/ 54
1 (1880) Lezioni di mitologia
note da sè medesimo. Tuttavia le versioni che qua e là vi ponea dagli antichi Poeti, rendono tale il Volume, che, eziandio senz
ia ; ma, dopo le opere di Creuzer e d’altri letterati Tedeschi, gli antichi Miti hanno mutato aspetto. Quindi mi converrebbe
n molti vetusti monumenti, non conoscendo quello che immaginarono gli antichi su questo particolare, nulla i simboli direbbero
; e per rialzare maggiormente la vostra fantasia, quando alcuno degli antichi poeti canterà le lodi e le gesta dei numi, io leg
ei quali si contengono imprese che argomento furono dei più celebrati antichi poemi. Il lungo viaggio degli Argonauti di cui fu
li v’indicherà le figure allegoriche, delle quali negli scritti degli antichi si parla, e che tuttora si vedono nei loro monume
za le qualità distinte della cosa indicata. Imparata che avrete dagli antichi la difficil pittura del pensiero, agevolmente vi
rze abbandonata, quanto la tradizione delle diverse idee tenute dagli antichi sulla origine del mondo e degli Dei. La presente
l’arbitrio del cielo e della terra e del mare, che sempre era fra gli antichi principio di sacrifizj e preghiere, e presiedeva
acrifizj. In mezzo ai campi, nel maestoso silenzio delle selve gli antichi sentivano la divinità, e sopra a zolle ed informi
rodoto si rileva. È da notarsi, specialmente per gli artisti, che gli antichi nel genere ancora degli edifìzj significavano la
quante pitture, quanti simulacri che fama sono ancora degli artefici antichi , ornassero queste fabbriche, e come le dipinte pa
infernali. Succederà a questi la descrizione di quelli coi quali gli antichi sancivano il giuramento, placavano le ombre degli
e fa risuonare le aride ossa de’ morti. Il sacrifizio, col quale gli antichi davano autorità maggiore al giuramento, vi dirà O
offerta a Patroclo da Achille per dolore forsennato. Usanza fu degli antichi pianger gli estinti parenti per tre giorni, avant
solo in terra avanzo è della morte? » Nulla di più santo presso gli antichi che le tombe: onde Tibullo, ne’ di cui versi odi
Foro Boario presso la porta Carmentale.   Solenne il rispetto che gli antichi avevano per gli altari, onde nè lume profano pote
e tener conto si dovesse delle numerose divisioni che ne facevano gli antichi , mancherebbe a così lunga serie il giorno. Ma sic
adoprati per ucciderle, e quindi dei sacrifizj umani praticati dagli antichi , fra i quali si distinguono quelli d’Ifigenia, d’
llo di Alcibiade, esser doveva dell’erme. Era lecito il servirsi agli antichi artisti d’ogni materia e d’ogni forma per le stat
tessa vide un bosco fra le sue mura. Nelle selve sacre si univano gli antichi nei giorni festivi, e comuni banchetti vi celebra
ziale, di Augusto, e molti altri, dei quali la descrizione presso gli antichi si legge. Famosa è quella che Lucano ne ha data d
a Giove l’educaziono o la cuna, o perchè i re tutti ebbero presso gli antichi questo nome, sia che la patria dei sommi fu sempr
la Collezione delle Iscrizioni Doniane. Nè minor lite reo’na fra a:ìi antichi sulle nutrici di tanto fanciullo, poiché Luciano
o suggeva Giove con Giunone il primo alimento; e ninna certamente gli antichi immaginarono nutrice del Tonante più degna. Secon
a, a cui deve il suo nascere la madre degli amori. Favoleggiarono gli antichi che Apollo coronato di lauro e vestito di porpora
ne, e le regioni marittime di Nettuno. Non ostante, fu opinione degli antichi che il potere di Giove non solamente al cielo si
nzione. Ma tutto quello che d’isterico hanno preteso di ritrovare gli antichi nelle divinità é per la critica dubbio; e qualora
ro, i quali influirono tanto nelle varie maniere colle quali fu dagli antichi rappresentato. Udite intanto come viene da Pausan
o misurato dalla statua e dal trono di Giove. Basterà dirne che dagli antichi , nel loro entusiasmo, questo edifizio fu chiamato
seduta, secondo gli storici, da Numa; e Dutens, così liberale per gli antichi , scorge in questo re un conoscitore solenne dell’
he diede a Giove l’oracolo e il nome? Frequente menzione ne fanno gli antichi . Tullio, Pausania, Luciano, e Filostrato nella vi
descrizione che del Giove del Museo Pio dementino, detto forse dagli antichi Milichio, cioè propizio, ha data il padre del fam
abbia, come si esprime Visconti, lasciata l’arte e la religion degli antichi , è nel Museo Pio dementino, dove questa divinità
u debitore dell’immortalità all’inimicizia famosa. Favoleggiarono gli antichi che lo sdegno di Giunone andasse tant’ oltre che
sua nemica, che svegliata scosse l’odiato fanciullo; onde fìnsero gli antichi che il latte parte scorrendo pel cielo ne coloris
le oche ed il pavone; le prime perchè dell’aria (che reputavasi dagli antichi lo stesso che Giunone) sentono il più piccolo can
λευκώλενος; dalle bianche braccia. Le medaglie e gli altri monumenti antichi c’insegnano facilmente ciò che dovea sostenere; l
e, e più precisamente da Eustazio, che così lo descrive. — Dicono gli antichi che la sfendone è un ornamento femminile, così de
este sottili interpretazioni non ci danno si curamente l’idea dei più antichi artefici, i quali la velarono come matrona, o com
e ne formò la via lattea nel cielo. « Quantunque però si faccia negli antichi epigrammi menzione di un’effigie di Giunone in si
persuase r inganno. È troppo grande la divinità di Nettuno perchè gli antichi non siano discordi sull’educazione di lui; la qua
e dai monumenti, ed i diversi cognomi che attribuiti gli furono dagli antichi . Luciano nei Sacrifizii, e Cicerone nel suo libro
terra, è volgare la denominazione che deriva dalle idee tenute dagli antichi sulla ca-’ gione del terremoto, secondo essi prod
degli altri. In tanta varietà doveva necessariamente dubitarsi dagli antichi della patria del nume. Omero ed Or feo lasciarono
io del Sonno, rappresentato anch’egli coll’ali sulla fronte nei marmi antichi , quantunque l’atto del silenzio, che esprime appr
specie di camicia o suhucida, che si osserva qualche volta nei putti antichi . Fu dissot terrato questo gentil monumento nel te
nella composizione, pregio che raccomanda quasi sempre le opere degli antichi . Adornava il Foro di Preneste, nelle cui ruine fu
eve dirsi perciò Mer curio Agoreo, o Forense, come era chiamato dagli antichi quando le sue statue erano situate nei Fori, ai q
le antiche monete. Intorno a questo simbolo molto fa veleggiarono gli antichi . Omero, custode della prima semplicità della favo
era con molto artifizio composto; perchè aureo fu detto ancora dagli antichi quello che era bello, come da Esichio e da Ateneo
resso i Megalopolitani. Tetragono, cioè quadrato, lo dissero pure gli antichi , secondo alcuni dai quattro ritrovati dei quali f
figura della statua di lui Erme nominata, colla quale comunemente gli antichi decoravano le loro biblioteche. Trecipite chiamò
rchè deità comune al cielo alla terra, all’inferno. Così scolpito gli antichi lo ponevano per indicare le strade, e verso di es
me rilevasi da Plinio, da Pausania, da molte gemme annulari, e da due antichi bassirilievi, uno del Museo Chiaramonti, l’altro
difetto, ma può questo ben provenire dalla riunione moderna dei pezzi antichi eseguita con qualche arbitrio, L’ armoniosa relaz
I capi d’ opera della scultura furono eternati dall’ammirazione degli antichi , non solo colla memoria che ce ne hanno lasciata
sero alla bellezza dell’opera, giacché Polignoto è uno dei più famosi antichi pittori). — « Presso Eleno sta Megete col braccio
do cogli artisti dell’età sua il difetto di dare moderni costumi agli antichi , nuoce allo scopo dei nostri studii. Quindi è che
ando che la mano sinistra, ed essendo le gambe riunite dei loro pezzi antichi . Quello che avanza circa la qualità del marmo, on
ponesse, perchè di una statua così eccellente non abbiano parlato gli antichi , non mi curerei di rispondere, che poche memorie
reggendone i difetti, aggiungendovi nuove bellezze. Così facevano gli antichi : così Glicone perfezionò nell’Ercole di Farnese q
quali questo dio è rappresentato. Noi troviamo in Plutarco che gli antichi pittori hanno dato dei capelli biondi a tutte le
fra gli altri Francesco Giunio , che ha scritto sulla pittura degli antichi . Forse così uno s’inganna nella spiegazione che s
alle sue figure nell’isola di Lesbo, perchè, secondo l’opinione degli antichi , quest’albero favorisce la divinazione. Per quest
a è giustificata dal pregio in cui si conosce essere stata presso gli antichi dalle medaglie che ci rimangono. È noto, per infa
amo dunque inferirne che questa che abbiamo presente fosse presso gli antichi la più bella figura che offrisse Apollo in abito
llava nella sua metropoli, può essere stato il motivo che indusse gli antichi scultori a copiarla per fare una statua dell’impe
hie è anche parte di questo abito citaredico, per testimonianza degli antichi scrittori. La fascia, o zona, che gli circonda il
ni della Musa tragica, e di quella delle tibie, fornite nei monumenti antichi di simil fascia. La cetra apta baltheo, secondo l
greca con cui talora si denota ogni sorta di cetra o lira: nomi dagli antichi stessi usati talvolta promiscuamente. La nostra è
ngue verso la estremità inferiore della cetra, era detto Magade dagli antichi , e lo troviamo descritto in Esichio qual lo veggi
o titolo aveva in Atene, le opere di Eufranore, che primeggia fra gli antichi pittori. Pitio lo dissero dalla morte del serpent
Dal catalogo di questi cognomi potete ricavare che Apollo presso gli antichi si confondeva col Sole quantunque i Mitologi dian
i amori non sperati, frutti della sventura. « O santa Dea, che dagli antichi nostri Debitamente sei detta triforme. Ch’in ciel
a statua una specie di stivaletti, ch’erano i coturni venatorii degli antichi , de’ quali doveva esser calzata l’immagine di Dia
asso sulle spalle, ma al fianco, il che non si saprebbe provare cogli antichi monumenti, ma al contrario non si vede in niun lu
, La patria, il regno: ed io son madre: ahi dove, Dove sono i pietosi antichi voti: Cara memoria del dolor materno, Ove se gita
più famosi, perchè influirono sulla maniera colla quale fu presso gli antichi rappresentata. Luna fu detta, perchè non altro ch
e riguardata come la madre delle cose quaggiù esistenti, poteva dagli antichi essere presa indifferentemente per la stessa natu
tosto del sacello della dea, esiste in piccolo, lavorata in oro dagli antichi , e sta rinchiusa nel castone di un anello, la cui
nioni or popolari or filosolìche, che formano la religione dei popoli antichi . Erodoto, citato da Pausania, lasciò scritto che
i più interessante soggetto, cioè delle maniere nelle quali era dagli antichi sentata. Dopo, Visconti v’illustrerà un simulacro
la somiglianza del colore delle sue pupille con quelle della dea. Gli antichi , accuratissimi osservatori delle proprietà, refle
cangiati in serpi: sebbene nel nostro marmo, come in altri monumenti antichi , i serpi non appariscano. Osserva Fornuto che tal
appresentata in gemma han travedute la immagine della Verità. Che gli antichi per altro supponessero la spoglia istessa del mos
o perciò queste divinità nel tempio di Minerva Alea in Tegea, e molti antichi sarcofagi ce le mostrano a Pallade unite. » Descr
delle foreste. Col titolo di Marziale, o Guerriera, fu adorata dagli antichi , ed ebbe un’ara nell’Areopago che le consacrò Ore
primi un simulacro, che da loro fu nominato. Rinomato presso i Danni, antichi popoli della Puglia, fu il tempio di Pallade Ache
ano al sonar di una cetra. Lo scudo finalmente è rotondo, quale dagli antichi Latini appellavasi parma, e dai Greci scudo argol
no di questa maniera, secondo l’osservazione di Winkelmann (Monumenti antichi inediti, tomo II); quindi un simile scudo, che ca
esta dea del valore e del sapere. Non è già che non apprendiamo dagli antichi scrittori la clamide essere stata alcuna volta ve
ieghe, forse vero, ma sicuramente non imitabile. « Sono diverse negli antichi monumenti le immagini della dea di Atene coperta
tà degli Dei, degli uomini, delle belve, favoleggiarono i più fra gli antichi che nascesse dal sangue della disonesta ferita, c
o spremeva con ambe le mani l’onda dell’ Ocea no: e il principe degli antichi pittori, Apelle, così l’espresse in quella tela d
ro: ma Cicerone lasciò scritto che più furono le Veneri adorate dagli antichi , nate da genitori diversi. La prima di queste, de
l’amante alla fanciulla era una dichiarazione di amore, come da molti antichi scrittori si rileva. Si trova più raramente come
artisti hanno creduto di caratterizzare le loro Veneri. L’amore dagli antichi maestri, come dai pili ragionevoli filosofi di qu
e con questo vaso rovesciato l’azione del bagno, dove era stile degli antichi di ungersi, è ancora un utensile tutto proprio di
ti a un solo braccio, e specialmente al sinistro, non è taciuto dagli antichi ; anzi è illustrato da Festo, che lo appella spint
rsicordia, lo stesso che (grec) dei Grccì, adoravano i creduli amanti antichi , stimando che in potere di lei fosse il dare, o t
apo coperto, e coi piedi incatenati. Ericina dissero pure la diva gli antichi scrittori da Erice monte della Sicilia, sopra il
tanti navigavano a bella posta in Asia, e per cui il fanatismo degli antichi giunse agli eccessi i. più stravaganti. La perfez
io servito per l’acqua del bagno; la cura della beltà han cercato gli antichi di esprimere con questi accessorii nelle statue d
a tunica dal petto con lasciva negligenza cadente, foggia usata dagli antichi bene spesso nelle figure di Venere vestita, e par
adre di Roma e di Enea. Siccome dunque non mancavano già nella Grecia antichi simulacri di Venere coll’armi, questi furono scel
a fra le dee. A questa ingiuria dalla madre sofferta fu creduta dagli antichi , giacché Platone nel secondo libro della Republic
io. Questo cappello è ovale, o quasi conico, perchè quello dei fabbri antichi avea probabilmente questa forma. Una medaglia cur
ucato. 16 Coi principii della favolosa infanzia del nume vollero gli antichi significarci che dei meno culti popoli dovrebbe e
col batter dell’ ali e col canto. Così la religione fantastica desrli antichi animava tutta la natura, spiegandone gli effetti
roppo del suo sistema si compiacesse. Varii cognomi sortì Marte dagli antichi . Dio comune fu detto; e fra i diversi motivi di q
rigionia fattagli soffrire dai figli di Aloeo, o alla maniera dei più antichi Greci che aveano costume di effigiarlo coi piedi
o che a lui conviene, non trovasi certamente fra tutti i lavori degli antichi . Le due più belle figure di questo dio. soqo una
nfelice nascesse Pluto, il dio delle ricchezze, che cieco finsero gli antichi , volendo indicare che l’oro toglie la luce dell’i
basso rilievo di una patera non ancora compreso. Tanto è vero che gli antichi artefici si formavano sui poeti, perciò con loro
zione dell’una necessitò lo stabilimento dell’altra. Quindi è che gli antichi attribuivano la gloria di tutte due a Cerere, che
ntare la dea greca sia tanto antica. Noi vediamo ancora nei monumenti antichi Cerere tenente della mano diritta una testa di mo
chirne la serie già ordita, a favellarvi delle forme, colle quali gli antichi artefici effigiarono questa divinità celebrata. C
e seguenti descrizioni. « Uno dei più bei monumenti delle arti degli antichi nelle drapperie è la presente statua. L’elegante
volta nel manto, come appunto la musa Tacita che abbiamo esposta. Gli antichi monetarii han forse voluto alludere alle medesime
all’abitudine e dal carattere della figura medesima, persuaso che gli antichi così conseguenti nelle loro pratiche, come altre
ebrata. Le Tesmoforie si veggono rappresentate in molti bassi rilievi antichi . Yoi potrete scorgerle nel celebre vaso etrusco d
er eccellenza Misteri. Per mostrarci in qual conto fossero presso gli antichi , basterà che tutta la Grecia vi concorreva, che i
ote non coi raggi, ma timpanate, come spesso si veggono nei monumenti antichi , e fra gli altri in una pompa Bacchica espressa i
necessario pei misteri. Questi erano in tanta venerazione presso gli antichi , che sacro era per essi il giuramento. Tanto è l’
. Intorno alle altre divinità ho cercato di esporvi le opinioni degli antichi , e d’illustrarle coi monumenti degli artisti, col
o. Reputavasi il fuoco etereo, di che simbolo è Vesta, perpetuo degli antichi , onde da Orazio etenra nel terzo libro delle Odi
sso nei Problemi, indagando la ragione perchè le tavole rotonde degli antichi si chiamassero veste, afi’erma che tal nome loro
trattarne quando, dopo avere indagata nelle favole la religione degli antichi , vi narrerò gli usi e i magnanimi fatti di quel p
semi discordi di cose non ben congiunte. Il rintracciare altro negli antichi ci condurrebbe a delle dispute metafisiche, dalle
ivilegio a Temide, quest’ultima ne fé’ dono ad Apollo. Immolavano gli antichi a questa dea un’agnella nera, come rilevasi dal t
ali cominciò la idolatria. Conviene adesso rintracciare nei monumenti antichi e nelle medaglie i modi diversi di rappresentare
accompagnata dai sette pianeti perchè questi, come fu credenza degli antichi , esercitavano ciascheduno nel proprio giorno la l
nitori dell’Amore. Riunirò adesso le altre notizie tramandateci da^li antichi intorno a questa divinità potente. Nella famosa p
itava sulla terra e sul mare. Tanta audacia attribuirono allo dio sii antichi poeti, che finsero essere stati da lui spogliati
l’Ebrietà, le Angoscie, le Inimicizie, la Contesa. Seguì l’idee degli antichi il Petrarca allora che disse di questo dio: « Ei
signore e dio da gente vana. » E Properzio, uno dei più grandi poeti antichi , spiegò con molta accortezza ed artifizio poetico
era l’Amore singolarmente venerato. La sua statua, come nei tempi più antichi , era una pietra informe non mai adoprata. Success
e, come il ramarro, credevasi simbolo del predire l’avvenire, che gli antichi e i moderni hanno creduto essere proprietà del so
mi sono prefìsso, dirovvi ciò che intorno a questa dea pensavano gli antichi . Regina del Caos era innanzi che Iddio togliesse
a Morte, il figlio dell’ Èrebo e della Notte, il custode dei sepolcri antichi , il Sonno finalmente, merita, come dio del Pagane
e le mie ricerche. Non è disputata la sua origine, ma alcuni fra gli antichi estendono la sua parentela, dandogli per sorelle
guenti notizie, che intorno ai modi di figurare il Sonno derivo dagli antichi monumenti. Questo dio è rappresentato per una fig
del Sonno a quella delle nove Dee a chiunque conosca l’opinione degli antichi , che nessuna deità stimarono tanto amica alle Mus
he è la madre dei sogni. E in sogno in fatti si credevano varii poeti antichi d’essere stati sensibilmente inspirati, come Esio
vecchio e barbato. Vecchio è barbato è scolpito ancora il Sonno negli antichi bassi rilievi che ci offrono Endimione dormiente.
