Forse questa seconda volta si sovvennero, in ragione di chi prese parte alle commedie ?
Arcelli Emilia, figlia del precedente, allieva di Gustavo Modena, col quale fece le sue prime armi come seconda amorosa e dal quale se ne andò per assumere il ruolo di prima donna giovane con Domeniconi, a fianco della Fumagalli, dell’Aliprandi, della Cazzola, del Morelli.
Fu, il ’57, prima attrice della Compagnia Pisenti ; e, non levatasi a grandi altezze, pensò bene di scritturarsi qual prima attrice giovine, il ’60 con Giovanni Boldrini (aveva già sposato nel ’58 Luigi Beseghi comico, figlio della precedente), il ’61 con Francesco Coltellini, il ’62 con la Pieri-Tiozzo, e il ’63 con la Compagnia Romana, in cui stette sino a tutto il ’69, passando alle parti di seconda donna.
Esordì un po’prima di suo marito, come seconda amorosa nella Compagnia italiana, il 1660, e vi sostenne quel ruolo sino alla morte di Brigida Bianchi (Aurelia), moglie di Romagnesi (Orazio), la quale surrogò nelle parti di prima amorosa.
Il 5 dicembre dello stesso anno apparve una seconda volta colla parte di Maître à chanter nella commedia di Boissy, intitolata Je ne sais quoi, e tutt’ e due le sere mostrò una finezza d’interpetrazione superiore alla sua età.
La seconda tragedia più interessante si aggira sulla partenza di Enea e la morte di Didone. […] La prima tratta dallo spagnuolo gli Amori di Melibea e del cavalier Calisto tragedia in diciannove atti di Sigismodo Grimm che s’impresse nel 1520 in Ausbourg: la seconda è l’Aulularia di Plauto stampata nel 1535 in Magdebourg: la terza è l’Ifigenia in Aulide uscita alla luce nel 1584, che porta il titolo di comicotragedia.
Ebbe dall’ Abati una figliuola, Antonietta, già seconda donna, poi prima, moglie dell’artista Giuseppe Strini, e sposò in seconde nozze l’attrice Annetta Cavallotti, da cui ebbe due figliuoli. […] Recitava le parti di Graziano nella Compagnia dei Comici Confidenti, che tanto grido levaron tra noi e in Francia nella seconda metà del sec.
« I comici italiani per riparare alla perdita della signora Vezian, nota sotto il nome di Piccinelli, e per la morte della signora Savi, incaricarono l’aprile del 1766 il signor Collalto che sosteneva il carattere di Pantalone, di recarsi in Italia alla ricerca di due attrici pei ruoli di prima e seconda amorosa.
Vincenzo Cammarano ebbe due mogli : dalla prima ebbe tre figlie, dalla seconda, Paola Sapuppo siciliana, i maschi, fra’ quali Filippo attore e scrittore di lavoroni popolari mitologici-briganteschi, e Giuseppe geniale pittore che il più delle volte istoriava al S.
Infatti, il ruolo della servetta vera e propria era finito : subentrava la seconda donna, ossia un ruolo di comicità più oggettiva, come chi dicesse la donna emancipata, spesso vedova, desiderosa di nuove nozze, ed alla quale per solito annodavasi l’intrigo galante delle commedie nuove.
Recitò sempre le parti di seconda donna.
Contuttociò gli fu da quel magnanimo Re continuata la pensione, prendendo piacere delle di lui facezie ; Sicchè vedendosi Michelagnolo con mille Luigi d’oro l’anno, con carrozza, e con Servidori, mandò a levar da Napoli Cesare suo Padre, la Madre, col resto di sua Famiglia, e prese per moglie una Donna di onesto parentado, con la quale procreò molti figliuoli ; Questa fu la seconda volta, che Cesare vide la Francia, dove alla perfine mori, e tanto egli, quanto il suo figliuolo dipinsero qualche cosa per semplice diletto.
Sembra che il tempo e l’amor materno, non meno delle preghiere della sorella, gli ottenessero il perdono della severa Elisabetta dopo diciassette anni di esilio dalla famiglia : e infatti lo ritroviamo nel 1820 nella Società drammatica della madre e della sorella al posto di primo amoroso assoluto, dopo la scelta del primo attore Meraviglia, con la moglie Teresa, brava prima e seconda donna giovane.
Quando era con Morelli (del '70) sposò Enrichetta Pirocca di Este, maestra del Collegio ov'era stata educata, e appassionata filodrammatica, che fu poi buona generica e seconda madre.
Balzò di punto in bianco dai silenzi del chiostro alle lusinghe della scena, in cui passò di compagnia in compagnia sostenendo parti or di paggetto, or di amorosa, or di seconda donna, sinchè il 1811 fu scritturata prima attrice dal capocomico Lorenzo Pani, sino al '14 ; nel quale anno appunto, essendo a spasso in Firenze gli artisti Antonio Belloni, Ferdinando Meraviglia, Carlo Calamai e Luigi Domeniconi, formarono con Elisabetta Marchionni una società, di cui fu prima donna assoluta la diciassettenne Carlotta, la quale esordì al piccolo teatro della Piazza Vecchia nella Pamela nubile del Goldoni. – Narra il Colomberti che la società iniziò il corso delle sue recite, non solamente senza alcun corredo di scena, ma senza fin anco il libro della commedia che fu per buona ventura trovato sur un banchetto. […] L'arte che professava fu sempre per lei una seconda esistenza.
Bartoli insieme alla proposta, adoperando le stesse parole a ogni fin di verso : Tu, che godi felice i lauri e l’onda, che di Parnasso i lieti Campi irriga qual desir nuovo la tua mente instiga di far prima in virtù chi t’è seconda ? […] A Trento era colla compagnia l’autunno del 1608, quando cioè pubblicò i Capitoli e le suppliche ; e innanzi di partire si duole nella seconda di esse al Capitan di Trento, Barone di Thon, della miseria dei comici non andando gente a teatro. […] Formò poscia compagnia, nella quale assunse la parte di prima attrice assoluta : ma dovette, costrettavi dalla avversa fortuna, accettare il ruolo di madre nobile, seconda donna e caratteristica, offertole da Romualdo Mascherpa, col quale stette fino alla morte di lui che accadde nel ’48.
Padovano, fiorito nella seconda metà del secolo XVI, appartenne in qualità di Magnifico alla gran Compagnia de'comici Gelosi, e proprio quando la lor rinomanza era al colmo. […] Della tragedia del Frangipani è detto nell’avvertimento premesso alla seconda edizione (Ven., Farsi, 1574), che tutti li recitanti hanno cantato in suavissimi concenti, quando soli, quando accompagnati…. […] Ora vediam di tracciar qui cronologicamente l’itinerario dei Gelosi (coi quali però non si può affermare se fosse sempre il Pasquati, mutando egli, come tutte le celebrità, di compagnia anche per una sola stagione), riassunto sui varj studj apparsi in giornali e riviste e volumi dal D'Ancona, e arricchito poi di aggiunte dal Solerti nel suo studio in collaborazione col Lanza sul Teatro ferrarese nella seconda metà del secoloxvi.
Amaduzzi nella sua seconda edizione dell’Alfabeto Etrusco premessa al tomo III Pictur.
A che voglia alludere il Lasca co’primi due versi della seconda ottava ?
La prima amorosa era un’attrice eccellente, ma molto avanzata in età ; e la seconda era una beltà stupida e mal educata.
Ma Pasquariello (non so bene da chi inventato ; probabilmente da Salvator Rosa, e incarnato poi da Giuseppe Tortoriti) non è nè padre, nè vecchio, nè parte nobile di alcuna specie ; ma sempre servo : e caratteristica sua è più che la parola la mimica, apparendo prima ballerino da corda, come lo ritrasse il Callot insieme a Meo Squacquera, poi un de' più agili saltatori della Compagnia italiana di Parigi nella seconda metà del secolo xvii.
Piggiore è la seconda scena dell’atto IV. […] Il monologo di lei nella seconda scena dell’atto II n’ esprime con vivacità il fatale amore per Mortimero che la predomina, e la memoria del re suo sposo che languisce ne’ ferri, e del figlio ch’ella tiene lontano dal trono. […] Patetica però è la seconda scena dell’atto IV, in cui Lancastro dipinge ad Edmondo il padre che geme nella prigione. […] Combatte nella seconda il pregiudizio volgare di supporre incapace di virtù morali chi ha la disgrazia di esser privo del vero lume rivelato, ed all’opposto incapace di vizii chiunque nasce ne’ paesi che ne sono rischiarati.
Peggiore è la seconda scena dell’atto IV. […] Il monologo di lei nella seconda scena dell’atto II n’esprime con vivacità il fatale amore per Mortimero che la predomina e la memoria del re suo sposo che languisce ne’ ferri e del figlio ch’ella tiene lontano dal trono. […] Patetica però è la seconda scena dell’atto IV in cui Lancastro dipinge ad Edoardo il padre che geme nella prigione. […] Combatte nella seconda il pregiudizio volgare di supporre incapace di virtù morali chi ha la disgrazia di esser privo del vero lume rivelato, ed all’opposto incapace di vizj chiunque nasce ne’ paesi che ne sono rischiarati.
Al contrario gli attori moderni compariscono scoperti quasi tutti, e ce ne applaudiamo a ragione; perchè la più bella parte della rappresentazione, cioè il cambiare il volto a seconda degli affetti, mal potevasi esprimere dagli antichi Roscii, Esopi, Satiri, Neottolemi con que’ duri gran capi di corteccia dipinta, continuo ostacolo all’accompagnar le situazioni co’ successivi cambiamenti di volto.
Al contrario gli attori moderni compariscono scoperti quasi tutti, e ce ne applaudiamo a ragione; perchè la più bella parte della rappresentazione, cioè il cambiare il volto a seconda degli affetti, mal potevasi esprimere dagli antichi Roscii, Esopi, Satiri e Neoptolemi con que’ duri gran capi di corteccia dipinta, continuo ostacolo all’accompagnar le situazioni co’ successivi cangiamenti di volto.
Grimani, dalla quale apprendiamo che egli fu da lui protetto e beneficato ne’venticinque anni che gode l’onore di servire il nobilissimo suo teatro ; e un discorso preliminare, il quale ci dice come queste opere regolate fossero precedute da due favole spettacolose Arabinda prima e Arabinda seconda, che sortirono un esito felicissimo.
II, pag. 20) : « la seconda donna era un pezzo di carne, che destava l’appetito anche a’ più nauseati.
Isola Antonia e Angiola, dette in commedia Lavinia e Leonora, fiorirono nella seconda metà del secolo xvii.
Mi sono servito della prima edizione di Venezia 1634 : nella seconda di Bologna del 1636, le parole trascritte in corsivo sono state soppresse.
Dal suo matrimonio con Giulia Checchi, egregia seconda donna e amorosa, passata a seconde nozze, e ancor vivente a Napoli, ebbe quattro gentili figliuole, esimie artiste, note col diminutivo affettuoso di Zoppettine, e un unico maschio : Elvira, vedova di Giuseppe Barsi, brillante, morto in America, e attrice della Compagnia Sichel e Soci ; Pia, moglie del brillante Arturo Falconi, tuttavia in arte ; Giannina, uscita dall’arte or sono otto anni, e maritata a Palermo con Giuseppe Ardizzoni, direttore comproprietario del Giornale di Sicilia ; e Cesare, già attore in Compagnia Benini, oggi secondo brillante in quella Mariani-Zampieri.
