/ 929
13. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 260-263

Si volle da alcuno che tra il Maffei e la Flaminia fosse una corrente di simpatia, rafforzando l’opinione nel fatto che il Maffei seguitasse la Compagnia, intervenendo in molte città alle recite della sua Merope. […] Ben quaranta fiate al popol denso sua recitata favola non spiacque : parte n’ebbe suo merto, io parte, e parte v’ebbe una sua già favorita attrice, che colle finte lagrime le vere sapea svegliar di chi l’udìa ne’ lumi : ma nè per questo il saziò sua lode. […] A quel sua già favorita attrice, il Maffei, forse punto sul vivo, diede in ismanie, tanto che il Martelli nella sua lettera di pentimento, scrisse : …. tolga Dio, che io abbia nè meno per ombra avuta questa intenzione. […] Che poi seguitasse la Compagnia di quei comici in questo senso, cioè che intervenisse in varie città d’Italia alle recite della sua Merope, è cosa assai nota, e della quale ho in mano le testimonianze e le prove. […] Per altro non ho bisogno di sentirlo nella Commedia, non mettendo in dubbio la sua eccellenza.

14. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 674-675

Lorenzo sua parrocchia, assistito da 44 preti, in presenza d’Innocente Collalto suo fratello e di suo genero che firmarono Innocente Collalto e Felix Gaillard. […] III, 3) : Quest’ uomo intimamente comico, aveva l’ arte di far parlar la sua maschera, ma a viso scoperto brillava ancora di più. […] Passò nella Provincia a giocare questa sua Commedia, e colà recitolla tutta in francese, e diella colle stampe alla luce. […] In essa egli era alla sua volta galante, amoroso, appassionato, brusco, impetuoso, duro, sciocco, imbecille e fin anco sfigurato. […] La famiglia sua divideva il frutto de’suoi guadagni, e ringraziava lo sventurato che il caso aveva offerto alla sua generosità.

15. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 18-20

Fin da giovinetto mostrò inclinazione grandissima all’arte, non solo come attore, ma come autore ; e una volta che il maestro gli strappò di mano e lacerò una sua commediola, egli, furibondo, gli scaraventò in faccia il calamaio. […] Attore ammirabile per un porgere che sembra tutto dono di natura a chi non sa che tale divien l’arte, quando è giunta alla sua perfezione. […] E quali sono mai le sue parti nella commedia ? […] Io l’ho sentito negli ultimi anni della sua impresa ai Fiorentini, in quella Compagnia, nella quale faceva le sue prime armi Andrea Maggi al fianco di Don Michele Bozzo ; e si poteva benissimo da quegli splendidi resti arguire di quale inesauribile vena di comicità fosse dotato ne’più begli anni della begli anni della sua vita artistica. […] Bon, potè coltivar con amore la sua passione dello scrivere ; e abbiamo di lui commedie e drammi, di cui mettiamo qui i titoli : Il matrimonio occulto, La fidanzata dell’ottimista, La famiglia degli usurai, Fra gli amanti il più scaltro, Rubare ai ladri, Studio dal vero, L’esecuzione militare, Paola Desinof.

16. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Era il '53 primo amoroso della Compagnia Sadowski-Astolfi, e primo attor giovine, il '55, di quella di Ernesto Rossi, il quale di lui lasciò scritto nel primo volume delle sue memorie : Il vero sesso forte si componeva di un certo Raimondi, il quale disimpegnava le parti di primo attore giovine e primo amoroso : e ti posso assicurare che era un bravo giovinotto, pieno di zelo, ricco di talento, abbondante di sentimento. Fu presto tolto all’ arte ed alle speranze ed agli affetti della sua famiglia e di tutti coloro che lo conobbero, quando per mezzo delle mie assidue cure e della sua buona volontà ne aveva fatto un eccellente amoroso, tale, che invano si cerca e si trova l’ uguale ( ?). Entrato in Compagnia di quel bravo attore Gaspare Pieri, dopo poco tempo morì, vittima forse della sua troppo sensibile anima, che non seppe mai rinvigorire o temperare coll’arte. […] Fra le parti ch' egli sosteneva egregiamente v'era, a detta del Pieri, quella comica di Suggeritore nel Goldoni e le sue Sedici Commedie Nuove di Paolo Ferrari.

17. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 286

Fu il '71-'72 seconda donna della Compagnia Sadowski, diretta da Cesare Rossi, al Re Vecchio di Milano e il 3 dicembre '71 vi creò per sua beneficiata la parte di Lidia nella Visita di Nozze di Dumas figlio. Sposatasi il '73 a Giuseppe Pietriboni, ne fu anche la prima attrice assoluta, sino al dì della sua morte, avvenuta a Torino per carcinoma il 21 febbraio del '92 ; e in codesti diciannove anni fu l’anima della Compagnia, nella quale recò tanto di bontà, di grazia, di gentilezza, che non vi fu, credo, compagno d’ arte che a lei non fosse come me affezionato e devoto, e come me non piangesse la sua morte sì come quella di una buona amica, di una sorella. […] Se bene a ogni genere di lavori ella fosse esercitata, non esclusi Adriana Lecouvreur, La Signora dalle Camelie, Due Dame ed altro, assai meglio riuscì, per l’ indole sua, in quelli, ove fosser primo elemento il sorriso e la grazia, l’ingenuità e la monellerìa. Così furon commedie predilette e da lei e dal suo pubblico Le prime armi di Richelieu, Il Positivo, Il Cantico, Il Bicchier d’ acqua, I nostri buoni villici, La Sposa sagace, ecc. – Nel primo anniversario della sua morte (21 febbraio '93) il marito raccolse con pietoso pensiero in un volume, che pubblicò a Palermo pei tipi del Barravecchia col titolo In Memoriam, quanto fu scritto e stampato nelle sue esequie dagli amici, dalla critica, dall’ arte tutta.

18. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 254-257

In una favola intitolata Proteo, un poeta anonimo tessè un ampio elogio di lei, nel 1725, al colmo della sua rinomanza ; elogio che fu poi pubblicato nel Mercurio di Francia, e che troviam riportato nel Campardon. […] Fu sotterrata nella chiesa del San Salvatore, sua parrocchia. […] Il Casanova, che fu presente alla sua morte, scrive : La natura ha rapito a questa donna unica dieci anni di vita. […] Due anni prima della sua morte, io l’ ho veduta recitar la parte di Marianna nella commedia di Marivaux, e nonostante il suo stato e la sua età, l’illusione fu perfetta. Morì in mia presenza, tenendo sua figlia tra le braccia, e dandole i suoi ultimi avvertimenti cinque minuti prima di spirare.

19. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 598-599

Io credo che niuno abbia capito e rivelato ai posteri l’arte somma di Giovanni Toselli, meglio di quanto facesse il compianto Luigi Pietracqua, del quale mi piace riferir qui tradotte le belle parole : I posteri riconoscenti, artisti e ammiratori, gli dedicaron monumenti marmorei così a Cuneo sua terra natale, come al Teatro Rossini di Torino, dove si ammira un suo busto assai rassomigliante ; ma il più bel monumento se lo eresse da sè, creando un teatro popolare, che prima non esisteva ; inventando, per dir così, un nuovo genere d’arte così viva e possente, che per bestemmiar che facciano certi ipercritici della moderna tubercolosi artistica (leggi : teorica nova) non morrà più mai nè nella memoria nè nel cuore del nostro popolo che pensa colla sua testa e giudica col suo buon senso, infinitamente superiore a tutte le fisime più o meno isteriche di certi scrittorelli, più o men camuffati da Aristarchi Scannabue. Giovanni Toselli, colla sua invenzion fortunata della commedia in dialetto giandujesco, può dirsi abbia rinnovata per noi la classica tradizione greca dell’antichissimo Carro di Tespi ; perchè, quando cominciò a far le sue prime prove, la modestissima compagnia, di cui s’era messo in testa, compagnia composta di elementi affatto primitivi, formava nella sua piccola compagine un quadretto così caratteristico e pittoresco da far proprio ricordare il genial Carro di Tespi, che sentimmo descriver nelle scuole, e che Teofilo Gauthier ha così ben modernamente illustrato nel suo immortale Capitan Fracassa. […] Chi può ricordar senza rimpianto le sue incomparabili creazioni del Pover paroco, del Tonio in Gigin a bala nen, del Medeo in Sablin a bala, del Travet, del Ciochè del vilage, del Papà grand, e di tante altre sue glorie imperiture ? […] Formò poscia a Torino il Teatro di famiglia con animo di rappresentar le vecchie commedie morali del Teatro dialettale ai Teatri d’Angennes e Scribe ; ma l’ '80 ritornò nella Compagnia piemontese diretta da' suoi due allievi Gemelli e Milone, e dopo il carnovale dell’ '82 abbandonò il teatro seguendo le sue figliuole Clara e Carlotta, attrici della Compagnia Pedretti (aveva preso in moglie da giovine una Anna Dogliotti), e vivendo di una piccola pensione che gli accordava il Consiglio dell’ordine dei Cavalieri dei SS. […] Morì a Genova il 12 di gennajo del 1886, e il 9 di aprile dello stesso anno, la sua salma, reclamata dall’autorità municipale di Cuneo, fu trasportata con gran pompa in quel cimitero, dove si ammira il busto che abbiamo detto, opera dello scultore Alessandro Cafetti, sulla cui base è la seguente epigrafe dettata da Desiderato Chiaves : a | GIOVANNI TOSELLI | che su queste scene | il teatro piemontese | instaurò | perchè ricreando educasse | testimonianza | di memore affetto | i torinesi posero | il xii cennaço m dccc lxxxvii.

20. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 279-281

Adolescente, ogni qualvolta gli veniva fatto di raccapezzar qualche soldo coll’arte sua (dopo tante e diverse prove, s’era dato definitivamente all’oreficeria), si recava co’suoi al teatro della commedia, alla quale si sentiva inconsciamente attratto, sin da quando, bambino, sentì recitare al teatro della Piazza Vecchia, ora distrutto, il rinomato stenterello Amato Ricci. […] Egli stesso racconta che la soggezione e l’emozione lo paralizzarono per modo, che la sua voce non arrivò a’suonatori di orchestra. Il’48 troncò d’un colpo quei primi passi della sua carriera artistica ; ma tornato di Roma, e recitata in Montedomini la parte di Egherton nell’Orfanella della Svizzera con successo di applausi, determinò di darsi intero all’arte, scritturandosi con Lorenzo Cannelli, stenterello, e da questo passando con Raffaello Landini, stenterello anch’esso, col quale stette a recitare, prima a intervalli, poi (quaresima del’61 al ’63) stabilmente con sua moglie Cesira. […] La Compagnia di Giuseppe Pietriboni continuò per anni e anni la sua marcia trionfale ; e coll’intelligenza e la solerte cura del Capocomico e Direttore si era acquistata il titolo di Compagnia-modello. […] L’Alberto Pregalli, I Fourchambault, I Borghesi di Pontarcy, I nostri buoni villici, Goldoni e le sue sedici commedie lo hanno collocato tra i migliori caratteristi del teatro italiano.

21. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Dato al castello di Versailles l’ 8 aprile. » pp. 364-378

Se Carlino era il cucco del pubblico per l’arte sua, non l’era meno di quanti lo conobbero, per le sue qualità morali. […] E all’ammirazione del grande attore inglese aggiungiamo quella di Carlo Goldoni, il quale, come abbiam visto, aveva con una sua commedia, offerto modo a Carlino di mostrar tutta la sua valentìa. […] Giunge Rosaura, e chiede a Camilla la ragione delle sue lagrime e de’suoi singhiozzi. […] Camilla, meravigliata dell’interesse ch’ella prende alla sua sciagura, ne cerca la causa. […] Adunque non potendo apprezzar come si conviene l’opere sue, non mi resta che far conoscere la sua rara modestia, pubblicando la lettera seguente ch’egli ha indirizzata al signor di Meslé.

22. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 260-262

Faceva e recitava le commedie in musica con sua moglie, la Tincanera. […] Passò poi per due anni al servizio della Corte di Parma con l’annuo stipendio di 350 zecchini, e il carnovale del '51 il Conte di Ricecourt, volendo formare una Compagnia stabile al Cocomero di Firenze, gli offrì, intermediario l’abate Antonino Uguccioni, il posto di maestro o direttore, con l’annua pensione di 100 scudi vita durante sua e della moglie, e d’impresario del detto teatro…. […] E a quel più bravo attore del Mondo, è la seguente nota : Pietro Pertici, assai noto al Mondo per l’eccellente sua abilità nelle parti buffe per musica, e presentemente bravissimo attore nelle Commedie in prosa in Firenze. […] Propostole il Pezzana, dietro suggerimento del Morelli, che avevala sentita nella Suonatrice d’Arpa, di andar nella sua Compagnia a prendervi il posto di Amalia Fumagalli, vinta dalle lusinghe di lui e dalle preghiere della madre, risolse finalmente di abbandonar l’arte sua diletta, ed esordì a Livorno con grandissimo successo, col nome di Giuseppina Biagini, che fu quello del secondo marito di sua madre. […] Era nella Compagnia il giovane Erminio Pescatori, che aveva lasciato Parma, sua patria, nel '58, per darsi all’arte.

23. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 543-544

Nella prefazione alle sue Rime, scritta da Arpalo Argivo (Firenze, Pietro Allegrini alla Croce Rossa, 1782, in-8°, vol.  […] L'opera sua poetica è composta di sonetti, egloghe e cantate, fra cui una, La fuga in Egitto, curiosa, che ha per interlocutori Maria Vergine e San Guiseppe. Chi voglia avere notizie particolareggiate e dell’indole sua e del suo poetare, specialmente improvviso, veda il forbitissimo articolo di Cece nel Piovano Arlotto del febbrajo 1859, pag. 97. Intanto, a dare un saggio delle sue rime, ecco i due sonetti che trattan della sua nascita e della sua vita, foggiati alla maniera bernesca, nella quale egli rifulse meglio assai che nella eroica e sacra : Nella stagion che il Sol sta tra le branche del fier Leone, e si avvicina al Cane, e che le brine colle mosche bianche dal nostro clima son molto lontane….

24. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Firenze, 3 settembre 1841. » pp. 473-475

D’allora in poi – continua il Regli – il Bon si chiamò Francesco Augusto, in onore di colei che fecesi sua matrina in questo battesimo di gloria. […] Si fece poi egli stesso conduttore di quella impresa, la quale dopo tre anni cedette ad Alamanno Morelli e Bellotti-Bon, e della quale restò sempre direttore, recitando ancora talvolta, benchè in età avanzata, la sua Trilogia di Ludro. […] Vive ancora sul teatro la trilogia dei Ludri, un tipo tolto ad imprestito a Carlo Goldoni ; e cioè, Ludro e la sua gran giornata, il matrimonio di Ludro, e la vecchiaja di Ludro. […] Il vagabondo e la sua famiglia ha tutte le attrattive del dramma francese, senza nulla perdere delle fattezze della commedia italiana. […] È vero peccato che le memorie sue, narrate sotto il titolo di Avventure comiche e non comiche di F.

25. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 877-878

ma riuerrente gl’ espone, come l’Anno passato, doppo hauerli esebita la sua Compagnia, non trouò la sodisfatione di V. […] S., ha impignato tutte le sue Gioie per ottanta doppie al Banco di S. […] A. supplica la sua innata bontà, e Generosità di ristorarla del suo viaggio fatto per seruir V. […] S. non vuole ueder la ruina, esterminio, e danno d’una sua obbligatissima serua supplicante, et attendendone gl’effetti della sua magnanima bonta, con ogni profonda humiltà, baccia la sua Ser. […] A. ; e sua moglie, che pure ha due lettere del ’92 e ’94, non ne fa più menzione.

26. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Bartoli : Accademica fiorentina, che recitò nel Teatro della Piazza Vecchia nella sua Patria. Luigi Perelli capocomico la stabili per la sua compagnia l’anno 1778, ond’ ella potè incominciare ad apprendere le buone regole dell’arte, e collo studio e collo spirito fece degli avanzamenti, e fu lodata specialmente in Bologna nel nuovo Pubblico Teatro l’anno 1779. Passò poi con la Faustina Tesi l’anno medesimo in qualità di seconda attrice, e poscia acquistando maggio concetto, Fedele Venini la volle nella sua Truppa per assoluta prima donna. Dopo la morte di questo comico, ella è rimasta tuttavia co' suoi stessi compagni, e per il Piemonte fa presentemente (1781) distinguersi piena d’abilità per la sua professione, inclinata alle cose della musica, e pronta a' più ardui impegni nel faticoso mestier delle Scene.

27. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 772

D’ingegno svegliatissimo, di memoria facile e pronta, s’era dato allo studio delle lettere, del disegno e della musica, con tutto l’ardore della sua giovinezza gagliarda : ma sciagure domestiche lo distolser presto a’suoi amori per confinarlo in una casa di commercio. […] Da quel momento figure e squarci poetici si succedevan nella sua mente accesa : ora era un pezzo dell’ Otello, ora uno della Zaira che egli diceva ad alta voce con febbrile concitazione…. e da quel momento non ebbe più che uno scopo nella vita : salire sul palcoscenico. […] Le quali poi lo amarono di amor figliale, ammiratrici profonde del suo ingegno e dell’indole sua. […] Egli era soldato ; di una fibra forte, robusta ; a volte aspro e rude nella voce ; ma di una fisionomia dolcissima, così dolce che tutta rispecchiava la mitezza angelica dell’indole sua. […] Arturo Diotti, vittima della sua spensieratezza, moriva a Rio Janeiro, colpito da febbre gialla, alle 2 antimeridiane del 30 giugno 1885.

28. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Milano, 1°Aprile 1803. » pp. 318-327

Lo troviamo nel 1812 a Tolentino colla sua regia Compagnia, della quale eran prime parti la celebre Pellandi, Luigi Vestri e Carolina Internari. […] Il Bonazzi (Gustavo Modena e l’arte sua, Perugia, 1865) dice del Blanes che calzava con mitica dignità l’alto coturno dei classici. […] Giuseppe, e di tutti i Santi protettori ed Avvocati, acciò lo assistano nel punto estremo di sua vita, si apprende come dopo aver lasciato alla Carlotta Corazzi sua diletta consorte (sic) (era una nobile signora veneziana che sposò nel 1817, e dalla quale poi visse diviso) il medesimo trattamento che riceveva vivente il marito, e di avere nominato erede universale il figliuolo Alessandro ch’egli ebbe legittimamente dalla moglie, lasciasse otto scudi fiorentini al mese sua vita natural durante a Coriolano figlio naturale ch’ egli ebbe dalla signora Margherita della Rose, dimorante a Milano e presso un farmacista Cataneo, il quale prega vivamente di cure e assistenze speciali a detto figlio sinchè non sia pervenuto all’età maggiore. […] Passò con lui sedici anni, i migliori, non è a negarsi, della sua carriera artistica ; ed altri ancora forse avrebbe passati, se futili motivi ch’ egli oggi riconosce e rimpiange non lo avesser separato da lui che gli fu maestro, amico e padre. […] Alle suppliche della moglie atterrita, alle sue lagrime incessanti egli dovè cedere finalmente : e, passando di pericolo in pericolo, potè varcare il confine e recarsi a Roma sottraendosi così a morte sicura alla quale, per le sue idee liberali, era già stato dalla Commissione reale condannato.

29. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 84-85

Il padre di lei, Antonio, oriundo romano, buon attore, formò una discreta compagnia, che dopo brevi tentativi, si scioglieva : e recatosi a Torino colla famiglia, prestò l’opera sua a quella Società Filodrammatica ; ma rottosi l’accordo, quei bersagliati si trovarono ancora in balia della ventura. […] A quindici anni, la Compagnia Diligenti-Pezzana l’accoglieva con amore ; e nel 1885 nella parte di Edith del Figlio di Coralia debuttava applaudita al teatró dei Rozzi di Siena ; continuando negli anni successivi, colle Compagnie Novelli, Pasta e Drago, a rafforzare sempre più la sua delicata fibra d’artista. Dopo gli anni, che chiameremo di noviziato, ma che furono anni di vita artisticamente vissuta, nei quali la prima attrice giovane colla intelligenza svegliata, colla voce insinuante, colla dizione limpida e piana, era diventata l’idolo del pubblico, passò prima attrice assoluta nella Compagnia di Cesare Rossi, osteggiata dai più, che vedevano in lei nelle grazie del viso, la eterna ingenua, ma accompagnata dall’incoraggiamento dei pochi, che vedevan nella gagliardìa della sua mente, e della sua volontà, nello sviluppo ognor crescente delle sue attitudini, una giovane forza che sarebbe arrivata in breve agli alti gradi dell’arte. E i pochi non s’ingannarono : alla Fernanda, alla Ivonne, alla Pia, alla Iolanda, seguì la Dorina, la Parigina, la Innamorata, la Santuzza, non esclusa la inevitabile Margherita Gauthier, in cui la Mariani si cimentò, cosciente della battaglia grande che ingaggiava col pubblico, ma fidente nelle sue forze. […] Le più che festose, entusiastiche accoglienze di Madrid e di Barcellona la compensarono a esuberanza de'tristi anni della fanciullezza, che, tra le acclamazioni di un popolo artista, le torneranno alla mente con naturale e vivo compiacimento, sentendo di dovere a sè sola, alla sua tenacità, al suo amore per l’arte, all’ingegno suo, se potè da quelli balzar nella vita presente tutta intessuta di rose.

30. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 646-656

Nè questa ancora, benchè dopo due anni desse di sè le più liete speranze, egli sentiva essere la sua via. […] Anche dell’arte sua incomparabile abbiam testimonianze grandissime, di cui metterò qui alcune delle più chiare e men sospette di poca sincerità. […] Nel pronunziar delle sue parole udivi tutta la gentilezza del favellare toscano, ma vi trovavi, dallo studio e dal continuo correre per l’Italia, rimosso ogni senso di aspirazione. […] Mirabilmente attemprandosi ai diversi caratteri che rappresenta, non mai sveste certa aria sua naturale che può dirsi il tuono fondamentale d’ogni sua musica. […] Curiose erano anche le sue più vecchie scritture teatrali.

31. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 118-120

Ecco come il Goldoni descrive la Compagnia Raffi nel XVII volume delle sue Commedie, edizione del Pasquali : Erano già tre anni, che portavasi in Venezia regolarmente in tempo di carnovale Gasparo Raffi Romano, Capo de' ballerini di corda colla sua Compagnia, ch' era una delle più famose in tal genere. Eravi la bravissima Rosalia, sua cognata, moglie in allora di un saltatore tedesco, e passata ad esserlo in secondi voti, di Cesare Darbes, celebre pantalone (V.). […] Se ne accorse alcun poco ; ma trovando bellissima la sua parte, se ne incaricò volentieri, e rappresentolla a perfezione. […] La buona gente di sua famiglia, credendola affascinata, fece venir Esorcisti, e carica di reliquie, giuocava e scherzava con quei monumenti pii come una fanciulla di tre o quattro anni. […] Figlio dei precedenti, veneziano, fu attore e capocomico ; e fu la sua, la prima compagnia venale che, nel novembre del 1798, Tolentino ascoltasse a memoria d’ uomo.

32. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 288-292

Istruita nel ballo dal padre, esordì come ballerina nelle danze — dice Francesco Bartoli — delle opere musicali, in compagnia di sua sorella Caterina. […] La sua faccia, benchè diroccata dal vajuolo, non lasciava d’essere teatrale in qualche lontananza. Le sue belle chiome bionde supplivano a qualche difetto del viso. […] La sua bocca, non picciola, indebolita, e rovinata negli angoli da’tarli del vajuolo, sforzava quella povera giovine ad un involontario difetto. […] Non v’era più bisogno della malignità dei comici per architettare aneddoti saporiti : la sua vita sbrigliata e sregolata era ormai palese….

33. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 745-749

Ideò subito la sua maschera che altro non doveva essere che il popolano fiorentino di tutti i tempi ; si vesti il cappello a tre punte, colla giacca colorita, coi calzoni corti, colle calze di colore, colle scarpe colla fibbia, e cosi truccato sali sulla scena. […] Secondo la tradizione, il Del Buono avrebbe accolto l’idea della sua maschera dalla viva voce del basso popolo fiorentino, chiassoso, arguto, spensierato nella sua miseria, rigido conservatore del vernacolo, dacchè la sua casa situata in faccia alla via di Merignano, che sboccava allora in via Gora, mettevalo con lui in immediato contatto. […] Toltosi dal teatro, a continuar l’opera sua scelse Lorenzo Cannelli, del quale fu maestro appassionato, ma che poi dovette abbandonare per la troppa scurrilità di cui si piaceva rivestire ogni sua frase ; giacchè il Del Buono, che il Morrocchesi dice Angelo umanato, volle ritrarre il popolo fiorentino in genere, nella vivezza del linguaggio, purgato da ogni parola men che conveniente. […] C’è qui dell’inesattezza, avendo nel ’21 il Del Buono già da quarant’anni creato la sua maschera ? […] Ma la lucerna specialmente di questa forma, è anche anteriore al tempo in cui il Del Buono vestì la sua maschera, come anche anteriore mi sembra la giubba a vita abbottonata e fermata da cintura.

34. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Torinese, nato di agiata famiglia, fu talmente acceso del teatro, che ad esso diè tutta la sua vita, recitando prima, poi diventando subito un capocomico de' più pregiati. […] La sua fine giustificò la causa del cattivo esito delle sue speculazioni. […] Fu marito esemplare, amoroso in famiglia, onesto con tutti : – Sentii vivo dolore per il suo abbandono e più tardi per la sua morte. »

/ 929