XLI
Perseo
Questo antichissimo Eroe apparteneva al novero dei Semidei, poichè fu creduto figlio di▶ Giove e ◀di▶ Danae, la quale era figlia ◀di▶ Acrisio re degli Argiesi. Se gli storici pongono Argo fra le più antiche città della Grecia, trovano la conferma della loro asserzione nelle tradizioni preistoriche della Mitologia, poichè abbiamo già veduto nel N. XI, che ◀di▶ Inaco re d’Argo era figlia la Ninfa Io trasformata in vacca, e poi in Dea, sotto il nome ◀di▶ Iside ; e parimente d’Argo era re Danao padre delle Danaidi, ◀di▶ cui parlammo nel N. XXXI ; ed ora troviamo Perseo ◀di▶ regia stirpe Argiva. In appresso incontreremo Agamennone re d’Argo e Micene, generalissimo della Grecia congiurata ai danni ◀di▶ Troia ; e finalmente Oreste figlio ◀di▶ lui, col quale termina l’età eroica e comincia l’epoca storica47. — Ma torniamo alle favole.
Acrisio avea saputo dall’Oracolo che se nascesse un figlio da Danae ucciderebbe l’avo. Il solo modo ◀di▶ render bugiardo l’Oracolo era troppo crudele, cioè ◀di▶ uccider subito la figlia ; e Acrisio non fu così snaturato come furono in appresso Aristodemo ed Agamennone, i quali non esitarono ad uccider le loro figlie, non già per salvarsi la vita, ma per ambizione ◀di▶ regno. Acrisio credè invece che bastasse rinchiuder la sua in una torre ◀di▶ bronzo per impedire che prendesse marito. Ma fu inutile questa precauzione, poichè Giove stesso trasformatosi in pioggia d’oro discese in quella torre e sposò Danae che fu poi madre ◀di▶ Perseo. S’intende facilmente che l’oro col quale furon comprate le guardie da un ricco principe aprì le porte della torre ◀di▶ bronzo, per la stessa ragione che fece dire a Filippo padre ◀di▶ Alessandro Magno non esservi fortezza inespugnabile alla quale potesse accostarsi un asinello con una soma d’oro48. Acrisio prese allora un’altra mezza misura : fece chiuder la madre e il figlio in una cassa ◀di▶ legno e gettarli nel mare ; ma e figlio e madre illesi, dopo varii pericoli che poco importa il descrivere, furon trasportati con tutta la cassa nell’isola ◀di▶ Serifo (una delle Cicladi nel mare Egeo), e ospitalmente accolti dal re Polidette.
Cresceva Perseo e si dimostrava degno figlio ◀di▶ Giove per valore e per senno, talchè Polidette cominciò a temere che potesse detronizzarlo : quindi per dargli occupazione e allontanarlo dalla sua reggia lo eccitò, coll’allettamento della gloria che ne acquisterebbe, ad una impresa stranissima e pericolosissima da eseguirsi nelle isoleGorgadi, situate nell’Oceano Atlantico presso il promontorio che tuttora dicesi Capo verde ; le quali perciò sembra che debbano corrispondere alle isole dette ora ◀di▶ Capo verde. Doveva Perseo tagliare a Medusa la testa cinta ◀di▶ orribili serpenti, che facea divenir ◀di▶ pietra chi la guardava. I poeti antichi dicono che Medusa aveva due sorelle chiamate Stenio ed Euriale, e che da prima eran tutte bellissime, e poi divennero mostruose in punizione della lor vanità, e furon chiamate le Gorgoni dalla voce gorgon che era il nome ◀di▶ un orribile mostro affricano. Le credevano figlie ◀di▶ Forco divinità marina, e perciò le chiamavano ancora le Fòrcidi. Più terribile era Medusa per la fatal proprietà ◀di▶ cangiar gli uomini in pietra. L’impresa ◀di▶ ucciderla sarebbe stata impossibile senza l’aiuto degli Dei ; i quali per favorire il figlio ◀di▶ Giove gl’imprestarono le loro armi divine, Marte la spada o scimitarra, Nettuno l’elmo, Minerva lo scudo e Mercurio i talari e il petaso. Così Perseo volando e coperto ◀di▶ armi divine si accostò non visto a Medusa e le tagliò la testa, che dipoi portò sempre seco e se ne servì utilmente per far diventar ◀di▶ sasso chi più gli piacque, come vedremo.