Dalla prima alla seconda giornata passano sedici anni, e l’azione consiste nell’esser Nino avvelenato, nel chiudersi tralle Vestali per ordine di Semiramide is figliuolo Ninia avuto da Nino, e nel coronarsi re Semiramide che per la somiglianza è creduta Ninia suo figliuolo. Corrono altri sei anni dalla seconda alla terza giornata, in cui si tratta della dichiarazione che fa Semiramide di esser donna, della cessione dello scettro a Ninia dichiarandosene innamorata, e della morte che ne riceve.
Sono esse scritte in un latino assai barbaro, e ripiene di apparizioni e incoerenze, La prima di esse é divisa in due parti, o atti, e s’intitola Gallicano, ch’é un pagano generale di Costantino, il quale va a combattere gli sciti, n’é vinto, é ricondotto da un angelo contra di essi, é vittorioso, si battezza, e fa voto di castità; e nella seconda parte l’imperadore non é più Costantino, ma Giuliano, dal quale Gallicano viene esiliato, e riporta la corona del martirio. […] L’altro dell’anno 845 dell’Egira é di un anonimo, e s’intitola Comoedia Blateronis, in cui da diversi interlocutori si tratta di tre cose differenti; nella prima parte della vendita d’un cavallo, nella seconda delle furberie di alcuni vagabondi, nella terza di certi innamorati, S’ingannò adunque Nasarre, e seco trasse Velazquez che gli credé buonamente.
Voltaire affermò ancora che Dryden autore più fecondo che giudizioso avrebbe goduto di un credito senza eccezione scrivendo la decima parte delle opere che lasciò, e se le avesse scritte (poteva aggiugnere) più a seconda dell’arte che non ignorava, che del gusto del suo paese che volle secondare. […] Vedi la sua seconda epistola a Fakener.
La Cecaria sarebbe anteriore ai Due Pellegrini del Tansillo, essendosi impressa nel 1526; ma l’azione si scioglie colla Luminaria che n’è una continuazione o seconda parte che unita alla Cecaria s’impresse nel 1535 in Venezia, dove sino al 1594 se ne ripeterono altre quattro edizioni. […] S’impresse in Ferrara nel 1545, e si era rappresentata nel medesimo anno la prima volta in casa dell’autore a’ 24 di febbrajo, e la seconda a’ 4 di marzo alla presenza del duca Ercole II e del cardinale Ippolito di lui fratello. […] Spira un dilicato patetico da i discorsi di Aminta nella seconda scena. […] Le bellezze dello stile nelle particolarità narrate, che i Francesi chiamano beautez de detail, sono tante nella seconda scena dell’atto II, che pur dovrebbe questa tutta ripetersì. […] Esercitossi parimente in questo genere la famosa Isabella Andreini padovana una delle migliori attrici italiane, che applicatasi alla poesia ne diede alla luce un saggio nel 1588 con una pastorale intitolata Mirtilla, la quale fu così ricercata che dal mese di marzo a quello di aprile se ne fecero in Verona due edizioni (se crediamo alle due diverse dedicatorie che vi si leggono) essendo stata la prima dalla stessa autrice dedicata alla marchesana del Vasto Lavinia della Rovere, e la seconda dall’impressore alla signora Lodovica Pellegrina la Cavaliera.
La Cecaria sarebbe anteriore al componimento del Tansillo essendosi impressa nel 1526; ma l’azione si scioglie colla Luminaria che n’è una continuazione o seconda parte, che s’ impresse unita colla Cecaria nel 1535 in Venezia, dove ancora se ne fecero altre quattro edizioni sino al 1594. […] S’impresse in Ferrara nel 1545, e si era rappresentata nel medesimo anno la prima volta in casa dell’autore a’ 24 di febbrajo, e la seconda a’ 4 di marzo alla presenza del duca Ercole II e del cardinale Ippolito di lui fratello. […] Spira un dilicato patetico da i discorsi di Aminta nella seconda scena. […] Le bellezze dello stile nelle particolarità narrate, che i Francesi chiamano beautez de detail, sono tante nella seconda scena dell’atto II, che pur dovrebbe copiarsi tutta. […] Esercitossi parimente in questo genere la famosa Isabella Andreini Padovana una delle migliori attrici Italiane, che applicatasi alla poesia ne diede alla luce un saggio nel 1588 con una pastorale intitolata Mirtilla, la quale fu così ricercata che dal mese di marzo a quello di aprile se ne fecero in Verona due edizioni, essendo stata la prima dalla stessa autrice dedicata alla marchesana del Vasto Lavinia della Rovere, e la seconda dall’impressore alla signora Lodovica Pellegrina la Cavaliera.
Nel 1716 entrò nella nuova Compagnia italiana che si recò allora a recitare a Parigi, sostenendovi le parti di seconda amorosa, col nome di Silvia, tenendo per più di quarant’anni il primo posto a la Commedia Italiana.
Cominciò a recitar colla maschera, ma fu costretto dal pubblico a lasciarla alla seconda scena
Il Bocchini (V.) ha nella seconda parte della Corona Macheronica il seguente Prologo tra Olivetta e Bagolino Bagolino Ahimè, che più no posso spinto dal gran dolor, portar sto peso adosso, soffrir sto batticor, perch' ho el mio ben za perso, vado desperso criando adess : Olivetta mi son zo de gargam, appassionà d’amor, morto de fam.
Fiorito nella seconda metà del secolo xvii, recitò le parti di secondo Zanni col nome di Trivellino.
Stefano Modanese a Ferrara, e la seconda, quella dell’Ortensia, non ha indirizzo. […] Il Dottore vivente a quell’epoca e a noi noto sin qui era il Lolli ; ma egli, recatosi a Parigi nel 1653 per assumere nella Compagnia italiana la maschera di Dottor Baloardo, tornò in Italia, non so in che anno (nel’58 era certamente a Roma, come si vede ai nomi di Lolli e Bandinelli) per poi restituirsi una seconda volta a Parigi, ove e precisamente nel ’70, fece rappresentare una comedia intitolata Il Gentiluomo campagnuolo, ovvero Gli stravizzi di Arlecchino.
Gandini non voleva che l’ impiego di sua moglie venisse usurpato ; egli avrebbe avuto ragione se Madama Gandini non avesse toccata la sua cinquantina ; ma per evitare i contrasti, feci una parte alla seconda amorosa, che a quella della prima prevalse. […] Pasquali) : Il popolo interessato per essa, non so se per il carattere che rappresenta, o per il merito singolarissimo dell’ eccellente attrice, la valorosa signora Catterina Bresciani, mi andava continuamente eccitando per una seconda commedia.
Mazzini, col quale egli eresse a sè l’oraziano monumento più durevole del bronzo, e nel quale è un’ampia e bella biografia dettata amorosamente da Ettore Socci, rilevante in ogni sua parte la grandezza dell’affetto che a lui legava la incomparabile compagna Giulia Calame di Berna, che lo aveva sposato fuggiasco, e che fu – dice il Mazzini – donna mirabile, come per bellezza, per sentir profondo, per devozione e costanza d’affetti e per amore alla sua seconda patria ; corse più tardi ogni pericolo di guerra accanto al marito nel Veneto…… IV. […] E alle cose già edite e citate aggiungo oggi due lettere inedite che riferisco intere : la prima del 15 aprile 1845 da Bergamo a Mariano Somigli impresario del Cocomero, oggi Teatro Niccolini, a Firenze ; la seconda del 1° febbraio 1848 da Venezia all’abate Iacopo Ferrazzi a Bassano. […] Il 29 aprile del '900, Torino, rifugio dell’esule, che gli fu seconda patria, inaugurò, per l’opera costante e amorosa di Giuseppe Cauda, un giornalista, che dell’arte del teatro s’è fatto un culto, il sospirato monumento, degno lavoro di A.
Una seconda commedia di Celestina compose Feliciano de Silva, in cui trattansi gli amori di Felide e Poliandria. […] La prima e la migliore detta commedia Eufrosina dopo altre edizioni uscì in Lisbona nel 1616; la seconda chiamata commedia Olisipo si produsse nella medesima città la seconda volta nel 1618; e la terza col titolo comedia Aulegrafia, che contiene una descrizione della corte, si pubblicò nel 1619. […] Ma la prima, in cui ebbe il Bermudez una scorta giudiziosa, è più interessante; e la seconda, oltre a questi difetti comuni, ne ha moltissimi altri particolari, perchè caminò tutto solo. […] È però lodevole la seconda scena dell’atto III ove si narra il sogno di Nise copiato con più esattezza dalla Castro; ed il signor Sedano che la lodò, non ne seppe la sorgente. […] Il carattere del re don Pietro nobile e grandemente innamorato, in questa seconda favola apparisce fiero, violento, atroce, basso ancora ed indecente.
Cicerone afferma che le favole Liviane non meritavano di leggersi la seconda volta38, ed Orazio le pregiava ancor meno. […] Qual moderno teatro soffrirebbe senza bisbigliare lo spettacolo di un padre mentecatto che seconda sino a tal segno le debolezze di un figliuolo? […] Notando al nostro solito le scene più belle, ci sembra ottima fralle altre la seconda dell’atto primo di Callicle e Megaronide. […] I primi quattro atti si aggirano intorno agli amori di Agorastocle per la prima delle sue cugine a lui ignote, e di Antemonide soldato per la seconda. […] E’ degno di osservarsi che nella scena seconda dell’atto secondo Pistoclero racconta al servo l’amore che Bacchide ha per Mnesiloco, e Crisalo annojato non ne vuol sentir parlare.
La prima e la migliore detta Comedia Eufrosina dopo altre edizioni uscì in Lisbona nel 1616: la seconda chiamata Comedia Olisipo s’impresse nella medesima città la seconda volta nel 1618: e la terza col titolo di Comedia Aulegrafia che contiene una descrizione della corte, si pubblicò nel 1619. […] Ma la prima, in cui ebbe il Bermudez una scorta giudiziosa, è più interessante; e la seconda, oltre a questi difetti comuni, ne ha moltissimi altri particolari, perchè camino tutto solo. […] E’ però lodevole la seconda scena dell’atto III ove si narra il sogno di Nise copiato con più esattezza dalla Castro; ed il sig. […] Il carattere del re Don Pietro nobile e di grande innamorato, in questa seconda favola apparisce fiero, atroce, violento, anche indecente e basso. […] Nella prima, ei dice, si trasgrediscono le regole delle unità: nella seconda si pecca contro il verisimile: nella terza le azioni principali sono due: nell’ultima è fantastico e fuor della natura il carattere del protagonista.
Nella seconda si fa una piacevole pittura locale della vanità degli abitatori delle montagne delle Asturie, i quali si tengono per nobili nati, ed ostentano la loro executoria ossia carta di nobiltà in ogni incontro. […] La giovane Rufina carattere freddo ma di buona morale nella scena seconda del II atto vorrebbe che Cortines suo padre (sarto di mestiere che si adira se altri se ne sovvenga, e vuol passar per nobile) venisse richiamato alla ragione col mostrarglisi per qualche via gl’inconvenienti della sua vanità; ma come buona figliuola teme che tal disinganno accader possa con danno o dispiacere del padre. […] Noi facciamo notare tralle cose più lodevoli di questa favola le origini della corruzione del carattere di Don Mariano indicate ottimamente nella seconda scena dell’atto I, e la di lui vita oziosa descritta da lui stesso in pochi versi nella settima del medesimo atto. […] La seconda a me per amicizia rimessa dall’autore manoscritta, non so quando rappresentata, s’impresse nel 1804 col nome arcadico dell’autore Inarco Melenio. […] Io converrei secoloro per la seconda accomodandomi alle circostanze del paese, sino a che l’autore non vi avesse sfumate certe tinte risentite d’ipocrisia onde, per altro, ben s’imita l’abuso che fanno i falsi divoti delle pratiche ed espressioni religiose.
