Quanto ella ha di vago e di vario, boschetti, collinette, acque vive, praterie con dei tempietti, degli obelischi ed anche di belle rovine che spuntano qua e là, si trova quivi riunito dal gusto dei Kent, dei Chambers e dei Brown, che hanno di tanto sorpassato il Le Nôtre, tenuto già il maestro dell’architettura, dirò cosi, de’ giardini.
Così le arti, i costumi, le maniere, le imitazioni, e fino il bestiame e i vegetabili sonovi piuttosto forestieri che naturali; nè più reca stupore il vedervi abbarbicato quanto si trova nel l’antico continente.
Così le arti, i costumi, le maniere, le imitazioni, e sino il bestiame e i vegetabili sonoci piuttosto forestieri che naturali, nè più reca stupore il vedervi abbarbicato quanto si trova nell’antico continente.
Ella trova in di lui vece Ataulfo, e vedendolo per le spalle gli parla come fosse Sigerico e gli rivela con molte parole tutti i suoi disegni. […] La superiorità della Raquel moderna sopra l’antica consiste nella versificazione che non è senza dolcezza, nello stile eccetto ne’ passi dove degenera in gongoresco, e nella regolarità che però si trova ancora nelle riferite tragedie di Montiano, di Cadahalso, di Moratin, di Ayala, di Sedano ec. […] Non per tanto si trova espresso con passione e felicità ciò che nell’atto IV dice Ifigenia al padre tratto dal greco, e ciò ch’ella dice ancora nella conchiusione della 7 scena dell’atto V. […] Andres rigido investigatore del perfetto a segno che in Italia non trova altra buona tragedia che la Merope, non si è dimenticato di tutte le infelici tragedie castigliane sinora descritte.
De’ tuoi seguaci Se a far si viene Sempre in tormenti Si trova un cor. […] e qual piacere In lei si trova? […] Questo si trova nell’atto III. scena I. […] Un’aria tenera, un recitativo patetico può dilettare per un momento bensì, ma la mancanza d’accordo fra le parti, l’inverosimiglianza che traspira nel tutto farà ben tosto rattiepidire quel calore effimero che non trova materia onde alimentarsi. […] Inoltre bisognava premunire i giovani, (se pur di tanto fossero i miei giudizi che meritassero essere ascoltati da essi) affinchè sappiano prendere il moltissimo di buono e di eccellente che si trova in Metastasio senz’imitare altre cose perdonabili in lui ma che in loro viziosissime diverrebbono.
Regge così la macchina finchè Bartolo, che si trova in istrada, non vede uscir Bonifazio insieme con Lazzaro, e non sente che questi dà all’altro il nome di Bartolo. Si trova introdotto in questa favola un frate teologo con cui Bartolo si consiglia. […] Ripigliate le sue vesti, e toltasi la finta barba, va in casa, trova il fratello, si disinganna, chiede perdono alla moglie del torto che le faceva col sospettar di lei, e si conchiude il matrimonio di Livia con Fausto. […] Una fanciulla minacciata dal padre di altre nozze, per serbarsi al suo amante prende un sonnifero, e coll’ajuto di un medico si fa seppellire per morta; indi tratta dalla sepoltura si veste da uomo, e nel l’accingersi a partir per Lione dove sapeva che dimorava l’amante bandito, lo trova in Bologna addolorato per la notizia della di lei morte. […] Adunque codesto scempiato cianciatore copista, fralle commedie dell’Ariosto, del Bentivoglio, del Macchiavelli, del Caro, dell’Oddi e di altri venti almeno scrittori riputati, egli non ne trova una che si possa leggere da un uomo di spirito?
Regge così la macchina finchè Bartolo che si trova in istrada, non vede uscir Bonifazio insieme con Lazzaro, e non sente che questi dà all’ altro il nome di Bartolo. Si trova introdotto in questa favola un frate teologo con cui Bartolo si consiglia. […] Ripigliate le sue vesti, e toltasi la finta barba, va in casa, trova il fratello, si disinganna, chiede perdono alla moglie del torto che le faceva col sospettar di lei, e si conchiude il matrimonio di Livia con Fausto. […] Una fanciulla minacciata dal padre di altre nozze, per serbarsi al suo amante, prende un sonnifero e coll’ ajuto di un medico si fa seppellire per morta; indi tratta dalla sepoltura si veste da uomo, e nell’accingersi a partir per Lione, dove sapeva che dimorava l’ amante bandito, lo trova in Bologna addolorato per la notizia della di lei morte. […] Adunque fralle commedie dell’Ariosto, del Bentivoglio, del Caro, dell’Oddi, dell’Ambra ecc. egli non ne trova una che si possa leggere?
