Romano, fiorito nella seconda metà del secolo XVII, sosteneva in commedia la parte di secondo Zanni col nome di Truffaldino. […] Nel '75, assieme al Turri Pantalone e all’Allori Valerio, fa istanza al Serenissimo di Mantova di appartenere alla sua compagnia : istanza che vediam poi accettata, dacchè in data 30 marzo scriveva da Venezia a un famigliare del Duca, avvertendolo di essersi abboccato con Valerio e di esser pronto a partire, secondo i comandi di S.
. ; ma secondo il Quadrio sarebber essi una stessa persona. […] Un secondo Trapolino assai noto ebbe il Teatro italiano in Giovan Battista Fiorillo (V.).
Secondo Zanni famosissimo, fiorito nella metà del secolo xvi. […] Nel gennaio del ’70 vediamo il Ganassa prender parte alle nozze di Lucrezia d’Este in Ferrara, come è detto in questo brano di lettera riferito dal Solerti : con le confetture vi comparve Zanni Ganassa, e con un cinto in mano assai piacevolmente rintuzzò e fece cagliare un certo Ernandicco Spagnuolo…… Si recò la prima volta a Parigi nel 1571 colla sua compagnia, secondo un documento del 15 settembre pubblicato dal Baschet, ma pare non vi recitasse, per un divieto del Parlamento, non ostante le Lettere Patenti del Re di cui egli era munito. […] Francesco Bartoli e altri fecer di Zan Ganassa Giovanni Ganassa ; ma il Ganassa ebbe nome veramente, secondo il documento del Baschet, Alberto. […] Il De la Fresnaye Vanquelin dice nel secondo libro della sua Arte poetica : …………… Ou le bon Pantalon, ou Zany dont Ganasse Nous a représenté la façon et la grâce….
Se voglia riguardarsi al suo dominio, l’Etruria di molto estendevasi oltre la Toscana presente; perciocchè i Tirreni, secondo Polibio1, abitavano tutte le terre poste tra l’Apennino e il mare Adriatico, e possedevano i Campi Flegrei che erano tra Capua e Nola. […] Nel luogo selvoso, ov’era Populonia una delle dodici principali città dell’Etruria, appajono molte vestigia di sì famosa città, e specialmente una porzione di un grande anfiteatro, che si congettura essere stato tutto di marmi: tralla Torre di San Vincenzo ed il promontorio dove era la nomata Populonia, veggonsi le reliquie di un altro anfiteatro, presso al quale giaceva un gran pezzo di marmo con lettere Etrusche: di un altro osservansi i rottami fralle antichità della città di Volterra5, Del magistero degli Etruschi nel dipingere, oltre ai vasi coloriti, de’ quali favella il Maffei6 e ad altri posteriormente scoperti, ci accerta il lodato Plinio7, affermando che quando in Grecia cominciava la pittura a dirozzarsi, cioè a’ tempi di Romolo, non avendo il Greco pittore Butarco dipinto prima dell’ olimpiade XVIII, in Italia già quest’arte incantatrice era perfetta, e le pitture di Ardea, di Lanuvio e di Cere erano più antiche di Roma fondata, secondo la cronologia del Petavio, nella VI olimpiade8. […] Etrusco, secondo Livio, è lo stesso vocabolo Hister da’ Romani poi convertito in Histrio, ed usato in vece di Ludio per l’attore scenico, nel qual senso si è continuato ad usare in molte lingue volgari Europee. Volunnio, secondo Varrone, scrisse alcune tragedie in lingua Etrusca. […] Ed in fatti ognun sa che gli stessi Romani studiavano le lettere Etrusche; e secondo Dionigi Alicarnasseo il Greco Demarato fece non meno nelle Greche che nell’Etrusche lettere ammaestrare i figliuoli.
