Levatosi dal capocomicato, ritornò scritturato per un triennio con Ernesto Rossi : ma dopo alquanti mesi, colpito da febbre tifoidea in Faenza, vi morì in pochissimi giorni nell’anno 1863.
Per compiere però il IV che or vi presenta, m’ingiunge di unirvi in fine un Discorso che egli recitò a più centinaja di ascoltatori in Milano nel Liceo di Brera per prolusione alla Cattedra di Poesia Rappresentativa che vi occupò alcuni anni; il qual Discorso impresso per cura dell’autore nel dì che fu pronunziato, fu dopo tre giorni per ordine del Governo fatto reimprimere a’ 4 di Pratile nell’anno IX.
Altra lettera abbiamo di tre giorni dopo, in cui ringrazia de' passaporti, e raccomanda con molto belle parole Federico Beretta che fa le parti di Capitano Spagnuolo, pubblicata al nome di questo comico (V.).
) scrive che « altra non eravi a’suoi giorni che potesse eguagliarla in abilità nelle tante cose, che ad esprimere intraprendeva.
Morì l’11 del 1569, e ne’registri cronologici è scritto : Messer Jacomo de Ventura detto Magnanino buon compagno, e spasso di tutta la città di Mantova, e maximamente nel tempo del carneval, morì nel borgo di San Zorzo di febbre et catarro, fu infermo sei giorni, morì ai 10 a ore una di notte incirca di età di anni 50.
Paolo de’ Rigetti e un ragazzo, alloggiarono il 5 maggio all’Albergo della Fortuna, e si fermarono soltanto due giorni.
Scacciato dalla capocomica in pubblica prova, tanto se ne accorò, che, riaccettato dopo supplicazioni d’ogni specie, non solamente mutò radicalmente i costumi, ma tanto si diè allo studio, che in brevissimo tempo divenne uno de’ più forti artisti de’ suoi giorni.
Ma recatosi a Vicenza per sostituirvi il famoso Arlecchino Antonio Rubini, morto in quei giorni, fu còlto anch’esso dal male che lo condusse in capo a pochi dì al sepolcro.
Fermatasi a Palermo per malattia, il 1896, vi recitò ammiratissima fra i dilettanti,… nell’attesa di raggiunger la Compagnia :… ma colpita dal morbillo, ella si spense in capo a soli due o tre giorni ….. come in su 'l prato, poichè l’aratro in suo passar l’ha tocco, spegnesi il fiore.
Invitato un giorno a lauto banchetto da nobile personaggio, insieme ad altri comici, disordinò alquanto ; e recatosi in fretta al teatro per la rappresentazione, fu côlto, pel grande riscaldo, da febbre sì violenta che in capo a pochi giorni lo condusse a morte a soli cinquant’anni nel 1774.
Il 1572 era capo di una Compagnia italiana in Francia, e Carlo IX, messosi a un regime per venti giorni, ordinò a' comici italiani di recarsi da Parigi a Blois ov'era la Corte, per divertire Sua Maestà durante il suo periodo di dieta ; e per rimborso di spese di viaggio e per onorario delle rappresentazioni (Comédies et plaisants jeux) ordinò in data 2 marzo 1572 a Claudio Marcello, proposto de' mercanti della città di Parigi, di pagare a esso Soldino e agli altri comici italiani lire tornesi 135, da dividersi tra loro in parti eguali, e di cui non doveva esser fatto cenno ne' registri delle spese (V.
Il dottor Paglicci-Brozzi pubblicò (Scena ill.ª del 15 ottobre 1890) una Supplicatione di lui al marchese d’Ayamonte don Antonio de Guzman governatore per Sua Maestà Cattolica in Italia, in data 25 di giugno 1574, la quale comincia : « Alli giorni passati essendo a Cremona la Compagnia dei Comici Confidenti, et fra loro il fidelissimo servo di V.
L’Agocchi, attore pregiato, fu per alcuni giorni, nel 1603, a Monaco di Baviera : e tanto vi piacque che dovendo capitare colà il Duca di Lorena, vi fu nell’agosto da Vincenzo Gonzaga rimandato per espresso desiderio del Duca Massimiliano.
Chiamato a Modena da quel Serenissimo, in piena estate, riscaldato dal viaggio, si diè a bere vino ghiaccio per modo, che in capo a pochi giorni dovè soccombere (1660 circa), toccati a pena i quarant’anni.
