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1 (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389
i per avventura, non esser del tutto vana la mia fatica. Gli antichi Greci e Romani lasciarono opere, sulle quali il tempo n
za ; e l’ordine che uscì del caos fu sì maraviglioso che il mondo da’ Greci fu chiamato κοσμος, l’ordine per eccellenza. Or f
Ercole, col quale avea un tempio in Atene. Presso i Romani l’Ebe de’ Greci era la Dea Gioventù (Iuventas), la quale prendeva
ente scuote la tremenda sua egida (την αιγιδα ειπισειειν). Allorchè i Greci si ponevano in bella ordinanza per andare al comb
ce opere ammirabili e statue che parevano aver anima e vita, percui i Greci dedalce chiamavano le macchine, le quali per se s
ciò ha potuto avere origine la trasformazione d’Io in vacca. E come i Greci amavano colle proprie favole unire quelle degli E
o. Ammone chiamavasi Giove dagli antichi Egiziani(4) ; percui anche i Greci gli dicdero un tal soprannome. Altri il fan deriv
te favole avviluppati. Perciò Varrone(1) distingueva nella storia de’ Greci , il tempo incerto, dal principio del mondo al dil
αιος, omnis ominis auctor, dicesi da Omero Giove, cui sacrificavano i Greci per averlo propizio contro i Troiani, da πας. omn
e degli Dei. Iupiter Pluvius, Giove datore della pioggia, detto da’ Greci ομβριος ed Υετιος, che avea un altare sul monte I
. Dacier, i Pigmei erano popoli di Etiopia di sì bassa statura, che i Greci li chiamarono Pigmei, cioè dell’altezza di un cub
a volta Giove, dice Omero(5), degli artifizii di Giunone, pe’ quali i Greci mettevano in rotta i Troiani, garrisce la consort
aggiunto che dà pure a Giunone. Da’ Latini dicevasi Fors, e τυχη da’ Greci , la quale voce non trovasi in Omero ed in Esiodo,
voti per la felicità del parto, ed a lei si raccomandava la prole. I Greci davano un tal carico a Diana, detta perciò Lucina
ed ingiusto. Βοωπις, occhigrande, che ha gli occhi di bue. Appresso i Greci gli occhi grandi reputavansi i più belli ; quindi
a ; e le romane, Giunone Lucina. Cicerone(6) dice che come appresso i Greci nel parto s’invocava Diana Lucina o Lucifera, cos
rano pur consacrati, e qualche volta veggonsi presso le sue statue. I Greci le offerivano il dittamo ed il papavero, allorchè
Nume e lo scagliò, chè il suo non valeva a distruggere la flotta de’ Greci , de’ quali tutte le calamità sofferte nel ritorno
eo, re de’ Locresi, il quale con venti navi andò cogli altri principi Greci alla guerra di Troia. Per aver egli profanato il
Epeo, fig. di Panopeo, fu il fabbro della gran machina, sulla quale i Greci scrissero queste parole : A Minerva, protettrice
Greci scrissero queste parole : A Minerva, protettrice delle armi, i Greci già vicini a partire questo dono consacrano. Ma l
suo libro su i Misteri del Paganesimo, si studia di dimostrare che i Greci foggiarono la loro Minerva sul tipo dell’Iside di
ca dovea molto ad Iside, e nelle sue feste si portava una nave ; ed i Greci dissero che Minerva avea insegnata la maniera di
ifera, con l’elmo e lo scudo ; tiene la lancia ed un ramo di ulivo. I Greci attribuivano a Minerva un aspetto virile e formid
congregavano gli uomini studiosi per trattare di cose letterarie, da’ Greci chiamavasi Ateneo. Sulla cittadella di Atene era
da un ponte o dalla sommità di un tempio. Alla civetta attribuivano i Greci la cognizione del futuro, e però l’aveano consacr
vantavano il lor Palladio, fatale pegno dell’impero ; dicevano che i Greci aveano rapito un falso Palladio ; e che Enea aven
e Vestali. E si racconta che a tempo dell’assedio di Troia, sapendo i Greci che il Palladio rendeva quella città inespugnabil
il Sole ; ma noi per brevità seguiremo Cicerone, il quale dice che i Greci credevano, Apollo essere lo stesso Sole(1) ; e di
ore, si diede la morte pel dolore. Orfeo insegnò pure l’astronomia a’ Greci  ; ed il suono della sua lira composta di sette co
adre di Astinome, detta da lui Criseide. Agamennone, sovrano duce de’ Greci , avea avuta a schiava la giovane Criseide nella d
i Apollo, degli abiti sacerdotali vestito andò agli alloggiamenti de’ Greci , ed offerendo assai danaro pel riscatto, domandò
ate Calcante svela la cagione del funesto malore. Il supremo duce de’ Greci si adira e freme, ma pur rimanda a Crise la figli
le Muse. Eran esse fig. di Giove e di Moneta, ch’era la Mnemosine de’ Greci  ; o di Giove e di Minerva che secondo alcuni era
a poesia pare inspirata virtù di un Nume, e perchè egli il primo fra’ Greci ritrovò un regolar concerto musicale, simile fors
cosa ; la miseria è compagna de’debiti e delle liti .. Ed appresso i Greci correva voce che Socrate dall’oracolo stesso di D
che minaccia di cadere, è condannato a sempre temerne la rovina(2). I Greci dicevano che nel tempio di Delfo la radice del ra
cevan le colonie o fondar doveano qualche città, eran soliti presso i Greci di consultare l’oracolo di Delfo sì riguardo al l
chio, e va con esso a tuffarsi nel mare che colora delle sue vampe. I Greci asserivano di sentire un certo rumore verso occid
piedi sono ornati di bellissimi calzari, forse di quel genere che dai Greci si appellavanosandalia leptoschide, sandali di so
cacciatore, chi quel Nume, dopo avere scagliato i suoi dardi contro i Greci  ; altri, dopo la strage che fece degli orgogliosi
lerio Flacco disse arcipotens Apollo, cioè valente in tirar d’arco. I Greci dicevano τοξοφορος, che porta l’arco ; τοξοτης, a
lo era nato. Apollo intonso, intonsus, per la sua lunga chioma ; da’ Greci , ακειρεκομης. Apollo Iperionide, Υπεριονιδης, ci
rte, i Fenicii : Dione, gli Assirii ; Militta, i Persiani ; Selene, i Greci  ; ed i Romani, Venere, Giunone e piú spesso Diana
evasi νυκτιφαης, e νυκτιλαμπης. Lucifera da’ Romani, e φωσφορος, da’ Greci si chiamava Diana ; epiteti convenienti a Diana L
e lor ragione. Bacco chiamavasi Bacchus da’ Latini, e Βακχος da’ Greci  ; nome derivato da βακχος, che significa uomo tra
inventore dell’agricoltura ; ed il terzo, di Giove e di Semele, cui i Greci attribuiscono le vittorie e le invenzioni che de’
di una divinità Egiziana, cioè di Osiride, in guisa che il Bacco de’ Greci era l’Osiride degli Egiziani. Tibullo(2) chiarame
Giove da’loro assalti, e ne fu tagliato a pezzi ; il che han dovuto i Greci copiare dalla storia della morte di Osiride uccis
o la forma di un toro. Ma niuna cosa meglio dimostra che il Bacco de’ Greci era l’Osiride degli Egiziani, quanto la famosa sp
vinum, et τροπη, conversio). Di che fatto certo Agamennone, duce de’ Greci contro Troia, volea seco condurle, affinchè così
e specie di vasi, come il carchesio ed il corno(7). Di Bacco presso i Greci era propria la veste detta crocota (ποδηρης), o v
solo disgrazioso, ma eziandio sventurato, in Terenzio ; come presso i Greci επαφροδιτος vuol dire fortunato. Da’ Greci chiama
ivinità tre Dee dette le tre Grazie che finsero compagne di Venere. I Greci le chiamarono Cariti (χαριτες) da χαρις gratia ;
o a Citera ch’era non lungi dal continente della Grecia ; ed allora i Greci cominciarono ad acquistar conoscenza della loro r
i avean recato colà il culto di Venere, eran venuti per mare ; così i Greci che portavan tutto al maraviglioso, finsero ch’er
ovè un giorno la nostra Venere concorrere ad una orrenda strage che i Greci aiutati da Nettuno fecero de’ Troiani. Giove inte
ece addormentare dal Sonno, e così diede agio a Nettuno d’inanimire i Greci e fare grande strage de’ Troiani. Rinomato è il m
de’ Troiani. Rinomato è il misterioso cinto di Venere detto zona da’ Greci (ζονη, et κεστος, acu pictus, a κεντεω, pungo) e
e’ Romani potea dirsi poema nazionale, come era l’Iliade di Omero pe’ Greci . Enea mo rì in una battaglia presso il Numicio, f
le Ore sono le portinaie del cielo, e le ancelle di Giunone. Presso i Greci esse corrispondevano alle stagioni ; ma poscia, a
azione. Fra le altre deità gamelie o che presedevano alle nozze, i Greci annoveravano anche Venere. A Sparta era una statu
leggiadramente danza com’era costume nel celebrar le nozze. Or come i Greci invocavano Imeneo nelle nozze, così i Romani chia
fiore, il quale forse indicava il potere di lei su’giardini, di cui i Greci ed i Romani la riputavano signora. Omero fa menzi
col quale ella ricoprì il figliuolo Enea per difenderlo da’ dardi de’ Greci . La Venere de’ Medici ch’è nella galleria di Fire
uesta favola significa l’amor folle e disordinato di se stesso, che i Greci dissero filauzia (φιλαυτια) il quale l’uomo stras
rra e le battaglie. Le quali idee dall’Egitto passarono certamente ai Greci . Ma qui è mestieri distinguere più Marti, de’ qua
amente ai Greci. Ma qui è mestieri distinguere più Marti, de’ quali i Greci fecero un solo. Il primo fu il Belo degli Egizian
uali i Greci fecero un solo. Il primo fu il Belo degli Egiziani che i Greci dissero fig. di Nettuno e di Libia, e che fu padr
ontà di Giunone(4), più risorse la contesa fra’ numi che tenevano pe’ Greci o pe’ Troiani. E Marte fu il primo ad assalir Min
o a retrocedere, quando, discendendo Giunone e Minerva a soccorrere i Greci , Diomede istigato da Minerva ferì Marte nel ventr
ittà in onore di Marte, la quale rassomigliava molto alla pirrica de’ Greci , ch’ era ballo di gente armata. Essi accordavano
, da Αρης, virtù, forza, soprannome di Marte, che forse è l’αρετη de’ Greci . Armiger, οπλοφορος ; epiteto di questo nume da
solo da’ latini scrittori, ma eziandio da Omero(3). E con bel tropo i Greci ed i Latini per Marte intendevano la guerra. Quin
a Mercurio e lor ragione. Mercurio chiamavasi Ermete (Ερμης) da’ Greci , e Mercurius da’ Latini. Furnuto(1), e Fulgenzio(
l che conviene assai bene a Mercurio. E poi si vedrà che l’Ermete de’ Greci ed il Mercurio de’ Latini sono senza dubbio l’ Er
zianì, il Thautus de’Fenicii, il Camíllo degli Etruschi, l’Ermete de’ Greci ed il Theutate de’ Galli. Lo Scoliaste di Stazio(
ttere ed i numeri agli Egiziani, da’ quali fu chiamato Thoth. Forse i Greci , avendo a disonore l’esser chiamati discepoli deg
questo Evandro era fig. di quel nume e di una ninfa di Arcadia, che i Greci chiamavan Temi, ed i Latini Carmenta, così detta,
ra si racconta pure di Ercole. III. Continuazione. Il Mercurio de’ Greci è l’Ermete degli Egiziani. Varie incumbenze di qu
co. Da Diodoro Siculo e da altri scrittori chiaro si scorge che i Greci , come la maggior parte de’ loro numi, così foggia
la scoltura, la lira a tre corde e l’uso degli ulivi, falsamente da’ Greci attribuito a Minerva ; tutte le quali cose essi h
nome di Ermete, cioè di oratore ; il che ben conviene al Mercurio de’ Greci (1). Ed affinchè meglio si scorga la somiglianza
ta le merci, chiamasi officina mercuriale. Alcuni son di parere che i Greci abbiano preso il loro Mercurio da Chanaan, fig. d
’ingegno. Or tutto ciò dicevasi κλοπη (p.m. verbi κλεπτο. occulo) da’ Greci e furtum da’ Latini ; per le quali voci prese in
inventore e nume delle scienze e dell’eloquenza (2). Quindi dissero i Greci ch’egli, colla virtù della parola, ingentilì i se
da una delle quali egli era nato. Perciò fu detta Χελυς (testudo) da’ Greci . Anfione, Tebano, da Mercurio apprese a suonar la
e’ trapassati (levem turbam, ειδωλα καμοντων. Hom.). Quanto finsero i Greci di Mercurio, fu loro insegnato da Orfeo, che l’av
σος), o galero ; ed era un cappello con larga falda proprio, presso i Greci ed i Romani, de’ viaggiatori e de’ cacciatori per
ebbe Mercurio i Lari (Lares) ch’erano la stessa cosa che i Genii de’ Greci (δαιμονες(1). Così chiamavansi propriamente gli D
Dea era adorata dagli Egizii, da’ Siri, da’ Frigil, dagli Sciti, da’ Greci , da’ Romani e da quasi tutti gli antichi popoli ;
i, non era essa, come Ge, Rea, Fitea, Cerere, Cibele ed altre Dee de’ Greci , una divinità speciale ; ma era piuttosto tutto c
vole degli antichi Italiani non di rado si mescolavano con quelle de’ Greci  ; ed allora a Fauno davano i piedi di capra. Alcu
ch’eran Dei sucidi e sfacciali, fu nominata una rappresentazione da’ Greci detta Satirica, di cui servivansi per rallegrare
, vel πανδεκτης ιστοριων , vel πινακες, i. e. lances vel tabulae) de’ Greci . Ma Scaligero dice che la Satira ebbe nome da’ Sa
ona – Priapo–Pale – Dio Termine. Flora era la Dea de’ fiori e da’ Greci diceasi Clori, che sposò il vento Zeffiro, detto
Terra. Forse diminutivo di tal nome è l’altro Δηω, come chiamasi dai Greci  ; o fu così della da δηω, ritrovare, perchè quand
o tempio di Eleusi era destinato a queste misteriose cerimonie, ove i Greci concorrevano verso il mese di Agosto. Passati i c
