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1 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXV. Bacco » pp. 161-172
XXV Bacco I mitologi greci avevano una fantasia inesaurib
unto si dicono prodigiose, e più veramente favolose. Sulla nascita di Bacco venner fuori a dire ch’egli ebbe due madri. I poe
dire ch’egli ebbe due madri. I poeti classici greci diedero perciò a Bacco il titolo di Ditirambo, e i poeti latini di Bimat
lo consegnò alle figlie di Atlante perchè lo allevassero. Il piccolo Bacco cresceva vivace ed allegro ; ed ebbe per custode
ci, per lo più tigri o pantere. Tutti questi distintivi ed emblemi di Bacco lo manifestano chiaramente come il Dio del vino e
udenza che ne deriva in chi ne abusa, si aggiungevano sulla fronte di Bacco le corna198 ; e i poeti dicono che egli non sempr
o della potenza di lui, ossia della forza del vino. Il nome stesso di Bacco , o che si faccia derivare da un greco vocabolo ch
ei principali attributi di questo Dio. I Latini intendevano la parola Bacco in questo secondo e peggior senso, poichè ne form
ccezione abbandonarsi a smodata allegria. In italiano poi dal nome di Bacco è derivata la parola baccano che significa rumore
he sembra impazzata. E questo era il rumore che facevano i seguaci di Bacco , e specialmente le donne che furon chiamate Bacca
ltri tempi più antichi dicevasi ancora carnasciale 199. Nel corteo di Bacco e a celebrare i Baccanali, secondo le favole, v’e
a forma dei Satiri, la chiama il Redi ; e tra i Satiri v’era l’aio di Bacco , cioè il vecchio Sileno, che dall’essere continua
i endecasillabi sdruccioli non solo descrive, ma dipinge il corteo di Bacco  : « Vien sopra un carro, d’ellera e di pampino «
o di Bacco : « Vien sopra un carro, d’ellera e di pampino « Coperto, Bacco il qual duo tigri guidano ; « E con lui par che l
, e mentre sì l’aizzano, « Casca nel collo, e i Satiri lo rizzano. » Bacco aveva diversi altri nomi e titoli. In greco chiam
nomi di Giove suo padre, e dall’isola di Nisa o dal monte Niso, dove Bacco nacque e fu allevato. I Latini non adottarono que
che ne deriva, e davano l’appellativo di Dionisie 200) alle feste di Bacco , che quando proruppero in eccessi ributtanti, olt
rni stravizii di gozzoviglie e bagordi. I Latini bene spesso davano a Bacco il nome di Libero per indicare che il vino ispira
italiani. Convien qui rammentare il grido di allegrezza e di evviva a Bacco , che ripetevasi frequentemente nelle feste di lui
azione e d’incoraggiamento che i mitologi suppongono dette da Giove a Bacco suo figlio, allorchè questi sotto la forma di leo
o, nell’Orfeo del Poliziano, e nel Ditirambo202) del Redi, intitolato Bacco in Toscana. Anche le Baccanti avevano altri nomi,
secondo impetuose, ed il terzo è derivato da uno degli appellativi di Bacco accennati di sopra. Le Baccanti erano rappresenta
el deserto « Vo’cantar tra le Baccanti. » E il Redi nel Ditirambo di Bacco fa dire a questo Nume : « Al suon del cembalo, «
« Di quella porpora, ecc. » I poeti pensarono ancora a dar moglie a Bacco , e inventarono un modo sbrigativo, franco e alla
la buona, senza tante sicumere e accordature d’orchestra. Finsero che Bacco nei suoi viaggi di proselitismo enologico avesse
legria. Arianna (per chi non lo sapesse) significa molto piacente ; e Bacco a cui piaceva il bello ed il buono se ne trovò mo
nome di corona di Arianna. Tre figli nacquero da questo matrimonio di Bacco , ed ebbero nomi relativi alla vite, all’uva ed al
fusaria ; ed Enopio, che vuol dire bevitor di vino. Si attribuivano a Bacco diversi miracoli. Cangiò in delfini alcuni marina
sè stesso le gambe. Penteo re di Tebe che voleva abolire il culto di Bacco fu ucciso dalla propria madre Agave, che insieme
col patronimico di Mineidi, ricusando di prender parte alle feste di Bacco per attendere alla loro occupazione di tesser le
loro telai in ellera per castigo del disprezzo mostrato pel culto di Bacco . Fu poi generosissimo co’suoi devoti cultori, ma
rigii. Avendo questo re lietamente e sontuosamente accolto in ospizio Bacco con tutto il suo corteo, gli fu data in premio da
arissimo, chiese di poter trasformare in oro tutto ciò che toccava, e Bacco gliel’accordò ; ma presto egli ebbe a pentirsi di
vesse ottenuto da quel Nume benigno la cessazione di sì funesto dono. Bacco gli ordinò di lavarsi nel fiume Pattolo ; e i poe
o Pallade, la sapienza ; di Marte, la guerra, ecc. ; così il nome di Bacco ad indicare il vino. E Bacco in origine era simbo
stravizii ed eccessi dei Baccanali in onore di questo Dio, il nome di Bacco fu adoprato ancora come sinonimo di crapula e di
o che scoppia ; ed ha fatti suoi Dei « Non Giove e Palla, ma Venere e Bacco . » Alcuni mitologi antichi confusero Bacco con A
iove e Palla, ma Venere e Bacco. » Alcuni mitologi antichi confusero Bacco con Apollo, cioè col Sole, o almeno lo fecero suo
urità e non ne cangiano in vino il primitivo acido umore. Il regno di Bacco è finito dove Febo non lo favorisce colla forza d
one di questo fenomeno con una ipotesi, alla quale allude il Redi nel Bacco in Toscana, parlando del vino : « Sì bel sangue
qui in acconcio di rammentare il Canto che è intitolato : Trionfo di Bacco e di Arianna, che insieme col Canto dei Cialdonai
ce derivata da due parole greche che appellano alla doppia nascita di Bacco , oltre ad essere uno dei nomi di questo Dio, era
2 (1880) Lezioni di mitologia
Ercole da Alcmena. Vulcano sposò Aglaia la più giovane delle Grazie. Bacco si congiunse all’abbandonata Arianna, ed Ercole f
iove, per Marte e per Ercole adopravano l’ordine dorico; l’ionico per Bacco , Apollo e Diana; il corintio per Vesta: e qualche
Cielo, della Luna, rotondi quelli di Venere, del Sole, di Cerere e di Bacco , e riquadrato era quello di Giano. Nè ciò bastava
ellissima, che tenendo dalla destra la patera, diffonde il liquore di Bacco sulla candidissima ostia, pregando voti inesaudit
etta dalla prora nei flutti parte della vittima e il liquore, dono di Bacco , di cui tre volte al padre dell’onde fa libazioni
i; l’altro, alla sinistra collocato, consacravasi ad Apollo, ovvero a Bacco , secondo che una commedia una tragedia veniva rap
chio a Sidone, la Diana Patroa, la Venere di Pafo. Sotto questa forma Bacco rappresentavasi. Semplici pietre additavano Amore
mole, punita della dimanda superba, poiché celebre al pari d’Ercole è Bacco , che empì l’ Oriente e 1’ Occidente di sua fama,
celesti virtù: la terra a questi Deve Alcide, e Polluce, e Perseo, e Bacco , Veraci eroi che di tiranni e mostri Purgar citta
come suo ministro favoleggiarono che Giove affidasse pure la cura di Bacco fanciullo, come rilevasi da Plinio, da Pausania,
a fanciulla chiamata Tia, che fu la prima insignita del sacerdozio di Bacco , e celebrò Torgie in onore del dio; dal che, dico
i vede il più bello e il più attivo degli Dei, senza la morbidezza di Bacco , e senza le affaticate muscolature di Ercole, anc
eva intendersi dei capelli di color blu che Omero dà ad Ettore ed a Bacco : vale a dire dei capelli biondi, che interiorment
figure virili, e anche barbate, che sono per altro della compagnia di Bacco , per tacere l’immagine di questo nume, che ne han
il credemno un ornato bacchico che si dava a Leucotea come nudrice di Bacco , non così proprio per altro di questa seconda div
avendo col jiume tebano alcuna cognita relazione. Potrebbe dirsi che Bacco , come deità della campagna, era ancora una delle
cacciatori si attribuisce, non si osserva ora che nelle immao’ini di Bacco de’ suoi seguaci. E questo l’ephaptis, che second
no per lo più una sola mano, si veggono soltanto in qualche figura di Bacco , in alcuni busti di Sileno, uno dei quali in bron
ò perchè qualche tempo prima disfatte da Ercole, e precedentemente da Bacco , nel di lei tempio si erano rifugiate. Ci vien ri
Rese ai cultori gli affidati frutti, Biade a Cerer libasse, e vino a Bacco , A Pallade l’umor biondo di olivo, Onde a tutti g
a rosata cresta Ergono. La variata in tre figure Ecate appar: con lei Bacco procede Festante: l’edra gli circonda il crine: L
quelle d’un eroe e d’un uomo, altre a quelle d’Apollo che a quelle di Bacco , o di Mercurio, di Marte, così di altre ragioni s
ulto greco e romano, ed essendo particolarmente Cerere la compagna di Bacco , nume propriamente autore e preside del teatro. »
e sacre ad Osiride ed Iside ridusse al culto della dea ed a quello di Bacco . A Trittolemo, secondo altri, figlio di Celeo dev
tripudio le Meonie ninfe, Che l’Ermo nutre, nel solenne rito Fanno di Bacco , e le paterne ripe Scorron con ebra gioia: lieto
ese le faci al monte Etneo. Nel sesto giorno vi era la processione di Bacco , coronato di mirto e non di edera, come con error
ollo, la clava ad Alcide, l’elmo a Marte, la face a Diana, il tirso a Bacco , il tridente a Nettuno. Fanciullo fu detto e Ciec
glie della famiglia Tizia. Chi riflette che in altre vi è la testa di Bacco , nume anch’esso del Parnaso, e che al rovescio di
e dolor le Tracie donne, Fra le feste dei numi e le notturne Orgie di Bacco disperdean pei larghi Campi infamati lacerato Orf
corona di edera di cui ha fregiata la chioma. Questa corona è sacra a Bacco , deità tutelare degli spettacoli teatrali, e conv
quadrupede danneggiatore delle viti. Perciò la scena fu attribuita a Bacco , ed egli stesso per la sua sovrintendenza alla Tr
isola, quantunque ciò non per ingratitudine di lui, ma per volontà di Bacco pensino alcuni che sia avvenuto, avrai forse udit
Non avrò dunque bisogno di dirti che Teseo è quello che è nella nave, Bacco quello eh’ è in terra, nè a te come ignaro dirò d
tti dipingere Arianna bella, bello Teseo non è difficile a veruno: di Bacco ancora vi sono innumerabili forme in che può esse
a, ha fatto lo dio, poiché i corimbi tessuti in serto sono indizio di Bacco , ancora che l’opera sia inetta, e il corno nato n
o, ancora che l’opera sia inetta, e il corno nato nelle tempie accusa Bacco , e pure la pardalide, o pelle di pantera, è manif
la pardalide, o pelle di pantera, è manifesto segno dello dio. Ma qui Bacco non è dipinto con altro simbolo che con quello de
Pane frena il suo saltare perchè non turbi il sonno della fanciulla. Bacco vestito di porpora, coronato di rose, si accosta
ri Egle ed il Sole: r opinione più comune le vuol nate da Venere e da Bacco . Discordia vi è pure nel numero: la maggior parte
perchè dentro Ercole sono celate. — Lezione cinquantesimasettima. Bacco . Argomento di sogni eruditi e di ardimentose c
ogni eruditi e di ardimentose congetture è la divinità ed il culto di Bacco . Famoso al pari di Ercole per le conquiste: l’Ori
oti egiziani avvalorato viene da Erodoto, che paragonando le feste di Bacco e di Osiride, sorprende la rassomiglianza di ques
rasportato in Grecia da Melampo il culto di Osiride, sotto il nome di Bacco . Nisa in Arabia era la patria del dio, e passava
ati sempre dagli scrittori, avessero sulle forme che conveniva dare a Bacco . Ed a questa importante ricerca ninno può meglio
imi periodi della sua vita. « Quantunque l’essere stato risarcito per Bacco abbia incontrato qualche disapprovazione, princip
e dai mitologi nè tutti gli epiteti, nè tutte le lodi della chioma di Bacco , come cose troppo note e comuni: basta il riflett
ata: è quella che si ammira nella Galleria di Firenze sul corpo di un Bacco appoggiato ad un Fauno. La testa, benché propria
la testa antica della nostra statua. Or quella testa è certamente di Bacco , come la corona di pampini, e la fascia che strin
ilievo, e la rotondità dei fianchi. Non vi ha nulla di più proprio di Bacco : o provenisse ciò dall’uso e dal capriccio degli
principio, ho detto, ciò provenisse, certo è che uno dei caratteri di Bacco fu quello di essere rappresentato di forme femini
nili. Quindi un latino epigramma così lo descrive: « E trae il tenero Bacco la forma di una vergine. » Quindi Momo, presso L
una vergine. » Quindi Momo, presso Luciano, rileva tra i difetti di Bacco la sua complessione feminile e donnesca; quindi f
orto. « Vero è però che come differenti qualità diedero i mitologi a Bacco , come differenti virtù i fisici al vino: così anc
ente incerta. Padre, trattieni alla tua figlia il brando! Disse, e di Bacco al consapevol tempio Guidò piangendo il genitor t
utristi. — inutil voce, Cessa da tuoi discorsi: è sorda Agave!— Se di Bacco mi vuoi vittima, uccidi Sola il tuo figlio, madre
eoni. Cadmo, appella Penteo compagno del tuo soglio, e miri L’opre di Bacco con gelosi lumi. Affrettatevi, o servi, e alla Ca
lion rimira, Riconosci il tuo figlio. Il premio è questo Che rendi, o Bacco , a chi nutriati? Illustri Doni mi diede alle divi
fronte Bagnò: le ninfe dier flebile grido, E non senza rossor venera Bacco La maestà dell’infelice volto. Onde col riso si c
otolando deturpa. A) seno toglie L’irsute pelli, ne rovescia i vasi A Bacco sacri, e sul materno seno Il sangue scorre. Bacia
giri. Le belle chiome del sanguigno capo, E gridando mandò tal voce: Bacco , Bacco crudel, che mai non sazia il sangue Della
Le belle chiome del sanguigno capo, E gridando mandò tal voce: Bacco, Bacco crudel, che mai non sazia il sangue Della tua sti
gave! Penteo non accusar la madre insana, Penteo, infelice: il reo fu Bacco : Agave E innocente. Che dico? ancor di sano’ue Gr
ani, e pel reciso Capo rosseggia la materna veste! Certo ch’io libo a Bacco : olà! Rendete I vasi a me: prenditi o Bacco: è sa
veste! Certo ch’io libo a Bacco: olà! Rendete I vasi a me: prenditi o Bacco : è sangue Del figlio mio: Pel mio delitto io viss
Dionisiache, lib. XLVI. Lezione cinquantesimottava. Generazione di Bacco . Le avventure di Bacco cominciano nel settimo
Lezione cinquantesimottava. Generazione di Bacco. Le avventure di Bacco cominciano nel settimo Canto del poema di Nonno;
non era ancora stato concesso ai mortali. Solo dopo il diluvio nacque Bacco , ovvero il dio padre della libera allegrezza prod
segreti del destino, e gli rivela il mistero della nascita futura di Bacco suo figlio, che deve portare agli uomini un liquo
nte di Semole: lo allacciò di edera, lo intinse nel nettare, afiinchè Bacco facesse salire l’umore che ci dona l’autunno. Qui
ficare a Giove dio del Fulmine un toro, che rappresenta l’immagine di Bacco , ed un capro nemico dei frutti autunnali. Quindi
ri, prendendo presso lei tutte le forme che r antichità attribuisce a Bacco . Finalmente si fa conoscere dalla sua amante. che
rtale abiterà dunque i cieli? vi si vedrà giungere un giorno Semele e Bacco , e brillare Arianna colla sua corona? No, dice Ma
miche della sua amante. Siccome prevede le conseguenze, e vuol salvar Bacco , incarica Mercurio di togliere il fanciullo ai fu
morte di Semele Ino sua sorella si fosse adossata la cura di allevare Bacco , giurò di vendicarsene. Mandò ad Atamante Tisifon
con le nude braccia. Evoè Bacco, suona: e rise Giuno Sotto il nome di Bacco , e disse: Questi Usi ti doni il tuo beato alunno.