ubrità di quella ristorante interruzione dei sensi, poiché presso gli antichi naturalisti opinione era invalsa che più vegeto e
ente di Apollo stesso. Mercurio è il dator de’ sogni: le storie degli antichi e moderni amori mancano di rado di una qualche av
del Cielo e della Terra. Non altra cosa del Cielo favoleggiarono gli antichi . L’ Oceano, il primogenito dei figli della Terra
o, il primogenito dei figli della Terra e del Cielo, fu creduto dagli antichi genitore di tutti gli animali e di tutti gli Dei.
ducati, come Omero attesta relativamente a Giunone. Fu credenza degli antichi che avesse il capo di toro, come attesta Euripide
oggetto di questa scultura abbastanza è nota pei carmi non meno degli antichi che dei moderni poeti; anzi l’hanno questi ultimi
ta espressamente nei lor poemi, il che non mi sovviene aver fatto gli antichi . A lei parla Dante allorché dice: «Mente, che sc
in una maniera, per la sua semplicità e nobiltà degna degli artefici antichi , è stata dal cavalier Mengs rappresentata Mnemosi
e cosa sul Taurobolo inscritto nell’ara e spesso mentovato nei mar mi antichi . Cavavasi per questo oggetto una profonda fossa c
Celo, or dell’Oceano, or della Terra, ora di Teti figlio lo fanno gli antichi . L’opinione più comune è quella di Esiodo che ne
renunziò, come vecchio, il regno a Giove. A Saturno attribuivano gli antichi l’invenzione della falce, o sia perchè insegnasse
ò non furono soli colpevoli di questa odiosa superstizione: anche gli antichi Galli, e molti popoli dell’Italia prima dei Roman
opoli, acciò non si potessero rimproverare di aver abbandonati i loro antichi usi, insegnò agli abitanti la maniera di placare
aveva dei templi; una città portava il suo nome. Ma non vediamo negli antichi poeti citati in questa isola una fabbrica, quantu
alcun vestigio. Questa circostanza fisica determinò senza dubbio gli antichi a consacrare questa isola al dio del fuoco. I suo
no stati personaggi realmente distinti, sono stati quasi sempre dagli antichi confusi. Omero indica con questo nome un popolo
gni discussione per voi noiosa, vi dirò che i Cabiri erano presso gli antichi considerati come i sacerdoti di alcune divinità.
che potreste rifarlo. Plutone, che dio dell’Inferno fu reputato dagli antichi nacque da Rea e da Saturno, militò con Giove i co
stenti, quantunque assai varie fossero le immagini sotto le quali gli antichi poeti e mitologi sei figurarono. Gli angui che gl
ei simulacri secondo il parere del Buonarroti, o secondo quello degli antichi , voglia interpretarsi per simbolo dell’abbondanza
pre dovrà riconoscersi per uno di quei fregi chiamati da Giovenale: «  antichi ornamenti degli Dei di Asia. » « Infatti per quan
ir Arimanio dei Persiani, eh ‘era il principio del male presso quegli antichi Dualisti.» Tornando al simulacro è da notarsi ch
a condottiero dei popoli, scettro che vien sovente interpretato dagli antichi pel Nilometro, o la Misura dell’ escrescenze del
i insensibile alla letizia dell’ anno, fecero tener l’elee presso gli antichi per arbore tristo e lugubre. Il raro basso riliev
tto di quelli che sono stati ritrovati pel supplizio dei mortali. Gli antichi non hanno mai trascurata la morale: eglino r hann
orror minore la funesta avventura di Fedra. Questo esempio dato dagli antichi ne insegna ad evitare nelle pitture gli spettacol
sa il piede sopra una pietra, si riscontra sovente nei monumenti. Gli antichi se ne servivano per variare la posizione delle ga
ell’arte deve allontanare il pittore: ma conviene rammentarsi che gli antichi reputavano questo genere di morte la maggior disg
po rappresenti quelli che disprezzano i imsteri di Cerere, perchè gli antichi Greci ponevano questi misteri tanto al disopra de
sulla maniera nella quale il Dio delle Ombre effigiato si vede negli antichi monumenti; quindi si estenderanno le ricerche sul
di quella di Giove che si solleva: ma non è in ciò d’accordo con gli antichi monumenti, che il vero Plutone rappresentano, del
empii comprare il silenzio delle leggi e non quello dei rimorsi. Gli antichi , che erigevano in divinità le fantasie della ment
avano alate, e questa idea dei poeti ha guidata la mano degli artisti antichi . Infatti sopra un basso rilievo pubblicato da Zoe
llaggio dell’Achea, fosse nell’istante da furori e paure agitato. Gli antichi di nere vesti credevano che fossero ammantate, po
grinze nel volto e truci nello sguardo, sono tutto all’opposto negli antichi monumenti. Esse trovansi generalmente espresse ne
Eaco, Radamanto, sono nomi che rammentano a chiunqne l’Inferno degli antichi . Di Proserpina vi ragionai in parte quando le mie
. Ora cani, ora nere ed infeconde vittime immolavano a questa dea gli antichi , e Virgilio narra che Enea le sacrificò una steri
a.» Inferno, Canto III, v. 82 e segg. Polignoto pure fra i pittori antichi , come udiste da Pausania nella descrizione del qu
E con ragione ai Numi infernali questa idea d’eguaglianza diedero gli antichi , perchè tutti noi nudi scendiamo nel sepolcro. Pl
a ritornando a Caronte, attesta Luciano essere stata costumanza degli antichi il porre nella bocca dei morti un obolo, ch’era u
ati gli permisero di regnare. Non sono d’accordo sulla sua patria gli antichi . Chi lo vuole forestiero, chi nativo di Creta, e
tà consegnate da Scilla a Minosse. Nell’Inferno egli era, secondo gli antichi , il presidente della Corte infernale, e a lui spe
il più temperante: certamente giustissimi furono sempre riputati gli antichi reggitori di Creta, e le leggi di quelr isola fam
rcitava in questo luogo sui morti può avere sull’altre finzioni degli antichi contribuito. Stige nell’inferno dei Pagani si off
per una fionda, quantunque del freno, e non della fionda, parlino gli antichi . Ella ha la ruota come dea della fortuna sotto un
sì ben si distinguono, che vi si ravvisano tutti quei simboli che gli antichi attribuiscono a questa nemica dei superbi, avuta
omentò Spanhemio, che a questo gesto si riferisse ciò che dissero gli antichi del cubito di Nemesi, dalla maggior parte spiegat
ella precedente narrazione, parvero inesplicabili. Il confronto degli antichi scrittori ci pone ora in istato di rischiarare i
ala non è un vaso per unguenti, come pretende il Visconti, ma che gli antichi se ne servivano per bere e per giuramenti. Ma io
one indica le ricchezze che dà il commercio marittimo. E noto che gli antichi staccavano il timone dai loro navigli, e lo sospe
fu tratta a denotare il cielo, che solido e concavo si figuravano gli antichi , il cranio dell’uomo, e fino l’orologio solare, i
re della voce (grec) è ragionevole, perchè non se ne sono serviti gli antichi per denotare il calato della Diana Efesina, quell
ata e più seguita è che fossero figlie di Mnemosine e di Giove. Dagli antichi , non solamente del canto, ma di ogni sapienza mod
ere il solo a possedere le statue delle nove Muse co’ loro distintivi antichi , e per la maggior parte trovate insieme nella Vil
i pugillari, o le tavolette incerate, ove collo stilo scrivevano gli antichi . « E troppo chiaro che convengono assai bene ques
e, strette e allacciate con diversi davi o bottoncini, chiamata dagli antichi tunica axillaris, e in una sopraveste che le si a
e significa: A Giunone Istoria, Telefo e Prisco dedicarono. « Che gli antichi chiamassero Giunoni i Geni femminili è abbastanza
starne per una prova l’iscrizione delle Commedie di Terenzio in molti antichi testi che hanno: — rappresentate colle tibie dest
lle muse teatrali della Tragedia e della Lira. Il genio che ebber gli antichi per simili istrumenti si comprende dall’ uso tant
io uman scherzando punge. « II bastone ricurvo è proprio degli attori antichi , e più conviene a Talia, ch’è ancora presidente a
lle Immagini di Filostrato. Queste non sono che descrizioni di quadri antichi , ma fatte con quell’ eleganza che è tutta propria
oti, uno dei primi luminari dell’Antiquaria, essere stata usata dagli antichi artefici nelle immagini degli eroi. Agli esempi c
indubitato: ed in fatti, sono d’accordo su ciò la maggior parte degli antichi . Pure lo scoliaste d’Apollonio e quello dell’lnto
ile dell’odi, qnando conviene viemaggiormente alla musica usata dagli antichi nel teatro tragico, la quale, quantunque non ci f
oi si accompagnavano indispensabilmente colla lira, hanno indotti gli antichi artefici, consentaneamente agli scrittori, a dist
delle nozze, ecco gli ufficii di Erato secondo la maggior parte degli antichi , che dall’amore ne derivarono l’amabile denominaz
apitolino, dove una sola ha la cetra, e l’abbiamo sull’autorità degli antichi appellata Tersicore; altre sei hanno i loro attri
ad Erato amante o filosofessa; giacché la Filosofia era, secondo gli antichi , lo studio favorito di Erato, onde alcuni han ded
iù particolarmente appropriato alla nostra Musa, come ne fan fede gli antichi che l’hanno espressamente chiamata la Musa della
ndo. Questo raccoglimento necessario alla reminiscenza ha fatto dagli antichi attritribuire a Polinnia anche la taciturnità ed
danze fosse diretta dalla Musa Polinnia, è consenso universale degli antichi scrittori. « Ma, per tornare alla considerazione
er non dubitare della reputazione che godeva questa figura presso gli antichi , basta riflettere che una similissima, ma senza c
ul ripiano, eh’ è tutto d’ un pezzo col simulacro, inciso a caratteri antichi Urania, che ne determinano il soggetto, e colla c
a Villa Adriana. « Non si dura fatica a riconoscere questa Musa negli antichi bassirilievi. Il globo e il radio la contrassegna
er altra ragione che per quella della decenza, osservata sempre dagli antichi nelle immagini delle vergini dee d’Elicona, come
ta a Polinnia, perchè appunto senza particolar distintivo suole negli antichi monumenti effigiarsi. La sesta moneta ci dà evide
ggior diritto di succedere alle Muse che le Grazie, ch’ebbero fra gli antichi comune il tempio con loro, e che dispensatrici so
erali dei loro doni basta la sola natura per piacere. Certo è che gli antichi moralizzavano su queste divinità, come fra l’altr
riconoscenza. E certamente per niun altro attributo meritarono dagli antichi maggior venerazione. Osserva Macrobio che le stat
e da queste dee, ragionerò di quello che più v’ interessa, cioè degli antichi monumenti nei quali sono rappresentate. Le Grazie
culapio derivi dagli effetti che produceva la medicina semplice degli antichi , cioè di acquietare i dolori, non riducendosi all
così si scorge nel medeglione pubblicato dal Buonarroti. Pare che gli antichi abbiano voluto esprimere in lui un dio tutelare d
in questa si ringiovanisce, e nel tempo stesso siamo più deboli, gli antichi hanno dato a questo nume l’abito mentovato, propr
i Aulo. Non è però che di Esculapii imberbi non facciano menzione gli antichi , e non ne abbiano rinvenuto alcuno i moderni. È d
Non vi è nulla di più necessario per voi che il sapere quale idea gli antichi artefici, guidati sempre dagli scrittori, avesser
ia quella in cima, di rado e forse non mai potremo ritrovare in tanti antichi monumenti i tirsi, non osservandosi in loro l’ell
Visconti. Voi ci troverete rammentati i caratteri distintivi che gli antichi artefici davano alle statue del nume, e quali vi
non nella figura ma nell’età, come potete vedere nell’opera sui vasi antichi dipinti, chiamati volgarmente Etruschi, nella qua
fantasia per abbellire, pieno di scrittori per conservare ciò che gli antichi aveano creduto e detto. L’ Italia manteneva le su
insero, e in barbaro latino in alquanti di essi scrissero, furono più antichi che non la favola di questi numi uniti al coro di
tra attenzione, perchè in tal guisa la maggior parte dei bassirilievi antichi , che alle solennità dello dio sono relativi, sarà
atue dipende dalla cultura dell’Artefice. Voi dovete dai poeti, dagli antichi monumenti togliere, come Prometeo, quel fuoco che
i e della nomenclatura antiquaria, vogliono derivata dall’ idee degli antichi , e censurano con poca esattezza quei Classici che
se ne vedrà la somiglianza con Socrate; la quale, non solo ne’ tempi antichi fu rilevata da Aristofane maligno, ma che ha indo
esporrò l’origine, i nomi, le imprese, quindi i loro attributi, e gli antichi monumenti nei quali vengono rappresentati. Ission
neo, promettendo di dare al suocero molti doni come era costume degli antichi . Dimandava questi istantemente l’adempimento dell
iù frequentemente però nelle medaglie, nelle gioie e nei bassirilievi antichi si veggono attribuiti a Bacco fra gli altri anima
bramando alzare con le sue spalle Bacco: — quindi è che spesso negli antichi bassirilievi si veggono i Centauri tirare il carr
’agata sardonica inserito dallo stesso nella sua opera sui medaglioni antichi . In questo si rappresenta forse Bacco, che dall’i
incipale, il Sarisberiense, il quale porta molte cose prese dai libri antichi non ancora a tempo suo perduti, adduce una più st
che fosse questo dio educato da Chirone: quindi è che si vedono negli antichi intagli Centauri col bastone pastorale e col tirs
e Plinio, si conserva in Rodi nel tempio di Bacco. In molti monumenti antichi , particolarmente nel medaglione di Giulia Augusta
. Il corno che ha nella sinistra 1’ altro Centauro fu costumato dagli antichi , in quella loro semplicità di vivere, per bicchie
, avrete veduto negli intonachi Ercolanensi. L’Agostini vuole che gli antichi chiamassero questi strumenti crepitacoli, dei qua
le per cavarli dalle loro tane e domarli, e vedendosi perciò in molti antichi bassirilievi e cam mei accompagnare, o ancor trar
ersi al vestito corto che s’incontra nei vasi. Lene eran tenute dagli antichi le ninfe degli strettoi, dice il Costantini, come
Naiadi. — Dopo queste notizie chiamerei Naiadi le ninfe che nei vasi antichi vengono attruppate con Bacco coi Satiri: se non c
engono attruppate con Bacco coi Satiri: se non che avendo creduto gli antichi che queste divinità onorassero ancora l’Orgie del
al facciata è ripetuta una composizione così famosa e frequente negli antichi marmi che sicuramente ne rappresenta alcuna delle
he il giovinetto diriga una dell’acclamazioni solite costumarsi negli antichi banchetti. « La mensa rotonda a tre piedi caprini
ali. Due sembrano preparargli un divertimento musicale, col quale gli antichi solevano rallegrare le mense, il primo accompagna
e ravvisiate il soggetto, gli attribuiti e le idee che vi univano gli antichi , e tutte le cose, insomma, che sono l’anima dei m
