Nato a Udine nel 1760 da parenti agiati, e rimasto orfano ancor giovanetto, si diede, non ostante il divieto del tutore, all’arte comica, nella quale riuscì ottimamente come primo amoroso. Innamoratosi a quel tempo di una figlia d’artisti, e venuto in possesso dell’eredità lasciatagli dal padre, determinò di realizzarne i capitali, e di formare una compagnia comica, pernio della quale sarebbe stata la giovane artista, ch’egli avea già sposato, e che sino ad allora non aveva sostenute che parti di amorosa generica ; dando però con l’avvenenza e intelligenza e volontà a sperar bene della prova audace.
Più cantatrice che comica, era scritturata per gl’ Intermezzi, a vicenda colla Zanetta Casanova, nella Compagnia di Giuseppe Imer che recitava nell’Arena di Verona il 1734. […] » La troviamo poi nel ’35 fra gli attori che rappresentarono l’operetta comica in tre atti del Goldoni stesso, musicata da Giacomo Maccari, romano, La fondazione di Venezia (V.
) : In lode di Cintia, comica famosa. […] O forse è un lieve error di data nel Quadrio, e dovrebbesi in questa Cintia riconoscer la Dorotea Cortigiana degl’Inganni, comica celeberrima, lodata da poeti e poetessa anch’ella ?
Di questa attrice, prima donna e capo comica, abbiamo la seguente lettera del 1663 al Duca di Modena : Serenissima Altezza Hippolita Gabrielli comica hunita con suoi Compagni ricorono alla benignità di Vostra Altezza Serenissima supplicandola a uolerli far gratia col suo benignissimo rescritto di concederli licenza di poter recitar opere, e Comedie per il suo felicissimo Statto come altre uolte à sempre hauto fortuna di seruire al Altezze Sue antesesori che di tal gratia l’oratrice e suoi Compagni pregarano Sua divina Maesta per la Sua Esaltatione, che della gratia quam deus…… Volendo dar principio al Finale, e poi a Reggio.
Passò poi con Onofrio Paganini, e recitava il 1748 al Teatro degli Obizzi in Padova, ove s’acquistò molta lode, specialmente per una sua commedia intitolata Il Par onzino, in cui produsse una difesa dell’arte comica dettatagli dal Paganini, che terminava col seguente SONETTO Aver in finto oprar pompe d’onore, mostrar ne' scherzi sollevati ingegni, mover tutti gli affetti in un sol core, passar dal genio a provocar gli sdegni : Eccitar in un punto odio ed amore, di politica idea mostrar gl’impegni, esser scuola di speme, e di timore, aprir ad ogni mente alti disegni : Sollevar con virtù gli spirti oppressi, rinovar con piacer le altrui memorie, i fasti rammentar de' Numi istessi : I giorni degli Eroi colle vittorie in un fascio di scene avere annessi della comica azion tutte son glorie.
Metto fra i comici anche il nome di questo scrittóre ben noto, nato a Venezia nel 1756 dal Conte Casimiro, napoletano, e da Angiola Olivati, veneziana, perchè, già vedovo della comica Monti, « che in quell’epoca – scrive Iacopo Ferretti – in cui era di moda recitare il verso tragico cadenzato, come i sonetti si recitavano dai novizii di Parnaso, era una rediviva figlia di Roscio, » fatta società colla insigne comica Marta Colleoni, si diede anche all’arte del recitare, nella quale riuscì mediocremente ; « fu discretissimo – dice lo stesso biografo – e non apparve più sulle scene. » Visse col De Marini, collo Zuccato, col Fabbrichesi, col Vestris e col Blanes, e ne fu poeta.
Andò in Lisbona con sua madre Chiara, comica anch'essa, nella Compagnia di Onofrio Paganini, del quale sposò il figliuolo Francesco, restando sempre con lui, principale ornamento della propria compagnia. […] Al merito impareggiabile della Signora Anna Corona Paganini, che nel Carnovale dell’anno 1777, recita in Carattere di prima comica in Genova nel Teatro delle Vigne con universale applauso.
