, oltre la somiglianza del capo
colla
nostra, favorisce questo sospetto la somiglianza
che la quinta, la quale sta appoggiata col gomito ad una rupe, e così
colla
destra si sostiene il mento che non le sarebbe po
Erato. Queste Muse sono qui collocate come simboli delle attrattive,
colle
quali Paride s’ insinuò nell’animo della sposa di
agione abbia lo scultore di quel bel bassorilievo rappresentata Erato
colla
cetra, come ministra della seduzione della bella
Spartana. « Questa figura di Polinnia in atto di sostenersi il mento
colla
mano, e tanto replicata, la stimo di molto antica
diversamente dal consueto, non essendovene, come già notammo, alcuna
colla
maschera. L’ altra poi dalla quale è stata tratta
identemente provato da un’altra statua antica, precisamente la stessa
colla
nostra, la quale si ammira nel ripiano delle scal
inciso a caratteri antichi Urania, che ne determinano il soggetto, e
colla
certezza medesima determinano la nostra, eh’ è pr
to, vorrebbe lamentarsi s’ella ardisse, abbracciando il caro fratello
colle
sue forti e robuste braccia. Ella rattiene non os
le braccia e del capo, pure non giudicherei che fosse stata destinata
colle
altre alla medesima collezione, e per la notabile
te incerate, dette da’ Latini pugillares e pinacides dai Greci, e sta
colla
destra alzata, che reggeva anticamente lo stilo,
han costumato di registrare i loro versi su di simili tavolette, che,
colla
facilità che offrivano di cancellare lo scritto,
ndo l’uso che osserviamo più comune nei monumenti, per non confondere
colla
musa della Storia quella dell’epica poesia, ha da
i tripode. La quinta moneta rappresenta una Musa senza verun simbolo,
colla
destra involta nel manto, e dalla parte del dritt
enefìzii; «Ora dirò perchè le Grazie sono tre, perchè sorelle, perchè
colle
mani unite, perchè ridenti, giovani, vergini, con
da un convalescente al dio della Medicina, fondato sull’analogia che
colla
gratitudine hanno le dee. E a questa, soggiunge,
pite in un bassorilievo Capitolino, •l’unione delle quali coi fonti e
colle
Naiadi, al cui onore è dedicato il monumento, non
atti, in un bassorilievo pubblicato dallo Sponio si vede un fanciullo
colla
penula cuculiata, di cui è rivestita la figura de
idere i figli di Euristeo. Voi avete udito in Euripide che affrettava
colla
sferza i cavalli uniti alla biga terribile per sa
ente bellezza di questa scultura non può rappresentarsi abbastanza nò
colle
parole, nè col disegno: le prime non la dipingera
là lo descrive Luciano. « L’analogia di teste sicuramente bacchiche,
colle
chiome nella stessa guisa disposte che quelle che
i primi La disprezzan, l’abbraccian: quindi tutti Trae seco, e scote
colle
cento bocche Le tremanti città. Questa la Dea Min
in lunghe tele Sanno ingannar la spaziosa notte. Questa, col pianto e
colla
nota veste Di Neera incontrò la Diva, e disse: So
glie i baci E sopra i letti raddoppiare, e fìsse Yi stan col pianto e
colla
vista. Alfine Lascian le case, e i talami infelic
e istesse, Non armerem le destre? Ah: mentre tace La notte, e traggon
colle
schiave spose I nuovi sonni, un non so che di gra
li? vi si vedrà giungere un giorno Semele e Bacco, e brillare Arianna
colla
sua corona? No, dice Marte, o piuttosto l’Invidia
dea marina, madre di Palemone. Ma Giunone avendo minacciata della sua
collera
questa nuova nutrice, Mercurio ritira il nume bam
go di tutto: finisce per chiederlo a Giove, e sollecita questa grazia
colle
più vive istanze. Qui il poeta ci fa la descrizio
alza tortuosamente intorno alla vite, ed agli alberi i quali protegge
colla
sua ombra. Bacco prende il nuovo frutto, lo sprem
ra brillando nel cielo e formando la settima stella delle Pleiadi, dà
colla
sua apparizione a Bacco il segnale felice del com
ca. Arriva sulla terra fertile di Alibe, che il tranquillo Eudi bagna
colle
sue acque. Quivi un pastore nominato Brongo ricev
co. Il nume lo respinge vigorosamente, e Oronte dopo essersi trafitto
colla
sua spada cade nel fiume al quale dà il suo nome.
quel volto istesso Intrepido ai nemici. Il suo trofeo Sostenne appena
colla
mano, e vinto In Andromeda fu. Le rupi istesse Gi
i è la descrizione di un sogno che ha lo dio, nel quale la Discordia,
colle
sembianze di Cibele, viene a rimproverargli i suo
col quale Licurgo era stato allevato. Ornava le porte del suo palazzo
colle
teste degl’ infelici che aveva uccisi, come Polif
icatamente secondo il costume lidio. Ippodamia è in abito nuziale, ma
colla
faccia scoperta, onde nulla le contrasti la vista
iamare il suo marito. Intanto dei piccoli amorini danno fuoco al rogo
colle
loro fiaccole. Ed è ben giusto che la loro fiamma
suo fratello. Eurimedonte invoca Vulcano loro padre, che copre Morreo
colle
sue fiamme. Ma l’I daspe padre di Deriade l’ esti
a trovar Morfeo, e nelle sembianze della Notte lo persuade a vincere
colla
sua quiete gli occhi del re degli Dei, onde servi
il padre, Il padre tuo, che nel furor di Bacco I barbari villani han
colle
scuri Ucciso. figlia, te beata io chiamo: Tu dell
olto ildisco contro il giovinetto: Ma tu ridi del dolore di Apollo: e
colle
ali alle tempia con insultante fìsonomia ti prepa
ioni, come specialmente si vede in Ovidio, in Fulgenzio; le innestava
colle
greche favole, finché i Poeti ancora fra noi died
agini dei numi agresti, seguaci e compagni di Bacco. Osservandoli ora
colle
membra inferiori caprine, ora colle orecchie solt
mpagni di Bacco. Osservandoli ora colle membra inferiori caprine, ora
colle
orecchie soltanto, e talvòlta colla coda e colle
lle membra inferiori caprine, ora colle orecchie soltanto, e talvòlta
colla
coda e colle corna; or in senile, or in giovenile
feriori caprine, ora colle orecchie soltanto, e talvòlta colla coda e
colle
corna; or in senile, or in giovenile età, si è da
tanze del dio Pan; il nome di Fauni a quelli che coll’orecchie sole e
colla
coda e qualche volta con un principio di corna si
età in un bel gruppo da Pausania osservato e descritto. La perfezione
colla
quale il valente artefice ha espresso il suo conc
ili lamine di rame infilate eoa un fìl di ferro, di modo che battendo
colle
mani il cembalo, venivano a risonare. In un camme
ero detti timpani onde Catullo scrisse: Percotevano l’altre i timpani
colle
vigorose palme — ed erano perciò leggieri e sempl
arle mentre si vendemmia; al che allude quel di Euripide: Rallegrarsi
colla
tibia, posar le cure quando verrà l’uva. — E nell
Fauno coturnato e cinto intorno a’ fianchi di breve pallio gli segue
colla
sua face; e il gruppo di un’ altra Centauressa, l
a perduto la naturai fortezza del suo ferino carattere, idea espressa
colle
mani avvinte dietro la schiena, positura propria
, e nella forma dell’orecchio un certo che di cavallino, che si mesce
colle
sembianze umane, e forma dell’uomo e del cavallo
guerreggiando, e nei tirsi sotto foglie coprendo la punta dell’asta,
colla
quale uccidevano i malcauti, sebbene a queste anc
uovo vino e delle feste fatte in quell’occasione: il resto han comune
colle
Baccanti trovandosi per titolo dell’ Idilio di Te
n’otre sull’omero manco, una Baccante ubriaca, che sostien lentamente
colla
sinistra un timpano o tamburello, e vien sorretta
amo veduti prestar servigio in più monumenti: uno col tirso e l’altro
colla
ferula e diademati ambedue, perchè il diadema fu
vazione del destro braccio. La statua di Sardanapalo alzava la destra
colle
dita disposte in guisa da fare uno scoppio, col c
n giù, secondo il costume, e col femore sinistro snudato. Si appoggia
colla
manca allo scettro, colla destra alla rocca, che
e col femore sinistro snudato. Si appoggia colla manca allo scettro,
colla
destra alla rocca, che colle del puerperio quindi
o. Si appoggia colla manca allo scettro, colla destra alla rocca, che
colle
del puerperio quindi fu detta. Egli è certamente
primo luogo Lucina o Illitia dea del Puerperio: essa è simboleggiata
colla
man destra aperta, gesto relativo alla facilità d
e non avendo nessun particolar distintivo, sendo lo scettro che regge
colla
sinistra fregio comune d’ogni deità, pur non dubi
ì per le sue relazioni col nume che nasce, sì per l’altre più cognite
colle
deità seguenti, che abbastanza vien contrassegnat
la dea Cerere gentilmente anch’essa avvolta nella sua palla, o peplo,
colle
spighe, dono da lei fatto ai mortali, nella destr
opria di Bacco, nella sua nebride, che pendente dall’omero e raccolta
colla
manca fa seno. Un tal costume dal rito dei sacrif
oni che la natura fornisce a decorar le scaturigini delle sacre acque
colle
immagini delle Ninfe dormenti: quindi cotanti sim
sservatore. Nelle feste licee del dio Pan si usavano simili striscie,
colle
quali nelle licenze di quei giuochi percuotevano
osservato. Il fanciullo Aerato è sul suo cocchio medesimo, e il nume
colla
ferula nella manca, e la destra in atto di riposo
i del cocchio sono in mano del Genio di Bacco, il quale appressandosi
colla
destra alle labbra la siringa settemplice, si reg
umi. Ercole nudo interamente siede sulla spoglia del leone, e alzando
colla
destra la clava che appoggia all’ omero, abbracci
e, e alzando colla destra la clava che appoggia all’ omero, abbraccia
colla
sinistra Bacco. Questi ha nella destra il suo can
al forma del gruppo intero. L’otre già lento e quasi vuoto che scende
colla
bocca sossopra dall’omero manco del secondo Faune
del lusso dei predii rustici e delle antiche ville, che contrastavano
colle
fabbriche più grandiose delle città. « Le dieci f
lve, onde sì vantarono in un epigramma greco di ritornar dalla caccia
colla
testa di uccisi leoni. Le Baccanti. « Quantunqu
batter del timpano inventato dai Corjbanti, ch’ella ha nelle mani, e
colla
tibia che ispirano i suoi compagni. Un flauto è a
Si rappresenta questo Dio sotto forma di un veochio con lunga barba,
colle
ali e con una falce in mano, emblema del tempo, i
ebbero cura e la nutrirono. Essa ha gli stessi attributi di sua madre
colla
quale è soventi confusa. I suoi sacerdoti chiamat
Quello di Olimpico era il principale perchè dicesi che facesse dimora
colla
sua corte sul monte Olimpo in Macedonia. Il faggi
vari stratagemmi, tutti questi furono attribuiti ad un solo, e ornati
colle
favole delle trasformazioni ; ma che per la piogg
ppe i custodi di Danae, pel toro la nave che aveva l’insegna del toro
colla
quale rapì Europa, ecc. Giunone Giunone fi
promise Deiopea, la più bella delle sue Ninfe, se faceva perire Enea
colle
sue navi ; ma Enea fu protetto da Venere. Avendo
viare il dolore di questa Dea ordinò che Proserpina passasse sei mesi
colla
ma dre e gli altri sei col marito. Era Cerere ven
oscenti istituirono in onore di questa Dea una festa che si celebrava
colla
più grande magnificenza in Eleusi, ov’ ebber prin
emplice, nobile e grave ; armata da capo a piedi, coll’elmo in testa,
colla
lancia in una mano, come Dea della guerra e collo
estinò a presiedere alle battaglie. Marte amò passionatamente Venere,
colla
quale suo marito Vulcano il sorprese ; questi for
te Ida in Cipro, Acidalia dal fonte Acidalio in Beozia ove dicesi che
colle
Grazie usasse di lavarsi soventi. Volle che le si
le gregge con epidemie, distruggendo le messi ed umiliando i genitori
colla
perdita dei figli. Il cervo e la cerva le erano p
la bellezza, in abito da cacciatrice, coi capelli annodati di dietro,
colla
faretra su di una spalla, con un cane al fianco,
atta dell’universo co’suoi fratelli toccò a lui l’impero delle acque,
colle
isole e tutti i paesi vicini, e fu detto Dio del
unghi crini, con volto sempre smunto per fame, col corpo di avoltoio,
colle
ali, con unghioni ai piedi ed alle mani, e con or
, snello di corpo, col caduceo in mano, qualche volta con una borsa e
colle
ali alla testa ed ai piedi. Ora nudo ed ora con u
to per far scaturire delle fonti di vino ; si raffigurava delle volte
colle
corna in testa ; perchè ne’ suoi viaggi si era co
della pelle di un capro. Suoi seguaci erano i Satiri, che figuravansi
colle
orecchie, le corna e le gambe di capro, ed il vec
sse. Stava ne’ campi dell’Enna Proserpina figlia di Giove e di Cerere
colle
compagne cogliendo fiori. Plutone la vide, ed inv
na velati. Boschetti imbatsamati, selve di rosai e di mirti coprivano
colle
fresche loro ombre le anime fortunate. Solo il ro
enea la conocchia, Lachesi rigirava il fuso e Atropo tagliava il filo
colle
forbici allorchè la vita di ciascuno era giunta a
le quali gettavanli nel più gran delirio, che sovente non cessava che
colla
loro vita. Gli Dei le impiegarono anche a punire
che colla loro vita. Gli Dei le impiegarono anche a punire gli uomini
colle
malattie, le guerre e gli altri flagelli dell’ira
torelle. Si rappresentano con severo sembiante ed in aria minacciosa,
colla
bocca spalancata, con abiti neri e insanguinati,
i per lo più in veste nera sparsa di stelle diceasi abittue l’Inferno
colla
Morte, col Sonno e coi Sogni suoi figli. La morte
bile tra le Dee. Se le sacrificava un gallo. I poeti la rappresentano
colle
sole ossa, in veste nera, sparsa di stelle, colle
ti la rappresentano colle sole ossa, in veste nera, sparsa di stelle,
colle
ali e molte volte con una falce in mano. Il Sonno
i a questo Dio onori straordinari. Pane si rappresenta rosso in viso,
colle
corna in testa, lo stomaco coperto di peli, la pa
no. Il primo era particolarmente Dio delle selve e si rappresenta ora
colle
corna e metà del corpo di capra, ora con tutta l’
o tutti rappresentati metà uomini e metà capri con le corna in testa,
colla
sola differenza che i Satiri si rappresentavano c
arle superare l’avversione che aveva per le nozae e riescì a piegarla
colle
persuasioni avendo prese le sembianze di una vocc
rcava di avvicinarlo. Da altri fu detto che Proteo era un oratore che
colle
attrattive della sua eloquenza conduceva a suo ta
a. Si rappresenta sotto la figura di un giovinetto con faccia serena,
colle
ali di farfalla ed incoronato di ogni sorta di fi
di becco, orecchie di capra, coronato di foglie di vite o di alloro,
colla
barba e la chioma scomposta e con una falce in ma
. Dopo le preghiere ed il sacrificio della vittima, i due proprietari
colle
rispettive loro famiglie, davano un banchetto cui
i figli, dei quali sei maschi e sei femmine che si maritarono gli uni
colle
altre, avendo forse con ciò voluto indicare i dod
one le terribili potenze dell’aria, si credette di poterne coi voti e
colle
offerte disarmare lo sdegno ; e il loro culto dal
ppresenta solitamente come un fanciullo ignudo in età di 7 in 8 anni,
colla
fisonomia di uno sfaccendato ma maligno, per dimo
dormentato, con l’arco e il turcasso ai piedi ; o coll’elmo in testa,
colla
picca sopra una spalla e collo scudo in braccio,
esse alla luce prima del termine e che nascesse estremamente debole e
colle
mani sulla bocca, come i figli stanno nel seno ma
po Titone sposò Cefalo, avendolo prima rapito a Procri di lui moglie,
colla
quale lo mise in discordia per farsi amare ; ma n
per farsi amare ; ma non passò molto tempo che Cefalo si rappacificò
colla
moglie. Avendo egli uccisa inavvertentemente Proc
iva i beni ed i mali a capriocio. I poeti la dipingono cieca e calva,
colle
ali ai piedi, uno de’quali tiene sopra una ruota,
face nella mano destra che sta per cadergli, e in atto di appoggiarsi
colla
sinistra sopra un tronco. Gli si fa tenere da alt
ata con un ramo d’olivo in una mano, e nell’altra una fiaccola accesa
colla
quale incendia un trofeo d’armi. Presso i Greci e
ttenti eccitando il loro furore. Questa Dea è stata dipinta infuriata
colla
spada in una mano, lo scudo nell’altra, in atto d
o quanto rincontrano sul loro cammino. Le sta vicina la Discordia che
colle
sue faci mette fuoco ai tempii ed ai palazzi ; ed
tutte respingeva le nubi ; le immense balene e tutti i marini mostri
colle
loro narici producendo un flusso e riflusso dell’
mede redi Sciro, e nipote dell’Oceano e di Teti gran dea delle acque,
colla
quale fu da quasi tutti i moderni confusa. Si dis
la costrinse finalmente a cedere. Le nozze si fecero sul monte Pelia,
colla
più grande magnificenza, e tutte le Deità celesti
tte la moglie. Teti sdegnata d’essere stata conosciuta, se ne ritornò
colle
Nereidi. Alcuni dicono ch’essa gittava i suoi fig
ini ove non si fosse acquistato l’odio degli Ateniesi e dei Magariani
colla
guerra che fece loro per vendicare la morte del p
ello di quello d’Egitto, espressamente per rinchiudervi il Minotauro,
colla
differenza che quello era coperto ed oscuro e que
buiscono l’invenzione della scure, del trapano a mano, dell’uso dolla
colla
di pesce e del livello. Egli si rese specialmente
a perdere la vita dall’Areopago, ma egli si sottrasse alla giustizia
colla
fuga, e si rifuggì nell’ isola di Creta, dove fu
one, dava egli a credere che in quel tempo avesse delle conversazioni
colle
marine Deità. Malgrado però di tutta la sua abili
n lunghi discorsi intanto che Giove si tratteneva in intrighi amorosi
colle
Ninfe di Giunone. Eco amò Narciso e lo seguì per
ntichi hanno riguardato le Muse come dee guerriere e le hanno confuse
colle
Baccanti. Non solo furono poste nel rango delle D
opra i monti ove s’aggiravan le Muse. Avevano Apollo alla loro testa,
colla
lira in mano e coronato d’alloro. Si dipingono gi
e non amando le belle lettere distrusse i luoghi ove erano coltivate.