Sacchetti, così è citato nel D'Origny, non parlò francese, con assai poco diletto degli spettatori ; ma egli volle, fermamente volle, dopo soli quattro giorni, uniformarsi al gusto del Paese, e vi riuscì.
Cosentino, L'Arena del Sole, Bologna, Zanichelli, 1903) si rileva come lo Zocchi fosse il '32 all’Arena del Sole di Bologna, ove per graziosa concessione speciale, generata da speciali inflessibili circostanze potè recitar tutti i giorni dal 23 aprile al 30 giugno.
Questa giovinetta, dotata di naturali requisiti per riescir ottima artista drammatica, imprese a studiarne i precetti dalla rinomata Ristori, la quale seppe guidare il genio della nobilissima allieva, ed infondere nella di lei azione gran parte di quella perizia che la elevarono al grado delle prime celebrità drammatiche dei nostri giorni.
Passò poi con Onofrio Paganini, e recitava il 1748 al Teatro degli Obizzi in Padova, ove s’acquistò molta lode, specialmente per una sua commedia intitolata Il Par onzino, in cui produsse una difesa dell’arte comica dettatagli dal Paganini, che terminava col seguente SONETTO Aver in finto oprar pompe d’onore, mostrar ne' scherzi sollevati ingegni, mover tutti gli affetti in un sol core, passar dal genio a provocar gli sdegni : Eccitar in un punto odio ed amore, di politica idea mostrar gl’impegni, esser scuola di speme, e di timore, aprir ad ogni mente alti disegni : Sollevar con virtù gli spirti oppressi, rinovar con piacer le altrui memorie, i fasti rammentar de' Numi istessi : I giorni degli Eroi colle vittorie in un fascio di scene avere annessi della comica azion tutte son glorie.
ma Altezza Scorron già Venti giorni, che la Compagnia de Comici Seruitori Vmilissimi di Vostra Altezza Ser. […] Morto Carlino, il 6 settembre del 1783, Coralli entrò nel pieno possesso del ruolo di Arlecchino, e quattro giorni dopò, avanti di recitare nei Due Biglietti di Florian, rivolse al pubblico calde e affettuose parole di ammirazione e di compianto pel suo grande predecessore, che gli accrebber subito la benevolenza del pubblico.
Tutto ciò si finge avvenuto nell’intervallo degli atti, ed è affare di non pochi giorni. […] In certi paesi a’ nostri giorni ancora contansene pochissime di questa più regolari. […] Troviamo ancora nell’opere del Petrarca mentovato onoratamente un erudito attore de’ suoi giorni chiamato Tommaso Bambasio da Ferrara, della cui amicizia gloriavasi il principe de’ Lirici Italiani, come il principe degli Oratori Latini di quella di Roscio, a cui lo comparava per la dottrina e per l’eccellenza nel rappresentarea.
Tutto ciò si finge avvenuto nell’intervallo degli atti, ed è affare di non pochi giorni. […] In certi paesi a’ nostri giorni ancora contansene pochissime di questa più regolari. […] Troviamo ancora nell’opera del Petrarca mentovato onoratamente un erudito attore de’ suoi giorni chiamato Tommaso Bambasio da Ferrara, della cui amicizia gloriavasi il principe de’ lirici Italiani, come il principe degli oratori Latini di quella di Roscio, a cui lo comparava per la dottrina e per l’eccellenza nel rappresentare34.
Venne curato affettuosamente ; eppure dopo pochissimi giorni, preso da polmonite acuta, spirò !
Il Salimbeni dovè certo acquistarsi buona rinomanza in questa parte : e vediam del 1608 a Fontainebleau il Delfino dar per parola d’ordine agli esenti dalla guardia il nome de'migliori personaggi della Compagnia italiana ; oggi Frittellino, domani Pantalone, posdomani Cola, e tre giorni dopo Piombino, e dopo ancora Stefanello (V.
Era in Baviera con un Alessandro di Polonia il 1567, e il 10 agosto fecero assieme istanza al Consiglio di potere per quattro giorni mostrar dovunque le loro doti artistiche con salti e commedie, e prendere in compenso del danaro, poichè mancando il nutrimento, troppo con tali fatiche ne veniva l’indebolimento del corpo.
