/ 533
2. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 675

Figlia di un muratore di Venezia – dice Gueullette. – Nata a Bologna – dice la prefazione del Nuovo Teatro italiano (Parigi, 1753). – Moglie del precedente, recitava le serve sotto il nome di Violetta, e andò col marito, e collo stesso ruolo, alla Comedia italiana di Parigi il 1716. Essa era, quel che si dice, una gran buona donna : non forte attrice, ma non mai spiacente al pubblico.

3. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 867

Il Goldoni dice ch’ella, giovane, bella, di aspetto signorile, e di tratto nobile, piena di talento e adorna di grazie, era un buonissimo acquisto per la compagnia, poichè recitava assai bene nelle commedie, ed ancor meglio nelle tragedie. […] ), dice che Antonia, moglie di Antonio Ferramonti, veronese, morì di 24 anni all’incirca, addì 5 agosto 1735. […] « Prima donna di sommo merito – dice Fr.

4. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 266-272

Zanuzzi, per esempio, – dice Cailhava ne’ suoi studî su Molière – sosteneva la parte di Fulvio, non come amante turbato dal suo amore, ma come un matto fuggito dall’ospedale. […] Se un gentilhuomo dice alcune cose ridicolose, si dice ch’egli è faceto ; ma ad un pover huomo senz’altro è un buffone. S’un Signore dice un motto satirico, vien tenuto per arguto ; ma il poverello è stimato mala lingua. […] Ad un par mio si direbbe di ruffiano ; ma se ciò facesse un gentil’ huomo, si direbbe un servizio, et ad una par vostra si dice ajuto. […] Niccolò Barbieri terminò cristianamente i suoi giorni — dice il Bartoli — poco dopo il 1640.

5. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 45

Il D' Ancona dice che il Gio. […] Nella licenza del prologo nono (d’ Amore) dice : ho congiunti dietro questo teatro certi amorosi Accademici, per recitare alla vostra presenza un’opera amorosa. In quella del prologo ventunesimo (della Gloria), dice : Oggi coronerò di qncsta corona di lauro, di fiche, e di rose quest’ Accademia, la quale s’ ha proposto recitarvi una graziosa, piacevole e sentenziosa comedia : li dono le rose per la fatica pigliata ; li porgo le fiche per il compito travaglio, e al fine gli ornarò il capo di lauro, perchè l’ avranno recitata. […] La licenza del prologo LIV (della Fatica), dice : Ogni cosa che giovamento apportar suole, da me fatica, procede, sicome vedrete in questa nuova Comedia, la quale con fatica è composta, e s’ hanno affaticati alcuni Accademici farvene un presente in questo giorno.

/ 533