L’altro personaggio che interessa è la stessa Policrita appassionata amante di Pisistrato e della libertà, e che seconda le mire di Solone a costo del proprio amore. […] Al Capo VI in fine della pag. 135, che per errore tipografico si trova segnata 119 la seconda volta, dopo le parole, per conservare a’ maschi intere le patrie ricchezze. […] Al Capo VI pag. 136, che è la 120 la seconda volta, alla lin. 19, dopo le parole, con pennellate ridicole un quadro tragico, si faccia il seguente cambiamento. […] Al medesimo Capo VI, pag. 142, che è la 126 per la seconda volta, alla lin. 23 dopo le parole lontane dalle tinte lugubri delle rappresentazioni, si dica come segue.
Comica del Duca di Mantova detta sulle scene, Eularia ; fiorì nella seconda metà del secolo xvii e nella prima del xviii.
Ciò avvenne al teatro Latino, intorno alla seconda guerra Punica, allorchè la lingua trovavasi nel colmo dello splendore. […] Nella seconda scena la buona Sostrata vorrebbe andar di nuovo a visitar la nuora inferma. […] La seconda volta si rappresentò anche imperfettamente ne’ giuochi funebri di L. […] La seconda volta si recitò nel consolato di M. […] L’analogia poi esige che s’interpreti la seconda volta, e non già due volte.
Amurat II si contraddistinse come guerriero e come monarca, contra i greci e gli ungheri: conchiuse una tregua col re di Polonia ch’egli osservò fedelmente, e che i cristiani violarono ad onta de’ giuramenti; ed ebbe il cuore così nobile e superiore al trono, che l’abdicò in favore del figliuolo, né ripigliò lo scettro se non per assicurarglielo col suo valore e colla disfatta di Ladislao in Bulgaria, e per rinunziarlo poi la seconda volta.
Quanto alla seconda parte io credo che nell’origine degl’informi dialetti moderni, e specialmente nel fermento del X e XI secolo, fuvvi per necessità molta somiglianza ne’ parlari, più sensibili tralle provincie confinanti che tralle lontane.
Quanto alla seconda parte io credo che nell’origine degl’ informi dialetti moderni, e specialmente nel fermento del X e XI secolo, fuvvi per necessità molta somiglianza ne’ parlari, più sensibile tralle provincie confinanti che tralle lontane.
La Marta era stata avanti seconda donna al S.
Passò il ’56 collo stesso ruolo in Compagnia di Alessandro Monti, e il ’58, come seconda donna, in quella di Luigi Domeniconi, nella quale conobbe e sposò Francesco Ciotti.
marito di Silvia Fantechi, ch' egli aveva conosciuta seconda donna nella Compagnia di Cesare Rossi.
Passò quindi nella Compagnia Bellotti-Bon e Marini, diretta da suo zio Cesare, in qualità di seconda amorosa ; fu successivamente nella stessa compagnia prima attrice giovine, in sostituzione di Linda Belli-Blanes ammalatasi.
Dopo alenni soporiferi discorsi di Briseida e Crisia, Achille partecipa a questa la di lei libertà, ed ella grata gli augura una corona di lauro che Apollo idolatra; ma immediatamente poi nell’aria gliene augura un’ altra di mirto, nè le basta, se non vede su i di lui capelli fiorire i rami di tal mirto, e nella seconda parte di essa (che conviene alla prima come il basto al bue) si dice : Y de nuestras vidas con afectos nobles aprehendan los robles à permanecer. […] Graziosa è la di lui determinazione di non voler suscitare una guerra civile contraddetta dall’aria tutta minaccevole, nella quale paragona se stesso al mar tempestoso, e medita vendetta, e nella seconda parte, che non ha che fare col primo pensiere, si dice, Sin tus perfecciones serà à mis pasiones dificil la calma, quando à mi alma la quietud faltò.
Il Coro lo seconda, e per dissimulare canta in lode del Ciclope. […] Il Ciclope si volge a seconda delle parole del Coro brancolando; ed essendo in tal guisa aggirato Ulisse ha luogo di uscire, e con tutti i compagni, col Coro e con Sileno si salva sulla nave, deridendo il Ciclope che inutilmente freme e minaccia. […] Del rimanente la saltazione è un esercizio che trovasi presso tutti i popoli ancor barbari e selvaggi; e Frigii e Cretesi e Indiani ed Etiopi ed Egizii e Traci ed Arabi ed Americani, tutti hanno avuto il loro Androne, cioè uno che prima di ogni altro si avvisò di saltare e di muoversi a seconda del suono.
Il coro lo seconda, e per dissimulare canta in lode del Ciclope. […] Il Ciclope si volge a seconda delle parole del coro brancolando; ed essendo in tal guisa aggirato Ulisse ha luogo di uscire, e con tutti i compagni, col coro e con Sileno si salva sulla nave, deridendo il Ciclope che inutilmente minaccia. […] Del rimanente la saltazione è un esercizio che trovasi presso tutti i popoli ancor barbari e selvaggi, e Frigj e Cretesi e Indiani ed Etiopi ed Egizj e Traci ed Arabi ed Americani, tutti hanno avuto il loro Androne, cioè uno che prima di ogni altro si avvisò di saltare e di muoversi a seconda del suono.
Fiorito dalla seconda metà del secolo xvi a oltre il primo decennio del secolo xvii (il Malherbe — cf.
Per saggio dello stile rechiamo un frammento della seconda scena dell’atto I. […] Elettra va parlando sola a voce alta nella scena seconda dell’ atto I, ed è intesa da Pilade ed Oreste. […] Qual cosa v’ha di più grande della seconda scena dell’ atto III tra Cesare e Bruto ? […] Alcune hanno riportato per vanto di farsene onorata menzione, un’altra si è fregiata di una seconda corona. […] Il buon uomo prendeva domestica facta per argomenti privati, o di personaggi di seconda classe.
Arrivabene Contessa Adelia, nata il 1818 a Mantova, e morta a Milano di tifo l’8 dicembre del’47, fu, per le parti di seconda donna, artista insuperata. […] Era dunque nel’46 la seconda donna di Gustavo Modena, al fianco della Sadowski, di L.
La seconda, che essendo ciascuno di essi rami rinato dipersè e cresciuto separatamente dagli altri, la loro unione non ha potuto rendersi tanto adattata e pieghevole quanto la medesima lo era presso agli antichi. […] Eppur questa si è la seconda cagione che prendiamo a disaminare. […] Imperocché codesta seconda maniera d’agire dei suoni tanto è più efficace quanto più gagliarde sono le impressioni che per mezzo delle vibrazioni dell’aria comunicano i suoni ai nostro orecchio. […] Se si parla delle misure semplici, le quali non sono che due la dupla cioè, e la tripla, la prima non esprime che due soli tempi, e la seconda tre. […] La prima di esse misure esprime quattro tempi, la seconda sei, la terza altri sei, e la quarta nove.
Compose due opere sceniche : Il Romolo (Bologna, 1679) e Le peripezie di Aleramo e di Adelasia ovvero La discendenza degli Eroi del Monferrato (Bologna e Venezia, 1697), dedicata la seconda al Duca di Mantova col seguente sonetto : Queste peripezie d’ Alme Reali, che ad illustrar la fedeltà d’ Amore compariscono in Scena, a voi Signore corrono ad implorar glorie immortali.
Per tal modo egli vide la luce della ribalta a poco men che ottant’anni ; e, se non miseramente per merito della seconda moglie che mise un freno alle inconsulte dissipazioni, non certo quale avrebbe potuto, morì in Milano il 29 di agosto 1859.
Quanto alla seconda, a una mia dimanda Ella rispondeva : Come studio ?
La seconda, perché pochi essendo i principi veri sui quali s’appoggia e dipendendo in parte dalle nozioni di certe idee oscure di sua natura non ancor definite né da tutti universalmente accettate, non può far di meno che non divenga arbitraria e vaga nelle sue conseguenze. […] La seconda di quelli che seguitarono le vestigia del gran poeta cesareo. […] Mancò egli non per tanto al gran precetto di Orazio «O la comune opinion seconda, O cose in ogni parte a se conformi Fingi o scrittor.» […] La sfera d’imitazione per la moltiplicità de’ caratteri, per la forza di essi, e per la verità della espressione è più dilatata nella prima che nella seconda. […] E siccome l’amore è il regno delle donne e l’anima del teatro, così v’avvisarete di fare che il primo uomo sia innamorato della prima donna, e il secondo della seconda; senza codesta legge non ci sarebbe verso di contentar le mie virtuose, le quali vogliono ad ogni modo smaniar un tantino in presenza del pubblico.
All’emergere dalla seconda barbarie le moderne nazioni europee, prima d’aver chi potesse dettare uno squarcio di prosa competente, abbondarono di trovatori provenzali e di rimatori siciliani.
Amurat II si segnalò come guerriero e come monarca contro de’ Greci e degli Ungheri: conchiuse una tregua col re di Polonia ch’egli osservò, e che i Cristiani violarono ad onta de’ giuramenti: ed ebbe il cuore sì nobile e superiore al trono, che l’abdicò in favore del figliuolo, nè ripigliò lo scettro se non per assicurarglielo colla disfatta che diede a Ladislao in Bulgaria, e per rinunziarlo la seconda volta.
La Compagnia doveva rimanere al Teatro Re ogni anno dal 1° settembre al 15 dicembre, e ne eran principale ornamento, oltre a un buon numero di generici e generiche, Amalia Bettini, prima attrice ; Carolina Fabretti, poi Giardini, prima attrice giovane ; Adelaide Zannoni, madre e seconda donna ; Amalia Colomberti, servetta ; Lucrezia Bettini, caratteristica ; Antonio Colomberti, primo attore ; Giovanni Boccomini, padre nobile e promiscuo ; Gaetano Coltellini, caratterista ; Pietro Boccomini, primo amoroso ; Antonio Giardini, brillante e secondo amoroso ; Giuseppe Zannoni, generico primario.
Cicerone afferma che le favole Liviane non meritavano di leggersi la seconda voltaa, ed Orazio le pregiava ancor meno. […] In qual moderno teatro si soffrirebbe senza bisbigliare lo spettacolo di un padre mentecatto che seconda a tal segno le debolezze di un figliuolo? […] I primi quattro atti si aggirano intorno agli amori di Agorastocle per la prima delle sue cugine a lui ignote, e di Antemonide soldato per la seconda. […] Tali a me sembrano p. e. nella scena seconda dell’atto II le seguenti: … Si animus est aequus tibi, satis habes qui bene vitam colas. […] Si vuole intanto osservare che Euclione nel fine dell’atto III dice di volere andare a nascondere il suo tesoro nel tempio della Fede, e nella seconda scena dell’atto IV egli comparisce nel luogo dove ha detto di volere andare.
Ebbe anche il cuore sì nobile e superiore al trono, che l’abdicò in favore del figliuolo, nè ripigliò lo scettro se non per assicurarglielo colla disfatta che diede a Ladislao in Bulgaria, e per rinunziarlo la seconda volta.
Ma la più celebre per versatilità, per istruzione, per viscomica, fu la seconda che recitò acclamata sino al 1697, e di cui avrò molto da dire, analizzando il tipo di Colombina nelle sue svariate forme.
Gli era troppo a cuore presentarsi con un completo drappello di attori alla diletta sua Roma, città delle sue più nobili e tenere memorie, città che saluta quasi per seconda sua patria ; ma nel meglio di utili trattative, quasi concluse, accaddero inattese vicende che fallir fecero le sue ben concepite speranze.
mo Del 1590 abbiamo questa lettera da Roma comunicatami da Angelo Solerti, autore con Domenico Lanza del Teatro Ferrarese nella seconda metà del secolo xvi : Ser.
