Quando si cominciò a dire d’un brillante : attore nobile, attore fine, attore distinto, si cominciò anche a perdere il senso del brillante, che a poco a poco s’è andato trasformando per modo da non riconoscerlo più. In somma : la definizione del brillante nobile era in realtà questa : un brillante che non fa ridere. E Zoppetti fu tutt’altro che nobile, o, a dir meglio, fu nobile solo a modo suo.
Dalla figura imponente, dal volto leggiadro, dagli occhi nerissimi come i capelli, dalla voce forte e armoniosa, dal gesto nobile, e dalla ricca intelligenza, essa emergeva nella tragedia e nel dramma. Non ancor vecchia, lasciò il ruolo di prima donna per darsi a quello di madre nobile e caratteristica, facendo fremere sotto le spoglie di Giocasta e Clitennestra, e sbellicar da le risa la sera dopo sotto quelle di Donna Petronilla nella Sposa Sagace di Carlo Goldoni.
Molto istruito, di nobile portamento, d’intelligenza acuta, rappresentava La clemenza di Tito, il Padre in Giulietta e Romeo, il Generale nei Due Sergenti e l’Aristodemo con dignità singolarissima. […] Come era egli nobile, e maestoso !
Fu di alta e maestosa figura, di nobile fisionomia, di gesto largo e pomposo. […] Lo vediam padre nobile e tiranno assoluto, il ’24, nella Reale Compagnia Sarda, nella quale restò poi anche il ’25 a vicenda col Boccomini.
Allora il Colonnesi pensò di accogliere in compagnia Geminiano Lustrini, egregio padre nobile e tiranno, Antonio Pavoni, ottimo caratterista, ed altri valenti artisti, coi quali potè percorrere i principali teatri d’ Italia. […] Fu Giuseppe Coltellini artista nobile, spontaneo, comicissimo : e ogni qualvolta riappariva sulle scene era una vera festa pe’ napoletani.
Attila Flagello di Dio, Ezzelino da Romano, Fazio nel Ratto delle Sabine, Talbot nella Giovanna d’Arco, e moltissime altre parti furon da lui interpetrate alla perfezione, e nessun attore potè vantarsi mai di avere nella sua beneficiata un incasso maggiore di quello che nella sua beneficiata aveva il Vedova ; il quale se sollevava all’entusiasmo il popolino delle recite diurne, era anche molto apprezzato in quelle serali, dal pubblico eletto, come padre nobile, non che come attor di tragedia. […] Egli non solamente lo ammira come tiranno, padre nobile e attore tragico, ma lo dice rispettoso del pubblico e di sè ; abbigliato sempre irreprensibilmente, e disputato da' più accreditati capocomici.
Eccone l’elenco pel carnovale del 1820 al Teatro Apollo di Roma : UOMINI Nicola Vedova, padre e tiranno Francesco Pieri, caratterista nobile Pietro Pezzi, generico dignitoso Carlo Camisani, secondo amoroso Domenico Liparini Giuseppe Zanno ni Carlo Coltellini amorosi primi Giuseppe Mazzotti Lorenzo Pellegrini generici Agapito Angiolini, 2° caratterista Filippo Fontana, generico dignitoso Ant. Rafstopulo, parti d’aspetto DONNE Amalia Pieri Luisa Bologna parti ingenue Margherita Mazzotti, caratteristica Teresa Dal Pino, servetta Anna Pieri, prima attrice Annunziata Fontana Teresa Angiolini, madre nobile Adelaide Angiolini, prima amorosa Marietta Rizzato Adelaide Mazzocchi generiche Nel 1825 (Archivio di Stato di Firenze) Rafstopulo domandò per la sua Compagnia, e per cinque anni, il titolo di Reale Toscana, col sussidio di Duemila Zecchini.
Si scritturò poi nel 1860 con Luigi Domeniconi, col quale tornò il ’63, come madre nobile e caratteristica.