cò un tempio a Menfi. Dal Vulcano adunque degli Egiziani foggiarono i Greci il loro Dio del fuoco, ch’era pure il protettore
n avrebbe tirato un colpo più sicuro. Or eletto egli supremo duce de’ Greci contro Troia, per una gran fortuna di mare suscit
è dee ciò recar maraviglia, poichè il Pottero(2) dimostra che anche i Greci qualche volta ebbero il barbaro costume di sacrif
dilettandosi di ferire i cervi ed i cinghiali. E si noti che presso i Greci nella caccia delle lepri, per ciascuno si pagavan
telle, compagne della Luna, ch’era simboleggiala da Diana. « Presso i Greci moderni, dice Guys(1), vedesi tuttora un’esatta i
ne di uomini che diconsi Semidei ; ma Omero dà questo titolo a tutt’i Greci . Or, come vuolsi, Ercole fu il primo de’mortali a
e, col beneplacito di Diana, la portò viva a Micene. Questa cerva da’ Greci chiamasi da’piè di bronzo (2), per dinotare la ro
Diomede, fig. di Tideo, il quale, dopo l’impresa di Tebe, cogli altri Greci andò alla guerra di Troia, dopo la quale tornò in
on Euristeo. Ma quale fu mai la fatale cagione che mosse il fiore de’ Greci guerrieri a cingere di sì ostinato assedio quell’
li avvenimenti. Secondo Virgilio mille erano i vascelli impiegati dai Greci in questa spedizione ; secondo Omero erano 1186 ;
fig. dell’Aurora, con molti Assirii ed Etiopi. Or la bella armata de’ Greci si era assembrata nel porto di Aulide, ove Calcan
onsiglio del quale non fu in quella guerra intrapresa cosa alcuna da’ Greci , predisse che sarebbero stati ben dieci anni all’
, la quale fu Ifigenia, come di sopra si è detto. Giunti finalmente i Greci alla spiaggia della Troade fu loro gagliardemente
demente contrastato lo sbarco da’ Troiani. L’oracolo avea predetto a’ Greci che sarebbe stato ucciso chiunque il primo avesse
 ; perchè Crise, sacerdote di quel nume, essendo venuto alle navi de’ Greci per riscattare la figliuola Criseide ch’era schia
nume di vendicarlo del torto, ed Apollo mandò la peste nel campo de’ Greci . Oltre questa sciagura nacque pure una gara funes
i era più forte e prode guerriero, siechè da Omero chiamasi di tutt’i Greci gran baluardo, e da Ovidio, muro de’ Greci. E se
a Omero chiamasi di tutt’i Greci gran baluardo, e da Ovidio, muro de’ Greci . E se Agamennone e Menelao il superavano nella pr
a sopra le navi con tutta la sua gente e ricusa di più combattere pe’ Greci . Noi dobbiamo a quest’ira famosa, dice uno scritt
il quale, per tal ragione, si uccise(2). E questo basti di Achille. I Greci intanto ch’erano stanchi di un assedio sì lungo,
nel vino e nel sonno, lasciano la città incustodita. Allora fu che i Greci guerrieri rinchiusi nel cavallo ne scendono cheta
eduto il mondo, Omero e Virgilio. Terminata in tal guisa la guerra, i Greci si divisero le spoglie e’si posero in mare per fa
a che Omero(3) ci dà della potenza di Nettuno, ch’era del partito de’ Greci contro i Troiani ; e bellissimi sono i versi con
con cui il gran poeta il descrive nell’atto di recarsi a soccorrere i Greci e risvegliare il coraggio de’ due Aiaci e degli a
ed Erodoto asserisce ch’esso era sconosciuto agli Egiziani, e che a’ Greci ne venne la notizia da’ popoli della Libia che il
altro di premio, detto Elisio o Campi Elisii. Or ecco in qual guisa i Greci ed i Latini poeti li han descritti colla loro viv
favola. A questo proposito dice il ch. Malte-Brun : « L’Averno che i Greci chiamarono Aornos, perchè gli uccelli ne fuggivan
ni ed ombratili, e da Virgilio, ombre tenui e simulacri. E quel che i Greci chiamarono idolo, da’ Latini appellavasi immagine
tudine a coloro, da’quali si è ricevuto qualche beneficio. VIII. I Greci attinsero dall’Egitto il loro Inferno ed i Campi
o ne’loro annali che Orfeo, Museo, Omero, Pittagora, Platone ed altri Greci di gran rinomanza, erano stati in quell’antichiss
consultare la loro riposta sapienza ; e che quanto poteano vantare i Greci di più ammirabile, tutto l’aveano attinto da’loro
nato ad un’uomo mascherato a guisa di Cerbero. Da Orfeo l’appresero i Greci  ; e però Omero disse che Mercurio o Ermete accomp
asi con onore. Or chi non vede da questo costume essere nata presso i Greci la favola de’giudici dell’Inferno ? Anche i princ
a, con due paludi chiamate Cocito e Lete. Da tutto ciò han pigliato i Greci le prime idee de’Campi Elisii, del fiume dell’obb
ra, ove sono le miniere. E Cicerone (1) afferma che quel nume che dai Greci appellavasi Plutone (Πλουτων), si chiamava Dite (
cosa avidamente, e perciò un servo chiamavasi Summano, cioè ladro. I Greci il chiamavano Aide (Αιδης) da due parole greche (
astronomia e le favole. Ciò posto, è cosa evidente che il Plutone de’ Greci era il Serapide degli Egiziani, come dice Diodoro
2 (1824) Breve corso di mitologia elementare corredato di note per uso de’ collegi della capitale, e del regno pp. 3-248
ella morale. Gli Egiziani, presso de’ quali ebbero la loro origine, i Greci che le accolsero, ed i Romani, che parimente le a
la favola di Saturno : una delle più chiare, e facili a spiegarsi. I Greci lo chiamarono Cronos, cioè il tempo, ed era natur
llo di Belvedere. L’artista servendosi del marmo di Carrara ignoto ai Greci , ma il più atto a potere felicemente eseguire il
o della guerra. Tal favola ci hanno tramandato i poeti latini : ma1 i Greci , che in lingua loro chiamano Marte Ares lo dicono
astori, e degli armenti. Il suo culto era in voga presso i Romani : i Greci però non han punto conosciuta questa Divinità.
nto conosciuta questa Divinità. Flora. Flora così conosciuta dai Greci , come Pale fu adorata dai Romani, era la Dea de’
riche. Oltre le tante fin quì da noi descritte Divinità, avevano i Greci , ed i Romani fatta l’apoteosi alle passioni umane
into Mitridate, e Tigrane. Crede il Vossio che la Felicità adorata da Greci col nome di Ευδαιμονια sia la stessa che Salus la
iglie, e sulla Città. La sua figura era simile a quella della Pace. I Greci la chiamarono Ὀμονοια, ed aveva un tempio in Olim
Eroe con aver giurato di non rivelare il luogo della sua tomba ; ma i Greci , che avevano bisogno delle frecce che ivi erano r
ferita divenne insanabile. L’infezione, ed il fetore era tale, che i Greci lo lasciarono nell’isola di Lenno, ove menò un vi
Intanto come le sue frecce erano necessarie per la presa di Troja, i Greci dopo la morte di Achille furono costretti di rico
uase a venire ancor egli a Troja. Partì dunque, e giunto al campo de’ Greci , il bravo medico Macaone figliuolo di Esculapio t
onciliazione non ebbero l’effetto desiderato, opponendo Priamo, che i Greci non avevano data alcuna soddisfazione ai Trojani,
e, destinandola ad assistere ai suoi altari. Fecero vela finalmente i Greci , e trovarono i Trojani ben disposti a riceverli.
igelle di Deidamia sua figlia. Ulisse il più astuto, e prudente fra i Greci s’incaricò di condurre Achille alla guerra. Egli
che si cercassero le frecce di Filottete lasciategli da Ercole, che i Greci avevano vilmente abbandonato, come si è detto, ne
da Achille con un colpo di lancia, e che si era dichiarato nemico de’ Greci . Come questi non poteva guarire, se non per mezzo
e gran sacerdote di Apollo. Si affrettò questi di venire al campo de’ Greci carico di doni per riscattare la sua figlia, che
figlio, ed immantinente volò sull’Olimpo per indurre Giove a punire i Greci con far vincere i Trojani, perchè ognuno conosces
iedero del ridicolo a questa fuga vergognosa. Pretesero giustamente i Greci l’adempimento del trattato, ma gli Dei che si era
a sposa volò di nuovo al campo, portando lo scompiglio nelle file de’ Greci . Discende Minerva dal Cielo : Apollo, che favoriv
ttore il progetto di chiedere una tenzone singolare col più forte de’ Greci . Tal dimanda sgomentò i più bravi : il solo Menel
e di poter sottoporre i Trojani, pensò di sciogliere l’assedio : ma i Greci tutti credendo ciò una viltà, furono di contrario
o, e la presenza di Ettore animò talmente i Trojani, che respinsero i Greci , e li astrinsero a ricovrarsi ai loro vascelli. A
uasi divino. Marcia Ettore guidato da Apollo : abbatte le trincee de’ Greci , che per la seconda volta dovettero ritirarsi ai
i sfogare la sua rabbia col sangue de’ Trojani, appena diede tempo ai Greci di prendere il necessario riposo. Fu deciso di da
la distruzione di quest’ infelice città, e l’artifizio che usarono i Greci per rendersene padroni. Fine della vita di Ach
Fu un punto stesso l’esser ferito, e morire il figliuolo di Peleo. I Greci per potergli fare gli onori della sepoltura, furo
a moltitudine di porci, credendo di sacrificare Agamennone con tutt’i Greci . Ritornato in se, n’ebbe tanta vergogna, che si d
ide, e voleva perseguitare gli avanzi di Troja scappati dal ferro de’ Greci . Col veleno nel cuore discese nell’Eolia, e scong
ani di essere sicuri corrono a vedere questo smisurato cavallo, che i Greci lasciarono nel sito dove stavano accampati. Varj
ganna i Trojani con un falso racconto, dicendo, esser egli l’odio de’ Greci  : soggiunge, che il cavallo di legno è un’offerta
segno manifesto della collera degli Dei, che gradivano le offerte de’ Greci . Quindi ognun crede al perfido Sinone : si abbatt
i danno in preda ai piaceri della mensa. Intanto al far della notte i Greci s’incaminano colla flotta verso Troja : sbarcano
mente Enea. Ettore gli apparisce in sogno, lo avverte dell’arrivo de’ Greci , e di essere oramai giunto l’esterminio di Troja.
olle armi alla mano, ed alla testa di pochi suoi amici attacca quanti Greci incontra. Ma i suoi essendosi serviti delle armi
ai nemici nella mischia, restano nel tempo istesso inviluppati fra i Greci , e fra i concittadini, che non li riconoscono. Co
col disegno di ritirarsi sul monte Ida. Fuori le porte inseguito dai Greci perde Creuso. Col favore delle fiamme ritorna col
Bacco lo volle per compagno delle sue fatiche. Morì sul monte Emo : i Greci l’onorarono qual Dio, ed i pastori gl’innalzarono
alla cassa, o tumulo detto σορος in cui fu riposto dopo morto, onde i Greci prima lo chiamarono Sorapis. Oltre di un tempio g
a de’ Napoletani, de’ Romani presso Plutarco detta ancora Pubblica. I Greci chiamavano Χαριστηρια Charisteria le feste in ono
icamente da Latini, siccome Zevs dal fischio del fulmine lo dissero i Greci . Gli Ebrei chiamarono Iddio Jehova con voce che c
. Di essi i più celebri sono Sotero, Eleuterio, Olimpio, appresso de’ Greci  ; Feretrio, Statore, Olimpio, appresso de’ Romani
l popolo. 1. Il Dio delle battaglie fu secondo Omero, e tutt’i poeti Greci figlio di Giove, e di Giunone. Non è che appresso
di Giove. 1. Il Dio delle battaglie fu secondo Omero, e tutt’i poeti Greci figlio di Giove, e di Giunone. Non è che appresso
ò le leggi, e le lettere. Gli Egizj lo chiamarono Theut, onde forse i Greci ne formarono la voce Theos, cioè Dio. Al suddetto
l figlio di Semele conosciuto sotto il nome di Tebano, o il Bacco de’ Greci . 1. Questo è il carattere di Bacco il Tebano : p
accia menzione. Esiodo la numera tra i tanti figli della Notte. 1. I Greci fecero dell’Occasione un Dio detto Καιρος ; i Rom
a la spelonca di Caco alle falde del Monte Aventino. 1. Sembra che i Greci abbiano foggiata questa favola, per fare allusion
3 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489
abile strato di milioni e milioni di stelle. Galassia la chiamavano i Greci in lor linguaggio, che significa lo stesso che Vi
Vico, il carattere poetico dell’eroismo greco, avendogli attribuito i Greci tutte le più straordinarie e mirabili prove, in p
i dell’antico continente. Queste imprese spontanee furon chiamate dai Greci con una sola parola composta parerga, cioè fatich
vinavano li strangolava ; il nome stesso di Sfinge che le fu dato dai Greci significa Strangolatrice. Era però voler del dest
gelle di Deidamia figlia del re Licomede. Ivi rimase Achille finchè i Greci non lo scuoprirono. Dante rammenta questo fatto i
a Schiro « Trafugò lui dormendo in le sue braccia, « Là onde poi gli Greci il dipartiro. » E poichè ora siamo giunti col ra
egli è chiamato dagli Antichi re dei re, e da Dante lo Gran Duca dei Greci . Fu risoluto che il luogo di convegno per far tut
n quella vece sostituì per vittima una cerva. Finalmente dopo avere i Greci aspettato per un anno il vento favorevole, e dopo
nne assedio e battaglie intorno alle mura di Troia Nel tempo che i Greci si preparavano per la guerra, i Troiani non stava
o ad impedire lo sbarco, o a far costar cara l’invasione. Nessuno dei Greci osava scendere a terra, perchè credevasi che prim
e al Dio della guerra. Ma, finalmente, respinti i Troiani, poterono i Greci , tirate a terra le navi, avanzarsi nella Troade.
