Se non si può legitimamente pretendere che il compositore, il musico, il poeta ed il ballerino diano alle rispettive lor facoltà la forma stessa che avevano venti secoli a dietro, si può bensì con ragione esiger da essi che non isformino quella di cui lo stato loro presente le rende capaci. […] Gli oggetti dell’universo agiscono sopra di noi in mille maniere che la melodia vocale non può, per quanto si faccia, perfettamente imitare. […] Attalchè la sinfonia non sempre dovrebbe essere un preambolo dell’aria, ma deve e può essere talvolta una continuazione o conseguenza del senso anteriore. […] Si può chiamare la scuola del diesis e del bemolle, delle massime e delle lunghe, delle crome e delle biscrome anzi che quella della vera eloquenza musicale. […] Quello che in generale può dirsi è che nelle loro mani la musica acquista a certi riguardi una maggiore bellezza mentre la va perdendo a certi altri.
Tentiamo, se si può, di metter in chiaro cotal questione, che abbraccia tutto l’argomento del nostro discorso. […] Il motivo del dubbio sì è ch’essendo l’opera, siccome si è veduto, un componimento fatto per dilettare l’immaginazione e i sensi, pare che ad ottener un tal fine siano più acconci degli altri gli argomenti favolosi, ne’ quali il poeta, non essendo obbligato allo sviluppo storico de’ fatti, può variare a grado suo le situazioni, può essere più rapido ne’ passaggi, e può accrescere, e sostener meglio l’illusione, somministrando all’occhio maggior copia di decorazioni vaghe, nuove, e maravigliose. […] Ora in questo senso non si può dubitare, che il maraviglioso dell’Epica trasferito al dramma non faccia perdere il suo effetto a tutte le parti che lo compongono. […] Dal che si vede, che sebbene il pittore pochissimo, o niun giovamento ritragga dal musico, non è piccolo quello, che il musico può ritrar dal pittore. […] Non consiste, siccome vogliono alcuni, nel numero degli atti, poiché può darsi un’opera bellissima divisa in cinque atti, come in tre o in due.
Si può far uso di qualche fregio nelle arie allegre e festevoli perché proprio è dell’allegrezza il diffondersi, e perché lo spirito non fissato immobilmente (come nelle altre passioni) sopra un solo oggetto, può far riflessione anche agli scherzi dell’arte. […] A cinque proposizioni può ridursi quanto egli dice intorno a questo argomento. […] «La musica può essere analoga alle parole ma in niun modo espressiva». S’ella può esser analoga alle parole dunque può esser espressiva, giacché l’espression musicale non consiste in altro che nel combinare aggradevolmente una serie di suoni analoghi al suono dell’oggetto o all’accento della passione compresa nelle parole. […] «Ella può qualche volta essere memorativa ma non pittoresca».
E l’attenzione e l’interesse destati, la stima e gli applausi procacciatisi furono unanimi dovunque. » Flavio Andò fu, si può dire, il compagno di gloria della grande artista. Il lungo periodo della loro unione aveva afforzata, fissata ormai un’omogeneità di tinte, una armonia di toni, una geniale spontaneità, un tale affratellamento insomma nella concezione ed espressione delle varie scene, che non si acquista, pur troppo, se non coll’esercizio congiunto a un forte spirito di assimilazione. — Sotto questo rispetto, la separazione artistica di Eleonora Duse e di Flavio Andò non può essere stata che di nocumento all’arte.
Nulla può desiderarsi di più e di meglio per ciò che concerne la stampa, eseguita dal bravo Landi, nonchè per le riproduzioni di ritratti, costumi, scenarj, fac-simili, ecc. […] Il Rasi ha indefessamente studiato e indefessamente studia ; s’è sprofondato negli archivi e nelle biblioteche ed ha restaurata così la storia della nostra grande famiglia comica che dalla fine del secolo decimoquinto sino ai nostri giorni ha, si può dire, dominato il teatro europeo. […] Ora, da quanto già si può giudicare, questa pubblicazione è il compendio di ogni esigenza, sotto ogni rispetto. […] Poichè l’opera Sua, come si può già conchiudere dalle dispense pubblicate, è magnifica, è una vera miniera di materiale interessante e degno di fede, come può produrre soltanto la ricerca infaticabile conscia dello scopo e (come traspare da ogni linea), entusiastica.
Quindi è che si può istituire fra le due musiche un parallelo ragionevolissimo. […] In primo luogo il compositore non può conoscere né benissimo né malissimo la quantità delle sillabe nella nostra poesia, perché nessuno può conoscere ciò che non esiste. […] [88] Più d’un osservazione può farsi intorno alle precedenti parole. […] Se questi sono falsi, anche falsi devono essere quelli del canto, e se non si può dubitare della certezza de’ secondi, non può nemmen rivocarsi in dubbio la certezza de’ primi. […] La risposta è che la musica può star da per sé, e che ha più forza quando s’unisce alle parole.
« Quando egli può — dice un giornale del tempo — e vuolsi cacciare con impegno nelle produzioni, sa farle degnamente risaltare. […] Vecchio, sfinito, passò poi ai Fiorentini di Napoli, ove fu, si può dir, compatito.
Per cosa del mondo non gli può entrare in capo ch’egli ha da essere subordinato, e che il maggior effetto della musica ne viene dallo esser ministra e ausiliaria della poesia. […] Di due allegri è composta sempre e di un grave, strepitosa quanto si può il più, non è mai varia, cammina sempre di un passo e di un modo. […] Non se ne può dare a mio giudizio la più manifesta prova, quanto adducendo in esempio la maggior parte dell’ultimo atto della Didone del Vinci, che è tutta lavorata a quel modo. […] Di somma semplicità rispetto a quello che sono al dì d’oggi si può affermare che fossero da principio. […] A niuno può esser nascosto come nel campo singolarmente della musica durava tra le due nazioni viva da gran tempo ed accesa la guerra.