Colla
musa Urania non bisogna confondere Urania o la Ve
ascere o emergere dalla spuma del mare. Difficile sarebbe l’esprimere
colle
parole tutti i pregi di quest’immagine divina. È
la loro dimora coi Centauri, col gigante Briareo, coll’Idra di Lerna,
colla
Chimera, colle Arpie e con tutti gli altri mostri
coi Centauri, col gigante Briareo, coll’Idra di Lerna, colla Chimera,
colle
Arpie e con tutti gli altri mostri immaginati dai
vano la Libia presso il lago Tritonide ; che furono soventi in guerra
colle
Amazzoni loro vicine ; e che Ercole finalmente le
sistenza secondo molti mitologi al di là de’ 9000 anni non combinando
colla
durata degli alberi. Queste Ninfe erano grate a c
i de’ Satiri. Le Naiadi sono dipinte giovani, avvenenti e d’ordinario
colle
braccia e le gambe ignude, appoggiate ad un’urna.
rebbero elleno perite. Le incantatrici non tralasciarono di arrestare
colla
loro armonia tutti coloro che giungevano a quella
ssami di coloro che erano in tal guisa periti. Ulisse dovendo passare
colla
sua nave dinanzi alle Sirene, e avvertito da Circ
assare colla sua nave dinanzi alle Sirene, e avvertito da Circe, turò
colla
cera le oreochie di tutti i suoi compagni, e si f
iedero il nome di Neapolis presentemente Napoli. Le Sirene dipingonsi
colla
testa ed il corpo di donna fino alla cintura e la
iare la lingua in pena di aver manifestato a Giunone gli amori di lui
colla
ninfa Giuturna figlia di Dauno e sorella di Turno
festava i contorni di Nemea, celebre città dell’Acaia, e dopo avergli
colle
mani squarciata la gola, ne trasse la pelle di ou
cui trovavasi molto incomodato dagli ardenti raggi del Sole, andò in
collera
contro questo pianeta e tese l’arco per dirigere
in Napoli lo rappresenta in atto di riposarsi sopra la clava, vestito
colla
parte superiore della pelle del leone. Alcune vol
o scorgevansi due colonne dette egualmente di Ercole volendo indicare
colle
une e colle altre il termine dei viaggi di questo
i due colonne dette egualmente di Ercole volendo indicare colle une e
colle
altre il termine dei viaggi di questo eroe verso
atelli. Conscio che fu Acrisio della nascita di Perseo fecelo esporre
colla
madre in una sdruscita nave nel mare sperando che
ostro. Cefeo padre di Andromeda e la madre di lei Cassiopea accolsero
colla
più grande gioia Perseo, che riconobbero pel libe
cielo. Si narra da altri che Giove lo condannò veramente a sostenere
colle
sue spalle il cielo per aver prestato dei soccors
Atlante si rappresenta per l’ordinario in atto di sostenere un globo
colla
testa, il collo e le spalle. Atlante ebbe da Pleï
asportate in cielo da Giove e convertite in astri, per sottrarle alla
collera
di Giunone che voleva punirle delle cure da esse
comando del padre, sicchè questi vedendo da lungi tornar il naviglio
colle
nere vele, e credendo il figlio estinto, per duol
e e di Melata moglie di Issione, invidioso della gloria di lui, venne
colle
sue genti nell’Attica per provarsi con esso : ma
ani cangiato l’odio e l’invidia in ammirazione ed amore, si strinsero
colla
più ferma amicizia. Giovò assaissimo a Piritoo l’
lità di colui da cui traevan la loro origine. I due fratelli legatisi
colla
più stretta amicizia, sì teneramente si amavano c
pero. Non gli restava a fare che un passo ed avrebbe riveduta la luce
colla
sua amata Euridice ; l’impazienza lo tradisce, eg
che Dirce aveva fatto subire alla loro madre radunarono delle truppe,
colle
quali s’insignorirono della città di Tebe, uccise
sso Lino che insegnò la musica ad Ercole, il quale in un trasporto di
collera
lo uccise con un colpo di lira, perchè lo aveva a
istenza credeva poter abbisognare nella sua intrapresa. Giove promise
colla
voce del tuono il suo soccorso a quella truppa di
re della Colchide, famosa maga, divenisse amante di Giasone affinchè
colla
sua arte lo assistesse a superare tutti i pericol
r salvare il suo amante. Le condizioni prescritte da Eete a Giasone e
colle
quali acconsentiva di rimettergli il vello d’oro,
o furore, che rivoltisi l’un contro l’altro tra di loro si uccidono ;
colle
erbe incantate e colla magica bevanda dategli da
l’un contro l’altro tra di loro si uccidono ; colle erbe incantate e
colla
magica bevanda dategli da Medea addormenta il dra
e. Quivi gli Argonauti si dispersero e gli sposi ritornarono a Iolco,
colla
gloria di aver riuscito in un’impresa in cui Gias
ga di ciò Medea per isfogare vie più il suo furore uccise essa stessa
colle
proprie mani sotto gli occhi di Giasone i due fig
no consolarsi per tal perdita e fecero eccheggiar le ripe all’intorno
colle
loro grida. Argo figlio di Alettore co’legni del
te re di Licia, padre di sua moglie, e lo fe’portatore di una lettera
colla
quale istruiva il suocero dell’oltraggio che cred
ulcano ardeva perfino nell’acqua e non potevasi estinguere se non che
colla
terra. Meleagro, Atalanta ed Ippomene Mele
coloro in pena di siffatta risposta, videro giungere Mida col padre e
colla
madre sopra di un carro, e allora, più non dubita
iss’egli, qualunque sia la maniera di snodarlo ; ed avendolo tagliato
colla
spada, in tale guisa deluse e compì l’oracolo. N
reggiar con esso nel corso de’ cocchi, nel quale egli era abilissimo,
colla
condizione, che se taluno fosse rimasto vincitore
a vendicare la morte del loro avo. Tindaro accordò loro delle truppe
colle
quali assalirono e vinsero Tieste, che trattarono
er mezzo degli Oracoli credeva l’uomo di avere un immediato commercio
colla
divinità. Il desiderio sempre vivo e sempre inuti
i un tripode, scranna piccola con tre piedi, che Apollo aveva coperto
colla
pelle del serpente Pitone. Quando costei voleva p
a le cerimonie religiose dei gentili bisogna annoverare le Espiazioni
colle
quali pretendevasi purificare i colpevoli non che
lto o all’insù ovvero orizzontalmente ; il giavellotto che lanciavasi
colla
mano, o la saetta, che si scagliava coll’arco al
elementare, utile, istruttivo : accresciuto e corretto dall’autore, e
colla
giunta di un trattato sulle Divinità favolose ado
to sulle Divinità favolose adorate dai Napoletani ne’ secoli vetusti,
colla
spiegazione delle anticaglie, che oggigiorno anch
a di religione dagl’Iddj ad essi presentato, e che i Poeti, ed i Savj
colle
cure più sollecite avevano custodito1. I dotti si
pennello de’ più valenti artisti. La Mitologia se più non ha rapporti
colla
Religione, ha però un tempio nel Regno delle bell
rra nacquero i Giganti, e le tre Furie : quella parte, che si mischiò
colla
schiuma del mare produsse Venere detta altresì Af
a guerra a Saturno1. Diede inoltre una bevanda allo stesso suo padre,
colla
quale gli fece recere i figli da lui precedenteme
ta fra i poeti un’idea più nobile di Giove, ce lo dipinge accigliato,
colla
fronte coverta da nuvole, coll’aquila accanto, ed
usa. Vedremo non di rado Giove sotto la figura di un ariete, o almeno
colle
corna di questo animale, detto perciò Giove Ammon
voce, che fu udita nel suo tempio in occasione di un fiero terremoto,
colla
quale si avvertivano i Romani di sacrificare una
tro. Egli sospese in aria Giunone per mezzo di due pietre di calamita
colle
incudini attaccate ai calcagni, dopo averle legat
in grembo a Teti. Come Dio delle arti ci rappresentano i poeti Apollo
colla
lira fralle mani, e corteggiato dalle Muse. La su
tato l’Oracolo, la cui risposta fu che Laomedonte poteva disarmare la
collera
degli Dei nel solo caso ch’esponesse al mostro la
ilettavano delle cantilene di questo satiro, e lo piansero tanto, che
colle
di loro lagrime crebbe di molto il volume delle a
passo, un globo, ed altri istromenti matematici, oltre una bacchetta,
colla
quale fa le dimostrazioni delle sue lezioni. Ecc
estinò per isposa. Psiche è rappresentata come una ragazza ingenua, e
colle
ali di farfalla. Vulcano. Si è già detto, che
ra quello di porgere il nettare agli Dei. Vero è, che la poca grazia,
colla
quale esercitava le funzioni di coppiere, fu cagi
una fiaccola accesa in una mano, e nell’altra una sferza di serpenti,
colla
quale ffagellavano le ombre a loro consegnate. Va
ato a’ piedi di una rupe, che sembrava ad ogn’istante di schiacciarlo
colla
sua caduta. Il gigante Tizio, che ardì di attenta
r consolarsi di tal perdita, tagliò alcune canne accozzandole insieme
colla
cera, e ne formò uno strumento musicale, chiamato
Satiri,ABCD e Fauni. Sono rappresentati così gli uni, come gli altri
colle
corna, e piedi di becco, non altrimenti che Fauno
lo, ove perderono la proprietà dianzi ricevuta. D’allora questo fiume
colla
sua corrente trasporta scagliette d’oro. Ritornan
agni di Amore. I poeti sovente lo dipingono in aria di un bel garzone
colle
ali di farfalla. Le Sirene. Le Sirene erano t
esi filava i varj accidenti della vita, ed Atropo ne tagliava il filo
colle
forbici. Sorde ai prieghi dei mortali seguivano i
i ultimi istanti della nostra vita. Ella è dipinta come uno scheletro
colle
ali, ed una falce. Gli antichi non offrivano voti
opra una pietra quadrata per dimostrare la solidità de’ suoi giudizj,
colla
bilancia in una mano, e con una spada nell’altra
ano, e nell’altra una bilancia rappresenta Temi, Dea della giustizia.
Colla
bilancia ella pesa le azioni di ciascuno, ed egua
azioni di ciascuno, ed egualmente giudica del merito di chicchessia :
colla
spada punisce i malfattori. Il di lei tranquillo
uramenti concepiti per lei. Vien dipinta con veste di color bianco, e
colle
mani giunte, segno della fede data, e ricevuta. A
idente per meglio ingannare. Il resto del corpo terminava in serpente
colla
coda di scorpione. Una stretta di questa coda cag
cattiva razza ; ma per non confondere i giusti cogli empj, intraprese
colla
guida di Mercurio un viaggio sulla terra, e si fe
onidi. Nascosto sotto l’egida vinse le tre Gorgoni, e ritornò in Argo
colla
testa di Medusa, di cui si servì per cangiar gli
i di prendere vendetta dell’oltraggio a lui fatto. Bellerofonte partì
colla
scorta degli Dei protettori dell’innocenza, e del
ttere con un mostro terribile chiamato la Chimera, di razza immortale
colla
testa di lione, il corpo di capra, la coda di ser
Bellerofonté era superiore ai perigli, gli diede sua figlia in isposa
colla
metà del suo regno ». Minosse. Gli Ateniesi a
sostenere l’oltraggio. Castore uccise Lincèo, che da Ida fu vendicato
colla
morte del primo. Polluce vendicò parimente Castor
fu vendicato colla morte del primo. Polluce vendicò parimente Castore
colla
morte di Ida. Polluce perchè figlio di Giove era
sì grande restasse senza compenso. Scese tosto all’inferno : combattè
colla
Morte : la vinse, e rimenò la tenera Alceste al s
iavo divenne amante, e per guadagnarsi l’affetto di Onfale si ridusse
colla
conocchia a filare tra le sue donne. Vedesi quì
ilare tra le sue donne. Vedesi quì tra le Meonie ancelle Favoleggiar
colla
conocchia Alcide ; Se l’inferno espugnò, resse le
le ceneri di Ercole : ma gli Dei lo punirono egualmente che se avesse
colla
viva voce indicato quel sito. Appena imbarcatosi
destro nel tempo istesso, ed aveva il dono della lingua, calmò la sua
collera
, e lo persuase a venire ancor egli a Troja. Partì
delle disgrazie che afflissero Tebe. Un mostro alato chiamato Sfinge
colla
testa, e mani di donna, il corpo di un cane desol
pose che questi era l’uomo, che nell’infanzia si rotola sovente anche
colle
mani per terra ; nello stato della sua robustezza
ò il fatto ad Adrasto, che si accinse tosto a vendicare i suoi dritti
colle
armi. Dopo lunga, e varia fortuna di questa guerr
liberarsene si rifugiò a Psofi in Arcadia, per ivi fare de’ sacrifizj
colla
speranza di riacquistare la perduta tranquillità.
ta collana ai fratelli, che vendicarono l’affronto fatto alla sorella
colla
morte del perfido Alcmeone. Capanèo è l’Eroe, che
a il modello della dolcezza. Ella non potè sopravvivere a suo marito.
Colla
massima indifferenza si gettò sul rogo, ove si br
vendetta. Furono non pertanto inviati ambasciatori a Priamo per finir
colle
buone la faccenda, ma tali mezzi di riconciliazio
o. Mostrossi pronto Agamennone a sacrificare sua figlia Ifigenia alla
collera
della Dea, che placatasi dell’offerta sostituì in
teva la salvezza della città. Ulisse, che accorreva da per ogni dove,
colla
sua destrezza seppe involarla coll’ajuto bensì di
scende Minerva dal Cielo : Apollo, che favoriva i Trojani, s’incontra
colla
Dea, ed insieme stabiliscono di suggerire ad Etto
n fargli conoscere quanto potrebbe giovare il suo valore : che la sua
collera
finalmente doveva aver fine, e gli promise da par
rve fra i capi dell’Armata, con protestarsi che scordava l’antica sua
collera
. Agamennone per non farsi vincere in generosità,
tati ad eccitare l’emulazione. Tutto questo non bastò a soddisfare la
collera
di Achille. Per lo spazio di nove giorni trascinò
di Achille un esempio funesto delle umane passioni. L’orgoglio, e la
collera
indussero questo Eroe a far morire il migliore de
nato ai genitori, e caricato un carro de’ suoi pannilini, si affretta
colle
sue compagne di andare al fiume per lavarli. Ciò
i fu facile evitare l’incontro. Indi corsero al lido, e s’imbarcarono
colla
perdita di soli quattro socj dal gigante ingojati
ale prodigio li spaventò in modo, che sen fuggirono alle navi : ma la
collera
degli Dei colà li raggiunse. Un fiero temporale p
to per soccorrerli. Ciò credettero i Trojani un segno manifesto della
collera
degli Dei, che gradivano le offerte de’ Greci. Qu
piaceri della mensa. Intanto al far della notte i Greci s’incaminano
colla
flotta verso Troja : sbarcano le truppe, penetran
ci, e di essere oramai giunto l’esterminio di Troja. Enea vuol morire
colle
armi alla mano, ed alla testa di pochi suoi amici
rte inseguito dai Greci perde Creuso. Col favore delle fiamme ritorna
colla
speranza di rinvenirla, ma gli apparve l’ombra so
donata ad Enea, e che colà aveva questi lasciata. Accorre Anna mente
colle
donne per impedirla : muore l’infelice Didone, tr
dono a Proserpina. Riuscì ad Enea di trovar questa pianta. Finalmente
colla
scorta della Sibilla, passando per lo Lago di Ave
vole. Comecchè le seguenti favole non abbiano un interesse immediato
colla
religione, nè tampoco contengano avvenimenti che
fatti isolati semplicemente, e se talvolta hanno un qualche rapporto
colla
religione del Gentilesimo, non ne formano parte :
ata Ceneo da Nettuno, ottenne in grazia di essere cangiata in uomo, e
colla
proprietà di essere invulnerabile. Perì questa ni
lasciata nella casa paterna una sorella per nome Filomela, che amava
colla
massima tenerezza. Dopo cinque anni di lontananza
rtenope. Dicemmo già che una delle Sirene chiamata Partenope, che
colle
altre abitava nella spiaggia di Sorrento, e che i
us sepulchro, Parthenope cognominatus. Pont. de bello Neap. Di questo
colle
samoso così pure cantò il nostro concittadino Sta
one alle piacevoli feste di Bacco in Pozzuoli. Ivi queste feste erano
colla
massima solennità celebrate, e non ha guari fu ri
rtunae Neapolis. Dalla seguente antichissima iscrizione ritrovata sul
colle
di Posilipo verso la parte che guarda Euplea, la
ssava. Nelle monete di Adriano, e Diocleziano viene espresso il Genio
colla
figura di un giovine guerriero con lunga veste, p
o gl’invitati. Questi al dire di Livio, s’imbandivano presso i Romani
colle
carni delle vittime immolate, e nei casi di qualc
ore di amuleti e talismani, e che avesse costruito il famoso Palladio
colle
ossa di Pelope che vendette ai Trojani. 1. Marco
l quale credono essere stata rapita Elena. 2. Suol dipingersi Cupido
colla
benda su gli occhi per dinotare, al dire di Vico,
r distinguerlo dall’amor contemplativo e celeste, laddove era dipinto
colle
ali ; se pur ciò non era a mio credere per darci
g. Æneid. lib. VI. 2. Avevano gli Egiziani il costume di trasportare
colle
barchette al di là del Nilo i cadaveri in un sito
essero piuttosto rappresentare in qualità di donzelle nude, semplici,
colle
mani giunte, capelli sparsi, in atto umile e piet
th di non rivoltarsi in dietro fino a che non fosse fuori di pericolo
colla
moglie, è lo stesso di quello che diede Plutone a
n istenderà mai il velo della obblivione. E più di ogni altro i Poeti
colla
soavità de loro versi conseguirono in guisa l’amm
ico a diletto per un bosco, incontrò la maga Circe, la quale il toccò
colla
sua verga d’oro ed il cangiò nell’uccello detto p
un cerchio di legno, a cui si sottoponeva un cuoio ; e si suonavano o
colle
bacchette o colle mani. Mida, re di Frigia, ritro
o, a cui si sottoponeva un cuoio ; e si suonavano o colle bacchette o
colle
mani. Mida, re di Frigia, ritrovò i modi Frigii,
edicato. I Coribànti ogni anno piangevano l’amaro fato di Ati ; e chi
colle
chiome rabbuffate discorreva per le montagne, e c
nda fossa che coprivasi di un graticcio, sul quale s’immolava un toro
colle
corna dorate, di cui il sangue per quei forami co
si reputava prodigio per la cosa pubblica funestissimo, e la Vestale
colle
battiture punivasi dal Pontefice Massimo. Rinnove
facce-Janus claviger, Giano che porta la chiave, perchè si dipingeva
colla
chiave in mano, come custode delle porte-Janus Pa
figliuoli divorato, vicino a partorir Giove, si consigliò col Cielo e
colla
Terra sul modo di nasconderlo alla crudeltà del g
o un avvoltoio gli divorasse il cuore che sempre rinasceva. Ma Ercole
colle
sue saette uccise l’uccello e liberò Prometeo da
dicare la sua origine da Dio. Potrebbe pur dirsi che Prometeo, avendo
colla
sua sapienza ridotto gli uomini salvatici e rozzi
cuni. Per comando dell’oracolo, Deucalione e Pirra, col capo velato e
colle
vesti discinte, si gettarono dietro le spalle le
i e pietosi ufficii, manifestandosi comandò loro di seguirlo sopra un
colle
vicino, da cui additò il paese pel diluvio divenu
colonna del cielo ; e da ciò la favola che quel Re sosteneva il cielo
colle
spalle, essendo naturale il supporre che il cielo
la sfera artificiale ; perciò favoleggiarono ch’ei sosteneva il cielo
colle
spalle(3). IX. Mensa di Giove. Ambrosia-Nettar
che forse ha dato luogo alla favola, perchè la Divinità conversa solo
colla
gente innocente. In Diospoli, o città di Giove, e
nel suo scudo come in uno specchio ; e l’eroe guardandola e prendendo
colla
sinistra quella chioma serpentina, le recise il c
, vide su di uno scoglio una donzella di leggiadra e regale sembianza
colle
mani legate, la quale, al dolente aspetto ed alle
e diede il nome alla Persia. Cassiopèa pe’ prieghi di Perseo fu posta
colla
famiglia fra gli astri. Dopo di ciò (1), ritornat
Creta. Palefato dice che un Signore di Creta, chiamato Tauro, invase
colle
sue armi la Fenicia, e fra le altre nobili donzel
il fonte guardava. Cadmo uccise quel mostro con un colpo di pietra, o
colla
sua spada ; e per consiglio di Minerva ne seminò
nte nelle favole vinsero per modo l’animo dell’infelice genitore, che
colla
moglie uscì di Tebe, e dopo molto errare approdò
iod. Asp. 40) e molte torri, e congiunsero la cittadella detta Cadmea
colla
città bassa. Nati questi gemelli, la madre, per s
στρον, oestrum), specie di mosca assai molesta agli armenti, la quale
colle
sue punture li mette in grandissimo furore. E la
avere origine la trasformazione d’Io in vacca. E come i Greci amavano
colle
proprie favole unire quelle degli Egiziani, avven
altre preziose gemme. In quest’oracolo le risposte si davano non già
colle
parole, come a Delfo ; ma in gran parte co’cenni
l Re di Francia, l’Olimpo è indicato da un Giove, che siede sul trono
colla
folgore nella sinistra ed un lungo scettro nella
inghirlandato di quercia, albero a lui sacro. Giove Ammone dipingesi
colle
corna, che forse dinotano la forza de’raggi del s
u sola a non intervenirvi. Allora Mercurio precipitò la ninfa insieme
colla
casa nel fiume, presso al quale abitava, e la tra
sse devastassero i loro campi ; così Omero finse la guerra de’ Pigmei
colle
grù. Finalmente Antigone, fig. di Laomedonte, re
ine un odio tanto implacabile che la loro ostinata lotta non finì che
colla
totale distruzione di quest’ultima. E poichè il p
pel suo carattere capriccioso ed importuno orgoglio muoveva spesso la
collera
di Giove, col quale non era mai d’accordo, e garr
randissimi onori(2). Eolo(3) riceve gli ordini della Regina de’ cieli
colla
sommessione di un suddito rispettoso innanzi alla
ride fosse fig. del Ponto e della Terra, perchè l’Iride o arco baleno
colle
sue estremità o corna attigne le acque dal mare.
o cieca, ma sorda ancora ed insana. Quindi la dipingono calva, cieca,
colle
ali a’ piedi, uno de’ quali appoggiato al di sopr
ssimo Tirio(1) dice che Policleto fece in Argo una statua di Giunone,
colle
braccia bianche o di avorio ; dal bell’occhio ; d
ta in piedi, avendo una tazza nella destra, ed un’asta nella sinistra
colla
iscrizione : Iunoni Lucinae. E perchè questa Dea
sisa sul trono, di straordinaria grandezza e tutta di oro e di avorio
colla
corona sul capo, tenendo nella sinistra una melag
ome dea della guerra, diminuisce il numero degli uomini(2) ; o perchè
colle
sue armi inspira timore e sembra di minacciare (q
erva. Ma la Dea gelosa motteggiò l’opera di Aracne, e dispettosamente
colla
spola le percosse la fronte ; percui quella, non
hernita da Giunone e da Venere, perchè, con que’ suoi occhi azzurri e
colle
gote gonfie, appariva deforme a quelle Dee. Ne fu
ab Αρης, Mars, et παγος, collis), così detto, perchè assembravasi sul
colle
di Marte, ch’era non lungi da Atene. Non è qui lu
ciulli e fanciulle intrecciavano la danza detta pirrica, che facevasi
colle
armi addosso e colla spada. Alcuni vogliono che l
trecciavano la danza detta pirrica, che facevasi colle armi addosso e
colla
spada. Alcuni vogliono che le Panatenee furono ri
rappresenta con armi ed elmo di oro ed ornato di crini di cavallo, e
colle
chiome bionde e sparse a guisa delle donzelle Spa
a Gorleo vedesi la Dea vincitrice di un gigante, che ha steso a terra
colla
sua asta ; per cui cantò Dante : ……. vedea Palla
era un tempio ed una statua di Minerva Poliade assisa su di un trono
colla
conocchia in una mano ed un globo sul capo. Se si
ta cognominata Αθηνα παραπεπλεγμενη(3). Polluce spiega questo termine
colla
parola αναπεπλεγμενη, che vuol dire che ha i cape
. In un niccolo antico pubblicato da Pietro Vivenzio, vedesi Pallade
colla
Vittoria in una mano, e che con un piede posa su
vio, le quali Apollo, cioè il Sole, uccise, o sia dissipò e distrusse
colla
forza de’suoi raggi, che son le saette di Apollo.
llo la madre Latona da ogni oltraggio del gigante difese, uccidendolo
colle
sue saette, e confinandolo all’inferno, ove diste
rte loro a que’ guerrieri furono di grandissimo aiuto. Or avendo egli
colla
virtù della medicina restituita la vita ad Ippoli
uita la vita ad Ippolito, fig. di Teseo, ne andò Giove in grandissima
collera
; ed indottovi eziandio dalle gravi querele di Pl
tendolo Plutone, Ercole che albergava allora in casa di Admeto, pugnò
colla
morte, ed andato all’inferno, ne liberò la genero
ta insigne di Tracia e cantore sì nobile che osò gareggiare nel canto
colle
Muse, le quali, vintolo, della lira il privarono
cchi. Questo Lino vuolsi essero stato ucciso dal suo discepolo Ercole
colla
propria lira, perchè, vedendolo di poca attitudin
he volendo egli celare, portava una tiara o mitra all’uso de’ Frigii,
colla
quale coprendo il capo e le orecchie, a tutti, fu
nume, avendo temperata la cetra su di altro tuono, il satiro non potè
colla
piva seguirlo. E però vinto pagò il fio della sua
uno tutt’i maschi, l’altra, tutte le femmine uccise. Anfione si diede
colle
proprie mani la morte ; e Niobe, priva del marito
erdote, in sembianza di uomo accolto in casa da Orde, di lui pastore,
colle
saette uccise tutti que’ topi ; e comandò al past
i cori di donzelle, fu amico dei versi e del canto. Venuto a contesa
colle
Muse sulla cetra, in cui era lodatissimo, fu vint
oeti che tramò insidie alle Muse, le quali per ciò si dipingono anche
colle
ali. Ma sopra tutte celebratissima è la gara dell
nche colle ali. Ma sopra tutte celebratissima è la gara delle Pieridi
colle
Muse. Alcuni per un luogo di Strabone avvisano ch
antro, anzi a rappresentare il Genio di qualche luogo. Cadmo uccise o
colla
sua spada, o con un gran colpo di pietra quel mos
ine ad unirsi per costruir quelle mura. Il che vuol dire, che Anfione
colla
dolcezza del suono e del canto persuase i Tebani
mopili, e dal suo bel mezzo si spicca un ramo che forma il Parnaso, e
colla
sua estremità l’Elicona ; e però spesso da’ Poeti
te abbigliamento. Alla loro testa si vede Apollo coronato di alloro e
colla
lira in mano. Non di rado negli antichi monumenti
nale. In una pittura di Ercolano si rappresenta vestita di una tonaca
colle
maniche sino a’ gomiti, di un peplo e di un palli
attaccato alla cintura ; ha la testa cinta di alloro o di una benda ;
colla
destra si appoggia ad una clava, e tiene nella si
ri, e qualche volta di perle e di pietre preziose, vestita di bianco,
colla
destra in atto di arringare, uno scettro nella si
ostrazioni astronomiche. Sulle medaglie della famiglia Pomponia tocca
colla
sua bacchetta un globo che poggia su tre piedi, e
a con Apollo sulla perizia nel maneggiar l’arco, questo Nume sdegnato
colle
sue frecce l’uccise. Le quali cose dissero i poet
che vuol dal suolo Staccarla ; ai Dei che tutto ponno, cede. Pindem.
