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234. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Sosteneva la parte d’innamorato il 1634 nella Compagnia degli Affezionati. Di lui è detto nella Scena illustrata : Lavinio che s’ingegnava di formarsi un Eco, il quale rispondesse dal Teatro voci di fama al desiderio della sua gloria, udendo il rimbombo delle sue elaborate fatiche.

235. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Cominciò a recitar nella Compagnia di Nicodemo Manni, dalla quale passò poi in quelle di Girolamo Brandi, di Pietro Rosa, di Francesco Paganini e di Nicola Menichelli, col quale trovavasi del 1782. Fu reputato attore di pregio così nella maschera di Brighella, come nelle parti d’innamorato, di tiranno e di padre.

236. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 600

Alberti, e con Giuseppe Astolfi, nella cui compagnia sposò il Pieri. […] Fratello della precedente, cominciò a farsi buon nome nella Compagnia romana di Bellotti e Calloud, nella quale sosteneva le parti di secondo brillante.

237. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 857

Angelo, entrò con la moglie nella Compagnia del S. […] Messa assieme una discreta fortuna, lasciò il teatro per darsi alla mercatura, nella quale, ingannato da’più scaltri di lui, perdè tutti li averi e con essi la ragione. Ristabilitosi poi, fu costretto a tornare su le scene, in cui fece come per l’addietro ottime prove, (era il maggio del 1777 al Comunale di Modena in Compagnia di Francesco Panazzi, assieme a un Antonio Falchi, forse figliuolo), sinchè avanzato in età, si ritirò nella natia Bologna, ove morì l’autunno del 1780.

238. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 404

Sposò l’ '80 una figlia di artieri di Lodi, per nome Anna, la quale cominciò a recitar da serva (e tale la vediamo il 1781, col marito Brighella nella Compagnia di un Carlo Rebecchi, forse fratello di Margherita (V.)), e in soli due anni diventò un’egregia prima donna giovine. […] Figlio del precedente, cominciò a recitar gli amorosi nella compagnia di suo padre, passando poscia in quella di Francesco Perotti, nella quale salì, dopo un anno, al grado di primo amoroso assoluto, dopo la scelta di Armando Subbotici.

239. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 597

me uolessero acquistar nella forma qui sotto, per non pigliarsi tanto fastidio, farò nuoua Compagnia, e farò in questo modo : Prima entrarò à nuova Compagnia, e fatti li Conti del mio debito sodisfarò con quella porccione, che mi tocarà de Guadagni, e li anni che non si faranno Comedie li pagarò il cinque per cento : Che le spese si farrano nel teatro per benificio de Comici siano comune come anche del Teatro : E perche li ho dato ogn’anno cento scudi di fitto del Teatro, m’obbligo in questo caso, di far quello comandarano le Signorie loro Ill.me auertendo m’intendo di non darli cosa alcuna, se non quando si farrano Comedie e che per sua sicureza della sodisfaccione, tutto il danaro, che si esigierà uada nelle sue mani : La Compagnia, che faremo sij durante la mia uita, o uinti anni che in questo mi rimetto nella benignita delle Signorie loro Ill. […] Anche di un Torquato Toschi l’Archivio di Stato conserva una lettera, nella quale egli appare direttor di attori accademici, e chiede la protezione di qualche Principe, « acciò possano questi giovini operare con maggior vigore, et esimersi da ciò che potesse di sinistro apportarle qualche emolo invidioso come altre volte ben notto è all’altezza Vostra Ser.

240. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quarto »

Allora si presentavano in truppa i giullari a fine di sollazzar i conviti con canti, suoni, e balli, celebrando le gesta de’ paladini e le bellezze delle donne, sfidandosi scambievolmente a pubbliche tenzoni poeti che e musicali, e vantandosi ciascuna di superar il suo rivale non meno nella gentilezza e lealtà dell’amore, che nella prontezza dell’ingegno. […] Egli fu abate del monistero d’Afflighem nella Contea di Brabante. […] Si trova questo nella sua descrizione de’ Paesi Bassi stampata in Anversa l’anno 1567. […] Giovanni Andres nella bell’opera intitolata: Dell’origine de’ progressi, e dello stato attuale d’ogni letteratura, Tomo I. […] «L’autore occupato nelle ricerche dei tempi posteriori, non ha potuto internarsi nella notizia di quei secoli oscuri, né esaminare la storia della musica e della poesia di quella età.»

241. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VII. Pastorali. » pp. 4-41

Tal censura fu ancora ribattuta da Baltassarre Paglia con un discorso in cui si additano i pregi dell’Aminta letto nella medesima accademia e stampato nella raccolta di Antonio Bulifon in Napoli. […] Spira un dilicato patetico da i discorsi di Aminta nella seconda scena. […] Ma questa si pubblicò in Venezia nel 1583, ed io trovo, che nella stessa città se ne impresse nel 1581 un’altra di Alvise Pasqualigo detta gl’Intricati, la quale, come appare nella dedicatoria fattane al principe dell’Accademia Olimpica, ed anche dal prologo, era stata rappresentata qualche anno prima a Zara. […] Quest’Amarilli ritrosa non vuole ascoltarlo, a cagione di avere nella sua patria amato un pastorello chiamato Tirsi, a cui, benchè con pochissima speranza tutto serba il suo amore. […] Vedi il Baldinucci nella Parte II de’ Professori del Disegno.

242. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Pastorali: Teatri materiali. » pp. 224-253

Si occupò il Goldoni tutto nella meccanica esteriore, e non si avvide che mancava alla sua imitazione l’anima che dovea serpeggiarvi. […] La mano del buon pittore si vede nella Locandiera, nelle Donne Puntigliose, nella Vedova Scaltra, nel Moliere, nelle Donne Curiose, nella Serva amorosa, nella Figlia obediente, ne’ Puntigli domestici, nel Filosofo Inglese, nel Feudatario, nell’Avventuriere onorato, nel Ciarlone imprudente &c. […] Ma chi non vede il maestro nella Putta Onorata, nella Buona Moglie, nel Caffè, nel Cavaliere e la Dama, nella Pamela, nell’Amante Militare, nell’ Avvocato Veneziano? […] Pietro Chiari già morto da più anni avesse, come gli conveniva, secondato le sagge vedute del Goldoni migliorandolo soltanto nella lingua, nella versificazione e nella vivacità dell’azione; il teatro istrionico non sarebbe ritornato agli antichi abusi e le maschere inverisimili si sarebbero convertite in comici caratteri umani graziosi e piacevoli. […] L’ antico teatro di Marcello che in parte sussiste ancora, dicono gl’ intelligenti, nulla ha influito nella costruzzione de’ moderni teatri Romani.

243. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO III. Commedie del secolo XVII. » pp. 292-313

Talvolta si elevò ad un genere di commedia più nobile, come nella Furiosa, nella Cintia e ne’Fratelli Rivali; talvolta maneggiò la commedia tenera, come nella Sorella e nel Moro. […] Diasi agli eccellenti comici Francesi venuti dopo di lui il bel vanto di essersi segnalati ogregiamente nella bella commedia che dipigne i caratteri correnti; ma si riserbi al Porta il trionfo nella commedia di viluppo. […] Or tale è l’arte che serpeggia nella Trappolaria, nell’Olimpia, nella Tabernaria ed in altre del Porta  e questo dilettevole genere comico dopo di alcune prime commedie del Moliere e del Bugiardo del Cornelio, fu da Francesi totalmente negletto. […] Pari industria si scorge nella sua Sorella. […] Vedasene ciò che disse il Ghirardelli nella Difesa del suo Costantino, ed il Nicodemo nelle Addizioni alla Bibliot.

244. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Moglie del precedente, e sorella di Filippo Nicolini, fu da prima nella Compagnia del rinomato Carlo Veronesi, sotto gl’insegnamenti del quale potè divenir comica egregia. […] Gnochis, si scritturò con altra, e morì nell’estate del '76 nella Valtellina a circa cinquant’anni.

245. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAP. IV. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo XVI quando fiorirono gli scrittori producendo le Commedie dette Erudite. » pp. 136-255

Ma di ciò nella favola seguente. […] All’altro promette il possesso dell’ innamorata, purchè si faccia trasportare nella di lei casa in una cassa. […] Pirro stà nella fede. […] Piacevole è nella scena seguente il di lui contrasto colla Nuta non essendo da lei raffigurato. […] Nel prologo degl’Ingiusti Sdegni sua commedia impressa nel 1553 havvi una descrizione lodevole della commedia, nella quale si sostiene che tutti i vantaggi della pittura della musica e della storia trovansi raccolti nella commedia.

246. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Padova, 28 luglio 1674.Venetia, 16 marzo 1675.Venetia, 23 marzo 1675.Venetia, 30 marzo 1675.Venetia, 13 ap.le 1675.Venetia, 20 ap.le 1675. » pp. 28-35

Ne fu tolta ancor giovinetta, e in una permanenza di sei mesi a Firenze recitò per la prima volta nella Società Antologica, diretta da Giacomo Frascani ; quella recita segnò il primo suo passo nell’arte, poichè da allora continuò sempre a recitare co’Suoi, allargando a poco a poco il suo ruolo, e con esso procacciando a sè incoraggiamenti e lodi. […] Nel 1882 sposò l’attore brillante Vittorio Pieri, e nell’ 83, abbandonati per la prima volta i Suoi, andò col marito nella Compagnia drammatica di Alamanno Morelli, nella quale esordì come prima attrice. […] Continuò nell’ 87-’88 nella Compagnia in società con Cesare Vitaliani e Angelo Vestri ; fu poi scritturata assieme al marito nella Compagnia di Ernesto Rossi, e finalmente in quella diretta da Virginia Marini. […] Lo si vede prender parte nella nona comparsa del Ballet des Muses, rappresentato il 2 dicembre 1666, e in qualche commedia. […] L’Ortensia era, senza dubbio, la moglie dell’Allori, giacchè per la putta sempre ricordata si vede chiaro doversi intendere la figliuola Settimia, maritata, della quale è cenno nella lettera di lui riprodotta autograficamente.

247. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 288-292

Appassionatissima dell’arte comica, trovò modo di mostrare la sua grande attitudine a Giovanni Roffi, col mezzo del quale, fu accettata l’anno 1769 nella Compagnia di Pietro Rossi, di cui faceva parte Francesco Bartoli. […] Fu applauditissima poi a Torino, al Teatro Carignano, e fu colmata di beneficenze da quelle illustri Dame e da quegli illustri Cavalieri, a cui aveva dedicato gli Sciti di Voltaire nella italiana versione del D’Orenzo. […] Ormai egli aveva ottenuto l’intento : nullameno perseverò nella protezione, poichè voleva fare di lei un’attrice completa ; toglierle tutte quelle angolosità che provenivano pur troppo dall’ignoranza : ignoranza assai frequente in molte delle attrici dell’Italia d’allora ! […] Nullameno fu accolta (se dobbiam credere al D’Origny, istoriografo contemporaneo del Teatro Italiano) allo stipendio della Compagnia, sebbene affettata nella pronunzia, studiata nell’espressione, impacciata nel gestire. […] La Teodora Ricci esordì il 29 aprile 1777 nella protagonista della Femme jalouse, commedia italiana ; poi sostenne la parte di amorosa nel Double Mariage d’Arlequin.

248. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 35-37

Passò, dopo un triennio, nella Compagnia di Luigi Santecchi, ov'era Enrichetta Abati, che divenne poi sua moglie, indi, assunto il ruolo di primo attore assoluto, nella lombarda diretta da Zamarini. […] Fu inoltre nella Compagnia n.º 2 di Fanny Sadowski, diretta da Luigi Monti, da cui si sciolse il '76 per la morte della moglie, diventando di bel nuovo capocomico, e inaugurando il giugno di quell’anno il Politeama Alfieri di Genova. […] Recitava le parti di Graziano nella Compagnia dei Comici Confidenti, che tanto grido levaron tra noi e in Francia nella seconda metà del sec.  […] Fu il Lombardi anche autore di una commedia in prosa, intitolata l’ Alchimista, e dedicata a Giulio Pallavicino (Ferrara, Baldini, 1583, poi Venezia, Sessa, 1586, e Spineda, 1602), in cui, scrive Adolfo Bartoli nella sua introduzione agli Scenarj, « noi troviamo quello che è così raro nella commedia italiana del secolo xvi, qualche carattere studiato e disegnato.

249. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 301-303

E di questa sostituzione così parla il Goldoni nella prefazione al Tomo XIV delle sue opere (Ediz. Pasquali) : …. il cambiamento più rimarcabile fu quello della Bastona madre nella Bastona figlia, moglie di Girolamo Foccheri, comica eccellente quanto sua madre ; ma che oltre l’avvantaggio dell’ età aveva quello di una maniera più nobile di recitare. […] Si recitarono ventotto commedie dal 3 agosto 1748 al 24 gennaio 1749, fra le quali una in tre atti di Giovanna Casanova, con musica di Apollini : Le Contese di Mestre e Malghera per il trono, che si conserva tuttavia manoscritta (testo e partitura) e rilegata in velluto rosso nella biblioteca musicale del Re di Sassonia. […] L’opera, una farsa senza spirito, secondo il gusto moderno, e senza l’eterno feminino, contiene anche un’ apprendice in polacco, nella quale è detto non trattarsi che di una parodia delle più salienti scene della Didone e Semiramide e altre opere del Metastasio. Benchè in questa non prendesse parte la Bastona, nondimeno è certo che ella era già nella compagnia col marito Focher o Focari, che sosteneva in detta opera la parte di Stricherhoc, come abbiam visto.

250. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Firenze, 3 settembre 1841. » pp. 473-475

Fu il 1821 nella R. […] Morto improvvisamente il Riva a Trieste nella primavera del ’22, e troncato dalla vedova Gaetana Goldoni ogni contratto, il Bon formò quella società comica Bon-Romagnoli-Berlaffa, colla quale si ripromise di ridar vita a tutto il repertorio goldoniano : e tanto vi riuscì che si acquistò il titolo di fedele esecutore testamentario delle volontà dell’italiano Terenzio. […] Bellotti-Bon) nella Compagnia lombarda di Giacinto Battaglia, come direttore. […] Egli stesso, l’autore, vi era inarrivabile nella parte del servitore intrigante………… Lasciò scritte, e tuttora inedite, le sue Memorie ; in fondo alle quali, di suo pugno, si leggono queste parole : « Nato nel 1798, morto…. […]  » Oltre alle tante produzioni drammatiche, abbiamo di lui i Principii d’arte drammatica rappresentativa, dettati nell’ Istituto drammatico di Padova (Milano, Sanvito, 1857), nei quali, più che le lezioni teoriche, sono da ammirarsi i dialoghi, alcuni de’quali, come la Rissa, sono drammettini vivi, palpitanti, d’una modernità scenica meravigliosa ; e una infinità di articoli pubblicati nella Gazzetta di Milano e nel Pirata….

251. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Alemanno. » pp. 4-31

Il suo Deista riscosse grandi applausi nella Germania e ne’ paesi esteri. […] Bello è pur l’altro di Dori stessa nella scena decima. […] Patetica però è la seconda scena dell’atto IV, in cui Lancastro dipinge ad Edmondo il padre che geme nella prigione. […] Il buon tuono, la piacevolezza, il sale comico campeggia nella sua favola. […] Ma il Postzug, cioè il Tiro a quattro commedia del medesimo Ayrenhoff oltremodo felice nella rappresentazione, in cui si dipingono al naturale i costumi e le ridicolezze della nazione, in cui si dipingono al naturale i costumi e le ridicolezze della nazione, fe dire al re di Prussia Federigo II che i Tedeschi sono più felici nella commedia che nella tragedia.

252. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO III. Melodrammi. » pp. 254-292

Soprattutto in essa comendiamo il soliloquio di Prometeo nella 1 scena, e l’ultima sua disperazione. […] Nella Gelosia per gelosia del 1770, nelle Trame zingaresche del 1772, nel Tamburo del 1773, nel Duello, nella Fuga, ne’ Tre Eugenj, nella Scuffiara &c. […] l’ energia e l’impeto del vincitor di Troja non si vede quasi nascente nella finta Pirra? […] Non basta a Metastasio che Sesto ami Vitellia che lo seduce e lo precipita nella congiura; ma ha bisogno che questa aspiri a una vendetta, non di un padre come fa Emilia, ma di un’ attiva ambizione delusa nella speranza di regnare. […] “Essi non sapevano (dice Marmontel nella Poet.

253. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

Andolfati Teresa, moglie del precedente, sostenne con plauso le parti di prima attrice nella Compagnia di Pietro Rossi. […] Grisostomo di Venezia, e nella quale stette parecchi anni.

254. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO I. Teatro Francese Tragico. » pp. 4-111

Possono però additarci la difficoltà di giugnere alla perfezione nella tragica poesia. […] Qualche durezza nella condotta dell’azione mostra nell’autore un’ arte ancora non perfezionata. […] Questi fatti istorichi non ebbero luogo nella tragedia. […] L’Orazio Coclite della Francia, il famoso Bajardo detto il cavaliere senza paura e senza taccia, sì grande nella storia, nella tragedia apparisce vano millantatore meschino. […] E ciò appunto avviene nella tragedia di Arnault.

255. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 766-767

Figlio del precedente, nato a Venezia il 31 ottobre del 1838 nella parrocchia di S. […] Fece le prime armi come secondo amoroso e secondo brillante, nella compagnia di suo padre, e, lui morto, esordì brillante assoluto nella giovane Compagnia piena di attrattive, Ciotti-Lavaggi-Marchi, nella quale stette fino a tutto il '72.

256. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO II. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo. » pp. 175-262

ma di ciò nella favola seguente. […] All’altro promette il possesso dell’ innamorata, purchè si faccia trasportare nella di lei casa in una cassa. […] Pirro stà nella fede. […] Piacevole è nella scena seguente il di lui contrasto colla Nuta non essendo da lei raffigurato. […] Di quel sacco parlò pure nel Geloso il prelodato Bentivoglio, ed ancor l’Aretino nella Cortigiana.

257. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « LIBRO VIII. Teatri settentrionali del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 232-294

Nel 1725 si reimpresse nella medesima città coll’originale accanto nella stamperia di Michele Nestenus. […] Regolare nell’economia, felice nella dipintura de’ caratteri, puro nella lingua, nobile ne’ sentimenti, quest’autore si novera in Inghilterra tra’ migliori tragici. […] Melilcoma dice, che ode un suono verso Arden, e che vede certo lume nella valle. […] Questa situazione è dipinta con forza nella prima scena. […] Curiosa è la dipintura di coloro che aspirano ad entrare nel parlamento fatta da Constant nella propria persona.

258. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 855

Aveva nel 1650 circa una compagnia comica a Napoli, e di lui fa parola Niccolò Biancolelli nella Prefazione del suo Carnefice di sè stesso. […] Forse la Nadasti che recitava sotto quel nome le parti di seconda donna nella Compagnia del Duca di Modena del 1688 ? […] Altra lista mandava del 1650 Francesco Toschi, nella quale un Fabricio figurava come marito di Angiolina.

259. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1014-1015

Pochi, dinanzi al pubblico, gli si accostarono nella declamazione di Polinice, di Egisto nell’Agamennone, di Pilade nell’Oreste, e sopr’ a tutto del protagonista nel Saccente, commedia tedesca, in cui egli, di prodigiosa memoria, citava di continuo in otto o dieci lingue tramorte e vive e con corretta pronunzia, nomi e fatti di storia, di letteratura, di mitologia, di arti, di scienze, di lettere. […] Lo vediam padre nobile e tiranno assoluto, il ’24, nella Reale Compagnia Sarda, nella quale restò poi anche il ’25 a vicenda col Boccomini.

260. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 385

La vediam difatti il '36 prima attrice giovine sotto la Marchionni nella Compagnia Reale di Torino col marito amoroso, fino al’39, sostituita da Adelaide Ristori. Passò per un triennio nella Compagnia Mascherpa al servizio dell’Arciduchessa Maria Luigia, per rientrar nella Reale di Torino, prima attrice assoluta, al fianco sempre del marito, amoroso, a vicenda con Carlo Romagnoli, fino a tutto l’anno '52, dopo il quale fe'compagnia col maggior figlio di Luigi Vestri, Gaetano, lanciando prima attrice giovine la figlia Luigia, che del Vestri doventò poscia la moglie.

261. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 409

Passò quindi nella Compagnia Pizzamiglio, recitandovi di nuovo sotto la maschera del Pantalone coll’antico successo. […] In una lettera del 1764 da Parigi a Stefano Sciugliaga, il Goldoni, alludendo alla distribuzione delle tre Zelinde, e precisamente a Tognina, la cameriera di Barbara, dice che se la Catrolli non volesse fare la seconda serva che è nella seconda e nella terza commedia, « si potrebbe far supplire ad una ballerina, o alla figlia della signora Rosa. »

262. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

Fu nella Compagnia di Luigi Perelli, è stato colla Tesi, e presentemente (1781-82) si trova unito alla Truppa di Francesco Paganini. […] Luca di Venezia nella Compagnia di Luigi Perelli.

263. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Recita (1781) nella maschera dell’arlecchino con qualche spirito ; travagliando altresì ne'caratteri caricati con buona grazia. […] Lo vediamo arlecchino il 1795-96 nella Compagnia sociale di Carlo Battaglia, che recitava l’autunno e il carnovale al S.

264. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 37-96

Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. […] Girolamo Bermudez di Galizia nella sua Nise lastimosa, senza che ne avesse fatto menzione. […] Ma nella giornata V l’eremita domanda la stessa cosa, ed ei risponde ni pude ni quisiera. […] Du Perron de Castera, avanza l’avvocato Linguet nella prefazione al suo Teatro Spagnuolo. […] Nella prima, ei dice, si trasgrediscono le regole delle unità: nella seconda si pecca contro il verisimile: nella terza le azioni principali sono due: nell’ultima è fantastico e fuor della natura il carattere del protagonista.

265. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 745-749

Artista celebre nella maschera dello Stenterello, ch’egli creò, nacque a Firenze (fuori di Porta a Prato a San Stefano in Pane) il 13 agosto del 1751 da Filippo Del Buono, possidente. Visse e morì in Via Borgognissanti nella casa segnata allora col N.°3930, oggi col 66 ; e prima di darsi all’arte fu orologiajo, ed ebbe bottega in Piazza del Duomo. […] Secondo la tradizione, il Del Buono avrebbe accolto l’idea della sua maschera dalla viva voce del basso popolo fiorentino, chiassoso, arguto, spensierato nella sua miseria, rigido conservatore del vernacolo, dacchè la sua casa situata in faccia alla via di Merignano, che sboccava allora in via Gora, mettevalo con lui in immediato contatto. […] Un po’alla volta, pur troppo, la maschera perdè la sua prima fisionomia, terminando col trasformarsi in un semplice personaggio da pochade e magari da operetta, oggi Stenterello in mare, domani organista nella Santarellina, e via discorrendo. […] Fu anche Luigi Del Buono, come dice la lapide commemorativa, egregio scrittore di commedie e di operette, tra le quali, una delle più note e più lodevoli, la Villana di Lamporecchio, la cui protagonista fu studiata sul vero nella persona di Virginia Venturini di Lamporecchio, che viveva al servizio di lui, e lo pettinava ogni mattina, acconciandogli il codino stenterellesco che egli non abbandonò mai.

266. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 245-250

La vediamo il '22-'23 con Assunta Perotti e Luigi Fini ; poi, per un triennio, nella ducale di Parma, capocomico il Mascherpa. […] Tornò un nuovo triennio col Da Rizzo ; e si scritturò il '40-'41-'42 a' Fiorentini di Napoli nella Compagnia Alberti, Visetti e Prepiani ; ma non vi restò che il primo anno, per malaugurato e preparato insuccesso. Fu infine, per due anni, nella seconda del Domeniconi, condotta da Gaetano Coltellini, e diretta da Antonio Colomberti, in qualità di Prima attrice tragica, e Madre nobile, dalla quale passò a Firenze, ove stette, fuor dell’arte, sino alla morte, che avvenne per idropisia l’8 novembre del 1854. […] Niccolini e parte da Giulio Piccini (Jarro) in un opuscoletto di soli quarantacinque esemplari, nell’occasione delle Nozze Ridolfi-Borgnini : quelle da Filippo Orlando nella prima serie de' Carteggi italiani inediti o rari. […] Quanto a me che, come sapete, vi amo d’un purissimo affetto, io sento che, per giungere dove io vorrei, mi mancano le forze : e sinceramente vi dico che siete più innanzi nella vostra arte di quello ch'io sia e possa esserlo nella mia.

267. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 137-226

I servi di Calisto per ingordigia ammazzano Celestina, danno nella giustizia, e sono impiccati. […] Almeno in tentarlo dimostrò il Nasarre nella falsità qualche acutezza ed erudizione. […] Nella prima, ei dice, si trasgrediscono le regole delle unità: nella seconda si pecca contro il verisimile: nella terza le azioni principali sono due: nell’ultima è fantastico e fuor di natura il carattere del protagonista. […] Si trova tal di lui equivoco nella Parte II lib. 1 Sopra ogni letteratura p. 178 dell’ediz. […] Noi lo trascrivemmo nel 1777 nella nostra storia in un volume, indi stimammo meglio di ometterlo quando la distendemmo in sei tomi, potendosi leggere nella Biblioteca Ispana moderna, e ci basta il dire che tale epigramma annunzia uno scrittore buono a tutt’altro che a calzare il coturno nella prima giovanezza.

268. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

Recitò insieme col padre nella Compagnia Pellandi, il 1795-96-97. Il giornale citato ha per lei queste parole : « Finetta nelle Lagrime d’una vedova bastò a mantenerle il favorevole voto del pubblico ; » e in altra parte : « la serva confidente di Sofia nel Tom-Jones, e Costanza nella Pulcella d’Oxford distinsero quest’attrice nell’impegno suo costante per ben riuscire.

269. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Fu a Napoli più anni ; poi entrò nella Compagnia della Tesi col fratello, con cui era sempre nel 1781. Lo vediamo l’ autunno del 1795 caratterista nella Compagnia di Marta Coleoni al San Cassiano di Venezia.

270. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »

L’ ’82 era, ancor giovanissimo, nella Compagnia di Pietro Ferrari, « facendosi molto onore — dice il Bartoli — e mostrando chiaramente nella sua abilità d’esser egli un comico studioso, da cui l’arte poteva in appresso molto promettersi in virtù de’ suoi perspicaci talenti. »

271. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 44-148

Chiamar Clitennestra nella propria casa perchè l’assista nel finto parto imminente. […] Volle ancora il celebre Racine conservarla nella sua Ifigenia. […] Ecco quel che si legge nella tragedia di Euripide. […] Il rètore Melito nemico di Socrate si esercitò parimente nella tragedia. […] Vedi anche Suida nella voce τετραλογια.

272. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo settimo »

Tra queste fiorirono principalmente la pittura nella pregievolissima scuola de’ Carracci, e la musica nelle tante accademie erette a fine di perfezionarla. […] Davide Rizzio, quel celebre italiano favorito dalla bella e sventurata regina Maria Stuarda, introdusse il primo di tutti nella musica scozzese il gusto italiano, che dura tuttora in alcune composizioni72. […] Berrio, ristauratore anch’esso del genere drammatico, ampliò la musica strumentale, raddoppiando il numero e la qualità degli strumenti nella orchestra. […] Le Tonadillas, ovvero sia spezie di arie buffe che vi si cantano, possono gareggiare nella vivacità comica con qualsivoglia componimento musicale delle altre nazioni. […] La Gusli, stromento più nobile perché usato nelle città eziandio, rassomiglia nella fabbrica interna, nella grandezza e nella figura ad un clavicembalo senza tasti.

273. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO V » pp. 4-31

La caterva introdotta nella Cistellaria di Plauto, e il grex che trovasi nell’Asinaria, ne’ Cattivi, nella Casina, nell’Epidico e nelle Bacchidi del medesimo, altro non sono che il corpo o coro intero degli attori, il quale con pochissimi versi nella fine prende commiato dall’uditorioa. […] Questi partiti produssero sanguinose fazioni nella città dominatrice del mondo. […] Suetonio nella Vita di Augusto, c. 43. […] Lo stesso Suetonio nella Vita di Nerone, c. 4. […] Suetonio nella Vita di Nerone, c. 

274. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VI. Teatro inglese, alemano, e spagnuolo del medesimo nostro secolo. » pp. 389-417

Saurin nella tragedia di Blanche et Guiscard, e in Italia dal conte Calini nella Zelinda, dal conte Manzoli in Bianca ed Errico, e da don Ignazio Gajone nell’Arsinoe. […] Egli nella scena II dell’atto II fa nella propria persona una dipintura curiosa di quelli che aspirano ad entrar nel parlamento. […] Molti tratti felici si trovano nella donna vana, invidiosa, ciarliera, ritratta in madama Orgone. […] E in qual componimento drammatico si richiede tanta rapidità d’azione e conoscenza di teatro, come nella farsa? […] Veggasene una bell’analisi critica nella Gazzetta letteraria dell’Europa tom.

275. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Entrò il ’29 nella Reale Compagnia Sarda, in cui rimase sino al suo ultimo disfacimento, scritturato per le parti di sciocco o mamo, nelle quali acquistò tanta rinomanza da poter mantenere con successo quel ruolo giovanile anche quando la canizie e la obesità ebber dileguata ogni illusione. […] ) Un Bucciotti Luigi, forse altro figlio di Giuseppe, ho trovato amoroso il ’22 nella Compagnia di Paolo Belli-Blanes.

276. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 126

Comico, fiorito nella seconda metà del secolo xvii, con la maschera del dottore, e famoso col nome di Dottor Lanternone. […] Era nel 1687 al servizio del Duca di Modena, nella Compagnia di Giuseppe Fiala il Capitano Sbranaleoni (V.).

277. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Figlio forse dei precedenti, insuperabile nella parte dello Sguizzero mbriaco dint’ a lo vascio de la siè stella, fu generico primario e caratterista valorosissimo. […] Vi apparve il 1816 e vel troviamo ancora all’ultima rappresentazione della Compagnia nazionale l’ 8 aprile 1849, assieme alla moglie, o figliuola, Vincenza, attrice egregia che vediamo ancora nella Compagnia di Giuseppe Maria Luzi succeduto al padre Silvio Maria, che era morto intorno al '60.

278. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo terzo »

Cotal rinforzamento unito alla più lunga dimora della voce sulle rispettive sillabe, che ne era una conseguenza, fece rallentar tutti i’ tuoni, frapporre più lungo intervallo tra i passaggi non meno di sillaba a sillaba che di suono a suono, e alterar così la durata de’ tempi tanto nella poesia quanto nella musica. […] [6] Ma onde, dimanderà qualcheduno, tanta incertezza nella storia della musica? […] Senza questa massima non è possibile dar un passo nella storia filosofica delle lettere. […] Così dovea accadere eziandio nella prima origine delle moderne rappresentazioni, e così accadde in fatti ne’ secoli barbari. […] Ivi si tosavano i capegli e si radeva la barba al prete che più si fosse distinto nella festa.

279. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 189-231

Nel 1725 nella medesima città si reimpresse coll’ originale accanto nella stamperia di Michele Nestenus. […] Melilcoma dice che ode un suono verso Ardven e che vede certo lume nella valle. […] Questa situazione è dipinta con forza nella prima scena. […] dice alla moglie nella seconda scena dell’atto II. […] Nell’atto III sc. 3 partiti Marco e Porzio: nell’atto IV sc. 1 partite Marzia e Lucia, e nella sc. 3.

280. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354

Diderot e da non seguitarsi punto nella tragedia212. […] Carlo Pecchia chiaro nella patria per talenti, per dottrina e buon gusto213. […] Non basta a Metatasio, che Sesto ami Vitellia che lo seduce e lo precipita nella congiura; ma ha bisogno che Vitellia aspiri a una vendetta, non di un padre come Emilia, ma di un’ambizione attiva delusa nella speranza di regnare. […] Esse generalmente son da collocarsi nella classe delle farse. […] Si aggiunga qui che ancora il buon orecchio naturale viene così nella musica come nella poesia spesso guasto dall’abito di udire suoni aspri e duri, o discordanti.

281. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 15-16

), e tal’altra con quello teatrale ; e questo di Angelica fu anche nome teatrale, come vediamo nell’elenco della Compagnia di Lelio (Luigi Riccoboni) chiamata da Filippo d’Orléans nel 1716, nella quale le parti di Angelica furon sostenute dalla Foulquier, soprannominata Catinon. Comunque sia, l’Angelica nostra era la colonna della Compagnia dei Comici Uniti, quando nel 1580 si unì a Bergamo per qualche giorno con quella dei Gelosi ; nella quale occasione Cristoforo Corbelli dettò il seguente MADRIALE Non più col foco de i sospir sperate, nè con quello d’amore, voi, cui tutt’arde in strano incendio il core, far, ch’Angelica un poco senta ne le sue fiamme il vostro foco : che, com’aspide chiude sordo agl’incanti le sue orecchie crude. […] Passò poi l’Alberghini ne’Comici Confidenti : chè sotto ’l nome appunto di Angelica Alberghina, Comica Confidente fu commendata da Jeronimo Cassone fra le sue rime impresse nella Raccolta di Genova del 1591.

282. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 724

Sta solo nel fatto che la Diana sosteneva le parti di seconda donna con parte intera di ducatoni 60, a vicenda totale con Eulalia che aveva mezza parte, nella Compagnia del Serenissimo di Modena ; e che a lei con regolamento dell’aprile 1681 furono assegnate le seguenti commedie : Equivoci – Improprio carnefice – Regina d’ Inghilterra – Don Gaston – Pazzia del Dotor – Nerone – nel Convitato la parte di dona Anna – Cit del’espagne – Lucretia – Bugia verità – Cameriera – Ladro sbiro e giudice – Medico volante – L’aluarado – Oime il core. […] re Tesoriere intendeua di trattenerli nella parte di detto Cintio, essendo questi ricorso a S. […] E questa separazione troverebbe la sua ragione nella condotta poco riservata della Diana ?

283. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 74

Colà, entrato nella Società filodrammatica, esordì colla parte di Paolo in Francesca da Rimini del Pellico, e tale ne fu il successo che tutti lo consigliarono a gettare i pennelli per darsi all’arte del comico. […] Quindi cominciò veramente a farsi popolare il nome di Angelo Marchetti, che fra le tante sue interpretazioni, ammiratissimo per castigatezza e slancio, diventò sorprendente in quella di Armando nella Signora dalle Camelie, colla quale, a fianco di Virginia Marini, il grande astro saliente, allora, formava il più bel duetto artistico che mai si potesse credere. […] Sulla pietra che suggella il suo sepolcro nella cappella del Vecchio Camposanto, è la seguente epigrafe : Qui presso all’avo ed al padre piangendo deposero le spoglie mortali di Angelo Marchetti della drammatica arte cultore egregio - Ergilda consorte, Alessandro fratello.

284. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 214-215

Mostrò subito speciali attitudini alla tragedia, della quale fu più tardi cultrice amantissima e ammiratissima ; e, scritturata il '66 al Fondo di Napoli nella Compagnia Majeroni, vi sostituì con molto onore la celebre Sadowski. […] Leontina Papà nella sua vita non breve di teatro ebbe momenti d’arte felicissimi, e molte lodi sincere, a volte entusiastiche. Creò con assai plauso non poche parti, fra cui, quattr'anni or sono a Firenze quella di Baronessa nella Marcella di Sardou.

285. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 286

Alunna della Scuola fiorentina di recitazione, diretta da Filippo Berti, esordì a diciassette anni nella Compagnia di Cesare Mazzola, passando poi in quelle di Luigi Domeniconi, di Papadopoli e Bergonzoni, e in altre. […] Fu il '71-'72 seconda donna della Compagnia Sadowski, diretta da Cesare Rossi, al Re Vecchio di Milano e il 3 dicembre '71 vi creò per sua beneficiata la parte di Lidia nella Visita di Nozze di Dumas figlio. Sposatasi il '73 a Giuseppe Pietriboni, ne fu anche la prima attrice assoluta, sino al dì della sua morte, avvenuta a Torino per carcinoma il 21 febbraio del '92 ; e in codesti diciannove anni fu l’anima della Compagnia, nella quale recò tanto di bontà, di grazia, di gentilezza, che non vi fu, credo, compagno d’ arte che a lei non fosse come me affezionato e devoto, e come me non piangesse la sua morte sì come quella di una buona amica, di una sorella.

286. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 472-473

Fu sempre nella Compagnia del marito, e viveva ancora il 1782 fuor della scena per la soverchia età. […] Figlia dei precedenti e moglie di Giovanni Vitalba, fu egregia nelle parti di prima donna, che sostenne sempre nella Compagnia di suo padre che le fu ottimo maestro. […] Alludesi alla bellissima Commedia “Che anche una Donna sa custodir un segreto” Pensieri ingiusti nella mente accoglie Contro il Sesso gentil il Volgo insano ; Lo crede infido a custodir l’Arcano, Che facile riceve, e presto scioglie.

287. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO I. LIBRO I » pp. 12-33

Il caro padre che mi ha rilevata, prenderà di te cura nella guisa che io ho fatto, poichè ci saremo separati. […] Il celebre Callimaco Cirenese autore degl’Inni ed Epigrammi e di altri pregiati lavori, dee contarsi tra coloro che fiorirono nella poesia rappresentativa, e specialmente nella tragica sotto Tolommeo Filadelfo sino all’Evergete, che cominciò a regnare l’anno secondo dell’Olimpiade CXXVII. […] Giova riferire l’altro passo citato da Ateneo nella favola Mandragorizomena, ossia lo Stupido per l’uso della soporifera pianta mandragora, che si addusse nella nostra opera delle Sicilie. […] Al medesimo Capo II nella stessa pag. 11, lin. […] Ne favella anche Plutarco nella vita di Timoleone, e Giustino parlando di Agatocle nel lib. 22.

288. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 869-873

Finito il corso tecnico, si mise a fare il contabile, e a poco men che vent’anni a recitar parti di brillante nella Società filodrammatica Gustavo Modena. […] E tale e tanta la sua spontaneità, che il tipo così fortemente e profondamente studiato, non solo come attore, ma come autore, è, quasi ogni sera, nelle parole, nella voce, nei gesti, non già nell’essenza, rinnovato dal soffio potente e immediato dell’arte. […] Le stupidaggini del Massinelli nella Class di asen, e il cretinesco soggetto della tragedia di Otello, detto dal Càmola nella Bagolamento-fotoscultura, otterrebber con altri gli scoppi d’ilarità prodotti dalla voce, dalla pronunzia, dallo sguardo, dal gesto di Ferravilla ? Il comme del sur Pedrin è ben comico : ma la causa dell’irrefrenato proromper del pubblico in matte risate noi dobbiam ricercare in qualcosa più che nella parola. […] E a vederlo e sentirlo nel Maester Pastizza e nella scena musicale a soggetto, chi crederebbe ch’egli sappia o poco o niente di musica ?

289. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »

Dondini Laura, figlia del precedente, nacque a Torino il ’48, e recitò parti di non grande importanza nella Compagnia di lui. Quando egli passò scritturato nella Compagnia Peracchi, essa mostrò in alcune parti di amorosa a qual grado avrebbe potuto salire, se con più amore e con più studio si fosse data all’arte comica.

290. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 22

Moglie del precedente, seconda donna, magnifica di forme, ha serbato nella fatale corsa del tempo, la espressione d’infantile gioialità, che la fece sempre una delle più simpatiche attrici del teatro italiano di prosa. […] Entrò il '72, ancor giovinetta, nella Compagnia della Sadowski, come prima attrice giovane e amorosa sotto l’Annetta Campi, passando, dopo non molti anni, nello sviluppo precoce della persona, alle parti di seconda donna, che non abbandonò più.

291. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Nel '36 sostenne con molto successo la parte di Uranio, maggior sacerdote di Apollo nella tragicommedia : La clemenza nella vendetta.

292. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Pieri-Cristiani Amalia, figlia dei precedenti, cominciò a recitar quindicenne nella Compagnia che suo padre aveva in società con Vedova. […] Sposatasi a Demetrio Cristiani, vedovo, che le morì dopo due anni, si recò prima attrice assoluta nella Compagnia Pisenti e Solmi, in cui stette più anni, applauditissima.

293. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Fu impiegato nella Compagnia d’Antonio Sacco più anni, e nel 1770 passò con quella di Girolamo Medebach per recitarvi nella maschera del Dottore, ma poco ivi potè far valere il suo spirito e la sua lodevole abilità, poichè giunto a Modena, tocco da apoplessia, vi morì in quell’estate in età d’anni 38. » Così Fr.

294. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO I. Stato del Teatro Francese prima della Medea di Pietro Cornelio. » pp. 4-7

Nella stessa Sofonisba Mairet incorse nella taccia di mettere alla vista le troppe dimestichezze degli amanti. […] Lo stesso Pietro Cornelio nel 1634 nella prefazione alla Vedova diceva di non volere nè totalmente seguirle, nè tutta usare la libertà del teatro francese. […] Passi la supposta totale superiorità del moderno sull’ antico; ma in Francia nella lunga riferita barbarie teatrale perchè nulla giovò la libertà donnesca? […] Prima però che Cornelio si avvedesse delle proprie forze nel genere tragico, e che comprendesse quanto la regolarità contribuisca all’accrescimento dell’istruzione e del diletto col partorir l’illusione, il Trissino servì di modello a Mairet nel comporre la Sofonisba rispettando le tre unità1; ed il popolo nella rappresentanza seguitane nel 1629, ad onta de’ suoi difetti e della debolezza dello stile, ne senti il pregio e l’applaudì.

295. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 254-257

Nel 1716 entrò nella nuova Compagnia italiana che si recò allora a recitare a Parigi, sostenendovi le parti di seconda amorosa, col nome di Silvia, tenendo per più di quarant’anni il primo posto a la Commedia Italiana. […] Alle quali vivissime lodi l’incontentabile e forte Grimm contrapponeva come una stonatura sguajata parole del più acre disprezzo, non riconoscendo nella grande artista una sola delle doti dagli altri decantate. […] Fu sotterrata nella chiesa del San Salvatore, sua parrocchia. […] Due anni prima della sua morte, io l’ ho veduta recitar la parte di Marianna nella commedia di Marivaux, e nonostante il suo stato e la sua età, l’illusione fu perfetta.

296. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO V. LIBRO VII » pp. 107-140

Cornelio nella tragedia del Mairet, egli novera il contrasto di Scipione con Massinissa, e la disperazione di questo principe. […] Bret nella sua edizione delle Opere di Moliere. […] Vi si scopre al solito spirito e finezza soverchia nella condotta della favola. […] La sala ha dodici colonne d’ordine composito che nella loro altezza comprendono due ordini di logge. […] Si ritenga la nota (1) impressa nella pag. 6, che incomincia Voltaire negò questo &c.

297. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO III. Opera musicale Spagnuola e Italiana e Teatri materiali. » pp. 89-108

L’opera italiana non tradotta si è rappresentata in diversi tempi interrottamente nella penisola. […] Corràl propriamente significa una corte rustica dietro di una casa, e talvolta comune a più casucce di famiglie plebee, ed un tal luogo servì talora nella Spagna per le rappresentazioni sceniche, quando ancora non eranvi teatri fissi. […] Quando poi si costruirono gli edifizj chiusi addetti unicamente agli spettacoli scenici, essi presero la forma di quelle case e di quelle corti nella costruzione sì de’ palchi superiori che della platea e dello scenario inferiore, e ritennero il nome di corrales. […] Alla fine che cosa sono quattro pugni dall’una parte e dall’altra di tempo in tempo, ed un poco di vicendevole prepotenza che alimentava la discordia in un pubblico ed influiva nella formazione delle compagnie? […] Egli (non senza il solito ricco corredo di villanie) conchiuse che nella mia Storia io dovea verificare le importanti particolarità istoriche da lui accennate (cioè se il nastro della Ladvenant era di color di solfo o di oro, se i commedianti facessero un solo corpo come una sola cassa, se il nome di Chorizos venisse dalle salcicce che mangiava Francho) e non perdere il tempo nella parte critica que tanto resplandece nella mia opera; perchè critica nel vocabolario di Huerta equivale a satira, a maldicenza, ed è pruova della mia poca istruzione e dell’intenzione poco retta.

298. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 838-

Abbandonò l’avvocatura, nella quale si distinse, dice il Bartoli, per un fino raziocinio, e si diede all’arte comica, nella quale riuscì egregiamente come innamorato per le commedie all’improvviso.

299. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Di nobile famiglia veronese, dovette per dissesti finanziari darsi all’arte comica, esordendo nella Compagnia della Battaglia, e passando poi in quelle di Giuseppe Lapy, e di Luigi Perelli, nella quale ultima era al tempo di Fr.

300. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO V. Sulle due Sofonisbe Italiane, e su due Traduzioni dal Greco di Fernan Perez de Oliva. » pp. 26-42

Che se poi il Signor Abate sia pur fermo nella determinazione di sconfiggermi, il modo più proprio di conseguirlo si è mostrare a dirittura la mia mala scelta, il mio mal gusto nella citata scena, palesandone la mancanza di verità e di patetico. […] E queste due azioni, a dispetto della virtù talismanica infusa dall’Apologista nella parola triste, sono ancor due nella traduzione del Perez. […] Infatti nella Scena di Elettra col Coro l’espressioni del Perez sono contrarie al semplice vago linguaggio della passione. […] Il nobilissimo carattere di Polissena, che sin dalle prime parole traluce in Euripide, non apparisce nel di lei dialogo con Ecuba alla presenza di Ulisse, nella maniera che stà espresso nella copia: “Pol. […] Assai diversamente le fa annunziare l’amara notizia il tragicissimo Euripide nella scena che incomincia, ιὠ μᾶτερ μᾶτερ τι βοᾶς.

301. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 420-431

Da dodici anni egli vive a Zante, mantenuto da'suoi figli, alimentato dalla speranza di venire a morir nella terra, che lo vide nascere. […] Non so se a me, che non ebbi la sorte di sentirlo nella sua grande opera d’interpretazione e di riproduzione al culmine della gloria, sarà dato tracciar la figura grande, geniale, e nella genialità disordinata, dell’artista, che nell’ultimo cinquantennio, con Adelaide Ristori e Tommaso Salvini, tenne lo scettro dell’arte in Italia e a traverso il mondo intero. […] Non molto puro di linee, fu molto vario e spontaneo ; ma nella spontaneità talvolta esuberante con islanci geniali e inattesi, che, presi fuor di misura, oltrepassavano il confine. […] Di tal guisa egli si mostrò nella vita un po' sempre personaggio di commedia, e nelle sue grandi interpretazioni un po'sempre Ernesto Rossi. […] Il '52 sposò la signorina Pellegrini di Mantova, ed entrò nella Compagnia Reale Sarda.

302. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »

Nato il 4 gennaio del 1864 a Bologna, abbandonò a vent’anni l’ufficio delle ipoteche, per entrare in Compagnia di Cesare Rossi, nella quale esordì a Roma come generico. […] Assai probabilmente abbandonerà presto la prosa per darsi all’arte lirica, nella quale ha già dato frequenti prove di buona riuscita.

303. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 46

Esordì in patria recitando le parti d’innamorato, poi trasferitosi il 1768 in Lombardia, si scritturò nella Compagnia di Pietro Colombini, mostrandosi artista egregio nelle commedie all’improvviso. […] Uscito Luigi Benedetti dalla Compagnia di Antonio Sacco, andò il Lucchesi a sostituirlo, e quivi si trovava ancora nell’ '83, ammiratissimo dai comici e dal pubblico per la prontezza di spirito nella commedia dell’arte, e per la intelligenza e diligenza in quella studiata……

304. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 114

Fatte le prime armi nella Compagnia di suo padre, si scritturò prima attrice giovane con Arturo Garzes pel’92, passando poi nello stesso ruolo, il '93, con Angiolo Diligenti, il '94 con Francesco Garzes, il '95 con Andrea Maggi, e il '96 con Flavio Andò ; dal quale staccatasi, passò il '97 nella Compagnia Mariani-Zampieri, e il '98 in quella di Eleonora Duse, andando nell’ ottobre a sostituir con Ermete Zacconi la Varini ammalata.

305. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 213

È questi il famoso Gabriele da Bologna, che sosteneva le parti di Zanni nella Compagnia de' Comici Gelosi sotto il nome di Francatrippe, lodato da Francesco Andreini (V.) nel Ragionamento XIV delle sue citate Bravure. Era il 1593, come abbiam visto al nome di Balestri (V.), nella Compagnia de'Comici Uniti, e in quella de'Costanti, come abbiamo in una lettera senza data citata al nome di Degli Amorevoli Vittoria (V.).

306. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Comincian notizie precise di lui dal 1817, in cui lo vediamo secondo caratterista applaudito della Compagnia Rafstopulo, nella quale egli stette quattr'anni, e della quale era primo Francesco Pieri, ch'egli imitava nel gesto e nella voce.

307. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1027-1028

Sebbene ella non conoscesse pur le lettere dell’alfabeto, mostrò sempre tale spirito arguto, tanta giocondità spontanea, che fu un giorno notata, mentre faceva la spesa dal pizzicagnolo, da un filodrammatico dialettale, che la persuase a entrare nella Società di San Simone come attrice, dove ella dopo tre sole prove mandò in visibilio il pubblico. […] Per parecchio tempo anzi essa fu appunto nella primitiva compagnia quello che è il Ferravilla nella sua : il personaggio più atteso, più gustato, più applaudito della produzione.

308. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Piacenza li 4 marzo 1640. » p. 287

Passò il '63 generico nella Compagnia di Gaspare Pieri, e l’anno seguente, per un triennio, in quella di Bellotti-Bon. Scritturato il '67 con Alamanno Morelli, fu con lui Caratterista fino al '79, per passare poi nella nuova Compagnia Marini e Ciotti, dalla quale uscì per recarsi con Emanuel a' Fiorentini di Napoli. […] Al tempo in cui fioriron l’ opere di Pietro Cossa, egli fu nella Compagnia di Alamanno Morelli, degno compagno di Virginia Marini, Francesco Ciotti, Giulio Rasi.

309. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 554-557

Bartoli – con bravura il carattere d’Innamorato nella Compagnia diretta dal Lapy nel Teatro di S. […] Volò il grido de’ suoi meriti sino a Parigi, e fu colà chiamato, perchè la parte dell’Innamorato egli recitasse nella Truppa Italiana. » Bartolommeo Camerani si recò a Parigi nel 1767 chiamatovi a recitare i secondi amorosi, alternativamente con Francesco Antonio Zanuzzi e Antonio Stefano Balletti, e vi esordì la sera dell’ 8 maggio, insieme all’ arlecchino Sacchetti nel Maître supposé, nuova commedia italiana che non ebbe veramente un gran successo. […] Poi, riaccettato nella compagnia a mezza parte, gli fu affidato l’incarico di settimanajo (ch’egli copriva già dal 1769) col titolo di settimanajo perpetuo. […] XXIX) dice del Camerani : « Quest’uomo molto attivo, pieno d’intelligenza e di probità, incaricato di commissioni spinose, sa conciliar così bene gl’interessi della Società e quelli dei particolari, ch’egli è il mezzano delle contese, l’arbitro delle riconciliazioni, e l’amico di tutti. » E queste qualità trovo confermate nella lettera seguente, non mai pubblicata, che debbo alla cortesia di Luigi Azzolini. […] E d’indigestione morì il 22 aprile 1816 a Parigi, dopo di aver divorato nella notte, da solo, una quantità di pasticci di fegato grasso.

310. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Mediolani 20 Iunii 1601. » pp. 242-244

Antonio Valeri nella Rassegna bibliografica del D'Ancona (Anno IV, 1896, fascic.  […] Pedrolino, et Compagni comici vniti, li quali con mia grandissima sodisfattione, e gusto m’ hanno seruito doi mesi continoui con le comedie, e forse con speranza di tornare questo Carnovale al mio seruitio desiderano per esser più vicini, et commodi al viaggio di venir per l’Autunno à recitar in Bologna nella stanza solita ; pero prego V. […] Altezza di Savoia con ogni debito di riverenza la supplicano a far loro gratia, che possano in Milano nella stanza solita del suo Palazzo recitar le loro honeste Comedie ; hanno già supplicato, et hora di nuovo supplicano mandando messo à posta ; confidano nella sua benignità ed offrendosi prontissimi ad ogni suo cenno le pregano da N. […] Facciasi la patente nella forma solita.

311. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 401-403

Mortogli il padre nel’700, e rimaritatasi la madre coll’avvocato Duret, egli ebbe da entrambi tali maltrattamenti, che, sebbene avesse già esordito a quindici anni con buon successo nella compagnia materna, si trovò costretto a prendere il servizio militare, arruolandosi con un tal Capitano, dal quale non ebbe trattamento migliore, nonostante il dono che gli fece d’un piccolo orologio, che era tutto quanto ei possedeva. […] Ma il successo non essendo stato qual era da sperare, dopo non molte recite, egli fu ancora in Provincia, a Bordeaux, a Bruxelles, a Cambrai, donde restituitosi a Parigi, fu accolto nella Compagnia dei Nuovi Comici italiani. Il Mercurio di Francia così annunziava il suo esordire : Il (venerdì) 13 aprile (1725) il signor Romagnesi, nuovo attore e nipote di Cintio, comico famoso dell’antica Compagnia italiana, si presentò per la prima volta nella Comedia La Surprise de l’Amour (di Marivaux), e vi recitò la parte di Lelio con molta intelligenza. […] Negatagli il Curato di Fontainebleau la sepoltura, si deliberò d’inviare il suo corpo, chiuso in un cassone, a Parigi, ove fu sepolto nella chiesa del Salvatore il 13 maggio. […] Buon Arlecchino e capocomico mediocre, fu molti anni colla moglie e il cognato Filippo Nicolini nella Compagnia di Nicola Petrioli, fuggito il quale egli ne prese le redini per alcun tempo.

312. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO I. Teatro Spagnuolo. » pp. 4-134

Ma perchè nella drammatica non valse simile esempio? […] Entra a tal fine nella prigione colla mascheretta e coll’abito semplice che portò nella prima scena. […] In Menfi comincia l’atto II che poi termina nella Giudea. […] Siane un saggio l’avviso che dà Laura all’amante nella giornata II. […] In fatti egli vien dipinto ignorante non solo ne’ principii politici che mettono capo nella ragion naturale e delle genti, ma ancor nella geografia e nella storia.

313. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — 2 giugno 1902. Guido Biagi. » pp. 327-333

Entrò ventenne appena come secondo amoroso e secondo brillante nella Compagnia Sadowski diretta da Cesare Rossi. […] Licenziato di sotto le armi, nel settembre del 1877, eccotelo primo attor giovine nella Compagnia Pietriboni, dove rimase fino all’ anno scorso (1882), quando fu nominato direttore della R. […] Nel Violinajo di Cremona, nei Fourchambaùlt, nel Cantico dei Cantici, nella Libertas di Costetti e in tante altre parti, dimostrò col fatto la bontà del suo metodo : del quale vedemmo, di recente, gli ottimi risultati in una prova di studio degli alunni nella R. […] Una delle sue passioni è il latino che conosce assai bene : un’altra è l’arte della lettura, ïntorno alla quale fa quotidianamente studi ed esperienze nella sua scuola. […] All’ esperimento che dette il mese scorso nella sua scuola, un alunno alto tre o quattro palmi lesse un discorso – per esercizio – con una disinvoltura, con un garbo da sbalordire.

314. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO IV. Pastorali del Cinquecento. » pp. 267-294

La rappresentò (si dice nella lettera premessavi) M. […] Tal censura fu ancora ribattuta da Baltassarre Paglia con un discorso in cui si additano le perfezioni dell’Aminta, letto nella medesima accademia e stampato nella raccolta di Antonio Bulifon in Napoli. […] Spira un dilicato patetico da i discorsi di Aminta nella seconda scena. […] Le bellezze dello stile nelle particolarità narrate, che i Francesi chiamano beautez de detail, sono tante nella seconda scena dell’atto II, che pur dovrebbe copiarsi tutta. […] Quest’Amarilli ritrosa non vuole ascoltarlo, a cagione di avere nella sua patria amato un pastorello chiamato Tirsi, a cui, benchè con pochissima speranza tutto serba il suo amore.

