avanti Cristo. La famiglia di Pindaro era una delle più nobili della
città
di Tebe. ad avere il sentimento della cosa. Più
itiva ; e i secondi l’epoca eroica cantata da Omero Omero. — Sette
città
della Grecia si disputarono l’onore di aver dato
rii passi di antichi scrittori, noteremmo ben dieciotto o dieciannove
città
che si attribuiscono cotesta gloria ; ma le prete
iva il Dio della Guerra. Anche più presso a noi, e propriamente nella
città
di Messina, a simiglianza della Cerere Sicula, va
orno dell’ Assunzione25 tratta in processione, va per le strade della
città
in cerca del suo Divino Figliuolo, e quando poi d
Diomede fece fabbricare. Altri vogliono che Ercole edificasse questa
città
in onore del suo amico Abdereo, che fu miserament
rattutto della tragedia. Essi furono costretti di abbandonare la loro
città
a causa d’una quantità prodigiosa di rane e di to
ice di Ileo. Aveva un tempio famoso in Messenia. Essa si ritirò nella
città
d’Ira alla quale dette il suo nome. Questa città
Essa si ritirò nella città d’Ira alla quale dette il suo nome. Questa
città
fu una delle sette che Agamennone promise ad Achi
calmarne l’ira funesta che infiniti addusse tutti agit Achei. Sette
città
. Caritamila ed Enope. Le liete di hei prati Ira e
Abido. — Città dell’Asia sull’ Ellesponto. Anche in Egitto vi era una
città
di questo nome in cui sorgeva un famoso tempio de
. precedente). 23. Abrezia. — Ninfa che dette il suo nome alla Misia,
città
in cui Giove era adorato, ragione per la quale qu
na regione conosciuta sotto tale denominazione. Più famosa però fu la
città
di questo nome in Sicilia, nelle circostanze di S
i. 40. Aceleo. — Uno dei figli di Ercole che dette il suo nome ad una
città
di Licya. 41. Acersecome. — I Greci davano questo
tto. Era questo il luogo destinato alla sepoltura dei morti di quella
città
, per modo che bisognava traversare la palude Ache
ancora il nome di Acherusia ad un altra palude esistente vicino alla
città
di Capua. 58. Acherusiade. — Era questo il nome d
alcante, che Achille perirebbe sotto Troja, e che senza di lui quella
città
, non si sarebbe mai presa, lo inviò alla corte di
esso i suoi focosi destrieri, fece tre volte il giro delle mura della
città
; cedendo il cadavere sfigurato dell’eroe Trojano
annome di Bacco, col quale egli veniva principalmente venerato in una
città
dell’ Arcadia conosciuta sotto il nome di Figalia
gnalare il suo coraggio. Passando per Lariffa egli incontrò in questa
città
Acrise suo avo, e lo riconobbe. Si preparava a la
città Acrise suo avo, e lo riconobbe. Si preparava a lasciare questa
città
con lui per ritornare ad Argo, quando in una part
Dotata di uno spirito irrequieto ed avventuriero fuggì di notte dalla
città
di Argo, ed approdò felicemente a Samo, ove crede
i il petto. In Alessandria la regina, ovvero la dama più nobile della
città
portava ella stessa una piccola statua di Adone,
to in argento il letto di Adone, e sull’altro quello di Venere. Nella
città
di Atene ad ogni anniversario della morte di Adon
ni anniversario della morte di Adone venivano nei diversi rioni della
città
appese alle mura alcune immagini rappresentanti u
vvenuta nel periodo di queste lugubri cerimonie, come l’entrata nella
città
d’Antiochia dell’ Imperatore Giuliano. Nell’ultim
ì all’apoteosi d’Adone. Adone era anche il nome di un fiume presso la
città
di Biblo nella Fenicia. La favola racconta che Ad
— Soprannome dato a Cibele, da un tempio che ella aveva in Asporena,
città
dell’Asia minore vicino Pergamo. Veniva anche det
Dio particolare della Sicilia, forse perchè in quell’isola v’era una
città
che portava lo stesso nome, oggi è la città di Ad
in quell’isola v’era una città che portava lo stesso nome, oggi è la
città
di Adernò. Il culto di questo Dio era disseminato
tri. 134. Afacitae. — Nella Fenicia in un luogo chiamato Afaca fra le
città
di Biblo e di Eliopoli, Venere aveva un tempio ed
io chiama Aphareja proles. 138. Afea. — Denominazione di Diana. Nella
città
di Egina si adorava il Dio Britomarte sotto una t
sie. — Feste in onore di Venere. Nell’isola di Cipro e in molte altre
città
della Grecia si dava una moneta d’argento a Vener
olata. Essi dettero una luminosa prova del loro duplice ingegno nella
città
di Delto, sia per la meravigliosa costruzione del
Troja, una tempesta lo spinse nell’isola di Cipro ove egli edificò la
città
di Pafo. 157. Agastene. — Re degli Elleni, e padr
59. Agathirno o Agatirno. — Figlio di Eolo : dette il suo nome ad una
città
che fece fabbricare in Sicilia. 160. Agathirso. —
n una rupe. Dopo la morte, fu ad Aglauro innalzato un tempio, e nella
città
di Salamina fu stabilito il crudele sacrifizio di
ai diversi templi che essi avevano sulle pubbliche piazze delle varie
città
, dalla parola greca αγορα, che significa piazza.
— Soprannome dato a Diana, a causa d’un tempio ch’ella aveva in Agra,
città
dell’Attica. 212. Agrota. — Divinità dei Fenici.
di Pandareo Efeso, la quale fu tolta in moglie da un artigiano della
città
di Colofone a nome Polirechno. I due conjugi viss
onirono di Roma, i quali per altro furono ben presto ricacciati dalla
città
, ed allora Camillo, per espiare la negligenza dei
di Calliroe che fu divinizzato. Il suo culto fu celebre in Alabanda,
città
della Caria. Questo nome gli viene dall’aver guad
er fatto una statua di Minerva, stabilì il culto di questa Dea in una
città
, ch’egli edifico in Beozia e che da lui prese nom
famosa Sibilla che rendeva i suoi oracoli in una foresta vicina alla
città
di Tybur, che dal suo nome era anche detta Albune
hitisi col commercio vivevano nell’abbondanza e nel lusso. Nella loro
città
era un continuo alternarsi di feste e baccanali d
a). 254. Alcomeno. — Soprannome dato ad Ulisse dal nome di Alcomena,
città
dell’isola d’Itaca, di cui egli era re. 255. Alco
erzo figlio d’Ippocone. 256. Alea. — Soprannome dato a Minerva da una
città
d’Arcadia, conosciuta sotto questo nome e nella q
ia e venne in compagnia di alcuni familiari in Italia ove fabbricò la
città
di Falischi. 268. Alessandra la stessa che Cassan
le era adorato nel recinto di un bosco sacro detto Altio, vicino alla
città
di Olimpia. 306. Alumra vale a dire nutrice. Sopr
on Enea. 318. Amathontia o Amathusa. — Venere era così chiamata dalla
città
di Amatunta. Amathusia fu anche il nome della mad
insieme ad Adone. 321. Amatus. — Fu figlio d’Ercole e fondatore della
città
che dal suo nome fu detto Amatunta. 322. Amazonto
Amicica. — Città della Laconia, patria di Elena. Vi fu anche un’altra
città
di questo nome, di cui la tradizione favolosa nar
va questo soprannome ad Apollo perchè al dire di Polibio, aveva nella
città
di Amiclea il più ricco e famoso tempio di tutto
eco αμπελσς e fu il nome di un promontorio dell’isola di Samo, di una
città
di Creta, e d’un’altra della Macedonia. 349. Ampe
a così soprannominato da un magnifico tempio ch’egli avea in Amyclea,
città
della Laconia. Si dava la stessa denominazione a
e a quello di Curzio Romano. Narra Plutarco, che essendosi in Celene,
città
della Frigia, spalancata una voragine. Anchuro pe
e. 392. Andirina. — Soprannome della madre degli Dei. Le veniva dalla
città
di Andira, nella quale essa aveva un tempio. 393.
agrificarono per la salute di Tebe. L’oracolo avea sentenziato che la
città
non sarebbe mai libera dai suoi nemici, se non si
o dei figli di Anfiareo. Ritornato dall’assedio di Troia, edificò una
città
a cui dette il proprio nome, e nella quale, dopo
e, regina di Tebe. Al suono della sua lira fabbricò le mura di quella
città
. — La favola racconta che le pietre, sensibili al
rato le cangiò in colombe. 439. Anitide. — Al dire di Plutarco, nella
città
di Ecbatana, veniva adorata la Dea Diana sotto qu
scrittori dicono che questo nome di Assur fosse dato a Giove, da una
città
del Lazio chiamata Ansur ove era particolarmente
Ulisse, guerriero greco che assediava Troia. Dopo la caduta di questa
città
, Antenore andò a fondare la città di Padova. È qu
ava Troia. Dopo la caduta di questa città, Antenore andò a fondare la
città
di Padova. È questa peraltro una credenza assai v
ore e Φερω portare. 463. Anthia. — Soprannome dato alla fortuna dalla
città
di Antrim nel Lazio, in cui ella aveva un tempio
onte Aventino sagrificata a Diana quella vacca, procurerebbe alla sua
città
natale l’ impero su tutta l’ Italia. Corace, spin
ciltà di Anxuro. 483. Anxuyro. — Vedi Anxuro. 484. Anzio. — In questa
città
della penisola italiana, erano gelosamente custod
eniva posto in una barca dorata, e condotto traversando il Nilo nella
città
di Memfi. Quiva veniva guidato nel tempio d’ Osir
à proprie degli Egiziani, il sacro animale veniva nel suo giro per la
città
scortato da tutti gli ufficiali e dignitari del r
intero era in lutto come se fosse morto lo stesso Osiride, e tutte le
città
Egiziane, rimanevano nella più profonda mestizia
sche e sugli altri insetti. 498. Apona. — Fontana in Italia presso la
città
di Padova. Si attribuiva alle sue acque il potere
almente si credeva che egli non abbandonasse mai il recinto di quella
città
. Arcade essendo divenuto adulto fu da alcuni cacc
sa si recò a mostrare una fontana ai principi che traversavano quella
città
, per recarsi all’assedio di Tebe. Il piccolo Arch
questo nome al dio destinato nel loro culto a presiedere alle piccole
città
ed agli armadi. 526. Ardalidi. — Soprannome dato
e di vino. Ateneo, nelle sue cronache mitologiche, rapporta che nella
città
di Munichia si dava questo nome ad un eroe. 532.
degli Argiani. 542. Argel. — Venivano così detti alcuni luoghi della
città
di Roma che Numa Pompilio avea consacrati ai Numi
Argolica. — Soprannome di Giunone, da un tempio che ella aveva nella
città
di Argo. 548. Argifonte. — Soprannome dato a Merc
. 554. Argiva. — Soprannome di Giunone dal culto che ella aveva nella
città
di Arga. 555. Argo. — Naviglio degli Argonauti su
i poco generalizzata fra gli scrittori. Argo si chiamava del paro una
città
dell’ Acaja, celebre per il culto di Giunone e pe
culto di Giunone e per gli eroi di cui fu patria. Dal nome di questa
città
è venuto non solamente ai suoi abitanti in partic
della mercatura, fu dato questo soprannome a Mercurio. In Acaia nella
città
di Tare, vi era, al dire di Pausania, una statua
l quale dovea combattere il Minotauro, nel famoso laberinto di quella
città
, che gli dette un gomitolo di filo per mezzo del
è la madre Coronide lo aveva abbandonato su di una montagna presso la
città
di Epidauro. 574. Aristeo. — Figlio di Apollo e d
5. Arno. — Fu il nome di un celebre indovino il quale fu ucciso nella
città
di Naupata, da un nipote di Ercole per nome Ippot
l tempo le cerimonie funebri in onore di Arno divennero celebri nella
città
di Lacedemone, ove si celebrarono con gran pompa.
glia di Climeneo. Era ritenuta come la più bella giovanetta della sua
città
. La tradizione mitologica racconta di lei un truc
pie, dicendo che esse predissero ai Troiani il triste fato della loro
città
. Quivi le brutte Arpie lor nido fanno, Che cacci
bbricata con pietre di calamita. Arsinoe fu similmente il nome di una
città
Egiziana posta sulle rive del lago Meris, i cui a
con sè nel Lazio, ove egli divenuto adulto fondò, secondo Virgilio la
città
di Alba. ….. Ascanio, allor ch’eresse Alba la lu
di sovente il nome di Ascreo al poeta Esiodo, perchè nativo di quella
città
. La favola racconta che il poeta fosse stato rapi
a delle quattro parti del mondo. 616. Asima. — Divinità adorata nella
città
di Emath. 617. Asino. — Presso i Pagani era l’ani
ce dell’asino. 618. Asio. — Soprannome di Giove che gli veniva da una
città
di questo nome nell’isola di Creta dove era parti
uale lo cangiò in fiume. Era anche così nominato un altro fiume nella
città
di Acaia, egualmente detto Asopo da un figlio di
più rinomati Arganauti. Asterione fu anche il nome di un fiume nella
città
di Argo, a cui la favola attribuisce due figliuol
o, la quale essendo caduta in potere di Ercole quando egli espugnò la
città
di Efina in Elide fu da lui amata e ne ebbe un fi
stirea. — Soprannome di Minerva dal culto che le si rendeva in Astira
città
della Fenicia. 644. Astirena o Astrena. — Soprann
suo nome significa saggezza. Fu dessa che dette il nome di Atene alla
città
che prima si chiamava Posidonia, che aveva prima
racconta che a proposito del nome da conservarsi o cangiarsi a questa
città
capitale della Grecia sorgesse un grave alterco f
irono un tribunale composto di dodici mortali, il quale decise che la
città
si sarebbe chiamata secondo il volere di Nettuno
723. Baaltide. — Divinità dei Fenicii, adorata particolarmente nella
città
di Biblo. Era ritenuta come moglie di Saturno da
nia. 725. Babia. — Dea venerata nella Siria e particolarmente nella
città
di Damaso, ove veniva adorata come dea della giov
il nome di Babia ai fanciulli. 726. Babilonia. — Antica e grandissima
città
della Caldea, così chiamata per la sua ampiezza e
enne la terra che’ I Soldan corregge. Dante Inf. Canto V. Tutta la
città
si estendeva per un circuito di sessanta miglia,
messa a sacco. Cambise, altro re dei Persiani, edificò in Egitto una
città
, alla quale dette similmente il nome di Babilonia
oro o Bagi-Toro. — Così veniva chiamato un toro, che nelle principali
città
dell’ Egitto, era consacrato al sole e adorato co
rinto, i quali per lo spazio di 230 anni, ebbero il governo di quella
città
. Veniva loro dato cosiffatto nome di Bacchiadi, p
roico. Era questo uno dei soprannomi d’ Ercole, che gli veniva da una
città
d’ Acaia, nota sotto l’istesso nome, e nella qual
o Batto, che la tradizione mitologica ci ricorda come fondatore della
città
di Cirene, nella quale, dopo la morte, fu adorato
o voleva tendere l’infame tranello. 755. Beechi. — Gli abitanti della
città
di Mendes nell’Egitto, avevano in grande venerazi
e Zeomeeuc con quella di dio nero. 760. Beleno. — Gli abitanti della
città
d’Aquileia avevano una loro particolare divinità
izioni che sono state dissotterrate nelle circostanze di quell’antica
città
. Grutero fu il primo a pubblicare una raccolta pr
ali avevano molta somiglianza coi baccanali. Venivano celebrate nella
città
Pirea, presso Atene. 775. Benilucio. — Soprannome
Elio. 783. Besa. — Divinità Egiziana, particolarmente venerata in una
città
dell’alto Egitto, che portava lo stesso nome. 784
o studio preliminare che precede questo ristretto. 786. Beza. — Nella
città
di Abide posta all’estrema punta della Tebaide, v
or. — Detto anche Oeno, figlio di Tiberisa e di Manto : egli fondò la
città
di Mantova, alla quale dette questo nome in memor
ella dea, e più comunemente quello di Biblia. 791. Bibratte. — Antica
città
degli Edueni, che oggi di si crede essere la stes
ome di Autim. È generale credenza che un tal nome fosse dato a quella
città
, per essersi ritrovato nel suo ricinto una iscriz
i Rutuli. 803. Bistone. — Figlio di Marte e di Calliroe. Edificò una
città
della Tracia, a cui dette il suo nome. 804. Bisto
me. 804. Bistonidi. — Donne della Tracia e probabilmente della stessa
città
di cui è menzione nell’articolo precedente. Orazi
— Soprannome di Diana che le veniva da un tempio ch’ella aveva nella
città
di Braurona. V. l’articolo precedente. 823. Briar
o precedente. Durante l’assedio di Troia, Achille avendo espugnata la
città
di Litnessa, ebbe da Agamennone fra le altre pred
to, così fu detto che Diana si fosse cangiata in quell’animale. Nella
città
di Eubaste si aveva in grande venerazione la Dea
ficio dei piccoli pesci salati. Il suo culto era celebre in Faselide,
città
delle Panfilia. 867. Caca. — Sorella di Caco. Si
l quale, invece dell’attesa risposta, ebbe l’ordine di fabbricare una
città
nel luogo ove un bue l’avesse condotto. Allora pr
li solo cinque rimasero fedeli a Cadmo e lo aiutarono ad edificare la
città
di Tebe, nel posto dove un bue, ch’egli conduceva
o della penisola Italiana, dove essa morì, come pure al porto ed alla
città
che venne poi costruita in quel luogo, oggi detta
va un tempio ed un altare sulle rive del fiume Caistro, presso quella
città
. 881. Cajbia V. Caietta. 882. Calabro. — V. Cabro
donio. — Soprannome di Bacco preso dal culto che gli si rendeva nella
città
di Calidone. È opinione erronea, quantunque ripet
e del mostruoso cignale (V. Calidone) e Calidonio perchè nativo della
città
di Calidone. 899. Calidonisa. — Così veniva denom
osì veniva denominata Dejanira, moglie di Ercole, perchè nacque nella
città
di Calidone. 900. Calipso. — Ninfa, figlia del Gi
a. — Figlia di Ercole e di Iodi. Ella edificò nell’isola di Rodi, una
città
alla quale dette il suo nome. 924. Camos. — Secon
935. Candarena. — Detta anche Candrena : soprannome di Giunone dalla
città
di Candara nella Pafaglonia, ov’era adorata con u
on appena l’azione del fuoco ebbe liquefatta la cera. Vi fu anche una
città
dell’Egitto conosciuta sotto il nome di Canope, c
r onorare la memoria del suo servo fedele, fabbricò in quel luogo una
città
, alla quale, in onore del morto, impose il nome d
li altari su cui si facea un sacrifizio agli Dei. 950. Capra. — Nella
città
di Mendes, in Egitto, veniva particolarmente vene
i Mendes dimostrarono il più vivo dolore. È ancora a notare che nella
città
di Mendes, le vittime più ordinarie dei sagrifici
compagno di Enea, e suo seguace in Italia. Egli fu il fondatore della
città
nota anche oggidi sotto il nome di Capua. …… Ma
. …… Ma un altro Trojano, che aveva nome Capi. il quale poi fondò la
città
di Capua….. Frate Guido da Pisa — I falli di Ene
ferro e col fuoco. 964. Carienne. — Feste che si celebravano a Cario,
città
della Laconia, in onore di Diana, la quale perciò
. 983. Cartagine. — Figliuola di Ercole ; da lei prese nome la famosa
città
dell’Africa ove regnò la regina Didone. V. Didone
i due figliuoli. Appena essi furono nati, Mercurio li trasportò nella
città
di Paìlene, ove essi furono allevati. Divenuti ad
egli palesasse agli uomini la sua volontà. 996. Catactoniano. — Nella
città
di Opunto, veniva così chiamato il sovrano pontef
infernali e terrestri. 997. Catadriani. — Nome che si dava in diverse
città
della Grecia ai sacerdoti sacrificatori. 998. Cat
lcmeone. La tradizione mitologica ce lo addita come edificatore della
città
di Tibur, in Italia. 1001. Catinenzia. — Sopranno
à di Tibur, in Italia. 1001. Catinenzia. — Soprannome di Cerere dalla
città
di Catania, in Sicilia, ove essa aveva un tempio
osa, egli abbandonò la sua patria e andò nella Caria, ove edificò una
città
. Quando il fratel la vede in tutto insana, Fugge
— Narra Virgilio, che essendo i Greci stanchi dell’assedio di questa
città
, che già durava da dieci anni, docisero finalment
fferta a Minerva e riporre il Palladium di Troja nelle mura di quella
città
, da cui essi stessi l’avevano rapito. …. Per la
a entrare dalle porte, e collocarono con le loro mani nel mezzo della
città
il fatale simulacro. Sopraggiunta la notte, i gue
tta l’armata Greca : e così ebbe fine con la distruzione totale della
città
e dell’armata dei Teucri, il decenne assedio dell
della città e dell’armata dei Teucri, il decenne assedio della famosa
città
di Priamo. È opinione di Pausania che questo cava
larga breccia, prodotta dall’urto di quella macchina nelle mura della
città
. Questa opinione è infatti appoggiata da Plinio s
assediati dai Greci. 1019. Cebo, Cepo o Cefo. — Mostro adorato nella
città
di Menfi. Al dire di Strabone, di Solino e di Pli
adulto si dette ad una vita di furto e di brigantaggio, e fabbricò la
città
di Preneste. Avendo dato dei giuochi pubblici, eg
dato dei giuochi pubblici, egli esortò i cittadini a fondare un’altra
città
. Ma come essi non fecero attenzione alle sue paro
ropiana, era uno dei soprannomi di Minerva come protettrice di Atene,
città
fondata da Cecrope. 1026. Cecropidi. — Nome che s
ione. Egli fu così dolente della morte di sua madre che si recò nella
città
di Claro onde consultare l’oracolo e sapere i mez
nte si dava il soprannome di Celana, o Celene, alla Dea Cibele, dalla
città
di Celene nella Frigia, ove era particolarmente a
. Cerere aveva diversi templi famosi ed un culto generale in tutte le
città
del mondo antico. Le primizie di tutti i prodotti
re donne. 1078. Cherone. — Figlio di Apollo. Dette il suo nome ad una
città
che da lui cangiò il suo antico nome di Arnea in
itorno da Troja, fece loro la guerra, li vinse e mise a sacco la loro
città
capitale, chiamata Imarte. La favola racconta che
to che essendosi confederato ai trojani nel famoso assedio della loro
città
, egli combattè contro Achille rimanendo esente da
o Cillenio. 1110. Cilleo. — Soprannome di Apollo che gli veniva dalla
città
di Cilla, nella Beozia, dove egli aveva un famoso
opo, il quale lo ebbe così caro, che dopo la morte di lui, fond ò una
città
a cui impose nome di Cilla, per onorare la memori
le fu detta Cizzica o Cisia, e che poi divenne una delle più fiorenti
città
della Grecia. 1159. Cladea. — Fiume dell’Elide ch
nata Iride. 1163. Clario. — Soprannome di Apollo che gli veniva dalla
città
di Claro o Claros, dove egli era particolarmente
so la sepoltura del re. Per questo culto speciale, gli abitanti della
città
d’Arsinoe, presso il lago Meris, dettero alla lor
o Meris, dettero alla loro capitale il nome di Coccodrillopoli, ossia
città
dei Coccodrilli. Presso gli Ombiti, che era il po
a superstiziosa credenza riguardo a questi rettili, comune a tutte le
città
dell’Egitto : ve n’era anzi buon numero in cui i
infa Ora. 1215. Colchide. — Contrada dell’Asia, la cui capitale fu la
città
di Cita : si rese celebre per il vella d’oro. Gli
olchi, hanno dato luogo alla falsa supposizione dell’esistenza di una
città
detta Colchisa, la quale non ha mai esistito. 121
o, rapporta nelle sue opere, che due colombe si fossero fermate sulla
città
di Tebe : e che dopo qualche istante una prendess
rda che Ercole, seguendo le sue imprese, si fosse internato fino alla
città
di Gadira, oggi Cadice, e che quivi, credendo d’e
ietra. Il colosso di Rodi sorgeva all’imboccatura del porto di quella
città
, e posava i piedi su due basi quad rate di così s
all’Egitto, perchè Sesostri, re di quelle contrade, fece porre nella
città
di Menfi, in un tempio consacrato a Vulcano, vari
miglia, l’altezza delle quali giungeva a trenta cubiti. In Apollonia,
città
del Ponto Eusino, v’era un altro colosso dell’alt
ione di ben sette altri colossi, trovati nel perimetro della suddetta
città
d’Apollonia, dei quali due rappresentavano Giove,
tri subalterni dei sacrificii che si facevano alla dea Bellona, nella
città
di Comana, in Cappadocia, in cui quella dea aveva
o alla figlia. Essendosi Anfitrione portato a cingere d’assedio Tafo,
città
capitale dei Teleboeni, pose inutilmente in opera
inutilmente in opera l’ingegno e le forze, per rendersi padrone della
città
, poichè gli assediati respinsero sempre valorosam
mbifero. — Uno dei soprannomi del dio Bacco. 1259. Corinto. — Famosa
città
della Grecia, la quale deve il suo nome a Corinti
. Coritallia o Coritalia. — Uno dei soprannomi della dea Diana. Nella
città
dei Lacedemoni vi era un famoso tempio a lei dedi
264. Corito. — Dea della impudenza. Essa aveva un tempio famoso nella
città
di Atene, ove si celebravano in suo onore delle f
dee, di cui si compone l’Olimpo mitologico, ebbero i natali in questa
città
. 1289. Creteo. — V. Crateo. 1290. Cretesi. — Ninf
n tra loro Era la donna mia….. Mentre cosi tra furioso e mesto Per la
città
m’aggiro. e senza fine La ricerco e la chiamo, ec
i A. Caro. 1295. Criaforeo. — Soprannome di Giove a lui venuto dalla
città
di Criaforide, nella Caria, dove era adorato con
iuta sotto il nome di Criseide. V. Criseide. Nella Troade, vi era una
città
conosciuta sotto l’istesso nome, celebre per un t
to il nome di Artemisia o Artemisa, figlia di Tiresia, la quale nella
città
di Delfo rendeva gli oracoli in versi, cosi armon
di Apollo. Un giovane, appartenente alla più illustre famiglia della
città
, portava in giro un ramo d’alloro, sul quale ripo
ui veniva rappresentato come un tritone : aveva due tempii, uno nella
città
di Azor, l’altro a Gaza. 1348. Damasictone. — Cos
i fuggire dall’isola di Creta, e si ricovero in Asia, ove costrui una
città
detta dal suo nome Dardania, che fu più tardi la
ia. — Nome primitivo della contrada nel cui perimetro era compresa la
città
di Troja V. Dardalo. 1362. Darete. — Uno dei sace
la. — Soprannome di Filomela, perchè, secondo la favola, fu a Daulia,
città
della Focide, ch’essa fu cangiata in uccello. 136
lisia veniva pure chiamata una ninfa, la quale dette il suo nome alla
città
di Daulia, nella Focide. 1368. Daunia-Dea. — Così
d è stato il più diffuso ed universale. Queste divinità avevano nella
città
d’Anguia, nella Licia, un tempio antichissimo, ov
ll’intera tribù, cui quella famiglia apparteneva, poscia nella intera
città
, quindi in tutta la contrada, ed è in questo modo
o della Deificazione tanto numero di numi, ma i re, i pontefici, e le
città
intere, contribuirono, con tutte le loro forze fi
tata la pubblica riconoscenza. Poi furono deificati i fondatori delle
città
; quelli che avevano scoperto qualche terra ignor
ra un misto di dolore e di allegrezza, e veniva celebrata da tutta la
città
. Dopo che il corpo era stato sepolto con gran pom
parte della spedizione degli Argonauti, i quali egli raggiunse nella
città
di Sinope. 1385. Delloco. — Figlio di Ercole e di
elfico. — Soprannome di Apollo, dal famoso tempio ch’egli aveva nella
città
di Delfo. 1394. Delfinie. — Feste in onore di Apo
vola per il famoso oracolo di Apollo. Lo spazio in cui sorgeva quella
città
, era ritenuto, presso gli antichi, come il punto
nso spazio, si posarono nell’istesso istante nel luogo ove sorgeva la
città
di Delfo. La tradizione favolosa, a proposito del
ti del monte Parnaso ; e da quel tempo si dette opera a fabbricare la
città
ed il tempio si Delfo, che sorgevano appunto in q
Delfo era anche il nome di uno dei figli di Apollo che edificò quella
città
. 1398. Delia. — Soprannome di Diana, che le veniv
d’ognimaniera. 1405. Demenete. — Detto anche Demarco : abitante della
città
di Parrafia, nell’Arcadia. Avendo mangiato un pez
este di Cibele e di Bacco e che consisteva nel portare in giro per la
città
un grosso albero, che poi veniva piantato di cont
essere minacciati. Queste cerimonie si compivano fuori le porte della
città
e avevano in tutti i loro particolari, il caratte
apriol non reco, Dammi tenere ogai silvestre altura ; D’una qual vuoi
città
fammi regina : Me vedran raro cittadine mura. Abi
la sotto il nome di oracolo di Didimo. 1442. Didimeone. — Rione della
città
di Mileto, in cui Apollo avea un oracolo ed un te
e di Giove Polieno, riguardandolo come il nume tutolare della propria
città
. 1448. Diluvio di Ogige e di Deucalione. V. Ogig
le frecce di Ercole ; e fu colui che insieme ad Ulisse penetrò nella
città
di Troja, e ne tolse il Palladio che era la più g
o anche Dioniso : con questo nome veniva indicato il dio Bacco, dalla
città
di Nisa, ove era stato allevato, e dove aveva un
teggessero in modo particolare i navigatori. 1466. Diaspoli. — Ovvero
città
di Giove nell’ Etiopia. Quel Dio aveva in questa
uell’edifizio all’avo materno di Teseo, per nome Pitteo, nativo della
città
di Trezeno. 1469. Dirce. — Fu moglie di Lico, re
ndo che alcuni mercanti Fenici avessero rapito due sacerdotesse della
città
di Tebe ; e che avendo venduta una di esse nella
— Sopranome di Giove, a lui venuto dal culto che gli si rendeva nella
città
di Dolichene. 1492. Dolone. — Trojano, celebre pe
: fu un’ altra delle Nereidi. 1504. Draconigena, Citta. — Vale a dire
città
surta dai denti di un drago. Si dava questa denom
città surta dai denti di un drago. Si dava questa denominazione alla
città
di Tebe. V. Cadno. 1505. Draghi. — Questi animali
più bella età governa. Nel nappo trasparente adamantino Al re che la
città
regge superna, Solea il dolce portar celeste vino
ima, col sorriso sulle labbra, e coronata di flori. Aveva in tutte le
città
della Grecia e dello stato romano gran numero di
i che Ecaerga fosse uno dei soprannome di Diana. 1529. Ecale. — Nella
città
di Ecale, nel borgo dell’ Attica, era un tempio d
Atene, in onore di Ecate, la quale era grandemente venerata in quella
città
. Durante il periodo di queste feste, che si celeb
, i cittadini più ragguardevoli davano, nelle principali strade della
città
, un pubblico banchetto, al quale si credeva ferma
così denominate alcune feste e cerimonie che si celebravano in Fefte,
città
dell’isola di Creta, in onore di Latona, madre di
occhi della madre, durante il decenne assedio di Troja. Caduta questa
città
, Ecuba toccò ad Ulisse come parte del bottino di
insaputa di Edipo, era pur sempre un fatto mostruoso, castigarono la
città
di Tebe con una orribile pestilenza, la quale non
uno dei soprannomi di Vulcano, dio del fuoco. 1562. Efeso. — Celebre
città
dell’ Asia minore, nella Jonia La tradizione mito
re, nella Jonia La tradizione mitologica ripete che il nome di questa
città
derivasse da una donna chiamata Efeso, la quale d
ritenuta in conto presso i più accreditati scrittori della favola. La
città
di Efeso sorgeva in una pianura irrigata dal fium
del mare Egeo. Rinomati autori pretendono che la esistenza di questa
città
, fosse di molti anni anteriore allo stabilimento
a in quei luoghi ; e che poscia una colonia greca avesse costruita la
città
di Efeso, che si rese poi tanto celebre. Il famos
eva in lui, vi ristabilì il governo democratico. Morto Alessandro, la
città
di Efeso fu preda dei successori di lui, quindi c
o dei Greci, che ne restarono signori fino al 1283. Da quest’epoca la
città
di Efeso fu sempre un punto d’invidiosa mira perg
stremamente caro, e tanto che dopo la morte di quello, avvenuta nella
città
di Ecbatana, l’imperadore lo fece annoverare fra
onie dette Efestrie, nelle quali i Tebani facevano girare per la loro
città
la statua di Tiresia, che all’andare era vestito
. — Figliuola dell’ Oceano e di Teti, la quale dette il suo nome alla
città
di Corinto, che dal principio chiamavasi Efira. A
e di Virgilio essa fu madre di Aristeo. In Grecia vi furono altre due
città
conosciute sotto il nome di Efira ; una nella con
nosciuta sotto il nome di Efira, che fu patria di Sisifo. Efira, una
città
, natia contrada Di Sisifo, che ognun vincea nel s
di Orconomo. Sotto questo nome aveva Diana un culto particolare nelle
città
di Ambracia, Acacesio e Mileto, perchè in queste
lare nelle città di Ambracia, Acacesio e Mileto, perchè in queste tre
città
ella servì di guida conduttrice a Cromio ed alla
ricordano di un altro Egitto, figliuolo di Neilco, e fondatore della
città
di Priene. 1594. Egia. — Ninfa figlia del Sole e
09. Elafoballa. — V. l’articolo precedente. 1910. Elagabalo. — In una
città
dell’alta. Siria per nome Emesa si adorava dagli
nnome di Giove a lui venuto da un ricchissimo tempio che aveva in una
città
del Peloponnese chiamata Elts. 1615. Elefante. —
guerra tra Greci e Troiani, che finì con la totale distruzione della
città
di Troia, dopo che i Greci l’ebbero assediata pel
suo animo vizioso e corrotto, e quando vide imminente la caduta della
città
, pensò di riguadagnare la grazia del suo primo ma
ta qualche tempo dopo, epoca in cui i Greci la scacciarono dalle loro
città
, ed essa prese rifugio presso Polixa regina dell’
poi dimorò sul monte Ida ; ma siccome stava nel fato di Troja, che la
città
non poteva esser presa senza la presenza di lui,
no, unica prole avuta da Andromaca, lasciò il governo di alcune poche
città
, da lui fondate. V. Cestrino. 1621. Elenore — Fig
ata dagli Ateniesi, i quali avevano, nella piazza maggiore della loro
città
, un tempio a lei dedicato. Tutti coloro che, o pe
Eleusi. — Figliuolo di Ogige e di Daira. Egli dette il suo nome alla
città
di Eleusi nell’Attica. In alcuni scrittori si tro
di Eleusi nell’Attica. In alcuni scrittori si trova l’opinione che la
città
ricevesse il nome di Eleusi, parola che in greco
ere veniva così denominata da un magnifico tempio ch’ella aveva nella
città
di Eleusi, di cui nell’articolo precedente, ove i
della Beozia dalla schiavitù, e fece in memoria di ciò fabbricare una
città
a cui fu dato il nome di Eleutera. 1631. Eleuteri
r sottrarsi al castigo ; e Atti, traversando l’Egitto, vi edificò una
città
a cui, in onore di suo padre Elio, dette il nome
ante di tutte le navigazioni dei greci. Elice fu anche il nome di una
città
dell’Acaja, ove Nettuno aveva un tempio assai in
sacro si sarebbe chiamata Elio, cioè il Sole. 1643. Eliopoli. — Cioè