v. 463 e seg. Lezione cinquantesimanona. Nascita ed educazione di Bacco . Origine della vite. Dopo la morte di Semele,
a morte di Semele, il re degli Dei depose nella sua coscia il giovine Bacco , finché il parto arrivasse al suo termine, e non
ronte è armata di corna, coll’oggetto di ritrarre la doppia natura di Bacco , cioè di toro e di serpente. Quindi il poeta ci d
a. Giunone avendole rese furiose, Mercurio fu obbligato di levar loro Bacco per confidarlo ad Ino figliuola di Cadmo e sorell
a tutela di Rea. Nonno dipinge i Pani che danzano intorno al giovine Bacco , e compongono il corteggio del dio, che ha le for
e. Nonostante Giunone irritata contro Ino che aveva osato di nutrire, Bacco si dichiara contro essa, e riempie la sua casa di
sata Lezione. Dopo questo episodio, il poeta ci conduce in Lidia, ove Bacco era allevato scherzando coi Satiri, e bagnandosi
oeta ci dipinge questo bel fanciullo, e le sue grazie nascenti, che a Bacco inspirano affetto. Il dio si volge verso lui, e g
sce per dire, che lo conosce e sa che è figlio del Sole e della Luna. Bacco se ne innamora: non è contento che con lui, e si
istanze. Qui il poeta ci fa la descrizione dei loro giuochi. Si vede Bacco che prende piacere a lasciarsi superare da quello
ile di avvedersi che tutto ciò non è che un’ allegoria sull’ amore di Bacco per la vigna. Diodoro espone ciò semplicemente, n
di Bacco per la vigna. Diodoro espone ciò semplicemente, narrando che Bacco allevato in Nisa scoperse in mezzo ai giuochi del
nimali delle foreste, e si espone a ricevere dei teneri rimproveri da Bacco , che tutti i pericoli gli dimostra: lo avverte so
rna del toro. Ma questo avvertimento fu inutile ad Ampelo, quantunque Bacco avesse sempre cura di accompagnarlo. La dea del M
re della caduta. Un Satiro testimonio di questa sventura l’annunzia a Bacco , che inconsolabile diviene. Egli bagna di lacrime
el dio. Ampelo, quantunque morto, era tanto bello come quando viveva. Bacco lo contempla, ed esprime il suo dolore: minaccia
sotto la forma di Sileno, portando in mano il tirso, viene a consolar Bacco , e gli consiglia di formare dei nuovi amori onde
tiene, nei nomi di Calamo e Carpo. Ma nulla può mitigare il dolore di Bacco . Le Stagioni intanto, delle quali il poeta fa la
mede dalla quale il nettare scorre, e vede che il destino accordava a Bacco la vite, come concesso aveva a Febo il lauro, a M
sue sorelle, e ritorna verso il mare d’oriente, da cui esce il Sole. Bacco però era sempre inconsolabile per la perdita del
ritrarrà sulla terra r immagine del nettare, bevanda degi’ immortah. Bacco , gli dice, non piangere, onde le lacrime dei mort
e intorno alla vite, ed agli alberi i quali protegge colla sua ombra. Bacco prende il nuovo frutto, lo spreme fra le sue dita
ccoglierne il liquore. La sua bocca divenne rossa per questo umore, e Bacco •ch’errava per le montagne se n’ avvide, e si ram
gnano, e questo episodio termina il duodecimo Canto. La spedizione di Bacco nelle Indie cantata in tutte le istorie del nume,
ostrato la descrizione di due pitture antiche relative alla storia di Bacco . Semele. — Questo fulmine, in apparenza così ter
lazzo di Cadmo. Giove va a visitare Semole, la quale è già spirata, e Bacco nasce in mezzo al fuoco, mentre che la madre nell
mbianze di un’ ombra sale nel cielo, dove le Muse la celebreranno. Ma Bacco esce dal seno materno più rilucente di una stella
a cadere, perchè gli duole di dovere essere ornato per la nascita di Bacco . Ecco l’arrabbiata Megera che pianta dei salci ac
lcio rovesciato, forza maravigliosa per donne che non siano invase da Bacco . Le scellerate hanno gettato a terra il misero Pe
dalla gioia: tanto i loro spiriti dal furore del vino sono alterati! Bacco guarda tutto questo da una rupe con le gote gonfi
po onde porlo sulla pira. La testa di Penteo è talmente sfigurata che Bacco stesso n’ha compassione: è nel primo fiore della
esto lo poneva ad ira. Ah fu ben stoltezza il non avere infuriato con Bacco : Ma ciò che accade alle donne è degno di gran com
a metamorfosi del rimanente. — Lezione sessantesima. Avventure di Bacco . Decretata dal fato la conquista dell’Indie, G
uista dell’Indie, Giove invia Iride al palazzo di Rea per comandare a Bacco che vada a combattere gl’Indiani, cacci dall’Asia
esti popoli le sue orgie e i doni della vite. E noto che i misteri di Bacco e l’invenzione del vino si celebravano come le ce
nere umano. Iride dunque vola da Rea, beve il nuovo liquore, intima a Bacco gli ordini di Giove, che gli comanda di sterminar
e delle sue danze per riunire un’armata, che deve esser comandata da Bacco . Si legge il lungo cataloga di tutti quelli che s
ario corteggio di Cibele, che rassomiglia molto quello dei misteri di Bacco . Vi è pure Aristeo inventore del miele, al quale
al quale la Cosmogonia dei popoli della Libia affida l’educazione di Bacco . Tutte le genti dell’Attica hanno parte in somma
Samotracia: e già tutte le schiere erano riunite sotto il vessillo di Bacco , quando la Pleiade Elettra brillando nel cielo e
formando la settima stella delle Pleiadi, dà colla sua apparizione a Bacco il segnale felice del combattimento e della vitto
umerazione dei differenti popoli dell’Asia Minore che si riuniscono a Bacco . Nel Canto seguente il poeta ci dipinge Cibele ch
. Nel Canto seguente il poeta ci dipinge Cibele che arma in favore di Bacco i suoi Genii e i suoi Dei. Ella chiama al suo soc
dei Satiri, i figli delle ladi, le figlie di Lamo che aveano nutrito Bacco . Le ninfe Oreadi, le Baccanti fanno parte dell’ar
e Oreadi, le Baccanti fanno parte dell’armata, alla testa della quale Bacco si move. Il poeta ne descrive la sua armatura, i
e: il fulmine fa rimbombare le montagne, e annunzia la sua vittoria a Bacco . Dipinge quindi il poeta l’insolenza del generale
e, che accampa il suo esercito sulle rive dell’Astaco, di cui vuole a Bacco contrastare il passaggio. Ne rappresenta pure il
cierate sulle rive del fiume, di cui le acque son cangiate in vino da Bacco dopo la disfatta di una parte degl’Indiani. Quell
sono descritti gli eff’etti; ne sorprende gran parte, e gì’ incatena. Bacco dopo aver passato il fiume Astaco si appressa all
ed Amore giura di vendicarlo, sottomettendo questa bellezza feroce a Bacco . Tutta la natura piange la morte del giovinetto i
La morte d’ Imno non fu impunita. L’ amore scocca una freccia contro Bacco , che scorge la fanciulla in un bagno, e ne divien
are i suoi desiderii, lo minaccia, e s’ invola alla sua persecuzione. Bacco ne sesrue l’orme, e la cerca in mezzo alle selve
fiume, va per togliersi la sete, si ubriaca e dorme. L’amore avverte Bacco , che coglie la favorevole occasione per commetter
geloso. La Ninfa si sveglia, e prorompe in rimproveri contro Venere e Bacco . Si lamenta della perdita della sua verginità, vu
si avvede di esser madre. Dà alla luce una figlia chiamata Telete, e Bacco edifica in questo luogo la città della Vittoria d
li riprende le armi di nuovo. Il diciassettesimo Canto ci rappresenta Bacco , che di nuovo marcia contro gl’Indiani, prosegue
o Eudi bagna colle sue acque. Quivi un pastore nominato Brongo riceve Bacco ospitalmente. Vi è la descrizione della capanna e
del suo nuovo liquore, e gli dà pur una pianta di vite da coltivare. Bacco continua il suo cammino, e marcia contro Oronte c
i, al quale Astraide avea di già partecipata la furberia impiegata da Bacco contro gl’Indiani, che avea sulle rive dell’Astac
l’Astaco disfatti. Oronte era genero del bellicoso Deriade, col quale Bacco combattere doveva. Qui il poeta ci pone davanti a
soldati, e nulla resiste ai suoi sforzi: egli si misura collo stesso Bacco . Il nume lo respinge vigorosamente, e Oronte dopo
eta ci rappresenta Stafilo e Botri che sopra un carro vanno davanti a Bacco , e lo invitano ad accettare l’ospitalità, ed è di
o la principessa Meti, che per la prima volta che beve il liquore che Bacco le versa, diviene ebra, come il suo sposo Stafilo
il primo efi’etto della loro ebrezza: in seguito vanno a dormire come Bacco . Lo dio ha un sogno che lo sveglia, s’arma, chiam
ri si svegliano con Pito: Meti continua a dormire. Stafilo accompagna Bacco , gli dona una tazza esortandolo a seguitare le su
aggiata dai delitti degl’Indiani. Dopo questa esortazione di Stafilo, Bacco invia un araldo al capo degl’Indiani, a Deriade p
Canti. Meti dichiara di esser pronta a sacrificar tutto per unirsi a Bacco , al quale ella raccomanda il giovine Botri e Pito
per unirsi a Bacco, al quale ella raccomanda il giovine Botri e Pito. Bacco l’assicura e promette di associare alle sue feste
di questo Canto contiene la descrizione dei giuochi che fa celebrare Bacco accanto al sepolcro di Stafilo. Eagro di Tracia e
destinato al vincitore. Avete udito nella presente Lezione proporsi a Bacco in esempio Perseo di Andromeda liberatore: vi sar
543 e segg. Lezione sessantesimaprima. Continuano le avventure di Bacco . Bacco nel ventesimo Canto è occupato a consol
g. Lezione sessantesimaprima. Continuano le avventure di Bacco. Bacco nel ventesimo Canto è occupato a consolar Mete e
tte invita tutti al sonno, ed Eupetale, o la bella foglia, nutrice di Bacco , prepara gli appartamenti per dormire. Vi è la de
rimproverargli i suoi ozii, e 1’ esorta a combattere contro Deriade. Bacco si sveglia fieramente, e move l’esercito. Botri e
ito si uniscono ai Satiri e alle Baccanti, che compongono l’armata di Bacco . Lo dio dirige le sue schiere per Tiro e per Bibl
rabia. Giunone invia Iride verso questo principe per irritarlo contro Bacco . Iride, per adempire al desiderio della dea, pren
i già il re prevede di esser vincitore. La dea va in seguito a trovar Bacco , e prende per ingannarlo la forma di Mercurio: lo
trattar con riguardi di amicizia Licurgo ed a presentarsegli inerme. Bacco persuaso arriva senz’ armi al palazzo del re fero
io, armandosi della sferza del bifolco, perseguita le ladi nutrici di Bacco , e tutta la turba delle Baccanti. Il nume stesso
o. Licurgo minaccia con un discorso insolente il mare che ha ricevuto Bacco . Il Canto seguente comincia col combattimento di
el Vino. Comanda che si taghno le vigne per tutto, e minaccia Nereo e Bacco . L’Arabia soccorre Licurgo e lo libera onde porlo
mmino. Intanto le Nereidi, o le ninfe del Mar Rosso, si occupavano di Bacco fra le loro acque, e gareggiavano neir accarezzar
di luna, e una veste di pelle di becco. Deriade disprezza l’armata di Bacco , e si prepara a combattere. Rinnuova contro il nu
queste sono, egli dice, le mie sole divinità. Porta queste risposte a Bacco , dice Deriade, ed annunziagli che io l’aspetto. I
ade, ed annunziagli che io l’aspetto. Intanto la gioia pel ritorno di Bacco occupava i Satiri e le Baccanti. Proteo gli aveva
gl’Indiani, e si accampa vicino ad una oscura boscaglia. L’armata di Bacco giunge sulle rive dell’ Idaspe, e la presenza di
gono alla pugna. Ma un Amadriade scopre il loro disegno ai soldati di Bacco , che s’ armano segretamente. Gl’Indiani schierati
he s’ armano segretamente. Gl’Indiani schierati assalgono l’armata di Bacco , che fugge con inganno per condurli neUa pianura.
gue degl’Indiani. Baco ed Erette© si distinguono fra i combattenti di Bacco . Il vigesimo terzo Libro contiene il seguito dell
di cui acque sono precipitati gl’Indiani fuggenti innanzi ad Baco e a Bacco . I miseri si uccidono tra loro, e Bacco non rispa
fuggenti innanzi ad Baco e a Bacco. I miseri si uccidono tra loro, e Bacco non risparmia che il solo Turco, perchè sia testi
descritta la confusione che questo avvenimento pone neir esercito di Bacco . Lo dio minaccia il fiume, che diviene più furios
esercito di Bacco. Lo dio minaccia il fiume, che diviene più furioso. Bacco gli arde il suo letto. L’Oceano se ne sdegna, e m
rioso. Bacco gli arde il suo letto. L’Oceano se ne sdegna, e minaccia Bacco e il Cielo. Nel seguente Canto Giove pone d’accor
Bacco e il Cielo. Nel seguente Canto Giove pone d’accordo l’Oceano e Bacco , al quale l’idaspe è costretto di dimandar grazia
ntrionale rende al fiume le sue acque. Deriade arma gl’Indiani contro Bacco , e con lui vengono in soccorso altri Dei dell’ Ol
io prende cura di Pane figlio di Penelope, e Vulcano dei suoi Cabiri. Bacco s’inoltra alla testa della sua armata; e Giove ne
Eaco suo figlio. Intanto Turco annunzia a Deriade la gran strage che Bacco ha fatta degl’ Indiani sulle rive dell’Idaspe. È
se la nuova nel campo di Deriade, e la gioia che regnava in quello di Bacco . I vincitori, fra i piaceri della mensa, cantano
e dell’Idaspe si erano cangiate in vino, e presagivano le vittorie di Bacco . Il nume vergognandosi del riposo in cui languiva
rammenta la famosa castrazione, viene per parte della dea a consolar Bacco , e gli dà un’ armatura fabbricata da Vulcano. Lo
o i soggetti mitologici scolpiti sul magnifico scudo inviato da Rea a Bacco , e che attraeva la vista di tutte le schiere. Giu
orme di Oronte appare in sogno a Deriade, e lo muove a combattere con Bacco . — Tu dormi, Deriade, gli dice. Un re che deve es
nemico. Perchè Licurgo figlio di Marte non è qui? tu vedresti fuggire Bacco subito, e nascondersi nelle onde. Era egli un dio
o dio, e loro rivolge un discorso pieno di disprezzo per nemici e per Bacco , nel quale il barbaro rammenta molti fatti di Mit
la loro veste, la loro armatura è descritta del pari che l’armata di Bacco , la quale si distribuisce in quattro corpi. Bacco
ari che l’armata di Bacco, la quale si distribuisce in quattro corpi. Bacco arringa le sue schiere: Giove raduna gì’ immortal
ì’ immortali, e invita molte divinità a interessarsi per la difesa di Bacco , mostrando loro le diverse ragioni che esigono da
marito: — Lezione sessantesimaseconda. Continuano le avventure di Bacco . Fauno, Aristeo ed Eaco più di tutti s’inoltra
ede, i Ciclopi, e i Coribanti, Damnaneo, Ocitoo e Acmone educatori di Bacco . Giunone avvertita della disfatta degrindiani vie
va la battaglia. Morreo rompe la linea dei Satiri, Imeneo favorito di Bacco sostiene l’urto dell’esercito, animato dall’esort
on nuovo vigore i nemici. Melaneo, il nero abile arciero, vuol ferire Bacco , ma il dardo colpisce Imeneo nella coscia. Bacco
arciero, vuol ferire Bacco, ma il dardo colpisce Imeneo nella coscia. Bacco n’ è vivamente afflitto, e ha gran cura di sanare
contanente il giovine Imeneo guarito saetta Melaneo, e non lascia più Bacco . Vi è pur la descrizione della zuffa eccitata fra
iri figli di Vulcano, e le Baccanti. Calice pugna al fianco del Nume. Bacco provoca Deriade; la notte sopravveniente separa i
parano il suo carro; vola a Pafo, a Lenno, e quindi al cielo ritorna. Bacco profitta dell’assenza di Marte per assalire gl’In
’ala sinistra. Morreo manifesta la sua meraviglia perchè i soldati di Bacco armati del solo tirso battono gì’ Indiani. Deriad
comune. Giunone sostiene Deriade, e terribile lo rende agli occhi di Bacco che prende la fuga: Minerva lo richiama al combat
ero avea molti uccisi. Ma Giunone sempre costante nel suo odio contro Bacco cerca nuovi mezzi di nuocergli. Discende all’ Inf
rpina, onde prenda parte alla sua vendetta, e sollevi le furie contro Bacco . Proserpina persuasa acconsente alla sua domanda,
infelici dell’ armata indiana. La tremenda s’irrita delle fortune di Bacco più della stessa Giunone, che a lei si rivolge co
gnoso e con insolente discorso ripieno d’ingiurie a Giove e minacce a Bacco . Compito il suo parlare, s’ innalza verso il ciel
timori sulle conseguenze dell’afi’etto che Giove ha per Semole e per Bacco , al quala dà sede nell’Olimpo. Ella teme che non
bbracciamenti, e quindi dal sonno sono presi, la Furia si arma contro Bacco , e già fischiano i suoi serpenti. Nella figura di
suoi serpenti. Nella figura di un leone infuriato si precipita sopra Bacco , e gli comunica i suoi furori. Ne sono descritti
taglia, e fa prodezze dalla parte degl’Indiani. Molti dei compagni di Bacco prendono la fuga e si nascondono nei boschi e nel
dei loro fonti, e le Amadriadi negli alberi delle foreste. Mentre che Bacco come un toro ferito dall’ assillo si precipitava
precipitava negli accessi della sua rabbia, Cari, la Grazia figlia di Bacco e di Venere, spettatrice del furore di suo padre,
he teneramente lo abbraccia. Gli espone il motivo dei suoi timori per Bacco , e lo persuade a prender parte nella sua causa de
tanto ella profitta del silenzio della notte per andare in traccia di Bacco fra le selve. Il fiero Morreo più non pensa alla
a guerra. Sosroùoo’ato dall’ amore acconsente di essere incatenato da Bacco . Il poeta dopo averci descritto i teneri sospiri
ha in sua difesa il serpente che orna l’acconciatura della sua testa. Bacco la porrà in cielo come un testimonio perpetuo del
e. Credo utile innanzi di esporvi brevemente la favola. Essendo stato Bacco ricevuto ospitalmente da Icaro volle ricompensarl
niache, lib. xlvii. Lezione sessantesimaterza. Maniere nelle quali Bacco è effigiato. Dopo avervi in gran parte narrata
Bacco è effigiato. Dopo avervi in gran parte narrata l’ istoria di Bacco , per accrescere la vostra attenzione io passo a p
mpo la Teologica Mitologia. Nel quadro di Filo strato che rappresenta Bacco ed Arianna, questo dio porta un vestito di porpor
ingolar foggia di rappresentarlo è quella che si scorge in un piccolo Bacco di bronzo con un Genio alato, di cui la testa è a
è acquatico; e pretende con Buonarroti che questa figura rappresenti Bacco , quando, temendo lo sdegno di Licurgo, si nascose
una medaglia dell’isola di Samo si vede la rappresentazione unica di Bacco vincitore d’un’Amazone: e Plutarco è il solo auto
e della fuga d’un’Amazone dalle vicinanze d’Efeso fino a Samo, finché Bacco la raggiunse. Il carro di questo dio è condotto d
perchè questi animali amano il vino. Nei primi tempi si rappresentava Bacco con una testa di toro; e si congettura da un Inno
statue pure devono avere avuti i piedi di questo animale. Omero dà a Bacco la capellatura di color blu, che ad Ettore pure a
a spiegazione, e reputo che Omero abbia dato un colore alle chiome di Bacco simile a quello dell’uva, che sovente è blu. Una
e di Bacco simile a quello dell’uva, che sovente è blu. Una statua di Bacco nell’isola di Nasso era stata fatta con un ceppo
zza dei frutti di questo albero. Fra le maniere rare di rappresentare Bacco , delle quali veruna è giunta fino a noi, è quella
a Pausania, si vedeva una statua di Jacco, il quale era lo stesso che Bacco , con la face. E Libanio, descrivendo Alcibiade co
Bacco, con la face. E Libanio, descrivendo Alcibiade come vestito da Bacco in atto di celebrare gli Orgii, mostra che aveva
ve parla delle Baccanti di Sidone, della festa del Padre Libero, cioè Bacco , vicino a Lerna, e dell’altra in Pellene, in cui
venerazione. In un cammeo riportato dal Buonarroti, e che rappresenta Bacco , il nume porta per bicchiere un corno, che finisc
te tante volte espresso nei bassirilievi, ed è uno degli attributi di Bacco . Io mi prevarrò delle notizie che intorno a quest
onarroti, il primo a veder luce nell’antichità figurata. Vogliono che Bacco e i suoi seguaci si servissero delle aste armate,
etturare che quella pannocchia che si suol vedere in cima all’aste di Bacco rappresenti l’istesso ferro coperto di ellera, te
esentava la cima. È noto per altro che il pino era consacrato anche a Bacco per l’amicizia eh’ egli ebbe con Cibele, come vi
tra per non far male: siccome scrive Diodoro che per il medesimo fine Bacco levò alla sua gente l’asta, dando loro in quella
l capo grosso e pannocchia in cima, fossero veramente i tirsi sacri a Bacco , par che si cavi dagli autori botanici, i quali a
me istrumenti sacri, si sogliono vedere adornati: onde nella Pompa di Bacco di Tolomeo, da citarsi sovente, vi era la statua
a digressione sul tirso aggiungo la descrizione d’una mezza figura di Bacco datane da Visconti. Voi ci troverete rammentati i
ttere, e quasi un’eguale bellezza si ammira in questa mezza statua di Bacco , trovata nel cavamente degli Orti Carpensi presso
to però dobbiamo ascrivere la perdita della metà inferiore del nostro Bacco , come di tre belle statue feminili del Museo Capi
anto. — Lezione sessantesimaquarta. Altre maniere di rappresentar Bacco . I Sileni, i Satiri, e i Fauni. Vi esporrò alt
Sileni, i Satiri, e i Fauni. Vi esporrò altre maniere nelle quali Bacco è rappresentato; quindi ai Pani, ai Satiri, ai Fa
ose le ferite o le morti, si conseerasse questo benefizio col darne a Bacco il soprannome di porta ferule. Alle gambe per lo
evoluto a lui. Che più? sul sepolcro di Sofocle fu posta la statua di Bacco . I Pani, come rileva il dottissimo Lanzi, furono
acco. I Pani, come rileva il dottissimo Lanzi, furono più compagni di Bacco in guerra che compagni deirOrgie e dei Baccanali.
