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46. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 2 pp. 2-245

Corneille, i Litiganti del Racine, il Malvagio del Gresset. […] A chi cede mai Metastasio, sia che alla maniera di Sofocle migliori i grandi uomini dell’antichità nel ritrarli, ovvero sia che gareggi di sublimità col gran Corneille dipingendo Greci e Romani, e di delicatenza coll’armonioso Racine, facendo nelle passioni che maneggia riconoscere a ciascuno i movimenti del proprio cuore ?

47. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAP. IV. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo XVI quando fiorirono gli scrittori producendo le Commedie dette Erudite. » pp. 136-255

Essi ad altro non badano che a copiare stentatamente ciò che erasi già con genio e franchezza dipinto sul teatro da Euripide, Racine, Corneille, La Mothe, da Antonio Caracci, da Apostolo Zeno, da Pietro Metastasio, ed anche talora narrato da Giovanni Boccaccio; e quindi questi meschini mendicanti, in vece di dipingere, imbrattano di strisce di colori le tele, alla maniera della scimia di Franco Sacchetti che voleva fare come faceva il pittore.

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