Troviamo ancora nell’opere del Petrarca fatta onorata menzione di un celebre attore de’ suoi giorni, sommante erudito, nominato Tommaso Bambasio da Ferrara, della cui amistà si gloriava questo principe de’ nostri lirici, come il principe degli oratori latini di quella di Roscio, a cui lo comparava per la dottrina e per l’eccellenza nel rappresentare127. […] Varie cronache rapportate dal Menkenio nel tomo II e III degli scrittori delle cose germaniche riferiscono, che Federico Margravio di Misnia e Langravio di Turingia assistette a una rappresentazione delle dieci vergini mentovate nel vangelo, fatta pubblicamente da’ preti della città d’Eisenach nel 1322, quindici giorni dopo Pasqua.
Una volta, per esempio, ne’venti giorni che la Corte soggiornò a Zuthein, il Bertoldi fece una tombola che gli procacciò buon guadagno.
E tale fu lo spavento ch'egli ebbe dall’inattesa aggressione, che preso da febbre violenta, ne morì in capo a quattro giorni, compianto da tutta l’arte.
Per dare un’idea della riuscita di questi spettacoli, basti dire che a Milano, mentre al gran Teatro della Scala fanatizzava il Prometeo ballo, al Teatro Lentasio faceva furore il Prometeo dramma, scritto in pochi giorni in versi, del quale furon fatte trenta rappresentazioni con tale affluenza di pubblico, che molti furon costretti seralmente ad andarsene per mancanza di posti.
te solievo, tutta uolta quando potrò ottener licenza da Mantoua facendo ogni tentatiuo, (è che lo farò presentialmente, uolendomi portar colà fra tre o quattro giorni) in tal caso mi confermerò diuoto alla generosità di V.
L'aprile del '62 il marito Luigi scriveva da Ferrara all’amico Francesco Righetti : « Antonietta è sempre stata in condizione da non poterle parlare d’affari ; oggi che grazie a Dio, dopo 107 giorni d’infermità va meglio,… » e nel '64, ella moriva in Bologna.
Dopo di aver recitato la primavera del 1779 in Genova, recavasi col marito a Verona, scritturati da Maddalena Battaglia, quando, presso Voghera, datisi i cavalli del legno alla fuga, ella vinta dalla paura, balzò a terra, fratturandosi una gamba, e lasciando quivi dopo alcuni giorni la vita.
Non potendo sfogare in altro modo il suo fervore pe 'l teatro, si diede il Marchetti a declamar nelle società napoletane le poesie del Giusti e del Berchet, per le quali s’ebbe non so quanti giorni di carcere.
Se si fosse decisa ad assumere un ruolo più conveniente, ella sarebbe certo tornata a' bei giorni dei più clamorosi e sinceri trionfi.
Stavano molti giorni in viaggio, accompagnati dalle loro famiglie, e dovean provvedere da sè al loro mantenimento : la Corte pensava alle spese di trasporto.
Il comico Rinoceronte si confessava, e comunicava ogni otto giorni ; e durò meco in Mantova questa vita per lo spazio di 4 anni.
L'Archivio di Stato di Modena conserva alcune lettere di Coviello, il quale, per non essere da meno dei suoi compagni, batte cassa con supplicazioni di ogni specie ; ora (Brescia, 4 agosto 1690) allegando in ragione che il suo esercito è in rovina per non aver potuto fare in diciassette giorni che sei comedie, che fruttarono di parte lire dieci e soldi otto ; ora (Reggio, 20 novembre 1690) che li Massari del ghetto vogliono semignare l’elettione, per la carica dei letti nel Castello, e sospira una gratia che può liberarlo dalle mani del Ebraismo. […] Al qual Dragoni, anche quindici giorni dopo, il Mauro, pur da Hannover, scrive in nome del Ser.
Dopo dieci giorni dalla rappresentazione del capolavoro galliniano, la povera Marianna, che vi aveva profuso tanta arte, tanta grandezza, gli venne a morire, e, lei dileguata, dileguò anche il bene che con la sua attività, con la sua onestà, con la sua mente egli s’era procacciato.
me, Gia venti giorni in circa scrissi una lettera a V.
Cloud, in data 10 agosto 1688 (otto giorni dopo la morte di suo marito), la lettera seguente che trovo trascritta e seguita dalla traduzione francese nel citato Manoscritto del Gueullette, e che ritengo tuttavia inedita : Molto oss.
3ª sera (nella Vedova scaltra) Non vorria terminare i giorni miei così vedova sola, in pene e duoli ; e qualche buon partito attenderei, ma non trovo nessun che mi consoli ; (qui manca il 5° verso, omesso per errore probabilmente dal copista).