tiri e i Sileni, e con questa compagnia nell’Isola di Nasso è dipinto Bacco dal dottissimo Catullo. Ma come erano i Satiri, c
erni artefici pare che non conoscessero se non il Sileno educatore di Bacco , che ritraggono simo, calvo, basso, panciuto. I S
i pantomimi. Solenni difficoltà hanno i Fauni, divinità anch’essi di Bacco . Cosa potremo dirne noi se il pontefice latino Tu
furono più antichi che non la favola di questi numi uniti al coro di Bacco . Sebbene le forme d’uomo siano pari nel Fauno e n
are le tanto variate immagini dei numi agresti, seguaci e compagni di Bacco . Osservandoli ora colle membra inferiori caprine,
col nome di Satiri e di Sileni chiamarono promiscuamente i seguaci di Bacco . Non è però che talvolta non distinguessero ancor
ità d’Arcadia e dei pastori, in Sileno l’aio, il compagno, il duce di Bacco . Tutti i Classici sono conformi ne’ due accennati
Villa Pinciana, dove questo semideo sostiene fra le braccia l’infante Bacco , e nelle forme nobili del volto e delle membra si
per meglio rappresentare le membra pingui ed irsute |del nutritore di Bacco , abito che finora è stato cagione di molti equivo
rmo. » Lezione sessantesimaquima. I Centauri. Fra i seguaci di Bacco furono i Centauri, di cui vi esporrò l’origine, i
aglie, nelle gioie e nei bassirilievi antichi si veggono attribuiti a Bacco fra gli altri animali favolosi, grifi e sfingi, i
animali, che gli sono stati dati dalle favole; onde Virgilio scrisse: Bacco diede motivo ancora alla colpa; egli domò i furio
sto. Nonno al principio del Libro XIV delle Dionisiache, o imprese di Bacco , delle quali vi ho dato r estratto, gli annovera
degli Dei, e introduce un Centauro che s’ off’re a portare lo stesso Bacco : E il Centauro, che ha l’ispida ed orrida barba,
o, l’uomo misto di cavallo nitriva, bramando alzare con le sue spalle Bacco : — quindi è che spesso negli antichi bassirilievi
o negli antichi bassirilievi si veggono i Centauri tirare il carro di Bacco . In questa guisa sono scolpiti in un bel cammeo d
ella sua opera sui medaglioni antichi. In questo si rappresenta forse Bacco , che dall’isola di Nasso conduce in cielo Arianna
;^i:>‘e la veste ad Arianna che, secondo favoleggia Nonno, era con Bacco quando andò a Nasso. Giù basso in terra accosto a
suol dare ai venti, quasi che per festeggiare ancor egli le nozze di Bacco , le rive e il paese intorno a quel fiume rendesse
tempo suo perduti, adduce una più stretta attenenza dei Centauri con Bacco : poiché paragonando a quegli i cacciatori, scrive
il quale, secondo riferisce Plinio, si conserva in Rodi nel tempio di Bacco . In molti monumenti antichi, particolarmente nel
nocentauri, cioè mezzi uomini e mezzi asini, animale puranco amico di Bacco , e destinato a portare il vecchio e corpulento su
’altra una lampade, o face accesa, che soleva portarsi nelle feste di Bacco , come vi ho accennato nella passata Lezione. Il c
sonare. In un cammeo antico di vetro riportato dal Buonarroti, in cui Bacco sta a giacere su una rupe in seno ad una delle su
’ altra Centauressa del mentovato cammeo, erano in uso nelle feste di Bacco , come quelle che furono prese da’ Misteri della m
elli di daino. Polluce fra le vesti dei Satiri, e per conseguenza di Bacco , annovera ancora le pelli di capra e quella della
e per lo più fan di se mostra, come nel nostro marmo, in compagnia di Bacco e dei suoi seguaci. « Le tredici figure component
inarsi, uniforme. Si è situata questa rarissima statua nel seguito di Bacco , essendo noto il trasporto di tali mostri pel vin
ntichi bassirilievi e cam mei accompagnare, o ancor trarre i carri di Bacco . Nel tronco che sostiene il ventre del Centauro s
ta una siringa con alcuni rami di pino, arnesi proprii dei seguaci di Bacco . » Lezione sessantesimasesta. Le seguaci di B
dei seguaci di Bacco. » Lezione sessantesimasesta. Le seguaci di Bacco . Vi ho parlato dei Satiri, dei Sileni, dei Fau
. L’ordine prefissomi mi conduce a favellarvi delle donne compagne di Bacco , che si distinguono tra loro col mezzo delle dive
to il corpo, quali si veggono negli uccelli detti coditremole sacri a Bacco , e dipinti nei vasi. Ci scorgerete ancora prepara
articolarmente dice dei secondi, celebravano oscure Orgie, misteri di Bacco nelle cave ciste. Quelli che considerar vogliono
prendono l’etimologia da (grec), sacrifico, o da Tuia sacerdotessa di Bacco , la prima che istituì le Orgie. Pausania tiene la
nsieme con le delfiche donne andavano ogni anno in Parnaso, e quivi a Bacco celebravano F Orgie. Il dotto Catullo non ignorò
Il dotto Catullo non ignorò questo rito, e scrisse: Spesso l’errante Bacco nella sommità di Parnaso spinse le Tiadi gridanti
e l’arcano sacrificio per la città, e queste ancora destinate erano a Bacco , e sacrificando, doveano aver seco un’altra sacer
. Ad esse andavano miste l’Amazzoni, nell’esercito almeno del vecchio Bacco , al cui aiuto, secondo Diodoro, le condusse Miner
le Naiadi dei fonti. L’etimologia è da (grec), torcolare, onde pure e Bacco leneo, e le feste lenee. Le ministre, che Straben
e alcuno ha detto aver temprato coli’ acqua il vino alla compagnia di Bacco , perchè non nocesse, ma vi è altra più plausibile
erirvele. Le Naiadi sono di un ordine superiore all’ altre seguaci di Bacco finora descritte; sono semidee, sono ninfe. Il cr
i. Cinquanta ne conta Igino, cento Virgilio, e tutte paiono addette a Bacco , da che generalmente trovo in Tibullo: Bacco, ama
e tutte paiono addette a Bacco, da che generalmente trovo in Tibullo: Bacco , ama le Naiadi. — Dopo queste notizie chiamerei N
chiamerei Naiadi le ninfe che nei vasi antichi vengono attruppate con Bacco coi Satiri: se non che avendo creduto gli antichi
e. Con qualche verisimiglianza si rincontreranno le Naiadi nutrici di Bacco , dette anco Nereidi, e più comunemente Nisee. Sec
condo i creduti Omero, Orfeo, Apollodoro, Igino, furono educatrici di Bacco negli antri di Nisa in Arabia, anzi l’accompagnar
hi presiede alle sue orgie, e qualche particolar distinzione, giacché Bacco l’onorò molto. Tale è la donna che dà a bere a Ba
inzione, giacché Bacco l’onorò molto. Tale è la donna che dà a bere a Bacco presso Tischbein: e quella, che assisa in un toro
presso Tischbein: e quella, che assisa in un toro, che vuol credersi Bacco con corno potorio in mano, levasi di terra dipint
di un bassorilievo Bacchico esposto continuamente alla vostra vista. Bacco barbato con Fauni. « Questo curioso marmo per la
o cel fanno ravvisare o come sacro agli Dei Inferi, e come dedicato a Bacco , nume annoverato fra gli Dei terrestri. A questa
sotto il sinistro cubito, un altro s’inchina a trargli i calzari. Il Bacco indico e barbato, quale Diodoro il descrive, è qu
abbastanza valido al confronto di tanti monumenti, i quali cimostran Bacco espresso più volte in una simil figura. Il Bellor
istri della mensa eran Fauni. « Posate su d’un altro letto d’incontro Bacco , scorgonsi due figure, una di giovin seminudo, l’
colla ferula e diademati ambedue, perchè il diadema fu invenzione di Bacco . Sostengo il primo una piccola Menade cinta piutt
Lezione sessantesimasettima. Monumenti più celebri rappresentanti di Bacco . Vi ho esposto nelle passate Lezioni tutte le
ti di Bacco. Vi ho esposto nelle passate Lezioni tutte le gesta di Bacco ; e sui compagni che gli dava la religione pagana
napalo: quindi di due bassirilievi Bacchici si darà l’illustrazione. Bacco barbato. « Questo singolare, anzi unico monumento
simulacro è per se notissimo, e può dimostrarsi altro non essere che Bacco vecchio e barbato assai familiare nell’antica mit
lcione, dove un corteggio di Sileni e di Fauni la contradistingue per Bacco . La stessa coi simboli dionisiaci del nappo e del
parabile cammeo presso il signor Jenkins, rappresenta il simulacro di Bacco fra le offerte dei dei suoi seguaci; la stessa è
entissima. Nè solo è la figura per se determinata a rappresentarci un Bacco barbato, ma per tale confermanla quelle circostan
enuta da quattro statue muliebri, e un simile accompagnamento avea il Bacco vestito di Sicione. Il numero di quattro corrispo
rti ed evidenti. E se il soggetto della nostra statua è certamente un Bacco barbato, come lo provano tanti simili e non equiv
gure del suo corteggio, che facilmente l’ avrebbero contrasegnato per Bacco . Gli antichi presso i quali erano in proverbio le
ome in espressione per lo più voluttuosa solcano esser tali figure di Bacco : la nostra, per avventura, avea la mano, che cert
andosi dall’usanza ordinaria. Per quel che riguarda l’arte, il nostro Bacco barbato è un pezzo degno di qualche studio. La vo
n diversa dalle consuete: non saprei assomigliarla che a quella di un Bacco barbato, o di un sacerdote sotto le sembianze del
nefore, seguendo l’indicazione delle braccia medesime. La scultura di Bacco è però di gran lunga superiore a quella delle fig
co è però di gran lunga superiore a quella delle figure accessorie. Bacco nascente. « Il soggetto singolare di questo grand
monumenti di simil genere che ne’ Musei si conservino. La nascita di Bacco dalla coscia di Giove è un avvenimento che abbiam
Giove femminilmente acconciato e femminilmente gemente, che partoriva Bacco in mezzo alle dee levatrici. Ma questa pittura co
cui soggetto è quasi la seconda scena del nostro, cioè la consegna di Bacco infante fatta da Mercurio a Leucotea. Nè mancano
nella destra, e collo scettro nella sinistra. « Cerere, Proserpina e Bacco , i quali due ultimi dai Latini si dissero Libero
ed evidente unione nel culto del paganesimo. L’ amistà di Cerere con Bacco sembra esser nata dall’affinità delle loro invenz
rigine della perfezione dell’uomo civile. Quindi Cerere si unisce con Bacco non solo da Euripide e da Virgilio, ma nel gran c
Carpegna, ora del Vaticano, e in molti altri monumenti. « L’unione di Bacco e di Proserpina ha motivi meno evidenti, come que
ungi da Sicione erano insieme le statue di Cerere, di Proserpina e di Bacco : tre simulacri di bronzo alle stesse divinità s’e
a delle figure può giudicarsi copia di greco nobilissimo originale. Bacco e Baccanti. « Niun genere di soggetti nei monumen
assorilievo staccato da un sarcofago la cui fronte adornava, ci offre Bacco nel mezzo dei suoi seguaci. Le nove figure che io
voro. « Il principal gruppo ch’è nel mezzo del bassorilievo ci mostra Bacco vinto dalla sua bevanda, e vacillante qual Momo i
cino al gruppo, alla manca dei riguardanti, è scolpito l’educatore di Bacco , Sileno, che rattempra al suono della cetra gli a
l nome di Titiri é particolarmente appropriato a siff’atti seguaci di Bacco addetti alla vita di pastori e caprai. « Un giovi
sessantesimottava. Altri monumenti bacchici. Un’ altra immagine di Bacco barbato, una statua di un Fauno ed un’ altra ninf
tili per l’ intelligenza dell’ antico, e per la notizia dei costumi. Bacco indiano barbato. « Che le immagini simili al pres
monumenti posto in sufficiente chiarezza. A tali immagini appunto di Bacco alludeva Plinio, e più apertamente Solino quando
ima per Sardanapalo, era il grandioso ammanto di cui una statuetta di Bacco sostenuta in mano da un Fauno vedovasi coperta, e
e, come si osservano in varii monumenti che ci presentano immagini di Bacco barbato. Queste immagini appunto provano ancora c
magini di Bacco barbato. Queste immagini appunto provano ancora che a Bacco stesso, piuttosto che ai suoi seguaci e ministri,
on fedeltà ma con una certa durezza. Fauno. « I festosi compagni di Bacco , divinità sempre liete e scherzevoli, ora occupat
uote, ma reca delle frutta, primizie dei campi e oblazione propria di Bacco , nella sua nebride, che pendente dall’omero e rac
miche e le madri dei Satiri e dei Sileni, le nutrici e le compagne di Bacco , sono anche le divinità locali dei fiumi, dei rus
eganza dello scalpello. Gli orecchi umani distinguono il nutritore di Bacco dalla torma dei Fauni, e le striscie di cuoio che
o quindi Satiri, Fauni e Sileni forniti di questa specie di sferza. Bacco sul carro tirato da Centauri. « I Tiasi, le feste
o nella eleganza delle immagini, o nella maestria dello scalpello. «  Bacco vien tratto in un carro a cui sono aggiunti invec
. Questo può forse da un passo di Plinio rilevarsi come invenzione di Bacco . « Acrato, che vuol dire vin puro, è, come io pen
iullo, e sì le altre sue immagini, sì lo stato di ubbriachezza in cui Bacco si presenta me lo fanno congetturare. Il nume è c
izione di Nonno, siede senza freno il fanciullo Ampelo. Vittoria di Bacco . « Che nelle favole Bacchiche siansi trasfuse le
’elefante, ci additano che l’azione è nell’Indie, famosa conquista di Bacco . « Son tre Fauni e due Baccanti che conducon via
punto come si descrive nelle Dionisiache, in questi versi D’altri di Bacco la vagante schiera Lega al tergo le mani, e avv
empie il campo con naturalezza e senza confusione. Pompa nuziale di Bacco e di Arianna. « L’argomento di questo bassoriliev
orgie, i trieterici, feste che si facevano ogni tre anni in onore di Bacco , altre solennità Dionisiache, ma una delle più fa
on naval certame gliela togliesse, tutti consentono Dell’attribuire a Bacco per sua sposa la figlia di Minosse e di Pasifae.
a, che ci ofirano, come il presente bassorilievo, la pompa nuziale di Bacco e di Arianna. « La schiera dei Baccanti precede i
mai nella letizia degli Imenei. Più curioso e singolare è il carro di Bacco : è tratto da cavalli, come in nessun altro monume
e di pronuba a queste nozze. Se costei sia Venere, i di cui amori con Bacco non sono ignoti, e dai quali nacque Priapo, se al
questa famosa impresa. Vi prego di accrescere la vostra attenzione. Bacco ed Ercole sul carro tirato dai Centauri. « Il rar
conosceva la pagana mitologia fra questi due figli di Giove, Ercole e Bacco . L’antichità che gli considerava come Dei soci, o
pici. Le medaglie provano che questa venerazione indivisa ad Ercole e Bacco perseverò nell’impero romano anche nel regno di C
gli omeri un cratere: le redini del cocchio sono in mano del Genio di Bacco , il quale appressandosi colla destra alle labbra
lla destra la clava che appoggia all’ omero, abbraccia colla sinistra Bacco . Questi ha nella destra il suo cantaro, il tirso,
ntaro, il tirso, o la ferula nella manca. Ercole siede alla destra di Bacco quantunque nume inferiore, perchè lo scultore, se
eci reputasse men degna la destra, o perchè Alcide è qui l’ospite cui Bacco ha ricevuto nel suo cocchio. Infatti l’estremità
l giogo rappresentanti delfìni, mostrano ad evidenza che il cocchio a Bacco appartiene, quantunque ì Centauri in alcuna immag
gine vedansi aggiunti ancora al carro d’Alcide. Di questa alleanza di Bacco e di Ercole è ancora un monumento il famoso basso
ibacità d’Ercole celebrata dai poeti era un altro motivo per unirlo a Bacco , per le cui cerimonie mostrò, mentre visse, non o
tima fìgura che sembra la corifea del Triaso, è forse Nisa nudrice di Bacco , il cui simulacro colossale e mobile da per se st
a una gran face nella manca, arnese ugualmente proprio delle feste di Bacco che di quelle di Cerere. « I teschi dei capri sco
uesta fiera che, sacra alla madre degli Dei, passò nelle solennità di Bacco a quelle di Cibele confuse, e ci danno argomento
intitolata Le Baccanti la modestia e la decenza che queste seguaci di Bacco sapevano conservare nel furore stesso dell’ orgie
icona e del Taigeto, e r epiteto di frequentatore di montagne, dato a Bacco dai Poeti per dimostrare che le solennità delle s
sono state pubblicate finora. Darò fine all’istoria, ai monumenti di Bacco , e nel tempo stesso alla Mitologia Teologica con
3 (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389
igliarono sembianza di animali ; Giove, di ariete ; Apollo di corvo ; Bacco , di capro ; Diana, di gatto ; Giunòne, di vacca ;
(αμμος), che significa sabbia, perchè il tempio di Giove Ammone fu da Bacco fondato negli arenosi deserti della Libia ; pe’qu
mmone, o arenario. Altri scrivono che un ariete mostrò un bel fonte a Bacco , il quale pe’deserti della Libia guidava l’asseta
rcito ; in premio di che fu quell’animale posto fra’segni celesti ; e Bacco in quel luogo edificò un gran tempio, l’unico che
le regalò un trono di oro, sul quale appena assisa, vi restò legata. Bacco tutto si adoperò per indurre Vulcano a sciorre la
capelli il rappresentavano, di modo che, scriveva Tibullo(2). Febo e Bacco avean soli eterna la giovinezza ; e per lodare un
dare una bella chioma, la dice degna di ornare il capo di Apollo e di Bacco . Or Latona(3) sgravatasi de’suoi divini gemelli e
figliuolini. Si vuole che nell’inferno celebrò tutt’i numi, salvo che Bacco , il quale per ciò spinse contro di lui le Baccant
, Cirra e Nisa, l’una consacrata ad Apollo ed alle Muse, e l’altra, a Bacco  ; e però chiamasi spesso bivertice (δικορυμβος. L
ime aveano virtù fatidica ; e non lungi il monte Citerone pur sacro a Bacco ed alle Muse. Alla custodia di quel fonte stava u
del Museo Pio-Clementino era coronata di ellera, pianta consacrata a Bacco , ch’era Dio degli spettacoli. Nelle pitture di Er
Macrobio, il Sole era adorato dagli antichi sotto varii nomi, come di Bacco , di Apollo, di Mercurio ecc. E forse il Sole era
si vede il più bello, il più attivo degli Dei, senza la morbidezza di Bacco , e senza le affaticate musculature di Ercole, anc
e Dee ; ed ecco gli Arcadi nati prima della Luna, cioè di Selene. Bacco I. Nomi dati a questo Nume e lor ragione.
