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216. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 424-425

Ebbe fra i suoi stipendiati i migliori artisti della sua epoca ; e fra gli altri Demarini e Vestri.

217. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 724

Il 3 marzo 1683, sembrando che il Duca di Modena non volesse far compagnia, il Duca di Mantova lo pregava di rilasciargli Diana con altri attori, fra cui il suocero Gradelino.

218. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo secondo »

I vari climi, diversificando le passioni, e i bisogni, e conseguentemente la maniera di significar le une e gli altri, rinserrando o sciogliendo gli organi destinati alla voce, e modificandoli a misura del caldo o del freddo, influiscono prodigiosamente sulla formazione delle lingue. […] Io lascio volentieri agli altri questa ricerca, che non è strettamente ligata col mio argomento, e che apprendersi non potrebbe senza troppo apparato scientifico. […] Il dialetto bolognese (checché ne pensi in contrario Dante, o chiunque sia l’autore dell’antichissimo libro della volgare eloquenza) il genovese, il romagnuolo, il piemontese con pochi altri di niun giovamento sarebbero alla musica pel duro e frequente accozzamento delle consonanti, pei suoni oscuri, offuscati, ed ambigui delle vocali, per la sintassi mal definita, e per altre cause. […] Quindi il pregio di soavità e di mollezza sopra gli altri popoli dato al canto italiano da Giovanni Diacono fin dal secolo ottavo dell’era cristiana, e quindi parimenti l’accusa d’effemminatezza intentata contro ai cantori italiani da Gregorio Sarisberiense, che fioriva verso il 1170. […] Nel far questa nota non mi sfugge quanto larga materia di riso abbia io preparato a’ zerbini, e a’ saccenti italiani; ma non mi sfugge altresì, che i saccenti, e i zerbini d’Italia sono, come quelli di tutti gli altri paesi, la più ridicolosa genia, che passeggi orgogliosamente sulla faccia della terra.

219. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimo »

La sfortunata riuscita delle sue prime fatiche fecero capire a Quinaut essere il suo talento poco a proposito per la tragedia, e che meglio gli tornerebbe volgendolo ad altri generi di poesia. […] E Medea, Arcabona, Armida, Medusa con altri esseri fantastici piacquero a quelli uditori medesimi che erano avvezzi a sparger lagrime sulle calamità di Fedra, e d’Ifigenia, non tanto per l’interesse che potevano eccitare siffatti personaggi (il quale per le ragioni altrove accennate dovea ridursi pressoché al nulla) quanto per la bellezza delle comparse che somministravano. […] Il cangiamento accaduto poscia nella musica, rivolgendo verso i cantori l’attenzione del pubblico che si prestava da prima ai macchinisti, fu la cagione che i musici si tenessero in maggior conto, e che paghe strabocchevoli richiedessero per le fatiche loro, onde venne in seguito la necessità d’appigliarsi ad altri provvedimenti, che servissero a risparmiar da una parte ciò che si profondeva dall’altra. […] Gli dei e i diavoli furono sbanditi dal teatro, allorché si seppe far parlare dignitosamente gli uomini, e i madrigali, le antitesi, le acutezze amorose e l’altre simili ipocrisie dell’affetto si mandarono via insiem colle fughe, le contrafughe, i doppi, i rovesci, e tali altri riempitivi della musica. […] Orvendillo, Teuzzone, Ildegarde, Ormisda, Engelberta, Ganguir, Svanita, Lapidot, Nabot, Illel, Azanel con più altri ruvidi vocaboli sono più acconci a mettersi in una dichiarazione di guerra vandalica che in un melodramma.

220. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Tramezzi. » pp. 68-88

Non possiamo rammemorare senza ribrezzo tra’ comici scrittori nella prima metà del secolo altri che Giuseppe Cañizares sebbene motteggiato da’ satirici del suo tempo come cattivo verseggiatore. […] L’avvocato Nicolàs Fernandez de Moratin già lodato fra’ tragici si provò anche nel genere comico, e nel 1762 impresse la sua Petimetra, nella quale, ad onta di una buona versificazione, della lingua pura, e della di lui natural vivacità e grazia, riuscì debole nel dipingere la sua Doña Geronima e sforzato ne’ motteggi, e cadde in certi difetti ch’ egli in altri avea ripresi. […] Quando si tradussero ottimi drammi forestieri più scioccamente di quello che Don Ramòn La Cruz ed altri simili poetastri fecero del Temistocle, dell’Artaserse, del Demetrio, dell’Ezio, dell’Olimpiade deteriorate da per tutto e segnatamente imbrattate coll’ introdurvi il buffone? […] Io non ne nomino i meschini autori per rispettar la nazione; ma probabilmente essi troveranno ricetto nella Biblioteca del Sampere per morire in coro in siffatto scartabello, di cui in Ispagna altri già più non favella se non che il proprio autore. […] L’azione consiste nella morte di Manolo ferito da Mediodiente di lui rivale cui tutti gli altri personaggi fanno compagnia, buttandosi in terra e dicendo che muojono, ma subito l’istesso feritore ordina che si alzino, ed essi risuscitano insieme col trafitto Manolillo belli e ridenti.

221. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO III. Commedie del secolo XVII. » pp. 292-313

Egli sulle orme degl’Intronati e de’ Rozzi e di altri che introdussero qualche personaggio che parla veneziano, bolognese, spagnuolo, napoletano, frammischiò ancora qualcheduno che si vale del dialetto napoletano, ma coll’atticismo patrio e con ogni lepore cittadinesco come nato in Napoli e versato nelle grazie della propria favella. Ma il comico valore del Porta ha per avventura qualche carattere particolare, onde si distingua dagli altri comici, come Raffaele si distingue da Michelangelo, Achille da Ajace, Cicerone da Pollione, Terenzio da Plauto? […] Il solo Porta che avesse letto, bastato sarebbe a guarirlo del suo preoccupato avviso; ma il Porta soffrirà con Ariosto e Machiavelli e Bentivoglio ed altri illustri Italiani che scrissero commedie, la disgrazia di non essere stato letto dal Marmontel. […] Tre altri buoni scrittori Napolitani fin dal principio del secolo si segnalarono con ingegnose favole comiche regolari, l’Isa, lo Stellati, il Gaetano duca di Sermoneta.

222. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X ed ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati teatri, e della condizione degli attori Greci. » pp. 298-315

Policleto ne architettò uno in Epidauro, che sorpassò in vaghezza e in proporzione gli altri teatri Greci. […] Guillet 159 per confutare l’ errore del Cragio, il quale ha creduto che gli Spartani mancassero di spettacoli scenici ed ha indotti nel medesimo errore altri scrittori nè volgari. […] La musica era uno de’ pregi di Epaminonda e di altri grand’ uomini della Grecia, e la declamazione teatrale vi si esercitava come nobile e degna di ogni distinto personaggio. […] Veniva questa interrotta da tre piccioli piani formati da scaglioni più spaziosi degli altri, i quali facevano la figura di fasce, e da Vitruvio chiamaronsi Precinzioni 166 e da’ Greci διαξωματα.

223. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 528

Volenteroso, appassionato, riuscì a occupar, dopo non lungo noviziato, il posto di brillante assoluto, che tenne con costante favore del pubblico, passando dalla Compagnia di Michele Ferrante a quelle di Alessandro Monti, di Angelo Diligenti, di Luigi Monti, e di altri, e diventando poi capocomico, or solo, ora in società.

224. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 689

Allora il Colonnesi pensò di accogliere in compagnia Geminiano Lustrini, egregio padre nobile e tiranno, Antonio Pavoni, ottimo caratterista, ed altri valenti artisti, coi quali potè percorrere i principali teatri d’ Italia.

225. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1027-1028

Per lei la Palmira Spinazzi ebbe i trionfi che dovevano avere poi il Tecoppa, il Pedrin, il Massinelli, il Pastizza e gli altri personaggi proverbiali del Ferravilla.

226. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1029-1030

Tra gli originali, si notano : Qui pro quo, Luis Beretta, Montecarlo, Vita perduda, El Portinar, In soffitta, El servitor del Donato, Do moros, El Garibaldin, de’quali alcuni ancor vivi sulla scena ; tra gli altri non suoi di sana pianta, ve n’ha di quelli che non solamente vivono ancora, ma son fra le delizie del repertorio, come L’ultim gamber del Sur Pirotta, I duu ors, El Minestron….

227. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Piacenza li 4 marzo 1640. » p. 287

A diciotto anni, in compagnia di Ciotti, Barsi e altri, cominciò a recitare in un teatrino improvvisato, e dal '53 al '62 si scritturò con lo Stenterello Landini al Teatro della Piazza Vecchia, per le sole stagioni di Carnevale e di Quaresima, e con Laura Bon (V.) per le domeniche dell’estate al Politcama.

228. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — 1636, ai 5 di giugno. » p. 603

« Platonus. » Nè essendo bastata questa dilazione a Niccolò Ala, il termine ne fu ancora prorogato per altri due mesi.

229. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 632-633

Se rise, riser seco i bei notturni teatri degli scherzi e delle frodi, ed insieme ammiraro il mastro e l’arte : or le scene bramar, bramar le carte sembran l’alta sua voce e i dolci modi, e sdegnar altri piè socchi e coturni.

230. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO V. Teatro Spagnuolo Tragico. » pp. 56-148

A che dunque tanto furore d’Icilio e tante declamazioni degli altri? […] Ma niuno de’ citati cronisti ci dice che Alfonso VIII vi fosse andato con gli altri. […] I medesimi personaggi escono con altri sollevati della scena ultima dell’atto precedente. […] L’azione si rallenta ancora per altri trenta versi recitati da Garcia prima di offerirle di salvarla facendola uscire per una porta secreta. […] La Cerda ed altri Spagnuoli la trasformarono in un mostro tragicomico.

231. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO I. Tragedie. » pp. 4-67

A che dunque tanto furore d’Icilio e tante declamazioni degli altri? […] Olvia ferita grida, ai de mi; non importa; Aluro non dee conoscerla per altri che pel traditore Giugurta. […] Ma niuno de’ citati cronisti ci dice che Alfonso VIII vi fusse andato con gli altri. […] I medesimi personaggi escono con altri sollevati della scena ultima dell’atto precedente. […] La Cerda ed altri Spagnuoli la trasformarono in un mostro tragicomico.

232. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO II. Spettacoli teatrali in Alemagna. » pp. 13-20

Con simili componimenti battevansi colà i Luterani e i Cattolici; benchè questi assai più tardi si valsero di queste armi teatrali, avendo cominciato a farlo nel XVII secolo colla Graziosa Commedia della vera antica Chiesa Cattolica ed Apostolica, dove intervengono Lutero, Zuinglio, Carlostad con altri eretici, e Satana e Gesù Cristo, i SS. […] A riserba di Prisciano, Erasmo e Melantone, gli altri parlano un latino barbaro, ed in margine si citano i passi ricavati dalle opere di coloro che vi si motteggiano per lo stile e per la lingua.

233. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO IV. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 293-299

Io mi lsingava del contrario sin dal 1777: ma essa ha pure applaudito il Bouru bienfaisant, e non per tanto dopo tanti altri anni non osa rientrar nel camino della buona commedia e ne’ confini prescritti dall’invariabile Ragion Poetica. […] Se il Varano, il Marchese, il Conti, il Granelli, il Bettinelli, l’Alfieri ed altri già lodati si discostano di molto da Voltaire e Crebillon, sovrastano senza contrasto a i Belloy, a i Colardeau, a i Dorat, agli Arnaud, a i Le Miere, a i Marmontel.

234. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 850-853

La compagnia subì poi altri mutamenti per la morte del Bettini e per la partenza della Pellandi e del Belli-Blanes, della Gallina e del Belloni. […] Quelli di 1º e 3º ordine, più delle attuali lire 14, e negli altri due ordini, meno ; ma se non si regalavano rimanevano vuoti.

235. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 995-998

Avevo 200 scudi, sono iti ; ne ho presto ripiegati altri, e da questa parte non tremo per ora. […] La salute vi regge, siete giovine, avete quello che manca agli altri.

236. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 62-67

La Celia — egli scrive da Ferrara, ov'egli si trovava con la Compagnia e con la stessa Malloni, ad Antonio Costantini, segretario del Duca di Mantova, il 6 gennaio 1627 (pag. 964)  — è la prima donna che reciti, poichè se la Compagnia od altri mettono fuori opere 0 comedie nove, lei subito le recita, che la Lavinia (l’ Antonazzoni) nè altra donna non lo farà, se prima di un messe, non si hanno premeditato quello che nel soggietto si contiene. […] Dagli altri sonetti pubblicati dal Bartoli ne tolgo uno del Cavaliere Gerosolimitano Fra Ciro di Pers, dettato con ingegnosa strampaleria, e che trovo ancora nella raccolta di motti Brighelleschi di Atanasio Zannoni (Torino, 1807), da lui probabilmente recitato a qualche innamorata, sotto la maschera di Brighella : Alla Signora Maria detta Celia in Commedia Celia, e Maria, voi siete e Mare, e Cielo, E sono i pregi in voi del Ciel, del Mare.

237. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 87-90

Tita Nane, pseudonimo che cela uno dei più modesti e più intelligenti cultori dell’arte nostra, così descrive quello e gli altri primi passi in un bello e appassionato articolo apparso nella Tribuna illustrata del settembre '94 : Adamo Alberti scelse per il debutto un vecchio pasticcio del Bayard : Il nuovo Figaro e la Modista. […] Essa non perdeva sillaba della Cazzola, che, per eleganza, naturalezza, profonda intuizione d’arte, si collocò fra la Ristori e la Sadowsky, e in certe parti non trovò chi riuscisse a superarla ; e più tardi, a Firenze, quando la Cazzola ammalò, Tommaso Salvini ricorse alla signora Virginia ; e la signora Virginia, improvvisando sera per sera un’interpretazione, cominciò a spiccare il gran salto, sempre sotto gli auspici del gran colosso Salvini, artista completo, dividendo il regno dell’arte con la Tessero e la Pezzana, e tutte tre facendo credere con i grandi successi fatti ottenere alle commedie di Gherardi Del Testa e di Achille Torelli, ai proverbi del Suner, ai drammi del Costetti, ai lavori mastodontici dell’ultima maniera di Paolo Ferrari, al medio evo di Giacosa, alla romanità di Pietro Cossa, alle galanterie di De Renzis, di Martini, di Castelnuovo, e tutto il resto di Cuciniello, di Muratori, di Montecorboli, di Castelvecchio, di Sabbatini e di tanti altri, facendo credere all’esistenza d’un moderno teatro italiano.

238. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Teatro di Euripide. » pp. 134-207

Il carattere di Elettra da Euripide vedesi dipinto molto più feroce e veemente che dagli altri due tragici. […] Ecco come traduce il citato Erasmo poco allontanandosi dagli altri interpreti:             Quo jaces Fato? […] Aristofane nelle Rane, ed il filosofo Menedemo presso Diogene Laerzio antepongono Eschilo agli altri due. […] i posponeva Eschilo di lunga mano agli altri due, e fra questi affermava non potersi di leggieri decidere qual di essi fosse meglio riescito ne’ due differenti sentieri che corsero. […] Quando poi i moderni partendo da altri principii e accomodandosi al gusto ed ai costumi correnti fanno uso di nuovi ordigni per cattarsi l’attenzione de’ contemporanei, essi meritano tutta la Iode.

239. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « LIBRO VIII. Teatri settentrionali del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 232-294

Ma la nazione malcontenta di Tompson per altri motivi, non volle ascoltare Edoardo ed Eleonora pubblicata nel 1739. […] Home forse tuttavia vivente che altri chiamò Hume, compose due buone tragedie, l’Agis e Douglas, le quali da’ suoi compatriotti non meno che dagli esteri che le conoscono, vennero concordemente applaudite. […] Dall’opera sulla Tragedia Italiana dell’amico Cooper Walker rilevo tre altri tragici della Gran Brettagna, Oxford, Ravenscraft, e Preston. […] Ne risulta non pertanto uno scioglimento non infelice, ma da non compararsi però con altri che con un sol colpo mettono i fatti in tutta la necessaria chiarezza. […] Di gusto e di capacità somigliante sono gli altri due teatri.

240. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 661

Luca Papalardo ed altri, per me D.

241. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 588

, 784), con Lavinia, similmente comediante, e si stimava che fusse e che non fusse sua moglie, et haveva acquistato con la scena e con gli amanti qualche commodità di considerazione ; questa, com’è solito dell’oziosa nobiltà napoletana, che oggi si è avanzata assai nel bordello, lussi, ignoranza e povertà, fu posta in conditione dalli donativi del Principe d’Avellino, dal Principe di Belmonte, ed altri nobili et ignobili, che con pochissima moneta la goderono.

242. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Spagnuolo. » pp. 196-285

Il primo atto desta curiosità, ed è meno difettoso nello stile; gli altri sono pessimi per istile, per azione e per orditura. […] Venite questa notte a trattare del primo, che ci sarà tempo poi per gli altri. […] Deificato da alcuni fu trattato da altri qual mostro e corruttore del teatro. […] Don Domingo non si cura di andar cogli altri nobili a corteggiarlo. […] La gioventù dee però essere informata che Gongora non manca di merito in altri generi.

243. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO X. » pp. 112-139

Oltre di che non sapete che i Fiorentini dicono, Tanto sa altri quanto altri? […] Ed ivi ancora si sono veduti Frati, Eremiti, Parrochi, ed altri Ecclesiastici, per nulla dire della Commedia intitolata Il Falso Nunzio di Portogallo, dove, oltre a un impostore falsario che con firme imitate si fa credere Nunzio e Cardinale della Chiesa Cattolica, e pianta l’Inquisizione in quel Regno, fulminando scomuniche, minacciando il Sovrano &c., si veggono ancora intervenire altri Prelati ed Ecclesiastici, che bassamente corteggiano l’impostore per vili mondani interessi e ambiziosi riguardi cortigianeschi. […] Tra gli altri meriti contratti dal Vega, dal Calderòn, e da’ loro seguaci col moderno Teatro novera il Signor Lampillas (p. 196.) l’onestà che v’introdussero: “La nuova Commedia bandì dal Teatro i bagordi de’ giovani colle meretrici, e agl’infami personaggi delle ruffiane e mezzani sostituì persone civili e nobili: in maniera che se non comparve la detta Commedia in sembianza di una veneranda Matrona, dovette almeno stimarsi qual gentil Dama in confronto di una sfacciata meretrice”. […] Forza è che dica lo spettatore ciò vedendo, se ciò accade in luogo praticato dagli altri della Casa, che avverrà in parte più secreta! […] Nè crediate, Signor Lampillas, che l’avere egli detto, che non istudiava altri Libri fuorchè il Teatro e il Mondo, significasse, che ad imitazione di Lope egli conculcasse le regole ragionevoli; che questo sarebbe uno de’ vostri farfalloni madornali.

244. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIII. » pp. 182-206

Ne’ secoli scorsi si agitò in Italia con qualche calore: altri pretendendo, che dovesse piacersi a’ Dotti, altri, come il Castelvetro, che la Poesia dovesse essere popolare. […] Il divino Euripide, che tirava al Teatro anche un Socrate, che da Quintiliano vien detto il Filosofo coturnato, che fa uno de’ più stimabili ornamenti delle più famose Biblioteche, dispiacque forse al Popolo, o fece anzi le delizie degli Ateniesi, e di tutti gli altri Greci? […] La barbarie, e uno zelo mal inteso ci privò per tempo della maggior parte delle Favole di Euripide; ma le diciannove, che ce ne rimangono, ed i più piccioli frammenti delle altre perdute, che con tanta diligenza si raccolsero negli antichi Scrittori, hanno durato forse intorno a quindici o venti secoli, e apparentemente dureranno altri cinquanta. […] E quanti altri Drammi hanno veduta la luce, i quali sono giudiziosi, regolati, e vicini alla perfezione? […] Il Colombo Italiano venga in confronto della Conquista di Pizarro: le arlecchinate colle buffonerie del Polilla, del Dinero, del Calabaza, ed altri Graziosi Spagnuoli, che volano e sprofondano: i Virues e i Castri co’ Manfredi e i Tassi, i Vega e i Calderón con gli Ariosti, e i Macchiavelli, e i Cari.

245. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VI. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 82-108

Altr’aria, altre mire, altri comici espedienti vi campeggiano, i quali non appariscono senza la fiaccola de’ principi sopraccennati, senza la cognizione della polizia e del costume ateniese, senza la pratica delle vite di Plutarco, e senza la contezza della guerra del Peloponneso così stringatamente e leggiadramente descritta da Tucidide. […] Alcuni tirano da un lato, altri dall’opposto, e si ritarda l’esecuzione; il che ingegnosamente allude alle città greche, le quali non convenendo nel medesimo progetto, fanno sussistere la guerra. […] Interloquisce tra gli altri personaggi Pluto Dio delle ricchezze, Mercurio, e la povertà. […] Plutarco, Eliano, e la maggior parte degli antichi, si vendicarono col disprezzo di questo venale persecutor di Socrate; e ’l padre Rapin ed altri moderni si sono appigliati al lor parere. […] Fra gli altri il famoso scultore Fidia sa in questa commedia morso velenosamente sulla sua probità per la voce che correva in Atene, di non aver impiegato nella statua di Pallade tutto l’oro sumministratogli dalla Repubblica.

246. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO V. Teatro Tragico Francese nel XVII secolo. » pp. 166-211

La parte che il lodato cardinale ebbe a qualche componimento scenico, alcuni piani che ne distribuiva a Desmaret, Boisrobert, Colletet ed altri, i soccorsi che ne tiravano tanti letterati, la guerra stessa che egli faceva al Cid, ed i beneficii che in compenso versava sull’autore; tutto ciò, dico, contribuì a fomentare e a raffinare il gusto in Francia. […] Ma l’eccessiva crudeltà di Cleopatra, che qual altra Medea trucida Seleuco suo figlio, e perseguita gli altri, fa fremere lo spettatore ed ispira indignazione. […] Il di lui Timocrate (componimento cattivo carico di accidenti romanseschi poco verisimili e mal verseggiato) tante volte fu dal pubblico richiesto e si ripetè, che i commedianti infastiditi dopo ottanta recite chiesero in grazia di rappresentare altri drammi. […] Invano si rileverebbe l’effemminatezza dello stile, la mancanza di verità nelle situazioni, l’inverisimiglianza de’ colpi, l’ineguaglianza de’ caratteri, ed altri difetti di quelle favole che si ascoltarono per qualche anno e sparvero senza ritorno. […] La storia ci obbliga tratto tratto a discostarci da questo valoroso esgesuita che per tanti altri pregi merita la nostra stima.

247. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VI. Teatro Spagnuolo Comico e Tramezzi. » pp. 149-194

Non possiamo rammemorare senza ribrezzo tra’ comici scrittori nella prima mettà del secolo altri che Giuseppe Cañizares, sebbene da’ satirici del suo tempo motteggiato come cattivo verseggiatore. […] Quando si tradussero ottimi drammi forestieri più insulsamente e sconciamente di quello che Ramòn La-Cruz, ed altri simili poetastri fecero del Temistocle, dell’Artaserse, del Demetrio, dell’Ezio, dell’Olimpiade deteriorate e tradite da capo a fondo, e segnatamente imbrattate coll’introdurvi un buffone che interviene ai trattenimenti de’ re, e degli eroi Greci e Romani? […] Io non ne nomino i meschini autori per rispettar la nazione; ma probabilmente essi troveranno ricetto nella Biblioteca de’ viventi del Sampere per morire ed esser seppelliti in coro in siffatto scartabello, di cui sento che in Ispagna altri già più non favella se non che il proprio autore. […] Urtarono due altri moderni scrittori teatrali verso gli ultimi tre lustri del secolo XVIII contro la corruzione del teatro spagnuolo sostenuta da’ commedianti e dal La-Cruz e suoi colleghi in mostruos tà sceniche. […] L’azione consiste nella morte di Manolo ferito da Mezzodente di lui rivale, cui tutti gli altri personaggi fanno compagnia buttandosi in terra e dicendo che muojono, ma subito l’istesso feritore ordina che si alzino, ed essi insieme col trafitto Manolillo obedendo risuscitano belli e ridenti.

248. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO PRIMO. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 2-31

Egli si dimostra in tal fatto così poco instruito, che fa sospettare di essergli stata da altri suggerita così secca e digiuna notizia; laonde ci astringe ad una nota non breve, e ad implorare per la di lei lunghezza il perdono de’ leggitori. […] In oltre Chindesvindo ed altri Visigoti fecero alcun’ altra collezione di leggi, della quale neppur ebbe contezza il Lampillas, altrimenti non avrebbe lasciato di trionfarne. […] Di fatti come non sarebbe la Spagna soggiaciuta a questa specie di anarchia de’ tribunali e ad altri disordini, se in essa agiva con maggior forza la medesima cagione che li produceva altrove? […] Abate giudica della legislazione Italiana sulle pene del ladro di un cane e di uno sparviere; nè ciò bastandogli attribuisce a’ Longobardi alcuna legge di altri popoli, cioè de’ Borgognoni. […] Diciamo ciò per ausiliar colla verità certa filosofia che sempre ragiona prima di assicurarsi de’ fatti, e che in conseguenza si avvolge per un mondo fantastico e combatte in altri le proprie chimere.

249. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IX. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 426-437

Avvegnaché poi alcuni scrittori comici non abbiano composto in quel genere di commedia che Molière portò a sì alto punto, e che Goldoni avea cominciato a risuscitar sulla Senna col mentovato Stravagante Benefico, pure i signori Palissot, Collé, e Beaumarchais han mostrato sufficienti talenti comici, e l’ultimo di essi é riuscito in un genere che ha degenerato in vizioso nelle mani di Falbaire, Mercier, Sedaine, e di altri, i quali erano nati per maneggiar maravigliosamente le passioni, se non si fossero fatti trasportar dalla corrente delle commedie piagnevoli e delle tragedie urbane difettose, cioé di quelle che accoppiano a’ fatti tragici qualche carattere comico266. […] Egli é vero che possiam gloriarci di un Metastasio, nel quale abbiamo, non che un Racine e un Corneille, ma un Euripide: i di lui trionfi però non sono stati seguiti da altri, e l’opera, che tanto si appressa alla greca tragedia, par che declini. […] Il pedantismo filosofico che oggidì regna in Francia, allontana non che i poeti, ma gli altri artisti dall’imitazione della natura e della veneranda antichità. […] Linguet nei suoi Dottori moderni, e da molti altri bravi scrittori.

250. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 203-211

et alcune rime del- l’Istesso, e d’altri auttori, In lode della medesima. […] Diventava pallida a qualche avviso strano che le era dato, di vermiglio colore tingea le guancie alle nove liete, nel timore avea si bene accomodata la voce, e nell’ardir medesimamente, che i nostri cuori or timidi, or arditi facea ; aggirava gli animi come le parea ; se d’odio, di sdegno o de’suoi contrarj parlava, accompagnava le parole con gesti si appassionati al soggetto, che più esprimeva col gesto solo, che gli altri con le parole. […] Il Valerini le dedicò vari sonetti, e vari glie ne dedicarono Giacomo Mocenigo, l’Accademia degl’Intronati, Antonio Sottile, Niccolò Pellegrino, Fulvio Urbino, Giovanni Saravalle, Nicola Cartari, Giovan Battista Gozzi, Luzio Burchiella, comico geloso (V.), Francesco Mondella, e l’Accademia degli Ortolani ; ed ebbe stanze da Giovanni Acciajoli e da altri : rime tutte che seguono l’orazione del Valerini ; alle quali tengon dietro le rime dell’Armani stessa al Duca di Mantova, a Lucrezia D’Este, alla Città di Vicenza, al Duca di Ferrara, e un’ode tutta sensuale in memoria certo de’suoi amori. […] Ella per la tua fede e per tuo merto dice : d’amor ti si concede quel che ad altri non lice ; e coglier è a te dato, quel ch’è a ciascun vietato.

251. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 25-26

 » Ebbe onore di rime, tra le quali un sonetto di Pirro Missirini (Milano 1863) ; e morì di parto, secondo alcuni, per esaurimento di forze in seguito a salassi, secondo altri.

252. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 199-200

. – Gli altri componenti la Compagnia del Duca di Modena erano : Pei ruoli di Flaminia Marta Fiala, modenese.

253. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 298-299

Maria Letizia, e dalla quale usci tra gli altri Corinna Quaglia, che sostenne per alcun tempo le parti di prima attrice in Compagnia di Cesare Rossi.

254. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 436-437

S. veniva così strettamente conjunta col caro nostro difonto, ho campo di penetrare assai più che molti altri ne’sviscerati sui affani, supplico però la divina manc che Le ha fatta la piaga che si degni di sanarla con gratie, e consolationi proportionnate alla sua Virtù e che mi porga il Cielo la desiderata occasione di effettuare i caldissimi affetti con quali mi offerisco.

255. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — adi 15 Aprile 1651 in Bologna. » p. 30

L'avere scritto quelle tre lettere accennate a Fichetto, e non ad altri, e l’avere scritto l’Obizzi di « comandare a Fichetto e compagni, ecc. ecc. » prova mi pare che il Lolli avesse in quella compagnia principalissima parte.

256. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 150-151

La Fragilità e la Verità del Torelli, il Romanzo di un giovane povero del Feuillet, il Giovanni Baudry del Vacquerie, i Sogni d’amore dello Scribe, il Figlio di Giboyer di Augier, il Figlio naturale, il Demimonde e l’Amico delle donne di Dumas figlio, e altri molti lavori d’indole più disparata, uscivan dall’arte di Luigi Monti, di Pia Marchi, di Alamanno Morelli, trasfigurati.

257. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « LETTERA DELL’AUTORE ALL’EDITOR VENETO » pp. 1-9

Gli altri anni indi trascorsi ci apprestano nuovi materiali, e le posteriori mie osservazioni su ciò che narrai intorno all’epoche precedenti, mi suggeriscono nuovi, e, se io dritto estimo, non inutili miglioramenti, che vi rimetterò come vi accingerete a pubblicarne di mano in mano i sei volumi che lo compongono, trattando in guisa il vostro affare, che meglio far non mi saprei, se fosse unicamente mio. […] L’Italia conta i cardinali Bibiena, Delfino, Pallavicino, i nobili Bentivoglio, Ariosto, Tasso, Machiavelli, Salviati, Secco, Conti, Maffei, Rota, Costanzo, il Gaetano duca di Sermoneta, Ann bale Marchese, il conte Panzuti, e cento altri magnati, militari di distinzione, vescovi e gran magistrati intenti a promuovere gli avanzamenti della teatral poesia.

258. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO II. Spettacoli teatrali in Alemagna. » pp. 77-87

Con simili componimenti battevansi colà Luterani e Cattolici; benchè questi assai più tardi si valsero di queste armi teatrali, avendo cominciato ad usarle nel secolo XVII colla Graziosa Commedia della vera antica Chiesa Cattolica ed Apostolica, dove intervengono Lutero, Zuiglio, Carlostad con altri eretici, e Satana e Gesù Cristo, i ss. […] A riserba di Prisciano, Erasmo e Melantone, gli altri parlano un latino barbaro, ed in margine si citano i passi ricavati dalle opere di coloro che vi si motteggiano per lo stile e per la lingua.

259. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 754-756

……Non credo che altri ragionevolmente chiamar si possa offeso, se giudico il nostro De Marini per il più valoroso ed acclamato attore Italiano vivente. […] Alcuni dissero che il facesse per non compromettere il nome di famiglia, altri per nobilitarlo all’uso francese.

260. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del teatro »

Così però che non si vorrebbe che, o per la maggiore perpetuità della fabbrica o per una certa male intesa magnificenza, altri avvisasse di fare di pietra anche i palchetti e tutte quelle interne parti che guardano l’imboccatura della scena. […] Che troppo avrebbe del ridicolo che altri facesse un teatro così grande, che non vi si potesse comodamente udire; come sarebbe ridicolo che così grandi si facessero le opere di una fortezza da non le potere dipoi difendere. […] La qual cosa non può farsi, ch’e’ non mostrino il fianco e non voltino anche le spalle a buona parte dell’udienza, e non seguano tali altri inconvenienti, che ciò che si era preso per un compenso diviene una sconciatura grandissima.

261. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VII. Opera musicale nazionale ed italiana. » pp. 195-212

Egli però ignorando i punti del dialogo più opportuni per le arie, ed altri pezzi musicali, nè sa valersene a rendere meno ristucchevole il recitativo, nè sa con questo interromperne la frequenza, ed evitar la sazietà che si produce anche coll’armonia quando è perenne. Per esempio la prima aria dell’atto I si canta dopo centoventisei versi recitati, e soli trentadue versi poi sono seguiti da due arie; nell’atto II si recitano cento cinquanta versi prima di udirsi un’ aria, e poi settanta versi soli danno luogo a ben cinque pezzi di musica, cioè tre arie, una cavatina ed un recitativo obbligato, ed altri novantotto versi in seguito precedono un’ altra aria. […] Termina l’atto con un terzetto di Achille, Briseida, ed Agamennone (restando per muti testimoni Patroclo e gli altri) i quali tutti e tre cantano questi versi : Dioses que veis la injuria, vengadme del traidor.

262. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Teatro di Sofocle. » pp. 104-133

Ebbe ancora l’accortezza di scerre argomenti adattati al talento e alla disposizione de’ suoi attori, giacchè egli per mancanza di voce non potè rappresentare, come facevano gli altri poeti, i quali per lo più recitavano nelle proprie favole. […] Nell’Ajace detto flagellifero dalla sferza colla quale quest’eroe furioso percoteva il bestiame da lui creduto Ulisse e gli altri capi del campo Greco, tra molte bellezze generali e varii pregi della favola e de’ caratteri, si ammirino con ispezialità le tre seguenti bellissime scene: la situazione patetica di Ajace rivenuto dal suo furore col figliuolo Eurisace e colla sua sposa Tecmessa; la pittura naturalissima della disperazione di Ajace che si ammazza; ed il tragico quadro che presenta la troppo tarda venuta di Teucro ed il dolore di Tecmessa e del Coro allo spettacolo di Ajace ucciso. […] Or perchè mai trascurarono di osservare simili scene ricche di bellezze inimitabili il Robortelli, il Nisieli ed altri nostri critici, per nulla dire de’ transalpini falsi belli-spiriti La-Mothe, d’Argens, Perrault, in vece di perdersi a censurarne ogni minimo neo nello sceneggiamento, e ogni leggera espressione che loro paresse bassa e grossolana, per non avere abbastanza riflettuto alla natura eroica di que’ tempi lontani che i tragici intesero di ritrarre? […] Eschilo adunque aggiugnendo una seconda spezie di declamatori alla prima che Tespi avea tratta dal coro, assegnò loro certo grado, ed ordine, facendo riconoscere per figura principale il rappresentatore delle prime parti; e la terza specie che vi accrebbe Sofocle, dovette essere di attori ancor meno qualificati ma necessarii al poeta per tessere e condurre con più agevolezza e verisimilitudine la favola, coll’opera di altri interlocutori di terza specie. […] Ma quì non ardirei affermare di essersi cambiato il luogo, potendo nel vasto teatro greco ben concepirsi un luogo stabilmente composto di diversi membri, tra’ quali uno vene fosse fuor di mano nè da altri prima frequentato, ma pur visibile in tutta l’azione agli spettatori.

263. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 454-467

E se bene nè il Fantuzzi, nè il Quadrio, nè altri, a mio sapere, accennino al Bocchini attore, pure gli scritti suoi (Corona Maccheronica, ecc., Modena, Soliani, 1665, in-12), nei quali sono particolarità curiose sulla schiera infinita degli Zanni e una conoscenza profonda dell’arte e della vita loro, starebbero a provare che non solo egli montò in banco, ma che nè men fu de’peggiori recitanti, di cui alcuni eran gente di moltissimi pregi nell’arte comica, che esercitavan non solo recitando, ma, come i grandi colleghi, suonando, cantando e ballando. […] Scappino O là Paggi, via presto, no fe’ al corso sparagno, ma disè al Vardarobba, ch’el sia lesto, e ch’el me manda da fornire un Zagno e ch’el se pia sto assunto, perchè de tutto punto vogio vestirlo, a zo col stil Zagnesco, el possa star co i altri Zagni al desco. […]  » E più oltre : « Spero una volta frenare gli empiti di questa mia sorte, ecc., ecc. » E ora, ecco un brano, che tolgo dalla Piazza Universale di Tommaso Garzoni, descrizione particolareggiata di quel che erano e facevano gli Zanni, nella quale andrò intercalando le graziose e preziose figurine del Callot, che, specialmente coi fondi, come s’è già visto anche pei capitani e per l’Antonazzoni (V.) e come anche si vedrà per altri, illustrano alla perfezione il testo. […] Nè in questi soltanto, ma in altri ancora avremo da notare questa mescolanza di ciarlataneria e d’arte comica. […] A riscontro della descrizione garzoniana, ecco un brano di Giambattista del Tufo, concernente il carnevale del 1588 in Napoli, ecc. ecc., riprodotto da Benedetto Croce nell’opera sua de’ Teatri Napoletani più volte citata : Vedresti ed anco allor tanti buffoni, Transtulli e Pantaloni, che, per tutti i cantoni, con le parole e gesti ed altri spassi fanno muovere i sassi ; sentireste d’intorno cento cocchi di musiche ogni giorno, come anco farse e tresche e imperticate da cento ammascherate, ed al suon del pignato e del tagliero cantar Mastro Ruggero, e simili persone col tamburello e con lo calassione, sentendo in giro chi da là e da quà : Lucia mia Bernagualà !

264. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVII ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati Teatri, e della condizione degli Attori Greci. » pp. 213-238

Policleto ne architettò uno in Epidauro, che sorpassò in vaghezza e in proporzione gli altri teatri Greci. […] Guillet aper confutare l’errore del Cragio, il quale ha creduto che gli Spartani mancassero di spettacoli scenici, ed ha indotti nel medesimo errore altri scrittori nè volgari. […] La musica era uno de’ pregi di Epaminonda e di altri uomini grandi della Grecia, e la declamazione teatrale vi si esercitava come nobile e degna di ogni distinto personaggio. […] Veniva questa interrotta da tre piccioli piani formati da scaglioni più spaziosi degli altri, i quali facevano la figura di fasce, e da Vitruvio chiamaronsi Precinzioni a, e da’ Greci διαζωματα.

265. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO V » pp. 4-31

In proposito degli attori delle Atellane vuolsi osservare che tra’ privilegii loro accordati era quello di escludere dalla rappresentazione de’ loro esodii o farse giocose gli altri istrioni, i quali per lo più erano schiavi, e in generale pochissimo considerati fuori della scena. […] Egli è però da avvertirsi che anche gli altri istrioni, allorchè viveano onestamente e segnalavansi per L’eccellenza del loro mestiere, si onoravano e si ammiravano. […] Nella stessa favola poi sparse altri tratti di satira che andavano a colpire il Dittatore. […] Andò questo mimo cavaliere dopo la rappresentazione a prender luogo tra gli altri della sua classe, e si abbattè in Cicerone, il quale mostrandosi imbarazzato diceva non potergliene dar molto a cagione della gran folla che vi era, alludendo al gran numero di senatori e cavalieri creati da Cesare.

266. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO V. Continuazione del teatro Latino. » pp. 222-242

In proposito degli attori delle Atellane vuolsi osservare che tra’ privilegii loro accordati, era quello di escludere dalla rappresentazione de’ loro esodii e farse giocose gli altri istrioni, i quali per lo più erano schiavi e in generale pochissimo considerati fuori della scena. […] Egli è però da avvertirsi che anche gli altri istrioni allorchè vivevano onestamente e segnalavansi per l’eccellenza del loro mestiere, si onoravano e si ammiravano (Nota XVIII). […] Nella stessa favola poi sparse altri tratti di satira che andavano a colpire il Dittatore. […] Andò questo mimo cavaliere dopo la rappresentazione a prender luogo tra gli altri della sua classe, e si abbattè in Cicerone, il quale mostrandosi imbarazzato diceva non potergliene dar molto, a cagione della gran folla che vi era, alludendo al gran numero di senatori e cavalieri creati da Cesare.

267. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « ECCELLENTISSIMO SIGNORE » pp. -

Pagnini, dall’Allegranza, dal Zaccaria, dal Principe di Biscari, dal Sinesio, dal gran Torremuzza e da altri celebri Italiani?

268. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — 1759 – 16 Settembre. » pp. 258-259

Eustacchio ; il quale ci ha detto che giovedì passato, verso le nove di sera, fu chiamato dal signor Balletti figlio, comico italiano, ch’egli trovò nel suo letto, per medicargli la ferita prodotta da un colpo di fuoco : che, avendolo visitato, trovò una piaga non lieve nella carne, alla parte esterna della coscia destra, che egli medicò, e che gli parve causata da una palla, che il Balletti disse di aver ricevuta alla Commedia, mentre recitava nella Camille Magicienne, in cui si sparan colpi di fucile contro una torre, ove il signor Balletti stava rinchiuso con altri comici : che si presume esser causa della ferita uno dei soldati, il quale, sostenendo una parte nella commedia, e dovendo sparare a polvere soltanto, prese nell’intermezzo, inavvertitamente, il fucile carico a palla del soldato in fazione sul palcoscenico, anzichè quello che doveva esser carico a sola polvere ; che se il detto artista non venne subito a far la sua dichiarazione, si fu perchè egli credette non valerne la pena, essendo il fatto accaduto in pubblico, e, com’era da credersi, per semplice inavvertenza o errore ; non per cattiva volontà.

269. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 9-10

Giacomo Landozzi si trovò al fianco di Clementina Cazzola, di Adelaide Ristori, di Luigi Vestri e di altri sommi, e s’acquistò fama di artista valoroso, ne'tre generi diversi, rappresentando con ugual perizia il Fulgenzio degl’ Innamorati, il Guglielmo de' Due Sergenti, e il Rinaldo della Pia.

270. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 257-258

La società, poco fortunata, non durò che due anni, e la Perotti potè scritturarsi il 1824 con Mario Internari, poi con altri fino al suo settantesimo anno di età, nel quale risolse di abbandonar l’arte.

271. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 10-16

Troviamo perciò nella storia anteriore ad ogni profana produzione gli oracoli composti da’ sacerdoti gentili, le Greche poesie nomiche e ditirambiche ad Apollo e Bacco, i versi saliari del Lazio, gl’ inni Peruviani al Sole, quelli de’ Germani alle loro guerriere divinità, e tanti altri. […] “Strana cosa (diceva il Signor di Voltaire) che quasi tutte le nazioni abbiano prodotto poeti prima di altri scrittori”.

272. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 619-638

Intanto l’aviso dell’arrivo di Cintio et altri, dove daremo principio in uno di questi Theatri marti V di aprile, con che in sieme con mia moglie divottam. […] mo mont’Alto ; sò che oso troppo, e troppo ardisco à scriuere à lei che se impiega in altri negocij che in leggere cosse che uenghino da sogeto cossi basso come è il mio, pur mi affida la Gracia sua è la vecchia seruitù ch’io le tengo, che se non le agradirà, non le spiacerà almeno di hauer udito ch’io le resto (qual sempre gli fui) suisserato seruitore, è pregherò sempre per lei è per la sua felliccissima famiglia che jddio la prosperi e conserui, frà tanto facendole riuerenza umilmente le baccio la veste. […] Però, nella interessantissima lettera dello Scappino Gabbrielli (V.), mentre si sparla unicamente dell’arte di Lavinia, di Cintio, di Ortensio, di Mezzettino per metterli in disgrazia del Duca, venuto a parlar di Cecchini « Frittellino — dice — è buono da farsi odiare non solo da comici, ma da tutto il popolo, e lo vediamo con isperienza, poichè se volle compagni bisogna vadi per forza de prencipi, o che li pagi ; lasso il voler tirare più parte degli altri. […] … Il delitto, che vediam confermato nell’oroscopo tolto come gli altri da un codice della Nazionale di Firenze, è stato messo la prima volta agli occhi del pubblico dal conte Paglicci Brozzi (Il Teatro a Milano nel secolo xviii ). […] E ciò fece perchè quello et altri comici moderni, non sono del numero di coloro che poco intendendosi di comedie pervertiscono l’arte, rendendosi indegni d’ esser posti nel numero de’ buoni, tal che, è necessario lo studio, e studio assiduo.

273. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda guerræ Punica. » pp. 91-171

Ma celebre singolarmente si rendè per trenta libri di satire, nelle quali, allontanandosi da Ennio e da Pacuvio, usò l’esametro senza mescolanza di altri versi nel medesimo componimento, benchè altri ne avesse scritti in versi ora giambici ora trocaici. […] Turbolo ed altri illustri Romani, e punse e motteggiò eziandio i poeti drammatici suoi contemporanei. […] Non pertanto lo scrittore della Vita di Terenzio a chiare note parla di Cecilio e non di altri. […] quella proprietà e purezza di locuzione approvata e imitata, non che da altri, da un Tullio e da un Orazio? […] Hanno dormito, mentre i Ludii o altri pantomimi saltavano?

274. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO I. Drammi Latini del XVI secolo. » pp. 7-27

La mercede ad essi distribuita, l’ebbrezza che gli opprime, la pugna che ha con gli altri Polifemo, e la morte di lui, empiono la maggior parte dell’atto. […] Io non debbo dissimulare questo neo della tragedia del Tilesio; ma non è giusto poi lo spregiarla tanto, come altri fece, per tale episodio. […] Ciascuno (dice in Euripide nell’atto I il Pedagogo alla Nutrice) ama più se stesso che gli altri, e chi ciò fa per giustizia e chì per proprio comodo.

275. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XII. Confronto Apologetico della Opera Italiana, e della Commedia Spagnuola. » pp. 149-181

Là dove gl’Italiani hanno Tragedie, Commedie, Pastorali, oltre alle rappresentazioni in Musica, e se queste ultime dovessero, come oltremodo difettose, bandirsi dalle scene Italiche, vi rimarrebbero altri spettacoli scenici ancora più perfetti. […] E il dissero altri moltissimi; e tutti quelli il diranno che intendono ragione. […] Così la maneggiò il giudizioso Jacopo Peri, e il Monteverde, e il Giovannelli, e altri Professori nel principio del secolo scorso. […] Non vi prevenni, che altri ancora, oltre i da me nominati, erano di quel bel sentimento? […] Lorenzo, o due Francescani, come altri vuole, ivi collocati a richiesta di una Comunità di Francescani.

276. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 189-231

Ma la nazione malcontenta di Tompson per altri motivi non volle ascoltare Edoardo ed Eleonora pubblicata nel 1739. […] “Ah (dice Comala) altri esser non può che il nemico di Comala, il barbaro figlio del re del mondo . . . […] Ne risulta non per tanto uno scioglimento non infelice, ma da non compararsi però con altri che con un sol colpo mettono i fatti in tutta la necessaria chiarezza. […] Patu traduttore delle opere di Gay e di altri ci fa sapere che Polly è fort inferieure à son premier ouvrage. […] Di gusto e capacità somigliante sono gli altri due teatri.

277. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VII. Teatro Latino. » pp. 109-171

Quinto Ennio, l’amico di Scipione Africano il maggiore, e di Scipione Nasica, e di altri ragguardevoli cavalieri romani, nacque l’anno di Roma 514. […] quella proprietà e purezza di locuzione, approvata e imitata, non che da altri, da un Tullio e da un Orazio? […] Fu notabile sotto il medesimo Augusto il chiaro Caio Asinio Pollione, pe’ talenti tragici e per altri meriti letterari, per la presa di Salona in Dalmazia, per lo trionfo, e pel consolato, celebrato dai due maggiori ingegni, di cui si vanti la poesia latina, Virgilio ed Orazio. […] Ed alquanti altri passi sobri, maschi, e patetici potrebbero trascegliersene. […] II cap. 23) leggiamo le commedie de’ nostri poeti prese e tradotte da quelle de’ greci, di Menandro cioé, di Posidio, di Apollodoro, di Alessi, e di altri.

278. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO V. LIBRO VII » pp. 107-140

Dopo alcune scene galanti ed elegiache, come le indicate degli altri atti, comparisce nell’ultima Solone moribondo, il quale si mette a declamare lungamente con tutta l’inverisimiglianza per uno che stà spirando, e racconta con troppe parole, che Policrita non è sua figlia, e che si chiama Cleorante. […] Bernardo Giuseppe Saurin parigino nato nel maggio del 1706 e morto nel novembre del 1781, oltre delle riferite tragedie tradusse in gran parte dall’inglese il Beverlei di Odoardo Moore, che altri attribuisce a Lillo, altri a Tompson. […] Conviene all’imparzialità di uno storico l’avvertire, che la ridevole stravaganza degli abiti teatrali eroici derisa meritamente dal celebre Martelli, e osservata da altri in Francia sino a quindici anni fa in circa, vuolsi (se non s’ingannò chi vide Parigi nel 1787, e e nel 1792, e mel riferì con asseveranza) che oggi sia interamente bandita da quelle scene. […] Si continui sino alle parole affrettato bellamente dal notajo che sono nella pag. 137, indi si scriva come segue, togliendosi dopo la lin. 29 le dieci seguenti da Ma gli altri drammi sino a della Guadalupæ.

279. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO III. Opera musicale Spagnuola e Italiana e Teatri materiali. » pp. 89-108

Per esempio la prima aria dell’atto I non si canta se non dopo 126 versi recitati, e 32 versi poi sono seguiti da due arie: nell’atto II si recitano 150 versi prima di sentire un’ aria, e 70 versi soli fanno nascere cinque pezzi di musica, cioè tre arie, una cavatina ed un recitativo obbligato: altri 98 versi poi precedono un’ altra aria. […] Agamennone chiamato re de’ mortali (titolo per altro dato nella poesia greca e latina al solo Giove) lodando Achille dice che il di lui nome solo è definizione degna di lui: di Agamennone si dice che gli eroi della Grecia si gloriano d’essergli soggetti, nivelando su conducta por su prudencia: de’ Greci si dice, separamos los brazos de los cuellos de las esposas, volendosi dire che si sono distaccati dagli amplessi delle consorti, benchè separar le braccia da i colli possa parer piuttosto un’ esecuzione di giustizia: di un reo che involge gl’ innocenti nella sua ruina, dicesi con espressione propria, felice ed elegante, hizo participantes del castigo agl’ innocenti: si danno braccia ad una pecora, dalle quali il lupo strappa gli agnelli: per dirsi che Agamennone nè vuol cedere Criseida nè permettere che sia riscattata, si dice con tutta proprietà castigliana che ni cederla quiere ni redimirla, quasi che dovesse egli stesso riscattarla da altri. […] Termina l’atto con un terzetto di Achille, Briseida ed Agamennone (rèstando per muti testimoni Patroclo e gli altri), e con questi versi cantati da tutti e tre, dioses, que veis la injuria, vengadme del traidor. […] Oggi las cortinas hanno ceduto il luogo a varie vedute ben dipinte e convenienti alle azioni rappresentate, ed alla chitarra sparita dalla scena è succeduta una competente orchestra di buoni professori posta, come negli altri teatri moderni, nel piano della platea. […] Io appello dal suo dubbio inurbano al testimonio d’ intorno a censessantamila abitatori di Madrid, e ad un milione di altri Spagnuoli viventi che avranno veduti i descritti due teatri.

280. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Venezia il 31 10bre 1837.E il 14 novembre : » pp. 389-402

Infatti nel 19 giugno 1840 il Domeniconi stesso scrive da Napoli per sentire se sarebbe disposta ad aprire trattative con lui per l’anno successivo e poi parlando di cabale e intrighi soggiunge : Fra i nuovi attori per Napoli, io sono stato quello che da principio ho trovato più opposizione degli altri, come è vero altresì che più presto degli altri mi è riuscito di vincerla. […] Il Lipparini da Genova (25 giugno 41) insiste per aver la Bettini e scrive : Vi faccio una confidenza : la Santoni me ne fa provare d’ogni genere – cerca tutte le strade di andarsene, manca alle prove, non vuole recitare che le parti che le vanno a genio – qui è giunta un giorno dopo gli altri, e poi…. e poi tralascio perchè direi troppo. […] Io pure se Dio mi darà forza e salute ho ferma intenzione di ritirarmi dalle scene dopo altri cinque anni, ma prima di far ciò desidero ardentemente (per quanto il mio scarso ingegno lo permetterà) cooperare con que’ pochi ottimi artisti drammatici che abbiamo in Italia (dai quali cerco imparare e le massime e l’arte) onde formare un buon gusto generale in tutta Italia che va purtroppo scadendo colpa la noncuranza in che si tengono le cose vere e naturali, le finitezze, le sfumature dell’arte come noi le chiamiamo, per applaudire soltanto alle esagerazioni, contrarie il più delle volte al buon senso. […] Descrivere a parte gli altri pregi di questa sua rappresentazione, seguirla in que’ suoi atteggiamenti varj, in quei rapidi trapassi che l’eccesso di una passione immensa, combattuta, rendeva in lei profondi, subitamente veraci, è cosa che non si può significare in brevi parole.

281. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO II. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 80-124

Egli si dimostra in tal fatto così poco istruito, che fa sospettare di essergli stata da altri sugerita così secca e digiuna notizia. […] In oltre Caindesvindo ed altri Visigoti fecero alcun’altra collezione di leggi, della quale neppure ebbe contezza il Lampillas; altrimente non avrebbe lasciato di trionfarne. […] Di fatti come non sarebbe la Spagna soggiaciuta a questa specie di anarchia de’ tribunali, e ad altri disordini, se in essa agiva con maggior forza la medesima cagione che gli produceva altrove? […] Ma il sig abate giudica della legislazione Italiana sulle pene del ladro di un cane e di uno sparviere ; nè ciò bastandogli attribuisce a’ Longobardi alcuna legge di altri popoli, cioè de’ Borgognoni. […] Diciamo ciò per ausiliar colla verità certa orgogliosa filosofia dello spagnuolo Arteaga che sempre ragiona prima di assicurarsi de’ fatti, e che in conseguenza si avvolge per un mondo fantastico, e combatte in altri le proprie chimere.

282. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni Teatro. » pp. 12-22

Troviamo perciò nella storia anteriore ad ogni profana produzione gli oracoli composti da sacerdoti gentili, le Greche poesie nomiche e ditirambiche ad Apollo e a Bacco, i versi saliari del Lazio, gl’inni Peruviani al Sole, quelle de’ Germani alle loro guerriere divinità, e tanti altri. […] Di Voltaire) che quasi tutte le nazioni abbiano prodotto poeti» prima di altri scrittori.»

283. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVI. Dell’uso delle Antiche Maschere. » pp. 201-212

La libertà della Grecia aveva ceduto alla potenza de’ principi Macedoni, e Menandro e gli altri comici ebbero paura di soggiacere al fato di Eupoli e di Anassandride. […] Nè poi questa maschera di tutto il capo rimase inutile allorchè si costruirono i teatri chiusi, come quelli di Corinto e di Atene fatti a spese di Erode Attico, e gli altri de’ Romani; poichè in quel tempo ancora l’uditorio rimaneva allo scoperto, e que’ teatri erano così vasti e magnifici che potevano agiatamente contenere quale venti, quale trenta e quale quarantamila persone; per non parlare di quello di M.

284. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Dell’uso delle antiche Maschere. » pp. 290-297

La libertà della Grecia avea ceduto alla potenza de’ principi Macedoni, e Menandro e gli altri comici ebbero paura di soggiacere al fato di Eupoli e di Anassandride. […] Nè poi questa maschera di tutto il capo rimase inutile allorchè si costruirono i teatri chiusi, come quelli di Corinto e di Atene fatti a spese di Erode Attico, e gli altri de’ Romani; perchè in quel tempo ancora l’uditorio rimaneva allo scoperto, e que’ teatri erano così vasti e magnifici che potevano agiatamente contenere qual venti, qual trenta e quale quarantamila persone, per non parlare di quello di M.

285. (1732) Paragone della poesia tragica d’Italia con quella di Francia

Non pochi altri hanno nelle protasi seguito le medesime orme. […] Dagli altri moderni ove non si sono schifati del tutto si sono con molta moderazione usati. […] Gli altri hanno per lo più seguito il suo esempio. […] Ma io non saprei assolvere da molti sconci né lo stile di Racine, né quello degli altri più moderni. […] Le medesime locuzioni si veggono in quasi tutti gli altri.

286. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VII. Della vera commedia Francese e dell’Italiana in Francia. » pp. 144-176

Non sono le lagrime che rendono difettose le favole di Sedaine, Mercier, Falbaire e tanti altri, ma il tuono tragico, i gran delitti, i patiboli. […] In altri tempi Delle belle se mai scelta più degna? […] Monvel, Imbert, Cailhava ed altri hanno lavorato per la commedia con qualche cura senza farla risorgere. […] Tra gli altri valorosi attori di tal compagnia si ammirava il famoso Carlino nella parte d’arlecchino, il quale cominciò a rappresentare nel 1742, e la celebre attrice Carolina da alcuni anni ritirati dal teatro. […] E’ un infelice attore colui che ignora l’ arte di accomodarsi alla convenienza richiesta nel favellar con gli altri, alla decenza teatrale e al comodo dell’uditorio.

287. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della musica »

Si pose a notare con ogni minutezza di quali modi ci serviamo ed accenti nel dolore, nell’allegria e negli altri affetti da cui siam presi: e ciò per far muovere il basso al tempo di quelli, ora più ed ora meno. […] Non è egli la medesima cosa che se altri in passeggiando venisse tutto ad un tratto a spiccar salti e cavriole? […] E lo stesso è della musica, se altri non si prefigge di dipingere una qualche immagine o di esprimere un qualche sentimento45. […] Che già avendo essi scosso di per sé il giogo di alcuni vecchi pregiudizi, come è aperto a vedersi in alcune delle loro composizioni, e nell’Andromaca singolarmente del Iomelli, riuscirebbe loro meno difficile che agli altri lo entrare nella intenzion nostra, che è di secondar sempre e di abbellir la natura.

288. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Ferrara, li 4 marzo 1618.Ferrara, li 3 marzo 1618. » pp. 170-184

E. permette che ogniuno possa spiegarle così le pretensioni come i disgusti particolari, non mancherò anch’ io, sì come gli altri àn fatto, scriverli ciò che l’animo mio sente, sì per discolparmi di quanto mi viene aposto, come per godere di quel privilegio che agli altri miei compagni V. […] r Fulvio senti questo disse e fece ciò che da altri haurà inteso, nè giovò humiltà di alcuna sorte, e protesti dal Sig. […] r Fulvio, ma per non infastidilla dico questa solla, che per la sua partialità, ostinacione, non ha voluto ingegnarsi, o lasciar che altri s’ingegnino per potter guadagnare.

289. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO II. Tragedie Italiane del XVI secolo. » pp. 28-131

Scrisse il Carretto tre altre commedie, delle quali una s’intitolò i Sei Contenti; ma esse non videro la luce, per esserne forse gli eredi stati distolti da tanti altri drammi di maggior pregio che di poi apparvero. […] Dietro la scorta de’ Greci corifei e coll’esempio del Trissino e del Rucellai seguirono pure le insegne di Melpomene molti altri celebri letterati. […] I passi più belli della non finita si sono ritenuti nella perfezionata; alcuni altri si veggono nell’ultima migliorati; si osserva non pertanto che alcuna volta trovansi i concetti espressi nell’imperfetta con maggior naturalezza. […] Ella comanda che colui prevaglia, Che di genti, di forza, e di consiglio, Di stato e di ricchezze gli altri avanzi. […] Lasciamo ancora la Susanna del Sacco da Busseto ed altri simili drammi, ai desiderosi di titoli, potendosi vedere nel lodato Quadrio, nell’Allacci, ed in altri cataloghi più recenti.

290. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — 27 sett.bre 1808. » pp. 50-51

Ma egli adducendo d’ignorare una tal privativa e dichiarando, che dal momento che egli acquistò le sunnominate produzioni da altri comici, doveva necessariamente supporre, che fossero le medesime di piena loro proprietà, mi fece protesta di non credersi obbligato ad alcun compenso.

291. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 684-685

Lo stesso Costetti, lodatore cordiale del Colomberti (I dimenticati vivi della Scena italiana) pur non accettando quel nomignolo, dice che certo, per non dare intero il torto al Bonazzi, si può convenire che nel temperamento artistico di Antonio Colomberti l’ elemento meditativo avesse sugli altri preponderanza.

292. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1053-1054

., XIII). » Degl’ Intermezzi ne’quali egli cantò, il Bartoli cita Il Trojano schernito in Cartagine nascente e moribonda, eseguito il ’43 e scritto dall’ Imer stesso, che altri più ne compose.

293. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 280-281

Bellissimi articoli mi scrissero tanto sulla Gassetta officiale, come negli altri fogli di Venezia.

294. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 524-525

A questa continuata modificazione del principal tipo, Sciosciamocca deve forse la continuata ammirazione del pubblico, che sin dalla prima apparita al San Carlino rinnovato, lo compensò di tante miserie, di tante lagrime versate, sì da fargli scrivere nelle sue nuove Memorie (Napoli, 1899) : « Dopo tutto, l’essere riuscito a far tanto ridere…. gli altri, dava anche a me il diritto di ridere un poco. » E di qual riso !

295. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 752

Di altri due Bertolini è ricordo nella Storia del teatro : di quello degli Uniti del 1584 (V.

296. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 164-168

che già haueua la bocca aperta per dire il fatto suo ; però fattolo accostare, gli diedi cenno, che parlasse ; Egli con la testa rossa per la collera, disse che quello, che era opera manarum suorom, quegli altri babbuassi se lo voleuano attribuire a sè stessi ; ma che la vera verità era, che egli già innamorato morto della Ninfa Dafne, non potendola con preghi, e promesse ridurre alle sue voglie, faceua quasi le pazzie per amore ; pure al fine risoluto di non star sempre come le zucche (co ’l seme in corpo) determinò di pigliarla per forza, e contrar seco legitimo adulterio ; la Ninfa, che era furba, auuedutasi della ragìa, à gambe fratello, e lui dietro ; corsero tanto, che arriuarono alle sponde del fiume Reno in Toscana, e non del fiume Peneo in Tessaglia (come dice quel minchione di ser Nasone), doue la Ninfa per opera di Gioue fù trasformata in alloro. […] Non vi restava se non quel folletto di Mercurio a farmi sentire le sue ragioni, il quale senza aspettar l’inuito, cauatosi il capelletto, e di mio ordine messo in vn canto quel baston, che suol portare in mano, fece vna bella, e lunga cicalata, mostrando come tutto quello, che haueuano ditto gli altri Dei era Alchimia, e non poteua stare a martello ; e che lui solo era il pater patriæ Bononiensis ; vedendosi che tutti i Bolognesi come figliuoli, e descendenti di Mercurio Dio dell’eloquenza, nascono con vna buona inclinatione naturale alla Rettorica, e son dotati d’vn facondo parlare. […] Ergo (conclue Mercurio), io sono stato il fondatore di Bologna, & io debbo riportare il vanto di questa lite, e voi altri Signori Dei resterete come senza lucerna i bacalari.

297. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 54-87

Si provò anche con lode agli altri personaggi del Dottor Siciliano, del negromante Falsirone e perfino del pastore Corinto. […] « Egli — aggiunge il Bevilacqua in una nota al citato studio, pag. 88, 4 — pubblicò ancora Alcune Rime, fra quelle di diversi altri, In morte di Camilla Rocha Nobili, comica confidente, detta Lelia (Venezia, Ambrogio Dei, 1613) ; due Sonetti ed un Madrigale, premessi fra versi d’ altri autori, al Mincio ubbidiente di suo figlio G. […] Io poi non credo che tutti questi capitani sieno, come altri vorrebbe, una continuazione, o meglio, un ammodernamento del celebre Pirgopolinice, il miles gloriosus di Plauto. […] Ch’egli si vanti di generalissimo in Fiandra, questo si è veduto in altri a’ quali per ischerzo sono state appresentate Patenti false. […] Potrà servir adunque a chi volesse dar principio (caso però che il parer d’altri non li piacesse più del mio).

298. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XI. Primi passi della Commedia Antica. » pp. 2-15

Coltivarono l’antica commedia varii altri comici non molto dai nominati lontani, come Cratete, Archesila, Cherilo, Eviso, Apollofane, Ipparco, Timocle, di cui Ateneo ci ha conservato un frammento in lode della tragedia, nel quale afferma essere agli uomini utilissima, e Timocreonte, il quale ebbe nimistà con Simonide Melico e con Temistocle Ateniese, contro di cui scrisse una commedia. […] Altr’aria, altre mire, altri comici ordigni vi campeggiano, i quali non appariscono agevolmente senza la fiaccola de’ principii surriferiti, senza la cognizione della polizia e de’ costumi Ateniesi, e senza la pratica necessaria delle Vite di Plutarco e della guerra del Peloponneso che durò ventisette anni e che fu stringatamente e con tanto politico sapere descritta da Tucidide.

299. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Pisa, li 13 agosto 1745. » pp. 192-197

Ebbe il D’Arbes in quella Corte straniera onori non comuni, e fra gli altri la soprintendenza nell’uso de’ giuochi d’invito e d’azzardo, onde – scrive Fr. […]  », aggiunge : dopo lui non è rimasto all’arte comica un Pantalone, per cui da altri possa nutrirsi la speranza di vederlo in questi tempi uguagliato giammai.

300. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « LUIGI RASI. I COMICI ITALIANI » pp. -

E noto come la prima idea di raccogliere le notizie biografiche dei comici italiani venisse a Francesco Bartoli, marito della celebre Teodora Ricci, che le pubblicò in due volumi nel 1783 ; ma d’allora in poi molto altro era da aggiungere sia di nuovi nomi, sia di altri particolari sugli attori già noti ; e a ciò più specialmente contribuirono il Sand e il Campardon in Francia, fra noi il compianto Adolfo Bartoli e altri.

301. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 543-547

Luigi Riccoboni dopo di avere parlato delle condizioni artistiche, dell’ignoranza dei comici, della sudiceria dominante nelle commedie di allora (1690) dice : Una sola Compagnia in questa spaventosa decadenza serbò la modestia sul teatro ; ma il buon esempio non durò gran tempo per poter essere seguito dagli altri : essa lasciò l’Italia per recarsi in Germania a servizio dell’ Elettor di Baviera a Monaco e a Bruxelles, d’onde poi passò a Vienna in Austria al servizio dell’ Imperator Leopoldo e di Giuseppe Re de’ Romani. […] E. non uol saper niente, si che non si pol far un opera che sia bona, ma non solo le opere anche le comedie ; l’altra sera appunto si fece ti tre finti turchi e recito il secondo Zanni nouo che andò così bene che tutti si partirno inanzi fornita ; dicendo che se si fariano di quelle ci daranno delle Pomate. dove che ardisco suplicarla il dar ordine à qualcheduno che regoli la compag.ª pchè ò bisogno di studiare è tirarmi inanzi non di star à spasso p. i capricci d’altri ; la Sig.ª Flaminia à dato una delle sue parte che ne faceva due à mia sorella addesso pare che la Sig.ª Ippolita con la colega fatta tra di loro abbiano disgusto è la uoriano far fare alla guercina basta doppo dificultà si sono contentati ma però di nouo lo suplico il scriverli che la facciano recitare è la lettera onorarssi d’inuiarla à me però diretta alla Comp.ª non dirò più per non incomodarla, solo che se segue così non occorre uenir a Ferara p. che so che se non fosse in riguardo alla protetione di V. 

302. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 245-250

— La si fece esordire dopo tutti gli altri artisti nuovi, come una generica, per lasciare che il pubblico accettasse qual vera prima attrice la Pieri-Alberti ; la si tenne inoperosa per molte sere ; le si fecero rappresentare varie parti nuove per lei e vecchie per il pubblico, non la si circondava dei migliori attori ; si trascuravano alcuni accessorj della scena ; le si faceva calare il sipario prima del tempo ; gli amici dell’ Impresa non l’applaudivano per non perdere l’ingresso di favore…. […] Non entrate in altri gineprai con costui, il quale è troppo amico di questa genia, che egli si è affezionata a forza d’ipocrisia e da cui è contento di farsi mangiare il suo.

303. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo V. Teatro greco. » pp. 26-81

Tespi contemporaneo di Solone, fornito di competente gusto e discernimento, gli separò; e perché si attenne sempre al solo tragico, gli fu attribuita l’invenzione della tragedia, avvegnaché altri drammatici l’avessero preceduto. […] Settanta, o come altri vuole, più di cento tragedie compose Eschilo, delle quali appena sette ce ne rimangono, e riportò la corona olimpica intorno a trenta volte. […] Ebbe ancora l’accortezza di scegliere argomenti adattati al talento e alla disposizione de’ suoi attori giacché egli per mancanza di voce non poté rappresentare, come faceano gli altri poeti, i quali per lo più recitavano nelle proprie favole. […] Il carattere d’Elettra in Euripide é assai più feroce e vemente che non apparisce negli altri due tragici. […] Il fatto ci assicura che da più migliaia di anni nella colta Europa si veggono, si ripetono, si ammirano continuamente Edipo, Filottete Ifigenia, e gli altri maestrevoli componimenti di Sofocle e di Euripide.

304. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — LIBRO X ed ultimo » pp. 161-344

Bordoni: altre di regnicoli e di altri. […] La Mothe e di altri. […] Nel dispiegarsi il delitto di Tito e Tiberio il Popolo cade quasi ad eccettuarli dalla punizione degli altri. […] Si dirà che altri ancora l’ha fatto: ma si domanda, se con ragione e proprietà? […] Selinda viene ad esortarla a prendere altri consigli.

305. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO III. Della vera Commedia Francese e della Italiana in Francia. » pp. 128-191

Non sono le lagrime che rendono difettose le favole di Sedaine, Mercier e tanti altri; ma il tuono tragico, i delitti grandi, i patiboli. […] Cleone sembrò un uomo ordinario; egli era, dicevasi, come tutti gli altri. […] In altri tempi Delle belle fe mai scelta più degna? […] Monvel, Imbert, Cailhava ed altri lavorarono per la commedia per quanto poterono senza farla risorgere. […] Non vogliono obbliarsi varii altri poeti comici degli ultimi anni del secolo XVIII, e de’ primi del XIX, i quali godettero, o godono tuttavia qualche nome.

306. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO PRIMO. Risorge in Italia nel secolo XVI la tragedia Greca, ed il teatro materiale degli antichi. » pp. 86-174

La mercede ad essi distribuita, l’ebbrezza che gli opprime, la pugna che ha con gli altri Polifemo, e la di lui morte, empiono la maggior parte dell’atto. […] Ciascuno (dice in Euripide nell’atto I il Pedagogo alla Nutrice) ama più se stesso che gli altri, e chi ciò fa per giustizia e chi per proprio comodo. […] Scrisse il Carretto tre altre commedie, una delle quali s’intitolava I sei Contenti; ma esse non videro la luce, per esserne forse gli eredi stati distolti da tanti altri drammi di maggior pregio che dipoi apparvero. […] Dietro la scorta de’ Greci corifei e coll’ esempio del Trissino e del Rucellai seguirono pure le insegne di Melpomene molti altri celebri letterati. […] Lasciamo ancora la Susanna del Sacco da Busseto ed altri simili drammi a i desiderosi di titoli, potendosi vedere nel Quadrio, nell’Allacci, ed in altri cataloghi più recenti.

307. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VII. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 418-421

In tale stato potevano essi conoscere altri spettacoli scenici, che quelle prime rozze e informi rappresentazioni chiamate sacre, in cui si accoppiava la farsa e la religione?

308. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 246-248

Serio Contrallo napoletano, furon proposti al Duca in sostituzione degli altri di Compagnia : gli Andreini, i Ricci, Garavini, Soldano, ecc., ecc., che per un po’ di pace dovevano andarsene.

309. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 254-257

Alle quali vivissime lodi l’incontentabile e forte Grimm contrapponeva come una stonatura sguajata parole del più acre disprezzo, non riconoscendo nella grande artista una sola delle doti dagli altri decantate.

310. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 379-381

Anche si dilettò il Bertini di poesia, e scrisse versi originali ispiratissimi, tra’quali un sonetto all’ Aleardi ; altri volgarizzò o imitò dal francese, tra’cui quelli del Bateaux Rose di Giovanni Richepin.

311. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 451-452

Il famoso disegnatore italiano le Bel non fu altri forse che Stefano Della Bella, e il costume di cui parla Riccoboni fu quello forse di Buffetto (V.

312. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1038-1039

finalmente : Irma Gramatica, intellettuale, colta, riuscì a comprendere il vero e, nell’ estrinsecazione di questo, rivelò tutte le virtù in un solo difetto che non cessa tuttavia di essere un pregio, nell’ esuberanza della passione ; riusci, affrontando ardue battaglie, a crearsi da sè senza eclettismi o plagi, senza emulazioni grette e fatali, studiando i proprj mezzi non in correlazione con quelli degli altri, ma accontentandosi di tradurli in atto equilibrandosi e interpretando ciò che è consentaneo alla sua tempra nervosa d’artista, al suo carattere di moderna, in una parola alle convulsioni della sua anima.

313. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 684-685

Sacco Antonio) non figuran altri Vitalba che i soliti coniugi Angela e Giovanni.

314. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « A CHI AMA la poesia rappresentativa » pp. -

Scuoprono talora le scienze esatte alcune verità ingegnose che pur non recano utilità verunaa: a somiglianglianza, come altri pur disse, delle stelle chiamate nebulose, la cui esistenza è per gli ultimi telescopii inglesi ugualmente assicurata che inutile a tramandare al nostro pianeta luce maggiore. […] Nell’Entusiasmo usò impertito: nel poemetto al Benaglio la voce turbinando dandole di più un senso differente dal latino turbinare che equivale all’aguzzare de’ Toscani: nel poema delle Raccolte disse trica, eliconide sostantivo, prosatori ed altri vocaboli che gli furono vigorosamente notati dagli Amici del Friuli e di Venezia come difettosi e ignoti a buoni e a tutta l’Italia ecc. […] Di maniera che se taluno in vece di ragionare volesse scarabbochiar epigrammi, come altri fece, potrebbe per tanto fango chiamar pantanosi siffatti suoi bei componimenti.

315. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 420-431

Da qual parte fosse maggior lealtà di combattimento non saprei dire ; forse uguale in entrambi ; ma il Peracchi uscì di compagnia l’anno veniente, e il Rossi vi fu riconfermato per un triennio, assoluto e solo, con cento lire di aumento pel primo anno, e 1400 e una mezza serata per ciascheduno degli altri due, più un regalo di lire mille per una sol volta. […] Dettaron biografie fra gli altri Enrico Brizio e Pier Ambrogio Curti…. […] Ernesto Rossi, come altri grandi artisti, fu solleticato dalla vanità di scrittore, e oltre alla traduzione del Giulio Cesare e agli studi shakspeariani (Firenze, Le Monnier, 1885), e a varie commedie, tra cui, non delle peggio, Adele, pubblicò un’operone di ricordi in tre volumi : Quarant’anni di Vita Artistica (Firenze, Niccolai, 1887), che la critica in genere condannò, e il pubblico dimenticò per le troppe inutili cose discorse concernenti più l’autore che l’arte.

316. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo IV. Risorge in Italia nel Secolo XVI la tragedia Greca e la Commedia Nuova, e s’inventa il Dramma Musicale. » pp. 210-241

Liviera, Torelli Manfredi, Cavalerino, Dolce, Groto, ed altri non pochi, arricchirono ancora di molte tragedie regolari il teatro italiano. […] Altri i capei canuti, altri ’l calvizio Sotto il ciuffotto appiatta, altri con zazzere Posticce studia di mostrarsi giovane; Altri ’l giorno due volte si fa radere. […] Intorno a cinquanta altri letterati scrissero in questo secolo un gran numero di ben regolare commedie. […] Pare dunque che ’l Trissino, il quale non so perché, e donde venga dal signor di Voltaire, ed indi da altri di lui compatrioti, appellato Arcivescovo, abbia servito di modello a’ primi francesi che si esercitarono nel genere tragico, diciamolo qui di rimbecco e per incidenza a risposta e mortificazione di tanti ignoranti e boriosi critici francesi che a lor bel piacere sono andati e vanno, tutto giorno disprezzando e malmenando in generale con somma ingratitudine e malignità la nostra nazione e le cose nostre: Ogni uomo dotto sa, che per opera degl’italiani a poco a poco diradaronsi in Francia le densissime tenebre dell’ignoranza, dileguossi la stupenda barbarie gaulese, e forse non che il primo crepuscolo di luce letteraria, ma il buon gusto nelle belle arti, e scienze tutte. […] pag. 137, Fleury nel metodo degli studi, il sig. di Voltaire, ed altri.

317. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 513-514

Pubblicò in gioventù molte poesie, nelle quali, più che la elevatezza della forma son da ammirare una freschezza e spontaneità che non si attenuarono in lui col sopravvenir degli anni, come può far fede la lirica seguente dettata in sul cader dell’ ’89, e pubblicata or non ha molto con altri versi in un volumetto fuor di commercio.

318. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 28-29

Tornò poi nel '53 a Parigi (vedi il brano di lettera del 16 agosto nella Muse historique di Loret, riferita al nome di Adami Beatrice), sposò il 9 giugno del '65 in seconde nozze e alla presenza di Cristoforo Contugi detto l’Orvietano, di Giuseppe Giaratoni, Pierot, e di altri, Maria di Creil vedova di Francesco de Houpy.

319. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 260-262

Il Goldoni assistè più volte a rappresentazioni di sue commedie, e alla prefazione del Cavaliere e la Dama, dice : Penetrai altresi che in Firenze vi erano le commedie mie rappresentate senza le maschere, cambiate in altri caratteri da persone di abilità e di talento, e mi consolai che colà si facessero le mie commedie, trovandomi onorato moltissimo che da si dotta e cólta Nazione si soffrano e si coltivino le imperfette opere mie.

320. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 347-348

Secondo i Fratelli Parfait, seguiti poi dagli altri, la richiesta del Re fu causata forse dal fatto che poco piacque a Parigi il Pantalone (di cui s’ignora il nome), il quale andò a sostituir Turi, egregio artista (V.), morto il 1670….

321. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « LETTERA » pp. 3-14

Posso però assicurarla, ch’Ella non avrà motivo di lagnarsi di me, come finora ha fatto di altri suoi contraddittori. […] Anzi in Genova mi avvidi che con istudio (per altro inutile) sfuggì di spiegarsene meco, per cogliermi forse appieno senza darmi luogo a chiedere mercè, e per incatenarmi al suo Carro Trionfale Apologetico, come con dolce sogno si figurò di avervi più altri avvinti.

322. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo V. Stato de’ Teatri in Francia, Inghilterra, e Alemagna nel medesimo Secolo XVI. » pp. 242-251

Caterina de’ Medici, che introdusse in Francia il gusto e la magnificenza delle feste e degli spettacoli, nel 1561 ne fé rappresentar diversi in Fontainebleau, e fra gli altri una commedia tratta dall’Ariosto degli amori di Ginevra, verseggiata in parte dal poeta Pietro Ronsard. […] «Quel secolo (dice Fontenelle) non era dilicato su tal materia, e professava apertamente la dissolutezza, che in altri tempi si cerca di dissimulare; egli é solo sorprendente (soggiugne) che gli ecclesiastici, i quali vi son ritratti, non abbian messo schiamazzo».

323. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 801-806

La passione del teatro lo indusse a formare una Società Filodrammatica, di cui eran parte, fra gli altri, Giacomo Bonfìo, poi attore e scrittore drammatico, Antonio Calvi e Francesco Crescini ; e di cui egli fu l’anima, recitando con gran successo le parti principali nel Filippo e nella Malvina di Scribe, nella Teresa di Dumas, nel Benefattore e l’ Orfana, nell’ Incendiario, nei Trent’anni di vita di un giocatore. […] A lui fu per tal modo concesso dai padovani di erigere un teatro in legno, presso il Caffè Pedrocchi, detto allora Teatro Duse, di cui metto qui la riproduzione dell’interessantissimo sipario, il quale, oltre al comprender Luigi Duse nel suo costume, e gli altri di famiglia, l’Alceste sopr’a tutti, in quello de’personaggi nella Figlia del reggimento, dà anche una idea ben chiara di quel che fosse codesto teatro popolare, composto di tutta una famiglia, che viveva patriarcalmente, come non si potrebbe dire, e nella più perfetta delle armonie.

324. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda Guerra Punica. » pp. 129-244

Turbolo ed altri Romani, e punse e motteggiò eziandio i poeti drammatici del suo tempo. […] Non pertanto lo scrittore della vita di Terenzio a chiare note parla di Cecilio e non di altri. […] quella proprietà e purezza di locuzione approvata e imitata, non che da altri, da un Tullio e da un Orazio? […] Hanno dormito mentre i Ludii o altri pantomimi saltavano? […] L’esequie intanto s’innoltrava, e noi altri tenevam dietro.

325. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO I. LIBRO I » pp. 12-33

Il celebre Callimaco Cirenese autore degl’Inni ed Epigrammi e di altri pregiati lavori, dee contarsi tra coloro che fiorirono nella poesia rappresentativa, e specialmente nella tragica sotto Tolommeo Filadelfo sino all’Evergete, che cominciò a regnare l’anno secondo dell’Olimpiade CXXVII. […] Che, come, se rapisce un buon boccone Correndo in giro cerca la gallina Dove sicura il becchi, e intanto celere La segue un’ altra, ed essa più si affretta, Non altramente chi si avvenne il primo Nella delizia del prezioso pesce Ghiotto saltella col bel tondo stretto, E fugge intorno e ’l van seguendo gli altri. […] ADDIZIONE XIV* Sul Teatro Siracusano ed altri.

326. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 461-471

… Il successo della novità fu enorme, e n’ebbe il Sacco gran vantaggio con danno degli altri teatri, sì che il Gozzi continuò nell’impresa felicemente. […] Visto poi che recitata da altri la Commedia non sortiva il medesimo successo, s’indusse a scriverla tutta, « non già, — aggiunge con gentile riserbo, — per obbligar quelli che sosterranno il carattere di Truffaldino a dir per l’appunto le parole sue quando di meglio ne sappian dire, ma per dichiarare la sua intenzione, e per una strada assai dritta condurli al fine. » E conchiude pregando chi reciterà quella parte, di volere in caso di aggiunte astenersi « dalle parole sconcie, da'lazzi sporchi…. » E qui forse intende di muover velatamente rimprovero al Sacco stesso, che in materia di sconcezze su la scena pare non avesse troppi scrupoli. […] E al Capo XVIII, parlando della censura per la bestemmia : Perchè non si rivedono e non si licenziano anche tante scandalose ribalderie, che impunemente escono tutto giorno dal Truffaldino e da altri ?

327. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « NOTE DEL FU D. CARLO VESPASIANO. » pp. 270-273

Oltre a quanto dicesi dal Conte Pietro di Calepio nel Paragone della Poesia Tragica d’Italia con quella di Francia, ed al Marchese Maffei nel tomo I delle Osservazioni letterarie sulle moltissime locuzioni ricercate, strane, e difettose usate da Corneille e da altri Tragici Francesi, i nazionali stessi hanno confessato che l’arguzia è stata sempre il gusto dominante e ’l tentator tenebroso della nazione Francese.

328. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 444-445

Rappresentò con egual successo diversi caratteri, e sopra gli altri un tipo di ragazza (fille d’opéra), con grazia e finezza tali da richiamar gran folla al teatro per lungo tempo.

329. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 980-981

Francesco Bartoli e altri fecer di Zan Ganassa Giovanni Ganassa ; ma il Ganassa ebbe nome veramente, secondo il documento del Baschet, Alberto.

330. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 263-265

Gran numero di scrittori e nostri e forestieri si occupò della origine della sua persona e del suo nome : in taluni prevalse l’idea che la maschera fosse invenzione moderna ; in altri, specie dopo la scoperta del famoso Macco dell’ Esquilino, ma non ho ancora capito bene con qual fondamento, che fosse discendente in linea retta dal Mimus albus della farsa atellana, come l’arlecchino dal Mimus centunculus ; quelli fecer derivare il nome or da Puccio d’ Aniello, or da Paolo Cinelli, or da pulcino, pulecino, puleciniello ; questi, or da Πολλή ϰιησις (molto movimento), or da Πόλις città, e ϰἔνός o in forma jonica ϰεινός, vuoto, sciocco, come se si dicesse buffone della città.

331. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 305-306

Secondo un documento del Belgrano, ad esempio (Caffaro, 29 dicembre 1882), noi la vediamo a Genova nell’estate dell’ 86 con Cesare de' Nobili, fiorentino e altri comici : e probabilmente (V.

332. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 547-549

Antonio Stacchini ebbe, fra altri, un figlio, Paolo, stato artista alcun tempo ; e morì a Firenze il 19 marzo 1893.

333. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 340-342

Ed anche lasciando stare le epidemie e le guerre disastrose, il brillante è sempre il beniamino del pubblico, che gli perdona quanto punirebbe in altri senza misericordia.

334. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della maniera del cantare e del recitare »

Ora in tal parte ognuno può sapere senza che altri il dica, quanto sieno valenti, quanto studio vi pongano i nostri Rosci. […] A tutti gli altri ci provegga il maestro, scrivendo per loro ogni cosa, guidandogli a mano in ogni mutazione, in ogni passo.

335. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 969-973

Eravi pure un Cavicchi caratterista, fratello della moglie di Gagliardi, che aveva per consorte una delle attrici di quella riunione ; e inoltre varj altri passeggieri. […] L’amministrazione dei battelli a vapore era riunita al porto attendendo l’arrivo della Luisa, avendone già veduto i lumi colorati, ma l’improvviso spengersi di questi fece subito sospettare una disgrazia…… Della compagnia comica e degli altri passeggeri non si salvarono che Luigi Gagliardi e l’apparatore della compagnia che non sapeva nuotare : dell’equipaggio sei marinaj.

336. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 349-355

.… ti vo'dar gusto con sentenziare, che l’ Italiano va a piacere con più ragione degli altri, se più commozione dagli Franzesi, e più gravità dagli Spagnuoli prenderà in prestito nelle Scene. […] Ognuno doveva pensare al proprio vestiario, eccettuato Fabio Sticotti, marito di Orsola Astori, la cantatrice, al quale eran forniti gli abiti dalla Compagnia, e da essa poi conservati insieme agli altri che le appartenevano, come di comparse, ecc.

337. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 32-37

Nella stessa regione del Circo Flaminio, ove s’innalzò questo teatro Pompeano, se ne vedevano tre altri, cioè il teatro nominato Lapideo, quello detto di Cornelio Balbo, e l’altro eretto da Augusto sotto il nome di Marcello, il quale era il più picciolo di tutti, non potendo contenere che ventiduemila spettatoria.

338. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 243-247

Nella stessa regione del Circo Flaminio, ove era questo teatro Pompeano, se ne vedevano tre altri, cioè il teatro nominato Lapideo, quello detto di Cornelio Balbo, e l’altro eretto da Augusto sotto il nome di Marcello, il quale era il più picciolo di tutti non potendo contenere che ventiduemila spettatori151.

339. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Bologna, 23 dicembre 1639. » pp. 5-7

A. possa incamminarsi in altri Stati, ricorro all’umanità di V.

340. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 703-705

Sostiene egli le parti di padre, e di altri caratteri seriosi e gravi, come egualmente quelli d’un genere faceto e scherzevole.

341. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 877-878

Cesarea nello Stato di Milano, e di altri, eran già stati eretti in sala conveniente palcoscenico e palchetti ; quando, al momento di partire, gli fu ingiunto di aspettar l’ordine del Marchese Decio Fontanella, che probabilmente lo avrebbe fatto andare a Vicenza anzichè a Pavia.

342. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Mantoua li 16 Dicembre 1678. » pp. 127-128

Grande attenzione nell’ uditorio ; e io guardavo attorno, per vedere se alcun altro artista compariva, quando egli incominciò, gridando : atto primo, scena prima ; e dopo di aver detto che il fatto aveva luogo in una grotta, prosegui notando il nome dei personaggi dei due sessi, che egli avrebbe rappresentato, e così di tutti gli altri sol nominati.

343. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 386-389

Ma come ciò concorderebbe col bel candore decantato da Francesco Andreini in questo suo sonetto : Or che Delia è sparita, e 'l suo splendore inargenta altre selve ed altri colli, che fia di noi ?

344. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 1 pp. 2-271

Dovea egli poi serbare il modo stesso negli altri tre argomenti Romani ? […] Ma che diremo di questi altri profferiti poco prima dall’istesso personaggio ? […] Nulla lascia a desiderare l’ottima versione dell’Alzira del celebre traduttore di Teocrito e degli altri bucolici Greci il pistojese p. […] Antonino arcivescovo di Firenze, dal Villani, dal Le Mire, dal Purtler e da altri. […] Nel disvilupparsi il delitto di Tito e Tiberio il Popolo cade quasi ad eccettuargli dalla punizione degli altri.

345. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Di Milano, il dì 28 agosto 1620. » pp. 140-157

A. il vero, faccia che parli con l’ Ambasciatore ; per vita sua, per l’ amor che mi porta, procuri che non potendo più soffrirla, ch’ io con gli altri compagni possa impiantarla, che vedrà che nessuno starà seco, poi che è da tutti odiata ; in grazia me ne avvisi ch’ io le giuro che se ottengo questo, che allora soffrirò più di core, sapendo ch’ io potrei volendo lasciarla, et ella forse ciò intendendo potria essere più donna da bene. […] È possibile, dico, che questo amante della Cecchini, annunciato dalla Andreini col semplice nome di Cintio e però ben noto al Cardinal Gonzaga, e agli altri, sia poi giunto affatto sconosciuto a noi ? […] Questi e altri madrigali e tre sonetti furono mandati dal Galvagni Al Virtuoso, et Gentilis. […] Batta Andreini, e cogli altri che verrò pubblicando, di dar presto la chiave per la completa deciferazione.

346. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori.  » pp. 245-317

Chiaro sotto il medesimo Augusto fu Cajo Asinio Pollione pe’ talenti tragici e per altri meriti letterarii, per la presa di Salona in Dalmazia, per l’onor del trionfo e pel consolato, e celebrato da i due maggiori ingegni onde si vanti la poesia latina, Virgilio ed Orazio. […] Ed in seguito i Romani ebbero in gran pregio la Medea di Ovidio, il Prometeo e l’Ottavia di Mecenate, il Tieste che altri attribuisce a Quinto Vario, altri a Virgilio, altri a Cassio Severo, e da Quintiliano riputato degno di compararsi colle migliori tragedie greche. […] Cicerone e Quintiliano ed altri Romani intelligenti non rimasero nauseati nè dalla Medea di Ennio, nè da quella di Ovidio, nè dalle due di Pacuvio e di Azzio, nè probabilmente da questa di Seneca. […] Ma è poi vero che alterò sempre la verità della natura nell’imitare le greche tragedie, e che corruppe, come altri disse, quel vin greco sì sano sì grato colla sua mordente acquavite? […] Se il Signorelli nudrisse animo preoccupato ed avverso al merito letterario spagnuolo (e ciò vollero seminare per le Spagne e per l’Italia alcuni plagiarii di professione, eruditos à la violeta, e filosofi perchè lo dicono) non avrebbe egli potuto tacere quel che altri finora o non ha detto o ha ignorato?

347. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO I. Teatro Francese Tragico. » pp. 4-111

Non ha ella altri mezzi più certi e più efficaci per liberare il figlio e punire Assur? […] Lascio di favellare nè punto nè poco del Nadal, Le Blanc, Pavin ed altri ad essi somiglianti obbliati dalla propria nazione. […] Rapportiamoci dunque su gli altri di lui difetti nè piccioli nè pochi come poeta a ciò che ne dissero i Francesi stessi, e diamo qualche sguardo a’ di lui maligni errori come storico. […] Si dispera, si chiama imprudente, insensata; ed assicura Montcassin che si lagna della sua fortuna, che ella non sarà mai d’altri che di lui. […] L’autore ha composti varii altri componimenti teatrali ancor peggiori, de’ quali parleremo da quì a poco.

348. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 316-325

Alcuni altri dotti hanno rimproverato ad Eschilo uno stile gonfio, e troppo ardito; ma questo rimprovero dovea farsi, al dire del dotto e giudizioso Ab. […] Si dee sapere, che fra gli altri ciarlatani, empirici ed istrioni, che a’ nostri giorni han fatto e fanno grandissima fortuna in Parigi, vi sono con carrozza ed equipaggio un certo Nicole, e un certo Nicolet, de’ quali il primo a forza di far correre avvisi stampati per guarire il mal francese, e ’l secondo a forza di rappresentar farse e buffonerie sopra i Baluardi e alle Fiere di San Germano, e di San Lorenzo, seppero così ben fare i fatti loro, che da molti anni sono padroni di varie terre, le quali hanno titolo di Signorie.

349. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 832-837

– e quella mia vittima interrompendo il foglio delle tagliatelle (perchè faceva anche da cuoco a certi altri suoi pigionali) mi compariva dinanzi col matterello in mano. – Che cosa vuol dire : strike ?  […] Noi tutt’al più tentiamo di abbattere quella crosta, che voi avete spalmato sulle creazioni degli altri !

350. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO V. Sulle due Sofonisbe Italiane, e su due Traduzioni dal Greco di Fernan Perez de Oliva. » pp. 26-42

Egli1 asserisce soltanto che la moltiplicità degli Atti, il metro dell’Ottava rima, e altri capricci dell’Autore in essa introdotti, non permisero a questa Sofonisba di salire in gran pregio. […] Morto questo zio, andò a Parigi, ove si trattenne altri tre anni col suo Maestro Siliceo. […] va cercando che altri gli dica che gran piova serbi nel proprio corpo per versar tante lagrime?

351. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Indice. » p. 443

Orfeo del Poliziano rappresentata in Mantova e seguito da altri componimenti regolari 201. seq. […] Commedie e Autos di Lope 263. e di molti altri Comici che scrissero stravagantemente sul gusto di Lope 263. […] Montiano e altri vi portano un gusto tragico 407.

352. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO II. Teatro Alemanno. » pp. 232-252

Tradusse dal francese, compose e fe comporre ad altri diversi componimenti da sostituirsi alle antiche buffonerie, i quali dalla compagnia della Neuber si rappresentarono in Lipsia ed in Brunswick. […] Tradusse le opere di Marivaux e di altri. […] Essi però ridevolmente hanno chiamati monodrammi questi componimenti scritti in prosa, benchè non favelli in essi un solo personaggio; e piacesse al cielo e fosse questa la sola cagione che tiene sino a questo dì tanto lontani questi ed altri freddi monodrammisti dal Pigmalione che cercano di copiare senza ingegno!

353. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CONCHIUSIONE. Dell’antica storia teatrale. » pp. 239-246

Tutti poi, senza che gli uni sapessero degli altri, i popoli sotto la linea o nelle opposte zone nell’incaminarsi alla coltura s’imbattono nella drammatica, la coltivano colle medesime idee generali, favoleggiano da prima in versi, ed hanno sacre rappresentazioni, e passano indi a ritrarre la vita civile, ad eccitar ne’ grandi delitti l’orrore e la compassione, a schernire e mordere i vizii de’ privati, e ad esser dalla legge richiamati a temperar l’amarezza della satira; dal che proviene la bella varietà e delicatezza delle nuove favole nate a dilettare ed istruire.

354. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO IV. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 257-261

In tale stato potevano essi conoscere altri spettacoli scenici che quelle prime rozze e informi rappresentazioni chiamate sacre in cui si accoppiava la farsa e la religione?

355. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 116-117

Furon testimoni, fra gli altri, della domanda, il padre della sposa Gasparo Raffi del fu Lazzaro, romano, di quarantadue anni, l’attore Giuseppe Marliani, piacentino, zio della sposa (V.), esperto ballerino da corda, ed egregio Brighella, e i comici Gasparo Zorni di Gorizia, e Francesco Monti di Milano.

356. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 395-399

Analizzando e raffrontando, si potrebbe forse venire alla soluzione di altri, sparsi in quest’opera.

357. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 401-403

Egli lo declama meravigliosamente, ma gli altri fan pena. » Molte delle sue opere si trovano sparse nelle varie raccolte del Théâtre italien e delle Parodies du Théâtre italien.

358. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 88-136

Noi non ci addosseremo mai la fatiga per noi singolarmente ardua troppo di presentar partitamente analisi compinte de i drammi di Shakespear; ben persuasi della difficoltà che incontrano, non che altri, non pochi suoi nazionali in afferrare lo spirito, l’energia dell’espressione e la grandezza de’ suoi concetti. […] Torna la regina, e trovato morto il marito manifesta un gran dolore; l’uccisore con altri due ritirano il cadavere. […] … Che al tuo fato io sopravviva e d’altri Sposa diventi! […] Palesa poi a Laerte un espediente che gli è sovvenuto per disfarsi di Amlet: Sul supposto che verisimilmente egli ricuserebbe d’imprendere un nuovo viaggio, per far che pera in guisa che la morte sua sembri alla madre stessa casuale, propone che celebrando la fama la destrezza di Laerte nel maneggiar la spada, ed Amlet essendo pieno di opinione di se stesso per la perizia nell’arte di schermire, pensa il re di fargli susurrare all’udito di tal sorte il valore di Laerte, che si dia luogo ad una scommessa, tenendo alcuni la parte di Laerte, ed altri quella del principe. […] Non vo lasciare però di aggiugnere che il Sherlock molto provvidamente indirizza il suo Consiglio ai giovani che non hanno oltrepassati i ventidue anni, altrimenti con altri ascoltatori avrebbe egli potuto impunemente spacciare quanto venivagli alla bocca contro dell’Italia, anzi contro della storia, del gusto e della ragione?

359. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Delle scene »

Possono in ciò essergli di grande aiuto la lettura dei libri, la conversazione degli uomini addottrinati nelle antichità; ma a qual altri dovrà egli aver ricorso piuttosto che al poeta, all’autor medesimo dell’opera, il quale ha concepito in mente ogni cosa, e niente ha d’aver lasciato indietro di tutto quello che può meglio abbellire e render verisimile l’azione che egli ha tolto a rappresentare ? […] Non è già che io ne volessi adottare quegli strani ghiribizzi che appresso di noi sono entrati in luogo delle erudite grottesche di Gioan da Udine, dell’India e degli altri maestri di quel secolo.

360. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 841-848

e in questi altri dell’ Essagerazione : Me contra ’l maritarsi ira non punge, benchè de’ suoi dolor mi viva a parle ; dico per vero dir ; di mille a pena una ne’ lacci suoi vita ha serena. […] Di altri Flamini di tal tempo non abbiam notizie : e il Fabri (secondo il Bartoli che lo fa nascere, come s’è visto, nel 1567, avrebbe avuto allora soltanto diciassett’anni) sappiam che cominciò a recitar giovinetto.

361. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO V. Tragedia Francese nel secolo XVIII. » pp. 75-133

Tanto intorno a tal tragedia disse lo stesso autore nelle sue prose, or parlando al nominato sovrano or sotto il nome di altri più volte sino al 1743; e tanto con varia critica ne favellarono i giornalisti di Francia, e con maestria l’ab. […] Non ha ella altri mezzi più certi e più efficaci per liberare il figlio e punire Assur? […] Alcuni altri si sono rivolti alla Grecia come la Harpe, e M. […] Lasciamo di parlar punto nè poco di Nadal, le Blanc, Pavin ed altri obbliati dalla nazione stessa. […] Rapportiamci dunque sugli altri di lui difetti nè piccioli nè pochi come poeta a ciò che ne dissero i Francesi stessi, e diamo qualche sguardo a’ di lui maligni errori come storico.

362. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Conchiusione » pp. 438-442

Alcuna più ricca vi ha sfoggiato un lusso squisito adornandolo di viali coperti, giuochi di acque, fontane, boschetti, laberinti, e quadri di fiori olandesi, e di piante di cocco, ananas, ed altri, frutti oltramarini.

363. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO III. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 38-46

In tale stato potevano essi conoscere altri spettacoli scenici, che quelle prime rozze, ed informi rappresentazioni chiamate sacre, nelle quali si accoppiavano sconciamente la farsa, e la religione?

364. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 550-553

Io, anche di fronte a nomi di persone reali, le une ritengo non mai inviate, gli altri non mai accaduti.

365. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 728-730

Che se in queste costanza ha i pregi suoi, son vostri vanti, e siete voi quel Duce, per cui splende Virtù negli altri Eroi.

366. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 109-112

Le interpretazioni dell’Abate de l’Epée, di Misantropia e pentimento, del Cavaliere di spirito, del Cavaliere di buon gusto, delle due Pamele, e di altri lavori comici, drammatici, o tragici, lo collocarono fra i migliori del suo tempo.

367. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 118-120

E a questa risoluzione fu spinto il dottor Bellagi, procuratore del Torricelli, stante – dice il testo – la notoria condotta del Medebach di aver praticato lo stesso con altri Locandieri, e somministranti vitto in altre città, senza che in quelle sia stato appurato anzi costretto non ostante a pagare, ecc. ecc.

368. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 337-341

Forse per brevità questi aveva mutato in quel di Reiter il nome di Reiterer, lasciatogli dal padre, tedesco, uno de' più fidati del Duca di Modena, dal quale anche fu mandato a Vienna con missioni segrete, e si dice vi accompagnasse il Conte Tarrabini, Ministro delle Finanze Estensi, in qualità d’interprete : nel 1859, fedele al Padrone nella prospera e nell’ avversa fortuna, seguì a Vienna il Duca, ed ivi morì nel 1880, d’anni 78, lasciando tra altri il figliuolo Carlo, padre della piccola Virginia, che educò alla Scuola di Carità dalle monache figlie di Gesù.

369. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 508-512

Il '69 finalmente fu scritturato, dopo altri due anni di pene, da Cletto Arrighi, facendosi ammirar subito nelle scene dialettali, e in ispecie nel famoso Barchett de Buffalora, per una grande intelligenza nel concepire i caratteri, e una grande spontaneità e verità nel rappresentarli : ammirazione che si mutò nel più schietto entusiasmo alla recita del Sabet gras e del Milanes in mar, e alle canzonette popolari.

370. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO I. Teatro Tragico Italiano. » pp. 228-273

Essa possedeva Tassi, Ariosti, Trissini, Raffaelli, Buonarroti, Correggi, Tiziani e Palladii: essa volle ancora i suoi novelli Apollonii, Pappi, Taleti, Anassimandri e Democriti, e n’ebbe copiosa splendidissima schiera nel Porta, nel Galilei, nel Fontana, nel Borrelli, nel Cavalieri, nel Torricelli, nel Viviani, nel Cassini, nel Castelli, nel Monforte, e in tanti altri insigni membri delle Accademie de’ Segreti, de’ Lincei, del Cimento, degl’Investiganti, de’ Fisiocritici, degl’Inquieti, della Società scientifica Rossanese. […] Non vedrà alcuno mai Questo mio capo alle corone avvezzo Ad inchinarsi ad altri che alla morte. […] Mentre dunque gran parte dell’Europa adulterato il gusto teneva dietro alle stranezze di Lope de Vega, e di Giambatista Marini e di Daniele Gasparo di Lohenstein, il Caraccio ed il Delfino con pochi altri scrittori del loro tempo si considerano dal Gravina e dal Crescimbeni e da altri celebri letterati come i primi ristoratori del buongusto in Italia.

371. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Ferrara il dì 27 febraro 1618. » pp. 519-525

V. di obligarmi ad altri, nè di procurarmi ad altrui persuasione o mio capriccio compagnia, mi ha trattenuto che in niuna rivolta fattasi tra di noi, habbi nè aderito nè promesso, et hora che la volontà di V. […] E la supposizione di alcuni, che il Bruni, pistoiese, fosse lasciato colla madre a Bologna, intanto che il padre scorrea colla compagnia il mezzogiorno d’Italia (e non saprei poi perchè più tosto a Bologna che nella città natale), cade dinanzi all’oroscopo che traggo, come gli altri, dalla Biblioteca Nazionale di Firenze, il quale ci dice il Bruni bolognese.

372. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 8-13

Troviamo perciò nella storia anteriori ad ogni altra produzione profana gli oracoli composti da’ sacerdoti gentili, le greche poesie nomiche e ditirambiche, i versi saliari del del Lazio, gl’inni peruviani al Sole, quelli de’ germani alle loro guerriere divinità, e tanti altri.

373. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo III. Teatri orientali. » pp. 14-18

Ogni favola é divisa in più atti senza numero determinato, e ’l primo di essi ch’equivale a un prologo, chiamasi Sie-Tse, e tutti gli altri Tche.

374. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1055-1059

I più eletti ingegni del suo tempo l’onoraron della loro amicizia, e nell’ album di lei, ch’è oggi alla Biblioteca Nazionale di Firenze, figurano scritti di Guadagnoli, di Pellico, di Rosini, di Peretti, di Missirini, dei Perticari, di Marenco e di altri.

375. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 175-178

Trovo in una nota inedita del Gueullette che Marco Napolioni detto Flaminio era conosciuto in teatro col nome di Flaminione per distinguerlo dagli altri Flaminj della Comedia italiana.

376. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 199-202

Costretto a rifornirsi di nuovi elementi, scritturò tra gli altri Giuseppe Zanarini e la moglie Rosa Brunelli (V.), mantenendo così la promessa fatta nell’ Addio, recitato l’ultimo giorno del precedente carnevale dalla prima attrice Francesca Torri, di cui ecco alcune strofe : Chi di Sorte il cieco dono amò più del suo decoro loro infuse l’abbandono per saziar sua fame d’oro.

377. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — (Corriere di Napoli, 19 febbraio 1899). » pp. 270-274

E la recitazione di Giacinta Pezzana, con tutte le armonie di quella voce dolcissima, con tutta l’eccellenza dei suoi effetti immediati, con tutte le profondità del sentimento che sa destare, con tutte le sue gradazioni di comicità e di drammaticità, con tutto ciò che in altri artisti della scena può essere il risultato di magistero magnifico, ha avuto sempre, per me, quel carattere di vera sincerità e di congenita bellezza che esclude ogni supposizione di sforzo, di ricerche, di lavorio cerebrale e di attività volitiva.

378. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 526-529

Toltosi da quell’Ufficio, fu da altri incaricato di formar una compagnia per quella città ; e recatosi a Venezia, la formò difatti, e la condusse a Palermo ; ma essa era di sì mediocri elementi, che subito cadde, procurando allo Scherli rimproveri senza fine, e così fatti da essere forse principal causa della sua morte.

379. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Commento »

Nota alla nota d’autore n. 2: Hierone, IX, 4: «Infatti quando vogliamo che i cori vengano a gara, il sovrintendente propone i premi, e viene dato l’incarico ai coreghi di farli riunire e ad altri di istruirli e di dare una punizione a coloro che non fanno abbastanza bene qualcosa»; Senofonte (430 ca – 355 ca a.C.) scrisse il dialogo Ierone o della tirannide, in cui discutono della vita Gerone tiranno di Siracusa e il poeta Simonide. […] [commento_3.7] rapsodisti: chi mette assieme idee non originali, prese da altri. […] Ferrario: Ottavio Ferrari (Milano, 1607 – Padova, 1682), antiquario ed erudito, professore di umanità greca e latina presso l’università di Padova, fu autore di De re vestiaria libri tre (1642), ampliato poi con l’aggiunta di altri quattro libri nel 1654.

380. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VII. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo del Lulli, e del Quinault. » pp. 245-266

Con Idraotte, Rinaldo, Armida, ed altri personaggi reali intervengono gli allegorici l’Odio, la Vendetta, la Rabbia, le Furie, i Demoni, i Piaceri. […] E ciò egli manifestò nel consigliar Tommaso Corneille a regolarsi col Quinault nel tessere il suo Bellerofonte; ed anche nell’inviargli i proprii versi de’ divertissemens perchè a quella misura ed a quel numero altri ne facesse migliori per la sua musica.

381. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO IV. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo di Lulli e Quinault. » pp. 59-74

Con Idraotte, Rinaldo, Armida ed altri personaggi reali intervengono gli allegorici l’Odio, la Vendetta, la Rabbia, le Furie, i Demonj, i Piaceri. […] Ciò manifestò nel consigliar Tommaso Corneille a regolarsi con Quinault nel tessere il suo Bellerofonte; ed anche nel mandargli i suoi stessi versi de’ divertissemens, perchè a quella misura e a quel numero altri ne facesse migliori per la sua musica.

382. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 187-190

…………… e giù di questo passo fino al compimento della somma, concludendo : con altri scudi dodici che fan la somma in punto, ho da pagar l’alloggio dal giorno che son giunto.

383. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 456-459

mo non solo Coviello, ma altri de' suoi Comici ancora, ne sarebbe il Ser.

384. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 732-736

Anche nel noto ditirambo de'partigiani di Truffaldino lo Zannoni è favorevolmente ricordato assieme agli altri comici.

385. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 889-912

Alla fine del ’47, o al principio del ’48, il Fiorilli, insieme agli altri comici abbandonò la Francia pei torbidi della Fronda ; e lo vediamo il carnovale del ’52 a Roma, colla moglie Marinetta e colla coppia Fiorillo, come appare dalle loro lettere indirizzate al Duca di Mantova (V. […] Ai quali versi fanno riscontro questi altri del 18 ottobre dallo stesso autore pubblicati, quando si seppe che la notizia della morte di Scaramuccia era falsa : Petits et Grands, jeunes et vieux, Dont le tempérament joyeux Aime, presque, autant qu’un Empire, Les Personnages qui font rire, Cessez vos pleurs et vos zoûpirs, Purgez-vous de vos déplaizirs ; Sans prendre Casse, ny Rubarbe, Ne vous arachez plus la barbe, Métez tous vos chagrins à sac, Ne vous plombez plus l’estomac, Au Sort ne faites plus la moüe, N’égratignez plus vôtre joüe, Apaizez vos cris superflus, Ne pestez, ne rognonnez-plus, N’ayez plus le vizage blesme Comme un Bâteleur de Caresme, N’acuzez plus Dame Atropos, Bref, montrez par de gais propos. […] » – « È un pezzo che sono famoso in compagnia di tanti altri signori. […] Maria Roberta Duval, giovane miserissima di circa ventitrè anni, visse i primi due anni in pace col vecchio amoroso : ma, sia che l’indole di lei la portasse col pensiero ad altri affetti, sia che Scaramuccia la tormentasse oltre il bisogno con la gelosia, accettate le proteste d’amore di un giovanotto, se ne fuggì in Inghilterra ; di dove poi, ben presto abbandonata, fe’ ritorno a Parigi e nella casa di Fiorilli, che preso di lei pazzamente le perdonò.

386. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « A CHI AMA LA POESIA RAPPRESENTATIVA. » pp. -

Scuoprono talora le scienze esatte alcune verità ingegnose che pur non recano utilità veruna 2: a somiglianza, com’ altri pur disse, delle stelle chiamate nebulose, la cui esistenza è per gli ultimi telescopii Inglesi ugualmente assicurata che inutile a tramandare al nostro pianeta luce maggiore. […] (*) Nell’Entusiasmo usò impertito: nel poemetto al Benaglio la voce turbinando dandole di più un senso differente del latino turbinare che equivale all’aguzzare de’ Toscani: nel poema delle Raccolte disse trica, eliconide sostantivo, prefatori ed altri vocaboli che gli furono notati dagli Amici del Friuli e di Venezia come difettosi e ignoti a’ buoni e a tutta l’Italia ecc.

387. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 130-141

. – Mi fa da ridere quando parla dei Faigny e dei Doligny, e altri francesi : quei poveri infelici, dopo d’aver divertito il colto pubblico italiano, han dovuto far delle collette per tornare in Francia ; e qui si son mangiati gli abiti, i bijoux, le camicie, e fin le unghie. […] Ma…. altri tempi, allora.

388. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo IV. Teatro americano. » pp. 19-25

Il popolo, che forse conserva meno alterata l’indole e la natura del suolo americano, trovasi nella nuova Spagna, e propriamente nella provincia di Chiapa, i cui abitanti, d’ingegno, di forza, di statura, e d’idioma più che altrove dolce ed elegante, passano tutti gli altri messicani.

389. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « NOTE DI D. CARLO VESPASIANO. » pp. 301-306

Io veggo però un altro possibile incomparabilmente più comune, e naturale, cioè, che il Nasarre ignorasse o dissimulasse la barbarie della Penisola verso il principio del XVI secolo (alla quale non mai derogheranno nè tre nè quattro scrittori che altri potesse citare), e spacciasse un fatto passato solo dentro del suo cervello, cioè che ne fosse sbucciato un autore spagnuolo che, usando nelle insipide sue commedié un latino barbaro e un pessimo italiano, calato fosse ad insegnare a scrivere commedie ai maestri de’ Nebrissensi e de’ Barbosi, agl’ Italiani, che, come bene osserva l’A. di questa eccellente Storia teatrale, già possedevano le comiche produzioni de’ Trissini, degli Ariosti, de’ Machiavelli, de’ Bentivogli.

390. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 260-263

So, e ne ho prove incontravertibili l’onestà sua, e l’onestà di Flaminia, nè una parzialità nata da vederla a meraviglia rappresentare, deve a mal costume imputarsi ; dichiarandomi io, che senza che altri dovesse pensar male nè di me, nè di Flaminia, parlando di cose mie, dal titolo istesso non mi sarei astenuto ; imperciocchè tre opere mie ha questa pudica e mirabil donna (per quel che ascolto) leggiadramente rappresentate……..

391. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 288-292

E codesta protezione, avvertita subito dagli altri comici, fu cagione di chiacchiere non inaspettate certo, ma pur sempre dolorosissime.

392. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 438-443

Il Watteau, uno de’ più geniali illustratori della Commedia italiana, del quale verrò riproducendo le principali opere, ci ha dato il costume dell’ Arlecchina in una delle sue incomparabili acque-forti (pag. 441) : e ce lo ha dato Geremia Wachsmuth col suo Inverno (pag. 439), nel quale, come si vede, figurano, a lato di Arlecchina, il Dottore, Scaramuccia, e altri tipi del nostro antico teatro.

393. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 639-643

Il libretto consta di 72 pagine ; e contiene, oltre a una lettera dedicatoria dell’Alzato al Brivio, e ad un sonetto allo stesso del signor Antonio Biagnaggoni, 109 poesie (madrigali, canzoni, sonetti) tutte — dice l’Alzato — compositioni di honorati Cavalieri, & d’altri virtuosi spiriti concorsi alla lode di meritevole soggetto, quale è appunto la Sig.

394. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 922-927

) che lo dice inventore di questa stragofissima parte ; mentre del Fiorillo Matamoros il Cecchini medesimo ci dà un’ ampia testimonianza, dicendo ch’ egli fu huomo in altri comici rispetti di una isquisita bontà, posciacchè per far il capitano spagnuolo non ha havuto chi lo auanzi, & forse pochi che lo agguaglino.

395. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 617-622

Il buon Prelato ascoltò le ragioni de'Comici : non mancauano li dua di portar Testi contro le Comedie, e non voleuano, che i Comici altercassero ragioni ; quasi volendo che l’autorità dell’habito potesse far autentica legge alle loro opinioni : ma l’amoreuole Superiore diceua, lasciateli dire, il douere è, ch'ogn’ vno dica la sua ragione ; ma perchè la cosa andaua in lungo, si trasportò il ragionarne all’altro giorno ; e così il giorno seguente all’hora deputata comparuero i Comici con l’autorità segnata ne' libri, e così fecero gl’altri che si trouarono inuitati, chi da vna parte, e chi dall’altra, oue che si contrastò vn pezzo, in vltimo il benedetto Cardinale decretò, che si potesse recitar Comedie nella sua diocesi, osseruando però il modo che scriue San Tomaso d’Aquino ; et impose à Comici che mostrassero i Scenarij delle loro comedie giorno per giorno al suo foro, e così ne furono dal detto Santo, e dal suo Reuerendissimo Signor Vicario molti sottoscritti, ma in breue i molti affari di quell’ Vffizio, fece tralasciar l’ordine, giurando i Comici, che non sarebbero stati gli altri suggetti meno honesti dei riueduti : il Braga (così chiamano il Pantalone di quella Compagnia) et il Pedrolino haueuano ancora (e non è molto) di quei suggetti, ò siano Scenarij di Comedie sottoscritti, e quelli segnati da San Carlo, si tengono custoditi, e nella Compagnia, oue hora sono vi è chi ne ha due, e li tiene à casa per non li smarrire.

396. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 718-721

Finalmente, dopo cinque anni d’incredibili peripezie, in cui la fame aveva pur sempre la più gran parte, a traverso plaghe inospitali, in barroccio, in carretta, a piedi, or cogli Stenterelli Serrandrei e Miniati, or con Benini e Gelich e De Carbonin e altri, recitando da vecchio e da giovine, da promiscuo e da mamo, e fin sotto le spoglie della maschera Faccanapa, contrapposto vivente e poco fortunato del Faccanapa di legno inventato dal Reccardini, che formava le delizie del popolo triestino, mentr' egli, Zago, era con Gelich, Tollo e Papadopoli al Teatro Mauroner, pur di Trieste, eccotelo – dico – finalmente di sbalzo (agosto '76) a Napoli con 5 lire al giorno, generico della Compagnia Veneziana di Angelo Moro-Lin, salutato da un fragoroso, unanime applauso al suo primo apparir sulla scena, dopo appena tre sere dal suo debutto.

397. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « PROLUSIONE ALLE LEZIONI DI POESIA RAPPRESENTATIVA DEL PROFESSORE PIETRO NAPOLI-SIGNORELLI. » pp. 203-226

Essa si conosce e si spande per tutto, perchè deriva immediatamente dalla natura del l’uomo, il quale avvezzo ad osservare quei della sua specie, attissimo ad imitarli, e disposto a riprendere in altri le ridicolezze e gli eccessi, da’ quali si chi de lontano, gode della somiglianza de’ ritratti che se ne forma, e si compiace di farsene un giuoco. […] In Francia, dove tanto si studia e fiorisce la declamazione, gli attori per la maggior parte sono autori essi stessi, come già furono Moliere, la Place, Dancourt, Baron, e come oggi sono Piccard, Duval, la Molè e tanti altri.

398. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Pistoia, questo dì 21 di ottobre 1589. » pp. 405-415

Gli altri volsero il carattere più al comico, facendo del Dottore più che un sapiente, un ignorante, che parlava il latino maccheronico di Merlin Coccajo, o di quella specie al meno. […] Anche Domenico Bruni detto Fulvio, comico confidente, ha fra gli altri un prologo da Pantalone (V.

399. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIV. Intorno alla descrizione de’ Teatri materiali di Madrid, fatta nella Storia de’ Teatri. » pp. 207-213

Mettevano gridi, insolentivano, imponevano di ritirarsi a qualche Attore non accetto, o di un partito contrario, altercavano fra loro ad alta voce senza verun riguardo per gli altri concorrenti, qual proteggendo uno de’ Teatri, e quale l’altro.

400. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Adi 21 8bre 1678 » pp. 220-224

Sembra poi da una lettera di certo Capello dell’ 8 dicembre al Duca di Modena, che fra le casse di Florindo ne fosse una di Finocchio, data in errore, e che non gli era possibile recuperare, perchè andata in mano d’altri.

401. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo V. Teatro Francese nel medesimo Secolo XVIII. » pp. 355-388

Non ha essa altri mezzi e più certi e più efficaci per liberare il figlio e punire Asur? […] Sauvigny, e vari altri verseggiatori di simil fatta, hanno veduto spirare sotto gli occhi loro stessi le proprie tragedie. […] Belloy certe qualità che annunziano l’uomo di buon gusto e d’ingegno, e benché si osservi ne’ di lui versi molta durezza e negligenza, e uno stile poco naturale e pieno di altri difetti notati con laudevol cura e magistrale intelligenza dal fu M.  […] Errore di tutti gli attori grossolani, i quali non fanno l’arte di accomodarti e alla verità del favellare cogli altri personaggi, e alla decenza teatrale, e al comodo dell’uditorio.

402. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Alemanno. » pp. 4-31

Tradusse dal francese, compose, fe da altri comporre diversi drammi comici da sostituirsi alle antiche buffonerie, i quali dalla compagnia della Neuber si rappresentarono in Lipsia ed in Brunswich. […] Tradusse le opere di Marivaux e di altri.

403. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo I. Ritorno delle Rappresentazioni Teatrali dopo nate le Lingue moderne. » pp. 181-187

I monaci poi si avvisarono ancora di mettere in dialoghi le vite de’ santi, come quella di Santa Caterina rappresentata da’ monaci di San Dionigi, ed altri innumerabili dialoghi di simil fatta, che andaronsi recitando di mano in mano in Francia, in Alemagna, in Italia, e nelle Spagne, dove durarono per molti secoli.

404. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO III. La Poesia Drammatica ad imitazione della forma ricevuta dagli antichi rinasce in Italia nel secolo XIV. » pp. 125-139

Sedano e da altri eruditi Spagnuoli chiamata dialogo allegorico.

405. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO II. La Poesia Drammatica ad imitazione della forma ricevuta dagli antichi rinasce in Italia nel secolo XIV. » pp. 32-40

Lampillas volle negare apologeticamente che nel XIV secolo si fossero scritti in Italia componimenti drammatici giusta la forma degli antichi (che maraviglia, se una tragedia posteriore di due secoli a quelle del Mussato, la Sofonisba del Marchese del Carretto, fu dal Sedano e da altri Spagnuoli eruditi chiamata dialogo allegorico?)

406. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 745-749

Il Giornaletto dei teatri di Venezia del 1821 cita un Vincenzo Fracanzani il quale partito da Firenze sua patria, immaginò in Lombardia un nuovo ridicolo personaggio, cui diede il nome di Stenterello, che quantunque in lui non male accolto dal pubblico, tuttavia non fu da altri poi ricopiato.

407. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 724-729

e in altre moltissime opere di ogni genere egli spiegava tutta la forza della sua intelligenza sia per altezza d’interpretazione, sia per forbitezza di dizione, e sia anche per esattezza scrupolosa di costumi ; al cui proposito ci avverte il Bartoli ch'egli stesso ne inventava, disegnava e coloriva i modelli, facendo poi ad altri colla sua assistenza ultimarne l’esecuzione.

408. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO I » pp. 116-223

Dovea egli poi serbare il modo stesso negli altri tre argomenti Romani? […] Il regno di Napoli produsse ne’ primi anni del secolo due altri pregevoli scrittori di tragedie, il consigliere conte Saverio Pansuti, ed il duca Annibale Marchese. […] Perchè poi non apprese almeno dal Voltaire che la Grange ed altri Francesi ed Inglesi trattarono questo argomento con tali sconcezze che le loro tragedie rimasero nascendo sepolte? […] Tratta dal naturale orgoglio ella dà a credere a se stessa di essersi disingannata, e di ravvisare il torto che faceva al suo Sicheo, e ne ha onta: si duole di vedersi adorna di altri abiti che de’ vedovili: ordina a Bargina che trovi Enea e l’ ingiunga di partir subito senza vederla. […] Ma che diremo di questi altri profferiti poco prima dal medesimo?

409. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO VI. La Drammatica oltre le Alpi nel XV secolo non oltrepassa le Farse e i Misteri. » pp. 186-200

Chiaramente da essa si ravvisa che dentro delle Alpi, dove appresero gli altri popoli a vendicarsi in libertà, e propriamente in Piacenza, in Padova, in Roma, colle rappresentazioni de’ Misteri rinacque l’informe spettacolo scenico sacro: che quivi ancora, e non altrove, nel XIV secolo se ne tentò il risorgimento seguendo la forma degli antichi coll’Ezzelino e coll’Achilleide tragedie del Mussato, e colle commedie della Filologia del Petrarca e del Paolo del Vergerio: che nel XV, il secolo dell’erudizione, continuarono a scriversi tragedie dal Corraro, dal Laudivio, dal Sulpizio, dal Verardo, e commedie dal Bruni, dall’Alberti, dal Pisani e dal Polentone, ed in volgare assicurarono alle italiche contrade il vanto di non essere state da veruno prevenute nel dettar drammi volgari, la Catinia, l’Orfeo, il Gaudio di amore, l’Amicizia, molte traduzioni di Plauto, il Giuseppe, la Panfila, il Timone: finalmente che gl’Italiani nel XIV e XV secolo nel rinnovarsi il piacere della tragedia non si valsero degli argomenti tragici della Grecia, eccetto che nella Progne, ma trassero dalle moderne storie i più terribili fatti nazionali, e dipinsero la morte del Piccinino, le avventure del signor di Verona, la tirannide di Ezzelino, la ferita del re Alfonso, la presa di Granata, l’espugnazione di Cesena.

410. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO V. La Drammatica oltre le alpi nel XV secolo non eccede le Farse e i Misteri. » pp. 74-84

Chiaramente da essa si ravvisa che dentro delle alpi, dove appresero gli altri popoli a vendicarsi in libertà, e propriamente in Piacenza, in Padova, in Roma, colle rappresentazioni de’ Misteri rinacque l’informe spettacolo scenico sacro: che quivi ancora, e non altrove, nel XIV secolo se ne tentò il risorgimento seguendo la forma degli antichi coll’ Ezzelino e coll’ Achilleide tragedie del Mussato, e colle comedie della Filologia del Petrarca e del Paolo del Vergerio: che nel XV che fu il secolo dell’ erudizione, in latino continuarono a scriversi tragedie dal Corraro, dal Laudivio, dal Sulpizio, dal Verardo, e commedie dal Bruni, dall’Alberti, dal Pisani e dal Polentone; ed in volgare assicurarono alle Italiche contrade il vanto di non essere state da veruno prevenute nel dettar drammi volgari, la Catinia, l’Orfeo, il Gaudio d’amore, l’Amicizia, molte traduzioni di Plauto, il Giuseppe, la Panfila, il Timone: finalmente che gl’ Italiani nel XIV e XV secolo nel rinnovarsi il piacere della tragedia non si valsero degli argomenti tragici della Grecia, eccetto che nella sola Progne, ma dalle moderne storie trassero i più terribili fatti nazionali, e dipinsero la morte del Piccinino, le avventure del Signor di Verona, la tirannide di Ezzelino, la ferita del re Alfonso, la presa di Granata, l’espugnazione di Cesena.

411. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 506-512

III) vediamo che la Bresciani recitò nel 1760 vari altri prologhi del Goldoni : alle recite autunnali nel teatro di S.

412. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 697-702

Or tu la squadra piglia, e giudica degli altri, o buon lettore.

413. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 811-

Io che ho ammirato sinceramente, e sinceramente ammiro altri artisti maschi e femine del nostro teatro di prosa per la loro maniera schietta di porgere senza avviluppamenti accademici, non so, mi trovo inceppato a parlare della verità di questa piccola fata. […] Ma quanta soavità di poesia fortemente sentita e semplicemente resa, in questi altri brani che traggo come quelli dalle lettere al Fiacchi !!

414. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VIII. Degl’Inventori del Dramma Pastorale. » pp. 86-94

Brumoy e ad altri ancora, che vorrebbero ricavarlo dal Ciclope; nè le altre moderne Nazioni possono sì di buon’ ora additarne pesta nelle loro contrade.

415. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO II. Pastorali Italiane del XVII secolo. » pp. 274-291

L’amore della poetica armonia che bevve il Peri in sì bei fonti, gl’ispirò l’ardente desio di verseggiare, e compose alcuni poemi e le riferite pastorali, nelle quali egli stesso rappresentava in compagnia di altri caprai.

416. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO II. Pastorali Italiane. » pp. 131-143

L’amore della poetica armonia che bevve il Peri in sì bei fonti gl’ inspirò l’amore di verseggiare, e compose alcuni poemi e le riferite pastorali, ch’egli stesso rappresentava in compagnia d’altri caprai.

417. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — 2 giugno 1902. Guido Biagi. » pp. 327-333

C' è un sentimento fino di poeta congiunto ad una intelligenza non comune del latino da farmi sperare ch' Ella, se si mettesse all’ opera, tradurrebbe Catullo meglio degli altri.

418. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VII. Pastorali. » pp. 4-41

In lingua illirica fu anche trasportato da Domenico Slaturichia celebre in Dalmazia per questa, e per la traduzione dell’Elettra, e di Piramo e Tisbe, ed altri drammi in lingua schiava. […] Benchè con passi assai disuguali e ben da lungi, seguirono le tracce luminose del Tasso e del Guarini varii altri poeti sino alla fine del secolo.

419. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Pastorali: Teatri materiali. » pp. 224-253

Ad esempio or del Liveri or del Cirillo scrissero altri Napoletani senza farli dimenticare. […] Il Real Programma di Parma che coronò cinque tragedie ed in tanti altri Italiani ridestò lo spirito tragico, non ci ha prodotte che tre sole commedie.

420. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « [Dedica] » pp. -

Altri ben si son dati la briga di riandare i muffi avanzi dell’antichità, e ci han data la storia del teatro greco e latino; ed altri han circoscritte le loro fatiche ne’ soli teatri della propria nazion di ciascuno.

421. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 266-272

I primi passi nell’arte furon fatti con un ciarlatano, come accadde al Bissoni (V.) e ad altri.

422. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 765-771

In questo momento Tina Di Lorenzo si trova in Russia, ammirata e festeggiata nei più forti lavori del repertorio moderno, quali : Magda, Signora dalle Camelie, Fedora, Seconda moglie, Adriana Lecouvreur, ed altri.

423. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori. » pp. 172-221

Chiaro sotto il medesimo Augusto fu Cajo Asinio Pollione pe’ talenti tragici e per altri meriti letterarii, per la presa di Salona in Dalmazia, per l’onor del trionfo e pel consolato, e celebrato da i due maggiori ingegni onde si vanti la poesia Latina, Virgilio ed Orazio. […] Ma è poi vero che alterò sempre la semplicità e verità della natura nell’imitare le greche tragedie, e che corruppe, come altri disse, quel vin Greco sì sano e sì grato colla sua mordente acquavite? […] Se il Signorelli nudrisse animo preoccupato ed avverso al merito degli-Spagnuoli (e ciò hanno voluto seminare per le Spagne e per l’Italia alcuni ridevoli declamatori, plagiarii di professione, eruditi alla violetta, e filosofi perchè lo dicono e lo credono essi stessi) non avrebbe egli potuto tacere quel che altri sinora o non ha detto o ha ignorato?

424. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO I. Teatro tragico Italiano. » pp. 98-130

Ella possedea Tassi, Ariosti, Trissini, Raffaelli, Buonarroti, Correggi, Tiziani e Palladj: ella volle ancora i suoi novelli Apollonj, Pappi, Taleti, Anassimandri e Democriti, e n’ebbe una copiosa splendidissima schiera nel Porta, nel Galilei, nel Fontana, nel Borrelli, nel Cavalieri, nel Torricelli, nel Viviani, nel Cassini, nel Castelli, nel Monforte, e in tanti altri insigni membri delle Accademie de’ Segreti, de’ Lincei, del Cimento, degl’ Investiganti, de’ Fisiocritici, degl’ Inquieti, della Società scientifica Rossanese (Nota II). […] Non vedrà alcuno mai Questo mio capo alle corone avvezzo Ad inchinarsi ad altri che alla morte.

425. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IV. Teatro Americano. » pp. 40-58

D’ingegno, di forze, di statura e d’idioma più che altrove dolce ed elegante, vince tutti gli altri Messicani.

426. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IV. Teatro Americano. » pp. 28-41

D’ingegno, di forza, di statura e d’idioma più che altrove dolce ed elegante, vince tutti gli altri Messicani.

427. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 216-226

A quelli, dopo due giorni, tennero dietro questi altri versi, tuttavia inediti, e a me comunicati con gentilezza squisita dal fratello di lei Conte Giovanni Arrivabene, al quale debbo anche, in gran parte, la compilazione di queste notizie.

428. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 484-498

Nel carnovale '90-'91 interpreta per la prima volta la parte di Jago al Niccolini di Firenze con Andrea Maggi, Otello : poi torna in Russia, acclamatissimo come a' primi tempi, poi si aggrega a questa o a quella Compagnia per dar di quando in quando alcuna rappresentazione in pro della Cassa di previdenza per gli artisti drammatici, di cui egli è Presidente ; poi, finalmente, nell’anno di grazia in cui scrivo (1903), egli crede di dare un addio alle scene a fianco di suo figlio Gustavo, recitando l’Otello, la Morte Civile, e l’Oreste (Pilade), e mostrando ancora, (tranne forse ne'rari momenti, in cui ricordavano i suoi ammiratori di altri tempi il cannoneggiar d’una frase), tutta la freschezza e la musicalità della recitazione, tutto l’impeto della passione, tutta la profondità dell’interpretazione.

429. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 646-656

La sua voce era chiara, aggradevole, risonante ; se non che nelle più alte commozioni degli affetti forse con troppa forza tuonava ; ma altri che il Vestri avria potuto in quel punto rattenere la foga delle passioni, egli non già, che troppo sentiva altamente.

430. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Introduzione »

In termini simili si erano espressi anche Giuseppe Baretti e altri letterati fino a Ottocento inoltrato, come Niccolò Tommaseo e Cesare Cantù2. […] Il Saggio del 1755, ancora dedicato al barone di Svertz, mantiene la natura discorsiva, integra alcuni passaggi e ne elimina altri, come i riferimenti legati in modo specifico all’esperienza berlinese; il tono nel complesso è più curato, meno colloquiale, ma nella sostanza le due prime redazioni risentono dello stesso clima culturale e di una destinazione più circoscritta.

431. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 21-36

Piacemi quì soltanto aggiugnere che il Sherlock molto provvidamente indirizza il suo Consiglio ai giovani che non hanno oltrepassati i ventidue anni; altrimenti con quali altri ascoltatori avrebbe egli potuto impunemente spacciare quanto venuto fossegli alla bocca contro dell’Italia, anzi contro della storia, del gusto e della ragione?

432. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 364-382

Sui prezzi dei palchi si regolano quelli degli altri biglietti.

433. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO I. Vuoto della Storia Teatrale nell’età mezzana. » pp. 57-79

Da quanto abbiamo in questo capo ragionato, si deduce che il principio del vuoto della storia teatrale si trova a’ tenpi de’ Tiberii, de’ Caligoli e degli altri imperiosi despoti, i quali fecero ammutolire i poeti, spaventandoli con diffidenze e crudeltà, e furono cagione che i teatri risonassero unicamente di buffonerie e laidezze, per le quali ci bisogna più impudenza che ingegno.

434. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VIII. Teatri materiali. » pp. 213-236

Dal suo dubbio inurbano sin dal 1790, quando uscì il tomo sesto della Storia de’ Teatri in sei volumi, io appellai al testimonio di circa censettantamila abitatori di Madrid, e ad un milione almeno di altri Spagnuoli viventi che avranno veduti i due descritti teatri.

435. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Dato al castello di Versailles l’ 8 aprile. » pp. 364-378

Tuttavia anche a lui accadeva talvolta quel che accadde, e accade pur troppo, ad altri dei e semidei della scena : di recitare alle panche.

436. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO IV. Pastorali del Cinquecento. » pp. 267-294

Benchè con passi assai disuguali e ben da lungi, seguirono le tracce luminose del Tasso e del Guarini varj altri poeti sino alla fine del secolo.

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