città
del Sole ; quest’antica contrada dell’Egitto è ce
uo volere, sia chinando il capo, sia con far cenno con le braccia. La
città
di Corinto si chiamava anch’essa Eliopoli, prima
cui avvenne il fatto seguente. Essendosi i Doriesi resi padroni della
città
di Corinto, essi appiccarono il fuoco al tempio d
pide. — Così avea nome quel cittadino di Samo, il quale in questa sua
città
, edificò il tempio di Bacco, noto sotto la strana
amiglia degli Emilii pretendeva di discendere. 1662. Emitea. — In una
città
della Caria, nota nella geografia antica sotto il
estesa e divulgata per tutta l’Asia per modo che il suo tempio nella
città
di Castabea era carico di ricchezze immense, mand
era carico di ricchezze immense, mandandosi continuamente da tutte le
città
circonvicine doni ed offerte ad Emitea di una ric
dalo, che si rese celebre quasi quanto il suo maestro. In una piccola
città
della Grecia, nelle circostanze di Atene, si ammi
n tutti gli scontri ch’ebbero luogo nel decenne assedio della Trojana
città
. Enea sostenne un particolare duello col più prod
e giunse, dopo una fortunosa traversata, nella Tracia ove edificò una
città
che fu detta Eno, forse dal nome di lui. Recatosi
no. Enea ad onorare la loro memoria impose il nome della prima ad una
città
e quello del secondo ad una punta di terra conosc
empio, ove all’eroe trojano furono resi gli onori divini. Anche nella
città
di Eneo, nella Tracia, Enea veniva adorato siccom
di Enialio. V. l’articolo precedente. 1680. Eniochia. — La più antica
città
di cui si abbia nozione nella geografia del mondo
ed ella concepette e partori Henoc. Poi egli si mise ad edificare una
città
e la nominò dal nome del suo figliuolo Henoc. Ge
soprannominata a cagione di un ricchissimo tempio ch’essa aveva nella
città
di Enna in Sicilia. 1686. Ennofigaso. — Uno dei s
ndasse i Miseni ausiliarii dei Trojani nel decenne assedio della loro
città
. Achille lo uccise sulle rive del fiume Xanto. 16
sulla quale era scolpita una testa di Mercurio. 1690. Enoe. — Antica
città
dell’Attica posta sulle rive di un fiume del qual
, regina dei Pigmei che fu cangiata in grue. 1691. Enomao. — Re della
città
di Pisa, in Elide. Le cronache mitologiche dicono
uno dei principali seguaci di Aceste, il quale dette il suo nome alla
città
chiamata Sicheliota di Entello. La cronaca narra,
lie una giovanetta per nome Menfi, ed avendo in seguito edificata una
città
le impose il nome della moglie. Fu questa la cele
ficata una città le impose il nome della moglie. Fu questa la celebre
città
di Menfi. 1709. Epatoscopia. — Specie di divinazi
veniva adorato con la stessa denominazione. 1723. Epidauria. — Nella
città
di Epidauro, e poscia in Atene si celebrava una f
apio alla quale si dava il nome di Epidauria, in commemorazione della
città
ove da principio fu istituita. 1724. Epidauro. —
e della città ove da principio fu istituita. 1724. Epidauro. — Famosa
città
della Laconia ove Esculapio, dio della medicina,
Episcira. — Ai 12 del mese di Sciroforione (Maggio) celebravasi nella
città
di Atene, una solennità religiosa in onore di Min
di Minerva Scirade, così detta dal tempio ch’ella aveva nella piccola
città
di Sciro. È opinione di pregevoli scrittori, che
d irrequieto, si recò in Tessaglia e fermossi per qualche tempo nella
città
di Sicione di cui Corace era re. Quivi, profittan
detronizzò, ed aggiunse in breve tempo ai suoi novelli stati anche la
città
di Corinto. Finalmente avendo sedotta Antiope, fi
no istituite dal re di Tebe Menezio. Eraclea era anche il nome di una
città
della Friotide, nella quale la tradizione favolos
nia — Canto 1762. Erceo. — Soprannome di Giove come protettore delle
città
e delle case. Assai di sovente, nelle opere degli
ompagna ed amica di Proserpina. Al dire di Pausania, essa aveva nella
città
di Lebadia, molte statue che la rappresentavano c
figlio di Giove e di Alemena (Vedi Alemena) la quale lo partorì nella
città
di Tebe in Beozia, Ercole è il tipo perfetto di u
tto — Idillio XXIV. trad. di G. M. Pagnini. Ercole fu allevato nella
città
di Tebe, e Diodoro racconta, che Alcmena sua madr
i che Ergino inviava a Tebe onde ricevere il tributo imposto a quella
città
. Egli dopo averli battuti con la sua clava, ne fe
che dovesse abitare, e fu, secondo il parere di Apollodoro, in questa
città
che egli ricevette per la prima volta dalla Piton
e appoggiato contro una colonna innalzata in onore di Mercurio, nella
città
di Trezene, quella avesse preso radici, e avesse
lava le campagne. Ercole lo combattè e l’uccise, ma al suo ritorno in
città
, Euristeo gli impose di rimanere fuori le mura, e
erva. Cerinitide, che egli raggiunse al corso, e che portò viva nella
città
di Micene. Dopo di questo, combattè e vinse il ci
sò di dargli il premio promesso, e allora fu che Ercole, resosi nella
città
di Oleno, ebbe a combattere contro il Centauro Eu
e fatiche di Ercole, il quale dopo di essersene impadronito, fondò la
città
di Abdera in onore del suo amico Abdero, ucciso i
gli s’era impadronito, avendo ucciso i suoi due nemici, si rese nella
città
di Tirrenia. Nella traversata uno dei suoi tori s
d incatenò i Cercopi specie di spiriti malefici. Passato quindi nella
città
di Aulide, egli uccise Sileo insieme alla figlia
ole lasciò le navi sotto la custodia di Oileo e mosse ad attaccare la
città
. L’assedio essendo durato qualche tempo, Telamone
i fossero aperta una via fra i nemici a colpi di spada. Padrone della
città
, Ercole fece morire a colpi di freccia il re ed i
e, che era venuto in soccorso degli abitanti di Pilo. Da quest’ultima
città
egli marciò contro Lacedemone per vendicarsi di s
questa spedizione. Avendo ucciso Ippocoone, Ercole si impadronì della
città
, di cui ritornò lo scettro al suo legittimo re Ti
nomo, Ercole si sottomise all’esilio, e risolvette di ritirarsi nella
città
di Trachina presso Ceixo. Fu nell’andare in quest
irarsi nella città di Trachina presso Ceixo. Fu nell’andare in questa
città
, che Dejanira ebbe a sopportare l’oltraggio del c
tro. (V. Delanira). Soggiornando in Trachina, egli si impadroni delle
città
dei Driopi, protesse Eginio contro i Lapidi, che
Stesicore, uccideva tutti i viaggiatori, che transitavano per quella
città
, onde innalzare coi loro cranî un tempio al nume
hina, volendo vendicarsi di Euriteo, levò un’armata, marciò contro la
città
di Oecalia, che alcuni scrittori pongono nella Eu
tori pongono nella Eubea, ed altri in Tessaglia. Resosi padrone delle
città
nemiche, egli uccise Euriteo e i tre figli di lui
Melaso suoi compagni, caduti combattendo al suo fianco, egli mise la
città
a sacco ed a fuoco, e condusse con sè prigioniera
differisce molto da questa : Ercole da quindici mesi è lontano dalla
città
di Trachina senza che Dejanira conosca il luogo d
a la regina Onfale, e parte direttamente dalla Lidia per assediare la
città
di O calia di cui si rende padrone. Abbordato al
oracità, alla sua nascita quasi divina, o a qualcheduna delle singole
città
che con un culto particolare, venerava codesto si
ell’Ercole Tirio, al quale si offeriva una decima. È anche nella sola
città
di Roma, che Ercole viene adorato sotto il sopran
uomo dalle forme atletiche, con una lira nella mano. Tutte le diverse
città
della Roma Imperiale, possedevano monumenti simil
gli schiavi pubblici, e finalmente custodito dal Pretore stesso della
città
. I giuramenti che si facevano sull’ Ara Maxima er
766. Eresidi. — Ninfe che prendevano cura del bagno di Giunone. Nella
città
di Argo veniva dato lo stesso nome alle sacerdote
egli Arconti di Atene e dei consoli di Roma. 1767. Ereso. — Una delle
città
dell’isola di Lesbo, ebbe questo nome da un figli
Uno dei figli del Titano Fetonte il quale dette il suo nome ad una
città
della Beozia detta perciò Eretria. 1769.Erea. — G
tichi davano questa denominazione al giorno in cui si celebrava nella
città
di Corinto, l’anniversario funebre dei figli di M
ifico tempio ch’ella aveva in Atene. Divenuto adulto, fu re di quella
città
, e narrano le cronache, che essendo in guerra con
secondo la cronaca, sedotta da Apollo. 1771. Ergameno. — Re di Meroe,
città
dell’Etiopia. Il nome di lui è ripetuto dai mitol
nti le carni. 1787. Ericinia — V. Ericina. 1788. Eritrea — In Eritra,
città
della Beozia, visse questa sibilla, conosciuta da
lmo. V. Esperidi. 1790. Eritro. — Da un tempio che Ercole aveva nella
città
di Eritre, in Acaja, si dava cotesto soprannome a
ed una tradizione degli Eritrei ripeteva che fosse giunta nella loro
città
da Tiro per mare, e che entrata nel mare Jonio, s
a Pausania nelle sue cronache, che quando i due popoli delle suddette
città
scoprirono la statua, posero in opera tutt’i mezz
fatta una corda dei loro capelli, tirarono la statua di Ercole nella
città
senza ostacolo alcuno. Gli Eritrei per ricompensa
rmione è anche un figlio di Europa, il quale dette il suo nome ad una
città
posta su di un estremo lembo della penisola Argol
ella penisola Argolide. Una vecchia tradizione racconta che in questa
città
eravi una strada per la quale si discendeva all’i
ne — Andromaque — Acte IV. Scene IV. 1807. Ermopoli. — Che significa
città
di Mercurio. Era questo il nome di tre celebri ci
— Che significa città di Mercurio. Era questo il nome di tre celebri
città
di Egitto, una delle quali era posta nel Delta, l
orte gli furono tributati gli onori divini e dedicato un tempio nella
città
di Clazomene nel quale era inibito alle donne di
— Sacerdotessa di Venere che visse molti anni della sua vita a Sesto,
città
dell’ Ellesponto. Essa fu passionatamente amata d
to. Essa fu passionatamente amata dal giovine Leandro, abitante della
città
di Abido, posta sulla spiaggia del mare dalla par
na fiaccola accesa che serviva di faro al giovine nuotatore. Sesto è
città
, cui da l’opposta Abido Breve flutto disgiunge. A
ame e pazzo pensiero d’incendiare il tempio che Diana aveva in quella
città
, e che era una delle sette meraviglie del mondo.
a morte Esculapio fu da tutta la Grecia adorato come un Dio, e non fu
città
, horgo o villaggio di questa popolosa contrada ch
o non gl’impedì di morire ucciso a tradimento. 1829. Eslchia. — Nella
città
di Clazomene si dava questa denominazione, dalla
il messaggiero. Ercole, sdegnato a tanta slealtà, cinse di assedio la
città
troiana, e dopo pochi giorni, essendosene impadro
che fu chiamato Orcomeno. Divenuto adulto egli fondò nella Beozia una
città
conosciuta sotto lo stesso nome. ….. e quante en
da suo fratello Pelia, detronizzato e costretto a vivere nella stessa
città
come un semplice particolare. Esone fu padre del
i un qualche fatto importante che interessasse radicalmente tutta una
città
, furono altrettante occasioni presso i pagani all
e principali espiazioni si facevano per le armate, pei templî, per le
città
, per l’omicidio e pei prodigî. Nei tempi eroici l
uto dal delitto di parricidio, il re il quale non credette che in una
città
in cui professavasi di temere gli dei, il giudizi
sacrifizî, giuochi, lettisternj, feste, e giorni di digiuno. Tutta la
città
era in lutto, le botteghe, i negozî e le officine
ontanare le calamità di cui gli abitanti credevano minacciata la loro
città
. In quanto all’espiazione dei luoghi sacri e part
ndario romano segnava dei giorni prestabiliti per la espiazione della
città
di Roma. Una di queste date era il cinque di febb
tene, si fermò nel tempio delle Eumenidi, in un bosco sacro presso la
città
di Colona. Gli abitanti, sapendolo reo, lo costri
e cerimonie e sacrifizî solenni, che si celebravano quasi in tutte le
città
della Grecia, e segnatamente in Corinto, ed a cui
vili non accor sensi e costumi, In odio aveva i cittadini rei. Non le
città
: chè le città non hanno Colpa veruna ; Euripide
sensi e costumi, In odio aveva i cittadini rei. Non le città : chè le
città
non hanno Colpa veruna ; Euripide — Le Supplican
è un corpo che non ha confini. 1853. Eteta. — Giovanetta di Laodicea,
città
della Siria. Amò così perdutamente suo marito che
gioniere. Coll’andare del tempo Protesilao fabbricò in quel luogo una
città
alla quale diede il nome di Scio. 1855. Etione. —
dei guerrieri che spesero la propria vita in difesa della sventurata
città
. …… e questi Furiando parea Marte che crolla La
rieri greci perirono per mano di lui, sotto le mura della contrastata
città
. Correva il decimo anno del famoso assedio, allor
o carro il cadavere di lui, fa per tre volte il giro delle mura della
città
. ….. e contro l’estinto opra crudele Meditando,
l quale con pompa solenne posto sul rogo, nelle mura stesse di quella
città
, che egli aveva difesa a costo della sua vita, fu
uno dei principali capi dei Trojani nel memorabile assedio della loro
città
. Era figlio di Penteo, e mori sotto le mura di Tr
egui il tuo cammino. e stanco Non t’arrestar, fin che venuto sei Alla
città
di Pallade. Là siedi. Abbracciando l’antico simul
furon dette Eumenidi le furie, o come dicemmo benefattrici ; e nella
città
di Atene fu con questo nome inalzato loro un temp
itata però, racconta di lui che, avendo contrastato il possesso della
città
di Atene ad Eretteo, questi gli mosse guerra. Nel
o dei suoi amori con Giove. 1890. Eunomo. — Fu un famoso musico della
città
di Locri. La cronaca favolosa narra di lui che re
città di Locri. La cronaca favolosa narra di lui che recandosi nella
città
di Delfo, insieme ad un altro celebre suonatore d
osi nella città di Delfo, insieme ad un altro celebre suonatore della
città
di Reggio, per nome Aristano onde sostenere una s
ano solamente sulle rive del fiume Alex o Alice, (che divideva le due
città
di Locri e di Reggio), dalla parte della città di
, (che divideva le due città di Locri e di Reggio), dalla parte della
città
di Locri mentre restavano mute sulla riva prossim
e della città di Locri mentre restavano mute sulla riva prossima alla
città
di Reggio. 1891. Eunosto. — Nella città di Tanagr
mute sulla riva prossima alla città di Reggio. 1891. Eunosto. — Nella
città
di Tanagra, posta sulla sponda del fiume Asopo in
e credenza che tutte le volte che una pubblica calamità affliggeva la
città
di Tanagra, n’era causa la violazione di questa l
gazione. La geografia antica ci ammaestra che nelle circostanze della
città
di Napoli, vi era una montagna chiamata Euploca s
e chiamando e piangendo la cara perduta. Finalmente si condusse nella
città
di Aorno, ove, secondo la tradizione, esisteva un
ù giorni in balia dei venti, ma finalmente fu spinto sulle rive della
città
di Patrasso ; e nel mettere piede a terra, scorse
gran timore di Ercole, e tanto, che non gli permetteva di entrare in
città
, e facevagli comunicare per mezzo di un araldo i
lo deriva dalle due parole greche Ευρος largo, e σερυου petto. Nella
città
di Ege in Acaja, essa aveva un tempio, che era il
finì con la battaglia di Azio, avesse incontrato fuori le porte della
città
, un uomo il quale spingeva innanzi a sè un asinel
arito morì sotto le mura di Tebe. V. Capaneo — ella si ritrasse nella
città
di Eleusina dove si rendevano gli onori funebri a
entura il re quel giorno Solennemente in un sacrato bosco Avanti a la
città
stava onorando Il grande Alcide. Virgilio — Enei
tutelari. Dice Macrobio, che quando i romani cingevano d’assedio una
città
, avevano il costume di fare l’evocazione degli de
alcune strofe, senza di che credevano impossibile impadronirsi della
città
nemica ; e ritenevano che quand’anche avessero po
; e ritenevano che quand’anche avessero potuto rendersi padroni della
città
assediata, senza aver prima fatta l’evocazione su
gran sacrilegio il far prigionieri gli dei penati e protettori della
città
nemica. « Allora il Dittatore uscito fuori, aven
seguitando la tua deità, come mia scorta, vo’io ora a distruggere la
città
Veientana, della cui preda ti fo voto e prometto
cima parte. E te, o Giunone regina, la quale al presente abiti questa
città
, prego parimente, che tu seguiti noi vincitori ne
ego parimente, che tu seguiti noi vincitori nella nostra, e tosto tua
città
, dove tu sia ricevuta in un magnifico tempio, deg
miete ogni cosa. 1933. Fallsio. — Così avea nome un uomo nativo della
città
di Naupatto, nella Focide. La tradizione mitologi
ivano così nominate alcune feste e cerimonie che si celebravano nella
città
di Atene, in onore di Bacco. L’istituzione di tal
L’istituzione di tali feste era dovuta ad un tale Pegaso nativo della
città
di Eleutera, il quale secondo riferisce la cronac
disprezzo è la derisione degli Ateniesi. Poco dopo scoppiò in quella
città
una terribile epidemia, onde si andò a consultare
divinità, si ebbe in risposta che dovevano ricevere Bacco nella loro
città
con solenni pompe e pubbliche cerimonie. Allora g
ante le cerimonie falliche. I Fallolori correvano per le strade della
città
, mentre continuava la celebrazione di questa ceri
chiude occhi mal, Il giorno sopra tetti, e per le torri Sen va de le
città
, spïando tutto Che si vede e che s’ode : e semina
so entro il ricetto Da cui sono alla dea le voci scorte : Da tutte le
città
, sian pur remote. Tutte ivi scorte son l’umane no
re in cose inanimate. 1944. Faone. — Così avea nome un abitante della
città
di Mitilene, nell’isola di Lesbo, il quale si res
oltraggiato marito. 1945. Fare. — Nella contrada di Acaja, vi era una
città
conosciuta sotto questo nome, e celebre per un or
che la dea Vesta e Mercurio, avevano nella piazza maggiore di questa
città
. La statua di Mercurio era tutto di marmo, e lo r
quali dovevano restare compiute, a simiglianza del fato estremo della
città
Priamea. La prima di codeste fatalità, era quella
er raggiungere un tale scopo, sorpresero Reso in un campo vicino alla
città
, l’uccisero e impadronitisi dei famosi destieri l
rono il sepolcro di Laomedonte, allorchè fecero nelle mura della loro
città
una breccia che dette passaggio al famoso cavallo
utte quelle fatalità che il destino imponeva alla finale caduta della
città
trojana, la quale è stata quella fra tutte le alt
volosa, che così aveva nome il capo dei pastori di Numitore, re della
città
di Alba. Narrano le cronache, che avendo un giorn
etti tori Sacrifichiam, perchè di noi gl’incresca, Nè d’alto monte la
città
ricuopra. Omero — Odissea — Libro XIII. trad. di
aveva un tempio sul monte Palatino, e altri due in altri luoghi della
città
. 1972. Fectali — La istituzione di codesti minist
onato di verbena, presso il popolo nemico, o innanzi alle porte della
città
ostile, e quivi, chiamando Giove e gli altri dei
estimonii, chiedeva ad alta voce riparazione dell’ingiuria fatta alla
città
di Roma. Se trascorsi trenta giorni da questa int
lie un figliuolo chiamato Ippolito, il quale egli fece allevare nella
città
di Trezene. Qualche tempo dopo le sue nuove nozze
zione, si esilio volontariamente dalla sua patria e si condusse nella
città
di Ftia, della quale era re Peleo, padre di Achil
, ma sorpreso nel traversare la Tracia, dalla morte, fu sepolto nella
città
di Eone. Fenice è finalmente il nome di un figliu
oma, e fu detto che le anime dei morti si agirassero per le vie della
città
. I Romani, spaventati da siffatti prodigi, rimise
eterminato giorno. Aveva il suo tempio sul monte Soracte, vicino alla
città
di Feronia, dalla quale prese il suo nome partico
Fia degli stessi abiti che aveva Minerva nel maggior tempio di quella
città
; e che facendola salire su di un carro, riusciro
quale si attiene Pausania stesso dà questo nome ad uno abitante della
città
di Corinto, il quale nel prendere parte ai giuoch
smi e combattè nelle file dei greci contro i barbari, onde salvare la
città
. In commemorazione di questo fatto, Filaco fu dic
iscussioni, stabilito che si sarebbero scelte due persone di ciascuna
città
, le quali avessero dovuto partire contemporaneame
volte ; e coll’ andare degli anni fu nel medesimo luogo edificata una
città
al la quale si dette il nome di Amfipoli, conosci
onato esporre sulla montagna detta Ostracina, nelle circostanze della
città
di Figalia, e che quivi una gazza sentendo contin
n figliuolo chiamato Faride. Divenuto adulto fondò nella Messenia una
città
, alla quale dette il nome di Fare. 2015. Filodoce
i venerava Esculapio, in un tempio ricchissimo a lui consacrato nella
città
di Asopo in Laconia. 2018. Filomena e Progne — Co
ino di Troja era scritto, che essi non si sarebbero impadroniti della
città
, senza le famose frecce di Ercole, V . Fatalita
mo, essendo rimaste le frecce in potere di Filottete, i destini della
città
non potevano compirsi ; ond’ è che Ulisse, sebben
Filottete — Tragedia trad. di F. Bellotti. Terminato l’assedio della
città
Priamea, e resisi i greci padroni di essa Filotte
no seguito da Troja, e aiutato da questi, fondò in quella contrada la
città
di Petilia. Fu in Calabria che egli combattè il c
ma sibbene dalla morsicatura di un serpente. 2021. Fineo. — Re di una
città
della Tracia conosciuta nella geografia antica so
lto e assai popolare in Elide, egli fu il primo a stabilire in quella
città
dei solenni sacrifizi a Bacco suo padre, nei qual
gli Egiziani adoravano con un culto particolare ed esteso in tutte le
città
e le borgate dell’Egitto, il fiume Nilo che era u
me. Vedi Fiumi Dell’Inferno. ….. e sotto un’ alta rupe Vide un’ampia
città
che tre gironi Avea di mura, ed un di fiume intor
er esse un culto particolare. V . Mirmidoni. 2047. Formione. — Nella
città
di Eritrea, visse un pescatore così chiamato, il
ti e dolci, laddove prima traevano vita di selvaggi. Egli edificò una
città
che dal suo nome fu detta Foronica. Fin qui la st
i e particolari su questa dea. In fatti, Pausania asserisce che nella
città
di Egina, vi era una statua della Fortuna, in cui
una statua colossale di questa dea, avente il polo sulla testa. Nella
città
di Tebe si venerava una statua della Fortuna che
famoso tempio della Fortuna, fu quello che le venne fabbricato nella
città
di Preneste, il quale aveva più che di tempio, la
anchezza del marmo, e finalmente sulla spiaggia del mare, vicino alla
città
di Anzio, sorgeva un altro famosissimo tempio del
a solcar l’ onde Carpazie. Te il fero Daco, il fuggitivo Scita. Te le
città
paventano ed i popoli. Ed il Lazio guerriero ; O
ali ebbero dapprima relazione gli Ebrei, dettero il nome di Ur ad una
città
, perchè ivi si adorava il Fuoco. In Persia si spi
persiano era moribondo, il fuoco veniva spento in tutte le principali
città
del regno e non si riaccendeva se non quando foss
ielo e posto suil’altare nel primo tempio che Zoroastro innalzò nella
città
di Xis nella Media ; ed era tanta la venerazione
e alla Grecia, ove si credeva che nel tempio, che Minerva aveva nella
città
di Atene, ardesse continuamente il fuoco consacra
alle Furie, veniva considerato come un sacrilegio. In quasi tutte le
città
della Grecia sorgevano templi ed altari consacrat
re più ad esse gradito. Nella contrada di Acaja, e propriamente nella
città
di Corina, vi era un altro tempio famoso, dedicat
la ragione. Un altro non meno famoso tempio si ebbero le furie nella
città
di Atene, e propriamente presso il tribunale noto
neva il Furore come figlio della Notte. G 2068. Gabalo. — Nella
città
di Emesa, nonchè in quella di Eliopoli, si adorav
on questo soprannome la dea Giunone, particolarmente onorata in Gabia
città
del Lazio. Virgilio la chiama : Juno Gabina. 2070
del Lazio. Virgilio la chiama : Juno Gabina. 2070. Gaditano. — Nella
città
di Gades in Ispagna (oggi Cadice) si dava questo
ale di compiere una volta l’anno un pellegrinaggio di S. Jacopo nella
città
di Galizia : da ciò la confusione che abitualment
combattuta fra i greci e trojani, durante il dedecenne assedio della
città
Priamea. 2089. Gastromanzia. — Specie di divinazi
ottrarsi alle persecuzioni del fratello Egitto, si ricoverò in quella
città
. Gelanore accolse generosamente l’ospite fuggitiv
si potesse predire l’avvenire. 2105. Gerania. — A proposito di questa
città
, che secondo la geografia antica, sorgeva sul mon
da una immensa quantità di grù. Al dire dello scrittore Salmasio, la
città
di Gerania era il punto di ritrovo di questi vola
no contro i PigmeiV. Pigmei. 2106. Gerere. — Si chiamavano così nella
città
di Atene, quelle quattordici donne, che servivano
o V. L’articolo seguente. 2115. Giacinto. — Figlio di Oebalo re della
città
di Amicle, nella Laconia. Suo padre l’aveva fatto
a i re dell’Italia ; era originario della Grecia e propriamente della
città
di Perebo, o secondo altre opinioni, di Atene. Un
lottiglia, approdò in Italia ove fece delle conquiste, e fabbricò una
città
detta da lui Gianicola. La tradizione favolosa st
favolosa stabilisce un parallelo cronologico frala edificazione della
città
Gianicola, e la cacciata di Saturno dal cielo per
tra perchè Giano essendo greco d’origine, e propriamente nativo della
città
di Perebo, fosse venuto a stabilirsi in Italia, o
ti i sabini da siffatto prodigio si precipitarono per penetrare nella
città
, di cui si sarebbero certamente impadroniti, se G
dio protettore di Roma, di venire novellamenle in soccorso della sua
città
, tutte le volte che ne avesse avuto bisogno. 2128
iarba innammoratosi della regina Didone allorquando essa costruiva la
città
di Cartagine, voleva ad ogni costo sposarla ; ma
tro con un piede ignudo e con l’altro calzato. Arrivato Giasone nella
città
di Jolco, attrasse dapprima tutti gli sguardi per
dea — tragedia Atto I Scena III. Giunti a Corinto, vissero in quella
città
per lo spazio di dieci anni, secondo le cronache
ente Alessandrino, si vedeva sulla porta maggiore di un tempio, nella
città
di Diospoli in Egitto, una specie di lapide i cui
Plutarco, che essendosi Sertorio, Generale romano, impadronito della
città
di Tingi, fece aprire il sepolcro del gigante Ant
meno tre denti, ed una porzione del cranio, che furono portati nella
città
di Erice, per ordinamento dei magistrati ; e che
sbrigliata superstizione dei pagani, imperocchè noi vediamo che nella
città
di Argo, si venerava il Giove Api, ritenuto nipot
tesso autore, a proposito d’una statua di Giove, che si adorava nella
città
di Argo, in un tempio consacrato a Minerva, rifer
li consacrati a Giunone. In Grecia stessa, e propriamente vicino alla
città
di Argo, vi era una fonte chiamata Canatosa, e se
e templi, oratori, are ed oracoli a lei dedicati, e soprattutto nella
città
di Argo, di Samo e di Cartagine. Ci cade in accon
rano avvenimento ; dicendo che egli che era un famoso pescatore della
città
di Antedone in Beozia, avesse preso un giorno gra
armenti di vite, dai quali egli poi trovò mezzo di sciogliersi. Nella
città
di Antedone, vi era uno scoglio conosciuto, al di
ni del famoso Sarpedone, soccorsero i Trojani nell’assedio della loro
città
. Suo padre, al dire di Omero, al momento della pa
i suoi concittadini gl’innalzarono un monumento eroico e dettero alla
città
di Eubea il nome di isola di Glauco. 2186. Globo
una testa della Gorgone Medusa. 2195. Gortina — Detta anche Cortina,
città
dell’isola di Creta ; famosa per gli ottimi pasco
ima credenza, e le chiamavano Auxo ed Egemone. Per contrario in altre
città
della Grecia, si riconoscevano quattro Grazie, e
fosse loro padre. Secondo riferisce Pausania, in tutte le principali
città
della Grecia e della Tracia, vi erano dei templi
rato a Giove stesso, e alla dea Nemesi. 2204. Grinea. — Questa antica
città
dell’Eolide, nell’Asia minore, viene ricordata ne
tempio ed un bosco a lui consacrato. I poeti antichi chiamano questa
città
col nome di Cryncus. 2205. Gru. — Presso i pagani
Minotauro. Coll’andare del tempo questa danza fu eseguita anche nella
città
di Delfo, dalle giovanette Ateniesi, le quali la
e quivi fu distrutta da Maometto, quando egli entrò trionfante nella
città
, annientando tutte le vestigie del culto. 2224. H
delle statue di Iside con una testa di ibi. 2226. Ibristiche. — Nella
città
di Argo, si celebravano in nna data epoca dell’an
ro vittoriosamente i Lacedemoni, quando questi cingevano d’assedio la
città
di Argo. 2227. Icadi. — In onore di Epicuro, i pa
tuto greco gli chiese la mano della figliuola, Icario trovavasi nella
città
di Sparta, ove aveva già avuto numerose richieste
inore, ai piedi della quale, secondo la tradizione, sorgeva la famosa
città
Troja. Al dire di Diodoro, era questa una delle p
e il fratello, trucidò Ida stesso. 2235. Idalia. — Così avea nome una
città
dell’isola di Cipro, la quale era consacrata a Ve
nere. La tradizione a cui si attiene Virgilio, ripete che vicino alla
città
di Idalia, sorgeva un bosco sacro visitato assai
iù belle donne dei suoi tempi. 2241. Idmone. — Celebre indovino della
città
di Argo, il quale, secondo la tradizione, avea pr
a sua terribile verità. Un giorno, mentre gli Argonauti davano in una
città
della Tracia la caccia ad un cinghiale, Idmone ri
speria, ove la tradizione ripete, che il profugo re avesse fondata la
città
di Salento, della quale si fece sovrano. Dopo la
ale si fece sovrano. Dopo la morte di lui, gli abitanti della novella
città
riconoscenti verso la memoria d’Idomeneo per aver
a, ritornò felicemente nei suoi stati, ove morì poco tempo dopo nella
città
di Gnosso, i cui abitanti gl’innalzarono un magni
asse di sesso divenendo uomo. Il citato scrittore riferisce che nella
città
di Festo viveva un uomo poverissimo per nome Ligd
e quando la madre di lei fu tolta al suo primo rapitore, avesse nella
città
di Argo, dato i natali ed una bambina, che fu app
rabile indovino, i greci si sarebbero un giorno impadroniti di quella
città
, che già tanto sangue costava alla Grecia. Ifige
dell’indovino Calcante. Ma un giorno improvvisamente giunse in quella
città
, accompagnato da Pilade, Oreste fratello d’Ifigen
impici, interrotta già da lunghi anni. In Grecia e propriamente nella
città
di Elide, nel tempio consacrato a Giunone, fu per
ia, famosa nei fasti della favola, per la bellezza. Igiea aveva nella
città
di Sicione, in un tempio dedicato a suo padre. un
ità, chiamano col nome d’Ilio o Ilione, non solo la cittadella, ma la
città
intera di Troja. 2265. Iliona. — Così avea nome u
re della madre partì, e dopo molte ricerche ritrovò finalmente, nella
città
di Cenea, l’eroe suo padre occupato nella fabbric
che volta il suono della sua voce adorata. Avvenne intanto, che nella
città
di Atene si cominciavano a fare i preparativi per
tenebrosi maneggi, una tinta di religione. In quel torno di tempo, la
città
di Tebe, fu desolata da una terribile carestia, (
raziandola senza riposo, la costrinse ad andare errante e raminga per
città
e per borgate. Incalzata così dalla vindice mano
le frequenti apparizioni degli dei, provavano la loro vigilanza sulle
città
e sui cittadini. 2294. Iperborio. — Dalle due par
esero perciò gli accordi nenessarii con gli abitanti delle differenti
città
, che si trovavano sulla via, che dal paese degl’
V. l’articolo precedente, e che fu allevato da Piteo suo avolo, nella
città
di Trezene. Questo principe giovanetto, dedito so
hiesta a tre dei suoi desiderii. Infatti, Ippolito nell’ uscire dalla
città
di Trezene, guidando egli stesso il proprio carro
o Ippolito, avesse comandato a questo, di venire a raggiungerlo nella
città
, ove egli si trovava, e giustificarsi del delitto
n tempio, che ella avea fatto fabbricare su di una montagna vicino la
città
di Trezene, in onore di Venere. Col pretesto di a
eche I ππος cavallo, e Πδιαμος fiume. In Egitto, e propriamente nella
città
di Ermopoli, veniva l’ Ippopotamo considerato com
agione del suo naturale maligno e nocivo agl’ uomini. Per altro nella
città
di Papremide, l’Ippopotamo veniva adorato con un
l comando dell’armata che avea sotto i suoi ordini, e si esiliò dalla
città
di Naupatto. Suo figlio Alete s’impadroni poi del
siliò dalla città di Naupatto. Suo figlio Alete s’impadroni poi della
città
di Corinto. 2317. Ippoteo. — Le cronache mitologi
ezza, fu la prima volta ritrovato in Roma, nel famoso sacco di quella
città
avvenuto nel 1525 ; e fu varie volte copiato all’
Al dire di Diodoro e di Plutarco, esse scorrevano per le strade della
città
, coperte di lunghe vesti di lino, con una campane
itto, ma particolarmente, secondo asserisce il cronista Eliano, nella
città
di Alessandria, a Copto ed a Bubaste. Pausania ri
i misteri di lei recava la morte ; e ripete che essendo un uomo nella
città
di Copto, entrato nel tempio di quella dea, duran
Gallie ; e vi sono varii scrittori, i quali pretendono che la stessa
città
di Parigi, avesse preso il suo nome dall’ avere u
oneo di nulla sospettando, tenne l’invito, e si recò per questo nella
città
di Larissa ove Issione si trovava in quel tempo.
