Dopo del loro Vondel, e del Van-del-Does appena si lodano tralle migliori favole del paese due tragedie di Rotgans, ed un’ altra della signora Van-Winter nata Van-Merken autrice (che viveva ancora verso il 1789) del bene applaudito poema in sedici canti intitolato il Germanico. Tardi, ma più felicemente la Danimarca cominciò a coltivar la drammatica per le cure del re Federigo V benemerito della letteratura e del teatro. […] Era ella stata celebre attrice del teatro nazionale, e poi nel 1753 divenne moglie di un tenente del re che nel 1731 era stato capitano della compagnia dell’Indie. […] Arnaud del 1761. […] Se ne vegga la Gazzetta Letteraria dell’Europa nell’aprile del 1764.
V’intervengono la Pastorella, un Coro di ninfe del bosco, Cano e Sacontala. […] Giova trascrivere uno sqarcio del loro dialogo. […] Tavernier nella Relazione del Tunkin cap. 8 e 9. […] Vedi il primo libro della Storia della China del Martini. […] La curiosità avrebbe trovato in esse materie d’istruirsi del l’indole del dramma cinese.
Dopo del loro Vondel, e del Van-del-Does appena si lodano come le migliori favole del paese due tragedie di Rotgans, ed un’ altra della sig. […] Tardi ma più felicemente la Danimarca ha cominciato a coltivar la drammatica per le cure del re Federico V benemerito della letteratura e del teatro. […] Oltre della traduzione ch’ella fece del Filosofo Inglese e del Don Quixote, e di varie sue poesie, ella compose pel teatro in più di un genere. […] Malmstedt Zemira e Azor, ed il Lucilio del Marmontel. […] Arnaud del 1761.
Posero allora il teatro nell’ospedale della Trinità, rappresentandovi per tutto il secolo varie farse della Passione e diversi misteri del vecchio e del nuovo testamento. […] Nelle chiese recitavansi farse sulle vite de’ santi così piene di scurrilità che sulla fine del secolo ne furono escluse per un canone del Concilio Toledano tenuto nel 1473. […] Ho voluto pormi sotto gli occhi il prologo di Miguèl Cervantes, la dissertazione del bibliotecario don Blàs de’ Nasarre, i discorsi del Montiano, e del mio amico Don Nicolàs de Moratin, il tomo VI del Parnaso Espanol del Sedano: non ho voluto trascurar di rivedere nè gl’infedeli sofistici Saggi apologetici di Saverio Lampillas, nè le maligne rodomontate e cannonate senza palla di Vincenzo Garcia de la Huerta, nè i rapidi quadri di ogni letteratura del gesuita sig. […] Lo spirito di apologia nemico della verità e del merito straniero imbratta in più di un luogo varie belle opere. […] Vedi la dissertazione del Nasarre.
Posero allora il teatro nell’ospedale della Trinità, rappresentandovi per tutto il secolo varie farse della Passione, e diversi misteri del vecchio e del nuovo testamento. […] Nelle chiese recitavansi le farse sulle vite de’ santi così piene di scurrilità che sulla fine del secolo ne furono escluse per un canone del Concilio Toledano tenuto nel 1473. Per dar giusta ed istorica idea dello stato della drammatica del XV secolo in Ispagna, ho voluto rileggere con somma pazienza quanto ne scrissero di passaggio o di proposito i critici e gli storici della nazione: ho voluto pormi di bel nuovo sotto gli occhi il prologo di Miguèl Cervantes, la dissertazione del bibliotecario Nasarre, i discorsi del Montiano, e del mio amico Moratin, il tomo VI del Parnaso Español del Sedano: non ho voluto trascurar di rivedere nè gl’ infedeli sofistici saggi apologetici del Lampillas, nè le maligne rodomontate e cannonate senza palla di Garcia de la Huerta, nè i rapidi quadri d’ ogni letteratura del Signor Andres. […] Tale è la storia teatrale dal risorgimento delle lettere sino alla fine del XV secolo. […] V. la dissertazione del Nasarre.
