Or questa forza comica, questa vivacità piacevole dell’azione noi ravvisiamo appunto nel Negromante. […] Nè dee recare stupore, che per questa parte rimanga il comico. […] Il profano Machiavelli non poteva entrare a parte di questa medesima indulgenza? […] L’argomento di questa favola è nuovo. […] E questa lettera?
Il timore adunque e la necessità di occultarsi suggerirono il pensiere di alterar colla feccia il sembiante; e gli attori conformaronsi a questa usanza per celare il proprio volto e dare a credere di esser quello del personaggio rappresentato. […] Ma quei cori non erano tuttavia ciò che poscia si disse poesia drammatica; e quando questa cominciò a pullulare da que’ semi, l’attore fece uso della feccia, delle capigliature e indi delle scorze, delle foglie e di simili cose, per imitare il personaggio rappresentato, e non già quell’antica buffoneria villesca. […] E di questa naturale imitazione della maschera approfittandosi Nerone, si compiacque allorchè cantava di fare nelle maschere ritrarre il proprio volto e quello di Sabina e di altre dame, come leggesi nelle opere di Suetonio e di Sifilino. […] Nè questa figura colossale noceva all’illusione; perchè se da vicino appariva mostruosa, veduta in lontananza riducevasi alla giusta proporzione di uomo regolare, appunto come avviene alle gran figure del Correggio nella cupola del Domo di Parma. […] Di questa maschera fanno parimente menzione Polluce nell’ Onomastico, e Boindin in una memoria consegnata all’Accademia delle Belle Lettere di Parigi, e Metastasio nel capitolo quinto dell’Estratto della Poet. di Arist.
Si calmi adunque di talun l’iraconda impazienza, e mentre da un lato trova in questa compagnia chi per assoluta perizia può soddisfarlo, si appaghi dall’altro della tenera capacità e delle belle speranze, onde a buon dritto l’Itala scena può attendere in questa ragazza una novella esimia attrice. […] Messa in questa Chiesa Parrocchiale dei SS. […] Giovanni Bettini e della vivente signora Lucrezia Mora di questa Parrocchia de’ SS. […] S. : « Ditemi se fate Il Bicchier d’acqua e come è distribuita questa commedia nella R. […] Di questa combinazione farebbe parte l’amico Gattinelli.
Mi perdoni il Signor Lampillas questa mia discredenza. […] perchè ad esse non vi atteneste in questa Tragedia? […] M’incolpa poi l’Apologista per non avere mentovato i pregi di questa Tragedia. […] In questa guisa si osservano le Unità? […] E questa non è violata nella Marcella?
Florinda e Flavia apparivan sempre meno accostabili, e più per cagion di questa che di quella. […] Assicurisi l’ Altezza Vostra ch’io le uorrei poter mostrar con gli effetti in cose di sustanza la stima che tutta questa Casa fa delle sue intercessioni. […] Di questa Flavia non si hanno indizi di sorta.
….. essendo in Venetia gli anni a dietro mi fu da un gentil-homo Napolitano virtuosissimo spirto, donata questa comedia, la quale essendo da me vista, et in qualche parte imbellita, o fiorita, per quanto con la comica prattica sapevo, introducendoli il Capitano Coccodrillo con alcune sue Rodomontate, mi disposi con questa, dico, comparirle davanti. […] E. la nostra Compagnia chiamata in casa dell’illustre signor Conte di Gos questa istate passata, glie la rapresentassimo. […] La commedia era dunque un semplice Scenario, disteso poi in parole per questa occasione.
Havvi non per tanto in questa favola molta vivacità comica. […] Tu superi me stesso che sono l’architetto di questa frode. […] Si tratta in questa favola dell’astuzia di un servo che aggira un ruffiano. […] L’unità di tempo non si osserva in questa favola. […] Illustrò separatamente questa favola Andrea Wilchio nel 1604.