Corinto. Alla morte del padre suo, gli successe nel governo di quella
città
. 2347. Isterie. — Feste in onore di Venere : il s
anza era per i Corinti così importante, che anche allorquando la loro
città
fu distrutta da Mummio, essi legarono ai Sicioni,
era il concorso di popolo che affluiva in Corinto, da tutte le altre
città
della Grecia, onde assistere ai giuochi istmici e
ritenendo per fermo quanto un’ antica tradizione favolosa della loro
città
, asseriva a questo proposito. Gli Eleati riteneva
er un magnifico tempio che egli aveva sul monte Itome vicino a quella
città
. Un’antica tradizione non molto generalizzata, vu
ove Itomato, vittime umane ; e che certo Aristomene, nativo di quella
città
avesse fatto una volta svenare in un sacrifizio t
in un sacrifizio trecento schiavi, sulle are di Giove Itomato. Nella
città
di Messenia si celebrava annualmente una festa ch
rtando con gran divozione l’acqua attinta nelle parti inferiori della
città
, fino alla estremità del monte Itome, ove sorgeva
2356. Itonia. — Minerva veniva così soprannominata dall’ avere nella
città
di Coronea, in Beozia, un tempio comune con Pluto
rono varii eroici monumenti, ed in suo onore eressero un altare nella
città
di Atene, e celebrarono delle feste dette perciò
l suo ritorno dall’ inferno. 2370. Jolco. — Patria di Giasone. Questa
città
marittima della Tessaglia, giaceva sulla spiaggla
ulla spiaggla dell’arcipelago, ai piedi del monte Pelio. Fu in questa
città
che Giasone, dopo il suo ritorno dalla famosa con
e sdegnato uccise il re, padre di lei, e dopo d’ aver saccheggiata la
città
, s’impadronì di Jole, e con ogni cura la portò se
assale, ove sedea regnante Eurito, il padre di costei ; l’uccide ; La
città
ne devasta, e lei, qual vedi, Fa qui condur, non
onore di Jolao che gli ateniesi celebravano con gran pompa nella loro
città
. 2373. Jone. — Figliuolo di Apollo e di Creusa.
llettivo di alcune ninfe, le quali, secondo Pausania, abitavano nella
città
di Eraclea in Elide, ove scaturiva una fonte, sul
Kama non si fosse mai molto generalizzato nelle Indie, pure in molte
città
di quelle contrade, si venerava il fanciullo Kama
82. Kamis. — Divinità indigena del Giappone, e propriamente di alcune
città
di quella contrada. I giapponesi, individualmente
come figliuolo di Amida e come creatore della luna e del sole. Nella
città
di Osaka il dio Kanon ha un ricchissimo tempio, o
a moglie di lui detta Jasciada ; e questi non sentendosi sicuri nella
città
di Matura, si trasferirono in Nundagroma, loro pa
sieme su quella contrada. Sorgeva questo famoso monumento vicino alla
città
dei coccodrilli, e propriamente sulle sponde del
to il laberinto di cui fà menzione Virgilio e che sorgeva vicino alla
città
di Gnosso. …… in quante si discorre Per le molte
ualmente veniva raffigurato il padre degli dei, si venerava in quella
città
la statua di lui con una scure nella mano. Questo
della Laconia ; ed avendo ereditato il regno del suocero, dette alla
città
capitale indistintamente, il suo nome e quello de
nominazione di Lacedemonia o Lacedemone, e di Sparta, a questa famosa
città
della Grecia. Questo Lacedemone fu, secondo la tr
. — Soprannome particolare della dea Giunone, come dea tutelare della
città
di Sparta. 2403. Lachesi. — Una delle tre Parche,
o di Diana Lafria, che allorquando l’imperatore Augusto saccheggiò la
città
di Calidone lasciò gran parte delle spoglie di qu
hiamate alcune pubbliche feste, celebrate al tempo dei Tolomei, nella
città
di Alessandria. Erano così dette perchè coloro ch
rinto, invidiose della suprema bellezza di lei. In una contrada della
città
di Corinto, si vide per lungo tempo un sepolcro,
di partiti, abbandonarono la loro isola nativa per recarsi in quella
città
di cui esse ignoravano l’interna agitazione. Però
e il famoso cavallo di legno fosse introdotto nella loro predestinata
città
, Laocoonte, colpito dalla enorme grandezza di que
empo dopo Elicaone morì combaltendo sotto le mura di Troja. Caduta la
città
in potere dei greci, Laodice, onde sottrarsi alla
isamente a mantenere la data fede, onde Ercole sdegnato saccheggiò la
città
, devastò tutta la contrada, e uccise lo stesso La
suo nipote Ercole e lo ritenne presso di sè, per qualche tempo, nella
città
di Feneone, in Arcadia. 2435. Lapidazione. — Con
i Lari pubblici, che avevano la speciale presidenza dei lavori della
città
, come strade, monumenti, sepolcri, ecc. V’erano i
epolcri, ecc. V’erano i Lari detti Urbani, che avevano in custodia la
città
; Compitales, quelli che presiedevano alle crocie
i quelle divinità che i pagani sceglievano come protettrici sia d’una
città
, sia d’un luogo particolare, venivano classificat
Penati, si chiamava con nome proprio Larario. 2442. Larissa. — Questa
città
della Tessaglia, posta propriamente sul monte Pen
i Pausania, un altro tempio famoso consacrato a Latona, sorgeva nella
città
di Argo ; e la statua della dea era lavoro dell’i
tituita la quinta in onore di Latona, e che veniva solenuizzata nella
città
di Butite con gran pompa e splendore. Anche i Tri
Tersandro, ebbero gli onori divini, e fu loro eretto un altare nella
città
di Lacedemone, nel tempio istesso di Licurgo. 245
in onore della madre degli dei. Era costume di portare in giro per la
città
in gran pompa la statua della dea, posta su di un
a matrigna e a cedere ad essa ed al figliuolo Silvio il governo della
città
di Lavinio, che essa tenne fino alla morte di Asc
ditaria di sommo sacerdote. 2455. Lavinio. — Fu questo il nome di una
città
che Enea edificò, secondo il dettato dell’oracolo
I trad. di A. Caro. 2458. Laziale. — Dal costume che avevano alcune
città
del Lazio di sagrificare a Giove durante le feste
uperbo, e che sorgeva sopra un’alta montagna, nelle circostanze della
città
di Alba ; propriamente dove si tennero poi le adu
: quando il popolo romano ritrattosi sul monte sacro, fece ritorno in
città
, fu fissato a tre giorni il periodo della festa L
rodusse tante morti, che tutta la nobiltà tebana e delle circonvicine
città
si riunì onde darle caccia. Sulle peste del mostr
quelle senza rimanere immancabilmente annegati. 2476. Lernee. — Nella
città
di Lerna, nel territorio di Argo, si celebravano
la terra, per poi ricomparire, ricco di abbondanti acque, vicino alla
città
di Bereniee. Fu questa forse la ragione che fece
giorni a placare col lettisternio, fatto allora la prima volta nella
città
di Roma. Apolline, Latona, Diana, Ercole, Mercuri
igio aveva termine ; si toglievano i legami ai prigionieri e tutta la
città
assumeva un’ aria di pace e di riposo. Lo stesso
e degli eroi. Lo Spon, nel suo viaggio della Grecia, scrive che nella
città
di Atene si vedeva ancora il Lettisternio d’Iside
e a quel dio. 2484. Leucade. — Promontorio dell’Acanania, vicino alla
città
di Azio, ove Apollo veniva particolarmente adorat
Leucotoe, quando essa fu annoverata fra le divinità marittime. Nella
città
di Corinto ella aveva un magnifico altare in un t
Ulisse, di cui la cronaca antica si è largamente occupata. Caduta la
città
di Troia, Ulisse ritornando in patria accompagnat
e la morte, che il popolo in rivolta decise di abbandonare la propria
città
. Prima però di mettere in atto il concepito divis
che comunicava i responsi, ordinò agli abitanti di restare nella loro
città
e di placare con sacrifizii ed offerte la corrucc
aca favolosa, combattè col genio di Liba, e avendolo vinto, liberò la
città
di Temessa dalle persecuzioni di lui, che dispera
bisogna confonderle con quelli. Durante le Liberali si portava per la
città
e per le campagne un Fallo in trionfo sopra d’un
ceni propositi. Quando il carro era giunto sulla maggior piazza della
città
, una matrona incoronava innanzi a tutti il turpe
into d’indipendenza dichiaratissimo. 2504. Libetra. — Su quest’antica
città
che una volta sorgeva sul monte Olimpo, e vicino
i Bacco, nella Tracia, per sapere quale sarebbe il destino della loro
città
, la risposta del dio fu che quella sarebbe stata
fosse al mondo un animale che avesse avuto la forza di rovesciare una
città
, non badarono più oltre all’infausto presagio. Ma
ro in folla i pastori delle circostanti campagne e gli abitanti della
città
; e fecero tale ressa onde accostarsi al dormente
, che rotto gl’ argini, straripò con tanta violenza, che allagando la
città
di Libetra, ne atterrò le mura, ne rovesciò i tem
le case, i monumenti, e si spinse con tale precipitoso impeto che la
città
fu interamente distrutta, e gli abitanti morirono
o la maniera, ovvero il rito che si doveva compiere per consacrare le
città
, i templi, le mura, gli altari, le porte principa
u riscattato con molti e preziosi doni da Eezione, che lo mandò nella
città
di Arisbo. A Licaone riuscì, dopo qualche tempo,
bo. A Licaone riuscì, dopo qualche tempo, di fuggire da quest’ ultima
città
, e di far ritorno a Troja, alla casa paterna ; ma
del suo regno fu caro ai suoi popoli, che egli cercò d’incivilire. La
città
di Licosura, la più antica di tutta la Grecia, fu
i, che erano un popolo eminentemente superstizioso, avevano in quella
città
tanta venerazione per quegli animali, che non sol
ninfa Coricia. La cronaca antica lo ritiene come l’ edificatore della
città
di Licoria sul monte Parnaso, aggiungendo, che do
ono le prime capanne su quel luogo stesso, ove poi col tempo surse la
città
di Licoria. 2524. Licurgo. — Figlio di Driante, r
so, la quale, secondo la tradizione, dette il suo nome ad una piccola
città
nelle circostanze di Delfo, ove Apollo e Diana av
n Roma sotto il nome di Ajo Locutio. Aveva un tempio famoso in quella
città
, e propriamente nella via Nuova. V. Ajo Locutio.
la quale, secondo riferisce il cronista Sparziano, gli abitanti della
città
di Carres, nella Mesopotamia, avevano innalzato u
Cerimonie espiatorie colle quali i romani credevano di purificare una
città
o una persona, contaminata da qualche impurità o
avanti Cristo. La famiglia di Pindaro era una delle più nobili della
città
di Tebe. 2. Pelasci. — Popoli primitivi di ori
, lo stato, il commercio, le scienze e le arti. 4. Omero. — Sette
città
della Grecia si disputarono l’onore di aver dato
rii passi di antichi scrittori, noteremmo ben dieciotto o dieciannove
città
che si attribuiscono cotesta gloria ; ma le prete
ocessione dell’ Assunzione, e propriamente quella che si esegue nella
città
di Messina, ha luogo il 15 Agosto. Per questa rag
sciuto però sotto il nome di Cecco d’ Ascoll per esser nato in questa
città
della Marca d’Ancona nell’ anno 1237. Narrasi che
e nella storia delle Crociate. Essa traeva il suo nome da una piccola
città
del Poitou, poco lungi dalla quale, sorgeva il ca
ne dei Parsi. — Nacque intorno all’anno 589 prima di Cristo ad Urnia,
città
dell’Aderbigian. Mori nell’anno 513 avanti Cristo
nche detta Berecinzia(e), Dindimena(f), e Idea(g) daimonti(7) e dalle
città
, ove spezialmente era onorata. Ebbe innoltre il n
rze fine dell’ albero, detto Papiro(c). Questa Dea ebbe pure in molte
città
della Grecia solenni Feste, chiamate Isie, nelle
monie, che si praticavano nelle Feste di Cibele era il portare per la
città
un pino, e riporlo poi dinanzi al di lei tempio.
i offrissero alla Dea Vesta ; gli asini si conducevano in giro per la
città
, coronati di fiori, e portando essi come certe co
alora avessero potuto trasferire appresso di se Cibele da Pessimunte,
città
della Galazia nella Frigia. Eglino vi spedirono a
capo indicano, che Cibe le fu la prima, che insegnò a fortificare le
città
co mezzo di quelle(d). I due animali, da cui vien
a, Empanda, Mallofora, Ctonia, e Ratia. Ennea, perchè in Enna, antica
città
della Sicilia aveva un augustissimo tempio e una
sia terreste, o sotterranca (d), fu eretto un gran tempio in Ermione,
città
della Laconia, nel quale ogni anno di Estate se n
e dedicò a Cerere un tempio in un luogo alquanto distance da Pellene,
città
dell’ Acaja. Si solemizzavano pel corso di tre gi
ò al genete umano. Queste Feste per quattro giorni si facevano in più
città
della Grecia, e con maggior pompa d’ogni altro lu
prima del sacrifizio si conduceva la vittima intorno a’ confini delle
città
(h). La Festa Epacte, così detta dalle due voci G
ci, perchè si celebravano ogni quattro anni nella campagna d’Olimpia,
città
d’Elea, vicino al fiume Alfeo (f). Niente si sa d
Eglino erano prima due, e poi divennero dodici, scelti a sorte dalla
città
d’Elide. Era loro uffizio il dare degli avvertime
erchè con essa si onorava Giove Polico, ossia preside e custode della
città
(e). Si poneva allora sopra l’altare del Nume orz
mone quanto era venerato nella Libia, alttettanto ne lo era in Afite,
città
della Tracia, ove avea un maestoso tempio. Lisand
o. Lisandro, figlio dello Spartano Aristocrato, assediava l’anzidetta
città
; Giove gli apparve in sogno, e lo consigliò a de
sto nella fonte Clepsidra, la quale trovavasi sopra un monte d’Itome,
città
della Messenia (a). Que’ popoli perciò l’onoraron
a’ Sabini e a’ vicini popoli alcune delle loro donne per popolare la
città
, che avea fabbricato ? nè avento potuto ottenerne
al tempio vicino alla fontana Asbamea, amendue a lui sacri, presso la
città
di Tiana nella Cappadocia (d). Le acque della ste
dalla voce di tutti era onorato (i). Giove in un tempio di Terracina,
città
della Campania Romana, si venerava sotto il titol
ichio, ossia Placido (d), e a di lui onore si celebrarono fuori della
città
d’Atene le Feste Diasie, nelle quali si facevano
esi verso gli ospiti (c). E’pur celebre un certo Assilo Frigio, della
città
d’Arisba, perchè egli, abitando sulla strada, imp
b) ; ma la maggior patte soggiunge, ch’ ei trasse i suoi natali nella
città
di Nisa, donde prese poi il nome di Dionisio, per
fiume Idaspe, ed ei lo disectò. Conquistate le Indie, vi fabbricò la
città
di Nisa, ove insegnò l’arte di coltivare le viti
ssime pene (d). Le Scierie o Sciere ogni anno si celebravano in Alea,
città
d’Arcadia. Per comando dell’ Oracolo di Delfo all
notte con fiaccole accese al tempio di Bacco. In tutti i borghi della
città
si esponevano anfore piene di vino, le quali serv
la quale, rendendoli furiosi, li riduceva finalmente a morte. Quella
città
, vedendosi in pericolo di divenire un deserto, co
da scelleraggine. Lo stesso Nume desolò inoltre colla peste la di lui
città
. L’Oracolo, consultato sopra tale disastro, rispo
sportata a qualche distanza dello stesso tempio(c). Anche in Amiclea,
città
della Focide, v’avea un celebre tempio, dedicato
ea (f). Pausania finalmente narra, che la Dea fu allevata in Sinfalo,
città
d’ Arcadia, da Temeno, figlio di Pelasgo, il qual
donte ; Aedoe, figlia di Pandareo Efesino, e Politecno, artefie della
città
di Colofone nella Lidia ; e Sida, moglio el Gigan
estisse pomposamente, e che la facesse condurre sopra un carro per la
città
, spargendo voce, che quella era Platea, figlia de
(e). Allorchè se ne avvicinava il tempo, quattordici delle principali
città
, della Grecia preparavano una statua di legno, ad
ricchi abbigliamenti. Nel giorno della Festa una Matrona di ciascuna
città
, coperta di lunga veste, e seguita da numerosa mo
. La Dea sotto questa denominazione ebbe un tempio famoso in Lanuvio,
città
d’ Italia nel Lazio, e due altri in Roma, uno de’
riportavano a suo luogo (a). Vuolsi che sia stata detta Feronia dalla
città
di questo nome, situata alle radici del monte Sor
ide alle medesime. Mentrechè i Romani stavano per ristabilire la loro
città
, già da’ Galli rovinata, i Popoli vicini tentaron
. Ebbe il nome di Lanuvia per cansa del tempio che aveva in Lanuvio,
città
del Lazio. Numerose genti da per tutto concorreva
to dalle fiamme(25). Era pur celebre la festa di questa Dea in quella
città
Essa consisteva in una solenne processione. Cento
rono, che ventisette giovani, divise in tre achiere, andassero per la
città
cantando un cantico composto de Livio Poeta. Ment
olenne. Si condussero due giovenche bianche dal tempio d’Apollo nella
città
per la porta Carmentale. Si portarono due immagin
Si pretendeva che la Dea avesse presieduto alla costruzione di questa
città
, e che la proteggesse al pari dell’Isola di Samo.
rginità, si recava a bagnarsi nella fontana Canato, vicina a Nauplia,
città
situata all’estremità dell’Argolide (e). Pluto
icilia. Quivi lungo le rive del lago Pergusa(b), o Pergo, vicino alla
città
di Enna, Proserpina, figlia di Giove e di Cerere,
Flaminio, onde gli Dei Infernali, che s’invocavano, non entrassero in
città
(e). I Terentini presero il loro nome da Terento,
tò anche Alcatoo, figlio di Pelope, ad ergere un labirinto in Megara,
città
dell’Artica. Ivi si vedeva la pietra, su cui il N
inarj, l’uno d’oro, e l’altro d’argento. Altri Monarchi pure, e varie
città
récarono a gara in quel tempio tripodi(13), vasi,
Apollo e a Diana per placarli ed eccitarli a ritornarsene nelle loro
città
. Ciò piacque alle due Divinità, le quali perciò s
e, nelle quali la principale ceremonia era quella di far usoire dalla
città
lo stesso numero di fanciulle e di giovani, i qua
vano in Tebe ad, onore d’Apollo Polio, ossia canuto, perchè in quella
città
veniva rappresentato co’capelli bianchi. In quell
vertito, che alcuni nemici della Repubblica si avvicinavano alla loro
città
; che il medesimo andò loro incontro, e li mise i
i altri nomi furono dati ad Apollo. Egli si denominò Oropeo da Oropo,
città
dell’Eubea, dove dava Oracoli(c) ; Pitio dall’ucc
i dell’anno, cioè la primavera e l’estate, e gli altri sei in Patara,
città
della Licia, nell’ Asia Minore, donde acquistò an
’ara non si sacrificavano mai animali vivi(b). Si denominò Abeo dalla
città
d’Aba nella Focide, dove avea un ricco tempio, e
to questo ultimo il Nume era in modo particolare venerato in Figalia,
città
d’Arcadia, appresso alla quale il famoso. Ittino
fosse la verificazione dell’Oracolo, e in quel luogo fabbricarono una
città
, che denominarono Smintia, dalla voce greca smint
anno un’altra origine al predetto tempio. Apollo, dicono, aveva nella
città
di Crisa in Misia un sacerdote, di nome Crine. Il
hè eragli stato consecrato un tempio, un bosco, e una fonte in Claro,
città
della Ionia, fabbricata appresso Colofone da Mant
i chiamò Timbreo dal cul o particolare, che gli si rendeva in Timbra,
città
della Troade, ove avea un bosco sacro e un tempio
sia Dio dell’ ospitalità ; e come tale lo veneravano que’ di Pellene,
città
d’ Acaja. Eglino ogni anno celebravano a di lui o
(f). Apollo Teosenio aveva un tempio e una statua di bronzo in quella
città
(g). Apollo sotto il nome di Tirseo era onorato in
uella città(g). Apollo sotto il nome di Tirseo era onorato in Cianea,
città
della Licia. Ivi v’ avea una fontana, a lui sacra
un magnifico tempio, rotondo, e pieno di ricchi doni. La loro stessa
città
era consecrata ad Apollo, e abbondava di musici e
terra, le quali si portavano in giro ; nell’ altro si purificavano le
città
. Un coro di musici gareggiava poi nel canto. Era
se. Non per questo cessò la collera del Nume, e colla peste desolò la
città
d’Argo. Corebo consultò l’Oracolo di Delfo, e la
nutriti da una capra. In memoria di tal fatto gli abitanti di Elira,
città
situara sopra una delle montagne di Creta, spedir
uti molti figliuoli, tra’quali i più rinomati sono Lino, nativo della
città
di Tebe nella Beozia(48), Filamone(49), Anfione(5
que d’ Argo ebbero questo Nume in grande venerazione. In Amicle pure,
città
della Laconia, sul siume Eurota. Appollo aveva un
a, o perchè era sempre ne’ campi(d), o perchè avea un tempio in Agri,
città
dell’ Attica, e il di cui terreno era opportuniss
hè fosse all’aperto (f). Prese il nome d’ Aricina da Aricia, piccola
città
del’ Lazio, fabbricata, come vedremo, da Ippolito
). E’ stata denominata Triclaria, perchè i Joni, che abitavano le tre
città
, Aroe, Antea, e Mesati, possedevano un terreno in
e giuochi (e). Le Lafrie erano feste, le quali si facevano in Patra,
città
del Peloponneso nell’ Acaja. Augusto, avendo spop
uali consisteva nell’ubbriacarsi, e nel passare la notte, mettendo la
città
, e spezialmento i mercati, in tumulto. Al tempo d
se sacrificata a Diana sul monte Aventino, avrebbe procurato alla sua
città
l’imperio del mondo. V’ andò egli. Il re Servio,
di tutti gli Dei(g). Venere fu particolarmente venerata in Amatunte,
città
nell’Isola di Cipro. Dicesi, che gli abitanti di
atunte, città nell’Isola di Cipro. Dicesi, che gli abitanti di quella
città
, chiamati Cerasti, perchè aveano la fronte cornut
cipelago, dov’eravi il di lei più antico tempio(c) ; in Cnido, antica
città
di Caria, la quale divenne celebre per una maravi
nsi molte statue di lei(1) ; in Lesbo, Isola del mare Egeo ; in Pafo,
città
dell’Isola di Cipro. Cinira, figlio di Pigmalione
ipro(e), riconoscendosi ricolmato dalla Dea di favori, le consecrò la
città
di Pafo, da lui fabbricata, e le alzò un tempio,
e Cipro a’Romani. Sonovi poi alcuni Scrìttori, i quali dicono, che la
città
e il tempio di Pafo, dedicato a Venere, furono fa
onne a cagione delle impudiche Propetidi, abia tatrici della predetta
città
di Amatunte in Cipro. Queste femmine si trovarono
no che incenso e fiori(a). Finalmente Venere era venetata anche nella
città
di Sesto, situata sulle rive dell’ Ellesponto(3).
