Esso appartiene ad una immensa famiglia sparsa per la terra conosciuta e dilatata in tanti rami, la quale l’ha posseduto successivamente e guasto ed acconcio a suo modo secondo il genio di ciascun possessore, che vi ha lasciato il marco del proprio gusto or semplice or pomposo or bizzarro or saggio: specioso dove per bei pezzi Corintj e per sodi fondamenti Toscani, dove maestoso ancora per certa ruvida splendidezza di colonnati ed archi Gotici: diviso in grandi appartamenti altri nobilitati da greche pitture o da latine pompe, altri ricchi di bizzarri ornati di tritoni, egipani, sfingi e sirene a dispetto della natura: delizioso in mille guise ne’ boschetti, nè romitaggi, nè compartimenti diversi de’ giardini, là vaghi per naturali ricchezze di olenti rose, garofani, gelsomini e mamolette, là ricchi di fiori olandesi, di cocco, ananas ed altri frutti oltramarini, là pomposi per verdi viali coperti, giuochi d’acque, fonti idraulici, laberinti e meandri.
Flavio ho havuta, che se non fosse la sincerità della mia coscienza che mi accerta di essere innocente di quanto mi viene apposto non solo non ardirei di scriverli, ma confuso nel mio mancamento cercherei con la forza del merito di altri impetrare da V. […] Qui non si son fatte se non tre comedie nuove le quali si sono non solo per miei affari ma per altri lette particolarmente, havendosi contentato chi le ha fatto durare questa fatica ; ne per cagion mia, ne di altri vi è stato detto pure una parola. Del recitare alla peggio, io non lo fò poi che sarebbe un offendere me stesso per far dispetto ad altri. […] Fritellino è buono da farsi odiare non solo da comici, ma da tutto il popolo, e lo vediamo con isperienza poichè se volle compagni bisogna vadi per forza de prencipi, o che li pagi ; lasso il voler tirare più parte degli altri. […] A. cognoscerebbe che la Celia al premeditato et improviso è la prima donna che reciti, poiche se la Compagnia od altri mettono fuori opere o comedie nove lei subito le recita, che la Lavinia ne altra donna non lo farà, se prima di un messe non si hanno premeditato quello che nel soggietto si contiene.
Dato il caso che alcuno de’compagni et compagne si ammalasse o andasse in prigione per causa di detta compagnia, gli altri dovevano corrispondergli la sua parte di guadagno giornaliero, e portargliela sì in casa, sì in carcere, ecc. […] Il guadagno netto della Compagnia, pagati gli altri scritturati secondo il pattuito, doveva esser diviso tra’ Soci in parti uguali. – I conti dovevan farsi ogni domenica sera.
Poco fortunato nelle parti di primo amoroso, passò a quelle di brillante, e fu cosi fortunato il passaggio, che riuscì a contendere il primato a Bel lotti Amilcare, Bellotti Bon, Giardini ed altri che non ricordo. […] – Nessuno – tutti gli altri che ho veduto dopo, non furono che pallide copie.
Ebbe due figli : Alfredo, secondo amoroso e brillante con Cesare Rossi e con altri ; ed Ester, amorosa e prima attrice giovine con Giuseppe Pietriboni. […] Ester, moglie di Meravigli, fu con Ernesto Rossi, Giovanni Emanuel, Antonio Schiavoni e con altri, prima attrice giovine e seconda donna.
Niuno, cred’io, pretenderà che mi trattenga a tutte narrarle minutamente, potendosi ciò ampiamente vedere in altri autori che ne parlano più di proposito; aggiugnerò bensì, che gran parte di esse scoperte non hanno altro fondamento se non quello appunto della comun tradizione. […] Così gli spettacoli, le belle arti, la politica e la religione erano talmente legati fra loro, e, per così dire, innestati, che non poteva alcuno di tali oggetti cangiarsi senza che tutti gli altri non se ne risentissero. […] La rubrica del secondo giorno era questa: «Monsignore ch’è presente, vi dona venti panieri pieni di dolori ai denti, e aggiugne agli altri donativi già fatti quello della coda d’una carogna». […] Alcuni si vestivano da Pulcinella, altri da pantomimo, altri da donna, e parecchi si lordavano il viso con varie sozzure affine di movere il riso, o di far paura agli spettatori. […] Il quarto, ove s’introdusse il contrappunto “fugato”, cioè, una serie di suoni più difficili e più carichi di fughe ed altri artifizi.
La forza degli argomenti, la convinzione dello spirito, l’eccitamento delle passioni, farte insomma di persuadere sebbene non possano ottenersi senza osservar la sintassi, non è perciò che dalla sintassi in tal modo dipendano, che basti l’averla osservato perché altri divenga oratore. […] Così si vede per pruova, che posta la stessa fabbrica degli strumenti, lirici o pneumatici che siano, e la stessa abilità ne’ maestri, si osserverà tuttavia dagli orecchi imparziali ed esercitati la soavità del suono italiano a preferenza degli altri. […] [15] Per le fatiche di questi e d’altri valenti compositori l’arte degli accompagnamenti fu condotta alla maggior perfezione, e l’orchestra, parte così necessaria all’ottima riuscita del dramma, si vide disposta dagli uni e regolata dagli altri con incomparabile maestria. […] Con tali massime generali ordinarono gl’Italiani l’orchestra, e fra gli altri i maestri napoletani, alla particolar avvedutezza de’ quali ne è debitrice l’Italia della sua superiorità in cotal genere. […] Il suo stile composto di volatine, di gruppetti, di passaggi ricercati, di trilli, e di mille altri abbellimenti, se bene piacesse in lui perché proprio e tutto suo, era nullameno esposto a degenerare in abuso, qualora venisse imitato da cantori inesperti.
Gli uni e gli altri, per costituire un’arte, hanno bisogno d’essere imprigionati fra certe leggi inalterabili e severe, le quali sono le medesime per la danza che per la musica. […] Un re che parla posatamente, un filosofo che silogizza (e in questi esempi si racchiudono tutti gli altri di simil genere) non sono modelli opportuni per un danzatore. […] Erano essi preceduti e seguitati da un numero infinito di strumenti che suonavano diverse sinfonie rispondendosi gli uni agli altri a vicenda. […] Né si contentò egli di letterarie specolazioni, ma volle ancora mettere in pratica quanto colla voce e colla penna insegnava agli altri. […] Se vogliamo conservare gli altri piaceri più delicati e più gentili farebbe d’uopo assolutamente bandirnela.
Quanto alla lingua Italiana è stato non senza ragione detto, che simile a Pallade nacque bella ed armata dalla testa di Giove per l’innesto non pure del latino parlare e del settentrionale, ma de’ rimasti rottami de’ primitivi linguaggi Italici de’ popoli indigeni, e de’ forestieri Etrusci, Osci, Greci, Sabini, ed altri, che anticamente abitarono le nostre amene regioni. […] Gli uni e gli altri furono in grandissima stima e venerazione, e vennero spesso innalzati da i capi delle loro nazioni e tribù a cariche assai ragguardevoli; perchè la loro arte riguardavasi da’ nazionali come qualche cosa di divino, e la loro persona come sacra. […] Giacobi Segretario dell’Accademia delle Scienze di Coppenhaghen, e da altri, si trova (checchè ne avesse detto in contrario Olao Wormio nell’appendice al suo trattato de Litteratura Runica) impiegata la rima; il che prova che questa non è affatto, siccome l’hanno asserito il Crescimbeni ed altri, una invenzione de’ monaci del IV o del V secolo. […] Pare dunque che il Trissino (il quale non so perchè e donde venga dal Voltaire ed indi da altri di lui compatriotti appellato Arcivescovo) abbia servito di lume e scorta a’ primi Francesi che si esercitarono nel genere tragico. […] pag. 137, Fleury nel Metodo degli studj, il sig. di Voltaire, ed altri.
Alla venuta degli austriaci, dopo il famoso blocco di quella città, nel 1799, dovette (era impiegato al Comune) fuggire con molti altri compromessi in faccende politiche. Filodrammatico valentissimo, pensò con altri suoi compagni di formare una compagnia comica che fu detta : Compagnia ligure.
Nè io nego che alcun difetto possa notarvisi: come se ne possono notare ne’ buoni Drammatici Greci, non che in quelli che precedettero ad Eschilo, e come se ne notano in Seneca e in altri Drammatici Latini. […] Ora tutte queste sceniche produzioni del secolo XV. che il Lampillas non cura di vedere, non danno al Signorelli dritto di affermare, che fra noi crebbero con tutta prestezza gli studj scenici, e che attendendo alle dipinture de’ caratteri e delle passioni, ed altri meriti de’ Drammi lodati, giustamente si asserisce che allora si coltivò la Poesia Scenica giusta la forma regolare degli Antichi? […] Nè il Nasarre, nè l’erudito Montiano, nè il Signor Sedano, nè molti altri vostri dotti compatrioti che tralascio, diedero mai mostre di saperli. Io dunque diressi quelle notizie ad instruirne chi non le sapeva; e se Voi con questi altri gl’ignoravate, rimanete incluso nella lista de’ poco instruiti, che se poi ad arte fingete di esserlo tradite l’onestà.
Ma recitando le comedie poi a gli atti, a’ modi, a’ gesti ed alla voce gli altri strion restavan tutti buoi. Non facevan le genti stare in croce con quel lungo ciarlar senza profitto, ch’ a gl’ altri comedianti tanto nuoce. […] Quali altri comici si recarono con Locatelli a Parigi, chiamativi dal Cardinal Mazzarino ? […] r Cupis et molti altri messero di mezzo, quà s’empi la scena di gente, e lui me disse Becco fotuto razza bozerona te farò ben ueder mi a suo tempo se hauerò più de due mani, la mia pouera moglie piangendo di rabbia disse marito abiate pacienza che tutti siamo conosiuti l’Angela li uene alla uolta per darli dicendo che era più honorata di lei il portinaro l’abbraciò et molti altri e lei per suiluparsi dal portinaro li dete un pugno nel uiso, io me tretti a una spada fui intertenuto da molti, li miei poueri fanciuli strilauano, ed il dottore et la moglie seguitauano ad’ ingiuriarsi con infamentissime parole in questo ariuò li sbiri fui auisato da un Cauaglier del S. […] ra Donna olimpia come altre uolte ui son stato la quale me regalo, giocando con altri, d.
Molti pezzi di questa musica furono composti dallo stesso Rousseau, e gli altri da M. […] Rappresentano ancora le parodie de’ componimenti recitati nella Commedia Francese e nel Teatro Lirico, la qual cosa unita al concorso che ingelosiva gli altri commedianti, fu cagione della proibizione a quelli della fiera di dare tali rappresentazioni. […] Ascendono a più di ottanta le di lui favole, ma ne scrisse alcune in compagnia d’altri. […] Ampliata Parigi nella parte detta il Baluardo si sono costrutti altri cinque teatrini da fiera, ne’ quali si balla sulla corda e si cantano drammi burleschi. […] Dicesi che in Bordò da pochi anni siasi cost uito un teatro magnifico sopra tutti gli altri della Francia.
L’anno 1601 si rappresentò ivi l’Euridice del Rinuccini, e poi di mano in mano altri drammi comparvero con poche volte interrotta cronologica serie fin quasi a’ nostri tempi. […] Le loro antiche fiere, ovvero siano feste carnascialesche chiamate Wirschaft, che con grandissimo apparato di comparse e di suoni vi si celebravano; la musica strumentale da loro coltivata con impegno; la magnificenza degli elettori di Baviera, di Sassonia, dell’Imperador Leopoldo, e d’altri principi che non risparmiavano spesa né diligenza affinchè riuscissero sontuosissimi gli spettacoli che si davano alle loro corti, aveano di già appianata la via al melodramma. Martino Opitz, poeta drammatico superiore agli altri della sua nazione in quel secolo, fu il primo a introdurlo in Dresda, traducendo in tedesco la Dafne del Rinuccini, e un’altra d’autore diverso intitolata la Giuditta. […] Egli è vero che qualche antico romanzo in versi non rimati si conserva tuttora presso al popolo, come quello del gigante Ilia Murawiz, del grande Estergeon, ed altri di simil guisa, ma le moderne canzoni tutte in prosa altro per lo più non sono che improvvisate, che ciascuno compone a suo talento, senza curarsi d’osservare il numero delle sillabe o il ritorno delle rime76. […] Egli fece venire dalla Germania, ove diligentemente avea osservato ne’ suoi viaggi codesto ramo delle umane cognizioni, ogni sorta di trombe, tamburi, cornetti, fagotti, viole, tromboni ed altri strumenti; istituì una truppa di giovani moscoviti da erudirsi nella musica; ne introdusse il gusto e l’usanza ne’ pubblici e ne’ privati divertimenti promovendo in particolar modo la musica militare come la più confacente alle sue mire.
Tiraboschi, l’erudito Bettinelli, e tutti gl’Italiani, che anche col pensiero fossero indiziati di essere Anti-Spagnuoli, contuttociò spiacemi, che il Signor Lampillas vada alzando l’intonazione, perchè ripeto, strascinerà tutti gli altri ad accordarvisi, e poi si querelerà della poca urbanità e che so io. […] E poichè conoscevano le forze dell’ingegno di Lope, a lui si rivolsero, sperando, che, incamminato questo Poeta per la diritta via, trarrebbesi dietro tutti gli altri. […] Nè di altri Autori corretti in esso ei favella, e le sue lodi si profondono su i contempoeanei seguaci del sistema Lopense. […] Ma ben ricevute furono eziandio quelle di Lope, e ciò prova solo il plauso tributato dallo stesso volgo alle une e alle altre, non già la perfezione, della quale nè Voi nè altri potrà mai esser giudice, poichè non esistono. […] Perdoni il Signor Lampillas, se quest’ultimo pregiudizio non ha voluto cedere sì presto alla di lui autorità; ma svanirà infine come tutti gli altri.
Differente che lo distinguono dagli altri componimenti drammatici. […] Male ad un vecchio, che agghiacciato dalla età i rivolge verso di se unicamente la sensibilità, che gli altri oggetti richiederebbono. […] Ciò s’appartiene piuttosto allo spirito tranquillo che alla passione, la quale occupata unicamente di se, non vede gli altri oggetti se non se alla sfuggita. […] Per il decoratore giovar alla illusione, disponendo la prospettiva secondo il piano stabilito dagli altri due. […] Seconda: havvi un colore tonico e primitivo che serve di fondamento agli altri colori; havvi ancora un tuono originale ch’è la base degli altri tuoni.
L’Apologista, che degli altri difetti non sa come discolparlo, tutto si occupa in due pagine in difenderlo dall’ultimo cambiamento, di cui spera ottenere l’assoluzione. […] Quella osservazione che altri ancora ha fatta, tende a tutt’altro che a provvedere di salvo condotto l’imperizia. […] Io non vi trovo, egli afferma, i pretesi gran difetti che altri dice. […] E pura, elegante la locuzione: ma è conveniente al genere teatrale, che ricusa molte figure, molte descrizioni, molti ornamenti poetici permessi ad altri generi? […] Io non rapporto ora nè gli altri assurdi, nè la falsità e inuguaglianza di varj caratteri.