Il Bartoli, dopo averla detta comica di vaglia unita alla Compagnia de’Comici Affezionati, pubblica il seguente sonetto di Gio. Francesco Maja Materdonna tratto dalle sue Rime (Venezia, Deuchino, 1629) : Alla Signora Isabella Chiesa, comica, per averla veduta rappresentare la persona d’una Regina.
Mille pregi rendono questo dramma l’ornamento più bello della comica poesia e delle scene francesi. […] Parigi meglio della corte sentì la verità della comica dipintura di M. […] Vi si dipigne il falso bell’ ingegno, e la superficiale pedantesca erudizione; ma da un soggetto così arido Moliere seppe trarre partito per la scena comica colla caparbieria di Filaminta preoccupata del merito ideale di Trissottino. […] Moliere nato nel 1628 con disposizioni naturali alla poesia comica più che alla seria, appena ebbe veduto il teatro di Borgogna che manifestò la sua inclinazione verso la scena. […] Vi si vede, è vero, abbozzato il ritratto di un marchese stordito e impudente, come accennò Voltaire; ma non vi si trova la verità e la vivacità comica ch’ebbe poi tal carattere da Moliere.
Mancano esse d’arte e di grazia comica? […] Cede forse l’Idropica di Giambatista Guarini pubblicata nel 1613 a veruna delle commedie erudite per rogolarità, per grazià comica, per delicatezza ne’ caratteri e per vaghezza di locuzione? […] Per comprendere l’indole comica di questo cavaliere e la natura delle sue favole, bastano le quattordeci che raccolte in quattro volumi si pubblicarono in Napoli nel 1726 dal Muzio. […] Generalmente prese egli a perseguitare colla sferza comica la vanità ridicola, la letteratura pedantesca e la falsa bravura de’ millantatori scimie ridevoli de’ soldati di ventura. […] Quando l’uno e l’altro genere siano trattati con maestria, meritano ugualmente la corona comica.
Forse ella v'andò colla madre, comica anch'essa, e forse prima a portar sul teatro il nome di Celia, della quale il Magnin avrebbe potuto notar l’apparizione a Parigi il 1572 ? […] Alla testimonianza Gabbrielli, va subito congiunta quella del Beltrame Barbieri, che nella Supplica (1634) chiama la Celia giovane di belle lettere e comica famosa ; alle quali poi tengon dietro quelle di letterati illustri, e, prima, del Cavaliere Marino, che, nell’ottave 68, 69 e 70 del Canto XVII dell’ Adone, la mette quarta fra le Grazie : Un’altra anco di più, che 'l pregio ha tolto D'ogni rara eccellenza a tutte queste, Aggregata ve n’è, non è già molto, E sempre di sua man la spoglia, e veste, Celia s’appella, e ben del Ciel nel volto Porta la luce, e la beltà Celeste ; Ed oltre ancor, che come il Cielo è bella, Ha l’armonia del Ciel nella favella. […] Maria Malloni, detta Celia, fu dunque comica confidente e spensierata, e fiorì nella prima metà del secolo xviii. Ch'ella accoppiasse al grande valore artistico un’altrettale bontà dell’animo non pare : si sarebbe anzi portati a credere che avesse con le compagne di palcoscenico e di ruolo comune la diavoleria ; scusata in parte dal fatto, che mai madre di comica spinse la petulanza, il pettegolezzo, la malignità, l’abbiettezza sì alto, come la madre di Maria, a cui s’aggiungeva poi come braccio destro delle sue male azioni un figliuolo, fior di canaglia, disperazione vera del povero direttore Flaminio Scala.
Sposò un’Anna Medoni, comica anch’ essa, nata nel 1790, da cui ebbe due figli : Giovanni e Stefano. […] Vincenzo, sposatosi con Angela Giribaldi, comica, fu amoroso con Massa e Romani ; primo attor giovine con Lambertini e Ferrante ; amoroso con Luigi Monti, Alamanno Morelli e Vittorio Pieri ; generico primario con Adelaide Tessero, Ernesto Rossi, Lombardi-Pavoni, Andrea Maggi, e Micheletti Pezzaglia, coi quali si trova attualmente quale amministratore.