Le note preziose del sig. […] Non per tanto intorno a lui non si ascoltino gli elogj del Piccini il giovane, del sig. Torcia, del sig. […] Il suo Oreste colla musica del Napoletano Domenico Cimarosa comparve nel medesimo teatro nell’agosto del 1783. […] di Vicenza del marzo 1789.
Nel cominciare participava il secolo più dello spirito del passato? […] La Tomiri dell’Ingegnieri, il Giorgio, e l’Ulisse del Porta, l’Evandro e Arpalice, e la Pentesilea del Bracciolini, il Solimano del Bonarelli, l’Erminia del Chiabrera, l’Ermenegildo del Pallavicini, l’Aristodemo del Dottori, furono tragedie giudiziose, pubblicate quasi tutte dentro i primi vent’anni. […] L’opera così nobilitata per incantare i sensi, da Venezia di mano in mano si sparse di per tutto, e si rese celebre per la magnificenza delle decorazioni, per la delicatezza delle voci, per l’armonia de’ concerti, e per le belle composizioni del Monteverde, del Soriano’, del Giovannelli, ed altri chiari maestri di musica di quel tempo. […] Si possono a stento eccettuar da questi gran folla sommersa nell’obblio quelle del Moniglia, del Lemene, del Capece ed altre poche. […] l’Italia Letterata del medesimo.
Prima ancora del rimpasto della compagnia che doveva avvenire in quaresima del ’37, la Marta « eccellente attrice – scrive Goldoni stesso (Memorie, T. […] ), il nome della Bastona appare la prima volta in Sassonia il 3 agosto del 1748, onomastico del Re, all’ inaugurazione del nuovo teatro per la commedia, nelle vicinanze del Palazzo Reale nel sobborgo, in Varsavia, dove Augusto III abitava di preferenza. […] Anche la Bastona troviamo prender parte alla rappresentazione del Zoroastro, sotto le spoglie di Amelia, l’erede pretendente del trono di Battro. […] Nello studio del Byrn non è alcun cenno che riguardi la pensione e la morte della Bastona : solo vi si trova un cenno della pensione del marito, Gerolamo Focher, nel 1763 circa, quando, cioè, la moglie, secondo il Bartoli, era già morta. Il 26 febbraio del 1756, la rappresentazione della Vedova scaltra fu l’ultima dei comici italiani a Dresda.
Per la stessa ragione meritano poco di rammemorarsì alcuni componimenti del principio del secolo descritti dal Quadrio nel tomo I. […] Ma per tali nei si priveranno i leggitori del piacere che recano tanti bei passi pieni di eleganza e vaghezza sparsi nelle tragedie del Rucellai? […] Per testimonio degl’intelligenti non cede in eleganza alle tragedie del Trissino e del Rucellai e le vince per gravità di stile. […] Ecco parte del racconto che se ne fa. […] Nel Prologo del Tomo VI.
Morto il Biancolelli, Angelo Costantini fu chiamato a sostituirlo ; e la sera del 1° settembre 1688, che fu la prima recita dopo la chiusura del teatro in segno di lutto pel perduto artista, egli in una scena preparata all’uopo ricevè da Colombina la maschera e l’abito di Arlecchino, non mutando però mai il suo nome di Mezzettino. […] Un posto di tale specie parve dover assicurare la sorte di Mezzettino ; ma l’ardire di lui spinto talora alla impudenza, soprattutto con le donne, fe’ volger le sue mire su di una Dama di Corte, che il Re onorava del titolo di sua Favorita, alla quale con le richieste di amore proferì parole non contegnose all’indirizzo del Re. […] Così, nelle scene deliziose del Gillot, e in alcune del Bonnart che il lettore vedrà nel corso dell’opera riprodotte. […] Quanto al carattere del personaggio, esso può dirsi una leggiera variante di quello dello Scapino e del Brighellla : servo intrigante, impiegato ognora nelle furberie e ne’travestimenti. […] È certo però che dietro il racconto del Costantini furon fatte in Olanda, e sempre indarno, tutte le possibili ricerche per aver notizia di quel tal romanzo.