opere dei sommi scrittori dell’antichità, che dettarono agli artefici antichi i più sublimi concetti. Interrogato Fidia, dopo a
focle. Il bassorilievo di tre figure, che in Villa Pinciana ha i nomi antichi di Anfione, di Zeto, di Antiope, in una replica a
non esiterei d’ indovinar i motivi che abbiano indotto in errore gli antichi espositori delle più antiche rappresentanze. Semb
o corteggio, che facilmente l’ avrebbero contrasegnato per Bacco. Gli antichi presso i quali erano in proverbio le cene, e il l
cava il gesto. Ora una simile attitudine ed espressione si dava dagli antichi ancora alle figure Bacchiche, come la bella statu
acchico saran quelle, che a guisa di erme e di termini adornarono gli antichi giardini. « La scultura di questo marmo è diligen
uelle oscure divinità dei luoghi dette Genii, dei quali sembrava agli antichi Etnici popolata tutta la terra. Il grato mormorio
ì dolcemente i sonni, sarà stato forse il motivo che avrà indotto gli antichi , intesi ognora a rilevare e condire tutte le piac
’assidue danze cade sull’erboso Apidano. « E notabile in molti lavori antichi la maggior modestia che si è usata nel vestiario
i elefanti. « L’ Indiano, oltre aver le calze barbariche usate dagli antichi artefici nell’abito particolarmente degli Orienta
rare in mediocri bassirilievi. Sappiamo altronde aver conosciuto gli antichi naturalisti anche un genere di minori elefanti, c
i delitti di Medea. Seguendo il mio costume vi esporrò quelli fra gli antichi monumenti che riguardano questa famosa impresa. V
o anch’ esso a trar suono da una specie di piva conosciuta presso gli antichi sotto il nome di tibia otricularia, cioè tibia co
2 (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389
scorgersi per avventura, non esser del tutto vana la mia fatica. Gli antichi Greci e Romani lasciarono opere, sulle quali il t
itologia, la quale fosse ricca di erudizione per l’intelligenza degli antichi poeti, e scevra di ogni anche menoma espressione
logia che insozzata non fosse o più o meno delle turpi leggende degli antichi Pagani. E forse mi fu dato, la Dio mercè, di con
ri stillavano dolcissimo mele. IV. Pico e Canènte-Fauno. Degli antichi re Aborigeni che regnarono in Italia avanti alla
ùrno per fondatore di lor nazione e che nelle vene de’lor primi e più antichi signori era un sangue proveniente dal vecchio pad
’è fra la scorza ed il legno di quell’albero, di cui si servivano gli antichi per iscrivere. Essi intonacavano leggiermente una
er Enèa dalla Frigia recato in Italia ; ed i Frigii l’appresero dagli antichi Caldei e Persiani, presso i quali il fuoco era in
ri vogliono che quella figura rappresentava la terra che credevan gli antichi della forma di una sfera. In esso non era alcun s
alcun simulacro ; ma l’ immagine di Vesta non di rado si trova negli antichi monumenti. E oltre il fuoco perpetuo, vi era pure
tùrno, di Cibèle e di Giano. Satùrno ben di rado si ritrova negli antichi monumenti. Qualche volta si dipingeva in sembianz
tutte le create cose diffonde quanto ha ragione di bene, e però dagli antichi salutavasi ottimo massimo. Spesso Jupiter signifi
ssima adolescenza ; la sua fanciullezza fu in grande onore presso gli antichi , e vi era una divinità chiamata Veiovis che vuol
di Giove che sempre valevasi de’ consigli di lei. Niente di meno gli antichi fecero Giove soggetto alle determinazioni del Fat
l’universo non era che un’informe e confusa mole di materia, che gli antichi dissero caos, cioè confusione universale della ma
no contra gli Dei e gli uomini, a’ quali, per dinotarne la forza, gli antichi diedero corpi smisurati, molte braccia e quel sop
o si scorge, esser quello fatto a guisa delle grandi abitazioni degli antichi . Dall’una parte e dall’altra eran dodici stanze o
èa (Καδμεια), perchè Tebe fu posteriormente edificata da Anfione. Gli antichi abitatori del paese, ov’era Tebe, si chiamavano S
lo di Apollo. XXI. Dardano-Eolo. I Troiani, come tutt’i popoli antichi , vantavano un’origine divina ; ed Ilioneo (1) Iod
u studiosissimo della magia, che perciò chiamossi arte dardania dagli antichi (1). Erittonio(2) trovò i cocchi a quattro cavalli
, paese della Libia, e quello di Dodona, nell’Epiro ; tanto che negli antichi tempi niuna cosa rilevante s’imprendeva senza con
venne deserto del tutto ed abbandonato. Ammone chiamavasi Giove dagli antichi Egiziani(4) ; percui anche i Greci gli dicdero un
vi combattè il primo con Acareo al pancrazio ; e ciò forse perchè gli antichi ad Ercole attribuivano ogni grande e nobile impre
olta somiglianza coll’etere, ch’era Giove. E siccome Giove presso gli antichi non era che il sole(5) : così per Giunone intende
a quale ritornato, Laomedonte gli negò la figliuola ed i cavalli. Gli antichi ebbero tanto in orrore siffatta doppia perfidia d
ano la naturale rettitudine del giudicare. Assai celebrate presso gli antichi furono le nozze di Peleo, a cui, benchè mortale,
o ed in Esiodo, per cui il nome Fortuna dovea essere sconosciuto agli antichi . Essa chiamavasi signora degli uomini, e si crede
ortuna, per riguardo degli uomini. Tutto ciò che accade, dicevano gli antichi , è da’ Numi con immutabile legge del Fato stabili
mesi, erano consacrati a Giunone, come gl’idi a Giove, perchè(3) gli antichi per Giunone intendevano la luna, il corso della q
, al loro genio(5). Ma sul nome Lucina vi è non poca confusione negli antichi scrittori. Solo può dirsi che le donne greche nel
otto in Italia il culto di lei, il quale era molto diffuso presso gli antichi popoli, ma a principio in Argo era figurata con u
ia derivano il nome di Minerva, quasi Meminerva ; ed ognun sa che gli antichi aveano Minerva per la memoria, o per figliuola di
l’asta, perchè quantunque Minerva, Pallade ed Atene sieno presso gli antichi una medesima divinità ; nulladimeno Minerva o Ate
ta sino a cinque Minerve, le quali ordinariamente si confondono dagli antichi poeti. Riguardo al nascimento di lei, alcuni la v
corge vigore d’intelletto ed un non so che di divino, eran soliti gli antichi di attribuirle a Minerva. E pare che per ciò abbi
Minerva era il tipo delle medaglie di Atene, la quale tenevasi dagli antichi per la sede delle scienze e delle arti, e per mae
mopoli Iside si credeva la prima delle Muse, e Platone dice che i più antichi canti si attribuivano a quella Dea ; e si sa che
ellare della incorruttibile severità di quel tribunale che presso gli antichi ebbe tanta rinomanza di saviezza e di giustizia.
e colle chiome bionde e sparse a guisa delle donzelle Spartane. Negli antichi monumenti vedesi Minerva accompagnata da un serpe
rmidabile, perchè Dea della guerra. Il ch. Visconti(5) dice « che gli antichi , accuratissimi osservatori delle proprietà, rifle
. Anche il gallo era sacro alla nostra Dea, che nelle monete di molti antichi popoli si vede effigiata con un gallo allato ; e
e due divinità presidi dell’eloquenza, Mercurio e Minerva, perchè gli antichi con un sol nome composto dinotavano due numi, com
mapollo, di Mercurio e di Apollo ec. Or Mercurio e Minerva presso gli antichi spesso in una stessa moneta si rappresentavano ;
ti a questo Nume e lor ragione. Il Banier dimostra che presso gli antichi Apollo era tutt’altro che il Sole ; ma noi per br
er gli spazii del cielo(3). II. Storia favolosa di Apollo. Gli antichi contavano cinque Dei di questo nome ; de’quali il
el canto. Filammone, fig. di Apollo e della ninfa Chione, uno de’ più antichi Musici(1), ed il primo che istituì i cori di donz
ede Apollo coronato di alloro e colla lira in mano. Non di rado negli antichi monumenti si veggono vestite di lunghe tonache, e
e degli strumenti musicali si attribuiva a’ Numi, perchè appresso gli antichi la musica aveasi in grandissimo pregio. Quindi di
ella Focide, sulla vetta del monte Parnasso, la quale credevasi dagli antichi allogata giusto nel mezzo non solo della Grecia,
posto sull’apertura di quella grotta. In questo tempio scrissero gli antichi a lettere d’oro tre precetti di Chilone Lacedemon
Da non pochi luoghi di Omero si scorge che ad Apollo attribuivan gli antichi le morti repentine e tranquille degli uomini, com
entrò raggio di Apollo. Secondo Macrobio, il Sole era adorato dagli antichi sotto varii nomi, come di Bacco, di Apollo, di Me
endo che per Apollo e Diana intendevasi il sole e la luna, da cui gli antichi dicevano provenire la salubrità dell’aria, la fer
ra proprio di Diana. Onde cantò l’Ariosto(2) : O santa Dea che dagli antichi nostri Debitamente sei detta triforme ; Che in ci
ere, Giunone e piú spesso Diana. Cesare attesta che le divinità degli antichi Germani non erano altre che il Fuoco, il Sole e l
schilo, l’occhio della notte. Le sue influenze si temeano assai dagli antichi , come quelle di una Dea che si mostra solo di not
evasi poter porgere aiuto col suono di alcuni bronzi percossi(2). Gli antichi confondevano alle volte la Notte con Diana in qua
la più antica Divinità ; percui era adorata dalla più parte de’popoli antichi . Oltre non pochi altri figli, da lei nacquero la
uno de’più maravigliosi fenomeni che nell’uomo si scorgano, così gli antichi ne fecero un Nume potentissimo che sopra gli uomi
ondo Omero era nell’isola di Lenno ; o nel paese de’ Cimmerii che gli antichi credevano sepolto nelle più dense tenebre, e che
da cittadi e da villaggi, Che all’ ombra di due monti è tutta piena D’ antichi abeti e di robusti faggi. Il sole indarno il chia
rappresentavan ne’ loro tempii il Sonno e la Morte insieme ; e negli antichi monumenti l’immagine di un fanciullo alato col pa
lle nere ali ; ed Igino li faccia fig. dell’ Erebo e della Notte. Gli antichi finsero che i sogni erano o veri o falsi ; che ab
andava i sogni paurosi e si cangiava in istrane forme di animali. Gli antichi hanno variamente rappresentata la Notte, dipingen
o de’ Dioscuri, mentre colla sua nera biga precipita nell’oceano. Gli antichi attribuivano alla Luna la biga, ora con cavalli,
ebant Lunae laboranti). Come al Sole, così alla Luna attribuivano gli antichi alcuni morbi. Gli uomini sorpresi da certe inferm
educato. Macrobio(7) dimostra che Libero, cioè Bacco, era presso gli antichi il Sole ; e pare che Virgilio ed Ovidio(1) raffor
ume che avea loro viti del nettare involato agli Dei. Oltre a ciò gli antichi credevano, essere nel vino un principio igneo ; p
una lunga chioma ancora e bellissima vedesi sempre mai fregiato negli antichi monumenti ; ed oltre a ciò i pittori ed i poeti g
o Ateneo, erano un rimedio efficace contro l’ubbriachezza, percui gli antichi ne inghirlandavano la fronte de’commensali ed i b
l Museo Romano(5) vedesi un bevitore con un corno in mano, perchè gli antichi prima dell’invenzione del bicchiere facevano uso
foggia ditirambica, ma non ne imita affatto la forma esteriore. Degli antichi non vi sono restati esempi perfetti di ditirambic
’amore personificato. Da’ greci appellavasi Ερως, da εραω, amare. Gli antichi finalmente annoveravano fra le loro divinità tre
ella bellezza, la regina della gioia, e la compagna delle grazie. Gli antichi ne distinguevano parecchie. Cicerone(3) dice che
ndo il suo sistema che il sole e la luna erano le sole divinità degli antichi , adorate da diverse nazioni sotto diversi nomi, a
bellezza. In somma, dice Banier, nel gran numero delle Divinità degli antichi alcuna non vi è che sia vestita di più amabili ci
nione che Venere sia nata dalla spuma del mare, è consacrata da molti antichi monumenti, e specialmente dal sublime quadro di A
poi che si rappresentava su di una conchiglia, come si vede in molti antichi monumenti(1). La Venere celeste che nacque da Gio
Genii aveano una certa affinità colle Grazie, compagne di Venere. Gli antichi credevano, che tutte le arti ed i mestieri erano
ente Duellona, fu così chiamata da bellum, la guerra, e si sa che gli antichi dicevano duellum per bellum. Da’ Greci dicevasi Ε
E Virgilio(5), dice che il padre Gradivo presiede al paese de’ Geti, antichi popoli della Scizia Europea, spesso confusi coi T
avesse il primo introdotto il culto di Marte in quelle contrade. Gli antichi Latini(2), prima che fosse Roma, più di ogni altr
’atteggiamento di un uomo che marcia a gran passi. In una parola, gli antichi monumenti, dice Millin, rappresentano Marte in un
allevarlo. Ma dell’infanzia di Mercurio mirabili cose ci narrano gli antichi . Luciano descrive con molta grazia alcune furtive
destrezza d’ingegno che credevano darsi da quel nume. E perciò negli antichi monumenti spesso vediamo Mercurio accompagnato co
Messenia vedevasi un sasso che avea sembianza di uomo e nel quale gli antichi dicevano ch’era stato tramutato il pastore Batto 
on Minerva, dea della sapienza, come apparisce nell’ermatene, e negli antichi monumenti (1) ; qualche volta si vede Mercurio ch
la prima non sarà che un vano strepito di parole. E per ciò pure gli antichi offerivano sacrificii a Mercurio insieme ed a Min
i imitano la forma di quelle lettere. Non fa quindi maraviglia se gli antichi (5) aveano il costume di sacrificare a Mercurio l
colla sua sovrumana eloquenza (quoniam ipse erat dux verbi). E se gli antichi diedero a Mercurio la gloria di avere il primo is
sempre in mano quel bastone, qual simbolo della pace. Al caduceo gli antichi poeti davano la virtù di conciliare e di togliere
a palestra si studiò di rafforzare. La palestra era un luogo, ove gli antichi si esercitavano, per la ginnastica, alla lotta, a
ato Mercurio che porta una testa di montone in un piatto ». In alcuni antichi monumenti(4) si vede rappresentato Mercurio con u
uncius, appresso Omero ; των θεων υπηρετης, ministro degli Dei, negli antichi epigrammi ; θεων κηρυξ, araldo degli Dei, in Esio
cioè che porta una verga di oro, e Vergadoro, secondo il Salvini. Gli antichi chiamavano Caduciferi gli araldi che annunziavano
avasi da’GreciGe o Gea (Γαια) dal verbo γεινομαι, nascere, perchè gli antichi credevano, la terra esser la madre comune dei mor
, da’ Frigil, dagli Sciti, da’ Greci, da’ Romani e da quasi tutti gli antichi popoli ; percui si annovera fra i più celebri e v
chiamasi alma Tellure genitrice, e madre degli Dei ; ed il più degli antichi credevano che l’uomo fosse fatto di terra ed acqu
baciò la Terra come madre comune di tull’i mortali (2). Pare che gli antichi avessero attributo alta Terra una virtù fatidica.
