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1 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo II pp. 3-387
eca, è pressochè infinito. I più celebri sono Cadmo, Perseo, Giasone, Ercole , Teseo, Agamennone, Ajace Oileo, Ajace Telamonio,
nceo, figlio d’Afareo(11), d’Orfeo(12), di Mopso(13), d’Idmone(14), d’ Ercole (15), di Echione(16), di Testore(17), e d’Ificlo(1
i medesimo (e). Indi fuggì da Corinto (f), e si recò in Tebe appresso Ercole , il quale aveva promerso di vendicarla, qualora G
Abdera, ove Parmenione aveagli fabbricato un magnifico tempio(i). Ercole . Poichè il numero delle impres’, attribuite a
mpio(i). Ercole. Poichè il numero delle impres’, attribuite ad Ercole , è sì grande, che non sembra possibile avec potut
Cicerone sei (c), e secondo Varrone quaranta tre. Il più celebre fu l’ Ercole , nato in Tebe da Giove e da Alcmena, moglie d’Anf
V’ è poi chi pretende, che il nome di Trivespero siasi attribuito ad Ercole , perchè stette rinchiuso tre notti nel ventre d’u
l luogo, ove trovavasi ; e Alcmena subito felicemente diede alla luce Ercole . Galantide non potè trattenersi dall’esternare il
o motivo fu poscia venerato da’ Tebani(b). Nel momento, in cui nacque Ercole , il tuono con raddoppiato strepito si fece sentir
ediante il morso di due serpi, che introdusse nella di lui culla ; ma Ercole con intrepide mani talmente li strinse, che li uc
chi dice, che siccorne Alcmena partorì nello stesso tempe due figli, Ercole cioè, ed Ificlo, così Anfitrione, volendo conosce
vista di quelle Ificlo, preso dallo spavento, si diede alla foga, ed Ercole neppure si mosse, anzi le mise, come abbiamo dett
cessato dalle sue persecuzioni, ed abbia ella stessa somministrato ad Ercole del proprio latte, di cuì il bambino avendone las
a lattea (c) (4). Altri soggiungono, che l’affetto di Giunone verso d’ Ercole non fu che momentaneo ; e che, come quegli giunse
to tra Micene e Nemea (a). Altri vogliono, che Giunone per far perire Ercole abbia impegnato Ecate a far comparire quel leone,
o innanzi inutilmente adoperato il ferro e il fuoco per farlo morire. Ercole , ammaestrato da Radamanto o da Eurito (b) a tirar
e si formò un nascondiglio sotterra, per ritirarvisi, ogni qualvolta Ercole era per avvicinarsi alla volta di Micene. Euriste
roe i suoi ordini per mezzo d’un araldo, chiamato Copreo. Dicesi, ch’ Ercole siasi formata una veste della pelle di quel leone
o vero sì celebre ospite, voleva immolare una vittima a di lui onore. Ercole lo persuase di differirne il sacrifizio al suo ri
ove Salvatore : lo che eseguì. Sonovi alcuni, i quali pretendono, che Ercole abbia ricevuto la clava da questo Molorco (b). L’
clava da questo Molorco (b). L’altra impresa, commessa da Euristeo ad Ercole , consistette nel dover combattere l’Idra della pa
ate da quelle, riusciavano incurabili. Euristeo però, come seppe, che Ercole avea avuto in sua compagnia Jolao, non volle anno
to travaglio tra quelli, a’ quali avea stabilito d’assoggettarlo (c). Ercole inoltre dovette vincere la Cerva, che trovavasi n
via era sì veloce al corso, che niuno mai era capace di raggiungerla. Ercole bramava di prenderla senza ucciderla, perchè era
sua, e la portò sulle spalle a Micene(d). Euristeo impose altresì ad Ercole , che gli recasse il Cinghiale della selva d’Erima
cì di legarlo, e di portarlo vivo in Micene(a). E’ quì da notare, ch’ Ercole , mentre andava in traccia di quel Cinghiale, allo
lberi e di non dissimili pietre, tutti si tecarono alla casa di Folo. Ercole stette ad attenderli, e parte ne trucidò, parte n
ia, la quale egli trasse dal corpo d’uno degli estinti suoi compagni. Ercole lo onorò con magnifici funerali sopra una montagn
a una montagna, che poscia si chiamò Foloc(b). Era parimenti dovere d’ Ercole l’uccidere gli uccelli della palude di Stinfalo,
’opposto pretende, che se ne trovassero ne’ deserti dell’ Arabia (d). Ercole con certi timpani, ricevuti da Minerva, ed atti a
cce li uccise(a). Mnasea appresso lo Scoliaste d’ Apollonio dice, ch’ Ercole mise a morte non uccelli, ma certe donne Stinfali
e Stinfalidi, perchè erano figlie d’un eroe, di nome Stinfalo ; e ch’ Ercole ciò fece, perchè élleno avevano negato l’ospizio
o dalle narici, e desolava i dintorni di Maratona. Euristeo intimò ad Ercole , che lo uccidesse. L’Eroe nol fece, perchè anche
i Tracia, aveva dei ferocissimi cavalli, e li pasceva di carne umana. Ercole fece divorare lui stesso da quegli animali, e sec
mi per vendicare la morte del loro Sovrano, e per riaverne i cavalli. Ercole affidò questi alla custodia del giovanetto Abdero
. V’è chi pretende, che gli anzidetti cavalli sieno stati condotti da Ercole in Micene, e che poi Euristeo li abbia abbandonat
onati sul monte Olimpo, dove certe bestie selvaggie li divorarono(b). Ercole aveva ricevuto da Euristeo il comando di portargl
ella spedizione(d) (9). Plutarco dice, che quella Regina fu uccisa da Ercole (e). Augia, re d’ Elide, il quale, mentr’era figli
to a lasciarli nelle campagne, le quali perciò divennero infruttuose. Ercole fu incaricato di ripurgarle, e quel re gli promis
amia, e con Neleo, figlio di Nettuno e di Tiro, e re di Pilo, scacciò Ercole da’suoi Stati ; e come seppe, che l’ Eroe accinga
ioni, perchè nacquero da Molione e da Attore(a) (10). Una ferita, ch’ Ercole aveva ricevuto, in quella circostanza gli si aprì
ui compagni, e tra gli altri Ificlo, di lui fratello uterino(b) (11). Ercole finalmente li privò di vita presso Cleona, mentre
to l’ingiustizia del di lui padre nel non mantenere la parola data ad Ercole (d). Dicesi, che in quella guerra sia anche morto
quella guerra sia anche morto un certo Calcodone, ch’erasi unito con Ercole , e che da questo sia stato onorevolmente sepolto(
con Ercole, e che da questo sia stato onorevolmente sepolto(e) (12). Ercole cercava alttesì l’occasione di vendicarsi di Lepr
più presto un toro d’un determinato peso ; e chi più avrebbe bevuto. Ercole in tutti questi esercizj vi, riuscì superiore. Le
i, riuscì superiore. Leprea finalmente, pieno di vino, sfidò di nuovo Ercole , e ne rimase ucciso nel combattimento(a). L’ Eroe
due teste. Ministro della crudeltà di Gerione era un certo Eurizione. Ercole lo privò di vita, ne uccise il Dragone, e il Cane
oli di Nettuno, glieli tolsero, e li portarono nella Toscana(d) (15). Ercole fu obbligato ad impadronirsi de’pomi d’oro dell’
’pomi, e felicemente riuscì nella divisata impresa. Altri dicono, che Ercole spedì Atlante alla conquista di quelle frutta, e
to sostenne in vece di lui il Cielo(a). L’ultima impresa, commessa ad Ercole , fu di condurre dall’ Inferno ad Euristeo il Cane
he ricondotto nell’ Inferno(b). Molte altre sono le gloriose gesta d’ Ercole . Egli uccise Sauro, che infestava i dintorni del
rea, e di Oritia, nata da Eretteo, re d’ Atene(17), vennero uccisi da Ercole nell’ Isola di Tenedo(18), perchè si erano adoper
mente per Illo, suo figlio, avendo quel re ricusato di soddisfarnelo, Ercole gli eolse uno de’di lui buoi. Se ne offese Teodam
a, e sì lo tenne, finchè lo strangolò(b) (20). Alcuni aggiungono, che Ercole sposò poscia Tinga, moglie d’ Anteo ; che n’ebbe
icò una città, che chiamò Tingi dal nome di sua moglie(c). Stanco poi Ercole de suoi travagli si pose a dormire sulle arene de
ta cangiata in gru. I Pigmei volevano vendicare la morte d’ Anteo, ma Ercole , destatosi dal sonno, li rinchiuse tutti nella pe
di Atlante, perchè ne avea udito decantare la straordinaria bellezza. Ercole volle vendicare siffatta violenza, uccise i pirat
attare nella medesima maniera tutri gli altri stranieri : e già anch’ Ercole doveva andare soggetto allo stesso supplizio ; ma
o, faceva morire i passeggieri, schiacciando la loro testa colla sua. Ercole nella stessa guisa lo privò di vita(e). Eono, fig
lo una pietra, e i figliuoli d’ Ippocoonte lo caricarono di percosse. Ercole prese a difenderlo, ma, essendo rimasto ferito ne
manzia-capra (a). Vicino al sepolcro d’Eono si consecrò un tempio ad Ercole (b). L’Eroe mise a morte Filolao, figlio di Minos,
erano due giganti, i quali avevano tratta la loro origine da Nettuno. Ercole dovette azzuffarsi con loro, perchè non volevano
aduto vittima della di lui crudetà, se non fosse giumo opportunamente Ercole a alvargli la vita. Questo Eroe prese una falce,
tti a quel giuoco, e ne uccideva i vinti. Osò di cimentarsi anche con Ercole , ch’era giunto ne’di lui Stati co’ buoi di Gerion
di Gerione. Le condizioni della gara furono, che se restava superato Ercole , questi doveva cedere ad Erice i predetti animali
i doveva pur perdere il proprio paeso. Il re vi rimase morto(b) (21). Ercole , dopo d’aver purgato le terre d’ Augia, erasi tra
dagli altri, la quale il Centauro Eurizione voleva sposare per forza. Ercole attaccò colui, e lo fece morire(c). Ercole, andan
voleva sposare per forza. Ercole attaccò colui, e lo fece morire(c). Ercole , andando a combattere le Amazoni, si fermò nell’
di lui compagni, come conobbero chi egli era, si ritirarono in città. Ercole li strinse d’assedio, ed era già per prenderli d’
te ne usciva ad infestare co’latrocinj e cogl’incendj tutto il Lazio. Ercole aveva condotto i buoi di Gerione lungo le rive de
attro paja, e per la coda le strascinò nella sua abitazione, affinchè Ercole dalle pedate non iscuoprisse ove quelle si trovav
che sia stata Caca, sorella del medesimo Caco, quella che scoperse ad Ercole il furto, fattogli da suo fratello. Fu perciò, di
ta (a). Pirecine, re d’Eubea, facendo la guerra a’Beozj, comandati da Ercole , fu vinto da questo Eroe, che lo fece squarciare
cole, fu vinto da questo Eroe, che lo fece squarciare da due cavalli. Ercole pure non ville permettere, che gli si rendessero
n ville permettere, che gli si rendessero gli onori delsepoltura (b). Ercole , trovandosi in Trachina, soggiogò i Driopi. Attac
sore ; mal Giove li separò, scagliando il fulmine nel mezzo loro (d) Ercole domò Lacinio, formidabile malandrino, che soggior
o arco. Il Sole ammirò tanto coraggio, e lo regalò d’una tazza d’oro. Ercole lottò ne’Giuochi Olimpici con Giove, il quale cra
il Dio, datosi a conoscere, si rallegiô col figlio pel di lui valore. Ercole per ultimo con una freccia offese Plutone, che fu
di salire al Cielo, per farsi guarire da Peone, medico degli Dei (a). Ercole nelle anzidette circostanze ebbe per compagno anc
al di lui padre di ricondurglielo, ma il giovinetto morì per viaggio. Ercole ne abbruciò il corpo, e ne portò le ceneri a Lici
Licinnio, onde soddisfare meglio che potè al prestato giuramento (b). Ercole è stato detto Tirintio, perchè spesso dimorava in
sola di Cea, e famoso Sofista, pubblicò un libro, in cui fanse che ad Ercole sieno apparsi la virtù e il Piacere, e che mentre
a se, egli scelse di seguire piuttosto la Virtù, che il Piacere (d). Ercole si appello Musagete, ossia Condottiere delle Muse
ristaurato da Lucio Marcio Filippo. Plinio ne fa la descrizione (c). Ercole acquistò il nome di Buraico da Bura, città dell’
Nume (d). Era stata rubata una pesantissima tazza d’oro nel tempio d’ Ercole . Questi comparve in sogno al Poeta Sofocle, e gl’
reo, il quale, posto alla tortura, restituì il furto. Per tale fatto Ercole fu detto Indicante (a). Ercole per la sua eccessi
ura, restituì il furto. Per tale fatto Ercole fu detto Indicante (a). Ercole per la sua eccessiva voracità si appellò Polifago
sibirono i loco capelli. Così que’ d’Eritrea conseguirono la statua d’ Ercole , nè permisero, che alle donne Tracie l’ingresso d
o, si chiamava Sonniale. Questo nome pertanto divenne proprio anche d’ Ercole , perchè i di lui Oracoli alle volte si davano in
salute (a). Un certo Diomo, cittadino Ateniese, voleva sacrificare ad Ercole . Un cane bianco prese la vitrima, e con essa se n
ne bianco prese la vitrima, e con essa se ne fuggì. L’Ateniese invocò Ercole , corse dietro al cane, e ricuperò la preda. Diomo
ricuperò la preda. Diomo in memoria di tal fatto eresse un altare ad Ercole nello stesso luogo, ove il cane erasi fermato, e
e ad Ercole nello stesso luogo, ove il cane erasi fermato, e denominò Ercole col titolo di Cinosarge, ossia Cane bianco (b). I
acle è composto di due voci Greche, che significano Giunone e gloria. Ercole fu così appellato, per indicare, che i travagli,
, da lui intrapresi per causa di Giunone, lo rendettero glorioso (c). Ercole ebbe molte mogli. Tra queste si nominano principa
ne, nell’ Etolia. Tespio fece sposare tutte le predette sue figlie ad Ercole , dopo d’averlo ubbriacato in un convito. L’Eroe i
figlio, ed alcune anche di più. Una sola di quelle ricusò d’unirsi ad Ercole , perchè voleva serbarsi sempre vergine, ed erasi
va ogni anno a Tebe certi commissarj per ricevere quell’ imposizione. Ercole , avendoli incontrati, li attaccò, e tagliò loro i
ese il nome di Rinocoluste. Ergino marciò allora contro i Tebani ; ma Ercole prese a difenderli, tagliò gli Orcomenj a pezzi,
va allora Lico, figlio di Nettuno e di Celeno, il quale aveva ajutato Ercole a vincere le Amazoni, e avendone ricevuto in rico
’impossessò del trono, e voleva anche distruggere tutta la famiglia d’ Ercole , ma l’improvviso ritorno di lui dall’ Inferno can
oi figliuoli vennero liberati dalle mani di Lico, e costni per mano d’ Ercole rimase ucciso (c). Giunone, sdegnatasi per la mor
ciso (c). Giunone, sdegnatasi per la morte dello stesso, intorbidò ad Ercole la mente, e mentre stava egli per offerire un sac
se gli presentò per richiamarlo alla primiera serenità di mente ; ma Ercole , pensando, che quegli fosse Euristeo, coll’ arco
tenne per lungo tempo nascosto, fuggendo la società degli uomini (a). Ercole , prima di poter conseguire in moglie Dejanira dov
e di colei(24). Acheloo alla fine, conoscendosi inferiore di forze ad Ercole , ricorse all’ artifizio di tramutarsi in serpente
o. Acheloo, vestite allora le sembianze di toro, rinoò l’attacco ; ed Ercole gli abbrancò uno de’ corni, dielo svelse, e lo at
rso di quelle acque. In tale circostanza il Centauro Nesso insinuò ad Ercole , chlegli, prevalendosi delle proprie forze, passa
d’assicurarne anche alla di lui sposa il passaggio sulle sue spalle. Ercole affidò Dejanira al Centauro, indi si abbandonò in
ra esse languivano(26). Trascorsi parecchi anni dalla morte di Nesso, Ercole passò per. l’isola d’Eubea, ove s’invaghi di lole
teva di dare in moglie la predetta sua figlia chi lo avesse superato. Ercole vi riuscì, e colui no volle stare alla promessa,
guisa anche qualsivoglia altro, che fosse per nascergli in avvenire. Ercole rapì la giovine, e nel suo furore precipitò dall’
o dal padre a trovare i buoi, che gli erano stati rubati da Autolico. Ercole dopo d’aver pregato inutilmente Neleo, re di Pilo
ottomise alle ceremonie dell’espiazione. Gli Dei però, giudicando che Ercole non fosse stato abbastanza punito, lo afflissero
oclea, sacerdotessa di quel tempio, non volle dargli alcuna risposta. Ercole se ne offese, voleva saccheggiare il tempio, e po
il suo fulmine nel mezzo loro (a). L’Oracolo allora fece intendere ad Ercole , ch’ egli non si sarebbe liberato dal suo male, q
a corona. Colei si valse superbanente del potere, acquistato sopia di Ercole , gli tolse la clava e la pelle di leone, lo vestì
alora non avesse filato béne, o avesse rottoil fuso (a). Narrasi, che Ercole , viaggiando con Onfale, si ritirò in una grotta.
ovò l’altro letto. Ingannato dagli abiti, s’accostò più d’appresso ad Ercole . Questi, destatosi, lo lanciò nel mezzo della gro
i soffriva, divenne soggetto delle comuni risa (b). Onfale poi regalò Ercole di molti doni, perchè egli uccise un serpente, ch
ingevano gli ospiti a lavorare le loro vigne in qualità di servi (a). Ercole finalmente donò ad Onfale l’ascia, di cui ne anda
le conferiva agli alberi la virtù di profetizzare, aveva presagito ad Ercole il tristo fine, ch’ei doveva incontrare(c). Ercol
aveva presagito ad Ercole il tristo fine, ch’ei doveva incontrare(c). Ercole aveva amato assai anche Fillo, figlia d’Alcimedon
continuamente i gemiti. del bambino apprese ad imitarli sì bene, ch’ Ercole , passando per colà, e udendola, credette d’udire
ato altresì Pirene, figlia di Bebrice, che regnava ne’ monti Pirenei. Ercole , preso dal vino, mentre andava a togliere i buoi
ove restò preda delle belve (e). Tra i varj altri figliuoli, nati ad Ercole , si nominano spezialmente Macaria(32), Abia(33),
ente Macaria(32), Abia(33), Illo(34), e Tlepolemo(35). Fu pur caro ad Ercole il fanciullo Elacato, cui gli Spartani celebravan
gli Spartani celebravano le feste, dette Elacatee (a). Giove accolse Ercole in Cielo, e Giunone gli diede lassù in moglie la
iò in pena d’avere una donna ricusato di somministrare dell’ acqua ad Ercole sitibondo, perchè ella celebrava là festa della D
cito agli uomini gustare alcuna cosa. Properzio ed Ovidio dicono, ch’ Ercole stesso si aveva eretta la predetta Ara ; Virgilio
che sia stata consecrata da Evandro (a). Filottete poi sulle ceneri d’ Ercole aveva ciretto un sepolcro, su cui gli si offeriro
ima volta la barba e i capelli. Queglino portavano allora al tempio d’ Ercole una misura di vino, ne facevano delle libazioni,
ne davano a bere a tutti gli astanti (c). Sparta celebrava ad onore d’ Ercole certe Feste, dette Ergazie, perchè avevano relazi
si dava una corona di mirto, e un trepiede di bronzo (e). Il culto d’ Ercole si estese nelle Gallie, nella Spagna, e nella Tra
(f). Il Fabretti rapporta due Iscrizioni, dalle quali apparisce, ch’ Ercole appresso gli Antichi si risguardava come il Nume,
ennero ivi alzate per alludere alle altre due, appellate le Colonne d’ Ercole , perchè questo Eroe, giunto a Cadice nella Spagna
(b). Queste stesse Colonne si chiamavano anche Porte Gadaritane (c). Ercole apparve in sogno al leggiadro Miscelo, figlio di
per lungo tempo stette dubbioso sul partito, cui doveva appigliarsi. Ercole lo voleva fuggiasco, e le leggi dalla di lui patr
ressore delle Leggi. Impallidito e tremante implorò Miscelo l’ajuto d’ Ercole . Gli Argivi nel giudicare i rei usavano allota ce
rotone, uomo saggio, moderato, e ospitale, appresso il quale alloggiò Ercole , quando ritornò dall’ aver tolto i buoi a Gerione
hi servi di Evandro, re del Lazio. Allorchè questo Principe ricevette Ercole alla sua corte, l’Eroe indico a’ due predetti vec
sera si fece da Potizio solo, perchè Pinario non v’arrivò che tardi. Ercole , irritato di tale negligenza, comandò che Potizio
se così punito il disprezzo, che aveasi fatto de’ suoi sacrifizj (a). Ercole esorcitò la sua protezione spezialmente verso Fil
sta. Fillio, prima di tentare l’arduo cimento, implorò il soccorso di Ercole , e a tale oggetto gli offerì un sacrifizio. L’Ero
re comandato, ed ivi lo immolò. Egli inoltre mediante la protezione d’ Ercole restò liberato dalla fiamma d’amore, di cui ardev
a età diede non dubbie prove di sommo coraggio, e d’invitta fortezza. Ercole , trasferitosi appresso Pitteo, depose la sua pell
fanciulli, e tra quelli anche Teseo, tratti dalla curiosità di vedere Ercole , erano accorsi al palagio reale ; ma tutti al ved
olse ciò, ch’eravi sottoposto. Fu allora, che la virtù e la gloria di Ercole lo animarono piucchè mai ad illustri azioni, e l’
atello di Lisidice, madre di Alcmena, da cui, come vedemmo, era n ato Ercole (a). Teseo se ne andò alla volta d’Atene, nè stett
o, re d’Ecalia(b). Teseo poscia fece strage del Toro, che, portato da Ercole ad Euristeo, da questo era stato mandato, come ab
tuì varie Feste, e rinovò in onore di Nettuno i Giuochi Istmici, come Ercole avea rinovati gli Olimpici. Finalmente ridusse l’
rno, come fra poco diremo. Vuolsi eziandio, che sia stato invitato da Ercole a combattere seco lui le Amazoni, e che dopo la s
oveva rimanersene anch’ egli incatenato per sempre nell’ Inferno ; ma Ercole , quando calò laggiù per trarne il Cane Cerbero, o
a) (1). Era pieno di coraggio, e fornito di marziale valore. Posto da Ercole sul trono del predetto Laomedonte, suo padre, ne
r andarsene in Grecia a ridomandare Esione, sorella di suo padre, ch’ Ercole avea rapito, e dato in isposa a Telamone, figlio
freccia, che lò colpì, era una di quelle ch’erano state avvelenate da Ercole nel sangue dell’Idra di Lerna. Paride spirò trall
). Egli poi nell’avviarsi all’assedio di Troja ferì Telefo, figlio di Ercole , e d’Auge, e re de’Misj ; perchè egli tentava d’i
Trojana potenza, quando Filottete non avesse loro recato le frecce d’ Ercole . Ulisse, unito a Neottolemo, come leggesi in Sofo
Telamonio, perchè nacque da Telamone, re di Salamina e di Megara(3). Ercole , veggendo afflitto Telamone, perchè non avea alcu
e avrebbe il bramato figlio. Così avvenne ; e come nacque il bumbino, Ercole lo fasciò eolla pelle dell’ucciso I eone di Nemea
ciullo invulnerabile in tutto il corpo, eccettuatane quela parte, dov Ercole avea ferita la belva(a). Ajace portossi con dodic
agli altri Eroi, quanto lo era Giove relativamente agli altri Dei(b). Ercole gli consecrò uno spazio di terreno vicino al temp
ea, ed Eraclea, figlinole di Antipeno Tebano loro cittadini, uniti ad Ercole , guerreggiavano contro gli Orcomenj. L’Oracolo av
j in Roma. Il primo, ch’era antichissimo, e alzato appresso quello di Ercole , era sacro alla Pudicizia Patrizia, ossia delle D
il tempio della Pudicizia Patrizia sia stato alzato da’ discendenti d’ Ercole , e che non fosse permesso alle donne, le quali av
Stenelo ebbe molti figliuoli, e tra gli altri Euristeo, il nemico d’ Ercole , come vedremo (i). (10). Mestore ebbe in moglie
rì Tafio(l). (11). Alceo fu padre d’ Anfitrione e di Anasso, e avo d’ Ercole , il quale da lui venne soprannominato Alcide(a).
a sua arte di vaticinare, e alla sua provenienza da Apollo(b). (15). Ercole , deposto in Micene il famoso Cinghiale d’ Erimant
seco condusse il giovane Ila, figlio di Teodamante, re di quel paese. Ercole , oppresso dal caldo e dalla fatica, inviò il pred
egò. Fingono i Poeti, che sia stato rapito dalle Ninfe di quel fiume. Ercole inconsolabile per la perdita del caro suo amico a
fab. 239. (f). Apollod. l. I., Hyg. fab. 24. 25. (26). Medea trovò Ercole furibondo, lo risanò co’ suoi rimedj, ma non ne o
sata ad Anfitrione, figlio di Alceo, e che Giove per renderla madre d’ Ercole le sia apparso sotto le sembianze del predetto su
li senza alcuna interruzione di giorno avvennero, quando ella partorì Ercole (b). Alcmena dopo morte fu da Mercurio per ordine
Diction. Mythol. (a). Ovid. in Dejan. (3). Apollodoro vuole, ch’ Ercole allora fosse di otto mesi (d), e Teocrito di diec
Id. Ibid. (4). Igino dice, ch’ essendosi tentato di far allattare Ercole da Giunone, senzachè ella se ne accorgesse, la me
b). Nat. Com. Mythol. l. 7. (c). Id. Ibid. (5). L’Eroica virtù d’ Ercole , dimostrata nell’ uccidere il Leone Nemeo, fu imi
(b). Apollod. l. 2., Paus. l. 2. (6). Diodoro di Sicilia dice, che Ercole , facendo il giro della Sicilia, dedicò un bosco a
. Apollod. l. 2. (15). Il giovane Zacinto, nato nella Beozia, ajutò Ercole a trionfare di Gerione. Egli mentre conduceva i b
crudeltà, esercitata cogli anzidetti suoi figliuoli, restò ucciso da Ercole (e). (a). Joh. Jacoh. Hofman. Lex. Univ. (19).
