Che smorfie ! Che dolcezze reciproche ! Che carezze ! […] Circa ai nomi stampai, credeme, Ircana, Che se stampa anca el nome al Re de Franza. […] L’ ha guastà la moral ; volesse Dio, Che sto peccà sul toni nol gavesse.
Per trascorso di memoria, avvertitomi da un letterato amico, si disse di Filippo IV nella pagina 203 v. 9: Che espulse un popolo di Mori &c. Si corregga così: Che non riparò i mali dell’ espulsione di un popolo di Mori &c.
CORO Sacrosanto Himeneo, Che alberghi in Helicona Con la tua casta madre, Là doue il Pegaseo Fonte, le dotte squadre De i Cigni a bere inuita, Per c’habbin la corona Dal figlio di Latona, Di quella fronde, ch'ha perpetua uita, E d’essa ornati poi, Cantin la gloria de gli eccelsi Heroi. Vago Himeneo gentile A l’honestade amico, Che il bel uirgineo nodo Al sesso feminile Sciogliendo, in dolce modo Diverso il leghi, e serbi Il nome suo pudico, E col tuo giogo antico Vinci gli animi indomiti, e superbi, Che in bella coppia vniti Quai diuengono mogli, e quai mariti. […] Questa è la Coppia uera, Che quale Hermafrodito Non pur duo Corpi insieme Ma l’Alme vnisce, e intiera Fa vna sostanza, e un seme. O dolce, e bel legame, Che fosti in Cielo ordito Per man de l’infinito E sempiterno Amor, di quello stame, Che il viuer volge ancora, Tal che a scioglierti un huom, conuien che mora. Tu Dio lieto, e benigno, Polinnio, & Afrodite Talmente insieme annoda, Che influsso empio e maligno, O rio voler non goda Vederli vnqua disciolti, Nè mai Discordia, o lite, De le lor dolci vite Turbi il tranquillo ; o'l bel seren de i volti ; Ma amor e pace scorte Sian del vital lor corso in fin a morte.
Alludesi alla bellissima Commedia “Che anche una Donna sa custodir un segreto” Pensieri ingiusti nella mente accoglie Contro il Sesso gentil il Volgo insano ; Lo crede infido a custodir l’Arcano, Che facile riceve, e presto scioglie. […] Qui venga il folle, e nel sentir la forte Faconda Donna sostener l’impresa Con cor virile, e con maniere accorte : Vedrà la Donna della Fè custode, Costante all’uopo, e di valore accesa, Che il bel Sesso gentil merita lode.
Diam qui a titolo di curiosità l’ Addio e Ringraziamento ch'ella soleva recitare al pubblico l’ultima sera della stagione : Che è mai la gioja de'Mortali ?… Un’aura, Che lievissima passa, un fior che spande Le vergini dal sen grazie odorose ; Ma un fior che cade coll’olezzo e muore. […] Allettata da questa, in me rinasce Vigor novello a scior la voce estrema, Che spiega a Voi d’un grato core i sensi : Parte di questo cor con Voi qui lascio ; E parte meco traggo, in cui scolpita Sta l’immagine vostra, che giammai Cancellar potrà 'l tempo, che giammai Sparger d’oblio, che mai…. ma tronca i detti Un doloroso, e fra i sospiri espresso, Non dal labbro, dal cor ultimo addio.
Ben ne dà in mille carte altero grido, Che più d’una assaltò famosa penna ; E ben ne fan magioni auguste fede ; Di cui ciascuna cede, A ruina però, ch’alta pietate A maraviglia unisce. […] Quivi per fin ch’ebbe duo segni il sole Passati (e fur il Sagittario, e l’altro Che gli è freddo vicin) parco men vissi. […] Ma, perchè mi sia noto, Che ’l propor, e ’l dispor varia potenza Variar mi convenne ancor sentenza ; Vivi dar gli volea ; tre me ne tolse Morte ; e decreto, o permission mi sciolse. […] Monte sostenitor d’antico muro Terminator di nostra Italia antica, Che ’l vecchio piè d’ Adria ne l’onde bagni Quanto sarammi il ricordarmi duro Di te. Felice Ancùro, Che potesti salvar da la nemica Voragine, benchè Mida si lagni La patria tua, benchè la moglie pianga.