Ebbe parimente torto lo stesso osservatore enciclopedista in lodar tanto la risposta di Porzio data data a Sempronio nella scena seconda dell’atto I: Ah Sempronio, vuoi tu parlar d’amore A Marzia or che la vita di suo padre Stà in periglio? […] la Place, e rappresentata con applauso sul teatro di Drury-Lane nel 1719, la Vendetta uscita al pubblico nel 1721, ed i Fratelli che comparve nel 1753, riputata inferiore alla seconda per lo stile, ma meritevole d’indulgenza come frutto di un uomo pervenuto agli anni sessantanove dell’età sua. […] Ciò può sempre più rassodare quel che osservammo sin dal principio di questa istoria, che presto o tardi gli uomini raccolti in grandi o picciole famiglie sono tratti ad imitar per diletto più o meno imperfettamente le azioni umane a seconda del grado di coltura in cui si trovano. […] Che non ho io fatto per voi (dice alla moglie nella seconda scena dell’atto II)? […] Sono in essi iscritti undici scalini per la platea, nell’ultimo de’ quali si alza una loggia di pilastri isolati con varie scalinate, e su questa una seconda colle sue scalinate, Sopra i lati della platea attaccati all’orchestra si elevano quattro ordini di logge, delle quali ciascuna contiene tre palchetti, presso a questi sono per ogni lato tre colonne isolate di ordine corintio con tre logge negl’intercolunnii, de’ quali ognuno ha tre palchetti l’uno sopra l’altro destinati per la famiglia reale.
La prima di esse è divisa in due parti, o atti, e s’intitola Gallicano, che è un generale di Costantino pagano, il quale va a combattere contro gli Sciti, n’è vinto, è ricondotto contro di essi da un angelo, vince, si battezza, e fa voto di castità; e nella seconda parte non regna più l’imperadore Costantino, ma Giuliano, da cui Gallicano viene esiliato, e riporta la corona del martirio. […] L’altro dell’anno 845 dell’Egira è di un Anonimo, e s’intitola Comoedia Blateronis, in cui da diversi interlocutori si tratta di tre cose differenti: nella prima parte parlasi della vendita di un cavallo, nella seconda delle furberie di alcuni vagabondi, nella terza di certi innammorati.
Fiorillo Silvio, creatore della maschera di Pulcinella, perfezionata poi dal Calcese, e di quella di Capitan Matamoros, sotto il cui nome arrivò fino a noi, autore di varie opere poetico-teatrali, nacque a Napoli nella seconda metà del sec.
Comico, istoriografo e poeta egregio, del quale si discorre distesamente al nome di Vincenza Armani, fiorì nella seconda metà del secolo xvi, recitando le parti di Innamorato sotto il nome di Aurelio.
La prima é regolare, e tira l’attenzione del leggitore; la seconda ha qualche mescolanza poco degna della tragedia, come la persona del carnefice introdottavi, e i di lui bassi motteggi contea i rei. […] Io finora non ho potuto vederle; ma il dotto Montiano ci fa sapere che nella prima si trasgrediscono le regole dell’unità: nella seconda si pecca contra il verisimile: nella terza son due l’azioni principali; e nell’ultima é fantastico il carattere del protagonista.
Nato di nobili parenti, non si sa dove, nè quando, ma fiorito tra la seconda metà del secolo xvi e la prima del xvii, fu artista sommo per le parti di Innamorato. […] Porta, e su di esso distende minutamente le sue regole, enumerandone prima i personaggi, assegnando a ciascuno di essi le case, prima o seconda, di destra o sinistra, dicendo l’argomento, spiegando i lazzi e assegnandoli a'varj punti della Commedia.
Ed in effetto la maggior parte delle arti di prima e seconda necessità, le quali nascono da’ bisogni comuni, per lo più acquista senza esempio.
In effetto la maggior parte delle arti di prima e seconda necessità, le quali nascono da bisogni comuni, per lo più si acquista senza esempio.
Passeri, favella parimente il già mancato mio amico Giovanni Cristofaro Amaduzzi nella seconda sua edizione dell’Alfabeto Etrusco premesso al Tomo III Pictur.
In effetto la maggior parte delle arti di prima e seconda necessità, le quali nascono da bisogni comuni, per lo più si ac quista senza esempio.
All’emergere dalla seconda barbarie le moderne nazioni Europee, prima di avere chi potesse dettare uno squarcio di prosa competente, abbondarono di Trovatori Provenzali e di Rimatori Siciliani.
A poco a poco, essi passarono in seconda linea ; e le opere teatrali ch’eran venute occupando il primo posto, non avendo più l’allettamento di una forte esecuzione, una volta affrontato il lume della ribalta, perdevan della loro importanza.
Andai con Moro Lin (allora egli aveva compagnia italiana), scritturata per parti di amorosa, seconda donna, servetta, ecc.
Edoardo Young amico e socio ne’ lavori letterarj di Swift, Pope e Richardson; ed autore delle Notti lugubre poesia sepolcrale, scrisse ancora tre tragedie, il Busiri tradotta in Francia da M. la Place e rappresentata con applauso sul teatro di Drury-Lane nel 1719; la Vendetta uscita nel 1721; e i Fratelli che comparve nel 1753 stimata inferiore alla seconda per lo stile, ma meritevole d’indulgenza come frutto di un uomo giunto all’età di anni sessantanove. […] Ciò può sempre più rassodare quel che osservammo fin dal principio di questa istoria, che presto o tardi gli uomini raccolti in grandi o picciole famiglie son tratti ad imitar per diletto più o meno imperfettamente le azioni umane a seconda del grado di coltura in cui si trovano. […] dice alla moglie nella seconda scena dell’atto II. […] Sono in in esso inscritti undici scalini per la platea, sull’ultimo de’ quali si alza una loggia di pilastri isolati con varie scalinate, e su questa una seconda colle sue scalinate.
All’emergere dalla seconda barbarie le moderne nazioni Europee, prima di avere chi potesse dettare uno squarcio di prosa competente, abbondarono di Trovatori Provenzali e di Rimatori Siciliani.
Qui la Partenopea vivace Fronda, Che alta ventura al Tosco Giglio unio, Goda placida sempre aura seconda, E il Giglio eccelso….
La seconda regola è di adoperar grandezze non troppo tra loro ineguali: perché è difficile a’ sensi il paragone di tali grandezze. […] La seconda di non fingere la scena, che sparisce, sì lontana da quella che le succede, che il popolo dia il buon pro a’ personaggi che in poco d’ora fecero quel lungo trotto. […] La prima classe comprendea le persone della più vantaggiosa statura; la seconda era più bassi di quella; la terza più bassa della seconda, e via via; sì che l’ultima era formata da ragazzi e ragazze. […] Entrata questa, usciva la seconda da luogo più lontano, ed eseguito anch’essa il suo pantomimo, dispariva come la prima. […] Edizione seconda, Bergamo, Lancellotti 17602 [prima edizione, Firenze 1680], pp.
Non è meno comica la seconda scena del medesimo atto di molte donne Capuane co’ soldati Cartaginesi. […] Una imitazione delle preghiere dell’Ercole in Eta di Seneca vedesi in quella di Amfia nella seconda scena, Rotin gli astri innocenti , che possono dirsi nobili ed eleganti; ma la gioventù schiverà sempre queste liriche attillature. […] Vigoroso e senza lirico belletto è il linguaggio di Arsinda nella seconda scena dell’atto III.
Nella seconda ritiene parimente i personaggi dell’Ecuba Greca, eccettuandone Taltibio. […] Aggiugnerò solo un altro esempio della seconda Traduzione.
Nella seconda si fa una piacevole pittura locale della vanità degli abitatori delle Asturie, i quali si tengono per nobili nati, ed ostentano la loro executoria ossia carta di nobilità in ogni incontro. […] Io converrei seco loro per la seconda fino a tanto che l’autore non vi sfumasse certe tinte d’ipocrisia troppo risentite, onde per altro ben s’imita l’abuso che fanno i falsi divoti delle pratiche e dell’espressioni religiose.
Il marchese Scipione Maffei nell’Esame dell’Eloquenza Italiana del Fontanini afferma che nella seconda edizione della Floriana del 1526 vien chiamata commedia antica, e cosi leggesi nella Drammaturgia dell’Allacci; ma ciò non basta per farla risalire sino al secolo XIV.
Il Marchese Maffei nell’Esame dell’Eloquenza Italiana del Fontanini afferma che nella seconda edizione della Floriana del 1526 vien chiamata commedia antica, e così leggesi nella Drammaturgia dell’Allacci; ma ciò non basta per farla risalire sino al secolo decimoquarto.
Voltaire diceva che Dryden autore più fecondo che giudizioso avrebbe goduto di un credito senza eccezione scrivendo la decima parte delle opere che lasciò; e se le avesse scritte (poteva aggiugnere) più a seconda dell’arte che non ignorava che del gusto del suo paese che volle secondare.
Comico eccellente che fiorì nella seconda metà del secolo xvii.
Il Mazzoni li ha illustrati con un elaborato studio, edito il 1891 dal Randi di Padova, col titolo : Appunti per la Storia de’ teatri padovani nella seconda metà del secolo XVIII.
Fu infine, per due anni, nella seconda del Domeniconi, condotta da Gaetano Coltellini, e diretta da Antonio Colomberti, in qualità di Prima attrice tragica, e Madre nobile, dalla quale passò a Firenze, ove stette, fuor dell’arte, sino alla morte, che avvenne per idropisia l’8 novembre del 1854.
Il carnovale dell’anno dopo allo stesso Valle, andò in iscena colla stessa compagnia la seconda tragedia di Vincenzo Monti Galeotto Manfredi, nella quale col solito grande successo lo Zanarini sostenne la parte di Ubaldo degli Accarisi (Galeotto era Giuseppe Orsetti).
Imperocché egli è certo che fra l’imitazione che si propone la musica vocale, e quella ch’è propria della strumentale, la prima è più fedele, più circostanziata e più immediata che non è la seconda, dove la distanza tra la maniera d’imitare e l’oggetto imitato è assai grande a motivo di non imitatisi le cose se non se in maniera troppo vaga e generica. […] E la seconda? […] Hassi a spezzar un periodo, il quale sovente non finisce fuorché nella seconda parte dell’aria, per ripeter la prima fino alla noia? […] Alle volte cangian l’ordine delle strofi mettendo in primo luogo quella ch’era seconda, e nel secondo la prima, ovvero levano via del tutto l’altra parte dell’aria senza punto badare alla proposizione che resta smozzata all’esempio di quei quadri che rappresentano le figure soltanto a mezzo busto. […] Anfossi, che pur non è fra cotesto volgo, non ha avuto difficoltà d’impiegare nove battute e mezza (le quali a sedici note per battuta rendono il numero di cento cinquantadue note effettive) sulla seconda vocale della parola “amato” nell’aria “Contro il destin che freme” dell’Antigono.
La seconda tragedia che quivi comparve fu don Sancho Garcia di Giuseppe Cadahalso y Valle d’illustre famiglia, la quale si recitò un anno dopo dell’Ormesinda. […] I medesimi errori di storia ripete Garcia a Rachele nella scena seconda, la quale accoglie con fasto le adulazioni di Manrique e manifesta avversione per Garcia. […] Rachele resta con Ruben fremendo, e viene Alfonso irritato per le voci sediziose del popolo minacciando, Tiemble Castilla, España, Europa, el Orbe, e parte senza dar retta a Rachele che resta con Ruben in una seconda sessione. […] Colomès con iscelta più felice in questa seconda tragedia ha dato al teatro un’ Agnese non indegna degli sguardi degli eruditi; e la Spagna dovrebbe gloriarsene, come la più regolare ed appassionata uscita da un suo figlio, e desiderare che fosse stata composta in castigliano. […] Si allontana poi il Lassala dall’uno e dall’altro tragico nell’oziosa scena seconda dell’atto II, in cui Achille con gli occhi bassi dice alle principesse che gode del loro arrivo , e che non può trattenersi , e parte.