Domani parto per Lione e ci metterò sei giorni, onde non sarò a Londra che alli 4 dell’ Entrante.
La più solenne festività che i peruviani celebravano in onor del Sole, si chiamava Raymi, e durava nove giorni. […] Essi adunque in certi giorni solenni riprendono loro antica foggia di vestirsi, e menano per le strade le immagini del Sole e della Luna.
Apollinare, ove recitò i Menechmi di Plauto, e due giorni dopo in casa Trevisan alla Giudecca, dove si recitarono tre commedie di vario genere : la erudita dal Cherea, la villanesca dal Ruzzante (V.
Fu il ’74 – ’75 – ’76 primo attore della Pezzana, poi di Salvini sino al ’79, nel qual tempo rifece compagnia, che non lasciò più sino al giorno della sua morte, avvenuta per ipertrofia di cuore dopo sei giorni soli di letto, il 22 ottobre del ’95.
Fratello e sorella in quel punto litigavano per un motivo qualunque, e Luigi, veduto il cane, lo aizzò contro la sorella, che venne morsicata, e mori dopo pochi giorni.
Ella trovò nella fede una gran forza a sopportar con rassegnazione la miseria squallida de'suoi ultimi giorni !
Ora quella poveretta in Dio riposa, e poichè tacciono le umane passioni oltre il sepolcro, io vivo nella dolce lusinga che leggendo taluno queste melanconiche note, si ricorderà con reverente e pietoso animo di un fiore in si verdi giorni succiso ! […] Annovero tra i pochi giorni festivi della mia vita questi che passo a Venezia alternati tra le inspirazioni della grande città e il conversar elegante ed arguto di questa decima Musa. […] A quelli, dopo due giorni, tennero dietro questi altri versi, tuttavia inediti, e a me comunicati con gentilezza squisita dal fratello di lei Conte Giovanni Arrivabene, al quale debbo anche, in gran parte, la compilazione di queste notizie.
« Quando la compagnia si fu tolta i suoi costumi di teatro, per indossar quelli di tutti i giorni, la laide Bassi, infilato il mio braccio, mi trascinò fuori, dicendo che io doveva recarmi a cena da lei.
I delle sue Memorie artistiche : …… attrice intelligentissima : se avesse voluto, avrebbe potuto essere di decoro all’arte e di utile a sè stessa : disgraziatamente non aveva tutti i giorni della settimana ; credo glie ne mancasse qualcheduno : però era sempre una buona compagna, più dannosa a sè stessa che agli altri, e quando voleva era bravissima.
Cosi dagli occhi sbandirete il sonno, e condurrete a più sicura notte e a più felice occaso i giorni miei.
Francesco Antonio Valentino Riccoboni, noto in teatro col nome di Lelio figlio, morì a Parigi il 14 maggio 1772, e fu sepolto due giorni dopo nella chiesa di San Lorenzo.
Ella conduceva a messa la figlia tutti i giorni, e volea si confessasse tutte le settimane ; il che non le impediva d’accompagnarla ogni dopo pranzo dal vecchio, che diventava bestiale ogni qualvolta ella negavagli un bacio, sotto pretesto che avendo fatte le sue devozioni al mattino non sapeva risolversi a offender quel Dio ch’ella avea forse ancora in sè stessa (Mem.
In quei giorni, la famiglia Mariani, più per sfogo che per guadagno, andava coi dilettanti alla Venaria Reale, dove la giovine attrice interpretava i caratteri più disparati e più strani, quali la Linda di Chamounix o il Maino della spinetta.
La feci studiare e provare per 14 giorni, per cui t’ assicuro che è affiatata in modo da farsi a memoria ; infatti la prima parte del terzo atto la recitiamo senza rammentatore, lo che fa un bellissimo effetto.
Nel seguente regno dell’imperatrice Elisabetta s’introdusse nella corte una compagnia francese e un’opera seria italiana, non lasciando di continuarvi la buffa, e quasi tre spettacoli vi si rappresentavano alternativamente tre giorni della settimana.
Ma il Costantini fu, cinque o sei giorni dopo, lasciato in piena libertà.
Nel ’72, richiamato un giorno da un’inquilina del piano superiore mentre scendeva le scale, si volse a risponderle : ma, sciaguratamente, messo un piede in fallo, cadde, e morì in capo a tre o quattro giorni per commozione addominale e cerebrale.