Faceva parte della Compagnia comica a Parigi nel 1653 con Tiberio Fiorilli, Scaramuccia, e Mario Romagnesi, Orazio ; e recitava le servette sotto il nome di Diamantina. […] Essendo stato jer l’altro, nel viaggio che faceva di qui a Ferrara, rapita la Beatrice comica moglie di Trappolino dal Conte Bonaparte Ghislieri, e presentendo che possa facilmente incamminarsi verso codesta volta ove coll’appoggio del fratello che è attual servitore di V. […] Ecco il brano ch’egli riporta dalle memorie mss. del Ghiselli : È da sapersi che due sere prima che questi istrioni terminassero le loro comedie furono gettati sul Teatro sonetti in biasimo della Beatrice, una delle recitanti, dalli Cavalieri parziali dell’ Eularia altra comica.
Pasquali) : …. il cambiamento più rimarcabile fu quello della Bastona madre nella Bastona figlia, moglie di Girolamo Foccheri, comica eccellente quanto sua madre ; ma che oltre l’avvantaggio dell’ età aveva quello di una maniera più nobile di recitare. […] Una facondia copiosa, un’ arguzia sottile, ed alcuini motteggi aspri insieme ed accorti, resero questa comica sulle scene gradita. […] Ella può essere colla stessa facilità comica e drammatica : sostiene per lo più la parte di Aurelia.
Filodrammatico valentissimo, pensò con altri suoi compagni di formare una compagnia comica che fu detta : Compagnia ligure. […] Per la morte della brava prima donna, signora Negrini, la Compagnia si sciolse, e l’Alberti tornò in Lombardia, scritturandosi nella Compagnia comica di Gaetano Bazzi, una delle più accreditate d’Italia, che divenne poi la reale Compagnia Sarda.
E si riferirebbe per avventura a lei quel passo nella lettera di Drusiano Martinelli, a un capitano del Duca : « Gaspero Imperiale, pavese, è qui in Milano risoluto di tagliare il volto ad Angelica per comisione di Malgarita comica…. » ? […] mo Signore, La Flauia comica, in uirtù della richiesta di Vostra Altezza uien consolata dalle mie seren.
Comunque sia la storia dimostra che siccome Guillên de Castro servi di scorta al gran Cornelio nella tragica carriera, così nella comica il gran Moliere ebbe per guida gl’Italiani, benchè senza tradirne l’interesse seppe dar loro un colorito nazionale. […] Parigi meglio della corte sentì la verità della comica dipintura di Monsieur Giordano, in cui si ridicolizza vagamente la comune vanità di parere quel che non si è. […] Si dipinge in tal commedia il falso bell’ingegno e la superficiale pedantesca erudizione; ma da un soggetto così arido Moliere seppe trarne partito per la scena comica colla caparbieria di Filaminta preoccupata del merito ideale di Trissottino. […] Moliere nato nel 1628 con disposizioni naturali alla poesia comica più che alla seria, appena ebbe veduto il teatro di Borgogna che manifestò la sua inclinazione verso la scena. […] Vi si vede, è vero, abbozzato il ritratto di un Marchese stordito e imprudente, come accennò Voltaire; ma non vi si trova la verità e la vivacità comica che acquistò poi tal carattere per mezzo di Moliere.
Ammalato di diabete, morì a Feltre il 6 maggio del 1900, lasciando nel lutto la famiglia comica, e nella desolazione una moglie affettuosa (Antonietta Moro, figlia dell’arte, egregia seconda donna), e quattro figliuoli. […] E degnamente ancora scrisse del comico, amante dell’arte e della famiglia comica, Edoardo Boutet, il maggio del 1900, pochi dì dopo la morte di lui. Questa morte si rende anche più pungente di commozione per la famiglia dell’arte, poichè Libero Pilotto apparteneva alla breve e egregia schiera di quelli attori che alla fortuna e alla dignità della comica cosa pigliano particolare interesse ; egli, con la fede e l’entusiasmo degli ottimi.