Il D'Ancona (II, 534) riferisce alcune parole di Federico Zuccaro nel suo Passaggio per Italia con la dimora in Parma, pag. 28, riguardanti il 1605, nelle quali è detta la Compagnia di Frittellino, « la migliore forse che sia oggidì, guidata dal Capitano Rinoceronte e Frittellino, con le lor donne meravigliose, la Flavia, la Flaminia e la Rizzolina, con Arlichino e altri due, etc. etc. » Questa Rizzolina potrebbe anch'essere la Marina Antonazzoni, la quale, secondo l’articolo del Neri, avrebbe recitato ne' Gelosi le parti di serva sotto nome di Ricciolina, prima di salire al grado di prima donna sotto quello di Lavinia, a vicenda con la Roncagli. Ma mi tengono anche in dubbio le date lasciateci dall’oroscopo, secondo le quali ella avrebbe avuto il 1605 dodici anni (V.
Se voglia riguardarsi al suo dominio, l’Etruria di molto estendevasi oltre della Toscana presente; perciocchè i Tirreni secondo Polibiob, abitavano in tutte la terre poste tra l’Apennino e il mare Adriatico, e possedevano i Campi Flegrei che erano tra Capua e Nola. […] Tali i due Tempii, de’ quali il primo semplice, grave, solido contiene sei colonne, ed altrettante dalla parte opposta, e si allontana dalla maniera Dorica Greca e dall’ordine Toscano de’ tempi posteriori; ed il secondo più picciolo che dinota essere stato da’ Toscani eretto posteriormente, quando già essi appreso aveano a congiungere alla solidità il gusto di ornare. […] Etrusco, secondo Livio, è il vocabolo hister da’ Romani convertito in histrio ed usato in vece di ludio per l’attore scenico, nel qual senso si è continuato ad usare in varie lingue volgari Europee. Volunnio, secondo Varrone, scrisse alcune tragedie in lingua Etrusca. […] Di fatti ognun sa che i Romani stessi studiavano le lettere Etrusche; e secondo Dionigi Alicarnasseo il Greco Demarato fece non meno nelle Greche che nell’Etrusche lettere ammaestrare i figliuoli.
., prima donna Colomberti Caterina, madre e seconda donna Pianigiani Rosa, servetta Casini Teresa, caratteristica Bocci Luigia, generica Bocci Clementina, ingenua UOMINI Bosio Giuseppe, primo uomo Colomberti Gaetano, tiranno e padre Pini Andrea, amoroso Bocci Luigi, caratterista Calamari Francesco, secondo tiranno Moggi Giuseppe, secondo amoroso e stenterello Colomberti Antonio, ingenuo La Compagnia fece poco incontro perchè erano poco bravi (così il raccoglitore lucchese).
Sotto questo nome è citato dal Bartoli un certo Ferrasani, fiorito a Palermo il 1750 circa, secondo Zanni rinomatissimo, vestito di bianco alla foggia de' Pierò. Secondo i varj sentimenti che lo moveano, egli sapeva a suo talento diventar pallido come un cadavere, o rosso infiammato ; nasconder la testa fra le spalle, apparendo senza collo, o risollevarla d’un tratto, il collo allungando per modo da farlo parer quello d’una gru.
MOROSI Gaetano Caccia, Leandro Luca Rechiari primi morosi a vicenda Antonio Torri, Lelio, secondo moroso Giorgio Rechiari, terzo moroso. […] Guazzetto, primo Zanni Marco Antonio Zanetti, Truffaldino, secondo Zanni.
Secondo il barone ö Byrn (op. cit. […] L’opera, una farsa senza spirito, secondo il gusto moderno, e senza l’eterno feminino, contiene anche un’ apprendice in polacco, nella quale è detto non trattarsi che di una parodia delle più salienti scene della Didone e Semiramide e altre opere del Metastasio. […] Nel carnevale del 1749 si diede « Amor non ha riguardi » di cui i personaggi erano Tabarino padre di Aurelia e di Florindo, Lelio cavalier bolognese, Brighella maestro di casa, Pantalone padre di Rosaura, e Arlecchino padre di Colombina : l’Aurelia era la Bastona che rappresentava quasi sempre, come vedremo, quella parte ; Tabarino era Camillo Conzachi – Pantalone, Francesco Golinetti – Colombina la Isabella Toscani – Rosaura la Casanova – Arlecchino, Antonio Bertoldi – Brighella, Pietro Moretti ; gli amorosi erano Bernardo Vulcano, Giovacchino Limberger e Giovanni Battista Toscani ; e molto probabilemente in questa rappresentazione sarà stato eliminato il Limberger, il peggior di tutti, secondo i giudizi del tempo. […] Nello studio del Byrn non è alcun cenno che riguardi la pensione e la morte della Bastona : solo vi si trova un cenno della pensione del marito, Gerolamo Focher, nel 1763 circa, quando, cioè, la moglie, secondo il Bartoli, era già morta.