La vita fugge, mancano Le forze, ed è virtù Dei giorni che passarono Non ricordarsi più !
., sono a suplicarla a darmene qualche motivo, aciò sappia come regolarmi, perchè dovendo io portarmi a Bologna, fra pochi giorni, caso che si havesse d’andare a Padova o per lo Stato veneto, come mi giova di credere, lascierei parte della mia robba qui in Venetia. […] mo Starò qui in Venetia sin venerdì pross.º venturo per sapere dove deve la compagnia deve principiare, et a qual parte deve incaminarsi, come nella sua mi accenna, giacchè la mia putta sta assai bene et è in stato di potersi mettere in viaggio, la prego dunque a portarmene l’avviso aciò possa parteciparlo ad Oratio e pantalone che qui si ritrovano, et doppo partirmi subito per bologna, dove per miei interessi mi converrà trattenere al mancho otto giorni, non ho che agiungere se non supplicarla di novo per lettera di Ferrara per la Gabella, et augurando insieme con la mia putta a V.
» L’aggiunta di questa parola gli procacciò un’ovazione (il regnante allora era Francesco II) e tre o quattro giorni di prigione.
ma, per andar aspettando in diuersi luoghi il tempo del Carneuale, al quale dourà tornar poi alla Mirandola, et hauendo risoluto di passar principalmente per Modena, per ueder se fia di gusto à Vostra Altezza, che per tre o quattro giorni ui si trattenga recitando, hò uoluto accompagnarla di questa mia, per assicurar l’Altezza Vostra Ser.
mo I Comici a quali mio marito, già molti giorni sono, promesse per le nostre due parti, sono quelli che il Sig.
Ogni giorno qualche infelice và alla gran prova, e sappia leggere, o no, egli lo lusinga, vantandosi, per la sua abilità d’insegnare, di poter fare in pochi giorni, un gran Comico, anco di un guattero che non sà l’ alfabeto.
Ma perchè circa otto giorni sono io li ho fatto intendere per la massaia che si trovi da vivere, che non voglio ch' egli viva de mio, mena rovina et parla di ricorso al Alt.ª Sua, et di più per haverli fatto sapere che quella casa è mia, poi che io ne pago il fitto (come mostrarò) et che se ne proveda d’una, tratta alla peggio sua moglie, con farli quella mala compagnia che S.
Non oltrepassava l’autore, per quanto credesi da taluni, l’anno diciottesimo della sua età quando la compose in tempo di duo giorni, come egli stesso dice in una sua lettera a Carlo Canale, «intra continui tumulti a requisizione del Reverendissimo Cardinale Mantuano» Francesco Gonzaga in occasione che questi da Bologna, ove risiedeva legato, portossi a Matova sua patria, ove era vescovo, nel 1472, siccome con il dotto abate Bettinelli stabilisce il chiaro padre Ireneo Affò di Buffeto minor osservante, che nell’anno scorso ha fatto a onore e beneficio della letteratura italiana stampare in Venezia appresso Giovanni Vitto l’Orfeo, tragedia di Messer Angiolo Poliziano tratta per la prima volta da due vetusti codici ed alla sua integrità e perfezione ridotta ed illustrata 143. […] Conteneva la vita di Cristo dalla predicazione del precursore fino alla resurrezione; e consisteva in una sfilza di scene indipendenti l’una dall’altra senza divisione d’atti, che si recitavano in più giorni. […] Nelle Fiandre troviamo a fatica in questo tempo quel genere di rappresentazione muta che solea praticarsi ne’ giorni delle gran Festività nelle chiese oltramontane, e ne’ pubblici ingressi de’ sovrani nelle città principali.
Varie cronache addotte dal Menkenio b recano che Federigo margravio di Misnia, e langravio di Turingia assistette a una rappresentazione delle dieci Vergini del Vangelo eseguita pubblicamente in un giuoco piacevole da’ preti della città di Eisenach nel 1322 quindici giorni dopo Pasqua destinata al pubblico divertimentoa.
Varie cronache addotte dal Menkenio40 recano che Federigo margravio di Misnia e langravio di Turingia assistette a una rappresentazione delle dieci vergini del Vangelo eseguita pubblicamente in un gioco piacevole da’ preti della città di Eisenach nel 1322 quindici giorni dopo Pasqua destinata al pubblico divertimento41.
