XXII
Marte
« Marte superbo e fero « Che i cuori indura e
XXII Marte «
Marte
superbo e fero « Che i cuori indura e serra » co
i strattagemmi di guerra, preferivano il culto di Minerva a quello di
Marte
; e lasciarono che lo adorassero, devotamente i T
me nella guerra di Troia, si metteva sempre dalla fazione contraria a
Marte
. In Roma per altro, la cui fondazione ebbe luogo
ebbe luogo tre in quattro secoli dopo l’eccidio di Troia, il culto di
Marte
fu il più solenne e devoto dopo quello di Giove O
, tenevan per fermo che il fondatore della loro città fosse figlio di
Marte
, come narra lo stesso Tito Livio. Da Ares, greco
di Areopago, che propriamente ed etimologicamente significa borgo di
Marte
; e poi sotto questo nome fu istituito da Solone
questo nome tanto del borgo di Atene quanto del tribunale vi entrasse
Marte
, lo dice la Mitologia. Marte fu accusato da Nettu
i Atene quanto del tribunale vi entrasse Marte, lo dice la Mitologia.
Marte
fu accusato da Nettuno di avergli ucciso contro o
in poi fu chiamato perciò Areopago. Seì di quei giudici condannarono
Marte
, e gli altri sei lo assolsero ; e la parità dei v
o il voto di Minerva, Dea della sapienza173. Il nome latino di Mars (
Marte
) consideravasi una abbreviazione di Mavors, che s
erale romano nel partir per la guerra scuoteva l’asta della statua di
Marte
dicendo : Mars vigila ; sottintendendo in favore
fatto a brani il romano impero177. Anche le colonie Romane adoravano
Marte
come loro Dio protettore : e tra queste Firenze c
Dante ricorda che Firenze, quand’era pagana, aveva per suo protettore
Marte
, che cangiò nel Battista, allorchè divenne cristi
cener che d’Attila rimase178 « Avrebber fatto lavorare indarno. » A
Marte
era sacro il gallo, animale vigile e pugnace, emb
io nelle battaglie. I mitologi aggiungono che fu cangiato in gallo da
Marte
un suo soldato di nome Elettrione, perchè non fec
rio i poeti) il gallo canta prima dell’apparir del Sole, per avvertir
Marte
che si guardi dall’essere un’altra volta scoperto
che quando accadeva qualche fatto scandaloso, si attribuiva subito a
Marte
: sì poco buona stima si aveva di lui per morale
oco buona stima si aveva di lui per morale condotta !179 In onore di
Marte
fu dato da Romolo il nome al mese di marzo che er
ome al mese di marzo che era in quel tempo il primo mese dell’anno. A
Marte
e ai marziali esercizi fu consacrato in Roma il c
e, perchè apparteneva all’Ambasciata fiorentina o toscana. Il nome di
Marte
si usa figuratamente tanto nella poesia latina qu
l’atmosfera ; e tanto più questo fenomeno si manifesta nel pianeta di
Marte
, che per natura sua è sempre più rosso di tutti g
orio : « Ed ecco, qual sul presso del mattino, « Per li grossi vapor
Marte
rosseggia « Giù nel ponente sopra il suol marino
eret, Mavors. » (De Nat. Deor., ii.) E col nome di Mavors è chiamato
Marte
anche da Virgilio : magnam Mavortis ad urbem. (Æn
hi.) 179. Circa all’origine di Romolo creduto dai Romani figlio di
Marte
, Dante dice apertamente nel Canto viii del Paradi
el Paradiso : « …….e vien Quirino « Da sì vil padre, che si rende a
Marte
. » 180. Trovasi infatti in Cicerone : Marte no
padre, che si rende a Marte. » 180. Trovasi infatti in Cicerone :
Marte
nostro, per significare colle nostre forze, cioè
so da ben cento chiavistelli di bronzo stare incatenati e la Guerra e
Marte
, e che Giano siede sempre alla custodia delle due
ori, detti pure Olimpii e Consenti, ch’erano, oltre a Giove, Nettùno,
Marte
, Apollo, Mercurio, Vulcano, Giunone, Vesta, Miner
ad un fonte, gli furono i compagni morti da un dragone, figliuolo di
Marte
, che il fonte guardava. Cadmo uccise quel mostro
elicità pur ebbe un termine. Avea sposata Armonìa, o Ermiòne, fig. di
Marte
e di Venere, ed alle sue nozze intervennero tutti
te calamità furon cangiati in serpenti in pena dell’ucciso dragone di
Marte
. Si sa che Cadmo il primo portò dalla Fenicia in
dio a Megara, città vicina ad Atene, di cui era signore Niso, fig. di
Marte
, o di Pandione, re di Atene, del quale si parlava
eputa benigna e prospera al genere umano, a differenza del pianeta di
Marte
che l’ha terribile e sanguigna(5). Omero(6) fa me
dir di Orazio(3), morto Romolo, nel celestial consiglio, in grazia di
Marte
, Giunone consentì che questo suo nipote fosse ann
la della potente Giunone ; ed Esiodo dice che questa Dea partorì Ebe,
Marte
ed Ilitia o Lucina. Iuno Moneta, detta a monendo
Mars, et παγος, collis), così detto, perchè assembravasi sul colle di
Marte
, ch’era non lungi da Atene. Non è qui luogo di fa
o a terra colla sua asta ; per cui cantò Dante : ……. vedea Pallade e
Marte
, Armati ancora intorno al Padre loro, Mirar le me
’acqua per un sacrificio. Il qual fonte chiamavasi pure Aretias, o di
Marte
; e da Seneca fu detto Dirceo. Secondo alcuni fu
sotterraneo, quando essa sedea sul tripode. Dicono che Flegia fig. di
Marte
e re de’ Lapiti, ’in Tessaglia, per vendetta di u
ente ferito da un grosso cinghiale che vuolsi essere stato mandato da
Marte
; sebbene altri dicano che Apollo, cangiato in ci
convenzione. Or Venere ad Ippomene o Ippomedonte, fig. di Megaro o di
Marte
, dato avea tre pomi d’oro colti nel giardino dell
ori del tumulto, ed ella, salita all’olimpo sul cocchio prestatole da
Marte
, fu risanata da Peone. Icore (ικορ), è un bianco
over sostenere l’ultima sua rovina ; e gli sforzi, benchè potenti, di
Marte
di Venere, di Apollo e degli altri numi che ne fa
e rivela la nascita di Romolo, il quale fondar dovea la gran città di
Marte
e dirla Roma dal suo nome, città ch’esser dovea l
ellava Eros (Ερως), come Antero che pur si voleva fig. di Venere e di
Marte
, era il suo contrario, cioè l’Amore o l’Amicizia
e di Venere seconda ; ed il terzo, detto Antero, di Venere terza e di
Marte
. Alcuni lo dicono fig. del Caos e della Terra ; a
i, di Venere e del Cielo ; ma comunemente si dice nato da Venere e da
Marte
. Per lo più si rappresenta qual fanciullo cieco,
zie s’introduce a danzare anche Armonia o Ermione, la quale nacque da
Marte
e da Venere, forse per dinotare che l’armonia e l
dedicò i due primi mesi dell’anno antico, Marzo ed Aprile, il primo a
Marte
, suo padre, ed il secondo, a Venere, madre di Enc
vea avuto origine la città di Roma ; per cui ne’sacrificii invocavasi
Marte
col nome di padre (Marspiter), e Venere con quell
issero filauzia (φιλαυτια) il quale l’uomo strascina alla rovina.
Marte
e Bellona I. Nami dati a questi numi e lor r
Marte e Bellona I. Nami dati a questi numi e lor ragione.
Marte
, dio della guerra, chiamavasi Αρης da’Greci, e Ma
o di distruggitore sì degli uomini che delle città. Da questo nome di
Marte
forse nacque la voce greca αρετη, virtù, e propri
a. Festo poi insegna che Mamers nel linguaggio degli Osci significava
Marte
; per cui la voce Mars de’Latini Latini è lo stes
Mavors) ; e ne adducono per ragione che queste non sono voci latine.
Marte
infine si chiamava Gradivo (Gradivus), dice Servi
yo, dal verbo ενυω, che significa uccidere. II. Storia favolosa di
Marte
. Marte, dio della guerra, fu fig. di Giove e
bo ενυω, che significa uccidere. II. Storia favolosa di Marte.