Passò poi generico primario, amoroso e brillante, a vicenda con Nicola Della Guardia, nella Compagnia di un certo Calìa napolitano, in cui recitava anche gli amorosi nelle farse col pulcinella (non mai il pulcinella, come altri affermò) ; poi, secondo amoroso, in quella di Lambertini e Majeroni, in cui stette anche l’anno dopo come secondo brillante sotto Leopoldo Vestri. […] E prima di tutto : questa gran preferenza sugli altri tipi gli è venuta, come vorrebbero i più, dal dominio esercitato sul suo sistema nervoso dal personaggio di Osvaldo negli Spettri di Ibsen, il primo della specie ? […] È dunque possibile che taluna volta a lui accada per la parola quello che accade ad altri in genere per la musica, i quali mentalmente credono di ripetere con esattezza un motivo, e quando si provano di rifarlo colla voce, non azzeccano più le note ? […] Come avrebbe potuto diventar lo Zacconi scolaro dell’Emanuel, se uguale ammirazione aveva per la forza comprensiva e l’arte profonda e cosciente di questo, per gli scatti passionali del Majeroni, per la sincerità quasi dialettale di Papadopoli, pel dire intelligente e affascinante del Cappelli, per altro di altri ? […] E perchè non credergli quand’egli afferma di avere letto Descuret, Charcot, Lombroso, Ferri ed altri ?
Dalle speciali attitudini de' varj artisti si diedero al Pantalone altri caratteri, che altri poi ne generarono di ogni specie. […] prologo da pantalone Se l’homo animal da do man (Magnifici, e Zenerosi Signori) è solo in questo mondo che vuol tegnir el mondo sotto de lù, e tutti i altri viuenti pi che sotto i piè, non desse alle volte in tel bestial noo ghe xe dubbio nigun chi el pareraue el padron de sta casa, el Principe de sta Republica, el Peota da sta Naue, el Monarca de sto Impero e l’anema de sto corpo : daspuò che el mondo xe vna Naue che altre volte se affondete in t’vn deluvio salvandose solo un battello. […] Considerè no ghe manca chi crede ch'el non haver robba sia una gran felicità, vordè quel balordo de Crate che buttò via i so bezi, e Antippo che venduo tutta la so facultae la butete in mar per che sti balordi diseva che i ghe impediva i studij e nu altri per hauer occasion de studiar con tanta industria cerchemo de cavar soldi da vu altri ; e molti de vu cognosando che i soldi son de comodo e non descomodo, cosi mal volontiera i ne i da e cosi facilmente i ne stronza la paga. […] A ben sostenere la parte di Pantalone nella commedia a soggetto, il Perucci dà questo insegnamento : Chi rappresenta questa parte ha da avere perfetta la lingua veneziana, con i suoi dialetti, proverbi e vocaboli, facendo la parte d’un vecchio cadente, ma che voglia affettare la vioventù ; può premeditarsi qualche cosa per dirla nell’occasioni ; cioè, persuasioni al figlio, consigli a' Regnanti o Principi, maledizioni, saluti alla donna che ama, ed altre cosuccie a suo arbitrio, avvertendo che cavi la risata a suo tempo con la sodezza e gravità, rappresentando una persona matura, che tanto si fa ridicola, in quanto dovendo esser persona d’autorità e d’esempio e di avvertimento agli altri, colto dall’amore, fa cose da fanciullo, potendo dirsi : puer centum annorum, e la sua avarizia propria de'vecchi, viene superata da un vizio maggiore, ch'è l’Amore, a persona attempata tanto sconvenevole ; onde ben disse colui : A chi in Amor s’invecchia, oltre ogni pena si convengono i Ceppi e la catena.
I delle sue Memorie artistiche : …… attrice intelligentissima : se avesse voluto, avrebbe potuto essere di decoro all’arte e di utile a sè stessa : disgraziatamente non aveva tutti i giorni della settimana ; credo glie ne mancasse qualcheduno : però era sempre una buona compagna, più dannosa a sè stessa che agli altri, e quando voleva era bravissima. […] Fu, dice il Bartoli, Arlecchino, e recitava assai bene nella commedia all’improvviso, che insegnava anche agli altri con passione ed amore.
Tre altri buoni scrittori Napoletani sin dal principio del secolo si segnalarono con ingegnose e regolari favole comiche, l’Isa, lo Stellati, il Gaetano duca di Sermoneta. […] Giacomo Torelli ed altri cinque cavalieri Fanesi vollero supplire alla spesa di un teatro nella patria, e su i disegni dello stesso Torelli verso il 1670 fecero costruire il bel teatro di Fano. […] Si osserva da chi ha veduto questo teatro, che non è sottoposto al difetto comune quasi a tutti gli altri, che la voce si perda ne’ buchi de’ palchetti, perchè tutti convengono che vi si senta egregiamente ogni parola. […] Dico ciò perchè altri suol prendere queste due voci indifferentemente l’una per l’altra. […] Questi sono, e non altri i pasticci drammatici accennati dal Maffei, che il sig.
Sebbene dello stupendo e capriccioso Labirinto di Porsena, monumento sepolcrale fabbricato nell’antichissima città di Chiusi, giunso all’età di Plinio soltanto la memoria4, pure non pochi altri antichi rottami ci rimangono che manifestano la loro espertezza nel costruire. Nel luogo selvoso, ov’era Populonia una delle dodici principali città dell’Etruria, appajono molte vestigia di sì famosa città, e specialmente una porzione di un grande anfiteatro, che si congettura essere stato tutto di marmi: tralla Torre di San Vincenzo ed il promontorio dove era la nomata Populonia, veggonsi le reliquie di un altro anfiteatro, presso al quale giaceva un gran pezzo di marmo con lettere Etrusche: di un altro osservansi i rottami fralle antichità della città di Volterra5, Del magistero degli Etruschi nel dipingere, oltre ai vasi coloriti, de’ quali favella il Maffei6 e ad altri posteriormente scoperti, ci accerta il lodato Plinio7, affermando che quando in Grecia cominciava la pittura a dirozzarsi, cioè a’ tempi di Romolo, non avendo il Greco pittore Butarco dipinto prima dell’ olimpiade XVIII, in Italia già quest’arte incantatrice era perfetta, e le pitture di Ardea, di Lanuvio e di Cere erano più antiche di Roma fondata, secondo la cronologia del Petavio, nella VI olimpiade8. S’incideva parimente e si scolpiva per ogni dove nell’Etruria, giacchè tante tavole di bronzo e di marmo intagliate e tante statue ed altri marmi e bronzi scolpiti se ne rinvengono sparsi quà e là per l’Italia.
Artista celebre nella maschera milanese del Meneghino, giudicato dal Vestri la verità personificata ; ammirato e stimato da Gustavo Modena (V.) che gli diresse lettere su argomenti d’arte, capocomico famoso, a cui fecer capo nel loro inizio artisti sommi ed egregi, quali la Ristori, la Sadowski, la Robotti, la Lipparini, Bellotti-Bon, Gaspare Pieri, Ernesto Rossi, Carlo Lollio ed altri, nacque a Reggio d’Emilia il 4 luglio del 1781 da Carlo, dentista chirurgo milanese, e da Antonia Cianici. […] Quanto al Meneghino, egli s’adontava ogni qualvolta gli si desse il nome di maschera…. e lo si mettesse in mazzo con Arlecchino, Brighella e Pantalone. « Meneghino – egli diceva – è carattere e non maschera, » e Ambrogio Curti, da cui tolgo le presenti parole, aggiunge : « ed io credo fosse proprio nel vero, perocchè egli fosse la sintesi fedele del carattere milanese o piuttosto ambrosiano, che, per il confluire nella mia città di tanti diversi elementi d’ogni popolazione d’Italia, si va ogni dì più perdendo. » Alcuni fecer derivare il nome di Meneghino da Domenico, altri da omeneghino, piccolo uomo : altri ancora da Menechino, come s’usò per erronea lettura chiamare I Menechini, facendo risalire il nostro tipo, non so con quali argomenti, alla Commedia plautina.
Ella invitò altresì in Francia gli strioni Italiani per recitare altri suoi drammi composti nella nostra linguab. […] Caterina Medici che v’ introdusse il gusto e la magnificenza delle feste e degli spettacoli, ne fe rappresentar diversi in Fontainebleu, e fra gli altri una commedia tratta dall’Ariosto degli Amori di Ginevra verseggiata in parte dal poeta Pietro Ronsardo. […] Gli attori furono varie persone di buon nome e di talento, e tra esse, oltre al medesimo Jodelle, due altri poeti, Remigio Belleau e Giovanni de la Peruse, il quale compose ancora una Medea di assai infelice riuscita. […] de Fontenelle) non era delicato su tal materia, e professava apertamente la dissolutezza che in altri tempi si cerca dissimulare.
Furono anche da lei chiamati in Francia gli strioni Italiani per recitare alcuni altri drammi da lei composti nella nostra lingua7. […] Caterina de’ Medici che v’introdusse il gusto e la magnificenza delle feste e degli spettacoli, ne fe rappresentar diversi in Fontainebleu, e fra gli altri una commedia tratta dall’Ariosto degli Amori di Ginevra verseggiata in parte dal poeta Pietro Ronsardo. […] Gli attori furono varie persone di buon nome e di talento, e tra esse, oltre al medesimo Jodelle, due altri poeti, cioè Remigio Belleau, e il nominato Giovanni De la Peruse; che anche compose una Medea di assai infelice riuscita. […] Quel secolo (osserva su di ciò M. de Fontenelle) non era dilicato su tal materia, e professava apertamente la dissolutezza che in altri tempi si cerca dissimulare.
Bernardo Giuseppe Saurin parigino nato nel maggio del 1706 morto nel novembre del 1781, oltre alle tragedie riferite tradusse quasi tutto dall’inglese il Beverley di Odoardo Moore che altri attribuisce a Lillo, altri a Tompson. […] Questi ed altri simili drammi sono discesi dalla tragedia cittadina, la quale, ove si preservi da colori comici, e si contenti di cedere i primi onori al sublime continuato della tragedia grande, potrebbe tollerarsi anche in un teatro che non ignori il buon sentiero. […] Sedaine non riescì ugualmente in altri drammi, cioè nel Filosofo senza saperlo, nella Scommessa, come ancora nel Maillard, o Parigi salvato. […] Fecero lo stesso altri autori di drammi semilugubri.
Noi, pei quali fu certo ch’egli era uom dabbene, lo credemmo volentieri egregio attore ; ma s’altri del suo valor nell’arte comica facesse giudizio diverso, non vorremo sdegnarcene, perchè teniamo la bontà in maggior conto del talento. […] Figlio d’Arte dunque, il nostro Enrico fece le sue prime prove nei Due Sergenti, nell’Andromaca o Pirro e in altri lavoroni di simil genere che formavan la delizia de’pubblici d’allora, recitando or da maschio, or da femmina conforme se ne offeriva l’occasione. […] Passò con lui sedici anni, i migliori, non è a negarsi, della sua carriera artistica ; ed altri ancora forse avrebbe passati, se futili motivi ch’ egli oggi riconosce e rimpiange non lo avesser separato da lui che gli fu maestro, amico e padre. […] Egli portò quel ruolo a tale grandezza che il più delle volte, lui in iscena, il pubblico non d’altri poteva occuparsi. […] Dal ’98 al 1802 ebbe Compagnia in società con Giacomo Modena, e si trovò il ’99 in Napoli, allo scoppio della rivoluzione, nella quale, entrato il Cardinal Ruffo e alzato il patibolo pei congiurati, fu tra gli altri appiccato anche il Padre Giuseppe, domenicano,fratello del Belloni.
Comica veneziana, la quale fiorì intorno al 1590, e della quale non sappiamo altro, fuorchè l’ 11 dicembre di quell’anno, di passaggio per Mantova, fu alloggiata con un suo ragazzo, Girardino, e cogli altri comici Messer Guido Nolfi da Fano e Messer Leandro de Pilastri (V.), presso M.
Il carattere di Alceste contrasta egregiamente con quello di Filinto, e dà movimento a tutti gli altri che lo circondano. […] E se tanti e tanti altri materiali e favole degl’ Italiani imitò o tradusse Moliere con felice riuscita, ebbe torto manifesto Giambatista Rousseau quando scrisse che Moliere nulla dovea agl’ Italiani, a riserba del modo di rappresentare pantomimico di Scaramuccia, e della commedia del Secchi, e del Cornuto immaginario. […] Di quì venne quella verità di carattere che costituisce il maggior talento di questo grand’uomo, e che lo rende superiore di genio a tutti gli altri comici. […] Mentre egli fioriva altri scrissero ancora farse e commedie; ma noi non ci arresteremo su quelle di Poysson, Montfleury, Boursault, Hauteroche, Champmelè, Vizè, Baron ed altri commedianti, i quali o ne composero in effetto o prestarono il nome a chi non volle comparire. […] Tre altri comici rinomati si vogliono nominar con onore dopo Moliere, cioè Regnard, Brueys e Dancourt.
Nell’Arlecchino perseguitato dai quattro elementi Giovanni Roffi rinnovò la comica trovata, seguito ancora dal Rossi suo cognato e da altri.
Ma poi i moderni stessi sono caduti in un assurdo peggiore col frammischiare con gli attori scoperti quegli altri mascherati, cioè i quattro poveri vergognosi perpetui, il Pantalone, il Brighella, l’ Arlecchino, il Dottore, che si coprono di una faccia di cartone o di cuojo dipinta e invernicata129. […] Lo stesso assurdo si nota nel teatro Spagnuolo, nel quale il Vejete ha una mascheretta e si frammischia con gli altri attori non mascherati.
Intanto solo soggiungeremo che il Garelli sopravvisse al suo distacco dalla Professione altri sei anni dimorando sempre in Venezia, e passò agli eterni riposi nell’anno 1740. Formerà le lodi di questo eccellente comico la lettera dedicatoria in quarta Rima Veneziana, che Antonio Franceschini (V.), detto Argante, volle presentargli in occasione di dare alle stampe la Tragicommedia col titolo : La clemenza nella vendetta, in altri luoghi da noi mentovata ; e come si disse sotto l’articolo del prenominato Franceschini.
Anche fu lodata dal conte Claudio Canossa veronese, da Francesco Pina e da altri. […] Levandosi queste due parti — dice il Farnese nella citata lettera — che sono le principali e necessarissime nella mia Compagnia, venirebbero a rimaner inutili tutti gli altri miei comici……
Ma non per quello ne diminuì il numero, anzi andarono talmente crescendo, che di sole ballerine forestiere, secondo Ammiano105, si contarono in Roma più di tremila, le quali co’ loro cori, e con altrettanti loro maestri, furono privilegiate ed eccettuate da un bando di sfratto dalla città intimato per timore di carestia a tutti gli stranieri filosofi, retori ed altri professori. […] Gli antichi poeti e musici ebrei, quali furono Davide, Salomone, Asaf, Eman, ed altri, si crede che scrivessero ancora drammatici componimenti, e per tale senza contrasto é considerata la Cantica di Salomone; ma che simili poesie pervenissero ad essere uno spettacolo decorato per far illusione e dilettar la moltitudine, non apparisce. […] Essa si rimase sempre una festa sacra, e mai non divenne spettacolo teatrale, come accadde ad altre feste in altri paesi. […] Ivi in fatti veggonsi apparir della scena il Papa, l’imperadore con più altri sovrani d’Europa e d’Asia, e l’Anticristo accompagnato dall’eresia e dall’ipocrisia, e perfino la sinagoga col gentilesimo, che anch’essi ragionano.
