Vi si deridono le contraddizioni de i desiderii umani: Strana oltremodo a voi la razza umana Forse non sembra che di opposti voti Solo si pasce? […] Dal conoscersene però più delle dieci coronate, sembra verisimile quel che col l’autorità di Camaleone asserisce Ateneo nel libro IX, cioè che non prima che pervenisse alla vecchiaja, avesse cominciato ad aver tanto a sdegno l’esser vinto.
A considerare il bene e il male che da ciò ne risulta, sembra che sia da preferirsi il costume dei Francesi, che non permettono a’ loro cantori quegli arbitri de’ quali troppo sovente sogliono abusare i nostri, riducendogli ad essere meri esecutori, e non più, de’ pensamenti altrui. […] Ella sembra, dice il Tosi, la girandola di Castel S. […] Egli sembra in verità che i nostri teatri sieno fatti più per un’ accademia di ballo, che per la rappresentazione dell’opera.
Non si curarono, a quel che sembra, di coltivarla i Latini: ma de’ loro Drammi ci sono rimaste troppo scarse reliquie per assicurarsene. […] Se voi ad ognuno presterete i vostri vetri colorati, di cui parla Plutarco, ognuno vedrà quello che a voi sembra di vedere; altrimenti ognuno vedrà, ognuno palperà, leggerà, declamerà l’Orfeo, l’Egle, il Cefalo, e non vedrà mica una voce apologetica impalpabile, invisibile, come l’ecco. […] Questo felice ingegno compose alcune ottime Ecloghe, ed una di esse intitolata Albanio sembra al Lampillas un bellissimo Dramma Pastorale.
Ti veggio del secolo superbo e de’ suoi mali ignara giovinetta – io ti conosco alla modesta ilarità che spira dagli atti umìli – al semplice del volto atteggiamento, ed al sospir che sembra l’eco d’un’arpa, cui passando amore agitò con le penne. – In me che t’odo oh qual d’affetti simpatia segreta vai risvegliando !
Sonetti, ed epigrafi e articoli di ogni specie s’ebbe dovunque ; e non sarà discaro a'lettori ch'io trascriva qui un epodo, offertole a Ravenna il 7 febbraio del 1877, mentre dilettava quel pubblico del Teatro Alighieri : epodo, il quale, se bene anonimo, sembra a me si levi, con altre poche, dalla schiera infinita di quelle poesie volgari di circostanza che sono la vergogna di chi le scrive e di chi le riceve.
Si narra in esso come al sospettoso Acrisio sembra aver veduto nella finestra della torre il capo di Danae con quello di un uomo dappresso. […] Traducendo ed imitando le Fenisse sembra aver voluto dopo quindici secoli mostrare l’autore, in qual maniera avrebbe dovuto Seneca o qual altro sia stato l’autore della Tebaide, recare nella lingua del Lazio, senza i difetti di stile che gli s’imputano, le Fenisse di Euripide. […] Pari verità e sobrietà di stile e giudizio si scorge nell’imitazione del Ciclope di cui mi sembra singolarmente notabile il Coro dell’atto I da noi tradotto e recato nel t.
Spesso veder mi sembra un ampio mare Da venti scosso e in esso errar dispersi Arbori e gabbie di spezzate navi, E de la gente udir le strida e i pianti Che percuotono i legni, o ingoian l’onde. […] Jarba (che sembra venuto unicamente a leggere quel foglio, e a disporre l’esequie di Didone) comprende dalla lettera che la regina per mantenere eterna fede a Sicheo ha scelta la morte.
Col tempo li riparano le stragi, si seminano di nuovo i campi, li rialzano gli edifici, se il nuovo signore lascia intatti i costumi; e non alterando gran fatto il governo, sembra egli stesso conquistato in certo modo dal popolo aggiogato. […] Quel che però non sembra ammetter dubbio alcuno, si é, che in Roma nel 1264 fu istituita la Compagnia del Gonfalone (i cui statuti furono ivi pubblicati nel 1584), la quale si prefisse per oggetto principale di rappresentar i misteri della passione di nostro Signore, siccome per lungo tempo eseguì ciascun anno nella settimana santa122.
Nè anche gli autori dell’Umanità e dell’Indigente ne hanno composti altri ugualmente riusciti; specialmente il Mercier sembra di aver degenerato nell’Abitante della Guadalupa. […] Solo qualche riflessione troppo seria di Eufemone il giovane sembra trascendere il confine della commedia.
Pur non sembra questo il mezzo più opportuno a conseguir l’intento.
Il primo, recatosi una sera dopo il suo lungo esilio, al Carignano, ove recitava la Compagnia Reale, e richiesto del parer suo su di essa, rispose : « È senza dubbio una compagnia composta di ottimi attori ; ma sembra a me che fra essi molti declamino, e due soli veramente parlino ; cioè Cesare Dondini e la Romagnoli. » Ed Ernesto Rossi (op. cit.
Ma non mi sembra poi vero che tutto il rimanente cada per ciò, bastando a sostenerlo diverse situazioni. […] L’amante si lamenta della di lei freddezza che gli sembra incostanza, la Ninfa si discolpa dicendo di temere un presagio funesto, e Jerace ripiglia: Répondez-moi de vous, je vous répons des dieux. […] Il drammatico ciò dee sempre mitigare almeno con un sembra.
Ma la divisione degli atti non mi sembra la cosa più essenziale per conoscere l’eccellenza degli antichi tragici. […] Per la disposizione sembra questo dramma gettato nella stampa del l’Ifigenia in Tauride; ma a mio giudizio cede a questa assai in patetico, in moto, in nobiltà e in interesse. […] Ognuno de’ tre potrebbe trovare qualche partigiano che ne approvi l’immagine che rappresenta; ma il Greco a me sembra assai più internato nella verità del l’orribil caso. […] Non è così della tragedia greca, la quale sembra odiare tutto ciò che può distrarre dal dolore. […] Quello del l’atto terzo mi sembra il più patetico, ed il Dolce ne ha fatto una troppo libera imitazione.
Le passioni son dipinte con vivacità; ma l’azione sembra difettosa. […] Non può riprendersi che Romolo venga dipinto come innamorato a differenza de’ suoi soldati che altro non cercano che una donna; ma al conte di Calepio sembra incredibile il di lui amore perchè nato tra’ continui dispregi di Ersilia. […] A noi, oltre a ciò che abbiamo detto dell’Elettra, non sembra la Semiramide una delle migliori tragedie del Crebillon. […] A me però non sembra che il titolo di Alzira cangi la veduta segnalata dall’autore. […] Adunque la crudeltà che usò con lui Gaston de Foix, sembra inescusabile.
Attore ammirabile per un porgere che sembra tutto dono di natura a chi non sa che tale divien l’arte, quando è giunta alla sua perfezione.
Il Mercier sembra di aver poi degenerato di molto nell’Abitante della Guadalupa. […] Solo qualche riflessione troppo seria di Eufemone il giovane sembra trascendere il confine della commedia.