Un pennello felice, e diligente vi ritrae al vivo con maestria certi tratti delicati, di cui si trova l’immagine in tutte l’anime sensibili. […] Si perde nel medesimo poeta l’idea di Sertorio gran capitano e gran politico, e vi si trova un vecchio visconte o colonnello innamorato193.
Si trova nell’atto I qualche imitazione di Torquato Tasso. […] Ma l’azione si avvolge tragicamente e vi si trova più d’un passo notabile e vigoroso.
perchè vi si contano tredici interlocutori , e vi si trova un’ affettata regolarità ed ellenismo, con che procurò di supplire alla mancanza dell’ingegno . […] Nelle sue tragedie, come osservò Saint-Evremont, si cerca sovente il dolore, e si trova solo certa tenerezza per lo più intempestiva che degenera in mollezza.
Si conchiude l’inegualissimo matrimonio, e dopo due o tre settimane arriva l’amante e trova Isabella sposata a don Rocco suo corrispondente, in casa di cui viene ad albergare. […] La traduzione che io ne feci indirizzandola all’apologista Lampillas si trova nella parte IV de’ miei Opuscoli varii.
[4] Ecco appunto lo stato in cui presentemente si trova la poesia italiana. […] Difatti vi si trova la morte di Euridice, l’Inferno e l’Eliso. […] [NdA] Il problema intorno alle cagioni della deliziosa malinconia generata dalla tragedia che tanto ha occupate le penne di alcuni celebri scrittori del nostro secolo cioè dell’Abate Du Bos, di Fontenelle, di Hume, e di Cesarotti si trova molto prima sciolto mirabilmente da Lucrezio ne’ seguenti magnifici versi Suave mari magno, turbantibus aquora ventis, E terra magnum alterius spectare laborem; Non quia vexari quemquam est iucunda voluptas, Sed quibus ipse malis careas, quia cernere suave est, Suave etiam belli certamina magna tueri Per campos instructa, tua sine parte pericli.
Noi non osiamo giudicare del patetico che in entrambe si trova espresso con tanta verità che giugne al cuore. […] Egli è però da confessarsi che pur si trova in tal tragedia qualche imitazione fatta di Sofocle non infelicemente, e vi si veggono sparsi quà e là molti bei versi ed alcuni squarci pregevoli. […] dice al padre agitato, il quale risponde, Me fugio, fugio conscium scelerum omnium Pectus, manumque hanc fugio, hoc coelum, et Deos, che pur dal medesimo drammatico Romano, e forse con più energia, si trova espresso nel nominato dramma: Dem.
Alfonso padre di Ormesinda giugne in Fez per riscattare gli schiavi, e trova Ormesinda viva. […] Alfonso assicura che è per lei perduto e morto, ma Albumasar trova che è vivo. […] Si trova nel libro III de’ suoi versi latini impressi nel 1742. […] Si trova anche inserita nel tomo IV a c. 97 de’miei Oi. […] Se ne trova una simile in francese fralle opere dell’ab.
Sono tutte artificiose e facete scritte ad imitazione de’ Latini con intrighi maneggiati da servi astuti e talvolta con colori tolti da Plauto, come il raggiro de’ servi per ingannare un Capitano nell’Alvida, che con poche variazioni si trova nel Miles del comico Latino.
Quanto può immaginarsi di assurdo, di stravagante, di mostruoso, tutto si trova in esse.
Vi si trova la solita varietà delle decorazioni mitologiche, ma accompagnata da alquanti colori patetici e vigorosi degni del tempo di Metastasio.
E per le intellettuali : Le sue ispirazioni sono sublimi, ella trova nelle sue parti ciò che l’autore stesso non aveva indovinato, e le sviscera in ogni più tenue gradazione di tinte : con un sol gesto, con una occhiata ella dice assai più di un’altra con cento parole.
Anche quando rappresenta grandi personaggi della Storia, anche quando la forma del lavoro è elevata, egli trova modo di arrotondare colla sua naturalezza, non mai volgare, ogni plastica angolosità, mostrando di seguire in questo metodo di studio per l’interpretazione e l’espressione Giovanni Emanuel, che, primo, recò sulla scena la tragedia shakspeariana, spoglia di tutti gli arredamenti decorativi con cui l’avevano data, con arte pur grandissima del resto, i suoi più celebrati predecessori.