Ogni favola è divisa in più atti senza numero determinato, e il primo di essi, che equivale a un prologo, chiamasi Sie-Tse, e tutti gli altri Tche. Quanto alla musica trovasi da tempo remotissimo nella China introdotta, essendo stata inventata da Hoang-ty, e coltivata dallo stesso Fo-hi inventore del Kin dolcissimo stromento di trentasei corde o secondo altri di ventisette. […] I varj stromenti della coltivazione sostenevansi allora da venti musici, ed altri cinquanta rimanevano in guardia degli stendardi di cinque colori. […] Eseguivasi da prima in tali luoghi la musica da 24 donne sotto la direzione de’ maestri della campana e del tamburo, ma ne furono dopo alcuni anni escluse, e sottentrarono 48 eunuchi; e benchè passati altri venti anni fussero le donne richiamate, alfine sessanta anni dopo si decise che quivi più non si ammettessero se non musici eunuchi.
Fu lungo tempo colla Compagnia di Gerolamo Medebac, ne’teatri veneziani e in altri, gradito sempre.
Morto il Fabbrichesi, passò con Angelo Rosa, poi con altri, sinchè affari di famiglia nol richiamarono a Bologna, ove cessò di vivere nel 1840.
Lombardo) e altri ?
Soprattutto si dilettava della storia, e singolarmente di quella di Augusto e degli altri Cesari, e di Alessandro, di Costantino e di Teodosio che aveano regnato ne’ paesi a lui soggetti, e ne fece fare le traduzioni in lingua Turca76. […] Dopo di lui altri principi Ottomani si segnalarono in guerra senza trascurare le arti di pace. […] Guillet Histoire de Mahomet II, che però non cita altri che il Vasari.
Come direttore intelligente, valendosi del l’opera del l’architetto Agatarco, fece innalzare in Atene un teatro magnifico e assai più acconcio a rappresentare con decenza e sicurezza; là dove Pratina, e altri tragici del suo tempo montavano su tàvolati non solo sforniti di quanto può contribuire al l’illusione, ma così mal costrutti e mal fermi che sovente cedevano al peso e cadevano con pericolo degli attori e degli spettatori meno lontani. […] Settanta, o, come altri vuole, novanta o cento tragedie egli compose, delle quali sette appena ce ne rimangeno, e riportò la corona teatrale intorno a trenta volte. […] A voi ragiono, s’altri aimè! […] Prende Prometeo in buon grado le parole del l’amico, e dopo aver seco favellato di altri rigori da Giove usati con Atlante e con Tifeo, Prometeo l’esorta a partire, perchè schivi d’incorrere anch’egli nel l’indignazione del nuovo regnante. […] Gli Ateniesi diedero pubblici attestati della stima che facevano delle di lui tragedie, avendo decretatob che si rappresentassero anche dopo la di lui morte, onore ad altri non compartito, pel quale potè Aristofane fargli dire nelle Rane, che la sua poesia non era morta con lui.
I Portoghesi, e gli altri Spagnuoli ne composero moltissime tutte in prosa intitolandole novelle, tragicommedie, tragedie, e commedie. […] Non minori assurdità e incoerenze si rinvengono nella Tinellaria, oltre di trovarvisi l’indicata mescolanza di linguaggi, altri parlando italiano, altri francese, altri portoghese. […] A parlar dunque senza preoccupazione egli trovò che altri l’avea preceduto nell’avvezzare il volgo alle stravaganze. […] Ma passiamo agli altri drammatici che fiorirono sul finir secolo XVI e sull’incominciar del seguente. […] E questo che io ne dissi e ne dico, si scrisse da altri in Ispagna prima di me?
Avrei nello stesso modo risposto ad altri miei critici, se facendolo avessi potuto sperare che la fatica restasse compensata dall’utile. […] Ei mi rimprovera perché noverando gli intervalli che sono in uso nella nostra armonia, non ho fatto parola delle due seconde maggiore e minore, e perché non ho detto che tutti gli altri intervalli a riserva dell’ottava sono triplicati. […] Il non aver dato al lettore l’importante notizia che i teorici davano due nomi diversi allo stesso intervallo; lo chè in altri termini equivale a condannare uno storico perché nominando Cicerone non s’è presa la cura d’avvertire chi legge, che altri lo chiamarono ancora Marco Tullio. […] Si ricorra alla pag. 130. del mio secondo tomo e si vedrà che dopo aver terminato il catalogo dei valenti professori che meritano, a mio avviso, d’essere separati dagli altri, soggiungo: «sarebbe più facile ad una ad una noverar le stelle, che il fare partitamente menzione di tanti altri compositori o esecutori ptù giovani, che sotto la scorta degli accennati maestri coltivano quest’arte deliziosa in Italia. […] I versi sono giambici, come tutti gli altri di puro recitativo, non anapestici o lirici d’altra natura, quali essere dovrebbono se formassero un duetto. 4.
Lodevole fu il disegno dell’autore di esporre sulla scena alla pubblica derisione la ridicola vanità degli artigiani, i quali abbandonando il proprio mestiere sorgente della loro opulenza, sacrificano tutto per parer nobili, altri coprendosi di ridicolo, altri cadendo nelle ultime bassezze o in delitti. […] La giovane Rufina carattere freddo ma di buona morale nella scena II del II vorrebbe che Cortines suo padre (sarto di mestiere che si adira se altri se ne sovvenga, e vuol passar per nobile) venisse richiamato alla ragione col mostrarglisi per qualche via gl’inconvenienti della sua vanità; ma come buona figliuola teme che tal disinganno accader possa con danno o dispiacere del padre. […] Le due prime in tre atti ed in versi erano composte sin dal 1786; ma la prima s’impresse nel 1790, e si rappresentò con piena approvazione nel teatro detto del Principe, dopo aver sofferte mille contrarietà de’ poetastri La-Cruz ed altri, e de’ commedianti spesso inesperti e sempre caparbii. […] Non ha egli seguito certi mercenarj traduttori, i quali, per piaggiare a lor profitto la nazione, traducono infedelmente Garcilaso, Villega ed altri, per mostrarli più corretti e più belli che non sono.
VII dell’Origini Italiche, e sostenuto da altri nostri valentuomini di questo secolo. […] Terenzio imitatore e pressochè copista di Menandro, e perciò chiamato da Giulio Cesare dimidiate Menander, non si studiò tanto di piacere come Plauto al popolo quasi tutto, quanto agli Scipioni, a i Lelj, a i Furj, e ad altri nobili uomini di buon gusto, da’ quali, per quello che fin dal suo tempo si credeva, veniva ajutato a scrivere, o come è più verisimile, a ripulire le sue commedie (leggasi il prologo degli Adelfi e Donato). […] II, c. 23.) leggiamo le commedie de’ nostri poeti prese e tradotte da quelle de’ Greci, di Menandro cioè, di Posidio, di Apollodoro, di Alessi, e di altri. […] Siccome i Greci non si stomacarono della Medea di Euripide, contuttochè l’ autore per l’oro de’ Corintj ne avesse affatto cambiato la storia che allora non era troppo antica, così Cicerone, così Quintiliano, e così altri Romani non rimasero nauseati nè della Medea di Ennio, nè di quella di Ovidio, nè delle due altre Medee di Pacuvio e di Azzio, nè probabilmente di questa di Seneca; perchè il gran segreto della scena tragica, come saviamente pensa un nostro chiarissimo scrittore, in due parole è compreso: grandi affetti e stile. […] Gli altri anch’essi, per non parer meno eruditi, davansi lo stesso vanto; e tutti ce tamente non avrebbono scrupoleggiato di accertare sulla lor fede d’aver letto eziandio le commedie di Eupolide, Cratino, Filemone, Difilo, Apollodoro, Turpilio, Trabea, Cecilio, e tutte quelle altre de’ Greci e Latini, di cui o pochissimi frammenti o appena i nomi, rimasti ci sono.
Riuscì grazioso in alcuni caratteri affettati, e cantò di buon gusto ne'musicali intermezzi unitamente ad altri comici.
Non solo egli invitò ne’ suoi dominj Schlegel e Klopstock ed altri chiari letterati, ma fondò un’ accademia per fomentar la poesia scenica tedesca, facendovi esaminare i drammi presentati e coronando i buoni approvati. […] Incoraggita da’ proprj sovrani la Suezia con più ardore si è nella nostra età dedicata alla poesia scenica, ed ha eretto in Stokolm da non molti anni un teatro non inferiore agli altri dell’Alemagna.
Il Gozzi nel suo ditirambo pel Truffaldino Sacchi lo ricorda con onore ; e così di lui lasciò scritto Gianvito Manfredi nell’Attore in scena : Gaetano Casali, detto Silvio, non meno celebre che saggio ed onesto, il quale adempiedo a tutte le parti, che ad un saggio ed ottimo attore spettanti sono, tanto si distingue dagli altri nell’arte sua, che non cred’io che a’ suoi tempi tanto si distinguessero dagli altri gli attori antichi.
Quindi ebbero origine le appirazioni de’ gli spiriti aerei, gli spettri, i fantasimi, i folletti, i vampiri e tanti altri abortivi parti della timida immaginazione, e della impostura. […] E così degli altri. […] A questo fine era lor d’uopo farsi creder dal volgo superiori agli altri nella scienza e nella possanza, ritrovando una tal arte che supponesse una segreta comunicazione tra il mondo invisibile e il nostro, e della quale essi ne fossero esclusivamente i possessori. […] In altri paesi le donne accusate di qualche delitto non si condannavano alla pruova dell’acqua e del ferro rovente se non se allorquando niun campione prendeva la loro difesa. […] Però di nulla altro ebber pensiero i musici che di dilettarli, ora accumulando suoni a suoni e stromenti a stromenti affine di sorprender l’orecchio e di supplire collo strepito alla mancanza del verosimile; ora cercando nella varia unione degli accordi i mezzi di piacere anche indipendentemente della poesia, a cui non ben sapevano unire la musica, onde nacquero le sonate, le sinfonie, i concerti e gli altri rami d’armonia strumentale; ora chiamando in aiuto gli altri sensi affinchè riempissero colla loro illusione quel divario, che pur durava tra le due facoltà sorelle.
Viene il re, la regina ed altri. […] Torna la regina, e trovato morto il marito manifesta un gran dolore; s’uccisore con altri due ritirano il cadavere. […] Che al tuo fato io sopravviva e d’altri Sposa io diventi? […] Sul supposto che verisimilmente egli ricuserebbe d’imprendere un nuovo viaggio, per farlo morire in guisa che la sua morte sembri casuale alla madre stessa, propone che godendo Laerte gran fama di destrezza nel maneggiar la spada, ed essendo Amlet pieno di opinione di se stesso per la perizia della scherma, il re pensa di fargli susurrare all’udito di tal sorte il valore di Laerte, che si darà luogo ad una scommessa, altri tenendo la parte di Laerte, altri del principe. […] Non minori assurdità e incoerenze si rinvengono nella Tinellaria, oltre di trovarvisi l’indicata mescolanza di linguaggi, altri parlando in italiano, altri in francese, altri in portoghese.
Trattasi nel II atto de’ mali apparsi dopo la pace fatta , e gl’interlocutori sono un augure, il coro ed un messo che nulla dice di più degli altri. […] Ma potrebbero forse avere altri due significati, in ciascuno de’ quali sparisce ogni idea di opera. […] Ma tempo è di accennare alcuni altri passi teatrali dati in altre città italiane, e singolarmente in Roma ed in Ferrara. […] Sotto il medesimo duca e pel di lui teatro Antonio da Pistoja della famiglia Camelli secondo il Baruffaldi e secondo altri della Vinci, compose alcuni drammi, e specialmente la Panfila tragedia in terzarima in cinque atti stampata in Venezia nel 1508a. […] A noi basti l’aver mostrato ad evidenza con altri non ambigui monumenti ciò che incresce ai Lampigliani, che l’Italia può vantarsi di aver coltivata la drammatica ad imitazione degli antichi con quella felicità che altri le invidia.
Trattasi nel secondo de’ mali apparsi dopo la pace fatta, e gl’ interlocutori sono un augure, il coro ed un messo che nulla dice di più degli altri. […] Ma potrebbero forse avere due altri significati, in ciascuno de’ quali sparisce ogni idea di opera. […] Ma tempo è di accennare alcuni altri passi teatrali dati in altre città Italiane, e singolarmente in Roma ed in Ferrara. […] Sotto il medesimo duca e pel di lui teatro Antonio da Pistoja della famiglia Camelli secondo il Baruffaldi e secondo altri della Vinci, compose alcuni drammi, e specialmente la Panfila tragedia in terza rima ed in cinque atti stampata in Venezia nel 150865. […] A noi basti l’aver mostrato ad evidenza con altri non ambigui monumenti ciò che incresce a’ Lampigliani, che l’Italia può vantarsi d’aver coltivata la drammatica ad imitazione degli antichi con quella felicità che altri non ebbe.
.° bon’ Uomo (sic) si trova unito a quello di altri comici in una Platea del secolo xvi della Real Casa degli Incurabili.
Chiari Francesco, toscano, fu primo amoroso per vari anni con Pisenti e Solmi, poi primo attore con altri, e finalmente caratterista e capocomico.
Girelli Giacomo e Anna, veronese il primo, suggeritore e attore, fu con Pietro Rossi, col Lapy, colla Battaglia e con altri.
Secondo l’indecifrabile oroscopo che tolgo, come gli altri, dalla Biblioteca Nazionale di Firenze, gli avrebbe preso moglie il 1614 e commesso un omicidio il '16.
nè mancaron i versi latini del Pola, del Tedeschi, e di altri. […] Per certo il recitante hà piu parte nella comedia, ch’io non pensaua, et forse che altri non crede. […] Non è dubbio che il ueder quei cenci, che altri mette tal uolta attorno ad uno auaro, o ad un famiglio ; toglie assai di riputatione allo spettacolo. […] Habbia poi alcuno d’ essi un fiaschetto, o una scodella di qualche bel legno a cintola, altri un Zaino legato sopra una spalla, che gli penda sotto l’opposito fianco. Habbiano ogn’ un d’ essi un bastone, altri mondo altri fronzuto in mano, et se sarà piu strauagante, sarà piu a proposito. in capo le capillature, o finte, o naturali ; altri aricciati et altri stesi, et culti. ad alcuno, si può cinger le tempie d’ alloro, o d’ hedera, per uariare, et con questi modi, o simili, si potrà dire che honoreuolmente sia nel suo grado uestita : Variando i pastori l’ uno da l’ altro, ne i colori, et qualità delle pelli diuerse, nella carnagione, et nella portatura del capo, et simile altre cose che insegnar non si possono, se non in fatti, e con il proprio giudicio.