Generico amoroso nella comica Compagnia Goldoni, 1815, della quale era prima attrice la celebre Gaetana Goldoni (V.). […] Molto probabilmente l’Aurelia qui lodata, e che destava stupore in Firenze, è quell’Aurelia, ignota sin qui, desiderosa nel 1593 di far parte della Compagnia degli Uniti, come rilevasi da questa lettera di un Giusto Giusti al Duca di Mantova colla data del 27 marzo, e riportata dal D’Ancona (II, 511) : Aurelia comica desidera sommamente di haver luogo et unirsi con la Compagnia di Vittoria (la celebre Piissimi) sperando con la scorta di si gran donna di poter avanzarsi nella professione.
Ma essendo quella città sotto Papa Clemente VII soggiaciuta a un lagrimevole saccheggiamento, egli di là si fuggi a Venezia, dove l’arte sua comica esercitando, grandemente piacque ; e fu inventore in quelle parti di recitar Commedie a suggetto. […] Beolco), la comica, forse improvvisa, dal Cimadori, il figlio di Zan Polo o Zuan Pollo (Gian Paolo), buffone.
Di questa comica celebre e cantatrice insigne non mi è riuscito di trovar notizie in alcun diario napoletano.
Dopo di aver preso moglie, e consumato ogni sostanza di entrambi, si diede all’arte comica, nella quale riuscì buon attore per le parti d’innamorato.
Altra figlia del D’Arbes, da lui istruita nell’arte comica, la quale doventò una buona servetta.
Bartoli ch’egli fu pittore napoletano di fiori e frutta ; e che datosi all’arte comica, vi riuscì a meraviglia per ogni genere di parti, specialmente per quella di S.
Fece anch’essa le prime armi nell’accademica Compagnia del Patriarchi, poi si acquistò buon nome come servetta. « Una figura gentile — scrive il Bartoli — una dolce favella, e un recitare pieno di spirito, rendono questa giovane comica, nel suo carattere di serva, assai pregevole.
Sposò un Fortunati di Piacenza datosi anch’egli all’arte comica.
Nato da civil famiglia padovana, e datosi all’arte comica, entrò nella Compagnia di Andrea Patriarchi, poi in quella di Luigi Perelli, nelle quali percorse la Sardegna e la Sicilia e le varie città d’Italia, facendosi non poco applaudire nelle parti serie e gravi.
Si diede all’arte comica più per disperazione, che per inclinazione, e fu sempre di compagnia in compagnia al fianco di Alessandro Alberghetti, noto in teatro col nome di Gnochis.
Sufficientemente fece conoscere i suoi talenti per la comica professione, e morì in fresca età lasciando molti figli alla vedova sua moglie. » Così Francesco Bartoli.
Conduttore della Compagnia comica italiana che recitò a Nevac il 1579, durante il soggiorno di Caterina de' Medici.
Moglie del precedente, e sorella di Filippo Nicolini, fu da prima nella Compagnia del rinomato Carlo Veronesi, sotto gl’insegnamenti del quale potè divenir comica egregia.
Fioriva questa comica intorno alla metà del secolo presente. » Così Fr.
Fu la prima attrice della Compagnia comica di Ernesto Rossi e Giovanni Leigheb pel 1849.
È citata dal Bertolotti, per l’anno 1693 a Mantova, come cortonese, comica al servizio di S.
Riva Luigi, figlio del precedente, nato a Verona il 1790, si esercitò giovinetto nell’arte comica ; e lo vediamo il 1815 primo amoroso al fianco della zia Gaetana.
Nell’Arlecchino perseguitato dai quattro elementi Giovanni Roffi rinnovò la comica trovata, seguito ancora dal Rossi suo cognato e da altri.
Merita il Fiorio molte lodi per i suoi meriti Teatrali, ed egualmente per la bontà de’suoi costumi, che lo palesano un Uomo onesto, un Marito amoroso, ed un Padre prudente. » Pubblicò il Fiorio a Venezia del ’91 le sue commedie in quattro volumi in-8° col titolo Trattenimenti teatrali ; i quali contengono : La nobil vendetta, Imelda e Bonifacio, Meleagro, Il sogno avverato, L’oppresso d’animo, felicitato (dal tedesco), Il Vincislao di Lituania, Ines de las Cisternas, I pazzi corretti, Un momento c’è per tutti, Alberto e Mastino secondo, Signori di Verona, Agnese di Bernaver, La vedova medico e filosofo, Sei piatti e nulla più (dal tedesco), Carlo Goldoni fra’comici, Il matrimonio di Carlo Goldoni, Introduzione comica. […] Degne di nota speciale sono poi le due commedie che trattan della vita del Goldoni, e la Introduzione comica, in cui sono dipinti al vivo i costumi dei comici colle loro convenienze, dispute, bizze, suscettibilità.