Selene. Bacco I. Nomi dati a questo Nume e lor ragione. Bacco chiamavasi Bacchus da’ Latini, e Βακχος da’ Greci
l’isola di Nisa ove fu educato. Macrobio(7) dimostra che Libero, cioè Bacco , era presso gli antichi il Sole ; e pare che Virg
eri, figliuoli, perchè figliuolo di Cerere. II. Storia favolosa di Bacco . Igino fra’ figliuoli di Giove e di Proserpin
cco. Igino fra’ figliuoli di Giove e di Proserpina annovera anche Bacco o Libero. Diodoro conta tre Bacchi ; uno Indiano
tuì le feste Trieteridi. Non veggo però perchè non faccia menzione di Bacco , fig. di Giove e di Semele, ch’è più noto degli a
na folgore che le scoppiò innanzi, o pel fuoco, onde divampò la casa. Bacco fatto adulto scese all’inferno per liberarne la m
ri numi. Intanto dal materno seno tolto ancora immaturo il pargoletto Bacco , e compiuti i nove mesi, fu dato nascostamente ad
no la città di Nisa nell’ India, come pure il monte Mero consacrato a Bacco . E Pomponio Mela(3) dice che, fra le città dell’
nti, il Mero consacrato a Giove ; e ch’era fama, in quella esser nato Bacco , ed in un antro di detto monte essere stato nudri
oeti. Strabone(4) afferma che la città di Nisa era stata edificata da Bacco  ; ed il monte Mero soprastare alla città, e nasce
tare alla città, e nascervi ellera e viti. Quanto poi alle nutrici di Bacco si dee sapere che le stelle le quali sono nella c
e chiamavansi pure Dodonidi da Dodona, città dell’Epiro. Si vuole che Bacco , vedendo che Medea colla virtù de’ suoi incantesi
dette tristi da Orazio e da Virgilio piovose. III. Continuazione. Bacco fanciullo rapito da’corsari. Acete. Penteo. I
n molte pietre incise, dice Millin, si rappresenta Mercurio che porta Bacco a Nisa e l’accoglimento fattogli dalle ninfe. In
e ninfe. In un vaso dello Spon si vede Mercurio nell’atto di affidare Bacco alla ninfa Leucotoe ; ed in un marmo della villa
n un marmo della villa Albani vi è Leucotoe che tiene il fanciulletto Bacco fra le braccia. Della molle bellezza del suo semb
’ Egeo, fra le Cicladi nobilissima, detta pure Dionisia da Dionisio o Bacco , o perchè prestò a questo nume un’ amichevole osp
ura di questa subita mutazione, o per un cieco furore mandato loro da Bacco , i compagni di Acete saltano nelle acque e son di
il nume, suo benefattore. Luciano in uno de’ dialoghi marini dice che Bacco in un combattimento navale vinse i Tirreni e conv
ti della musica ; e però si disse che col suono di musicali strumenti Bacco fece che i Tirreni corsari si gettassero nel mare
e che i Tirreni corsari si gettassero nel mare e divenissero delfini. Bacco allogò il delfino fra gli astri. Or Acete giunto
no fra gli astri. Or Acete giunto a Nasso fu tutto inteso al culto di Bacco  ; ma pur ebbe a temere del furibondo Penteo, il q
bondo Penteo, il quale leo fece imprigionare, e pensava farlo morire. Bacco però non gli mancava del suo aiuto, giacchè gli c
i aprirono le porte della carcere, onde uscì libero. Ovidio dice, che Bacco stesso, presa la figura di Acete, fu presentato a
di Acete, fu presentato a Penteo, di cui racconteremo l’acerbo fato. Bacco era il dio del vino, e perciò descrivesi di un ca
i vergognosi disordini delle orgie mossero Penteo a tal dispregio di Bacco ed a tanto sdegno per le sue feste, che a tutto p
. di Cadmo. Ovidio il chiama dispregiatore de’ Numi e specialmente di Bacco , ed il dipinge più stranamente furioso, anzi fero
vea presagita una morte funesta pel dispregiar che faceva le orgie di Bacco  ; ma quegli, schernendo i suoi detti, cercava dis
a ; che pensassero all’onor della patria, e l’imbelle straniero, cioè Bacco , senza indugio gli recassero carico di catene. Ba
straniero, cioè Bacco, senza indugio gli recassero carico di catene. Bacco dalla Lidia era venuto a Tebe, ed egli stesso pre
zze allegrezze sul Citerone, monte della Beozia, vicino al Parnaso, a Bacco ed alle Muse consacrato. All’arrivo del Nume le c
ù accesi nell’ira, vola nel Citerone a far mal governo de’ seguaci di Bacco . Nel mezzo di quel monte era un luogo nudo di alb
l qual fatto atroce fece grande in que’ luoghi il nome e la gloria di Bacco . È verisimile che Penteo fosse stato un re sapien
ed al pericoloso furore che nelle intere città destavano le orgie di Bacco , o sia l’uso soperchio e sregolato del vino, fu u
re sì spaventoso esempio non ritenne altri dal dispregiar le orgie di Bacco . Tiresia(1), dopo il fatto di Penteo, avea invita
vesse ricusato di farla. Quelle donne corrono volenterose a celebrare Bacco , lasciando ogni altra lor cura domestica. Erano a
di pipistrelli. Alcuni dicono che quelle donzelle prese dal furore di Bacco lacerarono Ippaso, fig. di Leucippe, e che andaro
ra la turba insana delle Baccanti. A terrore delle altre si finse che Bacco le punì severamente con quella trasformazione. Co
e i sapienti reggitori de’popoli mal volentieri vedevano, il culto di Bacco allignare ne’loro paesi. Omero(1) racconta che Li
e re di Tracia, armato di un pungolo da buoi inseguiva le nutrici di Bacco e ne faceva mal governo, tanto che furon costrett
erno, tanto che furon costrette a gittare, fuggendo, i loro tirsi ; e Bacco dovè nascondersi nel mare, accolto da Teti ; per
nar contro i numi. Igino però racconta che Licurgo, essendo nemico di Bacco e non volendolo riconoscere per dio, il cacciò fu
edicina che le umane menti trasforma. Onde reso furioso per ope ra di Bacco , la moglie ed il figliuolo uccise, ed esso sul mo
monte Rodope fu da quel nume alle pantere esposto. Avverso eziandio a Bacco fu Acrisio, re d’ Argo, fig. di Abante e padre di
Acrisio, re d’ Argo, fig. di Abante e padre di Danae. Egli(1) ebbe di Bacco sì poca stima, che non volle riconoscerlo per fig
ella figliuola Erigone, che non riportarono gran pro dall’amicizia di Bacco , il quale, quando andava per le città mostrando a
daro e tre fig. Erigone, lttima e Penelope. Ora a sì buon ospite donò Bacco un otre pieno di generoso vino per mostrarne l’us
agione di pericolose infermità. Or per vendicare la morte di Erigone, Bacco mandò tal morbo agli Ateniesi, che le loro figliu
ig. di Partaone e marito di Altea(1), fu lietamente accolto il nostro Bacco , il quale, per sì liberale ospitalità, il regalò
ro Oeneo che in greco significa vino. V. Propagazione del culto di Bacco . Spedizione delle Indie. Ma, ad onta di tante
cco. Spedizione delle Indie. Ma, ad onta di tante contraddizioni, Bacco trionfò dei nemici, ed il suo culto alla giornata
onore a Cadmo, adattò ad un Principe della famiglia Cadmea, qual’era Bacco , le favole e le cerimonie di una divinità Egizian
cerimonie di una divinità Egiziana, cioè di Osiride, in guisa che il Bacco de’ Greci era l’Osiride degli Egiziani. Tibullo(2
’ Greci era l’Osiride degli Egiziani. Tibullo(2) chiaramente confonde Bacco con Osiride, al quale attribuisce non solo la pia
aratro. Così, secondo la tradizione poetica, nella guerra de’ giganti Bacco , coperto della pelle di una tigre, liberò Giove d
afferma che quando i gigan ti vollero scacciare Giove dal suo trono, Bacco , presa la figura di animoso leone, fece prodigii
rima di Cadmo. Oltre a ciò ad Osiride era consacrata l’ellera, come a Bacco  ; e Diodoro Sicolo dice che Osiride fu il primo a
ltri uomini insegnò la maniera di farlo ; cose tutte che convengono a Bacco . Marziano Capella afferma che gli Egiziani indica
e sotto il nome di Osiride ; e da Virgilio e da Macrobio sappiamo che Bacco era lo stesso che il sole. Ed il vedere Bacco con
a Macrobio sappiamo che Bacco era lo stesso che il sole. Ed il vedere Bacco con due corna sul capo ci ricorda che Osiride dag
ntato sotto la forma di un toro. Ma niuna cosa meglio dimostra che il Bacco de’ Greci era l’Osiride degli Egiziani, quanto la
ella dolce e potente dell’eloquenza e della musica(2). Così il nostro Bacco divenuto adulto partì per l’oriente, fermato aven
l vino. Di questo viaggio fu pur cagione l’odio di Giunone, di cui fu Bacco il bersaglio, come gli altri figliuoli di Giove.
con un colpo di sermento. Fu pure per l’odio della Dea che il povero Bacco impazzò stranamente ed errò per l’ Egitto e per l
urore del loro duce. Molto han detto i poeti delle Ninfe, compagne di Bacco , il quale da Orazio(1) chiamasi signore delle Nai
le da Orazio(1) chiamasi signore delle Naiadi ; e Tibullo(2) dice che Bacco ama le Naiadi. Oltre le Ninfe, le Ore e Sileno, e
i Cabiri di Samotracia, i Coribanti ed i Cureti, ministri di Cibele. Bacco , vestito di porpora ed inghirlandato di pampini e
gli uomini eran coronati di ellera e di pampini. In una gemma vedesi Bacco su di un cocchio tirato da due centauri, de’quali
e l’altro, una specie di cembalo, solito a suonarsi ne’ sacrificii di Bacco . Il che finsero per significare che i centauri er
e perciò lo ritroviamo sì spesso in quasi tutte le rappresentanze di Bacco . Ne’ soli vasi del Museo Borbon. Ritrovasi piú di
onte e l’Idaspe, che arrestarono il loro corso, dando all’esercito di Bacco di poterli passare a piedi asciutti. In ciò si sc
Baccanti in questa famosa spedizione fu il vecchio Sileno, satiro che Bacco oltremodo amava, come a suo balio e pedagogo. Anc
riaco(1) ; percui su di un asino, ove a stento si reggeva, accompagnò Bacco nei suoi viaggi e specialmente nelle Indie, coron
e un giorno(2) che Sileno addormentatosi non potè seguire l’armata di Bacco . Ansi si racconta che il re Mida avea fatto un fo
tò quel piacevole ospite con modi molto cortesi. Il restituì poscia a Bacco , il quale in premio gli promise accordargli qualu
vicino a morire, pregò che se gli togliesse sì pernicioso privilegio. Bacco gli comanda di lavarsi nel Pattolo, fiume della L
e la trasformazione in colombe di quattro sue figlie, alle quali avea Bacco data la virtù di cangiare in frumento, in vino, o
on mancassero vettovaglie all’esercito ; ma esse, invocato l’aiuto di Bacco , furon cangiate in colombe. VII. Continuazione
, furon cangiate in colombe. VII. Continuazione. Arianna. Feste di Bacco . Baccanti. Bacco è spesso chiamato vincitore
olombe. VII. Continuazione. Arianna. Feste di Bacco. Baccanti. Bacco è spesso chiamato vincitore dell’India, del Gange
oriente domator glorioso. Molti monumenti rappresentano il trionfo di Bacco , dopo quella famosa spedizione, di cui han cantat
asso, isola dell’ Arcipelago. Quivi approdò poco tempo dopo il nostro Bacco , il quale, veduta l’abbandonata giovane che dispe
o Omero, Diana stessa trattenne Arianna in quell’isola per volontà di Bacco che intendeva menarla in moglie. Le fece poscia i
, che avea ricevuta da Venere. Era essa lavoro egregio di Vulcano ; e Bacco , dopo la morte di Arianna, la pose fra gli astri,
. Nelle feste baccanali si rappresentava in certa guisa il trionfo di Bacco o la spedizione delle Indie. Si vedeva Bacco acco
erta guisa il trionfo di Bacco o la spedizione delle Indie. Si vedeva Bacco accompagnato dalle Baccanti, da’ suonatori di fla
e introdussero nella Grecia, e si contano fra le più antiche orgie di Bacco . A questa specie di orgie appartiene la bellissim
sacro furore, quando alle orgie trieteriche la chiama l’udito nome di Bacco e le notturne grida del Citerone. Questo monte de
tturne grida del Citerone. Questo monte della Beozia era consacrato a Bacco ed alle Muse, ed era famoso per le orgie che vi s
to che Ovidio(3) il chiama monte fatto per le cose sacre. Le feste di Bacco si chiamavano Baccanali, Dionisiache, e più propr
te era l’acclamazione evoè (gr. ευοι, lat. evohe vel evae), cioè viva Bacco . Alcune fanciulle dette Cistofore portavan le mis
une fanciulle dette Cistofore portavan le mistiche ceste o panieri di Bacco , nei quali, fra le altre cose misteriose, era una
na piramide, che alludeva o a’ due aggiunti misteriosi che Orfeo dà a Bacco , chiamandolo di tre generazioni (τριγονος), o di
ccoli canestri d’oro colmi di ogni maniera di frutta ; forse perchè a Bacco eran esse consacrate(1), e se ne credeva il dator
licnofori, che portavano il misterioso vaglio (μυστικον λικνον)(3) di Bacco , di cui non potevasi fare a meno in tutte le fest
da’ Baccanali o feste Dionisiache si contavano gli anni. In onore di Bacco si celebravano pure le feste antesterie, in cui i
furo, insanio ; Mimallonidi, da μιμαομαι imitor, perchè imitavano il padre Bacco , portando, come lui, le corna ; Bassaridi, da βαζ
co, portando, come lui, le corna ; Bassaridi, da βαζω clamo, perchè a Bacco sacrificavano con molto gridare ; Tiadi, o da θυω
a, chiamata Tiade, che fu la prima iniziata nelle misteriose orgie di Bacco . VIII. Varie incumbenze di Bacco. Bacco fu
niziata nelle misteriose orgie di Bacco. VIII. Varie incumbenze di Bacco . Bacco fu il primo che insegnò agli uomini l’
le misteriose orgie di Bacco. VIII. Varie incumbenze di Bacco. Bacco fu il primo che insegnò agli uomini l’uso del vin
del vino, il piantatore delle viti, il datore dell’allegrezza ; anzì Bacco prendesi pel vino stesso, come Cerere pel pane, e
pel pane, e Vulcano pel fuoco ; ed in un antico poeta si rappresenta Bacco stesso in atto di pigiare le uve (2). Quindi a Na
ò gli antichi credevano, essere nel vino un principio igneo ; per cui Bacco chiamossi Pirigeno, Lamptero ec. epiteti che dino
per cui Bacco chiamossi Pirigeno, Lamptero ec. epiteti che dinotavano Bacco , ovvero il vino, generato da igneo seme. Ed in Pe
vinto e preso Di più grappoli alla rete. Ed in Ovidio(1) abbiamo che Bacco si donò ad Erigone, fig. d’ Icaro, trasformato in
elo, fig. di un Satiro e di una Ninfa, ed uno de’ più grandi amici di Bacco e forse suo sacerdote, il quale abitava sull’ Ism
3) insigne per le viti. Egli un giorno cadde da un pergolato, e fu da Bacco convertito in costellazione che dicesi il Vendemm
azione che dicesi il Vendemmiatore (προτρυγητης). I poeti accagionano Bacco de’perniciosi effetti del vino. A lui(4) attribui
restarne ubbriaco, come la Scrittura racconta. Ritrovò pure il nostro Bacco il modo di estrarre e di apparecchiare il mele ;
di latte e di mele. Ovidio (2) seriamente ci racconta che viaggiando Bacco vicino al monte Rodope, i suoi seguaci per caso b
i loro bronzi, e che un novello sciame seguì quel grato suono, percui Bacco , riunite quelle industriose pecchie, ebbe la glor
e pecchie, ebbe la gloria di aver ritrovata l’arte di fare il mele. A Bacco eziandio si attribuisce l’invenzione dell’aratro,
ite (συκον, ficus.) Da alcuni l’origine della tragedia è attribuita a Bacco , da cui gli attori furon dettiartisti dionisiaci.
uesta ragione ancora credo che Pausania(6), descrivendo una statua di Bacco fatta da Policleto, dice che i coturni che appart
; percui Tiasarca era il preside ai tripudii ed a’conviti in onore di Bacco . E propriamente per tiaso s’intende una moltitudi
titudine di tripudianti o di convitati. Il giovinetto Cisso, amico di Bacco , danzando avanti a lui, o sia facendo parte del t
rmato in edera che chiamasi pure cisso (κισσος). IX. Iconologia di Bacco . Fanno conoscere Bacco, volto bello ed effemi
pure cisso (κισσος). IX. Iconologia di Bacco. Fanno conoscere Bacco , volto bello ed effeminato ; molle delicatezza de
ellera e nella sommità guernito di acuto ferro. Così Penteo descrive Bacco nella tragedia delle Baccanti di Euripide(1). Egl
ell’accordo di grazia potessero esprimere questa divina giovinezza di Bacco . Di una lunga chioma ancora e bellissima vedesi s
 : il che era simbolo di maestà e di potenza(3)). Tibullo rappresenta Bacco con dolci grappoli di uva pendenti dalle sue corn
lle sue corna. Nella così detta casa del Questore a Pompei si vede un Bacco , le cui bionde chiome son cinte della solita ghir
il vide Filostrato il vecchio ; e Callistrato(5) ammirò una statua di Bacco , ch’era avvenente, pieno di delicata mollezza, co
ide il dipinge nelle Baccanti. In una statua del Museo Borbon. vedesi Bacco nel fiore della sua immutabile giovinezza, e col
appoggiata regge una tazza. Appresso De La Chausse(1) si rappresenta Bacco con volto giovanile, muliebre e delicato, e co’cr
antichi ne inghirlandavano la fronte de’commensali ed i bicchieri(4). Bacco si rappresentava stante in piedi ; ed Ateneo(5) r
, colla barba, e giacente, come rappresentavasi il primo e più antico Bacco , secondo Diodoro Siculo. Sidonio Apollinare(6) de
antico Bacco, secondo Diodoro Siculo. Sidonio Apollinare(6) descrive Bacco con un vaso nella destra che fors’era il cantaro
o nella sinistra. Nell’arca di Cipselo descritta da Pausania vedevasi Bacco con un vaso di oro nella destra ; ed altri artefi
scendeva sino a’ teneri piedi(8). I poeti rappresentano il cocchio di Bacco tirato o da tigri, o da pantere, o da linci, per
che la forza del vino doma ed ammansisce ogni più indomita natura. «  Bacco , dice Millin, è rappresentato ordinariamente come
scherza colle ninfe e co’satiri. Uno de’più bei monumenti relativi a Bacco è il vaso d’oro del museo d’antichità di Parigi t
di Parigi trovato nella città di Rennes. Questo rappresenta nel mezzo Bacco ed Ercole che si fanno versare da bere. Bacco si
o rappresenta nel mezzo Bacco ed Ercole che si fanno versare da bere. Bacco si serve del rython, ed è osservabile pel tirso e
edonsi Fauni e Satiri che suonano doppii flauti, e siringhe. Presso a Bacco è il suo babbo Sileno. Il contorno del vaso rappr
bbo Sileno. Il contorno del vaso rappresenta la vittoria riportata da Bacco sopra Ercole ed il suo trionfo. La truppa è prece
otrebbe reggersi in piedi, se non fosse sostenuto da altri seguaci di Bacco . Quanto a questo dio, egli è assiso tranquillamen
mpini, di edera e di serpenti. In un antico dipinto Pompeiano vi è un Bacco , « il quale florido nella sua conta e bella giovi
e sta dipinto sopra un fondo rosso(2) ». Anche Erodoto(3) afferma che Bacco dipingevasi col tirso nella sinistra, la tazza ne
re facevano uso delle corna de’ buoi per bere. Rodigino riferisce che Bacco , dopo aver ritrovato il vino, bevea in un corno d
rovato il vino, bevea in un corno di bue. X. Epiteti principali di Bacco . Acratoforo, ακρατοφορος, che porta vin puro
ed Acratapote, ακρατοποτης, bevitore di vino puro, sono soprannomi di Bacco . Bassareo, Bassareus, fu detto Bacco dalla voce
i vino puro, sono soprannomi di Bacco. Bassareo, Bassareus, fu detto Bacco dalla voce Tracia βασσαρος, che significa volpe,
, quasi nato due volte. Briseo, βρυσαιος o da βρυω, sgorgare, perchè Bacco il primo insegnò a cavare il sugo dell’uva ; o da
trici. Persio chiama Briseo il poeta Accio a cagion della tragedia di Bacco da lui composta ; o perchè i poeti tragici sono s
no. Ebone, nume adorato nella nostra Campania, creduto lo stesso che Bacco , o meglio il sole, che rappresentavasi con testa
lla Tracia, ove era singolarmente onorato. Evante o Evan, cognome di Bacco , dal grido delle Baccanti evan, che corrisponde a
e ha una chioma delicata ; κρυσοκομης, dall’aurea chioma ; epiteti di Bacco per la sua bella e delicata capellatura. Κρισσοκο
. Κρισσοκομης, e κισσοστεφανος, coronato di edera. Plinio(1) dice che Bacco fu il primo a porsi in testa una corona, e che qu
, da λυαιος, torchio da vino, di cui credevasi inventore. In onore di Bacco inventore del torchio si celebravano le feste Len
ος, Lysius, da λυω, solvo, quasi liberator ; e λυσιμεριμνος, fu detto Bacco , perchè il vino esilara la mente e dissipa le noi
ilara la mente e dissipa le noiose cure. Ορειος, cioè montano, perchè Bacco , cioè le vili, amano le colline. Niseo, da Nisa,
oè le vili, amano le colline. Niseo, da Nisa, cit. dell’ Arabia, ove Bacco fu educato. Racemifer, cioè Bacco che ha il capo