Ho seguito nella cronologia il Bonazzi stesso, di cui una breve autobiografia, dettata interamente alla sua nipotina Fiordilinda Agostini, e rivista poi nel febbraio del ’79, fu testè pubblicata dal dottor Cesare Agostini (Perugia, 1896) assieme ad altri scritti minori in prosa e in versi ; e ho seguito il Morandi che del Bonazzi fu scolaro, e di lui parla colla più schietta delle ammirazioni e delle affezioni. […] E di questi soavissimi versi metto a riscontro questi altri, che tolgo dall’ epistola a Gustavo Modena sulle comiche compagnie italiane, inserita nel citato libretto del Bonazzi, e che, pur non essendo cattivi, son ben lontani, pare a me, dall’aurea semplicità dei primi. […] A poco a poco si aggiunse alla lumiera una infinità d’altri pomposi, inutili e fin ridicoli accessorii, specialmente in provincia, che vi portarono le spese serali alla grossa cifra di un migliaio e mezzo di lire, mentre al teatro Re di Milano non ascendevano in tutto a più di ottanta lire ; tantochè senza forti compensi, mancando le risorse delle grandi capitali, non fu più possibile alle migliori e più numerose compagnie di calcare le scene provinciali. […] E il tristo andazzo durò per altri anni ; e Salvini rappresentava l’Orosmane, e Rossi l’Oreste, e la Ristori rappresentava tutto ; ed essendo tutti nel pieno vigore dell’ età dovevano fare anche meglio. […] E dire che fra i nuovi sopraggiunti ve ne hanno degli altri, che parlando degli attori passati si degnano di approvarli per quei tempi, come pittori che compatissero ai tempi di Michelangelo e Raffaello, non sapendo guardarsi d’attorno per vedere che i valenti di quei tempi sono i valenti d’oggidi.
La pianta dell’aloè, che sta cent’anni a germogliare, altri cento a rinvigorirsi e un secolo poscia fino al suo dicadere è in generale l’emblema dell’origine, progressi, e annientamento delle arti del gusto e di coloro che le perfezionano. […] Mi si risponderà ch’egli è mosso a farlo dal desiderio di vendicar i Mani de’ Greci trucidati in altri tempi dai persiani, lo che ad un atto di giustizia o di patriotismo dovrebbe attribuirsi piuttosto che ad un capriccio irragionevole. […] «Voi altri poeti avete certe regole di stile che vi fanno lambiccar il cervello per tornire acconciamente un periodo. […] Guai se venisse cantato da altri che da loro! Nascerebbe un dissidio poco minore di quello che accese in altri tempi i Geminiani contro ai Petroniani per la Secchia rapita.
Infatti nell’uno è il solo Francesco, nell’altro il solo Angiolo, e i due elenchi concordano nei nomi di altri attori.
Indi altri Italiani cominciando da Pandolfo Collenuccio tradussero questa favola, e cento volte ne imitarono l’artificio e i comici colori sotto altri nomi. […] Gl’ Intronati di Siena ed alquanti altri Italiani hanno introdotti gli attori che parlano coll’ uditorio, mostrando di sapere di essere ascoltati. […] Chiedi almeno, dice Tossilo, ad altri questo danajo. […] Vuoi tu che io sia conosciuto da altri che da chi mi dà da mangiare? […] Altri secondo Servio gliene attribuirono trent’una, altri quaranta, altri cento, altri cento e trenta.
Il De Sommi lo cita assieme al Verato e ad altri fra quelli che si dilettaron di recitar perfettamente : e lo dice mirabile.
Era il '24 col fratello Luigi in Compagnia Fini, che lasciò dopo un anno per quella della Toffoloni, nella quale tanto piacque al Teatro Nuovo di Firenze come cantante, che l’impresario Feroci le offrì di abbandonar l’arte comica per la lirica, scritturandola per quattro anni ; compiuti i quali, ella passò stipendiata dal celebre Lanari per altri quattro.
Soprattutto si dilettava della storia, e singolarmente di quella di Augusto e degli altri Cesari e di Alessandro e di Costantino e di Teodosio, i quali aveano regnato ne’ paesi a lui soggetti, e ne fece fare le traduzioni in lingua turca a. […] Dopo di lui altri principi Ottomani si segnalarono in guerra senza trascurar le arti di pace. […] Guillet Histoire de Mahomet II che però non cita altri che Giorgio Vasari.
Unitisi ad altri comici che li attendevano, andarono in iscena a Monselice, Castello del Padovano. […] Ha inserito nelle notizie che lo riguardano, un poemetto in decima rima, metro non usato, per grazia di Dio, da altri in componimenti lunghi. […] D’altri recinti poi non vi vo’dire ne’quai si fan commedie.
Isabella Franchini aveva sposato Francesco Biancolelli, comico, del quale rimase vedova poco dopo il 1640, e dal quale ebbe tra gli altri il citato figlio Domenico. […] Ella, tuttavia addolorata per la morte recente del marito, si schermì gentilmente, assicurando che ove determinasse di passare a seconde nozze, non altri avrebbe preso che il suo Buffetto. […] Recatasi la Compagnia d’Isabella a Ferrara per farvi il carnevale, accadde che un de’suoi comici fosse colà ucciso ; per la qual cosa fu anch’essa cogli altri imprigionata.
Tornò pel triennio ’48-’49-’50 col Domeniconi, assumendo la prima volta il ruolo di madre nobile, al fianco di Adelaide Ristori, poi di Amalia Fumagalli, per altri quattr’anni e nella stessa compagnia. […] Ad altri, Compartendo i suoi doni, eletta tempra Conformabil concesse a finger tutte Nell’aspetto e nel suon de la favella Le sembianze de l’alma ; e a lor commise Crescer, non che mostrar, l’alta virtude Di que’ famosi, ed in onor tornarli, Se non mertato li coprisse oblio. […] Ma qual degna mercè l’itala terra Diede al suo Roscio,14 che a l’ingenue De la bella natura alfin rendendo [norme L’arte che dal clamor nome prendea, E le leggi cangiate onde costretta Aveala il vulgo letterato e i molti Ampollosi istrioni15 a cui la sagra Fiamma del genio non ardeva in petto, D’Adria il Terenzio e il Sofocle astigiano E quant’ altri ha poeti estrania scena Multiforme abbellia ?
Il carattere di Alceste contrasta egregiamente con quello di Filinto, e dà movimento a tutti gli altri che lo circondano. […] È se tanti è tanti altri materiali e favole italiane Moliere imitò o tradusse con felice riuscita, ebbe torto manifesto Giambatista Rousseau, quando scrisse che Moliere nulla dovea agli Italiani, a riserba del modo di rappresentare pantomimico di Scaramuccia, e della commedia del Secchi e del Cornuto immaginario . […] Da ciò venne quella verità di carattere che costituisce il talento maggiore di quell’ingegno grande, e che lo rende superiore a tutti gli altri comici. […] Mentre egli fioriva altri scrissero ancora farse e commedie; ma noi non ci arresteremo su quelle di Poysson, Montfleury, Boursault, Hauteroche, Champmelè, Vizè, Baron ed altri commedianti, i quali o ne composero in effetto o prestarono il nome a chi le scrisse e non vole comparire. […] Tre altri comici rinomati si vogliono mentovar con onore dopo Moliere, cioè Regnard, Brueys e Dancourt.
Fu accettata il 1775 con 1800 lire di stipendio, e congedata il 1780 assieme agli altri comici del genere italiano con lo stipendio di sei mesi a titolo di gratificazione.
L’isperienza hauuta del vivace e spiritoso talento che possiede Bartolomeo Falconi detto Trapolino e la speranza maggiore, che dà di sempre migliore riuscita nell’arte comica seruano a noi di motivo di elegerlo e dichiararlo come in uirtù della presente facciamo nostro attual comico volendo che goda e partecipi di tutte le gratie, prerogative, vantaggi che sono soliti godere altri simili nostri seruitori.
Fu con Pietro Rossi, con Onofrio Paganini, con Domenico Bassi e con altri.
E quale tra le moderne ha posto tanto studio quant’essi nella scienza del ballo, a cui hanno da natura tale attitudine, quale abbiamo noi altri Italiani alla musica? L’arte della coregrafia nacque già tra loro alla fine del Cinquecento, e tra loro apparirono in questi ultimi tempi i balletti della Rosa, di Arianna, di Pigmalione e parecchi altri, i quali si avvicinano di molto all’arte di Pilade e dei più nobili antichi pantomimi.
Egli non solo invitò ne’ suoi dominii Schlegel e Klopstock, ed altri chiari letterati, ma fondò un’ accademia per fomentar la poesia scenica tedesca, facendovi esaminare i drammi presentati, e coronando i buoni approvati. […] La Suezia incoraggita da’ proprii sovrani si è con più ardore nell’inoltrarsi il secolo XVIII dedicata alla poesia scenica, e circa il 1780 ha innalzato in Stokolm un teatro non inferiore agli altri d’Alemagna.
Condusse sempre compagnie, delle quali era egli il principale ornamento, e nelle quali fecer le prime armi artisti di grido, come il Raimondi, il Verzura e altri. […] Si capisce che ballerini e cantanti recitavan con gli altri : anzi ho qui sott’ occhio il manifesto della beneficiata di Felice Sciaccaluga, artista comico e primo ballerino (15 nov. 1843) in cui si eseguì un nuovissimo PAX-DEX-DEUX POLLACCO ossia CRACCOWIENNE Composto dall’artista beneficiato, Ballato dal medesimo e dalla PRIMA ATTRICE Un’altra sera (27 nov. 1837) a benefizio del primo attore Lorenzo De Paoli, Onde non restasse tediato il Pubblico, nell’ intermezzo della Commedia e della Farsa vi fu un gran volo di Piccioni.
Non ho trovato altra menzione di lui, fuor di quella fatta dal comico Bartolomeo Rossi, da Verona, il quale nel discorso a’ Lettori che è in una sua pastorale, Fiammella (Parigi, Abel l’Angeliero, 1584) al proposito di certa libertà nel dire che debbono avere le parti ridicole, scrive : ……come Bergamino, se bene non osserva la vera parola Bergamascha, non importa, perchè la sua parte e come quella di Pedrolino, di Buratino, d’Arlechino, et altri che imitano simili personaggi ridiculosi, che ogni uno di questi parlano a suo modo, senza osservanza di lingua, differenti da M.
Sposò una Elena Tamberlicchi, di onesta e agiata famiglia fiorentina, che troviamo il 1840 con Luigi Domeniconi, e n’ebbe fra gli altri il figliuolo Ferruccio, che fu poi il sostegno della Compagnia paterna.
Fu in compagnie di poco o niun conto sino all’ ’84, in cui fu scritturato secondo brillante con Emanuel, col quale stette sino all’ ’86, per passar poi altri due anni con Maggi.
E volete che Metastasio, grande sopra tutti i Calderoni possibili, svolgesse nove gran Volumi di Favole Calderoniche, e sei altri di Autos, per trovarvi qualche verso imitabile? […] Se Calderòn fosse Greco, soggiacerebbe alla disamina de’ Critici Filosofi, come vi soggiacquero tanti altri Greci, oggi che più non si giura sull’autorità. Ma il Signor Linguet non favella punto degli altri mostri Calderonici, bensì delle Commedie di Capay Espada, che ancor io concorro a lodare, tutto che per lo più gli accidenti si rassomiglino in quasi tutte. […] Ed invero gli Attori pubblici, che non sogliono essere i più delicati rappresentatori, abbisognano di caratteri caricati, sforzati, di tinte forti, per trionfare della naturale rappresentazione de’ Neottolemi, de’ Satiri, de’ Poli, ed altri eccellenti Attori Greci.
Quella azione, che è l’anima del teatro, e la quale sola ha rendute durevoli molte produzioni per altri versi ridicole. […] I vizi dei grandi artefici sono più pericolosi degli altri ai progressi dell’arte, perché autorizzati da un più eccellente esemplare. […] Io credo di averlo dimostrato abbastanza in altri luoghi di quest’opera per non abbisognar qui di nuove parole. […] Checché sia di ciò, una tale riprensione non può darsi a Metastasio senza stenderla ancora ad altri ingegni grandissimi. […] Ben di rado avviene che Metastasio ne faccia uso di altri mezzi.
Terminando in questo volume la storia teatrale del XV secolo, non ha stimato l’autore, per renderlo proporzionato ai precedenti, accrescerlo di due o tre altri fogli soli co’ primi tratti della storia del XVI destinata al V volume.
Troviam prima un Bartolomeo citato dall’Andreini nella sua lettera del 1609 al Duca di Mantova da Torino (V. le lettere di comici italiani, pubblicate per le nozze Martini-Benzoni dal D’Ancona), che altri non dovrebb’essere che il Bongiovanni stesso, forse non ancora scritturato per le parti di Graziano ; forse Graziano a vicenda (un per le parti italiane, un per quelle dialettali) con Messer Aniello Soldano facente parte di quella compagnia, noto col nome teatrale di Dottor Spaccastrummolo napoletano.
Condusse poi varie compagnie in società con altri, e finalmente entrò in quella primaria di Antonio Raftopulo, dalla quale si allontanò il 1830 per ridursi nella sua Volterra, ove morì nel 1845.
Di lui, attore in Compagnia Vestri e Venier, scrisse il Giornaletto ragionato dei teatri del 1821 : Partito da Firenze sua patria, immaginò in Lombardia un nuovo ridicolo personaggio, cui diede il nome di Stentarello, che quantunque in lui non male accolto dal pubblico, tuttavia non fu da altri poi ricopiato.
Fu coi parenti nella Compagnia Sacco, e recatasi poi con essa a Lisbona assieme ai fratelli e ad altri fanciulli, recitò con gran maestria le parti di prima attrice, protetta e remunerata da quei Sovrani sino al dì del famoso terremoto del 1755, in cui fu costretta a tornarsene con la Compagnia in Italia.
S. hebbe il primo tomo : ce ne resta 2 altri. […] Il non esser egli nominato ne’varj ordini di pagamento insieme agli altri comici, non mi par cosa di gran rilievo ; poichè, come accenna il Baschet, molti di quei quaderni contenenti le spese straordinarie furon distrutti.
E. con tuti li altri Signori spettatori la godessero presi ardire di farla in parole stampare, et poi sotto nome di altri personaggi dedicargliela, come con essa le dedico la servitù et affetion grande ch’io le porto.
Con lettera del 3 marzo 1683, il Duca di Mantova scriveva al Duca di Modena, per chiedergli insieme ad altri comici il Dottor Brentino, da aggregare alla propria compagnia. […] Antonio Lolli Allias Dottor Brentino Comico, Humil.mo Seruitore di Vostra Altezza Serenissima Doppo di hauere per lo spatio di anni otto seruito con ogni Decoro et honoreuolezza al’ Altezza Vostra fù Già Vn’Anno sà suori di tempo, è senza alcun’Demerito, Dal’Sig.re Don Alfonso, licentiato dal’Ser.mo Seruiggio, à conditione però, di non passare i monti fuori di Itallia, nè di impegnarsi con altri Prencipi ; ondè non hauendo in dodici mesi potuto Impiegarsi nella Comica atteso lè circostanze Sud.te fù neccessitato ricorrere con lettere all’ Sud.to Sig.r Don Alfonso per qualche Sollieuo più Volte Mà sempre senza frutto. ondè ridotto in estrema Neccessità, è Carico di Debiti ; ricorre con Profonda humilta à Piedi di Vostra Altezza Ser.ma Supplicandola à Volere con occhio Pietoso riflettere alla sua Causa non hauendo doppo un’Anno Perduto ; modo di sostentarsi, che di tanta Gratia.
