Visse e morì in Via Borgognissanti nella casa segnata allora col N.°3930, oggi col 66 ; e prima di darsi all’arte fu orologiajo, ed ebbe bottega in Piazza del Duomo. […] Secondo la tradizione, il Del Buono avrebbe accolto l’idea della sua maschera dalla viva voce del basso popolo fiorentino, chiassoso, arguto, spensierato nella sua miseria, rigido conservatore del vernacolo, dacchè la sua casa situata in faccia alla via di Merignano, che sboccava allora in via Gora, mettevalo con lui in immediato contatto. […] Un po’alla volta, pur troppo, la maschera perdè la sua prima fisionomia, terminando col trasformarsi in un semplice personaggio da pochade e magari da operetta, oggi Stenterello in mare, domani organista nella Santarellina, e via discorrendo.
» E dolce la bionda figura nel sogno sorrider gli pare ; poi lieve via via nell’oscura tenèbra dilegua, scompare….
La via dell’ arte le fu contesa dal padre, tanto che per imprenderla, dovette sottrarsi alla soggezione di lui, prendendo marito.
Con questa lettera obbligatoria in via commerciale da valere come un rogito del notaro dottor Bellini, rinunzio per me ed eredi, in favore dell’egregio artista Amilcare Belotti, ad ogni e qualunque direzione di dilettanti drammatici, nata e nascitura nell’ Orbe terraqueo illuminato dal sole e dalla luna ; assoggettandomi in caso di mancanza alla mia obbligazione, a rifondere il valsente delle penali pagate e da pagarsi dal capocomico Domeniconi, più i danari spesi e da spendersi dal sullodato capocomico in viaggi d’andare e venire colla sua nomade Compagnia. […] Figurati, anche jer l’altro venne David Chiossone a Torino per parlarmi d’una direzione a Genova : e lo mandai via colla comminatoria che se me ne riparla lo morsico.
Ma una sana educazione e una perfetta correttezza di modi non bastarono a farlo proseguire nella via intrapresa.
Perduto ogni suo avere, indebitato sino alla punta de’capelli, dovè smettere ogni altra speculazione, passando dalla compagnia propria a società di maggiore o minor conto, in sino a che, vecchio omai, e senza più una via a guadagnarsi onoratamente il pane, ricoverato dal genero Giuseppe Guagni, morì a Firenze verso il 1850.
Egli abitò a Parigi dapprima in via Contessa d’Artois poi nella via del Sobborgo S.
La via del teatro ebbe il sopravvento nell’animo di lui ; ma oggi forse il comico ripensa Rio Janeiro e Washington.
Somiglianti abusi converrebbe innanzi tratto toglier via, onde al poeta singolarmente fosse ridato quel freno che gli fu tolto ingiustamente di mano, e co’ più vigorosi provvedimenti saria mestieri ogni cosa riordinare e correggere. […] Altre volte presiedeva al teatro un corago o un edile, e ogni cosa vi procedeva con quell’ordine che si conviene, quando le antiche repubbliche intendevano per via delle sceniche rappresentazioni di accendere il popolo alla virtù o di tenerlo almeno divertito per la quiete dello stato.
Il Campardon riporta, oltre a una querela contro Silvia e il padre Benozzi, e l’atto di matrimonio di lei col Balletti, un atto d’usciere, col quale a istanza di certo Maziau, suo creditore per 230 lire e 11 soldi, dovevano essere sequestrati e asportati i mobili delle due stanze ch’egli abitava in via Tire-Boudin.
Dopo la qual prova, il povero vecchio, riprese la via di Padova, dove morì….
Restituitosi in Piemonte, si diede a continuar gli studi, lasciati a mezzo per imprender la via dell’ arte ; e compiuto il corso di teologia, prese gli ordini sacri.
A me però non sembra questa la via reale a conseguir l’intento. […] Incoraggir bisogna innanzi altro i poeti che sono l’anima degli spettacoli teatrali; cercare ogni via perchè si sollevino dalla turba de’ versificatori; instruirli della ragion poetica stella polare delle rappresentazioni; essi così formati sapranno l’arte di dipingere i caratteri e le passioni, e guidati da un soprio discernimento inspireranno il proprio entusiasmo agli attori, i quali pieni di questo spirito rappresenteranno con energia, naturalezza e sensibilità quanto la natura umana loro presenta; là dove copiando unicamente gli attori stranieri confonderanno gli eccessi e le bellezze per mancanza di vero lume e rappresenteranno sempre con istento e durezza.
VII) ci apprende come il Cotta, risolto di farsi commediante, avesse la ventura di capitar nelle mani di Francesco e Agata Calderoni che lo guidarono nella diritta via dell’arte. […] Altri guerra mi fa : parlar di pace non può colei ch’ ha acceso il cor dell’amorosa face (via).
Abitava allora ai Petits-Carreaux in via Montorgueil. […] Il volumetto, benchè proibito, andò via a ruba, tanto che se n’ebber contraffazioni non solo in Olanda, a Bruxelles e a Liegi, ma in quasi tutte le provincie del Regno, e se ne pubblicò un’aggiunta di due volumi, uno col titolo di Supplemento al teatro italiano, privo di qualsiasi pregio, composto a quel che si dice dall’autore dell’Arliquiniana (Cotolendi) o della Vita di Scaramuccia (Angelo Costantini, Mezzettino), e l’altro col titolo di Terzo volume, rubato manoscritto al Gherardi, e in ogni scena mutilato per meglio celarne la frode.
Pietro Monti, completamente illetterato, chè l’avventurosa sua adolescenza gli aveva chiusa ogni via da istruirsi, fu nondimeno un artista drammatico più ancora prodigioso che egregio. […] Lo posero in una carrozza, avviandosi per quella via, ma poi lo condussero all’ospedale dei pazzi, detto de' Ponti Rossi, mentre lo sciagurato andava ognor ripetendo di voler discorrere al Re.
Figlio di Giovan Batista, pettinajo, la cui bottega esiste tuttora in Via de'Servi, presso la Chiesa di S.