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2. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 758

Zocchi Tommaso, fiorentino, figlio di un mercante di seterie, fu prima soldato, poi comico di buon nome per le grandi parti, ove non dominasse forza di passioni. […] Tornato a Firenze, formò la quaresima del 1821 un’ ottima Compagnia, che condusse gran tempo, rimanendo poi capocomico in sino a che, fatto vecchio, s’unì prima al figlio Guglielmo, col quale era il '46, poi si ritirò a Firenze del '50, ove morì settuagenario. […] Formò in seguito compagnie con buoni elementi, e in quella del '43 eran parti principali Luigia Bon, prima attrice, Laura Bon, amorosa, Giovanni Tessero, primo attore, e il figlio Francesco, brillante.

3. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Bertoldi Antonio, figlio dei precedenti, attore di grido per le parti di Arlecchino, e nato probabilmente a Dresda, diventò in poco tempo l’idolo del pubblico e della Corte. […] Del figlio Antonio dice il Casanova nelle memorie che era il preferito Arlecchino della Principessa Elettorale di Sassonia (Regina di Polonia) e che fu poi il conduttore dei Sassoni che viaggiaron l’Italia. E di un figlio di questo, Andrea, sappiamo che fu più tardi impresario dell’opera italiana a Dresda, ove morì il 14 maggio 1822.

4. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 889-912

Il padre minaccia il figlio di metterlo in S.  […] r figlio. […] Dui anni sono che sarebe partito e sarebbe ritornato col figlio a casa. […] Così va chi à un figlio ingrato ; spero in breve liberarmene. […] Ferdinando, Principe ereditario, suo figlio.

5. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 323

Tiranno il 1843 nella Compagnia di Alberto Tessari, colla moglie Angiola seconda donna e il figlio Teodoro generico, era con la famiglia e negli stessi ruoli il '51 con Giuseppe Astolfi. […] Amministratore, il '55, della Compagnia di Ernesto Rossi, col figlio primo attor giovine.

6. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Era forse figlio di un Giuseppe Tassani, che trovo Brighella, sul finire del secolo xviii in Compagnia di Giovanni Fabbri. Passò poi da capocomico ad attore generico e direttore delle rappresentazioni nella compagnia di suo figlio, e morì a Taranto a 82 anni il 16 marzo del '72.

7. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Dai diarj del Sanuto, riferiti dal Rossi nella citata prefazione alle lettere del Calmo, rileviamo come il 7 febbraio del 1527 in casa Trevisan, dopo un bellissimo banchetto fosser recitate tre bellissime commedie una delle quali dal Cimador, figlio di Zan Polo, buffone. Metto qui su di lui le parole dell’Aretino ne’ suoi ragionamenti, già riferite dal D’Ancona (op. cit.) : Io mi rido d’uno che lo dimandavano il figlio di Ciampolo (Giampaolo), secondo me, venetiano, che tiratosi dietro un poeta, contrafacea una brigata di voci.

8. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 482-483

Lasciato il maggior figlio Alessandro a studiar belle arti all’Accademia di Firenze, si scritturò nella Compagnia di Bon e Berlaffa, conducendo seco il figlio minore Tommaso ; poi, sempre con lui, in quella di Gustavo Modena ('43-'44), a fianco del quale egli sosteneva Achimelech nel Saul, Lusignano nella Zaira, Andrea nella Pamela nubile, ecc., oltre a tutte le parti di primo attore assoluto in quelle opere di varia indole, in cui Modena non avesse parte. Il figlio non aveva alcun ruolo speciale, e lo stipendio annuo era di lire austriache 3000, coi viaggi pagati a entrambi, e 400 lire in più all’arrivo sulla piazza.

9. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 297

Alcuni rovesci di fortuna e l’età omai avanzata l’obbligarono ad abbandonar l’arte ; e seguìto per alcun tempo il figlio di compagnia in compagnia, si stabilì in Firenze, ove morì a settantaquattro anni. La moglie Adelaide morì a ottantaquattro in Torino, circondata dalle cure affettuose del figlio, della nuora, de’nipoti.

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