Marte
, dio della guerra, fu fig. di Giove e di Giunone(
di un’indole feroce e bellicosa, accortamente i poeti fecero nascere
Marte
in quella regione. Ma il culto di questo nume der
pretesi loro influssi. Il torbido e rossastro aspetto del pianeta di
Marte
fecegli attribuire la virtù di diseccare, e quind
a zona torrida quella eziandio di far morire. Da ciò venne che al dio
Marte
fu assegnata la guerra e le battaglie. Le quali i
il dio della guerra ; e questo è il Marte Iperboreo ; il quarto è il
Marte
greco, detto Ares ; ed il quinto finalmente è il
il quarto è il Marte greco, detto Ares ; ed il quinto finalmente è il
Marte
de’Romani, il quale da Rea Silvia ebbe Romolo e R
per una loro antica tradizione, che Giunone fece educare il figliuolo
Marte
, fanciullo d’indole dura ed oltremodo virile, da
di ciò Giunone diede a Priapo la decima del bottino che avrebbe fatto
Marte
nelle battaglie ; e nella Bitinia durava il costu
offerire a quel buono educatore il decimo delle spoglie consacrate a
Marte
. E lo stesso autore osserva che anche a Roma nobi
doti detti Salii, con molta gravità e religione danzavano in onore di
Marte
. Ed Omero dà al nume della guerra il soprannome d
lla guerra il soprannome di danzatore. Diodoro Siculo(1) racconta che
Marte
fu il primo che, fabbricate le armi, ponesse in c
te, fig. di Aloeo, giganti di strana grandezza, giunsero ad incatenar
Marte
e tenerlo in dura prigione per ben tredici mesi,
ch’ebbe a sostenere con Ercole. Avea quest’eroe ucciso Cicno, fig. di
Marte
e di Pelopea(3), da cui era stato sfidato a singo
Ercole ; ma Giove li separò con un fulmine. Altri però dicono che fu
Marte
ferito e vinto, e che a stento salvossi coll’aiut
tus). III. Continuazione. Nel famoso assedio di Troia il nostro
Marte
ebbe a sostenere e gravi avvilimenti e forti disp
o ella stessa Diomede a ferirlo. E dopo tali rampogne l’ insanguinato
Marte
avventò il gran telo e ferì l’orrenda egida di qu
ella Dea distesi vergognosamente al suolo. Ma certo fu più ontoso per
Marte
il fatto di Diomede. Incoraggiava Marte i Troiani
none e Minerva a soccorrere i Greci, Diomede istigato da Minerva ferì
Marte
nel ventre, ed allora mugolò il ferito nume, e ru
ste guerre. Nel fatto poi di Minerva che vince ed abbatte l’impetuoso
Marte
, Omero c’insegna che la prudenza ed il senno esco
orza cieca ed insensata. Peone intanto, per comando di Giove, guarì a
Marte
la ferita fattagli da Diomede. E con brusche ed a
brusche ed acerbe parole ritenne pure Minerva lo impetuoso furore di
Marte
(2), allorchè, udito avendo questo nume che Deifob
resente a farne spaventosa vendetta. IV. Continuazione. Seguito di
Marte
e di lui carattere. Ma il seguito del nostro
ne. Seguito di Marte e di lui carattere. Ma il seguito del nostro
Marte
era veramente formidabile e degno del dio della g
Discordia d’insaziabil furore (αμοτον μεμανια), sorella e compagna di
Marte
, l’accompagnano. Da Marte, rompitore di scudi (ρι
n iscompiglio. E nello scudo di Ercole si rappresentano del terribile
Marte
gli alipedi destrieri, e lo stesso Marte pernicio
rappresentano del terribile Marte gli alipedi destrieri, e lo stesso
Marte
pernicioso e spogliatore, il quale colla spada sg
re e la Paura, che lo Scoliaste di Eschilo chiama ministri o servi di
Marte
. Bellona, sorella del nume, gli metteva in ordine
nta di sangue, le chiome sparse e gli occhi di fuoco. Virgilio(1) con
Marte
accompagna le Furie, la Discordia e Bellona ; E
l sangue sono l’infelice frutto de Ila guerra. De’ seguaci del nostro
Marte
fa pur menzi one Virgilio(2) in una comparazione
nge alla pugna : Qual è dell’Ebro in su la fredda riva Il sanguinoso
Marte
, allor ch’entrando Ne la battaglia, o con lo scud
uerriero furore danno un grato spettacolo all’insaziabile crudeltà di
Marte
. Egli è un nume audace e terribile, spogliatore p
’elmo, mentre la Fama da per tutto gli andava innanzi. V. Culto di
Marte
appresso i Romani. Sacerdoti Salii. Ancili. R
romano aveano dal dio della guerra preso il nome di città e popolo di
Marte
; ed il culto di lui presso quella gente era fin
otezione del Dio delle armi. Finsero adunque che Romolo fosse nato da
Marte
e da Ilia o Rea Silvia, fig. di Numitore ; ed un
ce e guerriera, come Romolo, poteva assai bene chiamarsi figliuolo di
Marte
. Fu egli quindi meritamente inteso a promuovere i
omuovere il culto del suo divin genitore, e perciò chiamò Martius, da
Marte
, il primo mese dell’ anno, che allora non era che
uerra, perchè rapace e feroce, porse il suo latte a’ due figliuoli di
Marte
, Romolo e Remo ; e Properzio(2), rivolto a Romolo
a col latte succhiato l’indole sua feroce. Or si finse Romolo nato da
Marte
anche perchè l’origine di cotanta città ed il pri
tuono di una gran tempesta, fosse stato rapito e portato in cielo dal
padre Marte
sullo stesso suo cocchio. E T. Livio(5) racconta
Ora (1). Ma non fu Romolo che avesse il primo introdotto il culto di
Marte
in quelle contrade. Gli antichi Latini(2), prima
e’ mesi da’ popoli latini, e che il mese di Marzo fu così chiamato da
Marte
, non perchè era il padre di Romolo, ma perchè cos
cevasi da’ popoli del Lazio. Quello poi ch’è più celebre nel culto di
Marte
è il sacerdozio de’ Salii, così detti da salio, s
oti alle calende di Marzo facevano una danza per la città in onore di
Marte
, la quale rassomigliava molto alla pirrica de’ Gr
cuotendo gli ancili e l’asta che il nume teneva in mano, dicevano : «
Marte
, sii vigilante » (Mars, vigila). Oltre i Salii, v
si sceglieva sempre mai fra i patrizii. VI. Di alcuni figliuoli di
Marte
. Oltre a Romolo e Remo, figliuola di Marte fu
Di alcuni figliuoli di Marte. Oltre a Romolo e Remo, figliuola di
Marte
fu Alcippe, la quale essendo stata oltraggiata da
stata oltraggiata da Alirrozio, fig. di Nettuno e della ninfa Eurite,
Marte
ne fece vendetta e l’uccise. Allora Nettuno dolen
uccise. Allora Nettuno dolentissimo della morte del figliuolo, chiamò
Marte
in giudizio ; ma i migliori cittadini di Atene, c
αρεοπαγος ab Αρης, Mars, et παγος, vicus), cioè la rupe o la rocca di
Marte
, perchè quel tribunale era posto su di un rialto.
, ed appartenevano alle prime famiglie di Atene ; e però si disse che
Marte
fu giudicato da dodici numi, ed assoluto con sei
a alcuna cosa nell’articolo di Minerva. Igino chiama Otrera moglie di
Marte
; ma altri la dicono di lui figliuola. Era essa u
ina, che fabbricò il celebre tempio di Diana in Efeso ; e da lei ebbe
Marte
una figliuola chiamata Ippolita, la quale portava
ola chiamata Ippolita, la quale portava il cingolo o sia la fascia di
Marte
(balteus Martis) per segno della sua diguità di r
ale ebbe l’infelice Ippolito. Anche la valorosa Pentesilea fu fig. di
Marte
e di Otrera(1) ; anzi vogliono(2) che le Amazzoni
i Marte e di Otrera(1) ; anzi vogliono(2) che le Amazzoni nacquero da
Marte
e dalla naiade Armonia ; o da Marte e da Venere.
no(2) che le Amazzoni nacquero da Marte e dalla naiade Armonia ; o da
Marte
e da Venere. E veramente una nazione di donne bel
nell’assedio di Troia, fu uccisa da Achille. Altro degno figliuolo di
Marte
e di Cirene fu Diomede, re de’ Bistonii, popolo g
lui quei cavalli che poscia donò ad Euristeo. Anche Enomao fu fig. di
Marte
e di Asterope, o di Arpina, fig. di Danao. Egli d
ato un tempio ed a Mirtilo un funebre monumento. Lico infine, fig, di
Marte
, che regnava in una parte dell’Africa, in onore d
a compassione, non gli avesse salvata la vita. VII. Iconologia di
Marte
e di Bellona. Marte si rappresentava armato d
avesse salvata la vita. VII. Iconologia di Marte e di Bellona.
Marte
si rappresentava armato da capo a piedi, con lo s
quale erano dipinti più mostri di varie forme ; ed Orazio(1) dice che
Marte
andava coperto di una corazza di diamante. I due
di diamante. I due quadri di Rubens a Firenze, i quali rappresentano
Marte
nell’atto di andare e di ritornare dalla battagli
danno la più grande idea di questo nume. Gli Spartani rappresentavano
Marte
incatenato, volendolo in tal guisa quasi obbligar
asi obbligare a non abbandonarli nelle battaglie. Alle volte vicino a
Marte
si dipingeva un lupo che portava seco una pecora,
guerresca, e come simbolo della vigilanza. Non è difficile rinvenire
Marte
con l’egida in petto e con la testa di Medusa. Ma
ficile rinvenire Marte con l’egida in petto e con la testa di Medusa.
Marte
vincitore si rappresentava con un trofeo in mano
ssi. In una parola, gli antichi monumenti, dice Millin, rappresentano
Marte
in una maniera molto uniforme, sotto la figura di
to, ma il più delle volte senza barba. VIII. Epiteti principali di
Marte
e di Bellona. Αλαλαξιος, soprannome di Marte,
piteti principali di Marte e di Bellona. Αλαλαξιος, soprannome di
Marte
, che deriva dalla voce αλαλα, la quale era un gri
, ovvero Enio o Bellona. Arete, da Αρης, virtù, forza, soprannome di
Marte
, che forse è l’αρετη de’ Greci. Armiger, οπλοφορ
e da Virgilio(2) armipotens, potente in armi. Belliger, Bellicosus,
Marte
guerriero, o amante della guerra. Da Ovidio si ch
ori, ma eziandio da Omero(3). E con bel tropo i Greci ed i Latini per
Marte
intendevano la guerra. Quindi incerto Marte pugna
o i Greci ed i Latini per Marte intendevano la guerra. Quindi incerto
Marte
pugnare, combattere con dubbioso evento ; aperto
Quindi incerto Marte pugnare, combattere con dubbioso evento ; aperto
Marte
, in aperta campagna ; aequo Marte, con forze ugua
attere con dubbioso evento ; aperto Marte, in aperta campagna ; aequo
Marte
, con forze uguali, con ugual sorte ; e presso Cic
; aequo Marte, con forze uguali, con ugual sorte ; e presso Cicerone,
Marte
nostro aliquid facere, fare alcuna cosa col propr
a’ Generali di armata ; percui disse Plauto meis copiis invece di meo
Marte
. Enialio ; Ενυαλιος ; così chiamasi Marte da’ gr
meis copiis invece di meo Marte. Enialio ; Ενυαλιος ; così chiamasi
Marte
da’ greci e da’ latini poeti ; ma alcuni vogliono
ci e da’ latini poeti ; ma alcuni vogliono che Enialio sia diverso da
Marte
, e propriamente un nume de’ Sabini detto Quirinus
nte un nume de’ Sabini detto Quirinus da’ Romani. Sofocle distingueva
Marte
da Enialio, giacchè nell’ Aiace dice « o il nume
iacchè nell’ Aiace dice « o il nume armato di corazza di bronzo, cioè
Marte
, ovvero Enialio ». Presso Omero ed Esiodo la voce
o Enialio ». Presso Omero ed Esiodo la voce Enialio alle volte dinota
Marte
, ed alle volte è un aggiunto di questo nume. Quin
Quindi Merione da Omero chiamasi uguale all’ omicida Enialio, cioè a
Marte
; ed Achille eziandio si rassomiglia al prode Eni