Nato a Napoli in Via Santa Brigida il 13 marzo 1854 da Domenico Scarpetta, ufficiale di prima classe agli affari ecclesiastici al ministero, e da Giulia Rendina, è il principe degli attori napoletani viventi, sotto il nome di Don Felice Sciosciamocca di cui ha creato il tipo, erede dell’alta fama di Antonio Petito, a niuno secondo degli artisti sì dialettali, sì italiani per la fecondità dell’ingegno, per l’abbondanza e spontaneità della vis comica. […] Non v'era novità comica di importanza che non facesse dopo brevissimo tempo la sua apparizione, foggiata alla napoletana, nel leggendario teatrino, in cui, di conseguenza, alle sghignazzate della popolaglia era subito succeduta la risata schietta e misurata del fiore dell’aristocrazia.
Sposò Brigida Sgarri, ballerina, divenuta poi comica anch' essa, e dalla Compagnia del Rossi passò nel '70 in altre di giro, abbandonando le parti d’ amoroso e sostituendo, alla sua morte, il suocero Francesco Sgarri (V.), nella maschera dell’ arlecchino.
Brava comica napolitana, che recitò nel carattere di prima donna con assiduo impegno, divenendo un oggetto di piacere sui teatri del Regno e d’altre Provincie.
Moglie del precedente. « Recitò questa comica – dice il Bartoli – nel carattere della serva con molto spirito ; e dopo d’aver passato un lungo corso di comiche vicende, toltasi alla professione, morì nella città di Bologna. » È questa dunque la bruna fresca e vezzosa del Goldoni, che faceva col Ferramonti le Colombine (V.
Trascrivo dal Bartoli : « Lasciata Vicenza sua patria con qualche studio fatto nelle prime scuole, passò alla comica professione facendo da innamorato.
Istruita nell’ arte comica dal suo primo marito, detto il Barbieri, riuscì egregia artista specialmente nel carattere della serva.
Luca di Venezia, pure era tenuta da lui in gran conto, sapendo ai pregi dell’arte comica, unir quelli del canto. « Nel 1736 – dice il Bartoli – sostenne nella Tragicommedia intitolata La clemenza della vendetta le parti della Cingara Indovina, di Madama Do La Sol Re, Virtuosa di Camera della Regina, e d’ Eurilla figlia del maggior Sacerdote. »
Nome di una attrice che pare unisse alla professione comica il mestiere di saltatrice, come risulta da una lettera del Rogna in data del primo luglio dell’anno 1567. « Hoggi si sono fatte due comedie a concorrenza : una nel luogo solito, per la sig.
Fu con Vincenzo Bazzigotti al fianco dell’Ugolini che gli fu largo di savi ammaestramenti nell’arte comica ; e con Costanzo Pizzamiglio, col quale stette più anni, non solo come attore, ma anche adoperato da’ suoi Compagni — dice il Bartoli — negli affari della Truppa, avendolo esperimentato per un Uomo di spirito, e ne’proprj divisamenti utilissimo alla società.
Figlia del precedente e di Lucilla Pasini veneziana e non comica, artista egregia, oggi, per le parti caratteristiche nella Compagnia veneziana di Zago e Privato, iniziò la sua vita artistica, seguendo il padre giacometto nelle sue prime peregrinazioni, per diventar poi la prima donna della Compagnia sociale italiana, nel qual ruolo si mantenne, apprezzata e applaudita, per oltre venti anni.
) la dice capace di sostenere con buona riuscita qualsivoglia altra parte o comica o tragica, per la sua abilità in ognigenere universale (sic).
Quando egli passò scritturato nella Compagnia Peracchi, essa mostrò in alcune parti di amorosa a qual grado avrebbe potuto salire, se con più amore e con più studio si fosse data all’arte comica.