Dall’altra parte Diego ha fatti prodigii di valore, ha salvata la vita all’Imperadore, si è fatto ammirare nella Goletta, è stato il primo a montare sul muro di Tunisi, ma sempre sfortunato si trova tuttavia povero. […] Don Luis de Ulloa y Pereyra compose de’ fatti di lei un poema di 76 ottave intitolato la Raquel che si trova inserito nel Parnasso Spagnuolo. […] Ma nella sola favola los Empeños en seis horas si trova di’ proposito racchiusa l’azione quasi nel tempo della rappresentazione. […] Nel tempo stesso l’innamorato, il quale si era raffreddato nel di lei amore per un sospetto ingiusto, si trova disingannato per altri accidenti, e le dà la mano di sposo, Questo scioglimento curioso ha renduto noto questo dramma, ed il signor Linguet l’ha inserito nel suo Teatro Spagnuolo, intitolandolo poco felicemente la Fidelitè difficile. […] L’autore della Choix des petites pièces du Thèätre Anglois che vi ha inserita la favola di Dodsley commenda l’autore di essa come uomo onesto e scrittore filosofo che non perde di vista la correzione de’ costumi e la proscrizione del ridicolo; ma confessa di non trovarvisi nè saviezza d’intrigo nè regole di teatro lo credo che il maggior difetto di essa sia che manchi d’interesse tanto il carattere del Mugnajo quanto l’avvenimento di Pegny col Milord, il quale interesse ben si trova nelle indicate favole spagnuole.
Dall’altra parte Diego ha fatti prodigii di valore, ha salvata la vita all’imperadore, si è fatto ammirare nella Goletta, è stato il primo a montare sul muro di Tunisi; ma sempre sfortunato si trova tuttavia povero. […] Don Luis de Ulloa y Pereyra compose de i di lei fatti un poema di 76 ottave intitolato la Raquel che si trova inserito nel Parnasso Spagnuolo. […] Ma nella sola favola los Empeños en seis horas, vi si trova di proposito racchiusa l’azione quasi nel tempo della rappresentazione. […] Nel tempo stesso l’innamorato, il quale si era raffreddato nel di lei amore per un sospetto ingiusto, si trova disingannato per altri accidenti, e le dà la mano di sposo. […] Io credo che il maggior difetto di essa sia che manchi d’interesse tanto il carattere del Mugnajo quanto l’avvenimento di Peggy col Milord, il quale interesse ben si trova nelle favo. le spagnuole accennate.
Non-dimeno ne’ suoi componimenti non se ne trova alcuno che al teatro si appartenga. […] Accenniamo solo che in Lanciano in Abbruzzo una tragica sacra rappresentazione si trova da tempo immemorabile eseguita nella sera del Venerdì santo, del Mortorio di Cristo, dopo una pomposa processione che usciva dalla chiesa di san Filippo Neri, fatta a spese de’ confratelli della Compagnia della Morte.
Al Capo III, Teatri Orientali, pag. 25, lin. 20, dopo le parole, a ben condursi nel vero (1), si aggiunga quanto segue, che non si trova nell’edizion veneta.
Giacobi Segretario dell’Accademia delle Scienze di Coppenhaghen, e da altri, si trova (checchè ne avesse detto in contrario Olao Wormio nell’appendice al suo trattato de Litteratura Runica) impiegata la rima; il che prova che questa non è affatto, siccome l’hanno asserito il Crescimbeni ed altri, una invenzione de’ monaci del IV o del V secolo.
Copiose ricerche intorno al teatro materiale degli antichi trova nsi sparse nelle opere degli eruditia.
Se ne trova per altro fatta menzione in una delle commedie di Francesco Roxas scrittore comico del XVII secolo da noi già mentovato.
Adunque questi Criticastri non censurano il Canto come si trova introdotto modernamente, ma il Canto assoluto in teatro. […] Intanto benchè nol diciate nel Saggio, prevedo, che farete fra voi stesso alla Opera Italiana la seguente opposizione: = E bene, se la Musica moderna viene da tanti dottissimi Italiani, e dallo stesso Signorelli riprovata nella maniera, che oggi si trova introdotta, l’Opera dunque di oggidì è diffettosa al pari della Commedia Spagnuola =.
Il Figlio naturale del medesimo autore é tolto in gran parte dal Vero Amico del Goldoni; ma per dirla vi si vede peggiorata la favola italiana, e annegata fra varie situazioni semi-tragiche prese in prestito altrove; e soprattutto vi si trova cotal assettata ristucchevole saviezza in tutti i personaggi, e specialmente nel figlio naturale e in Costanza, che farà sempre sbadigliare chi, pensando di leggere una produzione comica, si trova per le mani un noioso componimento serioso.