a Marte ; ed Achille eziandio si rassomiglia al prode Enialio, cioè a
Marte
che crolla il suo elmo. Questa voce poi deriva o
espiter, cioè Dis Pater : Iupiter, cioè Jovis pater (3). Mars ultor,
Marte
vendicatore. Pitisco crede che debbonsi riconosce
endicatore. Pitisco crede che debbonsi riconoscere due tempii, uno di
Marte
ultore, nel foro Augusto, da questo monarca edifi
con rara magnificenza dopo la battaglia di Filippi(4) ; e l’altro di
Marte
bisultor, nel Campidoglio. Altri però pensano che
tempio da Augusto dedicato a Marte Ultore. Χαλκεος Αρης, Mars aereus,
Marte
di bronzo, per indicare la fortezza del dio della
nzo, sono epiteti frequenti presso Omero. IX. Alcune altre cose di
Marte
e di Bellona Oltre il lupo, il pico ancora er
Marte e di Bellona Oltre il lupo, il pico ancora era consacrato a
Marte
, uccello assai in uso negli oracoli. E però si fi
n pico eziandio furono nutriti. Da Ovidio il pico chiamasi uccello di
Marte
(Martia avis). Come dio della guerra, presedeva M
masi uccello di Marte (Martia avis). Come dio della guerra, presedeva
Marte
a’ giuochì gladiatorii ed alla caccia, che ne son
e ne sono un’immagine(5). Quindi i Traci, popolo bellicoso e devoto a
Marte
, aveano nelle selve i loro tempii di Marte, che c
opolo bellicoso e devoto a Marte, aveano nelle selve i loro tempii di
Marte
, che chiamavasi pure Silvano(6) Ovidio(1) fa me
vasi pure Silvano(6) Ovidio(1) fa menzione di una festa in onore di
Marte
solita a celebrarsi in Roma alle calende di Giugn
gno fuori della porta Capena ; ed in Livio(2) ritroviamo un tempio di
Marte
avanti a questa porta, che si vuole ristaurata da
la Dea(4). In Roma, fuori del pomerio, era un gran campo consacrato a
Marte
, detto campo Marzio, e campo per eccellenza, ove
a spada(5) ; ed i guerrieri presso Omero si appellano ora ministri di
Marte
(θερακοντες Αρηος), ed ora di lui figliuoli (οζοι
(θερακοντες Αρηος), ed ora di lui figliuoli (οζοι Αρηος), ed uguali a
Marte
(Αρηι αταλαντοι, ισος Αρηι), per indicare la loro
ra in culla, avea rubato il tridente a Nettuno, la spada dal fodero a
Marte
, a Venere, il cesto, a lui stesso, l’arco ed il t
io procelloso, ed il Petrarca cantò : Allor riprende ardir Saturno e
Marte
, Crudeli stelle, ed Orione armato Spezza a’tristi
inerva. Questi uccelli, perchè pugnacissimi, si disse ch’eran nati da
Marte
. In settimo luogo gli fu ingiunto di prendere il
o. Tolse in ottavo luogo dalla Tracia le giumente di Diomede, fig. di
Marte
e di Cirene, e tiranno crudelissimo de’ Bistonii,
lo ad Ippolita, regina delle Amazzoni, il quale diceasi la cintura di
Marte
, di cui ella era figliuola. Ercole, ricevuto il c
egara, il quale rappresentava la pugna di Ercole coll’Acheloo, in cui
Marte
era dalla parte del fiume, e Minerva, da quella d
fratello di Circe e di Pasifae, sacrificò l’ariete dal vello d’oro a
Marte
o a Mercurio, e l’aurea pelle donò ad Eeta, il qu
d Eeta, il quale l’appese ad una quercia in un boschetto consacrato a
Marte
o in un di lui tempio, ov’era custodito da un dra
ed infine l’invulnerabile Cicno, l’enorme Anteo, Allirozio ucciso da
Marte
; e molti altri, dice Millin, erano considerati c
guarito da Peone, medico degli Dei, che avea pur sanata una ferita di
Marte
fattagli da Diomede. Lo scultore Cefisodoto (3) a
ed erano Giano, Saturno, Giove, Nettuno, l’ Orco o Plutone, Vulcano,
Marte
, Apollo, Mercurio, Libero o Bacco, il Sole, il Di
Giove, secondo Esiodo, fu Giunone di lui sorella; da cui nacque Ebe,
Marte
, Ilitia e Vulcano. Da molte altre e donne e ninf
te, di Bellona, e della Vittoria. Figlio di Giove e di Giunone era
Marte
, secondo Esiodo ed Omero. Altri il dissero figlio
a le mostrò un fiore, al tocco e all’ odore di cui da se sola concepì
Marte
. Sposò egli Nerio o Nerione, che nel sabino lingu
olse i due amanti, e gli espose alla derisione di tutti i Dei: di che
Marte
adirato cangiò Alettrione in gallo, che or sempre
e annoverato fra gli Dei Indigeti sotto al nome di Quirino. Figlio di
Marte
, secondo Esiodo, fu anche Cigno, il quale fu poi
strada. Avendo Allirozio figlio di Nettuno violata Alcippe figlia di
Marte
, questi in vendetta l’ uccise. Sdegnato di ciò Ne
opago di Atene ove giudici furono dodici Iddii, ma dai loro suffragii
Marte
venne assoluto. Marte riguardavasi come Dio princ
dici furono dodici Iddii, ma dai loro suffragii Marte venne assoluto.
Marte
riguardavasi come Dio principale della guerra, e
oma, ove in somma venerazione tenevasi, come padre di Romolo. Sacre a
Marte
erano in Roma le feste Equirie istituite da Romol
tondo, che fu detto ancile. Numa il diede in custodia a’ sacerdoti di
Marte
; e perchè non potesse agevolmente involarsi, ne f
a lui consecrato da Romolo) recati per la città con canti in lode di
Marte
(sul fine de’ quali pur nominavasi Mamurio, com’
i, per cui a’ medesimi sacerdoti fu dato il nome di Salii. In onor di
Marte
altresì celebri eran nel circo i giuochi Marziali
a’ Greci, e supposta da chi madre, da chi sorella, e da chi moglie di
Marte
. E tra le divinità riponevasi ancor la Vittoria,
be pure chi della sola Giunone lo volle figlio, come altri dissero di
Marte
. Nasque egli così deforme, che da’ medesimi genit
queste nozze, tormentato da perpetue gelosie, spezialmente contro di
Marte
. Nondimeno ebbe da lei Cupidine, sebbene altri di
, la terza figlia di Giove e di Dione, che fu moglie di Vulcano, e da
Marte
ebbe Antero; la quarta figlia di Siro e di Siria,
e a mostrarsi ignude, e poscia cangiate in pietra. De’ suoi amori con
Marte
già si è detto Ma oltre a questo amò ella Anchise
sotto alle sembianze di cui dissero alcuni che fosse ascoso lo stesso
Marte
; e Venere dopo averlo cangiato in anemone, per lu
r madre Venere, e per padre chi il Cielo, chi Giove, chi Vulcano, chi
Marte
e chi Mercurio, nè manca pure chi il dice figliod
po un Dio particolare pur presedeva. Giove al capo, Nettuno al petto,
Marte
ai lombi, il Genio alla fronte, Giunone alle sopr
’ altezza di trentasei cubiti, e alla grossezza di nove, incatenarono
Marte
, che fu liberato poi da Mercurio, e soviapposero
sempre rinascenti gli erano rose da due avvoltoi. Flagia figliuolo di
Marte
e di Crise, e re de’ Lapiti, avendo incendiato il
enata la Morte, finchè ad istanza dello stesso Plutone fu liberata da
Marte
. Demetrio intorno ad esso spacciò un’ altra favol
va mise in fuga sul lago Stinfalo in Arcadia gli sparvieri educati da
Marte
, che aveano il becco e gli ai tigli di ferro, e p
dava a Pito, ossia Delfo con Giolao figlio d’ Ificlo, Cigno figlio di
Marte
volle nel bosco Pagaseo a lui opporsi, ei l’ ucci
di Marte volle nel bosco Pagaseo a lui opporsi, ei l’ uccise, e ferì
Marte
, che sopra il suo cocchio dovette fuggirsene. I g
fra i quali Apollodoro annovera, oltre a Meleagro, Driante figlio di
Marte
, Ida e Linceo figli d’ Afareo, Castore e Polluce
o indicato dal bue spedì i compagni ad attigner acqua alia fontana di
Marte
, e questi vennero tutti quanti divorati da un dra
e sospese la pelle, che avea la lana d’ oro, in un bosco consegrato a
Marte
; ove sfavasi custodito da un drago, e da due tori
l drago ucciso da Cadmo, che ad Eeta erano stati mandati da Pallade e
Marte
, e vincere gli uomini che ne sarebbero nati; per
glia, nella quale gli Dei medesimi vollero prender parte, ferito avea
Marte
stesso, indi Venere accorse in aiuto del figlio E
e d’ Ilia o Rea Silvia sacerdotessa di Vesta, dalla quale congiunta a
Marte
nacque poi Romolo, e Remo, fondatori di Roma, di
ava usi i Sacerdoti di Cibele, Luperci quelli di Pane, Sali quelli di
Marte
, ec. In molti luoghi eranvi pur le Sacerdotesse,
erriero così si esprime(1) : Se ’l miri fulminar nell’ arme avvolto,
Marte
lo stimi ; Amor, se scopre il volto. Che bell’ef
’effetto e che forza aggiungono all’ espressione del poeta i due nomi
Marte
e Amor ! Diremo loro inoltre che senza la Mitolo
rza. Gli Dei Superiori sono dodici : Giove, Giunone, Vesta, Minerva,
Marte
, Venere, Diana, Nettuno, Apollo, Mercurio, Vulcan
mondo Pallade, facendola uscire dal suo cervello, partorì anch’ essa
Marte
senza di lui. Sotto il nome di Lucina presiedeva
arti. Il pianeta detto Pallade ha preso il suo nome da questa Dea.
Marte
Marte, dio della guerra è figlio di Giunone.
ianeta detto Pallade ha preso il suo nome da questa Dea. Marte
Marte
, dio della guerra è figlio di Giunone. Questa Dea
divenir madre. Giunone fece quanto le aveva Flora insegnato e partorì
Marte
che chiamò Dio della guerra e che destinò a presi
he chiamò Dio della guerra e che destinò a presiedere alle battaglie.
Marte
amò passionatamente Venere, colla quale suo marit
favorito Alettrione, il quale addormentossi facendo la guardia mentre
Marte
era con Venere, e lasciollo così sorprendere da V
sua deformità ed ebbe un numero infinito d’amanti. De’ suoi amori con
Marte
da cui ebbe Cupido se n’è già parlato. Da Anchise
i. Mentre era ancora fanciullo rubò il tridente a Nettuno, la spada a
Marte
, a Venere il cinto. Mentre Apollo guidava lungo i
na sì grande finezza che era invisibile, di cui si servì per cogliere
Marte
e Venero. Di tutte le opere di Vulcano la più mar
ti, ed il secondo soave e moderato ispirava i saggi. Cupido figlio di
Marte
e di Venere è quello che più comunemente si conos
udo in braccio, camminando con aria trionfante, quasi dimostrando che
Marte
disarmato si abbandona all’Amore. Assiso davanti
Antero il Contro Amore o amore per amore era figlio di Venere e di
Marte
. Questo nome si piglia in senso di contrarietà, m
che fosse figlia di Forcide o Forco e di Ceto ; chi la dice figlia di
Marte
, chi sorella ; a lei spettava la cura di preparar
per la guerra. Il potere di Bellona era nondimeno eguale a quello di
Marte
. Essa aveva un tempio a Roma vicino alla porta Ca
re tribunale di giustizia degli Ateniesi. Traeva il suo nome da Ares,
Marte
e da Pagos, collina. L’Areopago era in fatti situ
os, collina. L’Areopago era in fatti situato in cima alla collina ove
Marte
difese la sua causa allorchè fu obbligato di gius
mandò i suoi compagni a cercare acqua in un vicino bosco consacrato a
Marte
, ma un dragone che aveva in custodia questo luogo
ggi per far regnare la pace tra gli abitanti. Sposò Ermione figlia di
Marte
e di Venere, chiamata Armonia da alcuni mitologi.
e e farli lavorare quattro iugeri di terreno in un campo consacrato a
Marte
, per seminarvi i denti di un dragone dai quali do
lo spogliò della pelle, cui poscia appese ad un albero in un campo a
Marte
consacrato e lo diede in guardia a un drago il qu
o per togliorlo e a due tori spiranti fuoco dalla bocca e dalle nari.