Della musica [2.1] Che se niuna facoltà o arte a’ giorni nostri di ciò abbisogna, la musica è dessa; tanto ha ella degenerato dall’antica sua gravità. […] E lo stesso sarebbe anche a’ giorni nostri, se in essa non usasse veramente il suo soperchio l’amore della novità. […] Lavorato a dovere era udito con diletto; e si ricordano ancor molti come certi tratti di semplice recitativo commovevano gli animi dell’udienza in modo, che niun’aria a’ giorni nostri ha saputo fare altrettanto.
Allora solamente saranno i virtuosi sotto regola e governo; e noi potremmo sperare a’ giorni nostri di veder quello che a’ tempi de’ Cesari e de’ Pericli vedeano Roma ed Atene.
Nuova rinomanza ha questo poeta acquistata a’ giorni nostri per l’elegante versione fatta delle sue poesie dal chiarissimo Giuseppe Maria Pagnini Escarmelitano che oggi ha ripigliato l’antico nome di Luc’Antonio e presiede al l’Accademia Imperiale in Pisa.
L’opera buffa e la seria italiana, e la commedia francese si rappresentavano alternativamente tre giorni della settimana.
Quinault rispose, dandogli convegno a Basilea, dove sarebbe andato fra giorni.
Condiscende il buon vecchio, e si conviene che Isabella rimarrà senza prender marito tre anni e tre giorni, e questi scorsi nè tornando Diego più ricco, possa dare la mano a Ferdinando. […] Non può disporsi Isabella a sposar Ferdinando prima di compiersi lo spazio accordato al creduto morto suo amante de’ tre anni e tre giorni. […] Sono, è vero, i suoi ritratti per lo più manierati e poco somiglianti agli originali che ci presenta la natura; ma non si allontanano molto dalle opinioni dominanti a’ giorni suoi. […] In generale questo scrittore usa della libertà spagnuola meno dal Calderòn, per lo più nelle sue favole distendendosi la durata dell’azione a pochi giorni. […] L’azione comincia in Ortaz e prosegue e termina in Consuegra, e vi s’impiega almeno lo spazio di dodici giorni; dicendo don Cosmo nella I giornata a Leonora che vada a Consuegra, dove egli si porterà passati dieci giorni e nella prima scena poi della II giornata, Ayer se cumplio el plazo prometido, En que ha señalado su venida.
La più solenne festa celebrata da’ Peruviani in onor del Sole chiamavasi Raymi e durava nove giorni. […] Essi in certi giorni solenni prendono la loro antica foggia di vestirsi e menano per le strade le immagini del sole e della luna.
La più solenne festa celebrata da’ Peruviani in onor del Sole chiamavasi Raymi e durava nove giorni. […] Essi in certi giorni solenni prendono la loro antica foggia di vestirsi, e menano per le strade le immagini del Sole e della Luna.
L’opera buffa e la seria italiana e la commedia francese si rappresentavano alternativamente in tre giorni della settimana.
Goldoni, fu colto da apoplessia, ancor vestito del costume di teatro, e in capo a otto giorni morì miseramente a soli 52 anni.
Ritirai la commedia tre giorni dopo, ed il medesimo giorno diedi ai comici l’altra ch’ io avevo scritto ; e copiate le parti e provata e rappresentata, comparve un’altra, e riuscì sì bene che niente più si poteva desiderare.
Moglie del precedente, e figlia di Gasparo e Lucia Raffi, conduttori di una Compagnia di ballerini da corda, nacque il 1723 circa a Lucca, di dove fu portata via a tredici giorni.
Arrivato a Parigi, dov’era stato richiesto dalla Maestà della Regina di Francia per essere aggregato a quella Compagnia di Comici italiani, fu regalato ne’ primi due giorni di tre vestiti di non ordinaria bellezza. […] Commandiamo dunque á tutti li Ministri et officiali così di giustizia come di guerra, Datiari, Gabellieri et portinari et ad ogn’ altro á chi spetta, che non solo non gli diano molestia ne frapongano impedimento di sorte alcuna, nel loro viaggio, ma prestino piutosto ogni ajuto possibile, osservando e facendo osservare la presente valitura per giorni trenta prossimi. […] S. e con ogni riuerenza come sua serua obligatissima la prego ancora per il mio pouero padre come mio marito ha scrito e umilmente gli bacio le mani dandoli auiso che spero fra dieci o dodici giorni di dar frate il mio filgio magiore in bologna con il fauore pero di S.