Terzo: per la volontaria dimora della voce nelle rispettive vocali del discorso secondo tali determinati intervalli, che sono quelli che s’esprimono nella musica coi nomi di seconda, terza, quarta, quinta, ecc. […] Imperocché ha ella una variazione d’accento che la rende molto a proposito per la formazione de’ piedi: può, per esempio, in una parola di cinque sillabe, mettendo l’accento sulla seconda, far brievi le tre che le rimangono, come in “determinano”: può fare lo stesso in una parola di quattro sillabe, come in “spaventano”: abbonda moltissimo di piedi dattili come “florido, lucido”, piedi che molto giovano all’armonia a motivo dell’ultima, e penultima breve precedute danna sillaba lunga, circostanza, che più agevole rende la musicale misura: adatta l’accento ora sulla penultima, come in “bravura, sentenza”, ora sull’ultima, come in “morì, bontà, virtù”, dal che vario e differente suono risulta sì nelle rime che nei periodi, e più facile diviene la poggiatura nella cadenza. […] [19] La seconda, della immaginazione pronta e vivace, che tanto influisce sul naturale degli Italiani, la quale fra le molte modificazioni degli organi destinati all’esercizio della parola trova subito quelle, che alla maniera loro di concepire maggiormente si confanno.
Essa è regolare e sceneggiata alla moderna, e solo nella terza scena dell’atto IV partono i personaggi della seconda, lasciando vuoto il teatro, ed ha i cori mobili di Assirj, Caldei ed Israeliti. […] Ma la seconda e terza scena, nelle quali Alceo e Biante un dopo l’altro annunziano la stessa volontà del Senato a Timandro, non si potevano ridurre ad una sola? […] La seconda corona di quell’anno si destinò al Corrado tragedia nazionale del conte Francesco Antonio Magnocavallo di Casal-Monferrato. […] Rimase la seconda corona all’Auge tragedia del nobile Ascolano Filippo Trenta, il quale prima ancora del real programma altre due ne avea pubblicate, la Teone, e l’Oreste. […] Il buon uomo prendeva domestica facta per argomenti privati, o di personaggi di seconda classe.
La prima s’intitola gli Amori di Melibeo e del Cavalier Calisto, tragedia in diciannove atti, fatta dal dottor Sigismondo Grimm, impressa in Augsbourg nel 1520, Celestina é il titolo originale di questa novella in dialoghi, che si é presa per rappresentazione teatrale: la seconda é l’Aulularia di Plauto, impressa in Magdeburg nel 1535; e la terza é l’Ifigenia in Aulide d’Euripide, impressa nel 1584, alla quale il traduttore ha voluto dare il nome di comoedio-tragoedia.
V. l’articolo inserito sul Cittadino di Ginevra nella seconda edizione delle Memorie letterarie di Palissot.
La prima di esse facoltà è l’intelletto, la seconda la immaginazione, e perciò in quest’ultima è riposta la sede del maraviglioso. […] Merita bensì la seconda qualche riflessione.
La seconda azione scenica del Notturno è detta commedia nuova nell’edizione milanese, ed in alcune veneziane Gaudio d’amore. […] Il famoso Matteo Maria Bojardo conte di Scandiano, ad istanza del medesimo duca, compose in terzarima e in cinque atti il Timone commedia tratta dal dialogo così chiamato di Luciano, la quale trovasi impressa la prima volta senza data, ma certamente si scrisse prima del 1494, anno in cui seguì la morte dell’autore, e se ne fece nel 1500 una seconda edizionea.
La seconda azione scenica del Notturno è detta commedia nuova nell’edizione Milanese, ed in alcune Veneziane Gaudio d’amore; ed il di lei carattere è nel basso comico, seguendo la condizione de’ personaggi antichi, servi, ruffiani, parassiti, meretrici. […] Il famoso Matteo Maria Bojardo conte di Scandiano, ad istanza del medesimo duca, compose in terza rima e in cinque atti il Timone commedia tratta dal dialogo così chiamato di Luciano, la quale trovasi impressa la prima volta senza data, ma certamente si scrisse prima del 1494, anno in cui seguì la morte dell’autore, e se ne fece nel 1500 una seconda edizione67.
Dopo alcuni soporiferi discorsi di Briseida e Crisia Achille annunzia a questa la sua libertà, ed ella grata gli augura una corona di lauro che Apollo idolatra; ma immediatamente poi nell’aria gliene augura un’ altra di mirto, nè le basta se non vede su i di lui capelli fiorire i rami di tal mirto; e nella seconda parte (che conviene alla prima come il basto al bue) si dice y de nuestras vidas con afectos nobles aprehendan los robles à permanecer. […] Graziosa è la di lui determinazione di non voler suscitare una guerra civile contraddetta dall’ aria tutta minaccevole, nella quale paragona se stesso al mar tempestoso e medita vendette, e nella seconda parte di essa, che non ha che fare col primo pensiere, si dice, sin tus perfecciones serà à mis passiones dificil la calma, quando à mi alma la quietud faltò; ciò in castigliano potrebbe dirsi una pura quisicosa, ed in francese un galimathias.
Gentile e singolar coppia di fratelli questa dei Berti, i quali, avendo cominciato a recitar da bimbi in compagniette di provincia, in cui peregrinarono sino all’ ’85, si scritturarono in quella italo-veneta di Benini-Sambo, lei come generica giovine, lui come amoroso e mammo, passando poi sempre uniti, modesti e perseveranti, rispettosi dell’arte e di sè, l’ ’87-88 con Marchetti, l’ ’88-89 con Maggi, dall’ ’89 al ’94 con Marini, e dal ’94 a tutt’oggi con Pasta, col quale resteran tutto il triennio, lei qual seconda donna di spalla, lui quale primo attor giovine. […] Nella seconda vi hanno giudizi importanti sull’arte di Préville, il grande attore francese, e sulla differenza tra il recitare colla maschera e a viso scoperto….
Gio: Cristofano Amaduzzi nella seconda sua edizione dell’Alfabeto Etrusco premesso al tomo III Pictur.
Non è però che ignoriamo che a Garcilasso s’imputi la mancanza della lima, e che l’Albanio sua seconda Ecloga ceda in perfezione alla I. dedicata a D.
Il m’avait (dice Eugenia nella scena seconda dell’atto I) cachè ces bruits dans la crainte de m’affliger.
Recitava allora a quel Teatro Valle la Compagnia Perotti, della quale anni a dietro fu parte il Belloni ; e venne subito scritturato con la moglie seconda donna, sino al 1806.
. – Ne ha fatto l’ editore Bemporad di Firenze una seconda edizione, nuovamente illustr., nel 1898.
Si rappresentò poi la Rosmunda nel 1516 o 1517, secondo il Zeno, e fu la seconda tragedia rappresentata. […] Graziosissima è la seconda burla che riceve. […] Non era stata se non abbozzata dal primo autore (secondo il Pigna ne’ Romanzi) e pure si ravvisa in essa la diversità della seconda mano. […] Per conoscere messer Nicia che avrà la ventura di aver de’ figliuoli, vedasi uno squarcio della seconda scena dell’atto I. […] La seconda è l’Alessandro che si stampò nel 1553.
Si rappresentò poi la Rosmunda nel 1516, o 1517, secondo il Zeno, e fu la seconda tragedia rappresentata. […] Graziosissima è la seconda burla che riceve. […] Non era stata se non abbozzata dal primo autore (secondo il Pigna ne’ Romanzi), e pure si ravvisa in essa la diversità della seconda mano. […] Nicia che avrà la ventura di aver de’ figliuoli, vedasi uno squarcio della seconda scena dell’atto I. […] La seconda è l’Alessandro che si stampò nel 1553.
La tresca dunque durava, per lo meno, dal 1620, data della lettera del Cecchini, concernente gli scandali provocati dalla baldina, che altra non era che la Lidia Virginia Rotari, già moglie di Baldo Rotari, come abbiamo da una lettera (26 novembre 1612) al Duca di Mantova firmata da’comici tutti, fra cui Baldo Rotari, in nome di sua moglie ; alla quale fu dato il soprannome di baldina, dal nome del marito, o in antico per distinguerla dall’altra Lidia di Bagnacavallo, la comica famosissima de’confidenti, che di non molti anni l’aveva preceduta, o più tardi, in compagnia dell’Andreini, per meglio distinguere le due Virginie : io ritengo più probabile la seconda ipotesi. — Che anche la Rotari fosse attrice valente sappiamo dalle poesie varie pubblicate insieme alla Maddalena lasciva e penitente, azione drammatica dell’Andreini, nella quale recitando in Milano nel 1652 la parte della vecchia Marta, ottenne, come si direbbe oggi, uno strepitoso successo. […] Avrebbe dovuto dire più esattamente : quella che circa trent’ anni dopo diventò la seconda moglie di G.
Questa seconda maniera di ballare si chiama pantomimica, la quale costituisce un linguaggio muto di azione inventato dalla umana sagacità affine di accrescer la somma dei nostri piaceri, e di stabilire fra uomo e uomo un novello strumento di comunicazione indipendente dalla parola. […] La seconda può far temere una sorte uguale per l’odierna musica e l’odierna poesia, qualora si lasci al ballo un’illimitata licenza sul teatro senza restringerlo fra quei cancelli che prescrivono il buon gusto e la sana filosofia. […] La seconda in quanto viene applicata al melodramma o come parte costitutiva di esso e coll’azione intimamente connessa, o come facendo classe di per sé qual semplice intermezzo frapposto tra atto ed atto. […] La seconda fu un carro di Venere bellissimo sopra il quale essa sedeva con una facella sulla mano nuda; il carro era tirato da due colombe, che certo parevano vive, e sopra esse cavalcavano due amorini con le loro facelle accese in mano, e gli archi, e turcassi alle spalle. […] Conseguentemente a quanto si è detto la mimica eroica dev’essere più scarsa di modelli che non la pantomima comica, perocché nella prima l’influenza di quella qualità, che si chiama “politezza”, non può far a meno di non rendere i personaggi sublimi che vi si rappresentano, misurati, contegnosi, e lontani da quello sfogo spontaneo onde traggono i gesti la loro espressione; dovechè nella seconda la più rozza, o se vogliamo pur dirlo, la men travisata educazione, rendendo le persone imitate più spensierate e più schiette, fa sì che s’abbandonino al loro istinto con minore ritegno secondando più liberamente gl’impulsi della loro sensibilità.
La seconda non si è rappresentata nè impressa, ma è a me ben nota per averne ottenuta una copia rimessami da Madrid dal gentile autore.
Madama Christiana di Francia, principessa di Piemonte. » (Cristiana, o Cristina di Francia, Madama Reale, seconda figlia di Enrico IV e di Maria de’ Medici, sorella di Luigi XIII, nata al Louvre il 10 febbraio 1606, maritata a 13 anni nel 1619 a Vittorio Amedeo, primo del nome, principe di Piemonte, che diventò duca di Savoia, dopo la morte di suo padre Carlo Emanuele I o il Grande, il 26 luglio 1630).
