Non andrà dimenticato il grande avvenimento di una recita dell’ Otello al Paganini di Genova con Drago Otello e Salvini Jago, della quale metto qui a testimoniar del valore artistico di Adolfo Drago, il giudizio apparso nel supplemento al n. 82 del Caffaro, 13 marzo 1891. Il Drago fu, a giudizio di tutti, degno compagno di Salvini, e il grande attore fu il primo a riconoscerlo, dichiarando che l’interpretazione del nostro concittadino lo aveva sorpreso. […] Fu una scena meravigliosa a cui il pubblico assistette stupefatto e quasi non credendo ai propri occhi, dinanzi a quei due uomini trasfigurati in quella stupenda manifestazione d’arte ; e quando la tela cadendo ruppe l’incanto, un applauso entusiastico, incessante li salutò, confermando all’uno la fama gloriosa, battezzando solennemente l’altro come grande e vero artista ; e questo giudizio resterà.
Alla sola storia dunque che ben vede, appartiene di ben giudicarne, e ’l suo giudizio insegnerà agli artisti nascenti il sentiero che mena all’immortalità nella poesia drammatica. […] Ma la storia pronta a diradar ogni nebbia, gli avvertisce, che le facili farse romanzesche e i mostri scenici non allettano che ’l volgo imperito e dopo una vita efimera corrono a precipitarsi nell’abisso dell’obblio; doveché gli ottimi componimenti, come il Misantropo e l’Atalia non solo sforzano alla perfine l’uditorio a vergognarsi del primo giudizio, ma ricreano la parte più pura e illuminata delle società, che sono dotti272, e passano indi a’ posteri insieme con quelli che furono scritti nella caverna di Salamina. […] Qui l’autore intende di que’ dotti che hanno, ingegno penetrante, gusto raffinato, giudizio sottile, antasia vivace, cuor sensibile, orecchio purgato, pratica del mondo e de’ più famosi poeti, e scelta dottrina per poter ben comprendere e guidare tutto il bello di un dramma.
Secondo il giudizio del tempo, egli era ……un cattivo attore, dalla voce insopportabile.
Imperocché è pur lecito il dar giudizio di quelle professioni, in cui furono eccellenti Apelle, Zeusi e Protogene, anche a coloro i quali ad essi non possono in verun patto agguagliarsi: né fu interdetto agli altri artefici il dire il parer loro sopra le opere di Fidia, di Policleto e di Mirone, tuttoché ad essi di gran lunga fossero addietro.