315. (1715) Della tragedia antica e moderna

[3.86ED] Ma nella Perselìde e nella Rachele (perdona al vero) hai tu seguita la moda del donar troppo all’amore. […] [4.35ED] Quasi che fra il verso franzese ed il mio non sia notabile differenza, sì nella disposizione che nella misura. […] [5.150ED] Lo chiaroscuro allora non è nella musica. […] Magnani Campanacci, Un Bolognese nella repubblica delle lettere, p. 102. […] [commento_4.35ED] nella disposizione che nella misura: nella prosodia e nella quantità sillabica.

316. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO VI. Teatri Materiali. » pp. 357-365

Giambatista Aleotti di Argenta ingegnere illustre nell’architettura idraulica, nella civile e nella militare, il fe costruire d’ ordine del duca Ranucio I Farnese nel 1618. […] La costruzione fu nella nuova maniera con palchetti sostituiti modernamente alle antiche scalinate, cioè con più ordini di stanzini collocati a guisa di gabbie l’un sopra l’altro, i quali avendo l’uscita a’ corridoi, lasciano il passaggio alla voce per dissiparvisi, in vece di essere rimandata alla scena. […] Giacomo Torelli ed altri cinque cavalieri di Fano vollero supplire alla spesa di un teatro nella patria  e su i disegni dello stesso Torelli verso il 1670 fecero costruire il bel teatro di quella città. […] Il teatro antico di Bologna era nella piazza, ma più non esiste  era di forma quadrata diviso in gran palchettoni. […] Il teatro di Marco Contarini in Piazzuola nel Padovano fu di tal vastità che nel 1680 si videro in esso girar nella scena tirate da superbi destrieri sino a cinque carrozze e carri trionfali, e comparire cento Amazzoni e cento Mori a piedi e cinquanta a cavalloa: Ed è questa la storia scenica Italiana del secolo XVII.

317. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 995-998

Gattinelli Luigi, nacque a Meldola il 1786 da Niccolò, orefice, e da Teresa Fanelli, e vi fu battezzato, nella chiesa arcipretale di S. […] Egli battè del petto contro il lastrico del ponte, e morì nella notte, proferendo le testuali parole : « atto terzo, scena ultima. […] Ristabilito appena da lunga malattia, mettevasi in viaggio per Firenze, e disgraziatamente trovava la morte sotto le ruote della carrozza che nella via si rovesciava. […] Il Giornaletto ragionato teatrale del 1820, dando conto della Compagnia Taddei al Teatro Goldoni di Firenze, dice del Gattinelli che « nella declamazione della tragedia inclina al languore che può convenire alla commedia ( ?) ; ed in questa per voler troppo comparire naturale, cade nella freddezza. » Dalle quali parole mi pare si possa oggi trarre argomento di molta lode per l’egregio artista.

318. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Ferrara il dì 27 febraro 1618. » pp. 519-525

Amanti riconosciuti nella istessa com. […] Amante ingrato nella corsara. […] Vi amo ; e per mostrare quale verso di voi sia la confidenza mia, vi costituisco secretario delle mie passioni amorose, confidando la mia salute nella vostra diligenza. […] Ma fermandoui nella conoscenza di dovermi ubidire, acchetateui ; io vado a scrivere ; uoi per portare la lettera uenite da qui a poco a pigliarla. […] Il Bruni fe’dunque le prime armi ne’Gelosi, sciolti i quali dopo la morte d’Isabella, entrò nella formazione de’ Confidenti.

319. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VI. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 212-244

Comunque sia la storia dimostra che siccome Guillên de Castro servi di scorta al gran Cornelio nella tragica carriera, così nella comica il gran Moliere ebbe per guida gl’Italiani, benchè senza tradirne l’interesse seppe dar loro un colorito nazionale. […] Nell’autunno del medesimo annovenne Moliere co’ suoi nella capitale della Francia. […] Tutto ciò si conobbe nella recita del Cocu immaginario scritto più correttamente delle prime favole. […] Bret nella sua edizione delle Opere di Moliere. […] Riconobbero i Francesi nella di lui Commedia senza commedia recitata nel 1655 gran fertilità d’ingegno.

320. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO V. Tragedia Francese nel secolo XVIII. » pp. 75-133

Qualche durezza nella condotta dell’azione ci fa vedere in lui un’ arte non ancora perfezionata. […] Barbaro, tiranno, l’ha chiamato nella seconda scena dell’atto IV. […] Meglio combinata col mausoleo si vorrebbe nella scena sesta dell’atto terzo la sala dell’assemblea nazionale. […] L’Orazio Coclite della Francia, il famoso Bajardo detto il Cavaliere senza paura e senza taccia, sì grande nella storia, nella tragedia apparisce vano, millantatore, meschino. […] Poco disdegnarono di punire nella presa di Brescia48.

321. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 307

Guarini, Jason De Nores, nella sua Apologia contra l’autor del Verato, dice : « E Messer Battista Veronese, altresì recitator di commedie, affermò pubblicamente appresso persone dignissime di fede di aver rappresentato già quindici anni sono in Franza, per tutta Italia, e specialmente nella istessa città di Ferrara, oltra molte altre la tragicommedia pastorale della Pazzia d’Orlando.

322. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 206

Moglie del precedente, e figlia di un bravo Arlecchino, nipote probabilmente di Felice Sacchi, detto Sacchetto, nata nell’anno 1814, si scritturò, rimasta orfana del padre, come servetta, il 1830 nella Compagnia Bon, Romagnoli e Berlaffa, nella quale, sotto gl’insegnamenti del Bon, celebre attore e autore, divenne ben presto ottima nel suo ruolo, rappresentando per ben ventidue sere al teatro di S.

323. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Giuseppe Simonetti si fece notare nella rappresentazione del carattere buffo di Don Gelsomino nella commedia Il Re dormendo ( ?)

324. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 644-646

Era nella voce del Ceresa e nella dizione un fascino potente : forse nella rappresentazione della commedia moderna si sarebbe potuto notare, a rigor di termini, una tal quale volgarità di persona e di volto ;… ma qualsiasi menda rimaneva assorbita da quella dizione limpida e pura, soave nel sentimento, gagliarda nella passione, ma sempre vera, incomparabilmente vera.

325. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 499-500

Un po'appunto per questo, e molto per la fibra che appariva più tosto debole a sostener le lotte e le fatiche della scena, il padre gli fu sempre avverso a che si facesse comico ; ma egli, malgrado tutto, complice lo zio Alessandro, entrò il '78 nella Compagnia di Achille Dondini come generico, e il '79 in quella di Marazzi-Diligenti come generico primario. […] Tra le maggiori e migliori sue interpretazioni van notate in campo sì disparato quella di Petruzzo nella Bisbetica domata di Shakspeare, di Edipo Re di Sofocle, e di Jago in Otello di Shakspeare : quest’ultimo recitato maestrevolmente a fianco del padre nel suo giro di addio. Anche lo volle Eleonora Duse compagno nella Francesca da Rimini di G. […] Gli ostacoli non lo impacciano, lo studio non lo prostra, purchè quelli affronti, si dia a questo per l’arte sua, nella quale, e ciò forse gli nocque veramente a conseguir la purezza classica delle linee, si gittò a capo fitto, troppo presto liberato dalla man forte del guidatore.

326. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — LIBRO X ed ultimo » pp. 161-344

Si vede talvolta il teatro lasciato voto, come nell’atto V, partendo Margherita nella scena terza, e venendo poi nella quarta Beatrice. […] perchè Gerbino possa introdursi nella reggia. […] Carlo nella scena 4 siede sul trono. […] Bellissima è la patetica divisione di David da Micol nella prima del V, nè men pregevole è l’appassionato monologo di Micol nella seguente. […] Ella ha manifestato il suo disegno al marito nella scena 5; è venuto il re che è presente, ed ella se n’è con lui spiegato nella scena 6: or chi l’ha detto ad Orgando che arriva nella 7 scena?

327. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO II. Tragedie Italiane del XVI secolo. » pp. 28-131

Egli che tanto affettava d’insistere sull’osservanza delle regole di Aristotile, in quale aforismo di quel grande osservatore aveva appreso che il carattere tragico consista nella modificazione de’ costumi, e non già nella qualità delle passioni? […] Non si ricordò Rapin della giostra data nella Borgogna nel 1272, nella quale dal principe di Châllons fu disfidato Eduardo I, che dalla Sicilia tornava in Inghilterra? […] Andromaca nella tragedia latina dissimulando e piangendo con Ulisse dice che il figliuolo è morto. […] Non pensò, ciò scrivendo, a quello che erano nel XVI secolo nella drammatica i snoi nazionali? […] Euripide e Sofocle ed Eschilo non sono meno tragici nella lettura e nella nuda recita che in una rappresentazione cantata.

328. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Teatro di Eschilo. » pp. 75-103

Guerriero, capitano, vittorioso nella pugna di Maratona per Atene sì gloriosa, mostra nello stile la grandezza, il brio militare e la fierezza de’ proprii sentimenti. […] Ella in tal guisa entra nella scena, secondochè io traduco: Quai terre? […] Euripide veramente non a torto nella sua Elettra si burla di simili segni; ed in fatti non si prenderà mai per modello delle agnizioni teatrali questa di Eschilo sfornita di verisimiglianza. […] Ma Aminia di lui minor fratello, che nella pugna di Salamina avea perduta una mano, alzando il mantello scoperse il braccio monco, intenerì i giudici, ed il colpevole ottenne il perdono. […] Plutarco nella vita di Cimone.

329. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVII ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati Teatri, e della condizione degli Attori Greci. » pp. 213-238

Sparta medesima, l’austera Sparta, ebbe un teatro assai magnifico, della cui bellezza favellano Pausania e Plutarco nella Vita di Agesilao. […] Quanto poi alla condizione nobile delle Spartane che rappresentavano per prezzo, non è da stupirsene; e Cornelio l’adduce appunto per uno degli esempj nella diversità de’ costumi de’ Greci e de’ Romani. […] Vitruvio nella prefazione al libro VII. […] XVI Ne favella anche Plutarco nella Vita di Timoleone, e Giustino parlando di Agatocle nel libro XXII. […] Di questa legge parla Demostene nella III Filippica.

330. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « PROLUSIONE ALLE LEZIONI DI POESIA RAPPRESENTATIVA DEL PROFESSORE PIETRO NAPOLI-SIGNORELLI. » pp. 203-226

L’uomo avea bisogno di comunicar co’ suoi simili i proprj concetti per mezzo delle lingue, e senza presidio alcuno di tinte e di altre materie reali, e corse col pensiero a un artificio più ingegnoso, e inventò la grande arte di svolger la serie delle proprie idee colle sole parole ma in sì fatta guisa e con tale aggiustatezza ed eleganza connesse, che giugnesse a dominar su gli animi ed a commuoverne o racchettarne gli affetti; ed è questa l’arte imperiosa, onde tuonava Demostene nella Grecia, Tullio nel Lazio, e Parini nella Cisalpina. […] L’uomo però inoltrato nella coltura tendente sempre mai irresistibilmente alla perfezione de’ proprj ritrovati, mal poteva limitarsi a quella semplice studiata filza di parole esprimenti rozze idee pastorizie, comunali, famigliari. […] Quest’arte celeste questo sforzo portentoso dell’umano ingegno, impaziente d’ogni confine porta la contemplazione per tutta la natura, e facendo tesoro degli oggetti verì gli ordina nella fantasia, gli colora, gli adorna, gl’illeggiadrisce, e trasportando con viva imitazione l’evidenza del vero nella bellezza del finto, ne congegna l’armoniosa catena di vive immagini che mulcendo l’udito penetra negli arcani avvolgimenti del cuore umano, ed ammaestra dilettando. […] La ragione umana che inventò e perfezionò in Grecia un’arte sì bella, sì utile e sì necessaria alla gloria e all’educazione de’ popoli, quanto vide profondamente nella natura dell’uomo! […] È il poeta, è l’autore che col suo fuoco ispira l’anima nella sua favola; è quest’anima questo fuoco che dee passare agli attori e rendergli grandi ed originali; è Moliere che forma i Baron; è Voltaire che produce le Clairon.

331. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 879-880

ma della prottetione che ha goduto nella pace conseguita per suo figlio, et suplica di nouo l’ A. […] « Comica, che recitava la parte della serva con diligenza, e prontezza di spirito, nella Compagnia de’ Comici affezionati in Bologna il carnevale dell’anno 1634. È lodata nella dedicatoria della Scena illustrata.

332. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 945-946

Entrò poi l’Amalia il ’44 con Luigi Domeniconi prima attrice assieme a Maddalena Pelzet, quindi (1846) prima attrice assoluta con Angelo Lipparini, col quale stette cinque anni, mostrando, e nel dramma e nella commedia, a qual grado di arte ella era salita. […] Io la conobbi il ’71-’72 nella Compagnia di Fanny Sadowski diretta da Cesare Rossi, in cui sosteneva mirabilmente le parti di madre e caratteristica, che avea già recitate in quella di Bellotti-Bon. […] Artista spontanea, esuberante di passione, nel dramma e nella tragedia, ebbe una vena irresistibile di comicità nelle parti comiche, tra le quali i vecchi artisti ricordan quella del Birichino di Parigi, in cui non ebbe rivali.

333. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 543-544

Dettò versi in morte di Teresa Calamai, la famosa innamorata del Gamerra, il quale nella Corneide ha un cenno di lode sul Somigli. […] Intanto, a dare un saggio delle sue rime, ecco i due sonetti che trattan della sua nascita e della sua vita, foggiati alla maniera bernesca, nella quale egli rifulse meglio assai che nella eroica e sacra : Nella stagion che il Sol sta tra le branche del fier Leone, e si avvicina al Cane, e che le brine colle mosche bianche dal nostro clima son molto lontane….

334. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 346

Benini Gaetano, bolognese, nato da famiglia agiata, si diede agli studi legali, poi, dopo le noie venutegli dall’avere appartenuto a’carbonari del’ 31, abbracciò l’arte drammatica, nella quale riuscì ottimo primo amoroso e primo attor giovane. […] Passò il ’42 nella Compagnia di Angelo Lipparini al fianco di Carolina Santoni ; poi in altre, finchè si fece capocomico egli stesso.

335. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

I) disse di lei : Bettini Matilde, seconda donna : potrebbe migliorare di molto e nel gesto non sempre adattato e nella maniera di pronunciare, posto che qualche sincera ed intelligente persona la persuadesse a trarre miglior partito, mediante lo studio, da quelle doti, delle quali avara non le fu natura. La troviamo nel 1820-21 in Compagnia Mascherpa e Velli, e il succitato giornale constata con parole di encomio, ch’ella « approfittò degli amichevoli consigli datile in allora. » Sposò un Pietro Bignami, appartenente a doviziosa famiglia bolognese, il quale sosteneva nella stessa Compagnia a vicenda con Gio.

336. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 605

Entrò generico primario nella Compagnia Colomberti, Fumagalli, Internarni, e vi stette tre anni. […] Ebbe ottimo successo al Valle di Roma, recitando replicatamente la parte di Virginio nella Virginia di Alfieri ; e al Cocomero di Firenze quella di Mitrane nel Nabucco di Niccolini.

337. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »

Avendo suo marito formato compagnia il 1826 in società con Gaetano Colomberti, nella quale la Rosa era scritturata qual prima attrice tragica, benchè di oltre cinquant’anni, potè mostrare l’antico valor suo, ammirata dovunque così nell’ Isabella del Filippo, come nella Clitennestra dell’ Oreste e nell’ Antigone di Alfieri.

338. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 7

Landi Anna, fiorentina, nata Sarti, figliuola di un lavoratore di seta, fu attrice di molti pregi per le parti di prima donna assoluta, che sostenne la prima volta in Malta nella Compagnia di Andrea Patriarchi. […] Fioriva al tempo del Bartoli (1781), che di lei così lasciò scritto : « Anche in Palermo fu lodato il suo merito, e così pure in molte città della Lombardia e della Toscana, come non meno nella Liguria e nel Piemonte.

339. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 394

Vediam più tardi il Romagnesi, il 1616, nella Compagnia de' Confidenti, diretta dallo Scala e protetta da Giovanni De Medici, nella quale ebbe a Genova un alterco con Battista Austoni, l’amministratore della Compagnia.

340. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « CORREZIONE AL TOMO IV. »

In una Nota alle pag. 171 e 172 parlando de’ musici castrati abbiamo detto che in Madrid vi è un collegio di castratini educati espressamente per cantare nella Real Cappella le divine laudi, la qual cosa è verissima. Abbiamo soggiunto che nella R.

341. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 487

Recitava le parti di Graziano nella Compagnia de’Fedeli, al momento di recarsi a Parigi (26 novembre 1612). Troviam prima un Bartolomeo citato dall’Andreini nella sua lettera del 1609 al Duca di Mantova da Torino (V. le lettere di comici italiani, pubblicate per le nozze Martini-Benzoni dal D’Ancona), che altri non dovrebb’essere che il Bongiovanni stesso, forse non ancora scritturato per le parti di Graziano ; forse Graziano a vicenda (un per le parti italiane, un per quelle dialettali) con Messer Aniello Soldano facente parte di quella compagnia, noto col nome teatrale di Dottor Spaccastrummolo napoletano.

342. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 943

Luca di Venezia, nel quale anno pubblicò La clemenza nella vendetta, commedia in versi di Giovanni Palazzi (Padova, Conzatti), dedicandola con una epistola in versi e in dialetto veneto al Pantalone Garelli (V.). Al principio del ’38 era a Dresda scritturato nella Compagnia di Corte assieme a sua moglie Gerolima ( ?)

343. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Bartoli : Accademica fiorentina, che recitò nel Teatro della Piazza Vecchia nella sua Patria. […] Passò poi con la Faustina Tesi l’anno medesimo in qualità di seconda attrice, e poscia acquistando maggio concetto, Fedele Venini la volle nella sua Truppa per assoluta prima donna.

344. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Moglie del precedente, e figlia di Luigi e Antonietta Robotti, cominciò a recitare nella Compagnia reale sarda coi parenti, poi in quella ch'egli avea formata in società con suo padre. Da questa passò poi, sempre col marito, in Compagnia Feoli e in quella di Bellotti-Bon, nella quale cominciarono i primi sintomi del male che dovean condurlo alla tomba.

345. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Nello schizzo su gli attori della commedia italiana, apparso a Stuttgart il 1750, è detto di lui : « Un uomo nella pienezza del vigore ; circa quarant’anni. […] Occhi, fisionomia, mani, piedi, tutto parla nella sua persona. » Pare fosse qualcosa più di un semplice attore, dacchè aveva a Varsavia, per lui la moglie e il ballerino Vulcani, tre camere, fra le quali una grande per le prove.

346. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IV. Teatro Americano. » pp. 28-41

Or non ne poteva nascere come nella Grecia lo spettacolo scenico che pure in seguito vi si vede coltivato? […] Cresce finalmente la probabilità delle congetture sull’origine degli spettacoli del Perù col riflettere che si eseguivano da’ medesimi Curaci, Inchi e Capitani che si mascheravano nella festa Raymi. […] Il Lampillas che trionfandone fa ciò osservare, può addurre qualche pruova di non essere stato il Cabotto impiegato a cagione d’insufficienza e d’imperizia nella nautica? […] Quanti Spagnuoli navigatori non furono nella Corte soppiantati, rimossi, perseguitati, e sottoposti ad un raggiratore più scaltro e più fortunato? […] Appunto per questi meriti del Vespucci e de’ Cabotti Giovanni e Sebastiano nella Storia Generale de’ Viaggi (senza dissimularsi l’accennato artifizio del Fiorentino) se ne ammira la singolar perizia della cosmografia e della nautica.

347. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 216-226

Spirò nella pace del Signore, perchè alla classe dei buoni spettava. […] Nè mancò in lei l’espressione di affetti più concitati e più caldi ; e recente ancora è tra noi il plauso con che vesti le sembianze della tenera Ermengarda, e narrò gli strazj e le smanie della tradita Usca nella ballata del Dall’Ongaro. […] Ora quella poveretta in Dio riposa, e poichè tacciono le umane passioni oltre il sepolcro, io vivo nella dolce lusinga che leggendo taluno queste melanconiche note, si ricorderà con reverente e pietoso animo di un fiore in si verdi giorni succiso ! […] Qual è dunque la croce, onde si mesta tu se’talvolta, che pietà n’avrebbe qual più infelice nella polve crebbe nè da quel loco osa levar la testa ? […] Nè v’è da stupirsene, se si guardi al conto non troppo alto in cui eran tenuti i comici allora, e alla maggiore austerità e, oserei dire, intransigente solitarietà nella quale si teneva allora l’aristocrazia….

348. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 841-848

| In Perugia, nella Stamperia Augusta, 1610. […] Il luogo di nascita ci dice egli stesso in un sonetto A Cividal del Friuli sua patria in occasion di guerra civile, e ci ripete poi nella Canzone, nella quale descrive parte de’ suoi infortunij da che nacque fino all’anno quarantesimo sesto di sua età, e la conchiude con la morte della figliuola. […] Era egli nella Compagnia degli Uniti, che il 3 aprile 1584 scrivevan da Ferrara al Principe a Mantova, desiderosi di recarsi colà a recitare ? […] Era essa chiamata nella sua patria la bella Cappellarina, perchè figlia di un fabbricante di cappelli. […] Stanca di soffrire gl’ingiusti sospetti del marito, spaventata dal pericolo passato, rifugiossi nella casa paterna ; e non trovandosi sicura colà, si recò nascostamente a Forli presso di una cugina di sua madre.

349. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Teatro di Euripide. » pp. 134-207

Chiamar Clitennestra nella propria casa perchè l’assista nel finto parto imminente. […] Volle ancora il celebre Racine conservarla nella sua Ifigenia. […] I caratteri quanto non sono più virtuosi e più nobili nella tragedia greca!» […] Pur queste due tragedie hanno tra loro qualche relazione nella condotta. […] Assai tragica è la scena in cui Agave riviene dal suo furore e riconosce nella pretesa fiera il figliuolo dilaniato.

350. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquarto »

Per esattezza io intendo la precisione nella intonazione, la giustezza nel tempo, la chiarezza nell’articolar distintamente le sillabe. […] Sua incombenza è di aggiugnere all’oggetto imitato quei lineamenti che gli mancavano nella prima sua impronta acciò più chiara e più sensibile apparisca l’imitazione. […] Non dee il cantore frammetter gli ornamenti qualora l’andamento delle note nella composizione o la mossa degli strumenti è incitata e veloce. […] A questi tre elementi della voce umana corrispondono altrettanti nella musica. […] La prima che nella tragedia e nella commedia s’usava una specie di canto di qualunque natura egli fosse.

351. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VIII ultimo. Primi passi del Dramma Musicale. » pp. 42-62

Quindi s’introdusse nella profana, cantandosi i cori delle tragedie e delle pastorali, ed anche i tramezzi delle commedie non meno in versi che in prosa. […] Or questa è l’opera musicale, a giudizio di tutta l’Europa; e questo lavoro nella nostra lingua non s’inventò prima degli ultimi tre anni del Cinquecento. […] Egli de i drammi del Rinuccini dice che furono i primi che circa il principio della trascorsa età sieno stati rappresentati in musica ; ed al pari di noi altro egli non vide nell’Orfeo del Poliziano, nella Festa del Betta, e nella rappresentazione posta in musica dallo Zarlino per Errico III in Venezia, che uno sbozzo e quasi un preludio dell’Opera . […] Appartiene ancora al Rinuccini la Mascherata delle Ingrate balletto eseguito in occasione del matrimonio del principe di Mantova, nella qual città fu inpresso in quarto l’anno 1608. […] Ogni imitazione poetica (diceva il dottissimo nostro Gravina) è il trasporto della verità nella finzione.

352. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori.  » pp. 245-317

Tali Tragici debbono convincerci che la maestà dell’idioma Latino, l’eroismo proprio de’ petti Romani, lo spirito di sublimità che gli elevava fin da’ primi tempi dell’arte, gli facesse assai più riescire nella tragedia che nella commedia. […] Tiresia che nella favola greca viene alla presenza del re chiamato per ben due volte per ricordo di Creonte, nella latina si presenta spontaneamente senza esser la di lui venuta preparata o attesa; sebbeno al volgo Romano superstizioso sarà riuscito grato e popolare lo spettacolo dell’auspicio. […] I caratteri sono quali esser debbono, e le passioni non sono tradite dall’affettazione, benchè non mostrino di essere animate da que’ medesimi colori della natura che nella Troade e nella Medea enunciano la mano esperta di un valente pittore. […] Uno spirito declamatorio senza freno ne contamina i punti più tragici che si ammirano nella tragedia greca. […] e che paja e non paja come Bertoldo nella rete?

353. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VII. Teatro Latino. » pp. 109-171

Uno spirito declamatorio senza verun freno ne contamina tutti i punti tragici che si ammirano nella tragedia greca. […] V. il Quadrio nella Storia e Ragione d’ogni Poesia tom. […] Plinio nella Storia Naturale lib. […] Leggasi il Tiraboschi nella Storia della Letteratura Italiana tom. […] IV, e ’l Tiraboschi nella Storia della Letteratura Italiana tom.

354. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 17

Qualche anno dopo, la Compagnia ligure si sciolse, ed egli accettò una scrittura colla Compagnia Negrini, stabile in Napoli al Teatro Nuovo, dove era direttore il celebre Zanon, e nella quale stette tre anni. […] Per la morte della brava prima donna, signora Negrini, la Compagnia si sciolse, e l’Alberti tornò in Lombardia, scritturandosi nella Compagnia comica di Gaetano Bazzi, una delle più accreditate d’Italia, che divenne poi la reale Compagnia Sarda. […] Lo troviamo poi nel 1832 al Teatro Re di Milano, nella Compagnia Goldoni, di cui era capo F.

355. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 772

Da quel momento figure e squarci poetici si succedevan nella sua mente accesa : ora era un pezzo dell’ Otello, ora uno della Zaira che egli diceva ad alta voce con febbrile concitazione…. e da quel momento non ebbe più che uno scopo nella vita : salire sul palcoscenico. […] Egli era soldato ; di una fibra forte, robusta ; a volte aspro e rude nella voce ; ma di una fisionomia dolcissima, così dolce che tutta rispecchiava la mitezza angelica dell’indole sua.

356. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 987

Andreini nella citata Ferza a pag. 38 : Non men del consorte fu onestissima e divotissima la signora Margherita Garavini Luciani bolognese sua moglie amata, ed a me carissima Compagna ; poichè inoltre d’aver educati così bene il signor Carlo Amadeo, e la signora Caterina ambi suoi figliuoli onoratissimi, l’uno facendo mirabil profitto nella virtù mantenendolo ad ognora sotto le vera norma delle buone dottrine de’Reverendi Padri Gesuiti ; e l’altra posta avendo Religiosa nel Monasterio di Migliarino, disinamoratasi delle commedie, innamoratissima di così cari figli, data tutta alle divozioni eguali a quelle del Consorte, quanto virtuosa visse, altrettanto divota morì. […] E si riferirebbe per avventura a lei quel passo nella lettera di Drusiano Martinelli, a un capitano del Duca : « Gaspero Imperiale, pavese, è qui in Milano risoluto di tagliare il volto ad Angelica per comisione di Malgarita comica…. » ?

357. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 474-476

Passò del '51 nella Reale di Napoli ai Fiorentini, direttore Adamo Alberti, attori principali Achille Majeroni, Michele Bozzo, Luigi Taddei, Angelo Vestri, Luigi Monti, Antonio Zerri. […] A proposito del suo dare intera l’anima viva ed accesa in ogni parte di passione, il Costetti racconta che avendo ella baciato veramente Paolo nella famosa scena d’amore della Francesca di Pellico a' Fiorentini di Napoli, intervenne il fisco, il quale inflisse all’artista scandalosa la multa di dodici ducati. […] Quando nella Signora dalle Camelie il numero de' baci non potè più contarsi, si tentò di proibirli con la minaccia di proibir la recitazione del dramma ; ma fu invano : la Sadowsky continuò a baciare, e il pubblico ad applaudire.

358. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Condusse poi varie compagnie in società con altri, e finalmente entrò in quella primaria di Antonio Raftopulo, dalla quale si allontanò il 1830 per ridursi nella sua Volterra, ove morì nel 1845. Probabilmente fu sua moglie quella Laura Cappelletti che nella stessa Compagnia Andolfati recitava egregiamente le parti di servetta.

359. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Tornata con il suo marito in Lombardia, fu accettata nella comica truppa d’ Onofrio Paganini, e seco fu in Portogallo. […] Grisostomo di Venezia nella Compagnia di Carlo Battaglia (V.) e compagni, in cui è la seconda dell’elenco.

360. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 725

Il 3 maggio 1729 esordì con successo alla Commedia Italiana nella Femme Jalouse di Ioly, e nella Veuve Coquette di Desportes ; e il 14 luglio seguente comparve nei Débuts sotto le spoglie di Mezzettino, e vi cantò la canzone dell’ Usignuolo, colla quale aveva già esordito lo zio Angelo.

361. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Entrò nella Compagnia di Domenico Bassi più come cantante, che come comico ; e vi piacque moltissimo per la bella voce di baritono che possedeva, specialmente poi nel personaggio di Simon che sostenne con gran plauso al San Cassiano di Venezia. Passò il 1770 con la moglie e il suocero Gritti nella Compagnia di Pietro Rossi, in cui cominciò a recitar parti in commedia e in tragedia.

362. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 601

Fra' comici più antichi veneziani il Molmenti (Venezia nella vita privata) ricorda ancora un Giampaolo (Zan Polo) un Trapolino, ecc. ; ma secondo il Quadrio sarebber essi una stessa persona. […] Egli era – scrive Barbieri nella Supplica – a Palermo, trent’anni dopo il decreto di S.

363. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 2 pp. 2-245

Ma chi non vede il maestro nella Putta onorata, nella Buona Moglie, nel Caffe, nel Cavaliere e la Dama, nella Pamela, nell’Amante militare, nell’Avvocato Veneziano ? […] L’azione passa nella casa di Plutone e negli Elisii. […] l’energia e l’impeto del vincitor di Troja non si vede quasi nasorante nella finta Pirra ? […] Ella ha manifestato il suo disegno al marito nella scena quinta ; è venuto il re che è presente, ed ella col re se n’è spiegato nella scena sesta ; or chi l’ha detto ad Orgando che arriva nella settima ? […] Ma questa filosofia, questo spirito giusto esatto accurato, basta a dar l’esistenza ad opere grandi nella poesia, nell’eloquenza, nelle arti del disegno e nella musica ?

364. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Enea in Troia »

La scena cangia, rappresentando una piazza dinanzi al tempio di Pallade, nella quale è collocato il cavallo. […] Vedesi da un lato entrare il vecchio Priamo che mal si regge su’ piedi, oppresso dalle armi di cui s’è voluto rivestire; e appena egli è scoperto da Ecuba, che da essa vien collocato nella sacra sedia presso all’ara col dirgli: ... quae mens tam dira, miserrime coniux, Impulit bis cingi telis, aut quo ruis? […] Nell’Atto quinto nasce nella casa di Enea la bella contenzione che è espressa in Virgilio, tra Anchise che vuol rimanersi e morire ed Enea medesimo che vuol salvare il padre dalle mani dei Greci; né potendolo persuadere a fuggirsi, riprese le armi, vuol di nuovo uscire tra’ Greci, mentre Creusa e Iula ne lo trattengono. […] Coro di Troiani che deplorano le calamità loro, e di Greci che nella marcia gl’insultano; dei quali il corifeo è Calcante. Partiti questi, entra Enea cercando e chiamando Creusa, che nella fuga si è smarrita.

365. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo II. La Poesia Drammatica a imitazione degli antichi rinasce in Italia nel Secolo XIV. » pp. 188-193

Ebbe appena Dante in Italia (come fece Omero in grecia ed Ennio nel Lazio) innalzata e arricchita la lingua italiana moderna, che si adoperò nella Poesia Drammatica. […] Erano dunque già comuni in Italia i divertimenti teatrali nel 1300, cioé prima del 1304 quando nella Toscana, e propriamente nel borgo San Priano si fece la rappresentazione sacra teatrale, di cui parlano Giovanni Villani e l’Ammirato nelle loro storie, il Vasari nella vita di Buffalmacco, il Cionacci nelle osservazioni sopra le rime sacre di Lorenzo de’ Medici, e ’l Crescimbeni nella storia della poesia, il quale però stimola d’argomento profano124. […] Veggasi ciò che sopra questo passo dice il dotto e giudizioso abate Tiraboschi nella citata sua bell’opera tom.

366. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Francese prima della Medea di P. Corneille. » pp. 157-165

Nella stessa Sofonisba Mairet incorse nella taccia di mettere alla vista le troppe dimestichezze degli amanti. […] Lo stesso Pietro Corneille nel 1634 nella prefazione alla Vedova diceva di non volere nè totalmente seguirle, nè tutta usare la libertà del teatro francese. […] Passi la supposta totale superiorità del moderno sull’antico; ma in Francia nella lunga riferita o provata barbarie teatrale perchè nulla giovò la libertà donnesca? […] Lasciando di favellare delle sue prime tragicommedie la Criseide, e la Silvia, e la Silvanira, ossia la Morta viva, egli sulle tracce del Trissino produsse la sua Sofonisba, e benchè nell’imitarlo variasse la condotta della propria favola, osservò non pertanto le tre unitàa, ed il popolo nella rappresentazione seguitane nel 1609, ad onta dei difetti che vi notò e della debolezza dello stile, ne sentì il merito e l’applaudì. […] Tralle situazioni che nella Sofonisba del Mairet il generoso Pietro Cornelio notò come inimitabili, novera il contrasto di Scipione e Massinissa e la disperazione di questo principe.

367. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 602-604

Ella ebbe da tal matrimonio sei figli : Giacomo Girolamo Casanova, il noto scrittor di memorie, nato a Venezia il 12 aprile 1725, morto nel Castello a Dux in Boemia il 4 giugno 1798 ; Francesco, il pittor di battaglie, nato a Lisbona, o a Londra il 1727, morto nella Contea di Brühl, presso Vienna, l’ 8 luglio 1805 ; Giovanni Aloise (e non Battista), professore all’Accademia di Belle Arti a Dresda, nato a Venezia il 2 novembre 1728, morto a Dresda l’ 8 dicembre 1795 ; Una figlia, morta bambina ; Maria Maddalena Augusta (Antonia ?) […] Sappiamo dalle memorie di Giacomo, che la vedova si unì il 1736 a una compagnia di artisti chiamata a Pietroburgo alla Corte dell’Imperatrice Anna Ivanovna, lasciando i figliuoli a Venezia, ov’era già di ritorno il 1737, nel qual anno si scritturò nella compagnia di attori e cantanti italiani formata allora per la Corte polacco-sassone da Andrea Bertoldi, il Pantalone (V.), coll’aiuto dell’ambasciatore sassone Conte di Vixio. […] Sostituito il Conte di Salkowsky nella carica di Ministro di Gabinetto dal Conte di Brühl, vero mecenate degli artisti, a qualunque ramo appartenessero, la commedia italiana prosperò per lunghi anni a Dresda. […] Accortosene il Goldoni, quegli amori e quelle gelosie riprodusse nella Pupilla, inter mezzo in tre atti, che fu rappresentato con buon successo insieme alla sesta recita del Belisario. […] « Bolognese, nato – dice il Bartoli – da illustri parenti celebri nel foro…. c nelle cattedre della sua Patria, come non meno ne’ gradi eccelsi di Religioni claustrali antichissime ed insigni, » lasciò a mezzo gli studi per darsi all’arte del comico in cui riuscì ottimo per le parti di primo innamorato, e specialmente nella commedia all’improvviso, « da lui travagliata – trascrivo ancora dal Bartoli – con nobili e concettosi sentimenti, facendosi non solo conoscere per buon Rettorico e dicitore forbito, ma altresi per dotto e sentenzioso filosofo, degli affetti e delle amorose passioni in sul teatro scrutatore ingegnosissimo e penetrante.

368. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 142-145

Artista celebre nella maschera milanese del Meneghino, giudicato dal Vestri la verità personificata ; ammirato e stimato da Gustavo Modena (V.) che gli diresse lettere su argomenti d’arte, capocomico famoso, a cui fecer capo nel loro inizio artisti sommi ed egregi, quali la Ristori, la Sadowski, la Robotti, la Lipparini, Bellotti-Bon, Gaspare Pieri, Ernesto Rossi, Carlo Lollio ed altri, nacque a Reggio d’Emilia il 4 luglio del 1781 da Carlo, dentista chirurgo milanese, e da Antonia Cianici. […] Nè fu colpa del destino, ma fu tua scelta, se tu ti aggiri nei trivii di Milano, anzi che aggirarti nella Reggia di Tebe, o sotto le mura di Troia. […] Prosegui animosamente nella lieta palestra. […] Quanto al Meneghino, egli s’adontava ogni qualvolta gli si desse il nome di maschera…. e lo si mettesse in mazzo con Arlecchino, Brighella e Pantalone. « Meneghino – egli diceva – è carattere e non maschera, » e Ambrogio Curti, da cui tolgo le presenti parole, aggiunge : « ed io credo fosse proprio nel vero, perocchè egli fosse la sintesi fedele del carattere milanese o piuttosto ambrosiano, che, per il confluire nella mia città di tanti diversi elementi d’ogni popolazione d’Italia, si va ogni dì più perdendo. » Alcuni fecer derivare il nome di Meneghino da Domenico, altri da omeneghino, piccolo uomo : altri ancora da Menechino, come s’usò per erronea lettura chiamare I Menechini, facendo risalire il nostro tipo, non so con quali argomenti, alla Commedia plautina. […] E poichè quell’ uomo del popolo era di solito sollazzevole e burlone, ed era al fatto di tutti gl’intrighi e degli avvenimenti del quartiere, intorno ai quali emetteva giudizî pieni di acume e di sale ; così si affibbiò il nomignolo di Meneghino alla maschera del popolo milanese, nella stessa guisa che si battezzò col nome di Pulcinella, la maschera del popolo napoletano.

369. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo IV. Teatro americano. » pp. 19-25

La nazione peruviana senza dubbio la più colta di tutta l’America, oltre all’avere inventata e migliorata l’agricoltura con tante altre arti, seppe qualche cosa di geograsia, meccanica, e agronomia, ed ebbe polizia e legislazione eccellente, nella quale trionfa una sanissima morale. […] Cresce finalmente sempre più la probabilità delle nostre congetture sull’origine degli spettacoli del Perù, qualora si rifletta, ch’essi veniano rappresentati da’ medesimi curachi, inchi, e capitani, che si mascheravano nella festa Raymi. […] Non erano adunque gli attori peruviani schiavi abbietti, come nella China e nell’antica Roma, ma persone nobili e decorate, come in Atene. […] Il popolo, che forse conserva meno alterata l’indole e la natura del suolo americano, trovasi nella nuova Spagna, e propriamente nella provincia di Chiapa, i cui abitanti, d’ingegno, di forza, di statura, e d’idioma più che altrove dolce ed elegante, passano tutti gli altri messicani. Specialmente nella principal città di essa, chiamata Chiapa de las Indias, dove trovansi moltissime famiglie nobili americane, si vede quella cultura che indispensabilmente fiorisce dovunque si gode libertà e proprietà.

370. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 438-443

A leggere tutti i sei volumi del Teatro di Evaristo Gherardi, ci si fa un’idea ben chiara di quel che fosse di amabile diavoleria il personaggio di Colombina nella Commedia italiana a Parigi. Trascelgo dall’Arlecchino Proteo, nel quale la Caterina Biancolelli esordì colla sorella Francesca, e il quale suggerì al signor Devizé l’articolo del Mercurio di Francia, che s’è visto al nome di Francesca, la scena dell’incendio che precede la parodia di Berenice, originalissima nella sua mescolanza delle due lingue. […] Dallo stesso Teatro del Gherardi il Sand deduce che la Colombina si mostrasse la prima volta in Arlecchina, la sera del 1 ottobre 1695, nella commediola in un atto di Gherardi Le Retour de la foire de Bezons. […] Anche in Goldoni la Colombina è stata scelta nel Teatro Comico a significare il tipo della servetta, che rimane pur sempre invariato ne’varj nomi di Corallina, Smeraldina, Lisetta, Cammilla, a dir de’ più usati : mezzana, sventata, lusingatrice di padroni, chiacchierina, impertinente, civetta, amante o moglie d’arlecchino : ma il tipo della Colombina goldoniana sta a quello della Colombina gherardiana, press’a poco, come la civetta italiana sta alla coquette francese, sia nella forma, sia anche nella sostanza. […] Chi abbia come me veduto e sentito nella Cameriera astuta del Castelvecchio le finezze d’espressione, d’intonazione, di dizione della Daria Cutini-Mancini, benchè già fuor dell’arte, può ben essersi fatta una idea chiara e della importanza di quel ruolo, e del valore di chi lo rappresentava, e degli schietti entusiasmi del pubblico.

371. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XI. Primi passi della Commedia Antica. » pp. 2-15

Il carattere delle di lui favole consisteva nel seminarvi acconciamente la sapienza pitagorica, e nella piacevolezza de’ motteggi. […] Una delle di lui favole intitolavasi Eolosicone, nella quale si satireggiavano i poeti tragici ed anche Omero. […] Tardi il Magistrato venne a concedere il Coro ai Comedi, mentre da prima erano volontarii, dice Aristotile nella Poetica. […] VII, c. 7) ed Alessandro Piccolomini interpretando la Poetica di Aristotile nella Particola 30. […] La narrazione dello-Scoliasta di Aristofane fu ancor più disviluppata da Giano Parrasio nella sua Epistola 64.

372. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Venetia, 23 di marzo 1675. » pp. 351-354

Le commedie sono : la Rhodiana, l’Anconitana, la Piovana, la Vaccaria, la Moschetta e la Fiorina ; se bene il Calmo nella dedica della Rodiana che fa al Conte Ottaviano Vimercati, affermi questa commedia esser sua, così dicendo : e dia la colpa a’ maligni, che mi rubarono la Commedia Rhodiana, la quale fu recitata in Vinezia del 1540, e poi nella Città di Trevigi sotto il felice Reggimento del clarissimo M. […] A lui dobbiamo forse la prima apparizione dei dialetti nella commedia regolare. […] Nella scena del primo atto di dichiarazione amorosa fra Bettia e Tonino, e nella quarta degli atti secondo e terzo fra Bettia e Ruzzante, il Beolco ha raggiunto il colmo della dolcezza e della forza, della comicità e dell’ effetto. […] Quando i Cardinali Marco Cornaro e Francesco Pisano, preposti ecclesiastici di Padova, fecero il loro ingresso nella città, tutti, a qualunque classe appartenessero, mosser loro incontro con gran festa. […] Sepolto nella chiesa di S.

373. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « LUIGI RASI. I COMICI ITALIANI » pp. -

L’utilità poi dell’opera è evidente, dacchè la storia dei comici è storia del Teatro ; e dacchè nei secoli scorsi, i nostri attori tennero il primato fra tutti, e diffusero la commedia italiana, specialmente nella forma detta dell’arte, in tutta Europa. […] Per me poi sarà un onore e una gioia se potrò in qualche modo esserle utile nella cerchia del mio lavoro nella Baviera. […] Scorrendo queste pagine – stampate in un nitidissimo e largo elzevir, in cui si alternano fregi della più appropriata eleganza, riproduzioni di disegni antichi, tavole cromolitografiche ed autografi inediti di singolar valore per la storia dell’arte – abbiamo provato centuplicato quel piacere che De Amicis seppe tanto abilmente descrivere nella sua Lettura del Dizionario. […] Qui accenniamo alla pubblicazione, per ricordarla assiduamente al pubblico che sa valutare e incoraggiare e proteggere le opere che conquistano il loro posto nella biblioteca, poichè nobilmente si elevano. Il Rasi, ora direttore della Scuola di recitazione in Firenze e un tempo attore, consacra a quell’opera, che è il fior della sua anima, l’ingegno, l’esperienza e la coltura : quella coltura che per un attore è addirittura oltre l’incredibile, e che resta particolarmente notevole e superiore anche fuori il palcoscenico ; e vi consacra ancora il frutto del suo lavoro quotidiano, perchè i risparmi che dovrebbero rappresentare il premio e la tranquillità della vita di lavoro e di studio nobilmente spesa, nella mirabile sua pubblicazione egli profonde ; senza contare la immane fatica che dura e le difficoltà che incontra, tali da fiaccare i più tenaci, nella raccolta dei documenti.

374. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 765-771

 » Come nella vita così sulla scena soddisfa e rinvigorisce tutto ciò che è frutto della propria operosità, tanto più adorato quanto più contrastato. […] Quando il giovane artista non è costretto a strappare la sua foglia d’alloro, ma se la trova caduta sul capo, senza spiegarsi il come ed il perchè, non toccherà mai la mèta cui era destinato : l’ingegno sortito da natura nella facilità del possesso si andrà affievolendo fino al torpore. […] Poichè il domani è della giovanezza, sorreggiamola senza fiacchezza e senza ferocia nella via disagevole, non le nascondiamo il pericolo ma rassicuriamola sul valore della propria forza : e se precipita, per disgrazia o per errore, non ci sia rimorso in noi : rimorso di ostacolo corrivo, rimorso di entusiasmo cieco. […] Ora, è una vera gioia constatare che vi è nella giovane attrice un’ artista vera – e forte – originale – nuova – e rispondente a nuove sensazioni esordienti e a nuove tendenze del pubblico. […] , si rifà ora nella nova giovinezza di Tina Di Lorenzo.

375. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Teatro di Sofocle. » pp. 104-133

Si rappresenta nelle Trachinie la morte di Ercole avvenuta per lo dono funesto di Dejanira, nella quale con tutta verità e delicatezza si vede delineato il carattere di una moglie tenera e gelosa. […] Il dolore di Elettra in tutta l’azione si trova espresso a meraviglia, ed il di lei carattere ottimamente scolpito spicca con ispezialità nella scena con Crisotemi sua sorella. […] Simili traduzioni animate, fedeli, armoniose de’ nostri cinquecentisti fanno vedere quanto essi intendevano oltre il vano suono delle parole, e come ben sapevano recare con eleganza lo spirito poetico nella natia favella. […] E ne sono sempre più maravigliato in leggendo poco dopo (nella pagina 218) che dalla Greca tragedia aveano i Francesi e gl’Italiani con felice successo preso ed unito insieme tutto il bello . […] Militò pure da capitano in compagnia di Pericle nella guerra che fecero gli Ateniesi contro quelli di Samo nel terzo o quarto anno del l’olimpiade LXXXIV.

376. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 158

Francesco Bartoli ha per l’Androux parole di encomio, da quando era col Lapy ; il giornale dei teatri di Venezia del ’96 ha di lui : « col Ruggero nelle Lagrime d’una vedova e col Saggio nella Lauretta di Gonzales, si assicurò sempre più la fama di buon comico. » E altrove : « Roberto nella Pulzella d’Oxford, Alvise nelle Tre Tonine e Filippo nell’ Annetta veneziana di Spirito, parti assai distanti l’una dall’altra, diedero a conoscere l’estensione del suo talento comico.

377. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

Dotata di squisita bellezza, di prodigiosa memoria, e di singolar senso d’arte, divenne in poco tempo una delle migliori prime donne, così nelle commedie e nel dramma, come nella tragedia. […] Spento improvvisamente il marito, ella, nella quale non era mai l’amore per lui attenuato, ne restò così annichilita che dovè dopo soli sette mesi soccombere in Verona, nell’ancor verde età di 28 anni.

378. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Fu, qual primo amoroso, nella Compagnia di Marta Coleoni, in cui creò il Cajo Gracco di V. […] Da questa passò poi nelle Compagnie Pellandi, Bianchi, Avelloni e Benferreri, nella quale ultima diventò primo attore di grido, creando pressochè tutti i protagonisti delle commedie che l’Avelloni andava scrivendo.

379. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Businelli Gaetano, nato nel 1772 a Verona, esordì come primo amoroso nella Compagnia di Marta Colleoni. […] In alcune parti, come in quella di Flodder nella Teresa e Claudio e del Re nell’Ines di Castro, ambedue del Greppi ; in quelle di Bonfil nelle varie Pamele del Goldoni e in altre moltissime non ebbe rivali.

380. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »

Figlia di un nipote del celebre capocomico Giuseppe Lapy, fu per varj anni come seconda donna e serva nella Compagnia sociale Bon, Berlaffa e Romagnoli. […] Carlino ; e recitava nella Dama Bianca la sera del 26 marzo, fatalmente memorabile per la improvvisa fine di Antonio Petito.

381. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »

Benedetto di Venezia ; poi, mercè le istruzioni di Giuseppe Majani detto il Majanino, potè darsi all’arte comica, nella quale apparve come seconda donna, ottenendovi un successo inatteso, prodigioso. […] Angelo di Venezia, nella Compagnia di Giuseppe Pellandi, e gli altri al S.

382. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1002

Fratello minore del precedente, nacque a Lugo il 1808, e si diede anch’egli all’arte del padre, nella quale riuscì ottimo caratterista. […] Dal 1830 al 1859 fu con le Compagnie di Mascherpa, Pelzet e Domeniconi, Taddei e Gattinelli, Costantini e Colombino, Livini, ancora Mascherpa, Ferri, Pisenti e Solmi, Giannuzzi, Mòzzi e Gattinelli, Vestri e Antinori, Tassani e Augusto Bertini, nella compagnia del quale morì, a Rovigno d’Istria, il 12 gennaio 1859, assistito amorosamente dai fratelli d’arte, e dal figlio Luigi.

383. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Nata il 1777, e sposa a un Ristori comico, legato forse in parentela col precedente, fu artista drammatica di grande valore per le parti di prima donna così nella tragedia, come nel dramma e nella commedia, e il piccolo Giornale de' teatri (Venezia, 1820) ha per lei parole di moltissima lode.

384. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 669

.), che era stata con altre in predicato per andare a Parigi ; ma pare invece ch' ella fosse di gran pregio, chè sappiam troppo bene come il Gozzi profondesse lodi alla Ricci in danno di qualsiasi altra, nella speranza di togliersela di torno. Infatti, assicurato che la Ricci non sarebbe in alcun modo partita, dice aver saputo dopo « che la Vinacesi da lui conosciuta giovine di molta abilità, ma di costume riservato, contenta di ciò che guadagnava in Italia, aveva rifiutato a' tumulti di Parigi, e a quelle fortune irregolari che alcune femmine teatrali si promettono in quella metropoli. » In una mia raccolta di elenchi della fine del secolo xviii un Giovanni Vinacesi figura come Pantalone nella Compagnia di Gregorio Cicucci.

385. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Spagnuolo. » pp. 196-285

Entra a tal fine nella prigione colla mascheretta e coll’ abito semplice che portò nella prima scena. […] Tale parmi nella giornata. […] Don Cosmo dice nella giornata I, ad Ephesios responsion, nella II giura il personaggio por el santisimo bote de la Magdalena santa, nella III esclama valgame todo el Psalterio. […] Tutto questo si desidera nella copia che ne abbozzò Moliere. […] In fatti egli vien dipinto ignorante non solo ne’ principj politici che mettono capo nella ragion naturale e delle genti, ma ancor nella geografia e nella storia.

386. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo undecimo »

[27] La felicità, che si manifesta in alcuni squarci delle sue poesie, farebbe quasi credere che questo incomparabil poeta spicasse soltanto nella parte lirica del melodramma; ma quale altissima stima non fa d’uopo concepire de’ suoi talenti in veggendo che egli è anche superiore a se stesso nella parte patetica? […] onor d’una nazione, che t’adorava nella tua vecchiaia dopo averti abbandonato nella tua giovinezza, e che vide con giubbilo premiati in un altro paese quei rari talenti ch’essa avrebbe dovuto conservare nel proprio, sì, tu saresti la Venere cui donerei il pomo della bellezza. […] L’Italia non dee considerarlo soltanto come scrittore eccellente di melodrammi, nel qual genere non ha avuto l’eguale finora, ma gli è debitrice in parte eziandio di quella perfezione alla quale giunsero nella trascorsa età e nella presente le arti del canto e della composizione. […] A me, che sono oltramontano e conseguentemente non abbastanza inoltrato nella cognizion della lingua, fa di mestieri andar a rilento nel decidere siffatta questione. […] Qual meraviglia è dunque se chi dopo loro si scontra nel medesimo obbietto, o nella medesima situazione, non potendole migliorare le ricopia, o le riveste alla sua foggia?

387. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 505

Per ragion d’interessi, avuta a patire da’ parenti alcuna ingiustizia, pensò di chieder soccorso all’arte drammatica, nella quale riuscì conducendo esso stesso una compagnia, e recitando nelle parti di innamorato. Nel 1772 entrò a far parte della Compagnia Medebach, in qualità di padre e tiranno, nella quale stette otto anni applauditissimo sempre.

388. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 670

A Nizza, nel 1881, dovendosi un giorno mutar lo spettacolo per improvvisa malattia della prima attrice giovine Emilia Aliprandi, si offrì l’Italina di sostituirla in quella parte (che era la Camilla nella Donna Romantica di R. […] E il ruolo mantenne con crescente favore del pubblico, gentile e viva promessa dell’arte, sino all’ ’84 : in cui, innamoratasi a Bari di un egregio ufficiale, che poi sposò, lasciò il teatro per recarsi a Firenze nella casa paterna.

389. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 744

La troviamo firmata col solo nome di teatro nella citata lettera degli Uniti (V. Battista da Treviso), poi con tutte due nella lettera dei Comici Costanti, senza data, ma diretta da Ferrara al Duca di Modena, reclamando la partizione di trenta zecchini dal Pantalone Scarpetta (V.) il quale non solo vuol tenerli per sè, ma neanche vuol seguire la compagnia, adducendo la ragione del caldo soffocante.

390. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1068

Egregio padre nella Prosa di Ferrari, fu grande nella Quaderna di Nanni di Carrera, in cui, al terzo atto, a detta dello stesso autore, non ebbe chi lo superasse, nè chi gli si accostasse.

391. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 310

L'ultimo dei Meneghini, nato a Milano il 1811, fu prima compositore nella tipografia teatrale Brambilla ; poi, accarezzato il sogno di eccellere in arte come attore tragico, si scritturò, dopo alcune prove con dilettanti, al Teatro Lentasio, come generico nella Compagnia di Antonio Giardini, della quale sposò la prima attrice giovine Amalia Pasquali.

392. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 623

Battista Vanino da Rimino, qual fa la persona del Zanni, qual’è principalissima et necessaria nella comedia…. » Essa ci avverte essere stati i Confidenti (V. Scala), in quell’anno 1574, a Cremona, a Pavia, a Milano ; nella qual magnifica città, supplica il Vannini sia transferito il suo processo ; generato dall’avere egli ajutato un ragazzo di XII anni a discendere da un solajo ov'erasi rifugiato alla vista degli sbirri, andati « al luoco di la comedia, per prendere alchuni sospecti d’esser latri, etc. » La supplica ha in calce : « Il Podestà di Cremona faccia giustizia. » Firmato Neyra.

393. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Figlia dei precedenti, nata a Venezia e battezzata il 1° dicembre 1711 nella Chiesa di San Moisè, non lungi dalla Piazza di San Marco, esordì bambina il 1719 come il fratello Francesco nella scena aggiunta dell’ Arlequin Pluton di Gueullette sotto le vesti di piccola Arlecchina.

394. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 340-342

Mostrate nella Filodrammatica della città natale chiare attitudini all’arte, si scritturò per parti di generico giovane e di niuna importanza. In grazia della comicità della persona (era piuttosto piccolo, avea le gambe formate ad arco e il viso di color terreo) potè recitare qualche parte di mammo (ingenuo, sciocco, da mammolo – fanciullo, bambino) nella quale, in quella di Filippetto dei Rusteghi specialmente, palesò nuove e maggiori attitudini alle parti comiche ; tanto che, scritturato da Luigi Domeniconi e Gaetano Coltellini pel 1843, finì coll’assumere il ruolo di brillante assoluto che mantenne per diciotto anni in compagnia del Domeniconi stesso, con piena soddisfazione del pubblico. […] Dunque tu vuoi venire nella Compagnia di X ? […] In una scena nella quale sorprendeva una conversazione intima, disse ai due innamorati confusi : continuinino.

395. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 606-607

Nobile padovano che recitava nella Compagnia del famosissimo Ruzzante, sostenendovi il personaggio di Bilora. […] r Cinzio nella sua li descrive ; che giudicati buoni, e per esserui il detto Cinzio, presi ardire col fauore di V.  […] r Bentiuogli suo nepote a mio marito, mi persuade a non rifiutare il fauore che mi uien fatto da cossi gran principe di mettermi nella sua Compagnia con mio marito, rispondo a V.  […] r Duca a comandarmi più tosto che io mi rimanghi di recitare, che il riunirmi con loro. le cagioni sono tante, e tali, che mi uergogno di fargliene riassunto, non che minuto. e mi creda per quella riuerenza che si deue, e ch’io osseruo al Serenissimo padrone : che se mio marito non fosse in’atto all’armi per la infermità della podagra, che sarebbe stato necessitato a perderci la uita, o farla perder ad’altrui ; poi che il loro fine, e stato d’oltraggiarmi nella riputazione, e danneggiarmi nell’utile ; e giornalmente con termini insofferibili, non cessano di prouocare l’altrui incredibile pacienza : e massime doppo che hanno riceute le lettere di V. 

396. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 561-564

Nè men sommo fu nelle parti promiscue come nel Benefattore e l’Orfana, nel Chirurgo e il Vicerè, nel Filippo, nella Malvina, nella Leggitrice, e soprattutto nel Papà Goriot, lottando col difetto della voce aspra e chioccia, e vincendo gloriosamente, sì da farsi dire l’emulo e il successore degno del grande Vestri. […] Rimase con la Internari due anni ancora, poi passò il '33-'34 nella società Domeniconi e Pelzet, pella quale fu pubblicato a Pistoja un opuscolo di versi, tra cui scelgo il seguente SONETTO al merito singolare del caratterista Signor LUIGI TADDEI Or che nube di duol par che si stenda di giovinezza sul celeste fiore, nè più il sorriso d’innocente amore nè più lieta l’avvivi altra vicenda ; bello di gloria e amor dritto è che splenda il raro ingegno che fa scorrer l’ore inavvedute e care anche al dolore con semplice e gentile arte stupenda. […] Fu il '35-'36-'37 con Gattinelli e Costantini, il '38-' 39-' 40 con Francesco Coltellini, e il '41 a Torino nella Compagnia Reale Sarda a sostituirvi il Vestri per un triennio.

397. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 598-599

Io credo che niuno abbia capito e rivelato ai posteri l’arte somma di Giovanni Toselli, meglio di quanto facesse il compianto Luigi Pietracqua, del quale mi piace riferir qui tradotte le belle parole : I posteri riconoscenti, artisti e ammiratori, gli dedicaron monumenti marmorei così a Cuneo sua terra natale, come al Teatro Rossini di Torino, dove si ammira un suo busto assai rassomigliante ; ma il più bel monumento se lo eresse da sè, creando un teatro popolare, che prima non esisteva ; inventando, per dir così, un nuovo genere d’arte così viva e possente, che per bestemmiar che facciano certi ipercritici della moderna tubercolosi artistica (leggi : teorica nova) non morrà più mai nè nella memoria nè nel cuore del nostro popolo che pensa colla sua testa e giudica col suo buon senso, infinitamente superiore a tutte le fisime più o meno isteriche di certi scrittorelli, più o men camuffati da Aristarchi Scannabue. Giovanni Toselli, colla sua invenzion fortunata della commedia in dialetto giandujesco, può dirsi abbia rinnovata per noi la classica tradizione greca dell’antichissimo Carro di Tespi ; perchè, quando cominciò a far le sue prime prove, la modestissima compagnia, di cui s’era messo in testa, compagnia composta di elementi affatto primitivi, formava nella sua piccola compagine un quadretto così caratteristico e pittoresco da far proprio ricordare il genial Carro di Tespi, che sentimmo descriver nelle scuole, e che Teofilo Gauthier ha così ben modernamente illustrato nel suo immortale Capitan Fracassa. […] L'artista per me è stato a un tempo rivelazione e ispirazione : egli è stato causa di studi profondissimi sul teatro vecchio e moderno, e nobilissimo incitamento a coltivar quell’arte, che mi diè tanti piaceri e trionfi, e pur tanti dolori nella mia povera vita artistica e avventurosa. […] Formò poscia a Torino il Teatro di famiglia con animo di rappresentar le vecchie commedie morali del Teatro dialettale ai Teatri d’Angennes e Scribe ; ma l’ '80 ritornò nella Compagnia piemontese diretta da' suoi due allievi Gemelli e Milone, e dopo il carnovale dell’ '82 abbandonò il teatro seguendo le sue figliuole Clara e Carlotta, attrici della Compagnia Pedretti (aveva preso in moglie da giovine una Anna Dogliotti), e vivendo di una piccola pensione che gli accordava il Consiglio dell’ordine dei Cavalieri dei SS.

398. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo V. Teatro Francese nel medesimo Secolo XVIII. » pp. 355-388

Crébillon; dimostrano bensì la somma difficoltà di toccar la perfezione nella drammatica poesia. […] Nell’invenzione degli argomenti, e nella condotta del viluppo, e nella regolarità, forse egli rimane al di sotto di più d’un tragico. […] Trasparisce nella VI scena dell’atto III la grazia comica di Molière oggidì perduta totalmente in Francia. […] Lo scoglimento corrisponde alle grazie di quest’eccellente commedia, nella quale si motteggia con tanto garbo su di un ridicolo comune a tutte le nazioni colte, il quale infelicemente fu maneggiato dal signor Goldoni nella commedia de’ Poeti. […] Goldoni é più comico; ma Diderot riesce bene nella dipintura dell’innamorato.

399. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIV. Commedia Nuova. » pp. 151-170

A dispetto della magìa dell’amor proprio ha saputo astringere i viziosi e i ridicoli motteggiati ad accompagnare il riso universale e vituperar se stessi nella dipintura immaginaria. […] Filemone il maggiore nacque e visse in Siracusa secondo Suida; ma Strabone afferma che nascesse in Soli o Pompejopoli nella Cilicia. […] Tutte queste patetiche commozioni dipingonsi nella commedia greca, le quali nella latina divengono pesanti, pigre, snervate, disadatte alle circonstanze e spogliate di ogni grazia. […] Il più onorevole testimonio del merito di questo Comico filosofo, si è il verso di una sua commedia che leggesi nella I epistola dell’Apostolo san Paolo a’ Corintii. […] Vedasi pure Carlo Denina nella Storia della Grecia lib. 

400. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 235-236

Generico amoroso nella comica Compagnia Goldoni, 1815, della quale era prima attrice la celebre Gaetana Goldoni (V.). […] Molto probabilmente l’Aurelia qui lodata, e che destava stupore in Firenze, è quell’Aurelia, ignota sin qui, desiderosa nel 1593 di far parte della Compagnia degli Uniti, come rilevasi da questa lettera di un Giusto Giusti al Duca di Mantova colla data del 27 marzo, e riportata dal D’Ancona (II, 511) : Aurelia comica desidera sommamente di haver luogo et unirsi con la Compagnia di Vittoria (la celebre Piissimi) sperando con la scorta di si gran donna di poter avanzarsi nella professione. […] S. del suo favore, nella cui benignità havendo ella prima fondata ogni sua speranza, stima che la intercessione mia, come di servitore tanto obbligato et divoto di V.

401. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. -306

Al subblime merito della Signora Maria Maddalena Battaglia nata Torti di Pisa, la quale con universale applauso recita nel pubblico Teatro di Lucca in grado di prima Donna nella scelta Compagnia Comica degli Accademici Riuniti. […]  – era una valente donna toscana, ma d’età non fresca, non capace nella commedia alla sprovveduta, e che aveva molte pretese di preminenze, e d’etichette, ma sopratutto quella d’un grosso onorario. […] (Ven., 1796) che la Battaglia creò nella stagione di autunno e carnevale ’95-’96 la parte di Agata nell’Elena e Gerardo di Luigi Millo, uno dei poeti della Compagnia, che fu l’unica parte da lei recitata nel corso di quell’anno, lasciando in ogni spettatore un sommo desiderio di udirla altre volte.

402. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 446-447

lle Biancolelli, con una parte d’amorosa nella commedia di Boissy : La sorpresa dell’odio, ottenendovi un successo vero e proprio, e ispirando i seguenti versi : Par la Surprise de la Haine En vain vous avez cru débuter en ce jour ; Non, non, pour qui vous voit paroitre sur la scène, C’est la Surprise de l’amour. […] Dalla prefazione a una sua opera tragica intitolata Il carnefice di sè stesso, si apprende com’egli fosse a Napoli in Compagnia di certo Fabrizio, nella quale recitava le parti d’innamorato. […] Ma quel Domenico, che lasciò alcuni dialoghi scritti per le commedie all’improvviso, e di cui fa menzione Luigi Riccoboni nella sua Histoire du Théâtre Italien, non è che il famoso Dominique, di cui il padre era morto, come abbiam visto, nel ’40, e l’Orsola era moglie e non sorella.

403. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 652

Sotto questo nome si nasconde Francesco de’Nobili lucchese, cancelliere del signor Fracasso di Sanseverino, e il più grande tra’ recitatori di commedie classiche nella prima metà del xvi secolo. Siccome narra il Sansovino nella descrizione di Venezia pag. 168, fu favorito da Papa Leone Decimo in Roma, dove tenne il primo luogo fra’ Recitanti in iscena : onde per ciò fece acquisto del cognome del Terenziano Cherea. […] A questo punto si arrestan le notizie di recitazioni a Venezia in cui prese parte il Cherea ; ma sappiam poi dal diarista Sanudo che il Cherea, stretta amicizia con l’oratore ungaro, di passaggio a Venezia, aveva lasciato la città, nella quale aveva raccolto tanta messe di lodi, per recarsi in Ungheria, dov’era nel 1532, non sappiam bene se per ispasso, o ad esercitar l’arte sua.

404. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 763-764

Figlio di comici, nacque ad Albenga in Liguria il 1835, e restò nella Compagnia condotta da suo padre fino alla morte di lui. […] Il ’59 entrò in Compagnia Dondini qual primo attor giovine sotto Salvini, e nel 1860 sposò la nota attrice Anna Pedretti che era allora nella compagnia stessa. […] Seppe mettersi in seconda linea, lui, che stette sempre e poteva stare ancora nella prima.

405. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 936-937

ma è stato nella quadragesima passata ricercato in Roma, et in altre parti, hora è in Genova, e mi fa a credere di certo che con poca fatica sarebbe con noi. […] Nato da padre comico, avanzandosi cogli anni e non molto crescendo nella statura, i suoi compagni per ischerzo lo chiamavano trotola, dal che derivogli in seguito il soprannome di Toto, sotto il quale è comunemente conosciuto. […] Madre di numerosa famiglia, fu spenta in Padova dopo lunga malattia, a circa trent’anni, nella primavera del 1776.

406. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. -25

Che la Lidia fosse una donnina allegra, credo si possa affermare, richiamandoci alla memoria quei versi di Bartolommeo Rossi, veronese, comico confidente, il quale nella sua Fiammella (Parigi, Abell’ Angeliero, 1584) fa dire nell’atto III, scena VI, a Bergamino : Ho vist la Lidia, ma quel so marit mai non l’ho vist, ma pens che 'l sia andat dentr'el Zodiaco, per formar quel segn che scomenza l’invern…… Intanto dunque la Lidia, giacchè d’altre Lidie di quell’epoca non è pervenuta a noi notizia, aveva marito. […] Il Rossi nella pastorale citata fa dire a Bergamino che La Signora Vincenza i so cavai de bianc son trasmutad tutt in carbon. […] E se Lidia era nella Compagnia con la Vincenza, forse dovette ella entrare un po', per dispetto, invidia, e gelosia, nell’attossicamento dell’Armani ?

407. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 257-258

Con grandissimo successo recitò a Roma l’autunno del 1807 la parte di Gilda nell’ Aio nell’imbarazzo di Giraud, e il 3 febbraio 1808 quella della protagonista nella Frenetica compassionevole pur di Giraud. […] Nell’album della Internari, che è nella Biblioteca Nazionale di Firenze, si trova una sua lettera a questa, in cui la ring razia di certe medaglie e reliquie mandatele…. Ella trovò nella fede una gran forza a sopportar con rassegnazione la miseria squallida de'suoi ultimi giorni ! 

408. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 479

Cominciò a recitar giovinetto, e talvolta anche in parti di brillante, ma veramente egli salì in rinomanza come suggeritore, che doventò casualmente a soli dieci anni, quando, una sera venuto a mancare il suggeritore della Compagnia, dovette sostituirlo lì per lì nella farsa La Muta per necessità. […] Antonio Salsilli fu anche scrittore egregio di articoli e bozzetti di teatro, spesso col pseudonimo di Paron Toni, nella Gazzetta di Napoli, nella Rivista Subalpina, nel Corriere di Roma, nel Carro di Tespi ; autore di commedie, tra cui accolta con molto favore quella in un atto Cicero pro domo sua, e di monologhi, tra cui Il punto interrogativo, fatto celebre dall’arte meravigliosa di Claudio Leigheb, e divenuto poi la delizia di tutti i dilettanti maggiori e minori.

409. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della maniera del cantare e del recitare »

E in ciò principalmente consiste quel fior di espressione che scolpisce le parole nella mente e nel cuore di chi ascolta. […] Buon per noi se i nostri attori avessero ugualmente studiato il recitare del Nicolini e della Tesi: allora cioè che andavano significando a quel modo che la natura detta, e non quando divennero, per voler troppo gradire, smaniosi, e diedero nella caricatura. […] Disordini che si verrebbono in gran parte a tor via, quando quello che è il fondamento primo della musica non fosse l’ultimo de’ pensieri così del maestro, come de’ cantori, quando il recitativo, parte essenzialissima del dramma, non fosse e nella composizione e nella esecuzione così disformato e negletto come egli è presentemente, quando le arie medesime fossero ben recitate. […] A quei pochi che amò singolarmente Apollo sieno permessi i supplementi del loro, come a quelli che possono entrare nella intenzione del compositore, e non sogliono aver dispareri, come si dice, col basso, e coll’andamento degli strumenti. […] [3.8] Instruiti che fossero i nostri virtuosi nella propria lingua, esercitati nell’azione, fondati nella musica, e sopra ogni cosa tenuti a freno da’ buoni maestri, che vieta il credere non rimettesse quella maniera di cantare che si sente nell’anima, non risorgessero i Sifaci, i Buzzoleni, i Cortona, la cui memoria non è già col suono della loro voce trapassata ed ispenta?

410. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO VII [IV]. Teatro Lirico: Opera Comica: Vaudeville. » pp. 192-230

In tal periodo del XVIII secolo mentre trionfava nella teoria, e nella pratica della musica il celebre filosofo Rousseau, si segnalò tanto in pratica che in teorica il riputato Rameau, ed i matematici profondi, le Sauveur, e d’Alembert, e de la Grange fecero ammirare gli esami musicali nella più colta Europa. […] Camargo fiorendo nella danza alta al pari degli uomini, e la bella Sallè acclamata per eccellente nella danza seria, le quali sono state celebrate nelle opere del Voltaire. […] Contuttociò ebbe felice riuscita nella prima rappresentazione. […] La corte nella passata dinastia occupava il parterre, ed il sovrano sedea nel mezzo. […] Accennerò una parte di quel che vidi rappresentarvisi nella mia dimora nel 1800.

411. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Osservazioni »

Molto tempo prima che scrivessero i due mentovati poeti s’introducevano più interlocutori nella tragedia e nella comedia. […] Replicherò per la decima volta che l’ho antiposta nella semplicità, nell’espressione, e nell’oggetto morale, come l’ho posposta all’italiana nell’artifizio, nella ricchezza, e nel raffinamento. […] In primo luogo il compositore non può conoscere né benissimo né malissimo la quantità delle sillabe nella nostra poesia, perché nessuno può conoscere ciò che non esiste. […] Buon per me che il rimprovero non cade sopra di me soltanto, ma sopra d’uno scrittore il quale s’inalza per comune opinione sì nella teorica che nella pratica della musica tanto al di sopra di tutti i critici giornalisti. […] Non vi par che l’estrattista giuochi al giuoco degli spropositi, e che interrogato “perché fa caldo nella state?”

412. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 331-332

Rimasta vedova, passò dopo un anno nella Compagnia della Teresa Goldoni-Riva, nella quale, al fianco di Alessandro Lombardi, crebbe in rinomanza più specialmente con le parti in dialetto veneto del repertorio goldoniano, ch’ella rappresentava mirabilmente.

413. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 488

E cantarono infatti, acclamatissimi, romanze e duetti, or nellaMuta di Portici, or nel Nabucco, or nella Pianella perduta nella neve.

414. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 526

Grisostomo di Venezia la parte di Nina nella Nina pazza per amore. Nell’autunno del’94 allo stesso teatro, quella di Isabella nell’Olivo e Pasquale del Sografi, e il 4 gennaio ’95 quella della protagonista nella Ginevra di Scozia del Millo.

415. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 865

Cominciò a salire in rinomanza nella Compagnia di Angelo Lipparini, col quale tornò il 1847, dopo di essere stato con Domeniconi. […] Quando colla Compagnia Coltellini fu al Teatro dell’ Aquila in Tolentino, s’ebbe nella sua beneficiata applausi e onori di epigrafi varie, tra cui la seguente : Antonio Feoli – Anconitano – Attore celebratissimo – pe’suoi modi cortesi caro ad ognuno – venne per la quarta volta – a dilettare i Tolentinati coll’arte sua – e da essi ottenne – onori e plausi – se non adeguati al suo merito – sinceri almeno – siccome quelli – che nascono dal cuore.

416. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 867

Ferramonti Antonia, bolognese, detta Tonina, andò a sostituire la Casanova nella Compagnia Grimani per le parti di amorosa. […] Egli si occupò molto di lei, e le prese un particolare affetto, che generò l’invidia e la malignità di tutte le comiche ; e specialmente della Bastona, la quale eccitava la Colucci alla ribellione, quando si assegnò alla Ferramonti una delle parti principali nella Fondazion di Venezia.

417. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1031

Esordì nella Compagnia di Cristoforo Merli, e, dotato di bella persona, di bella voce e di forte intelligenza riuscì ben presto un ottimo padre nobile e generico primario, disputato dalle migliori compagnie, quali della Battaglia, della Colleoni, di Andrea Bianchi. […] Mortogli il padre, si restituì nella città natale, ove, ad acquetar l’anima sua, volle compier la volontà dell’estinto, vestendo l’abito sacerdotale, e celebrando la prima messa del 1806.

418. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 174

Attore e capocomico fiorito nella seconda metà del secolo xvii, di cui abbiam notizia soltanto nella citata opera di Paolo Trautmann sui comici italiani in Baviera.

419. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 205

Nato a Capo d’ Istria negli ultimi del secolo scorso, fu ammaestrato nelle belle arti dal padre pittore ; ma a diciotto anni si fece comico, riuscendo in poco tempo un egregio amoroso nella Compagnia di Carlotta Marchionni. […] Dopo un anno, scritturato dallo stesso Internari, passò nell’ Italia centrale, poi, morto nel '25 l’ Internari, entrò nella Compagnia di Luigi Vestri.

420. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 537

La magnifica persona e il volto pieno di attrattive la fecero accogliere il 1894 nella Compagnia Paladini-Talli, senza bisogno del lasciapassare di una scuola o di una filodrammatica. […] Naturalmente i pregi della donna soverchiano ancora quelli dell’artista ; ma la promessa c’è davvero, e chiara ; e perseverando nello studio, nella tenacità di propositi, nell’amore all’arte, poichè ella è una delle più innamorate dell’arte sua, la signorina Severi arriverà certo ad attenuare una cotale ineguaglianza di recitazione, prodotta forse da mancanza assoluta di guida artistica.

421. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 764

Nato a Milano il 2 maggio 1867, cominciò a recitar da ragazzo coi dilettanti, ed entrò in arte il 5 ottobre dell’ '87 nella Compagnia dialettale di Caravati e Cavalli, recitando da vecchio e da giovine, cantando, ballando, e anche capriolando sul trapezio volante sotto gli ammaestramenti del vecchio Ettore Baraccani, primo ballerino e mimo, un tempo, di gran rinomanza. […] Fu poi con Diligenti, Monti, Pieri, Pasta, Zacconi ; col quale ultimo cominciò a recitar parti di primo attore (1894), e dal quale passò il '98 nella Compagnia Di Lorenzo-Andò, in cui stette fino alla quaresima del 1903, per diventar poi capocomico in società con Gemma Caimmi, e primo attore assoluto : società che dura tuttavia (1905) con molta fortuna.

422. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XV. Satiri: Ilarodie: Magodie: Parodie: Mimi: Pantomimi. » pp. 171-200

Si avvede Polifemo de’ capretti legati e del latto portato fuori da Sileno per Ulisse nella scena precedente, cose che indicano un furto. […] A queste empietà aggiugne il comando funesto di entrare nella spelonca per esser pasto gradito del suo gran ventre. […] Ulisse manifesta il pensiere di accecare il Ciclope con un legno bruciato nella punta per renderlo più duro e penetrante. […] I Traci spiccarono nella saltazione bellica, della quale facevano uso ne’ gran conviti. […] Pare che la Scinnide fosse anche saltazione comica usata anticamente da’ Frigii nella festa di Dionisio Sabazio.

423. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 269-289

A queste impietà aggiugne il comando funesto di entrare nella spelonca per esser pasto gradito del suo gran ventre. […] Ulisse manifesta il pensiero di acciecare il Ciclope con un legno bruciato nella punta per renderlo più duro e penetrante. […] Si animano i congiurati a compiere l’opera; poichè entrato Polifemo nella spelonca si mette a giacer supino e russa fortemente. […] I Traci spiccarono nella saltazione bellica, della quale facevano uso ne’ gran conviti. […] Pare che la Scinnide fosse anche saltazione comica usata anticamente da’ Frigj nella festa di Dionisio Sabazio.

424. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 8-13

Ma dall’idea complicata di società non può a ragione scompagnarsi quella d’una divinità e di culto religioso (mal grado de’ sofismi e delle sceme induzioni de’ moderni lucreziani), e tali idee nell’infanzia delle nazioni agiscono con tanto maggior vigore, quanto é minore la fiducia che allora ha l’uomo nella debolezza del suo discorso. […] Troviamo perciò nella storia anteriori ad ogni altra produzione profana gli oracoli composti da’ sacerdoti gentili, le greche poesie nomiche e ditirambiche, i versi saliari del del Lazio, gl’inni peruviani al Sole, quelli de’ germani alle loro guerriere divinità, e tanti altri. […] La poesia che dipinge, abbisogna d’immagini che rappresentano le cose, la cui storia dalla prima età si va imprimendo nella fantasia. Oltre a ciò gli scrittori primitivi ambivano di scortarsi dal favellar volgare, e non essendo ancora destri abbastanza per conseguirlo nella sciolta orazione che aveano comune con tutti, adoprarono il meccanismo de’ versi che subito e con poca spesa si allontanano dal linguaggio naturale. […] E’ vero, che ’l Poeta Greco dormicchia talora e sogna, spezialmente nell’Odissea, da lui comporta nella vecchiaia; ma egli é ancor vero, che le sue sole e i suoi fogni (come dice bene Longino de sublim.

425. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 66-74

Questa istoria ci si presenta ad ogni passo nelle opere de’ più veridici scrittori dell’antichità, e punto non ripugna al l’ordinata serie delle umane idee, le quali vanno destandosi a proporzione che si maneggia l’arte, e che la società avanza nella coltura. […] Ne favella il Patrizi nel libro I delle Poetica nella Deca istoriale, che l’amico Vespasiano citò nella nota III del I tomo della presente Storia de’ Teatri impresso in Napoli nel 1787. […] Eliano nella Storia varia lib. 3 cap. 8. […] Qualche Francese ha confusi questi due Frinici; e noi ancora nella Storia de’ Teatri del 1777 attribuimmo quest’ultima avventura del Frinico di Melanta all’altro più famoso che fu figliuolo di Poliframmone.

426. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 175-178

Napoletano, fiorito alla metà del secolo xvii, recitava nella Compagnia del Principe di Parma le parti d’ Innamorato col nome di Flaminio. Oltre all’essere attore pregiato e pregiato capocomico, era ancor traduttore di opere drammatiche, delle quali l’ Allacci nella prima edizione della sua drammaturgia dà l’elenco che qui riferisco : Il Re rivale del suo favorito, da D. […] Flaminione fu illustre nella sua professione e amato da' più grandi d’ Italia, specie da Cosimo III granduca di Toscana. […] Morti i genitori, egli, che avea già tal volta recitato nella filodrammatica della città, non avendo più legami di sorta in patria, si diede alle scene in cui riuscì valente caratterista e valentissimo capocomico. […] Facean parte della Compagnia gli artisti Tessero, Rossi, Pelizza, come si vede nella poesia pubblicata al nome della Bettini (vol. 

427. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda guerræ Punica. » pp. 91-171

Cassio Longino, vollero costruire nella città un teatro, ma il Console P. […] Egli militò nella guerra di Numanzia sotto Publio Scipione Numantino93. […] Antifone lo vede egli stesso da lontano nella piazza, e si ritira non avendo animo da presentarglisi. […] Veggasi questo passo nella versione del Fortiguerra. […] E a qual altro oggetto avrebbe egli recate nella latina lingua tante greche ricchezze?

428. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 215

Egli, non ostante i consigli dissuadenti del Direttore della Accademia, egregio Baldini, che per ingegno e coltura e arte e pratica della scena, meriterebbe di trovar posto qui a canto a’buoni artisti militanti, e che non vedeva tutto quello splendore di orizzonti che il neo-attore s’era venuto creando nella fantasia, diede un addio al commercio per darsi intero al teatro, e si scritturò il 1882 nella Compagnia di F.

429. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 615

Morto il Campioni, ella entrò col marito nella Compagnia di Pietro Rossi, dove, al fianco dell’amoroso Leopoldo Maria Scherli, potè mostrare tutta la sua valentìa. […] Francesco Vendramin (21 agosto 1759) di alcune modificazioni da introdursi nella distribuzion delle parti degli Amori di Alessandro, dice : La parte della Majani è di una giovinetta alquanto innocente ; la Catroli non pare fatta per questo.

430. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Un rovescio impreveduto di fortuna lo costrinse ad abbracciar l’arte comica, nella quale riuscì mediocremente. […] Entrambi lasciaron la Compagnia Andolfati subito dopo la stagion di quaresima, stabilito avendo piuttosto – scrive il Giornale de’ teatri pel 1820 – di vivere in seno della loro patria, che avventurarsi a nuove disastrose vicende, cui andò soggetta la compagnia stessa nella scorsa quaresima, e che ora partì per Trieste.

431. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 874

Andò a sostituire il 1826, nella Compagnia Reale di Torino, l’amoroso Giacomo Borgo, al fianco della Marchionni e di Luigi Vestri ; e quivi lo vediamo nel’29 primo attore a vicenda or col Boccomini, or col Perini : ruolo che sostenne con crescente favore sino al’35 ; nel qual anno uscì dalla Reale, sostituitovi da Giovanni Battista Gottardi, per divenir conduttore di Compagnie or buone, or mediocri, delle quali egli era l’anima. […] ) che, affidatogli il Paolo nella Francesca da Rimini del Pellico, la bella sua voce che era tanto unisona a quella della Marchionni, vi produceva un mirabile effetto.

432. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »

Dalla figura imponente, dal volto leggiadro, dagli occhi nerissimi come i capelli, dalla voce forte e armoniosa, dal gesto nobile, e dalla ricca intelligenza, essa emergeva nella tragedia e nel dramma. Non ancor vecchia, lasciò il ruolo di prima donna per darsi a quello di madre nobile e caratteristica, facendo fremere sotto le spoglie di Giocasta e Clitennestra, e sbellicar da le risa la sera dopo sotto quelle di Donna Petronilla nella Sposa Sagace di Carlo Goldoni.

433. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Comico di buon nome per le parti d’Innamorato, fiorito nella seconda metà del secolo xvii. A richiesta del Duca di Modena, rispose accettando di far parte della di lui Compagnia, di cui eran principale ornamento i Calderoni Silvio e Flaminia, con lettera da Roma del 19 aprile 1679, nella quale si lagna acerbamente del malo trattamento de' capocomici verso di lui, che non sa nè dove spedire la condotta, nè chi la riceverà, nè in che piazze andrà, nè come sia composta la Compagnia, e che soprattutto s’è visto, con suo danno e rossore, metter fuori una seconda donna già scritturata d’accordo con lui, certa Angiola Paffi : « danno, hauendo seco un antico, e non poco concerto (cosa mendicata, e ricercata da ogni Moroso), e rossore per esser tenuto un parabolano, et un falso ; e dopo essermi consumato in Venetia ad aspettare la certezza et unione di questa donna, si ritratta al presente ciò che si deve per debito, essendo stata accettata e corrisposta da tutti. » E si raccomanda al Duca di ordinare che i comici gli scrivano, perchè egli possa con loro più apertamente discorrere. « Alla Paffi – conclude – in cuscienza et appresso Dio et al mondo non si deve mancare. »

434. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 611

Mostrate subito chiare attitudini alla scena colle parti di adolescente nel Povero Piero e nella Morte Civile, potè a quindici anni affrontare il gran pubblico quale amorosa della Compagnia di Teresa Mariani. […] La sua figurina slanciata, il volto piacevole, la giovinezza fiorente, la disinvoltura acquistata col lungo esercizio, la fecero guardar benevolmente dal pubblico, il quale nella gentile prima attrice giovine vide, o gli parve, una futura pregevole prima donna.

435. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VIII. Commedia turca. » pp. 422-425

Questa nazione guerriera che da 314 anni occupa il trono imperiale di Costantino, vanta molti principi illustri e abili nella pace e nella guerra. […] Selim I formidabile a’ nemici, godendo nella pace di quel piacere, che, secondo la sua massima favorita, é il maggiore che possa desiderarsi in questa vita, «il regnare senza temer verun nemico domestico o straniero», coltivava con felicità la poesia turca. […] Le rappresentazioni de’ pupi son pure assai amate e comuni nella Turchia.

436. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 616-618

Battaglia Carlo), non aveva compiuto i quindici anni, quando nella Compagnia di sua madre e del patrigno Francesco Toffoloni, entrò a sostenere il ruolo di prima donna ; nel quale tanto e in sì breve tempo s’innalzò, che Salvatore Fabbrichesi la scritturò nelle veci di Anna Fiorilli Pellandi, quando questa s’unì in società con Paolo Belli-Blanes : e seppe la Cavalletti vincere allora con l’arte sua calda e spontanea la reluttanza del pubblico milanese che credeva di dover sempre sentire la mancanza della celebre artista. […] Doventò in quel tempo sposa di Alberto Tessari, ottimo padre nobile e tiranno tragico ; e fu con lui scritturata dal Fabbrichesi pe’ Fiorentini di Napoli, ov’ ebbe dapprima le più schiette attestazioni di stima, terminando col suscitare il più spontaneo entusiasmo, e specialmente nell’Ambiziosa del Nota, nella Matilde del Monvel, nella Medea del Ventignano, nei Baccanali del Pindemonte, nel Sospetto funesto del Giraud, nel Matrimonio di Carlo Goldoni del Righetti. […] alla sublime attrice la signora CAROLINA CAVALLETTI TESSARI che in giovanile età sostenendo il carattere di prima donna su le scene del teatro valle nel carnevale dell’anno 1815 ha riscossi plausi veraci ed universali per la rara maestria nella difficil arte della declamazione ODE Qual su i mattin d’Aprile Vola di fiore in fior La breve Ape gentile Formando il suo tesor ; Su la vetta Dircea Talìa rivolge il piè La Primavera Ascrea A impoverir per te.

437. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 877-878

A. il Duca di Modena, fiorì nella seconda metà del secolo xvii, sotto il nome di Capitano Sbranaleoni. […] , Nelli…… Nel ’64 lo vediamo nella lista della compagnia che desiderava unir Fabrizio (V.), al cui nome è riferita per intero ; in essa appare per la prima volta la moglie Marzia, seconda donna col nome di Flaminia, a vicenda con Lucinda (la Nadasti ?). […] Il 20 gennaio di quell’anno si attaccò di notte il fuoco al Teatro Valentino, che in poche ore fu distrutto, continuandosi però a recitare nella sala detta della Biada, ove d’ordine di S. […] , quattro a Florindo (il Parrino) e due ad altro che serviva nella compagnia.

438. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 283-285

marito di Silvia Fantechi, ch' egli aveva conosciuta seconda donna nella Compagnia di Cesare Rossi. […] … Certo non era ingiusta la pecca che trovaron nella sua dizione, saltellata e martellata talvolta in una pronunzia dialettale che non l’abbondonò più…. […] L' '85, a Nizza, Giuseppe Pietriboni, quando si facevan sulla scena lavori di riadattamento nel teatro incendiato, visto nella penombra socchiuso un uscio, e credutolo quello di un camerino, lo aperse e vi entrò. […] Oggi egli è stato chiamato, dicono, ad aiutar nella direzione pel triennio '903-6 la signora Virginia Reiter.

439. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 294-295

Appena adolescenti, prendevano per passatempo il passeggiare sul cornicione della loro casa, portando sulle spalle enormi pesi, a rischio di cascare nella strada, sfidandosi a vicenda sull’entità del peso da sollevare o sul maggior tragitto da percorrere tanto più preferito quanto più irto di pericoli, specie allorchè lasciando il passeggio usuale salivano addirittura sul tetto…. paterno e su quelli delle case vicine. […] Cesare intanto si senti trascinato per l’arte drammatica, nella quale entrò giovanissimo. […] 1 Afflitto da un male terribile, conseguenza forse della riportata ferita, morì nella sua Bologna, il febbraio del 1885. […] Fu anche scritturato il '58 nella Compagnia Reale Sarda per fare tutte quelle parti di generico, di età avanzata, come parti di padre, tiranni generici in parrucca e senza, sia in tragedia che in commedia, ed altre simili che dall’Impresa o dal Direttore gli verranno affidate…………… attenendosi alla direzione del signor Gustavo Modena, o di chi sarà destinato : ed ebbe di stipendio 2400 lire.

440. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IV. Teatro Americano. » pp. 40-58

Ora non ne poteva nascere come nella Grecia lo spettacolo teatrale che pure in seguito vi si vede coltivato? […] Cresce finalmente la probabilità delle congetture sul l’origine degli spettacoli del Perù col riflettere che si eseguivano da’ medesimi curaci, inchi e capitani che si mascheravano nella stessa Raymi. […] Il Lampillas che trionfandone fa ciò osservare, può addurre qualche pruova di non essere stato il Cabotto impiegato a cagione d’insufficienza e d’imperizia nella nautica? […] Quanti Spagnuoli navigatori non furono nella corte soppiantati, rimossi, perseguitati, e sottoposti ad un raggiratore più scaltro e più fortunato? […] Ora se possono questi grandi uomini esser chiamati divini da tanti illustri oltramontani, non potrà il Napoli-Signorelli con più moderazione nominarli almeno tra’ primi argonauti italiani nella scoperta delle Indie Occidentali?

441. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 227-235

Padovano, fiorito nella seconda metà del secolo XVI, appartenne in qualità di Magnifico alla gran Compagnia de'comici Gelosi, e proprio quando la lor rinomanza era al colmo. […] Del 1585 poi abbiamo un invito del Duca Vincenzo di Mantova a Ludovico da Bologna, fatto col mezzo del Pomponazzi a Milano, perchè si rechi a recitarvi nella Compagnia della Diana ; al quale invito si risponde non potere il Gratiano accettare, ove non abbia insieme il Pasquati. […] Oltre alle testimonianze del Porcacchi su l’arte del Pasquati, ne abbiam del Garzoni nella Piazza Universale, e dell’Andreini (V.) nelle Bravure. Pantalone (l’etimologia non sappiam dire con sicurezza se si trovi nella frenesia dei mercanti veneziani di acquistar terre nel nome della Repubblica, piantando il lion di S. […] L'huomo se può distinguer in tre parti : anima e spirito e carne : el spirito e la carne han tiolto in mezzo l’anema ; el spirito per farme intendere xe come el Principe nella republica : non spira e non respira che beni del ciel al qual sempre varda, la carne per contrario xe come la lega d’un popolo tumultuario e furfante, la scovazera e sentina dell’huomo, parte che cala sempre al mal.

442. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO X. » pp. 112-139

L’avverto intanto di passaggio che nella p. 195. parmi che citi fuor di proposito alcune parole del Gravina. […] Un rompicollo perseguitato dalla Giustizia, incapace di amistà, senza rispetto di Leggi, nè di Religione, non solo ammesso da Leonora nella propria Casa, ma da lei cercato fino nella Locanda, come farebbe una donnicciuola di mondo. […] Perciò l’erudito Luzan nella sua Poetica novera le irregolarità delle Commedie di Calderòn, e gli errori che commette in Istoria, Mitologia, e Geografia; osservando che nella Commedia Los tres afectos de amor ragiona di polvere, e moschetti, nella Sibila del Oriente colloca il Danubio in Asia, nella Devocion de la Misa mette Leon fra i popoli Asturiani &c. […] Disingannatevi nella Commedia da lui scritta in Francese Le Bourru Bienfaisant così applaudita in Francia. […] E nella Lindona de Galicia Linda in fasce alla prima non interviene poi nel rimanente della favola in età di quindici anni?

443. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VI. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 82-108

L’inciviltà e la libertà grossolana di que’ repubblicani si manifesta nella dipintura di Blepiro, marito di Prassagora. […] A dispetto della magia dell’amor proprio ha saputo astringere i viziosi e i ridicoli motteggiati ad accompagnar il riso universale e vituperar se stessi nella dipintura immaginaria. […] I traci spiccarono nella saltazione bellica, e se ne servivano ne’ gran conviti. […] Sparta medesima, l’austera Sparta, avea un assai magnifico teatro, della cui eccellenza e bellezza favellano lo storico Pausania, e Plutarco nella vita di Agesilao. […] Gli ambasciadori di Atene rimpatriatasi dopo aver soggiornato dodici anni nella corte del re di Persia, e Lamaco, generale della Repubblica nella guerra del Peloponneso, sono anche qui posti in iscena e sberleffati.

444. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 22

Il secondo, generico a vicenda con Innocente De Cesari nella Compagnia di suo padre, morì giovanissimo. […] Domenico sosteneva le parti di secondo amoroso nella Compagnia di suo padre a vicenda con Vincenzo Monti.

445. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Bartoli – nella Maschera del Dottore, e fu in Vienna al servizio dell’Imperator Carlo VI. […] Passò poi il Canzachi al servizio dell’Elettor di Sassonia e lo vediamo il 3 agosto del 1748 (onomastico del re) prender parte all’inaugurazione del nuovo teatro a Varsavia, e il Carnevale del 1749, recitar nella commedia Amor non ha riguardi, sostenendovi la parte di Tabarino (V.

446. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 682

Nato a Bologna il 13 giugno del 1842 da Federigo, negoziante di guanti e pellami, e da Ildegarde Bragaglia, già attrice drammatica, lasciò la scenografia cui lo aveva destinato il padre, e si diede all’arte comica, esordendo a Firenze il 1859 nella Compagnia Marchi e Pezzana, in qualità di secondo brillante. […] Passò il ’64 in Compagnia Arcelli, con Alessandro Salvini primo attore ed Emilia Arcelli prima donna ; e fu in quell’anno che al Corea di Roma nella Preghiera de’Naufraghi, una comparsa, investendosi troppo della sua parte, gli sparò a bruciapelo una fucilata nel petto, fratturandogli due costole.

447. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 146

Bolognese, figliuolo del precedente, recitava le parti d’innamorato, alternando l’arte del comico con quella della pittura, nella quale riuscì ritrattista mediocre. […] Nè men celebre divenne la moglie per essersi gettata in mare a Livorno, come racconta il Piazza nel suo Teatro : Eravi un’altra donna in quella Compagnia, che si rese poi celebre nella Comica Storia, per un salto da grottesca che fece dal molo di Livorno, con intenzione di non farne altri mai più.

448. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 183

Non volendosi recare il '51 a Padova, allegando in iscusa ch'ella era impegnata per Milano, ma temendo in realtà qualche dispiacere nella concorrenza di Armellina (V. […] Paolo Abriani nella prima parte delle sue rime, recitando essa Lo Spirito Folletto, dettò il seguente SONETTO Spirto sei finto, e con veraci incanti stilli ne' sensi altrui gioje e dolori.

449. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Pieri Francesco, romano, figlio di onesti parenti, fu, nella prima giovinezza proto di stamperia. […] Fu con tale ruolo socio di varj nelle imprese, finchè, impinguatosi alquanto, passò a quello di caratterista, scritturato nella Compagnia Bianchi e Paganini.

450. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 592-594

Attore de' più pregiati alla Comedia italiana di Parigi, nella quale apparve la prima volta il marzo del 1685 col ruolo di Capitano ch'ei recitava in italiano e in francese, nacque a Messina e fu noto prima col nome di Pascariello, poi con quello di Scaramuccia, che aveva già prima di recarsi in Francia, quand’era al servizio del Duca di Modena (1680-82). […] Ma Pasquariello (non so bene da chi inventato ; probabilmente da Salvator Rosa, e incarnato poi da Giuseppe Tortoriti) non è nè padre, nè vecchio, nè parte nobile di alcuna specie ; ma sempre servo : e caratteristica sua è più che la parola la mimica, apparendo prima ballerino da corda, come lo ritrasse il Callot insieme a Meo Squacquera, poi un de' più agili saltatori della Compagnia italiana di Parigi nella seconda metà del secolo xvii. […] Il Pasquariello del Bertelli (1594) avrebbe un semplice abito di Zanni con maschera dal naso grande e aguzzo, simile a quella di Pulcinella ; e un altro ne abbiamo nella riproduzione di antica incisione in legno (pag. 592), che adorna il frontespizio di una delle solite canzonette di Zanni.

451. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XI. Se il Ch. Poeta Cesareo Metastasio imitò, o poteva imitare le Opere di Pietro Calderèn de la Barca. » pp. 140-148

Tale proposizione ch’io feci poi entrare nella Storia de’ Teatri, increbbe allora all’Amico, e vedo che oggi incresce eziandio al Signor Lampillas (p. […] Metastasio, dite, conserva nella sua Libreria le Opere di Calderòn. […] Oltre a ciò non so come vi possa inspirare tanta fiducia un Letterato terris jactatus, & alto vi superum, intento a corteggiare una potentissima Nazione, la quale per altro ricchissima di vere glorie non cura per risplendere nelle armi nella polizia, e nelle Lettere, di vanti immaginarj, presunti, o stiracchiati a forza di congetture apologetiche. […] Le Opere di Calderòn vedute nella Libreria scelta del nostro Poeta Imperiale bilanciano nella vostra illuminata testa le prove riferite? […] “E siam d’accordo (soggiugne nella Sessione I.) che un tal viluppo ha il suo pregio intero nelle Commedie . . . . ma non l’ha nelle Tragedie, il cui viluppo dee esser semplice, e naturale...

452. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 801-806

Impiegato effettivo dopo un triennio, restò ancor due anni nella nativa Chioggia, dopo i quali si trasferì a Padova per assumere a quel Monte di Pietà l’ufficio di Cassiere. La passione del teatro lo indusse a formare una Società Filodrammatica, di cui eran parte, fra gli altri, Giacomo Bonfìo, poi attore e scrittore drammatico, Antonio Calvi e Francesco Crescini ; e di cui egli fu l’anima, recitando con gran successo le parti principali nel Filippo e nella Malvina di Scribe, nella Teresa di Dumas, nel Benefattore e l’ Orfana, nell’ Incendiario, nei Trent’anni di vita di un giocatore. […] Benedetto di Venezia, oggi Rossini, nella commedia in tre atti di Giacomo Bonfìo – L’imbrogio delle tre mugier – la quale per gli equivoci e i sali comici ond’era piena, e per la maestria del Duse fu replicata ben quindici sere. […] A lui fu per tal modo concesso dai padovani di erigere un teatro in legno, presso il Caffè Pedrocchi, detto allora Teatro Duse, di cui metto qui la riproduzione dell’interessantissimo sipario, il quale, oltre al comprender Luigi Duse nel suo costume, e gli altri di famiglia, l’Alceste sopr’a tutti, in quello de’personaggi nella Figlia del reggimento, dà anche una idea ben chiara di quel che fosse codesto teatro popolare, composto di tutta una famiglia, che viveva patriarcalmente, come non si potrebbe dire, e nella più perfetta delle armonie. […] Bullo nella Scintilla, A. 

453. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo sesto »

Siffatte idee trasparivano eziandio nella loro mitologia ripiena di geni malefici, i quali uscivano dal grembo stesso della morte per far danno ai viventi. […] A questo fine era lor d’uopo farsi creder dal volgo superiori agli altri nella scienza e nella possanza, ritrovando una tal arte che supponesse una segreta comunicazione tra il mondo invisibile e il nostro, e della quale essi ne fossero esclusivamente i possessori. […] [16] Da tai mezzi aiutata la moderna mitologia si trasfuse nella poesia italiana, e contribuì non poco ad illeggiadrirla. […] Questo vizio consiste nella distanza che passa tra la favella ordinaria e la poesia, e tra la poesia comune e la musica. […] Non trovando nella terra un paese dove ciò si rendesse probabile, trasferirono la scena al cielo, all’inferno, e a’ tempi favolosi.

454. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Venezia il 31 10bre 1837.E il 14 novembre : » pp. 389-402

Giuseppe e Ignazio, domicilio dell’infrascritta sposo, e nella Parrocchia di S. […] Di quanto scrissi nella mia del 9 non mi rimuovo d’una sillaba. […] Si riprodusse la Carolina coll’Irrequieta, nella qual parte piacque infinitamente. […] Il Bosio, si capisce, era nella Reale. […] , p. 21), che la sentì a Venezia, scrisse nella Revue de Paris del 1837 che Amalia Bettini era la emulatrice di Fanny Kemble nel patetico e nell’impeto, e non inferiore a mademoiselle Mars nelle delicatezze e nella perfezione dell’arte.

455. (1878) Della declamazione [posth.]

Manzoni fu tra coloro che, nella teoria come nella prassi, avversarono il rispetto delle unità. […] Essi si elevano e s’irrigidiscono nell’orgoglio nell’ammirazione, nella collera ecc., e si abbassano e si rassiderano nella tristezza, nel timore, nella pietà ecc., declinano nel dolore e nell’orrore ecc. […] [7.19] Brilla il sorriso nella bocca e nella pupilla, e par che tutta la natura sorrida anch’essa con noi. […] Quindi certe passioni, che nella prima erano tutte spiegate, vivaci e sincere diventano nella seconda soffocate, languide, manierate. […] E, più che nell’esecuzione e nell’acutezza, dee nella gravità e nella forza consistere.

456. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO V. Primi passi del dramma musicale. » pp. 295-309

Or questa è l’opera musicale; a giudizio di tutta l’ Europa; e questo lavoro nella nostra lingua non s’inventò prima degli ultimi tre anni del cinquecento148. […] Appartiene ancora al Rinuccini la Mascherata dell’ingrate balletto eseguito in occasione del matrimonio del principe di Mantova, nella qual città fu impresso in quarto l’anno 1608. […] Ogni imitazione poetica (diceva il dottissimo nostro Gravina) è il trasporto della verità nella finzione. […] Dopo che io ebbi queste cose ragionate nella Storia de’ teatri del 1777, le vidi con ugual mio piacere da due Spagnuoli accolte diversamente; avendole (siccome avviene di un umore stesso, che nella serpe divien veleno e nell’ape si converte in mele) l’uno impugnate, l’altro trascritte. […] Questo ragionamento concludente di ogni assennato leggitore o spettatore non entrò nella testa del dotto M.

457. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 478-485

Dopo di essere stato a venti anni professore di rettorica in Ascoli, poi foriere nelle guardie di finanza, poi a Perugia insegnante privato, si diede nel ’43 all’arte, esordendo modestamente a Gubbio nella Compagnia Zanardelli e Viti. La quale scioltasi, dopo due mesi, entrò generico nella Compagnia Domeniconi, con cui andò a Genova e a Torino. Passò da questa in quella di Alamanno Morelli, allora sconosciuto al teatro italiano, come generico dignitoso, poi in quella di Gustavo Modena, in cui sostenne e con buona fortuna le parti di Lusignano nella Zaira, di Lowendeghen nel Cittadino di Gand, di Maresciallo nei Due sergenti. […] Fu nella Compagnia Reale di Napoli con Adamo Alberti, e tornò il ’49 a Perugia ove si diede a recitar co’dilettanti, e d’onde si restituì all’arte generico, tiranno e caratterista della Compagnia Coltellini, terminando l’anno a Roma con la Internari e Capodaglio, e tornando poi, caratterista assoluto, in Compagnia Lombarda. […] A. il Duca di Mantova, che nel 1658 si trovavano a Roma, e precisamente nella parrocchia di S.

458. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni Teatro. » pp. 12-22

Ma dal l’idea complicata di società non può a ragione acompagnarsi quella di una divinità e di un culto religiosoa (malgrado de’ sofismi e delle sceme induzioni de’ moderni Lucreziani) e tali idee nel l’infanzia delle nazioni agiscono con tanto maggior vigore, quanto minore è la fiducia che allora ha l’uomo nella debolezza del proprio discorso. […] Troviamo perciò nella storia anteriore ad ogni profana produzione gli oracoli composti da sacerdoti gentili, le Greche poesie nomiche e ditirambiche ad Apollo e a Bacco, i versi saliari del Lazio, gl’inni Peruviani al Sole, quelle de’ Germani alle loro guerriere divinità, e tanti altri. […] La poesia che dipigne, abbisogna d’immagini che rappresentano le cose, la cui storia dalla prima età si va imprimendo nella fantasià. Oltre a ciò gli scrittori primitivi ambivano di scostarsi dal favellar volgare, e non essendo ancor destri abbastanza per conseguirlo nella sciolta orazione che aveano comune contutti, adoperarono la meccanica de’ versi, i quali subito, e a poco costo allontanansi dal linguaggio naturale. […] Il Warburton nella sua Divina Missione di Mosè validamente sostiene la necessità della religione per la società.

459. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 593

Carloni-Talli Ida, nata a Roma da Gioachimo Carloni, romano, e da Emilia Marovich, slava, maestra di ballo, si diede all’arte nel 1887, dopo di aver fatto ottima prova sotto la direzione dell’ex-comico Alessandro Meschini nella Filodrammatica romana, esordendo a Verona, qual prima attrice giovane, nella Compagnia di Giuseppe Pietriboni col quale restò tre anni. « Al Teatro Manzoni di Milano – scrive il Traversi (Natura e Arte, gennaio del ’93) – si ebbe, in quell’anno stesso, il più splendido battesimo…..

460. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 662

Bartoli cita le protagoniste nella Ipermestra del conte Girolamo Pompei e nell’Arsene del Bevilacqua, da lei create e più volte replicate all’Arena di Verona nell’estate del 1767. […] Toltosi il Rossi dall’arte, ella recitò alcun tempo col genero di lui, Luigi Perelli ; si fermò a Bologna assieme al marito e alla figlia con l’intenzione di lasciar per sempre le scene ; alle quali poi pare tornasse dopo un solo anno, scritturata nella Compagnia di Francesco Paganini.

461. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Ebbe da tal matrimonio molti figliuoli, e ne vediam due suiteatro : Benedetto, prima ballerino nella Compagnia del Sacco, rimasto in tal carica sul teatro a Lisbona per undici anni al servizio di quella Corte, poi, tornato in Italia e già maturo, Arlecchino di molto pregio, morto a Torino nel carnovale del 1795 ; e Rosa, graziosa e pregevole donnina, che sposò Francesco Arena, il figliastro del Pantalone d’Arbes, e morì giovanissima. […] Nel 1749, sceso all’osteria della Croce Bianca in Parma, ove dovea far la stagione d’estate coi Parenti, fu colpito da sì repente e terribile male, che dovette, in capo a pochi dì, soccombere nella pienezza della virilità.

462. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 239

Pavoni Ginevra, romana, figlia di un medico, nata, si può dire, con la passione per la scena, che fu divisa dalle sue sorelle, esordì a quattordici anni nella Compagnia di Bellotti-Bon, rivelandosi attrice di assai liete promesse con la parte di Margherita nelle Due Dame di Ferrari, di cui era protagonista Virginia Marini. […] Ai successi di Margherita nelle Due Dame, di Susanna nel Mondo della Noja, di Pia nel Cantico dé Cantici, successer quelli di Dora nella commedia omonima di Sardou, di Cipriana nel Divorziamo, di Fedora, ecc.

463. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 449-450

Traslocato il padre a Genova, ella entrò nella Filodrammatica del Falcone, e a soli quindici anni si scritturò con una piccola compagnia, diventando in breve un’amorosa egregia. […] Passò quindi, sotto la direzione del Morelli, in Compagnia Marazzi-Diligenti e in quella di Lorenzo Calamai, finchè, ammalatasi d’influenza, che si mutò in polmonite, si spense in Asti il 15 gennajo del '92, lasciando il povero marito e due figliuolini nella desolazione.

464. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 723

Esordì al Sannazzaro di Napoli in Compagnia Pietriboni, la quaresima dell’ '83 come amoroso, salendo dopo un triennio al grado di primo attor giovine con Lorenzo Calamai, per passar poi con Andò, nella nuova Compagnia di Eleonora Duse, dov'ebbe campo di farsi notare, per la eleganza e la correttezza della dizione, specialmente nella parte di Pinquet in Francillon di Dumas figlio, che creò con molto successo al fianco dell’illustre attrice, colla quale restò cinque anni.

465. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XII. Confronto Apologetico della Opera Italiana, e della Commedia Spagnuola. » pp. 149-181

Venne il Poeta Cicognini, e usò con frequenza le strofe di versi corti chiamate Ariette, delle quali accennai l’abuso nella mia Storia. […] Tutto all’opposto: Egli nella stessa nota impugnata dal Signor Lampillas si scaglia con vigore contro certi Filosofi alla moda, che cercano il solo Vero nella Poesia. […] Il Quadro di cui intendo parlare forse il più bello di questo eccellente Autore, stava prima nella Chiesa di S. Antonio Abate, ed oggi, a perpetua maraviglia di chi l’osserva, l’ho veduto collocato nella famosa Accademia di Parma. […] la tacita convenzione trallo spettatore, e l’Artefice non entra ancora nella Pittura?

466. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo IV. Risorge in Italia nel Secolo XVI la tragedia Greca e la Commedia Nuova, e s’inventa il Dramma Musicale. » pp. 210-241

Nella prima imitò l’Ecuba, e nella seconda l’Ifigenia Taurica di Euripide. […] La Sofonisba di questi due ultimi drammatici riscosse applausi nella capitale delle Gallie. […] Filippo Baldinucci narra questo fatto nella parte II delle Notizie de’ Professori del Disegno pag. 104. […] «Ogni imitazione poetica (diceva il dottissimo nostro Gravina) é il trasporto della verità nella finzione.» […] Questo ragionamento conseguente d’ogni lettore e d’ogni spettatore ragionevole non entrò nella testa di M. 

467. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 284-287

Cominciò coll’essere intagliatore in legno nella bottega di uno zio materno. […] Sentito dal capocomico Pietro Rossi, che recitava allora in Modena, passò di là nella sua Compagnia, facendo questa volta il primo passo nell’arte propriamente detta. […] Cajetani et Angelo Bentivolio Cajetani, ambo venetis, ad premissa vocatis et rogatis ; eademque die in hac parochiaii ecclesia nuptialem benedictionem susceperunt. » Nel 1771 passò nella Compagnia di Antonio Sacco, quanto per sua moglie favorevole — egli dice con rara ingenuità — altrettanto per lui dannosa ; poichè essendo o mal visto, o mal noto, o mal gradito fu la sua abilità trascurata, ebbe a soffrire dei travagliosi disgusti, e perdendo la quiete, perse nel tempo istesso, pur troppo, gran parte della salute ancora. […] Spronato poi dal desiderio di realizzare un suo disegno, già gran tempo ventilato, si diede con alacrità al lavoro ; e in meno di cinque anni riuscì a pubblicare un’opera nella quale era come un catalogo illustrato delle migliori opere di pittura che sono a dovizia sparse per l’Italia. […] Il Bartoli stette sei anni nella Compagnia di Antonio Sacco, poi, per la terza volta, si scritturò in quella di Pietro Rossi, poi, finalmente, dopo il carnevale del 1782 diede un addio al teatro per ritornar libraio.

468. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 163-168

Di mente svegliatissima, egli fece ottime prove non solamente nella lettura di classici greci e latini, ma anche nell’arte del disegno. […] Da lui le grandi protagoniste venivano oscurate : nella Semiramide, a Milano, mandò in visibilio il pubblico, recitandovi l’Assur, e facendo fremer di gelosia la prima attrice Checcati, artista valentissima ; a Firenze, nell’ Ottavia, destava non minore entusiasmo recitandovi il Nerone, e facendo fremer di gelosia la prima attrice Perotti, artista famosissima. […] Nè solamente a Firenze gli accadde di dover cedere alle insistenze del pubblico, e replicar sul momento or questo, ora quel brano, chè anche la narrazione di Pilade dovè replicare immediatamente « siccome un pezzo applauditissimo di scelta musica — com’egli ci avverte — nelle scene illustri di Ferrara, di Siena, di Pavia, di Torino, di Bologna. » Fu il 1811 nominato Professore di declamazione e d’arte teatrale nella Accademia di belle arti a Firenze, e vi stampò nel 1832 un corso di lezioni, corredando la duodecima, dei gesti, di quaranta tipi che rappresentano l’attore ne'momenti più importanti della sua arte, e di cui do qui dietro un piccol saggio. […] La sua dizione ora lenta, ora precipitata, non cra sempre quadrante colla qualità dei pensieri che doveva esprimere, quasi sempre sublime nella pittura di vive immagini, e nell’entusiasmo si trasportava talvolta al di là di quel confine stabilito fra la sublimità, e la stravaganza : infine nessun attore ha presentato all’occhio dell’intelligente osservatore maggior riunione di bellezze tragiche miste a difetti del tutto particolari. […] Questi è il solo valente artista con cui, nella mia carriera teatrale, mi sia trovato in contatto fino che non fui aggregato alla drammatica compagnia al servizio di S.

469. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 169

Nel 1846 lo troviam, sempre amoroso, nella Compagnia Solmi e Pisenti. […] Recitava col nome di Ortensio le parti di secondo innamorato, prima nella Compagnia de’Gelosi, poi dei Confidenti.

470. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 532

Fu il 1880 con Antonio Colomberti, che in una sua nota inedita dice di lui : …. avemmo campo di apprezzarne le doti artistiche nel dramma di Gualtieri, Silvio Pellico, nell’Antigone di Alfieri, nella Signora dalle Camelie di Dumas, in varie commedie di Gherardi Del Testa, ecc. […] Fu per tre anni primo attore nella primaria Compagnia di Cesare Dondini, ed anche in quella seppe distinguersi, e farsi applaudire.

471. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 683

Lui morto, Gaetano, col poco danaro ereditato, non sapeva come trar la vita assieme alla vecchia madre ; e, sebbene avesse compiuto gli studj universitarj, deliberò di darsi all’ arte comica, scritturandosi come generico nella Compagnia di Paolo Bossi detto il Gobbo. […] Amputata a lui una gamba per tumor bianco nella clinica di Bologna, il 1844, e recatosi per ordine di medici a Pisa, vi stette mantenuto dal figlio Antonio fino all’ anno della sua morte che fu il 1859.

472. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Vi fu un gran silenzio : gli spettatori aspettavano, ansiosi, ritti nella platea, ritti nei palchi. […] Tutto in lui parlava, e camminando e gestendo e levando il cappello e stando immobile : effetto di uno studio fondato, e fatto da lui nella difficile scuola del teatro. »

473. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 276

Nato a Lucca il 1807 da Domenico e da Angela Rosignoli, entrò in arte la quaresima del '26 nella Compagnia di Carlo Spinola. […] Fu direttore di una Scuola di declamazione, creata a posta per lui nella sua terra natale, ove morì il 17 di novembre del '91, compianto da tutti.

474. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 545

Comico del Duca di Modena, noto col nome di Flaminio, fiorì nella seconda metà del secolo xvii. […] ,143) riferisce i particolari della uccisione del famoso musico Siface, dallo Zibaldone di Anton Francesco Marini, il quale alla data 10 luglio 1704, dice : « Discorrendosi questo dì 21 luglio 1704 di Siface musico celebre ; mi disse Giuseppe Sondra detto Flaminio, comico del Principe di Toscana, che il Quaranta Marsilio lo facesse egli ammazzare tra il Ferrarese e il Bolognese, ecc. » Sperandio Bartolommeo, mantovano, sostenne con molto successo, e in varie compagnie di giro, la maschera di Arlecchino, nella seconda metà del secolo xviii.

475. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 591

Passò da quella del Paganini nella Compagnia di Girolamo Medebach, in cui stette più anni, facendo mostra del suo gran valore artistico nelle commedie dell’abate Chiari, e specialmente in quella intitolata La Madre tradita. […] Bartoli, che quando al valor suo avesse unito un personale più vantaggioso, poteva ancora proseguire alcuni anni nella comica carriera.

476. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori. » pp. 172-221

Racine che l’ha presso che interamente copiata nella sua Fedra, ne ha renduta meno vivace l’introduzione. […] Tiresia che nella favola greca viene alla presenza del re chiamato per ben due volte per ricordo di Creonte, nella latina si presenta spontaneamente senza esser la di lui venuta preparata o attesa; sebbene al volgo Romano superstizioso sarà riuscito grato e popolare lo spettacolo dell’auspicio. […] I caratteri sono quali esser debbono, e le passioni non sono tradite dall’affettazione, benchè non mostrino di essere animate con que’ colori della natura che nella Troade e nella Medea enunciano la mano esperta di un buon pittore. […] Uno spirito declamatorio senza freno ne contamina i punti più tragici che si ammirano nella tragedia greca (Nota XIV). […] e che paja e non paja come Bertoldo nella rete?

477. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO VI. Maschere materiali moderne. » pp. 265-269

Nelle farse istrioniche dette dell’arte gli attori caratterizzati nella guisa già descritta, si coprivano di maschere, le quali s’inventarono successivamente parte nel XVI secolo, e parte nel XVII. […] Bianchi il riferire al XVII l’Arlecchino, il Dottore, il Pantalone, il Brighella, il Capitano Spavento; imperciocchè in molti componimenti del XVI si vede introdotto il Dottor Graziano, ed il Soldato millantatore, e nella composizione musicale di Orazio Vecchi intervennero, il Dottore, il Pantalone, il Brighella. […] Le maschere moderne coprono il solo volto, e talvolta non interamente; e le antiche coprivano tutto il capo; e può additarsi come una rarità l’unica mezza mascheretta simile a quella che oggi noi adopriamo nelle feste di ballo, la quale si vede nella Tavola XXXV del IV volume delle Pitture di Ercolano sulla testa di una figura di donna che dimostra che stà cantando.

478. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO III. Maschere materiali moderne. » pp. 263-266

Nelle farse istrioniche dette dell’ arte gli attori caratterizzati nella guisa già descritta, si coprivano di maschere, le quali s’inventarono a poco a poco parte nel decimosesto e parte nel seguente secolo; e fu un errore del Nisieli e del P. Bianchi il riferire al XVII l’Arlecchino, il Dottore, il Pantalone, il Brighella, il Capitano Spavento; imperciocchè in molti componimenti del XVI si vede introdotto il Dottor Graziano e il Soldato millantatore, e nella composizione musicale di Orazio Vecchi intervennero il Dottore, il Pantalone, il Brighella ecc. […] Le maschere moderne cuoprono il solo volto e talvolta non interamente; e le antiche coprivano tutto il capo; e può additarsi come una rarità l’unica mezza mascheretta, simile a quella che oggi noi adopriamo nelle feste di ballo, la quale si vede nella Tavola XXXV del IV volume delle Pitture di Ercolano sulla testa di una figura di donna che dimostra di star cantando.

479. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — 1754, a dì 17 Luglio.Die16 Julii 1754. » pp. 159-160

Infatti, pochi anni dopo, noi lo vediamo abbracciare la maschera di Brighella, nella quale fu eccellente, non tralasciando, nelle commedie premeditate, di sostenere ancora le parti serie. […] « Passato poi a Venezia nella Compagnia del Teatro di S. […] Bartoli — fu il primo che recitasse la parte d’Osmano nella Sposa Persiana del Goldoni. » Nel 1754 era la Compagnia scritturata per la primavera a Genova, e per l’estate a Milano.

480. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1053-1054

Aveva buona voce, e quindi immaginò d’introdurre nella Commedia gl’ Intermezzi in musica, che per molto tempo furono uniti alle opere serie e che soppressero per sostituire i balli in lor vece (Ivi, XXXV). » — « Non sapea di musica ; ma cantava passabilmente, ed apprendeva a orecchio la parte, l’intonazione ed il tempo, e suppliva al difetto della scienza e della voce coll’abilità personale, colle caricature degli abiti, e colla cognizion dei caratteri, che sapeva ben sostenere (Pref. […] Com’egli e per qual motivo entrasse in arte non sappiamo : Goldoni ci dice solamente che « non contento della sua sorte in Genova, si diede all’arte del Comico, nella quale potea far spiccare il suo talento e soddisfare il suo genio, portato ad una vita più comoda e più brillante (Ivi, XII). » Secondo il Loehner, « la casa di Giuseppe Imer a S. Samuele, ove il poeta fu ospitato per più d’un anno, pare la stessa, in cui troviamo il capocomico nel catastico del 1740, a pochi passi dal teatro, e precisamente nella così detta Corte del Duca, appresso il palazzo Malipiero….

481. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Introduzione »

Niuna cosa nella formazione di essa fu lasciata indietro, niuno ingrediente, niun mezzo, onde arrivar si potesse al proposto fine. […] Anzi se vorremo por mente come pochissimo travaglio ei sogliono darsi per la scelta del libretto, o sia dell’argomento, quasi niuno per la convenienza della musica colle parole, e niuno poi affatto per la verità nella maniera del cantare e del recitare, per il legame dei balli con l’azione, per il decoro nelle scene, e come si pecca persino nella costruzione de’ teatri, egli sarà assai facile a comprendere qualmente una scenica rappresentazione, che dovrebbe di sua natura esser tra tutte la più dilettevole, riesca cotanto insipida e noiosa. […] E come mutar potriano, salvo se nella corte di un qualche principe caro alle Muse presiedesse al teatro un abile direttore, in cui al buon volere fosse giunta la possa?

482. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO IV. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 257-261

Nel seguente regno dell’imperatrice Elisabetta s’introdusse nella corte una compagnia francese e un’ opera seria italiana. […] I Baron e le Couvreur non si videro comparir nella Francia prima de’ Racini e de’ Molieri. […] Sin dal 1741 quando nella Russia cominciò l’opera italiana, vi si ammirò un’ orchestra magnifica, vi cantarono le più rinomate cantatrici, e vi furono invitati i più celebri maestri di musica dell’Italia e specialmente di Napoli. […] La loggia imperiale ch’è nella fronte, fu dal Franzese la Motte ornata di quattro colonne che la sostengono, e di un baldacchino che s’innalza per tutto il terzo ordine.

483. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1016-

Suoi pregi veggio nella divina voce : » e qui si tacque. […] cederla deggio, se nella comic’arte ognora piacque ? […] A Domenico Giagnoni, sepolto nel Camposanto della Misericordia di Pistoia nella cappella sotterranea di S. Francesco, fu eretto un monumento in marmo (colonna e busto) nella corsìa del cimitero stesso.

484. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 395-399

Verso l’ '89 fu incaricato da Colbert di recarsi in Italia a scritturarvi nuovi attori per colmare i vuoti lasciati nella Compagnia. […] Invecchiato il Lolli, Romagnesi, che non era più giovine, e a cui non più si addicevan le parti d’ Innamorato (1694), lo sostituì nella maschera del Dottor Baloardo, nella quale ci fu tramandato in effigie dal bulino del Mariette, un de' più benemeriti della storia iconografica del nostro teatro. […] Fu sepolto nella chiesa di S.

485. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 88-136

Lo trafiggerò così nella parte più sensibile del cuore, osserverò i suoi sguardi, se cangia colore, se si agita… sò quello che saprò far io. […] Si finge nella prima scena che il re e la regina esprimano i loro affetti. […] Il re l’assicura di non aver egli avuta colpa veruna nella morte di Polonio. […] Il dì seguente avvenne il combattimento navale già accennato nella lettera scritta ad Orazio. […] E chi vorrà incolpare quest’Irlandese di picciola levatura del non essere istruito della letteratura Italiana, quando egli ha mostrato nella sua opera grande di cinquanta carte di esser pochissimo versato nella stessa letteratura della Gran-Brettagna?

486. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda Guerra Punica. » pp. 129-244

Cassio Longino, vollero costruire nella città un teatro, ma il Console P. […] Davo nella precedente alla prima si accinge a scoprire a Miside la trama. […] Antifone lo vede egli stesso da lontano nella piazza, e si ritira non avendo coraggio di presentarglisi. […] Vedi Sparziano nella Vita di Adriano. […] Nelle vicende del l’Italia egli parsò nella R.

487. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Avvertimento al lettore per la presente edizione »

Io senza inoltrarmi in così spinose ricerche ho cercato di far conoscere la rettorica e la filosofia dell’arte, quelle parti cioè le più trascurate dai moderni musici, ma le quali io giudico essere le più essenziali fra tutte, poiché c’insegnano l’uso che dee farsi de’ mezzi particolari ad ottenere nella maggior estensione possibile il fin generale. […] Se gli uomini mi negheranno il compenso del loro sterile suffragio, io il ritroverò dentro di me medesimo nella soddisfazione di averti servito.

488. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 253

Cominciò col recitar le parti di secondo amoroso nella Compagnia condotta in Francia da Luigi Andrea Riccoboni il 1716 per incarico del Duca d’Orléans ; nel 1757 si diede a sostener parti di maggiore importanza con piena soddisfazione del pubblico, il quale vedeva in lui non solamente un artista coscienzioso, ma un uomo di onestà a tutta prova, come è dimostrato dalla seguente quartina : Mario (era il suo nome teatrale) que chacun renomme Pour un acteur ingénieux, Le rôle que tu fais le mieux, C’est le rôle d’un galant homme. Aveva sposato alla fine del giugno del 1720, nella chiesa di S.

489. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Nel 1737, sia detto di passaggio, Antonio Bertoldi abitava a Dresda nella Neustadt, nella strada principale, e morì il 1787.

490. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 530

Passò poi servetta (e parti di carattere) il 1823-24 nella Compagnia di Caterina Venier, Francesco Toffoloni e Soci ; e nel 1834 in quella di Pasquale Tranquilli e Medoro Aliprandi. […] Da un’arte non fabrile – dice il Bartoli – passò il Bugani a far il comico esercitandosi nella maschera del Traccagnino.

491. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 564

Recitò allora la parte di Fichetto nella tragicommedia : La Clemenza nella Vendetta : e il Goldoni, parlando appunto della Compagnia del S.

492. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 587

Esordì nel 1835 qual primo amoroso nella Compagnia Petrelli e Fabrici, facendo concepir forti speranze pel suo avvenire artistico, specialmente dopo di aver recitato la parte di Ugo nella Parisina del Somma, ch’egli creò.

493. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Un forte artista senza dubbio, se il Duca di Mantova lo sostituì nella Compagnia che si recò a Parigi nel 1608 al celebre Arlecchino Martinelli, raccomandandolo vivamente alla Maestà della Regina con la seguente del 14 novembre 1607, alla quale accenna il Baschet (pag. 163). […] Egli è per ciò ch’ io ho fatto si che Cola entrasse nella Compagnia.

494. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 784

Tornato in patria, e datosi a recitare tra’ filodrammatici, spiegò tale attitudine alle scene, che risolse di far dell’arte drammatica la sua professione ; e si scritturò nella Compagnia di un certo Giambattista Pucci, del quale sposò poi la figlia Teodora. […] Furon poi nella Compagnia del Tassani, scritturatovi il Dondini per le parti dignitose, e il ’27, probabilmente, o egli morì, o si ritirò dalle scene, perchè nol vediam più negli elenchi del tempo.

495. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 

Recitò le parti di primo Zanni, che vediam sostenere il 1650 nella Compagnia del Duca di Modena (V. […] In una lettera del Coccino al Duca del 18 febbraio '50 da Venezia, e nella sottoscrizione della Compagnia, in data 15 aprile 1651 da Bologna (V.

496. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 301-302

Moglie del precedente e figlia di Luigi Gritti, fu istruita da una zia paterna nell’arte del canto, in cui riuscì tanto da poter prender parte con successo negl’Intermezzi lirici, che soleansi fare nella Compagnia di suo padre che ella non abbandonò mai. […] Bartoli il seguente : Applauso meritato dalla signora Giulia Gritti-Pizzamiglio, e dal signor Costanzo Pizzamiglio nella Comica Rappresentazione, intitolata : La villeggiatura di Mestre, nel Teatro di San Cassiano il carnovale dell’anno 1770.

497. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 586

Fra le lodi prodigate al valor suo, ve n’ha una anche all’artista lirica, la quale si mostrava, accompagnata da piena orchestra, specialmente nella farsa La Commediante, in cui sosteneva sette diversi personaggi, e cantava sette pezzi scelti tra i più riputati maestri. […] Restituitosi in patria, risolse di abbandonare la scena, stabilendosi nella sua Ferrara, ove ottenne, dice Fr.

498. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 969-973

Artista e capocomico pregiato, padre e marito de’ più sciagurati, patriota caldissimo, nacque a Venezia il 5 ottobre del 1817 dai coniugi Antonio, veronese, e Luisa Ciappi, senese, comici nella Compagnia Andolfati, i quali passaron poi in quella di Ghirlanda, Ficarra, Martini, Ciabetti, Bianchi, Miuti, Colomberti ed altre, fino a quella di Carlo Mancini, nel ’32, ov’erano la Polvaro, il vecchio Modena, l’Adelaide Borchi, Andrea Vitaliani, Martinengo, ecc., e nella quale egli esordì a Caltanissetta colla parte di Riccardo ne’ Figli di Odoardo, acquistandosi tosto le simpatie del pubblico, che andaron poi viepiù crescendo. […] Il legno appena ondeggiava per la mancanza di vento, per cui, accesi i lumi, diedero principio alla danza, al suono di un pianoforte che era nella sala grande da pranzo, e che venne suonato dal tenente del vapore. […] Nel tempo che accadeva sul mare la terribile sventura, nella prima locanda di Bastia si preparava per i comici un’ottima cena. […] La signora Valery mi mandò della biancheria e un abito di lana nera ; la cosa fece chiasso in città ; furono fatte solenni esequie, e baciata un’ultima volta la povera morta, la deposi nella tomba vicino al figlio ed al fratello. […] Gagliardi ordina di tagliar le corde delle lumiere, ma nella confusione si taglian quelle del padiglione che precipita sulle centinaia di candele, comunicando le fiamme al soffitto, che si sfascia e distrugge.

499. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 186-194

L'artista più generico del nostro tempo, che fa pensare nella spontaneità maravigliosa, e nella prodigiosa multiformità, a' più grandi attori della Commedia dell’arte, i quali, recitando e le buffonate e la tragedia, eran capaci di rendere le idee più alte de' poeti drammatici, e d’imitar le più straordinariamente ridicole della natura (V. […] Col crescere degli anni, gli si andò sviluppando, naturalmente, il cervello e la forza : e allora, invece di aiutare il trovarobe nella fabbricazione degli oggetti, aiutò il macchinista a rabberciare e ridipinger le scene, recitando sempre bene. […] E però, imitando alcuni de' suoi grandi predecessori, fra cui primo il Coltellini famoso, egli ha aperto nella sua casa di Venezia un ricchissimo negozio di oggetti antichi, ai quali è già tanto affezionato, che tra' più gustosi aneddoti della sua vita è questo, che, venduto un orologio antico a un forestiero, tanto se ne accorò, che non potè riacquistar l’antica pace, se non quando con perdita non lieve ebbe recuperato l’oggetto. […] Invece egli passò caratterista con Bellotti-Bon, soggetto a Bellotti-Bon, poi caratterista nella Compagnia Nazionale, a vicenda col Vestri, e vincolato da un mondo di convenienze e sconvenienze, che impedivan l’esplicazione della sua forza e della sua volontà. […] —  » il pubblico sconoscente sì, ma perdonabile nella sorpresa, saltò su a dire : « Tu farci piangere ?

500. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « NOTE DI D. CARLO VESPASIANO. » pp. 301-306

Gimma nella sua Italia letterata pag. 479) da Giambatista della Porta fertile ed elevato ingegno, pregio delle scienze e delle arti, onore dell’Italia non che del Regno, pure fassene quì menzione, perchè parecchi individui di essa col loro capo vissero nel XVII, e furono aggregati nell’Accademia de’ Lincei instituita in Roma l’ anno 1603 dallo scienziato principe Federigo Cesi Duca di Acquasparta, il quale con raro immortale esempio (secondo l’eruditissimo ab. […] Quella degl’ Investiganti si formò in Napoli verso il 1679 dal Marchese di Arena Andrea Concubleto nella propria casa, come accenna il Gimma pag. 483. La privata Accademia degl’ Inquieti nacque in Bologna l’ anno 1690, e si convertì poi nella si famosa dell’Istituto nel 1714. […] Per simigliante artifizio altrettanta lode merita il Lasca, il quale nella Gelosia commedia introdusse per intermedj, o per cori, satiri, streghe, folletti, e sogni. […] Bettinelli nella Nota VII dell’Entusiasmo delle belle Arti tom. 

501. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 754-756

Sfogliando una serie di manifesti della Compagnia Fabbrichesi ne ho tratto le parti ch’egli sosteneva : Rotemberg nell’ Onor vince amore d’Iffland – Falklaud nella Coscienza – Il Presidente Monsenico nel Berretto nero – Merfort nel Pittore per amore – L’ Abate de l’Epée nella commedia omonima – Il Conte nel Portafoglio di Kotzebue – Giacobbe nel Giuseppe in Egitto – Valman negli Eredi dal tedesco della Waisen-Thurn, prima attrice al Teatro Imperiale di Vienna – Lord Suffold nel Benefattore e l’Orfana di Nota. – E altre ne cita Luigi Borghi in una sua Dissertazione in difesa dell’Arte Comica, al De Marini dedicata, nella quale sono parole di entusiasmo per l’artista gigante. […] Con un ingegno naturale, reso più grande da un perfetto corso di studj, era naturale che emergesse subito nella Tragedia classica ; ed infatti fu il primo a declamare il Cajo Gracco del Monti, e con tal fanatismo ne fu retribuito dal pubblico, che l’autore ne lo ringraziò con una sua lettera. […] Egli teneva nella sua tavoletta di teatro scatolette con varj colori per dipingersi in modo che quando si presentava sulla scena molte volte il pubblico non lo riconosceva che al suono della voce.

502. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 718-721

Entrato nella Filodrammatica Gustavo Modena, potè subito, sotto gl’insegnamenti dell’artista Carlo Hurard, farsi notare per una innata, irresistibile comicità ch'ei profondeva ne'limiti di una correttezza artistica, assai rara in un dilettante. Gli applausi della folla, le lodi della critica gli fecero lasciare di punto in bianco l’impiego ch'egli aveva di commesso nella Casa Commerciale del Senatore Reali, e lo fecero partire a insaputa de'suoi per Loreo, dove era ad attenderlo la Compagnia di Francesco Zocchi, che recitava all’aperto, e da cui, dopo alcun tempo, felice di potersi liberare da quell’ambiente di guitti, passò a Voltri in Liguria, in quella Ilardi-Cardin, la quale, purtroppo, era più guitta dell’altra. […] Restò con Moro-Lin fino a che (giugno dell’ '83) per la morte della celebrata attrice Marianna Moro-Lin, la Compagnia si sciolse, e ne formò subito una egli stesso in società con Borisi diretta da Giacinto Gallina, e amministrata dal fratello Enrico, della quale eran bell’ornamento, oltre che Zago e Borisi, la Zanon-Paladini, la Fabbri-Gallina, la Foscari ; e la quale esordì con clamoroso successo il 2 settembre a Feltre, e andò trionfalmente fino al febbrajo dell’ '87 ; in cui, nella sera di congedo, dopo gran numero di chiamate alla Compagnia, egli dovette andar solo a ricever le acclamazioni della folla al colmo dell’entusiasmo. […] Io lo metterei subito, nella scena dialettale, accanto a Ferravilla e alla Zanon : due artisti che per la loro vita vissuta dinanzi alla ribalta, assorbono dal lor primo apparirvi i sensi tutti dello spettatore. […] Così, mercè sua, il vecchio teatro dell’Armonia di Trieste riceve il 30 novembre 1902 il nuovo battesimo di Teatro Goldoni ;… E così, finalmente, nel costante favore di popolo e di critica, un suo pallido e debole sogno di creare la casa di Goldoni a Venezia con artisti veneziani e repertorio goldoniano, va acquistando nella sua mente e nel suo cuore luce e vita per modo da occuparlo tutto omai come una, più o men lontana, realtà luminosa….

503. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO V. Teatro Tragico Francese nel XVII secolo. » pp. 166-211

Ma gli ornamenti e le figure epiche e liriche, come niuno più ignora riescono troppo impertinenti nella poesia teatrale. […] Troppo abbonda di dialoghi romanzeschi, di monologhi ristucchevoli e di pensieri che oltrepassando i giusti limiti del sublime, cadono nella durezza di certa popolarità ricercata e strana. […] Si vede nella Berenice tutto ad un tempo la delicatezza del mirabile suo pennello, e la natural pendenza del suo ingegno al molle e all’elegiaco. […] I Greci che nella poesia ravvisarono l’amore per l’aspetto del piacer de’ sensi, non l’ammisero nella tragedia come non convenevole. […] Sembra dunque che l’eroe legislatore diventi nullo nella tragedia, e che non si vegga in essa la sua virtù posta in azione sino a che non ne diviene la vittima.

504. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 246-248

Fu nella Compagnia di Marta Coleoni e in quella di Antonio Goldoni, dalla quale poi passò col noto artista e capocomico Giacomo Dorati, scritturato per le parti di padre nobile e di tiranno, che sostenne, specie nelle tragedie del Pindemonte e dell’Alfieri, col plauso generale. […] Entrato nella stessa qualità coll’Amalia Pieri, si unì a lei in società nel 1844, formando una Compagnia ricca di ottimi elementi, di cui era direttore il noto artista Francesco Paladini. […] Maria, comico mantovano, il quale recitava nel 1620 sotto nome di Fortunio (assunto la prima volta da Rinaldo Petignoni de’ Gelosi) in una modesta Compagnia nei contorni di Cento, Modena, Finale o Carpi, nella quale era anche, non sappiamo se come semplice attore o capocomico, Flaminio, il celebre Gio.

505. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 195-196

Non sappiamo chi si nascondesse sotto questo nome, che era un po' della serva e un po' dell’amorosa ingenua, a vicenda con Franceschina, nella Compagnia di Flaminio Scala. […] E la troviam serva nella tragedia de'Quattro pazzi, un de' nuovi Scenarj pubblicati da A. […] Il Bocchini (V.) ha nella seconda parte della Corona Macheronica il seguente Prologo tra Olivetta e Bagolino Bagolino Ahimè, che più no posso spinto dal gran dolor, portar sto peso adosso, soffrir sto batticor, perch' ho el mio ben za perso, vado desperso criando adess : Olivetta mi son zo de gargam, appassionà d’amor, morto de fam.

506. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Venetia li 28 xbre 1681. » pp. 501-502

Quando il Rossi tornò, egli restò colà, dove, perfezionatosi nella lingua, si fe' sentire, invitato dal signor Palmer, già impresario di suo padre, nel monologo di Amleto. […] Molto saviamente di lui scrisse Piccini (Jarro) nella prima serie dell’opera Sul palcoscenico e in platea : Andare in un paese forestiero : andare in città come Nuova York, Boston, Washington, Filadelfia, Nuova Orlèans : riuscir a parlar in una lingua straniera, e non pur a parlare, ma a recitare in essa : farsi ascoltare, non da migliaja, ma da milioni di uomini : riuscire ad essere celebrato fra tutti gli attori paesani, essere ascoltato con affetto e con deferenza da alcuni fra essi, può davvero sembrar un prodigio, che sapeva effettuare un giovane italiano, innanzi di toccar i trent’anni. […] Fiorito nella seconda metà del secolo xvii, recitò le parti di secondo Zanni col nome di Trivellino.

507. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 328

Figlia dei precedenti, esordì per le parti ingenue, il 1814, nella Compagnia di Elisabetta Marchionni, della quale eran parte il padre e la madre. […] Se così fosse, non ci rimarrebbe che ad augurare alla signorina Belloni un cielo più aperto, affinchè di quella luce, ch’è sua, potesse ella pienamente risplendere. » Fu prima attrice giovine applauditissima nella Compagnia di Carlotta Marchionni, e prima donna in quella che il padre formò in società col Meraviglia.

508. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 349

) sarebbe entrato nella Compagnia italiana a Parigi il 1738, assumendovi il carattere di Dottore ; mentre, secondo il Campardon (op. […] M.), di anni 67, sposo di Claudia Simona Audureau, morto jeri in via Beaurepaire, sepolto nella cripta della cappella della Vergine, presenti Pietro Luigi Audureau, borghese di Parigi, e Giuseppe Balletti, ufficiale del Re, suoi cognati.

509. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 469-470

.° 2 della Sadowski diretta da Luigi Monti, sentito, dopo una disastrosa quaresima a Livorno, il bisogno di una prima attrice giovine che alternasse le parti con la prima attrice, che era l’Adelina Marchi, scritturò la Boetti, la quale raggiunta la Compagnia a Napoli, esordì nella Verità di Torelli, ottenendovi il più spontaneo e clamoroso successo. […] Sposò un Valvassura di Faenza, e oggi vive, or nella casa del marito, or trapelando qualche compagnia, in attesa di miglior fortuna.

510. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 486

Nato a Padova da nobili parenti, si diede all’arte comica, nella quale riuscì buon attore e leggiadro scrittore. […] Come attore fu molto ammirato da’ varj pubblici ; e in un frammento di lettera sul carnevale di Roma dell’anno 1815, pubblicato nella Biblioteca teatrale (Roma, Puccinelli, 1815) e firmato Wencislao, è detto di lui : Bella e graziosa figura, sentimento, nobiltà, e scelta educazione riunisconsi nel Bonfio per formarne un eccellente amoroso.

511. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 590

Grisostomo di Venezia, e vi rinnovò nella Sposa Persiana i trionfi della Bresciani. […] V., recitò – dice il Bartoli – con valore, combattendo con marziale coraggio, benchè finto, e nella apparente ombra di lei, cantando con molta grazia.

512. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 938

Impiegossi per alcuni anni nella Compagnia di Filippo Collucci, e morì in Udine, ivi essendo con quella Truppa in tempo di Primavera. […] Entrò il 1735 nella Compagnia di S.

513. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Mantoua, 9 Aprile 1676. Affet.mo Seruitore » p. 324

Piemontese, del Moncenisio, nato il 1640 circa, fu comico al servizio di Ferdinando Carlo per diciassette anni, e richiesto il 1685 dalla Maestà Cristianissima di Francia, Le fu concesso con lettera dello stesso Principe datata di Mantova il 14 marzo, nella quale era il più ampio ben servito che dir si potesse. […] mo Spedisco Aurelio, perchè serua a Vostra Altezza con ogni puntualità maggiore nella Compagnia dei Suoi Comici, e già che uengo auuisato, ch' ella mi habbia fauorito della persona di Florindo, io non lascio di ringratiarnela di cuore, assicurando l’Altezza Vostra, che perfettionato il futuro Carneuale resterà à di lei dispositione lo stesso Florindo, confidando, che il simile seguirà d’Aurelio.

514. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 343

Andò con la madre Clarice e col marito a Venezia, ove recitò nella Compagnia di Antonio Sacco al Teatro Grimani a S. […] Le grazie del volto, la pronunzia dolcissima, lo spirito non comune fecer di lei un’artista di pregio ; sì che, passata con Girolamo Medebach, il Chiari ebbe a scriver per lei alcune parti, quali la Melania nella Pastorella fedele, Ipparchia nel Diogene, e altre.

515. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 363

Figlio della precedente, nacque a Capo d’Istria il 1796, e crebbe con un suo padrino a Fiume, ove stette alcun tempo, impiegato nella di lui casa commerciale. […] Salita in rinomanza la figlia Adelaide, la seguirono nella Compagnia Reale Sarda, e in altre di poi.

516. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 477

D. del 4 aprile 1886, nella quale discorre di certa porta del teatro che dava sulla strada, e che non ostante la promessa di esso Pignatta di farla murare per evitar danni alla Compagnia, gli fu ordinato dal signor Alessandro Barberino di tenerla aperta. […] Bartoli, che aveva letto male, commentò : « Zanobio nativo di Piombino luogo della Toscana. » E molti lo seguirono ; ma io credo sia evidente trattarsi dell’appellativo di un tipo speciale di vecchio servo, derivato forse dal modo pesante di muoversi e discorrere, come il Succianespole negl’ Innamorati di Goldoni, il Pizzuga nella Villana di Lamporecchio di Del Buono, e altri moltissimi di simil genere.

517. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 756

L'auge della sua vita artistica fu quand’egli ebbe Compagnia in società con Gaspare Lavaggi, nella quale potè mostrar liberamente tutte le sue qualità di artista, interpretrando con molta intelligenza e con molto successo Luigi XI, La Gerla di Papà Martin, Don Marzio, e specialmente L'Aulularia di Plauto, in cui fu riconosciuto, anche dai più severi, artista sommo. […] Ma per farsi un esatto concetto della valentia di lui, bisognava averlo ammirato, la sera prima, nella parte di Fiorenso nei Rantsau.

518. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 889-912

Dal seguente aneddoto poi comunicato ai Parfait dal Gueullette, e che si trova nella loro Istoria del Teatro italiano, risulta che il Fiorilli andò in Francia verso il 1640. […] La notizia di questa andata a Parigi la troviam particolareggiata nella Storia del Granducato di Toscana di Riguccio Galluzzi (nota, L.  […] Tornaron gl’Italiani a Parigi il 1661, recitando subito a Fontainebleau ; e dopo cinque mesi alternativamente colla Compagnia di Molière nella Sala del Palais-Royal, quella del Petit-Bourbon essendo stata demolita. […] Morta che fu Marinetta, Scaramuccia sposò finalmente la Duval il dì 8 di maggio del 1688 nella chiesa di S. […] Ma dove si vide come egli avesse regnato sovrano nella Comedia italiana di Parigi si è nella vasta opera di bulino dei sec. 

519. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X ed ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati teatri, e della condizione degli attori Greci. » pp. 298-315

Sparta medesima, l’austera Sparta, ebbe un teatro assai magnifico, della cui bellezza favellano Pausania e Plutarco nella Vita di Agesilao. […] Plutarco nella Vita di Focione racconta ancora di un tragedo che nell’uscire sul pulpito richiese una maschera degna di una regina e un corteggio proporzionato. […] Eschilo musico, attore e saltatore non meno che poeta, era uno de’ valorosi capitani del suo tempo, e sotto di lui godeva la pubblica stima il saltatore Teleste che si segnalò nella rappresentazione de’ Sette a Tebe. […] Vitruvio nella Prefazione al libro VII. […] Di questa legge parla Demostene nella III Filippica.

520. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 149-268

Il discepolo apre la porta, e sembra che Strepsiade sia introdotto nella scuola senza partire dal cospetto degli spettatori; siccome anche in simil guisa si è veduto nella propria casa, indi nella strada. […] Chi quel Cucco che dominava in Egitto e nella Fenicia? […] Pur questi non sa risolversi ad entrare nella di lui casa. […] Al fine Pluto si determina ad entrare nella casa di Cremilo. […] V. la di lui Ottica nella quest. 

521. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IX. Pregiudizj dell’Autore della Storia de’ Teatri, rilevati dall’Apologista. » pp. 95-111

Dice Don Cosme nella Giornata I., Ad Ephesios responsion; giura nella II. Por el santissimo bote de la Magdalena Santa: dice nella III. […] Un passo simile si legge nella Confusion de un Jardin del medesimo Moreto. In questa guisa favellano gli Scrittori Spagnuoli, che amano di migliorar le arti nella nazione, e che non sono Apologisti. […] Nò, che il Signor Lampillas le vede, le tocca, e nella p. 185. a me si volge in questa guisa.

522. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VIII. Teatri materiali. » pp. 213-236

I Teatri di Barcellona e di Saragoza da me veduti nella fine del 1777 erano più regolari e più grandi di quelli che oggi esistono in Madrid; ma sventuratamente in diverso tempo entrambi soggiacquero ad un incendio che gli distrusse. […] Coràl propriamente significa una corte rustica dietro di una casa, e talvolta comune a più casucce abitate da famiglie plebee non ricche, ed un simil luogo servì talora nella Spagna per le rappresentazioni sceniche, ancor quando non eranvi teatri fissi. […] Quando poi si costruirono edifizii chiusi addetti unicamente agli spettacoli scenici, essi presero la forma di quelle case e corti nella costruzione sì de’ palchi superiori, e della platea, e dello scenario inferiore che ne occupava una porzione, e ritennero il nome di corales. […] Ciò sarà come sussisteva Dulcinea nella testa del di lui compatriotto Don-Quixote. […] Non era certamente à tres picos il cappello che usarono i Goti in Ispagna, in Francia ed in Italia, la qual cosa quando non potesse altronde dedursi, si vedrebbe da ritratti di tali popoli fatti nella mezzana età e nell’infima, e copiati sulle scene Europee.

523. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO PRIMO. Antichità Etrusche fondamento delle Romane. » pp. 2-8

Nel luogo selvoso, ov’era Populonia una delle dodici principali città dell’Etruria, appajono molte vestigia di sì famosa città, e specialmente una porzione di un grande anfiteatro, che si congettura essere stato tutto di marmi: tralla Torre di San Vincenzo ed il promontorio dove era la nomata Populonia, veggonsi le reliquie di un altro anfiteatro, presso al quale giaceva un gran pezzo di marmo con lettere Etrusche: di un altro osservansi i rottami fralle antichità della città di Volterra5, Del magistero degli Etruschi nel dipingere, oltre ai vasi coloriti, de’ quali favella il Maffei6 e ad altri posteriormente scoperti, ci accerta il lodato Plinio7, affermando che quando in Grecia cominciava la pittura a dirozzarsi, cioè a’ tempi di Romolo, non avendo il Greco pittore Butarco dipinto prima dell’ olimpiade XVIII, in Italia già quest’arte incantatrice era perfetta, e le pitture di Ardea, di Lanuvio e di Cere erano più antiche di Roma fondata, secondo la cronologia del Petavio, nella VI olimpiade8. […] Tiraboschi saviamente oppone, che anche sotto il dominio Romano potevano gli Etruschi poetare nella loro lingua patria. […] A imitazione degli Etruschi aggiunse Romolo il pomerio nella sua città14. […] Ciatti nella sua Perugia Etrusca, e di poi Mons.

524. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 947-

Trovato modo di spingersi fino a Milano, la Letizia potè entrare in Compagnia di Giuseppe Moncalvo, nella quale, se accrebbe di molto le sue doti artistiche, non migliorò per niente la sua posizione materiale, dacchè Moncalvo non mai ricompensò la sedicenne artista fuorchè di savj e utili insegnamenti, e se l’arte era allettatrice potente, le esigenze dello stomaco facendosi di giorno in giorno più imperiose, ebbero il sopravvento. […] Alcuni tra’più caldi ammiratori entraron nella stanza della morente colle torce accese. […] Ma a Parma non potè andar subito in iscena ; chè, sviluppatosi un incendio nella casa ov’ella abitava, e fuggitane come potè meglio, fu colta dal grippe che la tenne gran tempo della stagione obbligata al letto. […] Lebert » Luigi Bottazzi Enrico Debrì » Gaetano Benini Gustavo Chateni » Cesare Asti Deschamp » Luigi Zamarini Un servo » Cesare Angelini Indi avrà luogo la tanto graziosa Commedia d’un Atto tutta da ridere intitolata : AMORE E MISTERO nella quale agiranno la Signora Letizia Fusarini, i Sigg.

525. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 337-341

Forse per brevità questi aveva mutato in quel di Reiter il nome di Reiterer, lasciatogli dal padre, tedesco, uno de' più fidati del Duca di Modena, dal quale anche fu mandato a Vienna con missioni segrete, e si dice vi accompagnasse il Conte Tarrabini, Ministro delle Finanze Estensi, in qualità d’interprete : nel 1859, fedele al Padrone nella prospera e nell’ avversa fortuna, seguì a Vienna il Duca, ed ivi morì nel 1880, d’anni 78, lasciando tra altri il figliuolo Carlo, padre della piccola Virginia, che educò alla Scuola di Carità dalle monache figlie di Gesù. […] Entrata nella Società Cuore ed Arte, al momento della sua formazione, vi emerse in poco tempo, mostrando assai chiare attitudini alla scena : e fu gran ventura pei parenti ai quali non volgevan troppo al bene le cose, che Virginia potesse abbracciar l’arte drammatica : ciò fu il maggio dell’ '82 con Giovanni Emanuel, che le fu poi maestro, compagno, amico fino all’anno 1894. […] Insomma : nella sua modernità c’è sempre della Virginia Marini. […] Nè tale mi pareva, anche, perchè trattavasi di dramma storico, del quale abbiamo ancor nella mente e nel cuore il ricordo della interpretazione magnifica che ne diede la geniale trinità Marini-Tessero-Pezzana.

526. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 580-583

Nata da artisti di pregio, cresciuta sulle tavole del palcoscenico, all’ombra, direm quasi, della grande zia, non è a stupire ch'ella divenisse grande a sua volta, dando i primi segni di una eccezionale intuizione a soli nove anni, quando al Teatro Re di Milano si presentò a recitare nella Giovannina dei bei cavalli. […] Debbo dirlo a onor del vero : quest’ultimo lavoro, nella sua semplicità originale e poetica, fu una vera rivelazione artistica per la nostra Adelaide…. […] Dal Teatro piemontese passò poco di poi al Teatro italiano, primeggiando nella Compagnia Bonazzi a fianco di Virginia Santi e di Enrico Cappelli, prima ; indi in quella di Alamanno Morelli, con cui stette acclamatissima un triennio. Unitasi in matrimonio con Giovanni Guidone, si allontanò per due anni dalle scene, alle quali tornò più entusiasta che mai, scritturata da Bellotti-Bon (Compagnia n.° 1, 1873), dopo il clamoroso successo avuto nella Marcellina di Marenco al D'Angennes di Torino, in unione a Giacinta Pezzana, quella che raccolse degnamente la sua eredità artistica in Compagnia Toselli.

527. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 54-87

Lo pubblico nella sua integrità per alcune frasi di non poco interesse nella storia intima, dirò così, dell’arte drammatica. […] Ah, si, me ne ricordo : Aristotile nella sua Politica…. […] Comunque sia, le due operette in discorso (sono come le altre nella Bibl. […] cit.) che nella sua dotta introduzione a pag.  […] Il medesimo stemma è nella cornice del ritratto di Gio.

528. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 382-383

E tanto co’suoi modi, col suo ingegno, colla sua rettitudine aveva saputo acquistarsi la benevolenza della Corte, che dietro sua proposta i comici italiani poteron dare nel carnovale del 1735, mentre il Re era a Varsavia, nella prima anticamera de’Grandi appartamenti ufficiali, nel palazzo di Dresda, piccole rappresentazioni e intermezzi, davanti ai principi e alla principessa, sotto la direzione di Giovanni Alberto Ristori ; rappresentazioni che attenuarono temporaneamente le ristrettezze penose de’poveri artisti. […] Se nella formazione della nuova compagnia entrasse il Bertoldi come attore non sappiamo ; come non sappiamo la data della sua morte.

529. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 757-758

Figlia di Gaetano Martini di Pisa, capocomico e brillante (il de era usurpato) e di Anna Loddi di Siena prima attrice, cominciò a recitar bambina come tutti i figli d’arte nella compagnia del padre, scritturandosi poi quand’egli smesse il capocomicato con Cesare Astolfi in qualità di amorosetta sotto la Fanny Sadowsky, con la quale la troviamo ancora nel 1853 prima amorosa al fianco di Giuseppe Peracchi, primo attore, che diventò poi suo marito. […] Le parti che le procacciarono maggior lode furon quelle della Statua di carne del Ciconi, a’bei tempi della gioventù, e dei Fourchambault (Signora Bernard) dell’Augier, ch’ella creò nella maturità con assai buon successo al Manzoni di Milano.

530. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 33-34

Angiolo Lolli morì a Parigi nel suo domicilio, rue du Croissant, il 4 novembre 1702, e fu sepolto l’indomani nella chiesa di Sant’ Eustacchio. Il Loret, nella Muse historique del 14 febbraio 1654, così ci apprende una disputa sorta fra il Dottor Lolli e il Pantalon Turi : Baloardo Comèdien, lequel encor qu’ Italien, n’est qu’un auteur mélancolique, l’autre jour en place publique, vivement attaquer osa le Pantalon Bisognosa, qui pour repousser l’incartade, mit soudain la main à l’espade, et se chatoüillérent long-tems, devant quantité d’assistans ; qui croyant leur combat tragique, n’être que fiction comique, laissérent leurs grands coup tirer, sans nullement les sèparer.

531. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 169

Attore fiorito nella metà del secolo xvii. […] ma come in ubidienza de suoi sourani commandi procurai d’obbligar li comici nominati nella lettera sua di 2 spirato, a seruir per questo prossimo carnevale V.

532. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 267

Nato, e impiegato governativo in Ancona, entrò, appassionato dell’arte, nella Filodrammatica della Città, e vi riuscì in breve egregio per le parti di caratterista. Carico di famiglia, e ormai non più giovane, determinò di darsi alla scena, esordendo qual caratterista nella Compagnia ch'egli stesso formò in società con Gaetano Colomberti e Luigi Bergamaschi, e diventando in pochissimi anni de'più valenti.

533. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 293

Pilastri Francesco, fiorito nella seconda metà del sec. […] Lo vediamo il 1593 nella Compagnia degli Uniti, al fianco della Piissimi, la celebre Vittoria, e di Pellesini, il non men celebre Pedrolino, quando chiesero e ottennero licenza di recitare a Genova le loro honeste Comedie (V.

534. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 344-345

La voce armoniosa, la correttezza della dizione, la spontaneità de'sali, lo fecer subito amato e ammirato dal pubblico della Piazza Vecchia, Teatro degli Arrischiati, sì che vi fu perfino chi lo paragonò a Vestri nella facoltà di trascinare il pubblico al pianto ed al riso. Da alcuni manifesti di sua serata, rilevo che Stenterello non era la sola maschera che figurasse nella Compagnia.

535. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 480-481

Fece parte con onore della nuova Filodrammatica pisana, indi sì aggregò nella Compagnia Capodaglio, per un breve corso di recite a Massa-Carrara. Andò poi a sostituir l’amoroso Tollo in Compagnia Peracchi, esordendo colla parte di Maurizio nell’Adriana Lecouvreur, e di qui ebbe principio la sua vita di artista, nella quale s’ebbe comuni gli onori, e ahimè comune la sorte ultima con Giovanni Ceresa.

536. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 680-681

Di bella persona, di volto piacente, di voce magnifica, d’ingegno non comune, riuscì in breve un egregio primo attor giovine ; e dopo di essere stato alcun tempo nelle Compagnie Dorati e Righetti passò in quella di Fabbrichesi, allo stipendio della Corte di Napoli, diventandone il 1824 primo attore assoluto e capocomico in società con Prepiani e Tessari, fino al 1838, in cui, condotta nella novena di settembre la moglie a Macerata, sua patria, fuor dal clima di Napoli, e da una vita ordinata, fu colpito prima da febbre, poi da paralisi nervosa, che lo impedì nella parola.

537. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 57-58

Dopo il primo giro artistico all’estero, Adamo Alberti lo scritturò nella sua compagnia permanente al teatro Fiorentini di Napoli, compagnia sussidiata con biglietto regio borbonico, e là rimase per anni ed anni, passando da un teatro all’altro. […] Ecco mostrato in poche parole l’artista e l’uomo ; a complemento delle quali dirò che nacque in Milano il 1824 da Eduardo, ufficiale del primo impero, che lasciò poi la milizia per darsi all’arte, esordendo nella Compagnia Romagnoli, Bon e Berlaffa, e da Antonia Musich, nobile ungherese. […] Vòltegli la sorte le spalle, incalzando la vecchiaja e i malanni, i suoi compagni d’arte si ricordaron di lui, ma non così da risparmiargli l’ultima ora nella miseria.

538. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 156-158

Fu scritturato il '40 in Compagnia Florio, come brillante e tiranno : recitava maravigliosamente nella stessa sera il tiranno Filippo in Bianca e Fernando e il brillante nel Cuoco e il Segretario ; sì che Maria Luisa, la Duchessa di Parma, ebbe per lui speciale ammirazione, e, nelle sere di suo beneficio, speciali elargizioni. Entrò il '42 amoroso nella Compagnia Favre, passando l’anno dopo primo attore in quella Bergamaschi e Cappelli, nella quale restò sino al '45 e recitò per la prima volta, primo in Italia, il Kean, la Signora di S.

539. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 347-348

Riccoboni Antonio, veneziano, comico egregio per le parti di Pantalone nella Compagnia al Servizio del Duca di Modena. […] Ma questa non è che un’ipotesi ; e anzi, il Robinet, citando il nuovo Pantalone, nella sua lettera in versi dell’8 marzo 1670, dice : tous les acteurs de cette troupe, qui maintenant ont vent en poupe, compris leur nouveau Pantalon, rouge, ma foi, jusqu’au talon, y font a l’envi des merveilles. […] Si proseguirono però le Comedie nella Sala detta della Biada, ove d’ordine di Sua Altezza si fecero la scena, e qualche palchi per modo di provisione.

540. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 749-750

Il 9 febbrajo del 1522 fece a Venezia ai Crocicchieri gli intermezzi nella commedia di Philante inamorato in Caritea, recitata dal De Nobili (V. […] Fratello di Elisabetta Catroli, nato verso il 1728, recitò ne' teatri di Venezia le parti di Innamorato, e fu cognominato Vitalbino, per la gran somiglianza ch'egli aveva nella recitazione con Antonio Vitalba. […] Avendo il Giornale di Parigi, nel dar conto della rappresentazione, chiamata la fanciulla figlia di Zanuzzi, questi pubblicò una lettera, firmata Zanuzzi, Comico italiano ordinario del Re, nella quale dichiarava ch'ella non aveva con lui alcun vincolo di parentela, e si chiamava Maria, figlia dei coniugi Lescousier borghesi di Parigi.

541. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIV. Intorno alla descrizione de’ Teatri materiali di Madrid, fatta nella Storia de’ Teatri. » pp. 207-213

Intorno alla descrizione de’ Teatri materiali di Madrid, fatta nella Storia de’ Teatri. Non avrei mai creduto, che potessi dispiacere all’Apologista nella descrizione de’ Teatri di Madrid. […] Nel primo punto avvelena un racconto innocente, e suppone nella nazione un mal gusto, che io non trovo in questa parte, nè ho sognato di segnalare; e nel secondo manca (e mi perdoni) di politezza. […] E nella p. […] Circa un centinajo e mezzo di esemplari della Storia de’ Teatri essendosi sparsi per la Spagna, domandai a molti illuminati nazionali, che l’aveano acquistata, se trovavano in essa cosa veruna contraria a una moderata Critica intorno al Teatro Spagnuolo formale, e materiale, col disegno di approfittarmi del loro avviso nella ristampa; ed ebbi il piacere di udirgli affermare, che tutto era conforme al vero, e a’ dettati degli eruditi nazionali: che anzi delle rappresentazioni mostruose avea io ragionato con più contenenza di tanti loro Scrittori degli ultimi tre secoli, i quali sono tanti, Sig.

542. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-11

Ma fu un inganno che si dissipò tosto che apparve a rischiarar le menti una sapienza più sana, più sobria, più vasta, la quale insegnò con maggior fondamento a rintracciar tale origine nella natura del l’uomo ch’è da per tutto la stessa, e vi produce effetti simili. […] Da queste, comunque avvenga, passano nella fantasìa le immagini che la rendono istruita del mondo. […] Queste più o meno remotamente hanno un rapporto proporzionato alla sensazione che ne ricevè la macchina nella quale esso signoreggia e discorre, di modo che se l’urto fu piacevole, cioè se scosse con soavità la tela de’ nervi, l’intelletto apprende per bene le forme che la cagionarono: se la scossa fu dolorifica, cioè se con maggiore asprezza esse incresparono quella tela, le contempla come male. […] Ora se l’uomo per natura si occupa continuamente a dipingersi le cose che lo circondano, in lui stesso si rinviene il principio di ogni imitazione, che è il perno, su cui volgesi la poesia; per la qual cosa Aristotile nella Poetica chiamava l’uomo animale attissimo ad imitare che impara per rassomiglianza. […] Se furono molli i Sibariti nella loro corruzione, magnifici e ghiottoni i Colofonii, trafficanti i Fenici, ospitali i Lucani, e i Romani superstiziosi: e se sono bellicosi e antropofagi gl’Irochesi, e i Tapui, cerimoniosi i Cinesi, pirati gli Algerini, seguono tutti l’occulta forza del l’esempio domestico che più di ogni altro è loro vicino.

543. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO PRIMO. Antichità Etrusche fondamento dell Romane. » pp. 4-14

Plinioc, affermando che quando in Grecia cominciava la pittura a dirozzarsi, cioè a tempo di Romolo, non avendo il Greco pittore Butarco dipinto prima dell’olimpiade XVIII, in Italia già quest’arte incantatrice era perfetta, e le pitture di Ardea, di Lanuvio e di Cere erano più antiche di Roma fondata, secondo la cronologia del Petavio, nella VI olimpiadea: Agli Etruschi si attribuisce eziandio l’arte della Plastica, o modellatrice. […] Ciatti nella Perugia Etrusca, mons. […] Ed il chiarissimo Tiraboschi saviamente oppone, che anche sotto il dominio Romano potevano gli Etruschi poetare nella loro lingua patria. […] Alberti nella Descrizione dell’Italia parlando dell’Etruria, ed il Tiraboschi nel T.  […] Passeri, favella parimente il già mancato mio amico Giovanni Cristofaro Amaduzzi nella seconda sua edizione dell’Alfabeto Etrusco premesso al Tomo III Pictur.

544. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 10-16

Ma dall’idea complicata di società non può a ragione scompagnarsi quella di una divinità e di un culto religioso16 (mal grado de’ sofismi e delle sceme induzioni de’ moderni Lucreziani), e tali idee nell’infanzia delle nazioni agiscono con tanto maggior vigore, quanto minore è la fiducia che allora ha l’uomo nella debolezza del proprio discorso. […] Troviamo perciò nella storia anteriore ad ogni profana produzione gli oracoli composti da’ sacerdoti gentili, le Greche poesie nomiche e ditirambiche ad Apollo e Bacco, i versi saliari del Lazio, gl’ inni Peruviani al Sole, quelli de’ Germani alle loro guerriere divinità, e tanti altri. […] La poesia che dipigne, abbisogna d’ immagini che rappresentano le cose, la cui storia dalla prima età si va imprimendo nella fantasia. Oltre a ciò gli scrittori primitivi ambivano di scostarsi dal favellar volgare, e non essendo ancor destri abbastanza per conseguirlo nella sciolta orazione che aveano comune con tutti, adoperarono la meccanica de’ versi, i quali subito e a poco costo allontanansi dal linguaggio naturale. […] Il Warburton nella sua Divina Missione di Mosè validamente sostiene la necessità della religione per la società.

545. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Dato al castello di Versailles l’ 8 aprile. » pp. 364-378

Lo stesso Grimm, che della Commedia Italiana si mostrò sì poco tenero, ebbe parole di calda ammirazione per lo spirito che il Bertinazzi sapeva mettere ne’suoi gesti, nella sua fisonomia, nelle inflessioni della sua voce. […] Recitò anche a viso scoperto, e sostenne con molto valore la parte di Gobe-Mouche nella Serata dei boulevards, commedia di Favart. […]  ; poi, anche senza tali documenti, è noto il costume francese di chiamar la moglie col nome del marito, specialmente nella società alta : serva come un esempio La Principessa Giorgio del figlio Dumas. […] La natura lo aveva dotato di grazie inimitabili : la sua figura, i suoi gesti, i suoi movimenti prevenivano in suo favore : le sue maniere ed il suo talento lo facevano ammirar su la scena, e prediligere nella società. […] Celio entra nella capanna, prende il fanciullo e parte.

546. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VIII. Teatro Lirico: Opera Comica: Teatri materiali. » pp. 177-187

Perchè dunque con gusto contradittorio ammettono tutto questo nella poesia scenica, in cui parlano gli uomini, e non un poeta che si figura inspirato, ed i prodigj si rendono incredibili perchè smentiti da’ sensi? […] Moreau di figura ovale lunga si contano quattro ordini di logge senza divisioni, e nella platea larga 39 piedi e lunga 32 si vede una scalinata dirimpetto alla scena. […] Ampliata Parigi nella parte detta il Baluardo si sono costrutti altri cinque teatrini da fiera, ne’ quali si balla sulla corda e si cantano drammi burleschi. […] Havvi un portico nella platea, e tre ordini di logge continuate divise a palchetti soltanto da alcuni balaustri che impediscono il passaggio da uno in un altro ma non la vista. […] V. l’articolo inserito sul Cittadino di Ginevra nella seconda edizione delle Memorie letterarie di Palissot.

547. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IX. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 426-437

Ma questa filososia, questo spirito giusto, accurato, esatto, basta a produrre grandi opere d’ingegno nella poesia, nell’eloquenza, nella pittura, nella musica? […] Nonpertanto ultimamente sul teatro di Foote, e poi su quello di Drury-Lane, si é rappresentata una farsa o commedia col titolo di Escrocs, nella quale vengono motteggiati i metodisti, setta novella fondata da Withefield che vive ancora. […] Diderot267; e non senza ragione M. de Voltaire si lagna nella lettera all’imperador della China, che oggi in Francia Le tragique étonné de sa metamorphose, Fatigué de rimer, ne va parler qu’en prose. […] I moderni, e specialmente i francesi, ne secondarono molto bene l’ottimo disegno nella tragedia. […] Palissot nella commedia intitolata Les Philosophes e in quell’altra de l’Homme dangereux, e nelle petites Lettres sur de grands Philosophes, come anche dal signor avvocato Moreau nell’ingegnosa operetta che ha per titolo, Mémoire pour servir à l’Histoire des Cacouacs, e da M. 

548. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « A CHI AMA LA POESIA RAPPRESENTATIVA. » pp. -

La ragione umana che suggerì sì vaga ed utile morale rappresentativa, quanto vide profondamente nella natura dell uomo! […] (*) Montesquieu non apprezzava che i drammatici, e gli chiamava (nella lettera 137 delle Persiane) i poeti per eccellenza e i signori e maestri delle passioni. […] Généve dell’Enciclopledia proponeva a’ Ginevrini l’introduzione di un buon teatro nella loro città, e ne sostenne l’ utilità contro le opposizioni del gran Rousseau. […] (*) V. la di lui prefazione alla ristampa di tutte le sue opere, dove nel tempo stesso si abbassa a riprendere sette o otto voci da me usate nella Storia de’ teatri del 1777. […] Bettinelli nella citata prefazione.

549. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 11

Annunziò la recita a suo beneficio, il 2 giugno 1832, al Teatro del Giglio di Lucca, nella quale si rappresentò Il Gran Los-Rios Assassino delle Alpi, con Pasquale spaventato dai Masnadieri (Pasquale era Giuseppe Guagni) e nella quale egli sosteneva la parte del protagonista, con un programma reboante (degno dell’attore capocomico), di cui ecco una parte : Per le anime d’altissimo sentire non riescirà stravagante il fatto che si espone di quest’uomo, il quale profugo dalle terre native per un fallo d’amore, dalla malvagità attribuito ad altissimo delitto, a rifugiarsi costretto si vide nelle Alpi, ed a condurre una riprovevole vita in odio di tutta la terra e fulminato dalla celeste maledizione.

550. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 40-41

Dai registri di forestieri abitanti in Roma nell’anno 1658, e ripartiti secondo le rispettive parocchie, il Bertolotti cita fra gli altri, nella parocchia di S. […] Il lungo periodo della loro unione aveva afforzata, fissata ormai un’omogeneità di tinte, una armonia di toni, una geniale spontaneità, un tale affratellamento insomma nella concezione ed espressione delle varie scene, che non si acquista, pur troppo, se non coll’esercizio congiunto a un forte spirito di assimilazione. — Sotto questo rispetto, la separazione artistica di Eleonora Duse e di Flavio Andò non può essere stata che di nocumento all’arte.

551. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 250

) tra le attrici che recitarono dal 1576 al 1604 le parti di servetta nella Compagnia de’Gelosi. […] È nella commedia Il Ritratto, e vi rappresenta la prima attrice di una compagnia di comici che recita in Parma.

552. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 942

Bartoli che lo vide « circa il 1760 rappresentare con bravura la parte di Donna Aurora nella Gratitudine, commedia in versi martelliani del signor Abate Pietro Chiari. » Il padre di lui, di nobile famiglia veronese, costretto ad abbandonar la patria, si recò in Bologna, ove aprì un negozio di pelli stampate per calzature da donna. […] Bartoli – nella pubblica piazza di Bologna ad esercitare diverse forze colla propria vita sotto gl’insegnamenti di Daniele del Puppo padre di lei, che vendeva un balsamo in Banco, e faceva anch’esso colla spada varj equilibrj. » Sposatasi a Camillo Fracanzani, lo seguì sempre e dovunque.

553. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1043

Recitava le parti di amoroso il luglio del 1659 a Livorno nella Compagnia del Principe Alessandro di Parma, come si ha da una sua lettera al Card. […] Forse a codest’ epoca egli era con la Marzia Fiala, giacchè nella lettera di Bevilacqua, accennata al nome di Gerolamo Chiesa, e in data appunto del 9 aprile 1664, troviamo la frase : « il dottor Violone (non Chiesa) confermò sempre la parola di essere con Mario primo Inamorato della signora Marzia…. »

554. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 336

Fu scritturato dalla Duse per la sola parte di Armando nella Signora dalle Camelie nel suo giro di Germania e Russia ; quindi, per un triennio, da Irma Gramatica e Raspantini. […] Se nella sua recitazione si potè notare talvolta una cotal mancanza di sincerità, essa fu compensata a esuberanza da scatti di passione, calda, violenta, ch'ei serba tuttavia, nei quali è il segreto di tutta la sua forza.

555. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Vicenza, 24 novembre 1587. » pp. 308-309

Noi camminiamo, come ognun può vedere, nella via delle ipotesi, ed è peccato davvero che nè dall’opera dello Scala, il capo de’Gelosi, nè dall’epistolario del Martinelli, il Drusiano, conduttore di comici italiani a Londra nel ’78, e citato da A. […] Lo troviamo il 1584 nella Compagnia degli Uniti, come si rileva dalla seguente lettera da Ferrara al Principe Vincenzo in data del 3 aprile, sottoscritta da tutti i Comici Pedrolino, Magnifico, Gratiano, Lutio, Capitan Cardone, Flaminio, Batt. […] Noi sariamo venuti confidandosi nella bontà di V.

556. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 444-445

Entrò poi all’Opéra Comique quale Pierrot ; e nel 1717 alla Comedia Italiana, in quella Compagnia formata l’anno prima da Luigi Andrea Riccoboni, nella quale fu accolto per espresso volere del Duca d’Orléans, il Reggente, che amava molto Dominique. […] Egli esordì alla Comedia italiana il 12 ottobre colla parte di Pierrot nella Force du Naturel, scenario italiano in tre atti di Freret, tratto da una commedia spagnuola di Agostino Moretto. Prima della rappresentazione, Biancolelli si presentò al pubblico colla seguente perorazione inserita nella Storia del Teatro italiano del Des Boulmiers, e riprodotta poi dal Campardon : Messieurs, la protection d’un prince illustre à qui j’ai maintenant l’honneur d’appartenir et qui me place aujourd’hui dans sa troupe, devroit par bien de raisons me rassurer sur mes craintes et me faire entrer avec confiance sur ce théâtre ; mais comme c’est à sa seule bonté que je dois cet avantage, c’est à vous, messieurs, à qui je viens demander grâce : Prêt à jouir d’un bien et durable et solide, de mortelles frayeurs je me sens accabler ; ce n’est pas sans raison que je parois timide, votre bon goût me fait trembler.

557. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 741-743

Napoletano, recitava la seconda metà del secolo xvi nella famosa Compagnia dei Comici Confidenti, le parti di capitano, col nome di Capitan Coccodrillo. […] Anche vi sono frasi e parole di una volgarità un po’cruda, come in tutte le altre del tempo, nella scena specialmente tra il servo Mastica e la balia di Angelica, una, del resto, delle più belle per vivezza di dialogo. […] A quali Rodomontate allude il Cataldo nella prefazione alla sua commedia Gli amorosi inganni, edita il 1609 a Parigi, là dove dice : T’auiso Candido Lettore, che molti mesi sono, son uenute in luce alcune rodomontate Spagnuole, non solo qui, ma quasi per tutta la Francia vendute poco accortamente da colui (perdonami Sua Signoria) che le diceua e recitaua sopra la scena, le quali hanno forse auuilite quelle che ’l vostro Cataldo vi fa leggere…… ?

558. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 31-32

Antonio Lolli Allias Dottor Brentino Comico, Humil.mo Seruitore di Vostra Altezza Serenissima Doppo di hauere per lo spatio di anni otto seruito con ogni Decoro et honoreuolezza al’ Altezza Vostra fù Già Vn’Anno sà suori di tempo, è senza alcun’Demerito, Dal’Sig.re Don Alfonso, licentiato dal’Ser.mo Seruiggio, à conditione però, di non passare i monti fuori di Itallia, nè di impegnarsi con altri Prencipi ; ondè non hauendo in dodici mesi potuto Impiegarsi nella Comica atteso lè circostanze Sud.te fù neccessitato ricorrere con lettere all’ Sud.to Sig.r Don Alfonso per qualche Sollieuo più Volte Mà sempre senza frutto. ondè ridotto in estrema Neccessità, è Carico di Debiti ; ricorre con Profonda humilta à Piedi di Vostra Altezza Ser.ma Supplicandola à Volere con occhio Pietoso riflettere alla sua Causa non hauendo doppo un’Anno Perduto ; modo di sostentarsi, che di tanta Gratia. […] Infatti nel maggio '86 egli figurava nella lista dei comici del Duca, al fianco dei coniugi Fiala, di Antonio Riccoboni, di Carlo San Giorgi, ecc. ecc., ai quali per sussistenza furono assegnate due doppie il mese. E lo troviamo del '92 sempre al servizio del Duca, a cui scrive da Ferrara Luigi Bentivoglio, pregandolo di concedere la permissione al Dottor Brentino di trasferirsi a recitar colà nella compagnia da lui protetta.

559. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 526-529

Lo vediamo il '55 alla Comedia italiana di Parigi, nella quale esordisce il 1° di gennajo, come amoroso, insieme alla moglie amorosa, nel Double mariage d’Arlequin ; ma recitaron così freddamente, che dovetter tornarsene in Italia. […] Pubblicate a Verona nella Stamperia del Seminario, [senz'anno], in-8°. […] , e ad esse tenner dietro in vario tempo un brindisi in versi martelliani nel Convitato di Pietra, pubblicato in foglio volante a Livorno l’autunno del 1766 ; un piccolo libretto in-8° contenente alcune considerazioni sopra un parere del dottor Carlo Goldoni, pubblicato il 1767 non so dove, ma forse a Bologna, mentre lo Scherli era col Davia ; Sette Notti di Edoardo Young tradotte in versi, pubblicate in-4° a Palermo il 1774 nella Stamperia de' Santi Apostoli ; e una scelta delle Rime con aggiunta di poesie siciliane e di lettere varie, edita in Palermo il 1777 in-12°. […] Grisostomo di Venezia l’ultima sera del Carnevale MDCCLIX Della guerriera tromba ascolta il fuoco appena, E va il Guerriero in Campo dove la gloria il mena : Spirano appena i Zefiri, ed ecco in un momento Salpa il nocchiero, e scioglie tutte le vele al vento ; Ma se volando al Campo, se abbandonando il Lido, La Sposa, o il Genitore lascia nel patrio nido, Lascia su quelle sponde parte di sè il nocchiero, Parte di sè pur lascia nella Città il guerriero ; E nel partir da loro sente staccarsi il core, Sente passarsi l’anima dal più crudel dolore.

560. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVI. Dell’uso delle Antiche Maschere. » pp. 201-212

Che se con Suida voglia attribuirsi l’invenzione della vera maschera, non ad Eschilo tragico, ma a Cherilo l’Ateniese ch’egli chiama comico; non perciò potrà negarsi, che la maschera allora si ammettesse ugualmente nella tragedia e nella commedia; e i tragici con somma sciocchezza avrebbero ne’ loro drammi adottata una invenzione destinata a far ridere. […] Cessò di poi nella commedia nuova il fine di rassomigliare i personnagi satireggiati, e restò solo quello di coprire gli attori, trovandosi già il popolo assuefatto a vederli sempre coperti. […] Allora s’inventarono i Manduci ridicoli che davano terrore a’ fanciulli, accennati da Festo e da Plauto nella Corda, i quali aprivano un’ampia bocca e facevano co’ denti un grande strepito. […] Nè questa figura colossale noceva all’illusione; perchè se da vicino appariva mostruosa, veduta in lontananza riducevasi alla giusta proporzione di uomo regolare, appunto come avviene alle grandi figure del Correggio nella cupola del Duomo di Parma.

561. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 65-76

Facendosi allusione al nome di Anna della regina ed al grado di Maresciallo del favorito, dicevasi nella farsa, che un mariscalco (che in Francia pur si chiama marèchal) avea voluto ferrare un asino, ( in Francia ane ) e ne avea ricevuto un calcio così gagliardo che n’era stato rovesciato al suoloa. […] L’argomento e qualche scena di questa farsa piena di sale e di piacevolezza comica leggesi nella Storia del teatro Francese del signor de Fontenelle. […] Ella invitò altresì in Francia gli strioni Italiani per recitare altri suoi drammi composti nella nostra linguab. […] Jodelle pose più azione nella commedia, e dipinse i costumi di quel tempo con gran franchezza. […] Meritano anche attenzione varii versi dell’Ippolito, e più quelli del racconto della di lui morte, de’ quali Racine non isdegnò di approfittarsi ed inserirli nella Fedra.

562. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Dell’uso delle antiche Maschere. » pp. 290-297

Che se con Suida voglia attribuirsi l’invenzione della vera maschera, non ad Eschilo tragico, ma al Cherilo Ateniese ch’ei chiama comico, non perciò potrà negarsi, che la maschera allora si ammettesse ugualmente nella tragedia che nella commedia; e i tragici con somma sciocchezza avrebbero ne’ loro drammi adottata un’ invenzione destinata a far ridere. […] Cessò di poi nella commedia nuova il fine di rassomigliare i personaggi satireggiati, e restò solo quello di coprire gli attori, trovandosi già il popolo assuefatto a vederli sempre coperti. […] Allora s’inventarono i Manduci ridicoli che davano timore ai fanciulli, accennati da Festo e da Plauto nella Corda, i quali aprivano un’ ampia bocca e facevano coi denti un grande strepito. […] Nè questa figura colossale noceva all’illusione; perchè se da vicino appariva mostruosa, veduta in lontananza riducevasi alla giusta proporzione di uomo regolare, appunto come avviene alle gran figure del Correggio nella cupola del Domo di Parma.

563. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 3-12

Facendosi allusione al nome Anna della regina ed al grado di maresciallo del favorito, dicevasi nella farsa, che un maniscalco (che in Francia chiamasi pur marêchal) avea voluto ferrare un asino (in Francia ane) e ne avea ricevuto un calcio così gagliardo che n’era stato rovesciato al suolo3. […] L’argomento e qualche scena di tal farsa piena di sale e di piacevolezza comica leggesi nella storia del Teatro Francese di M. […] Furono anche da lei chiamati in Francia gli strioni Italiani per recitare alcuni altri drammi da lei composti nella nostra lingua7. […] Jodelle pose più azione nella commedia, e vi dipinse i costumi di quel tempo con gran franchezza. […] Meritano anche attenzione varj versi dell’Ippolito, e più quelli del racconto della di lui morte, de’ quali Racine non isdegnò di approfittarsi e d’inserirli nella Fedra.

564. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 42-49

Fu un buon amoroso, e recitò applauditissimo nella Compagnia di Pietro Rossi e in quella di Giovanni Roffi di Firenze, dove con molto onore recitava ancora tra l’ 80 e l’ 81. […] Il signor De Bastide indirizzò all’Andolfati, mentre dirigeva il Cocomero, una lettera, nella quale si discutevan queste tre leggi per un direttor di teatro : « 1. […] Bisogna aver paura che il gusto languisca. » A lui rispose l’Andolfati con lettera pubblicata per le stampe nel 1792, nella quale sono le stesse lagnanze, le stesse ragioni di oggidì : cita il caso frequente di commedie magnificate dagli attori e alla rappresentazione cadute per non più rialzarsi ; rimette in ballo la questione delle repliche, e raffronta, al solito, la Francia coll’Italia, annoverando i vantaggi di quella e le condizioni poco liete di questa ; e infine gli dà con molta sottigliezza una stoccata non lieve con le seguenti parole che riproduco testualmente : « Voi mi avete gentilmente prescelto per esporre con la mia compagnia qualche vostra produzione, che sarà certamente conforme alle rispettabili leggi, che vi compiaceste accennarmi : tutta l’ attività de’ miei attori, qualunque ella si sia, verrà impiegata per l’ esecuzione la più scrupolosa, avvalorata dall’ istruttiva vostra comunicativa ; desidero che corrisponda l’esito alle vostre ed alle mie brame : — a voi, per non aver saputo offendere il gusto del pubblico — per prender maggior vigore a perfezionarlo — e acciò non si tema che egli languisca — a me, per aver potuto sotto la vostra scorta contribuire a sì desiderabili conseguenze. […] ), nella Compagnia drammatica di suo figlio Giovanni. « Nel 1788 — scrive Benedetto Croce ne’ suoi Teatri di Napoli (Ivi, Pierro, 1891) — venne una nuova compagnia di comici lombardi, capo Giuseppe Grassi veneto, che già era stato a Napoli. […] Quanto all’anno 1788 segnato dal Croce, qualcosa rimane a verificare, poichè l’Andolfati stesso nella citata lettera in risposta al signor De Bastide colla data del ’92, dice : « ….

565. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 304-305

Recitò le parti di caratterista con molto favore, prima nella Compagnia di Onofrio Paganini, poi in quella di Gerolamo Medebach a Venezia, l’anno 1772, finchè si fece conduttore di una Compagnia propria, che intitolò dal nome di sua moglie, la rinomata Maddalena, e pella quale scritturò, dice il Bartoli, una scelta de’ migliori commedianti che vantasse allora l’Italia. […] A questo si aggiunge l’elenco per l’autunno 1795 e carnovale 1796, nella quale stagione la Compagnia era al S.

566. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 608

Il 31 ottobre del 1736 esordì come arlecchino nella Surprise de l’amour, e tentò di acquistarsi l’indulgenza del pubblico col seguente discorso che traduco dagli Annali del Teatro italiano di D’Origny. […] Morto Vizentini, il celebre Thomasin del Teatro italiano, Catolini tentò di sostituirlo, riapparendo la sera dell’8 ottobre 1739 nella parte di Arlecchino Hulla ; ma anche ’sta volta fu poco più che tollerato, e dove cedere il posto ad Antonio Costantini, figlio natural di Costantino Costantini, il rinomato Gradelino.

567. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1047

. — Dopo di avere recitato, bambina, tra’ filodrammatici della città, dopo di avere studiato il ballo, preconizzata dalla celebre Mayvood una futura ballerina di cartello, dopo di avere studiato il canto a Firenze col maestro Romani e il suo alunno Vanuccini, e di aver cantato a quel teatro della Pergola e ne’ maggiori d’Italia, scritturata per un triennio dal celebre maestro Lanari, eccola finalmente entrare nella Compagnia formata allora da Giuseppe Peracchi, poi in quella di Ernesto Rossi (’63-’ 64), che la chiama nelle sue memorie servetta e seconda donna pregevolissima, e al quale ella tributa la più profonda riconoscenza di scolara. […] E se nella commedia assurse a grandezze toccate da poche, nelle tragedie non fu spregevole.

568. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 335

Attore e capocomico, fiorito nella seconda metà del secolo xvii, recitava le parti d’Innamorato sotto il nome di Mario, al servizio, dall’ '86 al '93, del Serenissimo Francesco di Modena, a vicenda con Gaetano Caccia (V. […] Il dì seguente rinnova la supplica al Duca in persona, nella quale si firma non più Luca Rechiari detto Mario, ma Luca Rechiari detto Leandro.

569. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 507

Si recò poi a Parigi al Teatro italiano e vi esordì il 15 ottobre del 1760 nella Dame invisible, senza alcun successo : ma vi piacque il dì dopo in Arlequin Sénateur Romain. […] Lo vediamo in tale ufficio a Modena il 1758, dove immaginò I fuochi teatrali, cioè : Due fontane versanti nella platea le composizioni presenti allusive alle suddette fonti, e ai componimenti suddetti, che pure alludono alle Medesime, siccome all’arme de la serenissima Casa d’Este alle stelle che la circondano, all’ecclissi del sole, ed ai segni del zodiaco, rappresentati dai fuochi sopraddetti, spieganti in generale le glorie della suddetta serenissima casa, alla quale umilmente li dona, dedica e consacra l’ossequiosissimo servidore.

570. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 568-569

Restò con lei fino all’ '85, e fu i primi due anni e mezzo nell’ America del Sud e nella Centrale, ove si formò il repertorio, e ove mostrò subito una singolare signorilità di recitazione e di modi, da ogni pubblico ammirato e festeggiato. […] Il male ormai è radicato da secoli, ed estirparlo non è impresa agevole ; ma se uno v'ha che possa riuscirvi, egli è certo Virgilio Talli, che per la fierezza dell’indole e la pervicacia nella lotta non ha chi gli stia a paro.

571. (1772) Dell’opera in musica 1772

Perciò ancora i versi più agevolmente che la prosa nella memoria si arrestano. […] [Sez.II.4.0.2] Questo passaggio fatto per la tragedia dal tristo al lieto fine è una pruova ben certa del progresso fatto dal genere umano nella placidezza, nella urbanità, nella demenza, che che si dicano i nostri misantropi. […] L’importanza consiste nella probità degli attori e de’ ballerini. […] Al contrario i leggieri difetti, quelli soprattutto che offendono l’urbanità e l’esterior compostezza, debbono entrar solo nella commedia; nella tragedia non mai. […] Una ristampa moderna del dramma è nella silloge: A.

572. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIII. » pp. 182-206

Promovete nella p. […] Le sue Opere-Tragedie non saranno mai sempre da chi ha senno, e buon gusto collocate accanto a quelle composte nella Caverna di Salamina? […] (ei dice nella p. […] Aggiunse a ciò il Signorelli, che questo sarebbe bastato a Racine per essere applaudito nella Corte di Luigi XIV. […] Orazio nella medesima Epistola.

573. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Commento »

Compositioni volgari, e latine fatte da diversi, nella venuta in Venetia di Henrico III re di Francia, e di Polonia. […] M. nella sala del gran Consiglio di Venetia, Venezia, Domenico Farri, 1574. […] Pilade e Batillo: ballerini pantomimi vissuti nella Roma di Augusto: Pylades di Cilicia eccelleva nel tragico e Batillo, originario di Alessandria d’Egitto, nel comico. […] Una musica di Jommelli per un intermezzo intitolato Il giocatore (1751) è stata reperita manoscritta nella Real Biblioteca di Madrid; cfr. […] Tralli: antica città dell’Asia minore, situata nella valle del fiume Meandro.

574. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO ULTIMO. Conchiusione. » pp. 300-303

Gli Eschili, i Sofocli, gli Euripidi, e gli Aristofani, gli Alessidi, i Filemoni, i Menandri della Grecia: gli Azzj, i Pacuvj, gli Ennj, i Seneca, e i Cecilj, i Nevj, i Plauti, i Terenzj del Lazio: i Trissini, i Rucellai, i Giraldi, i Torquati, i Manfredi, e gli Aminti e i Pastor fidi senza esempio, e i Machiavelli, gli Ariosti dell’Italia nel XVI secolo che risorgendo insegnava a risorgere: i Vega, i Calderon della Spagna: i Shakespear, gli Otwai, e poi i Wycherley e i Congreve dell’Inghilterra: i Cornelj, i Racini, i Crebillon, i Voltaire, e i Molieri e i Regnard della Francia emula della Grecia e dell’Italia, e norma gloriosa a’ moderni, mal grado degli Huerta e de’ Sherlock: i Weiss, i Lessing, i Klopstock della Germania che dopo un lungo sonno si risveglia al fine mirando indecisa or la Senna ora il Tamigi: i Maffei, i Conti, i Varani, e i Goldoni e gli Albergati, e Zeno e Metastasio che tante volte vale i Racini e i Cornelj nella presente Italia: tutti, dico, questi grand’uomini trovansi ora iperbolicamente ammirati ora senza conoscimento di causa ridicolosamente biasimati. […] Senza dubbio i drammi Cinesi, Spagnuoli e Inglesi contengono un’ arte men delicata, ma pel gusto di que’ popoli hanno un merito locale; i drammi poi de’ Greci e de’ Latini e de’ moderni Italiani e Francesi, come hanno acquistato dritto di cittadinanza nella maggior parte delle nazioni culte, non temono gl’ insulti degli anni, e posseggone una bellezza che si avvicina all’assoluta. […] Ora si può esitare un sol momento a scegliere tra il restar tosto sepolto nella propria terra in compagnia di tante migliaja di scheletri mostruosi, e tra il convivere con Euripide ne’ gabinetti de’ savj di tutti i tempi e di tutti i paesi?

575. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 105-106

Ma la lettera più curiosa, e che ci mette al nudo Drusiano e Angelica nella lor intimità conjugale, è quella che il Capitano Catrani scriveva di Mantova il 29 aprile '98 al Consigliere Cheppio, riferita anch' essa per intero dal D'Ancona (ivi, 523), nella quale spicca in mezzo alle accuse di uomo falso, calunniatore, senza onore, infame, questo brano edificante : Mentre Drusiano è stato ultimamente in questa città che son da cinque mesi in circa, à visso sempre de mio con il vivere ch' io mandavo a sua moglie, et egli atendeva a godere e star alegramente sapendo bene de dove veniva la robba, et comportava che sua moglie stesse da me et venisse alla mia abitatione, et non atendeva ad altro che a dormire, magnare, et lasciava correre il mondo : come di questo ne farò far fede avanti S. […] A. potrà sapere ; et di più per haver saputo che 'l mobile che è nella suddetta casa, è maggior parte mio et che io lo vorrò quando mi tornerà comodo.

576. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « A CHI AMA la poesia rappresentativa » pp. -

La ragione umana che sugerì sì vaga ed utile morale rappresentativa, quanto vide profondamente nella natura dell’uomo! […] Montesquieu non apprezzava che i drammatici, e gli chiamava (nella lettera 137 del’e Persiane) i poeti per eccellenza e i signori e maestri delle passioni . […] Gènève del l’Enciclopedia proponeva ai Ginevrini l’introduzione di un buon teatro nella loro città, e ne sostenne l’utilità contro le opposizioni di Gian Giacomo Rousseau. […] Vedi la prefazione della ristampa dei suoi componimenti, dove nel tempo stesso si abbassa con bontà eccessiva a riprendere sette o otto voci da me usate nella Storia de’ Teatri in un volume del 1777. […] Non volle accordarmi questa lode l’abate Bettinelli nella citata prefazione.

577. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 364-382

La larghezza delle offerte aveva solleticato non poco l’amor proprio della Ristori, nella quale si risvegliò d’un tratto potentissimo l’antico amore dell’arte, che quello di sposa e di madre aveva per alcun po'assopito. […] Fu allora che « come un baleno — è lei che lo dice — da un cantuccio della sua mente scaturì l’ardito progetto di andare in Francia. » Ma il Righetti, nella gran prudenza poco intraprendente, si oppose al proposito nuovo : troppi i rischi, possibile l’insuccesso artistico, possibilissimo il finanziario. […] Reynaud, il Colline della Bohème, scrive della Ristori nella nuova serie de'suoi Portraits contemporains (Paris, Amyot, 1864) : Col successo di Parigi, ell’è giunta omai in prima linea, ha conquistato un posto, che non le sarà più tolto, e che niuna adesso può disputarle. […] Assai sovente ho modellato attrici su questa ammirabile artista, e tra l’altre la Fargueil, che è tutta piena di imitazioni ristoriane, e che le deve, senza saperlo, gran parte del suo presente successo all’Ambigu nella Rosa Michel del Blum. […] Al suo ottantesimo anno, tutto il mondo si preparò a festeggiarla, richiamandole alla memoria, nella solennità dell’omaggio, gli entusiasmi che ella seppe destare per oltre sessant’anni.

578. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 614

(Venezia, stesso anno, appresso Modesto Fenzo), che trovo nella raccolta Corniani della Braidense di Milano. […] Il Cavalieri era nato dunque il 1730 ; e, secondo l’atto che è nel Registro manoscritto appartenente al Magistrato di Sanità, dei morti nella città e nei suburbi di Milano, morì ex febri acuta, sine pestis suspicione iudicio Patrini Medici chirurgi Sanitatis.

579. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 985-986

Aveva per sua virtuosa consorte una Donna, detta Isabella tra le comiche, la quale fece vita santa per due anni avanti la morte, senza mai voler comparire nella scena al Recitamento ; e se ne morì con molti segni di gran bontà, esortando il marito a ritirarsi affatto dall’arte e dall’esercizio de’teatrali trattenimenti. […] Il personaggio di Capitano Rinoceronte è fra le altre commedie nella Pirlonea di Ludovico Maria Cotta di Ameno novarese.

580. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 17

Se tu lo avessi veduto nelle parti di Balandar, nella Catena di Scribe, nel Marchese Ciabattino e nel Bruno filatore, nel Capitano Carlotta, nelle Damigelle di Saint-Cyr, come l’ho veduto e udito io, comprenderesti come abbia potuto trasfondere il suo brio e la sua vivacità al figlio Claudio, che molto rammenta il padre suo. […] I rovesci politici lo avevano ridotto, come me, a chiedere un rifugio ed un pane alla Compagnia Moncalvo, nella quale, come già ti dissi, la paga veniva come la febbre terzana, se le cose andavano per il loro verso ; se poi malandavano un pochino, allora era una quartana, una quintana, e della settimana non restava che la domenica. – Miseria per miseria, dicemmo, facciamo da noi !

581. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 180

Lo vediam sempre nella Compagnia del Duca di Modena, insieme al Capitan Fiala (V.), e a sua moglie Marzia, della quale il Narici era parente ; probabilmente fratello (V. […] S. sogiunge, esser egli in un stato più che miserabile, hauendo, doue di certo haurebbe guadagnato nella Compagnia, ou'era stato ammesso prima di riceuere la lettera dal S.

582. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 632-633

Ritornato poi a Ferrara venne a morte, e fu sepolto nella chiesa di Santo Spirito, e onorato di un nobile epitaffio fattogli da Torquato Tasso. […] Ecco l’epitaffio del Tasso, non scritto dopo la morte del Verato (il Tasso avea già lasciato Ferrara dell’ '86), ma mentr'era in vita, e a istanza sua, come si legge nella didascalia di un codice estense : Fatto ad instanza del Verato eccellente istrione : Giace il Verato qui, che 'n real veste superbo, od in servil abito accolto, nel proprio aspetto, o sotto finto volto, come volle, sembrò Davo o Tieste.

583. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 665-666

Ella rivaleggiò con le maggiori artiste del suo tempo : a niuna seconda in nessun genere di parte, le superò tutte nella commedia, in cui, dice il Regli, era una potenza ; e aggiunge che : « Pamela nubile, Zelinda e Lindoro non ebbero più mai un’interpetre così fedele e così perfetta. » Ritiratasi dall’arte, andò a recitar co' filodrammatici a Vicenza, dove, a soli cinquantun’ anni trovò la più tragica fine. « Afflitta da molte sventure di famiglia, angosciata di cuore e alterata di mente, uscì di casa una mattina senza dire ove andasse, nè mai più fu veduta…. […] Iacopo Crescini le dedicò nella Galleria dé più rinomati attori drammatici italiani questo SONETTO Ti udiva, o Donna, e si pendeva attento, e mi stemprava di dolcezza tanto, de' tuoi labri amorosi al caro accento nell’arte di cui tieni il primo vanto, che ancor rapita in estasi mi sento l’alma non sazia del gradito incanto, ancor dagli occhi, se'l tuo duol rammento, involontario mi discorre il pianto.

584. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO II. Pastorali Italiane. » pp. 131-143

Il disperato dolore della ninfa si spiega nella prima scena dell’atto IV con energia e felicità e senza veruna affettazione di stile. […] Egli per disperazione nella quinta scena si accusa del fatto, e Filli per salvarlo se ne accusa ancora, rinnovando così l’affettuosa contesa di Olinto e Sofronia. […] L’azione che si finge accaduta nel Premontorio luogo amenissimo del borgo di San Pietro di Arena nella Riviera di Genova, si aggira sull’amore di un pastorello per Gelopea turbato dalla gelosia per una menzogna, serenato dal disinganno, e felicitato dal possesso della pastorella amata. […] Tutto poi nella favola è vero, tenero, patetico, e senza affettazione nè turgidezza veruna. […] II della Ragion Poetica si fecero quattro impressioni sino al 1648, e comparve nella decimaquinta edizione di tutte le opere del Cortese in Napoli nel 1666.

585. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — LIBRO VI » pp. 94-106

Ecco l’unica prova che ne ostentò con enfasi innanzi ad un componimento, in cui saccheggiò meschinamente il Caraccio; sono i due versi seguenti detti da un Messo nella scena prima del IV atto: O superbia superba, o de le menti Gonfia di vento idropisia mortale. […] Benedetto Menzini maestro di poetica e di gusto nella satira V disse l’avara idropisia. […] Ad eccezione di uno o due personaggi che poco figurano nella multiplicità delle azioni di tal componimento, tutti gli altri sono perversi e scellerati. […] Ed appunto nella prima parte del la favola del Virues accade a Marcella l’avventura d’Isabella che condotta da tre seguaci del suo amante resta in potere di uno di essi preso di cieco amore per lei, che allontanato con un pretesto il più forte degli altri due, ferisce l’altro. […] Ella, tuttochè piena della memoria di Sicheo, promette nella prima scena di unirsi all’Affricano.

586. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 96-104

Lo troviamo poi nella Compagnia di Pedrolino, Giovanni Pelesini, dalla quale, com’egli scrive a un famigliare del Duca da Cremona, il 4 dicembre '95, si partì per mali trattamenti e più per insofferenza di giogo, passando in quella de'Desiosi o della Diana, in cui lo troviamo ancora l’anno successivo a Mantova e a Bologna, il '97 a Piacenza, onde scrive gajamente a Ferdinando de'Medici, chiamandolo nell’ intestatura misericordioso tutore, e nella sopra- scritta « suo come fratello minore Messer Ferdinando Medici, ma non de quei che toccano il polso », e il '99 a Verona, anno appunto, in cui, con decreto del 29 aprile, fu fatto dal Duca Vincenzo soprastante ai Comici mercenarj, ciarlatani, ecc., di Mantova e distretto ; carica che gli suscitò contro l’invidia de' malevoli, com’ egli ebbe a dolersi col Duca in una lettera del 7 di agosto, riferita intera dal D'Ancona. […] Esso trovasi nella Biblioteca Nazionale di Parigi, e ha l’indicazione : Y2 — 922 — di Riserva. […] Egli fuggì alla fine di giugno, e si restituì a Mantova, a godervi la pace sospirata nella sua casetta di via dell’ Aquila ; pace, che non fu, pare, di molta durata ; giacchè vediamo il Martinelli co'Fedeli a Venezia il carnovale del '23 ; e il luglio del '26 accennava ancora al desiderio di comparir novamente in Francia. Morì nel '30 a settantacinque anni circa, e nella soprintendenza de' comici, escludendosi questa volta i virtuosi del Monferrato, furono confermati i figliuoli con decreto del 13 settembre 1639.

587. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO IV. Letteratura e Commedia Turca. » pp. 47-55

Compiacevasi della pittura, e Gentile Belino pittore veneziano per alcun tempo dimorò nella sua corte, e se ne tornò carico di doni a. […] Sin dal XVI secolo abbondavano nella Turchia Asiatica ed Europea le biblioteche. L’olandese Golio ne’ suoi viaggi in Aleppo, nell’Arabia, nella Mesopotamia ed in Costantinopoli, trovò molti Turchi cortesi e illuminati, i quali gli permisero di osservare i codici delle loro libreriea In tutte le moschee considerabili si trovano collegii, dove s’ensegna a leggere e scrivere e spiegar l’Alcorano, ed anche l’aritmetica e l’astronomia e la poesia, la quale conserva l’indole orientale ripiena d’immagini forti e di metafore ardite. […] Il primo precettore in essa è stato Seit Hassan Choja algerino perito nella nautica e nelle lingue araba, turca, inglese, francese, italiana, al quale succedette Seit Osman Efendi nativo di Costantinopoli abile geometra, che vi godeva una pensione di quaranta piastre al mese oltre a tutto il mantenimento necessario.

588. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO IV. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 293-299

Ma questa filosofia, questo spirito giusto, esatto, accurato basta a produrre opere grandi nella poesia, nell’eloquenza, nelle arti del disegno e nella musica? […] Quanto all’Italia, lasciando a parte que’ melici allori colti dal Zeno ed a piena mano dal figlio dell’armonia e delle grazie Metastasio emulo illustre de’ Rasini e de’ Cornelj, essa ha ben dati nella tragedia e nella commedia e lieti frutti e speranze più liete ancora.

589. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 187-190

– ricomincia lo stesso Costetti nella Leggenda del palcoscenico. […] Questa costanza mirabile nella pelliccia, emblema della ricchezza ; negli stivaloni, emblema della cavalleria, e nel cappello, emblema dell’elevatezza dell’animo, gli permetteva di rappresentare con una certa maestà, e senza brighe di travestimenti, Edipo, Abelardo, Orosmane, Misantropia e Pentimento, Il Burbero benefico ;…. […] E conclude : L’artista drammatico non lascia traccia di sè ; ma il capocomico vive nella gratitudine dei futuri. […] … Un giovinotto simpatico, spigliato, garbato, rattoppato, sganasciato, fiorentino puro sangue, andò infatti nella serata a percorrere i vari caffè, guitteggiando, facendo degli stupidi giuochi, e andando in giro accattando qualche centesimo…. e il giovinotto, s’intende, era bello, fresco, sano, robusto.

590. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 288-292

ma per non hauerla potuto seruire questo Carneuale, et perche la riuerenza con la quale l’osseruo da tanti ani in quà supera ognaltra uedendomi così à uiua forza hauer mancato a chi tanto son tenuta, et hò desiderato sempre seruire, uiuo la piu scontenta donna che mai nassesse, et però à suoi piedi ricorro suplicandola ritornarmi nella sua gratia, et l’istesso dico di petrollino, poi che per mia causa è incorso in errore, il quale per l’affano che sente si può dir che facia la penitenza de l’errore, et accresse la mia col suo cordoglio : ma perche una sintilla de quella benignità, con la quale la mi ha sempre fauorita può render noi felicissimi io di nouo caldamente la suplico et humilissimamente me et questo suo deuoto benche basso seruo raccomando, oferendo me et la mia Compagnia suplire al mancamento et pregar Dio per la sua conseruatione, che nostro Signore la feliciti. di Venetia a di. 5.  […] mo Del 1590 abbiamo questa lettera da Roma comunicatami da Angelo Solerti, autore con Domenico Lanza del Teatro Ferrarese nella seconda metà del secolo xvi : Ser. […] E con questo fine nella sua buona grazia mi raccomando e le bacio la mano. […] Nè soltanto si mostrò valorosa nelle parti serie, ma anche in quelle di serva, ch'ella sostenne sotto il nome di Fioretta, e nella danza, esercitate con rara maestria, a testimonianza del conte Gio.

591. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 456-459

Altra viva raccomandazione vi è del 5 marzo 1691 al signor Quaranta Caprara, perchè fosse di ajuto al Sacco nella riscossione di certo suo credito. […] mo di Cell, « ch'è un Principe così grande – dice il Sacco nella prefazione – così giusto, e così pio, e ci grazia non solo dell’alta sua protettione, ma ci comparte una mercede così copiosa, che può far la fortuna, anche a chi pretende distintione assai superiore a quella di Comico », è forse la più importante opera del Sacco, sì per la varietà imaginosa delle scene, sì per la comicità ond’è piena, e anche per lo stile men reboante del solito. […] Il Valentini ce lo dà in abito spagnuolo, e tale a un dipresso lo vediamo in una delle sue apparizioni nella illustrazione della Cameriera brillante di Goldoni (Ediz. Zatta), in cui Traccagnino vien travestito nella scena V dell’atto III da Capitan Coviello, e parla napolitano.

592. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAP. III. Teatri materiali. » pp. 132-135

Conte di Monte Vicentino, stampata nella stessa città nel 1565; ed in esso si dipinsero dodici gran quadri del celebre pittore dì quel secolo Federico Zuccaroa. […] Di ciò vedasi il Temanza nella Vita del Palladio presso il cavaliere Girolamo Tiraboschi.

593. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO V. Tracce di rappresentazioni sceniche in Ulietea. » pp. 42-43

Havvi nel mare del Sud alle vicinanze dell’isola degli Otahiti tralle altre un’ isoletta chiamata Ulietea, nella quale si è trovato qualche vestigio di rappresentazione drammatica. […] Poesia rappresentativa, favola di giusta grandezze, sviluppo di grandi o mediocri azioni e passioni umane per correzione e diletto, piano ragionato di competente durata, e quanto altro caratterizza l’azione scenica, e la distingue dal ballo, non si trova se non che nelle nazioni già molto innoltrate nella coltura.

594. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 914

Con l’ammaestramento di Nicola Cioffo, riuscì poi egregio nella maschera del Tartaglia a segno da esser disputato dalle migliori compagnie. Venuto a mancare nella Compagnia di Antonio Sacco il Dottore Roderigo Lombardi, nel 1753, il Fiorilli andò a sostituirlo.

595. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 208-209

Che mai da'nostri cigli a spremer vale così larga vena, nella ognor varia scena o dell’antiqua, o dell’età presente ? […] … voi, piena di grazia e di saver, che tutta conta d’ogni fè, d’ogni gente l’istoria avete, e su verace impronta gittar sapete accento, incesso, sguardo, tratto, atteggiamento ; e divinar quai moti nella foggia miglior rendano i noti casi, e adeguarli al lento o crebro moto d’uman cor.

596. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Bologna, 23 dicembre 1639. » pp. 5-7

Ci è noto il suo valore artistico per questi versi del Loret pubblicati nella sua Muse historique del 16 agosto 1653 : Une troupe de gens comiques, venus des climats italiques, dimanche dernier, tout de bon, firent dans le Petit-Bourbon, l’ouverture de leur théâtre, par un sujet assez folâtre, où l’archiplaisant Trivelin, (Domenico Locatelli) qui n’a pas le nez aquilin, fit et dit tout plein de folies qui semblèrent assez jolies. […] Fiorillo, del quale fa bella menzione Bartolommeo Cavalieri nella sua Scena Illustrata. […] Ma nella Compagnia recatasi in Francia nel 1639, mezzo cantante, mezzo improvvisatrice, chiamata da Luigi XIII, non figurava la Beatrice Adami.

597. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 492-494

E in tempo di fiera si facevano, all’americana, sin cinque rappresentazioni nella sola mattina, cominciando alle 9, e rimandando il pubblico a ogni fin d’atto della stessa commedia, per dar posto al pubblico nuovo, talvolta accalcantesi alla porta d’ingresso, talvolta, il più spesso forse, costituito da pochi monelli : ma la scarsezza del pubblico non fece conoscer mai a quegli ottimi sciagurati il significato della parola forno nel gergo teatrale ; nè col forno nel significato suo proprio ebber mai troppa dimestichezza. […] Ma nell’ ’85 dovè abbandonar l’arte, e poco tempo dopo, colpito da malattia insanabile, morì a Milano fra le braccia della moglie, nella casa di salute dei fratelli Dufour. Tornata lei l’ ’88 con Zago, che era divenuto nella proprietà e direzione della compagnia socio di Guglielmo Privato, vi è anch’oggi, e vi starà per un pezzo, amata e stimata dai compagni, dal pubblico, dalla stampa, per la dolcezza dell’indole, per la bontà dei costumi, per l’amore e il rispetto dell’arte.

598. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 703-705

Veggonsi queste in diversi libretti pubblicate colle stampe, e trovansi vendibili al negozio Cambiagi nella Stamperia Gran Ducale. […] Dei libretti pubblicati dal Cambiagi due soli potei vedere ; l’uno di mia proprietà, che contiene 47 ottave cantate dalla primavera dell’anno 1776 a tutto il carnevale 1777 ; e l’altro esistente nella Biblioteca Nazionale di Firenze, che contiene 56 ottave cantate dalla primavera dell’anno 1778 fino a tutto il carnevale 1779, colle quali abbiamo il repertorio della Compagnia Roffi che metto qui a titolo di curiosità : La bottega del caffè – L’ Amante militare – Il Feudatario – La Moglie gelosa – Le Donne curiose – La forza dell’amicizia – La Figlia obbediente – L’ Ipocrita – Il Raggiratore – La finta ammalata – Le astuzie di Trastullo e d’Arlecchino – Arlecchino principe per accid ente – La Scozzese in Londra – I Rustici – La guerra – Il Padre giudice del proprio Figlio – Il Tutore – Arlecchino, cavalier per forza – I Senatori romani – L’anello magico – Il Padre amoroso – Lo Zoroastro – La donna scientifica – L’Avventuriere onorato  – La Tartana – L’Antiquario, o sia Suocera e Nuora – La casa nuova – Arlecchino marito alla moda – Il saggio amico – La bacchetta parlante – Arlecchino servitore di due padroni – Il Bugiardo – Gli amori di Damet – Arlecchino perseguitato da 4 elementi. […] Delle ottave metto qui l’ultima recitata nella serata d’addio, come ringraziamento e ossequio al pubblico.

599. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XII. Teatro di Aristofane. » pp. 16-140

L’oggetto di questa favola è d’inspirar la pace come nella precedente, ma l’argomento n’è indecentissimo. […] Il discepolo apre la porta, e sembra che Strepsiade sia introdotto nella scuola senza partire dal cospetto degli spettatori; siccome anche in simil guisa si è veduto nella propria casa, indi nella strada. […] Entrato il padre ed il figliuolo nella propria casa, viene un creditore a domandare i suoi denari. […] Chi quel Cucco che dominava in Egitto e nella Fenicia? […] Pure egli non sa risolversi ad entrare nella casa di Cremilo.

600. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo II. Teatro Spagnuolo, Inglese, e Alemano nel medesimo Secolo XVII. » pp. 276-290

Che interesse nella favola progressivamente aumentato a misura che si avanza verso il fine! […] Il suo Avaro é una traduzione ampliata della commedia del comico francese, nella quale Shadwell non trovava azione sufficiente pel teatro inglese; ma volendola allargar con personaggi e fatti episodici, parmi che ne tolse l’unità, e la rese meno rapida. […] Secondo il gusto della nazione frammischia Shadwell nella sua commedia meretrici, ruffiane, dissoluti, la cui sfacciatezza é posta in tutto il suo lume. […] Una se n’eresse ancora nella città di Amburgo. […] Cristo (si dice in un auto) morì nella strada delle Tre-Croci, alludendo con equivoco puerile alle croci del calvario e alla Calle de las Tres Cruces di Madrid.

601. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « [Privilegio] » pp. -

Pietro Napoli Signorelli, siccome ha acquistata all’Autore non picciola riputazione, per le lodi, colle quali è stata comunemente applaudita nella Repubblica letteraria; così ha suscitato, come suole non di rado avvenire, chi credendo offesi i diritti di letteratura, che vanta in questo genere di teatrali composizioni la sua nazione, ne ha attaccato alcune riflessioni risguardanti il Teatro della Spagna. Col presente Discorso il lodato Valentuomo risponde a tutte le obbiezioni del suo Censore, solidamente confutandole, senza oltrepassare neppur in menoma parte i limiti d’una disputa meramente letteraria: e questo gli somministra opportuna occcasione di arrecar maggior lume a ciò, che aveva egli scritto nella sua Storia.

602. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 230-232

Cesare Asti è passato proverbiale nella storia allegra del nostro teatro di prosa, per gli spropositi. […] » Egli è quello stesso che a Torino, al Circo Sales, in compagnia Trivelli, sostenendo la parte di un pescatore nella caduta di Missolungi, dovendo dire : « nell’imperversare della bufera, mi abbandonai alla discrezione delle onde, » disse invece : « nell’imperversare della bufera, mi abbandonai alla descrizione di Londra…. » Lo troviamo padre nobile, nel 1842, della drammatica compagnia condotta e diretta da Angelo Lipparini, poi, nel 1844, in quella di Romualdo Mascherpa ; proprietario nel ’54-55 di una Compagnia discreta, della quale era prima attrice la Vedova-Ristori, e caratterista Luigi Bottazzi, artisti di merito non comune ; e finalmente, nel ’57-58, caratterista e promiscuo della Compagnia condotta e diretta da Valentino Bassi.

603. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 343

Il Bendinelli si recò a Parigi probabilmente nel 1660 per succedere nelle parti di Primo Innamorato al Romagnesi, detto Orazio, nella Compagnia di Luigi XIV. […] Giacinto Bendinelli restò nella Compagnia fino al 1667, e morì il 15 marzo 1668 in via S.

604. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 436-437

Esordì un po’prima di suo marito, come seconda amorosa nella Compagnia italiana, il 1660, e vi sostenne quel ruolo sino alla morte di Brigida Bianchi (Aurelia), moglie di Romagnesi (Orazio), la quale surrogò nelle parti di prima amorosa. […] Il signor Di Pelletier preluse alla commedia nella stampa con questo madrigale : Que puis-je dire icy de ce petit Ouvrage, sinon qu’il m’a trompé dès la première page, et je le regardois avec quelque froideur ; mais après l’avoir leu hautement je proteste, que dans le titre seul on trouve la laideur, et qu’une Beauté eclatte en tout le reste.

605. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 568-569

Il 1805 era nella compagnia Consoli e Zuccato, quando il Vestri vi entrò come generico, e quasi gli fu maestro. […] Liberato il 1837 per grazia sovrana, tornò per alcun tempo alle scene, che abbandonò poi definitivamente il 1844 per diventare maestro di declamazione nella Società filodrammatica di Torino.

606. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 654-655

Separatasi dal marito, un po’per la incompatibilità di caratteri, un po’per la condotta di lui, entrò (1836) collo stesso ruolo nella Compagnia di Romualdo Mascherpa, col quale la troviamo e il’ 39 e il’ 42 : e tanto progredì nell’arte sua, che non ebbe chi la superasse, pochissime che l’uguagliassero. […] Amorosa nel 1841 in Compagnia Reale Sarda, di cui era prima donna l’Amalia Bettini, sposò Torello Chiari, fratello di Francesco e amoroso allora nella stessa Compagnia, dalla quale usci con lui dopo un anno per diventar capocomica e prima attrice assoluta.

607. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 788-789

Fu per vario tempo capocomico, e tale lo vediamo citato nella memoria tolentinate con moltissima lode. […] La sua esagerata modestia, frutto anch’essa della sua incomparabile bontà, gli nocque non poco nella vita dell’arte.

608. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 928

Figlio del precedente, fioriva nella prima metà del secolo xvii ; fu artista di gran pregio per le parti di secondo Zanni, che rappresentò sotto il nome di Trappolino, nella Compagnia dei comici Affezionati.

609. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 14

Scritturatosi colla moglie nella Compagnia di Alamanno Morelli, si recò in America, dove (1881), un colpo d’apoplessia, prostrò d’un tratto quella fibra gagliarda d’artista, che, moribondo, sorretto dalla compagna sua, volle subito essere restituito in patria. […] A me basti ricordare qui che se taluno dopo di lui potè avere maggior finezza di recitazione, niuno mai lo superò nell’ardore della passione e nella spontaneità.

610. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 676-677

Si chiamò in teatro Thomassin come suo padre, ed esordì mercoledì 19 novembre 1732 alla Comedia italiana colla parte principale di Bajocco nella parodia del Joueur, intermezzo italiano. Il 5 dicembre dello stesso anno apparve una seconda volta colla parte di Maître à chanter nella commedia di Boissy, intitolata Je ne sais quoi, e tutt’ e due le sere mostrò una finezza d’interpetrazione superiore alla sua età.

611. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 118-139

Invogliato poi di continuar l’arte dei genitori, entrò con essi nella Compagnia di Flaminio Scala, recitando con molto successo le parti d’innamorato sotto il nome di Lelio. […] Adolfo Bartoli, citando nella sua dottissima introduzione agli Scenarj inediti della Commedia dell’Arte, certe oscenità che sono in bocca al Magnifico nella Ferinda dell’Andreini, aggiunge : « figurarsi quel che scrivevano gli altri, se lo scriver questo sembrava possibile al devoto (?) […] Bartoli) che recitava a settantatre anni nella stessa guisa che facevalo venti anni prima, e che viveva ancora a settantaquattro anni. Egli prese il posto nella Compagnia de’ Gelosi di Domenico Bruni, Fulvio, il noto autore delle Fatiche Comiche, e fu il primo che pare assumesse in commedia il nome di Lelio. […] Pieno di comicità è poi il personaggio del beone Mordacai il quale anche nei momenti più seri riesce a gettare una sprazzo di umore gajo e giocondo, come nella scena sesta dell’ atto secondo, in cui racconta la rissa tra’ pretendenti di Maddalena, e nella scena nona del primo atto in cui descrive a Sanson, uno degli amanti di Maddalena, il suo trasporto pel vino.

612. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 639-643

I, pag. 227) : « Nome teatrale d’un’Attrice, che faceva da prima donna nella Compagnia de’Comici Accesi diretta da Pier Maria Cecchini intorno al 1609. […] S. mi gioua anche il credere che lei sia per superare ogni mal officio che fosse fatto contro la sua liberacione si che, e per la promessa fatta, et per la speranza ch’ io hò nella sua bontà ; ma più per l’Amor di Dio V. […] Orsola | Cecchini | nella Compagnia degli Accesi detta | Flaminia. | Al molto illustre Sig. […] Per la Pazzia di Flaminia, scrisser versi l’Olimpico (11), il Sofferente Incognito (14), e l’Afferrante (60) ; un madrigale dettò Incerto Autore, quando ella rappresentò Angelica nella Pazzia d’Orlando (57) ; altro ne dettò il Zifferante, quando ella era in abito d’Iride (94) ; ne abbiamo del Crivellato sopra un bacio colto da lei in scena, per lo quale s’arrossì (65), dell’Acuto, sopra l’archibugiata sparata da lei (48) ; un sonetto scrisse il Sofferente Incognito, al’hora che risero alcuni al veder che molti veramente piangessero (13), e altro ne scrisse il Galleggiante, mentre ella recitava in habito virile (54).

613. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del teatro »

Dove a noi, che siam privi di tali aiuti, ne convien stare dentro a più ristretti termini; se già non si voglia alzar la voce a guisa di banditore ed isforzarla; che tanto è a dire se travisare non si voglia ogni verità nella rappresentazione. […] Il palco scenario, sopra cui stanno gli attori, fanno ch’ei sporga per molti piedi all’infuori nella platea. […] La bocca della campana risponde alla imboccatura della scena; e il palchetto di mezzo viene ad esser posto colà donde nella campana è sospeso il battaglio. […] Dovrà la voce del cantore, posto quasi nella bocca della campana del teatro, fare gli stessi effetti nelle interne parti di essa? […] Gli spettatori posti nella circonferenza del semicerchio sono tutti rivolti alla scena di un modo, la veggon tutta; ed essendo tutti dal mezzo equidistanti, tutti odono e vedono egualmente.

614. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 266-272

Eugenio Despois nella sua edizione di Molière (Les grands Ecrivains de la France) trova che il carattere del servo è identico nell’una e nell’altra commedia : Molière ne avrebbe solo mutato il nome, facendo dello Scappino, maschera, mascheretta, mascherina italiana, il suo Mascarillo. […] L’Innamorato, per esempio, pare non avesse che uno studio : quello di recar sulla scena tutto un repertorio di immagini achillinesche, di cui abbiamo avuto un largo esempio nell’orazione funebre di Adriano Valermi per la Vincenza Armani ; mostrando così, come la fama di un attore serio, e sopratutto amoroso, avesse una solida base nella strampalata ampollosità del fraseggiare. […] E nella Scena X dell’Atto I tra Lavinia e Scappino : Lav. …. […]  » Fra le molte cose occorsegli nella vita, scelgo anch’io l’aneddoto riportato dal Bartoli. […] Questo tipo, più moderno del Brighella, non aveva nella Compagnia de’Gelosi altro carattere che quello di un furbo e astuto compare ; ma, come il Mezzettino, e più tardi lo Sgannarello francese, egli rappresentava tutte le parti di marito, fingendo di prestar fede talvolta alle frottole che gli si contavano.

615. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VII. Su i principali Requisiti per giudicar dritto de’ Componimenti Scenici, Mente rischiarata, e Cuore sensibile. » pp. 69-85

Concedo ancora, se piace al Signor Lampillas, che “nella mia Storia nulla io dico intorno agli affetti che debbe eccitare la Tragedia, che mi assicuri il vanto sopra il P. […] Oh come la conobbe l’insigne Haller, l’ornamento di Berna, mancato di 69. anni nella Patria alla fine del 1777.! […] Poteva Rapin osservar ciò in Virgilio nella morte di Pallante: egli c’innamora di lui, ci rende solleciti del suo rischio, ci eccita in fine pietà pel di lui destino. […] Intanto essi in tali favole sembrano meno eloquenti e meno appassionati, che non sono nel Poliuto, nella Fedra, nell’Alzira. […] E forse il Signor Lampillas non rimarrà pago di ciò, che scrisse nella p.

616. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Ferrara, li 4 marzo 1618.Ferrara, li 3 marzo 1618. » pp. 170-184

L’Antonazzoni « di cui — egli scrive — non conosciamo il nome di famiglia, innanzi di salire agli onori di prima donna, come si dice, e farsi chiamare Lavinia, nome portato allora dalla Ponti (V.) sembra abbia sostenuto le parti di servetta sotto la denominazione di Ricciolina, a vicenda con la Silvia Roncagli (V.) detta Franceschina, nella Compagnia dei Gelosi, condotta in quel tempo da Flaminio Scala. […] … Come scriveva il Piazza nel suo Teatro che è più facile trovare il moto perpetuo, che la concordia nelle comiche compagnie, così i successi entusiastici ottenuti dall’Antonazzoni misero l’inferno nella Compagnia, per opera specialmente di Battista e Valeria Austoni (V.), invidiosi degli applausi di lei ; tanto che D. […] E. ond’io avendo da questo preso ardire, e confidatomi nella benignità sua dico che mai ho auto bon stomaco con la Nespola per l’interesse passato tra lei e mio marito, e sempre ho cercato di passarmela alla meglio che per me sia stato possibbille, sperando pure che il tempo trovase rimedio per liberarmi. […] Si che il popolo tutto parte scandalizzato, e mal soddisfatto di costoro, portando oltre di ciò nella memoria i bruttissimi ragionamenti recitati, nella seguente sera, non spenderebbe un bagattino per sentir di nuovo cotali sciocchezze, già per tutta la terra, con beffe d’ognuno divulgate e sparse. […] Lo Stoppato nella sua Commedia popolare italiana propende a credere si trattasse nella recitazione di quei comici, di accenti e gesti di convenzione ; e questa opinione seguì il Bevilacqua nel suo elaborato studio su G.

617. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO VI. La Drammatica oltre le Alpi nel XV secolo non oltrepassa le Farse e i Misteri. » pp. 186-200

Colà non si capiva ancora, che nella drammatica eranvi modelli antichi da imitarsi con profitto. […] Era il primo di essi una serenata o favola allegorica, nella quale favellava la giustizia, la pace, la verità e la misericordia, la quale secondo il cronista Gonzalo Garcia di Santa Maria citato anche dal Nasarre, si rappresentò alla presenza del sovrano in Saragoza. Fu il secondo una festa fatta rappresentare dal conte de Ureñas nella propria casa ospiziando il re Ferdinando che passava a Castiglia per isposare la regina Isabellaa, e non già in occasione delle nozze de’ Cattolici re , come asserì il Lampillas. […] Chiaramente da essa si ravvisa che dentro delle Alpi, dove appresero gli altri popoli a vendicarsi in libertà, e propriamente in Piacenza, in Padova, in Roma, colle rappresentazioni de’ Misteri rinacque l’informe spettacolo scenico sacro: che quivi ancora, e non altrove, nel XIV secolo se ne tentò il risorgimento seguendo la forma degli antichi coll’Ezzelino e coll’Achilleide tragedie del Mussato, e colle commedie della Filologia del Petrarca e del Paolo del Vergerio: che nel XV, il secolo dell’erudizione, continuarono a scriversi tragedie dal Corraro, dal Laudivio, dal Sulpizio, dal Verardo, e commedie dal Bruni, dall’Alberti, dal Pisani e dal Polentone, ed in volgare assicurarono alle italiche contrade il vanto di non essere state da veruno prevenute nel dettar drammi volgari, la Catinia, l’Orfeo, il Gaudio di amore, l’Amicizia, molte traduzioni di Plauto, il Giuseppe, la Panfila, il Timone: finalmente che gl’Italiani nel XIV e XV secolo nel rinnovarsi il piacere della tragedia non si valsero degli argomenti tragici della Grecia, eccetto che nella Progne, ma trassero dalle moderne storie i più terribili fatti nazionali, e dipinsero la morte del Piccinino, le avventure del signor di Verona, la tirannide di Ezzelino, la ferita del re Alfonso, la presa di Granata, l’espugnazione di Cesena. […] L’affettar dovizia nella nudità, l’affastellar sofisticherìe ed ironie impertinenti, l’inorpellar o non confessar la storia, il dissimular la forza dell’altrui ragionamento, l’andar accumulando contro l’Italia quanto di maligno altra volta ne ha seminato l’invidia, ed il sopprimer poi quanto se ne disse in vantaggio, l’esaltare i nomi de Lampillas, Huerta, Sherlock, Archenheltz, Kotzbue pel solo merito di aver maltrattato l’Italia; tutto ciò, dico, che costituisce la tremenda batteria degli apologisti antitaliani, piacerà a pochi entusiasti, i quali per un mal inteso patriotismo si lusingano di potersi accreditare per amici zelanti del proprio paese mostrandosi nemici del vero.

618. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO V. La Drammatica oltre le alpi nel XV secolo non eccede le Farse e i Misteri. » pp. 74-84

Tutti questi spettacoli francesi di questo secolo erano scuole di superstizione, d’indecenza e di rozzezza 69, nè colà pensavasi ancora che nella drammatica eranvi modelli antichi da imitar con profitto70. […] Era il primo di essi una serenata o favola allegorica, nella quale favellava la giustizia, la pace, la verità e la misericordia, che secondo il cronista Gonzalo Garcia di Santa Maria citato anche dal Nasarre, si rappresentò avanti del sovrano in Saragozza. Fu il secondo una festa fatta rappresentare dal conte de Ureñas nella propria casa ospiziando il re Ferdinando che passava a Castiglia per isposare la regina Isabella71, e non già in occasione delle nozze de’ Cattolici re, come afferma il Lampillas. […] Chiaramente da essa si ravvisa che dentro delle alpi, dove appresero gli altri popoli a vendicarsi in libertà, e propriamente in Piacenza, in Padova, in Roma, colle rappresentazioni de’ Misteri rinacque l’informe spettacolo scenico sacro: che quivi ancora, e non altrove, nel XIV secolo se ne tentò il risorgimento seguendo la forma degli antichi coll’ Ezzelino e coll’ Achilleide tragedie del Mussato, e colle comedie della Filologia del Petrarca e del Paolo del Vergerio: che nel XV che fu il secolo dell’ erudizione, in latino continuarono a scriversi tragedie dal Corraro, dal Laudivio, dal Sulpizio, dal Verardo, e commedie dal Bruni, dall’Alberti, dal Pisani e dal Polentone; ed in volgare assicurarono alle Italiche contrade il vanto di non essere state da veruno prevenute nel dettar drammi volgari, la Catinia, l’Orfeo, il Gaudio d’amore, l’Amicizia, molte traduzioni di Plauto, il Giuseppe, la Panfila, il Timone: finalmente che gl’ Italiani nel XIV e XV secolo nel rinnovarsi il piacere della tragedia non si valsero degli argomenti tragici della Grecia, eccetto che nella sola Progne, ma dalle moderne storie trassero i più terribili fatti nazionali, e dipinsero la morte del Piccinino, le avventure del Signor di Verona, la tirannide di Ezzelino, la ferita del re Alfonso, la presa di Granata, l’espugnazione di Cesena. […] L’affettar dovizia nella nudità, l’affastellare smunte ironie e sofisticherie, l’inorpellare o tacer la storia, il dissimular la forza dell’altrui ragionamento, l’andare accumulando contro l’Italia quanto di maligno altra volta ne ha seminato l’invidia, ed il sopprimer poi quanto se n’è detto in vantaggio, l’esaltare i nomi de’ Lampillas, degli Huerta, de’ Sherlock e degli Archenheltz pel solo merito di aver maltrattato l’Italia; tutto ciò, dico, che costituisce la tremenda batteria degli apologisti antitaliani, piacerà a pochi entusiasti, i quali per un mal inteso patriotismo si lusingano di potersi accreditare per amici zelanti del proprio paese mostrandosi nemici del vero.

619. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAP. V. Tracce di rappresentazioni sceniche in Ulieteia e in altre isole del l’Emisfero australe nel Mar Pacifico. » pp. 59-65

Havvi nel mare del Sud alle vicinanze del l’isola degli Otaiti tralle altre un’ isoletta chiamata Ulietea, nella quale si è trovato qualche vestigio di rappresentazione drammatica. […] Il re O-Too padrone di tutta l’isola di O-Taiti essendosi recato in Oparre il mentovato capitano Cook nel 1777 nel terzo suo viaggio, volle fargli godere nella propria casa un heevaraa spettacolo pubblico, nel quale le tre sue sorelle rappresentavano bellamente i principali personaggi, seguito da alcune farse che riescirono assai grate al numeroso concorso. […] Poesia rappresentativa, favola di giusta grandezza, sviluppo di grandi o mediocri azioni e passioni umane per correzione e diletto, piano ragionato di competente durata, e quanto altro caratterizza l’azione scenica, e la distingue dal semplice ballo, non si trova se non che nelle nazioni già molto inoltrate nella coltura.

620. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CONCHIUSIONE. Dell’antica storia teatrale. » pp. 239-246

Tutti poi, senza che gli uni sapessero degli altri, i popoli sotto la linea o nelle opposte zone nell’incaminarsi alla coltura s’imbattono nella drammatica, la coltivano colle medesime idee generali, favoleggiano da prima in versi, ed hanno sacre rappresentazioni, e passano indi a ritrarre la vita civile, ad eccitar ne’ grandi delitti l’orrore e la compassione, a schernire e mordere i vizii de’ privati, e ad esser dalla legge richiamati a temperar l’amarezza della satira; dal che proviene la bella varietà e delicatezza delle nuove favole nate a dilettare ed istruire. […] Egli ne fu anche la vittima; nella stessa guisa che Eupolide era stato sacrificato nell’antica al risentimento de’ potenti. […] Cadde nella Grecia stessa la sua bella commedia per rinascere indi nel Lazio mercè dell’ingegno di un Affricano.

621. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO II. Tragedie latine d’oltramonti, Tragici Olandesi, e Teatro Alemanno. » pp. 135-142

I signori Juncker e Lieubault nella dissertazione premessa al Teatro Alemanno uscito in Parigi nel 1772, affermarono parimente che Opitz imitò la sua Giuditta da un’ opera italiana. […] Intanto l’abate Aurelio Giorgi-Bertòla es-olivetano nel capo III dell’Idea della Poesia Alemanna sostenne che nella Giuditta Opitz mostrò di saper caminare con egregia riuscita anche fuori delle tracce altrui . […] Così la sua fu semplice gratuita asserzione, che ci lasciò nella nostra opinione sostenuta da’ signori Juncker, Lieubault ed Arnaud.

622. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO V. Tragedie Latine d’Oltramonti: Tragici Olandesi: Teatro Alemanno. » pp. 286-290

Secondo che scrivesi da’ signori Juncker e Lieubault nella dissertazione premessa al Teatro Alemanno uscito in Parigi nel 1772, Opitz imitò la sua Giuditta da un’ opera italiana. […] Aurelio Giorgi Bertòla nel capo III dell’Idea della poesia Alemanna afferma che nella Giuditta Opitz mostrò di saper caminare con egregia riuscita anche fuori delle tracce altrui. […] Fu dunque la sua una sempljce asserzione, che ci lascia nella nostra opinione sostenuta da’ nominati Francesi.

623. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Di Venezia, 21 marzo 1620.Venezia, 16 di giugno 1618. » pp. 513-520

Nè solamente pel '77 non abbiam prove della sua presenza nella Compagnia de' Gelosi ; ma nè anche per gli anni successivi. […] Il 1611, anno della pubblicazione della sua grande opera degli Scenarj, passò da quello del Duca di Mantova al servizio di Don Giovanni de' Medici nella Compagnia de' Confidenti, di cui fu attor principale e direttore. […] Vale la pena ch' io dia qui intera la lettera che Don Giovanni scrisse da Venezia il 21 marzo 1620 a Ercole Marliani, nella quale son notizie di grande interesse intorno alla Compagnia de' Confidenti : Ill. […] In quanto però appartiene alla compagnia de Confidenti, che sta ancora sotto la mia protezione, essendosi mitissimamente ristabilita, nella quale ancor' egli si ritrova et che quanto a altri comici che S. […] S. scusi me, et non lui, perchè egli, come buona persona, veniva a toccare una nasata, et io che hoggi mai ho la barba più bianca che nera, ho stimato sia meglio così et rimettere il tutto nella prudenza di V.

624. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 4

Moglie di un comico Adami, prima, poi del famoso Lolli, nacque a Roma nel 1635, e si recò a Parigi nella Compagnia italiana col giovane Biancolelli, con Eularia e Ottavio nel 1660 come servetta sotto il nome di Diamantina, che l’aveva già fatta celebre a Roma. Ella era graziosa oltre ogni dire, se bene più tosto piccola e brunettina ; recitava con molto brio e con molta naturalezza, ed ecclissò al suo apparire in Francia la Diamantina, che l’aveva preceduta nella Compagnia, e che aveva recitato dal 1653 al 1660 nel teatro del Petit-Bourbon, al fianco dei celebri Fiorilli e Romagnesi.

625. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 516-517

Della sua andata a Parigi così parla il Des Boulmiers nella sua Storia del Teatro italiano (Tomo VII). […] Alludesi alla Commedia intitolata – Il Trionfo dell’ Innocenza – nella quale la suddetta virtuosissima Signora ha rappresentato il Personaggio della Candace.

626. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 558-559

Una sera, recitando nella Dama maritata, vedova e donzella di Cerlone la parte di Don Pompilio Pecegreca, napolitano grazioso, s’acquistò il nome di Giancola che mantenne fino alla morte. […] Quanto valesse Vincenzo Cammarano nella maschera del Pulcinella e come sapesse afferrare il suo pubblico e farlo ridere apertamente, sanamente, di quel riso che rifà il sangue, sappiamo da Cesare Malpica, del quale il Di Giacomo (op. cit.

627. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 691

Mentr’ era il 1850 al Teatro Re di Milano con una compagnia di prim’ ordine, della quale prima attrice era la Carolina Santoni, i giornali del tempo lo disser caratterista eminente. « In lui – è scritto nella Moda del 1°febbraio ’50 – nessuna affettazione, nessuna ricercatezza : le scene da lui riprodotte son quali tuttogiorno succedono nel domestico focolare e d’ una naturalezza sorprendente. […] La moglie e i figli continuarono a recitare quando egli si ritirò (1878) nella sua Cortona, ove morì nel ’94 a ottantadue anni.

628. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 734-735

Nel citato libro su La Compagnia Reale Sarda e il Teatro italiano dal 1821 al 1855 (Milano, 1893), così parla il Costetti della egregia artista, dopo di avere accennato al ritirarsi dalle scene della Romagnoli : Le succede Daria Cutini-Mancini, giovane, avvenente e bellissima attrice, ben degna insomma di succedere nella Reale a quella celebrità del grembiule. […] Al proposito di una sua beneficiata a Torino colla Cameriera astuta di Riccardo Castelvecchio, fu pubblicato in una gazzetta locale che ad onta delle mende di cui si potrebbe appuntare, la commedia non cadrà mai ove sia eseguita ottimamente, come lo fu in questa occasione, per merito principalmente della signora Cutini-Mancini, delizia di ogni pubblico per quel brio e naturalezza onde sa improntare le parti di servetta, nella quale è veramente l’erede dell’esimia Romagnoli.

629. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 45

Donato, che è tra gli Uniti firmati nella supplica del 3 aprile 1584 da Ferrara al Principe di Mantova per andar colà a recitare, potrebb'essere Lombardo nostro. Che abbia poi questi che vedere con Bernardino Lombardi, del quale il Belgrano non sarebbe alieno dal crederlo figlio o fratello, e suo successore nella maschera di Pedrolino, non mi riesce di capire.

630. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 83

Nelle ore in cui poteva esser libero da' suoi doveri (e queste non erano tali che nella notte), si occupava continuamente a leggere ; ed essendo pieno d’ingegno naturale, e dotato di ferace memoria, seppe profondamente istruirsi, e in seguito diventare un buon autore teatrale, ed un ottimo artista. Sembra che il tempo e l’amor materno, non meno delle preghiere della sorella, gli ottenessero il perdono della severa Elisabetta dopo diciassette anni di esilio dalla famiglia : e infatti lo ritroviamo nel 1820 nella Società drammatica della madre e della sorella al posto di primo amoroso assoluto, dopo la scelta del primo attore Meraviglia, con la moglie Teresa, brava prima e seconda donna giovane.

631. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 418

Bartoli che appartenne alla sua Compagnia – era buon direttore, e buon attore ; e recitava assai bene le parti serio-facete, specie quella di negoziante Friport nella Scozzese di Goldoni. […] Faceva il Sansone, e ultimamente nella Rossana so che fe' il Bajazet.

632. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo I. Origine della poesia drammatica. » pp. 2-7

Ma fu un inganno che si dissipò tosto che comparve a rischiarar le menti una sapienza più sona, più sobria, e più vasta, la quale insognò con maggior fondamento a rintracciar tale origine nella natura dell’uomo ch’é da per tutto l’istessa, e vi produce essetti simili. […] Da queste, comunque egli avvenga, passano nella fantasia l’immagini che la rendono instrutta del mondo. […] Esse più o meno remotamente hanno seco un rapporto proporzionato alla sensazione che ne ricevette la macchina, nella quale esso signoreggia e discorre di modo che le l’urto fu piacevole, cioé se scosse con soavità la tela de’ nervi, l’intelletto apprende per bene le forme che ’l cagionarono: se la scossa fu dolorifica, cioé se con maggiore asprezza esse incresparono quella tela, le contempla come male. […] Or se l’uomo per natura si occupa continuamente a ritrarre le cose che lo circondano, in lui stesso si rinviene il principio d’ogni imitazione, ch’é il gran perno, su cui volgesi la poesia; e perciò Aristotile nella poetica chiamò l’uomo animale attissimo ad imitare, e che impara per rassomiglianza.

633. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-9

Ma fu un inganno che si dissipò tosto che apparve a rischiarar le menti una sapienza più sana, più sobria, più vasta, la quale insegnò con maggior fondamento a rintracciar tale origine nella natura dell’uomo ch’è da per tutto la stessa e vi produce effetti simili. […] Da queste comunque egli avvenga passano nella fantasia le immagini che la rendono instruita del mondo. […] Queste più o meno remotamente hanno un rapporto proporzionato alla sensazione che ne ricevè la machina nella quale esso signoreggia e discorre; di modo che se l’urto fu piacevole, cioè se scosse con soavità la tela de’ nervi, l’intelletto apprende per bene le forme che lo cagionarono: se la scossa fu dolorifica, cioè se con maggiore asprezza esse incresparono quella tela, le contempla come male. […] Ora se l’uomo per natura si occupa continuamente a dipingersi le cose che lo circondano, in lui stesso si rinviene il principio di ogni imitazione, che è il perno, su cui volgesi la poesia; per la qual cosa Aristotile nella Poetica chiamava l’uomo animale attissimo a imitare che impara per rassomiglianza.

634. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Adi 21 8bre 1678 » pp. 220-224

A questa aggiungiamo le Memorie delle notizie più vere, e cose più notabili e degne da sapersi, accadute nella feliciss. entrata delle sempre gloriose Truppe Cesaree nel Regno, ed in questa Città di Napoli, pubblicata dall’ autore il 1708, in 12° ; e la Guida de' Forestieri per la Città di Napoli, stampata il 1725. […] Antonio Lolli, nella quale si accenna ad un inganno di Florindo, che non lo mostrerebbe, a dir vero, uno stinco di santo. Egli mandava a richiedere col mezzo d’un cavaliere e d’una lettera le sue cinque casse già pervenute a Verona, ove doveva recitare nella compagnia del Duca di Mantova, e dal Lolli ritirate. […] Privo della libertà, fatto inabile al lavoro, privo fin anche delle robbe, frutto di tant’anni di fatiche, non ha più scampo ormai che nella morte.

635. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 738-742

Venne la compagnia dello stenterello Miniati, il quale capitò proprio nella nostra casa. […] Notate bene che si recitava allora Miss Multon, e io ci facevo la bambina : si replicava da molte sere, e mi trovai a faire nella stessa sera la bambina nella commedia, e quella vecchiaccia nella farsa….

636. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Apparteneva alla Compagnia dei Comici Uniti nel 1593, nella qualità di Graziano (V.

637. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

Generico l’anno comico 1795-96 insieme alla moglie Brigida, servetta di qualche pregio, nella Compagnia della signora Marta Coleoni.

638. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Liberati Urania, detta in commedia Bernetta, recitava le parti di serva, nella Compagnia che l’Arlecchino Tristano Martinelli (V.) condusse a Parigi nel novembre del 1620.

639. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Delle scene »

[5.3] Quantunque la pittura sia arrivata al colmo della perfezion sua nel secolo felice del Cinquecento, non è però che l’arte del dipingere le scene non abbia per molti riguardi ricevuto nella trascorsa età di considerabili aumenti. […] E quello che avvenne all’antico pittore di Tralli, ebbe a provarlo il Padre Pozzi, uno de’ più rilassati maestri nella moderna scuola; basta dire ch’egli fu il creatore di quel nuovo mostro in architettura delle colonne a sedere. […] I giardinieri della Cina sono come altrettanti pittori, i quali non piantano mica un giardino con quella regolarità ch’è propria dell’arte dell’edificar le case; ma, presa la natura come esemplare, fanno quanto sanno d’imitarla nella irregolarità e varietà sua. […] I paesi del Pussino, di Tiziano, di Marchetto Ricci e di Claudio, che nella natura hanno saputo vedere quanto vi ha di più bello e di più caro? […] Veggonsi assai volte i personaggi venir dal fondo del teatro, perché di là solamente ci è l’uscita nella scena; ed ognuno può avere avvertito con quanta disconvenienza ed offensione dell’occhio.

640. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 958-966

Giovanni Cinelli nella sua Biblioteca volante dice che gl’istrumenti di Scappino erano in tal novero, « che per farli sentire si recitava a bella posta una commedia intitolata : Gl’instrumenti di Scappino, » per la quale fu pubblicato il sonetto senza data e senza nome d’autore, che trovasi alla Braidense di Milano, nella Miscellanea raccolta dal Padre Benvenuti, ristampato poi dal Paglicci nel suo Teatro a Milano nel secolo xvii. […] Il ’15 e il ’16 egli era già nella Compagnia de’ Confidenti, come si vede da queste due lettere scritte a S. […] Messer Battistino suo marito starà come ci vien scritto fuori di compagnia, ne sarà ammesso in qual si voglia benchè minimo negozio, da che potesse pretendere più di quello che nella lettera del Sig. […] La moglie di Gabbrielli era Spinetta (forse quella Luisa Gabbrielli-Locatelli che abbiam visto recitar nella Finta Pazza dello Strozzi, sorella o figlia di Trivellino, sposata a Scappino ?). […] Quest’ultimo, che fu ed è materia di studio de’più pazienti ricercatori delle cose nostre di teatro, potrebbe identificarsi per quel Marcello Di Secchi che il 1615 era colla moglie Nespola nella nuova Compagnia de’ Confidenti ?

641. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

È l’attore che partì da Roma per Venezia il 1738 con Girolamo Medebach, e recitò per alcun tempo applauditissimo nella maschera di Pulcinella.

642. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Fu nella Compagnia di Antonio Sacchi e in altre, e morì intorno al 1750.

643. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

Si esercitò nella sua Maschera con impegno, e fu ricercato nelle migliori Compagnie.

644. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

Figlio del precedente, e più noto sotto il nome di Argantino, fu artista egregio per le parti di pantalone che sosteneva anche il 1782 nella Compagnia di Nicola Menichelli.

645. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Lo vediamo il 1782 nella Compagnia di Giovanni Roffi.

646. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Ruino), nella lettera di Ercole Ferrara al Marchese di Mantova Francesco Gonzaga (5 febbrajo 1496).

647. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

Foggi Rosa, fiorentina, è citata da Francesco Bartoli, come attrice di qualche pregio per le parti di serva che sostenne in Firenze al Cocomero e ne’teatri di Lombardia e di Liguria nella Compagnia di Giovanni Roffi.

648. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Dopo di essere stata il 1778 seconda donna nella Compagnia di Faustina Tesi, attrice lodevole nelle parti serie e appassionate, passò prima donna assoluta non ispregiata di una compagnia di giro.

649. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Sappiam solo di lui che era ferrarese, e sosteneva la parte del Dottore nella Compagnia che il Duca di Modena avea formata pel 1675, della quale è riferito l’elenco al nome di Areliari.

650. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Recitava le parti di innamorato, e dopo di esser stato nella Compagnia di Luigi Perelli, passò il 1781 in quella di Antonio Camerani.

651. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « AVVISO. » pp. 310-312

Amaduzzi nella sua seconda edizione dell’Alfabeto Etrusco premessa al tomo III Pictur. […] Ciatti nella Perugia Etrusca, Monsignor Fontanini, il Senatore Filippo Buonarroti, ed il Proposto Anton Francesco Gori.

652. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 279-281

Giunto a una certa età, accettò di far parte di una accolta di dilettanti, esordendo a Rovezzano, villaggio a due miglia da Firenze fuor di Porta alla Croce colla parte di Sbirro nella Ginevra degli Amieri. […] Questi ventun anni lo compensaron davvero della travagliosa e dura vita ch’ egli aveva fatto peregrinando di Compagnia in Compagnia, di ristrettezze in ristrettezze, specialmente nella Compagnia precedente con Sterni solo, prima, poi con Sterni e Rescalli.

653. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 296

Come chiusa, l’attore-cuoco mise sulla tavola un secondo piatto, pieno di pezzi di porco fritto nella padella, che fu divorato in un fiat con grande avidità. […] Non certo alcuno menzionato nel dizionarietto del Bartoli, poichè Domenico era già morto nella primavera del 1774, cioè quindici anni prima dell’incontro di questo col Casanova ad Ausburgo : non la Marianna morta a venti anni.

654. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 576-577

Nato a Verona il 21 giugno del 1780 da Epifanio del fu Marco Tessari e da Rosa Turella, si diede, appena compiuto un regolare corso di studj, a recitare nella Filodrammatica della città, scritturandosi poco di poi col Paganini, dal quale passò in processo di tempo col Bianchi, con la Consoli e Zuccato, e finalmente col Fabbrichesi, Direttore della Real Compagnia Italiana. […] Uomo colto come egli è, sapeva benissimo che un attore assennato non deve nella pittura d’un personaggio, principalmente storico, abbandonarsi al caso….

655. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Recitava le parti di Pantalone, il 1712, a Parigi, nella Compagnia italiana di Giovambattista Costantini di Verona, detto Ottavio, fratello del celebre Mezzettino.

656. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Comica fiorita nella seconda metà del secolo xvi.

657. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Bartoli – assai bene nella maschera dell’ Arlecchino, e ne’ Teatri di Venezia fu per molto tempo, con piacere di quella Metropoli, nel presente secolo (xviii) applaudito.

658. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

Egregio artista nella parte di Dottore, ed esperto capocomico.

659. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 665

« Comico, che nella Compagnia della Faustina Tesi ebbe impiego per alcuni anni, recitando nel carattere dell’Innamorato, e che anche presentemente (1782) fa valere il suo spirito sopra i Teatri della Lombardia. » Così il Bartoli.

660. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

S’esercita nella maschera del Tartaglia (1782) ; fu nelle Compagnie di Giuseppe Lapy e di Luigi Perelli ; e può con sufficiente abilità adoprarsi nell’impegno del suo ( ?)

661. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Comico assai pregiato nella maschera del Dottore che sostenne al Teatro S.

662. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

È ricordato da Molmenti (Venezia nella vita privata) insieme a Giampaolo, Trapolino, e Cimador fra' Comici che fiorirono a Venezia ai primi del secolo xvi : Cimador (V.) e Tizone sono menzionati dal Sanuto.

663. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Comico eccellente per le parti di Pulcinella, fiorito nella seconda metà del secolo xvii.

664. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Fu tra'compagni del Ruzzante (Vedi Beolco Angelo nell’opera e nel Supplemento), e dice lo Scardeone, che era chiamato Vezzo in commedia ; nome di servo, che vediam comparire tra le opere del Ruzzante una sola volta nella Vaccaria.

665. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO V. Produzioni comiche di Commediani di mestiere nel secolo XVI. » pp. 256-264

Lasciamo stare i Greci, de’ quali non avrà egli certamente preteso parlare; perchè tra questi non vi fu schiera di commedianti, nella quale non entrassero gli stessi poeti, confondendosi gli uni negli altri nel libero popolo Ateniese sempre che gli autori non mancavano, come Sofocle, di voce e di disposizioni naturali proprie per comparire sul pulpito. […] La storia che abbiamo tessuta degli autori tragici e comici del XVI secolo, e de’ due seguenti, dimostra l’immenso spazio che separa Ariosto, Bentivoglio, Machiavelli, Caro, Oddi, Porta, Goldoni, e molti altri, e Trissino, Rucellai, Tasso, Manfredi, Bonarelli, Dottori, Maffei, Varano, Alfieri, da commedianti di mestieri Calmo, Ruzzante, Capitan Coccodrillo, Lombardo, Scala, i quali o non mai osarono porre il piede ne’ sacri penetrali di Melpomene, o vi entrarono strisciandosi pel suolo a guisa di bisce, come l’Andreini, e nella stessa commedia consultarono più la pratica scenica, e i sali istrionici e i lazzi, che l’arte ingenua di Talia, e i passi di Menandro e di Terenzio, contenti del volgare onore di appressarsi al più alle farse Atellane. […] E riguardo segnatamente al Pulcinella, aggiunse: Silvio Fiorillo commediante che appelar si faceva il Capitano Matamoros, inventò il Pulcinella napoletano, e collo studio e colla grazia molto vi aggiunse Andrea Calcese, detto Ciuccio per soprannome, il quale fu sartore, e morì nella peste dell’anno 1656, imitando i villani dell’Acerra città antichissima dì Terra dì Lavoro poco distante da Napoli.

666. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 550-553

E tanto riuscì come attore nella riproduzione ammodernata del Senex latino, che fu poi il Pantalone, o del Pedante, che fu poi il Dottore [se ci facciamo a ricordar le lettere sue, nelle quali è sparso in larga copia l’elemento di quella lingua a travestimenti che fu poi nella Commedia dell’arte detta Graziana (V.  […] Nelle Commedie nelle quali andò allargando il concetto, non so dire se più proficuo che dannoso, de’ vari dialetti, egli restò di gran lunga inferiore al Ruzzante, di cui non aveva la maschia vigoria nel gettare i caratteri : forse qua e là migliori, nella semplicità della lor veste pastorale, le Egloghe.

667. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 728-730

VII) ci apprende come il Cotta, risolto di farsi commediante, avesse la ventura di capitar nelle mani di Francesco e Agata Calderoni che lo guidarono nella diritta via dell’arte. […] Tenne fronte per alcun tempo il Cotta alla opinione allor prevalente, sperando di condurre un po’alla volta il pubblico dalla sua ; e recitò Rodogona, Ifigenia in Aulide e altre opere tragiche : ma si trovò solo nella lotta. […] E ben alato n’andrò, mentre risiede nella mia mente Cupido.

668. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1009-1013

Figlio del precedente, nato a Prato in Toscana agli 11 di novembre 1663, secondo la bibliografia pratese, esordì alla Comedia italiana di Parigi, dopo di aver compiuto gli studi di filosofia, il 1° ottobre 1689 colla parte di Arlecchino nella commedia Il divorzio di Regnard, rappresentata la prima volta all’Hôtel de Bourgogne il 17 marzo 1688 con Domenico Biancolelli. […] Io direi che ho più fatto io, al cominciar della mia carriera, e ne’ miei teneri anni, che non attori illustri dopo venti anni di esercizio e nella pienezza de’lor mezzi. […] Di tal guisa la maggior bellezza delle opere loro è inseparabile dall’ azione, dipendendo il successo di esse esclusivamente dagli attori che dànno loro maggiore o minor pregio secondo il maggiore o minore spirito, e secondo la situazione buona o cattiva nella quale si trovano recitando.

669. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 147-149

Solo, caduto nella più squallida miseria, il giovinetto Pietro si offerì ai trionfatori in qualità di tamburino, per fuggir poi anch'egli alla prima occasione su di una nave che lo portò a Civitavecchia, d’onde recossi pedestre a Roma. […] Da'secondi amorosi passò ai primi, finchè, nel 1835, sposata Giulietta Alberti, sorella del brillante Adamo (V.), entrò con lei e col cognato nella Compagnia dei Fiorentini, per sostituirvi l’egregio amoroso Giovan Battista Gottardi (V.), di cui non potè sì facilmente cancellar la memoria, a cagione, in ispecie, della voce aspra e nasale. […] Regolari ed espressivi furono i lineamenti del suo volto, vivi gli occhi e nerissimi, proporzionate ed armoniche le forme della persona, e la sua voce, la quale nella conversazione comune era d’un metallo piuttosto spiacevole, nei momenti poi di passione e di concitamento di affetti acquistava tanta drammatica energia, metteva tali suoni, da scuotere prepotentemente le fibre dei suoi uditori. – Quando un carattere, un personaggio, lo avevano commosso ed interessato, Monti non temeva rivali nell’ immaginarselo col pensiero e nel dargli una forma sulla scena.

670. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Recitava le parti di Mezzettino nella celebre Compagnia dei Confidenti, sotto il patronato di Don Giovanni De Medici, a fianco di Marina Antonazzoni, la rinomata Lavinia, al nome della quale sono particolari curiosi della discordia regnante allora in compagnia (1615).

671. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

Fu innamorato di non pochi pregi nella Compagnia di Pietro Rossi, poi in quella della Battaglia e in altre.

672. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Dopo di aver preso moglie, e consumato ogni sostanza di entrambi, si diede all’arte comica, nella quale riuscì buon attore per le parti d’innamorato.

673. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Fu sostituito nella Compagnia di Giuseppe Imer al figlio Monti, terzo amoroso, quando questi se n’andò col padre, dottore, a Napoli ; e Carlo Goldoni lo dice non superiore al Monti in abilità.

674. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VIII. Degl’Inventori del Dramma Pastorale. » pp. 86-94

I Greci antichissimi ne portarono qualche scintilla fino nella Drammatica cogl’Inni Dionisiaci, e co i Satiri che vi comparivano. […] Di essa così discorre l’Autore nella Dedicatoria ad Ercole II. di Este IV. […] Di Castillejo è certo solo, che servì di Segretario a Ferdinando, fratello dell’Imperadore Carlo V., a cui succedè nell’Imperio di Alemagna; che menò la maggior parte della vita nella Corte; e che in fine si ritirò vestendo l’abito de’ Cisterciensi, e morì nel 1596. […] Avete detto che Castillejo fiorì ne’ primi anni del secolo; e dite poi nella p. […] Ei la chiamò semplicemente Ecloga, trascrivendo in gran parte di essa i pensamenti bucolici del nostro Sannazaro, e con questo nome essa corse per ben tre secoli in tutte l’edizioni fattesene nella Penisola di Spagna.

675. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO II. Pastorali Italiane del XVII secolo. » pp. 274-291

Il disperato dolore della Ninfa si spiega nella prima scena dell’atto IV con energia e felicità senza veruna affettazione di stile. […] Egli per disperazione nella quinta scena si accusa del fatto, e Filli per salvarlo se ne accusa ancora, rinovando così L’affettuosa contesa di Olinto e Sofronia. […] L’azione che si finge accaduta nel Premontorio luogo amenissimo del borgo di San Pietro di Arena nella Riviera di Genova, si aggira sull’amore di un pastorello per Gelopea turbato dalla gelosia per una menzogna, serenato dal disinganno, e felicitato dal possesso della pastorella amata. […] Tutto poi nella favola è vero, tenero, patetico, e senza languidezza veruna. […] Inedita conservasi parimente nella biblioteca dell’Università di Torino l’Alvida pastorale del conte Ludovico San Martino d’ Agliè, cui par che avesse fornito l’argomento e il piano lo stesso duca di Savoja Carlo Emmanuele I a cui si dedicòa.

676. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 349-355

Figlio del precedente, nato a Modena verso il 1675, esordì quale Innamorato nella Compagnia della Diana, moglie di Giovanni Battista Costantini, al servizio di quel Duca, diretta sotto il nome di Federico, che mutò poi in quello di Lelio, sembrato alla direttrice più teatrale ; e diede subito prova di gran valore. […] S. di alcuni Cavalieri, i quali nella sera delli 11 gennajo del 1710 avendo recitato, e sperando di avere la Corte, questa invece andò al Teatro ove recitava il Lelio. […] Altezze erano stimatissime, e massime più quando erano conferite con preferenza, alludendo alla venuta delle Serenissime piuttosto da lui che dai Cavalieri, i quali adontati, ottennero che il Marchese Lodovico Rangoni lo consigliasse a costituirsi in prigione, al che aderendo il Lelio, venne nella sera stessa per mezzo delle Serenissime fatto porre in libertà all’ora della recita. […] 2° I Comici, augurandosi di servir Sua Maestà in pace e con buona fama, dimandano che in nessun tempo sien ricevuti nella Compagnia della famiglia dei Costantini, per la quale, tutti sanno che i Comici italiani lor predecessori, vennero in disgrazia della Corte. […] Il Principe Antonio di Parma inviò al Duca Reggente il Regolamento della Compagnia già approvato, senza che nè in esso, nè in quello del Duca d’Orléans fosse più fatta menzione della Compagnia Costantini, alla quale il Riccoboni, essendo la sua scrittura una semplice aggiunta a quella della moglie, aveva accennato : e forse la ragione di quell’accenno, sta in ciò, che trovandosi il Costantini a Parigi, ove s’era fatto impresario nel 1712 di spettacoli alle fiere di San Germano e di San Lorenzo, il Riccoboni ne temeva l’ingerenza nella nuova compagnia.

677. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

« Altro figlio di Domenico, il quale recitava nella maschera del Brighella.

678. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 296

Carlo Gozzi nel suo ragionamento ingenuo, lo cita « assieme a Garelli, Cattoli, Campioni e Lombardi, come egregio predecessore nella Comedia improvisa di Darbes, Collalto, Zannoni, Fiorilli, Sacchi, ecc. » Ma di lui non ho trovato notizie.

679. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Moglie del precedente, fu artista di pregio per le parti di prima donna, che sostenne sempre nella Compagnia del marito.

680. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 130-141

Grisostomo, coll’ Ubaldo nel Galeotto Manfredi di Vincenzo Monti, specie nella scena del quarto atto con Zambrino e Manfredi, siffatto entusiasmo, che se ne volle la stessa sera la replica. […] III, XXI) – quanto egli fosse capace di sostenere i più sublimi caratteri e di esprimere le più veementi passioni. » Grande nella parte di Macmut nella trilogia Goldoniana La sposa persiana, Ircana in Iulfa e Ircana in Ispaan, fu grandissimo in quelle del Sacerdote ne' Baccanali e del Padre nell’Elena e Gerardo di Pindemonte. […] Costretto dalla sorte a riprender la via dell’arte, entrò nella Compagnia Internari (1823), ove stette più anni, festeggiato e acclamato. […] Tutta l’opera sua nella stampa della Giovine Italia. […] Una lettera al celebre attor dialettale Giuseppe Moncalvo, meneghino, nella quale sono espressi i suoi intendimenti d’arte, e le vie da seguirsi ad arrestarne il precipitoso decadimento, riprodotta poi dal Bertolotti nel suo studio sul Moncalvo.

681. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 461-471

V'ha un manoscritto nella Biblioteca Estense di Modena, comunicatomi dalla cortesia dell’amico G. […] Garrik in Inghilterra, Preville in Francia, e Sacchi in Italia : e nella Prefazione al Servitore di due padroni, Scenario, ossia Commedia a Soggetto, composta il 1745, mentre era a Pisa fra le cure Legali, dice di lui : I sali del Truffaldino, le facezie, le vivezze sono cose che riescono più saporite, quando prodotte sono sul fatto dalla prontezza di spirito, dell’occasione, del brio. […] Li commedianti d’altra nazione sanno anzi rigentilire la comica professione con modi li più costumati e sulle scene e nelle case ; ma tu, più ch'ogni altro, ben sai renderla infame con un’intollerabile licenza di continui atteggi e sali, o repugnanti alla decenza, o temerari nella censura. Infatti questo idolatrato eroe, non so se per superbia di vedersi arricchito, ovvero per timor di spacciare le sue buffonerie senza il costumato prezzo delli dieci quattrini, fa moltissimo il prezioso nella società, e ne riesce alquanto sciapito. […] Bartoli che fu nella sua Compagnia sei anni, senza buona fortuna, tesse di lui le più ampie lodi ; lo dice istruito, specialmente intorno alla Storia Universale, direttore egregio per le opere serie come le comiche, gran comico, ritrovatore di molte scene, di cui lardellava i vecchi soggetti dell’arte, che ne venivan così risanguati, autore di scenarj, fra cui del fortunatissimo Truffaldino molinaro innocente.

682. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « Correzione al tomo IV. » p. 304

Per trascorso di memoria, avvertitomi da un letterato amico, si disse di Filippo IV nella pagina 203 v. 9: Che espulse un popolo di Mori &c.

683. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Nella tragicommedia, che il Bartoli chiama gustosa, La clemenza nella vendetta, egli sostenne la parte di Tugo Marmotta, condottiere de’soldati allocchi.

684. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « [Frontispizio] »

Seconda edizione Accresciuta, variata, e corretta dall’autore Tomo primo In Venezia MDCCLXXXV. nella stamperia di Carlo Palese con pubblica approvazione

685. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Pietro nella Passione di Cristo, al successo della quale contribuiva oltre il merito artistico, la perfezione del fisico.

686. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »

Recitava le parti di serva col nome di Colombina nella compagnia che inaugurò il nuovo teatro di Varsavia nel 1748.

687. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Francesco Bartoli dedica una mezza pagina di lodi a questo comico, per aver potuto, dopo uno studio indefesso, accurato e minuzioso, sostituire Agostino Fiorilli nella maschera del Tartaglia, quando questi si tolse dalla Compagnia d’ Antonio Sacco per recarsi in quella di Maddalena Battaglia, riproducendone fedelmente i soggetti ed i lazzi.

688. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Francesco…, fiorito nella prima metà del sec.

689. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Recitò anche le parti di serva ed altre, ma assai più valse, e fu generalmente assai più apprezzata, nella musica.

690. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

La troviam poi il 1840 quale madre sotto la Internari, nella Compagnia di Luigi Domeniconi diretta da Giuseppe Coltellini ; e il 1841 collo stesso ruolo in quella di Luigi Pezzana.

691. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Recitò da Brighella per molto tempo nella comica Compagnia diretta da Antonio Marchesini.

692. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Esordì nella Compagnia di Giuseppe Lapy al S.

693. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »

Nato da civil famiglia padovana, e datosi all’arte comica, entrò nella Compagnia di Andrea Patriarchi, poi in quella di Luigi Perelli, nelle quali percorse la Sardegna e la Sicilia e le varie città d’Italia, facendosi non poco applaudire nelle parti serie e gravi.

694. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »

Recitò e cantò il 1645 la parte di Teti nella Finta pazza di Giulio Strozzi.

695. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article »

Era il 1781 nella Compagnia di Francesco Paganini.

696. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 13

Recitava da comico le parti dell’innamorato, e fu nella Compagnia di Pietro Rossi….

697. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Egli è citato nella lettera di Ercole di Ferrara del 5 febbrajo a Francesco Gonzaga di Mantova, a proposito di copioni di commedie.

698. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Fu nella Compagnia d’Antonio Marchesini, e poi passò in Venezia in quella de'nobili Vendramini al Teatro S.

699. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Sorella maggiore di Pietro, e moglie dell’attore Giovan Maria Borghi, sostenne per molti anni le parti di seconda donna, nella Compagnia Reale Sarda.

700. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

III) che riuscì a meraviglia nella Smeraldina statua animata.

701. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

Recitò nelle commedie studiate e all’improvviso, principalmente nella maschera di Brighella, e « poteva – dice il Bartoli – tra’commedianti ingegnosi essere lodevolmente annoverato. » Il 1782, lasciato il teatro, diventò maestro di scuola infantile a Pirano, nell’Istria, ove s’era stabilito.

702. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo ottavo »

Ma essendo privi d’ogni principio di sana critica, senza cui non può farsi alcun progresso nella carriera del buon gusto, e stimando che il piacere del volgo fosse l’unica misura del bello, fecero invece di composizioni regolate un caos enorme, un guazzabuglio di sacro e di profano, di storico e di favoloso, di mitologia antica e di mitologia moderna, di vero e d’allegorico, di naturale e di fantastico tutto insieme raccolto a perpetua infamia dell’arte. […] Questi fu Gabriello Chiabrera nel suo Rapimento di Cefalo rappresentato nell’anno stesso, nella stessa occasione, e coll’apparato medesimo di quei del Rinuccini, a cui però rimase di gran lunga inferiore nelle cose drammatiche. […] Ecco il salone riempirsi d’acqua in un subito a guisa di mare, pel quale il vascello lentamente inoltravasi, portando nella prora un ricchissimo trono preparato pei sovrani e gli altri principi della corte. […] Tale a un dippresso era lo stile del Giovanelli, del Teofili, del Ferrari, del Tarditi, del Frescosialdi, del Cornetto, ed altri, eccettuato Claudio Monteverde che seguitò più da vicino le pedate del Caccini e del Peri, e che avrebbe fatto epoca nella storia della musica scenica come la fece nella madrigalesca se i principi di quella fossero stati meglio conosciuti a’ suoi tempi. […] Ma siccome la eccellenza è in ogni genere riserbata a pochissimi, e la mediocrità nelle arti d’imaginazione e di sentimento si riduce nella comune stima pressoché al nulla, così il pubblico illuminato preferisce in generale il secolo dove si coltivano le scienze utili al secolo dove altro non si fa che parlare con eleganza.

703. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « [Errata] » p. 332

[Errata] ERRORI CORRIZIONI Pag. 20 lin. 4 e si coltivarono e si ascoltarono e coltivarono 25 lin. 3 Osci gli Osci 31 lin. 4 nalla nella 98 lin. 3 Il nome Il nome tuo?

704. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Nella tragicommedia La clemenza nella vendetta sostenne la parte di Argentina Regina delle civette.

705. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Furono scritturati nella Compagnia del Duca di Modena, a cominciare dal 15 di luglio 1686.

706. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Sorella minore della precedente, recitò sempre nella Compagnia del padre, ammiratissima nelle parti di amorosa ingenua, e in quella specialmente di Barberina nell’Augellin Belverde del Conte Gozzi.

707. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »

La morte del padre lo richiamò in Atene, donde non uscì più, troncando la carriera artistica ch’egli aveva abbracciata con tanta passione, e nella quale dava di sè così belle speranze.

708. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »

Essi inviarono una supplica al Senato di Milano nel settembre del 1641, onde essere graziati di una condanna, per porto di armi da taglio e da fuoco, subìta nella città di Pavia.

709. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »

Appio nella Virginia, i due Creonti nel Polinice e nell’Antigone, Egisto nell’Agamennone e nell’Oreste, Nerone nell’Ottavia, Abner nel Saul dell’Alfieri ebbero nel Gnudi un interprete valentissimo.

710. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 346

Ma era cantatrice, ed ebbe parte principale il 1694 al Teatro Malvezzi di Bologna nella Forza della Virtù, assieme alla celebre Mignatta, Maria Maddalena Musi (V.) citata erroneamente fra le attrici del teatro di prosa.

711. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Morto Antonio Goldoni, il 1817, egli lo sostituì nella direzione dell’azienda, riducendo al nulla in soli cinque anni di sregolatezze ogni avere della povera vedova.

712. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — 1748, 10, Dicembre » pp. 9-10

Luca, al servizio dei fratelli Vendramini, recitò con molto plauso la parte di protagonista nella tragedia di Vitturi veneziano : Berenice, Regina d’Armenia. Da Venezia passò a Modena nella primavera del medesimo anno ; e da Modena nel regno di Napoli, in Sicilia e altrove.

713. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 448

Recitò poi nell’Arlequin Protée, nella Gageure d’Arlequin et de Scapin, e nelle Métamorphoses d’Arlequin, commedia messa in scena da lui stesso ; ma non ebbe alcun successo, e dovè ritirarsi. […] Anzitutto, Signori, voglio farvi osservare, che nella commedia intitolata Lo Spirito folletto, recitando la parte dello Spirito, secondo ogni idea avuta in fatto di magia teatrale, ho diritto di prender tutte le figure che voglio.

714. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 770-771

Rovesci di fortuna la sbalzarono, il 1869-70, ancor giovinetta, nella Compagnia Dondini, Ciotti e Lavaggi, quale amorosa, dando subito prova di non dubbio valore, e io stesso la ricordo all’ Arena Nazionale, applauditissima nella fischiatissima commedia I matrimoni del Laurati.

715. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

.), nella maschera dell’ arlecchino.

716. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Nato a Venezia al principio del secolo XVIII, passò dall’impiego di fattore all’arte del comico, nella quale riuscì felicemente sotto la maschera del Pantalone.

717. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Sosteneva le parti di Pantalone nella Compagnia del Duca di Modena.

718. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Dopo d’esser divenuta moglie di Pietro Spolverini, diede le più chiare prove della sua somma abilità, e passò agli eterni riposi intorno all’anno 1735 nella città di Napoli. » Così Fr.

719. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Fu prima nella Compagnia di Nicodemo Manni in Lombardia e in altre provincie d’Italia, applauditissimo nel carattere brillante di francese italianato, di cui fu inventore il Canzachi (V.), ma che il Vieri, fiorito assai tempo dopo, rinnovò senza l’esempio di alcuno.

720. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 315

Morto il marito, passò a seconde nozze con Camillo Friderici, amoroso egregio, e si diede a sostenere i caratteri di servetta con molto plauso nella Compagnia di Pietro Ferrari, Innamorato e Arlecchino (1782).

721. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Moglie del precedente. « Recitò questa comica – dice il Bartoli – nel carattere della serva con molto spirito ; e dopo d’aver passato un lungo corso di comiche vicende, toltasi alla professione, morì nella città di Bologna. » È questa dunque la bruna fresca e vezzosa del Goldoni, che faceva col Ferramonti le Colombine (V.

722. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Artista egregio per le parti di primo amoroso era il 1822 nella Compagnia di Paolo Belli Blanes ; e scrisse di lui il Colomberti che, « giovine istruitissimo, ornato di bella figura e di magnifica voce, si faceva molto applaudire benchè al fianco di un Blanes e di una Internari. » Dopo soli tre anni di vita artistica, restituitosi in patria per la morte del padre, lasciò definitivamente il teatro.

723. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 591

Trovavasi il 1781 nella Compagnia di Faustina Tesi, e per la sua pronunzia corretta, la graziosa figura, la innata vivacità e la leggiadria del volto era in ogni città festeggiatissima.

724. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 686

È uomo intraprendente, abile ed onorato, e trovasi presentemente (1782) colla sua Truppa nella Dalmazia. »

725. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Luca di Venezia, pure era tenuta da lui in gran conto, sapendo ai pregi dell’arte comica, unir quelli del canto. « Nel 1736 – dice il Bartoli – sostenne nella Tragicommedia intitolata La clemenza della vendetta le parti della Cingara Indovina, di Madama Do La Sol Re, Virtuosa di Camera della Regina, e d’ Eurilla figlia del maggior Sacerdote. »

726. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 334

È stata l’anno appresso con la truppa d’Antonio Camerani ; ed oggi trovasi con una vagante compagnia, esercitandosi con impegno, e procurando d’acquistarsi qualche concetto nella sua Professione. » Così Fr.

727. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Bartoli lo dice « grazioso nella Pantomima, arguto nelle risposte, spiritoso, e faceto. »

728. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Pantalone di buon nome, nato in Udine di famiglia veneziana, fu prima nella Compagnia de' Lombardi, poi (1776) in quella di Pietro Rossi, assieme a Vincenza sua moglie.

729. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo I. Teatro Italiano nel Secolo XVII. » pp. 268-275

La bella poesia che somministra alla buona musica il vero linguaggio delle passioni, col quale parlasi nel medesimo tempo al cuore e allo spirito, occupava l’ultimo luogo fra tante cose destinate unicamente a solleticare i sensi; e la fina rappresentazione che da essa ancor dipende, fin d’allora fu un oggetto o non veduto o disprezzato dagl’istrioni musici; Qual differenza, non dee immaginarti che si troverebbe da chi potesse paragonarle, tra la musica e la rappresentazione dell’opera moderna, in cui la verità é sì negletta dagli eutropi teatrali, e della tragedia ateniese, nella quale, secondo che ben si esprime ateneo, trasportato da un divino entusiasmo rappresentava e cantava l’istesso Euripide! […] Avvegnaché la prima Accademia scientifica dei segreti della natura fosse stata formata in Napoli nel secolo XVI (come afferma il dotto abate Gimma nella sua Italia letterata pag. 479) dal chiarissimo Giambatista la Porta, fertile ed elevato Ingegno, pregio della scienze, e dell’arti liberali, onore d’Italia, non che del regno, pure fassene qui menzione, perché parecchi membri di essa col lor capo vissero nel XVII, e furono aggregati nell’Accademia de’ Lincei istituita in Roma l’anno 1603 dallo scienziato principe Federigo Cesi Duca d’Acquasparta, il quale «con raro immortale esempio», secondo che ci dice il signor abate Amaduzzi nel Discorso filosofico sul fine ed utilità dell’Accademie, «la sua casa e le sue sostanze per essa consecrò, e di museo, di biblioteca, e d’orto botanico generosamente la arricchì». […] Andrea concubletto nella propria casa. […] In Grecia dopo il chiarissimo secolo di Pericle e di Filippo e d’Alessandro il Macedone, in Roma dopo il famoso secolo di Cesare Augusto, in Italia dopo il beato secolo di Giulio II e di Leone X, in Inghilterra dopo il florido secolo della regina Anna e di Giorgio I, in Francia dopo il cospicuo secolo di Luigi XIV, che altro si é veduto nella repubblica letteraria, se non che (tranne alcuni pochissimi Ingegni privilegiati) un’immensa schiera di sofisti, declamatori, raziocinatori, novatori, compilatori, compendiatori, frappatori, ciarlatori, di spiriti in somma piccioli, assettati e superficiali?

730. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Fu anche attore di qualche pregio, e vuolsi, da’vecchi che lo ricordano, essere stato il miglior interprete del caratterista nella Cameriera astuta di Riccardo Castelvecchio.

731. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »

Fu il primo a rappresentar la parte di Ludretto nella Trilogia di Ludro, sotto la direzione dell’autore Francesco Augusto Bon.

732. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 323

Tiranno il 1843 nella Compagnia di Alberto Tessari, colla moglie Angiola seconda donna e il figlio Teodoro generico, era con la famiglia e negli stessi ruoli il '51 con Giuseppe Astolfi.

733. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Stette più anni nella Compagnia di Girolamo Medebach assieme alla moglie ; e, quando questa abbandonò le scene, passò in quella di Pietro Rossi, per poi tornare il 1770 col Medebach dopo soli sei mesi, alla morte del dottore della Compagnia, Sante Vitali.

734. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Lo vediamo il '64 in quella di Zocchi, e il '65 nella Dante Alighieri, diretta da Riccardo Castelvecchio, anno in cui si sposò.

735. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

Lo troviamo nella quaresima del 1820 in Compagnia diretta da Ermeneghildo Maldotti che recitò prima al San Grisostomo di Venezia in unione a una Compagnia di balli, poi sola alla nuova arena Gallo della stessa città.

736. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Moglie del precedente, sostenne nella Compagnia del marito le parti di prima donna, con molto favore del pubblico, specialmente per le commedie improvvise.

737. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Andati a rovescio gli affari, rimasto privo quasi di sostentamento, si diede all’arte del comico nella quale riuscì egregiamente sotto la maschera del Pantalone.

738. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 23

Era secondo e terzo amoroso a vicenda con Odoardo nella Compagnia che desiderava di unir Fabrizio (V.) pel 1664 al servizio del Duca di Modena.

739. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Ma il Burchiella era dottore, e nella supplica degli Uniti è appunto il Gratiano, accanto a Lutio.

740. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 393

Recitò sempre nella compagnia del marito, ma, a Firenze, nell’autunno del 1771, rappresentando La Vedova Scaltra del Goldoni, nell’atto di porsi il zendado alla veneziana, fu colpita d’apoplessia, che la condusse a morte in capo a poche ore, compianta da tutti e pei suoi pregi e per la sua sciagura.

741. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Di lui fa menzione il Loret nella Muse historique del 31 marzo 1659 col distico seguente : Horace, en beau discours fréquent, faisoit l’amoureux éloquent.

742. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 503

Fu nella Compagnia diretta da Antonio Fiorilli, in cui ebbe campo di far spiccare la sua abilità, specialmente nelle Commedie all’improvviso.

743. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Passò poi da capocomico ad attore generico e direttore delle rappresentazioni nella compagnia di suo figlio, e morì a Taranto a 82 anni il 16 marzo del '72.

744. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Figlia dei precedenti e moglie di Giuseppe Salvini, fu una egregia servetta, e tale la vediamo col marito nella Compagnia Paladini-Internari, con la quale doveva recarsi del 1830 a Parigi ; ma còlta dal mal di petto, fu obbligata a restarsene in Italia, a Venezia, presso i suoi parenti, sostituita nel ruolo dalla moglie di Luigi Taddei.

745. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 432-435

Pare che egli recitasse, ancor giovinetto, nella Compagnia del celebre Tabarrini a Vienna, quando per invito di Luigi XIV, con lettera del 5 luglio 1661 al Duca di Parma, fu mandato a Parigi. Il Duca di Parma più che protettore e benefattore, fu amico di Buffetto ; e durante le noie che questi ebbe a patire pel suo matrimonio con Colombina, il Duca potè conoscere e amare anche il piccolo Domenico, il quale, molto probabilmente, per intromissione e raccomandazione di Buffetto stesso, che volea bene al figliastro come a figliuolo, fu dal Duca mandato a Parigi per assumervi nella compagnia italiana la maschera dell’arlecchino. […] … —  Nè a queste intimità si fermò la degnazione sovrana, chè Luigi stesso volle essere il padrino del primo figliuolo di Dominique cui fu messo il nome di Luigi, e che, entrato giovanissimo nella milizia, morì nel 1729 a sessant’anni circa, in Tolone, direttore delle fortificazioni nel dipartimento di Provenza, e cavaliere dell’ordine militare di S.

746. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 199-202

Compiuti gli studi di lettere umane, si diede alle scene, recitandovi gl’innamorati col nome di Odoardo, e restando lungo tempo nella Compagnia di Antonio Marchesini. […] Nel '63, recandosi per mare da Genova a Livorno, fu sorpreso da tal burrasca, che si dovette gettar in mare tutto il carico della compagnia, lasciando nella nave la sola mercanzia di un ricco negoziante il quale, giunti in salvo nel porto di Livorno, risarcì pienamente il Paganini del danno sofferto. […] Gli dissi che un qualunque posto io bramava nella sua Compagnia.

747. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 556-560

Il suo palcoscenico l’aveva arricchito ; i lazzi che per dieci anni egli aveva gettati alle folla, gli erano rimbalzati nella scarsella in forma di doppie. […] Quanto al costume ho riprodotto la maschera del Sand, che non è che una variante dei tanti Zanni di Callot, e non ha che vedere nè con quella della stampa attribuita ad Abraham Bosse, contemporaneo di Mondor, fatta nella prima giovinezza, poco dopo la sua andata da Tours a Parigi, nè con quella della stampa che sta in fronte all’ Inventaire universel des œuvres de Tabarin (Parigi, 1623), molto somigliante del resto, se ben più piccola, all’altra : se non che Tabarino là è senza barba e coll’ enorme tesa del cappello, base del costume tabarinesco, calata sull’occhio manco (pagina 556), mentre qui ha la lunga barba a punta e la tesa rilevata ai due lati, come in questa riproduzione ammodernata che precede le opere tabarinesche nell’edizione del 1858. […] Ma la Satira giunge nella Reggia, e se il comico va fuor di misura, su la schiena gli fanno la fattura.

748. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Benotti Luigi, vicentino, sosteneva nel 1630 le parti di Pantalone nella compagnia de’ Fedeli….

749. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 491

Luca di Venezia nella Compagnia di Luigi Perelli, Truffaldino.

750. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Cavallucci Bartolommeo, romano, fu assai pregiato da’suoi concittadini nella maschera di Pulcinella.

751. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Era, il 1813, prima donna giovine della Compagnia Dorati ; e, più tardi, della Reale Italiana condotta dal Fabbrichesi, nella quale suppliva la prima donna Anna Pellandi.

752. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 673

Datosi poi al ruolo di primo attor giovine, fu in Compagnia di Bellotti-Bon con Virginia Marini negli anni ’79-’80-’81, durante i quali s’era acquistato buon nome specialmente per la parte di Morto da Feltre nella Cecilia di Pietro Cossa ch’egli recitò di tal modo da non aver mai chi lo superasse.

753. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

Fu artista egregia per le parti di prima donna giovine che sosteneva il 1781-82 e 83 nella Compagnia del celebre Petronio Zanerini, e di prima donna assoluta in compagnie secondarie.

754. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

Figlia del precedente e di Lucilla Pasini veneziana e non comica, artista egregia, oggi, per le parti caratteristiche nella Compagnia veneziana di Zago e Privato, iniziò la sua vita artistica, seguendo il padre giacometto nelle sue prime peregrinazioni, per diventar poi la prima donna della Compagnia sociale italiana, nel qual ruolo si mantenne, apprezzata e applaudita, per oltre venti anni.

755. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »

Fu all’inizio della sua carriera in compagnie di niun conto, poi, fattosi esperto dell’arte, potè, liberatosi dal vincolo di quella donna, entrare nella Compagnia Medebach, in cui trovavasi ancora l’anno comico 1781-82.

756. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 628

Ferrario ha parole di molto encomio per questa artista, che se fu egregia nelle parti di prima attrice giovine e di seconda donna, che sostenne in Compagnia Goldoni-Riva, poi nella società Bon-Romagnoli-Berlaffa, non la fu meno in quelle di madre, che assunse in età ancor giovanile.

757. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — TOMO VI. LIBRO IX » pp. 145-160

Tanti giudizj mal fondati e tanti fatti erroneamente esposti, non che nell’altrui, nella stessa letteratura spagnuola, mostrano ad evidenza di essersi il lodato sig. […] La giovane Rufina carattere freddo ma di buona morale nella scena II del II vorrebbe che Cortines suo padre (sarto di mestiere che si adira se altri se ne sovvenga, e vuol passar per nobile) venisse richiamato alla ragione col mostrarglisi per qualche via gl’inconvenienti della sua vanità; ma come buona figliuola teme che tal disinganno accader possa con danno o dispiacere del padre. Quindi nella scena seguente comandandole Giusto che cosa mai pensi di ciò che si va disponendo, ella con tenerezza risponde, . . . . . . que à mi padre me manda obedecer el santo cielo: si tu remedio encuentras, sin que tenga pesar Cortines, me daràs contento. […] Il Valdès ha posta in azione la novella di Basilio e Chiteria leggiadramente descritta dal celebre Cervantes nella Parte II del Don Quixote, e l’ha ingenuamente citato, dandole il titolo las Bodas de Camacho (le Nozze di Camaccio). […] In un monologo pieno di un patetico che giugne al cuore, dice la pastorella nella scena prima del II: Ay!

758. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 281-290

Vedi Spartiano nella vita di Adriano. […] Non vi ha dubbio che la bellezza dell’ elocuzione sì nel verso, come nella prosa, imbalsimi sempre tutti i componimenti ingegnosi; ma nel genere comico richiedesi pur anche gran vivacità e piacevolezza, grazia e naturalezza, verità ed arte con un’ azione, una favola, e un vero ritratto de’ costumi del tempo: Un vers heureux & d’un tour agréable Ne suffit pas; il faut une action, De l’interet, du comique, une fable, De moeurs du temps un portrait véritable, Pour consommer cette oeuvre du démon, dice benissimo il Signor di Voltaire. […] Tiraboschi nella Storia della Letter. […] Orazio nella Satira X del libro I così consiglia: Sæpe stylum vertas iterum, quæ digna legi sint Scripturus, neque, te ut miretur turba labores, Contentus paucis lectoribus. […] Il Gregge o la Caterva, fu chiamato da Orazio nella Poetica Cantor, perchè cantando e sonando (siccome nel fine degli atti si costumava) chiedeva al popolo il favor dell’ applaudere.

759. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Entrando da mano dritta nella Chiesa dei frati conventuali a Bagnacavallo, in una cappella vi è la sua sepoltura ; e scolpita sul marmo questa quartina : col figlio suo fu tolta da cruda morte amara Teresa Baldigara sul fiore dell’età.

760. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Entrò a recitare nella Compagnia detta de’Bolognesi, e a Torino fu molto applaudita.

761. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 542

Calamai Lorenzo, di famiglia toscana, si diede giovanissimo all’arte drammatica, nella quale riuscì assai mediocre attore, e capocomico di qualche pregio.

762. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Figlio del precedente, dal quale s’ebbe i primi ammaestramenti nell’arte comica, e col quale stette alcun tempo, entrando poi come innamorato nella Compagnia di Giovanni Simoni.

763. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 362

Si fece gran concetto nella Città di Napoli, e per il Regno.

764. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Di lui, allora, in entrambe le compagnie le Varietà teatrali inserirono poche parole di lode, dicendo « ch'ebbe il vantaggio di crearsi un metodo di recitare suo proprio, che piace e lo rende ben accetto presso il pubblico. » Fu con la famiglia nella Compagnia Reale Sarda, dal '24 a tutto il '31.

765. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

A quindici anni era una egregia prima attrice giovine, e a venti prima attrice assoluta di molti pregi nella Compagnia di Luigi Pezzana e Cesare Marchi.

766. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Venier Caterina, moglie del precedente, figlia di comici, fu dapprima un’ egregia servetta, poi una egregia prima attrice giovine, doventando poi di sbalzo non meno egregia prima attrice, in sostituzione della rinomata Cesari-Asprucci, venuta a morte quand’era col marito nella stessa Compagnia.

767. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VII. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 418-421

Nel seguente regno dell’imperatrice Elisabetta s’introdusse nella corte una compagnia francese e un’opera seria italiana, non lasciando di continuarvi la buffa, e quasi tre spettacoli vi si rappresentavano alternativamente tre giorni della settimana. […] La Czarina ha fatto a sue spese viaggiare molti attori nazionali in Francia e in Inghilterra per perfezionarsi nella rappresentazione.

768. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 23-24

Sposata la Giuseppina Zuanetti, prima attrice della stessa Compagnia, passò con lei nella Compagnia lombarda condotta da Alamanno Morelli, e diretta da F. […] Dopo tre anni, in società con Carlo Zammarini, diresse e condusse la Compagnia, essendosene ritirato il Morelli per recarsi a dirigere la Filodrammatica di Milano : poi si scritturò con la moglie prima attrice nella Compagnia triestina, condotta e diretta da Luigi Bellotti Bon.

769. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 722-723

Fratello minore di Mezzettino, recitò le parti di amoroso col nome di Cintio nella Compagnia del Duca di Modena. Passato poi in Francia, esordì all’antica Commedia italiana il 2 novembre 1688, nella Follia d’ Ottavio, sostenendovi la parte di Ottavio, sotto il qual nome salì poi in gran fama.

770. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1038-1039

Non ho mai sentito la gentile attrice che par s’avanzi a gran passi nella via della gloria, e mi bisogna spigolar dagli egregi che hanno scritto di lei. […] Realista nella ricerca, nello studio ; realista alla ribalta, nel risultato.

771. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 94-95

Di sarto ch'egli era, si mutò in Brighella, esordendo nella Compagnia di Antonio Marchesini ; e tanto progredì nell’ arte, che, venuto a mancar l’Angeleri (V.) al S. […] Era al Sant’Angelo di Venezia il 1795-96, brighella e caratterista della Compagnia Pellandi, e fu primo a recitarvi la parte del vecchio di centoquattr'anni nella Madre di famìglia del Sografi.

772. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 684-685

Figlio del precedente, studiò da prima chirurgia in Firenze, poi si diede all’arte comica, nella quale riuscì di qualche pregio per quelle parti d’innamorato, ove non dominasse il sentimento. […] Quel comico, per sè stesso persona dabbene ed onesta, era stato ammestrato non so da chi (forse con di lui cecità), ne'gesti, ne'passi marcati del Gratarol per modo, che quantunque io non abbia giammai avuta la menoma inurbana mira di porre il Gratarol in sulla scena, devo dire con mio dolore : il Gratarol si è posto, e fu posto in iscena nella mia commedia : Le Droghe d’amore.

773. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 163

Generico, il 1815, nella Compagnia di Pellegrino Blanes (Paolo Belli), colla moglie Teresa, madre, e la figlia Adelaide, generica.

774. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

Lo troviamo nel 1770, nella Compagnia che, sotto la direzione di Onofrio Mazza, impresario il Tomeo, inaugurò il famaso e glorioso S.

775. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 388

Vedova, passò poi per le parti di madre e di caratteristica in quella di Gaetano Nardelli, nella quale fu tanto e meritamente celebrata come prima attrice la figliuola Amalia. – Di lei, il numero 9 delle Varietà teatrali, (Venezia, 1824) enumerando gli artisti della Compagnia Fabbrichesi, dice : Bettini Madre….

776. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 548

Trascrivo dal Bartoli : « Comico bolognese, il quale si esercita con dello spirito nella Maschera da Dottore.

777. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 653

Una delle ultime parti ch’ei recitò fu quella del Marchese Colombi nella Satira e Parini di P.

778. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

Nato a Genova nel 1775, si diede all’arte assai giovine, esordendo qual primo amoroso nella Compagnia Ligure di Domenico Verzura.

779. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »

Nacque a Torino verso il 1800 da civile e agiata famiglia, entrò nell’arte il 1823, esordendo come amoroso generico nella Compagnia Pieri e Vedova.

780. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »

Era seconda donna il 1781-82 nella Compagnia di Costanzo Pizzamiglio.

781. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

.), il quale dice nella introduzione alle Fatiche comiche (pag. 11-12), che il Valerini (V.)

782. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Roncagli Silvia, bergamasca, recitava nella famosa Compagnia dei Gelosi, magnificata da Francesco Andreini (V.) nel Rag. 

783. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 478

Recitò ammirato, in gioventù, nella Compagnia delle tre famiglie riunite Morelli-Mozzidolfi-Salsilli, e fu sempre assai stimato dal celebre cugino Alamanno.

784. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

A. col agregarlo nella Compagnia delli di lei Comici, e veramente da questo con ogni prontezza ne ha riportata la parola, et assenso.

785. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Avanzato in età, ritornò alle parti di generico, e lo vediam tale il '68 nella Compagnia del brillante Tommaso Massa, con una Elisa Zocchi, forse figliuola.

786. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VII. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo del Lulli, e del Quinault. » pp. 245-266

Lulli celebre violinista maestro di musica, e poi segretario del re, di cui ebbe in seguito tutto il favore sino alla sua morte, fece tosto sentire la superiorità del suo ingegno, e con alcune arie di balletti composti pel re, e colla musica posta ad alcuni versi di Quinault nella tragedia-balletto di Psychè. […] I Francesi ammirandone la versificazione tanto superiore a quella del Perrin, non avrebbero voluto trovarvi la mescolanza del burlesco introdotta già nella Pomona. […] Nella tragedia del Teseo cantata nel 1675 è teatrale l’angustia di Egle nella quarta scena dell’atto IV, che per salvar la vita a Teseo promette a Medea di sposare il re, e rinunziare all’amor di Teseo; come ancora nella scena quinta è delicato lo sforzo di Egle stessa per apparire infedele, e far credere a Teseo che più non l’ami. […] Ed oltre alla citata scena dell’Iside, mentovò ancora quella dell’atto V dell’Ati Quoi Sangaride est morte ec; il discorso di Plutone nella Proserpina rappresentata nel 1680, Les efforts d’un gèant qu’on croyoit accablè, e la disperazione di Cerere, J’ai fait le bien de tous . […] Rinaldo arriva appunto nella campagna ove son tese, ed incantato della delizia del luogo si discinge parte dell’arnese.

787. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

S’era data all’arte del canto, nella quale fece buone prove, specialmente per le opere buffe.

788. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

Sorella di Francesco Antonazzoni (V.) e moglie del precedente, recitava nella stessa Compagnia le parti di prima donna, alternativamente con la Lavinia, sotto il nome di Valeria.

789. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 249

Recitava intorno al 1623, nella Compagnia dei Comici Uniti sotto la maschera di Dottor Graziano Forbizone da Francolino.

790. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Dai diarj del Sanuto, riferiti dal Rossi nella citata prefazione alle lettere del Calmo, rileviamo come il 7 febbraio del 1527 in casa Trevisan, dopo un bellissimo banchetto fosser recitate tre bellissime commedie una delle quali dal Cimador, figlio di Zan Polo, buffone.

791. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 795

Sin dal ’64 s’è vista Auretta già serva nella Compagnia di Parma (V.

792. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 808

Tornato in famiglia, sostenne per alcun tempo lo stesso ruolo nella Compagnia dei fratelli, passando poi primo attore assoluto, ora in una società formata col Pompili, ora in Compagnia propria.

793. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

Passò il ’41, e nello stesso ruolo, nella Compagnia Reale Sarda, al fianco di Amalia Bettini ; il ’47 era madre coi soci Internari, Colomberti e Fumagalli ; madre e caratteristica il ’56 con Ernesto Rossi, poi a Parigi il ’57 colla Ristori.

794. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »

Riuscito nella maschera del Brighella un mediocre imitatore del celebre Atanasio Zanoni, esordì nel 1755 in Compagnia di Vincenzo Bazzigotti.

795. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 47

Le parti di Creonte così nel Polinice come nell’ Antigone, di Egisto nell’ Oreste, di Appio nella Virginia, furon da lui magistralmente recitate ; ma dove non ebbe rivali, fu nelle due di Opimio nel Cajo Gracco, e di Zambrino nel Galeotto Manfredi.

796. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Divenuta celebre una certa canzonetta, che cominciava gnora luna, compose una commedia intitolata Lo sposalizio della signora Luna, alla quale accorreva il pubblico in folla, e nella quale egli rappresentava una parte di ebreo a meraviglia.

797. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 540

.), che era « rarissimo in rappresentare la persona di un facchino bergamasco, ma più raro nelle argutie e nelle inventioni spiritose : » il Rossi, nella Fiammella, lo loda insieme a Battista da Rimino, perchè « osservano il vero dicoro de la Bergamasca lingua ; » e Francesco Andreini (Bravure, XIV) lo cita insieme a' comici di quella famosa Compagnia, « che pose termine alla dramatica arte, oltre del quale non può varcare niuna moderna Compagnia di Comici. »

798. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 768

Il 1821 era nella Compagnia Mascherpa e Velli, e le Varietà teatrali di Venezia così ne scrivono : « Datosi alle parti di tiranno, tanto seppe accoppiare il buon volere a que' naturali doni che in sè riunisce, che giunse a rendersi ben accetto anche nell’odioso carattere d’ordinario da lui sostenuto.

799. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Bazzigotti Vincenzo, bolognese, figlio di onesti negozianti, abbandonò la casa per darsi all’arte del comico, nella quale riuscì mediocremente come innamorato, e passabilmente come brillante.

800. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 453

Fu il 1820 nella Compagnia con balli di Gaetano Perotti, il ’22 in quella di Paolo Belli-Blanes, e il ’27 in quella di Carolina Internari, colla moglie Anna, buona servetta.

801. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Era il '24 col fratello Luigi in Compagnia Fini, che lasciò dopo un anno per quella della Toffoloni, nella quale tanto piacque al Teatro Nuovo di Firenze come cantante, che l’impresario Feroci le offrì di abbandonar l’arte comica per la lirica, scritturandola per quattro anni ; compiuti i quali, ella passò stipendiata dal celebre Lanari per altri quattro.

802. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Nella parte di Eularia, Principessa de' Faggiani, parte seria in mezzo alla faceta rappresentazione La clemenza nella vendetta, la Miti fu ottima e lodatissima.

803. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Secondo che scrive il Piazza nel Teatro, egli era ancora quarant’anni dopo la sua morte nella memoria de'comici, come valentissimo arlecchino, sotto il nome di Truffaldino, e autore di scenarj, pei quali esso Piazza lo qualifica autore di commediacce.

804. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 426-430

Sventuratamente una Staffetta del Serenissimo suo Padrone gli consegnò una lettera, nella quale era il comando reciso di recarsi fra due giorni a Modena, ove avrebbe dovuto recitare il carnevale, obbligato dal Principe stesso a quel Duca. […] Il quale atto commosse per modo Isabella, che volle per la pace comune, e perchè nel loro contratto di nozze nulla esistesse che potesse dare appiglio a quistion d’interesse, mutar l’istrumento nella seguente maniera : che si leuasse a suo tempo di tutto l’haver di Colombina la prouisione douuta alli suoi tre figliuoli, e per lei le sue gioje, & argenteria al prezzo come fu stimato ; del resto fosse a metà tra marito e moglie, con il guadagno venturo, lasciandosi dopo la lor morte heredi uno dell’altro. […] Il tipo della Colombina, fu, certamente, un de’più antichi della commedia italiana, il quale troviam già dal 1530 nella Compagnia degl’Intronati, accanto all’altre serve Oliva, Fiametta, Pasquella, Nespola, Spinetta.

805. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 570-583

Fiorì nella metà del xvi secolo. […] mo patrone, nella lettera da Roma delli 22 febbraio 1647. […] Ad altro Brighella che sostituì il Locatelli, morto, accenna il Robinet nella sua lettera in versi del 13 giugno 1671. […] Martino, in data 30 giugno di quell’anno, nella quale, trattando della formazione di una nuova compagnia, è detto : Noi haueuamo Bufetto et il Dotore, ma Bufetto è andato a recitare nel altro mondo…. […] A. come nostro Signore et patrone, e qui umilmente se li inchiniamo con Profonda Riverenza et le bacciamo le sacre uesti — il mio figlio magiore Dio l’inspira di essere frate nella religione Domenicana doue con bona licenza di S.

806. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

Nel ’57 entrò con lui in Compagnia di Cesare Dondini nella quale erano Tommaso Salvini, Clementina Cazzola, Lorenzo Piccinini, Achille ed Ettore Dondini, ecc.

807. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Esordì nella Compagnia di Pietro Rossi come innamorato, e potè in poco tempo competere coll’attore provetto Cristoforo Merli.

808. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Fu in varie compagnie, scritturato e in società ; e fra l’altre, in quella de’ Fiorentini di Napoli nella impresa Santobono, al fianco della Pezzana, della Duse, di Emanuel.

809. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Recatasi co’genitori a Parigi, vi sposò l’ 11 aprile 1774 Felice Gaillard attore alla Commedia italiana, alla quale il 26 aprile dello stesso anno ella esordì come amorosa del genere italiano, colla parte di Angelica nella commedia di suo padre : Pantalone ringiovanito.

810. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 785

 – È notato nel Diario di Cesare Gallo che sta nella miscellanea politica dell’Archivio di Roma, che essa dette la sua beneficiata in Osimo il 14 gennaio 1815, e che lo stesso Gallo compose per lei un sonetto. – Teodora Dondini morì in Livorno nell’anno 1866.

811. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

Attore di gran fama, che fiorì nella seconda metà del sedicesimo secolo, e di cui Tomaso Garzoni lasciò scritto (op. cit.

812. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 967

Il 20 luglio 1691, col mezzo di Dario Fontanelli, il Gabrielli si rivolge al Duca, a disposizion del quale era stato fermato, per avere un qualche solieuo in souuenimento di sua persona, che si ritroua in bisogno grande ; nella supplica è chiamato da esso Fontanelli famoso Pantalone.

813. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »

Moglie del precedente, fiorentina, esordì nella Compagnia di Nicodemo Manni, mostrando molte attitudini al teatro.

814. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Luca di Venezia insieme ad Argante e a Pompilio Miti, rappresentare il 1736 la parte di Florindo nell’opera : La Clemenza nella Vendetta.

815. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 690

Moglie del precedente, nata Trabalza a Roma il 1836, apparve sulle pubbliche scene come una meteora, dopo di avere appartenuto, acclamatissima, alle più chiare e signorili filodrammatiche della città, fra cui quella presieduta dal Duca Grazioli, nella quale si meritò l’onore dell’effigie, e busti e poesie.

816. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Dei balli »

Ma lasciando star questo, che nella odierna licenza potrà parere una troppo grande sofisticheria, cotesto ballo, che tanto pur diletta, non è poi altro, a considerarlo in sé medesimo, che un capriolare sino all’ultimo sfinimento, un saltar disonesto che non dovrebbe mai aver l’applauso delle persone gentili, una monotonia perpetua di pochissimi passi e di pochissime figure. […] E quale tra le moderne ha posto tanto studio quant’essi nella scienza del ballo, a cui hanno da natura tale attitudine, quale abbiamo noi altri Italiani alla musica?

817. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 36-38

Rappresentava nella Compagnia di Angelo Beolco detto il Ruzzante (prima metà del secolo xvi) le parti di Menato, contadino arguto, francone, che snocciola parolaccie come gli vengon dal cuore, senza metterci su nè sale nè pepe. […]  » A Messer Alvarotto è indirizzata la lettera del Ruzzante, colla quale si chiude il volume delle sue opere, e nella quale è descritta una visione in lingua rustica, piena di allegorie e di argute osservazioni.

818. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 513-514

Di questo ex attore intelligente, corretto, che per le parti di generico primario e di primo attore ebbe tanti schietti encomj dai giornali e dai pubblici nostri e forestieri, metto qui una nota autobiografica, la quale, nella sua modesta semplicità, rivela l’uomo e l’artista. […] Mia madre, nipote del conte Cesarotti, poeta e letterato padovano, seguì sempre suo marito nella sua nomade carriera.

819. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 760-762

Egli nacque nel ’45 e scrisse le notizie nell’ ’82 ; nè l’una dunque, nè l’altra Diana conobbe ;…. e i venti anni di differenza che mette nella morte delle due Diane, posson essere facilmente erronei. […] Di un’altra Diana trovo notizia nella lettera dell’Archivio di Stato di Modena, che qui riproduco : Ser.mo Sig.re Cugino Oss.mo Bramoso d’incontrare in ogni opportunità le soddisfattioni di Vostra Altezza, hò dato ordine alla Diana Auerara di portarsi à recitare in conformità di quelli dell’ Altezza Vostra, la qual pregando uiuamente à porgermi frequenti occasioni di seruirla, come ne sarò sempre ansioso, mi raffermo con tutto l’animo Di V.

820. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »

Da allora non abbandonò più il ruolo delle prime attrici, che sostenne decorosamente nella Compagnia paterna, addestrata nell’arte dalla grande Pezzana, di cui volle imitare fin anco l’audacia, presentandosi al pubblico sotto le spoglie di Amleto.

821. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 876

Passò nel ’57 con la Compagnia di Adelaide Ristori a Parigi, ove le si fece il presente ritratto in costume di Elisabetta nella Stuarda di Schiller.

822. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »

Ferdinando I Duca di Parma, il quale ne faceva l’uso divoto di esporvi il Venerabile in certe pie funzioni, ch’ egli faceva celebrare nella sua Reale Cappella di Colorno.

823. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

E dove dice (nella lettera autografa, che è nel ducale Archivio di Modena) in Francia, a Napoli, è scritto in margine : Francesco Ruino, Pignatta.

824. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo V. Stato de’ Teatri in Francia, Inghilterra, e Alemagna nel medesimo Secolo XVI. » pp. 242-251

Facendosi allusione al nome Anna della regina e al grado di maresciallo del favorito, dicevasi nella farsa che un maniscalco (che in Francia parimente si chiama maréchal) avea voluto ferrare un asino (in francese âne), e ne avea ricevuto un calcio molto impetuoso, onde era stato rovesciato e fatto precipitar giù dalle mura167. […] Molti squarci felici, tratti dalla sacra scrittura, notansi nella tragedia de’ Giudei e alcuni versi dell’Ippolito meritarono di essere inseriti da M. Racine nella Fedra. […] Antonio Scoro d’Hoochstraton compose anche una comedia rappresentata da’ suoi scolari in Heidelberg, nella quale si personificava la religione che andava mendicando alloggio fra’ grandi, ed era esclusa, e che poi ricorreva, a’ plebei, ed era riacettata.

825. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 506-512

E nella Prefazione alla stessa (ediz. […] Il povero Goldoni che nonostante la sua infinita serenità d’animo, dovè patire tutte le noje prodotte dalle eterne guerricciuole di palcoscenico, determinò un bel giorno, a soddisfar la Bresciani, e più ancora a darle una buona lezione, di formare una commedia nella quale l’attrice non avesse a temer confronti : e scrisse la Donna sola, che piacque molto alla Bresciani e che fu da lei, se ben capita la satira, mirabilmente recitata nel carnevale del 1757. […] Recitò il carnevale 1754-55 un Prologo (riprodotto dallo Spinelli nella sua Raccolta de fogli sparsi del Goldoni. […] Luca in Venezia ; alle recite in Mantova nella primavera ; nell’ultima sera delle recite della primavera ; al fine dell’estate in Mantova ; nell’ultima sera di carnovale in Venezia, dopo la recita della Casa nova.

826. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Sposa a un Giustiniano Mozzi, primo amoroso,n’ebbe due figli : uno maschio, il rinomato tenore, e una femmina, attrice di qualche pregio per le parti di prima donna giovine, colla quale essa fu in America nella Compagnia di Tommaso Salvini.

827. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Fu con la Battaglia seconda donna e serva ; madre nel 1812 con Serafino Callochieri, nella cui Compagnia era primo amoroso Luigi Domeniconi, e madre per le tragedie nel ’14 con suo marito in Compagnia di Elisabetta Marchionni.

828. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Brancaccio Flaminio, napoletano. « Nel 1636 scrisse e recitò un Prologo nella commedia intitolata : La Flaminia, composta da Ottavio d’Isa di Capua, e pubblicata in Napoli insieme con esso Prologo nell’anno suddetto. » Così il Bartoli.

829. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 515

In capo a tre anni di capocomicato fu scritturato, con la moglieseconda donna, nella Compagnia di Andrea Bianchi, poi in quelle di Marta Coleoni, Francesco Perotti e Giacomo Dorati.

830. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 792

Trovandosi nella Compagnia di Camillo Ferri, nel carnovale del 1840, si fe’saltar le cervella in un camerino della Canobbiana.

831. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 935

Bastona Marta) come egli recitasse anche nella Compagnia di Corte con la moglie, rappresentando il ruolo di Momolo.

832. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1052

Bianca Iggius, la più elegante forse delle nostre attrici, è anche fra le più innamorate dell’arte sua, nella quale mostra certe attitudini, specialmente per le parti comiche.

833. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

San Petronio è il santo protettore de' Bolognesi, e moltissimi di loro si chiamano con tal nome ; onde il celebre Alessandro Tassoni nella Secchia Rapita volendo parlare de' Bolognesi, li chiama i Petronj.

834. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 185

Comico egregio, che recitava nella Compagnia del Duca di Modena sui primi del '700 le parti d’innamorato col nome di Lelio.

835. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 211

Romano, fiorito nella seconda metà del secolo XVII, sosteneva in commedia la parte di secondo Zanni col nome di Truffaldino.

836. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 225

Figlia di un ostetrico, nata a Roma il 1845, e cresciuta a Milano, dove il padre, mazziniano, dovè rifugiarsi, entrò seconda amorosa nella Compagnia Monti e Preda, in cui ebbe compagna Virginia Marini.

837. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Fu sempre, moglie esemplare, nella Compagnia del marito, col quale si allontanò dall’arte.

838. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Molti lavori d’indole varia ottennero il favore del pubblico ; ma, nato il Salvestri in Toscana, e ammiratore profondo di Gherardi del Testa, dovè trionfare sopr'a tutto nella commedia brillante.

839. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 615

Recitò ne'suoi primi anni d’arte una commedia, nella quale, sotto nome di Zanetto, rappresentava ammiratissimo diversi personaggi.

840. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 203-211

E continua : « Nacque la Divina Signora Vincenza nella famosissima città di Venezia ; ma fu però d’origine di Trento, e di Trento furono i parenti suoi, i quali vennero per diporto a Venezia, e ivi la madre ch’era gravida, e vicina al parto, lasciò del felice alvo il caro peso. […] « Si trasformava come un novo Proteo a i diversi accidenti della favola, e se nella comedia facea vedere quanto ornamento abbia un dir famigliare, dimostrava poi differentemente nella tragedia la gravità dell’eroico stile, usando parole scelte, gravi concetti, sentenze morali, degne d’esser pronunziate da un Oracolo : e se occorreva sopra di qualche suo Amante o parente di vita spento, lamentevolmente ragionare, trovava parole e modi si dolorosi, che ognuno era sforzato a sentirne doglia vera, e ben spesso anche lagrimare, benchè sapesse certo le lagrime di lei esser finte….. […] La fronte come alabastro lucida e tersa sembrava quella parte di puro argento che nella luna si vede, quando la circonferenza non ha ben compita ancora ; le sottili e nere ciglia da giusto intervallo divise, facevan sopra l’uno e l’altro occhio un arco che a loro sguardi avventava fiamme e foco….. […] Le guancie nella calda ed animata neve rosseggiando senza artificio alcuno, eran da vaghi fioretti dipinte ; la bocca, anzi il Paradiso, chiuso da due preziosissime porte di rubini e di perle, non solo alla vista porgeva contentezza estrema, ma all’udito ancora, mentre le accorte parolette e l’angelica armonia del canto mandava fuori. […] Ecco che cosa scrive di cotesta donna il Garzoni nella sua Piazza universale.

841. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Discorso preliminare premesso alla prima edizione »

[4] Quei pesanti raccoglitori chiamati eruditi, che hanno tutta l’anima riposta nella sola reminiscenza, che valutano le ragioni secondo il numero delle citazioni, e il merito degli autori secondo i secoli della loro nascita, giudicano a un dippresso dell’arte drammatica come il famoso cieco di Cheselden giudicava delle rose, delle quali per quanto s’ingegnassero i circostanti a fargli capire la soavità e freschezza di colorito, altro egli non potè sentire giammai che le spine. […] Se leggono Omero, lasciando da banda le inesprimibili sue bellezze, si fermeranno a cercar nell’Odissea la geografia antica, e nella Iliade l’armatura dei Greci, o la figura delle loro fibbie, seppur le avevano. […] [5] Dotato di cuor sensibile e d’immaginazione vivace, osservator fedele della natura e degli uomini, ammaestrato ai fonti di Boileau, di Longino, e d’Orazio, versato nella lettura de’ primi modelli antichi e moderni l’uomo di gusto è il solo, che prenda lo spettacolo per se stesso e non per gli accessori. […] [8] Una fortunata combinazione, che con dolce compiacenza mi fo un dovere di palesar al pubblico, e che renderà tanto meno scusabili i falli miei quanto più mezzi ho avuti di schivarli, mi fece scoprire una miniera di notizie appartenenti alla musica nella conoscenza ed amicizia del reverendissimo padre maestro fra Giambattista Martini de’ minori conventuali. […] Il dramma in musica all’opposto, come parto ancora recente nato sotto il cielo dell’Italia, giacciuto lunga stagione nell’avvilimento, ne rivestito dal suo splendore se non al nostro secolo, non ha avuto per anco di qua dai monti un grande ingegno, il quale prendendolo a disaminare nella interna sua costituzione ne abbia indicati i veri principi, fissate le regole, stabilito il sistema, e dataci, a così dire, l’arte poetica.

842. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 529

Oggi è, a vicenda coll’Emilia Varini, prima attrice nella Compagnia di Cesare Rossi e Giovanni Emanuel.

843. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 586

Attore reputatissimo per le parti di Pantalone, fiorì nella metà del secolo xvii.

844. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Nel 1831 ebbe Compagnia in società con Giovanni Falchetti, nella quale figuravan elementi assai più che mediocri, quali la Falchetti prima donna, la Buzzi madre, il Carrani primo attore, il Tessero tiranno, il Pellizza caratterista, Luigi Robotti, Cesare Fabbri, ecc. ecc.

845. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

Innestatosi nella Compagnia Blanes, restò quindi col Vestri, manifestandosi, quale si pregia di essere, felice allievo del Pertica.

846. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 975

Nata il 1844 a Bologna da parenti non comici, fu scritturata quale prima amorosa il ’60 con Luigi Pezzana, il ’61 con Elena Pieri-Tiozzo, il ’62-’63 con Lorenzo Sterni, poi con Monti e Coltellini sino al ’70, in cui assunse il ruolo di prima donna assoluta nella Compagnia di Carlo Lollio ; ruolo che non lasciò più sino al ’95, nel quale anno, si ritirò dalle scene, per istabilirsi a Bologna, ove si trova tuttora.

847. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 26

Lipparini Angelo, nato a Bologna il 1801, si diede giovanissimo all’arte, esordendo in compagnie secondarie nel ruolo di amoroso : e tanto vi progredì, che nel biennio '28-'29 lo vediamo primo attore assoluto nella rinomata Compagnia di Lucrezia e Amalia Bettini.

848. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Fu coi parenti nella Compagnia Sacco, e recatasi poi con essa a Lisbona assieme ai fratelli e ad altri fanciulli, recitò con gran maestria le parti di prima attrice, protetta e remunerata da quei Sovrani sino al dì del famoso terremoto del 1755, in cui fu costretta a tornarsene con la Compagnia in Italia.

849. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

A cagione di tale infermità fu accusato talvolta di freddezza : nullameno ebbe fama di comico egregio ; e nel Baldassarre di Ringhieri, ch'egli creò, e nella Favola del Corvo, non ebbe chi gli stesse a fronte.

850. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 279

Pieri-Alberti Luigia, sorella minore della precedente, sostenne il ruolo di servetta fino alla morte di suo padre, poi di amorosa nella Società Tessari, Prepiani e Visetti de' Fiorentini di Napoli, della quale, in breve, diventò la prima attrice giovine applauditissima.

851. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Poli Giuseppe, nato il 1836 a Firenze, entrò il '58, dopo varie prove coi filodrammatici, nella Compagnia Mazzoli Milani come secondo brillante e amoroso.

852. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 411

L'anno comico '57-'58 fu scritturata col marito Federico Bianchi, caratterista e promiscuo, nella Compagnia torinese, appendice della Reale Sarda, sotto la direzione di Gustavo Modena, per parti di seconda donna, madri serie e comiche, ed altre di generica primaria, con l’annuo stipendio (in coppia) di lire 5400, più due mezze serate.

853. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 596

Moglie del precedente, recitò nella Compagnia di Dresda a fianco del marito, e sostenne nel Zoroastro di Rameau la parte di Cenide, giovine selvaggia indiana ; ma il suo ruolo ordinario era quello di Colombina, pel quale non parve secondo il cronista del tempo, molto tagliata.

854. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Fu poi con la Battaglia, e sostituì egregiamente il D'Arbes nella maschera del Pantalone.

855. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « NOTE DEL FU D. CARLO VESPASIANO. » pp. 270-273

Ed il Sig. di Voltaire giudice competente in tal materia e nella patria lingua e versificazione, afferma: C’est la diction seule qui abaisse M. de Campistron au dessous de M. […] Mirabilissima in particolare riuscì la di lei azione sempre che rappresentò ne’ nostri teatri la parte di Merope nella tragedia del Maffei.

856. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 980-981

Secondo Zanni famosissimo, fiorito nella metà del secolo xvi. […] Il Barbieri al Capo XXV della Supplica ricorretta accenna a lui, divenuto ricco in Ispagna ; e il Padre Ottonelli nella sua Cristiana moderazione (Tom. 

857. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 263-265

Di Giacomo, nella quale è la storia documentata, animata pur sempre da un soffio di poesia, che or vi solleva tutto, e or vi stringe l’anima. […] Le modificazioni ch'essa andò subendo coll’andar degli anni furon soltanto nella maggiore o minor lunghezza della camicia, la quale vediam lunga al ginocchio negli ultimi anni (V. il Ghezzi), e più corta ne'primi (V.

858. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 617-622

Comico, istoriografo e poeta egregio, del quale si discorre distesamente al nome di Vincenza Armani, fiorì nella seconda metà del secolo xvi, recitando le parti di Innamorato sotto il nome di Aurelio. […] Il buon Prelato ascoltò le ragioni de'Comici : non mancauano li dua di portar Testi contro le Comedie, e non voleuano, che i Comici altercassero ragioni ; quasi volendo che l’autorità dell’habito potesse far autentica legge alle loro opinioni : ma l’amoreuole Superiore diceua, lasciateli dire, il douere è, ch'ogn’ vno dica la sua ragione ; ma perchè la cosa andaua in lungo, si trasportò il ragionarne all’altro giorno ; e così il giorno seguente all’hora deputata comparuero i Comici con l’autorità segnata ne' libri, e così fecero gl’altri che si trouarono inuitati, chi da vna parte, e chi dall’altra, oue che si contrastò vn pezzo, in vltimo il benedetto Cardinale decretò, che si potesse recitar Comedie nella sua diocesi, osseruando però il modo che scriue San Tomaso d’Aquino ; et impose à Comici che mostrassero i Scenarij delle loro comedie giorno per giorno al suo foro, e così ne furono dal detto Santo, e dal suo Reuerendissimo Signor Vicario molti sottoscritti, ma in breue i molti affari di quell’ Vffizio, fece tralasciar l’ordine, giurando i Comici, che non sarebbero stati gli altri suggetti meno honesti dei riueduti : il Braga (così chiamano il Pantalone di quella Compagnia) et il Pedrolino haueuano ancora (e non è molto) di quei suggetti, ò siano Scenarij di Comedie sottoscritti, e quelli segnati da San Carlo, si tengono custoditi, e nella Compagnia, oue hora sono vi è chi ne ha due, e li tiene à casa per non li smarrire.

859. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Carlo stabilì la censura per le bozzature delle commedie, su poche delle quali però appose la sua firma, perchè, pei molti affari di quell’ uffizio, fece tralasciar l’ordine, fidando nella parola dei comici, i quali giurarono che non sarebbero stati gli altri soggetti meno honesti de i riveduti.

860. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Giovinetta ancora, recitava parti di generica il 1853 in Compagnia Sadowski-Astolfi, nella quale s’ebbe molte lodi per la Contessa di Cerny nelle Memorie del Diavolo.

861. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 613

Figlio del precedente, fu degno successore di lui nella maschera di Tracagnino che sostenne lungo tempo al S. 

862. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

A questo comico è fatto cenno nella lettera seguente che tolgo dall’ Archivio di Stato di Modena : Ser.

863. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Figlia del precedente, e allevata, fanciulla, dal Pantalone Giovanni Vinacesi, di cui il Bartoli non ci dà notizie, esordì nella Compagnia di Vincenzo Bazzigotti, facendosi notar subito per chiare attitudini alla scena ; e tanto con la volontà e l’ingegno vi progredì, che fu il 1775 al S.

864. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 238

Nata in Roma il 1839 da onesti negozianti, fu ammessa nell’agosto del '53 nella Filodrammatica Romana qual socia esercente, ed il 4 marzo del '59 vi dava la serata d’addio, scritturata prima attrice giovine in Compagnia Domeniconi, ove stette un anno con Virginia Marini servetta e Silvia Fantechi generica giovane.

865. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Domenico Ottonelli nella sua Cristiana moderazione del Teatro.

866. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 753

.), che recitava a meraviglia le parti di prima donna, formò una compagnia di giovani, e si recò nella Marca Anconitana ov' era proibito alle donne di apparir sulla scena, e ove s’ebbe la migliore accoglienza specia sotto la maschera del Dottore, in cui si mostrò molto esperto per la elegante facondia, e la natural comicità.

867. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO IV. LIBRO V » pp. 67-93

Così lo trafiggerò nella parte più sensibile del cuore; osserverò i suoi sguardi, se cangia di calore, se palpita; so quello che dovrò far io. […] Si finge nella prima scena che il re e la regina esprimano i loro affetti. […] Si pone indi ad orare; riflette ai suoi eccessi, fida nella misericordia divina, senza però pensare a risarcire i danni e a discendere dal trono. […] Il re gli parla, assicurandolo di non aver egli avuta colpa veruna nella morte di Polonio. […] Al dì seguente avvenne il combattimento navale già additato nella lettera scritta ad Orazio.

868. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

Capitano della guardia nazionale nel ’48, dovè, privo di risorse, dopo la restaurazione borbonica, darsi all’arte del comico, nella quale fece discrete prove.

869. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Fu detto ch’egli era giureconsulto innanzi di darsi alle scene ; ma il Perrucci nella sua arte rappresentativa dice in proposito : « in Napoli ci sogliamo servire della Parte di Pulcinella, personaggio non già inventato da un giurisconsulto, che si diede a farlo su i pubblici teatri, chiamato Andrea Ciuccio, come sognò l’Abbate Pacicchelli ; ma da un comediante detto Silvio Fiorillo, che si facea chiamare il Capitan Mattamoros : è vero che poi vi aggiunse con lo studio e la grazia naturale, perfezione Andrea Calcese, detto Ciuccio per soprannome, sartore e non tribunalista, come è noto a tutti coloro che ancora se ne ricordano, essendo morto nel passato contagio del ’56. » Il Bartoli poi alla sua volta, cita contro quella del Perrucci l’asserzione di Bernardo de’ Dominici, che nel Tomo III delle sue Vite de’ Pittori napolitani (pag. 87) afferma essere stato il Calcese giureconsulto.

870. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 721

Costantini Gabriele, veronese, figlio del precedente, fu capocomico e artista rinomatissimo nella maschera d’ Arlecchino.

871. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 856

Nato a Livorno il 21 agosto del 1844, dopo di avere studiato tra’filodrammatici sotto la direzione di Vittorio Benedetti, esordì come secondo caratterista nella Compagnia di Ciotti, Marchi e Lavaggi, dalla quale passò, dopo un solo anno, in quella N.º 1 di Bellotti-Bon, sotto l’artista Antonio Zerri, poi in quella che lo stesso Zerri formò in società con Lavaggi.

872. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 875

Creò allo stesso teatro, e con egual successo, la parte di Polinesso, Duca d’Albanìa, gran Contestabile del Regno di Scozia, nella Ginevra di Scozia di Luigi Millo, rappresentata la prima volta il 4 gennaio del’95.

873. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 55

Carlo Goldoni fa cenno, nel XIV volume dell’edizione del Pasquali, della moglie di lui, bolognese, punto inclinata al teatro per la estrema sua freddezza, e per la incorreggibile pronunzia dialettale, a cui volle affidar la parte di Graziosa nella Bancarotta, chè a cagione appunto della sua melensaggine, riuscì, egli dice, uno de' più dilettevoli personaggi della commedia.

874. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Bologna del Monastero S. Mattia li 27 Gennaro 1689. » pp. 170-

Recitava le parti di Dottore nella Compagnia che il Duca di Modena aveva formata pel 1688.

875. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 277

Diventò l’Anna in poco tempo un’attrice di liete promesse, e con l’ornamento della persona bellissima, del volto simpatico, degli occhi splendidi, dello spirito singolare, salì in breve al grado di seconda donna, poi di prima assoluta, nel qual ruolo stette sei anni, nella Compagnia Raftopulo, assieme al marito caratterista, poi in quelle di Pani e di Vedova.

876. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 299

, figlio di Giovanni, artista drammatico, fu così grande promessa artistica nella sua infanzia, che lo stesso De Marini si vuole ne avesse invidia.

877. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 311

Ai primi tempi della sua vita artistica, egli recitò nelle commedie all’improvviso con le maschere, riuscendo attore di gran pregio : e ciò gli fu di gran soccorso più tardi nella recitazione del Bugiardo, il quale rappresentava in modo vario, ogni sera, sì da esser reputato in quella parte superiore al gran De Marini.

878. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Ma non eccellente apparve sulle scene della Comedia italiana a Parigi, quando vi si recò il 1716 nella Compagnia del Reggente.

879. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 359

Appassionatissimo pel teatro, entrò nella Compagnia Fabbrichesi, passando poi in quella di Paolo Blanes e dei Fiorentini di Napoli, ove condusse in moglie Vincenza Pinotti, figliuola di Francesco, vezzosissima giovinetta, ed artista valente, che sostenne con molto plauso le parti di prima attrice giovine e prima attrice, in Compagnia Reale Sarda sotto la Bazzi.

880. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 443

Entrò del’69 nella Compagnia di Antonio Sacco, a Venezia, sostituendovi il D'Arbes, scritturato dal Lapy, ed ebbe, al San Luca, le migliori accoglienze.

881. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 541

Io sono di lui contento, Roma lo ha stimato e lodato…. » Non sappiamo s’ei fosse accolto nella Compagnia di Venezia, ma sappiamo che, datosi poi all’arte comica, riuscì attore. egregio per le parti buffe.

882. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 533-536

Comica del Duca di Mantova detta sulle scene, Eularia ; fiorì nella seconda metà del secolo xvii e nella prima del xviii.

883. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — [Dedica] »

    A Guglielmo Pitt   Francesco Algarotti       [Dedica.2] Sembrerà ad alcuni assai strano che a voi, uomo immortale, che nella vostra nazione sapeste riaccendere il nativo valore, sapeste provveder per sempre alla sua difesa e la faceste in un medesimo anno trionfare nelle quattro parti del mondo, venga intitolato uno scritto che ragiona di poesia, di musica, di cose di teatro.

884. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

Ma una sana educazione e una perfetta correttezza di modi non bastarono a farlo proseguire nella via intrapresa.

885. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 202

III, pag. 237) – detto in commedia Arlichino, servì colla sua Compagnia Filippo II Re delle Spagne, ne’ principii del Suo Regno : e fu sì valente nell’arte sua, che moltissima fama si acquistò nella Spagna.

886. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Bartoli – circa il 1725, recitando nella Comiche Compagnie di Venezia con molto credito nello spiritoso carattere della Serva.

887. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 791

Nato a Udine nel 1760 da parenti agiati, e rimasto orfano ancor giovanetto, si diede, non ostante il divieto del tutore, all’arte comica, nella quale riuscì ottimamente come primo amoroso.

888. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1044

Figlia del conte Gritti, patrizio veneto e di una cantante spagnuola, fu per varj anni nella filodrammatica di Milano, in cui dava prove di dover riuscire egregia artista.

889. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Caterina Landi morì ancor giovane a Venezia l’anno 1761. »

Luca, dove creò la parte di Fatima nella Sposa persiana, e d’onde uscì del '55 per voler del marito, per non tornarvi mai più.

890. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Dal libretto della Scena Illustrata Francesco Bartoli riferisce : « Comica che recitava la parte della serva in età avanzata in un carattere grave e prudente, all’ opposto di Fiammetta sua compagna, nella unione de' Comici affezionati.

891. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 400

Esordì all’antico teatro italiano sotto il nome di Leandro, il 24 agosto 1694, nella Comedia Le depart des Comediens, e fu applauditissimo. « Aveva – dicono i fratelli Parfait – una bellissima figura, e delle attitudini singolarissime per la scena. » Dopo un anno fu ricevuto a parte intiera, insieme al fratello Gaetano.

892. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Ma non mostrando egli nella vita alcuna traccia d’ingegno, e non essendo al Domeniconi riuscito di fargli cambiare un finale d’atto, molti ne inferirono che non foss’egli autore di que' drammi, ma sì un suo defunto compagno di catena.

893. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Esordì nella Surprise de l’amour di Marivaux il 15 giugno 1739, si sposò al S.

894. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 12

Agocchi Giovan Paolo, o Gioanpaulo dalli Agochij, detto Dottor Gratiano Scarpazon : così egli si sottoscrive in una lettera indirizzata da Roma al Duca di Mantova il dì 13 di novembre 1593, nella quale egli racconta come, perseguitato da un parente, fosse stato, senz’essere esaminato, due anni in prigione, poi lasciato in libertà, per la qual cosa si raccomanda al Duca di mandargli, o fargli avere qualche soccorso di danaro, acciò possa partire da Roma e fermarsi alcun po’a Bologna sua patria, per poi, di là, recarsi a Mantova a spasso a S.

895. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 27

Giovanni, artista di pregi non comuni, recitò nella prima giovinezza come amoroso prima, poi come primo attore giovane in Compagnie primarie quali del Mascherpa, del Domeniconi, Robotti-Vestri, Cesare Dondini, avendo così la fortuna di recitare al fianco dei grandi artisti che fiorivano a quel tempo.

896. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 297

Nonostante il divieto del padre, uomo di austerità singolare, e schiettamente e profondamente religioso (tre altri figli datisi agli studi ecclesiastici, coprironto alte cariche nel clero), frequentando nascostamente i teatri, fu preso d’amore per l’attrice Adelaide Pasquali, figlia di un ex-capitano contabile di Napoleone, poi capocomico, e di Annetta Verolti ; e fuggito dalla casa paterna per entrar nella Compagnia del futuro suocero, si diede con tanto amore all’arte che potè riuscrire brillante prima, poi caratterista non de’peggiori, al fianco de’grandi artisti del tempo, Ventura, Monti, Pertica, Taddei, Vestri, Marchionni, Pelandi, Internari e Vergnano.

897. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 977

Fu molti anni con la Battaglia ; poi con lo Zanerini, col Bianchi, col Pianca e Paganini, e finalmente col Fabbrichesi nella formazione della Reale Compagnia italiana.

898. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 207

E come il sangue non è acqua, così egli potè in breve, a motivo di una dizione purissima, che ha tuttavia serbato il primo nitore, salire ai maggiori gradi di primo attor giovine e di primo attore, diventando poi con la intelligenza non comune e la non comune gagliardia di fibra, un de'più pregiati direttori di compagnie, fra cui quella di Teresa Mariani-Zampieri, nella quale stette assai gran tempo, ammiratissimo. — Fu il 1900 in quella di Bianca Iggius, scritturandosi poi pel '901 con Clara Della Guardia, con la quale si recherà nell’ America meridionale.

899. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 237

Morto improvvisamente il primo attore della Compagnia Battaglia (annegò nel Po con altri comici, mentre si recava da Pavia a Piacenza), il Patella andò a sostituirlo ; e, trovatosi in un campo adatto alle sue eccellenti qualità artistiche, potè ne'primi teatri d’Italia ottener successi clamorosi, confermati poi nel San Giovan Grisostomo di Venezia, dove, esordito col dramma di Monvel Clementina e Dorigny, tanto vi piacque, che la veneta aristocrazia disertò gli altri teatri per recarsi ogni sera a sentir lui, il quale, dopo alcune sere, nella creazione dell’Aristodemo di Monti e di Nerone nell’Agrippina di Pindemonte raggiunse il sommo del trionfo.

900. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 407

Figlio dei precedenti, esordì secondo amoroso nella Compagnia Mascherpa, passando poi primo attor giovine in quella De-Rossi, col qual ruolo formò prima società con Achille Dondini, poi fu scritturato dal fratello di lui Cesare, da Adamo Alberti pei Fiorentini di Napoli (1858-59-60), da Luigi Domeniconi pel seguente triennio ; ma, sciolta il Domeniconi la Compagnia nell’ agosto dell’ ultim’anno a Viterbo, egli formò società per condurla al termine dell’anno comico ; continuandola poi col Colomberti fino a tutto il carnovale '65.

901. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 602

Pascolini d’Urbino il Carnevale dell’anno 1778, la virtuosa Donna Signora Vincenza Tremori ; si offre all’impareggiabil merito della medesima il presente Sonetto, allusivo alla descrizione del nodo Gordiano vivamente da lei espressa per due volte nella rappresentazione del Diogene, sostenendovi la parte della Poetessa Corina.

902. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 612

Cominciò a recitare nella Compagnia di Pietro Ferrari, e tanto vi progredì che poco tempo dopo fu una egregia prima donna.

903. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 613

Fu con Pietro Rossi, con Onofrio Paganini, con Vincenzo Bazzigotti ; tornò a Venezia il 1775 con Giuseppe Lapy, e molto vi piacque, specie rappresentando la parte di Tenero nella tragedia di Voltaire : Le leggi di Minosse.

904. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 730

La indemoniata donna morì alle 2 ½ del mattino del 1° maggio 1821, e si ha dai conti del Del Buono, il quale omai viveva con lei nella sua casa di via Borgognissanti, che spese pel mortorio (le fece dire ottanta messe) in tutto lire 328.6.8.

905. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « AVVISO A’ LEGGITORI. » pp. 237-240

Non v’ha chi ignori a quali inconvenienti soggiaccia l’impressione de’ Libri, dopo ciò che si esperimenta alla giornata, e che ne avvertirono Giovanni Clerico nell’Arte Critica, Antonio Genovesi nella Logico-Critica, e il chiar. […] Denina nella Bibliopea.

906. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO IV. Memorie drammatiche d’oltramonti nel medesimo secolo XIV. » pp. 140-147

Parlando adunque delle regioni che portano incontrastabilmente il nome onorevole di spagnuole, noi troviamo nella Catalogna prima in Barcellona, indi in Tortosa l’accademia della Gaya Ciencia, e parimenti tra gli Aragonesi alcuni poeti degni di mentovarsi. […] Si avvicinano bensì alle teatrali alcune farse sacre de’ primi anni di questo secolo che si trovano mentovate nella storia di Francia, ma che si sono ignorate dall’anonimo Francese, che nel 1780 cominciò a pubblicare in Lione una collezione del Teatro Francese.

907. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 243-247

Tutto ciò che osservammo nella costruzione del teatro Greco, videsi ne’ teatri Romani innalzati estemporaneamente. […] Merita di leggersi quello che dall’eruditissimo Canonico Mazzocchi nella descrizione del Teatro Campano c. 6, nota 72 e 73, è stato scritto intorno all’errore di Giusto Lipsio, il quale fondato in un passo di Calfurnio nell’ecloga VII confuse le donne colla plebe pullata.

908. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO III. Memorie drammatiche d’oltramonti nel medesimo secolo XIV. » pp. 41-46

Parlando adunque delle regioni che portano incontrastabilmente il nome onorevole di Spagnuole, noi troviamo nella Catalogna prima in Barcellona, indi in Tortosa l’accademia della Gaya Ciencia, e parimente tra gli Aragonesi alcuni poeti degni di mentovarsi. […] Si avvicinano bensì alle teatrali alcune farse sacre de’ primi anni di questo secolo che si trovano mentovate nella storia di Francia, ma che si sono ignorate dall’anonimo Francese che nel 1780 cominciò a pubblicare in Lione una collezione del Teatro Francese.

909. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1024-1026

Massimo Trojano, quando appunto la commedia italiana pareva metter per opera di questi tre, intelligentissimi, radici solide e profonde nella Corte (si vuole che lo Scolari fosse uno Zanni perfetto), spirito bizzarro, irrequieto, indipendente, rimproverato da un collega in Landshut, il violinista italiano Battista Romano a cui doveva danaro, per la sua vita oziosa e sregolata, tócco nell’orgoglio, appostò un giorno l’odiato nemico, e lo freddò con un colpo di fucile. […] Fu l’anno dopo, 1576, che il Duca, forse a perenne ricordo di quella giocondità, omai dileguata per sempre, fece istoriare il soffitto della camera da letto, di cui diamo un saggio nella qui unita tavola colorata, e la grande Scala dei buffoni (Narrentreppe) con le più comiche e svariate scene della commedia dell’arte ; e di quella probabilmente rappresentata da Orlando di Lasso, da Giovan Battista Scolari e da Massimo Trojano, della quale ci ha lasciato quest’ultimo in un suo dialogo la descrizione particolareggiata.

910. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 574-575

Recitò nella prima giovinezza le parti di serva, e vi fu ammiratissima ; in una particolarmente, nella quale eseguiva un volo pericoloso : tal che una sera al S.

911. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 682-683

Mi sovviene, che rappresentandosi il mio Bellisario (in cui sosteneva egli un tal personaggio), nella scena tenera e dolente, in cui comparisce senz'occhi, con un bastone alla mano, moralizzando sulle vicende umane, diede un colpo di bastone a una guardia per far ridere l’uditorio. […] Entrato nella Compagnia di Antonio Sacco, si recò in Portogallo con lui, e di là tornò a Venezia, applauditissimo sempre.

912. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 541

Non figlio di comici, nacque a Macerata il 7 maggio del 1857, ma dovette, per rovesci di fortuna, recarsi ancor giovinetto colla famiglia a Roma, dove, dominato dall’amore dell’arte, entrò nella filodrammatica Pietro Cossa, della quale era direttore Eugenio Gerbino, piemontese, un de’ migliori e più vecchi dilettanti.

913. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. -1008

Così ne riferiva il Robinet nella sua lettera in versi del 5 gennaio ’75 : Il faut bien dire aussi deux mots, d’arlequin Berger de Lemnos.

914. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1063

Forse avrebbe potuto tentar la recitazione in lingua ; nella dialettale milanese fu certo meritevole di ogni elogio ; e in alcune parti di signora, nonostante l’incalzar degli anni, mostrava ancora, sino a poco tempo fa, la traccia dell’antico valore.

915. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 325

Ma, avviluppato dalle lusinghe di Angiola comica, per opera specialmente di sua madre, Isabella, la sposò, ed entrò con esse nella Compagnia del Serenissimo di Modena, recitandovi gl’Innamorati sotto il nomedi Orazio.

916. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 460

Figlia del precedente e di Libera Sacco, fu sempre nella compagnia del padre.

917. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO IV. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo di Lulli e Quinault. » pp. 59-74

Lulli famoso violinista, maestro di musica e poi segretario del re di cui ebbe in seguito tutto il favore sino alla sua morte, fece tosto sentire la superiorità del suo ingegno e con alcune arie di balletti composti pel re e colla musica posta ad alcuni versi di Quinault nella tragedia balletto di Psychè. […] I Francesi ammirandone la versificazione tanto superiore a quella del Perrin, non avrebbero voluto trovarvi la mescolanza del burlesco introdotta nella Pomona. […] Nella tragedia di Teseo cantata nel 1675 è teatrale l’ angustia di Egle nella scena quarta dell’atto IV, che per salvar la vita a Teseo promette a Medea di sposare il re e rinunziare all’amore di Teseo; come ancora nella scena quinta è delicato lo sforzo di Egle stessa per apparire infedele e far credere a Teseo che più non l’ami. […] Rinaldo arriva appunto nella campagna ove son tese, ed incantato dalla delizia del luogo si discinge parte dell’arnese.

918. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Di Milano, il dì 28 agosto 1620. » pp. 140-157

Battista suo servo, ambidue con ogni affetto pregandola a tenerne vivi nella memoria sua. […] Seconda moglie dell’ Andreini. « Aveva l’Andreini nella sua Compagnia - scrive Fr. […] ma Caterina d’essere posta nella Scuola di quelle figlie che protette erano da così gran Protettrice. […] ma Caterina, onde fu posta nella sua scuola, cosi rimanga servita di scriver caldamente lettera alla M. […] Da Galeotto a Marinaro, non c’è che dire : facevano a chi poteva dirsene di più grosse ; e francamente non saprei affermare chi avesse il disopra nella tenzone.

919. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 497

Morì nella Compagnia di Michele Sivori l’anno 1865.

920. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 991

Datosi, giovanissimo, alle parti comiche, n’ ebbe tal plauso, che il 1843 potè entrar nella Compagnia di Giuseppe Peracchi.

921. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 550

Morto Alborghetti, lo sostituì con assai onore il 1733 nella maschera del Pantalone, e fu ricevuto in compagnia con decreto dell’ 11 febbrajo a un quarto di parte, e con-decreto del 4 maggio, a metà.

922. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 679

Il Mercurio di Francia dell’agosto 1741, seguìto poi dai fratelli Parfait, dice ch'egli fu molto applaudito nella parte di arlecchino, che recitò con conveniente intelligenza, dando prova di molto talento ; mentre il D' Origny afferma che l’esordire di lui come arlecchino servì a provare che il talento è di rado ereditario.

923. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 39

Più cantatrice che comica, era scritturata per gl’ Intermezzi, a vicenda colla Zanetta Casanova, nella Compagnia di Giuseppe Imer che recitava nell’Arena di Verona il 1734.

924. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 201

La troviamo insieme con lui, terza nell’elenco della Compagnia Paganini, poi prima donna a soggetto in quella di Giuseppe Pellandi nel 1797-98, poi madre nobile in quella di Morrocchesi nel 1802, nella quale il marito era caratterista.

925. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 294

Vecchio, povero, malazzato, si recò nella primavera del 1774 a Brescia, dove mori.

926. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 362

Si diede per due anni agli studi musicali in Mantova colla famosa Lotti, sotto la direzione del maestro Antoldi ; studi, i quali ella dovette abbandonare quando più le arrideva l’avvenire, per la decisa avversione che i parenti avevano al teatro ; ma i quali furono a lei di non poca utilità nell’arte comica, giacchè trovo ne’giornali del tempo, come essendo l’autunno del ’54 serva nella Compagnia diretta da Luigi Robotti, in società con Gaetano Vestri, a vicenda con Carlotta Diligenti, ella cantando al Gerbino di Torino in una commediola di Federigo Robotti figlio della celebre Antonietta, riportasse un compiuto trionfo.

927. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 468

Esordì a’Fiorentini di Napoli qual seconda amorosa nella Compagnia di Adamo Alberti, passando poi di sbalzo, dopo soli due anni di noviziato, in quella di Gaspare Lavaggi e Antonio Zerri, qual prima attrice assoluta.

928. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

E il padre Ottonelli nella sua Cristiana moderazione del Teatro, riferisce al proposito del gran conto in che eran tenuti i comici da Principi e da Re e da nobili in genere, come il Chiesa gli dicesse un giorno in Firenze : « Io ebbi in Francia il mio primo figliuolo, e fu tenuto a battesimo dal Duca N.

929. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 810

Venuta questa grandicella, e mostrate chiare attitudini all’arte, dovè l’Elisa dividersi dal marito (che seguiva la figlia, scritturata nella Compagnia Ceresa e Cuniberti) formando una piccola compagnia col figlio del capocomico Barnato.

930. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 968

Con questa data, a un dipresso, concorderebbe la Ippolita, prima donna, rimasta fin qui sconosciuta, di cui è parola nella lettera del Buffetto Cantù (V.) e del Dottore Nelli (V.) e in altra di Giovanni Parenti del 1655 da Venezia al Duca, in cui dà notizie de’teatri di Venezia, e ne promette sulla Ippolita, richiesta, pare, dal Duca, per aggregarsi a’ suoi comici.

931. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 979

Pietro di Emilia il 10 aprile del 1867, si diede allo studio della pittura nell’Accademia di belle arti bolognese, dalla quale uscì con diploma di pittore, per entrar dopo soli quattro mesi (quaresima del ’90), e senza mai aver calcato un palcoscenico, secondo amoroso nella Compagnia Maggi.

932. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1003

Fu con Novelli tre anni, poi con Dominici al Manzoni di Roma, poi con Falconi e Bertini, nella cui compagnia morì a Bologna il 13 agosto 1890 colpito da pleuro-pneumonite doppia acutissima.

933. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1041

Lasciata il ’79 la Battaglia, si recò a Napoli e vi fu acclamatissimo, ed ebbe l’onore di riprodurre il Pigmalione nella villa Reale di Caserta, chiamatovi da S.

934. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 15

Strana coincidenza : mentre nel 1690 l’Anna Maria Torri sosteneva le parti di Lavinia in Compagnia del Duca di Modena, Giulio Cesare Torri quarant’ anni prima (1650) sosteneva quelle di Zaccagnino nella stessa compagnia.

935. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 240

Fu con essa più anni nella Compagnia di Corrado Verniano, passando il 1853-54 in quella di Luigi Domeniconi, condotta da Gaetano Coltellini, e diretta da Antonio Colomberti.

936. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 538

Figlio di Brigida Sgarri, recitò la parte di Arlecchino nella Compagnia del patrigno Antonio Marchesini (V.), col quale era l’estate del 1738 a Milano, (riconfermatovi per la seguente del '39), e in altre.

937. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 551

Nato a Napoli il 21 dicembre 1846 da famiglia di commercianti, entrò nel '64, come allievo nella Compagnia stabile di Achille Majeroni al Teatro del Fondo.

938. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 585

Per siffatto motivo, fu costretto il Toffoloni a darsi all’arte comica, nella quale riuscì mediocremente.

939. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

.), metto qui l’aneddoto, che l’Ottonelli riferisce nel libro primo, pagina 101, della sua Cristiana Moderazione del Teatro, inteso da Violone stesso, come testimonio oculare, e già riferito dal Beltrame nella sua supplica.

940. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 88-117

S. m’ hauea scritta data sotto il dì 14 di Marzo del corrente anno, le altre due, e particolarmente l’ultima, che fu il mese passato, le dissi che non ne haueua havuto altro auiso ; ma ch’ io ne sperava bene, confidata nella gentilezza, e nell’ humanità del S. […] Anche quel continuo frammischiare alle prose sentenze poetiche era dell’uso, specialmente per la chiusa delle scene nella commedia improvvisa, e più specialmente poi per le andate via. […] Biblioteca di Parma, trascritto con ogni nitidezza di caratteri dall’originale, quello forse che è fra le opere di lui in sedici volumi nella Biblioteca Nazionale di Torino. […] Et se farà la parte di una serua, nell’uscir di casa, saper scotersi la gonella lasciuamente, se la ocasion lo comporta, ouer mordersi un dito per isdegno, et simili cose, che il poeta, nella testura della fauola, non puo esplicatamente insegnare. […] Per certo il recitante hà piu parte nella comedia, ch’io non pensaua, et forse che altri non crede.

941. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 310-312

), la data della morte sarebbe quella del 21 marzo 1853 ; ma è un errore evidente, poichè nel 1844 egli non era più nella Compagnia Reale Sarda, alla direzione della quale successe interinalmente Domenico Righetti, e nel ’45 la moglie Marianna, come vediam più giù, era già vedova. Del suo valore artistico discorre largamente Angelo Brofferio nella introduzione ai Primi Erudimenti dell’Arte drammatica (Torino, 1845), pregevolissima operetta di Gaetano Bazzi, dedicata con soavissima lettera al cognato, e valoroso artista, Domenico Righetti.

942. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 954-957

In tal modo Sivello dava trattenimento al popolo, appagandolo con argute facezie, e co’ diversi Personaggi da lui figurati, cangiando d’abito, trasfigurandosi il volto, ed alterando la voce, secondo l’occasione, e come tornavagli più a proposito a norma di quelle scene, che nella sua testa s’aveva divisato di voler eseguire. […] Nella biblioteca dell’università di Bologna è il seguente opuscolo di 7 paginette in 12°, segnato 35 nella Miscellanea 267 Tab. 

943. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 116-117

E il Medebach ebbe colla sua Compagnia luminosi successi dovunque ; e lo vediamo, partendosi da Milano, ove avea fatto il migliore degl’ incontri nell’ estate del '55, munito di Lettere-Patenti del Duca di Modena, Francesco III, dettate nella forma più larga e laudativa. […] Essendo egli poi stato l’unico movente, per cui l’Italia possa pregiarsi d’aver sortito anch' essa un Eccellente Poeta comico nel celebratissimo Goldoni, non avendo perciò da invidiare alla Francia il suo Molière, si viene per lui a stabilire un’ epoca considerabile nella storia del nostro Teatro.

944. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 297-298

Ammalato di diabete, morì a Feltre il 6 maggio del 1900, lasciando nel lutto la famiglia comica, e nella desolazione una moglie affettuosa (Antonietta Moro, figlia dell’arte, egregia seconda donna), e quattro figliuoli. […] Recitava le parti d’Innamorato, e trovavasi il 1781 a Napoli nella Compagnia de' Lombardi, diretta da Tommaso Grandi, detto il Pettinaro.

945. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — LIBRO IV » pp. 55-66

Lasciamo stare i Greci, de’ quali non avrà egli certamente preteso parlare, perchè tra questi non vi fu schiera di commedianti, nella quale non entrassero gli stessi poeti, confondendosi gli uni negli altri nel libero popolo ateniese, quando gli autori non mancavano, come Sofocle, di voce e di abilità per rappresentare. […] Per le commedie non vi fu tra tanti e tanti commedianti che ne composero eccellenti, se non che il celebre Moliere che colse palme nella scena comica, ed il Dancourt assai debole attore, che pur dee contarsi tra’ buoni autori; là dove contansi fuori di quella classe tanti degni autori di prima nota, come il Des Touches, il Regnard, il DuFreny, il Saint-Foi, il Piron, il Gresset, e cento altri. […] La storia che abbiamo tessuta degli autori tragici e comici del XVI, e de i due seguenti, dimostra l’immenso spazio che separa Ariosto, Bentivoglio, Machiavelli, Bibiena, Trissino, Rucellai, Tasso, Manfredi, Torelli, Bonarelli, Dottori, Caro, Oddi, Porta, Ambra, Secchi ed altri molti, dal Calmo, dal Ruzzante, dal capitan Coccodrillo, dal Lombardo, dallo Scala, i quali o non mai osarono porre il piede ne’ penetrali sacri a Melpomene, o vi entrarono strisciando pel suolo come l’Andreini, e nella stessa commedia consultarono più la pratica scenica e i sali istrionici, che l’arte di Talia ed i passi dati da Menandro e da Terenzio, contenti del volgare onore di appressarsi alle farse e alle Atellane.

946. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 711-720

Si recò allora il Costantini a Verona, sua città natale, ma voglioso di ricomparir su quelle scene ove tante volte aveva coll’arte sua trionfato, si restituì alla fine del 1728 a Parigi ; e fu ricevuto come un vecchio camerata alla Comedia italiana, ove riapparve il 5 febbraio 1729 nella di cui si spogliò a un cenno di Momo. […] Riapparve poi il Costantini l’ 8 successivo nell’Amant Etourdi, commedia italiana, recitandovi la parte d’intrigante in francese, alla presenza della Duchessa di Maine ; il 12 nell’Arlequin dévaliseur de Maison, o les Fâcheux, commedia italiana in cui sostenne ancora la parte di un intrigante, e il 13 finalmente nell’Arlequin Empereur dans la lune, commedia dell’antico teatro recitata il 1684 la prima volta all’Hôtel de Bourgogne : nella quale lo stesso attore rappresentò una parte di furbo e una scena notturna con Arlecchino applauditissima. […] Fu anche voce comune che la chiusura del Teatro italiano nel 1697 (ritratta dal Watteau in uno splendido quadro che riproduco dalla superba incisione originale del Jacob), dopo la quale egli dovette andarsene in Germania, si dovesse alle allusioni mordaci da lui fatte alla Maintenon nella rappresentazione della Fausse Prude ; dopo le quali, il signor D’ Argenson, luogotenente generale di polizia, il 4 maggio 1697, accompagnato da gran numero di commissarj, si recò alle 11 del mattino al Teatro dell’ Hôtel de Bourgogne, e fece apporre i suggelli su tutte le porte, non solo di strada, ma dei camerini degli attori, ai quali fu vietato di presentarsi per continuar gli spettacoli, non giudicando più Sua Maestà opportuno di ritenerli a’ suoi servigi.

947. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 743-748

E furono citate lettere di cavalieri (di quanta autenticità non saprei dire) che pare avessero scritto al Fichetto Lolli (V.) pregando di desistere dall’andata a Padova per non incorrere nella ruina della Compagnia. […] Zanotti detto Ottavio, celebre commediante nella sua parte di Primo Innamorato ch' haveva essercitato ne' primi teatri di Europa, e particolarmente in Francia ove quel Re lo haveva graziato d’ un’ annua provisione di ducento doppie sua vita durante, che li furono sempre puntualmente sborsate. Lasciò la pròfessione molt’ anni sono con buona grazia del Re, disse, per poter salvare l’anima sua, che teneva in dubbio se fosse mòrto in quell’Esercitio ; e venne a stare in Bologna, nel contado della quale era nato, nel Comune delle Caselle, e morì in età di circa ottant’ anni (data, come s’ è visto, erronea), e fu sepolto nella chiesa del Corpus Domini.

948. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 238

Metto fra i comici anche il nome di questo scrittóre ben noto, nato a Venezia nel 1756 dal Conte Casimiro, napoletano, e da Angiola Olivati, veneziana, perchè, già vedovo della comica Monti, « che in quell’epoca – scrive Iacopo Ferretti – in cui era di moda recitare il verso tragico cadenzato, come i sonetti si recitavano dai novizii di Parnaso, era una rediviva figlia di Roscio, » fatta società colla insigne comica Marta Colleoni, si diede anche all’arte del recitare, nella quale riuscì mediocremente ; « fu discretissimo – dice lo stesso biografo – e non apparve più sulle scene. » Visse col De Marini, collo Zuccato, col Fabbrichesi, col Vestris e col Blanes, e ne fu poeta.

949. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 361

Fu sposa di Luigi Lancetti, veneziano, che recitava al suo fianco le parti dell’amoroso, e tornata in Italia si scritturò con lui nella Compagnia del Truffaldino Perelli.

950. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 527

A dodici anni potè passar per attrice provetta in parti di serva maliziosa e civetta ; e potè a trenta, in parti di bimba come nel Signor Alfonso e nella Colpa vendica la colpa, esser tenuta per giovinetta quattordicenne a cui si prediceva un lieto avvenire.

951. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 531

E nella stessa qualità e pressochè cogli stessi compagni era al S.

952. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 807

Fu come lui valoroso interprete delle commedie goldoniane, e come lui grandissimo nelle parti di mammo in genere e di Giacometto in ispecie, che recitava già vivente il padre, sostenendo con gran successo al suo fianco uno dei Due Giacometti nella commedia omonima.

953. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 866

E come mai, otto anni più tardi si contenta di dire : « Trovavasi a Bologna un attore eccellente che faceva la parte de’Pantaloni, e che avendo modi, piacevagli di riposarsi nella bella stagione, e di recitare in commedia solo l’Inverno.

954. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1034

« Modenese, nacque – dice il Bartoli – da onesta e civilissima famiglia, occupando il padre suo la carica di cassiere nell’ impresa dei pubblici lotti di tutto lo Stato del Serenissimo di Modena. » Dallo spoglio fatto nell’Archivio comunale di Modena, più Goldoni col nome di Antonio risultan quivi nati nella prima metà del secolo scorso, ma non si può dire qual sia il nostro di essi.

955. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 59

Nella Signora dalle Camelie, nell’ Onore della famiglia, nel Falconiere, nella Suonatrice d’arpa, ecc., mostrò a quale altezza avrebbe potuto salire : s’ebbe onori e lodi dai critici migliori, e Paolo Ferrari, Filippi, Arbib, dichiararon riserbato per lui il posto di Tommaso Salvini.

956. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 161-162

Fu poi prima attrice col famoso Toselli col quale era a Venezia il '67, dov'ebbe un successo di lagrime nel Ciochì del vilage, quando con affetto profondo esprimeva il dolore della povera derelitta nella festa di tutto il villaggio.

957. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 203

Andò in Lisbona con sua madre Chiara, comica anch'essa, nella Compagnia di Onofrio Paganini, del quale sposò il figliuolo Francesco, restando sempre con lui, principale ornamento della propria compagnia.

958. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 412

Del '46, Enrico Montazio, non sospetto certo di tenerezza verso i comici, così scrisse di lui nella Rivista : Salvator Rosa ha sopra il Vergnano (recitava questi al Nuovo in Compagnia Pezzana) il vantaggio della voce, della persona, della età ; ambedue amano l’arte non da istrioni, ma da artisti ; ambedue pongono pari amore alle piccole parti, che a quella principale e di protagonista : e da ciò, a parer mio, si distingue sopratutto l’artista ragionevole e tenero, più che d’un trionfo a carico de'suoi compagni, della totale riuscita di un’azione drammatica.

959. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 447-448

Il '900, finalmente, prese posto qual primo attore assoluto in Compagnia Talli-Gramatica-Calabresi, nella quale è tuttavia (1903), riconfermatovi pel venturo triennio.

960. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 570-571

Figurava nella stessa Compagnia una Maria Tassani, e il Tardini (Teatri di Modena) annovera una Amalia Tassani-Majeroni, amorosa il '57 con Luigi Aliprandi, il '58 con Luigi Robotti, e il '62 con Francesco Sterni ; poi prima attrice assoluta il '68 con Gaetano Benini, moglie di Emilio Tassani, e madre di Enrichetta, generici.

961. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 624

Fu a tutto il '902 con Eleonora Duse, per passar l’anno veniente in Compagnia Berti-Masi, poi di Ettore Berti, nella quale si trova anche oggi (1904), col suo ruolo di prima attrice assoluta.

962. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 660

Entrò poi per intercessione del fratello Gaetano nella Compagnia lombarda di Alamanno Morelli, in cui restò fino al '53.

963. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 278

A detta del quale anche fu generico di molto valore, sapendo rappresentar con valore così le parti comiche, come le serie e tragiche ; queste specialmente, chè il Farasmane nella tragedia di Radamisto e Zenobia sosteneva mirabilmente.

964. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 546

« Eccellente comico nella maschera da Pantalone, il quale fu impiegato per molti anni ne' Teatri di Napoli.

965. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Pistoia, questo dì 21 di ottobre 1589. » pp. 405-415

Talvolta i comici accettavano a occhi chiusi, talvolta il capocomico si raccomandava affinchè non fosse privato del tale attore o della tale attrice, talvolta anche i comici si rifiutavan di andare, o dando garbatamente le ragioni del rifiuto, come abbiam visto per Francesco Andreini, o mettendo condizione come vediamo pel Bianchi ; il quale, fatto invitare dall’ambasciator del duca in Milano il 20 luglio del 1585 di recarsi a recitare a Mantova nella Compagnia della Diana, rispondeva che avrebbe servito S. […] Le Cento | e quindici | conclusioni | in ottava rima | del Plusquamperfetto | Dottor Gratiano Partesana da | Francolin Comico Geloso, | & altre manifatture, & Compositioni | nella sua buona lingua (s. d. nè l.), comprendono : una ottava alli lettori sotto il presente ritratto ; una lettera dedicatoria all’illustrissimo, et eccellentiss. signor Don Virginio Orsino Duca di Bracciano, ecc., e 23 ottave di conclusioni : a queste si aggiungono 10 ottave per gli Utroni, e le Quattro Stagioni. […] Le conclusioni son tutte una insulsaggine ancor più insulsa di quelle usate nella lingua graziana : eccone un saggio : 3. […] Se dunque l’ottava maccaronica riferita dal Banchieri ha qualche fondamento nella tradizione, se il comico che la fece, ed è quasi impossibile credere il contrario, verificò una genealogia del dottore da Francolino accettata ed ammessa nel teatro e nelle sue tradizioni, questo Graziano figlio di una Bambagi ed il dottor Graziano de’ Bambagiuoli potrebbero avere vincoli di parentela così stretta da scambiarla per identità. […] Bene : con questi nomi noi ci troviam di fronte a quel Tommaso Bambagi, per l’appunto Ferrarese, del quale scrive il Petrarca nella lettera a Pietro da Bologna Retore, descrivendogli le feste e gli spettacoli, ch’ ebber luogo in Venezia per la vittoria di Creta.

966. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO III. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 38-46

Nel seguente regno di Elisabetta s’introdusse nella corte una compagnia francese ed un’ opera musicale seria italiana. […] La loggia imperiale che è nella fronte, fu dal francese La Motte ornata di quattro colonne che la sostengono e di un baldacchino che si eleva per tutto il terzo ordine.

967. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 508-512

E altra finalmente da Bologna in data 1° ottobre 1699, in cui si discorre delle solite miserie, e s’implorano i soliti soccorsì, fatti a ciò arditi gli umilissimi serventi dalla Munificenza di tutti gli eroi della Serenissima Casa Estense, Epilogata nella persona di Sua Altezza Serenissima. […] A quindici anni, abitava allora a Roma con la famiglia e faceva il mestiere dell’orefice, si arruolò volontario nella legione Cacciatori del Tevere.

968. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « L’EDITORE A CHI LEGGE » pp. -

Il conte Alessandro Pepoli che n’ebbe contezza, chiese da Venezia all’autore suo amico questi ultimi notamenti per inserirli nella nomata Storia de’ Teatri in una nuova edizione; e l’autor cortese gli rimise quelli de’ primi due tomi della patria edizione.

969. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 233

Abbiamo la Marianna Astolfi, moglie di Giuseppe e generica il ’20 nella stessa Compagnia dell’Andolfatti ; la Giuseppina nel ’36 in Compagnia Taddei, e la Giulietta nel ’56-’57, in Compagnia Lottini e Mazzola, detta Carlo Goldoni.

970. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 671

Fu la Civili di slanciata e imponente figura ; di fisionomia attraente e nobilissima ; nella tragedia specialmente esercitava sugli spettatori un fascino indicibile : e i pubblici di Torino, Roma, Parma, Milano, Genova le furon prodighi in ogni tempo di acclamazioni entusiastiche.

971. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 38

Passato nella Compagnia di Vincenzo Bazzigotti, e recatosi a Siena, tentò in vano di passare a seconde nozze con una giovane del paese, per nome Caterina, divenuta poi la moglie di Antonio Fiorilli.

972. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 638

Dal suo secondo matrimonio ebbe un figlio, il quale comparve nella Fête du village alla Comedia italiana, ancora bimbo, destando la stupefazione di tutti.

973. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 754

Il '71 passò colla Sadowski, prima nella Compagnia diretta da Cesare Rossi, poi in quella diretta da Luigi Monti, col quale, capocomico, tornò il '77.

974. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « LETTERA » pp. 3-14

Ella già non mi scrisse privatamente ciò che le dispiaceva nella mia Storia de’ Teatri. […] Una volta misteriosa si rinchiuse co’ Sacerdoti dell’Egitto: vaga di sapere, e di vedere navigò talora co’Fenici: errò fin anco per le nevose rupi del Caucaso: passeggiò gran tempo sotto i Portici di Atene: svolazzò su i cimieri degli Scipioni, e de’ Cesari: non si atterrì al feroce aspetto de’ Goti: oggi si delizia nell’amena Italia, ride sulla dilettosa Senna, milita nella potente Spagna, scherza lungo il Tamigi, volteggia sul Baltico; e chi sa che un dì non s’innamori di un Turbante? […] A lei essa par bella ancor nella guisa che si raffazzonò con affettazione in tempo de’ pedanti: a me l’amore dà luogo a riflettere, che quanto più essa sarà naturale nell’abbellirsi, come fa oggi giorno, tanto più mostrerà la nativa sua maschia venustà, e trarrà a se tutti gli sguardi.

975. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 697-702

., nella quale l’haviso d’una altra impertinenza di Flaminio, pure qui gliel’acenno, acciò anche questa la possa scrivere. […] Veda se si può trovare temerità magiore, mi honori dunque di porre nella lettera che la ragazza faci quello che viene a bisogno come l’anno passato, non conoscendola buona a far cosa di più, acenandole che V. […] A. m’à concesso non è come quella che à dato a Flaminio ond’io la bramerei come quella che dice per essere rafermato nella sua servitù havendo servito con deligienza ve le concedo per bene merito che goda etcetera.

976. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 251

Stando a quel che ne dice Francesco Bartoli, dopo di aver recitato per lungo tempo nella Compagnia di Domenico Bassi (1750), si diede al dolce far niente, stabilendosi in Venezia, vivendo alle spalle di un pubblico non sempre il più edificato dalle sue buffonate.

977. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 387

Il signor Bettini dacchè è stabilita la Compagnia Reale fa sempre il primo amoroso giovine : e quantunque qualche cosa siasi sempre detto sul suo conto, si è sempre concluso che era il meno cattivo, e fu ed è il più ben pagato di tutti gli amorosi attuali nella Comica Italiana, quindi niuno mi ha mai detto di cangiarlo, bensì io più che altro in obbligo di conoscere i bisogni della mia Compagnia, ho cercato fra gli Accademici, se si poteva trovare uno che con decoro potesse servirgli di supplemento ; nei Commedianti era inutile cercarlo ; non ci è assolutamente : trovai, per mala mia ventura, il sig.

978. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 706

Corsini Alceste, figlio di Ludovico Corsini, Stenterello di pregio, nacque a Firenze, e si diede giovanissimo all’arte di suo padre, esordendo con una Compagnia da lui accozzata alla meglio a Piombino nella maschera di Stenterello, e peregrinando poi con incerta fortuna da Piombino a Cecina, da Cecina a Montecatini, da Montecatini a Pontedera, poi a Pistoia, poi…. poi…. fino a Nizza, lottando colla fame, affrontando privazioni di ogni specie, senza che mai lo prendesse lo sconforto.

979. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 888

Tardi, ma in tempo, il primo de’ Pulcinelli di San Carlino ottiene dalla storia resipiscente l’amica e pietosa rievocazione, che, liberandolo dalla tenebra, gli restituisce il posto di quel trono ch’egli occupò pel primo, e cosi gloriosamente, nella Reggia avventurosa e gioconda della risata.

980. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 122

Era egli lepido nel suo discorso, accorto, e pronto nelle risposte, ed i lazzi suoi pantomimici dilettavano per la loro varietà e per essere fatti nella debita situazione del teatro, che da' Comici a tempo si appella.

981. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 129

Non vi fu Piazza, nella quale, al momento della partenza, non trovasse che dire pei debiti fatti con questo e con quell’oste.

982. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 314-315

All’arte del recitare accoppiò ancora quella del canto, nella quale fu encomiatissima.

983. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 664

Dopo due anni di quella vita travagliosa, il fratello Gaetano lo volle con sè, e gli affidò le parti di amoroso, da cui per decisa inettitudine lo tolse subito per passarlo alle comiche mamo e secondo brillante ; e tanto Leopoldo in quelle si distinse, che dopo sei anni fu elevato al grado di primo brillante assoluto nella Compagnia di Zamarini e Carlo Romagnoli, in cui esordì con molto successo il 1860 al Paganini di Genova.

984. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IV. Numero delle Tragedie Spagnuole de’ Secoli XVI., e XVII. » pp. 20-25

Infatti non recitandosi nè essendo ovvie le poche Tragedie Spagnuole per la loro rarità, donde potevano essi argomentare che nella Penisola si conoscesse tal genere di Poesia? […] Saverio, come e perchè poco acconciamente par che siate riuscito a ritorcere nell’avversario la ragione allegata nella Storia de’ Teatri1.

985. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 424-425

Lo troviamo agli ultimi del’700, conduttore di una Compagnia, nella quale egli sosteneva la maschera del Brighella.

986. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 609

Nella lettera del Goldoni allo Sciugliaga (carteggio, 205) riguardante la distribuzion delle parti nella Trilogia di Lindoro, sono alcune particolarità che toccan la Catroli.

987. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 676-677

L’arte del commediante era a que’tempi riguardata più tosto come un volgar mestiere ; e regnava nella famiglia il pregiudizio di aver macchiato l’onore, imparentandosi con gente di teatro : quindi le ripulse del padre.

988. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 782-783

Dopo alquante peripezie or con una Compagnia Stecchi, di cui la prima donna era guercia, or con la Pochini, e di nuovo col Rizzotto in Sicilia, poi coll’Arcelli in Calabria, poi soldato nell’8° granatieri, finì coll’entrare il 1872 primo attore nella Compagnia di Federigo Boldrini, diretta dalla Pezzana, colla quale fu in Ispagna e nell’America del Sud.

989. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 862

Nè sulla Flaminia nominata nella lettera, che avrebbe fatto colla Fanegotti la serva a vicenda, saprei pronunciarmi.

990. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 75-76

Bellotti-Bon, si diede all’interpretazione del gran repertorio moderno, facendosi ammirar schiettamente in ogni lavoro, non esclusa la Moglie di Claudio ; ma il suo vero periodo di gloria fu di quei sei anni passati nella Compagnia di Alamanno Morelli, a fianco di Luigi Monti, col quale formava la più deliziosa coppia d’innamorati che si potesse mai veder su la scena.

991. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 392

Valoroso attore per le parti di Arlecchino, e non men valoroso capocomico, fu nella Compagnia di Francesco Berti, di cui sposò la cognata.

992. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Indice. » p. 443

Alessandrini versi antichi nella Spagna 410. […] Mazzarmi Cardinale introduce l’Opera Italiana nella Corte di Francia 310. […] Musica coltivata antichissimamente nella China dal Re Fo-hi 16. […] Spagnuoli antichi se abbian avuto   teatro 177sModerni loro ignoranza 258. n. illuminati dai Nebbrissense e dal Barbosa istruiti dagl’Italiani 259. n. se precederono a quelli nella poetica 262. n. […] 436. e la Lingua Italiana come la più adatta al canto e all’armonia 351., rimprovera a’ Francesi il difetto di sensorio nella musica 353., parla della critica 298.

993. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 528

Milanese, lasciò a mezzo gli studi legali per fuggir di casa e andare ad abbracciar l’arte comica, rifugiandosi, perchè ricercato da’ suoi, a Riverzaro prima, in quel di Piacenza, poi a Bettola sulle montagne, in Compagnia Mazzeranghi, composta di tre donne, quattro uomini e un bimbo, in cui la prima donna sosteneva la parte di Paolo nella Francesca da Rimini e quella di Roberto nei Due Sergenti, diventando Sofia al secondo atto e ritornando Roberto al terzo.

994. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 689

Abbandonati, dopo varie vicende, i fastidj del capocomicato, si scritturò colla moglie nella Compagnia di Consoli e Zuccato, Gaetano Bazzi e Antonio Goldoni ; finchè stanco, si ritirò in patria, che lasciò poi per recarsi a Ravenna (1829) a dirigere quella filodrammatica.

995. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 978

Da quella del Toffoloni passò primo attor comico e drammatico nella Compagnia Nazionale Toscana, al fianco di Maddalena Pelzet, poi di Lorenzo Pani, come primo attore assoluto con scelta di parti.

996. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1029-1030

Fu viaggiatore di filati nella Ditta Donatelli e Rognoni, impiegato dal Sonzogno, impiegato alle ferrovie, e finalmente comico, prima in Compagnia Bissi, poi in quelle di Santecchi, Stacchini e Papadopoli, sino al’ 70 in cui entrò a far parte di quella dialettale milanese creata da Cletto Arrighi, di cui fu per alcun tempo l’anima.

997. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — 1636, ai 5 di giugno. » p. 603

« Stando l’occupazione personale del supplicante, il Podestà di Cremona li proceda nella causa fra tre mesi.

998. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 661-662

Passò ancora per alcuni anni di compagnia in compagnia, finchè fu scritturato assieme al Novelli nella Compagnia Nazionale, dove stette un triennio, per passar poscia in quella di Giovanni Battista Marini.

999. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 661

(Nel 1739 una Nicolina Bonanni era prima donna de’Fiorentini nella Compagnia di Domenico Di Fiore, il quale, caso strano, aveva l’anno dopo a prima donna nel Giardino fuori Porta Capuana, un’Agata Ciavarella : un Vittorio Bonanni fu celebre pulcinella morto circa il 1730).

1000. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Venetia, li 30 marzo 1671. » pp. 605-

Era anch'egli a Parigi nella Compagnia del 1653, in qualità di secondo amoroso, sotto il nome di Virginio ; e, morto il padre, tornò a Modena, ove si fece Carmelitano scalzo.

1001. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 14

Gonzaga, illustrissima et eccellentissima Madonna sua patrona osservandissima, per darle ragguaglio di una rappresentazione allegorica di Serafino dell’Aquila, nella quale prese parte egli stesso, cantando alcune terzine, assai lascivamente vestito, como a la Voluttà si convene, con il Leuto in brazzo.

1002. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 25-26

Oggi ella è prima attrice madre, e tuttavia applaudita, nella Compagnia di G.

1003. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 213-214

Staccatosi poi dal Dondini, entrò nella Compagnia Virginia Marini e Giovanni Emanuel con la Reiter e Zacconi, in qualità di generico primario e primo attore di spalla.

1004. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 298-299

Il suo maggior grido anzi gli venne in quella compagnia, nella quale era segnato a dito come il più nobile de’giovani brillanti.

1005. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 499-500

Accanto a queste vocali strascicate, altre ne proferiva scivolate, guizzate, salterellate…. nè questo accadeva per la volata incettatrice di applauso, come, ad esempio, nella Orfanella di Lowood, se ben ricordo, in cui colla frase « ed anche i cani delle reggïe muteee van rispetttati (alzata massima di tono, con immediato ruzzolamento delle parole che seguono) perchè portano sul collare una corona reale, » strappava i più calorosi applausi ; ma per le scene piane, nelle quali poi il difetto era più palese.

1006. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 549

Esordì nella Compagnia di Gaetano Bossi come amoroso, facendo mediocre prova.

1007. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 647

Io riporto quelle che ci descrivon gli ultimi tempi della Ceccherini, le quali non son meno incantevoli nella lor poetica tristezza (XVII-517) : L’ultima caratterista è morta nel settembre del 1889, per gli anni ch’eran molti e per la miseria, che era grave non meno.

1008. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 664

Alla cessione di Finocchio, aggiunge queste parole : Con tal occasione deuo dirle che conuenendo al presente far qualche permuta di simili soggetti per meglio aggiustare le compagnie, desiderarei ch’ella hauesse la bontà d’intendersi etiandio meco nella guisa che si pratica tra me, et il Signor Duca di Parma, mentre uariandosi alle uolte d’anno in anno li Comici, si proua maggior dilettazione e si dà campo agl’istessi di far più studio e riuscire assai grati all’Vditorio.

1009. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 797-798

Entrato a diciassette anni nella filodrammatica italiana, ebbe per direttrice la Carolina Fabbretti-Giardini, che lo avviò con amore a quell’arte, a cui si sentì fin da bimbo trascinato.

1010. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 992

Recitò, giovanissimo, le parti di primo attor giovine, nella Compagnia del padre con cui stette sino al 1870.

1011. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1023

te nella sua indignatione.

1012. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — adi 15 Aprile 1651 in Bologna. » p. 30

Recitava il 1650-51 nella Compagnia del Duca di Modena le parti di Zanni sotto il nome di Fichetto.

1013. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 218-219

Pisano, fu attore assai reputato nei primi del secolo, per le parti della tragedia alfieriana, tra cui va particolarmente citata quella del Filippo, nella quale fu ottimo.

1014. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 321-322

Nella Giovanna d’Arco, nel Ratto delle Sabine, nella Vita di Carlo XII in dieci sere, o in altro di simil genere si vedevano (allora i Governi concedevano i soldati per le comparse) centinaja di soldati a piedi, trenta a cavallo, combattimenti ad arma bianca o a fuoco vivo, cannoni di legno cerchiati in ferro, armature vere, bandiere, musiche militari, ecc.

1015. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 635-637

Dopo alcuni anni di capocomicato si scritturò nella Compagnia di Antonio Sacco a Venezia, recitando sotto la maschera di Pantalone.

1016. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « LETTERA DELL’AUTORE ALL’EDITOR VENETO » pp. 1-9

E per mentovarne alcuni pochi, nelle Spagne vi si dedicarono sacerdoti, teologi, magistrati, uomini di stato, Solis, Calderon, Montiano, Cadalso, Gusmano duca di Medina Sidonia: in Danimarca Klopstock: in Inghilterra il duca di Buckingam, il nobile Dryden, Milton l’epico della Gran-Brettagna, Adisson ministro di stato, il cavalier Van-Broug, il capitano Stèele: nella Francia Margherita di Navarra compose per la scena; Francesco I cercò d’inspirarne a’ suoi popoli il gusto sulle tracce dell’Italia; il cardinal Richelieu avrebbe voluto passare per potea teatrale, e ne promosse la coltura, onde germogliarono i Cornelii e i Racini; il celebre cartesiano Fontenelle ne scrisse la storia; Boileau Despréaux ne insegnò i precetti seguendo Orazio; il Ginevrino filosofo Gian Giacomo Rousseau volle dare il nome tra’ pregevoli drammatici. […] Adunque o bisogna essere stato nutrito nella feccia delle surriferite maschere, o aver sortito dalla natura matrigna la comprensione di un vero Tinitiva dell’Orenoco, per non ravvisare l’istruzione, i politici vantaggi e l’innocente piacere che ci appresta la poesia teatrale, e per tenere in conto di studio triviale quello che spendesi in descrivere l’origine, i progressi, le vicende, il buon gusto di un genere poetico così utile, così difficile, e con ardor sommo e con felice successo trattato da’ filosofi di grido, da nobili di primo ordine, da vescovi, da cardinali, da santi padri, da re, da imperadori.

1017. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO I. Su i Teatri Spagnuoli sotto i Romani. » pp. 2-8

Io per verità fui più diligente del Velazquez, mentovando almeno il Teatro Saguntino, e più il sono nella preparata nuova edizione della Storia de’ Teatri in tre Volumi, nominandovi ancora il Teatro di Merida, accompagnato dalle necessarie citazioni, e quello estemporaneo eretto da Cornelio Balbo in Cadice, sendo Pretore, di cui nè anche il Lampillas si è ricordato. […] Mignana stimi che il Teatro Saguntino non sia conforme alle regole Vitruviane, parmi che in ciò discordi dalla descrizione datane dal Martì nella Lettera al Zondadari.

1018. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « ECCELLENTISSIMO SIGNORE » pp. -

Mi discolpi eziandio l’unico intento che mi mosse, di appalesar per le stampe quanto io mi pregi della preziosa padronanza onde mi onorate da più anni, e quanto io ammiri le rare doti dell’animo vostro, la vostra dottrina e l’erudizione somma prima ancora che venga alla luce la Coltura delle Sicilie nel Regno di Ferdinando iv da me delineato appena in tre volumi vicini ad imprimersi, nella quale, o Signore, come Poeta, come Filologo, come Erudito di ogni maniera figurate vantaggiosamente ed ornate il mio patriotico racconto dell’Epoca Fernandiana.

1019. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 940

Furono allievi di Giuseppe Ribera, detto lo Spagnoletto, e furon tra’più furiosi, inscritti nella Compagnia della morte, al tempo della rivoluzione di Masaniello.

1020. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 9-10

E 'sta volta il fiero articolista ha ragioni da vendere, dacchè rimprovera al Landozzi di avere nella Clemenza di Tito distesa una sentenza su candida carta di Bath, con penna d’oca intinta in calamajo di carta pesta dorata ; e di avere assicurato nell’ annunzio della rappresentazione che « non vi sarebber mancate le proprie e devolute decorazioni, nè avrebber mancato di zelo li attori nel rappresentarle….

1021. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 254

Entrò il '76 nella Compagnia di Antonio Sacco, e andò lui nelle veci del celebre Truffaldino, a cominciar le recite di primavera a Mantova, ottenendovi il pieno favore del pubblico.

1022. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del libretto »

E già non è da dubitare che grandissimo diletto non dovesse altrui porgere una tale rappresentazione; siccome quella che nella unità del soggetto una varietà comprendeva presso che infinita d’intrattenimenti. […] Il teatro vi resta quasi sempre solitario; se già non si voglia porre nella schiera degli attori quella marmaglia di comparse che nelle nostre opere sogliono anche dentro al gabinetto accompagnare i re.

1023. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 275-276

Re di Francia Henrico Secondo di questo nome fatta nella nobile et antiqua Città di Lyone a luy et a la sua serenissima consorte Chaterina alli 21 Septemb.

1024. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 356

Francesco Antonio Valentino Riccoboni, noto in teatro col nome di Lelio figlio, morì a Parigi il 14 maggio 1772, e fu sepolto due giorni dopo nella chiesa di San Lorenzo.

1025. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 565-567

E sorgi, al fratel mio dicean concordi ; Dio nella nostra la sua man ti porge ; e i sensi, che all’udir pareano sordi, scuote, e risorge.

1026. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 684-685

Cominciò a esercitar l’arte di suo padre con infime parti fino a’ 17 anni ; compiuti i quali entrò amoroso nella Compagnia Pieri e Vedova.

1027. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 982-983

Dice di lui Carlo Goldoni nella Prefazione al Tomo XIII delle sue opere (Ediz.

1028. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 988-990

.), detto Argante, volle presentargli in occasione di dare alle stampe la Tragicommedia col titolo : La clemenza nella vendetta, in altri luoghi da noi mentovata ; e come si disse sotto l’articolo del prenominato Franceschini.

1029. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 307-309

Già coi dilettanti della città potè mostrare le sue chiare attitudini alla scena, esordendo poi attore stipendiato in Compagnia di Niccola Petrioli, nella quale fu a Genova il 1758.

1030. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 543-547

Comico eccellente che fiorì nella seconda metà del secolo xvii. […] ra Leonora sij acettata nella Compagnia di Modena, ma vorrei auerne certezza, e così di pasq.

1031. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Conclusione »

Non è paurosa e supplichevole da principio; e con subito cambiamento non apparisce da ultimo tutt’altra, come la rappresenta Euripide, per la qual disuguaglianza e anomalia di costume egli vien tassato da Aristotile nella Poetica 61.

1032. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO III. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 253-256

Incoraggita da’ proprj sovrani la Suezia con più ardore si è nella nostra età dedicata alla poesia scenica, ed ha eretto in Stokolm da non molti anni un teatro non inferiore agli altri dell’Alemagna.

1033. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 244-245

Gli allettamenti di quell’attrice vezzosa entravano ancor a parte delle mie premure ; e mi faceva un giorno di festa quello di vederla ad eseguir bene quell’ importante parte nella mia Commedia.

1034. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 355-357

Entrò nella Compagnia del celebre Moncalvo scritturata per le parti di amorosa, col marito Giuseppe Bergonzio pur milanese, trovarobe e attore, ne’ casi eccezionali, per alcune particine in dialetto.

1035. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 566-567

Il feroce Cominazzi nella Fama del ’42 (17 febbraio) lasciò scritto : Al Carcano il Cannelli co’ suoi drammatici subentrò ai molteplici trattenimenti del carnevale, ma perchè non vuol esser da meno de’ suoi predecessori, egli appresta un balletto ; s’io non temessi di fargli un complimento, gli direi : Ben venuto il balletto – non biasimo lo scopo, Ma se gli attori piacciono – vano è il soccorso all’ uopo.

1036. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 251-253

Rappresentò al Teatro Re di Milano il marzo del 1854 la parte di Goldoni nella commedia di Ferrari, coi grossi mustacchi incipriati, e n’ebbe dalla critica acerbo biasimo.

1037. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 639-641

Dell’arte e del successo di Anna Veronese dicono i fratelli Parfaict : « Una figura graziosa, molta vivacità, molto spirito e molta gaiezza, qualità essenziali nella parte di servetta, le acquistarono gran rinomanza non mai attenuata in tutto il tempo che recitò. » D'Origny dice che « non si sapeva se ammirar più il suo ingegno o la sua bellezza, » e Panard dettò per lei i seguenti versi : Cet objet enchanteur qu’on doit à l’Italie de trois divinités réunit les attraits ; Coraline offre sous ses traits Hébé, Terpsichore et Thalie.

1038. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 41-43

Fu quindi nella Compagnia di Luigi Vestri, stipendiato dal vecchio DucaTorlonia per tre stagioni annuali in Roma, e quivi anche si rinnovarono i trionfi di Napoli.

1039. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 547-549

Si laureò in farmacia, e continuò gli studj per uscirne dottore, quando nel '42 (egli aveva già mostrato chiare attitudini alla scena, recitando coi filodrammatici nel dramma e nella tragedia), invitato da un tal Pietrucci (forse il caratterista Petrucci (V.) ?)

1040. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « Indice delle opere e degli autori citati » pp. -786

 — Dimenticati vivi nella scena italiana. […]  — Venezia nella vita privata. […]  — La clemenza nella vendetta. […] Orsola Cecchini nella Compagnia degli Accesi delta Flaminia.

1041. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 793-794

Giunta in età avanzata, supplicò invano Ranuccio Farnese, suo padrone, di lasciarle godere il riposo ; poichè sollecitato egli dal nipote di Modena, per mandarla nella Compagnia di lui, vi acconsentì, in via eccezionale ; ma dopo quella stagione, che fu il carnevale del 1676, Angiola D’Orso non salì più in palco.

1042. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 933-934

Ecco disperata la sua padrona ; ella vuol uccidere tutti gli animali che se le presentano, e vuol gettare la cameriera nella tomba del suo caro gattino.

1043. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 32-37

Tutto ciò che osservammo nella costruzione del teatro Greco, videsi ne’ teatri Romani innalzati estemporaneamante.

1044. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Mantoua li 16 Dicembre 1678. » pp. 127-128

V. non lo soccorre di quanto accena nella sua.

1045. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 386-389

Il Belgrano propenderebbe a credere ch'ella, figlia o altrimenti parente di Cesare Nobili, esordisse col padre nella Compagnia dei Desiosi.

1046. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO II. Se i Mori Spagnuoli ebbero Poesia Scenica. » pp. 9-13

Si dimostrò nella storia de’ Teatri, che i Mori-Ispani non si dilettarono di Scenica Poesia.

1047. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — (Sabato 7 giugno 1659).(Sabato 28 giugno 1659). » pp. 420-423

Si recò a Parigi verso il 1640 con Tiberio Fiorilli, e ne partì un anno dopo per poi tornarvi nel 1645 colla Compagnia che fu chiamata dal Cardinal Mazarino, di cui fecer parte le tre cantanti Locatelli, Gabrielli e Bartolazzi, come si ha dalla spiegazione dell’allestimento scenico e dagli argomenti della Finta Pazza di Giulio Strozzi, rappresentata nella Sala del Petit-Bourbon.

1048. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 850-853

Tutti ammirati pel valore artistico, non meno che per la rettitudine della loro condotta nella vita privata.

1049. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1064-1067

Tornò pel triennio ’48-’49-’50 col Domeniconi, assumendo la prima volta il ruolo di madre nobile, al fianco di Adelaide Ristori, poi di Amalia Fumagalli, per altri quattr’anni e nella stessa compagnia.

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