Ercole(e). (a). Joh. Jacoh. Hofman. Lex. Univ. (19). Insieme con Ercole , allorchè egli andò in cerca d’Ila, si unì anche
alo, figlio d’Elato e d’Ippea, e marito di Laonome, sorella uterina d’ Ercole , e celebre per la sua celerità de’ piedi(f). Il m
. Com. Mythol. l. 7. (21). Secondo Servio l’uccisore di Erice non fu Ercole , figlio di Alcmena, ma un altro straniero, sopran
n fu Ercole, figlio di Alcmena, ma un altro straniero, soprannominàto Ercole (b). (c). Paus. l. 7., Apollod. l. 2. (a). Apo
. (23). Alcuni dicono, che anche Megara cadde vittima del furore di Ercole (d). Apollodoro però soggiunge ch’ella sopravvisse
Apollodoro però soggiunge ch’ella sopravvisse al di lui delirio ; ch’ Ercole la ripudiò, credendo di averla sposata sotto catt
a figlia, e Afarclo il rapitore di questa(c). (26). Nesso, ferito da Ercole , si ridusse nella Locride, ove morì ; e il suo co
gli, ch appiccò il fuoco al rogo, destinato ad abbruciare il corpo di Ercole , e che l’Eroe perciò lo regalò del suo arco e del
ecce(d) (b). Nat. Com. Mythol. l. 7. (31). Iole dopo la morte di Ercole passò al talamo d’ Illo, figlio dello stesso Erco
dopo la morte di Ercole passò al talamo d’ Illo, figlio dello stesso Ercole (e) (c). Apollod. l. 2., Paus. l. 7. (d). Pa
ppolit. (32). Euristeo, re di Micene, perseguitava i discendenti di Ercole , soprannominsti Eraclidi, e aveali costretti a ri
gli occhi(c). Altri dicono, che Euristeo fu ucciso da Iolao, amico di Ercole (d). Que’ di Atene, per eternare la memoria della
l. 2. (b). Nat. Com. Mythol. l. 7. (36). La Dea Ebe ad istanza d’ Ercole , divenuto in Cielo suo sposo, fece sì, che Iolao,
a (g), e Sicarba (h), figlio di Flistene, e il più picco sacerdote di Ercole , chè si trovasse tra tutti i Fenici. Pigmalione s
ue’popoli l’agricoltura e l’uso delle lettere. Accolse appresso di se Ercole  ; e corse seppe, ch’era figliuolo di Giove, e che
a, che fu messo a morte dal Trojano Gia (g) ; Aventino, che nacque ad Ercole dalla Sacerdotessa Rea, e che portava scoloita su
in grande pompa (a). (5). Antifo, figliuolo di Tessalo, e nipote di Ercole , col fratello Fidippo, condusse trenta navi contr
zo loro un gran serpente. La giovine spaventata implorò il soccorso d’ Ercole , e ne intese, che Telefo era di lei figliuolo. Te
. I Greci aveano costretto Filottete a manifestare, ov’era la tomba d’ Ercole . Quegli, memore del giuramento, dato all’amico, e
rche de’suoi, percosse col piede il luogo, ove giacevano le ceneri d’ Ercole . Non molto dopo una delle frecce avvelenate di qu
di un serpente, mandato da Giunone, la quale, odiando implacabilmente Ercole , voleva punire Filottete, perchè egli aveva preso
uasto(a). Telamone intervenne altresì alla presa di Troja, fattasi da Ercole sotto il regno di Laomedonte. Egli allora ebbe la
te. Egli allora ebbe la gloria di penetrare il primo in quella città. Ercole , non potendo sofferire, che un altro fosse stimat
i leone, perchè gloriavasi d’aver indosso una veste simile a quella d’ Ercole . Lo seguì Tideo, vestito di una pelle di cinghial
chi pretende, che i Giuochi Nemei sieno stati introdotti in onore di Ercole per la vittoria, da lui ripottata sopra il Leone
ea, ed Eraclea, figlinole di Antipeno Tebano loro cittadini, uniti ad Ercole , guerreggiavano contro gli Orcomenj. L’Oracolo av
2 (1831) Mitologia ad uso della gioventù pp. -
e che ebbero l’onore degli altari innalzati loro dulla riconoscenza. Ercole , Perseo, Atlante, Teseo, Cadmo, Castore e Polluce
delle Muse, Latona di Apollo e di Diana, Maia di Mercurio, Alcmena di Ercole e tante altre. Si cangiò in pioggia d’oro per pen
Latona, Alcmena e suscitò mille traversie al figlio di quest’ ultima, Ercole , ed a molti altri. Ma vedendo che Giove non le da
effigiate. Eguali armi e scudi egualmente maravigliosi fece egli per Ercole ad istanza di Giove, per Enea alle preghiere di V
à e la potenza di Plutone non poterono metterlo in salvo dai colpi di Ercole , allorchè gli Dei combatterono per la sorte di Tr
eano. La maggior parte si accordano nel collocarli oltre le colonne d’ Ercole nelle amene e deliziose campagne della Betica par
ù oscuri e dei più orribili luoghi del Tartaro per aver fatto passare Ercole , il quale non era munito di questo magico ramo.
e sortissero le ombre. Questo mostro aveva il collo irto di serpenti. Ercole lo incatenò allorchè trasse Alceste dall’Inferno
o mostro l’emblema della dissoluzione che succede nel sepolcro ; e se Ercole lo vinse dopo aver incatenato la Morte, si è perc
iene una rosa nell’una mano, e un delfino nell’altra. Ora si vede tra Ercole e Mercurio, simbolo del potere che hanno in amore
sso di sè e le affidò la cura di attaccare i cavalli al di lei carro. Ercole la sposò in cielo e n’ebbe un figlio ed una figli
suo marito, che si pretende avesse abbruciata la testa dell’idra che Ercole aveva tagliata. Questa Dea avea diversi tempii, e
ra a Minosse una mancanza che fu cagione d’una delle dodici fatiche d’ Ercole . Aveva egli ommesso di sacrificare a Nettuno un t
ide ; che furono soventi in guerra colle Amazzoni loro vicine ; e che Ercole finalmente le distrusse insieme alle loro rivali,
amorfosi abbagliavano gli occhi di chi le mirava. Euristeo comandò ad Ercole di portarsi a prender que’ pomi. Ercole s’indiriz
e mirava. Euristeo comandò ad Ercole di portarsi a prender que’ pomi. Ercole s’indirizzò ad alcune Ninfe che abitavano presso
, Nereo a Prometeo, il quale gl’in segnò il sito e cosa doveva fare ; Ercole si recò in Mauritania, uccise il drago, portò i p
dei pirati che le rapirono nel loro giardino ; ma furono sorpresi da Ercole che li ucelse, e Atlante in prova della sua ricon
; il drago è lo zodiaco il quale taglia l’equatore a angoli obliqui ; Ercole o il Sole rapisce i pomi d’oro, cioè quest’astro,
ri. Quest’ultima opinione trova un appoggio in quelli che figurano in Ercole un essere allegorico il quale non vuol significar
no che i Giardini delle Esperidi fossero in vicinanza delle colonne d’ Ercole oggi stretto di Gibilterra. Le Stagioni Gl
n Mercurio ; l’Estate con Apollo, l’Autunno con Bacco e l’Inverno con Ercole . Tritone Tritone figlio di Nettuno e di An
a favola. Cariddi nome di una donna voracissima che avendo rubato ad Ercole certi buoi, dicesi da certuni che fosse da lui uo
alla Tempesta, al Pallore onde tenerli lontani. de’ Semidei Ercole Questo nome è comune a molti celebri Greci ne
ribuito ad Ercole Tebano le imprese di tanti altri dello stesso nome. Ercole di cui si parla in questo Compendio è appunto il
na moglie di Anfitrione re di Tebe figlio di Alceo. Dal nome dell’avo Ercole fu detto Alcide e dal proprio fu chiamato il prim
dogli così la superiorità sul suo competitore. Nel giorno che nacque Ercole il tuono si fece sentire in Tebe a raddoppiati co
unziarono la gloria del figlio di Giove. Alcmena partorì due gemelli, Ercole ed Ificlo e secondo alcuni Euristeo. Volendo Anfi
o culla ; Ificlo parve atterrito dallo spavento e voleva fuggire ; ma Ercole strozzò i due serpenti, dando in tal modo a conos
dei mitologi raccontano però che Giunone la quale da’ primi giorni di Ercole diede strepitose prove dell’odio che gli portava
proprio latte onde renderlo immortale. Una goccia di questo latte che Ercole lasciò cadere, produsse quella striscia bianca in
é Alcmena temendo la gelosia di Giunone, non osò confessarsi madre di Ercole , e subito nato lo espose in mezzo di un campo. Mi
portò in casa di Alcmena, come una nutrice cui l’avesse raccomandato. Ercole ebbe molti maestri : imparò a tirar l’arco da Rad
egnò a suonare un istrumento che trattavasi con l’archetto, e siccome Ercole stuonava, Lino lo riprese con qualche severità ;
to, e siccome Ercole stuonava, Lino lo riprese con qualche severità ; Ercole poco docile non potè sopportare la correzione, gl
rtare la correzione, gli lanciò l’istrumento su la testa e lo uccise. Ercole divenne di una statura straordinaria e di una for
e eccitò contro di lui Euristeo. Questo principe geloso della fama di Ercole e temendo di essere un giorno balzato dal trono,
ose più dure e malagevoli dette poi dai mitologi le dodici fatiche di Ercole , persuaso che dovesse perire ; ma Ercole ne sortì
itologi le dodici fatiche di Ercole, persuaso che dovesse perire ; ma Ercole ne sortì con gloria. Dovette primieramente combat
e di sette teste, a cui se una veniva recisa, immantinente rinasceva. Ercole la uocise, ed uccise pur anche il cancro marino,
anto un ferocissimo cignale che devastava l’Arcadia. Euristeo vedendo Ercole che portava su le spalle questo cignale vivo, ne
corna d’oro. Siccome era dedicata a Diana era proibito di ucciderla. Ercole per ubbidire ad Euristeo che la voleva per sè, ra
molte guerre coi loro vicini e furono quasi interamente distrutte da Ercole . 7.° Purgò le stalle di Augia re dell’Elide, le q
e Alfeo. Dopo averle pulite dal letame e dopo aver purificata l’aria, Ercole si presentò per ricevere il compenso delle sue fa
o il parere di Fileo suo figlio che lo consigliò a mantenere i patti, Ercole offeso dalla condotta di Augia lo uccise e nominò
nte gli stranieri che avevano la mala sorte di cadere nelle sue mani. Ercole preso che ebbe Diomede lo fece divorare da quegli
teste chiamato Orto figlio di Echidna, ed un Dragone con sette teste. Ercole uccise anche questi mostri. 11.° Uccise il Drago
a provare dolori così grandi, che sembrava non dovesser più calmarsi. Ercole ferì anche Plutone in una spalla, nel tetro soggi
ede a conoscere e si congratulò col figlio per la sua forza e valore. Ercole ebbe molte mogli e gran numero di amanti. Le più
e, che si vestiva da donna per piacerle e silava con lei. La morte di Ercole fu un effetto della vendetta di Nesso e della gel
i Nesso e della gelosia di Deianira. Deianira era figlia di Oeneo, ed Ercole per ottenerla in moglie dovè combattere col fiume
ntauro Nesso si offerse di portarla sul dosso sull’altra ripa, al che Ercole acconsentì ; ma accortosi che Nesso si preparava
in cenere in un istante, onde purificare ciò che v’era di mortale in Ercole . Giove lo innalzò al cielo e lo pose tra il numer
Indo ed il Gange, furono eretti degli altari in onor suo. Si dipinge Ercole estremamente nerboruto, con spalle quadrate, tint
buto e molte volte senza barba. La più bella di tutte le sue statue l’ Ercole farnese ora in Napoli lo rappresenta in atto di r
e di Corinto sotto il comando di un capo Etolio. Dalle tante gesta di Ercole e dalle diverse epoche in cui si raccontano avven
ragione sì i Romani che i Greci e dietro essi i moderni che più di un Ercole vi avesse come si è già detto e che ciascuna nazi
tta la scienza mitologica, al culto antico cioè della natura, fece di Ercole un essere allegorico che al par di Bacco, di Giov
, non vuol significare altro che il sole. L’universalità del culto di Ercole , l’antichità de’ suoi templi di Fenicia, di Egitt
sero a popolare la Grecia, i tratti con cui gli antichi hanno dipinto Ercole che tutti convengono al sole formano il principal
a. La perfeta analogia che passa tra le dodici fatiche attribuite ad Ercole e i dodici segni che trascorre il sole nello zodi
nello zodiaco è uno de’ più forti appoggi del sistema astronomico di Ercole considerato come il sole. I sostenitori del siste
le considerato come il sole. I sostenitori del sistema astronomico di Ercole asseriscono che non solo all’estremità del Medite
a ancora del ponte Eusino scorgevansi due colonne dette egualmente di Ercole volendo indicare colle une e colle altre il termi
idente ; e che due altari vedevansi nelle Indie in onore del medesimo Ercole eretti i quali segnavano il termine dei suoi viag
colonne e tali altari servono a convalidare sempre più il sistema che Ercole non fosse altro che il sole, poichè si vedono esp
o ciò che abbiamo qui brevemente accennato sul sistema astronomico di Ercole si troverà diffusamente esposto in vari estesi tr
rinasceva ; e sofferse tale supplizio, sintanto che andò a liberarlo Ercole . L’uomo formato da Prometeo per quelli che vogli
igine diede egli segni di straordinario valore e marciò su le orme di Ercole  ; fu ammesso tra i Semidei e creduto il maggiore
Ercole ; fu ammesso tra i Semidei e creduto il maggiore di essi dopo Ercole . Fu sempre nemico del vizio. Purgò l’Attica dai l
ilì alcune feste. Rinnovò in onore di Nettuno i Giuochi Istmici, come Ercole aveva rinnovato gli Olimpici. Trovossi al combatt
condannato da Plutone ad essere legato ad un sasso e vi stette finchè Ercole , o come altri vogliono, Euristeo, non andò a libe
ndannato a seder immobile su di un sasso, finchè ne venne liberato da Ercole . Vuolsi da molti che questa Proserpina fosse mogl
iritoo, il secondo fu ucciso, il primo imprigionato e liberato poi da Ercole . Si pone Piritoo nel numero dei famosi scellerati
loro frecce, li giudicarono da lontano mezzo uomini e mezzo cavalli. Ercole , Teseo, Piritoo ne uccisero un gran numero ed obb
podamia sposa di lui e le altre donne che assistevano a questa festa. Ercole , Teseo e gli altri Lapiti vendicarono l’onore di
versario di lui. Questo non è lo stesso Lino che insegnò la musica ad Ercole , il quale in un trasporto di collera lo uccise co
e ed accompagnare Giasone. Ne scelse cinquantaquattro de’ più famosi. Ercole stesso si unì a loro, e concedette a Giasone l’on
alo, Esculapio, Telamone, Teseo, Ippolito, Ulisse, Castore e Polluce, Ercole , Enea, Giasone, Achille e molti altri furono suoi
a prevenirne le influenze funeste all’umanità. Nella guerra che fece Ercole ai Gentauri, sperando questi di calmare il furore
ico maestro, si rifuggirono a Malea dove ritirato viveva Chirone ; ma Ercole non lasciò di assalirli, ed una delle sue frecce,
’Idra di Lerna, mancò il segno e ferì invece Chirone in un ginocchio. Ercole disperato corse prontamente ed applicò un rimedio
izia, il poeta Orfeo, Teseo secondo alcuni, non nominato da altri, ed Ercole in fine, il quale perduto Ila, giovinetto di sing
a condotto via dall’Erizia i buoi del Sole. Giove avendo comandato ad Ercole di batterlo, questi, a colpi di frecce, atterrò p
nella Colchide ; Pane nell’Arcadia ; Esculapio in Epidauro e a Roma ; Ercole in Atene e a Cadice ; Serapi in Alessandria ; Tro
a taluni Amaltea. La si vuole figlia di Tiresia famoso indovino, o di Ercole o di Glauco. Dicesi che Apollo ne divenne amante
andio di quelle che regnavano nell’inferno. Indice A Abila. V. Ercole . P. 291. Absirto. V. Giasone. 350. Acasto. Id. 35
rcole. P. 291. Absirto. V. Giasone. 350. Acasto. Id. 35r. Acheloo. V. Ercole . 291. Acheronte. 83-90. Acherusa, lago. 89. Acher
(fonte). 38. Acqua Lustrale. 448. Acrisio. V. Perseo. 307. Admeto. V. Ercole . 290. Apollo. 50. Adone. 36r Adrasto. V. Polinice
. Agenoria. 278. Agonii Dei. 278. Aiace. V. Achille. 420. Albione. V. Ercole . 291. Alceste. V. Ercole. 290. Alcione figlia di
ei. 278. Aiace. V. Achille. 420. Albione. V. Ercole. 291. Alceste. V. Ercole . 290. Alcione figlia di Eolo. 380. Alcione o Alci
i Eolo. 380. Alcione o Alcioneo, gigante. 381. Alcmena. V. Giove. 16. Ercole . 281. Alessandro. V. Oracoli. 429. Aletto. V. Fur
. 373. Amaltea (la Capra). V. Giove. 14. Amadriadi. 243. Amazzoni. V. Ercole . 288. Ambarvali, feste. 446. Amore. V. Cupido. 14
. Perseo. 310. Anemone. V. Nettuno. 45. Anfione. 339. Anfitrione. V. Ercole . 281. Anfitrite. V. Nettuno. 44. Nereidi. 247. An
81. Anfitrite. V. Nettuno. 44. Nereidi. 247. Antenore. 424. Anteo. V. Ercole . 291. Antero. 151. Antigone. V. Edipo. 390. Antio
. Atreo. 406. Atropo. V. Parche. 95. Atteone. V. Diana. 41. Augia. V. Ercole . 288. Auguri. 447. Augurii. 447. Aurora. 159. Aus
lerofonte. 366. Bellona. 178. Berecinzia. V. Cibele. 11. Bergione. V. Ercole . 291. Borea. 137. Briareo. V. Tibani o Giganti. 1
110. Bronte. V. Ciclopi. 70. Bubona. 276. Busiride. V. Esperidi. 258. Ercole . 290. C Caccia di Caledone. V. Meleagro. 374. Cad
di Caledone. V. Meleagro. 374. Cadmo. 325. Suoi figli. 327. Caco. V. Ercole . 291. Caduceo. V. Mercurio. 56. Calai. 46. Calist
curio. 56. Calai. 46. Calisto. V. Giove. 17. Calliope. 223. Calpe. V. Ercole . 291. Camene. V. Muse (le). 222. Campi Elisi. 80.
. V. Fiumi dell’Inferno. 84, 90. Colchide. V. Giasone. 348. Colonne d’ Ercole (le). V. Ercole. 299. Como. 163. V. Altre divinit
Inferno. 84, 90. Colchide. V. Giasone. 348. Colonne d’Ercole (le). V. Ercole . 299. Como. 163. V. Altre divinità, ecc. 278. Con
Cibele. II. Coronide. V. Flegia. 107. Esculapio. 170. Cornucopia. V. Ercole . 291. Cotto. V. Briareo. 110. Crenee. V. Naiadi.
c. 105. Orfeo. 335. Danao. V. Danaidi. 105. Dedalo. 208. Deianira. V. Ercole . 293. Deifile. V. Eteocle e Polinice. 397. Deifob
. Epimeteo. V. Prometeo. 302. Vulcano. 73. Epuloni. 444. Eraclidi. V. Ercole . 297. Erato. 223. Ercole. 280. V. Gorgoni (le). 2
302. Vulcano. 73. Epuloni. 444. Eraclidi. V. Ercole. 297. Erato. 223. Ercole . 280. V. Gorgoni (le). 234. Esperidi (le). 257.
e. 280. V. Gorgoni (le). 234. Esperidi (le). 257. Ercole Farnese. V. Ercole . 296. Erebo. V. Fiumi dell’Inferno. 87. Eretteo.
rato. V. Diana. 43. Erote. V. Cupido. 150. Esculapio. 170. Esione. V. Ercole . 291. Paride. 417. Esone. V. Glasone. 344. Esperi
Euriale. V. Gorgoni (le). 232. Euridice. V. Orfeo. 334. Euristeo. V. Ercole . 280. Pelope. 405. Euro. V. Eolo. 139. Europa. V.
opa. V. Giove. 16. Cadmo. 325. Euterpe. 223. F Fatiche (le dodici) di Ercole . 286. Fauni. 117. Fauno. 116. Febo. V. Apollo. 48
Feronia. 126. Feste. 449. Fetonte. 181. Ficeo, monte. 401. Fileo. V. Ercole . 286. Filottete. V. Ercole. 295. Fineo. 358. V. P
Fetonte. 181. Ficeo, monte. 401. Fileo. V. Ercole. 286. Filottete. V. Ercole . 295. Fineo. 358. V. Perseo. 311. Fiumi dell’Infe
nimede. V. Giove. 17. Genio. V. Altre divinità, ecc. 277. Gerione. V. Ercole . 290. Giacinto. V. Apollo. 51. Giano. 382. Giason
367. Giocasta. V. Edipo. 390. Giove. 14. V. Altre divinità, ecc. 277. Ercole . 293. Oracoli. 430. — Ammone. 17. — Olimpio o Oli
o. V. Libri Sibillini. 440. Giunone. 20. V. Altre divinità, ecc. 277. Ercole . 282. Paride. 414 e seg. — Infernale. V. Proserpi
V. Dedalo ed Icaro. 210. Idea. V. Cibele. 11. Idra (l’) di Lerna. V. Ercole . 286. Ifigenia. V. Agamennone. 408. Oreste. 410.
408. Oreste. 410. Igiea o Igia. 168. Ila. V. Argonauti. 356. Ilo. V. Ercole . 297. Imene. 141. Inferno (Descriz. dell’). 78. I
Introduzione. 1. Io. V. Giunone. 20. Iolco. V. Giasone. 344. Iole. V. Ercole . 294. Ipermestra. V. Danaidi. 105. Ippocrene. V.
rmo. 427. Laodamia. V. Bellerofonte. 371. Laomedonte. V. Nettuno. 45. Ercole . 291. Lapiti. V. Centauri. 323. Lara. V. Muta. 15
. 274. Lenno. V. Vulcano. 69. Argonauti. 357. Leone di Nemea (il). V. Ercole . 286. Lete. V. Fiumi dell’Inferno. 85. Levana. 2
5. Castore e Polluce. 330. Lino figlio di Apollo. 342. — precettore d’ Ercole . V. Ercole. 284. Lipari (le isole). V. Vulcano. 7
e Polluce. 330. Lino figlio di Apollo. 342. — precettore d’Ercole. V. Ercole . 284. Lipari (le isole). V. Vulcano. 70. Lucina.
9. Neo. V. Atalanta. 376. Nereidi, ninfe. 246. Nerina. 278. Nesso. V. Ercole . 294. Nestore. V. Paride. 417. Nettare. V. Ebe. 1
tidi, ninfe. 248. Oeneo. V. Meleagro. 374. Olimpiadi. 452. Onfale. V. Ercole . 293. Onorio. V. Libri Sibillini. 441. Ope. V. C
o Chiaro. Id. — di Delfo. Id. — di Diana. Id. — di Dodona. 431. — di Ercole . 432. — di Esculapio. Id. — di Giove Ammone. 431.
rizia. V. Eolo. 137. Orta. 278. Ortigia, isola. V. Delo. 49. Orto. V. Ercole . 290. Osiride. 68. P Pace (la). 177. Palamede. V.
to. V. Plutone. 77. Inferno (descrizione dell’). 103. Plutone. 74. V. Ercole . 292. Orfeo. 335. Polibio. V. Edipo. 391. Polidet
101. Sorte. V. Fortuna. 162. Stagioni. 260. Stalle di Augia (le). V. Ercole . 288. Steno. V. Gorgoni (le). 232. Stercuzio o St
dell’Inferno, ecc. 85. Stimula o Agenoria. 278. Stinfalio, lago. V. Ercole . 287. Strenia. 278. Strenne. V. Giano. 385. Stren
re e Polluce. 331. Tindaro. V. Agamennone e Menelao. 406. Tirreno. V. Ercole . 291. Tisifone. V. Furie (le). 99. Titani (i). V.
ride, ecc. 412. Turno. V. Enea. 426. U Uccelli del lago Stinfalio. V. Ercole . 287. Ulisse. 418, 421. V. Eolo. 135. Urania. 224
tali (le). V. Cibele. 12. Vertunno. 119. Vigilia. 278. Via Lattea. V. Ercole . 283. Vittoria. 185. Vulcano. 69. V. Giunone. 22.
3 (1874) Ristretto analitico del dizionario della favola. Volume I pp. -332
questa scala ascendente di gloriosa rino manza, scaturisce il mito di Ercole che in cullz strangola i draghi, e finisce col fa
cui furono scolpite le memorande parole, vennero dette le colonne di Ercole , ossia il punto fisicamente marcato, nel mondo an
mboli mitologici, onde è rivestita, fece di quel canali le braccia di Ercole che soffoca il gigante, distaccandolo da sua madr
e, si personifica in una allegoria individualizzata ; il sole diventa Ercole , e le dodici costellazioni principali della fasci
a, che Abdera, sorella di Diomede fece fabbricare. Altri vogliono che Ercole edificasse questa città in onore del suo amico Ab
Abdereo. — Giovane greco che fu divorato dai cavalli di Diomede, che Ercole aveva affidati alla sua custodia, dopo averti der
ivo. 16. Aberide. — Figlia di Celeo e di Vesta. 17. Abia. — Figlia di Ercole sorella e nutrice di Ileo. Aveva un tempio famoso
i Gibilterra, erano i due monti che formavano le così dette Colonne d’ Ercole . Secondo la favola questo Dio vagabondo trovando
i Romani decretarono gli onori divini. 40. Aceleo. — Uno dei figli di Ercole che dette il suo nome ad una città di Licya. 41.