Nè anche egli ebbe notizia, a quel che pare, di alcune rovine teatrali site presso il luogo, che oggi occupa Senetil de las Bodegas, dove fu Acinippo, antico Popolo della Celtica nominato da Plinio1 con altri contenuti a Bæti ad fluvium Anam, dal Betial Guadiana. […] Io tralascio qualche altra conformità di tale edificio con altri precetti Vitruviani, e specialmente la situazione per esso eletta, che non può essere a quelli più simile. […] Così abbacinato da tali magnificenze di un privato che diveniva Edile, le quali saranno povertà per altri di maggior cuore, non pensò a quel tesoro inarrivabile di quattro colonne di onice, le quali tutto, e con molta ragione, riempierono il vasto cuore dell’Apologista Spagnuolo.
A questo aggiungi altri artisti della stessa famiglia : Rosa, Vincenzo e l’Adelaide, già prima attrice assoluta, e prima attrice di spalla oggi al fianco di Pia Marchi-Maggi, col marito Brignone, il brillante della Compagnia.
Carlo stabilì la censura per le bozzature delle commedie, su poche delle quali però appose la sua firma, perchè, pei molti affari di quell’ uffizio, fece tralasciar l’ordine, fidando nella parola dei comici, i quali giurarono che non sarebbero stati gli altri soggetti meno honesti de i riveduti.
Luca eran ottimi rappresentatori di commedie ; e specialmente l’Arlecchino, ch’era un uomo piccolo cognominato Catoli da Parma, si distingueva sopra gli altri.
re Horatio Colletta da Ferrara con tutta la sua compagnia de Comici hauendo uisuto sempre desideroso di servire la serenissima casa d’Este, et hora più che mai, et uedendo, che in questa Città non si trouano altri comici, et essendoli noto la sua humanità che tiene in fauorire li uirtuosi comici uiene esso pronto ad offerirsi di seruirla con tutta la sua compagnia anzi a pregarla, che si uoglia degnare di accettare al suo seruitio per questo poco carneuale poiche esso si offerisce pronto di seruirla se non quanto che comporta la sua grandezza, almeno secondo che comportara il loro poco sapere, et di piu l’oratore a nome di tutta la compagnia la prega a uolere restar seruita di honorarla di farli prouedere di un luoco opportuno a potere recitare.
Angelo di Venezia, nella Compagnia di Giuseppe Pellandi, e gli altri al S.
Una nuova società formò il '27 con l’ amoroso Carlo Gnudi ; e altre poi con altri, cessando di vivere a Brescia nel 1834.
Fu con Maggi, con la Iggius e con altri, amorosa e prima attrice giovine.
Invitato un giorno a lauto banchetto da nobile personaggio, insieme ad altri comici, disordinò alquanto ; e recatosi in fretta al teatro per la rappresentazione, fu côlto, pel grande riscaldo, da febbre sì violenta che in capo a pochi giorni lo condusse a morte a soli cinquant’anni nel 1774.
Settanta, o come altri vuole, novanta, o cento tragedie egli compose, delle quali sette appena ce ne rimangono, e riportò la corona teatrale intorno a trenta volte. […] Il carattere di Elettra si vede da Euripide dipinto molto più feroce e veemente che dagli altri due tragici. […] Aristofane nelle Rane e il filosofo Menedemo presso Diogene Laerzio83 antepongono Eschilo agli altri due. […] V’erano stati altri poeti tragici di qualche nome o poco innanzi o intorno al tempo de’ tre nominati. […] Egli passa per uno scrittore capriccioso, che talvolta attribuiva ad altri le proprie fatiche e talvolta si appropriava le altrui, cioè quelle di Omero e di Esiodo, di che l’incolpa Camaleone.
Mentre quelli due grand’ingegni portavano a tal eccellenza la poesia tragica, non mancarono altri che pur la coltivarono con applauso. […] Dopo ciò e simili altri esempi chi fonderà il giudizio delle opere teatrali sugli applausi popolari e sulla lor durata ne’ pubblici teatri? […] Abbiamo veduto il gran Corneille succeduto da Racine, e da altri gran tragici del secolo seguente; ma Molière é ancor solo. […] Mentre egli fioriva, scrissero molti altri ancora farse e commedie; ma senza arrestarci in Poisson, Montfleury, e Boursault, e ne’ commedianti Hauteroche, Chammesle, Baron, ed altri che ne composero, o prestarono il nome ad autori che non vollero comparire, trarremo dalla folla la Mère Coquette di M. […] E quantunque, il Muratori, il marchese Orsi ed altri bravi letterati italiani che risposero vittoriosamente alle ingiuste critiche fatte in generale, ai nostri poeti dal P.
Fu undici anni socio del Bassi, poi, altri undici di Alessandro Monti.
Il 1572 era capo di una Compagnia italiana in Francia, e Carlo IX, messosi a un regime per venti giorni, ordinò a' comici italiani di recarsi da Parigi a Blois ov'era la Corte, per divertire Sua Maestà durante il suo periodo di dieta ; e per rimborso di spese di viaggio e per onorario delle rappresentazioni (Comédies et plaisants jeux) ordinò in data 2 marzo 1572 a Claudio Marcello, proposto de' mercanti della città di Parigi, di pagare a esso Soldino e agli altri comici italiani lire tornesi 135, da dividersi tra loro in parti eguali, e di cui non doveva esser fatto cenno ne' registri delle spese (V.
Il Maldicente, Il Burbero benefico, Il Sindaco babbeo, Il Barbiere di Gheldria, L' Ajo nell’imbarazzo, Don Desiderio, il Marchese della Locandiera, il Conte del Ventaglio, il Fabrizio degli Innamorati, e altri, e altri moltissimi, ebbero da lui una interpretazione magnifica.
Egli é vero che quelle voci potrebbero far sospettare alquanto, che la tragedia fosse stata tutta, come ora l’opera drammatica, dal principio fino al fine posta in musica; ma potriano con interpretazione forse più fondata aver due altri significati, in ciascun de’ quali sparisce ogn’idea di opera. […] Non parleremo qui delle rappresentazioni de’ misteri, le quali, essendosi ne’ secoli precedenti usate in Italia, furono pure in questo continuate a Roma e in altri luoghi con maggior sontuosità ed arte, e per lo più in volgare idioma142. […] Antonio da Pistoia ancora scrisse due drammi ad uso di questo teatro149, pel quale altri celebri letterati furono eziandio impiegati nel tradurre alcune altre commedie di Plauto e di Terenzio150. […] Tre nostri famosi letterati viaggiarono in Grecia a tal’uopo, Guarino da Verona, Giovanni Aurispa, e Francesco Filelfo, il secondo de’ quali, più che gli altri, ci arrecò ricchissima suppellettile di codici greci. Poggio Fiorentino fu tra i ritrovatori di antiche opere celeberrimo, né ad alcun’altro in questo genere di gloria cedé Tommaso da Sarzana, che poscia sotto il nome di Niccolò V. montò sulla cattedra di San Pietro, oltre a molti altri, de’ quali parla colla sua solita dottrina ed esattezza il sopralodato storico della letteratura italiana.
I portoghesi e gli altri spagnuoli ne composero moltissime, intitolandole novelle, tragicommedie, tragedie, e commedie, delle quali inutilmente si farebbe un catalogo compiuto. Esse non potevano rappresentarsi, per esser tutte, secondo il Nasarre e altri molti nazionali, lunghissime e senza azione teatrale. […] Fu tradotto ne’ principi del secolo l’Anfitrione dal dottor Villalobos imperfettamente, avendone tralasciato il prologo e vari altri squarci qua e là. […] Ma le parole del Prologo di Cervantes hanno tutta l’aria d’ingenuità che manca alla dissertazione, e distruggono sì manifestamente le congetture del Nasarre, ch’io giudico che mai questo letterato non credé da senno egli stesso quel che si sforzava di persuadere agli altri. […] Contemporanei di Cervantes e di Lope furono il dottor Ramòn, Miguél Sanchez, il dottor Mira de Mescua, Tarraga, don Guillén de Castro, autore del Cid, Aguilar, Luis Velez de Guevara, Antonio Calarza, Gaspar de Avila ed altri molti, i quali scrissero tutti sul gusto di Lope.
Francesco Bartoli, seguìto poi dal Sand e dagli altri, dice che lo Scala si pose alla testa de' Comici Gelosi che andarono a Parigi per privilegio ottenuto da Arrigo III nel 1577 ; ma il Baschet si domanda (op. cit. […] Egli assunse in teatro il nome di Flavio (lasciatoci dal Ruzzante), specchio degli Innamorati, che, bello, galante, poeta, musicista, gentile come un cortigiano, attillato come uno spagnuolo, la vince nel cuore di Fiorinetta su tutti gli altri, per quanto sfoggio essi facciano delle loro ricchezze ; e tra' suoi Scenarj cinque ve n’ha intitolati dal suo nome di teatro, e in cui egli è protagonista : La fortuna di Flavio, Flavio tradito, Flavio finto negoziante, Le disgrazie di Flavio. […] In quanto però appartiene alla compagnia de Confidenti, che sta ancora sotto la mia protezione, essendosi mitissimamente ristabilita, nella quale ancor' egli si ritrova et che quanto a altri comici che S. […] A. manderebbe in Francia la torre di Babel e non una compagnia de comici, se disunendo questi gli mescolassi con altri. […] La Compagnia de Confidenti invero (se ben cotesti et altri la disprezzano) ha gran fama, et per tutto hoggi è stimata più d’ogni altra, onde il romperla sarebbe proprio (come si suol dire) quasi peccato, e tanto più senza cavarne il profitto che forse si spera.
Vero è che in Plinio si vede che altri l’attribuisce a’ Greci, che da Corinto vennero in Italia con Demarato padre di Tarquinio Prisco. […] Veggonsi in Rimini alcuni rottami di mattoni, ne’ quali altri riconosce un teatro, altri un anfiteatro. […] L’opinione di chi lo fissa all’imperio di Teodosio, è la più comune; ed il lodato Pietro Daniele l’avea abbracciata come semplice congettura, nè disconvennero Taubman, ed altri.
Ogni favola è divisa in più atti senza numero determinato, e il primo di essi, che equivale a un prologo, chiamasi Sie-Tse, e tutti gli altri Tche. Quanto alla musica trovasi da tempo remotissimo nella China introdotta, essendo stata inventata da Hoang-ty, e coltivata dallo stesso Fo-hi inventore del Kin dolcissimo stromento di trentasei corde, o, secondo altri, di ventisette. […] I varii strumenti della coltivazione sostenevansi allora de venti musici, ed altri cinquanta rimanevano in guardia degli stendardi di cinque colori. […] Eseguivasi da prima in tali luoghi la musica da 24 donne sotto la direzione de’ maestri della campana e del tamburo, ma ne furono dopo alcuni anni escluse, e sottentrarono 48 eunuchi, e benchè passati altri venti anni fossero le donne richiamate, al fine sessanta anni dopo si decise che quivi più non si ammettessero se non che musici eunuchi.
Indi altri Italiani cominciando da Pandolfo Collenuccio tradussero questa favola e cento volte ne imitarono l’artifizio e i comici colori sotto altri nomi. […] Ogni popolo ha un gusto particolare, ed è stravagante il pretendere che il proprio gusto abbia ad essere norma a tutti gli altri! […] Chiedi almeno, dice Tossilo, ad altri questo danaro. […] Altri con Servio gliene attribuiscono ventuna, altri quaranta, altri cento, altri centotrenta. […] E’ inutile accumolare altri argomenti su ciò che finora niuno pose mai in dubbio.
Nel 1820, eccolo palesarsi autore drammatico col noto lavoro Bianca e Fernando, ch'ebbe successo clamoroso, e al quale tenner dietro I due sergenti, tuttora vivi nel repertorio popolare, Il carcere d’Ildegonda, Boemondo d’Altemburgo, e altri.
Lasciati da canto gli argomenti favolosi, che tutto abbracciando, per cosi dire, l’universo sono di lor natura sommamente dispendiosi, si rivolsero ben tosto a’ soggetti storici che dentro a’ più ristretti termini si rimangano circonscritti; e questi e non altri furono posti sulle scene. […] Ed egli è troppo difficile trovare balli e simili altri intrattenimenti, che ben si adattino con azioni tolte dalla storia. […] Né mancherebbono altri simili argomenti di una eguale convenienza e fecondità.
Gli uni e gli altri s’invaghirono della nuova foggia di commedie spagnuole, che gl’Italiani, non osando dar loro il nome di commedie e tragedie, chiamarono opere regie, opere sceniche, azioni regicomiche, nelle quali alternava il buffonesco e l’eroico, le apparenze fantastiche e la storia, e la vita civile cd il miracoloso. […] Raffaele Tauro bitontino allora produsse dal 1615 al 1690 le Ingelosite Speranze, la Contessa di Barcellona, il Fingere per vincere, l’Isabella o la Donna più costante, la Falsa Astrologia traduzioni alterate del Calderòn e di altri spagnuoli. […] E questi sono, e non altri i pasticci drammatici accennati dal Maffei, che il lodato Andres applicava per difetto di perizia nella storia teatrale, a tutto ciò che si compose in quel secolo pel teatro italiano.
Egli appartiene a quel glorioso periodo della scuola di Modena, che diede all’arte la Sadowski, la Mayer, la Botteghini, l’Arrivabene ; Salvini, Rossi, Vestri ed altri. […] Militaron sotto la sua bandiera i più grandi artisti del tempo : altri ne formò egli di pianta. […] Gran genio aveva il Bellotto per esercitarsi nella maschera da Pantalone ; però, travestito in quella foggia, andava in tempo di carnevale per le vie e ne’ pubblici ridotti, parlando come un personaggio da commedia, e facendo anche delle scene graziose insieme con altri suoi amici mascherati in diversa guisa.
Apostolo Zeno e Pietro Pariati pubblicarono insieme il Don Chisciotte ed altri drammi giocosi che meritano di nominarsi. […] E Badini e molti altri dissero ancora che dal Cinna formò il Poeta Cesareo la sua Clemenza di Tito. […] Tali scene non si leggono nel Cinna, nè in altri drammi ch’io sappia. […] I suoi caratteri non cedono per l’ esattezza e verità a’ migliori caratteri degli altri poeti. […] E il dolce cuor di Racine avrebbe avuto bastevole tenerezza, e sensibilità per formare i Timanti, i Megacli, le Dircee, le Zenobie, e tanti altri affettuosi ed appassionati personaggi?
Come è possibile che quelle lor voci liquide e dimezzate ispirino altri affetti che mollezza e languore? […] [4] Alla sconvenevolezza nella figura s’aggiugne come una conseguenza la poca espressione nei movimenti, difetto che hanno essi comune con quasi tutti gli altri cantori. […] Sarebbe lo stesso che se ad uno che anela nel corso, altri gettasse fuori di strada alcuni pomi bellissimi, acciocché trattenendosi egli a raccoglierli, non potesse mai toccare la meta. […] Ma nei casi indicati, come in tutti gli altri, gli ornamenti debbono usarsi con parsimonia e con opportunità. […] [NdA] Se bene la prima origine del mutilar in tal guisa gli uomini sia incerta, è nondimeno antichissima, come lo è pur troppo quella di tanti altri abusi che disonorano ed avviliscono l’umana spezie.