nostri non si capisce facilmente qual genere di guerra intendessero i Greci di fare ai Troiani, ossia qual fosse la loro tatt
iglior sorte, poichè di lui si racconta che fu condannato a morte dai Greci per falso sospetto di tradimento ; e questo giudi
, « Ei fu da’Greci indegnamente ucciso : « Com’or che ne son privi, i Greci stessi « Lo piangon tutti. A questo Palamede, « A
dovevano avverarsi o compiersi affinchè Troia potesse esser presa dai Greci  ; e perciò furono dette le fatalità di Troia. Se
Filottete coll’obbligo di non manifestarle ad alcuno, come dicemmo. I Greci pregarono tanto Filottete che ei le portò in Auli
ne cadde una in un piede, e gli cagionò una piaga così fetente, che i Greci nell’andare a Troia lo abbandonarono solo nell’is
Troade, dovè, per ragion di Stato, fare alleanza con Priamo contro i Greci  ; e l’esercito greco per assicurarsi i fianchi e
rimase nel campo greco in adempimento dei patti, e divenne amico dei Greci per sentimento di gratitudine. Dante rammenta que
do nelle greche trinciere i cavalli di lui. 5ª Fatalità. — Dovevano i Greci impadronirsi del Palladio che era nel tempio di P
e la volontaria inazione di Achille, presero coraggio ad assaltare i Greci , ed in pochi giorni furon date le più straordinar
de e per invidia di Venere, perseguiteranno i Troiani e favoriranno i Greci  ; e così altre Divinità, secondo le loro simpatie
. E Achille intanto nelle sue sicure tende godeva delle sconfitte dei Greci  ; e per quanto Agamennone gli offrisse per mezzo
pravvivendo tuttora Achille, dovesse Troia esser presa e disfatta dai Greci in pochi giorni ; ma non fu così. Apparisce invec
allora in poi fu chiamato di Achille, gli cagionò la morte. Dolenti i Greci di aver perduto il loro principal sostegno, gli r
a speranza : e presti « Pareano i fior quando n’usciro i frutti. » I Greci gli posero il soprannome di Neottòlemo, che signi
a e l’incendio di Troia palesa pur anco il motivo per cui ricorsero i Greci a questa insidia : « ……….. Sbattuti e stanchi « 
ttarlo nel mare, o farlo a pezzi, sospettandovi dentro un inganno dei Greci  ; e per quanto gli Antichi si sieno affaticati a
tezza, abbandonandosi spensieratamente alla gioia per la partenza dei Greci , ai conviti, all’ebbrezza ed al sonno. E nella no
a, perchè Laocoonte aveva violato quel dono a lei offerto in voto dai Greci . Questo fatto orribile fu rappresentato dal greco
tuzie poi e delle frodi del greco Sinone per farsi credere nemico dei Greci e indurre i Troiani a portare in Troia il cavallo
più che all’insidia del cavallo di legno è probabile che dovessero i Greci la presa di Troia al tradimento. Tal ne corse la
ore di minor conto che egli fosse stato in qualche modo d’accordo coi Greci  ; ma oltre che di sì grave accusa non si trova tr
igli, oltre una gran parte dei suoi sudditi, e presa e incendiata dai Greci la sua città, fu ucciso per mano di Pirro. Nè qui
arenti di ambo i sessi della famiglia di Priamo divennero schiavi dei Greci , e principalmente di Pirro e di Agamennone : e de
e moribondo Polite, uno dei figli di Priamo. 135. LX Ritorno dei Greci in patria Incendiata la città di Troia, e divi
ivise fra i vincitori le prede, nessun’altra maggior premura ebbero i Greci che di ritornare in patria dopo tanti anni, tanti
ran soltanto di schiavi e di schiave, ma anche di ricchi tesori che i Greci non avevan dimenticato di rapire dai troiani pala
lice Palamede che fu calunniato da Ulisse ed ucciso ingiustamente dai Greci  ; e perciò per vendicar la morte del figlio aveva
e cercato di nuocere in ogni modo alle famiglie ed agli Stati di quei Greci che erano andati alla guerra di Troia. Egli dunqu
i fuochi sopra gli scogli Cafarei (al sud-ovest dell’ Eubea) perchè i Greci li credessero segnali di un porto amico ove ripar
n un capitolo separato. LXI I Viaggi di Ulisse « Già tutti i Greci che la nera Parca « Rapiti non avea, ne’loro albe
atiche ad onta dei divieti della Bibbia. Dall’Asia passò in Europa. I Greci la chiamarono in loro linguaggio Mantiche, vocabo
. Perciò di un uomo malinconico e che sembrasse spaurato dicevasi dai Greci , come in proverbio, che era disceso nell’antro di
ur, quum« antegreditur solem, quum subsequitur autem, Hesperus. » — I Greci chiamavano Esperia l’Italia, perchè vedevano da q
4 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo II pp. 3-387
no di que’ sepolcri si appellava Monumento eroice, ed era un asilo. I Greci sopra i medesimi ergevano una colonna, i Romav’ i
futono pressochè innumerabili gli onori, che questo Eroe ricevette. I Greci lo venerarono come uno de’ loro maggiori Dei (d).
). Priamo la accolse appresso di se, poichè da lungo tempo eravi tra’ Greci e i Trojani un odio fomentato da reciptoci oltrag
9) ; Adrasto ed Anfio(30). Priamo, come vide la sua città in mano de’ Greci , voleva darsi la morte, ma Écuba(31) lo consigliò
ada nel di lui seno, e lo fece cadere appiè di quell’ara. Aceorsero i Greci a recidergli il capo, e ne strascinarono il corpo
truggere, finchè Ettore fosse vissuto(a). Egli divenne il terrore de’ Greci , e comparve il più forte e valoroso di tutti i su
adergli : tralle altre gli presagì, che se avesse combattuto contro i Greci , vi sarebbe rimasto mortalmente ferito ; e che al
si salvasse colla fuga. Tuttavia la notte, in cui Troja fu presa da’ Greci , entrò nella Cittadella d’Ilio, e cercò di difend
. Lo scettro di Agamenonne fu tenuto in grande estimazione appresso i Greci . Elettra, figlia dello stesso Agamenonne, dopo la
ccia di Clitennestra, e a lei pure immerse un pugnale nel seno (c). I Greci per tale delitto lo aveano condannato a morte ; e
l corpo, e lo erudì nella medicina e nella musica(d). Allora quando i Greci deliberarono di muovere guerra a’Trojani, Tetide,
ella città potesse essere presa dalle armi nemiche, eravi pure, che i Greci non ne avrebbono mai trionfato, qualora tra loro
Ercole, e d’Auge, e re de’Misj ; perchè egli tentava d’impedire che i Greci passassero per le sue terre(6). Non trovavasi rim
colo(f), e per riconoscenza, come dicono alcuni, strinse allcanza co’ Greci , e seco loro marciò contro i Trojani(a). Claudian
ojano esercito intanto continuava ad assalire baldanzoso il campo de’ Greci , azzardava varj combattimenti, e quasi sempre ne
ro sentire a vicenda i loro gemiti pel corso di dieci sette giorni. I Greci nel dì seguente ne celebrarono i funerali. Il di
prì da se l’inganno. Palamede allora l’obblig ò ad unirsi cogli altri Greci contro i Trojani(a). Ulisse, irritato contro di c
stava pescando lungo le rive del mare(c). Ulisse giovò moltissimo a’ Greci nel tempo della guerra Trojana sì co’ suoi consig
Alio, Noemone, e Pritani(e). Gli Auguri inoltre aveano dichiarato a’ Greci , che non mai avrebbono abbattuto la Trojana poten
da di là ricondusse al Greco campo Filottete(8), che adirato contro i Greci , perchè ivi lo aveano abbandonaro, non voleva più
onaro, non voleva più far ritorno a loro(h) (9). Ulisse fu di tutti i Greci il più perseguitato dall’avverso Destino, allorch
ono. Ne uscirono tosto con furore e veemenza sì grande i venti, che i Greci ne vennero spinti un’altra volta all’Isola, dond’
alta montagna. Colei chiamò il marito, che divorò subito uno di que’ Greci . I sudditi d’Antifate, eccitati dalla di lui spav
muggire ; e quelle, che ancor erano crude, risposero a que’muggiti. I Greci spaventati corsero precipitosamente a’loro navigl
una fiera burrasca, per cui la loro nave fu ridotta in pezzi, tutti i Greci perirono, e Ulisse solo potè sottrarsi al naufrag
Eubea, andò sopra quaranta vascelli all’assedio di Troja. Tra tutti i Greci non trovavasi alcuno, il quale maneggiasse meglio
Giacinto, e marcato delle due prime lettere del di lui nome A I(d). I Greci alzarono ad Ajace una magnifica tomba sul monte R
rdeva il corpo di Capaneo ; e a vista del di lei padre, e degli altri Greci si precipitò sopra di quello(e). , Anfiarao Anf
VIrtù è un’interna abituale disposizione, per cui si opera il bene. I Greci diedero alla Virtù il nome di Arete. I Poeti fins
a capacità a poterlo conseguire, e alla determinazione d’ottenerlo. I Greci riconoscevano questa Dea sotto il nome di Elpide.
riporta nella guerra, o ne’particolari combattimenti. Questa Dea da’ Greci chiamavasi Nice. Era figlia di Stige e di Pallant
verso la patria, i genitori, e i figli. Questa Dea si riconosceva da’ Greci sotto il nome di Eusebia. In Roma le fu eretto un
entanono il predetto fatto. Difatti la stessa cosa avvenne appresso i Greci ad un vecchio reo, detto Cimone da Valerio Massim
La Concordia è l’unione della volontà di molti, che vivono insieme. I Greci la denominano Omonia, ovvero Omusia. Ella ebbe un
La Pace è lo stato di tranquillità e di buona armonia tra’ popoli. I Greci Le davano il nome d’Irene, e la risguardavano com
olo dell’abondanza, che si produce e si mantiene per mezzo di essa. I Greci e i Romani nelle pubbliche Feste solevano compari
ce dalla pace : e una corona, o un ramo d’ulivo faceva riconoscere a’ Greci gli ambasciatori, che recavansi a chiedere o ad a
o più persone in conseguenza delle virtù che in esse si ritrovano. I Greci la chiamavano Filia. I Romani la rappresentavano
e’ beni, che onestamente allettano lo spirito. Questa Divinità fu da’ Greci denominata Eudemonia. Plinio narra, che Lucullo,
di virtù, o di nascità, o d’altra pregevole qualità. Essa appresso i Greci avea il nome d’ Eugenia. Si dipingeva in abito ne
è il poter operare tutto ciò, che non è in opposizione alle leggi. I Greci la denominano Eleuteria. Roma singolarmente la on
chè se ne ignorano le vere cagioni. Questa Divinità riconoscevasi da’ Greci sotto il nome di Tiche. Timoleonte, Generale de’
Argonauti. Cotal nave fu la prima a vedersi di figura lunga, mentre i Greci per lo innanzi aveano avuto sempre notonde le tro
Erodoto, il quale, parlando degli ambasciatori, spediti da’ Colchi a’ Greci per ridomandare Medea, nulla dice delle querele,
e da Erodoto(e) e da Igino(f) vengono computate tre secoli : sicchè i Greci , quando vol vano augurare lunghezza di vita, sole
e per mare alla patria, e predisse il naufragio di tutti quegli altri Greci , che avrebbono voluto intraprendere simile viaggi
e già era della stessa età ; fece passare Deifilo per suo fratello. I Greci , dopo d’averpreso la città di Troja, volendo ster
gilissimo di piedi, stava fuori della sua città per ispiare, quando i Greci si avanzavano verso la medesima(d). (9). Polisse
na. I Trojani esposero ciò, ch’era avvenuto a Paride in Egitto ; ma i Greci non vollero prestarvi fede, e cinsero Troja d’ass
ciascuno di quelli a prendere le armi contro i Trojani (b). (16). I Greci , prima di muovere guerra a’Trojani, spedirono lor
e preferiva la morte ad una vengognosa schiavitù, andava ricolmando i Greci d’ingiurie e maledizioni per incontrare il fine d
l fine de’ suoi giorni, che tante sospirava. Ella vi riuscì, poichè i Greci la lapidarono(b). Più comunemente però si crede,
ltro Oracolo pure fece sapere, che avrebbe perduto la vita quello de’ Greci , il quale fosse disceso il primo sulle Trojane ri
l primo di mettervi piode, e tosto cadde sotto l’asta di Ettore(c). I Greci gli tendettero gli onori Eroici, gl’inalzarono de
stre Diction. Mytbol. (6). Astianatte era ancor fanciullo, quando i Greci lo cercavano a morte, affinchè non avesse a vendi
on Andromaca a Pirro, figlio di Achille (c). Altri soggiungono, che i Greci lo lasciarono uscire liberamente da Troja, perchè
d). Joh. Jacob. Hofman. Lex. Univ. (a). Hom. Iliad. l. 2. (2). I Greci , come si divisero tra loro le ricche spoglie di T
e era sì stimato, che Nettuno prese le di lui sembianze per animare i Greci al combattimento(m). (13). Teuti condusse un cor
estare a Menelao il suo secreto matrimonio con Teseo. (18). Mentre i Greci stavano inteati a fare l’anzidetto sacrifizio, un
. l. 14. (g). Hom. Iliad. l. 11. (21). L’essere dopo tanto tempo i Greci rimasti trionfanti de’Greci si dovette spezialmen
zidetto Epeo, Atamante, Toante, Menelao, Stenelo, Pirro, e Macaone. I Greci poscia sparsero voce, che aveano consecrato quel
e non conveniva fidarsi del mentito cavallo ; che si dovea temere de’ Greci  ; e che non senza inganno erano certamente i doni
si lasciò ad arte prendere da’ Trojani, e diede loro a credere, che i Greci , stanchi di sì lungo assedio, e risoluti di abban
scorso, lo sciolsero da’ lacci, e gli’ ricercarono con oual disegno i Greci avessero formata l’immensa mole di quel Cavallo.
iamato da Omero Ortrione, era figlio di Migdone. Egli, veggendo che i Greci conducevano via, come schiava, Cassandra, tentò d
e lo fece allattare da una capra. E siccome tal’animale chiamasi da’ Greci ega, così a quel fanciullo fu imposto il nome di
nozze avvenne, che Telefo si attaccò al partito de’ Trojani contro i Greci . Costoro, gettati da una procella sulle coste del
a per trionfare totalmente de’ nemici, quando Bacco, che proteggeva i Greci , fece sortire dalla terra un ceppo di vigna ; ne’
. (a). Hard. Stor. Poct. (b). Metam. l. 12. (13). Dicesi, che i Greci , per farsi restituire da’ Trojani il corpo d’Achi
nti di que’dintorni si recavano tutti gli anni a fare sacrifizj(a). I Greci poi, per aver lapidato Palamede, n’ebbero a soffe
a morte di Palamede. Dopo poi la presa di Troja venendo la flotta de’ Greci spinta da furiosa tempesta sulle coste dell’ Eube
(e). id. Iliad. l. 6. (f). In Phitoct. (g). Fab. 102. (8). I Greci aveano costretto Filottete a manifestare, ov’era
cui avea percosso la terra, e gli aprì una piaga sì puzzolente, che i Greci lo abbandonarono, come dicemmo, nell’Isola di Len
elope gl’ Indovini dichiararono, che Troja non si poteva prendere da’ Greci , qualora eglino non avessero avuto uno de’ di lui
Diomede uccise altresì Dolone, ch’erasi recato di notte al campo de’ Greci per ispiarne la situazione. Colui erasi cimentato
erasi coperto tutto il corpo d’una pelle di lupo. Quando fu vicino a’ Greci imitò la maniera del camminare di quell’animale p
Dio lo avea salvato dalla burrasca, che fece perire moltissimi altri Greci (b). Egli poi, anzichè restituirsi alla sua patria
icesi, che questi uccelli, memori della loro origine, accarezzavano i Greci , e fuggivano coloro, che non erano tali(d). Notis
rdeva il corpo di Capaneo ; e a vista del di lei padre, e degli altri Greci si precipitò sopra di quello(e). (4). Anfiatao
iamo parlato altrove(b). Que’ Giuochi si celebravano ogni tre anni. I Greci v’assistevano vestiti di nero, per ricordare la m
5 (1836) Mitologia o Esposizione delle favole
er luogo. Parte prima. Degli Dei. Molti furono gli Dei presso i Greci , ma assai più presso i Romani, che oltre ad avere
ormossi attorno alle parti recise cadute in mare nacque Venere, cui i Greci da afros spuma chiamarono Afrodite. Urano da ti
guerra, e chiuso in tempo di pace. Capo III. Di Giove. Presso i Greci ed i Romani Giove riguardavasi come la principale
tentato avea di violarla. Ma la terza soltanto fu in onore presso de’ Greci e de’ Romani. Nata dal capo di Giove, e tutta arm
rto di simil pelle, che prima era proprio di Giove solo, ond’ egli da Greci ebbe il titolo di egioce, e di cui sola Pallade f
Altri il dissero figlio di Giove e di Enio o Bellona, onde fu pur da’ Greci chiamato talio. Finalmente altri pretesero che fo
ta il cavallo. Dea della guerra teneasi pur Bellona chiamata Enio da’ Greci , e supposta da chi madre, da chi sorella, e da ch
e vie a guisa di termini erano dette Mercurii dai Romani, ed Ermi dai Greci , che tale è il nome di Mercurio in quella lingua.
e celebravansi dalle Baccanti in una specie di furore, ond’ erano da’ Greci chiamate orge da furore. In queste il giovane Cis
nere cangiati amendue da Nettuno in Dei marini, e chiamati poscia da’ Greci co’ nomi di Leucotea e di Palemone, e da’ Romani
i de’ quali particolari erano a’ Romani, altri comuni a’ Romani ed a’ Greci , alcuni altri i Romani adottati ne avevano pur da
ansi dell’ agricoltura e delle leggi; Iside di lui moglie, la quale i Greci pretendeano esser la figlia d’ Iliaco da Giove pr
lisi trasportato. Capo XII. Della guerra di Troia, e de principali Greci , Troiani, e loro ausiliari, che vi ebbero parte.