L’autore non perde veruna delle interessanti situazioni del greco originale, e tocca collo stile la nota del sublime assai più del Trissino. […] La censura del Rapin appoggia in falso. […] Quello del Sansovino si alzò in Canareggio, e quello del Palladio nella Carità. […] 50 del Sabellico. […] Vù del Discorso Stor.
Prese indi forma migliore la Pastorale nel XVI. fralle mani del Beccari, e si perfezionò fra quelle del Tasso. […] Abate per trovare ragioni da rimovere dal giudizio I due Pellegrini del Tansillo, e l’Ecloga del Caro; e intanto si lascia dietro un nemico non meno forte del Cefalo, e dell’Orfeo, cioè l’Egle del Giraldi pubblicata nove anni prima del sacrifizio del Beccari. […] Forse non si può morire nel più bello del fiorire? […] a una terza parte del secolo? […] Lascio che la parola amico del Rueda porta la marca dell’officina Lampigliana, e la data dell’Edizione del Saggio.
Comunicato lo spirito di simil genere per la riuscita del Conti, del Martelli, del Zanotti, del Marchese e del Maffei, si diffuse per l’Italia tutta, e molte tragedie regolari e giudiziose, se non eccellenti, si produssero. […] Ma niuna di tutte queste tragedie levò il grido e parve degna compagna o della Merope del Maffei o della Perselide del Martelli, o del Giulio Cesare del Conti, o dell’Ermenegildo e del Maurizio del Marchese. […] Io non preferirei quest’ultima nè all’Appio Claudio del Gravina, nè alle Virginie del Panzuti e del Bianchi e del Bichierai. […] Ma essi servono come il color nero sottoposto alle gemme perchè risaltino i nomi del Martelli, del Varano, del Marchese, del Granelli, del Maffei, del Conti, e più altri. […] Delle due tragedie del Bordoni seppi dal sig.
Altro figlio del precedente, nacque a Vienna il 3 di luglio del 1708. […] Quivi fu l’estate del '59, e fece una delle solite recite, perchè fosse continuata la grande opera del Portico di S. […] Intanto le opere del Goldoni e del Chiari andavan acquistando sempre maggior grido, e il pubblico s’era diviso in due parti, disertando il teatro del povero Sacco. […] XLIX del Tom. […] Dunque del Sacchi a quindici anni ?
Le apologie del Sig. […] Ma passiamo agli altri drammatici che fiorirono sul finir del secolo XVI e sull’incominciar del seguente. […] Lampillas, e strepita contro del Montiano e del Signorelli; ma le di lui repliche si trovano combattute abbastanza nell’articolo VI del mio Discorso storico critico. […] Cervantes fiorì forse prima del Vega? […] Sedano e le congetture del sig.
Morì a Trieste il 20 maggio del 1875. […] I personaggi boriosi e stangati del Marchese di Forlimpopoli nella Locandiera e del Conte nel Ventaglio, erano, incarnati da lui, altrettanti poemi. […] Tra tante testimonianze del suo valore e della sua gloria son degne di nota quelle di Gustavo Modena, di Ernesto Rossi e di Tommaso Salvini. […] Nel Marchese della Seglière, e nel Don Marzio alla Bottega del caffè ? Nella parte del padre del Bugiardo di Goldoni : a quella famosa lettura della lettera : non faceva ridere e piangere ad un tempo ?
Da ciò nacque il traditore artifizio del baratto di parte. […] Bartoli dice che il Vitalba accumulò del danaro col frutto delle sue fatiche. […] stabilito in Francia, ove esercitava l’arte del giojelliere. […] La madre del Vitalba ? […] E nell’elenco del '75 lasciatoci dal Lessing (V.