Nonostante il divieto del padre, uomo di austerità singolare, e schiettamente e profondamente religioso (tre altri figli datisi agli studi ecclesiastici, coprironto alte cariche nel clero), frequentando nascostamente i teatri, fu preso d’amore per l’attrice Adelaide Pasquali, figlia di un ex-capitano contabile di Napoleone, poi capocomico, e di Annetta Verolti ; e fuggito dalla casa paterna per entrar nella Compagnia del futuro suocero, si diede con tanto amore all’arte che potè riuscrire brillante prima, poi caratterista non de’peggiori, al fianco de’grandi artisti del tempo, Ventura, Monti, Pertica, Taddei, Vestri, Marchionni, Pelandi, Internari e Vergnano.
Toltosi dalla professione, correva le strade di Palermo chiedendo del suo fallo perdono con queste parole : Vi chiedo scusa del cattivo esempio che v' ho dato, e m’accuso d’essere stato un furfante ; ma più furfanti siete stati voi altri portandovi così vogliosi ad ascoltarmi.
Passato al ruolo di generico primario, fu prima in società con altri per varii anni, poi, scritturato da Tommaso Salvini, andò in Inghilterra con la figlia Amelia prima attrice giovine.
Fu il '93 prima attrice giovine con Andrea Maggi, poi con Leigheb-Andò ; passò quindi, prima attrice, con Ermete Zacconi, e con Cesare Rossi, dal quale ultimo si allontanò per diventar la prima attrice assoluta della Compagnia formata da suo padre in società prima con Achille Vitti (1899), poscia con altri sotto la direzione del Garavaglia (1901).
Nell’opera di Jarro : L'origine della maschera di Stenterello (Firenze, Bemporad, 1898), sono riferiti alcuni saporitissimi aneddoti concernenti la Zandonati : e tra gli altri quello di una potente bastonatura, di notte, concertata tra 'l Morrocchesi stesso, il fratello di Del Buono e il servitore.
Tuttavolta insino a questo giorno con molta diligenza (anche dopo le ciance apologetiche e le bravate e i lampi e i tuoni strepitosi ed innocui de’ Lampillas, dell’Arteaga, de’ Garcia de la Huerta, ed altri simili trasoni, sofisti e declamatori) a me non è riuscito raccorre nè dalla storia nè da’ romanzi apologetici stessi cosa veruna teatrale di questo secolo, siccome nè anche riuscì al dotto bibliotecario don Blàs de Nasarre nè all’abate Andres. […] N’erano attori gli ecclesiastici e scolari, i quali andavano talmente altieri dell’usanza privativa di rappresentarli, che non soffrivano che altri se ne ingerisse.
Tuttavolta insino a questo giorno con molta diligenza (anche dopo le ciance apologetiche e le bravate e i lampi e i tuoni strepitosi ed innocui de’ Lampillas, degli Garcia de la Huerta ed altri simili trasoni, sofisti e declamatori) a me non è riuscito raccorre, nè dalla storia, nè da’ romanzi apologetici stessi, cosa veruna teatrale di questo secolo, siccome nè anche riuscì al dotto bibliotecario D. […] N’erano attori gli ecclesiastici e scolari, i quali andavano talmente altieri dell’usanza privativa di rappresentarli, che non soffrivano che altri se ne ingerisse.
A. no lo creda p che no gl’importa poi che l’anno passato concesso più che uicenda e lui medesimo se ne dichiarato e dichiara al presente che no ha sentimento contrario e che quel che ha fatto di quella sotto scritione, fu consiglio di un de compagni ; ma quello che p verita gli preme, è la parte per la moglie e questo me inporta, p che io che ma fadigo cò la mente più de tutti, a tirar meno degli altri nò è ragione. che Flaminio sia in compagnia no solo mi contento ma son soddisfatiss. […] A. e le mie pretensione no son altro che nessun tiri più di me, leuato la spagniola, e quelli di 3 quarti stieno nel suo posto che se gli altri di Compagnia, toltone la mia casa, glie la uoran dare, l’hauro caro anzi p no pregiudicargli faro in aparenza constare, enziandio in scritto, co i compagni che anchio son della medesima volonta di dargli le doi parte ona cbe in sostanza io no resti defraudata nelle parte della mia casa, son pouera giouane, son stata tanti mesi senza recitare, hauto malatie altre prigionie de parenti, famiglia assai, e lite si che puole ognuno considerare come sto.
Onde seguire l’irresistibile inclinazione per il teatro, non si curò di conseguire, come gli altri fratelli, un grado accademico, ma seppe però corredarsi di buona coltura, cosi che se la sua recitazione fu enfatica, colla cadenza dovuta al sistema di battere il sostantivo, come si dice in gergo comico, seppe però farsi apprezzare ed ascoltare con attenzione dal pubblico per la intelligente chiarezza con cui rese sempre il giusto significato di quanto esponeva. […] Di animo generoso, quanto aveva era degli altri, e se nel momento del bisogno gli si ricordavano crediti che aveva per prestiti fatti, andava su tutte le furie, esclamando : « Debbo angariare chi non può dare ?
Sapeva la lingua francese e la tedesca, e fu esso l’introduttore dello spiritoso carattere di Francese Italianato, che fu poi da altri comici imitato.
Nè men celebre divenne la moglie per essersi gettata in mare a Livorno, come racconta il Piazza nel suo Teatro : Eravi un’altra donna in quella Compagnia, che si rese poi celebre nella Comica Storia, per un salto da grottesca che fece dal molo di Livorno, con intenzione di non farne altri mai più.
Egli sottolinea come il carattere del personaggio si modifichi dal contatto con gli altri sulla scena. […] Crasso, notava fra gli altri pregi l’impiego del suo dito. […] Ma spesso gli uni sono più espressivi quando gli altri lo sono meno, e talvolta gli uni tacciono e si riposano affatto, mentre gli altri parlano ed operano invece loro. […] Quindi grida, si move e si atteggia, o per liberarsi dagli uni, o per godere degli altri. […] E or come dare agli uni la condizione, l’espressione ed il tuono degli altri?
Tragedie di Pietro Cornelio, di Racine e di altri del XVII secolo. […] Ma l’eccessiva crudeltà di Cleopatra, che qual altra Medea trucida Seleuco suo figlio e perseguita gli altri, fa fremere lo spettatore ed irrita l’ indignazione. […] Il di lui Timocrate (componimento cattivo, carico d’accidenti romanzeschi e poco verisimili, e mal verseggiato) fu dal pubblico tante volte richiesto e tante si ripetè, che i commedianti infastiditi dopo ottanta recite chiesero in grazia di rappresentare altri drammi. […] Invano si rileverebbe l’effemminatezza dello stile, la mancanza di verità nelle situazioni, l’inverisimiglianza de’ colpi, l’ineguaglianza de’ caratteri, ed altri difetti di queste favole che si ascoltarono per qualche anno e sparvero senza ritorno. […] La storia ci obbliga tratto tratto a discostarci da questo eccellente scrittore che per tanti altri pregi merita la nostra stima.
Gli altri due furono : il Cicuzzi, di Brindisi (il Gozzi lo chiama Cicucci), col nome del quale fu celebrata la Regina, e Giovanni Marchesini, pittor teatrale, figlio di Antonio Maschesini attore e capocomico.
Sentito una volta recitare in una stamberga dal celebre Mascherpa, fu subito scritturato pel venturo anno in qualità di amoroso, e le sue prime prove furono disastrose ; ma il Mascherpa, che fu per lui più padre che capocomico, lo incitò a perseverar nello studio, e lo riconfermò per altri due anni, ne' quali vide avverarsi le previsioni che aveva fatte sull’avvenire artistico di lui.
Ma egli fu maggiormente apprezzato nei drammi popolari come Sisto V, I misteri dell’ Inquisizione di Spagna, I misteri di Parigi, e altri simili.
Terminato il contratto col Petrelli, si scritturarono il 1806, lui come primo amoroso e lei come serva, con Velfranch, col quale stetter due anni : poi dal 1808 al 1811 con Antonio Previtali, il 1812 con Rigoli in Dalmazia, il 1813 e ’14 con la società Consoli, Zuccato e Pellizza, il 1815 con Giacomo Dorati, poi con altri molti.
Così in Italia, come all’estero, trovò modo di farsi notare talvolta come un’eccellente promessa, e abbiamo articoli di Yorick e di altri pieni di speranze per l’avvenire del giovane attore.
) : Nel 1662 era a Napoli, tra i comedianti lombardi, ano chiamato Zaccagnino, che recitava da Zanni, « qual godeva una donna chiamata Lavinia, similmente comediante e si stimava che fusse e che non fusse sua moglie, et haveva acquistato con la scena e con gli amanti qualche commodità di considerazione ; questa, com’ è solito dell’oziosa nobiltà napoletana, che oggi si è avanzata assai nel bordello, lussi, ignoranza, e povertà, fu posta in conditione dalli donativi del Principe d’Avellino, dal Principe di Belmonte, et altri nobili et ignobili, che con pochissima moneta la goderono.
Gli attori, sgomentati, affollarono il palcoscenico, e Pulcinella, con gli altri, si chinò sul povero Massaro inerte.
Nè cred’io già che d’altri sensi impresso Sia il tuo bel cor ; essi (non l’abbi a sdegno) Fan testimon di tua bell’alma espresso ; Così quest’opra tua recando al segno, Gli atti, gli accenti che t’è usar concesso Fan testimon del tuo felice ingegno.
.) ; morta la quale, passò a seconde nozze con Giovanna Stefani, che diventò il fortunato sostegno della Compagnia del marito, omai capocomico di grido ora solo, ora in società con Caterina Venier e con altri.
Figlio del precedente, nato a Parigi il 1744 ; studiò sotto lo zio Dehesse, apparve il 22 febbrajo '49 nel ballo degli Enfants vendangeurs, eseguito dopo Le Retour de la paix di Boissy ; poi negli altri due balli Les Enfants sabotiers e Les Vendanges, suscitandovi entusiasmo.
Artisti rinomatissimi furon da lui scritturati, quali Alamanno Morelli che dirigeva la Compagnia del '57, Luigi Gattinelli, Giulia Ristori, Gaetano Gattinelli, Enrichetta e Antonio Zerri, e altri.
Di fatti la gloria principale dell’Ariosto e di molti altri comici Italiani, de’ quali dovrem ragionare, è questa appunto di aver migliorati gli argomenti degli antichi, e di averne poi tratti tanti e tanti altri dalla propria fantasia; la qual cosa gli rende superiori a’ Latini per invenzione, ed in conseguenza per vivacità. […] Va dietro agli altri; grandi e piccioli V’accorron tutti. […] Du Bos e da non pochi altri bravi letterati oltramontani. […] È non si può ire a altri che a F. […] Tu sai che d’altri che tuo non poso essere, quando bene ad altri sia dato.
Dicelisti chiamaronsi fra gli Spartani gli attori Magodi: Fallofori presso i Siciliani: Voloni o Volontarii fra’ Tebani: Autocabdali si dissero dagli altri Greci orientali: e Fliaci nella Magna Grecia. […] >La Parodia, di cui credesi inventore Ipponatte, non fu in Grecia soltanto un artifizio usato di passaggio nelle loro favole da Epicarmo, Carcino, Eupoli, Ermippo, Aristofane ed altri comici, i quali, come dicemmo, convertivano in ridicole le più energiche espressioni tragiche con lievi cambiamenti; ma formò eziandio uno spettacolo e una farsa particolare così chiamata. […] Simili questioni in altri tempi accendevano vive guerre tra’ Critici; ed oggi si ascoltano, nè senza ragione, come ciance pedantesche e pascolo di una curiosità passeggiera. […] Di quì nacque che non volendo gli attori mimici esser tenuti da meno nell’arte di rappresentare, si divisero dalla commedia e l’esempio eccitò altri rappresentatori ancora a separarsene, lasciando ai Comedi la nuda commedia, e così ciascana specie di attori diessi a rappresentar separatamente le proprie farse. […] La Scinnide conviene propriamente ai Satiri, i quali ne furono indi chiamati Scinnidi; e se ne crede autore Sicinnone barbaro o Cretese, benchè altri l’attribuisca a Tersippo.
Vi comparve anche il Pastore d’Anfriso ed innoltrandosi il secolo la Divisione del Mondo, dramma del parmigiano Giulio Cesare Corradi che altri ancor ne compose, vi si rappresentò con tanta splendidezza, che la città si riempì d’un numero prodigioso di forestieri. […] I suoi drammi di argomento cristiano recitati in Roma con applauso s’intitolano, la Comica del cielo, la Vita umana, la Sofronia, la Datira, oltre ad altri due di soggetto morale intitolati Dal male il bene, e Chi soffre spera. […] Si distinse nell’opera intorno al 1628 Andrea Salvadori fiorentino, i cui melodrammi Santa Ursola, Flora, Medora ed altri si fecero rappresentare con magnificenza da’ granduchi di Toscana. […] Io nel fior degli anni miei ascoltai cantare per le chiese di Napoli el tiple (il soprano) Pepito castrato Spagnuolo, prima che mi recassi in Ispagna e poi il rividi, ed ascoltai in Madrid per più anni in compagnia di Narciso, di Pellegrino ed altri più oscuri castrati tutti Spagnuoli. […] Or perchè l’Arteaga ed altri apologisti suoi confratelli dissimularono che la Spagna ha coll’Italia commune siffatta taccia?
Dicelisti chiamavansi fra gli Spartani gli attori magodi: fallofori presso i Sicioni: voloni o volontarj fra’ Tebani: autocabdali dagli altri Greci orientali: e fliaci nella Magna Grecia. […] Rappresentava un giorno nel teatro di Atene quest’industrioso attore una sua parodia, quando dalla Sicilia vennero le amare novelle di una disfatta luttuosa, e quantunque la maggior parte degli spettatori piangesse coprendosi il capo per avervi perduto qualche parente, tutti però si trattennero nel teatro, sia per occultare agli altri Greci la loro perdita, sia per certa spezie di riguardo avuto per questo favorito parodo. […] Simili questioni in altri tempi accendevano vive guerre tra’ critici; ed oggi si ascoltano, nè senza ragione, come ciance pedantesche, e pascolo di una curiosità passeggiera. […] Di quì nacque che non volendo gli attori mimici esser tenuti da meno nell’arte di rappresentare, si divisero dalla commedia, e l’esempio eccitò altri rappresentatori ancora a separarsene, lasciando ai comedi la nuda commedia, e così ciascuna specie di attori diessi a rappresentar separatamente le proprie farse. […] La Scinnide conviene propriamente a i Satiri, i quali ne furono indi chiamati Scinnisti, e se ne crede autore Sicinnone barbaro o Cretese, benchè altri l’attribuisca a Tersippo.
I Portoghesi e gli altri Spagnuoli ne composero moltissime tutte in prosa intitolandole novelle, tragicommedie, tragedie e commedie. […] Ma passiamo agli altri drammatici che fiorirono sul finir del secolo XVI e sull’incominciar del seguente. […] Vuolsi avvertire però che tra questi io non pongo quel Vasco Diaz Tanco de Fregenal, che altri leggermente pretese che avesse scritte tragedie prima de’ suoi compatriotti e degli stessi Italiani. […] Ma la prima, in cui ebbe il Bermudez una scorta giudiziosa, è più interessante; e la seconda, oltre a questi difetti comuni, ne ha moltissimi altri particolari, perchè camino tutto solo. […] Questo poi che io ne dico, si scrisse da altri prima di me?