, vale a dire l’uomo delle reni nere. Un giorno essi s’abbatterono in Ercole che dormiva all’ombra di un albero, e lo insultar
rono in Ercole che dormiva all’ombra di un albero, e lo insultarono : Ercole li legò per i piedi alla sua clava, con la testa
co comoda essi sclamarono : Ecco Melampigo che noi dovevamo evitare : Ercole ascoltandoli si mise a ridere, e li lasciò liberi
apendo che essa doveva sposare un gran conquistatore, combattè contro Ercole , ma fu vinto. Allora assunta la forma di serpente
uito sotto le forme di toro, ma non ebbe più felice la sorte, poichè, Ercole afferratolo per le corna gliene strappò una, lo a
etto da quel tempo Acheolo. Il vinto allora, per riavere il corno che Ercole gli aveva strappato, gli dette in cambio uno di q
lea del Ponte : si credeva comunemente che da quel sito fosse passato Ercole per discendere all’inferno. Senofonte riporta che
ctoridi. Ognuno di essi avea due teste, quattro mani e quattro piedi. Ercole non li potè vincere che adoperando l’astuzia. Vi
l’astuzia. Vi furono diversi altri col nome di Actor : un seguace di Ercole  ; un figlio di Nettuno, ed un fratello di Cephalo
angiare e Adden voluttà. 99. Adefago (insaziabile) soprannome dato ad Ercole . Egli fece un giorno una scommessa con certo Depr
suo, e l’uno e l’altro riuscirono nell’intento prefissosi, solamente Ercole fece più presto di Depreo, onde la vittoria fu a
, si dissero delle ingiurie che terminarono con una lotta nella quale Ercole atterrò il suo antagonista. Questa prodezza valse
lla quale Ercole atterrò il suo antagonista. Questa prodezza valse ad Ercole il soprannome d’insaziabile di cui sembra che gli
a cintura della regina delle Amazzoni, suggerì al padre di persuadere Ercole a rendersene padrone onde portargliela. Ateneo ra
città che fece fabbricare in Sicilia. 160. Agathirso. — Figliuolo di Ercole . Fu padre di un popolo sanguinario e crudele che
rritorio d’Alba in Italia, ch’essi abbandonarono sotto la condotta di Ercole dopo la disfatta di Gerione. 233. Albione e Borgi
Borgione famosi giganti figli di Nettuno. Essi incontrarono un giorno Ercole disarmato ed osarono attaccarlo, ma Giove li schi
di Perseo e marito d’Ipponomea. Egli fu padre di Anfitrione e avo di Ercole al quale per questa ragione si da tanto comunemen
a tanto comunemente il nome di Alcide. Vi fu un altro Alceo figlio di Ercole che fu il primo degli Eraclidi, così chiamati dal
o di Ercole che fu il primo degli Eraclidi, così chiamati dal nome di Ercole . 239. Alceste figlia di Pelea, e moglie di Admeto
ll’appello fatto per salvare il morente. Alceste si offri pel marito. Ercole giunse in Tessaglia l’istesso giorno in cui Alces
coglienza, e non trascurò a riguardo di lui i doveri dell’ospitalità. Ercole allora per testimoniargli la sua riconoscenza int
edoni con questo soprannome onoravano Minerva. 242. Alcide. — Nome di Ercole dall’avo Alceo. Minerva era anche soprannominata
ivinità alle quali si dava complessivamente il nome di Dei Alcidi. V. Ercole . 243. Alcimede. — Moglie di Esone e madre di Gias
di Porfirione. Egli uccise in un combattimento quattro dei seguaci di Ercole , e voleva uccidere Ercole stesso, il quale parò i
in un combattimento quattro dei seguaci di Ercole, e voleva uccidere Ercole stesso, il quale parò il colpo con la sua clava,
o aveva il potere di risuscitare, ma poi fu finalmente schiacciato da Ercole . 250. Alciope. — Figlia di Aglauro e di Marte. Fu
ove avea promesso uno splendido destino del neonato che sarebbe stato Ercole . Giunone che avea giurato di perseguitare della s
ima il fanciullo che fu chiamato Euristeo, e poi l’altro che fu detto Ercole , per fare che il primo avesse avuto predominio ed
ella di Alcmena, ingannò con molta astuzia di Giunone allorchè nacque Ercole . Alcmena dopo la morte di suo marito Anfitrione s
inerva V. Alea. 261. Aleissiare. — Ebe, dea della giovanezza, ebbe da Ercole una figliuola a cui fu imposto un tal nome. 262.
. Alexesio V. Acesio. 276. Alexia. — Città nella Celtica edificata da Ercole . 277. Alexiroe. — Ninfa che fu una delle mogli di
rbo in cui la veneravano insieme ad Adone. 321. Amatus. — Fu figlio d’ Ercole e fondatore della città che dal suo nome fu detto
osto — Orl. Fur. 1..XIX. Finalmente le Amazzoni furono distrutte da Ercole che fece prigioniera la loro regina. Al dire di C
ntorio dell’Africa nella Mauritania. Vi era una caverna consacrata ad Ercole . 350. Amphiaro. — Vedi Ampiareo. 351. Ampleide. —
 ; ed un fratello d’Ippolita, regina delle Amazzoni, che fu uccisa da Ercole . 357. Amynta. — Nome di pastorella assai generalm
eone suo figlio. 409. Anfidamo. — Figlio di Busiride che fu ucciso da Ercole . 410. Anfidione. — Figlio di Deucalione e di Pirr
consentì alle nozze. 422. Anfitrione. — Marito di Alcmena e padre di Ercole , il quale da lui fu detto Anfitrionide. Egli moss
esta favola, dal vedere i primi effetti dello straordinario valore di Ercole a cui fu d’uopo dare un dio per padre. Seneca nel
i fu d’uopo dare un dio per padre. Seneca nelle sue opere ricorda che Ercole rispose ad un tale che gli addebitava di non esse
a favola racconta che fu nelle sue acque che i centauri, sconfitti da Ercole , andarono a lavare le loro ferite. 435. Anigridi.
oto che avea fatto a Nettuno, di erigergli un tempio di cranii umani. Ercole combattè il gigante e tre volte lo atterrò senza
llo, gli raddoppiava le forze ogni qual volta Anteo toccava il suolo. Ercole allora lo tenne sospeso in aria e lo strangolò. 4
ro madre. 466. Anthiope. — La più famosa delle regine delle Amazzoni. Ercole avendole fatta prigioniera ne fece presente a Tes
nthoro o Antoreo. — Fu questo il nome di uno dei compagni più fidi di Ercole e poi di Evandro — Egli era nativo di Argo. 468.
due Antifo : uno compagno e fedele amico di Ulisse, l’altro nipote di Ercole . 473. Antigone. — Figlia di Edipo e di Giocasta.
egli era della Beozia, chiamata anche Aonia. Veniva così detto anche Ercole per la stessa ragione. 488. Aorasia. — Voce greca
il cipresso a Plutarco ; la vite e il pampino a Bacco ; il pioppo ad Ercole  ; il platano ai Genii ; il frassino e la gramigna
te. — Parola che significa principe. E soprannome dato ad Apollo e ad Ercole . Si dava anche quello di Archegesia a Minerva. 51
esso tutt’i viaggiatori greci che cadevano in loro mano ; ma che poi Ercole persuadesse loro di smettere la barbara usanza e
rgeo. — Figlio di Pelopo. Ve ne fu anche un altro seguace ed amico di Ercole che egli ebbe carissimo. 545. Argesio. — Fu il no
iamata Argo. I più famosi furono : Castore, Polluce, Telamone, Orfeo, Ercole , Teseo, Euridamo, Tifiso, Zeto etc. Gli Argonauti
559. Argone. — Figlio di Alceo : fu uno degli Eraclidi discendenti di Ercole . 560. Argoreo. — Dal latino Argoreus, che signifi
e indovino il quale fu ucciso nella città di Naupata, da un nipote di Ercole per nome Ippote, che lo avea creduto una spia dei
coverandosi col figlio in Epiro. 635. Astidamia. — Una delle mogli di Ercole . 636. Astilo. — Uno dei centauri che consigliò ai
a Astioche figliuola di Filanto, la quale essendo caduta in potere di Ercole quando egli espugnò la città di Efina in Elide fu
. Astiosea. — Moglie di Telefo. Si chiama anche così una donna da cui Ercole ebbe diversi figli. 642. Astipaleo. — Nel gruppo
de. 668. Atie — Feste in onore di Cibele. 669. Atisio. — Figliuolo di Ercole e di Onfale. Vi fu anche un altro Atisio ucciso d
— Detta anche Auga, figlia d’ Aleo. Avendo dimorato qualche tempo con Ercole essa ne restò incinta ed andò a partorire in un b
e al loro riconoscimento. 680. Augia. — Re d’ Elide. Egli stabili con Ercole che gli avrebbe ceduto la decima parte dei suoi b
lle dalla gran quantità di letame che infettava l’aria nel suo regno. Ercole per riuscire nello scopo prefisso deviò dal loro
ro corso le acque del fiume Alfeo. Però avendo Augia mancato ai patti Ercole sdegnato l’uccise e dette i suoi stati a Fileo su
dua sole. Una Auxo, l’altra Egmona. 700. Aventino. — Uno dei figli di Ercole e della sacerdotessa Rea. Egli combattè contro En
nel suo scudo In memoria del padre, un’idra, cinta Da cento serpi. D’ Ercole e di Rea Sacerdotessa, ascosamente nato Nel bosco
. 742. Baraico, detto anche Buroico. Era questo uno dei soprannomi d’ Ercole , che gli veniva da una città d’ Acaia, nota sotto
tica Roma. 777. Bergioso. — Uno dei figli di Nettuno che fu ucciso da Ercole . 778. Berecinta o Berecintia. — Nome che fu dato
i usciva sorrideva gaio ed allegro. 851. Buphago. —Soprannome dato ad Ercole perchè vuol dire mangiatore di buoi — Vedi Adefag
i suoi stati. Fu ucciso con suo figlio, e con tutti i suoi adepti, da Ercole , al quale egli preparava la stessa sorte. È gener
lla avesse palesato il furto dei buoi che suo fratello aveva fatto ad Ercole , e che perciò avesse meritato gli onori divini. 8
dimorava nelle circostanze del monte Aventino. Derubò alcuni buoi ad Ercole e li nascose nella propria caverna, dove li fece
finchè le orme dei piedi non avessero palesato il fatto ; ma passando Ercole col resto dell’armento d’innanzi all’antro di Cac
i Caco, gli animali da questo involati si dettero a muggire, e allora Ercole  ; abbattuta la porta della caverna, riprese i suo
ch’egli ebbe vicino : Onde cessar le sue opere biece Sotto la mazza d’ Ercole , che forse Gliene die cento, e non senti le diece
queste furono scacciate dalla Tracia. V. Arpie. Essi furono uccisi da Ercole durante la celebrazione dei giuochi funebri di Pe
anche un’altra Calciope figliuola di Euripiele, re dell’isola di Cos. Ercole l’amò passionatamente, e quest’amore fu cagione d
Euripilie ricusato di aderire alle nozze dell’eroe con la figliuola, Ercole l’uccise, e poscia fuggì con Calciope, da cui ebb
lidone. 899. Calidonisa. — Così veniva denominata Dejanira, moglie di Ercole , perchè nacque nella città di Calidone. 900. Cali
elle due montagne conoscute nella Favola, sotto il nome di colonne di Ercole . 912. Calunnia. — Gli Ateniesi ne avevano fatto u
llo Casimillo. — Soprannomi dati a Mercurio. 923. Camira. — Figlia di Ercole e di Iodi. Ella edificò nell’isola di Rodi, una c
, comunemente detto ragosta. Giunone ne mandò uno assai grosso contro Ercole , quando questi uccise l’Idra di Lerna, e lo fece
quando questi uccise l’Idra di Lerna, e lo fece mordere al piede ; ma Ercole lo schiacciò con un colpo di clava, e Giunone all
cconta essere Cariddi una donna la quale, avendo involato dei buoi ad Ercole , fu fulminata da Giove e cangiata in questo scogl
da due cavalli, sul quale combatteva. 983. Cartagine. — Figliuola di Ercole  ; da lei prese nome la famosa città dell’Africa o
i questi famosi destrieri fu il premio che il re Laomedone promise ad Ercole per la liberazione della figliuola Esione. La tra
oso ed il più celebre fu Chirone, precettore di Achille. (V. Chirone) Ercole dopo aver cacciati i Centauri dalla Tessaglia li
etta Euridice, addormentò Cerbero al suono della sua lira dolcissima. Ercole alla sua volta disceso all’inferno per liberare A
herno, Quel mostro ch’ivi abbaja con tre teste, Per forza incatenollo Ercole , e prese, E strascinollo al nostro almo paese. Me
ei suoi tempi. Egli insegnò la medicina ad Esculapio, l’astronomia ad Ercole e fu l’istitutore di Achille. E quel di mezzo ch
II. Una ferita ad un piede cagionatagli da una freccia di quelle che Ercole aveva bagnate nel sangue dell’idra di Lerna (V. E
di quelle che Ercole aveva bagnate nel sangue dell’idra di Lerna (V. Ercole ), lo fece così crudelmente soffrire, ch’egli desi
eda. Cigno ebbe anche nome un figliuolo di Marte, che combattè contro Ercole e fu vinto. Marte allora sdegnato per la disfatta
o per la disfatta del proprio figlio volle battersi personalmente con Ercole  ; ma Giove li separò facendo cadere fra di loro l
o la sua morte fu cangiata in astro. 1130. Cinosarge. — Soprannome di Ercole a lui dato a cagione di un’avventura. Un ateniese
n ateniese per nome Didimo, si accingeva ad offerire un sacrifizio ad Ercole , quando improvvisamente un grosso cane bianco sbr
stato. Didimo esegui il misterioso comando e da quel tempo fu dato ad Ercole il soprannome di Cinosarge. 1131. Cinsia e Cinsie
te resa madre del famoso Diomede. 1141. Cirno. — Uno dei figliuoli di Ercole  : dette il suo nome all’isola di Corsica. 1142. C
è l’attributo che concordemente gli scrittori dell’antichità danno ad Ercole , il quale, in tutte le sue imprese, si servì semp
fosse dapprima appartenuta a Mercurio, il quale l’avesse poi data ad Ercole , che la depose in un dato luogo, ove la clava ave
. Clavigero. — Vale a dire porta clava e porta-chiavi : soprannome di Ercole  — Vedi l’articolo precedente — e di Giano. A ques
171. Cleobe. — V. Bittone. 1172. Cleodeo. — Figlio d’Illo e nipote di Ercole . 1173. Cleodice. — Figlia di Priamo, re di Troja,
Nemea, resa celebre per l’uccisione del famoso leone Nemeo, fatta da Ercole . — V. Ercole. 1178. Cleopatra. — Una delle Danaid
celebre per l’uccisione del famoso leone Nemeo, fatta da Ercole. — V. Ercole . 1178. Cleopatra. — Una delle Danaidi. Vi fu anch
ell’agricoltura. 1197. Clone. — Soprannome che gli Egiziani davano ad Ercole . 1198. Clonio. — Uno dei capitani Beozii, che si
li. Secondo Sofocle due colombe della selva di Dodona, interrogate da Ercole , gli svelarono il limite della sua vita. 1221.Col
ate da Ercole, gli svelarono il limite della sua vita. 1221.Colonne d’ Ercole . — La tradizione mitologica ricorda che Ercole, s
a vita. 1221.Colonne d’Ercole. — La tradizione mitologica ricorda che Ercole , seguendo le sue imprese, si fosse internato fino
si la comunicazione al Mediterraneo con l’oceano. Sulle due montagne, Ercole fece innalzare due colonne, per contrasegnare ai
ire di Strabone, queste colonne conosciute sotto il nome di colonne d’ Ercole , si chiamavano anche portœ Gadaritanœ, ossia port
agli uomini l’abbondanza dei beni dei questa terra. Al dire di Focio, Ercole veniva spesso effigiato con un corno dell’abbonda
braccio, perchè Acheolo gliene fece un dono per riavere il corno che Ercole gli aveva tagliato. 1267. Coroneo. — Fu figlio di
inghiottito. 1280. Crau. — La favola mitologica narra che combattendo Ercole contro il gigante Gerione, gli fossero mancate le
ra del Rodano. Plinio chiama quel luogo un monumento delle imprese di Ercole . 1281. Crefagenete. — Dio adorato nella Tebaide e
e in un momento di furore. 1286. Cresponte. — Uno dei discen lenti di Ercole  : fu celebre fra gli eroi della Grecia. 1287. Cre
ccise. 1317. Cromisio. — Figlio di Neleo di Cloride, che fu ucciso da Ercole . 1318. Cromise. — Figliuolo di Ercole : avendo nu
eo di Cloride, che fu ucciso da Ercole. 1318. Cromise. — Figliuolo di Ercole  : avendo nudrito i suoi cavaili di carne umana, G
que : era questo il nome che gli Ateniesi davano al gran sacerdote di Ercole . Si chiamavano anche Daduci i sacerdote che nella
vessero meritato di essere annoverati fra gli dei : fra questi furono Ercole , Teseo, Minosse e molti altri. A maggior chiarime
raghi e lasciò bruciare Deifone. 1384. Deilone. — Amico e compagno di Ercole  ; egli Io seguì nella guerra contro le Amazzoni.
uali egli raggiunse nella città di Sinope. 1385. Delloco. — Figlio di Ercole e di Meganira. 1386. Delone. — Una delle mogli di
oserpina, di cui quella dea era la madre. 1391. Dejanira. — Moglie di Ercole , il quale, secondo la Favola, per ottenerla comba
ti al fiume Eveneo, il centauro Nesso andò loro incontro, ed offri ad Ercole di far traghettare il flume alla giovanetta sul p
Ercole di far traghettare il flume alla giovanetta sul proprio dorso. Ercole senza sospettare di nulla, a cettò l’offerta gent
o di altre donne. Morto Nesso, la credula Dejanira venne a sapere che Ercole era preso d’amore per la bella Jole, e penso di s
a Jole, e penso di servirsi della magica stoffa, facendone un dono ad Ercole , persuasa così di ricondurlo ai suoi piedi. Dopo
i anno a Delo. 1401. Delicoone. — Così ebbe nome uno dei figliuoli di Ercole . 1402. Delle. — Feste in onore di Apollo, soprann
n greco, figliuolo di Megara, il quale coi suoi fratelli fu ucciso da Ercole . 1408. Demodice. — Moglie di Creteo. — V. Creteo.
Nettuno recordati, nella tradizione mitologica, per aver derubati ad Ercole , gli armenti che questi avea tolti al gigante Ger
uccelli. Diomede fu quello che rapì dall’isola di Lenno le frecce di Ercole  ; e fu colui che insieme ad Ulisse penetrò nella
uali mandavano flamme dalle nari ; e che egli nutriva di carne umana. Ercole per comando di Euristeo, lo uccise facendolo divo
fosse uno dei figli di Giove : altri lo hanno di sovente confuso con Ercole . 1483. Divall. — In onore della dea Angeronia, si
ccare i cavalli al suo carro. La cronaca mitologica fa Ebe moglie di Ercole , per simboleggiare, sotto questo connubio, l’eter
cui adoperavano la parola Meehrcole quando prestavano giuramento per Ercole . 1531.Ecate. — Secondo asserisce Esiodo, essa fu
. 1541. Echidnea. — Regina degli Sciti. La cronaca favolosa narra che Ercole la tolse in moglie e ne ebbe diversi figliuoli. 1
ente. 1545. Echionio. — V. Echionide. 1546. Echmagora. — Fu figlio di Ercole e di Fillene. Alcimedone, padre di questa giovane
al neonato in un bosco, e l’abbandonò ad essere divorata dalle fiere. Ercole , consapevole del fatto, liberò la madre ed il fig
sa ci ricorda in proposito di Questo soprannome della Dea Giunone che Ercole , dopo assersi vendicato dei suoi nemici, avesse f
bbandonare la sua isola, e portarsi nel campo Greco, con le frecce di Ercole . In seguito Eleno, divenuto schiavo di Pirro, fig
si legge, in vari autori, che Anacarsi lo Scita, e Ippocrate, non che Ercole , Castore, Polluce, Esculapio, ed altri, fossero i
uinario egli trucidava tutti i viandanti che cadevano nelle sue mani. Ercole lo uccise e le contrade da lui liberate furono de
pagna adoravano, sotto questo nome, una divinità la quale, insieme ad Ercole , formava la coppia degli Dei tutelari degli spagn
celebrazione di questa cerimonia i giovanetti portavano nel tempio di Ercole una data misura di vino e facevano libazioni al n
1704. Eono. — Figliuolo di Licimnio fratello di Alcmena, e cugino di Ercole . Narra la tradizione mitologica, che Ercole, anco
o di Alcmena, e cugino di Ercole. Narra la tradizione mitologica, che Ercole , ancora giovanetto, andando a diporto per le vie
che la custodiva gli si avventò addosso. Eono veggendo il pericolo di Ercole , scagliò contro l’animale una grossa pietra, ed a
morì in conseguenza delle ferite. Ne successe una mischia nella quale Ercole stesso assai mal concio dovè ritirarsi. Però qual
ed i figli, onde vendicare la morte di Eono. Fu dopo questo fatto che Ercole innalzò un tempio a Giunone sotto il nome di Egof
morte Eono fu innalzato agli onori eroici e si consacrò un tempio ad Ercole vicino al sepolcro di lui. 1705. Eoo. — Così si c
di un’altra Epicasta che fu figliuola di Egeo, ed una delle mogli di Ercole da cui ebbe un figliuolo chiamato Tessalo. 1719.
