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2. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO V. Tragedie Latine d’Oltramonti: Tragici Olandesi: Teatro Alemanno. » pp. 286-290

Quanto ai componimenti nel nativo idioma, benchè in Olanda altro non sia stata la commedia che una farsa grossolana piena di stranezze e scurrilità indecenti, pur si trova qualche tragedia da mentovarsi. […] La lunghezza delle scene, le stravaganze e le irregolarità che vi si osservano, non lasciano risplendere abbastanza qualche pensiero nobile che in esse si rinviene. […] Comparve in Alemagna a quel tempo un ingegno elevato che sulle orme del Petrarca mostrò a’ suoi la buona poesia, e traducendo qualche dramma Greco, Latino e Italiano aprì il sentiero della vera drammatica colà sino al suo tempo sconosciuta. […] Compose cinque tragedie, Epicari, ed Agrippina pubblicate nel 1665, Ibraim nel 1673, e Sofonisba, e Cleopatra nel 1682, le quali presentano di quando in quando qualche lampo d’ingegno in mezzo alle mostruosità. […] La regina Sofia Carlotta tratteneva in Berlino l’opera italiana, il cui compositore era il celebre Bononcini; e da quel tempo cominciammo a contare qualche buon musico nazionale.

3. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 616

Bartoli lo dice « comico abile ancora (1781) per recitare qualche parte seria, e può essere fatto degno di qualche applauso. » Ma lo rivediam Dottore con la Coleoni l’autunno del 1795 al S.

4. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

« Sa cantare – scrive il Bartoli – con qualche grazia, e benchè pieghi a quegli anni che dalla gioventù son lontani, pure la sua gracile e piccola figura le serve ancora di qualche schermo contro l’ ingiurie del tempo. »

5. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 548

Fu colla Truppa di Pietro Rossi, passò poi in quella della Tesi ; ed oggi trovasi in altra vagante Compagnia, recitando anche qualche parte nelle cose serie con buona intelligenza ed aggiustato criterio. » Callochieri Serafino, fiorentino, artista egregio per le parti di amoroso fu con la Battaglia, con la Coleoni e col Perotti. Condusse per qualche anno Compagnia, assumendo il ruolo di primo attore, nel quale, specie in varie commedie dell’Avelloni, riusci a meraviglia.

6. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO II. Tragedie latine d’oltramonti, Tragici Olandesi, e Teatro Alemanno. » pp. 135-142

Prima di accennar qual fosse lo stato degli spettacoli scenici del secolo XVII in Alemagna, si vuol mentovare qualche sacra tragedia latina di alcun letterato di nome sparsa quà e là oltre le Alpi e i Pirenei. […] Quanto ai componimenti nel nativo idioma, benchè in Olanda altro non sia stata la commedia che una farsa grossolana piena di stranezze e scurrilità indecenti, pur si trova qualche tragedia da mentovarsi. […] La lunghezza delle scene, le stravaganze e le irregolarità che vi si osservano, non lasciano risplendere abbastanza qualche pensiero nobile che in esse si rinviene. […] Compose cinque tragedie, Epicari, ed Agrippa pubblicate nel 1665, Ibraim nel 1673, Sofonisba e Cleopatra nel 1682, le quali presentano di quando in quando in mezzo alle mostruosità qualche lampo d’ingegno. […] La regina Sofia Carlotta tratteneva in Berlino l’opera italiana, il cui compositore era il celebre Bononcini; e da quel tempo cominciammo a contare qualche buon musico nazionale.

7. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Fu il '66 con Garibaldi, poi attore di qualche pregio fino al '73, nel quale anno si stabilì a Milano, dedicandosi allo scrivere pel teatro. […] Fatemi la corte, commedia in tre atti, è quella forse che gli die' maggior nome, rimasta viva tuttavia nel repertorio di qualche Compagnia.

8. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VI. Tragedia Cittadina e Commedia Lagrimante. » pp. 134-143

Senza qualche tratto troppo comico e malizioso ne’ caratteri di Anito, Melito e Drixa, e de’ pedanti Grafio, Como e Bertillo giornalista, sarebbe questo dramma il modello di tale specie di tragedia. […] In alcuni drammi di Diderot, di Beaumarchais e di qualche altro dee riconoscersi una specle di rappresentazione men lamentevole e perciò men difettosa della pretta lagrimante, ma però ben lontana dal pregio della nobile commedia tenera. […] Osserviamone qualche particolarità. […] Con miglior consiglio sacrificando qualche espressione, o colpo teatrale troppo tetro senza diminuirne l’interesse, si sarebbero meglio contenuto ne’ giusti confini senza bisogno di nuove voci. […] Solo qualche riflessione troppo seria di Eufemone il giovane sembra trascendere il confine della commedia.

9. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Pistoia, questo dì 21 di ottobre 1589. » pp. 405-415

co), con data di Venezia 1587, annunzia l’invio di qualche sua opera, che il D’Ancona ritien probabile fosser le Conclusioni, di cui parlo più innanzi, stampate appunto in quell’anno. […] I primi era giuocoforza sapessero qualcosa, per non lasciarsi sfuggir di bocca in buona fede qualche solecismo. […] Ha da esser erudito per dir a tempo e luogo qualche sentenza latina, qualche testo, o qualche autorità di Dottore. […] Bisognarebbe anche tal volta dar di piglio a qualche materia sciocca, treuiale, & molto ben conosciuta, & quiui mostrare, o finger di credere, ch’ella sia la più curiosa, la più noua, & la più incognita cosa del mondo ; onde senza dar punto segno di ridere darsi a credere di hauer fatto stupire. […] È probabile che col proferir speditamente e tutte d’un fiato quelle parole, traendo all’ultima un grande sospiro, si ottenesse allora, come s’è visto accadere oggidì con qualche comico dialettale, un clamoroso effetto d’ilarità.

10. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO V. Sulle due Sofonisbe Italiane, e su due Traduzioni dal Greco di Fernan Perez de Oliva. » pp. 26-42

Essa è senza dubbio Tragedia, e non Dialogo allegorico, ed è anteriore alle vane pretenzioni fondate sul Vasco, o su qualche altra produzione posteriore. […] Imperocchè, quanto a me, i di lui giudizj sulle cose Drammatiche non sembranmi i più sicuri; ed eccone qualche ragione che ne assegno. […] Altro non si può rinfacciare al Trissino, che qualche declamazione, qualche difetto nel viluppo, e qualche languidezza, che però erano anche i difetti de’ Greci. […] Don Chisciotte nol farebbe per non trasgredire le regole Cavalleresche, dovesse anche farsi accoppare da qualche Biscaglino. […] Si vorrebbe talvolta in qualche pasio che il Perez si fosse più attaccato all’originale (perchè sempre è meglio tradurre che peggiorare).

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