Morì a Treviso fra le braccia del figlio e della moglie, in tardissima età. […] Figlio del precedente ; il più grande, il più completo, per comune consentimento, degli attori del nostro secolo, nacque a Venezia il 13 febbraio del 1803. […] Lo vediamo alla fine del '58 all’ Apollo di Genova, ove diede il mercoledì 22 dicembre un’ultima rappresentazione compresa nell’ abbonamento del carnevale col dramma di Delavigne, Luigi XI. […] Curio – Il Mosca – Bertram del Bornio (Canto XXVIII). […] La missione del teatro non era, allora, di mostrare al vivo malattie del nostro spirito e del nostro corpo, senza ragione, senza concetto, senza ideali ; o di intrecciar pazzie e bizzarrie per ridar vita alla nostra fibra addormentata.
La grandezza del foro, dice ancora Vitruvio, si dee fare proporzionata alla quantità del popolo, acciocchè o non riesca la capacità di esso ristretta riguardo al bisogno, o pure per la scarsezza del popolo il foro non paia disabitato e solitario58. […] Gli attori hanno necessariamente da starsi al di là della imboccatura del teatro, dentro alle scene, lungi dall’occhio dello spettatore; e hanno da far parte anch’essi del dolce inganno a cui nelle sceniche rappresentazioni ordinato è ogni cosa. […] Dovrà la voce del cantore, posto quasi nella bocca della campana del teatro, fare gli stessi effetti nelle interne parti di essa? […] E di fatto, se in niuna fabbrica poco ci ha da avere del massiccio e del solido, se l’architettura all’incontro ha da esser quasi tutta permeabile, quella dello interno del teatro è pur dessa. […] L’uno è del Sig.
Egli morì in Evora prima del 1557. […] Ecco per ora le tragedie spagnuole del secolo XVI. […] Del resto la storia dimostra quante altre tragedie produssero gl’Italiani assai prima del 1502 in cui si vide quella del Carretto. […] Il pudo ser del Sedano e la congettura del Lampillas. […] Bisognerebbe essere impastato, com’egli è, d’impudenza e malignità, per confondere nella mia Storia l’Accademia di Madrid che fioriva sin dal declinar del secolo XVI e cominciar del XVII con l’altra quivi pure incominciata sul finir del terzo lustro del secolo XVIII instituita da Filippo V.
mo del A. […] Cesare Rangoni protettore de Comici del A. […] re Conte, contro sua uolonta, ricorre al Innata bontà del A. […] Stette il Riccoboni con la famiglia due anni a Parma ; poscia, il novembre del '31, fe'ritorno a Parigi, dove, fuor della scena, morì a settantotto anni il 6 dicembre del '53, e fu sepolto l’indomani al San Salvatore. L' atto di morte lo dice Antico Ufficiale del Re.
Aveano in Francia nel XVI secolo eccitato il gusto musicale i Concerti del poeta Antonio Baif, e più i balletti di Baltassarino seguiti da quelli del Rinuccini del XVII. […] Questi furono i deboli principj dell’opera francese, che dopo qualche anno per mezzo del Fiorentino Giambatista Lulli passato in Francia e del Quinault, fu portata nata appena all’eccellenza. […] I Francesi ammirandone la versificazione tanto superiore a quella del Perrin, non avrebbero voluto trovarvi la mescolanza del burlesco introdotta nella Pomona. […] V. la seconda edizione del libro Menagiana. […] Egli divenne subito segretario del re.
Non gli manca alle occorrenze nè il sublime del creatore del teatro francese, nè la seducente tenerezza del dì lui elegante competitore, nè il maschio vigore tragico dell’autor dell’Atreo e del Radamisto. […] Qual sicurezza ha Ninia del delitto della madre? […] Non già; ma ad Eufemia figlia del principale congiurato. […] Si descrive in seguito con tratti compassionevoli la gara del padre e del figliuolo per morir prima, ed il dolore del popolo intenerito. […] Montcassin non può partecipare dell’importanza tragica del silenzio del Foscarini.