lei Eree. 1757. Eracle. — In Grecia si dava cotesta denominazione ad Ercole , forse per voler ricordare che le fatiche che Giu
. — Sul monte Oeta dove la cronaca ripete che sorgesse il sepolcro di Ercole , si celebravano alcune feste in onore di quell’er
na città della Friotide, nella quale la tradizione favolosa narra che Ercole si abbruciò. 1759. Eraclidi. — Nome collettivo de
ole si abbruciò. 1759. Eraclidi. — Nome collettivo dei discendenti di Ercole . Narrano gli scrittori della favola che Euristeo,
della favola che Euristeo, re d’Argo, non soddisfatto di veder morto Ercole , volle sterminare anche i discendenti di lui. Per
ebadia, molte statue che la rappresentavano con un’oca in mano. 1764. Ercole . — In greco Eraclide, ossia stipite degli Eraclid
sea, sono essenzialmente greche, non altrimenti che il nome stesso di Ercole . Infatti, se coteste tradizioni racchiudono in sè
ne, essendo questa dea la principal causa della gloria immortale onde Ercole si rese famoso, compiendo le straordinarie fatich
imposto fin dalla culla. Malgrado la formale asserzione di Erodoto, l’ Ercole greco non può essere una copia, o almeno una ripr
ampia conoscenza, e forse anche un culto di religioso rispetto per l’ Ercole greco, per mezzo dei popoli di questa nazione che
o estremamente ingegnosa, ma non à alcun caratteristico fondamento. L’ Ercole greco non à nulla in se stesso, e nelle sue opere
o noi vediamo che tutti si accordano nel ripetere che originariamente Ercole si chiamava Alcide (nome eminentemente greco) ; c
delle persecuzioni di Giunone, o per ordine dell’oracolo, il nome di Ercole , col quale dovea conquistare tanta gloriosa rinom
, uno egiziano e l’altro fenicio, costituendo come tipo del secondo l’ Ercole greco. A questo proposito emerge nitida e sfolgor
daro, Pisandro e molti altri scrittori, non ànno mai conosciuto altro Ercole , che quello dell’antica Grecia. Vero è che nelle
ccia delle tradizioni fenicie, la quale armonizza in certo modo con l’ Ercole greco. Cicerone conta fino a sei eroi di questo n
snaturare la creazione del mito. La tradizione favolosa ci presenta l’ Ercole greco come figlio di Giove e di Alemena (Vedi Ale
ena (Vedi Alemena) la quale lo partorì nella città di Tebe in Beozia, Ercole è il tipo perfetto di un eroe benefico che consac
he — Ode IV. trad. di G. Borghi. Le tradizioni moderne ci presentano Ercole nato a Tebe da Alemena e da Giove. …….. In tempo
ssunto per avere l’amplesso della moglie di lui. Nato dopo di Ificlo, Ercole fu privato, per gelosia di Giunone, del dritto di
rimediare al già fatto, si contentò di stabilire fin dall’infanzia di Ercole che questi sarebbe annoverato fra gli immortali d
a Giunone desiderando la morte di lui, mandò due enormi serpenti onde Ercole , ancora bambino, perisse divorato in culla, ma l’
ale. Teocrito — L’Ercoletto — Idillio XXIV. trad. di G. M. Pagnini. Ercole fu allevato nella città di Tebe, e Diodoro raccon
al petto, e il latte cadendo formò la costellazione detta Via Lattea. Ercole si ebbe molti maestri, fra cui il primo fu Anfitr
alche male passo, lo inviò nelle campagne a custodire i suoi armenti. Ercole divenne ben presto di una forza e di nna statura
neva al re Testio, le cui cinquanta figlie furono tutte rese madri da Ercole . Del resto la tradizione del leone del monte Cite
non è che una copia di quella del leone Nemeo, la cui pelle riveste l’ Ercole greco. Per riannodare le differenti notizie perve
ichità pagana, riporteremo un breve passo delle opere di Senofonte. «  Ercole essendo divenuto adulto si ridusse in un luogo ap
e marcate e vestita di abiti magnifici. Questa cercò di attirare a sè Ercole ma egli la respinse e si decise a seguire il camm
e a seguire il cammino della Virtù ». Un giorno tornando dalla caccia Ercole si incontrò con gli araldi che Ergino inviava a T
del suo esercito, marciò contro Tebe, ma fu nella battaglia ucciso da Ercole stesso, a cui Minerva avea regalato una magnifica
ura. Anfitrione stesso fu ucciso in questo combattimento che valse ad Ercole , in premio del suo valore, la mano di Megara figl
a mano di Megara figlia di Creonte. Diodoro dice nelle sue opere, che Ercole riuscisse vincitore in questa battaglia perchè im
ve si combatteva. Compiuta codesta gloriosa spedizione contro Ergino, Ercole , continuamente perseguitato dalla gelosia di Giun
ittà che egli ricevette per la prima volta dalla Pitonessa il nome di Ercole . L’Oracolo gli rispose di dimorare in Tirinto, di
le opinioni tradizionali che riguardano il periodo della esistenza di Ercole che precede il tempo che egli passò presso Eurist
Euristeo. Essi sono soprattutto discordi sulla causa della follia di Ercole . Secondo Euripide, il delirio non lo colpì che al
ile furore. Pindaro si accorda con Euripide per far perire i figli di Ercole sotto le frecce del suo arco micidiale. Secondo D
o di Alemena, dopo la riposta dell’oracolo. Altri pretende che avendo Ercole domandato all’oracolo di Apollo il mezzo di purif
tori non va similmente di accordo sulla causa della subordinazione di Ercole ad Euristeo. La tradizione Omerica accenna, ragio
ce che Euristeo, mosso da un sentimento di gelosia, per la gloria che Ercole si acquistava, lo avesse richiamato presso di sè 
va, lo avesse richiamato presso di sè ; e che Giove avesse imposto ad Ercole di ubbidire, promettendogli la immortalità. Piega
ettendogli la immortalità. Piegando reverente alla voce dell’oracolo, Ercole si rese a Tirinto onde ricevere gli ordini di Eur
Alessandrini in seguito dell’identificazione dell’Ercole greco, con l’ Ercole egizia no, il quale nella sua qualità di Dio-Sole
o presso tutti i cronisti della favola, che il tempo del servaggio di Ercole , à secondo alcuni la durata di dodici anni, e sec
n mese. Confidando nel suo coraggio e nella sua forza soprannaturale, Ercole affronta la durezza della schiavitù ed esce trion
ui notare che la maggioranza delle tradizioni favolose, ci presenta l’ Ercole combattente sotto due aspetti particolari. L’Erco
se, ci presenta l’Ercole combattente sotto due aspetti particolari. L’ Ercole essenzialmente greco, è armato di armi greche com
re, essenzialmente greche. Una volta il periodo postomerico giunto, l’ Ercole naturalizzato, vale a dire quello egiziano di nas
ezene, quella avesse preso radici, e avesse poi fatto l’albero da cui Ercole taglïo la sua terribile clava. Ci faremo ora, seg
eneralizzata delle tradizioni, a tener parola delle dodici fatiche di Ercole , il compimento delle quali valse all’eroe l’alleg
ella sua forza soprannaturale. Il primo comando che Euristeo dette ad Ercole , fu quello dì combattere il leone Nemeo, mostro c
quello dì combattere il leone Nemeo, mostro che desolava le campagne. Ercole lo combattè e l’uccise, ma al suo ritorno in citt
ori le mura, essendo spaventato della sua forza. Dopo questa impresa, Ercole combattè contro la terribile idra di Lerna, le cu
ccisione dell’idra, fosse annoverata fra le dodici fatiche imposte ad Ercole , dicendo che per uccidere l’idra egli aveva dovut
soccorso di qualche nume. Per altro un vantaggio positivo ne venne ad Ercole , poichè a contare dall’uccisione del mostro, le s
terribile facoltà di fare delle ferite incurabili. Come terza fatica Ercole pervenne ad impadronirsi della cerva. Cerinitide,
Trachinie — Tragedia. trad. di F. Bellotti. Le stalle di Augia, che Ercole dovette nettare in un sol giorno, segnano una del
so dei due fiumi Alfeo e Peneo. Compiuta quest’altra gloriosa azione, Ercole fu esiliato dal re Augia, il quale ricusò di darg
Augia, il quale ricusò di dargli il premio promesso, e allora fu che Ercole , resosi nella città di Oleno, ebbe a combattere c
a del re di quella contrada. Il brutale amante cadde sotto i colpi di Ercole , il quale tolse in moglie la giovane Mnesimachea
, il quale tolse in moglie la giovane Mnesimachea che più tardi aiutò Ercole a vendicarsi di Augia. Il toro di Creta fu un’alt
a vendicarsi di Augia. Il toro di Creta fu un’altra delle fatiche di Ercole . Seguendo la opinione di alcuni scrittori, Minos
a Nettuno, il quale irritato contro Minos, rese feroce quell’animale. Ercole resosi in Creta, domò il toro, lo portò ad Eurist
, lo portò ad Euristeo e poscia gli rese la libertà. Diodoro dice che Ercole se ne servisse come cavalcatura e che montato su
Peloponneso. I cavalli di Diomede, segnano un’altra delle fatiche di Ercole , il quale dopo di essersene impadronito, fondò la
. Il conquisto dei buoi di Gerione è un’altra delle grandi imprese di Ercole . Partito per impadronirsi di quegli armenti, Erco
grandi imprese di Ercole. Partito per impadronirsi di quegli armenti, Ercole traversò l’ Europa, combattendo contro molti popo
ladro Caco il quale aveva derubato porzione dei conquistati armenti. Ercole penetrò nella inaccessabile caverna del masnadier
e di quella contrada. Avendo in seguito ritrovato il perduto animale, Ercole lo condusse insieme agli altri verso il mare Ioni
erdere quasi tutti i conquistati animali nelle montagne della Tracia. Ercole gl’insegui, e ne ricondusse la maggior parte vers
usse la maggior parte verso l’ Ellesponio. Un’altra delle fati che di Ercole fu la distruzione degli uccelli del lago Stinfalo
rano custoditi da un terribile drago che vomitava fiamme dalla bocca. Ercole combattè il mostro e l’uccise. Finalmente egli lo
nto che ce ne fa Apollodoro. Un altro dei caratteri particolari dell’ Ercole greco, è di essere un gran bevitore, per il che l
i vuotare completamente la coppa, nei sacrifizii che si offerivano ad Ercole . Finalmente egli discese all’inferno, ove incaten
catenò Cerbero V. Cerbero. Terminate le sue dodici colossali fatiche, Ercole ritornò a Tebe ove fece sposare Megara a Iolase,
orta a quell’epoca, uccisa insieme ai suoi figli dalla mano stessa di Ercole . Poco tempo dopo il suo ritorno a Tebe, avendo sa
che lo avesse vinto, insieme ai suoi figli, nell’esercizio dell’arco, Ercole si presentò alla disfida, ma il vinto re gli ricu
doro, la quale non si accorda con quanto ne dice Sofocle, secondo cui Ercole , era già marito di Dejanira quando si presentò al
nto di cui era premio la mano di Iole. Qualche tempo dopo, viaggiando Ercole con Ifito figlio di Euriteo, lo uccise precipitan
ono i numi. Sofocle — Le Trachinie — tragedia trad. di F. Bellotti. Ercole errò più tempo vagando in traccia di avesse volut
er altro all’Eterna Giustizia, di seguire il suo immutabile corso, ed Ercole colpito da una terribile malattia, andò a Delfo o
 ; ma avendo la Pitonessa ricusato di rispondere alle domande di lui, Ercole rapì il sacro Tripode, e si costituì un suo parti
un colpo di fulmine. L’oracolo novellamente interrogato, rispose che Ercole guarirebbe dalla sua malattia, allorchè sarebbe v
e in ultimo obbligato a rimanere al servigio di lui durante tre anni. Ercole si sottomise e allora fu che Mercurio lo vendette
avitù non durò più di un anno. Comunque ciò sia il periodo passato da Ercole fra le mollezze dell’amore, altro non è che la co
scrittori dell’antichità, i quali hanno assai di sovente scambiato l’ Ercole greco col Sandon della Lidia. Da una schiava di O
a. Da una schiava di Onfale a nome Cleoasia, e da Onfale stessa, ebbe Ercole un figlio che fu detto secondo taluni Lamio, e se
he rapportate da Apollodoro e da Apollonio. Durante la sua schiavitù, Ercole sconfisse ed incatenò i Cercopi specie di spiriti
a figlia all’eroe. La giovane sposa morì poco tempo dopo le nozze, ed Ercole fu colpito da tale disperazione, che volle gittar
lo riconoscente perciò gli fece innalzare una statua, contro la quale Ercole tirò una pietra credendo, mentre vi passava a fia
ostellazioni. Nè a ciò arrestossi la luminosa carriera delle gesta di Ercole , poichè irritato contro Literso figlio del re Mid
el re Mida, il quale massacrava tutti coloro a cui dava l’ospitalità, Ercole lo uccise per un movimento di generosa indegnazio
mento di generosa indegnazione. Seguendo le tradizioni di Apollodoro, Ercole figura anche fra gli Argonauti, sebbene è opinion
anche fra gli Argonauti, sebbene è opinione dello stesso autore, che Ercole rimanesse affatto estraneo alla famosa spedizione
tradizionali, raccolte da Apollonio, pretendono, per contrario, avere Ercole preso una parte attivissima nel memorabile fatto
bile fatto della conquista del Vello d’oro. Secondo questo scrittore, Ercole costrui la nave che servi a quella spedizione, da
tradizione ci presenta come figlio di Giasone. Gli Argonauti scelsero Ercole per loro capo ma egli ricusò quest’onore temendo
tare la vendetta di Giunone, ed allora in sua vece fu eletto Giasone. Ercole fu aiutato dagli Argonauti a combattere le Amazzo
retende che gli Argonauti avessero abbandonato su di un’isola deserta Ercole , perchè l’enorme peso del suo corpo faceva affond
sconosciuto. Terminata la sua schiavitù e guarito della sua malattia, Ercole intraprese una spedizione contro Troja, e mosse c
llo di valorosi che volontariamente il seguirono. Appena preso terra, Ercole lasciò le navi sotto la custodia di Oileo e mosse
e mura nemiche, ciò che gli valse, forse per gelosia, l’inimicizia di Ercole . Diodoro dice che insieme ad Ificlo, fossero stat
ro aperta una via fra i nemici a colpi di spada. Padrone della città, Ercole fece morire a colpi di freccia il re ed i suoi fi
suscitata da Giunone, sull’isola di Coos, ma gli abitanti respinsero Ercole e i suoi compagni a colpi di pietre. Egli si vend
ripilo re di quella, della cui figlia ebbe Tessalo. Nel combattimento Ercole fu gravemente ferito, ma Giove lo guarì istantane
uali tutti caddero sotto i suoi colpi. Fu in questo combattimento che Ercole ferì Pluto ne, che era venuto in soccorso degli a
ui, che tutti morirono in questa spedizione. Avendo ucciso Ippocoone, Ercole si impadronì della città, di cui ritornò lo scett
a città, di cui ritornò lo scettro al suo legittimo re Tintaro. Di là Ercole si rese a Calidone per dimandare la mano di Dejan
omandati, contro i Tesprodi ; avendo presa Efira di cui era re Fileo, Ercole ebbe dalla figlia di questo principe a nome Antig
lepolemo. Poco tempo dopo resosi colpevole della uccisione di Eunomo, Ercole si sottomise all’esilio, e risolvette di ritirars
sopportare l’oltraggio del centauro Nesso, il quale si vendicò su di Ercole mediante il dono del fatale Altro. (V. Delanira).
n lui, per punirli della loro ribellione. Al suo passaggio per Itone. Ercole fu disfidato ad un particolare combattimento da C
lla città, onde innalzare coi loro cranî un tempio al nume suo padre. Ercole andò in seguito ad Ormenio, di cui era re Amintor
ole andò in seguito ad Ormenio, di cui era re Amintore che egualmente Ercole uccise perchè si era opposto al suo passaggio per
suoi stati, quantunque Diodoro rapporto che Amintore fosse ucciso da Ercole per avergli negato la mano di sua figlia Astidami
sua figlia Astidamia. Seguendo le cronache di Apollodoro, e Diodoro, Ercole ritornato a Trachina, volendo vendicarsi di Eurit
lezza. La tradizione ripetuta da Sofocle differisce molto da questa : Ercole da quindici mesi è lontano dalla città di Trachin
O calia di cui si rende padrone. Abbordato al capo Cineo nell’Eubea, Ercole vi innalzò un altare a Giove, e volendo sacrifica
china, onde avere un’abito da festa. Dejanira saputo dall’araldo, che Ercole avea con sè la giovanetta Iole, e temendo che inn
ito, ed attese l’esito dell’incantesimo. Ritornato l’araldo rimise ad Ercole la tunica ricevuta da Dejanira ma non appena Erco
’araldo rimise ad Ercole la tunica ricevuta da Dejanira ma non appena Ercole se ne fu rivestito, il veleno dell’idra di cui er
ebro sparso. Sofocle — Le Trachine — tragedia trad. di F. Bellotti. Ercole tentò invano di strapparsi di dosso il fatale tes
i era come incollato sulle sue carni, per modo che ad ogni sforzo che Ercole faceva per strapparselo di dosso, la carne di lui
 — Libro IX trad. di Dell’ Anguillara. Assunto nel numero degli dei, Ercole ricevette l’immortalità e si riconciliò con Giuno
mortalità e si riconciliò con Giunone, la quale lo unì ad Ebe, da cui Ercole ebbe due sigli Alesiareo e Aniceto. Un’antichissi
li Alesiareo e Aniceto. Un’antichissima tradizione, seguendo la quale Ercole sottomesso alla legge della mortalità, prima dell
numero dei figliuoli che i cronisti della mitologia attribuiscono ad Ercole , concordandosi, quasi tutti, nello assegnare a qu
o simbolo della forza. Seguendo la opinione di Dionigi d’Alicarnasso, Ercole ebbe tempî ed altari in tutte le parti di Italia.
ofilo del dio eroe. Per esempio, fra i tratti particolari del culto d’ Ercole presso i romani, figura l’uso di consacrargil la
l quale si offeriva una decima. È anche nella sola città di Roma, che Ercole viene adorato sotto il soprannome di Musagete, la
erivi. Il certo è che Marcio Filippo, ai tempi di Augusto, innalzò ad Ercole un magnifico tempio, nel quale il dio veniva ador
axima erano riguardati come doppiamente sacri. La festa principale di Ercole , si celebrava con gran pompa in Roma nel di 4 giu
cole, si celebrava con gran pompa in Roma nel di 4 giugno ; quella di Ercole e di Cerere, nel 21 dicembre ; e quella di Ercole
giugno ; quella di Ercole e di Cerere, nel 21 dicembre ; e quella di Ercole e delle Muse, nell’ultimo giorno di giugno. In tu
rodurre nel sacro corteggio nè donne, nè schiavi nè cani. Il culto di Ercole fioriva ancora in Sicilia, a Malta, a Cadice, in
ficati con l’uomo Dio, figlio di Alcmena. L’arte plastica ha fatto di Ercole l’oggetto delle sue più belle e ricche creazioni.
ro personaggio dell’antichità. Il carattere generale dei simulacri di Ercole , rivela una forza maschia e quasi soprannaturale,
di due serpenti. Ma il più gran numero delle opere d’arte, ci dipinge Ercole nel pieno sviluppo delle sue forze fisiche, nella
n meno illustre. Il celebre torso del Belvedere, rappresenta anche un Ercole in riposo, ma qui le forme non rivelano quella pr
di vasi antichi ci hanno nei loro bassorilievi trasmessa l’apoteosi d’ Ercole , in cui lo si vede ascendere al cielò accompagnat
quadri, di medaglie ec : in cui sono riprodotte le dodici fatiche di Ercole . 1765. Ere. — V. Es. 1766. Eresidi. — Ninfe che p
gazie. — Nome di alcune feste che si calebravano a Sparta in onore di Ercole . 1774. Ergino. — Fu uno dei marinai, che in quali
moso nel combattimento del cesto. Avendo un giorno sfidato alla lotta Ercole , questi accettò col patto che premio della pugna
nale che è conosciuto nella tradizione favolosa sotto lo stesso nome. Ercole lo prese vivo e lo portò ad Euristeo. È questa un
ortò ad Euristeo. È questa una delle dodici fatiche di quell’eroe. V. Ercole . 1783. Erinnie. — Venivano così in Grecia chiamat
he fu cangiata in olmo. V. Esperidi. 1790. Eritro. — Da un tempio che Ercole aveva nella città di Eritre, in Acaja, si dava co
pescatore, e fatta una corda dei loro capelli, tirarono la statua di Ercole nella città senza ostacolo alcuno. Gli Eritrei pe
nsare lo zelo delle Tracie, stabilirono che in avvenire nel tempio di Ercole , avessero accesso solamente le donne. In quanto a
802. Ermeracle. — Altra statua composta delle figure di Mercurio e di Ercole , essendo Eracle il nome Greco di quest’ultimo dio
ie e nei luoghi di esercizii, quasi a volere indicare che Mercurio ed Ercole ossia la destrezza e la forza, dovevano presieder
ma opinione, allorchè dice nelle sue cronache dell’antichità che all’ Ercole greco figlio di Alcmena, si fanno piuttosto dei f
austo, fu incatenata alla spiaggia ad attendervi l’orribile morte. Ma Ercole che si trovava allora nelle circostanze di Troja,
re il mostro. Il principe trasportato di gioja impegnò la sua fede ad Ercole , promettendogli in ricompensa di tanto servizio,
di rimanere nella propria famiglia. La giovanetta preferi di seguire Ercole , ma questi, che dovea muovere in Colchide, alla c
orno dalla Colchide. Compiuta la gloriosa spedizione degli Argonauti, Ercole mandò il suo amico Telamone a Troja, onde esigere
principe, per tutta risposta fece mettere in prigione il messaggiero. Ercole , sdegnato a tanta slealtà, cinse di assedio la ci
pose a guardiano un dragone che aveva cento teste e altrettante voci. Ercole uccise il Drago e portò le poma d’oro ad Euristeo
arono nel giardiuo dell’Esperidi, e le trafugarono sui loro vascelli. Ercole li sorprese sulla spiaggia, ed avendo appreso dal
igliuole ad Atlante loro padre. Questo principe in ricompensa donò ad Ercole i pomi d’oro. Al dire di Esiodo, le Esperid i fur
 ; Copreo uccisore di Ifiso fu espiato da Euristeo, re di Micene ; ed Ercole stesso vediamo espiato da Ceixo re di Trachina, e
l monte Parnaso e il Pindo. La cronaca narra che fu sul monte Eta che Ercole fece in nalzare il rogo sul quale abbruciò. Finse
ote o Jerofante dei misteri Eleusini. Eumolpo fu colui che insegnò ad Ercole la musica. V. Ercole. 1887. Euneo. — Figliuolo di
isteri Eleusini. Eumolpo fu colui che insegnò ad Ercole la musica. V. Ercole . 1887. Euneo. — Figliuolo di Giasone e della giov
a di risanare le ferite. Oileo gravemente piagato nel dare insieme ad Ercole la caccia agli uccelli del lago Stinfalo, fu comp
rsa il divino corridore. Finalmente Euripile si chiamava un nipote di Ercole , che fu uno dei più valorosi alleati dei trojani.
logica narra che avendo Giove giurato che dei due bambini Euristeo ed Ercole , quegli figlio di Micippe, e questi di Alemena qu
ì la superiorità sul fratello. Divenuto adulto Euristeo, invidioso di Ercole , e temendo di essere da questi detronizzato un gi
tò continuamente. Ciò non ostante Euristeo ebbe sempre gran timore di Ercole , e tanto, che non gli permetteva di entrare in ci
ndenti. — V. Eraclidi. — La tradizione ripete, che durante la vita di Ercole , Euristeo ebbe tanta paura di lui che non osava p
rni. 1907. Eurito. — Uno dei giganti che dettero la scalata al cielo. Ercole lo uccise con un colpo di ramo di quercia. Eurito
nome quello Scita, re di Oecalia, nella Tessaglia, che fu maestro di Ercole nel tirar d’arco. V. Ercole. Egli aveva una figli
calia, nella Tessaglia, che fu maestro di Ercole nel tirar d’arco. V. Ercole . Egli aveva una figlia per nome Jole, di cui avev
o anche Euritione. Il più crudele fra i ministri del tiranno Gerione. Ercole lo uccise insieme al suo spietato signore. Eurizi
o caro agli dei. Narra la cronaca che Evandro, accolse nella sua casa Ercole , senza sapere che era figlio di Giove : ma appena
come una divinità. A tale uopo fece innalzare un altare, e innanzi ad Ercole stesso, vi sacrificò, in suo onore, un giovine to
intiliani, e l’altro dei Fabiani. 1926. Fabio. — Uno dei figliuoli di Ercole , che egli ebbe da una figlia del re Evandro, per
ovea che significa fossa, perchè, secondo la tradizione, gli amori di Ercole e di Vinduna, avvennero in una fossa. Altri scrit
lità voleva che per la caduta di Troja fossero adoperate le frecce di Ercole , le quali erano rimaste in potere di Filottete, c
elle file dell’esercito greco avesse combattuto Teleso, figliuolo, di Ercole e di Auge. Ma questo giovane principe era non sol
ici quando s’innalza. 1956. Faula — Fu il nome di una della amanti di Ercole . Lattanzio nelle sue cronache dell’antichità la p
derato come vendicatore dei falsi giuramenti : altri vogliono che sia Ercole figliuolo di Giove. Come che sia il dio Fidio ave
parger voce che un dio era il padre di quel frutto della colpa : così Ercole fu figliuolo di Giove e di Alcmena ; Romolo fu fi
Argonauti. 2008. File. — Figlio di Augia, re d’Elide, il quale fu da Ercole posto sul trono del padre suo, perchè volle oppor
suo, perchè volle opporsi alla ingiustizia che Augia voleva usare ad Ercole , con negargli la ricompensa dei suoi servigi. L’e
Fillo. — Alcimedonte ebbe una figliuola così chiamata, la quale fu da Ercole resa madre di un bambino. Narra la cronaca, che A
farne la voce con tale incredibile perfezione, che un giorno passando Ercole per di là, sentendo la voce, della gazza la crede
2020. Filottete. — Figlio di Peante, e il più caro e fedele amico di Ercole , il quale prima di morire, onde attestargli l’imm
luogo ove riposavano le sue ceneri. Dopo qualche tempo dalla morte di Ercole , i greci i quali avean saputo dall’oracolo, che n
i non si sarebbero impadroniti della città, senza le famose frecce di Ercole , V . Fatalita di Troja, mandarono una deputazion
o al campo greco Filottete colle sue fatate armi. Al dire di Sofocle, Ercole apparve in una nube a Filottete e gli ordinò, in
iove, di seguire i greci all’ assedio di Troja. ……. Or tu la voce D’ Ercole ascolli e ne contempli il volto. Vengo per te dal
iodoro nelle cronache dell’ antichità aggiunge a questo proposito che Ercole il quale, come vedemmo, faceva parte della spediz
negato di condiscendere alla preghiera dell’eroe, per il che sdegnato Ercole liberò a viva forza Pandione e Plesippo, uccise F
 ; i popoli dell’ Etiolia adoravano l’Acheolo per aver combattuto con Ercole  ; i Tessali, il fiume Peneo ; i Lacedemoni adorav
icorda di un Flamine, istituito dall’ imperatore Commodo, in oncre di Ercole , che fu detto Flamen Herculaneus Comodianus. Però
dio Sileno. Le cronache della favola narrano di lui, che allorquando Ercole dette la caccia al famoso cinghiale di Erimanto,
tesia e gli offrì una lauta cena. Durante il banchetto, avendo voluto Ercole assaggiare del vino che era di proprietà di altri
opposero, e passando dalle minacce ai fatti, si precipitarono contro Ercole armati di grossi bastoni e di pietre ; ma l’eroe
ccia da uno dei cadaveri e dopo qualche giorno mori di quella ferita. Ercole riconoscente alla ricevuta buona accoglienza, ono
o — Metamorfosi — Libro I trad. di Dell’Anguillara. 2055. Freccie di Ercole . — Secondo la tradizione mitologica, Ercole, dopo
illara. 2055. Freccie di Ercole. — Secondo la tradizione mitologica, Ercole , dopo avere uccisa l’Idra di Lerna, bagnò le sue
le ferite fatte con quelle armi, erano incurabili. Con una di queste, Ercole uccise il Centauro Nesso, e furono similmente que
e il Centauro Nesso, e furono similmente queste le famose freccie che Ercole legò a Filottete. V. Fatalita’ di Troja e Filotte
città di Gades in Ispagna (oggi Cadice) si dava questo soprannome ad Ercole perchè si riteneva che fosse in quel punto ch’ eg
quando essa, per consiglio di Minerva, nudrì del suo latte il piccolo Ercole , abbandonato in un campo. Il pargolo atleta succh
comunemente indicate le tre Grazie. 2095. Gelone. — Uno dei figli di Ercole e della ninfa Gelania. Secondo la tradizione Gelo
loro coraggio, che li fece generalmente ritenere come discendenti da Ercole stesso. 2096. Gemini o Gemelli. — Il terzo fra i
l dire del cronista Manilio, i pagani riconoscevano il dio Apollo e l’ Ercole egiziano. Questa opinione però non è seguita da m
ad un mostruoso dragone che, vomitava flamme dalle sue sette bocche. Ercole lo combrattè e lo vinse e portò gli armenti di lu
cole lo combrattè e lo vinse e portò gli armenti di lui ad EuristeoV. Ercole . Al dire dello storico Svetonio, ai tempi dell’im
molti altri numi adorati dai Germani, e fra questi Marte. Mercurio ed Ercole , a cui offrivano sacrifizi d’umane vittime. 2110.