Brunetti Icilio, nato a Fossombrone il 1838, fu, ancora in fasce, portato a Roma, ove stette fino al ’61, nel qual anno esordì a Livorno come secondo amoroso e secondo brillante in Compagnia di Francesco Sterni.
Nato a Bologna il 13 giugno del 1842 da Federigo, negoziante di guanti e pellami, e da Ildegarde Bragaglia, già attrice drammatica, lasciò la scenografia cui lo aveva destinato il padre, e si diede all’arte comica, esordendo a Firenze il 1859 nella Compagnia Marchi e Pezzana, in qualità di secondo brillante. […] Antonio Colombari buon brillante fino al ’73, divenne un ottimo, incomparabile secondo caratterista, nel qual ruolo si mantiene tuttavia.
Recitava le parti di secondo innamorato, riserbandosi di primo soltanto quelle di Attila, Sansone, e Don Giovanni Tenorio. […] Foresti, Brighella Niccola Petrioli, primo innamorato Giovanni valentini, Dottore bolognese Francesco Lombardi, secondo innamorato …..
Fece le prime armi come secondo amoroso e secondo brillante, nella compagnia di suo padre, e, lui morto, esordì brillante assoluto nella giovane Compagnia piena di attrattive, Ciotti-Lavaggi-Marchi, nella quale stette fino a tutto il '72. […] Dal suo matrimonio con Giulia Checchi, egregia seconda donna e amorosa, passata a seconde nozze, e ancor vivente a Napoli, ebbe quattro gentili figliuole, esimie artiste, note col diminutivo affettuoso di Zoppettine, e un unico maschio : Elvira, vedova di Giuseppe Barsi, brillante, morto in America, e attrice della Compagnia Sichel e Soci ; Pia, moglie del brillante Arturo Falconi, tuttavia in arte ; Giannina, uscita dall’arte or sono otto anni, e maritata a Palermo con Giuseppe Ardizzoni, direttore comproprietario del Giornale di Sicilia ; e Cesare, già attore in Compagnia Benini, oggi secondo brillante in quella Mariani-Zampieri.
Fu attore assai fortunato, se non di vero merito, se dobbiam credere a Carlo Gozzi, il quale dice di lui nel tomo secondo delle sue Memorie inutili : Un nuovo Truffaldino detto Bugani nel Teatro di S. […] Grisostomo, infelice, e laido secondo Zanni, aveva destato il risibile ne’ veneziani per modo, ch’era predicato per Venezia con perfetta ignorante ingiustizia, assai miglior Zanni del Sacchi.
Fu autore di un Teatro italiano, edito a Torino da Alliana e Paravia, in tre volumi, il primo dei quali comprende la Storia del Teatro italiano di Luigi Riccoboni, tradotta e ridotta, preceduta da alcuni cenni biografici di lui, il secondo lo Stato attuale del Teatro italiano, in cui sono notizie preziosissime di attori e attrici del suo tempo, e il terzo uno Studio sull’ arte della Declamazione teatrale. Nella Compagnia Reale Sarda, almeno per l’anno 1825-26, aveva lo stipendio annuo di lire 6000 con tre serate a mezzo, secondo l’uso comico.
Secondo il Jal (op. […] ) sarebbe entrato nella Compagnia italiana a Parigi il 1738, assumendovi il carattere di Dottore ; mentre, secondo il Campardon (op.
Fratello della precedente, cominciò a farsi buon nome nella Compagnia romana di Bellotti e Calloud, nella quale sosteneva le parti di secondo brillante. […] Casali ebbe un maggior fratello, Giovanni, buon generico e secondo caratterista, morto sui quarant’anni circa.