L'aprile del '95 domandaron di recitare a Milano (V. […] L' '82 noi troviamo che i Confidenti, a Bologna, non aspettavan che la Diana e Gratiano per recarsi a recitare a Mantova per le nozze della figliuola di Guglielmo, Anna Caterina, con Ferdinando d’Austria. […] Forse continuò a recitare in età avanzata, e forse in compagnie non più di gran fama.
Cardinale che i negotiati della Compagnia passavano in tale stato che se mi risolvessi di recitare oltre il pregiudicio delle due parti, di dovermi contentare di recitare da serva a vicenda con la Flaminia, ciò che è pregiudicio totale alla mia reputatione, e quello che più importa è che il negotio delle parti si renderebbe usitario per ogni anno si che si renderebbe impossibile l’haverle mai più ; si che genuflessa a’piedi di V.
Scritturato da Napoleone Colombino prima (1854) al Teatro Cittadella, e da Napoleone Tassoni poi, capocomico di buon nome al Circo Sales, potè realizzare un vecchio sogno di recitare in dialetto piemontese, e si diede a mostrarsi sotto le spoglie del Gianduja, specialmente negl’inviti ch'egli faceva ogni sera in fin di spettacolo alla rappresentazione dell’indomani. Conosciuto dal Modena, e divenuto suo segretario, accettò il suo consiglio di continuar nell’impresa del recitare in dialetto ; e tanto allora ebbe a palesarsi attore sincero, che il Modena stesso ne stupì. […] Poi per un cumulo di circostanze disgraziate, la speculazione volse a male tanto che il Toselli dovè perder la proprietà del teatro ; e privo di mezzi, cessar di recitare in dialetto, diventando il direttore della Compagnia italiana Zampolla.
Quindi s’ alterava non poco, ed acremente riprendeva chi le proferiva, protestandosi che avrebbe cessato di recitare. So che quando fu per andare in Francia con la sua compagnia, fece chiara e gagliarda protesta a’ compagni, che nol levassero d’Italia, se non avevano animo risoluto di recitare modestamente.
Fu anche direttore della Compagnia Nazionale, e socio di Ermete Zacconi, ma il suo nome più che all’arte del recitare egli legò all’opere sue drammatiche, nelle quali è sempre un sapore italianissimo di sana commedia, e delle quali alcuna vive tuttora ne' repertorj delle compagnie sì dialettali che italiane, come l’Amoreto de Goldoni a Feltre, il Tiranno di San Giusto, l’Onorevole Campodarsego, Dall’ombra al Sole. […] Lo ammirai prima come autore che come attore : dopo averlo inteso recitare, lo cercai ; non appena lo conobbi, gli volli bene. […] E a pagina 96 : Il vecchio Pinotti ha in tutte le parti che gli ho visto recitare, e non son poche, pienamente confermato il mio primo giudicio.
Riappare a Venezia nel carnevale del 1522, e lo vediamo recitare il 2 febbraio una tragedia in casa Grimani alla presenza del vescovo d’Ivrea, il 9 detto una commedia nel Convento dei Crocicchieri, e il 12, nello stesso luogo, la Mandragola. […] Il 20 febbraio dello stesso anno fu a recitare in casa Molin, già Priuli, a Murano, e il 5 febbraio dell’anno seguente in casa Morosini a S.
La moglie e i figli continuarono a recitare quando egli si ritirò (1878) nella sua Cortona, ove morì nel ’94 a ottantadue anni. […] Ma visto che il prezzo di tali bollettini era eccessivo, la Florinda chiese e ottenne che le tre parpajole fosser ridotte a due per ciascun bollettino. » « Nel 1612 – dice ancora il Paglicci Brozzi nell’ Appendice del suo lavoro – si ebbe una nuova concessione, in forma tutta gentile e direi quasi sentimentale, onde poter recitare insieme alla sua compagnia nel teatro solito del palazzo Ducale.
Triviale quanto un facchino, aveva un’ ambizione invincibile per far da Eroe, e recitare nelle tragedie. […] derisorio, che persuaderlo dovea a non recitare mai più.
Adolescente, ogni qualvolta gli veniva fatto di raccapezzar qualche soldo coll’arte sua (dopo tante e diverse prove, s’era dato definitivamente all’oreficeria), si recava co’suoi al teatro della commedia, alla quale si sentiva inconsciamente attratto, sin da quando, bambino, sentì recitare al teatro della Piazza Vecchia, ora distrutto, il rinomato stenterello Amato Ricci. […] Il’48 troncò d’un colpo quei primi passi della sua carriera artistica ; ma tornato di Roma, e recitata in Montedomini la parte di Egherton nell’Orfanella della Svizzera con successo di applausi, determinò di darsi intero all’arte, scritturandosi con Lorenzo Cannelli, stenterello, e da questo passando con Raffaello Landini, stenterello anch’esso, col quale stette a recitare, prima a intervalli, poi (quaresima del’61 al ’63) stabilmente con sua moglie Cesira.
Il De Sommi lo cita col Montefalco, il Veratto, l’ Olivo, lo Zoppino da Mantova, tra i molti galanti homini che di recitare perfettamente si sono dilettati a' tempi nostri (poco oltre la metà del secolo xvi).
Il Bartoli lo dice « fornito di qualche cognizione intorno alle lettere ; ed occorrendo sa recitare ancora in parti serie nelle studiate rappresentazioni. »
Fratello di Carlo, artista di qualche pregio per le parti d’innamorato, recitò in varie compagnie vaganti, e fu diversi anni con Giuseppe Lapy al Sant’ Angelo di Venezia, che poi lasciò, per andare a recitare in compagnie di minor conto.