dre di quella giovanetta Jole, che fu così appassionatamente amata da Ercole  — V.jole. 2133. Glardini. — Presso i pagani quatt
ndo la minacciosa profezia dell’oracolo, persuase a Giove di chiamare Ercole , onde avesse combattuto al suo fianco. Giove segu
ea della saggezza, ed in fatti, aiutato nella disastrosa battaglia da Ercole , sconfisse i Giganti a colpi di fulmini, precipit
adavere di cui parla il Boccaccio, era quello di un gigante ucciso da Ercole , e che si chiamava appunto Erice ; il cui corpo,
se Padre mi fece. Nè le due di Tebe Beltà famose Sémele ed Alcmena, D’ Ercole questa genitrice, e quella Di Bacco de’mortali al
à pagane. Europa lo rese padre di Radamanto e di Minosse ; Alemena di Ercole  ; Danae di Perseo ; Leda di Castore e Polluce ; E
l Giove Tantalo, rapitore di Ganimede, e finalmente il Giove padre di Ercole , il quale, secondo la cronologia mitologica visse
alcuno scrittore dell’antichità. 2163. Giovio — Uno dei soprannomi di Ercole che a lui veniva per esser figlio di Giove. 2164.
da donne mortali, il cui numero raggiunge una cifra incalcolabile V.  Ercole , Europa, Jo, Semele ecc. Presso i pagani era gene
gli dei e per i semi dei. Comunemente essi giuravano per Quirito, per Ercole , per le corna di Bacco, e per Castore e Polluce,
da Medusa, loro regina, e che fossero poi completamente distrutte da Ercole . Per altro, codesta opinione di Diodoro è combatt
, nelle circostanze della palude di Lerna, ov’essa aveva il suo covo. Ercole per combatterla pensò di salire su di una piccola
l’Idra, un enorme cancro fosse venuto a proteggerla contro i colpi di Ercole  ; ma questi schiacciò il cancro con un colpo di c
po di clava, e uccise l’Idra. La generalità degli autori ripete, che Ercole bagnasse le sue famose frecce, nel sangue della I
che nome uno dei guerrieri che presero parte alla prima spedizione di Ercole , contro gli Elei. Ferito mortalmente dai figli di
o ebbe un figliuolo per nome Iolao che fu uno dei più fedeli amici di Ercole . V. Idra di Lerna. Ificlo similmente avea nome un
fratello di Altea. Ificlo da ultimo si chiamò il fratello gemello di Ercole figlio di Anfitrione e di Alecmena. V. Anfitrione
i Ercole figlio di Anfitrione e di Alecmena. V. Anfitrione, Alecmena, Ercole . La tradizione mitologica alla quale si attiene A
Grecia. Ifito allora senza por tempo in mezzo ordinò un sacrifizio ad Ercole , onde placare questo dio, che i suoi popoli crede
ero. 2258. Ila. — Figlio di Tiodamante, re della Misia, e compagno di Ercole , che seguì in Colchide. La tradizione narra, a pr
nnamorate della stupenda bellezza del giovine Ila lo avessero rapito. Ercole intanto che lo aveva carissimo, discese sulla spi
il Clerc sono di opinione che la parola Hila significhi legno, e che Ercole discendesse dalla nave insieme a Telamone, e ad a
re di Laomedonte. Ilo detto anche Ilio, fu finalmente un figliuolo di Ercole e della bella Dejanira. Durante il tempo che Erco
e un figliuolo di Ercole e della bella Dejanira. Durante il tempo che Ercole trascorse a compiere le sue 12 famose imprese, V.
il tempo che Ercole trascorse a compiere le sue 12 famose imprese, V. Ercole , egli aveva affidato la moglie e i figliuolo alla
e di Trachina. Narra la cronaca che trascorso più d’un anno senza che Ercole avesse fatto ritorno, Dejanira, inquieta sulla so
el momento in che il fatale dono della camicia di Nesso. V. Dejanira, Ercole , Nesso — aveva sconvolta la ragione dell’eroe, ch
caduta ad istigazione del perverso Centauro, scusò la madre presso di Ercole , il quale sentendo approssimarsi l’ultima sua ora
palio, re dei Dorii, il quale essendo stato rimesso nei suoi stati da Ercole , accolse benignamente il figlio di lui, riconosce
l’irreconciliabile odio di Euristeo, il quale anche dopo la morte di Ercole perseguitò i discendenti di lui, temendo in Illo
o, re di Atene. Questo principe, legato di parentela e d’amicizia con Ercole prese a difendere gli Eraclidi suoi discondenti ;
te il letto delle donne. 2279. Indicanie. — Soprannome che si dava ad Ercole , secondo Cicerone, dal fatto seguente. Nel tempio
e il poeta Sofocle, ebbe in sogno una visione nella quale gli apparve Ercole stesso e gli mostrò la persona che avea consumato
tto e restituì la tazza, che fu rimessa al suo posto. Da questo fatto Ercole ebbe il soprannome di Indicante. 2280. Indigeto. 
so, detto Bocca di Plutone, nella Laodicea ecc. Senofonte, scrive che Ercole penetrò nello Inferno dalla parte della penisola
a sarebbe morta per certo, se non si fosse trovato a passar per di là Ercole , il quale ritornava dalla Spagna. L’eroe sentendo
2309. Ippodete. — Al dire di Pausania, un tale soprannome era dato ad Ercole , per essergli attribuito il singolare fatto che r
ta fino nella pianura di Teneto, in Beozia, per combattere i Tebani ; Ercole pensò di ricorrere ad uno strano stratagemma, ond
rutta. 2310. Ippolita. — La più celebre fra le regine delle Amazzoni. Ercole la dette in moglie a Teseo, dopo di aver distrutt
ssi avevano deificato. 2316. Ippotette. — Così avea nome il nipote di Ercole , ricordato nelle cronache dell’ antichità, come l
reche Ιπτος cavallo e ϰοἠνο uccido ; veniva dato questo soprannome ad Ercole come all’ uccisore dei furiosi cavalli di Diomede
e il prelodato scrittore, che Teseo volle in ciò seguire l’esempio di Ercole , che alla sua volta era stato istitutore dei giuo
te Jolante e talvolta anche Jolao, fu figliuolo di Ificlo e nipote di Ercole , e compagno di tutte le sue fatiche. Egli si rese
ndaro — Odi Ismiche — Ode I. trad. di G. Borghi. Allorquando suo zio Ercole sposò Megara, figlia di Creonte re di Tebe, Jolao
, e si accinse a combattere l’inesorabile persecutore della stirpe d’ Ercole . Però non potendo reggere al peso delle armi, tro
Le cronache mitologiche fanno anche menzione di un altro congiunto di Ercole , similmente conosciuto sotto il nome di Jolao, il
nomata. ….. Sofocle — Le Trachinie — Tragedia trad. di F. Bellotti. Ercole , perdutamente invaghito di lei, a causa della stu
isposa ; ma avendogli Eurito recisamente negata la mano della figlia, Ercole sdegnato uccise il re, padre di lei, e dopo d’ av
ra la portò seco. Questa Jole fu la principale ragione della morte di Ercole , avendo suscitata la gelosia di Deianira. V. Erco
ne della morte di Ercole, avendo suscitata la gelosia di Deianira. V. Ercole . ……. Ercole al padre Per furtiva consorte la ric
e di Ercole, avendo suscitata la gelosia di Deianira. V. Ercole. ……. Ercole al padre Per furtiva consorte la richiese ; Ma in
famoso masnadiere, che per lung o tempo, desolò il paese di Crotone. Ercole lo combattè e l’uccise, ed in memoria di questo f
ibro VI trad. di V. Monti. Tolta in moglie da uno dei tanti figli di Ercole per nome Telefo, Laodice fu ben presto abbandonat
legittima sposa. A questo appello che richiedeva un eroico coraggio, Ercole si offerse volenteroso e infatti uccise il mostro
mano, Laomedonte si ricuso recisamente a mantenere la data fede, onde Ercole sdegnato saccheggiò la città, devastò tutta la co
eo e madre di Anfitrione. Essa prese cura dell’infanzia di suo nipote Ercole e lo ritenne presso di sè, per qualche tempo, nel
auri furono quasi distrutti dai Lapiti, alla cui testa erano Teseo ed Ercole . 2438. Lara. — Figlia del fiume Almone. Narra la
cronaca che Lepreo d’accordo col re Augia, avesse stabilito di legare Ercole , allorchè questi dopo aver nettate le famose stal
be a lui presentato, onde avere la ricompensa promessa. Da quel tempo Ercole cercò tutte le occasioni, onde vendicarsi di Lepr
n dato periodo di tempo ; e finalmente a chi avrebbe bevuto più vino. Ercole vinse sempre in tutti gli esercizii, per modo che
gli esercizii, per modo che Lepreo, ebbro di collera e di vino, sfidò Ercole ad un particolare combattimento, e rimase ucciso
logia, il lago di Lerna è celebre per la famosa Idra che fu uccisa da Ercole e che formò una delle dodici fatiche dell’ eroe,
he dell’ eroe, sebbene la cronaca dice, che avendo Iolao accompagnato Ercole nel combattimento con l’Idra dalle sette teste, n
el numero delle dodici fatiche, alle quali il destino avea sottoposto Ercole , anche l’ uccisione della terribile Idra. V. Erco
o avea sottoposto Ercole, anche l’ uccisione della terribile Idra. V. Ercole . Euripide dice, che l’arme della quale Ercole si
ella terribile Idra. V. Ercole. Euripide dice, che l’arme della quale Ercole si servì per uccidere il mostro era una falce d’o
altro non era, che la simbolica configurazione d’un sofista nemico di Ercole , il quale si scatenò contro l’eroe, e che le sett
o allora la prima volta nella città di Roma. Apolline, Latona, Diana, Ercole , Mercurio e Nettuno, et. etc. Tito livio — Stori
o l’erario di Libitina. 2509. Lica. — Giovanetto compagno ed amico di Ercole , che lo ebbe carissimo, e che non ostante lo fece
inviatagli da Deianira, e che rese l’eroe furibondo. Ovidio, dice che Ercole dopo averlo raggirato varie volte nel vuoto, scag
nitamente la misera Antiope. Lico era anche il nome di un compagno di Ercole che lo seguì quando l’eroe combattè contro le Ama
uando l’eroe combattè contro le Amazzoni, per comando di Euristeo. V. Ercole  : Quando l’ eroe ebbe distrutte le femmine guerri
Tersicore, che la tradizione ci mostra come maestro di Orfeo e poi di Ercole , al quale oltre alle conoscenze scientifiche, egl
to fu causa della morte di Lino, imperocchè avendo un giorno sgridato Ercole , perchè sbagliava di tuono, questi sdegnato lo pe
l famoso lione Nemeo, la cui uccisione fu una delle dodici imprese di Ercole . — V. Ercole. — è quello stesso di cui i poeti de
e Nemeo, la cui uccisione fu una delle dodici imprese di Ercole. — V. Ercole . — è quello stesso di cui i poeti della antichità
questa Furia che Giunone ordinò di farsi accompagnare da Iride presso Ercole , onde ispirargli quel furore che poi cagionò la m
ina » ivi 1219 Colofone » ivi 1220 Colomba » ivi 1221 Colonne d’ Ercole » 88 1222 Colossi » ivi 1223 Colosso di Rodi
ivi 1761 Erato » 143 1762 Erceo » ivi 1763 Ercina » ivi 1764 Ercole » ivi 1765 Ere » 152 1766 Eresidi » ivi 176
2053 Fraude » ivi 2054 Freccie di Apollo » ivi 2055 Freccie di Ercole » ivi 2056 Frisso » ivi 2057 Fruttessea » 200
sunta viene comunemente denominata la Madonna di mezz’ Agosto. 26. Ercole . — La cui mano possente soffoca i draghi. Ad illu
sù Cristo, scritta da Carlo Dati : « Scherzava nella culla il bambino Ercole quasichè si burlasse del gran cimento ; e avendo
entro una nube. Onde camparlo dall’achee saette. 32. Colonne d’ Ercole . — Nella geografla moderna. Il luogo ove gli anti
la geografla moderna. Il luogo ove gli antichi ponevano le Colonne di Ercole è disegnato col nome di Stretto di Gibilterra. Qu
4 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489
ora direbbesi erculea (benchè vi mancasse, come sappiamo, l’aiuto di Ercole che aveva lasciati molto prima i compagni), si es
eazione sostituivano i fantasmi della loro immaginazione. XLVIII Ercole Il nome e la forza d’Ercole hanno fama tanto d
della loro immaginazione. XLVIII Ercole Il nome e la forza d’ Ercole hanno fama tanto divulgata e generale, che non v’
non v’è persona che l’ignori : tant’è vero che il volgo dice che è un Ercole chiunque sia dotato di robustezza e forza straord
son tante, perchè tanti furono gli eroi di questo nome, e ad un solo Ercole si ascrissero le imprese di tutti. Fra i molti Er
ente si afferma che fossero 12, conosciute sotto il nome di fatiche d’ Ercole , ed imposte ad esso dal re Euristeo suo cugino ;
come Dea dei parti fece in modo che nascesse prima Euristèo, e perciò Ercole fosse a lui sottoposto. Nato che ei fu ed essendo
ittori, e principalmente gli scultori si dilettarono di rappresentare Ercole infante che stringe in ciascuna mano un serpente
benevolenza, e per illuder meglio, fattosi recare in cielo il piccolo Ercole gli diede del suo proprio latte, che però al parg
eggia tra i poli del mondo, « Galassia sì, che fa dubbiar ben saggi. Ercole può dirsi veramente, secondo il linguaggio del Vi
a differenza di ortografia lo dissero Hercules che noi traduciamo per Ercole . Chiamavasi anche Alcide, o dall’avo suo Alceo, c
a e per traslato virtù, come affermano gli etimologisti. La forza che Ercole manifestò sin dalla prima infanzia andò sempre ta
tibile. Quindi si procurò d’infrenarla e dirigerla coll’eduzione ; ed Ercole ebbe maestri ed occupazioni non solo in ogni gene
A questo tempo della sua vita si riferisce il moralissimo racconto di Ercole al Bivio, in cui si finge che il giovane eroe, in
prese impostegli da Euristeo, e conosciute sotto il nome di fatiche d’ Ercole , e poi le altre non meno celebri da lui spontanea
a, e secondo alcuni Mitologi, soffocandolo tra le sue braccia, uccise Ercole il Leone della selva Nemea, e gli tolse l’irsuto
oltre la robusta e gigantesca corporatura dell’Eroe fanno riconoscere Ercole nelle molte statue che di lui vedonsi ovunque. L’
difficile e pericolosa impresa l’uccidere un tal mostro se ne accorse Ercole quando vide raddoppiarsi all’Idra tutte le teste
l’Eroe, voltandosi, fosse ferito dall’Idra il cui veleno era letale. Ercole fu costretto a chiamare in aiuto il suo servo o a
Erimanto menava stragi e devastazioni come il cinghiale di Calidonia. Ercole da sè solo compiè una più ardua impresa che uccid
Fatica : La Cerva di Mènalo Non sarebbe stata una gran fatica se Ercole avesse dovuto uccidere un sì timido animale, che
piedi di bronzo, Euristeo voleva possederla viva ; perciò convenne ad Ercole inseguirla per un anno intero, e finalmente la ra
che Calai e Zete ne avevano liberato Fineo. Ma sembra che la fatica d’ Ercole , riferibile alle Arpie, fosse compiuta prima di q
nfalidi, dall’abitar che facevano presso il lago Stìnfalo in Arcadia. Ercole le scacciò da quel territorio, ed esse fuggirono
e Tanai (ora il Don,) quindi nella Cappadocia sul fiume Termodonte.Ad Ercole fu imposto di combatter con esse per togliere ad
i si era invogliata Admeta figlia di Euristeo. Coloro che dissero che Ercole oltre a togliere il cinto ad Ippolita la uccidess
ita la uccidesse, non pensarono che questa stessa Amazzone fu data da Ercole in moglie al suo amico Teseo, e ne nacque Ippolit
i una infezione, tanto lasciandovi quanto asportandone le immondezze. Ercole trovò un compenso da valenti ingegneri : deviò il
o ove sia poca nettezza. 8ª Fatica : Il Toro Cretense Dopo che Ercole ebbe ucciso il Leon Nemeo e l’Idra di Lerna, e pr
o Diomede Mostri peggiori delle fiere crudeli sono i tiranni ; ed Ercole da par suo non li risparmia. Seppe che Diomede re
iventa « Ogni villan che parteggiando viene. » Ci vorrebbe sempre un Ercole « Valente di consiglio e pro’ di mano, » come l
e di consiglio e pro’ di mano, » come l’antico, a purgarne la Terra. Ercole aveva saputo che nella Spagna esisteva un re di s
poli, e dar, come Diomede, la carni umane in cibo alle sue giovenche. Ercole lo uccise e s’impadronì di tutte le mandre, varca
questo viaggio che diede occasione ad altre straordinarie imprese di Ercole , non comandate a lui da Euristeo, parleremo fra p
Non più oltre. Fu creduto che fosse questo un avvertimento, che dava Ercole ai naviganti, di non avanzarsi nell’Oceano Atlant
nzarsi nell’Atlantico ; e l’iscrizione Non plus ultra delle colonne d’ Ercole divenne un assioma di cautela e di confine dell’u
te colonnati. Non deve credersi per altro che le così dette colonne d’ Ercole fossero fatte come quelle delle monete spagnole o
ribil dragone con cento teste pronte all’offesa di chi si accostasse. Ercole uccise il dragone, e presi gli aurei pomi, li por
: Il Can Cerbero Questa fatica doveva compiersi nell’Inferno ; ed Ercole vi si accinse ben più volentieri che alle altre,
a uno scoglio infernale per restarvi eternamente in corpo e in anima. Ercole per questa spedizione, oltre la clava, prese una
sull’economia animale. Dante ci fa supporre che Cerbero trascinato da Ercole tentasse di resistere, e puntasse il muso in terr
on voglion seguir chi li tira ; ma l’irresistibil forza del braccio d’ Ercole lo trascinava suo malgrado, facendogli rimaner pe
sse di Dante89 Oltre le dodici fatiche impostegli da Euristeo, compì Ercole di proprio moto e di spontanea volontà anche altr
ombattere : la madre Terra rendevagli novelle forze. Di che accortosi Ercole , lo sollevò per aria e lo soffocò tra le sue brac
ro a’confini del suo regno ; ma come e’ se ne discostò per astuzia di Ercole , perdè lo Stato e la vita. E ne deduce questo pol
 » (Inf., xxxi,v. 142.) Tra i più famosi masnadieri e assassini che Ercole uccise è da rammentarsi principalmente il gigante
imo colle, che poi fu detto il Palatino. In questo tempo Caco rubò ad Ercole nascostamente (perchè con lui non osava affrontar
avesse indizio dalle orme dei piedi verso qual parte fossero andate. Ercole però se ne accorse dai muggiti delle giovenche ru
e narici. Tutti i vicini ne furono talmente contenti, che eressero ad Ercole un’ara appellata Massima ed ivi gli fecero sacrif
Massima ed ivi gli fecero sacrifizii come a un Nume. Questo culto per Ercole fu accolto e si conservò in appresso in Roma sino
i ebbe a vicino : « Onde cessâr le sue opere biece « Sotto la mazza d’ Ercole , che forse « Glie ne diè cento, e non sentì le di
entì le diece. » (Inf., xxv, v. 25.) Alcuni Mitologi raccontano che Ercole per far riposare Atlante dalla fatica di sostener
o. Non apparisce però da altri fatti o invenzioni della Mitologia che Ercole fosse contemporaneo di Perseo. Non staremo a narr
sse contemporaneo di Perseo. Non staremo a narrar la mischia che ebbe Ercole coi Centauri, perchè nulla di straordinario vi fu
i posson vedersi in pittura e in scultura ; ed è celebre il gruppo di Ercole e del Centauro sotto le loggie dell’Orgagna in Fi
di Troia, dall’esser divorata da un mostro marino, e alla vendetta di Ercole perchè non gli furono da quel re spergiuro osserv
e imprese che in appresso racconteremo più a lungo. È tempo ormai che Ercole abbia un poco di riposo dalle sue molteplici e so
i e discendenti di Eracle, che è il greco nome, come abbiam detto, di Ercole . Ma fra tutte le mogli di lui merita special menz
te le mogli di lui merita special menzione Deia-nira, perchè per essa Ercole dovè combattere, per essa dovè morire. Dovè comba
l solo pretendente che non cedesse al nome ed alla fama del valore di Ercole , il solo che osò cimentarsi con lui in singolar t
e sotto queste due forme, oltre che in quella di Nume fluviatile ; ma Ercole avvezzo a strangolar serpenti fin dalla culla e p
ale Acheloo diede in cambio il cornucopia a lui donato dalle Ninfe93. Ercole vincitore e trionfante sposò lietamente Deianira 
appena l’ebbe in groppa tentò di rapirla correndo in altra direzione. Ercole lo raggiunse con una delle sue freccie tinte nel
quella veste o camicia di Nesso fu in ultimo la causa della morte di Ercole , come diremo. Dante ci ricorda questo fatto in du
morì per la bella Deianira, « E fe’ di sè la vendetta egli stesso. » Ercole dopo qualche tempo ricominciò la sua vita randagi
inata tunica o camicia, e insieme con altre vesti la mandò al marito. Ercole fu trovato dal messaggiero Lica sul monte Oeta ne
glie Ebe Dea della Gioventù. Gli Astronomi antichi diedero il nome di Ercole ad una delle costellazioni boreali che è composta
ostellazione. Le Belle Arti non si sono mai stancate a rappresentarci Ercole sculto, o dipinto, o inciso. Basterà rammentare l
le Farnese, scultura greca ; l’Hercules furens, gruppo di Canova, ove Ercole tenendo sospeso Lica per un piede, sta in atto di
do sospeso Lica per un piede, sta in atto di scagliarlo nel mare, e l’ Ercole appoggiato alla clava, inciso da Benvenuto Cellin
mordii, avesse un’aureola di poetica gloria non inferiore a quella di Ercole  ; e perciò a forza d’invenzioni favolose splendid
dizione degli Argonauti e nella guerra delle Amazzoni in compagnia di Ercole  : quindi nacque il proverbio : Non senza Teseo, p
manifesti di gran forza e coraggio ; e sentendo encomiare le gesta di Ercole n’ebbe invidia, e agognava di poterlo imitare. Qu
portò sempre come il suo primo trofeo, a imitazione di quel che fece Ercole della pelle del Leon Nemeo. In Eleusi vinse ed uc
olta colle Amazzoni colle quali aveva prima combattuto in compagnia d’ Ercole  ; e poi, secondo quel che dice Plutarco, « uccise
Plutone ; e Teseo ciecamente lo secondò. Ma, come dicemmo parlando di Ercole , Piritoo fu lacerato dal Can Cerbero, e Teseo dov
Ercole, Piritoo fu lacerato dal Can Cerbero, e Teseo dovè soltanto ad Ercole la sua liberazione dall’Inferno114. Restano ora d
prima aveva sposato Ippolita regina delle Amazzoni a lui concessa da Ercole per averlo aiutato in quella guerra. Da Ippolita
one ; di Atamante re di Tebe era l’ariete col vello d’oro ; Tebano fu Ercole , il più forte e il più famigerato degli antichi E
E la spiegazione era questa : Poichè Polinice, essendo discendente d’ Ercole , portava sulle spalle per distintivo, e quasi per
cidesse l’orca marina che dovea divorarla. In quell’anno stesso aveva Ercole abbandonato gli Argonauti sulle coste della Misia
omise ; ma, uccisa che fu l’orca, non volle mantener la promessa ; ed Ercole non stette a pregar gli Dei che punissero il re s
l’Eàcide. 2ª Fatalità. — Dovevano aversi nel campo greco le freccie d’ Ercole , che quest’Eroe morendo lasciò a Filottete coll’o
e portò in Aulide ; ma in pena di aver mancato alla promessa fatta ad Ercole , nel maneggiar quelle freccie che erano tinte nel
o, quantunque di sangue greco per parte di padre perchè era figlio di Ercole , essendo divenuto re di Misia, regione limitrofa
calcolo di politica per aver nuovamente nel campo greco le freccie d’ Ercole in adempimento di una delle fatalità di Troia. Fi
olontà della nazione, o per conquista. Quindi sposò Lanassa nipote di Ercole , ed ebbe da essa più figli. La fine però di quest
sembri più vera ; ed è questa : che Ulisse volle passar le colonne d’ Ercole , ossia lo stretto di Gibilterra, per andare in ce
ne (cattivo genio o spirito) ecc. 92. Col titolo di Mègara móglie di Ercole esiste in greco un elegantissimo Idillio del poet
che Virgilio nel lib. viii dell’Eneide afferma cantato nelle feste di Ercole . 95. Vedasi la canzone di Fulvio Testiintitolata
antichi erano dati ad educare ed istruire (come noi abbiamo detto di Ercole e di Giasone, ed ora diciamo di Achille) al Centa
5 (1855) Della interpretazione de’ miti e simboli eterodossi per lo intendimento della mitologia pp. 3-62
ale è la favola della maggior parte degl’Iddii, Giove, Apollo, Bacco, Ercole etc. Filosofiche e sono quelle immaginate da’poet
nno piegarsi a modi molto austeri. Capitolo IIII. Sommario 55. Ercole  — Egli può considerarsi come un personaggio fanta
i può considerarsi come un personaggio fantastico, ed allegorico. 56. Ercole fantasticamente considerato. si espongono e si in
petrano alcuni miti di lui una a’miti di Bellorofonte e di Cadmo. 57. Ercole uccide Gerione, a cui la favola da’tre corpi, int
mito e secondo i principii della istoria, e per via di allegorie. 58. Ercole uccide Anteo figlio della terra, strozzandolo tra
terpetrazione di questo mito dallo scrittore della Scienza Nuova. 59. Ercole uccide Acheloo, che cangiossi prima in serpe. pos
ico personificato con un’allegoria. sviluppo di questa allegoria. 60. Ercole personaggio allegorico — Concetti di un inno di O
naggio allegorico — Concetti di un inno di Orfeo, cui scorgesi essere Ercole non altro che il Sole. 61. Pruove tratte dalla is
le. 61. Pruove tratte dalla istoria, onde dimostrare sotto il nome di Ercole intendersi il sole. 62. Altre pruove tratte dalle
ni di Porfirio e di Macrobio. 63. Esposizione delle dodici fatiche di Ercole , e comparazione di esse a ciascun passaggio del S
ne. 71. Conchiusione. ercole, cadmo, sfinge cadmea, giano, pane. 55. Ercole  — Egli è così detto dal greco Ερακλεης, che deriv
tico, e come di un personaggio allegorico. Sotto il primo aspetto con Ercole si volle personificare la natura sempre forte, st
e in ciascun segno dello Zodiaco, ossia costellazioni. 56. E prima di Ercole come personaggio fantastico. Così considerato si
lo incendio alla selva Nemea. Era questo un mito, cui s’intendeva che Ercole , carattere eroico disgombrando la terra dagl’innu
operta, vi portasse in mezzo la coltura. E con altro mito si disse di Ercole di aver ucciso col ferro e col fuoco un’idra, che
la natura nella spoglia della idra. E per questo ancora narrossi, che Ercole ancor bambolo strozzasse due colubri, per dare un
o fu svolta la terra, onde chiamarla a coltura. Raccontossi ancora di Ercole , che uccidesse un dragone ricoperto di squame e s
dre Anchise, fè dono a Proserpina. 57. Vna delle grandiose fatiche di Ercole è ancora la vittoria riportata su di Gerione, a c
che tre corpi di armati, che per tutelare il suo territorio oppose ad Ercole  ; oppure, che egli avesse tre fratelli, cui vives
o che giunge all’orecchio quasi non dissimile al muggito de’bovi. 58. Ercole uccide Anteo, che la favola vuole figlio della te
indebolirlo, onde la favola gli attribuiva 60 cubiti di altezza ; ma Ercole menandolo in mare, togliendogli di recarsi più a
ra, ove poteva rinfrancarsi con nuovi sussidii, ivi lo fece perire. «  Ercole , ecco come interpetra questo mito lo scrittore de