Ma in questa Terenzio lavora con maggior delicatezza. […] Torna Panfilo tutto acceso dell’amor della moglie nel punto che questa partorisce, nè di lui al suo credere. […] Questa nuova giunta al di lui dolore egregiamente si maneggia in questa scena. […] Piacque questa terza volta, e ciò avvenne nell’anno di Roma 588, e si replicò poi nel 589. […] Non posso questa, men potrei far quella.
Alla storia ed alla sola storia scortata da una sana filosofia chiaroveggente e sgombra di parzialità, al cui sguardo solo fa un tutto quel sì mirabile edifizio, ch’essa contempla tranquillamente come dall’alto d’una collina: a questa sola storia, dico, appartiene il giudicar di tanti grand’uomini che vi hanno lavorato per tanti secoli; ed il suo giudizio schietto e imparziale additerà agli artisti nascenti il sentiero che mena senza tortuosi giri alla possibile perfezzione drammatica. E chi se non questa semplice storia e questa serena filosofia sa discernere quel che può esser bello per un sol populo, e quello che lo sarà per molti? questa che non ignora che ciò che si chiama buon-gusto non dipende che dalla conoscenza di questo bello?
Il ritratto che do qui, alcun po'ridotto, fu pubblicato a Roma del 1806 da Luigi Perego Salvioni, con in fronte il seguente sonetto : al merito sublime della signora ASSUNTA PEROTTI che con plauso universale ha sostenuto in roma nel teatro valle e nell’altro di apollo per più stagioni il carattere di prima attrice tanto nelle comiche quanto nelle tragiche rappresentazioni SONETTO Là su le piaggie apriche d’ Elicona avea Talia di propria man contesta nobil ghirlanda, e dicea lieta : or questa della PEROTTI io reco al crin corona ; Ma Melpomene allor : men chiaro suona forse il nome di Lei, se in regal vesta calza il coturno, e se feroce, o mesta, a terrore o a pietà gli animi sprona ? […] Sorge aspra gara : il biondo Nume incerto or di questa in favor pende, or di quella. […] Nell’album della Internari, che è nella Biblioteca Nazionale di Firenze, si trova una sua lettera a questa, in cui la ring razia di certe medaglie e reliquie mandatele….
Rigetta l’Apologista l’opinione del Quadrio, che il Rueda fiorisse verso il 1560., e stima ch’egli erri in questa data. […] La prima che propone, è questa che si legge alla p. […] E donde cavate voi questa certezza? […] Non è questa una illazione ben dedotta? […] Ma finisca omai questa tiritiera sull’inventore della Pastorale.
È ben noto che in una di queste un vecchio rapito dal piacere gridò dalla platea, coraggio, Moliere, questa questa è la buona commedia, voce della natura onde siamo avvertiti che il pubblico polito, se la pedanteria non lo corrompe, sa giudicar dritto de’ componimenti teatrali. […] Il carattere di questa favola parimente ricavata dagl’ Italiani non è de’ più dilicati, ma per la piacevolezza e per l’interesse che vi si sostiene, si rappresentò quaranta volte. […] Non mai Talia si elevò a così alto segno; e poche altre ridicolezze importanti come questa rimangono da esporsi allo scherno scenico. […] Or questa filosofia da quanti filosofi e matematici d’ostentazione è conosciuta? […] L’istesso Voltaire avendo riguardo a questa Mère coquette diceva che Moliere non trovò il teatro francese totalmente sfornito di buone commedie; e che quando questa si rappresentò, non avea egli prodotto i suoi capi d’opera.