chè erale dedicata la fonte Acidalia, la quale trovavasi in Orcomeno,
città
della Boozia, e in cui le Grazie, delle quali qua
re per procurarsi i piaceri dell’amore. Ebbe un tempio in Megalopoli,
città
d’ Arcadia(b). Una statua, ch’ella ebbe a Sparta
e Latini dicesi Ponto. Sotto questo nome aveva un tempio in Ermione,
città
dell’ Istmo di Corinto, e la di lei statua era co
eglino la trasportarono in Ranno(d). Dalla maggiot parte delle Greche
città
vennero celebrate in onore di questa Dea le Feste
o, se non isborsava una moneta a questa Dea(e). Gli abitanti d’Erice,
città
della Sicilia, celebravano tutti gli anni l’Anago
Laomedonte, re di Troja, il quale stava fabbricando le mura dì quella
città
. Egli, attesa la promessa, che gli fece quel re,
sortire da’lidi le acque, che portarono estrema rovina alla nascente
città
. Nè pago di tale vendetta, intimò per mezzo ed’un
vano anche da’Romani col nome di Giuochi Consuali. Appresso Mantinsa,
città
del Peloponneso nell’Arcadia, eravi un antichissi
Onchestio, perchè aveva un tempio, un bosco, e una festa in Onchesto,
città
della Beozia(e). Era soprannominato Genetlio, per
utati sì sacri, che non si tralasciò di celebrarli neppure dopochè la
città
di Corinto venne distrutta da Mummio, Duce de’Rom
Giuochi era sì grande, che i soli principali personaggi delle Greche
città
potevano avervi luogo. Gli Eleesi non vi si trova
tte Feste Nettuno ebbe anche le Panionie, così dette, perchè tutte le
città
della Jonia concorrevano a celebrarle(b). Anche i
, che quella voce piacesse al Nume, soprannominato Eliconio da Elice,
città
dell’Acaja(c). Furono parimenti celebri le Feste,
epolcro. Era altresì celebre il tempio, che Nettuno aveva in Geresto,
città
dell’Eubea, donde gli derivò il soprannome di Ger
to è famosa l’istoria di Aracne, figlia d’Idmone. Costei in Colofone,
città
della Lidia, così eccellentemente riusciva ne’ la
ro onorate, Minerva sotto il nome di Poliade, ossia protectrice della
città
, e Nettuno sotto quello di re di Trezene(d). Ciò
tro nella Beozia presso d’Alalcomene(d). I Dorj s’impadronirono della
città
di Corinto. Due sorelle, chiamate Ellotide ed Eur
inerva e Nettuno nacque contesa intorno il nome da imporsi alla nuova
città
, fabbricata da Gecrope nella Grecia. Gli Dei, sce
ette Deità, la quale avesse prodotto la cosa più utile alla mentovata
città
, la avrebbe anche dato il nome. Nettuno, squarcia
ro, che questa fosse migliore della guerra ; e però la Dea diede alla
città
il suo nome, appellandola Atene, voce greca, che
). Venne chiamata Alalcomenia, perchè si credette nata in Alalcomene,
città
della Beozia, e perchè ivi era tenuta in somma ve
a venerazione(e) ; ovveroperchè Alalcomeneo, fondatore della predetta
città
, le inalzò nella medesima un tempio(a) ; o finalm
atua e il tempio, che questa Dea avea in Isparta. I giovani di questa
città
oclebravano le Feste, chiamate Calciecie, nelle q
li, porta, perchè la sua statua si poneva alle porte de’tempj e delle
città
(e). Venne chiamata Steniade, ossia robusta, per i
giuochi ; il quinto era il più festivo, e si faceva in quello per la
città
una magnifica cavalcata, alla testa della quale s
e ne abbondava. Gli Ateniesi aderirono all’inchiesta, a patto, che la
città
d’Epidauro ogni anno in segno d’omaggio dovesse i
nella Fenicia, nella Frigia, nella Sicilia, e in quasi tutte le altre
città
della Grecia. I primi però ad ergerle altari, e a
ella sua discesa sulla terra. Flora le indicò, che ne’ campi d’Olena,
città
dell’ Acaja, eravi un fiore, toccando il quale, e
enne appellato Ginecotene da que’ di Tegea, quando le donne di quella
città
gli offerirono un sacrifizio, cui non vollero che
a, venne in cognizione, che l’impero del mondo era destinato a quella
città
, in cui si sarebbe conservato quello scudo. Lo st
Salj, perchè, avendo i predetti scudi nella destra, saltavano per la
città
, e battevano nello stesso tempo sullo scudo con u
ano spezialmente dagli artefici di rame, per ricordare che nella loro
città
si trovò l’arte di portre in opera il predetto me
sto Nume ebbe molti tempj, il più antico de’ quali fu quello in Mena,
città
d’ Egitto. Esso era molto magnifico, perchè i Re
no, fabbricato al tempo di Romolo, e di Tazio. Questo era fuori della
città
, come lo erano que’ di Marte. Gli Auguri aveano g
ima ragione divenne pure assai celebre Ermotimo, nativo di Clazomene,
città
della Ionia nell’ Asia Minore. Dicesi che la di l
n segno, il quale gli fosse stato di buon augurio per la durata della
città
d’Ilo, che stava formando ; e che ad assicurarnal
questo Nume gli sparvi ri. A questi l’Egitto consecrò un tempio nella
città
, detta Jeracopoli, città degli sparvieri. I Sacer
. A questi l’Egitto consecrò un tempio nella città, detta Jeracopoli,
città
degli sparvieri. I Sacerdoti di quel tempio erano
Divini(b). Pausania dice, che gli fu eretto un tempio in Dime, ultima
città
dell’Acaja all’Occaso. (c). Ovid. Metam. l. 10.
e di questo Filosofo, e riconobbero la sola Erofila, nata in Eritrea,
città
dell’Asia Minore(f). Dissero che questa viaggiò m
to il nome d’Italica, perchè co’suoi presagi si rese celebre in Cuma,
città
d’Italia(b). Secondo Diodoro Siculo è la stessa c
ura di allevare questo Mostro, e poi lo lasciò ne’ dintorni di quella
città
sul colle Ficeo. Esso avea la voce d’uomo, le ali
ia fu tenuta in sommo onore nell’Asia, o grande concorso vide Ancira,
città
della Frigia, da dove questa fatidica donna dava
Sibilla chiamavasi Albunea(b), o Albuna(c). La Cumana nacque in Cuma,
città
dell’ Eolide(d). Fu denominata Jerofile, e Demofi
. IN memoria della cura, che presero di Giove i Coribanti, in Cnosso,
città
di Creta, si celebrava una Festa, detta Coribanti
lui sembianze ne annunziò la vittoria agli Egineti(e). Teagene, della
città
di Taso, fu quello tra tutti gli Atleti, che abbi
restò ucciso in un combattimento, sostenuto contro gli abitanti della
città
d’ Egesta. Gli stessi suoi nemici dopo morte gli
predetti Atleti si fa menzione di Pite, nato da Andromaco in Adbera,
città
della Tracia ; di Telesta, di Messenia ; di Teoti
a di un certo Tolo (i) : la che servì a’Romani d’augurio, che la loro
città
sarebbe divenuta la dominatrice di tutto il mondo
aligero vuole, che sia stato così detto, perchè sovrastava a tutta la
città
(b). (f). Cantel. de Rom. Rep. (a). Calep. S
esi verso gli ospiti (c). E’pur celebre un certo Assilo Frigio, della
città
d’Arisba, perchè egli, abitando sulla strada, imp
a vita meno selvaggia di prima ; ch’egli eresse su’monti d’Arcadia la
città
di Licosura, la più antica di tutta la Grecia ; e
o. Il primo di questi, estratto a sorte, dall’anzidetta Ara sino alla
città
prendeva a correre con una fiaccola accesa in man
tte, e che digiorno siede sulle più alte torri, spaventando le grandi
città
con triste novelle, e facendosi appresso di esse
la pioggia(f). Altri soggiungono, che le Jadi erano Ninfe di Dodona,
città
dell’ Epiro, le quali perciò si denominarono Dodo
Giove un’agnella. Le leggi Tusculane vietavano il condurre il vino in
città
prima della celebrazione di tali Feste(f). Finalm
rmarono due statue di Bacco, e le collocarono nella piazza della loro
città
(g). (c). Ovid. Metam. l. 3. (19). In Babilon
Metam. l. 1. (6). Epafo sposò Menfi, figlia del Nilo, e fabbricò una
città
, cui diede il nome di sua moglie. Ebbe una figlia
oro case, correvano quà e là per le campagne. Anasagora, re di quella
città
, per ricompensare Melampode di sì rilevante scivi
voleva darla in isposa, se non a colui, che gli avesse condotto dalla
città
di Filaca i buoi d’Ercole, contro di cui egli nut
che alla vendetta. Correvano i giorni, ne’ quali le Matrone di quella
città
celebravano le Orgie di Bacco. Uscita allora di c
e di Sinoide. Sotto questo titolo egli ebbe una statua in Megalopoli,
città
d’Arcadia, nel tempio di Giove Liceo (m). Omero s
e, dicesi Terrore Panico (b). Pane era onorato spezialmente in Tegea,
città
dell’Arcadia, donde gli derivò il soprannome di T
ver essi ottenuto dal loro Avo, Numitore, la facoltà di fabbricare la
città
di Roma sul monte Palatino V’è finalmente chi ass
stabilito questo uso per avere il numero esatto degli abitanti della
città
(g). (a). Calep. Sept. Ling. (b). Job. Jacob
; Nascione ne attendeva alla nascita (l), e avea un tempio in Ardea,
città
del Lazio (a) ; Alemona, o Alimona presiedeva al
re il tempio della sua Dea (g). La stessa poscia si rifugiò in Tegea,
città
d’Arcadia, appresso l’altare di Minerva Alea. Gli
e’ sogni, per mezzo de’ quali dava i suoi oracoli. Le donne di quella
città
offerivano a questa Deità delle piccole barche, p
ie(h) da erinnyin, adirarsi (i). Ovidio le dice Palestine da Paleste,
città
dell’ Epiro(a) ; Aristofane le appella Cani del C
pietà l’entrare ne’ boschi ad esse consecrati(c). Le Furie in Corina,
città
dell’ Acaja nel Peloponneso, avevano un tempio sì
Mani fuggissero. A’ Mani fu consecrato un bosco e un tempio in Aorno,
città
dell’ Epiro(b). Numa denomino il secondo mese del
getto formò un ponte di bronzo, che attraversava gran parte della sua
città
; vi feco correre sullo stesso un carro, che prod
al suo consorte Linceo, e fece sì, ch’egli potè ritirarsi in Lircea,
città
vici, na ad Argo. Dicesi, che mentre Linceo fuggì
ittà vici, na ad Argo. Dicesi, che mentre Linceo fuggì nella predetta
città
, la di lui moglie si ritirò in Larissa, dove sì l
ne avea pure in Bute, e un Oracolo antichissimo. Finalmente in Festo,
città
di Creta, si celebrarono a Latona le Feste, dette
onna(a). Di Trofonio poi leggesi, ch’egli avea fabbricato in Lebadea,
città
della Beozia, un tempio sotterraneo, il quale fu
cienza di presagire il futuro. Dalla Grecìa trasferitasi in Colofone,
città
consecrata a quel Nume, ne riportò tanta fama col
l nome di questa Dea fu dato da’ Romani anche ad una porta della loro
città
, e a certe Feste, dette perciò Carmentali. Al tem
sapere, se v’era alcuno più felice di lui. Udì, che Aglao di Psofide,
città
d’Arcadia, lo superava. Costui non possedeva che
trono d’Atene(a). (16). Gli Anfizioni erano i Deputati delle Greche
città
, che rappresentavano la nazione con piena facoltà
ato in minute parti per significare l’unione e concordia delle Greche
città
(d). (c). Pitisc. (d). Dion. Cass. l. 41. (a
che in que’giorni Romolo aveva gettato le prime fondamenta della sua
città
(b). E quì di passaggio notiamo, che siccome le pe
re di Bianore, soprannominato Ocno. Questi fabbricò nell’ Etrurià una
città
, che chiamò Mantova dal nome di sua madre(a). (b
bero a tal numero, e Diodoro ce ne dà un’altra. Il primo dice, che la
città
di Sicione commise a tre celebri Scultori, che ci
queglino così a meraviglia eseguirono il loro lavoro, che la medesuna
città
fece acquisto di tutte le nove Statue ; e che fin
ia, su’quali si onoravano, erano denominati Aonii(d) ; Tespiadi dalla
città
di Tespia, dove parimeuti rendevasi loro particol
re il futuro per mezzo del volo degli uccelli, e inoltre fabbricò una
città
ch’ebbe pure il di lui nome, e che poi rimase som
volendo corrisponderle, abbandonò la patria, e andò a fabbricare una
città
nella Caria. Bibli allora pianse tanto, che diven
coide, e con essa operò grandi maraviglie. Volendo cingere di mura la
città
di Tebe, si valse della medesima, al di cui suono
o, re di Tebe, avea usato alla loro madre, s’impossessarono di quella
città
, uccisero Lico, attaccarono Dirce alla coda d’un
si ad Antiope siasi trasformato in satiro(e). (51). Arione era della
città
di Metinna nell’ Isola di Lesbo, e riputavasi il
urio, o come vuole Isacio, Apollo andarono, ad alloggiare in Tanagra,
città
della Beozia, appresso Enopeo o Enopione, o come
ome un uomo favorito dagli Dei. Gli Ateniesi lo chiamarono nella loro
città
al tempo di Solone, ed egli molto giovò ad essi c
ro da’più stretti parenti, e anche da’personaggi i più illustri della
città
, se era di grado distinto. Precedevano i littori
la Dea Nenia, a cui i Romani aveano eretto un tempio fuori della loro
città
presso la Porta Viminale(b). V’intervenivano pure
bruciava, ciò si faceva nel campo di Marte, che trovavasi fuori della
città
. Le ceremonie, solite a praticarsi in quell’occas
vano nelle loro case(b) ; ne’tempi posteriori lo facevano fuori della
città
, nè in quelle tumulavano che i porsonaggi illustr
a. Mà perchè a motivo della vicinanza diveniva insalubre l’aria della
città
, Augusto donô quel recinto a Mecenate, che lo con
. (a). Serv. ad Virg. Aeneid. l. 1., Georg. l. 2. (3). In Sesto,
città
della Tracia, sulle rive dell’Ellesponto, soggior
eso anche il soprannome di Orneate (b). Anche le giovani di Colofone,
città
della Jonia, celebravano le Feste, denominate Orn
povero, e di abbietti natali. Egli s’invaghì d’una giovine della sua
città
, ma non oszva di manifestarle il suo amore, perch
tosi in orso o cane, la rendette madre di Aceste. Questi fabbricò una
città
, e la chiamò Segesta(a). (b). Virg. Acneid. l.
chiamata Vertunnalia (d). (8). Glauco era un famoso pescarore della
città
d’Antedone, la quale trovavasi nella Beozia. Egli
Altri la denominarono tale dall’aprire ch’ella faceva le porte delle
città
in tempo di pace(e). Elio, citato da Varrone(f),
Nat. Com. Mythol. l. 4. (e). Suid. (1). Gli abitanti di Aliarte,
città
della Beozia, alzarono un tempio appresso il mont
i cadaveri di Plesippo e di Tosseo, che si portavano a seppellire in
città
. Cangiò ella subito in pianto la gioja, e appena
orì per viaggio, e il suo corpo fu da Diomede fatto trasferite in una
città
del Territorio d’ Argo, la quale portò poscia il
unse, che lo stesso Romolo gli predisse la futura grandezza della sua
città
, e promise d’ esserne il protettore ; conchiuse,
Appio Claudio il Cieco presso il Circo. Si trovava questo fuori della
città
, per timore, che Bellona seminasse discordie tra’
vasi il Senato per dare udienza a coloro, che non voleva ammettere in
città
(e). Anche Bellona aveva i suoi Sacerdoti. Questi
arie predizioni (g). Gli stessi Sacerdoti si appellavano Comani dalla
città
del medesimo nome, nella quale trovavasi un tempi
chè le due Divinità gareggiavano tra loro nel dare il nome alla nuova
città
, fabbricata da Cecrope. La vendetta dovea consist
si sacrificavano un cane e una pecora. Fu ad esse eretto fuori della
città
di Roma un tempio per voto, fatto da T. Ostilio,
ulo, perchè avea gli occhi assai piccoli. Egli fabbricò in Italia una
città
, e la denominò Preneste(f). Inoltre con un’armata
fico e generoso Suo Cuore. E veramente da che posi il piede in questa
città
di Napoli, fra le altre d’Italia bellissima, di m
ro i campi, non servi, non mio e tuo, ma tutto era a tutti comune. Le
città
non aveano mura, perchè non viera a temere di ost
ale credesi sepolto sul monte Agdiste, a piè del quale era la celebre
città
di Pessinunte, a’ confini della Frigia, ove Cibèl
gia, ove Cibèle avea un tempio di grandissima magnificenza. Da questa
città
fu portata a Roma la famosa pietra che dicevano e
quali il fuoco era in grandissima venerazione. Enèa lo stabilì nella
città
di Lavinia, donde Ascanio il recò ad Alba Longa,
Avea il capo coronato di torri e di merli di mura, per significare le
città
che sono come la corona della terra. Per lo più s
r vedersi madre di tanti numi, vien portata su pomposo cocchìo per le
città
della Frigia. Giano si dipingeva con due facce, o
da Middonia, provincia della Frigia ; Pessinuntia Dea, da Pessinunte,
città
che fu così detta da una parola greca (πεσειν) ch
a Dea ; Dea turrita et turrigera, perchè la prima diede le torri alle
città
, o perchè sotto la protezione di lei esse credeva
calata alle mura, con empio orgoglio disse, volere impadronirsi della
città
a dispetto del medesimo Giove ; di che questi adi
tosto il fulminò. Dice Vegezio, che coloro i quali nell’assedio delle
città
adoperano le scale, sono esposti a frequenti peri
erchè la Divinità conversa solo colla gente innocente. In Diospoli, o
città
di Giove, era un magnifico tempio, da cui gli Eti
i in sassi. Persèo, nipote di Acrisio, re di Argo, fu fondatore della
città
di Micene, ed uno degli eroi dell’antichità per l
cui seguendo le orme, ov’essa fermerà il suo cammino, edificherai una
città
, che chiamerassi Beozia. Scende l’eroe Fenicio da
non conosciuta terra, ove per volere del fato sorger dovea la novella
città
. Egli intanto pensa di offerire forse la giovenca
e, tutti si uccisero. E questi cinque aiutarono Cadmo ad edificare la
città
di Tebe, o più veramente la cittadella che chiamò
mosse tosto a farne vendetta, e prima pose stretto assedio a Megara,
città
vicina ad Atene, di cui era signore Niso, fig. di
, mentre dormiva, ed il recò al nemico per metterlo al possesso della
città
. Ma Minos, per tanta di lei empietà inorridito, r
e, che Scilla palesò a Minos, percui gli fu facile impadronirsi della
città
. Minos intanto, espugnata Megara, e vinti gli Ate
giovani ed i Dioscuri nacque fierissimo combattimento presso Afidna,
città
della Laconia e patria di Febe e di Elaira ; e se
sp. 40) e molte torri, e congiunsero la cittadella detta Cadmea colla
città
bassa. Nati questi gemelli, la madre, per sottrar
un fig. chiamato Arcade, che fu nella caccia valentissimo, edificò la
città
di Trapezunte, og. Trebisonda, e diede il nome al
ò a regnare in Egitto, ove, per ordine di Giove medesimo, edificò una
città
famosa, che chiamò Menfi dal nome della moglie, d
quale si vuole oriundo di Cortona ch’era l’antica Corito (Corythus),
città
dell’Etruria, percui i Troiani da’ nostri Tirreni
cro sposò una sua figliuola, da cui ebbe Erittonio. Quivi edificò una
città
detta Dardania, che fu pure il nome da lui dato a
successe nel regno Troio o Troe (Τρως, Tros), suo figliuolo, che alla
città
diede il nome di Troia, e che fu padre d’Ilo, di
o dal tempio di Ammone, presso al quale si raccoglieva(1). Dodona fu
città
dell’Epiro, un dì abitata da’ Caoni, così detta o
erdoti di quest’oracolo, che menavano vita austerissima. Or in quella
città
era una selva tutta di querce consacrate a Giove,
e Olimpico si celebravano i giuochi detti Olimpici da Olimpia o Pisa,
città
dell’ Africa. Si chiamano da Luciano i grandi giu
differenza di altri meno considerevoli, che si celebravano in alcune
città
della Grecia, come in Dio, luogo della Macedonia,
prima olimpiade ; e lo storico, dalla prima olimpiade sino a noi. La
città
di Olimpia era illustre per l’oracolo di Giove Ol
ma di giovinetto imberbe. Così veneravasi particolarmente nell’antica
città
di Terracina, detta Anxur. Da Giovenale si appell
Latini, gli Ernici ed i Volsci. Iupiter Olympius, così detto o dalla
città
di Olimpia, ov’era il famoso suo tempio ; o dal m
del fiume Asterione ; o da Temeno, fig. di Pelasgo, che abitava nella
città
di Stinfalo. Omero(2) però fa dire a Giunone che
onno dice che quel pastore fu cangiato in pavone(4). Oltre a Samo, le
città
a lei care furono Sparta e Micene ; ed anche Argo
l cocchio, tanto che meditava farla donna e signora di tutte le altre
città
. I Cartaginesi la veneravano con un nome che in g
nno sarebbe nato nel suo regno, se gli avessero circondata di mura la
città
di Troia, o la sola cittadella detta Pergamo. Fin
edonte e dà Esione per isposa a Telamone, che primo era entrato nella
città
. Ad Esione fu data la facoltà di liberare un prig
oco, fermarono la loro stanza il primo a Salamina, il secondo a Ftia,
città
della Tessaglia. Temi intanto, o le Parche avean
nella Grecia in cerca della sorella Esione. Ivi giunto, fra le altre
città
, visitò Sparta, ove con grandissima cortesia fu a
anni, dopo tanti avvenimenti famosi, cadde ridotta in cenere la sacra
città
di Troia, tomba fatale di Asia e di Europa, e che
a. X. Principali epiteti di Giunone. Iuno Argiva, detta dalla
città
di Argo a lei cara, ove in suo onore celebravansi
tta così perchè era in grande onore presso il popolo di Gabio, antica
città
nella campagna di Roma(2). Iuno Gamelia, Γαμηλια
vano con diverse specie di giuochi. Ma Omero dice che in Alalcomenio,
città
di Beozia, nacque Minerva ; e che un Beozio chiam
er aver egli profanato il tempio di Minerva, dopo la rovina di quella
città
, sdegnata la Dea gli eccitò contro gran fortuna d
la gara fra Nettuno e Minerva pel nome che dar si dovea alla novella
città
di Atene, percui cantò l’Alighieri : ……. se tu s
Secondo Apollodoro, a tempo di Cecrope, usavan gli Dei scegliere le
città
, nelle quali volevan essere in più special modo v
Di ciò fu gran piato fra loro a chi dovesse dare il nome alla novella
città
; e per decidere sì gran lite, sedendo Giove in m
a testimonianza di Cecrope, sentenziò per Minerva, la quale chiamò la
città
Atene (ab Αθηνη, Minerva) dal suo nome, e se l’eb
Nettuno ; che quegli Dei contendevano a chi dovesse dare il nome alla
città
e che spettava al popolo il giudicare qual de’ du
chi per la sede delle scienze e delle arti, e per maestra delle altre
città
. Forse Cecrope approdato nell’Attica, ed avendo r
uinquatria. (Festo). VI. Continuazione. Minerva difenditrice delle
città
e conservatrice della salute. Minerva presede
rva, diretto ; e che però ebbe dal poeta l’epiteto di sterminatore di
città
. Si osservi che un artefice, il quale lavora di l
ienze e delle arti. Ella infine era la protettrice e la custode delle
città
. L’acropoli, o cittadella di Atene fu opera delle
ed in Eretria era un tempio consacrato a Minerva Poliade o custode di
città
. Al dir di Pausania, i Trezenii le diedero il nom
ro il nome di Poliade, perchè erasi dichiarata protettrice della loro
città
di accordo con Nettuno. VII. Minerva la stessa
tone ed Erodoto(1) affermano che Minerva era l’Iside venerata a Sais,
città
di Egitto, sotto il nome di Neith. La civilizzazi
ra geroglifica significa un soldato, era il simbolo di quella Dea. La
città
di Sais dicevasi fondata da Iside ; ed Atene fece
data da Iside ; ed Atene fece lo stesso di Minerva, sicchè chiamavasi
città
di Pallade, e l’Attica, terra di Minerva(1). Cele
età adulta e fattosi padrone di Atene, fabbricò sulla rocca di quella
città
un tempio a Minerva ed istituì le feste Panatenee
ristabilite da Teseo per riunire le sparse borgate dell’Attica in una
città
; e perciò vi erano ammessi tutt’i popoli di quel
i Atene vedesi Minerva che disputa con Nettuno sul nome da darsi alla
città
; essa ha fatto nascere allora l’ulivo. In una mo
Alalcomenia (Αθηνα αλαλκομενηις) chiamasi da Omero o da Alalcomenia,
città
della Beozia, ov’era un simulacro di lei ; o da A
me di Minerva, la quale veneravasi in ispecial modo ad Itonia, antica
città
dell’Epiro, ove avea un celebre tempio. Patrima
ove Muse mi dimostran l’orse. Poliade, ερισυπτολις, guardiana delle
città
; πολιουχος, custode di città, da πολις, urbs, ed
Poliade, ερισυπτολις, guardiana delle città ; πολιουχος, custode di
città
, da πολις, urbs, ed εχειν, habere. Tritonia, e τ
rocca per custodirvi gelosamente quella prodigiosa statua, perchè la
città
sarebbe stata inespugnabile sino a che ve l’avess
lladio secondo altri era una statuetta caduta dal cielo a Pessinunte,
città
della Frigia, coll’asta nella destra, e nella sin
luogo, ov’era Dardano, questi consultò l’oracolo, da cui seppe che la
città
sarebbe stata in piedi sino a che avesse conserva
lla, allogarono quella statua ch’esser dovea la fatale custodia della
città
. Anche i Romani vantavano il lor Palladio, fatale
dell’assedio di Troia, sapendo i Greci che il Palladio rendeva quella
città
inespugnabile, Ulisse, e Diomede per le cloache o
nebri detti Pizii che celebravansi ogni quattro anni, non lungi dalla
città
di Crissa, detta Pito, e poscia Delfo. Omero(1) d
ntore della Clinica, e sotto forma di serpente adoravasi ad Epidauro,
città
del Peloponneso, ov’era un suo magnifico tempio ;
Ma le Muse riunirono quelle membra lacerate e le seppellirono in Dio,
città
della Macedonia. Il capo poi per mare giunse a Le
da Apollo portata in quel luogo della Libia, ove dopo fu edificata la
città
di Cirene, così detta dal suo nome. Nato appena A
ta, e la pelle qual trofeo della vittoria, sospese in un tempio della
città
di Celene. I Satiri e le Ninfe piansero con tante
il fatale cavallo, Cassandra annunziò soprastante rovina all’incauta
città
; ma non si volle dar fede a’ suoi presagi(1). Sp
gli occhi. Pireneo, barbaro re della Tracia(2), avea occupato Daulia,
città
della Focide, e quivi tirannicamente regnava. Vid
ione Cadmo, il quale cercando nella Beozia un luogo per edificare una
città
, mentre su di un bel destriero girava per varie c
Giove e di Antiope ; che per comando di Apollo circondaron di mura la
città
di Tebe, e che discacciato dal trono Laio, fig. d
no e del canto persuase i Tebani a portar le pietre per le mura della
città
. Orazio(2) coll’esempio di lui e di Orfeo dimostr
limpidissime acque sull’Acrocorinto, monte, alle cui radici stava la
città
di Corinto. Pirene, fig. di Acheloo, o di Oebalo,
favellare degli oracoli di Apollo, e prima di quello famoso di Delfo,
città
della Focide, sulla vetta del monte Parnasso, la
ano i Giudei, di Gerusalemme, gli Ateniesi, di Atene, e così di altre
città
. E si racconta che Giove, volendo sapere qual fos
ma intorno intorno tagliata, ed il concorso della gente vi faceva una
città
; e del tempio e della città le balze ed i dirupi
ed il concorso della gente vi faceva una città ; e del tempio e della
città
le balze ed i dirupi facevan le veci di mura, sic
abile fosse la natura del luogo, o la maestà del Nume. Il mezzo della
città
avea sembianza di vasto teatro, e quando vi era a
lo, ma in più altri luoghi erano celebri oracoli di Apollo. In Claro,
città
della Ionia, era un tempio che in magnificenza ap
Tiresia, la quale, presa Tebe, sua patria, dagli Epigoni, erasi nella
città
di Claro ritirata. Un altro oracolo era in Cirra,
ella città di Claro ritirata. Un altro oracolo era in Cirra, la quale
città
essendo non molto lontana da Delfo, spesso si pre
liete ; e s’eran triste, esso taceva. Da una caverna vicino a quella
città
uscivan venti che ispiravano un furore divino, pe
oracoli. E passava sei mesi dell’auno, e proprio il verno, in Patara,
città
dell’Asia Minore(4), e sei mesi di està, in Delo.