o, da Nisa, cit. dell’ Arabia, ove Bacco fu educato. Racemifer, cioè Bacco che ha il capo coronato di grappoli. Semeleius,
cco che ha il capo coronato di grappoli. Semeleius, Semeleia proles, Bacco , fig. di Semele. Tioneo, Θυωνευς, Thyoneus, fu d
a proles, Bacco, fig. di Semele. Tioneo, Θυωνευς, Thyoneus, fu detto Bacco o da θυειν, furere ; o da Tione, sua madre, perch
ra le immortali col nome di Tione. Tirsigero, θυρσοφορος, Thyrsiger, Bacco che porta il tirso. XI. Alcune altre cose di B
ρος, Thyrsiger, Bacco che porta il tirso. XI. Alcune altre cose di Bacco . Niuno ignora l’uso de’ serpenti nelle orgie
tre cose di Bacco. Niuno ignora l’uso de’ serpenti nelle orgie di Bacco . Euripide(1) ci fa sapere che Bacco appena nato p
l’uso de’ serpenti nelle orgie di Bacco. Euripide(1) ci fa sapere che Bacco appena nato portò il capo cinto di una corona di
ortò il capo cinto di una corona di serpenti ; e Nonno(2) afferma che Bacco , in segno della sua perpetua gioventù, avea la mi
cerone e da Ovidio(4) sappiamo che i giovanetti Romani nelle feste di Bacco dette Liberalia, prendevano la viril toga, e ciò
sotto la protezione del padre Libero i loro figliuoli. Secondo alcuni Bacco fu chiamato Ditirambo, per, essere stato allevato
i onore. Le poesie ditirambiche a principio cantavansi nelle feste di Bacco da uomini invasati dal suo furore, e senza legge
versi. Ciò attesta Orazio(1) di Pindaro ; ed egli stesso in due odi a Bacco (2) pare che abbia voluto seguire la foggia ditira
una giusta idea di siffatto componimento ; ma gl’Italiani vantano il Bacco in Toscana del Redi, ditirambo che può dirsi perf
co, per dinotare un uomo stupido e furioso. L’ordinario sacrificio di Bacco fu quello di un capro ch’era animale assai dannos
nate da Giove e da Giunone ; altri, dal Sole e da Egle ; e Servio, da Bacco e da Venere. Omero (2), delle tre Grazie nomina l
e che davano un addio a’puerilì trastulli. E figliuolo di Venere e di Bacco si vuole Imene o Imeneo, dio delle nozze, che alt
erò di chine bevea, era breve. Nella Tracia era un antro consacrato a Bacco , dal quale si davano gli oracoli dopo aver bevuto
entino, poscia ristorato da Livia, moglie di Augusto. Priapo, fig. di Bacco , e di Venere, era il dio degli orti, da’ quali te
(3), Libera era la stessa che Proserpina, ed era sorella di Libero o Bacco  ; e dal medesimo dicesi fig. di Giove primo e di
ati, a veano da Plutone ottenuto il permesso di uscirne, come Cerere, Bacco , Ercole, Teseo ed altri. Esse compiono i tempi as
come altrove si è detto. Libera, lat. Libera, così detta da Libero o Bacco , di cui si voleva sorella. Libitina, lat. Libiti
4 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423
omani, furono Saturno, Cibele, Cerere, Giove, Plutone, Apollo, Ecate, Bacco , Venere, Nettuno. Minerva, Marte, Vulcano, Mercur
rano Feste Greche, nelle quali gli agricoltori offrivano alla Dea e a Bacco le primizie delle frutta della terra (e) (16). Le
le di quello, e in tal guisa gli comparve (d). Altri soggiungono, che Bacco ne’ deserti dell’Arabia, trovandosi languente di
ffinchè divenisse una Costellazione vicina all’ Orsa maggiore (a). Bacco . Furonvi molti, à quali venne imposto il nome
re (a). Bacco. Furonvi molti, à quali venne imposto il nome di Bacco . Quegli però, di cui favellano tutti i Poeti Grec
na costei lo vide, che ne rimase incenerita(2). Era allora gravida di Bacco . Giove s’inserì tosto il non ancor maturo infante
perfezionarsi in una delle sue oscie (b) (3). Da ciò ne avvenne, che Bacco acquistò il soprannome di Pirisporo, ossia nato d
ato, in una coscia, e ne fece le veci di madre(a). Alcuni dicono, che Bacco sia nato in Tebe(b) ; ma la maggior patte soggiun
a Dios (c). Neppure si va d’ accordo riguardo i nomi delle nutrici di Bacco . Ovidio dice, ch’ egli fu prima allevato da Ino,
a come di lui nutrici, Ino, Autonoe, e Agave(f). Demarco scrisse, che Bacco fu educato dalle Ore (g). Luciano soggiunge, che
omina come tale, che Ippa(m). Finalmente Apollonio di Rodi vuole, che Bacco siasi portato nell’ Isola d’Eubea appresso Macrid
i agli Dei Infernali, l’uno de’ quali mascondeva l’ apertura, per cui Bacco avea ricondotto Semele sulla terra(b). Tralle alt
ini, le quali si abbandonavano allora ad ogni eccesso di frenesia(g). Bacco fu anche appellato Antio, Briseo, Erafiote, Lisio
e, coronate d’ ellera, stavano allora assise alla porta del tempio di Bacco , alzavano dinanzi a se un focolare, e invitavano
o, ma anche de’ fichi (g). I Potniesi, mentre celebravano le Feste di Bacco , talmente si ubbriacarono, che ne uccisero il Sac
ultarono l’ Oracolo di Apollo, e questo loro prescrisse d’ immolate a Bacco un bellissimo giovinetto. Così per molti anni si
etto. Così per molti anni si fece da loro, e finalmente per volere di Bacco stesso sostituirono in luogo del giovinetto una c
combattimento, che da’ Giganti si faceva all’ Olimpo(b). Narrasi, che Bacco in quella circostanza siasi trasformato in leone,
, che gli si offerivano, e i di lui misterj(g) (6). Le altre Feste di Bacco furono le Baccanali, le Scierie o Sciere, le Brum
Greci Teinie dal nome Teino, ossia Dio de l vino, con cui appellavasi Bacco (h). Le stesse da quelli si chiamarono anche Orgi
sie, o Dionisiache dall’ anzidetto soprannome di Dionisio, proprio di Bacco  ; e quelle si facevano nella Primavera (f). Nelle
n ragazzo sopra un carro, tirato da que’ finti animali, rappresentava Bacco , mentre altri gli saltellavano d’intorno sotto le
di tutte le frutta, le quali si consecravano al Nume(b). La statua di Bacco era collocata sulla Tensa(11), tirata da animali
acolo di Delfo allora le donne si battevano con verghe all’ altare di Bacco , e la statua del medesimo si portava sotto un’ om
a lo stesso che Bromio, e con cui gli antichi Romani soleano chiamare Bacco (g). Vennero instituite da Romolo, il quale duran
i d’Acaja. Si andava allora di notte con fiaccole accese al tempio di Bacco . In tutti i borghi della città si esponevano anfo
l suo delitto, giunse in Atene, mentre si celebravano le solennità di Bacco . Pendione lo invitò a banchettare seco lui ; ma t
a bollire ogni sorte di legumi, e questi si offrivano in sacrifizio a Bacco e a Mercurio. In tal giorno si rappresentavano Co
na festa particolare, ma con tal nome si chiamavano tutte le Feste di Bacco (a). Le Nittelie erano le Orgie, così dette, perch
v’intervenivano, tenevano una tazza in mano, e faceano nel tempio di Bacco ampie libazioni. Tali Feste si celebravano anche
llera. Elleno le cominciavano, corrando da tutte le parti in cerca di Bacco  ; e non trovandolo, lo credevano ritirato appress
in queste Feste, che le donne n’erano escluse. Quindi un sacerdote di Bacco con nuda spada le inseguiva, ed eragli permesso d
dagli Eleesi, popoli del Pelopouneso, durante le quali credevasi, che Bacco onorasse della sua presenza il luogo, ove quelle
b). I Contadini dell’ Attica al tempo delle vendemmie sacrificavano a Bacco un irco, e colla pelle di questo formavano un vas
più alti e più vicini alle stesse vigne attaccavano certe figurine di Bacco , dette oscille per la piccolezza del loro volto(c
ette oscille per la piccolezza del loro volto(c). Le Sacerdotesse di Bacco si chiamarono Baccani,(a), Tiadi(b), Menadi(c), i
ano il furore, a cui elleno si abbandonavano nel tempo delle Feste di Bacco (d). Pausania vuole, che sieno state dette Tiadi d
o state dette Tiadi da una certa Tia, che fuila prima Sacerdotessa di Bacco (e). Le sole Tiadi aveano la cognizione delle cere
ome di Mimallonidi derivò loro da Mimante, monte della Jonia, sacro a Bacco  ; o dal verbo greco mimiste, imitare, perchè comp
d’ellera(14). Edonidi poi erano quelle, che celebravano i misterj di Bacco sul monte Edone, a’confini della Tracia e della M
pelli di volpi, dette in lingua Tracia bassari ; o finalmente perchè Bacco stesso si chiamava Bassareo per aver un tempio in
er aver un tempio in Bassata, borgo della Lidia(a). Tra’ Sacerdoti di Bacco il più famoso fu Coreso. Questi divenne tale per
altro non otteneva che indifferenza e disprezzo. Ei se ne querelò con Bacco  ; e il Nume suscitò tra que’popoli una malattia s
colo di Dodona ; e questo rispose, che si doveva placare lo sdegno di Bacco col sacrificargli per mano di Coreso la giovine C
vita appresso una fontana, che prese poi il di lei nome(b). Fu pure a Bacco molto caro Icario, o Icaro(c), figlio di Ebalo, r
era del pari morì per eccessiva tristezza(a). Molti vennero puniti da Bacco , tra’quali Licurgo, figlio di Driante, e re degli
e di lui Sacerdotesse. Queste spaventate gettarono a terra i tirsi, e Bacco stesso si ritirò in Nasso(b). Il castigo, che n’e
o(b). Il castigo, che n’ebbe Licurgo, fu, che Giove alle preghiere di Bacco lo rendette cieco, e lo fece morire di tristezza(
ero fare a brani da’cavalli(a). Cianippo avea disprezzato le Orgie di Bacco . Questi lo fece cadere in sì forte ubbriachezza,
di lui città. L’Oracolo, consultato sopra tale disastro, rispose, che Bacco non si sarebbe placato, qualora non si fosse sacr
per divertirlo gli diede in mano un fiore di Loto(16), pianta sacra a Bacco . Il Nume se ne sdegnò, e convertì lei pure in un
o. Il Nume se ne sdegnò, e convertì lei pure in un albero di Loto(c). Bacco , presentatosi a Dione, ne venne onorevolmente acc
sorelle, Orfe e Lico, sempre glielo impedivano. Se ne adirò talmente Bacco , che le trasportò sul monte Taiete, e le cangiò i
o dice che l’albero, i remi, e l’antena si cangiarono in serpenti(c). Bacco stesso diedesi allora a divedere coronato d’uve,
ennero cangiati in mostri marini. Acete poi condusse il naviglio, ove Bacco avea ricercato, e l’onorò co’sacrifizj(d). Sparsa
acco avea ricercato, e l’onorò co’sacrifizj(d). Sparsasi la voce, che Bacco s’avvicinava alle mura di Tebe, il popolo corse a
, e quello de’genitori, la patria, e la ragione, per cui egli onorava Bacco . Lo stranìero soggiunse, che Acete era il suo nom
nia il paese, la condizione plebea. Indi gli narrò le maraviglie, che Bacco avea operato nella di lui nave. Penteo, sciolto i
sero le catene, che lo tenevano avvinto(a). Euripide vuole, che anche Bacco sia andato soggetto allo stesso maltrattamento(b)
poi si recò al Citerone, monte, ove le Tebane celebravano le Feste di Bacco  : e perchè quelle nol vedessero, montò sopra un a
serve di Tebe ; abbandonato ogni lavoro, solennizzassero le Feste di Bacco . Tutte ubbidirono ; le sole Minieidi ostinatament
opra Leucippe, che sacrificò Ippaso, suo figlio(b). Tra’ figliuoli di Bacco si nominano Stafilo(21), e Narce(22). Plinio parl
co si nominano Stafilo(21), e Narce(22). Plinio parla di un tempio di Bacco nell’ Isola di Andro, appresso il quale v’avea un
edj, che doveano usare per guarire le loro malattie. Era pure sacra a Bacco una quantità di vasi, atti a contenere il vino. I
i rame, o d’altro metallo, usavano un panno, detto Sacco vinario (c). Bacco , come abbiamo detto, dipingesi ora giovine, ed or
hè gli Antichi soleano bere con quello il vino(l). Per questa ragione Bacco fu denominato Tauricorno(m). Giuonone Giuno
quale secondo Pausania (c) era sacco a Giove, e secondo Plinio (d) a Bacco e alle Muse(20). Quivi si celebrò la Festa delle
giunge ch’egli fu lacerato da coloro, i quali celebravano le Orgie di Bacco (b). Diodoro di Sicilia però vuole, che Atteone a
solo autrice, ma ministra eziandio dell’esterminio. Toante, figlio di Bacco e d’Arianna, e re di Lenno, avea avuto da Mirina,
psipile. Costei ebbe pietà del suo genitore, lo nascose nel tempio di Bacco , e poi lo fece passare secretamente nell’isola di
da certi occulti legami, che diede motivo agli Dei di grande riso(g). Bacco finalmente ubbriacò Vulcano, lo ricondusse in Cie
e li mise a morte(e). Virgilio però vuole, che sieno stati uccisi da Bacco (f) ; e Ovidio pretende, che li abbia fatti perire
(a). Gic. l. 3. de Nat. Deor. (1). Orfeo in altro Inne fa nascere Bacco da Giove e da Proserpina(a). (2). Semele, dopoch
, che fu Dirce, una delle Ninfe del fiume Acheloo, quella, che trasse Bacco dal seno di Semele per ordine di Giove, il quale
una coscia(e). Appollonio di Rodi vuole, che Merourio abbia raccolto Bacco dalle materne ceneri(f). Meleagro soggiunge, che
oro dice, che Giova, volendo Semele occultare a Giunone li nascita di Bacco , cangiò il bambino in capretto, e lo consegnò a M
. 3. Paus. l. 2. Hyg. fab. 157. (c). Diod. Sicul. l. 5. Lucian. de Bacco . Nonnus in Dionys., Paus. l. 10. (d). Calep. S
onosceva un figlio di Giove e di Proserpina, assai più antico, che il Bacco , nato da Semele(a). Altri attribuiscono questo st
acco, nato da Semele(a). Altri attribuiscono questo stesso nome non a Bacco , ma ad un suo figlio(b). Cicerone pretende, che i
o nome non a Bacco, ma ad un suo figlio(b). Cicerone pretende, che il Bacco , per cui s’instituirono le Feste Sabazie, fosse f
Proserpina. (7). Le Ambarvali si solennizzavano anche in orrore di’ Bacco prima delle vendemmie(f). (h). Suidas. (i).
piriti, i quali prendevano la figura umana, ed erano pure compagni di Bacco (c). Questi da’ Greci si chiamavano Cobali(d). A’
a, Capitale dell’Isola di Lesbo(g). A lui fu affidata l’educazione di Bacco . Egli altresì gli fu sempre compagno nelle di lui
nquiste(h). Sul qual proposito Ovidio ci lasiò il seguente racconto : Bacco co’suoi seguaci erasi recato a rivedere le vigne
e altrettante notti. Poscia si trasferì nella Lidia, e lo rendette a Bacco , che in ricompensa permise a quel re di chiedergl
vvide ch’erasiridotto in vece all’estremo della miseria. Pregò quindi Bacco , che ne lo liberasse. Il Nume lo mandò a lavarsi
poteva vedervi un serpente vivo. Eravi colà questo animale, o perchè Bacco nacque da Proserpina e da Giove, trasformato in s
o nacque da Proserpina e da Giove, trasformato in serpente ; o perchè Bacco stesso talvolta si venerò sotto l’immagine di ser
ità, e principalmente nell’ Elousine. Ciò facevasi, o perchè Cerere e Bacco erano stimati indivisibili compagni, o perchè gli
erano sacre anche a Proserpina perchè era figlia di Cerere, o perchè Bacco era figlio di lei(b). (a). Potter. Archarol. Gr
, que’ di Corinto per ordine dell’ Oracolo ne formarono due statue di Bacco , e le collocarono nella piazza della loro città (
9. (21). Stafilo secondo Apollodoro (b), e Tzetze (c) era figlio di Bacco e di Arianna. Altri lo fanno figlio di Sileno o d
a. Egli il primo instituì in questa contrada della Grecia sacrifizj a Bacco , e compose in onore di sua madre un Coro di Music
os. 4. (23). Pausania scrive d’aver veduto in Arcadia una statua di Bacco , sul di cui tirso eravi un’aquila (f). Il Meursio
ccello soleva darsi anche agli Eroi, quale da prima erasi considerato Bacco , forse perchè il volo altissimo di quello esprime
giorni, ne’ quali le Matrone di quella città celebravano le Orgie di Bacco . Uscita allora di casa la Regina, corse furiosa c
e di mille morti, e vi regnarono essi. Come Dirce avea molto venerato Bacco , così questo Nume la cangiò in fontana(a), e into
, e i monti. Fu il primo, che introdusse nella Grecia le solennità di Bacco (e). Trovò altresì molte cose utili nella civile v
ndosi nell’ Inferno, avea cantato le lodi di tutti gli Dei fuorchè di Bacco , perciò questo Nume destò nelle sue Baccanti tale
chi pretende, che le Caneforie si facessero in onore di Minerva o di Bacco dalle giovani Ateniesi, onde riuscisse felice il
e gli tessero un’illustre genealogia. Gli uni lo dissero figliuolo di Bacco e di Venere, come abbiarno detto ; altri vollero,
da Calliope e da Apollo ; ed altri finalmente lo fecero discendere da Bacco e da Urania. Egli ha la figura di giovine biondo,
va d’accordo tra’Mitologi sulla loro origine. Servio le fa nascere da Bacco e da Venere, come abbiamo detto (i) ; e Lattanzio
oncesso. Offerì egli pure le primizie delle messi a Cerere, de’vini a Bacco , e dell’oglio a Minerva. Ciascuno degli altri Num
5 (1836) Mitologia o Esposizione delle favole
ettuno, l’ Orco o Plutone, Vulcano, Marte, Apollo, Mercurio, Libero o Bacco , il Sole, il Dio Genio, la Dea Tellure, Giunone,
cadia, l’ uno figlio dell’ Etere, e padre di Proserpina e di Libero o Bacco , l’ altro figlio del Cielo, e padre di Minerva, i
di varii animali, onde poi sotto queste adorati furono dagli Egizii. Bacco soltanto in sembianza di Itone si oppose coraggio
ato in ariete, onde vengon le corna di Giove Ammone, Apollo in corvo, Bacco in capro, Diana in gatta, Giunone in vacca, Tener
Dione figlia dell’ Oceano ebbe Venere; da Semole figlia di Cadmo ebbe Bacco ; da Alcmena moglie d’ Anfitrione, la quale egli i
lfino; poscia Apolline mutato in pastore, per Issa figlia di Macareo, Bacco in uva per Erigane, Saturno in cavallo per Fillir
Progne per uno de’ custodi. Questa, colta l’ occasione delle orgie di Bacco , vestitasi da Baccante, andò colle compagne a lib
o disse figlie di Giove, e di Eurinome e che alcuni vollero figlie di Bacco e di Venere stessa, altri di Giunone. Fra le pian
ali di farfalla. Imene Dio delle nozze da alcuni vien detto figlio di  Bacco e di Venere, da altri figlio di Apolline, e di un
di Calidone e marito di Altea, che offerendo le primizie a Cerere, a Bacco , ed a Minerva, a lei con disprezzo le avea negate
o XIII. Di Bacco. Cinque pure, secondo Cicerone, ebbero il nome di Bacco o Libero: il primo figlio di Giove e di Proserpin
cui si credettero stabilite le Trieteridi. Comunemente però da poeti Bacco vien detto figlio di Giove e di mele figlia di Ca
oe e le sorelle, figlie di Meneo, avendo osato esse pure d’ insultare Bacco , furono cangiate in nottole. Era egli tenuto per
ovane Cisso spensieramente saltando cadde in una profonda fossa, e da Bacco venne cangiato in edera. Essendosi a tale feste o
endosi a tale feste opposto Penteo re di Tebe, furor sì strano ispirò Bacco ad Agave madre di lui, ed una delle Baccanti, che
liarle, tagliossi le gambe. All’ incontro avendo Micia re di Frigia a Bacco restituito Sileno, che era stato preso dai contad
Frigia a Bacco restituito Sileno, che era stato preso dai contadini, Bacco in ricambio si offerse pronto a concedergli qualu
il pane ed il vino ei fu costretto per non morire d’ inedia a pregar Bacco di ripigliarsi il suo dono, e questi allor gl’ im
Anche, le cinque figlie di Anio sacerdote di Apollo in Delo avevan da Bacco ottenuto di cangiare in frumento o vino od olio t
sola dato il nome, ed avendole Agamennone colà pure inseguite, elle a Bacco ricorrendo furon mutate in colombe. Rappresentata
l vecchio aio di lui, che dietro vernagli seduto sopra di un asino. A Bacco offerivasi mele, vino, e latte, e sacrificavasi i
e cosi nocevole vico riputato alle viti. In Roma le feste di Libero o Bacco , dette Liberali, celebravansi ai 17 di Marzo; le
ddove i Fauni l’ uno e l’ altro avevano senza peli. Priapo, figlio di Bacco e Venere, era il Dio e custode degli orti. Effigi
e e di Venere quattro figlie, vale a dire Semele, che fu poi madre di Bacco , ma incenerita dal fulmine di Giove; Ino madre di
figlio Polidoro avuto similmente da Ermione; ma per essersi opposto a Bacco , in breve tempo anchi’ ei ne fu discaccialo. Manc
rderlo venne da Apollo cangiato in sasso, e le donne omicide furon da Bacco mutate in piante. Capo IX. Di Minosse, e di De
, ivi ingratamente abbandonò Arianna, che fu poi trovata e sposata da Bacco e tornossene in Atene, con Fedra soltanto, cui fe
nna fu trattenuta in Dia o Nasso espressamente da Diana ad istanza di Bacco . Il ritorno di Teseo fu in prima fatale ad Egeo.
