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8. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Iphigénie en Aulide. Opera — Acte IV »

Laissez-moi mourir, Seigneur: j’apporte trop d’obstacles à votre gloire. […] Non, vous ne mourrez pas. […] Non, je vous le répète, votre fille ne mourra point : cet oracle est plus sur que celui de Calchas. […] Achille, calmez votre colère, laissez-moi mourir. […] Dieux cruels, elle mourra !

9. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO I. Teatro tragico Italiano. » pp. 98-130

Egregiamente la compassione e la perturbazione aumenta verso il fine essendo riconosciuto l’ucciso Mustafà per Selino, specialmente dalla madre che ne cagiona la morte per volerlo salvare. […] Il principe vuole ubbidire, e vi si oppongono amorevolmente Ormusse e Adrasto, sapendo che in corte si trami la di lui morte. […] La morte di Arena che anche si scopre figlia di Aristodemo riduce all’ultimo punto la di lui disperazione, e va furioso a trafiggersi dove uccise l’innocente Merope. […] Corradino si ritira a scrivere l’ultimo addio alla madre; Carlo manda a chiamarlo; Federigo crede che sia menato a morte, e si fa condurre in di lui vece. […] Carlo prende questa varietà come ostinazione del nemico a tenersi occulto; se ne sdegna, lo rimanda alla prigione e ne risolve la morte.

10. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 841-848

Artista rinomatissimo per le parti d’innamorato, sotto il nome di Flaminio, nacque a Cividal del Friuli, e menò vita travagliatissima e miserissima, per la morte specialmente della figliuola Tranquilla, rapitagli dal vajuolo a tre anni e dieci mesi, per la quale dettò soavissime rime. Secondo il Bartoli, nacque il 1567, e morì il 1627 ; ma nè della data di nascita, nè di quella di morte, ho potuto trovar notizie precise. […] Tuo nobil canto di Meandro vano rende l’onor ; e già la morte è data al bianco augel, che si soave piange. […] A pena giunto al primo lustro, avara Morte mi tolse i genitori, ond’ io Potea sperar se non ricchezze, almeno A perigliosi di custodia cara. […] Ma, perchè mi sia noto, Che ’l propor, e ’l dispor varia potenza Variar mi convenne ancor sentenza ; Vivi dar gli volea ; tre me ne tolse Morte ; e decreto, o permission mi sciolse.

11. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1037

Le compagnie che l’accolsero furon due soltanto : la Napoletana Tessari e Socj sino al 1836, e la Real torinese dal ’36 al ’49, anno della sua morte. […] L’attore Luigi Aliprandi che del Gottardi fu allievo, così ci descrive la morte dell’amato maestro : In una calda giornata d’autunno volle intervenire ad una festa popolare, che davasi in un paese vicino.

12. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 125

Giovinetta entrò in un laboratorio di sarta per impararvi il mestiere, ma, educata alle scene, nella filodrammatica della città, dall’ ex-artista drammatico Zuccato, fuggì di casa, dopo la morte del padre (1836), per sottrarsi alla risoluzione della madre che volea far di lei una istitutrice, e si recò a Venezia, ove fu scritturata amorosa, in Compagnia di Corrado Vergnano, dalla quale passò in quella di Giovannina Rosa, a farvi le parti di seconda donna che meglio si attagliavano alla sua bella e slanciata figura. […] Questi, nel 1878, formata società con Ciotti e Bozzo, la tolse dalle scene, e nel 1883 la fermò a Castel San Pietro, ove tranquillamente visse fino al 18 dicembre del 1888, giorno della sua morte.

13. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 326

Instituitasi nella sua Ravenna una Società filodrammatica, egli vi mostrò subito attitudini chiare alla scena : e trasferitosi il '67 con la famiglia, a Firenze, dopo la morte del padre, entrò nell’ Accademia de'Fidenti, di dove uscì dopo breve tempo (1871), per entrar quale amoroso nella Compagnia della Sadowski, diretta da Cesare Rossi. […] Ha diviso con me gli applausi del pubblico nella Signora dalle Camelie, nella Serva amorosa, nella Partita a scacchi…… Aveva un avvenire splendido : la morte l’ha rubato giovanissimo all’arte ed alla gloria !!

14. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 363

Morto il Ristori a Firenze il 3 settembre 1861, fu tumulato nel Cimitero del Monte alle Croci, ove la figliuola desolata fe' erigere, alla morte della madre, una cappella, co' medaglioni degli estinti, opera dello scultore Cambi, e con le seguenti epigrafi : AD ANTONIO RISTORI nato il 5 marzo del 1796 | mancato ai vivi il 3 settembre del 1861 || o mio dilettissimo padre | a te che mi fosti esempio | delle più belle virtù | che per generosità di cuore | e spirito di santa carità verso i miseri | fosti sempre benedetto dalla sventura | che fra gli stenti al lavoro | consacrasti tutta la tua vita | la tua figlia adelaide | che amavi tanto e che sì presto ti ha perduto | questo monumento | debole segno d’incancellabile affetto | tuttora in pianto poneva. […] La sua primogenita Adelaide Ristori Del Grillo con disperato accento esclama : Oh Madre mia tu sai quanto in terra t’amai ; Dal luogo ove tu sei or tu vedi il mio duol, gli affanni miei ; benedici i miei figli, il mio consorte nel cammin della vita ed anche in morte ; io con lagrime e fior vuo' darti addio fino a quel di che ti rivegga in Dio.

15. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 382-383

Dopo la morte del re Augusto II, la Corte sassone si era volta di nuovo e con occhio ancor più benigno alla commedia italiana ; e il re Augusto III e la regina Maria Giuseppa, sentito il bisogno di ripristinar ne’loro palazzi la commedia italiana, dieder carico al Bertoldi di recarsi in Italia a scritturarvi una compagnia, la quale coll’aiuto dell’Ambasciator sassone a Venezia, Conte di Villéo, riunita sul finire del 1737, arrivò al principiar del nuovo anno a Dresda. […] Se nella formazione della nuova compagnia entrasse il Bertoldi come attore non sappiamo ; come non sappiamo la data della sua morte.

16. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 259

Passato con Fabbrichesi, De Marini, la Tessari alla Corte di Napoli, divenne in breve l’idolo del pubblico, e dello stesso Ferdinando IV, al quale dovette forse la sua morte. […] Una sera del 1820, terminato lo spettacolo, il Pertica, traversando una strada, secondo il costume, per recarsi a casa, fu arrestato da quattro uomini mascherati, che, puntatigli al petto i lor pugnali, lo minacciaron di morte, se avesse osato non pur di mostrarsi avverso, ma di accennare in qualsiasi modo alla lotta de' Carbonari.

17. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 634

Colto e gentile, s’ebbe la stima di quanti lo accostarono, e la sua morte fu seguita dal generale compianto. […] Sua moglie, Francesca, fu una egregia artista per le parti di servetta, e passò, dopo la morte del marito a seconde nozze col primo attore Cesare Fabbri che, per la età, poteva esserle figliuolo.

18. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO IV. LIBRO V » pp. 67-93

Vendica la sua morte; vendica un omicidio crudele e atroce. […] Amlet parla ad alcuni di essi con famigliarità; vuol poi sentir declamare una scena sulla morte di Priamo. […] Io farò che quegli attori rappresentino avanti di mio zio qualche scena che rassomigli alla morte di mio padre. […] Entra Laerte pieno di furore con disegno di vendicare la morte di suo padre, che ha cagionata anche la follia di Ofelia. Il re gli parla, assicurandolo di non aver egli avuta colpa veruna nella morte di Polonio.

19. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO I. Teatro Tragico Italiano. » pp. 228-273

Il principe vuole ubbidire, e vi si oppongono amorevolmente Ormusse e Adrasto sapendo che in corte si trami la di lui morte. […] Merope nobile e magnanima che incontrava da prima la morte senza il comune spavento, sarebbe morta ammirata più che compianta; Merope trafitta per mano del padre stesso ingannato, trafitta senza colpa come rea, assapora tutta l’amarezza della non meritata morte, come dinota l’atto di covrirsi il volto per non vedere il suo uccisore mentre spira, e chiama a se l’interesse della favola. […] La morte di Arena che anche si scopre figlia di Aristodemo, riduce all’ultimo punto la disperazione di tal padre che va furioso a trafiggersi dove uccise l’innocente Merope. […] Corradino si ritira a scrivere l’ultimo addio alla Madre; Carlo manda a chiamarlo; Federigo crede che debba esser menato a morte, e si fa condurre in di lui vece. […] Carlo prende questa varietà come ostinazione del nemico a tenersi occulto, se ne sdegna, lo rimanda alla prigione e ne risolve la morte.

20. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 255-256

Piemontese, un de'migliori capocomici, fiorito dal 1790 al 1820, anno della sua morte, si diede alla scena giovanissimo, come primo amoroso, ma con poca riuscita. […] Egli assegnò alla moglie con regolare contratto la paga di quattrocento zecchini veneti all’anno, e una mezza serata per ogni piazza, ove le recite non fosser minori di venti ; e stabilì sul contratto ch'ella dovesse fornirgli un panciotto della stoffa di ogni nuovo abito ch'ella facesse, o per la scena o per fuori, o in costume o in borghese ; tal che alla sua morte si trovò una gran quantità di panciotti di ogni specie e di ogni colore, naturalmente, non mai indossati.

21. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 432-435

La cieca devozione e un sentimento profondo di gratitudine verso il monarca, che a lui tante prove avea dato di benevolenza e di famigliarità, il desiderio vivissimo di servirlo fedelmente ogni qualvolta se ne porgesse occasione, furono il vero motivo della sua morte. […] Ecco lo stato della Compagnia alla morte di Dominique, che traggo dal prezioso manoscritto del Gueullette sullo Scenario del Biancolelli e sul Teatro italiano, esistente alla Biblioteca dell’Opera di Parigi. […] Biancolelli Colombina Caterina Biancolelli Mezzettino Angelo Costantini Attori ricevuti dopo la morte di Dominique : Ottavio al posto di Aurelio, G. […] Dopo la morte del grande artista il Mercurio di Francia pubblicò i seguenti versi : SUR LA MORT D’ARLEQUIN Les plaisirs le suivoient sans cesse, Il répandoit partout la joie et l’allégresse.

22. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo V. Teatro greco. » pp. 26-81

Ma quanto é tragico e spaventevole nell’atto V il racconto della morte di Giocasta e dell’acciecamento d’Edipo! […] Ippolito coronato contiene la morte d’Ippolito per l’accusa di Fedra. […] Nell’Ippolito non si ragiona della morte di Teseo. […] L’Ecuba s’aggira sulla morte di Polissena, e sulla vendetta dell’assassinamento di Polidoro. […] Il racconto della morte della principessa e del di lei padre Creonte é terribile.

23. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO I. Drammi Latini del XVI secolo. » pp. 7-27

Ella desidera la morte, e tenta di darsela; la Nutrice la dissuade. […] La mercede ad essi distribuita, l’ebbrezza che gli opprime, la pugna che ha con gli altri Polifemo, e la morte di lui, empiono la maggior parte dell’atto. […] Ne apre la porta, cerca il nemico insidiatore, si avventa alla figliuola, indi risolve di castigarla con una morte men pronta e più atroce. […] Ma in contracambio dove campeggia il patetico del greco pennello egli ritiene interamente le più importanti scene, come quelle di Medea che cerca ed ottiene da Creonte un giorno d’indugio alla sua partenza, tutte quelle che ha con Giasone, il racconto della morte del re e della figliuola, nel quale però si è il Cosentino nella conchiusione astenuto dalle sentenze accumulate dal Greco tragico. […] Rechiamone un solo frammento del racconto eccellente della morte di Cristo fatto da Gioseffo a Nicodemo: Jamque artubus se Christus e pallentibus Solvebat, inque extrema vexatus diu Tendebat, imo corde cum gemitum ciens Erexit oculos morte tabentes polo, Summamque acuto verberans auram sono, O rector, inquit, orbis omnipotens Deus, Cur me tuum relinquis?

24. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 632-633

Ritornato poi a Ferrara venne a morte, e fu sepolto nella chiesa di Santo Spirito, e onorato di un nobile epitaffio fattogli da Torquato Tasso. […] Ecco l’epitaffio del Tasso, non scritto dopo la morte del Verato (il Tasso avea già lasciato Ferrara dell’ '86), ma mentr'era in vita, e a istanza sua, come si legge nella didascalia di un codice estense : Fatto ad instanza del Verato eccellente istrione : Giace il Verato qui, che 'n real veste superbo, od in servil abito accolto, nel proprio aspetto, o sotto finto volto, come volle, sembrò Davo o Tieste.

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