Tardini (La Drammatica nel nuovo Teatro Comunale di Modena, ivi, 1898) apprendiamo come il Fabbri quand’era col Mascherpa (27 luglio ’42), recitasse con molto successo alcuni versi dell’Inferno e Purgatorio di Dante. […] La Gemma, nata il 26 aprile 1843 in Livorno, attrice generica, poi madre e caratteristica ; moglie di Antonio Antuzzi, napoletano, generico e amministratore ; Pia, nata il 1847 a Roma, sposatasi il 1870 al brillante Serafini, prima attrice giovane nella Compagnia di Adamo Alberti ai Fiorentini di Napoli, morta il ’76 a Cremona ; Attilio, nato il 10 agosto 1850 in Napoli, primo attor giovine, poi generico primario ; poi, maritatosi, libraio, come dicemmo, a Trieste, poi di nuovo attore e amministratore di compagnie.
Così le produzioni si successero alle produzioni con rapidità inaudita, a segno che il pubblico avvezzo al nuovo, di nuovo assetato, non s’occupava più che del nuovo, per una sera tanto : e al nuovo della commedia tenne dietro per natural conseguenza il nuovo del genere : il quale poi, passando di trasformazione in trasformazione, è venuto oggi alle faticose elucubrazioni del dramma filosofico, e ai grotteschi acrobatismi della pochade.
Le coppie Franceschini e Bertoldi, il capo, due ciascuno ; gli altri, fra cui un nuovo venuto dottore Nicoletto Articchio una per ciascuno ; e una camera vi fu per due servitori e per la guardaroba. Quel « nuovo venuto dottore » entrò nell’epoca in cui oltre al rinforzo de’nuovi elementi scritturati dal Bertoldi, la Compagnia si accrebbe di una importante artista, la Rosa Grassi, Colombina.
Tita Nane, pseudonimo che cela uno dei più modesti e più intelligenti cultori dell’arte nostra, così descrive quello e gli altri primi passi in un bello e appassionato articolo apparso nella Tribuna illustrata del settembre '94 : Adamo Alberti scelse per il debutto un vecchio pasticcio del Bayard : Il nuovo Figaro e la Modista. […] Il '64-'65 era di nuovo con Adamo Alberti ai Fiorentini di Napoli, e questa volta prima attrice giovane ; dal '66 al '68 con Alessandro Monti, dal '68 al '69 con Tommaso Salvini, dal '69 al '72 con Alamanno Morelli. […] Quando non si andava svogliatamente com’oggi a teatro, per veder la riuscita di un nuovo lavoro, sul quale si ha già una preventiva poca fede ; ma ci si accorreva entusiasti a giudicar di una interpretazione, suscitante poi ne' confronti le più vive discussioni, la vita artistica di Virginia Marini era il trionfo non interrotto di ogni sera. […] Eleonora Duse ha aperto il periodo nuovo,che comprende………………….
Fu con le migliori Compagnie d’Italia scritturato, poi socio del Dorati e del vecchio Pieri, poi di nuovo scritturato con Francesco Taddei, e di nuovo socio (1829) con Gaetano e Antonio Colomberti, artista anche allora di gran pregio, sebben già in età avanzata.
Epigene, Tespi e Frinico I furono tre uomini di talento particolare, ognuno de’ quali sorpassò il predecessore e diede nuovo lustro alla tragedia. […] Nuovi costumi un nuovo regno esige. […] Ma l’usato furor di nuovo annebbia La mia ragione, e mi trasporta e punge! Sento già risonar le note avenea; Sorger di nuovo, oimè! […] Mentre Prometeo affretta coi voti la venuta di un successore di Giove, ch’egli crede di prevedere, sopravviene Mercurio a minacciarlo da parte dello stesso Giove di più atroci pene, se non palesa questo nuovo successore.