Nettuno; e Pentesilea regina delle Amazoni. Non tutti però i principi Greci si prestarono a quella lega con egual prontezza.
verlo ricevuto da’ Troiani per mezzo di tradimento, il fè lapidare da Greci . Tetide madre di Achille, sapendo che sotto Troia
n mai ad alcuno manifestare il luogo del suo sepolcro. Ma avvertiti i Greci dall’ oracolo, essere necessarie all’ espugnazion
te sol piede, incominciò egli a mandar tal fatore dalla ferita, che i Greci , i quali seco preso l’ aveano, perchè egli solo t
otto a Troia vi fu guarito da Macaone figliuol di Esculapio. Mentre i Greci adunati in Aulide con mille navi stavano a Giove
dalla sua nave, e fu ucciso da Ettore. Ne’ primi anni si occuparono i Greci a prender e saccheggiare le città e terre dell’ i
o al nome di Criseide, la quale nella divisione della preda fatta da’ Greci nella espugnazione di Crisa città della Frigia er
il suo sdegno, e protestando di non voler più combattere a favore de’ Greci , nè i consigli di Nestore e le preghiere di Uliss
o vennero, i Troiani comandati da Ettore malgrado la resistenza che i Greci , e soprattutto Aiace figlio di Telamone, vi oppon
ndiate pur fosser le navi, che tratte in secca servivano al campo de’ Greci di trinceramento e di riparo. In questo mezzo Pat
ersona a domandarlo. L’ ira di Achille, e i mali di che fu cagione a’ Greci in prima, indi a’ Troiani, formano l’ argomento d
Grave battaglia per riavere il corpo di Achille insorse allora fra i Greci , ed i Troiani; ma Ulisse recandoselo sulle spalle
spalle, difeso dallo scudo di Aiace, riuscì a portarlo nel campo de’ Greci , che fattigli i funerali solenni, gli alzarono un
o in mezzo, perchè fossero date al più degno; su di che non sapendo i Greci decidere, chiesero a’ Troiani prigionieri quale d
vo, e introdottosi in Troia, spiò quanto era là dentro, e nè portò a’ Greci la più esalta contezza. Altra volta colà entrato
surato cavallo, entro cui si rinchiuse egli medesimo co’ più valorosi Greci . Finsero gli altri poi di partire abbandonando l’
ppostatamete erasi ascoso nelle paludi, fingendo di esser fuggito da’ Greci che voleano sacrificarlo. Costui seppe persuadere
i seppe persuadere a Troiani, che il cavallo era stato fabbricato da’ Greci , onde placar lo sdegno di Pallade irritata per la
ente a un mucchio di sassi e di cenere. Capo XIII. Del ritorno de’ Greci , e spezialmente di Ulisse dopo la rovina di Troia
Greci, e spezialmente di Ulisse dopo la rovina di Troia. Superbi i Greci della loro vittoria più non pensarono che a ridur
isse e da Diomede. Antenore, che fu creduto favorevole al partito dei Greci , perchè sempre consigliava la restituzione di Ele
rte di Polidoro era stata poi vendicata da Ecuba perciocchè essendo i Greci dopo la presa di Troia approdati in Tracia, ove s
’ vicini lidi della Calabria e della Puglia, perchè erano abitati dai Greci , di non fidarsi a passar lo stretto troppo perico
spettosa, e i guerrieri fra’ quali conobbe Deifobo ed altri Troiani e Greci ; quindi mostratogli a manca della Sibilla il luog
getta in mare, e da Tetide è convertito in mergo. Presagio avuto da’ Greci in Aulide, che Troia sarebbe stata presa nel deci
a pura. Moltissime eran pure le feste in onor degli Dei così presso i Greci , come presso i Romani. Intorno alle prime può con
6 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359
a da fari, discorrere. 2. Alle descrizioni delle divinità adorate dai Greci e dai Romani sogliono essere uniti i fatti dei pr
l’inclinazione degli Orientali al maraviglioso e l’ immaginazione dei Greci fecero il resto. 14. Ad ogni corpo di questo univ
gitto, nella Fenicia ; di dove recata nell’ Occidente, fu accolta dai Greci , abbellita e trasmessa ai Romani ; i quali in un
lto dei falsi Dei fin nelle estreme parti del mondo. Mitologia dei Greci a dei Latini. Divisione degli dei. 16. Varr
o di liberarli ambedue. Il più celebre tra i Titani fu Giapeto, che i Greci tenevano per padre del genere umano ; od almeno n
Meneceo) (507). Forse passa qualche relazione fra questo Giapeto dei Greci e quell’ Jafet che la Genesi racconta essere anda
dove sorgeva un altare con perpetua fiamma chiamata il fuoco sacro. I Greci non davano principio nè termine a verun sacrifici
to il fatidico albero della nave degli Argonauti. 83. Il Giove dei Greci e dei Romani fu sempre rappresentato con maestoso
lo precipitò nell’Eridano, fiume d’Italia, oggi chiamato Po. Così « i Greci primitivi ancor barbari e memori forse della cata
ra certe poche spighe, con una corona in capo o di dittamo, secondo i Greci , o di diversi fiori secondo Marziano, o di elicri
i Marte, amabile quanto Venere. 166. L’immaginazione fecondissima dei Greci fa parere più strana, ma non meno evidente l’alle
ravano in ogni suo atto ; e la Venere Celeste, così rappresentata dai Greci , era l’immagine della donna virtuosa, della elett
cui volar di sopra Con la vita agli uccelli era interdetto ; Onde da’ Greci poi si disse Averno. (Eneid., lib. VI.) Ma assai
Che son vergini insieme, augelli e cagne. (Eneid., lib. VI.) 216. I Greci consideravano l’Inferno come diviso in due vaste
it.) Ogni ombra dovea pagargli il passo con una moneta ; per lo che i Greci e i Romani ponevano un obolo nella bocca dei mort
giudici sono in gran parte mallevadori dei portamenti degli uomini. I Greci potrebbero aver preso l’idea di questi giudici de
sorge la Morte agitando la sanguigna falce nella scarna mano (242). I Greci dettero a Plutone il nome d’Agesilaos, per signif
rte avendo preso a combattere pe’ Troiani nella guerra mossa loro da’ Greci , restò ferito dalla lancia di Diomede (377) invis
orti la vigilanza nel mestier delle armi. 259. Debole fu il culto dei Greci per Marte a paragone di quello dei Romani, i qual
fondata da Cecrope fu detta Atene in onor di Minerva, che un tempo i Greci chiamavano Atena o Atenea. Luminoso esempio si è
ulapio lasciò due figli, Macaone e Podaliro, i quali accompagnarono i Greci all’assedio di Troja, e vi si resero utilissimi c
tevole all’agricoltura ed alla salubrità delle dimore. Benchè anche i Greci onorassero sommamente le arti agricole, tuttavia
necessità. 332, 2°. L’immaginazione ricca d’allegorie suggerì ai Greci altri emblemi per questa indivisibile compagna de
ulgare la menzogna, l’altra la verità. La libertà. 341, 2°. I Greci e i Romani ebbero in gran venerazione questa Dea.
e avessero sempre scolpite nel cuore ! L’amicizia. 351, 2°. I Greci onoravano di culto divino anche l’Amicizia, che d
a Grecia il culto delle divinità egiziane e fenicie, e che insegnò ai Greci l’uso dei caratteri alfabetici, e l’arte di scriv
eva dal nome di questa donna quale arte ella debba avere insegnato ai Greci . 490. Siccome un oracolo aveva detto a Cadmo che
to il regno di Priamo restò distrutta da capo a fondo dall’armata dei Greci collegati a vendicare l’ingiuria fatta da Paride
discendente d’ Eaco ; ed era questi il prode Achille (536) ; 2° Che i Greci possedessero le frecce d’ Ercole (364) ; 3° Che r
mba di Laomedonle rimanesse distrutta ; 6° Finalmente bisognava che i Greci avessero nella loro armata Telefo figlio d’ Ercol
522. Già da dieci anni durava l’assedio della città fatale, quando i Greci , tante volte respinti, ordirono uno strattagemma.
po un assedio di dieci anni, nel qual tempo eran periti ottocentomila Greci , e quasi altrettanti Trojani. 524. I principali e
, e quasi altrettanti Trojani. 524. I principali eroi dalla parte dei Greci furono Agamennone (527), re d’ Argo, che aveva il
none, perchè ei le aveva ucciso una cerva a lei consacrata, negava ai Greci il vento favorevole ; ed era mestieri per placarl
gamennone fece mostra di molto orgoglio e di poco senno nel campo dei Greci , mentre Menelao vi spiegò molto valore, e propose
vincitore. Il duello fu fatto sotto le mura di Troja al cospetto dei Greci e dei Trojani. Paride ebbe la peggio, e fu debito
i Trojani glielo negarono, e questa perfidia riaccese gli sdegni dei Greci . 531. Dopo la presa di Troja, i Greci restituiron
erfidia riaccese gli sdegni dei Greci. 531. Dopo la presa di Troja, i Greci restituirono Elena a Menelao ; ed egli aveva deci
hirone a Sciro Trafugò lui dormendo in le sue braccia, Là onde poi li Greci il dipartiro ; Che mi scoss’io, si come dalla fac
recia ; ma una contesa nata fra lui ed Agamennone privò lungo tempo i Greci dell’ aiuto del suo valore. 539. Agamennone aveva
ollo (96), ed il Nume per vendicarlo desolò con la peste il campo dei Greci . Achille propose di placar l’ira d’Apollo rendend
dizione che quella freccia fosse stata diretta dallo stesso Apollo. I Greci lo tumularono sul promontorio dj Sigeo, vicino al
de (439) suo avo materno ; e dopo la morte d’Achille, rammentandosi i Greci dell’ oracolo che aveva dichiarato non potere ess
to (521) che Troja non potesse cadere senza l’uso di queste frecce, i Greci spedirono ambasciatori a Filottete per sapere da
Filottete, non volendo violar la promessa nè tradire le speranze dei Greci , additò con un piede la sepoltura del grand’eroe.
simi dolori. Ma alla fine il bisogno d’aver quelle frecce costrinse i Greci a ricorrere di nuovo a Filottete, e lo condussero
rse avea Due vite, e nella terza allor regnava. Ma fu tanto utile ai Greci per la saviezza dei suoi consigli, da far dire ad
iuolo di Telamone (229), fu, dopo Achille (536), il più valoroso tra’ Greci , e com’ esso ardito, impetuoso ed invulnerabile,
e, e suol dirsi che le due lettere esprimano il suo ultimo sospiro. I Greci eressero un magnifico monumento ad Ajace sul prom
la scaltrezza contribuì molto alla rovina di Troja, mentre gli altri Greci la distrussero col valore e con le armi. Sicchè O
a allo stesso Giove (63). Ecco i più segnalati servigi ch’ ei rese ai Greci  : 1° Achille (536), il discendente d’Eaco, necess
olvere Telefo (521), figliuolo d’ Ercole, a trasferirsi nel campo dei Greci  ; la quale impresa era di difficile riuscita, ess
a questo principe, re di Misia, erano state devastate le campagne dai Greci , ed egli stesso era stato ferito gravemente da Ac
Telefo, che essendone guarito, si pose per gratitudine nella lega dei Greci . 5° Infine, benchè Filottete (546) gli fosse nemi
gran desio di vendetta nel cuor di Nauplio ; e allorchè la flotta dei Greci , tornando dalla presa di Troja, fu assalita di no
’Elena (601) commesso da Paride (597) pose fine a tanta prosperità. I Greci per vendicar Menelao, distrussero Troja, e fecero
gna, alludendo forse alle orribili imprecazioni ch’ella scagliava sui Greci . Toglie l’inverosimile, ed aumenta col sublime il
gloria varj scontri co’più formidabili eroi dell’assedio, respinse i Greci da tutti i luoghi ove s’erano afforzati, e approf
uadere i Trojani dall’introdurre nelle mura il cavallo di legno che i Greci avevano finto d’abbandonare sul lido a guisa di v
si. 606. Ma i Trojani, tratti in inganno dal fraudolento Sinone che i Greci avevano lasciato a bella posta sul lido per tenta
e nella teologia pagana. Gl’ indovini od impostori più celebri appo i Greci furono Tiresia, Anfiarao e Calcante. 660. Tiresi
ottenevano venerazione presso i Romani come quelli di Delfo presso i Greci . Eleno dice ad Enea : Giunto in Italia, allor ch
o contiene una bella e compiuta descrizione dei primitivi giuochi dei Greci , celebrati da Achille alla memoria di Patroclo ;
l seguente fatto, che può dare un cenno dei costumi e dell’indole dei Greci di quel tempo. « Un vecchio avvolontato di vedere
li occhi così disse : Oh Dio ! come sono i costumi corrotti ! tutti i Greci conoscono il bene, e solo vi si appigliano i Lace
ù antico e più celebre sistema cronologico del quale si sieno valsi i Greci , e che fu adottato da molti scrittori latini per
in memoria della vittoria riportata contro quel mostro, ed erano dai Greci tenuti in massimo pregio. Si dettero ai vincitori
Venere e d’ Apollo. 140 Descrizione dei giuochi solenni usati dai Greci . La corsa a piedi. 675, 2°. Fu primiera
u vincitor l’argivo Oreste, il figlio D’ Agamennon già condottier de’ Greci . Ma se un Dio ne persegue, invan sottrarsi Tenta
8, 2°. Anche le stagioni furono onorate con templi, statue ed are dai Greci e dai Romani. La Primavera ha per emblema un fanc
son per noi opportuni. 691. Tanta era la venerazione pei morti appo i Greci che in un duello anche i più acerbi nemici poneva
V’è ragione di credere che l’ Oro degli Egiziani e l’Apollo (96) dei Greci fossero un solo e medesimo ente mitologico. 702.
i altri. 733. I Galli adoravano anche un gran numero di Dei tolti dai Greci , vale a dire Mercurio (160), Minerva (262), Apoll
Quindi è facile riconoscere in Tanarete ed in Eso gli Dei adorati dai Greci sotto i nomi di Giove e di Marte. 734. I Galli s
iversale, perchè padre degli Dei e degli uomini al pari del Giove dei Greci . Ebbe anche il nome di Padre delle battaglie, per
7 (1831) Mitologia ad uso della gioventù pp. -
arito. Era Cerere venerata principalmente in Sicilia ed in Grecia ; i Greci riconoscenti istituirono in onore di questa Dea u
a rigoroso segreto, cui era sommo delitto il manifestare. Pare che i Greci abbian tolto questa festa dagli Egizi perchè i mi
diede alla città il nome di Atene, sotto il quale era denominata dai Greci . Gli Ateniesi le innalzarono un magnifico tempio,
e venivano offerte qualche volta delle vittime umane ; Ifigenia tra i Greci ne fa prova. Si uccidevano in onor suo nella Taur
ed or con quattro facce erano dette Mercuri da’ Romani, ed Ermeti dai Greci , che tale è il nome di Mercurio in quella lingua.