Io son pur sempre d’avviso che come s’è detto pel Pasquati e per altri, le grandi personalità artistiche potessero essere sballottate da una compagnia all’altra, secondo il volere, o, almeno, il desiderio delle Loro Altezze capocomiche. […] Di alcuni anni e alcune stagioni possiamo aver date precise ; per altri le nuove costituzioni e frequenti sostituzioni generan tal confusione da non permetterci di dare affermazioni recise.
La seconda, che essendo ciascuno di essi rami rinato dipersè e cresciuto separatamente dagli altri, la loro unione non ha potuto rendersi tanto adattata e pieghevole quanto la medesima lo era presso agli antichi. […] I compositori per distinguersi fra gli altri non seppero rinvenir altra via che la novità e la stranezza. […] Però sempre gli vediamo intenti a trascegliere quei tuoni, quelli intervalli fra gli altri, quei menomi componimenti specifici che sembravan loro acconci ad eccitar piutosto certa classe di affetti che d’un’altra. […] La prima di esse misure esprime quattro tempi, la seconda sei, la terza altri sei, e la quarta nove. […] Alcuni desumono la loro diversità dalla sola differenza che corre fra i gradi dell’acuto e del grave: altri dall’indole diversa delle cantilene nazionali.
Lasciamo stare i Greci, de’ quali non avrà egli certamente preteso parlare, perchè tra questi non vi fu schiera di commedianti, nella quale non entrassero gli stessi poeti, confondendosi gli uni negli altri nel libero popolo ateniese, quando gli autori non mancavano, come Sofocle, di voce e di abilità per rappresentare. […] Per le commedie non vi fu tra tanti e tanti commedianti che ne composero eccellenti, se non che il celebre Moliere che colse palme nella scena comica, ed il Dancourt assai debole attore, che pur dee contarsi tra’ buoni autori; là dove contansi fuori di quella classe tanti degni autori di prima nota, come il Des Touches, il Regnard, il DuFreny, il Saint-Foi, il Piron, il Gresset, e cento altri. […] La storia che abbiamo tessuta degli autori tragici e comici del XVI, e de i due seguenti, dimostra l’immenso spazio che separa Ariosto, Bentivoglio, Machiavelli, Bibiena, Trissino, Rucellai, Tasso, Manfredi, Torelli, Bonarelli, Dottori, Caro, Oddi, Porta, Ambra, Secchi ed altri molti, dal Calmo, dal Ruzzante, dal capitan Coccodrillo, dal Lombardo, dallo Scala, i quali o non mai osarono porre il piede ne’ penetrali sacri a Melpomene, o vi entrarono strisciando pel suolo come l’Andreini, e nella stessa commedia consultarono più la pratica scenica e i sali istrionici, che l’arte di Talia ed i passi dati da Menandro e da Terenzio, contenti del volgare onore di appressarsi alle farse e alle Atellane.
Giambatista la Porta, Marco Aurelio Severino, Fabio Colonna, Ferrante Imperato, Giovanni Fabbro, Luca Valerio, Mario Guiducci, Giovanni Terenzio, Cintio Clemente, l’immortal Galileo Galilei figlio prediletto d’Urania, il gran Borelli, il Cavalieri, il Torricelli, il Viviani, Antonio Oliva, Carlo Rinaldini, Niccolò Stenone, Paolo e Candido del Buono, Carlo Dati, Francesco Redi, Lorenzo Magalotti, Tommaso Cornelio, Lionardo di Capua, Sebastiano Bartoli, il Cassini, il Malpighi, il Castelli, il Montanari, il Guglielmini, il Manfredi, Giacinto Gimma, e gli altri illustri membri dell’Accademia de’ Segreti, de’ Lincei 175, del Cimento 176, degl’Investiganti 177, degl’Inquieti 178, de’ Fisiocritici 179, della Società scientifica Rossanese 180 ec., in vece d’inventar parole e di far sistemi181, presero ad esaminar una per una le parti t di quest’ammirando edificio, e colla face dell’esperienza diradarono in gran parte le tenebre, che ne coprivano il magisterio. […] L’opera così nobilitata per incantare i sensi, da Venezia di mano in mano si sparse di per tutto, e si rese celebre per la magnificenza delle decorazioni, per la delicatezza delle voci, per l’armonia de’ concerti, e per le belle composizioni del Monteverde, del Soriano’, del Giovannelli, ed altri chiari maestri di musica di quel tempo. […] Si dee osservare che i soprannominati ed altri filosofi italiani, nel consultar il gran libro della natura furono i primi a scoprire in buona parte gli arcani di essa, a diradar le tenebre dell’ignoranza con utili cognizioni, e a fare gran conquiste sulle terre del vero; e perciò possono chiamarsi a giusto titolo «primi duci e maestri del moderno sapere».
Quanto al teatro la nazione sin dal regno di Carlo I avea cominciata una guerra letteraria che durò dieci o dodici anni, altri sostenendo gli spettacoli scenici, altri contro di essi scagliandosi. […] Vi si trova fra gli altri dipinto un geloso che non vuol parerlo.
Quanto al teatro la nazione sin dal regno di Carlo I avea cominciata una guerra letteraria che durò dieci o dodici anni, altri sostenendo gli spettacoli scenici, altri contro di essi scagliandosi. […] Vi si trova fra gli altri dipinto un geloso che non vuol parerlo.
Ma gli altri drammi del Sedaine, il Filosofo senza saperlo, la Scommessa, Maillard o Parigi salvato, non sono stati così applauditi come il Disertore. […] Nè anche gli autori dell’Umanità e dell’Indigente ne hanno composti altri ugualmente riusciti; specialmente il Mercier sembra di aver degenerato nell’Abitante della Guadalupa. […] Fecero lo stesso altri autori di drammi semilugubri.
Da Roma la Compagnia doveva andar subito dopo Pasqua a Napoli co' viaggi pagati : e Napolioni (Flaminio) si affannava a raccoglier firme tra' compagni perchè la gita si effettuasse, ma altri, e specialmente il Pantalone Bindoni (V. […] Germano e gli altri due a S. […] Quando avrebbe avuto gli altri undici figliuoli ?
Il lungo regno, di Filippo IV amator della poesia, e poeta egli stesso, di cui abbiamo il Conde de Essex ed altri componimenti drammatici, dié agio alla nazione di fecondare il gusto del monarca, e sbucciarono da per tutto i bell’ingegni. […] Gli uni lo deificarono; gli altri inveirono contra di lui, qual mostro e corruttore del teatro. […] Senza dubbio questo poeta mostrò a prova di non conoscer veruna delle regole, le quali é più difficil cosa ignorare che sapere: non separò li tragico dal comico: dove elevò lo stile, si perdé nel lirico, e per lo più stravagante: abbellì i vizi, e diede un aspetto di virtù alle debolezze: se alcun componimento di mal esempio, qual é il Galàn sin Dama: molti ne scrisse estremamente spropositati, come il Purgatorio de San Patricio, e ’l Joseph de las Mugeres, e altri: cadde in mille errori di mitologia, di storia, di geografia: non vide gl’inconvenienti inevitabili nella rappresentazione de’ suoi autos sacramentales, ne’ quali si espongono i misteri della religione non rare volte con interpretazioni e allegorie fantastiche e con giochetti puerili sulle parole, e sempre con buffonate de’ personaggi ridicoli182. […] Si farebbe un volume inutile favellando molto di Montalvàn, Godinez, Bocangel, Tirsi de Molina, Diamante, Roxas, Zamora, Alarcòn, Velez, Fregoso, Paz, Zarate, e di altri cento commediografi, i quali si abbandonarono a’ trasporti d’un’immaginazione calda e disordinata, usando un gergone incomprensibile, composto di metafore matte, enigmatiche e gigantesche, e riempiendo le loro favole sregolate di ripetute impertinenti descrizioni e dipinture di cavalli, tori, armature, navi, giardini, palagi, naufragi, duelli, e Combattimenti di mare e di terra. […] Egli fé rappresentar le sue tragedie e commedie dal 1677 in poi dagli scolari del suo collegio, donde passarono agli altri più principali di Alemagna, tutto congiurava a tener lontano da que’ paesi il vero gusto della drammatica.
E quì termina per me l’ultimamente uscito Volumetto del Saggio Apologetico, di cui la maggior parte s’impiega contro la Storia de’ Teatri, al quale rispondendo credo di non aver dato occasione all’Apologista di lagnarsi, come ha fatto degli altri Italiani, che abbia dissimulate le di lui ragioni. […] In fatti se p. e. i vostri migliori Letterati, a forza di scrivere e declamare, hanno svegliati i compatrioti a comporre a’ nostri dì più di una Tragedia ragionevole, perchè volete voi raffreddarne l’ardore col difendere gli spropositi degli altri secoli? […] Dalla metà del passato secolo solamente cominciarono i Francesi, ma con tal felicità, che sono diventati i modelli, e la misura de’ voti degli altri Popoli. […] Ma quando pure la vostra vocazione è dichiarata per le Apologie, che ad altri sembrano per ogni banda infruttuose, studiatevi almeno di comporne delle migliori, che dar si possano. […] Ora se i Samj furono i primi, se queste Fiere, questi Emporj non erano sfiorati, o frequentati da altri, come dinotano le parole ἐμπόριον ἀκήρατον, i Fenici furono posteriori alla venuta de’ Samj, e così la loro venuta di 1500. anni prima di Cristo va a rovinare.
Non è nuovo che si rechino acconciamente sul teatro i bei racconti di altri; ma s’incorre nella taccia di un plagio nel dissimularlo.
Dice il Bartoli che « fatto vecchio ed incapace di montar più sul teatro, gli vennero retribuite le beneficenze, che ad altri egli aveva impartite, trovando que’sussidj ch’erano necessari alla sua cadente vecchiezza. » Morì a Venezia il 1767.
In fatti la gloria principale dell’Ariosto e di tanti altri comici Italiani, de’ quali ragioneremo, è questa appunto di aver migliorati gli argomenti degli antichi, e di averne poi tratti tanti e tanti altri dalla propria fantasia; la qual cosa gli rende superiori a’ Latini per invenzione, ed in conseguenza per vivacità. […] Va dietro agli altri; grandi, e piccioli V’accorron tutti. […] Direi che meno di altri critici e precettori di poetica si fosse allontanato dalla mente di Cesare il prelodato Sig. […] E’ non si può ire a altri che a F. […] Tu sai che d’altri che tuo non posso essere quando bene ad altri sia dato.
Di moltissimi altri teatri rimangonci anche oggi gli avanzi nel rimanente dell’Italia. […] Tiraboschi156, havvene non pochi altri che in parte ancora esistono, e frequentavansi sotto gl’ imperadori de’ primi secoli. […] Tacito fa menzione della colonia de’ veterani di Camaloduno, dove era un tempio dell’ imperador Claudio, e un teatro, il quale, fra gli altri prodigii osservati nella ribellione de’ Trinobanti governando Paulino Suetonio i Britanni, s’intese risonare di gemiti ed urlamenti163. […] Sotto gli altri imperadori degeneri questi eccessi passarono a’ deliri. […] Vero è che gli antichi poeti Ebrei, Davide, Salomone, Asaf, Eman ed altri, si crede che scrivessero ancora drammatici componimenti, e per tale senza contrasto è considerata la Cantica di Salomone, ma che simili poesie pervenissero ad essere spettacolo decorato per fare illusione e dilettare la moltitudine, non apparisce.
Di codesta Compagnia fecero parte la moglie Virginia, Eularia Coris, Giovan Paolo Fabri, Niccolò Barbieri, Domenico Bruni, Diana Ponti, Niccolò Zecca, Girolamo Garavini, ed altri. […] Adolfo Bartoli, citando nella sua dottissima introduzione agli Scenarj inediti della Commedia dell’Arte, certe oscenità che sono in bocca al Magnifico nella Ferinda dell’Andreini, aggiunge : « figurarsi quel che scrivevano gli altri, se lo scriver questo sembrava possibile al devoto (?) […] Quindi ha che ’n segno breve di questa fragil vita, altri spargea in sepolcro di rose ? […] Non oserei nemmeno accanto a quello dell’ Andreini pronunciare sia pur di sfuggita il nome di Shakspeare, come ad altri piacque ; ma è certo che per la pratica della scena, per la conoscenza profonda degli effetti, per una certa naturale indipendenza nella condotta, Gio. Batta Andreini si è colla Maddalena lasciva e penitente levato molto al disopra degli altri scrittori comici italiani del suo tempo.
Due dramme a Bacco sembrano troppe; non convengono; e s’incamminano soli senza cercar di altri. […] All’aprirsi della scuola Strepsiade si meraviglia de’ visacci e degli strani gesti de’ discepoli, de’ quali altri incantato guarda al suolo, altri estatico si affisa al cielo. […] Ve ne sono forse altri fuori di noi? […] Egli poi allontana tutti gli altri schiavi dalla di lui presenza, si fa bello di quello che gli altri fanno di buono, accusa e calunnia i compagni, e ne carpisce danajo, se vogliono che egli loro non rechi nocumento. […] Plutarco, Eliano ed altri antichi si vendicarono col disprezzo di questo maligno persecutor di Socrate, e al lor parere si sono appigliati il Fioretti o Nisieli, il Rapin ed altri moderni.
Brighella con Leandro prima che la Compagnia fosse stata ricompensata dall’Em.º Signor Cardinale Antonio ; han chiesto per loro particolare, un regalo per uno ; e da me risaputo, come capo della Compagnia scrissi al Signor Martinozzi, maestro di Camera di detto Em.º che anch’io pretendeuo, se gli altri domandauano, come quello che ha il carico di regger la Compagnia e metter fuori soggetti ; ma che però non era in costume di far ciò ; Brighella risapendo quanto haueuo scritto, recitando noi, in casa dell’Arcivescovo di Rodi, uno de’ Signor di Nuelara, ad’arte cominciò à motteggiare sopra à detta poliza ; ond’io : gli dissi hauerla scritta ; ma che in quella però io, non l’ingiuriauo, risposeme con tante uillanie, e minacciamenti, ch’io fui sforzato à maltrattarlo di parole, ma non uillane ; Beltrame disse, quetatevi Cintio, che basta solo, che si sappia che un Brighella ui habbia perduto così infamemente il rispetto, ed il detto Signor Arciuescouo ciò risapendo, era d’animo di far poco piacere à Brighella, ed’egli stesso si obliga attestarlo à chi che sia. […] ri suoi parziali d’unirsi con esso lui, con altri suoi aderenti e Comici buoni e quieti. […] mo Signor Duca, ch’io non m’impegnassi, con nessuna Compagnia di Comici, intendendo Sua Altezza di seruirsi di me, per il Carneuale, et unirmi, con Beatrice, Trappolino et altri Comici. or’io, per guarire d’un mio male, uenni à padoua, e mi couenne recitare in una Compagnia che uiue sotto la prottetione del Signor Marchese Obizij. questa Compagnia si è obbligata per l’Autunno, è Carnouale al Signor Almoròzane ; la quale non à che far di me, mentre il Carnouale non possa essere con essi loro. et essendomi stato acertato, che Beatrice, con altri Compagni se ne ua per il Carnouale à Roma ; e che l’Angiolina si è obligata in altra stanza à Venetia ; non ueggo forma di Compagnia per seruir cotesta Altezza, et à me non istà bene, essendo pouer huomo uiuer sù l’incertezze. perciò suplico Vostra Signoria Ill.