E. in Venetia comandato, e sapendo quanto da lei sia amato, pregando lui che da mio cognato volesse separarmi, stimando nel rimovere questa cagione, rimovere i cattivi effetti di detto sig. […] E. vole che questa Compagnia stia insieme, e che se vi è qualcheduno che prettendi qualche cosa o abi disgusto di che che si voglia lo si faccia sapere a V. […] E tanto più che questa è cossa che non a porta disonore, anzi onore e riputacione, e infino si sa chi ella è, e di qual vallore ; ma perchè vedo che mio marito fa (come si suol dire) orecchie di mercante in detta materia, torno a dire che quest’anno che viene io non uscirò fora a recitare se questa donna è in compagnia, e più tosto mangerò radice di erbe e mi contentarò di adimandar la elemosina tanto che viva, quando fosse morto per me il soccorso a altra maniera. […] r Fulvio, ma per non infastidilla dico questa solla, che per la sua partialità, ostinacione, non ha voluto ingegnarsi, o lasciar che altri s’ingegnino per potter guadagnare. […] … Queste son le mie palme, ed è questa l’insegna !
E di questa sostituzione così parla il Goldoni nella prefazione al Tomo XIV delle sue opere (Ediz. […] Una facondia copiosa, un’ arguzia sottile, ed alcuini motteggi aspri insieme ed accorti, resero questa comica sulle scene gradita. […] Benchè in questa non prendesse parte la Bastona, nondimeno è certo che ella era già nella compagnia col marito Focher o Focari, che sosteneva in detta opera la parte di Stricherhoc, come abbiam visto. Nel carnevale del 1749 si diede « Amor non ha riguardi » di cui i personaggi erano Tabarino padre di Aurelia e di Florindo, Lelio cavalier bolognese, Brighella maestro di casa, Pantalone padre di Rosaura, e Arlecchino padre di Colombina : l’Aurelia era la Bastona che rappresentava quasi sempre, come vedremo, quella parte ; Tabarino era Camillo Conzachi – Pantalone, Francesco Golinetti – Colombina la Isabella Toscani – Rosaura la Casanova – Arlecchino, Antonio Bertoldi – Brighella, Pietro Moretti ; gli amorosi erano Bernardo Vulcano, Giovacchino Limberger e Giovanni Battista Toscani ; e molto probabilemente in questa rappresentazione sarà stato eliminato il Limberger, il peggior di tutti, secondo i giudizi del tempo.
E non ebbero ragione gli antichi, che a questa scienza che migliora l’intendimento e rettifica la stessa volontà, e che Socrate trasse dal cielo, diedero per eccellenza il nome dì filosofia? […] La morale è la maestra de’ costumi, e la poesia drammatica è la stessa morale posta in azione: quella si trasmette per l’udito, questa si presenta alla vista: quella sa supporre un rigido precettore che gravemente ammonisce, questa affabile e popolare in aria gaja e gioconda non mostra all’uomo che l’uomo stesso: quella parla nudamente al l’intendimento, questa l’intendimento stesso illustra commovendo gentilmente il cuore: quella è un farmaco salutevole ma amaro, questa una bevanda vitale insieme e grata al palato. […] Egli è vero che io usai ancora nella prima edizione e ritengo in questa, forse senza esempio, il termine tecnico della danza piroettare tratto del francese, che mi fu notato dal medesimo purissimo Bettinelli come vocabolo inusitato fra’ Toscani; ma io il seci senza pentirmene (peccatore ostinato!) […] Gli architetti hanno voluta che è un ornato spirale del capitello Jonico; ma non ho trovato fra’ Toscani usata questa nel senso che le diede Saverio Bettinelli di globo o vortice di fumo. […] Non volle accordarmi questa lode l’abate Bettinelli nella citata prefazione.