Troia, con gran voce diceva ch’egli solo bastava ad espugnare quella
città
infelice. Sdegnato di ciò Apollo prende la figura
tabili. Sotto la protezione di Apollo erano inoltre i fondatori delle
città
; e quelli che conducevan le colonie o fondar dov
e città ; e quelli che conducevan le colonie o fondar doveano qualche
città
, eran soliti presso i Greci di consultare l’oraco
a(1). Callimaco(2) afferma che Apollo non solo era maestro di fondare
città
, ma che n’era pure fondatore egli stesso. Quindi
fondare città, ma che n’era pure fondatore egli stesso. Quindi molte
città
si davano il vanto di avere avuto questo Nume a f
Pelope e nipote di Tantalo, a fabbricare una delle fortezze di quella
città
, ove a tempo di Pausania mostravasi ancora la pie
di Vulcano, fig. del Nilo, al quale gli Egiziani avean consacrata la
città
di Eliopoli ; il quarto che in Rodi ebbe per figl
ua dell’ Apollo di Belvedere ritrovata fra le rovine di Anzio, antica
città
d’Italia, verso la fine del secolo XV, fu colloca
Delo un tempo si chiamava Cinto. Apollo Cirreo, Cirrhaeus, da Cirra,
città
della Focide, presso alla quale era una caverna,
lario, Clarius, da un oracolo e tempio nobilissimo che avea in Claro,
città
della Ionia, vicino a Colofone(1). Apollo Dafneo
vede. Apollo Patareo, Patareus, pel tempio che avea a Patara, antica
città
dell’ Asia Minore, ove ne’ sei mesi di inverno da
i. XIX. Alcune altre cose di Apollo. M. Fulvio Nobiliore dalla
città
di Ambracia nell’ Epiro, trasportò a Roma le stat
che i libri Sibillini ne prescrivevano il rito. Augusto, l’anno della
città
737, dovendosi celebrare i giuochi secolari, voll
ntino la Luna aveva un tempio che Rufo pone nel duodecimo rione della
città
(2). Tacito(3) parla di un tempio edificato da Se
n un loro antro lo allattarono. Al dir di Plinio(2) molti ponevano la
città
di Nisa nell’ India, come pure il monte Mero cons
il monte Mero consacrato a Bacco. E Pomponio Mela(3) dice che, fra le
città
dell’ India, Nisa era chiarissima ed assai grande
e materia di favoleggiare a’ greci poeti. Strabone(4) afferma che la
città
di Nisa era stata edificata da Bacco ; ed il mont
Nisa era stata edificata da Bacco ; ed il monte Mero soprastare alla
città
, e nascervi ellera e viti. Quanto poi alle nutric
le ninfe nutrici di Baceo, e che chiamavansi pure Dodonidi da Dodona,
città
dell’Epiro. Si vuole che Bacco, vedendo che Medea
ed egli stesso presso Euripide(2) dice che prima di ogni altra greca
città
aveva ripiena Tebe de’ clamori delle sue feste, o
e un modo a’ gravi disordini ed al pericoloso furore che nelle intere
città
destavano le orgie di Bacco, o sia l’uso soperchi
ta mano, gl’impedì ch’entrasse in Argo ; nè mai permise che nella sua
città
prendessero piede le orgie di quel nume. Parliamo
arono gran pro dall’amicizia di Bacco, il quale, quando andava per le
città
mostrando agli uomini il prezioso frutto della vi
otavano Bacco, ovvero il vino, generato da igneo seme. Ed in Pellene,
città
di Acaia (3), in onore di Bacco Lamptero si celeb
a Bacco è il vaso d’oro del museo d’antichità di Parigi trovato nella
città
di Rennes. Questo rappresenta nel mezzo Bacco ed
ie erano feste che si celebravano in onore di Adone. In esse tutta la
città
vestivasi a lutto, e non si udivano per tutto che
oria non fu la sola cagione che spinse Venere a proteggere l’infelice
città
di Troia, e gli odiati avanzi di essa. Ella da An
le distruzione di Troia ed a spegnere in Enea ogni scitilla di quella
città
sventurata ; mentre Venere pone in opera tutte le
atale degli avvenimenti di quell’eroe, de’ suoi posteri e della nuova
città
che sorger dovea in Italia(2). Or navigando a pie
Enea ; le rivela la nascita di Romolo, il quale fondar dovea la gran
città
di Marte e dirla Roma dal suo nome, città ch’esse
quale fondar dovea la gran città di Marte e dirla Roma dal suo nome,
città
ch’esser dovea l’eterna imperatrice del mondo ; e
rante di singolare dignità e bellezza. Temendo intanto(2), che in una
città
consacrata a Giunone, qual’era Cartagine, e per l
ebbono essere puri e senza sordida speranza di retribuzione. In detta
città
eran quelle Dee con ispecial culto venerate, per
gendo. Un poeta (4) finalmente invita le Grazie a venirne a lui dalla
città
di Orcomeno, ed in prima Aglaia che si distingue
colar modo venerata. E qui è da por mente che il maggior numero delle
città
, in cui un nume era venerato, e che avea sotto la
(2) si vanta di esser signora di Amatunta, di Pafo, di Citera e della
città
d’Idalia. Catullo (3) chiama Venere figlia del ma
la sua diletta Cipro. Vediamo brevemente de’ principali. Amatunta era
città
marittima dell’isola di Cipro, specialmente consa
esta Dea nella Grecia ; il che dimostra che il culto di lei da quella
città
dovè passare nella Grecia stessa. Era ivi adorata
rte di dare al legno ed al marmo forme di uomini o di animali. Gnido,
città
della Caria, era puro tutta propria di Venere. In
e di Bitinia, volea comprarla a patto di pagare tutto il debito della
città
ch’era grandissimo ; ma que’ generosi cittadini n
o de’ più ricchi tempii di Venere, che vuolsi edificato insieme colla
città
di tal nome da Erice, fig. di Venere e di Bute, e
ne. Virgilio, però racconta(2), che avendo Enea fondato in Sicilia la
città
di Acesta, edificò sul monte Erice un magnifico t
le in marmo, che fu portata a Gnido ed alla quale fu debitrice quella
città
della sua rinomanza e del concorso de’ forestieri
gnifica rosa. Amatusia, Αμαθουσια, Amathusia, così detta daAmatunta,
città
dell’isola di Cipro, alla quale diede il nome Ama
sse sotto il patrocinio di que’ numi, da’ quali avea avuto origine la
città
di Roma ; per cui ne’sacrificii invocavasi Marte
dea, se riportato avesse la vittoria.(2) Gnidia, Κνιδια, da Guido,
città
, ove Venere era particolarmente onorata. Idalia,
te onorata. Idalia, soprannome di Venere dal culto resole in Idalia,
città
dell’isola di Cipro. Libitina, Lubentina o Liben
ano i loro Genii tutelari ; per cui vi era il costume di salutare una
città
o un luogo, quando vi entravano la prima volta, e
ia, e della ninfa Liriope, fig. dell’Oceano. Tiresia(5) ch’era per le
città
della Beozia assai conto pe’ suoi vaticinii, cons
dio della guerra il titolo di distruggitore sì degli uomini che delle
città
. Da questo nome di Marte forse nacque la voce gre
chiamava Quirino, allorchè stava tranquillo. Avea un tempio dentro la
città
col soprannome di Quirino, quasi tranquillo custo
e il Terrore e la Paura, compagni esiziali del nume devastatore delle
città
, i quali nelle orride guerre le dense falangi de’
taglie ; bruttato di stragi e di sangue ; omicida e devastatore delle
città
. Nelle Metamorfosi(3), appoggiato all’asta, impav
Roma ed il popolo romano aveano dal dio della guerra preso il nome di
città
e popolo di Marte ; ed il culto di lui presso que
e. Or si finse Romolo nato da Marte anche perchè l’origine di cotanta
città
ed il principio di quell’impero che dopo il poter
arono tutti a salutare Romolo come dio nato d’Iddio, re e padre della
città
romana. Ma allora vi furono di quelli che tacitam
li scudi che caddero dal cielo, chiamati Ancili ; ed andassero per la
città
cantando alcuni inni, detti versi saliari, ballan
opolo che quello scudo era stato mandato dal cielo per salvezza della
città
e che doveasi gelosamente conservare con altri un
ato. Questi sacerdoti alle calende di Marzo facevano una danza per la
città
in onore di Marte, la quale rassomigliava molto a
anguinario, μιαιφονος ; devastatore delle mura, τειχεσιπλης ; e delle
città
, πτολιπορθος ; e più altri epiteti degni del nume
l nume della guerra. Anche Bellona da Omero si chiama devastatrice di
città
, πτολιπορθος Ενυω. Bisultor, che si vendica due
ere fra le mura. Da questo tempio cominciavano il loro ingresso nella
città
i generali romani che aveano l’onore del trionfo.
li Egiziani non credevan lecito di nominare ; il quinto adorato nella
città
di Feneo, in Arcadia, il quale dicesi avere uccis
ede alla luce sullo stesso monte Cilleno, sul pendio del quale era la
città
di Cillene. Fu quindi questo nume assai venerato
ologia. Erodoto (2) finalmente parla di un tale Batto, principe della
città
di Cirene, il quale avea una voce esile e balbuti
in premio la lira, la quale dalla Samotracia trasportata a Lirnesso,
città
della Frigia, pervenne finalmente nelle mani di A
, di cui parla Omero, era il Nilo : le porte del sole voglion dire la
città
di Eliopoli, cioè la città del sole (ηλιος, sol,
l Nilo : le porte del sole voglion dire la città di Eliopoli, cioè la
città
del sole (ηλιος, sol, et πολις, urbs.) ; il prato
nagra dalla peste, girando tre volte in forma espiatoria intorno alla
città
con un montone sulle spalle. Chiamasi Mercurio Cr
a della casa, a differenza dei Penati, i quali soprantendevano ad una
città
o ad un regno, e che a Roma si veneravano sul Cam
fu opera loro ; ed essi fabbricarono al re Preto le mura di Tirinto,
città
dell’Argolide. Quindi le rovine delle mura di Tir
rose classi di Dei. Di fatto e boschi, e monti, e fiumi, e fontane, e
città
, e campagne ed ogni altra maniera di luoghi, tutt
una delle più belle Naiadi che abitavano un monte vicino a Nonaera ,
città
di Arcadia, e figliuola del Ladone, bel fiume che
nti di Arcadia. E chiamavasi Menalio, dal Menalo ; e Tegeo, da Tegeo,
città
dell’Arcadia ov’era in particolar modo venerato.
rdini erano sotto la protezione di Flora, di Pomona, di Priapo ec. Le
città
e le case aveano i loro Penali ed i Lari ; e cias
che quando sono infermi o vecchi. In un ninfeo, luogo sacro presso la
città
di Apollonia, fu preso un Satiro che dormiva a te
rpo. Ed a tempo di Costantino un simile animale fu portato vivo nella
città
di Alessandria, ove servì di maraviglioso spettac
e e qualche focaccia (3). Si finse nato o almeno allevato a Lampsaco,
città
sulle coste dell’Ellesponto, e perciò chiamasi La
’ popoli sembrava quasi un ingenito sentimento(1). Enna, fra le altre
città
Siciliane nobilissima, era posta in mezzo all’iso
laghi e sacri boschetti, ed in ogni stagione bellissimi fiori. Quella
città
non già una città pareva, ma un gran tempio di Ce
hetti, ed in ogni stagione bellissimi fiori. Quella città non già una
città
pareva, ma un gran tempio di Cerere, ed i cittadi
lla Sirena di questo nome, la quale presso quella ridente e deliziosa
città
ebbe la sua tomba. Secondo Servio, vi eran negli
rive la fontana Aretusa : « In una isoletta ch’è l’ultima parte della
città
di Siracusa, vi è un fonte di acqua dolce, chiama
le giunta nell’Attica, dopo lungo cercare, stanca e mesta presso alla
città
di Eleusi sedè su di un sasso vicino ad un ulivo,
ura ; e ciò fu prima in Atene, a tempo di Eretteo, sesto re di quella
città
. Poscia trascorse i paesi dell’Europa e dell’Asia
ni, appellati i Misteri per eccellenza, che si celebravano in Eleusi,
città
fra Megara ed Atene, così detta da Eleusi, fig. d
così detta da Eleusi, fig. di Ogige e maestro di Mercurio. In questa
città
celebravansi le feste eleusine istituite da Erett
lebravano in onore di lei alcune feste dette Ctonie. Eleusina, dalla
città
di Eleusi, celebre pel tempio e pe’ misteri della
celebre pel tempio e pe’ misteri della Dea. Ennea o Ennese, da Enna,
città
della Sicilia, ov’era in ispecial modo venerata.
de’ Troiani, ed incalzando gli altri, parte ne avea rincacciato nella
città
, e parte nello Scamandro, il quale, al vedere il
una mazza di ferro, uccideva i viandanti che capitavano ad Epidauro,
città
del Peloponneso. Teseo l’uccise e gli tolse la cl
tempio consacrato a Vulcano, edificato da Romolo, ch’era fuori della
città
, e nel quale si trattavano gli affari più rilevan
sa fu la vendetta che fece Diana di Eneo, re di Caledone o Calidonia,
città
della Grecia ; favola assai conta fra gli antichi
aggio una vendetta degna di lei, fece uscire di una foresta presso la
città
di Caledone, un cinghiale mostruoso e di straordi
e suscitata dall’ira di Diana, era trattenuto colla flotta in Aulide,
città
di Beozia sull’Euripo. Allora si consultò. Calcan
le mani ; la quale credevasi molto cara alla Dea. In Delo ed in altre
città
della Grecia vi erano danze in onore di Apollo e
eziandio da moltissime medaglie coll’immagine di Diana battute dalle
città
marittime di Efeso, di Smirne, di Napoli ec. V
na delle maraviglie del mondo. Essa fu pure assai venerata in Aricia,
città
del Lazio, edificata da Ippolito, fig. di Teseo,
ppolito, fig. di Teseo, e di Antiope. Nella Grecia non vi era borgo o
città
che non avesse tempii e simulacri della nostra De
il culto di lei avesse avuto la principale sua sede in Efeso, famosa
città
della Gionia, ove in suo onore celebravansi le fe
esso venerata dall’Asia tutta, anzi da tutto il mondo (2). In quella
città
adunque era il tempio di Diana Efesina, il più ma
lui favelleremo. Ercole, per comando dell’oracolo, abitar dovea nella
città
di Tirinto ch’era vicina ad Argo e da cui fu dett
Tirinzio(1). Or viaggiando colla moglie Deianira per recarsi a quella
città
, e giunti al fiume Eveno che allora per molte acq
rrore tal misfatto, salvò il marito Linceo, col quale fuggissene alla
città
di Lircea. Essa intanto ricuperò la grazia del pa
no di assedio, ne ottenne buona parte del regno, e quivi fabbricó una
città
detta Argos Hippium o Argiripa. Fu finalmente ucc
nsetti, e che per ciò portavano sul capo una locusta d’oro(1). Fra le
città
di quel paese primeggiava Atene chiamata occhio d
recò a Trezene da Pitteo, che con fama di gran sapienza reggea quella
città
. Il quale, ricavando profitto dall’oscurità dell’
a Arianna nell’isola di Nasso, mentre dormiva ; ed avvicinandosi alla
città
, trasportato dalla soperchia allegrezza, si dimen
gli altri la grotta Trofonia, ov’era l’oracolo di Giove Trofonio ; la
città
di Tespia, sul fiume Tespio, alla quale faceva om
e Elicona, percui le Muse che l’abitavano furon delle Tespiadi ; e la
città
di Tebe, edificata da Cadmo, ove, dopo la morte d
r avere spiegato l’enigma della sfinge, ottenne la signoria di quella
città
. La Sfinge era un mostro che infestava tutto il p
o il re Laodamante, fig. di Eteocle, i Tebani di notte uscirono della
città
colle loro famiglie, lasciandola a discrezione de
a pugna del re Amico con Polluce. Indi veleggiarono verso Salmidessa,
città
della Tracia, ove consultarono il famoso indovino
e de’ Greci guerrieri a cingere di sì ostinato assedio quell’infelice
città
, il quale non terminò che colla sua totale distru
ca più da vicino la greca celebratissima spedizione contra l’infelice
città
di Priamo. La più bella e naturale narrazione di
eri della flotta, il loro carattere, e la situazione de’paesi e delle
città
, con infinite altre cose, che sono pura istoria.
della Licia e della Misia, venne di Tracia in soccorso dell’infelice
città
Reso con formidabile esercito ; e Mennone, fig. d
l’ Eneide, smantellano le porte, e fatta una breccia nelle mura della
città
, vi fanno entrare il fatale cavallo che allogano
oia immoderata, e la notte, sepolti nel vino e nel sonno, lasciano la
città
incustodita. Allora fu che i Greci guerrieri rinc
oletta di Tenedo, col suo aiuto mettono a sacco ed a fuoco l’infelice
città
, la quale, se crediamo a Virgilio, in una notte s
gli Eneti. Eleno, fig. di Priamo, andò in Macedonia, e vi fabbricò la
città
d’Ilio. In quanto ad Enea, principe troiano, fig.
abbiam raccontata la famosa gara che fu fra Nettuno e Minerva per la
città
di Atene, e come Nettuno fece uscir della terra u
i carne umana, ed abitavano nella Sicilia, o secondo altri, a Formia,
città
della Campania. Antichissimo re de’ Lestrigoni fu
nume in piedi è quella del Museo Pio-Clementino. Sulle medaglie della
città
di Berito nella Fenicia i cavalli marini che port
nte cantò : E’l buon maestro disse : omai, figliuolo, Si appressa la
città
che ha nome Dite. Averno pure da’ poeti dicesi l
ve si parla dell’evocazione dell’ombra di Tiresia. Plinio (3) pone la
città
de’ Cimmerii nelle vicinanze del lago di Averno n
accontato quanto quivi maravigliando vide, passa a descrivere la gran
città
di Plutone o il Tartaro, il quale, secondo il poe
o la strada che mena alla feral reggia di Plutone. La vasta infernale
città
ha mille porte ; e come il mare da tutta la terra
za vanno le ombre al luogo de’ tormenti o nel soggiorno de’giusti. La
città
de’malvagi, secondo Virgilio, era divisa in sette
sorgente nella Molossia, parte dell’antico Epiro, passava vicino alla
città
di Pandosia ch’era propriamente nella Tesprozia,
lle porte del Sole, cioè di Eliopoli (ab ηλιος, sol, et πολις, urbs),
città
dell’Egitto. Verdeggianti prati eran la sede dell
laei domitus Pollucis hubenis Cyttarus. Georg. III. v. 89. Amicla era
città
della Laeouia, reggia di Tindaro, ove furono alle
ità, l’essere fornito di straordinario valore, l’aver fondato qualche
città
o impero, e l’avere prestato importanti servigi e
o alla prima giovenca, che avrebbe incontrato, ed ivi fabbricasse una
città
, ove quella si sarebbe fermata. Cadmo non molto d
ssia nati da un dragone (d). Coll’ajuto de’medesimi Cadmo fabbricò la
città
, indicatagli dall’Oracolo, e dalla giovenca, che
gloria d’aver ucciso l’orribile bestia, di aver fondato una cospicua
città
, e d’aver conseguito sì illustre sposa, dovea riu
Perseo si trasferì nel Peloponneso ; e avendo udito, che in Larissa,
città
de’ Pelasgi, si celebravano dei giuochi funebri i
ima notizia dell’arrivo di Perseo nel Peloponneso avea abbandonata la
città
d’Argo per evitare ciò, che l’Oracolo aveagli pre
trono d’Argo a Megapente, figlio di Preto, e si portò a fabbricare la
città
di Micene(g). Dal matrimonio di Perseo con Androm
gli fabbricò un tempio(a). Uno pure gli venne eretto in Egitto, nella
città
di Chemmis, vicino a quella di Tebe(b), Dicesi pe
sì, che obbliò il dato giuramento (d). Da Lenno si trasferì a Cizico,
città
situata a’ piedi del monte Dindimo, il di cui re
e’ di lui discendenti lo avrebbe tolto, si sarebbono fabbricate cento
città
sull’anzidetto Lago. Allorchè gli Argonauti erano
valore, e preso nello stesso tempo dallo spavento, nol ammise più in
città
, e si formò un nascondiglio sotterra, per ritirar
iera, si trattenne anche appresso Molorco, vecchio pastore di Cleone,
città
d’Argolide, dalla quale il predetto leone fu da’
enti dovere d’Ercole l’uccidere gli uccelli della palude di Stinfalo,
città
dell’ Arcadia. Quelli erano molto mostruosi, perc
una tomba al predetto giovine, e appresso della medesima fabbricò una
città
, che dal nome di lui appellò Abdera(a) (8). V’è c
se ucciso nel combattimento(a). L’ Eroe poi saccheggiò a Neleo la sua
città
, e mise a morte lui, e tutti i figli(13), che ave
ome Siface, il quale divenne re della Mauritania ; e che fabbricò una
città
, che chiamò Tingi dal nome di sua moglie(c). Stan
o le terre d’ Augia, erasi trasferito appresso Desameno, re d’ Olena,
città
d’ Acaja, il quale lo accolse molto amichevolment
due de’di lui compagni, come conobbero chi egli era, si ritirarono in
città
. Ercole li strinse d’assedio, ed era già per pren
b). Ercole è stato detto Tirintio, perchè spesso dimorava in Tirinta,
città
del Peloponneso, vicina a quella d’Argo (c). Cice
ne fa la descrizione (c). Ercole acquistò il nome di Buraico da Bura,
città
dell’ Acaja. Ivi era celebre l’Oracolo di questo
rli, tagliò gli Orcomenj a pezzi, ne uccise il re, e ne saccheggiò la
città
. Creonte in ricompensa di sì segnalato servigio d
to Ercole a vincere le Amazoni, e avendone ricevuto in ricompensa una
città
, la avea denominata Eraclea per onorare il suo be
cui non entravano mai nè cani, nè mosche (e). Ebbe pure nella stessa
città
un’ Ara, detta Massima, perchè era maggiore di tu
solvette d’ubbidire, e di portarsi in paese straniero. Trapelatasi in
città
la di lui determinazione, venne accusato, e convi
tomba Miscelo alzò, come l’Eroe avea vaticinato, le mura d’una nuova
città
, e la chiamò Crotone (a) (37). Tra i moltissimi S
di costoro obbligò questo Eroe ad allontanarsi per un anno dalla sua
città
, e dopo questo tempo egli venne assolto da’ Giudi
tese a riformare le antiche leggi, e a stabilirne di nuove. Radunò in
città
tutti gli abitanti de’Borghi vicini, i quali sino
nel tempio di Diana Orzia(b). Fu allora, che l’ Eroe presso Ermione,
città
dell’ Istmo del Peloponneso, alzò anche un tempio
molti secoli onorarono le ceneri di Teseo(b). Conone nel mezzo della
città
gli alzò un tempio, che divenne asilo a’ servi, e
a reciptoci oltraggi(b). L’anzidetto abbominevole ratto assoggettò la
città
di Troja all’ira di tutta la Grecia(15), e a’ dis
e(28) ; Astipilo(29) ; Adrasto ed Anfio(30). Priamo, come vide la sua
città
in mano de’ Greci, voleva darsi la morte, ma Écub
ipose sulla punta d’una picca, e la fece portare in giro per tutta la
città
(a). Ettore. Ettore fu figliuolo di Ecuba e
remanti per la vita del loro figlio, lo scongiuravano di rientrare in
città
; ma nè le preghiere, nè le lagrime loro poterono
allattato da una certa Caieta, la quale diede poi il suo nome ad una
città
, dove fu sepolta(b) (2). Qesto Eroe combattè con
re, con lui sulle spalle, e col figlinolo, Ascanio(4), a mano uscì di
città
(5). Le fiamme lo rispettarono, e per non nuocere
libero il passaggio(6). Ritiratosi sul monte Ida, poco distante dalla
città
(7), formò ivi co’ suoi seguaci(8) una flotta di v
l Cretese Scamandro, aveva dato l’origine a’ Trojani. Là fabbricò una
città
, cui diede il nome di Pergamo. Poco dopo sopraggi
rebbe trovato una scrofa con trenta figliuoli, avrebbe fabbricato una
città
. Eleno pose fine alle predizioni, consire la Sibi
predizioni, consire la Sibilla Cumana. Enea fece viaggio per Drepani,
città
gliando Enea tentare per placare Giunone, e a con
nte verso Cartagine, dov’egli fu motivo, che Didone, regina di quella
città
(11) si desse la morte. Colei, all’udirlo racconta
avinia, dopo la morte di Latino salì sul di lui trono, e fabbricò una
città
, a cui diede il nome di sua moglie. Quivi egli ac
. Agamenonne, divenuto il più possente tra’Greci Principi, stabilì la
città
di Micene per Capitale del suo Impero. Egli fu al
ra, voleva subito Agamenonne spiegare le vele alla volta della nemica
città
; ma una calma nojosissima lo andava tenendo inve
Menelao (g). Nove anni impiegò Agamenonne nell’impadronirsi di molte
città
, tributarie a Priamo, e nell’espugnarne varie alt
Criseide, perchè era figlia di Crise, gran sacerdote di Apollo, della
città
di Limessa, e alleato de’Trojani. Questi addolora
vuto ordine dall’ Oracolo di trasportare le ossa di Oreste nella loro
città
, un certo Lica, loro concittadino, arrivato in Te
ella loro città, un certo Lica, loro concittadino, arrivato in Tegea,
città
dell’ Arcadia, le trovò sepolte con quelle d’ Aga
retto a ritirarsi nella Libia(b). Menelao dopo morte ebbe in Terapne,
città
della Laconia, un tempio. Là gli si celebravano c
tà di Troja, ossia tralle cose che doveano succedere, primachè quella
città
potesse essere presa dalle armi nemiche, eravi pu
o lo uccise(9). Achille mise pure a morte Calcone, nato in Ciparisso,
città
della Grecia, il quale era passato nel Campo Troj
sso, e poi era passata in potere di Achille, quando egli prese quella
città
, e ne uccise il predetto Monarca(a). Il non trova
gl’immerse la spada nel seno(e). Achille moltre s’impadronì di dodici
città
nemiche, tralle quali si conta, Moncia. Sembrava
; e già era per desistere dall’impresa, quando una giovine di quella
città
, la quale avea preso ad amarlo, gettò dall’alto d
lo avvertiva, che ancor per poco avesse sofferenza, giacchè Ia di lei
città
era per arrendersi per mancanza d’acqua. L’Eroe a
che morivano di sete, non molto dopo gli aprirono lo porte della loro
città
(a). Una cosa quasi del pari gli avvenne, mentre a
i avvenne, mentre assediava Metimne nell’Isola di Lesbo. Anche quella
città
gli fece sì forte resistenza, ch’egli oramai avea
quale chiamavasi Pisidice, gli offerì di dare in potere di lui la sua
città
, se prometteva di sposarla. Achille ne fece la pr
bido a difendere Troja(d). Sapeva altresì, che non poteasi vincere la
città
nemica, quando non si avesse impedito, che Reso,
e d’invitta costanza. Fu primieramete spinto da’ venti in Africa alla
città
d’Ismara. Sbarcò ivi per procacciarsi vettovaglie
er procacciarsi vettovaglie, sconfisse quelle genti, ne siccheggiò la
città
, e vi fece grandissimo bottino. Ma i Ciconi ritor
i, cioè mangiatori d’uomini, poichè tal’era il loro cibo. Vicino alla
città
di coloro si abbatterono i compagni d’Ulisse in u
riprese le sembianze di vecchio e mendico uomo, passò con Eumeo alla
città
(a). Giunto al suo palagio, venne tosto riconosciu
store e Polluce, appena nati, vennero da Mercurio portati in Pellena,
città
della Laconia, per esservi allevati(a). Si segnal
i in cognizione, che colei trovavasi in Afidna(2), assaltarono quella
città
, riacquistarono la sorella, e condussero via in q
rsi con Linceo ed Ida, figliuoli di Afareo o Afarete, fondatore della
città
di Arene nella Messenia, la quale città egli così
eo o Afarete, fondatore della città di Arene nella Messenia, la quale
città
egli così denominò da Arene, sua moglie, e madre
servatori, perchè quando presero Afidna, non vollero però, che quella
città
avesse a sofferire alcun danno dalle numerose tru
formano la Costellazione, detta i Gemelli(a). Gli abitanti di Talama,
città
situata ne’ dintorni di Pefno, altra città maritt
). Gli abitanti di Talama, città situata ne’ dintorni di Pefno, altra
città
marittima della Laconia, rappresentarono questi G
(a) Polluce poi ebbe anche un tempio, dedicato a lui a lo appresso la
città
di Terapne nella Laconia. A lui era pur consecrat
sulla punta di quella(c) (7). Panormo e Gonippo, giovani d’ Andania,
città
della Messenia nel Peloponneso, uniti fra loro co
e eziandio in moglie Giocasta a quello, che avesse liberato la di lui
città
dalla Sange. Questo mostro, come abbiamo esposto
uomo(a). Egli voleva scalare le mura di Tebe. Gli abitanti di quella
città
gli scagliarono contro tanti sasti, che rimase se
Poeti, ch’ egli avesse avuto l’audàcia di voler prenderè l’anzidetta
città
, quand’anche Giove, e qualsisia altro Nume gli si
i aveasi acquistata tanta gloria, quanta qualsivoglia donna della sua
città
potea vantarne in forza de’ suoi natali. Ella qui
ione delle più rieche famiglie, e perfino la rovina delle più potenti
città
: questo è il significato del maltello, con cui i
primo tempio. La Fortuna poi col decorso degli anni divenne in quella
città
la Dea la più onorata, giacchè essa sola ebbe più
e (b). Tra quelli il più rinomato fu il tempio, erettale in Preneste,
città
d’ Italia nell’ antico Lazio da cui la Fortuna fu
e, che il di lei figlio, Coriolano, desistesse dall’assedio della sua
città
. Era questo il tempio, in cui tutti gli anni le g
oro, e la quale avea un tempio sul monte Palatino (d). In Anzio pure,
città
de’ Volsci, in Italia, eravi un magnifico tempio,
uropa Taso, figlio di Nettuno, il quale poi si fermò a fabbricare una
città
nell’ Isola, detta dal’nome di lui Taso, sulla co
esto Incovino(c). Tiresia ebbe per più secoll un famoso Oracolo nella
città
di Orcomena, e vi fu tenuto come un Nume. La pest
Orcomena, e vi fu tenuto come un Nume. La peste desolò alfine quella
città
, e l’Oracolo tosto ammutolì(d). Finalmente in ono
o se ne accorgesse. Il loro culto si estese più d’ogni altro. Anguia,
città
della Licia, eresse ad esse un antichissimo tempi
d’ Apollo Delfico per averne un oracolo favorevole a suoi disegni. La
città
di Tebe venne non molto dope afflitta dalla fame
isei per comando d’Apollo si presero Idmone per protettore della loro
città
, e l’onorarono sotto il nome di Agamestore, per a
tesso Poeta soggiunge, che ne furono poscia sparse le membra verso la
città
, detta Torno da temno, fare in pezzi, per ricorda
rifizj. Lo stesso Scrittore soggiugne altresì, che gli abitanti della
città
d’Agira coltivavano con somma accuratezza la loro
. l. 2. ; Philostr. l. 2., Ovid. in Ibio. (8). Altri dicono, che la
città
di Abdera fu fabbricata da una sorella di Diomede
us. l. 9. (12). Plutarco dice, che Calcodone ebbe una Cappella nella
città
d’Atene(h). Non si sa, se egli parli del predetto
ella Misia(g). (b). Id. Ibid. (20). Anteo fu sotterrato in Tingi,
città
da lui fabbricata allo Stretto di Gibilterrà. Ser
si ritirò in Caria, dove uno de’suoi figli, detto Cuardo, fabbricò la
città
di Cuarda(a). (e). l. 2. (f). De Incredul. c
a, ove, credendo d’aver trovato la spiegazione dell’Oracolo, fondò la
città
di Crotone(d). (a). Tis. Liu. l. 1. (38). Cig
omedonte fu pure Antenore, il quale, trasferitosi in Italia, fondò la
città
di Padova ((a)). Vuolsi da alcuni, che egli pure
ch’egli solamente si adopero, affinchè si facesse la pace tralle due
città
, e si restituisse Elena((c)). Antenore ebbe molti
3). Deifobo tralle altre illustri imprese, operate a difesa della sua
città
uccise Ipsenore, figlio d’Ippaso, e Ascalafo, fig
eci, indicò loro i luoghi più opportuni per impadronirsi della di lui
città
. Divenuto schiavo di Pirro, figliuolo d’Achille,
; fece passare Deifilo per suo fratello. I Greci, dopo d’averpreso la
città
di Troja, volendo sterminare tutta la discendenza
e la madre sua viveva in ischiavitù, e ch’era stata incendiata la sua
città
. Ritornato nella Tracia, e sorpreso di avervi tro
(c). (8). Polite, com’era agilissimo di piedi, stava fuori della sua
città
per ispiare, quando i Greci si avanzavano verso l
tale sacrifizio, se avessero voluto felicemente restituirsi alle loro
città
(e). Ditti Cretese pretende, che ciò siasi fatto p
prestarvi fede, e cinsero Troja d’assedio. Menelao, vinta la predetta
città
, si reco a Pruteo, da cui gli fu restituita la mo
o con Pileo, suo, fratello condusse i Pelasgi a difendere la predetta
città
(d). (20). Protoo armò quaranta vascelli di gent
Asio avea condotto in soccorso di Priamo molte truppe, raccolte nella
città
d’Abido, di Sesto, e di Arisbe(b). Egli perì sott
nto(c). (30). Adrasto ed Anfio erano figli di Merope, indovino della
città
di Percote nella Troade. Il loro padre tentò di d
Ettore era stato formato da Tichio, celebre Artista, e nativo d’Ile,
città
della Beozia. Omero dice, che quello scudo era co
dà soventi volte il soprannome di Filacide, peschè nacque in Filace,
città
della Tessaglia, o perchè discendeva da Filaco, f
ella Tessaglia, o perchè discendeva da Filaco, fondatore della stessa
città
(d). (b). Hom. Iliad. l. 13. (c). Id. Iliad. l
Jacob. Hofman. Lex. Univ. (5). Miseno dopo la distruzione della sua
città
venne con Enea in Italia. Dicesi, ch’egli, avendo
a vendicare la morte di suo padre, e a rifabbricare le mura della sua
città
. Andromaca lo nascose nel sepolcro di Ettore ; ma
uccise quel Sovrano, salì sul di lui trono, diede il suo nome ad una
città
, situata sul fiume Caico, e la stabilì Capitale d
Peleo, per aver ucciso Foco, suo fratello, dovette ritirarsi in Etis,
città
della Fessaglia, appresso il re Eurito, da cui ne
Festa terminava con un banchetto(f). Nè solamente le famiglie, ma le
città
ancora veneravano gli Dei Penati, affinchè veglia
dell’Etna così erasi dilatato, che andava riducendo in cenere la loso
città
, detta Catana. Mentre tutti attendevano a salvare
figlio dello stesso Antenore, avea consegnata nelle loro mani quella
città
(d). Tra coloro, che in quella circostanza tradir
, per l’età divenuto impotente a prendere le armi in difesa della sua
città
, molto però le giovò colla saggiezza de’suoi cons
co de’venti e delle onde. Il quarto dì arrivò alle spiaggie di Velia,
città
della Lucania, i di cui abitanti, dopo di averlo
con quella tanta terra, che fu bastevole a fabbricarvi una ben vasta
città
. La denominò Cartagine, e nel mezzo della stessa
hiamavano Giunoni (b). Nè solamente ciascun uomo, ma i regni pure, le
città
, le fontane, gli alberi, e quasi tutte le altre c
e spoglie di Troja, furono tosto impazienti di ritornarsene alle loro
città
, malgrado la minacciosa apparenza del Cielo. Molt
o, non fu accolto dal padre. Si ritirò quindi in Cipro, ove fondò una
città
, che denominò pure Salamina. Dopo la morte di Tel
cassa, e il quale essi chiamarono Esimnete. Nove de’principali della
città
, e altre ttante donne presiedevano alla sacra cer
, che tutti i di lui sudditi gli si sollevarono, lo scacciarono dalla
città
, e lo costrinsero a ritirarsi sulle spiaggie dell
fosse consultato. Distruta Troja, Calcante si transferì in Colofone,
città
della Ionia. Ivi prese a gareggiare con Mopso, fi
figlio d’Apollo, e della fatridica Manto. Anfimaco, re dell’anzidetta
città
, voleva sapere, come gli sarebbe riuscita la guer
che fingessero di ritirarsi dall’assedio, e di far ritorno alle loro
città
, ma che prima lasciassero costruito dinanzi a Tro
a Pallade, ond’ella fosse propizia ad cesi, che citornavano alle loro
città
; e intanto si occultarono dietro l’Isola di Tene
quello celavasi tuttavia egli il primo propose a’suoi d’introdurlo in
città
. Dicesi, che ciò abbia fatto per vendicarsi con P
rto. Quindi non attendendo a’detti di lui, lo trasferirono nella loro
città
. A ciò fare aveali indotti anche prima Sinone, fi
ero le porte, smantellarono le mura, si aprirono largo passaglio alla
città
, e trasselo la macchina fatale sull’alta rocca. F
cisero le guardie, aprirono le porte, accolsero i compagni, misero la
città
a fuoco, e ne fecero orribile strage degli abitan
contrare anch’egli la stessa sorte, fuggì in Italia, e vi fabbricò la
città
de’ Falisci (a). Altri vogliono, ch’egli fosse no
ente (f), Dione (g), e Tzetze (h) dicono, che gli abitanti di Comana,
città
della Cappadocia, e que’di Castabalo, altra città
abitanti di Comana, città della Cappadocia, e que’di Castabalo, altra
città
della stessa Contrada, si vantavano di tenere il
a puntura. Il re di Sparta, per onorarne la memoria, fabbricò ivi una
città
, che denominò Canobo, e nella quale al momento de
pese i suoi capegli nel tempio dell’anzidetta Dea, eretto in Arsinoe,
città
del suo regno. Il di seguente non si trovò più qu
li, rinovò a Giove l’istanza, acciocchè ripopolasse la di lui deserta
città
con una copia di abitatori, cotrispondente a quel
2). Un simile fatto avvenne a Cometo, figlia di Pterelao, re di Tafo,
città
dell’Argolide. Pterelao avea ricevuto da Nettuno,
allo stesso Anfitrione, poichè questi, com’ebbe in sua mano la di lei
città
, ordinò che colei fosse fatta morire(b). (c). O
a Calabria fondò, ovvero, come altri pretendono, fortificò di mura la
città
di Petilia(b). (h). Declaustre Diction. Mythol.