Figlio del precedente, dal quale s’ebbe i primi ammaestramenti nell’arte comica, e col quale stette alcun tempo, entrando poi come innamorato nella Compagnia di Giovanni Simoni.
Gli spettacoli non cominciarono a desiderarsi e comparire in Russia, se non sotto il regno dell’imperatrice Anna, quando vi si chiamò la prima compagnia comica italiana e un’opera buffa. […] All’incontro nell’opera comica francese, che pur vi si rappresenta, bisogna cambiar spessissimo il dramma, perché non tedii.
Figlio del precedente, studiò da prima chirurgia in Firenze, poi si diede all’arte comica, nella quale riuscì di qualche pregio per quelle parti d’innamorato, ove non dominasse il sentimento. […] Ecco il fondamento d’un diabolico manupolio concertato, di cui non posso accusare che la comica abborribile venalità favorita ; manupolio che legato alle anteriori disseminazioni, e con un’illusione anticipatamente fissata da' passi sconsigliati del Gratarol, ha dato corpo solido a ciò che non era nemmeno un’ombra.
Il Campagnani fu sostituito il 1736 da un attore che in grazia della sua figura era noto nell’arte comica col nome di Figurina.
Abbandonò l’avvocatura, nella quale si distinse, dice il Bartoli, per un fino raziocinio, e si diede all’arte comica, nella quale riuscì egregiamente come innamorato per le commedie all’improvviso.
Lo vediamo in tal ruolo il 1820 con la comica Compagnia Toffoloni al San Luca di Venezia, e il Giornaletto ragionato teatrale disse di lui : « nelle parti odiose questo comico spiega la non poca sua abilità, che sovente lo trasporta forse al di là del giusto confine.
Di nobile famiglia veronese, dovette per dissesti finanziari darsi all’arte comica, esordendo nella Compagnia della Battaglia, e passando poi in quelle di Giuseppe Lapy, e di Luigi Perelli, nella quale ultima era al tempo di Fr.
Apparteneva alla Compagnia comica de’ Fiorentini di Napoli al servizio di S.
Sposatasi con Tommaso Grandi, comico notissimo sotto il nome di Pettinaro, divenne comica anch’essa di qualche pregio, valendosi di quando in quando, e con molto profitto, dell’arte musicale…., giacchè, suonatrice egregia di pianoforte, sapeva mescolare nelle commedie or qualche pezzo di musica, or qualche arietta che la faceva meglio accetta al pubblico.
Figlia della precedente, e moglie di Angelo Costantini, fu comica famosa per le parti di serva, sotto ’l nome di Auretta.
Nata a Monselice il 16 novembre 1876 da Giuseppe Mazzocca primo attore e Maria Santato, non comica, è stata una delle poche buone prime attrici giovani che vantasse il nostro teatro di prosa.
Tal segreto egli ha avuto da un dotto a Parigi, mentre forse vi esercitava l’arte comica.
Anche sua moglie Cecilia, veronese, fu comica, ma di meriti assai mediocri.
Era il '24 col fratello Luigi in Compagnia Fini, che lasciò dopo un anno per quella della Toffoloni, nella quale tanto piacque al Teatro Nuovo di Firenze come cantante, che l’impresario Feroci le offrì di abbandonar l’arte comica per la lirica, scritturandola per quattro anni ; compiuti i quali, ella passò stipendiata dal celebre Lanari per altri quattro.
Giovanni in Persiceto, non comica.
L’isperienza hauuta del vivace e spiritoso talento che possiede Bartolomeo Falconi detto Trapolino e la speranza maggiore, che dà di sempre migliore riuscita nell’arte comica seruano a noi di motivo di elegerlo e dichiararlo come in uirtù della presente facciamo nostro attual comico volendo che goda e partecipi di tutte le gratie, prerogative, vantaggi che sono soliti godere altri simili nostri seruitori.
Non dandogli l’animo che l’arte comica cedesse il campo alla forense, pien di coraggio condusse i suoi comici fuor di Firenze, per tutta la Toscana, in Lombardia e a Malta.
Il Bertolotti, forse per quella parola recitar ha messo nell’indice la Beccarina come comica ; sebbene tutto possa far credere, e fin lo stesso nomignolo di Beccarina, trattarsi di una cantante.
