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28. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Firenze, 3 settembre 1841. » pp. 473-475

Alla distanza di due terzi di secolo quelle quattro figurine onde si compone l’azione vi dilettano, e vi rapiscono per la vivezza della pittura colta dal vero. […] E ciò le partecipo in forma di atto regolare, onde procedere con tutto quell’ordine che la urgentissima circostanza permette.

29. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 667-669

Figura aggraziata e severa insieme, lineamenti simpatici, era un forte tipo bruno, onde all’estero lo dicevano tipo italiano ; vestiva con suprema eleganza sicchè dava l’illusione del signore, aggiungendo il porgere dignitoso. […] Francesco Ciotti vive oggi a Pistoia, dove di quando in quando mostra ancor l’arte sua forte e gentile a quei filodrammatici ; e d’onde si recò a Firenze il ’93 nella ricorrenza del 1° centenario dalla morte di C.

30. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 682-683

Della sua vita artistica sappiamo che l’estate del 1724 si trovava a Padova, poi a Treviso, d’onde scrive a un medico due lettere : per ottenere alcuna commendatizia, e per dargli avviso di avere sputato un po' di sangue, il che l’aveva messo in grande apprensione. […] Curioso il metodo di cura seguito scrupolosamente. « Io prendo — scrive — l’acqua col litro la mattina, sugo di portullona e piantagine, e li protesto che la fame la patischo, voglio un poco vedere cosa è per essere. » Il marzo del '25 era novamente in Bologna, d’onde prega il solito medico di disimpegnargli un abito scarlatto, ricamato d’argento, senza il quale non può cominciar le recite, promettendogli di restituirgli il denaro che dovrà sborsare, non appena sarà a recitare a Ravenna ov'è un regalo di cento Filippi.

31. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 521

Certo quell’occhio che sfavilla in viso A te compose di sua mano Amore ; Onde a chi 'l mira dolcemente al core Un dardo giunge da cui vien conquiso.

32. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 731

Il carnovale del 1690 si trovava a Roma, d’onde scrisse una lunga lettera al Duca, perchè richiesto di andare a Bologna con la compagnia, gli fosse mandato il danaro bisognevole pel viaggio dispendioso (V.

33. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Introduzione »

Niuna cosa nella formazione di essa fu lasciata indietro, niuno ingrediente, niun mezzo, onde arrivar si potesse al proposto fine. […] Somiglianti abusi converrebbe innanzi tratto toglier via, onde al poeta singolarmente fosse ridato quel freno che gli fu tolto ingiustamente di mano, e co’ più vigorosi provvedimenti saria mestieri ogni cosa riordinare e correggere.

34. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 743-748

Il carnovale la Compagnia era in Parma, dove si fecero i più magri affari ; e da Parma passò a Roma, d’onde fu inviata una lettera al Duca il 27 febbrajo, sottoscritta dallo Zanotti, da Marco Napolioni e da Carlo Cantù (V.), perchè interponesse i suoi buoni offici presso certo Messer Gio. […] Fu poi scelta Verona, d’onde il 10 agosto si raccomanda al Graziani perchè, dovendo la Compagnia andare a Venezia il novembre, il signor Marchese Bentivoglio le ottenga per l’ottobre il teatro di Ferrara con qualche Emolumento dal’affittatore del detto Teatro, che sia almeno per le case franche per tutti : e che anche siano fatto franchi dal dare bolettini a sia chisisia, e quelli ordinari della Dogana siano ridotti ad un numero ragionevole ; e perchè non è ordinario l’essere Comici in tal tempo in quella Città, è necessario che il detto sig. […] Parlan, che il sanno l’Ariminee genti, nè perciò il corso a'tuoi trionfi arresti, anzi mediti ognor nuovi portenti ; che se puoi tanto co'bei modi onesti, co' lieti scherzi e coi leggiadri accenti, l’arte di farti amar d’onde apprendesti ?

35. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Avvertimento al lettore per la presente edizione »

[3] Dai principi onde parto, sono derivate naturalmente molte conseguenze che riusciranno poco gradevoli agli interessati.

36. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Dato dal nostro Palazzo di Porto, li 2 Giugno 1612. » p. 293

Giovanni De Medici. » E dall’Appendice di Paglicci Brozzi alla sua opera : Il Teatro a Milano, apprendiamo che « Simone Basilea, comico veronese, ebreo, come ben si comprendre dal suo cognome medesimo, ottenne nel 1619, in occasione che recavasi a Milano onde recitare con alcuni suoi compagni, di poter portare la berretta nera, in luogo della gialla, colore allora obbligatorio pei seguaci della fede giudaica. »

37. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 361

Sin da bambina mostrò forti attitudini all’arte, e a soli diciott’anni diventò la prima donna assoluta della Compagnia di suo padre, nel qual ruolo ebbe applausi e onori e guadagni, specialmente in Marsiglia, d’onde poi dovè rimpatriare allo scoppio della prima rivoluzione.

38. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 56

Famoso il Majanino ognun già chiama : famoso nell’astuzia anco più ardita ; onde in suo onor suona per tutto fama.

39. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 841-848

Canzone che riferisco intera, come quella d’onde trasse le sue notizie Francesco Bartoli : Acquetar non si può la mente afflitta A’ suoi mali pensando antichi, e novi, E come così fera un uom persegua Fortuna rea nel mal’oprar invitta. […] Tolto da lui dove col senno è giunta Lodata libertà, che ogni altra vince, Semplice mossi il travagliato fianco Da celeste desir l’anima punta ; Che ne fu poi disgiunta Da chi togato altrui sembrava Lince, Ed era talpa in sua ragion non franco ; Onde mi volsi ad essercizio industre ; Così dal loco illustre Di chi tra pietre vide il ciel aperto Sciolto, feimi tra libri un tempo esperto ; Ma, perchè m’era troppo il piè legato Fuggitivo mi trassi ad altro stato. Per l’ Adriano mar su picciol legno Varcai onde, e perigli infin, che al lido Approdai dove langue oggi Ravenna ; Ravenna ora non più real sostegno ; Di prisca gloria segno. […] Monte sostenitor d’antico muro Terminator di nostra Italia antica, Che ’l vecchio piè d’ Adria ne l’onde bagni Quanto sarammi il ricordarmi duro Di te.

40. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 227-235

Parte dello stesso anno pare fossero a Ferrara ; certo il maggio erano a Mantova, dove alloggiavan precisamente al Biscione, e d’onde furono scacciati il 5 di maggio con ordine reciso e immediato del Duca. […] Alberghini) che i Gelosi si congiungessero momentaneamente alla Compagnia de'Comici Uniti ; poi a Milano, d’onde ancora ebber minaccie di sfratto ; poi a Pisa e a Venezia. L' '82, come abbiam visto dal riferito documento romano, eran di nuovo a Mantova ; l’ '83 a Milano, l’'85 a Firenze e l’ '86 a Bologna, d’onde chiedevan licenza al Duca di Mantova di recarsi colà a recitare. […] A ben sostenere la parte di Pantalone nella commedia a soggetto, il Perucci dà questo insegnamento : Chi rappresenta questa parte ha da avere perfetta la lingua veneziana, con i suoi dialetti, proverbi e vocaboli, facendo la parte d’un vecchio cadente, ma che voglia affettare la vioventù ; può premeditarsi qualche cosa per dirla nell’occasioni ; cioè, persuasioni al figlio, consigli a' Regnanti o Principi, maledizioni, saluti alla donna che ama, ed altre cosuccie a suo arbitrio, avvertendo che cavi la risata a suo tempo con la sodezza e gravità, rappresentando una persona matura, che tanto si fa ridicola, in quanto dovendo esser persona d’autorità e d’esempio e di avvertimento agli altri, colto dall’amore, fa cose da fanciullo, potendo dirsi : puer centum annorum, e la sua avarizia propria de'vecchi, viene superata da un vizio maggiore, ch'è l’Amore, a persona attempata tanto sconvenevole ; onde ben disse colui : A chi in Amor s’invecchia, oltre ogni pena si convengono i Ceppi e la catena.

41. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 726

Dopo di aver dunque recitato in Italia, Arlecchino della Compagnia Imer il 1734, sostituitovi poi dal Campagnani, si recò a Parigi, d’onde probabilmente tornò in Italia prima di andare a Dresda.

42. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 706

Tolta questa fisima di trasformazione della maschera, in Alceste Corsini restava pur sempre una rara naturalezza di dizione e di gesto, e una spontaneità meravigliosa dell’ arguzia, due qualità che lo tolser presto dal primitivo guittume per collocarlo più alto, ove potè respirare liberamente l’aria sana dell’arte, e d’onde potè mostrare i suoi pregi a un pubblico degno di lui.

43. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 855

P.º Zanni Bagolino Manca il 2º, onde si suplicano l’Altezze Vostre Serenissime ad ordinare à Volpino, che s’unischi con la sud.ª Compagnia.

44. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 664

Fu col fratello Pietro a Parma nel Collegio di Maria Luigia, d’onde levato ancor giovine, visse alcun tempo colla madre, recitando piccole parti di paggio, di amorino, di ragazzo, con Pisenti e Solmi, la Ristori, ecc.

45. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo primo »

Questa non assoggettandosi alle leggi della musica, può maggiormente approfittarsi dei vantaggi della poesia, onde non le si disconvengono i dialoghi ragionati, gli affari politici, e tali cose, purché si facciano a proposito, e con diletto. […] o questi altri versi del Quinaut nell’Iside pieni di dilicatezza e d’armonia: «Le zéphyr fut témoin, l’onde fut attentive Quand la nimphe jura de ne changer jamais, Mais le zéphyr léger et l’onde fugitive, Ont enfin emporté les serments qu’elle a faits.» […] Le quali lontano dal disconvenirsi ad una persona appassionata le sono anzi naturalissime per quel segreto vincolo, che lega insieme tutte le facoltà interne dell’uomo, onde avvien che la riflessione desti in noi le passioni, e queste destino la riflessione scambievolmente, come ognun può osservare in se stesso, e come vedesi praticato dai primi autori. […] Dov’è la regola di comparazione, onde possiam giudicare della convenienza, o disconvenienza? […] Ma quello, che non ha di comune né coll’una né coll’altra è il dover appagare non solo il cuore ma anche l’orecchio, e l’immaginazione; onde non può scompagnarsi dalla poesia i dal canto, dal suono, e dalla decorazione.

46. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 199-202

E il tuo nome, o Signor, l’onde Tirrene rendan sempre immortal, qual per costume rend’io gli Eroi sull’erudite Scene. […] Veggan pur con stupor l’onde Tirrene, che di calcar seguite il bel costume uno i dotti Licei, l’altro le Scene.

47. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 424-425

Dopo questa vi sarà un Terzetto ballato da tre Signori Dilettanti di Lucca, quali graziosamente si prestano, onde procurare un maggior concorso al Teatro, e nel medesimo tempo certi di acquistarsi il vostro aggradimento.

48. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 676-677

Ivi, 1873, I, 163) che la Marta Colleoni si trovava il 1796 a Modena al Teatro Rangoni, e che, appoggiata anche dal General Rusca, chiese alla Municipalità il permesso di far delle Tombole, onde risarcirsi della perdita fatta di modenesi L. 7255, perchè interveniva al Teatro pochissima gente.

49. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 17

.), e d’ onde fuggirono per recarsi a far l’ autunno a Fiume.

50. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 632-633

La naturale facondia, il maestoso e vago sembiante, la chiara e sonora voce e la rara grazia nel porgere, tutto in lui concorreva ; onde, qualunque personaggio ei facesse in scena, o ridicolo o grave, tutto faceva a meraviglia.

51. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquarto »

Ma di siffatto studio e cognizione, onde tanti vantaggi ne riporterebbe l’arte drammatica, niun pensiero si prendono i moderni Arioni. […] Dove col trinciar in mille modi e agglomerare la voce si sfigura talmente il carattere degli affetti naturali che più non si conosce a qual passione appartengano, onde ne risulta una nuova lingua, che non intendiamo? […] I suoni che regolano una contraddanza, un minuetto, un taice; un amabile non eccitano se non un sentimento vago e indeterminato, onde non meritano il titolo d’imitativi. […] In tale grandezza la distanza fra gli attori e gli spettatori non poteva a meno di non essere considerabile, né si comprenderebbe come la voce potesse pervenire dagli uni agli altri se non si sapessero i mezzi onde si prevalevano per ovviare a questo inconveniente. Aggiungasi che essendo senza teto, e avendo il suolo tutto sparso d’arena, la voce si disperderebbe in passando, onde non è possibile, che s’adoperasse nel recitare il suono dilicato e fievole dei nostri canti, ma piuttosto una voce vigorosa e fortissima.

52. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO VI. Teatri Materiali. » pp. 357-365

Ma la magnificenza, la vastità, l’artificio onde è costrutto, per cui, mal grado di tante centinature, colonne isolate, agetti e risalti, parlando ancor sottovoce da una parte si sente distintamente dall’altra  tutto ciò farà sempre ammirar questo teatro come uno de’ più gloriosi monumenti dell’amor del grande e della protezione delle arti che mostrarono i principi Farnesi. […] Niuno di quelli che vi si veggono eretti, si avvicina alcun poco a quegli antichi monumenti onde abbonda, e specialmente al teatro di Marcello.

53. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO IV. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 293-299

Se il Goldoni che ha mostrato a’ Francesi coll’ ultime sue favole la vera guisa onde scuotere e gettar via il fosco corrotto de’ Sedaine e de’ Diderot, se l’Albergati, il Pepoli e qualche altro, scrittori non ignobili di vere commedie, lasciano pur vuoto il seggio di Moliere, a quanti ed a quanti comici della Senna non son essi superiori? […] Onde dunque sperare senno e salute?

54. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 62-67

Talia, che ha de' Teatri il sommo onore, Invida, a costei cede il primo vanto, Onde veggendo pur la Dea d’ Amore, Che le Grazie di grazia avanza tanto, Non sol degna la fa del suo favore Fra l’altre tutte, e del commercio santo, Ma per renderla in tutto al Cielo eguale Sempiterna l’ha fatta, ed immortale. […] E per la pastorale infatti abbiamo nuova testimonianza nel seguente sonetto che le indirizzò il conte Ridolfo Campeggi, quand’ella recitò in Bologna l’ Aminta del Tasso : Alla Signora Celia Comica Confidente, Silvia nell’ Aminta rappresentando Donna, s’io miro gli occhi, o il crine in onde, La bella fronte, e le serene ciglia, In sè (dico al mio cor) con meraviglia Le bellezze del Ciel Celia nasconde.

55. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 945-946

. – O del Coturno gloria e del Socco, onde ti guarda e freme l’emula Francia a noi rivale eterna, vedendo dalla sua fronte rapita d’arte sì bella la corona illustre della gentile Italia !

56. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo nono »

Chi ha sentito eseguire i. celebri mottetti del Carissimi e del Cesti da qualche bravo cantore, vi ravvisa per entro la sorgente onde ricavò Lulli il suo recitativo, se non in quanto lo svantaggio che ebbero quelli lavorando su parole sconnesse e mezzo barbare d’una lingua morta, non lo ebbe già il musico fiorentino cui toccò in sorte un poeta francese inimitabile. […] Pergolesi, il gran Pergolesi, divenne inimitabile per la semplicità accopiata alla grandezza del suo stile, per la verità dell’affetto, per la naturalezza e vigore della espressione, per l’aggiustatezza ed unità del disegno onde vien meritamente chiamato il Raffaello e il Virgilio della musica. […] La più compita, poiché imitando immediatamente i tuoni della umana favella, gli elementi stessi, onde si forma l’oggetto rappresentato, servono ad essa di mezzi a ben rappresentarlo. […] Non solo gli fu negato un impiego onde poter miseramente campare, non solo si vide vicino a perir di fame, ma (ciò che fa.fremere ogni cuor sensibile) in Italia, in quella città stessa, che dovrebbe andar più superba d’averlo avuto per figlio che de’ trionfi, che ne adornano il suo Campidoglio, ebbe egli a soffrire un ignominioso processo. […] [23] Fornita di tale e tanta ricchezza in ogni genere, l’Italia divenne allora per le altre nazioni scuola pregiata d’ogni saper musicale, onde i più gran compositori stranieri o vi si portarono a bella posta a imparare, o impiegaron le proprie fatiche nel perfezionar il melodramma italiano, massimamente dappoiché le poesie del Metastasio rapirono senza contrasto il principato del teatro lirico.

57. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 203-211

Non hieri l’altro la Flaminia era comendata per certi lamenti che fece in una tragedia che recitorno dalla sua banda, cavata da quella novella dell’Ariosto, che tratta di quel Marganone, al figliuolo sposo del quale, la sposa, ch’era la Flaminia, sopra il corpo del primo suo sposo, poco dianzi amazzato in scena, per vendetta diede a bere il veleno dopo haverne bevuto anch’essa, onde l’uno et l’altro mori sopra quel corpo, et il padre, che perciò voleva uccidere tutte le donne, fu dalle donne lapidato et morto. […] Aveva del virile nel volto e nei portamenti, onde se talora in abito di giovanetto si mostrava in scena, non era alcuno che donna l’avesse giudicata. […] DELL’ACCADEMIA DEGL’INTRONATI Dolce angelico riso, onde costei che ha del mortale e del terren si poco, accender può d’inestinguibil foco, gli uomin gelati, e i più superbi Dei. […] Eccola : Notte felice e lieta prescritta al piacer mio, onde l’alma s’acqueta del suo dolce desio, notte in c’ho ferma spene por fine alle mie pene.

58. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 230-232

» Egli è quello stesso che a Torino, al Circo Sales, in compagnia Trivelli, sostenendo la parte di un pescatore nella caduta di Missolungi, dovendo dire : « nell’imperversare della bufera, mi abbandonai alla discrezione delle onde, » disse invece : « nell’imperversare della bufera, mi abbandonai alla descrizione di Londra…. » Lo troviamo padre nobile, nel 1842, della drammatica compagnia condotta e diretta da Angelo Lipparini, poi, nel 1844, in quella di Romualdo Mascherpa ; proprietario nel ’54-55 di una Compagnia discreta, della quale era prima attrice la Vedova-Ristori, e caratterista Luigi Bottazzi, artisti di merito non comune ; e finalmente, nel ’57-58, caratterista e promiscuo della Compagnia condotta e diretta da Valentino Bassi.

59. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 750-751

Domani parto per Lione e ci metterò sei giorni, onde non sarò a Londra che alli 4 dell’ Entrante.

60. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 928

Onde il riso, e la facezia gareggiano tra loro a chi prima toccasse l’impossessarsi degli uomini ; e da questa gradita controversia nasceva il contento.

61. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Tavola di Stato – 13 dicembre 1769.Tavola di Stato – 7 febbraio 1770, » pp. 5-6

Rimasto vedovo, il Landi passò a seconde nozze con un’attrice di merito per le commedie improvvise, di nome Assunta, senese, con la quale fu a Napoli, d’onde tornò poi in Lombardia nel '68, scritturato nella Compagnia di Pietro Rossi.

62. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 482-483

Avanti di entrare in Compagnia Modena, trovavasi a Forlì, ove per la sua beneficiata si pubblicò, in foglio volante, la seguente epigrafe : A GIVSEPPE SALVINI livornese per felice natura potente ingegno accurata industria fatto esempio singolare del decoro della proprietà della grazia onde la drammatica recitazione dilettando governa le menti e i' cuori a figurare gli umani affetti una cosa col vero fra l’unanime applauso dei forlivesi che nel teatro del comune il carnovale del m dccc xliii ammiravano tanta eccellenza i soci delle barcacce ghinassi versari e minardi vollero rendere onore con questa memoria ed augurare all’arte lodatissima perfetta giusta mercede e che italia schiva una volta di usanze forestiere le liberalità rimuneratrici della danza e del canto serbi a più utili studj e non torni in bas tarda

63. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Di Milano, il dì 28 agosto 1620. » pp. 140-157

Che questa altera Diua emula al sole Vnisce a’ raggi, onde s’infiamma il core, Armonia di dolcissime parole. […] Sotto a quegli archi, che un bel nero oscuro le due degli occhi suoi serene stelle luce porgean più rilucente e pura che dal nascente Sol l’auree fiammelle ; tali, mentre emulò l’alma natura, pinse all’ eterna Dea l’antico Apelle ; l’antica Dea che pur tra queste sponde, genitrice d’amor, produsser l’onde. […] Hora dovendosi (per esser grandicella) o maritare o monacare detta sua figlia in Cristo, supplica divotissima Lidia madre vedova e carica di sette figliuoli ad ajutarla in caso di tanto bisogno, onde per gran necessità ella non s’induca a farla divenir commediante, essercitio tanto pericoloso per donna. […] ma Caterina, onde fu posta nella sua scuola, cosi rimanga servita di scriver caldamente lettera alla M. […] Dell’Andreini si sa per fino che un cotale italiano voleva farlo assassinare ; onde Maria de’Medici chiedeva in una lettera a suo nipote il Cardinal Duca di Mantova, protezione e giustizia.

64. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « LETTERA DELL’AUTORE ALL’EDITOR VENETO » pp. 1-9

E per mentovarne alcuni pochi, nelle Spagne vi si dedicarono sacerdoti, teologi, magistrati, uomini di stato, Solis, Calderon, Montiano, Cadalso, Gusmano duca di Medina Sidonia: in Danimarca Klopstock: in Inghilterra il duca di Buckingam, il nobile Dryden, Milton l’epico della Gran-Brettagna, Adisson ministro di stato, il cavalier Van-Broug, il capitano Stèele: nella Francia Margherita di Navarra compose per la scena; Francesco I cercò d’inspirarne a’ suoi popoli il gusto sulle tracce dell’Italia; il cardinal Richelieu avrebbe voluto passare per potea teatrale, e ne promosse la coltura, onde germogliarono i Cornelii e i Racini; il celebre cartesiano Fontenelle ne scrisse la storia; Boileau Despréaux ne insegnò i precetti seguendo Orazio; il Ginevrino filosofo Gian Giacomo Rousseau volle dare il nome tra’ pregevoli drammatici. […] Io adunque di bel nuovo mi occuperò della mia storia teatrale, e voi coll’accuratezza promessa stampatela colle aggiunte che vi trasmetto, e con gl’indicati miglioramenti or nell’espressioni or nelle cose, e nulla temete, perchè ad un bisogno non mancherà chi levi la mano per istrappar dal viso degl’impostori le speciose larve onde imbacuccati e camuffati si lusingano di rimanere ignoti.

65. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 754-756

.), e quelle che traggo dagli Scritti inediti di Antonio Colomberti, attore assai pregiato e contemporaneo del De Marini, che desteranno, son certo, il più vivo interesse per le particolarità artistiche onde son ricche. […] Onde riuscire a diferenziare la sua fisionomia il suo volto fu sempre raso.

66. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimoterzo »

Queste negli antichi spartiti erano grandi e largheggiavano assai negli spazi onde aperti riuscivano i suoni vigorosi e distinti. […] Siffatta incombenza appartiene piuttosto agli strumenti, i quali pella varietà e configurazione loro diversa onde capaci riescono di combinazioni più numerose di suono, possono più acconciamente imitare le diverse proprietà sonore dei corpi. […] Il canto non basta più volte per far capire agli uditori tutta l’agitazione onde vien lacerata l’anima del personaggio. […] [16] La quarta osservazione, che può in qualche modo riferirsi all’antecedente, riguarda l’apertura onde si dà incominciamento al dramma. […] La sconcezza in questo genere è arrivata a segno che in un’opera veduta da me dovendo salir sopra un naviglio il primo uomo e cantar prima una cavatina, la nave, che veniva spinta dalle onde, ha dovuto fermarsi, come s’avesse udito e cognizione, attendendo che finissero que’ noiosi arzigogoli.

67. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « ECCELLENTISSIMO SIGNORE » pp. -

Mi discolpi eziandio l’unico intento che mi mosse, di appalesar per le stampe quanto io mi pregi della preziosa padronanza onde mi onorate da più anni, e quanto io ammiri le rare doti dell’animo vostro, la vostra dottrina e l’erudizione somma prima ancora che venga alla luce la Coltura delle Sicilie nel Regno di Ferdinando iv da me delineato appena in tre volumi vicini ad imprimersi, nella quale, o Signore, come Poeta, come Filologo, come Erudito di ogni maniera figurate vantaggiosamente ed ornate il mio patriotico racconto dell’Epoca Fernandiana.

68. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 516-517

Bello è il veder dalla scoppiata mina onde dovea venirle ingiusta morte scampo acquistar l’Etiope Regina.

69. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 652

Siccome narra il Sansovino nella descrizione di Venezia pag. 168, fu favorito da Papa Leone Decimo in Roma, dove tenne il primo luogo fra’ Recitanti in iscena : onde per ciò fece acquisto del cognome del Terenziano Cherea.

70. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 691

Ma visto che il prezzo di tali bollettini era eccessivo, la Florinda chiese e ottenne che le tre parpajole fosser ridotte a due per ciascun bollettino. » « Nel 1612 – dice ancora il Paglicci Brozzi nell’ Appendice del suo lavoro – si ebbe una nuova concessione, in forma tutta gentile e direi quasi sentimentale, onde poter recitare insieme alla sua compagnia nel teatro solito del palazzo Ducale.

71. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 734-735

Al proposito di una sua beneficiata a Torino colla Cameriera astuta di Riccardo Castelvecchio, fu pubblicato in una gazzetta locale che ad onta delle mende di cui si potrebbe appuntare, la commedia non cadrà mai ove sia eseguita ottimamente, come lo fu in questa occasione, per merito principalmente della signora Cutini-Mancini, delizia di ogni pubblico per quel brio e naturalezza onde sa improntare le parti di servetta, nella quale è veramente l’erede dell’esimia Romagnoli.

72. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 940

Andò egli con due suoi Compagni, ma non incontrò molto applauso, dappoichè i Francesi non intendendo la frase Napolitana, nè le scempiezze del Pulcinella, ch’è parte goffa, altro diletto non aveano, se non quel che nascea dagli atteggiamenti ridicoli di Michelagnolo ; e per altro, egli non era grazioso, se non allora quando faceva scena co’suoi Compagni Napolitani, poichè i Comici Francesi non si adattavano al nostro modo di rappresentare all’Improviso, nè capivano la di lui intenzione, onde egli penava a muovere le risate.

73. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 257-258

Ma, ahimè, l’amica la precedè nel sepolcro, e i parenti, impossessatisi per legge di tutto, cacciaron di casa la padrona vera, la quale andò da prima limosinando, poi fu ricoverata all’ Ospizio di mendicità, d’onde usciva una volta la settimana per andare a pranzo dalla poetessa improvvisatrice Rosa Taddei, sorella del celebre caratterista.

74. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Adi 21 8bre 1678 » pp. 220-224

Appresso di me non ho nulla ; ne mai ho ueduto in tanti mesi, toltone il Vitto, un soldo solo per riparare all’altre cotidiane mie necessità ; onde non mi auanza altro, che una misera, e mal condotta uita, essendo per tanti guai, peggio, che morte ; e Dio sà quello sarà di mè, doppo, che mi haueranno posto nel sudetto Castello. […] Il giugno dell’ '80 partì da Modena, e giunse dopo ventidue giorni a Napoli, d’onde scrisse al Duca mandandogli una descrizione in versi del suo viaggio, non rinvenuta nel carteggio.

75. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. -612

CONTE ANTONIO ESTENSE MOSTI Non vi ramenti Antonio Avi possenti Ne quel Tralcio Regale, onde scendete ; Ma la natìa Virtù, per cui splendete Onor di Voi medesmo, e delle Genti.

76. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 152-154

A sciogliere la lite di precedenza fra esse, appariscono Apollo nel suo Parnasso coi Poeti ed Aristotele, il quale le affida a Felsina sovraggiunta sopra un carro trionfale, acciocchè essa decida del merito di ciascuna ; la quale dando termine a questa introduzione, così favella : Pregiate Donne, se alla vostra lite Sorta sol per aver la precedenza Delle vostre virtù rare, infinite, Bramate fine impor con gran prudenza : Meco omai, che son Felsina, venite Che m’offero condurvi alla presenza De'saggi figli miei, da'quali avrete Giudizio, onde contente alfin sarete.

77. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Discorso preliminare premesso alla prima edizione »

Non solo la cognizione richiedesi, e il possesso di quelle leggi ricavate dal consenso comune, e dalla esperienza, onde l’autore possa dettare intorno alle cose un ben fondato giudizio: non sol gli è d’uopo investigare il legame segreto, che corre tra il genio della nazione e la natura dello spettacolo, tra il genere di letteratura, che è il principal argomento dell’opera, e gli altri che gli tengono mano, ma indispensabile diviene per lui eziandio l’erudizione, quell’erudizione medesima, della quale l’uomo di genio fa così poco conto, e senza cui niuno storico edifizio può alzarsi. […] Forse questa trascuratezza, e questo abbuiamento tornerà in maggior suo vantaggio, convenendo, secondo l’osservazione del gran Bacone di Verulamio, che non si tosto s’affrettino i filosofi a fissare i confini d’un’arte senza prima vedere le diverse forme, ch’essa può prendere dalle diverse combinazioni de’ tempi e delle circostanze; ma egli è vero altresì, che chiunque ne vorrà giudicare si troverà perplesso fra tante e sì contrarie opinioni, non avendo alla mano principi, onde avvalorar il proprio giudizio, Gl’Italiani, che hanno scritto fin’ora, non sono stati in ciò più felici. […] Tuttavia finché qualche cosa di meglio non ci si appresenta, emmi paruto necessario, non che opportuno, il premettere due Ragionamenti sì per ovviare alla mancanza degli scrittori su questo punto, come per aver qualche principio fisso, onde partire nell’esame de’ poeti drammatici. Nel primo, derivando dagl’intimi fonti della filosofia la natura del melodramma, si cercherà di rintracciare independentemente da ogni autorità, e da ogni esempio le vere leggi di questo componimento, e i limiti inalterabili, onde vien separato dalle altre produzioni teatrali.

78. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimo »

Ecco nelle prime scene dell’Iside un esempio mirabile allorché Ierace si lagna della ninfa Io: «Vous juriez autrefois que cette onde rebelle Se ferait vers sa source une route nouvelle Plutôt qu’on ne verrait votre cœur dégagé; Voyez couler ces flots dans cette vaste plaine: C’est le même penchant qui toujours les entraîne. […] Les plus grands dieux du ciel, de la terre, et de l’onde Du soin de se venger se reposent sur moi. […] Il cangiamento accaduto poscia nella musica, rivolgendo verso i cantori l’attenzione del pubblico che si prestava da prima ai macchinisti, fu la cagione che i musici si tenessero in maggior conto, e che paghe strabocchevoli richiedessero per le fatiche loro, onde venne in seguito la necessità d’appigliarsi ad altri provvedimenti, che servissero a risparmiar da una parte ciò che si profondeva dall’altra. […] Invece non per tanto di questo fu introdotto il costume di finire gli atti con un’aria o con un duetto, onde si colse il doppio vantaggio e di togliere una inverosimiglianza che saltava agli occhi e di approfittarsi vieppiù delle squisitezze della musica, le quali spiccano molto più nella monodia e nel duetto che nelle partizioni d’un coro.

79. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1053-1054

, I, IV). » Codesta Teresa, divenuta poi l’amante di Casanova, poi, a Londra, la famosa Mistress Cornelys, colla scorrettezza della vita privata, e l’altra figlia, Marianna, cantante anch’essa, colla meschinità del suo talento, ma sopratutto, io credo, la moglie Paolina, ch’era nel 1736 terza donna della compagnia, furon la causa della rovina d’Imer, il quale, dice il Bartoli, « avanzato poi in età fu mantenuto decentemente da’ suoi padroni, i nobili Grimani, onde, dopo d’aver vissuto alienato dalla professione tutto il corso della sua vecchiezza, passò all’eterna beatitudine nel 1758 (op. cit.

80. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 307-309

Dunque si mora, e sia la morte a cui m’affretto orrida a segno, che riparo non v'abbia onde salvarmi.

81. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 657-659

Gaetano fu allevato a Desio vicino a Milano, poi nel Collegio Boselli, il miglior convitto di Lombardia, d’onde a dieci anni uscì, compiuti i suoi primi studi d’italiano e tedesco, per entrare, dopo un anno di preparazione al latino nella Scuola privata Gay, nel Collegio vescovile di Castiglion Fiorentino, all’intento di farvi il corso di filosofia.

82. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 770-771

Ed ecco la Zucchini nell’autunno del '73 con la Ristori, con cui fu in Inghilterra, e nel '74-'75 con la Zampolli, direttore il Toselli, assunta al grado di prima donna, che sostenne assai decorosamente pei molti pregi artistici onde era dotata, ma non fortunatamente per la costituzione del fisico forte e sviluppato, in aperta contraddizione colla sentimentalità e romanticheria dei caratteri che doveva riprodurre.

83. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — LIBRO IV » pp. 55-66

Io spargo al mar le voci Vedi l’onde, Cimeta, ecco gli scogli . . . […] me l’empio Ciclope   Divorerà di poi, o in mezzo a l’onde   Mi scaglierà da la più eccelsa balza.

84. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Pisa, li 13 agosto 1745. » pp. 192-197

Mi scordai costì prendere due boccette di acqua della Regina, che mi erano state ordinate ; onde la prego istantemente favorirmi di provedermele, e spedirmele subito per il procaccino, o per altra congiuntura più comoda, ed avvisarmi del prezzo per rimetterglielo subito, raccomandandogli che l’acqua della Regina sia perfetta. […] Ebbe il D’Arbes in quella Corte straniera onori non comuni, e fra gli altri la soprintendenza nell’uso de’ giuochi d’invito e d’azzardo, onde – scrive Fr.

85. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 543-547

Luigi Riccoboni dopo di avere parlato delle condizioni artistiche, dell’ignoranza dei comici, della sudiceria dominante nelle commedie di allora (1690) dice : Una sola Compagnia in questa spaventosa decadenza serbò la modestia sul teatro ; ma il buon esempio non durò gran tempo per poter essere seguito dagli altri : essa lasciò l’Italia per recarsi in Germania a servizio dell’ Elettor di Baviera a Monaco e a Bruxelles, d’onde poi passò a Vienna in Austria al servizio dell’ Imperator Leopoldo e di Giuseppe Re de’ Romani. […] Nicolò, onde prego V. 

86. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 96-104

Lo troviamo poi nella Compagnia di Pedrolino, Giovanni Pelesini, dalla quale, com’egli scrive a un famigliare del Duca da Cremona, il 4 dicembre '95, si partì per mali trattamenti e più per insofferenza di giogo, passando in quella de'Desiosi o della Diana, in cui lo troviamo ancora l’anno successivo a Mantova e a Bologna, il '97 a Piacenza, onde scrive gajamente a Ferdinando de'Medici, chiamandolo nell’ intestatura misericordioso tutore, e nella sopra- scritta « suo come fratello minore Messer Ferdinando Medici, ma non de quei che toccano il polso », e il '99 a Verona, anno appunto, in cui, con decreto del 29 aprile, fu fatto dal Duca Vincenzo soprastante ai Comici mercenarj, ciarlatani, ecc., di Mantova e distretto ; carica che gli suscitò contro l’invidia de' malevoli, com’ egli ebbe a dolersi col Duca in una lettera del 7 di agosto, riferita intera dal D'Ancona. […] Gli Accessi erano ancora l’ottobre del 1601 a Parigi, d’onde, nonostante le richieste della Contessa Maria di Boussu per averli nelle Fiandre e in Brabante, pare tornassero in Italia nel prossimo autunno.

87. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 722-723

Lui stesso confessa che li sbiri l’assalirono per pigliarlo in Piazza, e che nel correre in detta speciaria, vedendosi seguire da essi sbiri pose mano alla spada contro di loro, ne voleva che lo pigliassero, e che voleva sapere prima d’ordine di chi lo volevano pigliare, sì che poi loro li dissero essere per ordine di Vostra Altezza Serenissima, onde si rese a detti Esecutori, che condussero prigione, che sono le formali della di lui confessione.

88. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1038-1039

A dieci anni fu in collegio alle Dorotee di Firenze, ove studiò a pena un po’ di musica, e d’onde si recò sul teatro, giovinetta inavvertita.

89. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quarto »

La gratitudine, virtù facile a praticarsi, ove ci entra di mezzo l’inclinazione, le sollecitava spesso alla corrispondenza, onde nascevano quelli amori scambievoli, cagion delle tante e sì strane avventure che si leggono nelle vite de’ trovatori. […] Le storie di que’ tempi sono piene delle singolari azioni di questi uomini, del favore che ottenevano presso ai signori italiani, e de’ grandi e sontuosi regali, onde veniva rimunerata l’abilità loro. […] Quel medesimo istinto che porta gli uomini ad esprimere coi particolari movimenti del corpo l’allegrezza dell’animo, onde ebbe origine il Ballo, gli porta eziandio ad accompagnar i propri gesti con certe particolari inflessioni di voce, onde ebbe origine il canto. […] Vennero poscia i canti chiamati “carnascialeschi” a motivo d’eseguirsi in tempo di Carnovale fra le brillanti mascherate, onde tanto si compiaceva la gioventù fiorentina. […] Sdegnata quella nel sentire che le ree femmine osassero contaminare con infami racconti la purità di quel giorno, dà ordine che vengano scacciate dalla sua presenza, al cui commando i pronti amorini, intrecciando una danza rapida e viva, si slanciano contro di esse, le perseguitano colle fiaccole accese e attaccano fuoco ai nastri ed ai veli, onde aveano fregiate le teste.

90. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 403-404

Fu chiamato Cossa da Roma, onde sull’animo suo fosse viva la voce dell’entusiasmo che Milano tributava al poeta.

91. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 566-567

Si capisce che ballerini e cantanti recitavan con gli altri : anzi ho qui sott’ occhio il manifesto della beneficiata di Felice Sciaccaluga, artista comico e primo ballerino (15 nov. 1843) in cui si eseguì un nuovissimo PAX-DEX-DEUX POLLACCO ossia CRACCOWIENNE Composto dall’artista beneficiato, Ballato dal medesimo e dalla PRIMA ATTRICE Un’altra sera (27 nov. 1837) a benefizio del primo attore Lorenzo De Paoli, Onde non restasse tediato il Pubblico, nell’ intermezzo della Commedia e della Farsa vi fu un gran volo di Piccioni.

92. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 260-262

Ammalatasi la Pedretti, in Compagnia di Amilcare Bellotti, la Biagini andò per breve tempo a sostituirla con molta fortuna ; e ritiratasi poi definitivamente dall’arte, si recò a Trieste col marito, ove stette diciotto anni ammirata maestra di recitazione, e d’onde si restituì in Italia, a Milano, ove è tuttavia col marito in ottima salute.

93. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 741-743

Onde riuscendomi il disegno per essere stata da V.

94. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 980-981

II, pag. 37) : Io aggiungo al detto del Barbieri, che l’anno 1644 in Fiorenza intesi da un fiorentino, huomo di molto spirito e pratico della Spagna, ch’ egli circa l’anno 1610 stando in Siviglia, seppe da certi suoi amici, huomini vecchi e testimoni di vista, che Ganassa, comico italiano e molto faceto ne’detti, andò là con una compagnia di comici italiani, e cominciò a recitare all’ uso nostro ; e se bene egli, come anche ogni altro suo compagno, non era bene e perfettamente inteso, nondimeno con quel poco che s’intendeva, faceva ridere consolatamente la brigata ; onde guadagnò molto in quelle città, e dalla pratica sua impararono poi gli Spagnuoli a fare le commedie all’ uso hispano, che prima non facevano.

95. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 88-117

Ella orecchio mortal, vista terrena sdegna, e colà d’onde pria scese ascende. […] Onde, poich’ebbe di virtude impresse belle vestigia, a l’alma apri ’l sentiero, e spedita volò dove il pensiero fermo col ben oprar la scorse e resse. […] Et io me ne aspetto anco di meglio, però che credo, che egli habbi guidate più comedie, che composte ; onde son certo, che egli sarà fatto più esperto nel modo del condurle, che nelle proprieta loro nello inuentionarle. mad eccoci a lui. […] Come uitio pestilente poi, li prohibisco, lo affrettarsi, anzi li costringo, potendo, a recitar molto adagio, Et dico molto, facendoli esprimere con tardità, ben tutte le parole fin all’ultime sillabe. senza lasciarsi mancar la uoce, come molti fanno, onde spesso lo spettatore, perde con gran dispiacere, la conclusione della sentenza. […] Oltra di questa, io me ne soglio fare un’ altra molto utile, et necessaria ; doue noto tutte le scene per ordine, co i nomi de suoi personaggi, et con il segno della casa, o della strada, di onde hanno ad uscire, et a qual desinenza, co ’l principio anco de le lor parole ; accio che con questa norma, possi chi n’ haurà cura, porre tutti i recitanti sempre a tempo al lor loco.

96. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo ottavo »

«Saettator fornito D’alto fuoco infinito Onde ogni cosa accendi, Deh! perché meco a saettar non prendi L’aspro smalto onde Cefalo s’indura?» […] Nella Ipermestra del Moniglia la castissima sposa, apostrofando alle labbra dello sposo, dice in piena udienza: «Belle porpore vezzose Onde Amore i labbri inostra Pur son vostra: Di rubini almo tesoro, Mio ristoro, idolo mio, E che più bramar degg’io?» […] [15] Però non si può immaginare al mondo cosa più bislacca di codesto ramo della poesia teatrale, onde esattamente la diffinì il Marchese Maffei «un’arte storpiata in grazia d’un altra, e dove il superiore miseramente serve all’inferiore, talché il poeta quel luogo ci tenga che tiene il violinista ove suoni per ballo» 78. […] Si tentarono tutti i mezzi di trasferire alla musica moderna le impareggiabili bellezze dell’antica, nel qual tentativo si distinsero il Vicentino, il Mei, il Glareano, il Bottrigari, il Fogliani con altri minori, ma nulla vi fu di ciò fino alla metà del Seicento, onde mancò a’ musici la istituzione convenevole.

97. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO V. Teatro Tragico Francese nel XVII secolo. » pp. 166-211

Ben fu però la tragedia del Cid la più fortunata, e quella onde l’autore divenne l’oggetto dell’ammirazione e dell’invidia. Tutta l’azione appartiene alla commedia spagnuola, e da questa principalmente si trasse la scena, in cui nel tempo stesso implorano dal sovrano Chimene giustizia, ed il padre di Rodrigo pietà; e l’altra di Rodrigo e Chimene, quando parlando questa con Elvira, l’amante si tiene indisparte ad ascoltare, quella altresì del contrasto del dovere di figlia colla passione amorosa onde Chimene è tormentata, e della vendetta dell’ingiuria paterna coll’amore che ha per Chimene onde Rodrigo è posto in angustia. […] Ma Giovanni Racine al tenero, al seducente accopiò il merito di una versificazione mirabilmente fluida e armoniosa, correzione, leggiadria e nobiltà di stile, ed una eloquenza sempre eguale, che è la divisa dell’immortalità onde si distinguono i poeti grandi da’ volgaria. […] Nella Fedra, più che la soverchia pompa del racconto di Teramene da ognuno osservata, ferisce il gusto ed il buon senno il sentire con figure intempestive e con improprii e falsi pensieri, che il cielo guarda con orrore il mostro marino, la terra n’è scossa, l’aria infettata, e le onde che lo condussero alla riva, rinculano spaventate .

98. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Venezia il 31 10bre 1837.E il 14 novembre : » pp. 389-402

Si calmi adunque di talun l’iraconda impazienza, e mentre da un lato trova in questa compagnia chi per assoluta perizia può soddisfarlo, si appaghi dall’altro della tenera capacità e delle belle speranze, onde a buon dritto l’Itala scena può attendere in questa ragazza una novella esimia attrice. […] Posso però, anzi sono determinato, onde non rinunziare al vantaggio di fare l’ottimo di Lei acquisto, di disporre gli elementi necessari a formare un’altra primaria Compagnia, nel caso che la signora Internari fosse contenta di proseguire anco pel 42 e 43 con me. […] Questi signori non attendono che questa tua risposta ed io egualmente onde non restarmene in pendenza e potere realizzare la mia idea di trovarmi nuovamente vicino alla prima attrice drammatica che possa vantare la nostra Italia. […] Io pure se Dio mi darà forza e salute ho ferma intenzione di ritirarmi dalle scene dopo altri cinque anni, ma prima di far ciò desidero ardentemente (per quanto il mio scarso ingegno lo permetterà) cooperare con que’ pochi ottimi artisti drammatici che abbiamo in Italia (dai quali cerco imparare e le massime e l’arte) onde formare un buon gusto generale in tutta Italia che va purtroppo scadendo colpa la noncuranza in che si tengono le cose vere e naturali, le finitezze, le sfumature dell’arte come noi le chiamiamo, per applaudire soltanto alle esagerazioni, contrarie il più delle volte al buon senso.

99. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 105-106

E anche Tristano era siffattamente intricato nelle faccende del fratello, che da lui stesso sappiamo in una lettera del 2 maggio '98 al Duca, come entrambi fosser perseguitati e minacciati di morte ; onde chiedeva protezione al Duca, non volendo ricercar nè vendetta, nè giustizia, ma desiderando solo di viver da cristiani e giustamente.

100. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 561-564

Già Livorno si fa lieto perchè a lei rivolgi il piè, ed il povero poeta che non può venir con te, t’offre i parti della mente, onde l’abbi ognor presente.

101. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo settimo »

Il severo e religioso contegno del papa Innocenzo XI trattenne in seguito per qualche tempo il corso a siffatti divertimenti, ma dopo la sua morte incominciò di nuovo la corte ad assaporarli, dando a ciò occasione il concorso di tanti stranieri e la magnificenza di tante famiglie principesche, le quali si pareggiavano coi sovrani nella sontuosità e nelle ricchezze. né troppo era strano il vedere i cardinali stessi impegnati nell’accrescer lustro e splendore a’ teatrali spettacoli; tra essi basti annoverare il cardinal Deti, il quale in compagnia di Giuglio Strozzi istituì l’anno 1608 nel proprio palazzo l’Accademia degli Ordinati, destinata a promuovere le cose poeti che e le musicali, come anche un altro porporato illustre scrisse, e fece rappresentar l’Adonia, melodramma di cui Giammario Crescimbeni fa ne’ suoi Commentari un magnifico elogio, ma che debbe riporsi tra i molti insensati panegirici, che il bisogno o la voglia di farsi proteggere detta non poche fiate a quelli scrittori che fanno della letteratura un incenso onde profumare gl’idoli più indegni di culto. […] Furono poi maggiormente promosse sotto la regenza di Caterina de’ Medici, la quale chiamò musici e suonatori italiani per rallegrare con balli, mascherate e festini la corte, ove gran nome s’acquistò il Baltassarini conosciuto dai Francesi col nome di Beaujoieux colle sue leggiadrissime invenzioni, onde ottenne l’impiego di cameriere della regina, e in seguito di Arrigo Terzo. né dee tralasciarsi Ottavio Rinuccini inventore del dramma in Italia, il quale allorché accompagnò la regina Maria de’ Medici, di cui ne fu perdutamente innamorato, col titolo di gentiluomo, il gusto delle cose musicali grandemente promosse. […] Questa non s’aggirava se non intorno ad una sola specie di melodia, la quale si variava poi dal cantore secondo il proprio genio, onde veniva in conseguenza che l’arte del compositore e del maestro fosse del tutto ignorata.

102. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Teatro di Eschilo. » pp. 75-103

Io ardisco per saggio recare in italiano il principio di esse per coloro che non amano le latine traduzioni letterali e soffrono di vederne qualche squarcio comunque da me espresso: O spazii immensi ove ogni cosa nuota, O voi venti leggeri o fonti o fiumi, E voi del mare interminabili onde, O madre o Terra, o Sol che a tutti splendia. […] Noi avremmo buone ragioni onde ribatterle, ma leviamo un po più su il guardo. […] La onde converrà dire che egli due volte sia andato in Sicilia, l’una dopo la sua assoluzione in grazia del fratello Aminia, e vi trovò Jerone occupato nella riedificazione di Catania, e l’altra volta dopo la vittoria di Sofocle, quando, dimoratovi qualche anno, seguì la morte di quel re.

103. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Pistoia, questo dì 21 di ottobre 1589. » pp. 405-415

E il Perrucci, che colla sua arte rappresentativa ha gettato veri sprazzi di luce in mezzo al bujo che avvolge le nostre scene ne’secoli xvi e xvii, dice : La parte del Dottore non ha da esser tanto grave, servendo per le seconde parti di Padre, ma per la vivacità dell’ingegno, per la soverchia loquela può darsele qualche licenza d’uscire dalla gravità ; ma non tanto che si abbassi al secondo Zanni, perchè allora sarebbe un vizio da non perdonarsele ; il suo linguaggio ha da esser perfetto Bolognese, ma in Napoli, Palermo ad altre città lontane da Bologna, non deve essere tanto strigato, perchè non se ne sentirebbe parola, onde bisogna moderarlo qualche poco, che s’accosti al Toscano, appunto come parla la nobiltà di quell’inclita Città, e non la Plebe, di cui appena si sente la favella : onde allora ch’ebbi la fortuna di esservi, al mio Compagno sembrava d’esser fra tanti Barbari, non intendendo punto quella lingua. […] Bisognarebbe anche tal volta dar di piglio a qualche materia sciocca, treuiale, & molto ben conosciuta, & quiui mostrare, o finger di credere, ch’ella sia la più curiosa, la più noua, & la più incognita cosa del mondo ; onde senza dar punto segno di ridere darsi a credere di hauer fatto stupire.

104. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 969-973

Intanto, avvicinandosi alla terra il vapore, il vento erasi accresciuto, e le onde erano un poco agitate in conseguenza. […] Allora egli prese la bambina ; e dicendole di tenerlo stretto al collo con le braccia, gettossi in mare, e si pose disperatamente a nuotare verso la riva ; ma il vento erasi rinforzato, le onde un poco agitate, e non aveva corso che un piccolo tratto, allorchè quelle gli rapirono la fanciulla.

105. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 616-618

Bernardo Giulini-Golfi di Arezzo dettò in onore di lei il seguente sonetto : Il volto, ov’ hanno Ebe e le Grazie il trono, la pura amabil voce, onde i cor tocchi, rari pregi a trovar, tuoi pregi sono, e il passo e il gesto e il balenar degli occhi.

106. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 294-295

Onde seguire l’irresistibile inclinazione per il teatro, non si curò di conseguire, come gli altri fratelli, un grado accademico, ma seppe però corredarsi di buona coltura, cosi che se la sua recitazione fu enfatica, colla cadenza dovuta al sistema di battere il sostantivo, come si dice in gergo comico, seppe però farsi apprezzare ed ascoltare con attenzione dal pubblico per la intelligente chiarezza con cui rese sempre il giusto significato di quanto esponeva.

107. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 574-575

Andò il 1777 con esso Merli e con Giovanni Valentini a Napoli, d’onde rimpatriò dopo un solo anno, continuando a condur Compagnia con favorevole successo ad onta dell’età non più giovine e di alcuni incomodi ; ma sopr'a tutto della sua indole collerica e sdegnosa, che la faceva intrattabile.

108. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo terzo »

Siffatta invenzione nacque dalla necessità di dover leggere in lontananza su’libri posti in mezzo al coro delle chiese, onde era d’uopo il rappresentar all’occhio l’alzamento e l’abbassamento de’ tuoni con segni marcati e visibili. […] [6] Ma onde, dimanderà qualcheduno, tanta incertezza nella storia della musica? […] [7] Che che sia di ciò, quantunque siffatto ritrovato incontrasse qualche contraddizione dalla parte d’alcuni, nullameno i più celebri musici d’Italia Anselmo Parmigiano, Fisifo da Caserta, Prosdocimo Bendemaldo, Marchetto di Padova con più altri l’abbracciarono avidamente, onde gran incremento ne prese l’arte del contrappunto. […] Un’altra particolarità onde s’assomigliavano agli antichi spettacoli è quella d’esser eseguiti e d’aver per autori persone consecrate al servigio della religione. […] Sapevano essi dalla pubblica tradizione, che la natura loro non liberava gli dei né i Semidei dagli affetti perversi, e dalle inclinazioni, onde vien tante volte l’umana debolezza agitata e sconvolta, cosicché potevano prender interesse nelle vicende loro, come noi lo prendiamo nelle sciagure di Zenobia, e di Mitridate. né troppo era strano anche il deriderli sulle scene, come vediamo pur qualche volta aver fatto Aristofane.

109. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo duodecimo »

Le sue magiche intuonazioni hanno la virtù di riunire l’ossa spolpate e rianimare le fredde ceneri dei morti, di sedare le onde agitate del golfo delle perle, di tarpar le ali all’arenoso vento dominatore dei deserti della Petrea, e d’abbagliare i nostri occhi colle vane appariscente di mille fantastici oggetti. […] Che si dirà poi dell’arte che avevano i loro musici nel contrasegnare gli accenti, onde così spiccata e sensibile rendevasi l’inflessione? […] Di cento ventiquattro piedi tra semplici e composti onde costava la loro prosodia (numero prodigioso, dal quale solo potrebbe argomentarsi la superiorità della lingua greca rispetto a tutte le altre) non si trovava neppur uno che non fosse stato inventato per adattarlo piuttosto ad una spezie di canto che ad un’altro. […] La ricchezza non per tanto dell’una si comunicava alla sua compagna, dal che ne risultava la varietà prodigiosa dei ritmi non meno musici che poetici, onde lungamente abbiamo parlato di sopra. […] Si riducono questi (parlando de’ semplici, onde si formano poi i composti) all’ottava, le due settime, le due seste maggiore e minore, la quinta, la quarta, le due terze maggiore e minore, la seconda, il tuono e il semituono.

110. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO II. Tragedie di Pietro Cornelio, di Racine e di altri del XVII secolo. » pp. 8-35

Ben fu però la tragedia del Cid la più fortunata, e quella onde l’autore divenne lo scopo dell’ammirazione e dell’invidia. Tutta l’azione appartiene alla commedia spagnuola, onde principalmente fu tolta la scena nella quale nel tempo stesso implorano dal sovrano Chimene giustizia, ed il padre di Rodrigo pietà; quella di Rodrigo e Chimene, quando parlando questa con Elvira, l’amante ascolta in disparte nascosto; quella del contrasto del dovere di figlia colla passione amorosa in Chimene, e della vendetta dell’ingiuria paterna coll’ amore per Chimene in Rodrigo. […] Ma Racine al tenero, al seducente accoppiò il merito di una versificazione mirabilmente fluida e armoniosa, correzione, leggiadria, e nobiltà di stile, ed un’ eloquenza sempre uguale, ch’è la divisa dell’ immortalità onde si distinguono i poeti grandi da’ volgari. […] Nella Fedra più che la soverchia pompa del racconto di Teramene da ognuno osservata, ferisce il gusto e il buon senno il sentire con figure intempestive e con improprj e falsi pensieri, che il cielo guarda con orrore il mostro marino, la terra n’è scossa, l’aria infettata, e le onde che lo condussero alla riva, rinculano spaventate.

111. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosesto »

La sperienza ci fa vedere che i fanciulli, non sapendo ancora articolare gli accenti, trovano pure il segreto di farsi intendere a meraviglia dalle loro nutrici, e l’educazion ragionata, onde sono capaci i muti nati, pruova con evidenza che la natura non ha stabilito su questo punto verun impreteribil confine, e che un senso potrebbe acconciamente far le veci d’un altro. […] L’una si è l’evidenza di espressione che conservavano i pantomimi nonostante la somma difficoltà che dovevano sentire nel rappresentare, essendo privi dell’aiuto degli occhi e della fisionomia a motivo della maschera, onde, come sa ognuno, aveano coperto il volto. […] Veniva adagiata su una spezie di nido, onde sortivano le menzogne perigliose, gl’inganni, le frodi, le menzogne piacevoli, le lusinghe, gli artifizi, le buffonerie, le lepidezze, e le novelle galanti. […] Indi facendo aprir la nube su cui era venuto, si vide in lontananza un gran orologio d’arena, onde uscirono la Verità e l’Ore, che fecero varie mutazioni e sortite, dalle quali si formò il gran ballo. […] Ella ha in se tutti i mezzi onde rendersi gradita dal volgo, e richiamare la moltitudine.

112. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del teatro »

Onde la fabbrica potè riuscir bella agli occhi di alcuni, ma né buona né bella per chi dritto estima. […] Così le vibrazioni non verranno ad accavallarsi l’una con l’altra, e più regolarmente ripercuoterà le onde sonore quel legno che in ogni sua parte verrà a vibrare d’un modo.

113. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1016-

come narra la favola, Abelardo magro come descrive Rousseau, Romeo magro come lo dipinge Shakspeare, Iacopo Ortis non lasciò tempo al tempo di farlo ingrassare come narra Foscolo, e se il Petrarca era grasso gli è perchè era canonico e non corrisposto…. ci scommetterei, malgrado i suoi « Fiori fronde erbe antri onde ombre auri soavi » fra le quali ti mando a prender fresco e ti saluto e ti salutiamo, vi salutiamo e sono l’amico MENICO.

114. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 116-117

L'agosto del '62 fino a tutto il settembre recitò al Rangoni di Modena, d’onde dovea recarsi a Reggio per la fiera, invitatovi in nome del Capponi da Alessandro Frosini, che dice la Compagnia di lui, la migliore che si conosca.

115. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 297-298

Nato a Feltre il 27 marzo del 1854 da Giovanni e Rosa Milliacci, non comici, dopo di aver recitato fra i dilettanti, con buona riuscita, fu mandato alla scuola di declamazione di Firenze, d’onde uscì dopo due anni, per entrar poi nell’arte, per modo di dire, in una modesta compagnia, condotta, se ben ricordo, da un cotal Silvano.

116. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Osservazioni »

Onde non si può dire con buona ragione che la detta separazione abbia ad esse pregiudicato, poiché sono libere ed esistono da se stesse; e sebbene unite abbiano più forza, ne hanno anche molta essendo separate, come lo dimostrano le belle opere che esistono di filosofia di legislazione, di poesia, e di musica strumentale ch’è la vera essenza della musica; mentre il diletto che reca la musica vocale può derivare ancora dalle parole, se non in tutto almeno in parte; ma quando una musica strumentale giunge a toccare, bisogna dire che tutto il merito è della sola musica; sebbene però questa non può commovere se non dipinge o esprime qualche cosa; onde ancor da sé sola è un linguaggio e una specie di pittura, e di poesia.» […] A. ha resa giustizia a una quantità di professori viventi separandoli dai mediocri torna da capo, sostiene che la maggior parte delle finezze armoniche onde vanno tanto superbi i moderni maestri, invece di provare il miglioramento del gusto altro non provano che la sua decadenza. […] Quindi questa sorta d’accuse deve essere ed è molto frequente presso certa classe di censori; i quali veggono ne’ libri i pensamenti degli autori come gli itterici veggono negli oggetti la giallezza onde sono tinti gli umori de’ propri occhi. […] Il giornalista ha le sue cagioni segrete, onde bramare di vedere alquanto umiliati cotesti evirati. […] Il recitativo semplice, onde si forma la maggior parte del dramma, è così trascurato dai maestri e dai cantanti, che non può ned eccitare la curiosità dell’uditore, né tener sospesa la sua attenzione. 3.

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