Colla
virtù di quest’erba sciolse Ulisse l’incanto, ed
a dipinge con un gran velo sulla testa rivoltato indietro, e dice che
colle
sue dita di rose apre le porte dell’oriente ; e c
resenta il Sole sul suo cochio, che nella destra tiene un flagello, e
colla
sinistra le redini de’ suoi velocissimi cavalli.
acilmente può accomodarsi ad usi diversi, perchè a Delfo eranvi spade
colle
quali e s’immolavano le vittime e si dava la mort
gl’incantesimi delle maghe Tessale, di quelle di Crotone ec. le quali
colla
virtù de’ loro magici carmi potevano far calare l
tuno dir qualche cosa della Notte e del Sonno che han tanta attenenza
colla
Luna. III. Continuazione. Notte. Sonno e Sogni
danza. Virgilio(4) ci rappresenta la Notte che precipita dal cielo e
colle
nere sue ali abbraccia la terra. Le si sacrificav
stavan de’ pipistrelli. E presso il Winckelmann(1) la Notte dipingesi
colle
ali di pipistrello. Riferisce Pausania (2), che i
alato col papavero ed una lucerna rappresenta il Sonno. Credevasi che
colle
sue ali ricoprisse quelli che voleva addormentare
ene sovente si dipingeva assisa su di un carro con una face in mano e
colla
mezza luna sul capo, percui fu detta bicorne regi
spegne la sua face nelle onde, e seguita da uno de’ Dioscuri, mentre
colla
sua nera biga precipita nell’oceano. Gli antichi
sul suo cocchio notturno tirato da due ninfe nell’atto d’indicar loro
colla
destra la strada che debbono battere nell’ aereo
eci si chiamava Diana ; epiteti convenienti a Diana Luna che illumina
colla
sua luce la notte. E credo che si chiamò Fascelis
la vaneggiando ; sebbene Servio(6) dice che viene da Bacca, ninfa che
colla
sorella Brome lo aveano educato. Dicevasi pure Ia
la casa. Bacco fatto adulto scese all’inferno per liberarne la madre,
colla
quale ritornato alla luce del sole, dopo molte e
di da Dodona, città dell’Epiro. Si vuole che Bacco, vedendo che Medea
colla
virtù de’ suoi incantesimi restituito avea Esone
sone alla primiera gioventù, pregò quella famosa maga a far lo stesso
colle
ninfe che nudrito lo aveano ; e di fatto per di l
enza ordine si affolla a celebrare la nuova festa ; nè Cadmo vi manca
colle
figliuole, nè il vecchio Tiresia. Solo Penteo ram
e coll’aiuto di Autonoe e d’Ino, di lei sorelle, e di altre Baccanti,
colle
proprie mani fa in pezzi il figliuolo, il quale d
fra le mura paterne ed attendere a’donneschi lavori più che impazzare
colle
altre ed aver parte a’disordini di quelle feste,
el solo suo regno, deliberò girare per varie nazioni e dirozzarle non
colla
forza delle armi, ma con quella dolce e potente d
caro vendeva i proventi de’suoi terreni e che accumulò moltissimo oro
colla
mercatura, la quale si può dire che tutto convert
sti che lo facevan giacente. Ma Pausania lo descrive con veste lunga,
colla
barba, e giacente, come rappresentavasi il primo
dato di edera e di pampini, tirato da due pantere o da due tigri ; or
colle
corna in testa, ma di oro, come cel rappresenta O
come cel rappresenta Orazio ; e sovente come un fanciullo che scherza
colle
ninfe e co’satiri. Uno de’più bei monumenti relat
pelle di tigre, ed ha in bocca due tibie diritte. Vi è un altro Fauno
colle
orecchie caprine e colle forme del volto assai es
bocca due tibie diritte. Vi è un altro Fauno colle orecchie caprine e
colle
forme del volto assai esagerate, come soglionsi i
li cinge i biondi ed intonsi capelli, ed ha una nebride ad armacollo.
Colla
destra tiene in mano un cratere a due manichi pur
o. Colla destra tiene in mano un cratere a due manichi pure di oro, e
colla
sinistra si appoggia al tirso. La pantera ed i ce
otezione di Venere ; e negli orti Sallustiani era un tempio di Venere
colla
iscrizione : « Gli Editui di Venere degli orti Sa
altre avventure, scioglie le vele alla volta dell’antica Cuma. Quivi
colla
scorta della Sibilla, pel vicino lago di Averno,
ielo. Apuleio poi afferma (4) che Mercurio sempremai assisteva Venere
colla
sua eloquenza. Esiodo rappresenta questa Dea acco
Omero che le Grazie intrecciano nell’Olimpo lietissime danze insieme
colle
Ore, con Armonia, con Ebe e con Venere stessa, me
er lo più si rappresenta qual fanciullo cieco, o cogli occhi bendati,
colle
ali, per ciò detto alato, ed aligero ; armato di
e ne descrive elegantemente il trionfo, chiamasi aureo, e si descrive
colle
ali e le chiome screziate di gemme, e su di un co
dere è il saper piacere. Esse ordinariamente non aveano che un tempio
colle
Muse ; ed in Delfo le statue delle Grazie erano c
ui detto dimostra che nella poesia debbono essere d’accordo le Grazie
colle
Muse. E Plutarco afferma che a Mercurio erano con
per significare che l’amicizia esser dee schietta e senza orpello ; e
colle
mani fra loro congiunte, per indicare la concordi
le guance e dalle rosee labbra. Qualche volta le Grazie si confondono
colle
Ore, o si fingon loro compagne. Esiodo le chiama
lle nozze, i Greci annoveravano anche Venere. A Sparta era una statua
colla
iscrizione « Venere Giunone » alla quale facevano
ificare le stesse nozze (2). In un inno di Omero insieme con Venere e
colle
Grazie s’introduce a danzare anche Armonia o Ermi
fu uno de’ più ricchi tempii di Venere, che vuolsi edificato insieme
colla
città di tal nome da Erice, fig. di Venere e di B
grembo ; ora con Adone accompagnato da’ suoi cani ; ora con Cupido e
colle
Grazie ; ma più spesso come uscente del mare sopr
il contrario si chiamava del cane. I Genii aveano una certa affinità
colle
Grazie, compagne di Venere. Gli antichi credevano
Pompeiana si rappresenta un genio in sembianza di vaghissima giovane
colle
ali spiegate, il corno dell’ abbondanza nella sin
rte infine si chiamava Gradivo (Gradivus), dice Servio, quando era in
collera
; e si chiamava Quirino, allorchè stava tranquill
evano pe’ Greci o pe’ Troiani. E Marte fu il primo ad assalir Minerva
colla
lancia, rampognandola che avea concitato ella ste
ipedi destrieri, e lo stesso Marte pernicioso e spogliatore, il quale
colla
spada sguainata in mano, tutto insanguinato esort
si(3), appoggiato all’asta, impavido sale sull’ insaguinato cocchio e
colla
sferza ne sollecita i veloci destrieri. Orazio(4)
ore suol essere compagno indivisibile della guerra. Ed il Furore e la
Collera
ne adornavano l’elmo, mentre la Fama da per tutto
pieno avea di gran terrore e Numa ed il popolo romano. Egeria, ninfa
colla
quale quel religioso monarca avea segrete confere
o accanto, simbolo della vigilanza, col volto infocato, qualche volta
colla
barba, ma per lo più senza di essa ; sopra un coc
olte. Fu così detto da Augusto, per aver vendicato la morte di Cesare
colla
sconfitta di Bruto e di Cassio ; e l’uccisione di
esare colla sconfitta di Bruto e di Cassio ; e l’uccisione di Crasso,
colla
vittoria riportata su i Parti(2). Mars communis,
egno, senza l’aiuto altrui, come se si dicesse coll’esercito proprio,
colle
proprie forze, presa la metafora da’ Generali di
o nume assai venerato dagli Arcadi ; ed Evandro, partito dall’Arcadia
colla
madre, prima che fosse Roma, portò nel Lazio il c
quanti mai vi ebbero Iddii nel cielo. Della qual cosa forte si duole
colla
madre Maia in un dialogo di Luciano, dicendo che
E perciò negli antichi monumenti spesso vediamo Mercurio accompagnato
colla
Fortuna tenere un’ancora e sedere sul rostro di u
iglinol di Peleo. Così, secondo che dice Orazio (4), il ricco Priamo,
colla
scorta di Mercurio, deluse i superbi Atridi, ed i
; qualche volta si vede Mercurio che nella destra tiene il caduceo e
colla
sinistra abbraccia Minerva ; con che significavan
e delle scienze e dell’eloquenza (2). Quindi dissero i Greci ch’egli,
colla
virtù della parola, ingentilì i selvatici costumi
d il secondo, Mercurio, appunto perchè destava la maraviglia di tutti
colla
sua sovrumana eloquenza (quoniam ipse erat dux ve
io gli regalò una lira, e n’ebbe in compenso questa verga prodigiosa,
colla
quale quel nume guidava al pascolo gli armenti ;
amici si attorcigliarono al bastone in guisa da formar quasi un arco
colla
parte superiore del corpo ; perciò Mercurio volle
e’ dialoghi de’ morti di Luciano si ritrova spesso occupato a trattar
colle
ombre e con Caronte ; ed in essi si lagna che nep
olo cappello a lato, co’ talari a’ piedi, col caduceo nella sinistra,
colla
borsa nella destra, e con un mantelletto sulle sp
va la borsa, come dio de’ mercatanti e de’ ladri ; e si rappresentava
colle
ali a’ piedi, forse perchè il pianeta di Mercurio
ziosamente lavorato che rappresenta Mercurio seduto sopra uno seoglio
colle
ali a’ piedi, ed il petaso alato sul capo. Sutto
co vedesi Mercurio che discorre con Ercole ; ha la clamide, il petaso
colle
ali, stringe un caduceo, in punta al quale è una
presso Luciano, così detto per vedersi spesso nell’inferno a trattar
colle
ombre, di cui era il conduttore. Enodio, Viale (
cente(5). Ne’ primi tempi, quasi generalmente si edificava col legno,
colla
terra cotta e co’ mattoni, ma i Ciclopi furono i
si credevano da grandi schiere di numi abitati ; ed era bello vedere
colla
fantasia là truppe di Satiri e di Egipani ; altro
hiamato anche Egipane (ab αιξ, αιγος, capra), perchè rappresenta vasi
colle
gambe ed i piedi di capra ; sebbene Egipani o Sem
i cui fu inventore Sileno ; ed il terzo in cui le cannuce si uniscono
colla
cera ; l’invenzione del quale da Virgilio e da Ov
ne fosse nume campestre. In una statua vedesi Vertunno tutto vestito,
colla
barba e colla spoglia di un animale ; e sopra una
campestre. In una statua vedesi Vertunno tutto vestito, colla barba e
colla
spoglia di un animale ; e sopra una piega della c
ere statue di Flora sono molto rare. A Pompei vedesi una bella Flora,
colle
chiome inghirlandate di frondi e di fiori, e nel
sulla sinistra spalla, e con un braccio sostiene un cesto di fiori, e
colla
destra, un serto anche di fiori. È adorna di quat
mento di essere stata per que’ luoghi rapita ; di che pianse, e fu in
collera
colla Sicilia tutta, quasi ingrata a’ suoi benefi
essere stata per que’ luoghi rapita ; di che pianse, e fu in collera
colla
Sicilia tutta, quasi ingrata a’ suoi beneficii, p
re a Plutone ed a Cerere, sentenziò che Proserpina per sei mesi fosse
colla
madre in cielo, e sei altri nell’inferno con Plut
per i sei segni australi del zodiaco ; come gli altri sei mesi ch’era
colla
madre, significavano i sei mesi, in cui la semenz
a giace l’isola Ortigia, ove sgorga l’Alfeo che confonde le sue acque
colla
fontana Aretusa . Si racconta che una tazza cadut
manifestare ; e chi mancava, riputavasi esecrando e spesso si puniva
colla
morte. Il nome del Gerofante era sì venerato che
erere in maestosa attitudine, con fiaccola nella destra, e sostenendo
colla
sinistra un cesto ricolmo di spighe. La sua biond
maestà, e col capo cinto di corona di foglie fermate con un diadema ;
colla
doppia fiaccola, e che colla sinistra prende un l
orona di foglie fermate con un diadema ; colla doppia fiaccola, e che
colla
sinistra prende un lembo del manto, nel quale Mer
chiamasi, perchè Dea delle biade(4). Taedifera, gr. δαδουχος, perchè
colle
fiaccole (taedis) andò in cerca della figliuola(5
ella sua Proserpina ; e si facevano per otto giorni nel Circo massimo
colla
corsa de’cavalli(2). Infine, essendo Cerere l’inv
l mugghiare delle bestie accortosi Ercole del furto, percuotendo Caco
colla
sua clava, l’uccise. Altro famoso ladrone e fig.
