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10. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 45

In fatti : non solamente egli ne compose (sono in tutti sessantatrè, due dei quali soltanto in versi : della primavera e della impietà) per comici di professione, ma anche per dilettanti. […] In quella del prologo ventunesimo (della Gloria), dice : Oggi coronerò di qncsta corona di lauro, di fiche, e di rose quest’ Accademia, la quale s’ ha proposto recitarvi una graziosa, piacevole e sentenziosa comedia : li dono le rose per la fatica pigliata ; li porgo le fiche per il compito travaglio, e al fine gli ornarò il capo di lauro, perchè l’ avranno recitata.

11. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 52-54

In brevissimo tempo il giovane e già forte artista passò dal repertorio regolare di compagnia, alle parti del grande repertorio, allettato, nel costante favore del pubblico, da speciali interpretazioni di Amleto e di Otello. […] In alcune parti, per la prestanza fisica, non ha rivali.

12. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Enea in Troia »

In mezzo ai cantici del coro e alle danze giulive esce Cassandra, verace sempre e non creduta mai, la quale profetizza come quel giorno è l’ultimo giorno di Troia, e consiglia di gittare in fondo del mare il cavallo: … timeo Danaos et dona ferentes. […] In vano si oppone Enea al dovere introdursi il cavallo dentro a Troia: l’arte di Sinone vince finalmente coloro, Quos neque Tydides, nec Larissaeus Achilles Non anni domuere decem, non mille carinae. […] In questa si ode un rumor grandissimo della torre che rovina.

13. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

In breve : non piaceva.

14. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

In un discorso dell’Arte Comica, dato in luce nel 1750 da un certo Dottore, medico di professione, fu chiamato un altro Roscio de’ nostri tempi.

15. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

In una delle quali fu conosciuta e sposata dal Fabbrichesi, con cui stette sino alla morte di lui, preclara madre nobile, e ottima caratteristica.

16. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 126

In una lettera al Duca di Modena da Parma in data 4 giugno 1655, si accenna al Milanta, richiesto per la Compagnia di Parigi, e dal Principe Alessandro negato.

17. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VII. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 418-421

In tale stato potevano essi conoscere altri spettacoli scenici, che quelle prime rozze e informi rappresentazioni chiamate sacre, in cui si accoppiava la farsa e la religione? In effetto non ne hanno avute altre sino al presente secolo, e si rappresentavano ne’ monisteri in occasione di qualche festa concorrendovi talvolta il sovrano coi grandi della corte.

18. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

In una nota del Giornale drammatico di G.

19. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

In questa, una delle sue ultime e più belle interpretazioni fu della protagonista in Odetta di Sardou, che replicò acclamatissima per più sere al Teatro Alfieri di Torino.

20. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 995-998

In fine di un cenno necrologico, dettato dal collega Giovan Maria Borghi (V.), è la seguente nota manoscritta del figliuolo Angelo : È qui dimenticato il più bell’ elogio di mio padre come uomo. — Iddio, a cui ricorse in pensiero senz’ira, gli concesse alcune ore di mente serena, prima della sua agonia. […] In una celletta presso Marradi fu alzato un monumento a perenne sua memoria, con una lunga iscrizione latina, dettata da L. […] In qualunque modo però la rivoltiate, sarà sempre una cattiva commedia, che passerà una sera, se fatta bene, e senza una prima donna in grazia andrà a fischi.

21. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Teatro di Sofocle. » pp. 104-133

In tutta la scena di Menelao e di Teucro trovo soltanto che quegli riprende nell’altro la soverchia baldanza, e questi di rimbalzo lo taccia di stoltezza; or dove sono gli obbrobrii esagerati? […] Tal da li corpi un sopra l’altro estinti In largo e folto stuolo, Più che il foco leggere Fuggon l’alme di Stige ai tristi liti. […] In fatti Aristotile stesso nel luogo citato dice che Eschilo fu il primo a far riconoscere il rappresentatore delle prime parti. […] In tradurre questo passo ho soltanto posposta l’apostrofe Ω φως, che nel l’originale va innanzi al l’epilogo de i delitti o errori di Edipo. […] In detestabil nodo Con chi men lice il talamo io divisit Chi men dovea io scellerato uscisi.?

22. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

In quella prima rappresentazione, Giuseppe Colombo, sotto nome di Pasquino, supplì il buffo Biscegliese, che per l’esigenze del pubblico e dell’impresario era già troppo vecchio.

23. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 690

In arte non recitò che un anno, dopo il quale, benchè favorevolmente accolta, si restituì a Roma, abbandonata dal marito, dove continuò a recitare in Società private, alternando le sceniche rappresentazioni con declamazioni dantesche a cui dedicò studi speciali, e dov'è anche oggi, maestra di recitazione.

24. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 216-217

In fatti in questo ruolo esordì il '47 colla Fusarini, passando poi socio con Lottini il '48 e '49, a fianco della Nardi prima attrice e della Cazzola amorosa, con cui si trovò, sciolta la società, nella Compagnia di Antonio Giardini. […] , 164), come contrapposto alle tante accuse : « In questo lasso di tempo furono aggregati alla mia Compagnia la signora Santoni, la signora Baracani e Papadopoli, da tutti proclamato irrequieto, stravagante di carattere, sregolato negli interessi, e da me rinvenuto buono, compiacente, e persino economo e parco nel cibo, che è tutto dire…. »

25. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

In data del 14 marzo 1580, il Duca di Mantova eleggeva il giocondo Angeloni, superiore ai comici mercenari, ciarlatani, ecc., in tutti i suoi Stati, decretando che nessuno di essi potesse nè recitare comedie o cantare in banco, ecc. ecc., senza sua licenza in iscritto.

26. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

In pieno il pubblico si mostrò di lui appagato, e donò alla sua buona volontà ed indefessa applicazione quei difetti, in cui cade per colpa in parte di una pronuncia non troppo invidiabile e di un limitato talento ».

27. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XI. Se il Ch. Poeta Cesareo Metastasio imitò, o poteva imitare le Opere di Pietro Calderèn de la Barca. » pp. 140-148

In fatti in che consistono i Drammi Calderonici? […] In queste che cosa avrebbe potuto imitare il nostro Poeta? […] In questi non trovansi quei tratti patetici da voi accennati? […] In oltre questo Filosofo mascherato comincia il suo discorso dal mostrare, che la semplicità amata da’ Greci, da’ Francesi, e da’ buoni Italiani, non si amò dalla Nazione Spagnuola, che si fondò nel viluppo romanzesco.

28. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « CORREZIONE AL TOMO IV. »

In una Nota alle pag. 171 e 172 parlando de’ musici castrati abbiamo detto che in Madrid vi è un collegio di castratini educati espressamente per cantare nella Real Cappella le divine laudi, la qual cosa è verissima.

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