Marte
si compiacque tanto di questo sacrificio ch’ei vo
cenza di tanto servigio, l’ariete fu immolato a Giove, altri dicono a
Marte
, altri dicono a Mercurio. La spoglia fu appesa ad
tri dicono a Mercurio. La spoglia fu appesa ad un albero nel campo di
Marte
e Mercurio la convertì in oro, di modo che, secon
re d’Ilia o Rea Silvia sacerdotessa di Vesta, dalla quale congiunta a
Marte
nacquero poi Romolo e Remo fondatori di Roma. L’i
el tempo accordato a quasi tutti gli Dei e ad un gran numero di eroi.
Marte
ebbe un Oracolo nella Tracia, Mercurio a Patrasso
Sacerdoti di Cibele, Luperci quelli di Pane, Sali o Salici quelli di
Marte
, ecc. Eranvi in molti luoghi delleSacerdotesse, c
81. Alessandro. V. Oracoli. 429. Aletto. V. Furie. 99. Alettrione. V.
Marte
. 33. Alfeo. V. Aretusa. 250. Altea. V. Meleagro.
e. 16. Mani. V. Plutone. ec. 100. Marcia. 279. Marsia. V. Apollo. 52.
Marte
. 32. V. Areopago. 210. Martea. 278. Maturna. 276.
1. — di Ercole. 432. — di Esculapio. Id. — di Giove Ammone. 431. — di
Marte
. 432. — di Mercurio. Id. — di Minerva. Id. — di P
a Lattea. V. Ercole. 283. Vittoria. 185. Vulcano. 69. V. Giunone. 22.
Marte
. 33. Z Zefiro. 128. V. Apollo. 51. Zete. 46. Zeto
da Mnemosine le Nove Muse, da Latona Apollo e Diana, da Giunone Ebe,
Marte
, Lucina e Vulcano. Nettuno ebbe da Anfitrite Trit
Lucina e Vulcano. Nettuno ebbe da Anfitrite Tritone; Venere generò da
Marte
lo Spavento, il Timore, eterni compagni di questo
ano la natura dei numi ai quali erano dedicati, poiché per Giove, per
Marte
e per Ercole adopravano l’ordine dorico; l’ionico
l modo di sacrificare. Doveva ardere il mirto a Venere, il frassino a
Marte
, ad Ercole il pioppo, e così a tutti gli altri De
Giove nel luglio, di Cerere nell’agosto, di Vulcano nel settembre, dì
Marte
nell’ottobre, di Diana nel novembre, di Vesta nel
ui lo stesso dio ordinò di uccidere Antiope sua moglie e figliuola di
Marte
, che Adrasto ed Ipponoo suoi figli seguirono gett
abominati furono e puniti sì crudeli olocausti. A Mitra, a Serapi, a
Marte
, alla Luna, ad Iside, ch’è lo stesso presso gli E
o, ministro della frode amorosa. I figli più illustri della diva sono
Marte
, Vulcano ed Ebe: i più oscuri, Arge, lUitia e le
acquero maggiormente i litigii, ed a dritto, dissero i poeti, partorì
Marte
, supremo danno, e cagione perenne di lacrime al g
e all’uopo adattamente appresta, Tutto vince la dea: del cinto armata
Marte
fé’ schiavo, e del monile adorna Vide al suo pied
uale è nelle braccia della se conda non è Ercole, come reputavano, ma
Marte
t il quale come nascesse da Giunone fa Ovidio nei
era ella stessa lieta di triplice prole, d’Ebe, cioè, di Vulcano e di
Marte
. Siccome il sesso esclude la prima, non esiterei
i Marte. Siccome il sesso esclude la prima, non esiterei di scegliere
Marte
tra i figli di Giunone per supporlo il bambino ra
one non permette che il bambino possa interpretarsi per altro che per
Marte
. Il fiore che è nella destra della dea n’è un’alt
i olenii di Acaia, che col solo contatto la rese feconda. La prole fu
Marte
, il fiore, secondo Servio, era di gramigna. Ora s
di gramigna. Ora se la Giunone nella medaglia di Mammea ha in braccio
Marte
bambino, ò questo un indizio per riconoscere lo s
rso dei secoli ne abbia assai rispettata l’ integrità. » Nascita di
Marte
narrata da Flora. Io già fui ninfa del beato camp
ille che non han qui nome, Che dall’altrui dolor cresce il mio vanto?
Marte
deve la vita all’arti nostre: Giove l’ignori eter
otevi Per l’esiglio sembrar felice; il fato Soceri t’accordò Venere e
Marte
; La prole aggiungi di cotanta moglie, Figli e fig
no minacciosa e torva. » Una deità così terribile dovea dividere con
Marte
la gloria feroce di presiedere alla guerra; ed in
amore: « Alla figlia di Giove dagli occhi glauchi piacquero i doni di
Marte
, le stragi, le guerre, le tenzoni, le pugne: inse
composta di calamita col fine di attrarre quasi per grazie segrete un
Marte
di ferro. Udite da Winkelmann altre pregevoli cog
Giasone, non omette l’ immagine di Venere collo scudo in mano del dio
Marte
: l’affibbiatura della cui veste caduta dalFomero
ome vincitrice, o per riporlo in tempo di pace, allorché accarezzando
Marte
sospende il furore della guerra, e fa sì che i fe
ne, e non vi fu alcuno deg’ Immortali, che non invidiasse la sorte di
Marte
. La piromanzia, cioè la pretesa maniera d’ indovi
eggia. » Ilìade, Canto xviii, v. 526 e segg. Lezione trentesima.
Marte
. La maravigliosa maniera nella quale nacque Ma
ione trentesima. Marte. La maravigliosa maniera nella quale nacque
Marte
da Giunone col mezzo d’ un fiore indicatole dalla
sia contrarie l’esperienza. Non ebbe, secondo la più comune opinione,
Marte
alcuna legittima moglie, e visse ancora in questo
uadrupedi, e la gramigna fra 1’ erbe. Anche il gallo consacrato era a
Marte
per questo motivo. Aveva il nume, per assicurare
e gallo, e porta ancora la pena della sua negligenza e del rossore di
Marte
, annunciando ai mortali il giorno col batter dell
n Atene per la santità dei giudizi, che Areopago si disse. Dicesi che
Marte
accusato di avere ucciso Alirrozio figlio di Nett
curio, che con le arti usate lo tolse di furto. Ascalafo figliuolo di
Marte
, che comandava ai Beoti, nell’assedio di Troia uc
i figliuoli degl’Immortali? — Nel terminare queste parole ricondusse
Marte
. Favoriva Marte i Troiani contro la parola che ne
ò Diomede a pugnare contro lo stesso dio della guerra. Appena lo ebbe
Marte
veduto che la lunga asta contro gli diresse, ma l
erva penetrò ben avanti al di sotto le coste, e ferì il corpo divino.
Marte
nel ritirarla gettò un grido spaventevole, quale
Nettuno, il più severo, pregò istantemente lo zoppo fabbro a slegare
Marte
promettendogli in suo nome un’intera soddisfazion
quei lacci maravigliosi. Liberati gli amanti, volò Venere in Pafo, e
Marte
nella Tracia. Palefato spiega questa favola dicen
e Palefato troppo del suo sistema si compiacesse. Varii cognomi sortì
Marte
dagli antichi. Dio comune fu detto; e fra i diver
ce. Gradivo e Quirino presso i Latini furono i due principali nomi di
Marte
. Il primo gli davano quando era tranquillo; il se
’ universo. L’osservazione di Vitruvio che ordinariamente i templi di
Marte
erano fuori delle mura, onde nel popolo dissensio
a vi erano templi consacrati al dio della guerra. I soli sacerdoti di
Marte
formavano in Roma un collegio detto dei Salii. Mi
one. Conviene adesso indagare nei monumenti le maniere nelle quali fu
Marte
rappresentato. Marte armato di una sferza come ve
indagare nei monumenti le maniere nelle quali fu Marte rappresentato.
Marte
armato di una sferza come vendicatore, si trova s
ccennata da Capitolino, che senza crudeltà non si manteneva l’Impero.
Marte
che va presso Rea Silvia, origine favolosa del po
l potere di Roma, era rappresentato sugli elmi dei soldati romani. «
Marte
vien generalmente rappresentato, dice Winkelmann,
roe, e senza harba: del che pur ci fa fede un antico scrittore. Ma un
Marte
, qual lo vorrebbe il signor Vatelet, di cui ogni
tatua sedente coll’Amore ai piedi nella Yilla Ludovisi, ed un piccolo
Marte
su una delle basi dei due bei candelabri di marmo
tato in una statua del Museo dementino, siano derivate le immagini di
Marte
barbato, una delle quali è il chiamato Pirro del
, ma alcune d’oro della Repubblica romana offrono la testa barbata di
Marte
colla medesima fìsonomia. Udite da Stazio la desc
la medesima fìsonomia. Udite da Stazio la descrizione della reggia di
Marte
, alla quale Giove manda Mercurio per movere alla
rio dicea: Va, vola, o figlio. Nelle Tracie contrade, e se deposta Ha
Marte
l’asta, o se le trombe e l’armi Move, e nel sangu
egge la difesa alata Il divin capo: fra sterili boschi Sorger vede di
Marte
il tempio, e trema In rimirarlo. Opposta ad Euro
olti Dai cocchi stessi, e quasi odi le grida, Le ferite, i lamenti; e
Marte
in mezzo Urtar le file, e comandar le stragi: Sì
rrebbe anche il terrore a Giove Le minacele e i comandi. A lui diceva
Marte
il primo: dal ciel che rechi? a questo Cielo, all
i. Suona la reggia pei rivali proci: Chiedon le nozze a gara e Febo e
Marte
: Rodope il primo, l’Amiclee contrade Doma il seco
omo, altre a quelle d’Apollo che a quelle di Bacco, o di Mercurio, di
Marte
, così di altre ragioni si servissero per una Vene
n nuovi serti insegna. La ferrea cima lussureggia, e fugge L’orror di
Marte
, e la placata cresta Tien Primavera. Coi sagaci c
l’ali sul capo, ed alla sinistra è Saturno turbato in vista e severo.
