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11. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo II. La Poesia Drammatica a imitazione degli antichi rinasce in Italia nel Secolo XIV. » pp. 188-193

Erano dunque già comuni in Italia i divertimenti teatrali nel 1300, cioé prima del 1304 quando nella Toscana, e propriamente nel borgo San Priano si fece la rappresentazione sacra teatrale, di cui parlano Giovanni Villani e l’Ammirato nelle loro storie, il Vasari nella vita di Buffalmacco, il Cionacci nelle osservazioni sopra le rime sacre di Lorenzo de’ Medici, e ’l Crescimbeni nella storia della poesia, il quale però stimola d’argomento profano124. […] Veggasi ciò che sopra questo passo dice il dotto e giudizioso abate Tiraboschi nella citata sua bell’opera tom. […] I pag. 173 ec.) ha pubblicate tredici lettere latine scritte verso la fine di questo secolo, in una di esse parla di una sua tragedia, che avea scritta sopra la caduta di Antonio dalla scala, quando gli fu tolto il dominio di Verona, e ne reca egli medesimo alcuni versi che non ci fanno desiderar molto di vederne il rimanente.

12. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

Sotto la data del 1612, è in quell’Archivio municipale una nota di concessione per una sua casa sopra la porta del Mercato.

13. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

sopra), e che era a Rimini il ’43 con la Casalini.

14. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO VI. Teatri Materiali. » pp. 357-365

Il teatro di Parma non fu opera del Palladio terminata dal Bernino come alcuno affermò  nè si chiamava Giambatista Magnani l’architetto che vi fu impiegato, come leggesi nel trattatodel Teatro, e nelle Lettere sopra la Pittura dell’Algarotti, e nel Discorso premesso alle sue tragedie dal Bettinelli. […] La costruzione fu nella nuova maniera con palchetti sostituiti modernamente alle antiche scalinate, cioè con più ordini di stanzini collocati a guisa di gabbie l’un sopra l’altro, i quali avendo l’uscita a’ corridoi, lasciano il passaggio alla voce per dissiparvisi, in vece di essere rimandata alla scena. […] Gli altri teatri Veneti per lo più innalzati sopra rovine di antichi edifizii, appartengono parimente al secolo XVII, a riserba di quello di San Benedetto.

15. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Recitava – dice il Bartoli – una commedia, intitolata Arlecchino finto scimmiotto, in cui vedevasi eseguire diverse forze sopra una cordicella volante.

16. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »

Fu, dice il nipote Silvio di Padova, amato sopra tutti per la gentilezza dell’animo suo ; mori a Venezia l’Il gennaio del ’92 a settantadue anni.

17. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Questi tre pregi adoperati tutti anche in una sola sera sopra il teatro, destavano la meraviglia e gli applausi negli uditori.

18. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 613

Luca eran ottimi rappresentatori di commedie ; e specialmente l’Arlecchino, ch’era un uomo piccolo cognominato Catoli da Parma, si distingueva sopra gli altri.

19. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 721

Disputava sopra varie materie con uomini dotti, che non lasciavano di lodar il suo spirito.

20. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 744

E la lettera è firmata : Io Virginio Costante affermo quanto di sopra si contiene.

21. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo VI. Spettacoli Scenici Spagnuoli nel medesimo Secolo XVI. » pp. 252-267

Questo scrittore, nato nel 1549 sotto l’imperador Carlo V sei anni prima che cominciasse a regnar Filippo II, c’informa in un prologo ad otto sue commedie, ch’essendo egli ragazzo, il teatro si componea di quattro o sei tavole poste sopra quattro assi in quadro alti dal suolo quattro palmi. […] Egli dice che nella sua gioventù avea scritti quarantotto componimenti inediti sopra argomenti sacri, dorici, morali, e tra essi erano alcune tragedie di Assalone, Amone, Saule e Gionata. […] S’ignora affatto Si sa solo che vivea in tempo di Carlo V, e fece un opuscolo sopra la nascita di Filippo II. nel 1527, e che nel 1547 pubblicò una traduzione della storia di Paolo Giovio intitolandola capricciosamente Palinodia, e finalmente che nel 1551 fé imprimere il suo Giardino dell’Anima Cristiana, di cui parla l’epigramma apportato in margine. […] Geronimo Bermudez, il quale ancor vivea circa il 1589, pubblicò in Madrid nel 1577 sotto il nome di Antonio di Silva due tragedie sopra Doña Inés de Castro, intitolate Nise Lastimosa, e Nise Laureada. […] Io son d’avviso che gli autos mettono capo nelle farse religiose, ne’ misteri, vangeli, nelle passioni, vite di santi e simili cose recitate per la penisola nelle chiese, donde furono escluse nella fine dei XV secolo per decreto del concilio di sopra riferito.

22. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 730

Dell’arte sua dice la Gazzetta Universale di Firenze (10 gennajo 1800) che ella rappresentò la parte d’Andromaca con quella vivacità e maestria, con la quale s’era fatta sempre distinguere sopra le scene del R.

23. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 88-117

E nell’Amoroso Contrasto sopra i Saluti : 4. […] Se hoggi ci sodisfà cosi bene, questo galant’ huomo ; discorrendo sopra il modo di rappresentar le comedie in atti ; come hà fatto negli altri suoi discorsi ; assai ueramente contentar ci potiamo, hauendoci egli sempre assegnata qualche ragione, a tutte le cose da lui trattate. […] et non è male per uariare, legarne ad alcuni pastori sopra una spalla sola. Habbia poi alcuno d’ essi un fiaschetto, o una scodella di qualche bel legno a cintola, altri un Zaino legato sopra una spalla, che gli penda sotto l’opposito fianco. […] Io non credo, che sia possibile assegnar piu particolar regole di quelle che assegnate ci hauete sopra le cose pastorali : però tornando oue ci togliemmo, ueniamo al atto di mandar fuori il prologo delle comedie.

24. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 412

Del '46, Enrico Montazio, non sospetto certo di tenerezza verso i comici, così scrisse di lui nella Rivista : Salvator Rosa ha sopra il Vergnano (recitava questi al Nuovo in Compagnia Pezzana) il vantaggio della voce, della persona, della età ; ambedue amano l’arte non da istrioni, ma da artisti ; ambedue pongono pari amore alle piccole parti, che a quella principale e di protagonista : e da ciò, a parer mio, si distingue sopratutto l’artista ragionevole e tenero, più che d’un trionfo a carico de'suoi compagni, della totale riuscita di un’azione drammatica.

25. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 590

E per tutto ciò ella si raccomandava al Duca, acciocchè volesse degnarsi moderare a questo Signor Desiderij, quando pure già le fosse stata concessa, quell’ autorità così grande che pretendeva hauere sopra di lei….

26. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo secondo »

Attalchè tutte le regole che si danno per li accenti e per l’intonazioni appartengono principalmente alle vocali, anzi non cadono che sopra queste. L’altra modificazione, che forma le lettere consonanti, si fa, qualora passando gli organi della bocca dalla loro posizione fissa ad un’altra momentaneamente variata agiscono l’uno sopra l’altro con qualche movimento, battendo la lingua ne’ denti, o nelle labbra, o questi scambievolmente contro a quella. […] [5] Da tali differenze introdotte dal canto si scorge ancora quali proprietà si richieggano oltre le accennate di sopra in un linguaggio acconcio a tal fine. […] Siffatte desinenze in vocali, e l’abbondanza di esse, oltracchè spesseggiano le dizioni, moltiplicando le elisioni, rendono la lingua italiana molle e dolcissima sopra ogni credere. […] Parlo del celebre Alambert, nel quale essi neppur sospettano, che si possano trovare le seguenti parole: «Una lingua che abbondasse in vocali, e sopra tutto in vocali dolci come l’italiana, sarebbe la più dolce di tutte.

27. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Di Venezia, 21 marzo 1620.Venezia, 16 di giugno 1618. » pp. 513-520

Andreini poi spiega il perchè della pubblicazion delle Favole in Scenarj piuttostochè in disteso, nella prefazione di esse : Avrebbe potuto il detto signor Flavio (perchè a ciò fare era idoneo) distender le opere sue, e scriverle da verbo a verbo come s’usa di fare ; ma perchè oggidì non si vede altro che comedie stampate con modi diversi di dire, e molto strepitosi nelle buone regole, ha voluto con questa sua nuova invenzione metter fuora le sue comedie solamente con lo Scenario, lasciando ai bellissimi ingegni (nati solo all’ eccellenza del dire) il farvi sopra le parole, quando però non sdegnino d’onorar le sue fatiche da lui composte non ad altro fine che per dilettare solamente, lasciando il dilettare e il giovare insieme, come ricerca la poesia, a spiriti rari e pellegrini. […] Per esempio : recitando all’ improvviso è più facile impedire che il personaggio che entra in iscena s’ incontri con quello che esce, perchè parlando, ed aggiungendo parole sopra la materia, si può vedere quale scena sia occupata dal Personaggio, che sarà per uscire, e non entrare per quella ; ma per dove sarà vota. Benchè l’uscire per le scene di sopra, ed entrare per quelle di sotto è una Regola infallibile, quando la necessità altro non ricercasse. Rimediare alle scene vuote e mute si può altresì più all’improvviso, che al premeditato, potendo ciascuno uscire sopra il tenore della scena antecedente, e parlare fin a tanto che venga a chi toccherà d’uscire. […] A. che senza far reflessione sopra cosa alcuna accomoderò il mio desiderio al suo gusto, nè penserò più a' commedianti, et lo Scala è tanto galanthuomo che egli medesimo instantemente mi ha pregato ch' io operi in questo affare in guisa che V.

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