Quindi è che un urlo solo, un gemito, un sospiro d’un infelice tormentato trova subito il segreto d’intenerirci insinuandosi fino a’ penetrali dell’anima. […] L’idea che gli Arabi si formavano della musica si potrà meglio comprendere dalla traduzione del seguente squarcio che si trova in uno dei loro poeti, come lo ricavo da una erudita memoria del Sig. […] Attalchè la musica si trova in oggi agguisa di quelle città, le quali fabbricate in origine su una pianta assai ristretta, e dappoi lentamente aggrandendosi, hanno qua un veicolo senza uscita, là una strada di diversa spezie, colà un borgo fuori delle mura, dappertutto aggiunte posticele che ne turban l’ordine e ne sfigurano la simmetria.
Consistono in varie poesie liriche, sonetti, odi, ottave, epigrammi, elegie, epistole, epitafii, e vi si trova una tragedia intitolata Castro mentovata dal citato Nicolas Antonio, non nota o solo di nome nota al Montiano e ad altri critici Spagnuoli, sfuggita al Nasarre, al Lampillas ed all’Andres. […] Si trova tal di lui equivoco nella Parte II lib. 1 Sopra ogni letteratura p. 178 dell’ediz. […] Ma si trova forse nelle opere del Cervantes qualche auto?
[6] Il filosofo avvezzo a ridur le cose a’ suoi primi principi e a considerarle secondo la relazione che hanno colle affezioni primitive dell’uomo, riguarda la scena ora come un divertimento inventato affine di sparger qualche fiore sull’affannoso sentiero dell’umana vita, e di consolarci in parte de’ crudeli pensieri che amareggiano sovente in ogni condizione la nostra breve e fuggitiva esistenza: ora come un ritratto delle passioni umane esposto agli occhi del pubblico, affinchè ciascheduno rinvenga dentro del proprio cuore l’originale: ora come un sistema di morale messa in azione, che abbellisce la virtù per renderla più amabile, e che addimanda in prestito al cuore il suo linguaggio per far meglio valere i precetti della ragione: ora come uno specchio, che rappresenta le inclinazioni, e il carattere d’una nazione, lo stato attuale de’ suoi costumi, la maggior o minore attività del governo, il grado di libertà politica in cui si trova, le opinioni, e i pregiudizi che la signoreggiano.
Per esempio nell’Andromaca, allorché si vede ridotto Ulisse all’estremo di doverne scegliere tra due fanciulli che gli vengono presentati avanti per condannar l’uno di essi alla morte, e ch’egli ignora quale tra loro ne sia il proprio figliuolo, e quale il figliuolo d’Andromaca, sentasi con qual energia s’esprime la madre che si trova presente alla fatale scelta, e che appieno comprende la scaltrezza e la crudeltà d’Ulisse.
Si conchiude l’inegualissimo matrimonio, e dopo due o tre settimane arriva l’amante e trova Isabella sposata a Don Rocco suo corrispondente, in casa di cui viene ad albergare.
Come entrano questi dentro a una città, subito col tamburo si fa sapere che i Signori Comici tali sono arrivati, andando la Signora vestita da uomo con la spada in mano a fare la rassegna, e s’invita il popolo a una comedia, o tragedia, o pastorale in palazzo, o all’osteria del Pellegrino, ove la plebe desiosa di cose nuove, e curiosa per sua natura subito s’affretta occupare la stanza, e si passa per mezzo di gazzette dentro alla sala preparata ; e qui si trova un palco posticcio : una Scena dipinta col carbone senza un giudizio al mondo ; s’ode un concerto antecedente d’Asini, e Galauroni (garavloni) ; si sente un prologo da Cerretano, un tono goffo, come quello di fra Stoppino ; atti rincrescevoli come il mal’anno ; intermedij da mille forche ; un Magnifico (pag. 180) che non vale un bezzo ; un zanni, che pare un’oca ; un Gratiano, che caca le parole, una ruffiana insulsa e scioccherella ; un innamorato che stroppia le braccia a tutti quando favella ; uno spagnolo, che non sa proferire se non mi vida, e mi corazon ; un Pedante che scarta nelle parole toscane a ogni tratto ; un Burattino (pagg. 181, 183), che non sa far altro gesto, che quello del berettino, che si mette in capo ; una Signora sopra tutto orca nel dire, morta nel favellare, addormentata nel gestire, ch’ha perpetua inimicizia con le grazie, e tiene con la bellezza diferenza capitale.