no soddisfatti, giacchè gli rimaneva per ottenere il suo passaggio. I Greci avevano tolto dagli Egizi l’idea di far errare pe
ove, chi di Mercurio. Si ritiene però più comunemente che il Pane dei Greci fosse figlio di quest’ultimo Dio e di Penelope, f
pollo andava a cantar sulla lira la metamorfosi di Dafne. Narrasi dai Greci che quando i Galli sotto la condotta di Brenno s’
Carpata, ora Scarpanto isola situata tra quelle di Rodi e di Creta. I Greci vogliono che nascesse a Pallene città della Tessa
onato di ogni sorta di fiori. Amò teneramente e sposò Clori secondo i Greci è Flora secondo i Latini ; e l’imeneo di questa a
he vincevano al corso erano coronate di fiori. La Clori o Cloride de’ Greci era secondo essi una delle Ninfe delle Isole Fort
nel giorno delle sue nozze fu schiacciato nella propria casa, e che i Greci per ispiare tale sventura, avevano stabilito d’in
figli stanno nel seno materno ; questa attitudine fu interpretata dai Greci per comando del silenzio. Altri lo hanno creduto
me favorito della gioventù dissoluta. Presiedeva alle Cronie presso i Greci ed alle Saturnali presso i Romani. Il giorno in c
a una fiaccola accesa colla quale incendia un trofeo d’armi. Presso i Greci e più ancora presso i Romani fu dessa celebrata :
i al letto. Bellona Bellona dea della guerra chiamata Enio da’ Greci , confusa molte volte con Pallade, vuolsi da alcun
desolò il suo regno. Vittoria La Vittoria fu personificata dai Greci che ne fecero anche una divinità. La vogliono alc
ncitore, in una specie d’aquila di mare che non vive che di pesci. I Greci pagarono il barbaro tributo tre volte ; ma nella
stabilite per vegliare alla custodia dei fiori e dei frutti. Quando i Greci divisero il giorno in dodici parti eguali, i poet
alle Muse vogliono alcuni che fosse scoperto da Cadmo che insegnò ai Greci le lettere dell’alfabeto e le scienze. Minerva do
co re d’Argo ed uno de’ primi che contribuirono all’incivilimento de’ Greci , e da Ecate, si dicevano anche le Ninfe di Diana,
de’ Semidei Ercole Questo nome è comune a molti celebri Greci nell’antichità, che si recarono ad onore di porta
endio è appunto il Tebano. Esso era il più noto e il più venerato dai Greci e dai Romani, era figlio di Giove e di Alcmena mo
cui si raccontano avvenute congetturarono a ragione sì i Romani che i Greci e dietro essi i moderni che più di un Ercole vi a
si, sopra un carro tirato da serpenti. Vuolsi che Cadmo insegnasse ai Greci l’uso delle lettere o dell’alfabeto. Castore e
alternativamente ogni giorno o, secondo altri, di sei in sei mesi. I Greci li ammisero tra il numero de’loro Dei. A Sparta o
ome di Morea. Pelope dopo la sua morte ottenne gli onori divini, ed i Greci lo ponevano tanto al dissopra degli altri eroi, q
o suo potere Agamennone fu scelto a voce unanime capo dell’armata de’ Greci , per la spedizione contro i Troiani, per ricupera
pita da Paride figlio di Priamo re di Troia. Prima della partenza de’ Greci per Troia Agamennone aveva avuto vari figli e tra
dai venti contrari in Aulide. Solamente dopo dieci anni riuscirono i Greci a soggiogare ed ardere Troia. Paride fu ucciso da
uarrirlo : onde morì di quella ferita. Ne’ primi anni si occuparono i Greci a saccheggiare le città e terre dintorno, finchè
di Ulisse. I Troiani comandati da Ettore ad onta della resistenza de’ Greci e soprattutto di Aiace figlio di Telamone, ebbero
cavallo, entro cui si rinchiuse egli medesimo co’ più valorosi tra i Greci . Finsero gli altri di partire abbandonando l’asse
appostamente erasi ascoso nelle paludi, fingendo d’essere fuggito da’ Greci che volevano sacrificarlo. Costui seppe persuader
i seppe persuadere ai Troiani che il cavallo era stato fabbricato da’ Greci onde placare lo sdegno di Pallade irritata per la
Antenore ed Enea. Antenore che fu creduto favorevole al partito dei Greci , perchè consigliava la restituzione di Elena, e a
mo fondatori di Roma. L’ira di Achille, e i mali di cui fu cagione ai Greci prima, indi ai Troiani, formano l’argomento del p
, e famose in questa professione furono le Sibille. Così chiamavano i Greci ed i Romani certe donne ch’essi dicevano invase d
ì di sovente dai Romani consultato, quanto lo era quello di Delfo dai Greci . Molti altri Libri Sibillini ebbero i Romani ma n
’acqua : si soleva servirsene anche per lavare il corpo. Gli Egizi, i Greci , i Romani avevano un gran numero di Feste. Di alc
i di questi giuochi servivano d’ordinario a due mire : da una parte i Greci , fin dalla prima giovinezza acquistavano lo spiri
e del corpo e a procurare una vigorosa sanità. I Giuochi pubblici pei Greci erano divisi in due diverse specie ; gli uni eran
8 (1880) Lezioni di mitologia
gli altri infortunj che successero fino a quel giorno fatale in cui i Greci , aiutati dal tradimento e dalla fortuna, adeguaro
il pianto dell’Asia. Gli scogli Cafarei ruppero le navi trionfali dei Greci ingannati dalle infide faci di Nauplio. Sul sogli
larvi delle divinità adorate da quelle nazioni che barbare furono dai Greci e dai Romani chiamate: onde ne tesserò l’istoria,
altro iddio detto Phta, il quale forse è lo stesso che il Vulcano dei Greci . Il senso degli espressi simboli così dichiaravas
a la teogonia e dei Fenicj e degli Egizj, ragion vuole che quella dei Greci si discorra, che da ambedue queste nazioni riceve
o, n’ebbe in figlia Medea. Tale è la generazione degli Dei, secondo i Greci , conservataci da Esiodo, il di cui poema non è de
e l’universo. Perciò i Persiani vietarono i simulacri, e deridevano i Greci che sembravano volere nei templi circoscrivere Id
ve, e a lui le mani alzando Riverente pregò: taciti, intenti Stanno i Greci a quel prego. — Odimi, augusto Regnator delle cos
cura trionfò di morte, Magnanima donzella: e frondi e fiori Spargon i Greci sulla fredda spoglia: E, tributo miglior, recano
costa, e dice: Eccomi, padre: a te la cara vita, Per la patria e pei Greci ecco ch’io dono: Volentieri del mio sangue sparge
enia in Aulide. Parlata di Clitennestra. Apra il mar nuovi abissi, i Greci inghiotta Con mille navi, e se d’Auìide il porto
ribilmente, E del nume il furor gli agita il petto. Esclama: Udite, o Greci , odimi Achille: Adesso un Dio per me vi parla, e
— Così dicea Calcante, e sopra l’asta Poggiati immobilmente odonlo i Greci , E guatano Erifile: all’ara innanzi Stavasi, e fo
le gambe, nè le braccia; chiusi stavano gli occhi, pendule le mani. I Greci trenta divinità visibili adoravano, senza dar lor
entavasi. Semplici pietre additavano Amore e le Grazie stesse. Indi i Greci , come osserva Winkelman, ancora quando le arti fi
vantaggio cagione, giacché del vincitore evitarono gli scherni, ed ai Greci vani fecero credere che la loro mitologia veniva
gitto. In questa diversità di statura data ai numi furono seguiti dai Greci e dai Romani, quantunque di alcune divinità le st
a. Nè meno pretende a tanta gloria la pingue Beozia: poiché quando i Greci chiesero fine alle morti dalla peste e dalla fame
o, che costruito in Elide a Giove, detto pure Olimpico, comandava dei Greci l’ammirazione. La statua del nume era frutto dei
a statua detta Marforio sia il simulacro di Giove Pistore. Pistio dai Greci , Fidio, Santo e Sango dai Romani, fu nominato Gio
bbe presso i Latini ed i Romani. Ora mi rivolgo a quelli che presso i Greci e presso i barbari ottenne. Sarò breve, e per qua
custode delle città, Atene ingegnosa, Panellenio, o comune a tutti i Greci , fu cognominato, e famoso tempio gli edificò Adri
i scorge un riporto aggiuntovi per abbellimento. Le prime στλιόες dai Greci appallavansi, e le vesti così pieghettate στολιδω
o a prendere simili piegature. La guarnizione del lembo era detta dai Greci πεϛα:, instita o segmentum dai Latini; onde poi s
un dio quanto Omero descrivendone il viaggio sul mare per porgere ai Greci soccorso. Questa passo dell’ Iliade, ammirato da
si vedea davanti. Ivi, uscito dell’onde, egli sedea; E del cader de’ Greci impietosito, Contro Giove fremea d’alto disdegno.
delle ninfe della montagna fu scelta dalla dea onde vi presedesse. I Greci hanno antiche poesie intitolate Consigli di Eumol
pugnato con Apollo per un treppiede. « Dopo la famosa vittoria che i Greci riportarono insieme a Platea, la nazione intera s
io che si applica a quelli che sono inflessibili nel loro sdegno. « I Greci inviarono pure a Delfo un Apollo di bronzo egualm
itta un gran quadro che rappresenta la presa di Troia, e a sinistra i Greci che s’imbarcano per il ritorno. « Si prepara il v
i piedi sono ornati di bellissimi calzari, forse di quel genere che i Greci chiamavano sandali, di sottili strisce. Il tronco
questa si può prendere un’idea di quell’acconciatura di capelli che i Greci chiamavano κρωβυλος, e che presso gli scrittori n
so in scena da Ateneo dimanda: Questo giro non sembra egli bello ai Greci ? — La seconda espressione riguarda l’epiteto di A
erchè la bella natura ci prova al contrario, ed è da presumersi che i Greci avranno fatta la stessa osservazione, perchè tutt
era, secondo Tosservazione di Servio, la stessa cosa che il peplo dei Greci ). Questa danno ad Apollo quando lo descrivono com
o di Marsia appeso, che ne adorna uno dei corni, o braccia, dette dai Greci άγκωνες o cubiti. Intendiamo adesso quanto voglia
onde recò alle spiaggie del Peloponneso per farlo oggetto di culto ai Greci presso Malea. Regna discordia sulle cause per le
altra figlia di Giove e di Latona; la terza di Upi e di Glauce, che i Greci sovente chiamano col vocabolo paterno. I vanti di
fio’liuola toccare la veneranda barba del padre (questo atto presso i Greci facevasi dai supplicanti, che abbracciavano ancor
servato Winkelmann che siffatta benda è propriamente il credemnum de’ Greci , ed io rifletto che l’etimologia stessa di quella
mann per ciò espressa si vede colla face e col cane. Illitia presso i Greci appellavasi, perchè negli acerbi dolori del parto
ciatrice, che tiene l’arco ed è succinta, ma quella multimammia che i Greci chiamano (grec) affinchè con quella effìgie ancor
tà dell’ Egitto, e il nome di (grec), o lunette, che avevano presso i Greci simili nimbi, è un’ altra probabilità per tal con
il braccio sinistro per servire di difesa, nella stessa maniera che i Greci portavano i loro scudi all’assedio di Troia, perc
lade servono ad ispiegare quel nome che aveano le pupille sì presso i Greci che presso i Romani. Questi chiamavanle pupille,
lmente è rotondo, quale dagli antichi Latini appellavasi parma, e dai Greci scudo argolico, attribuito dai classici a questa
da Plinio, che lo chiama parma al libro xxvi. Gli scudi argolici dei Greci erano di questa maniera, secondo l’osservazione d
n quello della nostra statua è osservabile l’imbracciatura, detta dai Greci (grec), diversa dal (grec) o striscia di cuoio, p
ascere di questa divinità, ed il nome stesso di Afrodite, col quale i Greci chiamavano Venere, non altro significa che spuma
a ha negli occhi dolcemente aperti un lusinghiero ed affettuoso che i Greci chiamavano (grec), cioè umidità. Un tal guardo pe
Menofanto, ha invece dell’urna una scatola d’abbigliamenti detta dai Greci (grec), da’ Latini pixis, e buxis dal bosso onde
fattagli soffrire dai figli di Aloeo, o alla maniera dei più antichi Greci che aveano costume di effigiarlo coi piedi incate
destrieri, ancor che fumi Loro il sudor sull’anelante collo. Odia dei Greci i tardi sdegni: il padre Dall’alto il vede: ira m
elitto fraterno, violò anch’egli Cerere, e n’ebbe una figliuola che i Greci stimavano sacrilegio il nominare. Pausania lasciò
abilimento della sua religione alle colonie egiziane. I progressi dei Greci nelle arti fecero loro abbandonare rapidamente l’
tre dovevano necessariamente avere simboli comuni. E da notarsi che i Greci considerando Cerere come la terra chiamavano i ca
i, e condotti alla civil perfezione. E perciò Teleti furono detti dai Greci , perchè compivano l’educazione e la disciplina de
figliuoli degli Ateniesi ancor fanciulli, nè gli Ateniesi solo, ma i Greci tutti. Demonace e Socrate l’omisero. Quanto vagli
zzo un altare pei sacrifizii che facevano alla dea, la quale presso i Greci ed i Romani non avea anticamente altro segno che
o di loro chiamavansi neutramente i tempi dell’anno, al contrario dei Greci , dai quali colla parola (grec) feminina erano sig
’arte di fabbricare il ferro e di lavorare i metalli relativamente ai Greci , perchè quest’arte era molto più antica nell’Orie
restò all’ immaginazione di Polignoto una pittura tanto celebre fra i Greci , quanto lo è quella di Michelangiolo fra noi. Nel
o Plutone, col quale amarono di confonderla. Esigeva ciò il genio dei Greci , e ben conveniva alle circostanze degli Egiziani.