conder la figlia ne’ monti sotto il pretesto di celebrale le orgie di Bacco ; poi infiammò alla guerra Turno figlio di Dauno r
I. Semele figlia di Cadmo è da un fulmine incenerita; Giove n’ estrae Bacco . Parte I. Capo XIII. Tiresia tebano veggendo due
replicare le ultime voci che la percuotono. 1 corsari di Tiro sono da Bacco mutati in delfini salvo Acete. Parte I. Capo XIII
i i sessi. Alcitoe, Leuconoe, e le sorelle figlie di Mineo sprezzando Bacco sono cangiate in pipistrelli. Parte II. Capo XIII
none. Parte I Capo V. Varie trasformazioni di Giove, Nettuno, Apollo, Bacco , e Saturno. Parte I. Capo V. Niobe sprezzando Lat
. Medea richiama Esone all’ età di quarant’ anni. Parte II. Capo VII. Bacco da esso ottiene dì rendere la gioventù anche alle
giato dalle Ninfe in uno scarabeo. Parte II. Capo I. Tioneo figlio di Bacco sul monte Ida rapisce un giovenco: è inseguito da
di Bacco sul monte Ida rapisce un giovenco: è inseguito da’ pastori; Bacco muta il giovenco in cervo, e Tioneo in cacciatore
si appiccò, che sopravvenuta la peste in Atene, l’ oracolo disse che Bacco vendica con essa la morte d’ icario, a cui egli a
arte vuol essere della pena. Il giovane Cisso saltando nelle feste di Bacco cade in una profonda fossa, ed è mutato in edera.
Atalanta in leonessa. Le donne dei Ciconi assassine di Orfeo sono da Bacco mutate in piante, e un serpente, che si avventa p
o, è da Apolline mutato in Sasso. Parte II. Capo VII. Mide ottiene da Bacco di cangiare in oro tutto ciò ch’ egli tocca. Part
uccelli mennonidi. Parte II. Capo XII. Le figlie di Anio ottengon da Bacco di cangiare tutto quello che toccano in frumento,
lo che toccano in frumento, olio, e vino. Fuggendo Agamennone sono da Bacco mutato in colombe. Parte II. Capo XI. Mentre Tebe
assaridi, o Tiadi, o Mimallonidi, o Edonidi, o Bliadi sacerdotesse di Bacco . In Roma chi aveva nelle cose sacre la suprema au
6 (1874) Ristretto analitico del dizionario della favola. Volume I pp. -332
a, 10 11 Che più ? l’erfino negli oscuri ed osceni saturnali di Bacco  ; in tutte le feste o cerimonie proprie del culto
noi vediamo le Baccanti, scapigliate e frementi celebrare le feste di Bacco sotto il nome di Dionisio, Dionisio. — Sopranno
sotto il nome di Dionisio, Dionisio. — Soprannome dato dal Greci a Bacco . per alludere che egli era stato loro padre. ed a
ve si feri facendosi un’incisione nella coscia per salvare il bambino Bacco di cui Semele era incinta. Villarosa. — Dizionar
sulle rive di un fiume, questi incontrarono, senza conoscerlo il dio Bacco , e volevano a viva forza portarlo a bordo del vas
ose vivamente, ed obbligò i compagni a lasciar libero lo sconosciuto. Bacco allora si fece subito riconoscere, e per punire i
ità. 84. Acratoforo. — Al dire di Varrone era questo il soprannome di Bacco , col quale egli veniva principalmente venerato in
ino puro senza alcuna mescolanza. 85. Acratopote. — Soprannome dato a Bacco  : dal significato che beve il vino puro e lo resi
to un soprannome dato a diverse divinità e particolarmente a Giove, a Bacco ed a Plutone. 114. Adonie. — Feste in onore d’Ado
ttra. 128. Aeree. — Feste che gli agricoltori celebravano in onore di Bacco e di Cerere. 129. Aeta. — Re della Colchide. Egli
ruce fatto ; imperocchè invasa da un entusiastico furore pel culto di Bacco , persuase le baccanti a fare in brani il proprio
. Agranie Agranie, e Agrionie. — Feste che si celebravano in onore di Bacco . 199. Agrao o Agray. — Uno dei Titani che dettero
e figlie di Minea o Mina. Burlandosi del culto con cui veniva onorato Bacco lavorò, e fece lavorare le sue sorelle e le schia
e di Creso e re di Lidia. 308. Alysio soprannome comune di Giove e di Bacco . 309. Amadriade. — Fu moglie e sorella di Ossilo.
brosia ». Finalmente venivano dette Ambrosie alcune feste in onore di Bacco . 327. Ambuibio. — Nome dato ad alcune pubbliche p
capitale dell’alto Egitto. I cronisti più accreditati raccontano che Bacco , smarrito in un deserto, e vicino a morire per se
e e battendo col piede la terra ne fe scaturire una sorgente d’acqua. Bacco in riconoscenza e rendimento di grazie, fece inna
ia, il quale per questa ragione viene spesso erroneamente confuso con Bacco . 342. Ammonia. — Soprannome dato a Giunone come m
tichi. 348. Ampelo. — Figlio di un satiro e di una Ninfa, fu amico di Bacco , il quale ebbe anche uno dei sacerdoti del suo cu
’Anguillara. Fu padre di tre giovanette le quali avevano ricevuto da Bacco il dono di cangiare tutto ciò che toccavano una i
l’armata dei Greci non avrebbe mai patito difetto di provvigioni ; ma Bacco , da esse implorato le cangiò in colombe. 439. Ani
— Da Anthius che vuol dire fiorente. Era questo uno dei soprannomi di Bacco . 465. Anthione. — Era questo il nome di un pozzo,
eozia. Vedi l’articolo precedente. 487. Aonio Dio. — Denominazione di Bacco perchè egli era della Beozia, chiamata anche Aoni
enere) a Proserpina ; il cipresso a Plutarco ; la vite e il pampino a Bacco  ; il pioppo ad Ercole ; il platano ai Genii ; il
dopo aver pianto amaramente la sua disgrazia, si fece sacerdotessa di Bacco il quale, secondo che narrano Properzio ed Ovidio
io sempre giovane s’accende. E dell’amor si scorda di Tesèo. La sposa Bacco , e ascoso il maggior lume. Felici fa di lei le pr
maggior lume. Felici fa di lei le proprie piume. Per contentarla più Bacco poi volse Far sempre il nome suo splender nel cie
esercizi del corpo. 600. Arunticeo. — Avendo disprezzato le feste di Bacco , questo dio per punirlo lo costrinse a bere una c
te alcune feste che in tutta la Grecia venivano celebrate in onore di Bacco e particolarmente in Epidauro, ove furono istitui
te di cui nell’articolo precedente. 610. Ascolie. — Feste in onore di Bacco  : si celebravano saltando con un piede in aria su
ade. 728. Baccanali. — Feste o misteri che si celebravano in onore di Bacco , nei quali si commettevano ogni sorta di dissolut
este cerimonie Dionisiache da Dionisio, che era uno dei soprannomi di Bacco . In Atene la ricorrenza e celebrazione di questi
ti. — Si chiamavano così quelle donne, specie di seguaci del culto di Bacco , le quali lo seguirono alla conquista delle Indie
732. Bacchiade. — Famiglia Corintia, così detta da Bacchia, figlia di Bacco , dalla quale essa pretendeva discendere. Questa f
tradizione della loro famiglia, li faceva discendere da una figlia di Bacco . (Vedi l’articolo precedente). 734. Bacco. — Figl
discendere da una figlia di Bacco. (Vedi l’articolo precedente). 734. Bacco . — Figlio di Giove e di Semele. Discorde è l’opin
ta del figlio, di cui la disgraziata era incinta, estrasse il piccolo Bacco dalle viscere materne, e lo rinchiuse nella sua c
d. di Dell’ Anguillara. Quando il tempo della sua nascita fu giunto, Bacco fu segretamente consegnato ad Ino, sua zia, la qu
ne prese cura in compagnia delle ninfe e delle ore. Divenuto adulto, Bacco conquistò le Indie ; poi ando in Egitto, ove inse
he nascevano da quelle. Quando i giganti dettero la scalata al cielo, Bacco , trasformato in leone, combattè coraggiosamente a
di suo padre e fu ritenuto dopo Giove come il più possente degli Dei. Bacco veniva rappresentato sotto diversi aspetti : talv
mani, in atto di far scaturire del vino da una fontana. Questo fu il padre Bacco , e l’inventore Del miglior culto alla feconda vit
rad. di dell’ Anguillara. Fra i molti animali che si sacrificavano a Bacco , quelli che più generalmente venivano immolati ne
e il Vossio, il P. Tomasino e Mons. Huet, emerge dalla simiglianza di Bacco , divinità pagana, e la sacra e biblica figura di
ece dare. Il nome di Misas che vuol dire appunto, salvato dalle onde. Bacco passò il Mar Rosso seguito, più che da un’armala,
inge questo dio con le corna e lo raffigura con un tirso fra le mani. Bacco fu allevato su di una montagna chiamata Nisa. MOS
Venere sotto questa denominazione. 747. Bassareo. — Soprannome dato a Bacco , dal perchè si pretende che questa parola fosse i
one più accreditata e più logica è che questo soprannome fosse dato a Bacco perchè significa vendemmialore. 748. Bassaridi. —
endemmialore. 748. Bassaridi. — Si chiamavano così le sacerdotesse di Bacco , più comunemente Baccanti. 749. Batea. — Figlia d
Bicornigero e Bucorno. Cioè che ha due corna : soprannome che si dà a Bacco per la sua sfrontatezza. La luna veniva anch’essa
— Vale a dire che la due forme o nature. Soprannome che veniva dato a Bacco , perchè il vino rende gli uomini o gai, o furiosi
onò la terra. 799. Bimatere. — Ossia che ha due madri : soprannome di Bacco a cui Giove fece da madre dopo la morte di Semele
nome di Bacco a cui Giove fece da madre dopo la morte di Semele. — V. Bacco . 800. Bipennifero. — Così veniva soprannominato L
le mura di Troia) quella dell’amico suo. 827. Briseo. — Soprannome di Bacco a lui dato dall’invenzione che gli si attribuisce
izo. — Dea che presiedeva a sogni. 832. Bromio. — Altro soprannome di Bacco . 833. Bromuso. — Uno dei centauri ucciso da Ceneo
bruttezza, si gettò nel monte Etna. 837. Brumali. — Feste in onore di Bacco . Si celebravano il 24 di novembre e duravano un m
dei bevitori, il quale per questa ragione veniva sovente confuso con Bacco . In Grecia, sulla strada che da Tebe menava al mo
i Baccanali e rapì Iffimedia, Paneratise e Coronide, sacerdotesse di Bacco . Buteo tenne per se Coronide, ma Bacco, di cui el
se e Coronide, sacerdotesse di Bacco. Buteo tenne per se Coronide, ma Bacco , di cui ella era stata nutrice, ispirò al rapitor
tuì in suo onore un culto sacro e particolare, con feste e sacerdoti. Bacco amò sfrenatamente Calicope ed un giorno il marito
alicope ed un giorno il marito lo sorprese fra le braccia di lei ; ma Bacco placò lo sdegno del tradito consorte, facendolo r
ale, conosciuto sotto l’istesso nome. 898. Calidonio. — Soprannome di Bacco preso dal culto che gli si rendeva nella città di
tto la denominazione di Eroe Calidonio volessero gli antichi dinotare Bacco  : sotto quel nome veniva designato Meleagro, rite
ogo della Focide ove le Baccanti si riunivano per danzare in onore di Bacco . Questo vocabolo deriva dal Greco Καλός, e ϰορίς
a insegnò agli uomini, viaggiando lungamente la terra in compagnia di Bacco . Tu sai pur quale io son, qual sempre fui E quan
0. Clanippo. — Sacerdote di Siracusa. Avendo disprezzato i misteri di Bacco , questo Dio, per punirlo, lo colpì d’una tale ebb
n giovane il quale morì per una caduta, mentre danzava nei misteri di Bacco , innanzi al simulacro di questo Dio, che lo cangi
dette Clojane. 1195. Cloesie. — Feste celebrate in Atene, in onore dì Bacco . 1196. Cloje. — Altre feste celebrate in Atene in
osì indicati alcuni genii malefici, che facevano parte del seguito di Bacco . 1208. Cocalo. — Re della Sicilia. La tradizione
ione dei carri a quattro cavalli. 1250.Coreso. — Uno dei sacerdoti di Bacco . 1251. Corevo o Corebe. — Figlio di Midionea cui
menidi contro Oreste. 1258. Corimbifero. — Uno dei soprannomi del dio Bacco . 1259. Corinto. — Famosa città della Grecia, la
che fu re dell’Etruria e padre di Dardano e di Tasio. 1265. Corna di Bacco . — Al dire di Properzio s’invocava Bacco per le s
o e di Tasio. 1265. Corna di Bacco. — Al dire di Properzio s’invocava Bacco per le sue corna, dimandandogli una lunga vita, o
ell’abbondanza. — Era sevente il simbolo delle immagini di Cerere, di Bacco e degli altri semi-dei ed eroi, che procurarono a
 : Agone, Ino, Autonoe e Semele, a cui venne affidata l’educazione di Bacco . Il certo si è che il culto delle Dee Madri, rimo
turno, ossia ii Tempo, Giove, Gibele, Apollo, Cerere, Giunone, Diana, Bacco , Mercurio, Venere, Nettuno e Plutone ; gli altri
esi : Saturno, Giove, Giunone, Cielo, Marte, Apollo, Diana, Vulcano e Bacco . Dei della terra. Erano : Cibelle, vanerata
rincipali della mitologia greca e romana come Giove, Saturno, Apollo, Bacco ecc : non fossero che degli uomini celebri. In Om
atrimonio di Nettuno con Anfitrite ; altri da uno di quei marinai che Bacco cangiò in delfini ; ed altri finalmente dal delfi
esto nome ad una cerimonia che si eseguiva nelle feste di Cibele e di Bacco e che consisteva nel portare in giro per la città
Dionisie o Dionisiache. — Specie di baccanali, celebrati in onore di Bacco . Erano uno strano e turpe miscuglio di devozione
nisio. — Detto anche Dioniso : con questo nome veniva indicato il dio Bacco , dalla città di Nisa, ove era stato allevato, e d
o, sicchè Dirce morì tra le più atroci torture. Al dire della cronaca Bacco vendicò la morte di lei, facendo perdere il senno
 — Divinità degli Arabi. Si crede comunemente che fosse la stessa che Bacco o il Sole. 1476. Disari. — V. Disareo. 1477. Disc
edevano discendenti da essa. 1479. Ditirambo. — Uno dei soprannomi di Bacco . Da principio si dava più particolarmente codesta
Dodonee. — V. Dodonidi. 1489. Dodonidi o Dodonee. — Ninfe nudrici di Bacco  ; quasi tutti gli scrittori si accordano nell’opi
orse per dinotare che la vera saggezza non si addormenta mai. Anche a Bacco erano consacrati i draghi, per dinotare che uno d
velse un ramo di edera da una pianta vicina, per divertire l’infante. Bacco , a cui quella pianta era consacrata, irritato con
parola greca Ἔβη che vuol dire gioventù, si dava questo soprannome a Bacco per indicare che la giovanezza era inseparabile d
ione dell’antichità afferma che i popoli di Napoli adoravano un tempo Bacco sotto questa denominazione. 1527. Ebota. — Al dir
l nome di Edone, ov’esse celebravano le orgie negli osceni misteri di Bacco . 1555. Edonio. — Uno dei soprannomi di Bacco. Ved
negli osceni misteri di Bacco. 1555. Edonio. — Uno dei soprannomi di Bacco . Vedi l’articolo precedente. 1556. Educa. — Divin
tà, a cagione della lunghissima durata della sua vita. Nei misteri di Bacco erano sovente adoperati degli Elefanti per ricord
trad. di V. Monti. 1617. Eleidi. — Soprannome delle sacerdotesse di Bacco , che venivano così dette dal rumore che facevano
Eleleeno. — Cioè che fa molto strepito : si dava cotesto soprannome a Bacco per alludere al gran rumore che si faceva nella c
el greco a cui la dea Cerere insegnò l’agricoltura. 1630. Eleutera. —  Bacco , prima d’intraprendere il suo viaggio per le Indi
e. 1633. Eleuterio. — Soprannome che i greci davano particolarmente a Bacco . Essi annettevano a questa parola la stessa signi
 Questa pianta, che più comunemente si chiama edera, era consacrata a Bacco , perchè, secondo la tradizione favolosa, quel num
d’edera i poeti, perchè le poesie venivano generalmente consacrate a Bacco , ed eccitavano l’entusiasmo. …… o, pastori d’Arc
cittadino di Samo, il quale in questa sua città, edificò il tempio di Bacco , noto sotto la strana denominazione di Bacco dall
tà, edificò il tempio di Bacco, noto sotto la strana denominazione di Bacco dalla bocca aperla. Plinio, nelle sue cronache, e
tudine minacciosa Elpide allora, sorpreso di quanto vedeva, promise a Bacco di dedicargli un tempio, e invocando la protezion
golò con la propria cintura. 1693. Enopione. — Figlio di Arianna e di Bacco . Allorchè Radamanto, dopo la conquista fatta dell
do silenzio. 1830. Esimnete. — Da una statua che Vulcano fece del dio Bacco , e che secondo la tradizione fu da Giove medesimo
Giove medesimo donata a Dardano, si dava il soprannome di Esimnete a Bacco stesso. 1831. Esione. — Figlia di Laomedonte, re
iato ai grandi o piccoli misteri di Eleusi, ed alle mistiche orgie di Bacco e di Priapo. 1839. Esserceto. — V. Eseceste. 1840