vicino ad Olimpia. E qui è mestieri osservare che la più parte degli antichi oracoli erano collocati in luoghi sotterranei ; p
uni figliuoli della Terra. Abbiam notato nella prima parte che gli antichi chiamavan figliuoli della Terra coloro che si dis
. III, v. 619.) Ma sul fatto de’ Ciclopi vi è gran confusione fra gli antichi scrittori. Secondo Esiodo (1) essi erano divina p
tondo, dinota solo ch’essi aveano due grandi occhi rotondi. In alcuni antichi monumenti Polifemo si rappresenta con tutti e due
poeti latini spesso confondono Fauno con Pan, perchè le favole degli antichi Italiani non di rado si mescolavano con quelle de
re che Plutarco confonda la Dea Bona con Flora ; ma il vero è che gli antichi davano quel nome a Vesta, a Rea, ad Opi, a Cerere
è nutricatrice di tutti. X. Alcune altre cose della Terra. Gli antichi auguravano a’ defonti che fosse loro leggiera la
aiutata la figliuola. Or delle Sirene varie cose troviamo presso gli antichi , Omero nell’Odissea dice che le Sirene col dolce
te e deliziosa città ebbe la sua tomba. Secondo Servio, vi eran negli antichi tempi tre principesse, signore delle tre isolette
che Trittolemo continuasse il suo viaggio. Il bue riputato era dagli antichi (1) più degli altri animali addetti all’agricoltu
illin, vedesi Cerere sopra un cavallo con due fiaccole in mano. Negli antichi monumenti figuravasi il più come una donna robust
Cerere coronata di molte spighe ; e Tibullo (1) ci fa sapere che gli antichi ponevano una corona di spighe avanti la porta del
. Degno fig. del Dio del fuoco fu Caco, la cui favola appartiene agli antichi popoli d’Italia. Egli era(2) un ladrone famoso in
ol martello nella destra, ed una tanaglia nella sinistra. I monumenti antichi rappresentano questo nume quasi sempre nella stes
afferma Macrobio(1), il quale riferisce che, secondo il sistema degli antichi Fisici, Giano era lo stesso che Apollo, o sia il
Caledone o Calidonia, città della Grecia ; favola assai conta fra gli antichi poeti. Egli fu fig. di Partaone, o di Porteo (Πορ
aone e che forse è l’uccello Africano (Afra avis) di Orazio. Fra gli antichi monumenti ci restano varii bassirilievi e statue
ove nel tempio di Diana esercitò le funzioni di sacerdotessa. Alcuni antichi scrittori (1) dicono che Ifigenia fu veramente sa
o. Il culto di Diana fu molto esteso ed antico. Dalla Media negli antichi tempi si sparse lungo le coste del Mar Nero, e ne
sovrani ; e la storia di quel tempo che passò dalla fondazione degli antichi regni della Grecia, sino a che l’un dopo l’altro
fiori, fecero il Cornucopia, o corno dell’abbondanza. Si noti che gli antichi davano a’ fiumi capo e corna di toro ; e negli an
i noti che gli antichi davano a’ fiumi capo e corna di toro ; e negli antichi monumenti(2) Acheloo vedesi col capo fornito di c
lla quale vista fingesi che il sole si volse indietro. È noto che gli antichi credevano che il sole come godeva degli onesti fa
a in orrore le malvage loro azioni. La famiglia di Atreo ha dato agli antichi argomento di molte tragedie ; ed Orazio(1) per di
IV. – Di alcune Deità marine che hanno relazione con Nettuno. Gli antichi , dice Millin, aveano molti nomi per significare i
vola, dice M. Dacier, ha dovuto avere origine dall’opinione di alcuni antichi filosofi, i quali credevano che tutte le cose ave
e tempeste ; anzi da Ovidio(3) si scorge, essere stata credenza degli antichi che quel trombettiere col suono fragoroso della s
o uomo e mezzo pesce, con buccina in mano, o in atto di suonarla. Gli antichi ammettevano diversi Tritoni aventi tutti la stess
d esse attribuisce uno sguardo torvo, come si scorge ancora in alcuni antichi monumenti. Esse finalmente si rappresentavano per
l’acqua per principio di tutt’i corpi ; opinione abbracciata da molti antichi filosofi greci che l’attinsero dall’Egitto. Prote
folgore, come pure sopra una pietra incisa. Alcuni vogliono che negli antichi monumenti non si vede mai Nettuno con una corona
folte selve tenebroso, ed avea acque assai pestilenziali ; percui gli antichi il credevano quasi porta dell’inferno. Ed Acheron
oghi bassi e sotterranei. II. Descrizione dell’Inferno secondo gli antichi poeti. Erodoto afferma che gli Egiziani i pri
dicono per una foltissima caligine. Strabone però parla de’Cimmerii, antichi popoli della Campania, presso il lago di Averno,
afferma che i Cimmerii di Omero erano sulle coste d’Italia, e che gli antichi ponevano presso al lago d’Averno la Negromanzia d
zione. Campi Elisii. Certo è, se crediamo a Macrobio (2), che gli antichi allogarono gli Elisii sopra gli astri, e che diss
ceano dette Isole Fortunate, di cui anche Pindaro fa menzione. Or gli antichi poeti negli Elisii, ove gli eroi e gli uomini vir
che avea relazione con Plutone e cogl’infernali luoghi, davasi dagli antichi poeti l’aggiunto di pallido e di nero. E perciò a
ine non vi è cosa più pittoresca che l’aspetto di questo lago che gli antichi riguardavano come la bocca dell’inferno. » Strab
rano indirizzate le lettere D. M. che poneansi su’ sepolcri e che gli antichi credevano sacre ed inviolabili. Si noti che la vo
erbero avanti la porta dell’inferno, forse alludendo al costume degli antichi principi che avanti le porte tenevano grossi mast
i o cantato inni in suo onore (3). E la stessa Dacier osserva che gli antichi davano il nome di Giove non solo al signore del c
n’allegoria astronomica. Dicono alcuni, essere certa cosa che gli antichi sacerdoti greci, seguendo le orme di quelli di Eg
la terra, avendo essi potuto cadere in questo errore a motivo che gli antichi credevano che i metalli si formano nelle viscere
suo inno. IV. Iconologia di Plutone. Alcuni vogliono che negli antichi monumenti ritrovasi Plutone col capo ornato del f
zioni che facevansi per le ombre de’ morti nel mese di Febbraio dagli antichi Romani. Esse dicevansi Februa dal verbo Februo, p
rymabilis e torvo da Giovenale. Quietalis (1) fu detto Plutone dagli antichi , forse perchè la morte è l’ultimo riposo degli uo
i vittime destinate al Dio dell’inferno ; e si sa che costumavano gli antichi di svellere de’peli dalla fronte di una vittima c
mondo, tutto è soggetto al loro impero. Lo Spanheim dimostra che gli antichi davano al Fato anche il nome di Parche ; e Lattan
one che riempiono di spavento a vederle. Il destino di ciascuno dagli antichi si credeva scritto in un libro, ove gli Dei andav
3 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489
olto prima i compagni), si estendono con molte amplificazioni i poeti antichi , come faranno i futuri poeti che questo tempo chi
ero gli uomini selvaggi ad unirsi in sociale consorzio ; e perciò gli antichi li considerarono esseri soprannaturali, o figli d
celeste, ove scorgesi tuttora una striscia biancastra, che perciò gli antichi chiamarono Via lattea ; la quale invece di esser
stelle. Anche l’Idra fu trasportata nel firmamento, e dagli Astronomi antichi chiamata l’Idra femmina, costellazione boreale ad
eranza avendo osservate le costellazioni australi non mai viste dagli antichi , diedero il nome di Idra maschio ad una di esse c
nacque Ippolito tanto celebrato dai poeti e specialmente dai tragici antichi e moderni. L’esistenza delle Amazzoni è da ripors
gete Dio, ed ivi ebbe in moglie Ebe Dea della Gioventù. Gli Astronomi antichi diedero il nome di Ercole ad una delle costellazi
fossero Polluce ed Elena, e nell’altro Castore e Clitennestra. I più antichi affermarono che Polluce ed Elena, nati dallo stes
re, e che egli a vicenda stesse per sei mesi nel Cielo. Gli Astronomi antichi aggiunsero che questi due affettuosissimi fratell
Tusculane e nei libri della Repubblica ; e quasi tutti gli scrittori antichi (tranne qualche autore drammatico ateniese), si a
ole Sporadi e la prossima costa dell’Asia Minore : il qual mare dagli antichi fu perciò chiamato Icario dal nome di questo inca
io dal nome di questo incauto giovinetto che vi annegò102. I classici antichi encomiano tanto l’ingegno inventivo di Dedalo, ch
enigni che accolgano senza rigore ciò che si narra intorno a fatti sì antichi . » E di certo neppur la decima parte di quel che
lo fra i Centauri (il che non sarebbe un gran vanto) ma fra tutti gli antichi Eroi ; e di lui dovremo parlare particolarmente a
ello d’oro ; Tebano fu Ercole, il più forte e il più famigerato degli antichi Eroi. Ora sono da raccontarsi atroci fatti della
erra che lo inghiottì, e vivo precipitò nel regno delle Ombre117. Gli antichi dissero che non andò al Tartaro ma agli Elisii, e
l’Indovino, lo pone nell’Inferno con tutti gli altri pretesi Indovini antichi e moderni. Dice di averlo veduto egli stesso, e c
carlo com’egli desiderò, uccise la madre ; e fu come accennano i pœti antichi pio e scellerato ad un tempo118 ; e Dante esprime
li orrori dei Pelòpidi. Questi pure furono argomento prediletto degli antichi tragici e delle antiche plebi ; ed alcuni non han
recia che ora chiamasi Morea, e che dal nome di Pelope fu detta dagli antichi Peloponneso. Da Ippodamia ebbe sei figli che tutt
ostruosi fratelli furono rese più orribili dalle amplificazioni degli antichi pœti. Basti il dire che Atreo sospettando che la
erfettamente sinonimi, e dovrà dedurre dalla Mitologia e dai classici antichi la differenza di significato di quei due termini
Virgilio e di Dante alle sparute anatomie o analisi critiche di certi antichi eruditi e di taluni moderni filologi. Ed ecco pri
opo il suo riscatto fu chiamato Priamo. Questo vocabolo, secondo gli antichi etimologisti, significa riscattato : è dunque un
attate come bestie da soma. Finchè durò il Paganesimo, tutti i popoli antichi , anche i più civili, e gli stessi Romani, conside
i sciagure di questa regia famiglia hanno sempre ispirato gli artisti antichi e i moderni a rappresentarle in tele e in marmi ;
divenire sua moglie, ed ebbe da essa un figlio a cui alcuni Mitologi antichi danno il nome di Molosso ; poi la ripudiò e la fe
Anticlèa era già morta prima del suo ritorno 141. Non tutti però gli antichi autori si accordano con Omero a dire che Ulisse t
venzione, e assicu- rarsi che il nostro sommo poeta gareggiando cogli antichi maestri bene spesso li vince : « Io sentia d’ogn
emmo questi mostri nei Cap. XLV e XLVIII, ed accennammo che oltre gli antichi poeti ne avevan parlato anche Dante e l’Ariosto.
Mitologia dunque non solo trovansi le origini preistoriche dei popoli antichi e delle loro credenze religiose o vogliam dire su
Della Divinazione e della Superstizione in generale Avevano gli antichi Pagani un irrefrenabile desiderio di conoscere il
imo a far questa distinzione, e che non solo i filosofi, ma anche gli antichi romani separarono la religione dalla superstizion
distinzione che facevano non solo i filosofi ma ancora i più celebri antichi romani fra religione e superstizione, asserisce f
persone di ambedue i sessi ; e perciò appunto inventarono i Mitologi antichi , che Tiresia fosse chiamato a decidere una questi
lunque altra asserzione è una menzogna. Meno rammentato, sì dai poeti antichi che dai moderni, è Trofonio ; ma poichè ne parlan
nte e di Euripilo abbastanza nella guerra di Troia, Di altri indovini antichi di minor fama fia laudabile tacerci, e concluder
ro ; e decisiva è la sentenza di Dante, che li condanna tutti quanti, antichi e moderni, all’Inferno. LXV Le Sibille Ve
i cui Eratòstene lasciò scritto che ne era stata fatta menzione negli antichi annali dei Samii. 7ª La Sibilla Cumana, così dett
rotta da Orazio in una delle sue Odi165. 71. Dicono gli scrittori antichi che alla foce del fiume Fasi v’era una città omon
poet., v. 391…..) 84. Sebbene Ercole sia celebrato da tutti i più antichi poeti, incominciando da Omero che accenna a canti
ne ; ma questo proverbio alludeva al principio e alla fine dei pranzi antichi romani, che incominciavano coll’ imbandigione del
in acconcio il riferire com’egli interpretò che i principi e gli eroi antichi erano dati ad educare ed istruire (come noi abbia
l’uomo. Questa parte è stata insegnata a’principi copertamente dagli antichi scrittori, i quali scrivono come Achille e molti
ttori, i quali scrivono come Achille e molti altri di quelli principi antichi furono dati a nutrire a Chirone Centauro, che sot
4 (1855) Della interpretazione de’ miti e simboli eterodossi per lo intendimento della mitologia pp. 3-62
tore, traendone quale sia stato il trasporto e la immaginazione degli antichi Greci e Latini in crearsi i loro Dii, ed escogita
ora, che molto hanno di favoloso, ci dipinge il genio pelasgico degli antichi Italiani, operosi e temperati a un tempo di un mi
meno tolto alcuni concetti, come scorgerassi dalle annotazioni, dagli antichi classici greci e latini, spigolati con lungo stud
plebe, e ciò da una delle leggi delle XII. Tavole(1), cui presso gli antichi romani era vieto a’plebei impalmare le donne patr
brano loro inintelligibili ; e da Tacito(1), che facendo parola degli antichi Germani abitatori della maremme appo il mare diac
e la morte e loro tomba. 8. Ora delle varie specie di mito, onde gli antichi eterodossi veneravano molt’Iddii. Il dottissimo p
nze e sopra questa anima del mondo vanno raggirando la teogonia degli antichi poeti. E Macrobio in fine distinguendo i gradi de
li, onde intender le favole nel vero loro significato. 12. Adorni gli antichi nostri padri di non volgare sapienza, volendo esp
e, cioè l’aria, l’etere, le biade ; Diana, la caccia, dalla quale gli antichi e soprattutto i selvaggi campavano in miglior par
, che non ha difficile interpetrazione, e ci viene porta dagli stessi antichi poeti. Eglino intendevano per Giove l’etere spars
duplice interpetrazione, che in tutto non rifugge dallo spirito degli antichi , che erano usi a rappresentar le cose sotto trasl
l fondo delle miniere, e nel seno della terra, hanno creduto, che gli antichi non intendessero con questo nume, che le ricchezz
ropria della luce solare. Questo solo basterebbe ad indicare come gli antichi immedesimassero il Dio Apollo con il Sole ; ma on
tutti quei che mancano delle mani. 27. Co’miti dunque di Mercurio gli antichi non intendevano che il mirabile magistero della p
a questo sentimento della scuola stoica potrà dirsi non meno, che gli antichi si avessero creata questa divinità, onde prestare
o vi trovo un’allegoria, cui sotto il nome di Giunone si intese dagli antichi l’aria portando seco tutte le attribuzioni, che c
rsamente ancora lo interpetra Bacone. Per Proserpina, ei dice(3), gli antichi intesero quello spirito etereo, che si racchiude
importa forza, giudizio, e ben risponde al tipo che se ne fecero gli antichi , onde personificare la sapienza e la forza. Da ci
ella guerra, pugnando acremente per tutelare la giustizia. Da ciò gli antichi le attribuirono virilità e truculenza, quali cara
rdarli che di trasverso. 43. Venere — Fu immaginata questa Diva dagli antichi greci onde personificare i sensi di piacere, di v
do la maniera di baciare tutta propria di essa — il mirto, poichè gli antichi si servivano di questa pianta per conciliare gli
ennero a lei rivolti. Sposa del Dio del fuoco, di quel Vulcano, i cui antichi altari ivano del pari con quelli di Prometeo, fu
dell’universo, per farla rivolgere intorno al sole. Posciachè da gli antichi fu creduto rimanersi la terra sempre immobile e f
r nel Sole. 53. Nè tre nè nove erano le Muse ; ma co’loro nomi dagli antichi sapienti altro non intendevasi, che personificazi
dei nobili ; e per lo giuramento che narra Tacito, darsi da’ Germani antichi a’loro principi, dovevano lor servire come vassal
Italia cangiasse e favella e maniera di vivere, o perchè desse a gli antichi abitatori del Lazio, incolti e fieri, consiglio a
da me stesso ciò, che desideri sapere. Caosse era il mio nome da gli antichi . Questo lucido aere, e questi tre corpi, che rima
so, ed in sè stesso si ravvolge — molti tempii inaugurati a lui dagli antichi romani ora erano un rappresentato di Giano Bifron
o le sembianze di caprone. Era questa una simbolica escogitata da gli antichi , onde personificare la natura, tutto l’universo,
5 (1897) Mitologia classica illustrata
mai così ricco e geniale nella creazione di tali racconti, quanto gli antichi Greci; la cui feconda immaginativa faceva sì che
ionale e come inseparabile dai racconti ad essa relativi. Fra i poeti antichi meritano particolarmente d’ essere ricordati Omer
e sovente azioni disonorevoli e delittuose. È un problema che già gli antichi filosofi avevano tentato di risolvere; e tra gli
gorie e i miti, rimettendo in luce le riposte verità e massime, dagli antichi stessi dimenticate. Dal Boccacci nostro al tedesc
iova premettere un cenno del come li pensavano e se li figuravano gli antichi , massime dopo Omero che assai contribuì ad assegn
over delle sopracciglia faceva tremar tutto l’ Olimpo. Sono bensì gli antichi Dei costretti an ch’ essi nei limiti dello spazio
ond’ è afflitta l’ umanità. Nel complesso adunque si può dire che gli antichi non seppero foggiare gli Dei se non a loro immagi
o quella scena della Gigantomachia. Si noti che mentre nei lavori più antichi , i Giganti non hanno figura diversa dagli altri D
ollo. 3. L’ alto concetto che della suprema loro divinità avevano gli antichi , non impedi che si diffondessero e moltiplicasser
ntazioni relative a Minerva nei monumenti figurati. Fin dai tempi più antichi , prima che si usassero statue di bronzo o marmo,
uasi fibbia; ciò in conformità della maniera usata dagli artisti meno antichi ; l’ atteggiamento vivace ricorda la statua ch’ er
luppo dell’ arte e della civiltà. Non farà meraviglia che fin dai più antichi tempi questo elemento fosse divinizzato, e l’ amm
e, di qui la leggenda dell’ intima amicizia tra Efesto e Dioniso. Gli antichi poeti magnificavano le opere di questo divino art
estra), e con gli arnesi dell’ arte sua. Si hanno ben pochi monumenti antichi di Efesto. La fig. 23 è ricavata da un busto che
e la storia di una dea così bella e cara agli uomini ispirarono molti antichi poeti, sicchè più volte ne toccarono nelle loro o
emente l’ immagine di Afrodite fu presa a rappresentare dagli artisti antichi , offrendo un tema dei più attraenti la perfetta b
glia, ma poichè lo Stato è una grande famiglia, così essa era per gli antichi anche patrona dello Stato, e a lei era in Grecia
ell’ umana attività era sacro a Giano. Il principiar bene era per gli antichi un buon augurio per proceder bene nell’ impresa.