Winkelmann come caratteristico di Plutone, cui sovente è apposto dai Greci l’epiteto di (grec), che vale odioso. L’amor dell
te: quindi come deità nocente fu talvolta considerato, e con fuso dai Greci coir Arimanio dei Persiani, eh ‘era il principio
resso perciò in qualche antica pittura col capo velato: onde presso i Greci avea sortito il nome di (grec), il cui senso vale
esenti quelli che disprezzano i imsteri di Cerere, perchè gli antichi Greci ponevano questi misteri tanto al disopra delle pr
andi ali alle spalle, che gli Etruschi, e senza dubbio ancora i primi Greci , dar loro usavano in luogo delle alette, che nell
al gomito sino alla prima falange dei diti, significa la misura che i Greci chiamavano (grec), simbolo di una retribuzione gi
tti fu questa pianta la materia più comune dei volumi ancora presso i Greci , dacché la reser nota le conquiste di Alessandro,
alle forate canne Il fiato, ch’è forier di melodia. « E consentono a’ Greci i Latini Orazio, Ausonio, Petronio, Afranio: quan
mmedia, con la cetra allegorica dei conviti, i quali avevano presso i Greci lo stesso nome colla nostra Musa, e che perciò do
i però è da osservarsi che la capigliera di queste maschere detta dai Greci ò’/xo;, dai Latini Superficies, è coperta della p
coperto di una specie di velo stretto a guisa di rete che (grec) dai Greci appellavasi. Nel rame che la rappresenta è stato
tifica nell’uomo per mezzo del raccoglimento, l’hanno però scolpita i Greci maestri tutta ravvolta nel proprio manto, e quasi
luto rappresentare. È questa una tunica pieghettata, (grec) detta dai Greci come abbiamo altrove notato: ma ciò eh’ è veramen
ia le tavolette incerate, dette da’ Latini pugillares e pinacides dai Greci , e sta colla destra alzata, che reggeva anticamen
averlo rilevato da Omero, quando lo vedete il più giovane di tutti i Greci , e pensate a quel mezzo talento d’oro di cui gli
ntiloco che difendeva Nestore suo padre, ed il terrore che spaventa i Greci , perchè avanti all’arrivo di Mennone stimavano un
anti all’arrivo di Mennone stimavano una favola i Negri. Ora avendo i Greci ricevuto il corpo, i due Atridi si mettono a pian
dalirio rinomato per la medicina, e Macaone, che militò con gli altri Greci a Troia. Igia, dea della Salute, che con lui si t
to. E la ragione si era, perchè, secondo l’opinione dei Fenicii e dei Greci , Esculapio altro non era che l’aria, dalla quale
di Bacco in guerra che compagni deirOrgie e dei Baccanali. Tanto dai Greci quanto dai Latini questi si rappresentano simili
provato Heine. La Mitologia dei Latini è diversa molto da quella dei Greci : questa spira soavità ed eleganza: in tutto vi è
iscordi: fra le quali è questa dei Fauni. Fauno non fu conosciuto dai Greci : con diversità, ne parlarono i Latini: fa confuso
chiamati Fauni, non possono comunemente riputarsi per tali, perchè i Greci , di cui sono opera i vasi, non conobbero Fauni, m
ntichità di tutti i divisati generi di Baccanti: eppur sappiamo che i Greci non conobbero giammai i Fauni, ma col nome di Sat
seguaci di Bacco. Non è però che talvolta non distinguessero ancora i Greci i caratteri individuali di vari numi di simil gen
rese da cervi giovani, che il primo anno si chiamavano (grec) poi dai Greci . E Lattanzio commentatore di Stazio pretende che
ervenuti di un principe, la cui storia rimaneva isolata da quella dei Greci e dei Romani, e le cui memorie quasi ignote ai ve
i Euridice, di Mercurio. Se dunque le false epigrafi non impedivano i Greci antiquarii di decidere sui migHori indizii del ve
assimo era comune ai tre mentovati numi. I Romani insomma non men dei Greci onorarono con Cerere, Libero e Libera: e monument
con buona economia; felicemente inventate, e forse da egregi maestri Greci : hanno, è vero, il minor pregio nell’esecuzione,
be origine, ove i movimenti usati nelle sacre cerimonie, che presso i Greci eran la più parte liete e ridenti, dierono princi
che l’Oriente fosse la patria di quell’uomo singolare che insegnò ai Greci tante arti ignote, ed introdusse tra loro sì nuov
i Greci tante arti ignote, ed introdusse tra loro sì nuovi costumi, i Greci dipingonci la sua venuta da quelle contrade come
ue nume inferiore, perchè lo scultore, seguendo l’esempio dei vetusti Greci reputasse men degna la destra, o perchè Alcide è
i uno di quei gran tini appellati dai Romani lacus, e anche labra dai Greci , che servivano alla vendemmia. L’ orlo superiore
opria dei Satiri e dei Sileni sotto il nome di Cordace conosciuta dai Greci . Sì varie, sì eleganti, sì ben composte sono le f
9 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423
vano incensi, e supplici ricorrevano. I principali Numi, venerati da’ Greci e da’ Romani, furono Saturno, Cibele, Cerere, Gio
uribondì per modo, che perfino si facevano eunuchi. Quindi appresso i Greci si chiamavano Coribanti, ossia agitati da sacro f
o erano solamente dieci, quante sono le dita della mano, le quali da’ Greci si dicono dattili ; Idei dal monte Ida nella Frig
arisce dipinta con corona di toni il capo, donde le derivò appresso i Greci il nome a Pirgofora, porta-torri (b), e quello di
zione si faceva di notte, e ad essa non solo gli Ateniesi, ma tutti i Greci eziandio, anzi tutte le Nazioni concorrevano (c).
ara d’oro a Giove Ideo (a). Eleuterio, ossia Liberatore, fu detto da’ Greci , i quali pure gli dedicarono le Feste Eleuterie,
). Vennero instituite per causa d’una celebre vittoria, riportata da’ Greci , essendone comandante Pausania Spartano, sopra i
inalmente il principale Magistrato della Città. Giunti alle tombe de’ Greci , morti nell’anzidetta guerra, ne Iavavano la supe
ro giorni si denominarono Ferie Latine(g). Tra’varj nomi, pe’ quali i Greci e i Romani giuravano, quello di Giove era uno de’
col Dio Fidio(27). Si chiamò Ospitale (c) da’ Romani, e Senio (d) da’ Greci , perchè proteggeva i dritti dell’ospitalità. Gli
insultarlo. Il Nume li cangiò in Simie. E perchè cotesti animali da’ Greci si denominano pithici ; perciò Pitecuse si disser
perchè il vino spesse volte suscita i contrasti(c). Lisio o Lieo da’ Greci (d), e Libero da’ Romani, o perchè rendette la li
uni pretendono dalle Ore (d). Omero vuole da Oceano e da Teti (e) ; i Greci dicevano dalle tre figliuole del fiume Asterione,
ro della porta dello sposo nell’ entrarvi(a). Si chiamò Giuga, o come Greci la dicevano Zigia, (b), perchè era preside al gio
a nella Focide, dove avea un ricco tempio, e un celebre oracolo(c). I Greci aveano il costume di alzare degli altari nelle st
razie gl’innalzò quel tempio(a). Curotrofo si chiamò Apollo, perchè i Greci giovani solevano recidersi i loro primi capelli,
tuite le Feste Carnie. V’ è chi pretende, che le abbiano introdotte i Greci , perchè aveano provocato contro di loro le sdegno
n tutta la Grecia, e singolarmente a Sparta. Nove giorni dimoravano i Greci , vestiti da soldati, in un campo. Si alzavano nov
tutto quel tempo, alfine si trovò trasformata in quel fiore, che da’ Greci chiamasi Eliotropio, e dagl’ Italiani Girasole(a)
no state erette da altrettanti Re (c). Serse, il più fiero nemico de’ Greci , e il quale avea incenerito tutti i loro tempj, e
e da Dione, da cui ella acquistò il nome di Dejonea(b). I Poeti però Greci e Latini non fanno menzione, che di quella, la qu
tide, Ponzia, Ambologera, Arginnide, e Nemesi. Si chiamò Acidalia da’ Greci , perchè Ella soventi volte cagiona delle inquietu
labile(e). La denominarono Ponzia, perchè presiedeva al mare, che da’ Greci e Latini dicesi Ponto. Sotto questo nome aveva un
Capo di Tenaro, nella Laconia, sull’ingresso della grotta, per cui i Greci pretendevano, che si discendesse nell’Inferno(e).
brajo, affinchè egli fosse propizio nella Primivera a’naviganti(a). I Greci pescatori poi qualora aveano raccolto copiosa pre
. Que’ d’ Arcadia inalzarono sul monte Cresio un tempio al Nume ; e i Greci lo chiamarono Afneo dalla voce afenos, abbondanza
solto (c) (7). Pare che il culto di Marte non siasi molto esteso tra’ Greci , perciocchè Pausania, il quale fece menzione degl
sse di Servi aveva i suoi Dei particolari, deteti Anculi(c). (17). I Greci e i Romani, prima di sedersi a tavola, eleggevano
 2. (20). Fuvi un’altra Divinità preside al tempo, chiamata Cero da’ Greci , e dagl’ Italiani Occasione. Questa però non pres
Astri(b). La Divinazione si accrebbe ben presto tra gli Egiziani e i Greci . L’una e l’altra Nazione, per sottrarla a qualsiv
che nella seconda Parte di quest’ Opera ; fu tolta a’ Trojani dai due Greci , Ulisse e Diomede(b). V’è chi pretende, che i pre
dai due Greci, Ulisse e Diomede(b). V’è chi pretende, che i predetti Greci non abbiano rapito che una copia simile all’ orig
itatori di que’ dintorni soleano gettare nell’anzidetto fiume tutti i Greci  ; ch’Ercole li persuase a cangiare sì barbaro cos
bbracciavano tutti cinque i predetti esercizj (g) : to che appresso i Greci esprimevasi anche dalla voce Pentatlo, e appresso
o stesso dicesi di Gige e di Cotto(c) : e però questi tre Giganti da’ Greci soprannominarono Ecatonchiri(d), e Centimani da’
salle spalle, e lo portò per le vie d’Olimpia in mezzo alla folla de’ Greci , che spargevano fiori per dove passava. Diagora,
esto se ne servirono anche di una pietra(d). Il giuramento appresso i Greci era accompagnato da un sacrifizio al Nume, per cu
furono detti Circensi, perchè si celebravano nel Circo Massimo (e). I Greci credevano, che fossero stati così denominati da C
nati i superiori e inferiori denti (c). Sotto il predetto altare sì i Greci che i Romani ponevano un’urna coperta, che racchi
ma che conveniva seppellirlo (f). Ciò però non era in uso appresso i Greci , giacchè da Euripide sappiamo, che Capaneo, dopo
iori, e l’altra alle frutta (c). Col nome di Ore appresso gli antichi Greci s’indicavano le Stagioni dell’anno (d). A queste
tter. Archaeol. Graec. l. 2. (8). I Fauni erano Semidei(g), che da’ Greci si appellavano Satiri(h). Questi nella parte supe
evano la figura umana, ed erano pure compagni di Bacco(c). Questi da’ Greci si chiamavano Cobali(d). A’ Satiri si offrivano l
oh. Jacob. Hofman. Lex. Univ. (5). Antonino Liberale dice, che tra’ Greci v’avea un’altra tradizione, secondo la quale Jera
e de’ frumi, alla ventura. Sì barbaro costume era adottato da tutti i Greci , eccettochè da’ Tebani, che lo risguardavano come
l. 1. (17). Sotto il nome di Lucina alcuni riconoscono Diana (b). I Greci poi chiamavano Eleutò (c), ovvero Ilitia quella,
tre erano le ceremonie, colle quali si celebrava appresso gli antichi Greci e Romani il matrimonio. Lo sposo spediva alla spo
’ Inferno, e Dire, ossia ire degli Dei nel Cielo(g). Le Furie poi da’ Greci si chiamarono anche Erinnie(h) da erinnyin, adira
secutrici de’ malvagi, simili all’ Eumenidi(b). Ebbero tempj presso i Greci . Anche Sparta ne avea loro eretto uno. Non altrim
, fabbricò un tempio a Suada, ossia alla Dea della Pessuasione, che i Greci denominano Pito (c). Tutte le altre di lei sorell
n piede ne percosse un sasso : ond’è che l’ Aganippe prese appresso i Greci il nome d’ Ippocrene, e appresso i Latini quello
occa gli si riponeva per Caronte la moneta, di cui abbiamo parlato. I Greci ponevano anche alla porta del defonto un vaso d’a
i propinqui ne recitavano l’elogio. Lo stesso si praticava appresso i Greci (h). Dal Foro si passava al luogo, in cui il cadav
i riposero in certi particolari sepolcri, appellati Suggrundarj(a). I Greci anticamente seppellivano nelle loro case(b) ; ne’
ore di Priapo (c). Notisi per ultimo, che quale era Priapo appresso i Greci , sale da’Romani riconoscevasi il Dio Mutino, o Tu
b). Job. Jacob. Hofman. Lex. Univ. (4). Bellona, chiamata Enio da’ Greci (a), e dagli antichi Latini Duelliona(b), fu consi
(6). L’Areopago era un tribunale d’Atene ; così detto da Marte, che i Greci chiamano Ares, e dalla voce pagos, altezza, perch
10 (1897) Mitologia classica illustrata
ricco e geniale nella creazione di tali racconti, quanto gli antichi Greci ; la cui feconda immaginativa faceva sì che essi n
gli Dei, e leggende quelle che concernono gli Eroi. La Mitologia dei Greci e dei Romani suol esser detta Mitologia classica,
la rappresentazione artistica doveva rimaner viva nella fantasia de’ Greci , contribuendo a dar loro un determinato concetto
o di leggende, del quale s’ è fatto parola, propriamente era solo de’ Greci . Gli Dei delle stirpi italiche conservarono per m
enze, le opinioni, i miti che vedevano universalmente divulgati tra i Greci , e cercarono di adattar tutto questo al concetto
e dei Giganti, i Romani non fecero che ripetere le cose imparate dai Greci , anzi la Gigantomachia, come più popolare, fece p
ogni quattr’ anni (il periodo detto perciò Olimpiade) si radunavano i Greci di tutte le provincie per celebrarvi i giochi Oli
a quand’ ebbero perso il Palladio, tolto loro con uno stratagemma dai Greci . Un Palladio conservavano anche nel tempio di Ves
manda pestilenze ed è cagione di morti improvvise. A Troia, quando i Greci negarono al suo sacerdote Crise i dovuti onori, A
l’ Apostata lo consultò. 3. Il culto di Apollo era diffusissimo fra i Greci , come generale doveva essere la venerazione verso
una chiara idea del concetto che di questa divinità s’ eran formati i Greci . Era poi anche messa in rapporto con Apollo e le
one, che doveva essere sacrificata in Aulide prima della partenza dei Greci per Troia. E poichè anche gli Sciti della Tauride
na era appunto la Deita italità con cui si identificò l’ Artemide dei Greci . In origine Diana era il femminile di Ianus, una
rte; il culto di costei si diffuse insieme col commercio fenicio, e i Greci accogliendolo ne confusero l’ immagine con quella
Non che questa sia stata un’ invenzione degli artisti romani; anzi i Greci in più casi avevano ricorso a una simile immagine
stagioni dell’ anno, se ne portò il numero a quattro. 2. Alle Ore dei Greci non corrispondono speciali deità presso i Romani;
potesse mai più abbandonare Atene). In genere poi Niche divenne fra i Greci simbolo di ogni vittoria e di ogni prospero event
ertami ginnici e musici, tanto frequenti in antico. 2. Alla Niche dei Greci risponde presso i Romani la dea Victoria, dea nat
del corteo di Afrodite. 1. Eros, la divinità dell’ Amore, ebbe pei Greci un doppio significato; giacchè da una parte era i
musici. — Oltre l’ amor sessuale, Eros rappresentava ancora presso i Greci l’ affezione e l’ amiciziatra giovani ed uomini;
arie congiunture della vita da un Dio speciale; questi Dei speciali i Greci li chiamavan Demoni, gli Italici Genii; e così po
I fiumi poi, benefici portatori di lecondità alle terre, erano fra i Greci , oggetto di un vero culto. Avevano i loro templi