i che avendo oltraggiata la nostra Dea, fu da essa di presente ucciso
colle
saette, o da uno scorpione ch’essa fece uscire da
una gran fortuna di mare suscitata dall’ira di Diana, era trattenuto
colla
flotta in Aulide, città di Beozia sull’Euripo. Al
e l’uccisione del padre, e coll’aiuto di Pilade uccide Egisto insieme
colla
propria madre Clitennestra. Commesso l’esecrando
o nell’isola di Delo, ov’era un altare di Apollo, da lui stesso fatto
colle
corna delle capre uccise da Diana sul monte Cinto
ciò non impedì che quel nome fosse tramandato alla posterità insieme
colla
storia dell’incendio di quel tempio(1). VII. I
ta in piedi, in abito succinto, con una corona di lauro nella destra,
colla
sinistra appoggiata ad un’asta e con un cervo a’p
nte Cinto, da cento e cento Oreadi accompagnata, esegue le sue danze,
colla
faretra su gli omeri, tutte le altre seguaci supe
e danze, colla faretra su gli omeri, tutte le altre seguaci superando
colla
sua nobile statura. Sulla maggior parte delle med
greci poeti su di un fondo istorico ; una tela di Eroi e di Semidei,
colla
quale la greca poesia ha saputo trarsi sopra l’am
i la storia ci aprirà un bel campo di dilettevoli conoscenze, termina
colla
guerra di Troia ed arriva sino alla fondazione de
la seconda la Voluttà, ciascuna delle quali procurando di guadagnarlo
colle
promesse, Ercole abbracciò il partito di seguire
sì pestifero che il solo alito uccideva i viandanti. Ercole l’assalì
colla
sua clava, ma indarno, perchè mentre abbatteva un
apina che si pascevano di carne umana, i quali furon [dal nostro eroe
colle
saette uccisi, e discacciati da quella palude col
to ch’era vicina ad Argo e da cui fu detto Tirinzio(1). Or viaggiando
colla
moglie Deianira per recarsi a quella città, e giu
n rappresentato ordinariamente co’ tratti di un uomo forte e robusto,
colla
clava in mano e coperto della spoglia del leone N
to ; il quale, ciò mal soffrendo, cacciò il fratello dal regno. Danao
colle
cinquanta figliuole si recò in Argo, dove fece va
il mangiasse. Di che avvedutosi Tereo si diede ad inseguirla insieme
colla
sorella Filomela, la quale, per compassione degl’
l’enigma dicendo essere l’uomo che nella fanciullezza cammina spesso
colle
mani e co’piedi, a guisa di quadrupede ; nella gi
e Laodamante, fig. di Eteocle, i Tebani di notte uscirono della città
colle
loro famiglie, lasciandola a discrezione degli Ep
entauro ricoperto di una nebride svolazzante e senza barba, che tiene
colla
sinistra una siringa. Vuolsi che sia il celebre C
mal governo della mensa di Fineo, Zete e Calai, alati fig. di Borea,
colla
spada in mano diedero loro la caccia, inseguendol
di sì ostinato assedio quell’infelice città, il quale non terminò che
colla
sua totale distruzione ? Lo sdegno de’ numi, dico
lui. Sotto al suo cocchio si curvano i fiotti, e le ruote che fuggono
colla
rapidità del lampo, sfiorano appena l’umida loro
ta e lunga, come gli Dei fluviali, col tridente nella sinistra, e che
colla
destra calma le onde agitate. Dipingesi pure con
ettuno, la moglie Anfitrite avesse indotto Circe a trasformare Scilla
colle
sue magiche arti in mostro marino. Pare che Virgi
al di sopra è una leggiadra donzella, mentre termina in corpi di lupi
colle
code di delfini (2), in una egloga poi afferma ch
sii. Or ecco in qual guisa i Greci ed i Latini poeti li han descritti
colla
loro vivace fantasia. Omero (1) afferma che Merc
rati ; e le Furie, fig. della Notte, divinità crudeli ed inesorabili,
colle
chiome di atri serpenti, stanno avanti le porte d
e ; nel terzo, eran quelli che un crudele destino avea spinto a darsi
colle
proprie mani la morte ; nel quarto si vedean colo
l Cocito, dice Virgilio (1), fiume limaccioso e che abbonda di canne,
colla
tarda sua onda, e lo Stige che con nove giri l’Er
torno agli oscuri laghi del Tartaro la turba delle Ombre era pallida,
colle
guance scarne e co’ capelli bruciati dalla fiamma
nfessava di non essersi potuto liberare dalle Furie che continuamente
colle
loro ardenti fiaccole il tormentavano, cioè da’ r
ter opes inops). Dell’empia vivanda poi da Tantalo preparata agli Dei
colle
carni di Pelope, suo figlio, abbiamo altrove ragi
εφονη, o Περσεφονεια, e spesso Περσεφασσα, appo i poeti, perchè tutto
colla
morte distrugge (η τω φωνω παντα περθονσα). Final
particolar modo negl’incantesimi, come regina delle infernali Deità,
colle
quali le streghe aveano troppo stretto commercio
e nelle valli che circondano il Parnasso ; il che conviene molto bene
colla
bellissima invenzione di Catullo, il quale nel su
ora. Baticlete sulla base del trono di Amicleo pose le Parche insieme
colle
Ore intorno a Plutone ; ed a Megara erano state s
tti a Firenze vi è un quadro di Michelangelo rappresentante le Parche
colla
conocchia, col fuso e colle forbici, di così gran
di Michelangelo rappresentante le Parche colla conocchia, col fuso e
colle
forbici, di così grande espressione che riempiono
quella d’ altri popoli. 2. La Mitologia di un popolo, non va confusa
colla
sua Religione; ha però con essa intimi rapporti;
. Come serie di racconti fantastici, la Mitologia ha stretto rapporto
colle
arti, sia colle arti della parola, segnatamente c
racconti fantastici, la Mitologia ha stretto rapporto colle arti, sia
colle
arti della parola, segnatamente colla poesia, sia
tretto rapporto colle arti, sia colle arti della parola, segnatamente
colla
poesia, sia colle arti del disegno, massime la sc
lle arti, sia colle arti della parola, segnatamente colla poesia, sia
colle
arti del disegno, massime la scoltura e la pittur
ua corsa faticosa, ora di un guerriero che si appresta alla sua lotta
colle
nuvole e colla tempesta ecc. ecc. Così in genere
sa, ora di un guerriero che si appresta alla sua lotta colle nuvole e
colla
tempesta ecc. ecc. Così in genere i diversi aspet
una grande celerità; Ermes, nato al mattino, suona già a mezzogiorno
colla
lira da lui inventata, e dalla culla ov’ è in fas
tini Iupiter. La parola Zeus, ossia Djeus (genitivo Diós) si connette
colla
indiana Djaus, che vuol dire: cielo, giorno; e da
balenar i lampi e rumoreggiar il tuono, e quando gli talenta, scaglia
colla
potente destra il fulmine distruggitore; d’ altro
remo reggitore; ma se io volessi tirar su, potrei tirar su voi insiem
colla
terra e col mare, e legar indi la corda alla più
ticano, la quale rappresenta Giove seduto col fulmine nella destra, e
colla
sinistra in energico atteggiamento appoggiata sul
ogni Olimpiade. Oltre a spettacoli ginnici, corse a piedi, a cavallo,
colle
fiaccole, certami musicali e poetici, aveva luogo
za di colori narra l’ avventura di Aracne che avendo voluto competere
colla
Dea nell’ arte del ricamo fu da lei punita e muta
, gli artisti fabbricavano immagini di Pallade in legno, generalmente
colla
lancia in mano e atteggiamento guerriero. Tali im
posta sulla spianata dell’ Acropoli e che sopravanzava col cimiero e
colla
punta dell’ asta il fastigio dei vicini edifizi,
tondo, ma l’ elmo corinzio, l’ egida ridotta a una specie di corsetto
colla
testa di Medusa in mezzo quasi fibbia; ciò in con
izza il trionfo del giorno sulle potenze delle tenebre. Apollo avendo
colle
sue freccie ucciso Pitone, n’ ebbe il soprannome
, ma è egli anche medico dell’ anime, che ei guarisce dal male morale
colle
pratiche della purificazione. Dissipa le tenebre
sto Dio; onde gli eresse uno splendido tempio sul Palatino cui adornò
colla
celebre statua di Scopa rappresentante Apollo Cit
ta dagli ardenti cani, essa insegue le fiere selvaggie, e le colpisce
colle
sue freccie infallibili. Si vendica anche fierame
s, una potenza celeste, dea lunare, connessa anche presso gli Italici
colla
vita libera della selvaggia natura e colla caccia
a anche presso gli Italici colla vita libera della selvaggia natura e
colla
caccia, e fatta protettrice delle donne. Un antic
edi, coll’ elmo dal cimiero ondeggiante, alto vibrando la sua lancia,
colla
sinistra imbracciando lo scudo, scorreva pel camp
Efestee, (o feste in onor di Efesto) aveva solitamente luogo la corsa
colle
fiaccole accese, riportando il premio quegli la c
’ antica mitologia la vita più rigogliosa è messa in qualche rapporto
colla
morte, e anche qui può dirsi che gli estremi si t
do un tema dei più attraenti la perfetta bellezza femminile congiunta
colla
più squisita grazia. Da principio si soleva rappr
altre terre, per mostrare che essi mantenevano sempre un cotal legame
colla
madre patria. Infine, siccome tutti gli Stati gre
, per indicare che il Dio era uscito coll’ esercito e lo accompagnava
colla
sua protezione. Analogamente ogni magistrato, ent
più frequentati e avevano due o più porte. Questi erano sempre adorni
colla
statua del Dio. Tra essi il più antico e il più i
Gli antichi se lo figuravano come un bel giovane cogli occhi lucenti,
colla
chioma tutta a ricci splendenti, e coperto d’ un,
sso dai poeti chiamato « il Titano ». Ebbe in moglie Perse o Perseis,
colla
quale generò Eeta (Aeetes), quello che è noto nel
veva anche il suo lato morale; egli è colui che tutto vede e ascolta;
colla
sua luce penetra nei più segreti luoghi, discopre
lievi, specialmente di sarcofagi. b) Selene-Luna. 1. La luna
colla
sua notturna peregrinazione pel cielo, colle sue
lene-Luna. 1. La luna colla sua notturna peregrinazione pel cielo,
colle
sue diverse fasi, colla pallida luce che dà un as
colla sua notturna peregrinazione pel cielo, colle sue diverse fasi,
colla
pallida luce che dà un aspetto così fimtastico al
ole, parer Dea ai volghi immaginosi dell’ antichità. Se la figuravano
colle
braccia bianche, con la testa bellamente ricciuta
siderata come dea marina e dei parti, e venne perciò identificata poi
colla
greca Leucotea (Leucothea), come il dio Portunus,
rme. Dai Latini eran denominate Vergiliae, forse per il rapporto loro
colla
primavera (ver). 4. Non men celebri erano le Iadi
armente celebri pel culto delle Muse, una era la regione dell’ Olimpo
colla
Pieria, e altre località come Libetra e Pimplea,
fa Egeria per i rapporti che ebbe col re Numa. Pare fossero tutt’ uno
colle
ninfe Carmentes che formavano il corteo di Carmen
racoli, dei Fauni, dei vati. Allorchè la greca mitologia invase Roma,
colle
antiche Camene si identificarono le Muse, sebbene
rdiamo anche le Gratiæ decentes di Orazio, che in primavera facendo
colle
ninfe corteo a Venere, alterno terram quatiunt p
pel suo celebre quadro. c) Temi e le Ore. In intima connessione
colle
Cariti sono le Ore, dette figlie di Zeus e di Tem
di, nell’ età ellenistica e romana, identificandosi sempre più le Ore
colle
stagioni dell’ anno, se ne portò il numero a quat
toteca di Monaco. « Raffigura una donna di nobile bellezza appoggiata
colla
destra ad un alto scettro, e reggente sul braccio
a fig. 41. Anche essa è tronca in qualche parte, ma si può completare
colla
immagine che ne fu riprodotta in monete locali (f
etare colla immagine che ne fu riprodotta in monete locali (fig. 42);
colla
mano sinistra sosteneva l’ asta di bandiera di un
olla mano sinistra sosteneva l’ asta di bandiera di una nave vinta, e
colla
destra una tromba per annunziare la vittoria. Bas
vata nel Museo Vaticano, che noi riproduciamo alla fig. 43. L’ aquila
colle
ali spiegate alzasi a volo tenendo afferrato il g
edisce il divieto, ed ecco d’ un tratto sparisce Amore ed ella rimane
colla
sua desolazione. Allora cominciano per lei le più
e Agato-demone,Bonus eventus. 1. Tra le Deità che avevano rapporto
colle
sorti dell’ umana vita, va ricordata Nemesi, la q
l serpente che indicava fortuna, o raffigurandoli in forma di giovani
colla
cornucopia e la tazza in una mano, un papavero e
rò la statuaria che soleva rappresentare i fiumi in figura di uomini,
colla
barba fluente e due piccole corna in fronte; per
in origine prodotto spontaneo di Gea, la Terra; e che di poi unitosi
colla
stessa Gea, si credeva avesse generato Nereo, Tau
figuravano come un buon vecchio, pieno di senno e di esperienza, che
colle
sue figliuole abitava nel fondo del mare in una s
dei cieli. Narrava la leggenda, che Posidone l’ aveva vista a danzar
colle
sorelle nell’ isola di Nasso, e di là aveala rapi
ioni, gli antichi abbiano creata tutta una serie di divinità connesse
colla
terra, le une liete riferentisi alla prosperità d
a significare la prospera agricoltura. Una bellissima statua sedente,
colla
scritta Tellus, fu trovata a Roma nel 1872. II
pratutto ebbe larga diffusione in Asia Minore, dove Rea si identificò
colla
deità Frigia Cibele, un simbolo asiatico della fe
spondeva all’ amore di lei, ma poi le fu infedele, e voleva spo sarsi
colla
figlia del re di Pessinunte. Allora lo colpi la v
uno e l’ altro accennano alla Dea portata sul carro tirato dai leoni,
colla
fronte cinta d’ una corona murale, a indicare ch’
in Omero si narra, ovvero, come più tardi si favoleggiava, impazzì e
colla
propria accetta uccise suo figlio scambiandolo pe
sso, mentr’ era addormentata, Teseo l’ abbandonò e senza di lei salpo
colle
navi alla volta dell’ Attica. Chi può ridire il d
iassume le principali leggende hacchiche e ha molti punti di contatto
colle
Baccanti d’ Euripide; ricordisi il ben descritto
lebre l’ Arianna addormentata del Museo Vaticano che noi riproduciamo
colla
fig. 58; essa è di rara bellezza e probabilmente
e in cui narravasi qualche avventura di uomini, specialmente di eroi,
colle
ninfe. Spesso di bambini morti si diceva fossero
infe delle piante, dette Driadi (Dryades) o Amadriadi (viventi insiem
colle
piante). Queste si credeva non fossero già immort
i occasioni di descrivere scene della natura che sempre s’ avvivavano
colla
presenza delle ninfe. Le leggenda di Dafni è rico
quindi genii dei boschi, delle acque, dei monti, e formavano insieme
colle
Ninfe e colle Baccanti il corteo di Dioniso. L’ i
dei boschi, delle acque, dei monti, e formavano insieme colle Ninfe e
colle
Baccanti il corteo di Dioniso. L’ immaginazione p
olte si rappresentano come guardiani del piccolo Dioniso, ora danzano
colle
Menadi in bacchici atteggiamenti, ora raccolgon l
n orecchie e code di cavallo, e il cavallo è spesso messo in rapporto
colle
deità acquee. Ai Sileni poi s’ attribuivano, oltr
rie, là Pane compiacevasi di passar la sua vita. Di giorno aggiravasi
colle
ninfe, cacciando, scorrendo or lungo i borri, or
he accolto benignamente da Giano, avrebbe posto sua sede ai piedi del
Colle
Capitolino. A lui s’ attribuiva il merito d’ aver
turno era Ops ed Opis, sua moglie, Dea dell’ abbondanza, identificata
colla
madre terra produttrice di ogni umana agiatezza (
iposto de’ suoi riti, de’ suoi simboli, per la connessione di Demetra
colle
divinità ctoniche, prese fin dai più antichi temp
Dea delle biade antichissima fra gli Italici, ma molto presto confusa
colla
greca Demetra; giacchè poco dopo la cacciata dei
abbastanza di spesso nelle preghiere comuni, e in far ciò si batteva
colle
mani in terra. In sacrifizio non gli si offerivan
appena egli stende le mani per coglierli. Sisifo, re di Corinto, che
colla
sua astuta malvagità più volte ha destato l’ ira
le calcagna dei colpevole, e più non l’ abbandonano; la loro presenza
colla
faccia di Gorgone, colla testa anguicrinita, incu
, e più non l’ abbandonano; la loro presenza colla faccia di Gorgone,
colla
testa anguicrinita, incute un indicibile spavento
ero ad avere un significato buono; questo specialmente in connessione
colla
leggenda di Oreste. Costui colpevole di aver vend
portando calamità a tutta la terra; ma alfin luron placate da Atena,
colla
promessa che sopra il colle dell’ Areopago sorger
a terra; ma alfin luron placate da Atena, colla promessa che sopra il
colle
dell’ Areopago sorgerebbe un tempio a loro dedica
olo in genere delle divinità ctoniche. Nell’ Attica era loro sacro il
colle
e il bosco di Colono, dove venne a cercar pace l’
cro a una dea Furina; ma se questa dea Furina avesse nulla a che fare
colle
Erinni greche, ignoriamo, sebbene gli antichi la
rta delle città si collocavano certi pilastri con l’ immagine di lei,
colla
persuasione che ciù tenesse lontana dalle case e
onno stesso divenne un’ espressione eufemistica della morte. — Insiem
colla
Morte e il Sonno erano venerati i parenti loro, i
nciullo nero, dall’ altra un fanciullo bianco, addormentati entrambi,
colla
scritta: Thanatos e Hypnos. Col tempo si modifico
Endimione od Eros, ora alato or no, generalmente in atto di dormire e
colla
face spenta o ancor accesa ma rovesciata. Tale la
te più recente, immaginò i prischi uomini formati da qualche divinità
colla
terra, alla maniera che un artefice plasma delle
ebbe bisogno Zeus di annientarli perchè da sè stessi si sterminarono
colla
loro irrefrenata furia. Seguì ultima l’ età del f
età di racconti secondo i luoghi e le genti. Connessa in qualche modo
colla
leggenda delle varie generazioni umane è l’ altra
qui si avverta che mentre l’ arte più antica rappresentava i Centauri
colla
faccia d’ uomo, il corpo e le gambe posteriori di
. Avendo Zeus, per questo tradimento, mandato a Sisifo la morte, egli
colla
sua malizia riuscì a legare la morte stessa con s
tivo, ma sia stato aggiunto dopochè la Grecia era entrata in rapporti
colla
regione del Nilo. In ogni modo il mito nel suo in
l secondo di cinquanta femmine. Sorta discordia tra i fratelli, Danao
colle
cinquanta Danaidi dovette esulare; e costruita, c
all’ indietro, e, giovandosi dello specchio di Atena, tagliò di netto
colla
falce avuta da Ermes il capo della Gorgone e lo r
re (Chrysaor), il padre di Gerione. Tornato a Serifo, Perseo impietrò
colla
testa di Medusa il suo nemico Polidette, e diè il
ella della sua figliuola, e avendo osato venire in questo al paragone
colle
Nereidi, queste ricorsero a Posidone per ottener
solari onde è ricca la mitologia greca; rappresenta la lotta del sole
colle
potenze delle tenebre o colle nuvole tempestose,
ia greca; rappresenta la lotta del sole colle potenze delle tenebre o
colle
nuvole tempestose, quella lotta che presso le gen
? Di qui si sprigiona il sole primaverile, Perseo, il quale ha a fare
colle
Graie o colle Gorgoni cioè colle grigiastre nubi,
rigiona il sole primaverile, Perseo, il quale ha a fare colle Graie o
colle
Gorgoni cioè colle grigiastre nubi, quelle con un
maverile, Perseo, il quale ha a fare colle Graie o colle Gorgoni cioè
colle
grigiastre nubi, quelle con un sol occhio che è i
di Napoli. Solitamente Perseo vien raffigurato col calzari alati,
colla
falce di cui si servi per uccidere Medusa e coll’
destinate a ringraziare la Divinità dei frutti autunnali e lamentare
colla
fine dell’ estate la dipartita di Apollo. Politic
ntauri; lo aveva pure la grande composizione del fregio che ornava la
colla
del tempio d’ Apollo in Figalia, di cui important
rafi posteriori, quindi sorella di Cadmo, soleva andare a sollazzarsi
colle
ancelle di Tiro sulla riva del mare. Vide, in mez
io si alza tosto, accostasi al lido, tuffasi nell’ acqua e via sen va
colla
sua preda. Si poso nell’ isola di Creta. Ivi Euro
ire agli Argonauti reduci dalla Colchide lo sbarco nell’ isola; Medea
colla
sua astuzia riuscì a strappargli il tappo fatale
si alla vendetta di Stenelo fratello dell’ ucciso, fuggire da Tirinto
colla
sua sposa e cercar rifugio in Tebe ove il re Creo
guidare i cavalli, rimaneva addietro nell’ arti musiche; anzi accoppò
colla
lira il suo maestro Lino che gli aveva inflitto u
Abitava nei dintorni di Nemea e Cleona. Eracle non potendo ferirlo nè
colle
freccie nè colla clava, lo cacciò entro la sua ta
rni di Nemea e Cleona. Eracle non potendo ferirlo nè colle freccie nè
colla
clava, lo cacciò entro la sua tana, e ivi lo soff
i diventò re della Misia e combattè contro i Greci, e fu ferito prima
colla
lancia d’ Achille, poi colla ruggine della stessa
mbattè contro i Greci, e fu ferito prima colla lancia d’ Achille, poi
colla
ruggine della stessa lancia risanato. — Segue nel
di traghettare Deianira; ma egli innamoratosi di lei tentò di fuggire
colla
bella preda. Un dardo di Eracle lo colse e gli fe
più sublime forza morale che lotta contro le difficoltà della vita e
colla
forza e la costanza le supera e consegue così ete
ella crociata latina nel 1204 venne fusa. Rappresentava Ercole seduto
colla
testa appoggiata sulla mano sinistra in aria mest
onale di Napoli (v. la fig. 85). L’ eroe è in riposo dopo le fatiche,
colla
sinistra ascella appoggiata sulla clava coperta d
del Museo di Napoli; ove vedesi Onfale vestita della pelle leonina e
colla
clava nella destra in atto di riguardare con aria
a in atto di riguardare con aria di dileggio l’ eroe vestito da donna
colla
rocca in mano. Capitolo terzo. Leggende re
co toccaron terra prima all’ isola di Lenno, ove stettero alcun tempo
colle
Lenniesi che avevano tutte ucciso i loro infedeli
eva previsto, ebbe esito sfavorevole. S’ erano bensì i sette disposti
colle
loro schiere di contro alle sette porte di Tebe p
erò che chi si lasciava vincere doveva pagar il fio della sua audacia
colla
morte, perchè egli raggiungendolo alla corsa l’ a
perchè egli raggiungendolo alla corsa l’ avrebbe trapassato da tergo
colla
sua lancia. Pelope si decise a tentar la prova, m
avuto da altra moglie. Obbligati a fuggire per questo, si ripararono
colla
madre in Micene presso il loro cognato Stenelo, f
Micene perchè uccidesse Atreo. Scoperto ed arrestato, dovette pagare
colla
morte il fio di tanta audacia. Ma Atreo quando se
e gli mandarono per mezzo di Ermes una spada di meravigliosa potenza;
colla
quale egli potè respingere trionfalmente gli assa
rra Troiana avendo visto tre generazioni; pure vi prese parte e giovò
colla
sua saviezza e co’ suoi consigli. Ulisse infine e
riscatto chiamato Priamo, il quale fece di nuovo rifiorire il regno e
colla
moglie Ecuba (Hecabe) generò una numerosa famigli
ccise infatti mille uomini, morì infine per man d’ Achille, strozzato
colla
correggia dell’ elmo, perch’ era invulnerabile. —
mpesta invero lo colse presso il promontorio Malea e questa lo sbalzò
colle
sue navi in Creta e in Egitto, e dove poi ancora
sea Omerica. Enumerate brevemente riduconsi alle seguenti: a) Partito
colle
sue dodici navi dal lido di Troia, Ulisse veniva
riuscì di fuggire col compagni, uscendo questi dalla spelonca confusi
colle
pecore, ed egli avviticchiandosi al vello d’ un a