Marte
col suo elmo, e Venere colle chiome annodate pong
mo, e Venere colle chiome annodate pongono in mezzo la Terra: sotto a
Marte
stassi la Luna, che ha di fronte Giove, ed in mez
l secondo di Mercurio e Venere; il terzo nato dalla Venere terza e da
Marte
, ed Antero chiamato: lo Scoliaste di Teocrito lo
e Simonide finalmente, secondo l’opinione più seguitata, da Venere e
Marte
. Platone definisce l’Amore figliuolo del dio dell
l fulmine a Giove, gli strali ad Apollo, la clava ad Alcide, l’elmo a
Marte
, la face a Diana, il tirso a Bacco, il tridente a
Palazzo Albani, che esprime la scoperta dell’ adulterio di Venere con
Marte
, questa dea assisa sopra un letto tiene al di sop
on vigil canto non invoca il giorno Chi soffre il danno del rossor di
Marte
: Le frondi immote non lusinga il vento, Abita mut
i Di Roma i gran natali; E l’aquile superbe Sola in prima avvezzai di
Marte
al lume, Ond’alto in su le piume Cominciaro a spr
e l’Inganno: alza di Morte L’imaorine maggior le truci mani Quando di
Marte
la chiamò tonando La moglie, e alzò la sanguinosa
mia Fatica s’ammutir le Driadi. Il Padre D’Armonia nostra, il ferreo
Marte
, armato Di lancia, ebbe stupor; mirò la figlia, C
sembra accompagnare la madre. Ben presto l’Invidia sotto le forme di
Marte
le suscita per nemiche Minerva e Giunone. Ella ra
giorno Semele e Bacco, e brillare Arianna colla sua corona? No, dice
Marte
, o piuttosto l’Invidia sotto la sua forma, io non
uo magico cinto affinchè ella possa con questo richiamare nell’Olimpo
Marte
suo figlio, che se n’ è esiliato. La dea della Fu
della sua amante la trasporta in cielo, ove ha per compagni Mercurio,
Marte
, Venere e la Luna. Voi vedete dalla sciagura di S
menta quella di Giove sul serpente Campe e sopra i Giganti: quella di
Marte
sul mostro figlio di Echidna: quella di Perseo su
oste di Nisa in Arabia. In questi luoghi regnava Licurgo figliuolo di
Marte
, principe feroce, del quale il poeta fa un ritrat
Bacco. Iride, per adempire al desiderio della dea, prende le forme di
Marte
, e gli tiene un lungo discorso. Di già il re prev
ita che vi ha fatto il tirso del tuo nemico. Perchè Licurgo figlio di
Marte
non è qui? tu vedresti fuggire Bacco subito, e na
Bacco provoca Deriade; la notte sopravveniente separa i combattenti.
Marte
dorme, e la sua quiete è da un sogno agitata. Si
o, a Lenno, e quindi al cielo ritorna. Bacco profitta dell’assenza di
Marte
per assalire gl’Indiani, e per far guerra al popo
ti nello dio, e Deriade profittando del disordine assale le Baccanti.
Marte
nelle sembianze di Morreo accende la battaglia, e
engono rappresentati. Issione figliuolo di Flegia, e secondo altri di
Marte
e di Pisidice, prese in moglie Dia figlia di Eine
rere, Giove, Plutone, Apollo, Ecate, Bacco, Venere, Nettuno. Minerva,
Marte
, Vulcano, Mercurio, ed Esculapio. Dodici di quest
omi loro erano Giove, Giunone, Vesta, Minerva, Cerere, Diana, Venere,
Marte
, Mercurio, Nettuno, Vulcano, e Apollo. Furono sec
iuagono che Apollo rimase allora vincitore di Mercurio nella Corsa, e
Marte
nel Pugilato (h). Alcuni ne riconoscono per autor
on esperimentarlo più a lungo sposò Aconzio (a). Melanippo, figlio di
Marte
, avendo veduto in un tempio di Diana la giovine s
mano. Omero ce la dà a divedere anche colle ali alle calcagna(e).
Marte
. MArte secondo Esiodo (a) e quasi tutti i Poe
uto ciò, che bramava. Giunone ne fece l’esperienza, e diede alla luce
Marte
(b). Questi fu allevato da Priapo, che lo addestr
a si offeriva a Priapo la decima delle spoglie, che si consecravano a
Marte
(c). Questo Nume ebbe anche il nome di Quirite, B
ato(d) (1). Augusto, avendo vinto Bruto e Cassio, dedicò un tempio a
Marte
, denominando questo Dio Bisultore, ossia due volt
il bambino col proprio latte. Ciò si ebbe per un prodigio, operato da
Marte
. Que’ d’ Arcadia inalzarono sul monte Cresio un t
ccellente artefice, li lavorò. Tutti dodici si riposero nel tempio di
Marte
, e se ne affidò la custodia ad altrettanti Sacerd
ro fine alla guerra, insorta tralle due Nazioni. La seconda, affinchè
Marte
procurasse a’ Romani la felicità medesima, che av
ato un tempio a Giunone Lucina sul monte Esquilino. La quinta, perchè
Marte
era figlio della predetta Dea, la quale, come abb
perto sacrificavano nel Campo Marzio un capro, una pecora, e un bue a
Marte
per espiare(2) le armi e le Insegne militari (c).
anche la revista delle armi(3). Gli animali, soliti a sacrificarsi a
Marte
, erano il lupo a cagione della sua ferocia ; il c
nimali ; la pica e l’avoltojo, perchè questi uccelli sono rapaci (a).
Marte
sposò Bellona, figlia di Forci e di Ceto (b) (4).
(c). Bellona poi secondo alcuni Scrittori non fu moglie, ma sorella a
Marte
(d) (5) ; secondo altri era figlia dello stesso M
e, ma sorella a Marte (d) (5) ; secondo altri era figlia dello stesso
Marte
(e). I Poeti dicono, ch’ella preparava il carro e
Marte (e). I Poeti dicono, ch’ella preparava il carro e i cavalli di
Marte
, quando questi andava alla guerra (f). Marte pres
il carro e i cavalli di Marte, quando questi andava alla guerra (f).
Marte
prese ad amare anche Filonomia, figlia di Nittino
aissimo la caccia, e passava gran parte della sua vita nelle foreste.
Marte
prese la figura di pastora, e la rendette madre d
o, e l’altro Licasto. Eglino conseguirono il regno dell’ Arcadia (g).
Marte
andò soggetto a varie vicende. Ei volle opporsi a
non avesse pregato Mercurio a toglierlo da quell’ infelice stato (a).
Marte
inoltre alle preghiere di Venere, ferita da Diome
ni. Minerva, che odiava Venere, eccitò Diomede a combattere contro di
Marte
. Questo Dio, appenachè lo vide, tentò di ferirlo
e Diomede invece ferì lui. Peone, il Medico degli Dei, lo risanò (b).
Marte
finalmente uccise Allirrozio, figlio di Nettuno e
sì bene difendersi che ne partì assolto (c) (7). Pare che il culto di
Marte
non siasi molto esteso tra’ Greci, perciocchè Pau
quale fece menzione degli Dei loro, non fa parola di alcun tempio di
Marte
, ma solamente parla di due o tre delle di lui sta
’ ingresso del medesimo eravi la statua di Venere a lato di quella di
Marte
(a). Un altro tempio, pellaro Reggia, ebbe pure i
cui la gioventù, divisa in due partiti, se ne disputava la testa (b).
Marte
ebbe per compagno Eremartea, Divinità, che gli An
lche eredità. Il nome di quella era composto dalle due voci eredità e
Marte
(c). Il picchio era uccello, sacro a Marte, perch
o dalle due voci eredità e Marte (c). Il picchio era uccello, sacro a
Marte
, perchè esso è di natura molto coraggioso, ed ha
sso giunge a forare il tronco degli alberi sino alla midolla (d) (8).
Marte
rappresentasi sotto le sembianze di gigante, con
do dovea fare la sentinella alla porta del palagio di Vulcano, finchè
Marte
si tratteneva con Venere (f), come quanto prima v
finchè Marte si tratteneva con Venere (f), come quanto prima vedremo.
Marte
vedesi anche sopra un carro, titato da’due cavall
o dal Sole, che colei soleva starsene in affettuosi trattenimenti don
Marte
(2). Vulcano formò una sottilissima rete di ferro,
rete di ferro, la distese sul terreno, ove soleano adagiarsi Venere e
Marte
; e postisi l’uno e l’altro colà a sedere, Vulcan
ola scena. Vulcano finalmente alle preghiere di Nettuno pose Venere e
Marte
in libertà. Questi si recò tosto verso la Tracia,
molo, e di Tazio. Questo era fuori della città, come lo erano que’ di
Marte
. Gli Auguri aveano giudicato, che il Dio del fuoc
12). La favola d’Iti non è dissimile dalla seguente. Tereo, figlio di
Marte
, e re de’ Traci, ebbe in moglie Progne, perchè av
Salmoneo, principe di Elide, e fratello di Sisifo ; Flegia, figlio di
Marte
, e re de’ Lapiti nella Tessaglia ; Tantalo, nato
bbia ritenuto incatenata nel suo palagio sì lungo tempo la Morte, che
Marte
alle preghiere di Plutone fu obbligato a liberarn
Antione ; Ferecide lo fa nascere da Pisione e da Etone ; ed altri da
Marte
e da Pisidice. Issione avea preso in moglie Dia,
Ippono, figlio di Triballo ; e per madre Trassa o Traossa, figlia di
Marte
e di Terena. Ella abborriva gli uomini. Quindi di
ntravano. Mercurio per ordine di Giove era per farli in brani, quando
Marte
, perchè eglino erano discendenti da lui, ottenne,
abbruciare o soppellire. Se si abbruciava, ciò si faceva nel campo di
Marte
, che trovavasi fuori della città. Le ceremonie, s
ogi sulla genealogia di Cupido. Simonide lo vuole nato da Venere e da
Marte
; Esiodo dal Caos(b). Aristofane dice, che la Not
i Romani, primachè le loro Deità acquistassero forma umana, adoravano
Marte
sotto la figura di un’ asta, come facevano gli Sc
i sotto quella di una spada(a). Dal nome poi di Quirite, attribuito a
Marte
, anche Romolo, di lui figliuolo, si chiamò Quirin
ichi Latini Duelliona(b), fu considerata come Dea eguale in potenza a
Marte
(c). Aveva in Roma un tempio, inalzato da Appio Cl
Id. Ibid. (6). L’Areopago era un tribunale d’Atene ; così detto da
Marte
, che i Greci chiamano Ares, e dalla voce pagos, a
altezza, perchè quel tribunale era situato sopra una collina, sacra a
Marte
(f), da che questo Nume ivi trattò la sua causa,
. 28. Diversa interpetrazione tolta dalla Scienza Nuova del Vico. 29.
Marte
— come questa divinità nacque in mente degli Egiz
bricati da loro. Giove, Satvrno, Nettvno, Plvtone, Apollo, Mercvrio,
Marte
, Vvlcano, Bacco, Ciclopi. 11. Senza voler perdere
rge dall’unità e dall’ordine ; altri lo conservano, lo tutelano, come
Marte
, Pallade, Vesta, che si rappresentano armati, sim
ore ; ne’termini il contrassegnatore de’confini ; Saturno nel tempo ;
Marte
e Bellona nelle guerre ; Bacco ne’luoghi piantati
gge con tutta proprietà restò ai poeti definita lyra regnorum. » 29.