te la forma di toro, onde gli epiteti dati ai fiumi di tauromorfi dai Greci e tauriformes dai Latini (così Orazio dell’ Ofant
potente Dio del mare, è naturale fosse in grande venerazione presso i Greci ; sopratutto la gente di mare, commerciauti, navig
hiudendo qualcosa di segreto e di inesplicabile, suggeri agli antichi Greci quella forma di culto ch’ ebbe nome di misteri, a
lla Teogonia. Coll’ andar del tempo si disegnò meglio nella mente dei Greci la figura di Gea come madre di tutti gli esseri,
I. Dioniso-Bacco. 1. Uno fra i più importanti Dei terrestri fu pei Greci antichi Dioniso. Era il dio del vino e della viti
li componimenti, anche altrove son menzionati spesso i Satiri sia dai Greci sia dai Latini; questi ultimi li designavano per
, Teodosio il grande lo fe’ chiudere. 3. Quello che era Demetra per i Greci , era Cerere pei Romani, come Dea delle biade anti
anco per antico pelo, severo il volto e gli occhi di bragia. Perciò i Greci usavano mettere in bocca ai morti un obolo, picco
Attica. a) Cecrope. Gli abitanti dell’ Attica, come gli altri Greci , si ritenevano nati nel suolo o autoctoni. Il mit
caccia del cinghiale Calidonio e fu padre di Idomeneo uno degli eroi Greci a Troia; Glauco che trovò fanciullo la sua morte
popolazioni eolie, e in seguito sia di ventato l’ eroe nazionale dei Greci in genere. Salvochè al nucleo primitivo di queste
o in libertà dalla servitù di Onfale, Eracle in unione con altri eroi Greci , come Peleo, Telamone, Oicle, fece la sua spedizi
elefo che per diversi casi diventò re della Misia e combattè contro i Greci , e fu ferito prima colla lancia d’ Achille, poi c
Ettore, il gran guerriero, campione dei Troiani, come Achille era dei Greci ; secondo figlio Paride che fu cagion della guerra
e senza le frecce d’ Eracle Troia non sarebbe caduta. Allo sbarco de’ Greci sulla costa troiana invano s’ opposero i Troiani
one nella Troade figlio di Posidone, che più validamente si oppose a’ Greci e uccise infatti mille uomini, morì infine per ma
zato colla correggia dell’ elmo, perch’ era invulnerabile. — Poichè i Greci ebbero costrutto il loro campo presso le navi, da
ra. Riusciti vani i primi tentativi di prender d’ assalto la città, i Greci contentavansi di scorrerie e saccheggi nelle terr
alore Agamennone, Aiace, Diomede, Ulisse, in ultimo Ettore cacciati i Greci fin nelle navi, già era in procinto di darvi il f
ndossasse le sue armi e alla testa dei Mirmidoni corresse in aiuto ai Greci . Al primo loro comparire nella mischia si ritiran
la loro regina Pentesilea, figlia di Ares, e diedero molto da fare ai Greci , finchè Achille non ebbe vinto e ucciso la valoro
o, finalmente riuscì ad Aiace ed Ulisse di assicurarne il possesso ai Greci . Allora cominciarono i lamenti e i pianti per la
oveva aver per effetto la caduta di Troia. Trenta de’ più bravi fra i Greci si nascossero nel ventre di quell’ immenso cavall
n portò dell’ isoletta di Tenedo. I Troiani, lieti della partenza dei Greci , guardavano con curiosità quella meraviglia del c
angue per opera di Neottolemo. 3. Ed ora le avventure del ritorno de’ Greci ; giacchè disperdendosi i varii capi col loro grup
Ascanio e le sacre immagini dei Penati troiani. Non molestato più dai Greci , anzi secondo alcuni lasciato libero perchè aveva
to. 5. Le favole del ciclo troiano ebbero così larga diffusione fra i Greci che divennero come il pascolo intellettuale delle
ebane è nominato Tiresia; come nelle troiane Calcante dalla parte dei Greci , Eleno e Cassandra dalla parte de’ Troiani. Di tu
11 (1874) Ristretto analitico del dizionario della favola. Volume I pp. -332
riguardo se il suo contenuto sia vero o falso, reale o immaginario. I Greci , creatori della parola Mitologia, cominciarono, n
infami lascivie che componevano tutto il culto di Priapo,12 presso i Greci e Romani dell’impero, sempre si scorge visibile e
; nella religione di Maometto il Profeta, la Caaba dei Musulmani29. I Greci inginocchiandosi reverenti innanzi ad idoli fanta
dodici fatiche del Dio-Atleta, il quale, alla sua volta, diventa pei Greci un avventuriero, pei Fenici un fondator di coloni
di Bacco sotto il nome di Dionisio, Dionisio. — Soprannome dato dal Greci a Bacco. per alludere che egli era stato loro pad
n nessun luogo il politeismo vesti forme così leggiadre come presso i Greci , le cui favole intorno agli dei (miti, quindi mit
aterna di Acamao, la quale Paride avea condotto con Elena. Allorchè i Greci si resero padroni di Troja, Acamao, (che Virgilio
cole che dette il suo nome ad una città di Licya. 41. Acersecome. — I Greci davano questo soprannome ad Apollo, che i Latini
sai usata dai poeti e scrittori di Achei, Achivi, ec : per denotare i Greci o cosa a loro concernente. Così noi troviamo al p
e. La sposò segretamente e ne ebbe un figlio per nome Pirro. Quando i Greci risolvettero di cinger d’assedio Troja, Calcante
sempre vincitori nei diversi combattimenti, e più volte respinsero i Greci fin sulle loro navi, ma avendo in un ultimo scont
ide gli tirò una freccia al tallone. Achille morì di questa ferita. I Greci gli innalzarono una tomba sul promontorio Sigeo,
etto Aciso. 71. Acitio V. Acilio. 72. Acli. — Al dire di molti autori Greci era questo il nome di una divinità esistente prim
i filosofi riguardarono l’acqua come il principio di tutte le cose. I Greci ereditarono dagli Egizii tale opinione che, per q
virsi dell’acqua nè per lavare il corpo nè per estinguere il fuoco. I Greci e i Romani accettando coteste superstizioni ebber
molti mitologi che ella sia la Dergeto dei Babilonesi e la Venere dei Greci . 97. Adargatide. V. Adad. 98. Adephagia o Adephac
tea al disopra della Luna. È opinione di molti scrittori che presso i Greci , Adrastea non fosse che un soprannome di Nemesi.
 — Agamennone Tragedia Atto III) …. A voi degg’io Rammentar che dal Greci ebbi il supremo Scettro fino a quel di che vegga
roccie scoscese, e che presenta da lunge la figura d’una capra, che i Greci chiamavano Aix. Aixa era anche il nome di una del
leo, re dei Locresi, ebbe un figlio a nome Ajace. Fu uno dei principi Greci che combatterono all’assedio di Troja. Egli era d
rimanean, legati Alla sua tenda strascinò, non bruti Li credendo, ma Greci  : e così avvinti Or colà li flagelia…….. (Sofocle
dato ad Apollo, per aver posto fine alla guerra fra le Amazzoni ed i Greci . 323. Amazzoni. — Femmine della Scizia e propriam
burbale Vedi Ambarvale. 330. Amente. — La stessa significazione che i Greci davano alla parola Ades, cioè luogo sotterraneo,
iesi l’adoravano con particolari cerimonie. 333. Amicizia. — Presso i Greci ed i Romani era una divinità figlia della notte e
o. 362. Anaclesa. — Era il nome di una pietra sulla quale credevano i Greci , che si fosse riposata Cerere, dopo la lunga cors
tea. — Vedi Andate. 394. Andremone. — Padre di Toaso, fu uno dei capi Greci che assediarono Troia. Vi fu anche un altro Andre
come un dio. 412. Anfimaco. Fu questo il nome di due famosi capitani Greci che assediarono Troia. 413. Anfimedone. — Figlio
fiume una virtù contraria alla loro qualità naturale. 436. Anima. — I Greci chiamavano Psiche la farfalla che è il simbolo de
nio a seguirlo alla guerra, contando che col loro aiuto, l’armata dei Greci non avrebbe mai patito difetto di provvigioni ; m
ndro — Egli era nativo di Argo. 468. Antia. — Sorella di Priamo che i Greci fecero prigioniera quando s’impadronirono di Troi
di Munichia si dava questo nome ad un eroe. 532. Areso. — Nome che i Greci davano a Marte perchè in quella lingua significa
altro Ascalafo, figlio di Marte che fu uno dei più rinomati guerrieri Greci , che assediarono Troia. 604. Ascalapo. — Uno dei
rieri Greci, che assediarono Troia. 604. Ascalapo. — Uno dei capitani Greci che assediarono Troia, nativo d’ Orcomene nella B
principe dopo la presa di Troia, dette gravemente a pensare di sè ai Greci , i quali vedevano in lui un giusto vendicatore de
alcune commedie dette perciò Atellane. 661. Atena. — Soprannome che i Greci davano a Minerva. 662. Atenea. — Cecrope re d’ At
nità che presiede alle une e alle altre. Infine essa è la Minerva dei Greci . Gli antichi dissero che ella uscisse dal cerebro
nvenzione di questo istrumento. 684. Aulone. — Figlio di Tlesimene. I Greci lo avevano in molta venerazione come un eroe. 685
rno da cui non ebbe che delle figliuole È la luna, ossia la Diana dei Greci . 724. Babelle. — È opinione di non pochi scrittor
si commettevano ogni sorta di dissolutezze e di bestiale libidine. I Greci chiamavano anche queste cerimonie Dionisiache da
. 773. Bendide. — Divinità dei Tracii. Era la stessa che la Diana dei Greci e dei Romani. 774. Bendidie. — Feste in onore di
stilenza e ottenne da Eolo la sospensione dei venti, onde impedire ai Greci di andare a Troia. Tutte queste sventure durarono
e allora, altamente sdegnato, non volle più combattere nelle file dei Greci contro i Troiani, ma poi la morte di Patroclo, su
alcante. — Famoso indovino, figlio di Testore, che seguì l’armata dei Greci all’assesedio di Troja, ….. In piedi allora Di T
, il Dio Camos dei Moabiti era lo stesso che il Como dei Romani e dei Greci . Il re Salomone, per compiacere ad una delle sue
ior credenza. 1015. Cavallo di Troia. — Narra Virgilio, che essendo i Greci stanchi dell’assedio di questa città, che già dur
attribuiscono ad Uli sse. Seguendo i consigli della stessa Minerva, i Greci costruirono un enorme cavallo di legno, alto quan
la città, da cui essi stessi l’avevano rapito. …. Per la qual cosa i Greci , col consiglio del delto Calcante, fecero fare qu
n gran numero di soldati Traci in soccorso dei Trojani, assediati dai Greci . 1019. Cebo, Cepo o Cefo. — Mostro adorato nella
no immolate mille vittime. 1080. Chilone. — Famoso atleta del quale i Greci facevano gran conto. 1081. Chimera. — Mostro che
sua figlia Cassandra. Essendo andato a soccorrere i Trojani contro i Greci , Cassandra tentò invano di farlo allontanare dal
si presentimenti di Cassandra si avverarono, perchè la notte in cui i Greci si resero padroni di Troja, Corebo fu ucciso da P
foro o Crisore. — Dio dei Fenici, creduto generalmente il Vulcano dei Greci . Si riteneva come l’inventore dell’amo per pescar
adre di lei, rivestito degli abiti sacerdotali, si recò nel campo dei Greci per ridimandare la figlia. Degli Achivi era Cris
lle, furibonuo contro Agamennone, ricusò di combattere nelle file dei Greci , finchè la morte del suo anico Patrocolo, non gli
orire, infliggendogli lo stesso supplizio. 1351. Damatera. — Presso i Greci era questo uno dei soprannomi di Cerere, come era
inquanta Banaidi, di cui nell’articolo precedente. Dal nome di lui, i Greci , che prima si chiamavano Pelasgi, furono detti Da
La Deificazione non era propria esclusivamente al culto idolatra dei Greci e dei Romani ; ma la tradizione favolosa ci ripet
i. 1406. Demetera. — Detta più comunemente Demetra : soprannome che i Greci davano a Cerere. 1407. Democoonte. — Uno dei figl
olo di Tideo e ritenuto, dopo Achille ed Aiace, il più valoroso fra i Greci . Lampi gli uscian da l’elmo e dallo scudo D’ines
mali, e dalla quale si credeva che la dea Angeronia avesse liberato i Greci . 1484. Divinazione. — Arte di predir l’avvenire.
cavalli di Achille, egli accettò di essere spia trojana nel campo dei Greci  ; ma sorpreso da Diomede e da Ulisse fu ucciso ;
a del defunto. Drago d’Aulide. Un giorno mentre la flotta dei Greci era ancorata nel porto di Aulide, ed i guerrieri
stesso autore ci ripete che l’indovino Calcante avesse consigliato ai Greci di offerire in Crisa una Ecatombe ad Apollo, onde
di questa città, fosse di molti anni anteriore allo stabilimento dei Greci nell’ Asia minore ; ma che allora altro non fosse
iava fino al 1206, epoca in cui passò nuovamente sotto il dominio dei Greci , che ne restarono signori fino al 1283. Da quest’
lorare un parto felice. 1579. Egghitree. — Con questa denominazione i Greci indicavano quelle donne e quelle fanciulle, che n
d Eforo dicono nelle loro opere che gli Egineti fossero i primi fra i Greci a coniar moneta, e che fu uno di essi, per nome F
ltraggio fatto a Menelao, la vera cagione della sanguinosa guerra tra Greci e Troiani, che finì con la totale distruzione del
, che finì con la totale distruzione della città di Troia, dopo che i Greci l’ebbero assediata pel non breve spazio di dieci
sonno. …… Una gran face in mano Riprese, e diè con essa il cenno ai Greci . Virgilio — Eneide L. VI trad. di A. Caro. Ella
no alla morte di Menelao, avvenuta qualche tempo dopo, epoca in cui i Greci la scacciarono dalle loro città, ed essa prese ri
presa senza la presenza di lui, così l’indovino Calcante ne avvisò i Greci , i quali, dietro il parere di Ulisse e degli altr
irono di Eleno con l’astuzia. Giunto al campo nemico egli predisse ai Greci che non avrebbero mai distrutta Troja, se non ave
653. Elonoforie. — Si dava questo nome ad alcune feste, nelle quali i Greci portavano alcuni vasi di giunco, a cui essi davan
elle nozze. V. Danaidi — Egitto. 1671. Encenie. — Festa celebrata dai Greci allorchè si consacrava un nuovo tempio ad una div
izione sotto il nome di Eritrea dal suo paese natio. Ella predisse ai Greci il conquisto di Troia e la futura grandezza di Ro
dovevano presiedere agli esercizii della gioventù. 1803. Ermero. — I Greci chiamavano Cupido colla particolare denominazione
mero quelle statue che avevano una testa di Cupido. 1804. Ermete. — I Greci davano questo nome a Mercurio, perchè secondo rif
furono dette Erseforie, le feste che in suo onore si celebravano dai Greci nel mese di scroforione (Giugno). 1819. Erseo. — 
te fiorite. Quest’età dell’oro è tolta dai libri di Mosè, dei quali i Greci e segnatamente gli Egizii dell’età primitive, ave
— Le Supplicanti — Tragedia trad. di F. Bellotti. 1850. Etelina. — I Greci davano questo nome ad una specie d’inno lugubre c
ette anche Fagesiposie, Cosi si chiamavano alcune feste celebrate dai Greci in onore di Bacco, nelle quali si costumava inban
orto l’amico dilettissimo del suo cuore. Allora Fenice fu spedito dai Greci in traccia di Pirro, figliuolo del morto eroe, ed
questo giudizio dopo la morte, era stata dagli Egiziani trasmessa ai Greci . 2167. Giudizio di Paride — V. PARIDE. 2168. Giug
2561. Lucifera. — Soprannome di Diana, sotto il quale la invocavano i Greci , secondo riferisce Cicerone, come protettrice del
el fuoco, ordinata da Argiasp. 50. Dionisio. — Soprannome dato dal Greci a Bacco. per alludere che egli era stato loro pad
12 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXI. Il Genio e i Genii » pp. 232-241
gl’Indiani e i Persiani, e poi passarono agli Egizii, e finalmente ai Greci e ai Romani. I Chinesi vi credono ancora oggidì.