aomedonte. Egli allora ebbe la gloria di penetrare il primo in quella
città
. Ercole, non potendo sofferire, che un altro foss
e un certo Cranone, a di cui onore i Tessali de nominarono Cranone la
città
, che prima si appellava Efira. Quì pure notiamo,
ione da Mirto, piccola isola del mare Egeo, poco distante da Caristo,
città
dell’ Eubea(g). (e). l. 12. rer. Attic. (f).
ell’osso. Molti anni dopo la presa edi Troja un certo pescatore della
città
d’Eretria, chiamato Demarmeno, lo raccolse nella
a sua patria, passò in Italia, e vi fon ò Siponto, o Sipunto, o Sipo,
città
marittima, appiè delemonte Gargano, per non unirs
uomo(a). Egli voleva scalare le mura di Tebe. Gli abitanti di quella
città
gli scagliarono contro tanti sasti, che rimase se
Poeti, ch’ egli avesse avuto l’audàcia di voler prenderè l’anzidetta
città
, quand’anche Giove, e qualsisia altro Nume gli si
i meccanici inventati dall’uomo può abbatter mostri e tiranni, ruinar
città
, devastare e spopolar territorii, ma non creare l
namento economico, morale e politico77 Civiltà e civile derivano da
città
e cittadino, e stanno ad indicare nel primitivo l
no ad indicare nel primitivo loro significato il modo di vivere della
città
, ossia dei cittadini ; quindi, secondo questa eti
significato, diconsi guerre civili quelle tra cittadini della stessa
città
o dello stesso Stato ; le quali guerre son tutt’a
aveva mai fatto in dieci anni nettarne le stalle che eran vicine alla
città
. Dal puzzo che ne usciva temevasi una infezione,
rella Elena che era stata rapita da Teseo ; ma avendola trovata nella
città
di Afidna con Etra madre di Teseo, le condussero
ano agli otto pure di ogni altro mese. LII Atrocità Tebane La
città
di Tebe per fatti storici straordinari è meno ram
Sparta, ma per racconti mitologici non cede il primato a nessun’altra
città
della Grecia. Parlando di Cadmo dicemmo della ori
uali teneva guardate con diligentissima cura senza farle mai uscir di
città
, perchè l’Oracolo gli aveva predetto (o egli l’av
agi non ne mancarono ; e v’è chi afferma che fu anche saccheggiata la
città
di Tebe e che Tersandro figlio di Polinice ne pre
lo regno in quella parte della Tessaglia che era detta Ftiòtide dalla
città
di Ftia sua capitale. Quantunque piccolo principe
ui ebbe luogo la famosa guerra di Troia, è tempo di parlare di questa
città
e dei suoi re, come pure della vera causa di quel
dei suoi re, come pure della vera causa di quella guerra. LVI La
città
di Troia e i suoi re Dalla Grecia convien pass
l regione fra l’Ellesponto ed il monte Ida esisteva l’antica e famosa
città
di Troia. Sino al 1870 non si seppe neppur dire c
a di non errare : qui fu ; di modo che taluni dubitaron perfino se la
città
di Troia fosse mai esistita. Lo stesso Cantù nell
giunto a dissotterrare una gran parte delle rovine di quella celebre
città
, ed asserisce pubblicamente per le stampe nel suo
ntità di posizione della esistente Hissarlik con l’antica e distrutta
città
di Troia. E poichè un inglese di nome Frank Calve
ata non solo l’esistenza, ma anche la precisa ubicazione della famosa
città
di Troia123. Il nome di Troia, con cui questa ci
one della famosa città di Troia123. Il nome di Troia, con cui questa
città
è passata ai posteri, consacrata all’immortalità
faremo ben tosto nel dar la spiegazione degli altri nomi della stessa
città
. I vocaboli di Dardania, Teucria, Ilio e Troia ad
Teucria, Ilio e Troia adoprati comunemente come sinonimi della stessa
città
, derivano dal nome di altrettanti re Troiani : e,
rminare l’epoca di quelle denominazioni e la diversa estensione della
città
in quelle diverse epoche. Ma lo stesso Cantù nell
In questi versi è considerato Dardano come fondatore e primo re della
città
che da lui prese il nome di Dardania. Egli era fi
e Teucro ; e da questo re si fa derivare il nome di Teucria dato alla
città
ed anche al territorio Troiano : tutti gli altri
ome del figlio suo Ilo derivò quello di Ilion (in italiano Ilio) alla
città
stessa. Omero preferisce il vocabolo Ilion ; ma g
iversi nomi di Troia : solo alcuni intendono per Ilio l’interno della
città
e i cittadini126, e per Troia il fabbricato della
interno della città e i cittadini126, e per Troia il fabbricato della
città
ed anche il territorio. Questa distinzione che ri
Pèrgamo era dato soltanto alla parte più alta e più fortificata della
città
, ov’era anche il palazzo del re127 ; poichè nell’
l dirsi francescamente, il piano di guerra, perchè non cinsero mai la
città
di Troia in modo che non potesse ricever di fuori
i e viveri e truppe ausiliarie, nè mai, per nove anni, assaltarono la
città
; e invece facevano scorrerie sulle terre vicine,
invece facevano scorrerie sulle terre vicine, saccheggiavano le altre
città
e ne menavano schiavi gli abitanti ; e solo nel d
er vettovagliare, e non potevano perciò cingere talmente d’assedio la
città
da bloccarla ; nè fino al decimo anno osarono di
ta per opera dei Troiani stessi il giorno avanti l’eccidio della loro
città
, come vedremo. Nel decimo anno del lungo e lento
Eccidio di Troia L’invenzione del cavallo di legno per prender la
città
di Troia è non solo di nuovo genere, ma unica nel
tornati indietro da Tenedo i soldati della greca flotta, invadono la
città
sepolta nel sonno e nel vino, come dice Virgilio1
uro ascende « D’armi pregna e d’armati. Ella per mezzo « Tratta della
città
, mentre si scuote, « Mentre che nell’andar cigola
ro di Laomedonte ; il qual sepolcro essendo addossato alle mura della
città
in quel punto stesso ove fu necessario rovinarle
na gran parte dei suoi sudditi, e presa e incendiata dai Greci la sua
città
, fu ucciso per mano di Pirro. Nè qui si arrestò l
di Priamo. 135. LX Ritorno dei Greci in patria Incendiata la
città
di Troia, e divise fra i vincitori le prede, ness
esa di Troia lo mandò a nascondere nel sepolcro di Ettore fuori della
città
; e poi divenuta schiava di Pirro andava segretam
Dauno che gli diede per dote una parte del suo regno, ed ivi fondò la
città
di Arpi, e, secondo altri, anche Siponto, presso
ornare nella sua patria venne in Italia e fondò nella Magna Grecia la
città
di Petilia, alla quale credesi corrispondere ora
no a Idomeneo re di Creta e nipote di Minosse la fondazione di questa
città
; ma Omero che parla più volte con gran lode del
lto errò, poi ch’ebbe a terra « Gittate d’Ilïon le sacre mura ; « Che
città
vide molte e delle genti « L’indol conobbe ; che
o da quella per violenza di una tempesta, Ulisse fu spinto ad Ismaro,
città
dei Ciconi nella Tracia, e poi nella terra dei Lo
dei Lestrìgoni e qual sorte incontrassero i compagni di Ulisse nella
città
e nella reggia di quello, sarà bene sentirlo narr
erritorio, ove ora è Tunisi, la regina Didone che facea fabbricare la
città
di Cartagine. Secondo i Cronologisti più accredit
gir per mare con molti tesori e molti compagni o sudditi e fondare la
città
di Cartagine in Affrica. Gettato su quelle coste
e149 Ad Enea era già morto in Sicilia il vecchio padre Anchise nella
città
di Drèpano (ora Trapani), ove regnava Alceste di
ava Alceste di sangue troiano. L’Ariosto ha voluto significare questa
città
facendo una perifrasi allusiva alla sepoltura che
uno dei compagni di Enea. I più notabili sono il capo Misèno 151 e la
città
di Gaeta. E perchè Virgilio stesso ne dà la spieg
atore Augusto a guardia dell’Italia. L’altro nome, quello cioè della
città
di Gaeta, ha pur esso un’origine troiana ; e Virg
do l’aggettivo Caietanus divenne Gaetano. Anche Dante ripete che alla
città
di Gaeta fu dato questo nome da Enea, poichè nel
ò in quella regione che doveva divenir sì celebre nella storia con la
città
di Roma e il popol di Quirino. Gli storici latini
avinia, e lo vinse ed uccise 152 ; che fondò in onor di sua moglie la
città
di Lavinio, e che in appresso Ascanio figlio suo
avinio, e che in appresso Ascanio figlio suo e di Creusa, fabbricò la
città
di Alba Lunga, così chiamata, secondo Tito Livio,
propria spada 161. Quando Tiresia presagì che sarebbe saccheggiata la
città
, molti Tebani esularono insiem con lui ed andaron
luogo ch’era forte « Per lo pantan che avea da tutte parti. « Fer la
città
sovra quell’ossa morte ; « E per colei che il luo
nali dei Samii. 7ª La Sibilla Cumana, così detta perchè nata in Cuma,
città
dell’Asia Minore. La stessa fu chiamata ancora Am
. Dicono gli scrittori antichi che alla foce del fiume Fasi v’era una
città
omonima che apparteneva al regno della Colchide.
tiplica nelle fagianiere. 72. Ovidio, che fu relegato nell’antica
città
di Tomi sul Mar Nero presso Odessa, ci dice in un
se e fece a pezzi il suo fratello Absirto in quella regione, e che la
città
ivi dipoi fabbricata dai Milesii fu detta appunto
di Tomi lo aveva il territorio anche prima che vi fosse fabbricata la
città
: « Sed vetus huic nomen, positaque antiquius ur
Absyrti cœde fuisse loco. » I Geografi moderni credono che l’attuale
città
di Ovidiopol, fabbricata da Caterina II verso la
Tomi dove fu relegato Ovidio, e che perciò fosse chiamata Ovidiopol (
città
d’Ovidio) 73. Quindi derivò nel Medio Evo la pr
s, erit facto pius et sceleratus codem. » (Ibid,, v. 406.) 119. La
città
di Pisa in Toscana credesi fondata (per quanto as
quanto asserisce Strabone nel lib. ii) da quei guerrieri della greca
città
di Pisa nel Peloponneso, che nel loro ritorno dal
Civitas, il primo dei quali significa propriamente il materiale della
città
, ed il secondo i cittadini ed anche il diritto di
to alle parti, che il pudore nasconde, e nudi nel resto, correvano la
città
percotendo con flagelli di pelle di capra tutti q
ato l’ avrebbe chi avesse fatto uscir di terra la cosa più utile alla
città
; Nettuno percossoli terreno col tridente, ne fece
un ulivo; ed essendosi questo giudicato più utile, Minerva diede alla
città
il proprio nome, che in greco appunto Atene. Ara
’ avo lor Numitore nel regno scacciandone Amulio. Fondarono quindi la
città
di Roma, di cui fu Romolo il primo re, e dopo ave
elle calende di Marzo (mese a lui consecrato da Romolo) recati per la
città
con canti in lode di Marte (sul fine de’ quali pu
neppur come Dea vollero riconoscerla la Propetidi native di Amatunta
città
di Cipro, e furori quindi da Venere pria condanna
ere principalmente nell’ isola di Citerà, ed in Gnido, Pafo, Amatunta
città
dell’ isola di Cipro, Ebbe quindi i nomi di Citer
avasi fra i cittadini, un serpente uscito dal tempio attraversando la
città
andò a posarsi spontaneamente sopra la nave dei R
dotto a Roma, e deposto nell’ Isola del Tevere, dopo aver liberata la
città
dalla pestilenza, scomparve. Fu quindi creduto ch
fave, ed immolavasi una troia. Le feste Cereali si celebravano nella
città
ai 19 d’ Aprile, e verso il medesimo tempo nelle
hè indi viene ogni opera, e d’ essa è uopo per vivere; Cibele o dalla
città
o dal monte Cibelo nella Frigia, ove il suo culto
a, o Frigia o Pessinunzio da’ monti Dindimo, Berecinto e Ida, e dalla
città
di Pessinunte nella Frigia, ove specialmente era
la moglie di Fauno. Rappresentavasi coronata di torri per indicar le
città
, che sono sparse sopra la terra, con una veste di
pompa da’ Sacerdoti a lavarsi nel fiume Almone, che poco lungi dalla
città
entra nel Tevere. Le feste megalesi a lei sacre s
ce di legno in mano per allontanare i ladri e gli uccelli. In Lamsaco
città
della Misia aveva egli il culto primario. Era ten
ii domestici erano i Penati ed i Lari di cui i primi presedevano alle
città
e alle ville, i secondi alle case; ma spesso pren
nio e da una vergine Sabina diceasi nato il Dio Fidio fondatore della
città
di Curi, adorato da’ Sabini, e poscia ancor dai R
dre, ricoverossi in Italia, dove sui colle Palatino fondò una piccola
città
chiamata da lui Pallanteo; Acca Laurenzia che fu
onsi in mare, e Partenope recata dall’ onde, ove fu poi fabbricata la
città
di Napoli, fu cagione che a questa il nome di Par
be in risposta di non cercarne più oltre, e di fabbricare in vece una
città
nel luogo, ove un bue l’ avrebbe condotto. Arrest
egli contro di loro, e giunto prima a Sitone ottenne coll’ oro che la
città
gli fosse venduta da Arne figlia del re, che fu q
oscia da Ercole. Tornato in Atene si diede Teseo ad unire in una sola
città
i vari casali che formavano la popolazione atenie
ore. Ne’ primi anni si occuparono i Greci a prender e saccheggiare le
città
e terre dell’ intorno, finchè nel decimo anno tra
lla divisione della preda fatta da’ Greci nella espugnazione di Crisa
città
della Frigia era toccata ad Agamennone, questi lo
le sue mura si conducesse. Fu esso adunque, squarciate le mura, nella
città
introdotto. Intanto Sinone a notte buia diede dal
ssalendo i Troiani sepolti nel sonno, a ferro e fuoco misero tutta la
città
. Ulisse e Meneleo uccisero Deifobo, e via conduss
case e per le vie, uccidendo, predando, incendiando ridussero quella
città
già sì florida e sì possente a un mucchio di sass
rì tranquillamente in Creta, e che anche a suo tempo mostravasi nella
città
di Gnosso la tomba, ov’ egli era sepolto in compa
di Merione. In Calabria parimente si ridusse Filottete, e vi fondò la
città
di Petilia, ora Belcastro. Teucro per non aver ve
ne fu scacciato da Telamone, e ricoveratosi in Cipro vi fondò poi la
città
, che dal nome della patria intitolò pur Salamina.
presa in moglie una figlia di Dauno, fondò presso il monte Gargano la
città
di Arpi o Siponto, e vi fu poi secondo alcuni ucc
se al paese de’ Lestrigoni, che da Cicerone supponsi ove fu poscia la
città
di Formia, ora Mola di Gaeta. Erano costoro uomin
iume, ebbe da lei ristoro di cibo e dì vestimenta, e fu scortato alla
città
, ove da Alcinoo ed Arete venne liberalmente accol
anifestò, e presi seco gli opportuni concerti, condotto da Eumeo alla
città
, si pose a mendicare fra i Proci, dai quali soffe
avanzarono da quella guerra, e che dopo la presa e l’ incendio della
città
salvi e liberi ne partirono, furono Antenore ed E
no il re loro Filemone e venuto all’ estremo dell’ Adriatico fondò la
città
di Padova, e discacciati gli Euganei diede alla p
lio quanto poteva in difesa di lei, allorchè vide Priamo ucciso, e la
città
in fiamme, per ordine di Venere si prese sulle sp
sa figlia di Priamo, che poi si smarrì, e andò a riamarsi ad Andandro
città
della Frigia alle radici del monte Ida. Quivi rac
i origine traeva Dardano nativo di Conto ora Cortona, fondatore della
città
Dardania, che ingrandita da Troe fu poscia chiama
sottilissime liste, tanto spazio ne circondò, che potè fabbricarvi la
città
di Cartagine. Accolse ella Enea piacevolmente, e
sendosi pur confermato da Anchise in sogno, Enea fondò per quelli una
città
, cui diede il nome di Acesta. Partito alla volta
mezzo d’ iride di profittar dell’ assenza di Enea, assalì la piccola
città
, dove Enea aveva lasciato le sue genti, incendiò
legni d’ Ida vennero da Cibele cangiale in Ninfe marine, entrò nella
città
, ove fe grandissima strage, poi uscendone si gett
e di lui conduce in tutt’ altra parte. Enea appressa l’ esercito alla
città
, e ne arde le torri. Amata credendo Turno ucciso
ata credendo Turno ucciso si appicca. Turno vedendo l’ incendio della
città
vi accorre, ed è ucciso da Enea. Fin qui Virgilio
oi, che Enea fatta la pace coi Latini sposò Lavinia, che fabbricò una
città
, cui dal nome di essa chiamò Lavinia, e che Vener
cangiate in vacche. Parte II. Capo II. I Telchini abitatori di Laliso
città
di Rodi, che affascinavano altrui co’ loro occhi,
ove mutati in iscogli sottomarini. La figlia di Alcidamante in Cartea
città
dell’ isola Cea è trasformata in colomba. Cigno f
he sia animata, e l’ ottiene; da essa nasce Pafo, che dà il nome alla
città
di Pafo. Mirra figlia di Cinira s’ innamora del p
oracolo di Trofonio, il quale rendevasi in una caverna presso Lebadea
città
della Beozia. Era Trofonio figlio di Ercino re di
uochi nella Grecia erano 1. gli Olimpici, che celebravansi in Olimpia
città
dell’ Elide, ogni quattro anni, e da cui prese or
o importanza maggiore dell’ altre; di tutte la più antica era Dodona,
città
della Tesprozia in Epiro, dove già era oggetto di
isole. Ma il luogo più celebre di tutti pel culto di Zeus divenne la
città
di Olimpia in Elide, ove ogni quattr’ anni (il pe
il culto di Era non era molto diffuso. La culla di questo culto fu la
città
di Argo, onde la Dea era preferibilmente chiamata
chiamata l’ Argiva. Argo, Micene e Sparta, seconde Omero eran le sue
città
predilette. Diffusosi il concetto di dea protettr
uerra e il flauto. In tempo di pace, Atena è la dea protettrice delle
città
e degli stati (detta perciò Athena Polias, da pol
rice delle città e degli stati (detta perciò Athena Polias, da polis,
città
, stato); essa favorisce la coltura, inventa per l
raggiunse il massimo sviluppo, la vera patria di Pallade Atena fu la
città
che ebbe nome da lei, anzi l’ intiera regione Att
ti più o men ricchi e si conservavano con religiosa venerazione nelle
città
; le considera vano come una difesa e una garanzia
erazione verso una divinità datrice di tanti beni fisici e morali. La
città
di Delfo però era il luogo principale di questo c
considerato come sacro e nessun morto poteva esservi seppellito. Una
città
sacra trovavasi ai piedi del monte Cinto. Anche i
aveva un’ importanza politica, come protettrice della giustizia nelle
città
. 3. Il culto di Artemide era per lo più connesso
Marzo, sacro al dio Marte, i Salii percorrevano processionalmente la
città
portando i dodici scudi, e intrecciavano danze gu
ano; e molte altre con tempietti trovavansi nelle varie regioni della
città
. 5. L’ immagine di Efesto-Vulcano ricorre spesso
Cipro che si diceva la culla della Dea, e in Cipro specialmente delle
città
di Pafo e Amatunte che erano più in rapporto col
i estese nelle coste e nell’ interno del Peloponneso. Altro centro la
città
di Corinto, donde si diffuse in città vicine, Arg
el Peloponneso. Altro centro la città di Corinto, donde si diffuse in
città
vicine, Argo, Trezene, Epidauro e Sicione. Poi si
esso Trapani), in Sicilia; dal qual luogo il culto si estese ad altre
città
siciliane e italiche. 3. Venere era un’ antica de
ie: ma non le si erigevano templi speciali, giacchè ogni casa ed ogni
città
era un tempio per lei; anzi essa aveva posto anch
an guerra ai Romani, e per una porta aperta cercavano penetrare nella
città
Palatina, zampillo d’ un tratto, per opera di Gia
dedicate a lui, come si disse, le porte, i passaggi, gli archi della
città
. Segnatamente si avevano per sacri a Giano quegli
dei Sabini, corrispondente al Mars dei Latini, e prendeva nome dalla
città
sabina di Cures, i cui cittadini erano detti Quir
est-nord-ovest (soffiava dalla Iapigia verso la Grecia, e da Onchesmo
città
dell’ Epiro verso le terre orientali dell’ Ellade
n culto le Ore; in essa, dice, abita Eunomia, fondamento sicuro della
città
, e la sorella Dice e Irene, di opulenza dispensie
Ginnasio di Eracle ove insegnò Antistene Cinico) di Atene, e in altre
città
, specialmente Fliunte e Sicione. 2. La divinità r
degli stati, era essa venerata e onorata di templi e statue in molte
città
della Grecia e dell’ Asia. Col tempo si mutò il c
Eutichide di Sicione che trovavasi ad Antiochia; come protettrice di
città
la dea porta in testa una corona murale; nella ma
Il destino riservato a ciascun uomo, a ciascuna famiglia, a ciascuna
città
è così importante ed ha un fondo così oscuro e im
amavan Demoni, gli Italici Genii; e così popolaron di Dei le case, le
città
, le campagne) da loro si aspettavano prosperità d
tefici e gli auguri rivolgevano annue preghiere per la salvezza della
città
. È nota la leggenda secondo la quale Rea Silvia,
acilita di commerci e ricchezza, si riflette in altri racconti. Molte
città
greche vantavano per fondatore un figlio di Posid
acque; poi varie regioni del Peloponneso, fra cui l’ Arcadia. Tra le
città
della costa, la più celebre pel culto di Posidone
tori. Speeialmente si parlava molto di lui nella regione di Antedone,
città
della Beozia orientale sull’ Euripo. Quivi era vi
ono della protezia. Questo culto da Antedone si diffuse a molte altre
città
litoraneo della Grecia e delle isole. La leggenda
col nome di « Gran Madre ». La vera patria di questa religione era la
città
di Pessinunte, situata nella Frigia maggiore, pre
re, presso il fiume Sangario (od. Sakaria); nelle vicinanze di questa
città
erano sacri a Cibele il monte Dindimo, onde essa
rona murale, a indicare ch’ essa era fondatrice e conservatrice delle
città
, e al suo corteggio di Coribanti che Tympana ten
e tracia o lidia o frigia. Luogo di nascita di Dioniso era creduta la
città
di Tebe; e sua madre era Semele, una delle figlie
no dell’ umanità, insegna agli uomini a lavorar la terra, fonda nuove
città
, si fa maestro di più miti costumi e di una vita
nne processione; si teneva un gran banchetto in campagna pel quale la
città
provvedeva la carne; si beveva del mosto; si alle
i dedicati al culto delle Ninfe. Col tempo se ne eressero anche nelle
città
, e Roma stessa ne ebbe. Alle Ninfe si offerivano
ne erano sedi di culto. Il santuario principale poi era ad Acachesio,
città
pure dell’ Arcadia. Fuori di questa regione, Pane
ei capri sacrificati e tagliate le altre in striscie, percorrevano la
città
palatina e il Foro, e percotevano con quelle stri
la Natura. In origine il culto di questa divinità era ristretto alle
città
dell’ Ellesponto e della Propontide, poi si estes
opolo i giochi del Circo. Insomma era tutta una festa di gioia per la
città
e più specialmente per le classi diseredate. 3. N
una tribù di pastori latini, i quali formarono il primo nucleo della
città
di Roma. A Pale innalzavano le loro preci i pasto
one di rozzi cacciatori e pastori a uno stato civile con sedi fisse e
città
ordinate. Così Demetra veniva a far riscontro a D
Demetra e Persefone, ma il vero centro di questo culto era la piccola
città
di Eleusi situata nella baia di Salamina, a quatt
presso cui scorreva un fiume chiamato Acheronte; lo stesso a Ermione
città
dell’ Argolide. Ma lo si invocava abbastanza di s
ava rendersela arnica; quindi e nelle case private e alla porta delle
città
si collocavano certi pilastri con l’ immagine di
di lei, colla persuasione che ciù tenesse lontana dalle case e dalle
città
ogni disgrazia. Per la stessa ragione a lei erano
e influenza sulla prosperità dello Stato. Nè solo Roma ma anche altre
città
avevano i loro Dei Penati, sopratutto Lavinio la
i crocicchi, i rurali, della campagna, i praestites, protettori della
città
, i quali si figuravan vestiti di pelle di cane e
misteriosi principii, ma ancora gli abitanti di innumerevoli regioni,
città
, borgate, isole s’ ingegnavano di ricondurre la l
meto e Alcestide. Admeto era figlio di Fere (Pheres), fondatore della
città
di Fere in Tessaglia; regnava sulle fertili terre
gli avrebbe incontrato, e dov’ essa si fosse posata, ivi fondasse una
città
. Cadmo obbedi a quest’ ordine, e trovata nella Fo
Focide la vacca indicatagli, e seguitala, ove si fermò, ivi fondò la
città
detta da lui Cadmea, che più tardi fu Tebe. Ma un
io, Peloro e Iperenore. Questi aiutarono Cadmo nella fondazione della
città
e diventarono i capistipite delle nobili famiglie
ge i suoi colpi, e davanti una figura seduta che personifica la nuova
città
che dev’ essere fondata. b) Atteone. 1. Già
mase reggente dello Stato Nitteo, di stirpe regale, proveniente dalla
città
di Iria (Hyria o Hysia) in Beozia. Nitteo aveva u
tagli questa signoria da Megapente figlio di Preto. Ivi egli fondò le
città
di Midea e di Micene, e per via dei figliuoli nat
quelle rive, e dicevasi che Pilumno avesse sposato Danae e fondato la
città
di Ardea; onde Turno re dei Rutuli, come è ricord
trovarono amichevole accoglienza presso Testio, signore dell’ antica
città
di Pleurone in Etolia. Costui diede loro in mogli
oro sorella Elena ancor bambina di dieci anni, e presa per assedio la
città
di Afidna, riuscirono a liberarla. Poi presero pa
ofittando delle feste bacchiche, simulando bacchica furia, usci dalla
città
, trasse al luogo dov’ era Filomela, la liberò e l
Lico fu cacciato da Egeo e si riparò in Asia Minore, Niso vide la sua
città
assediata da Minosse cretese ed è allora che la f
dal mar d’ Oriente traverso il puro aere, come tant’ altri eroi delle
città
greche. — Teseo ebbe a maestro il virtuoso e sagg
assenza, i Dioscuri ripresero la loro sorella dopo aver espuguato la
città
di Afidna ov’ ella era rinchiusa. 5º Insiem con E
ce la sua spedizione contro Troia per trar vendetta di Laomedonte. La
città
fu presa e Laomedonte cadde per mano d’ Eracle co
sta occasione ebbe aiuto da Cefeo re di Tegea, e mentre era in questa
città
, generò con la bella Auge, figlia del re, quel Te
lia per vendicare l’ affronto di avergli rifiutato la figlia Iole. La
città
fu conquistata. Eurito ucciso col figliuoli, e la
nno in determinato giorno il pretore offrisse a Ercole, in nome della
città
, un giovenco o una giovenca, e anche i privati, i
Ercole in bronzo ch’ era in Taranto, e da Taranto dopo la presa della
città
fu portata sul Campidoglio, donde l’ imperatore C
le dodici fatiche; un gruppo fatto in origine per un santuario della
città
di Alizia in Acarnania, più tardi trasportato a R
Eneo, e gli era moglie Altea, figlia di Testio re di Pleurone, altra
città
dell’ Etolia. Loro figlio era Meleagro, l’ eroe d
maniera; la gente spaventata non aveva più tranquillità se non nelle
città
fortificate. Cacciarla non era impresa da soli; q
a, e allora i Calidonesi ebbero la peggio e videro ben presto la loro
città
cinta d’ assedio dai nemici. In questa distretta
contro Laio, a infestar Tebe. E postasi su una rupe alle porte della
città
obbligava i passanti a sciogliere il celebre enig
i grande carestia. Interrogato l’ oracolo, rispose si cacciasse dalla
città
l’ uccisore di Laio. Edipo s’ affanna a ricercare
morto egli stesso da Alcmeone. I Tebani non potendo più difendere la
città
, fuggirono notte tempo e ripararonsi chi in Tessa
fuggirono notte tempo e ripararonsi chi in Tessaglia chi altrove. La
città
fu presa e saccheggiata. Una buona parte del bott
nte gli assalti dei Centauri. Dopo di che tornato a Iolco, e presa la
città
coll’ aiuto dei Dioscuri, uccise Acasto e Astidam
i i popoli vicini, riacquistò il dominio paterno e soggiornava a Pilo
città
della Messenia. Prese poi parte sia alla lotta de
rigia, ove aveva ottenuto dal re Teucro il terreno per fabbricarvi la
città
Dardania. Da una figlia di Teucro, Dardano ebbe u
ea. Ilo andò a porre stanza nel piano dello Scamandro, e ivi fondò la
città
di Ilio o Troia. Fondata la città, pregò Zeus gli
ano dello Scamandro, e ivi fondò la città di Ilio o Troia. Fondata la
città
, pregò Zeus gli mandasse un segno visibile della
e la guerra. Riusciti vani i primi tentativi di prender d’ assalto la
città
, i Greci contentavansi di scorrerie e saccheggi n
delle principali porte di Troia, mentre già egli stava per entrare in
città
, lo colpiva un dardo scagliato da Paride e dirett
ia il Palladio, alla cui conservazione si annetteva la salvezza della
città
. Ancora Ulisse andò a Sciro a prendere il giovane
i se l’ avessero offeso, per contro diverrebbe una salvaguardia della
città
se l’ avessero accolto entro le mura. I Troiani s
coonte per il consiglio dato, e senza indugio aprirono le porte della
città
per introdurvi il cavallo di legno. La notte segu
nziosamente al lido di Troia; i soldati sbarcarono e mossero verso la
città
. Intanto uscirono dal cavallo i trenta guerrieri
o i trenta guerrieri che v’ erano nascosti e apersero una porta della
città
; così prima che i Troiani avessero potuto dar l’
ni contro i Messapi, e v’ ottenesse signoria di re e fondasse diverse
città
come Benevento, Arpi, Brindisi. Certo in Italia o
altro in Creta vennero in Italia, e ivi si fecero fondatori di nuove
città
. E Teucro, il fratellastro di Aiace Telamonio, to
va anzitutto sbattuto sulle coste della Tracia, ed ivi presso Ismaro,
città
dei Ciconi, venne a battaglia con costoro, e ben
ttà dei Ciconi, venne a battaglia con costoro, e ben distrusse la lor
città
, ma poi sorpreso di notte, ebbe uccisi 72 de’ suo
accolse benignamente cedendogli spazio per la fondazione d’ una nuova
città
, e la mano della propria figliuola, Lavinia. — Ma
ale, poichè anche Latino morì, gli successe nel governo e fondò nuova
città
che dal nome di sua moglie chiamò Lavinio. Quattr
ordi di Tebe e facendolo ancora vivo al tempo della distruzione della
città
per opera degli Epigoni. A sette anni d’ età si d
colui che l’ inerte terra governa e il mare dominato dai venti, e le
città
e il triste regno (della Morte) et le turbe degli
e) e su Tenedo (isola dell’ Egeo dirimpetto alla Troade) e su Patara (
città
della Licia). Giove m’ è padre; per me è palese q
a di pittura e di scultura ; gli ornamenti stessi che abbelliscono le