Enea. Così scoppiò quella sanguinosa guerra, la quale dovea chiudersi
colla
morte di Turno e il trionfo di Enea. Il quale, po
rrovesciando all’ indietro la testa esala la vita. Lo stesso serpente
colle
estreme spire della coda allaccia in basso una ga
ancor possibile di sfuggire a quelle ritorte; e invero, pur tentando
colla
sinistra di liberare il piede inceppato, egli mos
nel mezzo, preso fra le spire dove sono più vigorose e tenaci, invano
colla
sinistra comprime il collo del serpe che gli si a
vere di Achille. In ogni modo il bel corpo giovanile dell’ eroe morto
colle
membra abbandonate ed inerti fa un efficace contr
to gruppo del Museo Ludovisi di Roma rappresentante una giovine donna
colla
chioma tagliata, che fa gentile accoglienza a un
e la folia raccolta a festa. Ma pecca di superbia e volle gareggiare
colle
Muse onde fu acciecato e toltagli la facoltà dei
Citerea al lume della luna dirige le danze, e le belle Grazie insiem
colle
Ninfe con alterno piede percuoton la terra, mentr
igiata come non è neanche il fuoco. » 15. Quei che tiene un bastone
colla
destra e una chiave colla sinistra. 16. En. 7,
il fuoco. » 15. Quei che tiene un bastone colla destra e una chiave
colla
sinistra. 16. En. 7, 26: « dall’ alto cielo rif
nde, sia che voglia rabbonacciarle ». 21. Cfr. pag. 90. 22. « Iride
colle
sue penne variopinte, stillante rugiada pel cielo
ne nella mano sinistra il ruvido bastone. » 27. V. 656: « Lisciarsi
colla
destra la lunga barba. » 28. Una candida ves
rsi dell’ inganno. Giove cresciuto in breve tempo vinse coll’ arte e
colla
forza, giusta le predizioni di Urano e di Gea, su
primo a richiesta della madre cedette il regno del cielo al secondo,
colla
condizione però, che non allevasse niun figlio ma
ica Tempo era perciò riguardato come il Dio del tempo, e di piugevasi
colla
falce, e in atto di divorare i figli, tanto per a
one. Rappresentavasi col bastone in mano come preside delle strade, e
colle
chiavi, perchè n’ era creduto l’ inventore, e per
polto sotto all’ isola d’ Ischia, e secondo Ovidio sepolto in Sicilia
colla
destra mano sotto a Peloro, la sinistra sotto a B
uppe i custodi di Danae, pel toro la nave avente l’ insegna del toro,
colla
quale rapì Europa, per l’ aquila un’ egual nave p
ettita però di questo e della superba iattanza di Aracne le ferì essa
colla
spola replicatamente la fronde, sicchè Aracne per
ormità crebbe a segno, che diventò Re di Atene, e non potento caminar
colle
gambe, che non aveva, perchè dal mezio giù era se
colta l’ occasione delle orgie di Bacco, vestitasi da Baccante, andò
colle
compagne a liberar Filomela, e nella reggia l’ as
feste Equirie istituite da Romolo, che celebravansi a’ 27 di Febbraio
colle
corse de’ Cavalli nel campo Marzio. A lui dedicat
ccetto la Discordia, avendo questa gettato sulla mensa un pomo di oro
colla
iscrizione: Diasi alla più bella, nacque contesa
Cipro, e di Alcidalia dal fonte Alcidalio in Beozia, ove dicevasi che
colle
grazie ella usasse frequentemente lavarsi. Una co
la Voluttà. Psiche suol essere effigiata qual leggiadrissima giovane
colle
ali di farfalla. Imene Dio delle nozze da alcuni
, il qual cresciuto, e fatto espertissimo arciero, il serpente Pitone
colle
sue frecce poi mise a morte. Superbo di questa uc
ti in appresso negata ad ambedue la convenuta mercede, Apollo il punì
colla
pestilenza, e Nettuno coll’ inondazione, e col ma
er cui Apollo gli fece crescere le orecchie d’ asino. Ingegnossi egli
colle
velature del capo a ricoprirle, ed ordinò al suo
era l’ alloro. Rappresentavasi come abilissimo arciero, coll’ arco e
colla
faretra, e come Dio della poesia e della musica,
, coll’ arco e colla faretra, e come Dio della poesia e della musica,
colla
lira. Era pur tenuto insieme col figlio Esculapio
enzione presso i Poeti. Ben vedasi presso molti confusa sovente Diana
colla
Luna, sebbene i più antichi l’ abbiano interament
ssa, fu da essa ucciso, secondo alcuni, con un dardo, e secondo altri
colla
puntura di uno scorpione fatto ivi sorgere dalla
di cacciatrice sopra un carro tirato da due cervi, e come confondessi
colla
Luna, cosi a lei poneasi pur anche un arco lunato
ia, era considerato come il messaggiero degli Dei. Perciò dipingevasi
colle
ali a piedi ed al capo; onde esprimer la sua velo
mano il caduceo; vale a dire una verga attorcigliata da due serpenti,
colla
quale dice Omero, eh egli chiamava il sonno su gl
a anch’ essa di pampini. Suoi seguaci erano i Satiri, che figuravansi
colle
orecchie, le corne e le gambe di capro, ed il vec
agne dell’ Enna in Sicilia, Cerere corse per ogn’ intorno a riceverla
colle
fiaccole accese alle fiamme del monte Etna. Aretu
roduzioni; sopra di un cocchio a quattro ruote tirato da due leoni, e
colle
chiavi in mano, con cui apre alla buona stagione
tal si rese allor quando mirò trafitta da Cibele la ninfa Sangaride,
colla
quale violato egli avea il precetto di castità im
o di questo aspetto, come figlio di Demogorgone. Egli rappresentavasi
colle
orecchie, le corna e le gambe di copro; ed il suo
iglio di Bacco e Venere, era il Dio e custode degli orti. Effigiavasi
colla
barba, e la chioma scomposta, e una falce di legn
avversione ch’ ella mostrava alle nozze, incominciò prima a piegarla
colle
persuasioni, assumendo le sembianze di una vecchi
ampi; e cercavano pur di placare il Dio Robigo, perchè non infestasse
colla
ruggine il frumento. Dii domestici erano i Penati
ata la lingua in pena di avere manifestato a Giunone gli amori di lui
colla
ninfa Giuturna figlia di Dauno e sorella di Turno
ravano ai 2 di Maggio. I Lemuri, che erano riputati infestare le case
colle
larve notturne, placavansi a’ 9 di Maggio. Ogni u
tacciano i lamenti, onde fu detta pur Dea del silenzio, e dipingevasi
colla
bocca fasciata e sigillata; Fellonia quella che S
per disgraziato caso ucciso il padre, ricoverossi in Italia, dove sui
colle
Palatino fondò una piccola città chiamata da lui
a marina, questa mandò un mostruoso lupo a devastargli l’ armento; ma
colla
intercessione di Tetide ei placò Psamate, e il lu
se. Stava ne’ campi dell’ Enna Proserpina figlia di Giove e di Cerere
colle
compagne cogliendo fiori. Plutone la vidde, e fer
a dell’ Inferno era pur Ecate, che alcuni confondono con Diana, altri
colla
stessa Proserpina, ma che Esiodo distingue da ame
us. La Notte dicevasi anch’ essa tener sede giù nell’ Inferno insieme
colla
Morte, eoi Sonno, e co’ Sogni suoi figli. Morfeo
io di Io, che rappresentavasi in forma’ di bue; Anubi, che figuravasi
colla
testa di cane; Serapide, che dai più si confonde
none, in vece di favorire il parto, impedivalo stando vicino all’ ara
colle
mani strette fra le ginocchia. Ma Galantide ancel
la da due serpenti, che però l’ intrepido fanciullo strangolò amendue
colle
proprie mani. Riuscì allora a Minerva di placare
di Echidna, che infestava i contorni di Nemea o Cleone; ed avendogli
colle
mani squarciata la gola, gli trasse la pelle, e n
se una ne veniva recisa, immantinente rinasceva. Egli secondo alcuni,
colla
sua clava, le troncò tutte di un colpo, secondo a
sua clava, le troncò tutte di un colpo, secondo altri, gliele bruciò
colle
faci recategli da Giolao figlio d’ Ificlo. 3. Sul
a di Creta. 9. Vinse Diomede re di Tracia, che pasceva i suoi cavalli
colle
carni degli ospiti, e da’ cavalli medesimi il fè
sorgeva sempre più vigoroso, levollo in aria, e il petto gli strinse
colle
sue braccia sì fattamente, che il soffocò. Mentre
o in aria, e guardando, l’ imagine di Medusa, nello scudo di Pallade,
colla
spada di Vulcano troncolle il capo. Dal sangue ch
ser le favole, che avendo osato di paragonarsi a Giunone furon punite
colla
mania di credersi cangiate in vacche, e ne furono
a fu confortato dar Minerva a combattere il drago, e seminare i denti
colla
promessa che nati di là sarebbono altrettanti uom
erano così divisi. Nè le triste conseguenze di quella guerra finirono
colla
; loro morte. Perciocchè avendo Creonte, il quale
delle penne, le unì con cera, e ne formò due ali a se, ed al figlio,
colle
quali deluse i custodi fuggendo a volo. Ma il gio
comando del padre, sicchè questi vedendo da lungi il naviglio tornar
colle
nere vele, e credendo il figlio estinto, per duol
ve e di Melata moglie d’ Issione, invidioso della gloria di lui venne
colle
sue genti nell’ Attica per provarsi con esso; ma
i, cangiato l’ odio e l’ invidia in ammirazione ed amore si strinsero
colla
più ferma amicizia. Giovò sommamente a Piritoo l’
reggiar con esso nel corso de’ cocchi, nel quale egli era abilissimo,
colla
condizione, che se taluno fosse rimasto vincitore
ecore si die a farne strage credendo di uccidere Ulisse; e finalmente
colla
spada si trapassò da se stesso. Ovidio aggiugne,
i gli fracassaron con una grandine di sassi undici navi e appena egli
colla
sua e coi compagni che in essa erano potè camparn
erranti; passò lo stretto di Messina fra Scilla e Cariddi, ove Scilla
colle
sei teste gli tolse e divorò sei compagni. Approd
o sopra Cariddi, ove la carena fu inghiottita. Egli però aggrappatosi
colle
mani ad un fico selvatico stette aspettando che l
vi presentatosi nudo a Nausicaa figlia del re Alcinoo e di Arete, che
colle
ancelle era andata a lavare le vesti alfiume, ebb
erano i capi de’ Proci, e via seguendo di mano in mano cogli strali e
colle
aste recategli da Telemaco, ajutato pure da lui e
e col pretesto di un magico sacrificio per richiamarlo, ivi si uccise
colla
spada che Enea avea lasciato. Tutto questo però n
ltura sotto al promontorio, che dal nome di lui appellò Miseno, scese
colla
Sibilla sotterra, entrando per una spelonca vicin
tato dalla Sibilla il can Cerbero con un’ esca incantala, Enea scorse
colla
medesima le varie sedi, ove stavano i bambini, i
igraziatamente ucciso il padre, era venuto in Italia a stabilirsi sul
colle
Palatino. Evandro gli diè suo figlio Pallante con
ndo al concertalo luogo, e vedendo trafitto Piramo, uccide anche essa
colla
medesima spada, e il loro sangue fa che i fruiti
Minerva cambiato in pernice, Parte II. Capo X. Dedalo fugge da Creta
colle
ali fabbricatesi da se stesso; il figlio Icaro ca
Filemone e Bauci di lui moglie. In ricompensa, condottili sopra di un
colle
, fan loro vedere il paese inospitale cangiato in
ttare, quanto potessero più lontano; 3. il giavellotto che lanciavasi
colla
mano o la saetta, che si scagliava coll’ arco al
bro defraudare l’aspettativa vostra miei cari ? A confessarvi il vero
colla
consueta mia schiettezza io nol saprei affatto af
ente s’intenda ; non sarà certo fuor di ragione se volendo io (benchè
colla
possibile brevità) trattar de’principali, e più i
n esente ancor da pericolo alla studiosa gioventù disposta a ricevere
colle
vere anche le false idee, degna perciò d’essere a
tanto sentendo nel seno la forza delle suscitate passioni, nè valendo
colla
sua virtù a rintuzzarne gl’assalti, pensò ben pre
trascorse. Sua contesa cou Minerva. Ebbe questo dio una gran contesa
colla
dea della Sapienza Minerva per ragion del nome da
iche d’un tal cocchio Nettuno istesso pregiavasi essere il regolatore
colla
virtù del suo grave tridente, come cel descrive S
testa coverta da piccolo cappello, col martello alla dritta sua mano,
colla
tenaglia nella sinistra, e quel, che è più bello,
lcippe, avuto quello nelle mani spinto dal furore della concepita sua
collera
gli diè fieramente la morte. Commosso per tal bar
te da Romolo dette Esquirie da celebrarsi pria delle calende di Marzo
colla
corsa de’ cavalli nel Campo Marzio, e quelle fiss
arlar abbia pìù voce. Egli porta i precetti a Giove, e a Pluto, Turba
colle
sue frodi, e a lutti nuoce, L’alme a Caronte guid
iare, ed esprimere i diversi moltiplici suoi impieghi. Pingevasi egli
colle
ali alla testa, ed a’piedi, mentre essendo suo uf
e, ammazzandole a colpi di frecce i sette suoi figli maschi, come pur
colle
sette donne fece la sorella Diana, restandola cos
rditor partendo dalla contesa per giudizio di Tmolo Re di Lidia, pagò
colle
umiliazioni il fiò del suo presuntuoso attentato,
a, con eterna primavera simile a quella degli elisii campi sul volto,
colla
lira in una mano, e col suo arco nell’ altra, con
entita Dea ad un tratto cambiato in vile lucertola. Il peso della sua
collera
ebbe similmente a provare l’irreligioso Eresitton
violazione della loro castità era il massimo de’ delitti, e punivasi
colla
morte la più spietata, ed a tempi di Tarquinio Pr
ta, ed a tempi di Tarquinio Prisco erano vive rinserrate in una fossa
colla
provisione di poco oglio, pane, latte, ed acqua,
rasformata in pesce per unir così le amare lagrime delle sue aventure
colle
salse onde del mare. Questa Dea inoltre perchè in
orato, con mille bellezze, che le scherzano sul petto, col piacere, e
colla
Voluttà, che se le agiran d’intorno fiancheggiata
ulto, o ad edificazione di sue statue convertivano quell’argento, che
colla
perdita del proprio onore venivano vergognosament
la caccia data libertà a suoi occhi di mirare questa Dea, che insieme
colle
sue Ninfe si tuffava nelle acque, venne con un pu
alore. Per questi, ed altri innumerabili suoi effetti essa fù confusa
colla
luna, e con questo nome similmente chiamata, benc
di que’ secoli di tenebre, e di follie ? Essi non potendo conciliare
colla
veggenza de’lori Numi si incompatibili eventi, di
ma miro altresi la sua mente irradiata da celeste senno, e prudenza,
colla
caparra sicura d’essere un giorno annoverato fra
stigio, e terzo Giove veniva comunemente riguardato ; ed a lui insiem
colla
moglie in segno di onore sacrificavansi nere vacc
oso de’suoi dritti ne prendeva la più cruda vendetta. I frutti di sua
collera
sperimentò e un Penteo Re di Tebe, che per aver i
l suo favor tutto è sventura, Chè il mondo regge con maniere accorte.
Colla
materna man sparge ogni bene, Di ciò, che vive el
nemente Galli, e Coribanti in festevole gara, e mentre alcuni di essi
colla
statua sulle spalle correvano quasi frenetici per
di esso sì gelosa, che ravvisandolo con soverchia parzialità trattar
colla
figlia di Cocito per nome Menta ingelosita cangiò
o io le stolte loro tracce pingerò nella più aggiustata divisa insiem
colle
principali virtù anche i vizii, conchiudendo ques
lle principali virtù anche i vizii, conchiudendo questa seconda parte
colle
descrizioni delle quattro stagioni dell’anno anoh
on deprava, ma edifica, e preghiamo Dio ad infonderci un tale spirito
colle
voci dì Davidde Ps. 118. Ne auferas de ore meo ve
uol rispetta, E al mesto prigionier discioglie i nodi. Regge un timon
colla
sua destra mano, L’altra sparge oro in questa par
mmota ognor si stà, Nè per stanchezza mai raffrena il piè, Serto rëal
colla
sinistra dà, E talor d’un pastor ne forma un Rè.
mihi quotidie : Ubi est Deus tenas. Psal. 41. Capitolo XVIII.
Collera
Sonetto C on mezza veste orribile, e fe
tti a un sì fatal modello, Se vuoi saper che asconde un tale arcano :
Collera
è questa di ciascun flagello. Annotazioni
zioni E chi non direbbe sufficienti ad indicare il gran malo della
collera
i surriferiti caratteri di vesta lacera, di color
animam preghiamo sempre Dio a tenerci lontani da si abominevole vizio
colle
parole di Salomone : Vanitatem, et verbum mendaci
Tremenda donna di fatal colore Con chioma agguernita di più serpenti,
Colla
bocca spumante, e guai ardenti, Stragge, e rüine
pitolo XXX. ed ultimo. Inverno. Sonetto T remante vecchio
colla
neve al crine, Con l’ammanto nevoso, e’l bianco m
umi. Senz’asta, senza brando, e senza scudo Seppe sempre trionfar sol
colla
voce ; Anzi esponendo all’armi il petto ignudo Vi
dal lor padre l’esempio appresero tanti ben nati figli di magnificar
colla
poesia le lodi dell’ eterno Fattore ? Quindi un M
debbono però maneggiarsi con arte assai fina, acciò mentre dilettano
colla
loro varietà, in grazia di cui sono stati introdo
loro varietà, in grazia di cui sono stati introdotti, non ristucchino
colla
lunghezza, e specialmente coll’ esser prodotti si
gnor di tua virtù si fida. Venga inoltre il più eloquente Purista, e
colla
stessa felicità racchiuda benchè in un grande pro
avvinge il secondo col terzo rimanendo il primo libero, ed il quarto
colla
stessa legge spiegata, quale per altro non è indi
che per lo scrivere. Dicesi sdrucciolo, perchè le ultime due sillabe
colla
loro rapidità somigliano ad un corpo, che rotola,
ri intrecciasi E il susurrar degli alberi Ricerca in mezzo i ruderi
Colle
lor fronde tremole L’ossa del caro Uranio. Fan
tier strettissimo E sparger sangue a fiumi Il fier nemico aspetta
Colla
città di Grecia Sicuro della gloria Gli altari,
cruda, e acerba Una vacca quà nuotante Non mi resta neppur l’erba
Colla
bocca tutta aperta, Senza gregge, e senza tetto
per non dilungarmi a darne due norme distinte l’uno, e l’altro ritmo
colle
richieste inflessioni in un solo esempio a contem
a disporre al secondo verso il cambiamento del pensiere per trovarsi
colla
rima adattata alla stanza seguente Eccone la norm
za seguente Eccone la norma. Zeleuco, che salva un occhio al figlio
colla
perdita del suo. Promulga il re Zeleuco il gran
stesso, che volle il primo azzardarsi a cantare in tal metro si aiutò
colle
prose, e spesse volte lasciava la terza rima sdru
tto in rovina. Deh ! Ricredansi omai questi sciocchi, se non vogliono
colla
moneta dei pubblici scarcasmi pagar meritamente i
si ardua impresa. La celebre raccolta del carmelitano Teobaldo Ceva,
colle
note critiche del Muratori, non che la dissertazi
n dunque vuole, che la prima quartina contenghi l’esordio, la seconda
colla
prima terzina, abbracci il corpo della narrativa,
arca, ed il Casa due son principalmente le ammesse, o rispondere cioè
colle
stesse consonanze, ma non colle stesse parole, o
almente le ammesse, o rispondere cioè colle stesse consonanze, ma non
colle
stesse parole, o rispondere del tutto colle stess
stesse consonanze, ma non colle stesse parole, o rispondere del tutto
colle
stesse voci adoperate nella proposta. Della quale
del mio lungo errore. III. Finalmente intorno al Sonetto da tessersi
colle
rime prescritte non stimo necessario apporre altr
arlano di essi alcuni Grammatici in modo di annoiare la noia istessa,
colla
mira soltanto, a mio credere, di caricar la memor
e, mai però col monosillabo, eccetto soltanto qualora sia incorporato
colla
parola precedente, come in questo di Virg. Ec. 2.
i quali era composto improntò il suo nome, nel decadimento del rigore
colla
sostituzione de’ dattili, e de’ Spondei in lor ve
e forte. Eolo rispose : a me sì, a me si aspetta Punir le offese tue
colla
lor morte, I venti, il mar faran la tua vendetta.
che rappresentano Plutone la più luminosa a mio credere è quella, che
colla
divina sua penna delineò nella sua Gerusalemme il
senno, e prudenza la prima fù ad insegnare il modo di munire le città
colle
torri contro gl’insulti nemici ; onde i sudditi p
versi l’esordio, nel mezzo la narrativa, e nell’ultimo la conclusione
colla
sua sentenza. (1). Potrà sembrare a qualcuno, ch
quindi, dopo essere andato lungo tempo quà e là errando, si trasferì
colla
moglie nell’ Illiria. Là gli venne in pensiero, c
o proposto(a). Compita l’impresa, l’Eroe nuovamente s’alzò per l’aria
colla
spoglia del suo trionfo. Scorse a volo molte terr
in onore di Polidette, anch’ egli vi concorse, e molto vi si segnalò
colla
sua destrezza nel giuoco del Disco. A’ medesimi g
avvennero, i quali presagirono la gloria, ch’egli era per acquistarsi
colle
sue esimie azioni (c). Giunone poi insistette nel
paventire, trasse quegli uccelli dal bosco, ove solevano ritirarsi, e
colle
frecce li uccise(a). Mnasea appresso lo Scoliaste
aveano divorato Abdero. N’ebbe gran dolore, e accoppò quegli animali
colla
clava, per cui acquistò il nome d’ Ippottono Alzò
i quali avevano due soli piedi di altezza, ed erano sempre in guerra
colle
gru, le quali spesso li rapivano(d). Antonino Lib
Peloponneso, faceva morire i passeggieri, schiacciando la loro testa
colla
sua. Ercole nella stessa guisa lo privò di vita(e
a rocca, che chiudeva l’ingresso dell’antro, s’avventò contro Caco, e
colla
clava lo uccise(b). Altri pretendono, che sia sta
persuasi, ch’egli avesse sottomessi i popoli più coll’ eloquenza, che
colle
armi : e come tale lo onoravano sotto il nome d’O
o sotto il nome d’Ogmio. Fu poeta e musico ; e quindi rappresentavasi
colla
lira in una mano, mentre coll’altra stava appoggi
va. In un basso rilievo parimenti, trovato sulla Via Appia, compariva
colla
lira a’piedi (a). Presso i Romani M. Fulvio Nobil
Fato si riserbavano all’esterminio de’ Trojani. Cuoprì poi la catasta
colla
pelle del Leone Nemeo, vi si adagiò sopra, cemand
tempj e altari (b). Gli Ateniesi lo onorarono coll’ Enisterie, ossia
colle
Feste del vino. Esse si solennizzavano da’ giovan
d onore d’Ercole certe Feste, dette Ergazie, perchè avevano relazione
colle
di lui azioni, dette in greco erga (d). Gli s’ins
sopravanzava ; se più corti, ve li riduceva alla misura del medesimo
colle
più crudeli stirature. Teseo lo fece morire del m
una congiura contro Egeo. La rea trama fu scoperta, e tosto dissipata
colla
morte dello stesso Pallante, e de’figli di lui, i
igliò di rititarsi piuttosto all’altare di Giove Erceo, ove anch’ella
colle
sue figliuole era ricorsa per sottrarsi al furore
le lagrime loro poterono smuoverlo da di là. Venne finalmente Achille
colla
picca alla mano. Ettore, appenachè lo vide, sorpr
ltre eroiche imprese fu in sogno avvertito da Ettore, che si salvasse
colla
fuga. Tuttavia la notte, in cui Troja fu presa da
cella, lo trattò a lauto banchetto, e con generose offerte, e perfino
colle
più dolenti lagrime tentò di trattenerlo appresso
si, che questi due a vista di Agamenonne tremarono di spavento, e che
colle
preghiere, colle lagrime, e colle offerte tentaro
e a vista di Agamenonne tremarono di spavento, e che colle preghiere,
colle
lagrime, e colle offerte tentarono di salvare la
enonne tremarono di spavento, e che colle preghiere, colle lagrime, e
colle
offerte tentarono di salvare la propria vita ; ma
ne. Ifigenia finse, che i due stranieri, carichi di delitti, avessero
colla
loro presenza contaminato il tempio e il simulacr
emonia non doveva assistere alcuno. Con tale ritrovato Ifigenia fuggì
colla
statua(5), e condusse seco anche Oreste e Pilade.
