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186. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 587

Nonostante il compimento de’ suoi studi universitari, che trovo affermato in una memoria inedita del Colomberti, il Capodaglio fu notissimo per le enormi corbellerie che soleva dire, negl’inviti al pubblico, secondo l’uso del tempo.

187. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 993

Fratello minore del precedente, nato a Caltanissetta in Sicilia, il 29 febbraio del 1856, non si staccò mai dalla Compagnia del padre sino al ’78, nel quale anno fu scritturato secondo brillante, insieme alla moglie, con Luigi Bellotti-Bon con cui stette quattro anni.

188. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1034

Troviamo il nome di Goldoni anche tra’ comici del secolo xvii, secondo un cenno dello Scherillo (op. cit), il quale ci riferisce, nè sappiamo da qual fonte, essere stato lui lo Scaramuccia del Callot.

189. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 

.) ; e vi era ancora l’ 8 di settembre, sotto la qual data riferisce a un famigliare del Duca, come non essendosi negoziata a dovere l’andata a Venezia, probabilmente la compagnia non avendo l’autunno, dovrà sciogliersi, per riunirsi poi nel carnovale ; annunzia che Colombina (la Franchini) vuol andarsene a Bologna, e ch'egli è costretto, secondo l’ordinazione de' medici, a condur l’ Angiola sua moglie a Venezia per una tosse di cattiva conseguenza ; e conchiude con l’annuncio di due lettere (non potute trovare), le quali avrebber fatto conoscere le doplicate malignità de' comici parmiggiani, capo de' quali è Brighella(V.

190. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 447-448

L' '86 gli morì il padre, ed egli, interrotti dell’ '88 gli studi liceali dopo il secondo corso, entrò in arte come primo attore giovine della Compagnia Benincasa, poi, nello stesso anno, di quella delle sorelle Marchetti.

191. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 660

Del '45 fu soldato nel secondo Cacciatori, e compiuto il biennio d’obbligo, si unì a sua madre e a sua sorella Anna, venute a Parma a recitare in quel teatro ducale.

192. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquinto »

In secondo luogo l’argomento scelto da lui buono per un poema narrativo manca intrinsecamente di quella illusione e interesse che richiede il teatro. […] In secondo luogo perché nel caso ancora che un falso amore della patria determinato l’avesse ad eseguire quell’atto di crudeltà, né il teatro, né la filosofia dovrebbero autorizzarlo giammai esponendolo sulle scene alla pubblica imitazione. […] Lo è per il secondo a motivo della più facile esecuzione sì perché i tratti dell’oggetto rappresentato sono più spiccati e decisivi, come perché ritrova ovunque originali da poter agiatamente studiare. […] Non vorrei nemmeno che l’argomento fosse tratto dalla storia; esso diverrebbe troppo serio, né sarebbe buono per altro che per comporre secondo le leggi di Aristotile, le quali nulla han che fare coll’opera: mi piacerebbe bensì che ci entrassero dentro dei cangiamenti di scena e delle macchine in quantità secondo il gusto de’ Francesi. […] Quello ch’io so è che, fornito il secondo ballo, l’uditorio va via, e che i suonatori e virtuosi non vogliono più faticare.»

193. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 958-966

Il ’24 e ’25, secondo un documento pubblicato dal Baschet (op. cit. […] Suo marito ha fatto un tempo da secondo inamorato, ma per odiar il studio si è messo a fare da Capitano Italiano, qual non gli riesce. […] Bagattino nostro secondo Zane, che non casca ma vola qual V. S. non ha potuto sentire per esser amalato lo troverebbe un secondo Arlichino.

194. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 234

Sul proposito della Rosalia, togliamo da Giacomo Casanova, il famoso avventuriere, il seguente aneddoto, che concerne una serata la quale, secondo i manifesti, dava al teatro di Avignone una parte della compagnia di Parigi.

195. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Mantoua, 9 Aprile 1676. Affet.mo Seruitore » p. 324

Recatosi l’ 85 a Parigi, Bartolomeo Ranieri vi esordì nell’aprile, assieme al Pulcinella Fracanzano, quale secondo Innamorato, al posto dell’ Ottavio Zanotti.

196. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 326

Rasi Giulio, Gaspare (il secondo nome assunto all’ entrar nell’arte per ammirazione grande verso l’attore Lavaggi), figlio di Antonio e di Maria Berghinzoni, nacque a Ravenna il 29 ottobre 1845.

197. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 363

Si diede poi all’arte del comico in cui riuscì mediocremente ; sposò Maddalena, figlia di Ricci-Pomatelli, capitano sotto Napoleone I, nata a Ferrara del 1795, e morta del 1874 a Firenze ; e fu con lei in molte compagnie di secondo e di terz'ordine.

198. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 614

Nato a Roma il 4 febbraio 1859 da parenti non comici, e datosi, giovanetto, al recitare in società filodrammatiche, si scritturò l’ '83 con Bellotti-Bon, per la cui morte non ebbe luogo il contratto, esordendo invece quello stesso anno come generico con Alessandro Salvini ed Ettore Paladini, e passando subito l’ '84 al ruolo di secondo e primo caratterista sotto il Salvini : ruolo che non abbandonò mai più, e che sostenne lodevolmente in compagnie egregie, quali dell’Emanuel, del Morelli, Maggi, Rossi, De Sanctis, Teatro d’Arte, Rasi, Della Guardia, Pieri-Severi, nella quale ultima si trova oggi (1904).

199. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 678-680

Il Golinetti era più fatto per questo secondo carattere, che per il primo. […] Secondo il Bartoli, morì fuor de l’ arte in Venezia circa l’ anno 1767.

200. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 109-112

A complemento di questi cenni, metto qui l’elenco della Compagnia per la quaresima del 1842, secondo la distribuzione dell’ originale, e il suo repertorio : Prima amorosa Matilde Chiari Servetta Amalia Colomberti Prima attrice Adelaide Ristori Madre nobile Adelaide Fabbri Attrici generiche Angela Buccinieri Rosa Rizzoli Maria Leigheb Maria Mascherpa Altra amorosa Argenide Dondini Caratteristica Teodora Dondini Primo attore assoluto Antonio Colomberti Primo amoroso Giovanni Leigheb Altro amoroso Agostino Buccinieri Generici Ettore Dondini Enrico Ristori Giuseppe Bignami Francesco Paolini Parti brillanti Cesare Dondini Parti d’aspetto Luigi Cardarelli Parti ingenue Augusta Ristori Cesare Ristori Suggeritore Astorre Rizzoli Poeta Iacopo Ferretti Caratterista e Promiscuo Luigi Gattinelli Tiranni e Padri Paolo Fabbri Primo generico di riguardo Achille Dondini Generici Giorgio Vismara Antonio Ristori Paolo Riva Macchinista — Trovarobe — Due Traduttori — Apparatore repertorio Torquato Tasso di Goldoni – La discordia di quindici anni – Il figlio assassino per la madre – La fedeltà alla prova – Il diadema di Nota – Ditta Scaff e Clerambeau di Scribe – Un fallo – La finta ammalata di Goldoni – Il mulatto – Un matrimonio in Francia sotto Luigi XV – Rifiuto e vendetta – Il custode della moglie altrui – Il galantuomo per transazione di Giraud – Un bicchier d’acqua – Il dominó nero – Pamela nubile di Goldoni – Una catena di Scribe – Gl’ innammorati di Goldoni – Il flagrante delitto – Eulalia Granger – La calunnia di Scribe – Maria Stuarda – Don Cesareo Persepoli – La lettrice – La Pia de' Tolomei – La fuga dal forte di Sant’Andrea di Venezia – Il testamento di una povera donna – La cognata – Don Marzio alla bottega del caffé di Goldoni – Il proscritto – Malvina – Felice come una principessa – Filippo – Papà Goriot – I due Sergenti – Marion de l’Orme. […] Nato a Rimini da artisti drammatici, il 28 febbraio del 1857, cominciò a recitar parti di bimbo con Salvini e con Rossi, entrando poi, grandicello, come secondo brillante in Compagnia di Luigi Pezzana e Achille Dondini che del Masi aveva sposato la sorella Marietta.

201. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda guerræ Punica. » pp. 91-171

Azzio almeno cinquant’anni più giovane di Pacuvio, secondo la Cronaca Eusebiana, avea avuto il padre schiavo in Roma. […] Egli nacque nella città di Suessa degli Aurunci91 posta nella Campania di là dal Liri92, nel primo anno dell’olimpiade CLVIII, secondo Eusebio, e morì in Napoli nel secondo anno dell’olimpiade CLXIX, che cade nell’anno di Roma 651. […] Questa commedia di Apollodoro prende il titolo di Ἐκυρα, socrus, secondo Donato, dalla gran parte che hanno le suocere nell’azione. […] Ciò avvenne, secondo l’epigrafe apposta alle comuni edizioni, ne’ giuochi funebri di L. […] Caligola, secondo il racconto di Plinio nel l. 

202. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VI. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 212-244

Questa commedia assai piacevole di carattere e d’intrigo, al dir del Voltaire, fu la prima ricchezza del comico teatro francese; ma secondo il signor di Fontenelle nella Vita di Pietro Cornelio, essa non bastò per istabilirvi la vera commedia. […] Vi si figura che alcuni commedianti per mostrare i loro talenti rappresentino nel secondo atto una pastorale, nel terzo una commedia, nel quarto una tragedia de la morte di Clorinda, nel quinto una tragicommedia decorata sull’innamoramento di Armida. […] Giovanni Francesco Regnard nato in Parigi nel 1674, secondo Voltaire, mori di anni cinquantadue, ma l’autore del Calendario degli spettacoli vuole che sia mancato di vivere nel 1710, e Palissot reca la di lui morte seguita nel 1709. Di genio allegro, giocondo, comico, meritò, per altro dopo lungo intervallo, di occupare il secondo posto appresso Moliere. […] Diceva però con la maggior naturalezza del mondo, che il primo atto era tutto suo ed era eccellente, il secondo in cui Palaprat avea inscrite alcune scene burlesche, era mediocre, il terzo che tutto apparteneva all’amico, era detestabile .

203. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « L’EDITORE A CHI LEGGE » pp. -

Il Pepoli fece imprimere una parte di essi ne’ due suoi tometti che abbracciano il tomo primo e parte del secondo dell’edizione dell’autore, e pur mancanti dell’erudite Note del fu Carlo Vespasiano.

204. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 757-758

Della Peracchi si ricorda un fratello, Luigi De Martini, che tenne alcun tempo il posto di secondo brillante in Compagnia di Bellotti-Bon.

205. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 38

Stanco poi della vita monastica, fuggì dal convento in paesi ov'era sconosciuto, sinchè, unitosi alla Compagnia di Nicola Petrioli, si diede al teatro recitando le parti di secondo innamorato (era l’estate del 1740, al Teatro Ducale di Milano).

206. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 293

Leandro sosteneva le parti di Tempo nel Primo Intermezzo, di Po e di Giove nel Secondo, di Giove nel Terzo.

207. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 312

Ella non era figlia di comici, ma ebbe un fratello, Antonio, secondo brillante mediocre, morto a Pisa di etisia.

208. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 445

Sappiamo che esordì alla Comedia italiana di Parigi il 9 dicembre 1760 colla parte del Dottore in una commedia intitolata Il Pedante : e lo troviamo fra gli attori dell’Amore paterno, secondo il documento parigino : « Extrait de l’Amour paternel, commedia in tre atti di Goldoni, data a Parigi nel 1763, 4 febbrajo (Paris, Duchesne, 1762). » Agivano : Collalto da Pantalone Mad.

209. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 638

Dal suo secondo matrimonio ebbe un figlio, il quale comparve nella Fête du village alla Comedia italiana, ancora bimbo, destando la stupefazione di tutti.

210. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 680-681

Ristabilitosi alquanto, ritornò a Napoli, e ricominciò a recitare, ma egli non era più il celebre Visetti : più che l’ammirazione s’ebbe il compianto del pubblico ; e in capo a due anni, tocco da un secondo colpo, rese l’anima a Dio.

211. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIV. Commedia Nuova. » pp. 151-170

Si circoscrisse a dunque la commedia nuova a dilettare la moltitudine col ritrattare la vita commune, e a dirigerne le opinioni secondo le vedute del legislatore e gl’insegnamenti della morale. […] Il Meursio le attribuisce all’Ateniese il quale secondo Suida ne compose quarantasette, e fu cinque volte dichiarato vincitore. […] Filemone il maggiore nacque e visse in Siracusa secondo Suida; ma Strabone afferma che nascesse in Soli o Pompejopoli nella Cilicia. […] In secondo luogo quel patto apposto di scegliersi argomenti finti dà ad intendere che nelle commedie di Aristofane gli argomenti fossero veri, la qual cosa, a non allucinarsi, nè anche è vera, perchè in esse veri e vivi e noti erano i personaggi introdotti per satireggiarli, ma le azioni, ma gli argomenti erano finti tutti, fantastici, capricciosi e bizzarri oltre misura.

212. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 646-656

Naturalmente, io e i miei siam pronti a recitare ; e non avete che a fare un cenno, secondo il vostro diritto, perchè io corra a dare gli ordini. » Prima un silenzio glaciale, poi uno scoppio di risa accolse lo strano invito ; ancora qualche parola del Vestri, ancora qualche titubanza del pubblico ad accettare. […] Piacevole fisonomia ; negli occhi, nelle labbra e nella fronte, potenza di esprimere le più interne commozioni dell’animo, senza stento nella severità o nella tenerezza, senza sconcezze nel ridicolo ; sì che più volte non proferendo parola, non movendo mano, seppe con un solo sguardo scuoter la moltitudine attonita, atterrirla o rallegrarla secondo che dimandassero le trattate passioni. […] Di Luigi Carrer : Potrebbe chiamarsi quasi la mostra del gusto predominante in un popolo, secondo ch' egli si studia maggiormente piacere per via della serietà, o dello scherzo, potentissimo com’egli è in doppia prova. […] Oggi egli fu chiamato fuori al secondo atto.

213. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 40-41

Dai registri di forestieri abitanti in Roma nell’anno 1658, e ripartiti secondo le rispettive parocchie, il Bertolotti cita fra gli altri, nella parocchia di S.

214. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 251

Nel secondo caso, che accadeva non di rado, era costretto dai moti nervosi o di mal celata insofferenza, o di aperta ribellione, batter la ritirata : e questo egli faceva senza verun atto di risentimento ; anzi inchinandosi a più riprese con esagerate cerimonie.

215. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 560-561

Eccone l’elenco : DONNE Elisabetta Campana, prima donna Rosa Olivari Pianigiani, seconda donna Elena Cantual, madre Antonia Olivari prime amorose Carolina Borra Paola Pisenti, serva e caratteristica Agnese Mancini generiche Antonietta Bresciani UOMINI Pietro solmi, primo attore Giovani Gisenti, primo amoroso Angelo Pianigiani, secondo amoroso Antonio Mancini, padre Pietro Borra, tiranno Luigi Carnoli, brillante Ercole Campana, caratterista Federico Lombardi, altro caratterista Gio.

216. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 255-256

Ecco l’elenco della Compagnia con balli che agiva al Teatro della Canobbiana in Milano il carnovale '19-'20 : UOMINI Luigi Romagnoli, primo attore Santo Romiti, tiranno Francesco Augusto BonAlessandro Angiolini amorosi Giovanni Boboli, caratterista Gaetano Perotti Paolo Baldigara Santo Nazzari generici Domenico Verzura, padre nobile Filippo Conti, secondo padre Cipriano Cardosi Giovanni Cardosi DONNE Assunta Perotti, prima attrice Teresa Baldigara, supplemento Carlotta Polvaro Angiolini, amorosa Teresa Corona, terza donna Elisabetta Gaidoni, madre Eugenia Zocca, caratteristica Ginevra Guglierini, serva Rosa Pasini Romagnoli, seconda donna Caterina Zelmi Rosa Novo generiche

217. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 664

Dopo due anni di quella vita travagliosa, il fratello Gaetano lo volle con sè, e gli affidò le parti di amoroso, da cui per decisa inettitudine lo tolse subito per passarlo alle comiche mamo e secondo brillante ; e tanto Leopoldo in quelle si distinse, che dopo sei anni fu elevato al grado di primo brillante assoluto nella Compagnia di Zamarini e Carlo Romagnoli, in cui esordì con molto successo il 1860 al Paganini di Genova.

218. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 66-74

Fu egli figliuolo di Poliframmone o di Minia o di Corocle, secondo Suida, e fu padre di un altro poeta tragico chiamato anche Poliframmone. […] Il secondo Cherilo fu di Jasso o di Alicarnasso, contemporaneo di Erodoto, e scrisse in versi la vittoria degli Ateniesi riportata contro Serse, e morì presso Archelao re di Macedonia.

219. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 498

Dal suo secondo matrimonio ebbe una bellissima figlia, Elisa Mayer, che per parecchi anni esercitò l’arte della madre, per la quale addimostrava tendenze non comuni, ben lontana però dal pervenire all’eccellenza della madre sua.

220. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 676-677

Capitato a Venezia un Francesco Colleoni di Brescia, giovane elegantissimo, dai modi eletti, dalla fisionomia aperta, secondo amoroso della Compagnia di Petronio Zanerini, e occorsagli sulla riva degli Schiavoni la Marta, giovinetta allora sedicenne, tanto egli se ne invaghì che la domandò in isposa.

221. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 335

Il 25 febbrajo '90, trovandosi a Roma, e avuta notizia che il Duca privava la Compagnia del Dottore e del secondo Zanni, si volge con lettera a un segretario del Duca, per ottenere o lo scioglimento da ogni obbligo di servizio, o la sostituzione dei due personaggi.

222. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 118-139

La ristampa nel’20, poi ancora nel’52, il settantatreesimo dell’età sua, tagliata, ridotta in tre atti, rimpolpettata secondo le esigenze della scena. […] Ma tornando all’Andreini e alla sua Maddalena, dove a me pare ch’egli abbia raggiunto relativamente al suo tempo il bello dell’ arte comica, è nella scena quinta dell’atto secondo, quando la vecchia Marta tenta la conversione di Maddalena. […] Pieno di comicità è poi il personaggio del beone Mordacai il quale anche nei momenti più seri riesce a gettare una sprazzo di umore gajo e giocondo, come nella scena sesta dell’ atto secondo, in cui racconta la rissa tra’ pretendenti di Maddalena, e nella scena nona del primo atto in cui descrive a Sanson, uno degli amanti di Maddalena, il suo trasporto pel vino. […] Battista Andreini (mi servo della traduzione di Francesco Righetti, pag.  107-108) compose egli solo 18 commedie, secondo la raccolta della Drammaturgia dell’ Allacci ; ma tutte sanno della decadenza del gusto, ed alcune sono oltremodo oscene. […] Conoschino adunque la differenza de gl’ huomini, et anche la natura de’ casi che maneggiano, che al sicuro comprenderanno non esser tutt’ uno il trattar con diuerso, che la loro qualità non sia tutt’ una, secondo gl’ accidenti, che succedono debbono caminar la scena con l’ istesso ordine, che scorrono il mondo.

223. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VII. Su i principali Requisiti per giudicar dritto de’ Componimenti Scenici, Mente rischiarata, e Cuore sensibile. » pp. 69-85

Ma il primo di essi, se si scompagna dal secondo, giudicherà dell’arte, e non del patetico; e sembra che il secondo per senso, trattandosi di commozioni e di affetti, perviene più prontamente del raziocinio a ravvisarli. […] Questi vi diranno, che sebbene l’Uomo sia nel genere degli animali, è nondimeno composto di un’ Anima immortale, e di un Corpo a lei strettamente congiunto; e che per la prima vanta una Ragione che lo costituisce superiore agli esseri, che ne son privi1, e pel secondo, benchè soggetto a tutte le leggi e forze dell’Universo e di ogni sua parte, si trova dotato di una elasticità e attività di fibbre, e di nervi, che lo rende atto a signoreggiare sul rimanente del mondo animale, minerale, e vegetabile. […] de’ quali il primo fu di età non meno che di frase ed espressione, e di naturalezza e semplicità vicino ad Omero, ed il secondo abbonda di tanta soavità, grazia, e delicatezza: così che da essi prese l’Epico Latino non poco di quel fuoco, che infiamma il P. […] La Modestia δωρημα καλλιϛον ϑεῶν, il più bel dono degli Dei, secondo Euripide, mi consiglierebde a non parlar quì de’ nostri Poeti.

224. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO III. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 36-58

Questa commedia assai piacevole di carattere e d’intrigo, al dir di Voltaire, fu la prima ricchezza del comico teatro francese; ma secondo M. […] Vi si figura che alcuni commedianti per mostrare i loro talenti rappresentino nel secondo atto una pastorale, nel terzo una commedia, nel quarto una tragedia della morte di Clorinda, nel quinto una tragicommedia decorata sull’innamoramento di Armida. […] Giovanni Francesco Regnard nato in Parigi nel 1674, secondo Voltaire, morì d’anni cinquantadue; ma l’autore del Calendario degli Spettacoli vuole che sia mancato di vivere nel 1710, e Palissot reca la di lui morte seguita nel 1709. Di genio allegro, giocondo e comico meritò, dopo lunghissimo intervallo, di occupare il secondo posto appresso Moliere. […] Diceva però colla maggior naturalezza del mondo, che il primo atto era tutto suo ed era eccellente, il secondo in cui Palaprat avea inserite alcune scene burlesche, era mediocre, il terzo che tutto apparteneva all’amico, era detestabile.

225. (1878) Della declamazione [posth.]

Intorno siedono i cardinali, i vescovi, i prelati, teologi ecc. secondo il loro ordine. […] Secondo questi tre modelli si dee distinguere il carattere proprio della loro declamazione. […] Ed ecco, secondo noi, il metodo più giusto e più semplice per regolare il tuono della pronunciazione. […] La stessa specie di modificazione si venne pure modificando secondo l’indole speciale del subbietto, al quale era destinata, e secondo il grado della passione che le comunicavano le circostanze. […] Secondo questo rapporto ciascuna ha il suo carattere proprio, le sue passioni, le sue espressioni.

226. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 528

Milanese, lasciò a mezzo gli studi legali per fuggir di casa e andare ad abbracciar l’arte comica, rifugiandosi, perchè ricercato da’ suoi, a Riverzaro prima, in quel di Piacenza, poi a Bettola sulle montagne, in Compagnia Mazzeranghi, composta di tre donne, quattro uomini e un bimbo, in cui la prima donna sosteneva la parte di Paolo nella Francesca da Rimini e quella di Roberto nei Due Sergenti, diventando Sofia al secondo atto e ritornando Roberto al terzo.

227. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 689

Si scritturò poi il ’24 con Luigi Fini, qual secondo caratterista, dopo la scelta di Domenico Verzura.

228. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 863

Il guadagno netto della Compagnia, pagati gli altri scritturati secondo il pattuito, doveva esser diviso tra’ Soci in parti uguali. – I conti dovevan farsi ogni domenica sera.

229. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1029-1030

Noi gli auguriamo di non esser secondo al collega Fiorilli, il grande Scaramuccia, che alla Comedia italiana di Parigi dava ancora il famoso schiaffo col piede a oltre ottant’anni.

230. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 661-662

A soli quindici anni si trovò con Gustavo Modena, poi con Augusto Bon in Compagnia Lombarda, poi brillante ai Fiorentini di Napoli al fianco di Alberti, Taddei, Majeroni, Salvini, la Sadowski, la Cazzola, in mezzo ai quali cominciò ad acquistarsi la più bella rinomanza artistica : e si noti che Angelo Vestri, entrato in quella Compagnia il '47, obbligandosi « di agirvi in carattere di generico e in tutte quelle parti di primo e secondo carattere, brillante, amoroso che gli verranno dal direttore della Impresa assegnate, con l’annuo compenso di lire austriache duemilaseicento, pari a ducati del Regno cinquecentoventi, e di una mezza serata in appalto come d’uso in Napoli, » arrivò a pena, dopo quattordici anni, nei quali era diventato il beniamino del pubblico, a ricevere uno stipendio di settanta ducati al mese, che è oggi a un dipresso quello di un generico.

231. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VIII. Degl’Inventori del Dramma Pastorale. » pp. 86-94

Certo è però, che tralle Maschere, che appartengono alla antica Italia, trovansene di molte satiresche; e che i Romani nel copiare i Teatri Greci materiali, secondo Vitruvio non lasciarono di apprestare al Dramma Satiresco la sua Scena, e le decorazioni corrispondenti. […] L’inventore della Pastorale, che, secondo lui, prevenne gl’Italiani, fu il Battiloro Commediante Sivigliano Lope de Rueda. […] In secondo luogo dite, che Castillejo certamente fiorì da’ primi anni del secolo sino al quaranta.

232. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VII. Copia di Teatri per l’Impero: magnificenza e profusione eccessiva negli spettacoli sceneci. » pp. 38-55

Spoleto ancora, secondo il Biondo e il Sabellico, ebbe un teatro rovinato da’ Goti insieme colla città dopo la morte di Teodorico. […] Era questo teatro capace di circa novemila persone, secondo il calcolo fattone dal dotto Decano di Alicante don Manuel Martì. […] Nè conseguì per questo di scemarne il numero, anzi a tal segno esso crebbe, che di sole ballerine forestiere, secondo Ammiano Marcellinob, contaronsi in Roma più di tremila, le quali coi loro cori e con altrettanti maestri furono privilegiate ed eccettuate da un bando di sgombero dalla città intimato per timore di carestia a tutti i filosofi, retori ed altri letterati stranieri.

233. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO II. Pastorali Italiane del XVII secolo. » pp. 274-291

Prima però dí essa sí produssero il Sogno e la Pastorella Regia di Giambatista Guicciardi impresse nel primo e secondo anno di esso; la Dichiorgia, ovvero sia contrasto dell’amore e dello sdegno dell’aquilano Pompeo Interverio pubblicata in Vicenza nel 1604; il Rapimento di Corilla di Francesco Vinta uscita nel 1605; il Filarmindo del conte Ridolfo Campeggi. […] Appartiene la prima al secondo lustro del secolo, ed in essa, oltre all’esser piaciuto all’autore di rimare con frequenza, non si vede il calore richiesto nelle sceniche poesie; ma ben si nota la semplicità dell’azione condotta coll’usata regolarità italica ed espressa colla grazia naturale di questo leggiadro poeta. […] Viene questa favola mentovata dal Fontanini, ed esaltata da Gian Vincenzo Gravina nel libro secondo della Ragion Poetica.

234. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 969-973

Ordinò subito il capitano di forzare la macchina per ritirarsi ; il comando fu eseguito, ma al secondo tentativo per entrare, un nuovo e più terribile urto spaccò la prua del bastimento che incominciò ad affondare. […] Il capitano, che dopo il suo secondo tentativo per entrare nel porto, vide tutto perduto, preferì di morire a bordo del suo legno, ad un processo che lo attendeva a Marsiglia. […] Anche sta volta si salvaron soli il Gagliardi e un secondo macchinista.

235. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO II. Prima Epoca del Teatro Latino. » pp. 16-128

Sempronio Tuditano (cinquantadue anni in circa dopo la morte di Menandro) comincio a fiorire secondo i Fasti Capitolini Livio Andronico. […] Secondo Eusebio egli mori in Utica nell’olimpiade CXLIV (che cade nell’anno nominato 549) cacciato da’ Nobili Romani che morder soleva nelle sue favole. […] Giovanni Errico Majoc vuol provare non essere essa differente dall’idioma Maltese, nel quale secondo lui la lingua punica si è conservata. […] La vede, e secondo l’usanza di chi vuol comperare per poco, l’approva a mezza bocca. […] A’ primi si attenne il Tafuri, al secondo l’abate de Angelis.

236. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 163-168

Morì d’idrope pettorale a Firenze ; e sulla pietra che sigillava il suo sepolcro nel chiostro di Santa Croce, a destra e in prossimità della cappella Pazzi, toltane alcun tempo pei lavori di restauro, e ricollocata poi, ma sebben sempre a destra di chi entra, non più allo stesso luogo, fu incisa la seguente iscrizione che dettò Giovanni Battista Niccolini, il quale non l’ebbe in vita troppo nel suo libro : qui riposa antonio morrocchesi di san casciano nell’i. e r. fiorentina accademia di belle arti professore di declamazione fra i tragici attori del suo tempo per consentimento d’italia a nessuno secondo e luogo gli tenga di maggior elogio l’essere nell’arte sua piaciuto a vittorio alfieri maddalena morrocchesi al consorte desideratissimo non senza lacrime q. m. p. […] Sfogliando le sue lezioni di declamazione, guardando a quelle odiose figurine che le illustrano, pensando a quelle repliche immediate di narrazioni, e il tutto comparando al giudizio che ne dà il Righetti nel secondo volume del suo Teatro Italiano, e che qui riferisco, c’ è da credere che il Morrocchesi fosse un grandissimo artista di maniera.

237. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAP. III. Teatri materiali. » pp. 132-135

Nella corte di Ferrara, dove fin dal secolo precedente fiorirono gli spettacoli scenici, il duca Alfonso da Este fece innalzare un teatro stabile secondo il disegno che ne diede l’immortale Ludovico Ariosto.

238. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 914

Dell’ ’82, sempre secondo il Bartoli, recitava col vigore e il valore di trent’ anni addietro.

239. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 390-391

Garzes, morto il quale, entrò subito secondo brillante con Pieri e Ferrati.

240. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 625-626

Secondo la leggenda del palcoscenico, il Vedova fu il più ignorante uomo del mondo ; e si vuole che un giorno (già da tempo era impensierito per la scelta della beneficiata) si recasse alla prova con un libro sotto al braccio, sclamando : l’ho trovada, l’ho trovada, un po'lungheta, ma tagiaremo.

241. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo IV. Risorge in Italia nel Secolo XVI la tragedia Greca e la Commedia Nuova, e s’inventa il Dramma Musicale. » pp. 210-241

L’autore così perito nelle greche lettere prese Sofocle per esemplare, secondo ciò ch’egli stesso disse nella dedicatoria a Carlo V della sua Italia Liberata, poema ricco di tante bellezze poetiche impercettibili ad occhi non assuefatti a contemplare Omero. […] Dessa é tale per l’azione grande che interessa le nazioni, e non già pochi privati, per le vicende della fortuna eroica, secondo la giudiziosa definizione di Teofrasto, per le passioni fortissime, cagioni di disatri e pericoli grandi, e per gli caratteri elevati al di sopra della vita comune. […] Il duca Alfonso d’Este, per farle rappresentare, fece alzare un teatro stabile secondo l’architettura diretta dallo stesso poeta; e furono eseguite a maraviglia, essendosi l’istesso Ariosto occupato a dirigerne la rappresentazione, e vi sostenne la parte del prologo, secondo che, ricavali dalle seguenti parole di Gabriele Ariosto, il quale terminò la commedia della Scolastica rimasta imperfetta per la morte di Lodovico avvenuta nel 1533. […] A quella favola pastorale il poeta medesimo fece poi gl’intermedi che furono dati alle stampe da Marco Antonio Foppa appié del secondo volume dell’opere postume del Tasso. […] Ma una pastorella che colle parole piange l’amante morto o lontano, e va colla voce scorrendo pe’ tuoni musicali, é ugualmente sciocca, secondo M. 

242. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO PRIMO. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 2-31

Ignora primieramente l’apologista che molti anni prima di Alarico il di lui padre chiamato Eurico o Evarico (che cominciò a regnare l’ anno 486) avea già dato a’ Visigoti il primo codice di leggi dette Teodoriciane o perchè, secondo i dottissimi Savarone e Grozio, Eurico portasse anche il nome di Teodorico, o perchè, secondo il Sirmondo e l’Alteserra, fossero state così chiamate per paranomasia in opposizione alle Teodosiane dell’impero occidentale. […] Non eravi adunque, secondo Alfonso, sino al XIII secolo in Ispagna libro di leggi, e giudicavasi per bravure, per capriccio, e per certe costumanze strane e non fondate in verun diritto, che è quello appunto che affermava il Signorelli, e che per bizzarria, per capriccio e per istrana malfondata costumanza contraddiceva il Lampillas. […] Entrati poi a regnarvi i Longobardi, ecco ciò che seguì in Italia secondo il racconto di Paolo Diacono il migliore storico de’ tempi bassi: Erat sane hoc mirabile in regno Longobardorum; nullæ erat violentia, nullæ struebantur insidiæ, nemo aliquem injuste spoliabat; non erant furta, non latrocinia; unusquisque quo libebat, securus sine timore pergebat. […] In Viviers, secondo un vecchio rituale manoscritto, divisi i clerici e diaconi in due cori davano voci a più non potere per superarsi a vicenda, cantando e clamando e fort cridar fino a che una delle parti rimanesse vincitrice. […] Secondo Raynaud nel dì di S.

243. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO I. LIBRO I » pp. 12-33

Il celebre Callimaco Cirenese autore degl’Inni ed Epigrammi e di altri pregiati lavori, dee contarsi tra coloro che fiorirono nella poesia rappresentativa, e specialmente nella tragica sotto Tolommeo Filadelfo sino all’Evergete, che cominciò a regnare l’anno secondo dell’Olimpiade CXXVII. […] Al medesimo poeta si dee la cura di descrivere i poeti drammatici secondo l’ordine de’ tempi sin dal loro principio1. […] Ecco in qual guisa vi si deridono le contraddizioni degli umani desiderj secondo la nostra traduzione: Strana oltremodo a voi la razza umana Forse non sembra, che di opposti voti Solo si pasce? […] Si è fatto pur menzione nell’opera medesima e nella seconda parte del Supplimento del teatro di Venosa, secondo l’Antonini, sacro ad Imeneo, di quelio de’ Marsi in Alba Fucense, e di quelli di Baja e di Alife e di Sessa.

244. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 213-214

Tornato in patria, e mortogli il padre, intento alla ricerca d’un impiego che gli desse da vivere, con il suffragio delle sole quattro classi elementari, sognò di diventare un artista drammatico, e cominciò coll’entrare in una società di dilettanti che recitavano in un buco di teatrino improvvisato, posto in un solaio ; passò poi in altra società meno peggio, sostenendo le parti di primo attor giovine, fino a che, incoraggiato dagli applausi e dai consigli de’concittadini, esordì alle Logge di Firenze con Adelaide Ristori nel’70, in qualità di secondo amoroso.

245. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. -596

Entrato in arte a venti anni, passò gli anni del noviziato in compagnie di second’ ordine, sino al 1814, nel quale anno fu scritturato qual secondo amoroso dalla celebre Carlotta Marchionni.

246. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 654-655

Trascrivo dal Bartoli : « Grazioso commediante, che recitava in Napoli la parte di secondo Zanni sotto il nome di Pannocchia.

247. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 750-751

Ebbe, secondo il Bartoli, più mogli, variis modis et temporibus, e andava guitteggiando ancor nel 1782.

248. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 928

Figlio del precedente, fioriva nella prima metà del secolo xvii ; fu artista di gran pregio per le parti di secondo Zanni, che rappresentò sotto il nome di Trappolino, nella Compagnia dei comici Affezionati.

249. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 992

Entrò poi l’ ’82 con Pasta e Campi, e l’ ’83 con Pietriboni, e il ’91 con Pasta e Reinach, coi quali fu poi sostituito, nel secondo anno del triennio, e a cagion di malattia, dal fratello Arturo.

250. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1023

S. con andar a recitare dove Ella comandarà ; ò pure (secondo) Assignarà S.

251. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Tavola di Stato – 13 dicembre 1769.Tavola di Stato – 7 febbraio 1770, » pp. 5-6

…………………………… Tavola di Stato – 7 febbraio 1770, …………………………… Con nostro ossequiatissimo Dispaccio de' 13 del prossimo passato Dicembre fu riscontrata Vostra Altezza Serenissima dell’ Omicidio commesso in Reggio dal Comico Lucio Landi, stato colà sin’ora carcerato, in persona di Giuseppe Spisani Bolognese Vomo al servigio della Compagnia Comica, che in allora recitava in quel Teatro, e di cui l’Omicida n’ è il Capo, viene in oggi d’essere dal Consiglio Criminale risoluta la di lui Causa colla decretata dichiarazione, che attese le circostanze concorse nel predetto Omicidio, e particolarmente la qualità del medesimo stato eseguito a propria necessaria difesa, debba rilasciarsi « ex quo satis » quindi secondo le provvidenze portate da' Sovrani regolamenti abbiamo ordinata la esecuzione dell’ anzidetto Decreto nell’ atto stesso, che ne facciamo il presente rispettabilissimo rapporto a Vostra Altezza Serenissima a disimpegno de' proprii nostri doveri.

252. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 303-304

Il '42 passò col ruolo di Madre tragica nella Compagnia di Luigi Domeniconi, e morì a Brescia il 1851 d’apoplessia fra le braccia del secondo marito, Luigi Pezzana, compianta da tutti i fratelli d’arte.

253. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 321-322

Eccone l’elenco pel carnovale del 1820 al Teatro Apollo di Roma : UOMINI Nicola Vedova, padre e tiranno Francesco Pieri, caratterista nobile Pietro Pezzi, generico dignitoso Carlo Camisani, secondo amoroso Domenico Liparini Giuseppe Zanno ni Carlo Coltellini amorosi primi Giuseppe Mazzotti Lorenzo Pellegrini generici Agapito Angiolini, 2° caratterista Filippo Fontana, generico dignitoso Ant.

254. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO I. Su i Teatri Spagnuoli sotto i Romani. » pp. 2-8

Legga l’Opera De Amphitheatro di Giusto Lipsio [per non inviarlo a quella di un Italiano, del dottissimo Canonico Simmaco Mazzocchi De Ampitheatro Campano], e vedrà che l’Anfiteatro non era se non un doppio Teatro, e che le scalinate, i recinti, le uscite, convengono appuntino ad esso ugualmente, che al Teatro secondo le regole Vitruviane. […] Una Tarteso differente da Cadice, che portò pure questo nome, chiamata da’ Greci Carteia, secondo Strabone, Pomponio Mela, e Plinio, era situata distante una lega da Calpe venendo da Alghesira, e al presente si chiama Cortijo del rocadillo.

255. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 260-263

Sebbene all’Ademollo paja di maggior pregio quello di Addio a Venezia, io riporto qui il secondo de’ sonetti scritti prima di sposarsi e di darsi alle scene. […] In proposito del valore della Riccoboni, e del seguirla che faceva il Maffei di città in città, assistendo alle rappresentazioni della Merope, la Fama (atto secondo, scena I) a Radamanto, che, dopo la descrizione chiara e viva da lei fatta della tragedia, aveva detto : mentre Femia m’accusi, io ben m’avveggio, che nelle accuse tue l’amor traluce, perchè se tu l’odiassi, i bei colori negati avresti al tragico racconto…, risponde : Facciol perchè l’ingrato entro il mio amore specchi sua colpa, e sè convinto accusi.

256. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 754-756

M. il Re di Sardegna, dettò nel secondo volume del suo Teatro Italiano (Torino, Paravia, s. d.), e quelle che traggo dagli Scritti inediti di Antonio Colomberti, attore assai pregiato e contemporaneo del De Marini, che desteranno, son certo, il più vivo interesse per le particolarità artistiche onde son ricche. […] E qui il Colomberti aggiunge : Nel primo caso, ha tolto un onore alla sua famiglia ; nel secondo…. non ne aveva di bisogno.

257. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 617-622

Secondo Adolfo Bartoli sarebbe stata quella la Compagnia degli Uniti, che si erano formati, – egli dice – sotto la direzione di Adriano Valerini nel 1580 circa. […] È certo però che il Valerini non ne faceva più parte nell’aprile dell’ '84, secondo l’elenco che abbiam dato al nome di Pelesini.

258. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del teatro »

E sta in questo, che i palchetti, secondo che dalla scena camminano verso il fondo del teatro, vadano sempre salendo di qualche once l’uno sopra l’altro, e similmente vadano di qualche once sempre più sporgendo all’infuori. […] Avendosi, secondo le leggi architettoniche, a dare agli ordini di sopra più di sveltezza che a quelli da basso, vengono i palchetti ad avere differenti altezze. […] Secondo una tale idea sono due disegni che m’è avvenuto di vedere in Italia, ne’ quali, non ostante che nulla manchi di quanto richiedono le moderne rappresentazioni, la maestà si conserva dell’antico teatro dei Greci.

259. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 281-290

Gli Etruschi che da’ Greci furon detti Tirreni, vennero in Italia, secondo l’opinione di dotti uomini, dalla Fenicia, e secondo Erodoto, dalla Lidia; e perciò disse Orazio lib. 1, sat. 6 Non quia, Mecænas, Lydorum quidquid Hetruscos Incoluit fines, nemo generosior est te. […] Il Conte di Calepio, parlando del decoro, osserva in questa tragedia dell’ Ercole Eteo, che con giudizio vien mitigato da Seneca il discorso che secondo Sofocle fa al figliuolo per obbligarlo ad esser parricida e divenire consorte della concubina paterna.

260. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 832-837

Fu dunque secondo brillante il ’66 con Bellotti-Bon, poi primo amoroso il ’67 con Coltellini, il ’68 con Vernier, col quale creò con gran successo la parte di Sirchi nel Duello di Ferrari, il ’69-’70 con Alessandro Salvini, e il ’71 con Peracchi : poi, Capocomico. […] O giovani, lasciate fare della filosofia all’autore : voi studiate bene le parole, le passioni, il carattere del personaggio, vestitelo secondo il costume del suo tempo, poi recitatelo con anima, senza fronzoli, senza declamazioni, senza preoccupazioni del come è vestito : leggete Alfieri, ma recitate Augier, Goldoni, Molière, Shakespeare, Macchiavelli e Plauto e Aristofane, e recitateli tutti nella stessa maniera, cioè con naturalezza ; e non lasciatevi infinocchiare dalla teoria barocca e ridicola, che per tutti i tempi e per tutti i personaggi ci vuole una recitazione diversa : di diverso non c’è che il carattere e il vestito : e quindi se il personaggio è serio e piange, voi dovete star serii e piangere, ma con naturalezza e verità tanto vestiti alla romana, che alla veneziana, tanto coll’elmo che colla tuba ; e se un personaggio è comico, è comico allo stesso modo tanto in Shakespeare, che in Molière, che in Goldoni, che in Augier, che in Bersezio. […] Lasciamo all’autore la grande responsabilità di creare i suoi personaggi ; noi limitiamoci a farli parlare, camminare, e gestire secondo la « gretta, e sciocca e putrida natura ! 

261. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VII. Teatro Latino. » pp. 109-171

Volunnio, secondo Varrone, scrisse alcune tragedie in lingua etrusca. […] Fu egli il primo che osservando i greci, si avvisò di sostituire alla poesia satirica la rappresentativa, e, secondo Donato, compose tragedie, e commedie. […] Fu, secondo Svetonio ed Eusebio, uno de’ primi poeti latini. […] Pilade spiccò ne’ balli tragici, e secondo Suida e Ateneo, compose anche un libro in tal materia. […] Cecilio Stazio, secondo la cronaca eusebiana; morì un anno dopo Ennio, cioé l’anno 585.

262. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — 1759 – 16 Settembre. » pp. 258-259

Da quando ebbe abbandonato il teatro, sino al giorno della sua morte, egli, secondo il Casanova, passò il suo tempo in operazioni cabalistiche e in ricercar la pietra filosofale.

263. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 709-710

Da una nota del Tralage sappiamo che il Costantini esordì al teatro italiano a Parigi nel 1687 nella parte di primo Zanni, sotto nome di Gradelino ; e secondo il parere del vecchio Riccoboni, riferisce il Gueullette che il Costantini, attore di assai pregio in Italia, dovette a Parigi lasciar le scene poco dopo il suo esordire.

264. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 763-764

Egli si chiamò Ferrari, e fu primo innamorato di sommo merito : tale, secondo il Bartoli, che non ebbe nell’arte del teatro chi lo superasse.

265. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 83

(Era questa figliuola del buon secondo caratterista e servo sciocco Giuseppe Grazzini).

266. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 254

Uscitone il 1770, e pervenuto dopo varie vicende a Venezia, contrasse amicizia con Luigi Fabbri, capocomico e artista sotto la maschera del Dottore, e con lui unitosi, potè finalmente realizzare il suo sogno, presentandosi col sospirato vestito del Secondo Zanni.

267. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 686-687

Ciarlatano e capocomico, più noto sotto il nome dell’Anonimo, che assunse la prima volta in Genova il 1714, nacque a Busseto nel Ducato di Parma, il 13 luglio 1686 (secondo Tipaldo, il 5 luglio) da Giuseppe, militare, e da Maria Carpi, cittadina di Parma ; e abbiam da Goldoni notizie particolareggiate dell’esser suo.

268. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 149-268

Questa scena molto corta, ed il coro delle Rane, il quale, secondo lo Scoliaste, neppure compariva in iscena, ha dato il titolo alla favola. […] Secondo il racconto di Socrate il giovane è già perfettamente ammaestrato a negare il debito a fronte di mille testimonj. […] Secondo Plutarco questo comico eccellente finì di vivere sulla scena in mezzo agli applausi essendo stato coronato per una delle sue favole. […] Il Meursio le attribuisce all’Ateniese, il quale secondo Suida ne compose quarantasette, e fu cinque volte dichiarato vincitore. […] Filemone il maggiore nacque e visse in Siracusa secondo Suida; ma Strabone afferma che nascesse in Soli o Pompejopoli della Cicilia.

269. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda Guerra Punica. » pp. 129-244

Galzarono allora con particolar lode il coturno Marco Pacuvio, Lucio Accio ovvero Azzio, Cajo Tizio, e secondo alcuni anche il satirico di Sessa Cajo Lucilio. […] Azzio almeno cinquant’anni più giovine di Pacuvio, secondo la Cronica Eusebiana, avea avuto il padre schiavo in Roma. […] Questa commedia di, Apollodoro prende il titolo di Ἐκυρα, socrus secondo Donato, dalla gran parte che hanno le suocere nell’azione. […] Si vede che questi sono due argomenti del poeta connessi con molta arte i quali formano una commedia ravviluppata e doppia, che sarebbe semplice senza il secondo. […] Ciò avvenne, secondo l’epigrafe apposta alle comuni edizioni, ne’ giuochi funebri di L.

270. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 738-742

dimenticavo di dirvi che il secondo anno che ero con Moro Lin, mi sposai con Francesco Paladini, che faceva il brillante e piaceva molto. […] Ritornai frattanto in arte con la Compagnia Benini (compagnia mista allora e di secondo ordine) ; poi con Gallina, poi con Zago-Gallina, e finalmente del '91, Gallina autore, col fratello Enrico…. a cui, come sapete, subentrò proprietario il Benini, e…. eccomi ancora qui.

271. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VII. ed ultimo. Vuoto della Storia teatrale. » pp. 248-280

Spoleto ancora, secondo il Biondo e il Sabellico, ebbe un teatro rovinato da’ Goti insieme colla città dopo la morte di Teodorico. […] Era questo teatro capace di circa novemila persone, secondo il calcolo fattone dal dotto Decano di Alicante Don Manuel Martì tanto amico del nostro Gravina, nella lettera scrittane a Monsignor Zondadari. […] Egli è ancor vero, che secondo il racconto di Sparziano, l’imperadore Adriano ne’ suoi conviti amava di far rappresentare commedie, tragedie e atellane. […] E come avrebbero mirato senza indignazione gli adulterii mimici, che, secondo Lampridio, non bastò ad Eliogabalo di vedere fintamente rappresentati, ma ordinò che s’imitassero sulla scena al naturale198? […] Non fu tragico Anassandride, come lo stimò il Signor Andres nel parlar rapidamente di ogni letteratura, ma comico della commedia mezzana, secondo Ateneo, ed in essa, e non nel teatro tragico, introdusse le deflorazioni e le avventure amorose.

272. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quarto »

Si distinguevano essi con vari nomi secondo i vari mestieri. […] L’autore è un certo Francone monaco benedettino normanno di nazione, o secondo alcuni parigino. […] Nel mentovato codice, vien riferito, anzi proposto per esempio il primo versetto d’una canzone provenzale posta sotto le note secondo la musica di que’ tempi. […] Il più antico monumento di cotal genere che abbiano i Francesi vien reputato un componimento cantato al re Clotario secondo in occasione d’una celebre vittoria riportata contro ai Sassoni. […] Il Signor Abbate si mostra informato di tutto ciò, parla dell’Edda alla pagina 88 del suo secondo tomo, entra di proposito a spiegate il meccanismo della versificazione settentrionale, ne adduce egli stesso degli esempi, ne cita i versi, e poi dimanda «dove trovarli»?

273. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 841-848

Secondo il Bartoli, nacque il 1567, e morì il 1627 ; ma nè della data di nascita, nè di quella di morte, ho potuto trovar notizie precise. […] Di altri Flamini di tal tempo non abbiam notizie : e il Fabri (secondo il Bartoli che lo fa nascere, come s’è visto, nel 1567, avrebbe avuto allora soltanto diciassett’anni) sappiam che cominciò a recitar giovinetto. […] mo Federico Cardinal Borromeo suo arcivescovo ha fatta, e tuttavia va facendo ; e il 1614, per due mesi, a Genova, secondo la concessione di quel Senato del 18 agosto.

274. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo nono »

Orazio Benevoli, Anton-Maria Abbattini, Francesco Foggia, Pietro Picerli e il rinomatissimo Cesti cominciarono in Roma i primi a ripolire alquanto e simplificar l’armonia dagl’ispidi intrecci del contrappunto, a concertar con più esattezza le parti, a connetter fra loro i passaggi secondo il luogo, che debbono occupare nella modulazione, a scegliere e regolare gli accordi secondo la relazione che hanno essi col tutto. […] S’aggiunse a questa più giusta cadenza secondo il gusto lulliano, furono risecati i soverchi artifizi, si fecer camminare con maggior precisione e calore il movimento e la misura, e le aperture di molte opere italiane si lavorarono alla francese, il qual costume durò per più di vent’anni di qua dai monti fino al principio del secolo presente, checché ne dicano in contrario gli Italiani facili ad essere smentiti colla pruova delle carte musicali di que’ tempi. […] [17] Secondo lo spirito dell’esposto sistema s’aprirono nelle più cospicue città utilissime scuole intente a promuover quest’arte incantatrice, e ripolirla. […] Intuonazion perfettissima che poteva servir di canone di Policleto nella sua professione, agilità incomparabile, destrezza inaudita ne’ trilli, sobrietà e vaghezza negli ornamenti, ugual eccellenza nello stil leggiero che nel patetico, sopra ogni cosa graduazione esattissima nel sollevare e diminuire successivamente la voce secondo l’indole del sentimento: ecco le mirabili prerogative che gli vengono unanimemente accordate, e che poscia a quella sublime fortuna il condussero che non può ignorarsi da chicchessia. […] Questa increscevol pompa di armonica perizia, questa gotica usanza d’indovinelli e di logogrifi musicali: questa musica gradita agli occhi e crudel per gli orecchi, piena d’armonia e di romore, e vuota di gusto e di melodia, fatta secondo le regole, seppur le regole hanno l’atrocità di permettere di far cose spiacevoli, fredde, imbrogliate, senz’espressione, senza canto, senza leggiadria, qual altro pregio veramente aver può che quel di abbagliar gli eruditi, e di uccider per la fatica il compositore, e êr la noia i dormigliosi ascoltanti?»

275. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 296

Come chiusa, l’attore-cuoco mise sulla tavola un secondo piatto, pieno di pezzi di porco fritto nella padella, che fu divorato in un fiat con grande avidità.

276. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 476-477

Secondo il Loehner, questo Antonio non è che il Lorenzo Bonaldi, marito di Colombina, di cui il Goldoni tenne a battesimo una figliuola (a Rimini il 16 luglio 1743). « Patrini fuere Dominus Carolus Goldoni ac Domina Angela Zanotti.

277. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 534-535

 » Che il Burchiella fosse valoroso attore sappiamo da Calmo stesso, che di lui faceva sì gran conto, da esclamar nella lettera di chiusa del libro secondo, vòlto alle povere commedie, ridotte a mal partito : « orsù, state di buona voglia ; chè sino al tirar del fiato di Burchiella e a l’aprir delle mie mascelle, vi faremo, per quanto ci sarà possibile, star su l’onor vostro.

278. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 562-563

Fanciulla bizzarra e alquanto leggiera nell’atto primo ; donna esitante, ignara di ciò che realmente prova nel suo petto, e sbalordita della mutazione che intravede dover fra poco accadere nella sua esistenza all’atto secondo ; nel quinto la gioja di sapersi madre la fa quasi ritornare alla ingenuità fanciullesca !

279. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. -612

Lo troviamo poi nel’39 a Bologna, dove, secondo una indicazione nel diario del Barilli (Ricci.

280. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 268-269

Non ancora spirato il secondo anno di studj, s’era nel 1833, il futuro avvocato, appassionatissimo dell’arte, in cui ebbe lezioni, dicono, dalla celebre Pellandi, e in cui fece prova eccellente nella filodrammatica della sua patria, si scritturò primo attore nella Compagnia di Marco Fiorio, di cui era prima attrice Carlotta Polvaro, vedova del brillante Angiolini, la quale egli sposò dopo alcun tempo.

281. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 576-577

Righetti, nel volume secondo del suo Teatro Italiano, « Ho riconosciuto – scrive – pochi attori, che più del signor Tessari studiassero di penetrare nel carattere del personaggio che dovevano rappresentare.

282. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO II. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 80-124

Ignora primieramente l’apologista che molti anni prima di Alarico il padre di lui chiamato Eurico o Evarico (che cominciò a regnare l’anno 486) avea già dato a’ Visigoti il primo codice di leggi dette Teodoriciane o perchè, secondo i dottissimi Savarone e Grozio, Eurico portasse anche il nome di Teodorico, o perchè, secondo il Sirmondo e l’Alteserra, fossero state così chiamate per paranomasia in opposizione alle Teodosiane dell’Impero Occidentale. […] Entrati poi a regnarvi i Longobardi, ecco ciò che seguì in Italia secondo il racconto di Paolo Diacono il migliore storico de’ tempi bassi: Erat sane hoc mirabile in regno Longobardorum; nulla erat violentia, nullae struebantur insidiae, nemo aliquem injustè spoliabat; non erant furta, non latrocinia; unusquisque, quo libebat, securus sine timore pergebat. […] Avvenne a que’ tempi ancora, cioè sin dal 1001, che secondo Camillo Pellegrino un certo Capuano copiò in un codice membranaceo le leggi de’ cinque re Longobardi, le addizioni di Carlo Magno e de’ successori, e i capitoli e trattati de’ duchi di Benevento, frammenttendovi alcune sue osservazioni intorno alla pratica di esse leggi; il qual codice serbasi nell’archivio della Trinità della Cava. […] In Viviers, secondo un vecchio rituale manoscritto, divisi i clerici e diaconi in due cori gridavano a più non potere per superarsi a vicenda cantando e clamando e fort cridar sino a che una delle parti rimanesse vincitrice. […] Secondo Raynaud nel dì di santo Stefano si cantava alla Messa una canzone detta prosa dell’asino, ed anche prosa de’ fatui, e nel dì di san Giovanni un’altra prosa detta del bue a.

283. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 37-96

Egli morì in Evora prima del 1557; e dopo la di lui morte se ne pubblicarono le opere in cinque volumi, de’ quali il secondo contiene le commedie, il terzo le tragicommedie, il quarto le farse. […] Il secondo fu Luis Vicente, il quale intraprese l’impressione delle opere del padre. […] Cristofano Castillejo morto nel 1596 scrisse alcune commedie rimaste inedite che io non ho potuto leggere, e che secondo il Nasarre potrebbero passar per buone, se fossero meno mordaci e lascive. […] L’antica e la moderna Europa non vide un poeta teatrale del Vega più secondo. […] Nè anche questa però può dirsi essere stata tragedia vera; perchè il medesimo Cueva confessa che le tragedie del Malara non erano scritte secondo il metodo degli antichi, ma secondo il gusto nazionale.

284. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VII. Della vera commedia Francese e dell’Italiana in Francia. » pp. 144-176

Essa si rappresentò nel 1748 la prima volta a Versailles; ma secondo il Giornale straniero del 1755 quando si replicò in Parigi, non vi fu accolta troppo favorevolmente. […] Ei già conta almeno tre figliuoli, e destina al primo la poesia comica, al secondo la tragica, all’ultimo la lirica, riserbando per se il pubblicare ogni anno un mezzo poema, e per la moglie un mezzo romanzo; tratti individuali del carattere, che subito danno al ritratto la vera fisonomia. […] Di questo genere sono le seguenti: l’Oracolo impressa nel 1740, in cui intervengono tre personaggi, cioè una Fata, Alcindoro di lei figlio e Lucinda il cui carattere è un leggiadro tessuto di vezzi: le Grazie rappresentata nel 1744 ed impressa l’anno che seguì, il cui soggetto si trasse dall’ode III di Anacreonte di amore immollato dalla pioggia, e dalla XXX dell’istesso amore annodato con una catena di fiori dalle Muse secondo Anacreonte, o dalle Grazie secondo la vaga cantata del Metastasio recitata in Vienna nel 1735: gli Uomini vivace azione drammatica allegorica rappresentata nel 1753, in cui intervengono Mercurio, Prometeo, la Follia e le Statue animate dal fuoco celeste, le quali formano alcuni pantomimi allusivi a i caratteri e alle passioni degli uomini. […] Nel 1788 si è recitata le Arti e l’ Amicizia commedia in un atto secondo i giornalisti nè naturale nè edificante, benchè condotta con qualche interesse e semplicità. […] Senza tale affettazione, parlando essi secondo che esige la natura del dialogo stesso, le parole profferite con vivacità conveniente giungeranno meno sonore dal fondo della scena, e più spiccate a misura che si avvicini l’attore; l’arte che non sappia combinare il comodo di chi ascolta colla verità dell’espressione, è la madrigna della natura.

285. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO V. Sulle due Sofonisbe Italiane, e su due Traduzioni dal Greco di Fernan Perez de Oliva. » pp. 26-42

Quanto al tempo, dice l’Apologista, che secondo Gregorio Giraldi, essa fu terminata di scrivere verso la fine del 1515. […] [vale a dire, secondo il Signor Lampillas, un anno prima che fosse terminata di scriversi]. […] Esse tutte senza eccezione, secondo la Critica di ultima moda del Signor Lampillas, mancano d’invenzione, per essere stati prima narrati i loro argomenti dagl’Istorici e da’ Mitologi. […] Secondo le date messe in campo dal Lampillas, il Perez di anni 18., o 19.

286. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 448

Anzitutto, Signori, voglio farvi osservare, che nella commedia intitolata Lo Spirito folletto, recitando la parte dello Spirito, secondo ogni idea avuta in fatto di magia teatrale, ho diritto di prender tutte le figure che voglio.

287. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 684-685

Sostenne con Fini nel 1824 il ruolo di secondo amoroso col quale passò poi il 1825 con Tommaso Zocchi.

288. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 931-932

Merita il Fiorio molte lodi per i suoi meriti Teatrali, ed egualmente per la bontà de’suoi costumi, che lo palesano un Uomo onesto, un Marito amoroso, ed un Padre prudente. » Pubblicò il Fiorio a Venezia del ’91 le sue commedie in quattro volumi in-8° col titolo Trattenimenti teatrali ; i quali contengono : La nobil vendetta, Imelda e Bonifacio, Meleagro, Il sogno avverato, L’oppresso d’animo, felicitato (dal tedesco), Il Vincislao di Lituania, Ines de las Cisternas, I pazzi corretti, Un momento c’è per tutti, Alberto e Mastino secondo, Signori di Verona, Agnese di Bernaver, La vedova medico e filosofo, Sei piatti e nulla più (dal tedesco), Carlo Goldoni fra’comici, Il matrimonio di Carlo Goldoni, Introduzione comica.

289. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1060-1062

Secondo Francesco Bartoli, ella morì in vecchia età intorno all’anno 1702.

290. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 524-525

Nato a Napoli in Via Santa Brigida il 13 marzo 1854 da Domenico Scarpetta, ufficiale di prima classe agli affari ecclesiastici al ministero, e da Giulia Rendina, è il principe degli attori napoletani viventi, sotto il nome di Don Felice Sciosciamocca di cui ha creato il tipo, erede dell’alta fama di Antonio Petito, a niuno secondo degli artisti sì dialettali, sì italiani per la fecondità dell’ingegno, per l’abbondanza e spontaneità della vis comica.

291. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 657-659

Alzatosi, dopo l’intermezzo del secondo atto il sipario, i comici s’accorsero che mancava l’Ajo.

292. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 752

Comico egregio, che recitava nella prima metà del secolo xvii le parti di secondo Zanni sotto il nome di Bertolino, e di cui Niccolò Barbieri, detto Beltrame, nel Capitolo VII della sua Supplica, dice : Il Signor Nicolò Zeccha detto in Comedia Bertolino giouane di gran coraggio, e di qualche eccellenza nel giuocar d’armi, e nel danzare, ha riceuuto honore di seruir molte volte nella Caccia la Sereniss.

293. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VIII. Vuoto della Storia Teatrale. » pp. 172-179

Ma non per quello ne diminuì il numero, anzi andarono talmente crescendo, che di sole ballerine forestiere, secondo Ammiano105, si contarono in Roma più di tremila, le quali co’ loro cori, e con altrettanti loro maestri, furono privilegiate ed eccettuate da un bando di sfratto dalla città intimato per timore di carestia a tutti gli stranieri filosofi, retori ed altri professori. […] Questo teatro era capace di circa nove mila persone secondo il calcolo fattone dal celebre decano d’Alicante D.

294. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo I. Teatro Italiano nel Secolo XVII. » pp. 268-275

La bella poesia che somministra alla buona musica il vero linguaggio delle passioni, col quale parlasi nel medesimo tempo al cuore e allo spirito, occupava l’ultimo luogo fra tante cose destinate unicamente a solleticare i sensi; e la fina rappresentazione che da essa ancor dipende, fin d’allora fu un oggetto o non veduto o disprezzato dagl’istrioni musici; Qual differenza, non dee immaginarti che si troverebbe da chi potesse paragonarle, tra la musica e la rappresentazione dell’opera moderna, in cui la verità é sì negletta dagli eutropi teatrali, e della tragedia ateniese, nella quale, secondo che ben si esprime ateneo, trasportato da un divino entusiasmo rappresentava e cantava l’istesso Euripide! […] Avvegnaché la prima Accademia scientifica dei segreti della natura fosse stata formata in Napoli nel secolo XVI (come afferma il dotto abate Gimma nella sua Italia letterata pag. 479) dal chiarissimo Giambatista la Porta, fertile ed elevato Ingegno, pregio della scienze, e dell’arti liberali, onore d’Italia, non che del regno, pure fassene qui menzione, perché parecchi membri di essa col lor capo vissero nel XVII, e furono aggregati nell’Accademia de’ Lincei istituita in Roma l’anno 1603 dallo scienziato principe Federigo Cesi Duca d’Acquasparta, il quale «con raro immortale esempio», secondo che ci dice il signor abate Amaduzzi nel Discorso filosofico sul fine ed utilità dell’Accademie, «la sua casa e le sue sostanze per essa consecrò, e di museo, di biblioteca, e d’orto botanico generosamente la arricchì».

295. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO III. Teatri Orientali. » pp. 17-27

Quanto alla musica trovasi da tempo remotissimo nella China introdotta, essendo stata inventata da Hoang-ty, e coltivata dallo stesso Fo-hi inventore del Kin dolcissimo stromento di trentasei corde o secondo altri di ventisette. […] Se Pitagora co’ suoi discepoli disponeansi alla contemplazione e all’esercizio colla musica, anche Chun uno de’ più celebri Imperadori Cinesi, che secondo gli storici della nazione regnava intorno a 22771 anni prima dell’Era Cristiana, col suono del Kin si accingeva a trattare gli affari dell’impero.

296. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Venetia, 23 di marzo 1675. » pp. 351-354

Nella scena del primo atto di dichiarazione amorosa fra Bettia e Tonino, e nella quarta degli atti secondo e terzo fra Bettia e Ruzzante, il Beolco ha raggiunto il colmo della dolcezza e della forza, della comicità e dell’ effetto. […] Fu allora che, dopo la cena, il Ruzzante, secondo l’uso, a esilarar gli animi, recitò le sue tre orazioni in lingua rustica, magna cum astantium voluptate.

297. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo V. Teatro greco. » pp. 26-81

Egli si ritira colle figlie nel tempio delle venerabili Dive, cioé delle Furie, implorando la protezione di Teseo, e secondo l’oracolo va a morire in un luogo a tutti ignoto. […] Secondo Quintiliano, egli si appresta al genere oratorio, e vi riesce mirabilmente, e a niuno de’ più eloquenti rimane inferiore; ma questo stesso talvolta lo mena lontana dal vero dialogo drammatico. […] Achille avea promesso di salvarla dalla violenza; ma quando essa si offre di buon grado al sacrificio, secondo i principi della religione pagana, non gli era più lecito involarla alla morte senza esser sacrilego, ond’é che desiste giustamente dalla prometta difesa. […] Fedra circondata dalle donne del coro, e assistita dalla nutrice, così favella distratta presso Euripide, secondo la nostra debole traduzione: Fed. […] Due amori due confidenze, due dichiarazioni d’amore l’una accanto all’altra, nel primo e nel secondo atto.

298. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 23-24

Egli fu, secondo un contemporaneo, eccellente artista ; recitava ordinariamente nelle commedie italiane le parti di nobile veneziano, e sotto la maschera di Pantalone era impareggiabile.

299. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 244-245

La Baccherini, secondo il necrologio della chiesa di S.

300. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 379-381

Passò poi in quelle di Giustiniano Mozzi e di Alessandro Salvini, cominciando in questa a sostener le parti di secondo amoroso.

301. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 418-419

Questo attore, secondo i Parfait, scomparve dalla scena verso il 1680, poichè d’allora in poi nè lo Scenario di Biancolelli, nè il Teatro di Gherardi ha più la maschera di Spezzaferro ; erronea deduzione, poichè l’ Arlequin Lingère du Palais (vol. 

302. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 722-723

Ma un altro documento riferisce il Campardon di querela sporta da Evaristo Gherardi contro di Ottavio, il quale avrebbe per una recita secondo lui arbitraria, convocata un’assemblea de’ comici subito dopo la rappresentazione del 17 agosto 1692, e assalito e percosso del bastone sulla testa e sul viso il querelante ; contro il quale i fratelli Costantini inveirono già un anno prima dopo la lettura del Don Chisciotte, e altre volte ancora, colle spade alla mano.

303. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 786-787

Cominciò a recitar parti di secondo amoroso il ’26 nella Compagnia di Lorenzo Tassani, dalla quale passò in quella di Monti, Rosa e Marchionni, scritturato per le parti di… trovarobe.

304. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 94-95

Ecco in fatti ciò ch'egli ne dice alla pagina 18 del secondo volume : Il Brighella di quella Compagnia era un bolognese nasuto che faceva il sartore di professione, e cangiata l’aveva in quella di commediante.

305. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Venetia li 28 xbre 1681. » pp. 501-502

Fiorito nella seconda metà del secolo xvii, recitò le parti di secondo Zanni col nome di Trivellino.

306. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 705-716

Dopo di aver passato gli anni della fanciullezza col padre (il 1865 era con lui, il quale faceva il primo attore a vicenda col Germani, nella Compagnia del Teatro Valletto di Roma, capitanata dal brillante Cristofari), fu con Tommaso Massa, un attore brillante, ricco d’intelligenza, dicitore vero ed efficace, poco fortunato in arte, a cagione specialmente della sua meschina figura, con cui cominciò a recitar particine di generico, secondo brillante e amoroso. Passò poi generico primario, amoroso e brillante, a vicenda con Nicola Della Guardia, nella Compagnia di un certo Calìa napolitano, in cui recitava anche gli amorosi nelle farse col pulcinella (non mai il pulcinella, come altri affermò) ; poi, secondo amoroso, in quella di Lambertini e Majeroni, in cui stette anche l’anno dopo come secondo brillante sotto Leopoldo Vestri.

307. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XII. Confronto Apologetico della Opera Italiana, e della Commedia Spagnuola. » pp. 149-181

Si vuol notare in secondo luogo essere molto strana la comparazione di Opera, e Commedia, generi diversi, che non si debbono misurare colla stessa squadra. […] Il secondo Scrittore, che censurò Metastasio per aver composte le bellissime sue Opere per esser cantate, fu l’erudito Sig. […] In secondo luogo cavate fuori il Marchese Maffei. […] Sovvenitevi, che il parlar naturale stesso è un Canto oscuro; che recitando versi, e aringando ancora, secondo Cicerone, si sente una specie di canto. […] Se dunque il Canto entrerà nell’Opera con simile artificio, rapirà certamente soprammodo i cuori, e non parrà a chi ben ragiona alieno, o, secondo il termine apologetico, Disconforme dal vero.

308. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO II. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 32-37

Adlerbeth suo segretario secondo con buon successo le reali vedute con Ifigenia in Aulide tragedia con cori ricavata dagli antichi, e con Cora ed Alonso componimento posto in musica dal Nauman, e con altre favole musicali imitate dalle francesi, cioè Procri e Cefalo, Anfione, Nettuno ed Anfitrite.

309. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 355-357

Ecco l’ Elenco degli attori che formarono la sua Compagnia del 1829 : Primo attore Luigi Bergamaschi Tiranno Giuseppe Copelotti Primo amoroso Gaetano Gattinelli Caratt. promiscuo e Padre Giuseppe Guagni Caratterista Lorenzo Baseggio Prime attrici a vicenda Giulietta Favre Carmina Favre Madre e caratterista Maddalena Caprara Servetta Giuseppina Copelotti Seconda amorosa Alemanna Guagni Generiche Agnese Mancini Giovanna Favre Annetta Ogna Altro Padre Antonio Mancini Secondo caratterista Pietro Caprara Generici Lodovico Mancini Antonio Copelotti Pietro Imiotti Benedetto Mancini Vale la pena di trascriver qui le parole colle quali il Bergamaschi invitò il pubblico alla sua beneficiata, la sera del 20 maggio 1829, al R.

310. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 251-253

Lo ricordo nel secondo, in cui, nonostante certi difetti di recitazione, emergeva l’antico pregio dell’originalità per alcune parti specialmente, come dell’ Oliviero di Jalin nel Demimonde, in cui non ho mai trovato chi per la eleganza e la verità, lo facesse dimenticare, o del Cavaliere d’ Industria, a proposito del quale, l’ Arte del 28 gennaio '55, in una lettera a Fanny Sadowski, dice : Vi ricordate di Peracchi nel Caralier d’Industria !

311. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 260-262

Propostole il Pezzana, dietro suggerimento del Morelli, che avevala sentita nella Suonatrice d’Arpa, di andar nella sua Compagnia a prendervi il posto di Amalia Fumagalli, vinta dalle lusinghe di lui e dalle preghiere della madre, risolse finalmente di abbandonar l’arte sua diletta, ed esordì a Livorno con grandissimo successo, col nome di Giuseppina Biagini, che fu quello del secondo marito di sua madre.

312. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 347-348

Secondo i Fratelli Parfait, seguiti poi dagli altri, la richiesta del Re fu causata forse dal fatto che poco piacque a Parigi il Pantalone (di cui s’ignora il nome), il quale andò a sostituir Turi, egregio artista (V.), morto il 1670….

313. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 639-641

Secondo il Grimm, dispregiatore per sistema delle commedie italiane, il chiasso fattosi attorno a Corallina era una esagerazione, dacchè egli non seppe vedere in lei che de' bellissimi occhi, delle belle carni, e un magnifico petto accoppiati a un talento d’attrice mediocrissimo.

314. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 619-638

Scritturatosi quale secondo amoroso, ebbe subito campo di mostrare le sue forti attitudini, non discompagnate da ottime qualità fisiche e da una bellissima voce. […] Nulla ci ha detto sul modo di rappresentare la parte sua in genere, alla quale solo è accennato al principio del capitolo sul Primo e Secondo Servo : è cosa molto necessaria et molto dovuta nella comedia che dopo la parte di un servo astuto et ingegnoso il quale spiritosamente attendi senza buffonerie al maneggio della favola, che ne succedi un altro totalmente dissimile, ecc. ecc., e qui si dilunga a parlar dell’Arlecchino. […] Distintione delle parole secondo le parti. […] Il secondo havertimento sarà, ch’ essendo sopragiunto in scena da un altro personaggio si taccia subito, non impedendo il luoco a quello che cominciar dee a parlare e troncar qual si voglia bel discorso per non lasciar mutto colui, che di novo è giunto, havertendo però chi dee uscire di star sin tanto che conoschi esser giunto al fine del suo raggionamento quello ch’ è in scena, e poi uscito, dir si puocho, che quello che dianzi parlava non resti come una statua, se però non deve dir cosa aspettante al soggetto, il quale ha molto bene da essere impresso nell’ascoltante, raccordandosi insieme ch’il dir breve e compendioso è quello solo che piace, et ch’ osservar si dee, non repplicando le cose dette più volte per non venir a noja, e secondo la necessità apporta la replica rassumer il discorso, si che solo si tocchi quello che già save il popolo.

315. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO VI. La Drammatica oltre le Alpi nel XV secolo non oltrepassa le Farse e i Misteri. » pp. 186-200

Era il primo di essi una serenata o favola allegorica, nella quale favellava la giustizia, la pace, la verità e la misericordia, la quale secondo il cronista Gonzalo Garcia di Santa Maria citato anche dal Nasarre, si rappresentò alla presenza del sovrano in Saragoza. Fu il secondo una festa fatta rappresentare dal conte de Ureñas nella propria casa ospiziando il re Ferdinando che passava a Castiglia per isposare la regina Isabellaa, e non già in occasione delle nozze de’ Cattolici re , come asserì il Lampillas.

316. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO V. La Drammatica oltre le alpi nel XV secolo non eccede le Farse e i Misteri. » pp. 74-84

Era il primo di essi una serenata o favola allegorica, nella quale favellava la giustizia, la pace, la verità e la misericordia, che secondo il cronista Gonzalo Garcia di Santa Maria citato anche dal Nasarre, si rappresentò avanti del sovrano in Saragozza. Fu il secondo una festa fatta rappresentare dal conte de Ureñas nella propria casa ospiziando il re Ferdinando che passava a Castiglia per isposare la regina Isabella71, e non già in occasione delle nozze de’ Cattolici re, come afferma il Lampillas.

317. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAP. IV. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo XVI quando fiorirono gli scrittori producendo le Commedie dette Erudite. » pp. 136-255

Si rappresentò poi la Rosmunda nel 1516 o 1517, secondo il Zeno, e fu la seconda tragedia rappresentata. […] Or questa data, e le parole del secondo prologo di tal commedia, ci danno l’epoca delle prime commedie dell’Ariosto. […] Non era stata se non abbozzata dal primo autore (secondo il Pigna ne’ Romanzi) e pure si ravvisa in essa la diversità della seconda mano. […] Il Capitano bizzarro commedia in terza rima di Secondo Tarentino si recitò in Taranto, e s’impresse in Venezia nel 1551. […] Nel secondo in fine dell’atto I si vede un antro, che è la reggia del Sonno, in cui Iride ed il Sonno cantano due strofe.

318. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO II. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo. » pp. 175-262

Vi si dice però che la prima epoca gloriosa della poesia regolare drammatica è al 1520, che secondo me dovrebbe risalire qualche altro lustro. […] Si rappresentò poi la Rosmunda nel 1516, o 1517, secondo il Zeno, e fu la seconda tragedia rappresentata. […] Or questa data, e le parole del secondo prologo di tal commedia, ci danno l’epoca delle prime commedie dell’Ariosto. […] Il Capitano bizzarro commedia in terza rima di Secondo Tarantino si recitò in Taranto, e s’impresse in Venezia nel 1551. […] Nel secondo in fine dell’atto I si vede un antro, che è la reggia del Sonno, in cui Iride ed il Sonno cantano due strofe.

319. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quinto »

[5] Il secondo mezzo più utile, e che bisognava di maggior talento era quello di simplificar l’armonia, e di promuover l’espressione troppo ingombrata da arzigogoli ed arabeschi ridicoli. […] [8] Da che crebbe e si perfezionò il contrappunto formando un’arte di per se, i contrappuntisti presero ferma opinione che le parole e la grazia nel profferirle non entrassero per niente nella natura della musica, la quale secondo loro consisteva nell’armonia complicatissima. […] [16] Soprattutto egli attesta nella prefazione alle sue Nuove musiche che più vantaggio ne trasse dal commercio e suggerimenti degli uomini letterati che da trentanni spesi nelle scuole musicali, e nell’arte del contrappunto, il quale secondo lui poco o nulla giova a perfezionare la musica57. […] Osservarono infine que’ modi e quegli accenti particolari che gli uomini nel rallegrarsi, nel dolersi, nell’adirarsi, e nelle altre passioni adoprano comunemente, a misura de’ quali conobbero che dovea farsi movere il basso or più or meno secondo che richiedeva la lor lentezza o velocità, e tenersi fermo fra le false e buone proporzioni, finché passando per varie note la voce di chi ragiona, arrivasse a quel punto dove il parlar ordinario intuonandosi apre la via a nuovo concento. […] Sentasi nell’atto secondo il gentil dialogo fra Isabella e il capitano spagnuolo, il quale per antica benivolenza della nazione italiana verso di noi debbe esser sempre posto in ridicolo sul teatro: Cap.

320. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 432-442

Papà se ne ammalò e per più giorni non escì di casa, egli credeva di essere rovinato, aveva perduto ogni fiducia in sè stesso e già pensava ad un secondo addio, quando una mattina Ernesto Rossi andò a trovarlo a casa, lo incoraggiò, lo rianimò e lo persuase di ritornare al Teatro. […] Mio padre fu scritturato da lui, ma per di lui consiglio abbandonò il ruolo di brillante per prendere quello di promiscuo, ed accettò il posto di secondo promiscuo, dopo la scelta di Gattinelli. […] … Il secondo è del '68 al Niccolini di Firenze, in quel carnevale magnifico, in cui si rappresentaron diciotto volte I Mariti di Torelli.

321. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 461-471

Bartoli ci dà così le prime notizie artistiche di lui : Danzando in Firenze sotto la maschera di secondo Zanni nel Teatro della Pergola, fu veduto dal Gran Duca Gio. […] Chi poi voglia avere un’ idea de' pregi del Sacco e della sua Compagnia, secondo il giudizio di esso Gozzi, non ha che a leggere il secondo volume delle Memorie inutili, e tutto il Canto ditirambico de' partigiani del Sacchi Truffaldino (opere c. s.), in cui fra l’altro è detto : Sacchi innocente, di nostra mente consolazione, tato e mignone, tu con le pure caricature, e con gl’imbrogli, quando tu il vuogli, e con gli amori, e co' furori, le gelosie, le braverie, senza osceni allettamenti, imposture, adulazioni, vinci tutte le invenzioni de' Poeti prepotenti ; e ci sollucheri, e i cori inzuccheri ; a' tuoi detti giriam gli occhi, tanto il mel par che trabocchi, e ci urtiamo e pizzichiamo, ci abbracciam, ridiam, gridiamo : O poeti da cucina, Viva il Sacchi, e Smeraldina.

322. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 137-226

E dopo la di lui morte se ne pubblicarono le opere in cinque volumi, de’ quali il secondo contiene le commedie, il terzo le tragicommedie, il quarto le farse. […] Il secondo fu Luis Vicente, il quale intraprese l’impressione delle opere del padre. […] Cristofano Castillejo morto nel 1596 scrisse alcune commedie rimaste inedite che io non ho potuto leggere, e che secondo il Nasarre potrebbero passar per buone, se fossero meno mordaci e lascive. […] Nè anche questa però può dirsi essere stata tragedia vera; perchè il medesimo Cueva confessa che le tragedie del Malara non erano scritte secondo il metodo degli antichi , ma secondo il gusto nazionale . […] Cava al secondo il cuore dal petto, e dice: Allà Pluton harà con tal conejo Èsta noche la fiesta à sus amigos.

323. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « NOTE DEL FU D. CARLO VESPASIANO. » pp. 270-273

Moliere, secondo che riferisce M. d’Arnaud, avea trovato un di quegli uomini originali, i cui tratti sono caricati; si attaccò a quest’uomo, si pose con lui in carrozzino, l’ accompagnò sino a Lione, e non l’abbandonò, finchè non l’ebbe studiato in tutte le gradazioni di ridicolo che componevano questo personaggio.

324. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Vicenza, 24 novembre 1587. » pp. 308-309

Ser. di questa gratia, et perchè son certo che secondo la sua solita benignità è per concedermi questa licenza, non glie ne farò maggior istantia, ma supplicandola a tenermi per quel vero servitore che sempre le sono stato e le sono, le faccio humiliss.ª reverentia, et prego il Sig.

325. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 547-549

. – Vittorio Cavalieri (Trieste, 1864) e Cesare Calvi (Firenze, 1872) dettarono di lui alcuni cenni biografici ; ma a quelli del Calvi non troppo, secondo il solito annotatore (Brunone Lanata) sarebbe da prestar fede, essendo essi una iperbolica apologia dell’artista e dell’uomo.

326. (1715) Della tragedia antica e moderna

E pure nel teatro latino vi era insin il luogo per le vestali e nel teatro greco vi era una legge a posta perché le donne sedessero nel teatro a vista de’ forestieri, secondo le greche autorità che porta il Bulingero. […] [5.156ED] Queste ariette si compongono di più metri, per parlare secondo l’usanza italiana. […] , 1-70); non rinvenuto il secondo soliloquio: nel testo vulgato, infatti, le due battute di Tindaro si rivolgono a Menelao e ad Oreste. […] secondo… circumscribitur: Mario Vittorino, Ars gram. […] Sforza Pallavicino, Ermenegildo martire, Roma, per gli Eredi del Corbelletti, 1644, p. 157, secondo il quale il verso arrecava diletto all’udito, meraviglia all’intelletto e giovava alla memoria.

327. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO ULTIMO. Conchiusione. » pp. 300-303

Esso appartiene ad una immensa famiglia sparsa per la terra conosciuta e dilatata in tanti rami, la quale l’ha posseduto successivamente e guasto ed acconcio a suo modo secondo il genio di ciascun possessore, che vi ha lasciato il marco del proprio gusto or semplice or pomposo or bizzarro or saggio: specioso dove per bei pezzi Corintj e per sodi fondamenti Toscani, dove maestoso ancora per certa ruvida splendidezza di colonnati ed archi Gotici: diviso in grandi appartamenti altri nobilitati da greche pitture o da latine pompe, altri ricchi di bizzarri ornati di tritoni, egipani, sfingi e sirene a dispetto della natura: delizioso in mille guise ne’ boschetti, nè romitaggi, nè compartimenti diversi de’ giardini, là vaghi per naturali ricchezze di olenti rose, garofani, gelsomini e mamolette, là ricchi di fiori olandesi, di cocco, ananas ed altri frutti oltramarini, là pomposi per verdi viali coperti, giuochi d’acque, fonti idraulici, laberinti e meandri.

328. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 340-342

Annunciava, secondo l’uso, la sua entrata in scena con qualche parola : va bene, va bene, ecc. ecc.

329. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 606-607

Vedi il secondo de’ dialoghi in lingua rustica, in cui sono interlocutori : Bilora e Pittaro villani, Dina moglie di Bilora, M. 

330. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 105-106

Fratello del precedente, Arlecchino anch' egli, era nel 1572 capocomico in Inghilterra, secondo il Collier, citato da Adolfo Bartoli (op. cit.

331. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 561-564

Tentò la tragedia, alla quale sentivasi irresistibilmente trascinato ; e recitò l’ Aristodemo del Monti, o meglio, secondo il giudizio del padre, ne fece la parodia.

332. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IX. Pregiudizj dell’Autore della Storia de’ Teatri, rilevati dall’Apologista. » pp. 95-111

Ma qualche mio amorevole compatriota m’insinuò, che nel reimprimere il mio Libro parlassi pure del Teatro Italiano al pari degli altri, perchè non era così noto come io pensava, e perchè alcuni nostri Eruditi ne favellavano in termini assai generali secondo il proprio gusto o interesse, e non secondo la verità istorica, e gli emuli forestieri mettevano a profitto le loro parole per iscreditarlo. […] Or chi non crederebbe che l’Apologista parlasse secondo che pensa, a quella gravità e serietà con cui afferma simil cosa?

333. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo VI. Spettacoli Scenici Spagnuoli nel medesimo Secolo XVI. » pp. 252-267

Esse non potevano rappresentarsi, per esser tutte, secondo il Nasarre e altri molti nazionali, lunghissime e senza azione teatrale. […] Cristofaro Castillejo morto nel 1596 scrisse alcune commedie che io non ho potuto legger finora, le quali, secondo Nasarre, potrebbero passar per buone, se fossero meno mordaci e lascive. […] Ad onta di tal’incertezza l’erudito Montiano nel secondo suo discorso sopra le tragedie vorrebbe con questo Tanco contrastare agl’italiani l’anteriorità della tragedia, dicendo che la di lui «gioventù poteva essere intorno al 1502» (epoca, com’ei crede, della prima tragedia degl’italiani), «perché non vi é specie che ripugni all’esser nato Vasco nel 1500», e in questo malfondato raziocinio fu seguito dal Compilator del Parnasso Spagnuolo.

334. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO II. LIBRO II » pp. 34-49

Tali i due Tempj, de’ quali il primo semplice, grave, e solido contiene sei colonne in facciata, ed altrettante dalla parte opposta, e si allontana dalla maniera dorica greca, e dall’ordine toscano de’ tempi posteriori, ed il secondo tempio più picciolo, che dinota di essere stato da’ Toscani eretto posteriormente, quando già essi sapevano congiungere colla solidità il gusto di ornare. […] Nè debbe egli fondarsi punto nè poco nella mancanza di originalità desiderata nelle lodate tragedie latine; perchè nè Eschilo, nè Sofocle, nè Euripide potrebbero contarsi per originali secondo la regola del Denina, sapendosi che gli argomenti delle loro favole si trassero quasi tutti da Omero e da’ tragici più antichi.

335. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO III. Teatri Orientali. » pp. 23-39

Quanto alla musica trovasi da tempo remotissimo nella China introdotta, essendo stata inventata da Hoang-ty, e coltivata dallo stesso Fo-hi inventore del Kin dolcissimo stromento di trentasei corde, o, secondo altri, di ventisette. […] Se Pitagora co’ suoi discepoli disponeasi alla contemplazione e al l’esercizio colla musiea, anche Chun uno de’ più celebri imperadori Cinesi, che secondo gli storici della nazione regnava intorno a 22771 anni prima del l’era Cristiana, col suono del Kin si accingeva a trattar gli affari del l’impero.

336. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO II. Tragedia Cittadina, e Commedia Lagrimante. » pp. 112-127

Nel Padre di famiglia del primo, nell’Eugenia del secondo, nel Figliuol prodigo del Voltaire non si vedono moribondi per mancanza di pane, testamenti, sentenze di morte, esecuzioni di disertori, non un padre che si getta a rubare sulla pubblica via vicino ad essere impiccato. […] Non manca nè di buon cuore nè di tenerezza pe’ figli, ma di prudenza e di attività nelle circostanze scabrose; è ricco ed indipendente, e pure si contenta di rappresentare in sua casa il secondo personaggio dopo del Commendatore suo fratello, che colle sue maniere e stravaganze mette tutto in iscompiglio.

337. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO II. Pastorali Italiane. » pp. 131-143

Prima di essa si produssero il Sogno, e la Pastorella Regia di Giammaria Guicciardi impresse nel primo e nel secondo anno del secolo; la Dichiorgia, o sia contrasto dell’amore e dello sdegno dell’Aquilano Pompeo Interverio pubblicata in Vicenza nel 1604; il Rapímento di Corilla di Francesco Vinta uscita nel 1605; il Filarmindo del conte Ridolfo Campeggi. […] Appartiene la prima al secondo lustro del secolo, ed in essa, oltre all’ esser piaciuto all’autore di rimare con frequenza, non si vede il calore richiesto nelle sceniche poesie; ma ben si nota la semplicità dell’azione condotta coll’ usata regolarità Italiana, ed espressa colla natural grazia di questo leggiadro poeta.

338. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 186-194

Da quelle del primo brillante, Bassi, era stato generosamente liberato, ma da quelle del secondo, Canevari, no. […] » Canevari capì la lezione, e se ne andò livido di rabbia ; e Novelli ottenne il suo intento : da quella sera non ebbe più parte nelle farse del secondo brillante.

339. (1772) Dell’opera in musica 1772

E se fosse stato anche più parco nelle repliche delle parole e nell’uso dagli stromenti, avrebbe fatta una musica teatrale totalmente secondo il mio cuore. […] Dee diversificare la voce e ‘l canto, secondo i diversi sentimenti. […] Ogni ballo dovrebbe a mio parere offerire una scena, che incatenasse e legasse intimamente il primo atto al secondo, il secondo col terzo ecc.» […] Perciocché rari sono coloro che giudicano delle cose secondo il loro intrinseco valore: i più ne giudicano dal nodo onde vengono presentate. […]secondo il Willis: si riferisce a T.

340. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimoterzo »

dell’Orfeo, dove il protagonista, essendo stato per un improvviso e crudele accidente privato della compagnia d’una sposa cui tanto amava, è assai verosimile che vada egli sfogando da sé solo il proprio cordoglio, e ripetendo ai boschi più volte il nome d’Euridice; ma il farlo senza discernimento in ogni circostanza è secondo il mio avviso non meno contrario al buon senso che all’ottimo gusto, poiché siffatte repliche non si debbono considerare se non come altrettante battologie della sintassi musicale. […] Così si passa da un vizio all’altro, e la pretesa perfezione che, secondo i moderni, acquista di mano in mano la musica, consiste nel distruggere un difetto per impiantarvi un maggiore. […] Alle volte cangian l’ordine delle strofi mettendo in primo luogo quella ch’era seconda, e nel secondo la prima, ovvero levano via del tutto l’altra parte dell’aria senza punto badare alla proposizione che resta smozzata all’esempio di quei quadri che rappresentano le figure soltanto a mezzo busto. […] Hanno neppur sognato a modulare le arie secondo il vero e preciso accento delle individuali passioni? […] Non s’insegnan loro quei rami di filosofia applicabili all’uffizio del compositore, cioè la scienza dell’uomo sensibile, la cognizione delle umane passioni e dei loro sintomi, l’indole e varietà dei loro movimenti secondo i rispettivi caratteri e le situazioni diverse, quali accenti, quali inflessioni, quai toni di voce convengono a ciascun affetto, onde esprimer poscia col mezzo de’ suoni ora quei tratti caratteristici che manifestano al primo colpo d’occhio la natura in tumulto, ora quelle sfumature più delicate e leggiere che richieggono a bene osservarsi uno sguardo più esperimentato.

341. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO V. Teatro Spagnuolo Tragico. » pp. 56-148

Secondo il Guarinos il poema epico ha sempre un esito felice , e la distruzione di Numanzia funestissima, all’epopea non conviene. […] In secondo luogo Olvia ha considerato che diecimila persone vogliono mangiare, e che Numanzia manca pur di cadaveri da ripartire co’ nuovi alleati? […] So che a tale spedizione accorsero molte migliaja di fedeli dalla Francia, dalla Baviera, dalla Turingia, e spezialmente dall’Inghilterra, donde, secondo il medesimo Abate Uspergense, ne vennero ben sessantamila. […] Huerta che in altro non si è occupato in tutto il tempo della sua vita che in verseggiare, non si accorgeva de’ versi leonini che gli scappavano dalla penna di tempo in tempo, quale è il secondo di questi tre pel daño tan extraño. […] Il Bermudez fu un plagiario convinto, il Trissino inventore nel suo dramma; il primo peccò nelle unità, il secondo insegnò all’Europa la greca esattezza; il primo formò un atto quinto assai freddo ed insipido, il secondo riuscì molto interessante appunto nello scioglimento; il primo intepidì la passione di Don Pietro colle affettate espressioni, il secondo è tutto semplicità e verità; il primo posteriore a tanti altri moderni tragici ebbe pur bisogno di copiare la favola e i pensieri del Ferreira, il secondo formandosi su i Greci servì di esempio a tutte le moderne nazioni nel far risorgere la tragedia regolare in Europa.

342. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO V. Tragedia Francese nel secolo XVIII. » pp. 75-133

Lontano dalla grandezza del primo non meno che dalla delicatezza ed eleganza armoniosa del secondo, egli non cade però nè nell’enfatico di quello, nè nell’elegiaco di questo. […] L’Alzira una delle migliori tragedie del Voltaire composta e rappresentata dopo del Maometto era stata dedicata alla celebre marchesa du Chatelet autrice delle Instituzioni di Fisica secondo la filosofia di Leibnitz, e della traduzione de’ Principj di Newton, la quale terminò di vivere in agosto del 1749. […] Nel Dionigi sua prima tragedia, secondo l’espressione di M. […] Avogadro secondo lui è un ribelle. […] Vedasi ciò che l’Avogadro scrisse al Senato Veneziano secondo il Bembo.

343. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VIII. Commedia turca. » pp. 422-425

Selim I formidabile a’ nemici, godendo nella pace di quel piacere, che, secondo la sua massima favorita, é il maggiore che possa desiderarsi in questa vita, «il regnare senza temer verun nemico domestico o straniero», coltivava con felicità la poesia turca.

344. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Firenze, 3 settembre 1841. » pp. 473-475

Secondo il Costetti invece (op. cit.

345. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 492-494

La Compagnia, se così poteva chiamarsi quell’ accolta di cinque o sei persone al più, era come una piccola famiglia che vivea in piena concordia, che si dava reciproco aiuto materialmente e intellettualmente ; il primo attore poteva diventar benissimo al secondo atto la prima donna, o viceversa.

346. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 703-705

., Magheri, 1824), che comincia : Quattro amici compagnoni, sendo in Tomba all’ osteria, dopo il bere ed il mangiare, com’ è l’uso di costoro, cominciaro a ragionare sopra varie allegre cose, secondo quel che ciaschedun propose.

347. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 283-285

A Padova, innamoratosi di un’attrice della Compagnia Boldrini-Peracchi, si scritturò a prova secondo amoroso contro il volere del padre, e aiutato segretamente dalla madre ; ed esordì con la parte di Egidio nelle Scimie di Gherardi del Testa.

348. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO I » pp. 116-223

Nell’ atto secondo spira magnanimità la risposta di Didone all’ambasciadore di Jarba. […] Molto meno si pensa di proporle per modelli a chi voglia ottenere una corona dalle mani stesse di Apollo, secondo l’espressione del sig. […] Il partire ed il restare de’ personaggi non sempre avviene giusta le regole del verisimile, ma secondo il bisogno dell’autore. […] Cresce la di lei agitazione; ma secondo me ella si perde in troppo lunghi discorsi dopo tal notizia intempestivi. […] Antigone si accinge contro del regio divieto ad andar nel campo per bruciare il corpo insepolto di Polinice; secondo monologo.

349. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO I. Tragedie. » pp. 4-67

Secondo lui il poema ha sempre un esito felice, e la distruzione di Numanzia funestissima ad esso non conviene. […] So che a tale spedizione accorsero molte migliaja di fedeli dalla Francia, dalla Baviera, dalla Turingia, e spezialmente dall’Inghilterra, donde, secondo il medesimo abate Uspergense, ne vennero ben sessantamila. […] Huerta poi che ha verseggiato tutto il tempo della sua vita, non si accorgeva de’ versi leonini che gli scappavano di tempo in tempo, come è il secondo di questi tre pel daño tan extraño. […] Corrieronle todo (i Mori) pillando, quemando, talando, arruinando, matando y cautivando, dice il Duchesne nel suo Compendio della Storia di Spagna secondo la bella versione dell’Isla. […] Il Bermudez fu un plagiario convinto, il Trissino inventore del suo dramma: il primo peccò nelle unità, il secondo insegnò all’Europa la greca esattezza: il primo formò un atto quinto assai freddo ed insipido, il secondo riuscì più interessante appunto nello scioglimento: il primo intepidì la passione di Don Pietro colle affettate espressioni, il secondo è tutto semplicità e verità: il primo posteriore a tanti altri moderni tragici pure ebbe bisogno di copiare la favola ed i pensieri del Ferreira, il secondo non si formò che su i Greci, e fu di esempio a tutte le nazioni moderne nel far risorgere la tragedia.

350. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquarto »

L’armonia è, per così dire, il legame o vincolo fra l’uno e l’altra siccome quella che modifica l’accento secondo tali determinati intervalli, e che dà ai suoni della melodia la necessaria precisione e giustezza. […] Ivi la melodia ricerca i tuoni più appassionati e per conseguenza i più veri, gli raccoglie sotto ad un motivo dominante, gli dispone secondo l’ordine più dilettevole all’orecchio, e gli guida per modulazioni ora forti ed ardite, ora insinuanti e dolci, ora brillanti e piacevoli, ora tragiche e sublimi. […] La passione non epiloga mai se medesima né dispone i suoi movimenti secondo le regole dell’arte retorica del Padre De Colonia. […] Nulla dirò della radicale monotonia e della somiglianza perpetua che s’avverte sostituita a quella varietà d’intervalli e di tuoni che vi si dovrebbe sentire in ciascun periodo, anzi in ciascuna sillaba secondo la diversità delle parole e dei sentimenti. […] Ora siccome la natura e la combinazione degli accennati elementi non è sempre la stessa nell’umano discorso, ma variano entrambe secondo l’indole e il grado delle passioni, essendo certo che l’andamento per esempio della malinconia è tardo e uniforme, quello dello sdegno rapido e precipitato, quello delle passioni composte disuguale e interrotto; così nel canto dovrebbesi in ciascuna cantilena variare il tempo, il movimento e il ritmo musicale secondo l’espressione delle parole, e la natura dell’affetto individuale che si vuol rappresentare; né passar si dovrebbe dai tuoni più piccoli e bassi ai più alti ed acuti, né discender poscia da questi agl’imi senza la debita graduazione e verità di rapporto.

351. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO II. Tragedie Italiane del XVI secolo. » pp. 28-131

Egli ha dunque parlato di tal componimento per volgar tradizione ovvero secondo che gliel dipinse la propria poetica immaginazione. […] Nell’edizione delle di lui opere fatta in Venezia da Stefano Monti nel 1735 questo abbozzo vien chiamato tragedia non finita , e contiene un atto primo senza coro di quattro scene, e due altre di un secondo atto, le quali tutte si distribuirono poi nel primo e secondo atto della tragedia compiuta. […] Non erano generali in Alemagna i torneamenti, il primo de’ quali, secondo Bastiano Munster a, si tenne nel 938? […] Il soggetto di essa è fondato nella famosa regina degli Assiri Semiramide, la quale, secondo Diodoro e Giustino, trasportata ad amare il figliuolo viene da lui uccisa. […] Seneca nel Tieste e Giraldi nell’Orbecche usarono del medesimo colore della dissimulazione; ma secondo me Semiramide comparisce in ciò assai più grande e più tragica di Atreo e Sulmone.

352. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO PRIMO. Risorge in Italia nel secolo XVI la tragedia Greca, ed il teatro materiale degli antichi. » pp. 86-174

Egli ha dunque parlato di tal componimento per volgare tradizione ovvero secondo che gliel dipinse la propria immaginazione. […] Nell’edizione delle opere di Torquato fatte in Venezia da Stefano Monti nel 1735 quest’abbozzo vien chiamato tragedia non finita, e contiene un atto primo senza coro di quattro scene, e due altre di un secondo atto, le quali tutte si distribuiscono poi nel primo e nel secondo della tragedia compiuta. […] Non erano generali in Alemagna i torneamenti, il primo de’ quali, secondo Bastiano Munster 94, si tenne nel 938? […] Il soggetto di essa è fondato nella famosa regina degli Assiri Semiramide, la quale, secondo Diodoro e Giustino, trasportata ad amare il figliuolo viene da lui uccisa. […] Seneca nel Tieste e Giraldi nell’Orbecche usarono il medesimo colore della dissimulazione; ma secondo me Semiramide comparisce in ciò assai più grande e più tragica di Atreo e Sulmone.

353. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della musica »

E con ciò la musica vocale era quale ha da essere secondo la vera instituzione sua: una espressione più forte, più viva, più calda dei concetti e degli affetti dell’animo. […] E secondo che la musica da teatro si è venuta raffinando, hanno ricevuto via via lumeggiamenti sempre maggiori. […] In tal modo adoperando, saremo sicuri che la musica ne darà bene spesso sul teatro un qualche saggio di quella vittoriosa sua forza che mostrava ne’ tempi addietro, e che presentemente nelle dotte composizioni dispiega di Benedetto Marcello, uomo forse a niun altro secondo tra gli antichi e primo certamente tra’ moderni.

354. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XV. Satiri: Ilarodie: Magodie: Parodie: Mimi: Pantomimi. » pp. 171-200

Il dialogo di Sileno e di Ulisse nel darsi vicendevolmente contezza de’ proprii casi e di quanto importa al secondo per propria istruzione, è giusto, naturale, preciso, degno di Euripide. […] Secondo Ateneoa essa non esigeva nè molta fatica nè molta spesa, e gli Spartani se ne compiacevano come di uno spettacolo assai proprio per la loro frugalità. […] Secondo le dipinture che vi si facevano appartenenti ad uomini o a donne, i suoi mimi scritti in dialetto Dorico si dissero Virili o Femminili.

355. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 269-289

Il dialogo di Sileno e di Ulisse nel darsi vicendevolmente contezza de’ proprj casi e di quanto importa al secondo per propria instruzione, è giusto, naturale, preciso, degno di Euripide. […] Secondo Ateneo127 essa non esigeva nè molta fatica nè molta spesa, e gli Spartani se ne compiacevano come di uno spettacolo assai proprio per la loro frugalità. […] Secondo le dipinture che vi si facevano appartenenti ad uomini o a donne, i suoi mimi scritti nel dialetto Dorico si dissero Virili o Femminili.

356. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CONCHIUSIONE. Dell’antica storia teatrale. » pp. 239-246

Non fu tragico Anassandride, come lo reputò lo spagnuolo Andres nel parlar rapidamente di ogni letteratura, ma comico della commedia mezzana secondo Ateneo, ed in essa, e non nel teatro tragico, introdusse le deflorazioni e le avventure amorose.

357. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO IV. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 257-261

Il primo ordine è una balaustrata, il secondo ha i palchetti con bocche centrali, il terzo a specchio di toletta, il quarto in piatta banda, il quinto è tutto aperto senza separazione.

358. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 395-399

Troviamo il Romagnesi a Mantova l’aprile del '55, come da una sua lettera al Duca di Modena del 5, con la quale lo ringrazia dell’invito di recarsi colà a recitare : poi nulla sappiamo più fino all’anno 1667, in cui egli apparve sulle scene del Teatro italiano, sostituendovi il secondo amoroso Valerio Bendinelli ; indi, abbandonato il primo amoroso Ottavio Costantini il teatro nel 1688, e partito per l’ Italia, predendone egli il posto.

359. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 401-403

La prima rappresentazione del Sansone francese ebbe luogo il 18 febbrajo 1730, e Romagnesi vi ottenne un successo enorme, secondo che attesta Matteo Marais nel suo diario, alla data del 5 marzo 1730, che dice : « Agl’italiani hanno un lavoro che fa gran chiasso.

360. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 1 pp. 2-271

Cassio, Bruto, Cesare, i Tarquinii si riconoscono a i loro particolari lineamenti, all’indole e a i sistemi da essi seguiti secondo la storia. […] Il partire ed il restare de’personaggi non sempre avviene giusta le regole del verisimile, ma secondo il bisogno dell’autore. […] Cresce la di lei agitazione ; ma secondo me ella si perde in troppo lunghi discorsi dopo tal notizia intempestivi. […] i palpiti, i rimorsi, i terrori notturni che l’agitarono secondo Tacito nella notte precedente al suo esterminio ? […] Bruto secondo.

361. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354

Nel medesimo tempo che Martelli, emulando i Francesi, riusciva più secondo il gusto moderno, e arricchiva le nostre scene, il dotto GianVincenzo Gravina calabrese, uno de’ gran promotori del buon gusto e dell’erudizione, pose tutto il suo studio a contraffare i greci e scrisse in tre mesi cinque tragedie, il Palamede, l’Andromeda, il Servio Tullio, l’Appio Claudio, e ’l Papiniano. […] S’industriò di adoperare, secondo la greca maniera, la varietà de’ metri, ed elevare al possibile lo sdrucciolo, pretendendo farlo passare per giambo tragico; ma questo sforzo inutile non fu tollerato dalle orecchie italiane. […] Martini, Durante, Pergolese, lo Groscino, Latilla, Jommelli, Piccini, Cafora, Majo, Sacchini, Traetta, Paiselli, e tanti altri maestri famosi, per la maggior parte figli di partenope, faranno confessare ai posteri disappassionati (secondo che afferma l’autor inglese del Parallelo della condizione e delle facoltà degli uomini) che la perfezione di sì bell’arte é confinata nella parte più occidentale dell’Europa. […] «Virgile (dice l’abate Arnaud) quand il a imité, a su (secondo il precetto degli antichi rétori) appliquer les idées générales des autres poètes aux cas particuliers, car soit qu’il emprunte les pensées et les sentiments de Catulle, soit qu’il imite ceux d’Homère, ou des autres poètes, il sait tellement les fondre, les approprier, les individualiser qu’il les rend en quelque sorte originaux». […] «Tengo per fermo (trascriviamo ancora qui un dotto squarcio d’un’aurea lettera dell’eruditissimo signor Vespasiano) esser difficilissimo che l’Italia possa avere coll’andar del tempo un secondo Metastasio (così il Cielo ne conservi lungamente il primo).

362. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Delle scene »

Avea egli nella pittura di una cupola fatto reggere le colonne, sopra cui ella posava, da mensole; cosa alla quale si storcevano alcuni architetti, protestando ch’essi per conto niuno non l’avrebbon fatto in una fabbrica, e dandogli per ciò non lieve carico; quando tolse loro ogni pensiero, secondo che riferisce egli stesso, un professore, amico suo, il quale si obbligò a rifare ogni cosa a sue spese qualora, fiaccando le mensole, le colonne con la cupola fossero venute a cadere: magra scusa, quasi che l’architettura non si avesse a dipingere secondo le buone regole, e ciò che offende nel vero non offendesse ancora nelle immagini di esso.

363. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IV. Teatro Americano. » pp. 40-58

II, lib. 4 secondo la traduzione del Pilori. […] Non trovasi nel continente americano la specie de’ leoni affricani e asiatici; ma gli Europei diedero il nome di leone al l’animale che nel linguaggio di Quito dicesi Puma, il quale (secondo M.

364. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IV. Teatro Americano. » pp. 28-41

IV secondo la traduzione del Pillori. […] Non trovasi nel Continente Americano la specie de’ leoni Affricani e Asiatici; ma gli Europei diedero il nome di leone a quell’animale che nel linguaggio di Quito dicesi puma, il quale (secondo M.

365. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 216-226

E nella pagina seguente : Nel secondo anno della sua impresa, all’Adelia già grande nelle parti comiche, specialmente nelle aristocratiche, ma non ricca di mezzi per le parti di forza, aggiunse con provvido consiglio la Sadowski. […] La persona che il poeta cantò mi era unita per sangue, e fu segno di encomio e di biasimo, forse talvolta troppo alto il primo, ma certamente immeritato il secondo.

366. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 227-235

Non potè, il '76, recarsi in Francia, poichè, secondo la risposta del Du Ferrier al Re (22 giugno) egli trovavasi momentaneamente alla Corte dell’Imperatore (Rodolfo II). […] E l’anima nel mezzo xe come i principali del popular : è diferente tra 'l ben el mal, tral merito e demerito ; vien solecità dal spirito e dalla carne, e secondo da qual parte se butta la si fa spirituale e buona, o carnale e cattiva, come sarave a dir el nostro Portonier xe l’anemo, la cassetta el spirito, e le so scarsele la carne.

367. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 484-498

Ma morto il padre, il desiderio di calcar le scene lo vinse, e a sedici anni fece le sue prime prove col celebre Taddei, scritturandosi poi col Pellizza, secondo amoroso, poi, nello stesso ruolo col Domeniconi, sotto il fratello Tommaso primo attor giovine. […] E di tra le tante testimonianze di ammirazione e di gratitudine ch'egli ebbe da tutti i pubblici nostri e di fuori, scelgo il bel sonetto di Paolo Costa che la Direzione degli Spettacoli di Faenza gli offriva il 20 luglio 1861 : a TOMMASO SALVINI insigne attore italiano nel duplice aringo di melpomene e di talia a niuno secondo la direzione degli spettacoli in segno di altissima ammirazione Se avvien che l’uom per questa selva oscura de la vita mortale il guardo giri, e vegga con che legge iniqua e dura amore i servi suoi freda e martiri ; e quale avara ambizïosa cura faccia grame le genti, e i Re deliri, esser non può, se umana abbia natura, che al destin non si dolga e non s’adiri.

368. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Enea in Troia »

Nell’Atto secondo Sinone è condotto prigioniero dinanzi al re, e vi tiene quel discorso dove Virgilio ha cosi bene espresso in versi latini la greca eloquenza.

369. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO II. Se i Mori Spagnuoli ebbero Poesia Scenica. » pp. 9-13

Mi conviene qui ripetere, che giusta il Casiri, gli Arabi non rappresentarono, secondo il costume Europeo, nè Tragedie nè Commedie, e che niuno Scrittore dice che ne avessero scritte.

370. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo II. La Poesia Drammatica a imitazione degli antichi rinasce in Italia nel Secolo XIV. » pp. 188-193

Il secondo quasi fanciullo125, compose una commedia intitolata la Filologia, la quale volle involare agli occhi de’ posteri126.

371. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Francese prima della Medea di P. Corneille. » pp. 157-165

Scorgesi il giudizio di Mairet nelle alterazioni che fece alla storia di quella regina, mentre anticipò la morte di Siface in battaglia, per evitar che ella si vedesse con due mariti vivi, e per destar compassione, alla morte di Sofonisba aggiunse quella di Massinissa, che secondo la storia visse sino all’estrema vecchiezza.

372. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO III. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 38-46

Il primo ordine è una balaustrata; il secondo ha i palchetti con bocche centrali; il terzo a specchio di tavoletta; il quarto in piatta banda; il quinto è tutto aperto senza veruna separazione.

373. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 118-120

Capitò il secondo anno in Venezia il Medebach accennato ; e unitosi co' Ballatori suddetti, avendo egli cognizione bastante dell’ arte comica, gl’ instrui, forni loro i soggetti, e preso il picciolo Teatro di S.

374. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 147-149

Gli si affidaron parti di generico e di secondo amoroso ; e si notaron subito le sue attitudini spiccate alla scena.

375. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosesto »

Secondo. […] Nel secondo raccogliendo gli accenti precisi della voce umana in qualunque situazione dell’anima, prende a rappresentarli con esattezza tessendone, se occorre, una lunga azione. […] Sotto la direzione del secondo s’udirono per la prima volta l’arie dette di prestezza, perché in esse il movimento divenne più vivo e la cadenza più marcata, dalla qual novità commossi secondo il solito gli adoratori del rancidume si diedero tosto a gridare che la musica si corrompeva, e che il buon gusto andava in rovina. […] [29] Ma la danza non era per anco pervenuta nell’Europa moderna a quel grado di perfezione a cui, secondo i suoi partigiani, era giunta presso ai Romani, a quel grado di perfezione cioè che nasce dall’eseguire col solo aiuto de’ gesti e senza intervento alcuno delle parole una intiera tragedia o commedia condotta secondo le più esatte regole della drammatica. […] Il secondo di non iscemar nell’atto della rappresentazione l’interesse prodotto dalla continuità dell’azione.

376. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO I. Teatro Francese Tragico. » pp. 4-111

Lontano dalla grandezza del primo non meno che dalla delicatezza ed eleganza armoniosa del secondo, egli non cade però nè nell’enfatico di quello, nè nell’elegiaco di questo. […] In secondo luogo manca di certa nota di terribile che simili apparizioni ricevono dalla solitudine e dalle tenebre che l’accreditano presso il volgo, e contribuiscono a far nascere o ad aumentare i rimorsi de’ colpevoli di grandi delitti. […] Avogadro secondo lui è un ribelle. […] Montcassin e Pisani si ritirano, e la scena rimane vota secondo il più recente metodo de’ moderni. […] In secondo luogo osservo che l’azione nella tragedia ragionevolmente scema il pericolo dell’amante che in quella storia è inevitabile.

377. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IV. Numero delle Tragedie Spagnuole de’ Secoli XVI., e XVII. » pp. 20-25

In secondo luogo dal risorgimento delle Lettere gl’Italiani hanno sempre recitate Tragedie, Commedie, Pastorali, e Drammi Musicali, di sorte che i forestieri vedendo sulla Scena incessantemente tutti questi generi, non potevano essere cotanto irragionevoli e ingiusti che volessero non vedere quello che pur vedeano, e doveano confessare che tutte le accennate specie di Poesie Drammatiche fossero ben note agl’Italiani.

378. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 8-13

Quindi si scorge perché tutte le prime composizioni sceniche, come non molto lontane da’ primi passi delle nazioni verso la coltura, si trovino scritte in versi, ch’é il secondo fatto generale che notasi ne’ teatri.

379. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1055-1059

Tu hai quello che infiniti mi hanno chiesto e non hanno ottenuto, e l’artista ha potuto persuadermi a cosa, che rifiutai a principesse russe, che per me equivalgono a orsi con la cuffia. » Il secondo, oltre all’avere scritto per lei la Rosmunda d’Inghilterra, mantenne una viva intima corrispondenza, già pubblicata nell’ opuscolo del Consigli e ripubblicata poi ne’Carteggi italiani dell’Orlando.

380. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 526-529

Nacque a Verona verso il 1720 ; e compiuto un corso regolare di studi, si diede a recitare tra i filodrammatici della città, riuscendo artista ammiratissimo, secondo afferma Gianvito Manfredi nel suo Attore in scena ; tanto che una sera dovette ripeter lì per lì nell’Orlando furioso la scena della pazzia tra gli applausi entusiastici della folla.

381. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XV. ed ultimo. Conchiusione con pochi Avvisi amorevoli agli Apologisti. » pp. 214-236

Agesilao famoso Re degli Spartani, secondo che scrive Senofonte nell’Orazione in di lui lode, “giudicava cosa conveniente, che l’autorità de’ Re dovesse essere notabile per bontà, non per astuzia”. […] Si vuole, che Cadice nel tempo sopraccennato fosse stata fondata da’ Fenici Commercianti; si dice poi, che i Fenici venuti in Ispagna furono alcuni Cananei fuggiti dall’usurpatore Giosuè, poveri, raminghi, miserabili, secondo l’Iscrizione di una Colonna trovata in Tanger. […] Ora se vi regnava Argantonio, e secondo Erodoto questi vi ammise i Focesi, forza è che la venuta de’ Fenici in Ispagna, e il possedere nella Costa di Andalusia alcuni paesi, come dice Appiano, siano cose assai più moderne, e che quel numero d’anni 1500. prima di Cristo diminuisca di due terzi, e diventi almeno 550.

382. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO V. Primi passi del dramma musicale. » pp. 295-309

Ma una pastorella che colle parole pianga l’amante morto o lontano, e colla voce vada scorrendo pe’ tuoni musicali, è ugualmente sciocca, secondo M. […] Neppure, secondo le regole critiche di M.

383. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 21-36

In secondo luogo il poeta giudizioso non lavora mai contro se stesso: or che altro fa colui, che, volendo intenerire e commuovere, impedisce egli stesso la riuscita del suo disegno, distraendo lo spettatore colla buffoneria intempestiva? […] il teatro pieno un solo giorno, piombino nel secondo e spirino nel terzo.

384. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO I. Teatro Spagnuolo. » pp. 4-134

Del Dottor Carlino non si ha che il primo atto e buona parte del secondo. […] Vuolsi che avesse egli stesso composta qualche commedia pubblicata con altro nome o con quello anonimo di un Ingenio secondo l’usanza spagnuola. […] Il secondo contiene la vita penitente di Baltassarra, le preghiere e le lagrime di un suo amante, i tentativi del demonio per distorla. […] Egli compose almeno centoventi commedie oltre al gran numero di prologhi o loas, delle quali una gran parte sino a nostri dì continua a rappresentarsi, e secondo l’apparenza continuerà ancora. […] Corrono altri sei anni dal secondo al terzo atto, in cui si tratta della dichiarazione che fa Semiramide di esser donna, della cessione dello scettro a Ninia palesandosene innamorata, e della morte che ne riceve.

385. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO VI. Teatri Materiali. » pp. 357-365

Si aprì secondo la prima costruzione nel 1619, dedicandosi a Bellona e alle Muse, come leggesi nell’iscrizione latina soprapposta al proscenio.

386. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 426-430

Carlo Cantù, comico, sotto nome di Buffetto, che aveva già ammirato e i meriti e le virtù di lei, la tempestò di lettere in prosa e in versi per piegarla a un secondo matrimonio.

387. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 850-853

Eccone l’elenco al suo costituirsi nel 1807 coi relativi stipendj e le altre spese occorrenti, secondo il progetto presentato al Vicerè d’Italia da Salvatore Fabbrichesi, con le variazioni subite nel personale per l’anno 1809, che traggo dall’Archivio di Milano, per gentile comunicazione del cav.

388. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 995-998

Angelo Brofferio nel Messaggere torinese lamentava così il tristissimo avvenimento : Una gravissima perdita fece ne’scorsi giorni il Teatro drammatico italiano nell’ artista Luigi Gattinelli, il quale dopo Luigi Vestri era caratterista a nessuno secondo.

389. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO III. Della vera Commedia Francese e della Italiana in Francia. » pp. 128-191

Essa si rappresentò nel 1748 la prima volta a Versailles; ma secondo il Giornale straniero del 1755, quando si replicò in Parigi, non si accolse troppo favorevolmente. […] Ei già conta almeno tre sigliuoli, e destina al primo la poesia comica, al secondo la tragica, all’ultimo la lirica, riserbando per se il pubblicare ogni anno un mezzo poema, e per la moglie un mezzo romanzo; tratti individuali del carattere che subito danno al ritratto la vera fisonomia. […] Amore annodato con una catena di fiori dalle Muse secondo l’istesso Greco, o dalle Grazie secondo la vaga cantata del Metastasio recitata in Vienna nel 1735: gli Uomini vivace azione drammatica allegorica rappresentata nel 1753, in cui intervengono Mercurio, Prometeo, la Follia e le Statue animate dal fuoco celeste, le quali formano alcuni pantomimi allusivi ai caratteri, e alle passioni degli uomini. […] Senza tale affettazione parlando essi secondo che esige la natura del dialogo stesso, le parole profferite con vivacità conveniente giungeranno meno sonore dal fondo della scena, e più spiccate a misura che l’attore si avvicini; l’arte che non sappia combinare il comodo di chi ascolta colla verità del dialogo, è la madrigna della natura.

390. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 889-912

Secondo il suo biografo Angelo Costantini, egli sarebbe figlio del Capitan Matamoros Silvio Fiorillo, e fratello minore del Trappolino Giovan Battista. Il padre, sempre secondo il Costantini, era capitano di cavalleria ; e desiderando « sposare in seconde nozze una delle sue cugine della città di Capua, non potè mai averne licenza dal Vescovo per l’affinità del Sangue. […] [http://obvil.github.io/historiographie-theatre/images/rasi_comici-italiani-01-02_1897_img132.jpg] Secondo il Costantini, la prima andata a Parigi di Scaramuccia sarebbe avvenuta il 1660 : ma v’è errore evidente ; poichè dall’atto di battesimo di un suo figliuolo, pubblicato dallo Jal, risulta che il ’44 egli e la moglie eran già in Parigi. […] Ma il Fiorilli non si fermò lungo tempo in Francia, secondo appare da una lettera inedita dell’Archivio modenese, in data di Firenze 26 maggio 1655, colla quale il Gran Duca di Toscana raccomanda vivamente al Duca di Modena il comico Scaramuccia che fa ritorno in Francia.

391. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo II. Teatro Spagnuolo, Inglese, e Alemano nel medesimo Secolo XVII. » pp. 276-290

Il famoso Milton scrisse il Sansone Agonista, tragedia disegnata secondo il gusto antico, e tre gl’inglesi di quel tempo l’unica che non ha mescolanza di ridicolo. […] Secondo il gusto della nazione frammischia Shadwell nella sua commedia meretrici, ruffiane, dissoluti, la cui sfacciatezza é posta in tutto il suo lume.

392. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO I. Vuoto della Storia Teatrale nell’età mezzana. » pp. 57-79

E come avrebbero mirato senza indignazione gli adulterii mimici, che, secondo Lampridio, non bastò ad Eliogabalo di vedere fintamente rappresentati, ma ordinò che s’imitassero sulla scena al naturaleb? […] Ottimamente ad altro proposito cantò Pope nel IV canto del suo Saggio di Critica, secondo il volgarizzamento di Gasparo Gozzi: Sotto un colpo istesso Roma cadeo con le belle arti insieme.

393. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VIII ultimo. Primi passi del Dramma Musicale. » pp. 42-62

Ma una pastorella che colle parole pianga l’amante morto o lontano e colla voce vada scorrendo pe’ tuoni musicali, è ugualmente sciocca, secondo m. […] Neppure, secondo le di lui regole critiche; perchè se la mia allegrezza mi riempie e mi trasporta, se l’affetto è vero, non mi darà luogo a metterlo in musica, o cantandolo lo tradirò io stesso.

394. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VII. Pastorali. » pp. 4-41

Secondo il Mongitore un’ edizione dell’Aminta fu pubblicata in Sicilia colle note musicali del gesuita Erasmo Marotta da Randazza, che morì nel 1641 in Palermo. […] La prima rappresentazione dell’Aminta secondo il marchese Manso, si fece in Ferrara nel 1573 con lode e meraviglia universale con quattro intermedii composti dall’aurore. […] L’autore, secondo il Mazzucchelli, la compose in età di venti anni, e fu stampata in Venezia nel 1597, e poi anche nel 1598.

395. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO IV. Pastorali del Cinquecento. » pp. 267-294

Secondo il Mongitore un’ edizione dell’Aminta fu pubblicata in Sicilia colle note musicali del gesuita Erasmo Marotta da Randazza, che morì nel 1641 in Palermo. […] La prima rappresentazione dell’Aminta, secondo il marchese Manso, si fece in Ferrara nel 1573 con lode e maraviglia universale con quattro intermedj composti dall’autore. […] L’autore secondo il Mazzucchelli la compose in età di venti anni, e fu stampata in Venezia nel 1597 e poi anche nel 1598.

396. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO III. Se ne’ secoli XIV., e XV. gl’Italiani ebbero Poesie Sceniche. » pp. 14-19

Ma era una rozza sacra rappresentazione la Progne Tragedia Latina di Gregorio Corraro pregiata secondo il Giraldi, da moltissimi letterati, e dal Maffei, e da quanti amano la regolarità e l’eleganza?

397. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo IV. Teatro americano. » pp. 19-25

Non trovasi nel continente americano la spezie de’ lioni africani ed asiatici; ma gli europei diedero il nome di leone a quell’animale che nel linguaggio di Quito dicesi Puma, il quale (secondo M. de la Condamine ne’ Viaggi dell’America Meridionale) non merita un nome sì terribile, essendo incomparabilmente meno intrepido e feroce, molto più piccolo, e senza giubba.

398. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « NOTE DI D. CARLO VESPASIANO. » pp. 301-306

Gimma nella sua Italia letterata pag. 479) da Giambatista della Porta fertile ed elevato ingegno, pregio delle scienze e delle arti, onore dell’Italia non che del Regno, pure fassene quì menzione, perchè parecchi individui di essa col loro capo vissero nel XVII, e furono aggregati nell’Accademia de’ Lincei instituita in Roma l’ anno 1603 dallo scienziato principe Federigo Cesi Duca di Acquasparta, il quale con raro immortale esempio (secondo l’eruditissimo ab.

399. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 438-443

Le Sacchi-Paladini, le Romagnoli, le Cutini spariron dalla scena, e il ruolo della servetta fu a poco a poco ingoiato dalla prima donna o dalla prima amorosa, specie di attrice universale, che secondo l’importanza di una parte sapeva essere ad un tempo e serva e padrona, e vecchia e giovane, e comica e tragica ; fino a che non venne questa nuova forma di arte, che vuole, dicono, la fotografia dell’ambiente, la quale, oltre al ruolo, ne ingojò persino il tipo….

400. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 774-779

Recitando egli a Pistoia l’estate del ’33 in società con Ferdinando Pelzet, fu pubblicato un opuscoletto di versi e prose, da cui trascelgo la seguente epigrafe, un po’ duretta se vogliamo, in onore di lui : i circhi, i ludi, i teatri in età feroci l’abbondanza della forza esaurivano in tempi codardi il sibaritico ozio molcevano in secoli emergenti dall’orror delle tenebre vita di contradizione mostravano oggi sono riepilogo di tutti gli errori dei tempi allora, ed ora a quei che si porgeano spettacolo del popolo plausi secondo natura de’tempi sinceri ma come noi, l’età future non danneranno dell’età volte la manifestazione di falsa vita, quando sapranno che prorompevamo in solenni encomii per te O LUIGI DOMENICONI che coll’eloquente gesto, colla parola informata da tutte gradazioni del sentimento incomparabilmente a mostrarci l’uomo emulo de’ più celebri scrittori svolgevi l’idee eterne del vero Lo spirito analitico, la coscienza ch’egli metteva in una parte, sapeva mettere anche nelle cose del capocomicato.

401. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 2 pp. 2-245

Uscirono nel tomo secondo le Gelosie per equivoco, l’Ingenua ingannata, l’Innamorato al tormento. […] La figura è ovale, e contiene sei ordini di palchetti, nel secondo de’quali era il palco del Sovrano, e la platea ha 57 piedi di lunghezzu e 50 di larghezza. […] Il primo si cantò nel teatro reale in Napoli, e piacque ; intesi che il secondo non ebbe il medesimo destino ; il terzo non si è mai rappresentato. […] Questa cavatina (che fu il secondo cambiamento fatto dall’autore nell’edizione sue spese) si soppresse nella rappresentazione. […] In secondo luogo nell’originale precedevano 18 versi di recitativo di Elvira all’aria indicata Ah qual contrasto avrò.

402. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VIII. Teatri materiali. » pp. 213-236

Unico corpo secondo lui avrebbe potuto dirsi, se esse non avessero rappresentato le commedie del rispettivo repertorio in due teatri. […] Non è che una semplice reimpressione di trentacinque favole buone, mediocri e cattive, le quali e nel male e nel beno si rassomigliano a molte altre dal primo e secondo collettore tralasciate.

403. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Di Venezia, 21 marzo 1620.Venezia, 16 di giugno 1618. » pp. 513-520

mi ad ubbidire, ma altrimenti più tosto harebbono eletto di andare dispersi, perchè vedevono la loro manifesta rovina, mentre si disunissero et dovendo rovinare col dividersi, più tosto harebbono eletto di fare ogni vil mestiero che più recitare, e tutto hanno fondato, secondo me, sul vedere il buon guadagno che hanno fatto quest’ anno. […] Et per vita sua la prego a dirmi, come potevo io dire, tu hai da andare, tu hai da restare, tu che sei primo diventar secondo, et fra huomini dove è libertà et compagnia persuadere per accettabile la superiorità et la suggezzione ?

404. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 333-339

D’ingegno pronto e vivace, d’indole mite e aperta, appassionatissimo dell’arte, divenne il figliuolo adottivo di Augusto Bon, secondo marito di sua madre ; e così, potendo al nome del padre aggiungere quello del padrigno, egli si presentò alla ribalta con un augurio doppiamente splendido di futuri trionfi.

405. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo V. Teatro Francese nel medesimo Secolo XVIII. » pp. 355-388

Fagan, nato in Parigi nel 1702, e morto nel 1755, avea nel genere comico, secondo che ci attesta M.  […] ei già ne conta almeno tre, e destina al primo la poesia comica, al secondo la tragica, e all’ultimo la lirica, riserbando per se di pubblicare, in ogni anno un mezzo poema, e per la moglie un mezzo romanzo; tratti individuali del carattere che subito danno, al ritratto la vera fisonomia. […] Un giovane studioso ne osserverà i riferiti pochi tratti naturali e felici, e fuggirà d’imitar l’autore nel carattere d’un padre di famiglia, che piange a tutte le ore, e filosofa vanamente: d’un padre, cui non manca buon cuore e tenerezza per gli figli, ma si bene una prudenza attiva nelle circostanze scabrose: d’un padre ricco, che invece di far la figura principale in ciò che maggiormente importa, si riduce a rappresentare il secondo personaggio dopo il commendatore, che colle sue maniere, co’ suoi pregiudizi, colle sue stravaganze mette la casa in iscompiglio, e ridusse alla disperazione il nipote243. […] Carlo Collé, nato in Parigi nel 1709, segretario ordinario e lettore del duca d’Orleans, é autore di un Teatro di Società «nel quale (secondo che ci attesta il signor Palissot, critico acuto, e giudice espertissimo de’ componimenti teatrali) trovansi eccellenti scene comiche.

406. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVI. Dell’uso delle Antiche Maschere. » pp. 201-212

L’attore si valeva di tal maschera volgendosi al popolo da quel lato che secondo il progresso dell’azione richiedeva ora sdegno e turbamento ora dolcezza e serenità.

407. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Dell’uso delle antiche Maschere. » pp. 290-297

L’attore si valeva di tal maschera volgendosi al popolo da quel lato che secondo il progresso dell’azione richiedeva ora sdegno e turbamento ora dolcezza e serenità.

408. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO X. » pp. 112-139

E da ciò che ne avvenne secondo il Gravina? […] Nè le buffonate del primo, nè le mimiche scipitezze del secondo si debbono portare in trionfo da chi ha fior di senno, non essendo queste le ricchezze della Poesia Scenica delle due Nazioni. […] Il Porta morto nel 1615. avea già, secondo il Wolfio1, inventato il Telescopio sì necessario alle celesti scoperte, o ne avea almeno preparata la compiuta invenzione colle lenti concave.

409. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VI. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 82-108

Si circoscrisse adunque la commedia nuova a dilettar la multitudine col ritrarre la vita comune, e a dirigerne le opinioni secondo le vedute del legislatore e gl’insegnamenti della morale. […] Ilarodia, o ilarotragedia, secondo l’idea che ce ne dà Ateneo, era una pavola festevole e di lieto fine, nella quale interloquivano Personaggi grandi ed eroici, ma vi si dipingevano i fatti che loro accadevano come uomini, non come eroi. […] I loro commedianti chiamanvansi dicelistae; e secondo Suida, il grammatico Sofibio spartano avea composto un trattato sul genere di commedie usato dalla sua nazione.

410. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Ferrara, li 4 marzo 1618.Ferrara, li 3 marzo 1618. » pp. 170-184

Secondo l’oroscopo che togliamo dalla stessa collezione della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, sposò a diciott’anni in seconde nozze l’Antonazzoni, da cui ebbe un figliuolo. […] Eccone la descrizione : Ms. cartaceo in 4° piccolo di 70 carte, non numerate, delle quali 17 bianche ; quattro in principio, e dieci alla fine del volume : tre sono fra il primo e il secondo atto.

411. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XII. Teatro di Aristofane. » pp. 16-140

Non è meno licenziosa e sfacciata della precedente, e secondo gl’intelligenti lo stile è più sollevato che nelle altre, e si avvicina al genere tragico. […] Questa scena molto corta, ed il Coro delle Rane, il quale secondo lo Scoliaste, neppure compariva in iscena, ha dato il titolo alla favola. […] Secondo il racconto di Socrate il giovane è già perfettamente ammaestrato a negare il debito a fronte di mille testimoni. […] Egli dovette venir fuori con una baldanza e sfacciataggine totalmente contraria a quel modesto rossore che, secondo Catone presso Plutarco, è il colore della virtù. […] Così termina la commedia degli Acarnesi, nella quale dal principio al fine si scorge lo scopo principale del comico spettacolo greco essere stato di manegiarvisi le questioni politiche, le quali secondo gli affari correnti si agitavano in Atene.

412. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Spagnuolo. » pp. 196-285

Del Dottor Carlino non si ha che il primo atto e buona parte del secondo. […] Vuolsi che avesse egli stesso composta qualche commedia pubblicata con altro nome o con quello anonimo di un Ingenio secondo l’uso Spagnuolo. […] Interessante è il secondo incontro della regina tiranneggiata dal fasto e rapita dalla propria debolezza, e del conte combattuto dall’ amore di Bianca e dalla speranza del possesso di una bella regina. […] Il secondo contiene la vita penitente di Baltassarra, le preghiere e le lagrime di un suo amante, i tentativi del demonio per distorla. […] Egli compose almeno centoventi commedie oltre a un gran numero di prologhi o loas, delle quali una gran parte sino a’ nostri di continua a rappresentarsi, e secondo l’apparenza continuerà ancora.

413. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO III. Teatro Inglese. » pp. 143-156

Secondo il gusto della nazione Shadwell introduce meretrici, ruffiani, dissoluti; e nell’imitarli la sfacciatezza è posta in tutto il suo lume.

414. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO VI. Teatro Inglese. » pp. 291-300

Secondo il gusto della nazione Shadwell introduce meretrici, ruffiani, dissoluti; e nell’imitarli la sfacciatezza è posta in tutto il suo lume.

415. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 543-547

E. non uol saper niente, si che non si pol far un opera che sia bona, ma non solo le opere anche le comedie ; l’altra sera appunto si fece ti tre finti turchi e recito il secondo Zanni nouo che andò così bene che tutti si partirno inanzi fornita ; dicendo che se si fariano di quelle ci daranno delle Pomate. dove che ardisco suplicarla il dar ordine à qualcheduno che regoli la compag.ª pchè ò bisogno di studiare è tirarmi inanzi non di star à spasso p. i capricci d’altri ; la Sig.ª Flaminia à dato una delle sue parte che ne faceva due à mia sorella addesso pare che la Sig.ª Ippolita con la colega fatta tra di loro abbiano disgusto è la uoriano far fare alla guercina basta doppo dificultà si sono contentati ma però di nouo lo suplico il scriverli che la facciano recitare è la lettera onorarssi d’inuiarla à me però diretta alla Comp.ª non dirò più per non incomodarla, solo che se segue così non occorre uenir a Ferara p. che so che se non fosse in riguardo alla protetione di V. 

416. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 745-749

Secondo la tradizione, il Del Buono avrebbe accolto l’idea della sua maschera dalla viva voce del basso popolo fiorentino, chiassoso, arguto, spensierato nella sua miseria, rigido conservatore del vernacolo, dacchè la sua casa situata in faccia alla via di Merignano, che sboccava allora in via Gora, mettevalo con lui in immediato contatto.

417. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 915-921

A Padova, non è ben precisato nè in quale anno, nè con qual compagnia (secondo il Mazzoni nel ’90 con quella del Menichelli, ma forse più tardi col Pellandi), preluse a un corso di rappresentazioni, recitando i seguenti versi dettati per lei da Melchior Cesarotti.

418. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 245-250

Queste pubblicate, parte da Atto Vannucci nel secondo volume dei Ricordi di G.

419. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 724-729

La commedia non fu più data a Verona, nè Gozzi potè saper mai con precisione il perchè, sibbene a Venezia al teatro di San Luca la sera dell’11 dicembre 1781, dove, dopo i primi tre atti, fu accolta, secondo le previsioni dell’autore, a rumori di fischi e di urla.

420. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — LIBRO X ed ultimo » pp. 161-344

Esse sono: Maria Stuarda, la Congiura de’ Pazzi, Don Garzia, Saul, Agide, Sofonisba, Bruto primo, Mirra, Bruto secondo. […] Bruto secondo indirizzata bizzarramente al Popolo Italiano futuro, in cui confabulano, oltre del Popolo, sei personaggi, Bruto, Cesare, Antonio, Cicerone, Cassio, Cimbro. […] Il primo si cantò nel real teatro di san Carlo in Napoli, e piacque; il secondo sento che non ebbe simil destino; il terzo non si è mai rappresentato. […] Nella scena 2 viene Osmida secondo confidente, il quale è sì necessario in tutta la favola, che dopo di questa scena sparisce, e solo interviene muto nella decima che è seguita dal finale, ed in esso altro non dice, che, vuoi guerra, e guerra avrai; nel secondo non si vede affatto; nel terzo segue Adallano, e non parla mai, se non che al finir del dramma profferisce in compagnia di Selinda gli ultimi tre versi del finale. […] Questa cavatina (ed è il secondo cambiamento fatto dall’autore nel reimprimere l’Elvira a sue spese) si suppresse nella rappresentazione.

421. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 88-117

L’esser e ’l non esser secondo alcuni star insieme non possono, il che io non affermo, perchè so ch’io son morta a i diletti e viva a i guai : ecco dunque ch’io son e non sono, e morta e viva. […] Circa poi a gl’ altri precetti, o modi di recitare, non mi par che dar si possi alcuna regola particolare. ma parlando generalmente diremo, presuposto che il recitante habbia bona pronuncia, bona uoce, et appropriata presenza, naturale, o artificiata che sia, che bisogna sempre che egli s’ingegni, di uariar gl’atti secondo la uarieta delle occasioni, et imitare non solamente il personaggio che egli rappresenta, ma anco lo stato in che quel tale, si mostra di essere in quell’ hora. […] Et se una Donna [per gratia di essempio] haurà pigliato per uezzo di mettersi la mano su ’l fianco ; o un giouane di appostarla su la spada ; non deue ne l’ una, ne l’ altro, star sempre, ne molto spesso, in quel modo ; ma finito quel ragionamento, che cotal atto richiede, rimouersi da quello, et trouarne un piu proprio al parlamento che segue, et quando altro gesto appropriato non troui ; o che atteggiar non gl’ occorre ; lasci andar come io dissi et le braccia, et le mani, oue gl’inchina la natura, sciolti et isnodati, senza tenerle solleuate, od aggroppate, come se co stecchi fossero attaccati al corpo. seruando pero sempre ne gl’ atti maggiore o minor grauità, secondo che lo stato richiede del personaggio che si rappresenta. et cosi anco nel suono delle parole, hora aroganti et hora placide, hor con timidezza, et hor con ardire esplicate ; facendo i punti al lor loco, sempre imitando Et osseruando il naturale, di quelle qualita di persone che si rappresentano : et sopra tutte le cose fuggire come la mala uentura, un certo modo di recitare dirò pedantesco, per non saperle io trouar piu proprio nome, simile al repetere che fanno nelle scole i fanciulli, quando dinanzi al lor pedagogo rendono di stomana. fuggir dico quel suono del recitare, che par una cantilena imparata alla mente, Et sforzarsi sopra tutte le cose [mutando le uoci, Et accompagnandoui i gesti, secondo i propositi] far che quanto si dice, sia con efficacia esplicato, Et che non paia altro che un familiar ragionamento, che improuisamente occorra. […] Anzi nò, per che se il poeta u’ introducesse [come sarebbe per essempio] una maga bisognarà uestirla secondo la sua intentione. o se u’ introdurà un bifolco, con l’ habito rozzo, Et Villanesco, bisognarà figurarlo. ma se ui sarranno, come sarebbe, pastorelle ; il modo del uestir delle nimphe, le potrà ben dar la norma : senza manto, uariandolo dal piu sontuoso al meno, et senza darle altro in mano, che un bastone pastorale.

422. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 570-583

Grandissimo artista fu veramente il Cantù per le parti di secondo Zanni, e dal suo Signore e dai pubblici tutti e dalla Corte di Francia ebbe onori e lodi senza fine. […] Domenico Locatelli, secondo il parere dei Parfait, convalidato da un brevetto del Re in data 21 gennaio 1647 che gli accorda di poter confiscare i beni di certo Lorenzi, italiano, sarebbe andato in Francia il 1645.

423. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « LETTERA » pp. 3-14

Il discordare noi due in qualche punto, secondo me, non significa nimistà.

424. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Padova, 28 luglio 1674.Venetia, 16 marzo 1675.Venetia, 23 marzo 1675.Venetia, 30 marzo 1675.Venetia, 13 ap.le 1675.Venetia, 20 ap.le 1675. » pp. 28-35

A ogni modo abbiamo ogni buona ragione di credere che Valerio lasciasse il teatro nel 1667, sostituito dal secondo amoroso Andrea Zanotti bolognese, del quale prese il posto Marco Antonio Romagnesi, esordiente alla Commedia italiana.

425. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 506-512

Dell’ arte sua, negli ultimi anni, e del suo secondo matrimonio con un figliuolo del capocomico Giuseppe Lapy, suonator di violino, così parla il velenoso autore del Teatro, Antonio Piazza (Tom. 

426. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 88-136

Il re bee e vuole che egli beva ancora; Amlet vuol prima fare il secondo assalto, e dà al competitore un altro colpo. […] Ognuno vede la popolarità di questa favola originata dalla moltiplicità e varietà degli avvenimenti, e da alcune interessanti situazioni tragiche che vi sono, come è la scena dell’ombra con Amlet nell’atto primo, e l’altra colla madre e coll’ombra nell’atto secondo. […] In secondo luogo il poeta giudizioso non lavora mai contro se stesso.

427. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori.  » pp. 245-317

Sotto Augusto, il quale pure intraprese a scrivere un Ajace, Aristio Fusco compose commedie togate: un altro Cajo Tizio (diverso dall’oratore soprannomato) secondo Orazio fu buon poeta lirico, e scrisse ancora tragedie: Ovidio fece una Medea, della quale abbiamo un frammento in Quintiliano: e il famoso Mecenate, oltre a varii poemi, scrisse alcune tragedie, delle quali da Seneca si mentova il Prometeo, e da Prisciano l’Ottavia. […] Pacuvio colle sue tragedie procacciossi rinomanza di dotto, e la si conservò anco a’ tempi di Augusto, secondo l’istesso Cicerone dove parla dell’ottimo genere degli Oratori. […] Nè debbe egli fondarsi nè poco nè punto nella mancanza di originalità desiderata nelle tragedie latine; perchè se tal mancanza derogasse al merito de’ Tragici Latini, nè Eschilo nè Sofocle nè Euripide potrebbero ammirarsi come grandi, giacchè originali neppur dirsi debbono, secondo la regola del Denina, niuno ignorando che gli argomenti di que’ grandi tragici Greci tutti si trassero da Omero, da Esiodo e da’ Tragici che gli precedettero. […] Secondo il Messo che lo riferisce, mai Edipo non fu più sofistico ragionatore che sul punto di volersi ammazzare.

428. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo sesto »

Non erano, secondo i Troiani, il rapimento d’Elena o gli oltraggi recati alla Grecia le cagioni delle loro disavventure ma l’odio inveterato d’alcuni Iddi contro la famiglia di Laomedonte. […] Che le cose accaggiano secondo l’ordinario tenore, ciò non desta la maraviglia, ma il sentire avvenimenti stravaganti e impensati, il vedere una folla d’Iddi, i quali sospendono il corso regolare della natura, e intorno a cui non osiamo pensare se non se pieni di quel terrore sublime che ispira la divinità, ciò sorprende gli animi consapevoli a se medesimi della propria debolezza, ne risveglia la curiosità e ne riempie d’un certo sensibile affetto misto d’ammirazione, di riverenza e di timidezza.

429. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO V. LIBRO VII » pp. 107-140

Scorgesi il giudizio del Mairet nelle alterazioni fatte alla storia di quella regina, facendo morir Siface in battaglia, per evitar che si vedesse Sofonisba con due mariti vivi, ed aggiungendo, per destar compassione, alla morte di Sofonisba quella di Massinissa, che secondo la storia visse sino all’estrema vecchiezza. […] Il secondo e terzo ordine di palchi sono negl’intercolunnii.

430. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO III. Opera musicale Spagnuola e Italiana e Teatri materiali. » pp. 89-108

Per antico costume compariva in siffatta scena con cortinas un sonatore di chitarra per accompagnar le donne che cantavano, raddoppiandosene la sconvenevolezza, perchè tra’ personaggi caratterizzati secondo la favola e vestiti p. e. da Turchi, da Mori, da Selvaggi Americani, si vedeva dondolar quel sonatore alla francese. […] Unico corpo secondo lui avrebbe potuto dirsi, se esse non avessero recitato in due teatri le proprie commedie.

431. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Dato al castello di Versailles l’ 8 aprile. » pp. 364-378

La sera della rappresentazione (8 aprile 1741) fu anche quella della riapertura del teatro, che secondo il costume era stato chiuso durante la quindicina di Pasqua. […] Al secondo atto, Scapino svela a Celio che Rosaura non è altrimenti figlia di Pantalone.

432. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Venezia il 31 10bre 1837.E il 14 novembre : » pp. 389-402

Giuseppe e Ignazio ho congiunto in matrimonio secondo il prescritto dal Concilio di Trento il sig. […] il mestiere per lei serve da secondo ; si teme…. si vedrà !

433. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 811-

Eleonora Duse è proprio la beata fra i beati, nel migliore dei mondi possibili, secondo ciò che annunzia l’egregio Suo…. […] che non è quello di…., che, secondo me, vede cose e persone più in su del vero.

434. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « Indice delle opere e degli autori citati » pp. -786

— Il secondo libro dei Monologhi. […] Comedia dedicata alla Maestà di Augusto secondo.

435. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della maniera del cantare e del recitare »

Angelo, a cui i nostri virtuosi dan fuoco in sul fine dell’aria; e la cadenza, direm noi, ha da essere tratta dal cuore dell’aria, variare secondo la indole di quella, esserne quasi la perorazione e l’epilogo48.

436. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Milano, 1°Aprile 1803. » pp. 318-327

Fu con Giuseppe Moncalvo, il famoso Meneghino, o Beltramino, e più grandicello con Giorgio Duse, zio della celebre Eleonora : ma la sua vita artistica, può dirsi datare dal ’62, nel qual anno entrò come secondo amoroso e generico giovine in Compagnia di Luigi Bellotti-Bon, attore brillante insuperato e insuperato direttore.

437. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 349-355

S. che non l’impiegasse, che non uoleua più far tal arte, ma guadagnarsi il pane in gratia di Dio, e più honoratemente, e perchè hora li peruiene al orechio che Leandro primo Moroso l’habbi destinato per suo secondo, e che ui sij l’assenso del sud.º Sig.

438. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo terzo »

La rubrica del secondo giorno era questa: «Monsignore ch’è presente, vi dona venti panieri pieni di dolori ai denti, e aggiugne agli altri donativi già fatti quello della coda d’una carogna». […] Il secondo, in cui s’inventarono parecchie sorta di canto, che durano fino al presente, come sarebbe a dire l’antifone, gli introiti, le sequenze, i responsori, le prefazioni e tai cose, che s’alterarono coll’andar del tempo considerabilmente. I1 terzo, ove s’inventò il contrappunto chiamato “a mente” nato fra il duodecimo secolo e il decimoterzo, cioè quando sopra le sillabe e le antifone principalmente di quelle che appartengono agl’introiti, i compositori si fermavano saltellando con moltiplicità di consonanze secondo le parti di ciascuno con piacere bensì dell’orecchio, ma colla rovina e lo sterminio delle parole.

439. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Pastorali: Teatri materiali. » pp. 224-253

La sua figura è ovale, contiene sei ordini di palchetti, nel secondo de’ quali è il palco di S. […] Havvi sei ordini di comodi magnifici palchetti al numero di 28 nel 4 e 5 ordine, e di 26 ne’ tre primi, e nel bel mezzo del secondo ordine si eleva il gran palco veramente reale e degno del Sovrano per cui si fece, e dell’Augusta Coppia che oggi forma la felicità de’ nostri paesi, e l’ornamento più caro de’ nostri scenici spettacoli.

440. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — TOMO VI. LIBRO IX » pp. 145-160

Se v’ha tra gli esteri chi abbia con proprietà espressa in altro linguaggio, senza alterar l’originale, l’energia dell’Inglese, secondo me debbe contarvisi il sig.

441. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VII. Opera musicale nazionale ed italiana. » pp. 195-212

Aggiungiamo solo alla sfuggita che tutte le arie sono stentate, inarmoniche, difettose nella sintassi, e contrarie o distanti dal pensiero del recitativo; che si trova in quest’atto secondo uguale ignoranza delle favole, ed invenzioni Omeriche, e degli antichi tragici; che Briseida augura ipocritamente ad Achille che giunga à gozar del amor de su Ifigenia; ignorando che la sacrificata figlia di Agamennone per miracolo di Diana ignoto a’ Greci si trova viva trasportata nel tempio della Tauride; che l’istessa Briseida la prega di volersi intenerire, y no qual fuerte hierro à tu Briseida aniquiles, abrases y consumas; colle quali parole attribuisce al ferro che non è rovente, le proprietà del fuoco di annichilare, bruciare, consumare; che Achille vuole che gli augelli loquaci siano muti testimoni, los pajaros parleros sean mudos testigos  che lo stesso Achille dice di avere appreso da Ulisse â despreciar la voz de las sirenas, la qual cosa dimostra di possedere uno spirito profetico, perchè Ulisse si seppe preservare dalle sirene dopo la morte di Achille e la distruzione di Troja; che l’istesso Achille pure profeticamente indovina che l’uccisore di Patroclo sia stato Ettore, perchè nel dramma del La Cruz niuno glie l’ha detto; che Agamennone dice ad Achille che vedrà al campo il corpo di Patroclo pasto fatal de las voraces fieras, bugia che contraddice al racconto di Omero che lo fa venire in potere de’ Mirmidoni; nè poi Achille potrebbe mai vedere una cosa già seguita, purchè le fiere a di lui riguardo non vogliano gentilmente differire di manicarselo sino al di lui arrivo; in fine che La Cruz dovrebbe informarci perchè Briseida di Lirnesso, cioè Frigia di nazione mostri tanto odio contro le proprie contrade a segno di desiderarne l’annientamento anche a costo di dover ella rimaner priva di Achille?

442. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 266-272

Ed eccone i colori, secondo la descrizione dello stesso Sand : Maschera marrone con baffi castagni.

443. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 765-771

Il metodo del quale la Tina Di Lorenzo dà le più simpatiche prove è il vero ed il solo …… Dal secondo articolo : « quello che c’è.

444. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO I. Teatro tragico Italiano. » pp. 98-130

Secondo intrigo e fuga comica. […] Nell’atto I si racconta che dall’urna in cui si sono posti i nomi di Merope di Aristodemo e di Arena di Licisco, secondo l’ oracolo che richiede il sangue di una vergine matura della famiglia degli Epitidi, è uscito quello di Arena che assicura la vita di Merope con indicibil piacere di Amfia sua madre e di Policare suo amante e sposo.

445. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo undecimo »

In una nazione dove non si è convenuto finora quale sia la vera lingua degli scrittori; dove la sanese contrasta il primato alla fiorentina e la romana vorrebbe sottrarsi dal giogo di entrambe; dove la lombardia vanta anch’essa scrittori di sommo grido proposti come modelli nel frasario generale della nazione; dove la diversità dei popoli, dei governi e delle leggi, l’affluenza di persone e di libri stranieri, i gusti ognor rinascenti e ognora cangiantisi rendono vario tuttora e indeterminato il gusto comune di parlare e di scrivere; dove una porzione di letterati adoratori della veneranda ruggine del Trecento e della battologia per lo più insipida del Cinquecento è sempre alle busse coll’altra porzione di colte persone, le quali amando la moderna foggia di esprimersi più disinvolta e meno impacciata, più spedita e men boccacevole, ne deridono l’antica superstizione e s’appigliano al detto d’Orazio, che la fuga delle lingue è come quella delle stagioni, le quali veggono sfrondarsi nell’autunno quegli alberi, che aveano osservato vestirsi di foglia nella primavera, in questa nazione, io dico, non può così di leggieri condannarsi un autore per ciò solo che non abbia scritto secondo la Crusca. […] O l’amore trionfa solo fra i tumulti e le peripezie, o tenendo il secondo luogo diventa una occupazione frivola e insipida103. […] Il secondo ti rappresenta un Polifemo del secolo dieciottesimo, un gigante ricciutello che ha imparato dal romanzo dell’Astrea o della Clelia l’arte di comporre soliloqui amorosi. […] Del che fra i molti esempi che potrebbero addursi, basti per breve saggio la scena prima dell’atto secondo dell’Adriano in Siria. […] La vedova di Pompeo, che ci viene dagli storici descritta come modello d’eroismo e di grandezza, vi comparisce non solo finta e dissimulata, non solo indagatrice indiscreta degli amorosi sentimenti di Marzia, e usando altresì l’inconseguenza di palesare i suoi disegni a Fulvio, cui ella non amava punto, e della cui fede avea mostrato nella scena settima dell’atto secondo d’aver fondato motivo di sospettare, ma (ciò ch’è peggio) tramando a guisa di vile femminuccia insidiosi agguati contro alla vita di Cesare.

446. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo ottavo »

Nel secondo vedevasi assiso e cantando sul delfino. […] Nella Didone del Businelli, poeta veneziano, il primo atto comprende l’incendio di Troia; il secondo l’arrivo di Enea dopo sett’anni di navigazione e di travagli alle spiagge di Cartagine dove s’innamora di Didone; nel terzo l’abbandona, Didone s’uccide, e Jarba diventa pazzo da uomo stimato prima il più saggio di tutti.

447. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIII. » pp. 182-206

Secondo me Orazio altro quì non dice, se non che la plebaglia nel meglio di recitarsi de’ versi s’innamorava di vedere lo spettacolo dell’Orso, o de’ Pugili. […] Secondo lui essi corteggiarono il mal gusto del Volgo.

448. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo III. Progressi Teatrali in Francia tardi, ma grandi nel medesimo Secolo XVII. » pp. 291-315

Ben però un critico dell’umore di M. de Leyre potrebbe con maggior fondamento dubitare che simile sconcezza avvenisse in Francia per le rappresentazioni liriche, nelle quali in istile grave e con tutta la serietà si espongono l’istesse stravaganze che alimentano, secondo la sua frase, l’ignoranza e gli errori popolari. […] Questo monarca ballò in pubblico nell’opera italiana dell’Ercole amante insieme colla regina; e di poi la varie commedie-balletti di Molière coi principali personaggi della sua corte e cogli attori e ballerini fino al 1670 trentesimo secondo dell’età sua, quando scosso da alcuni versi del Britannico di Racine207, si astenne di ballar più in teatro.

449. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO I. Teatro Tragico Italiano. » pp. 228-273

Secondo intrigo e fuga comica. […] Nell’atto I si racconta che dall’urna in cui si sono posti i nomi di Merope di Aristodemo e di Arena di Licisco, secondo l’oracolo che richiede il sangue di una vergine matura della famiglia degli Epitidi, è uscito quello di Arena che assicura la vita di Merope con indicibile piacere di Amfia sua madre e di Policare suo amante e sposo.

450. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Introduzione »

I vari tentativi e la pluralità di voci, l’intensificarsi di interventi mostrano la grande diffusione e centralità del dramma per musica, ma anche la difficoltà, da parte dei letterati e degli addetti ai lavori, di dominare e classificare un genere che non poteva essere codificato e riformato secondo dei parametri esclusivamente letterari, estremamente permeabile inoltre a suggestioni tematiche, espressive e strutturali provenienti da fonti diverse e fortemente debitore ai gusti di un pubblico italiano e straniero, popolare e cortigiano. […] Centrale appare dunque subito il motivo dell’organizzazione e gestione dello spettacolo, le cui componenti devono essere armonicamente legate tra di loro e sottoposte a una guida, una regia, cui tutto deve essere ricondotto; prospettiva molto più realizzabile nel teatro di corte piuttosto che nel teatro impresariale secondo Algarotti.

451. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « A CHI AMA la poesia rappresentativa » pp. -

E giudicando degli autori secondo il mio criterio senza spirito di partito o di sistema, con moderazione insieme e con libertà, ho procurato conservare quella imparzialità che non può dall’onesto scrittore andar disgiuntaa.

452. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « A CHI AMA LA POESIA RAPPRESENTATIVA. » pp. -

E giudicando degli autori secondo il mio criterio senza spirito di partito o di sistema, con moderazione insieme e con libertà, ho procurato conservare quella imparzialità che non può dall’onesto scrittore andar disgiunta 13.

453. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 203-211

Nella comedia era giocosa secondo le occasioni, mordace nel riprendere i vizj, arguta nelle subite risposte, mirabile nei bei discorsi d’amore ; e non era alcuno che le potesse, parlando, stare al paro.

454. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 130-141

L' Epistolario, che doveva essere raccolto da Mauro Macchi, secondo afferma il Ricciardi, e pubblicato con prefazione di Giuseppe Mazzini, ma che vide soltanto la luce nel 1888 per opera della Commissione editrice degli scritti di G.

455. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo settimo »

Questa non s’aggirava se non intorno ad una sola specie di melodia, la quale si variava poi dal cantore secondo il proprio genio, onde veniva in conseguenza che l’arte del compositore e del maestro fosse del tutto ignorata.

456. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 189-231

Tale è quella in cui Catone è paragonato al monte Atlante; tale l’altra con cui termina quest’altro atto distesa in sette versi de i deserti di Numidia che scherzano per l’aria in fieri giri, ravvolgono l’arena, ed il viaggiante (secondo la traduzione del Salvini) A se d’intorno l’arido ermo scorge Levarsi tutto, e dentro al polveroso Turbin rapito ed affogato muore. […] Ed ecco quanto secondo me ha di pregevole la tragedia del Catone 61.

457. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Indice. » p. 443

Alfonso alza un teatro di pietra secondo l’architettura diretta dall’Ariosto 218.

458. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Alemanno. » pp. 4-31

Secondo me Weiss ha portata in Alemagna la tragedia reale al più alto punto.

459. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO II. Teatro Alemanno. » pp. 232-252

Secondo me Weiss è quello che ha portata la tragedia reale in Alemagna al più alto punto.

460. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Tramezzi. » pp. 68-88

Ecco quanto un degno poeta Spagnuolo di questi giorni me ne ha scritto da Madrid in data de’ 6 di ottobre del 1789: oqq;Il nominato Don Ramòn (il quale, secondo che egli stesso ridicolamente millanta, ha di V.S. trionfato nel Prologo del suo Teatro) ultimamente ha composta una Loa che si rappresenta nel teatro del Principe, di cui a’ miei dì non penso di veder cosa peggiore”.

461. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « LIBRO VIII. Teatri settentrionali del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 232-294

Tale è quella in cui Catone è paragonato al monte Atlante; tale l’altra con cui termina anche quest’atto distesa in sette versi de i deserti di Numidia che scherzano per l’aria in fieri giri, e ravvolgono l’arena, ed il viaggiante, secondo la traduzione del Salvini, A se d’intorno l’arido ermo scorge Levarsi tutto, e dentro al polveroso Turbin rapito ed affogato muore. […] Ed ecco quanto secondo me ha di pregevole la tragedia del Catone.

462. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Commento »

La sua opera più importante relativa al teatro è Il primo libro d’architettura, pubblicato in edizione bilingue a Parigi nel 1545, con il privilegio del Re e diviso in Primo libro di geometria e Il secondo libro di perspettiva, che comprende a sua volta un Trattato sopra le scene composto da sei capitoli dedicati all’allestimento scenico.

463. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO IV. LIBRO V » pp. 67-93

Amlet dà la prima stoccata a Laerte; il re bee, e vuole che egli beva ancora: Amlet vuol prima fare il secondo assalto, e dà un altro colpo a Laerte.

464. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO VII [IV]. Teatro Lirico: Opera Comica: Vaudeville. » pp. 192-230

Il secondo e terzo ordine di palchi sono negl’intercolunnii.

465. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO II. Tragedie di Pietro Cornelio, di Racine e di altri del XVII secolo. » pp. 8-35

Ma egli attese a render più degne di compassione Sabina e Camilla; per la qual cosa, secondo il Calepio, i primi tre atti riescono passionatissimi, e gli ultimi freddi ed inutili.

466. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Di Milano, il dì 28 agosto 1620. » pp. 140-157

Andreini-Ramponi Virginia, milanese, moglie del precedente, celebre attrice col nome di Florinda, nacque, secondo abbiamo dall’ oroscopo, il 1 gennaio del 1583.

467. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO V. Teatro Tragico Francese nel XVII secolo. » pp. 166-211

Egli però attese a rendere più degne di compassione Sabina e Camilla, per la qual cosa, secondo il Conte di Calepio, i primi tre atti riescono appassionatissimi, e gli ultimi due freddi ed inutili.

468. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VI. Teatro Spagnuolo Comico e Tramezzi. » pp. 149-194

In secondo luogo perchè quei che se ne sono occupati non hanno mostrato di saper formare un quadro che rappresenti un’ azione compiuta.

469. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VI. Teatro inglese, alemano, e spagnuolo del medesimo nostro secolo. » pp. 389-417

Rowe, il poeta tragico più pregiato in Inghilterra dopo Shakespear e Otwai, ha data nel 1755 la Suocera ambiziosa, stimata una delle sue migliori tragedie secondo il gusto degl’inglesi246.

470. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO III. Melodrammi. » pp. 254-292

Tali sono pure secondo me le Donne son sempre donne, e qualche altra dell’ab.

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