ò un giuoco ai greci detto del nodo : ch’è il nodo erculeo, col quale Ercole fondò le nazioni eroiche, e per lo quale da’plebe
ni eroiche, e per lo quale da’plebei si pagava agli eroi la decima di Ercole , che dovette essere il censo, pianta delle repubb
spese nelle guerre. 59. La favola racconta ancora un combattimento di Ercole contro Acheloo. Qnesti che si credeva figlio dell
loo. Qnesti che si credeva figlio dell’Oceano e di Teti, combatte con Ercole , onde impalmare Deianira promessagli in isposa, e
e terribilmente sibilando si sforzava cacciare il terrore nel cuor di Ercole e prostrarlo. Ercole lo strinse di tanto che stav
ando si sforzava cacciare il terrore nel cuor di Ercole e prostrarlo. Ercole lo strinse di tanto che stava per soffocarlo, qua
alle campagne, e continue guerre tra gli Etoli stessi e gli Acarnani. Ercole alzando alte dighe a questo fiume, regolonne il c
uella di toro le sue inondazioni ne’campi — con venirgli strappato da Ercole un corno il porsi in un solo letto le due corrent
ue ne’campi dalle irrigazioni delle acque di questo fiume. 60. Ora di Ercole come personaggio allegorico. E prima di ogni altr
concetti di un’inno, che si vuole di Orfeo, da’quali dimostreremo che Ercole in nulla va distinto dal Sole — Ercole, così egli
feo, da’quali dimostreremo che Ercole in nulla va distinto dal Sole —  Ercole , così egli, di animo grandioso, robusto, forte Ti
utte convengono al sole. A lui s’innalzarono e tempii ed are, e con l’ Ercole allegorico, che vi si adorava altro non intendeva
llo Zodiaco. 61. E veramente scorgevasi in Megalopoli un simulacro di Ercole presso quello del sole ; ed Alessandro il grande
lotta, volle render grazia con un sacrificio e a Giove liberatore, ad Ercole , ad Apollo e ad allri Dei del mare, perciocchè Er
liberatore, ad Ercole, ad Apollo e ad allri Dei del mare, perciocchè Ercole non andava disgiunto nel culto da tutte queste di
e ad Esculapio ; e quindi i sacerdoti Romani porgevano sacrificii ad Ercole , si circondavano le tempia di alloro, dando termi
sorgere e col tramonto del sole. Oltre l’alloro sacro ad Apollo e ad Ercole , ebbe questi insieme con quello la cetra e la com
non volgari scrittori. Porfirio vuole, che al Sole fu dato il nome di Ercole , descrivendosi il cammino di quello a traverso de
iaco per mezzo di altrettante fatiche che la favole vuole eseguite da Ercole . Nè Ercole, diceva Macrobio(2), va estranio dalla
a questo sentimento dalla scuola Pitagorica, in cui fu creduto essere Ercole la forza della natura. E per esprimere questa for
lle di Leone, che tante volte si dipingeva tempestata di stelle, onde Ercole fu detto ancora Astrochitone, che porta il signif
amo detto, qui esporremo in iscorcio ad una ad una le XII. fatiche di Ercole , per compararle con il cammino, che il Sole fa di
ino, che il Sole fa di mese fu mese pe’dodici segni dello Zodiaco. I. Ercole uccide il Leone del bosco Nemeo, e si ricuopre de
ria risponde al passar del Sole nel segno dello Zodiaco il Leone. II. Ercole uccide la Idra Lernea, che si voleva di sette tes
ione della Vergine, denominata Lernea, chè era venerata a Lerno. III. Ercole accolto in ospitalità dal Centauro Chirone uccide
ata dell’ Orsa detta ancora il Parco, o lo animale di Erimante. IIII. Ercole raggiunge nel corso e prende una cerva dalle corn
la costellazione detta Calliope, che vien dispinta come una cerva. V. Ercole disperde gli uccelli Stinfalidi, così detti dal l
il Cigno, e l’ Aquila, che si dissero esser trafitti dalle frecce di Ercole . VI. Ercole montando sul cavallo Arione giunge su
l’ Aquila, che si dissero esser trafitti dalle frecce di Ercole. VI. Ercole montando sul cavallo Arione giunge su le sponde d
avanza il capo su l’Aquario, ovvero Euristeo figlio di Cirene. VIII. Ercole scendendo su la nave Argo per la conquista del ve
al levarsi di Medusa, e dal tramontare della regina Cassiopea. XIIII. Ercole monda le stalle di Augia, figlio del Sole, o come
o, e la sorgente è tra le mani di Aristeo, figlio del fiume Peneo. X. Ercole vince Gerione, cui la favola da tre corpi, e ne c
lle Pleiadi, e da quello del Boaro, conduttore dei buoi di Icaro. XI. Ercole trionfa di un cane spaventoso dalla coda di serpe
ar del sole nei Gemini, indicato dal tramonto del cane Frocione. XII. Ercole trascorrendo l’Esperia toglie i pomi del giardino
a su di un’altare al levarsi del Pastore e della sua gregge, e quando Ercole declina verso le regioni occidentali, che van den
6 (1836) Mitologia o Esposizione delle favole
ale egli ingannò assumendo la sembianza dello stesso Anfitrione, ebbe Ercole . Oltracciò s’ unì egli sotto alla forma di Satiro
o di Marte, secondo Esiodo, fu anche Cigno, il quale fu poi ucciso da Ercole nella Focide in occasione che nel bosco Pagaseo v
moglie di Marte. E tra le divinità riponevasi ancor la Vittoria, cui Ercole disse figlia di Pallante e di Stige, e che rappre
armi, e scudi egualmente maravigliosi fece egli, secondo Esiodo, per Ercole ad istanza di Giove, e secondo Virgilio, per Enea
e generosamente a ciò offerta, egli fu risanato, ed Alceste fu poi da Ercole tratta fuor dell’ l’ Inferno, dopo avervi incaten
ell’ oracolo dovette esporre la figlia Esione, che fu poi liberata da Ercole . In Frigia fu Apollo dal Satiro Marsia sfidato a
ani, che spesso invocando nelle asserzioni e ne’ giuramenti, come pur Ercole , Castore e Polluce, onde vennero Medius Fidius, M
uesti oltre Esculapio, e Romolo o Quirino, de’ quali abbiam detto, ed Ercole , Castore, Polluce ed Enea, dei quali diremo appre
aggieri. Cariddi fu prima una donna voracissima, che avendo rubato ad Ercole certi buoi, secondo alcuni, da lui fu uccisa, e s
re un avoltoio: il quale tormento Prometeo soffrir dovette, finchè da Ercole pur con assenso di Giove medesimo, non ne fu libe
Capo II. Di Ercole. Il più celebre fra i Semidei e gli Eroi fu Ercole figlio di Giove e di Alcmena moglie di Anfitrione
i Alcmena moglie di Anfitrione, il quale era figlio di Alceo, onde ad Ercole per fu dato il nome di Alcide. Giove per ingannar
sso Anfitrione, da cui Alcmena concepì Ificlo, che nacque gemello con Ercole . Era nel medesimo tempo la moglie di Stenelo re d
a di Euristeo, che venne alla luce di sette mesi, e ritardò quella di Ercole fino al decimo mese. Anzi, secondo Ovidio, Alcmen
one, dopo avere in donnola trasformata Galantide, impaziente di veder Ercole estinto, il fè assalire in culla da due serpenti,
ora a Minerva di placare Giunone, sicchè si arrese fin anche a nutrir Ercole col proprio latte; ed essendosi porzione di quest
e dalle gocce che ne caddero in terra spuntarono i gigli. Ma allorchè Ercole fu cresciuto, tornato Giunone all’ antico sdegno,
coli onde alla fine perisse. Dodici sono le principali imprese, a cui Ercole fu da Euristeo obbligalo, le quali perciò comunem
obbligalo, le quali perciò comunemente son dette le dodici fatiche di Ercole . 1. Ei dovette combattere il terribil Leone figli
e e da Echidna. Le donne di Eripilo insofferenti di veder condotte da Ercole queste vacche pe’ loro campi furon esse medesime
erra, nacque l’ aconito. Oltre le qui accennate, più altre imprese di Ercole si raccontano; ma egli è comari sentimento che mo
ila e Calpe, e formando lo stretto che or chiamasi di Gibilterra, ove Ercole per monumento piantò due colonne, su cui era scri
tleti costringevano gli ospiti a lottar seco, e vinti gli uccidevano; Ercole con lor provandosi li superò, ed ambedue li mise
mino, le chiuse in una caverna del monte Aventino, dov’ ei si; stava, Ercole sulle prime ingannato dall’ orme non seppe trovar
no di Egitto sacrificava empiamente a Nettuno suo padre i forastieri. Ercole colà recatosi il prese e l’ immolò sul medesimo a
li della razza di quei del Sole, che in ricompensa gli avea promessi, Ercole espugnò Troia, uccise il perfido re, e diede Esio
ato rapito nella Bitinia, mentre era sceso per bere al fiume Ascanio, Ercole inconsolabile l’ andò cercando per tutte quelle c
tersi trasformare a suo talento. Di ciò orgoglioso volle provarsi con Ercole , e con lui combattendo sotto varie forme, da ulti
lui combattendo sotto varie forme, da ultimo cangiossi in aquila. Ma Ercole lo ferì di saetta in un’ ala, e quagli cadendo fe
heloo figlio dell’ Oceano e della Terra, il quale venne a tenzone con Ercole . Per Deianira figlia di Eneo re di Calidania e so
ra figlia di Eneo re di Calidania e sorella di Meleagro; atterrato da Ercole egli mutossi prima in serpente, poi afferrato da
e strozzato si cangiò in toro; ma essendogli sotto di questa forma da Ercole strappato un corno, fu alla fine costretto a cede
a Amaltea, intorno a cui veggasi il capo III della prima parte. Ma fu Ercole in procinto di perdere il fruito della sua vittor
eleno dell’ Idra, dandole a credere che con quella avrebbe richiamato Ercole all’ amor suo qualor le fosse infedele; ma essa i
cole all’ amor suo qualor le fosse infedele; ma essa invece fu poi ad Ercole cagion di morte, come tra poco vedremo. Prima mog
all’ amor suo, come il Centauro le avea promesso; ma invece allorchè Ercole l’ ebbe indossata, si senti preso da un interno a
ecrepita, fosse di nuovo alla giovinezza restituito. Dopo la morte di Ercole , essendosi Illo, figlio di lui nato da Deianira,
e ancora Teseo, del quale altri tacciono: e unito crasi ad essi ancor Ercole ; ma perduto Ila nella Misia, ivi poi si rimase pe
agli Argonauti nel lor viaggio. Mentre stava esaminando le saette di Ercole tinte dal sangue dell’ Idra, una che a caso il fe
glielo mandasse. Teseo di questa spada fornito, emulando le glorie di Ercole , si diede prima, com’ esso, a purgare la terra da
mini malvagi. Trasse a morte vicino a Maratona il terribile toro, che Ercole avea condotto da Creta ad Euristeo, e che questi
i seppellire gli Argivi morti in quella guerra; e avendo accompagnato Ercole nella spedizione contro le Amazoni, ebbe da esso
nnato a seder immobile sopra di un sasso, finchè ne venne liberato da Ercole . Vuolsi però da molti che questa Proserpina fosse
too, il primo fu ucciso, il secondo imprigionato, e campato poscia da Ercole . Tornato in Atene si diede Teseo ad unire in una
tere Esione, che liberata dal mostro marino era stata via condotta da Ercole , e data a Telamone figlio di Eaco e re di Salamin
bbe, e l’ indusse a partire con seco. Filottete era stato compagno di Ercole , e testimonio della morte di lui. Ercole volle ch
ottete era stato compagno di Ercole, e testimonio della morte di lui. Ercole volle che le sue frecce tinte del sangue dell’ Id
l’ oracolo, essere necessarie all’ espugnazione di Troia le frecce di Ercole , costrinsero Filottete a scoprire dov’ egli fosse
li seco preso l’ aveano, perchè egli solo trattar sapeva le frecce di Ercole , furon costretti a lasciarlo in Lenno, dove Uliss
ce Minosse; le pene di Tizio, di Tantalo, di Sisifo, e l’ immagine di Ercole . Tornato a Circe, e data sepoltura ad Elpenore, a
o a mangiarsi le proprie carni. Parte I. Capo XIV. Acheloo è vinto da Ercole . Parte II. Capo II. La ninfa Loto; e Driope sono
giate in loto. Parte I. Capo XVI. Giolao figlio d’ Ificlo e nipote di Ercole ad istanza di lui è da Ebe restituito alla giovin
to ad esporre la figlia Esione. Parte I. Capo X. Esione è liberata da Ercole , il quale frodato egli pure de’ promessi cavalli,
. Parte I. Capo XVII. Periclimeno trasformato in aquila è trafitto da Ercole . Parte II. Capo II. Achille uccide Cigno figlio d
ti, e i Sabini ne sono respinti. Miscelo figlio di Alemone Argivo, da Ercole in sogno è avvisatoci abbandonare la patria, malg
fiume Esare in Calabria. È preso dagli Argivi e tratto in giudizio ma Ercole fa che nell’ urna dei giudici i calcoli diventino
7 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359
e è verosimile che i falsi Dei o Idoli chiamati Giove, Apollo, Bacco, Ercole ec. fossero stati in origine uomini distinti dagl
, cioè tutte le divinità supposte prole di un Nume o di una Dea, come Ercole , Esculapio, Castore, Polluce, ec., e con essi gli
li gridava : Coraggio, figlio mio, coraggio ! Alcuni attribuiscono ad Ercole (364) questo generoso contegno verso l’impaurito
lla giustizia avrebbe trionfato di quella della tirannide ; e infatti Ercole , (364) figlio dello stesso Giove, con l’andar del
ell’Argolide, ebbe favori dalla di lui moglie Alcmena, che fu madre d’ Ercole (364). 75. Si cangiò in pioggia d’oro per penetra
Fudminante, Vendicatore, Vincitore, Dio delle mosche, perchè, mentre Ercole sacrificava agli Dei, fu assalito da uno sciame d
felice principessa era già stata incatenata sopra uno scoglio, quando Ercole (364), approdatovi con gli Argonauti (452), giuns
e tanto snelli che correvan sull’acqua ; ma dopo la vittoria negò ad Ercole il meritato premio : laonde l’eroe, pieno di gius
lirici, e fu quegli che insegnò a sonare la lira ad Orfeo (469) e ad Ercole (364) ; il quale Ercole, se volessimo credere all
insegnò a sonare la lira ad Orfeo (469) e ad Ercole (364) ; il quale Ercole , se volessimo credere alla favola, offeso da una
203. Cariddi, figlia di Nettuno e della Terra, involò alcuni bovi ad Ercole  ; e Giove (63) volle fulminarla in pena della sua
elle isole Canarie o Fortunate, od anche in vicinanza delle colonne d’ Ercole nelle fertili campagne della Betica. 43 217. I
bramose gole quelle che accennavano di volerne uscire. Raccontano che Ercole (364) lo incatenò e se lo tirò dietro fino sulla
si trovò alla spedizione di Colchide ed alla presa di Troja fatta da Ercole sotto il regno di Laomedonte, ed ebbe la gloria d
r la prima breccia nelle mura di quella città e d’ entrarvi il primo. Ercole in premio del suo coraggio gli fece sposare la fi
si, e che ogni paese abbia voluto fregiarsi così d’un Marte come d’un Ercole (364). Quindi i mitologi ne hanno segnalati parec
di questa Dea aveva ingannato Giove facendo nascere Euristeo prima d’ Ercole  ; e il padre degli Dei sdegnato afferrò Atéa pei
avevano meritato onori divini, quali furono tra i più noti : Perseo, Ercole , Giasone, Teseo, Castore e Polluce, Bellerofonte,
tellazioni settentrionali con Andromeda, Cassiopea e Cefeo (361). Ercole o Alcide. 364. Ercole ed Euristeo nacquero da
con Andromeda, Cassiopea e Cefeo (361). Ercole o Alcide. 364. Ercole ed Euristeo nacquero da Alcmena moglie d’Anfitrio
guerra. Giove (63), che amava Alcmena, volle pigliarsi special cura d’ Ercole , e lo adottò per figliuolo. 365. Giunone (85), se
. Giunone (85), sempre gelosa di tutto, si apparecchiò a perseguitare Ercole , forzando Giove a giurar per lo Stige che il prim
altro ; quindi usò ogni arte perchè Euristeo venisse al mondo prima d’ Ercole , ed il protetto di Giove fosse sottoposto al frat
osto al fratello per decreto del Fato. Così accadde ; ma non fu paga. Ercole era in fasce, ed ella mandò due serpenti a divora
zione di questo fatto : « Tra le opere di Zeusi, bellissimo fu tenuto Ercole in culla, strangolante i dragoni, sendo ivi prese
l giovane Filostrato nelle Immagini. Scherzava nella culla il bambino Ercole , quasi che si burlasse del gran cimento ; e avend
o seno il famoso pargolo per farlo diventare immortale ; e che allora Ercole , versandone alcune gocce, originasse in cielo que
oro ignoranza in fatto d’astronomia. 367. Parecchi furono i maestri d’ Ercole , poichè imparò a trar d’arco da Radamanto (230) o
e la medicina, e da Lino (121) gli fu insegnato suonar la lira. 368. Ercole ebbe gran numero di discendenti chiamati Eraclidi
o è che Euristeo, per suggerimento di Giunone (85), aveva ordinato ad Ercole di affrontare i pericoli più imminenti, confidand
Ercole non poteva disobbedire, originò le così dette dodici fatiche d’ Ercole . E qui convien rammentare come la prima giovinezz
fatiche d’Ercole. E qui convien rammentare come la prima giovinezza d’ Ercole ed il suo accingersi a tali imprese, abbia sommin
fanno aspetta… (Dante, Purg. c. IV.) E da ciò ha origine la favola d’ Ercole al bivio, il quale, sdegnando Venere, e seguitand
esser fatto immortale. Alcuni poi sono di sentimento che le fatiche d’ Ercole sieno un’allegoria di quelle che l’agricoltore de
grandezza erasi rifugiato nella foresta Nemea, e devastava il paese. Ercole assali quel mostro, e dopo lunga e perigliosa bat
no più tremende, a meno che non si mettesse il fuoco sulla piaga ; ma Ercole con un solo colpo di clava le schiacciò tutte, e
enti velenosi che desolavano quei luoghi, e parevano indestruttibili. Ercole immaginò di dar fuoco alle macchie dove s’annidav
tanava nel monte Erimanto, devastava tutta la campagna circonvicina : Ercole lo agguantò vivo, e lo trasse ad Euristeo, che al
oro, e tanto agile al corso, che niuno aveva mai potuto raggiungerla. Ercole , scansando di ferirla con le sue frecce perchè er
ale in Arcadia, e distruggevano i greggi e le mèssi dei vicini paesi. Ercole gli esterminò con le sue frecce ; ed erano tanti
mi, e non facevano conto alcuno dei figli maschi. Euristeo comandò ad Ercole di soggiogarle e di recargli la cintura d’Ippolit
Busiride, s’erano dati a commettere ogni sorta di scelleraggini ; ed Ercole purgò la terra da quei nefandi. 377. Diomede, re
fuoco dalla bocca ; e correva voce ch’ei li nutrisse di carne umana. Ercole corse ad assalir Diomede, lo vinse, e lo dette a
eltà delle figlie d’Atlante (362), le fece rapire da’suoi pirati ; ma Ercole inseguì i rapitori, gli uccise, e andò in Spagna
do in su la venenosa forca Che a guisa di scorpion la punta armava. Ercole uccise Gerione e tutti i suoi sgherri, e gli tols
non erano state ripulite, sicchè appestavano d’ogn’intorno il paese. Ercole , per rimediare con efficacia a tal guaio, deviò i
nosse (228) un furiosissimo toro che gettava fiamme dalle narici ; ma Ercole fece una delle maggiori prove di valore domandolo
andolo e liberando la Grecia dall’esterminio. 382. Euristeo impose ad Ercole di andare a prendere i pomi d’oro del giardino di
con cento teste, e che nel tempo stesso mandava cento diversi sibili. Ercole uccise il drago, e recò ad Euristeo l’ambito teso
ico Piritoo per involare Proserpina (53), e vi restò prigioniero ; ma Ercole accorse ad incatenare il Cerbero (226), e potè co
on fine delle dodici fatiche, ma non contento dell’acquistata gloria, Ercole si pose a percorrere la terra con intenzione di l
bricata Roma. Ebbe costui tanta audacia da rubare alcuni dei bovi che Ercole avea tolti a Gerione e condotti in Italia a pasce
furto facendoli camminare all’indietro nel tradurli alla sua caverna, Ercole , ignorando l’autore di questa perfidia, si appare
i ebbe a vicino ; Onde cessâr le sue opere biece 84 Sotto la mazza d’ Ercole , che forse Gliene diè cento, e non senti le diece
lestava tutti i viaggiatori che attraversavano le sabbie della Libia. Ercole , offeso da questo mostro, lo assalì, e lo atterrò
dì riuniti in gran numero s’argomentarono niente meno che d’assalire Ercole che s’era addormentato sulla spiaggia dopo la sua
’una città. Le due ali dell’esercito si precipitarono sulle braccia d’ Ercole  ; il centro s’avventò alla testa, ed i bersaglier
osi, all’età lontane i nomi vostri E celebrati e riveriti andranno. Ercole giunse in Tessaglia nello stesso giorno di questo
tene che lo tenevano avvinto sul monte Caucaso. 390. Essendo arrivato Ercole insino a Gades (la moderna Cadice), e credendosi
o lo stretto di Gibilterra. Quelle montagne furono dette le Colonne d’ Ercole , ed egli vi scolpì l’iscrizione : Nec plus ultra 
o, trad. del Borghi.) 391. Tanta gloria non bastò per render mite ad Ercole l’implacabile Dea ; chè anzi inasprita l’ira da n
mpedito gli amici. 392. Giunone (85) sempre più indispettita in veder Ercole trionfare di tutti i nemici, ed uscir vittorioso
giori, commise ad Amore la sua vendetta. Questo Dio svegliò allora in Ercole una passione così sfrenata per Onfale regina di L
, principessa già fidanzata ad Acheloo figlio del Sole e della Terra. Ercole vinse il rivale in singoiar battaglia, inonorata
ora in serpente, ora in toro, ora in uomo con testa e corna di bove. Ercole gli staccò uno di questi corni che fu raccolto da
di frutti, e divenne anch’esso il Corno dell’abbondanza. 85 Dopo che Ercole ebbe sposato Dejanira volle condurla con, sè, qua
ntauro Nesso, e gli propose di tragittar Dejanira sopra il suo dorso. Ercole accettò il favore, e fu il primo a traversare il
Dejanira una tonaca bagnata col suo sangue, facendole credere che se Ercole volesse mai indossarla, non avrebbe più amato alt
i masnadieri e i tiranni. Dejanira fu tanto addolorata della morte d’ Ercole , che si privò della vita. 399. Ercole fu annovera
tanto addolorata della morte d’ Ercole, che si privò della vita. 399. Ercole fu annoverato fra gli Dei, e accolto in cielo, do
o dei quali, tra’ più celebri in Roma, era detto il Tempio del grand’ Ercole . 400. Questo Eroe spesso è chiamato Alcide, oss
cide, ossia figlio d’ Alceo, che era suo avo materno. Ebbe il nome d’ Ercole dopo avere strangolato i due serpenti mandatigli
le sue fronde scendendo all’ Inferno. Passa molta somiglianza tra l’ Ercole greco e l’ Osiride egiziano (690, 691), ed in amb
cò nel borgo di Trezene nell’ Argolide. Fu parente e contemporaneo d’ Ercole (364). 403. Ma alcuni poeti gli danno per padre N
tene, risolse di mostrarsene degno ; e poichè la gloria e le virtù d’ Ercole (364) infiammavano il suo coraggio, si propose d’
auri, i quali avvinazzati si abbandonarono a colpevoli insolenze ; ma Ercole (368) e Teseo non lasciarono impunita la loro aud
le sponde del Termodonte incontro alle Amazzoili (373), per aver come Ercole la gloria di vincerle. Infatti la difficile impre
der sè stesso, restò prigione e fu tenuto in catene, finchè non scese Ercole (383) a liberarlo. Nel tempo di questa prigionia
letto capitano, e lo accompagnarono Admeto, Teseo, Castore e Polluce, Ercole che non potè continuare il viaggio perchè il suo
ppe impedire uno scandalo così grande : Nettuno (185), Apollo (96) ed Ercole (364), che volevano vendicarsi delle antiche offe
sti il prode Achille (536) ; 2° Che i Greci possedessero le frecce d’ Ercole (364) ; 3° Che rapissero da Troja il Palladio, st
nte bisognava che i Greci avessero nella loro armata Telefo figlio d’ Ercole e re di Misia. 522. Già da dieci anni durava l’as
u uno dei più celebri eroi nell’esercito greco. Essendo stato amico d’ Ercole (364) aveva ereditato le sue frecce ; ma un giura
ecce gli cadde appunto sul piede col quale aveva additata la tomba d’ Ercole , e vi produsse una piaga da cui esalava un fetore
sfidarlo a singolare battaglia, e restò ucciso con una delle frecce d’ Ercole , che ferivano sempre mortalmente per essere state
dodici figli di Nereo e di Cloride, il solo che sfuggisse ai colpi d’ Ercole (364) quand’ egli punì la sua famiglia d’aver pre
guardo Ettore che perplesso ivi si tenne. (Foscolo, Le Grazie.) 562. Ercole (364). essendo andato a far visita a Telamone che
ch’ ei soleva portare per sua difesa. Nacque infatti il fanciullo, ed Ercole , avvolgendolo entro la pelle del leone, lo rese i
ne il luogo dove questa pelle era stata sbranata dalla ferita con che Ercole aveva ucciso la belva. 563. Ajace mostrò dunque m
nto, fiume della Troade. 4° Fece risolvere Telefo (521), figliuolo d’ Ercole , a trasferirsi nel campo dei Greci ; la quale imp
nemico, seppe indurlo a seguirlo all’assedio di Troja con le frecce d’ Ercole (364). 571. Dopo che Ulisse ebbe sostenuto le fat
uccesse a suo padre Laomedonte (106) ; rifabbricò la città ruinata da Ercole (368), e rese floridissimi i suoi stati ; ma il r
e a Salamina a richiedere Esione (518) sorella di lui stata rapita da Ercole . Allora, a istigazion di Minerva, di Giunone e di
re di donne. 603. Ferito a morte da Filotlete (546) con una freccia d’ Ercole (368), Paride si fece recar subito sul monte Ida
tetto da Venere (170), che gli aveva regalato tre pomi d’oro colti da Ercole (368) nel giardino delle Esperidi.120 642. Ecco
i Argonauti (452), ed avevano le ali che crebbero loro con i capelli. Ercole (364) gli uccise perchè non avevano voluto che la
attro specie : Olimpici, sacri a Giove ; Pitii, ad Apollo : Nemei, ad Ercole  ; ed Ismici a Nettuno. Nell’Attica poi usavano i
ù luoghi e Strabone nel libro VIII, ne attribuiscono l’istituzione ad Ercole (364), il quale dopo aver debellato Augia (380) r
ia dell’ucciso Archemoro, furono ripristinati e consacrati a Giove da Ercole dopo la sua vittoria contro il famoso leone (370)
turgidi muscoli in quel modo che gli scultori sogliono rappresentare Ercole . Faone, senza ritardo, gettò animosamente ad un s
cioè Castore e Polluce (441), nè manca chi li dichiari Apollo (96) ed Ercole (364). 680. Il Cancro, ossia gambero, esprime il
la mitologia dice che fu quel gambero mandato da Giunone (85) contro Ercole , mentr’egli combatteva l’idra di Lerna (371). L’a
combatteva l’idra di Lerna (371). L’animale lo morse in un piede, ma Ercole lo uccise, e Giunone lo pose in cielo. 681. Ognun
 ; e questo dicono fosse il leone della foresta Nemea (370) ucciso da Ercole . 682. La Vergine, la qual si dipinge con una spi
rnare i suoi stati per lui, e dandole Mercurio (160) per consigliere, Ercole (364) per generale, e per ministro Argo (89) suo
Platone. Di qui Orfeo, Teseo e Piritoo scesero nell’ Inferno ; di qui Ercole trasse il Cerbero per condurlo ad Euristeo. 43.
