ri Grimani adempito che habbino questi SS. […] ra Clarice accettare alcuno di questi trè progetti, S.
“E perchè (ripiglia l’Apologista) non poteva il Metastasio ricavar questi tratti da Calderòn”? […] e seguire ne’ timori di Mariane, e negli argomenti di Erode per dissiparli la loro dialettica, che converte questi due personaggi reali in due discepoli degli Arabi, che pugnano in un Circolo? […] E non son questi (dirà già fra se il Sig. […] In questi non trovansi quei tratti patetici da voi accennati? […] Ecco gli ostacoli, che, ad onta de’ tratti patetici che io ammiro nel vostro Poeta, avrebbero impedito il nostro dal trarre mele da questi favi.
Il Vondel si è distinto fra’ suoi per alcune tragedie al pari di Cornelio e di Shakespear, benchè a questi tanto inferiore. […] Fu questi Martino Opitz di Boberfeld nato nel 1597 e morto nel 1639. […] Tutti questi componimenti scritti con eleganza superiore a quanto erasi colà prima di lui prodotto, bastarono ad additar la via, ma non a perfezionar la bell’ opera di fondarvi il vero gusto; e forse la morte che lo rapì di soli quarantadue anni del suo vivere, ne impedì il pieno trionfo.
O eran questi del Rossi comici non a noi pervenuti ? Eppure l’unione di questi tre nomi, Vincenza, Lidia, Orazio, potevan benissimo essere insieme a quell’epoca : Orazio era il Rossi stesso, autore della Fiammella.
Che abbia poi questi che vedere con Bernardino Lombardi, del quale il Belgrano non sarebbe alieno dal crederlo figlio o fratello, e suo successore nella maschera di Pedrolino, non mi riesce di capire. […] E in quella del XXII (della Pace) : Io son venuto a darvi saggio di questa bell’opera, c’oggi vi recitaranno questi dotti figli ; et se non avrà pronunzia Varroniana, disposizione Aristotelica, e locuzione di Plauto, ornata facondia di Cicerone, gesti del greco Demostene, et eccellenza dell’africano, iscusati siano appresso voi, ch'a tal mestiero di recitare usi non sono, ma ritrovandosi Genio Dio del piacere secretamente tra tutti, in questo festivo giorno, pieno di contenta gioja, et immenso giubilo, oggi ve lo mostreranno con l’animo pronto in rappresentarvela ; piacendovi con lieto volto ascoltarla, e donargli manifesti segni, ch'ella sia riuscita conforme al vostro desiderio.
Ciò si auera frà trappolino, e Bagolino, uenuti frà loro à rompimento di capo. or ueda Vostra Ecc.ª come poss’io sofferire senza perder il corpo, ell’anima cosi barbara unione. il Signor Duca mio Signore per cui prego ogni giorno, cosi Dio, mi faccia degno d’essere esaudito ; rimarrà da me seruito con ogni affetto, ma non con questi dui, e poi uolendo Trappolino e la moglie, non u’ hà che fare, l’Aurelia. il carpiano oltre l’essere buono nella sua parte, e suauissimo di costumi, e seruirà con ogni spirito, e dà pantalone marauiglioso. u’è buffetto ; dirà Vostra Ecc.ª questo non brama il S. […] Signor Marchese, non procuri questo per l’amor d’iddio, mancano personaggi ; domandi à tutti i Comedianti, come siano impertinenti questi due : ma caro padrone, non palesi questa lettera ad’altro che al Ser.mo Signor Duca, perche mi conuerrebbe ammazzarmi in Bologna con questi, mi conserui in sua grazia, mostri il mio affetto al Ser. […] Figli, care pupille Di questi occhi piangenti, Figli, i vostri lamenti Mi trafiggono il core, Voi morite di fame, io di dolore. […] Prima di questi Capricci aveva inserito del 1613 a Venezia alcune rime nella Raccolta funebre per la morte della comica Maria Rocha Nobili detta Delia (V.), poi pubblicato, sempre a Venezia, del ’28, un Effetto di Diuozione, consacrato al merito indicibile de i due famosi in amicizia, e per sangue e per l’opere Illustrissimi Nicolò Barbarigo e Marco Trivisano, composto di tre sonetti e un’ode in quartine.
