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32. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo sesto »

La quale facoltà diviene in lui così dominante che qualora gli manchino oggetti reali su cui esercitarsi, s’inoltra persin nel mondo delle astrazioni a fine di trovarvi pascolo. […] Oltredichè la fantasia s’aggrandisce, per così dire, e dilatasi per cotai mezzi. […] E così degli altri. […] [11] Divenuti i numi così maligni, i popoli aveano bisogno di mediatori per placarli. Egli è ben credibile, che i mentovati indovini o sacerdoti non lascierebbero scappar via una così bella occasione di rendersi necessari.

33. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IV. Teatro Americano. » pp. 28-41

La partenza dei guerrieri dai loro villaggi (così ne parla lo storico Robertson 34), la marcia nel paese nemico, le cautele colle quali si accampano, l’accortezza con cui pongono alcuni del loro partito in aguato, la maniera di sorprendere l’ avversario, lo strepito e la fierezza della battaglia, lo strappamento del pericranio a quegli che sono uccisi, la presa dei prigionieri, il ritorno de i conquistatori in trionfo, ed il tormento delle vittime sventurate, sono tutte cose che vi si rappresentano una dopo l’altra. Gli operatori eseguiscono con tale entusiasmo le loro diverse parti, sono così bizzarri i loro gesti, il viso, la voce, e così bene accomodati alle loro varie espressioni, che gli Europei durano fatica a credere che sia una scena immaginaria, e non la vedono senza ribrezzo ed orrore. […] E’ probabile che un rito così strano precedesse gli spettacoli teatrali, ne’ quali veggonsi più ordinate idee. […] Sa il Lampillas che così ha scritto il lodato Dottore Robertson nel II libro della sua pregevole Storia di America. […] o per convincere l’Italia ch’egli conosce così bene la storia de’ Viaggi che quella della Letteratura Italiana e Spagnuola e de’ Teatri?

34. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 665-666

Ella rivaleggiò con le maggiori artiste del suo tempo : a niuna seconda in nessun genere di parte, le superò tutte nella commedia, in cui, dice il Regli, era una potenza ; e aggiunge che : « Pamela nubile, Zelinda e Lindoro non ebbero più mai un’interpetre così fedele e così perfetta. » Ritiratasi dall’arte, andò a recitar co' filodrammatici a Vicenza, dove, a soli cinquantun’ anni trovò la più tragica fine. « Afflitta da molte sventure di famiglia, angosciata di cuore e alterata di mente, uscì di casa una mattina senza dire ove andasse, nè mai più fu veduta….

35. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 456-459

mo di Cell, « ch'è un Principe così grande – dice il Sacco nella prefazione – così giusto, e così pio, e ci grazia non solo dell’alta sua protettione, ma ci comparte una mercede così copiosa, che può far la fortuna, anche a chi pretende distintione assai superiore a quella di Comico », è forse la più importante opera del Sacco, sì per la varietà imaginosa delle scene, sì per la comicità ond’è piena, e anche per lo stile men reboante del solito.

36. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Venetia, li 30 marzo 1671. » pp. 605-

ma, come così si obliga servire, mentre però quest’anno habbi compagnia, e perchè da questo vengo stimolato ogni giorno di risposta, per ciò mi conviene essere importuno a V. […] In un brano di notiziario del 1652, ove son le nuove di Castelnovo (Garfagnana) è così menzionato un don Domenico Turi, parente forse di Gio.

37. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 682-683

Vitalba che aveva così ben sostenuta la parte di Belisario, in quella di Gualtiero (della Griselda) si sorpassò (Mem. […] Dal '25 si passa a una lettera del '35, in cui dopo di avere accennato a un nuovo sputo di sangue avuto il '29 a Padova, racconta come la passata quaresima (1734) tornando da Roma fosse caduto con tutto il calesse in mezzo a un fiume, e avesse dovuto restar due giorni in una casa di contadini per asciugarsi, dalla quale partì a cavallo, essendo il calesse infranto, con vento e neve così terribili, che credette morirsi per via. […] La febbre non gli venne più così gagliarda, ma egli si trovava in tale stato di affiacchimento, da non potersi reggere in piedi, specie la sera, quando doveva recitare : e di ciò si duole col solito medico, al quale chiede ajuto di nuovi consigli.

38. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 691-696

Clarice Tartufari in un opuscoletto del Biondo di Palermo così la difende : ……tale origine rimane cosi avviluppata nel velo dell’esagerazione e così contorta dalle molteplici aggiunte della fantasia, che essa finisce per confondersi con la menzogna. […] pur troppo deve essere così….

39. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 298-299

Fu Domenico Bassi artista egregio sotto ogni rispetto ; e la proteiformità mostrata nel tempo non avventurato della sua giovinezza, passando dalle buffonerie della farsa ai belati del dramma, gli fu poi di non poco giovamento in quello della sua maggior riputazione artistica, nel quale seppe farsi applaudire da ogni pubblico d’Italia, così colle comicità grottesche del Flaupin ne’ Buoni villici, come colla compassata rigidità del Metzburg nel Ridicolo ; così nel Tatà dell’Andreina, come nel Prospero delle Zampe di mosca.

40. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 386

Troppo sarebbe il voler ricordare tutti i lavori così comici e drammatici come tragici, ne’quali fu proclamato eccellente ; ma basti il dire che mentre atterriva e paralizzava quasi il pubblico rappresentando il Maometto di Voltaire, lo sollevava poi all’entusiasmo, la sera dopo, nel Tutore e la Pupilla di Kotzebue : e solevasi affermare più tardi, non solo dagli spettatori, ma da’comici stessi, che ove egli non fosse stato così presto rapito alla scena, il gran De Marini non avrebbe avuto il primato dell’arte.

41. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 436-437

da Signora, L’altezza reale di Madama, che ha sentito con singolar disgusto la perdita irreparabile del Signor Domenico, che goda il Cielo, non vuole lasciar così dolorosa occorrenza, senza conceder a V. […] S. veniva così strettamente conjunta col caro nostro difonto, ho campo di penetrare assai più che molti altri ne’sviscerati sui affani, supplico però la divina manc che Le ha fatta la piaga che si degni di sanarla con gratie, e consolationi proportionnate alla sua Virtù e che mi porga il Cielo la desiderata occasione di effettuare i caldissimi affetti con quali mi offerisco.

42. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 647

Morta la moglie di Salvatore Petito, la famosa Donna Peppa, Marianna Checcherini amante sentimentale e fedele di lui da lungo tempo, potè finalmente sposarlo, facendo così tacer, com’ ella diceva, le male lingue. […] La Checcherini, come la pioggia era cessata, se n’ andava con i suoi dieci soldi, pian piano, infagottata in una veste scura, tutta rammendata, tutta insozzata di mota e così rifinita che pareva le dovesse a momenti cascar di dosso a brandelli.

43. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 658-659

1ª sera Quando io penso al primier tempo passato, qual mi facea stentar più del dovere, dico fra me ; ch’il ciel sia ringraziato che diede alla mia figlia un gran sapere : per opra sua mi trovo in altro stato, ma in oggi così va ; chi vuol potere vestir lindo e mangiare a crepapelle ci vuol per casa almen due reginelle. […] 3ª sera (nella Vedova scaltra) Non vorria terminare i giorni miei così vedova sola, in pene e duoli ; e qualche buon partito attenderei, ma non trovo nessun che mi consoli ; (qui manca il 5° verso, omesso per errore probabilmente dal copista).

44. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 987

Andreini nella citata Ferza a pag. 38 : Non men del consorte fu onestissima e divotissima la signora Margherita Garavini Luciani bolognese sua moglie amata, ed a me carissima Compagna ; poichè inoltre d’aver educati così bene il signor Carlo Amadeo, e la signora Caterina ambi suoi figliuoli onoratissimi, l’uno facendo mirabil profitto nella virtù mantenendolo ad ognora sotto le vera norma delle buone dottrine de’Reverendi Padri Gesuiti ; e l’altra posta avendo Religiosa nel Monasterio di Migliarino, disinamoratasi delle commedie, innamoratissima di così cari figli, data tutta alle divozioni eguali a quelle del Consorte, quanto virtuosa visse, altrettanto divota morì.

45. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Ferrara il dì 27 febraro 1618. » pp. 519-525

Della nobile Torino, riserbata ad avere tanta e così gloriosa parte nella storia d’Italia, scriveva il Bruni, quasi presago dell’avvenire : « in questo luogo dove i monti tengono il piede, l’Italia il cuore, il Re dei Fiumi la cuna, Venere l’albergo, la Vittoria le palme, la Gloria i trionfi e l’Onore il seggio, ecc. » Non ho veduto questo libretto di Prologhi, ed ho però trascritte le parole di A. […] Vengo dunque, o Fulvio, a servirti, sperando ancora nella notte così horrida della mia sventura, e nel mare così procelloso de’miei sdegni, di trovare con la forza della sofferenza, e sole e porto. […] L’anno del mille cinquecento novantaquattro, che fu il quatordicesimo dell’età mia, dopo lo avere passato per tutte le angustie e patito tutte le necessità, che la carestia universale (gravissimo flagello di Dio) così vivamente gli anni inanti fece sentire, intendendo che mio Padre si ritrovava in Firenze, essendo di ritorno di Sicilia e di Napoli ; esortato dal magnifico Adriano Riccardi (la bontà del quale di molte miserie in quella età mi sollevò) di andare a ritrovarlo ; chiesto licenza alla madre, dopo molte lagrime ottenutala, involto in un pelliccetto, ed un paro di sottocalze per le saccoccie, delle quali spingevo fuori le braccia, mandate a punto dallo stesso M. […] Questo fu il primo prologo ; e così entrato nelle Commedie, e con mio Padre vivendo tra’ Commedianti, conobbi l’arte non essere così facile come molti che, non la praticando se non con gli occhi, la credono ; poi che vi sono persone di così poca pratica, che giudicano esse mestiero d’ogni ignorantello il farsi vedere sopra i teatri, parlare in pubblico, e ad una infinità di popolo dare più che mediocre satisfazione.

46. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquinto »

In queste l’arte di riuscire dipende tanto dalla particolare organizzazione di chi le coltiva, dal maggior o minor grado di sensibilità e di fantasia, dall’attuale disposizione di coloro che ricevono le impressioni, e dalle idee dominanti in una nazione o in un secolo; le relazioni loro sono così fine, così complicate, così difficili; la natura ch’esse prendono a imitare si ripiega, s’asconde e si mostra in sembianze così differenti or nel morale or nel fisico, secondo le abitudini, gl’interessi, le passioni, i climi, e i governi che a superare cotanti ostacoli non basta un talento mediocre, ma vuolsi tutta l’estensione e l’energia del genio. […] Bisogna altresì non pensare ai rapporti intrinseci che hanno i suoni fra loro, rapporti che formano, a così dire, la metafisica e l’algebra della musica, ma la cognizione de’ quali non è altrimenti necessaria al cantore. […] Eppure non sembra che il pubblico la intenda così se giudicar dobbiamo dalla fredda accoglienza che ha fatta al dramma del Conte Rezzonico. […] «Io vi credo abbastanza istrutto ne’ principi dell’arte drammatico-musicale; nulladimeno siccome trattasi del mio guadagno o della mia perdita, così mi permetterete che vi dia alcuni suggerimenti dai quali non vi dovrete dipartire. […] Ne fo così poco conto della condotta che nulla mi cale se va piuttosto così che altrimenti.

47. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « LETTERA DELL’AUTORE ALL’EDITOR VENETO » pp. 1-9

Egli è vero che a certi uomini grandi del secolo cadente, di se stessi pieni così che ne riboccano per ogni verso, questa, com’ essi dicono, trita materia teatrale parrà frivola e puerile occupazione da non meritar tante cure, anzi da mirarsi con una specie di compassione da chi si crede nato a recondite elevate imprese nelle scienze e nelle lettere. […] Io però non chiudo in seno un cuore così pavido e pusillanime, che si atterisca de’ maligni aliti che sfumano da simili fungose escrescenze della letteratura. […] Adunque o bisogna essere stato nutrito nella feccia delle surriferite maschere, o aver sortito dalla natura matrigna la comprensione di un vero Tinitiva dell’Orenoco, per non ravvisare l’istruzione, i politici vantaggi e l’innocente piacere che ci appresta la poesia teatrale, e per tenere in conto di studio triviale quello che spendesi in descrivere l’origine, i progressi, le vicende, il buon gusto di un genere poetico così utile, così difficile, e con ardor sommo e con felice successo trattato da’ filosofi di grido, da nobili di primo ordine, da vescovi, da cardinali, da santi padri, da re, da imperadori.

48. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 718-721

Bisogna conoscerlo personalmente, battere, dirò così, al suo cuore, e farglielo aprire, senza soggezione : su cento parole ottanta sono per Goldoni. […] … E così a ogni commedia goldoniana che risorge, è una buffonata nostra o forastiera che tramonta…. E così, mercè sua, Goldoni rivive sulla scena, di vita, se non anche gagliarda, non più tisica certo, come pochi anni a dietro…. Così, mercè sua, il vecchio teatro dell’Armonia di Trieste riceve il 30 novembre 1902 il nuovo battesimo di Teatro Goldoni ;… E così, finalmente, nel costante favore di popolo e di critica, un suo pallido e debole sogno di creare la casa di Goldoni a Venezia con artisti veneziani e repertorio goldoniano, va acquistando nella sua mente e nel suo cuore luce e vita per modo da occuparlo tutto omai come una, più o men lontana, realtà luminosa….

49. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « [Dedica] » pp. -

Chi finalmente é fornito d’una mente più vivace e robusta, e fa uso infame di sua penetrazione, concepisce di mezzo a’ que’ velami, onde il poeta filosofo ha involto le più sublimi verità, che averebbero minore attrattiva, se presentate venissero così nude, concepisce, io dico, sentimenti di onore e di virtù, ed una abituale disposizione a riguardare il vizio con orrore e disprezzo. […] Un’opera così ripiena, e di disegno sì grande, suppone senza fallo un uomo di spirito, di studio, e di genio proprio a tal mestiere; e l’autore fin dalle prime pagine di quest’eccellenti qualità dubitar non ci lascia. […] E ciò con uno spirito così disinteressato e imparziale, che non si dissimulano le irregolarità e i difetti, qualora negli antichi o ne’ moderni s’incontrano; e non si lascia di notargli e di appuntarli con quella vivacità che somministrar può una filosofica franchezza. […] Né deve essere che molto condonabile qualche lieve travedimento (se forse avvenne) ad uno scrittore che stende coraggiosamente e con riuscita così alla lunga e alla larga le sue mire, e restringe in brieve spazio tanti vari oggetti di varie nazioni e varj tempi. E poi dimorando egli da parecchi anni in Madrid, é meraviglia come sfornito di molti comodi letterari, abbia potuto venire a capo di formare una così bella, dotta e sensatissima opera.

50. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo nono »

Essa è finalmente quella che sottopone, a così dire, l’universo all’imperia dell’orecchio, non altramente che il sottopongano la pittura e la poesia, quella al giudizio degli occhi, e questa a quella della immaginazione. […] Ora come la melodia è per la musica ciò che la rettorica per il linguaggio, così l’armonia è per i suoni ciò che la sintassi per il discorso. […] Come i colori accozzati su un quadro niun effetto cagionano senza il disegno che è lo spirito vivificante della pittura, così la combinazione de’ suoni nulla giova a interessare senza la melodia. […] La pittura e la scoltura si fermano imitando, a così dire, nella scorza dell’uomo; il canto penetra fin nell’anima, l’avverte della sua esistenza, ne risveglia la sua attività, e ne dipinge le sue modificazioni più intime. […] [24] Se non che non si dee credere che il buon gusto musicale quale è stato finora descritto, fosse così universale quanto a prima vista apparisce.

51. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « LETTERA » pp. 3-14

Laonde per adempiere a questo mio dovere, anticipando colla presente le informazioni del di lei Congiunto, le quali certamente non possono essere così sicure, come le mie, intorno a’ miei disegni, le dico, che ho scarabocchiato, può dirsi, in sul ginocchio e come la penna getta, un Ragionamento, in cui ribatto le obiezioni del precitato suo Volume, e che già è nelle mani dell’Impressore. […] Scriviamo pur noi non pertanto, se a lei così piaccia, per anni (dalla quale smania però mi scampi il cielo! […] Io lo desidero: così terminerebbero le liti, ed ameremmo la Letteratura in ogni luogo sotto qualunque divisa. […] Il di lei amore trascende fino ad idolatrarne le lentiggini: il mio me non accieca a segno di non vederle, anzi vorrebbe vedernela priva; e così pensarono Cascales, Cervantes, Antonio Lopez, Villegas, Mariana, Nasarre, Montiano, Luzan, Moratin, e pensano molti illustri valentuomini viventi, che si affannano per renderla sempre più limpida. […] Essa forse pronunzierà così: Il Lampillas si strugge per mostrare di amar più, il Signorelli mostra di amar meglio.

52. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Pistoia, questo dì 21 di ottobre 1589. » pp. 405-415

S. di farmi apresentare delle prime caccie dal Poggio che se haveano da fare, gli mando queste poche righe attento che gli rinfreschino la memoria di mandarmela secondo l’ordine, et così ancor io vado agumentando et crescendo quello ch’io sono obligato per mia parola d’appresentare a V. […] Come le Compagnie drammatiche dipendevan, si può dire, assolutamente dalla Corte di Mantova, così era frequente negli attori il balzar di compagnia in compagnia per soddisfare al voler del Padrone. […] Terribil orinal, per Tribunale, Amerigo frega la groppa all’Asino, per dir : l’America, l’Africa, l’Europa e l’Asia, e così si cavava la risata dal nome storpio, che da’ Greci si chiama paranomasia : ma perchè si conobbe far il Dottore da troppo semplice e balordo, si è disusato, restando questi scherzi al servo sciocco, di cui possono esser più proprj, lasciando al Dottor Graziano la Dottrina soda ed erudita, ma accompagnata dalle dicerie lunghissime. […] Se dunque l’ottava maccaronica riferita dal Banchieri ha qualche fondamento nella tradizione, se il comico che la fece, ed è quasi impossibile credere il contrario, verificò una genealogia del dottore da Francolino accettata ed ammessa nel teatro e nelle sue tradizioni, questo Graziano figlio di una Bambagi ed il dottor Graziano de’ Bambagiuoli potrebbero avere vincoli di parentela così stretta da scambiarla per identità. […] Come è probabile che un commediante fosse preposto a giostre e tornei, così è anche probabile che si desse in quel tempo il nome di Roscio a chi si mostrasse espertissimo di cose teatrali in genere, quali la musica, le giostre, i tornei, la declamazione, il canto….

53. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 516-517

Attrice di grandissimi pregi così per le tragedie come per le commedie scritte e all’improvviso, allieva e scritturata per alcun tempo del capocomico Onofrio Paganini. […] Della sua andata a Parigi così parla il Des Boulmiers nella sua Storia del Teatro italiano (Tomo VII).

54. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 734-735

Nel citato libro su La Compagnia Reale Sarda e il Teatro italiano dal 1821 al 1855 (Milano, 1893), così parla il Costetti della egregia artista, dopo di avere accennato al ritirarsi dalle scene della Romagnoli : Le succede Daria Cutini-Mancini, giovane, avvenente e bellissima attrice, ben degna insomma di succedere nella Reale a quella celebrità del grembiule. […] E la povera artista, giovane, appassionata tuttavia per quell’arte che le aveva così fuggevolmente sorriso, estenuata dalla tisi, morì in Roma il 16 aprile dell’ ’81.

55. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del libretto »

L’azion principale vi è come affogata dentro dagli accessori; e la parte poetica di esse ne rimane così debole e meschina, che con qualche color di ragione furono chiamate altrettante infilzature di madrigali. […] Non è così degl’intrattenimenti delle nostre opere; che quando bene in un soggetto romano il ballo sia di soldati romani, non facendo esso mai parte dell’azione, non vi è meno disconveniente e posticcio, che la scozzese o la furlana. […] Il maraviglioso di essa darà campo al poeta d’intrecciarla di balli e di cori, d’introdurvi varie sorte di decorazione; e per esser semplice e nota, né di tanto lavoro egli avrà mestieri, né di così lunghe preparazioni per dare a conoscere i personaggi della favola e per far, come si conviene, giocar le passioni, che sono la molla maestra e l’anima del teatro. […] Gli argomenti ne sono semplici, cavati dalla più remota antichità, ma non troppo ricercati; in mezzo a scene appassionatissime vi han luogo splendidi conviti, magnifiche ambascerie, imbarchi, cori, combattimenti, incendi: e pare che ivi il regno dell’opera venga ad essere più ampio, per così dire, ed anche più legittimo che d’ordinario esser non suole.

56. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIV. Intorno alla descrizione de’ Teatri materiali di Madrid, fatta nella Storia de’ Teatri. » pp. 207-213

Vuol egli con tali parole in prima insinuare, che io gli abbia con malignità così descritti per tacciar di cattivo gusto gli Spagnuoli (nel che al solito combatte colle ombre impalpabili): in secondo luogo mette in dubbio la veracità di chi gli descrive. […] Se al vostro giudizio sembra, che la costruzione de’ Teatri di Madrid possa intaccare il gusto della nazione, io vi dico spiattellatamente che v’ingannate: se credete che io così pensi, protesto che v’ingannate ancora. […] E per rendere lo spettacolo più ragguardevole, cominciò dal far dipingere varie vaghe vedute di Scena, e dallo stabilire in ciascun Teatro una Orchestra competentemente numerosa composta di non inetti Professori, e così ne scacciò non solo le ridicole bandine, ma la più ridicola ancora, e inverisimile Chitarra, che, nel doversi cantare alcuna cosa, portava fuori alla vista dello spettatore un Sonatore vestito alla foggia del paese, e colla sua parrucca talora in mezzo degli Attori Turchi, o Persiani coperti di un turbante. […] Spense così l’avveduto Presidente di Castiglia i semi di quella male intesa libertà.

57. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Delle scene »

E come, al pari di Paolo, ebbe la gloria di aver recato l’arte al sommo, per quanto si appartiene alla magnificenza e a un certo che di maraviglioso, così ancora, egualmente che Paolo, ebbe il destino di averla messa in fondo per conto degli allievi che crebbero sotto di lui. […] Ora che direbbe quel matematico vedendo come nelle nostre scene da noi si applaudisce a quei laberinti di architettura, dove si smarrisce il vero, a quelle fabbriche che non si possono né reggere, né ridurre in pianta, e in cui le colonne in luogo che si veggano ire a tor suso l’architrave e il soffitto, si vanno a perdere in un mare di panneggiamenti posti così a mezz’aria? […] Vari sono i siti che nel medesimo sito, per così dire, rappresentano. […] Ed anche chi non fosse di gran fantasia fornito farebbe gran senno a ricopiare così a puntino que’ loro paesaggi, imitando quel valentuomo il quale, piuttosto che far del suo delle cattive prediche, imparava a memoria e recitava quelle del Segneri. […] Mirabili cose farebbe il lume, quando non fosse compartito sempre con quella uguaghanza e così alla spicciolata, come ora si costuma.

58. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 841-848

Canzone che riferisco intera, come quella d’onde trasse le sue notizie Francesco Bartoli : Acquetar non si può la mente afflitta A’ suoi mali pensando antichi, e novi, E come così fera un uom persegua Fortuna rea nel mal’oprar invitta. […] Come fanciullo impara Sotto severo zio timor, che rio Strazia tenero cor, tenero seno (Lasso) imparai ; nè v’ ha chi mi pareggi ; Spietatissime leggi D’affinità così trattate un vostro ? […] Monsignor, io sono un, che sempre in comedia s’innamora : Ma così Dio della sua grazia il dono mi conceda benigno come mai non sento al cor d’Amor tempesta o tuono. […] Non va lenta così biscia all’incanto come i Trentini alla comedia. […] Il Colomberti così narra le cagioni che la determinarono a entrar nell’arte : Giovine ed inesperta, si innamorò di un cattivo soggetto, e contro il consiglio dei di lei genitori volle sposarlo ; ma ben presto si penti della sua scelta.

59. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Attrice di molti pregi, così nelle commedie scritte, come in quelle all’improvviso.

60. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 476-477

Di lei così scrive Ernesto Rossi nel vol.  […] Si recitò l’Oreste di Alfieri e le parti furon così distribuite : Elettra Adelaide Ristori Clitennestra Laura Bon Oreste Achille Majeroni Pilade Tommaso Salvini Egisto Angiolo Grossi (dilettante) E a compimento dell’opera seguì alla tragedia la farsa Un laccio amoroso, recitata da Maria Luigia Rubini e da L.

61. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 728-730

Da così dolci lusinghe già è posto il freno al mio sdegno. […] Da così vago sembiante già fu piagato il mio seno. […] Da così altera bellezza già affascinato mi sento.

62. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 147-149

. – Era tanta la potenza del Monti nel trasfondere, dirò così, in sè stesso il soggetto da lui rappresentato, che spessissime volte, calato il sipario, egli rimaneva come stupito e fuori di sè, e visibile era il suo sforzo per passar da quella esistenza creatasi con la fantasia, nell’esistenza sua propria. A queste parole vanno unite alcune sestine pur del Cuciniello, di cui riferisco le due ultime : Addio, bell’alma, addio, prodigio, a cui Volle il ciel rivelare e donar tutto Quell’ incanto e quell’ arte, che in altrui Sol di vigilie e di sudor son frutto ; Dono fatal però, che consumava Come fiamma quel petto, che animava : La farfalla così, l’ala agitando, Spezza l’invoglio, in cui prigion giacea ; Così affilato adamantino brando Logora la guaina, che il chiudea ; E la perla, che al genio s’assomiglia, Rode così la povera conchiglia.

63. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 337-341

Così, e assai bene, il mio Ugo De Amicis comincia uno studio sull’ arte della Reiter nell’interpretazione della prima : Credo che se Sardou fosse un autore italiano il pubblico direbbe ch'egli ha scritto la Madame Sans-Gêne per la signora Reiter, ch'egli ha svolto così largamente il carattere di Caterina perchè l’illustre attrice, presentandosi nei diversi aspetti di questo personaggio storico, potesse in una sola parte spiegare tutte le sue doti ; e credo che chiunque avesse letta la commedia prima di vederla rappresentata e avesse voluto distribuire idealmente i ruoli, avrebbe scritto a fianco del nome della protagonista : Virginia Reiter. […] L'ho ricercato nel testi classici e nei semi-storici o romanzeschi ; e così, a poco a poco, prima delle parole della parte, ho imparato a memoria, dirò così, una figura che mi pareva assomigliare alla Imperatrice romana.

64. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della maniera del cantare e del recitare »

Disordini che si verrebbono in gran parte a tor via, quando quello che è il fondamento primo della musica non fosse l’ultimo de’ pensieri così del maestro, come de’ cantori, quando il recitativo, parte essenzialissima del dramma, non fosse e nella composizione e nella esecuzione così disformato e negletto come egli è presentemente, quando le arie medesime fossero ben recitate. […] Al quale pongono così poco mente i nostri virtuosi, che del sostenerla e portarla a dovere, che è il gran secreto di muovere gli affetti, non fanno quasi studio niuno. […] Può riuscir noioso, egli è vero, il sentir replicar sempre così appuntino la medesima cosa; ed egli par ragionevole che si abbia a lasciare un po’ di campo aperto alla scienza, alla fantasia e all’affetto del cantore: ma dall’altra parte troppo difficilmente incontra, sia per ignoranza, sia per disordinata voglia di piacere, ch’egli sappia o pur voglia starsene legato al soggetto, e non ne esca fuori scordatosi di ogni decoro e di ogni verità. […] Per le stesse ragioni non si vorrebbe così indifferentemente, come si pratica, abbandonare al musico la cadenza, la quale riesce per lo più di tutt’altro sentimento, di tutt’altro colore, che non è l’aria.

65. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO II. Pastorali Italiane del XVII secolo. » pp. 274-291

Anche circa lo stile la giusta critica non è sempre contenta della Filli, perchè oltre al raffinamento, diciam così, originario delle pastorali, si veggono in essa molti falsi brillanti ed alquante metafore ardite alla maniera Marinesca e Lopense. […] Ella così conchiude: Per me non v’è conforto Per te non v’è tormento, Che qual tu pur ti se’ perfido e crudo, E forza, oimè! […] Egli per disperazione nella quinta scena si accusa del fatto, e Filli per salvarlo se ne accusa ancora, rinovando così L’affettuosa contesa di Olinto e Sofronia. […] Il loro dialogo è così acconcio che il lettore rimane pago d’ogni proposta e considera che posto egli nelle medesime circostanze non avrebbe altramente detto o replicato; ciò che forma il carattere dell’ottimo dialogo. […] Scrivendo egli a Persio Caracci poi vescovo di Larino a’ 25 di marzo 1627, la chiama la mia povera Procri, e così ne parla a’ 15 di aprile a monsignor Ciampoli.

66. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Milano, 1°Aprile 1803. » pp. 318-327

E più giù : …. osserveremo che il Blanes, calzando a vicenda il socco e il coturno, sosteneva così bene alcune parti, che poco gli emuli in lui potevano riprendere, e gli amici desiderare. […] A queste lettere vanno aggiunte una lunga tiritera morale, affettuosa in prosa a’ parenti di ogni specie, e un polimetro, specie di cantata, alla quale ha posto il titolo di Sentimenti affettuosi di Paolo Belli nel rivedere la sua Patria Firenze, i suoi genitori, e la famiglia de’ suoi, e la quale comincia così : Care, beate mura cui lambe intorno con sue limpid’onde il rapid’Arno ! […] A codesto ascendente ch’ egli aveva sullo spettatore, a codesta specie di fascino ch’ egli esercitava su di lui, molto certo contribuiva la perfezione dell’esteriorità, se così posso dire, nella quale son raccolti l’abbigliamento, il portamento, la truccatura (camuffagione) ; la truccatura più specialmente ; chè quando Belli-Blanes appariva sulla scena, ci si trovava ogni sera di fronte a un quadro nuovo e meraviglioso, come nella Gerla di Papà Martin, nel Romanzo di un giovine povero, nella Patria…. […] Dopo di avere aiutato la madre nella sua professione, entrò nella Compagnia di Giuseppe Lapy, in cui divenne in poco tempo attore egregio per le parti d’Innamorato ; e seppe con l’arte e con la bontà così ben meritare dell’affetto e della stima del suo Capocomico, che ne ottenne una figliuola in moglie per nome Luigia. […] Alle suppliche della moglie atterrita, alle sue lagrime incessanti egli dovè cedere finalmente : e, passando di pericolo in pericolo, potè varcare il confine e recarsi a Roma sottraendosi così a morte sicura alla quale, per le sue idee liberali, era già stato dalla Commissione reale condannato.

67. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 186-194

Poi una infinità di monologhi drammatici, comici, grotteschi, coi quali egli può far valere tutte le sue qualità di trasformista, dirò così, naturale, poichè la mobilità di fisionomia di Ermete Novelli è un miracolo vivente. […] Ma coglie giusto sempre ; e il lavoro da lui così trasformato, non a caso, ma perchè così veduto e sentito, si rinsangua, ripiglia vigore, e sfida glorioso a' lumi della ribalta l’edacità del tempo. […] Vi entrai di punto in bianco primo attor giovine ; e ricordo che in una recita di prova al Valle di Roma, del Suicidio di Ferrari, Novelli, col quale ci legammo da bel principio di forte amicizia sin qui immutata, mi dettava, dirò così, di tra le quinte, la controscena dell’ultimo atto avanti il riconoscimento del padre. […]così !

68. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 432-442

Fece gli studi elementari e di rettorica nel Collegio dei Gesuiti, che allora tenevano il monopolio della istruzione pubblica e privata in queste nostre provincie, e fino da fanciullo, così raccontano i fratelli, diede prova di ingegno pronto ed aperto. […] Nella famosa scena del ritrovamento, mio padre mi prese in braccio con tale commozione, che io vedendo mio padre piangere tanto furiosamente mi misi a urlare e a piangere anch'io in modo così inconsolabile, che per farmi capire la ragione, non valse che mio padre si ricomponesse, si mettesse a ridere, fra le risate del colto e dell’inclita, ma si dovette calare la tela, e non pensarci più. […] Nell’inverno di quell’anno 1855 mio padre lasciò per la terza volta la propria casa, e fu scritturato in Compagnia del Calamai ; però siccome i precedenti insuccessi lo avevano persuaso, così lasciò le parti di amoroso e prese il ruolo di brillante. […] Nella scena culminante, quella dell’andata via colla giacchetta rovesciata, la platea scoppiò in una fischiata così unanime e clamorosa da farla credere tramutata in un cantiere di locomotive. […] Farò tutto quello che vuole, purchè mi faccia recitare. — Non dubiti, non avrà mai un riposo. — E così fu.

69. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « Correzione al tomo IV. » p. 304

Si corregga così: Che non riparò i mali dell’ espulsione di un popolo di Mori &c.

70. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Fu reputato attore di pregio così nella maschera di Brighella, come nelle parti d’innamorato, di tiranno e di padre.

71. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo secondo »

Quindi la varietà, e l’indole di esse misurata, a così dire, secondo i gradi di latitudine, o di longitudine geografica. […] Facili dovranno essere le articolazioni, le sillabe nettamente divise, le parole di lunghezza giusta, che non assorbiscano, a così dire, tutto il fiato al cantante, ma che gli lascino il tempo di proferirle intiere senz’esser costretto ad affrettar di troppo i riposi sulle vocali. […] Chi così parla intendeva egli la lingua italiana né la spagnuola? […] Non è così nell’italiano, cui somministrate venendo dalla pronta fantasia cento cose alla volta, percorre in fretta tutti i tuoni, e modifica in mille guise l’accento naturale. […] [21] Se non che siffatto donnesco ascendente, come giova a far germogliar il gusto, e perfezionarlo, così serve non poche fiate a corromperlo.

72. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO X. » pp. 112-139

E lungi dal copiare servilmente le antiche invenzioni Comiche noi cominciammo dalle Filologie, da’ Paoli, dalle Catinie, dalle Polissene, da’ Filodossi, da’ Timoni, dalle Amicizie, argomenti così lontani dagli Antichi, e caratteri da colorirsi così diversamente. […] Saverio, avvenne così appunto; ma Voi che altro non volete vedere fra noi, se non il Teatro Istrionico, tornate a dire, che gl’Istrioni anzi le sfigurarono. […] E così si bandisce la oscenità dalle Scene? […] Sia così: s’egli il dice e il crede, l’Apologista fa bene a crederlo, e a ripeterlo. […] Disingannatevi nella Commedia da lui scritta in Francese Le Bourru Bienfaisant così applaudita in Francia.

73. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO V. Sulle due Sofonisbe Italiane, e su due Traduzioni dal Greco di Fernan Perez de Oliva. » pp. 26-42

Il Signor Lampillas non potendo non comprendere la forza, onde mostrammo l’insussistenza del discorso di quell’Erudito così riguardo alla Tragedia del Carretto, come riguardo al Vasco, ci vuole almeno rimproverare che tale Tragedia non doveva chiamarsi, come noi facemmo, regolare e scritta con arte. […] Io trovo sulle Atellane così contrarie opinioni negli Scrittori, che non saprei determinarmi a diffinirle, se non col prendere il partito accennato nella Storia de’ Teatri, cioè assegnando loro due epoche, o sia riconoscendo in esse un’ alterazione successiva, che di sobrie, gravi, e degne di essere privilegiate, le converse in leggiere, oscene, e licenziose. […] Se in un quadro si osservi una figura egregiamente disegnata, espressa, e colorita, non mai essa perderà il suo merito, perchè in un altro lato se ne noti un’ altra non così finita e perfetta. […] Discorso se non che “sono così antiche le Tragedie in Ispagna, che prima dell’anno 1533.” […] Nè anche però vi è ragione, che ripugni a credere che le componesse in Ispagna; e così rimangono in uguale incertezza entrambe le congetture.

74. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »

La morte del padre lo richiamò in Atene, donde non uscì più, troncando la carriera artistica ch’egli aveva abbracciata con tanta passione, e nella quale dava di sè così belle speranze.

75. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 524-525

Morto il Petito nel '76, e l’impresario Luzi nel '77, Edoardo Scarpetta, dopo alcun tempo trascorso al Teatrino delle Varietà pur di Napoli, e al Metastasio e Quirino di Roma con Raffaele Vitale, riuscì finalmente a prendere in affitto il Teatro San Carlino, ripulendolo, ammodernandolo, rinnovandolo così materialmente come intellettualmente : alle bizzarrie a trasformazioni, ai lazzi improvvisi, alle maschere, alle vecchie e grottesche tradizioni del celebre teatro napoletano, fe' seguire la commedia scritta, moderna, elegante, brillantissima, vera. […] Il tipo di Miseria e Nobiltà non è certo il medesimo di Tetillo ; quello di mettiteve a fa l’ammore co me è ben diverso dall’altro di Duje marite imbrugliune, e così di seguito.

76. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosettimo, ed ultimo »

Dico così perch’io imprenderò a trattare lungamente della musica degli antichi, e di quanto ha relazione con essa. […] Con questo metodo così semplice ho veduto operarsi i più meravigliosi effetti. […] Mi sarebbe lecito di avventurare una riflessione intorno ad una condotta così singolare? […] L’imitazione è un solo tratto, un punto, a così dire, ove l’arte e la natura si uniscono e si prestano vicendevolmente abbellimento ed aiuto. […] Io farò che tutto ciò comparisca più evidente per mezzo di esempi; e siccome non parlo a prima giunta che della sola melodia francese: così li traggo dalle opere de’ nostri più rinomati autori.

77. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIV. Commedia Nuova. » pp. 151-170

Ciascuno da se può discernere che queste idee della nuova commedia Greca passate da’ Latini a noi, in forza di governo e di costumi furono ed esser doveano posteriori alla commedia di Aristofane; e se tanti critici pedanti condannano i poeti comici allegorici chiamandoli marrani, maremmani, auzini, e notandone gli artificii come sconcezze; ciò avviene perchè non seppero nelle loro fantastiche Poetiche giammai distinguere tempi, generi e costituzioni, nè seguire con ordine la marcia, per così dire, dell’umano ingegno e delle diverse società civili nel loro nascere e progredire. […] Chè se nulla ei possegga, e così splendida Vita pur meni, incontanente al boja È consegnato, e posto alla tortura. […] Dopo ciò il servo a forza dì domandare viene in chiaro del succeduto, e presso Menandro così favella: O quanto è sventurato il malaccorto Che nulla possedendo a nozze corre, E di figliuoli caricarsi brama! […] Un altro de’ più pregevoli frammenti di Menandro parmi quello recato da Plutarco nell’opuscolo de Consolatione ad Apollonium, che noi consultata la traduzione del Silandro così rechiamo in italiano: Se quando al dì la madre tua ti espose Con questa legge tu fra noi venisti, Che a tuo piacer girar dovesse il mondo: Se tal felicità propizio un nume A te promise, a gran ragion ti sdegni: Poichè la fe che ti giurò non serba. […] Forse sarà così: ma gli avremmo saputo grado, se di un fatto così degno anzi necessario a sapersi per intelligenza degli antichi autori, addotte avesse autorità o congetture almeno apparentemente fondate.

78. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 164-168

Si vuole che, stando al fianco di Francesco Bon, artista insuperato nelle parti brillanti, s’invogliasse d’imitarlo ; e con tanto esemplare sotto gli occhi e con la costanza nello studio non mai attenuata, vi riuscisse così mirabilmente, che parve a tutti, se non uguagliare il maestro, a lui molto accostarsi. […] Saturno Zoppiconi, e Scappellatomisi dinanzi, dice così. […] Voleuano tutti quanti replicare, e mandar la cosa in infinito : anzi Saturno haueua già preso in mano la sua falce fenaja, Gioue vn buon tizzon di fuoco, Apollo la piua, Marte un’archibugetto a ruota, Venere s’era messa a parata, Minerua haueua scoperta la sua rotella, e Mercurio s’era armato del baculo ordinario ; quando questo petto informato in facto, e resoluto in jure, impostogli il debito silentio, così pronuntiò. Si vede bene, che siete vn monte d’ignorantoni, & insolentazzi, pensando e volendo far credere à gl’altri, che vn solo di voi habbia potuto fabricare vna Città così magnifica, così nobile, come è Bologna, e dotare i suoi Cittadini di tante gratie, e fauori, che gli rendono onorati, & ammirati da tutto il Mondo. Non Saturno, non Gioue, non Apollo, non Marte, non Venere, non Pallade, non Mercurio, è stato da sè solo il fondator di Bologna ; ma tutti insieme d’accordo come pifferi fuste i muratori di fabrica così stupenda ; e molto ben ve ne ricordate, se non hauete perduto il cervello ; Saturno fece i fondamenti con la Giustitia delle leggi, Gioue tirò sù le belle prospettiue con la benignità de’costumi ; Apollo vi fece miniature all’arabesca con il pregio della Poesia, Marte vi pose i baluardi con la fortezza de gl’huomini, Venere l’adornò di pitture con la beltà delle donne, Pallade dotò la Città tutta co’tesori delle scienze, e Mercurio la vesti d’vn bellissimo drappo di grata, e natural facondia.

79. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO II. La Poesia Drammatica ad imitazione della forma ricevuta dagli antichi rinasce in Italia nel secolo XIV. » pp. 32-40

Egli compose due tragedie latine, cioè l’Achilleis detta così da Achille che n’era il personaggio principale, e l’Eccerinis, in cui introdusse il famoso Ezzelino da Romano tiranno di Padova. […] Ella così lo descrive: . . . . . . . […] domanda il coro; ed il messo così racconta: Tum plura stantem tela certatim virum Petiere, pressit unus in dextrum latus Gladium, sinistra parte qui fixus patet. […] Il Marchese Maffei nell’Esame dell’Eloquenza Italiana del Fontanini afferma che nella seconda edizione della Floriana del 1526 vien chiamata commedia antica, e così leggesi nella Drammaturgia dell’Allacci; ma ciò non basta per farla risalire sino al secolo decimoquarto.

80. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 526-529

Lo vediamo il '55 alla Comedia italiana di Parigi, nella quale esordisce il 1° di gennajo, come amoroso, insieme alla moglie amorosa, nel Double mariage d’Arlequin ; ma recitaron così freddamente, che dovetter tornarsene in Italia. […] Toltosi da quell’Ufficio, fu da altri incaricato di formar una compagnia per quella città ; e recatosi a Venezia, la formò difatti, e la condusse a Palermo ; ma essa era di sì mediocri elementi, che subito cadde, procurando allo Scherli rimproveri senza fine, e così fatti da essere forse principal causa della sua morte. […] E per fatal destino, Siamo costretti a scegliere così lungo cammino ?

81. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IX. Pregiudizj dell’Autore della Storia de’ Teatri, rilevati dall’Apologista. » pp. 95-111

Imperocchè io pensava che i Poemi Comici si dovessero esaminare dall’arte, dal colorito, dal piacevole, e dallo stile, e circa l’oscenità di alcuno di essi bastasse accennarla, come ho fatto io, ad esempio del dottissimo Brumoy che così trattò nelle Commedie di Aristofane, e come fece D. […] Ma qualche mio amorevole compatriota m’insinuò, che nel reimprimere il mio Libro parlassi pure del Teatro Italiano al pari degli altri, perchè non era così noto come io pensava, e perchè alcuni nostri Eruditi ne favellavano in termini assai generali secondo il proprio gusto o interesse, e non secondo la verità istorica, e gli emuli forestieri mettevano a profitto le loro parole per iscreditarlo. […] E siccome la di lui grave autorità fa tutta l’impressione dovuta nell’animo del Signorelli, la crederà anch’egli una Congrega di Arlecchini; e crederà in conseguenza, che le Commedie del Naarro potessero essere allora ascoltate in Italia, affermando non solo, che ciò fosse verisimile, ma vero ancora, s’egli così prescriverà. […] Circa poi all’espressioni indecenti e a’ sacri detti applicati profanamente, il Signor Lampillas farà stupire ogni lettore, che per qualcheduno, che potrà trovarsene in Ariosto, alzi così rigidamente la voce, quando ne’ due passati secoli in tante migliaja di Commedie Spagnuole i Graziosi fondano in ciò la principale ricchezza de’ loro sali. […] Voi, Signor mio, par che me gli cacciate sotto il naso, e pur Voi non sapete quali siano, nè dove siano, nè se mai siano stati, e così mi lasciate più digiuno di Tantalo.

82. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quinto »

E siccome credevasi comunemente ch’eglino avessero le azioni drammatiche intieramente cantato, così s’avvisarono d’imitarli. […] A riuscir bene in così nobile divisamento due furono i mezzi stimati opportuni. […] Dal che ne veniva in conseguenza che i cantori, nel pronunziar le parole, le storpiassero in così fatto modo che né il significato loro si capiva dagli ascoltanti, né quelli si curavano di esprimere la differenza delle vocali in lunghe, e brevi. […] La poesia e la lingua vi conservano i loro diritti; a differenza dell’odierna, ove le parole vengono così miseramente sformate. […] [31] Dicendo che la musica non si disconviene a così fatta poesia, ho renduto la dovuta giustizia all’una e all’altra.

83. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

ra Angela, quella che salta così bene….

84. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del teatro »

Poiché, così adoperando, si andrebbe contro a un fine principalissimo a cui nel porre il teatro si dee aver l’occhio dall’architetto; e ciò è ch’esso riesca sonoro e tale, che le voci de’ cantanti vi spicchino il più che è possibile, e sieno a un tempo melodiose e grate a chi ode. […] Che troppo avrebbe del ridicolo che altri facesse un teatro così grande, che non vi si potesse comodamente udire; come sarebbe ridicolo che così grandi si facessero le opere di una fortezza da non le potere dipoi difendere. […] Non è questo il luogo per una così fatta decorazione. I pilastri e le colonne adattate ai palchetti, alle quali però pochissimi piedi si può dare di altezza, riescono meschine, tornano, a dir così, pigmee, di quel grandioso troppo perdendo e di quella dignità che loro si conviene.

85. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

La Baldigara, specialmente nelle così dette parti di forza, fu artista non delle peggiori ; a ogni modo, dava belle speranze di sè, quando la morte la colse nel 1824.

86. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 722-723

A queste scenate di compagnia possiamo aggiungerne altra accaduta in Modena il 13 luglio del 1682 e così riferita al Duca dal Podestà Giulio Rossi e dal giudice Ottavio Cortesini. […] Nel 1716, alla venuta della nuova Compagnia del Reggente, egli ottenne finalmente un impiego amministrativo, del quale si disimpegnò così male, che dovette esserne poco dopo licenziato.

87. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo V. Teatro greco. » pp. 26-81

Si apre così famoso dramma con uno spettacolo curioso e patetico. […] Non é così della tragedia greca, la quale sembra odiare la magnificenza, e tutto ciò che può distrarre il dolore. […] L’amico di Socrate non sarebbe stato mai così mal accorto di presentare a i vincitori di Maratone e di Salamina un’Ippolito amoroso, ed avido d’intrighi. […] Ione nato d’Apollo e di Creusa, figlia d’Eretteo Re d’Atene, fondatore dell’Ionia, é l’Eroe della tragedia così intitolata. […] E così é condotta tutta la scena.

88. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 47

Le parti di Creonte così nel Polinice come nell’ Antigone, di Egisto nell’ Oreste, di Appio nella Virginia, furon da lui magistralmente recitate ; ma dove non ebbe rivali, fu nelle due di Opimio nel Cajo Gracco, e di Zambrino nel Galeotto Manfredi.

89. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 768

Il 1821 era nella Compagnia Mascherpa e Velli, e le Varietà teatrali di Venezia così ne scrivono : « Datosi alle parti di tiranno, tanto seppe accoppiare il buon volere a que' naturali doni che in sè riunisce, che giunse a rendersi ben accetto anche nell’odioso carattere d’ordinario da lui sostenuto.

90. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

L’atto di nomina suona così : Ferdinando Carlo etc. etc.

91. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 113

Il D'Origny annunzia così la sua morte : s’il ne fit pas regretter le Comédien, on regretta sincérement l’honnête homme, l’homme vertueux, l’époux tendre et le bienfaiteur des pauvres.

92. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 355-357

Composto più sorprendente di così belle sociali pitture noi non troviamo che nelle Allegorie, nelle quali con vive immagini osserviamo i diversi mostri, che mascherati di soave apparenza, si fanno i tiranni dei nostri affetti, e tutto sfigurano il nostro spirito. […] Fra la più grande illusione della (per così dire) Magica Azione, il valente Poeta ha saputo costantemente condurci alla conoscenza dei più nobili sentimenti, al più moral disinganno, ed al trionfo più bello dell’ umana moderazione.

93. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 660

Egli fu ed è noto più specialmente nelle parti di mammo e nelle così dette macchiette, in cui appare le più volte di una comicità irresistibile.

94. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo undecimo »

e così via discorrendo. […] Chi ha la serenità d’animo che basta per descriverci così alla minuta gli oggetti esterni, muove un forte sospetto d’ipocrisia nel suo dolore. […] Ella animata da quella nobile fierezza che siede così bene alla virtù combattuta, risponde: «Em. […] Io non credei            Di pungerti così. […] [62] Seguitiamo pure, che non finisce così tosto.

95. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Alla fine di esso il Brancaccio dice : la commedia si chiama La Flaminia, nome pur troppo noto a voi, poichè avete alcun vostro servitore che anch’egli ha così nome, ecc.

96. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

È così menzionato sulla fede di Gio.

97. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IV. Teatro Americano. » pp. 40-58

Gli operatori eseguiscono con tale entusiasmo le loro diverse occupazioni, sono cosi bizzarri i loro gesti, il viso, la voce, e così bene accomodati alle loro varie espressioni, che gli Europei durano fatica a credere che sia una scena immaginaria, e non la vedono senza ribrezzo ed orrore. […] È probabile che un rito così strano precedesse gli spettacoli teatrali, ne’ quali veggonsi più ordinate idee. […] Sa il Lampillas che così ha scritto il lodato dottore Robertson nel 2 libro della pregevole sua Storia di America. […] E nella Storia filosofica e politica degli stabilimenti degli Europei in America così si dice nel libro XIX: Quando Errico VIII volle equipaggiare una flotta, fu obbligato a noleggiare i vascelli di Hamburg, di Lubeck, di Dantzich, e soprattutto di Genova, e di Venezia, le quali solamente sapevano allora costruire e condurre armate navali, fornivano destri piloti ed esperti ammiragli, e davano al l’Europa un Cabotto, e un Verazzani, uomini divini, per li quali il mondo è divenuto si grande. […] o per convincere l’Italia che egli conosce così bene la storia de’ Viaggi che quella della letteratura Italiana e Spagnuola e de’ Teatri?

98. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Discorso preliminare premesso alla prima edizione »

Come la regola loro di pensare e di vivere non è il sentimento ma l’uso, così non vanno al teatro a fine di risentire il piacevole incanto dell’arte drammatica, ma perché vi vanno gli altri soltanto. […] Se fosse quistione di scrivere per lo teatro, e non del teatro, l’uomo di gusto esser dovrebbe l’unico giudice, che se ne scegliesse, siccome quello, che avendo meglio d’ogni altro studiate le regole di piacere ad un pubblico illuminato, meglio d’ogni altro saprebbe additare que’ mezzi, che a così fatto fine conducono. […] Il dramma in musica all’opposto, come parto ancora recente nato sotto il cielo dell’Italia, giacciuto lunga stagione nell’avvilimento, ne rivestito dal suo splendore se non al nostro secolo, non ha avuto per anco di qua dai monti un grande ingegno, il quale prendendolo a disaminare nella interna sua costituzione ne abbia indicati i veri principi, fissate le regole, stabilito il sistema, e dataci, a così dire, l’arte poetica. […] Il celebre Conte Algarotti ne schizzò un breve Saggio, nel quale col solito suo spirito e leggiadria di stile olezzante de’ più bei fiori della propria e della peregrina favella si trovano scritte riflessioni assai belle, che lo fanno vedere quell’uomo di gusto ch’egli era in così fatte materie. […] [13] Sarebbe in me imperdonabile baldanza il presumere di poter supplire a ciò che non hanno fatto gli altri, e che probabilmente non si farà così presto.

99. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 212

Paolo Abriani nelle sue rime indirizza a’suoi meriti il seguente sonetto : « Tu sei così brillante e sollazzevole, Armellina gentil, che monna Urania ci vorrebbe a lodarti, o quella smania, che fa la poesia tanto aggradevole.

100. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 363

) pubblica una patente del Duca Ferdinando in data 3 aprile 1680, colla quale si nominava virtuosa di camera, Apollonia fu Lauro Bertani, nostra suddita, cantante già in diversi teatri ; e altra in data 24 ottobre 1683, così concepita : avendo concesso il nostro genitore al fu Lauro Bertani comico e dopo lui ai suoi figli la facoltà di noleggiar sacchi in questa nostra città in ragione di un soldo per sacco al giorno, confermo ai figli Apolonia e Antonio, vita loro durante, tale privilegio.

101. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Fu in tale ruolo coll’Andolfati, il 1820, e di lui così scrive il Giornale de’ Teatri (Bologna, 1820) : Questa è la prima volta che si sente in Lombardia la maschera dello Stenterello fiorentino senza annoiarsi.

102. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1046

È lodato nel libretto della Scena illustrata, dove nella lettera dedicatoria così di lui si ragiona.

103. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Veronese, alternativamente Brighella e padre nobile, fu artista egregio così nel premeditato, come all’improvviso.

104. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 530

Tornatasene sola, fu così turbata dall’accaduto, che die'segni non dubbi di pazzìa, e fu vista a Bologna passeggiar per le vie coronata d’alloro, o recarsi a San Michele, declamando poesie sconclusionate. – Fortunatamente non restò lungo tempo in quello stato di alterazione, e viveva ancora tranquillamente in Bologna nell’anno 1782 al tempo del Bartoli, il quale, alludendo alla sua separazione dal marito, di cui ella apprese con dolore la morte, le dedicò colla solita vena dozzinale il seguente epitaffio : Moglie fui per virtù di quel gran sì, che detto retroceder non si può.

105. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 531

Una lettera dell’attore Beltramo a Icilio Polese così descrive la morte eroica del povero amico, noto in tutta l’arte per la soavità dell’indole : Il mattino che precedette la sua morte si ritirò in casa, accomodò la sua cameretta cambiando posizione al letto ed al comodino, si vesti da garibaldino, mise le sue decorazioni sul guanciale accanto al revolver, sfoderò la spada e la mise in croce col fodero ai piedi del letto, si coricò, e si sparò un colpo al cuore con una rivoltella a due colpi con tanta sicurezza e precisione che restò fulminato.

106. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 596

È alta e forte, e però non così flessibile e agile, come il tipo richiederebbe.

107. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 35-37

Fu il Lombardi anche autore di una commedia in prosa, intitolata l’ Alchimista, e dedicata a Giulio Pallavicino (Ferrara, Baldini, 1583, poi Venezia, Sessa, 1586, e Spineda, 1602), in cui, scrive Adolfo Bartoli nella sua introduzione agli Scenarj, « noi troviamo quello che è così raro nella commedia italiana del secolo xvi, qualche carattere studiato e disegnato. […] E di che sorte ; dirò così. M. ritrat mi manda da voi la cortigiana, acciò le mandiate vn sacchetto di mente per il bastardo, da far l’amito al basto del mio patrone, & contrafarà nello studio del Pittore l’olio nell’rerinale, non va così ?

108. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Nata il 1777, e sposa a un Ristori comico, legato forse in parentela col precedente, fu artista drammatica di grande valore per le parti di prima donna così nella tragedia, come nel dramma e nella commedia, e il piccolo Giornale de' teatri (Venezia, 1820) ha per lei parole di moltissima lode.

109. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 252

Il Bertolotti nell’opera sua « Musici alla Corte dei Gonzaga in Mantova dal secolo xv al xviii » (Milano, Ricordi), così lo cita : « 1592, 1 gennaio.

110. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

L’esordire delle due ragazze non passò inosservato, fors’anco perchè figliuole di Dominique, il vero cucco del pubblico ; e il Mercurio di Francia dell’ottobre scrisse : « gli opposti personaggi ch’elle sostengono, son così al vivo rappresentati, che Parigi intera non ha cessato di applaudir le ed ammirarle.

111. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 856

Sposò del ’78 la figlia maggiore dell’artista Achille Cottin, e fu comico di molti pregi ; nelle così dette macchiette ben pochi gli si accostarono.

112. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article »

Fu dedicato a lei come alla Diana dallo stesso anonimo un sonetto caudato, di cui il Bartoli non riferisce per pudore che le quartine e la prima terzina, per la recita di quello Zibaldone a trasformazioni, delizia delle prime donne, intitolato Lo Spirito folletto, che generò poi, per antitesi, se così possó dire, la Donna di garbo del Goldoni.

113. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 299

, figlio di Giovanni, artista drammatico, fu così grande promessa artistica nella sua infanzia, che lo stesso De Marini si vuole ne avesse invidia.

114. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 999-1001

Innamoratosi dell’arte del padre, lo seguì, giovinetto, per alcun tempo : ma fu messo ben presto in un collegio della città natale, ove stette fino agli studi universitari, che non volle compiere ; perchè, recatosi a Bologna a tal uopo, così forte risorse in lui l’amor della scena, che pensò bene di raggiungere il padre a Venezia, e con preghiere di ogni specie indurlo a concedergli di lasciar per essa i codici e le pandette. […] ) dice di lui : …..egli seppe compensare collo studio indefesso certe manchevolezze ch’aveva da natura ; come a dire una voce ranca, una fisonomia accigliata e ribelle alla giocondità, così necessaria al ruolo di caratterista.

115. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 105-106

Da essa lettera, naturalmente, risulta evidente la onestà così di Angelica, proclamata dal compagno d’arte Leandro, come di lui homo dabene et che sempre fece onore alla sua patria, e la disonestà di Margherita, amante di Gasparo Imperiale, che, avuto il mandato di sfregiar nel volto l’Angelica, mentr'era in palco a recitare, lo aveva passato a un tal Piazza, che poi confessò tutto, non volendosi immischiare in sì losca faccenda. […] Da lungo tempo durava la tresca fra il Catrani e l’Angelica, se v'era di mezzo un figliuolo di sei anni, tenuto sempre dal Catrani che l’amava, e or per vendetta disputatogli al Duca dal Martinelli, il quale non cessò mai di vituperar la moglie, scacciandola di casa, e obbligando così il Catrani stesso a provvederla di un letto e lasciarli tanto da alimentare il figliuolo, se non volea che andasse mendicando, ovvero aprisse bottega pubblica.

116. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 642-645

Eseguì l’agosto del 1760 con una verità maravigliosa, la parte della Statua nel Pigmalione di Billioni ; e Favart, giudice competente in materia, così parla di siffatta creazione : Nulla uguaglia la finezza dell’arte sua pantomimica, specie quando la statua si va gradualmente animando. […] Oltre al bel ritratto di De L'Orme, metto la riproduzione di un disegno a matita rossa, segnato nel catalogo Bouchot col numero 530, e così descritto : « Portrait en pied d’une actrice de la Comédie italienne, M.

117. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo settimo »

Codesto celebre ministro per trattener Luigi XIV nella sua giovinezza, e per avvezzarlo a quella dissipazione di spirito così fatale ai popoli e così utile ai favoriti che aspirano ad uniccheggiar nel comando, fece di nuovo venir dall’Italia gran numero di musici, i quali rappresentarono per la prima volta sul teatro Borbone la Finta pazza, dramma di Giulio Strozzi colla musica del Sacrati. […] [10] A così strana usanza danno occasione gli accenti della lingua russa, i quali sono così spiccati e sensibili, che agevolmente possono adattarsi alla melodia senza l’aiuto del metro. […] Gli strumenti erano egualmente semplici e l’arte gli ha così poco perfezionati che si veggono a un dipresso nel medesimo stato in cui furono inventati. […] [11] Tal’era lo stato della musica in Russia dal golfo di Finlandia fino alla Siberia, e dalla Uckrania fino al mar glaciale, benché con quelle modificazioni locali che naturalmente esige una varietà così prodigiosa di climi, allorché Pietro il Grande salì sul trono.

118. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Di Venezia, 21 marzo 1620.Venezia, 16 di giugno 1618. » pp. 513-520

Comunque sia, se le lacune nello stato di servizio artistico dello Scala sono troppe, è certo ch'egli così in Italia come fuori fu artista reputatissimo per lungo volgere d’anni, e gentiluomo de'più diletti a principi e a letterati. […] Noi, grazie a Dio, non ci troviamo più a tanta libertà ; ma artisti capaci di rimediare alle così dette scene vuote, e di tenere a bada il pubblico o con un monologo o con una scena, finchè non entri il personaggio che deve entrare, ne abbiamo ancora. […] S. quanto passava acciò egli non facesse un viaggio a sproposito ; et così lo fermai di testa. […] Però gli ho risposto che faccin bene che io gli aiuterò sempre, e così li ho licenziati. […] S. scusi me, et non lui, perchè egli, come buona persona, veniva a toccare una nasata, et io che hoggi mai ho la barba più bianca che nera, ho stimato sia meglio così et rimettere il tutto nella prudenza di V.

119. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 646-656

Da quella del Bianchi passò il 1809, socio, nella Compagnia del Dorati, e da questa il 1812, scritturato, in quella del Blanes, per formar poscia il 1816 un’ottima Compagnia assieme ad Angelo Venier, della quale era prima attrice Carolina Internari, fiorente di giovinezza e di gloria, e colla quale andò il '18 al Teatro Valle di Roma, scritturato per un triennio e per tre stagioni (primavera, autunno e carnovale) dal Duca Torlonia con 12,000 scudi romani ogni anno, destandovi il più schietto e vivo entusiasmo, giacchè allora, ad allargar la cerchia del suo repertorio, e ad acquistar nova gloria al suo nome, si diede alla interpetrazione e rappresentazione di quei caratteri così detti promiscui, che lo fecero in breve il signore assoluto della scena. […] Da quella di Napoli, passò il '29 dopo la morte del Righetti alla Real Compagnia di Torino, nella quale stette fino al '41, per andare come attore e direttore di una nuova Compagnia formata da Carlo Re, proprietario del vecchio Teatro di tal nome in Milano, che esordì la quaresima al Teatro Obizi di Padova, dove si manifestarono i primi sintomi del tumor maligno da cui fu condotto al sepolcro in Bologna la mattina del 19 agosto di quell’anno medesimo, in così misero stato finanziario, da non lasciare il danaro sufficiente alla spesa dei funerali, fatti solennemente mercè pubbliche offerte, e così descritti nel giornale Il Felsineo dall’attore bolognese Augusto Aglebert : Il giorno 21 agosto la campana della chiesa di S. […] Ma il Carrer dettava queste parole, quando il Vestri era ancora a Napoli col Fabbrichesi : e lo Scifoni, accennando al difetto, quando l’artista era in Compagnia Reale Sarda, così conclude : Notavano in esso gli intelligenti che alcuna volta, troppo compiacente all’ uditorio, nel rappresentare le parti comiche scendeva alquanto dalla sua dignità, abbandonandosi a certe facezie che poco si convenivano. […] Non così Tu, che a senno tuo sapesti ciò che lice imitar, ciò che sconviene a' detti arguti, ed a' giocosi gesti.

120. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO II. Pastorali Italiane. » pp. 131-143

Anche circa lo stile la giusta critica non è sempre contenta della Filli; perchè, oltre al raffinamento, diciam così, originario delle pastorali, vi si veggono molti falsi brillanti ed alquante metafore ardite alla moda Marinesca. […] Ella così conchiude: Per me non v’è conforto, Per te non v’è tormento, Che qual tu pur ti se’ perfido e crudo, E’ forza, oimè, ch’io t’ami; Io t’amo, e se per altro Non t’è caro il mio amor, caro ti sia Perchè il mio amor sarà la morte mia. […] Egli per disperazione nella quinta scena si accusa del fatto, e Filli per salvarlo se ne accusa ancora, rinnovando così l’affettuosa contesa di Olinto e Sofronia. […] Il loro dialogo è così acconcio, che il lettore rimane pago d’ogni proposta, e considera che posto egli nelle medesime circostanze non avrebbe altramente detto o replicato; ciò che forma il carattere dell’ottimo dialogo.

121. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 944

Grande nel recitare qualsivoglia parte, così premeditata, come all’improvviso, grande nel poetare, irreprensibile nei costumi, filosofo per eccellenza.

122. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 333-339

D’ingegno pronto e vivace, d’indole mite e aperta, appassionatissimo dell’arte, divenne il figliuolo adottivo di Augusto Bon, secondo marito di sua madre ; e così, potendo al nome del padre aggiungere quello del padrigno, egli si presentò alla ribalta con un augurio doppiamente splendido di futuri trionfi. […] Come la formazione di quella Compagnia segnò la grandezza morale e materiale del Bellotti, così lo smembramento di essa ne segnò il materiale e morale scadimento. […] Le prime attrici giovani saliron senza processo artistico al grado di prime attrici assolute ; i generici primari a quello di caratteristi, e via di seguito : così le salite già audaci doventaron pazze addirittura, e trascinaron l’arte a vertiginoso e rovinoso andare, di cui non si conosce nè il quando nè il dove della fine.

123. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 619-638

Di lei così scrisse un acuto critico di arte, Enrico Panzacchi, ne’suoi Soliloqui artistici (Roma, Angelo Sommaruga, 1885) : La Cazzola aveva in favor suo tutti i fascini d’una figura oltre ogni dire simpatica, della quale pareva che tratto tratto si sprigionassero gli aneliti d’un’ anima nobile, tormentata, infelice. […] Nelle intonazioni della sua voce, nel gesto, nel muover degli occhi parea rivivere quella sensiblerie delicata e un tantino leziosa che era la forma obbligata dell’epoca e che il Taine ci ha così stupendamente risuscitata nella sua storia del Vecchio regime. […] Figlia di umili artisti, possedeva dalla natura il sentimento del bello, e come dalla roccia si estrae il diamante, così Cesare Dondini tolse dall’oscurità questa preziosa gemma di pura acqua, alla quale sovrabbondava il fuoco, produttore dei raggi che abbarbagliano. […] Marchese suo genitore, mutò per me più volte il nome, & addimandossi Misericordia, ricercando così anche l’ honorate cagioni da me intraprese. […] Raccordandosi l’autor della Comedia che il mettere in obbligo di ridir più volte una cosa che di già per parola e per effetto s’è veduta ed udita, recca nausea a chi ascolta, così anco fa bruttissimo vedere il personaggio che recita star attaccato alla scena, o venir troppo inanzi a recitare, non essendo in niun attione tolerabili gl’estremi.

124. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 12

Agocchi Giovan Paolo, o Gioanpaulo dalli Agochij, detto Dottor Gratiano Scarpazon : così egli si sottoscrive in una lettera indirizzata da Roma al Duca di Mantova il dì 13 di novembre 1593, nella quale egli racconta come, perseguitato da un parente, fosse stato, senz’essere esaminato, due anni in prigione, poi lasciato in libertà, per la qual cosa si raccomanda al Duca di mandargli, o fargli avere qualche soccorso di danaro, acciò possa partire da Roma e fermarsi alcun po’a Bologna sua patria, per poi, di là, recarsi a Mantova a spasso a S.

125. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 27

Giovanni, artista di pregi non comuni, recitò nella prima giovinezza come amoroso prima, poi come primo attore giovane in Compagnie primarie quali del Mascherpa, del Domeniconi, Robotti-Vestri, Cesare Dondini, avendo così la fortuna di recitare al fianco dei grandi artisti che fiorivano a quel tempo.

126. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 239

La Monti era di persona svelta, vezzosissima di aspetto ; fu così egregia nella commedia e nel dramma, come nella tragedia ; e scritturatasi al Teatro de’Fiorentini di Napoli nell’ ’8o col noto attore Tommaso Grandi, detto Tommasino il Pettinaro, come prima attrice, vi confermò i successi clamorosi che aveva avuti in ogni altro teatro d’Italia.

127. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 240

Ma così non fu ; chè alle supplicazioni degli sposi, alle affettuose intromissioni degli amici, egli ebbe a dichiarare sua figlia morta per lui.

128. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 495

Attore di buon nome, così esperto nel recitar la tragedia come la commedia seria e giocosa.

129. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 496

., prima donna Colomberti Caterina, madre e seconda donna Pianigiani Rosa, servetta Casini Teresa, caratteristica Bocci Luigia, generica Bocci Clementina, ingenua UOMINI Bosio Giuseppe, primo uomo Colomberti Gaetano, tiranno e padre Pini Andrea, amoroso Bocci Luigi, caratterista Calamari Francesco, secondo tiranno Moggi Giuseppe, secondo amoroso e stenterello Colomberti Antonio, ingenuo La Compagnia fece poco incontro perchè erano poco bravi (così il raccoglitore lucchese).

130. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 179

Toltosi dalla professione, correva le strade di Palermo chiedendo del suo fallo perdono con queste parole : Vi chiedo scusa del cattivo esempio che v' ho dato, e m’accuso d’essere stato un furfante ; ma più furfanti siete stati voi altri portandovi così vogliosi ad ascoltarmi.

131. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 207

E come il sangue non è acqua, così egli potè in breve, a motivo di una dizione purissima, che ha tuttavia serbato il primo nitore, salire ai maggiori gradi di primo attor giovine e di primo attore, diventando poi con la intelligenza non comune e la non comune gagliardia di fibra, un de'più pregiati direttori di compagnie, fra cui quella di Teresa Mariani-Zampieri, nella quale stette assai gran tempo, ammiratissimo. — Fu il 1900 in quella di Bianca Iggius, scritturandosi poi pel '901 con Clara Della Guardia, con la quale si recherà nell’ America meridionale.

132. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « AVVISO A’ LEGGITORI. » pp. 237-240

Lattuertas La Huertas p. 176. v. 24. deturpano deturpava p. 177. v. 17. e due o due p. 177. v. 31. fuor dubbio fuor di dubbio p. 187. v. 25. che fanno che fa uno p. 199. v. 11. di buon secolo di un buon secolo p. 200. v. 12. così a loro soggetti   così dediti a’ loro Soggetti p. 201. v. 11. di fatti de’ fatti p. 209. v. 1. dos edificies dos edificios p. 209. v. 5. hyzo hizo p. 210. v. 6. e si osserva se si osserva p. 220. v. 5. hosarascas hojarascas p. 221. v. 17. la felicità la felicita

133. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VIII. Commedia turca. » pp. 422-425

Amurat II si contraddistinse come guerriero e come monarca, contra i greci e gli ungheri: conchiuse una tregua col re di Polonia ch’egli osservò fedelmente, e che i cristiani violarono ad onta de’ giuramenti; ed ebbe il cuore così nobile e superiore al trono, che l’abdicò in favore del figliuolo, né ripigliò lo scettro se non per assicurarglielo col suo valore e colla disfatta di Ladislao in Bulgaria, e per rinunziarlo poi la seconda volta. […] Non si va così in alto senza una scala di cognizioni e di coltura.

134. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 32-37

Tali e tanti erano i fregi e i quadri, e così pompose le decorazioni, che essendosi così preziosi materiali bruciati per malignità degli schiavi di lui in una casa di campagna che avea in Tuscolo, ne montò la perdita a cento milioni di sesterzi in circa, cioè intorno a due milioni e ottocentomila ducati napoletani.

135. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 301-303

E di questa sostituzione così parla il Goldoni nella prefazione al Tomo XIV delle sue opere (Ediz. […] Questo giudizio così favorevole non ebbe nè meno la Giovanna Casanova.

136. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 492-494

La Compagnia, se così poteva chiamarsi quell’ accolta di cinque o sei persone al più, era come una piccola famiglia che vivea in piena concordia, che si dava reciproco aiuto materialmente e intellettualmente ; il primo attore poteva diventar benissimo al secondo atto la prima donna, o viceversa. […] Sposatasi nel ’67 al conte Carlo Borisi istriano, attore di assai pregio così per le parti italiane, come per quelle dialettali, fu con lui due anni in Compagnia di Gustavo Cappella, il noto Meneghino, poi in quella di Colomberti e Casilini, in sostituzione della coppia Caracciolo, superando la Borisi ogni aspettazione dei capocomici, specialmente colla parte di Teresa nel dramma omonimo di Dumas e con quella della Marchesa nel Filippo di Scribe.

137. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 616-618

Il 3 dicembre 1812 creò in Verona la parte di Mistriss Herfort nell’Atrabiliare del Nota, facendosi molto applaudire ; e il Giornale del Dipartimento del Reno di Bologna del 14 aprile così parla di lei : …. […] Spese somme favolose nel vestire così all’antica, che alla moderna.

138. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1024-1026

Dal giardino di Corte si sale su al Castello di Trausnitz, che il Principe, assieme a Federigo Sustris, un olandese di nascita, venuto a posta dall’Italia, ha con fine sentimento di arte ornato di quadri magnifici, vestendolo de’ più eleganti e civettuoli abiti della Renaissance italiana, e rendendolo così un luogo di delizie e di ricreazione : un incantevole rifugio, dove la natura e l’arte e il ricordo de’ tempi antichi avvincono fortemente il cuore del visitatore. […] Troncata così colla esistenza in Corte di Massimo Trojano, la esistenza della buona commedia dell’arte, e omai non potendo nè sapendo più la Corte rinunciarvi, si ricorse ipso facto a’ comici mercenarj ; e data da questo punto la sfilata numerosa e non mai interrotta degli artisti italiani, che a coppia a coppia, per solito (un Magnifico, o Pantalone, e uno Zanni, ossia : un padrone e un servo), si recarono a quella Corte per rallegrare co’ dialoghi, colle canzoncine, cogl’istrumenti, colle capriole, quegli alti personaggi che ne andavan per la gran gioia in visibilio.

139. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 414-417

Da questi quattro personaggi, così descritti : Fiammella, ninfa, innamorata di Montano, Ardelia, ninfa, compagna di Fiammella, innamorata di Titiro, Titiro, pastore, innamorato di Fiammella, Montano, pastore, compagno di Titiro, innamorato d’Ardelia, si capisce subito l’intreccio della favola. […] Gran parte vi ha l’Eco, il quale comincia a farsi sentire in un lungo monologo di Pantalone al primo atto, tutto a bisticci : La sorte s’urta, e fa che morte m’urta se vago vuogo, e se sto fermo formo affanni, e fanno che me liga e laga la fina funa, che me strinze e stronza e moro, e miro se con passi posso far scherno e scorno, a chi mi tira in tara le parche porche se le fila il filo della mia vita, vota d’ogni degni contenti……… e via di seguito per trentacinque versi, dopo i quali comincia una comica lotta di parole con l’Eco, che torna poi in scena, per dir così, con Titiro al secondo atto, e con Montano, poi con Graziano e Bergamino, e con Fiammella e Ardelia, al quarto.

140. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354

L’armonia poetica non regna ne’ suoi versi che a salti, per così dire, e spesso inopportunamente; ma l’azione viva e lo spettacolo di alcuni colpi forse anche troppo teatrali hanno sostenute le tragedie del P.  […] Personaggi così diversi producono situazioni ancor più differenti. […] Egli é certo che niuno de’ nostri drammatici, e niuno degli esteri ha giammai posseduto in così supremo grado quel grande ingegno musico, e quella mirabil precisione, faciltà e limpidezza che ammirasi in Metastasio. […] Giambatista Rousseau parlando de l’Inès de Catro del Signor de la Mothe dice così: «Ce qui ne mérite pas d’être lu, ne vaut pas la peine d’être critiqué; et il ne faut pas se mettre en frais, pour détruire un ouvrage qui se détruit lui-même». […] Si aggiunga qui che ancora il buon orecchio naturale viene così nella musica come nella poesia spesso guasto dall’abito di udire suoni aspri e duri, o discordanti.

141. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X ed ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati teatri, e della condizione degli attori Greci. » pp. 298-315

Al di sotto del pulpito e nel bel mezzo del teatro era l’orchestra destinata al canto e ai movimenti compassati del coro, la quale così chiamavasi dal saltare, dal verbo ορχεομαι, salto. […] Il Demarca principal magistrato Ateniese prendeva a suo carico lo spettacolo; e reputavasi impiego così onorifico che Adriano stesso poscia imperadore ne fu decorato. […] Questa onorata fiamma di gloria, questa bella utile contesa così chiamata da Esiodo perchè nulla avea di quella bassa malignità che tormenta gl’ invidi impostori e gli stimola a perseguitare il merito innocente, questa, dico, regnava singolarmente in Atene. […] Qual magnificenza, qual concorso, qual lusso, quali profusioni per un semplice divertimento di una repubblica sì picciola in confronto di tanti poderosi stati moderni arricchiti dalle miniere Americane, ne’ quali son pure così meschini e spregevoli i teatri! […] Non per tanto dove i costumi mancano di una pubblica scuola teatrale che ammaestri il popolo sotto gli occhi di un provvido governo: dove il teatro, in cambio di essere scuola, fomenta le laidezze, le goffaggini, le assurdità, le bassezze, i pregiudizj, e resta abbandonato dalla gente colta e di buon gusto: dove la poesia drammatica si trascura, si pospone alle farse informi, e si avvilisce per le declamazioni degl’ imperiti, de’ pedanti orgogliosi e raggiratori, o de’ filosofi e matematici immaginarj: dove in somma si cade nell’eccesso contrario delle repubbliche Greche, ognuno vede che in un popolo così guasto si chiudono le cattedre di educazione e di morale che sono le ausiliatrici della legislazione.

142. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVI. Dell’uso delle Antiche Maschere. » pp. 201-212

Questa che alla prima satireggiava i personaggi viventi, come Cleone, Lamaco, Demostene, Nicia, Socrate, per farli riconoscere dall’uditorio, oltre al nominarli, ne imitava esattamente i volti e gli abbigliamenti, marcandoli, per così dire, con ferro rovente alla presenza di un popolo fiero e geloso della propria libertà. […] Nè poi questa maschera di tutto il capo rimase inutile allorchè si costruirono i teatri chiusi, come quelli di Corinto e di Atene fatti a spese di Erode Attico, e gli altri de’ Romani; poichè in quel tempo ancora l’uditorio rimaneva allo scoperto, e que’ teatri erano così vasti e magnifici che potevano agiatamente contenere quale venti, quale trenta e quale quarantamila persone; per non parlare di quello di M. […] Pater ille (così la descrisse Quintiliano Instit.

143. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Dell’uso delle antiche Maschere. » pp. 290-297

Questa che alla prima satireggiava i personaggi viventi, come Cleone, Lamaco, Demostene, Nicia, Socrate, per farli riconoscere dall’uditorio, oltre al nominarli, ne imitava esattamente i volti e gli abbigliamenti, marcandoli, per così dire, con ferro rovente alla presenza di un popolo fiero e geloso della sua libertà. […] Nè poi questa maschera di tutto il capo rimase inutile allorchè si costruirono i teatri chiusi, come quelli di Corinto e di Atene fatti a spese di Erode Attico, e gli altri de’ Romani; perchè in quel tempo ancora l’uditorio rimaneva allo scoperto, e que’ teatri erano così vasti e magnifici che potevano agiatamente contenere qual venti, qual trenta e quale quarantamila persone, per non parlare di quello di M. […] Pater ille (così la descrisse Quintiliano Inst.

144. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Di Milano, il dì 28 agosto 1620. » pp. 140-157

Ed è possibile che la storia non ci abbia detto nulla sul conto di un così rimarchevole personaggio ? […] Non così uaga al mattutino albore Nell’ immensa del Ciel stellata mole Vedesi lampeggiar la Dea d’Amore. […] S. e conforme l’uso natio dell’heroica bontà di così gran Principessa fu sempre come figlia sacramentale dall’ A. […] ma Caterina d’essere posta nella Scuola di quelle figlie che protette erano da così gran Protettrice. […] ma e così fa Flor.ª e Lidia serve devotiss.

145. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 840

Carolina Fabbretti, dotata di bella figura, ottima voce, e volto e sguardo espressivi, recitò assai bene così nella commedia, come nel dramma e nella tragedia.

146. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda guerræ Punica. » pp. 91-171

E così avviene. […] Ma non è così. […] Ehi, così basta? […] E così? […] E così?

147. (1772) Dell’opera in musica 1772

È la musica, così adoperata, la più efficace ministra delle virtù. […] Il passo è così bello, che l’essere un tal pocolino lunghetto non rincrescerà a’ miei lettori. […] Tutti gli uomini, siccome nelle sembianze, così differiscono ancora nel parlare e nel gestire. […] Qual autore, pognamo esempio, va così per le bocche di tutti, come il Metastasio? […] Aristea: Perché così mi dici, / anima mia perché?

148. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

La commedia fu recitata a spese del Vicerè, con « superbissimo apparato, » e per dare un’idea del soggetto di essa, ecco le ultime parole del prologo : Prendete, o miei compagni, e vigore et ardire da così lieto augurio, discacciate dal petto ogni timore c’havete di comparire in iscena, chè il nostro eccelso Duca darà spirito alle voci, animo ai cori ; e voi, Dame pietose, l’ascoltar non v’affligga già i lamenti di padri sconsolati di tre dispersi figli, che, fra poche hore, li vedrete lieti coi figli ritrovati ; e voi, giovani amanti, non inasprischino le vostre piaghe l’udir i mesti accenti e gli ardenti sospiri d’amanti disprezzati ; ma prendete speranza d’esser un di felici, col vedergli fra poco contenti, e riamati, e fra la pietà e il dolore vi trattenghino lieti le bravure d’un capitano, l’astutie d’un Ragazzotto, gl’intrichi di due servi, l’innamoramenti di tre vecchi, e le facetie di un Napoletano.

149. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Non così vaga, o Cintia, in ciel tu giri, ricca di tanta luce il volto adorno, quanto quest’altra Cintia, ond’hai tu scorno, gira degli occhi i lucidi zaffiri.

150. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 4

Nell’atto quinto, dove la francese commediante rimane avvelenata fiutando un mazzolino di fiori inviatole dalla sua rivale, il lento processo della venefica emanazione fu così bene dipinto dalla Laboranti, che a giudizio dei provetti frequentatori della commedia, ella ragguinse la sublimità della Ristori.

151. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 27

Artista di molto pregio per le parti di primo attore così in commedia come in tragedia, poi di brillante, nacque a Pisa il 1790 da civili parenti.

152. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Dell’ origine del tipo così parla Di Giacomo (op. cit.

153. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

I Comici offerirono un poco di ricreazione al Prelato lor benefattore ; egli si compiacque d’accettarla : il primo giorno si fece la comedia così : « Monsig. sedeva avanti la porta d’una camera : i Religiosi venerandi sedevano dentro con la porta non affatto chiusa ; ma che ?

154. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo ottavo »

La scena si rappresenta nei campi, nell’aria, nel mare e nel cielo, e così gran via si trascorre dal poeta in cinque atti brevissimi. […] Non giudico pertanto pregio dell’opera il trattenermi intorno agli autori che scrissero in secolo così sventurato79 né intorno ai titoli dei drammi loro, de’ quali può a ragione asserirsi che ne perisse la memoria col suono. […] La qual permissione tanto più divenne necessaria nel dramma quanto che non ci era maniera di supplire per altro verso alla dolcezza delle voci loro così acconcie ad esprimere e comunicare gli affetti, primo e principale scopo del canto. […] Ciò gli fa meritevolmente ridicoli agli occhi degli stranieri: non so se questi giudichino con piena cognizione di causa, ma so che almeno non cadono in simili inedie così frequentemente». […] Ma siccome la eccellenza è in ogni genere riserbata a pochissimi, e la mediocrità nelle arti d’imaginazione e di sentimento si riduce nella comune stima pressoché al nulla, così il pubblico illuminato preferisce in generale il secolo dove si coltivano le scienze utili al secolo dove altro non si fa che parlare con eleganza.

155. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XV. Satiri: Ilarodie: Magodie: Parodie: Mimi: Pantomimi. » pp. 171-200

Quì ogni proposizione non eccede un giambico, e le domande, e le risposte sono così acconce che il lettore tratto tratto è obbligato a confessare a se stesso che non si poteva nè chiedere, nè rispondere più a proposito. […] Sileno sbigottito accusa Ulisse, dicendo che voleva rubarli, e per essersi egli opposto, n’era stato così mal concio. […] Di quì nacque che non volendo gli attori mimici esser tenuti da meno nell’arte di rappresentare, si divisero dalla commedia e l’esempio eccitò altri rappresentatori ancora a separarsene, lasciando ai Comedi la nuda commedia, e così ciascana specie di attori diessi a rappresentar separatamente le proprie farse. Si confuse intanto la voce Mimo, e dinotava ora un dramma così detto, ora un attore buffonesco. […] La rappresentazione continuò a serpeggiare per entrambi gli esercizii, perchè tutto richiedeva espressione; ma nel canto animato dalle parole con alcuni movimenti regolati, quale è quella de’ cori tragici o comici, ebbe minor parte che nel ballo figurato così propriamente detto, il quale privo delle parole tutto cercò dall’azione.

156. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 269-289

Quì ogni proposizione non eccede un giambico, e le domande e le risposte sono così acconce, che il lettore tratto tratto è obbligato a confessare a se stesso che non si poteva chiedere nè rispondere più a proposito. […] Sileno sbigottito accusa Ulisse, dicendo che voleva rubarli, e per essersi egli opposto, n’è stato così mal concio. […] Di quì nacque che non volendo gli attori mimici esser tenuti da meno nell’arte di rappresentare, si divisero dalla commedia, e l’esempio eccitò altri rappresentatori ancora a separarsene, lasciando ai comedi la nuda commedia, e così ciascuna specie di attori diessi a rappresentar separatamente le proprie farse. Si confuse intanto la voce mimo, e quando dinotava un dramma così chiamato, e quando un attore buffonesco. […] La rappresentazione continuò a serpeggiare per entrambi gli esercizj, perchè tutto abbisognava di espressione; ma nel canto animato dalle parole con alcuni movimenti regolati, qual è quella de’ cori tragici o comici, ebbe minor parte che nel ballo figurato così propriamente detto, il quale privo delle parole tutto cercò dall’azione.

157. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO III. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 36-58

La storia dunque ci dimostra, che siccome Guillèn de Castro servì di scorta al gran Cornelio nella tragica carriera, così nella comica il gran Moliere ebbe per guida gl’ Italiani; benchè senza tradire l’interesse di queste favole straniere seppe dar loro maestrevolmente un colorito nazionale. […] Allorchè poi questa farsa si ripetè in Parigi dove il ridicolo che vi si satireggia, esser dovea più disteso e più notabile, si accolse così favorevolmente che se ne continuarono le rappresentanze per quattro mesi continui, raddoppiandosi sin dalla seconda recita il prezzo ordinario dell’entrata. […] Non mai Talia si elevò a così alto segno; e poche altre ridicolezze importanti come questa rimangono da esporsi allo scherno scenico. […] Vi si dipigne il falso bell’ ingegno, e la superficiale pedantesca erudizione; ma da un soggetto così arido Moliere seppe trarre partito per la scena comica colla caparbieria di Filaminta preoccupata del merito ideale di Trissottino. […] Riusciva principalmente nel dipingere le donne intriganti e i cavalieri d’industria, caratteri copiosi nelle nazioni opulente, i quali sanno così ben coprirsi di politezza e di onestà, che merita ogni applauso il delicato comico che sappia smascherarli e denunziarli graziosamente al pubblico.

158. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 554-557

Luca a Venezia (Camilla e Arlecchino diventaron poi Zelinda e Lindoro), così disse del Camerani (V. […] XXIX) dice del Camerani : « Quest’uomo molto attivo, pieno d’intelligenza e di probità, incaricato di commissioni spinose, sa conciliar così bene gl’interessi della Società e quelli dei particolari, ch’egli è il mezzano delle contese, l’arbitro delle riconciliazioni, e l’amico di tutti. » E queste qualità trovo confermate nella lettera seguente, non mai pubblicata, che debbo alla cortesia di Luigi Azzolini.

159. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Osservazioni »

Erano essi così persuasi che fossero una specie di rito religioso che per loro l’assistere a’ teatri era lo stesso che confessarsi tacitamente idolatra. […] Ora un “si dice” in un luogo, ed un dubbio così decisivo in un’altro fanno chiaramente vedere ch’io sono ben lontano dal voler pigliare partito in così fatta questione. […] E con quali ragioni s’oppone il giornalista ad una opinione così verificata e così generalmente stabilita? […] Nulladimeno siccome nel mondo di quaggiù l’aspettazione degli uomini resta sovente delusa, così sarà bene il disaminare se per disavventura siamo ora in questo caso. […] Se ciò fosse vero non si dovrebbe sdegnare l’illustre autore, che il pubblico non abbandonasse così presto l’opinione di venti secoli per l’ingegnose conghietture di pochi giorni.

160. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO III. La Poesia Drammatica ad imitazione della forma ricevuta dagli antichi rinasce in Italia nel secolo XIV. » pp. 125-139

Egli compose due tragedie latine, cioè l’Achilleis detta così da Achille che n’era il personaggio principale, e l’Eccerinis, in cui introdusse il famoso Ezzelino da Romano tiranno di Padova. […] Ella così lo descrive: Haud tauro minor Hirsuta aduncis cornibus cervix riget, Setis coronant hispidis illum jubae, Sanguinea binis orbibus manat lues, Ignemque nares flatibus crebris vomunt. […] Qual fu il di lui fine, domanda il coro; ed il Messo così lo racconta: Tum plura stantem tela certatim virum Petiere, pressit unus in dextrum latus Gladium, sinistrâ parte qui fixus patet.

161. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Venetia, 23 di marzo 1675. » pp. 351-354

Le commedie sono : la Rhodiana, l’Anconitana, la Piovana, la Vaccaria, la Moschetta e la Fiorina ; se bene il Calmo nella dedica della Rodiana che fa al Conte Ottaviano Vimercati, affermi questa commedia esser sua, così dicendo : e dia la colpa a’ maligni, che mi rubarono la Commedia Rhodiana, la quale fu recitata in Vinezia del 1540, e poi nella Città di Trevigi sotto il felice Reggimento del clarissimo M. […] Ed in vero ho veduto in questa città molte madonne, tanto inordinatamente acconcie ed ornate, che se a loro stesse fossero così note come a chi le mira, si andariano tutte a riporre. […] Alcune donne ordinano li capelli egualmente castigati, e tutti ad uno ordine posti, che uno l’altro non passi ; alcune lasciandoli così inordinati hanno accrescimento di grazia e di beltà tanto che non si potria con mille lingue raccontare.

162. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 915-921

La Fiorillina, così la chiamarono i comici dalla sua infanzia, cominciò a percorrer la via della gloria a nove anni, in cui diè prova di gran valore artistico sì nelle parti scritte come nelle improvvise. […] Cesarotti, che appena, per così dire, uscito dal teatro, prese la penna in mano per rendere italiano l’Oracolo del Saint-Foix ; in poche ore compi il suo lavoro, e mandollo tosto in dono a chi più d’ogni altro potea far conoscere il merito dell’ originale e quello insieme della versione. […] A Lei bambina Melpomene e Talia segnava il Fato Educatrici ; ma così non volle, E al tuo cuore, al tuo senno la commise Il Dio di Cirra, ed obbediva al Fato.

163. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 245-250

E chiude così la stessa lettera : Non temete ch' io venga ad annoiarvi quando passerete per Firenze : ma per la rara abilità della signora Maddalena Pelzet attrice sarà sempre pieno di ammirazione il suo dev.mo servo G. […] Adamo Alberti così ci racconta ne'suoi Quarant’anni di Storia del Teatro de' Fiorentini di Napoli, l’esordire di lei : L'ultima a presentarsi fu la signora Pelzet. […] Ma un attore di quella Compagnia, Luigi Aliprandi, così annotò le parole dell’Alberti : In proposito della signora Maddalena Pelzet, si potrebbe aggiungere qualche riflessione.

164. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 130-141

Modena, e tu così se il sire argivo micidïal del proprio sangue additi agli atti, al viso d’ogni pace schivo. […] Apertosi il 1820, quel teatro, restaurato, colla Fedra dell’Orlando, di cui eran parti principali la celebre Grassini, la Pasta e Debegnis basso, egli fu dopo reciproche provocazioni generate dal divieto agli studenti di partecipare alle prove degli spettacoli, ferito a un braccio la notte del 25 giugno così gravemente, che i dottori Fabris e Ruggeri nel lor rapporto lo dichiararono in pericolo di vita. […] Leone Fortis delineò l’uomo politico nel Capitan cortese del 12 aprile '96 con queste parole : Fu tutto di un pezzo : repubblicano sin dalla prima giovinezza, fiero nemico così dell’ oppressione straniera, come di qualunque arroganza anche tribunizia che mirasse ad imporsi, sia con la dittatura della piazza, sia con quella della Reggia. Mi ricordo di averlo veduto nell’Assemblea Toscana in cui era deputato, capitanare un giorno un tentativo di rivolta dell’Assemblea Toscana in cui era deputato, capitanare un giorno un tentativo di rivolta dell’ Assemblea contro la dittatura di Guerrazzi – dittatura acre, aspra, sgarbata, che non salvava nemmeno le apparenze, e che trattava la Rappresentanza del popolo a scudisciate. – Il tentativo falli. – L'Assemblea era troppo sfiaccolata per reggervi. – Il dittatore impose il voto di fiducia e l’ottenne. – Ma l’urto fra i due uomini, entrambi di ferro, fra i due caratteri irti di punte e di angoli, fu terribile. – Guerrazzi rispose alla interpellanza di Modena, secco, sdegnoso, iracondo, e chiuse dicendo : E così rispondo al discorso Recitato (e marcò sprezzante la frase) dal Deputato Modena. […] Guerrazzi, dal suo banco ministeriale, pallido, terreo, mandando lampi di collera dai cristalli dei suoi occhiali d’oro, irruppe con brusca impazienza : Non feci allusioni : – non si accalori così.

165. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO IV. LIBRO V » pp. 67-93

No, per Dio, che non mi dimentico che siete la regina congiunta in matrimonio col fratello del vostro primo marito; e al ciel piacesse che così non fosse. […] A che pensi tu che così dirigi i tuoi sguardi dove non v’è cosa alcuna . . . […] non mirarmi così; quest’aspetto contristato può distruggere i miei disegni crudeli, e far correr lagrime in vece del sangue che domandi. […] Preventivamente si prepareranno alcuni fioretti colla punta scoperta, che sarà avvelenata, e Laerte destramente ne prenderà uno per se; così potrà ferirlo, e la sua morte si attribuirà al solo caso. […] Sulle prime io non sapeva intendere, come gl’Inglesi potessero ammirare un autore così stravagante; ma in progresso mi accorsi che aveano ragione . . . .

166. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo IV. Risorge in Italia nel Secolo XVI la tragedia Greca e la Commedia Nuova, e s’inventa il Dramma Musicale. » pp. 210-241

Rinacque allora il secolo d’Augusto; allora più volte si udì il suono maestoso della tromba di Calliope, e si calzò con decenza il Coturno ed il Socco; ma allora erano fra’ nostri dotti le greche lettere quali così comuni, come oggi in Europa il volgar francese. […] L’autore così perito nelle greche lettere prese Sofocle per esemplare, secondo ciò ch’egli stesso disse nella dedicatoria a Carlo V della sua Italia Liberata, poema ricco di tante bellezze poetiche impercettibili ad occhi non assuefatti a contemplare Omero. […] l’avrebbe trovata così sfornita d’arte, di spirito, e di gusto155? […] L’autore anonimo, forse tratto da soverchio zelo per la riforma del teatro italiano, copia così le parole del generale della Dunciade francese, M.  […] E ’l signor di Voltaire anche così nella fine dell’ottava parte delle sue Questioni sull’Enciclopedia: «La Nation française est souvent peu refléchissante et très prompte dans ses jugements».

167. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Avvertimento al lettore per la presente edizione »

Io senza inoltrarmi in così spinose ricerche ho cercato di far conoscere la rettorica e la filosofia dell’arte, quelle parti cioè le più trascurate dai moderni musici, ma le quali io giudico essere le più essenziali fra tutte, poiché c’insegnano l’uso che dee farsi de’ mezzi particolari ad ottenere nella maggior estensione possibile il fin generale.

168. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 531

E così Buonamici ogni giorno è accompagnato dagli sbirri al concerto e alla recita, e riaccompagnato dal teatro alle carceri.

169. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 587

Si vuole che nel Teatro di Treviso, la vigilia della sua beneficiata, si esprimesse innanzi al pubblico testualmente così : Colto pubblico ed inclita guarnigione.

170. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 807

I suoi comici, atti a recitare così in dialetto come in italiano, viventi in fraterno accordo molti anni, costituivano per l’armonia dell’insieme un modello di compagnia, che aveva la maggior larghezza di repertorio, dacchè recitava tragedie e drammi lacrimosi e commedie goldoniane e farse e operette, come ad esempio, la Figlia del reggimento, in cui la moglie di Giorgio specialmente, l’Alceste Maggi, s’acquistò fama di attrice insuperata.

171. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 203

Tu fra le genti di stupor ripiene, muovi così gli sguardi, i gesti e i detti, che svegli a tuo piacer ne'nostri petti sdegno, amor, duol, pietà, timore e spene.

172. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 412

Del '46, Enrico Montazio, non sospetto certo di tenerezza verso i comici, così scrisse di lui nella Rivista : Salvator Rosa ha sopra il Vergnano (recitava questi al Nuovo in Compagnia Pezzana) il vantaggio della voce, della persona, della età ; ambedue amano l’arte non da istrioni, ma da artisti ; ambedue pongono pari amore alle piccole parti, che a quella principale e di protagonista : e da ciò, a parer mio, si distingue sopratutto l’artista ragionevole e tenero, più che d’un trionfo a carico de'suoi compagni, della totale riuscita di un’azione drammatica.

173. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 590

E per tutto ciò ella si raccomandava al Duca, acciocchè volesse degnarsi moderare a questo Signor Desiderij, quando pure già le fosse stata concessa, quell’ autorità così grande che pretendeva hauere sopra di lei….

174. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 624

Oggi s’è data quasi esclusivamente al repertorio d’annunziano, e si fa molto ammirare così in Francesca (protagonista), come in Gioconda (Silvia Settala).

175. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda Guerra Punica. » pp. 129-244

E così avviene. […] Ehi, così basta? […] Ehi, così basta? […] Ehi, così basta? […] E così?

176. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 278

A detta del quale anche fu generico di molto valore, sapendo rappresentar con valore così le parti comiche, come le serie e tragiche ; queste specialmente, chè il Farasmane nella tragedia di Radamisto e Zenobia sosteneva mirabilmente.

177. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 328

Se così fosse, non ci rimarrebbe che ad augurare alla signorina Belloni un cielo più aperto, affinchè di quella luce, ch’è sua, potesse ella pienamente risplendere. » Fu prima attrice giovine applauditissima nella Compagnia di Carlotta Marchionni, e prima donna in quella che il padre formò in società col Meraviglia.

178. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 344

Salito in alta rinomanza così per le parti improvvise, come per quelle premeditate, fu scritturato dal Capocomico Antonio Sacchi qual primo Innamorato ; e tanto seppe ben meritare dell’affetto di lui, che ne ottenne in moglie la nipote Chiara Simonetti.

179. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1009-1013

E la ragione di tale impossibilità è così descritta dal Gherardi stesso nel principio della premessa all’opera sua : Non si creda di trovare in questa raccolta delle intere comedie, poichè la comedia dell’ arte non potrebbe essere pubblicata distesamente. […] Chi dice buon comico italiano, dice un uomo di fondamento, che esercita assai più la fantasia che la memoria, che compone, recitando, ciò che dice, che sa coadiuvare il suo interlocutore, vale a dire ch’egli sposa così bene le parole e l’azione con quelle del suo compagno, ed entra di punto in bianco in tutto il movimento drammatico dall’altro richiesto, di tal maniera da far credere agli ascoltatori che tutto sia stato anticipatamente combinato.

180. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VI. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 212-244

Comunque sia la storia dimostra che siccome Guillên de Castro servi di scorta al gran Cornelio nella tragica carriera, così nella comica il gran Moliere ebbe per guida gl’Italiani, benchè senza tradirne l’interesse seppe dar loro un colorito nazionale. […] Allorchè poi si ripetè in Parigi, dove il ridicolo che vi si satireggia esser dovea più generale, si accolse così favorevolmente che se ne continuarono le rappresentazioni per quattro mesi, raddoppiandosi fin dalla seconda recita il prezzo ordinario dell’entrata. […] Non mai Talia si elevò a così alto segno; e poche altre ridicolezze importanti come questa rimangono da esporsi allo scherno scenico. […] Si dipinge in tal commedia il falso bell’ingegno e la superficiale pedantesca erudizione; ma da un soggetto così arido Moliere seppe trarne partito per la scena comica colla caparbieria di Filaminta preoccupata del merito ideale di Trissottino. […] Riusciva principalmente nel dipingere le donne intriganti e i cavalieri d’industria, caratteri copiosi nelle nazioni numerose ed opulente, i quali sanno così ben coprirsi di politezza e di onestà, che merita ogni applauso il delicato comico che sappia smascherarli e denunciarli graziosamente al pubblico.

181. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 857

Fu attore di molto pregio per le parti di primo innamorato così nelle commedie scritte, come in quelle a soggetto.

182. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 33-34

Il Loret, nella Muse historique del 14 febbraio 1654, così ci apprende una disputa sorta fra il Dottor Lolli e il Pantalon Turi : Baloardo Comèdien, lequel encor qu’ Italien, n’est qu’un auteur mélancolique, l’autre jour en place publique, vivement attaquer osa le Pantalon Bisognosa, qui pour repousser l’incartade, mit soudain la main à l’espade, et se chatoüillérent long-tems, devant quantité d’assistans ; qui croyant leur combat tragique, n’être que fiction comique, laissérent leurs grands coup tirer, sans nullement les sèparer.

183. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 267

Gustavo Modena, richiesto d’informazioni dall’attore Giovan Paolo Calloud su l’arte di entrambi, così gli scrisse il 17 agosto del 1851 : La Petrucci è un buon acquisto ; recita naturalmente, ha forza, ha intelligenza, è un pastone di bontà, e farà progressi : è giovanissima, un po'tozza di persona, ma belloccia di viso, e non sconcia : non ha sentito eroi nè eroine a recitare, quindi non è ancor guasta, - ma venga con voi o con altri si guasterà, grazie al colto pubblico e all’esempio dei compagni.

184. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 597

Una lettera all’Andreini pur dell’Archivio di Modena del 2 giugno 1670, comincia così : Non ho risposto prima a V.

185. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO II. Tragedie di Pietro Cornelio, di Racine e di altri del XVII secolo. » pp. 8-35

“Non è così facile (disse di lui con verità M. […] Dupin non a torto conchiudeva così: “Le nostre tragedie le più gravi altro non sono che commedie sollevate”. […] Non è perciò maraviglia che avesse portato a così alto punto l’espressione, l’eleganza, l’armonia e la vaghezza dello stile ed il patetico. […] I moderni sulla scorta del Petrarca attinsero nella filosofia Platonica una più nobile idea dell’amore, e ne arricchirono la poesia, e quindi così purificato passò alle scene. […] la scelta di un’ azione tanto abbominevole e così piena di orrore, che egli stando in Parigi non ebbe valore di veder la seconda volta rappresentare alla Dumenil il carattere di Fedra, ove così sensibilmente si oltraggia la decenza e la verisimiglianza.

186. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VI. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 82-108

Altr’aria, altre mire, altri comici espedienti vi campeggiano, i quali non appariscono senza la fiaccola de’ principi sopraccennati, senza la cognizione della polizia e del costume ateniese, senza la pratica delle vite di Plutarco, e senza la contezza della guerra del Peloponneso così stringatamente e leggiadramente descritta da Tucidide. […] Egli riuscì così bene ad accusarlo di prepotenza e ladronecci, che ’l popolo condannò Cleone a pagar cinque talenti, cioé intorno a tremila feudi; e quello pruova che la commedia antica era un’effettiva denunzia di stato37. […] Variano assai i giudizi così degli antichi, come de moderni, sopra il merito a Aristofane. […] E comeché si pretenda da alcuni, che non morisse in mare, ma in Egina, e che dopo quel tempo avesse scritto altre favole, sempre é certo che per un editto di Alcibiade non si poté più nominare in teatro verun personaggio vivente, e così cessò la commedia antica 48. […] Pisandro, uomo di bella statura, e che andava adorno e armato galantemente per darsi un’aria di eroe, avendo in un combattimento gittato le armi, venne in questa commedia marchiato con ferro rovente da Aristofane, e così ben deriso ch’egli passò in proverbio presso i Greci: «più codardo di Pisandro».

187. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO V. Teatro Tragico Francese nel XVII secolo. » pp. 166-211

Palissot ebbe ragione di così dire: « Per mezzo de’ medesimi capi d’opera del Cornelio abbiamo noi imparato a conoscere l’esagerata mediocrità degli ultimi suoi drammi; e pure i più deboli di questi potrebbero passar per eccellenti oggi che ci troviamo sì bisognosi ». […] Dupin non a torto conchiudeva così: «Le nostre tragedie più gravi altro non sono che commedie elevate.» […] Non è perciò meraviglia che avesse portato a così alto punto l’espressione, l’eleganza, l’armonia e la vaghezza dello stile ed il patetico. […] la scelta di un’azione tanto abbominevole e così piena di orrori , che egli stando in Parigi non ebbe valore di veder la seconda volta rappresentare alla Dumenil il carattere di Fedra, in cui così sensibilmente si oltraggia la decenza e la verisimiglianza . […] Il signor di Voltaire ottimo giudice così si esprime in-tal proposito: C’est la diction seule qui abaisse Campistron au dessous de Racine… Il n’y a que la poèsie de style qui fasse la perfection des ouvrages en vers.

188. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 149-268

Questo dubbio può renderci cauti in non tacciar così spesso il comico di avere molte volte innalzato lo stile. […] Stupirono alla prima gli Ateniesi a tale rappresentazione, non essendo preparati a uno spettacolo così strano. […] Chi è costui che viene così coperto? […] Giugne egli stesso lamentandosi e considerando per cordoglio maggiore che se Diceopoli il vede così piagato, si riderà di lui. […] Forse sarà così; ma gli avremmo saputo grado, se di un fatto così degno di sapersi avesse addotte autorità o almeno congetture ben fondate.

189. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 88-136

Lo trafiggerò così nella parte più sensibile del cuore, osserverò i suoi sguardi, se cangia colore, se si agita… sò quello che saprò far io. […] No, perdio, che non mi dimentico che siete la regina congiunta in matrimonio col fratello del vostro primo marito; e al ciel piacesse che così non fosse. […] A che pensi tu che così dirigi i tuoi sguardi dove non si vede cosa alcuna? […] Non mirarmi così, quest’aspetto contristato può distruggere i miei disegni crudeli, e far correre il pianto in vece del sangue che tu domandi. […] Per umiltà avrà egli voluto occultarci i progressi da lui fatti nelle matematiche, ragionando a bella posta così incongruamente, e con frequenti contraddizioni; e per la stessa umiltà avrà voluto fingersi poco o nulla istruito della letteratura straniera, e di quella della propria nazione.

190. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo terzo »

Cotal rinforzamento unito alla più lunga dimora della voce sulle rispettive sillabe, che ne era una conseguenza, fece rallentar tutti i’ tuoni, frapporre più lungo intervallo tra i passaggi non meno di sillaba a sillaba che di suono a suono, e alterar così la durata de’ tempi tanto nella poesia quanto nella musica. […] [8] Gli spettacoli, siccome altro non sono stati giammai se non se l’espressione de’ pubblici costumi, così hanno dovuto in ogni secolo aggirarsi intorno ad argomenti conformi al genio ed al pensare attuale de’ popoli, per cui furono fatti. […] Così dovea accadere eziandio nella prima origine delle moderne rappresentazioni, e così accadde in fatti ne’ secoli barbari. […] Così gli spettacoli, le belle arti, la politica e la religione erano talmente legati fra loro, e, per così dire, innestati, che non poteva alcuno di tali oggetti cangiarsi senza che tutti gli altri non se ne risentissero. […] E come spesso accadeva che neppur i maestri di cappella intendessero il latino, così non poche fiate scambiavano il motivo adattando una musica sciolta e vivace ad un sentimento grave e patetico, ovvero esprimendo con movimenti tardi parole, che indicavano celerità e brio.

191. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 40-41

Bene : Flavio Andò ha saputo, direm così, staccarsi dalla cornice, e formar quadro esso stesso : egli ha saputo brillare di luce propria.

192. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 44

Ma una sì preziosa esistenza doveva essere anzi tempo troncata, non così tragicamente come quella del fratello, ma non men stranamente.

193. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 385

Si narra che la giovane Torandelli, così la chiamavano, fosse un vero miracolo di arte sana in mezzo a un guittume della peggiore specie.

194. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 44-148

Io compiango coloro che ne giudicano con questo entimema, le nostre principesse non fanno così, dunque gli antichi offendono il decoro. […] Non è così della tragedia Greca, la quale sembra odiare tutto ciò che può distrarre dal dolore. […] E così è condotta tutta la scena. […] Luciano nell’opuscolo intitolato In qual modo debba comporsi l’ istoria, così ne racconta l’origine. […] Aristotile così narra questo fatto, giusta la versione del Castelvetro P. 

195. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 66-74

Ma bisogna che un interesse personale determini il primo osservatore a fissarvi lo sguardo: che la sua osservazione per un interesse più generale si communichi a’ circostanti: e che vada così di mano in mano continuando a prender forma, finchè pervenga a costituire un’epoca notabile. […] Gli Episodii così purificati da ogni mescolanza comica, nel passare nel l’olimpiade LXVII in mano di Frinico discepolo di Tespi, di parte accessoria del coro divennero corpo principale del dramma, trattarono favole ed affetti, e formarono uno spettacolo sì dilettevole, che meritò di essere introdotto in Atene.

196. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIII. Commedia Mezzana. » pp. 141-150

E quantunque da alcuni si pretenda che dopo quel tempo Eupoli avesse altre favole composte, e che egli non morisse in mare ma in Egina; pure è sempre certo, che per un editto de’ Quattrocento sotto Alcibiadeb, o de’ Trenta Tiranni nell’olimpiade XCIII o XCIVc, non si potè più nominare in teatro verun personaggio vivente; e così cessò la commedia greca chiamata antica. […] Questo poeta di vantaggiosa statura amico di vestire pomposamente e di cavalcare, fu così altiero, che soffriva con impazienza che le sue favole rimanessero superate nel certame, e tal dispetto ne concepiva che incontinente le lacerava.

197. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — (Sabato 7 giugno 1659).(Sabato 28 giugno 1659). » pp. 420-423

Comm’ un Giove in tri de’ do sommo choro, così in talenti, in gratia, in dote canto fra ri comici Aurelia và un tesoro. […] Quella dedicò alla Regina madre e fe’stampare a Parigi in 12° dal Cramoisi nel 1659 ; e il Loret (Muse historique del 31 maggio 1659), così ne scrisse : Aurélia Comédienne, Comédienne Italienne, Comme elle est un fort bel Esprit, Qui bien parle et qui bien écrit, A fait un Prézent à la Reine, D’un Livre sorty de sa Veine En fort beau langage Toscan, Et dont on fait bien du can-can ; Ce Livre est une Pastorale, De beauté, presque sans égale, Et dont les Esprits délicats Feront, assûrément, grand cas, Etant si bien imaginée, Et de si beaux discours ornée, Que pluzieurs ont intention D’en faire la traduction, Ayans sceu que ladite Reine A dit qu’elle en vaut bien la peine.

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