Fece anch’essa le prime armi nell’accademica Compagnia del Patriarchi, poi si acquistò buon nome come servetta. « Una figura gentile — scrive il Bartoli — una dolce favella, e un recitare pieno di spirito, rendono questa giovane comica, nel suo carattere di serva, assai pregevole.
Nel 1782 era con la rinomatissima della Maddalena Battaglia, in cui, con buon gusto di recitare – dice il Bartoli – seguendo lo stile de’suoi compagni sapeva farsi distinguere per un comico di merito in sui Teatri gradito.
Bartoli lo dice « comico abile ancora (1781) per recitare qualche parte seria, e può essere fatto degno di qualche applauso. » Ma lo rivediam Dottore con la Coleoni l’autunno del 1795 al S.
« Giovane fiorentino – dice il Bartoli – che uscito dalla sua patria, diedesi a recitare fra’comici.
Alienossi poi dall’arte, e visse comodamente in Venezia senza più recitare ; ed in età avanzata morì in quella Dominante l’anno 1755, lasciando a'suoi parenti qualche considerabile facoltà. » Così Fr.
Cominciò nel 1760 a recitare con favore le parti di serva.
Entrò a recitare nella Compagnia detta de’Bolognesi, e a Torino fu molto applaudita.
Giulietti Giulio, ferrarese. « Dall’arte meccanica di fabbricator di mastelle, volle il Giulietti – scrive il Bartoli – passar sulle scene a recitare, e fecelo prima cogli Accademici della sua Patria ; e poscia unitosi alla Truppa di Pietro Colombini l’anno 1768, incominciò a farsi conoscere anche fra’commedianti.
Di lui, allora, in entrambe le compagnie le Varietà teatrali inserirono poche parole di lode, dicendo « ch'ebbe il vantaggio di crearsi un metodo di recitare suo proprio, che piace e lo rende ben accetto presso il pubblico. » Fu con la famiglia nella Compagnia Reale Sarda, dal '24 a tutto il '31.
Fu sempre con lui a tutto il '24, cominciando a recitare le parti di madre in Compagnia Vestri.
Fu anche scrittore di versi, e lo stesso Bartoli riferisce un prologo, nè dei migliori, nè dei peggiori, ch'egli dettò per Luigia Lapy, quando assunse in Cremona il ruolo di prima donna, e ch'ella recitò, applauditissima, spettatrice Maddalena Battaglia, alla quale eran rivolte assai parole di lode, e la quale terminava allora di recitare su le medesime scene.
Addestrossi nell’arte del recitare fra gli accademici della sua Patria ; e poi passò a Napoli, dove si fece onore.
Merli Cristoforo, nato a Bologna verso il 1741, fece le prime donne cogli accademici fortunati della sua patria, cominciando poi a recitare da innamorato in compagnie di giro verso il 1768.
L’abbiam visto per le parti di Pantalone in Compagnia del Capitan Fiala, col quale e col Dottor Milanta, col Marchi e col Narici, firmò da Lodi una supplica al Duca di Modena per recarsi a Pavia, dove avevan preso impegno di recitare l’inverno del 1687, piuttostochè a Vicenza.
In arte non recitò che un anno, dopo il quale, benchè favorevolmente accolta, si restituì a Roma, abbandonata dal marito, dove continuò a recitare in Società private, alternando le sceniche rappresentazioni con declamazioni dantesche a cui dedicò studi speciali, e dov'è anche oggi, maestra di recitazione.
La sua valentia nel recitare era sì grande che propriamente incantava gli spettatori. […] Di un’altra Diana trovo notizia nella lettera dell’Archivio di Stato di Modena, che qui riproduco : Ser.mo Sig.re Cugino Oss.mo Bramoso d’incontrare in ogni opportunità le soddisfattioni di Vostra Altezza, hò dato ordine alla Diana Auerara di portarsi à recitare in conformità di quelli dell’ Altezza Vostra, la qual pregando uiuamente à porgermi frequenti occasioni di seruirla, come ne sarò sempre ansioso, mi raffermo con tutto l’animo Di V.
Figlio di Giuseppe Ciarli, artista drammatico, cominciò a recitare, come tutti i figli d’arte, appena potè spiccicar parola.
Ne fu tolta ancor giovinetta, e in una permanenza di sei mesi a Firenze recitò per la prima volta nella Società Antologica, diretta da Giacomo Frascani ; quella recita segnò il primo suo passo nell’arte, poichè da allora continuò sempre a recitare co’Suoi, allargando a poco a poco il suo ruolo, e con esso procacciando a sè incoraggiamenti e lodi. […] S. non voleva che la compagnia andasse a Napoli, et che le piazze dove si dovrà recitare il venturo ano sono già state destinate dall’A. […] Ill., so bene che se potessi ancor io dire non voglio più recitare, con sodisfatione di S. […] Chi fosse il Dottore citato dall’Allori, che con iscusa pare di malattia non voleva recitare in una fatica particolare, non so dire.
Beccarina…… Il Bertolotti a pag. 115 della sua Musica in Mantova, riporta un brano di lettera del Farnese da Piacenza al Duca di Mantova in data 12 aprile 1688, in cui ringrazia per la Beccarina gionta qua in tempo di portarsi a recitare nell’opera che dovrà farsi fra poco a Piacienza.
Passò la fiera seguente di San Lorenzo colla vedova Meurice, poi si recò a recitare in provincia.
Ristampolla il '15, dovendosi recitare al Teatro Rangoni di Modena, da quello stampatore Bartolommeo Soliani, intitolandola solo La Virtù trionfante del Tradimento, e dedicandola Al Merito sempre grande dell’ Ill.mo Sig.
La Compagnia del Duca aveva domandato di poter recitare a Verona, ove andò poi quella del Duca di Mantova, rifiutata a Milano.