Nella Locandiera, infatti, e nella Pamela nubile – la prima così bonamente, così onestamente, direi quasi goldonianamente civettuola ; la seconda così ingenua, così innamorata – la Di Lorenzo raggiunge sempre col gesto, con la voce, con la fisonomia dolce e arguta, una tale efficacia correttissima, da non farci desiderare di meglio.
Dunque (seconda conseguenza) essendo tutti mal eseguiti, non avrebbe torto chiunque vituperasse l’opera italiana. […] Egli asserisce p. e. che gli intervalli che sono in uso nella nostra armonia si riducono all’ottave, due settime, due seste, due terze, una quinta, una quarta, la seconda, il tuono, e il semituono, come se questi due ultimi non fossero due altre seconde, cioè la maggiore e la minore, e come se anche quasi tutti gli altri intervalli non fossero triplicati a riserva dell’ottava, ch’è d’una sorte sola.» […] E il tuono e il semituono non sono essi appunto gli intervalli che si chiamano con altro nome seconda maggiore, e seconda minore? […] Così potrebbe con eguale giustezza rimproverarmi, perché non mi sono avvisato di dire che la terza minore si nomina qualche volta seconda superflua, e che alla settima maggiore si da in qualche occorrenza l’appellazione di settima superflua. […] [96] Nella seconda dissertazione dice molte belle cose, parte delle quali mi sembra vere, e parte no intorno allo stile drammatico-lirico in generale, e intorno a quello de’ salmi in particolare, ma io non ho saputo rinvenire il luogo dov’egli, secondo il giornalista asserisca, «che la divisione della nostra opera in recitativo semplice, recitativo obbligato, ed aria fosse la stessa stessissima presso ai Greci».
La prima di esse è divisa in due parti, o atti, e s’intitola Gallicano, che è un pagano generale di Costantino, il quale va a combattere contro gli Sciti, n’è vinto, è ricondotto contro di essi da un angelo, vince, si battezza, e fa voto di castità; e nella seconda parte l’imperadore non è più Costantino, ma Giuliano, da cui Gallicano viene esiliato, e riporta la corona del martirio. […] L’ altro dell’anno 845 dell’Egira è di un Anonimo, e s’ intitola Comœdia Blateronis, in cui da diversi interlocutori si tratta di tre cose differenti: nella prima parte parlasi della vendita di un cavallo, nella seconda delle furberie di alcuni vagabondi, nella terza di certi innamorati.
Non è meno comica la seconda scena del medesimo atto di molte donne Capuane co’ soldati Cartaginesi. […] Vigoroso e senza lirico belletto è il linguaggio di Arsinda nella seconda scena dell’ atto terzo.
Fu in Francia una seconda volta, dai primi giorni di febbraio al 26 d’ottobre del 1608, e questa volta direttore e conduttore della Compagnia ; a proposito della quale il Duca Vincenzo in data 10 novembre 1607 annunziava al suo ambasciatore alla Corte Messer Trajano Guiscardi, Fritellino e sua moglie come i migliori personaggi non solo della sua compagnia ma di tutta Italia. […] Forse, chi sa, anche la seconda volta, nel 1608, il Cecchini riuscì a tornare in Francia direttore di compagnia a forza d’intrighi, e certo entusiasmò il pubblico e la Corte con l’arte sua.
L’attore deve allora modificare l’espressione a seconda dell’individuo che ha davanti. […] La prima parte è costituita da 89 carte numerate secondo una numerazione recente; la seconda parte consta di 215 carte. […] Allora una seconda natura succede alla prima, assai più debile e incerta, o mascherata e fallace. Quindi certe passioni, che nella prima erano tutte spiegate, vivaci e sincere diventano nella seconda soffocate, languide, manierate. […] Ed in caso di conflitto giova sempre piegar piuttosto dalla prima che dalla seconda.
Iacomo o Iacopo Antonio Fidenzi era dunque il direttore della compagnia ; e il male accennato nella seconda lettera, che lo fe’andare a Padova, doveva certo esser quello degli occhi, di cui discorre in una delle sue poesie (pag. 70), nella quale sono anche i segni della più profonda gratitudine verso i suoi generosi Padroni.
Della Flavia non ne parlo, poichè è la meglio seconda donna che reciti, sì per il premeditato quanto per l’improviso.
Si domandaron la prima volta a Parigi ; e andaron la prima sera a teatro in pochi : vi andarono più la seconda, e si rimandò la gente alla terza.
La seconda tragedia che quivi comparve fu Don Sancho Garcia di Giuseppe Cadahalso y Valle d’illustre famiglia, la quale si recitò un anno dopo della rappresentanza dell’Ormesinda. […] Rachele resta con Ruben fremendo, e viene Alfonso irritato per le voci sediziose del popolo minacciando, Tiemble Castilla, España, Europa, el Orbe, e parte senza dar retta a Rachele che resta con Ruben in una seconda inutile sessione. […] Patetico è il discorso del sacerdote nell’atto III: felice l’immagine che Volunnia rappresenta a Marzio di se stesso posseduto da’ rimorsi nel caso che trionfasse di Roma: grave la seconda scena dell’atto V, in cui Vetturia espugna la durezza del figlio: buone imitazioni del Tasso si scorgono nella scena 6 descrivendosi la rotta de’ Volsci: interessante in fine l’ultima scena per la morte di Coriolano. […] Colomès con iscelta più felice in questa seconda tragedia ha data al teatro un’ Agnese non indegna degli sguardi degli eruditi, e la Spagna dovrebbe gloriarsene come la più regolare ed appassionata uscita da un suo figlio, e desiderare che fosse stata scritta in castigliano.
La seconda tragedia del Pepoli quasi del tutto rifusa nell’economia della favola e nello stile, è Carlo e Isabella rappresentata in Bologna nel 1791, indi uscita per le stampe bodoniane l’anno 1792. […] III la scena seconda del IV, in cui Consalvo malgrado del divieto di Alfonso, si presenta ad Albumasar, il quale si maraviglia di Alfonso, che vuol lasciare in Affrica Ormesinda per un arcano che non vuol rivelare, e di Consalvo, che vuol rimaner prigione, finchè l’altro non abbia condotti via gli schiavi. […] Nella seconda adunque Iroldo ambasciadore della madre di Corradino dice che viene a trattar di pace e del riscatto di Corradino. […] Il nell’atto III la seconda, in cui segue l’abboccamento d’Agide con Leonida. […] Noi della prima nulla sappiamo, e della seconda leggiamo in qualche foglio periodico che l’autore l’ha comunicata al celebre bolognese Francesco Albergati Capacelli ed al noto Saverio Bettinelli.
[3] La seconda fu l’esempio d’un celebre autore, il quale ugualmente ricco di fantasia lirica, ugualmente benemerito della propria lingua, che sprovveduto delle altre doti che caratterizzano un gran poeta, contribuì coll’autorità che aveasi acquistata fra suoi nazionali in un secolo, che di già inchinava al cattivo gusto, a guastar il dramma musicale. […] [17] Nella seconda parte (poiché in due sole è divisa) viene un mercante, il quale fra le altre recita la seguente arietta: «Al Perù che occorre andare, E disagi ognor soffrire: Basta solo esercitare Il mercante, e poi fallire: Questo è il modo d’arricchire Inventato da più scaltri, Far a mezzo di quel d’altri.»
La inverisimiglianza dell’Ajace seconda Tragedia, viene difesa dal Signor Lampillas coll’esempio del Prometeo di Eschilo e degli altri Greci, che introducono Numi ed Esseri allegorici personificati, nella quale apologia si commettono due gravi falli. […] Molto e molto manca adunque alla seconda Tragedia del Virues per chiamarsi regolata.
la scelta di un’azione tanto abbominevole e così piena di orrori , che egli stando in Parigi non ebbe valore di veder la seconda volta rappresentare alla Dumenil il carattere di Fedra, in cui così sensibilmente si oltraggia la decenza e la verisimiglianza . […] Interessa eziandio la stessa Policrita appassionata amante di Pisistrato e della libertà, e che seconda le mire di Solone a costo del proprio amore.
La Bacchettona, ovvero la Custoditrice della Cassetta tratta da una favola inglese è parimente scritta in versi di dieci sillabe, e vi si vede ben dipinta una falsa virtuosa contrapposta ad una sua cugina amante de’ piaceri ma ingenua e di buon cuore ed anche ad un uomo candido, il quale giudica bene della prima e male della seconda, ed al fine a stento si disinganna per opera di una fanciulla che si occulta sotto spoglie virili. […] Nella seconda impressa e non rappresentata vibrò contro gli stessi le più acerbe punture comiche.
Spiritoso ne’ lazzi, pronto nelle risposte, lepido e faceto ; e sopra ogn’ altra cosa infinitamente studioso, acquistossi una somma riputazione, e fu tenuto in concetto d’uomo veramente negli studj fondato, e pieno di moltissime cognizioni. » Pubblicò nel 1610 a Bologna per le stampe di Vittorio Benacci due operette ; la prima intitolata : Fantastiche et ridicolose etimologie recitate in commedia da Aniello Soldano, detto Spacca Strummolo Napolitano, dedicata al Conte Ferdinando Riario, Senator bolognese ; la seconda, La Fondazione et origine, ecc.
Io ho inteso che i nomi hanno in loro un non so che di fortunato e d’infelice ; per me questo di Lauinia non mi piace ; poichè Lauinia, quella cantata da Virgilio originò incendio al Latio, la morte a Turno, e trauagli a Enea : oltre che se voi pigliate la seconda sillaba di questo nome che è Vi, e la fate prima, componete un nome che dice Vilania.
[5] Questa seconda maniera è quella che rende la poesia tanto acconcia ad accoppiarsi colla musica: anzi siffatta proprietà, la quale fino ad un certo segno è comune ugualmente alla eloquenza che alla poesia, non è che il fondamento della melodia imitativa, ovvero sia del canto: dal che ne seguita eziandio, che la possanza della eloquenza se non in tutto almeno in gran parte dipende dalle qualità musicali della lingua, ovvero sia dalla magia de’ suoni combinati diversamente nel numero oratorio, o nella pronunzia. […] La seconda è che la poesia fatta per accoppiarsi colla musica, debbe rivestirsi delle qualità, che questa richiede, e rigettarne tutte le altre: circostanza che tanto più divien necessaria quanto la lingua è men musicale, poiché qual cosa imiterebbe la musica in un linguaggio privo d’accento, se la poesia non le somministrasse né sentimenti, né immagini? […] [37] Non nella seconda, imperocché, essendo l’opera un componimento teatrale destinato alla mozione degli affetti, né distinguendosi dalla tragedia se non per le modificazioni che risultano dal suo accoppiamento colla musica, egli è chiaro che la sua essenza non è riposta nel maraviglioso dell’Epica, il quale ne distruggerebbe colla inverosimiglianza il principal interesse.
Vedasi la seconda edizione del libro intitolato Menagiana.
Questa scena, a seconda dei drammi che vi si esponevano, diveniva tragica mostrando statue, colonne e ornati nobili, comica imitando piazze e finestre di edifizj particolari, e satirica presentando rupi, caverne, boscaglie.
V. la seconda edizione del libro Menagiana.
.), servetta Ristori Maddalena, altra madre e seconda donna Rosa Rachele Pellegrini Assunta Paladini Giuditta RISTORI ADELAIDE generiche Rosa Virginia Ristori Carolina parti ingenue UOMINI Tranquilli Pasquale, primo attore Rosa Luigi, padre e tiranno Massini Antonio, caratterista Bosello Giovanni, primo amoroso Bertucci Vincenzo, secondo amoroso Fabbretti Fortunato, secondo caratterista Ristori Antonio Guarni Giovanni Mariotti Giuseppe Pescatori Nicola MENEGHINO ARLECCHINO Bosello Giacomo, pittore Mechetti Domenico, macchinista generici La prima rappresentazione, da darsi il lunedì 26 dicembre 1831, fu annunziata così : Non v'ha dubbio che il Drammatico trattenimento sia divenuto ai nostri giorni la scuola del costume, e lo specchio delle umane passioni.