Condiscende il buon vecchio, e si conviene che Isabella rimarrà senza prendere marito tre anni e tre giorni, e questi scorsi nè tornando Diego più ricco, possa dare la mano a Ferdinando. […] Non può disporsi Isabella a sposar Ferdidinando prima di compiersi lo spazio accordato al creduto morto suo amante di tre anni e tre giorni. […] Giambatista Diamante è autore di varie favole, alcune delle quali sino a’ giorni nostri si sono conservate in teatro, e nel giro di ciascun anno costantemente vi compariscono. […] Sono, è vero, i suoi ritratti per lo più manierati e poco rassomiglianti agli originali che ci presenta la natura; ma non si allontanano molto dalle opinioni dominanti a’ giorni suoi. […] In generale questo scrittore usa della libertà spagnuola meno di Galderon, per lo più distendendosi la durata dell’azione a pochi giorni.
Ne’ primi lustri del corrente secolo si é coltivata in Francia la poesia drammatica con ardore e felicità quasi non inferiore al precedente; ma da quarant’anni in circa si vede sensibilmente negli scrittori mancar per gradi la lena, e vacillar il gusto, e finalmente si trovano a’ nostri giorni confusi i giusti principi con alcune novelle massime dettate dalla debolezza e dal capriccio, e mescolati insieme e corrotti e adulterati stranamente i generi drammatici230. […] Dopo questi soprallodati autori comici M. de la Chaussée, nato in Parigi nel 1691, e morto nel 1754, ha maneggiato un genere di commedia tenera nel pregiudizio alla moda, qual genere, se si fosse contenuto ne’ giusti limiti, sarebbe a’ giorni nostri senza giustizia proscritto dal giudizioso abate Sabatier de Castres nel suo Dizionario di Letteratura tom. […] Ecco come in essa si favella de’ cattivi drammi francesi de’ giorni nostri: Je ne saurais souffrir ces bourgeoises douleurs, Dont on veut profaner la scène de Molière… Je ne me pique pas de ce ton emphatique, De ce style imposant, lugubre, magnifique; Mais j’ose maintenir que vos drames bourgeois Outragent Melpomène et Thalie à la fois; Que c’est mal à propos embrouiller les deux scènes; Que tous ces lieux communs, et ces peintures vaines De crimes révoltants, d’incroyables vertus, Ces traits exagérés et toujours rebattus, Aussi loin du bon sens que loin de la nature, Sont du plus mauvais goût la preuve la plus sûre. […] I pantomimi francesi di questi giorni han superato i passati. […] «Quello mostro nacque, siccome dice benissimo il signor di Voltaire, dall’impotenza degli autori, e dalla sazietà del pubblico, dopo i bei giorni della letteratura francese».
Ma sciagura volle che, abbandonata la scena sudatissimo, egli prese tal raffreddore che, mutatosi di punto in bianco in polmonite, lo condusse in capo a pochi giorni al sepolcro : e ciò fu il 2 agosto 1688.
Flaminione accettò ; ma l’ambasciata non ebbe luogo, perchè in capo a quindici giorni Masaniello fu destituito dalla sua pretesa regalità, e Flaminione di cui fu riconosciuta la probità, potè restituirsi a sè stesso.
Ambiste mai di passare pel Carneade de’ nostri giorni? […] Divenuta sotto i Re Cattolici potentissima Monarchia, conquistatrice in Europa, e padrona di un nuovo Mondo intero a’ loro giorni, e sotto i loro auspicj scoperto? […] Una Nazione in tutte l’epoche degna dell’ammirazione universale, ma singolarmente a questi aurei giorni de’ PRINCIPI BORBONICI fiorentissima?
.), servetta Ristori Maddalena, altra madre e seconda donna Rosa Rachele Pellegrini Assunta Paladini Giuditta RISTORI ADELAIDE generiche Rosa Virginia Ristori Carolina parti ingenue UOMINI Tranquilli Pasquale, primo attore Rosa Luigi, padre e tiranno Massini Antonio, caratterista Bosello Giovanni, primo amoroso Bertucci Vincenzo, secondo amoroso Fabbretti Fortunato, secondo caratterista Ristori Antonio Guarni Giovanni Mariotti Giuseppe Pescatori Nicola MENEGHINO ARLECCHINO Bosello Giacomo, pittore Mechetti Domenico, macchinista generici La prima rappresentazione, da darsi il lunedì 26 dicembre 1831, fu annunziata così : Non v'ha dubbio che il Drammatico trattenimento sia divenuto ai nostri giorni la scuola del costume, e lo specchio delle umane passioni. […] Di più : in caso di pericolo di vita di un dei suoceri, ella dovrebbe aver subito venti giorni di permesso, rimettendo, nell’anno, le recite ch'ella non avrebbe potuto fare.