Fu sostituito nella Compagnia di Giuseppe Imer al figlio Monti, terzo amoroso, quando questi se n’andò col padre, dottore, a Napoli ; e Carlo Goldoni lo dice non superiore al Monti in abilità.
Francesco Bartoli dedica una mezza pagina di lodi a questo comico, per aver potuto, dopo uno studio indefesso, accurato e minuzioso, sostituire Agostino Fiorilli nella maschera del Tartaglia, quando questi si tolse dalla Compagnia d’ Antonio Sacco per recarsi in quella di Maddalena Battaglia, riproducendone fedelmente i soggetti ed i lazzi.
Cassiano, unissi all’altra di Francesco Paganini, in cui da alcuni anni fa valere il suo merito, e può fra le buone attrici di questi tempi essere plausibilmente annoverata. »
« Comica assai giovane, che fiorisce in questi giorni (1782), e che può occupare un degno posto in mezzo alle buone attrici.
Comunque fosse, nè di questi, nè di Paolo di Padova (V.) capo di altra compagnia del Piccolo Principe nel 1579, si è trovata più traccia.
Ringrazia della nuove avute della recuperata salute del Duca, e crede sia sfumata l’andata a Roma, perchè Donna Olimpia Panfili « non vuole domandar la compagnia senza sicura certezza di hauerla, onde questi napolitani facilmente hauranno disfatta la conguira ».
Una Nazione non abbisogna nè di stupidi panegiristi, nè di satirici esageratori: questi la irritano, quegli l’addormentano. […] Ecco aperta la scientifica strada con una Università, che sino a questi dì era stata infruttuosa sin dalla sua fondazione avvenuta nel secolo passato. […] Ma dopo di questi bei passi le Nazioni procedono oltre e coltivano le Lettere, e le Scienze, delle quali ora discorriamo. […] Perchè la venuta di questi si ha da riguardare come l’epoca della istruzione Spagnuola, se non possiamo determinatamente dire, che ci avessero eruditi? […] Una Nazione in tutte l’epoche degna dell’ammirazione universale, ma singolarmente a questi aurei giorni de’ PRINCIPI BORBONICI fiorentissima?
È questi il famoso Gabriele da Bologna, che sosteneva le parti di Zanni nella Compagnia de' Comici Gelosi sotto il nome di Francatrippe, lodato da Francesco Andreini (V.) nel Ragionamento XIV delle sue citate Bravure.
Il Giraldi poi scrive che non si vide mai uomo che avesse ugualmente i risi e i pianti in mano a sua voglia, e la voce e i gesti acconci a questi e a quelli, come egli ha, e fa avere a tutti coloro che sono ammaestrati da lui, tal ch’egli solo si può dire l’Esopo e il Roscio de’nostri tempi.
S. come oggi a mezo giorno è urtata in uno di questi Molini una Barca, in cui ui era la Compagnia Comica detta Marcheselli, quale da Turino con passaporto del Sig.
[Sebbene questi non sono che i rudimenti della danza, o piuttosto la parte materiale, a volersi più propriamente esprimere. […] L’arte della coregrafia nacque già tra loro alla fine del Cinquecento, e tra loro apparirono in questi ultimi tempi i balletti della Rosa, di Arianna, di Pigmalione e parecchi altri, i quali si avvicinano di molto all’arte di Pilade e dei più nobili antichi pantomimi.
Chi ha legato questi capretti? […] Ma questi gonfio della propria robustezza e potenza prende il linguaggio di uno spirito-forte, e beffeggia gli Dei nominati da Ulisse. […] Per me solo pasce questa greggia immensa; per me si scanna, per questo ventre, e non già per alcuni di questi tuoi Numi. […] In qual guisa egli maneggiasse questi argomenti tragici scostandosi dalla tragedia senza cadere nella commedia, non si divisa da que’ pochi frammenti che se ne adducono. […] Non mancava la Grecia di ciurmatori, e tra questi alcuni che portavano il nome di Neurospasti.