Viva e teatrale è parimente la scena seconda dell’atto V, in cui ella posta nel maggior rischio della sua vita sdegna di seguir Varo che vuol salvarla. […] Barbaro, tiranno, l’ha chiamato nella seconda scena dell’atto IV. […] Stravagante, e senza utilità pel tiranno mi sembra la seconda scena dell’atto V, in cui egli vien fuori unicamente per dire all’ardito eroe: vieni a piè dell’altare Me jurer à genoux un hommage éternel.
La prima cosa non poteva farsi, perché cangiarsi non potevano gl’inalterabili rapporti messi dalla natura fra i suoni e l’orecchio, e però convenne appigliarsi alla seconda. […] Le ragioni sono perché vi precede la sinfonia, perché il basso seguita tutte quante le note del cantore, perché si accompagna con altri stromenti, perché si fa il ritornello alla seconda parte, perché il metro è diverso da quello del recitativo, perché manifestamente è un canto, per tutte le condizioni insomma che le arie a dì nostri distinguono. né si veggono soltanto ne’ drammi del Rinuccini.
Martelli vi ha lette tre delle quattro sue giornate che sta componendo sopra varie parti della tragedia; egli l’intitola l’Impostore ed introduce a parlare Aristotile con cui finge essersi abboccato nella galera: la prima giornata è da Genova a Savona; la seconda in Savona appiè del colle dove abitava il Chiabrera. […] Della natura di questa seconda revisione non è possibile, allo stato attuale, dire molto se non ipotizzare che Martello avesse già integrato il passo di Bulinger (III.[90]-[97]) sulla presenza delle donne nel teatro latino in risposta alle critiche giuntegli dai ‘lettori’ parigini37. […] Contiene: p. [1]: bianca; [2]: antiporta calcografica: allegoria della Tragedia; 1: frontesp.; 2: bianca; 3-4: A chi legge; 5-38: sessione prima; 39-65: sessione seconda; 65-98: sessione terza; 98-152: sessione quarta; 153-200: sessione quinta; 201-236: sessione sesta; [1]-[4]: Indice delle cose notabili. […] [5.195ED] Se non è stato un gaglioffo il compositore di quella musica avrà adattate le note a quella prima espression, talché non riusciran poi adattabili alla seconda. […] [6.56ED] Ma ciò dovria chiarire abbastanza che basta al recitativo la dolcezza che seconda il tuono composto di diatonica e di enarmonica, ed a’ cori richiedersi di più la cromatica.
Si è fatto pur menzione nell’opera medesima e nella seconda parte del Supplimento del teatro di Venosa, secondo l’Antonini, sacro ad Imeneo, di quelio de’ Marsi in Alba Fucense, e di quelli di Baja e di Alife e di Sessa.
Del resto in certi suoi componimenti che si appressano più alla tragedia, come la seconda parte de la Hija del Aire, il Tetrarca de Jerusalèm, la Niña de Gomez Arias, benché sregolati, si trovano molti tratti patetici e degni d’attenzione.
Non è dunque l’opera presente una semplice seconda impressi ne della mia storia teatrale, ma sì bene un nuovo libro che con nuova sospensione d’animo presento al pubblico.
Ma pur questa sarebbe una cura inutile, perchè tal Libro, ad onta della seconda Edizione, giacque ancora, e giacerà preda delle tignuole nella polvere, dalla quale con infelice sforzo pretese cavarlo il Bibliotecario Nasarre.
Il famoso Matteo Maria Boiardo ad istanza del medesimo duca Ercole compose pure in terza rima e in cinque atti una commedia intitolata il Timone, tratta da un dialogo di Luciano, la quale trovasi impressa la prima volta senza data, ma fu certamente scritta prima del 1494, in cui avvenne la morte dell’autore e se ne fece nel 1500 una seconda edizione.
Secondò parimente molto meglio il pensiero de’ suoi predecessori di scemare il numero degl’individui del Coro musico e ballerino per accrescerne quello degli attori degli episodii, e con questa seconda classe di rappresentatori rendè l’azione vie più viva e variata.
Della prima porzione il luogo più elevato e visibilè e quasi la fronte dell’edifizio, era la Scena, la quale veniva coperta da un tetto, e presentava agli spettatori tre porte, delle quali quella del mezzo dicevasi Βασιλειον, reale, e l’una e l’altra de’ lati Ξενοδοκειον, ospitale a Questa scena, a seconda de i drammi che vi si esponevano, diveniva tragica mostrando statue colonne e ornati nobili, comica imitando piazze e finestre di edifizii particolari, e satirica presentando rupi caverne boscaglie.
Al lettore viene offerto così uno strumento versatile, che permette di svolgere ricerche mirate o incrociate a seconda dell’approccio che si preferisce; anche per questa ragione si è scelto di suddividere implicitamente le note di commento in tre sezioni: una prima in cui si offrono i riferimenti indispensabili ai testi citati da Calepio; una seconda di discussione, più o meno ampia, sulle questioni di natura critica e drammaturgica sollevate nel paragrafo di riferimento, e una terza in cui si fornisce, se necessario, una bibliografia specifica relativa ai problemi toccati. […] [1.2.6] Comprova ad evidenza il mio sentimento l’uso che Aristotele fa della medesima dizione nella morale, massimamente nel libro 7 capo 1, ove diversificando l’incontinenza da μοχθερία, oppone questa seconda all’abito della virtù. […] [4.4.2] La seconda avvertenza che s’ha da’ Francesi è di trattenere il primo personaggio sul teatro il più del tempo, il che giova per dar modo all’uditore di prendere maggior interesse nelle sue passioni, o di farvi almeno rimanere persone in sua vece degne della tragica dignità. […] Ciò massimamente mi spiacque nelle tragedie del Giraldi ed in particolare nell’atto 5. della sua Cleopatra, ove prima esce Olimpo solo; partito questi arriva Cleopatra pur sola a fare la seconda scena; nella medesima guisa Gallo fa quindi la terza e la quarta fassi dal famigliare di Cleopatra senza che uno s’avvegga dell’altro. […] La seconda che apparve fu la terza rima, nella quale fu scritta la Discordia d’amore di Marco Guazzo, ma questa non ebbe seguito, come troppo affettata e disadatta alla natura della tragedia.
.), che vi ha delle sillabe lunghe più lunghe delle une e dell’altre, e così delle brevi più brevi; “pallentes” per esempio, e “divini” sono del pari composte di tre lunghe: ad ogni modo e chi non s’accorge che la prima parola va più lentamente della seconda? […] Imperocché essendo una seconda espressione de’ sentimenti e delle imagini che si ricercano, essa non debbe essere toccante, viva, allegra, maninconica, dolce e terribile, se non quanto lo permettono le parole197.
Nella prima imitò l’Ecuba, e nella seconda l’Ifigenia Taurica di Euripide. […] Il signor Riccoboni nella seconda parte dell’Istoria del Teatro Italiano diede il piano e la critica di quella tragedia del Trissino, della quale i francesi hanno due antiche traduzioni, l’una in prosa, e i cori in verso, fatta da Mellin de Saint Gelais, e stampata in Parigi nel 1560; l’altra in versi fatta da Claudio Mermet, e impressa in Lione nel 1585.
Su tal fondamento possiamo distinguere gli uomini in tre classi: la prima di quelli che riflettono senza curarsi di sentire, come il Dotto imperturbabile; la seconda di coloro che sentono unicamente senza neppure accorgersene, come i selvaggi, i fanciulli, i volgari; la terza di quei, che senza immollare le ali alla sensibilità, fanno servire la Natura e la riflessione, il Cuore e la Mente, a guardarsi dagli errori, e ad essere più sensibili, e perciò più socievoli, più compassivi, più uomini in somma, che pretese divinità.
Allorchè poi questa farsa si ripetè in Parigi dove il ridicolo che vi si satireggia, esser dovea più disteso e più notabile, si accolse così favorevolmente che se ne continuarono le rappresentanze per quattro mesi continui, raddoppiandosi sin dalla seconda recita il prezzo ordinario dell’entrata.
Per darne un saggio trascriveremo una parte della scena seconda dell’atto II. […] Il dialogo proprio e naturale seconda felicemente i caratteri delle persone imitate. […] Ma la seconda recitata in Roma pur nel medesimo anno è una favola lugubre che l’istesso autore esitava, se dovesse nominarla comica, drammatica o neutra ; è uno de’ drammi lagrimanti indeterminati al pianto ed al riso, con l’aggiunta di una pazzia tanto difficile ad ottenersene con pari sollecitudine la guarigione, senza la quale non può seguirne lo scioglimento sperato di lieto fine. […] Al primo incontro Tiberio grande oratore è superato da Fabio che nella seconda contesa è dichiarato Console. […] Che poteva risultare da un duetto di una prima cantante, di una Bandi, Bilington, Mingotti p. e. , con una seconda parte che soleva disimpegnarsi da qualche musichetto di prima uscita o da qualche, che cantatrice novizia ?
La mancanza della seconda mette il motivo musicale in contraddizione con se medesimo, poiché ad un andamento patetico s’uniscono i fregi dell’allegro, gli arzigogoli del presto s’inseriscono nell’adagio, e così via discorrendo. […] Quando il pensier musicale d’un aria si è presentato adorno di certa classe di ornamenti, non si dee replicarlo di nuovo vestito in foggia diversa; perché s’hai colpito nel segno la prima volta, saranno necessariamente fuori di luogo i vezzi chc le aggiugni nella seconda. […] La seconda che nell’una e nell’altra si ponevano in uso diverse sorta di strumenti musicali.
Sembra però che alla prima rappresentazione, e non a questa seconda, si fosse trovato il prelodato Luigi Alamanni, facendo il Giraldi dire alla Tragedia, I’ dico l’Alamanni, che mi vide, Per mio raro destìno, uscire in scena. […] Si vorrebbe purgata la favola di qualche scena di poca importanza della nutrice, com’ è la seconda dell’atto I; della descrizione troppo lunga e troppo circostanziata della tempesta in bocca dell’angustiato Torrismondo; delle lungherie della scena terza del medesimo atto di Torrismondo col consigliere, in cui l’autore amplifica, esagera e replica in varii modi e sotto varie forme le stesse cose; del racconto della regina Madre de’ piaceri amorosi per indurre la figlia a maritarsi; della minuta numerazione che fa Torrismondo de’ giuochi da prepararsi per la venuta di Germondo; di quel cumolo di varii impossibili ammassato dallo stesso Germondo nell’atto III, Dal freddo carro muover prima vedrem . […] Imetra nella seconda scena narra a Nino come Anaferne si è sommerso nell’Eufrate, e la regina ha manifestato che Dirce era sua figlia.
Viva e teatrale è parimente la scena seconda dell’atto V, in cui ella posta nel maggior rischio della sua vita sdegna di seguir Varo che vuol salvarla. […] Barbaro, tiranno , l’ha chiamato nella scena seconda dell’atto IV. […] Stravagante e senza utilità pel tiranno mi sembra la seconda scena dell’atto V, in cui egli vien fuori unicamente per dire all’ardito eroe: vieni a piè dell’altare Me jurer à genoux un hommage èternel.