li Dei, v’ era naturalmente il sole; di qui il dio Elio (Helios). Gli antichi se lo figuravano come un bel giovane cogli occhi
onfuso con Apollo. 5. Lungo sarebbe il ricordare quante volte i poeti antichi rappresentarono il dio Elio e ne riferirono la st
le opere d’ arti, specialmente nelle pitture vascolari. Nei tempi più antichi compaiono sempre come un coro; solo più tardi a o
omo simpatico a’ suoi simili. Le Cariti erano oggetto di culto fin da antichi tempi in Orcomeno di Beozia dove un santuario era
cordia e l’ affetto reciproco. 2. Con Eros sono nominati spesso dagli antichi altri esseri che rappresentano pure sentimenti de
alvolta anche un cane, alla cui lingua come a quella del serpente gli antichi attribui vano virtù di guarire. Molte statue esis
Moire-Parche. 1. Era una persuasione comune e radicata presso gli antichi , che l’ umana vita fosse soggetta al destino, che
è così importante ed ha un fondo così oscuro e impenetrabile, che gli antichi sentirono il bisogno di affidarlo ad altri esseri
Capitolo terzo. Gli Dei del mare e delle acque. Nel concetto degli antichi tutte le acque della terra, salse e dolci, costit
luoghi lontani per via della navigazione, e, effetto spaventoso dagli antichi attribuito al mare, i terremoti. Quindi niuna mer
i credeva che i fiumi avessero tutti origine dal gran mare da cui gli antichi immaginavano circondata la terra, e che scorrendo
Nereo rappresentava il lato bello, piacevole e benefico del mare; gli antichi se lo figuravano come un buon vecchio, pieno di s
eidi, o figlie di Nereo, e dell’ Oceanina Doride erano, secondo i più antichi , cinquanta di numero, secondo leggende posteriori
etos) rappresentava il mare come patria di questi mostri. Da essi gli antichi Mitologi dissero nati parecchi mostri, specialmen
primavera? È dunque naturale che, indotti da queste riflessioni, gli antichi abbiano creata tutta una serie di divinità connes
per l’ altre; e così fu. E poichè la gioia e il dolore solevano dagli antichi esprimersi in modo passionato e rumoroso, di qui
nee, inchiudendo qualcosa di segreto e di inesplicabile, suggeri agli antichi Greci quella forma di culto ch’ ebbe nome di mist
hiere a Tellus e Ceres per la prosperità della campagna. 3. Già i più antichi poeti, Omero, Esiodo fanno cenno di di Gea o le r
niso-Bacco. 1. Uno fra i più importanti Dei terrestri fu pei Greci antichi Dioniso. Era il dio del vino e della viticoltura,
a leggenda, adatta a far vedere quanta efficacia si attribuisse dagli antichi all’ uso del vino, e quanta fosse la potenza di D
al fatto, di essersi tutti gli Dei rallegrati di Pane, derivavano gli antichi il suo nome (pan=tutto); laddove in verità esso p
altri atteggiamenti e altre leggende di lui. Già da tempi abbastanza antichi fu pensato in rapporto con la gran Madre e se ne
gno. c) Fauno e Fauna. 1. Affine a Silvano è Fauno, uno dei più antichi e popolari Dei d’ Italia. Più tardi fu identifica
la connessione di Demetra colle divinità ctoniche, prese fin dai più antichi tempi la forma di mister o, cioè di culto segreto
conosciuta ad Omero. Come re delle ombre Ade aveva nel concetto degli antichi qualcosa di sinistro e di misterioso; egli è un r
entrata dell’ Inferno nell’ estremo Occidente. E in genere in quegli antichi tempi si aveva un’ idea molto vaga e indeterminat
a avesse nulla a che fare colle Erinni greche, ignoriamo, sebbene gli antichi la identificassero. 4. Un’ immagine delle Erinni
li epiteti trivia triforme, tricipite, conforme all’ immagine che gli antichi se ne formavano, con tre teste o un corpo solo o
a. XVI. Sonno e Morte — I sogni. 1. In diversi modi fu dagli antichi personificata la morte. La morte violenta in batt
i Romani. A compiere l’ enumerazione e l’ illustrazione degli Dei antichi di Grecia e di Roma rimane che si parli di alcune
e ogni casa aveva i suoi Penati, ma anche lo Stato, considerato dagli antichi come una grande famiglia. Già s’ è accennato (p. 
, forse sentita nelle origini, si oscurò presto nella coscienza degli antichi , e Penati e Lari vennero onorati alla rinfusa com
e Lari vennero onorati alla rinfusa come Dei domestici. Nei tempi più antichi ogni casa aveva un unico Lare, il così detto Lar
a; mentre l’ anime dei tristi si dicevan larvae o le lemures. Che gli antichi credessero alla presenza fra di loro dell’ ombre
ta a Roma, può darcene chiara idea. 4. Oltre i Lari domestici, gli antichi veneravano altre specie di Lari, genii locali di
apoteosi; tale fu il caso di Ercole. Si chiede: erano gli Eroi dagli antichi venerati in guisa da essere oggetto d’ un qualche
loro anche dei templi. 3. Or qual è stata, secondo il pensiero degli antichi , l’ origine della stirpe umana? Diverse leggende
o le zampe univa il petto e la faccia d’ uomo. Innumerevoli monumenti antichi ci presentano questa figura. Una antichissima e c
annico. Anche statue di Centauri isolati furono spesso fatte dagli antichi artisti, e parecchie n’ esistono ancora. Le fig. 
ei Campi Elisi. Molti fra i motivi di questa leggenda sono certamente antichi , ad es. l’ uccisione del dragone, che vuol dire l
e nel mito di Danao e delle Danaidi è da credere che gli elementi più antichi fossero d’ origine argiva e che solo più tardi si
o suo pro’ di questo terna ricco di belle situazioni, oltre ad alcuni antichi vasi n’ è prova la celebre Metope del tempio di S
due momenti nella storia di questa rappresentazione artistica. I più antichi si ingegnavano di dare alla testa di Medusa un’ e
rammentano le benemerenze dei Dioscuri verso i naviganti. Altri epici antichi cantarono di loro e della discendenza di Leda; po
c) Teseo. 1. La tarda tradizione attica, rinnovando i nomi dei più antichi re, faceva il secondo Eretteo padre oltrechè di O
po, per crearvi intorno altre opere d’ arte. Già Frinico, uno dei più antichi poeti drammatici elaboro pel teatro la leggenda,
bella rappresentazione figurata della caccia Calidonea ammiravano gli antichi sul frontone orientale del tempio di Atena Alea i
ero parte alla spedizione, molta varietà di tradizioni. Nei tempi più antichi si nominavano solo eroi della stirpe de’ Minii, c
smene; almeno secondo la leggenda posteriore, perchè nei racconti più antichi non si dà alcuna discendenza al connubio di Edipo
la terra Attica. Tale la fine di Edipo secondo Sofocle; che gli epici antichi in altro modo narravano la morte dello sventurato
Edipo, la maledizione che pesava su di lui, secondo il concetto degli antichi , doveva naturalmente ricadere sopra i figliuoli.
parte siano state le leggende troiane della vita intellettuale degli antichi ; e non fa meraviglia che ancora il medio evo abbi
an feste in di lui onore. — Tamiri (Thamyris) fu il primo dei cantori antichi che allietava dell’ arte sua le corti de’ princip
6 (1874) Ristretto analitico del dizionario della favola. Volume I pp. -332
nze della storia ; appoggiati da valide opinioni di chiari scrittori, antichi e moderni, italiani e stranieri, prosatori e poet
oscure notizie delle cronache ; raffrontare le tradizioni dei popoli antichi , colle più recenti notizie, scritte e dettate da
zioni, tolte dai più accreditali scrittori storici, cronisti e poeti, antichi e moderni. Nell’esposizione di questo titolo, a n
sonalità che formavano la Mitologia, ovvero l’idolatra credenza degli antichi , il culto religioso degli Dei falsi e bugiardi ;
rdine progressivo. Riguardo alle citazioni dei più rinomati scrittori antichi e moderni, di che noi abbiamo arricchita l’opera,
endere il nostro pensiero, ci servimmo di epigrafi tolte da scrittori antichi e moderni, da opere di scienza, di arte, di lette
ti ; la scienza si rivela dallo studio delle credenze religiose degli antichi  ; e la letterature vi è esposta per mezzo delle c
nza religiosa dei popoli dell’antichità, il culto degli idoli che gli antichi adoravano. Questa e non altra, è l’interpretazion
alla Mitologia, ossia alla conoscenza delle credenze religiose degli antichi . In origine la parola latina Fabula, ebbe un ampl
arattere proprio. La sua posizione geografica ; la indipendenza degli antichi reggimenti politici : la comunanza e il vincolo d
essimo numerare tutte quelle che troviamo mentovate in varii passi di antichi scrittori, noteremmo ben dieciotto o dieciannove
e feste o cerimonie proprie del culto individuale di ogni deità degli antichi  ; anche nelle turpi ed infami lascivie che compon
ologia, por mente alle moltiplici agglomerazioni popolari di elementi antichi e nuovi, fittizii e reali, immaginarii e positivi
giche ha, come i simboli, la sua origine dalla fantasia inculta degli antichi , i quali non giungevano a spiegarsi taluni fatti.
ari alle molteplici contrade, che formavano il mondo conosciuto dagli antichi . Da ciò vediamo nell Mitologia Scandinava, i numi
manità, e che essa contiene in due grandi diramazioni gli avvenimenti antichi , e le antiche credenze, rimanendo come una reliqu
ili che colpiscano i suoi sensi, e sieno ín relazione con questi. Gli antichi non si rappresentarono il mondo come una macchina
l’astronomia deriva la maggior parte delle feste e cerimonie onde gli antichi onoravano il culto dei loro Numi. Così in primave
ibet, della Cina, e dell’Arabia. Ogni cosa, presso la religione degli antichi , veniva riguardata sotto il suo aspetto simbolico
ne — Oraliones. ….aspettano gli ascoltanti che egli adduca esempii antichi e gravi, ripieni di dignità ed autorità antica — 
ell’umanità : essa contiene in due grandi diramazioni gli avvenimenti antichi e le antiche credenze, rimanendo come una reliqui
ivorasse invece di Giove, quando ella lo partorì. Secondo il mito gli antichi vollero idealizzare in Saturno il Tempo che divor
dai cavalli di Diomede. Gli Abdereniani sono comunemente tenuti dagli antichi in assai vil conto, reputandoli d’una indole affa
e più antiche deità del loro culto. Talete di Mileto, e con lui i più antichi filosofi riguardarono l’acqua come il principio d
delle sue principali divinità. Non minore era la venerazione che gli antichi Persiani avevano per l’acqua, i quali, secondo Er
ificato un bue. 189. Aglibolo. — Era uno degli Dei dei Palmiri. Negli antichi monumenti si trova sempre in compagnia d’un’altra
il nome di una delle ninfe nutrici di Giove. 220. Ajace. — I mitologi antichi e moderni convengono nell’asserire esservi stati
in quell’uccello conosciuto sotto il nome di Alcione, che presso gli antichi era simbolo dell’amor coniugale. Varì scrittori d
una figliuola a cui fu imposto un tal nome. 262. Alemanno eroe degli antichi Germani che essi deificarono ed adorarono. 263. A
ro di dodici e si chiamano Arvali. Vedi Arvale. 325. Ambizione. — Gli antichi ne aveano fatta una divinità speciale. I Romani l
uto un culto estesissimo in tutte le parti del mondo conosciuto dagli antichi . 348. Ampelo. — Figlio di un satiro e di una Ninf
lo di Minos. 404. Anetide. Vedi Anaitide. 405. Anfanto. — Detto dagii antichi Anfanctus, lago profondo nel territorio Irpino in
esse al loro posto. A lui ed a Zeto suo fratello, si attribuiva dagli antichi l’invenzione della musica. So che Anfione agli n
hè erano le anime di coloro che dopo la morte venivano deificati. Gli antichi li dinotavano sotto il nome di animales dii. 438.
sa, fontana posta nell’isola d’Ortigia, che chiudeva il palagio degli antichi re di Siracusa. Cicerone dice che se questa fonta
ra in marmo, di media grandezza e senza piedestallo. 561. Aria. — Gli antichi ne avevano fatto una divinità ch’essi adoravano s
indicare che col silenzio si doveano primamente onorare gli Dei. Gli antichi facevano comunemente incidere sui loro suggelli u
imbalsamati e sepolti nei sotterranei del labirinto. 595. Arte. — Gli antichi ne avevano fatta una divinità. Ariano ci rapporta
esiede alle une e alle altre. Infine essa è la Minerva dei Greci. Gli antichi dissero che ella uscisse dal cerebro del padre, i
e, a cui essi davano il nome Autopsia V. Teurgia. 698. Autunno. — Gli antichi rappresentavano questa stagione sotto la figura d
abilirsi in Sicilia. 733. Bacchiadi. — Denominazione che si dava agli antichi re di Corinto, i quali per lo spazio di 230 anni,
reno. Fu fratello di Bellerofonte. 767. Bellino. — Soprannome che gli antichi Galli dell’Alvernia davano al dio Beleno, ed a cu
il credere che sotto la denominazione di Eroe Calidonio volessero gli antichi dinotare Bacco : sotto quel nome veniva designato
volta da quella di uno sparviero, e coperta di geroglifici. I Caldei, antichi adoratori del fuoco, disprezzavano gli Dei di tut
li al momento di prender posto nella sua barca. Questa credenza degli antichi spiega il costume che essi avevano di mettere fra
particolarmente consagrato a Marte, come Dio della guerra. Presso gli antichi era ritenuta la vista di un cavallo come un presa
ma svisceratamente i suoi parti. Vi sono non poche medaglie dei tempi antichi ove è scolpita la Dea della pietà con una cicogna
gge inevitabile della morte. Questa credenza religiosa di uno dei più antichi popoli del mondo, è una prova dell’antichità dell
he gli dei li cangiarono in arboscelli. 1314. Crodo. — Divinità degli antichi Sassoni : si crede in generale dai cronisti, che
a quelli che non erano riconosciuti dei che per l’apoteosi. Fra i più antichi obbietti del culto idolatra bisogna annoverare il
o Penati, particolari protettori d’ognifamiglia. Anche le anime degli antichi , a cui ognuno rendeva un culto particolare, erano
che gli Egizii ed i Fenici, che sono i popoli riconosciuti come i più antichi del mondo, ne avessero dato il primo esempio. È o
ettanti esseri soprannaturali. I primi ad essere deificati furono gli antichi re, e come prima di Urano e di Saturno, la profon
olse, Cosi sperando un prezïoso dono Fare al marito, e del suoi falli antichi Riportar venia…. Virgilio — Eneide — Libro VI Tr
ollo. Lo spazio in cui sorgeva quella città, era ritenuto, presso gli antichi , come il punto medio della superficie terrestre.