Fu comica del Duca di Mantova, e il 23 maggio del 1695 le si concesse vita durante una casa ove ella abitava sul Corso, purchè restasse in servizio con doppie 50 d’Italia annue (f. 95).
Dagli spogli fatti da Adolfo Bartoli sulle notizie dell’omonimo Francesco, abbiamo che appartennero alla lodata Compagnia del Ferrari, Camillo Friderici, detto da lui il più virtuoso comico che avesse allora l’arte comica, Nicola Menichelli, Serafino Valeriani, Bonifazio Valenfeld, Antonio Bazzigotti, Anna Garelli e Giulia Pizzamiglio.
Sposatosi a Cherubina Coppetti senese, divenuta comica anch'essa, n’ebbe quattro figliuoli : Elena fu moglie dell’attore, pure di Siena, Silvio Mozzidolfi, e madre dell’attore Napoleone tuttora vivente a Brescia, e di Teresa, prima moglie di Paolo Giacometti.
Bolognese, artista egregio per le parti di Dottore che sostenne prima in Compagnia di Girolamo Medebach, poi a Napoli per alcuni anni, dopo di avere sposato la vedova di certo comico detto Bacciccia, che si chiamava Livia ; morta la quale, passò poi a seconde nozze con una giovane bolognese, non comica.
Benedetto Croce (Teatri di Napoli, pag. 141) riferisce dalle Poesie del signor Bartolo Partivalla (Napoli, per Honofrio Savio MDCLI) il seguente sonetto : Alla Signora Horetta Vigliani comica famosissima Mille avvien che in te vegga e ch'in te miri e prede e furti, ond’ogni cor ti cole, qualora in me tra lascivette fole, i lumi soavissimi tu giri.
Tornato a Venezia, e sentito come a divertimento del nuovo piccolo Sovrano Ferdinando IV si dovesse scegliere una Compagnia comica Lombarda, si affrettò ad offrire con una supplica del 20 ottobre (V. […] T. di N., 490-91) la sua comica Compagnia « in quel grado medesimo che ella ebbe l’onore di servire per più di due anni la Maestà Fedelis.ª del Re di Portogallo e sua Reale Famiglia », assicurando « ch'essa compagnia era molto migliorata, e che i soggetti comici ridicoli che la componevano, capaci eran di divertire qualunque Principe Cattolico, anche severamente educato. » Ma la voce della Compagnia Lombarda a Napoli era infondata, e Sacco rimase a Venezia. […] Sarà vero che molto in sua vita egli abbia guadagnato e molto speso : ma è vero non meno che l’arte comica in Italia non arricchisce nemmeno chi l’esercita colla più grande fortuna. Non mi par qui il caso di dover rilevare la stupida osservazione del giornalista, come se l’arte comica in Italia fosse responsabile dello sperpero dei danari, degli ori, degli argenti, e delle gemme, che un attore, favorito dalla sorte fino agli ottant’anni, fa in amori senili degni di ogni dileggio…. […] Li commedianti d’altra nazione sanno anzi rigentilire la comica professione con modi li più costumati e sulle scene e nelle case ; ma tu, più ch'ogni altro, ben sai renderla infame con un’intollerabile licenza di continui atteggi e sali, o repugnanti alla decenza, o temerari nella censura.
Figliuola del precedente, da lui istruita nell’arte comica, diventò in poco tempo attrice valorosissima.
Vólti alla peggio gl’interessi de’ parenti (erano stimati mercanti e lavoratori in seta), si sottrasse alla miseria, dandosi all’arte comica.
Unisce pure l’abilità del canto ; molto utile perciò per le farse in musica che suole eseguire plausibilmente tratto tratto questa comica compagnia.
Tornata con il suo marito in Lombardia, fu accettata nella comica truppa d’ Onofrio Paganini, e seco fu in Portogallo.
Vittorio Pieri non ereditò la forza comica del padre ; ma sì la sua semplicità e correttezza…. e però ebbe assai più attitudini alle parti dignitose che a quelle di vero e proprio brillante.