Eschilo adunque aggiugnendo una seconda spezie di declamatori alla prima che Tespi avea tratta dal coro, assegnò loro certo grado, ed ordine, facendo riconoscere per figura principale il rappresentatore delle prime parti; e la terza specie che vi accrebbe Sofocle, dovette essere di attori ancor meno qualificati ma necessarii al poeta per tessere e condurre con più agevolezza e verisimilitudine la favola, coll’opera di altri interlocutori di terza specie.
Allorchè poi si ripetè in Parigi, dove il ridicolo che vi si satireggia esser dovea più generale, si accolse così favorevolmente che se ne continuarono le rappresentazioni per quattro mesi, raddoppiandosi fin dalla seconda recita il prezzo ordinario dell’entrata.
E credo per lo studio della scena di prosa, non sia privo d’interesse il dialogo in furbesco di Zan Muzzina tra Scatarello e Campagnolo, che è nella seconda parte della Corona maccheronica, e di cui ecco le prime due stanze : Scatarello Alluma un po’ Calcagno, se ’l gonzo da per ell’ vien al cogoll’.
, come si apprende dalla canzone : Infermità, Testamento e Morte di Francesco Gabbrielli detto Scapino, di cui la seconda strofe suona così : [http://obvil.github.io/historiographie-theatre/images/rasi_comici-italiani-01-02_1897_img011.jpg] [http://obvil.github.io/historiographie-theatre/images/rasi_comici-italiani-01-02_1897_img012.jpg] (Avec privilège de l’Impression de Mariette, rue St.
Pubblicò nell’anno 1607 le Bravure del Capitan Spavento, nell’ 11 le due favole boschereccie, l’Ingannata Proserpina e l’Alterezza di Narciso ; l’anno dopo, i Ragionamenti fantastici posti in forma di dialoghi rappresentativi ; nel’ 16 raccolse le Lettere e i Frammenti di scritture della moglie, e nel’ 18 mise fuori la seconda parte delle Bravure. […] III, dell’Università di Bologna, portanti la prima il N.° 21, la seconda il N.° 55, e che qui riproduco : I CONTRASTO – di bravvra – fra il capitano – delvvio e zan badil – con due Canzoni alla Bergamasca – opera molto dilettevole, e da ridere.
Pygmalion: il balletto Pygmalion fu intonato da Jean-Philippe Rameau e rappresentato per la prima volta il 27 agosto 1748 all’Académie royale de musique di Parigi, su testo di Antoine Houdar de La Motte Delle scene [commento_5.1] Canziani: Giuseppe Canziani fu un noto ballerino e coreografo attivo in diversi teatri in Italia e all’estero nella seconda metà del Settecento; è oggetto di critiche presso i contemporanei perché realizzava grandi balli storici scissi dall’azione del dramma all’interno del quale erano rappresentati.
Se Amlet dà la prima o la seconda stoccata o nel terzo assalto colpisce l’avversario, ordina che si scarichi tutta l’artiglieria.
Andò in iscena la Carolina con Sedici anni sono e fece un fiasco deciso – andò lui di seconda sera col Filippo e fece doppia damigiana.
Oggi stimo che farebbe lo stesso effetto in una città colta che ha assaporato il piacer delle lagrime del teatro, purchè se ne troncassero acconciamente alcune ciance della nutrice, l’espressioni di Oronte appassionato nell’atto II che si trattiene per molti versi su i casi del nocchiero, la maggior parte della lunga scena seconda dell’atto III, quando Malecche esorta Sulmone alla pietà, e i lamenti del coro delle donne dopo essersi Orbecche trafitta. […] Si vorrebbe purgata la favola di qualche scena di poca importanza della nutrice, com’ è la seconda dell’atto I; della descrizione troppo lunga e troppo circostanziata della tempesta in bocca dell’angustiato Torrismondo; delle lungherie della scena terza del medesimo atto di Torrismondo col consigliere, in cui l’autore amplifica, esagera e replica in varj modi e sotto varie forme le medesime cose; del racconto della Regina Madre de’ piaceri amorosi per indurre la figliuola a maritarsi; della minuta numerazione che fa Torrismondo de’ giuochi da prepararsi per la venuta di Germondo; di quel cumolo di varj impossibili ammaslato dallo stesso Germondo nell’atto III, Dal freddo carro muover prima vedrem ecc. […] Imetra nella seconda scena narra a Nino come Anaferne si è sommerso nell’Eufrate, e la regina ha manifestato che Dirce era sua figlia.
Vedi l’articolo inserito nella seconda edizione delle Memorie letterarie di Palissot intorno al celebre Cittadino di Ginevra.
la scelta di un’ azione tanto abbominevole e così piena di orrore, che egli stando in Parigi non ebbe valore di veder la seconda volta rappresentare alla Dumenil il carattere di Fedra, ove così sensibilmente si oltraggia la decenza e la verisimiglianza.
Francesco Marrucchi che nel 1775 ottenne la seconda corona: e la Faustina di Pietro Napoli-Signorelli cui si assegnò la prima corona del concorso del 177864.
Vero è che la Pazzia piacque tanto al pubblico e agli attori, che restò poi nel patrimonio delle Compagnie drammatiche, mutando semplicemente di nome, a seconda dell’ attrice che la rappresentava. […] Benchè in versi, non toccherò della Mirtilla, Pastorale scritta nella età giovanile, che ha i soliti lambicchi, i soliti contrasti, non però peggiori di quelli onde son seminate quasi tutte le produzioni sceniche del genere e del tempo ; trascriverò dalle Rime (Milano, Bordone, 1601) per dare un saggio del suo poetico stile, due sonetti amorosi (pag. 59 e pag. 144), de’quali parmi vi sieno di assai meno valore in poeti del suo tempo e di maggior grido, e ai quali farò seguire come chiusa una canzone, la seconda delle poesie funebri (pag. 217) nitida e piana a mio giudizio, e soavissima quant’altre mai.
Nella seconda trattò del di lei regno dopo la morte di Nino, della maniera come tolse il freno del governo al figliuolo inetto e regnò sotto spoglie virili e della di lei morte. Nell’una e nell’altra è dipinto vivacemente il carattere di questa regina straordinaria piena di valore e di ambizione; ma nella seconda sono gli evenimenti assai più dilettevoli e più atti a tirar l’attenzione dell’uditorio. […] L’espressione originale è fondata sul doppio senso che hanno nell’idioma castigliano le parole Zelo e Zelos, significando zelo la prima, e gelosia la seconda senza bisogno di cangiar voce.
Nella seconda trattò del di lei regno dopo la morte di Nino, della maniera come tolse il freno del governo al figliuolo inetto per regnare colle di lui spoglie virili, e della di lei morte. Nell’una e nell’ altra è dipinto vivacemente il carattere di questa regina straordinaria piena di valore e di ambizione; ma nella seconda sono gli evenimenti assai più dilettevoli e più atti a chiamare il concorso. […] L’ espressione originale è fondata sul doppio senso che hanno nell’ idioma Castigliano le parole zelo e zelos, significando zelo la prima e gelosia la seconda senza bisogno di cangiar voce.
.), e ai madrigali in lode di Eularia Coris e della seconda moglie Lidia (V.), metto qui il monologo di Lucifero nell’Adamo, atto I, scena II, e il breve esame della Maddalena lasciva e penitente, della quale è trascritta una scena per intero.
La prima volta adunque fu abbandonata l’Ecira per i Pugili, giuochi Ginnici appartenenti al Circo: la seconda per i Gladiatori, i quali combattevano nell’Anfiteatro.
Ma il sig. di Surdéac sotto pretesto d’aver anticipato molto denaro, s’impadronì del teatro e della cassa, cacciò fuori il Perrin, e si valse della penna di Gilbert, il quale compose le Pene, e i Piaceri d’Amore, seconda opera francese posta pure in musica dal Cambert e rappresentata nel 1671.
Secondò parimente assai meglio l’idea de’ suoi predecessori di scemare il numero degl’individui del coro musico e ballerino, per accrescerne quello degli attori degli episodi; e con questa seconda classe di rappresentatori rese l’azione vie più viva e variata. […] Le più belle Tragedie dell’immortal Racine sono senza dubbio, l’Ifigenia e la Fedra, le quali si riconoscono per giudiziose traduzioni, o imitazioni d’Euripide, di cui ha pure l’autor francese tralasciate tante bellezze che poteva incorporare specialmente alla seconda invece dell’episodio d’Aricia ch’é tutto suo.
La nobiltà dello spettacolo il rese accetto; e certo ei merita gran lode come inventore fra latini di quel genere di poesia; ma i pochi frammenti che di lui ci rimangono, giustificano il poco favorevole giudizio portatone da Cicerone, il quale attesta, che le favole liviane non meritavano di esser lette la seconda volta64. […] Ciò avvenne al teatro latino circa la seconda guerra punica, allorché la lingua si trovava nel colmo dello splendore piena, come ella é, di gravità e maestà, servì felicemente que che impresero con coraggio a coltivar la poesia tragica.
Se Amlet dà la prima o la seconda stoccata, o nel terzo assalto colpisce l’avversario, ordina che si scarichi tutta l’artiglieria.
[NdA] Parte seconda, sc. […] La seconda disamina in spezie quelle doti medesime in quanto s’impiegano talvolta da lui mal a proposito o per condurle all’eccesso, o per raffinarle di troppo, o per applicarle a personaggi, cui non si convengono.
[10] La seconda cagione più sottile, e più ascosa è riposta nella natura, ed indole d’entrambe le religioni.
La seconda fu Faustina Bordoni veneziana allieva di Michelagnolo Gasparini buon contrappuntista.
Vi si accomodarono i Musici Cantori, e i Compositori: quelli potevano in esse sfoggiare coll’agilità della voce senza curarsi della verità richiesta dal Dramma; questi risparmiavano la maggior parte del travaglio, che loro costato avrebbe l’animare con giuste espressioni musicali i recitativi a seconda degli affetti, e di questi Recitativi disbrigandosi in una notte o due, e dando alle parti subalterne, per dir così, a cantare un minuetto, o una barcarola di poca fatica, riserbavano le delicatezze della loro arte per una mezza dozzina di Arie principali da fare spiccare il portamento della voce nel Cantabile del Tenore, del primo Soprano, e della prima Donna.
Le sole sue commedie applaudite sono il Figliuol Prodigo, la Scozzese, e la Nanina; e pur son piene di negligenze e difetti visibili, spezialmente la seconda, tratta da un dramma inglese del ministro scozzese Hume.
Si vede in essa dipinta una falsa virtuosa contrapposta ad una sua cugina amante de’ piaceri, ma ingenua e di buon cuore, come anche ad un uomo candido, il quale giudica bene della prima, e male della seconda per prevenzione fondata sulle apparenze, che però al fine si disinganna a stento per opera di una fanciulla che si occulta sotto spoglie virili.
Secondò parimente molto meglio il pensiero de’ suoi predecessori di scemare il numero degl’ individui del coro musico e ballerino per accrescerne quello degli attori degli episodj; e con questa seconda classe di rappresentatori rendè l’azione vie più viva e variata. […] Eschilo adunque aggiugnendo una seconda spezie di declamatori alla prima che Tespi avea tratta dal coro, assegnò loro certo grado ed ordine, facendo riconoscere per figura principale il rappresentatore delle prime parti; e la terza spezie che vi accrebbe Sofocle, dovette essere di attori ancor meno qualificati, ma necessarj al poeta per tessere e condurre con più agevolezza e verisimilitudine la favola, coll’ opera di altri interlocutori benchè di terza spezie.
[35] La seconda parte della festa conteneva uno spettacolo non meno singolare.
Il Coro riflette che a lui tutto va a seconda ed ogni bene corre dietro, e che accade il contrario a chi ama la guerra.