Con gli insegnamenti del padre, del Domeniconi, della Marchionni, con la fermezza della volontà, e la squisitezza dell’ingegno potè in breve tempo competere colle migliori attrici dell’età sua, mostrando quanto valesse ne’ caratteri più disparati, come Ottavia, Mirra, Antigone, Pamela, Zelinda, Eugenia degl’ Innamorati, Chiara di Rosemberg, e altri più.
Pier Jacopo Martelli, l’abate Frugoni, il marchese Maffei, Paolo Rolli, ed altri nostri valenti poeti, seguirono le vestigia medesime. […] Altri se ne potranno rinvenire ne’ nostri poeti; ed altri pure da’ due stabiliti princìpi i moderni melodrammatici discretamente potran derivare. […] Io non so ad altri che ne paia; ma quanto è a me, le cadenze son pure la più sazievol cosa ch’io mi possa udire. […] Non mancheranno altri più innocenti spettacoli, altri più lodevoli divertimenti da potervi sostituite. […] Rime sacre del Magnifico Lorenzo De’ Medici il vecchio, di Madonna Lucrezia sua madre e d’altri della stessa famiglia.
Ed ecco il perché gli strumenti da corda e da arco s’impiegano nella orchestra a preferenza degli altri, e servono come di fondamento all’armonia. […] Ve ne ha di più sorta nella maniera d’eseguire i recitativi, intorno alla natura dei quali essendosi parlato in più luoghi di quest’opera, e dovendosi parlare in altri capitoli, non mi tratterrò per ora se non quanto basta per far vedere la poca cura che hanno i maestri di seguitar in essi la natura e il significato delle parole. […] Ben presto, non trovando in quella naturalezza la novità e la sorpresa che cagionavano il suo piacere, cerca degli altri tuoni più piccanti, che risveglino, a così dire, la sua infastidita sensibilità. […] [50] La vanità, di cui è proprio il rinunziar ad una folla di piaceri per meglio assaporare il maggiore di tutti ch’è quello di farci credere superiori agli altri, è il motivo altresì per cui molti si compiacciono d’uno stile ricercato e difficile. […] Quello che in generale può dirsi è che nelle loro mani la musica acquista a certi riguardi una maggiore bellezza mentre la va perdendo a certi altri.
I personaggi sono Enea, Priamo, Paride, Anchise, Iulo, Sinone, Pirro, Calcante, Cassandra, Ecuba, Creusa; e i cori sono di uomini e donne troiane, di Greci, di dei, altri amici ed altri nimici di Troia.
Anche in questo secolo troviamo i misteri rappresentati dagli ecclesiastici e scolari in Inghilterra; anzi essi talmente se ne credevano i propri e legittimi attori, che non soffrivano che altri se ne ingerisse. […] «Due altri componimenti drammatici col titolo di Commedia (dice Girolamo Tiraboschi tom.
Egli non era stato fatto artista dallo studio, ma creato tale da Dio ; e però di quanto il genio soprasta gl’insegnamenti delle scuole, di tanto il Monti, nel signoreggiar gli animi dei suoi spettatori, superò gli altri artisti. […] Egli allora non fingeva più ; ma per uno sforzo di fantasia, di cui solo conosceva il segreto, s’immedesimava, si trasfigurava nel personaggio, che aveva preso a ritrarre, illudeva in somma sè stesso prima d’illudere gli altri ; e quindi, piangendo, tremando, rallegrandosi davvero, senza obliar mai quel bello ideale, che la mano stessa del Bello eterno gli aveva stampato nell’anima, costringeva gli spettatori a piangere, a tremare, ad allegrarsi con lui. – Era tanta la potenza del Monti nel trasfondere, dirò così, in sè stesso il soggetto da lui rappresentato, che spessissime volte, calato il sipario, egli rimaneva come stupito e fuori di sè, e visibile era il suo sforzo per passar da quella esistenza creatasi con la fantasia, nell’esistenza sua propria.
La I comprende la Lettera indirizzata al veneto editore, le Aggiunte già rimesse al Pepoli pe’ due primi tomi, le altre posteriormente unitevi, e quelle per gli altri tre tomi sino al quinto inclusivamente.
La famiglia Astolfi ha dato oltre alla Carolina di cui discorriamo più sotto, una Maria, la figlia, che trovavasi nel ’20 col padre in Compagnia Andolfatti, scritturata per le parti ingenue, la quale, a detta del Giornaletto ragionato teatrale di Venezia, dava già belle speranze di sè ; e varj altri artisti di poco o niun conto, di cui, sfogliando gli antichi elenchi e gli antichi diarj non ci fu dato trovar cenni di sorta.
Gustavo Modena, richiesto d’informazioni dall’attore Giovan Paolo Calloud su l’arte di entrambi, così gli scrisse il 17 agosto del 1851 : La Petrucci è un buon acquisto ; recita naturalmente, ha forza, ha intelligenza, è un pastone di bontà, e farà progressi : è giovanissima, un po'tozza di persona, ma belloccia di viso, e non sconcia : non ha sentito eroi nè eroine a recitare, quindi non è ancor guasta, - ma venga con voi o con altri si guasterà, grazie al colto pubblico e all’esempio dei compagni.
La gioventù dee però esser prevenuta che Gongora non manca di merito in altri generi. […] Il primo atto desta la curiosità ed è meno difettoso nello stile; gli altri sono pessimi per istile, per azione e per orditura. […] Venite questa notte a trattare del primo, che ci sarà tempo poi per gli altri. […] Deificato da alcuni fu trattato da altri qual mostro e corruttore del teatro. […] Don Domingo non si cura di andar con gli altri nobili a corteggiarlo.
Simili dilettevoli rappresentazioni chiamarono sì gran concorso che ingelosiva gli altri attori, ond’è che si divietò a tali attori della Fiera di più recitarle. […] Si sono parimente rappresentate nel medesimo teatro ed in altri di Parigi con varia fortuna le seguenti opere comiche. […] Simili componimenti rappresentansi parimente in altri teatri. […] Le Connoisseur de Marmontel si pose su quelle scene da Giuseppe Piis dopo molti altri che han maneggiato questo medesimo soggetto. […] Oltre de’ teatri nominati della Capitale altri ne ha la Francia ne’ dipartimenti.
All’aprirsi della scuola Strepsiade si maraviglia de’ visacci e degli strani gesti de’ discepoli, de’ quali altri incantato guarda al suolo, altri stralunato si affisa al cielo. […] All’incontro gli altri avondo preso a pungere Iperbolo non cessano mai di trargli de’ calci. […] Ve ne sono forse altri fuori di noi? […] Plutarco, Eliano ed altri antichi si vendicarono col disprezzo di questo maligno persecutor di Socrate, e al lor parere si sono appigliati il Fioretti o Nisieli, il Rapin ed altri moderni. […] ovvero altri scrittori prima di essi ne composero a tal uso?
Veggo che il capo della divisione è Gravina e nel poetico ha fra gli altri l’abate Rolli di cui ho lette cose buone. […] [1.49ED] Coteste adornano pur la testa anche secondo il gusto di voi altri Greci, che l’amavate chiomata con ricci delicatamente pettinati ed unti. [1.50ED] Si può pur con essi alleggerir la state e maggiormente munirla l’inverno, dimodoche l’emicranie non sono più sì frequenti e si trovano più comode quelle teste che al lor bisogno e temperamento proporzionano l’artificiosa capellatura. [1.51ED] Ma perché voi altri Greci non imbandir di ghiande le tavole, giacché questo era il cibo della famosa età di Saturno? […] [4.62ED] Il verso italiano senza rima si può recitar punteggiato in maniera che altri non vi conosca il numero armonioso. [4.63ED] Dunque il verso italiano senza rima non ha l’armonia sostanziale inseparabile dal medesimo. […] [5.111ED] Uno sbarco, una moresca, uno spettacolo di lottatori o di altri simil cosa, fanno inarcar le ciglia a’ tuoi spettatori e benedicono quell’argento che hanno speso alla porta per sollazzarsi. […] [5.157ED] Quello delle otto sillabe, che è il più sonoro, trionfi di tutti gli altri, come sarebbe: Innamora amor le belle.
Lo stesso m’è venuto fatto d’osservare in tutti gli altri piedi da me indicati, ed ho ravvisato con piacere (e meco l’hanno parimenti ravvisato i più dotti artisti e gli amatori dell’arte, ai quali comunicai le mie esperienze) accordarsi esattamente l’osservazioni degli antichi colla natura, e gli esempi miei colle osservazioni degli antichi. […] Egli soggiugne in appresso esservi dei monosillabi assai più lenti e più tardi gli uni degli altri, e ad esempio ci addita le parole “stant tristes”; ove, come si scorge, il monosillabo “stant” esige una pronunzia più lenta e più durevole che in queste “stant acies”. […] S’è già posto in obblio avere la tragedia un diletto proprio di essa, e non comunicabile agli altri generi, come più non si pensa che il ridicolo è l’anima e il fondamento della commedia 193. […] Il Signor Burette fra gli altri ha esposta quest’opinione con un’erudizione così profonda che parve non lasciar più adito alcuno a chi volesse sostenere il sentimento opposto; ma per quanto rispetto io porti alla memoria di questo sapiente accademico non posso aderire ciecamente al giudizio di lui. […] Tali altri fondano l’essenza della poesia nelll entusiasmo, ma (parliamo di buona fede) l’entusiasmo è egli mai il carattere esclusivo della poesia?
Ebbe Aristofane tra gli altri figliuoli Ararote, Nicostrato e Filetero, i quali e si valsero delle di lui fatiche per farsi luogo sulla scena, e composero essi pure alcune favole coltivando la commedia nuova; ed uno di essi spiccò singolarmente più nel rappresentare che nel comporreb. […] Gellioa) le commedie Greche di Menandro, Posidio, Apollodoro, Alesside ed altri nelle traduzioni latine, ci riempiono di diletto, e pajono scritte con grazia e venustà da non potersi migliorare. […] Cecilio non si altenne ad esprimere questi semplici concetti naturali e veri, ed altri ne sostituì, e troncò, stravolse e riempiè di tragica gonfiezza i sentimenti del Comico Greco: Il povero pur troppo è sventurato Carico di figliuoli e di miserie. […] Ovvero altri scrittori prima di essi ne composero a tale uso?
Finalmente quell’Italiano ed altri hanno asserito che dal Cinna formò Metastasio la Clemenza di Tito. […] E come non avrebbero gl’italiani e meglio e prima degli altri coltivata quella dominatrice de’ cuori, essi che a tutti gli altri precedettero in istudiar l’uomo, in fecondar per tante vie l’immaginazione, in arricchirsi di cognizioni scientifiche? […] Fu seguito dal Franco nel XIII, e dal Tinetoris, Franchini, e Gaffurio nel XIV, e finalmente da Giovanni Zarlino che in Venezia pubblicò nel 1580 un trattato di musica in Italiano che oscurò tutti gli altri. Fiorirono tosto il Peri, il Viola, il Giovannelli, il Monteverde, il Teofilo, il Soriano e vari altri chiari maestri di musica, i quali seppero prevalersi di tante scoperte, e felicemente spianarono la strada al buon gusto e alla perfezione che si ammira nel nostro secolo. […] Egli é ben vero che i tedeschi studiando la musica italiana, che conobbero per la nostra opera drammatica, come attesta il re di Prussia, son pervenuti ad aver Hafs, Gluck, ed altri eccellenti musici che hanno studiato in Italia, e si son fatti emuli degl’italiani.
Dai registri di forestieri abitanti in Roma nell’anno 1658, e ripartiti secondo le rispettive parocchie, il Bertolotti cita fra gli altri, nella parocchia di S.
Traeva, a rovescio di quel che si farebbe oggi, le commedie dai balli più applauditi di Gioja e Viganò, come il Prometeo, I Riti Indiani, Cesare in Egitto, ed altri.
Vi sono ancora altri Comici obligati alla Serenissima Casa che stanno à dispositione del sig.
E questa donna, la cui vita fu tutta un generoso e spontaneo sagrificio in pro' degli altri, è morta più che ottantenne, povera e abbandonata, nel suo quinto piano, in cui non eran nè men più i mobili, ch'ella, ammalata, vendè per trovar modo di tirare avanti, e da cui — bene dice la Pezzana — la forte donna avea veduto sorgere e tramontare parecchie generazioni d’artisti, rimanendo essa in piedi per piangere sugli amici perduti.
Recitò con molto spirito sotto la maschera di Tabarrino, prima con accademici nel Teatro Malvezzi, poi con comici in altri teatri della sua patria ed in quello del marchese Rangoni di Modena.
Nelle storie teatrali (dicono altri che reputansi stragrandì) si favella di quando in quando di comedi e di tragedi antichi e moderni, e vi si leggono i nomi di Satiro, di Polo, di Roscio, di Esopo, di Baron, di Garrick, della Andreini, del Pinotti, del Zanarini. […] L’Italia conta i cardinali Bibiena, Delfino, Pallavicini tra gli scrittori drammatici, e San Carlo Borromeo che di propria mano correggeva le rappresentazioni de’ commedianti; il nobile Bentivoglio, i tre grandi epici Trissino, Ariosto, Torquato Tasso, il bravo istorico e politico sommo Machiavelli, e Salviati e Secchi ed il patrizio veneto Antonio Conti, e il duca Annibale Marchese, e Scipione Maffei, e Bernardino Rota, ed Angelo di Costanzo, e il duca Gaetani di Sermoneta, e cento altri personaggi chiari per nascita e letteratura e per gradi, intenti a promuovere co’ loro lavori gli avanzamenti della teatral poesia.
Vi è chi attribuisce ad Epigene di Sicione il pensamento d’interporvi altri racconti chiamati Episodii per rendere la festa più varia, o per dar tempo a’ saltatori e cantori di prender fiatoa I primi cori contenevano le sole lodi di Bacco, e gli episodii parlavano di tutt’altro. […] Tespi contemporaneo di Solone provveduto di competente gusto e discernimento gli separò; e perchè si attenne sempre al solo tragico, gli fu attribuita l’invenzione de’ la tragediaa, avvegnacchè altri l’avessero precedutob.
Ciò che soltanto venne permesso ai comici, fu di mordere i detti e gli scritti di altri poeti trapassati, e di riderne senza che loro s’impulasse a delitto, e senza soggiacere a pena verunaa. […] I della sua opera su di ogni Letteratura pone Anassandride tra’ poeti tragici Agatocle, Aristarco, Tegeate, e Carcino, la qual cosa non parmi che altri dica.
Che altri la chiamasse pel suo nome di guerra, capisco : ma non capirei che altri potesse chiamarla col nome del secondo marito (e il figlio specialmente), giacchè sappiam per uso come un’attrice porti con sè oltre la tomba il nome col quale diventò famosa.