e che straripando apeaso inondava e desolava Io campagne dell’Etolia. Ercole vi fece alzare argini, e rese più uniforme il cor
suo corso, e quella in toro i danni cagionati dai suoi straripamenti. Ercole gli staccò un corno, ossia riunì in un sol letto
fatti, svisati poi dalla tradizione e dalla poetica fantasia ; e che Ercole , Teseo, Dedalo ec., doverono essere benemeriti de
Per compagnia. 106. I suoi segni. Intende delle cosi delle colonne d’ Ercole , che sono il monte Abila in Affrica e il monte Ca
8 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Indice alfabettico. » pp. -424
(nota). Alceste, esempio d’amor coniugale, 388. Alcide, soprannome d’ Ercole , 400. Alcimide, 670. Alcinoo, re di Corcira, padr
Alcioni, uccelli, 205. Alcitoo, re di Megara, 229. Alcmena, madre di Ercole , 74, 364. Alcmeone, figlio di Anfiarao, uno dei s
in cielo, 77. Amatunta, V. Cipro. Amazzoni, donne guerriere vinte da Ercole , 375 ; — vinte da Teseo, 432. Ambrosia, cibo degl
delle Parche, 235. Atteone, cangiato in cervo, 138. Augia, punito da Ercole , 380. Aulide, 529. Aurora, moglie di Titone, 112 
ture, 421 ; — sua abilità, 422 ; — sua morte, 423. Deianira, amata da Ercole , 393 ; — Nesso tenta rapirla, 394 ; — cagione del
a Ercole, 393 ; — Nesso tenta rapirla, 394 ; — cagione della morte di Ercole , 395-398. Deidamia, figlia di Licomede, 537. Deif
ilosofo 658 2°. Epimeteo, sposa Pandora, 73. Eraclidi, discendenti di Ercole , 368. Erato, una delle nove Muse, 274, e seg. Er
discendenti di Ercole, 368. Erato, una delle nove Muse, 274, e seg. Ercole . Sua nascita. 364 ; — odio di Giunone contro di l
6 ; — sua educazione, 367 ; — suoi figli, 368 ; — le dodici fatiche d’ Ercole , 369 e seg. ; — percorre l’universo, 384 ; — puni
dre di Giasono, 448. Esperia, Italia, 610. Esperidi (le tre sorelle). Ercole uccide il mostro che custodiva l’ingresso del lor
 ; sue avventure nell’inferno, e sua morte, 470. Euristeo, fratello d’ Ercole , 364. Euriteo, 396. Eurito, 367. Euro, vento di
Ippodromio, 212. Ippolita, regina delle Amazzoni fatta prigioniera da Ercole , 375 ; — sposa Teseo, 432. Ippolito, figlio di Te
, divinità allegorica, 341 2°. Libica (sibilla), 665. Lica, ucciso da Ercole , 397. Licaone. Sua istoria, 78. Licisia, 670. Lic
delle Gorgoni, 357. Megapento, figlio di Preto, 363. Megara, moglie d’ Ercole , 391. Megera, una delle Furie, 232. Melampo, 92.
ena, 601 ; — combatte con Menelao, 602 : — è ucciso con una freccia d’ Ercole , 603. Parnaso, monte sacro alle Muse, 123. Parten
ndinella, 638. Prometeo. Sua audacia punita, 70, 71 ; — è liberato da Ercole , 71, 389. Proserpina. Sua nascita, 52 ; — rapita
59 (nota). R Radamanto, giudice dell’Inferno, 230 ; — istruisce Ercole , 367. Rea, nome di Cibele, 42. Rea-Silvia, sacerd
acia, 60, nota 1. Telamone, padre d’Ajace, 229, 561. Telefo, figlio d’ Ercole , 570 4°. Telegono, figlio d’ Ulisse, 582. Telemac
9 (1824) Breve corso di mitologia elementare corredato di note per uso de’ collegi della capitale, e del regno pp. 3-248
esser nati da un Dio, ed una mortale, o da un Uomo, ed una Dea, come Ercole , Castore, e Polluce, e tanti altri. Parleremo in
guerra ci voleva la destra di un uomo : Giove a tal tempo si servì di Ercole , che diede non equivoci contrassegni del suo valo
sarebbe stata la vittima infelice, se non fosse sopraggiuuto a tempo Ercole per salvarla. Laomedonte l’aveva promessa in ispo
ma essendosi fatta cadere sopra di un piede una freccia avvelenata di Ercole , provò un dolore tanto sensibile che cercò in gra
udele, che dava addosso, o assassinava i passeggleri. Fu ammazzata da Ercole , al quale aveva rubato alcuni bovi : indi cangiat
e la meraviglia degli uomini. Così nella prima classe bisogna situar Ercole , Perseo, Cadmo, Castore, e Polluce, ec. Alla seco
vegnente divorato di nuovo. Eterno sarebbe stato il suo supplizio, se Ercole che si trovò di là passando, non lo avesse libera
eseo. Volendo questo Eroe fin dalla fanciullezza imitare il valore di Ercole , e ritrovandosi nella Corte di Piteo re di Trezen
o occasioni per accrescere la riputazione che godeva. In compagnia di Ercole fece la guerra alle Amazoni, donne sommamente gue
o vivo, e condannato a restar per sempre nel Tartaro. Per sua fortuna Ercole gli ottenne di potere abbreviare la sua pena. Tes
nel breve corso di un giorno. L’impresa avrebbe sgomentato lo stesso Ercole  : e Giasone ci avrebbe perduta la vita, se Minerv
iva, fu schiacciato dalla caduta di una trave che si era staccata. Ercole . Nacque quest’Eroe da Alcmena, e da Giove, che l
venuto un Eroe, irritata Giunone spiegò un odio implacabile contro di Ercole , detto anche Alcide, perchè nipote di Alcèo. Stan
Dea gli aizzò due serpi per farlo affogare. In questo rincontro fece Ercole conoscere di esser egli figliuolo di Giove, avend
prese cura della sua educazione, che fu qual si conveniva ad un Eroe. Ercole gli mostrò tutta la gratitudine, avendo liberata
ltrettante teste spaventevoli rinascendo a misura, che si tagliavano. Ercole le sterminò coll’ajuto di Jolo suo cugino, a cui
ngue di quest’Idra, che conteneva un veleno potentissimo. Per mano di Ercole caddero caddero altresì gli augelli straordinarj
corna di oro, che per un anno intero inseguì. Fu ucciso parimente da Ercole il famoso cinghiale di Erimanto che trasportò viv
agrificato un bove di maravigliosa bellezza, come gli aveva promesso. Ercole vinse anche questo mostro. Punì questo Eroe anche
alde dell’Aventino1. Questo insigne, ma accorto ladrone nel rubare ad Ercole alcuni bovi ebbe l’avvertenza di condurli nella s
doli per la coda per non far conoscere la strada che avevano battuta. Ercole li avrebbe affatto perduti, se non avesse udito i
o il muggìto de’ bovi. Pagò Caco la pena del suo delitto : si riprese Ercole i bovi, ed uccise l’indegno ladrone. Stupenda è l
a Nettuno suo padre d’innalzargli un tempio di cranj, ed ossa umane. Ercole andò a fargli una visita, gli diede addosso, e lo
pigliava nuove forze Antèo sempre che la toccava ; del che avvedutosi Ercole lo tenne sospeso in aria finchè spirò l’ultimo fi
Pigmei per vendicare la morte di Antèo loro re si affollò intorno di Ercole , che ridendo li pose in fuga. Questo Eroe diseese
funerali di questa grande Eroina, esempio dell’amor conjugale, arrivò Ercole alla corte di Admeto. Commosso dalla sposizione d
oppiata ad un uomo, che aveva ammazzato di propria mano i suoi figli. Ercole che fra le sue virtù non contava la pazienza, cre
di Eurito : suo figlio Ifito, che volle reclamarli, cadde vittima di Ercole . Il suo rimorso avendo costretto Ercole a consult
reclamarli, cadde vittima di Ercole. Il suo rimorso avendo costretto Ercole a consultare l’oracolo, gli fu risposto, che l’uc
suo delitto a solo patto che si fosse pubblicamente lasciato vendere. Ercole vi acconsentì, e diventò schiavo di Onfale regina
veno. Nesso gli avrebbe nel passaggio del fiume involato la sposa, se Ercole non lo avesse arrestato con una freceia avvelenat
ielo. Filottete. Filottete figliuolo di Peano mercè l’amicizia di Ercole fu collocato nel numero degli Eroi. Dicemmo già c
o battendo col piede la terra, in quel luogo ove stavano le ceneri di Ercole  : ma gli Dei lo punirono egualmente che se avesse
to comandava, che si cercassero le frecce di Filottete lasciategli da Ercole , che i Greci avevano vilmente abbandonato, come s
fiume Xanto. Trovò anche la maniera di far venire Telefo figliuolo di Ercole ferito da Achille con un colpo di lancia, e che s
o tempio fosse stato rifatto e ristorato, vivendo Tiberio. XII. Ercole . Merita quì in certo modo di farsi menzione d
XII. Ercole. Merita quì in certo modo di farsi menzione di Ercole . Le centinaja di statuette e di marmo, e di bronz
ti e gl’Iddj tutelari della Patria. Attesta il Pontano, che ritornato Ercole vittorioso dalla Spagna, ed ucciso il famoso ladr
Eraclea nella magna Grecia, chiamasi in Napoli vico Eraclio, o sia di Ercole , una straduccia nelle vicinanze della Chiesa di S
esa di S. Agostino Maggiore. L’antico Ercolano, oggi Resina, vanta da Ercole la sua origine, come altresì il Portico di Ercole
gi Resina, vanta da Ercole la sua origine, come altresì il Portico di Ercole , Portici, di cui parla Petronio nella cena di Tri
10 (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389
più insigni Eroi che furono a tempo della spedizione degli Argonauti, Ercole , Giasòne, Esculapio, Achìlle ed altri. Si ramment
ortale, perchè figliuolo di Satùrno ; ma mentre maneggiava le armi di Ercole , ferito per caso in un piede da una saetta intint
quila, o un avvoltoio gli divorasse il cuore che sempre rinasceva. Ma Ercole colle sue saette uccise l’uccello e liberò Promet
iando sassi ed alberi accesi contra il cielo, e che gli Dei, chiamato Ercole in aiuto, li debellarono. Altri la dicono avvenut
ove la rimosse da quell’uffizio ; e per compenso fu data in moglie ad Ercole , col quale avea un tempio in Atene. Presso i Roma
mo vanto fra gli altri alleti ; e però i Tindaridi con Mercurio e con Ercole soprintendevano a’ certami ed erano i protettori
i altri nobilmente primeggia. Questi giuochi si vogliono istituiti da Ercole , fig. di Giove, e di Alcmena, il quale vi combatt
il primo con Acareo al pancrazio ; e ciò forse perchè gli antichi ad Ercole attribuivano ogni grande e nobile impresa ; ma St
o del mostro. Per sua buona ventura la regale donzella fu liberata da Ercole , e Telamone, fig. di Eaco, che ritornavano dalla
ariste, e che Giove donati avea a Laomedonte pel rapito Ganimede(3). Ercole consegnò la figliuola al padre per andare a compi
pergiuro di Laomedonte era la cagione delle civili discordie di Roma. Ercole offeso assedia Troia, uccide Laomedonte e dà Esio
dato ; percui fu il giovanetto chiamato Priamo (a πριαμαι, redimere). Ercole al giovane Priamo diede il regno di Troia, e Tela
colonne, antic. Lacinium, detto da Lacinio, masnadiere ivi ucciso da Ercole , che poscia vi fabbricò un superbissimo tempio a
composto dinotavano due numi, come Ermeracle, statua di Mercurio e di Ercole  ; Zenoposidon, di Giove e di Nettuno ; Ermapollo,
e di quel Re, volea rendergli Alceste ; ma non consentendolo Plutone, Ercole che albergava allora in casa di Admeto, pugnò col
e credesi inventore de’ versi lirici. Insegnò la musica ad Orfeo, ad Ercole ed a Tamira, poeta insigne di Tracia e cantore sì
degli occhi. Questo Lino vuolsi essero stato ucciso dal suo discepolo Ercole colla propria lira, perchè, vedendolo di poca att
i, senza la morbidezza di Bacco, e senza le affaticate musculature di Ercole , ancorchè deificato. L’aurea sua clamide si allac
trasportò a Roma le statue delle nove Muse, che allogò nel tempio di Ercole . Eumenio(2) dice che Fulvio nella Grecia apprese
di Ercole. Eumenio(2) dice che Fulvio nella Grecia apprese che anche Ercole era Musagete o guida Muse, come dice il Salvini.
trovato nella città di Rennes. Questo rappresenta nel mezzo Bacco ed Ercole che si fanno versare da bere. Bacco si serve del
rython, ed è osservabile pel tirso e per la pantera che ha a’ piedi. Ercole è assiso sulla spoglia del leone ; gli sta dappre
Il contorno del vaso rappresenta la vittoria riportata da Bacco sopra Ercole ed il suo trionfo. La truppa è preceduta da Bacca
un cammello, e per ultimo un coro di musici che assistono alla festa. Ercole comparisce in tale stato che la sua forza vinta s
e da Ceto, che avea cento teste e non dormiva mai. Fu esso ucciso da Ercole , e da Giunone collocato fra gli astri. Altri però
Gioventù o Ebe, che Igino dice fig. di Giove e di Giunone, che sposò Ercole in cielo. Apuleio poi afferma (4) che Mercurio se
i Venere e di Bute, e re di una parte della Sicilia, che fu ucciso da Ercole ch’ era stato provocato a singolar tenzone, quand
ercurio. Nè fu più felice in un combattimento ch’ebbe a sostenere con Ercole . Avea quest’eroe ucciso Cicno, fig. di Marte e di
volando a far vendetta dell’ ucciso figliuolo, venne a battaglia con Ercole  ; ma Giove li separò con un fulmine. Altri però d
e falangi de’ prodi campioni pongono in iscompiglio. E nello scudo di Ercole si rappresentano del terribile Marte gli alipedi
balteus Martis) per segno della sua diguità di regina delle Amazzoni. Ercole , per compiacere Euristeo, volle farne acquisto ;
stieri che giungevan nel suo regno per alimentare que’ destrieri ; ma Ercole gli mosse guerra e tolse a lui quei cavalli che p
te ebbe origine la via lattea. La quale avventura si racconta pure di Ercole . III. Continuazione. Il Mercurio de’ Greci è l
a stessa ed i certami ginnastici. Palestra era fig. di Mercurio, o di Ercole , a cui debbesi l’invenzione della palestra. Altri
e dei letterati. Nel Museo Borbonico vedesi Mercurio che discorre con Ercole  ; ha la clamide, il petaso colle ali, stringe un
no il tempio di Delfo, e fecero il nuzial talamo di Alcmena, madre di Ercole . Trofonio fu inghiottito dalla terra in quel luog
enorme suo peso li schiacciava. Ma per sua mala ventura provocò anche Ercole , il quale l’atterrò più volte, ma invano, perchè
va nuova forza ogni volta che, cadendo, la toccava. Di che avvedutosi Ercole , sollevatolo in aria e con amendue le braccia str
e braccia stringendolo, il soffogò. Nel real Museo Borbonic vedesi un Ercole che, afferrato Anteo, lo stringe con un braccio p
niuno straniero potesse iniziarsi ne’ grandi misteri, per ammettersi Ercole che n’avea fatta la dimanda ed a cui niente potea
o e da’ Ciclopi, ed anche quelle de’ più illustri eroi. Esso diede ad Ercole la corazza d’oro ; ad Eèta, re di Colco, due gran
erva, alcuni crotali o campanelli di bronzo che poscia la Dea donò ad Ercole . Cadmo nel dì delle sue nozze donò alla sposa Arm
gilio sia mollo inferiore a quella del poeta greco. Anche lo scudo di Ercole descritto da Esiodo fu opera di Vulcano. Per coma
randissimo, ivi fermato con ferro ed ordigni fatti dal padre Vulcano. Ercole , poscia ch’ebbe morto Gerione(1), condusse in que
i condusse alla sua spelonca. Ma dal mugghiare delle bestie accortosi Ercole del furto, percuotendo Caco colla sua clava, l’uc
, vedendo essi alcune loro opere veramente grandi ed eroiche, come di Ercole sappiamo, di Teseo, di Minos e di tanti altri, no
Semidei ; ma Omero dà questo titolo a tutt’i Greci. Or, come vuolsi, Ercole fu il primo de’mortali adorato in vita per Iddio
on fatti tempii ed altari ; e chiunque era forte e valoroso, dicevasi Ercole , quasi fosse questo nome l’espressione generale d
ortezza. Ragion vuole adunque che di lui si parli in primo luogo. Ercole o Alcide. Ercole (Hercules) detto da’ Greci Ηρ
e adunque che di lui si parli in primo luogo. Ercole o Alcide. Ercole (Hercules) detto da’ Greci Ηρακλης, cioè glorioso
ed il Lavaur credono che la maggior parte delle decantate imprese di Ercole sieno state ritratte dalla storia di Sansone, seg
palmente, per la prodigiosa sua forza, i poeti hanno foggiato il loro Ercole , prima in Egitto, indi nella Fenicia, e finalment
o ; per cui, parlandosi di uomo robustissimo, suol dirsi ch’egli è un Ercole  ; e fatica erculea dicesi di fatica grandissima.
divorarlo due orribili serpenti, mentre egli era ancora in culla ; ed Ercole , senza restar punto atterrito, li uccise. Plinio(
rcole, senza restar punto atterrito, li uccise. Plinio(1) parla di un Ercole fanciullo che vuolsi opera della mano di Zeusi ;
lsi opera della mano di Zeusi ; ed in una pittura di Ercolano si vede Ercole bambino che strangola i due serpenti mandati da G
vede Ercole bambino che strangola i due serpenti mandati da Giunone. Ercole ebbe molti maestri, avendo imparato a tirar l’arc
luttà, ciascuna delle quali procurando di guadagnarlo colle promesse, Ercole abbracciò il partito di seguire la prima. Dopo ci
teo, fig. di Stenelo, il quale, avuta la signoria di Micene, guardava Ercole con somma gelosia, poichè questi avendo dritto al
ce ogni sforzo per disfarsi di siffatto competitore. Accortosi di ciò Ercole e vedendosi gravato di tante pericolose imprese,
mpose dodici ardue imprese che diconsi i dodici travagli o fatiche di Ercole (αθλα, aerumnae. Petron.). La prima fatica fu l’u
one Nemeo. Il quale essendo invulnerabile per la sua pelle durissima, Ercole con inudito valore, presolo pel collo, lo strozzò
sto serpente era sì pestifero che il solo alito uccideva i viandanti. Ercole l’assalì colla sua clava, ma indarno, perchè ment
se, avendole reciso il collo con un sol colpo. Del suo velenoso fiele Ercole intinse le saette che facevano ferite immedicabil
on tremila buoi che per trenta anni non era stato purgato, promise ad Ercole la decima parte de’suoi armenti, se in un giorno
di quella grande stalla. Ma Augia, non volendo stare a’ patti, fu da Ercole ucciso. Da ciò il proverbio : nettare la stalla d
Prometeo, avendolo disciolto dal monte Caucaso. Virgilio(1) dice che Ercole uccise quel toro ; ma i più vogliono ch’ei lo por
e le alimentava della carne di coloro che passavano per que’ luoghi. Ercole , avendo prima condannato l’inumano tiranno ad ess
oni, il quale diceasi la cintura di Marte, di cui ella era figliuola. Ercole , ricevuto il comando di Euristeo, assalì e vinse
i regnava sulle tre isole dette Baleari, Maiorica, Minorica ed Ivica. Ercole uccise Gerione e ne portò via i bellissimi arment
i suoi sosteneva il cielo invece di lui ; sebbene altri affermano che Ercole stesso, ucciso il drago, avesse colti quegli aure
erno. In non pochi monumenti si osservano rappresentati i travagli di Ercole . Un bassorilievo, dice Millin, fa vedere l’eroe c
di marmo del Card. Albani rappresenta in rilievo le varie fatiche di Ercole ch’egli rassegna alla presenza di Euristeo. Ma, o
isteo. Ma, oltre queste dodici fatiche, innumerevoli altre imprese di Ercole si raccontano. Egli debellò i giganti che assalir
mortale non potean esser vinti, per consiglio di Minerva Giove chiamò Ercole in aiuto, ed egli uccise Alcioneo e Porfirione ch
Teti, il quale si trasformò prima in serpente, e poscia in toro ; ma Ercole lo vinse e gli tolse un corno, di cui le ninfe, d
rive un monumento ch’era a Megara, il quale rappresentava la pugna di Ercole coll’Acheloo, in cui Marte era dalla parte del fi
eloo, in cui Marte era dalla parte del fiume, e Minerva, da quella di Ercole . Uccise Eurizione, Centauro, fig. d’Issione, che
le sue spedizioni stabilì pure un termine nelle così dette colonne di Ercole , ch’erano i due monti Abila e Calpe, uno in Afric
do, vi fece innalzare due colonne, dette da Plinio meta de’ viaggi di Ercole . Innumerevoli altre imprese si attribuiscono a qu
bbe qui riferirle tutte ; per cui ora della morte di lui favelleremo. Ercole , per comando dell’oracolo, abitar dovea nella cit
città, e giunti al fiume Eveno che allora per molte acque era gonfio, Ercole il passò a nuoto, e Deianira, sulla groppa del Ce
la sua camicia tinta del proprio sangue, facendole credere che se mai Ercole l’avesse indossata, cresciuto sarebbe l’amor suo
ò Ebe, Dea della gioventù e coppiera di Giove. L’albero consacrato ad Ercole era il pioppo, di cui si coronavano i suoi sacerd
eroi che aveano operato famose imprese. Sopra i monumenti, dice Noel, Ercole vien rappresentato ordinariamente co’ tratti di u
Da Borea e da Oritia nacquero Zete e Calai, gemelli, poscia uccisi da Ercole , che si fingono alati ne’piedì e nel capo, come g
ico della spada. Nel viaggio da Trezene ad Atene, udite le imprese di Ercole , e bramoso d’imitarlo, uccise Perifete ed il masn
Egeo. Oltre le mentovate imprese, Teseo vinse le Amazzoni insieme con Ercole , e n’ebbe in premio la loro regina Ippolita o Ant
condannati ad essere straziati dalle Furie. Or essendo colà capitato Ercole , da Plutone ottenne la loro liberazione ; sebbene
di Borea ; Castore e Polluce, di Giove ; Telamone e Peleo, di Eaco ; Ercole , di Giove ; Teseo, di Egeo ; Ida e Linceo, di Afa
ati così amorevolmente trattati. Poscia fecero vela per la Misia, ove Ercole , avendo con maggior forza che pratica piegato il
infe rapito nell’atto che bevea ad una fonte. Or mentre si tratteneva Ercole , inconsolabile di tal perdita, a cercarlo, ma inv
onsiderevole nella Grecia all’infuora delle guerre de’ discendenti di Ercole con Euristeo. Ma quale fu mai la fatale cagione c
a. che per avere posto fra i suoi armenti uno de’buoi di Gerione, che Ercole avea smarrito, fu da questo eroe ucciso in un due
ecchia figliuola di Nettuno e della Terra, la quale, rubato avendo ad Ercole alcuni de’buoi di Gerione, fu da Giove fulminata
a coll’inferno e per la quale gli abitanti del paese pretendevano che Ercole avesse tratto fuori dell’inferno il Can Cerbero.
