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25. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Fu ascritto a quel teatro come socio, e quando, il 1732, tutto il personale italiano fu licenziato, fu fatta eccezione per la coppia Bertoldi, per Bellotti, e per questo vecchio ottantenne, a cui fu assegnata la pensione annua di 500 fiorini, e che quivi morì nel 1747, a novantasette anni.

26. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »

Carlo Duse, attore accurato, coscienzioso oltre ogni dire, reciti parti comiche o drammatiche, da giovane o da vecchio, in dialetto veneto o in italiano, sa coprir sempre il suo posto con la massima delle dignità.

27. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — [Permissione] »

Gip: Tommaso Mascheroni Inqusitor General del Sant’Offizio di Venezia nel Libro intitolato: Le Rivoluzioni del teatro Musicale italiano ec. di Stefano Arteaga, Stampato; non v’esser cosa alcuna contro la Santa Fede Cattolica, e parimente per Attestato del Segretario Nostro, niente contro principi, e buoni costumi concediamo Licenza a Carlo Palese, Stampator di Venezia, che possi essere stampato, osservando gli ordini in materia di Stampe, e presentando le solite Copie alle pubbliche Librerie di Venezia* e di Padova.

28. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 87-90

Era la prima volta che recitava in italiano. […] Essa non perdeva sillaba della Cazzola, che, per eleganza, naturalezza, profonda intuizione d’arte, si collocò fra la Ristori e la Sadowsky, e in certe parti non trovò chi riuscisse a superarla ; e più tardi, a Firenze, quando la Cazzola ammalò, Tommaso Salvini ricorse alla signora Virginia ; e la signora Virginia, improvvisando sera per sera un’interpretazione, cominciò a spiccare il gran salto, sempre sotto gli auspici del gran colosso Salvini, artista completo, dividendo il regno dell’arte con la Tessero e la Pezzana, e tutte tre facendo credere con i grandi successi fatti ottenere alle commedie di Gherardi Del Testa e di Achille Torelli, ai proverbi del Suner, ai drammi del Costetti, ai lavori mastodontici dell’ultima maniera di Paolo Ferrari, al medio evo di Giacosa, alla romanità di Pietro Cossa, alle galanterie di De Renzis, di Martini, di Castelnuovo, e tutto il resto di Cuciniello, di Muratori, di Montecorboli, di Castelvecchio, di Sabbatini e di tanti altri, facendo credere all’esistenza d’un moderno teatro italiano. […] Ai successi dell’Adriana Lecouvreur dovrebber qui aggiungersene migliaia ; chè, per oltre un ventennio, Virginia Marini ha tenuto con Adelaide Tessero lo scettro del teatro italiano di prosa, e, direi quasi, di canto, tale e tanta era la carezzosa musicalità della sua voce.

29. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 749-750

Chiamato a far parte della Commedia Italiana di Parigi, vi esordì il 25 luglio del '59 nel Cavalier d’industria, scenario italiano in tre atti : l’anno dopo fu ricevuto a tre quarti di parte, e il 14 gennajo '66 a parte intera. […] Avendo il Giornale di Parigi, nel dar conto della rappresentazione, chiamata la fanciulla figlia di Zanuzzi, questi pubblicò una lettera, firmata Zanuzzi, Comico italiano ordinario del Re, nella quale dichiarava ch'ella non aveva con lui alcun vincolo di parentela, e si chiamava Maria, figlia dei coniugi Lescousier borghesi di Parigi.

30. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354

Due illustri donne meritano ancora di essere ricordate nei recenti fasti del teatro italiano. […] Nulladimeno però l’opera reca vantaggio al teatro italiano e onore all’autrice. […] Nel teatro italiano di Parigi Riccoboni ne ha prodotta qualcheduna ben ricevuta. […] Anche l’Attilio Regolo (afferma il medesimo italiano) ha ricavato da’ francesi. […] Ma che fa nascere nel dramma italiano lo scoprimento della congiura?

31. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 941

Antonio Fracanzani aveva mutato il suo nome italiano in quello di De Frécansal.

32. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Nata a Bassano del 1782, fu una egregia comica per le parti di serva, che cominciò a sostenere all’improvviso, sì in dialetto che in italiano, con tal grazia ed eloquenza, che i più provetti dell’ arte si dice non potessero starle a fronte.

33. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 601

Un secondo Trapolino assai noto ebbe il Teatro italiano in Giovan Battista Fiorillo (V.).

34. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Fu ancora col Cavalletti e col Perotti ; ma venuto a età piuttosto avanzata, non amando far passi a dietro nell’arte, risolse di recarsi a Londra, per insegnarvi l’italiano.

35. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 400

Esordì all’antico teatro italiano sotto il nome di Leandro, il 24 agosto 1694, nella Comedia Le depart des Comediens, e fu applauditissimo. « Aveva – dicono i fratelli Parfait – una bellissima figura, e delle attitudini singolarissime per la scena. » Dopo un anno fu ricevuto a parte intiera, insieme al fratello Gaetano.

36. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Ebbe al Teatro italiano mezza parte e si ritirò il 1759 per passare poi in Prussia, alla Corte di Federico II, ove morì nel 1772.

37. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 12

D’Ancona, Origini del Teatro italiano.

38. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 674-675

Molto guadagnò e molto spese, perchè gli piacque di trattarsi alla grande…… E aggiunge che lui vivo, forse non sarebbe avvenuta l’abolizione del genere italiano nella Commedia a Parigi, che fu nel 1780, circa un anno e mezzo dalla sua morte. […] II, de’suoi Annali del Teatro italiano, riferito in parte dal Journal de Paris.

39. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 670-674

Ma il successo della Compagnia fu effimero, sia per le commedie tutte in italiano, che i francesi non arrivavano a comprendere, sia per la ripresa di quelle francesi d’una volgarità rivoltante, scavate dal repertorio dell’antica Comedia italiana ; e dopo un solo anno, vedendo i comici deserta ogni sera la sala, incaricaron Visentini di presentarsi al pubblico, e riottenere con un bel discorso l’antica benevolenza. […] Parole che, dette da un attore amato e stimato s’ebbero il loro effetto, poichè a poco a poco il teatro italiano ripigliò l’antico vigore.

40. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 683

L’avolo suo, di Lipsia, si chiamava Calemberg ; ma quando Antonio, dopo di avere studiato quattro anni a Roma, fu chiamato dall’arcivescovo di Ferrara per alcuni lavori in chiese ed in conventi, finì collo stabilirvisi, mutando il nome tedesco in quello italiano di Colomberghi.

41. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 678

Del successo di Visentini si han pareri disparati : un contemporaneo stampò ch'ei non riuscì indegno del famoso nonno Thomassin : e una nota manoscritta dell’ '87, che rispecchiava l’opinione del Comitato del Teatro italiano dice semplicemente : Thomassin, absolument inutile.

42. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 765

« L'eroico slancio (diceva il manifesto) di quei Prodi, che versando il loro sangue mirano alla libertà e grandezza della Patria Terra, ben merita essere assecondato da ogni uomo cui batte nel petto cuore Italiano. » E protrattosi di quattro recite il corso stabilito, metà dell’introito, dedotte le spese serali, fu per tutte quattro le sere a profitto de' Siciliani.

43. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO II. Tragedie latine d’oltramonti, Tragici Olandesi, e Teatro Alemanno. » pp. 135-142

A quel tempo comparve in Alemagna un ingegno elevato che sulle orme del Petrarca mostrò a’ suoi la buona poesia, e traducendo alcun dramma greco, latino ed italiano aprì il sentiero della vera drammatica sino a lui colà sconosciuta. […] Quindi avvenne che i commedianti per mendicare ascoltatori ricorsero a i Gran Drammi Politici ed Eroici tragedie grossolane condite dalle buffonerie di Han Wourst, che vuol dire Giovanni Bodino o Salciccia, e corrisponde all’Arlecchino italiano e al Grazioso spagnuolo.

44. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO V. Tragedie Latine d’Oltramonti: Tragici Olandesi: Teatro Alemanno. » pp. 286-290

Comparve in Alemagna a quel tempo un ingegno elevato che sulle orme del Petrarca mostrò a’ suoi la buona poesia, e traducendo qualche dramma Greco, Latino e Italiano aprì il sentiero della vera drammatica colà sino al suo tempo sconosciuta. […] Quindi avvenne che i commedianti per mendicare ascoltatori ricorsero ai Gran Drammi Politici ed Eroici tragedie grossolane condite dalle buffonerie di Han Wourst, che vuol dire Giovanni Bodino o Salciccia, e corrisponde all’arlecchino Italiano e al grazioso Spagnuolo.

45. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Commento »

Montezuma: è il titolo dell’opera intonata da Karl Heinrich Graun per il teatro di corte di Berlino nel 1755 su testo francese di Federico II di Prussia tradotto in italiano e adattato dal poeta di corte Giampiero Tagliazucchi. […] [commento_2.13] Cesti: Pietro Antonio Cesti (Arezzo, 1623 – Firenze, 1669) compositore italiano legato ai Medici, fu autore di diverse opere presso la corte di Innsbruck e a Firenze. […] L’interemezzo fu rappresentato dalla compagnia itinerante di Eustachio Bambini all’Académie royale de musique nel 1752 e fu al centro, insieme alle altre opere buffe italiane allestite in quell’occasione, della celebre «Querelle des bouffons», che divise il pubblico e i letterati parigini tra sostenitori del modello operistico francese e sostenitori del modello operistico italiano, tra i quali i più accaniti furono senza altro Jean-Jacques Rousseau et il baron Melchior Grimm. […] Della maniera del cantare e del recitare [commento_3.2] Salvini: Anton Maria Salvini (Firenze, 1653-1729) è stato un grecista ed erudito italiano, profondo conoscitore delle lingue antiche e moderne; tradusse in italiano la tragedia Cato di Joseph Addison: Il Catone, tragedia d’Addison, tradotta dall’inglese, Firenze, Nestenus, 1725. […] Bernacchi: Antonio Maria Bernacchi (Bologna, 1685-1756), allievo di Pistocchi, è stato un cantante castrato italiano di grande fama, esperto nell’arte dei gorgheggi vocali, sviluppati a partire dall’esempio della musica strumentale.

46. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 530

« Felice rampollo di famiglia illustre ne’ fasti del teatro italiano, perchè nata Sacchi, ella venne già onorata col titolo di Pellandi delle servette ; in fatti è un’ottima sostituzione all’eccellente Maddalena Gallina, di cui non si può ricordare che con dolore la perdita. » Così il Giornaletto ragionato teatrale di Venezia (N.

47. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 807

I suoi comici, atti a recitare così in dialetto come in italiano, viventi in fraterno accordo molti anni, costituivano per l’armonia dell’insieme un modello di compagnia, che aveva la maggior larghezza di repertorio, dacchè recitava tragedie e drammi lacrimosi e commedie goldoniane e farse e operette, come ad esempio, la Figlia del reggimento, in cui la moglie di Giorgio specialmente, l’Alceste Maggi, s’acquistò fama di attrice insuperata.

48. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 

 – L’egregio attore contemporaneo Francesco Righetti ha lasciato di lei il seguente giudizio (Teatro italiano, Vol. 

49. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1021-1022

Soppresso il teatro italiano nel 1697, egli si ritirò in un suo piccolo possedimento ne’ dintorni di Parigi, acquistato poco dopo il suo matrimonio dalla moglie, di cui non sappiamo il nome, ma appartenente a buona famiglia, e un po’ in là cogli anni, come ci avvertono i fratelli Parfait (op. cit.)

50. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 602-604

La Compagnia era composta della coppia Isabella e Bernardo Vulcani, della coppia Gerolima e Antonio Franceschini, di Paolo Carexana, e della vedova Casanova, che aveva mutato il suo nome dialettale di Zanetta in quello italiano di Giovanna, e che recitava le amorose e cantava anche negl’intermezzi lirici. […] L’ultima manifestazione artistica degli italiani a Dresda fu la recita della Vedova scaltra data il 26 febbraio del 1756 ; dopo la quale, lo scoppiar della guerra dei sette anni chiuse per sempre le porte del teatro italiano a Dresda.

51. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 726

Qualche giorno dopo si fece molto applaudire in un vecchio Scenario italiano Arlequin Bouffon de Cour, e il 3 dicembre ottenne un compiuto successo nelle Métamorphoses d’ Arlequin, una di quelle cosiddette commedie di fatica, scritte apposta per far brillare un solo attore.

52. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 404

Recitò assai bene il repertorio goldoniano sì in dialetto, sì in italiano ; e specialmente L'uomo di mondo.

53. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 480-481

Bettini, v'insegnò, a soli diciassette anni, italiano e francese.

54. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 329

Il 10 aprile del 1732 tutto il personale italiano fu messo in libertà, eccettuati Malucelli, Bellotti e la coppia Bertoldi.

55. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 432-435

Ecco lo stato della Compagnia alla morte di Dominique, che traggo dal prezioso manoscritto del Gueullette sullo Scenario del Biancolelli e sul Teatro italiano, esistente alla Biblioteca dell’Opera di Parigi. […] Spinetta Moglie di un attore italiano, Vittorio D’Orsi, che in Italia faceva i Dottori, fratello di Angiola.

56. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 556-560

Associatosi con l’empirico italiano Mondor, misero su, ad imitazione di tutti gli empirici del secolo decimosettimo, un palco sulla piazza del Delfino…. […] Il Sand discorre di un tipo, esistito a Bologna fin oltre il 1850 e passato poi nel dominio delle marionette, che rappresentava un vecchio mercante di circa sessant’ anni, ignorante e orso, col nome di Tabarino, il quale soleva cominciar le frasi in italiano e finirle in dialetto bolognese. « Padre quasi sempre di Colombina e alleato del Dottore, egli era – dice – il Cassandro o il Pantalone bolognese.

57. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 507

Si recò poi a Parigi al Teatro italiano e vi esordì il 15 ottobre del 1760 nella Dame invisible, senza alcun successo : ma vi piacque il dì dopo in Arlequin Sénateur Romain.

58. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Dato al castello di Versailles l’ 8 aprile. » pp. 364-378

Morto il famoso Tommasino del Teatro italiano a Parigi (Tommaso Antonio Visentini), che recitava appunto gli arlecchini, e tentatosi invano di surrogarlo degnamente (il Costantini, come abbiam detto, più acrobata che attore, finì coll’annoiare), fu chiamato Carlo Bertinazzi, il quale, non troppo signore della lingua francese, scelse per suo esordire l’Arlecchino muto per forza, scenario italiano del Riccoboni, in cui egli non aveva da dire che poche parole. […] Il faut ch’ils jouent dans des pièces encienes, et ils courent toujours le risque de la comparaison, e ordinariamente si verifica il proverbio italiano : Beati i primi. […] Nè tale indignazione gli venne da speciale amore ch’egli portasse a quell’imbrogliato romanzo : chè anzi non ebbe per esso mai una benevola parola, nonostante il suo successo ottimo e schietto, chiamandolo piccola bagattella, composizione avventurosa, che, lui vivo, non avrebbe mai visto la luce pubblica, nè mai sarebbe entrata nel suo teatro italiano. « Vi saranno forse stati diamanti – dice Goldoni stesso – ma erano incastonati nel rame. […] Il Des Boulmiers (ivi, pag. 498) che dell’opere goldoniane si mostra sincero e profondo ammiratore, dopo avere esposto l’argomento della favola, conchiude : Questa commedia è la prima data dal signor Goldoni sul Teatro italiano, dopo il suo arrivo a Parigi, ove i comici, sempre intesi a procacciarsi la benevolenza del pubblico, l’avean chiamato, per ridar vita alla lor Scena Italiana, che cominciava a essere negletta. […] Mai una compagnia italiana conta più di undici attori o attrici, fra’quali cinque, compreso Scaramuccia, non parlano che bolognese, veneziano, lombardo, napoletano : e quando s’abbia a recitare una tragedia, dov’entrin molte persone, tutti vi prendon parte, non escluso l’ Arlecchino, che toglie la sua maschera ; e tutti declamano de’ versi in buon italiano (il testo ha : en bon romain….).

59. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1019-1020

Elle veniva in linea diretta da quella splendida pleiade di artisti che ora non son molti anni lasciò credere un momento avverata la superba speranza di giorni di gloria per il teatro italiano, e della quale solo pochi superstiti dispersi, affannosamente cercanti uno dopo l’altro meno ingrato cielo, restano ad attestare che la speranza non era nè temeraria nè vana.

60. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO IV. Letteratura e Commedia Turca. » pp. 47-55

Declinando dal settentrione e dando uno sguardo a Costantinopoli (ad oggetto di lasciar le ultime pennellate di questa istoria al teatro Italiano) termineremo questo libro IX, dopo un breve saggio sul grado di coltura della Turchia Europea e della commedia che vi si rappresenta, con descrivere il teatro Spagnuolo degli ultimi tempi. […] Al l’amore della storia debbesi la beneficenza usata da questo principe con uno storico italiano.

61. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 661

Il 5 settembre del 1739 Alessandro Ciavarelli esordì alla Commedia italiana colla maschera di Scapino nello Scenario italiano, La Cameriera, già rappresentato il 1616 allo stesso teatro sotto il titolo di Arlecchino, marito della moglie del suo padrone, ovvero la Cameriera nobile ; e tanto vi piacque, dice il D’Origny, per la energia, l’intelligenza e la precisione, che non si fu punto in forse di accettarlo in società.

62. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 160

E da quel momento fu un trionfo, un vero e grande trionfo, nè solamente veneziano, ma italiano.

63. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 130-141

Attore insigne in ogni genere di parti, ma più specialmente in quelle di padre nobile e tiranno tragico per le quali si aggiungevano all’intelligenza superiore la imponente e proporzionata persona, la robusta e pieghevole voce, nacque a Mori nel Tirolo italiano da poveri montanari il 1773. […] L' Istruzione al popolo italiano e l’Insegnamento popolare di Gustavo Modena« scrittura – dice il Martini (Giusti studente in Simpatie. […] – arte un cazzo : poveri saltimbanchi che vi facciamo i buffoni per strappar la vita ; ecco cosa sono i comici. – Mi fa da ridere quando parla dei Faigny e dei Doligny, e altri francesi : quei poveri infelici, dopo d’aver divertito il colto pubblico italiano, han dovuto far delle collette per tornare in Francia ; e qui si son mangiati gli abiti, i bijoux, le camicie, e fin le unghie. […] Le forme del corpo atletiche e ferrea tempra. » Di tutte le parole stampate in prosa e in verso a onore del sommo italiano, scelgo la seguente ode, d’altre forse men peggiore, che il Dall’Ongaro dettava nel giorno che Gustavo Modena chiuse le sue rappresentazioni nel Teatro di Palma, intitolato poi dal suo nome.

64. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 499-500

Esordì colla parte del fratello vendicatore nel dramma : Prestatemi cinque franchi ; e tanto vi dispiacque, a cagione specialmente della pronuncia siciliana, accentatissima, che il Marchese Imperiali, deputato della sopraintendenza a quel teatro, ne volle cancellato il nome dall’elenco degli attori pel nuovo anno comico, rispondendo rigidamente a chi glie ne vantava le doti : « quando il signor Bozzo parlerà italiano potrà tornare al Teatro dei Fiorentini.

65. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 540

Il suo nome sarebbe certo stato proferito con lode e ammirazione accanto a quelli della Tessero e della Pezzana, e di altre che, stelle fulgidissime, han brillato più tardi nell’orizzonte glorioso del nostro Teatro italiano.

66. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 664

Ferrarese, fu noto nel teatro italiano per le parti di primo Zanni sotto ’l nome di Finocchio.

67. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 150-151

Io, allora in sua compagnia, ricordo le magistrali interpretazioni de' Vassalli di Castelvecchio, del Duello di Muratori, dello Chatterton di De Vigny, allor vivi nel repertorio italiano per opera sua soltanto, e la Satira e Parini di L.

68. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 635-637

Scrisse molte commedie pel teatro italiano, fra cui alcune diventate di moda, come Coraline magicienne in 5 atti, Le Prince de Salerne in 5 atti, Les folies de Coraline in 5 atti, Les Deux sœurs rivales in 5 atti, etc., etc….

69. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 676-677

Si chiamò in teatro Thomassin come suo padre, ed esordì mercoledì 19 novembre 1732 alla Comedia italiana colla parte principale di Bajocco nella parodia del Joueur, intermezzo italiano.

70. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO III. Se ne’ secoli XIV., e XV. gl’Italiani ebbero Poesie Sceniche. » pp. 14-19

Voi pretendete essere ingenuo, abborrite la mala fede degli Stranieri, vi pregiate d’imparzialità: dobbiamo dunque conchiudere, che non sapete ben leggere l’Italiano e il Latino? […] Era sacra e rozza rappresentazione l’Orfeo tragica Pastorale in idioma Italiano del celebre Angelo Poliziano?

71. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 438-443

Biancolelli Caterina, sorella minore della precedente ; la più rinomata servetta del teatro italiano sotto il nome di Colombina, col quale fu celebre la nonna Isabella. […] Quanto al personaggio di Colombina, lo si vorrebbe far risalire al teatro antico ; e il Sand trascrive una scena della Mostellaria, mettendo a raffronto delle serve del teatro italiano la Scafa plautina.

72. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 754-756

……Non credo che altri ragionevolmente chiamar si possa offeso, se giudico il nostro De Marini per il più valoroso ed acclamato attore Italiano vivente. […] L’altro difetto è d’una pronunzia che sente dello straniero, e che mal suona all’orecchio d’un delicato spettatore italiano.

73. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo settimo »

Davide Rizzio, quel celebre italiano favorito dalla bella e sventurata regina Maria Stuarda, introdusse il primo di tutti nella musica scozzese il gusto italiano, che dura tuttora in alcune composizioni72. […] Da quali principi incoraggito il Cambert mostrò per la prima volta agli occhi degli Inglesi il dramma musicale qualmente si trovava allora in Francia, ma non si potendo sostenere per la persecuzione mossa contro all’autore, furono chiamati dall’Italia musici e cantori che introdussero il melodramma italiano, sollevato di poi a maggior altezza nelle composizioni del fecondo e sublime Hendel 73. […] Indi a non molto, non piacendo alla nazione la musica francese, si fecero venire musici e cantori da Milano e da Napoli a rappresentare il melodramma italiano.

74. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — 1759 – 16 Settembre. » pp. 258-259

Eustacchio ; il quale ci ha detto che giovedì passato, verso le nove di sera, fu chiamato dal signor Balletti figlio, comico italiano, ch’egli trovò nel suo letto, per medicargli la ferita prodotta da un colpo di fuoco : che, avendolo visitato, trovò una piaga non lieve nella carne, alla parte esterna della coscia destra, che egli medicò, e che gli parve causata da una palla, che il Balletti disse di aver ricevuta alla Commedia, mentre recitava nella Camille Magicienne, in cui si sparan colpi di fucile contro una torre, ove il signor Balletti stava rinchiuso con altri comici : che si presume esser causa della ferita uno dei soldati, il quale, sostenendo una parte nella commedia, e dovendo sparare a polvere soltanto, prese nell’intermezzo, inavvertitamente, il fucile carico a palla del soldato in fazione sul palcoscenico, anzichè quello che doveva esser carico a sola polvere ; che se il detto artista non venne subito a far la sua dichiarazione, si fu perchè egli credette non valerne la pena, essendo il fatto accaduto in pubblico, e, com’era da credersi, per semplice inavvertenza o errore ; non per cattiva volontà.

75. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 734-735

Nel citato libro su La Compagnia Reale Sarda e il Teatro italiano dal 1821 al 1855 (Milano, 1893), così parla il Costetti della egregia artista, dopo di avere accennato al ritirarsi dalle scene della Romagnoli : Le succede Daria Cutini-Mancini, giovane, avvenente e bellissima attrice, ben degna insomma di succedere nella Reale a quella celebrità del grembiule.

76. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 763-764

Egli venne su con la fioritura del teatro italiano a metà del secolo, e interpretò, primo, i grandi lavori del tempo come Prosa, Goldoni di Ferrari, e tante altre che i giovani d’oggi non sanno neppure immaginare.

77. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO V. Rappresentazioni chiamate Regie: Attori Accademici: Commedianti pubblici. » pp. 345-356

E questi sono, e non altri i pasticci drammatici accennati dal Maffei, che il lodato Andres applicava per difetto di perizia nella storia teatrale, a tutto ciò che si compose in quel secolo pel teatro italiano. […] «Egli (aggiugnesi nella collezione de’ di lui motti detta Menagiana) fu il più perfetto pantomimo de nostri tempi  Moliere original francese non perdè mai una rappresentazione di quest’originale italiano

78. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — (Ferdinando Martini, Al teatro. Firenze, Bemporad, 1895). » pp. 78-82

E Francesco Righetti nel suo Teatro italiano, dopo di avere accennato alle invidie suscitate da lei nelle compagne d’arte, e di avere enumerati alcuni difetti di gesto e d’intonazione dovuti a mancanza di scuola, viene a concludere così : Ma io sfido tutti i delicati conoscitori dell’arte comica a dirmi in chi, dove, e quando si è veduto nella commedia italiana una donna, che con tanta grazia, con tanta decenza, e con tanta nobiltà passeggi la scena ? […] Madame di Staël, a una rappresentazione della Mirra in Milano, lei che all’ammirazione del teatro italiano non fu molto inchinata, vòltasi a Silvio Pellico, sciamò : elle à le génie de son art au dernier point.

79. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 279-281

L’Alberto Pregalli, I Fourchambault, I Borghesi di Pontarcy, I nostri buoni villici, Goldoni e le sue sedici commedie lo hanno collocato tra i migliori caratteristi del teatro italiano.

80. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 534-535

. – E de’versi che il Burchiella lasciò in italiano e in greco, dice il Dolce ch’e’ potean contendere con quelli del Bembo e del Petrarca.

81. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 562-563

Al proposito di quest’ultimi, Luigi Capuana, nel suo Teatro italiano contemporaneo (Palermo, Lauriel, 1872) così parla di lei : La signorina Campi si è mostrata inarrivabile nella bellissima parte d’Emma.

82. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 52-54

Al momento in cui scrivo, egli si trova in Società con l’attore Della Guardia al Teatro Valle di Roma ove ha creato in italiano la parte di De Cyrano Bergerac con tal successo, che Adelaide Ristori ha dichiarato essere a suo avviso la interpretazione di Andrea Maggi la più bella e completa interpretazione di attore ch'ella abbia sentito dacchè ha abbandonato il teatro.

83. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 91-92

Il povero Olinto vivrà però lungamente ancora nella memoria degli amici fedeli, e nel compianto del pubblico italiano.

84. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 356

Francesco Riccoboni, che il Grimm assicura essere stato attore freddo e pretenzioso, compose un trattato : L'Art du théatre (Paris, MDCCL), pubblicato poi in italiano a Venezia da Bartolommeo Occhi nel MDCCLXII, e molte commedie sia da solo, sia in collaborazione con Dominique e Romagnesi.

85. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 592-594

Attore de' più pregiati alla Comedia italiana di Parigi, nella quale apparve la prima volta il marzo del 1685 col ruolo di Capitano ch'ei recitava in italiano e in francese, nacque a Messina e fu noto prima col nome di Pascariello, poi con quello di Scaramuccia, che aveva già prima di recarsi in Francia, quand’era al servizio del Duca di Modena (1680-82).

86. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « Indice delle opere e degli autori citati » pp. -786

 – Il Teatro italiano contemporaneo. […] — La Compagnia reale sarda e il teatro italiano dal 1821 al 1855. […] — Il Teatro italiano nel 1800. […] Trad. in italiano. […]  — Teatro italiano.

87. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO III. Melodrammi. » pp. 254-292

Non ebbe nè esempio nè seguaci, ch’io sappia, il capriccio di quell’ Italiano del secolo scorso mentovato nella Drammaturgia, che con un solo personaggio condusse una favola intera di tre atti. […] Quindi profuse nel suo argomento maggior ricchezza d’invenzione, e questa che nel Tito si scorge ad ogni passo, per gli nuovi colpi teatrali e pe’ bei quadri prodotti da’ contrasti di situazione, non poteva trovare l’Italiano nel tragico Francese, e trasse dal proprio fondo le fila che gli abbisognavano per la sua tela. […] Queste cose fanno riuscire il melodramma italiano diversissimo dalla tragedia francese per la ricchezza e l’ economia dell’azione76. […] Dopo ciò, studiosi giovani, che amate la poesia scenica e Metastasio, non vi potrete consolare del molesto ronzio di qualche povero mendicante, che, avendo sempre scritto scorrettamente in italiano e prose e versi, ardisse esitare intorno al valersi di qualche vocabolo non da altri usato che da Metastasio? […] Il più riscaldato, il più burbero, il più preoccupato nemico del nome Italiano, non contrasterà all’Italia il primato sopra le altre nazioni nell’arte incantatrice della musica.

88. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimo »

Il sistema della mitologia e delle fate, sorgente perenne di deliri non meno sul teatro italiano che sul francese acquistò fra le sue mani del vigore, della forza e dell’ordine. […] Eustachio Manfredi nell’Aci e nel Dafni a lui attribuiti si mostra ben lontano dalla maravigliosa cultura d’ingegno che risplende nelle sue liriche poesie, e principalmente nella canzone Donna negli occhi vostri, la quale è al mio avviso il più ricco gioiello del moderno parnaso italiano. […] La fretta con cui gli lavorava, poiché spesso appena otto giorni spendeva in comporli, come asserisce il Marchese Maffei nella prefazione al teatro italiano, lo condusse a cadere talvolta in alcune inesattezze anche di stile poco elegante. […] [16] Si confronti codesta situazione con quella di Foca in Cornelio, che è presso a poco la stessa, e la maniera di esprimersi di Leontino con questa di Andromaca, e si vedrà (sia detto con pace del pregiudizio) quanto il tragico francese sia rimasto inferiore al drammatico italiano.

89. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VII. Su i principali Requisiti per giudicar dritto de’ Componimenti Scenici, Mente rischiarata, e Cuore sensibile. » pp. 69-85

Bonhours appellate maravigliose, e rigetta tutte le delizie del Palagio di Armida con tanto artificio, con tal grazia, e leggiadria delineate dal grand’Epico Italiano? […] Or quì, in vece di sensibilità (che gli mancò, o compresse per astio contro dell’Epico Italiano), non trova il Signor Lampillas quell’umor nero, melancolico, misantropo, schernito dal perspicace Boileau? […] Vi pare, Signor Lampillas, che questo giudice, che si accorda col sentimento del Boileau, e diametralmente si oppone alla censura di Rapin, deciderebbe con imparzialità, se fosse Italiano? […] Nò, gentilissimo Signor Abate, questo giudice non è immaginario, non è stato da me personificato, non è Italiano: egli è Francese, dotto, sensibile, atto a decidere sulla Poesia Epica; è M. de Voltaire, che in tal maniera decreta nel Capitolo C. del Saggio della Storia Universale.

90. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Indice. » p. 443

T. significano poeta Francese, Inglese, Italiano, Latino, Spagnuolo, e Tedesco. […] celebri professori di essa in Italia 352. in Germania 405. gl’Inglesi migliorano la loro sul gusto italiano 396. […] ITALIANO. […] Componimenti teatrali in Italiano 188.

91. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 657-659

Gaetano fu allevato a Desio vicino a Milano, poi nel Collegio Boselli, il miglior convitto di Lombardia, d’onde a dieci anni uscì, compiuti i suoi primi studi d’italiano e tedesco, per entrare, dopo un anno di preparazione al latino nella Scuola privata Gay, nel Collegio vescovile di Castiglion Fiorentino, all’intento di farvi il corso di filosofia.

92. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO III. Continuazione del teatro Italiano. Commedie: Opera in musica: Attori accademici ed istrioni e rappresentazioni regie: teatri materiali. » pp. 144-195

Continuazione del teatro Italiano. […] Del linguaggio Italiano generale si vale acconciamente per esprimere le cose con verità e qualche volta con vivacità. […] Arteaga; di maniera che allora non fu il dramma musicale Italiano meno stravagante che le rappresentazioni Spagnuole, Inglesi ed Alemanne. […] All’occhio della filosofia è detestabile sol quando è Italiano un cantante smaschiato? […] Andres applicava a tutto ciò che si compose pel teatro Italiano in quel secolo.

93. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — LIBRO IV » pp. 55-66

Bettinelli “Ben è curioso (egli dice) il legger le lodi date da molti a queste commedie, come se fosser l’ottime del teatro italiano, essendo in vero lor primo merito lo stil fiorentino colle più licenziose e triviali profanazioni del costume onesto”. […] L’arte, la condotta e la forza comica dell’azione, l’energia e la vivacità del colorito de’ caratteri tratti bellamente dal vero, una grata sospensione, una piacevolezza non fredda, non insipida, non istentata, ma spiritosa, naturale, salsa, obbligano gl’imparziali a distinguere le commedie del Machiavelli dalle intere biblioteche teatrali, ed a collocarle tralle ottime del teatro italiano di quel secolo.

94. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 724-729

Soppresso poi totalmente l’anno dopo il genere italiano, ella fu congedata con una pensione di mille lire annue e un indennizzo di cinquemila lire da pagarsi in due anni e in due volte, e se ne tornò in Italia con la madre e un bambino, frutto del suo matrimonio con un Bianchi, dal quale viveva separata. « I suoi meriti personali – dice Fr. […] Parla italiano, balbetta il francese, mastica l’inglese e non scortica alcuno ».

95. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 743-748

E in un altro, a proposito del recitare in italiano a persone, che per lo più non intendevano, e del bisogno di far delle azioni assai, di trovar dell’invenzioni, mutazioni di scene, e cose simili per contentar l’uditorio, è detto : « Il bravissimo Zanotti non più con la sua Eularia poteva dialogando mostrar la finezza del bel dire, l’argutezza delle risposte, le sentenze, e gli equivochi frizzanti per guadagnar i cuori…. » Ottavio era dunque il capocomico, e dallo stesso Locatelli sappiamo che la Compagnia era composta di nove persone, « cioè due Innamorati, due Donne, la Rufiana, un Coviello, un Pantalone et un Dottor Graziano ». […] Honore contro Amore, tragedia ricavata da soggetto spagnuolo vestita alla francese e tradotta in italiano per G.

96. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 23-24

Il collega rifiutò l’incarico e lo pregò di darlo in sua vece a Tommasino, altro collega, del quale era ben nota la probità, e il quale in fatti dopo aver avuto l’assentimento di un fratello dell’Alborghetti all’intiera esecuzione del testamento, pare l’acconciasse nel miglior modo con la vedova che molto ebbe a lodarsi di lui, e che poi andò a seconde nozze con un comico italiano, Francesco Materazzi, detto il Dottore.

97. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 418-419

In questi due anni di assenza da Parigi, fu sostituito sulla scena da un nuovo comico italiano, valorosissimo, che fece di ben poco rimpiangere il celebre suo predecessore, come abbiamo da una lettera in versi del 21 aprile 1668 di Robinet.

98. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 722-723

Nel 1697, appena dato l’ordine di chiusura del teatro italiano, egli si restituì a Verona, la patria di suo padre, ove potè render segnalati e disinteressati servigi ai generali dell’armata francese in sul cominciar della guerra del 1701.

99. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Venetia li 28 xbre 1681. » pp. 501-502

Molto saviamente di lui scrisse Piccini (Jarro) nella prima serie dell’opera Sul palcoscenico e in platea : Andare in un paese forestiero : andare in città come Nuova York, Boston, Washington, Filadelfia, Nuova Orlèans : riuscir a parlar in una lingua straniera, e non pur a parlare, ma a recitare in essa : farsi ascoltare, non da migliaja, ma da milioni di uomini : riuscire ad essere celebrato fra tutti gli attori paesani, essere ascoltato con affetto e con deferenza da alcuni fra essi, può davvero sembrar un prodigio, che sapeva effettuare un giovane italiano, innanzi di toccar i trent’anni.

100. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo secondo »

Lascio le liti intorno all’origine particolare del linguaggio italiano, se si parlasse originariamente dal volgo a’ tempi de’ Latini, o se tutto debbasi al corrompimento della romana favella dopo le invasioni de’ barbari. […] [14] Da ciò ne siegue che la melodia della lingua e del canto italiano è la più viva e sensibile di quante si conoscano, perocché traendo questa nobilisima parte della musica da sua origine, e la sua forza dalla imitazione trasferita al canto delle diverse successive inflessioni, che fa l’uomo nella voce ordinaria, allorché è agitato da qualche gran passione, ed essendo esse inflessioni tanto più variate, e moltiplici quanto maggiore è la varietà degli accenti nella sua pronunzia; egli è per conseguenza chiarissimo, che più espressiva sarà la melodia a misura, che la lingua sarà più abbondevole e varia in questo genere, perché l’imitazione della natura diverrà più perfetta. […] [15] Dal medesimo fonte deriva la bellezza musicale e poetica del recitativo italiano, poiché le moltiplici e variate poggiature della voce cagionate dagli accenti, siccome avvicinano il discorso ordinario alla natura del canto per la maggior facilità d’intuonazione, così accostano vieppiù il recitativo alla declamazion naturale, nel che la sua bellezza è a giudizio degli intendenti principalmente riposta. […] Ora l’origine del moderno italiano non dee tutta ripetersi dal latino parlare o dal settentrionale, ma dai rottami ancora della lingua italica primitiva anteriore alla latina, e che formavasi dai dialetti etrusco, indigene, osco, greco, sabino, e tant’altri usati dai rispettivi popoli che abitavano questi paesi. […] Quindi il pregio di soavità e di mollezza sopra gli altri popoli dato al canto italiano da Giovanni Diacono fin dal secolo ottavo dell’era cristiana, e quindi parimenti l’accusa d’effemminatezza intentata contro ai cantori italiani da Gregorio Sarisberiense, che fioriva verso il 1170.

101. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 260-262

E dedicando Le Donne curiose all’abate Antonino Uguccioni : Ella ha preso a proteggere una Compagnia di valorosi comici suoi nazionali, dei quali ho fatto altra fiata menzione, e sono, a dir vero, ornamento del teatro italiano.

102. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « NOTE DEL FU D. CARLO VESPASIANO. » pp. 270-273

Elena Balletti, soprannominata Flaminia, componea molto bene in italiano, intendeva il latino e qualche poco di greco, e sapea a fondo l’arte della poesia drammatica.

103. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 980-981

II, pag. 37) : Io aggiungo al detto del Barbieri, che l’anno 1644 in Fiorenza intesi da un fiorentino, huomo di molto spirito e pratico della Spagna, ch’ egli circa l’anno 1610 stando in Siviglia, seppe da certi suoi amici, huomini vecchi e testimoni di vista, che Ganassa, comico italiano e molto faceto ne’detti, andò là con una compagnia di comici italiani, e cominciò a recitare all’ uso nostro ; e se bene egli, come anche ogni altro suo compagno, non era bene e perfettamente inteso, nondimeno con quel poco che s’intendeva, faceva ridere consolatamente la brigata ; onde guadagnò molto in quelle città, e dalla pratica sua impararono poi gli Spagnuoli a fare le commedie all’ uso hispano, che prima non facevano.

104. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 41-43

Francesco Righetti nel suo Teatro italiano (II, 104), parlando de' comici figli di comici, dice : il solo Francesco Lombardi s’alza gigante in mezzo a tanti suoi confratelli, che, o giacciono nell’oscurità, o appena toccano la mediocrità.

105. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 811-

Un po’ francese, un po’ italiana ; slancio italiano ed eleganza francese. […] E agli applausi della Renaissance tenner dietro quelli della Comédie Française, dove, per l’addio di Susanna Reichenberg, recitò in italiano e con attori italiani (onore se non nuovo per l’arte nostra, de’più rari certo) l’ultimo atto dell’Adriana Lecouvreur. […] Nè il grande successo ella ottenne a Parigi soltanto dinnanzi al grande pubblico de’ teatri con lavoro francese, ma, e il più grande forse, dinnanzi a un pubblico tutto d’artisti e con lavoro italiano. […] Indi, a ogni minuto del breve dramma italiano, questa sala di specialisti, conoscitori di tutti i segreti dell’arte, questa sala di tecnici perspicaci, di osservatori lucidi, sottolinearon con dei bravo ogni intonazione giusta, ogni moto perfetto, ogni sguardo eloquente della grande artista.

106. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 793-794

Ebbe l’onore d’essere all’attual servizio delle serenissime altezze di Alessandro ed Orazio Farnesi Principi di Parma, ai quali dedicò una commedia d’origine spagnuola da lei tradotta in italiano, che porta per titolo : Di bene in meglio stampata in Venezia per Matteo Leni l’anno 1656 in forma di ottavo.

107. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 642-645

Nonostante le piacevoli commedie di Collalto e il merito vero di Carlino, il teatro italiano, dopo gli ultimi sprazzi di luce gagliarda, avuti dall’arte delle sorelle Veronese, andò di giorno in giorno passando di moda, e dal 1780, la Comedia italiana, pur conservando tal titolo, ingiustificato omai, non rappresentò più che commedie scritte in francese.

108. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Bologna, 23 dicembre 1639. » pp. 5-7

Ecco dunque una terza Beatrice, ignota, che aveva il potere di dividersi il campo degli adoratori colla Eularia, altra ignota sin qui ; poichè, così la Cortese-Biancolelli, come la Coris, le due rinomate Eularie del teatro italiano, avrebber toccato nel’ 96 la sessantina.

109. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1024-1026

Massimo Trojano, quando appunto la commedia italiana pareva metter per opera di questi tre, intelligentissimi, radici solide e profonde nella Corte (si vuole che lo Scolari fosse uno Zanni perfetto), spirito bizzarro, irrequieto, indipendente, rimproverato da un collega in Landshut, il violinista italiano Battista Romano a cui doveva danaro, per la sua vita oziosa e sregolata, tócco nell’orgoglio, appostò un giorno l’odiato nemico, e lo freddò con un colpo di fucile.

110. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 294-295

In una escursione all’estero ed anche in Italia (tra il 50 ed il 59) diede accademie di declamazione distribuendo agli intervenuti un elenco di titoli di un migliaio di poesie : da alcuni canti della Divina Commedia al Delenda Cartago ; da dei brani dell’Ariosto alla Secchia rapita ; da un brano della Gerusalemme liberata, a certi sonetti metà in italiano, metà in dialetto, che diceva con una comicità ed una naturalezza incantevoli, non trascurando poesie patriottiche assai compromettenti in quell’epoca ; e dal 59 al 66 fu sempre fra i primi a declamare in pubblico le cose del Dall’Ongaro, del Mercantini, del Prati, ecc., ottenendo ovunque successi invidiabili per il vivo sentimento patriottico che in esse sapeva trasfondere mercè i palpiti veri che gli venivano dal cuore.

111. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosettimo, ed ultimo »

[1] Tal è lo stato presente del dramma musicale italiano quale noi finora l’abbiamo descritto nel presente volume, e ne’ due ultimi capitoli del secondo. […] Poscia mi rivolgo al canto italiano, il quale giusta la definizione per me data innanzi della melodia, e giusta le osservazioni ch’io farò su d’esso trattando dell’analogia del canto colle lingue, debbe così differir dal nostro, come l’accento, le inflessioni, il meccanismo della lingua, e i costumi degli Italiani differiscono dalla prosodia, dai costumi, e dal genio de’ Francesi. […] Soggiugnerò che le forme del canto italiano non sono né più abbondanti né più varie di quelle del nostro, ma che la musica italiana debbe in gran parte l’interesse e l’incanto ch’ella produce, al contrasto che v’è fra la maniera secca e quasi direi urtante del suo recitativo colle grazie e colle dolcezze dell’aria199. […] Nella medesima guisa l’uso che si fa dei verbi ansiliari essere e avere mettendoli avanti a tutti i tempi della voce passiva dei verbi, e a molti della voce attiva induce non so qual imbarazzo nella sintassi che nuoce alla trasposizione, al numero, e all’armonia, perché mentre l’italiano si vede costretto a dire in tre parole “io aveva fatto”, gli antichi si sbrigavano con una sola “feceram”; e mentre costoro aggiungendo, o soltanto cangiando l’ultima lettera facevano divenir passiva la voce attiva come in “amor, amabar”: egli non può far un passo senza chiamar in aiuto un’altro verbo dicendo “sono amato, era amato”. […] Ma checché sia della bellezza di tali componimenti considerati come puramente lirici, egli è certo che il piano di riforma proposto dall’inglese non é per niente adattata al melodramma italiano.

112. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO IV. Opera Musicale. » pp. 314-344

All’occhio della filosofia moderna è forse detestabile sol quando è italiano un cantante evirato? […] Un filosofo Italiano per amor dell’umanità impiegò le sue meditazioni per salvar dalla morte gli uomini rei  or non sarebbe ancor meglio impiegata la voce de’ veri dotti a muovere la potenza e la pietà de’ principi spagnuoli ed italiani per salvar tante vittime innocenti dalla spietata ingordigia che consiglia e perpetua sì barbara ed umiliante mutilazionea ? […] Di maniera che allora non fu il dramma musicale italiano meno stravagante che le rappresentazioni spagnuole, inglesi ed allemanne.

113. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Alemanno. » pp. 4-31

Quanto a’ poeti melodrammatici tedeschi, malgrado dell’esempio del gran poeta Cesareo italiano, essi hanno coltivata l’opera mitologica rifutata dall’Italia. […] Ma l’augusta Marianna Walburga di Baviera che era elettrice di Sassonia discordando da’ nazionali coltivò il melodramma istorico di Zeno e Metastasio, ed ella stessa l’animò colla musica; valendosi anche dell’idioma italiano più del tedesco pieghevole alla melodia tanto nella Talestri opera eroica, quanto nel Trionfo della fedeltà pastorale. […] Gran forza del genio e del clima italiano!

114. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 554-557

Quando nel 1780 la Francia pensò di disfarsi di tutti gli attori che recitavano il genere italiano, Camerani fu licenziato come ogni altro ; e, benchè non compiuti gli anni voluti per la pensione, glie ne fu concessa una di lire 1000, oltre ad altre lire 5000 che gli furon pagate in due rate annuali.

115. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 694-696

Egli entrò alla Commedia italiana per recitare al fianco del Bertinazzi che non poteva per vecchiezza disimpegnar da solo il ruolo di Arlecchino ; e se non poteva accostarsi troppo all’arte sovrana di lui, benchè anch’ esso attore di pregi singolari, pure collo studio indefesso, colla più schietta modestia, seppe conquistarsi la benevolenza del pubblico e del comitato del teatro, il quale, quando nel 1780 licenziò gli attori del genere italiano, pensò bene di conservare il Coralli.

116. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 401-403

È una traduzione fatta da Romagnesi in versi francesi del Sansone italiano.

117. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quinto »

Petrarca, il Platone de’ poeti, fu nel parnaso italiano inventore d’un nuovo genere, ch’egli stesso esaurì. […] Così non è maraviglia se s’ode Tirsi pregar l’Amore «che di dolcezza un nembo trabocchi in grembo», e che «svegli un riso di Paradiso», se si sente Arcetro «cercar il loco, ove ghiaccio divenne il suo bel foco», e se veggonsi «arder la terra, arder gli eterei giri a’ gioiosi sospiri dell’uno e l’altro innamorato core», con altri modi di dire propri d’un manierato italiano del 1600, ma in nulla conformi all’antica semplicità de’ Traci pastori a’ tempi d’Orfeo. […] Non è vero che tutto fosse recitativo nel melodramma italiano avanti al Ciccognini. […] Il Maffei nel Discorso sul teatro italiano, e il Quadrio mostrano bensì d’averla veduta. […] Si parla in castigliano, in bolognese, in italiano, e persino in ebraico: lascio pensare qual armonico guazzabuglio risultar ne debba da tutto ciò.

118. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 889-912

Fiorilli Tiberio, il più forte, il più completo, il più celebre artista italiano del secolo xvii, che tenne per circa cinquant’anni sotto il nome di Scaramuccia lo scettro dell’arte comica in Francia, nacque a Napoli il 9 novembre del 1608. […] Dal seguente aneddoto poi comunicato ai Parfait dal Gueullette, e che si trova nella loro Istoria del Teatro italiano, risulta che il Fiorilli andò in Francia verso il 1640. […] Ma ciò non impedì ch’ei sentisse pena di quella separazione : e lo vediam di fatti tornare in Italia il ’66, poi di nuovo il ’67, nel quale anno parve abbandonar definitivamente il Teatro italiano di Parigi. […] Verso il 1680, i capitani spagnuoli finirono in Italia, e il Capitano antico italiano essendo da gran tempo dimenticato, si fu costretti a toglier dalle Compagnie dei comici napolitani un attore che sostituisse il Capitano spagnuolo : Scaramuccia ne prese il posto. […] La rappresentazione di Scaramouche ermite data il 1667, ci dice a qual segno di libertà fosse arrivato il Teatro italiano.

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