Ella in vece di lui trova in iscena Ataulfo, e vedendolo per le spalle gli parla come se fosse Sigerico, e gli rivela con molte parole tutti i suoi disegni. […] Andres rigido investigatore del perfetto a segno che in Italia non trova altra buona tragedia che la Merope, non ha poi trascurato d’inserire nella sua bell’opera non solo i componimenti gesuitici fatti rappresentare nelle loro scuole e colà rimasti, Filottete, Gionata, Giuseppe, Sancio de Abarca, ma quelli che pubblicarono Bazo, Quadrado, Guerrero, Sedano, Ibañez tutti derisi da’ nazionali al pari del Paolino di Aüorbe y Corregel e della Briseida musicale di don Ramon La-Cruz. […] Osservo nonpertanto che vi si trova espresso con passione e felicità ciò che nell’atto IV dice Ifigenia al padre, tratto dal greco, e ciò che ella dice ancora nella conchiusione della settima scena dell’atto V.
Infatti qual proporzione trova l’occhio dello spettatore fra l’aria maestosa e guerriera di Temistocle coi visi forbiti di codesti ch’io chiamerei volentieri i neutri della umana spezie? […] [12] Nel sesto libro della Eneide Enea trova ne’ boschetti dell’Eliso la troppo sventurata Didone. […] [42] Se i maestri dell’arte invece di consultar la moda sempre capricciosa e incostante, o di abbandonarsi allo spirito di partito che non coglie nel vero giammai, avessero, siccome ho io cercato di fare, fissati i principi analizzando le idee ne’ suoi primitivi elementi, da una banda non si vedrebbero essi aggirarsi tastoni dentro al buio di mille inconcludenti precetti, e dall’altra la musica vocale si troverrebbe in Italia in istato assai diverso da quello che si trova presentemente.
Vi si vede, è vero, abbozzato il ritratto di un Marchese stordito e imprudente, come accennò Voltaire; ma non vi si trova la verità e la vivacità comica che acquistò poi tal carattere per mezzo di Moliere.
Muzzina In effetto me sento lonzi da ogni desgratia, e spero ogn’ hor de viver più contento, purchè del Re Scappin me trova in grazia.
«Come le acque di una fontana della Tessaglia, a causa della loro proprietà di intorbidire, non potevano essere raccolte in niente altro che nello zoccolo di un asino, così questa rilassata e disorganica trattazione (dell’opera) non trova accoglienza che in certe teste formate espressamente per comprenderla.»
O perché l’essenza del nostro spirito è riposta nell’azione continua, o perché, essendo di capacità indefinita, non trova alcun oggetto individuale che a pieno il soddisfaccia, onde nasce il desiderio di percorrere tutti gli oggetti possibili, o perché l’ingenita tendenza al piacere lo spinge a variare le sue modificazioni per discoprire tutte le relazioni, che hanno le cose con esso lui, o per qualche altra causa a noi sconosciuta, certo è che l’uomo è naturalmente curioso.
Quanto può immaginarsi di assurdo, di stravagante, di mostruoso, tutto si trova in esse.
Camilla trova suo marito occupato a far carezze a suo figlio, e ne gioisce, e mostra ad Arlecchino la sua gran contentezza.
Quando ci si avventura nel campo degli studi teatrali, ci si trova spesso davanti ad una certa settorialità, che oppone il testo drammaturgico al testo spettacolare, a seconda che si tratti di ricerche inerenti alla letteratura teatrale o alla storia dello spettacolo. […] Nonostante tutto quello che si trova in natura è da giudicarsi bello, alcune parti godono di una maggiore perfezione, e dilettano per sé stesse. […] L’uomo allegro vuole spandersi e moltiplicare la sua propria esistenza, trova e gusta per tutto la cagione della sua gioja; quindi il canto, il ballo, il batter forte la palma, il romoreggiare, l’abbracciare e baciar gii astanti e compiacersi di tutto, come se tutto fosse fatto e disposto a dilettarlo e giovargli. […] In questa non solo si trova una copia della natura, ma della natura scelta ed imitata nell’aspetto più interessante. […] Dacché questa si trova, più che altrove, decaduta miseramente, i commedianti italiani, ch’erano una volta imitati dagli altri, ora non fanno che imitare il peggio di questi, e si può dire ch’essi fanno per lo più consistere il merito della loro declamazione in una specie di predicazione o di cantilena monotona, esagerata, nojosa.