Intanto sarà bene notare che poeti e artisti antichi e moderni fecero a gara a descrivere, dipingere e scolpire la testa ◀di▶ Medusa. Dante asserisce che a tempo suo la Gorgone era già all’Inferno da lunga pezza ; e ci racconta che egli ebbe una gran paura, quando nel far laggiù quel suo celebre viaggio, le tre Furie infernali vedendolo da lontano dall’alto ◀di▶ una torre :
« Gridaron tutte riguardando in giuso ;« Mal non vengiammo in Teseo l’assalto. »
E non era un timor panico il suo, perchè Virgilio stesso gli disse tosto :
« Volgiti indietro, e tien lo viso chiuso,« Chè se ‘l Gorgon si mostra e tu ‘l vedessi,« Nulla sarebbe del tornar mai suso. »
Quanto poi alle belle arti sappiamo che gli antichi rappresentavano la testa ◀di▶ Medusa nell’Egida, e talvolta nell’usbergo della Dea Minerva ; e Cicerone rimprovera a Verre, tra gli altri delitti e sacrilegii, ◀di▶ avere involato una bellissima testa anguicrinita ◀di▶ Medusa, distaccandola dalle porte del tempio ◀di▶ Minerva in Siracusa49. Tra i lavori moderni poi è da rammentarsi la testa ◀di▶ Medusa dipinta da Leonardo da Vinci, che si ammira nella Galleria degli Uffizi in Firenze, e la statua ◀di▶ Perseo colla testa ◀di▶ Medusa in mano, opera egregia in bronzo fuso, ◀di▶ Benvenuto Cellini, che è posta sotto le loggie dell’ Orgagna in Piazza della Signoria.
Anche i Naturalisti si son ricordati ◀di▶ questo mostro mitologico nel dare il nome ◀di▶ Meduse a un gruppo ◀di▶ Zoofiti che formano la 1ª divisione degli Acalefi. Non v’è però da spaventarsi a veder queste Meduse, perchè son piccoli animali marini gelatinosi, e fosforescenti durante la notte, nè producono altro maligno effetto, non già a vederli, ma a toccarli, che quello stesso dell’ortica, e perciò si chiamano ancora volgarmente Ortiche ◀di▶ mare.
Proseguendo ora il racconto mitologico delle gesta ◀di▶ Perseo, è da dirsi prima ◀di▶ tutto che dal sangue sgorgato dal teschio ◀di▶ Medusa nacquero molti orribili serpenti, e dal tronco o busto ◀di▶ essa uscì l’alato caval Pegaso, che servì poi sempre ◀di▶ cavalcatura a Perseo. Inoltre questo cavallo dando un calcio al terreno presso il monte Elicona nella Beozia, fece sgorgare una fonte che fu poi sacra alle Muse e fu chiamata Ippocrene, che vuol dir fonte del cavallo. La produzione dei serpenti dal sangue della testa anguicrinita ◀di▶ Medusa è meno difficile a spiegarsi che quella del caval Pegaso nato dal corpo ◀di▶ essa. E Pindaro, a cui forse piaceva poco questa strana invenzione ◀di▶ Esiodo, non l’adottò, e disse invece che il caval Pegaso fu mandato dagli Dei a Perseo mentre egli si disponeva ad uccider la Gorgone. Con questi due potentissimi aiuti, il Pegaso e il teschio ◀di▶ Medusa, divenne Perseo il più formidabile eroe dell’antichità, perchè egli solo più ◀di▶ qualunque esercito fornito ◀di▶ qualsivoglia arme più micidiale e diabolica valeva per velocità e potenza ◀di▶ mezzi ◀di▶ distruzione delle umane esistenze. Ma per non perdere il vanto del valor personale e per non nuocere agl’innocenti, teneva nascosto in una borsa ◀di▶ pelle il teschio ◀di▶ Medusa, e se ne valeva soltanto nei casi ◀di▶ maggior bisogno ed estremi.
Su questi dati mitologici i romanzieri del Medio Evo e i poeti romanzeschi fantasticarono l’ippogrifo e l’abbagliante e stupefaciente scudo del mago Atlante50.
Tra le diverse imprese ◀di▶ Perseo occupa un posto importantissimo la liberazione ◀di▶ Andromeda dall’ Orca. Era Andromeda figlia ◀di▶ Cefeo re ◀di▶ Etiopia e della ninfa Cassiopea ; e fu esposta ad esser divorata da un mostro marino, perchè o essa o sua madre erasi vantata ◀di▶ esser più bella delle Nereidi. Nel tempo che l’Orca avanzavasi per ingoiarla, passò per aria Perseo sul caval Pegaso, e accortosi del pericolo ◀di▶ Andromeda volò tosto in soccorso ◀di▶ lei ; ma non potendo pervenire ad uccidere il mostro colla spada, perchè era più duro d’uno scoglio, lo pietrificò col teschio ◀di▶ Medusa. I genitori che eran presenti diedero in premio al liberatore la figlia in isposa, e il regno per dote.