codesto soprannome al dio Silvano, perchè era generale credenza degli antichi , ch’egli portasse sempre nelle mani un arboscello
ignifica appunto giustizia punitrice. 1436. Dictea-corona. — Cosi gli antichi chiamavano la costellazione di Arianna che Teseo
i Creta. 1439. Dictinnia. — Ninfa dell’isola di Creta, alla quale gli antichi attribuivano l’invenzione delle reti per uccellar
placidamente in assai tarda età. 1464. Diopete. — Nome col quale gli antichi indicavano gli strumenti musicali di Giove, di Di
Dioscuri. — Castore e Polluce venivano designati con questo nome. Gli antichi veneravano diverse altre divinità a cui davano qu
va pure talvolta il Sole, come la sorgente di tutte le ricchezze. Gli antichi abitatori della Gallia, davano il soprannome di D
era ritenuto come il dio della buona fede, ed è perciò che presso gli antichi era così frequente l’uso di prestar giuramento pe
degno degli dei. Appena i loro corpi furono, secondo il costume degli antichi , bruciati, dalle ceneri uscirono due biondi giova
non poterono mai ricostruire la loro possanza, per quanto gloriosi ed antichi ne fossero i ruderi. Strabone ed Eforo dicono nel
trad. di G. Borchi. Grand’è la disparità delle opinioni tanto degli antichi , quanto dei moderni filologi, nel definire la pos
no. Così veniva soprannominato Mercurio dal costume in uso presso gli antichi di marcare le indicazioni delle strade con una pi
i dava a Nettuno come personificazione del mare deificato. Presso gli antichi ad Enorigeo si contraponeva Asfalione ; cioe Nett
 libro I. trad. di A. Caro 1698. Endea. — Soprannome di Cibele. Gli antichi chiamavano Entheus o Entheatus, vale a dire : pi
bravano in onore di Giunone a cui davano la stessa denominazione. Gli antichi credevano fermamente che quelle divinità assistes
una scimmia. 1737. Epinicie. — Davasi questo nome alle feste che gli antichi celebravano per solennizzare una vittoria. 1738.
na vittoria. 1738. Epinicio. — Si dava questo nome ad un inno che gli antichi costumavano di cantare per celebrare le vittorie
tettore delle città e delle case. Assai di sovente, nelle opere degli antichi scrittori, vengono denotati col nome di Ercei gli
premio di esse, avesse ottenuta la immortalità ; ma nè Omero, nè gli antichi poeti greci fanno menzione di questo numero deter
incitore dalla lotta contro Lepreo, famoso nelle sfide bacchiche. Gli antichi aveano simbolizzato codesta avidità del bere, la
nvidiabile degli immortali abitatori dell’olimpo. Gran numero di vasi antichi ci hanno nei loro bassorilievi trasmessa l’apoteo
nome ad una città della Beozia detta perciò Eretria. 1769.Erea. — Gli antichi davano questa denominazione al giorno in cui si c
sono in quel momento di un colore rossiccio. 1795. Ermafrodito. — Gli antichi ne fecero una divinità, figlia di Mercurio detto
cendosi colpevole della morte di lui. 1806. Ermione. — Fu uno dei più antichi re della Germania, il quale dopo la morte venne a
ire il sentiero della virtù. 1821. Erta. — Era questo il nome che gli antichi popoli della Germania davano alla madre degli dei
teri del culto di questo Dio. Presso gli egiziani, e presso tutti gli antichi popoli dell’Oriente si osserva il serpente quale
1838. Espiazione. — Specie di solennità o cerimonia religiosa che gli antichi istituirono per purificare le persone che aveano
monia detta Espiazione. Da ciò le parole così sovente adoperate dagli antichi di lustrare, expiare, februare, altro non voglion
ltra, periodo mai minore di cinque anni, ossia di un lustro, come gli antichi chiamavano un elasso di tempo che comprendesse ci
Colono — Tragedia. Trad. di F. Bellotti. Oltre a queste avevano gli antichi molte altri cerimonie espiatorie, come quelle che
difesa a costo della sua vita, fu abbruciato secondo il costume degli antichi . …….. lagrimando Dal feretro levar del valoroso
ebia — Dalla parola greca ευοεβεια che significa pietà, si dava dagli antichi questo nome alla Pietà deificata. 1912. Eutenia —
colo seguente. 1935. Fallo. — Nelle feste di Osiride, costumavano gli antichi di portare in processione gran numero di pezzi di
e scarno. 1939. Fanatici. — Con questa particolare denominazione gli antichi chiamavano quelle persone, che dimoravano nei tem
i tempi delle altre divinità. Del pari che presso di noi, presso gli antichi , il nome di fanatico era preso in mala parte rite
quello di Fasi. 1948. Fatalità. — Questo nome particolare davano gli antichi a quella necessità di un avvenimento che nulla po
la quale è stata quella fra tutte le altre del mondo conosciuto dagli antichi , che è cosiata più sangue. 1950. Fatidica — Ossia
razione, ed in particolare ai racconti adorni di finzioni. Presso gli antichi poi si dava il nome di favola, a tutti quei singo
o a somiglianza di Saturno avesse introdotto in Italia il culto degli antichi dei della Grecia. Essendosi durante la sua vita d
foggia : oh Dei ! colto io mi veggo. Qual dubbio v’ha ? Dai vaticinj antichi Del padre, che dicca, come sdegnato Nettun fosse
i. 1980. Feniee. — Uccello favoloso del colore della porpora, che gli antichi credevano unico della sua specie, e dotato della
rerogativa di essere unico e di rinascere dalle proprie ceneri. Sugli antichi monumenti e particolarmente sopra i sepolcri, si
ra ossia Crudele, essendo questo il soprannome qualificativo, che gli antichi romani davano alla morte. 1984. Ferefatta. — Sopr
, come figliuoli dell’ Oceano e della ninfa Teti ; e generalmente gli antichi effigiavano la personificazione di un fiume sotto
pentuta è rimossa. Dante — Inferno — Canto XIV. Oltre a questi, gli antichi riconoscevano pure come fiumi infernali il Perifl
zione di queste feste è dovuta a Numa Pompilio. 2046. Formiche. — Gli antichi popoli della Tessaglia, credevano che essi avesse
utte le nazioni si accordarono nel venerarlo. I Caldei che sono i più antichi fra i primitivi popoli della terra, e quelli coi
re contradittoria è la opinione dei più accreditati scrittori e poeti antichi , sulla paternità di queste ministre dell’ ira dei
ro paternità si trova, come vedemmo, grande disparità negli scrittori antichi  ; ma anche sul numero di queste ministre della gi
favola fa di questa divinità, uno dei principali numeri degli Illei, antichi popoli abitatori del monte Etna in Sicilia, ove v
amente avesse cagionato la morte di un gatto. 2091. Ge. — Uno dei più antichi cronisti della favola per nome Sanconiatone, rife
e chiuso in pace. Al dire di Ovidio, Giano era ritenuto anche dagli antichi come il Caos. La prisca età (che cosa antica io
sa antica io sono) Diemmi il nome di Caos : osserva un poco Di quanto antichi fatti io qui ragiono. Ovidio — I Fasti — Libro I
o di configurazioni e di forme esprimenti l’idea principale a cui gli antichi egiziani volevano far servire i diversi Gieroglif
rra a Giove. Per quanto moltiplice e svariate sieno le opinioni degli antichi scrittori, su queste fantastiche e soprannaturali
iempirla di acqua bisognò vuotarvi due intere zucche, secondo che gli antichi chiamavano questa misura di liquido, e che era la
ος, vinto, e si dava questo nome, secondo asserisce Plinio, ad alcuni antichi popoli della Scizia Europea, i quali dimoravano s
este opinioni dei due famosi scrittori sono combattute da vari antori antichi , fra cui Pausania ed Omero, i quali asseriscono c
nella mano destra, e con la sinistra appoggiata su di un’ancora. Gli antichi facevano una differenza fra la dea Lætizia e la I
ssime citazioni, le quali per esser tutte tolte ai classici serittori antichi e moderni, debbono valerci come testimonianze irr
on solo della Grecia e di Roma, ma di tutto il mondo conosciuto dagli antichi , avevano delle particolari maniere di raffigurare
genii particolari delle donne. Era credenza generalizzata presso gli antichi , che tutte le donne avessero una loro Giunone par
or pompa dei sopracennati, ma che ciò non pertanto avevano presso gli antichi una tal quale importanza. Fra questi bisognerà ri
ura che la civiltà spandeva la sua luce rigeneratrice presso i popoli antichi , codesta barbara usanza cadde poco a poco in disu
o. 2198. Grajè — Dalla parola greca γραιαι che vuol dire vecchie. Gli antichi davano questo nome collettivo alle due figliuole
ed un’altra a Vulcano. Un uso assai strano erasi adottato presso gli antichi , riguardo alle tre Grazie ; e questo consisteva n
ntanti le Grazie. Con questa singolare costumanza, volevano forse gli antichi ammaestrarci del come non si debba prestar fede a
in essa Apollo aveva un tempio ed un bosco a lui consacrato. I poeti antichi chiamano questa città col nome di Cryncus. 2205.
rma somigliantissima al cuore nmano. Finalmente in alcuni naturalisti antichi e moderni, si trova ripetuta una singolare creden
l’altra Temi, dea della Giustizia. La parola Icnea nella lingua degli antichi racchiudeva il significato che cammina sulle vest
io figliuolo sulle are sanguinolenti del dio del mare. Fra gli autori antichi ve ne ha molti i quali pretendono che il sacrific
diverse sono le opinioni, i pareri, e le credenze che gli autori così antichi come moderni ci hanno tramandato su questo nome c
, uscisse dalle onde una pietra che aveva la forma di un elmo che gli antichi chiamarono Trafitide ; e che questa pietra aveva
Sofocle, nel suo Edipo, ci dà un’idea della maniera con la quale gli antichi pronunciavano le imprecazioni, allorquando ci rip
ana ; e da quanto essi ci hanno trasmesso sulle costumanze dei popoli antichi , si rileva che la Indovinazione altro non fu da p
i denominazioni delle quali han fatto menzione quasi tutti gli autori antichi . 2282. Indovini. — I greci li ritenevano come min
in verità dare una spiegazione esatta, dell’analogia che vedevano gli antichi , fra il nome d’Intercidona e la protezione che cr
nde significare per mezzo di quelle, la loro volontà. Però presso gli antichi stessi, vi erano ben molti che non prestavano fed
nerale ?… » 2289. Inverno. — A somiglianza delle altre stagioni, gli antichi aveano personificato anche l’inverno, rappresenta
poli che abitavano le parti settentrionali del mondo conosciuto dagli antichi , quasi si volesse dire di la dal vento Borea. Il
elesti. Avendo comunicate queste sue cognizioni agli uomini, fu dagli antichi ritenuto come padre del sole e della luna. Nè a c
avano la triade delle pagane divinità particolarmente designate dagli antichi col nome di Equestri, perchè erano i soli numi ch
a sei once, e che non ha alcuna somiglianza con la figura che i poeti antichi davano agl’Ippocampi di Nettuno. 2305. Ippocentau
ione più generalizzata ; sebbene è assai discorde quella degli autori antichi sulla paternità d’ Issione. Infatti Igino asseris
, figliuola di Deioneo, la quale lo rese padre di Piritoo. Presso gli antichi aveva vigore di legge una tradizionale costumanza
anno, sotto il nome di festa della lapidazione. 2419. Lampadi. — Gli antichi si servivano delle lampadi per tre usi principali
la figura umana. Questa costumanza i romani l’avevano ereditata dagli antichi sabini, presso i quali la lancia era il simbolo d
i, così avea nome la madre della famosa Niobe, che altri autori tanto antichi che moderni chiamano differentemente. V. Niobe. L
li dei Lari, trasse la primitiva sua origine dall’uso che avevano gli antichi di sotterrare cioè i loro morti nelle case ; cosa
uta sotto il nome di grotta di Endimione. 2449. Latobio. — Presso gli antichi popoli norici, era questo il nome del loro Escula
a dell’allegoria mitologica, una storia ritenuta come verissima dagli antichi Egizii. Infatti presso questi ultimi popoli, Apol
Laurentini. — Nome col quale primiti vamente venivano additati alcuni antichi popoli italiani, che taluni scrittori vogliono ch
orf. — Libro VI trad. di dell’ Anguillara. Gran numero degl’ autori antichi han confuso Leda con Nemesi. Fidia, l’immortale s
raziocinii di cui si serviva il detrattore dell’ eroe. Fra gli autori antichi però, quello che ci ha trasmesse più dettagliate
e individualmente romana ; ma vi è stato pure fra gli scrittori tanto antichi che moderni, e fra questi il critico Casauvono, c
el Ponto Eusino, della quale la tradizione mitologica ripete, che gli antichi avevano formata una specie di Campi Elisi, ove ri
in onore di quel nume a cui si sacrificava. È a notare che presso gli antichi assai di sovente tutto il sacrifizio consisteva i
a, che era uno degli attributi del dio Apollo, viene da taluni autori antichi attribuita ad Anfione, mentre altre opinioni pre
ano consacrato a quel dio. Il corso del mese di Luglio era presso gli antichi una festa quasi continua, imperocchè oltre ai giu
ti autori del paganesimo ; asserisce anzi che tutte le divinità degli antichi venissero in certo modo compendiate e quasi racco
ma le testimonianze irrecusabili di chiari e profondi scrittori, così antichi che moderni, c’insegnano che i fenici, adorarono
rato a Diana Luna, ed è forse per questo che sui ruderi dei monumenti antichi si trova personificato il lunedì sotto le sembian
Lupercali. V. l’articolo precedente. Questi sacerdoti che erano i più antichi del culto religioso dei romani, furono, secondo a
arattere proprio. La sua posizione geografica ; la indipendenza degli antichi reggimenti politici : la comunanza e il vincolo d
essimo numerare tutte quelle che troviamo mentovate in varii passi di antichi scrittori, noteremmo ben dieciotto o dieciannove
imulacro era ivi religiosamente conservato come quello di uno dei più antichi numi del paganesimo romano. 29. Caaba detta anc
32. Colonne d’ Ercole. — Nella geografla moderna. Il luogo ove gli antichi ponevano le Colonne di Ercole è disegnato col nom
o di astronomia che l’Europa abbia posseduto, indipendentemente dagli antichi . Fece i suoi studi nell’ Università di Oxford, e
7 (1824) Breve corso di mitologia elementare corredato di note per uso de’ collegi della capitale, e del regno pp. 3-248
ante che ameno, e necessario sopratutto all’intelligenza de’ Classici antichi , e moderni. Il ristretto che ora vien presentato
posto ci fornirà di grandi vantaggi per bene intendere le opere degli antichi , per la lettura de’ poeti, e per l’intelligenza d
opinioni diverse dagli altri. Questa circostanza ci avverte, che gli antichi scrittori si assumevano il dritto di far parlare,
gran numero degli Dei. Nel creare una divinità non avevano limiti gli antichi  : un timore, una meraviglia, un accidente casuale
to celebre pezzo di Ovidio, per far conoscere l’idea, che avevano gli antichi della Creazione : credevano essi, che la materia
eloquenza, della medicina, e di tutte le belle arti. Riguardavano gli antichi questo Dio come padre del giorno, e della luce :
fosse a lui accoppiata. Descrizione dell’Inferno. Situavasi dagli antichi l’inferno fra le immense sotterranee voragini, ov
to di stelle. Porta talvolta una fiaccola rivolta verso la terra. Gli antichi sacrificavano alla Notte il gallo, perchè turba i
vita. Ella è dipinta come uno scheletro colle ali, ed una falce. Gli antichi non offrivano voti, nè fabbricavano templi a ques
che un cane, che egualmente era rispettato. I Genj. Credevano gli antichi , che i Genj fossero destinati alla custodia degli
piede in aria, e l’altro su di una ruota, che gira con velocità. Gli antichi credevano ch’ ella dispensasse capricciosamente i
n alí larghissime, e due trombe per palesare il bene, ed il male. Gli antichi la credevano messaggiera di Giove. Virgilio ce la
prende per la sussistenza di quanto ha creato. La Providenza. Gli antichi la dipingevano sotto l’aspetto di una venerabile
bo. L’Amicizia. Meritava questa Dea degli altari, ed in fatti gli antichi a lei ben molti ne innalzarono. I Romani la figur
agrati due animali di lentissimo moto, la tartaruga, e la lumaca. Gli antichi la chiamavano anche Vacuna. La Frode. La sua
cciata dal Cielo, perch’ella destava continue risse fra gl’Iddii. Gli antichi , come si è detto, avevano ascritto nel numero deg
o di Dio in tutti gli eventi della nostra vita. Non avendo potuto gli antichi aver l’idea giusta di un Dio vero, unico, e creat
a, ma senza daccene idea precisa. VI. Mitra. Adoravano gli antichi Napoletani Mithram, Mitra, con vocabolo Persiano
o in cui mentre a suoi tempi si edificava, furono ritrovati non pochi antichi monumenti riguardanti questa Deità. Ed è verisimi
V. La Fortuna. Anche alla Fortuna indrizzavano i loro voti gli antichi abitatori di Napoli, come dal motto ΤΥΧΗΙ ΝΕΑΠΟΛΕ
notare gli scrittori, o gl’inventori delle favole. La Mitologia degli antichi comincia dall’unione di Urano, o del Cielo con la
ni, fa ascendere fino a trentamila il numero degl’Iddj foggiati dagli antichi . 2. L’immaginazione de’ poeti faceva nascere ne
i trattiamo in questo luogo del Caos, e del Cielo, perchè erano i più antichi degli Dei ; sebbene non fossero compresi tra’ ven
pingano Vulcano zoppo, le sue immagini non lo rappresentano così. Gli antichi scultori, e pittori hanno soppresso questo difett
indi Orazio : Te vidit ingens Cerberus aureo cornu decorum . 1. Gli antichi erano sommamente scrupolosi nel seppellire gli es
une grotte nel promontorio di Tenaro, al presente Capo Maina, che gli antichi supponevano fossero tante bocche dell’Inferno. 1
è posta da Boccaccio tra le Divinità Romane, quantunque nessuno degli antichi ne faccia menzione. Esiodo la numera tra i tanti
ta. 1. Si è detto essere infinito il numero de’ Numi foggiati dagli antichi , che gli ritrovarono sino ne’ cessi. Giovenale pa
o colla moglie, è lo stesso di quello che diede Plutone ad Orfèo. Gli antichi imitarono anche la somiglianza ne’ nomi, poichè l
nde occasione. 2. Loto, frutto che nasce nell’Africa : credevano gli antichi , che la sua dolcezza facesse dimenticare la patri
8 (1831) Mitologia ad uso della gioventù pp. -
Urano e la Terra Urano e Vesta Prisca o la Terra sono gli Dei più antichi . Ad Urano si dà anche il nome di Cielo ; e qualcu
ntevoli. Sotto il nome di Vesta presiedeva al fuoco ; e come tale gli antichi la chiamavano Vesta Minore. Numa Pompilio, o seco
Cerere A Cerere figlia di Saturno e di Rea fu attribuita dagli antichi l’invenzione dell’arte di lavorare la terra, e fu
osse mai veduto ed annoverato fra le sette maraviglie del mondo dagli antichi . Questo tempio era sostenuto da 227 colonne alte
tranquillità degli abitatori dell’Eliso. » Variarono d’opinione gli antichi nel situare i Campi Elisi. Li situavono alcuni ne
e Canarie, che dissero Fortunate, o nell’Islanda la Tile o Tule degli antichi secondo una generale opinione. Chi li pone nel œn
i figlie della Notte e dell’Averno, da altri di Giove e di Temi. Gli antichi credevano che queste divinità presiedessero alla
, Silvano Pane era il principale tra gli Dei Inferiori. Gli autori antichi non sono d’accordo sulla sua origine. Chi lo vuol
i e dei cambiamenti. Pare che sotto il nome di Vertunno volessero gli antichi prestare omaggio all’anno ed alle sue variazioni.