che ogni suo colpo riusciva vano contro di quello, scese dal carro, e
colla
spada investì il nemico, che con intrepida fronte
eguì ; e raggiuntolo, gli premette le viscere parte coll’elmo e parte
colle
ginocchia. A tale strazio sopravvivendo ancor que
uzione, e lo esortavano a cercare piuttosto ogni mezzo per placare la
collera
d’Achille. Agamennone finalmente v’acconsentì, e
ivorò. All’apparire del nuovo giorno ne mangiò altrettanti, indi uscì
colla
greggia al pascolo, e vi lasciò gli altri chiusi
ta, che Circe aveagli tosto offerto. Colei altresì stava per toccarlo
colla
sua verga ; ma egli, imbrandita la spada, la riem
ito l’insulto, sofferto da coloro. Giove non tardò a dar segni di sua
collera
: le pelli di quegli animali si misero a camminar
orabile, a cui il Greco era ridotto. Ella gli somministrò una fascia,
colla
quale l’infelice si sostenne sulle onde. Nuotò eg
oo, si portò ivi a lavare alcuni panni. Il Greco al rumore, che colei
colle
sue serve faceva, si destò, e presentatosi alla m
trattò a magnifico banchetto, in cui Demodoco tratteneva i convitati
colla
soavità del canto, il quale avea ottenuto in dono
esperimento gli effetti fatali della presunzione. Gli Dei lo punnodo
colla
pazzia, e dopo d’averlo fatto servire di trastull
n giudizio, e le ottenne a confronto di lui. Ajace si accese di tanta
collera
, che divenne furioso. Si avventò contro una gregg
icinavano alla pubertà, e seguili da numerosa cavalleria, si recavano
colle
statue di Castore e Polluce dal Campidoglio alla
masti vittime della crudeltà della Sfiuge. Edipo finalmente lo spiegò
colle
tre diverse età dell’uomo, giacchè questi, quando
e età dell’uomo, giacchè questi, quando è bambino, cammina co piedi e
colle
mani ; quando diviene giovane, va co soli piedi ;
discacciarnelo, e lo avrebbono per questo motivo ucciso, se Antigona
colle
preghiese non li avesse impietositi. Allora Edipo
mo aveva ucciso il famoso Dragone, a lui sacro. Meneceo pertanto uscì
colla
spada alla mano, e se la immerse nel seno a vista
evenne l’esecuzione dell’anzidetto barbaro comando ; e strangolandosi
colle
proprie mani, finì di vivere nella sua più brilla
za ha nella sinistra una face. Davansi a questa Dea anche due faccie,
colle
quali dimostravasi, che le azioni di lei sono dir
perchè essa rogna principalmente in questa età. E’in abito succinto,
colle
braccia ignude, e colle ali a’piedi : le quali co
ipalmente in questa età. E’in abito succinto, colle braccia ignude, e
colle
ali a’piedi : le quali cose tutte sono indizio de
i un tempio e di un oracolo, ch’ella aveva sui monte Parnasso insieme
colla
Dea Tellure, e che poi cedette ad Apollo. Temi av
si eguale con tutti. Ella si dipinge altresì di terribile guardatura,
colla
bilancia nella destra, e con una spada nella sini
a tale distinzione di nomi una contesa, ch’ebbe la predetta Virginia
colle
Dime Romane. Colei avea sposato L. Volumnio, uomo
ella sposata ad un uomo, il quale cra stato già due volte Console, e
colle
sue illustri azioni aveasi acquistata tanta glori
opolo a concorrervi ; e le esortò, ond’elleno tanto si distinguessero
colle
virtù dalle Dame, quanto quoste pretendevano di e
za, perchè il benefizio più d’ogni altra cosa piace ed alletta. Tiene
colla
destra le tre Grazie, le quali hanno le mani intr
ornano ad utile di chi primo li fece. La Beneficenza comparisce anche
colle
ali, le quali ammaestrano, che chi vuole esercita
. Ha la medesima il compasso in mano, perchè essa dev’essere misurata
colle
proprie facoltà, e col merito della persona, vers
, per esprimere, ch’ella estingue le guerre, le ire, e le inimicizie.
Colla
sinistra tiene lègati insieme un leone e una peco
i occhi altrui i sentimenti dell’animo, quali essi internamente sono.
Colla
destra tiene una candida colomba, e colla sinistr
ali essi internamente sono. Colla destra tiene una candida colomba, e
colla
sinistra porge in atto grazioso un cuore. La cand
durante la vita(a). Fede. La Fede è la corrispondenza de’ fatti
colle
parole è convenzioni già espresse, o sottintese.
chissimo, per dinotare la sincerità di questa virtù(a). La Fede tiene
colla
destra una chiave, simbolo della secretezza, la q
di millantare la propria eccellenza, e di sovrastare agli altri. Ella
colla
destra mostra un pavone, il quale di natura sua s
parisce cinto la fronte di reale corona, e con ali alle tempia. Versa
colla
destra da un Cornucopio molte cose preziose sopra
la destra da un Cornucopio molte cose preziose sopra rozze casette, e
colla
destra maneggia un grave maltello per atterrare m
gia del Vanaglorioso presto langue e si annienta. La Vanagloria tiene
colla
destra una tromba, perchè chi è dominato da siffa
a formarsi gli utili favi. Esso quindi qualifica il Vanaglorioso, che
colle
sue parole di vanto fa molto strepito, ma del res
rra un Aspide, che con un orecchio preme il terreno, e chiude l’altto
colla
coda. Il surarsi, che fa l’animale in tale guisa
’Asino, e le si pone un Pavone nella destra. Questo Vizio sta inoltre
colla
mano alta, mostrando il dito indice : lo che dich
tinto di pallore, con drecchie di lepre, con veste di pella di Lupo,
colle
braccia è co piedi ignudi. Sta in mezzo di densa
: Essa tiene la destra chiusa ; ed ha poi il sinistro braccio esteso
colla
mano aperta. Ciò indica, che questo vizio toglie
di paglia accèsa. L’essere artifiziosamente vestita dimostra, ch’Ella
colla
sua arte s’industria di persuadere ciò, che non è
vellare dà diverso aspetto alle cose onde accade bene spesso, ch’egli
colla
varietà de’suoi discorsi scuopra se stesso La Bug
iti. Loquacità. La Loquacità è il soverchio parlare. Sta questa
colla
bocca aperta, perchè ella sempre parla. La di lei
esso logora, come la ruggine, la buona fama altrui. Stringe un’ arma
colla
destra, perchè il Detrattore può dirsi in certa g
dover operare il bene. Vedesi mal vestita, posta anch’ essa a sedere,
colla
guancia appoggiata sulla sinistra, e col gomito d
perturbazione d’animo, per cui fuori di misura si teme d’altrui. Sta
colla
faccia rivolta verso la terra, e colle mani sospe
i misura si teme d’altrui. Sta colla faccia rivolta verso la terra, e
colle
mani sospese in àtto di temere. Ciò indica il pro
le insidie, che da molti Giuocatori si tramano alle sostanze altrui.
Colla
destra tiene alquante carte da giuoco, nelle qual
maturità, e divengono una delle principali sorgenti dell’ Abbondanza.
Colla
destra volge verso terra il Cornucopio, pieno di
a destra volge verso terra il Cornucopio, pieno di frutta e fiori ; e
colla
sinistra stringe un fascetto di spighe di più sor
la e questo fanno intendere, che la Nobilta s’acquista principalmente
colle
armi o colle scienze. Libertà. La Libertà è
anno intendere, che la Nobilta s’acquista principalmente colle armi o
colle
scienze. Libertà. La Libertà è il poter ope
delle case e de’ tempj nel tempo delle loro pubbliche Feste. Stringe
colla
destra una tazza di vino, perchè questo ha la vir
la Porta Capena un tempio alla Fortuna per onorare Veturia, la quale
colle
sue lagrime fece, che il di lei figlio, Coriolano
Dubbioso. Il bastone e la face significano l’esperienza e la ragione,
colle
quali dee consultare chitrovasi in dubbio. Tim
e co’ piedi alati. La pallidezza è l’offetto di questo male ; i piedi
colle
ali significano la fuga, cui bene spesso si danno
della di lui mensa. Eglino, armati di frecce, e coll’ajuto delle ali,
colle
quali erano nati, le spinsero sino alle due Isole
e della Grecia. Prima di lui le statue erano cogli occhi socchiusi, e
colle
mani pendenti e attaccate a’ fianchi. Dedalo fu i
atogli un dardo nel collo, le mandò a traccanare quel vino, mescolato
colle
acque deflo Stige. Il nerboruto Petreo faceva con
a la custodia d’uno de’suoi temoj(a). Altri poi soggiungono, che Enea
colle
sue mani la uccise, avendo così patteggiato co’Gr
i, e la di lui madre presse a piangere il perduto figluiolo, formando
colle
sue lagrime quella rugiada, che sul crepuscolo ma
a guisa, formando due partiti fra loro opposti, guerreggiarono msieme
colle
unghie, co’ rostri, e col dibattimento delle ali,
rinascenti uccelli Mennonidi a far battaglia, e a rinovarne l’esequie
colla
loro morte. A Mennone altresì fu inalzata una gra
braccio delle compagne, chiamate in ajuto, do acciuffò, lo strinse, e
colle
dita gli svelse gli occhi di fronte, e uccine i d
ccola fiamma, la quale nè gli recò alcun danno, nè si potè estinguere
colle
mani : donde si presagì il di lui futuro Imperio.
nte a prendere le armi in difesa della sua città, molto però le giovò
colla
saggiezza de’suoi consigli. (8). Tra coloro, che
e di Clori, in età di novant’anni intervenne all’assedio di Troja ; e
colla
prudenza e sagacità de’consigli riuscì sì utile a
hille abbiano pianto la morte di Patioclo, che sieno rimasti immobili
colla
testa pendente verso terra, e che non abbiano vol
di dissuadere Teuti dalla sua risoluzione. Questi, trasportato dalla
collera
, ferì col dardo la Dea in una coscia, ed eseguì c
iò che gli veniva in bocca. Era inoltre guercio, zoppo da un piede, e
colle
spalle curve, che gli si rovesciavano sul petto.
izio, un serpente sall sopra un platano ; e vi divorò otto uccelletti
colla
loro madre. Nella sorpresa universale Calcante pr
ove visse di rapine. Ella correva con somma rapidità, nè fu presa che
colle
reti(a). Ritornando a Neottolemo, dicesi, che Men
cadde a terra. Achille subito si avventò contro di lui, e sì lo ferì
colla
lan cia, che lo obbligò a ritirarsi colle sue tru
contro di lui, e sì lo ferì colla lan cia, che lo obbligò a ritirarsi
colle
sue truppe(b). (f). Joh. Jacoh. Hofman. Lex. Un
la Grecia, e ad attrarre nella dissolutezza un gran numero di giovani
colle
mogli de’principali Capi dell’armata Greca, spera
re de’ Ciclopi. Colui dovette rimanersene colà, finchè Enea, passando
colla
sua flotta per quell’ Isola, lo raccolse nel suo
lia, e detta Peloro, cinta da scoscesi scogli. Da di là traevano a se
colla
soavità del loro canto i passeggieri, i quali poi
Polluce, era comune a tutti i discendenti d’ Inaco, divenuti celebri
colle
loro belle azioni(a). (g). Declaustre Diction.
ide morire tutti due i suoi figliuoli, anch’ella si trafisse il petto
colla
spada stessa, la quale stava immersa nel corpo di
o per padre Milanione, re d’Arcadia(e). Era di bell’aspetto, nè tanto
colle
sue grazione maniere, quanto colla sua saggia con
(e). Era di bell’aspetto, nè tanto colle sue grazione maniere, quanto
colla
sua saggia condotta sapeva cattivarsi l’animo di
mo aveva ucciso il famoso Dragone, a lui sacro. Meneceo pertanto uscì
colla
spada alla mano, e se la immerse nel seno a vista
i quelle o si mostrino corrette riguardo alle licenziose espressioni,
colle
quali sino a’ giorni nostri vennero esposte, o si
on facevano uso nè di sale, nè di vino ; vestivano di lino ; andavano
colla
testa rasa ; e si cuoprivano i piedi con sole sco
i studio per trarlo in lungo ; ma non potendo più differirlo, si recò
colla
figlia all’altare d’ Iside, e la pregò di soccors
cro e inviolabile deposito, si conservavano i testamenti ; era punito
colla
morte chi le insultava ; se a caso incotravano un
de Pane, il quale aveala trovata nell’ Arcadia, spedì le Parche, che
colle
preghiere la placarono(d). Troppo lungo sarebbe i
ane voleva palesare a Ceiere quanto le era avvenuto, nè potendo farlo
colla
voce, supplì col far comparire’ una fascia, cadut
le donne scacciavano dal tempio gli uomini e i cani, vi si chiudevano
colle
cagne. Il dì seguente rimiamavano gli uomini, e s
o era il solo mezzo di placare la Dea, che affliggeva tutta la Grecia
colla
fame. Cerere pute da tali Feste fu denominata Pro
coronata di spighe, e con fiaccola accesa in mano. Altri la dipingono
colla
falce, o col cornucopio, ossia col corno dell’abb
ni(d). Tali solennità si cominciavano con una processione, anounziata
colle
trombe. Vi concorrevano molti corri, ornati di gh
sima parecchi vasi di bronzo. La statua, scossa dal vento, percuoteva
colla
sferza que’ vasi, disposti in sì piccola distanza
i per loquaci e fatidici (a). Questo Oracolo finalmente si consultava
colle
Sorti(14). Vuolsi da alcuni, che Giove sia stato
utte le azioni de’ mortali (d). A’ di lui piedi vi sta pure un’Aquila
colle
ale spiegate. Questo uccello porta anche tra’ pie
ama, figlia di Titano e della Terra, in qualità di sua ambasciatrice,
colle
ale sparse d’occhi, e colla tromba alla bocca (g)
a Terra, in qualità di sua ambasciatrice, colle ale sparse d’occhi, e
colla
tromba alla bocca (g) (38). Giove finalmente fu r
i. Alcuni ubbriachi comparivano vestiti di pelli d’irco o di tigre, e
colla
testa entre le corna di un giovane cervo (h). Un
ell’ Attica al tempo delle vendemmie sacrificavano a Bacco un irco, e
colla
pelle di questo formavano un vaso, detto otre, or
occhieri della Lidia ; Penteo, figlio di Echione e di Agave ; Alcitoe
colle
altre sorelle, dette Minieidi da Minia, loro padr
egli commise una nefanda scelleraggine. Lo stesso Nume desolò inoltre
colla
peste la di lui città. L’Oracolo, consultato sopr
rifugiò appresso Ia Dea. Questa, veggendolo tutto tremante, lo cuoprì
colla
sua veste. Il Nume riprese allora le sue premiere
si alla di lei casa, situata lungo le rive di un fiume, e la sommerse
colla
stessa Ninfa. Questa inoltre, cangiata in Testugg
o rapimento non potevano più partorire. Un augure sacrificò un becco.
Colla
pelle di questa vittima furono sferzate quelle do
ndo dalla minore. Tutte usavano la stessa veste, co’ capelli sparsi e
colle
tonache sino alle ginocchia. Quella, che vinceva,
evano contro Pirro e i Tarrentini. Ricorsero supplichevoli a Giunone,
colla
quale rispose loro, che se avessero combattusto c
dei sacrifizj (b). Si denominò Conservatrice, perchè di cinque cerve
colle
corna d’oro, alle quali Diana dava la caccia nell
n inno alla Dea. I De cemviri le accompagnarono, coronati d’alloro, e
colla
veste ricamata di porpora. Questa processione, do
con diadema di rose e di gigli (f). Talvolta in figura di giovinetta
colle
ali spiegate e di varj colori sta a’ di lei piedi
la città di Enna, Proserpina, figlia di Giove e di Cerere, gareggiava
colle
compagne(21) in cogliere flori(22). La vide Pluto
ano tra loro i Poeti. L’argomento ordinario era un inno, accompagnato
colla
cetra, in cui si cantava il combattimento del Num
icavano un bue e due capre bianche ad Apollo, e a Latona una giovenca
colle
corna dorate(a). Macrobio dice, che quando si cel
to, simile al nostro flauto(42). Osò di provocare Apollo a confronto,
colla
condizione, che il vincitore potesse trattare a p
sul Citerone, ove i figliuoli dell’ orgogliosa madre si trovavano, e
colle
loro frecce li misero tutti a morte. Lo stesso fi
valoroso Corebo, Eroe d’Argolide, lo uccise. Non per questo cessò la
collera
del Nume, e colla peste desolò la città d’Argo. C
oe d’Argolide, lo uccise. Non per questo cessò la collera del Nume, e
colla
peste desolò la città d’Argo. Corebo consultò l’O
vea una sorgente d’acqua, in cui Diana era venuta a ricrearsi insieme
colle
vergini, sue seguaci. Si avvicinò in quel momento
mente ella trovava diletto (f). Come tale la onoravano anche i Focesi
colle
Feste Elafebolie, le quali consistevano nel sacri
dell’ Attica (a). Ivi eravi un tempio di Diana, fabbricato da Oreste,
colla
statua della Dea. Ogni anno vi si celebrava la me
ta da’ Calidonj Lafria, da che credettero che si fosse calmata la sua
collera
contro Eneo, di cui parleremo. Que’ popoli la cus
a chiedeva patrocinio e favore agli amici, talora per lettera sfogava
colla
giovine le sue tenerezze, e talora drizzava i suo
ratello Enopio, che là vi regnava (15). Questa pietà si voleva punita
colla
morte. Ipsipile fuggì da Lenno, e presa da’corsar
imboli, espressi da Aracne nel suo arazzo ; nè potendo più frenare la
collera
, si avventò contro Aracne, e la percosse colla sp
tendo più frenare la collera, si avventò contro Aracne, e la percosse
colla
spola nel capo. Non meno la rabbia, che il rossor
gide al petto, e coll’asta alla mano. Omero ce la dà a divedere anche
colle
ali alle calcagna(e). Marte. MArte secondo
ene. Fu detto Quirite a cagione della lancia, detta da’ Sabini cures,
colla
quale veniva sempre rappresentato(d) (1). August
o acquistò il nome di Bifronte(d) e di Biforme(e) o dalle due faccie,
colle
quali era impresso nelle monete ; o perchè avea l
a principio consistevano in semplici offerte di erbe e piante, svelte
colle
radici, colle foglie, e colle frutta, le quali ve
nsistevano in semplici offerte di erbe e piante, svelte colle radici,
colle
foglie, e colle frutta, le quali venivano consuma
mplici offerte di erbe e piante, svelte colle radici, colle foglie, e
colle
frutta, le quali venivano consumate dal fuoco(d).
a tutta consumare dal fuoco, allora se ne recideva la testa, e questa
colla
pelle veniva appesa alle colonne del tempio. Si e
Oracolo era una bilingue e oscura risposta, come credevasi, de’ Numi,
colla
quale eglino indicavano quelle arcane e future co
altrove. Quì soltanto aggiungiamo, che non è da confondersi l’Oracolo
colla
Teomanzia.Questa era un vaticinio, che i Numi dav
i Polli non imbeccavano frettolosi l’offerto cibo, se lo disperdevano
colle
ali, se fuggivano, tutto ciò serviva d’infausto a
le fumanti viscere all’Aruspice, onde vi facesse le sue osservazioni.