ude (1). E di fatto ricordavasi Caronte che avendo per timore accolto Ercole nella sua barca, quando questo figliuolo di Giove
ili coloro che il portavano. Esiodo, nella descrizione dello scudo di Ercole , dice che l’elmo di Plutone, di folte tenebre cir
ellus. VI. Alcune altre cose di Plutone. Omero(2) racconta che Ercole osò ferire di saetta lo stesso Plutone alla porta
e rapire sullo stesso suo trono la regina dell’Erebo. È probabile che Ercole ed i due mentovati eroi fossero entrati nell’infe
veano da Plutone ottenuto il permesso di uscirne, come Cerere, Bacco, Ercole , Teseo ed altri. Esse compiono i tempi assegnati
11 (1880) Lezioni di mitologia
e, e la Sfinge onde tanto in Tebe si pianse, e il Leone Nemeo, che da Ercole fu ucciso. Ceto generò pure da Forci il Drago cus
i Atlante partorì Mercurio a Giove, che ebbe pure da Semele Bacco, ed Ercole da Alcmena. Vulcano sposò Aglaia la più giovane d
giovane delle Grazie. Bacco si congiunse all’abbandonata Arianna, ed Ercole fatto dio diventò marito di Ebe. La bella Perseid
a dei numi ai quali erano dedicati, poiché per Giove, per Marte e per Ercole adopravano l’ordine dorico; l’ionico per Bacco, A
sacrificare. Doveva ardere il mirto a Venere, il frassino a Marte, ad Ercole il pioppo, e così a tutti gli altri Dei quegli al
sacrificare a certi numi, solo ammettevansi alcune famiglie, come per Ercole , fra i Romani, i Pinarj e i Potizj,7 e per Cerere
la prima, elevata fu per onorar Giove in Olimpia; la seconda edificò Ercole dopo la morte di Caco, « Che sotto il sasso di m
e spesse volte laco. Onde cessar le sue opere bieco Sotto la mazza di Ercole , che forse Gliene die cento, e non sentì le diece
le mura d’Ilio) furono figli di Deidamia, da Giove delusa. Che dirò d’ Ercole , prima lode di Giove, che in tante imprese vincit
artorì Semole, punita della dimanda superba, poiché celebre al pari d’ Ercole è Bacco, che empì l’ Oriente e 1’ Occidente di su
ita era la caccia del cignale, terrore dell’Erimanto, e le imprese di Ercole contro Diomede e Gerione ed altri mostri, onde fu
n una erano figurati sette vincitori dei giuochi olimpici, nell’altra Ercole che coll’Amazzoni a combattere si prepara. Oltre
one oftVivalo una corona. Nè in questo bassorilievo dimenticati erano Ercole e Minerva, Apollo e Diana,, che con Anfitrite e N
i figli innocenti, e nelle intere nazioni presso le quali erano nati. Ercole , più felice, quantunque esercitato in mille impre
parte scorrendo per la terra mutasse dei gigli già crocei il colore. Ercole adulto ferì lo stesso seno da cui fu nutrito, com
ania vuole che l’uso di sacrificarle quell’animale fosse stabilito da Ercole , quando dopo aver pugnato con Ippocoonte ed i suo
nione che il fanciullo, il quale è nelle braccia della se conda non è Ercole , come reputavano, ma Marte t il quale come nasces
nn, che il primo ha pubblicato questo curioso simulacro, l’ha creduto Ercole bambino, cui Giunone porsela mammella, o ingannat
ora nato, lavarono il tenero corpo. Alcuni dicono che Mercurio, e non Ercole , da Giunone ingannata suggesse il latte, che a pa
aginavano di ravvisarvi Teseo, altri fra i quali il celebre Mengs, un Ercole imberbe, i più finalmente, dietro l’autorità di W
i capelli che crespi in nessuna immagine di Teseo s’incontrano. Se d’ Ercole ha una certa robusta muscolatura, che anco traspa
’insigne tragedia di Euripide il nume col suo pietoso ministero aiuta Ercole , che libera dalla morte l’unica Alceste.     Nè
innocente. Accanto ad essa è Linceo, e tutti gli eroi discendenti da Ercole , e da Perseo d’Ercole ancora più antico. « Succed
ni, che abitano la città di Dione sotto il monte Pierio. La statua di Ercole , che quindi si scorge, è dono dei Tebani, il Giov
ppartiene agli Arcadi di Mantinea. Un poco più lontano vi è Apollo ed Ercole che disputano un tripode: ognuno di loro vuole av
no per battersi: ma Latona e Diana ritengono Apollo; Minerva pacifica Ercole . La Minerva e la Diana sono di Chioni, le aitre s
di Dillo e di Amicle scnltori di Corinto. Ve tradizione in Delfo che Ercole figlio di Anfitrione, essendo venuto per consulta
rgli alcuna risposta, perchè dal sangue d’Ifito era ancora macchiato. Ercole sdegnato pel rifiuto portò via dal tempio un trep
gridò: E Ercole di Tirinto, e non quello di Canopo, — perchè innanzi Ercole egiziano era pure a Delfo venuto. Finalmente Alci
i, senza la morbidezza di Bacco, e senza le affaticate muscolature di Ercole , ancorché deificato. L’aurea sua clamide s’allacc
ei capi d’opera della scultura che si vedeano tal volta ornare come l’ Ercole di Mirone e il Giove di Prassitele, i portici e i
ezzo la lira: si pretendeva che questa statua fosse fino dai tempi di Ercole . Il delfino di cui si fa uso nei tripodi di Apoll
iente a proposito illustrato. Fra i piccoli busti dell’ Ercolano è un Ercole vestito da donna con corona e abbiggliamento da b
gliamento da baccaute. Questo bronzo mi serve di lume per riconoscere Ercole in abito femminile nel superbo simu lacro della V
adone ricevè il masso Cerineo per voler di Giunone, acciocché fosse d’ Ercole l’ultima impresa. « Tu, virginea Diana, ucciditri
e membra sotto la frigia querce del monte Oeta, egli è quello istesso Ercole vorace, ed ha quel medesimo ventre col quale s’in
uale avevano cognizione; e ciò perchè qualche tempo prima disfatte da Ercole , e precedentemente da Bacco, nel di lei tempio si
sso uno straniero: non si ardiva con tutto ciò opporsi alla domanda d’ Ercole amico e benemerito degli Ateniesi. Si trovò il mo
iesi. Si trovò il modo di conciliare questa difficoltà. Piglio adottò Ercole , e così fu iniziato ai misteri minori, che facilm
a pittura antica del sepolcro dei Nasoni, ov’è effigiata la pugna tra Ercole ed Anteo, la Terra è rappresentata nella figura d
si veggono dodici piccoli Amori, dei quali il primo porta la clava di Ercole sulla spalla, e il secondo il martello di Vulcano
cavano pure a Saturno vittime umane. Narra Dionigi di Alicarnasso che Ercole , volendo abolire in Italia l’uso di questi sacrif
nella passata Lezione Strabene ne aggiunge un quarto, ch’egli nomina Ercole . Sofocle secondo esso ne contava cinque, e dipend
sia presso il re Teutra, e fra tutte le donne ch’ebbero commercio con Ercole fu quella che partorì un figlio il più somigliant
inia e n’ebbe Ifìclo. In un piano più da lungi si vede Megara tebana. Ercole privato dei figli che da essa aveva avuti, la rep
tti nulla di piìi proprio per denotare la Tragedia che la maschera di Ercole , la cui clava suole esser il suo simbolo più comu
Apolline da una parte, dall’ altra 1’ Ercole Musagete coli’ epigrafe Ercole delle Muse, e su questa non cade alcun dubbio. La
istica. » Eccovi da Filostrato un altro soggetto di pittura antica. Ercole furioso. — Assalite arditamente Ercole, o forti,
o soggetto di pittura antica. Ercole furioso. — Assalite arditamente Ercole , o forti, e mettetevigli davanti, poiché egli non
speso alle sue mani, chi gli prende le gambe, chi gli salta al collo. Ercole non conosce nulla: spinge ferocemente chi cerca d
rie sono causa di tutto questo, ma adesso non le vedete perchè dentro Ercole sono celate. — Lezione cinquantesimasettima.
tose congetture è la divinità ed il culto di Bacco. Famoso al pari di Ercole per le conquiste: l’Oriente e l’Occidente è pieno
non canterà che gli ultimi anni. Pone Bacco al di sopra di Perseo, di Ercole , e degli eroi che pugnarono sotto le mura di Troi
lungo nominare. Furono i Centauri dati a varii Dei, come al Sole, ad Ercole , ad Esculapio, con far condurre ancora i loro car
acco, essendo noto il trasporto di tali mostri pel vino, che servì ad Ercole per cavarli dalle loro tane e domarli, e vedendos
aio. « Là sovra un’ara alquanto più alta vedesi eretto il simulacro d’ Ercole altro nume rurale, denominato perciò Ercole Silva
amosa impresa. Vi prego di accrescere la vostra attenzione. Bacco ed Ercole sul carro tirato dai Centauri. « Il raro argoment
ne che riconosceva la pagana mitologia fra questi due figli di Giove, Ercole e Bacco. L’antichità che gli considerava come Dei
ntrambe accolse In terra nati e dalle fiamme usciti. « I crotali d’ Ercole mentovati nell’epigramma sono quegli stessi coi q
i Bei Auspici. Le medaglie provano che questa venerazione indivisa ad Ercole e Bacco perseverò nell’impero romano anche nel re
ali bacchici il carro a quattro ruote, su cui sono assisi i due numi. Ercole nudo interamente siede sulla spoglia del leone, e
ti ha nella destra il suo cantaro, il tirso, o la ferula nella manca. Ercole siede alla destra di Bacco quantunque nume inferi
i aggiunti ancora al carro d’Alcide. Di questa alleanza di Bacco e di Ercole è ancora un monumento il famoso bassorilievo di s
la dea della giovinezza destinata in cielo sua sposa. « La bibacità d’ Ercole celebrata dai poeti era un altro motivo per unirl
12 (1897) Mitologia classica illustrata
o (Dionysus, Bacco), poi Alcmena che die’ alla luce Eracle (Herakles, Ercole ); delle altre, Leda, Danae, Europa, Io, si riparl
ll’ ufficio di coppiere celeste, Ebe apparisce come sposa e moglie di Ercole , ma sempre fiorente di giovinezza e di beltà, e r
o voluto strapparle il fanciullo; ma essa sarebbe fuggita a Roma dove Ercole la aiutò e Carmentis le offrì ospitalità; ond’ el
lari di questo stesso tema; generalmente, rappresentandosi il mito di Ercole che rapisce Cerbero o di Orfeo che va a riprender
e talvolta che se ne facesse di nuovo l’ apoteosi; tale fu il caso di Ercole . Si chiede: erano gli Eroi dagli antichi venerati
Clitennestra ed Elena. Più tardi Tindareo fu restituito per opera d’ Ercole alla sua signoria di Amicla (Amyclae) in Laconia,
lia, Alcioneo sull’ Istmo. I Latini collocavano qui la lotta del loro Ercole col gigante Caco, di cui parleremo. m) I pomi aur
ad Euristeo, lo ricondusse di nuovo nell’ Inferno. Con questa fatica Ercole si liberò dal servizio di Euristeo. C) Gesta di
per il suo giorno natalizio. 3. Latinizzato il nome Eracle in Ercle, Ercole , le leggende relative a quest’ eroe si diffusero
olitamente la favola della spedizione contro Gerione e del ritorno di Ercole per l’ Italia era ampliata in tal senso. Si favol
ra ampliata in tal senso. Si favoleggiava adunque che, venuto a Roma, Ercole aveva trovato ivi stanziato sul Palatino Evandro,
muggito di questi bovi allontanati a forza dall’ armento fè avvisato Ercole , il quale mosse contro Caco, e impegnata con lui
sacrificò uno dei buoi ricuperati. Evandro ed i suoi fecero festa ad Ercole che aveva liberato quei luoghi da un così terribi
uoghi da un così terribile nemico. Di qui il principio di un culto d’ Ercole nella religione romana. Gli fu dedicata la così d
alse l’ uso che ogni anno in determinato giorno il pretore offrisse a Ercole , in nome della città, un giovenco o una giovenca,
e anche i privati, in caso di guadagno, offrissero la decima parte ad Ercole per ringraziamento. In nome d’ Ercole giuravano s
, offrissero la decima parte ad Ercole per ringraziamento. In nome d’ Ercole giuravano specialmente gli uomini, come le donne
come le donne preferibilmente in quello di Castore. Anche pei Romani Ercole presiedeva alle palestre e ai ginnasii, e come He
la letteratura mitologica. — Anche nella letteratura latina i miti di Ercole sono spesso ricordati e celebrati. Già tra le pri
dà luogo a scene lepidissime e piacevolissime. Fra i poeti moralisti, Ercole divenne l’ ideale dell’ eroe che superando innume
non potevano essere dimenticate così poetiche leggende come quelle d’ Ercole ; quindi troviamo narrata nel nono libro la lotta
quelle d’ Ercole; quindi troviamo narrata nel nono libro la lotta di Ercole con Acheloo pel possesso di Deianira, poi il turp
l’ eroe sul rogo. Ancora nel duodecimo libro è menzionata la lotta di Ercole contro i Nelidi, specialmente contro Periclimeno,
’ eroe. All’ arti figurative e specialmente alla statuaria il tipo di Ercole e le sue gesta offrivano inesauribile fonte di ar
ta offrivano inesauribile fonte di argomenti. Quando si rappresentava Ercole solo, per lo più si cercava rendere l’ immagine d
ommossi atteggiamenti. Famosa tra l’ altre la sua statua colossale di Ercole in bronzo ch’ era in Taranto, e da Taranto dopo l
Alizia in Acarnania, più tardi trasportato a Roma. — Tra le statue di Ercole ancora esistenti, ha il primo luogo il colosso co
e idealizzata in squisita bellezza. Venendo all’ opere d’ arte ove Ercole si rappresenta in gruppo con altre figure e segue
o l’ ordine biografico, non rara era in antico la rappresentazione di Ercole che strozza in culla i serpenti. Già il pittore Z
alazzo Pitti a Firenze è un celebre gruppo rappresentante la lotta di Ercole col gigante Anteo; e della liberazione di Promete
a e ora conservato nel museo Capitolino. — A ricordare l’ incontro di Ercole con Atlante, il reggitore del mondo, giovi la fig
e di Napoli. — Tra i vari monumenti dove si raffigurano i rapporti di Ercole e di Onfale, il più importante e bello è il grupp
arebbero riusciti nell’ Oceano Occidentale, e di là per le colonne d’ Ercole sarebbero rientrati nel Mediterraneo. — Alla fine
uste » usata a designare condizione disagiata e pericolosa. 51. « Un Ercole piccolo a vedersi ma che fa una grande impression
13 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Cronologia Mitologica. » pp. 387-393
da Giasone alla conquista del Vello d’oro, ec. (Vedi la favola.) — Ercole o Alcide. Le sue dodici fatiche, ec. Credesi che
c. Credesi che la vita di Sansone abbia dato la idea delle prodezze d’ Ercole . 1348. La Fondazione di Micene, e avventure di
, da Idomeneo e Merione con 80 navi ; Rodiani, da Tlepolemo, figlio d’ Ercole , con 9 navi. — Erano insiem coi Trojani, e condot
1190. I Dorii e gli Etolii, condotti dagli Eraclidi o discendenti d’ Ercole , ritolgono ai Pelopidi il Peloponneso. 1182-112
14 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423
a fama, che la medesima fosse stata innalzata dagli Epei, compagni di Ercole , o da Ercole stesso. Cerei pure ardevano in gran
a medesima fosse stata innalzata dagli Epei, compagni di Ercole, o da Ercole stesso. Cerei pure ardevano in gran copia dinanzi
nte, che le predette Feste minori sieno state introdotte in grazia di Ercole , il quale per legge non poteva essere ammesso all
to in suo ajuto qualche mortale. Per consiglio di Minerva si cercò di Ercole , il quale v’accorse, e fece grande strage de’ Gig
intorno all’origine di essi. V’è chi dice che uno de’Dattili, di nome Ercole , trasferitosi con altri quattro suoi fratelli dal
iù diffusamente vedremo. Altri vogliono che sieno stati instituiti da Ercole , figlio di Alcmena, in onore di Pelope, da cui eg
che tempo sospesi, si sieno poi rinovati da Ifito o Ificlo, figlio di Ercole (a). Altri narrano, che Ercole li introdusse per
rinovati da Ifito o Ificlo, figlio di Ercole (a). Altri narrano, che Ercole li introdusse per onorare non Pelope, ma Giove Ol
mente ne riconosce per autori alcuni dell’Etolia, e dei discendenti d’ Ercole (c). In questi Giuochi i lottatori doveano spogli
tale particolarità. Dicono alcuni, che Giove non volendo mostrarsi ad Ercole , suo figlio, il quale desiderava di vederlo, nè p
Si appellò Apomio o Muscario, ossia qscacciatore delle mosche, perchè Ercole , sacrificandoc in Olimpia, e venendo allora moles
ì do loroso stato Prometeo se ne stette per trenta anni, dopo i quali Ercole uccise con una saccta l’avoltojo, ministro delle
da spodòs, cenere, attesochè i Beozj gli aveano alzata nel tempio d’ Ercole un’ ara, formata di ceneri di vittime, sacrificat
piccole sculture, le quali pure si chiamavano Sigillarie. Dicono, ch’ Ercole le abbia introdotte, quando alle vittime umane, c
Lido e Tirreno non nacquero da Sagaritide e da Ati, ma da Onfale e da Ercole (a). (16). Ati dopo morte ricevette gli onori Div
olemo (e). Rapporto poi alla predetta Costellazione altri dicono, che Ercole , avendo liberato le rive del fiume Sangario da un
erte alla fontana, in cui era stata convertita Ciane. Pretendesi, che Ercole sia stato il primo a porgervi sactifizio, quando,
loro non avea competitore, gli era permesso di prendersela. Così fece Ercole , non avendo trovato chi osasse di cimentarsi seco
assa di ferro infuocato(p) Porfirione fu colpito prima dalle frecce d’ Ercole , e poi dal fulmine di Giove(a). Toone e Agrio ven
man. Lex. Univ. (27). I Sabini sotto il nome di Filio riconoscevano Ercole (e). Questi fu anche detto Sanco o Sango (f) o Sa
olui che al di dietro era nero. Eglino, viaggiando, si abbatterono in Ercole , che dormiva sotto un albero, e tentarono di assa
la testa rivolta all’ingiù. Coloro osservarono allora, che il dorso d’ Ercole era nero ; e ricordandosi dell’avviso, ricevuto d
loro madre, presero a vicende volmente confabulare su tal proposito. Ercole si compiacque del soprannome, ch’eragli stato imp
e non a colui, che gli avesse condotto dalla città di Filaca i buoi d’ Ercole , contro di cui egli nuttiva irreconciliabile odio
so nell’ altra(l). I Sogni ebbero una Statua in Sicione nel tempio di Ercole , a lato di quella del Sonno(a). Nè quì è fuor di
i(f). Dicesi, che questi abbia risanato Plutone, gravemente ferito da Ercole (g). (f). Joh. Jacob. Hofman. Lex. Univ. (20).
ddestrò molti nel suono della lira, e tra gli altri Tamira, Orfeo, ed Ercole , il quale poi, sgridato fortemente da lui, perchè
alla non meritata sciagura. Ma allorchè il mostro era per divorarla, Ercole ne la liberò, perchè il di lei padre aveagli prom
la figlia a Laomedonte, questi ricusò di dare la pattuita ricompensa. Ercole , assistito da Euripilo, figlio di Desameno, re d’
e ricercò di poter condurre secolei in Salamina il fratello, Podarce. Ercole non acconsentì all’inchiesta, se non a patto, che
re per mezzo dell’acqua(a). Apollodoro racconta, che Nereo insegnò ad Ercole , dov’erano i pomi d’oro, de’quali pur ragioneremo
Giove col fulmine, fu ridotto ad essere tale in pena d’aver rubato ad Ercole alcuni buoi. Altri vogliono, che Cariddi sia stat
lcuni buoi. Altri vogliono, che Cariddi sia stata uccisa dallo stesso Ercole , e che Giove poscia la abbia convertita in mostro
itata con Andremone, e la seconda, come più diffusamente vedremo, con Ercole . Morta Altea, Eneo prese in moglie Peribea, figli
15 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLV. La spedizione degli Argonauti alla conquista del Vello d’oro » pp. 331-341
tri di cui non si è ancora parlato, cioè Calai e Zete figli di Borea, Ercole , Orfeo, Linceo, Tifi, Tideo, ecc. È ben facile ch
viaggio, ed anche per rinnovare le loro provvisioni da bocca, perchè Ercole , oltre ad essere il più forte e robusto eroe, era
ropontide. Prima di entrar nel Ponto Eusino perderono la compagnia di Ercole , il quale avendo mandato il suo valletto Ila a pr
16 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXX. Delle Divinità straniere adorate dai Romani » pp. 506-510
Evandro ed accolto dai popoli limitrofi in ringraziamento dell’averli Ercole liberati da quel mostro dell’assassino Caco, « C
erio Massimo in più luoghi, e ci fanno sapere che l’ara consacrata ad Ercole in Roma chiamavasi Massima, e che suoi sacerdoti
17 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — III. Classazione generale delle Divinità pagane e Genealogia degli Dei superiori » pp. 15-19
numero d’ordine, come Giove primo, Giove secondo ecc. Mercurio terzo, Ercole 12° ecc. ecc. A legger cotesti libri di così minu
rii, Ercoli ecc., se ne fece un solo Giove, un solo Mercurio, un solo Ercole ecc., vale a dire si attribuirono ad un solo tutt
18 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Indice alfabetico » pp. 516-
Epitalamio 149 Era (dea) 78 Èracle 369 Eraclidi 369 Èrato 105 Ercole 354 e seg. Ercole (costellaz.) 371 Erme 123 Er
ra (dea) 78 Èracle 369 Eraclidi 369 Èrato 105 Ercole 354 e seg. Ercole (costellaz.) 371 Erme 123 Erinni 210 Ermìone 3
19 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIX. Plutone re dell’ Inferno e i suoi Ministri » pp. 203-215
a nell’emisfero boreale, vicina a quella parte della costellazione di Ercole che si chiama la mano, volendosi così alludere al
Ercole che si chiama la mano, volendosi così alludere alla favola che Ercole incatenò il can Cerbero nell’Inferno e lo trascin
20 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIV. La caccia del cinghiale di Calidonia » pp. 326-330
oco sopravvisse ; e le sorelle (tranne Deianira che era già moglie di Ercole ), furon cangiate in uccelli detti Meleàgridi, nom
21 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Tavola analitica. secondo il metodo di giov. humbert  » pp. 3-
2—234. III. Seml-Del ed Eroi. Giapeto, 30. Prometeo, 70, 71. Ercole , 364—401. Perseo, 353—363. Giasone e gli Argona
22 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIII. Difetti e vizii del Dio Giove » pp. 69-72
emiò. Aggiungono però che la pena di Prometeo non fu perpetua, perchè Ercole lo liberò, ed uccise l’avvoltoio che gli rodeva i
23 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XL. Osservazioni generali » pp. 304-308
Erano figli o d’un Dio e di una donna mortale, quali furono Perseo ed Ercole  ; oppure di una Dea e di un uomo mortale, come cr
24 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVII. Gli Dei Dei Fiumi » pp. 285-289
gliero quanto Rodomonte, e osò venir tre volte a singolar tenzone con Ercole per ottenere a preferenza di lui Deianira in ispo
25 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIX. Eolo e i Venti » pp. 295-
la linea nell’Oceano Atlantico ; e il non plus ultra delle colonne d’ Ercole li tratteneva ancora dal passar lo stretto di Gad
26 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVIII. Le regioni infernali » pp. 195-202
ome gli Antichi credevano che alcuni dei loro più famosi eroi, Teseo, Ercole , Orfeo, Ulisse ed Enea in corpo e in anima, ossia
27 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXII. Gli Oracoli » pp. 242-252
o degli Eroi o Semidei, come per esempio ad Esculapio, a Trofonio, ad Ercole , ad Amfiarao, ecc. Sommati giungeranno a più di q
28 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386
ano nelle crapule il loro avere nell’occasione di pagare le decime ad Ercole . Nel celebrare i misteri di Bacco secondo l’antic
29 (1841) Mitologia iconologica pp. -243
enim non vinceret ille ? Prevalse al fin contro l’Idra la chiave di Ercole , contro il Cerbero la Sibbilla, contro il Dragone
ia da quel luogo : benchè per altro dicesi essere stato incatenato da Ercole disceso in aiuto di Alceste, addormentato da Orfe
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