I delle sue Memorie artistiche : …… attrice intelligentissima : se avesse voluto, avrebbe potuto essere di decoro all’arte e di utile a sè stessa : disgraziatamente non aveva tutti i giorni della settimana ; credo glie ne mancasse qualcheduno : però era sempre una buona compagna, più dannosa a sè stessa che agli altri, e quando voleva era bravissima. […] La prima amorosa era un’attrice eccellente, ma molto avanzata in età ; e la seconda era una beltà stupida e mal educata. Colombina era una bruna fresca e vezzosa, prossima al parto, e che, per parentesi, bentosto fu mia comare. Questa era la cameriera, e questa era la parte che mi piaceva. L’arlecchino della compagnia non era però il Bonaldi, ma il Bigottini.
Alla venuta degli austriaci, dopo il famoso blocco di quella città, nel 1799, dovette (era impiegato al Comune) fuggire con molti altri compromessi in faccende politiche. […] Stabilitasi poi la Corte borbonica a Palermo, la Compagnia Negrini che n’era stipendiata, la seguì ; e l’Alberti vi rimase tre anni, sempre applaudito nelle parti di mezzo carattere, oggi brillante. […] Lo troviamo poi nel 1832 al Teatro Re di Milano, nella Compagnia Goldoni, di cui era capo F. […] Daniele Alberti era uomo di bell’aspetto e di nobile portamento. […] Però egli era molto vecchio e malaticcio.
Questa era una brava attrice, una brava Amorosa, del carattere di Vitalba ; e vecchia, com’ ella era, si conservava brillante, e vivace sopra la scena, un poco troppo anch’ ella nella parti serie ed interessanti, cercando, come il suddetto Comico, di porre tutto in ridicolo. Mi ricordo, che rappresentando essa la parte di Rosmonda in una tragedia mia, che Rosmonda era intitolata, mancando la Ballerina che danzava fra gli atti, e gridando il popolo Furlana ! […] E più oltre, al proposito della Rosmonda : L’ho composta per contentar la Bastona, la quale sostenuto avendo il carattere odioso di Teodora, pretendeva di farsi onore con una parte virtuosa, ed eroica ; ma tutti e due c’ ingannammo : ella non era fatta per queste parti, ed io non era ancora assai pratico per iscegliere gli argomenti. […] Ma se la Bastona era del carattere di Vitalba, tale da volger tutto al riso e da mostrarsi in veste di Rosmonda a ballar la Furlana, che quella sera fu certo più accetta al pubblico della tragedia stessa, fuor di scena pare fosse un vero grano di pepe. Ella era prima donna a vicenda colla Romana (V.
Quella era una fiorentina bellissima, molto allegra, graziosissima, d’un viso pienotto e rotondo, di pelle bianca, d’occhi neri, di molta vivacità, e d’una pronunzia che rapiva. […] Madama Baccherini era maritata, ed io l’era ancora. […] Piacque infinitamente allorchè si lesse, e Madama Baccherini n’era incantata ; ma gli spettacoli a Venezia avvicinavansi al lor fine. La Compagnia doveva andare a Genova per passarvi la Primavera, ed era colà che dovevano la prima volta rappresentarla. […] Non era un Amante che piangesse la sua Innamorata ; ma era un Autore che compiangeva la perdita dell’Attrice.
Al presentarsi di quel personaggio, la parte di cui era stata appoggiata al comico Vitalba col baratto sopraddetto, m’avvidi tosto della serpe che mi s’era tenuta occulta con una malizia impenetrabile, e ch' io non averei mai potuto nè sospettare, nè immaginare. […] Il comico Vitalba, buon uomo, ma cattivo attore, per sua sciagura aveva i capelli tendenti al biondo come quelli del Gratarol, e la sua statura era poco più poco meno, consimile. […] La pettinatura di quell’attore, era affettatamente imitata da quella del detto signore. […] La moglie di Vitalba non era l’Angelina, figlia del Sacchi ? […] Ma quella si chiamava Costanza ed era morta il '36.
Pietro Di Re, detto tra' comici Mescolino fu molto stimato, era modestissimo ; ma di lui si divulgò questa taccia, che era troppo freddo, perchè mai diceva oscenità. […] E se Mescolino era tacciato di freddezza perchè si asteneva dalle sboccataggini, quella taccia era ingiusta, e doveva essergli data da persone poco amiche all’onestà ; ove all’incontro era degno di lode, perchè nel moderno Teatro serbava le regole della convenevole moderazione ; e sapeva recitare, e dilettare senza offesa dell’ arte, e senza oltraggio della virtù.
E a San Carlino il Pulcinella era Di Fiore. Dunque il Barese nel 1745 era alla Cantina ; tutto fa supporlo. […] Non potette ; il Valle s’era incaponito e lo voleva a Roma. […] Quanto alla Cantina, era una Cantina appunto, propriamente detta, vicina al S. […] La Cantina era detta anche il Fosso dal Tomeo, ed era situata al largo di Castello, presso la Chiesa di San Giacomo.