Aurelio Giorgi Bertòla non si prefisse di ripetere così da lungi i passi scenici degli Alemanni, quando nel discorso premesso alla traduzione degl’ Idilj di Gesner promise un Saggio Storico critico sulla poesia Alemanna, che dovea abbracciare il tempo scorso da Opitz sino a’ nostri giorni.
Sventuratamente una Staffetta del Serenissimo suo Padrone gli consegnò una lettera, nella quale era il comando reciso di recarsi fra due giorni a Modena, ove avrebbe dovuto recitare il carnevale, obbligato dal Principe stesso a quel Duca.
le di Gambara) dalla signora Duchessa a una Comedia di Zani della Compagnia della Vittoria la quale si ritrova qui molti giorni sono, dove era anche il detto Card.
Palomba finì i suoi giorni con varie mostruosità sceniche, che servirono di esempio e di guida ad un folto sciamo di nojosissime cicale fino a tanto che cominciò a produrre le sue opere il nostro don Giambatista Lorenzi noto poeta de’ nostri giorni. […] Ed eccoci a’ più lieti giorni della virilità dell’opera eroica, ai giorni rischiarati dal corso del più bell’ astro della poesia drammatica musicale.
. – Tiberio Fiorilli ha tanto fatto che gli è riuscito avere una lettera di chacet dal Re per cavare la sua douna dal Refugio e l’ ha messa, d’ordine però della medesima lettera, in uno dei conventi di Chalot ; ma perchè è un poco lontana per lui, che li cominciano a pesare le gambe, è andato a trovare la Granduchessa alla quale disse un mondo di bene di detta donna, e perchè lei medesima l’ aveva vista quando era al Refugio, e che la Superiora del luogo le aveva detto molto bene della medesima, li promesse di farla cavare dal Convento di Chalot, e farla mettere in uno di Parigi ; non so come li riuscirà, perchè il Re non ne vorrà essere importunato ogni tre giorni, e perchè dice per tutto Parigi che è il suo figlio che l’ ha fatta levare e rinserrare, e che ha scritto al Granduca contro di lui, e va facendo leggere la lettera di V. […] Carlieri le 20 mila doppie di Spagna per il suo figlio, il quale partì sabato per il Cocchio d’Arqua, e benchè la Serenissima Granduchessa si fussi fatto dare 60 scudi che mi fece mandare acciò glie li dessi, come segui, questo gli ha spesi per accomodare i suoi affari e per vivere 20 giorni fuori di casa di suo padre, si che anco a questo è bisognato farli dare 20 doppie che mi ha promesso, subito arrivato a Firenze, in casa di sua madre non avesse sborsato la detta somma a Carlieri, di rimetterla, non vorrei fosse di già seguito. […] Mesmè, che deve seguire fra otto giorni, farò battere appresso la Granduchessa acciò faccia maritare la donna e ne parlerò anche alla Cinzia, ma per ridurlo è troppo impietrito e ci vuole un miracolo. […] Mi dissero a giorni passati in casa Valenti che la sua donna è gravida di due mesi ; è stata e sarà sempre infame, et a me non la vendono.
I di lui ritratti non rassomigliano veramente agli originali della natura; ma pur convenivano alle volgari opinioni dominanti a’ giorni suoi. […] Japhet de Armenia, é un carattere maneggiato con piacevolezza, sebbene la favola offende l’unità cominciando in Ortaz, e terminando in Consuegra, e correndovi almeno dieci o dodici giorni.
Egli era oltracciò riserbato a’ nostri giorni l’insinuarsi che si scrivano tragedie in prosa, come fa M. […] Qualche poetastro povero di principi, d’ingegno, e di fantasia, il quale nella mollezza corrente non ha passate le notti d’inverno e i giorni d’està a formarsi uno stile, col solo torre qualche canavaccio lirico francese e porlo in cattivi versi italiani, favorito da una musica eccellente, come quella del celebre signor Gluck nell’Alceste, ha creduto di pareggiar di gloria Pietro Metastasio, ed ha aperto questo cammino tortuoso, che invece di menarci avanti, ci fa rinculare almeno d’un secolo.