Questa mirabile liberazione ◀di▶ Andromeda fu espressa da Benvenuto Cellini nel bassorilievo ◀di▶ bronzo fuso che vedesi nella base del Perseo ; ma l’eroe vi è rappresentato volante col petaso e i talari ◀di▶ Mercurio e non sul caval Pegaso ; con la scimitarra nella destra, e senza la testa ◀di▶ Medusa nell’altra mano. Nel giardino ◀di▶ Boboli vedesi nella gran vasca detta dell’isolotto la statua ◀di▶ Perseo sul caval Pegaso e ◀di▶ Andromeda legata allo scoglio ; ma l’Orca è ◀di▶ così piccole dimensioni da render risibile la paura ◀di▶ Arianna ◀di▶ poter essere divorata da quel piccolo mostro poco più grosso ◀di▶ un granchio. Si crede opera degli scolari ◀di▶ Giovan Bologna, del quale è ◀di▶ certo la statua colossale del Grande Oceano, che ivi si ammira.
Le feste per le nozze ◀di▶ Perseo con Andromeda furono disturbate negli ultimi giorni da una improvvisa invasione delle truppe del re Fineo, a cui Andromeda era stata promessa in isposa, ma che però non si era mosso per liberarla dal mostro marino, e quindi avea perduto qualunque titolo ad ottenerla. Perseo, dopo aver fatto prodigi ◀di▶ valore colla spada, vedendo che si perdeva troppo tempo ad uccidere i nemici uno alla volta, perchè pochi compagni aveva per aiutarlo, mise fuori la testa ◀di▶ Medusa e pietrificò nell’istante quanti la guardavano ; ed anche Fineo ebbe la stessa sorte.
Dipoi volle Perseo tornar colla sposa a riveder sua madre Danae ; e nel passare dalla Mauritania gli fu negata l’ospitalità dal re Atlante ; il quale avea saputo dall’Oracolo, che per quanto egli fosse ◀di▶ statura e ◀di▶ forza gigantesca, dovea tutto temere da un figlio ◀di▶ Giove. Ma la sua stessa precauzione fu causa del suo male, poichè Perseo, irritato ◀di▶ tale scortesia, lo raggiunse volando sul caval Pegaso mentre Atlante andava alla caccia, e mostrandogli la testa ◀di▶ Medusa lo trasformò in quel monte della Mauritania che tuttora chiamasi Atlante, del quale gli antichi favoleggiavano che sostenesse il Cielo, e il cui nome hanno dato i moderni, con evidente allusione mitologica, alla collezione delle carte geografiche e uranografiche.
Giunse Perseo senz’altri incidenti all’isola ◀di▶ Serifo, e trovò che Polidette voleva costringer Danae a sposarlo ; ed egli per toglier d’impaccio la madre, lo cangiò in una statua. All’avo Acrisio, che ancor viveva, perdonò, ed anzi lo rimise nel regno, uccidendo l’usurpatore Preto. Ma poichè finalmente doveva avverarsi la predizione dell’Oracolo, inventarono i Mitologi che il nipote, per caso, nel fare esercizi guerreschi uccidesse l’avo.
Compiute Perseo le sue imprese fe’ dono della testa ◀di▶ Medusa a Minerva. Il caval Pegaso gli sopravvisse e passò in potere ◀di▶ un altro eroe, come vedremo. Si attribuisce a Perseo la fondazione del regno ◀di▶ Micene ; e si narra che ivi Perseo fu ucciso a tradimento da Megapente, figlio ◀di▶ Preto, per vendicare la morte ◀di▶ suo padre.
La storia ◀di▶ Perseo fu registrata dagli Antichi a caratteri ◀di▶ stelle nel Cielo, poichè asserirono trasformati in costellazioni, oltre Perseo, la sua moglie Andromeda, i suoi suoceri Cefeo e Cassiopea, e finalmente qualche tempo dopo il caval Pegaso. Questi nomi dati dagli Antichi a cinque delle costellazioni boreali si conservano tuttora dai moderni Astronomi, i quali ci dicono pur anco ◀di▶ quante stelle è formata ciascuna ◀di▶ queste costellazioni, cioè Perseo ◀di▶ 6551 ; Andromeda ◀di▶ 27 ; Cefeo ◀di▶ 58 ; Cassiopea ◀di▶ 60, e il Pegaso ◀di▶ 91. Aggiungono inoltre che una gran quantità ◀di▶ stelle cadenti, ◀di▶ cui hanno luogo fiammeggianti pioggie ordinarie circa la metà dell’ agosto e del novembre tutti gli anni, si osserva partirsi ◀di▶ verso la costellazione ◀di▶ Perseo ; e perciò quelle tali stelle cadenti son distinte col nome ◀di▶ Perseidi.