Sofocle però vince in tal riconoscenza e l’uno e l’altro per l’effetto che produce in teatro; perocchè Oreste creduto morto che si trova inaspettatamente vivo, apporta la rivoluzione della fortuna di Elettra, e la fa passare da un sommo dolore ad una somma gioja. […] «Tutto (prosegue Le Batteux) vi si trova disposto come nella natura.
Mad. du Bocage produsse le Amazoni che si trova colle di lei opere impresse in Parigi nel 1788. […] Du-Bos che ignorava molto meno di lui della storia, narrò ciò che si trova dagli storici riferito45.
[1.4.3] Placido reca in fine qualche purgativo timore per l’infelice trasporto che lo riduce a ferir se stesso mortalmente, ma la compassione ch’egli muove è menomissima, perché trova l’uditore occupato da quella di Teodora e di Didimo assai più degni della medesima. […] Laonde alfine e per la poca disposizione che trova negli spettatori o per la maniera con cui muore quasi trionfando non reca veruna pietà. […] [4.1.8] Un’altra specie di prologo fu praticato dal Giraldi seguito dal Dolce nella Giocasta e quindi dal Groto e da qualche altro, la quale non si trova appresso i tragici antichi. […] Osservò già Paolo Beni132 che quella di Virgilio fatta dal nostro Caro, ancorché questi procurasse di non frapporvi giunte, supera il poema latino di cinque milla e più versi, il numero de’ quali si trova anche maggiore nella rimata del Dolce. […] Dirò solamente che quel difetto, che si trova nell’atto 2. dell’Ifigenia del Racine, ove Achille lascia partire la principessa senza procurare con nuove instanze di farle dichiarare i suoi sensi, non è mancanza che riguardi il dialogo, ma inosservanza di naturale carattere.
Consistono in varie poesie liriche, sonetti, odi, ottave, epigrammi, elegie, epistole, epitafj, e vi si trova una tragedia intitolata Castro mentovata dall’Antonio, non nota o nota solo di nome al Montiano e ad altri critici Spagnuoli, sfuggita al Nasarre, al Lampillas ed all’Andres. […] Si trova forse nelle opere del Cervantes qualche auto?
Il dolore di Elettra in tutta l’azione si trova espresso a maraviglia, ed il di lei carattere ottimamente scolpito spicca con ispezialità nella scena con Crisotemi. […] Sofocle però vince in tal riconoscenza e l’uno e l’ altro per l’effetto che produce in teatro; perocchè Oreste creduto morto che si trova inaspettatamente vivo, apporta la rivoluzione della fortuna di Elettra, e la fa passare da un sommo dolore a una somma gioja. […] “Tutto (prosegue il Signor Le Batteux) vi si trova disposto come nella natura.
Ella sviene, e ripigliando l’uso de’ sensi si trova tralle braccia del tanto sospirato e pianto consorte. […] Si trova nel libro III de’ di lui versi latini impressi nel 1742: Scipio hic est; non is quo victa est Africa; at ille Æternam pariet cui Cleopatra decus. […] Oltre agli storici nazionali delle di lui gesta, e ad una descrizione spagnuola da me letta manoscritta della morte di Don Carlo, apparisce il simulato procedere del geloso Filippo nella Relazione tragica si, ma veridica di Don Carlo sacrificato &c. stampata in Colonia presso Friderico Barbo 1680, la quale poi si trova impressa in francese fralle opere dell’ab.
E di ciò non pago passa ad analizzarle tutte e tre quasi fossero Tragedie distinte, e trova che da questa separazione stessa nascono di molti assurdi.
A mostrare questa sua astiosa ugualmente, che falsissima accusa egli si vale di un passo del Gravina, nel quale si trova quel che il Sig.
Si può osservare in questi tragedia, che i cori del I e del III atto sembrano più parlanti del II, il che si trova in altre tragedie ancora, e può servir di prova, che non sempre terminavano gli atti con un canto sommamente lontano dalla declamazione del rimanente della tragedia. […] «Tutto (prosiegue il sig. le Batteux) vi si trova disposto come nella natura allo spettatore non deve esercitarsi, non deve esercitare, il suo ingegno.
