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11. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della musica »

Il recitativo era vario e pigliava forma ed anima dalla qualità delle parole. […] Così però che ciascuna qualità di strumenti convenisse all’indole delle parole a cui debbono servire, e che eglino entrassero a luogo a luogo, dove più lo richiedesse l’espression della passione. […] Rade volte si cerca che l’andamento della melodia abbia del naturale, o risponda al sentimento delle parole che ha da vestire. […] E ad ottenere tal loro intendimento l’uscir bene spesso dalle righe, prodigalizzare i passaggi, ripeter le parole senza fine e intralciarle a loro piacimento, sono i tre principalissimi mezzi ch’ei mettono in opera. […] [2.9] Quanto ai passaggi, prescrive la sana ragione che non convenga usargli, salvoché nelle parole esprimenti passione o moto.

12. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « AVVISO. » pp. 310-312

Si vuol dunque in prima apporre in fine del capo I alla pagina 31 di questo tomo, dopo le parole curiosamente si rintracciano, la seguente nota: (1) Con singolar nostro compiacimento vediamo che il chiar. cavalier Tiraboschi nelle sue addizioni al tomo IV pag. 343 siasi mostrato egli stesso propenso a reputar drammatiche ed animate con parole le rappresentazioni del secolo XIII della Compagnia del Gonfalone, ed altre simili. E perchè l’ autorità che ne reca riduce all’evidenza il nostro avviso, ne trascriviamo le parole.

13. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « ERRORI CORSI NELLA STAMPA » p. 349

Così senza indicarne la pagina accenniamo le seguenti parole cambiate: Attici per attrici, al regina per tal regina, vicino alla per vicina alla, adpena per appena, Rosenoranta per Rosentrantz, precritte per prescritte, Radoguna per Rodoguna, ottonni per ottenni, erbele per Erbele, Corradioo per Corradino, suggerimenti per suggerimento, Sofonisda per Sofonisba troavrsi per trovarsi. Contiamo tra gli errori l’essersi omessa la seguente nota (1) nella pagina 275, lin. 15, dopo le parole, e colla sua dote: (1) Questa favola del Federici è copiata dalla novella del sig.

14. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 689

° 4 di quell’anno delle Varietà teatrali di Venezia gli tributa parole di moltissima lode. […] Della sua vita privata un piccol cenno si ha in un epigramma del tempo, che ho in una raccolta manoscritta, diretto alla moglie di lui, chiedendole come mai egli divenisse tanto birba da consumar la sovvenzione teatrale con la Ciabetti, e fare poi scandali con la moglie di parole e percosse.

15. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 273-274

Abbiamo di lui in Francesco Bartoli queste pochissime parole : « fu un grazioso Pulcinella, che recitò per molti anni con applauso ne’Teatri di Napoli. […] Carlino, nella quale Michele Tomeo, con parole garbate, tirava i gonzi i quali stavano annusando i manifesti del S. […] E le parole su per giù eran sempre queste : che, cioè, nella Cantina lo spettacolo era svariato e morale più assai che non promettessero i volgari cartelli d’un casotto plebeo, che accoglieva sbarazzini e facinorosi, e non offriva se non commedie rimpinzate di turpitudini.

16. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 832-837

… Niuno forse, innanzi di cimentarsi in ardue lotte dinnanzi al pubblico, andò compiendo gli studj di preparazione, di lunga e minuziosa disamina sui fatti e sulle frasi e parole, ai quali egli suole abbandonarsi. […] Davanti a me, sul tavolo, apersi Carcano, Maffei e Rusconi ; a sinistra il testo inglese, a dritta il Millouse, e sillaba per sillaba controllai tutte le parole di Shakespeare, e ad ogni dubbio, ad ogni oscurità, mi mettevo ad urlare : – Padrone, padrone !  […] Le quali parole sono anche una riprova del come egli si venne acquistando la fama di direttore preclaro. Alcuni di quei comici, e ve ne han pur tanti, che lottan colla fame, e imprecan contro l’arte, e…. non infilan quattro parole al lume della ribalta senza uno sproposito, trovaron ridicole ed esagerate le esigenze artistiche di Emanuel ; e le sue furie per una papera, per una battuta ritardata, per una intonazione sbagliata, chiamarono pazzia. […] Una volta, recitando in Asti a teatro vuoto, pensò bene la terza sera, in costume di Oreste, di rivolgere allo scarso pubblico le seguenti parole : « Mentre ringrazio i benevoli che son venuti in teatro, dichiaro che in Asti non recito più, finchè il gusto artistico di questa città non sia mutato.

17. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 741-743

E. con tuti li altri Signori spettatori la godessero presi ardire di farla in parole stampare, et poi sotto nome di altri personaggi dedicargliela, come con essa le dedico la servitù et affetion grande ch’io le porto. La commedia era dunque un semplice Scenario, disteso poi in parole per questa occasione. […] Anche vi sono frasi e parole di una volgarità un po’cruda, come in tutte le altre del tempo, nella scena specialmente tra il servo Mastica e la balia di Angelica, una, del resto, delle più belle per vivezza di dialogo.

18. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1055-1059

A siffatta modestia il Regli dedica non poche parole di entusiasmo. […] Ma è impossible ridire, tradurre con parole quello sguardo e quell’atto : solo diremo che in quel punto l’attrice superò il poeta : la Internari fu più grande di Alfieri ! […] Il primo le inviava il ’38, trascritto tutto di suo pugno, il De Profundis, con queste parole : « Ecco. […] Riferisco dall’album, tuttavia inedite, le parole dei nostri grandi artisti : Carolina Internari fu una delle più splendide gemme dell’arte drammatica, e lasciò tale un vuoto di sè che mai sarà riempiuto perchè troppo racchiudeva di affetti quell’anima bollente ed eminentemente italiana.

19. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — LIBRO IV » pp. 55-66

I pag. 99, lin. 7, dopo le parole, della coltura delle Sicilie. […] Al medesimo Capo 1, pag. 100, lin. 9, dopo le parole, della coltura delle Sicilie. […] Al Capo II art. 1 pag. 221, lin. 10, dopo le parole, dalla pretesa lentezza e languore, si apponga questa nota (1). […] II, pag. 262 in fine alle parole indi di cagionarne la decadenza, si apponga la seguente nota (1). […] Al Capo IV, pag. 286, lin. 23, dopo le parole Lodovica Pellegrina Cavaliera, si apponga la nota seguente (1).

20. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 426-430

E un giorno che l’Isabella col padre, la madre e i figliuoli era a colazione da Buffetto, egli la pregò di volergli lasciare per tutta la giornata il minor di essi Domenico Giuseppe, cognominato Menghino, d’anni 7 e mezzo, ma di tanta svegliatezza che il più delle volte si faceva a racconsolar con belle parole Buffetto dei suoi dolori. […] Nullameno si tentò di consolarlo con belle parole. […] Egli veramente non trovò sollievo in tali parole ; chè troppo il pensiero della partenza gli martellava il cuore, per quanto il piccolo Menghino, che gli fu anche’sta volta compagno fedele, cercasse di fargli animo. […] A queste parole il Cantù rispose da Parigi in data 4 febbraio 1646, una lettera piena di amarezza, colla quale nullameno assentiva a lasciar l’adorata consorte in Italia.

21. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO V. Tracce di rappresentazioni sceniche in Ulietea. » pp. 42-43

La scarsa cognizione della lingua toglieva all’equipaggio di Cook l’opportunità di distinguere per mezzo delle parole ciò che poteva essere un canto accompagnato dal ballo da ciò che avrebbe potuto chiamarsi spezie di dramma ancorchè informe. […] Si vede adunque in queste danze o farse di Ulietea quello spirito imitatore universale che guida l’ uomo a copiare le azioni de’ suoi simili per farsene un trastullo; si notano i primi passi verso una spezie d’imitazione drammatica; si osservano congiunte alla danza le parole ed il canto; ma non si va più oltre.

22. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 674-675

Il Goldoni ha parole di calda ammirazione per l’ingegno e l’arte del Collalto, alla grandezza della quale egli aveva, come ho già detto, contribuito in Venezia co’suoi insegnamenti. […] Il D’Origny, pure contemporaneo del Collalto, ha parole caldissime sull’arte e l’indole di lui, in aperta contraddizione con quelle del Bartoli, col trattamento alla grande. […] Egli ha sentito tutte le lor cure, e l’ultime parole da lui proferite sono state di riconoscenza.

23. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 574-575

Il Bartoli si prova, naturalmente, di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, dedicandole un de'soliti sonetti, e condanando il Piazza di aver avuto per lei « parole puntate che dalla penna di pulito scrittore non devono uscire giammai ; » ma per la Tesi, almeno, non osa, come per altre, accusarlo di calunniatore. […] Fui accolta a braccia aperte da lei, che nelle parole e negli atti, non poteva essere più cortese e obbligante. […] Il ragazzo soffri le parole, ma non i fatti, e le scagliò in faccia tutta la roba di bottega che seco aveva, segnandola in fronte, e scottandola col caffè.

24. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 670-674

Il Campardon riferisce le parole di lui, tra le quali furono queste : Due cose vi dispiacciono : i nostri difetti e quelli delle nostre commedie. […] Parole che, dette da un attore amato e stimato s’ebbero il loro effetto, poichè a poco a poco il teatro italiano ripigliò l’antico vigore. […] I fratelli Parfait nel lor Dizionario de' Teatri gli dedican parole di molta lode, riguardandolo come compatriotta, e dicendo ch'egli ha fatto un uguale onore alla Francia e all’Italia, degno veramente di occupar la scena con Silvia (V.

25. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquarto »

Dove troncando a mezzo il senso delle parole e lo sfogo degli affetti attende talvolta che finisca l’orchestra che dia tempo ai polmoni di raccoglier il fiato per eseguire una cadenza? […] Dalle quali parole si scorge che ci dovevano esser gli eunuchi avanti al tempo in cui visse quel legislatore. […] Le parole dello storico in tal occasioni sono rimarcabili. […] «La musica può essere analoga alle parole ma in niun modo espressiva». S’ella può esser analoga alle parole dunque può esser espressiva, giacché l’espression musicale non consiste in altro che nel combinare aggradevolmente una serie di suoni analoghi al suono dell’oggetto o all’accento della passione compresa nelle parole.

26. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 14

 » Ludovico Gonzaga, vescovo eletto di Mantova, zio del Marchese, e quanto lui appassionatissimo pel teatro, desiderando nel 1488 celebrare il Corpus Domini con una rappresentazione, si rivolgeva il 28 maggio a Cristoforo Arrivabene per avere Zaffarano, il quale, anche se non voleva lui « fare demonstratione sive representation veruna nel corpo di Christo, doveva almeno rinvenire ale, cavigliare, barbe, diademe et lo ferro che tene Christo in alto, più le parole, qual dicono li angeli et propheti et si pur non potesse servirne delle robe, saltem ne favorisca delle parole ; » e in una prima festa drammatica data nel 1501, nel suo reggimento di Gazzuolo, si valse dell’Albergati per gli addobbi teatrali.

27. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 230-232

Con ripetizione di parole, occhiate espressive, alti e bassi immediati di voce, tremarelle e simili ingredienti, era sicuro di scuotere le moltitudini. […] Aveva l’Asti un bel far rotare in alto la spada, andando alla quinta e tornando a dietro poi, rosso come un gallinaccio per l’indignazione con cui proferiva le parole : « sì, con questa spada, lo giuro !

28. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 499-500

Accanto a queste vocali strascicate, altre ne proferiva scivolate, guizzate, salterellate…. nè questo accadeva per la volata incettatrice di applauso, come, ad esempio, nella Orfanella di Lowood, se ben ricordo, in cui colla frase « ed anche i cani delle reggïe muteee van rispetttati (alzata massima di tono, con immediato ruzzolamento delle parole che seguono) perchè portano sul collare una corona reale, » strappava i più calorosi applausi ; ma per le scene piane, nelle quali poi il difetto era più palese. Ma dove il difetto della pronunzia siciliana, se non spariva, si nascondeva, sopraffatto, dirò così, dalla acuta interpretazione del testo e dalla fine cesellatura delle frasi e delle parole, rivelando al pubblico, colla maggior semplicità di mezzi il più riposto concetto dell’ autore, era nelle cose comiche.

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