blica, alcune importanti missioni che aveva ricevuto dai sacerdoti di Bacco e di Esculapio. 1868. Eucherecrate. — La cronaca
bottino di guerra, una cassa nella quale era rinchiusa una statua di Bacco , fatta da Vulcano, e che Giove stesso aveva donat
po gli abitanti di Patrasso, celebrarono ogni anno, dopo, la festa di Bacco , i funerali di Euripile, e portavano ricche offer
gora — Una delle cinquanta ninfe Nereidi. 1917. Evan. — Soprannome di Bacco a lui dato dalla parola Evan, che le Baccanti rip
e ημερα giorni felici. 1921. Evio — Narra la cronaca che allorquando Bacco combattè nella guerra dei giganti a fianco di suo
un gigante, avesse gridato Eoyus. Da ciò si dava questo soprannome a Bacco . 1922. Evocazione — Cerimonia religiosa per mezzo
osie, Cosi si chiamavano alcune feste celebrate dai Greci in onore di Bacco , nelle quali si costumava inbandire numerose e gh
este e cerimonie che si celebravano nella città di Atene, in onore di Bacco . L’istituzione di tali feste era dovuta ad un tal
a cronaca mitologica, avendo portate in Atene delle piccole statue di Bacco , si attirò per questo, senza alcuna plausibile ra
lagello. L’oracolo rispose che quella era conseguenza dello sdegno di Bacco , irritato contro gli Ateniesi per l’indegno tratt
are l’oltraggiata divinità, si ebbe in risposta che dovevano ricevere Bacco nella loro città con solenni pompe e pubbliche ce
Fallolori. — Nome collettivo, che si dava ai ministri delle orgie di Bacco per dinotare che essi portavano il fatto nella pr
rne divorata. Riferisce Diodoro, nelle sue cronache della favola, che Bacco , che fu uno dei più famosi legislatori dell’ anti
ione di vendetta. Infatti, giovandosi della ricorrenza di una festa a Bacco , che si celebrava nella Tracia, con grande solenn
ser vire al banchetto che il marito dava in occasione della festa di Bacco . Alla tine del convito Filomena comparve e gittò
da d’Elide visse una giovanetta chiamata in tal modo, che fu amata da Bacco e resa da lui madre di un figliuolo conosciuto so
egli fu il primo a stabilire in quella città dei solenni sacrifizi a Bacco suo padre, nei quali si cantava un coro che fu pe
eca ιαγωυ che significa gridatore, i greci davano questo soprannome a Bacco , per alludere alle alte grida, con che le baccant
margine. Vi sono però alcuni mitologi e cronisti i quali distinguono Bacco da Giacco e fanno quest’ultimo figliuolo della de
rva, dea della saggezza ; e l’altro figliuolo dell’ Etere, e padre di Bacco e di Proserpina. Lo stesso autore asserisce simil
gedie, che si ese guivano nel teatro pubblico, in onore di Apollo, di Bacco e di Venere. Oltre a queste tre specie di pubblic
. Comunemente essi giuravano per Quirito, per Ercole, per le corna di Bacco , e per Castore e Polluce, con una formola partico
strana tradizione, aggiunge che Glauco s’innammorò di Arianne, quando Bacco l’abbandonò ; e si dette ad amarla con passione ;
quando Bacco l’abbandonò ; e si dette ad amarla con passione ; ma che Bacco per castigarlo lo avesse fatto legare ad un alber
ne più generalmente adottata è che le tre Grazie fossero figliuole di Bacco e di Venere. Secondo questa ultima asserzione più
ava all’epoca in cui, secondo la favola, ospitò nella sua casa il dio Bacco , il quale in ricompensa gl’insegnò l’arte di colt
l’ubbriachezza, credendosi avvelenati, uccisero il disgraziato Icaro. Bacco sdegnato allora contro gli abitanti dell’Attica d
ide, la quale stando un giorno con sua madre a celebrare i misteri di Bacco , sulla riva del mare, entrambe furono rapite da a
mbolo di Imeneo dio delle nozze, che alcuni autori fanno figliuolo di Bacco e di Venere, altri di Urania ed altri finalmented
e, perseguitò Ino, sorella di quella, per aver preso cura del piccolo Bacco , figlio di Giove e di Semele ; e giurò di riporta
Ippa. — Secondo riferisce Orfeo, così ebbe nome una delle nutrici di Bacco . 2301. Ippia. — Dalla parola greca ιππος che sign
dei ministri delle orgie, che si celebravano in onore di Priapo e di Bacco . Osceni e tenebrosi misteri, ove sotto il manto d
e prendevano parte attiva a codeste turpitudini, cantando in onore di Bacco , sconce ed oscene canzoni. 2354. Itilo. — Figlio
tori che lo chiamano anche Jade. 2359. Jacco. — Uno dei soprannomi di Bacco . 2360. Jadi. — Così avevano nome complessivamente
pioggia. Altri scrittori dicono, che le Jadi fossero sette nudrici di Bacco , e che Giove, onde sottrarle all’odio persecutore
esca amorosa, in un viaggio ch’egli fece a Delfo, durante le feste di Bacco , e dalla quale avrebbe potuto infatti avere un fi
2426. Lampterie. — Feste particolari celebrate in Pallena in onore di Bacco . Venivano così dette, perchè le cerimonie si comp
parola greca ληὑς che significa torchio, si dava questo soprannome a Bacco , da alcune feste in suo onore celebrate nell’ Att
quale asserisce che gli argivi pretendevano che fu da questo lago che Bacco discendesse all’inferno, onde ricondurre sulla te
la città di Lerna, nel territorio di Argo, si celebravano in onore di Bacco e di Cerere alcune feste o misteri dette Lernee,
Gli abitanti di Lesbo avovano la barbara costumanza di sacrificare a Bacco delle vittime umane. 2478. Lestrigoni. — Antichi
l’albero che produce l’incenso. 2491. Leucotoe. — La stessa balia di Bacco conosciuta sotto il nome di Ino, alla quale gli d
ro non era che Arianna deificata dopo la morte, con tal nome, dal dio Bacco . Tu a me consorte, non vogl’io che priva Di nome
li. — Feste celebrate dai romani nel giorno 17 marzo in onore del dio Bacco . Sebbene codeste cerimonie fossero, al paro dei b
per la protezione di Giove Liberatore. 2502. Libero. — Soprannome di Bacco , detto propriamente Liber pater, perchè come dio
dito una deputazione di loro concittadini ad interrogare l’oracolo di Bacco , nella Tracia, per sapere quale sarebbe il destin
n accesso di furore, perseguitò sul monte Nisseio le ninfe nutrici di Bacco , percotendole in modo che quelle si dettero a pre
cco, percotendole in modo che quelle si dettero a precipitosa fuga, e Bacco stesso spaventato si nascose in fondo al mare, ov
e Figlio Licurgo che agli dei fè guerra. Su pel sacro Nisselo egli di Bacco Le nudrici inseguia. Dal rio percosse Con pungolo
golo crudel gittaro i tirsi Tutte insieme, e fuggir : fuggì lo stesso Bacco , e nel mar s’ ascose, ove del fero Minacciar di L
aver Licurgo fatto sbarbicare tutte le viti dalla sua patria ; da ciò Bacco che si precipita in mare, insieme alle sue nutric
al cosa venne considerata come l’ effetto terribile della vendetta di Bacco . Licurgo è similmente il nome del più famoso legi
ola greca λυειν che significa dissipare, si dava codesto soprannome a Bacco , dio del vino, come dissipatore della malinconia.
te. 2537. Limneo. — Detto più comunemente Linneo : soprannome del dio Bacco quando lo si riguardava come protettore dei laghi
fondamento, imperocchè non si addice in vero un soprannome speciale a Bacco come protettore dei laghi e dei stagni, quando er
le ninfe, protettrici dei prati. 2540. Lince. — Animale consacrato a Bacco , ed a cui i pagani accordavano la strana prerogat
o o Bagi-Toro » ivi 732 Bacchiade » ivi 733 Bacchiadi » ivi 734 Bacco » ivi 735 Baciso » 56 736 Bagi-Toro » ivi 7
italia » ivi 1263 Coritie » ivi 1264 Corito » ivi 1265 Corna di Bacco » ivi 1266 Corno dell’abbondanza pag. ivi 126
rbito. 12. Priapo. — Il custode dei giardini, figlio di Venere e di Bacco . Era l’emblema delle orgie notturne e d’ogni spec
, ordinata da Argiasp. 50. Dionisio. — Soprannome dato dal Greci a Bacco . per alludere che egli era stato loro padre. ed a
ve si feri facendosi un’incisione nella coscia per salvare il bambino Bacco di cui Semele era incinta. Villarosa. — Dizionar
7 (1831) Mitologia ad uso della gioventù pp. -
ono da molti il Caos, Saturno, Plutone detto anche Orco, Proserpina e Bacco cui da alcuni si dà il nome di Libero. Le princip
concubine. Meti dalla quale nacque Pallade o Minerva, Semele madre di Bacco , Cerere di Proserpina, Mnemosina delle Muse, Lato
fu adorata come la Dea dell’agricoltura e delle messi. Viaggiando con Bacco insegnò ovunque l’agricoltura. Da Giasone ebbe Pl
chie d’asino. Questo Mida è lo stesso di cui si parla nella storia di Bacco . Il gallo, lo sparviero, l’ulivo gli furono consa
legorie del corso del sole e dei fenomeni da quest’astro prodotti. Bacco Non vanno d’accordo gli scrittori della favol
e tante opinioni su la nascita e l’educazione di questo Dio ; il vero Bacco o Libero secondo quasi tutti i poeti greci e lati
Semele, semplice mortale, restò arsa col suo palazzo. Per timore che Bacco , di cui era incinta Semele, non abbruciasse con e
uito dalle Muse e da Sileno, vecchio satiro che fu poi amato molto da Bacco . Cresciuto in età questo Dio andò a conquistare l
i pantere ; gli uomini portavano corone di edera o di foglie di vite. Bacco con veste di porpora coronato di pampini e di uve
o che inspirava un esercito cotanto singolare e tumultuoso, fe’sì che Bacco non provasse alcuna resistenza per parte de’ popo
i figli che di esse nascevano. Licurgo re di Tracia avendo inseguito Bacco e le sue sacerdotesse, che celebravano le orgie s
lebravano le orgie sul monte Nisa, fu accecato da Giove ad istanza di Bacco e morì in breve miseramente. Le Mineidi figlie di
istrelli per aver lavorato in un giorno di festa solenne consacrata a Bacco . Questo Dio fu accolto ne’ suoi viaggi cortesemen
ogli di più Mida restituito Sileno che era stato preso da’ contadini, Bacco in ricambio si offerse di concedergli qualunque c
he il pane ed il vino, fu costretto per non perire d’inedia di pregar Bacco a ripigliarsi il suo dono, e questi allora gl’imp
l fiume Pattolo, che quindi acquistò la virtù di volgere arene d’oro. Bacco ebbe molti figli da Arianna, tra i quali si conta
rte della sua sposa. Arianna partecipò nell’Olimpo all’immortalità di Bacco . Rappresentavasi Bacco in aria giovanile, ora sed
il vecchio Sileno aio di lui, che lo seguiva seduto sopra d’un asino. Bacco ebbe moltissimi nomi. In Egitto fu onorato sotto
bbe moltissimi nomi. In Egitto fu onorato sotto il nome di Osiride. A Bacco offerivasi mele, vino e latte ; gli si sacrificav
no a Roma in autunno con ogni genere di stravizzo. Le sacerdotesse di Bacco s’indicavano sotto diversi nomi : le più note son
iapo Priapo, il Dio e custode degli orti, era nato da Venere e da Bacco in Lampsaco, città dell’Asia Minore ora Natolia,
nno Imene figlio di Apollo e di Urania o di Calliope, altri figlio di Bacco e di Venere, e tutti lo hanno destinato a presied
ed un piatto di frutti. Questo Nume era uno de’compagni di Dioniso o Bacco . Si poneva la sua statua sul limitare dell’appart
e di Giove e di Venere secondo alcuni, di Eurinome secondo altri e di Bacco e Venere come più generalmente si crede erano tre
o e del silenzio, che a donna maritata contanto si addicono. Urania e Bacco erano le due più grandi divinità degli Arabi. Par
e figlie di Giove. Alcuni le contano nel numero delle sacerdotesse di Bacco , altri le fanno madri de’ Satiri. Le Naiadi sono
ato al naturale le amorose trasformazioni di Nettuno, di Apolline, di Bacco e di Saturno. Il disegno ne era sì regolare e ved
la Primavera anche con Mercurio ; l’Estate con Apollo, l’Autunno con Bacco e l’Inverno con Ercole. Tritone Tritone fi
cioè della natura, fece di Ercole un essere allegorico che al par di Bacco , di Giove, di Esculapio e di tante altre deità, n
ra di Giunone che voleva punirle delle cure da esse avute per educare Bacco . La costellazione formata dalle Iadi è foriera di
aveva già dato le prime lezioni di teologia iniziandolo ai misteri di Bacco , ed i suoi diversi viaggi in tal guisa in questa
per vedersi disprezzate, profittarono dei giorni sacri alle feste di Bacco per vendicarsi dell’insultante rifiuto. Trasporta
clo e gli Dei ne fecero una costellazione. Le donne omicide furono da Bacco mutate in piante ; e i due infelicissimi coniugi
alendario di cui si servirono gli Argonauti nella loro spedizione. Il Bacco greco fu per quanto si crede un discepolo favorit
esta, e in molte parti della Grecia e dell’Italia, le sacerdotesse di Bacco , conosciute sotto vari nomi di Baccanti, Menadi,
rgo. V. Giunone. 21. — V. Argonauti. 357. Argonauti. 355. Arianna. V. Bacco . 66. Minosse II. 205. Teseo. 318. Aristeo. V. Pro
ugurii. 447. Aurora. 159. Austro. 139. Avveruno. 278. B Baccanali. V. Bacco . 68. Baccanti. V. Bacco. 68. Orfeo. 336. Bacco. 6
. Austro. 139. Avveruno. 278. B Baccanali. V. Bacco. 68. Baccanti. V. Bacco . 68. Orfeo. 336. Bacco. 62. Bassaridi. V. Sacerdo
. 278. B Baccanali. V. Bacco. 68. Baccanti. V. Bacco. 68. Orfeo. 336. Bacco . 62. Bassaridi. V. Sacerdoti, ec. 443. Batto. V.
rcole. 286. Lete. V. Fiumi dell’Inferno. 85. Levana. 278. Libero. V. Bacco . 62. Libitina. V. Plutone, ecc. 92. Altre divinit
nfione e Zeto. 339. Licomede. V. Teseo. 320. Licurgo re di Tracia. V. Bacco . 65. Limnacidi, Limnadi, Limnee e Limniache. V. L
rcurio. 55. V. Altre divinità, ecc. 278. Meti. V. Giove. 16. Mida. V. Bacco . 66. Apollo. 5a. Gordio. 387. Mineidi. V. Bacco.
. Giove. 16. Mida. V. Bacco. 66. Apollo. 5a. Gordio. 387. Mineidi. V. Bacco . 65. Minerva. 29. V. Aracne. 253. Altre divinità,
V. Oreadi. 241. Orfeo. 332. Orfne. V. Ninfe infernali. 240. Orgie. V. Bacco . 168. Orione. V. Diana. 41. Orizia. V. Eolo. 137.
. V. Sirene (le). 267. Patroclo. V. Achille. 420. Pattolo, fiume. V. Bacco . 66. Pegaso (cavallo). 236. Pegee, ninfe. V. Naia
sse II. 203. — ninfa. 268. Seia o Segezzi. 276. Semele. V. Giove. 16. Bacco . 62. Semidei. 280. Sfinge (la). V. Edipo. 392, 40
. V. Edipo. 392, 400. Sibille. 434. Sibillini, libri. 438. Sileno. V. Bacco . 64. Silvani. V. Silvano. 117. Silvano. 116. Sino
8 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXV. I Satiri ed altre Divinità campestri » pp. 270-278
nto graziosamente e concisamente il Redi nel suo Ditirambo intitolato Bacco in Toscana li abbia definiti : « Quella che Pan
Capribarbicornipede famiglia. » Molti di essi formavano il corteo di Bacco , come dicemmo parlando di questo Dio, ed ivi nota
lla Galleria degli Uffizi il Satirino che di nascosto pilucca l’uva a Bacco ebrio, gruppo di Michelangiolo, tanto lodato dal
i ; e il più celebre di questi è quel Sileno che fu Aio e compagno di Bacco in tutte le spedizioni di proselitismo enologico.
pampini, il tirso, ecc. Tale è l’antica statua di Sileno col piccolo Bacco nelle braccia, che trovasi nella villa Pinciana,
l’invenzione del Dio Priapo. I Greci lo dissero figlio di Venere e di Bacco e gli attribuirono l’ufficio di guardian degli or
e egli recitò nella Chiesa di S. Lorenzo, così descrive il gruppo del Bacco e del Satirino : « Rarissimo e maravigliosissimo
uppo del Bacco e del Satirino : « Rarissimo e maravigliosissimo fu un Bacco che egli, secondo che lo descrivono i poeti antic
9 (1824) Breve corso di mitologia elementare corredato di note per uso de’ collegi della capitale, e del regno pp. 3-248
i otto numi di prim’ordine erano il Destino, Saturno, Genio, Plutone, Bacco , Amore, Cibele, e Proserpina 2. Vedremo in seguit
na favola particolare gli procurò tale ornamento. Inoltrandosi troppo Bacco fra gli arenosi deserti della Libia, non trovò ac
che battendo la terra col suo piede ne scaturì una sorgente di acqua. Bacco riconoscente innalzò un altare al suo benefattore
l’inferno, gli si dà una semplice bacchetta1. Bacco Dio del Vino. Bacco è figliuolo di Giove, e di Semele nata da Cadmo2.