Ma poi lasciata la comica arte, e distribuito a' poveri tutto il suo avere, ritirossi a Mestre, luogo da Venezia non più distante, che sette miglia : dove in un romitaggio, macerandosi continuamente con asprissime penitenze, passò molti anni ; finchè divotissimo e vecchissimo chiuse con morte felice i suoi giorni circa il 1630.
Pongonsi in fine con somma grazia e piacevolezza comica alla berlina gli avvocati. […] Se non è questa la forza (vis) comica da Cesare desiderata in Terenzio, e qual sarà mai? […] Chi ripose tal forza comica nella copia de’ sali e de’ motteggi, non parmi che si apponesse. […] Or questa forza comica, questa vivacità piacevole dell’azione noi ravvisiamo appunto nel Negromante. […] A codesto esgesuita che le chiama languide, o a que’ grandi uomini che vi riconoscono, segnatamente nella Mandragola, forza comica e vivacità?
Compiti gli studi di legge in quella Università, s’innamorò perdutamente di una comica, dalla quale fu persuaso di darsi all’arte drammatica.
Figlia della precedente, ebbe dalla madre sua una educazione non comune : addestratasi nell’arte comica, del ballo e del canto, sapeva già, nel 1782 se ben giovanissima, farsi molto ammirare dal pubblico.
Benedetto di Venezia ; poi, mercè le istruzioni di Giuseppe Majani detto il Majanino, potè darsi all’arte comica, nella quale apparve come seconda donna, ottenendovi un successo inatteso, prodigioso.
La commedia tenera si contenta della sobria piacevolezza che risulta dalla pittura comica de’ costumi, rigettando la tinta risentita del buffonesco; ed ammette le lagrime delicate, guardandosi dal terrore e dalla sublimità tragica. […] Ma la sua gloria comica si assicurò colla Metromania. […] Traspare nella scena sesta dell’atto terzo la grazia comica di Moliere oggidì perduta totalmente in Francia. […] Questo componimento manca totalmente di azione, di situazioni che chiamino l’attenzione, e di vivacità comica. […] Alcuni scrittori francesi somministrarono eziandio opere musicali alla Compagnia comica Italiana di Parigi.
E tanto piacque la giovanetta nella parte di Giannina, che fu scritturata dalla Pellandi per le parti di prima attrice comica, al fianco di un’altra alunna la Carolina Tafani, poi Internari, che dovea sostener quelle di prima attrice tragica.
Nato di famiglia civile a Venezia il 1734, si diede, morti i genitori, all’arte comica, in cui riuscì egregio Pantalone.
Io sono di lui contento, Roma lo ha stimato e lodato…. » Non sappiamo s’ei fosse accolto nella Compagnia di Venezia, ma sappiamo che, datosi poi all’arte comica, riuscì attore. egregio per le parti buffe.
Belli Paolo (Blanes Pellegrino), figlio di Vincenzo Belli e di Maria Romei, fu trascinato dall’ amore dell’ arte comica, tenuta in non troppo alto conto al suo tempo, a fuggire di casa per iscritturarsi non sappiamo più in quale compagnietta di zingari. […] Noi, pei quali fu certo ch’egli era uom dabbene, lo credemmo volentieri egregio attore ; ma s’altri del suo valor nell’arte comica facesse giudizio diverso, non vorremo sdegnarcene, perchè teniamo la bontà in maggior conto del talento. […] Bartoli, si diede all’arte comica giovanissimo. […] Maritatasi la figlia al Colomberti nel ’27, Antonio Belloni si ritirò dall’arte, istituendo una agenzia d’affari per l’arte comica in Bologna, ove morì nel ’42, a 83 anni.
Per rovesci di fortuna si diede all’arte comica, e riuscì discreto attore nelle parti di amoroso in compagnie primarie.
Quivi, col mezzo di Medebach, fu ospitato Carlo Goldoni, che, sul proposito, lasciò scritto nelle sue memorie : Questa era una vecchia comica, che sotto il nome di Fravoletta aveva esercitato eccellentemente l’impiego di Cameriera, che godeva nel suo ritiro d’un’agiatezza molto aggradevole, e che ancor nell’età di 85 anni conservava alcun resto di sua bellezza, ed una lucidezza di spirito bastantemente viva ed amena.