Le mostruose nozze con Giocasta son ben espresse dal medesimo Edipo: Avi gener, patrisque rivalis sui, Frater suorum liberum, et fratrum parens; Uno avia partu liberos peperit viro, Ac sibi nepotes; il che si trova nobilmente imitato dal Metastasio nel Demofoonte: Le chiome in fronte Mi sento sollevar. […] La Caterva introdotta nella Cistellaria di Plauto, e il Grex che si trova nell’Asinaria, ne’ Cattivi, nella Casina, nell’Epidico, e nella Bacchide del medesimo, non sono altra cosa che il corpo, o coro intero degli attori, il quale con pochi versi prende commiato dal popolo.
Si trova inserita qui nella conclusione la citazione da Orazio, Epistola ad Augusto, che diventa nell’edizione del 1757 l’epigrafe e nelle edizioni successive è inserita a conclusione del paragrafo dedicato a Della maniera di cantare e recitare: «Garganum mugire putes nemus, aut mare Tuscum: tanto cum strepitu ludi spectantur et artes» (Orazio, Epistola 1, libro II, versi 202-203: «potresti credere che i boschi del Gargano o il mare Tirreno urlino, tanto è lo strepito con cui guardano gli spettacoli teatrali»).
Giova fermarsi alquanto su questo curioso punto di storia per maggior istruzione dei lettori; tanto più che pochissimo o nulla si trova raccolto dagli scrittori delle arti italiane intorno alla prima introduzione del ballo e le sue vicende in quésta nazione. […] Balli dove niuna convenienza si serba al paese, al grado, al luogo e alla età dei personaggi, dove s’atteggiano nella stessa foggia il freddo svedese e l’Asiatico voluttuoso, il severo Bruto e il leggiadro Alcibiade, l’attempata e dignitosa regina e la fanciulla vivace, dove non si mette veruna differenza tra chi danza nel proprio gabinetto e che si diverte in sollazzevole compagnia, tra chi si trova oppresso da un amaro cordoglio e chi s’abbandona ad una spensierata allegrezza.
Appartengono a quest’ultimo periodo del secolo parimente l’Irene, l’Almeone, l’Ermete, e l’Arianna del Giusti, l’Arsinoe di Niccolò degli Angioli, l’Elisa del Closio, l’Ismenia, l’Antigone e la Teside di Gio: Paolo Trapoleni, la Ghismonda del Razzi, il Principe Tigridoro del Miari, la Tullia feroce di Pietro Cresci, ed alcun’ altra che si trova mentovata dal Quadrio. […] Figura il Manfredi ch’ella voglia sposare questo suo figliuolo chiamato Nino, il quale da sette anni si trova occultamente maritato con Dirce e arricchito di due pargoletti chiamati Nino e Semiramide anch’essi.
Du Bocage scrisse le Amazoni che si trova nelle di lei opere impresse in Parigi nel 1788, se non si vede sulle scene. […] Du-Bos che ignorava molto meno di lui della storia, narrò ciò che si trova dagli storici riferito.
Quanto può immaginarsi di assurdo, di stravagante, di mostruoso, tutto si trova in esse.
Non ho io senza ambiguità dichiarato che all’oggetto del Cornelio più non faceva d’uopo di quanto vi si trova?
In oltre Trigeo dice appena di voler andare in cielo che vi si trova: appena vuol tornar fra’ suoi, che parla alla sua famiglia. […] Vi si trova un colpo che caratterizza l’indole di que’ repubblicani amici di esser piaggiati, e facili a prendersi colle lodi esagerate. […] Intanto sopravviene un messo a Lamaco e un altro a Diceopoli, e ne nasce una scena piacevole e artificiosa, nella quale si mostrano le ore tranquille che si passano nella pace, e gli agitati momenti della vita di chi si trova in guerra.
Onde avviene che la simmetria più aggradevole allo spirito è quella che si trova tra grandezze eguali, o vogliam dire tra grandezze che in ragione d’uguaglianza sieno tra loro. […] [Sez.I.3.5.5] Da sì fatta connessione d’idee che l’anima trova nella simmetria avviene che gli oggetti, in cui la simmetria è osservata, s’imprimano più facilmente in lei che gli altri che ne son senza. […] [Sez.I.3.5.6] Dalla medesima connessione d’idee che si trova in qualunque de’ nostri piaceri, si può intendere il senso di ciò che comunemente si dice, che il piacere moltiplica la nostra esistenza. […] Or la velocità d’un verso nasce, secondo a me pare, dalla contiguità di due sillabe brevi, e tal contiguità si trova quando un verso unisca insieme due sillabe, niuna delle quali sia segnata d’accento acuto: giacché, almeno in nostra lingua, niuna sillaba è acuta che non sia lunga al tempo stesso. […] Per esempio, un tuono compassionevole richiama nella mia fantasia l’idea di tuoni simiglianti da me ascoltati altra volta in bocca di persone infelici, e con tali idee si riaccendono ancora l’idee confuse de’ sentimenti di compassione da me allora provati per quel complesso, che si trova necessariamente nelle idee che già furono a un tempo medesimo presenti allo spirito.