indicare che esso non variava e che era inevitabile, si figurò dagli antichi con una ruota tenuta ferma da una catena. Si pret
to il Dio tutelare dei marinari. Il golfo d’Atene è il Saronico degli antichi . Minosse guidice infernale, Minosse secondo, D
in guisa che entrativi una volta più non se ne trovava l’uscita. Gli antichi fanno menzione di cinque famosi Labirinti. Il più
coltivò in tutta la sua vita le arti e le condusse a perfezione. Gli antichi gli attribuiscono l’invenzione della scure, del t
no la maggior parte de’poeti, benchè ne variasse il numero presso gli antichi che ne annoveravano due ed anche quattro. Omero d
lle cose importanti, ma che non sono alla portata degl’ignoranti. Gli antichi hanno riguardato le Muse come dee guerriere e le
strapparon loro le penne delle ali, e se ne fecero delle corone. Gli antichi davan loro degli abbigliamenti gialli, e una coro
ia o la Venere Celeste, figliuola del Cielo e della Luce. Secondo gli antichi animava essa tutta la natura e presiedeva alle ge
oncordia. Pretendesi da alcuni che non se ne contassero che tre dagli antichi perchè non eranvi che tre stagioni, cioè la prima
. Molti fatti citansi a un dipresso consimili i quali provano che gli antichi erano persuasi che la vita delle Amadriadi dipend
nte una fontana dell’isola d’Ortigia che rinchiudeva il palazzo degli antichi re di Siracusa. Le Naiadi dette anche Crenee e Pe
speridi, vuolsi che fossero nelle Isole Esperidi chiamate anche dagli antichi Isole Fortunate o Atlantidi, poco distanti dalla
Fortunate o Atlantidi, poco distanti dalla costa d’Africa, di cui gli antichi avevano poche nozioni e che credevano l’estremità
e colonne d’Ercole oggi stretto di Gibilterra. Le Stagioni Gli antichi personificarono le Stagioni. Sopra gli antichi mo
Le Stagioni Gli antichi personificarono le Stagioni. Sopra gli antichi monumenti le quattro Stagioni sono d’ordinario si
caccia ; all’Inverno, un vaso ripieno di fuoco ed una salamandra. Gli antichi hanno caratterizzato la Primavera anche con Mercu
reali, e si distinguevano col nome di Larve. Altre divinità degli antichi Presso i Romani molte cose campestri avevano
spargeva mai sangue in tal sorta di sacrifici. Presiedeva secondo gli antichi ad ogni parte del corpo un Dio particolare, come
i que’ due paesi andassero a popolare la Grecia, i tratti con cui gli antichi hanno dipinto Ercole che tutti convengono al sole
ll’occaso. Osservisi ancora che le colonne misteriose innalzate dagli antichi erano sacre tutte agli astri, prima base della lo
, Folo ed Anfione. Dagli scritti di alcuni autori e da varie opere di antichi artisti come bassirilievi, sculture, ecc. scorges
, perchè dicesi che quest’uccello cova su l’acqua e fra le canne. Gli antichi lo risguardavano come un simbolo di pace, di tran
ni, l’Acqua Lustrale, i Giuochi Pubblici, ecc. Chiamavansi dagli antichi Oracoli le risposte che gli Dei davano agli uomin
venne ad Alessandro, quando andò a consultare Giove Ammone. Anche gli antichi popoli del Nord avevano i loro Oracoli come l’Ita
li attribuivano la cognizione del futuro. Convengono generalmente gli antichi che vi siano state delle Sibille, ma non sono tut
. Dite. V. Plutone. 76. Ditti. V. Perseo. 308. Divinità (altre) degli antichi . 276. Driadi. 241. E Eaco. V. Inferno (descrizion
9 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359
delle credenze religiose e delle superstizioni dei principali popoli antichi , ossia la storia delle divinità del Paganesimo, è
Romani sogliono essere uniti i fatti dei primi uomini celebri e degli antichi eroi ; laonde giova repartire queste narrazioni c
e ; e come scrisse Bossuet : Tutto era deità, fuorchè Dio stesso. Gli antichi Dei Titani, figli di Celo e della Terra, forse no
no 82 av. G. C., fece ascendere a trentamila il numero degli Dei. Gli antichi annoveravano più di trecento Giovi, ed almeno qua
ni nell’arte di coltivar la terra e di seminare il grano ; sicchè gli antichi l’ adorarono quale Dea dell’ agricoltura, e più s
ma spesso si limitavano ad offrirgli farina, sale ed incenso. 82. Gli antichi consacrarono a Giove la quercia, perch’egli a som
l’arcobaleno apportatore di gioja sopra la terra. Così spiegarono gli antichi il mirabile effetto dei raggi del sole refratli a
ato con Procri nella stella mattutina che precede l’Aurora. 117. Gli antichi rappresentavano l’Aurora con la veste di color ra
’ali da terra al cielo alzossi. Eneide, lib. X, trad. del Caro. Gli antichi credevano che il cigno, per Io più taciturno, all
sotto il regno di Tolomeo Filadelfo. 136. In generale poi i monumenti antichi rappresentano Apollo in sembianza di un bel giovi
l bellissimo Ditirambo del Redi, intitolato Bacco in Toscana. Fra gli antichi , niuno forse meglio d’ Anacreonte greco seppe pia
separato, nuovo simbolo dell’ eloquenza. La credenza in cui erano gli antichi che Mercurio dopo un certo numero di secoli ricon
il passaggio delle anime da un corpo morto in un corpo vivo. Cosi gli antichi credettero universalmente che le nostre anime, do
trasportò nell’ isola di Cipro. In più alto concetto fu tenuta dagli antichi la deità di Venere, allorchè diedero alla Natura
mondo chiama Amore…. E siccome può esservi l’amore virtuoso che gli antichi chiamavano Eros 34 e quello opposto detto Antèros
inità la Mitologia ha dato per nutrice la Follia. Nè tutti gli autori antichi sono d’accordo sulla nascita di Cupido. Platone,
o culto aveva altri soprannomi, come vedremo nel § seguente. 181. Gli antichi hanno rappresentato in più modi la Dea della bell
stagno, Tu lo vedrai ; però qui non si conta. Ma la mitologia degli antichi assegna a ciascuno di questi fiumi una più distin
il vocabolo ; ed il loro mormorio ne imitava i gemiti. Credevano gli antichi che le anime degl’ insepolti andassero errando pe
giustizia e la frugalità, lo fecero adorare dai propri sudditi, e gli antichi avevan tale opinione della sua equità, che se vol
i latrati allontanassero gli spiriti maligni. 235. Dopo di queste gli antichi avevano immaginato altre tre divinità infernali c
0), Momo (282), e dalla Morte (242), la Frode. 239. La si vede negli antichi monumenti, ora con intorno alla testa una zona sv
mbri che il suo canto debba turbare il silenzio delle tombe. 243. Gli antichi non avevano idee fisse intorno ai Mani, ma possia
Verità, l’Invidia, il Furore, altro non sono che virtù o vizj che gli antichi mossi da rispetto o da paura, solevano personific
. La più snella otteneva in premio una corona di fiori. Nei monumenti antichi vediamo Flora in sembianze di bella e semplice do
e (193), e rappresentate sotto belle sembianze di giovanette ; ma gli antichi non le onoraron di templi, nè vollero accordar lo
no secchj, ciotule, pifferi, cornamuse, sampogne e molti altri doni d’ antichi pastori. » (Annibal Caro.) Drimo, Tremerte e Glau
ia. 342. Tanta è la prepotenza di questa funesta passione che gli antichi la immaginarono di origine sovrumana, facendola n
olitudini, e si asside sulle patrie ruine. La forza. 346. Gli antichi onoravano la Forza facendone una Dea figlia di Te
la non può ormai più fuggire da noi. » La speranza. 349. Gli antichi immaginarono ingegnosamente che la Speranza fosse
lo quella zona bianchiccia detta la Via lattea. Così nascondevano gli antichi la loro ignoranza in fatto d’astronomia. 367. Par
a ogni impresa uscia vittorioso e più forte e più temibile. Forse gli antichi vollero celebrare in questa fatica il prosciugame
rono in cielo il segno dei Gemini o Gemelli ; e siccome crederono gli antichi , ma falsamente, che una delle due stelle di quest
a Gente gli udendo si faria felice. (Monti, Mascheroniana.) 473. Gli antichi monumenti rappresentano Orfeo incoronato di lauro
fino sia amico dell’uomo, e sensibile alle dolcezze dell’armonia. Gli antichi lo avevano in tanta venerazione, che, se per avve
a che la giovinetta Antigone sua figliuola. Con la memoria di lei gli antichi ci tramandarono il più commovente esempio della p
a famiglia manteneva l’innocenza e l’illibatezza di costumi dei tempi antichi  ; i figliuoli erano umili e discreti, e sapevano
ti erano Dei figli del Cielo (25) e della Terra (25), che secondo gli antichi dimoravano nelle isole Eolie (Lipari), ed avevano
gli da un altro indovino chiamato Mopso. Le Sibille. 665. Gli antichi chiamarono Sibille certe donne alle quali attribu
bri. 689. Con grande solennità e con molta tenerezza onoravano gli antichi i defunti, sia nel collocarne sotto la terra le s
690. Molti hanno dottamente descritto le cerimonie funebri dei popoli antichi  ; il Costume Antico e Moderno del Ferrario sodisf
ni a’piedi. Alcuni di questi attributi fanno supporte infatti che gli antichi la confondessero con Cerere (51) o con Cibele. In
or numero possibile d’ idee e di relazioni, dedetto dalle opero degli antichi e dai monumenti che ci rimangono. 8. Latium, a
e. — Lo spettacole che precedeva gli ammaestramenti fa vedere che gli antichi non ignoravano i fenomeni dell’electtrice nè i ae
mendo insbissamento. Altri ropntano che il continente atlantico degli antichi fosse una parto della moderna America, dovo i mol
a terra cho manda fuoco dallo sue viscero, essendo il Tartaro per gli antichi il fondo dolla terra ? E descrivendo il gigante,
iamato Bosforo ossia passo del bue. 26. Credettero crroneamente gli antichi che i rettili e gl’insetti fossero genersti immed
llamente nuotanti attorno ad un cigno ; il che indica come presso gli antichi prevalesse l’opinione che questo volatile non suo
ius, ragguardevole scienziato di Germania, confermô la sentenza degli antichi colle sue Osservazioni che, tradotte dal ledesco,
n faccia agli scogli, non è più temibile come quando, al narrar degli antichi , investiva e inesorabilmente ingoiava le navi. Ne
chiedere queste risposte, e le divinità che vi erano consultate. Gli antichi ricorrevano agli oracoli nell’ accingersi alle gr
10 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XL. Osservazioni generali » pp. 304-308
liana e nelle altre lingue affini, è di origine greca ; ed i filologi antichi , incominciando da Servio commentator di Virgilio,
ter esser comprensivo degli altri due sopraddetti, si estende dai più antichi e famosi personaggi ai più moderni e ridicoli Ero
ano), perchè vi si trovano le origini storiche dei più celebri popoli antichi , frammiste a racconti favolosi, dai quali bisogna
perciò hanno la stessa importanza per le origini storiche dei popoli antichi che il Medio Evo per le origini della moderna civ
itique, troveremo almeno in qual ordine di tempo vissero gli eroi più antichi di quelli che presero parte attiva nella guerra d
dai Mitologi, dobbiamo ragionevolmente indurne che fossero anche più antichi del tempo in cui avvennero quelle, e già divenuti
11 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLI. Perseo » pp. 309-316
ribili serpenti, che facea divenir di pietra chi la guardava. I poeti antichi dicono che Medusa aveva due sorelle chiamate Sten
i piacque, come vedremo. Intanto sarà bene notare che poeti e artisti antichi e moderni fecero a gara a descrivere, dipingere e
e del tornar mai suso. » Quanto poi alle belle arti sappiamo che gli antichi rappresentavano la testa di Medusa nell’Egida, e
el monte della Mauritania che tuttora chiamasi Atlante, del quale gli antichi favoleggiavano che sostenesse il Cielo, e il cui
ente capitolo, che cioè bisogna cercar le origini storiche dei popoli antichi nella Mitologia. Infatti la Cronologia greca più
re più e diversi poeti italiani. Vi si aggiungono altresì i prosatori antichi Apollodoro e Pausania, i quali però invece della
12 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — III. Classazione generale delle Divinità pagane e Genealogia degli Dei superiori » pp. 15-19
si deducono spesso i rapporti di causa e di effetto considerati dagli antichi nei fenomeni del mondo, e poi perchè frequentemen
parti di studio delle cose naturali10 Ci fa saper Cicerone che gli antichi filosofi consideravano la Natura come il principi
tte pianeti visibili ad occhio nudo, e perciò conosciuti ancora dagli antichi , diedero questi il nome di sette divinità del pri
furono sino allora osservati e calcolati. 9. Infatti troviamo negli antichi mitologi e nella stessa Genealogia Deorum del Boc
(che raccolse tutte le diverse e più disparate opinioni degli autori antichi ), molte divinità dello stesso nome, distinte col
13 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XII. La Titanomachia e la Gigantomachia » pp. 60-68
esso del celeste regno. Veramente le guerre contro Giove, secondo gli antichi mitologi, furono due : quella dei Titani figli e
arlò dalla maggior parte dei poeti67. Anche Ovidio così erudito negli antichi miti, come dimostrano tutte le sue poesie e princ
zione del Gius Costituito, ossia dell’ordine sociale di fatto ; e gli antichi la considerarono come una lotta del principio del
a lungo quanto la Sicilia, e Tifeo che toccava il cielo col capo. Gli antichi mitologi aborrivano le minuzie aritmetiche e geom
oria di Giove fu rammentata e celebrata da tutti i più illustri poeti antichi e moderni. Lo stesso Dante la rammenta più e più
14 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — II. Il Caos e i quattro elementi » pp. 11-14
confusione di tutti i suoi elementi2. I corpi elementari, secondo gli antichi , non erano più di quattro, cioè : terra, aria, ac
hanno intelletto a poetare4. La confusione del Caos immaginato dagli antichi ingenerò confusione anche nelle loro menti circa
quisquis fuit ille deorum) ; e nei Fasti fa dire al dio Giano che gli antichi lo chiamavano il Caos, e che poi si trasformò in
e in inglese. L’ adopra per altro non già nel senso panteistico degli antichi e di non pochi moderni, ma soltanto a significare
15 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIII. Venère, Cupido e le Grazie » pp. 144-151
, ingegnoso sì ma zotico anzichè no : sacrifica alle Grazie. Così gli antichi mitologi aprirono un vastissimo campo alla immagi
su questo tema, che spesso deturpano le più belle poesie dei classici antichi . Perciò Ugo Foscolo nel suo Carme sui Sepolcri pa
ssimo adornando, « Rendea nel grembo a Venere celeste. » Infatti gli antichi mitologi di più sana mente avean dovuto immaginar
usioni in verso e in prosa. Parve strano ai mitologi ed ai poeti meno antichi che Cupido si occupasse sempre a saettar colle su
16 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXV. I Satiri ed altre Divinità campestri » pp. 270-278
ossia in quelle drammatiche rappresentazioni, i cui personaggi erano antichi pastori mitologici. Tra queste sono meritamente c
la posa le piante. Di mezzo alle più graziose fantasie poetiche degli antichi Mitologi ne spunta di tratto in tratto qualcuna n
vigliosissimo fu un Bacco che egli, secondo che lo descrivono i poeti antichi , fece di circa diciotto anni : il quale nella man
b radice ferens, Silvane, cupressum. » (Virg., Georg., i.) 18. Gli antichi Mitologi facevan derivare il nome di Pale da pale
17 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — V. Urano e Vesta Prisca avi di Giove  » pp. 25-27
l’esser creduto figlio del Giorno e dell’Aria indica l’opinione degli antichi mitologi che il Cielo fosse composto di questi du
ma e purissima chiamata etere. Ma le opinioni e le scoperte dei dotti antichi eran tenute nascoste al volgo, e costituivano la
di Urano al pianeta scoperto da Herschel nel 1781, imitando così gli antichi astronomi, che ai pianeti più vicini al centro de
18 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVII. L’Apoteosi delle Virtù e dei Vizii » pp. 493-496