ava il Sovrano degli Dei, ebbe appena il tempo di salvare il picciolo Bacco , che stavasi ancora nel seno di sua madre. Ma sic
leno satiro, che amava molto il vino, ebbero cura della sua infanzia. Bacco a suo tempo contestò la sua gratitudine, cangiand
asinello, sul cui dorso talvolta appena si reggeva, perchè semiebrio. Bacco combattè con ardire nella guerra de’ giganti : in
pampini, e di edere, che ne nascondevano la punta. Per tale conquista Bacco fu detto il domatore delle Indie, o del Gange, fi
Penteo Re di Tebe proibito a’ suoi sud diti di celebrare le feste di Bacco , questo Dio ispirò alla madre del Re, ed alle sue
lo. Licurgo Re della Tracia, che aveva osato di dichiararsi nemico di Bacco , si ruppe le gambe, mentre s’impegnava di tagliar
vigne che stavano ne’ suoi stati. Vedesi ordinariamente rappresentato Bacco sotto l’aspetto di un bel giovane imberbe1 con ca
no, e Pane. Sileno. Sileno figliuolo di una ninfa, aveva educato Bacco , e passò tutti i suoi giorni in ubbriacarsi, piac
ò tutti i suoi giorni in ubbriacarsi, piacendogli assai il buon vino. Bacco lo amava moltissimo, e lo portò seco al conquisto
lla sua Reggia, e lo trattò così bene, che Sileno ritornato presso di Bacco parlava sempre in lode di questo re. Bacco in com
Sileno ritornato presso di Bacco parlava sempre in lode di questo re. Bacco in compenso di tanti favori prestati al suo caro
nti, in guisachè sarebbe morto per inedia in mezzo alle ricchezze, se Bacco da lui nuovamente chiamato in soccorso non lo ave
a la vita. Restò l’infelice Arianna in quell’isola fino all’arrivo di Bacco , che ritornava vincitore dall’Indie ; questo Dio
ale disprezzo, che avendolo incontrato mentre celebravano le feste di Bacco , lo fecero in pezzi, e ne dispersero le membra, c
corrispondere all’inclinazione, che aveva per lei Coreso sacerdote di Bacco , che vendicò il suo ministro con far sorgere una
risposta fu, che il malore cesserebbe, quando si fosse sacrificata a Bacco una vittima umana, ed in mancanza di questa la st
risentita escogitò una terribile vendetta. Profittando delle feste di Bacco prese l’abito di una baccante : liberò sua sorell
coltivata : indi passò nella Sicilia, e finalmente nella Tracia, ove Bacco lo volle per compagno delle sue fatiche. Morì sul
ervavit Apollo. Troviamo il sole insignito ancora degli attributi di Bacco , presso alcune delle nostre monete, cioè con pamp
ino, Massico, e tanti altri diedero occasione alle piacevoli feste di Bacco in Pozzuoli. Ivi queste feste erano colla massima
fu ritrovata una lapida col motto Dusari sacrum, così chiamato ancora Bacco con voce Araba secondo il Bochart vel ab uvarum e
Sabbazio dal Greco σαϐάζειν, saltare, come praticavasi nelle feste di Bacco . Probabile è altresì che la vera lezione fosse Jo
famoso è il figlio di Semele conosciuto sotto il nome di Tebano, o il Bacco de’ Greci. 1. Questo è il carattere di Bacco il
il nome di Tebano, o il Bacco de’ Greci. 1. Questo è il carattere di Bacco il Tebano : per contrario l’Indiano è rappresenta
e l’ellera fosse un antidoto contro l’ubbriachezza. 1. Si mira anche Bacco poggiato talora al suo genio Ampelo, e talora con
10 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359
. Laonde è verosimile che i falsi Dei o Idoli chiamati Giove, Apollo, Bacco , Ercole ec. fossero stati in origine uomini disti
ccellente nella medicina ebbe vanto d’ essere figliuolo d’ Apollo ; e Bacco , per avere insegnato a coltivare la vite, fu Dio
igine gli onori divini che gli Egiziani rendevano ai bruti (704). 68. Bacco (146) fu men codardo, poichè presa la figura d’un
igura di un giovine apparve a Semele figlia di Cadmo (485) e madre di Bacco (146) ; e fintosi Diana (137), dette a Calisto (1
rato anche in Affrica sotto il nome di Giove Ammone, ed ecco perchè : Bacco (146) essendo in pericolo di morir di sete nei va
rlandato lo condussero a Mida che lo accolse con magnificenza regale. Bacco volendo ricompensarlo di sì bella ospitalità larg
vari che si lasciano mancar di tutto per accumular ricchezze. 129. Ma Bacco , mosso a compassione di tanta miseria, E la mise
ia bianca sul destro fianco. » (Vasari. Vita di Taddeo Zucchero). Bacco . 146. Bacco era figlio di Giove (63) e di Seme
estro fianco. » (Vasari. Vita di Taddeo Zucchero). Bacco. 146. Bacco era figlio di Giove (63) e di Semele, figlia di C
e lo custodì fino al momento della sua nascita ; e questo bambiuo era Bacco . Indi il Nume dette alla madre alto guiderdone in
ogni dir gradita. Pindaro, Trad. del Borghi. 149. Dicono i più che Bacco fu allevato in vicinanza della città di Nisa (alt
icinanza della città di Nisa (altri danno questo nome alla nutrice di Bacco ) dove Mercurio lo recò in fasce alle figliuole d’
tissimo danzatore. 150. Sileno, chiamato più comunemente il balio di Bacco , apparisce sempre immerso nell’ubriachezza, ora i
to d’ un tirso, che è un bastone coronalo di pampani o d’ellera. 151. Bacco nella sua prima giovinezza girò tutta la terra e
l suo valore nella guerra dei Giganti (68). Questi viaggi favolosi di Bacco si rassomigliano a quelli del dio Visnù e Vicnu d
a sua corona fu posta fra le costellazioni. 153. Le feste in onore di Bacco erano celebrate con grande strepito nelle città e
pito nelle città e nelle campagne dai Satiri (304) primi sacerdoti di Bacco , indi dalle Naiadi (317), dai Baccanti, dalle Tia
sulle colline con faci o tirsi (150) nel pugno, dietro alla statua di Bacco recata dai sacerdoti ; e di quando in quando la c
colli. G.Parini. 155. Penteo, re di Tebe, volle abolire le feste di Bacco  ; ma il culto per questo nume era così radicato,
enno per tale esempio ; chè anzi ricusarono d’assistere alle feste di Bacco , e nel tempo che erano celebrate vollero per disp
no tutte trasformate in pipistrelli. Le vergini ateniesi offerivano a Bacco panieri pieni delle primizie della stagione ; e l
o a Bacco panieri pieni delle primizie della stagione ; e le feste di Bacco andavano sempre, come tante altre, a finire in ba
sevoli giuochi passarono d’ Atene a Roma, dove le principali feste di Bacco furono anzi tratto celebrate tre volte l’anno : l
ed appendevano allora sugli alberi vicini alle viti tante figurine di Bacco per custodire le uve ; la seconda nel mese di gen
noi la memoria nelle stravaganze del Carnevale. Spesso la divinità di Bacco ha inspirato i Poeti. È a tutti noto il bellissim
i Poeti. È a tutti noto il bellissimo Ditirambo del Redi, intitolato Bacco in Toscana. Fra gli antichi, niuno forse meglio d
se meglio d’ Anacreonte greco seppe piacevolmente scherzare intorno a Bacco . Ecco una canzonetta piena di festività baccanale
mesci di quel nèttare : Io voglio, anzichè morto, ebro giacere. 157. Bacco è figurato comunemente con le corna, simbolo di f
a tigri o da pantere od anche da Centauri (430). 158. Era immolata a Bacco la gazza, per avvertire che il vino ci rende indi
po, andavano di notte correndo in folla e furia i Tebani, e invocando Bacco nei loro bisogni : E quale Ismeno già vide ed
à vide ed Asopo Lungo di sè di notte furia e calca Pur che i Teban di Bacco avesser uopo…. Dante, Purg., c. XVIII. 159. Mo
e, Purg., c. XVIII. 159. Molti scrittori d’antiquaria suppongono che Bacco sia la stessa cosa che Noè, il quale piantò la vi
d, perchè i loro nomi in greco e in ebraico si rassomigliano ; ma tra Bacco e Mosè passa analogia tanto maggiore che rendereb
erosimile. Egli è dunque probabile che quanto la favola attribuisce a Bacco altro non sia che imitazione della storia di Mosè
tribuisce a Bacco altro non sia che imitazione della storia di Mosè : Bacco e Mosè furono allevati nell’ Arabia ; ambedue fur
rono conquistatori, legislatori e benefattori dei popoli conquistati. Bacco è rappresentato con due corna, Mose con due raggi
rappresentato con due corna, Mose con due raggi sul capo. Il tirso di Bacco fece scorrere fonti di vino, e la verga di Mosè f
altrettanto sul Mar Rosso. I quali paralleli attestano che se Mosè e Bacco non sono lo stesso uomo, furono almeno ambedue ut
arallelo a solo oggetto di ricordare una ipotesi degli eruditi. Anche Bacco ebbe più nomi ed in Grecia ed in Roma, tra i qual
, o Imeneo, che presiedeva agli sponsali, fosse figlio di Venere e di Bacco (146). È un giovinetto incoronato di fiori, con l
a, giorno di festa, gr.) ed Eufrosine (euphrosyne, gioia, gr.) ebbero Bacco per padre, e furon compagne inseparabili della ma
er cura ; ma e’n’andò poi sempre zoppo (69). 271. Ad intercessione di Bacco (146) tornò in cielo, e Giove cominciò a volergli
ri, molto somiglianti ai Fauni, erano divinità agresti discendenti da Bacco (146) e dalla naiade Nicea che fu da esso inebria
ù vecchi eran chiamati Sileni ; e l’anziano tra di essi è il balio di Bacco , del quale abbiamo parlato ragionando di questo D
ne. Priapo 307. Priapo, caporione dei Satiri (305), figlio di Bacco (146) e di Venere (170), era il Dio tutelare dei
acce. Queste ninfe insieme con le Napee furono nutrici di Cerere e di Bacco , perchè le mèssi crescono nelle campagne, e le uv
, l’ abbandonò poi con atroce ingratitudine nell’ isola di Nasso ; ma Bacco (146), venuto poco dopo in quell’ isola, volle co
e eccitò lo sdegno ; sicchè, mentre un giorno celebravano le feste di Bacco (153), divenute furibonde, assalirono lo sventura
oni d’agraria e di pastorizia. Alla fine si stabilì nella Tracia, ove Bacco lo iniziò nei misteri delle Orgie. Dopo la sua mo
. Progne, non pensando che alla vendetta, in occasione delle feste di Bacco , potè liberare di carcere la sorella, e imbandito
consistenti nel rappresentare tragedie, commedie e satire in onor di Bacco , di Venere e d’ Apollo. 140 Descrizione dei gi
so nel numero degli astri, ossivvero quello che indicò una sorgente a Bacco (146) allorchè questo Dio errava sitibondo nei de
arlare in prosa. 31. Omnia bona mea mecum porto. 32. Orfeo chiamo Bacco col nome di Moses ; e gli dà due lavole di leggi.
e gli dimostra gli spiriti infernali. 129. La città di Tebe sacra a Bacco . 130. Tiralli, Tirolo. — Benaco, antico nome de
11 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Indice alfabettico. » pp. -424
’Aristeo, 477. Averno, lago, 215. B Baccanali, feste in onor di Bacco , 153. Baccanti, sacerdotesse di Bacco, 153-155. B
Baccanali, feste in onor di Bacco, 153. Baccanti, sacerdotesse di Bacco , 153-155. Bacco. Sua nascita, 146 ; — sua educazi
este in onor di Bacco, 153. Baccanti, sacerdotesse di Bacco, 153-155. Bacco . Sua nascita, 146 ; — sua educazione, 149 ; — suo
o da Apollo, 126 ; — sue orecchie, 168 ; — privilegio accordatogli da Bacco , 128, 129, 459. Milone, atleta, 670 ; — sue avven
 sue sventure e sua metamorfosi, 631-633. Nord, 743. Nisa, nutrice di Bacco , 149. Notte, Dea delle tenebre, 238. Numa, re di
Scorpione, segno dello Zodiaco, 684. Scurrilità, 77. Semele, madre di Bacco , 75 ; — vittima della gelosia di Giunone, 147-148
billini (libri), 666. Sicheo, marito di Didone, 611. Sileno, balio di Bacco , 149, 150. Silenzio. Vedi Arpocrate. Silvano, div
12 (1855) Della interpretazione de’ miti e simboli eterodossi per lo intendimento della mitologia pp. 3-62
cervello di Giove, Minerva ; un dio dalla coscia dello istesso Giove, Bacco  ; un’altro dalle gocciole del sangue, Pegaso cava
oni : tale è la favola della maggior parte degl’Iddii, Giove, Apollo, Bacco , Ercole etc. Filosofiche e sono quelle immaginate
ella Città di Dio. 15. Esposizione del mito di Giove da Plutarco. 16. Bacco , figlio di Giove, interpetrazione di questo mito.
Giove, Satvrno, Nettvno, Plvtone, Apollo, Mercvrio, Marte, Vvlcano, Bacco , Ciclopi. 11. Senza voler perdere più tempo in in
atore de’confini ; Saturno nel tempo ; Marte e Bellona nelle guerre ; Bacco ne’luoghi piantati di viti ; Cerere nei frumenti 
candore della Luna istessa(2). 16. A Giove si dava per figlio il dio Bacco . Fu creduto che Giove lo rinchiudesse in una dell
poi fuori a suo tempo. A questo mito può darsi varia interpetrazione. Bacco fu nudrito sul monte Meros nelle Indie, voce tutt
e ne appalesa gli occulti sentimenti. Altri non pertanto dicono, che Bacco fu rinchiuso nella coscia di Giove, onde parto im
concuocersi, a perfezionarsi. Diodoro Sicolo al contrario vuole, che Bacco vedendo andare a male il suo esercito nelle Indie
o vedendo andare a male il suo esercito nelle Indie dalla pestilenza, Bacco menollo in un luogo più salubre detto femur, cosc
volevano figlie di Giove e di Eurinome, o di Giove e di Giunone, o di Bacco e Venere, o in fine del Sole e di Egle. La fresch
13 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — III. Classazione generale delle Divinità pagane e Genealogia degli Dei superiori » pp. 15-19
rone, e sono i seguenti : Saturno, il Genio, il Sole, Orco o Plutone, Bacco , la Terra e la Luna 8. Ma convien notare che tre
li che furono divinità di prim’ordine, cioè Apollo, Diana, Mercurio e Bacco . Minerva nacque miracolosamente dal cervello di G
me degli altri Dei superiori, esclusi soltanto l’Orco, ossia Plutone, Bacco e il Genio ; e poi ricorsero anche ai nomi delle
14 (1841) Mitologia iconologica pp. -243
il suo Mercurio, ogni lascivo la sua Venere, ed ogni vinolento il suo Bacco . Un tal detestabile sistema pertanto di qualifica
i selecti, e questi erano il Destino, Saturno, Giano, Genio, Plutone, Bacco , Cibele, e Proserpina, benchè sù questi nomi non
tto Ammone per aver sotto sembianza d’ un montone prestato soccorso a Bacco sitibondo fra deserti della Libia. Da Cretesi fù
per essa nell’escluderla dalle offerte delle primizie fatte a Cerere, Bacco , e Minerva, ne fù l’infausto motivo ; E perchè in
lle quali in qualunque numero sacrificar si poteva. Cap. XVIII. Bacco Sonetto F iglio a due genitrici almo, e
co Egli accende il sapere, e la bellezza. Arbitro d’ogni core, eccovi Bacco . Dichirazione, e sviluppo Chi fù Bacco. C
ro d’ogni core, eccovi Bacco. Dichirazione, e sviluppo Chi fù Bacco . Che lo spirito della gelosia sia il fomento d’og
nda Si apre la bocca d’atro sangue immonda. Suoi sacrificii. Chi fù Bacco . (1). Che il celebre conduttiere degl’Ebrei Mosè
gl’Ebrei Mosè ci sia stato dai Gentili rappresentato nella persona di Bacco con troppo plausibili argomenti tratti dalle reci
razia fù presevato, e sottratto, e per questo appunto chiamato Mosè ? Bacco con grande armata di uomini, e donne varcò l’Erit
n nnmeroso stuolo di uomini, e donne per andar nella terra promessa ? Bacco prese vendetta di Penteo, che ritirato avea i sud
ed inordinato componimento, che cantavansi dalle baccanti in onor di Bacco  ; oggidì dinota un ammasso di più versi di divers
hi compone. Tal è il ditirambo del celebre Francesco Redi intitolato, Bacco in toscano. (1). Vorrei, che ognuno distingua be
15 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386
l’occasione di pagare le decime ad Ercole. Nel celebrare i misteri di Bacco secondo l’antica usanza fa d’uopo d’arrolare una
ncor dopo morte.154. Non mi metto a mensa pubblicamente ne’giuochi di Bacco , perchè è costume de’combattenti con le fiere, ch
ntili nei conviti cingersi il capo di ghirlande di fiori, in onore di Bacco e d’altrettali Divinità. 156. I Cristiani de’pri
16 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XI. Giove re del Cielo » pp. 55-59
lo perchè nelle arene della Libia comparve sotto la forma di ariete a Bacco , assetato e smarrito nel deserto, e gl’indicò in
l’indicò in un’ oasi vicina una fontana per dissetarsi. Il tempio che Bacco per gratitudine gli eresse in quell’oasi fu perci
17 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIII. Cadmo » pp. 321-325
e Ino fu cangiata nella Dea marina Leucotoe, e che Semele fu madre di Bacco . Ma per quanto avesse Cadmo strettissima parentel
ipali Dei, poichè Giove era suo genero, Venere e Marte suoi suoceri e Bacco suo nipote, oltre il proprio merito di fondatore
18 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo II pp. 3-387
nzelle(e), e con rami di vite, carichi d’uva, correvano dal tempio di Bacco a quello di Minerva Scirade nel Porto Falero(f).
izio(g). Plutarco vuole, che queste Feste si celebressero in onore di Bacco e di Arianna(h). Secondo altri esse erano state i
di Arianna(h). Secondo altri esse erano state instituite in onore di Bacco e di Minerva(i) (18). Teseo, primachè partisse da
e de’ fuggitivi(g). Alcuni però sotto il nome di Lafistio riconoscono Bacco , perchè questi aveva un tempio sul monte Lafistio
uesti aveva preso ad inseguirla(f). (d). Ovid. Metam. l. 7. (23). Bacco , avendo osservato il prodigio, operato da Medea n
ettarsi nelle onde, quando a recarle conforto comparve opportunamente Bacco in quell’ Isola. Egli la sposò, e le impose il no
a morte di lei fu collocata in cielo(d). Altri poisono di parere, che Bacco abbia ricevuto quella corona da Psalacanta, Ninfa
ndonata da Teseo, ma gli fu rapita in quell’ Isola da un Sacerdote di Bacco (d). In Nasso si celebrò una Festa, detta Arianne
llia. In memoria di tale avvenimento que’di Patrasso dopo le Feste di Bacco celebravano ogni anno i funerali di Euripilo, e r
e Dorippe, e si chiamavano Eno, Spermo, ed Elaide. Aveano ottenuto da Bacco la virtù di cangiare in vino, grano, ed olio tutr
Esse a vista de’ceppi, che loro si preparavano, ricorsero supplici a Bacco , e ne furono trasformate in colombe(a). (16). Gl
gli altri alla fuga. Era per trionfare totalmente de’ nemici, quando Bacco , che proteggeva i Greci, fece sortire dalla terra
, ve la avea fatta uscrire. Altri dicono ch’essa sia stata mandata da Bacco , perchè i Tebani lo aveano disprezzato. Tutta la
19 (1897) Mitologia classica illustrata
, figlia di Cadmo il re Tebano, come madre del dio Dioniso (Dionysus, Bacco ), poi Alcmena che die’ alla luce Eracle (Herakles
niso, gridando Evoè, Evoè, e invocandolo con diversi epiteti, Bromio, Bacco , Iacco, Iobacco, ecc., e tra altre stravaganze la
to colle Baccanti d’ Euripide; ricordisi il ben descritto incontro di Bacco e d’ Arianna nell’ epitalamio catulliano di Pele
ra vanno annoverate le Ninfe, che noi vedemmo far parte del corteo di Bacco , ed anche di Artemide cacciatrice e di Afrodite.
o Sileno, ebbro e stordito, erasi sviato dal cammino che il corteo di Bacco percorreva in Frigia ed era capitato in un giardi
e feste lo accompagnò nei campi di Lidia e lo restituì al giovinetto Bacco . Di che lieto il Dio, volle compensar Mida promet
edere agli altri Dei. Questi ne presero un grau piacere, specialmente Bacco . Dal qual fatto, di essersi tutti gli Dei rallegr
e se ne fece un compagno di lei. Così pure fu messo in relazione con Bacco e fatto partecipare alle peregrinazioni bacchiche
ormissero al vento, spavento agli uccelli. Riguardato come seguace di Bacco o di Venere, si raffigurava come un vecchio barbu
20 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIII. Osservazioni generali » pp. 260-263
Superiori ai principali prodotti della Terra, cioè Cerere alle biade, Bacco al vino, Vulcano alla metallurgia, ecc. ; e lasci
21 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Tavola analitica. secondo il metodo di giov. humbert  » pp. 3-
e, 255—261. Venere, 170—184. Proserpina, 52—58. Vulcano, 270—273. Bacco , 146—159. Bellona, 287, 288. Giano, 32—37. Gen
22 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Cronologia Mitologica. » pp. 387-393
e spinto da cinquanta rematori. (Vedi la favola.) 1480. Imprese di Bacco nell’India. 1434. Minosse e Radamanto. Loro le
23 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — X. Cerere dea delle biade e Proserpina sua figlia » pp. 48-54
ificare, per figura rettorica di metonimia, il grano o le biade, come Bacco il vino, Minerva la sapienza ecc. ; e nello stess
24 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Cenni Preliminari » pp. 9-
uello degli Dei. Le principali appo i Greci erano quelle di Adone, di Bacco , di Minerva, di Cerere, nel tempo delle quali era
25 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIII. Venère, Cupido e le Grazie » pp. 144-151
to figlio di Venere e di Marte ; Imene e le tre Grazie di Venere e di Bacco  ; ed Enea di Venere e di Anchise principe troiano
26 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XII. La Titanomachia e la Gigantomachia » pp. 60-68
ove rimase a combattere con due figli soltanto, cioè con Apollo e con Bacco  ; e tutto al più con quattro, secondo altri poeti
27 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVI. Nettuno re del mare e gli altri Dei marini » pp. 173-183
rrima di quella regia famiglia, perchè vi apparteneva Semele madre di Bacco amata da Giove), passarono ambedue all’apoteosi p
28 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVII. Apollo considerato come Dio del Sole, degli Arcieri e della Medicina » pp. 92-103
8. Dante, nel Canto xiii del Paradiso, ha detto : « Li si cantò non Bacco , non Peana ; » e qui la voce Peana può significa
29 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489
indispettite dei suoi rifiuti, percorrendo nel giorno delle feste di Bacco quelle regioni, trovarono Orfeo, e furibonde lo f
Nasso. Fortunatamente per essa giunse il giorno stesso in quell’isola Bacco , che la fece sua sposa, come dicemmo parlando di
he sia più maravigliosa : sappiamo inoltre che da madre Tebana nacque Bacco  ; di sangue Tebano furono la Dea Leucotoe e il Di
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