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5. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 543-544

Egli incominciò a esercitar l’arte comica sotto il nostro celebre Pertici, e sostenne sempre con qualche decoro quei caratteri, che gli venivano destinati dal sopraffino discernimentò del suo direttore. » A ventidue anni perdè improvvisamente la vista, e si diè allora a scrivere poesie, specialmente bernesche, in cui riuscì egregio. […] Intanto, a dare un saggio delle sue rime, ecco i due sonetti che trattan della sua nascita e della sua vita, foggiati alla maniera bernesca, nella quale egli rifulse meglio assai che nella eroica e sacra : Nella stagion che il Sol sta tra le branche del fier Leone, e si avvicina al Cane, e che le brine colle mosche bianche dal nostro clima son molto lontane….

6. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — adi 15 Aprile 1651 in Bologna. » p. 30

Noi sottoscritti Comici facciamo fede come sono uenute da Padoua tre lettere dirette a fichetto nostro compagno, scritte da Cauaglieri di colà, con le quali ci persuadono a non andare a recitare in quella Città, altrimenti scoreremo graui pericoli per essersi diuisa la Città nel prethendere, chi la nostra Compagnia, e chi quella della Sig. […] r Luigi Molino hora nostro Podestà, col quale non ho hauuto mestieri d’accompagnamenti di parole per indurlo a seruir V.

7. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 405-406

Romagnoli Rosa, nata Pasini, è stata una delle più celebri servette del nostro teatro di prosa. […] Riaperte le porte della scena al nostro Goldoni anche alcuni moderni scrittori presero ad imitarlo, ed il personaggio della servetta tornò ad essere importante, e necessario ; ma non si trovava più chi sapesse con disinvoltura, con brio, con grazia, e colla necessaria finezza rappresentarlo.

8. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — [Dedica] »

Stefano Arteaga [1] Se in un secolo come il nostro, se ad un uomo quale voi siete, io non presento una di quelle opere importanti che influiscono direttamente sul bene delle nazioni; io vi prego, o Signore, ad attribuirlo meno al non averne sentito gl’impulsi che al destino che mi vieta di secondarli. […] [4] Degnate non per tanto onorare dell’autorevol vostro suffragio codesto tenue saggio del mio zelo per gli studi voi, che siete solito d’accogliere con tanta benignità tutto ciò, che spetta l’avanzamento delle arti, e delle lettere; voi, che in una città maestra della religione e della politica sostenete con tanto decoro i diritti di un monarca cognito all’universo non meno per la sua pietà nella prima che per la sua prudenza nella seconda; voi, che collocato ih carica sì luminosa rarissimo esempio avete dato a’ vostri pari di sensibilità spargendo lagrime, e fiori sulla tomba d’un amico illustre; voi, finalmente, che nelle vostre sensate, profonde e per’ogni verso filosofiche riflessioni intorno alle opere di Mengs avete fatto vedere che il talento di regolare gli affari non è incompatibile con quello di conoscere le più intime sorgenti del bello, e che il più’gran genio del nostro secolo nella pittura era ben degno d’avere per illustratore de’ suoi pensieri, e confidente uno degli spiriti più elevati della Spagna nella penetrazione e sagacità dell’ingegno come nella squisitezza del gusto.

9. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 526-529

Ah di sì ria partenza quanto il dolor sia atroce Dicalo il nostro pianto, che nol sa dir la voce. […] Penso che il nostro ingegno che coltivaste tutti, Quasi terreno ingrato scarsi produsse i frutti. […] Figlio, io già non t’invidio i gaudi immensi, che in Ciel tu godi, ora che sei sì presso al Sol, che alluma il benedetto chiostro ; ma quando avvien che a le tue grazie io pensi, piango me, di te privo, e il mortal nostro vorrei già chiuso in un sepolcro istesso.

10. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 249

), appartenga al Croce davvero, o al nostro Bagliani ; tanto più che si trovano anche sotto nome del Croce le Conclusioni del Dottor Partesana da Francolin, che sappiamo, come vedremo, essere di Ludovico Bianchi da Bologna (V.).

11. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 114

Nata a Monselice il 16 novembre 1876 da Giuseppe Mazzocca primo attore e Maria Santato, non comica, è stata una delle poche buone prime attrici giovani che vantasse il nostro teatro di prosa.

12. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Vacantiello, diminutivo di vacante, vuoto, era forse il precursore del nostro mamo, sciocco ?

13. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 163-168

Io mando lo studioso alla lettura di quel saporitissimo libretto di Jarro, ove della prima recita del Saul, e della quinta alla presenza dell’autore, è riferita la cronaca del Morrocchesi : qui basterà dire che il nostro attore dovè ripetere alcun brano subito la prima sera fra le acclamazioni del pubblico, e che la quinta, al cospetto di Alfieri, si abbandonò con tal violenza su la spada nel proferir l’ultimo verso Me troverai, ma almen da re [quì…. morto…. […] Fra tutti gli attori italiani da me veduti, e che meritarono una particolare considerazione, nessuno ha presentato alla mia mente un contrasto più bizzarro quanto il nostro Morrocchesi, celebre attore tragico. […] Nessuno potrà contrastare al nostro Morrocchesi esser egli stato il primo fra' comici a penetrare ben addentro ne' reconditi pensieri di quel gran tragico, a colpirne i caratteri, a regolare la declamazione de' suoi versi meno pomposi, che ricchi di pensieri, ed indigesti alla più gran parte de' comici d’allora.

14. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

L’isperienza hauuta del vivace e spiritoso talento che possiede Bartolomeo Falconi detto Trapolino e la speranza maggiore, che dà di sempre migliore riuscita nell’arte comica seruano a noi di motivo di elegerlo e dichiararlo come in uirtù della presente facciamo nostro attual comico volendo che goda e partecipi di tutte le gratie, prerogative, vantaggi che sono soliti godere altri simili nostri seruitori.

15. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 227-235

Pubblico la lettera intera, perchè mi pare uno de' più strani e interessanti documenti del nostro teatro. […] I tre eran dunque il Panzanini, il De Bianchi e il nostro Pasquati : e la favola in discorso era forse l’antichissima delli tre gobbi, ridotta da' Gelosi a scenario, e passata poi tra le opere del Tabarrino. […] Io credo, per esempio, si debba senz'altro riconoscere il Pasquati nel Pantalone del documento Romano riferito dall’Ademollo ne'suoi Teatri di Roma, che è un Processo dell’archivio del Governatore pel 1565, nel quale, accanto a cotesto Pantalone, figura Soldino : quel Soldino che noi vediamo del 1570 a Vienna congiunto a un Julio, a cui furon pagati l’ 8 aprile dodici talleri, e che molto probabilmente è il nostro Pasquati. […] E l’anima nel mezzo xe come i principali del popular : è diferente tra 'l ben el mal, tral merito e demerito ; vien solecità dal spirito e dalla carne, e secondo da qual parte se butta la si fa spirituale e buona, o carnale e cattiva, come sarave a dir el nostro Portonier xe l’anemo, la cassetta el spirito, e le so scarsele la carne. […] Quanto al costume, si posson col soccorso dell’iconografia notare alcune contraddizioni in cui sarebber caduti gli istoriografi del nostro teatro.

16. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 363

) pubblica una patente del Duca Ferdinando in data 3 aprile 1680, colla quale si nominava virtuosa di camera, Apollonia fu Lauro Bertani, nostra suddita, cantante già in diversi teatri ; e altra in data 24 ottobre 1683, così concepita : avendo concesso il nostro genitore al fu Lauro Bertani comico e dopo lui ai suoi figli la facoltà di noleggiar sacchi in questa nostra città in ragione di un soldo per sacco al giorno, confermo ai figli Apolonia e Antonio, vita loro durante, tale privilegio.

17. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Operatrice di un tale prodigio è la capacità del bravo Cappelletti, che adattò la sua maschera al nostro gusto, e piace, e piacerà ovunque.

18. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 252

Neri nel Fanfulla della Domenica (4 aprile 1886), per avere licenza di recitare colà per tre mesi le loro honeste Comedie, sottoscritta dalla Piissimi, dal Pilastri, dallo Zenari, dal Pelesini, dal Capitan Cardone, dal Fabri, dal Salimbeni, dal Panzanini, e dal nostro che firmò : Io Giovanni Balestri affermo ut supra.

19. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 11-12

Eppare credesi egli il [illisible chars]del nostro [illisible chars] e a tutti [illisible chars], e della [illisible chars] quando trova, el che [illisible lines] da comparsa. […] E anche a lui si raccomanda perchè il signor Girolamo Pompei favorisca i versi che desidera di aggiungere alla sua Calliroe, avendo il bisogno di darla nuova a Venezia, poichè – aggiunge – in questa Dominante, se non si fanno cose nuove, e non vedute, non si fa mai bene il nostro interesse.

20. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 598-599

Io credo che niuno abbia capito e rivelato ai posteri l’arte somma di Giovanni Toselli, meglio di quanto facesse il compianto Luigi Pietracqua, del quale mi piace riferir qui tradotte le belle parole : I posteri riconoscenti, artisti e ammiratori, gli dedicaron monumenti marmorei così a Cuneo sua terra natale, come al Teatro Rossini di Torino, dove si ammira un suo busto assai rassomigliante ; ma il più bel monumento se lo eresse da sè, creando un teatro popolare, che prima non esisteva ; inventando, per dir così, un nuovo genere d’arte così viva e possente, che per bestemmiar che facciano certi ipercritici della moderna tubercolosi artistica (leggi : teorica nova) non morrà più mai nè nella memoria nè nel cuore del nostro popolo che pensa colla sua testa e giudica col suo buon senso, infinitamente superiore a tutte le fisime più o meno isteriche di certi scrittorelli, più o men camuffati da Aristarchi Scannabue. […] Chi ha mai saputa concepire, chi l’ha mai neanche sognata, l’aurea, serena, magistrale naturalezza del nostro povero Toselli ?

21. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VIII. Degl’Inventori del Dramma Pastorale. » pp. 86-94

Si strugge poi il nostro Sig. […] Vediamo però a quest’inventori Italiani della Pastorale riprovati ed esclusi, quali inventori Spagnuoli sostituisca il nostro Apologista. […] Così l’egregio Signor Lampillas aspirando (senza saper perché) all’anteriorità della Pastorale, che è l’Itaca che fugge davanti al nostro Catalano Ulisse, ha trasformata una bell’Ecloga in molte parti, tenera, e delicata, in un informe, difettoso, meschino Dramma Pastorale1. […] Ei la chiamò semplicemente Ecloga, trascrivendo in gran parte di essa i pensamenti bucolici del nostro Sannazaro, e con questo nome essa corse per ben tre secoli in tutte l’edizioni fattesene nella Penisola di Spagna.

22. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 697

Achille Vitti era primo attore giovine a ventidue anni e primo attore a ventisei ; e divenuto capocomico si diede a un rinnovamento del nostro repertorio, rappresentando primo in Italia opere del teatro nordico, quali : La Potenza delle tenebre, Gli Spettri, Delitto e Castigo, Il pane altrui, il tedesco Arlecchino Re ; i lavori di Shakspeare : La bisbetica domata e Molto rumore per nulla, ecc., ecc.

23. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 32-37

Tali vasi però si trovavano ne’ teatri d’Italia, e specialmente delle città di greca origine, come Napoli, Taranto ed altre del nostro regno. […] Forse allontanandoci da questa divisione di Giusto Lipsio, non incorreremo in errore, se col dottissimo nostro Mazzocchi divideremo tutta la scalinata in orchestra e in un luogo popolare, e suddivideremo questo in equestre e popolare.

24. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 243-247

Tali vasi però si trovavano ne’ teatri d’Italia, e specialmente delle città di Greca origine, come Napoli, Taranto, ed altre del nostro regno; nè tutte gli avevano del nominato metallo, perchè nelle picciole città bastò agli architetti di porvigli di creta, e per esservi artificiosamente collocati vi producevano il medesimo ottimo effetto152. […] Forse allontanandoci da questa divisione di Giusto Lipsio, non incorreremo in errore, se col dottissimo nostro Mazzocchi divideremo tutta la scalinata in orchestra e in luogo popolare, e questo suddivideremo in equestre e popolare.

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