Marte
— Dio della guerra nacque in mente de’poeti greci
i avevano fatto prodigii di valore. Per questo meglio può dirsi esser
Marte
un Dio creato dalla politica degl’imperi, per ris
oro influssi, personificando per una divinità il pianeta che chiamasi
Marte
, trassero dalle proprietà di questo pianeta, che
la divinità che ne immaginarono, onde lo dissero Dio della guerra. A
Marte
era sacro l’avoltoio, chè siffatti uccelli a stor
pera degli artefici. Il poeta dell’Iliade narra, che Vulcano trovando
Marte
giacer con Venere, li abbia entrambi stretto nei
rometeo, fu essa di mano in mano amante di Adone, cioè del Sole, e di
Marte
, col quale entrava essa in congiunzione, secondo
gevano nei suoi stati, e lasciando divorar l’altro, che era figlio di
Marte
e di Cirene, dai cavalli di lui, che alimentava d
ista del vello di oro, combatte con alcune donne guerriere, figlie di
Marte
, rapisce loro un bel cinto, e tragge una donzella
o marino — risponde al passar del sole nel segno dell’Ariete, sacro a
Marte
, detto ancora Ariete di Frisso, o dal vello di or
iachè Cadmo uccise un principe di nome Draco, che si voleva figlio di
Marte
, intendendosi dall’altra parte co’denti i sudditi
di Santo Potito, la quale altro non è che un simulacro pagano del dio
Marte
, con la lieve variante d’aver sostituito un libro
mede, pianger disperatamente nel veder scorrere il proprio sangue ; e
Marte
stesso, piagato dal medesimo eroe, copre, cadendo
alo infernale, eccitando al ballo tondo Grazie, Furie, Satiri e Muse.
Marte
balla anch’egli ; Nemesi coi flagelli di vipere b
celebrate nella Laconia in onore di Achille. 62. Achiroe. — Nipote di
Marte
. 63. Achlys. — Detta anche Achelaa, dea dell’oscu
Pafo, e lo seguì innamorata e dolente nelle foreste del monte Libano.
Marte
geloso di tal preferenza avventò contro di Adone
armi vincitrici dell’imperatore. 135. Afaco o Afanio. — Soprannome di
Marte
. 136. Afanio (V. l’art. precedente). 137. Afareo
acerdote che li ripeteva al popolo. 142. Afneo. — Altro soprannome di
Marte
. 143. Afonide. V. Afonis. 144. Afonio. V. Afonis.
e di Giano, agli 11 gennaio, 21 maggio, e 13 dicembre. I Sacerdoti di
Marte
erano anche conosciuti sotto questa denominazione
no alla persona, Concitato avviossi, e camminava Quale incede il gran
Marte
allorchè scende Tra fiere genti stimulate all’arm
è quella che Fennio cantò alla presenza di Ulisse, sull’adulterio di
Marte
e Venere. 247. Alcio. — Una delle divinità dei Ge
almente schiacciato da Ercole. 250. Alciope. — Figlia di Aglauro e di
Marte
. Fu una delle mogli di Nettuno. 251. Alcippe. — F
e di Marte. Fu una delle mogli di Nettuno. 251. Alcippe. — Figlia di
Marte
, fu rapita da Allyrotio che Marte uccise per vend
Nettuno. 251. Alcippe. — Figlia di Marte, fu rapita da Allyrotio che
Marte
uccise per vendicare l’oltraggio. Per questa vend
Vi furono diversi altri conosciuti sotto questo nome : uno figlio di
Marte
, uno figlio di Amycus, ed un terzo figlio d’Ippoc
un gallo. 273. Aletrione. — Giovane soldato, confidente e favorito di
Marte
. Essendo un giorno in sentinella alla tenda di qu
tò, e lasciò sorprendere i due amanti da Vulcano, marito di Venere. —
Marte
per punire Aletrione lo cangiò in gallo. 274. Ale
la. 292. Alloprophallos. — Vale a dire incostante : soprannome dato a
Marte
, il quale come Dio della guerra veniva egualmente
ndere fossero date loro Diana e Giunone. Giove allora mandò lo stesso
Marte
, Dio della guerra, a combatterli, ma essi lo fece
sere due famosi corsari a nome Oto ed Efialto, temuti ed invincibili.
Marte
fatto da essi prigioniero è tenuto schiavo per tr
ssi debellato e fatto prigione. Mercurio dio del commercio che libera
Marte
altro non raffigura che un abile trafficante, il
; Ma tra’grandi celesti il più possente Che fa spesso cader di mano a
Marte
La sanguinosa spada, ed a Nettuno Scotitor della
adorava come l’opposto di Cupido. Lo si credeva figlio di Venere e di
Marte
. Vedendo che Cupido col passare degli anni non di
pioppo ad Ercole ; il platano ai Genii ; il frassino e la gramigna a
Marte
; la palma alle Muse ; l’olmo a Narciso ; il gine
o questo nome a tutt’i famosi guerrieri ritenendoli come figliuoli di
Marte
. 530. Areopago. — Famoso tribunale d’Atene. Quest
Atene. Questa parola deriva dalla voce Ares, che era un soprannome di
Marte
, perchè la favola racconta che fu appunto in quel
di Marte, perchè la favola racconta che fu appunto in quel luogo, che
Marte
essendo stato citato in giudizio innanzi a dodici
dava questo nome ad un eroe. 532. Areso. — Nome che i Greci davano a
Marte
perchè in quella lingua significa ferita. 533. Ar
ilustre o Armilustria. — Presso i Romani al 19 di ottobre al campo di
Marte
, si celebrava una festa militare nella quale si o
nere. 599. Artipoo. — Che significa piede leggiero. Omero così chiama
Marte
dio della guerra, forse per indicare la sveltezza
o V trad. Dell’ Anguillara. Vi fu anche un altro Ascalafo, figlio di
Marte
che fu uno dei più rinomati guerrieri Greci, che
le figliuole di Ettore la quale non potendo opporre resistenza al dio
Marte
che ne era innamorato, fu da lui resa madre di un
verunci. 704. Avoltoio. — Quest’uccello era consacrato a Giunone ed a
Marte
, e gli auguri ne osservavano con particolare atte
Apollo. — (vedi l’articolo precedente). 713. Azizio. — Soprannome di
Marte
. 714. Azoni. — Si chiamavano così quegli Dei che
grandi sacrifizii e le più sontuose feste. 768. Bellona. — Sorella di
Marte
e dea della guerra. Al dire di Virgilio, era essa
. Al dire di Virgilio, era essa che allestiva il carro e i cavalli di
Marte
, quando questi moveva alla battaglia. Secondo il
e essi dovettero sostenere contro i Rutuli. 803. Bistone. — Figlio di
Marte
e di Calliroe. Edificò una città della Tracia, a
a cra dinotato con questo soprannome. 806. Bisultore. — Soprannome di
Marte
, che significa due volle vendicatore. 807. Bitia.
ato dell’oracolo di Delfo. Cadmo sposò Ermione, figlia di Venere e di
Marte
, la quale lo rese padre di Semele, Ino, Autoneo e
revano sulla superficie delle acque senza affondare. 1012. Cavalli di
Marte
. — Al dire di Servio questi cavalli avevano nome
e il timore. Omero però dice che questi erano i nomi dei cocchieri di
Marte
e non dei suoi cavalli. 1013. Cavalli di Reso. —
eso. 1014. Cavallo. — Questo animale era particolarmente consagrato a
Marte
, come Dio della guerra. Presso gli antichi era ri
uno di questi animali. V. Leda. Cigno ebbe anche nome un figliuolo di
Marte
, che combattè contro Ercole e fu vinto. Marte all
he nome un figliuolo di Marte, che combattè contro Ercole e fu vinto.
Marte
allora sdegnato per la disfatta del proprio figli
i maggiori. Erano in numero di dodici, cioè : Giove, Nettuno, Apollo,
Marte
, Vulcano, Mercurio, Giunone, Vesta, Minerva, Cere
L. X trad. di A. Caro. 1331. Cupido. — Dio dell’amore e figliuolo di
Marte
e di Venere. Egli presiedeva alla voluttà. Veniva
nati dei Minori, e fra questi i principali erano : Minerva o Pallade,
Marte
, Eolo, Momo, ecc. Altri finalmente detti Semi Dei
minazione complessiva eran compresi : Saturno, Giove, Giunone, Cielo,
Marte
, Apollo, Diana, Vulcano e Bacco. Dei della ter
ecessore. Dopo di ciò tutto il corteggio prendeva la via del campo di
Marte
, ove un magnifico catafalco, coperto di un ricchi
ssedio di Troja egli si copri di gloria, avendo in un incontro ferito
Marte
e Venere. Dopo la caduta di Troja, ritornato in p
a favola ricorla di un altro Diomede, re della Tracia, e figliuolo di
Marte
e di Cirene. Secondo la tradizione mitologica, eg
si da propriamente questo soprannome. Essa fu perduttamente amata da
Marte
, che le rese madre di una figlia, di cui nell’art
ltri giganti tentarono di dara la scalata al cielo. Essi incatenarono
Marte
e lo tennero prigione per un anno e un mese, finc
6. Elefenore. — Figliuolo di Calcodonte e discendente della stirpe di
Marte
. Al dire di Omero egli comandava gli Abanti di Eu
lona. Assai di sovente trovasi nelle tradizioni della favola indicato
Marte
, dio della guerra, con questo nome. 1679. Enia. —
e. — Romolo dette questo nome alle feste da lui istituite in onore di
Marte
, dio della guerra. Nel giorno 26 del mese di Febb
rcole fu disfidato ad un particolare combattimento da Cineo figlio di
Marte
e di Pelopia, ed uccise il suo audace rivale il q
o. Le cronache mitologiche ricordano di un’altra Ermione figliuola di
Marte
e di Venere, e moglie di Cadmo re di Tebe. Il gio
ella infedeltà di Venere, allorchè questa dea ebbe dai suoi amori con
Marte
, Ermione, avesse fatto presente quest’ultima di u
ia vita in difesa della sventurata città. …… e questi Furiando parea
Marte
che crolla La grand’asta in battaglia, o di vorac
l curvo arco d’argento, Febo educolle nel pïerii prati. E portavan di
Marte
la paura Nelle battaglie. Omero — Iliade — Libro
a natura e l’arte : Par che sien fusi in quelle svelte membra Adone e
Marte
. L. Marenco — Saffo — Tragedia Atto III, Scena VI
to dio campestre della mitologia pagana. Taluni lo fanno figliuolo di
Marte
, mentre Ovidio, ed altri con lui, lo dicono figli
coraggio, e intrepidezza di valore, furono ritenuti come figliuoli di
Marte
. Nè a ciò si arrestava la sbrigliala immaginazion
ole fu figliuolo di Giove e di Alcmena ; Romolo fu figlio di Rea e di
Marte
, Perseo fu figlio di Danae e di Giove ecc. ecc. C
accompagnando un giorno Diana alla caccia, fosse stata veduta dal dio
Marte
, il quale s’invaghi così violentemente di lei, ch
e una colpa con un delitto. Però al dire del citato scrittore, il dio
Marte
preservò dalla morte i figli dell’amor suo. 2020.