Lo spettatore, che vede da lontano unirsi la terra col cielo, crede che colà siano posti i limiti del mondo, ma a misura ch’egli avanza il passo, l’illusione sparisce, e più non vi si trova il confine.
Quanti affetti vigorosi da irritare trova un buono artista là dove un critico filosofo Settentrionale non vede altro che gravi riflessioni e fredde massime!
In oltre Trigeo dice appena di voleré andare in cielo che vi si trova: appena vuol tornar fra’ suoi che parla alla sua famiglia. […] Intanto sopravviene un Messo a Lamaco e un altro a Diceopoli, e ne nasce una scena piacevole e artificiosa, nella quale si mostrano l’ore tranquille che si passano nella pace, e gli agitati momenti della vita di chi si trova in guerra.
Augusto é clemente la prima volta stanco dalle famose proscrizioni, e la clemenza é la nota caratteristica della vita di Tito, delizia del genere umano; caratteri, come ognun vede, ch’esigono un colorito differente Emilia innamorata di Cinna intraprende lo sconvolgimento dello stato contro a un benefattor suo per vendicar la morte d’un padre; nel che si trova qualche aria di romanzo, perché l’affetto filiale narrato non scuote tanto lo spettatore, quanto i benefici attuali di Augusto, e la di lei passione per Cinna esposta agli sguardi.
Sono tutte artificiose e facete scritte ad imitazione de’ Latini con intrighi maneggiati da servi astuti, e talvolta con colori tolti da Plauto, come il raggiro de’ servi per ingannare un Capitano nell’ Alvida che con poche variazioni si trova nel Miles del comico latino.
La notizia, inavvertita finora, si trova nell’edizione di Venezia (Giac.
Lascio al buon Francesco Bartoli tutti i più bei fiori della Rettorica, e la sana Filosofia e gli scherzosi detti che allettar possono infinitamente, di cui trova sparse le lettere di lei.
[5.19ED] La stanza addobbata di preziosi tappeti e di pitture, opera di artefici esimii e di grandissime luci di specchi, potrebbe abbagliare con la ricchezza e disposizione della suppellettile i riguardanti; ma quando il re vi si trova, presente lui tutte le cose si avviliscono. [5.20ED] Egli sublime sorge in mezzo a’ grandi che lo circondano; ma l’eccelse stature si abbassano, i maestosi volti si umiliano. [5.21ED] Sta intorniato da molti de’ suoi guerrieri da lungo tempo già sì famosi per le battaglie nelle gazette, ma a fronte sua così minori diventano che rimanendo in certi l’uom solo, sparisce l’eroe. [5.22ED] Luigi solo è il vero carattere dell’eroe, comparendo egli solo maggiore de’ suoi gran nomi; e stimerò raro vanto di questi miei occhi l’aver osato una volta d’incontrarsi furtivamente ne’ suoi maestosi, gravi e terribili. [5.23ED] Allora mi parvero quasi nulla a tal confronto Marlì, Versaglie e Parigi, né potei saziarmi di quella vista sinché per tutto il giorno di ieri mi fu dato di veder uno cui non è uom lontano che o non si faccia gloria d’averlo veduto o non desideri di vederlo. […] Inizia qui una moderata critica degli istituti cardini dell’aristotelismo tragico (le tre unità, il personaggio mezzano, ecc.), che trova un puntuale riscontro anche in Gravina, Prologo, in Id., Tragedie cinque, Napoli, F. […] [commento_1.115ED] ha fatto: soggetto ‘Gravina’; intrecciamento: viluppo drammaturgico che trova la propria conclusione nella ‘peripezia’, ovvero il rovesciamento appaia «nuovo ed inaspettato».
Or dunque, Libano amato, ricorro a te, trova queste venti mine, usa del tuo ingegno, ingannami, aggirami, inganna mia moglie e ’l fattore Saurea, fa di tutto; purchè mio figlio abbia questo danajo, mi chiamerò di ogni cosa contento”.
«Or dunque, Libano amato, ricorro a te, trova queste venti mine, usa del tuo ingegno, ingannami, aggirami; inganna mia moglie ed il fattore Saurea; fà di tutto, purchè mio figlio abbia questo danajo, mi chiamerò di ogni cosa contento.»