teologia presso gli antichi, sia che si parli degli Orientali, o dei Greci e dei Romani, che non ammetta il dualismo del pri
ine cronologico, noterò prima di tutto che i Genii nel linguaggio dei Greci eran detti Dèmoni ; e in Omero troviamo che gli s
losofo alessandrino, ma di stirpe ebraica, asserisse che i Dèmoni dei Greci equivalevano a quelli che Mosè chiama Angeli 273)
veduto di sopra, che i Genii dei Latini corrispondevano ai Dèmoni dei Greci  : eran molto diversi i vocaboli per la loro etimo
13 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXX. Delle Divinità straniere adorate dai Romani » pp. 506-510
esso Tito Livio che i Troiani profughi dalla loro città distrutta dai Greci vennero in Italia seguendo il loro Duce Enea prin
a esser dovevano per la massima parte quelle stesse dei Troiani e dei Greci al tempo della guerra di Troia, poichè Omero in t
dunque della religione dei Romani era il politeismo dei Troiani e dei Greci già professato da Romolo e dai suoi compagni prim
ali Divinità Egiziane, che sono Osìride, Iside ed Anùbi. Quantunque i Greci sotto Alessandro Magno, e trecento anni dopo di l
14 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXI. Minerva » pp. 132-137
imologia e il significato dei principali nomi di questa Dea. Ebbe dai Greci primamente il nome di Pallade (Pallas) che second
ienza : « Minerva spira e conducemi Apollo. » Questa Dea ricevè dai Greci anche il nome di Atena che alludeva all’origine e
Latini, nè gl’Italiani adottarono il nome di Atena dato a Minerva dai Greci  ; ma sì il derivativo di Ateneo. Intendevasi dai
a Minerva dai Greci ; ma sì il derivativo di Ateneo. Intendevasi dai Greci per Ateneo un edifizio sacro alla Dea Atena, e de
15 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Cronologia Mitologica. » pp. 387-393
o e Dardano, fondatori dei Trojani. — 1582. Cecrope, fondatore dei Greci , e più specialmente degli Ateniesi. — 1579. Me
n Tessaglia : Radamanto nelisola d’Eubea. 1416. Aristeo insegna ai Greci a far coagulare il latte, coltivare gli ulivi, ra
d’Atreo, regna a Sicione. 1280. Caduta di Troja. 162 L’armata dei Greci era composta principalmente di guerrieri di Micen
, i Traci con Piroo ed Acamante. Dicesi che questa guerra costasse ai Greci 800,000 uomini ed ai Trojani 600,000. 1280. V
16 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Cenni Preliminari » pp. 9-
ria, e la usarono gli Assiri, i Persiani, gli Egiziani, gli Etiopi, i Greci e i Romani. Prima gli uomini adorarono le cose ma
numero delle feste aumentò con quello degli Dei. Le principali appo i Greci erano quelle di Adone, di Bacco, di Minerva, di C
ne parole saere. In tempo di peste e di carestia le purifieazioni dei Greci erano aceompagnate da azioni erudeli. Un omicida
ta. I Caldei ne fecero professione particolare. Da essi l’apprescro i Greci , e molto vi si distinsero in Italia gli Etruschi.
17 (1855) Della interpretazione de’ miti e simboli eterodossi per lo intendimento della mitologia pp. 3-62
aendone quale sia stato il trasporto e la immaginazione degli antichi Greci e Latini in crearsi i loro Dii, ed escogitarne po
i campi dell’aere, è infine il produttore del tuono ? E per questo i Greci lo chiamavano Διος, onde i latini dissero sub diu
aso mostra in molti modi gli effetti di sua dimostrazione. Perciò da’ Greci fu detto Ecateo, che può derivarsi dall’avverbio
ro il fuoco, che commisto all’aere, ossia si alimenta con l’aere, da’ Greci si dice Ηφαιστος che s’interpetra Vulcano, e perc
el raggio della Luna. E così interpetrandosi questo mito, a ragione i Greci la chiamarono Ηρα, a cagione della simiglianza di
ani fino al 309 di Roma tennero i connubii esclusi alla plebe. Ma da’ Greci fu detta Ηερα, dalla quale debbono essere stati d
questa Diva. Credendosi essere uscita armata dal cervello di Giove, i Greci le davano il nome di Αρεια marziale, duce e gover
iadre — vispe, chè il beneficio non deve farsi aspettare, onde era ai Greci  — non esser grazia quella che viene lentamente, e
la forza della natura. E per esprimere questa forza fu porta a lui da Greci un’arma possente, la clava, e del pari si immagin
nte rannodata al sistema planetario, onde questo Nume sconosciuto dai Greci , il più antico Genio, che si a stato consacrato d
18 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIX. Plutone re dell’ Inferno e i suoi Ministri » pp. 203-215
iana triforme, o con Persefone (chè questo era il nome che davasi dai Greci alla regina dell’Inferno) ; e di più credevasi ch
, figlie di Giove e di Temi 244, e corrispondevano a quelle Dee che i Greci chiamavano le Mire. In origine i Greci conoscevan
ispondevano a quelle Dee che i Greci chiamavano le Mire. In origine i Greci conoscevano una sola Dea Mira uguale in potenza e
a rappresentare i rimorsi di una rea coscienza248. Le Furie furon dai Greci chiamate Erinni, nome adottato dai poeti latini,
19 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXV. I Satiri ed altre Divinità campestri » pp. 270-278
olenza. Poco o nulla hanno scritto di lui i Classici latini ; e tra i Greci , dopo Esiodo che creò questo bel tipo di maldicen
dicarne col nome stesso l’ufficio. Era la stessa che la Dea Clori dei Greci , il qual vocabolo fu tradotto con alterazione di
co dignitosa per una divinità, qual fu l’invenzione del Dio Priapo. I Greci lo dissero figlio di Venere e di Bacco e gli attr
20 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXII. Gli Oracoli » pp. 242-252
llo pendeva un vaso circolare e concavo, una specie di caldaia, che i Greci chiamavano lebete e i Latini cortina, dentro la q
enderla contro le straniere invasioni. Il responso della Pizia, che i Greci si difendessero in mura di legno, suggerì saggiam
e, o Cerere si disperda, oppure si unisca. Molti interpretavano che i Greci sarebbero stati vinti a Salamina ; ma Temistocle
21 (1841) Mitologia iconologica pp. -243
e general presidente alle acque ; ed universalmente poi da Libici, da Greci , da Romani, dagl’ Itali, e particolarmente da pop
figlio del troppo augusto matrimonio di Giove, e di Giunone quasi da Greci tutti questo Dio si dica ; tuttavolta misteriosa
ore facevano le tre furie Tisifone, Megera, ed Aletto dette Erinni da Greci , che aggirandosi intorno al trono del lor Sovrano
suo saggio consiglio Egli mostra il tremendo periglio Come puossi da Greci fuggir. Egli impon, che alla tomba d’Achille Poli
ene per altro mille bellezze allorchè è ben maneggiato. Esso presso i Greci poeti fù un giorno in gran pompa, e ben sappiamo
chio pittor delle memorie antiche, volendo per vendetta satirizzare i Greci un di tanto esaltati scrisse Batriochomachia, oss
tanti dalla diversità della Versificazione riconosciute egualmente da Greci sotto le divise di Carmen Policolon. Qualunque in
e nozze (1). Molfo plausibile sembra ad alcuni Mitologi, che i primi Greci abbiano riferito a questo immaginario lor Nume la
o lo stesso Palladio di Troja, il quale sebbene fosse stato rapilo de Greci , ed altronde recato, pure per mezzo di Diomede di
i Galli, de’ quali parla Tullio Orat. pro Font. ma benanche presso i Greci , Sciti, Traci, Africani, ed altri popoli ; per cu
22 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVI. Osservazioni generali sulle Apoteosi » pp. 490-492
il sistema da me prescelto sia il più opportuno a spiegare i miti dei Greci e dei Romani. Per me dunque il parlare separatame
lora immaginati e splendidamente dipinti con stile impareggiabile dai Greci e dai Romani i più celebri e graziosi miti di cui
23 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — Introduzione » pp. 6-9
ligioni pagane, è per altro più specialmente applicabile a quella dei Greci e dei Romani, le cui classiche lingue e letteratu
altri poeti nostri adottarono i più strani, oscuri o assurdi miti dei Greci e dei Latini, e invece hanno preferito e trascelt
24 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386
eguiva, il culto degli Dei pareva la più grande faccenda politica de’ Greci . I vecchi odj tra le città rivali erano sepolti s
verso, e se ne narravano le cento maraviglie. Pare che la Persia, dai Greci chiamata barbara, avesse avuto nei tempi più remo
olo rende buon conto di sè ; perciocchè è detta Agape, che appresso i Greci suona quello che suona carità appresso di noi, ta
25 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XI. Giove re del Cielo » pp. 55-59
re del Cielo Che Giove fosse adorato come il supremo degli Dei dai Greci e dai Troiani sino dai più remoti tempi preistori
ebbero il nome le Olimpiadi, divisione del tempo tutta particolare ai Greci e significante lo spazio di quattro anni. 64. D
26 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — X. Cerere dea delle biade e Proserpina sua figlia » pp. 48-54
dicevasi cereo, e perciò dal creare, ossia dal produrre le biade50. I Greci la chiamavano Demèter quali Gemèter (madre Terra)
ciare la civil società retta dal Governo e dalle leggi. Inventarono i Greci che Cerere avesse prima che agli altri insegnato
27 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXII. Marte » pp. 138-143
le furibonde sommosse differiscono dalle regolari battaglie. Perciò i Greci , che nelle loro celebri guerre contro lo stranier
a), però sempre almeno coll’elmo in testa e coll’asta nella destra. I Greci fecero poche immagini sculte o dipinte del Dio Ma
28 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIX. Eolo e i Venti » pp. 295-
XXXIX Eolo e i Venti Non bastò ai Greci ed ai Romani politeisti, dopo aver considerata l’
principalmente in Omero e in Virgilio. E siccome i nomi che diedero i Greci e i Latini ai Venti sono per lo più adottati anch
29 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIII. Venère, Cupido e le Grazie » pp. 144-151
aggiunto per questo particolare attributo un figlio chiamato Eros dai Greci e Cupido dai Latini186 ; ed inoltre un corteo di
Venere e di Anchise dovremo parlare a lungo nella celebre guerra dei Greci contro la città di Troia, e nelle origini mitolog
30 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVII. Apollo considerato come Dio del Sole, degli Arcieri e della Medicina » pp. 92-103
che significano ferisci o figlio, e da queste parole trassero tanto i Greci quanto i Latini l’etimologia del nome di Pœan dat
a Mitologia. Esculapio, lo stesso che Asclepio, come lo chiamavano i Greci , era figlio di Apollo e della Ninfa Coronide. Egl
31 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Indice alfabettico. » pp. -424
uiti in onor suo 61 ; — gastiga Erisittone, 62. Cerimonie funebri dei Greci e dei Romani, 689 e seg. Chilone, filosofo, 122.
74. — Floreali, 312. — dei Romani, 675. — Descrizione dei giuochi dei Greci , 675 2°, 675 3°. Glauca, 229, 457. Glauco, divent
32 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) «  Avviso. per questa terza edizione.  » pp. -
lare l’intelligenza dei Classici ed a spiegare i monumenti d’arte dei Greci e dei Romani. Ma a volere che sia parte proficua
33 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — I. La Cosmogonia mitologica » p. 10
ndo è possibile, decifrarli. Sulla Cosmogonia dunque creduta vera dai Greci e dai Romani, e ammessa come base dei loro miti,
34 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Avvertimento. » pp. 1-2
rca, Metastasio, Alfieri, Foscolo, ec., e dai migliori traduttori dei Greci e dei Latini, Annibal Caro, l’Anguillara, Ippolit
35 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VI. Il regno, la prigionia e l’eŚilio di Saturno » pp. 28-30
di abdir o abadir. Il feticismo però non prevalse nella religione dei Greci e dei Romani, ma sì di altri popoli o più antichi
36 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — II. Il Caos e i quattro elementi » pp. 11-14
nella italiana, furono accolti e adottati dai nostri poeti i miti dei Greci e dei Romani, non però tutti alla rinfusa e senza
37 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — V. Urano e Vesta Prisca avi di Giove  » pp. 25-27
o del mare. Ma siccome fu dato il nome di Urano al Cielo, così fu dai Greci assegnato alla Terra il nome di Estia, che dai La
38 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVII. L’Apoteosi delle Virtù e dei Vizii » pp. 493-496
LXVII L’Apoteosi delle Virtù e dei Vizii I Greci ed i Romani politeisti, oltre all’aver deificato
39 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — IV. Una Divinità più potente di Giove » pp. 20-24
in senso filosofico corrisponde al Verbum dei Latini, e al Logos dei Greci . Nella Mitologia greca per altro si dà il potere
40 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVI. Le Ninfe » pp. 279-284
ndanza, come significa la parola latina. — A Giove stesso fu dato dai Greci l’appellativo di Egioco, che alcuni interpretano
41 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVI. La dea Latona » pp. 86-91
che era regolato da un Titano di nome Iperione. Il Sole era detto dai Greci anche Elios, e Dante lo rammenta più d’una volta
42 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VII. Saturno esule dal Cielo è accolto ospitalmente in Italia da Giano re del Lazio » pp. 31-38
ta majores voluerunt) utere ; narra. 37. Il pianeta di Saturno dai Greci era detto Phœnon, come sappiamo da Cicerone nel l
43 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIV. Vulcano e i Ciclopi » pp. 152-160
l fuoco193 e del fabbrile ingegno. Il nome di Efesto che gli davano i Greci non fu adottato dai poeti latini, nè dagl’italian
44 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLV. La spedizione degli Argonauti alla conquista del Vello d’oro » pp. 331-341
Vello d’oro : bisognava ancora vincer gl’incanti, nelle quali arti i Greci eran novizii in confronto dei Colchi70. Sarebbe d
45 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXX. Stato delle anime dopo la morte, secondo la Mitologia » pp. 216-231
L’ obolo (in greco obolos e in latino obolus) fu la prima moneta dei Greci , e valeva 15 in 16 centesimi di franco o lira ita
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