Colla
più accurata attenzione si esaminava, se le visce
l. 1. (18). Il Sommo Pontefice P. Licinio condanuò ad essere battuta
colla
sferza una Vestale, che avea lasciato spegnersi i
evare questo Mostro, e poi lo lasciò ne’ dintorni di quella città sul
colle
Ficeo. Esso avea la voce d’uomo, le ali d’uccello
siasi usata appresso i Romani (f). Tale sacerdozio non terminava che
colla
vita (g). Eccone l’origine : Acca Laurenzia, mogl
. A questa spezie di Divinazione si può ridurre anche quella eseguita
colle
verghe, e detta Rabdomanzia. Certe verghette, seg
retazione. Eravi finalmente la Belomanzia, ossia il modo d’indovinare
colle
frecce : queste o si estraevano a sorte dalla far
sse sorpreso e agitato dalle Furie(e). Qualche volta era punito anche
colla
morte(f). Anche i Romani ebbero sempre un grande
o lo invocavano co’sacrifizj, onde sterminasse quegl’insetti, i quali
colla
loro moltitudine solevano produrre una grave pest
avendo continuato il loro corso, e meritato il premio, se ne andarono
colla
corona e colla palma al Campidoglio. In memoria d
to il loro corso, e meritato il premio, se ne andarono colla corona e
colla
palma al Campidoglio. In memoria del qual fatto l
i lampi terribili, lo strepito spaventoso, le striscie di fiamma, la
collera
di Giove, e il terrore de’mortali (a). Il fulmine
rono in Ercole, che dormiva sotto un albero, e tentarono di assalirlo
colle
stesse di lui armi. L’Eroe, essendosi in quello s
attaccatili alla sua massa, dietro alle spalle li portò per la strada
colla
testa rivolta all’ingiù. Coloro osservarono allor
rano oscurissimi (a). I Sacerdoti e gl’Iniziati in quelli si punivano
colla
morte, se non osservavano il silenzio. Quando tra
na (h). Essa era d’oro o d’argento, e veniva portata sopra una picca,
colle
ali spiegate, e col fulmine tragli artigli. Sotto
iuole da Plejone, nata da Oceano e da Teti. Anch’elleno, perseguitate
colla
loro madre da Orione per cinque anni nella Beozia
no Satiri(h). Questi nella parte superiore aveano la figura di uomini
colle
corna di capra in cesta, e nell’inferiore quella
andarsi il capo di quegli animali, o cingersene il seno, o stringerli
colle
mani. Alle mistiche Ceste esteriormente si appone
trato del formento a’ Trojani, che il predetto Nume voleva affliggere
colla
fame (c). (a). Ovid. Metam. l. 1. (b). Calep.
immobile a cotal vista, ma finalmente sciolse il freno al furore ; e
colla
spada inseguì le barbare infanticide. Vano però g
oterono trattenere le risa (n). Comparve Pane alla luce col naso (a),
colla
barba, con due corna d’irco alla testa, e co’ pie
smanioso e frenetico. Questo rustico Nume tenne dietro a Siringa dal
colle
Liceo sino alle rive del predetto fiume. A quel v
astori immolavano delle capre a Pane ; facevano un convito ; ecoperti
colle
pelle delle victime sacrificate, andavano quà e l
rb. signif. (d). Id. Ibid. (18). Molte altre erano le ceremonie,
colle
quali si celebrava appresso gli antichi Greci e R
. Tre lingue pure gli vengono date(f). La coda del medesimo terminava
colla
testa di serpente. Egli stava legato con catena p
il discernimento (a). Si rappresentano con orrida faccia e rabbiosa,
colla
schiuma alla bocca, cogli occhi scintillanti, con
to a tale oggetto tiene la conocchia, Lachesi gira il fuso, ed Atropo
colla
forbice taglia il filo(n). L’opinione co nune è,
tenessero alla prima spezie, e quali all’ altra, esse si denominavano
colla
voce generale di Mani(g). A proposito degli Spett
fontana a piedi ignudi e in silenzio, facendo solo un poco di urepito
colle
dita. Dopochè si era lavato in quelle acque, rito
mile tosto ne rinasceva. L’anzidetto Barcajuolo per un anno fu punito
colla
carcere, perchè trasportò nell’ Inferno Ercole, c
nte restò invaghito di se medesimo, che morì di dolore(d). Finalmente
colle
due anzidette Favole ha qualche somiglianza quell
iglianza quella di Acco. Costei, Greca di nazione, parlava e trattava
colla
sua immagine nello specchio, come se si fosse tro
i corpi d’uomini o d’animali(f). Non è da confondersi la Metempsicosi
colla
Palingenesia, ossia rigenerazione. La prima suppo
oleva più ritornarsene nell’altro ; che Mercurio dovette ricondurvelo
colla
forza a Plutone ; e che questi lo condannò al mer
te la di lui figliuola, Coconide, madre d’Esculapio. Il Nume lo colpì
colle
sue frecce, e lo condanno nel Tartaro ad essere c
di Proserpina fu Ercina, figlia di Trofonio. Costei, mentre scherzava
colla
figlia di Cerere nel bosco sacro a Trofonio, si l
si eresse un tempio, in cui eravi la statua d’Ercina, la quale teneva
colle
mani un’oca (a). Dalla predetta giovine anche Cer
. Apollod. l. 3. (h). Joh. Jacob. Hofman. Lex. Univ. (7). Admeto
colle
sue lagrime, versate dal grande amore per Alceste
tasi in Colofone, città consecrata a quel Nume, ne riportò tanta fama
colle
sue predizioni, che non solo l’Asia, ma tutta la
ostui non possedeva che poche campagne ; ma si contentava di ciò, che
colla
propria industria ne ritraeva(e). (13). Tra’varj
ontanare, quando comparve la Sacerdotessa cogli anzidetti ornamenti e
colla
cesta, in cui aveva raccolto lui bambino. Creusa
eva il periglio, a cui esponevasi l’incauto figlio. Ma non potendo nè
colle
ragioni dissuadernelo, nè colle preghiere, fu con
i l’incauto figlio. Ma non potendo nè colle ragioni dissuadernelo, nè
colle
preghiere, fu con estremo suo rammarico dall’irre
de di quel fiume le di lui sorelle, Faetusa e Lampezia, per piangerne
colla
madre il tristo fine. Il pianto loro fu sì dirott
a, che contiene l’elogio degli Eroi. Rappresentasi coronata d’alloro,
colla
tromba in una mano, e con un libro d’ Istoria nel
i rose le circonda la fronte, stringe una lira nella destra, e tratta
colla
sinistra un archetto. Anche appresso di lei vedes
lo Pegaso, che soleva quà ç là trasportarle(h). Questo cavallo nacque
colle
ali ; e vuolsi da alcuni, che sia stato prodotto
l’altra Jampeo(a). Dicesi che Pireneo, re della Focide, incontratosi
colle
Muse, le quali facevano ritorno al Parnasso, le i
temendo, che i suoi soldati ne ttaessero cattivo presagio, lo tagliò
colla
spada. Si credette allora avverato il vaticinio :
creato loro re. Egli poi ebbe la temerità di far prova del suo canto
colle
Muse ; ed essendone rimasto superato, le Dee lo p
cisero Lico, attaccarono Dirce alla coda d’un toro indomito, il quale
colla
varietà del suo corso la fece morire di mille mor
udito da lui il perverso attentato di que’ marinai, volle, ch’ eglino
colla
morte ne pagassero il fio(a). Gli Dei poi colloca
Diana fuvi anche Polime figlia di Filante. Mercurio la vide a danzare
colle
altre Ninfe, ne divenne amante, e la rendette mad
are la misera giovine. Costei però fu sì agile di piedi, che si salvò
colla
fuga, e ritornò alla paterna casa. Quivi pattorì
perchè eglino erano discendenti da lui, ottenne, che fossero cangiati
colla
madre in uccelli. Polifonte divenne un uccello, c
o città al tempo di Solone, ed egli molto giovò ad essi co’consigli e
colle
predizioni. Dicesi, che sia morto in età di dugen
opra un letto a varj colori, detto feretro, nell’ingresso della casa,
colla
faccia rivolta verso la porta. Oltre le amare lag
i. Le donne però non vollero mai ubbidire a tale proibizione, e anche
colle
unghie si deturpavano il volto. Innoltre si udiva
he il Nume li custodisse, e rendesse fruttiferi. Priapo rappresentasi
colle
corna d’irco, colle orecchie di capra, e con una
isse, e rendesse fruttiferi. Priapo rappresentasi colle corna d’irco,
colle
orecchie di capra, e con una corona di foglie di
ltre ceremonie, con cui Priapo veniva adorato, orano simili a quelle,
colle
quali Atene venerava il sozzo Dio, Conisalo : anz
la immerse in profondo sonno. Non si sarebbe più destata ; se Cupido
colla
punta d’una freccia non ne l’avesse risvegliata.
lle sue figlie, chiamate Nereidi, le quali lo divertivano col canto e
colle
danze(c). Notisi per ultimo, che Nereo secondo al
c), o di Forco ; e vedendosene disprezzato, ricorse a Circe, ond’ella
colla
sua incantatrice arte gliene ottenesse pari corri
mente sensibile a questa ripulsa, si propose di sfogare il suo sdegno
colla
misera Scilla, e co’veleni infettò le acque, nell
dicare la sua morte col combattere più fortemente contro Epopeo. Lico
colla
forza tolse Antiopa ad Epopeo, e ricondottala a c
dicono, che Melicerta, figlio del Tebano Atamante, e d’Ino, fuggendo
colla
madre da’ furori del padre, si precipitò nel mare
rritorj d’Etolia. Meleagro, figliuolo dell’anzidetto Eneo e di Altea,
colla
più scelta gioventù si accinse a far argine a tan
e trovavasi un tempio, eretto a questa Dea (h). Bellona rappresentasi
colle
chiome sparse, e con una sferza in mano per eccit
o si raccoglieva sempre di notte, onde nè l’accusatore, nè l’accusato
colla
presenza loro potessero produrre alcuna alterazio
sposarla e di condurla seco ad esser regina in Grecia, se lo aiutava
colle
arti sue ad impadronirsi del vello d’oro. Le diff
impadronitosi dell’ambito tesoro, partì subito cogli eroi compagni e
colla
sua fidanzata per imbarcarsi nuovamente sulla nav
parricide. Giasone dopo essere stato qualche anno in perfetto accordo
colla
moglie ed avutine due figli, ricominciò una vita
tutti Virgilio, che Orfeo nel giorno stesso destinato alle sue nozze
colla
Ninfa Euridice, perdè la sua sposa che morì per e
proverato dal suo maestro di musica chiamato Lino, gli ruppe la testa
colla
lira 85. Giunto per altro alla pubertà scelse spo
delle Esperidi ; 12ª il Can Cerbero. 1ª Fatica : Il Leon Nemeo
Colla
clava, e secondo alcuni Mitologi, soffocandolo tr
ne. 5ª Fatica : Le Arpie Questi mostri furono descritti da noi
colle
parole di Virgilio e di Dante nel parlare della s
uto nell’Inferno, anzi fu quello stesso che pregato da Virgilio prese
colle
sue mani i due poeti in un fascio 90, e li calò l
ere per andare a far visita al greco Evandro che abitava sul prossimo
colle
, che poi fu detto il Palatino. In questo tempo Ca
per far riposare Atlante dalla fatica di sostenere la volta del Cielo
colle
spalle, si sottopose a quel peso per un giorno ;
amente Deianira ; e dopo le feste nuziali postosi in via per ritornar
colla
sposa a Tebe, trovò il fiume Evèno sì gonfio di a
98 ; ma è probabile che confondessero le stelle di Castore e Polluce
colle
stelle di Sant’Elmo (come le chiamano i marinari)
sceverarne il vero dal falso o mitologico. Ecco la sua dichiarazione
colle
sue stesse frasi tradotte dal Pompei : « Ora mi f
n si possa renderlo in alcun modo credibile, nè voglia farlega alcuna
colla
probabilità, mi sarà d’uopo avere uditori benigni
ucciso il Minotauro, uscito in fretta dal labirinto coi giovanetti e
colle
giovanette Ateniesi, e trovata Arianna che l’aspe
ale di Maratona e lo sacrificò ad Apollo ; combattè una seconda volta
colle
Amazzoni colle quali aveva prima combattuto in co
e lo sacrificò ad Apollo ; combattè una seconda volta colle Amazzoni
colle
quali aveva prima combattuto in compagnia d’Ercol
dre) che punisse Ippolito. Lo stesso Cicerone riferisce questa favola
colle
seguenti parole : « Nettuno aveva promesso a Tese
o di accompagnarlo alla guerra. Erifile non potendo indurvi il marito
colle
parole, tradì il segreto di lui, scuoprendo il po
ere uccisi se perdevano. E già più d’uno aveva inesorabilmente pagato
colla
vita il fio della sua folle speranza. Pelope senz
tare anch’egli il periglioso arringo ; ma cercò di uscirne vittorioso
colla
frode e col tradimento. Promettendo qualunque pre
re Tindaro, di cui sposarono le figlie Clitennestra ed Elena ; quindi
colle
truppe ausiliari del suocero ritornarono a Micene
sensioni tra i convitati gettando dall’alto sulla mensa un aureo pomo
colla
iscrizione : Si dia alla più bella. Ed ecco subit
ti altri perirono in quel primo scontro, che non ebbero ugual fama, e
colla
loro morte pagarono il primo tributo di sangue al
i Troia un discendente di Eaco ; e questa fatalità si avverò la prima
colla
venuta di Achille, che era figlio di Peleo e nipo
raccomandarsi ai nemici e sottostare a qualunque condizione. Guarito
colla
limatura del ferro di quell’asta rimase nel campo
cazione con parole e frasi sì poco parlamentari, che fu per terminare
colla
uccisione di Agamennone per mano di Achille, se q
n copiate o imitate da tutti i poeti epici. Son però belle e mirabili
colla
lor veste poetica : diverrebbero monotone narrand
col suo cannone è più potente e più micidiale di Achille e di Diomede
colle
spade e colle lance. Convien qui notare quel che
e è più potente e più micidiale di Achille e di Diomede colle spade e
colle
lance. Convien qui notare quel che i rètori hanno
i assegna un drappello di Mirmidoni che lo accompagnino sino a Troia.
Colla
descrizione dei funebri onori resi ad Ettore in T
rore e della sua sventura intellettuale si tolse da sè stesso la vita
colla
propria spada. Per la morte di Achille veniva a m
(Traduzione del Caro). E Dante asserisce di averla veduta nel Limbo
colle
Eroine : « Vidi Camilla e la Pentesilea « Dall’
l braccio sinistro sollevata da terra e stretta al suo fianco, mentre
colla
destra alzando la spada minaccia Ecuba che ingino
è Virgilio ne fa dare da Enea un’ampia spiegazione, io qui la riporto
colle
parole del suo traduttore : « A cotal suon da du
gli alberi l’anima di Pier delle Vigne, è pregio dell’opera riferirlo
colle
sue stesse parole per farne il confronto colla vi
o dell’opera riferirlo colle sue stesse parole per farne il confronto
colla
virgiliana invenzione, e assicu- rarsi che il nos
e i Troiani per non morir di fame furon costretti a cacciare le Arpie
colle
lancie e coi dardi, perchè sempre, com’eran solit
osi e sozzi volatili nella selva delle anime dei suicidi, ed accresce
colla
loro presenza l’orrore di quella, negli alberi de
ì chiamata, secondo Tito Livio, perchè si stendeva lungo il dorso del
colle
Albano153 ; e finalmente che Enea morì due anni d
rammentare che fu detto e creduto che egli avendo un giorno percosso
colla
sua verga due serpenti che si battevano, fu cangi
te ; « E prima poi ribatter le convenne160 « Li duo serpenti avvolti
colla
verga, « Che riavesse le maschili penne. » La qu
o gettandosi dalle mura di Tebe, come narrano alcuni, o trafiggendosi
colla
propria spada 161. Quando Tiresia presagì che sar
tando in una similitudine la Sibilla Cumana, che dava i suoi responsi
colle
foglie nella sua caverna, come abbiamo detto parl
» 87. Il Naturalista Buffon diede il nome di Amazzoni ai pappagalli
colle
estremità delle ali colorate di rosso e di giallo
i romani, che incominciavano coll’ imbandigione delle uova e finivano
colle
frutta. 98. « Dicam et Alciden, puerosque Le
riva dalla stessa sorgente. — Ovidio nel lib. viii delle Metamorfosi,
colla
sua solita facilità di verso e di locuzione, acce
sa, riferibile non solo alle relazioni interne, ma anche alle esterne
colle
altre nazioni, mentre il secondo si riferiva solt
sperazione. Dante rammenta questo fatto nel Canto xvii del Purgatorio
colle
seguenti parole : « Surse in mia visïone una fan
a cattolica recita o canta in suffragio dei defunti, e che incomincia
colle
parole Dies iræ, è rammentata l’autorità della Si
simbolo del poetico ingegno, che non si compra coll’oro, nè si usurpa
colle
brighe e colle consorterie, ma è gratisdato dalla
tico ingegno, che non si compra coll’oro, nè si usurpa colle brighe e
colle
consorterie, ma è gratisdato dalla natura e perfe
di mirto, tenendo in una mano la lira e nell’altra il plettro. Clio
colla
corona d’alloro e un libro in mano. Talia con vo
ui confini della Tessaglia. Egli dice che « ……………… quando « Il Tempo
colle
sue fredde ali vi spazza « Fra le rovine (dei sep
i racconta delle Muse, volendo spiegare perchè talvolta furon dipinte
colle
ali. Inventarono i mitologi che le Muse fossero i
Gli stessi nomi delle Muse, derivati dal greco indicano presso a poco
colla
loro etimologia il distintivo ufficio di ciascuna
reus fata. Da questa frase è composto l’equivalente verbo vaticinari,
colla
mutazione comunissima nelle lingue della lettera
icondo, i pampini e l’uva non hanno bisogno di spiegazione ; l’ellera
colla
sua freschezza era stimata dagli Antichi un. seda
ennati di sopra. Le Baccanti erano rappresentate come donne furibonde
colla
testa alta e piegata indietro, colle chiome scarm
ppresentate come donne furibonde colla testa alta e piegata indietro,
colle
chiome scarmigliate e svolazzanti, in atto di far
liate e svolazzanti, in atto di far passi concitati o salti, e perciò
colle
vesti che formavano obliquamente molte pieghe ; e
vo acido umore. Il regno di Bacco è finito dove Febo non lo favorisce
colla
forza dei suoi raggi calorifici e chimici. Testim
vinto e preso « Di più grappoli alla rete. » Ma la chimica soltanto
colla
teoria delle trasformazioni per mezzo della luce,
un dilirambo « Senza legge di forme e di materie, « Le sacre mescolò
colle
profane « E le cose ridicole alle serie. » 203
nerale, quando un vile ossequio agl’imperatori introdusse l’apoteosi,
colla
quale vennero annoverati tra gli Dei anche i più
friva in ogni sua parte la mescolanza degli Dei eleganti della Grecia
colle
superstizioni del paese. Tu v’incontravi ad ogni
ste nell’antica lingua della Grecia e del Lazio,145 s’erano ravvivate
colla
conquista d’Alessandro. Attraversata dagli eserci
ione delle sue pompe e delle sue feste. e soprattutto de’ suoi legami
colle
istituzioni dello Stato. Ma la religione in sè me
turalmente e senza ostacoli. E di vero esso non ebbe a lottare se non
colle
passioni, gl’interessi e le opinioni dominanti in
olte, senza riguardo a voi, di sua autorità l’inimico volgo ci assale
colle
pietre e cogl’incendj ! Nelle furie dei baccanali
o avanti a Dio, quasi, per dir così, fatto uno squadrone, l’assediamo
colle
preghiere. Questa violenza però è grata a Dio. Pr
, che non se sono ristretti in corona : noi godiamo delle corone solo
colle
narici. Il facciano coloro che fiutano i fiori pe
le non era di assoluta necessità, perchè i popoli sostenevansi ancora
colle
antiche loro leggi ; un po’più tardi questo divin
spontaneamente si ardono vive le predilette mogli di quegli idolatri
colla
certezza di riunirsi compagne indivisibili ai lor
negli Elisii, come la descrivevano gli Antichi, fu un poco interrotta
colla
invenzione della Metempsicòsi, immaginata dal fil
di Eolo, infestò l’Affrica e l’istmo di Corinto co’suoi ladroneggi e
colle
sue crudeltà ; e dopo la morte fu condannato nel
rebbe stato ucciso da un genero suo nipote. Ma Belo coll’insistenza e
colle
ostilità lo costrinse a cedere ; e Danao allora p
ragion composta coll’ingiuria che risulta dal commesso delitto, ossia
colla
violazione dei doveri morali verso Dio, verso sè
ea per sè stessa, ma pel solo motivo che in essa l’anima s’immedesima
colla
divina sostanza, supponendosi emanata da questa,
ui violazione produsse nel Cielo la prima guerra fraterna che terminò
colla
prigionia di Saturno e di Cibele (vedi il n° VI).
ilio di questi. Ora sono i soccombenti ed oppressi Titani che tentano
colla
forza di ricuperare il perduto possesso del celes
oi per forza 69, esiliata dal Cielo ed oppressa, tenta di riacquistar
colla
forza ciò che colla forza erale stato tolto70. Ec
liata dal Cielo ed oppressa, tenta di riacquistar colla forza ciò che
colla
forza erale stato tolto70. Ecco la vera causa del
uerra fu dunque nella Grecia continentale sui confini della Macedonia
colla
Tessaglia ; e l’immane combattimento ebbe il nome
’epoca si riferiscono le più straordinarie imprese condotte a termine
colla
forza e col senno degli uomini, assistiti e prote
mo), che aiutarono e sollecitarono il risorgimento, ritornò per altro
colla
dissoluzione di tutti gli ordini sociali il predo
iam dire la durata dell’età eroica ; ed io l’accennerò prima di tutto
colle
parole stesse del nostro Giovan Battista Vico : «
di più di un secolo ; ma seguendo la Cronologia greca più accreditata
colle
modificazioni di Petit-Radel nel suo Examen criti
to o bevuto nell’ Inferno, non avrebbe potuto esser libera e ritornar
colla
madre. Si affrettò Cerere di ritornar da Plutone
6 mesi dell’anno col marito Plutone nell’inferno, e gli altri 6 mesi
colla
madre sulla terra54. Tutta questa immaginosa inve
s’incominciò a rappresentare l’estate presso a poco come Cerere, cioè
colla
corona e col covone di spighe, e inoltre la falce
neppure le vere o probabili origini storiche. Lo dimostrano di fatto,
colle
loro dotte investigazioni sui tempi mitologici ed
etta Ninfa, formò di sette canne di diversa lunghezza, unite fra loro
colla
cera, un musicale stromento, che in greco chiamav
Il Dio Pane, mancatagli la sposa che ambiva, si ammogliò in appresso
colla
Ninfa Eco, la quale era stata da Giunone cangiata
, com’egli racconta nelle sue epistole familiari, esisteva sotto quel
colle
un antro consacrato da Evandro al Dio Pane. Dai R
e solitudini più selvagge e piene di sacro orrore, spaventa da quelle
colla
sua terribil voce i passeggieri, vi aggiunge, qua
e di questo astro dipendesse dagl’incantesimi degli stregoni, i quali
colle
loro magiche parole avessero tanta potenza da tra
nei primi tempi della scoperta del nuovo Mondo credettero che Colombo
colle
sue preghiere potesse far sì che si oscurasse e r
do penetrato in un boschetto ov’era una fonte in cui si bagnava Diana
colle
sue Ninfe, la Dea gli gettò dell’acqua sulla facc
notturni spettri a spaventare i viventi, e usciva talvolta in persona
colle
anime dei morti a girare intorno ai sepolcri e pe
Giunone, ma da Giove, poichè il poeta così introduce Vulcano a parlar
colla
madre : « …….Duro egli è troppo « Cozzar con Gio
trasmettere i concetti e i desiderii degli uomini anche agli antipodi
colla
velocità del lampo. Sentiamo dunque su questo pro
di materie più o meno infiammabili ; e soltanto gli astronomi moderni
colle
loro analisi spettroscopiche hanno dimostrato sin
to i fenomeni del lampo e del fulmine, benchè in piccole proporzioni,
colla
macchina elettrica ? Passando ora a parlare dei C
: in appresso si confusero coi Satiri, ma non furon mai rappresentati
colle
gambe e colle corna di capra16. I Naturalisti per
si confusero coi Satiri, ma non furon mai rappresentati colle gambe e
colle
corna di capra16. I Naturalisti per altro sin dal
rtunno, che davasi al Dio delle stagioni e della maturità dei frutti,
colla
sua latina etimologia a vertendo, (cioè dai cangi
nistro braccio una pelle indanaiata di tigre, e co’polpastrelli, cioè
colla
sommità delle punte delle dita, regge penzo loni
ammira nella Galleria degli Uffizi in Firenze, e la statua di Perseo
colla
testa di Medusa in mano, opera egregia in bronzo
o in soccorso di lei ; ma non potendo pervenire ad uccidere il mostro
colla
spada, perchè era più duro d’uno scoglio, lo piet
lunque titolo ad ottenerla. Perseo, dopo aver fatto prodigi di valore
colla
spada, vedendo che si perdeva troppo tempo ad ucc
vano ; ed anche Fineo ebbe la stessa sorte. Dipoi volle Perseo tornar
colla
sposa a riveder sua madre Danae ; e nel passare d
otizie delle cronache ; raffrontare le tradizioni dei popoli antichi,
colle
più recenti notizie, scritte e dettate da chiari
o di un demonio. Tutti i mostruosi accoppiamenti della natura bruta,
colla
natura umana ; tutte le nefande immagini che lo s
lava gli avvenimenti della vita : e Atropo, la più vecchia, tagliava,
colle
forbici, il filo, e cosi dava fine alla vita dell
9. Ale-Deo. — Dio alato, soprannome dato a Mercurio perchè si dipinge
colle
ali ai piedi. 260. Alee. — Feste in onore di Mine
ichi l’invenzione della musica. So che Anfione agli nomini salvatici
Colla
lira insegnò l’umanità. Salvatore Rosa — Satira
erati da una passione d’amore. 501. Aposteosi. — Nome della cerimonia
colla
quale i Romani annoveravano fra gli Dei i loro im
i studia di sferrar d’ Achille Il frassino : tre volte egli lo scosse
Colla
robusta mano, e lui tre volte La forza abbandonò.
