/ 787
12. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 298-299

Sciolta il padre la compagnia, Domenico si scritturò il ’60 collo Sterni, poi dal ’61 al ’66 con A. […] Fu dal ’67 al ’72 splendido ornamento della Compagnia Morelli al fianco di Pia Marchi e Luigi Monti, la Cazzola, Salvini, ecc. Fu dal ’67 al ’72 splendido ornamento della Compagnia Morelli al fianco di Pia Marchi e Luigi Monti, deliziosa e indimenticabile coppia d’innamorati. […] Passò da questa del Morelli in quella di Bellotti-Bon sino al ’76 ; dal ’77 all’ ’82 in quella di Giuseppe Pietriboni, poi finalemente, dall’ ’83 all’ ’85, in quella di Andrea Maggi. […] Tradusse dal francese una infinità di commediole e farse e monologhi, e non poche pochades ridusse per la scena italiana.

13. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Tavola di Stato – 13 dicembre 1769.Tavola di Stato – 7 febbraio 1770, » pp. 5-6

Sostenne le parti di Curcuma, di Donna Rosimena, di Donna Rosega e altre ancora, scritte a posta per lui dal Goldoni. […] Siamo riscontrati dal Giudice di Reggio, che nella sera de' 30 dello scorso novembre, restò gravemente ferito in rissa tra le scene di quel Teatro con colpo di Spada dal Comico Lucio Landi fiorentino Giuseppe Spisani Bolognese vomo al seruigio della Compagnia Comica, che attualmente sta in esso recitando ; e che nella sera de'5 corrente cessò di vivere. […] …………………………… Tavola di Stato – 7 febbraio 1770, …………………………… Con nostro ossequiatissimo Dispaccio de' 13 del prossimo passato Dicembre fu riscontrata Vostra Altezza Serenissima dell’ Omicidio commesso in Reggio dal Comico Lucio Landi, stato colà sin’ora carcerato, in persona di Giuseppe Spisani Bolognese Vomo al servigio della Compagnia Comica, che in allora recitava in quel Teatro, e di cui l’Omicida n’ è il Capo, viene in oggi d’essere dal Consiglio Criminale risoluta la di lui Causa colla decretata dichiarazione, che attese le circostanze concorse nel predetto Omicidio, e particolarmente la qualità del medesimo stato eseguito a propria necessaria difesa, debba rilasciarsi « ex quo satis » quindi secondo le provvidenze portate da' Sovrani regolamenti abbiamo ordinata la esecuzione dell’ anzidetto Decreto nell’ atto stesso, che ne facciamo il presente rispettabilissimo rapporto a Vostra Altezza Serenissima a disimpegno de' proprii nostri doveri.

14. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO II. Pastorali Italiane. » pp. 131-143

Una Nuova Amarilli pubblicò il Gambaruti mentovata dal Ghilini. […] Il teatro era naturale senza veruno artificio in un luogo poco lungi dal casale in un castagneto opportuno alla rappresentazione. […] L’una s’intitola Procri, che dal canonico Negri Guastallese si pose per appendice alla sua storia di Guastalla. […] Di questa favola mentovata dal Fontanini e dal Gravina esaltata nel lib.  […] Tali passi mi furono comunicati in Parma dal prelodato P.

15. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Milano, 1°Aprile 1803. » pp. 318-327

Fu al fianco della Pellandi il primo attore per le tragedie (quello per le commedie era il celebre De Marini) nella Compagnia Reale istituita dal Principe Eugenio Beauharnais, impresa Paganini. […] Compagnia istituita dal Vicerè d’Italia, che era stata diretta fino al Carnevale del 1812, in cui si sciolse, dal celebre artista Salvatore Fabbrichesi. […] È grido che il Blanes spingesse la verità a tale esagerazione, che, nel Carlo XII, dovendo presentarsi in scena bagnato, si faceva buttar sul capo due grosse secchie d’acqua ; e rappresentando una volta l’Aristodemo, s’investì della parte a segno, che si ferì davvero e gravemente : e si racconta che la Pellandi atterrita dal fatto, e dal pensiero che un giorno o l’altro, nella veemenza delle passioni, potesse anch’ella riportar qualche ferita, impetrò allora e ottenne dal Governo che non più si adoprassero in scena armi vere. […] Ormai il nome di Blanes col quale salì in tanta rinomanza lo zio, non poteva essere abbandonato dal nipote che si dava alle scene : quel nome era come un augurio…. pe ’l suo avvenire artistico. […] Dal ’96 al ’98 fu in compagnia di Antonio Goldoni e di Pietro Perotti.

16. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 35-37

Disfatto dalla malattia di cuore, impotente quasi a muoversi dal letto di morte, con uno sforzo supremo un giorno levò il capo, e si diede a sciamare con voce rotta dal pianto : « perdono ! […] Al nome di Alberghini-Angelica, è pubblicato il madrigale di Cristoforo Corbelli che generò la notizia data dal Quadrio della loro unione circa l’ '80. […] La satira dell’Alchimista è ben fatta, e Momo, Lucrezia, il servo Volpino hanno qualche originalità, si staccano dal solito e monotono convenzionalismo di quasi tutti i personaggi drammatici del cinque e seicento. […] Che cosa vorrà il suo seruitor dal mio patrone cosi allo scuro, che non ne habbiamo anchora tredici del Mese ? […] e mi andarò dal mia cumpar per vn mia disegn.

17. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Figlio del precedente, dal quale s’ebbe i primi ammaestramenti nell’arte comica, e col quale stette alcun tempo, entrando poi come innamorato nella Compagnia di Giovanni Simoni. Tornò col padre, e fu con lui in Portogallo ove sposò la Corona, assunta la quale al grado di prima donna, al suo ritorno in Italia, si distaccò dal padre per farsi a sua volta capocomico non troppo — a detta del Bartoli — fortunato, negli ultimi anni almeno, nonostante i grandi meriti della moglie. Il Colomberti lo cita come buon capocomico dal 1790 al 1810.

18. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 451-452

Andato a spacciare i suoi unguenti a Milano, e trovato il posto preso dal rivale, per non si morir di fame ricorse a uno strattagemma. […] Tornato in Italia, fu accettato dal Riccoboni nella Compagnia del Duca di Orléans per le parti di Zanni, che egli sostenne col nome sempre di Scapino, fino al tempo della sua morte, che fu il 9 maggio 1723. […] Cominciò a recitar colla maschera, ma fu costretto dal pubblico a lasciarla alla seconda scena […] La lettera è pubblicata per intero dal Campardon. […] Abbiamo una stampa di questo costume, disegnata e incisa a Parigi dal Bel, che era un famoso disegnatore italiano.

19. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 722-723

Bello della persona, bravissimo ballerino e musico eccellente (eseguiva molte arie su ’l flauto, la tromba, il salterio o decacordo, il piano, la chitarra, l’oboe e l’organo) ebbe liete accoglienze dal pubblico a Parigi e alla Corte, ove apparve la prima volta il 30 dicembre dello stesso anno. […] La qual cosa non parve dal Romagnesi accettata con rassegnazione, dacchè in un documento pubblicato dal Campardon (op.cit.) […] A queste scenate di compagnia possiamo aggiungerne altra accaduta in Modena il 13 luglio del 1682 e così riferita al Duca dal Podestà Giulio Rossi e dal giudice Ottavio Cortesini. […] Esso fu il primo ad avvertir la marcia de’ nemici in Italia, dai quali ebbe poi manomesso ogni suo avere ; e il Cavaliere di Lislière, inviato dal Re in Italia, ne rilasciò ampia testimonianza, in forza della quale egli potè al suo ritorno in Parigi, che fu il 1708, avere in ricompensa l’ufficio d’ Ispettore di tutte le barriere di Parigi, che lo mise in grado d’intraprender nel 1712, con varia fortuna, spettacoli di opera comica alle fiere di S.

20. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO IV. La drammatica nel secolo XV fa ulteriori progressi in Italia. » pp. 47-73

Menestrier e ’l Bayle, seguiti pochi anni fa dal cav. […] Dicesi nella dedicatoria che fu ascoltata con sommo applauso dal pontefice e da’ cardinali e prelati. […] Conservasene un esemplare dal P. […] faranno che possa cancellarsi dal numero delle poesie sceniche volgari del XV secolo? faranno che dal Sig.

21. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Dai diarj del Sanuto, riferiti dal Rossi nella citata prefazione alle lettere del Calmo, rileviamo come il 7 febbraio del 1527 in casa Trevisan, dopo un bellissimo banchetto fosser recitate tre bellissime commedie una delle quali dal Cimador, figlio di Zan Polo, buffone. Metto qui su di lui le parole dell’Aretino ne’ suoi ragionamenti, già riferite dal D’Ancona (op. cit.) : Io mi rido d’uno che lo dimandavano il figlio di Ciampolo (Giampaolo), secondo me, venetiano, che tiratosi dietro un poeta, contrafacea una brigata di voci.

22. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « ECCELLENTISSIMO SIGNORE » pp. -

al gran Letterato universalmente applaudito, non che da’ viaggiatori stranieri più illuminati Winkelman, Reithesel, Swinbourg, dal chiar. […] Pagnini, dall’Allegranza, dal Zaccaria, dal Principe di Biscari, dal Sinesio, dal gran Torremuzza e da altri celebri Italiani?

23. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 235-236

I, 33-1131) della Riccardiana di Firenze, trovasi aggiunto in fine questo sonetto (gentilmente comunicatomi dal bibliotecario Sig. […] Molto probabilmente l’Aurelia qui lodata, e che destava stupore in Firenze, è quell’Aurelia, ignota sin qui, desiderosa nel 1593 di far parte della Compagnia degli Uniti, come rilevasi da questa lettera di un Giusto Giusti al Duca di Mantova colla data del 27 marzo, e riportata dal D’Ancona (II, 511) : Aurelia comica desidera sommamente di haver luogo et unirsi con la Compagnia di Vittoria (la celebre Piissimi) sperando con la scorta di si gran donna di poter avanzarsi nella professione. […] Et io amerei grandemente che il buon desiderio di questa donna fosse ajutato dal mio reverente affetto. […]  – Giovami di credere che se bene la Compagnia è stabilita, di conseguire questa gratia, et come di cosa già ricevuta le resto con quel magior obligo che possi venire dal mio conoscimento. […] L’altra Aurelia famosa è la Brigida Bianchi, che, ritiratasi dal teatro nel 1683, e morta nel 1703 a circa novant’anni, non era ancor nata al tempo in cui il Giusti scriveva al Duca per raccomandargli la nostra ignota.

24. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 652

Apollinare, ove recitò i Menechmi di Plauto, e due giorni dopo in casa Trevisan alla Giudecca, dove si recitarono tre commedie di vario genere : la erudita dal Cherea, la villanesca dal Ruzzante (V. Beolco), la comica, forse improvvisa, dal Cimadori, il figlio di Zan Polo o Zuan Pollo (Gian Paolo), buffone. A questo punto si arrestan le notizie di recitazioni a Venezia in cui prese parte il Cherea ; ma sappiam poi dal diarista Sanudo che il Cherea, stretta amicizia con l’oratore ungaro, di passaggio a Venezia, aveva lasciato la città, nella quale aveva raccolto tanta messe di lodi, per recarsi in Ungheria, dov’era nel 1532, non sappiam bene se per ispasso, o ad esercitar l’arte sua. Dal Conte Malaguzzi dell’Archivio di Stato di Modena mi vien comunicato il seguente brano di lettera, indirizzata da Alfonso Paolucci Alo Ill.

25. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 479

Fu, dal '63 a oggi, nelle migliori compagnie, quali : Pieri Peracchi e A. […] Fra i tanti miracoli compiuti dal Salsilli nell’arte sua, va segnalato questo : di aver suggerito dell’ '84 in Compagnia Nazionale, un po' a memoria e un po' improvvisando, con poche parti principali in mano, il Cuore ed Arte di Leone Fortis, al Teatro Gerbino di Torino, essendo stato involato il manoscritto, nuova riduzione dell’autore, sul punto di alzarsi il sipario ; e Paolo Ferrari, direttore della Compagnia, ignaro della cosa, si meravigliò, venuto più tardi in teatro, della esattezza e rapidità di esecuzione. […] Ma io non saprei immaginare un’opera che discorra di comici italiani, discompagnata dal nome di Antonio Salsilli, che fu sempre e tuttavia si serba di essi amico fortissimo e strenuo difensore ; che vagheggiò per essi radicali riforme atte a levarne alto lo spirito, a rialzarne il senso morale, a farne comprendere coi sacri doveri i non men sacri diritti. […] Tradusse, ridusse, ammodernò una infinità di commedie dal francese, dall’inglese, dallo spagnolo, dal tedesco, fra cui Rabagas, Bebè, Le sorprese del divorzio, Fu Toupinel, L'ostacolo, Il docente a prova, ecc.

26. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO VI. Teatri Materiali. » pp. 357-365

Il teatro di Parma non fu opera del Palladio terminata dal Bernino come alcuno affermò  nè si chiamava Giambatista Magnani l’architetto che vi fu impiegato, come leggesi nel trattatodel Teatro, e nelle Lettere sopra la Pittura dell’Algarotti, e nel Discorso premesso alle sue tragedie dal Bettinelli. […] La scena dal muro alla bocca del proscenio ha di lunghezze 125 piedi parigini e 93 di larghezza. […] Oltre a ciò si oppone al solito effetto della simmetria l’architettura dei due grandi ingressi laterali posti fra la scalinata ed il proscenio, essendo ornati di due ordini diversi dal rimanente. […] Sono dunque da riferirsi a quel tempo il teatro di Urbino, in cui si ammirarono le invenzioni del Genga esaltate dal Serlio degli alberi fatti di finissima seta, prima che la prospettiva avesse insegnato in qualunque occorrenza a mostrare i rilievi a forza di ombre e di punti ben presi. […] Tale fu il calcolo fattone da Giuseppe Notari citato dal cavalier Tiraboschi nel libro III del tomo VIII della Storia della Letteratura Italiana.

27. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

Sappiamo solo dal Baschet, dall’ Ottonelli, dal Bertolotti e dal Belgrano che : nel 1610 dirigeva a Genova una accolta di nobili dilettanti ; nel 1620 si trovava a Milano, e probabilmente si recò a Parigi nel 1621 ; nel 1640 era a Firenze.

28. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 543-547

Di Francesco Calderoni metto qui una lettera inedita comunicatami gentilmente dal cav. […] Di loro sappiamo dal Bertolotti (op. cit. […] Il 1687 pubblicò a Modena dal Soliani stampatore ducale una commedia spagnuola « Gl’impegni per disgrazia, » tradotta dal Marchese Ippolito Bentivoglio, a cui forse è diretta la lettera del Calderoni. […] Il contratto fu concluso nel luglio dal segretario intimo e poeta di teatro Bonaventura Terzago, dal cui giornale di viaggi si apprende come a titolo di sovvenzione fosser pagati 500 fiorini alla Compagnia che constava di undici persone. Entrarono in paga dal 1° ottobre con un decreto del principe, dal quale si hanno anche notizie precise sullo stipendio annuo di singoli attori.

29. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IV. Teatro Americano. » pp. 40-58

Forse il piacere prodotto in questa festa dal ballo, dal canto e dalle maschere, suggerì il disegno di formare di tali cose un tutto e una imitazione più ragionata. […] Ecco una proposizione innocente, vera, circospetta, moderata, ripresa come ingiuriosa alla nazione Spagnuola dal catalano apologista Saverio Lampillas, ostinato nemico della storia. […] Chi non sa ancora la svantaggiosa relazione fatta alla regina Isabella dal di lei confessore Talavera? […] Chi il maneggio e il livore mostrato dal Fonseca vescovo di Badajoz? […] Non s’inventò la storiella del Sanchez naufragato morto in casa del Colombo, del cui viaggio ei si prevalse, la quale si accennò dal Gomara, si credè colla naturale sua bontà dal l’Acostae dal Uezio, ed oggi si risuscita dal Lampillas, tuttochè lo stesso Oviedo l’avesse narrata come pura favola, e lo storico filosofo Robertson avesse dimostrato nella nota 17 del tomo I di essere stata conosciuta come un maligno ritrovato dell’ingratitudine suggerito dalla viltà della gelosia nazionale ?

30. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 18-21

Dal '68 al '70 fu con Luigi Bellotti-Bon, che nella quaresima del '69, più padre che capocomico, gli organizzò una grande rappresentazione per esonerarlo dal servizio militare, al Teatro delle Logge di Firenze, ove si recitaron Le smanie per la villeggiatura, col concorso del celebrato Cesare Dondini. « Ciò che fece Bellotti per me in quella occasione – egli mi diceva – non posso descrivertelo : un padre non avrebbe potuto fare di più ! […] Fu dal '74 al '76 nella Compagnia N.° 3 di Bellotti-Bon, diretta da Cesare Rossi ; dal '77 all’ '81 in quella della Città di Torino, l’'82 con la Marini, dall’ '83 all’ '87 con la Compagnia Nazionale di Roma, dall’'88 al '90 con la Marini, dal '91 al '93 in Società con Novelli, dal '94 al’96 con Andò, dal '97 al '99 con la Reiter.

/ 787