città
ov’essi son nati apparirebber agli occhi loro di
ani ove si distinse molto. Gareggiò con Nettuno per dare il nome alla
città
fabbricata da Cecrope, e fu deciso che chi avesse
i più utile l’ulivo per essere il simbolo di pace, Minerva diede alla
città
il nome di Atene, sotto il quale era denominata d
quello di Nettuno. Gareggiò in vano con Minerva per dar il nome alla
città
di Atene. Violò e cangiò Anemone in fontana. Si r
ati più voti. Il suo culto era molto esteso ; e particolarmente nelle
città
del Peloponneso in cui vi aveva più gran commerci
ra quelle di Rodi e di Creta. I Greci vogliono che nascesse a Pallene
città
della Tessaglia. Era custode delle gregge di Nett
Dio e custode degli orti, era nato da Venere e da Bacco in Lampsaco,
città
dell’Asia Minore ora Natolia, ov’egli era partico
mezzogiorno. Il suo fiato era alcuna volta sì infuocato che ardeva le
città
ed i vascelli in mare. Si dipinge da alcuni di st
pondenza fa crescere l’amorosa passione. Antero aveva un altare nella
città
di Atene. Rappresentansi i due Amori come due pic
agliata. Questa Dea avea diversi tempii, e tra gli altri uno in Flio,
città
del Peloponneso, che aveva il privilegio dell’imm
Sicione, una statua coperta di un velo, alla quale le donne di quella
città
dedicavano la loro capigliatura. Esculapio
medicina. Gli si rendevano onori divini particolarmente in Epidauro,
città
del Peloponneso famosa pel tempio che vi fu erett
o in folla nei tempii di questo Dio, posti ordinariamente fuori delle
città
, per essere guariti dalle loro infermità ; vi pas
pasiano terminò in Roma, era il più magnifico tempio di quella grande
città
. Tutti coloro che le belle arti professavano, s’u
il senato dava udienza agli ambasciatori, prima che entrassero nella
città
. Si rappresenta armata dalla testa ai piedi con u
visse verso l’ anno 1430 prima della nostr’era. Fece edificare molte
città
. La sua giustizia e l’ amore pe’ suoi sudditi, ch
a innamorata di Minosse che aveva veduto dall’ alto d’una torre della
città
, mentre il padre era addormentato gli tagliò il f
a perfida s’ingannò, perchè Minosse dopo di essersi impadronito della
città
, non volle nè anco parlarle ; e narrano alcuni ch
Il Labirinto di Creta fu edificato per ordine di Minosse II presso la
città
di Guosso da Dedalo sul modello di quello d’Egitt
o figlio di Nettuno e della ninfa Naide fu un celebre pescatore della
città
di Antedone in Beozia. Osservando egli un giorno
ttata morte immatura. Un altro storico narra che un certo Reco della
città
di Gnido, vide un giorno una bellissima quercia i
ia vicino alla Sicilia, anzi nel porto stesso di Siracusa, unita alla
città
da un ponte, ove vedesi ancora. L’Aretusa era rea
se campestri divinità il culto delle quali non si estendeva sino alle
città
. Erano chiamate figlie di Giove. Alcuni le contan
ra una famosa lavoratrice figlia di un tintore chiamato Idmone, della
città
di Colofone nella Ionia, la quale lavorava così b
Dicearchia oggi Pozzuolo ; la sua tomba fu trovata nell’edificare una
città
che dal suo nome fu detta Partenope. Questa città
nell’edificare una città che dal suo nome fu detta Partenope. Questa
città
fu ruinata dagli abitanti perchè abbandonavasi Cu
er liberarsi dai guasti della peste, era lor d’uopo di ristabilire la
città
di Partenope, tosto la riedificarono, e le dieder
i ed i Lari erano Dei domestici ; si facevano presiedere i primi alle
città
ed alle ville, alle case i secondi ; ma comunemen
io di Tifone e di Echidna, che infestava i contorni di Nemea, celebre
città
dell’Acaia, e dopo avergli colle mani squarciata
ssi in addietro scritto non plus ultra. Ogni paese e specialmente le
città
della Grecia recavansi ad onore di aver servito d
cielo e lo pose tra il numero de’ Semidei. In Tebe ed in molte altre
città
della Grecia, in Roma, nelle Gallie, nella Spagna
i fece abbandonare il soggiorno di Argo e andò a fabbricare una nuova
città
denominata Micene. Perseo unitamente ad Andromeda
eo, Piritoo, Ippolito, Fedra e i Centauri Teseo nacque in Trezene
città
di Morea o in Tracline di Tessaglia, come voglion
vini alle sue ceneri. Fabbricarongli una superba tomba in mezzo della
città
, e gli innalzarono un tempio, in cui gli facevano
ta : « Troverai in un vicino campo una giovenca ; seguila e fonda una
città
nel pascolo ove essa si fermerà : darai a quel pa
, e allorchè si fermò volle, avanti gettare le fondamenta della nuova
città
, dimostrare la sua riconoscenza agli Dei con un s
enti tra di loro, eccetto cinque i quali lo aiutarono a fabbricare la
città
di Tebe nel luogo appunto ove lo condusse la giov
l nome di Cadmea e ch’egli abbia gettato soltanto le fondamenta della
città
. Allorchè Tebe fu edificata Cadmo stabilì delle l
loro madre radunarono delle truppe, colle quali s’insignorirono della
città
di Tebe, uccisero Lico, e attaccarono Dirce alla
Tracia, di abbandonare le campagne e le foreste per ritirarsi in una
città
, e porsi con buone mura al ricovero de’nemici e d
oli cui si doveva esporre. Medea e Giasone s’incontrarono fuori della
città
presso il tempio di Ecate, ove amendue recati si
nore, sboccarono nel ponte Eusino ed arrivarono sotto le mura di Aea,
città
sul fiume Phasis ora Fasz-Rione ed a sei leghe da
re di Calidone e di Altea figlia di Testio re di Pleurone tutte e due
città
della Grecia nell’Etolia. Al suo nascere sua madr
ela per l’Italia, ove approdato, conquistò molto paese e fabbricò una
città
che dal suo nome fu chiamata Gianicola. Nel tempo
o ad onorare gli Dei nei tempii per mezzo dei sacrifici, a cingere le
città
di mura e a coltivare i campi e le vigne. In rico
l’impero dell’Asia. Trovandosi Alessandro il Grande in Frigia, nella
città
di Gordina, antico e rinomato soggiorno del re Mi
o dal suo regno dal re di Troia, e datosi alla fuga si ritirò a Pisa,
città
d’Elide ove allora regnava Enomao padre dell’avve
ridito da sì fiero spettacolo. Spaventato Tieste si ritirò in Sicione
città
dell’Acaia. Atreo fu poi ucciso da Egisto figlio
i, signore di Argo ed il più potente principe della Grecia, scelse la
città
di Micene per capitale del suo impero. Menelao di
quella ferita. Ne’ primi anni si occuparono i Greci a saccheggiare le
città
e terre dintorno, finchè nel decimo anno, tratte
le sue mura si conducesse. Fu esso adunque, squarciate le mura, nella
città
introdotto. Intanto Sinone a notte buia diede dal
uali assalendo i Troiani sepolti nel sonno, a ferro e fuoco misero la
città
tutta. Ulisse e Menelao uccisero Deifobo figlio d
case e per le vie, uccidendo, predando, incendiando, ridussero quella
città
già sì florida e sì possente ad un mucchio di sas
he avanzarono da quella guerra e che dopo la presa e l’incendio della
città
salvi e liberi partirono, furono Antenore ed Enea
no il loro re Filemone ; e venuto all’estremo dell’Adriatico fondò la
città
di Padova ; e discacciati gli Euganei diede alla
ella notte terribile in cui fu presa Troia, veduto ucciso Priamo e la
città
in fiamme, per ordine di Venere prese sulle spall
el viaggio. Enea col padre e col figlio andò a ricovrarsi ad Antandro
città
della Frigia alle radici del monte Ida. Quivi rac
amava a sè le anime dei morti. Apollo aveva un Oracolo anche a Claro
città
della Ionia. Il più celebre però tra gli Oracoli
sica, la Libica, la Delfica, la Cumea o Cumana, che risiedeva in Cuma
città
d’Italia, l’Eritrea, la Samia, la Cumana così chi
città d’Italia, l’Eritrea, la Samia, la Cumana così chiamata da Cuma
città
dell’Eolide, detta anche Amaltea e Demofila, l’El
ia e l’Albanea. La più celebre di tutte le Sibille era quella di Cuma
città
d’Italia, chiamata dagli uni Dafne, da altri Mant
all’età di settecento anni, allorchè Enea approdò in Italia presso la
città
di Cuma ove la Sibilla aveva il suo soggiorno. Qu
atto, e la peste o la carestia, o qualche epidemico morbo desolava la
città
e le campagne ; finalmente, allorchè eransi osser
li erano quelle che praticavansi per l’omicida, per i prodigi, per le
città
, per le armate, per i templi. Le espiazioni solen
la Grecia erano : I.° I Giuochi Olimpici, che celebravansi in Olimpia
città
dell’Elide ogni quattro anni, e da cui prese orig
. Ercole. 290. Apollo. 50. Adone. 36r Adrasto. V. Polinice. 397. Aea (
città
). V. Fineo. 359. Agamennone. 406. Agenoria. 278.
raggi solari, Fu fatta in mille parti, e posto il segno Fra cittade e
città
, fra reguo e regno. Va il ricco peregrino al suo
o migliorò i costumi di quei popoli, li radunò a vivere insieme nelle
città
, creò le leggi, e dette loro l’ idea del giusto e
e le torri e le merlate mura, che le ricingon la fronte, additano le
città
poste sotto la sua tutela ; mentre una chiave nel
ione. Se per loro negligenza il fuoco sacro si fosse spento, tutta la
città
n’ era in lutto ; i pubblici negozj rimanevano in
costoro dalla feccia del popolo, ed a guisa di ciarlatani andavano di
città
in città recando la statua di Cibele, cantando in
alla feccia del popolo, ed a guisa di ciarlatani andavano di città in
città
recando la statua di Cibele, cantando inni in sua
usinie, perchè gli Ateniesi le celebrarono ogni cinque anni ad Eleusi
città
dell’Attica. Duravano nove giorni, e in quel temp
rsi di ghiande. Credevano poi che le querci della foresta vicina alla
città
di Dodona nell’Epiro rendessero gli oracoli, e vi
lto l’onoravano ad Argo, a Samo ed a Cartagine. Nella prima di queste
città
si celebravano le sue feste col sacrifizio di un’
igliuolo d’Ilio e padre di Priamo, quando appunto faceva costruire la
città
di Troia ; e venuti a patti con lui, s’allogarono
ed essi crucciatine, fermarono di vendicarsi. Nettuno inondò la nuova
città
, e Apollo fece devastare dalla peste il paese. 10
l meritato premio : laonde l’eroe, pieno di giusto sdegno, assaltò la
città
, uccise il re tante volte spergiuro, ne fece prig
i dell’estinto. 115. Gli Egiziani alzarono a Memnone una statua nella
città
di Tebe ; e credesi che quando questa statua era
dedicavano ad Apollo la loro chioma. Era molto venerato anche a Cirra
città
della Focide, a piè del Parnaso. Aveva un altro b
ta ninfe oceanine, armate come lei d’arco e di frecce. 143. In Efeso,
città
dell’Jonia nell’Asia minore, ebbe un celebre temp
el Borghi. 149. Dicono i più che Bacco fu allevato in vicinanza della
città
di Nisa (altri danno questo nome alla nutrice di
Le feste in onore di Bacco erano celebrate con grande strepito nelle
città
e nelle campagne dai Satiri (304) primi sacerdoti
. 179. Venere ebbe maggior culto in Idalia, in Amatunta ed in Pafo,
città
dell’isola di Cipro, e nell’isoletta di Citera ne
igna dall’ essere adorata particolarmente nell’isola di Cipro, ove la
città
e la montagna Idalia eranle sacre ; ed aveva anch
sono queste tre : Leucosia, Lisia e Partenope che diede il nome alla
città
dove morì ; ma Falari, che rifabbricò Partenope,
ma Falari, che rifabbricò Partenope, la chiamo Napoli, Neopoli, ossia
città
nuova. Queste Sirene avevano la testa e il corpo
scritte quelle tremende parole che tutti sanno : « Per me si va nella
città
dolente ec., » ed Enea vide una folla d’ orrendi
donte, ed ebbe la gloria di far la prima breccia nelle mura di quella
città
e d’ entrarvi il primo. Ercole in premio del suo
o di Minosse, recò nella Licia le leggi di Creta, e regnò in Oecalia,
città
della Beozia, dove sposò Alcmena (74) vedova d’An
o maggiore di quello al quale si volevan sottrarre. Infatti presso la
città
di Cerina in Acaia, appena il colpevole aveva pos
a il nome di Pallade, sotto il quale era principalmente adorata nella
città
di Troia ; ma il primo nome le è più comune per t
a di Minerva è la sua disputa con Nettuno (185) per dare un nome alla
città
fondata da Cecrope egiziano, condottiero d’una co
ono quest’onore a chi dei due avesse creata la cosa più utile per una
città
. Allora Nettuno, battendo la terra col suo triden
ce ; laonde tutti giudicarono a favore della Dea della sapienza, e la
città
fondata da Cecrope fu detta Atene in onor di Mine
te. (Trad. del Borghi.) 291. Il suo culto fondato prima in Epidauro,
città
del Peloponneso nell’Argolide sul golfo Saronico
e senza riposo, a ridere sgangheratamente, a urlare di continuo, e la
città
di Lampsaco pareva uno spedale di matti. I vecchi
di delle famiglie ; ed i Penati passavano per essere protettori delle
città
e degl’imperi, e venivano scelti fra gli Dei prim
a rimansi. (Eneide, lib. II. Trad. del Caro.) Indi Enea lasciava la
città
incenerita, seguito da Creusa (608) e da Julo, e
a generazione e della creazione dell’universo ; e così gl’ imperi, le
città
, ogni luogo, avevano il loro genio tutelare. 330.
, e beata si gode. In Italia i suoi tempj più famosi erano ad Anzio,
città
del paese dei Volsci, ed a Preneste. Il tempio d’
ercitata dai pochi sui molti, non le bastò l’animo di rimanersi nelle
città
, e andò a ricovrarsi nelle campagne ; ma poichè l
chiude occhi mai : Il giorno sopra tetti, e per le torri Sen va delle
città
spiando tutto Che si vede, e che s’ode ; e semina
quale i sette Capitani (Eschilo) giurarono a Tebe la ruina di quella
città
sventurata ; quella stessa Paura a cui i Romani m
nella Via Sacra era il più grande ed il più sontuoso che fosse nella
città
; fu cominciato da Agrippina e finito da Vespasia
grazia, che abbandonò il soggiorno d’Argo, e andò a fondare una nuova
città
col nome di Micene, ove poi fu ucciso con frode d
sua corazza e la sua veste. 371. Nelle paludi di Lerna vicino ad Argo
città
del Peloponneso era un’Idra più terribile di quel
lo villanamente ricusato, l’eroe, preso dallo sdegno, pose a sacco la
città
d’Eli, ed uccise il principe sconoscente. 381. Ne
pite con questo generoso proponimento, perchè ogni paese e quasi ogni
città
della Grecia andavan lieti d’aver vista qualche m
tta con Anteo. Si condussero in questa impresa come all’assalto d’una
città
. Le due ali dell’esercito si precipitarono sulle
pericolose ai viandanti. 406. Giunto che fu ad Atene, Teseo trovò la
città
in preda alla confusione. Vi si era rifugiata Med
. L’ altro laberinto è quel medesimo dell’ isola di Creta vicino alla
città
di Gnosso, fatto sul modello dell’ egiziano, e de
erdotessa di Diana (137), la cui bellezza fu poi causa di rovina alla
città
di Troja. Dopo che ebbero compito questo ratto, p
iuolo avuto dalla regina delle Amazzoni. Una volta condusse in questa
città
la nuova sposa, e non sì tosto Fedra ebbe visto i
Bacco lo iniziò nei misteri delle Orgie. Dopo la sua morte parecchie
città
della Grecia l’onoraron di culto e di tempio ; e
luogo dovea stabilirsi. Apollo (96) gli ordinò allora di fondare una
città
nel punto dove sarebbe stato condotto da un bove.
modello della Tebe d’Egitto. Anfione (481) costruì le mura di questa
città
col suono della sua lira. 486. La favola aggiunge
e soli ne sopravvissero, ed essi lo aiutarono nella costruzione della
città
. 488. Troviamo scritto che Cadmo introdusse nella
conoscerlo. 496. Entrò in Tebe, e trovò che la Sfinge desolava quella
città
, e seppe come fosse stato promesso un gran premio
poli quanto nefanda e micidiale fosse 1’ambizione di regno. Laonde le
città
greche, testimoni dei delitti che nelle famiglie
nno qualche attinenza con la favola. Guerra di troja. 517. La
città
di Troja, capitale della Troade nella piccola Fri
plendore ; e tre secoli dopo il suo nascimento era già la più celebre
città
dell’universo.95 Ma sotto il regno di Priamo rest
ao (528) re di Sparta. 518. Dopochè Ercole (364) ebbe saccheggiato la
città
di Troja per punire Laomedonte d’avergli mancato
’ Ercole e re di Misia. 522. Già da dieci anni durava l’assedio della
città
fatale, quando i Greci, tante volte respinti, ord
dai nemici. spalancate le porte, introdussero l’enorme cavallo nella
città
, atterrando parte delle mura perch’ei passasse, e
no dal ventre del simulato cavallo, introdussero l’armata greca nella
città
, e questa in breve fu ridotta in cenere dopo un a
a di circa 1200 navigli piccoli di quel tempo, e si radunò in Aulide,
città
marittima della Beozia, dove fu trattenuta dai ve
na schiera di Tessali andò a stabilirsi nella Calabria, dove fondò la
città
di Petilia. Diomede. 550. Diomede, figlio
per luminose prodezze all’assedio di Troja. 559. Dopo la caduta della
città
questo principe ritornava a Creta, carico delle s
e della grande Esperia dove fondò Salento. Pose in vigore nella nuova
città
le savie leggi di Minosse, e perciò i suoi suddit
amo re di Troja successe a suo padre Laomedonte (106) ; rifabbricò la
città
ruinata da Ercole (368), e rese floridissimi i su
iberato inesorabilmente a non passare da vile, riman solo fuori della
città
assediata per aspettare impavido il suo rivale :
elle n’andò. Plorava il padre Miseramente, e gemiti e singulti Per la
città
s’udian, come se tutta Dall’eccelse sue cime arsa
congedarono pietosamente. I Trojani, dopo che ebbero rifabbricata la
città
, resero ad Ettore onori divini. 595. Quest’eroe l
è ella ebbe presagito la ruina di Priamo suo padre, di Paride e della
città
, la rinchiusero in una torre dove « verace sempre
iva che quella macchina era un artifizio del nemico per entrare nella
città
; ed affinchè fossero persuasi della verità de’su
ro una pelle di bove tagliata a strisce ; e su questo spazio fondò la
città
di Cartagine, che per tal cagione fu chiamata anc
avola. 616. Succedette ad Enea il suo figlio Ascanio, che fabbricò la
città
d’Alba-lunga ; e quindi i posteri suoi in numero
obbedire a questa legge severa, e fissarono un ritrovato fuori della
città
sotto un gelso bianco, presso alla tomba di Nino.
ran prima. Ero e Leandro. 646 2°. Leandro, giovinetto d’Abido,
città
dell’Asia, era fidanzato alla bella Ero giovane s
e mi ascolte. Poscia che ’l padre suo di vita uscio. E venne serva la
città
di Baco,129 Questa gran tempo per lo mondo gio.
uel luogo, ch’era forte Per lo pantan che avea da tutte parti. Fèr la
città
sovra quell’ossa morte ; E per colei, che ’l luog
iove (63) e di Lamia, e quella di Cuma, Deifobe, che risiedeva in una
città
di quel nome in Italia, e fu la stessa che andò a
oro educazione ed alla futura lor sorte. Indi era bello per le greche
città
l’esser liete di viventi cittadini, i quali e glo
ano le proprie lodi, se non venivano a queste mescolate le lodi della
città
natia. Il XXIII canto d’Omero contiene una bella
ore olimpico a dichiararsi cittadino di Siracusa, perchè anche quella
città
partecipasse di tanta gloria ; ma il figlio, in c
a gl’ Ionj ottenne la vittoria d’ Olimpia. — Teagene di Taso, piccola
città
presso Lacedemone, trionfò due volte ; e i concit
ici furono i più frequentati e i più celebri, e presero il nome dalla
città
d’ Olimpia nell’ Elide presso la quale si celebra
ugia (380) re d’ Elide, usò le ricche spoglie del tiranno e della sua
città
ad aprire questo pubblico esperimento di coraggio
stiana. 672. I Giuochi Pitii che celebravansi ogni quattro anni nella
città
di Pitona appiè del monte Parnaso, o dalla città
i quattro anni nella città di Pitona appiè del monte Parnaso, o dalla
città
medesima o dal serpente Pitone, ucciso da Febo (9
l quale per sapere tutto ciò che accadeva, distribuì nelle principali
città
cento intendenti, chiamati poi gli occhi d’Argo.
Non usciva di lì che per pigliare aria sopra un prato, o per girar la
città
in certe occasioni ; ed allora procedeva in mezzo
a dei costumi. Alcuni dotti credono che da Iside venisse il nome alla
città
di Parigi (Parisiis) che supponesi fabbricata vic
ittori danno questa origine alla nave disegnata nell’arme della detta
città
. 708. Gli Egiziani accordarono onori divini non s
o, e la poesia creò la favola di Giove e di Leda. 23. Quaranlasetle
città
del Lazio rappresenlale dai loro deputati assiste
uattro col nome di ferie latine. Prima di separarsi, i Depulali delle
città
immolavano a Giove un toro, e ciascuno ne portava
o un lempio ; e l’affluenza dei divoti crebbe tanto che ne nacque una
città
. L’oracolo sulle prime rispondeva in versi ; ma p
ruzioni vulcaniche, in anlico assai più frequenti. 40. Scilla ora ò
città
della Calabria, in riva al mare, all’imboccalura
ssero combattuto valorosamente. Gli Epigoni vittoriosi assediarono la
città
, e I’astrinsero ad arrendersi ; sicchè fu saceheg
a i dotti molte controversie intorno alla precisa posizione di quesla
città
. Basti ricordare cho Troja stava presso al capo S
cri del mar sola divisa. Ivi inoltre scolpite avea due bella Populuse
città
. Vedl nell’ una Conviti e nozze. Delle teda al ch
uno dei più calamitosi avvenimenti di Tebe. Regnando Anfionc, questa
città
fu in preda al flagello della peste, e la famigli
Da questo la favola degli aurei pomi, del Drago, ec. 121. Queste due
città
fabbricate aullo stretto dell’ Ellesponto, in riv
ano che parla a Dante, e gli dimostra gli spiriti infernali. 129. La
città
di Tebe sacra a Bacco. 130. Tiralli, Tirolo. —
e passeggiando talora con voi nelle vie di cotesta veramente italiana
città
, al mio cuore carissima e dai buoni venerata, nel
icio degli Dei. Infatti, quelli ai quali era affidata la tutela delle
città
, collocando la loro sede nel più elevato sito, se
iù piccola diligenza credevasi esser principio d’infortunj. In alcune
città
, per sacrificare a certi numi, solo ammettevansi
tenea sempre riveriti e colti. » Oltre l’esser nei capistrada delle
città
, nelle vie maestre, nei circhi, negli stadj, si v
o gli Arabi e le Amazzoni. Pausania vide questi informi sassi in Fera
città
dell’Arcadia. Altro non fu la Giunone di Tespi, l
ndo la divinità rappresentata. Ancora nei bei giorni dell’arte per le
città
tutte di Grecia questi simulacri erano sparsi, ed
e Conversa all’austro, e sorge il fianco estremo Eguale a monte, e la
città
minaccia; Onde sull’umil plebe al re l’inulta Mor
mpre di dubbi e di contrasto argomento. Creta, più d’ogni altra greca
città
, questo vanto si arroga; e l’antro del monte Ditt
bbero quando l’ossa di Ettore fossero da Obrino trasportate in quella
città
che non avesse militato all’eccidio di Troia, e c
ria di Giove; ed ambedue queste qualità si trovarono riunite in Tebe,
città
della nominata regione. Che che ne sia, l’istoria
me Amaltea, ma chiamata ancora Olenia dei Classici, perchè presso una
città
di Beozia detta Oleno fu nutrita. Una medaglia ba
ziano. Sulle colonne del tempio sono rappresentate in bronzo tutte le
città
che gli Ateniesi chiamano colonie di Adriano. Il
to voi non trovate luogo che non sia pieno di statue, perchè ciascuna
città
ha voluto segnare il suo zelo dando un simulacro:
, cui doni mandava il mondo soggetto, che fu venerato in molte greche
città
, e specialmente in Corinto col nome di Corifeo? E
oè datore di beni, onorò Sparta severa. Giove Polieo, o custode delle
città
, Atene ingegnosa, Panellenio, o comune a tutti i
. Assabino fu detto Giove dagli Arabi; Ermontide dagli Egiziani dalla
città
di Ermonto. Con Belo fu confuso dagli Assiri, ben
Al mio Tazio il bel volto; — e allor che il primo Fumo scorgea sulla
città
levarsi, Salia sul Campidoglio. Eran di sangue, (
a Giunone, regina degli Dei, consorte e sorella del Tonante. La prima
città
colla testimonianza di Omero dà forza alle sue ra
e favorevole gli era stata. Samia ed Argiva fu detta dalle due greche
città
, che vi accennai disputarsi la gloria di esser pa
montagne, adoravasi dai Tessali; cognome di Eliconio Elice gli diede,
città
sessanta stadii da Egio lontana. Nisireo da un’is
ediatamente sotto le sustruzioni arcuate che servono ora di muro alla
città
. Questo è il piano sottoposto al monte ed al temp
ppunto che nei Fori solevano inalzarsi le statue dei benemeriti delle
città
. » Omero , Inni, tradotti dal Salvini. Lezi
sugli omeri il mentovato animale. Nonacrite fu nominato da Nonacrizia
città
dell’Arcadia, e Melopoo perchè commessa gli era l
ipe ha la chioma. Olj odorati Stilla, e la stessa panacea. Beata È la
città
che tal rugiada asperge. Salvo sia tutto: in vari
esse parole. «Vi sono molte tradizioni, e tutte diverse, intorno alla
città
di Delfo, e più ve n’ha ancora sull’oracolo di Ap
le clie nella più remota antichità Parnaso avesse in questo luogo una
città
,fondata. Egli era figlio della ninfa Cleudora, e,
vasse l’arte di conoscere l’avvenire col volo degli uccelli, e che la
città
di cui è fondatore fosse sommersa nel diluvio di
feroci, che con gli urli servivano loro di scorta, vi edificarono una
città
chiamata Licorea per questo motivo. Con tutto ciò
lia Celeno, che partorì ad Apollo un figlio chiamato Delfo, da cui la
città
ha tolto la sua denominazione. Altri dicono che C
ra Melene figlia del Cefiso. « Col tempo la gente del paese chiamò la
città
non solamente Delfo, ma Pito: di che Omero fa tes
ui corpo essendo rimasto insepolto, infettò gii abitanti, e pose alla
città
il nome di Pito, cioè cattivo odore. Infatti Omer
Il tempio di Apollo ha la stessa posizione ed occupa gran parte della
città
, e molte strade vi fanno capo. « Annovererò hreve
e, dei Tessali; un Apollo con una cerva, dei Macedoni, che abitano la
città
di Dione sotto il monte Pierio. La statua di Erco
orno ad essa si racconta. Cigno figlio di Nettuno, che regnò a Colono
città
della Troade, verso l’isola Leucofri, sposò Procl
uando ci sappresenta Elena che va colle sue donne verso le mura della
città
. Sopra Elena vi è un uomo seduto, vestito di porp
nel combattimento che i Troiani sostennero nella notte stessa che la
città
loro fu presa. Dopo lui é Licomede figlio di Creo
rabile figura fu ritrovata a Capo d’Anzo fra le ruine di quell’antica
città
, celebre nella storia romana e pel porto e pel te
e significantissima, che si trova in una medaglia. La medaglie della
città
di Tessalonica offrono Apollo che si corona da sé
in Delfo sarai pianto. » È celebre il tempio che aveva pure a Triopo
città
della Caria il dio, onde Triopo fu appellato, ed
io e Minerva. Patroo cognominarono Apollo, non come protettore di una
città
sola, ma quasi padre di tutte. Rendevano famoso i
se, ove la prima nave fu fabbricata, aveva un tempio. Clario da Claro
città
dell’Asia, nella quale ebbe oracoli ed altari fon
io in un’Ode, di cui vi ho letta la traduzione. 14 Patareo da Patara
città
della Licia lo dissero, onde il Lirico mentovato
perchè ivi un tempio gli sorgeva. Apollo Grineo è illustre per Orino
città
dei Mirine:, nella quale il dio aveva oracolo ant
colle saette. Voglio inoltre tutti i monti: assegnami però qualunque
città
ti piaccia, poiché sarà cosa rara che io vi scend
lopi: — Su via, fabbricatemi un arco Cidonio (così dicevasi da Cidone
città
di Creta, celebre per questo genere di armi), le
rza in una belva, la quarta scoccasti le infallibili saette sopra una
città
di scelerati, che contro i suoi, contro gli stran
ta presso Apollo. « Ma quall’ isola, qual monte a te più piacque qual
città
, qual porto? Quale delle ninfe amasti sopra le al
elle Cicladi, fra l’isole ti fu la più cara; Perga di Panfilia tra le
città
; Taigeto fra le montagne; Euripo fra i porti. La
di sangue la Menalia montagna. « O Diana, tu hai molti templi, molte
città
: tu abiti Mileto, che fondò sotto i tuoi auspici
statua in un piccol tempio di una villa, che apparteneva alla sepolta
città
di Pompeia. « Generalmente Diana più che ogni alt
he racconta San Paolo della sedizione tramata dagli orefici di questa
città
, che tiravano il loro sostentamento nel formar pi
to da Dinocrate, o, secondo Plinio, Dinocare, ristesse che disegnò la
città
di Alessandria, e che del monte Atos voleva fare
anno votivo sangue, Promessi doni, vario onor d’incensi. Per l’argive
città
la fama errante Spargea di Teseo il nome, e quei
rmento, e noi difende Cane, toro, pastor. Fugge la plebe, E par nelle
città
sicura appena, Finché desio d’onore arse nel pett
niverso, ed è così ornata perchè munita in eccelsi luoghi sostiene le
città
, come simbolo della Terra, che riguardata come la
qui però osservare che questa dea sulle greche monete d’argento della
città
di Veha in Lucania, ove ha un elmo alato, tiene b
eforme che da sé gettò lungi il mal trovato istrumento. Custode delle
città
udirete chiamata Minerva da Callimaco nella celeb
altra la testa di Pallade, perchè col dio del mare divideva di questa
città
l’impero e la tutela. Nella cittadella di Elide v
irupate balze. Che Pallatìdi han nome. Esci, Minerva Sterminatrice di
città
, che l’elmo Dorato porti, della bionda testa Orna
lga. Per l’estrema volta Queste mura vedrà chi mira ignuda Minerva di
città
custode. Ah vieni, O veneranda diva: intese cose
che posa un piede su un elmo fu dissotterrata nel teatro dell’antica
città
di Capua, e sta ora in Caserta. Essa è bellissima
minazione adorassero la luna. Amatusia fu chiamata la dea da Amatunta
città
di Cipro, ove veneravasi sommamente. Di Citerea è
, e le veloci rote Accozzavano insieme, ond’egli armato Le genti e le
città
scuote e commove. » Eneide trad. dal Caro, lib.