Adunque il timore e la necessità di occultarsi sugerirono il pensiere di alterar colla feccia il sembiante; e gli attori conformaronsi a questa usanza per celare il proprio volto e dare a credere di esser quello del personaggio rappresentato. […] Ma quei cori non erano tuttavia ciò che poscia si disse poesia drammatica, e quando questa cominciò a pullulare da que’ semi, l’attore fece uso della feccia, delle capigliature ed indi delle scorze, delle foglie e di simili cose, per imitare il personaggio rappresentato, e non già quell’antica buffoneria villesca. […] E di questa naturale imitazione della maschera approfittandosi Nerone, si compiacque, allorchè cantava, di fare nelle maschere ritrarre il proprio volto e quello di Sabina e di altre dame, come leggesi nelle opere di Suetonio e di Sifilino. […] Nè questa figura colossale noceva all’illusione; perchè se da vicino appariva mostruosa, veduta in lontananza riducevasi alla giusta proporzione di uomo regolare, appunto come avviene alle grandi figure del Correggio nella cupola del Duomo di Parma. […] Di questa maschera fanno parimente menzione Polluce, e Boindin in una memoria consegnata all’Accademia delle Belle Lettere di Parigi, e Metastasio nel capitolo V dell’Estratto della Poetica di Aristotile.
Ma in questa Terenzio lavora con maggior delicatezza. […] Questo nuovo aumento al di lui dolore egregiamente si maneggia in questa scena. […] Piacque questa terza volta, e ciò avvenne nell’anno di Roma 588, e si replicò poi nel 589. […] Non posso questa, men potrei far quella. […] E Demifon sostiene, Che questa Fannia non è sua parente?
» Meglio non avrei potuto cominciar le note sul forte artista che con questa lettera, la quale dice chiaro nella sua concisione, nella sua modestia, non discompagnata da una certa alterezza, l’indole dell’uomo. […] questa non arriverò mai a renderla come l’autore l’ ha creata ! […] E questa lotta per certi lavori è durata degli anni. […] Pochi anni fa questa scimmia viveva nei boschi, mangiava radici e carne cruda, era una bestia : in poco tempo un uomo ha fatto di lei una gentile ed educata signorina. […] È dunque da desiderare che rimanga a capo di una compagnia, e che di questa compagnia faccia una scuola, come ora sta facendo.
Et cosi recitarono detta Cingana con gli Intermedij istessi, che furono fatti alla Comedia grande : ma chi non ha sentito la Vittoria contrafar la Cingana, non ha visto, nè sentito cosa rara, et maravigliosa, che certo di questa comedia sono restati tutti soddisfattissimi. […] mo Del 1590 abbiamo questa lettera da Roma comunicatami da Angelo Solerti, autore con Domenico Lanza del Teatro Ferrarese nella seconda metà del secolo xvi : Ser. […] A. che sia servita d’ordinare i consiglieri di cotesta Città li quali sono giudici di questa causa che venghino all’esecuzione della sentenza, acciò che sia satisfatta, e non sia più straziata dalla parte avversa. […] Grandissima artista dovett’essere in vero questa Vittoria, se si disputò il primato con la famosa Andreini. […] Per la Signora Vittoria Comica Con soavi catene di grazie e di bellezza, di crudele pietà, di molle asprezza, l’alma m’avvince, ed incatena il core questa maga d’amore, de' Socchi, de' Coturni e delle Scene Vivo splendore e gloria, Vincitrice dei cor dolce Vittoria.
.), è questo brano che si riferisce al Marchetti : …… pongo auanti gl’occhi di Vostra Signoria Ill.ma che sono in Napoli con cinque persone carico di debiti fatti per uenir in questa Città, non con altro ogetto che di leuarmi dalla tirannia e persecutione di Lelio marchetti e suoi adherenti, che è stato la rouina di mia casa, che se io hauessi hauto minimo comando nel tempo sono dimorato in modona non mi sarei partito e non sarei cosi consumato. […] Molto probabilmente la moglie è quella tal Marchetta, citata al nome di Girolamo Chiesa, la quale appunto, nel 1664, s’era fatta autrice d’una Compagnia, in cui s’erano impegnati il Dottor Violone e Bagolino : impegno che, a detta dello scrivente Ludovico Bevilacqua, era più atto di perfidia, e liuorc contro la signora Marzia (la Fiali) che sincero, et anteriore à quello, che haueuano con questa signora….