pienza ? E se un Nume non è perfetto, può egli essere un Dio ? Quegli antichi Romani per altro che tanto fecero maravigliare de
della Chiesa, non conobbero le assurdità della greca fantasia ; e gli antichi precetti religiosi riportati da Cicerone con anti
dell’animo, e perciò di tutte le Virtù e di tutti i Vizii, hanno gli antichi ed i moderni poeti fatto la descrizione come di t
19 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIII. Cadmo » pp. 321-325
a trasformazione di Cadmo in serpente era tanto famigerata presso gli antichi Pagani che talvolta fu rappresentata perfino sull
mentre, come osserva il Tasso, convenevolmente son narrati dai poeti antichi e moderni, e son letti volentieri e con maravigli
lla immaginazione dei lettori, volle gareggiare anche in questo cogli antichi poeti, come fece nel Canto xxv dell’ Inferno, det
20 (1841) Mitologia iconologica pp. -243
ero di trecento, al testificar di Varrone, riconosciuti vennero dagli antichi sotto questo speciosissimo nome ; Chi fù Giove po
ichirazione, e sviluppo Quantunque pel primo Dio del mare fù dagl’ antichi riconosciuto il Ponto prodigioso germoglio della
piedi, Hephaestos dal bruciare, , , Chrysor ec. Suo ritratto. Gl’ antichi scultori dell’effigie di questo Nume sebbene abbi
a pupilla presero occasione i Mitologi di dichiararla spogliata degli antichi sensi di piacevolezza, ed urbanità, e tutta penet
dell’ammirabil possa di quest’arte. Per essa più popoli spogliati gli antichi loro selvaggi costumi furono felicemente tradotti
a sempre non pertanto la sua mellifluità, e vaghezza. Pochi ne’ tempi antichi hanno scritto, e cantato su questo metro ; ma dia
ssa ; mentre in maniere molto diverse scorgiamo ne poeti specialmente antichi concatenati i Sonetti, questa però ciò non ostant
in Sonetto. Or qui convien avvertire, che variamente formavansi dagli antichi le risposte, come può leggersi ne Comm. del Cresc
Cunctos ecc. II. Il Trocheo detto ancor da Cic. Corco adoperato dagli antichi nelle cantate a danze, costa di due sillabe diffe
a, ed una fantastica invenzione, le orme in ciò seguendo de’più saggi antichi Egizii, e Caldei. Qual maraviglia perciò fia vede
con certezza qualunque parere. Luc. dial. de Deor. concil. (1). Gli antichi credevano, che questi Dei, presedessero alle cose
allegoria un tal celebre ratto non può con certezza definirsi. Molti antichi Storici per altro stimano esser derivato dall’ant
o a tale intrapresa si son servito molti traduttori delle opere degli antichi , come Annibal Caro, Ceruti, Cesarotti, Leone, Bar
21 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVIII. Le regioni infernali » pp. 195-202
liani, e sopra gli altri Dante, che in questo è superiore a tutti gli antichi e ai moderni. I Pagani sapevano molte vie per and
e le regioni delle anime degli estinti nel paese dei Cimmerii, popoli antichi i quali abitavano sulle rive settentrionali del P
perazioni e nelle leggi della Natura. 235. Alcuni mitologi e poeti antichi hanno detto che i Campi Elisii, non erano nel sen
22 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXI. Il Genio e i Genii » pp. 232-241
chiamarono nelle lingue nordiche, si diffuse più che altrove tra gli antichi Germani ; e che non si fosse del tutto dileguata
ristianesimo, per opera dei Manichei, seguaci di Manete ; ma dove gli antichi pel domma dei due principii avevano fabbricate di
e privata. ………………………… « Non v’è forse sistema di teologia presso gli antichi , sia che si parli degli Orientali, o dei Greci e
23 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVII. I Mostri marini Mitologici e Poetici » pp. 184-194
il vortice e i flutti fossero più impetuosi, o per la imperizia degli antichi navigatori, certo è però che nei tempi moderni ne
e devastazioni. Tali ci furon descritte le più terribili Orche dagli antichi poeti, quella cioè che devastò la Troade ai tempi
este e simili notizie sulle Balene non potevano averle non solo i più antichi mitologi greci e latini, ma non le avevano neppur
24 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXV. Bacco » pp. 161-172
e riprodotta sino a noi nel nostro carnevale, che in altri tempi più antichi dicevasi ancora carnasciale 199. Nel corteo di Ba
i suoi Dei « Non Giove e Palla, ma Venere e Bacco. » Alcuni mitologi antichi confusero Bacco con Apollo, cioè col Sole, o alme
gia ossia birra, odiosissima a Bacco206. Tutti seppero e sanno, e gli antichi e i moderni, o storicamente o per pratica che le
25 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVII. Apollo considerato come Dio del Sole, degli Arcieri e della Medicina » pp. 92-103
n mitologia possiamo starcene tranquillamente alla opinione di quegli antichi mitologi, i quali dicono che Apollo significa uni
mente più di dodici un giorno per l’altro in tutto l’anno ; e per gli antichi Romani v’era inoltre una ragione speciale riferib
ome poi facesse per ritornar nella notte dalla parte d’Oriente, i più antichi poeti, Omero ed Esiodo, l’hanno prudentemente tac
26 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIX. Plutone re dell’ Inferno e i suoi Ministri » pp. 203-215
Plutone re dell’Inferno fu chiamato frequentemente Orco e Dite dagli antichi poeti. Dante usò più volte la parola Dite come si
e Fantasia i più strani e fantastici 249. Non soltanto Ovidio tra gli antichi e l’Ariosto tra i moderni hanno fatto bellissime
elle poesie italiane si trova usato il nome di Plutone, secondo i più antichi mitologi. Se ne può citare a conferma anche il se
27 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — I. La Cosmogonia mitologica » p. 10
one, ossia formazione del mondo. Gli uomini di tutti i tempi, dai più antichi ai più moderni, hanno sempre mostrato curiosità d
re di faticosa erudizione, consistente nel decifrare gli enigmi degli antichi , va in oggi a poco a poco cedendo il campo allo s
28 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — Epilogo » pp. 253-254
o almeno più probabile la spiegazione di molte idee mitologiche degli antichi Pagani ; e facendo tesoro delle interpretazioni c
grandi scellerati e ne purgano il mondo. È l’epoca eroica dei popoli antichi , è la base o il substrato della loro incipiente c
29 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386
ecadenza. Il solo Livio rimpiangeva la pietà dei primi Romani per gli antichi loro Dei, ma questa pietà confondevasi allora col
le pregio, se fosse mancata la religione cristiana. Gli scritti degli antichi , trovandosi dispersi nei monasterj, salvaronsi in
ti. E già quella di Gesù Cristo ristabiliva tutte le basi morali. Gli antichi ammettevano l’infanticidio, e lo scioglimento del
30 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XI. Giove re del Cielo » pp. 55-59
gno del nostro Giovan Battista Vico66. Si unirono anche gli astronomi antichi a rendere onore a Giove dando il nome di esso a q
affermato da Socrate, da Cicerone e dagli altri sommi greci e romani antichi . Ma disgraziatamente ci fu tramandato ancora il r
31 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — X. Cerere dea delle biade e Proserpina sua figlia » pp. 48-54
X Cerere dea delle biade e Proserpina sua figlia Dopochè gli antichi politeisti ebbero personificato e deificato i qua
o amplificato ed abbellito di straordinarie fantasie da tutti i poeti antichi e moderni, che troppo lungo sarebbe il voler tutt
32 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXII. Marte » pp. 138-143
surato, ed appella evidentemente alla marcia militare e all’uso degli antichi di scagliarsi contro il vicino nemico a passi acc
lle lingue affini alla latina. Di Marte diedero il nome gli astronomi antichi a quel pianeta visibile ad occhio nudo, che resta
33 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XV. Giunone regina degli Dei e Iride sua messaggiera » pp. 79-85
quelle persecuzioni di Giunone sono così splendidamente narrate dagli antichi , che i moderni poeti e lo stesso Dante non potero
specialmente l’infiammazionè della medesima. Per quanto tutti i poeti antichi abbiano parlato magnificamente della dea Iride, d
34 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIX. La Dea Triforme cioè Luna in Cielo, Diana in Terra ed Ecate nell’Inferno » pp. 115-122
i i popoli idolatri ; e Cesare rammenta nei suoi Commentarii, che gli antichi Germani regolavano le loro imprese secondo le fas
riosto nell’ Orlando Furioso, Canto XVIII : « O santa Dea, che dagli antichi nostri « Debitamente sei detta Triforme : « Che i
35 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLV. La spedizione degli Argonauti alla conquista del Vello d’oro » pp. 331-341
dagli uomini, e celebrata perciò con lodi interminabili da tutti gli antichi . La nave fu chiamata Argo, e quindi Argonauti gli
neo, ha riunito in poche ottave tutte le classiche reminiscenze degli antichi poeti su questo fatto mitologico, aggiungendovi d
36 (1836) Mitologia o Esposizione delle favole
’ esposizione delle favole, che intorno a’ loro Dii ed Eroi hanno gli antichi immaginato. La cognizione di questo è troppo nece
La Luna, che comunemente confondesi con Diana, fu anch’ essa dai più antichi poeti interamente da lei distinta. Dicon le favol
n vedasi presso molti confusa sovente Diana colla Luna, sebbene i più antichi l’ abbiano interamente distinta. Era Diana tenuta
La Dea della terra, detta da Esiodo con proprio nome Gea, e dagli antichi Latini Tellure, fu da essi riguardata come moglie
i vati autori. Varrone ne annovera dieci, 1. La Persiana detta dagli antichi Sambethe. 2. La Libica, detta da Euripide figliuo
37 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423
bone dice, che questo Oracolo fu instituito da’ Pelasgi, popoli i più antichi , che abitarono la Grecia (b). Altri soggiungono,
o, che secondo il Cantelio(f) era lo stesso che Bromio, e con cui gli antichi Romani soleano chiamare Bacco (g). Vennero instit
delle figure in cera o in legno(a). (16). Gran divario passa tra gli antichi Servi, e quelli d’oggidì. I nostri sono gente lib
racoli pero non tutti si riputarono egualmente veridici, e solo i più antichi per più lungo tempo si mantennero in grande riput
Erano invocate, onde rendessero placido il mare(m). Finalmente negli antichi Monumenti si rappresentavano come giovani, portat
deva a’fiori, e l’altra alle frutta (c). Col nome di Ore appresso gli antichi Greci s’indicavano le Stagioni dell’anno (d). A q
Molte altre erano le ceremonie, colle quali si celebrava appresso gli antichi Greci e Romani il matrimonio. Lo sposo spediva al
oli, chiamati Sogni, nacquero da lui(e). Due sorta ne riconobbero gli antichi Pagani : altri veri, i quali cioè annunziavano co
lie Dia, a patto, ch’egli dovesse fare, coni era il costume di quegli antichi tempi, molti doni al di lei padre, Dejoneo. Quest
eclaustre Diction. Mythol. (d). Morery Diction. Histor. (1). Gli antichi Romani, primachè le loro Deità acquistassero form
ofman. Lex. Univ. (4). Bellona, chiamata Enio da’ Greci(a), e dagli antichi Latini Duelliona(b), fu considerata come Dea egua
38 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) «  Avviso. per questa terza edizione.  » pp. -
a dei gentili, finchè rimane disgiunta affatto dalla storia dei tempi antichi , a poco più può servire che ad agevolare l’intell
39 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VI. Il regno, la prigionia e l’eŚilio di Saturno » pp. 28-30
e nella religione dei Greci e dei Romani, ma sì di altri popoli o più antichi o più rozzi, e fu proprio più specialmente degli
40 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVI. Osservazioni generali sulle Apoteosi » pp. 490-492
sero l’assunto di spiegare i miti della Religione Pagana per mezzo di antichi fatti istorici e di incerte tradizioni, si trovar
41 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIII. Osservazioni generali » pp. 260-263
uente per gli altri Dei che furon detti e considerati Inferiori. Agli antichi Mitologi non bastò l’avere assegnato tre Dee al g
42 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLII. Bellerofonte » pp. 317-320
nsazione all’occhio dei profani, qual fu immaginata ed eseguita dagli antichi Etruschi. 52. Quindi è che i Latini chiamavano
43 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — Introduzione » pp. 6-9
ersonificazioni delle idee mitologiche ; e che di tal genere trovansi antichi e moderni capi d’opera di scultura e di pittura,
44 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — IV. Una Divinità più potente di Giove » pp. 20-24
del Caos e della Notte, e rappresentava, secondo la Cosmogonia degli antichi , la legge generale e immutabile dei fenomeni fisi
45 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIII. Difetti e vizii del Dio Giove » pp. 69-72
o sovente il comune proverbio, che è solo Iddio senza difetti. Ma gli antichi Pagani ammettevano nei loro Dei non solo difetti,
46 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Cronologia Mitologica. » pp. 387-393
a materia alle favole mitologiche. 1328. Fondazione di Corinto. Più antichi re di Corinto sono Efira sorella d’Inaco, Maraton
47 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIV. Il Dio Pane » pp. 264-269
ofi. Il nome di questo Dio in greco è Pan che significa tutto ; e gli antichi Mitologi basandosi sul significato di questo voca
48 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXIX. Di alcune Divinità più proprie del culto romano » pp. 500-505
ne è di origine latina : deriva a monendo (dall’avvertire) perchè gli antichi Romani dicevano che questa Dea li aveva avvertiti
49 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VII. Saturno esule dal Cielo è accolto ospitalmente in Italia da Giano re del Lazio » pp. 31-38
no anticamente come luoghi di convegno e di affari ai negozianti. Gli antichi scrittori latini, e principalmente Cicerone ed Or
50 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIV. Vulcano e i Ciclopi » pp. 152-160
n dotto dell’antichità o del medio evo poteva saperlo. Avevano sì gli antichi osservato l’elettricità che si sviluppa collo str
51 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXII. Gli Oracoli » pp. 242-252
tempi preistorici è asserito non solo dai mitologi, ma da tutti i più antichi scrittori. I mitologi dicono (come notammo nel N.
52 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVI. Nettuno re del mare e gli altri Dei marini » pp. 173-183
Che il fe consorto in mar cogli altri Dei »223. Proteo, secondo gli antichi Mitologi, era figlio dell’Oceano e di Teti, ed av
53 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXX. Stato delle anime dopo la morte, secondo la Mitologia » pp. 216-231
iorno dei buoni dopo la morte, e il Tartaro, dei malvagi. Secondo gli antichi mitologi, ben pochi andavano in Cielo nel consess
54 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo II pp. 3-387
no da’ suoi confini ogni etraniero. Risvegliatisi pertanto in lui gli antichi timori, alle villanie v’aggiunse violenze e minac
e Deità, o come simboli di quelle. Ce lo testificano anche moltissimi antichi Monumenti, la maggior parte de’ quali altro non c
lio asciutto un incendio, perchè le uccisioni e gl’ incendj ne’ tempi antichi eranoi maggiori tratti di crudeltà. Il volto di q
orestieri, i quali soleansi sacrificare a quella Dea(e). Sonovi degli antichi Scrittori, i quali asseriscono, che Ifigenia al m
il di lei sangue sull’ara(a). Stesicore finalmente, che fu uno de’più antichi e celebri Poeti Lirici, racconta che l’Ifigenia,
/ 54