nelle armi infuriava. Leggiamo che avesse due templi: il primo nella
città
col titolo di Quirino, come della pubblica sicure
uirino, come della pubblica sicurezza custode; il secondo fuori della
città
vicino alla porta, quasi per allontanare i nemici
a mietitura. Si poneva la maggior parte di questi edifìzi fuori delle
città
, sia perchè la divinità alla quale erano sacri pr
à con Cibele, o la terra, della quale era simbolo speciale. A Figalia
città
dell’Arcadia Cerere era vestita di nero, con un d
scoter tenta dal ribelle collo E muta i fianchi, la Sicilia trema. Le
città
dubbie con le mura ondeggiano, E della vista sol
effigiata con sì belle sembianze quanto in una moneta d’argento della
città
di Metaponto nella Magna Grecia, esistente nel Mu
he forse n’ esprime il dolore per la rapita sua figlia Proserpina. Le
città
della Ma^na Grecia e della Sicilia sem brano esse
i, e per le campagne, della cultura delle quali era preside, e per le
città
, delle leggi delle quali era la prima dispositric
sangue I crini, e d’essi la minaccia accenna Tempesta ai legni, alle
città
nemica. Vennero a loco ove di Cerer splende La se
leusino accoglieva nel suo recinto maggior numero di persone che ogni
città
di Grecia nelle sue feste. Il sacrario, secondo S
virginei scherzi Mugge cupo fragor, le torri ondeggiano, Crollano le
città
: cagione ascosa Move il dubbio tumulto, e nota è
Prassitele. Sappiamo da Plinio ch’egli scolpì l’Amore a Tespi piccola
città
di Beozia, che per questo solo era visitata dai f
ano descrive elegantemente nel secondo libro Vere istorie la favolosa
città
del Sonno. È situata, secondo quel faceto scritto
lli, nottole ed altri uccelli amici della notte. Scorre in mezzo alla
città
il fiume della dimenticanza: il suo corso è cheto
uto loco. Uno di questi si chiama il Nero, l’altro Tutta-Notte. Nella
città
sono due porte: uno di corno lavorata con grande
ono felicità vestiti con pompa reale. Se qualche uomo entra in questa
città
, tutti gli si fanno incontro nel loro vario aspet
ganti ebbe una figlia chiamata Anchiale, che diede il suo nome ad una
città
della Cilicia. Di Mnemosine non sappiamo se non c
scrupolo che poteva nascere da questo cangiamento. Roma e molte altre
città
dell’Italia dedicarono templi a Saturno. Tulio Os
. L’isola di Lenno era consacrata a Vulcano: vi aveva dei templi; una
città
portava il suo nome. Ma non vediamo negli antichi
salonica li onorava di un culto singolare, e sulle medaglie di questa
città
si vedono col berretto del dio, di forma conica,
ove Dite, o Infernale, venerato con antichissima religione in Sinope,
città
non ignobile del Ponto. Questo simulacro giunto p
ino, lo riconosce pel gran Giove di Sinope ; e nelle monete di questa
città
, che divenne poi colonia romana, s’incontra frequ
trasportata in Alessandria. Certo che il vedere sulle monete di tante
città
greco-asiatiche impressa la stessa effige sedente
più somigliante al padre. Ifidemea ebbe grandi onori dai Carli della
città
di Milasso. Più alto due compagni di Ulisse, Pere
dato sempre il colore della notte a tutte le cose temute. In Tilfusa
città
dell’Arcadia erano con istraordinaria religione v
avevano nella Grecia: i Lacedemoni ne avevano eretto uno in una loro
città
vicino al sepolcro di Oreste, ed i Sicionii glien
to delle Furie, vale a dire che loro sacrificavano pecore nere. Nella
città
di Olimpia vi era un altare consacrato a Giove co
cognizioni per voi più importanti, vi ripeterò con Winkelmann che le
città
della Magna Grecia e della Sicilia sembrano esser
. L’avventura di Niso giustissimo lo dimostra. Regnava questi in Nisa
città
vicina ad Atene, allorché Minosse pertossi a deva
allorché Minosse pertossi a devastare l’Attica, e ad assediare quella
città
. Scilla figliuola del re vedendo Minosse dalle mu
uella città. Scilla figliuola del re vedendo Minosse dalle mura della
città
assediata se ne innamorò, e recise al padre il ca
ono che nel purpureo capello di Niso sono significate le chiavi della
città
consegnate da Scilla a Minosse. Nell’Inferno egli
e fuggì da Creta per aver ucciso il fratello, e rifugiatosi in Ocalea
città
della Beozia prese Alcmena per moglie. Eaco la fa
molti simboli la sua statua della Fortuna, ch’eresse della sua nuova
città
nella fondazione: le diede la corona murale, le a
, con un timone e un globo. Fortuna si chiamavano tutti i Genii delle
città
. La Fortuna, dice Winkelmann tiene un timone in u
a dell’abbondanza, che scende ad un suo volere a beare le nazioni, le
città
, le famiglie. Bupalo fu il primo a fregiare la Fo
gnifico titolo di(grec); cioè portatrice, o ancora sostenitrice delle
città
. » La Vittoria, secondo Esiodo, è figliuola di S
é fedele la provò nel rapire il biondo Ganimede. Sulle medaglie della
città
, la Vittoria è rappresentata, come per l’ordinari
la guerra, figurandolo addormentato, mentre la Fortuna prendeva delle
città
colle reti. Una vittoria splendida e gloriosa che
mpero, nessuno ritornò fuori che Adrasto ed Anfìarao; gli altri ha la
città
di Cadmo: perirono per l’aste, pei sassi e per le
perto di tende e di padiglioni, munito a guisa di accampamento, e una
città
ben cinta di mura, io non so perchè non sarebbero
erano in Pergamo e in Tetrapoli. Narra Strabone che in questa ultima
città
, situata fra i Carii e gl’Ionii, era il mentovato
icolarmente con i preservativi, onde si vede solo nelle monete di Coo
città
a lui consacrata; e Pausania dal serpente avvitic
o e notte e giorno Lo Dio; su Lenno minando suona: Un grido scosse la
città
: lo trova Prono sopra uno scoglio; aiuto e pianto
ccian: quindi tutti Trae seco, e scote colle cento bocche Le tremanti
città
. Questa la Dea Ministra vuole all’ ingannevol col
Le furie istesse D’Ifinoe e d’Amiton desta nei lari, Risuona tutta la
città
: raminghe Par che da Lenno debban gire, e sorge I
so, che Penteo è morto, Polidoro smarrito. A qual m’accolga Peregrina
città
? Montagna infame Del Citerone, tu togliesti a Cad
risce a quest’ avventura. Una grossa nuvola di fiamme inviluppando la
città
, di Tebe si dirige furiosamente contro il palazzo
a luce una figlia chiamata Telete, e Bacco edifica in questo luogo la
città
della Vittoria dopo la disfatta degl’Indiani, con
o Giove. Poiché dunque i duci e tutti gli altri perirono davanti alla
città
di Cadmo, gli Ateniesi ottennero a forza per essi
di Tolomeo, da citarsi sovente, vi era la statua che rappresentava la
città
di Nisa, la quale aveva nella sinistra un tirso c
. Le femmine di Lemno spensero tutto il sesso virile che aveano nella
città
loro. Questo era l’uffìzio delle Menadi: sciorsi
eran quattordici di numero, e dovean fare l’arcano sacrificio per la
città
, e queste ancora destinate erano a Bacco, e sacri
a. Le Mimallonidi, lasciando coloro che derivano il loro nome da Mima
città
dell’Asia, hanno il nome da (grec), imito, e sono
si la sua comitiva uscir lieta e carica di prede dalle porte di vinta
città
. L’abito barbarico dei prigionieri, e pili l’elef
antiche ville, che contrastavano colle fabbriche più grandiose delle
città
. « Le dieci figure maggiori rappresentano cinque
trastò il dritto con Nettuno pel nome, che doveva darsi alla nascente
città
di Atene. I Dei decisero, che chi de’ due rendess
i decisero, che chi de’ due rendesse un più utile servizio alla nuova
città
, avesse tal facoltà. Nettuno con un colpo del suo
nsultò l’oracolo, dal quale gli fu risposto che avesse fabbricato una
città
in una contrada della Grecia, e propriamente dove
lla sua patria fu detta per tal ragione Beozia. Prima di edificare la
città
capitale, volle offrire de’ sacrifizj agli Dei, a
dal giogo de’ Miniani. Ammazzò Ergino loro re, e saccheggiò Orchomeno
città
capitale de’ medesimi. Creonte in compenso gli di
sendo questi stato chiamato da Troe in una festa che si celebrò nella
città
di Troja, per vendicarsi di tale oscitanza, rapì
Minerva chiamata Palladium, nella quale consisteva la salvezza della
città
. Ulisse, che accorreva da per ogni dove, colla su
o ingannatore onde ne deduceva un esito felice, dando un assalto alla
città
. Credette vero questo sogno Agamennone : tosto si
iluppò in una nuvola il guerriero da lei protetto, e lo ricondusse in
città
. I suoi fratelli, i parenti, i Trojani tutti, e l
Ettore il solo de’ Trojani, che ardì di farglisi innanzi, ritornò in
città
a consiglio di Eleno suo fratello a fine di persu
ro legò il cadavere al suo carro, e lo trascinò intorno le mura della
città
. Funesto spettacolo agli occhi di un vecchio padr
da arrivarono al Cielo : l’aria risuonava de’ loro lamenti : l’intera
città
era in lutto. La prima cura di Achille fu d’innal
di Achille. Si accenna nell’Odissea la distruzione di quest’ infelice
città
, e l’artifizio che usarono i Greci per rendersene
i lo aspetta. Ulisse la prega d’indicargli la strada che conduce alla
città
, e dargli qualche panno per vestirsi. Nausicae do
rar la sua fame : gli si apprestano de’ cibi, indi vien condotto alla
città
. Lasciata Nausicae alle porte, si presenta ad Ale
i onde disfarsi de’ persecutori di Penelope. Entrano separatamente in
città
. Ulisse da pitoccante entra nella sua reggia per
tri che ci si attacchi il fuoco : taluni la vogliono introdurre nella
città
. Laocoonte sacerdote di Nettuno è di avviso che s
per placarla : di più li consiglia ad introdurre questo colosso nella
città
, che conservando un tal pegno, sarebbe sotto la p
a delle mura, e s’introduce a forza di uomini il cavallo fatale nella
città
: indi ciascuno si ritira, e pieni di sicurezza s
minano colla flotta verso Troja : sbarcano le truppe, penetrano nella
città
per la breccia dianzi aperta. Lo scellerato Sinon
allo, ne fa uscire gli armati ivi nascosti ; in un istante l’infelice
città
è piena di soldati, che portano da per tutto il f
a questo vecchio rispettabile sulle sue spalle, traversa l’incendiata
città
col disegno di ritirarsi sul monte Ida. Fuori le
li predisse quanto doveva accadergli nell’Italia prima di fondare una
città
. Indi gli ordinò di penetrare in una oscura fores
Pigmalione la sposò, e da questa coppia nacque Pafo, che fabbricò la
città
di Pafo nell’isola di Cipro. Ifide. Era tanta
di tanti secoli, l’edace tempo ha rispettato. Non vi ha angolo nella
città
, e nel Regno, in cui non ritrovansi preziosi monu
tori dell’Universo, spiegò tutta la sua grandezza, onde fralle Greche
città
andò superba la nostra Napoli, che favorita dalla
abbastanza delle Divinità Napoletane, e della magnificenza della loro
città
: giacchè quanto vi ha di grande e magnifico nell
parte le poetiche opinioni, che trattandosi dell’origine delle grandi
città
sogliono essere, al dire di Livio, se non favolos
lis, nuova Città fu detta, per distinguerla da Palepoli, cioè vecchia
città
. Andò però quasi in disuso il nome di Napoli, rit
r ornato di marmi il di lei fabbricato, volle che Napoli, o sia nuova
città
, e non già Partenope fosse denominata. Alla testè
che conservavano il celibato, avesse dato il nome al quartiere della
città
, oggi detto borgo dei Vergini, et che ivi appunto
articolo abbiamo dimostrato, sembra naturale che Napoli antichissima
città
marittima li avesse per Numi tutelari riconosciut
lla Campagna Felice esigeva questa Dea un culto particolare. Ciascuna
città
aveva la propria Fortuna, come quella de’ Napolet
ma nol permise Augusto. Il suo cadavere fu trasferito a Napoli allora
città
fioritissima Greca, e che Virgilio amava moltissi
lo non rispose alla sua domanda, e invece gli disse di fabbricare una
città
ove incontrasse una giovenca smarrita dalla mandr
offrendola in sacrifizio ai Numi per implorarli favorevoli alla nuova
città
che dovea fabbricare. Per gli usi del sacrifizio
o estinti, e i soli cinque sopravvissuti lo aiutarono a fabbricare la
città
. Questa fu da prima chiamata Cadmea dal nome di C
pre il nome di Cadmea alla fortezza che fu primamente il nucleo della
città
. Il territorio poi fu detto Beozia dal greco nome
reco nome dell’animale ivi trovato e sacrificato da Cadmo. Fondata la
città
, prese Cadmo per moglie Ermione, o, secondo altri
acco suo nipote, oltre il proprio merito di fondatore di una illustre
città
, non ostante non fu felice, e neppure i suoi disc
inque che sopravvissero ed aiutarono Cadmo a fabbricare e popolare la
città
di Tebe ; e i loro nomi son questi : Echione, Ude
l nome di Tebe, non si contrasta che Cadmo avesse in mira di fare una
città
simile alla famosa Tebe di Egitto, e che perciò l
he alludeva all’origine ed alla mitologica denominazione della famosa
città
d’Atene. Narrano di concerto i mitologi ed i poet
e. Narrano di concerto i mitologi ed i poeti greci che la loro antica
città
di Atene, prima di aver ricevuto questo nome, era
antica città di Atene, prima di aver ricevuto questo nome, era detta
città
Cecropia, perchè costruita o rifabbricata ed ampl
in greco chiamasi Atena diede il suo stesso nome a quella prediletta
città
; e i cittadini di essa favoriti e protetti dalla
ili, o almeno non affatto barbari e selvaggi. Anche nell’antichissima
città
di Troia aveva un tempio ed una celebre statua ch
. » (Purg., vi, 139). 166. Tanto è vero che qualunque più illustre
città
moderna non ambisce un maggior titolo d’onore che
pareva la più grande faccenda politica de’ Greci. I vecchi odj tra le
città
rivali erano sepolti sottò il comune servaggio ;
occupazione che le controversie religiose e filosofiche. Alessandria,
città
di commercio, di scienza e di piaceri, visitata d
adizione che essi adorassero le cipolle ed i gatti, e che s’armassero
città
contro città per vendicare le ingiurie fatte ad a
essi adorassero le cipolle ed i gatti, e che s’armassero città contro
città
per vendicare le ingiurie fatte ad alcuna di ques
si nel più alto e cospicuo soglio, anzi quasi nella cima stessa della
città
,146 a giudicare assistete, il considerare alla sc
odiarono : e son tanti quanti vedete che noi siamo. Vociferano che la
città
è assediata e circondata ; e che nei campi e nell
o ? Noi siamo di jeri, e pur abbiamo ripieno tutte le case vostre, le
città
, l’isole, i castelli, tutti i luoghi di vostra di
stiani quasi tutti vostri cittadini, anzi quasi cittadini di tutte le
città
. Ma voi piuttosto avete voluto chiamarli nemici d
già radicato negli animi loro e impiantarono officialmente nella loro
città
, sin dalla sua fondazione, il Politeismo Troiano
reco. Racconta lo stesso Tito Livio che i Troiani profughi dalla loro
città
distrutta dai Greci vennero in Italia seguendo il
o della Dea Carmenta, venuto nel Lazio prima di Enea, avea fondata la
città
di Fenèo su quel monte che dal nome di suo figlio
eismo greco nel luogo stesso che in appresso fu il centro della nuova
città
di Romolo : tanto è vero che anche a tempo di Cic
i già professato da Romolo e dai suoi compagni prima di fabbricare la
città
di Roma. Quando dunque dai Mitologi si parla di D
ea. Sposa la figlia d’Atteo, successore d’Ogige. Fabbrica una piccola
città
, detta Cecropia, che fu poi l’Acropoli (città alt
e. Fabbrica una piccola città, detta Cecropia, che fu poi l’Acropoli (
città
alta). Quindi le dodici borgate che Teseo riuni i
li (città alta). Quindi le dodici borgate che Teseo riuni in una sola
città
, col nome d’Atene. — Instituzione del Senato e de
e, appo cui rifugiaronsi Giasone e Medea. Ma vero fondatore di quella
città
è detto dalla storia essere stato Sisifo, figlio
iade (la guerra di Troja) e dell’Odissea (i viaggi d’Ulisse) ec. Otto
città
si disputarono la gloria d’avergli dato i natali
; — è adorato dai pastori, 102 ; — fabbrica con Nettuno le mura della
città
di Troja, 106 ; — si vendica della mala fede di L
27. Atamante, re di Tebe, 449. Atea, divinità allegorica, 335. Atene,
città
greca ; origine del suo nome, 264. Atenea o Miner
Deifobe (sibilla), 665. Deioneo, 248. Delfino, 188, 480, 688. Delfo,
città
, 122. Delo, isola, 97. Demofila, nome della sibil
, 449 ; — è proclamato re di Tebe, 500 ; — sua fine, 503, 504. Efeso,
città
e tempio, 143. Egeo, re d’Atene, 402 ; — riconosc
eno, fratello di Ettore, 596. Elettra, sorella d’Oreste, 527. Eleusi,
città
, 60. Eleusine, feste in onor di Cerere, ivi. Eli
rcuri, 169. Metempsicosi, 162. Metra. Sue trasformazioni, 62. Micene,
città
fabbricata da Perseo, 363. Mida, punito da Apollo
neo, re di Calidonia, 626. Ogigia, isola, 577. Olimpia, tempio, 81. —
città
, 671. Olimpiadi, ivi. Olimpo, 20. Onfale, regina
s’intende chiaramente che questi erano speciali Dei protettori della
città
, poichè fa dire ad Enea dall’ombra di Ettore, che
dello Stato onorava di un culto speciale gli Dei protettori della sua
città
e del suo regno, questo fatto non toglie agli Dei
cristiana l’eriger private cappelle in onore del santo patrono della
città
o dello Stato. Con tal distinzione sparisce ogni
mbra complexa Penates. » (Æneid., ii, 512….) 36. « Io fui della
città
che nel Battista « Cangiò ’l primo padrone ; ond
si Delfica deità invece del nome di Apollo284). Delfo (oggi Kastri),
città
della Focide nell’Acaia, situata fra il monte Cir
erpente Pitone che infestava quei luoghi ; e che perciò in origine la
città
di Delfo fosse detta Pito, donde l’appellativo di
i Oracoli della Grecia, secondo Erodoto, fu quello di Giove in Dodona
città
dell’Epiro ; e i responsi si deducevano per inter
ll’Ode vii del lib. i, notando i pregi per cui distinguevansi diverse
città
della Grecia, rammenta che Delfo era illustre per
imi. Quello di Cibele è il più noto e comune : derivò dal nome di una
città
e di un monte omonimo nella Frigia, ove questa De
che si dovesse far venire a Roma la Dea Cibele adorata in Asia nella
città
di Pessinunte. Il viaggio di andata e ritorno era
gnificava che quella Dea avesse insegnato agli uomini a fortificar le
città
ed i castelli ; il disco o tamburo, dicevano gli
mese di marzo i sacerdoti del Dio Marte li portavano per le vie della
città
cantando e saltando secondo il rito. Quei sacerdo
r soccorso). Sotto questo titolo erano considerati i protettori della
città
. Degli Dei Lari abbiamo parlato a lungo nel Cap.
enato per dare udienza a quegli ambasciatori che non erano ammessi in
città
. I sacerdoti di questo culto si chiamavano Bellon
tengono dietro la gloria e lo splendore delle genti, di fondazioni di
città
, di conduzioni di colonie, onde nascono le aggreg
uomini in uno, prima dispersi nella gran selva della terra, fondarono
città
e borgate, e fecero nascere lo incivilimento ove
per indicare con quelle le aggregazioni degli uomini, che sursero in
città
fortificate e poste sotto la protezione de’fondat
talchè è madre degli Dei, cioè de’giganti, che nel tempo delle prime
città
si arrogarono il neme di Dei : e le è consacrato
onde gli autori de’popoli stando fermi nelle prime terre fondarono le
città
, Dea delle quali è Cibele. Fu detta Vesta, Dea de
ienza Nuova.(2), carattere degli Eraclidi, ovvero nobili dell’eroiche
città
, lutta con Anteo, carattere dei famoli ammutinati
l’ Esperidi. 64. Cadmo — Narra la favola, che Cadmo nel fabbricare la
città
di Tebe, mandando i suoi compagni alla fonte di D
si uccisero fra loro, pochi in fuori, che ebbero parte a fabbricar la
città
. Non difficile è la interpetrazione di questo mit
nope andò a morire sulla costa del Tirreno dove fu poi fabbricata una
città
che in memoria di lei ebbe il nome di Partenope o
esso rifabbricata fu detta, come dicesi ancora, Napoli, che significa
città
nuova. Scelsero egregiamente gli Antichi per sogg
marine e uomini marini. 228. Anticamente vi era su quella costa una
città
chiamata Scilla ; ed ora vi è un paese dello stes
te usò più volte la parola Dite come sinonimo di Plutone, denominando
città
di Dite la città del fuoco (di cui abbiam detto n
la parola Dite come sinonimo di Plutone, denominando città di Dite la
città
del fuoco (di cui abbiam detto nel Cap. precedent
se di uno dei nomi di Plutone, di quello cioè di Dite, per darlo alla
città
del fuoco ed allo stesso Lucifero. Altri Dei e mo
so abitasse sul monte Olimpo, ma ancora perchè era adorato in Olimpia
città
dell’ Elide nel Peloponneso ; presso la qual citt
adorato in Olimpia città dell’ Elide nel Peloponneso ; presso la qual
città
(alla distanza di un miglio e mezzo) sorgeva il m
iscendenti dai Troiani, tenevan per fermo che il fondatore della loro
città
fosse figlio di Marte, come narra lo stesso Tito
) a quell’anima, che fe gibetto a sè delle sue case : « Io fui della
città
che nel Batista « Cangiò il primo padrone, ond’ei
istituì per assuefare tutti i popoli latini a tener Roma in conto di
città
più ragguardevole e di capo luogo del Lazio, sì r
copo di purificare i campi, gli eserciti, i greggi, gl’ individui, le
città
, i templi, le case, ec. La lustrazione di un camp
di Diana, poco mancò che non fosse massacrato dagli orefici di quella
città
, che guadagnavano molto vendendo tempietti d’arge
tto dagli Sciti. Ed ora dove sorgeva quel tempio e la stessa popolosa
città
di Efeso, che a tempo dell’imperator Teodosio II
fondazione di Roma, tracciando coll’aratro la prima cinta dell’eterna
città
. Quel giorno che fu il 21 di aprile divenne poi c
che venerazione per esso. Aveva culto pubblico soltanto in Lampsaco,
città
dell’Asia Minore presso l’Ellesponto, e perciò i
hìa 60 e seg. Titèa 26 Titòne 414, 419 Tizio 226 Toante 448 Tomi (
città
) 343 Triforme (dea) 114 e seg. Tritonia (dea) 13
chi) 177 e seg. Tritoniani (terreni) 177 e seg. Trofonio 484 Troia (
città
) 412 e seg. Turno 476 U Ulisse 451, 452 e seg.
ise a fare il muratore ; e insieme con Nettuno fabbricò le mura della
città
di Troia ; della cui divina origine e costruzione
e narrando la famosa guerra troiana e la distruzione di quella antica
città
. 122. « O Muse, o alto Ingegno, or mi aiutate
« Volando esce il destrier fuor della loggia, « E col castel la gran
città
abbandona, « E per l’aria, cacciando i mostri, po
è figlio di Esone, e coll’aggettivo Pagasaeus da Pagasa (ora Armiro,)
città
marittima della Tessaglia, rammentata anche da Pl
Maestro, ed ha fatto di Flegia un nocchiero della palude che cinge la
città
di Dite. Salmoneo, fratello di Sisifo, era sì pi
vio sotto il regno di Servio Tullo. Fissò il suo soggiorno in Crotone
città
della Magna, Grecia, ed ivi ebbe molti discepoli,
tumio, e quindi proibiti dal Senato l’anno 566 dalla fondazione della
città
, e 186 anni avanti Gesù Cristo. Ma poi nel cadere
ostruoso cinghiale a devastare lo stato di lui. Non molto lungi dalla
città
v’era la folta selva Calidonia, da cui usciva il
ca ottennero lode sopra gli altri i fondatori delle religioni e delle
città
. Se grandi erano le virtù, non meno grandi furono
nato l’agricoltura a Trittolemo figlio di Celeo re d’ Eleusi, (antica
città
greca fra Megara e il Pireo), e che questi sul ca
e di suo figlio Pallante, ed ove poi fu da Romolo fabbricata l’eterna
città
. Anche a tempo di Cicerone, com’egli racconta nel
hise dovremo parlare a lungo nella celebre guerra dei Greci contro la
città
di Troia, e nelle origini mitologiche del popolo
fiumicello, » e finalmente, tralasciando ogni altra singolarità, la
città
di Dite, ossia del fuoco con mura ferruginose, e
mbattimento ebbe il nome di pugna di Flègra 74) dalla prossima antica
città
di questo nome, poi chiamata Pallène. Il caso pi
isio re degli Argiesi. Se gli storici pongono Argo fra le più antiche
città
della Grecia, trovano la conferma della loro asse
olo di morte. I Pagani credevano ancora che esistessero i Genii delle
città
e dei diversi luoghi o territorii ; ma per lo più
la favola che questo Dio nella gara con Minerva per dare il nome alla
città
di Cecrope avesse prodotto il cavallo. Ma quando
ui guidato, o perche egli stesso fù creduto per sole : Delfico per la
città
di Delfo nella Beozia, ove rendeva i famosi suoi
trettissimo E sparger sangue a fiumi Il fier nemico aspetta Colla
città
di Grecia Sicuro della gloria Gli altari, i tem
femmine, E con tremendo impero Che in lor non han paura, Vuol la
città
distruggere, Venite, e qui si celebri E scampo
gran senno, e prudenza la prima fù ad insegnare il modo di munire le
città
colle torri contro gl’insulti nemici ; onde i sud
uro ; e sappiamo dallo stesso Livio, non che da Ovidio, che da quella
città
fu trasportata solennemente la statua del Nume a
▲