mava Flamen Quirinalis ; quello di Giove, Flamen Dialis ; e quello di
Marte
, Flamen Martialis. In seguito furono i Flamini di
Flegiade. La tradizione mitologica ce lo presenta come figlio del dio
Marte
e di una giovanetta per nome Crisa figliuola di A
favolosa, che un giorno Gallo si addormentò alla porta della tenda di
Marte
, e lasciò sorprendere Venere nelle braccia dell’
a nelle sue storie molti altri numi adorati dai Germani, e fra questi
Marte
. Mercurio ed Ercole, a cui offrivano sacrifizi d’
Sporadi, si celebravano dai greci delle altre feste in onore del dio
Marte
, a cui dall’isola istessa si dava la denominazion
e. 2118. Gialmeno o Ialmeno. — Figlio della bella Astioche e del dio
Marte
. Fu uno degli eroi che più si distinse all’assedi
dissodare con esso quattro jugeri di terreno di un campo consacrato a
Marte
, e non mai lavorato ; che quindi avesse dovuto in
seguito di cortigiani e di sudditi dall’altra, nel campo consacrato a
Marte
, fuori le porte di Colco, onde assistere alle dif
Latona di Apollo e Diana ; dalla propria moglie Giunone ebbe Vulcano,
Marte
ed altri figliuoli, e da Mnemosina nove figliuole
cina ; altri vogliono che a questi si aggiungessero altri due, cioè :
Marte
, Dio della guerra, e Tifone. Fra gli scrittori ch
na specie di miasmo che ella ricevette nel seno ; che dette la luce a
Marte
, ponendosi in grembo un fiore ; ad Ebe, mangiando
Comunemente i giuochi agonali venivano celebrati nello anfiteatro di
Marte
, e si facevano in onore di questo dio e talvolta
na gradior che significa cammino. I pagani davano questo soprannome a
Marte
, dio della guerra, quando veniva raffigurato sott
credenze religiose di quei popoli, rappresentava lo stesso che il dio
Marte
presso i greci. 2220. Higolajo. — Detto anche Gul
cieco per tutta la vita. Ippio era anche il soprannome particolare di
Marte
, il quale con Minerva e Nettuno formavano la tria
accredita ti scrittori che quei popoli l’ avessero in conto del loro
Marte
; ma vi sono anche altro opinioni che dicono Irmi
lli di Enea » ivi 1011 Cavalli di Laomedone » ivi 1012 Cavalli di
Marte
» ivi 1013 Cavalli di Reso » ivi 1014 Cavallo
potesse i sensi, tosto avvenne, che ogni sanguinoso si foggiò il suo
Marte
, ogni ladro il suo Mercurio, ogni lascivo la sua
uc. dial. de Deor. concil. cioè Giove, fra’ maschi, Nettuno, Vulcano,
Marte
, Mercurio, ed Apollo, e fra le donne Giunone, Cer
ea, ed il mele delle Api quivi graziosamente adunate, Come Campato da
Marte
, e fatto Re acciò con tal ritrovato âvesse potuto
ene poi la sottil rete distesa dal suo astuto consorte, dove ella con
Marte
improvisamente fû colta per oscitanza di Elettrio
lla perdita fatta ceder dovea al vincitore la lampada, Cap. IV.
Marte
. Sonetto T erribil Dio alla pietà crude
ello di Dio Marte è chiamato. Dichirazione, e sviluppo Chi fù
Marte
. Avvegnachè figlio del troppo augusto matrimonio
an clamore giustizia, e pena ; presso di quelli però cosi bene espose
Marte
le sue ragioni, cosi attempatamente giustificò la
esso ne venne, che quel luogo d’indi in poi fù chiamato la collina di
Marte
, dove trattar si solevano le cause puramente crim
alla presenza di tanti giudici, quanti appunto furono nella causa di
Marte
gli Dei(1). Sue nozze. Questo Dio perchè di sua
Quirites dal lor fondatore Romolo creduto, come si è detto, figlio di
Marte
. Suo ritratte. In atteggiamento assai terribile
loriosa della fortuna di riconoscere il suo nome da Trace figliuol di
Marte
, o perchè nazione fiera, e naturalmente portata a
apprestavano a suoi altari. Perchè poi questi animali fossero stati a
Marte
graditi, può congetturarsi dalla generale ragione
velocità ben s’acconvenivano ad un Dio di terrore, e destrezza, qual
Marte
appunto si era, potendosi applicare a tal proposi
ra un altro concepirne pel tocco d’un fiore, come appunto parlando di
Marte
si disse, per far conoscere agli Dei, ed agl’uomi
, e dolce ardore, Che in ciel non fù chi somigliasse ad ella. Febo, e
Marte
provar fatal quadrella Sol per costei, che dominò
nfame del suo corpo, altri molti perciò da altri, ed in particolar da
Marte
ne ottenne, come ancor per sue figlie comunemente
urio, Luglio a Giove, Agosto a Cerere, Settembre a Vulcano, Ottobre a
Marte
, Novembre a Diana, Decembre finalmente a Vesta. C
Cic. lib. 2 de Nat. Deor. Virg. Egl. 3. Chi fù Giove Come Campato da
Marte
, e fatto Re Sue battaglie (1). Perche questo mio
a. Sua qualità. Suoi nomi. Suo ritratto. Suoi tempii, e feste. Chi fù
Marte
. Sua contesa con Nettuno. (1). Saggia pur troppo
tti perciò Salii, celebravano la sollennità di quel giorno in onor di
Marte
, giusta la costituzione ricevuta dal religioso Nu
rica, 345 2°. Campi Elisi, dimora dei buoni dopo morte, 216. Campo di
Marte
, palestra dei Romani, 259 (nota). Cancro, segno d
65. Erittonio, 517. Ermeto, nome di Mercurio, 168. Ermione, figlia di
Marte
, 256. Ero e Leandro, 646 2°. Erofila. Vedi Demofi
anto, profetessa, figlia di Tiresia, 660. Marsia. Sue avventure, 125.
Marte
, Dio della guerra : sua nascita, 255 ; — suoi fig
Cibele, 42. Rea-Silvia, sacerdotessa di Giunone, 256. Remo, figlio di
Marte
, 256. Reso, re di Tracia, 570 3°. Romolo, figlio
, figlio di Marte, 256. Reso, re di Tracia, 570 3°. Romolo, figlio di
Marte
, 256. S Saffo poetessa, 173, 177 (nota). Sa
177 (nota). Sagittario, segno dello Zodiaco, 685. Salii, sacerdoti di
Marte
, 260. Salmoneo. Suo orgoglio punito, 246. Sangari
unone, Vesta Prisca, Cibele, Venere, Minerva, Diana, Apollo, Nettuno,
Marte
, Mercurio e Vulcano. I nomi degli altri otto si t
posò Giunone elevandola al grado di regina del Cielo, ed ebbe da essa
Marte
, Vulcano ed Ebe ; e poi da altre Dee, ed anche da
e » Di sì fatti animali, assai fe’ bene. » Per tôr cotali esecutori a
Marte
. » Non di rado significa ancora il complesso del
e divinità del primo ordine, cioè la Luna, Mercurio, Venere, il Sole,
Marte
, Giove e Saturno ; e gli stessi nomi assegnarono
ne, Nettuno, Cerere, Mercurio, Minerva, Vesta, Apollo, Diana, Venere,
Marte
, Vulcano. I rimanenti otto numi di prim’ordine er
cessò il pericolo. Nacquero da questa Dea tre figli, Vulcano, Ebe, e
Marte
. I due primi li concepì da Giove, il terzo nacque
cato un fiore, che appena toccato dalla Dea la fece diventar madre di
Marte
. La sempre bella Ebe era la Dea della giovinezza.
ntieri passiamo sotto silenzio le varie sue vicende, specialmente con
Marte
, e con Adone. Crediamo quì piuttosto miglior part
era 1. Cupido, o sia Amore. Amore era figliuolo di Venere, e di
Marte
. Egli è sempre figurato qual fanciullino pieno di
igliò con Flora, che le indicò un fiore, che al solo toccarlo concepì
Marte
. Questa è l’origine per altro gentile della nasci
gua loro chiamano Marte Ares lo dicono figlio di Giove, e di Giunone.
Marte
è rappresentato armato da capo a piedi, avendo un
eguì il suo viaggio, e giunse felicemente in Colco, ove sasagrificò a
Marte
il suo ariete, che dopo fu situato fra i dodici s
cuni suoi compagni ad attinger dell’acqua in una fontana consagrata a
Marte
, un dragone che ivi era in guardia, li divorò tut
ontinuando il suo viaggio arrivò in Colco, ove offerì in sacrifizio a
Marte
quel bello ariete, che fu poi collocato in un cam
, che cangiò in due stelle. Filomela, e Tereo. Tereo figliuolo di
Marte
sposò Progne figlia di Pandione re di Atene, e la
de’ Latini che si legge questo dispetto di Giunone di voler concepir
Marte
senza di Giove. 1. Il Dio delle battaglie fu sec
de’ Latini che si legge questo dispetto di Giunone di voler concepir
Marte
senza di Giove. 1. Marte porta molti soprannomi
esto dispetto di Giunone di voler concepir Marte senza di Giove. 1.
Marte
porta molti soprannomi, la più parte relativi all
e, Nettuno, Cerere, Mercurio, Minerva, Cibèle, Apollo, Diana, Venere,
Marte
e Vulcano. Il destino. Celo. 21. Il Desti
Senoni od in quelle con gli Arunci o con Pirro. 86. Ebbe tre figli :
Marte
(255) generato per virtù di un fiore, o secondo a
3), il tridente a Nettuno (185), le frecce ad Apollo (96), la spada a
Marte
(255), il cinto a Venere (170) e lo scettro a Gio
l vecchio Dio dei mari, eloquente al pari d’Apollo, valoroso al pardi
Marte
, amabile quanto Venere. 166. L’immaginazione feco
iali desiderj sarebbero inetti e turpi ; Simonide lo salutò figlio di
Marte
e di Venere, ovvero della Forza e della Bellezza
sse. (Virgilio, Eneide, traduzione del Caro.) 247. Flegia, figlio di
Marte
(255) e di Crisa, ebbe una figlia chiamata Coroni
me stanche, Non poterebbe farne posar una. (Dante, Inf. c. VII.)
Marte
. 255. Marte, Dio della guerra, era figlio di
poterebbe farne posar una. (Dante, Inf. c. VII.) Marte. 255.
Marte
, Dio della guerra, era figlio di Giove (63) e di
osì la moglie del Tonante non aveva voluto esser da meno di lui. 256.
Marte
ebbe da Venere (170) una figlia chiamata Ermione,
mato Ascalafo rimase estinto nell’assedio di Troia. 257. Si narra che
Marte
avendo preso a combattere pe’ Troiani nella guerr
uffa. I Troi l’udiro, L’udir gli Achivi, e ne tremâr : si forte Fu di
Marte
il muggito. (Omero, Iliade.) 258. Marte è dunque
e ne tremâr : si forte Fu di Marte il muggito. (Omero, Iliade.) 258.