Fu poi dal '37 al '40 con Romualdo Mascherpa, il '40-'41 con Luigi Vestri, il '42-'43 di nuovo col Mascherpa sino al '46, il '47 con Cipro e Soci, poi in società con Vincenzo Gandolfi. […] Dal '55 al '75, anno della sua nomina a direttore artistico nell’Accademia de' Filodrammatici di Milano, fu con Santecchi, ancora col Giardini, col Tassoni, colla Baraccani, col Boldrini, coll’Aliprandi, coi Duse, coll’Ajudi, colla Biagini-Pescatori, col Bozzo, col Lambertini, col Moro-Lin, col Mazzola, col Pascali, con Tommaso Salvini, con cui fu in America generico primario di nuovo coll’Aliprandi, e con Codecasa-Senatori…… 2. – I Comici italiani.
Ne uscì di nuovo il '36, e recitò un anno in provincia, dopo il quale riapparve alla Comedia italiana il 21 marzo '37 in una parodia di Alzira, intitolata Les Sauvages, di Giovan Antonio Romagnesi. Il 14 dicembre del '49 domandò e ottenne il riposo ; ma eccolo di nuovo alla Comedia italiana il 21 aprile '59 con 500 lire mensili di stipendio.
.), in Compagnia di Corrado Verniano (o forse più esattamente Vergnano) per un triennio, per doventar di nuovo capocomico di una compagnia di giro, che lasciò dopo alcuni anni, ritirandosi dalle scene per la morte di un unico fratello che lo lasciò tutore de' figli e amministratore del loro ricco patrimonio. […] Mi pare sarebbe molto meglio ve ne faceste uno nuovo…. » L'attore lo guardò umilmente, e balbettò : « Si fa presto a dirlo…. ma…. » E Tessari di rimando : « Ho capito. » E senza perdere un istante lo condusse da un mercante di panni.
Si scritturò di nuovo il '69 e '70 con Federico Boldrini, poi con certo Zattini, col quale girò la Calabria e la Sicilia, poi fu socio di Calamai, Emanuel e Matilde Arnoud, poi di nuovo collo Zattini a Costantinopoli, dove, col soccorso di facoltosi ammiratori, costruì un teatro con l’annesso alloggio, e si stabilì con tutta la famiglia. […] Si scritturò con l’ Emanuel, poi, andate a male le cose, formò Compagnia coi figliuoli già grandi, poi tornò ancora scritturato a' Fiorentini di Napoli dalla Santobono, insieme a Michele Bozzo, la Piamonti, ecc., poi di nuovo capocomico in società, or con Pareti, marito della prima donna Elvira Glech, or con Drago, la Lugo e Sichel, ed ora con Cartoni e Udina.
Recitava le parti di serva col nome di Colombina nella compagnia che inaugurò il nuovo teatro di Varsavia nel 1748.
Faceva parte della Compagnia formata a Venezia da Andrea Bertoldi il 1737 per l’Elettor di Sassonia, e lo troviamo il 3 agosto del 1748 all’ inaugurazione del nuovo teatro in Varsavia : ma nulla sappiamo del ruolo che sosteneva.
Fu prima donna con Luigi Vestri, poi seconda donna di nuovo col Fabbrichesi, col quale restò fino all’anno in cui lasciò definitivamente le scene, che fu il 1827.
Fu secondo brillante, brillante, primo attor giovine, soldato, poi di nuovo brillante.
Fu molti anni con Pietro Rossi, poi col Paganini, poi di nuovo col Rossi, poi col Lapy al San Luca di Venezia, dal quale passò con la stessa Compagnia al Sant’Angelo.
Il '25, scritturato il Venier coll’Internari, ella si scritturò con Tommaso Zocchi ; poi si riuniron di nuovo, fuor delle scene in Verona, città natale del marito, dov'ella morì verso il 1830.
Fu per un triennio con la società Prepiani, Tessari e Visetti a’ Fiorentini di Napoli, poi di nuovo con Solmi e Pisenti, poi con Giardini, poi col Ferri, poi con Antonio Colomberti (1851), dal quale uscito, andò a stabilirsi in Livorno, ove morì nel 1865.
Fu con Bellotti e Marini di nuovo secondo amoroso, poi generico d’importanza nelle Compagnie Nazionale, Marini, e Garzes, morto il quale, fu scritturato dal Ferrati, cui si era associato Cesare Rossi.