Fu attrice di grandissimi pregi per ogni genere di parti. […] Fu poi con Antonio Sacco, dal quale dice il Gozzi (Mem. […] Fu con Onofrio Paganini e con Pietro Rossi ; poi tornò col Sacco, con cui stette un triennio ; poi, alternativamente, ancora col Rossi, e con Pietro Rosa.
Fu egregio nell’arte del leggere e nell’insegnamento drammatico, e non v’ha de’suoi allievi, divenuti poi artisti di alquanto merito come il Fagiuoli, il Parrini, il Tellini, chi non lo ricordi con affettuoso rimpianto. […] Fu il secondo generico primario di molto pregio, e buon primo attore di Compagnia secondaria. […] Fu poi il primo attore della Compagnia di Giovanni Internari, figlio della celebre Carolina, e ricordo di aver sentito da lui la prima volta I nostri buoni villici di Sardou, in cui con molta perizia sosteneva il personaggio del Conte.
Fu il '77 con Michele Ferrante, il '78 con Galletti-Dondini, l’ '80 ancora con Lollio ; l’ '81, in società, con Fagiuoli, Udina, Tellini e Aliprandi Giovannina, ecc. ecc., l’ '82 con Drago. Fu l’ '83 con Zoppetti, secondo brillante e primo dopo la scelta di lui, l’ '84 con Emanuel, l’ 85 con Novelli, dall’ '86 al '90 con Maggi, dal '91 al '93 con Marini, e il '94 con Emanuel. […] Fu buona prima attrice giovane al fianco di suo marito, poi, con lui capocomico, buona prima attrice, specie nelle più strampalate pochades, che sono il fondamento del suo repertorio.
Fu dal ’62 al ’64 con Gaetano Gattinelli e dal ’65 al’ 66 con Achille Dondini. […] Fu come un successo di stima, e si replicò, come s’usa dire, per onor di firma. […] Fu dato la prima sera per mia beneficiata di nome. […] Fu una vera prova della elasticità e forza de’ polmoni miei e di quelli della povera Adelaide. Fu chiamato Cossa da Roma, onde sull’animo suo fosse viva la voce dell’entusiasmo che Milano tributava al poeta.
Fu allora appunto che contese domestiche balzarono il Diligenti in Egitto, ov’ebbe a trarre per due anni la più fortunosa delle vite, ora in lotta con la fame, or possessore di cospicue somme. […] Fu il ’74 – ’75 – ’76 primo attore della Pezzana, poi di Salvini sino al ’79, nel qual tempo rifece compagnia, che non lasciò più sino al giorno della sua morte, avvenuta per ipertrofia di cuore dopo sei giorni soli di letto, il 22 ottobre del ’95. […] …… Fu un artista valoroso quanto modesto. […] Fu il meglio Nerone di Cossa.
Fu conduttore — dice Fr. […] Fu scrittore di commedie, tra cui La Fannì, pubblicata per le stampe, e viveva ancora nel 1783.
Fu col fratello Pietro a Parma nel Collegio di Maria Luigia, d’onde levato ancor giovine, visse alcun tempo colla madre, recitando piccole parti di paggio, di amorino, di ragazzo, con Pisenti e Solmi, la Ristori, ecc. […] Fu poi con Elena Tiozzo, con Trivelli, con Ernesto Rossi, col quale fu in America, e salì in bella rinomanza, che non si attenuò mai per la sua gran dovizia di comicità schietta e spontanea. Fu primo a rappresentar le parodie musicali di Roberto il diavolo, Ruy-Blas, Aida, Ballo in Maschera, ecc., nelle quali, io ben ricordo, faceva smascellar dalle risa.