Marte
è dunque un nume e un guerriero coperto d’armi «
gilanza nel mestier delle armi. 259. Debole fu il culto dei Greci per
Marte
a paragone di quello dei Romani, i quali, come og
oiani, la salvezza della patria. 261. È cosa probabile che il nome di
Marte
sia stato dato alla maggior parte dei principi be
principi bellicosi, e che ogni paese abbia voluto fregiarsi così d’un
Marte
come d’un Ercole (364). Quindi i mitologi ne hann
aceri. Bellona. 287. Bellona, Dea della guerra, fu sorella di
Marte
(255). Ella attaccava i cavalli al suo carro quan
purgò la terra da quei nefandi. 377. Diomede, re di Tracia, figlio di
Marte
(255) e della ninfa Cirene (474), aveva certi des
lora Frisso andò subito ad Aeta re della Colchide, vi consacrò al dio
Marte
il Vello d’ oro, e lo appese ad un albero, in mez
rte di scrivere. 489. Cadmo sposò Armonia figlia di Venere (170) e di
Marte
(255) ; e ben si rileva dal nome di questa donna
o Ettore (491), Enea (608) ed altri capi trojani ; e finalmente ferir
Marte
(255), e la stessa Venere (170) la quale scendeva
uo rivale : Ed ecco Achille avvicinarsi, al truce Dell’elmo agilator
Marte
simile. Nella destra scotea la paventosa Peliaca
del pugillato e d’ogni altra sorta celebrati nell’ Anfiteatro sacro a
Marte
(255) e a Diana (137) ; e i giuochi scenici, cons
narete ed in Eso gli Dei adorati dai Greci sotto i nomi di Giove e di
Marte
. 734. I Galli si vantavano discendenti di Pluton
coloro che rimanevano uccisi combattendo ; e così fu preso anche pel
Marte
degli Scandinavi. 740. Nei primi tempi quei po
guerra, o Quirino in tempo di pace. Avevano dato il nomo di Campo di
Marte
ad una gran pianura consacrata o questo Dio e pos
, di portici e d’archi trionfali. 57. Si vuole cho dal greco nomo di
Marte
(Ares) sia provenuto quello dell’Areopago, celebr
ni rischiò la propria vita combattendo con quel drago che era sacro a
Marte
, e con sforzi prodigiosi lo uccise. Intanto una v
ie Ermione, o, secondo altri Mitologi, Armonia, figlia di Venere e di
Marte
, e dalla medesima ebbe quattro figlie : Autonoe,
a parentela coi principali Dei, poichè Giove era suo genero, Venere e
Marte
suoi suoceri e Bacco suo nipote, oltre il proprio
i avviarono i Fenicj ; e al loro rumore ne uscì un Dragone, figlio di
Marte
e di Venere, il quale stava ivi appiattato, e li
). Cadmo prese in moglié Ermione, detta anche Armonia, discendente da
Marte
e da Venere. Per onorare quelle nozze scesero dal
eguente all’apparite dell’aurora si adunò immenso popolo nel campo di
Marte
, e al cenno del re comparvero i tori co’ piedi di
i, perchè aveano ali, testa, becco, ed unghie di ferro. Addestrati da
Marte
a combattere, vibravano dardi contro chi li assal
a’ Numi, e in vece lo portò vivo in Micene(c) (7). Diomede, figlio di
Marte
e di Cirene, e re di Tracia, aveva dei ferocissim
o (c). Ritornando sene da Trachina, vinse, ed uccise Cigno, figlio di
Marte
, il quale disputò secolui il premio della Corsa a
o di Marte, il quale disputò secolui il premio della Corsa a cavallo.
Marte
, per vendicare la morte del figlio, s’accinse a b
ono invitati i Centauri, moltissimi Eroi, e tutti gli Dei, eccettuato
Marte
. Questi in vendetta d’esserne stato escluso susci
a). Oreste allora onorò Minerva Area coll’innalzarle sulla collina di
Marte
il tempio, che abbiamo indicato(3). Nè contento d
la d’aversi guadagnato in isposa Ippodamia, nata da Enomao, figlio di
Marte
(1), e re d’ Elide e di Pisa. L’anzidetta giovine
di Cadmo, ch’era Meneceo, avesse voluto spontaneamente sacrificarsi a
Marte
, il quale mostravasi ancora sdegnato contro i Teb
po allontanarsi da loro : come gli Spartani incatenarono la statua di
Marte
, onde questo Nume non avesse mai ad abbandonarli(
on poterlo fuggire. I Poeti ci descrivono questo Nume, come figliò di
Marte
e di Venere. Altri dissero, ch’ egli nacque dalla
icemente in Colco ; in rendimento di grazie vi sacrificò il montone a
Marte
(b), o come vuole Apollonio di Rodi, a Giove Fixio
e, o Vello d’oro, e che venne appesa ad una pianta nel bosco, sacro a
Marte
(a). Dopo tutto ciò Frisso terminò i suoi giorni,
a). Declaustre Diction Mythol. (25). Eveno, re d’Etolia, figlio di
Marte
, fu padre di Marpesa. Ida la rapì, e la fece madr
lla sua città uccise Ipsenore, figlio d’Ippaso, e Ascalafo, figlio di
Marte
e di Astioche; il quale era stato uno degli Argon
ati degli uccelli, portavano da per tutto il terrore e lo spavento di
Marte
(d). Nel giuoco del disco allora moltiscimo si seg
20. (7). Pentesilea, come dicono Igino(c) e Servio(d), era figlia di
Marte
e di Ottera. (8). Darete di Frigia vuole, che Pe
peo fu figliuolo di Meleagro e di Atalanta. Altri lo fanno nascere da
Marte
e da Menalippe ; ed altri gli danno per padre Mil
di Cadmo, ch’era Meneceo, avesse voluto spontaneamente sacrificarsi a
Marte
, il quale mostravasi ancora sdegnato contro i Teb
tra gli Dei Penati taluni degli Dei superiori o maggiori, come Giove,
Marte
, Nettuno ecc. Vedemmo altrove che lo stesso Dante
ove, Marte, Nettuno ecc. Vedemmo altrove che lo stesso Dante rammenta
Marte
come il primo patrono di Firenze, che poi i citta
la e moglie legittima di Zeus, non gli diede che due figliuoli, Ares (
Marte
) ed Efesto (Hephaistos, Vulcano). Tra le donne mo
no come il sommo degli Dei. 3. Il Dio italico identificato con Ares è
Marte
. Ma è da notarsi che in origine Marte non era già
italico identificato con Ares è Marte. Ma è da notarsi che in origine
Marte
non era già dio della guerra, ma piuttosto il dio
ontano il cattivo tempo e i germi morbosi. Solo nella bellicosa Roma,
Marte
divenne dio guerriero, e diventò anche il dio più
o l’ impero di Roma. Numa, riconosciuto quello scudo come lo scudo di
Marte
, a meglio conservarlo, ne fece fabbricare altri u
uardevoli famiglie di Roma. Ogni anno nel mese di Marzo, sacro al dio
Marte
, i Salii percorrevano processionalmente la città
Pax, la Pace, tutte onorate in Roma di templi e di culto. Il campo di
Marte
(campus Martius), vasta piazza sulla riva sinistr
ppunto dal Dio Marte ed era a lui consacrato. Tra i templi dedicati a
Marte
, merita special menzione il tempio di Marte Ultor
Signa canunt, iun ctoque sequor tentoria curru 10 . Detto questo,
Marte
scende nel campo con Stilicone e comincia a far s
i. Nelle arti figurative sono invece frequenti le rappresentazioni di
Marte
, giacchè ne è compresa la figura in molte scene d
scherza un amorino tutto trionfante d’ aver soggiogato anche il fiero
Marte
. Animali sacri a Marte erano il lupo, il cavallo,
o trionfante d’ aver soggiogato anche il fiero Marte. Animali sacri a
Marte
erano il lupo, il cavallo, il picchio. V
eggende di questo Dio. L’ aneddoto di Venere, sorpresa da Vulcano con
Marte
, narrato nel famoso passo dell’ Odissea (lib. 8o)
ttingere acqua ad una fonte vicina per le libagioni, un drago sacro a
Marte
, custode della fonte, sbucò fuori dall’ antro ov’
arrivarono prima al paese delle Amazoni, poi all’ isola Aretias o di
Marte
dove erano gli uccelli Stinfalii che Eracle aveva
in particolare. Prima furon tre soli ; il flamine di Giove, quello di
Marte
e quello di Quirino ; poi arrivarono a quindici.
is indumento. Vi furono i Flamini maggiori, i tre, cioè, di Giuve, di
Marte
e di Quirinu, ed i Flamini minori pel culto degli
attro, secondo altri poeti, e tra questi anche Dante, che vi aggiunge
Marte
e Minerva. L’altro figlio Vulcano insieme coi Cic
ve alla terra per lo mortal gelo. « Vedea Timbrèo76), vedea Pallade e
Marte
, « Armati ancora, intorno al padre loro, « Mirar
) 221 Manto 404, 483 Mantova 483 e seg. Marpessia 488 Marsia 111
Marte
(dio) 137 Marte (pianeta) 142 e seg. Marziali
483 Mantova 483 e seg. Marpessia 488 Marsia 111 Marte (dio) 137
Marte
(pianeta) 142 e seg. Marziali (acque) 142 Marz
i Fauno, rammentato da Virgilio nell’Eneide, quelli della Fortuna, di
Marte
, ecc. ; ma appartenevano piuttosto alla vera e pr
on arte, « Di santa impostura « La buccia un po’ dura « Del popol di
Marte
. » (Apologia del Lotto). 292. Sta scritto nei
che Venere favorirà i Troiani in grazia del giudizio di Paride, e che
Marte
campione di Venere la seconderà in tutto e per tu
i 132. Il fatto più strano che si possa immaginare si è che Venere e
Marte
furon feriti in battaglia da Diomede : sangue non
diversi « Pensier volgendo, or dell’agresti Ninfe, « Or del scitico
Marte
i santi Numi « Adorando, porgea preghiere umili,
che araldo « Era supremo, e col suo fiato solo « Possente a suscitar
Marte
e Bellona. « Era costui del grand’Ettor compagno,
arlo sotto il nome di Quirino. Il popolo che credeva Romolo figlio di
Marte
, credè facilmente questa nuova impostura come una
6. Diana, 137—145. Minerva o Pallade, 262—269. Mercurio, 160—169.
Marte
, 255—261. Venere, 170—184. Proserpina, 52—58.
erra nel Canto xii del Purgatorio : « Vedea Timbreo, vedea Pallade e
Marte
« Armati ancora in mezzo al padre loro « Mirar le
ere fu dato al primo degli asteroidi (pianeti telescopici situati fra
Marte
e Giove), scoperto dal Piazzi nel primo giorno de
o Ebe dea della gioventù, Vulcano dio del fuoco e della metallurgia e
Marte
dio della guerra. Ebe oltre ad esser la dea dell
figli di Venere anche Enea. Cupido era creduto figlio di Venere e di
Marte
; Imene e le tre Grazie di Venere e di Bacco ; ed
ad Apollo, e poi il cinto a Venere, il tridente a Nettuno, la spada a
Marte
e perfino lo scettro a Giove. I poeti commentaron
per favorire il figlio di Giove gl’imprestarono le loro armi divine,
Marte
la spada o scimitarra, Nettuno l’elmo, Minerva lo
Colchide fu consacrato, secondo alcuni, a Giove, e, secondo altri, a
Marte
, e custodito religiosamente, e assicurato con mol
erere a significare il grano ; di Minerva o Pallade, la sapienza ; di
Marte
, la guerra, ecc. ; così il nome di Bacco ad indic
nate il curvo rostro »267). (Odissea, xi.) Flegia, benchè figlio di
Marte
e padre di Coronide che partorì Esculapio, fu emp
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