o, e lui tre volte La forza abbandonò. Mentre s’accinge Ad incurvarlo
colla
quarta prova E spezzarlo, d’ Achille il folgorant
iare il culto religioso di quelle nazioni che essi rendevano soggette
colla
forza delle armi. Dei pubblici. Si dava que
ra in lei così tenace che cangiò Atteone in cervo per averla sorpresa
colle
sue ninfe nel bagno. V. Atteone. Il seguito di Di
va fatto morire l’amato figliuolo Polidoro, la povera madre, cieca di
collera
, frenando a stento il suo furore, dimandò ed otte
ettersi nel luogo che occupava in letto il figliuolo di Niobe. Itilo,
colla
spensieratezza propria dell’infanzia, dimenticò d
erata della trista sorte del padre, corse vicino a lui per consolarlo
colle
sue filiali carezze ; ma quest’atto di pietà le f
tte quante : E prima poi ribatter le convenne Li duo serpenti avvolti
colla
verga. Che riavesse le maschili penne. Dante — I
boschi e le selve ; e che venivano rappresentate coi piedi di capra,
colle
corna sulla fronte e la coda dietro le reni. Le t
na de’suoi tempi, la sedusse a forza di oro, ma non riuscì a spegnere
colla
sazietà del possesso, l’ardente desiderio che que
gipio ; il quale per tal modo non sospettando di nulla ebbe commercio
colla
propria madre, che, immersa nelle tenebre, ad art
Figlio di Tieste e fratello di Atreo. A vendo Tieste avuto commercio
colla
propria figlia Pelopea, senza pero averla riconos
eva presso i greci lo stesso significato della parola latina Elicius,
colla
quale i romani indicavano Giove stesso. Tanto la
uanto le era avvenuto, che andò a nascondersi in una caverna. Inlanto
colla
lontananza della dea dell’agricoltura, la terra i
lmo, lo scudo e le altre insegne di Minerva ; e dall’altra il cimiero
colle
ali, un seno di uomo, ed un gallo che erano gli a
i esercizii della gioventù. 1803. Ermero. — I Greci chiamavano Cupido
colla
particolare denominazione di Eros, e da ciò disse
artamento della sorella, ma il dio, avendo cercato invano di piegarla
colle
sue preghiege, sdegnato del cattivo animo di lei,
e Apollo sdegnato contro i Ciclopi, che avevano fabbricata la folgore
colla
quale fu ucciso suo figlio, li avesse tutti ester
nto flagello. L’oracolo rispose che la cagione di tanto lutto, era la
collera
di Nettuno, il quale non si sarebbe placato se no
e Protesilao fu obbligato a stabilirsi nel paese ove avea preso terra
colle
sue prigioniere. Coll’andare del tempo Protesilao
che fosse a lui legato coi vincoli della parentela, e che lo aiutasse
colle
sue soldatesche. E non fia il sol dimane Dal bal
atti che avevano relazione con la religione pagana, coi suoi misteri,
colle
sue feste, col culto onde venivano onorati gli de
e ginocchia La tradita mia madre, e supplicommi Di mischiarmi in amor
colla
rivale, E porle in odio il vecchio amante. Il fec
avendola essi rinvenuta, Fenice non ebbe il coraggio di affrontare la
collera
di suo padre e andò nella Bitinia, ove fondò una
Chiona. Resosi celebre per la sua bellissima voce e per la perfezione
colla
quale suonava la lira, la tradizione mitologica l
nos, e trionfò d’ogni ostacolo, riconducendo al campo greco Filottete
colle
sue fatate armi. Al dire di Sofocle, Ercole appar
rità delle nostre asserzioni, la grande e conosciutissima venerazione
colla
quale gl’ Indiani adoravano il Gange ; il Reno ve
lo strepitoso rimbombo e i lampi terribili, coi quali si rivelava la
collera
di Giove e che produceva un invincibile terrore n
o la sua forma naturale ; e talvolta anche sotto la figura di un uomo
colla
testa di gatto. Al dire di Erodoto, allorquando i
riposo nella capanna della vecchia Bauci V. Bauci e Filemone, Giacco,
colle
sue facezie, divertì per poco la madre sua e le d
esso luogo ove sorgeva la casa di Giano. Era mia residenza il vicin
colle
. Che dal min nome quest’età devota Gianicolo fin
li dei, li avesse vomitati dal suo seno, per farli ministri della sua
collera
. E come sotto alle lor moli istesse Giacquer sep
ogativa, peusò servirsene onde accostarsi sino al letto della regina,
colla
quale concertatosi si liberò poco a poco di tutti
ueudo così il comando di Rea, la quale avea loro imposto di soffocare
colle
loro grida i vagiti del neonato, affinchè Saturno
le sue fisiche qualità ; con folta barba scendente a metà del petto ;
colle
spalle larghe e quadrate ; seduto su di un trono,
conoscitor delle peccata Vede qual loco d’inferno è da essa : Cignesi
colla
coda tante volte, Quantunque gradi vuol che giù s
zo della lizza entrambi accinti Presentarsi, e stringendosi a vicenda
Colle
man forti s’afferrar, siccome Due travi che valen
nte raffigurata sotto le sembianze di una donna maestosamente severa,
colla
mestizia negli occhi e una spada nella mano. I gr
caro. — Figlio di Dedalo, il quale si sottrasse insieme al padre suo,
colla
fuga dalle persecuzioni di Minos, re di Creta, ch
apaneo. Ifi le corse dietro e la raggiunse sull’alto di una rupe, ove
colle
lagrime agli occhi, la supplicò in nome del suo a
re, avesse col sacrificio della propria figliuola Ifigenia placata la
collera
degl’immortali. A questa sola condizione, aggiung
te superiore del sistro d’Iside, veniva scolpita la figura d’un gatto
colla
faccia umana, ovvero una sfinge ; e altra volta u
amanti della regina Didone. ……. Comparve intanto Co’capei lunghi, e
colla
cetra d’oro Il biondo Jopa. Virgilio — Eneide —
a, e di veleno Le bende, e ’l volto asperso, i tristi nodi Disgroppar
colle
man tentava indarno, E d’orribili strida il ciel
guerra, perchè questo, che era nipote della regina, contrastò ad Enea
colle
armi il possesso di Lavinia e del regno di lei.
le vinse sempre in tutti gli esercizii, per modo che Lepreo, ebbro di
collera
e di vino, sfidò Ercole ad un particolare combatt
duti in Roma tali rappresentazioni, sarebbero state atte a placare la
collera
degli dei. Anche Valerio Massimo, ricorda di un L
il poeta Stesicoro che egli aveva perduta la vista per effetto della
collera
di lei. Così almeno ripete la tradizione mitologi
ogni anno la più bella vergine del paese. I temessiani si sottomisero
colla
passiva obbidieuza della superstizione, a quanto
quale fosse l’espiazione ch’essi dovevano praticare, onde placare la
collera
dei celesti. Libri rituali, finalmente eran dett
vero Lupo. 2516. Licnomanzia. — Specie di divinazione che si eseguiva
colla
fiamma di una lucerna. 2517. Lico. — Fratello di
limento, così i primi adoratori della Luna, ritenendo che quell’astro
colle
proprie influenze, e perfino colla pioggia della
la Luna, ritenendo che quell’astro colle proprie influenze, e perfino
colla
pioggia della sua pallida luce, fosse talvolta ca
; i persi, con quello di Militra ; e finalmente i greci ed i romani,
colla
denominazione di Artemide e più comunemente di Di
e gli egizi ed i greci, se pure comunemente avessero chiamata la Luna
colla
sua appellazione femminile, pure nei misteri dell
tà lupa nodrisce, Di far perir d’un zio la man sostenne. Si arresta ;
colla
coda a quei blandisce Alunni tenerelli, e a un te
egli animali svenati ; poi asciugavano il sangue di cui erano bagnati
colla
lana delle capre immolate, la quale prima ponevan
ola nell’articolo seguente. 2574. Lustrazioni. — Cerimonie espiatorie
colle
quali i romani credevano di purificare una città
lava gli avvenimenti della vita : e Atropo, la più vecchia, tagliava,
colle
forbici, il filo, e cosi dava fine alla vita dell
commoventissima dell’amor coniugale ; e la favola d’ Orfeo, il quale
colla
soavità del canto mansuefaceva le tigri e spetrav
è evidentemente addimostrata la stretta relazione delle cose terrene
colle
celesti. 26. Dall’ unione di Celo colla Terra nac
relazione delle cose terrene colle celesti. 26. Dall’ unione di Celo
colla
Terra nacquero Saturno (27), Cibele (40), Titano
da Cerere, concedesse a Proserpina (53) di passare sei mesi dell’anno
colla
madre e gli altri sei col marito.15 59. Cerere h
ò a star sospesa per aria a due calamite, con due incudini ai piedi e
colle
mani legate a tergo da una catena d’oro. 89. Ma n
mentre ch’all’ombra Delle Pioppe, che pria gli eran sorelle, Sfogava
colla
musa il suo dolore, Fatto cantando già canuto e v
di gioia. Il Corvo ed il Cigno (120) furon sacri ad Apollo, denotando
colla
differenza del colore, che a questo Nume era noto
opra alle cose del mondo. Altri adopri aste e corazze ; Io guerreggio
colle
tazze. O fanciul, dammi il bicchiere ; Mesci, mes
tesso il caduceo aveva la proprietà di ricongiungere tutto ciò che la
collera
aveva separato, nuovo simbolo dell’ eloquenza. La
, e se ne mostrò sdegnato oltremodo. Siechè Mercurio, per calmarne la
collera
, gli regalò la lira, della quale era già reputato
che ’l sol scalde, o che ’l mar bagne. Nel mezzo è un ombroso e verde
colle
Con si soavi odor, con si dolci acque, Ch’ogni ma
le stelle, Scilla dentro alle sue buie caverne Stassene insidïando, e
colle
bocche De’suoi mostri voraci, che distese Tien m
conoscitor delle peccata Vede qual loco d’inferno è da essa : Cignesi
colla
coda tante volte Quantunque gradi vuol che giù si
che a gastigare gli uomini in vita con tutti i flagelli della celeste
collera
. Così le Furie empivano di spavento i colpevoli,
» E la Scurrilità è un satiro che fuggendo fa un movimento osceno, e
colla
bocca fa smorfie ad un fanciullo vicino a lui, me
incipe sconoscente. 381. Nettuno (185), propostosi in una sfuriata di
collera
di distruggere tutta la Grecia, aveva mandato neg
me il Pelide, e ritornati Tranqui lli i sensi, si rizzò dal seggio, E
colla
destra sollevò il cadente Veglio, il bianco suo c
punirlo facesse sbucare dalla terra uno scorpione che lo ferì a morte
colla
sua puntura. Fatto sta che Diana si pentì molto d
ri, ed i giovani ad un tempo istesso allentano la briglia, animandoli
colla
voce e colla sferza, chini verso di loro alquanto
ani ad un tempo istesso allentano la briglia, animandoli colla voce e
colla
sferza, chini verso di loro alquanto, o per esser
non piccola molestia n’ebbero gli spettatori, costretti a ricoprirsi
colle
vesti il capo. Dall’altro lato comparivano intant
oli a nome. Ma essi, animati dal vicino calpestio degli emuli veloci,
colle
orecchie lese, ognor più rapido stendevano il cor
oltrandosi alla fine si slanciarono reciprocamente. Veniva il Cretese
colle
braccia aperte in atto non che di stringere ma d’
e a cadere. Pure egli rimase in piedi : perchè il cadente avversario,
colla
speranza di sostenersi, lo abbandonò. Tutti accla
E le scuoiate vittime d’intorno Gli accumulò. D’accanto indi gli pose
Colle
bocche sul feretro inchinate Due di miele e d’ung
i Dei. Adoravano pure un Dio delle ricchezze sotto l’immagine di uomo
colla
testa di uccello, con in capo una mitra di carta
sieno spesso indicati dai poeti coi medesimi nomi. Por combinare poi
colla
fisica la spiegazion morale di questa favola, imm
guardevole scienziato di Germania, confermô la sentenza degli antichi
colle
sue Osservazioni che, tradotte dal ledesco, furon
non osando di dargli un aperto rifiuto, lo seppe talmente allucinare
colle
idee della gloria e dell’onor nazionale, che lo i
Fu costruita la nave per questa spedizione coi pini del monte Pelio e
colle
quercie della selva di Dodona sacra a Giove, e, a
gratitudine liberarlo dalle Arpie, ed oltre a cacciarle dalla reggia
colle
armi, le fecero inseguire per aria da Calai e Zet
o di tanti famosi Eroi rendesse sicura qualunque impresa da compiersi
colla
forza, trovaron per altro che questa non bastava
ll’idea dell’Immenso e cader prostrati a terra, com’esso, o almeno «
Colle
ginocchia della mente inchine » come diceva il P
merita al par di Giove, e pei grandi benefizii che arreca agli uomini
colle
innumerevoli e maravigliose produzioni ; ed anche
capelli che le cinge la testa, – probabilmente a significare la pesca
colla
rete. Le si dà ancora un carro a conto suo, simil
la materia è tenuta avvinta coll’assidua osservazione dei fenomeni e
colle
reiterate esperienze, e quando essa, dopo aver su
io, ossia la cappella dei Lari ; e nelle altre, almeno un tabernacolo
colle
statue o immagini di questi Dei, le quali spesso
focolari, parola questa che alcuni etimologisti notano come composta
colla
voce Lari 38. La questione per altro verte intorn
ne di Cicerone, nel lib. v della Repubblica, ov’egli parla, per dirlo
colla
frase del Romagnosi, dei fattori dell’ Incivilime
dai romani politeisti ; e Cicerone stesso spiega questi due attributi
colle
seguenti parole : « Il popolo romano chiamò « Gio
tutte oprando « Le vostre posse. Ma ben io, se il voglio, « Lo trarrò
colla
terra e il mar sospeso : « Indi alla vetta dell’i
attribuito a Dio anche nella religion cristiana ; e si vede indicato
colle
iniziali D. O. M. non solo nelle iscrizioni dei d
ome un fanciulletto, grazioso in apparenza benchè maligno in effetto,
colle
ali d’oro, e d’oro l’arco, gli strali e la faretr
ogi ed ai poeti meno antichi che Cupido si occupasse sempre a saettar
colle
sue freccie uomini e donne, Dei e Dee, senza pens
stro corpo. Psiche è rappresentata come una giovanetta delicatissima
colle
ali di farfalla, per alludere all’immortalità del
sse del tutto dileguata a tempo del Goethe ce ne dà prova egli stesso
colla
sua quanto mirabile altrettanto fantastica invenz
Genii dei Pagani furono rappresentati in figura d’imberbi giovanetti
colle
ali come Cupido, e allora potrebbero facilmente c
iana, e si vedono per lo più nei monumenti sepolcrali in atto mesto e
colla
face rovesciata o spenta, simbolo di morte. I Pag
solo dopo le orribili guerre civili, allo spegnersi della repubblica
colla
vita di Marco Bruto, si udì la bestemmia che egli
erna, Dea dei ladri, in cui alla furfanteria è congiunta la ipocrisia
colle
parole da justum sanctumque videri, perchè cioè q
eri. Amadriadi poi è un greco vocabolo composto, che significa insiem
colla
quercia, o come si è detto di sopra, coll’albero
modo diverso da quello che accennammo nel Cap. XXXIV ; ed è collegata
colla
favola di Narciso. E poichè Dante allude ad ambed
tutte le stelle. Considerarono come un pianeta anche il Sole : e così
colla
Luna e gli altri 5 pianeti visibili ad occhio nùd
edero il nome di Apollo e di Diana, che poi identificarono col Sole e
colla
Luna. Prima di tutto però rammenteremo quel che f
i suoi discendenti. Di lui ci dicono i Mitologi che si ritirò insieme
colla
moglie in una solitudine, e che ivi furono ambedu
sii. La qual metamorfosi sta a significare che egli si ritirò insieme
colla
moglie dalla vita pubblica e finì oscuramente i s
aron molto co senno e con la mano, e vinsero aiutando l’eroico valore
colla
strategia e cogli strattagemmi di guerra, preferi
» 180. Trovasi infatti in Cicerone : Marte nostro, per significare
colle
nostre forze, cioè col nostro ingegno e senza l’a
cienziato, e inoltre impareggiabile anche in astronomia. Egli infatti
colle
indicazioni astronomiche ci fa conoscere non solo
æterno carcere ventos. » Orazio chiama Eolo ventorum pater, volendo
colla
parola pater significare Deus, secondo che abbiam
iato dal Cielo si fermò in Italia alla corte di Giano su quel celebre
colle
che tuttora chiamasi Gianicolo (abitazione di Gia
e Giano era il celeste portinaio, ma ancora il custode delle case ; e
colla
verga si voleva far supporre che egli indicasse a
so Michelangiolo, hanno potuto rappresentarla senza alcuna difficoltà
colla
matita e col pennello. Dante pur conservando le
poi distaccati da quello in forza del movimento di rotazione. Inoltre
colle
analisi spettrali che dimostrano nel Sole l’esist
i in Terrà e nell’Inferno, per diminuir le distanze e guadagnar tempo
colla
velocità, si metteva il petaso e i talari, e vola
poeti, avendo egli trovato due serpenti che si battevano, li percosse
colla
sua verga per separarli e dividerli ; ed essi att
fece legare all’albero della nave, avendo otturate prima le orecchie
colla
cera ai suoi compagni, e detto loro qual direzion
ria e tremenda la sua forza, che quando flagella furiosamente le onde
colla
potente sua pinna produce una piccola tempesta e
maravigliosa e immortale, con le bianche e le vermiglie guance 111),
colla
fronte di rose e coi crin d’ oro. Dante nota anco
lui. 119. « Da tutte parti saettava il giorno « Lo sol ch’avea
colle
saette conte « Di mezzo ’l ciel cacciato il capr
: terra, aria, acqua e fuoco 3 ; mentre i fisici e i chimici moderni
colle
loro analisi, ne hanno per ora distinti e caratte
chi eran tenute nascoste al volgo, e costituivano la scienza segreta,
colla
quale cercavano d’imporre rispetto alle moltitudi
he avesse lasciato spengere il fuoco sacro, era battuta pubblicamente
colle
verghe dal Pontefice Massimo, e quella che avesse
sœva Necessitas (crudel Necessità) e la rappresenta in atto di portar
colla
mano di bronzo lunghi e grossi chiodi da travi, e
he oggidì, in caso di bisogno o per esperimento, di eccitar la fiamma
colla
confricazione di due aridi legni. Un uguale effet
resentavano sotto la forma di cane e talvolta di uomo, ma però sempre
colla
testa di cane, come se ne vedono alcuni idoletti
nome latino Ops, Opis, che significa aiuto, soccorso, perchè la Terra
colle
sue produzioni soccorre ai bisogni dei mortali. Q
Si rappresentano generalmente seduti in un terreno alquanto declive e
colle
gambe stese per indicare il corso del fiume e la
tò le sue terre fu l’origine di questo diluvio. Deucalione si rifugia
colla
sua moglie Pirra sul monte Parnaso, e poi ripopol
raggi del sole. I nomi stessi di Iride e del padre di essa accennano
colla
loro etimologia le parti fondamentali di questo m
nteur, celui-là ! On lui doit, dit-on, la doloire, le fil à plomb, la
colle
, la vrille, la roue de potier et la scie. Il naqu
vaient pas la gaieté franche ou l’heureuse négligence des Panard, des
Collé
, des Désaugiers, des Debraux. Il se glissa dans l
l la vida toute avec un ferrement, fit plusieurs trous à la coquille,
colla
du cuir alentour, y mit deux cornes, et la monta
ent représenté sous la figure d’un jeune homme debout, qui a le doigt
collé
sur les lèvres, et dont le vêtement est une peau
il ; il la vida avec un ferrement, fit plusieurs trous à la coquille,
colla
du cuir à l’entour, y mit deux cornes, et la mont
nes ; Ancarie, déesse Etrusque de la vengeance, représentée les mains
collées
contre le corps, les pieds joints l’un contre l’a
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